piano paese - Ambasciata d`Italia

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piano paese - Ambasciata d`Italia
Ministero degli Affari Esteri
Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie
Ufficio II
PIANO PAESE
2010-2012
Paese :SVIZZERA
INDICE
Parte A – dati statistici ed elementi valutativi
1.
INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE
1.1
LA COLLETTIVITÀ RESIDENTE
1.2
IL SISTEMA SCOLASTICO LOCALE
1.3
COLLABORAZIONE CON LE AUTORITÀ DEL PAESE
2.
CORSI DI LINGUA E CULTURA ITALIANA, CORSI PREPARATORI,
CORSI PER ADULTI
2.1
CORSI DI LINGUA E CULTURA
2.2
CORSI PREPARATORI (recupero, potenziamento, sostegno)
2.3
CORSI PER ADULTI
2.4
PERSONALE SCOLASTICO E FORMAZIONE PROFESSIONALE
2.5
ENTI GESTORI
Parte B – Programmazione triennale
3.
RISULTATI RAGGIUNTI NEL TRIENNIO PRECEDENTE
4.
PUNTI DI FORZA E ASPETTI PROBLEMATICI
5.
OBIETTIVI DEFINITI E ATTIVITÀ DA INTRAPRENDERE
6.
RISORSE NECESSARIE E FINANZIAMENTI PREVISTI
7.
COLLABORAZIONI PREVISTE
8.
MONITORAGGIO
2
TABULATI
1.3
TC
CONVENZIONI con le autorità scolastiche, statali o distrettuali
T1
Corsi curricolari
T 1s
Studenti dei corsi curriculari
T 1i
Modalità d’integrazione dei corsi curricolari
T2
Corsi extracurricolari
T 2s
Studenti dei corsi extracurriculari
T 3a
Studenti per nazionalità
T 3b
Studenti per ordine di scuola
2.2
T4
Corsi preparatori e relativi studenti
2.3
T5
Corsi per adulti e relativi studenti
T6
Personale del ruolo MAE
T 7a
Docenti locali
T 7b
Docenti locali per titolo di studio
T8
Corsi di formazione e aggiornamento
TE
Prospetto analitico relativo a ciascun Ente gestore
T9
Contributi sul Cap. 3153
T 10
Altri contributi ministeriali
T 11
Entrate e spese annuali degli Enti gestori
T 12
Corsi e studenti: previsione e consuntivo
2.1
2.4
2.5
3
Ambasciata d’Italia
…………………………………………BERNA…………………………………………
PARTE A
Dati statistici ed elementi valutativi
1.
INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE
1.1
COLLETTIVITÀ RESIDENTE
Caratteristiche della collettività residente.
La collettività italiana (compresi i cittadini con doppia cittadinanza italiana e svizzera) supera le
540.000 unità registrate in anagrafe consolare. La nostra collettività costituisce tuttora la più
consistente comunità straniera in Svizzera. Molto elevata è la componente dei connazionali di
seconda, terza e anche quarta generazione. Quest’ultimo dato spiega in larga misura la buona
integrazione nel tessuto sociale e culturale svizzero raggiunta negli ultimi anni.
Gli utenti dell’insegnamento dell’italiano in Svizzera sono principalmente gli alunni italiani o di
origine italiana compresi nella fascia d’età dell’obbligo scolastico. L’insegnamento della lingua
italiana interessa anche studenti svizzeri -o di altra nazionalità- che intendono conseguire una
certificazione delle proprie competenze linguistiche in italiano ed arricchire il proprio Portfolio
linguistico, nonché adulti e anziani – in un’ottica di educazione permanente.
4
Circoscrizione
Residenti
AIRE
Di cui in età di scuola
secondaria
Stima
residenti
di origine
italiana
Di cui in età
di scuola
materna
Di cui in età
di scuola
primaria
Obbligo
Oltre
Berna
35.125
n.d.
431
1.654
2.768
1.384
Basilea
91.586
n.d.
1.075
4.334
7.101
3.526
40.634
50.000
768
3.152
1.486
2.008
120.000
2.324
6.433
5.563
2.272
A. C. Wettingen
Ginevra
Losanna
A. C. Neuchatel
A.C. Sion
98.739
*Lugano
97.154
San Gallo
52.823
n.d.
1.272
4.877
1.402
n.d.
Zurigo
130.728
n.d.
4.648
9.651
5.006
5.080
546.789
170.000
10.518
30.101
23.326
14.270
TOTALE
* nella circoscrizione del Consolato Generale a Lugano non esistono corsi ex lege 153. Il dato
relativo ai residenti AIRE viene riportato solo per dar conto del totale degli iscritti nell’anagrafe
consolare in Svizzera.
5
1.2
IL SISTEMA SCOLASTICO LOCALE
Caratteristiche della struttura dell’amministrazione scolastica locale (a livello centrale e
periferico)
L'assetto federale svizzero prevede una pluralità di sistemi scolastici ed educativi. La competenza scolastica
è assegnata ai singoli Cantoni (*). È possibile, tuttavia, evidenziare le seguenti caratteristiche comuni:
- una durata dell'obbligo scolastico da nove a undici anni, con l’introduzione progressiva della
frequenza a livello di scuola d’infanzia;
- un approccio metodologico-didattico alle discipline di tipo pragmatico;
- una precoce selezione scolastica: la scelta dell'indirizzo degli studi, determinata dal Consiglio di
classe sulla base della media dei voti (in particolare di matematica e della lingua locale:
tedesco/francese/italiano) avviene a conclusione del sesto (e in alcuni Cantoni, del quinto) anno di
scolarità;
- scuole speciali per ragazzi disabili;
- classi differenziali e classi di accoglienza per gli alunni con difficoltà di apprendimento e/o di
socializzazione; in alcuni cantoni si procede gradualmente all’introduzione di modelli scolastici
integrativi;
- organizzazione scolastica con orari spezzati, articolata su 9 mezze giornate la settimana (5 mattinate
e 4 pomeriggi) che lasciano, in genere, liberi il mercoledì pomeriggio ed il sabato; in alcuni cantoni
si assiste all’introduzione in via sperimentale di strutture a tempo pieno con modalità modulari;
- la presenza, oltre alle discipline di base, di numerose attività educative, quali studio di uno strumento
musicale, informatica, latino, attività manuali, danza, nuoto, pratiche sportive, ecc.;
- la scuola media (7-8-9-anno) si articola in 3 filoni: orientamento verso la maturità, orientamento
generalista e orientamento professionale con curricoli di studio differenziati;
- il sistema scolastico superiore si sviluppa nella formazione ginnasiale (suddivisa in indirizzi) di
durata che va dai due ai quattro anni, alla quale ha diritto di accesso solo il 25-30% circa della
popolazione scolastica e nella formazione professionale di durata che va dai due ai quattro anni. Il
maggiore, o minore, successo nella scolarità obbligatoria condiziona, pertanto, la possibilità di
accedere ai diversi indirizzi scolastici e della formazione. Quest'ultima prevede l'alternanza di spazi
dedicati all'apprendistato in azienda e di spazi di studio organizzati dalle scuole professionali;
- solo il ginnasio rilascia al termine degli studi il diploma di maturità federale che permette l’accesso
all’Università. Recentemente, è stata potenziata la formazione professionale, con la creazione di un
ulteriore anno di istruzione che attraverso la maturità professionale, consente ora (dopo un corso
universitario propedeutico) l’accesso alle università;
- il sistema di istruzione superiore post-scolastica prevede, oltre all’Università, le scuole di Alta
Formazione tecnica e professionale alle quali si accede per competenza, anche a partire dalla
maturità professionale. Si sottolinea l’elevata qualità degli studi promossi dalle scuole svizzere di
Alta Formazione e dai due Politecnici federali (EPF di Losanna e EPH di Zurigo);
- il sistema universitario elvetico ha ufficialmente adottato progressivamente il “modello di Bologna”
(3+2+3);
Nel referendum del 21 maggio 2006, gli Svizzeri si sono pronunciati a favore dell’armonizzazione dei
sistemi scolastici cantonali e della formazione professionale per permettere il riconoscimento, a livello
federale, dei titoli di studio conseguiti nelle diverse realtà locali.
(*) ZH-Zurigo; BE-Berna; LU-Lucerna; UR-Uri; SZ-Svitto; OW-Obwaldo; NW-Nidwaldo; GL-Glarona;
ZG-Zugo; FR-Friburgo; SO-Soletta; BS-Basilea-Città; BL-Basilea-Campagna; SH-Sciaffusa; ARAppenzello-Esterno; AI-Appenzello Interno; SG-San Gallo; GR-Grigioni; AG-Argovia; TG-Turgovia; TITicino; VD-Vaud; VS-Vallese; NE-Neuchâtel; GE-Ginevra; JU-Giura.
6
Grado di decentramento del sistema scolastico locale
Decentramento a livello cantonale e comunale.
Inizio e fine dell’obbligo scolastico
- Scolarizzazione a 6/7 anni
- Obbligo scolastico: 9/11 anni
- Inizio dell’anno scolastico tra agosto e settembre
- Durata minima di un anno scolastico: 38 settimane
- Anni di studio necessari per conseguire il diploma di maturità: almeno 12.
Cicli scolastici e durata di ciascuno
Ogni cantone della Confederazione ha una propria struttura di sistema scolastico (vedasi gli
allegati relativi ai Piani Paese delle singole Circoscrizioni Consolari), che tende alla
armonizzazione anche attraverso un progetto denominato “HarmoS”, messo a punto dalla
Conferenza dei Direttori Cantonali dell’Istruzione.
Grado di autonomia didattica e organizzativa delle scuole
Le scuole sono autonome dal punto di vista organizzativo e seguono un piano didattico per regioni
linguistiche.
Collocazione dello studio delle lingue straniere nell’ambito dei programmi scolastici
Nella Confederazione Elvetica, l’italiano è una delle lingue nazionali, così come recitano l'art. 40 e l’articolo
art. 70 della Costituzione.
La norma costituzionale (articolo 70) è articolata come segue:
- il capoverso 1 dichiara il tedesco, il francese e l'italiano lingue ufficiali della Confederazione;
- il capoverso 3 chiede alla Confederazione e ai Cantoni di adottare nuovi provvedimenti
nella politica linguistica e nella politica della comprensione (competenza
parallela tra Confederazione e Cantoni);
- il capoverso 4 impone alla Confederazione il nuovo obbligo di sostenere i Cantoni
plurilingui nell'adempimento dei loro compiti speciali;
- il capoverso 5 obbliga la Confederazione a sostenere i provvedimenti dei Cantoni
Grigioni e Ticino volti a conservare e promuovere le lingue romancia e italiana.
Sulla base del principio della "territorialità", in virtù del quale ciascuna regione linguistica difende
strenuamente la propria identità, l’italiano è lingua ufficiale del Canton Ticino e in quattro vallate dei
Grigioni.
Al di fuori di tali Cantoni l’italiano è insegnato come lingua straniera nel Gymnasium come disciplina
curriculare di base o come disciplina complementare opzionale. Ne risulta, dunque, un quadro abbastanza
articolato dell’insegnamento dell'italiano in Svizzera, come è emerso anche dai Convegni Internazionali di
Studi promossi da questa Ambasciata presso l’Università di Berna il 12 aprile 2003 e il 26 ottobre 2005.
Attualmente, in ogni cantone, a livello di scuola elementare, oltre alla lingua locale, si studia una seconda
lingua, che può essere una delle altre “lingue nazionali” (raramente l’Italiano o il Romancio) oppure
l’inglese. A livello di scuola secondaria viene introdotto lo studio di una terza lingua.
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Il Parlamento Federale ha approvato il 5 ottobre 2007 la “Legge sulle Lingue” che persegue due scopi
fondamentali: salvaguardare il quadrilinguismo, che è elemento costitutivo della Confederazione Svizzera, e
promuovere il plurilinguismo individuale e la conoscenza delle lingue nazionali. La Legge disciplina l'uso
delle lingue ufficiali definendo le competenze della Confederazione nel campo della promozione linguistica.
Ciò in particolare per il Romancio e per l’Italiano e comunque nel rispetto delle competenze in campo
scolastico dei singoli Cantoni. La Legge conferisce alla Confederazione più ampie competenze in materia di
politica linguistica, che saranno condivise con i Cantoni. Si intende così disciplinare l'uso delle lingue
ufficiali e definire le possibilità della Confederazione di adottare misure di promozione linguistica per
favorire la comprensione tra le varie comunità. La normativa chiede ai Cantoni di assicurare agli allievi della
scuola obbligatoria competenze in almeno una seconda lingua nazionale e in una straniera, che di fatto li
lascia liberi di scegliere se dare la precedenza a una lingua Nazionale oppure all’inglese. Una formulazione
neutrale quella adottata dal Parlamento, che ha tenuto conto della contrarietà del Consiglio Federale al varo
della legge, nonché delle resistenze di quei Cantoni che hanno scelto l’inglese “precoce” (una scelta,
quest’ultima, che non piace ovviamente ai Cantoni romandi, nei quali il tedesco è la lingua prioritaria). Tale
compromesso ricalca quanto deciso dagli stessi Cantoni in tema di armonizzazione dei curricoli di studio con
il progetto HarmoS che prevede la libertà di scelta in quest’ambito.
Nella prospettiva appunto dell’armonizzazione il progetto HarmoS prevede l’insegnamento di 2 lingue
straniere a livello elementare, la 1° a partire dalla 3° classe, la 2° dalla 5° classe.
La Legge federale sulle lingue e la comprensione tra le comunità linguistiche ( LLing) è entrata in vigore il
1° Gennaio 2010.
Collegamenti scuola-università relativamente all’insegnamento della lingue straniere
L’Università forma i docenti di lingua straniera delle scuole medie superiori e inferiori. L’abilitazione
all’insegnamento è rilasciata dalle Scuole di Specializzazione, che sono a livello cantonale. L’aggiornamento
dei docenti è a carico delle Direzioni scolastiche cantonali e delle Scuole di specializzazione.
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1.3 COLLABORAZIONE CON LE AUTORITÀ DEL PAESE
Descrizione dei rapporti con le Autorità politiche locali
I rapporti con le Autorità svizzere federali e cantonali sono positivi e articolati in relazione alla
struttura federativa del Paese.
In quest’azione con le Autorita’ locali, sia l’Ambasciata, sia i Titolari degli uffici Consolari si
raccordano con le istanze rappresentative della nostra comunità, in particolare con i Parlamentari
italiani della Circoscrizione estero residenti nella Confederazione, nonche’ con i membri del
C.G.I.E. e dei Com.It.Es. della Svizzera. A livello Circoscrizionale, per i contatti con le
Municipalita’, i Dirigenti scolastici mantengono con i Com.It.Es. e le Associazioni dei connazionali
una costante forma di consultazione diretta a veicolare l’informazione e a coordinare le iniziative ed
i progetti sul territorio.
Occorre tuttavia precisare che non esiste un’autorità a livello federale con competenze operative in
materia scolastica, in quanto queste spettano ai Cantoni. La Costituzione consente tuttavia al
Dipartimento Federale dell’Interno di poter eventualmente intervenire presso i Cantoni per
agevolare l’armonizzazione dei sistemi scolastici.
Una importante occasione di dialogo con le Autorità elvetiche è offerta dalle riunioni della
Commissione Culturale consultiva italo-svizzera (l’unica del genere messa in atto dalla
Confederazione con un altro Paese), nel cui ambito vengono discusse anche le problematiche
connesse alla diffusione ed insegnamento della lingua e della cultura italiana, nei loro molteplici
aspetti. Gli incontri hanno una cadenza biennale ed il prossimo si terrà in Svizzera nel 2011. Nella
c.d. “Consulta” sono presenti in qualità di membri per parte svizzera, fra gli altri, il Dipartimento
Federale degli Affari Esteri (DFAE), il Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento
dell’educazione, della cultura e dello sport del Canton Ticino, il Direttore della Radiotelevisione
svizzera di lingua italiana, mentre partecipano altresì ai lavori – oltre all’Ambasciatore d’Italia a
Berna e quello della Svizzera in Italia - vari Esperti, tra cui: il Capo del Centro di competenza per la
politica estera culturale del DFAE, :il Segretario Generale della Conferenza Universitaria Svizzera,
il Responsabile dell’Unità Scuole Universitarie presso la Segreteria di Stato per l’educazione e la
ricerca, il Capo Sezione cultura e società dell’Ufficio Federale della Cultura, il Capo Dipartimento
dell’educazione e della cultura del Cantone dei Grigioni, il Capo Affari Internazionali della
Conferenza dei direttori cantonali della Pubblica Educazione.
La XXI Sessione della Commissione Culturale Consultiva italo-svizzera si è tenuta a Roma il 18
dicembre 2009 e tra i temi molto significativi relativi alla collaborazione tra i due Paesi, quelli
attinenti la lingua italiana hanno riguardato:
o Settimana della lingua italiana nel mondo
o Legge federale sulle lingue
o Corsi di Lingua e Cultura Italiana
o Creazione di classi e/o sezioni bilingui-biculturali nelle scuole svizzere
o La collaborazione delle cattedre di Italianistica nelle università
o L’attività della Dante Alighieri
9
Descrizione delle forme di collaborazione con le Autorità scolastiche locali.
Esistono, in questo settore, alcune principali elementi di riferimento:
Le Dichiarazioni della CDPE (Conferenza Svizzera dei Direttori Cantonali della Pubblica
Istruzione) del 3 novembre 2000 relative al trentennale del concordato sulla coordinazione
scolastica. Vi si legge: "L'educazione e la cultura sono essenziali per il nostro Paese; permettono di
assicurare coesione nazionale e sono fondamentali come capacità di apertura verso l'Europa ed il
mondo. …(omissis)… Bisognerà, inoltre, promuovere e utilizzare scientemente lo scambio creativo
tra i connazionali di culture diverse presenti nel nostro Paese, siano esse nazionali o "immigrate";
Le Dichiarazioni della CDPE del 25 marzo 2004 concernenti l’insegnamento delle lingue nella
scuola dell’obbligo, che hanno posto in evidenza l’importanza fondamentale dell’apprendimento
delle lingue quale obiettivo cruciale della formazione in giovane età. Vi si legge inoltre che gli
allievi parlanti una lingua materna straniera avranno la possibilità di consolidare tale competenza
linguistica.
L’Accordo intercantonale sull’armonizzazione dell’obbligo scolastico (HarmoS) del 14 giugno
2007 prevede all’art. 4 che , „per quanto concerne gli allievi immigrati i Cantoni sostengono i corsi
di lingua e cultura d’origine (corsi LCO) organizzati dai loro Paesi e dalle differenti comunità
linguistiche nel rispetto della neutralità religiosa e politica“.
Il 29-30 aprile 2010 ha avuto luogo a Thun il Convegno organizzato dalla CDPE sul tema „Le
lingue d’origine ed il multilinguismo nella scuola“, nel corso del quale sono state affrontate, tra
l’altro, le problematiche concernenti: 1) l’impatto dell’insegnamento della lingua d’origine sullo
sviluppo delle competenze cognitive; 2) le condizioni generali del lavoro degli organizzatori LCO
(Lingua e cultura d’origine); 3) sviluppo della qualità dell’insegnamento LCO; 4) qualificazione e
formazione continua degli insegnanti LCO.
L'Accordo 22 agosto-6 settembre 1996, entrato in vigore il 5 febbraio 1999, che stabilisce il
reciproco riconoscimento dei titoli di maturità rilasciati dalle scuole italiane in Svizzera e dalle
scuole svizzere in Italia, per la sola ammissione alle rispettive Università (vedasi L.294 del
30.07.1998 in G.U. n.140 del 20.08.1998). Di rilievo appare anche l'Accordo del 7 dicembre 2000,
entrato in vigore il 1° agosto 2001, che stabilisce il reciproco riconoscimento delle equivalenze nel
settore universitario, a cui non sono direttamente connessi diritti professionali, esteso, oltre che ai
diplomi di laurea, anche agli esami accademici e ai periodi di studio che possano dar diritto a crediti
formativi (vedasi opuscolo "Riconoscimento dei diplomi svizzeri nell'E.U. e dei diplomi dell'E.U. in
Svizzera" edito dall'Ufficio dell'Integrazione DFAE/DFE).
Esistono differenti forme di collaborazione con le Autorità scolastiche locali, quali consultazioni
periodiche tra gli Uffici scolastici consolari e i Dipartimenti della pubblica istruzione cantonali.
Commissioni miste a livello cantonale o comunale, la trattazione degli aspetti linguistici
dell’immigrazione per la realizzazione di progetti attinenti la valorizzazione dell’origine dei popoli.
Si rinvia ai Piani-Paese degli Uffici consolari per un approfondimento sulla collaborazione con le
Autorità scolastiche delle rispettive circoscrizioni.
Convenzioni con le autorità scolastiche: federali, regionali, statali o distrettuali
Circoscrizione
Parti firmatarie
Durata
Si rinvia ai Piani Paese dei singoli Uffici consolari.
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Obiettivi specifici dell’intesa
2. CORSI DI LINGUA E CULTURA ITALIANA,
CORSI PREPARATORI, CORSI PER ADULTI
2.1. CORSI DI LINGUA E CULTURA - fascia dell’obbligo scolastico
Caratteristiche principali dei Corsi :
a) Corsi curriculari. Tipo di scuola presso cui essi sono maggiormente inseriti. b) Ruolo dei
corsi extracurriculari (propedeutici / in alternativa / integrazione a quelli curricolari). c) Età
degli studenti. d) % dei corsi di livello avanzato (dal 3^ anno di studio) rispetto a quelli di
livello iniziale e intermedio. e) Gratuità e/o quote di iscrizione a carico degli iscritti.
I corsi di lingua e cultura italiana svolgono una funzione fondamentale per la formazione e lo
sviluppo dell’identità dei ragazzi e delle ragazze di origine italiana che li frequentano. La sicurezza
nella padronanza della lingua materna costituisce una premessa fondamentale per un buon
apprendimento della lingua locale; rappresenta una ricchezza nel processo di integrazione nella
realtà scolastica svizzera e nella società in generale; è indispensabile nel caso di un rientro in Italia.
I Corsi di lingua e cultura italiana rappresentano un importante strumento di apprendimento bi- e
interculturale. La natura integrativa dei Corsi è riconosciuta dalle autorità locali che generalmente
ne sostengono l’organizzazione, mettendo a disposizione le aule e in alcuni casi anche le
attrezzature e i materiali didattici.
Appare opportuno richiamare la terminologia dettata dal MAE per la predisposizione del presente
Piano Paese e cioè: “Per corsi curricolari si intendono quelli che si svolgono in orario scolastico o
nell’ambito delle attività riconosciute dalla scuola. Corsi extracurricolari si svolgono fuori
dell’orario e/o delle attività della scuola o corsi gestiti dall’Ente utilizzando locali scolastici,
eventualmente in affitto.”
Nei diversi cantoni svizzeri la situazione è estremamente variegata e complessa.: i corsi sono
comunque riconosciuti dall’Autorità scolastica e politica locale e incidono a vari livelli sulla
valutazione complessiva della formazione dello studente, anche se non sempre sono svolti in orario
strettamente scolastico.
Corre l’obbligo di sottolineare come la situazione elvetica non consenta oggettivamente di adottare
pienamente la terminologia fissata dal MAE in materia di corsi curricolari o extra curricolari.
Tenuto conto della realtà dei corsi di lingua e cultura negli istituti scolastici svizzeri, i corsi ritenuti
extracurricolari dovrebbero invece essere considerati almeno come corsi inseriti.
I Collegi docenti delle circoscrizioni consolari elaborano il Curricolo per i Corsi di lingua e Cultura
Italiana che ne regolamentano gestione, funzionamento, organizzazione e obiettivi didattici
generali.
I Corsi costituiscono anche la fondamentale continuità linguistica fra la comunità italiana in un
paese plurilingue come la Svizzera, senza la quale i nostri allievi non potrebbero comunicare fra di
loro nei momenti di incontro.
Nell'anno scolastico 2010/11 i Corsi offerti, ai sensi dell'art. 636, lett. B, del D.L.vo 297/94, ai
nostri connazionali e ai loro discendenti in Svizzera sono 1’201 con la presenza di 13’366 alunni.
I Corsi sono frequentati prevalentemente dagli alunni delle scuole elementari, a partire dal primo
anno di scolarizzazione. In gran parte dei corsi il giudizio concorre alla valutazione o è parte della
scheda di valutazione, nei restanti invece viene rilevata soltanto la frequenza ai corsi stessi.
11
Per la frequenza dei corsi viene usualmente prevista una quota di partecipazione agli iscritti, a
carattere volontario, a parziale copertura delle spese di gestione e dei sussidi didattici. Un
contributo specifico è richiesto per chi sostiene l’esame di Certificazione.
Per gli interventi specifici avviati da ogni circoscrizione si rimanda ai rispettivi Piani Paese degli
Uffici consolari.
Tipologia dei Corsi e utenza (2):
[Senza contributi MAE - Il riferimento è ai corsi di italiano offerti autonomamente dalle scuole locali,
con personale proprio e rivolti a tutti gli alunni (citare qui, come in ogni analogo caso, le fonti dei dati
inseriti: Ministeri dell’Istruzione per le scuole pubbliche o Diocesi per quelle private cattoliche, ecc.).
La voce corrispondente a questa, nel T1s, è Con docenti scuole locali.]
T1
Corsi curricolari
2008-09
Con
contributi
MAE
Senza
contributi
MAE
127
0
Basilea
2
Ginevra
2009-10
2010-11
Con
contributi
MAE
Senza
contributi
MAE
127
120
0
120
0
2
2
0
29
0
29
23
Losanna
74
0
74
San Gallo
16
0
Zurigo
79
327
Circoscrizione
Berna
TOTALE
Con
contributi
MAE
Senza
contributi
MAE
2
3
0
3
0
23
25
0
25
89
0
89
93
0
93
16
17
0
17
14
0
14
0
79
41
0
41
34
0
34
0
327
292
0
292
169
0
169
T1s
Totale
Totale
Studenti dei corsi curricolari
2008-09
2009-10
Con
docenti
MAE
Con
doc. locali
Enti
gestori
Con
docenti
scuole
locali
Berna
465
878
Basilea
17
Ginevra
Losanna
Circoscrizione
Totale
2010-11
Con
docenti
MAE
Con
doc. locali
Enti
gestori
Con
docenti
scuole
locali
Con
docenti
MAE
Con
doc. locali
Enti
gestori
Con
docenti
scuole
locali
0
533
725
0
0
0
0
0
0
17
0
0
15
0
0
306
90
0
274
56
0
317
67
0
387
426
0
710
299
0
724
306
0
12
San Gallo
42
139
0
71
97
0
59
73
0
Zurigo
457
378
0
289
156
0
263
97
0
1.674
1.911
0
1.894
1.333
0
1.378
543
0
TOTALE
13
T1i
Modalità d’integrazione dei corsi curricolari
Numero totale
dei corsi
(curricolari e
extracurricolari)
Numero
di corsi
curricolari
Numero di corsi
deliberati dall’autorità
scolastica, pur se fuori
orario della scuola
Numero di corsi il cui voto
concorre alla valutazione
o viene menzionato nella
scheda di valutazione
441
46
114
285
755
121
217
519
1.196
167
331
804
Docenti locali
(Enti gestori)
Docenti MAE
TOTALE
del PAESE
T2
Corsi extracurricolari (con contributi MAE)
2008-09
2009-10
2010-11
Infanzia ed
Elementare
Media
Totale
Infanzia ed
Elementare
Media
Totale
Infanzia ed
Elementare
Media
Totale
Berna
0
0
0
0
0
0
82
39
121
Basilea
186
98
284
188
86
274
187
84
271
Ginevra
45
14
59
44
35
79
46
39
85
Losanna
120
66
186
86
57
143
90
43
133
San Gallo
131
48
179
112
43
155
109
40
149
Zurigo
192
125
317
177
101
278
180
93
273
674
351
1.025
607
322
929
694
338
1.032
Circoscrizione
TOTALE
14
T2s
Studenti dei corsi extracurricolari
2008-09
2009-10
Con
docenti
MAE
Con
doc. locali
Enti
gestori
Totale
Con
docenti
MAE
Con
doc. locali
Enti
gestori
Totale
Con
docenti
MAE
Con
doc. locali
Enti
gestori
Totale
Berna
0
0
0
0
0
0
494
712
1.206
Basilea
1.868
1.297
3.165
1.980
902
2.882
1.910
881
2.691
Ginevra
698
234
932
737
321
1.058
817
401
1.218
Losanna
1.187
902
2.089
970
750
1.720
957
682
1.639
San Gallo
1.149
667
1.816
1.135
474
1.609
1.188
393
1.581
Zurigo
1.529
1.829
3.358
1.843
1.337
3.180
1.873
1.237
3.110
6.431
4.929
11.360
6.675
3.784
10.449
7.239
4.306
11.445
Circoscrizione
TOTALE
15
2010-11
T3a
Studenti per nazionalità - corsi con contributi MAE
2008-09
2009-10
2010-11
Italiani e
di origine
italiana
Stranieri
Totale
Italiani e
di origine
italiana
Stranieri
Totale
Italiani e
di origine
italiana
Stranieri
Totale
Berna
1.343
0
1.343
1.258
0
1.258
1.206
0
1.206
Basilea
3.165
0
3.165*
2.882
0
2.882
2.791
0
2.791
Ginevra
867
65
932
925
63
1.058
1.121
97
1.218
Losanna
2.620
282
2.902
2.400
287
2.687
2.350
319
2.669
San Gallo
1.967
40
2007
1.742
35
1.777
1.679
34
1.713
n.d
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
3.470
0
3.470
9.962
387
10.349
9.207
385
9.662
12.617
450
13.067
Circoscrizione
Zurigo
TOTALE
* gli alunni stranieri frequentano come uditori
T3b
Studenti per ordine di scuola - corsi con contributi MAE
2008-09
2009-10
2010-11
Infanzia
Primaria
Media
dell’obbligo
Infanzia
Primaria
Media
dell’obbligo
Infanzia
Primaria
Media
dell’obbligo
Berna
0
874
469
0
827
431
0
800
406
Basilea
0
2.214
968
0
1.993
906
0
1.898
893
Ginevra
0
517
415
0
639
419
0
725
493
Losanna
0
1.899
1.003
0
1.714
973
0
1.753
916
San Gallo
0
1.483
514
0
1.303
474
0
1.217
496
Zurigo
0
2.863
1.330
0
2.472
1.153
0
2.417
1.053
0
9.850
4.699
0
8.948
4.356
0
8.810
4.257
Circoscrizione
TOTALE
16
2.2 CORSI PREPARATORI (recupero, potenziamento e sostegno) (3)
Tipo A : per l’apprendimento della lingua locale; individuali o di gruppo.
Tipo B : per altre materie, esclusa la lingua locale; individuali o di gruppo.
Tipo C : corsi misti, sia di lingua locale che di altre materie; individuali o di gruppo.
Descrizione dei corsi. Loro finalità e risultati ottenuti.
La richiesta da parte dell’utenza e le esigenze degli italiani residenti in Svizzera sono elevati nei
riguardi di attività di supporto alle competenze scolastiche e linguistiche di se stessi e dei propri
figli. Per rispondere a tale domanda sarebbero necessarie adeguate risorse umane e finanziarie, sia
per gli Enti gestori, sia per gli Uffici scuola presso i Consolati. Le risorse attualmente disponibili
sono impiegate pressoché esclusivamente per l’attivazione dei corsi di apprendimento della lingua
e cultura italiana rivolti agli alunni in età dell’obbligo scolastico.
A Zurigo è stato comunque realizzato il Progetto “Abilità per la preparazione agli esami di
certificazione linguistica”, svolto nell’a.s. 2008 con la partecipazione di 107 studenti.
T4
Corsi preparatori e relativi alunni
2008-09
Docenti locali
(Enti gestori)
Docenti MAE
TOTALE
del PAESE
2009-10
2010-11
Corsi
Studenti
Corsi
Studenti
Corsi
Studenti
0
0
0
0
0
0
Progetto
“Abilità” per
la
preparazione
agli esami di
certificazione
linguistica
107
0
0
0
0
1
107
0
0
0
0
17
2.3 CORSI PER ADULTI
Caratteristiche principali dei corsi
a) Tipo di utenza. Durata. Quote di iscrizione. b) % dei corsi di livello avanzato (dal 3°
anno) rispetto a quelli di livello iniziale e intermedio. c) esperienze significative: sintetica
descrizione.
Corsi per adulti sono attivati a Ginevra e Losanna. A Ginevra i corsi sono organizzati con la
collaborazione dell’Università di Ginevra, sono strutturati per differenti livelli di competenza (dal
principiante assoluto all’avanzato) e hanno un costo di iscrizione di 200 CHF.
A Losanna, l’Ente gestore CPSI propone corsi di lingua italiana rivolti agli adulti che ne hanno
necessità per lavoro, studio, soggiorni in Italia o per cultura personale. L’offerta è diversificata a
seconda anche delle richieste dell’utenza. I corsi sono a totale carico degli iscritti.
Per approfondimenti, si rimanda ai rispettivi piani paese elaborati dagli Uffici consolari di Ginevra
e Losanna
T5
Corsi per adulti e relativi studenti
2008-09
Docenti locali
(Enti gestori)
2009-10
2010-11
Corsi
Studenti
Corsi
Studenti
Corsi
Studenti
2
30
6
112
7
132
2
30
6
112
7
132
Docenti MAE
TOTALE
del PAESE
18
2.4
PERSONALE SCOLASTICO E FORMAZIONE PROFESSIONALE
T6
Personale del ruolo MAE
2009-10
Circoscrizione
Dirigenti
scolastici
2010-11
Personale
ATA*
Docenti
Dirigenti
scolastici
Docenti
Personale
ATA*
Berna
1
6
1 A.A
6
(**)0
(**)0
Basilea
1
19
19
1
2 A.A
Ginevra
1
8
1 DSGA
1 A.A
1 A.A.
8
1
1 A.A.
Losanna
1
15
1 DSGA
15
1
1 DSGA
San Gallo
1
13
1 A.A
13
1
1 A.A
Zurigo
1
18
1 DSGA
18
1
1 A.A
6
79
7
79
5
6
TOTALE
*Specificare se DGSA o Assistente Amministrativo.
(**) dal 1° settembre 2010 l’Ufficio scolastico di Berna è stato chiuso. Le sue competenze sono state
assunte dall’Ufficio scolastico di Basilea
Indicare eventuali forme di collaborazione dei Lettori con i Dirigenti scolastici, ove presenti.
In Svizzera sono attivi due lettorati di italiano, presso l’Università di Losanna e l’Università di
Zurigo rispettivamente, con lettori di ruolo inviati dal MAE. A Losanna, il lettore prof. Adriano
Canal lavora a tempo pieno presso la sezione di Italiano della locale Università degli Studi (UNIL)
dove, oltre all’assistenza agli studenti del corso di Laurea, tiene corsi di lingua e cultura italiana di
diverso livello agli studenti universitari di tutte le facoltà. I corsi sono riconosciuti ufficialmente.
La loro frequenza permette agli studenti interessati di acquisire crediti formativi. La collaborazione
si realizza soprattutto nelle iniziative culturali programmate dall’Università o dal Consolato
Generale.
A Zurigo la lettrice MAE, con incarichi extra accademici, assegnata al locale Ateneo, prof.ssa
Maria Andreina Le Foche, intrattiene rapporti di proficua collaborazione con il Collegio Docenti
dei Corsi di Lingua e Cultura. Ogni anno la lettrice propone un progetto di Cineforum che articola
in parte con un’offerta per gli alunni dei corsi, sia di livello elementare che medio. In aggiunta, la
Lettrice promuove e gestisce progetti diversi in collaborazione con i docenti. Si desidera
menzionare, per l’a.s. 2009-2010, il concorso rivolto agli alunni dei Corsi di Lingua e Cultura e del
Polo Scolastico “Casa d’Italia”, dal titolo “Giovani Giornalisti al Lavoro”. Il progetto era articolato
in unità didattiche, elaborate dalla lettrice e da un gruppo di docenti appartenenti ad entrambe le
istituzioni scolastiche.
Docenti e formazione
19
a.
Descrizione del sistema locale relativamente alla formazione degli insegnanti di lingua
straniera (indicare sia il titolo accademico richiesto che i requisiti professionali necessari
per insegnare nelle scuole pubbliche)
La formazione dei docenti in Svizzera è di competenza cantonale. Nella pluralitá di forme in cui si
articola, è possibile individuare gli elementi comuni di seguito indicati.
Per insegnare nelle scuole elementari e nel ciclo d’orientamento (6 - 12 anni), i docenti devono
essere in possesso della maturità ginnasiale ed aver frequentato l’Alta Scuola di Formazione
Pedagogica, assimilabile alla SISS in Italia.
I docenti di lingua straniera delle scuole medie inferiori e superiori (dal 7° al 12° anno) devono
essere in possesso della laurea universitaria e dell’abilitazione all’insegnamento, che si consegue al
termine della frequenza triennale, dopo la laurea, dell’Alta Scuola di Formazione Pedagogica.
L’aggiornamento dei docenti è a carico delle Direzioni scolastiche Cantonali e delle Scuole di
Formazione superiore, organizzate per Cantoni. Esistono anche forme di collaborazione con le
Università.
b.
Verificare la tendenza delle scelte degli studenti universitari verso la professione di
insegnante di lingua italiana (anche consultando le istituzioni accademiche e scolastiche
preposte alla formazione degli insegnanti). Eventuali forme di incentivazione proposte e/o
adottate in questa direzione.
Il numero degli studenti di italianistica è stazionario nelle Università elvetiche. La professione
di docente di Lingua italiana è ambita, soprattutto tra gli studenti d’origine italiana o ticinese,
anche se le cattedre di italiano nelle scuole sono diminuite a vantaggio dello spagnolo, lingua
in forte crescita.
c.
Caratteristiche dei docenti dei corsi (specificare: in che percentuale sono di madrelingua,
già in possesso dell’abilitazione locale o in via di conseguimento; quali i titoli di studio
italiani e/o locali richiesti dagli enti gestori per chi insegna nei corsi extracurricolari).
Tutti i docenti assunti dagli Enti gestori sono di madrelingua italiana
I docenti dei corsi di lingua e cultura italiana dei corsi elementari sono in possesso del diploma
magistrale, titolo di studio base per insegnare nelle scuole elementari italiane. I docenti che
insegnano nei corsi medi posseggono la laurea in Italiano o sono in possesso di una laurea per
insegnare una lingua straniera. Una percentuale significativa possiede anche l’abilitazione
all’insegnamento (come da tabella sotto esposta). Solo una minima percentuale è in possesso
dell’abilitazione richiesta per insegnare nelle scuole svizzere. Molti docenti stanno ottenendo
l’equivalenza dei loro titoli di studio. Gli Enti gestori richiedono una buona conoscenza della lingua
locale.
20
T7a
Docenti locali
2008-09
(non di ruolo)
2009-10
2010-11
Numero
docenti
N. totale
ore
settimanali
Media ore
settimanali
per
docente
17
174
10
17
144
8,5
18
181
10
20
242
12,1
15
185
12,3
16
171
9.4
4
50
12
6
62
10
8
85
10h30
Losanna
21
243
11/12
15
166
11/12
12
167
13/14
San Gallo
14
148
10,5
12
123
10
13
121
9,3
Zurigo
38
441
11,6
36
386
10,72
22
304
13,81
114
1.318
11’56
101
1.066
10,55
89
1.029
11,56
Circoscrizione
Berna
Basilea
Ginevra
TOTALE
Numero
docenti
21
N. totale
ore
settimanali
Media ore
settimanali
per
docente
Numero
docenti
N. totale
ore
settimanali
Media ore
settimanali
per
docente
T7b
Docenti locali per titolo di studio
2009-10
Circoscrizione
2010-11
Con Diploma
Istituto
Secondario
Con Diploma
Universitario
Con Abilitazione
all’insegnamento
Con Diploma
Istituto
Secondario
Con Diploma
Universitario
Con Abilitazione
all’insegnamento
Berna
7
17
4
7
10
1
Basilea
5
15
4
6
5
8
Ginevra
2
2
1
3
3
1
Losanna
6
15
15
4
12
12
San Gallo
5
7
8
6
7
9
16
18
11
12
14
10
41
74
43
38
51
41
Zurigo
TOTALE
Aggiornamento
(a) Descrivere le principali iniziative locali relative all’aggiornamento degli insegnanti di lingua
straniera e, in particolare di quelli di lingua e cultura italiana (specificare gli enti localmente
preposti all’aggiornamento professionale).
L’aggiornamento degli Insegnanti compete in genere alle HEP (Alta Scuola di Formazione
Pedagogica) e alle Direzioni Generali dell’Insegnamento, organizzate per Cantone. Ogni anno viene
distribuito il programma delle libere iniziative di aggiornamento per i docenti. In alcuni casi sono
anche in atto incontri formativi in collaborazione con i Dipartimenti dell’insegnamento svizzeri per
approfondire e chiarire la metodologia dell’insegnamento svizzero e le difficoltà dell’integrazione
nel contesto scolastico e socio-culturale e dell’apprendimento di una seconda lingua. I nostri corsi
sono spesso considerati dagli svizzeri un modello da seguire per le altre comunità.
In alcuni cantoni, la Societá Dante Alighieri apporta un contributo a sostegno della formazione e
dell’aggiornamento dei docenti svizzeri di italiano della scuola secondaria superiore, organizzando
ogni anno incontri, convegni e seminari tematici con alcuni dei nostri massimi autori.
In alcuni Cantoni le stesse Autoritä locali offrono corsi di aggiornamento specifici per i docenti di
tutti i corsi di lingua e cultura di tutte le nazionalità (corsi di lingua locale, corsi di presentazione dei
modelli scolastici locali e della loro metodologia didattica).
22
(b) Indicare le esigenze formative dei docenti di italiano (quali: tematiche relative alla
metodologia d’insegnamento, ricerche e studi sui processi di apprendimento e sull’uso della
lingua, uso delle tecnologie per l’insegnamento linguistico, valutazione degli apprendimenti).
Le principali esigenze formative dei docenti di italiano si possono cosí individuare:
•
Acquisire competenze relazionali efficaci per una classe multiculturale e plurilingue
•
Padroneggiare le tecnologie informatiche, sia per la preparazione di materiali
didattici specifici per i diversi livelli di competenza, sia per l’acquisizione on-line dei
materiali disponibili in internet
•
acquisire metodologie specifiche per insegnare italiano come L2 e per preparare gli
studenti al conseguimento della Certificazione conforme al Quadro europeo delle
lingue
•
affinare le competenze di monitoraggio, controllo e valutazione degli apprendimenti
linguistici da parte degli studenti
(c) Rilevare le caratteristiche dei corsi tenuti dagli Enti formatori italiani rispetto a quelli tenuti
da istituzioni accademiche locali (contenuti, risultati, costi).
Per la formazione e l’aggiornamento in servizio dei docenti è auspicabile integrare le iniziative
sostenute dal Ministero, con quelle offerte dalla Istituzioni locali.
Le Istituzioni accademiche svizzere non si occupano della formazione e dell’aggiornamento dei
docenti, che sono invece demandate alle “Alte Scuole Pedagogiche”, assimilabili alle SISS in
Italia. Esse si occupano delle innovazioni metodologiche e didattiche secondo gli orientamenti e le
scelte predisposte a livello cantonale e curano la formazione di tecnologie d’insegnamento
specifiche, offrendo dei pacchetti mirati. Nella Confederazione Elvetica è assente il principio della
libertà di insegnamento, poiché gli insegnanti sono tenuti a seguire un piano didattico prestabilito.
Per le iniziative formative rivolte ai docenti locali, la partecipazione dei nostri docenti, se prevista, è
gratuita oppure i corsi sono offerti allo stesso costo previsto per i docenti locali. Per organizzare
corsi di formazione su nostra richiesta, laddove esistano delle competenze equivalenti a quelle
richieste ai formatori italiani, i costi sono mediamente inferiori solo perché sono assenti le spese di
viaggio e di alloggio.
Da segnalare che, di fatto, le sole iniziative di aggiornamento per i docenti di corsi di lingua e
cultura italiana sono state solo quelle realizzate dagli Enti gestori con il contributo concesso sul
capitolo ministeriale 3153. Tali iniziative, essendo state le sole, sono state aperte anche agli
insegnanti Ministeriali.
T8
Corsi di formazione e aggiornamento
2008-09
2009-10
23
(con contributi MAE)
2010-11
Ente
formatore
Berna
Basilea
Durata Numero
del
docenti
corso partecip.
Università
Ca’
Foscari
Venezia
20 h
26
FASPRA
16 h
17
Ente
formatore
Durata
del
corso
Numero
docenti
partecip.
Ente
formatore
Università
per
Stranieri
Siena
Ginevra
Durata
del
corso
Numero
docenti
partecip.
30h
previsti
30
30h
30
Losanna
San Gallo
Zurigo
TOTALE
CASLI
Zurigo +
UNISiena
PH Zurigo
18h
7h
40
20
61
103
M.A.E.
18h
gennmar
2010
10
10
24
2.5
ENTI GESTORI delle iniziative linguistico-culturali
Caratteristiche generali degli Enti gestori attivi nel Paese. Efficacia delle iniziative linguisticoculturali esistenti e loro corrispondenza alle istanze formative del Paese.
In Svizzera gli Enti gestori sono forme giuridiche di diritto locale, prevalentemente associazioni
(costituite in genere da rappresentanti dei genitori degli allievi) o fondazioni (ECAP, FOPRAS), che
non hanno scopo di lucro.
Gli Enti gestori svolgono un ruolo importante per la gestione dei Corsi di lingua e cultura italiana in
Svizzera. Essi contribuiscono in maniera significativa a soddisfare la domanda scolastica e
formativa avanzata dalla collettività.
L'attuale assetto gestionale dei Corsi di lingua e cultura italiana in Svizzera è a "sistema misto" ed è
fondato su una diretta collaborazione tra Amministrazione ed Enti di gestione. Tale collaborazione
prevede lo svolgimento di incontri periodici di programmazione e monitoraggio e l’elaborazione di
Piani d’azione specifici per ogni ente e di un Piano d’azione Circoscrizionale.
La gestione degli Enti non si limita a garantire la continuità del servizio, ma anche a rilanciare la
funzione dei corsi, adeguarne i contenuti, allargare la diffusione e a introdurre nei corsi elementi di
qualità e innovazione, grazie al quadro del “Sistema Misto” in atto in Svizzera.
Tra i risultati del “sistema misto” (Amministrazione, Collegi Docenti e Enti gestori) in vigore in
Svizzera sono da annoverare:
•
•
•
•
•
•
continuità didattica, intesa come copertura del servizio, ma anche come impiego costante dei
docenti
sostanziale mantenimento dei corsi e degli alunni, nonostante la diminuzione dei contributi
ministeriali
avvio dei progetti di certificazione
estensione dei corsi alle prime classi con progetti sperimentali e il prolungamento al nono
anno
progetti di insegnamento bilingue in immersione
progetti di aggiornamento con la scuola locale
In tale ambito, il giudizio complessivo sull’esperienza maturata non può quindi che essere positivo.
I progetti sperimentali e innovativi avviati rappresentano un valore aggiunto reso possibile dai
rapporti e dalla rete dei contatti stabiliti con vari interlocutori locali.
La gestione dei corsi affidata a Enti che si basano sull’associazionismo e sul volontariato si è
rivelata preziosa e insostituibile e deve essere valorizzata. Tale impostazione comporta però anche
dei limiti. Per garantire a medio e lungo termine un intervento qualitativo e rispondere in maniera
adeguata ai bisogni sempre più complessi e specifici dell’utenza e per relazionarsi con le autorità
locali, sarà inevitabile puntare sulla professionalizzazione degli Enti gestori, introducendo standard
di qualità del funzionamento amministrativo, di garanzia della natura sociale (no-profit) degli enti
stessi e impiego di personale qualificato.
25
Nella vigenza dell’attuale assetto normativo, un ulteriore elemento di criticità è costituito dalla
inadeguatezza delle retribuzioni del personale docente assunto in loco dagli Enti gestori e dalla
insufficiente flessibilità del sistema. Da parte degli Enti gestori si lamentano, ad esempio, le
difficoltà che sovente incontrano, a causa della vigente normativa sulla tutela della privacy, nel
reperire i dati degli studenti che frequentano i corsi tenuti dagli insegnanti MAE.
L’esperienza di questi ultimi venti anni ha fatto emergere però anche delle criticità di tale “sistema
misto” originate prevalentemente dalle incertezze finanziarie (legate anche alla mancanza di forme
di convenzione formalizzate) che non potranno che essere risolte a livello politico e legislativo.
Emergono inoltre una serie di difficoltà operative legate ad aspetti non chiariti degli ambiti di
competenza per il cui superamento è auspicabile il ricorso sistematico ad una concertazione
periodica tra tutti gli attori, attraverso delle Conferenze dei servizi a livello circoscrizionale.
Occorre ribadire quanto si era venuto delineando già nel precedente Piano Paese circa la opportunità
di dar corso ad un ulteriore riassetto degli Enti Gestori per fare fronte efficacemente alla diminuita
disponibilità di bilancio.
Il ruolo degli Enti gestori come strumento di flessibilità e adattamento alle diverse realtà, sia di
coinvolgimento dell’utenza, di partecipazione democratica e di volontariato, ma anche di
innovazione, non solo è ineliminabile, ma deve essere valorizzato e assumere centralità nella
riorganizzazione del settore.
26
Contributi ministeriali
T9
Contributi sul Cap. 3153
Assegnazione
2010
Bilancio consuntivo 2008
Bilancio consuntivo 2009
Contributo
ministeriale
assegnato
Di cui per
formazione
docenti
Contributo
ministeriale
erogato
Contributo
ministeriale
assegnato
Di cui per
formazione
docenti
Contributo
ministeriale
erogato
Contributo
ministeriale
assegnato
400.000
14.996,26
306.844
354.000
0
354.000
290.000
ECAP
200.000
6.250,06
199.002
199.000
4.719,83
196.786
124.000
FOPRAS
392.000
5.000
392.000
340.000
0
340.000
330.000
CIPRE
(attività cessate il
31.12.2009)
210.000
4.000
201.968
126.000
0
121.228
Ginevra CAE
110.000
0
85.955
66.000
0
106.455
75.000
Losanna CPSI
248.000
14.000
244.330
170.000
0
212.053
176.000
CIPE Neuchatel
168.000
0
168.000
189.000
0
189.000
145.000
San Gallo LCI
480.000
0
480.000
346.400
0
342.745
288.000
1.000.000
115.000
19.000
18.000
0
0
985.432
69.000
17.655
960.000
60.000
27.000
0
0
0
813.097
36.000
18.000
600.000
Circoscrizione
Berna
Basilea
Zurigo
CASLI Zurigo
CIFL Lucerna
CASLI Lucerna
TOTALE
3.256.000
6.2246,32 3.150.186
2.837.400
44.000
4.719,83 2.729.364 2.072.000
[Le indicazioni del contributo assegnato/erogato si intendono inclusive degli eventuali contributi suppletivi.]
27
Di cui per
formazione
docenti
T10
Circoscrizione
Altri contributi ministeriali
Cap. 7950/2 (già 7951)
Cap. 1613/1 (già 2560/4)
Cap.2503/9 (già 2568)
consuntivo
2008
consuntivo
2009
assegnazione
2010
consuntivo
2008
consuntivo
2009
assegnazione
2010
consuntivo
2008
consuntivo
2009
assegnazione
2010
Berna
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Basilea
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Ginevra
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Losanna
0
0
0
0
0
0
0
0
0
San Gallo
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Zurigo
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
TOTALE
[Cap. 7950/2: Attrezzature e arredi Uffici scolastici; Cap. 1613/1: Fitto e funzionamento Uffici scolastici;
Cap. 2503/9: Progetti Miglioramento Offerta Formativa.]
28
T11
Entrate e spese annuali degli Enti Gestori
Bilancio consuntivo 2008
Circoscrizione
Berna CASCI
Basilea
ECAP
FOPRAS
CIPRE
Ginevra CAE
Losanna CPSI
CIPE
Neuchatel
San Gallo LCI
Bilancio consuntivo 2009
Entrate
PROPRIE di
ciascun Ente *
Contributo
ministeriale
erogato
Totale delle
SPESE
Avanzo/
Disavanzo
di cassa
Entrate
PROPRIE di
ciascun Ente *
Contributo
ministeriale
erogato
Totale delle
SPESE
Avanzo/
Disavanzo
di cassa
596,82
306.844
416.962,72
-55.639,43
1.525,22
354.000
430.446,93
4.195,49
6.396,44
199.002
274.398,07
11.205,65
6.750,61
196.786
236.798,85
-6.969,05
9.195,32
432.000
654.373,87
-564,37
1.349,25
340.000
585.837,70
-4.056,34
479,97
201.968
242.093,35
16.023,22
4.307,13
121.228
124.496,51
7.365,82
46,28
110.000
123.319,70
3.544,50
49,55
110.000
184.918,93
6.909,64
22.115,27
244.330
445.651,09
401,34
36.181,99
212.053
359.488,48
3468,46
5.832,10
168.000
197.611,78
3.546,07
4.618,70
189.000
242.545,12
358,79
4.609,17
480.000
597.075,91
-87.621,27
5.158,80
342.745
607.793,21
-114.036,49
126,83
368,10
0
985.432
69.000
17.655
1.055.583,44
92.695,32
26.847,68
126.464,02
22.672,78
4.603,37
1.581,68
0
8,70
813.097
36.000
18.000
1.142.399,83
53.596,65
33.501,87
2.268,04
5.076,13
2.482,15
Zurigo
CASLI Zurigo
CIFL/Lucerna
CASLI Lucerna
29
TOTALE
49.766,30
3.214.231
4.126.612,93 -109.104,29
* Voce 2 del modulo B del Bilancio consuntivo.
30
61.531,63
2.732.909
4.001.824,08
59.858,13
T12
Corsi e Studenti: previsione e consuntivo
Bilanci preventivo e
consuntivo 2008
Circoscrizione
Corsi previsti /
studenti
Corsi realizzati /
studenti
138/1452
87/878
ECAP
27/359
FOPRAS
CIPRE
TABELLE
2008
Corsi
realizzati /
studenti
Bilanci preventivo e
consuntivo 2009
TABELLE
2009
TABELLE
iniziali
2010
Corsi previsti /
studenti
Corsi realizzati /
studenti
Corsi previsti /
studenti
Corsi realizzati /
studenti
87/878
67/787
72/725
72/725
73/712
73/712
27/359
27/359
24/275
24/275
24/275
24/271
24/269
63/802
56/697
56/697
67/832
60/681
60/681
66/797
59/612
38/400
46/476
46/476
23/291
24/225
24/225
0
0
Ginevra CAE
16/212
25/486
22/324
22/210
28/534
28/377
33/500
33/468
Losanna CPSI
72/985
70/960
70/960
75/952
62/751
62/751
48/825
48/825
90/956
88/1048
88/1048
62/742
54/652
54/652
88/1048
73/873
93/1025
94,5/1019,5
77/806
88/1026
59/803
54/571
55/495
51/466
Berna
Corsi realizzati /
studenti
Bilancio
preventivo
2010
Basilea
CIPE Neuchatel
San Gallo(*)
31
Zurigo
CASLI Zurigo
220/2.680
196/2.315
189/2.028
215/2.630
165/1.992
CIFL Lucerna
24/247
22/214
21/179
19/181
(**)21/202
9/97(***)
8/87
8/81
671/8.023
577/6.927
511/5.750
CASLI Lucerna
TOTALE
7.909/9.118
711,50/8.452,5
683/7.775
(*) i dati dell’E.G. sono riferiti all’anno solare, quelli delle tabelle agli a.s.
(**) 1-8.2009
(***) 9-12.2009
32
125/1412
145/1.820
9/97
541/6.565
116/1.276
4/58
481/5.559
PARTE B
Programmazione triennale
Anni Scolastici 2010-11, 2011-12, 2012-13
3.
RISULTATI RAGGIUNTI NEL TRIENNIO PRECEDENTE.
Valutazione dei risultati ottenuti rispetto agli obiettivi definiti nel Piano Paese 2007-2009.
Quale doverosa introduzione alla valutazione dei risultati conseguiti nell’ultimo triennio, occorre
sottolineare come, a fronte di una diminuzione di contributi ministeriali pari al 21,7% tra il 2007 ed
il 2009, il calo dei corsi e degli studenti sia stato ben più limitato (rispettivamente –14,43% e
–16,48%). Tale risultato è stato conseguito soprattutto grazie all’avvio di un processo di
accorpamento e di ristrutturazione degli enti gestori, nonché ad un crescente contributo delle
famiglie degli studenti.
Fatta tale premessa, che già definisce come positivo il triennio 2007-2009, si forniscono di seguito
le valutazioni di cui trattasi.
Tutti gli Uffici Scuola hanno sottolineato che l’interazione con le Autorità scolastiche locali si è
sviluppata in modo significativo e costante, con contatti a tutti i livelli. I rapporti con le istituzioni
scolastiche elvetiche sono stati molto buoni come è anche dimostrato dalla percentuale di corsi di
lingua italiana inseriti a livello curricolare.
Secondo i nostri Uffici consolari nei confronti della comunità si è garantita negli ultimi anni una
costante cura nei contatti e nella comunicazione, che si è resa ancor più necessaria a fronte del forte
momento di rottura registratosi sulla scia dell’aumento del contributo a carico delle famiglie.
Numerosi sono stati gli incontri con i comitati genitori e con le commissioni scolastiche, nei quali si
è proceduto non solo a chiarire gli aspetti finanziari attinenti ai corsi, ma anche e soprattutto a
ripristinare un clima di fiducia e di reciproca legittimazione. Il taglio ai contributi agli Enti ha
richiesto uno sforzo congiunto di tutti gli attori coinvolti (COMITES, Enti, Ufficio Scuola, Comitati
genitori). Proseguono le collaborazioni sul piano istituzionale, ma anche su quello più operativo dei
singoli docenti con i comitati genitori. La partecipazione alla vita della collettività italiana nei suoi
momenti di aggregazione più significativi viene sostenuta dai diversi docenti, che offrono il proprio
contributo coinvolgendo gli alunni in rappresentazioni teatrali e altre forme di partecipazione alle
iniziative locali. La presenza nei confronti delle istanze sociali e culturali della comunità italiana
viene in questo modo garantita capillarmente sul territorio.
La partecipazione delle famiglie alle manifestazioni culturali organizzate dagli enti gestori in
collaborazione con gli Uffici Scuola, è un segnale positivissimo che incoraggia nel proseguire
l’azione fino a qui realizzata.
In definitiva si può sostenere che gli obiettivi indicati nel precedente Piano Paese sono stati in
buona parte raggiunti pur in presenza di alcuni limiti dovuti in buona parte ai tagli dei contributi.
In particolare numerosi corsi di lingua e cultura italiana risultano essere di due ore settimanali; i
corsi, per forza di cose, sono stati spesso organizzati con allievi di competenza comunicativa
diversa e ciò ha richiesto uno sforzo notevolissimo da parte dei docenti che hanno dovuto gestire
didatticamente attività di livelli diversi nella stessa classe.
33
Purtroppo c’è infine da segnalare che per il personale di nomina ministeriale non sono previsti fondi
dedicati alla formazione. E’ chiaro che senza sostegno finanziario rimane difficile, se non
impossibile, riconoscere ai docenti il diritto alla formazione e ribadire il conseguente dovere alla
qualificazione del proprio insegnamento.
34
3. PUNTI DI FORZA E ASPETTI PROBLEMATICI RILEVATI
Punti di forza da
utilizzare nella
programmazione
ATTUALITÀ DELLA RICHIESTA DEI CORSI DI LINGUA E
CULTURA ITALIANA IN SVIZZERA
Pur in assenza di nuovi massicci movimenti di emigrazione
dall’Italia verso la Svizzera (il fenomeno, di entitá piú contenuta,
riguarda ormai prevalentemente le classi medie e le professioni
intellettuali), risulta in aumento la richiesta di Corsi di lingua e
cultura italiana, anche da parte della seconda e terza generazione,
non solo per ritrovare le origini del proprio passato e delle
proprie tradizioni, ma anche per esplorare le opportunitá di
crescita culturale e professionale offerte dall’apprendimento della
lingua e della cultura italiana.
RIAFFERMAZIONE DELLA LINGUA ITALIANA COME
LINGUA NAZIONALE SVIZZERA
L’entrata in vigore il 1/1/2010 della Legge federale svizzera sulle
lingue e la comprensione tra le comunità linguistiche apre nuovi
spazi all’insegnamento della lingua italiana, che potrebbe
riprendere slancio dopo un periodo di difficoltà.
ATTESTAZIONE NEI CURRICULA SVIZZERI
Nei diversi Cantoni è sempre più diffuso il riconoscimento della
frequenza dei corsi di lingua e cultura italiana nei curricola
scolastici. Pur in presenza di differenti modalità di
riconoscimento, dai corsi inseriti come scelta opzionale in alcuni
Cantoni, alla certificazione della sola frequenza nei corsi extrascolastici in altri, si può affermare che le Autorità svizzere - sia
politiche, sia scolastiche - riconoscono di fatto la valenza
formativa della lingua d’origine promuovendone la diffusione
attraverso, in molti casi, la messa a disposizione delle proprie
strutture scolastiche.
CERTIFICAZIONE DI CONOSCENZA DELLA LINGUA
ITALIANA
Sempre più richieste e apprezzate dalle famiglie degli studenti
dell’ottavo e del nono anno, le Certificazioni rilasciate dalle
Università italiane - CELI Università per Stranieri di Perugia,
CILS Università per Stranieri di Siena, PLIDA JUNIORES della
Dante Alighieri collegata all’Università La Sapienza di Roma testimoniano la qualità della formazione linguistica acquisita nei
Corsi di lingua e cultura italiana in Svizzera.
I progetti di Certificazione hanno assunto, col trascorrere degli anni,
un ruolo di centrale importanza ai fini del miglioramento
dell’offerta formativa rivolta alla nostra utenza. Infatti essi
hanno:
• dato ai nostri connazionali in età scolare la possibilità di ottenere un
attestato di conoscenza della lingua italiana spendibile sul mercato
35
•
•
del lavoro (riconosciuto sia localmente sia in Italia) ed avente anche
una valenza spendibile negli studi superiori universitari;
contribuito ad un forte recupero di alunni a livello medio,
intensificato de facto la collaborazione con i docenti e le istituzioni
scolastiche svizzere, incrementato il livello di coesione tra i docenti
di nomina MAE e docenti a carico degli Enti gestori;
promosso la diffusione della lingua e della cultura italiana anche tra
gli scolari svizzeri che hanno deciso di frequentare i corsi e/o di
sostenere l’esame di Certificazione linguistica.
A fronte dell’evoluzione anagrafica e delle trasformazioni socioculturali avvenute negli ultimi decenni nelle nostre comunità, non
più tese al rientro ma ormai stabili ed integrate, non è più
possibile percepire l’intervento scolastico e formativo all’estero
come un’estensione del sistema scolastico italiano. E in questo
senso le certificazioni, oltre a farsi promotrici della lingua e
cultura italiana, rappresentano il primo passo di una riforma dei
Corsi in senso europeo. Corsi che sono rivolti sempre di più ad
un pubblico per il quale l’apprendimento della lingua italiana
richiede metodologie proprie dell’insegnamento della L2 e,
conseguentemente, apposite modalità di certificazione.
RICONOSCIMENTO DA PARTE DELLA COLLETTIVITA’ E
DEI SUOI RAPPRESENTANTI DELLA VALENZA DEI
CORSI DI LINGUA E CULTURA ITALIANA
Tutte le Associazioni italiane e gli Organismi rappresentativi,
istituzionali (Com.It.Es. e C.G.I.E.) e non, considerano di
fondamentale importanza la presenza capillare dei Corsi in tutto
il territorio della Confederazione come servizio essenziale per la
comunità italiana.
Aspetti
problematici da
affrontare
1. Necessità di accrescere le risorse per gli Enti Gestori, sia per la
gestione dei corsi, sia per la formazione.
2. Ritardi nelle nomine del personale di ruolo assegnato all’estero.
3. Assenza di finanziamenti autonomi agli Uffici Scolastici
Consolari.
4. Esigenza di una formazione sistematica del personale docente, di
ruolo e non, mirata all’approfondimento delle competenze
glottodidattiche, socio-psico-pedagogiche e informatiche.
5. Necessità di dotare il sistema di strumenti didattici adeguati, in
particolare multimediali.
6. Completare l’informatizzazione della gestione amministrativa
degli Uffici Scuola e degli Enti Gestori per semplificare la
gestione dei dati disponibili.
7. Fruibilità dei dati degli alunni da parte degli Enti Gestori
8. Completare la creazione di siti interattivi fra gestione e utenza.
10.9.
Corsi di abilitazione per docenti assunti in loco.
11.10.
Condizioni retributive insufficienti dei docenti locali.
11. Effettivo riconoscimento della frequenza ai corsi degli alunni non
italiani.
12. Effettiva applicazione della normativa sull’autonomia didattica
36
organizzativa per introdurre forme adeguate di flessibilità.
13. Orario settimanale (tre ore).
14. Esigenza che l’Amministrazione centrale tenga conto delle
indicazioni fornite nel Piano Paese.
37
5.
OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE E ATTIVITÀ DA INTRAPRENDERE
a scadenza annuale ed in relazione a:
a.
politica di relazione istituzionale con le autorità scolastiche
Sostegno all’integrazione dell’insegnamento di Lingua e Cultura d’Origine all’interno
del curricolo svizzero
Consolidamento dei rapporti con i Dipartimenti di italianistica delle Università
elvetiche
Formalizzazione degli Accordi raggiunti (corsi integrati; valutazione riportata sui
documenti ufficiali, ecc.)
Partecipazione alla ridefinizione degli orari e dei programmi di studio in funzione della
riforma scolastica HarmoS che coinvolgerà i Cantoni che l’hanno adottata.
a1
a2
a3
a4
…
b.
Percorsi di aggiornamento rivolti ai genitori con intensificazione della cooperazione
con i comitati dei genitori
Progettazione di corsi tematici di Lingua e contenuto
Rivitalizzazione e qualificazione della rete di contatti all’interno della comunità
italiana a seguito dei corsi erogati e in funzione della riflessione sull’esperienza di
migrazione per lo sviluppo di nuove prospettive.
Promozione capillare dei corsi grazie anche ad un sempre maggiore utilizzo delle
tecnologie dell’informazione e della comunicazione
Attenzione alle problematiche presentate dalle Commissioni scuola dei COMITES e
ricerca delle possibili soluzioni
Convegno nazionale sull’andamento dei corsi di lingua e cultura
b1
b2
b3
b4
b5
b6
c.
c1
c2
c3
c4
c5
iniziative nei confronti della collettività italiana e delle sue rappresentanze
qualità dell’azione didattica nei contenuti d’insegnamento e nella sua qualificazione
Formazione con iniziative comuni per docenti MAE, degli enti e della scuola svizzera
Ampliamento e diversificazione dell’offerta di Lingua e Cultura italiana
(sperimentazione Kindergarten)
Auspicabile riordino dei corsi con monoclassi numerose e progressiva riduzione delle
pluriclassi
Istituzione di borse di studio per soggiorni di studio in Italia a supporto della
preparazione per la certificazione delle competenze linguistiche in lingua italiana e per
favorire le eccellenze.
Consolidamento dei rapporti di collaborazione all’interno dei collegi docenti tra
docenti ministeriali e docenti locali
…
38
6.
RISORSE NECESSARIE E FINANZIAMENTI PREVISTI
OBIETTIVI annuali: per ogni obiettivo indicare un piano di spesa, le risorse professionali disponibili ed
eventuali fonti di finanziamento.
1^ 2^e
3^ anno
a1
a2
a3
a4
b1
b2
b3
b4
b5
Tutti gli obiettivi hanno una prospettiva almeno triennale
Potenziamento dell’organico ministeriale, con particolare riferimento agli Uffici
scolastici quali interlocutori essenziali con le Autorità scolastiche locali e, d’intesa con
gli Uffici consolari, con le Autorità Cantonali. Tale potenziamento sarà altresì
essenziale per irrobustire i rapporti con i Dipartimenti di Italianistica delle Università
elvetiche.
Piano di spese:
- adeguamento dei finanziamenti del MAE;
- contributi degli Enti Gestori
Collaborazioni previste: Enti Gestori – COMITES – Associazioni culturali italiane e
svizzere
Messa a punto di specifiche iniziative di aggiornamento, di comunicazione e
linguistiche rivolte anche a specifici settori della collettività italiana, per garantire una
efficiente serie di contatti da e per le istituzioni italiane presenti nel territorio e la
collettività, nonché per sostenere gli studenti nel loro percorso scolastico.
Piano di spese:
- sarebbe necessario un maggiore impegno finanziario del MAE per sviluppare ed
aggiornare le tecnologie informatiche
- contributi da parte delle famiglie
Collaborazioni previste: Enti Gestori – Comitati Genitori – COMITES - Associazioni
b6
c1
c2
c3
c4
C5
Collaborazione con Università italiane per formazione a distanza e in presenza. Impiego
di esperti in loco per la formazione dei docenti. Sperimentazione di attività didattiche
rivolte ai bambini nelle fasce prescolari.
Piano di spese:
- adeguamento dei contributi agli Enti gestori;
- contributi degli utenti
- ulteriore ottimizzazione delle attività e delle spese degli Enti Gestori.
Collaborazioni previste: Enti Gestori – Associazioni – Missioni Cattoliche – Scuole
d’infanzia locali – Associazioni culturali - UNITRE.
39
7.
COLLABORAZIONI PREVISTE
Enti istituzionali italiani: CGIE - Comites
Associazioni e circoli culturali italiani locali - Fondazioni culturali
Missioni cattoliche - Patronati - Centri di assistenza istituzionali e privati
Università e Istituzioni scolastiche e prescolastiche svizzere - Associazioni genitori
Enti Gestori
Università italiane - RAI - Centri di ricerca e di Formazione linguistica italiani (ECAP e FOPRAS) e
stranieri - Dante Alighieri - ASRI- UNITRE - CSERPE
Regioni e Province italiane
40
8.
MONITORAGGIO
OBIETTIVI annuali: relativamente a ciascuno degli obiettivi principali, suddivisi per anno, indicare il
tipo e la periodicità del monitoraggio previsto.
1^ 2^e
3^ anno
Avendo gli obiettivi una prospettiva triennale anche il monitoraggio non è
differenziabile
a1
-
Verifica in itinere delle iniziative da parte dei Dirigenti Scolastici
a2
-
Relazione di fine anno da parte dei Dirigenti Scolastici
-
Quadro riassuntivo degli Uffici Consolari e successivamente dell’Ambasciata
a3
dei risultati conseguiti sui singoli obiettivi.
a4
b1
b2
b3
-
Verifica da parte dei Dirigenti Scolastici delle iniziative realizzate
-
Controllo annuale – mediante apposito questionario- del livello di
apprezzamento da parte delle famiglie e delle organizzazioni dei genitori
b4
b5
-
Rapporto annuale degli Enti Gestori sulle attività innovative avviate
-
Relazione annuale dei Dirigenti Scolastici sugli interventi formativi rivolti ai
b6
c1
docenti del MAE e degli enti
c2
c3
c4
c5
-
Relazione annuale degli Enti Gestori
-
Relazione annuale dei Dirigenti scolastici sul riordino dei corsi
-
Quadro riassuntivo dell’Ambasciata delle attività
41