A cura di Anna Orlando Nella primavera del 2006 Genova sarà

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A cura di Anna Orlando Nella primavera del 2006 Genova sarà
A cura di Anna Orlando
Nella primavera del 2006 Genova sarà permeata dei profumi e dei colori della nona edizione di Euroflora
(21 aprile – 1 maggio 2006): un’occasione quanto mai opportuna perché i genovesi e i numerosi visitatori
italiani e stranieri presenti in città (se ne prevedono oltre 700.000 per Euroflora) possano avere
l’opportunità di ammirare anche i fiori del passato, quelli dipinti sulle tele di grandi artisti locali e forestieri
che operarono in città dal Cinquecento al Settecento.
E’ dunque il fiore a fare da filo conduttore della mostra allestita negli spazi dei Musei di Strada Nuova
(Palazzo Rosso, Palazzo Bianco e Palazzo Tursi), e curata da Anna Orlando, storico dell’arte specialista
di pittura genovese del Seicento.
Il fiore diviene il soggetto prediletto di tanta pittura di decorazione della stagione tardo barocca e rococò
(secondo Seicento - primo Settecento), ma in precedenza fu necessaria la sua comparsa, da
comprimario, in composizioni quali mercati, tavole imbandite, allegorie sacre e profane, con un ben
preciso significato simbolico, di volta in volta variabile a seconda del contesto.
In molti casi, già nei più precoci esemplari di primo Seicento, l’esecuzione del comparto floreale veniva
affidata a un pittore specializzato, che collaborava con il pittore di figura alla realizzazione del dipinto.
Nascono così in età barocca i cosiddetti “fioranti”, artisti quasi esclusivamente dediti alla pittura di fiori.
La selezione di circa cento opere (tra dipinti, disegni e oggetti) si è orientata innanzi tutto
sull’individuazione dei capolavori dei Musei di Strada Nuova che aprono un dialogo serrato con opere
che giungono per l’occasione, quali prestigiosi prestiti da altre collezioni pubbliche e private italiane.
Basterà ricordare le rare tavole dei fiamminghi P. Aertsen e J. Beuckelaer con La Cuoca e Il mercato,
acquistate ad Anversa da una famiglia di importanti collezionisti genovesi (i Balbi) e presenti a Genova
dall’inizio del Seicento, o la celeberrima Cuoca di Bernardo Strozzi, forse impossibile e impensabile
senza quei presupporti forestieri, e comunque strabiliante per l’inaudita fierezza di quella donna intenta
agli umili lavori di una serva.
I. MERCATI, CUCINE E TAVOLE IMBANDITE
Nella prima sezione della mostra dedicata a mercati, cucine e tavole imbandite, sono visibili
scenografiche composizioni che dalle chiassose scene di mercato passano ai silenziosi interni di una
dispensa. Tutto parla dell'opulenza di una società, quella dell'aristocrazia genovese di primo Seicento,
all'apice del suo splendore. Si possono ammirare opere dei fiamminghi Giacomo Legi e Jan Roos, e dei
genovesi Anton Maria Vassallo, Domenico Fiasella, Domenico Piola, Stefano Camogli.
II. L'OSSERVAZIONE DELLA NATURA
Nella seconda sezione della mostra dedicata all'osservazione della natura da parte dei pittori, si apre al
tema del paesaggio e del rapporto tra uomo e natura.
Accanto a piccole telette di Sinibaldo Scorza, del Grechetto e di Anton Maria Vassallo, e alle miniature di
Giovanni Battista Castello, scrupolosi osservatori del dato di natura, si possono ammirare ariosi
paesaggi di Lucas e Cornelis De Wael e Jan Wildens e uno splendido arazzo cinquecentesco delle
collezioni dei Musei di Strada Nuova.
III. IL FIORE E IL RITRATTO
La terza sezione, che come la prima sarà ospitata in Palazzo Rosso, vuole evidenziate la presenza dei
fiori nei ritratti; una presenza apparentemente timida, ma viceversa fondamentale per capire il significato
più profondo del ritratto: una rosa può alludere alla bellezza unica e assoluta della dama effigiata, ma
anche al suo veloce svanire con gli anni; un fior d’arancio può aiutare a leggere nella coppia di fanciulli
che si tengono per mano una promessa di matrimonio, e così via. In questa sezione, fanno da guida
alcuni capolavori dei forestieri Rubens, Van Dyck e Rigaud accanto ai rispettivamente i grandi maestri
locali della ritrattistica seicentesca e settecentesca: Gio. Bernardo Carbone, Giovanni Maria delle Piane il
Mulinaretto, Domenico Parodi e Gio. Enrico Vaymer.
IV. IL FIORE NEL SACRO
Il variegato, molteplice e affascinante significato del fiore, ben noto a committenti e artisti antichi, è
funzionale anche alla pittura religiosa: non solo per gli splendidi comparti decorativi costituti dalle
ghirlande che incorniciano le figure di Gesù Bambino, della Vergine, di san Giovanni Battista o altri santi,
ma anche come singolo fiore, attributo specifico di un santo, o fulcro narrativo di una vicenda biografica.
Si pensi alla purezza del giglio, attributo della Vergine, ma anche di san Domenico, alla rosa legata al
culto di santa Rosalia, oppure alla storia di santa Zita che per miracolo trasformò dei fiori in pane per
dare da mangiare ai poveri. A questo tema è dedicata la quarta sezione della mostra, allestita nelle sale
di Palazzo Bianco.
V. IL FIORE NELLE ALLEGORIE PROFANE
Quello del Barocco è un secolo di sentita, finanche morbosa religiosità, ma convive con questo
sentimento un entusiastico apprezzamento della vita nei suoi aspetti di profano piacere. Ed ecco che i
pittori sono richiesti di realizzare grandi tele allegoriche, con immagini femminili sensuali e gioiose che
impersonificano la Primavera e l’Estate, e di attingere ai repertori della mitologia e della letteratura
profana per raccontare, per esempio, la storia dipinta dell’amore tra Rinaldo e Armida, che si svolge in
un profumato giardino fiorito. A questa sensuale e accattivante pittura è riservata la quinta e ultima
sezione della mostra, ove un ruolo centrale è svolto dai dipinti raffiguranti una Vanitas, ossia un’allegoria
della caducità della vita, nell’incessante e inclemente passare del tempo. Autori di queste allegorie
profane presenti in mostra sono Gioacchino Assereto, Giovanni Battista Gaulli, detto il Baciccio con
Abraham Brueghel, Bartolomeo Guidobono, e il fiorante “Peirano Genovese”, oltre ad altri già incontrati
in precedenza quali Piola, Vassallo, Roos ecc.
E’ questo il Barocco più malinconico e sensuale che la pittura ci abbia lasciato, che nelle sale di Palazzo
Bianco affacciate al giardino chiude la mostra lasciando che quel velo di tristezza svanisca nel tripudio
delle profumate policromie delle composizioni floreali rococò.
Gli artisti in mostra
Tra le oltre cento opere presenti in mostra compaiono opere di artisti stranieri quali Pieter Aertsen e
Joachim Beuckelaer (secolo XVI), Pietro Paolo Rubens, Antoon van Dyck, Jan Roos e Giacomo Legi,
Abraham Brueghel (secolo XVII); Hyacinthe Riguad (secolo XVIII).
Gli artisti genovesi di cui sono esposti uno o più dipinti sono Bernardo Strozzi, Gioacchino Assereto,
Giovanni Bendetto Castiglione detto il Grechetto, Sinibaldo Scorza, Antonio Travi, Giovanni Andrea De
Ferrari, Domenico Fiasella, Anton Maria Vassallo, Valerio Castello, Domenico Piola, Gio. Bernardo
Carbone, Giovanni Battista Gaulli, detto il Baciccio (secolo XVII); Giovanni Maria Delle Piane detto il
Mulinaretto, Domenico Parodi, Gio. Enrico Vaymer, Gregorio De Ferrari, Bartolomeo Guidobono (secolo
XVIII).
A questi si affiancano, con opere in proprio o di collaborazione, gli specialisti nella pittura di fiori Stefano
Camogli e Peirano Genovese.
Le opere
In mostra sono presenti oltre 100 dipinto.
Per la maggior parte si tratta di dipinti di artisti non solo genovesi, ma anche stranieri (per lo più
fiamminghi) dei secoli XVI – XVIII.
Una selezione di disegni della collezione del Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso completa
questa indagine figurativa e sottolinea il dialogo tra le opere delle collezioni civiche e quelle
temporaneamente esposte negli spazi dei Musei di Strada Nuova.
I capolavori
Tra i capolavori dei Musei di Strada Nuova si segnalano alcune opere famose ormai a tutto il pubblico
italiano e straniero:
P. Aertsen, La Cuoca col suo pendant di J. Beuchelaer , Il mercato
B. Strozzi, La Cuoca
A.Van Dyck, Ritratto di Paolina Brignole Sale
D. Piola, Il Carro del sole
Sinibaldo Scorza, con una straordinaria serie di disegni di animali e ambienti di natura, per la prima volta
esposti al pubblico nella loro completezza.
Tra le opere più significative che giungono grazie ai generosi prestiti di altre collezioni pubbliche e private
sono:
P.P. Rubens, Ritatto di Giovanna Spinola Pavese sotto un arco di rose, di collezione privata;
B. Strozzi, Natura morta con fiori e fruttai di un'altra raccolta privata;
Dmenico Fiasella, Rinaldo e Armida, Genova, Galleria Nazionale di Palazzo Spinola (esempio
significativo e di grande piacevolezza lare nel genere della storia profana);
dello steso soggetto anche un grande quadro di Anton Maria Vassallo restaurato per l'occasione.
Giovanni Andrea De Ferrari, Marta e Maria Maddalena (come Vanitasi), Milano, Collezione Koelliker (tra
i capolavori del pittore conservato in una della più importanti collezioni private italiane);
Peirano Genovese, Composizione floreale, Genova, collezione Zerbone (opera certa, firmata, di questo
raro artista da una delle più importanti collezioni private genovesi);
Jan Roos, Allegoria della Vita, collezione privata (raffinato esempio del pittore di Anversa, genovese
d’adozione, mai esposto);
Domenico Piola, L'allegoria delle quattro stagioni, opera inedita di collezione privata, esposta nell'ultima
sale dedicata al tema delle stagioni.
Giovanni Battista Gaulli e Abraham Brueghel, Fanciulle che compongono un vaso di fiori, collezione
privata (mai più vista dopo la prima e unica apparizione in pubblico nel 1986 alla mostra Il Giardino di
Flora);
Giacomo Legi, Dispensa, collezione privata (opera di straordinario realismo caravaggesco, capolavoro di
questo raro pittore fiammingo);
B. Guidobono, Agar e l’angelo, collezione privata (una “chicca” tutta sensualità e raffinatezza del più
rococò tra gli artisti genovesi, mai esposta)
Catalogo a cura di Silvana Editoriale
Musei di Strada Nuova
I fiori del barocco. Pittura a Genova dal naturalismo al rococò
Genova, 25 marzo – 25 giugno 2006
Orario: Mar-Ven 9-19 Sab Dom 10-19 Lun chiuso
L'ingresso alla mostra è compreso nel percorso museale dei Musei di Strada Nuova:
intero euro 7,00 - ridotto euro 5,00 - over 65 euro 4,00 - under 18 gratuito
AGEVOLAZIONI per i visitatori di Euroflora:
esibendo il biglietto si ha diritto al biglietto ridotto e ad un biglietto gratuito per un accompagnatore
Aperture straordinarie
16 - 17 aprile
24 - 25 aprile
1° maggio
2 giugno
Visite Guidate e aperitivo
Visite guidate alla mostra
In concomitanza con Euroflora
nelle giornate del 23- 25- 26-27-28 e 30 Aprile alle ore 16
a cura della curatrice e del personale del museo
Prenotazioni presso il Bookshop tel. 010 - 2759185
Costo : 5 euro ingresso + 5 euro visita guidata
(la visita guidata dà diritto all’aperitivo presso l’Histoire Cafè Garibaldi)
Visite guidate ai Capolavori dei Musei di Strada Nuova e alla mostra
ogni sabato pomeriggio alle 15.30
a cura dell'Associazione Guide Turistiche
Prenotazione presso il Bookshop tel. 010 2759185
Costo : 5 euro ingresso + 5 euro visita guidata
Esibendo il biglietto della visita guidata l’Histoire Cafè Garibaldi offre l’aperitivo al prezzo di euro 4,00 anziché
euro 8,00
EVENTI COLLATERALI
Genova, Palazzo Nicolosio Lomellino
Via Garibaldi, 7
Bernardo Strozzi, dal Mito al Sogno
Dal 31 marzo al 1° maggio
Mar-ven 15.00/18.00; Sab-dom 10.00/18.00
Aperture straordinarie 17 e 24, 1°maggio 10.00 /18.00
intero euro 5,00; aderenti FAI e gruppi euro 4,00
cumulativo con la mostra "I fiori del barocco":
intero euro 10,00; gruppi euro 8,00; scuole euro 2,00
Info: BC Congressi tel. 010 5957060 cell. 335 7327229
fax 010 5958548 [email protected]
Santa Margherita Ligure (Ge), Villa Durazzo
Flora a Villa Durazzo
dal 15 aprile al 5 maggio
lunedì-domenica 10.00 / 18.00
intero euro 6,00; aderenti FAI e gruppi euro 4,50
Info: tel. 0185 205449
Vi invitiamo a visitare il portale dei Musei di Genova: http://www.museigenova.it
Comune di Genova
Assessorato alla Cultura - Direzione Cultura, Sport e Turismo - Settore Musei
Ufficio Comunicazione e Promozione
Redazione - Armanda Piccardo 010 5574732 [email protected] - [email protected]
Responsabile - Gabriella Taravacci 010 5574736 [email protected]