Pura Guil
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Cresti, E. (a cura di) Prospettive nello studio del lessico italiano, Atti SILFI 2006. Firenze, FUP: Vol II, pp. 491-496 Modificatori dell’aggettivo Pura Guil Universidad Complutense de Madrid Abstract Verranno qui presi in esame, in ottica contrastiva italiano-spagnolo, diversi elementi che possono fungere da modificatori dell’aggettivo e che sembrano essere più numerosi e variegati di quelli che abitualmente vengono segnalati, con lo scopo di far luce sulle restrizioni di cooccorrenza osservate. 1. Introduzione La struttura del sintagma aggettivale (SA) viene di solito descritta, sia in italiano che in spagnolo, come ha fatto, ad es., Lonzi (1991: 343): [SA [SAvv] A [SP / F]]; vale a dire, la testa aggettivale può essere preceduta da un sintagma avverbiale (SAvv) che ne funge da modificatore, ed eventualmente seguita da un complemento, costituito da un sintagma preposizionale (SP) oppure da una frase introdotta da preposizione (F)1. Gli avverbi (Avv) che fungono da specificatori di aggettivi (A) (e di Avv), secondo Lonzi (1991: 345-346), sono “avverbi di grado (come leggermente) e di quantità (come poco), nonché una sottoclasse degli avverbi di maniera, i risultativi (...), che possono assumere valore di grado, come mortalmente, gravemente, perfettamente, usati analogamente ai primi” e anche “focalizzatori come solo, anche, perfino, e avverbi in -mente o lessicali (...) rafforzativi e restrittivi (...) [ad es. proprio, ben, meramente, esclusivamente]”. Inoltre l’autrice indica che “tutti precedono la testa (…) aggettivale”. Similmente, anche se varia la nomenclatura, Salvi e Vanelli (2004: 170-171) elencano, come possibili modificatori, davanti ad un A, avverbi di quantità (molto, tanto, estremamente, discretamente), di grado (più e meno) e avverbi focalizzatori (proprio, solo, anche, così). Invece Bosque (1999) offre un ventaglio di possibili modificatori dell’A in spagnolo. A partire dal suo lavoro, intendo qui esaminare i modificatori sintattici dell’A, in ottica contrastiva italiano-spagnolo, sulla base dei dati offerti per entrambe le lingue dal corpus C-ORAL- ROM (Cresti e Moneglia, 2005), dato che, secondo quanto sottolineano i loro autori, è integrato da corpora comparabili, in base alla tipologia dei testi e alle loro dimensioni relative2. 2. Modificatori dell’aggettivo I modificatori dell’A vengono generalmente interpretati come “quantificatori”3, ossia come elementi 1 Ciononostante, per una possibile analisi degli aggettivi graduati in termini di ‘struttura di frase complessa’, in cui l’espressione di grado ne costituisce la testa funzionale, cfr. Sánchez (in stampa). 2 Sono molto grata ad Anna-Maria De Cesare e Cristina Sánchez López della loro gentilezza nel farmi avere copia dei suoi lavori, (rispettivamente 2002 e 2006), che mi sono stati di grande aiuto. Ringrazio anche Massimo Moneglia e Alessandro Panunzi per gli utili suggerimenti riguardo alla sintassi di interrogazione del C-ORAL-ROM. 3 Per chiarezza espositiva, userò qui il termine ‘quantificazione’ senza fare ulteriori distinzioni nozionali. Cfr. De Cesare (2002) per un’acuta e utile caratterizzazione distintiva tra i concetti quantificazione e intensificazione, ma anche per la messa in luce che stabiliscono la misura o la portata in cui si attribuisce la proprietà denotata dall’A. È chiaro, quindi, che tali modificatori saranno solo ammessi dagli A che siano graduabili. Nei prossimi paragrafi presenterò un elenco degli elementi che adempiono una tale funzione, fondamentalmente basato sui dati trovati nel C-ORALROM. 2.1. Avverbi di grado I modificatori più comuni e caratteristici sono gli Avv di grado (di “quantità”, secondo Lonzi, 1991). Precedono sempre l’A e costituiscono le occorrenze più numerose nel corpus in entrambe le lingue: (1) a. queste persone / a quanto ho capito / però / erano abbastanza giovani // [ifamcv01] b. sì // anche lei non è che fosse tanto <tranquilla / eh / come nervi / infatti> [ifamcv04] c. / la sporta è troppo grossa // [ifamcv06] (2) a. / algo muy gordo tendría que pasar / [efammn04] b. / ya estoy un poco harta de quedar con él / [efamcv01] c. era un pelín celosa / un pelín posesiva / [efammn04] Avverbi come molto, assai, troppo, un po’, un tantino4 oppure muy, algo, demasiado, servono a misurare l’estensione in cui la proprietà in questione supera un certo valore standard, condizionato da una classe di confronto, esplicita o implicita. Il fatto che tutti denotino che la proprietà si dà in un certo grado che è sempre al di sopra dello standard, anche se ognuno aggiunge sfumature significative diverse, fa sì che non possano venir combinati tra di loro, allo scopo di evitare ridondanze e/o contraddizioni: (*molto) abbastanza giovani; (*demasiado) muy gordo. Per l’espressione della mancanza assoluta della proprietà, abbiamo, in contesti negativi, nada e per niente (nient’affatto) che, logicamente, non sono compatibili con altri quantificatori: (3) / pero esto tampoco es nada difícil / [etelef10] tanto delle differenze quanto dei punti in comune esistenti tra intensificazione, modalizzazione e focalizzazione. 4 Usato con valore avverbiale, naturalmente. Pura Guil Invece poco, in italiano e in spagnolo, serve a esprimere che la proprietà denotata dall’A non raggiunge il grado standard (Sánchez, in stampa ): (4) a. questo referendum sugli spot è &p [/] poco chiaro / [ifamd113] b. mejorar las posibilidades de empleo de / personas / sobre todo / poco cualificadas / [emedin02] Si tratta, quindi, di una grandezza al di sotto dello standard, di un grado deficitario, e cioè né gli spot di (4a) riescono ad avere la proprietà denotata dall’A chiaro, né le persone di (4b) possiedono le competenze richieste per essere ritenute cualificadas. Questo significato di poco, che lo rende diverso da tutte le altre espressioni quantitative di grado, ha come conseguenza un comportamento sintattico pure diverso, come si vedrà in 3.1. Sempre d’accordo con Sánchez (in stampa), l’altra proprietà distintiva di poco è il suo significato intrinsecamente negativo. 2.2. Avverbi in -mente In (5) e (6) abbiamo degli esempi con avverbi che denotano il rapporto parte-tutto, altri che rappresentano il grado sommo o quello medio e altri pienamente valutativi: (5) a. / che ha saputo dare una segnalazione / assolutamente precisa / estremamente esatta // [imedrp04] b. delle vacche / straordinariamente capaci di fare latte // [imedts06] c. [/] questa discussione / diciamo è relativamente recente ? [ipubmn04] d. *FRA: [<] <una cosa semplice> / guarda // *EMI: è spudoratamente <semplice> // [ifamcv06] (6) a. // es un problema totalmente distinto // [emedin05] b. una tierra magníficamente saludable // [emedts10] c. / y al día siguiente a las siete y media de la mañana / pues / &eh / Mustafa / &eh / razonablemente despierto / para la noche que se había pasado / estaba en la puerta / [efammn09] d. es un libro / espectacularmente bueno / prologado por Cabrera Infante / [emedts04] Si noti che (6c) offre un complemento introdotto dalla preposizione para che rende esplicito il criterio pragmatico sul quale è stata ordinata la scala quantificativa. La maggior parte di questi Avv sono preposti all’A. Ma non sempre: anche se in numero certamente molto minore, si possono rilevare nel corpus degli Avv posposti all’A, ma sempre all’interno della stessa unità tonale, il che vuol dire che, apparentemente, non si tratta di un’ aggiunta quantificativa a posteriori: (7) a. *SER: no / la po[r]ta era proprio aperta // *ROB: aperta completamente ? [itelpv14] b. y ya no lo puedes dejar // porque / yo ahora estoy / enganchado totalmente // es una especie de droga / no ? / adictiva [emedrp04] Questi Avv in -mente non compaiono in combinazione con gli Avv di grado visti prima (a eccezione di poco, cfr. 3.1). Non sarebbero ammissibili combinazioni come: (8) a. una segnalazione / (*molto) assolutamente precisa / (*troppo) estremamente esatta // b. // es un problema (*un poco) totalmente distinto // Quest’incompatibilità -spiegabile per questioni di ridondanza e/o contraddizione- avviene a causa dell’implicito valore di grado assunto da questi Avv. Infatti, quando svolgono la funzione di specificatori il loro senso proprio viene attenuato e acquisiscono una sfumatura semantica diversa. Ad esempio, terribilmente doloroso, non denota una proprietà che incuta terrore e grande spavento, ma accenna al fatto che il dolore si manifesta in grado estremo. Sugli Avv in -mente v. 3. 2.3. Altri elementi specificatori È possibile segnalare altri elementi che hanno quest’interpretazione di grado e possono fungere quindi da specificatori dell’A. Nessuno può essere accoppiato con altre espressioni di grado. Senza pretese di esaustività, vediamone alcuni casi. 2.3.1. Ben / bien In spagnolo abbiamo l’Avv bien preposto ad A, che aggiunge alla valutazione quantitativa un’altra qualitativa: (9) *MAD: pues bien rico / que está el potaje / eh ? [efamdl10] Anche in italiano, con valore di grado a mio avviso, troviamo ben, considerato da Lonzi (1991: 342) un “rafforzativo dell’asserzione”, mentre la struttura “ben + A” è ritenuta da Rigamonti come elemento a polarità positiva e accomunata “ai superlativi polari perché rimanda (…) all’estremo di una scala argomentativa” (1991: 270). L’occorrenza di (10) -si parla di Totò- è interessante perché ne offre una parafrasi: (10) /non era / poi / quel mattacchione che sembrava / in cinema / in teatro // era ben diverso // era un tipo + xxx un [/] <un carattere molto diverso > // [ifamdl01] 2.3.2. Bello Qualcosa di simile troviamo, questa volta solo in italiano, non in spagnolo, nell’uso di “bello + A”, che Modificatori dell’aggettivo sembra indicare l’intensificazione dell’apprezzamento positivo della qualità: (11) [<] qui / <son con la mi’ mamma> // guarda com’ ero bella grassa / guarda // [ifamcv01] 2.3.3. Tutto / todo In spagnolo ho reperito nel corpus parecchie occorrenze dell’uso di “todo + A” con valore di intensificatore di grado: (12) // o sea / por ejemplo / Óscar cuenta un chiste / hhh / cuenta / sabes que Óscar está siempre de coña / pues cuenta un chiste / y el otro / pues no tiene gracia // y lo dice todo / hhh [/] y lo dice todo serio // pues / qué pasa ? porque yo no entiendo / el chiste // [efammn03] 2.3.5. Che, quanto / Qué, cómo de Non sono reperibili nel corpus occorrenze dell’interrogativo italiano “quanto + A”, e nemmeno del corrispettivo interrogativo spagnolo “cómo de + A” (tipo: quanto alto è diventato tuo figlio? / ¿Cómo de alto está ya tu hijo?). Invece il quantificatore esclamativo “qué + A” si rivela come uno degli espedienti più frequentemente usati in spagnolo (nei miei dati, occupa il secondo posto nella graduatoria di frequenza d’uso dei modificatori, dopo gli Avv di grado). “Che + A” è abbastanza ben rappresentato nel corpus italiano, ma in misura molto minore del suo correlato spagnolo: (16) a. / ¡uh! / qué sosa tienes esta casa y qué fea // [efamdl02] b. // che bella faccia / aveva // [ifamcv01] In modo analogo, “tutto + A” può esprimere in italiano il grado sommo in cui è posseduta la qualità, come succede in (13a) (si osservi che non ammette la parafrasi: *tutto io sono arrivato a Matera contento, bensì io sono arrivato a Matera molto contento); invece (13b) esemplificherebbe un uso di tutto indicante che la proprietà si applica all’entità in ogni sua parte (parafrasabile: tutto il cappuccio era rosso): (13) a. [<] <io sono> arrivato a Matera / tutto contento / allegro / era una bellissima giornata / [ifamcv17] b. aveva un mantello / con un cappuccio tutto rosso [ifammn25] 2.3.4. Così, uguale / Así de, igual de Con interpretazione di grado ci sono anche in spagnolo así e igual, che richiedono la preposizione de prima dell’A: (14) a. / así de fácil / y así de crudo // Con interpretazione di grado troviamo in italiano così -Avv risultativo, secondo Lonzi (1991: 344)- che si unisce per semplice adiacenza all’A: (15) siccome sono stati e sono così rari / non è che / in un batter d’ occhio te li posso dire tutti // [ifamdl01] Si osservi che in italiano, l’Avv uguale anziché precedere, segue l’A che modifica. Ma purtroppo non ne ho trovato occorrenze nel corpus5. Sono bravi uguale, è l’esempio offerto dal GRADIT. Non ho trovato nel corpus nemmeno occorrenze di forte, col valore intensificativo segnalato, tra gli altri, da Berruto (1990: 145), tipo acida forte, e che, anche se posposto all’A, ne funge da modificatore. Forme analitiche e locuzioni In base alla loro interpretazione di grado e al fatto che non ammettono altri quantificatori, vanno considerate modificatori, a mio avviso, certe forme analitiche preposte all’A, per la maggior parte appartenenti, almeno in spagnolo, alla lingua colloquiale. Purtroppo, gli studi lessicostatistici hanno dimostrato che, come diceva De Mauro in conclusione del LIP (1993: 155 e 156), la vivacità, ricchezza, poeticità ecc. del parlato è un fallace mito e l’uso della variatio vi è tendenzialmente assente. E così le occorrenze rilevate nel corpus sono assai scarse: (17) a. pero que resultó ya de lo más familiar // [efamdl30] 6 b. // y la mar de contenta ya // [epubdl06] c. / è del tutto ragionevole / [emedrp05] b. la amistad entre Beatriz y yo / que sigue siendo igual de fuerte [efammn04] 5 2.4. [imedts03] Ma anche dopo l’A sono reperibili altre espressioni modificatrici, con la stessa interpretazione di grado e la stessa incompatibilità con altri quantificatori. Dunque, nonostante si tratti di Sprep, non si possono ritenere complementi, ma modificatori preposizionali aggettivali, casi come quelli di: (18) a. si pranzava hhh // con questa gente / un po’ speciale // io / proprio / provinciale al massimo // non ero andata mai / via di casa // un paesino della Calabria // [ifamdl05]7 b. [si parla di aerei] <claro / pero es que el de China / iba> / completo / hasta la bandera / vamos // [efamcv15] Il modificatore di (18b) denota il limite o grado estremo in cui si applica la proprietà. 6 7 Con l’A di relazione ricategorizzato come graduabile. Con l’A di relazione ricategorizzato come graduabile. Pura Guil Allo stesso modo, certe locuzioni, di solito circoscritte a determinati A, -quindi, non si tratta di un processo produttivo-, fungono da modificatori di grado posposti: (19) a. / a mí me pone histérica perdida // [epubdl07] b. *VRI: [parlano dell’AIDS] esa capacidad de latencia / esa capacidad / de / mantenerse / &eh / <dormido> / *BLA: [<] <quieto parado> // *VRI: / quieto parado / en el organismo / ocho o diez años / [emedts11] c. / insomma / era pazza ...<scatenata>// [ifamcv04] d. // vedi il posto / di dove ti puoi sdraiare / sei stanco morto / sicché xxx // vabbè / stanotte si dorme qui // [ifammn03]8 2.5. della proprietà (nada, per niente) e il grado considerato standard. Questo tratto negativo può essere misurato per mezzo di altre espressioni di grado, come gli Avv. quantitativi di grado, gli Avv in -mente e l’esclamativo che/qué, che ricoprono la funzione di modificatori -sempre preposti- del SA già quantificato da poco. Se, ad esempio, con riguardo a un certo regista cinematografico diciamo che “è molto poco noto in Italia”, significa che il suo grado di notorietà in Italia è molto lontano dal grado che si ritiene il minimo per poter dire che è noto (Sánchez, in stampa). Le occorrenze trovate nel corpus sono scarsissime9: (21) a. pero es que yo soy muy poco campestre // [epubd118]10 b. // l’utilizzazione didattica / è decisamente poco convincente / [imedts02] Comparazioni prototipiche Infine, anche le comparazioni prototipiche vanno considerate modificatori di grado, come insieme a M. Borreguero ho avuto modo di difendere in un’altra sede (Guil e Borreguero Zuloaga, in stampa): (20) a. / porque además está gorda / está fea / está arrugada como una pasa / tiene el pelo de bruja [efamdl02] b. *ROS: [<] <però> / io so’ andata diritta <hhh> ... *MAR: [<] <allora è &propr > + *ROS: / come un fuso // icché vo’ fare? quando uno l’ è ignorante [ifamdl07] In questi casi non si tratta di paragonare due entità, ma di stabilire il grado estremo in cui una proprietà è posseduta da un’entità, per analogia con un’altra entità che, secondo i parlanti, rappresenta il prototipo massimo di detta proprietà. Anche in questo caso sono escluse le combinazioni con altri elementi quantificatori. 3.2. Modificatori nei sintagmi comparativi L’insieme formato dall’A più il quantificatore di grado comparativo di disuguaglianza può venire, a sua volta, quantificato da un’altra espressione di grado che misura la differenza esistente tra il grado della proprietà quantificata è il grado preso come standard, rispetto al quale viene confrontato: (22) a. un grande paese / rassicurato e riconosciuto / è sempre molto meno pericoloso / di un grande paese emarginato e rifiutato [imedts07] b. se ha quedado un poco más tranquilo [enatpe01] Lo stesso succede con gli aggettivi comparativi sintetici, che esprimono cioè lessicalmente il grado comparativo: (23) a. ha un’efficacia / sinceramente / molto minore / rispetto a quella della terapia intramuscolare // [inatco03] 3. Modificatori del SA b. / che hanno avuto risultati un [/] un po’ migliori / [ipubd104] Grande importanza riveste la questione della segmentazione del sintagma per distinguere tra i modificatori dell’A (o del sintagma formato dalla testa aggettivale più il suo eventuale complemento) e quegli altri elementi che modificano il SA nel suo insieme, persino nel caso che sia già stato quantificato. 3.1. Modificatori di [poco + A] Come abbiamo visto prima, sia in italiano sia in spagnolo, poco si distingue dagli altri Avv di grado per denotare un segmento negativo della scala quantificativa, vale a dire, il tratto che intercorre tra l’assenza assoluta 8 Come prima accennato, purtroppo non ho trovato altre occorrenze simili nel corpus, come potrebbero essere espressioni comunissime come povero in canna, pieno fino all’orlo o cretino patentato, e in spagnolo pobre de solemnidad, feo con ganas o tonto perdido. c. tienen una libertad / de determinar su voluntad / mucho mayor que la de otras personas en la sociedad / no ? [enatte03] 9 Vorrei solo accennare che è possibile che questa scarsità d’uso abbia a che vedere con questioni di cortesia linguistica, dato il valore negativo di poco e il suo possibile effetto di litote. Da mettere in connessione con il fatto di aver trovato una molto maggior presenza nel corpus del ‘positivo’ un po’/un poco. Per lo spagnolo, Sánchez (in stampa: 24) propone esempi come: demasiado poco importante, excesivamente poco preparado, muy poco serio, bien poco astuto, suficientemente poco listo, ideas algo poco claras, ¡qué poco listo es!. Riguardo all’italiano, si potrebbe pensare a: molto poco interessante, abbastanza poco razionale, un po’ poco convincente, assolutamente poco serio, particolarmente poco intelligente. 10 Con l’A di relazione ricategorizzato come graduabile. Modificatori dell’aggettivo Queste sequenze appartengono al paradigma dei sintagmi di misura, che manifestano il grado in cui una proprietà attribuita a una determinata entità supera o non raggiunge la misura che corrisponde ad un’altra (Bosque 1999: 229), allo stesso modo di: (24) a. le lampade sono quattro volte più potenti dei raggi solari [imedsc01] b. ese cuarto nuestro de la lavadora / estaba cien veces mejor que el tanatorio // [efamcv02] Ma nel tema dei sintagmi di misura e della sua formulazione diversa in italiano e in spagnolo a seconda si tratti della modificazione di A comparativi o non comparativi non mi è possibile entrare in questa sede. Vorrei invece segnalare che dagli Avv di grado quantitativo che possono modificare un A comparativo è escluso in spagnolo demasiado (la misura eccessiva rispetto all’usuale lascia supporre una comparazione implicita) ma non troppo in italiano: anche se non ne ho trovate occorrenze nel corpus e l’espressione troppo più11 sembra appartenere ad un registro antico e letterario, il GRADIT ne offre due esempi presi da Boccaccio e il GDLI di Battaglia ne offre sia uno di Panigarola che un altro, ben più recente, di Papini, sempre col valore di ‘molto più’: «Avrete osservato di certo che il male interessa. Gli uomini troppo più del bene [sic]» (s.v. troppo). Neanche lo spagnolo bien può precedere un A comparativo, mentre è comune in questa funzione l’italiano bene, il che potrebbe indicare una maggiore componente quantitativa del suo corrispettivo spagnolo, che sembra d’indole più qualitativa: (25) e a vedere / eventi / ben più gravi [inatps03] Ma l’aspetto veramente curioso è il comportamento degli Avv in -mente, sia in italiano sia in spagnolo: non tutti quelli che hanno assunto valore di grado, e per ragioni che mi sfuggono, vengono ammessi dagli A comparativi. Purtroppo ho potuto reperire nel corpus soltanto un’occorrenza di questo tipo: (26) [si parla di teste scolpite da Modigliani] c’è questo [/] questo carrozziere a Livorno / mi pare si chiami Carboni / che ha tirato fuori / tre teste / estremamente più rifinite delle altre / [imedts01] proprio con l’Avv estremamente, che insieme a completamente e assolutamente, sono i tre con maggiore presenza nel corpus italiano. Nemmeno l’ottica contrastiva sembra essere di grande aiuto nel determinare le possibili restrizioni lessicali combinatorie, che teoricamente potrebbero agire sia sulle proprietà sia sui quantificatori. E così abbiamo, ad esempio, casi coincidenti in entrambe le lingue, sia nell’incompatibilità (27) sia nella compatibilità (28), 11 Non ho trovato, invece, attestazione alcuna di troppo meno. oppure combinazioni sentite come di uso frequente in italiano ma molto marginali o anche non ‘naturali’ in spagnolo (29), o persino chiaramente estranee a una lingua ma accettabili nell’altra (30): (27) a. *soluzione totalmente più bella b. *edificio completamente più nuovo c. *modi eccessivamente meno sbrigativi d. *mirada totalmente más atractiva e. *actitud completamente más hostil f. *estudio excesivamente menos minucioso (28) a. industria infinitamente meno potente b. comportamento leggermente meno aggressivo c. scalata notevolmente più pericolosa d. problema infinitamente más complejo e. visita ligeramente más breve f. trabajo notablemente más fácil (29) a. prezzi decisamente più convenienti b. lettura estremamente meno interessante c. episodio enormemente più grave d. ???edificio decididamente más espectacular e. ???piedra extremadamente menos dura f. ???relaciones enormemente más numerosas (30) a. spettacolo ampiamente più divertente b. *espectáculo ampliamente más divertido 3.3. Altri avverbi modificatori nel SA Infine, diversi Avv possono modificare non solo l’A, ma il SA nel suo insieme. Dai dati ricavati dal C-ORALROM emerge il fatto che si tratta di Avv senza valore di grado e, proprio per questo, sono compatibili con gli elementi quantificatori, cioè possono modificare il SA persino una volta quantificato. Sono riconducibili ai seguenti gruppi: • avverbi focalizzanti: (31) a. *ANN: sì // la mano è / <un po’> + *LRT: [<] <è anche più> impegnativa / <è anche più> + *ANN: [<] <sì // ma poi è più > + *LRT: [<] < pesante > / [ifamcv26] b. asegura que la calidad del caudal del Segura / es incluso peor / que el agua residual de las principales ciudades [emedrp05] • avverbi temporali e aspettuali: (32) a. // quando si trattava di uccidere / era sempre molto pietoso // non gli piaceva uccidere // [imedrp01] b. / questa unità qui / viene fuori / in una maniera / ancora più evidente // perché quello che cercherò di illustr [inatco01] c. / presenta aspetti ancora estremamente interessanti // [inatco01] Pura Guil d. *RAU: bueno / que son siempre muy pesados con este tema / [epubdl04] e. / y fíjate / Ainhoa estaba ya un poco borracha / [efammn03] • avverbi modali epistemici: (33) a. / in una dimensione / probabilmente meno tangibile / rispetto / ai / criteri / un po’ empirici / un po’ epidermici / con i quali alimentiamo / le nostre / valutazioni / [inatla01] b. *FRA: eh // probabilmente un pochettino più <lungo> // [ifamcv05] c. / para obtener / &eh / resultados / hhh / probablemente poco espectaculares / en el ámbito de &investiga [/] de investigación / [enatbu03] • avverbi di prospettiva o di punto di vista: (34) a. della costruzione di una società ambientalmente / e socialmente / più sostenibile / più accettabile / più equa / [inatpd01] b. / creando además un [/] un [/] un paisaje estéticamente muy aceptable / [enatte01] 4. Considerazioni conclusive Partendo dall’assunzione che i modificatori dell’aggettivo abbiano valore quantitativo, nelle pagine precedenti ho cercato di organizzare le diverse espressioni in gioco a seconda delle possibilità di segmentazione offerte dal SA, facendomi guidare sempre dalla compatibilità o meno della loro combinazione. Questo criterio della segmentazione si è rivelato decisivo rispetto a quello della posizione nella distinzione tra modificatori e complementi dell’A e del SA, così come il valore quantitativo dell’espressione è cruciale per la sua identificazione come modificatore nonostante la sua eventuale apparenza di complemento più o meno lessicalizzato. Da ultimo, la distinzione operata tra modificatori della testa aggettivale e modificatori del SA nel suo insieme permette di essere interpretata, a mio avviso, come un altro segno del parallelismo che intercorre tra la struttura del SA e quella del SV. 5. Riferimenti Bosque, I. (1999). El sintagma adjetival. 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