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La presente raccolta di elaborati, segnalazioni ed immagini è un archivio di newsletter realizzate con il contributo di vari amici aderenti ed exaderenti alla Magix.Info Community, con lo scopo di mantenere vivo lo spirito di gruppo e l’interesse per la musica e l’arte in genere. Le
newsletter sono allegate ai siti www.facebook.com/eventijazz e http://eventijazz.jimdo.com che vengono aggiornati senza alcuna periodicità e
pertanto ciò non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della Legge n. 62 del 7/3/2001.
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EVENTI JAZZ NEWSLETTER DEL 2010
Newsletter - protocollo AN02/07/10
Abstract: we present the Summer Compilation of
"Eventi Jazz". This is the third compilation prepared by
"Eventi Jazz", the second in this year. The compilation
comprises 18 tracks (jazz, NU-jazz, electro and acid
jazz, fusion, funky and blues) made and played by
friends of Jazz Project. Some songs are new, others
were selected from various sites in which they were
published. Nearly eighty minutes of music. You can find
this compilation published on sites that mention below.
Form these sites you can download songs and the CD
cover. Subscribers can find the cover that is attached
and sent by e-mail.
Dopo il "successo" riscosso dalla Compilation invernale, Ecco a voi la compilation estiva che raccoglie 18 brani per quasi ottanta minuti
di musica "fresca...calda...colorita...saporita". Come sempre l'intento è quello di proporre varie creazioni, alcune suonate con strumenti
reali, altre realizzate in forma di computer music, altre ancora con entrambe le modalità. Tutto in direzione jazz "allargata", anzi molto
allargata al punto tale che ci riesce difficile fare una precisa classificazione che forse neppure serve fare. Diciamo che di "jazz" c'è
soprattutto lo spirito creativo, l'entusiasmo, la voglia di sperimentare, in parte di improvvisare, degli amici che hanno aderito al progetto
estivo e siamo certi che lo stesso spirito sarà presente anche nelle prossime raccolte che Eventi Jazz intende regolarmente pubblicare
(l'obiettivo è almeno una compilation all'anno). E come sempre, anche in questa compilation si trovano brani realizzati individualmente e
brani che sono frutto di varie collaborazioni (la maggior parte delle quali, fatte "a distanza", cioè senza mai vedersi di persona). Qui ora
facciamo solo un breve cenno di presentazione dei brani pubblicati, nel loro ordine cronologico, lasciando a voi il piacere di ascoltarli,
scaricarli, realizzare il "vostro" CD perchè tutto è disponibile nei siti che segnaliamo di seguito. Gli amici più assidui di Eventi Jazz
troveranno nel kit degli allegati (spediti via e-mail) anche la copertina dell'album.
Il primo brano "A guitar intrusion" è stato costruito sulla omonima base jazz del 2009 predisposta da SerAnto (Sergio Antolini che
mette a disposizioni moltissime basi MP3, da lui realizzate, sul suo sito www.seranto.it) apportando i cenni melodici realizzati dalla
Jabbit (Jazz Box Band Italia). Il secondo brano proposto da Sandro Glavina (A lilttle cat in my pocket), per scelta stilistica sembra
quasi una continuazione del brano di apertura. L'atmosfera si fa calma, rilassata, riflessiva in "Always in my heart", brano realizzato da
Andrea Fantin (alias Aeffe). Vigoroso ed allegro il quarto brano fatto da Diana Kundera che ci porta in una festa a base di
"cioccolato al peperoncino" in cui funky, latin e reggae si fondono assieme molto bene. Long track di otto minuti il quinto brano "Cinqo
in dub mastermix" realizzato da Matthias Holzwarth (alias Vielstein) che già è stato inserito nella "Vetrina" del nostro sito e
pubblicato nella Magix Community. Va anzi detto che molti dei brani presenti in questa compilation sono stati pubblicati nella Magix.info.
Il brano n. 6 è fatto dagli Oisà d'Orans capitanati da Franz Asio che abitualmente lavorano in stile ambient e che qui propongono un
inedito e melodico chill-latin-jazz dal titolo "Estrela do Mar".
Di seguto è la volta dei Tarma Mazada con il loro jazz-house "Fly off". Arriva quindi un po' di saporita "frittura" dalla padella dei J.E.R.
e quindi ci ammalia Ezelupo con il suo pregevole jazz "In tre quarti" a seguire. Il decimo brano "Jazztime" è una fattura di jazz dalle
forme più classiche messo a punto da AmandaJo. Acid-jazz sperimentale "fuori di testa" (Out of head è appunto il titolo)
nell'undicesimo brano realizzato da Gio Micheletti e già annunciato nel precedente numero di Eventi Jazz. Incontriamo il brano n. 12
"Rain song" fatto da El Pirata con una costruzione sampler di chitarre. E con maestria di chitarra "ezelupiana" (Ginni Angelo) è di
volta il blues "Road house blues". Luce & Gas ci portano un bel "Souvenir" latino (brano n. 14) a cui segue lo strano scat (Strange
scat) del Collettivo Instabile di Musica Impensabile. Il sedicesimo brano è firmato da Antonio Fiorillo (Tonight again) con
interessanti intrecci in cui le tastiere trovano opportuno spazio di espressione. Uno stile fusion (rock-jazz) si coglie nell'energico brano n.
17 (La foresta degli OGM) proposto da L'Uomo & L'Ombra. La compilation si conclude con "Free afternoon therapy of free jazz",
brano di interessanti fraseggi le cui costruzioni sono impostate su "schema libero" dall'amico Fazcher.
La "scaletta" della compilation è stata curata da Franz Asio. La costruzione dell'album è a cura di Ordnas Anivalg e la copertina è
stata progettata da Sandro Glavina, in cui compare l'immagine del suo quadro in powerpoint art "Colorando il Jazz" appositamente
realizzato per questa copertina. Dai siti qui sotto segnalati è effettuabile l'ascolto e il download dei brani
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La Summer Compilation è pubblicata nei siti: - The Summer Compilation is available on:
http://www.antoniofiorillomusic.com/#51
http://www.fazcher.com/eventijazz/summer2010/summer2010.html
cover: http://www.fazcher.com/eventijazz/summer2010/coversummer2010.pdf
tracklist:
N. TITLE
01
02
03
04
05
06
07
08
09
10
11
12
13
14
15
16
17
18
A guitar intrusion
A little cat in my pocket
Always in my heart
Chili Chocolate
Cinqo in dub mastermix
Estrela do mar
Fly off
Fried Iezz
In tre quarti
Jazztime
Out of head
Rain song
Road house blues
Souvenir
Strange Scat
Tonight again
La foresta degli OGM
Free afternoon therapy of free jazz
PERFORMED BY
time
SerAnto & JABBIT
Sandro Glavina
Aeffe (Andrea Fantin)
Diana Kundera
Vielstein (Matthias Holzwarth)
Oisà d'Orans
Tarma Mazada Trieste
J.E.R. (Fazcher and Friend)
Ezelupo Eze's Band
AmandaJo
Gio Micheletti
El Pirata
Ezelupo Eze's Band
Luce & Gas Trieste
Collettivo Instabile Musica Impensabile
Antonio Fiorillo
L'Uomo & L'Ombra di Prosecco
Fazcher
4:00
3:32
4:35
3:58
8:00
4:51
5:03
4:32
2:09
4:00
5:21
4:46
2:32
4:36
5:06
2:53
3:21
3:40
Abstract: In a preview newsletter, Franz Asio
wrote the first contribute about the introduction of
"Music, Body and Biodiscpline". Now Asio offers his
advice for a proper relationship between the body
and the guitar.
Dopo aver introdotto l'argomento "musica, corpo e
biodiscipline" in una precedente mewsletter è ora di
scena la chitarra...
L’utilizzo dello strumento musicale prevede che il musicista debba trovare una giusta postura nello spazio per produrre un suono
perfetto, ma anche una corretta gestione e bilanciamento dei pesi (qualora lo strumento fosse pesante e/o ingombrante) per
salvaguardare la propria salute. Da qui nasce l’esigenza di trovare dei giusti equilibri tra corpo, strumento e spazio.
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La chitarra è uno strumento musicale generalmente molto voluminoso e spesso viene suonato da seduti. In tal caso, la chitarra viene
appoggiata sulla coscia sinistra che rimane flessa e sollevata all’appoggio della sedia, il braccio sinistro è libero, quasi completamente
flesso per potersi muovere sulla tastiera, mentre il braccio destro si appoggia sopra la cassa dello strumento, in modo da fissarlo alla
coscia. L’avambraccio destro è libero di muoversi per poter suonare le corde con le dita della mano. Molto spesso la spalla destra è
spostata in avanti, questo discorso vale soprattutto per i musicisti meno esperti (ma non solo) che necessitano di vedere la tastiera dello
strumento, provocando una asimmetria della posizione corporea che vede un netto avanzamento della spalla destra rispetto a quella
sinistra.
È molto comune trovare dei chitarristi professionisti che abbiano delle forti tensioni alla muscolatura della spalla, di solito la destra (per
chi usa la chitarra con la posizione classica). Un altro problema di tensione muscolare si presenta comunemente alle dita delle mani;
questo accade soprattutto ai chitarristi dilettanti ed autodidatti che utilizzano una forza eccessiva per produrre i suoni. Un terzo
problema molto comune per il chitarrista che rimane seduto durante la sua performance, è data dalla tensione muscolare che si
accentua nella zona lombare, spesso determinata dalla gamba sollevata, che rimane per diverso tempo immobile e dalla riduzione della
lordosi lombare (la curva fisiologica della zona bassa della schiena), che produce una posizione chiusa a “C” della parte bassa della
schiena.
Per ovviare a tutto ciò, è necessario aumentare la propria consapevolezza corporea, utilizzando uno specchio per controllare e verificare
la propria posizione del corpo; imparare a suonare lo strumento con un insegnante professionista; bilanciare lo strumento allontanando
il manico della chitarra dalla spalla sinistra per correggere l’asimmetria della postura, riducendo così gli eventuali accumuli di tensioni
sulle spalle; abituarsi a mantenere la curva fisiologica della zona lombare (per aumentare la consapevolezza della propria schiena è utile
praticare lo yoga o altra disciplina corporea che pone attenzione al movimento lento ed armonioso); provare a ridurre la forza utilizzata
dalle mani impressa sulle corde della chitarra, “educandosi” ad un movimento che sfrutti il minimo della forza necessaria per la
produzione del suono.
Dunque, a guardare il video introduttivo di SUNDCLOUD ci viene un pochino il mal di mare , tanto è veloce la presentazione che però
è in sintonia con il ritmo della musica di sottofondo. Una certa Michelle Owen (ci sembra sia giusto il nome che abbaglia velocemente
per poi scomparire in fretta) presenta il funzionamento del sito "rappando" al ritmo della musica. Per complicare la vita, è tutto detto e
scritto in inglese... Noi coraggiosi navigatori che abbiam solcato mari ben più tempestosi non ci facciamo impressionare... cosicchè, a
chi volesse iscriversi a questo sito, diamo il saggio consiglio di...arrangiarsi !! Stanchi noi di iscriverci qua e la "per collaudare", stavolta
evitiamo di loggare (si dice loggare o logginare ?) ed invece andiamo ad esplorare per vedere se ci sono amici noti presenti pure qui.
Non chiedeteci come abbiamo fatto, ma il primo amico che incontriamo su Soundcloud è Fazcher. Possiamo ora osservare (a tutto
schermo) che c'è un brano di Fabio e che per ascoltarlo basta fare un click sul pulsantone color arancione (il cursore avanza sulla
traccia, la musica si sente ed anche molto bene e la bandierina di segnalazione che c'è sul computer ci avvisa che possiamo anche
effettuare il download del brano). Ora, se ci fossimo iscritti, potremmo mandare un commento a Fazcher, effettuare una votazione,
includere il brano che stiamo ascoltando tra le nostre canzoni favorite, e anche mandargli una mail-messaggio. Appena sopra il cursore
si vede (in piccolo) l'immagine della cover abbinata al brano. Però se andiamo a cliccare sulla cover, ecco che velocemente questa
schizza al centro dello schermo e con un effetto di apertura ingrandita si lascia visualizzare ed osservare nei particolari (finchè non
decidiamo di cliccare sulla "X" per chiudere l'immagine). E c'è poi una colonna sulla destra dello schermo in cui appaiono le icone degli
"amici" di Fazcher nel pentolone di Soundcloud...il che significa che come su altri siti, è possibile intraprendere "amicizie". Nel momento
in cui stiamo esplorando e scrivendo, tra gli amici del Cherubini ci sono francoleo, Guitorb, e DeepBlueHush alias Christy McLaren
oltre che un certo Cyrano che noi non conosciamo. Una piccola scritta che compare sotto ciascuna delle icone, comunica il numero dei
brani (rigorosamente in MP3) pubblicati su Soundcloud. Basta quindi cliccare sull'icona di un amico di Fazcher (in questo caso scegliamo
l'amica Christy) ed immediatamente ci ritroviamo nel suo... salotto musicale, sicchè possiamo ascoltare Five O'Clock Friday, Top Down e
Those Who Wait, tutto in direzione rock di ottima fattura. Per Christy l'amicizia di riferimento è solo Fazcher, quindi per non restare in
un vicolo cieco, cerchiamo circoli collaterali e da Fazcher andiamo a francoleo. Ma qui invece di trovare musica di franco troviamo
invece un collegamento con la musica di Mauro Angelini. Ed allora andiamo a cliccare sul nome "Mauro Angelini" e subito entriamo
nel suo salotto dove ci sono 8 brani fantastici (e da qui capiamo che almeno 8 brani si possono pubblicare). Guardando con attenzione
sulla lunghezza del cursore vediamo delle microscopiche iconette.. che saranno mai ? Ci puntiamo sopra il "topo" e scopriamo che le
iconette rappresentano la traccia indelebile, ossia la firma, di chi ha voluto lasciare un commento che è leggibile dentro ad una finestra
che si apre appena ci puntiamo sopra il mouse. Così troviamo, con immenso piacere (tra coloro che hanno voluto lasciare un commento
a Mauro) una presenza che solcò in passato anche le acque della vecchia community di Magix. Si tratta di Sergio La Rosa, alias
WKcollective che propone la sua "scaletta" comprendente "Feel the beat", "Smokers", "All on a misty morning" ed altri 8 brani (allora
si possono pubblicare anche 11 ?) il tutto in direzione Soulful, Jazz-funk e R&B e fatto tutto molto, molto bene... Probabilmente,
continuando a navigare nella direzione ipertestuale, si finirebbe con il trovare anche qualche altro amico ! Se avete piacere di farlo,
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provate a cercare. Come andare su Soundcloud ? http://www.soundcloud.com ma potete entrare direttamente anche dalla porta
del salotto di Fazcher... come abbiamo fatto noi http://www.soundcloud.com/fazcher
Abstract: A great jazz pianist on Reverbnation: Kuma
De Silva (very interesting jazz style)
http://www.reverbnation.com/kumadesilva#
Kuma De Silva is also present on YouTube...
Incontriamo nell'universo di Reverbnation un amico di Jazz Project. Si tratta di KUMA De SILVA, pianista, compositore
ed arrangiatore. Kuma De Silva ha iniziato a suonare il pianoforte all'età di sette anni e già a diciassette ha avuto
l'opportunità di suonare con i migliori musicisti del suo paese, ossia lo SriLanka. L'incontro a Boston con il pianista Steve
Donovan gli ha permesso di raffinare la sua inclinazione al jazz. Kuma ci offre un affascinante repertorio fusion
pubblicato su Reverbnation. In "Native & blue" emerge una splendido accostamento etno-jazz, dove jazz e musica
orientale dialogano con grande effetto. "Eastern air" è una apoteosi "fusion" di ottima fattura. Si legge nella biografia di
Kuma De Silva che ha fatto molta esperienza in varie direzioni (dal pop al jazz). Una decina di anni fa ha girato l'Europa
e il Canada con la band "PurpleRain". Prima ancora è stato leader del gruppo jazz "Infocus" considerato uno tra i
migliori jazz-trio nel suo paese (con Alston J. al basso e Shiraz Noorhamith alla batteria). Su Reverbnation, Kuma ci offre
anche dei collegamenti video (pubblicati su YouTube) dove sono visibili frammenti di performance del trio jazz Infocus
oltre poi all'esibizione del dicembre 2009 con Dulip Gnanakan al basso e Sumuthi Suraweera alla batteria (filmato che
parte dall'assolo di batteria per poi offrire le evoluzioni pianistiche di Kuma in grande assetto... fusion). Per "incontrare"
Kuma De Silva ecco il link: http://www.reverbnation.com/kumadesilva#
PowerPoint Art in jazz: Ecco il
"quadro"
di
Sandro
Glavina
intitolato "Notturno in Jazz".
Quest'opera, assieme ad altri
recenti quadri sul tema del jazz, è
pubblicata nell'album "Quadri per
gioco" nella pagina di Facebook di
Sandro Glavina. Tecnica mista:
collage di forme con powerpoint
con inserimento di immagini gif
royalty free (silhouette) rielaborate
al computer.
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GLI AMICI DI JAZZ PROJECT NELLE CLASSIFICHE DI MAGIX
Malgrado l'abbandono (temporaneo o parziale) della Magix Community da parte di molti amici (per
i motivi più volte sottolineati), il "tricolore" ancora riesce a sventolare grazie alla presenza assidua
di Antonio Fiorillo e Carl Insam, in arte Masni. Saldamente in vetta da maggio, nella classifica
dei video c'è "Wanted" di Antonio Fiorillo. Un lavoro fatto con grande effetto.. un videoclip di
presentazione dell'ultimo album di Antonio, indiscutibilmente "professional" !! Ma nemmeno l'amico
Masni demorde, con la sua carrellata fotografica spesso presente nella classifica "foto" ed anche
presente nella music chart dove il brano "Ciampanes" (gran bel soundtrack) ha riscosso un buon
successo di ascolti e commenti. Ora, al di là di classifiche... premi e cotillons... vale considerare il
grande impegno di questi due amici nel produrre sempre ottimi lavori e, nell'eterna speranza che il
"made in Italy" trovi sempre adeguata considerazione, riteniamo opportuno esortare gli amici
di...Amici.It operativi nella Magix.Info a pubblicare e pubblicizzare i loro lavori.
WANTED
Antonio Fiorillo - 2010
Concept album (14 brani) + Bonus track
durata 41:26
Abstract Antonio Fiorillo has made the album "Wanted",
his album n. 7. It's an excellent job. Antonio has made
remarkable interweaving music drawing from various
genres and has used very good the vocal samples. The
album is available on website:
http://www.antoniofiorillomusic.com
Ercole...di "fatiche" ne ha fatte 12, qui siamo invece alla settima fatica musicale di Antonio Fiorillo. "Wanted"
è l'abum n. 7 e, moltiplicando il sette per due, viene fuori il 14 e quattordici sono i brani di questo album.
Anzi, in realtà ce ne sono 15 perchè i primi quattordici costituiscono le tracce del concept album, mentre il
quindicesimo "Quando fai così" è un bonus track che già fa parte del prossimo progetto di Antonio,
l'extended play "Con-Fusion". Questo brano, (ci rivela Antonio) è una brano di sapore autobiografico, forse
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più precisamente introspettivo, che traccia il suo carattere, il suo modo di intendere la musica. In "Quando
fai così" i vari strumenti si pongono in senso dialogico: le chitarre duettano con il sound del piano. Il
concetto "modo di intendere la musica" è però riallacciabile a tutti i precedenti 14 brani perchè Antonio
Fiorillo attraverso le sue composizioni ci fa capire le intenzionali "contaminazioni" a cui ha voluto fare
riferimento. Si deduce quindi che i brani "The Seeker" e "Denied" sono chiaramente omaggi ai suoi amati
Genesis e che, ad esempio, il quarto brano "Interludio 5", breve Rumba/Flamenco, testimonia il suo amore
per musicisti come Paco de Lucia, Ottmar Liebert, Vicente Amigo. Beh... come facciamo a dedurre tutto
questo ? Semplice: sono cose che lo stesso Antonio Fiorillo ci ha rivelato..!! Ed allora se noi chiedessimo ad
Antonio quali riferimenti si potrebbero fare relativamente al brano n. 6 "Sonorous Perceptions", otterremmo
la risposta "E' un brano solare e mediterraneo con suoni etnici e sonorità new age, dove una armoniosa
chitarra west coast richiama lo stile di Mark Knopfler, in alcune sue collaborazioni country...". Bello.. questa
recensione si sta trasformando in una intervista... anzi no... è una forma di recensione guidata. Apriamo una
breve parentesi solo per fare una considerazione sul fatto che nessuno che scrive in questo giornalino è un
professionista della critica musicale e quindi spesso ciò che scriviamo sono solo le nostre impressioni dirette
ed emotive, ma è anche vero che talvolta da altre parti si leggono da parte di professionisti del settore delle
critiche "calate dall'alto" quasi fossero assolute sentenze... Per farla breve, ci piace citare un pensiero di
Jules Renard "Il critico è un soldato che spara sulle proprie truppe". Ed allora riteniamo sia un bel percorso
poter fare una recensione guidata (ci piace usare il termine "recensione", mai "critica"), ossia l'opportunità di
condividere le impressioni che ricaviamo dall'ascolto con quelli che sono gli intenti dell'autore. Il "ricercato"
Antonio ci fa capire attraverso questo suo album il suo intento di "ricerca" ed è una ricerca che esplora nel
rock, nel sinfonico, nella musica celtica, nel pop, e quanto altro ancora, che tocca vari generi per diventare
una forma di espressione propria e molto creativa. Ed ora aggiungiamo una nostra osservazione "tecnica" da
"esperti" della computer music. Nella maggior parte dei brani Antonio ha utilizzato i loop vocali, in particolare
quelli tratti dai soundpool Magix. Ma invece di impiegarli nello stile di "quattro salti in padella" (ossia pronti
per l'uso) ci ha lavorato su con molta attenzione modulando con gran precisione ed effetto le varie tonalità.
Sarebbe sicuramente un gran cosa, per gli amici che si dilettano con il canto, avviare una collaborazione con
Antonio, magari per dei lavori futuri, in modo da valorizzare ulteriormente le sue creature musicali che già
hanno un notevole valore.
Dove ascoltare "Wanted" ? Ovviamente sul sito http://www.antoniofiorillomusic.com che raccoglie
anche tantissimi altri lavori suoi e di altri amici.
UNITED TEAM FOR FUN (Sandro
Glavina
&
Jazz
Friends)
CONDOMINIO JAZZ di Sandro
Glavina
Trattasi di due album, dove da una
parte
sono registrate le
recenti
collaborazioni
con
l'entourage
del
Collettivo Instabile di Musica Impensabile
(è il caso di United Team for fun ),
mentre dall'altra si possono ascoltare le
proposte jazzistiche (di varia forma) che coabitano nel "Condominio Jazz". Spendiamo due parole sul
"Condominio" che è sicuramente in una direzione jazz "perlustrativa" con 14 brani che vanno dall'hard bop
ad atmosfere jazz-elettroniche, passando attraverso il smooth jazz. Molti effetti ed accenni melodici sono
disegnati dal piano, però non mancano le suggestive atmosfere create dal suono della chitarra. Tornando
invece a United Team for Fun ci piacciono gli accenti funky jazz che caratterizzano molti brani, ma ci piace
anche sentire l'indole creativa e propositiva degli amici del Collettivo Instabile. Insomma.. per farla breve,
questi due album possiedono molti contenuti interessanti e qualcosa sicuramente è destinato alla
pubblicazione in http://www.magix.info.com (Fazo for Fazcher è già pubblicata, ad esempio...)
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POESIE DI francoleo
Membra stanche (francoleo)
Membra stanche.
Lo spirito appagato in questa notte,
mai doma.
Passata insieme a te.
Sguardi complici.
Sorrisi veri e tu...
Che mi sorprendi,
e mi coinvolgi.
Sono ancora qui.
Puoi prendermi se vuoi.
Ne ho ancora tanta,
sai, di quella voglia.
In questa notte,
sarai ancora mia.
Siamo già a domani (francoleo)
Corpi seminudi.
Con sopra vecchi stracci.
Indossati con eleganza.
E con sempre, dignità.
Gli sguardi indaffarati.
Che seguono i pensieri.
A volte son distratti.
Da eventi ed imprevisti.
Prova a spostarti da li!
Prova a raggiungermi, qui.
Alla mia ombra...
Vieni e riparati qui.
Alla mia ombra...
Vedi...
Siamo già a domani.
Vedi, non è già più ieri.
Vecchi inzuppati.
Saremo negli anni.
Ma paghi di vita.
Vissuta tra i sogni.
Prova a spostarti da lì!
Prova a raggiungermi, qui.
Vieni, sotto la mia ombra.
Vieni e riparati qui..
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Agli amici assidui è stato
prontamente spedito via email il secondo gioco per
l'estate:
"Pianofortissimi". Si può
giocare sia dal computer
(file di powerpoint), sia
usando il foglio che potete
stampare direttamente dallo
stesso file. Nel file sono
spiegate le regole dei gioco,
ma essendo un gioco.. jazz,
potete anche improvvisare
ed aggiungere altre regole.
Buon divertimento !!
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Abstract: Franz Asio tells about body problems of keyboarders and explains an easy program and
rules for prevention.
Sulla bravura di Keith Jarrett non si discute, ma le doti pianistiche di Nora ancora non le conoscevamo sino a che non
siamo andati a vedere con curiosità il video posto su youtube. http://www.youtube.com/watch?v=TZ860P4iTaM Anche
Nora fa a suo modo del jazz. Completa la nostra carrellata di immagini posturali (pubblicate qui sopra) "Il pianista" di C.
Malacarne. Ciò che accomuna le tre immagini è l'eccesso di "trazione anteriore" (chi più chi meno, Nora per forza, Jarrett
per scelta stilistica) che i tre soggetti manifestano nell'approcciarsi con la tastiera.
Ed allora prendiamo in considerazione, in questa puntata, il lavoro fisico di chi si esprime in "bianco e nero" (no, non
intendiamo parlare dei calciatori della Juventus, dell'Udinese, del Siena ecc. che c'hanno pure loro dei bei problemi fisici
per il fatto di giocare a calcio).
Tutti gli strumenti che prevedono l’utilizzo di una tastiera, hanno il vantaggio di favorire una posizione simmetrica,
mentre si suona. Tranne che in rari casi, il musicista assume una posizione seduta, anche per lunghi periodi senza
potersi alzare. Tenendo presente che la posizione seduta solitamente non permette l’appoggio della schiena è probabile
che la zona lombare possa accusare delle tensioni eccessive date dalla continua tensione che si viene a creare per
mantenere la posizione eretta. Non da meno è opportuno sottolineare che, seppur la postura possa essere simmetrica, la
tendenza del tastierista è di portare in avanti le spalle (come nelle illustrazioni che abbiamo riportato) favorendo delle
tensioni nella zona alta della schiena e del collo. Lo stare seduti per lungo tempo nella posizione sopra descritta,
favorisce anche un possibile accorciamento della muscolatura posteriore della coscia.
I suggerimenti per i tastieristi/pianisti sono: regolare con cura l’altezza della sedia rispetto all’altezza dello strumento,
qualora fosse presente lo spartito, provvedere ad illuminare correttamente i fogli musicali e renderli leggibili con
un’adeguata grandezza del carattere.
È opportuno praticare esercizi di stretching per sciogliere la base della schiena (zona maggiormente colpita) e per
allungare la parte posteriore della coscia. Monitorare periodicamente se le spalle tendono ad alzarsi suonando,
riportandole in sede, semplicemente abbassandole.
Inoltre, come forma preventiva si suggerisce si praticare degli esercizi semplici di scioglimento delle dita della mano e del
polso. Ultima cosa, non dimenticare mai di respirare correttamente, anche se chi suona una tastiera non deve fare uso
del suo fiato per suonare. Ricordo a tutti gli amici che potete richiedermi consulenze e approfondimenti scrivendo al mio
indirizzo di posta elettronica [email protected]
e non dimenticate di visitare il mio sito http://bionaturale.jimdo.com/
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TAGLIOLINI CON GAMBERETTI E ZUCCHINE
Tagliolini con gamberetti e zucchine: sembra una ricetta facile che invece richiede molta dedizione e concentrazione nella sua
preparazione. Ma vediamo gli aspetti essenziali.. Io vi fornisco la quantità di ingredienti per due persone, poi se siete in quattro, in otto,
in sedici ecc. basta fare le giuste moltiplicazioni, magari utilizzando la calcolatrice !! Vi servono sicuramente 200 grammi di tagliolini, 150
grammi di gamberetti, una zucchina verde (avete mai visto una zucchina rossa? no ! allora dovete prendere una zucchina verde perchè
non ce ne sono di altri colori) poi vi serve la cipolla, il sale e l'olio d'oliva. Se volete dare un tocco piccante al vostro piatto non
disdegnate di usare anche un po' di peperoncino e se proprio volete esagerare metteteci anche un pizzico di zafferano e/o zafferano in
alternativa al peperoncino (e questa è la variante... Jazz !!) .
Prima di mettere a bollire la pasta dovete preparare il "sugo". Allora vada per una padella antiaderente in cui fate soffriggere nell'olio la
cipolla opportunamente tagliata a quadrettini (attenzione: per fare i quadrettini precisi, precisi dovete consultare un geometra, ma
potete approssimare e va bene comunque così non vi serve la costosa consulenza del geometra). Mentre la cipolla soffrigge tagliate la
zucchina a cubetti e se non viene fuori il Cubo di Rubik va bene egualmente ! Quando la cipolla è dorata, tuffate i cubetti di zucchina
nella padella. A questo punto, se vi viene voglia di lasciare il tutto al suo destino ed andare a mettere su un album di Charlie Parker
sarebbe un errore fatale !!!! Dovete invece stare al focolare (fuoco moderato e per questo potete preventivamente consultare i Vigili
del Fuoco) e con un mestolino (rigorosamente di legno) dovete mescolare, girare e rigirare il contenuto della padella osservando "il
divenir ambrato delle zucchine" le quali devono mantenere morbida consistenza e non divenir poltiglia !!! (Questo è il primo segreto).
Or prendete i gamberetti (non vi servono vivi, vanno molto bene anche quelli surgelati, e se sono congelati il consiglio è quello di non
scongelarli) e tuffateli nel "preparato zucchin-cipollato". Solo cinque minuti di cottura per i gamberetti altrimenti diventano gomma !!
(munirsi di cronometro di alta precisione). Se usate il zafferano, buttetene una punta assieme ai gamberetti, se invece volete la versione
piccante con il peperoncino, questo va aggiunto al termine della cottura dei gamberetti: Parallelamente a queste operazioni dove far
bollire la pasta. Ed ecco il secondo segreto: scolare la pasta un minuto prima del tempo di cottura indicato sulla confezione. A questo
punto la cottura della pasta va ultimata saltando il tutto nella padella antiaderente in cui c'è il vostro "sugo" bello e pronto. Infine,
aggiungete "a crudo", nella padella fumante, un filo di olio d'oliva. Ultima operazione: riversare nei piatti e mangiare prima che il tutto si
raffreddi !! Volete il consiglio per il vino ? Vino bianco.. un Verdicchio dei Castelli di Jesi (questo è il vino giusto perchè ci pagano per
fare la pubblicità). Ah... dimenticavo.. Avete riservato qualche gamberetto per il vostro gatto ? (Ve ne sarà grato, però non dategli i
gamberetti ancora surgelati...). Siccome per star dietro alla cottura delle zucchine non vi siete dedicati a Charlie Parker, al momento di
mangiare ascoltate "Cumbia e Jazz Fusion" (1976) di Charlie Mingus e se non disponete dell'album va benissimo ascoltare anche..
l'ultima compilation di "Eventi Jazz". Buona Forchetta !!
La scorsa primavera, in occasione di un viaggio in Ungheria, ci siamo "incontrati" a
Budapest con.. la statua di Zoltan Kodaly.
Kodaly fu compositore, etnomusicologo e soprattutto si occupò di educazione
musicale scrivendo molta musica con finalità educative. Il modello pedagogico di
Kodaly è soprattutto fondato sulla scoperta e l'apprendimento del linguaggio sonoro.
Lo strumento centrale è la voce in quanto "strumento" naturale. I presupposti
educativi si basano sull'apprendimento della musica in forma di approccio ludico.
Kodaly infatti affermava che "Il bambino prova gioia nel gioco della forma
musicale”. Vogliamo segnalare che in Italia c'è l'Associazione Italiana Kodaly
Educazione Musicale (AIKEM) ed il sito web è: http://www.aikem.it/ dove
potrete trovare molte informazioni.
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Soprastante carrellata fotografica di Giovi'da... "on the job" (tratta dal suo sito http://www.giovida.com) atta a comprovare il suo
poliedrico approccio con vari strumenti (oltre all'apporto della voce, del lavoro al mixer e..non siamo riusciti a scaricare la foto dove
Giovanni si cimenta al basso). In effetti questa potrebbe essere la "rappresentazione per immagini" utile ad introdurre il suo recente
lavoro, il singolo "Casinò", una eccellente rock-song in cui Giovi'da colloca la sovrapposizione di 5 tracce di chitarra suonata da lui a cui
si aggiunge il suo tocco alle tastiere e al basso. Troviamo "Casinò" pubblicata oltre che nella Community di Magix.info anche nel suo
sito alla pagina http://www.giovida.com/#39
Se poi diamo uno sguardo alla pagina http://www.giovida.com/#97 qui troviamo i "Primi Files". Tra le canzoni pubblicate ci
sono anche quelle che costituiscono lo spazio di "collaborazioni" con gli A.mici di Jazz Project. Troviamo così "Candida" (musica di Carl
Insam), "Non è facile" (musica di Andrea Fantin) e "L'impero di cartapesta" (musica di Sandro Glavina). OK, è anche una occasione
poi per esplorare tutto il sito di Giovanni che avevamo a suo tempo presentato e dare un'occhiata agli aggiornamenti. Non ci
sorprenderebbe che prima o poi Giovi'da ci regalasse anche un magico..jazz!
MUSIC MAKKERONI
LA SCELTA DEL FORMATO DI UN FILE AUDIO
Abstract: we tell important concepts about audio file (mp3, waw)...
Ai musicisti ed ai music-makkeroni che vogliono pubblicare i loro lavori su qualche sito adibito ad ospitare opere musicali, nella
stragrande maggioranza dei casi gli viene richiesto di caricare file del tipo MP3. Ma cos'è per la precisione un file MP3? Si tratta di un
formato audio compresso e che, durante la compressione, subisce una perdita di dati audio. C'è da preoccuparsi ? Possiamo dire di no,
in quanto i dati che vengono persi sono quelli in un certo senso, "superflui" cioè non significativi per l'orecchio umano. Ovviamente la
perdita dei dati e la resa qualitativa del file è più o meno ampia rispetto al formato del file. Ciò significa che la resa audio è influenzata
dalla quantità del flusso di dati che scorre in un determinato tempo. Se decidete di salvare i vostri file nella misura di 128 kbps, significa
che in un secondo di tempo si verificherà un flusso di 128 kilobit. A questo punto, per capire il "peso" del file è sufficiente sapere che
128 kbps corrispondono a circa 15,6 KiloByte ed allora non vi rimane che moltiplicare 15,6 per il numero di secondi della durata del
brano. Se il brano, per esempio, è di 4 minuti (240 secondi) otterrete un peso di 3744 KiloByte che corrispondono, per arrotondamento
a circa 3.7 MB. Questo dato è importante, laddove è necessario calcolare il peso in MB, poichè ci sono dei siti che limitano il peso dei file
caricabili ad "X" MB. Dunque, 128 kbps è un valore non "indecente" (che corrisponde a migliore qualità su maggior compressione) ma
se volete un tantino migliorare la qualità del vostro file audio è consigliabile elevare i bitrate a 192 kbps che ovviamente faranno
aumentare il peso del file in termini di MB, ma non eccessivamente (5,5 MB circa sempre se teniamo in considerazione il brano della
durata di 240 secondi) ). Per fare il calcolo immediato, segnaliamo il sito http://jumk.de/calc/trasmissione.shtml in cui trovate il
Convertitore "Unità di Velocità di trasmissione". Potete immettere il valore di kbps con il quale desiderate salvare il file, poi cliccando sul
tasto "calcolare" otterrete sulla stessa riga, in un'altra casella, la lettura dei Kilobytes al secondo (kB/s). Moltiplicando il valore ottenuto
per il numero di secondi della durata del brano otterrete il peso in MB. Il dato è sempre approssimativo poichè dovete sapere se il
software che usate per realizzare il vostro brano mp3, salva in modo costante o no il vostro lavoro musicale. con la modalità CBR il
bitrate rimane costante per tutta la durata del brano mentre con la modalità ABR il bitrate sarà variabile ed ancora più variabile lo sarà
con la modalità VBR. Ma non preoccupatevi troppo, queste sono particolarità di eccellenza. In un range da 128 a 192 kbps il vostro
brano sarà comunque buono e ben percepito dall'orecchio umano ed avrà un peso "accettabile". Sappiate un'ultima cosa: se salvate il
vostro brano da subito solo in formato mp3 e decidete in un secondo momento di convertirlo in waw, non otterrete realmente un file
waw, ma semplicemente una copia non compressa del mp3 (In questo caso, la convenienza è semplicemente legata al fatto di poter
ascoltare il brano attraverso lettori di non recente produzione che non leggono gli mp3, ma solo il formato waw, considerato poi che da
un paio di anni tutti i lettori di recente produzione leggono invece vari formati, cioè non solo waw). Stà quindi a voi decidere come e in
che modo salvare un brano a seconda dell'uso che farete (per caricare sui siti è quasi esclusivamente richiesto il formato mp3).
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Abstract: Our friend Stefano Gerolini lives in Trieste and he is
an excellent guitarist. He is a member of the band "Vangerold".
You can see the website:
http://www.myspace.com/vangerold
The most important influences for him are Black metal and
Metalcore, but he is interested at various genre of music. Stefano
has a project: play Black metal music mixed with indian and
sciamanic music.
Dunque, Stefano, il nostro primo incontro risale all'incirca al
2003... Io conservo tanti ricordi di quel "quasi mese" trascorso a
lavorare sulle note di... Van Halen & Company, passando anche
per... Zaka Mahel ! All'epoca eri lanciato nello studio della
chitarra a.. tempo pieno, ma se ben ricordo c'era un studio di
pianoforte alle spalle. Allora, Stefano, Come è iniziato e
proseguito il tuo "viaggio musicale" ?
Il mio viaggio musicale è cominciato nel lontano 1993, all’età di 7 anni. Quel anno decisi di intraprendere lo studio del
pianoforte e la mia insegnante era la madre del tastierista di mio padre, la quale era un’ex insegnante del Conservatorio
di Musica. Tra i vari libri che usavo mi ricordo il Bona, usato per imparare il solfeggio, il Bayer e l’Hanon per imparare le
scale e sciogliersi le dita, il Clementi, il Schumann, il Pozzoli e il Czerny, quest ultimo da me odiato perché usava 2 scale
che personalmente odio tuttora, ossia il Mi bemolle e il Si bemolle.
Per quanto mi piacesse suonare e imparare quel favoloso strumento vedevo il tutto come una costrizione, come se mio
padre, anch’egli musicista, volesse a tutti i costi ”vantarsi" di avere un figlio musicista senza chiedersi se era quella la
mia strada da seguire. Quindi decisi sciaguratamente di interrompere gli studi musicali, cosa che non avrei dovuto fare.
Qualche anno dopo mio cugino mi passò delle vecchie audio cassette di gruppi che si chiamavano Black Sabbath e Iron
Maiden ed io, incuriosito, cominciai ad ascoltarle; e fu da quel momento che pian piano mi avvicinai alla musica hard, al
metal, e ad imparare a suonare la chitarra ! Così mi applicai seriamente nello studio della chitarra metal, o rock, come
volete chiamarla....
Con il tempo decisi di studiare la storia della musica perché mi sentivo abbastanza ignorante in materia; è uno studio che
tuttora sto facendo. Voglio conoscere qualsiasi gruppo esistente di qualunque genere, o almeno i gruppi che hanno fatto
maggiormente la storia, passando per generi come il black metal e il death metal, il rock, ma anche la musica italiana e
la dance che, a mio avviso, hanno alcune canzoni degne di essere ascoltate. Non mi sono mai considerato seriamente un
“metallaro” perché mi è sempre piaciuto poter spaziare e allargare gli orizzonti musicali, anche perché più si conosce, più
ci si può ispirare !
Chi sono i Vangerold ? Ce ne puoi parlare ?... E dove possiamo trovare i Vangerold ?
Sì, certamente...! Nel 2004 formai il mio attuale gruppo musicale, i Vangerold, nati dalla fusione di due gruppi
precedentemente esistenti, gli Heavy Way e i Nightstreet. I Vangerold sono un gruppo metal sperimentale che spazia dal
classico Heavy inserendo anche alcuni elementi Power, Thrash e... chi più ne ha più ne metta ! Cerchiamo di fare della
buona musica, ma soprattutto di non essere un gruppo musicalmente scontato e con ciò intendo dire che cerchiamo di
non usare i classici schemi dettati dai suddetti generi, ma di fare una sorta di miscuglio particolare che, appunto, faccia
in modo che le nostre canzoni non siano scontate. I componenti della band sono sempre stati 5. Abbiamo avuto vari
cambi di formazione, sostituzioni di vari membri, audizioni per quelli nuovi, ma abbiamo voluto sempre conservare una
line-up composta da un batterista, un bassista, due chitarristi (che si alternano a loro volta in qualità ritmiche e soliste) e
una cantante.
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Attualmente (sperando di non avere altri cambi di formazione) la line-up è la seguente: Alessio
Iellini (batteria), Saverio Gaglianese (basso), Martino Gomezel (chitarra), Stefano
Gerolini (chitarra), Francesca Zacchigna (voce). Io, il bassista e la cantante siamo i membri
fondatori, coloro che sono sempre rimasti all’interno del gruppo, mentre gli altri 2 componenti
sono con noi da 2 anni abbondanti.
Mi ricordo ancora l’audizione dell’attuale batterista, allora sedicenne, in cui diede sfogo a tutta la sua bravura tecnica;
disse di suonare da 8 anni ed effettivamente sembrava che suonasse da molto più tempo, data la sua eccellente dote
musicale… a soli 16 anni !
Il chitarrista è un ex compagno di scuola del batterista. All’inizio sembrava sempre preoccupato, sempre svogliato, con
qualcosa che non andava, ma ciò non influiva sulla sua tecnica che, a mio avviso, era comunque molto buona; poi per
una serie di eventi suoi personali si lasciò andare, abbandonò i malumori e si dedicò interamente al progetto Vangerold.
Le canzoni nascono di solito da una mia idea, un mio riff di chitarra con anche qualche possibile suo accompagnamento,
ma non ho mai voluto fare tutto da me o dettar legge. Mi piace che anche gli altri componenti dicano la loro opinione e
ci mettano le loro idee, che ognuno di noi sperimenti insieme agli altri.
I Vangerold sono "reperibili" sulla pagina: www.myspace.com/vangerold Qui troverete il nostro myspace e le
canzoni del nostro demo!
A noi piace conoscere episodi “particolari”. Raccontaci, sin da quando hai cominciato a fare musica, qualche particolare
episodio, qualche ricordo a cui sei emotivamente più legato.
Per quanto riguarda la musica, gli unici ricordi che ho sono i concerti e le prove. Per il resto posso affermare che collego
qualche canzone conosciuta con qualche avvenimento a me capitato, ma qui andiamo fuori dal contesto...
Cose molto importanti che hai fatto ?
Ho avuto varie opportunità, ad esempio nel 2005 ho avuto l’onore di suonare in Piazza Unità a Trieste ad una
manifestazione che si chiamava “Trieste Rock Summer Festival” organizzata dall’Associazione Musica Libera; ogni anno
questa associazione chiama come ospiti vari esponenti del panorama rock progressivo anni 60-70, come ad esempio gli
Osanna, i Van Der Graaf Generator, ma anche personaggi di culto della scena rock di quegli anni: cito gli Animals, Ian
Paice e Glenn Hughes dei Deep Purple. Quel anno, assieme ad altri gruppi nostri coetanei, aprimmo il concerto del Banco
del Mutuo Soccorso e, se non fosse stato per il temporale, sarebbe venuta molta gente a sentirci.
Abbiamo partecipato a 2 edizioni dell’Opening Band che si tiene sempre qui a Trieste... Abbiamo avuto l’occasione di
suonare al Teatro Miela di Trieste, di partecipare al Music Village e di intraprendere alcuni concerti di minore importanza,
ma senza ombra di dubbio quelli più importanti sono quelli che ho citato..
Cosa rappresenta per te la musica ?
Beh, senza dubbio è una passione, forse l’unica, che ho sempre coltivato. Quindi diciamo che nella mia vita c’è sempre
stata e posso affermare che in ogni situazione, in ogni periodo che vivo, mi capita sempre quella canzone che in quel
momento sembra adatta, come se qualunque momento della mia vita fosse accompagnato da un motivetto musicale che
rimane poi indelebile e collegato a quel momento, che diventerà poi chiaramente un ricordo.
Oltre a ciò, la musica rappresenta un modo per esprimersi, per comunicare qualcosa che a parole forse non si riesce ad
esprimere. Un arte e modo di potersi esprimere che ho riscontrato solo con la musica e che non son riuscito ancora a
riscontrare nei quadri o in qualsiasi altra forma d’espressione.
Hard Rock..Metal... ma Stefano però ascolta di tutto ! Quali sono le più importanti influenze musicali che in qualche
modo hai assorbito ?
Inizialmente sono cresciuto con i gruppi cardine del rock e del metal, ma le mie influenze musicali più importanti sono
senza dubbio il Black metal ed il Metalcore.
Il primo genere non è di facile ascolto, una persona che non è abituata dirà sicuramente “ma che schifo ! è tutto un
ronzio e sembra che il cantante non faccia altro che vomitare tutto il tempo !”, ma basta soffermarsi un po’ sui tipi di
suoni e note usati e la concezione cambia ! La maggior parte dei gruppi black sono norvegesi e parlano di mitologia
norrena, dei vichinghi, e quindi c’è tutta un atmosfera di sottofondo che sembra proiettarci sui fiordi norvegesi. Basta
ascoltare qualche disco dei Bathory, Drudkh, Dimmu Borgir, Emperor, Immortal, giusto per citarne alcuni.
Il Metalcore, invece, è un genere più orientato verso lo sfogo fisico; lo consiglio caldamente a quelle persone che
cercano un modo per calmarsi !
È una fusione fra un tipo di metal molto pesante ed il rap, per cui troveremo molto spesso degli stacchi in cui una
persona viene naturale scassarsi a tempo con la canzone, anche se magari non è di suo gradimento; i gruppi sono
innumerevoli, ma mi basta citare i Sub-Zero, gli All out war, i Killswitch Engage, gli Hatebreed … sono canzoni, come
dico spesso, da “presentazione di un lottatore di wrestling”.
Non essendo metallaro, come ho detto prima, hodei sentimenti e quindi ascolto anche della musica molto più tranquilla,
da quella italiana a quella internazionale, passando dai famosi Pooh all’altrettanto celebre Robbie Williams.
Se dovessi fare un resoconto dei gruppi, o dei cantanti, che reputo validi e che mi piacciono personalmente, ci vorrebbe
un’ulteriore intervista molto lunga.
Che suoni la chitarra lo sappiamo. Ci sono altri strumenti che ami in modo particolare e perchè ?
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Amo sicuramente il pianoforte, il mio primo strumento, che da pochi anni ho ripreso a suonare per conto mio, adoro il suono della
cornamusa come timbrica e potenza, adoro la mia fisarmonica che custodisco gelosamente nella mia cameretta e mi piace tanto anche
la batteria ed il basso, ma a seconda della canzone.
Ho intrapreso qualche lezione di fisarmonica anni fa e devo dire che non è uno strumento molto facile da suonare, però da molte
soddisfazioni e se una persona ha molta fantasia può non limitarsi a suonare le solite canzoni da osteria, ma provare a cimentarsi in
canzoni pop o rock famose. A tal proposito mi ricordo una mia performance in quel di Samatorza, in una "Osmiza", Osmizza - Wikipedia
in cui suonai "Anton Aus Tirol", "Dragostea din Tei", "Hanno ucciso l’uomo Ragno", intervallate dalle varie "Rosamunda", "La galina con
dò teste" ecc. ecc. La batteria mi piace perché è uno strumento fisico, una sorta di palestra musicale, in cui ci si può sfogare a suon di
martellate, mentre il basso mi piace a seconda della canzone, se presenta dei fraseggi interessanti o meno.
C'è un concerto in cui hai fatto la musica dei "cartoni animati"... Ci vuoi raccontare questa esperienza?
Io ed un gruppo di amici, con tanta voglia di fare concerti e di vedere tante persone ad accorrervi, avevamo deciso di formare un
gruppo che eseguisse canzoni famose, ma che nessuno si sarebbe mai permesso di suonare: i cartoni animati !
Sembra una presa per il fondoschiena, ma molte di quelle canzoni non sono facili da eseguire ed allo stesso divertono sia i suonatori
che il pubblico, rievocando loro vecchi ricordi di quando erano bambini e chiaramente divertendoli a cantare assieme a noi tutte le
canzoni !
Hai qualche progetto particolare che ti piacerebbe realizzare?
Vorrei tanto realizzare dei miei brani solisti, in cui mescolo elementi di black metal con musica sciamanica e indiana, ma devo prima
comprarmi un’interfaccia decente ed imparare ad usare un programma per registrare sul computer. Non è una cosa immediata
purtroppo e ormai sono anni che dico di voler imparare, ma è un ostacolo non indifferente.
A tuo giudizio, c'è compatibilità tra musica espressa con strumenti reali e la PC music ?
Sinceramente non lo so, solo provando potrei dare un’opinione in merito.
Cosa consiglieresti ad un giovane ragazzo che si appresta ad approcciarsi con il "fare musica" ?
Innanzitutto deve avere la passione e la voglia necessaria di apprendere e conoscere quest’arte infinita, dopodiché bisogna notare se è
il campo che fa per lui. Come si dice a Trieste “se Ciccio no xe per barca” …
Da parte tua, sperimentare un po' di jazz o perlomeno un po' di fusion... che ne dici ?
Per quanto possano essere stati, e sono tuttora, generi musicali apprezzati e discussi, non me la sentirei di fare questo tipo di
sperimentazione. Sono consapevole che i musicisti che praticano questo tipo di musica sono molto bravi, è gente che ha studiato molto
più di me e che riesce a produrre delle cose impensabili, ma vedo tutto questo come una sorta di equazione matematica in cui si pensa
più a come far stare le note in una battuta (non in 4/4 altrimenti sarebbe troppo facile, no?) piuttosto che a far risaltare la melodia e le
emozioni della canzone.
Chiaramente questa è una mia opinione personale, non voglio creare astio fra me ed i jazzisti, progghisti, fusionisti eccetera.
Un "sogno" di Stefano che potrebbe anche concretizzarsi... in quale direzione vedi il tuo percorso musicale in futuro?
Preferisco non avere sogni nel cassetto e prendere le cose come vengono. Logicamente, se mi viene offerta l’opportunità di suonare allo
Stadio Nereo Rocco di Trieste, davanti a 60.000 persone, non mi tirerò indietro !
60.000 persone ?.. Ma il Rocco può contenerne la metà...
Sì...certo...Però ho previsto anche la replica !
PER AVVICINARSI ALLA CULTURA CELTICA... OF COURSE !!
Abstract: We interview
our friend Guido " Gowen"
Pecorelli. He loves Celtic
culture and he is an expert
about this argument. Guido
is the President of the
association "Tir Gest" and
the promotor of the next
first Celtic Festival (Black
Sheep) In Friuli Venezia
Giulia.
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Nel programma di questa mia serata mi discosto dall'abituale ascolto di musica jazz (per la verità proprio oggi, anzichè qualcosa di jazz
stavo ascoltando il CD della compianta Janis Joplin in Concerto che me l'hanno appena regalato) e dal sorseggiare la mia amata
Schwerter Bräu.... Mi bevo invece una Guinness e metto su il doppio album del 1980 di Alan Stivell "Symphonie Celtique" ("Sinfonia
celtica"). Più tardi mi diletto ad accennare con il pianoforte un po' di melodia usando la scala pentatonica (re, fa, sol, la, do) che per la
storia risulta la più amata dai Celti e dagli altri popoli europei.... Il tutto molto free... però ho qui al mio fianco Guido "Gowen" Pecorelli
ed allora gli pongo subito una prima domanda: "Musica celtica: What is it ? Vogliamo fare luce sulla musica celtica ?...
Dire musica celtica è un poco un azzardo, alla stregua di altri generi come il Country americano sotto il cui nome si celano tanti ritmi
che ne hanno fatto la storia, cosi avviene per quella che è la musica detta Celtica dai più. Facciamo quindi un po' di luce. Intanto
è d'obbligo dividere in due grandi rami, tradizionale e
contemporanea. Nella tradizionale, ovviamente troviamo quel sapore antico, domestico delle musiche di paese, suonate in acustica con
vecchi strumenti. Irlanda, Scozia , Bretagna , galizia , tanto per citare alcuni nomi della lista delle cosiddette nazioni celtiche in cui
ancora si suona la musica tradizionale. Chi ha avuto modo di passare qualche giorno in questi posti di certo avrà visto le feste locali o le
serate in uno dei tanti Pub dove gruppetti di persone radunate attorno ad tavolo pieno di birre suonavano allegri e spensierati.
Altro lato è la cosiddetta contemporanea, che sebbene prenda le mosse dalla tradizionale, vede l'impiego di strumenti e sistemi di
gestione dei suoni più congeniali alle percezione moderna del suono, quindi amplificazioni, effetti ed echi che modulano le melodie in
maniera diversa ma sicuramente allo stesso modo piacevoli.
Dunque, Mister Guido "Gowen " Pecorelli, amico di Jazz Project, il quale sei anche il Presidente dell'Associazione Culturale "Tir Gest"...
Ho letto nel web (precisamente nella pagina ufficiale di questa associazione http://www.clantirgest.net ) che Il Clan Tir Gest è nato
nel 2007 da una idea comune di alcuni appassionati di storia e di attività sia rievocative che ludiche e che dopo vari momenti in cui le
attività si sono susseguite tra mille difficoltà , scissioni e rimpasti, il gruppo ha attualmente preso una via stabile e regolare che vede
aumentare il numero dei propri membri attivi. Parlaci quindi di Tir Gest !!
Il Tir Gest è una creatura molto particolare, come associazione culturale , come hai già ben citato, si occupa di rievocazioni e di storia.
Attualmente collaboriamo e siamo stati presenti in diversi festival celtici, oltre ad aver gemellaggi con altre associazioni del settore, ad
esempio la I Legio Italica . Come obiettivo ci siamo da sempre proposti di fare, in maniera divertente e coinvolgente, storia e cultura
senza cadere nel pesante. Da ex studente , ben mi ricordo quanto difficile era per alcuni digerire date ed eventi e situazioni specie di
epoche e culture distanti dalla nostra. Oggi , con il sistema detto del Living History , ovvero del cosiddetto museo vivente, dove la gente
non è relegata a transitare di fronte a teche blindate, ma può divenire parte di una “storia” vestendo e provando con mano cosa vuol
dire avere una spada in mano o tessere una stoffa o battere un ferro per farne un chiodo, si riesce ad arrivare a risultati davvero
piacevoli.
So di un progetto relativo alla realizzazione di un Museo vivente dell'Epoca del Ferro. Che ci dici a proposito? A che punto è questo
progetto ?
Purtroppo vista la situazione contingente di crisi che ha preso tutti i settori, anche il progetto del museo vivente è ad un punto di sosta.
Nonostante attraverso le attività collaterali di presenza ai vari eventi in regione e fuori, si riesca comunque a procedere, non siamo
ancora riusciti a trovare una decente sede dove aver in pianta stabile laboratori e spazi adeguati per le ricostruzioni. In effetti ci
basterebbe lo spazio di una aula scolastica per capirsi, come laboratorio dove realizzare vestiti, lavorazioni del cuoio, ceramica ed altri
elementi , tutti rigorosamente riprodotti a mano, ed un terreno sul quale erigere una piccola costruzione grande come un deposito
attrezzi per mostrare la forma delle case del periodo del Ferro ed all'aperto far vedere ciò che al chiuso non rende come lavorazioni di
metalli o il tiro con l'arco o il combattimento. Vedremo se in futuro si riuscirà ,anche con qualche collaborazione verso cui siamo sempre
apertissimi, a trovare questi spazi.
Torniamo alla musica... Cosa suona "Gowen" e perchè ?
Gowen suona il Bodhran, una percussione particolare della musica tradizionale. E' un tamburo della famiglia dei tamburi a cornice ed
assomiglia vagamente ad una tamorra nostrana. La differenza sostanziale è che il suono viene prodotto percuotendo la pelle con uno
stick, un bastoncino in legno.
Il perchè richiederebbe decisamente troppo tempo spiegarlo, vediamo di dirlo in breve. Incontrai la musica tradizionale circa una decina
di anni fa, lavorando a Londra, una sera in un Pub, ne venni coinvolto e continuai a suonarla anche al ritorno in Italia. A Roma, mia città
natale, per mia fortuna in tanti dei pub irlandesi ancora si possono trovare le cosiddette Session , ovvero serate di musica folk suonata
spesso anche dagli irlandesi e scozzesi stessi , magari in città per lavoro o per svago.
Ma.. in poche parole...chi è Guido "Gowen" Pecorelli ? cosa fa e perchè è... "Gowen" ? (Se ci permetti, diciamo subito che sei sul sito di
Facebook con la tua pagina:
http://www.facebook.com/guido.pecorelli#!/guido.pecorelli
Guido Pecorelli è un operatore socio sanitario, lavora all'ospedale di Cattinara in un reparto di chirurgia e si occupa di assistenza ai
degenti, sposato con una splendida creatura che condivide moltissime delle sue attività. Gowen è una sorta di alter ego di Guido, è il
personaggio che scende in campo durante le rievocazioni, è il guerriero è il fabbro è il bardo che racconta le fiabe davanti al fuoco nelle
sere . Perchè.. Gowen ? (questo potrà far sorridere). E' un nome legato alla mia famiglia da diverse generazioni, apparteneva ad un
antenato che, curiosamente, viveva in Scozia. Diciamo che è come se assieme a questo nome facessi rivivere un poco di quel Nonno
lontano nel tempo e nello spazio.
In giugno a Trieste, si è svolto l'annuale festival celtico "Triskell" però in agosto ad Ovaro, in Carnia (Friuli Venezia Giulia) ci sarà il
Primo festival celtico sui monti "Black Sheep" dal 17 al 22 agosto... Premesso che sei l'organizzatore... Perchè, a tuo avviso, dovremmo
venirci e cosa troveremo ? Ci mettiamo il link ? OK !:
http://www.clantirgest.net/LinkClick.aspx?fileticket=PEYrgNmx/LA%3d&tabid=466&mid=1529
Il Black Sheep nasce in seno ad una collaborazione appunto del Tir Gest assieme alla Fattoria didattica “Pecora Nera” di Ovaro, luogo in
cui si terrà il festival e il gruppo triestino dei “Gwen”, ovviamente di musica celtica, di cui sono parte , assieme a Michele Veronese,
arpista e Direttore Artistico del Festival e a Pead Atti, flautista ed assieme a me responsabile di alcuni degli Stage che si potranno
seguire liberamente durante la manifestazione.
Cosa troverete, oltre che un posto da fiaba vero e proprio ai piedi delle montagne ? Troverete un festival celtico un po' diverso dai soliti
in cui birra e caos spesso fanno da padroni. Sarà un ambiente un poco più ricercato in cui poter gustare appieno e al giusto volume la
musica , in cui incontrare sia la tradizione pura che il genere più moderno, ma senza andare troppo oltre quello che è lo schema di ciò
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che viene definito Celtico. Ci si potrà perdere tra le storie del teatro e le danze, tra i sapori di cibi antichi e di perdute bevande al limite
della leggenda. Che dire... Io ci sarò di sicuro, vi aspetto tutti...!!
Ora ti chiediamo una consulenza... A chi non si è mai avvicinato alla musica celtica... Cosa consiglieresti di ascoltare per cominciare a
farsene una idea ?
Direi che per capire di cosa parlo, riguardo al tradizionale basterebbe ascoltare qualche brano di gruppi ormai storici come i Dubliners o
i Chieftains per il panorama irlandese , i Tannahill Weavers per quello scozzese, Jacqueline 'Jacqui' McShee e Jhon Renbourn per quella
inglese, Carlos Nunez per la tradizione del nord della Spagna o interpreti italiani come Massimo Giuntini per chi ama il suono delle
cornamuse o di Vincenzo Zitello per chi apprezza le arie melodiche dell'arpa celtica, mentre per la contemporanea sicuramente artisti
come Evia , famoso il suo Busindre Reel o i Clannad che a Trieste terranno a luglio anche un concerto al Rossetti o lo stesso Alan Stivell
che tu citavi prima.
Ora una domanda "cattivona" ! A tuo parere quale può essere la connessione tra jazz e musica celtica ? (Però sappi che il jazz attinge
da molte fonti ed ha attinto anche dalla musica celtica)...No, non vogliamo essere cattivi...quindi in altre parole, che ne pensi di una
musica al di là "di generi e confini" ??
Cosi come la storia è un susseguirsi di eventi legati ad un unico filo, così è anche la musica e la sua evoluzione, ogni genere in un modo
o nell'altro nasce da un particolare momento e con una certa influenza derivata da uno o più generi precedenti. Il Jazz e la musica
celtica hanno un sound complessivo e soprattutto elementi ritmici estremamente somiglianti, tanto che vi sono anche dei gruppi di Jazz
celtico, potrei farti l'esempio dei Celtic Feet oggi, ma già negli anni 50 c'era chi come il sassofonista di colore Benny
Golson suonava, ovviamente rivisitati, brami di musica tradizionale scozzese come “Loch Lomond”. Non poche volte mi è capitato di
suonare con il Bodhran assieme ad altri musicisti durane le cosiddette Jam Session, brani jazzati e ogni volta è sempre davvero
piacevole. Non credo davvero che esistano generi e confini nella musica se non solo nelle menti di quei musicisti che si autodefiniscono
“puristi” e che oltre fare conservazione statica della musica ad essa non portano un granchè.
Appuntamento allora al "Black Sheep" ?
Certamente! A presto e per salutare alla giusta maniera..Go raibh maith agat Agus Slan!..Grazie mille e a presto!
Agli amici più assidui abbiamo
spedito via e-mail, il file in
Powerpoint
ultimo
gioco
facente parte della triade
ludica estiva che vi abbiamo
proposto. Anche in questo
gioco ci vuole strategia ed un
po' di fortuna !
Come sempre, a chi si
cimenterà in questo gioco
auguriamo buon divertimento.
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Newsletter - protocollo AN02/09/10
Da lungo tempo avevamo in programma una intervista a LunarMan , ma sono moltissime le difficoltà a raggiungerlo, in
parte dovute al fatto che raramente la sua "astronave", in questi ultimi tempi, passa dalle nostre parti. Malgrado i suoi
molti impegni, LunarMan mantiene i suoi contatti con gli amici del Music Maker e pur essendo distante, riesce sempre a
trovare qualche spazio per effettuare le sue collaborazioni, in primis con Fazcher, con Sandro Glavina, con gli amici del
Collettivo Instabile di Musica Impensabile e con Franz Asio. Sebbene a fronte degli impegni di natura professionale, non
riesca sempre a suonare in prima persona, LunarMan non manca di "trasmettere" i suoi spartiti e le sue idee (quelle
meno "estreme") cosicchè la sua musica può essere eseguita dagli amici anche in sua assenza. Per ricordare quanto
LunarMan è riuscito a produrre musicalmente, offriamo, di seguito il suo percorso...
Novembre 2007, viene prodotto il primo album di
LunarMan "Stralunato". In evidenza alcuni brani di
free jazz di massima avanguardia come "Cipolle a
Colazione", "Cavoli a Merenda" e "Mercato della
piazza laterale" che "sconvolgono" gli ascoltatori
della Magix Community. Nel marzo del 2008 esce
"Creatures",
proseguendo
nella
direzione
assolutamente free in cui sono presenti alcune
"rivisitazioni totali" di brani di Sonny Rollins.
Nell'Agosto del 2008 vede la luce "Piena Luna". In
questo album cominciano a comparire le
collaborazioni con Fazcher e con Sandro Glavina e
ci sono sempre brani che si tingono di free jazz
estremo. "Mondi Rovesciati" è il quarto album
prodotto nel novembre 2008. si tratta di una
"Fanta-Opera" in chiave jazz diretta da Lunar "Yuk
Yuk" Man e realizzata con la collaborazione del
Collettivo Instabile di Musica Impensabile.
Febbraio 2009: esce il quinto album "Mala-Mente"
in cui LunarMan si esbisce con la Band
"AltroMondo Jazz". E dopo soli tre mesi (maggio
2009) prende vita un album di breve durata ma
dal titolo lunghissimo..(La tenzone tra i Lunari
Selvatici ecc..) Si tratta ancora di un'opera "jazz
spaziale" in tema ecologico, tema molto caro a
LunarMan.
Il settimo album della produzione "lunare" esce
nel Novembre 2009. Qui sono pubblicati brani di
jazz minimalista come "Bradixamentale" e "Lunar
Meditation", ma c'è anche lo stranissimo "Lunar
Train" (ultimo brano pubblicato nella Magix.info,
prima del congedo dalla Community). Nel Gennaio
del 2010 esce lottavo album "Quelli della Banda
Craterica" che accoglie la terza opera "jazz
spaziale" ideata e diretta da LunarMan ed eseguita
dai "Lunotti Lunatici".
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RIFLETTORI SU MARCO CUMIN
Abstract: Marco Cumin alias Hydrogen65 is a friend in the Magix.Info Community. With more activity in music he is
present on MySpace where he has published very good chill and ambient music. But there are other websites where you
can find Marco Cumin. We suggest to listen Hydrogen's music on MySpace: http://www.MySpace.com/Hydrogen65 and
in his website: http://www.marco-cumin.magix.net/
Risale a quasi circa un anno fa la pubblicazione del primo album dell'amico Marco Cumin alias Hydrogen65 che si
intitola "Thinking Mind". 11 brani ambient / chill-out di pregevole fattura, in grado di donare atmosfere ricche di
suggestione, di sogno... Immersioni elettroniche a tratti progressive, a tratti ipnotiche, un alternarsi di melodie sulla base
di arrangiamenti a volte più intuibili, a volte più complessi, brani però sempre dotati di affascinanti dinamiche ed intrecci
che fanno comprendere la sensibilità e la preparazione di Marco nel suo intento di comunicazione sonora.
Tutto l'album è disponibile su : http://www.marco-cumin.magix.net/ che è il sito di Marco. Ci colpisce di questo album
in particolar modo "La Signora del Lago" che diventa a suo modo una vera e propria narrazione in musica ed anche
"Child's Dream" si offre come una melodia che riesce pienamente a toccare il cuore. Ma esplorando il sito, oltre all'album
troviamo ancora tanta altra produzione musicale proposta attraverso vari generi, o meglio vari modi di descrivere
atmosfere ed ambientazioni attraverso la musica: c'è il genere Dark, il "maggiormente" hard dell'elettronica e della vasta
produzione Techno/Trance, c'è l'approccio alla musica orientale (molto interessante) non mancano gli approcci "quasi
sperimentali" alla musica di sapore etnico e d all'hip hop. Indi tra le "Varie" possiamo assaporare vere e proprie
"colonne sonore". Marco è pure presente su Facebook, nel cui profilo sono segnalati altri siti dove possiamo incontrare
la sua musica. In primis su http://www.MySpace.com/Hydrogen65 dove Hydrogen annovera quasi diecimila
visualizzazioni del profilo e conta oltre 500 amici. Anche qui, ascoltando i sui brani pubblicati, ci colpisce la sua capacità
nel saper passare da proposte più dure ed incisive del suo modo di fare musica elettronica a proposte più ariose e
trasognanti... maggiormente indirizzate all'elemento esplorativo ed universale che tanto si avvicina alla musica...
cosmica, anzi lo è ! Sul profilo di Facebook c'è il collegamento anche ad un altro sito
http://imisound.ning.com/profile/Hydroge. nel quale però non riusciamo ad entrare spontaneamente perchè ci viene
richiesta l'iscrizione. Comunque sia, c'è già tanto da ascoltare nei siti precedentemente segnalati per permetterci di
capire e cogliere la vena creativa di Marco Cumin. Una vena creativa che è un'ampia risorsa quanto lo è...l'idrogeno in
natura...! (Sandro Glavina)
ALBUM IN VETRINA
Abstract: We present two album: "Nei giardini di Giada" (progressive) and "Tastiecorde" (melodic music).
The music is made by Sandro Glavina.
NEI GIARDINI DI GIADA
Sandro Glavina, 2010
Label: O'Strigheta Records Trieste
genere: rock progressivo "integrato" - durata 40:29
Indubbiamente la prima cosa che colpisce è la copertina, come sempre realizzata da Sandro Glavina. Siamo sempre nel
dubbio se gli riesce meglio fare quadri piuttosto che musica e per toglierci il dubbio inseriamo il CD nel lettore ed
ascoltiamo. Il primo brano non è nulla di straordinario se non un buon accostamento di suoni arrangiati con il Music
Maker. Ma già il secondo brano è in grado di creare una certa atmosfera, ben curato, chitarre elettriche messe al posto
giusto ecc. Arriviamo al terzo brano che si intitola "Sha - AZAD" (scritto proprio così) e qui ci attende la lieta sorpresa:
un intreccio di rock progressivo con alternanze jazz e musica orientale. Praticamente quasi tutto "fatto a mano". Solo
quando arriviamo al quarto brano "Paradigmi" comprendiamo che i primi tre brani sono solo un "antipasto" perchè è in
"Paradigmi" che troviamo un gustoso "primo piatto" decisamente progressivo, con molte architetture e il giusto spazio
per il piano. Il livello della tensione si alza poi con "Shadows of time" un bel soundtrack dove entrano molti strumenti e
dove le varie. Le voci del sintetizzatore diventano la guida principale del brano. Il brano di quasi sei minuti finisce
decrescendo per lasciare poi spazio all'esplosione di "Piramide Rossa" oriental-prog che attinge anche dal jazz e
dall'elettronica. Molto belli gli effetti "Hammond". A questo punto, siamo al secondo, al contorno...cosa ? Ma non
importa... arriva il settimo brano molto melodico in cui piano e viola duettano sulla base di basso e batteria. Il brano si
sviluppa...progressivamente, attinge egregiamente dalla musica classica ed è forse il brano tecnicamente meglio riuscito
e ci piace anche il titolo "Solitude in the fairy castle". L'overture del penultimo brano fa quasi presagire ad una proposta
metal, quando poi di colpo cambia per diventare invece una sorta di funky fusion che marcia al ritmo del...treno. Infatti il
titolo è "Osaka Train" e ad un certo punto il brano si trasforma ulteriormente in stile.. jazz-nipponico. L'album si conclude
con un lavoro di oltre sei minuti che da il titolo all'album. Molto bello il piano, molto belle le entrate dei flauti dei
sintetizzatori, della chitarra acustica, del violino, tutto su di un tappeto melodico molto fiorito. Togliamo il CD lo
riponiamo nella sua custodia rimiriamo nuovamente la copertina e siamo convinti di aver ascoltato anche un ottimo
album. E per condividere un pensiero di altri amici come Fonzie, Antonio Fiorillo ecc. sarà pur vero che Sandro si diverte
con il jazz, ma quando fa il "progressivo" esprime la sua miglior musica. (Asio & Ery)
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TASTIECORDE - Sandro Glavina, 2010
Label: O'Strigheta Records Trieste
genere: acustico-melodico "minimalista" - durata 43:22
11 brani e tranne l'ultimo che contiene un ritmo percussivo, tutti gli altri sono privi di percussioni. Principalmente la
musica è "giocata" facendo largo uso di scale pentatoniche tendenzialmente orientali, ma ci sono molti riferimenti celtici,
medievali, rinascimentali e classici. Le voci del piano e della chitarra stanno in primo piano a duettare dolci melodie, si
inserisce spesso la viola con interessanti sfumature. Tutto molto bello, atmosfere rilassanti e sebbene alcune matrici
siano ripetitive, non risultano affatto noiose. Il terzo brano "Fontane" è a nostro avviso meraviglioso. L'album è curato
molto anche nella qualità audio per quanto concerne la limpidezza del suono. (Asio & Ery)
www.v-band.de/ collaborazioni on line
Abstract: V-band.de.. what is it ? Other people could download your track and play another instrument or sing to it and upload the result. It's also possible that someone pick up your track and remix it...
Nella Magix Community le "collaborazioni composiitive a distanza" hanno sempre trovato uno spazio. E' pure noto che
molti degli amici di Jazz Project hanno spesso sperimentato questa modalità. Ad esempio, la band J.E.R. lavora
realizzando una serie di sovrapposizioni in forma di comunicazione "asincrona". In parole povere, qualcuno crea una
traccia salvandola in MP3, poi c'è qualcun altro che riceve la traccia, ci mette sopra qualcosa ecc. sino ad ottenere un
brano finito. Ebbene, per chi non lo sapesse, esiste una comunità "collaborativa" rintracciabile sul sito http://www-vband.de Costruita e varata nel gennaio 2007, V-band.de iniziò a funzionare fra tre musicisti, uno dall'Australia, uno da
Las Vegas, e uno dalla Germania. Lo scopo era di permettere ai musicisti di creare musica insieme indipendentemente
dal fuso orario o paese di origine. Si tratta quindi di una comunità di musicisti "virtuali" (e forse pure virtuosi) dove lo
"scambismo in musica" è proprio la "mission" di questo sito. Il sito è praticamente una piattaforma online (così scrivono)
per creare musica con persone di tutto il mondo. Ci sono circa 500 musicisti, membri attivi, che albergano nella V-Band.
Premesso che ci si deve iscrivere per poter lavorare, non è invece necessario iscriversi per poter dare una occhiata. E noi
abbiamo dato un'occhiata. Dunque, c'è una sezione di brani finiti, ascoltabili pubblicamente, nelle cui note allegate sono
citati tutti gli artisti che hanno dato vita alla collaborazione. C'è quindi una sezione di "progetti aperti". Progetto aperto
significa che qualcuno ha pubblicato qualcosa (per esempio una base ritmica) ed ha poi pubblicato un annuncio del tipo
"cercasi un sassofonista ed un pianista per completare l'opera". Per gli iscritti il download del progetto iniziale è
effettuabile e quindi c'è qualcuno che ci prova a suonarci sopra, indi restituisce il lavoro che può essere finito o anche
no, a seconda di quanto ancora lo si voglia implementare. I virtual-musicians comunicano tra loro attraverso un forum, si
scambiano impressioni, consigli, si danno le coordinate su come portare avanti un progetto. E' interessante il fatto che in
questo lavoro di gruppo ciascuno conserva i propri diritti artistici sulle parti di propria produzione. La navigazione nel sito
è abbastanza intuitiva ed è in lingua inglese. Noi per cercare di capire qualcosa di più abbiamo scelto la strada della
traduzione automatica che ci ha permesso di assimilare il funzionamento "macro" del sito (per capire ulteriori dettagli c'è
una barra di navigazione all'interno del sito). L'unico neo forse è che il sito è poco frequentato e di conseguenza i lavori
pubblicati non sono ascoltati in modo assiduo. Da quanto ci risulta ci sono attualmente oltre 1100 progetti... C'è una
sezione che indirizza alle modalità di vendita della musica, ma su questo aspetto non abbiamo avuto interesse ad
approfondire. Non resta quindi che curiosare personalmente nel sito per farsene un'idea. Ultima cosa: abbiamo trovato
più di qualcuno che ha utilizzato il Music Maker e ciò significa che anche nella V-band Stessa "mission" anche per il sito
http://www.jamjunky.com/ Qui si contano quasi 1400 amici e quasi 2000 brani pubblicati. L'iscrizione è gratuita ed il
sito (anche questo nato nel 2007) è in lingua inglese, con navigazione facilmente intuibile. Praticamente, come nel caso
precedente, anche qui ci sono progetti "condivisibili", cambiano solo alcune regole organizzative rispetto all'altro sito che
abbiamo introdotto. Scambio di musica, di spartiti, di testi, o anche semplicemente di brani registrati in mp3 sui quali
effettuare il download (c'è il "tastone" per effettuare il download). Entrando nella sezione SONGS troverete i vari brani
pubblicati, selezionabili anche attraverso la scelta del genere (noi ci siamo interessati a quanto si trova pubblicato sotto
"jazz" e "progressive"). Bene, anche qui ci limitiamo a questa breve introduzione, lasciando a voi la scelta di visionare il
sito e scoprire tutti i possibili....sviluppi. (Sandro & Diana)
FONZIE IN EUROSERVICE
Gli amici di Euroservice potrebbero fare al caso vostro, dove l’amico Fonzie svolge la sua attività. . Euroservice, opera
nel settore dei servizi per lo spettacolo occupandosi dell'organizzazione-realizzazione di eventi quali concerti, meeting,
manifestazioni ed altro. Per saperne di più andate a visitare la pagina di Facebook:
http://www.facebook.com/album.php?aid=195520&id=328 861318997#!/pages/EUROSERVICEWEB/328861318997 e
non dimenticate di visionare gli album fotografici !
Se invece avete allestito qualche concerto "virtuale" pubblicandolo su qualche sito ed in pratica vi siete arrangiati da soli
(compresi gli... arrangiamenti) potete invece scrivere a [email protected] che attraverso Eventi Jazz provvederà
gratuitamente ad effettuare la pubblicità del vostro concerto come è già accaduto in passato per i concerti di J.E.R.,
Sandro Glavina ed altri amici !! In tal caso non dimenticate di spedire la vostra locandina in formato JPEG... Già che ci
siamo vi invitiamo a dare un'occhiata ad alcune locandine di concerti virtuali realizzati in passato e che sono pubblicate
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nel sito ufficiale di Eventi Jazz: http://ww.eventijazz.jamendo.com Tornando a EUROSERVICE, che è anche una
Agenzia Spettacolo, va detto che essa offre il pieno supporto tecnico per un evento, mettendo a disposizione
attrezzature audio, video e luci. Inoltre, mette a disposizione anche palchi, strutture, torri layer, pedane e tecnici
altamente qualificati (tra cui ovviamente c'è l'amico Fonzie) per la piena riuscita dell'evento-spettacolo. (Sandro & Igor
"El Pirata")
ANTEPRIMA: LUIGI AT WORK
L'amico Luigi Alessi, di cui alcuni mesi fa avevamo presentato l'album "Grido", prosegue con la sua creatività in
direzione rock. Così siamo riusciti ad assaggiare in anteprima due suoi nuovi brani che si intitolano "I famosi jeans" e "Un
giorno di fuoco". Rock deciso, arrangiamenti molto ben determinati, eccellenti fraseggi in cui la "voce" della lead-guitar
fa una gran bella parte "dialogando" con
i testi cantati. Se questi due brani sono già le fondamenta di un prossimo album, possiamo già immaginare che verrà
fuori un CD di ottima levatura. Intanto invitiamo i lettori ad esplorare alcuni siti in cui Luigi Alessi è presente con i brani
del
suo
precedente
album:
http://www.opportunity-music.com/artisti-italiani/cantautori/luigi-alessi/
http://www.myspace.com/luigi.alessi Troviamo inoltre la discografia (Alessi Disco Records) di Luigi pubblicata nella
pagina di facebook:
http://www.facebook.com/pages/Pagina-di-Luigi-Alessi/160159839810#!/discography/?id=160159839810
VESTITINO NUOVO DI MAGIX.INFO
4 agosto 2010... Magix.Info cambia il "vestito". Si fanno leggermente più snelle, rispetto alla precedente versione, la
grafica e la navigazione. Menù a tendina che si aprono con il posizionamento del mouse, cornici con angoli smussati per
quanto riguarda le immagini, comparsa di iconette a rendere più intuitive certe funzioni. A chi piace tenersi aggiornato
sulle "classifiche", scoprirà invece che dal "top ten" il tutto si è ridotto ad una veste "olimpica" dove la visibilità è data
solo alle posizioni da podio, però potrebbe essere una soluzione temporanea che osserviamo "qui e ora" e forse
destinata a mutare (già immaginiamo i possibili reclami...). Ci rende tranquilli vedere che è stata mantenuta la versione
in lingua italiana, anche se noi continuiamo a navigare attraverso la versione inglese http://www.magix.info/uk/ Il
motivo è dato dal fatto (e rimane per noi un mistero) che mentre nella versione inglese, la visione degli elementi
pubblicati dai vari amici è "globale", non tutto invece di quanto è stato pubblicato compare nella versione italiana. Ad
esempio, il gruppo Amici.it nella versione italiana "non esiste" sebbene siamo stati attenti a rendere visibile il profilo in
tutte le lingue e in tutte le versioni. Siamo pronti ad ammettere che forse abbiamo sbagliato noi qualcosa, ci piacerebbe
pure sapere cosa. Quindi approfittiamo qui per ricordare ad amici non già membri che volessero aderire, il gruppo è
rintracciabile alla pagina http://www.magix.info/uk/amici.it.groups.150.html Per quanto riguarda gli altri cambiamenti
di Magix.Info non rimane che esplorare e... valutare. (Asio & Sandro)
RIFLETTORI SU DAN-T
Dan-t Biography..He writes...
"Having worked for many years (44 years) in various industries, I amnow enjoying a well deserved rest. At the far end of
the Vendee, thegreat free time allows me to devote to the passion that keeps me from my youth and who has the
magical name "Music" ....Surrounded by myfaithful companions, 2 dogs and 7 cats, I consists mainly in with
twokeyboards, and made many arrangements, with today's technology:Computer, Internet, and many specific and
dedicated software. Again, bypassion, and without really thinking at lucrative side of the thing. I haven not specific style,
but I like what "sounds" good, which allows travel in theuniverse sounds very special ....Well, sorry not too revealing
mypersonality, but everyone is entitled to his secret garden. You know moreabout one of my great passions, and this is
not the point here?"
Tanto per cominciare va detto che l'amico Dan-t in passato è stato un membro estremamente attivo nella Magix
Community, vantando un bel carnet di musica pubblicata. Se però oggi ci mettiamo alla ricerca del "Lupo" (in quanto il
Lupo era ed è la sua identità iconografica), troviamo Daniel musicalmente attivo su Myspace alla pagina
http://www.myspace.com/dan-t dove il lupo francese della Loira pubblica attualmente le sue creazioni musicali. Abbiamo
inserito sopra i cenni autobiografici di Dant in lingua inglese, tratti dalla sua pagina di Myspace. Riassumendo, (e
sommariamente traducendo) possiamo dire che dopo oltre 40 anni di lavoro, oggi Dan-t dedica il suo tempo libero alla
passione coltivata sin dalla giovinezza, ossia la musica. Per creare la sua musica Dan-t si avvale delle tastiere e di
appositi software, il tutto per passione e senza
alcuna finalità lucrativa. Daniel dichiara di non possedere uno stile specifico, è piuttosto un "ricercatore" della bella
musica, producendo ciò che lo soddisfa. (Da quanto noi sentiamo possiamo però dire che riscontriamo marcate influenze
affini alla musica cosmica, oltre ad eccellenti contaminazioni derivate dalla musica classica). Così, possiamo apprezzare
quanto Dan-t ha pubblicato su MySpace. Non vogliamo anticiparvi molto, perchè vale veramente la pena di spendere un
po' di tempo per ascoltare i lavori di Dan-t, in modo da
cogliere personalmente i suoi messaggi e la sua poetica musicale. Senza voler privilegiare qualcosa, vogliamo comunque
dire che i brani quali "La nuit qui passe", "The door of the strange" ed "Evasion" (un long-track di oltre nove minuti) ci
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hanno particolarmente emozionato. Allora, riservatevi un po' di tempo ed andate ad ascoltare Dan-t su MySpace con lo
spirito di avvicinarvi ad un vero e proprio concerto stellare...
PIETRO POETA DEI FIORI DELLE FARFALLE E DI TANTI COLORI
L'amico Pietro è sempre attivo nella Magix.info Community dove troviamo oltre 10 pagine di splendide fotografie. Lo
abbiamo definito "il poeta dei fiori e delle farfalle", ma tra i soggetti che egli ritrae non mancano gli uccelli, i gatti, altri
piccoli insetti e ci sono anche bellissime foto paesaggistiche. Non è facile descrivere le foto a parole e quindi la cosa più
logica
da
fare
per
ammirare
i
suoi
capolavori
è
quella
di
entrare
nella
pagina
http://www.magix.info/uk/member/profile/pietro/media/
ed
anche
visitare
la
pagina
del
sito
http://www.flickr.com/photos/31683900@N07/ Ciò che possiamo dire, per tracciare un breve profilo di questo poeta
dell'obiettivo. lo ricerchiamo "dentro" alle sue foto... Traspare così un amore di Pietro per le cose semplici, per le piccole
cose, una ricerca dei messaggi che la natura trasmette nel rinnovarsi, nel mostrare il fantastico segreto della vita.
Apprezziamo indubbiamente la sua tecnica nel realizzare le immagini, in particolare la cura che egli mette nelle "Macro",
ma naturalmente non è tutto qui perchè la poesia va oltre la tecnica. I commenti che Pietro traccia relativamente alle
fotografie sugli animali e sui fiori sono peraltro "istruttive" in quanto fornisce sempre informazioni particolareggiate sulle
loro caratteristiche e nomi. Pietro fotografo, poeta dei colori della natura, esploratore di un microcosmo, in veste anche
scientifica... La sua icona, quel uccellino che potete vedere a fianco del titolo è un po', a nostro avviso, la
rappresentazione interiore di Pietro, c'è la semplicità, il colore...forse uno sguardo assorto a contemplare il mare... Basta!
Mica ora ci mettiamo a fare gli psicologi !! Scherzi a parte, vi invitiamo caldamente non solo a guardare, ma a "cogliere"
o meglio, "accogliere" le foto di Pietro, magari ascoltando in sottofondo qualche bel pezzo di cool jazz.
8 =9 di Antonio Fiorillo
Agli amici più assidui è stato spedito via e-mail il gioco proposto da Antonio Fiorillo. No, non immaginatevi la scena del
film "Orwell 1984", quella in cui Winston Smith è legato sul tavolo della tortura quando O'Brien (interpretato da Richard
Burton), gerarca del Partito Interno, gli mostra quattro dita, chiedendo a Winston se il numero è 4 o 5... pena le terribili
scosse elettriche. Nessuno di voi finirà (fortunatamente) nella Stanza 101 (a meno che, per coincidenza, già non
lavoriate in un ufficio che riporta tale numero). 8 = 9 è genialmente divertente. Non vi resta quindi che seguire le
operazioni indicate nella e-mail e destreggiarvi nelle pratiche di ... magia !!
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