san patrizio vescovo

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SAN PATRIZIO VESCOVO
PATRONO DELL’ IRLANDA
“Io, Patrizio, rozzo peccatore, l’ultimo di
tutti i fedeli, spregevolissimo per molti” : così iniziano “Le
Confessioni” che S. Patrizio dettò ad un suo discepolo quando era
ormai vecchio vescovo.
Nacque intorno all’anno 385 nella Britannia
romana (attuale Scozia), probabilmente a Kilpatrick, in una famiglia
benestante.
A sedici anni, allora si chiamava Maewyn Succat, mentre si
trovava in un podere del padre, fu rapito, assieme ad altri, da
pirati irlandesi, che lo vendettero come schiavo.
Adibito dal suo padrone alla custodia delle
pecore, Patrizio, nella solitudine delle montagne irlandesi (Slemish
Mountain) nella Contea di Antrim, scoprì, attraverso la preghiera,
Dio. “Facevo pascere il gregge e pregavo durante il giorno e la
notte”. Intanto aveva appreso la lingua gaelica e le usanze dei
druidi.
Nonostante il suo stato di prigioniero e di
schiavo, restava per lunghe ore in orazione, sopportando il gelo, il
freddo, le piogge e ogni intemperie. Dopo sei anni di asprezze, a
ventidue anni, spinto da una voce interiore, scappa, abbandona il
padrone e riesce ad imbarcarsi su una nave che lo porta in
Bretagna, nella primavera del 407. Vaga per quasi un mese con i
suoi compagni che riesce ad evangelizzare.
Lungo il cammino che lo deve portare a
casa, fa una grossa esperienza, che, come lui stesso dice : ”Una
violenta tentazione che ricorderò finchè sono in vita”, “Fui soccorso
da Cristo, mio Signore”. Malgrado tante difficoltà, Patrizio ritorna
nella sua terra, in famiglia. Ma, proprio a casa sua, durante una
visione, vide un uomo, gli sembrava venire dall’Irlanda, che gli dice :
“Ti preghiamo, santo giovinetto, vieni a vivere ancora fra noi”.
Rimane profondamente scosso e decide di
andare in Gallia per studiare. Si mette sotto la guida di San
Germano, vescovo di Auxerre. Si prepara al diaconato e al
sacerdozio. Trova ostacoli, diffidenze, opposizioni, che però supera.
Papa Celestino infine lo battezza col nome di
Patrizio (dalle parole latine pater civium, ovvero padre del suo
popolo), e gli affida nel 432 la missione di estirpare il paganesimo
dall’ Irlanda , riprendendo la missione abbandonata dal precedente
vescovo Palladius.
Ritorna in Irlanda come vescovo. In quel tempo l’isola , formata da
piccoli regni che, in realtà erano tribù, era abitata dai Celti Scoti,
pagani alti, biondi, dediti alla pesca e alla pastorizia. Patrizio,
per ingraziarsi il favore dei vari re ed avere così il permesso di
predicare e la protezione negli spostamenti, elargiva doni.
Il rischio non era poco, infatti, dagli isolani, in prevalenza pagani,
spesso fu picchiato e fatto prigioniero. Alcuni dei primi battezzati
furono perfino martirizzati da un capo tribù britannico, un certo
Corotico. Riuscì comunque a portare avanti la sua missione in
nome di Dio, con sorprendente successo.
Restano di lui, oltre alle Confessioni, scritte
per difendersi dagli eretici pelagiani, una lettera a Corotico, il
persecutore. Trattò con i Druidi per affiancare una simbologia
cristiana alla festa celtica di Beltaine (1° Maggio) che celebrava il
ritorno dell’estate : di qui derivò il simbolo del sole aggiunto sulle
Croci Celtiche. Oltre sessanta chiese vennero costruite in suo
onore. Nel giro di tre decenni quasi tutti i Celti Scoti erano
convertiti, compreso il loro intrattabile re Laoghaire.
Morì San Patrizio intorno all’anno 461, a Saul.
Il suo corpo fu portato nel Nord, a Down, che da allora si chiama
Downpatrick, e dove una immensa statua del Santo veglia sul
popolo irlandese.
Lasciò in Irlanda una chiesa organizzata e una forte eredità di
fede. Ancora oggi, malgrado sembra trionfare uno scellerato
materialismo e una cultura di morte, l’isola nordica è una roccaforte
del Cattolicesimo. Il culto di San Patrizio è molto antico : la sua
festa si celebra sin dal sesto secolo ed è arrivata sia in America,
sia in Australia, portatavi dalla tradizione degli emigranti cattolici
irlandesi. Festa liturgica il 17 Marzo.
Gianni Mangano