Risposte del Centro Studi CNI su assicurazione professionale

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Risposte del Centro Studi CNI su assicurazione professionale
Le risposte del Consiglio ingegneri alle domande più frequenti: la copertura di studio non vale per le prestazioni personali
Polizza necessaria dal primo incarico
Anche per attività modesta e occasionale
BEL
partire da che momento un neo-professioniBr 11k
deve stipulare la polizza? Come funziona
l'obbligo per gli associati a uno
studio ? Come devono comportarsi i dipendenti di imprese private? E quelli che lavorano per enti
pubblici? L'applicazione concreta dell'obbligo di stipulare una
polizza professionale è piena di
incertezze e, a volte, addirittura
di insidie. Così il Centro studi
del Consiglio nazionale degli ingegneri ha aperto una finestra dedicata ai propri iscritti sull'argomento, nella quale risponde alle
domande di chi non sa come comportarsi. Ne riportiamo alcuni
esempi di seguito.
Per ciascuna categoria di progettisti i dubbi si ripetono e si
stanno formando orientamenti ormai consolidati. I soci di uno studio, ad esempio, spesso stipulano
una polizza per coprire le attività
svolte in gruppo, ma non è detto
che queste tutelino tutte le prestazioni singole. Così, quando si eccedono i limiti della polizza di
studio, dovranno sottoscrivere
una nuova copertura. I più giovani, poi, spesso non timbrano e
non firmano progetti all'inizio
del loro percorso professionale.
Anche per loro è legittimo il dubbio se debbano sobbarcarsi l'onere annuale. Nel caso non svolgano prestazioni che li espongono a
o 11k
contatti con la clientela e, quindi,
a cause di responsabilità civile,
per loro non c'è necessità di pagare una compagnia assicurativa.
Altre domande ricorrenti riguardano i dipendenti pubblici
che saltuariamente forniscono
prestazioni professionali. Che, come è facile immaginare, si risparmierebbero volentieri il pagamento dell'ennesimo obolo. A tale
riguardo lo scorso 11 settembre
un professore di scuola superiore
ha chiesto se l'assicurazione vincoli anche lui, che svolge incarichi in maniera soltanto saltuaria
e per lavori di entità modesta.
«Qualora lei intenda svolgere la
professione di ingegnere - è la
risposta lapidaria -, a prescindere
dall'apertura di partita Iva sarebbe comunque obbligato, ovviamente per un massimale commisurato al valore economico degli
incarichi assunti».
G.La.
Polizze necessaria dal primo i rc. riro
Ande per attivati modesta e oevosiorvile
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Essendomi da poco abilitato
ad ingegnere vorrei sapere
se l'obbligo di assicurazione
parte dal momento in cui
viene ritirato il timbro
professionale, oppure dal
momento in cui si ha un
effettiva responsabilità
civile e penale.
L'obbligo di assicurazione è
subordinato allo svolgimento
effettivo dell'attività
professionale e, pertanto,
decorre dal momento
dell'assunzione dei primo
incarico, non dall'iscrizione
all'Albo degli Ingegneri o dal
ritiro dei timbro professionale.
Sono socio di uno studio
associato che è già in
possesso di una polizza in
favore dei soci e
collaboratori dello studio.
Svolgo la mia attività
professionale a titolo
esclusivo per conto dello
studio. Sono chiamato a
svolgere un incarico
professionale
(coordinamento sicurezza)
per conto di un parente
stretto, a titolo gratuito. È
necessario che io stipuli in
ogni caso una polizza Rc a
mio nome?
A termini di legge, l'obbligo di
assicurazione ricade
formalmente e sostanzialmente
sul professionista «per i danni
derivanti al cliente
dall'esercizio dell'attività
professionale». Trattasi,
pertanto, di un obbligo di
carattere personale, correlato
alla prestazione d'opera che il
professionista esegue «intuitu
personae» nei confronti del
committente (pubblico o
privato). Nel suo caso, ogni
incarico professionale che
ecceda la copertura garantita
dal suo studio, seppur svolto a
titolo gratuito, implica
l'obbligo di stipulare
un'assicurazione, stante
l'assunzione di responsabilità
verso i clienti.
Sono dirigente di azienda
privata, iscritto all'albo
ingegneri e svolgo
occasionalmente
professione senza partita
Iva, rilasciando ricevuta per
prestazione occasionale.
L'attività riguarda
progettazione termotecnica
e certificazioni energetiche.
Ho l'obbligo di
assicurazione?
Nel suo caso, l'attività svolta in
qualità di progettista nel settore
termotecnica o di certificatore
energetico comporta
necessariamente la stipulazione
di una polizza assicurativa per
responsabilità civile
professionale,
indipendentemente dal regime
fiscale utilizzato.
Sono un ingegnere
meccanico regolarmente
iscritto all'albo ma non ho
partita iva in quanto
dipendente, con contratto
metalmeccanico, presso
un'azienda privata con
ruolo di Rspp. Vorrei sapere
se devo fare
un'assicurazione
professionale.
Ogni attività professionale,
ancorché di modesta entità, che
implichi l'esecuzione di
prestazioni nei confronti della
clientela obbliga il
professionista o l'azienda a
stipulare una polizza per
responsabilità civile, in
conformità alle pertinenti
previsioni normative. Nell'ipotesi
descritta, l'obbligo dovrebbe
ricadere sull'azienda, in qualità
di soggetto contrattualmente
vincolato a erogare la
prestazione (complessiva) nei
confronti del cliente, a meno
che l'eventuale specifica attività
di progettazione e/o
installazione non sia soggetta a
un regime contrattuale specifico
con il professionista.
Sono un ingegnere iscritto
all'albo e mi occupo di
manutenzione dei
patrimonio edile dell'ente
per cui lavoro con contratto
a tempo indeterrninato ed
esclusività . Recentemente
avevo letto che i dipendenti
pubblici non sono obbligati
a stipulare una polizza ed io
firmando saltuariamente
progetti, tutti riconducibili
ad interventi minimali privi
di alcun rischio, non
reputavo necessario
dotarmi di una polizza
professionale . Per cui vi
chiedo conferma se anche
io debba dotarmi di una
assicurazione o no.
L'obbligo di polizza è
subordinato all'esercizio
effettivo della professione ci
ingegnere, in forma auto u!n,
o associata. II suo attuar,
incarico di pubblico
dipendente con obbligo dl
esclusiva nei confronti
dell'ente la esonera dal
conformarsi al predetto
obbligo. Tuttavia, qualora lei
intendesse svolgere, anche
solo occasionalmente o per
incarichi di modesta entità, la
professione al di fuori del
rapporto di impiego
(ovviamente previo consenso
dell'ente di appartenenza),
sarebbe comunque obbligato
alla stipulazione della polizza,
per un massimale commisurato
al valore economico degli
incarichi assunti.
Sono iscritta all'ordine degli
ingegneri dal 2006, ma non
esercito la professione
essendo un assegnista di
ricerca presso l'Università.
A tal proposito volevo
sapere se sono obbligata al
pagamento
dell'assicurazione. Se sì
posso congelare l'iscrizione
all'ordine per evitare di
assicurarmi?
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richi assunti.
Sono socio di uno studio
che ha già stipulato una
polizza Rc professionale in
favore dei soci e dei
collaboratori . L'attività
svolta all'interno dello
studio è la mia attività
professionale prevalente: è
necessario che io stipuli in
ogni caso una polizza Rc a
mio nome?
Da quanto è possibile desumere
in base alla richiesta, la polizza
stipulata dallo studio copre
solamente i rischi derivanti
dall'attività svolta per conto
dello studio medesimo.
Pertanto, se tale attività
presenta carattere esclusivo non
vi è alcuna necessità di
stipulare un'ulteriore polizza.
Qualora, al contrario, lei
svolgesse anche in forma
personale e non associata la
professione di ingegnere,
ancorché occasionalmente o per
incarichi di modesto valore,
resterebbe comunque obbligato
a stipulare una polizza.
i
Si richiede se uno studio
tecnico associato composto
da tre ingegneri possa
stipulare un'unica
assicurazione o i singoli
costituenti debbano
sottoscrivere tre polizze
separate pur fatturando con
un'unica partita Iva
associata allo studio.
L'obbligo di assicurazione è
finalizzato a garantire l'utenza
nei casi di pregiudizio derivante
da responsabilità professionale.
Questa, com'è noto, ha
carattere personale. Nell'ipotesi
descritta, l'assicurazione
stipulata dai soci di uno "studio
tecnico associato" è idonea a
sostituire integralmente le
polizze professionali stipulate a
titolo personale dai soci
medesimi, laddove ricorrano
contestualmente le seguenti
condizioni: che i soci prestino la
loro attività professionale in via
integrale ed esclusiva per conto
dello studio (e non anche in
proprio, seppure
occasionalmente); che la polizza
stipulata dallo studio copra
l'attività professionale prestata
da tutti i soci, vale a dire di
chiunque di loro sia di volta in
volta chiamato ad assumere
l'incarico per conto dello studio.
Sono un professionista che
esercita prevalentemente
nel campo delle valutazioni
immobiliari . Il mio cliente
principale è una società di
valutazione che è dotata di
una polizza assicurativa che
la copre per danni
patrimoniali inerenti
l'attività di valutazione
immobiliare nei confronti
dei suoi clienti, che prevede
inoltre una clausola in cui
l'assicurazione rinuncia alla
surrogazione nei confronti
del professionista, salvo
ovviamente il caso di dolo.
Questa attività può ritenersi
già coperta da polizza
assicurativa e non soggetta
a ulteriore Rc
professionale?
La copertura assicurativa già
attivata dalla società in favore
della quale lei svolge la propria
attività la esime dall'attivazione
di una copertura, a fortiori
tenuto conto della rinuncia alla
surrogazione espressamente
concordata. Resta fermo,
ovviamente, l'obbligo
assicurativo per eventuali
attività ulteriori.
Volevo porre la questione relativa a chi non abbia elevati volumi di lavoro, prevalentemente con privati, visto
che il minimo delle assicurazioni è comunque elevato
(25.000 -30.000 euro di reddito) e che percepisco già una
pensione.
Ogni incarico professionale,
ancorché occasionale o di
modesta entità, che implichi
l'assunzione di responsabilità
nei confronti della clientela
determina l'obbligo di
stipulare un'assicurazione.
Ovviamente, il calcolo del
massimale dovrà essere
commisurato al valore degli
incarichi.