L`export in Nordamerica

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L`export in Nordamerica
N °375
· OTTOBRE 2013 · 3,50 E
In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Roserio-Milano per la restituzione al mittente previo pagamento resi - ISSN1125-1549
L’export in Nordamerica:
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Quali prospettive
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Web e social networks:
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Il de-manufacturing
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L'Accademia Fridle è l’ambito in cui uffici tecnici, uffici acquisti
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EDITORIALE
LUCA ROSSI
E adesso il rilancio
La fiducia ottenuta dal Governo in Parlamento a inizio mese deve ora essere volano
per una seria azione di risanamento e rilancio del Paese. Gli appelli che si erano
levati dalle categorie economiche e sociali, la fiducia dei mercati finanziari e gli
incitamenti arrivati dall’Europa non fanno che evidenziare quanto una fase di stabilità
del Governo sia cruciale per l’Italia, e di conseguenza per l’Eurozona, dove la crisi
è stata assai più dura della media europea per calo del PIL e per l’aumento della
disoccupazione. L’orizzonte del Governo non può non essere almeno fino alla fine del
2014, ossia almeno fino alla conclusione del fondamentale semestre di presidenza
italiana del Consiglio Europeo. Servono
provvedimenti da attuare da qui a
fine anno per la correzione dei conti
pubblici mentre per il 2014 si deve
riavviare il sistema produttivo.
Entro l’anno ci vuole la correzione di
1,6 miliardi, già individuati, per riportare
il deficit sul PIL sotto la soglia del 3%.
Le necessità di bilancio salgono però
a 5 miliardi se si mettono in conto
altre uscite. Nel 2014 la manovra di
bilancio complessiva dovrebbe essere
non meno di 10 miliardi: il Governo
si è ripetutamente impegnato
nella riduzione del cuneo fiscale e
contributivo che darebbe una buona spinta alla produzione, all’occupazione e alla
competitività. L’ipotesi che circola è quella di un alleggerimento per circa 5 miliardi.
Sono anche in cantiere altre misure per favorire la capitalizzazione e gli investimenti
delle imprese, ma anche per l’occupazione alla quale potrebbe portare beneficio un
rilancio generalizzato del credito di imposta per le nuove assunzioni.
Le risorse andranno trovate con la ripresa forte della spending review. Non meno
importante per il riavvio è dare capacità di azione agli Enti locali, rivedendo il Patto
di stabilità interno per liberare investimenti.
progettare 375 •
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Editoriale
11 E adesso il rilancio
Scenari
48 Meccatronica USA
L. Rossi
J. Di Blasio
National Instruments ha presentato le
recenti proposte in termini di controllori
programmabili.
Innovazione
30 Quale ricerca per il sistema
Italia?
S. Beraci
Il parere di Luigi Nicolais, presidente del CNR e l’ex ministro
dell’Istruzione dell’Università e
della Ricerca, Francesco Profumo.
Manifestazioni
52 Dalla EMO bilancio positivo
E. Castello
La EMO di Hannover 2013 ha chiuso
Economia
58 macchine alimentari:
mercato stabile
Inchiesta
34 Le opportunità
del Nordamerica
G. Rossi
GEA Procomac ha sviluppato un concetto completamente nuovo di macchina soffiatrice asettica.
F. Ferrari
La scelta di tecnologie innovative
è spesso determinante per il successo di un’impresa.
Software
64 Sete di simulazione
Scenari
44 Tra competenza
e specializzazione
T. Marchal
Il settore food & beverage è lento
ad adottare la simulazione, ma c’è
qualche eccezione...
S. Belviolandi
Marco Bertoldi, (Bonfiglioli meccatronica), ci spiega come è cambiato l’approccio con il cliente.
A. Alessandri
L’applicazione della meccatronica spazia dai grandi sistemi industriali fino ai
singoli componenti. Tutti in fiera.
Ç
DOSSIER
Software
60 Un CAD asettico
Scenari
40 L’innovazione nei mercati
maturi
Manifestazioni
54 Mecha-Tronika, tutto inizia
da un buon progetto
FOOD & BEVERAGE
S. Beraci
Probabile ripresa lungo il 2013.
Nell’articolo una sintesi della ricerca
di mercato.
M. Zambelli
Come proporsi ai mercati nordamericani secondo un’indagine
condotta da Machines Italia.
i battenti con risultati che trasmettono
ottimismo: oltre 2.100 espositori e
145.000 visitatori.
Automazione
68 Birra antica, tecnologia
d’avanguardia
M. Ostern
I potenti azionamenti Nord Drivesystems sono stati adottati nell’impianto
di produzione della birra Forst.
Tradizione e innovazione insieme.
Automazione
72 A pranzo con la precisione
G. Testa
Un sistema Lenze rende possibile il
confezionamento della frutta, ogni giorno presente in migliaia di cestini del
pasto per bambini.
Ristorazione fa rima con automazione.
SOMMARIO
PROGETTARE
30
58
N. 375 OTTOBRE
60
52
40
34
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
13
Ricerca
86 Una soluzione
per il de-manufacturing
E. Imperio
Il CNR ha realizzato un impianto
pilota per il trattamento integrato
di prodotti meccatronici a fine ciclo
vita.
Automazione
92 L’importanza dei sensori
H. Luckhaupt
Il ruolo strategico dei sensori nella
progettazione di macchine e impianti intelligenti. Valutazione e progresso tecnologico per macchine
intelligenti.
Prototipazione
96 Risolvere problemi in corsa
M. Ostern
KTM si è affidata alle soluzioni di prototipazione fornite da Protomold.
Automazione
100 Soluzioni ‘eco’ per il veicolo
F. Astore
Schneider Electric ha partecipato alla
fiera Solarexpo, presentando l’offerta
per il mondo delle energie rinnovabili.
Ç
DOSSIER
Automazione
80 L’imbottigliamento
verso il futuro
FOOD & BEVERAGE
Automazione
74 Strumenti di misura e controllo
M. Ostern
Valcom fornisce soluzioni per il controllo e la movimentazione di fluidi
e bevande quali latte, succhi, acque
minerali, vino, ecc.
Automazione
76 Prestazioni senza difetti
F. Magri
Miniature Precision Conponents ha
scelto i sensori di visione Checker di
Cognex nella fase di assemblaggio
dei tappi dell’olio.
M. Moretti
Da 130 anni Bertolaso mette
innovazione e ricerca al servizio
della nobile arte dell’enologia.
La qualità passa dall’automazione.
Automazione
84 Il vino buono
sta nell’impianto efficiente
F. Astore
Con i gruppi di pressione Lowara, l’azienda Pasqua Vigneti e Cantine, ha potenziato e
sviluppato un impianto molto
efficiente.
Automazione
104 Movimenti controllati
F. Astore
Mitsubishi Electric propone una serie
di soluzioni dedicate al mondo dell’automazione industriale.
Rassegna Mecha-Tronika
92 L’automazione è meccatronica
a cura di S. Viviani
Una carrellata di componenti hi-tech.
RUBRICHE
16
Elenco inserzionisti
20-106 News
114
Agenda
115
Contatti utili
SOMMARIO
PROGETTARE
86
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
96
92
100
14
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15
NORD MOTORIDUTTORI
43
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NUOVAMACUT AUTOMAZIONE
46
DELO INDUSTRIE
95
PNEUMAX
47
EICHENBERGER GEWINDE
20
ROLLON
23
SEIM
39
SEW EURODRIVE
83
ELETTROTEC
BATTENTE
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SKF INDUSTRIE
12
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SMALLEY
21
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FRIDLE SISTEMI
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LENZE
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71
VUOTOTECNICA
17
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LE SOLUZIONI
L’agenda della giornata prevede una serie di seminari
tecnici della durata di 30 minuti tenuti dai tecnici delle
aziende partecipanti. Il programma degli incontri, i relatori
e i titoli saranno aggiornati man mano che verranno confermati sul sito dell’evento.
In uno spazio specifico sarà allestita un’esposizione a cura delle
aziende partecipanti, in cui sarà possibile per il visitatore confrontarsi e approfondire tutti gli aspetti tecnici relativi a prodotti,
tecnologie e sistemi attualmente disponibili.
Per fare dell’efficienza una vera arma di innovazione
tecnica ed economica non si può fare a meno di
passare per tutta quella serie di competenze e
tecnologie in ambito automazione, controllo e
supervisione, sia che si tratti di un grande impianto
siderurgico, di una linea di confezionamento, oppure di
una singola macchina operatrice. L’utilizzo dell’energia
negli impianti industriali è purtroppo ancora lontano
da livelli ottimali di efficienza, non solo negli impianti
“energivori” per antonomasia (siderurgia, cemento,
chimica, carta, alimentare ecc.), ma anche nelle più
svariate realtà manifatturiere (packaging, tessile,
legno, assemblaggio, meccanica ecc.). Recenti studi
hanno dimostrato che il fattore efficienza è visto
dalla dirigenza aziendale come elemento fondamentale
(business critical) nonché stimolo per l’innovazione
tecnologica, anche se solamente una piccola percentuale di
aziende dichiara di aver realmente investito in questo ambito
negli ultimi anni: e sembrerebbe che la maggior causa di ciò
sia la mancanza di informazione, in quanto solo una minima
parte adduce come motivazione la mancanza di adeguati
fondi per sostenere gli investimenti necessari.
Questo è l’obiettivo di Industrial Technology
Efficiency day 2013: offrire un quadro
quanto più completo possibile in relazione
all’offerta attualmente disponibile per la
realizzazione di soluzioni ad elevata efficienza
energetica in ambito di impiantistica e
automazione industriale.
ORGANIZZATO DA:
PARTNER
The Executive Network
Per aderire
on line all’indirizzo www.mostreconvegno.it/efficiency
La partecipazione ai seminari e alla mostra è gratuita, così come la documentazione e il buffet
Per informazioni: Tel 02 49976533 – 335 276990 – Fax 02 49976572
[email protected] – www.mostreconvegno.it/efficiency
MEDIA PARTNER:
Motori, inverter, azionamenti, riduttori, motoriduttori,
sistemi di trasmissione della potenza, sistemi di attuazione oleoidraulica e pneumatica, strumentazione
di misura e controllo, sistemi di controllo e supervisione, software di analisi e dimensionamento, software per la gestione dei carichi, diagnostica, sistemi
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Con il patrocinio
i di:
PROCESSI PRODUTTIVI: EFFICIENZA TECNOLOGICA, TECNOLOGIE PER L’EFFICIENZA
LA SESSIONE PLENARIA
A CHI SI RIVOLGE
Organizzata da Business International, traccerà il quadro di riferimento relativo all’efficienza energetica nel panorama dell’industria in Italia, facendo riferimento a strategie operative, opportunità, tecnologie disponibili anche in relazione a casi di successo.
La giornata si rivolge ai protagonisti della filiera tecnologica che di occupano si progettare, realizzare, condurre, manutenere impianti
produttivi in ambito manifatturiero e di processo:
• Tecnici della manutenzione
• Uffici tecnici
• Buyer
• Direttori tecnici
• Ricercatori, tecnici e responsabili R&S
• Progettisti
• OEM
• Tecnici e responsabili di produzione
• System Integrator
• Direttori di stabilimento
• Utilizzatori finali
• Manager aziendali
• Energy Manager
• Public utilities
I SEMINARI
LE SOLUZIONI
L’agenda della giornata prevede una serie di seminari
tecnici della durata di 30 minuti tenuti dai tecnici delle
aziende partecipanti. Il programma degli incontri, i relatori
e i titoli saranno aggiornati man mano che verranno confermati sul sito dell’evento.
In uno spazio specifico sarà allestita un’esposizione a cura delle
aziende partecipanti, in cui sarà possibile per il visitatore confrontarsi e approfondire tutti gli aspetti tecnici relativi a prodotti,
tecnologie e sistemi attualmente disponibili.
Per fare dell’efficienza una vera arma di innovazione
tecnica ed economica non si può fare a meno di
passare per tutta quella serie di competenze e
tecnologie in ambito automazione, controllo e
supervisione, sia che si tratti di un grande impianto
siderurgico, di una linea di confezionamento, oppure di
una singola macchina operatrice. L’utilizzo dell’energia
negli impianti industriali è purtroppo ancora lontano
da livelli ottimali di efficienza, non solo negli impianti
“energivori” per antonomasia (siderurgia, cemento,
chimica, carta, alimentare ecc.), ma anche nelle più
svariate realtà manifatturiere (packaging, tessile,
legno, assemblaggio, meccanica ecc.). Recenti studi
hanno dimostrato che il fattore efficienza è visto
dalla dirigenza aziendale come elemento fondamentale
(business critical) nonché stimolo per l’innovazione
tecnologica, anche se solamente una piccola percentuale di
aziende dichiara di aver realmente investito in questo ambito
negli ultimi anni: e sembrerebbe che la maggior causa di ciò
sia la mancanza di informazione, in quanto solo una minima
parte adduce come motivazione la mancanza di adeguati
fondi per sostenere gli investimenti necessari.
Questo è l’obiettivo di Industrial Technology
Efficiency day 2013: offrire un quadro
quanto più completo possibile in relazione
all’offerta attualmente disponibile per la
realizzazione di soluzioni ad elevata efficienza
energetica in ambito di impiantistica e
automazione industriale.
ORGANIZZATO DA:
PARTNER
The Executive Network
Per aderire
on line all’indirizzo www.mostreconvegno.it/efficiency
La partecipazione ai seminari e alla mostra è gratuita, così come la documentazione e il buffet
Per informazioni: Tel 02 49976533 – 335 276990 – Fax 02 49976572
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MEDIA PARTNER:
NEWS
Queen’s Award
a Proto Labs
mettiamo in moto.
in tutto il mondo
Proto Labs ha ricevuto il premio Queen’s Award for Enterprise
2013, riconoscimento che ottiene per la seconda volta dalla sua
nascita nel 2005, dopo quello del 2010. La società, filiale europea
dell’americana Proto Labs Inc., con sede produttiva nel Regno
Unito ma uffici vendita anche in Germania, Francia e Italia, offre
un servizio rapido di fornitura di pezzi su misura lavorati con
macchine CNC e pezzi stampati a iniezione, per importanti realtà
produttive in diversi settori, quali automotive, aerospace, medicale
olo di sfere
o lungo
e rullata
prestazione
ed elettrodomestici. “Questo premio è un riconoscimento agli
eccellenti risultati di espansione annua che abbiamo conseguito ha detto l’ad John Tumelty -. La nostra strategia di investimento,
in tecnologie e nelle persone, ci ha permesso di conseguire nel
corso degli anni una crescita sostanziale in termini di utili e quote
di mercato in un contesto molto competitivo. Proprio grazie a
questi investimenti i nostri servizi sono così richiesti da progettisti
e ingegneri in tutta Europa, che apprezzano i nostri processi a
elevata innovazione, in grado di tagliare costi e tempi di sviluppo del
prodotto senza compromettere la qualità”.
nimo
Mobilità sostenibile a Torino
Il 26 settembre si è tenuto a Torino Designed in green, evento che rientra
nell’ambito degli appuntamenti del Green Cars Forum e promosso dallo
Studio Comelli di Milano, e che sarà ospitato dallo Smart Mobility World,
manifestazione internazionale per condividere esperienze e innovazione sulla
mobilità nelle smart city. Pensare green, in ambito automotive, non significa
infatti solo sostituire un motore con un altro più rispettoso dell’ambiente,
ma implica anche un cambiamento nella metodologia di design, progettando
veicoli che siano più facili da smontare e riciclare a fine vita, così come, per
designer e progettisti, maggiore libertà nel concepire e immaginare ad esempio
la disposizione degli spazi interni, liberi dai vincoli imposti dalle auto tradizionali. L’appuntamento è rivolto a progettisti e designer, società di design
ed engineering del settore automotive e transportation, scuole di design e
istituzioni accademiche, professori, studenti e giovani designer delle auto
del futuro, per raccontare e condividere esperienze sulla mobilità individuale
rispettosa dell’ambiente.
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progettare 374 • SETTEMBRE 2013
mettiamo in moto. in tutto il mondo. da
60
anni
Evento simulazione
automotive
Si terrà a Francoforte il 29 e 30 ottobre l’Automotive Simulation
World Congress, evento dedicato alla simulazione per l’industria
dell’auto, veicoli da strada e industriali, off-road e racing, e
promosso da Ansys. La sessione plenaria sarà affiancata da
diverse sessioni parallele dove aziende del settore e università
mostreranno l’incisività dell’uso della simulazione numerica per
lo studio e l’ottimizzazione della vettura e dei suoi componenti,
sottolineando diversi aspetti quali best practice, workflow,
metodologie per l’engineering knowledge management e altri
approcci innovativi per vincere le nuove sfide del settore. Tra
i temi principali cui la conferenza darà spazio: raffreddamento
e simulazione strutturale, sistemi di trasmissione e interazione
fluido-struttura nel motore a combustione interna, aerodinamica
con gestione termica del sottocofano e della climatizzazione
dell’abitacolo, power train, batterie di nuova generazione e fuel
cell nei veicoli elettrici, elettronica a bordo (sensori e attuatori,
connettività wireless), acustica e aeroacustica ed embedded
software. Informazioni e iscrizioni su www.ansys.com/Aswc.
Rinnovabili da esempio
Varvel ha deciso di esporre un pannello luminoso presso la
propria sede di Crespellano (BO) per mostrare in tempo reale
i quantitativi di energia prodotta dall’impianto fotovoltaico
installato con una spesa di 600mila euro sui tetti dei
capannoni: 675 pannelli per una superficie netta di 1.110 m2,
e potenza installata di 159 kWp. Il pannello mostra i valori in
tempo reale della potenza istantanea in kW, l’energia prodotta
dall’installazione in MWh e le tonnellate di CO2 risparmiate,
fungendo non solo da segno tangibile dell’impegno che
l’azienda profonde a protezione dell’ambiente, ma anche
per spronare altre realtà a intraprendere comportamenti
sostenibili: la produzione annuale dell’impianto è di circa
188.000 kWh, a copertura del 20% del fabbisogno aziendale,
con una riduzione di 109 t di CO2 e di 98 kg/anno di NOX,
e risparmi in combustibile fossile di 17 TEP/anno. Tra le
altre attività di Varvel nel rispetto dell’ambiente, anche
l’introduzione del Sistema Ambientale, certificato dal 2001 a
norma UNI EN ISO 14001, e dal 2007 il solare termico per la
produzione di acqua calda sanitaria, per un risparmio annuo di
circa 10.000 m3 di gas metano.
LBP-006-A (IT 90 X 120).ai 1 3/22/2013 11:13:34 AM
Nasce Comer Industries
do Brasil
Il 1 ottobre apre la filiale brasiliana del Gruppo Comer Industries.
In linea con l’attività di internazionalizzazione prevista nel piano
strategico di Comer Industries, lo scorso 26 agosto è stata
costituita Comer Industries do Brasil. La nuova filiale ha sede a
Limeira, nello Stato di São Paulo, e si occupa dell’importazione
e distribuzione di tutti i prodotti Comer Industries sul mercato
brasiliano. Comer Industries è presente da diversi anni in Brasile
dove collabora con una società locale di distribuzione del settore
della meccanica agricola. “Sono
particolarmente orgoglioso
di annunciare la costituzione
della nuova filiale brasiliana ha detto Giuliano Spaggiari,
amministratore delegato per
la strategia e sviluppo - perché
la nuova organizzazione ci darà
accesso diretto ad uno dei
mercati più promettenti per i
nostri prodotti. Comer Industries
do Brasil è un’importante
pietra miliare nel processo di
internazionalizzazione previsto
nel nostro piano strategico”.
progettare 372 •
GIUGNO
2013
21
NEWS
Packaging in crescita a giugno
Crescono fatturato e ordini per le macchine
da packaging italiane nel primo semestre
2013: secondo i dati del Centro Studi Ucima,
il fatturato delle macchine automatiche per
confezionamento e imballaggio è aumentato
dell’1,2% nel periodo, frutto di un calo del 3,1%
del mercato interno e della crescita dell’1,7%
dei mercati internazionali. Al trend positivo ha
in particolar modo contribuito il primo trimestre:
infatti nel secondo il fatturato ha segnato un
-3,3% rispetto allo stesso periodo 2012 (-8,6%
sul mercato nazionale e -2,6% su quelli oltre
confine). Positivi anche gli ordini, a +3,3%,
incremento qui invece particolarmente forte
nel secondo trimestre, con un +8,2% (-0,2%
dall’Italia e +9,2% dall’estero). I dati portano
a prevedere una chiusura d’anno in ulteriore
crescita sul 2012, anno in cui il fatturato toccò
il valore record di 5,5 miliardi di euro. Trend di
crescita confermato anche dalla media di mesi
di produzione assicurata, che in linea con gli
anni passati si mantiene a 4,5, oltre che dalle
aspettative per la raccolta ordini, positive per
il 52,6% o stabili per il 42,1% delle aziende di
settore.
Elettrico, trend di crescita
Il mercato europeo dei motori elettrici usati per
migliorare comfort e prestazioni nel settore
auto crescerà dagli 8.303,1 milioni di dollari
del 2012 a 9.041,4 entro il 2017, secondo la
ricerca ‘European automotive electric motors
market’ di Frost & Sullivan. Stando allo studio,
questo tipo di motori guiderà lo sviluppo del
mercato europeo dei motori elettrici nel periodo
2013-2017, e già hanno rappresentato oltre
il 50% del mercato complessivo nel 2012: il
caro carburanti spinge infatti gli utenti finali e
sfruttare applicazioni a risparmio energetico,
offerte dai motori elettrici avanzati, i quali
assicurano inoltre superiore accuratezza e
miglior adattamento ad ambiente e condizioni
di guida. Tra questi, i motori elettrici brushless
si affermano su quelli a tecnologia brushed,
in virtù della maggior longevità e capacità di
massimizzare l’efficienza delle applicazioni
automotive. Il rallentamento economico in
Europa potrebbe però colpire l’impiego di
motori elettrici opzionali: occorre allora far
percepire ai clienti come questi non siano
applicazioni aggiuntive, ma veri sistemi
standard capaci di migliorare comfort e
prestazioni nei veicoli.
22
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
Espansione per Eaton a Praga
Eaton ha iniziato i lavori di ampliamento del proprio Centro di Innovazione europeo di
Praga, a Roztoky, aperto solo nel 2012 e già in rapida espansione. Il nuovo edificio sorgerà
di fronte al Centro di Innovazione, che si trova in una struttura condivisa con il Czech
technical university (Cvut),
verrà completato a fine 2014,
ospiterà i dipendenti dall’inizio
del 2015 e avrà caratteristiche
di elevata efficienza energetica
e sostenibilità, oltre a essere
dotato di avanzati laboratori
per lavori pesanti e di un
Centro di Esperienza che
presenterà l’ampia gamma di
soluzioni per la gestione della
potenza di Eaton ai visitatori,
soluzioni sviluppate nel Centro di Innovazione per i clienti europei nei settori elettrico,
idraulico, aerospaziale e dei veicoli. Eaton sta inoltre selezionando e assumendo nuovi
ingegneri di elevata esperienza in Repubblica Ceca e al di fuori, collaborando strettamente
con i propri partner in Cvut per assegnare borse di studio a studenti delle Facoltà di
ingegneria elettrica e meccanica: l’azienda intende infatti espandere il numero dei dipendenti
del Centro dagli attuali 25 a oltre 140 entro fine 2016.
Legno, continua la stabilità
Stabilità anche nel secondo trimestre 2013 nelle tecnologie per il legno,
secondo i dati Acimall confrontati con lo stesso periodo 2012, che vedono
consolidarsi la propensione all’export e confermano la stasi del mercato
italiano: leggero calo degli ordini dell’1,1%, pari a -0,9% nella domanda
oltre confine e -1,4% in quella interna, con carnet ordini pari a 2,6 mesi e un
aumento dei prezzi dello 0,9% da inizio anno. In leggero calo del 3% anche
il fatturato del trimestre. Il trend di produzione è positivo per il 35% degli
intervistati, stabile per il 42% e in calo per il 23, mentre l’occupazione è stazionaria per l’81%. Secondo i dati dell’indagine previsionale, le esportazioni
cresceranno nel breve periodo per il 27%, mentre resteranno stabili per il
54%, laddove il 27% prevede un ulteriore calo del mercato interno, che si
manterrà invece stabile per il 73%. Il settore auspica ora per la ripresa della
domanda interna un intervento dello Stato, in
attesa degli effetti dei recenti
provvedimenti
in materia di detrazione fiscale
per le ristrutturazioni edilizie e
del ‘bonus mobili’, che molti
chiedono venga
prorogato almeno fino a giugno
2014.
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Come aumentare la produttività?
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SERIE T – Azionamento a vite
NEWS
Compositi avanzati
per la difesa
Morgan Advanced Materials ha
incorporato NP Aerospace, lanciando
la nuova attività di compositi speciali
e sistemi per la difesa, grazie alla
gamma prodotti che include protezioni
balistiche per veicoli, caschi da
combattimento e armature individuali.
Soluzioni per r&d in congresso
La MatLab and Simulink Conference 2013 si terrà il prossimo 6 novembre 2013 a Roma,
a partire dalle ore 9:15 presso il Salone delle Fontane, occasione per MathWorks per
presentare le ultime innovazioni introdotte nei principali settori industriali, grazie agli
interventi dei propri esperti nel corso della sessione plenaria del mattino, alternati a testimonianze di clienti che
mostreranno il supporto
dato da MatLab e Simulink
nella ricerca e sviluppo
di nuovi prodotti. Nel
pomeriggio, i partecipanti
avranno quindi modo di
approfondire la conoscenza di MatLab e Simulink in
diverse masterlclass, potendo scegliere tra diverse
sessioni di approfondimento a seconda dei settori
applicativi di interesse,
oltre a poter incontrare i partner tecnologici di MathWorks nell’area expo, e condividere
esperienza e idee con colleghi di altre aziende e università. Informazioni all’indirizzo
www.mathworks.it/mlslconf.
La meccanica fa rete in Puglia
La nuova attività consoliderà le capacità
nel campo dei materiali ceramici e
dei compositi avanzati, sviluppando
soluzioni per corazzature più leggere
oltre a strutture ad alte prestazioni
per applicazioni civili, come nel
medicale e nei trasporti. “Fino al 50%
più leggeri delle armature in acciaio
equivalenti - spiega Duncan Eldridge,
ad Morgan Advanced Materials composites and defence systems -,
i nostri materiali compositi avanzati
proteggono chi opera in aree a rischio
per la vita, difendendo da fuoco di
artiglieria, frammentazione, piccoli
calibri ad alta velocità, attacchi con
granate, esplosioni di mine e fluidi
infuocati. I nostri sistemi di armatura
compositi sono utilizzati ampiamente
nei veicoli militari corazzati, di polizia
e antiterrorismo, soprattutto in
Afghanistan e in Iraq in anni recenti,
con oltre 1.100 veicoli a corazzatura
totalmente integrata forniti ad oggi”.
24
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
Primo contratto di rete nella meccanica di precisione in Puglia, Ne.Mo è un network
a cui hanno aderito nove pmi con sede tra Molfetta e Bisceglie: complessivamente,
oltre 200 tra tecnici e operai, un’area di 30mila m2 e 2.400 tonnellate di acciaio
lavorate all’anno, circa 20 milioni di euro di fatturato, producendo componenti
meccanici di complessi di precisione e carpenteria lavorati a disegno, gruppi e
macchine complesse
su disegno e prototipi
degli stessi. Le varie
aziende hanno
così acquisito la
dimensione per fare
squadra, collaborando
tra reparti progettuali
e produttivi,
unificando metodi,
sistemi di gestione
e produzione e per
avviare processi di
internazionalizzazione.
“Intendiamo
incrementare l’export del Made in Italy - ha dichiarato Luigi La Forgia, presidente
del Network di Meccanica Molfettese Ne.Mo. -: stiamo infatti sottoscrivendo
importanti accordi con alcune multinazionali, e tra settembre e dicembre saremo in
prestigiose fiere specializzate in Germania, Francia ed Emirati Arabi Uniti. Nel 2014
incontreremo in Usa e Canada i rappresentanti della fondazione nazionale italoamericana Niaf per espandere la nostra attività oltreoceano”.
MagneMotion più vicina in Europa Riello guida Co.Aer
MagneMotion ha assunto un nuovo direttore
commerciale europeo, Rod Blair, che seguirà
i clienti dagli uffici di Norfolk, Inghilterra, per
sfruttare le opportunità locali in espansione.
“Sono emozionato all’idea di poter espandere
sul continente la copertura dei prodotti LSM
(motori sincroni lineari) di MagneMotion - ha
detto Blair - e dei suoi sistemi di trasporto, che
portano un valore unico in mercati in crescita
come l’automazione d’assemblaggio, di
processo e il packaging”.
SolidWorks a livello
globale
Kistler Group implementerà
25 nuove licenze SolidWorks
nelle proprie sedi in Svizzera,
Germania, Usa e Asia,
potenziando e consolidando
grazie alla soluzione di Dassault
Systèmes progettazione e
sviluppo prodotti su scala
mondiale, con l’obiettivo
di semplificare i processi
operativi, ridurre i tempi di
attraversamento e i costi. Basato
su piattaforma 3DExperience,
SolidWorks viene impiegato da
Kistler già da cinque anni per lo
sviluppo di sensori, elettronica
e software per attività di misura
avanzate: nella sede svizzera
di Winterthur le otto licenze
esistenti verranno integrate con
altre 17 entro fine anno, mentre
nei centri di competenza di Lorch
e Buffalo gli attuali software
CAD verranno sostituiti con 11
licenze SolidWorks, invece già
in uso nelle sedi di Schöneich e
Wetzlar. “Concepire il l software
CAD come tecnologia per
tutta l’azienda - spiega Edwin
Schmid, r&d manager di Kistler
Instrumente AG -, utilizzandolo in
ogni reparto presso tutti i centri
di competenza, ci consente di
garantire la piena compatibilità
dei dati in tutte le nostre sedi nel
mondo, migliorando la qualità
dei prodotti e riducendo i costi di
manutenzione”.
Alessandro Riello è il nuovo presidente Co.Aer
2013-2015: Riello è presidente di RPM, ad e
vice-presidente Aermec, amministratore della
Giordano Riello International Group e ad di Sierra.
“Uno dei compiti primari nell’immediato futuro ha dichiarato - sarà presidiare il settore normativo,
per dare un quadro stabile di riferimento che
accompagni le nostre aziende anche in Europa,
oltre a rafforzare la comunicazione sui vantaggi
della climatizzazione annuale a pompe di calore”.
NEWS
Victrex al prossimo K 2013
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progettare 374 •
SETTEMBRE
2013
Victrex Polymer Solutions esporrà al prossimo K 2013, a
Düsseldorf dal 16 al 23 ottobre, le ultime novità nella propria
gamma di polimeri ad alte prestazioni Paek, con particolare
attenzione ai comparti automobilistico e aerospaziale, dove
i termoplastici Victrex contribuiscono a ridurre il peso dei
componenti, soddisfacendo gli standard e le approvazioni
necessarie per
produttori come
Airbus e Boeing,
abbassando
consumi e costi e
profilandosi come
valida sostituzione
dei metalli. Ottime
proprietà di
scorrimento/frizione,
resistenza in un vasto
spettro termico,
anche in condizioni
operative estreme in
contesti chimici o con
presenza di umidità
e sollecitazioni allo
stress, ne fanno
una soluzione ideale
per automotive e oil & gas, offrendo maggiore resistenza
alle pressioni elevate, al creep e alla compressione ad alte
temperature, garantendo affidabilità e lunga durata per allungare
i tempi di manutenzione e ridurre i fermi produttivi. Fattori che
portano a una domanda crescente, che Victrex affronterà con
investimenti per aumentare le capacità produttive e ottimizzare le
forniture per tutti i clienti.
Celestica premia Fairchild
Fairchild Semiconductor ha ricevuto il Total cost of ownership supplier
award 2012 da Celestica, che per il settimo anno ha premiato così i migliori
partner nella rete mondiale dei propri oltre 3.000 fornitori, valutando le loro
performance in base al costo complessivo necessario per produrre, consegnare e supportare prodotti e servizi, al di là del mero prezzo del prodotto
fornito. “Siamo lieti di assegnare questo premio a Fairchild Semiconductor
- ha detto Paul Blom, chief procurement officer di Celestica -, che nel 2012
ha saputo garantire livelli di collaborazione e supporto eccezionali basati su
capacità di servizio e performance, permettendoci di promuovere efficienza,
velocità e flessibilità lungo tutta la supply chain”. Orgoglioso del premio,
Mark Norman, senior vice president, worldwide regional sales and marketing Fairchild, ha commentato: “Il successo dei nostri clienti è una priorità
per noi. Continueremo a collaborare strettamente con Celestica per fornire
performance di prodotto di alta qualità e un’eccellente gestione della supply
chain per promuovere la differenziazione dei prodotti finali”.
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NEWS
PRONTA LA MASCOTTE
Sarà Disney Italia a disegnare la mascotte di Expo Milano 2015. Lo ha annunciato recentemente a New York il
Commissario unico del Governo per
Expo Milano 2015, Giuseppe Sala, nel
corso della missione che lo vede impegnato in questi giorni negli Stati Uniti.
La celebre azienda americana, leader
nel campo dei media, dello spettacolo
e dell’intrattenimento, si è aggiudicata
la gara per lo sviluppo, la promozione e
la commercializzazione dell’Intellectual
Property dell’Esposizione Universale. Il
personaggio che the Walt Disney Company Italia ha ideato per Expo Milano
2015 diventerà il primo ambasciatore
dell’appuntamento del 2015 nel mondo.
Riprodotto e declinato in differenti tipologie di oggetti e articoli di merchandising,
sarà il volto allegro e divertente – in perfetto stile Disney - del tema dell’Esposizione
Universale ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’.
“Disney Italia - ha spiegato Giuseppe Sala, Commissario unico del Governo per Expo
Milano 2015 - si è aggiudicata una gara molto interessante, alla quale hanno partecipato importantissime aziende leader nel mondo dell’entertainment. Disegnare
la mascotte dell’Esposizione Universale richiede un originale sforzo di creatività e
una grande capacità comunicativa. Ringrazio Disney Italia per il lavoro svolto e per
il determinante contributo che darà al successo dell’Esposizione Universale con il
personaggio che ha ideato. Forte di una consolidata esperienza nel settore, Disney
Italia ha presentato una proposta molto convincente, che siamo certi conquisterà i
visitatori di Expo Milano 2015”.
La mascotte ufficiale di Expo Milano 2015 sarà presentata a breve nel corso di un
appuntamento dedicato. 28
progettare 374 •
SETTEMBRE
2013
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OTTOBRE
2013
28
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29-05-2013 12:22:18
INCHIESTA
Quale ricerca
per il sistema
Italia?
SILVIO BERACI
Gli studi scientifici devono superare vecchi assetti e politiche
obsolete. Bisogna razionalizzare la rete organizzativa e
ripensare la filosofia che guida la destinazione delle risorse.
Intervengono, su questi argomenti decisivi per lo sviluppo
e l’economia del nostro Paese, Luigi Nicolais, presidente
del CNR e l’ex ministro dell’Istruzione dell’Università e della
Ricerca, Francesco Profumo, oggi presidente dell’Iren
La ricerca e lo sviluppo: concetti reiterati
e a volte abusati che siamo abituati ad
ascoltare spesso. Possono forse mancare in una moderna società progredita e
industriale? No di certo; sta di fatto che
in Italia la ricerca, pur avendo raggiunto
spesso livelli di vera eccellenza, non ha
ancora quel sostegno, diremmo corale,
che per il suo ruolo dovrebbe avere.
Nel nostro Paese, aldilà di quella che
viene svolta nelle aziende private, la
ricerca è essenzialmente portata avanti
dal CNR e dalle università, pur tra le
mille difficoltà (legate essenzialmente
alle carenze finanziarie, di indirizzo e
di programmazione) che siamo spesso
costretti a registrare.
“La ricerca non è più da considerare un
30
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
fiore all’occhiello, essa diventa sempre
più, al contrario, un elemento decisivo
per lo sviluppo; oggi le imprese hanno
bisogno di ricerca perché hanno anche
bisogno di competere, spesso smaterializzando i propri prodotti e riempiendoli
di contenuti di conoscenza”. Sono parole
di Luigi Nicolais, presidente del CNR, che
non manca occasione per sottolineare
l’importanza strategica che hanno per
l’appunto il Consiglio nazionale delle
ricerche e le università.
Impresa e università
“Da quando sono presidente del CNR dice Nicolais - ho cercato di aumentare
l’apertura verso l’università e le imprese;
credo fortemente all’interazione fra il
mio istituto e il mondo universitario
perché ciò può contribuire a costruire
un sistema ricerca in Italia attraverso una
collaborazione sempre più strutturale.
Un esempio di questa azione è rappresentato dal laboratorio misto creato a
Lecco proprio per far interagire queste
due realtà. La stessa apertura credo sia
necessaria nei confronti delle aziende:
per dare una mano al nostro Paese abbiamo bisogno di continuare a produrre
conoscenza e allo stesso tempo pensare
all’utilizzabilità della conoscenza stessa.
Realizzare la collaborazione con realtà
imprenditoriali non significa meramente
fare un laboratorio a basso costo per le
aziende ma bensì cominciare a progettare insieme una ricerca che possa trovare
Cambiare mentalità
Secondo Luigi Nicolais la globalizzazione richiede fortemente di competere
sulla qualità, e il meccanismo per il
quale, realizzata un’idea, si cerca semplicemente di portarla sul mercato, senza
confrontarsi tempestivamente col sistema globale, rischia di essere perdente.
“Solo una ricerca avanzata permette
di approcciare i moderni mercati con
gli strumenti giusti e al livello tecno-
Secondo Luigi Nicolais, presidente del CNR: “La
ricerca non è più da considerare un fiore all’occhiello,
essa diventa sempre più, al contrario, un elemento
decisivo per lo sviluppo; oggi le imprese hanno bisogno
di ricerca perché hanno anche bisogno di competere,
spesso smaterializzando i propri prodotti e riempiendoli
di contenuti di conoscenza”.
I PROTAGONISTI
applicazioni industriali. Io credo che
questo sia il futuro del CNR”.
Questa fase generale di cambiamenti
continui, di trasformazioni così accelerate che facciamo fatica a governare
finendo per assistervi impotenti, si riverberano secondo Nicolais in maniera emblematica nel campo delle tecnologie
che alle volte sfuggono per la loro velocità alla nostra piena comprensione.
È anche per questo che c’è bisogno di
condividere i dati e non di ‘possederli’.
“La forza del CNR - dice il presidente - è
che al suo interno ha anche un dipartimento di scienze umane e sociali che
può contribuire a riempire di contenuti
queste nuove tecnologie”.
“Dobbiamo avviare una modernizzazione del Paese dice Francesco Profumo, presidente Iren - per rigenerarci velocemente e avviare processi che ci facciano
recuperare efficienza nel manufacturing che continua
a rimanere il cuore pulsante della nostra nazione, dato
che siamo, insieme con la Germania, i soli due Paesi
in Europa che hanno una vera struttura industriale”.
logico richiesto. Anche le PMI stanno
subendo un processo di cambiamento,
passando da subcommittenti a partner
tecnologici, si tratta di un cambio di
mentalità: l’azienda subcommittente in
un certo senso non doveva pensare
ma semplicemente produrre quanto
richiesto al minor costo possibile; ora
invece deve essere partner tecnologico
e fornire soluzioni produttive di cui si
prenda in pieno le responsabilità. Da qui
deriva anche per le PMI la necessità di
interagire con la ricerca”.
Il presidente sottolinea che per il CNR ci
sono delle priorità impellenti: snellirne
il funzionamento, individuare dei grossi
temi su cui concentrare le risorse, collaborare con gli enti omologhi europei
per fare massa critica di fronte alle sfide
globali. “Abbiamo bisogno - afferma di aprire un confronto concreto su un
processo di riforma del sistema, gli enti
di ricerca non possono più pensare di
rispondere a tre ministeri, chiedere ogni
volta autorizzazioni se devono assumere o fare un bando: purtroppo ci è
capitato di avere a disposizione risorse
per poter assumere ma di non avere le
autorizzazioni a bandire. Dobbiamo rimuovere tanti ostacoli burocratici che ci
rendono la vita difficile e ci impediscono
di aprire concorsi per i giovani”.
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
31
INCHIESTA
Due esempi significativi
Luigi Nicolais fa due esempi per dimostrare come la ricerca sia importante.
Il primo riguarda la costruzione degli
aerei; fino a qualche anno fa essi erano
realizzati con materiali convenzionali
(alluminio, acciaio, titanio ecc.) e l’uso
dei nuovi materiali compositi veniva
visto con diffidenza (perché cambiare se
tutto già procede bene?), ebbene oggi
l’uso dei nuovi materiali è largamente
utilizzato ad esempio nella realizzazione
del Boeing 787.
“In questo esempio - commenta Nicolais - si coglie l’importanza di saper
vedere oltre quello che c’è già, la visione dell’innovazione ci porta a non
accontentarci di un mercato che esiste
già e a prefigurarne un altro che verrà.
L’innovazione richiede una grande capacità di cambiamento, di pensiero e di
professionalità; l’industria aeronautica
oggi produce facendo arrivare parti di
velivolo da ogni angolo del mondo:
siamo di fronte a una ‘fabbrica’ globale
che ha i suoi ‘reparti’ in vari Paesi. E qui
anche la ricerca ha un aspetto diffuso,
al centro si fa ‘knowledge integration’ e
i ricercatori sono distribuiti nel mondo.
Boeing ha sviluppato così il suo global
network”.
Secondo il presidente, di fronte a questi
cambiamenti, il CNR non può limitarsi
a condurre le attività locali ma deve
essere aperto al sistema globale. “Da
un lato - spiega - dobbiamo dare una
mano al territorio perché possa utilizzare i risultati della nostra ricerca e
dall’altro collegarci con gli enti di ricerca
del mondo per diventare parte di global
network di ricerca multinazionale”.
Il secondo esempio è quello del settore
tessile che è entrato in crisi a causa dei
Paesi emergenti e della loro capacità di
produrre prodotti tradizionali a basso
costo.
Luigi Nicolais pensa che in questo campo si debba passare da una visione
lineare a una di tipo radiale; chi fa stoffe
32
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
deve interagire con chi costruisce aerei,
auto, edifici ecc. in questo modo si viene
in contatto con la necessità di avere tessuti innovativi che rispondano a nuove
esigenze di comparti più avanzati, si
diventa fornitori di soluzioni su misura
progettate per specifiche applicazioni.
“Per fare ciò - aggiunge - c’è bisogno
di una grande capacità di conoscenza
e anche predisposizione a guardare
al futuro seguendo lo sviluppo delle
nuove esigenze produttive. In parole
povere, guardare oltre le cose a cui
siamo abituati”.
Questi due esempi servono a farci capire come sia importante il ruolo della
ricerca proprio per la crescita e il futuro
della nostra economia.
“Sono orgoglioso - conclude Nicolais
- di essere presidente di questo CNR
perché sono convinto che c’è un potenziale di crescita enorme a patto di liberarsi di lacci e lacciuoli che ci limitano;
abbiamo le capacità per competere alla
pari con tutti gli altri enti stranieri nostri
omologhi”.
Il tema dei finanziamenti
Affrontare il tema della ricerca significa
affrontare in automatico anche quello
delle risorse necessarie a finanziarla, e
qui entrano in campo i fondi europei.
L’ex ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, Francesco Profumo,
oggi presidente dell’Iren, in proposito ha
sollevato un grido d’allarme: “A fronte
di un investimento in Europa di circa 15
miliardi di euro l’anno, l’Italia ne riporta
a casa solo un terzo. Il nostro Paese
perde circa 5 miliardi l’anno nel rapporto tra contributi all’Unione Europea
e finanziamenti ottenuti per il settore
della ricerca. Ciò significa che dal 2007
al 2013 abbiamo perso circa 35 miliardi:
immaginiamoci cosa avremmo potuto
fare con questi soldi! Dovremmo imparare da altri Paesi europei più virtuosi:
per ogni euro investito la Gran Bretagna riporta a casa 1,50 euro, l’Austria
e l’Olanda 1,45 euro, il Belgio 1,40 e la
Germania 94 centesimi. Mentre l’Italia
soltanto 60 centesimi, con
una perdita di 40 centesimi
a fronte di ogni euro investito. C’è una responsabilità
morale per noi di recuperare
i soldi che investiamo in Europa perché sono quattrini
raccolti col sacrificio di tutti.
Di fronte a questa situazione
è inutile piangere, bisogna
invece tirarsi su le maniche
e cambiare le cose”.
Profumo propone a questo
proposito di partire dalle
specializzazioni dei nostri territori in modo che si trovino a
competere con altre zone di
altri Paesi che hanno la stessa vocazione; le risorse che si rendono
disponibili dovranno essere investite in
queste realtà. Da questa competizione
potranno nascere sviluppi positivi.
“Come ministero, nei mesi scorsi - dice
Profumo - abbiamo messo in atto un
progetto in stretta sinergia col CNR
mirato a individuare una decina circa
di priorità nazionali e queste le abbiamo
collocate all’interno di strutture aperte,
dove la ricerca non si fa più in un singolo laboratorio ma la si fa in realtà che
siano interconnesse fra loro con attori
che tradizionalmente si sono parlati
poco finora: aziende, enti di ricerca e
università. L’idea è quella di ‘clusterizzare’ il sistema, passando da modelli
industriali di tipo seriale (io faccio prima
questo, poi questo, poi questo) a un
sistema flessibile di tipo parallelo dove
le attività devono essere svolte nelle
diverse strutture con un coordinamento complessivo che possiamo definire
appunto cluster”.
Ridisegnare il sistema industriale
Secondo Profumo, l’Italia deve ridisegnare il proprio sistema industriale, dato
che i posti di lavoro persi negli ultimi
anni non torneranno a essere gli stessi
posti di lavoro: l’unica opportunità è
creare un diverso tipo di occupazione in
cui ci sia più intelligenza e meno attività
di tipo tradizionale.
“Abbiamo bisogno di avviare un processo di modernizzazione del Paese
- spiega il presidente dell’Iren - che ci
permetta di rigenerarci velocemente e
di mettere in atto tutti quei processi che
ci facciano recuperare efficacia ed efficienza nel manufacturing che continua
a rimanere il cuore pulsante della nostra
nazione, dato che siamo, insieme con la
Germania, i soli due Paesi in Europa che
hanno una vera struttura industriale, la
quale deve essere rivista ma conservata. Dovremo individuare delle regioni
chiave che abbiano una specializzazione
di rilievo, collocarle all’interno di un
modello ‘clusterizzato’ e andare a competere con le altre regioni. Sono sicuro
che da questa competizione usciremo
vincitori, perché siamo più bravi degli
altri, abbiamo ottime competenze. Le
risorse che siamo in grado di mettere
in campo come Italia sono sempre più
limitate mentre aumentano quelle di
derivazione europea: dobbiamo trovare
una sinergia fra tutti per suddividere queste risorse e goderne i risultati;
permanendo in una logica di autosufficienza ci troveremmo ad avere sempre
meno mezzi e meno possibilità”.
L’ex ministro del Miur ricorda che oggi
siamo al 26° posto in graduatoria (su
27 Paesi) per la capacità di spesa dei
fondi europei, a fronte di una cifra di
31 miliardi che avremo a disposizione
da investire per il prossimo settennato.
“In Italia non ci potrà essere crescita se
non ci sarà una catena corta fra ricerca,
innovazione e sviluppo - ha concluso - a
questo proposito bisognerebbe avere
una nuova struttura ministeriale che vedesse questo insieme, e probabilmente
le Regioni potrebbero dare un primo
segnale facendo qualche tipo di sperimentazione per creare una struttura
che metta insieme questi tre concetti:
sarebbe un segnale molto importante in
vista della programmazione che inizierà
dal 2014”.
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
33
INCHIESTA
Le opportunità
del
Nordamerica
MARCO ZAMBELLI
Percezione positiva dei macchinari italiani e ripresa in corso del settore
manifatturiero: ecco come proporsi ai mercati nordamericani secondo
un’indagine condotta in seno al progetto Machines Italia,
in collaborazione con ICE e Federmacchine. Dal survey emergono
i punti deboli su cui le nostre aziende devono lavorare
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la forte ripresa del settore manifatturiero, con il fenomeno del re-shoring
in Usa e gli ingenti investimenti stranieri in Messico degli ultimi anni,
che per la percezione positiva che
le imprese locali hanno dei nostri
macchinari: qualità, flessibilità, capacità di customizzare l’offerta per
34
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
aumentare
produzione
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da un’indagine condotta in seno al
progetto Machines Italia, in collaborazione con ICE e Federmacchine,
che sottolinea anche i punti deboli
su cui le nostre aziende devono lavorare, a partire dalla comunicazione
e dall’offerta di servizi di assistenza
e parti di ricambio.
Domandaa in forte crescita
L’indagi
L’indagine
gine ssulla conoscenza di macattrezzature italiane in
chinari
h
e a
Nordamerica è stata condotta dagli
Italian trade commission offices di
Chicago, Toronto e Mexico City, per
mostrare la percezione dei nostri
macchinari tra le imprese locali, e
fare il quadro su strategie, abitudini
di acquisto e loro trend di investimento nel breve termine. In tutti e
tre i Paesi il manifatturiero è in forte
crescita: le importazioni di macchinari dal mondo in Usa sono salite
del 26% tra 2011 e 2012, passando
da circa 27.080 milioni di euro del
2010 a ben 42.785 milioni nel 2012,
dei quali l’Italia detiene una percentuale del 5,7%. Il Canada ha aumentato del 12% le sue importazioni
in macchinari, passando da 5.928
milioni di euro nel 2010 a 7.455 nel
2012, con l’Italia a rappresentarne
il 2,64%. Dati dei primi undici mesi
2012 per il Messico parlano invece
di un aumento del 25,96%, da 12.237
milioni di euro del 2010 a 15.155 del
2012, e l’Italia al 7,59% del totale. In
particolare, a spingere la ripresa del
manifatturiero in Usa e Canada è il
fenomeno del re-shoring, per cui le
imprese nordamericane tornano con
decisione a produrre internamente
rientrando dall’estero, generando
una forte domanda di macchinari al
contempo più flessibili e sofisticati.
Utilizzo dei macchinari italiani
Delle circa 600 aziende statunitensi e
canadesi (queste ultime compaiono
per la prima volta nella rilevazione)
che hanno partecipato all’indagine,
tutte con fatturato superiore ai 500
mila dollari, il 27% dichiara di uti-
I PROTAGONISTI
Per Pasquale Bova,
il direttore ICE ChicagoToronto-Montreal (l’ICE è
l’Agenzia per la promozione
e l’internazionalizzazione,
col compito di agevolare,
sviluppare e promuovere i
rapporti economici e commerciali italiani con l’estero):
“sull’universo di imprese
nordamericane la cifra è
statisticamente notevole, e l’indagine è servita come momento di
sensibilizzazione anche per le altre, aprendo grandi opportunità per
farle in futuro passare da una prima consapevolezza all’utilizzo:
il 69% delle imprese ha dichiarato infatti di aver cominciato a
considerare l’acquisto di macchinari italiani per le proprie esigenze”.
Per Giancarlo Losma,
presidente Federmacchine
(la federazione nazionale
delle associazioni dei produttori di beni strumentali per
lo svolgimento di processi
manifatturieri dell’industria
e dell’artigianato): “un’altra
cosa molto ricorrente nei
questionari è la difficoltà a
comunicare con i fornitori italiani: la non tempestività delle risposte, e la difficoltà a comprendere
l’inglese usato dalle nostre aziende. Ma non solo, anche la difficoltà
di navigare i siti aziendali e reperire le informazioni cercate, tutti
problemi che per lavorare con le aziende del Nordamerica vanno
affrontati e risolti in fretta”.
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
35
INCHIESTA
i fornitori italiani: la non tempestività delle risposte, e la difficoltà a
comprendere l’inglese usato dalle
nostre aziende. Ma non solo, anche
la difficoltà di navigare i siti aziendali
e reperire le informazioni cercate,
tutti problemi che per lavorare con
le aziende del Nordamerica vanno
affrontati e risolti in fretta”.
lizzare già macchinari italiani. Dei
non utenti, l’11% ha però utilizzato
macchine italiane in passato. Una
azienda su dieci era inoltre a conoscenza della campagna promozionale Machines Italia/ICE, in seno alla
quale si svolge il survey: “Sull’universo di imprese nordamericane
- spiega Pasquale Bova, direttore
ICE Chicago-Toronto-Montreal - la
cifra è statisticamente notevole, e
l’indagine è servita come momento
di sensibilizzazione anche per le altre, aprendo grandi opportunità per
farle in futuro passare da una prima
consapevolezza all’utilizzo: il 69%
delle imprese ha dichiarato infatti
di aver cominciato a considerare
l’acquisto di macchinari italiani per
le proprie esigenze”.
L’indagine mostra in generale una
diffusa opinione positiva sui macchinari italiani, sia tra utenti che
non utenti, così come dei possibili
vantaggi che possono portare. Tra i
pregi più citati, spiccano l’alta qualità rispetto al prezzo, l’innovazione
tecnologica e la perfetta compati-
36
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
bilità con i precedenti modelli di
macchinari. Tra gli utilizzatori, i punti forza spaziano tra qualità, durata,
affidabilità, precisione e velocità, e
l’ottimizzazione di processi innovativi e l’aumento di produzione sono
tra i principali vantaggi ottenuti.
Pregio spesso menzionato è anche
la capacità di Made to Custom delle
aziende italiane. Per il 47% di chi
ha investito in macchine utensili
italiane, queste hanno contribuito
a realizzare qualcosa di innovativo
che prima non si era in grado di fare,
come consolidare le fasi di produzione, migliorare la qualità dei prodotti,
aumentare la capacità produttiva
riducendo i tempi di produzione e
creare nuovi prodotti.
Tra i punti deboli citati delle nostre
forniture ci sono invece la disponibilità dei pezzi di ricambio, l’assistenza e il supporto tecnico, oltre
ai costi di manutenzione correlati.
“Ma un’altra cosa molto ricorrente
nei questionari - spiega Giancarlo
Losma, presidente Federmacchine
- è la difficoltà a comunicare con
Italia e concorrenza estera
L’Italia si posiziona comunque bene
tra i fornitori esteri, subito dopo
Germania, prima per livello di familiarità, e Giappone. I prezzi sono
però la caratteristica per cui le nostre forniture sono percepite come
più competitive di quelle tedesche,
e subito dopo il Giappone. Il nostro
Paese si posiziona al quarto posto come Paese d’origine dei macchinari acquistati di recente dalle
imprese statunitensi, subito dopo
gli Stati Uniti stessi, il Giappone
e la Germania: “Il buy american è
molto sentito negli USA - spiega
Bova - per cui è strategico nella comunicazione non presentarsi come
‘comprate macchine italiane’, ma
invece come ‘siamo vostri partner
in business, per aumentare la vostra
produzione’”. Per il Canada invece le
forniture italiane sono terze subito
dopo Stati Uniti e Canada.
In generale, tra le caratteristiche che
orientano le decisioni d’acquisto di
nuovi macchinari, è di prima importanza la conformità alle specifiche
delle attrezzature fornite, oltre alla
capacità di garantire un buon ritorno dell’investimento, seguite dalla
disponibilità di pezzi di ricambio,
dal supporto tecnico e dal prezzo. Il
contenuto di innovazione resta tra
i fattori più decisivi, indicato come
estremamente importante dal 32%
del campione, seguito dalla flessibilità, per il 22%, e dalla creatività,
per il 10%.
Riguardo al perché si acquistano
nuove macchine, oltre il 65% intende concentrarsi su nicchie di mercato ad alto valore aggiunto, seguito
dalla specializzazione di prodotto,
dall’ampliamento della gamma prodotti e dal servire i mercati globali.
Per oltre il 50% degli intervistati
gli acquisti effettuati hanno portato
miglioramenti nell’ordine di fino al
25%, e addirittura per il 13% l’acquisto di nuove attrezzature italiane ha incrementato la produttività
tra il 50 e il 75%. Tra i principali
vantaggi effettivamente conseguiti
dall’acquisto dei macchinari, spiccano per il 31% l’aumento dell’efficienza, e per il 25% l’aumento della
produttività, mentre per l’11% si è
ottenuto un miglioramento nella
qualità del prodotto. “In anni recenti
sono però comparse nuove voci nel
sondaggio, che acquistano sempre
più importanza nell’orientare le decisioni di acquisto - aggiunge Bova
- ovvero il risparmio energetico e la
riduzione dei costi dei materiali consentita dalle attrezzature. Occorre
essere consapevoli di cosa spinge
queste aziende a investire in nuovi
macchinari, per apprestare strategie
di marketing efficaci che, parlando il
loro stesso linguaggio, rispondano
già alle loro aspettative”.
Canali di acquisizione
Per orientarsi su nuovi acquisti,
l’89% degli intervistati prende in
considerazione diversi potenziali
suppliers, ma molto frequente e
decisivo, per ben il 73% del campione, è anche lo scambio di opinioni
con altre realtà del settore che già
utilizzano quei macchinari. “I casi di
successo - dice Bova - sono pertanto
un altro elemento su cui spingere
molto nella propria visibilità e nelle
pubblicazioni”. Il face to face rimane la forma di trattativa preferita,
in forma di incontri diretti per il
60%, ma per il 40% anche fiere e
congressi sono occasioni per fare
affari, più per gli statunitensi che
non per i canadesi, “i quali li vivono più come un obbligo”, spiega
Bova, sottolineando come esistano
differenze di mentalità e approccio
tra i due Paesi. Conviene pertanto
far coesistere più canali di vendita e
informazione, fermo restando che il
contatto diretto resta il modo in cui
si concludono le trattative.
Per i prossimi due anni fiscali sono
infine molto numerose le aziende
che già utilizzano macchine italiane
che prevedono di fare nuovi investimenti tra 1 e 5 milioni di dollari,
più disponibili a investire nel breve
termine rispetto ai non utenti. Il
40% delle imprese campione ha
infine acquistato nuovi macchinari
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
37
INCHIESTA
negli ultimi 6 mesi, solo per il 16%
gli ultimi acquisti risalgono a oltre
tre anni fa.
Lo storico degli acquisti conferma
un aumento nella mole di investimenti in macchinari, fattore che
insieme al trend in aumento nella
produzione configura un momento
propizio per le nostre aziende per
vendere macchine.
Messico, automotive e aerospace
Sono 59 le aziende messicane che
hanno risposto al sondaggio, 26
di queste già utilizzano macchinari
italiani, e per il 30,5% dei rispondenti questi hanno consentito di
realizzare processi lavorativi nuovi. La qualità e l’affidabilità sono
per il 64% i criteri alla base della
preferenza accordata ai nostri macchinari rispetto a quelli esteri, e le
forniture italiane sono seconde per
familiarità subito dopo la Germania, e prima di Stati Uniti e Cina
(ma tra gli operatori si diffondono
aneddoti sul mancato rispetto degli
standard produttivi dei macchinari
asiatici, che portano pesanti costi
aggiuntivi). La reputazione del Made in Italy è molto positiva, vi si
associano buona relazione qualità
prezzo, flessibilità, precisione, robustezza e design.
I prezzi elevati, la mancanza di pezzi
di ricambio e i servizi di manutenzione e post vendita scadenti sono
invece i fattori di debolezza indicati.
Negli ultimi 20 anni molti investimenti diretti dall’estero hanno
creato distretti industriali orientati
all’export, con molti fornitori di
primo livello dell’industria aerospace e automobilistica che si sono
installati nei pressi di questi produttori. Manca però ancora il tessuto
di fornitori tier 2 e 3, e il governo
punta con decisione a favorirne la
nascita, il che crea forti opportunità
per le imprese italiane. Vi è poi una
miriade di PMI che opera con macchine usate, con grandi difficoltà di
accesso al credito, per cui il fattore
prezzo diventa decisivo. In Messico
è molto importante la relazione
faccia a faccia, serve poter customizzare la macchina per il mercato
locale, e nella ricerca di un agente si
deve trovare qualcuno che conosca
bene la rete finanziaria nazionale,
compresi i fondi stanziati dal governo e dal CNR locali. Il sistema
bancario messicano è caro, ed è
pertanto essenziale poter offrire
servizi finanziari per garantire un
accesso al credito lavorando con
organismi finanziari italiani, perché
non esistono banche italiane in loco
che ne offrano.
Occorre infine prestare attenzione
alle complesse leggi migratorie e
del lavoro: “Questo vale però per
tutti e tre i Paesi Nafta - spiega
Bova -: un approccio One size fits
all non è valido, per avere successo occorre servirsi di esperti che
sappiano rispettare le specificità di
ogni singolo mercato”.
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SCENARI
L’innovazione
nei mercati
maturi
FRANCESCO FERRARI
La scelta di tecnologie innovative è spesso
determinante per il successo di un’impresa.
Diamo uno sguardo ad alcune di queste
tecnologie e al relativo livello di adozione
presso le aziende manifatturiere: dal web ai
social network
Ill ssuccesso
ucce
uc
cess
sso de
d
delle
lle imprese,
ll
e, e, in p
periodi
e
critici la
sopravvivenza,
a lloro
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or
sopr
prav
avvi
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venza, è legata
anche alla capacità
ricercare
acit
ac
ità di ricercar
re e adottare nuove soluzioni p
per
er ccreare
rea valore
re
e risultare maggiormente competitive.
o
Per renderci conto del livello di adozione
di alcune tecnologie nelle aziende manifatturiere abbiamo realizzato un breve
sondaggio realizzato dalle redazioni di
RMO e Progettare, con la collaborazione
del sito web www.meccanica-plus.it, tramite una serie di domande di carattere
generale alle aziende. Ovviamente la
premessa è che i dati ottenuti da questo
sondaggio sono puramente indicativi
in quanto il numero di soggetti intervistati è limitato e il campione scelto non
è rappresentativo dell’intero mercato.
Questo non vieta, pur con le dovute precauzioni, di fare alcune considerazioni
sulle risposte ottenute dalle aziende e i
relativi scenari.
L’importanza di Internet per le aziende
Tra le tecnologie che hanno avuto maggiore impatto sulle aziende, Internet
sicuramente occupa da tempo il primo
posto e di questo i manager sono ben
consapevoli. Tutte le aziende intervistate, infatti, hanno dichiarato di avere un
proprio sito Internet, a conferma della
pervasività ormai raggiunta da questa
tecnologia, anche se l’impiego di Internet è risultato essere, come prevedibile,
40
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OTTOBRE
2013
piuttosto diversificato. Poco meno del
10% degli intervistati, per esempio, ha
dichiarato di non utilizzare internet per
scopi commerciali. Dal punto dei servizi
implementabili tramite il sito Internet aziendale, la nostra ricerca ha evidenziato
che l’utilizzo più diffuso, oltre il 90% dei
casi, è relativa alla fornitura di documentazione tecnica, risolvendo in tal
modo un problema spesso complesso
dal punto di vista della gestione.
Un altro tipo di servizio implementato
molto frequentemente tramite il sito
Internet è, invece, quello relativo alla
pubblicazione del listino prezzi e dei
cataloghi dei prodotti, con il vantaggio
della tempestività di aggiornamento nel
primo caso, e favorendo la ricerca da
parte degli utenti, riducendo al contempo i costi per l’azienda, nel secondo. Dai
dati del sondaggio emerge, inoltre, che
altri tipi di servizi come per esempio la
vendita online oppure la comunicazione
con i clienti sono utilizzate molto meno
frequentemente e le percentuali sono
infatti molto inferiori ai casi precedenti.
La vendita online è implementata dalle
aziende intervistate soltanto nel 22,7%
dei casi, mentre solo il 13% dispone
di un blog e, in generale, la comunicazione tramite forum e commenti di
clienti è utilizzata da meno del 5% delle
aziende contattate. Sono state analogamente interessanti le risposte relative
alla frequenza di ricerca su Internet di
informazioni giudicate importanti per
l’impresa. Meno del 5% ha infatti dichiarato di utilizzare solo raramente questo
mezzo, mentre la maggioranza (oltre il
54%) ha precisato di usarlo spesso e
oltre il 40% di usarlo sempre. Stando
a questi dati sembrerebbe quindi che,
mentre pochissimi non contano su Internet come fonte affidabile e continua
di informazioni, la maggioranza utilizzi
questo mezzo con una frequenza elevata e, verosimilmente, insieme ad altre
fonti. Una parte ragguardevole, anche
se non maggioritaria, si avvale invece
sempre costantemente del contributo
di Internet per raccogliere informazioni importanti, testimoniando l’utilità di
questo mezzo per contribuire a scelte
anche strategiche.
culturale e geografico a quelli di carattere economico per la gestione di questi
sistemi di comunicazione, al tipo di settore merceologico in cui si opera e all’importanza, o meno, di relazionarsi con un
ampio pubblico. Non stupisce quindi
che la maggior parte delle aziende intervistate abbia risposto di non utilizzare
i social network per la comunicazione
(oltre il 63%), ma piuttosto interessante è
comunque l’apprezzamento per questo
tipo di mezzi indicato dalla percentuale
di oltre il 36% che ha dichiarato di utilizzarli. In generale, l’utilizzo di Internet
è percepito dai partecipanti alla nostra
survey come un qualcosa in grado di
generare dei significativi vantaggi per
l’azienda, mentre soltanto meno del 5%
delle aziende intervistate ha dichiarato
di non conoscere la risposta.
I social network
Il cloud computing
Un altro tipo di opportunità offerte da
Internet riguarda i social network, che
permettono di instaurare un tipo di comunicazione decisamente diversa da
quella istituzionale e di realizzare delle
vere e proprie community. Molte aziende si sono focalizzate da tempo su
questo tipo comunicazione sfruttando,
per esempio Facebook oppure Twitter.
Tuttavia la diffusione di questi social network in ambito aziendale è condizionato
da numerosi aspetti, da quelli di tipo
Una tecnologia relativamente recente
che sta avendo un impatto significativo sulle aziende è quella del cloud
computing. Questa tecnologia permette
di abilitare l’accesso a risorse di varia
natura (software, servizi, infrastrutture,
storage) in modo conveniente e relativamente semplice. Anche se per molti
versi nel nostro Paese siamo ancora in
una fase molto iniziale dell’implementazione del cloud computing, le aziende
stanno scoprendo rapidamente il vero
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
41
SCENARI
atto vede in futuro un aumento delle
esigenze di collaborazione e di potenza
elaborativa flessibile e conveniente come quella offerta dalle soluzioni cloud.
Di fatto la percezione del cloud talvolta
viene limitata al solo aspetto legato al
risparmio economico, trascurando uno
degli altri vantaggi di questa tecnologia
che è quello di poter rinnovare alcuni
processi aziendali. Tornando alla nostra
survey, solo meno del 5% ha escluso
che nell’immediato futuro (1-3 anni) non
farà ricorso a soluzioni cloud, mentre
oltre il 50% ha dichiarato di non sapere
se l’azienda farà o meno questo passo
in futuro
I nuovi strumenti tecnologici
potenziale di questa tecnologia. Mentre
sino a non molto tempo fa, infatti, il cloud
computing era visto, spesso anche con
sospetto, dalle aziende soltanto come
un trend, questa tecnologia però si sta
evolvendo e sempre più aziende ne riconoscono l’effettivo valore. Le stime di
IDC sulla crescita dei servizi IT per cloud
pubblici sono di 100 miliardi di dollari
entro il 2016, partendo da 40 miliardi di
dollari del 2012, con un Cagr del 26,4%,
un valore significativamente maggiore
di quello dell’industria IT. Entro il 2016 gli
analisti, inoltre, sostengono che i servizi
cloud costituiranno il 16% del fatturato
IT in cinque settori chiave: applicazioni,
software di sistema, PaaS (Platform as
a Service), server e storage di base. Un
aspetto da non sottovalutare, comunque
è lo scetticismo con cui talvolta i dipartimenti IT delle aziende vedono l’impatto
che l’adozione del cloud potrebbe avere
su di loro. Secondo gli analisti di IDC, i
servizi IT cloud in Italia sono percepiti
in modo ancora piuttosto diverso, a seconda della funzione aziendale interna.
Da alcuni dipartimenti, infatti, quello del
cloud è visto come un aspetto di notevole importanza, ma questa percezione
diminuisce in modo piuttosto sensibile
salendo nella piramide organizzativa
fino al top management.
42
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OTTOBRE
2013
Diverso, invece, è lo scetticismo con cui
le aziende guardano al cloud a causa di
alcuni limiti intrinseci di questa tecnologia. Con il cloud, infatti, applicazioni
e talvolta dati (dipende dal modello di
cloud implementato), non risiedono più
fra le mura dell’azienda e le perplessità
sull’affidabilità delle infrastrutture di comunicazioni, indispensabili per assicurare l’operatività in un contesto cloud, e la
sicurezza dei dati, spesso fanno ancora
da freno all’adozione di questo tipo di
tecnologia.
Anche la maggioranza della aziende
intervistate nella nostra survey non fa
uso di soluzioni cloud (quasi il 60%), è
interessante constatare che però oltre
il 40%, invece, le utilizza. Un aspetto
interessante, infatti risiede nel fatto che
le risorse cloud non sono relative solamente all’aspetto IT delle aziende, come
per esempio per l’utilizzo di software come servizio, ma possono essere
molto utili anche nella parte produttiva.
Molte aziende produttrici di software di
progettazione o prototipazione digitale,
tipicamente quelle di applicazioni CAD,
mettono a disposizione questi tool in ambienti cloud, coinvolgendo direttamente
quindi le attività produttive delle aziende
e fornendo un vantaggio competitivo.
A questo va aggiunto che il trend in
Un’altra domanda della nostra survey è
stata relativa all’utilizzo o meno di alcuni
device come smartphone e tablet. La
metà esatta degli intervistati ha dichiarato di utilizzare entrambe i dispositivi,
mentre il 31% ha dichiarato di utilizzare
soltanto lo smartphone e solo il 18%
ha dichiarato di non utilizzare nessuno
dei due device. Questa diffusione potrebbe essere spiegata, oltre che con
le ormai imprescindibili necessità di
comunicazione, anche con la tendenza
che vede le persone portare in azienda
i modelli d’uso di device e applicazioni
che utilizzano normalmente nella loro attività non professionale. Questo trend è
particolarmente evidente con le persone
più giovani che si aspettano di trovare
gli stesso strumenti e performance a cui
sono abituati in ambito privato anche
nell’ambiente di lavoro.
A parte queste considerazioni occorre
considerare che la mobilità è uno dei
trend dominanti negli ultimi anni e il tipo
di device da utilizzare si deve adeguare
a questa esigenza. A questo va aggiunto
un secondo trend che vede il ritorno a un
sistema di elaborazione basato su client
relativamente poco potenti e servizi, capacità di elaborazione, e spesso anche i
dati, ospitati invece su reti di computer
e non localmente.
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SCENARI
Tra competenza
e specializzazione
STEFANO BELVIOLANDI
Marco Bertoldi, sales manager della Divisione meccatronica
di Bonfiglioli, ci spiega come è cambiato ormai l’approccio
con il cliente. Ma anche come il cliente stesso sia cambiato.
Oggi quest’ultimo è a caccia di specializzazioni: rifiuta i pezzi
standard a favore delle partnership
La fidelizzazione del cliente o
oggi non
prescinde dalla competenza e dalla
soddisfare le
specializzazione: per sodd
tenere consue esigenze bisogna tene
to della competenza specifica nella
fornitura non più di singoli prodotti
ma di soluzioni complete. È anche
su queste basi che si fonda la nuova
meccatronica
Divisione dedicata alla mecc
giugno 2012.
creata da Bonfiglioli nel giug
Marco Bertoldi, sales man
manager, ne
ha preso la direzione commerciale
a
comm
gennaio 2013. L’ingegnere tr
tratteggia
il quadro nel quale si è con
configurata
la nuova Divisione: è fisicamente
si
presente nel quartier gene
generale bolognese della società Bonfi
Bo glioli
ed è una sorta di Busin
Business Unit
draft, ovvero “parte in
integrante
della Business Unit in
industriale
di Bonfiglioli, cioè quella
che
qu
genera circa la metà del fatturato
manager
del Gruppo - spiega il m
-. Anche se la Divisione meccatronica ha una completa organizuna
zazione propria che ricorda
rico
La
Business Unit indipendente”.
indipende
nuova Divisione guidata da Bertoldi
due Centri
può infatti contare su du
appunto alla
di ricerca dedicati appu
44
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OTTOBRE
2013
La sede di Bonfiglioli Vectron,
il particolare del quadro di una macchina tessile
con inverter Bonfiglioli e il particolare del servo
package BMD+MP.
meccatronica, uno a Krefeld in Germania che produce gli inverter e uno
a Rovereto per i progetti dei motori
brushless e dei servoriduttori di ultima generazione, poi siti produttivi:
la logistica che segue le operation
e l’area commerciale dedicata. Sul
territorio la nuova Divisione si affida
a figure commerciali che si affiancano
al cliente. “Questo modo di proporci spiega l’ingegnere - offre alla clientela
la percezione di avere di fronte e di
fianco un esperto con il quale parlare
per avere risposte a quelli che sono i
miglioramenti nelle performance dei
prodotti”.
Il motivo della nascita
Con l’avanzata e il perdurare della
crisi economica, secondo Bertoldi,
i, ciò
ciò
che le aziende clienti hanno tagliato
liato
maggiormente sono i costi legatii alla
a
R&D: questa riduzione si traduce
ce in
n
una ricerca e un appoggio al fornitore
itore
re
come parte integrante del processo.
esso
o.
Insomma, una sorta di partnership.
ship
p.
“Siamo partiti con la Divisione mec
mecccatronica proprio perché vogliamo
amo
o
essere di supporto al cliente già nella
a
della progettazione, perché è l’unica
nica
a
arma per fidelizzarli - spiega -. Se o
oggi
ggii
ci proponessimo al mercato come
ome
e
costruttori di un solo un componente
entte
e non come fornitori di una intera
nterra
soluzione dovremmo confrontarcii con
co
on
una agguerritissima concorrenza
za iin
n
una sorta di battaglia al ribasso
sul
o su
ul
prezzo. Ma i nostri clienti importanti
nti ccii
chiedono invece di instaurare con loro
o
un rapporto di partnership e di seguirli
anche laddove decidano di delocalizzare le produzioni all’estero. Tutto
questo ci permette di proporci come
dei veri e propri solution provider con
l’obiettivo di dare loro risposte veloci
alle loro richieste e soddisfare le loro
esigenze”. Per Bonfiglioli questa è una
opportunità. “Il motivo che ha portato
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
45
SCENARI
alla nascita della Business Unit è quello di perseguire l’obiettivo di portare
una migliore efficacia al cliente che
oggi chiede competenze specifiche e
flessibilità - continua Bertoldi -. Con
questa Divisione Bonfiglioli si pone
l’obiettivo di proporre una soluzione
completa che contemperi le tecnologie più avanzate, un settore che si
affianca al tradizionale business del
motoriduttore”.
Bertoldi precisa che la Divisione per
Bonfiglioli non nasce con l’ossessione dell’incremento dei volumi: il suo
scopo in questo momento è quello di
essere individuato come un partner
attento e affidabile fino a essere considerato un insostituibile tassello nella
progettazione e configurazione di specifiche applicazioni. Questo approccio
si traduce concretamente in “persone
dedicate allo sviluppo tecnologico,
ma anche personale di produzione e
di logistica, focalizzate su nicchie di
business specifiche che rispondano
ai bisogni dei clienti - racconta Bertoldi -. Se si rimane troppo generalisti
non si riesce a dare l’ultima risposta
tecnologica o soddisfare le richieste
e di questi tempi non possiamo permetterci che un qualsiasi cliente vada
a cercarla altrove”.
Attenzione alla soluzione
Per entrare ancora di più nel merito,
Bertoldi fa leva sull’ultimo lancio di
prodotto. “Abbiamo progettato e rilasciato il software dedicato ai nostri
inverter per applicazioni specifiche,
come possono essere quelle dell’avvolgitura e della svolgitura - dice -,
inoltre abbiamo appena rilasciato le
schede di controllo assoluto per motori brushless e vogliamo arrivare
a poterci presentare dal cliente con
un nostro pacchetto di prodotti che
risponda alle sue esigenze e non con
un componente singolo che lo obblighi il ad andare a cercare gli altri
componenti altrove”. Bertoldi cita un
altro obiettivo alla base dell’azione
della Divisione meccatronica verso
il cliente: l’energy saving. “Il knowhow di Bonfiglioli si fonda sulla sua
storia di costruttore di riduttore e
dalla consapevolezza di avere per
questa specificità una capacità e una
cultura anche per il supporto tecnico
- analizza Bertoldi -. Noi analizziamo l’applicazione sia dal punto di
vista della componente elettrica sia
di quella meccanica, e abbiamo la
competenza di fornire una consulenza globale per la soluzione completa
garantendo la peculiarità così di agire
nella individuazione ed eliminazione
delle inerzie che potrebbero scaturire
focalizzandosi solo su una delle due
parti, quella elettrica o quella meccanica”. L’azienda sta sviluppando,
e rilascerà per ottobre, un software
di progettazione che permetterà agli
uomini sul campo di effettuare valutazioni sia in ambito di performance
meccaniche sia elettriche.
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SCENARI
Meccatronica
JACOPO DI BLASIO
USA
National Instruments ha presentato le
sue più recenti proposte in termini di
controllori programmabili per applicazionii
o
meccatroniche e di automazione nel corso
della mostra convegno annuale che tiene
in Texas. Novità anche per il settore della
formazione
National Instruments (NI) organizza, negli USA e con cadenza
annuale NI Week, una settimana di
mostre e di congressi dedicati alle
tecnologie hardware e software
sviluppate e prodotte dall’azienda. NI Week occupa gran parte
del centro congressi di Austin, la
capitale dello Stato del Texas e
sede principale di NI, che qui è nata
nel 1976. NI Week comprende un
nutrito programma di congressi,
che trattano temi che vanno dall’ingegneria alle scienze di base, e
una mostra dedicata alle diverse
applicazioni delle tecnologie NI,
con una folta presenza di aziende
ed enti partner di NI. Infatti, le tecnologie proposte da NI, che vanno
dal diffuso pacchetto software di
LabView fino ai controllori con I/O
riconfigurabili (Rio), costituiscono
l’elemento comune di una folta
comunità, diffusa a livello globale,
di professionisti, imprese ed enti
di ricerca che sono attivi in qualità
di sviluppatori, system integrator,
OEM o semplici utilizzatori del software e dell’hardware NI.
L’edizione 2013 di NI Week ha
rappresentato un appuntamento
di particolare rilievo nell’ambito
dell’offerta di prodotti di NI, visto
che tra le numerose novità presentate ha debuttato ufficialmente
anche la nuova piattaforma, basata
su un’architettura hardware completamente programmabile, che
costituisce la base dei controllori
NI di nuova generazione, pensati
per l’automazione e la meccatronica, ma adatti anche a diversi altri
settori applicativi.
Nasce un’architettura versatile
La nuova piattaforma è stata presentata dal Presidente e Ceo di
NI, James Truchard (fondatore di
NI insieme a Jeff Kodosky), che
48
progettare 375 •
OTTOBRE
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Strumentazione
modulare
A destra James Truchard,
Presidente e Ceo di NI.
Le novità da NI non si sono limitate al
campo dei controllori industriali, ma all’NI
Week ha esordito anche un nuovo prodotto
destinato a espandere le capacità dei
sistemi di strumentazione modulare e
di acquisizione dati. Questo è il nuovo
chassis ethernet della serie CompactDaq,
denominato cDaq 9188XT, dotato di otto
slot e in grado di alloggiare dei moduli
di strumentazione per effettuare misure
NI cRio 9068 è il controllore
definito via software basato
sul Soc di Xilinx.
ha introdotto il primo prodotto
indirizzato all’industria e realizzato
basandosi sulla nuova tecnologia.
Si tratta del nuovo controllore definito via software NI cRio-9068,
un prodotto che ridisegna completamente la tecnologia hardware e
software dei controllori programmabili di NI, mantenendo però la
compatibilità con LabView e gli I/O
dei precedenti cRio.
NI cRio-9068 è un PAC nato da
una nuova piattaforma aperta, è
basato sul sistema operativo Linux
RT ed è progettato per il controllo
embedded e la supervisione ad alte
prestazioni. L’hardware è basato
sul nuovo system on a chip (SoC) di
Xilinx, denominato Zynq-7020, che
incorpora un processore dual-core
Arm (Cortex A9), Fpga (Xilinx serie
Artix-7) e DSP. La nuova piattaforma ha degli aspetti profondamente
innovativi sia dal punto di vista
software che hardware. Questo
PAC è stato denominato controllore definito via software in virtù dell’hardware completamente
programmabile e riconfigurabile,
che può sfruttare pienamente la
flessibilità di strumenti di sviluppo come il software LabView che,
attraverso la sua interfaccia grafica
e intuitiva, consente di definire e
gestire in modo completo gli algoritmi di gestione e le funzionalità
Con lo chassis resistente NI cDaq-9188XT è
possibile alloggiare moduli di strumentazione
PXI anche in condizioni ambientali difficili.
distribuite o remote in ambienti difficili o
addirittura ostili. Infatti cDaq 9188XT può
resistere ad urti fino a 50 g e a vibrazioni
fino a 5 g, in ambienti con temperature
che possono andare da -40 °C a 70 °C. Il
nuovo chassis modulare per acquisizione
dati è particolarmente interessante per
gestire la strumentazione necessaria, per
esempio, per lo studio e la raccolta dei dati
di prototipi o macchine speciali. I settori
applicativi comprendono anche l’industria
automobilistica, aerospaziale, militare e,
in generale, l’ambito dei trasporti.
progettare 375 •
OTTOBRE
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49
Il controllore compatto e portatile per applicazioni
educational, denominato NI myRio (a sinistra), è dotato
di WiFi, interfacce e app per il collegamento con dispostivi
portatili, come l’iPad (adestra).
hardware dell’unità di controllo e
delle periferiche.
Grazie al fatto di ricorre a un sistema operativo aperto come Linux RT, sarà possibile ricorrere a
molti degli strumenti software resi
disponibili dalle comunità e dagli
enti che si occupano di sviluppo in
questo ambito, rendendo disponibili anche in open source un’ampia offerta di risorse software che
hanno un alto valore aggiunto.
Oltre ad offrire aspetti interessanti
da un punto di vista economico e
per la ricchezza dell’offerta, Linux
RT è competitivo anche in termini
di prestazioni e dell’affidabilità,
essendo un sistema operativo appositamente pensato per l’utilizzo
industriale e per il controllo del
movimento; infatti è strettamente
deterministico, real time e dotato
di uno scheduler che ha la piena
autorità nell’esecuzione delle sequenze di comandi, capace cioè
di interromperli e ripristinarli in
modo indipendente.
NI ha fatto in modo che i programmi scritti con LabView, vecchi e
nuovi, siano completamente portabili sulla nuova architettura e,
grazie all’ottimizzazione effettuata
nella compilazione del codice per i
nuovi processori, la compatibilità è
stata ottenuta senza pregiudicare
le prestazioni. NI cRio-9068 è programmabile sia con LabView, che
consente di utilizzare un ambiente
50
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
grafico per lo sviluppo di sistemi e
applicazioni, che nei linguaggi di
programmazione C e C++. Anche
dal punto di vista hardware, per
tutelare gli investimenti fatti dagli
utilizzatori della famiglia di controllori cRio, NI ha particolarmente
curato la compatibilità all’indietro
e con il nuovo controllore è possibile utilizzare i moduli I/O precedenti senza problemi.
Il motore sotto al cofano
Naturalmente, la grande differenza
con i prodotti precedenti è in termini di prestazioni per il controllo
e l’elaborazione, visto che il nuovo
cRio potrà combinare la flessibilità
del processore dual core a 667
MHz, che può effettuare operazioni in virgola mobile e offrire la
potenza e la versatilità tipiche dei
più evoluti processori consumer
anche nelle applicazioni industriali. A questa flessibilità, deve essere
aggiunta la velocità delle matrici
Fpga, particolarmente adatte per
svolgere in tempi estremamente
ridotti dei compiti specifici. Un
terzo elemento in grado di incrementare funzionalità e prestazioni
risiede nella capacità dei blocchi
DSP integrati nel SoC di elaborare
grandi moli di dati. Il nuovo componente di Xilinx, con l’integrazione di tutti i circuiti del sistema in
un unico componente, consente ai
diversi elementi di comunicare at-
Il controller roboRio è pensato
per le applicazioni di robotica in ambito
educativo e scolastico.
traverso un bus interno ottimizzato
in frequenza e sincronizzazione,
che permette di evitare i colli di
bottiglia. Si potrebbe dire che il
bus dati più veloce ed efficiente è
il quarto elemento fondamentale
che spiega l’incremento di presatazioni nell’uso del SoC, oltre ai tre
già citati elementi integrati (CPU
dual core, Fpga e DSP). In termini
di prestazioni, NI ha calcolato un
miglioramento in termini di velocità di quattro volte rispetto alle
architetture tradizionali.
Per la scuola
Uno dei vantaggi di una piattaforma completamente programmabile è la versatilità e infatti, basati
sulla nuova architettura, alla NI
Week sono stati presentati anche
due nuovi prodotti appositamente
pensati per il settore scolastico e
per la formazione tecnica: un controller per sistemi d’automazione
e meccatronica, denominato myRio, e un controller espressamente
pensato per applicazioni di robotica e chiamato roboRio.
Entrambi questi dispositivi sono
innovativi tanto nel concetto di
utilizzo, quanto nella tecnologia su
cui si basano. Pur essendo pensati
per la scuola e la formazione, questi controllori programmabili permettono di realizzare applicazioni
di automazione, meccatronica e di
robotica di livello professionale e,
essendo in tutto e per tutto simili
alle loro controparti industriali,
permettono agli studenti di formarsi sui sistemi che poi troveranno
nel mondo del lavoro. In particolare, myRio è un controllore portatile
che sarà proposto agli studenti a
un prezzo agevolato, ma è anche
un controllore programmabile estremamente sofisticato, un vero
e proprio PAC trasportabile. Questo sistema è programmabile con
LabView o in C ed è pensato per
favorire l’apprendimento e consentire la realizzazione di differenti
progetti di automazione, operando
come piattaforma hardware e software che consenta agli studenti di
ideare e progettare dei sistemi reali
in poco tempo, entro il semestre
che tipicamente è concesso dalle
facoltà americane.
Anche il novo myRio è basato su un
circuito integrato di Xilinx con bus
interno ad alta velocità, che integra
in un solo componente doppio
core Arm, Fpga e DSP. L’estetica
di questo prodotto è stata particolarmente curata e si presenta come una tavoletta con pulsanti, led
e una finestrella trasparente che
permette di vedere i circuiti all’interno. L’interfaccia hardware, cioè
l’insieme di pulsanti e led di cui è
dotato, è completamente definibile dall’utente. Gli accelerometri
a tre assi integrati nel dispositivo
e la connettività WiFi consentono
di utilizzare questo controllore in
applicazioni innovative. NI mette
a disposizione diverse app che
permettono a myRio di interfacciarsi con dispositivi mobili, che in
pratica si trasformano in interfacce
(HMI) capaci di controllare i sistemi automatici collegati a myRio
e, inoltre, consentono di utilizzare
applicazioni di ingegneria che, per
esempio, permettono di elaborare
dati o segnali, o analizzare dei
circuiti elettrici. Dal punto di vista
della connessione e della capacità di controllo delle periferiche,
myRio dispone di dieci ingressi
analogici, sei uscite analogiche e di
40 I/O digitali (SPI, I2C, Uart, PWM
e encoder). Il secondo prodotto
destinato al settore educativo e
scolastico è roboRio, un controller epressamente pensato per le
applicazioni di robotica e nato da
una filosofia molto simile a quella
di myRio, con cui condivide anche
diverse caratteristiche hardware e
software, provenienti direttamente dalla piattaforma LabView-Rio
destinata all’industria. Il controller
roboRio nasce per essere montato
a bordo su dei robot e, di conseguenza, NI ne ha particolarmente
curato la robustezza. Inoltre, roboRio dispone anche di un numero
superiore di interfacce adatte ad
applicazioni di meccatronica e di
un’interfaccia RS232.
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
51
MANIFESTAZIONI
Dalla
EMO
bilancio positivo
ELENA CASTELLO
La EMO di Hannover 2013 ha appena chiuso i battenti con
risultati che trasmettono ottimismo: oltre 2.100 espositori
provenienti da 43 Paesi hanno messo in mostra le loro
eccellenze ai circa 145.000 visitatori di oltre 100 Paesi che
nei sei giorni di manifestazione hanno visitato la biennale
mondiale della lavorazione dei metalli. Appuntamento alla
prossima edizione: ottobre 2015 a Milano
L’edizione 2013 del Salone biennale mondiale della lavorazione dei
metalli - la EMO di Hannover - si è
conclusa con un bilancio estremamente positivo. “Il Salone è cresciuto su tutti i fronti - ha sottolineato
in chiusura della manifestazione
Carl Martin Welcker, Commissario generale della EMO Hannover
2013 -. Con più visitatori e più business, e con ampi consensi internazionali sia sul fronte dei visitatori sia
sul fronte degli espositori, la EMO
di quest’anno ha persino superato
i brillanti risultati della precedente
edizione, confermando ancora una
volta con efficacia il suo ruolo di
fiera leader mondiale”. Dal 16 al 21
settembre scorso oltre 2.100 espositori di 43 Paesi hanno presentato ad
Hannover le loro innovazioni per la
produzione a un pubblico specializzato internazionale all’insegna dello
slogan ‘Intelligence in Production’.
Durante i sei giorni di EMO, sono complessivamente confluiti su
Hannover circa 145.000 visitatori da oltre 100 Paesi. Gli addetti ai lavori provenienti da oltre le
frontiere tedesche sono stati più
di 50.000: praticamente uno su tre.
È cresciuta soprattutto la presenza
europea: “L’industria europea torna
alla carica e riprende a investire in
tecnologia per la produzione”, ha
commentato Welcker. Italia, Svizzera, Svezia, Paesi Bassi e Russia
sono i Paesi europei con il maggior
numero di visitatori. Tra i Paesi
asiatici, al primo posto c’è la Cina,
seguita a distanza da Giappone,
Taiwan e India. La prossima EMO
si terrà nel 2015 in Italia, a Milano,
dal 5 al 10 ottobre all’insegna dello
slogan ‘Let’s build the future’ (‘Costruiamo il futuro’).
Risultati dell’indagine
Secondo l’indagine condotta sui
visitatori, un visitatore su due era
52
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
un dirigente con competenza decisionale sugli acquisti.
Ed era lì per ampliare e modernizzare gli impianti di produzione
della propria azienda. Un visitatore
su cinque ha riferito di avere fatto ordini già durante il salone. E
all’incirca la stessa percentuale (il
20 %) di avere pianificato i propri
acquisti per il dopofiera.
Tra i visitatori esteri questa percentuale era addirittura doppia.
Secondo Welcker, “già durante la
fiera sono stati firmati ordini, in
parte anche di valore importante”.
Gli espositori hanno manifestato
grandi attese per le vendite postfieristiche.
Ognuno dei visitatori con piani di
investimento concreti ha firmato da
quattro a cinque ordini durante la
EMO: un valore addirittura superiore a quello raggiunto dall’edizione
di due anni fa, quando la congiuntura era favorevole.
La EMO Hannover 2013 è riuscita
ancora una volta a proporre una
panoramica completa del mercato
mondiale dell’industria delle macchine utensili. “Gli esperti della
produzione vengono in fiera per
informarsi su come rendere la loro
produzione migliore e più efficiente”, ha affermato Welcker.
Oltre che ai temi classici della riduzione dei costi di produzione e di
una maggiore flessibilità in ambito
produttivo, i visitatori erano interessati soprattutto a soluzioni per
un impiego più efficiente dell’energia e delle risorse, a una maggiore
facilità d’impiego degli impianti e
al collegamento intelligente delle
macchine. La grande disponibilità e competenza con la quale gli
espositori EMO hanno affrontato
questi temi proponendo una ricca
gamma di soluzioni si ripercuote
nella soddisfazione dei visitatori,
che più che mai hanno guardato
alla EMO Hannover come alla fiera
internazionale di riferimento per una produzione intelligente. “Anche
quest’anno i visitatori esprimono
giudizi entusiastici sulla manifestazione”, ha concluso Welcker.
La completezza di offerta della EMO
e il forte richiamo da essa esercitato hanno fatto anche sì che la
durata media della presenza dei
visitatori in fiera sia leggermente
cresciuta attestandosi su due intere
giornate.
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
53
MANIFESTAZIONI
Mecha-Tronika,
tutto inizia
da un buon
progetto
ATTILIO ALESSANDRI
Quasi tutti i dispositivi e le
macchine sono sistemi
meccatronica. L’insieme
di differenti tecnologie
rendono i sistemi produttivi
molto flessibili e facilmente
gestibili tramite l’uso di
CNC, PC, tablet e anche
smartphone. L’applicazione
della meccatronica spazia
dai grandi sistemi industriali
fino agli elettrodomestici e/o
singoli componenti. In fiera
per toccare con mano le
moderne soluzioni
Il 23 ottobre 2013 si alzerà il sipario su Mecha-Tronika, la mostra
delle intelligenze per la produzione industriale, nata dall’eredità di
Bimec e Bias, due manifestazioni
che, considerata l’evoluzione del
manifatturiero e delle necessità
produttive delle imprese, convergono oggi in un unico evento che
propone molto più dell’offerta
presentata da ciascuno singolar-
54
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
mente.
L’evento ha cadenza biennale ed
è organizzato da Efim-Ente Fiere
Italiane Macchine e Fiera Milano, promosso e patrocinato dai
rappresentanti ufficiali dei settori
in mostra: Aidam, associazione
italiana di automazione meccatronica; Imvg, Italian Machine Vision
Group; Siri, Associazione italiana
robotica e automazione e UcimuSistemi per Produrre, Associazione costruttori italiani macchine
utensili, robot, automazione e di
prodotti a questi ausiliari.
Mecha-Tronika, raccoglie una sfida, quella di combinare conoscenze e discipline diverse, che la pone
come rassegna delle soluzioni determinanti efficienza e flessibilità
dell’azienda. Sintesi di tecnologia
elettronica e informatica applicata
alla meccanica, la meccatronica
consente di ottimizzare la componente gestionale dei cicli automatizzati e logistici, simulare processi
e risultati di una lavorazione, sorvegliare la catena di produzione e
la qualità della stessa, elevare gli
standard di sostenibilità ambientale e di lavoro: fattori che determinano le performance dell’azienda e
dunque la sua competitività.
Il comitato scientifico
Gli organizzatori, per meglio definire l’agenda tecnologica che guiderà la nuova rassegna dedicata
a uno dei settori più promettenti
per lo sviluppo del manifatturiero,
hanno dotato Mecha-Tronika di un
comitato scientifico composto da
specialisti del mondo della meccanica, dell’elettronica e dell’informatica, che lavorano con l’obiettivo di riflettere sui principali elementi che caratterizzano il dibattito
sullo sviluppo della meccatronica a
livello internazionale, così da poter
perfezionare il progetto della kermesse sulla base delle prospettive
di crescita e di creazione di valore
maggiormente rilevanti per gli operatori del settore.
Oltre alla definizione di tematiche
e relatori che animeranno la qualificata rassegna convegnistica che
accompagnerà la manifestazione,
il comitato scientifico si occupa
dell’organizzazione di ‘Mecha-Tronika open academy’. Spazio allestito all’interno di uno dei padiglioni di fieramilano, Mecha-Tronika
open academy ospiterà incontri
b2b tra visitatori, espositori, player del settore, e, avvalendosi del
contributo di Università, consorzi
e centri di ricerca, proporrà una
ricca esposizione di prototipi e
soluzioni industriali. Scopo di Mecha-Tronika open academy, oltre a
consolidare la collaborazione tra
Università, centri di ricerca e industria, è discutere delle prospettive
e delle esigenze che riguarderanno
il comparto nel breve e medio termine, approfittando della presenza
dei più importanti protagonisti del
settore.
Obiettivo del comitato scientifico,
coordinato da Domenico Appendino, presidente di Manufuture Italia,
organo composto da specialisti del
mondo della meccanica, dell’elettronica e dell’informatica, è quello
di riflettere sui principali elementi che caratterizzano il dibattito
sullo sviluppo della meccatronica
a livello internazionale, così da
poter perfezionare il progetto della manifestazione fieristica sulla
base delle prospettive di crescita
e di creazione di valore maggiormente rilevanti per gli operatori
del settore.
Cosa dire
Mecha-Tronika si propone come
rassegna delle soluzioni innovative in grado di determinare efficienza e flessibilità delle imprese
appartenenti alla quasi totalità
dei settori industriali: dall’automotive alle macchine e impianti per la lavorazione dei metalli,
dall’elettrotecnica-elettronica alla farmaceutica, dalla cosmetica
al medicinale, dall’alimentare al
confezionamento, dalla chimica
alle materie plastiche, dall’ottica ai componenti per arredo, dal
trasporto alle telecomunicazioni.
Come ha rilevato Luigi Galdabini, presidente di Efim-Ente Fiere
Italiane Macchine, “la meccatronica è il tavolo su cui si gioca
la partita per il futuro di tutto il
settore meccanico, un settore che
complessivamente vale il 36% del
Pil del paese, con oltre due milioni
di addetti”. “La manifestazione è
destinata ad assumere immediata
valenza internazionale, in virtù sia
del prestigio di Fieramilano, sia
della competenza di Efim, organizzatore di eventi quali Emo Milano
e Bi-Mu”.
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
55
DOSSIER
FOOD & BEVERAGE
Impianti
efficienti
e personalizzati
Nel comparto delle macchine alimentari e dell’imbottigliamento valgono
le regole dell’industria manifatturiera: efficienza, produttività, processi
gestibili automatizzati. Questo comporta un’integrazione ancor più
stretta e una concatenazione più efficiente fra le varie fasi
di progettazione e produzione. Gli impianti sono sempre
più sviluppati secondo le esigenze dell’utilizzatori.
ECONOMIA
Macchine
alimentari:
mercato
stabile
SILVIO BERACI
I dati congiunturali predisposti dall’Ufficio Studi di Anima
per alcune specifiche produzioni hanno evidenziato un dato
di preconsuntivo 2012 complessivamente negativo
(-1,1%) rispetto al 2011.
Le esportazioni rimangono pressoché costanti e così pure
l’occupazione. Probabile ripresa lungo il 2013.
In questo articolo una sintesi della ricerca
Nelle previsioni 2013 per il settore
delle macchine alimentari si profila una lieve ripresa (+0,7%) per la
produzione e anche le esportazioni
dovrebbero migliorare (+1,3%). Gli
investimenti sono per lo più stabili
per l’intero periodo considerato.
All’interno del macrosettore alimentare si rilevano forti differenze di trend delle produzioni: andamento fortemente negativo per
58
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
macchine per pastifici ed estrusi
alimentari, per impianti frigoriferi industriali e macchine per gelato; a seguire macchine per la
trasformazione della frutta e dei
vegetali e attrezzature frigorifere
per il commercio. Bene invece le
macchine per molini, mangimifici
e sili e le macchine per l’industria
dolciaria. Positivo anche il trend
delle macchine per caffè espresso,
delle affettatrici, tritacarne e affini
e dei compressori frigoriferi.
Determinante sia in positivo sia in
negativo rimane l’export, che continua ad avere un peso preponderante nel dato di produzione totale: la
quota export/fatturato, seppure in
contrazione, è tuttora molto elevata
per il comparto alimentare.
L’occupazione risulta per lo più
stabile per i diversi settori mer-
Ç
DOSSIER
FOOD & BEVERAGE
ceologici, discostandosi solo per
il netto aumento rilevato per le
macchine per molini, mangimifici
e sili e per la flessione nei settori
di macchine per pastifici e impianti
frigoriferi industriali.
Di seguito qualche dato su comparti
specifici (solo settori rappresentati
da Assofoodtech).
L’andamento nei settori specifici
Il settore ‘Macchine e impianti per
molini, mangimifici e sili’ presenta secondo il preconsuntivo 2012
un’apprezzabile crescita del valore
della produzione (+7%). Le previsioni per il 2013 sono di ulteriore
crescita seppur moderata (+2,3%).
Crescono le esportazioni (+8,3%)
che costituiscono una larga fetta del
mercato e permettono al settore di
non risentire eccessivamente degli
effetti della crisi congiunturale. Nel
corso del 2012 il settore ha trovato
sbocco in diversi mercati dell’Africa, del Nord America e in alcuni
mercati asiatici.
Le previsioni di export per l’anno 2013 sono di ulteriore crescita
(+3,3%). I livelli occupazionali hanno segnato una crescita (+4,1%)
nel 2012 e si prevede possano
mantenersi sostanzialmente stabili (-0,2%) nel corso del 2013. Gli
investimenti nel 2012 sono risultati
invariati e si prevedono stabili anche nel corso dell’anno 2013.
Il settore ‘Macchine e forni per
pane, biscotti, pasticceria e pizza’
presenta un dato di preconsuntivo 2012 invariato rispetto all’anno
precedente.
Anche le previsioni per il 2013 sono di
sostanziale stabilità. Le esportazioni,
leggermente diminuite (-0,5%), costituiscono più della metà del mercato
e sono rivolte principalmente verso
i mercati europei. Per il 2013 si prevede una leggera crescita (+0,7%).
I livelli occupazionali sono rimasti
stabili nel 2012 e si prevede non subiranno variazioni anche nel corso
del 2013. Gli investimenti, stabili
nel 2012, si prevede possano aumentare nel corso del 2013 (+3,1%).
Il settore ‘Macchine e impianti per
pastifici ed estrusi alimentari’ presenta come dato di preconsuntivo
2012 una sensibile diminuzione
della produzione rispetto all’anno
precedente (-12,2%).
Per il 2013 non si prevedono miglioramenti e la situazione dovrebbe
restare stabile rispetto al 2012. Le esportazioni raggiungono quasi tutti i
mercati, ma nel 2012 sono diminuite
in maniera sensibile (-13,9%) e per
il 2013 si prevede una situazione
stabile rispetto al 2012.
Il settore ‘Impianti per l’industria
dolciaria’ presenta un preconsuntivo 2012 con un’apprezzabile
crescita della produzione (+5,3%)
e un’ulteriore crescita è prevista
nel corso del 2013 (+2,3%). Anche
le esportazioni, che assorbono la
quasi totalità della produzione e si
rivolgono principalmente al mercato europeo e asiatico, risultano
in aumento (+4,3%). Per il 2013 le
esportazioni si prevedono in ulteriore crescita (+2,5%).
Il settore ‘Macchine e impianti per
la trasformazione della frutta e dei
vegetali’ presenta un preconsuntivo 2012 con una diminuzione della
crescita del valore della produzione
(-4,3%). Le previsioni per il 2013
sono di un leggero miglioramento
(+1,1%). Le esportazioni nel 2012
sono diminuite (-4,8%), mentre si
prevede possano crescere nel corso
del 2013 (+2,2%).
Il caffè… ci tira su
Il settore ‘Macchine per caffè espresso’ chiude il preconsuntivo
2012 con una crescita del valore
della produzione (+1,4%), dovuta
in larga parte al mercato estero,
con un buon andamento nel primo
semestre e un rallentamento nel
secondo, mentre il mercato italiano risulta infatti sostanzialmente fermo. Complessivamente nel
2012 le esportazioni sono cresciute
(+7,6%) e si prevede un ulteriore incremento anche nel 2013 (+6,3%).
I dati di preconsuntivo 2012 per il
settore ‘Macchine e impianti per la
lavorazione delle carni’ segnalano
una lieve crescita della produzione (+0,9%) rispetto al 2011 e le
previsioni per il 2013 inducono a
confidare in un’ulteriore esansione
(+3%).
I dati di preconsuntivo 2012 del settore ‘Affettatrici, tritacarne e affini’
segnalano una timida ripresa del
valore della produzione (+1,5%).
Continua a mancare la spinta del
mercato interno e le previsioni per
il 2013 sono di sostanziale stabilità.
Il settore ‘Compressori frigoriferi’,
secondo i dati di preconsuntivo,
chiude il 2012 con un lieve incremento del valore della produzione
(+1,7%).
Per il 2012 si prevede una ulteriore
leggera crescita, (+0,7%).
Il preconsuntivo 2012 per il settore ‘Attrezzature frigorifere per il
commercio’ presenta una leggera
diminuzione del valore della produzione (-1,6%).
Secondo le previsioni, nel 2013 si
dovrebbe verificare un lieve incremento (+0,5%).
Il settore ‘Impianti frigoriferi industriali’ mostra come dato di preconsuntivo 2012 una diminuzione
rilevante del valore della produzione (-8,3%).
Le previsioni per il 2013 non sono
incoraggianti e si prospetta una
situazione sostanzialmente stabile
rispetto all’anno precedente.
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
59
SOFTWARE
CAD
Un
asettico
GIOVANNI ROSSI
GEA Procomac, azienda
storica negli impianti
per il riempimento e il
confezionamento di bevande,
ha sviluppato un concetto
completamente nuovo di
macchina soffiatrice asettica.
Per ottenere questo obiettivo
si è servita di uno strumento
CAD in grado di modellare
velocemente una macchina
molto complessa
60
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
GEA Procomac si è affermata definitivamente negli anni Novanta sviluppando
una linea di prodotto innovativa basata
sulla tecnologia di riempimento asettica,
normalmente utilizzata per il riempimento di bevande sensibili come infusi,
tè, isotonici, bevande a base di latte e,
in generale, prodotti con bassa acidità
esposti all’azione di batteri, muffe e altri
agenti. Rispetto al tradizionale riempimento a caldo, che ha il limite di scaldare
sia la bevanda sia la bottiglia con effetti
di alterazione organolettica ed esigenze
di maggiore spessore (e quindi costo)
della bottiglia, la tecnologia asettica garantisce il mantenimento di un ambiente sterile durante tutto il processo, sia
dentro sia fuori la bottiglia, impedendo
contaminazioni batteriche ed evitando
lo stress termico sul prodotto. Il grande
vantaggio è che sia il riempimento sia
la conservazione della bevanda avvengono a temperatura ambiente.
L’asettico risale a monte
Attualmente la tecnologia degli impianti
di riempimento si evolve verso l’integrazione della soffiatrice con la linea di
riempimento. Oggi la bottiglia prodotta
dalla soffiatrice viene trasferita mediante
trasporti ad aria alla riempitrice asettica,
provvista di giostre di sterilizzazione e
risciacquo prima della fase di riempimento. L’obiettivo è eliminare questo
trattamento fornendo direttamente alla
riempitrice la bottiglia sterile. Per farlo,
si sterilizza la preforma, che ha una conformazione più semplice, è più piccola e
facile da manipolare; si riduce quindi il
consumo di sostanze chimiche e si elimina una parte dell’impianto, integrando
la sterilizzazione nella soffiatrice e poi
collegando quest’ultima direttamente
alla riempitrice. Nel 2008 GEA Procomac ha deciso di dare una risposta a
questa evoluzione del mercato con la
costruzione di una soffiatrice asettica
Ç
DOSSIER
FOOD & BEVERAGE
con caratteristiche che non esistono
in commercio, come racconta Claudio
Dordoni, direttore della Blow Moulding
Machinery Unit appositamente creata
a questo scopo. “Si tratta di un progetto impegnativo e sfidante, perché una
tecnologia analoga non esiste ancora
sul mercato e i principali produttori di
soffiatrici sono nostri concorrenti sulla
fase di riempimento. Inoltre, se consideriamo i prodotti meno acidi e, quindi,
più sensibili, i produttori di macchine
veramente affidabili non sono più di
tre o quattro al mondo. Infine, la scelta
è stata dettata dal fatto che la soffiatrice
è diventata negli ultimi anni la macchina
chiave della linea e quindi determina la
scelta del fornitore per tutto l’impianto di
imbottigliamento. Dopo l’approvazione
del business plan da parte della direzione, si è passati alla fase di realizzazione e
la nuova divisione è diventata operativa.
“Il team attuale è composto da sette
progettisti meccanici, più uno distaccato
all’estero, e quattro progettisti elettronici
- dice Dordoni - e possiamo contare su
tutte le competenze del reparto Ricerca e
Sviluppo della struttura centrale”.
Strumenti all’altezza
Per la scelta degli strumenti con cui affrontare questa sfida, il team diretto da
Claudio Dordoni ha avviato un processo
di selezione partendo da un’esigenza
ben chiara: arrivare il prima possibile
sul mercato con un prodotto che fosse
quanto più possibile verificato e sgrossato, per ridurre i tempi di avviamento della macchina una volta installata
presso il cliente. “Per ottenere questo
obiettivo ci serviva uno strumento CAD
unico che permettesse di modellare
velocemente una macchina molto complessa con 3-4 mila componenti - spiega
Dordoni, che aggiunge - avevamo poi
bisogno di uno strumento dotato di un
pacchetto di cinematica, perché la macchina che abbiamo concepito ha una
struttura prevalentemente meccanica,
dove le camme sono la componente più
importante e critica per gestire sincronismi ad altissima velocità. Un altro requisito era la possibilità di interfacciarsi con
pacchetti di simulazione cinetodinamica
e simulazione a elementi finiti. Infine,
volevamo poter utilizzare lo stesso strumento anche per disegnare l’oggetto
finale, cioè la bottiglia con superfici
tipicamente complesse, e per interfacciarci con un sistema di simulazione
termo e fluidodinamica per simulare
il comportamento PET, i profili termici
delle preforme e la messa a punto del
processo, con verifiche di resistenza al
carico per lo stoccaggio, resistenza alla
pressione del gas interno, comportamento in condizioni di riempimento
completo e parziale, e altri aspetti pratici,
logistici ed ergonomici”.
Le esigenze della nuova divisione di
GEA Procomac non si fermavano però
al solo CAD. Con una struttura articolata su diverse sedi, consulenti esterni,
fornitori di componenti da commercio
e persone prive di stazioni CAD, era necessario poter condividere e distribuire
i modelli solidi delle varie parti della
macchina, evitando viaggi, costi e perdite di tempo. Infine, serviva anche una
soluzione PLM per gestire una quantità
di dati notevole e l’integrazione con la
sede centrale con possibilità di attingere al ricco patrimonio di informazioni
accumulato dall’azienda nel corso della
propria storia.
La scelta vincente
Per trovare la soluzione che meglio
rispondesse a tutti questi requisiti, Dordoni e il suo team hanno messo alla
prova due soluzioni leader di mercato,
concludendo il processo di software
selection con la scelta di Catia e Enovia SmarTeam di Dassault Systèmes.
“Dopo aver incontrato diversi fornitori,
abbiamo ristretto la lista a due candidati
e abbiamo chiesto loro di effettuare al-
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
61
Æ
SOFTWARE
cuni test direttamente presso la nostra
sede, senza possibilità di preparazione
specifica e adattamento della soluzione
alle nostre esigenze - sottolinea Dordoni -. “La scelta è caduta su Catia e,
dopo soli quattro mesi dalla sua nascita,
la nuova divisione era già interfacciata
via PLM con la sede principale”. Sono
otto le postazioni attive in GEA Procomac, di cui una all’estero, alle quali si
è aggiunta la recente installazione di
3DVIA Composer, diventato subito uno
degli strumenti più apprezzati dal team
di Dordoni.
“Siamo molto soddisfatti della scelta
e della collaborazione con Dassault
Systèmes Italia e il VAR Cleis Tech”, afferma Dordoni. “Trovo che i rapporti con
l’organizzazione di Dassault Systèmes
siano meno macchinosi rispetto ad altri
fornitori, più diretti e più chiari. Eventuali mancanze del sistema rispetto alle
necessità dell’utilizzatore non vengono
nascoste e i tecnici dell’azienda aiutano
nell’individuazione della configurazione
e dell’impostazione migliore. Ogni postazione è stata poi configurata su ciascun
utente e sul suo lavoro specifico”.
Dordoni sottolinea anche l’importanza
dell’integrazione e dell’apertura della
soluzione fornita dalla casa francese.
“Con Catia ci interfacciamo facilmente
con i programmi di simulazione specifici
e di fluidodinamica utilizzati dalla nostra
azienda - sottolinea -. L’integrazione con
questi strumenti è fondamentale, a noi
servono interfacce che funzionino realmente, siano facili da usare e molto
efficaci. La garanzia dell’apertura e della
compatibilità è un servizio incredibile al
cliente, perché consente di programmare la crescita della struttura per gradi,
verificando le soluzioni più adatte senza
essere costretti a scelte forzate. Dassault
riesce a dare tutte queste risposte, compatibili con le esigenze delle piccole e medie imprese, e non solo con le modalità
operative dei grandi gruppi”.
Dritti alla meta senza sorprese
Grazie a questa chiarezza di idee, la
62
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
Blow Moulding Machinery Unit è riuscita a portare a termine un lavoro
molto complesso in poco tempo, ben
sapendo quello che serviva all’azienda e senza dover modificare nulla
rispetto a quanto ordinato a Dassault
Systèmes. “Abbiamo definito le configurazioni iniziali e siamo arrivati in fondo al progetto, senza sorprese e senza
extra - conferma Dordoni - anche per
quanto riguarda Enovia SmarTeam.
L’abbiamo installato e utilizzato da subito, con un impatto davvero minimo
sull’operatività del nostro ufficio. Abbiamo creato le interfacce necessarie e
oggi siamo completamente autonomi
nella creazione di codici e distinte,
oltre a poter recuperare qualsiasi tipo
di informazione dalla sede centrale.
Possiamo così sviluppare un prodotto molto complesso lavorando con
otto persone sulla stessa macchina
contemporaneamente, senza danni,
interferenze, disturbi o rallentamenti.
La cosa di cui siamo più contenti è la
rapidità con cui è stato implementato Enovia SmarTeam, senza alcuna
complessità. Abbiamo i benefici di
un PLM senza i fastidi di avviamento
e implementazione di molti strumenti
simili”. Dordoni chiude con una nota
di soddisfazione specifica per 3DVIA
Composer, “che ci ha permesso di
creare in tempi soddisfacenti modelli
3D virtuali e un filmato da mostrare
in fiera senza ricorrere a una struttura
esterna specializzata. Questa simulazione animata è servita tantissimo
per mostrare la futura macchina ai
potenziali acquirenti, per scambiare
informazioni con partner esterni e al
nostro interno, senza preoccupazioni legate all’uso di CAD diversi, alla
compatibilità, alle conversioni… Ora
contiamo di sfruttare appieno le funzionalità di 3DVIA Composer per la
produzione della documentazione e
dei manuali operativi della macchina;
è questo il prossimo passo ora che abbiamo completato la progettazione”.
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test per l’utilizzo in zone esplosive e test in camere ad ambiente controllato.
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SOFTWARE
Sete di
simulazione
THIERRY MARCHAL
La simulazione è utilizzata da tempo nei settori aeronautico e
nucleare. Altre industrie quali l’automobilistica, l’elettronica,
dei materiali, chimica e biomedica, hanno ampiamente
abbracciato la simulazione aumentando il loro tasso di
innovazione. Eppure il settore food & beverage è ancora
lento ad adottare la simulazione ingegneristica. Con qualche
eccezione
64
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
I principali attori dell’industria del
food & beverage spesso ritengono
che i prodotti siano troppo difficili
da modellare correttamente. È vero
che le proprietà dei materiali nel settore F&B sono complesse e possono
variare in modo significativo con il
tempo e le condizioni di lavorazione.
Ma se il latte è in realtà una emulsione liquida complessa, può essere
modellato con una buona precisione
come fluido newtoniano, offrendo un
approfondimento molto prezioso per
il progettista. Analogamente il settore medicale ha molto beneficiato da
modelli semplificati per sangue, ossa
e tessuti molli prima di aumentare
progressivamente la complessità dei
modelli.
Altri attori sostengono che i margini
sono così bassi in questo settore che
le aziende non si possono permettere
tecnologie avanzate come la simula-
Ç
DOSSIER
FOOD & BEVERAGE
zione ingegneristica, che necessita di
risorse altamente qualificate e costose.
Se il prezzo unitario di ogni prodotto è
infatti di solito contenuto, il numero di
pezzi prodotti all’anno moltiplicato per
i margini forniti dalla simulazione può
essere molto interessante: una società
produttrice di serbatoi per acque ha
risparmiato 5$ di materia prima per
unità grazie alla simulazione, producendo 350.000 serbatoi all’anno. Vi è
anche una chiara tendenza da parte
delle primarie industrie di diffondere
l’uso della simulazione per i progettisti. Infine, il rischio di un errore nella
sicurezza e il potenziale impatto sul
brand può essere molto superiore
agli investimenti necessari nella simulazione.
Nelle aziende di F&B che si sono avvalse della simulazione per quasi 20 anni,
stiamo ora osservando una accelerazione nell’adozione di computer aided
engineering (CAE), insieme a una moltiplicazione di richieste di informazioni
sul valore della simulazione per questo settore. L’adozione di strumenti di
simulazione in questo settore è in genere avviata in tre settori, tra cui Hvac
e sicurezza alimentare, l’imballaggio e
la produzione alimentare.
di aria turbolenta che circonda cibo e
attrezzature connesse. Una migliore
comprensione del modello di flusso
d’aria, la distribuzione della temperatura a seconda della posizione e
la potenza di apparecchiature Hvac,
facilita il lavoro dei progettisti nel
garantire adeguate condizioni durante
tutto il processo, indipendentemente
dalla situazione. Inoltre, visualizzando
l’impatto di qualsiasi modifica del
sistema Hvac combinato con la ventilazione naturale è possibile ridurre
sensibilmente il consumo di energia.
Imballaggi intelligenti
Il packaging è spesso visto come un
costo aggiuntivo e con un impatto
ambientale negativo. Tuttavia, il packaging è fondamentale per il marketing
dei prodotti e per proteggere il conte-
Steam Pack ha vinto il premio assegnato
dall’Istituto Italiano Imballaggio per
l’alto contenuto di innovazione e ricerca,
anche grazie alla simulazione. Cortesia di
Develpack.
La sicurezza alimentare
Garantire la corretta qualità di cibi e
bevande è la sfida maggiore per le
aziende del settore. Mantenere l’aria
pulita durante il processo di fabbricazione e confezionamento, controllare
la temperatura appropriata e il livello
di umidità durante la preparazione sono criticità fondamentali. Prendendo
esempio dal settore delle costruzioni
e dal suo ramo calore, ventilazione
e aria condizionata (Hvac - Heating,
ventilation and air conditioning), le
aziende F&B si sono affrettate ad adottare strumenti di fluidodinamica
computazionale (CFD) come Fluent o
CFX per modellare il flusso complesso
Un esempio di analisi del comportamento dell’imballaggio quando il liquido contenuto viene versato. Cortesia di Tetra Pak.
nuto. Gli imballaggi intelligenti stanno
diventando un importante attributo di
differenziazione del prodotto che combina nuove funzioni, estendendo la capacità di stoccaggio, riducendo costi
e impatto ambientale. Ottimizzazione
di imballaggio più veloce ed efficiente
emerge dalla crescente integrazione
della simulazione nel processo di sviluppo prodotto chiamato prototipazio-
ne virtuale per il packaging.
Modellando il processo di riempimento in una confezione con parametri utilizzando CFD, i progettisti
sono in grado di adeguare la sua
forma per combinare le esigenze del
branding e un efficiente riempimento. I progettisti possono modellare il
successivo processo di fabbricazione
per il confezionamento desiderato u-
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
65
Æ
SOFTWARE
tilizzando software di modellazione
quali Polyflow e regolare le condizioni
operative ottimali per produrre, ad
esempio, una bottiglia nel modo più
vicino possibile a quello desiderato.
Per rendere il progetto redditizio anche
in termini di produzione, piccoli aggiustamenti possono essere apportati
alla geometria. Una volta fabbricati,
gli imballaggi possono superare tutti
i test di meccanica classica come il
carico in alto, le prove di scoppio o i
drop test utilizzando software come
Ansys Mechanical o Autodyn.
Attraverso questo processo virtuale
le aziende del settore F&B sono ora
in grado di mettere alla prova i propri prodotti andando anche al di là
di quanto previsto dai regolamenti.
Questo ciclo virtuale completo che
coinvolge progettazione, produzione
e collaudo può essere completamente
parametrizzato e automatizzato, accelerando notevolmente il packaging
design. Come risultato, il packaging
utilizza meno materie prime: il risultato è più economico e più rispettoso dell’ambiente pur essendo più
robusto.
Prevedere il comportamento alimentare
Processi di riscaldamento di pompe,
serbatoi di miscelazione, estrusione e
verniciatura sono di regola modellati
nel settore chimico, farmaceutico e
nell’industria energetica. Le specificità
del settore F&B provengono essenzialmente dalla complessità dei materiali
e dal fatto che sono in continua evoluzione. Esistono modelli avanzati in
letteratura e codici esistenti per prevedere il comportamento alimentare con
grande accuratezza. Tuttavia, spesso
non sono necessari in una prima fase
in cui l’obiettivo è quello di migliorare la progettazione di attrezzature
esistenti o ottimizzare il processo di
produzione alimentare, e non di prevedere il comportamento alimentare
con estrema precisione. Preziose informazioni possono essere ottenute con
66
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
Nei forni l’uniformità della temperatura è una
caratteristica essenziale per una cottura perfetta.
Per questo si utilizza la simulazione fluidodinamica.
modelli semplificati, rapidi e semplici
da eseguire, che portano a risparmi
significativi.
Più tardi, con modelli più avanzati
disponibili e l’esperienza maturata da
parte degli utenti può essere utilizzata
una modellistica più elaborata per
incrementare ulteriormente i benefici apportati dalla simulazione, come
dimostrato, tra gli altri, da Tetra Pak
e Whirlpool. Questa progressiva adozione della simulazione assicura
un flusso continuo di innovazione e
la creazione di vantaggi competitivi
sostenibili senza richiedere un grande
investimento iniziale.
Il primo passo verso il successo
Anche se la simulazione ingegneristica è nuova a molti player dell’industria
F&B e potrebbe spaventare a causa
della matematica dietro di essa, il
successo sperimentato da altri settori
è un dato di fatto. L’utilizzo da parte
delle aziende di software di simulazione consegue l’accelerazione del loro
tasso di innovazione. Inoltre, la semplificazione in corso dei programmi
come Ansys per renderli accessibili
anche a progettisti con nessuna o
poca familiarità con CAE e l’adozione
in corso di simulazione da parte di un
gran numero di società del F&B, sta
portando le altre aziende a prendere in
considerazione questa tecnologia per
assicurarsi un vantaggio competitivo.
I team disposti a integrare modelli
basati su computer nel processo di
sviluppo del prodotto saranno i futuri
leader. Non richiede molto impegno
la scelta di adottare questa soluzione,
solo una mente aperta a iniziare una
discussione con le principali aziende di software coinvolte in questo
comparto.
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Birra
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d’avanguardia
MATTHIAS OSTERN
Dal 1857 Forst vuol dire arte birraria,
una tradizione che si è evoluta oggigiorno
in una grande e moderna azienda.
Recentemente sono stati rinnovati gli
impianti della sala cottura dello stabilimento
di Lagundo (BZ) mettendo l’accento sui
requisiti di sicurezza
e sull’abbattimento delle emissioni.
I potenti azionamenti necessari all’impianto
sono stati forniti da Nord Drivesystems
68
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
Nel corso di quarant’anni anni di
funzionamento continuo, i serbatoi e
i tini della vecchia sala cottura della
birreria Forst a Lagundo (Algund), in
provincia di Bolzano, hanno prodotto
25 milioni di ettolitri di birra. Recentemente, dati i progressi della tecnologia birraria, riguardanti soprattutto
gli aspetti energetici, la direzione ha
deciso di costruire una nuova sala
cottura che operasse con elevata efficienza, rispondesse ai requisiti di
sicurezza più attuali e producesse
le minime emissioni possibili. Nella
prima settimana dopo l’avviamento,
la birreria ha ridotto del 30 per cento
il suo consumo di energia primaria.
Ç
DOSSIER
FOOD & BEVERAGE
Walter Unterthurner (a sinistra),
direttore tecnico della birreria Forst,
con il mastro birraio Manfred Biechl.
Cinque grossi tini, comprendenti i
sistemi tecnologici e di tubazioni,
un’alimentazione idrica progettata
ex-novo e un impianto di malteria
con dodici silos e tre tini di stoccaggio
separati: gli ingegneri e i tecnici hanno avuto a disposizione solo 16 mesi
per costruire i componenti principali
(partendo da zero) per la birreria.
La facciata a vetri di 4.800 m² offre una
vista dell’impianto, che è considerato
un modello di moderna arte birraria
europea. Possono essere prodotte
fino a dodici cotture al giorno, ciascuna con un volume di 630 ettolitri.
La capacità di produzione annuale è
pari a 900.000 hl.
A sinistra, un
motoriduttore helical
bevel aziona il tino
di miscelazione, a
destra, un singolo
azionamento attua
il processo di
filtrazione, allentando
il grano esaurito e
svuotando il tino.
Azionamenti su misura
Nord Drivesystems ha assemblato i
motoriduttori per tutte le autoclavi in
base agli specifici requisiti delle varie
applicazioni, dal mulino di macinatura, che macina delicatamente il malto,
all’inizio del processo di cottura, al
convogliatore a vite che rimuove il
grano esaurito.
Nella prima fase del processo, il malto
viene miscelato nei tini di miscela
con acqua sorgente proveniente dalle
vicine montagne. La miscela viene
quindi riscaldata a varie temperature
per mezzo di superfici conduttrici
ottimizzate termicamente poste alla
base e lungo i telai del tino di miscela.
Un motoriduttore helical-bevel Nord
con convertitore di frequenza, dotato
di sensore di temperatura, aziona
l’agitatore all’interno dell’autoclave.
Successivamente, il liquido è pompato nel tino di filtrazione.
Regolazione dolce della filtrazione
Con un diametro di 8,6 m e un peso
prossimo a 21,5 t, il tino di filtrazione
è il cuore della sala cottura. Le parti
liquide e solide della miscela vengono
separate con un processo totalmente
automatizzato. Poiché il grano esaurito si deposita sul fondo del tino, esso
forma uno strato filtrante naturale.
Una speciale rastrellatrice allenta tale
strato al fine di assicurare un flusso
ottimale del mosto di birra. In questo
modo, la qualità del mosto migliora
e le materie prime vengono utilizzate
in modo efficiente. Sensori di pressione sul fondo dell’autoclave rilevano
la consistenza del grano esaurito e
l’azionamento regola di conseguenza
la velocità della macchina. Questo
sistema di controllo intelligente permette di ottenere portate fra 9 e 14
litri al minuto e per metro quadrato.
Successivamente, il grano esaurito
viene rimosso: la macchina viene
abbassata gradualmente e le barre
piane montate sui suoi sei bracci
spingono il grano esaurito all’ester-
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
69
AUTOMAZIONE
A sinistra, motoriduttore helical bevel
combinato con un riduttore industriale
attraverso un albero cavo con
linguetta, a destra, un azionamento
con albero parallelo muove il
convogliatore a vite.
no del tino attraverso un boccaporto.
Anche questa fase è completamente
automatica. Se si accumula una massa
eccessiva, il processo di abbassamento si interrompe, e la velocità viene
regolata. Pertanto, il tino può essere
svuotato in soli sei minuti. Al fine di
trattare il materiale il più dolcemente
possibile, il grano esaurito è allentato
a bassa velocità. Tuttavia, quando il
grano esaurito è stato rimosso, sono
richieste elevate velocità in modo che
l’autoclave possa essere svuotata il più
rapidamente possibile. Quindi, l’intorbidamento dovuto al grano esaurito è
minimo e il flusso è molto efficiente.
Per verificare se il sistema sta funzionando regolarmente, le velocità, il consumo di corrente e la temperatura del
motore sono monitorati centralmente
in modo continuo. Entrambi i compiti sono gestiti da un azionamento
Nord su misura, basato su un albero
cavo con linguetta. L’azionamento è
una combinazione di un motore, un
riduttore industriale e un riduttore
helical bevel. Esso ha una coppia
massima di 96.000 Nm ed è in grado
di regolare continuamente la velocità
circonferenziale da uno a cento metri al minuto, erogando una coppia
costante.
70
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
Precisione millimetrica
All’interno del tino di filtrazione, la
rastrellatrice è sollevata e abbassata
di 500 mm. Il dispositivo di sollevamento ha un funzionamento preciso
al millimetro, anche sotto pieno carico.
Per l’esatto posizionamento sono stati
installati un finecorsa e un sensore
ottico. L’altezza può essere regolata
durante i punti morti, in folle e durante
il funzionamento. A tale scopo, il riduttore elicoidale e l’unità di sollevamento
oleodinamica sono stati progettati per
sopportare i carichi assiali e radiali che
si verificano nel processo.
Il servomotore ha una potenza nominale di 18,5 kW ed eroga velocità d’uscita
da 0,04 a 4 giri/min. Per assicurare il
mantenimento della velocità richiesta,
il motore è stato dotato di encoder. Un
ventilatore esterno raffredda il motore
alle basse velocità.
Entrambi i riduttori sono dotati di serbatoi di espansione dell’olio per prevenire perdite di lubrificanti dalle valvole
di sfogo a temperature elevate. Uno
speciale sistema di tenuta sul riduttore
industriale assicura che vi sia sempre
una pellicola di lubrificante adeguata
sull’albero. Grazie alla sua progettazione, la gabbia di sollevamento non
richiede serbatoi d’olio addizionali, eli-
minando così il problema della tenuta.
Seguendo il principio Unicase sviluppato da Nord, tutti i supporti sono integrati in un singolo blocco contenitore,
offrendo eccellenti robustezza e rigidità.
I contenitori Unicase non hanno superfici a tenuta che potrebbero flettersi
per effetto di coppie o forze radiali. I
riduttori, compatti e leggeri, funzionano
molto silenziosamente e hanno una vita
di servizio più lunga e un minore consumo energetico rispetto ai contenitori
di riduttori a parti multiple.
Consumi ridotti
Walther Unterthurner, direttore tecnico della birreria Forst, sottolinea:
“Costruendo la nuova sala cottura,
volevamo assicurare che le materie
prime fossero trattate il più delicatamente possibile. Inoltre, volevamo
usare queste moderne tecnologie per
ridurre considerevolmente il consumo
di energia e le emissioni”. Pertanto,
oltre agli efficienti impianti nella sala
cottura, nel condensatore di vapore è
stato integrato un nuovo sistema di
recupero del calore. Il calore richiesto
per la produzione del mosto di birra
è stoccato in un grande serbatoio di
energia sotto forma di autoclavi di
acqua calda sul retro dell’edificio ed è
riutilizzato per i successivi processi di
produzione della birra. Secondo Unterthurner, queste varie misure hanno già
ridotto il consumo di energia primaria
del 30 per cento. “Il nostro obiettivo è
ridurre il consumo di vapore almeno
del 47 per cento”, conclude.
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AUTOMAZIONE
A pranzo
con la precisione
È un sistema Lenze a rendere
possibile il confezionamento
della frutta ogni giorno presente
in migliaia di cestini del pasto
per bambini. Le applicazioni
realizzate per i colossi mondiali
della ristorazione consistono
in un nastro di trasporto
comandato da un 8400SL per
portare i sacchetti coi frutti nelle
vaschette di alluminio poste sul
nastro stesso
72
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
GIUSEPPE TESTA
Quando vediamo le grandi insegne dei
più importanti fast food e ci viene voglia
di uno snack, di sicuro non pensiamo
neanche lontanamente che Lenze possa
essere arrivata anche lì. Eppure chissà
quante volte abbiamo visto i nostri figli
consumare una box lunch e ci sono
passati tra le mani i sacchettini di frutta
in esso contenuti. È invece un sistema
Lenze a rendere possibile il confezionamento della frutta che ogni giorno
popola migliaia di cestini del pasto per
bambini. Quale miglior soluzione per
seguire la velocità di un robot e far sì
che tutte le confezioni siano in perfetta
posizione nel più breve tempo possibile
se non l’8400 TopLine in combinazione
con i nostri servo-motoriduttori MCS?
Cicli perfetti
Le applicazioni realizzate per i colossi
mondiali della ristorazione consistono
in un nastro di trasporto comandato
da un 8400SL per portare i sacchetti
di frutta nelle vaschette di alluminio
poste sul nastro verde. Le vaschette
sono movimentate dall’8400 TopLine,
che esegue rapidamente un posizio-
Ç
DOSSIER
FOOD & BEVERAGE
La gamma 8400 di Lenze: 8400 BaseLine, StateLine,
HighLine e TopLine. Nella foto d’apertura
una linea Lenze Fast.
namento e attende che il successivo
sacchetto venga inserito per ripetere
il ciclo. Ripetendo questa operazione
per un certo numero di volte otteniamo la quantità di sacchetti che devono
essere prelevati da un robot e inseriti
nella scatola per essere spediti. In questo sistema sono presenti tre inverter
8400SL per il comando dei nastri, due
8400TL per i sistemi di posizionamento,
due motori MCS e altrettanti riduttori
epicicloidali per garantire la precisione
di posizionamento. Il tutto interfacciato
via Profibus con un PLC. In passato,
per applicazioni simili il cliente usava
azionamenti senza nessuna funzione
integrata, con l’esigenza di crearsi tutta
la parte di movimento interna al PLC
e quindi con un dispendio di tempo
notevole, oltre all’inconveniente di sovraccaricare il programma e allungarne
i tempi ciclo. Inoltre adottava schede
PLC per il comando a treno di impulsi,
che implicavano un costo elevato sia
hardware sia di cablaggio.
I vantaggi
Sono numerosi i vantaggi apportati da
questo nuovo sistema elaborato da Lenze: grazie all’8400 TopLine, le funzioni
di azzeramento, le funzioni manuali e
i posizionamenti sono tutti integrati e
il PLC non deve fare nulla se non dire
‘posizionati’ con un singolo bit. Ciò ha
permesso di alleggerire molto il programma PLC. Con l’utilizzo dei nostri
drive, motori e riduttori abbiamo fornito
al cliente una ‘soluzione completa’, che
gli ha permesso di avere un unico interlocutore sia per il dimensionamento sia
per la garanzia di precisione nel posizionamento. Usando anche gli 8400SL,
che hanno sovraccarichi fino al 200%, il
cliente ha ottenuto vantaggi sulla velocità di risposta dei nastri, i quali hanno
movimenti di start e stop. L’origine di
questa macchina ha visto l’impiego di
Profibus, ma l’incremento delle prestazioni e della cadenza ci ha portato ad
adottare bus più veloci come Profinet
o EtherCAT con l’impiego dei nostri i/o
system 1000 per la realizzazione completa del sistema, garantendo maggior
semplicità e rapidità nello sviluppo e
nella realizzazione, oltre al contenimento dei costi.
Gestire la complessità
Situazioni di macchine più complesse
oppure la necessità di ottenere l’integrazione di più macchine in un impianto,
vengono affrontate da Lenze con il nuovo controller L-Force CPC 3200 ispirato
al concetto ‘motion centric automation’
e ideale per soluzioni di controllo del
motion centralizzato, nei settori applicativi del packaging, dell’handling &
robotic e del food & beverage. È questa
la piattaforma di automazione capace di
razionalizzare le funzioni di logica e di
motion control in un unico controllore
e quindi in grado di semplificare la
struttura del programma di controllo
e al tempo stesso di fornire funzioni
tecnologiche tipiche di un PC.
Progettazione veloce
Le progettazioni delle macchine, complici anche le crisi degli ultimi anni, debbono essere effettuate in tempi sempre
più brevi; talvolta i test si compiono
direttamente in campo, con il cliente in
attesa di soddisfare la produzione. Lenze
ha pertanto investito molto nella progettazione di tool che possano venire in
aiuto al progettista: meccanico, elettrico/
elettronico e di automazione. Un’unica
piattaforma di software chiamato Navigator consente di: dimensionare la
catena cinematica, con Drive solution
designer - DSD; creare la distinta base
di componenti della motorizzazione, con
Engineer; programmare i prodotti di
automazione, con PLC Designer; gestire
la visualizzazione parametri e funzioni su HMI, con VisiWinNET; facilitare
commissioning e manutenzione, con
Easy Starter.
Moduli software
Nel campo della progettazione di macchina Lenze ha inoltre realizzato Fast:
moduli software standard che permettono di sviluppare il controllo modulare
della macchina in modo semplice e
veloce. Grazie a Fast si risparmia più
dell‘80% del tempo e buona parte dei
costi dedicati alla progettazione del sistema. È possibile sviluppare il controllo
modulare dei movimenti della macchina aggiungendo i singoli moduli tramite
il ‘template’ applicativo corrispondente.
Quest’ultimo fornisce strutture importanti come la diagnostica, funzioni di
macchina (che viene suddivisa nei vari
segmenti essenziali) e l’interfaccia di comunicazione, garantendo la standardizzazione del software. Sono disponibili
ad esempio funzioni per inserimento,
svolgitura e avvolgitura, saldatura anche trasversale e scarico.
I moduli software ottenuti grazie ai template applicativi possono così essere
facilmente combinati tra loro creando
sistemi semplici da comprendere e riutilizzabili senza problemi.
Giuseppe Testa, Sales director Lenze Italia.
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
73
AUTOMAZIONE
Strumenti
di misura e
controllo
MATTHIAS OSTERN
Valcom fornisce soluzioni per il controllo e la movimentazione
di fluidi e bevande quali latte, succhi, acque minerali, vini,
liquori e aperitivi in generale. I dispositivi maggiormente
richiesti per il settore riguardano trasmettitori di pressione
e livello della serie 27 e T7, nonché interruttori di livello della
serie ASL400 per la rilevazione di soglie di allarme
Da oltre 35 anni Valcom svolge un’attività di progettazione e produzione
di strumentazione per la misura e
il controllo dei processi industriali
nelle variabili di livello, pressione,
temperatura, portata, pressione differenziale, peso specifico e presenza di
liquido. Accanto all’attenzione rivolta
alle esigenze del cliente, dicono in
azienda, grande importanza è data
alla qualità interna intesa come processo (ISO 9001:2008) e alla qualità
esterna di prodotto, che permettono oggi di offrire, per quasi l’intera
gamma di produzione, esecuzioni a
sicurezza intrinseca (direttiva Atex o
IEC-EX) per applicazioni in aree con
pericolo di esplosione. La strumentazione prevede attacchi alimentari,
tipicamente girella e triclamp, ma per
specifiche posizioni di misura sono
disponibili anche versioni flangiate e
filettate anche con rivestimento in TFE
e membrane in HC, tantalio, titanio o
74
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
Ç
DOSSIER
FOOD & BEVERAGE
A sinistra la serie T76 e a destra la serie T7L.
Nella pagina accanto la serie 27.
La serie ASL400 di Valcom con tecnologia a ultrasuoni.
altri materiali a richiesta. Al centro ci
sono il controllo e la movimentazione
di fluidi e bevande quali latte, succhi,
acque minerali, vini, liquori e aperitivi
in generale. Gli strumenti di misura
maggiormente richiesti per il settore
riguardano trasmettitori di pressione
e livello della serie 27 e T7, nonché
interruttori di livello della serie ASL400
per la rilevazione di soglie di allarme.
Misurazioni accurate
I trasmettitori di pressione e di livello
della serie 27 sono caratterizzati da
uscita standard in corrente 4÷20mA (o
in tensione 0÷5V, 0÷10V), hanno un’accuratezza totale di misura di ±0,25%
nel campo di temperatura -40÷85 °C e
sono interamente costruiti in acciaio inox. Alla custodia è possibile abbinare
differenti tipologie di collegamenti elettrici, tra i quali: connettori DIN43650,
M12 a via diritta o a squadra, connettori MIL, uscita cavo diretta, pressacavi o raccordi inox su custodia con
diametro 55mm dotata di morsettiera.
Tipicamente collegati ai trasmettitori
di livello a immersione della serie
27IM, per il controllo e lo start/stop delle pompe viene sovente e con ottimi
risultati utilizzato un indicatore con 2 o
4 soglie di allarme programmabili che
opera l’indicazione a display di una
variabile (±0,1…40VDC; ±0,1…40mA).
Esempi classici di installazione sono
la segnalazione di allarme di livello
minimo e massimo in un serbatoio e
l’avviamento, l’arresto e rotazione di
pompe a livelli prestabiliti.
Tecnologia a ultrasuoni
La serie ASL400 è caratterizzata da
una tecnologia a ultrasuoni ed è
progettata per controllare il livello
dei liquidi, rilevarne l’ingresso nel
serbatoio, prevenire situazioni di
troppo pieno e segnalare situazioni
di alto o basso livello, nonché la
presenza di liquido, sfruttando la
propagazione delle onde acustiche
in una barra metallica e rilevando le
interferenze determinate dallo smorzamento delle onde sonore quando
il liquido copre la barra.
Le caratteristiche di robustezza, affidabilità e accuratezza dell’interruttore di livello ASL400, sviluppato in
principio per il settore navale e poi
esteso ai vari campi di applicazione,
sono tuttora il punto di forza dello
strumento, che ad ambienti meno
critici e con fattori meno proibitivi,
propone soluzioni a costo contenuto
mantenendo l’alto livello di tecnologia dello strumento, dicono i tecnici
Valcom.
Elettronica Smart
I trasmettitori della serie T76 prevedono una gamma completa di
trasmettitori uscita 4-20mA con
protocollo di comunicazione Hart e
con elettronica integrata o remota.
La costruzione completamente inox
della custodia rende la serie T7N
particolarmente robusta e possono
essere realizzati completi di separatori di fluido in AISI316, leghe
speciali o dorati per applicazioni su
fluidi corrosivi. Sono dotati di un’elettronica di tipo Smart racchiusa in
una custodia di acciaio inox Aisi 316
che consente una grande robustezza
e sono caratterizzati dalla presenza
di un microcontrollore che permette la regolazione di zero e di span
mediante pulsanti locali o a mezzo
hand-held. Lo strumento è in grado di raggiungere in casi standard
una precisione dello 0,25% e, se
richiesto, una precisione inferiore
allo 0,1%.
Trasmettitori a galleggiante
I trasmettitori a galleggiante della
serie T7L sono senza dubbio tra i
più affidabili sul mercato, dice il
produttore. Questo principio di misura permette un’analisi costante e
continua del livello con straordinaria
ripetibilità senza mai essere influenzata da parametri quali conducibilità,
pressione, temperatura, viscosità o
forma del serbatoio.
All’interno del galleggiante è presente un magnete che aziona, senza
contatto, degli interruttori reed posizionati all’interno di un tubo che può
essere guida stessa del galleggiante,
o che può viaggiare parallelamente
a questo a seconda delle applicazioni. In entrambi i casi, lo stato degli
interruttori viene modificato dallo
spostamento del galleggiante, tali
variazioni vengono acquisite dalla
parte elettronica e convertite in un
segnale analogico 4÷20mA con protocollo di comunicazione Hart.
progettare 375 •
OTTOBRE
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AUTOMAZIONE
Prestazioni
senza difetti
Miniature Precision Components (MPC) ha scelto i sensori di
visione Checker di Cognex per prevenire difetti ed errori nella fase
di assemblaggio automatizzato di tappi dell’olio presso uno dei suoi
stabilimenti, ma anche nell’ottica di un sostanziale miglioramento dei
propri livelli di produttività
FRANCESCA MAGRI
76
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
Ç
DOSSIER
FOOD & BEVERAGE
Oggi più che mai, la fornitura di componenti alle principali aziende automobilistiche non lascia spazio ad errori.
Per questo motivo, Miniature Precision
Components (MPC) utilizza tre sensori
di visione per garantire l’assenza di errori dall’assemblaggio automatizzato
di tappi dell’olio presso il suo stabilimento a Prairie du Chien, nel Winsconsin (USA). Grazie a 41 macchine per
lo stampaggio con dimensioni comprese tra 25 e 550 tonnellate, questo
stabilimento di 100.000 metri quadrati
impiega circa 450 dipendenti. I quattro
stabilimenti produttivi MPC generano
ricavi di circa 167 milioni di dollari
l’anno dalla fornitura di componenti e
assemblaggi stampati a iniezione di alta qualità a industrie automobilistiche
e commerciali. Oltre ai tappi dell’olio,
nello stabilimento viene prodotta una
serie di componenti e assemblaggi
termoplastici, tra cui si annoverano
valvole di controllo pressione, alloggiamenti per termostati e porte di
collegamento rapido per i sistemi di
controllo delle emissioni.
La qualità attraverso l’automazione
“L’automazione è sinonimo di qualità,
e i sistemi di visione sono stati un componente chiave della nostra strategia
negli ultimi sette anni”, spiega Shane
Harsha, direttore tecnico MPC.
Un sistema di assemblaggio automatizzato di tappi dell’olio ne è un
esempio. In MPC, il funzionario che
si occupa della strumentazione e
dell’automatizzazione, Brian Champion, ha recentemente aggiunto alla
tradizionale strumentazione i sensori di visione Checker di Cognex.
L’aggiornamento si è dimostrato
estremamente vantaggioso in termini economici e ha migliorato la
ripetibilità, per offrire una produzione
di tappi dell’olio privi di difetti e più
efficiente.
Il sistema di assemblaggio dei tappi
per l’olio MPC installa gli anelli di tenuta in tappi termoplastici stampati, e
in seguito esegue la stampa sulla parte
superiore dei tappi. Il sistema adotta
due alimentatori a vasca vibrante del
diametro di circa 4 piedi: uno alimenta gli anelli, l’altro i tappi dell’olio.
Un alimentatore a vasca vibrante è
composto da un’ampia vasca con una
canaletta spirale a lato. Quando la
vasca vibra, i componenti si dirigono
uno per volta sulla canaletta verso un
trasportatore in linea. Al termine del
trasportatore in linea, un braccio di
prelevamento trasferisce gli anelli alla
prima stazione su un quadrante di assemblaggio rotante. Dopo che è stato
caricato un anello nel quadrante, viene
indicizzato alla seconda stazione. Lì un
altro trasportatore in linea alimenta i
tappi vuoti dall’altro alimentatore a
vasca vibrante a un secondo braccio di
prelevamento, che spinge i tappi sulla
parte superiore delle tenute. Il tappo
assemblato e la tenuta proseguono sul
quadrante rotante attraverso la tampografia fino alle stazioni di ispezione
finali che completano il processo.
Orientamento del componente
L’assemblaggio dei
tappi dell’olio è a
prova di errore grazie
ai sensori di visione
Checker di Cognex.
ll rigido controllo dell’anello e l’orientamento dei tappi è essenziale
perché la tenuta sia installata correttamente e offra un buon funzionamento del tappo dell’olio. Il tappo,
inoltre, deve avere il giusto orientamento prima della tampografia per
soddisfare i rigidi requisiti di qualità.
Poiché la strumentazione e i sensori
progettare 375 •
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2013
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AUTOMAZIONE
tradizionali nel sistema di assemblaggio dei tappi si sono rivelati inaffidabili, MPC ha scelto tre
sensori di visione Checker 202
per garantire il corretto orientamento dell’anello e dei tappi.
Il primo rileva gli anelli invertiti tra
la vasca dell’alimentatore vibrante
e il trasportatore in linea. Un secondo sensore di visione controlla che l’anello sia correttamente
posizionato sul quadrante prima
di applicarvi il tappo. Un terzo sensore assicura, invece, il corretto
orientamento del tappo prima di
assemblarlo e di stamparlo.
Eliminazione degli anelli ribaltati
Ogni anello presenta un cordone
di saldatura a un lato. Il cordone
deve essere posizionato rivolto
verso il basso quando si posiziona la tenuta sul quadrante di assemblaggio. Se ha una posizione
diversa, la macchina si spegne.
L’operatore dovrà quindi intervenire e riposizionare la tenuta prima
di riavviare la macchina. La strumentazione meccanica sulla vasca
dell’alimentatore è stata progettata per evitare che gli anelli ribaltati
interferiscano con il processo. Tuttavia
questa non era affidabile e gli anelli
leggermente deformati o non perfettamente appiattiti talvolta riuscivano ad
eluderla e venivano caricati al contrario,
provocando l’arresto della macchina.
“L’operatore doveva girare queste tenute e riavviare la macchina, e questo
comprometteva notevolmente l’efficienza del processo - dice Harsha -.
Con un calo di produzione da 360 a
200 tappi l’ora, il costo annuale dei
tempi di inattività è pari a 20.000 dollari.
Poiché il nostro obiettivo è raggiungere
i massimi volumi di produzione, tale
costo potrebbe aumentare a 120.000
dollari l’anno”.
Presso la sede MPC a Walworth, sono
stati introdotti i nuovi sensori di visione
78
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OTTOBRE
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Alcune schermate che mostrano le diverse fasi di
operatività del Checker 202.
Cognex Checker. La scelta è ricaduta sui
sensori di visione Checker 202 perché
dotati di forma grafica di linguaggio
Ladder Logic, semplice ma potente, che
consente di collegare i singoli sensori
di ispezione Checker direttamente alle
uscite, per risolvere con facilità le applicazioni più complesse.
Configurazione semplice.
Utilizzare Checker è semplice, così come selezionare il sensore di rilevamento componenti incorporato e quindi
posizionare i sensori di ispezione sulle
caratteristiche da controllare. Il dispositivo comprende tre tipi di sensori di
ispezione che supportano un’ampia
gamma di applicazioni in molti
settori: i sensori di luminosità ispezionano le aree illuminate e scure;
i sensori di contrasto controllano
le caratteristiche che contengono
aree illuminate e scure, come codici di date, filettature e codici a
barre; i sensori dei modelli sono
programmati per memorizzare
l’aspetto di una caratteristica e
segnalarla quando viene rilevata.
Per rilevare gli anelli invertiti in
questa applicazione, Champion
ha impostato il Checker 202 dapprima memorizzando nel sensore
di rilevamento dei componenti
un’immagine dell’anello. Ha poi
posizionato il sensore dei modelli
nella posizione esatta per controllare la presenza o l’assenza del
cordone di saldatura. Il sensore
dei modelli cerca il modello del
cordone di saldatura sull’anello
e lo segnala non appena rilevato.
Il sensore dei modelli rimane in
una posizione fissa rispetto al sensore di rilevamento componenti,
in modo da essere sempre nella
posizione giusta per individuare la
forma del cordone di saldatura. Se
il cordone di saldatura non è presente,
il sensore di visione invia un segnale
attraverso un accoppiatore ottico a un
solenoide pneumatico, che rimuove
dalla linea l’anello invertito e lo rimette
in circolo nella vasca dell’alimentatore.
Trattandosi di una soluzione economica
e semplice, che ha richiesto meno di
un’ora tra impostazione e installazione
del primo sensore di visione, si è deciso di estendere l’affidabilità all’intero
processo di assemblaggio dei tappi per
l’olio, aggiungendo altri due sensori.
Questi sono impiegati nella stazione
successiva, dove il tappo viene applicato mediante pressione sopra l’anello.
Uno viene montato sul braccio mobile
di prelevamento. L’altro è fisso sopra
il trasportatore in linea che alimenta i
tappi per il processo.
L’industria dei beni di consumo richiede che le macchine vengano sviluppate e messe
sul mercato in tempi rapidi. Richieste sempre più esigenti impongono di realizzare
nuove macchine estremamente flessibili. Tutto diventa semplice con uno specialista
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AUTOMAZIONE
L’imbottigliamento
verso
il futuro
MARTINA MORETTI
Da 130 anni Bertolaso mette
innovazione e ricerca al
servizio della nobile arte
dell’enologia: e scegliere
un partner affidabile come
eWON per mantenere sotto
costante controllo l’elevato
standard qualitativo delle linee
produttive è venuto da sé
Se con gli ottimi risultati della vendemmia 2010-2011 l’Italia è diventata
il primo produttore al mondo di vino
battendo la storica ‘avversaria’ Francia,
c’è un altro settore nel quale l’eccellenza nostrana riesce a imporsi come
leader a livello mondiale. Si tratta della
progettazione, costruzione e fornitura
di macchinari per l’imbottigliamento
di vini e distillati, ovvero soluzioni avanzate di automazione per l’industria
vinicola proposte da un’azienda storica
del territorio: il Gruppo Bertolaso.
Un’azienda storica
Fondata nel 1880 a Zimella (in provincia
di Verona) da Bortolo Bertolaso, Bertolaso ha da sempre considerato l’innovazione tecnologica quale requisito
essenziale e costruito le fondamenta del
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OTTOBRE
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proprio successo non tanto sulle specifiche tecniche delle singole macchine,
bensì su una vera e propria visione del
futuro dell’imbottigliamento. Diversi i
riconoscimenti che l’azienda ha raccolto nei 130 anni della sua attività, non
da ultimi il Premio per la Creatività e
Innovazione di Confindustria Verona
(per aver innovato la produzione di
macchinari per imbottigliamento attraverso applicazioni della meccatronica) e
il Verdicchio d’Oro 2011 (ha raggiunto
con i suoi prodotti così alti livelli di
efficienza e tecnologia da determinare
risvolti positivi anche nella qualità del
prodotto vinicolo lavorato attraverso i
suoi macchinari). Da quando Bortolo
Bertolaso venne insignito del titolo di
Ç
DOSSIER
FOOD & BEVERAGE
chinari per l’imbottigliamento dell’acqua.
Bertolaso progetta e produce macchine riempitrici, tappatrici, risciacquatrici, soffiatrici e sterilizzatrici.
Italia e non solo
Cavaliere del lavoro nel 1907 per l’invenzione dei soffiatori a spalla (le macchine
per l’irrorazione del verderame), l’azienda che porta il suo nome ne ha fatta di
strada, avendo avuto, tra le altre cose,
anche il merito di inventare la tappatura
a sughero. Oggi, con la sua proposta di
macchine riempitrici, tappatrici, risciacquatrici, soffiatrici e sterilizzatrici.
Nonostante l’85% della produzione sia
destinato all’estero (di cui circa la metà
oltre i confini dell’Unione Europea), il
gruppo Bertolaso si pone come interlocutore di riferimento tanto per i grandi
gruppi internazionali quanto per le aziende vinicole medio-piccole del nostro
territorio, segno di un’attenzione rivolta sì
alla competitività tecnologica, ma anche
al valore della tradizione locale. È assai
probabile che buona parte delle bottiglie
di vino che finiscono sulle nostre tavole
sia stata confezionata da una delle soluzioni proposte dall’azienda. Nonostante
i tempi e le evidenti difficoltà dell’economia nazionale, il mercato di interesse
di Bertolaso vive un buon momento
e, diversamente dalle cantine vinicole
che risentono dei cicli annuali legati alla
vendemmia più o meno abbondante
e più o meno di qualità, non subisce
variazioni troppo sensibili nel corso del
tempo. Esportando in tutto il mondo si
diversifica il rischio, per così dire: un’annata contratta in un Paese di solito viene
controbilanciata da buoni risultati in altre
parti del mondo.
Persino i Paesi Arabi hanno ceduto alle
‘lusinghe’ di Bertolaso, cedendo due mac-
Da 130 anni Bertolaso contribuisce a scrivere la
storia della tecnologia italiana per l’imbottigliamento
di vino e distillati.
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AUTOMAZIONE
L’azienda ha scelto di affidare al servizio Talk2M di eWON la gestione e il controllo da remoto dei macchinari.
E l’Italia? Il 2011, come anticipato, è stato
un anno eccellente: l’azienda si è infatti
aggiudicata tutti i maggiori produttori
di vino trentini, tra i quali Mezzacorona,
Cavit e Schenk Italia.
Internet e teleassistenza
L’azienda ha scelto di affidare la gestione e il controllo da remoto degli
elevatissimi standard dei macchinari
che produce a eWON e, più precisamente, al servizio Talk2M, uno dei fiori
all’occhiello della distribuzione di EFA
Automazione.
Walter Berto dell’ufficio tecnico di Bertolaso racconta come si è articolata la
decisione di instaurare una partnership
con EFA Automazione. “Avevamo necessità di razionalizzare tutti i nostri
servizi di teleassistenza.
Ci occupiamo di circa 250 impianti
collegati in VPN e in teleassistenza con
noi, ai quali forniamo supporto in caso
di necessità; fino a quando si utilizzava
la linea telefonica non c’era nessun
problema, ma quando si è iniziato ad
andare sui collegamenti Ethernet si sono presentati i problemi: tante, diverse
VPN e, di conseguenza, un aumento
esponenziale dei disagi correlati, quali,
ad esempio, innumerevoli software
da installare. Andare avanti così era
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OTTOBRE
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diventato impensabile”. Le necessità
di ordine e organizzazione hanno portato l’azienda a cercare una soluzione
unica che si prendesse carico di tutte
queste variabili e il Talk2M di eWON si
è rivelata una scelta opportuna e conveniente per la gestione dei collegamenti
Ethernet.
I vantaggi della riorganizzazione resa
possibile da eWON vanno però ben
oltre. “Il Talk2M ci permette di accedere
alle pagine e ai dati relativi al monitoraggio via Internet, senza bisogno di
installare nessun software, il che è una
grande facilitazione.
Inoltre, Talk2M può eseguire delle operazioni di storicizzazione dei dati, il che
ci consente di analizzarli e proporre al
cliente delle forme di manutenzione
preventive basate su dati realistici”.
Non solo: la possibilità di passare al
controllo via sms ed e-mail rappresenta
un ulteriore vantaggio apprezzabile.
Per cui il confronto con le soluzioni
proposte da altre case ha dato ragione
a eWON: semplicità di utilizzo e affidabilità totale.
Più semplicità e soddisfazione di tutti
Bertolaso è una realtà abituata a chiedere sempre di più, ed EFA Automazione
si è ogni volta dimostrata all’altezza
delle richieste dell’azienda veneta. “La
proposta base di eWON non ci bastava
e così abbiamo chiesto delle personalizzazioni ad hoc; in accordo con i tempi
necessari di sviluppo di queste idee,
devo riconoscere che EFA Automazione ci ha sempre assistiti al meglio”.
Un rapporto di collaborazione reciproca per implementare e ottimizzare un
prodotto già di per sé di ottimo livello.
Più che un risparmio di tempo e di
risorse, l’imminente beneficio derivato
dall’utilizzo del sistema Talk2M si è
riscontrato in una netta contrazione
dei lavori. “Quando un cliente segnala
che non funziona la sua VPN, dal momento che per ognuno viene utilizzata
una VPN diversa, diventa assai difficile
capire dove stia il problema; si procede
per tentativi, diverse piccole operazioni
di assistenza che rallentano i tempi
produttivi.
Appoggiandosi a Internet si tagliano
questi interventi. Inoltre, noi lavoriamo
con grandi realtà internazionali, ma
anche con piccoli produttori da 20.000
bottiglie l’anno; è difficile che questi viticoltori abbiano a disposizione una rete
strutturata Ethernet in ufficio, mentre
è più probabile che sia presente una
tradizionale connessione Adsl. Talk2M
ha il vantaggio di funzionare anche con
indirizzi dinamici, per cui l’abbattimento
dei costi e il non richiedere particolari
competenze tecniche a queste realtà
poco strutturate appare subito evidente; abbiamo ad esempio scoperto che,
in Cina, avere un indirizzo IP statico ha
costi davvero proibitivi, limitando così
la snellezza di movimento. eWON ci
permette di essere davvero competitivi
con tutti i nostri clienti”.
Un rapporto solido ed efficiente, quello
tra il gruppo Bertolaso ed eWON; ora
l’azienda di Zimella può dedicare tutta la
sua attenzione alla ricerca tecnologica,
così da realizzare soluzioni sempre più
all’avanguardia che le permetteranno di
continuare a essere una delle eccellenze
di successo nel panorama dell’industria
italiana.
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AUTOMAZIONE
Ilstavino
buono
nell’impianto
efficiente
FRANCO ASTORE
Grazie ai gruppi di pressione
Lowara, l’azienda vitivinicola
Pasqua Vigneti e Cantine,
ha potenziato e sviluppato
un impianto molto efficiente.
Il risultato complessivo
è il miglioramento
del processo produttivo
per aumentare la qualità
del prodotto finale
I prestigiosi frutti della tradizione
enologica italiana godono di fama
mondiale. Per valorizzare la qualità e
il carattere degli acini, ottenere performance in termini di aroma, colore,
equilibrio e portare in tavola il prodotto migliore, è fondamentale che
le tecniche di vinificazione contino
su un processo produttivo solido e
regolare. L’azienda Pasqua Vigneti
e Cantine, collocata nella rinomata
zona vitivinicola veronese, produce
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DOSSIER
FOOD & BEVERAGE
e commercializza oltre 15 milioni di
bottiglie di vino all’anno, con una
storia aziendale che supera i 90 anni.
La soluzione per l’osmosi
Lo staff Xylem Water Solutions Italia
ha instaurato una collaborazione con
i tecnici dell’azienda Pasqua per identificare la soluzione ideale volta a conferire al sistema produttivo maggiore
affidabilità, migliorando le prestazioni
dell’impianto idrico. Data l’esigenza
di contare su un impianto idrico in
linea con gli elevati livelli produttivi
dell’azienda, si è scelto di potenziare
l’impianto preesistente mediante l’in-
stallazione di un gruppo di pressione
Lowara GHV30.
La scelta si è indirizzata verso il gruppo
di pressione Lowara GHV30, perché è
in grado di offrire una serie vantaggi
applicativi: in primo luogo, consente
di prelevare l’acqua dall’esistente impianto idrico e di pressurizzarla all’interno di un impianto di osmotizzazione
per poi utilizzarla nel processo di produzione del vino. In secondo luogo, il
sistema Lowara potenzia l’impianto
idrico consentendo che l’‘acqua di
scarto’, un sottoprodotto del processo di osmotizzazione, sia trasferita
dall’impianto di produzione del vino in
Più vantaggi per l’operatore e l’impianto
Hydrovar è un sistema di controllo intelligente della velocità capace di adattare con precisione
il fabbisogno e offrire innumerevoli vantaggi sia per l’operatore, che per l’impianto. L’esclusivo
design modulare consente quasi ogni genere di configurazione: fino a otto unità master oppure
un mix di unità master e
slave. Si tratta della soluzione destinata a installazioni di alto
livello che
richiedono sistemi a prova di guasto con una gamma
di funzioni superiori, mentre la modularità offre
una soluzione economica per esigenze
limitate, con funzionalità ridotte.
tre diversi silos per poi essere utilizzata
sia nell’irrigazione dei vigneti che nel
lavaggio dei macchinari. Per soddisfare le diverse richieste idriche dell’azienda, il gruppo di pressurizzazione
Lowara è stato dotato di Hydrovar,
il sistema di controllo della velocità
variabile, assicurando così una fornitura costante in relazione all’effettivo
fabbisogno idrico.
Automazione intelligente
I gruppi di pressione Lowara serie GHV
sono booster set automatici. Questi
gruppi di pressione sono dotati di
quattro pompe a velocità variabile con
un controllore Hydrovar, trasduttori
di pressione e quadro di comando, il
tutto montato in una struttura di facile
installazione. Hydrovar è semplice da
programmare, ideato per la massima
efficienza energetica e in grado di
comunicare tramite Modbus con un
sistema BMS.
La serie GHV può essere attrezzata
con pompe multi-stadio verticali della serie e-SV da 3 a 125. Alcuni dati
tecnici sono: portata fino a 640 m³/h;
prevalenza fino a 160 m; potenza fino
a 22 kW; pressione massima di esercizio 16 bar; temperatura massima del
liquido pompato 80 °C.
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RICERCA
Una
soluzione
per il
ERNESTO IMPERIO
de-manufacturing
L’Istituto di tecnologie industriali
e automazione del CNR ha
realizzato a Milano un impianto
pilota per il trattamento integrato
di prodotti meccatronici a fine
ciclo vita. Avanzate soluzioni
di automazione e metodologie
progettuali e gestionali
innovative lo rendono unico nel
suo genere e concretamente
orientato alla sostenibilità
industriale
Per la sua rilevanza e capacità di impatto economico, ambientale e sociale, il
settore manifatturiero può contribuire
significativamente alla soluzione delle
‘Grand Societal Challenges’ identificate dall’Unione Europea in Horizon
2020. L’utilizzo di energia e di materie
prime per la produzione industriale, infatti, richiede attente riflessioni perché
impatta fortemente sulla disponibilità
futura di risorse naturali e sull’ambiente. Tale criticità trova riscontro in diversi settori produttivi, tra i quali quello
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Da sinistra: Nicola Pedrocchi, Alessandro Brusaferri, Marcello Colledani.
delle schede elettroniche impiegate
in prodotti meccatronici; la loro diffusione è in costante aumento in diversi
settori industriali e consumer.
La gestione di tali prodotti a fine ciclo
vita non segue attualmente logiche
di efficienza ed efficacia sostenibili a
livello globale. Ciò è dovuto, oltre che
alla rapida evoluzione tecnologica e
alla mancanza di business model di
comprovata validità, alla carenza di
tecnologie e sistemi integrati ad alto
contenuto di automazione e flessibilità, che ne abilitino il trattamento in
condizioni di economicità.
Per contribuire al progresso in questo
settore, l’Istituto di Tecnologie industriali e automazione del Consiglio
nazionale delle ricerche ha realizzato
presso l’Area della ricerca del CNR di
Milano un impianto pilota integrato
per la gestione del fine ciclo di vita di
prodotti meccatronici; si tratta di un
risultato di significativo impatto industriale ottenuto nell’ambito dell’accordo quadro tra CNR e Regione
Lombardia, relativamente al progetto
‘Processi high tech e prodotti orientati
al consumatore per la competitività
del manifatturiero’.
L’Itia-CNR si occupa di ricerca sul-
le tecnologie abilitanti per il settore
manifatturiero e affronta il tema della
sostenibilità della produzione industriale con un approccio multidisciplinare che spazia dalle macchine e
loro componenti ai sistemi produttivi,
fino ai business model e ai paradigmi
industriali.
In questo contesto nasce l’impianto
pilota di ‘De-Manufacturing’, inaugurato nel giugno scorso presso la
sede milanese di Itia alla presenza
di numerose personalità del mondo
della ricerca, delle istituzioni e dell’industria. L’impianto è il frutto di attività
di ricerca orientate allo sviluppo di
soluzioni tecnologiche modulari a
basso costo, adottando strategie di
cooperazione uomo-macchina ottimizzate, in grado di processare prodotti eterogenei con minimi sforzi di
riconfigurazione hardware e software
e di adattarsi automaticamente alle
variazioni di contesto.
In particolare, per l’impianto sono
state sviluppate e integrate soluzioni
tecnologiche innovative per la riparazione, il remanufacturing/upgrade, il
riuso di componenti e il recupero dei
materiali preziosi. Un ulteriore aspetto chiave dell’impianto pilota è l’integrazione del testing circuitale e della
de-saldatura come pretrattamento
per aumentare l’efficienza delle fasi
di triturazione e separazione materiali. L’impianto pilota è strutturato in
tre celle (cella disassemblaggio PCB,
Convegno
inaugurale
In occasione dell’inaugurazione dell’impianto, l’Itia-CNR ha organizzato un convegno che ha affrontato il tema delle politiche
per la ricerca e l’innovazione nel settore
manifatturiero, a livello europeo, nazionale
e regionale. Sono state altresì illustrate le
attività di ricerca correlate all’impianto
pilota di ‘De-Manufacturing’ e all’accordo
quadro tra CNR e Regione Lombardia che
ne ha reso possibile la realizzazione.
Gli interventi di apertura sono stati affidati a Luigi Nicolais, presidente del CNR,
Francesco Profumo, ex-ministro del Miur,
Armando De Crinito, dirigente della Struttura Ricerca, Innovazione e Trasferimento
Tecnologico di Regione Lombardia, e Tullio
Tolio, direttore di Itia-CNR il quale ha
sottolineato l’importanza di tale impianto,
quale nuova categoria di fabbriche che
rispondono alle strategie di sostenibilità
del manifatturiero e che favorirebbe la
creazione di una leadership industriale a
livello europeo.
cella analisi, riparazione e testing,
cella recupero materiali) di seguito
sinteticamente illustrate.
Oltre alle attività di dimostrazione e
ricerca, l’impianto pilota è stato concepito in modo da supportare anche
attività di training, offrendo una piattaforma ideale per l’apprendimento
di tecnologie avanzate di fabbrica.
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RICERCA
RICERCA
Nelle foto, due aspetti dell’impianto pilota realizzato a Milano da Itia - CNR.
Cella 1: disassemblaggio PCB
La cella 1 è l’entry-point dell’impianto: qui l’oggetto meccatronico viene disassemblato nelle macro-parti
meccaniche ed elettroniche e le PCBs
sono estratte e inserite nella linea di
re/de-manufacturing. Dover garantire il disassemblaggio automatizzato
per un’ampia gamma di prodotti, ha
portato a sviluppare una cella innovativa nella quale robot industriali e
operatori umani possono interagire
per raggiungere il livello di efficienza richiesta all’impianto stesso. Si è
scelto di utilizzare un robot di nuova
concezione, l’UR5 di Universal Robot,
che ha la particolarità di poter essere
installato senza barriere e può interagire fisicamente con l’operatore, il quale
può guidare la macchina nello spazio
di lavoro semplicemente toccandone
il corpo.
“Questo manipolatore - afferma l’ing.
Nicola Pedrocchi, ricercatore del gruppo di ricerca Iras di Itia-CNR - è la
piattaforma ideale per lo sviluppo di
tecnologie, metodologie e algoritmi
cognitivi per il controllo dell’interazione uomo-robot, in termini di cooperazione nell’esecuzione di compiti
e condivisione dello spazio; tali algoritmi cognitivi, in fase di sviluppo,
permetteranno di utilizzare il robot
come il terzo braccio dell’operatore,
in fase di disassemblaggio”.
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OTTOBRE
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La cella, inoltre, dispone di un magazzino intelligente nel quale due robot
industriali Comau NS16 movimentano tutte le schede elettroniche in
ingresso e uscita dalla linea di re/
de-manufacturing. L’aspetto innovativo risiede nel fatto che i due robot
sono stati installati senza barriere di
separazione dallo spazio di lavoro
degli operatori umani, permettendo
così la condivisione sia fisica sia funzionale dello spazio stesso tra robot
e persone. Ciò è reso possibile da
una gestione della sicurezza attraverso
dati provenienti da numerosi sensori
ridondanti che permettono di avere
una misura accurata della posizione
delle persone. La sicurezza del flusso
dati e la coerenza dei dati provenienti
dai numerosi sensori sono garantite
da protocolli di comunicazione di rete
e nodi di calcolo e comparazione che
rendono certificabile ‘safe’ la cella.
Cella 2: analisi, riparazione
e testing
Il processo di re-manufacturing è dedicato alla riparazione automatizzata
di schede elettroniche eterogenee. In
particolare, il processo integra una stazione automatica di test circuitale Spea
a sonde mobili atta al riconoscimento
di guasti PCB, una stazione automatica
prototipale, sviluppata in collaborazione con Infotech Automation, per il
re-work dei componenti guasti e una
linea di trasporto/accumulo schede
tra le stazioni operative, sviluppata in
collaborazione con FF Falconi.
Data la variabilità di prodotti da gestire
nel medesimo piano di produzione,
nonché la necessità di supportare agilmente frequenti e repentine variazioni
produttive (sia in termini di mix sia di
volumi), adattività e rapida riconfigurabilità del sistema complessivo
sono stati specificati come requisiti
fondamentali in fase di progetto/svi-
luppo del processo. In tale contesto,
il sistema è stato progettato secondo
architettura modulare, sia dal punto
di vista hardware sia software.
Il tempo di set-up deve risultare minimo, sia per integrazione di un nuovo
modulo di trasporto nel sistema sia
per la modifica interna a un modulo,
ad esempio aggiungendo (o spostando in un altro modulo) una stazione di
scambio trasversale. Per supportare
tale paradigma, ciascun modulo è
stato dotato di un attacco rapido per
le alimentazioni elettriche e pneumatiche, attacco bus di comunicazione
e un quadro di controllo dedicato
con gruppo elettrovalvole e controllo
motori. Ciascun quadro implementa, inoltre, un controllore embedded
industriale. Su ciascun controllore è
stato installato un soft-PLC ISaGraf
compatibile con standard IEC61499
ed è stato implementato un server
OPC-UA atto a fornire la connessione
verso HMI e Scada Movicon NeXT.
“Si tratta del primo impianto industriale in Italia - commenta Alessandro Brusaferri, ricercatore del gruppo
di ricerca 2MaCS di Itia che ha coordinato la realizzazione della seconda
cella - dotato di automazione basata
su standard IEC61499 e OPC-UA integrati. Grazie al supporto nativo per
applicazioni distribuite object–oriented di tali soluzioni, l’impianto può
essere riconfigurato con minimo sforzo in risposta a repentine evoluzioni
delle esigenze produttive”.
Cella 3: recupero materiali
La terza cella è composta da mac-
progettare 375 •
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RICERCA
chine che implementano processi di frantumazione, separazione meccanica e ispezione. Le schede elettroniche,
provenienti dalla cella 2 mediante trasportatore meccanico a
nastro, sono convogliate a un primo stadio di frantumazione
monoalbero Erdwich. In seguito, la mixture è trasportata
allo stadio di vagliatura. Nella prima parte della cella il sistema di trasporto meccanico è pertanto rigido e non prevede
flussi alternativi. La seconda parte dell’impianto, invece,
è stata progettata nell’ottica della massima flessibilità nel
routing: ogni macchina può ricevere e dirigere materiale
da/a qualunque altra macchina integrata nella cella. Una
delle sfide di ricerca di questo impianto è la possibilità di
esplorare catene di processi innovativi che permettano
di isolare preventivamente e trattare separatamente le
parti della scheda con maggiore concentrazione di quei
materiali pregiati denominati dalla Comunità Europea
‘key-metals’. A valle dello stadio di vagliatura, la frazione
fine viene trasportata al separatore elettrostatico Hamos
per la separazione di materiali metallici e non-metallici,
con dimensioni ridotte, anche inferiori al millimetro. La
frazione più grossolana viene inviata al separatore magnetico e a correnti indotte Eriez per separare le frazioni
ferrosa, metallica non-ferrosa e non-metallica. La stazione
è stata equipaggiata con un sistema di 10 sensori laser e
una camera a 500 fps per il monitoraggio delle traiettorie
delle particelle, secondo innovativi modelli di meccanica
multi-corpo realizzati in collaborazione con il Dipartimento
di Meccanica dal Politecnico di Milano.
La frazione intermedia dal vibrovaglio, infine, viene diretta
al secondo stadio di frantumazione a placchette Retsch
SM300, che permette di arrivare a pezzature anche inferiori
al millimetro, garantendo, quindi, un buon grado di liberazione delle particelle nella mixture. Infine, vi è la stazione
d’ispezione in linea, composta da una camera iperspettrale
Specim, fornita da Lot Quantum Design. “Questa tecnologia - sostiene il dr. Marcello Colledani, ricercatore del Politecnico di Milano, Dipartimento di Meccanica e associato
Itia-CNR, che ha coordinato lo sviluppo della terza cella - è
l’unica esistente in grado di caratterizzare la mixture in
linea, da un punto di vista geometrico, dimensionale e
dei materiali. Ritengo che la tecnologia iperspettrale sia il
fiore all’occhiello della cella 3. La sfida di ricerca è legata
alle difficoltà di interpretazione del segnale iperspettrale
e alla caratterizzazione di spettri che siano effettivamente
descrittivi del materiale in processamento”.
L’obiettivo di questo impianto è quello di ottenere in uscita
delle polveri a elevata concentrazione di materiali metallici
di interesse e valore, facilitando quindi i processi chimici
di recupero a valle del processo meccanico.
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AUTOMAZIONE
L’importanza
dei sensori
HEIKO LUCKHAUPT
Quando si valuta il progresso tecnologico, solitamente
ci si concentra sui notevoli incrementi delle capacità di
elaborazione che hanno reso più intelligenti le macchine che
ci circondano. Il ruolo strategico dei sensori
In questo contesto è facile non riconoscere il ruolo dei sensori senza i quali
le odierne unità centrali di elaborazione non potrebbero compiere il loro lavoro. Ad esempio, quanto intelligente
sembrerebbe uno smartphone senza
la tecnologia dei sensori capacitivi
e resistivi? Quanto divertimento potremmo trarre dall’uso delle console
dei videogame se non fossero controllate dalla tecnologia avanzata degli
92
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
acceleratori grafici? Lo stesso vale nel
settore dei controlli industriali. Al giorno d’oggi non c’è virtualmente nulla
che un ingegnere non possa misurare
o rilevare e quindi usare come input
di un sistema. Sensori e trasduttori
vengono progettati per adattarsi agli
ambienti più disparati. E il sistema
di trattamento e trasmissione del segnale riveste la stessa importanza del
modo in cui viene acquisito il segnale,
in quanto ne assicura il trasferimento
all’unità centrale di elaborazione.
Forse la tendenza più evidente in
questo ambito è rappresentata dallo
spiccato aumento nell’utilizzo di informazioni visive come input di sistema.
Gli analisti di IMS Research stimano
che il mercato della visione artificiale
è cresciuto del 10% nel 2011 attestandosi a circa 2,9 miliardi di dollari.
La società afferma che nonostante
I sensori ZFV di
Omron sono studiati
specificamente per
l’ispezione visiva.
La gamma di sensori
induttivi OsiSense XS può
essere usata non solo per il
rilevamento di posizione ma
anche per la discriminazione
di materiale ferroso da non
ferroso.
il difficile contesto macroeconomico
attuale, la crescita in questo settore dovrebbe continuare nei prossimi
cinque anni, anche se a ritmi più modesti (a una sola cifra). Oggigiorno la
produzione rappresenta una quota
superiore all’80% dei ricavi nel mercato della visione artificiale; ma IMS identifica anche una tendenza verso un
utilizzo più ampio della tecnologia in
aree come il monitoraggio del traffico
stradale, la sicurezza e la sorveglianza,
il controllo e le applicazioni medicali.
Sensori di visione
Prodotti come i sensori di visione intelligente ZFV di Omron consentono agli
ingegneri di implementare sistemi di
visione che sarebbero stati impensabili solo alcuni anni fa. Questi dispositivi
sono costituiti da due componenti che
comunicano fra di loro digitalmente:
una testa di rilevamento dotata di
telecamera CCD ad alta velocità, con
sorgente luminosa LED integrata, intelligente e regolabile, e un modulo
amplificatore/unità di elaborazione.
Le teste di rilevamento hanno un’estensione del campo di visualizza-
zione da 5 a 50 mm
mentre gli amplificatori possono essere monofunzione
o programmabili/multifunzione, in
base all’applicazione e alle esigenze
dell’utilizzatore.
Il modulo amplificatore è dotato di
schermo LCD con software teach and
go che consente di configurare una
routine di ispezione con una procedura breve. Gli algoritmi di base
preprogrammati comprendono area,
luminosità, larghezza, posizione, carattere (testo), conteggio (numero) e
pattern (forma). Lo schermo fornisce
inoltre una visualizzazione diretta delle immagini del prodotto durante il
funzionamento e un feedback istantaneo durante il processo di ispezione
(figura 1). Sono disponibili nella versione a colori o a toni di grigio e pos-
sono essere
programmati
per eseguire
ispezioni in
12 ms, 6
ms o 4 ms
(ossia possono raggiungere
fino a 250
ispezioni/s). È
possibile collegare tra di loro fino a cinque
sensori a un bus di
comunicazione per effettuare ispezioni multiple sull’oggetto con un
unico passaggio, aumentando sensibilmente la produttività. Il sensore
mantiene tutte le impostazioni fino a
un massimo di otto configurazioni in
una memoria interna, per una maggiore flessibilità.
Encoder lineari e rotativi
Mentre i sistemi di visione hanno
compiuto indubbiamente notevoli
progressi negli ultimi anni, anche i
sensori più tradizionali si sono evoluti
rapidamente. Una delle funzioni più
importanti che necessita di essere implementata è il rilevamento della posizione e del movimento. A tale scopo
è ora disponibile un’ampia gamma di
encoder lineari e rotativi. La maggior
parte delle applicazioni richiede l’utilizzo di encoder incrementali, solo alcuni prevedono l’impiego di encoder
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
93
AUTOMAZIONE
L’amplificatore E3X-HD di Omron
consente una programmazione
semplice e rapida grazie al doppio
display digitale.
a s soluti
(che mantengono in memoria l’ultima posizione assunta dal
sistema dopo la disinserzione).
Un esempio rappresentativo di questi
dispositivi di ultima generazione è la
linea DFS60 di Sick Stegmann. Questi
dispositivi offrono un’alta risoluzione
fino a 65.536 ppr (impulsi per giro) ma
si basano su una piattaforma liberamente programmabile che consente
all’utente di impostare la tensione
di uscita, la profondità dell’impulso
di zero e il numero di impulsi attraverso un’interfaccia software. L’albero motore e l’encoder sono isolati
elettricamente: in questo modo si
riducono i rischi di interferenza e i
dispositivi possono essere usati anche in presenza di campi elettrici.
A questa robustezza elettrica va aggiunto il design fisico dei dispositivi
che impiega un supporto innovativo
e un disco di codifica in nichel che
consente temperature d’esercizio da
-20 °C a +100 °C.
Grazie alla possibilità d’installazione
assiale o radiale e di selezione dei
segnali di uscita TTL/RS422 o HTL/
push-pull, la serie DFS60 è adatta per
un’ampia gamma di applicazioni che
comprendono macchine per la stampa, il confezionamento e macchine
tessili. Le uscite encoder devono essere scelte con cura in base all’ambiente
94
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
elettrico,
all’applicazione
e all’unità di
elaborazione del
segnale esterno.
Costruttori come
Baumer offrono
pertanto una gamma di configurazioni
sviluppate specificamente
per soddisfare questi diversi requisiti.
Per esempio possono essere utili
uscite complementari del driver di
linea in situazioni in cui le distanze
di posa dei cavi sono lunghe e dove
sono possibili interferenze di tipo
elettromagnetico. Le uscite push-pull
con protezione contro i cortocircuiti
sono più utili con lunghezze corte
dei cavi, mentre un’uscita sinusoidale
può essere richiesta se il segnale deve
essere trasmesso con un processo di
interpolazione esterna.
Come per gli encoder, la tecnologia
dei sensori di prossimità senza contatto è ben consolidata e usata in
un’ampia varietà di applicazioni di
posizionamento, dal sollevamento
in fabbrica e mobile a sistemi automatici di alimentazione per bestiame
e all’automazione per l’industria del
food & beverage. In questo campo
si tende a migliorare le prestazioni
usando una tecnologia di fondo tradizionale, combinata con componenti
di ultima generazione in quanto a
velocità di risposta, robustezza e piccole dimensioni. Sono stati fatti passi
in avanti anche per quanto riguarda
la riduzione dei costi e una maggiore
flessibilità, come la possibilità di ricorrere a un’alimentazione AC o DC. Una
famiglia di prodotti come la gamma
OsiSense (figura 2) di Schneider comprende pertanto dispositivi per uso
generale così come sensori progettati
per applicazioni specifiche, per esempio con grado di protezione IP69K
per quei componenti che necessitano
lavaggi frequenti ad alta pressione o
a vapore come è tipico nell’industria
alimentare e negli impianti di autolavaggio. La famiglia OsiSense comprende la tecnologia XS induttiva per
il rilevamento di oggetti metallici fino
a 60 mm, e la tecnologia XS capacitiva
in grado di rilevare qualsiasi materiale
fino a 20 mm.
Sensori a fibra ottica
Nei casi in cui il rilevamento della posizione e della presenza sia richiesto
su scala molto più piccola, si ricorre
sempre più spesso ai sensori in fibra
ottica. Oltre alle loro piccole dimensioni e alla capacità di rilevare oggetti e movimenti molto piccoli, questi
ultimi possiedono tutta una serie di
altri vantaggi: poiché sono resistenti
al rumore elettrico rappresentano la
soluzione ideale per molti ambienti;
per contro, loro stessi non sono una
sorgente di rumore elettrico, pertanto
possono essere usati con sicurezza
in situazioni di rischio di incendio;
infine, grazie all’impiego di fibre di
vetro anziché di plastica, possono
essere utilizzati a temperature elevate.
Il principio di funzionamento è molto simile a quello usato in qualsiasi
altro schema di rilevamento basato
sulla luce. La luce di un LED viene
incanalata in una fibra ottica che la
proietta sulla superficie di misura. La
luce viene dispersa in prossimità della
testa di rilevamento. Una parte della
luce retrodiffusa dagli oggetti vicini
attraverso la fibra viene captata dal
rivelatore da un amplificatore.
Il funzionamento
Il sistema di rilevamento a fibra ottica
è costituito pertanto da due componenti principali: un amplificatore che
genera la luce e capta le riflessioni, e
la fibra stessa. Gli amplificatori sono
disponibili nella versione digitale e
manuale. Com’è intuibile dal nome,
3 mm e in spazi limitati. Un sensore
coassiale con tasteggio diffuso e
una lente aggiuntiva aumentano la
profondità di rilevamento fino a 100
μm. Infine, teste speciali per lunghe
distanze con lente focale integrata
consentono di estendere la portata
di rilevamento fino a 20 m.
La serie E3X di amplificatori comprende il modello E3X-HD che combina:
doppio display digitale per visualizzazione e impostazione del valore di
riferimento, tuning intelligente a un
pulsante per una programmazione
semplice e rapida, controllo dinamico dell’alimentazione e moduli di
comunicazione EtherCAT e CompoNet (figura 3). I progettisti possono
scegliere anche fra i modelli E3X con
caratteristiche avanzate di resistenza
all’acqua, tempo rapido di risposta a
20 μs per rilevamenti ad alta velocità,
e una doppia versione che consente
il rilevamento di due oggetti contemporaneamente.
Cosa dire
In questo breve articolo abbiamo
trattato solo superficialmente le infinite possibilità offerte dalla moderna
tecnologia dei sensori. In modo analogo ai sensori di visione, ai sensori
di prossimità e alle fibre ottiche,
anche i sistemi attuali di automazione possono comprendere un ampio
assortimento di lettori di codice a
barre e sensori di intensità luminosa, colore e contrasto. Nell’industria
della plastica, e in molti tipi di utensili
meccanici, il monitoraggio del livello
e della pressione dei fluidi, così come
la misurazione della temperatura e
del flusso sono tutte funzioni importanti. L’importanza di questi molti
dispositivi è spesso sottostimata:
essi sono gli ‘occhi e le orecchie’
indispensabili per qualsiasi sistema
di automazione.
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i modelli digitali sono dotati di un
display numerico per la visualizzazione del valore luminoso rilevato e
per l’impostazione digitale del punto
di commutazione. Le unità manuali
sono invece dotate di un display
grafico a barre e il punto di commutazione viene impostato mediante un
potenziometro.
Le fibre possono essere di diverso
tipo. La più comune è la fibra a un
singolo fascio. Se si desidera maggiore precisione è possibile scegliere
una configurazione coassiale, nella
quale il nucleo centrale (core) è usato per trasmettere la luce incidente
e le fibre esterne più piccole sono
usate per ricevere e trasmettere le
riflessioni al sensore. Questo tipo
può essere anche più efficace per il
rilevamento di oggetti che potrebbero entrare nell’area di interesse
da qualsiasi direzione. Un terzo tipo, multi-core, è costituito da un
fascio grande di piccole fibre. Grazie
alle sue caratteristiche di estrema
flessibilità, trova spesso impiego in
applicazioni robotiche nelle quali la
testa di rilevamento deve percorrere lunghe distanze. Gli amplificatori
programmabili per fibra ottica della
serie E3X e le teste di rilevamento di
Omron sono dei buoni esempi per
illustrare le diverse funzioni disponibili. Le teste di rilevamento standard
cilindriche E32 sono caratterizzate da
affidabilità, semplicità d’installazione
e lunga durata dei sensori. Sono adatte per tutte le applicazioni generali
e comprendono modelli con forma
posteriore esagonale per semplificare il montaggio. Per un’installazione
rapida e facile su superfici piane, la
famiglia E32 comprende anche teste
quadrate con spessori da 3 o 4 mm e
la possibilità di scelta di rilevamento
sull’asse X, Y o Z. È anche possibile
scegliere tra diverse teste miniaturizzate per il rilevamento di oggetti di
dimensioni comprese tra 500 μm e
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problemi
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condizioni più estreme e competere a livello
internazionale con alcune tra le maggiori case
produttrici del mondo è ordinaria amministrazione
per KTM. Il famoso costruttore austriaco si
è affidato alle soluzioni di prototipazione e
produzione fornite da Protomold, il servizio di
stampaggio a iniezione rapida di Proto Labs
L casa austriaca
La
t i
KTM S
KT
Sportmot
torcycle realizza 110.000 motociclette
l’anno, mentre un gigante del settore
come Honda sforna in media oltre un
milione di esemplari al mese. Perciò
come fa un costruttore relativamente minore e di nicchia come KTM a
competere in un mercato dominato
da un colosso giapponese?
Innanzitutto, KTM produce soltanto
motociclette ad alte prestazioni, che
notoriamente escono dalla fabbrica
già ‘pronte per la pista’.
Gli sport motoristici sono senza dubbio la prova più dura per il pilota e
per il mezzo, e anche il modo più
veloce per trovare un punto debole
in entrambi. Per molte gare di fuoristrada in alcune categorie, la classica
griglia di partenza è composta principalmente da modelli KTM. Nel corso
degli anni, la società si è aggiudicata
96
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
oltre
titoli
lt 130 tit
li mondiali
di li ed
d è fforse il
concorrente più famoso della Dakar
che si svolge ogni anno.
La rottura di un pezzo dovuta a difetti di materiale o di progettazione
può avere gravi conseguenze non
soltanto per la gara, ma anche per
l’azienda e per la reputazione duramente conquistata.
Questione di fiducia
Helmut Gröbner è il responsabile di
un team di dieci progettisti che si
occupa dei componenti in plastica.
“Il team di sviluppo dei prodotti è
sottoposto a enormi pressioni - afferma - per ottenere l’autorizzazione alla
produzione, i pezzi in plastica devono
essere perfetti al 100%. Nulla è lasciato al caso. I nostri clienti ripongono
in noi una fiducia incondizionata”.
Per ogni nuovo pezzo, si sviluppa
foto S. Taglioni.
MATTHIAS OSTERN
inizialmente un modello CAD in 3D
con ProEngineer Wildfire, che viene immediatamente sottoposto ad
approfondite analisi per testare le
sollecitazioni statiche e dinamiche
degli elementi finiti. Una volta finalizzato il progetto CAD, l’azienda usa
Moldflow per simulare il processo
di stampaggio a iniezione e soltanto
allora è possibile realizzare un prototipo per la prova fisica reale.
Nel caso di KTM, ‘reale’ significa
condizioni in cui la maggior parte
dei piloti e delle moto non si troveranno mai. Ma i clienti di KTM hanno
aspettative molto alte e le condizioni
di prova per un nuovo pezzo devono
essere ben più estreme di quelle
abituali.
Nessuna prova virtuale potrà mai
confermare la resistenza di un prototipo. L’unico modo per mettere un
foto J.P. Acevedo.
pezzo alla prova è realizzarlo e sottoporlo a condizioni estreme di carico,
temperatura, sollecitazioni ecc. Un
prototipo deve essere quanto più
vicino possibile alla versione di produzione finale, sia dal punto di vista
meccanico sia in termini di materiali.
Prevenire i problemi
“Il nostro primo progetto con il servizio di stampaggio a iniezione rapida
Protomold di Proto Labs è stato la
copertura di un silenziatore di scarico
- racconta Gröbner - per l’utensileria
avevamo un budget di soli 25-30.000
euro e non potevamo rischiare di
andare direttamente in produzione
con un progetto nuovo”. Il budget
di sviluppo è un altro fattore che
differenzia KTM dai grandi produttori
come Honda.
“Avevamo anche tempi stretti. Un
collega, però, si era ricordato di una pubblicità di Proto Labs, perciò
avevamo deciso di fare una prova.
Abbiamo ricevuto il prototipo e subito dopo averlo provato, abbiamo
scoperto che il pezzo che avevamo
progettato in plastica non era abbastanza resistente. Alla fine abbiamo
deciso di produrre il pezzo in metallo, ma se non avessimo realizzato il
prototipo con l’aiuto di Proto Labs
avremmo sprecato un mucchio di
tempo e di denaro, rischiando magari
di montare sulla moto un pezzo al di
sotto della norma”.
Creare il pezzo da testare con i normali metodi di prototipazione additiva sarebbe stato inutile. “In azienda
utilizziamo una stampante 3D ma
chiaramente le uniche informazioni
utili che questi pezzi avrebbero potuto
darci sarebbero state di tipo visivo.
Altri metodi di prototipazione, come
la colata sottovuoto e la lavorazione
con macchine a partire da plastica
solida, sono utili ma il processo di
richiesta, preventivazione e consegna
sarebbe stato più lento rispetto a
quello di Proto Labs”.
Presto e bene
La seconda occasione di lavorare con
Proto Labs è arrivata subito dopo la
prima soddisfacente esperienza.
“Stavamo ottimizzando il progetto di
un coperchio per il compartimento del
filtro, che in precedenza realizzavamo
in metallo - spiega Gröbner - volevamo progettare un coperchio in grado
non soltanto di aprirsi velocemente
senza bisogno di attrezzi, ma anche
di restare chiuso, senza allentarsi a
causa delle forti vibrazioni. Avevamo
già alcune idee su come realizzare il
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
97
PROTOTIPAZIONE
pezzo in plastica, ma i tempi erano
molto stretti e la produzione in serie
era imminente. Dovevamo trovare
una soluzione in fretta. Fortunatamente, il servizio Protomold di Proto
Labs ci è venuto ancora una volta in
aiuto. Il primo pezzo che abbiamo
realizzato ha mostrato immediatamente difetti di adattamento e problemi con il meccanismo di sicurezza.
Abbiamo apportato alcune modifiche
al progetto e con il secondo pezzo è
andato tutto bene. Nel giro di appena
cinque settimane, abbiamo provato
due versioni, finalizzato il progetto e
ottenuto 5.000 pezzi finiti di qualità
pari a quella da produzione. Proto
Labs aveva anche scorte sufficienti
di materiale in magazzino, perciò non
abbiamo avuto ritardi. La produzione
è iniziata senza intoppi e la soluzione
per il coperchio del comparto del
filtro si è dimostrata perfetta”.
Pista e strada
Le KTM potranno essere pronte per
la pista ma la maggior parte deve
98
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
essere pronta anche per la strada,
il che significa che i pezzi devono
soddisfare gli elevati standard per
la certificazione TÜV. “Avevamo progettato una nuova maniglia per il
passeggero - racconta Gröbner - il
punto fondamentale era decidere
se usare la plastica o il metallo e,
scegliendo la plastica, capire se il
pezzo sarebbe stato sufficientemente
resistente. Naturalmente TÜV testa
soltanto i pezzi finiti di produzione,
che siamo riusciti a presentare realizzandoli con Protomold. I pezzi hanno
superato i severi test e sono ora in
piena produzione”.
La sfida successiva per Gröbner e
il suo team si è presentata a pochi
mesi dal salone Intermot di Colonia,
una delle principali fiere del settore
motociclistico.
“A soli tre mesi dalla fiera abbiamo
deciso di realizzare l’ultima idea per
il nuovo specchietto retrovisore della
KTM 1190 Adventure, un anno prima
rispetto al previsto”, dice Gröbner.
Come tutti gli appassionati di moto
sanno, lo specchietto è un elemento
importante, perché è sempre sotto
gli occhi del pilota. Inoltre, la KTM
Adventure è il fiore all’occhiello della
casa e avrebbe catalizzato tutta l’attenzione dei clienti, dei rivenditori
e della stampa mondiale. Il nuovo
pezzo doveva essere perfetto.
“In genere il processo di progettazione impiega un anno intero per
passare dall’idea alla fase di produzione - spiega Gröbner - controlli tecnici compresi. In questo caso, siamo
riusciti a completarlo in tempi record
soltanto grazie a Protomold. Abbiamo progettato e ricevuto i pezzi, che
sono stati sottoposti a controllo, autorizzati da TÜV e montati sulla moto
da esporre all’Intermot. Soltanto alcuni attentissimi visitatori dello stand
hanno notato che gli specchietti della
moto presente in fiera e quelli della
moto raffigurata sul poster promozionale erano diversi. È incredibile: siamo riusciti a riprogettare e produrre
il nuovo pezzo battendo sul tempo
perfino una stampante”.
AUTOMAZIONE
‘eco’
Soluzioni
per il
veicolo
FRANCO ASTORE
Schneider Electric ha
partecipato alla fiera
Solarexpo, presentando
l’offerta per il mondo delle
energie rinnovabili, con
importanti novità per l’auto
elettrica e soluzioni per il
controllo e la gestione delle
installazioni
La mobilità sostenibile è uno
dei principali argomenti dibattuti sia dalle amministrazioni
pubbliche sia dalla coscienza collettiva
a favore dell’ambiente. Schneider Electric in occasione della fiera Solarexpo di Milano ha messo sotto i riflettori
numerose soluzioni in questo comparto: dalla gestione degli impianti alla
componentistica per la ricarica domestica per veicoli elettrici, che oggi sono
proposte dai più importanti produttori
automobilistici, tra cui: Renault, Ford e
BMWi per mettere a disposizione dei
guidatori ‘eco’ la possibilità di dotarsi
di soluzioni sicure e di facile utilizzo.
100
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
Vediamo qui di seguito alcune soluzioni presentate dall’azienda, dedicate
non solo alla mobilità, ma anche per la
gestione degli impianti di distribuzione
dell’energia.
La ricarica dei veicoli elettrici
A Solarexpo Schneider Electric ha presentata EVlink, l’offerta di soluzioni per
la ricarica di veicoli elettrici semplici,
sicure e affidabili. Il valore della proposta Schneider Electric è testimoniato
dai numerosi accordi siglati con le case
automobilistiche più impegnate nella
mobilità ‘verde’ come Renault, Nissan,
Ford e BMW. Schneider Electric infatti
mette a disposizione delle case automotive e dei loro utenti sia l’offerta di
terminali di ricarica EVlink sia la rete
di installatori EVpro, un network di
operatori qualificati presente su tutto
il territorio italiano e in grado di fornire
un’assistenza completa agli acquirenti
dei veicoli elettrici, dalla scelta del
terminale più adatto all’installazione
a regola d’arte degli stessi apparati
di ricarica. In occasione di Solarexpo
Schneider ha esposto i terminali di
ricarica EVlink Parking che saranno
disponibili in versioni con potenze da
7 a 22 kW, renderanno più semplici
le attività di installazione e offriranno
nuove funzionalità come il lettore di
badge Rfid integrato. A queste novità
si affiancherà infine il nuovo sistema
EVlink Supervision che renderà facile e
immediato il monitoraggio di una rete
di terminali, con informazioni complete sullo stato dei singoli terminali di
ricarica, i relativi consumi e il numero
di ricariche completate.
La gestione degli impianti
La Control Room è una struttura che
si trova presso la sede centrale dell’azienda in Italia, a Stezzano (BG), e che
permette ai gestori degli impianti fotovoltaici di affidare a tecnici specializzati
Schneider Electric il controllo remoto
delle loro strutture e l’intervento in
caso di allarmi e segnalazioni di malfunzionamento. Tutti gli impianti realizzati con tecnologie Schneider Electric
possono essere monitorati da questo
sistema, che costituisce un importante
servizio per i clienti, a garanzia di efficienza e continuità operativa.
Solar Performance, invece, è un sistema di gestione di portafoglio d’impianti fotovoltaici: permette di acquisire ed
elaborare Key Performance Indicators
(KPI) relativi alle performance tecniche
ed economiche degli impianti. Grazie
alla sua interfaccia utente semplice,
SolarPerformance presenta in un unico posto i dati d’impianto in modo
uniforme, e ciò anche se le tecnologie
impiegate dai costruttori degli impianti
sono state molto variabili. Segnaliamo
anche Scada lite per il monitoraggio e
la gestione della manutenzione locale
o remota di impianti fotovoltaici fissi o
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
101
AUTOMAZIONE
a inseguimento. Il sistema è costituito
da un apparato hardware installato in
ciascun impianto e da un software di
supervisione in grado di dialogare con
più impianti contemporaneamente.
Auto elettriche: i big in campo
BMWi rafforza la sua strategia per una
mobilità elettrica amica dei clienti siglando una partnership con Schneider
Electric ed il fornitore di servizi per la
mobilità elettrica The Mobility House
(TMH). L’accordo comprende la verifica dell’impianto elettrico presso la
residenza dei clienti, la fornitura e il
montaggio a muro dell’infrastruttura
di ricarica, la manutenzione ed altri
servizi. Questo permetterà ai futuri proprietari di una BMW i3 o di una BMW i8
di collegare il veicolo in tutta sicurezza
e ricaricarlo rapidamente mentre si
trovano a casa, o al lavoro. I contenuti
102
progettare 375 •
OTTOBRE
2013
dell’accordo contribuiscono a raggiungere l’obiettivo di fornire infrastrutture
di ricarica efficienti e di facile utilizzo,
in modo che quando sarà lanciata sul
mercato la BMW i3 si possa ricaricare
l’auto comodamente nel proprio garage. La BMW i3 sarà la prima auto
progettata fino dall’inizio come veicolo
elettrico, e sarà disponibile verso la
fine del 2013. La partnership fra Ford
e Schneider Electric offrirà agli acquirenti di veicoli elettrici a batteria (BEV)
e veicoli elettrici ibridi plug-in (Phev),
compresi i proprietari della nuova Focus Electric, una soluzione di ricarica
veloce, affidabile, sicura e conveniente. Le due aziende, insieme, offriranno
agli automobilisti e a chi gestisce le
flotte aziendali una soluzione flessibile
ed efficiente per ricaricare i veicoli,
contribuendo a creare un’esperienza
di guida confortevole, pienamente otti-
mizzata e a zero emissioni. La stazione
di ricarica elettrica EVlink di Schneider
Electric è una soluzione conveniente
per i clienti di tutti i mercati europei in
cui sono in vendita le auto elettriche a
batteria e ibride plug-in di Ford. Con
la commercializzazione dei primi tre
modelli della gamma Renault Z.E.,
Fluence Z.E., il veicolo commerciale
Kangoo Z.E. la rete Renault è pronta
ad offrire la soluzione giusta per ogni
esigenza. Grazie alla partnership con
Schneider Electric, la rete Renault è
in grado di proporre anche sistemi
per la ricarica privata, opportuni per
la ricarica di veicoli come Kangoo Z.E.
e Fluence Z.E. che assorbono 3,2 kW.
Mediante la Rete Renault l’utilizzatore
può essere messo in contatto con
un installatore qualificato della rete
Schneider Electric EVpro, che provvederà all’installazione del terminale di
ricarica EVlink. Fra i principali vantaggi delle stazioni di ricarica Schneider
Electric c’è la tranquillità di ricaricare
rapidamente e in totale sicurezza il
proprio veicolo elettrico.
La stazione di ricarica studiata per ambiti residenziali consente una ricarica
a 16 A - 230 V, molto più veloce (tra
6 e 9 ore per una ricarica completa) e
sicura rispetto all’utilizzo di un cavo
occasionale (Evse) limitato a 10 A - 230
V. Un controller interno alla stazione
garantisce la corretta gestione di tutto il
processo di ricarica, mentre un intuitivo pannello a LED consente di avviare,
arrestare o verificare l’avanzamento
della ricarica, in totale sicurezza.
AUTOMAZIONE
Movimenti
controllati
GIOVANNI ROSSI
Mitsubishi Electric propone una
serie di soluzioni dedicate al mondo
dell’automazione industriale. La
progettazione degli impianti e
macchine automatiche passa
anche dai PLC, motion control e
robot di ultima generazione. Parola
d’ordine efficienza
La progettazione nell’industria manifatturiera impone standard qualitativi
elevati. Caratteristica principale di un
componente applicato ai processi industriali è la sua robustezza, affidabilità e
qualità, che lo rende adatto al collocamento in ambienti ‘difficili’. Infatti, sono
presenti molte interferenze elettriche,
range di temperature ampio e tasso
di umidità elevato. A queste difficoltà
i sistemi e le macchine automatiche
devono prevedere un funzionamento a
ciclo continuo, quindi, con una probabilità di usura importante. A fronte di
questa analisi il progettista deve utilizzare
prodotti in grado di fronteggiare queste
problematiche. Mitsubishi Electric, alla
fiera SPS Italia 2013, ha presentato una
serie di soluzioni in grado di soddisfare molte necessità nel comparto della
manipolazione e motion control. Qui
di seguito segnaliamo una selezione di
robot industriali e componenti.
costruttore, con la massima velocità di pick & place nella categoria. Con un ciclo standard
di 0,32 s, i robot RV garantiscono un sensibile aumento della
produttività e possono quindi
essere utilizzati in sistemi che
richiedono alte performance.
I numerosi vantaggi che si
possono ottenere utilizzando
la nuova struttura a doppiobraccio includono non solo una
maggiore libertà di movimento,
ma anche una migliore stabilità
e versatilità. I robot RV-F (foto di
apertura) hanno una capacità di carico da
2 a 13 kg e un’area di lavoro che varia da
504 a 1.400 mm, a seconda del modello.
Inoltre il design compatto di questi robot
permette il loro utilizzo in aree ristrette e
la possibilità di un montaggio sia a muro
sia a soffitto.
Tutti i robot antropomorfi della serie F
soddisfano gli standard di protezione
IP67 che li rende adatti per un’ampia
gamma di sistemi di installazione integrati, come per esempio nei settori
Antropomorfi e Scara
I robot della serie RV-F a 6 assi sono
estremamente flessibili e, secondo il
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progettare 375 •
OTTOBRE
2013
Robot Scara Mitsubishi Electric serie F modello RH6FH con carico massimo di 6 kg.
dell’assemblaggio, medicale, alimentare e imbottigliamento. Ethernet, USB,
gestione di due encoder per un doppio
tracking, cavo Ethernet per la visione
sulla flangia, scheda gestione tool (8 I/O)
e scheda di controllo 8 assi aggiuntivi
(Sscnet III/H), permettono una facile integrazione dei robot serie F sia nei sistemi
esistenti sia in quelli nuovi. Questi robot,
come i loro predecessori, possono esse-
re utilizzati anche per applicazioni che necessitano di ambienti sterili. Il cablaggio
completamente interno al braccio, come
anche il collegamento delle pinze pneumatiche ed elettriche, garantisce un elevato livello di protezione sia per l’uomo
sia per la macchina. L’integrazione della
funzione di prevenzione delle collisioni,
permette alle diverse unità robot di lavorare in aree condivise attraverso il con-
PLC modello FX3GE.
cale dove è richiesta un’elevata classe di
protezione (IP65). Inoltre, il nuovo cablaggio completamente interno al braccio
robotizzato agevola l’utilizzo dei robot
in applicazioni tipiche di questi mercati
quando anche le elettrovalvole e i tubi
dell’aria compressa non devono essere
esterne al braccio robotizzato. Progettati
per garantire la massima semplicità di
integrazione, i robot della serie F hanno
una completa dotazione standard che
comprende Ethernet, USB, gestione di
due encoder per un doppio tracking,
interfaccia per sensore di visione sulla
pinza, scheda gestione tool (8 I/O) e scheda di controllo 8 assi aggiuntivi tramite
fibra ottica. La serie F comprende due
famiglie principali: il modello RH-3FH ha
una portata di 3 kg e il modello RH-6FH
arriva a un massimo di 6 kg.
PLC e motion control
L’offerta dei PLC compatti della serie FX3
di Mitsubishi Electric è oggi ancora più completa e
versatile. Questi PLC compatti ampliano la gamma
della serie FX3 integrando
nuove funzionalità avanzate, che li rendono flessibili per ogni linea produttiva. L’FX3GE risponde
all’esigenza di connettività
anche in presenza di linee
meno complesse e articolate. Rispetto a FX3G,
il recente PLC integra di
serie ulteriori funzioni e
ha caratteristiche innovaMotori e azionamenti particolarmente adatti nelle macchine di imballaggio,
tive per la sua categoria.
assemblaggio e manipolazione.
Si tratta infatti di un PLC
compatto dotato di porta di comunicaziotrollo della piattaforma iQ. Con il lancio
ne Ethernet di serie, 2 ingressi analogici
della serie F Mitsubishi Electric rinnova
a 12 bit, 1 uscita analogica a 12 bit, 1
la propria gamma di robot Scara Melporta miniUSB e una seriale RS422,
fa, con parametri completamente nuovi
tutti integrati. Precisione e velocità sono
quanto a velocità, flessibilità, facilità di
garantite da semplici e potenti funzioni
integrazione e semplicità di programdi posizionamento (fino a 3 assi), da conmazione. Questi robot Scara delle serie
tatori veloci con ingressi a Interrupt, dal
F sono particolarmente indicati anche in
controllo analogico integrato (2AD/1DA),
applicazioni gravose come per esempio
dalla possibilità di collegamento diretnei settori alimentare, imballaggio, medi-
to degli inverter Mitsubishi Electric usando il protocollo seriale proprietario
(FreqRol Support) o gestendo il protocollo Modbus RTU. Il PLC compatto
FX3S, invece, si pone nella fascia dei
prodotti per la gestione di applicazioni
low end, rappresenta l’erede naturale
dell’FX1S. Esso è stato potenziato grazie
a una riduzione drastica del tempo ciclo,
raddoppiando la memoria programma
e aggiungendo la possibilità di gestire
le schede di espansione della famiglia
FX3. Tra le sue caratteristiche principali
c’è senz’altro la completa compatibilità
con le soluzioni che lo hanno preceduto,
inoltre integra di serie una porta miniUSB che garantisce un trasferimento del
programma molto rapido e una porta
RS422 per connettere l’eventuale HMI.
È inoltre possibile integrare FX3S in
una rete Ethernet. Con l’introduzione del
modello a 400V della famiglia Melservo
MR-J4 e i relativi moduli di posizionamento simple motion e motion control,
Mitsubishi Electric ha presentato sul mercato un sistema in grado di migliorare la
produttività e le prestazioni, mantenendo
un elevato standard di sicurezza con
semplicità di utilizzo e messa in servizio.
MR-J4 è l’evoluzione di Melservo MR-J3
e si distingue per le elevate prestazioni e
funzionalità, anche nelle applicazioni più
complesse. Possono essere collegati agli
amplificatori Melservo MR-J4 brushless,
lineari e motori coppia (direct drive) ottimizzando le parti di ricambio e i costi di
magazzino. Infine, la famiglia di motori
HG-KR/MR, disponibile nelle taglie da
50 W fino a 750 W, 220 V, con coppia
massima che varia da 0,48 a 7,2 Nm e
una velocità massima di 6.000 giri/min.
La famiglia HG-SR è disponibile con
alimentazione 220 V e 400 V, copre, le
taglie da 0,5 kW a 7 kW con coppia massima raggiungibile di 100 Nm. Inoltre, la
famiglia di motori Mitsubishi Electric si è
ampliata introducendo i nuovi HG-JR a
400 V con l’estensione della gamma di
potenza fino a 22 kW, con coppie massime raggiungibili di 420 Nm e velocità
continuative di 6.000 giri/min.
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OTTOBRE
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105
NEWS
Nuovi livelli per oleodinamica
F.lli Giacomello ha sviluppato una
nuova serie di livelli a immersione,
gli IEG-M12, studiati per garantire
con la massima efficienza
e sicurezza da 1 a 4 punti di
controllo in serbatoi e centraline
oleodinamiche contenenti
oli minerali con viscosità non
superiore agli 80 °E. I nuovi livelli,
indicati anche per gasolio e altri
liquidi non corrosivi e infiammabili,
offrono funzionamento
estremamente preciso e sicuro: il
galleggiante dell’indicatore
alloggia un magnete, e questo
quando nella sua corsa incontra
l’interruttore Reed incorporato
nel tubo alla distanza prestabilita,
sollecita il contatto, che in tal modo
si apre o si chiude, avendo così la
possibilità di inviare a distanza un
segnale di richiamo luminoso o
acustico o di interrompere qualsiasi
apparecchiatura elettrica ad esso collegata. I nuovi
livelli hanno connettore M12 a 5 poli IP65,
e offrono anche la possibilità di avere un sensore di
temperatura (PT100 o termostato bimetallico pretarato).
Estensimetri per compositi
HBM Test & Measurement
offre disponibilità a
magazzino di quattro
tipologie di estensimetri
per materiali in fibre
composite, come parte della
propria gamma standard:
estensimetri lineari con
scarico integrato della
trazione (che assicurano
resistenza alla fatica) e senza,
estensimetri con tre griglie
di misura e con rosetta a
T. Gli estensimetri offerti
da HBM hanno griglia di
misura della lunghezza di
6 mm e resistenza di 350
ohm, con adattamento
della temperatura prossimo
a 0 ppm/°C, e sono uno
strumento sempre più
richiesto laddove i materiali
in fibre composite vengono impiegati (settore aeronautico, automotive
e fornitura di energia): a fronte del peso ridotto e alla resistenza elevata
offerti, questi materiali presentano infatti caratteristiche che variano in ogni
ciclo produttivo, rendendo necessario il ricorso a dispositivi di misura del
livello di deformazione, spesso superiore a quello dei materiali tradizionali.
La gamma di offerta di HBM si completa di accessori, articoli specialistici,
corsi di formazione e montaggi su commissione.
Misurazioni 3D portatili
CAM2 offre bracci di misura nella forma di sistemi
portatili, che consentono di effettuare misurazioni
tridimensionali flessibili conformi agli odierni requisiti
di precisione delle attività di sviluppo e produzione,
per svolgere operazioni di misura, digitalizzare ed
eseguire precise analisi CAD di pezzi e componenti
anche nel corso delle fasi di produzione o
assemblaggio. Il braccio di misura CAM2 Arm
offre anche la possibilità di montare una sonda di
scansione laser (laser line probe), opzione che lo
trasforma in un Laser ScanArm, per misurazioni
con o senza contatto diretto con l’oggetto, il che
permette di operare senza interrompere i flussi
di lavoro. I bracci portatili di misura CAM2 sono
ideali per una varietà di esigenze applicative, quali
allineamento, calibrazione, ispezione, controllo
dimensionale, reverse engineering o confronto
pezzo/CAD, e rispetto alle macchine di misura
a coordinate fisse presentano il vantaggio della
portabilità e della facilità d’uso, migliorando la qualità
dei processi e riducendo tempi e costi di produzione.
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progettare 375 •
OTTOBRE
2013
Giunti elastomerici flessibili
Ringfeder amplia la gamma Gerwah di giunti elastomerici,
per offrire massimo assorbimento di vibrazioni e colpi
nei motori e garantire una trasmissione precisa e
omogenea in ogni applicazione, anche grazie al
design compatto e alle caratteristiche di isolamento elettrico. I giunti elastomerici Gerwah hanno
eccellente durata operativa e compensano disallineamenti radiali, assiali e angolari, e a seconda
delle dimensioni, trasmettono forze torcenti fino a
2.400 Nm. Prodotti con materiali di prima qualità, a
seconda della dimensione del frame hanno mozzi in
alluminio rinforzato o acciaio, e l’aggiunta recente di
una nuova linea di produzione ha elevato la qualità del
rivestimento elastomerico, per cui sono ora disponibili cinque gradi standard con durezza shore da 80A a 64D, per adattare
al meglio i giunti in termini di rigidità torsionale e vibrazioni. Oltre ai sette modelli standard
disponibili, tra i quali due compatti per applicazioni in spazi con difficile accesso e altri con
diversi design del mozzo, gli ingegneri Ringfeder sviluppano anche soluzioni customizzate
per soddisfare speciali esigenze applicative dei clienti.
Regolazione
accurata flessibile
Gefran presenta il nuovo regolatore di temperatura serie 450, già configurato
di fabbrica per adattarsi a diverse applicazioni di riscaldamento in campo
industriale, dotato di ingresso per sonda J, regolazione PID ‘caldo’ e tempo
di ciclo di 10 s. Pochi parametri aggiuntivi sono sufficienti per ulteriore personalizzazione con configurazione da
tastiera e PC, ideale per applicazioni
in confezionamento e imballaggio,
etichettatura, impianti trasformazione alimentare, fornetti da laboratorio e riscaldatori elettrici, garantendo
regolazione stabile e accurata anche
in sistemi termici veloci e discontinui, grazie alla velocità di lettura del
segnale di ingresso, 120 ms, e all’algoritmo di controllo PID, con funzioni di self e auto-tuning dei parametri.
La membrana in lexan del frontale
fornisce protezione ambientale IP65, il sistema di diagnostica garantisce
massima protezione del processo con segnale di sensore interrotto, errato
collegamento sensore e malfunzionamenti per loop break, mentre un doppio
display a led e quattro tasti offre una pratica e immediata interfaccia utente.
Connettori ESD per portacavi
Igus ha arricchito la propria gamma di cavi preassemblati di
una variante con sistema speciale di chiusura rapida SpeedTec
con guscio estruso in materiale plastico compatibile ESD,
sviluppato in collaborazione con gli esperti di connettori
della Intercontec Produkt. La nuova soluzione è un’unità a
prova di manomissione, costituita da connettore rotondo in
guscio estruso e un cavo che, connettorati, offrono grado di
protezione IP66/67 e tempi di installazione ridotti del 50%, in
quanto basta un piccolo movimento rotatorio per realizzare un
collegamento sicuro. Il rivestimento a estrusione è possibile
in materiale plastico standard o nello speciale materiale
conduttivo compatibile igumid ESD, di color ardesia e già
impiegato con successo nelle varianti di catene portacavi igus
ESD/Atex. La nuova soluzione
pronta al montaggio amplia la
gamma Readycable, realizzata
su specifiche esigenze del
cliente: i cavi preassemblati
sono disponibili nelle varianti
SpeedTec o convenzionale
a vite, nelle versioni M23
‘segnale’, M23 ‘potenza’
(misura 1) e M40 (misura 1,5),
con tutte le polarità Intercontec
oggi impiegate.
RASSEGNA
M E C HA- T R ONIKA
L’automazione
è meccatronica
A CURA DI STEFANO VIVIANI
Nella rassegna di questo mese,
alcune delle numerose possibilità
offerte dall’approccio meccatronico
all’automazione industriale. La ricca
e articolata sintesi tra tecnologia
elettronica e informatica trova
possibilità applicative nei settori
industriali più diversi e in gran parte
della catena del processo produttivo
A.P.I. presenta i cilindri a norme DIN ISO 6431 e Vdma 24562, alesaggi da 32 a 200 mm., realizzati con tubo tondo e tiranti esterni
sono dotati di deceleratori regolabili e di pistone in alluminio standard magnetico, con paracolpi integrati. Questi cilindri sono fornibili
in versione stelo semplice ed ad asta passante e con guarnizioni per alta temperatura (max. 150° C) e versioni speciali a richiesta.
La testata anteriore prevede che la ghiera di tenuta e guida stelo sia smontabile per facilitare la
sostituzione della guarnizione di tenuta, considerata più esposta al deterioramento ambientale. Così
procedendo si diminuiscono notevolmente i tempi di intervento per eventuale manutenzione.
La serie è completata da accessori di fissaggio anch’essi in acciaio inox. Questi
componenti pneumatici, progettati e costruiti per uso nel settore alimentare, come
da regolamentazione CEE, sono completamente in acciaio inossidabile Aisi 316L. A
richiesta, questi prodotti possono essere forniti in conformità alla Direttiva Atex 94/9/CE,
classificazione II 2 GDc T5.
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progettare 375 •
OTTOBRE
2013
Ma g g i o ri a p p ro f o n d i me n t i s u : w w w . me c ca nica - plus.it
Le servo valvole proporzionali digitali serie Lrwd e Lrpd di Camozzi, rappresentano
l’evoluzione dalla gamma LR, e il passaggio da una tecnologia analogica a una nuova versione
completamente digitale. Questa evoluzione ha consentito da un lato di mantenere invariate le
già elevate prestazioni della valvola, con portate da 450 Nl e 690 Nl e frequenza massima di
± 50% FS 110 Hz, dall’altro di controllare direttamente tutte le funzioni della valvola attraverso un encoder interno ad alta risoluzione e velocità.
Il cuore delle servo valvole resta la spola rotante con una tenuta metallo su metallo che consente un controllo preciso e dinamico senza attriti.
L’encoder collegato alla spola garantisce un’affidabile lettura della rotazione, il driver di controllo del motore che la aziona, integrato nella scheda
elettronica, replica un classico esempio di motion control, al pieno servizio del controllo della portata, creando così curve di velocità e accelerazione
adatte alle applicazioni più esigenti. L’impostazione dei parametri operativi può essere effettuata direttamente dal cliente grazie ad un apposito
software di configurazione che comunica con la valvola attraverso una porta USB.
Contradata presenta EC800, il nuovo embedded system in formato palm size di DFI. EC800 è
disponibile con diversi processori Intel Atom, dal ‘power efficient’ N2600/N2800 per applicazioni
low power al prestazionale D2550 per applicazioni che richiedono performance elevate. EC800 è la
soluzione per applicazioni che richiedano alte prestazioni mantenendo consumi ridotti, il tutto in uno chassis
ultra compatto ricco di I/O e estensioni. Ideale per applicazioni veicolari, automazione di fabbrica e chioschi
informativi. Dotato di un’ampia gamma di interfacce high speed per lo storage dei dati e di un potente processore grafico integrato nel processore
Intel Atom, grazie alla doppia rete gigabit EC800 raddoppia le capacità di networking e riduce il carico della CPU offrendo al contempo una
maggiore affidabilità, caratteristica che lo rende adatto ad applicazioni networking intensive. EC800 vanta un design ottimizzato per un’efficiente
dissipazione termica. Grazie al basso consumo dei processori e al design meccanico, è in grado di lavorare a temperature comprese tra 0 e 60 °C in
configurazione standard e a -20/70 °C come opzione. Memorie DDR3 on board e assenza di cavi lo rendono immune a shock e vibrazioni.
Le moderne macchine automatiche sono complessi sistemi meccatronici le cui prestazioni
finali dipendono dall’interazione sinergica tra i gruppi meccanici e il sistema di controllo.
L’esasperazione delle performance, in termini di qualità dei prodotti e produttività, e un time
to market sempre più ridotto, obbligano ad anticipare sempre più la validazione del progetto
della macchina, e quindi ad adottare la simulazione come soluzione a questa problematica. Il
concetto di virtual commissioning del Liam (Laboratorio industriale di automazione macchine
per il packaging) proposto da Crit, è quello di simulare il comportamento della macchina
prima che la stessa sia prodotta e installata. Questo avviene grazie a uno strumento che
permette, partendo dai disegni CAD 3D del progetto meccanico, di realizzare un modello virtuale completo collegabile non solo con la logica di
controllo, ma anche con il reale sistema di controllo che sarà utilizzato per comandare la macchina. I punti di forza sono: una rappresentazione 3D
realistica, per verificare i comportamenti della macchina come nella realtà fisica; una simulazione interattiva, control in the loop e man in the loop;
una logica di controllo sviluppata negli ambienti proprietari; una comunicazione real time tra l’hardware di controllo e il modello della macchina.
Design Systems propone Mecodes, una collaborazione fra ambienti MCad e ECad per una progettazione
integrata. Nell’approccio convenzionale, la progettazione dei prodotti elettromeccanici con strumenti ECad e
MCad prevede numerose rielaborazioni successive in ogni ambiente. Una volta terminata la progettazione in
ciascun ambiente, il processo continua con la fase comune, in cui i progettisti collaborano per ottenere il prodotto
elettromeccanico finale. L’approccio meccatronico, invece, non prevede fasi di progettazione separata per ogni
strumento, ma, piuttosto, numerose rielaborazioni senza confini netti fra la progettazione elettrica e quella
meccanica. Tali rielaborazioni comuni richiedono l’integrazione di una vera collaborazione meccatronica negli
strumenti CAD, per permettere ai progettisti di operare al di là dei confini del proprio dominio di lavoro. Mecodes
introduce un nuovo metodo di collaborazione multidominio per la progettazione di prodotti elettromeccanici.
progettare 375 •
OTTOBRE
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RASSEGNA
M E C HA- T R ONIKA
La domanda se un attuatore pneumatico garantisca un’efficienza energetica maggiore rispetto ad un attuatore elettrico o viceversa, non può avere
una risposta univoca. Secondo Festo l’efficienza energetica nella tecnica dell’automazione dipende sempre dall’applicazione industriale. Soltanto il
confronto diretto tra due attuatori di pari dimensioni, uno elettrico e uno pneumatico, nelle diverse applicazioni può liberare il campo dai pregiudizi
associati a questo argomento. Il caso delle pinze. Sono state messe a confronto pinze elettriche e pinze pneumatiche. Il confronto ha dimostrato
quanto la soluzione giusta dipenda dalla chiara definizione del compito. Se si considera il consumo di energia durante il processo di presa, una
pinza pneumatica risulterà superiore ad una pinza elettrica nelle applicazioni con lunghi tempi ciclo e un ridotto numero di operazioni di presa. Una
pinza pneumatica richiede l’applicazione della pressione una sola volta per un bloccaggio continuo. Non è richiesta altra energia pneumatica per la
durata dell’operazione. Una pinza elettrica invece necessita di elettricità per l’intera durata dell’operazione di presa e può essere più efficiente sotto
il profilo energetico solo se l’applicazione in questione prevede cicli brevi con un alto numero di operazioni di presa.
Gewiss ha rinnovato il proprio sistema di connessione industriale lanciando la nuova gamma di prese e spine mobili e da incasso
IEC309 HP - High perfomance da 16 a 32 A, con gradi di protezione IP44 e IP66/IP67. Le IEC 309 HP sono disponibili con
cablaggio a vite e nelle versioni con cablaggio rapido a molla, una delle più avanzate tecnologie presenti sul mercato; inoltre,
le prese e spine mobili diritte offrono i gradi di protezione IP68/IP69. L’IP68 consente l’immersione del prodotto a elevate
profondità. L’IP69 assicura che non entrino liquidi anche i presenza di forti pressioni ad alte temperature. Tali performance,
ad oggi presenti solo nel settore automotive, consentono di utilizzare idropulitrici senza doversi preoccupare del possibile
ingesso di liquidi. La nuova gamma è dotata di nuovo pressa-ferma cavo, utilizzato sia sulle versioni protette che sulle stagne,
il qualw blocca saldamente il cavo anche in presenza di forti vibrazioni e assicura il mantenimento dell’IP. L’introduzione di tutti
i riferimenti orari del contatto di terra completa la gamma in termini di applicazioni, offrendo le versioni specifiche necessarie in
ambienti e installazioni speciali. Caratteristica saliente è l’estrema rapidità e semplicità di montaggio e cablaggio.
Sensibile ai temi di risparmio energetico, Gimatic ha focalizzato le sue risorse sullo studio di sistemi
di presa efficienti e flessibili, realizzando un’ampia gamma di prodotti Mechatronics come le pinze
parallele a 2 griffe Mppm, corsa extra Mpxm, corsa lunga Mplm, 3 griffe Mptm, basculante Mpbm e
radiale Mprm. Il risparmio energetico è reso massimo dal fatto che le pinze non consumano energia,
mentre le griffe sono ferme poiché il motore è spento e il sistema di riduzione irreversibile in fibra di
carbonio garantisce la tenuta pezzo al massimo della forza. Il tutto è integrato in un corpo pinza molto
compatto, leggero e resistente come l’acciaio inox di cui sono fatte le griffe a T autocentranti. L’attuatore
elettrico con azionamento integrato non necessita di alcuna programmazione e il pilotaggio a mezzo
contatto on/off lo ha reso perfettamente compatibile con le uscite del PLC, le quali invece di commutare la
valvola, controllano la pinza. Il collegamento elettrico in bassa tensione 24 Vdc è reso ottimo dall’utilizzo del
connettore standard M8 3 PIN e l’assieme si presenta compatto e ben sigillato (IP54), meritevole della certificazione
in camera bianca ISO 04 presso l’istituto Fraunhofer (IPA test).
Con ‘Dynamic Efficiency’ Heidenhain combina importanti funzioni dei controlli numerici TNC per
le lavorazioni con elevata asportazione di truciolo, facilitando l’attività dell’operatore, ma anche
incrementando la velocità, la stabilità e la prevedibilità dei processi produttivi. Vengono combinate potenti
funzioni di regolazione con strategie di lavorazione innovative, in modo da migliorare le prestazioni di
asportazione e ridurre il tempo di lavorazione. Dynamic Efficiency comprende le seguenti tre funzioni
TNC: AFC (Adaptive Feed Control), controllo adattativo dell’avanzamento che ottimizza automaticamente
l’avanzamento traiettoria; ACC (Active Chatter Control), soppressione attiva delle vibrazioni che riduce le
vibrazioni della macchina e consente maggiori avanzamenti e profondità di passata; fresatura trocoidale,
che velocizza la sgrossatura di scanalature e tasche. Come consuetudine dei controlli Heidenhain, l’impiego
delle funzioni da parte dell’operatore è semplice e agevole. In particolare, la combinazione di queste funzioni TNC sfrutta il potenziale della
macchina e dell’utensile e, allo stesso tempo, limita il sovraccarico meccanico. Nelle operazioni di sgrossatura, si arriva ad aumentare nello stesso
intervallo di tempo il volume dei trucioli tra il 20% e il 25%. In questo modo s’incrementa in modo significativo la competitività economica delle
lavorazioni con elevata asportazione di truciolo.
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OTTOBRE
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Ma g g i o ri a p p ro f o n d i me n t i s u : w w w . me c ca nica - plus.it
i-Man Interactive Manufacturing è il sottosistema di ProdWare, il sistema gestionale ERP per le
aziende di produzione proposto da Elabora. Si tratta di un connubio tra hardware e software
che permette la bidirezionalità delle informazioni tra gli addetti alla produzione e ‘il sistema
azienda”. Composto da terminali wireless touch-screen dotati di un software web-based e
da schede elettroniche che s’interfacciano alle macchine per rilevarne lo stato, le quantità
prodotte e per ricevere e trasmettere i part-program, rappresenta una soluzione rivoluzionaria
per la gestione della produzione e l’interazione con gli addetti ai reparti di lavorazione. Grazie
a i-Man, gli operatori vengono informati in tempo reale delle lavorazioni da eseguire, prendono
visione dei disegni e delle attrezzature, eseguono controlli qualitativi, ricevono segnalazioni,
quali ad esempio modifiche nel programma di produzione, gestiscono la tracciabilità, stampano
le etichette e molto altro ancora. Inoltre, con i-Man Supervisor il responsabile di produzione ha il controllo totale e immediato di tutte le macchine.
Image S presenta Gocator di LMI Technologies, una famiglia di sensori intelligenti 3D all-in-one concepiti
per la massima facilità d’uso abbinata a potenza elevata. I sensori Gocator vengono forniti già pre-calibrati,
pronti per effettuare scansioni e misurazioni in pochi minuti. Senza codici né regolazioni complesse,
Gocator è accessibile a utenti con qualsiasi livello di competenza. Dal personale di produzione in fabbrica
a tecnici e ingegneri, l’interfaccia integrata nel browser di Gocator accompagna tutti gli utilizzatori dalla
configurazione alla misurazione in pochi minuti. I sensori possono essere configurati facilmente attraverso
l’interfaccia intuitiva. Sempre nell’ordine di pochi minuti è possibile effettuare misure in 3D su caratteristiche
come larghezze, spessori e angoli, monitorando la produzione con estrema precisione. La suite di strumenti di
misura integrati in Gocator ‘agevola l’ispezione di materiali, migliora il controllo di qualità e consente di sviluppare
soluzioni di automazione di fabbrica a costi contenuti’.
ISI Solutions, società operante nel settore document & workflow management, presenta la
piattaforma InFO, capace di supportare clienti di ogni dimensione attraversoil riconoscimento
ottico e l’acquisizione automatica del contenuto dei documenti, la gestione, pubblicazione e
condivisione dei documenti secondo un sistema qualità, nonché, la gestione e supervisione
delle attività di business e documentali. Tra le varie applicazioni di InFO ci sono la gestione
delle manutenzioni (richiesta, approvazione, assegnazione, esecuzione, supervisione,
manutenzioni straordinarie e programmate) con supporto del partner tecnologico Panasonic,
l’acquisizione dei dati di produzione (riconoscimento delle biffature OMR e dei caratteri OCR)
con supporto del partner tecnologico Epson. E ancora, la gestione del processo di acquisizione
ordine, ingegnerizzazione del processo di produzione, supervisione delle attività di produzione, controllo qualità, spedizione e registrazione del
feedback. Sono altresì possibili il riconoscimento e acquisizione del contenuto di bolle e fatture.
Il pannello frontale Indukey-Gett, distribuito da Keyplus, permette di controllare
ogni macchinario con facilità e in sicurezza, grazie alla propria struttura modulare
e customizzata. Questo può essere realizzato utilizzando molteplici elementi: i
classici pulsanti, gli interruttori a chiave di accensione-spegnimento, i touchpad/
trackball, i display, i touch-screen più avanzati e altro ancora. Grazie all’esperienza
maturata nella realizzazione dei più vari dispositivi di input per i settori industriale,
aeronautico, navale, medicale, e molti altri, Indukey-Gett è in grado di integrare
ogni tipo di input device nel pannello di controllo, scegliendo in un ampio
ventaglio di tecnologie dalla membranaal silicone anti-abrasione (fino ad IP68), fino ai touch-screen in vetro.
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OTTOBRE
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RASSEGNA
M E C HA- T R ONIKA
La nuova pressa elettrica Kistler con motore in linea si distingue, oltre che per la robustezza
e l’affidabilità, anche per alcune caratteristiche che la rendono unica per operazioni di
cuscinetti, boccole, anelli di tenuta, guarnizioni e una serie di altri particolari meccanici. Tra
una taglia da 15 kN per una lunghezza totale di 748 mm; la cella di carico piezoelettrica,
lineare più di ogni altra cella con diversa tecnologia; l’encoder assoluto, con risoluzione 0,001
piantaggio per alberi,
le più rilevanti: le dimensioni ridotte, con
sensibile, resistente ai sovraccarichi,
mm. E ancora, la doppia scala (piccola Scala
1 = 5 kN, Scala 2 = 15 kN; grande Scala 1 = 25 kN, Scala 2 = 50 kN), che offre il vantaggio di poter adattare la stazione di piantaggio a prodotti
molto diversi tra loro in termini di forze in gioco, permettendo così di salvare i costi legati allo sviluppo di più stazioni dedicate e opportunamente
dimensionate. Tutto questo senza rinunciare a una buona risoluzione su entrambe le scale, grazie alla cella piezoelettrica. La manutenzione è
minima, con sua specifica di ingrassatura ogni milione di cicli oppure una-due volte all’anno, secondo il programma di manutenzione.
Il mercato della robotica, soprattutto con la grande varietà delle applicazioni sviluppatesi negli ultimi anni, richiede sempre di
più sistemi di alimentazione flessibili e semplici da integrare in un’isola robotizzata. Eyefeeder di K.L.A.IN. robotics è un
alimentatore flessibile, equipaggiato da azionamenti Denso, direttamente gestiti dal controller del robot,
il che permette di utilizzare il componente senza un controller addizionale (PLC o PCI), o pannello
operatore (HMI). Eyefeeder è disponibile in 3 taglie diverse, con lunghezze da 800, 1.000 e 1.200
mm, e con diverse tipologie di nastro, allo scopo di ottimizzare il rilevamento dei componenti
da parte del sistema di visione e il prelievo dalla pinza robot. È possibile gestire componenti fino a
300 gr di peso l’uno e fino a 250 mm di diagonale. Il sistema di visione può essere facilmente connesso
direttamente al controller del robot denso mediante la porta Ethernet. Mini-Eyefeeder rappresenta invece
una seconda famiglia di alimentatori flessibili, particolarmente adatta alla manipolazione di minuteria, nei
settori dell’occhialeria, della meccanica di precisione, della cosmetica ecc., di costo contenuto e con misure
compatte (250 mm x 250 mm).
Il laser scanner scanControl 2810 di Luchsinger è un sistema completo hardware e software per il controllo
in linea di forme e profili. Diversamente dai comuni sensori laser a triangolazione, che inviano sul bersaglio un
singolo raggio, qui un sistema ottico genera e proietta una linea laser sulla superficie del bersaglio. scanControl
si compone di un sensore compatto collegato a un controller intelligente, in grado di eseguire diversi tipi di
elaborazione sui segnali acquisiti e fornire in uscita sia i dati grezzi che quelli elaborati. Il software specifico
permette all’utente di configurare lo strumento per il monitoraggio di parametri caratteristici quali profondità,
altezza, larghezza, angolo, bordi, planarità, di oggetti in movimento. Per poter seguire un’area di interesse, l’utente
può definire dei punti di ancoraggio nel profilo, che servono da riferimenti assoluti. In questo modo il sensore
può inseguire automaticamente un profilo anche in presenza di variazioni di forma e oscillazioni. Sono disponibili
segnali di allarme al superamento di soglie dei parametri monitorati e segnali analogici proporzionali al parametro
caratteristico del profilo. scanControl consente elevate velocità di scansione con un’alta precisione di misura.
I moduli lineari della serie LCx Schunk, che utilizzano i moduli LDx Schunk sono una scelta ideale allorché
sia necessario muovere assi completi Z o Y in applicazioni che richiedono elevata velocità e precisione. I
profili degli assi standard a motore lineare realizzati in materiale composito in fibra di carbonio, pesano
circa il 58% in meno rispetto ai profili dei moduli in alluminio. Il materiale composito in fibra di carbonio
offre ancora altri vantaggi: grazie all’elasticità dei moduli CFK, gli assi hanno una rigidezza superiore,
in flessione e torsione. In assenza di elementi meccanici di trasmissione, la forza di movimento viene trasmessa da
elementi di azionamento a elevata precisione, senza gioco, direttamente sulla slitta. Dotati di serie di trasduttori con encoder assoluto, i
moduli assicurano un’eccellente precisione di ripetibilità di 0,01 mm per asse. L’encoder assoluto elimina la necessità di costosi controlli all’avvio del
sistema e dopo arresti di emergenza. Il motore, il sistema di misura e la guida lineare sono integrati direttamente nel profilo dell’asse o della slitta, di
conseguenza i moduli sono estremamente compatti e richiedono poco spazio.
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OTTOBRE
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Maggior i appr of ondi m ent i s u: w w w . me c c a n i c a - p l u s . i t
Motis e Sicop sono
le proposte di
Tesar. Il primo è un
sistema hardware/
software, integrato
e modulare, per
la raccolta dati, la
programmazione,
il controllo e la gestione della produzione e per la gestione integrata della
supply chain. Motis è costituito da due moduli autonomi e integrabili:
modulo 1 è il modulo software che permette di programmare e di
schedulare a capacità finita in modo semplice, veloce e automatico la
produzione industriale; modulo 2 è il modulo software per il controllo
produzione (MES) che permette di controllare e gestire tutti i parametri e
le variabili di produzione. Il secondo, Sicop, è invece un sistema hardware/
software integrato e modulare per la gestione e il controllo qualità a norme
ISO 9001 e ISO/TS 16949. Il software pianifica e gestisce il controllo qualità
nei reparti produttivi ed è costituito anch’esso da diversi moduli software
autonomi e integrabili che permettono di gestire la qualità in ogni aspetto
e fase dell’attività aziendale. Sono disponibili i seguenti sei moduli: controllo
statistico di processo, gestione degli strumenti di misura, controllo e
gestione qualità materia prima, controllo e gestione qualità finale, gestione
qualità fornitori gestione qualità ISO/TS 16949.
Tiesse Robot, distributrice
dei robot Kawasaki e Scara
Toshiba, propone una
gamma di robot completa:
nello specifico, la linea
Kawasaki da 3 a 700 kg
di portata con gamme
intermedie di 130-300 kg
per soddisfare le più svariate
esigenze di automazione industriale. Il robot a struttura parallela YF003
si fa apprezzare per le caratteristiche dell’area di lavoro e per la velocità
di movimentazione. Nato specificamente per le esigenze del packaging, il
robot si presenta in versione wash down come standard e come opzione
in classe IP67. Anche il nuovo robot compatto YS002 ad articolazione
parallela presenta una struttura cinematica che monta il motore
dell’asse 4 sull’asse (senza necessità di aste di rinvio). In tal modo viene
migliorata drasticamente l’affidabilità del robot. Inoltre l’asse 4 include
un distributore rotante per l’aria, in tal modo alleggerendo l’organo di
presa e consentendo un carico effettivo superiore. Fibra di carbonio e
leghe in titanio danno a questi robot prestazioni elevate, a condizioni
economiche molto interessanti. Dati i volumi produttivi, i nuovi robot
Kawasaki a Cinematica Parallela YS02N e YF03N, trovano impiego in
tutte le applicazioni picking ad alta velocità.
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OTTOBRE
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AGENDA
MIAC
ITE Industrial Technology Efficiency Day
Lucca (Italia)
16-18 ottobre 2013
Malpensa (Varese)
15 ottobre 2013
Mostra Internazionale dell’Industria Cartaria
Edinova
Tel. 02 2158021
Fax 02 2140961
[email protected]
1° Mostra convegno dedicata all’efficienza
tecnologica e alle tecnologie per l’efficienza
Fiera Milano Media
Tel. 02 49976533
Fax 02 49976570
efficiency@fieramilanomedia.it
PARTS2CLEAN
SIMEI
Stoccarda (Germania)
22-24 ottobre 2013
Fiera internazionale della pulizia industriale
delle parti e delle superfici
Hannover Fairs International
Tel. 02 70633292
Fax 02 70633412
info@hfitaly.com
MECHA-TRONICA
Rho (Italia)
23-26 ottobre 2013
Rassegna delle soluzioni capaci
di ottimizzare la gestione di macchine
e processi.
CEU-Centro Esposizioni Ucimu
Tel. 02 26255225
Fax 02 26255890
[email protected]
PTC ASIA
Fiera internazionale dedicata alla
trasmissione e al controllo di potenza
Deutsche Messe
Tel. 0049 5118931117
Fax 0049 5118939681
[email protected]
Stoccarda (Germania)
5-8 novembre 2013
Fiera internazionale dedicata alla lavorazione
dei metalli
P. E. Schall GmbH & Co. KG
Tel. 0049 702592060
Fax 0049 70259206620
[email protected]
EICMA
Rho (Italia)
7-10 novembre 2013
NORTEC
Amburgo (Germania)
21-24 gennaio 2014
Salone internazionale della subfornitura
industriale
Saloni Internazionali Francesi
Tel. 02 43435327
Fax 02 46 99745
[email protected]
Salone per la tecnologia di produzione industriale
e lavorazione dei metalli
Hamburg Messe und Congress
Tel. 0049 4035690
Fax 0049 4035692203
[email protected]
SPS/IPC/DRIVES
KLIMAHOUSE
Fiera dedicata alla tecnologia
per l’automazione elettrica
Mesago Messe Frankfurt
Tel. 0049 711 619460
Fax 0049 711 6194691
EUROMOLD
Fiera internazionale dedicata alla
progettazione, produzione strumentistica
relativa agli stampi
DEMAT GmbH
Tel. 0049 692740030
Fax 0049 6927400340
[email protected]
IMTEX
Bangalore (India)
23-28 gennaio 2014
Fiera specializzata nel campo delle macchine
utensili per la lavorazione dei metalli
Imtma-Bangalore International Exhibition Centre
Tel. 0091 8066246600
Fax 0091 8066246661
[email protected]
MOTOR BIKE EXPO
Verona
24-26 gennaio 2014
Tokio (Giappone)
15-17 gennaio 2014
2013
Fiera internazionale per l’efficienza energetica
e la sostenibilità in edilizia
Tel. 0471 516000
Fax 0471 516111
info@fierabolzano.it
Milano
12 dicembre 2013
ICP PACKAGING TECHNOLOGY EXPO
OTTOBRE
Bolzano
23-26 gennaio 2014
MACHINE AUTOMATION
AGRITECHNICA
progettare 375 •
Sharjah - Dubai (UAE)
20-23 gennaio 2014
Parigi (Francia)
12-22 novembre 2013
II° edizione dedicata al mondo delle
tecnologie per l’automazione di macchine
e impianti
Fiera Milano Media
Tel. 02 49976533
Fax 02 49976570
machineautomation@fieramilanomedia.it
Fiera dedicata alle tecniche agricole
DLG Service GmbH
Tel. 0049 69247880
Fax 0049 6924788113
[email protected]
STEELFAB
MIDEST
Esposizione internazionale del ciclo
e motociclo
Segreteria EICMA
Tel. 02 6773511
Fax 02 6698.2072
[email protected]
Hannover (Germania)
10-16 novembre 2013
Salone nautico internazionale
Messe Dusseldorf
Tel. 0049 211 456001
[email protected]
Fiera del Medio Oriente per l’industria
della lavorazione dei metalli
e della produzione di acciaio
Expo Centre Sharjah
Tel. 00971 65770000
Fax 00971 65770111
[email protected]
Francoforte (Germania)
3-6 dicembre 2013
BLECHEXPO
Dusseldorf (Germania)
18-26 gennaio 2014
Salone internazionale macchine per enologia
e imbottigliamento
Unione Italiana Vini
Tel. 02 72222825/26/28
Fax 02 866575
[email protected]
Norimberga
26-28 novembre 2013
Shanghai
28-31 ottobre 2013
114
Rho (Italia)
12-16 novembre 2013
BOOT
Salone delle tecnologie per l’imballaggio
Reed Exhibitions Japan
Tel. 0081 333498518
Fax 0081 333498530
[email protected]
Fiera italiana dedicata alle moto speciali,
alle custom ed agli accessori
Motor Bike Expo
Tel. 041 5010188
Fax 041 635337
[email protected]
SMM
Istanbul (Turchia)
26-27 febbraio 2014
Fiera specializzata nella costruzione navale,
macchine e tecnologie marine
Hamburg Messe und Congress
Tel. 0049 4035692148
Fax 0049 3569692148
[email protected]
CONTATTI UTILI
A.P.I.
Tel. 0331 823511
Fax 0331 823480
[email protected]
ACIMALL
Tel. 02 89210200
Fax 02 8259009
[email protected]
108
22
EATON AUTOMOTIVE
Tel. 0481 714411
Fax 0481 7144256
22
EATON HYDRAULICS
Tel. 02 955421
Fax 02 95745351
[email protected]
22
25/58
EFA AUTOMAZIONE
Tel. 02 92113180
Fax 02 92113164
[email protected]
80
ANIMA
Tel. 02 45418500
Fax 02 45418545
[email protected]
21/64
EFIM
Tel. 02 262551
Fax 02 26255890
[email protected]
54
ANSYS
Tel. 02 89013378
Fax 02 89013435
BONFIGLIOLI
Tel. 051 6473111
Fax 051 6473126
bonfiglioli@bonfiglioli.com
44
CAM2
Tel. 011 9588558
Fax 011 9588590
[email protected]
106
CAMOZZI
Tel. 030 37921
Fax 030 2400464
[email protected]
109
CNR CONS. NAZIONALE RICERCHE
Tel. 06 49931
Fax 06 4461954
uffi[email protected]
30
CO.AER
Tel. 02 45418.1
Fax 02 45418.707
[email protected]
25
COGNEX INTERNATIONAL
Tel. 02 67471200
Fax 02 67471300
[email protected]
76
COMER INDUSTRIES
Tel. 0522 974111
Fax 0522 973249
[email protected]
21
CONTRADATA
Tel. 039 2301492
Fax 039 2301489
[email protected]
109
CRIT
Tel. 059 776865
Fax 059 776881
[email protected]
109
DASSAULT SISTEMÈS ITALIA
Tel. 02 3343061
Fax 02 33430645
DESIGN SYSTEMS
Tel. 02 93997311
Fax 02 93572481
[email protected]
EATON AEROSPACE
Tel. 02 950581
Fax 02 9566730
60
109
22
ELABORA
Tel. 02 909311
Fax 02 90931197
[email protected]
111
F.LLI GIACOMELLO
Tel. 02 9301278
Fax 02 9301690
[email protected]
106
FAIRCHILD SEMICONDUCTOR
Tel. 408 8222000
[email protected]
26
FEDERMACCHINE
Tel. 02 26255288
Fax 02 26255880
[email protected]
34
FESTO
Tel. 02 457881
Fax 02 4880620
[email protected]
110
FIERA DI HANNOVER-DEUTSCHE
Tel. 02 70633292
Fax 02 70633412
[email protected]
52
FORST
Tel. 0473 260111
Fax 0473 448365
[email protected]
68
FROST & SULLIVAN
Tel. 0044 2077303438
Fax 0044 2077303343
[email protected]
22
GEA PROCOMAC
Tel. 0521 839411
Fax 0521 833879
[email protected]
60
GRUPPO BERTOLASO
Tel. 0442 450111
Fax 0442 85811
[email protected]
80
MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE
Tel. 039 60531
Fax 039 6053212
[email protected]
104
HBM ITALIA
Tel. 02 45471616
Fax 02 45471672
[email protected]
106
NATIONAL INSTRUMENTS ITALY
Tel. 02 413091
Fax 02 41309215
[email protected]
48
HEIDENHAIN ITALIANA
Tel. 02 270751
Fax 02 27075210
[email protected]
110
NE.MO
Tel. 0373 8415769
[email protected]
24
NORD MOTORIDUTTORI
Tel. 051 6870711
Fax 051 827749
[email protected]
68
ICE
Tel. 02 480441
Fax 02 48005523
[email protected]
34
IGUS
Tel. 039 59061
Fax 039 5906222
[email protected]
107
IMAGE S
Tel. 031 746512
Fax 031 746080
[email protected]
111
ISI SOLUTION
Tel. 02 92805434
Fax 02 92805432
[email protected]
111
ITIA-CNR
Tel. 02 70643995
Fax 02 70643941
[email protected]
86
K.L.A.IN. ROBOTICS
Tel. 030 3582154
Fax 030 2659911
[email protected]
112
KEYPLUS
Tel. 02 66504927
Fax 02 66505754
[email protected]
111
KISTLER ITALIA
Tel. 02 4812751
Fax 02 4812821
[email protected]
25/112
PROTO LABS
Tel. 0321 622831
Fax 0321 622831
[email protected]
20/96
RINGFEDER POWER TRANSMISSION 106
Tel. 0049 607893850
Fax 0049 6078938510
[email protected]
RS COMPONENTS
Tel. 02 660581
Fax 02 66058051
92
SCHNEIDER ELECTRIC
100
Tel. 035 4153118
Fax 035 4152221
[email protected]
SCHUNK INTEC
Tel. 031 4951311
Fax 031 4951301
[email protected]
STUDIO COMELLI
Tel. 02 22228345
[email protected]
112
20
TESAR
Tel. 0331 775662
Fax 0331 775672
[email protected]
113
113
LENZE ITALIA
Tel. 02 270981
Fax 02 27098290
[email protected]
72
TIESSE ROBOT
Tel. 030 9958621
Fax 030 9958677
[email protected]
22
84
UCIMA
Tel. 02 3191091
Fax 02 3450647
[email protected]
VALCOM
Tel. 0377 911066
Fax 0377 919156
[email protected]
74
VARVEL
Tel. 051 6721811
Fax 051 6721825
[email protected]
21
VICTREX PLC
Tel. 035 925071
Fax 035 926882
[email protected]
26
GEFRAN
Tel. 030 98881
Fax 030 9839063
[email protected]
107
LOWARA
Tel. 02 90390511
info.lowara.it
112
GEWISS
Tel. 035 946111
Fax 035 946250
[email protected]
110
LUCHSINGER
Tel. 035 462678
Fax 035 462790
[email protected]
24
GIMATIC
Tel. 030 2584655
Fax 030 2583886
[email protected]
110
MATHWORKS
Tel. 011 2274700
Fax 011 2309093
[email protected]
MEPAX
Tel. 0033 6 12804776
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progettare 375 • ottobre 2013
115
INFORMATIVA AI SENSI DEL CODICE IN MATERIA
DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI
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Deborah Tessari • Segreteria
deborah.tessari@fieramilanomedia.it - tel. 02 49976514
Collaboratori • Attilio Alessandri, Franco Astore, Stefano Belviolandi, Silvio Beraci,
Elena Castello, Jacopo Di Blasio, Francesco Ferrari, Ernesto Imperio, Heiko
Luckhaupt, Francesca Magri, Thierry Marchal, Martina Moretti, Matthias Ostern,
Giovanni Rossi, Giuseppe Testa, Stefano Viviani, Marco Zambelli
Aldo Garosi (disegni)
Grafica e
produzione
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