Pura Guil

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Cresti, E. (a cura di) Prospettive nello studio del lessico italiano, Atti SILFI 2006. Firenze, FUP: Vol II, pp. 491-496
Modificatori dell’aggettivo
Pura Guil
Universidad Complutense de Madrid
Abstract
Verranno qui presi in esame, in ottica contrastiva italiano-spagnolo, diversi elementi che possono fungere da modificatori
dell’aggettivo e che sembrano essere più numerosi e variegati di quelli che abitualmente vengono segnalati, con lo scopo di far luce
sulle restrizioni di cooccorrenza osservate.
1. Introduzione
La struttura del sintagma aggettivale (SA) viene di
solito descritta, sia in italiano che in spagnolo, come ha
fatto, ad es., Lonzi (1991: 343): [SA [SAvv] A [SP / F]];
vale a dire, la testa aggettivale può essere preceduta da un
sintagma avverbiale (SAvv) che ne funge da modificatore,
ed eventualmente seguita da un complemento, costituito
da un sintagma preposizionale (SP) oppure da una frase
introdotta da preposizione (F)1.
Gli avverbi (Avv) che fungono da specificatori di
aggettivi (A) (e di Avv), secondo Lonzi (1991: 345-346),
sono “avverbi di grado (come leggermente) e di quantità
(come poco), nonché una sottoclasse degli avverbi di
maniera, i risultativi (...), che possono assumere valore di
grado, come mortalmente, gravemente, perfettamente,
usati analogamente ai primi” e anche “focalizzatori come
solo, anche, perfino, e avverbi in -mente o lessicali (...)
rafforzativi e restrittivi (...) [ad es. proprio, ben,
meramente, esclusivamente]”. Inoltre l’autrice indica che
“tutti precedono la testa (…) aggettivale”. Similmente,
anche se varia la nomenclatura, Salvi e Vanelli (2004:
170-171) elencano, come possibili modificatori, davanti
ad un A, avverbi di quantità (molto, tanto, estremamente,
discretamente), di grado (più e meno) e avverbi
focalizzatori (proprio, solo, anche, così).
Invece Bosque (1999) offre un ventaglio di possibili
modificatori dell’A in spagnolo. A partire dal suo lavoro,
intendo qui esaminare i modificatori sintattici dell’A, in
ottica contrastiva italiano-spagnolo, sulla base dei dati
offerti per entrambe le lingue dal corpus C-ORAL- ROM
(Cresti e Moneglia, 2005), dato che, secondo quanto
sottolineano i loro autori, è integrato da corpora
comparabili, in base alla tipologia dei testi e alle loro
dimensioni relative2.
2. Modificatori dell’aggettivo
I modificatori dell’A vengono generalmente
interpretati come “quantificatori”3, ossia come elementi
1
Ciononostante, per una possibile analisi degli aggettivi graduati
in termini di ‘struttura di frase complessa’, in cui l’espressione di
grado ne costituisce la testa funzionale, cfr. Sánchez (in stampa).
2
Sono molto grata ad Anna-Maria De Cesare e Cristina Sánchez
López della loro gentilezza nel farmi avere copia dei suoi lavori,
(rispettivamente 2002 e 2006), che mi sono stati di grande aiuto.
Ringrazio anche Massimo Moneglia e Alessandro Panunzi per
gli utili suggerimenti riguardo alla sintassi di interrogazione del
C-ORAL-ROM.
3
Per chiarezza espositiva, userò qui il termine ‘quantificazione’
senza fare ulteriori distinzioni nozionali. Cfr. De Cesare (2002)
per un’acuta e utile caratterizzazione distintiva tra i concetti
quantificazione e intensificazione, ma anche per la messa in luce
che stabiliscono la misura o la portata in cui si attribuisce
la proprietà denotata dall’A. È chiaro, quindi, che tali
modificatori saranno solo ammessi dagli A che siano
graduabili. Nei prossimi paragrafi presenterò un elenco
degli elementi che adempiono una tale funzione,
fondamentalmente basato sui dati trovati nel C-ORALROM.
2.1.
Avverbi di grado
I modificatori più comuni e caratteristici sono gli Avv
di grado (di “quantità”, secondo Lonzi, 1991). Precedono
sempre l’A e costituiscono le occorrenze più numerose nel
corpus in entrambe le lingue:
(1) a. queste persone / a quanto ho capito / però / erano
abbastanza giovani //
[ifamcv01]
b. sì // anche lei non è che fosse tanto <tranquilla / eh /
come nervi / infatti> [ifamcv04]
c. / la sporta è troppo grossa //
[ifamcv06]
(2) a. / algo muy gordo tendría que pasar / [efammn04]
b. / ya estoy un poco harta de quedar con él /
[efamcv01]
c. era un pelín celosa / un pelín posesiva /
[efammn04]
Avverbi come molto, assai, troppo, un po’, un tantino4
oppure muy, algo, demasiado, servono a misurare
l’estensione in cui la proprietà in questione supera un
certo valore standard, condizionato da una classe di
confronto, esplicita o implicita. Il fatto che tutti denotino
che la proprietà si dà in un certo grado che è sempre al di
sopra dello standard, anche se ognuno aggiunge
sfumature significative diverse, fa sì che non possano
venir combinati tra di loro, allo scopo di evitare
ridondanze e/o contraddizioni: (*molto) abbastanza
giovani; (*demasiado) muy gordo.
Per l’espressione della mancanza assoluta della
proprietà, abbiamo, in contesti negativi, nada e per niente
(nient’affatto) che, logicamente, non sono compatibili con
altri quantificatori:
(3) / pero esto tampoco es nada difícil / [etelef10]
tanto delle differenze quanto dei punti in comune esistenti tra
intensificazione, modalizzazione e focalizzazione.
4
Usato con valore avverbiale, naturalmente.
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Invece poco, in italiano e in spagnolo, serve a
esprimere che la proprietà denotata dall’A non raggiunge
il grado standard (Sánchez, in stampa ):
(4) a. questo referendum sugli spot è &p [/] poco chiaro /
[ifamd113]
b. mejorar las posibilidades de empleo de / personas /
sobre todo / poco cualificadas / [emedin02]
Si tratta, quindi, di una grandezza al di sotto dello
standard, di un grado deficitario, e cioè né gli spot di (4a)
riescono ad avere la proprietà denotata dall’A chiaro, né
le persone di (4b) possiedono le competenze richieste per
essere ritenute cualificadas. Questo significato di poco,
che lo rende diverso da tutte le altre espressioni
quantitative di grado, ha come conseguenza un
comportamento sintattico pure diverso, come si vedrà in
3.1. Sempre d’accordo con Sánchez (in stampa), l’altra
proprietà distintiva di poco è il suo significato
intrinsecamente negativo.
2.2.
Avverbi in -mente
In (5) e (6) abbiamo degli esempi con avverbi che
denotano il rapporto parte-tutto, altri che rappresentano il
grado sommo o quello medio e altri pienamente valutativi:
(5) a. / che ha saputo dare una segnalazione /
assolutamente precisa / estremamente esatta //
[imedrp04]
b. delle vacche / straordinariamente capaci di fare
latte // [imedts06]
c. [/] questa discussione / diciamo è relativamente
recente ? [ipubmn04]
d. *FRA: [<] <una cosa semplice> / guarda //
*EMI: è spudoratamente <semplice> // [ifamcv06]
(6) a. // es un problema totalmente distinto // [emedin05]
b. una tierra magníficamente saludable // [emedts10]
c. / y al día siguiente a las siete y media de la mañana /
pues / &eh / Mustafa / &eh / razonablemente
despierto / para la noche que se había pasado / estaba
en la puerta / [efammn09]
d. es un libro / espectacularmente bueno / prologado
por Cabrera Infante / [emedts04]
Si noti che (6c) offre un complemento introdotto dalla
preposizione para che rende esplicito il criterio
pragmatico sul quale è stata ordinata la scala
quantificativa. La maggior parte di questi Avv sono
preposti all’A. Ma non sempre: anche se in numero
certamente molto minore, si possono rilevare nel corpus
degli Avv posposti all’A, ma sempre all’interno della
stessa unità tonale, il che vuol dire che, apparentemente,
non si tratta di un’ aggiunta quantificativa a posteriori:
(7) a. *SER: no / la po[r]ta era proprio aperta //
*ROB: aperta completamente ?
[itelpv14]
b. y ya no lo puedes dejar // porque / yo ahora estoy /
enganchado totalmente // es una especie de droga / no
? / adictiva [emedrp04]
Questi Avv in -mente non compaiono in combinazione
con gli Avv di grado visti prima (a eccezione di poco, cfr.
3.1). Non sarebbero ammissibili combinazioni come:
(8) a. una segnalazione / (*molto) assolutamente precisa /
(*troppo) estremamente esatta //
b. // es un problema (*un poco) totalmente distinto //
Quest’incompatibilità -spiegabile per questioni di
ridondanza e/o contraddizione- avviene a causa
dell’implicito valore di grado assunto da questi Avv.
Infatti, quando svolgono la funzione di specificatori il loro
senso proprio viene attenuato e acquisiscono una
sfumatura semantica diversa. Ad esempio, terribilmente
doloroso, non denota una proprietà che incuta terrore e
grande spavento, ma accenna al fatto che il dolore si
manifesta in grado estremo. Sugli Avv in -mente v. 3.
2.3.
Altri elementi specificatori
È possibile segnalare altri elementi che hanno
quest’interpretazione di grado e possono fungere quindi da
specificatori dell’A. Nessuno può essere accoppiato con
altre espressioni di grado. Senza pretese di esaustività,
vediamone alcuni casi.
2.3.1. Ben / bien
In spagnolo abbiamo l’Avv bien preposto ad A, che
aggiunge alla valutazione quantitativa un’altra qualitativa:
(9) *MAD: pues bien rico / que está el potaje / eh ?
[efamdl10]
Anche in italiano, con valore di grado a mio avviso,
troviamo ben, considerato da Lonzi (1991: 342) un
“rafforzativo dell’asserzione”, mentre la struttura “ben +
A” è ritenuta da Rigamonti come elemento a polarità
positiva e accomunata “ai superlativi polari perché
rimanda (…) all’estremo di una scala argomentativa”
(1991: 270). L’occorrenza di (10) -si parla di Totò- è
interessante perché ne offre una parafrasi:
(10) /non era / poi / quel mattacchione che sembrava / in
cinema / in teatro // era ben diverso // era un tipo +
xxx un [/] <un carattere molto diverso > // [ifamdl01]
2.3.2. Bello
Qualcosa di simile troviamo, questa volta solo in
italiano, non in spagnolo, nell’uso di “bello + A”, che
Modificatori dell’aggettivo
sembra indicare l’intensificazione dell’apprezzamento
positivo della qualità:
(11) [<] qui / <son con la mi’ mamma> // guarda com’ ero
bella grassa / guarda // [ifamcv01]
2.3.3. Tutto / todo
In spagnolo ho reperito nel corpus parecchie
occorrenze dell’uso di “todo + A” con valore di
intensificatore di grado:
(12) // o sea / por ejemplo / Óscar cuenta un chiste / hhh /
cuenta / sabes que Óscar está siempre de coña / pues
cuenta un chiste / y el otro / pues no tiene gracia // y lo
dice todo / hhh [/] y lo dice todo serio // pues / qué
pasa ? porque yo no entiendo / el chiste // [efammn03]
2.3.5. Che, quanto / Qué, cómo de
Non sono reperibili nel corpus occorrenze
dell’interrogativo italiano “quanto + A”, e nemmeno del
corrispettivo interrogativo spagnolo “cómo de + A” (tipo:
quanto alto è diventato tuo figlio? / ¿Cómo de alto está ya
tu hijo?). Invece il quantificatore esclamativo “qué + A” si
rivela come uno degli espedienti più frequentemente usati
in spagnolo (nei miei dati, occupa il secondo posto nella
graduatoria di frequenza d’uso dei modificatori, dopo gli
Avv di grado). “Che + A” è abbastanza ben rappresentato
nel corpus italiano, ma in misura molto minore del suo
correlato spagnolo:
(16) a. / ¡uh! / qué sosa tienes esta casa y qué fea //
[efamdl02]
b. // che bella faccia / aveva // [ifamcv01]
In modo analogo, “tutto + A” può esprimere in italiano
il grado sommo in cui è posseduta la qualità, come
succede in (13a) (si osservi che non ammette la parafrasi:
*tutto io sono arrivato a Matera contento, bensì io sono
arrivato a Matera molto contento); invece (13b)
esemplificherebbe un uso di tutto indicante che la
proprietà si applica all’entità in ogni sua parte
(parafrasabile: tutto il cappuccio era rosso):
(13) a. [<] <io sono> arrivato a Matera / tutto contento /
allegro / era una bellissima giornata / [ifamcv17]
b. aveva un mantello / con un cappuccio tutto rosso
[ifammn25]
2.3.4. Così, uguale / Así de, igual de
Con interpretazione di grado ci sono anche in spagnolo
así e igual, che richiedono la preposizione de prima
dell’A:
(14) a. / así de fácil / y así de crudo //
Con interpretazione di grado troviamo in italiano così
-Avv risultativo, secondo Lonzi (1991: 344)- che si unisce
per semplice adiacenza all’A:
(15) siccome sono stati e sono così rari / non è che / in un
batter d’ occhio te li posso dire tutti // [ifamdl01]
Si osservi che in italiano, l’Avv uguale anziché
precedere, segue l’A che modifica. Ma purtroppo non ne
ho trovato occorrenze nel corpus5.
Sono bravi uguale, è l’esempio offerto dal GRADIT. Non ho
trovato nel corpus nemmeno occorrenze di forte, col valore
intensificativo segnalato, tra gli altri, da Berruto (1990: 145),
tipo acida forte, e che, anche se posposto all’A, ne funge da
modificatore.
Forme analitiche e locuzioni
In base alla loro interpretazione di grado e al fatto che
non ammettono altri quantificatori, vanno considerate
modificatori, a mio avviso, certe forme analitiche preposte
all’A, per la maggior parte appartenenti, almeno in
spagnolo, alla lingua colloquiale.
Purtroppo, gli studi lessicostatistici hanno dimostrato
che, come diceva De Mauro in conclusione del LIP (1993:
155 e 156), la vivacità, ricchezza, poeticità ecc. del parlato
è un fallace mito e l’uso della variatio vi è
tendenzialmente assente. E così le occorrenze rilevate nel
corpus sono assai scarse:
(17) a. pero que resultó ya de lo más familiar //
[efamdl30] 6
b. // y la mar de contenta ya // [epubdl06]
c. / è del tutto ragionevole /
[emedrp05]
b. la amistad entre Beatriz y yo / que sigue siendo
igual de fuerte [efammn04]
5
2.4.
[imedts03]
Ma anche dopo l’A sono reperibili altre espressioni
modificatrici, con la stessa interpretazione di grado e la
stessa incompatibilità con altri quantificatori. Dunque,
nonostante si tratti di Sprep, non si possono ritenere
complementi, ma modificatori preposizionali aggettivali,
casi come quelli di:
(18) a. si pranzava hhh // con questa gente / un po’
speciale // io / proprio / provinciale al massimo //
non ero andata mai / via di casa // un paesino
della Calabria // [ifamdl05]7
b. [si parla di aerei] <claro / pero es que el de China /
iba> / completo / hasta la bandera / vamos //
[efamcv15]
Il modificatore di (18b) denota il limite o grado estremo in
cui si applica la proprietà.
6
7
Con l’A di relazione ricategorizzato come graduabile.
Con l’A di relazione ricategorizzato come graduabile.
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Allo stesso modo, certe locuzioni, di solito circoscritte
a determinati A, -quindi, non si tratta di un processo
produttivo-, fungono da modificatori di grado posposti:
(19) a. / a mí me pone histérica perdida // [epubdl07]
b. *VRI: [parlano dell’AIDS] esa capacidad de
latencia / esa capacidad / de / mantenerse / &eh /
<dormido> /
*BLA: [<] <quieto parado> //
*VRI: / quieto parado / en el organismo / ocho o
diez años / [emedts11]
c. / insomma / era pazza ...<scatenata>// [ifamcv04]
d. // vedi il posto / di dove ti puoi sdraiare / sei
stanco morto / sicché xxx // vabbè / stanotte si
dorme qui //
[ifammn03]8
2.5.
della proprietà (nada, per niente) e il grado considerato
standard. Questo tratto negativo può essere misurato per
mezzo di altre espressioni di grado, come gli Avv.
quantitativi di grado, gli Avv in -mente e l’esclamativo
che/qué, che ricoprono la funzione di modificatori
-sempre preposti- del SA già quantificato da poco. Se, ad
esempio, con riguardo a un certo regista cinematografico
diciamo che “è molto poco noto in Italia”, significa che il
suo grado di notorietà in Italia è molto lontano dal grado
che si ritiene il minimo per poter dire che è noto (Sánchez,
in stampa). Le occorrenze trovate nel corpus sono
scarsissime9:
(21) a. pero es que yo soy muy poco campestre //
[epubd118]10
b. // l’utilizzazione didattica / è decisamente poco
convincente / [imedts02]
Comparazioni prototipiche
Infine, anche le comparazioni prototipiche vanno
considerate modificatori di grado, come insieme a M.
Borreguero ho avuto modo di difendere in un’altra sede
(Guil e Borreguero Zuloaga, in stampa):
(20) a. / porque además está gorda / está fea / está
arrugada como una pasa / tiene el pelo de bruja
[efamdl02]
b. *ROS: [<] <però> / io so’ andata diritta <hhh> ...
*MAR: [<] <allora è &propr > +
*ROS: / come un fuso // icché vo’ fare? quando
uno l’ è ignorante [ifamdl07]
In questi casi non si tratta di paragonare due entità, ma
di stabilire il grado estremo in cui una proprietà è
posseduta da un’entità, per analogia con un’altra entità
che, secondo i parlanti, rappresenta il prototipo massimo
di detta proprietà. Anche in questo caso sono escluse le
combinazioni con altri elementi quantificatori.
3.2.
Modificatori nei sintagmi comparativi
L’insieme formato dall’A più il quantificatore di grado
comparativo di disuguaglianza può venire, a sua volta,
quantificato da un’altra espressione di grado che misura la
differenza esistente tra il grado della proprietà quantificata
è il grado preso come standard, rispetto al quale viene
confrontato:
(22) a. un grande paese / rassicurato e riconosciuto / è
sempre molto meno pericoloso / di un grande
paese emarginato e rifiutato [imedts07]
b. se ha quedado un poco más tranquilo [enatpe01]
Lo stesso succede con gli aggettivi comparativi
sintetici, che esprimono cioè lessicalmente il grado
comparativo:
(23) a. ha un’efficacia / sinceramente / molto minore /
rispetto a quella della terapia intramuscolare //
[inatco03]
3. Modificatori del SA
b. / che hanno avuto risultati un [/] un po’ migliori /
[ipubd104]
Grande importanza riveste la questione della
segmentazione del sintagma per distinguere tra i
modificatori dell’A (o del sintagma formato dalla testa
aggettivale più il suo eventuale complemento) e quegli
altri elementi che modificano il SA nel suo insieme,
persino nel caso che sia già stato quantificato.
3.1.
Modificatori di [poco + A]
Come abbiamo visto prima, sia in italiano sia in
spagnolo, poco si distingue dagli altri Avv di grado per
denotare un segmento negativo della scala quantificativa,
vale a dire, il tratto che intercorre tra l’assenza assoluta
8
Come prima accennato, purtroppo non ho trovato altre
occorrenze simili nel corpus, come potrebbero essere espressioni
comunissime come povero in canna, pieno fino all’orlo o cretino
patentato, e in spagnolo pobre de solemnidad, feo con ganas o
tonto perdido.
c. tienen una libertad / de determinar su voluntad /
mucho mayor que la de otras personas en la
sociedad / no ? [enatte03]
9
Vorrei solo accennare che è possibile che questa scarsità d’uso
abbia a che vedere con questioni di cortesia linguistica, dato il
valore negativo di poco e il suo possibile effetto di litote. Da
mettere in connessione con il fatto di aver trovato una molto
maggior presenza nel corpus del ‘positivo’ un po’/un poco. Per
lo spagnolo, Sánchez (in stampa: 24) propone esempi come:
demasiado poco importante, excesivamente poco preparado,
muy poco serio, bien poco astuto, suficientemente poco listo,
ideas algo poco claras, ¡qué poco listo es!. Riguardo all’italiano,
si potrebbe pensare a: molto poco interessante, abbastanza poco
razionale, un po’ poco convincente, assolutamente poco serio,
particolarmente poco intelligente.
10
Con l’A di relazione ricategorizzato come graduabile.
Modificatori dell’aggettivo
Queste sequenze appartengono al paradigma dei
sintagmi di misura, che manifestano il grado in cui una
proprietà attribuita a una determinata entità supera o non
raggiunge la misura che corrisponde ad un’altra (Bosque
1999: 229), allo stesso modo di:
(24) a. le lampade sono quattro volte più potenti dei
raggi solari [imedsc01]
b. ese cuarto nuestro de la lavadora / estaba cien
veces mejor que el tanatorio // [efamcv02]
Ma nel tema dei sintagmi di misura e della sua
formulazione diversa in italiano e in spagnolo a seconda si
tratti della modificazione di A comparativi o non
comparativi non mi è possibile entrare in questa sede.
Vorrei invece segnalare che dagli Avv di grado
quantitativo che possono modificare un A comparativo è
escluso in spagnolo demasiado (la misura eccessiva
rispetto all’usuale lascia supporre una comparazione
implicita) ma non troppo in italiano: anche se non ne ho
trovate occorrenze nel corpus e l’espressione troppo più11
sembra appartenere ad un registro antico e letterario, il
GRADIT ne offre due esempi presi da Boccaccio e il
GDLI di Battaglia ne offre sia uno di Panigarola che un
altro, ben più recente, di Papini, sempre col valore di
‘molto più’: «Avrete osservato di certo che il male
interessa. Gli uomini troppo più del bene [sic]» (s.v.
troppo).
Neanche lo spagnolo bien può precedere un A
comparativo, mentre è comune in questa funzione
l’italiano bene, il che potrebbe indicare una maggiore
componente quantitativa del suo corrispettivo spagnolo,
che sembra d’indole più qualitativa:
(25) e a vedere / eventi / ben più gravi [inatps03]
Ma l’aspetto veramente curioso è il comportamento
degli Avv in -mente, sia in italiano sia in spagnolo: non
tutti quelli che hanno assunto valore di grado, e per
ragioni che mi sfuggono, vengono ammessi dagli A
comparativi. Purtroppo ho potuto reperire nel corpus
soltanto un’occorrenza di questo tipo:
(26) [si parla di teste scolpite da Modigliani] c’è questo [/]
questo carrozziere a Livorno / mi pare si chiami
Carboni / che ha tirato fuori / tre teste / estremamente
più rifinite delle altre / [imedts01]
proprio con l’Avv estremamente, che insieme a
completamente e assolutamente, sono i tre con maggiore
presenza nel corpus italiano.
Nemmeno l’ottica contrastiva sembra essere di grande
aiuto nel determinare le possibili restrizioni lessicali
combinatorie, che teoricamente potrebbero agire sia sulle
proprietà sia sui quantificatori. E così abbiamo, ad
esempio, casi coincidenti in entrambe le lingue, sia
nell’incompatibilità (27) sia nella compatibilità (28),
11
Non ho trovato, invece, attestazione alcuna di troppo meno.
oppure combinazioni sentite come di uso frequente in
italiano ma molto marginali o anche non ‘naturali’ in
spagnolo (29), o persino chiaramente estranee a una lingua
ma accettabili nell’altra (30):
(27) a. *soluzione totalmente più bella
b. *edificio completamente più nuovo
c. *modi eccessivamente meno sbrigativi
d. *mirada totalmente más atractiva
e. *actitud completamente más hostil
f. *estudio excesivamente menos minucioso
(28) a. industria infinitamente meno potente
b. comportamento leggermente meno aggressivo
c. scalata notevolmente più pericolosa
d. problema infinitamente más complejo
e. visita ligeramente más breve
f. trabajo notablemente más fácil
(29) a. prezzi decisamente più convenienti
b. lettura estremamente meno interessante
c. episodio enormemente più grave
d. ???edificio decididamente más espectacular
e. ???piedra extremadamente menos dura
f. ???relaciones enormemente más numerosas
(30) a. spettacolo ampiamente più divertente
b. *espectáculo ampliamente más divertido
3.3. Altri avverbi modificatori nel SA
Infine, diversi Avv possono modificare non solo l’A,
ma il SA nel suo insieme. Dai dati ricavati dal C-ORALROM emerge il fatto che si tratta di Avv senza valore di
grado e, proprio per questo, sono compatibili con gli
elementi quantificatori, cioè possono modificare il SA
persino una volta quantificato. Sono riconducibili ai
seguenti gruppi:
•
avverbi focalizzanti:
(31) a. *ANN: sì // la mano è / <un po’> + *LRT: [<] <è
anche più> impegnativa / <è anche più> +
*ANN: [<] <sì // ma poi è più > + *LRT: [<] <
pesante > / [ifamcv26]
b. asegura que la calidad del caudal del Segura / es
incluso peor / que el agua residual de las
principales ciudades
[emedrp05]
•
avverbi temporali e aspettuali:
(32) a. // quando si trattava di uccidere / era sempre molto
pietoso // non gli piaceva uccidere // [imedrp01]
b. / questa unità qui / viene fuori / in una maniera /
ancora più evidente // perché quello che
cercherò di illustr [inatco01]
c. / presenta aspetti ancora estremamente
interessanti //
[inatco01]
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d. *RAU: bueno / que son siempre muy pesados con
este tema / [epubdl04]
e. / y fíjate / Ainhoa estaba ya un poco borracha /
[efammn03]
•
avverbi modali epistemici:
(33) a. / in una dimensione / probabilmente meno
tangibile / rispetto / ai / criteri / un po’ empirici / un
po’ epidermici / con i quali alimentiamo / le nostre
/ valutazioni / [inatla01]
b. *FRA: eh // probabilmente un pochettino più
<lungo> // [ifamcv05]
c. / para obtener / &eh / resultados / hhh /
probablemente poco espectaculares / en el ámbito
de &investiga [/] de investigación / [enatbu03]
•
avverbi di prospettiva o di punto di vista:
(34) a. della costruzione di una società ambientalmente /
e socialmente / più sostenibile / più accettabile /
più equa / [inatpd01]
b. / creando además un [/] un [/] un paisaje
estéticamente muy aceptable / [enatte01]
4. Considerazioni conclusive
Partendo dall’assunzione che i modificatori
dell’aggettivo abbiano valore quantitativo, nelle pagine
precedenti ho cercato di organizzare le diverse espressioni
in gioco a seconda delle possibilità di segmentazione
offerte dal SA, facendomi guidare sempre dalla
compatibilità o meno della loro combinazione. Questo
criterio della segmentazione si è rivelato decisivo rispetto
a quello della posizione nella distinzione tra modificatori e
complementi dell’A e del SA, così come il valore
quantitativo dell’espressione è cruciale per la sua
identificazione come modificatore nonostante la sua
eventuale apparenza di complemento più o meno
lessicalizzato. Da ultimo, la distinzione operata tra
modificatori della testa aggettivale e modificatori del SA
nel suo insieme permette di essere interpretata, a mio
avviso, come un altro segno del parallelismo che
intercorre tra la struttura del SA e quella del SV.
5. Riferimenti
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De Mauro, T. et al. (1993). Lessico di frequenza
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Guil, P. e Borreguero Zuloaga, M. (in stampa).
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NUNC come base per l’analisi contrastiva. In Atti
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