lean six sigma cercasi ing black belt - CMC

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CERCASI INGEGNERE CINTURA NERA
di Rosamaria Sarno monster.it
Conoscere la metodologia Lean Six Sigma e certificarsi come "Cintura nera", cioè come
persona molto esperta nell'utilizzo dello strumento, può servire nel mondo del lavoro?
Questo interessante articolo di Rosamaria Sarno lo spiega.
Le certificazioni Black e Green Belt sono spendibili in Italia e all’estero nel mercato del lavoro,
dalle multinazionali, alle aziende di medie dimensioni e alle società di consulenza.
“Cerchiamo Certified Black Belt Engineeers”: gli ultimi annunci indicano la ricerca di una figura
professionale dai contorni ancora poco conosciuti. Almeno in Italia, visto che nelle aziende
statunitensi è invece già ampiamente diffusa.
Che cos’è questa certificazione Black Belt e che tipo di competenze fornisce? Ce lo spiega
Alessandro Enna, responsabile Master e Percorsi di Festo Academy, Industrial management
school che organizza la 1a edizione del percorso di alta formazione “Lean – SIGMA, Integrare
la metologia Six Sigma e l'approccio Lean”, secondo il modello di certificazione e lo standard di
competenze SIX SIGMA definito a livello internazionale.
”Il Black Belt può essere definito come il responsabile del miglioramento continuo in termini di
processo e di know-how all'interno dell'azienda o di una sua divisione. Si occupa principalmente
di condurre progetti definiti sulla base degli obiettivi strategici aziendali seguendo le
metodologie e gli strumenti Six sigma e di supportare i membri dei gruppi di lavoro (project
team) per quanto riguarda i metodi di analisi e di miglioramento”.
“Oggi il contesto per le aziende è continuamente sfidante”, afferma Enna, “clienti e azionisti
richiedono performance costantemente in crescita, la ricerca di soluzioni semplici e rapide a
problemi complessi caratterizza la gestione dei processi aziendali. In questo contesto
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l’approccio integrato Lean e Six Sigma può portare a raggiungere obiettivi sfidanti in modo più
efficace rispetto agli approcci tradizionali. Lean e Six Sigma hanno la particolarità di poter
operare all’interno dei diversi processi aziendali. L’applicazione di queste metodologie
combinate con una valorizzazione del fattore umano come leva fondamentale del miglioramento
continuo portano a risultati di notevole impatto”.
Ma che cos’è esattamente il sistema Six Sigma e quali sono i benefici per l’azienda? “È un
insieme strutturato di metodologie per raggiungere livelli qualitativi elevati”, spiega l’esperto,
“una metodologia basata sull’analisi di dati affidabili per eliminare i difetti e ridurre la variabilità
delle prestazioni, un approccio culturale rigoroso che, attraverso metodi di analisi e strumenti
statistici, migliora i processi e mantiene nel tempo i livelli di prestazione raggiunti, un
programma per il miglioramento dei processi orientato alla customer satisfaction. Quanto ai
benefici per l’azienda, sicuramente ne aumenta la produttività e la redditività e orienta la cultura
aziendale verso il miglioramento con rigore e razionalità. Una corretta implementazione della
metodologia Six Sigma permette di conseguire benefici economici valutabili nell’ordine del 2-3%
sul fatturato con punte del 10%.”
“Il sistema Six Sigma è suddiviso per livelli di competenza associati simbolicamente a delle
cinture (nera-verde-gialla)”, aggiunge Enna. “I Black Belt sono i super-esperti, i trainer interni e
responsabili di più progetti di miglioramento o di tutto il progetto Six Sigma a livello della propria
unità organizzativa, nonché i tutor dei Green Belt. Questi sono i team leader dei singoli progetti
di miglioramento, coloro che presidiano il metodo, mentre gli yellow sono tutti coloro che non
hanno la responsabilità di portare avanti un progetto ma ne sono coinvolti a diverso titolo”.
Chi può seguire un percorso che miri alla certificazione Black o Green? “Il percorso formativo”,
informa l’esperto, “è indirizzato a coloro che intraprendono progetti Six Sigma e Lean e
desiderano approfondirne le tecniche e gli strumenti per gestirli efficacemente, quindi a
responsabili di progetti di miglioramento, della Qualità, della Progettazione, Industrializzazione e
Sviluppo nuovi prodotti, della Produzione, della Logistica e della Supply Chain, delle Spedizioni,
nonché a ingegneri di processo, project managers, direttori di stabilimento, manager e
responsabili di funzione e/o processo. È comunque fondamentale che queste persone lavorino
da almeno un anno e che vivano quindi i problemi quotidiani dell’azienda”.
Ma oggi chi può certificare un Black Belt o un Green Belt? “C’è uno standard che si è
consolidato nell’arco degli ultimi vent’anni e che ogni struttura seria, azienda o società di
consulenza, dovrebbe seguire: un programma standard di contenuti, un minimo di durata del
training, test da superare per ogni modulo, un project work. Di solito il training per acquisire la
certificazione Green Belt oscilla tra i 5 e i 10 giorni, mentre quello per il Black Belt è di circa 20
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giorni”.
Qual è l’età media di coloro che seguono i training per la certificazione e in quale ambiti c’è
spazio per queste figure certificate? “L’età media va dai 30 ai 39 anni, ma ci sono anche
persone di 45-50 anni, che hanno una carriera di staff alle spalle e fanno gli “esploratori”, ossia
provano per poi decidere se è il caso o meno di introdurre il nuovo sistema in azienda. Quanto
allo spazio nel mercato del lavoro, la certificazione”, conclude Enna, “è spendibile in Italia e
all’estero nelle multinazionali, nelle aziende di medie dimensioni e nelle società di consulenza”.
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