speciale solidarietà internazionale

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speciale solidarietà internazionale
SPECIALE SOLIDARIETÀ
INTERNAZIONALE
SUPPLEMENTO AL NUMERO 1
DI AUSER INFORMA 2013
PROTAGONISTI NELLA SOLIDARIETÀ CHE GUARDA LONTANO
Con questo numero speciale di Auser Informa presentiamo venti progetti di solidarietà internazionale. Venti piccole grandi iniziative
di circoli e sedi territoriali che ci accompagnano in un viaggio nel mondo della solidarietà di Auser attraverso l'Europa, l'Africa, l'Asia
e l'America Latina. Negli anni un crescente numero di volontari ha dedicato tempo e attenzione alle condizioni di vita di popolazioni
lontane. I principi della nostra Carta dei Valori, la solidarietà e la giustizia sociale, sono per noi valori senza confini per i quali operiamo
nelle comunità in cui viviamo, così come sostenendo coloro che in altri continenti soffrono a causa di guerre, povertà, disastri naturali.
Tale impegno prende forma in attività di accoglienza, nei progetti di cooperazione, nella raccolta fondi, nell'affidamento di bambini a
distanza, nelle tante campagne globali per la salvaguardia dei beni comuni e della biodiversità.
La nostra vocazione alla pace e alla emancipazione dei popoli è alimentata dalla consapevolezza che i diritti fondamentali delle persone
meglio si affermano in una dimensione più ampia di quella nazionale.
Da qui la ragione della nostra partecipazione attiva a Solidar, la storica rete di associazioni della società civile dei diversi paesi europei,
nata alla fine della seconda guerra mondiale. Le 56 organizzazioni aderenti a Solidar sono unite dall'impegno comune su tre fronti per
noi essenziali: la costruzione dell'Europa sociale, la cooperazione internazionale e l'apprendimento permanente. Quest'ultimo è un
campo in cui frequentemente realizziamo progetti internazionali partecipando materialmente alla costruzione di scuole e inviando
materiale didattico a piccole comunità per l'infanzia e l'adolescenza. Dalla nostra esperienza quotidiana traiamo la convinzione che
l'istruzione dei bambini e l'educazione degli adulti sono strumenti importanti per l'emancipazione delle persone e per lo sviluppo
generale della democrazia.
Nel 2013 ci attendono due eventi. Il primo è la trentottesima edizione dell'Eucoco (Conferenza dei Comitati di sostegno del Saharawi)
che si svolgerà a Roma dal 15 al 17 novembre. È il maggior appuntamento annuale della solidarietà internazionale verso il popolo del
Sahara Occidentale. Un popolo che dal 1975, da quando il Marocco ha occupato la terra in cui viveva, è profugo nel deserto algerino
in condizioni di emergenza umanitaria. Nel 2011 Auser ha invitato in una Conferenza a Bologna rappresentanti della Commissione
europea, del sindacato e del Governo Saharawi in esilio per riaccendere i riflettori su questa causa dimenticata. Lo abbiamo detto
allora e lo ribadiamo: è urgente lanciare una mobilitazione globale per costringere le istituzioni politiche internazionali a fermare la
violazione dei diritti umani delle donne, degli uomini e dei bambini Saharawi e creare le condizioni per la loro autodeterminazione.
Ci aspetta un secondo importante appuntamento. Quest'anno cade il ventennale del Trattato di Maastricht e, a conferma dello storico
Patto, il 2013 è stato indicato dalla Commissione europea come l'anno della cittadinanza. Le principali associazioni del Terzo settore
hanno creato un'Alleanza per chiedere un concreto avanzamento dei diritti di cittadinanza in tutti gli stati dell'Unione. Verranno
presentate proposte alle istituzioni europee e organizzate mobilitazioni. Come Auser parteciperemo a questo grande movimento
dell'associazionismo con la nostra capillare capacità di generare iniziative e cultura della solidarietà.
Sempre più spesso con i nostri progetti affrontiamo i problemi in una dimensione globale. Ora con il Congresso possiamo guardare
al futuro costruendo una visione d'insieme tra le tante e diverse iniziative territoriali; contaminando le esperienze e la rete di relazioni;
scegliendo progetti nei quali esprimere la nostra esperienza nella costruzione di comunità solidali e plurali. E infine, ma non meno
importante, va animato, e, noi ci candidiamo a farlo, un nuovo protagonismo del Terzo settore a livello europeo. Perché l’Europa
sociale e politica della coesione e della giustizia, che abbiamo a cuore, non potrà essere costruita senza il contributo delle idee e la
voce vitale della società civile organizzata.
Marica Guiducci, Presidenza Nazionale Auser
Direttore responsabile
GIUSY COLMO
Hanno collaborato a questo numero
SAMIA BEN YOUSSEF, MARICA GUIDUCCI,
LETIZIA LEO
Direzione, redazione, amministrazione
VIA NIZZA, 154 - 00198 ROMA
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Impaginazione e stampa
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Editore
AUSER NAZIONALE - ONLUS
Aut. Trib. N. 00195/91 del 09/04/91
Distribuzione gratuita
ALGERIA. IL SAPERE NELLA VALIGIA DEI PROFUGHI SAHARAWI
Auser Emilia Romagna ha organizzato corsi di formazione attraverso borse di studio per
i giovani Saharawi dei campi profughi.
I Saharawi sono un popolo di origine nomade e berbera proveniente dal Sahara Occidentale (ex colonia spagnola) e profugo da più di trent'anni a sud dell'Algeria, in quel deserto
chiamato nella lingua locale Hammada (sofferenza). Il popolo
saharawi dei campi profughi conta circa 300.000 persone, e
vive in queste condizioni da quando il Marocco, dopo la decolonizzazione, decise di invadere, attraverso la famosa marcia verde, i territori del Sahara Occidentale rivendicandoli
come propria provincia. Da allora la popolazione sopravvive
soltanto grazie agli aiuti umanitari internazionali. Il progetto
promosso da Auser Emilia Romagna intende finanziare corsi
Veduta esterna del Centro di Formazione professionale e
sindacale dell’UGT Sario, “Sauro Mantellini”
di formazione attraverso borse di studio per i
Una lezione di falegnameria
giovani Saharawi dei campi profughi nel sud
dell'Algeria, sostenendo in tal modo il progetto
di alfabetizzazione promosso dal governo locale. Grazie ai fondi stanziati dai soci Auser, è
stato inaugurato un Centro di Formazione professionale e sindacale dell’UGT Sario, “Sauro
Mantellini”, permettendo così ai volontari di
operare autonomamente attraverso la formazione in sede. I corsi sono sostenuti attraverso
l’erogazione di borse di studio, indispensabili
non solo per l’avvio del progetto, ma anche per
il sostentamento delle spese per il vitto e il trasporto dei partecipanti, privilegiando coloro i quali non potrebbero permettersi il pagamento di un corso di formazione,
mentre potranno accedervi anche le persone interessate che
hanno la possibilità di contribuire economicamente attraverso
una piccola spesa. Scopo del progetto, infine, è quello di spezzare la catena dell’assistenzialismo, insegnando a questa popolazione le basi di un mestiere, come la falegnameria, la
meccanica, la sartoria o la pelletteria, oltre che un corso di alfabetizzazione linguistica, e affiancando i corsi ad una formazione sindacale, promossa dal sindacato UGT Sario.
SAHARAWI. AIUTARE I BAMBINI ANCHE CON UN SOGGIORNO IN ITALIA
L’Auser Provinciale di La Spezia sostiene con altre associazioni
ed enti* un progetto di solidarietà, iniziato oltre 5 anni fa e
basato sull’accoglienza di bambini provenienti dal Saharawi,
attraverso un soggiorno nel nostro Paese. Oltre a questo
periodo di vacanze, in cui si coinvolgono i ragazzi in attività
ludiche e ricreative, si cerca di aiutare questi bambini anche
nella loro nazione, attraverso l’invio di fondi per la costruzione
di scuole, di medicinali e di indumenti.
*ENTI ED ASSOCIAZIONI COINVOLTI: Auser Provinciale La Spezia,
Associazione Saharawi, Comune di La Spezia e Assessorato alle
politiche sociali, Regione Liguria, Comune di Lerici.
SAHARAWI. CARLO GIULIANI VIVE NEL DESERTO
Grazie ai fondi raccolti dai soci Auser è stata costruita in Saharawi la scuola elementare “Carlo Giuliani”. “Nella scuola elementare “Carlo Giuliani”–sottolinea Luigi De Vittorio, ex
vicepresidente nazionale dell'Auser- tanti bambini studieranno
per diventare cittadini di domani e per dare una speranza a
questo popolo (…)”. La realizzazione di questo progetto ha
impegnato migliaia di volontari di tutta Italia - continua De Vittorio - che hanno raccolto oltre 43 mila euro sufficienti per
costruire questa scuola elementare (…)". Alla realizzazione del
progetto ha contribuito la Fondazione "Carlo Giuliani" che per
volontà dei genitori ha destinato un contributo finanziario al-
l'iniziativa e che realizzerà un
documentario sulla scuola e
sulla vita del popolo Saharawi.
"C'è un proverbio del popolo Saharawi che mi piace ricordare”,
dice Giuliano Giuliani, “Possono
uccidere il gallo che canta l'alba,
ma in nessun modo potranno
arrestare l'arrivo dell'alba".
Progetto promosso da Auser
e dalla Fondazione "Carlo Giuliani"
L’ingresso della scuola
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SAHARAWI. AIUTARE I BAMBINI CELIACI A SCOPRIRE LA
LORO PATOLOGIA
Auser Livorno ha sposato nel 1990 un progetto promosso
dall’Associazione Livornese Saharawi ed altri enti*, per accogliere
nei mesi estivi nella loro città i bambini dei campi profughi del
Saharawi. Durante la loro prima permanenza il pediatra
dell’Ospedale di Livorno si accorse che alcuni di questi bambini
presentavano una patologia che poteva far pensare alla celiachia,
e promosse delle ricerche nei campi profughi dai quali
provenivano questi ragazzi. I sospetti si rivelarono fondati: vi erano
molti bambini e neonati affetti da celiachia. Da allora si è iniziato un
progetto che ha portato alla costruzione di strutture mediche sul
posto, formando medici e infermieri autoctoni per sensibilizzare la
popolazione locale verso questa patologia. Inoltre l’Associazione
Livornese Saharawi ha iniziato un progetto di adozioni a distanza
di bambini celiaci: nei mesi di luglio e agosto, 20 bambini affetti da
celiachia sono ospitati a Livorno, e si donano loro prodotti
alimentari per celiachi, e si contribuisce anche economicamente
Un’istantanea dell’incontro organizzato coi bambini celiaci
al loro soggiorno, comprando loro generi di prima necessità. In
queste settimane passate in Italia, i bambini trascorrono le giornate
nei parchi o al mare. Finora, dall’avvio del progetto, ben 250
bambini del Saharawi hanno aderito all’iniziativa.
*ENTI ED ASSOCIAZIONI COINVOLTI: Auser Livorno,
Associazione Livornese Saharawi, Comune di Livorno, Campi
profughi Saharawi, Regione Tosana, COOP Toscana e Lazio.
SIERRA LEONE. AIUTI PER AGEVOLARE IL LAVORO AGRICOLO.
Un progetto per contrastare le difficoltà dei contadini attraverso l’acquisto di macchinari agricoli
Le Auser di Ribolla e Gavorrano con la sinergia di Auser
Nazionale, Auser Provinciale ed altri enti*, hanno avviato un
progetto nel 2010 per l’acquisto di attrezzi agricoli da destinare
ai contadini di Makeni, in Sierra Leone. Come ha ricordato
Fiorella Cateni, Presidente di Auser Livorno, fondamentale per
la promozione di questa iniziativa è stato l’incontro con Padre
Salifu Suma, sacerdote appartenente della Diocesi di Makeni :
“attraverso di lui l’associazione è venuta a conoscenza delle
enormi difficoltà che vivono quotidianamente i contadini di
questo Paese nello svolgere manualmente il loro lavoro.
Pertanto Auser ha voluto contribuire attraverso l'acquisto e
l'invio, in Sierra Leone, di 2 container, 2 trattori, un aratro, uno
spandiconcime, uno sterpatore, una seminatrice, una
saldatrice e altre attrezzature agricole. Abbiamo approfittato
degli spazi disponibili dei container per inviare altri beni, come
biciclette, indumenti, confezioni alimentari, computer e
scrivanie. Vogliamo segnalare in particolar modo la dedizione
delle nostre donne collaboratrici che lavorano in laboratorio di
sartoria per produrre oggetti da vendere nei mercatini
organizzati in varie località del Comune di Roccastrada. Il
ricavato serve a sostenere i progetti della Sierra Leone.” Inoltre,
parte dei fondi stanziati sono destinati alla costruzione di una
scuola secondaria nel villaggio di Sinkunia nel nord della Sierra
Leone, per contrastare l’elevatissima dispersione scolastica del
Paese. Infine, dopo dieci anni di guerra civile, le Organizzazioni
non Governative della Sierra Leone hanno ideato una serie di
progetti, intitolati “Food Security”, con lo scopo di insegnare
alle popolazioni locali l’autosostentamento, cercando così di
diminuire la quantità di cibo importata. La finalità è quella di
sviluppare il settore agricolo, soprattutto nell’impiego di
macchinari nelle coltivazioni, per potenziare le capacità
acquisite dagli agricoltori per renderli autonomi nel loro
sostentamento, incrementando di conseguenza la produttività
utile ai bisogni dell’intera comunità.
*ENTI E ASSOCIAZIONI COINVOLTI: Auser di Ribolla, Auser di
Gavorrano, Auser Nazionale, Auser Provinciale, Auser Massa
Marittima, CRAS - Agenzia di Ribolla, Associazione Tic Como,
Diocesi di Makeni.
Alcuni dei mezzi agricoli acquistati
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AUSER DAL 2005 SOSTIENE IL POPOLO SAHARAWI CON PROGETTI DI
COOPERAZIONI E SOLIDARIETÀ
2005 Una scuola per i bambini di Dakla-Saharawi
2007 Formazione professionale dei giovani Saharawi-Campi
Profughi Saharawi
2008 Formazione assistenza e riabilitazione nel campo delle
disabilità motorie e mentali
2008 Trasferimento di competenze professionali alle scuole di
Dakla (Campo profughi Saharawi) per l’inserimento di
minori disabili nelle scuole
2009 Formazione e professionalità. Un investimento per il
futuro dei giovani Saharawi
2009 Approfondire la formazione e sostenere l’avvio di
cooperative di giovani saharawi per lo sviluppo di attività
generatrici di reddito
2010 Formazione professionale attività generatrici di reddito
ed integrazione disabili per giovani Saharawi
2007 Sostegno alla formazione professionale dei giovani
Saharawi
2009 Ristrutturiamo insieme la scuola elementare di Dakla
2010 Educazione ed integrazione scolastica e multiculturale nel
campo di Dakla
2011 Diamo un taglio all'esclusione” nei Campi Profughi
Saharawi in Algeria
2012 E’ tuttora in corso un progetto rivolto ai ragazzi e ragazze
che vivono nei campi profughi, realizzato con l’intento di
offrire corsi di formazione di attività professionali, come
sartoria, falegnameria, meccanica e studio delle lingue.
Con un piccolo contributo economico è possibile
sostenere un corso di formazione per un giovane del
Saharawi, presso il centro di formazione sindacale “Sauro
Mantellini”, a Rabouni.
I progetti sono stati promossi da Auser e Nexus Emilia
Romagna
I progetti sono stati promossi da Auser Emilia Romagna, Nexus Emilia
Romagna, Cassa di Risparmio di Modena, Comune e Provincia di Modena.
AUSER LOMBARDIA E AUSER PIEMONTE
INSIEME PER IL SENEGAL
L’importante impegno assunto con il Senegal da Auser Lombardia e Auser Piemonte
si realizza su due fronti: in Senegal attraverso il supporto all’autosufficienza alimentare nella Comunità rurale di Coubalan, nella regione di Ziguinchor, e in Italia, attraverso il sostegno all’integrazione degli immigrati senegalesi presenti sul territorio.
ENTI ED ASSOCIAZIONI COINVOLTI: CPAS Onlus, Comune di Asti, Auser Lombardia, Aisap, Coldiretti Asti, Coldiretti Novara, APS BLUBOX, camera di commercio Asti, Tavolo Agricoltura della Regione Piemonte, KDES, CR COUBALAN,
CONSIGLIO REGIONALE DI ZIGUINCHOR, ISRA, ANCAR.
MAROCCO. STRUMENTI DI INTEGRAZIONE PER I LAVORATORI IN MOVIMENTO
Dal 1995 Auser Basilicata è impegnata nel sostenere gli
immigrati nella lotta all’esclusione sociale e al razzismo latente,
realizzando interventi socioculturali innovativi. Nell’anno 2012
questa associazione, infatti, ha avviato nel Centro di
La classe del progetto “Lavoratori in movimento:
strumenti di integrazione”
Aggregazione il corso di Arabo per italiani, con un docente di
madre lingua e ha partecipato al progetto “Lavoratori in
movimento: strumenti di integrazione” con l’obiettivo di offrire,
nei paesi di provenienza, gli strumenti per preparare i lavoratori
migranti all’ingresso in Italia, favorendo così una reale
possibilità di integrazione lavorativa.
ENTI ED ASSOCIAZIONI COINVOLTI: Legacoop Basilicata, Auser
Basilicata, Auser Calabria, Inca Cgil, Inca sede Casablanca, Inca
Cgil Potenza, Confagricoltura, Associazione Allevatori, Cna,
Comuni di Brindisi Montagna, Accettura, Avigliano, Pignola,
Lagonegro, Apof-IL, Associazione Vita.
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Grazie agli sforzi compiuti dai volontari Auser, in
collaborazione con ONG, istituzioni ed enti
locali, sono stati avviati numerosi progetti di
solidarietà internazionale. L'impegno di Auser,
nelle attività che porta avanti, è caratterizzato da
una grande estensione geografica e tematica e
da un approccio partecipato e rispettoso delle
realtà locali.
L’attenzione è rivolta principalmente al popolo
saharawi, sostenuto con numerose iniziative
attivate da varie Auser sparse sul territorio.
All’interno del continente africano l’Auser è poi
impegnata con le popolazioni della Sierra Leone,
Senegal, Mali, Uganda, Sudan, Congo e Marocco,
in Centro e Sud America ad Haiti, in Bolivia,
Brasile e Colombia, e nel continente asiatico in
Bangladesh e Palestina.
I progetti riguardano principalmente il sostegno
all’autosufficienza alimentare, al lavoro e
all’istruzione dei ragazzi, e l’aiuto economico e
psicologico rivolto ai bambini e agli adolescenti
in condizioni di disagio. Gli obiettivi sono
perseguiti tramite progetti sul territorio, adozioni
a distanza, raccolta e invio di fondi e di generi di
prima necessità. Molto importante infine è
l’adesione di Auser a due importanti progetti
europei: il progetto europeo di volontariato senior
“Silver Thread”, che coinvolge Auser Marche e
Third Age Foundation in Irlanda, e il progetto
“Stop Vi.e.w. – Violence against elderly woman”,
iniziativa promossa dal III programma Daphne e
dall’Auser Lombardia con l’obiettivo di portare
alla luce e combattere ogni tipo di violenza sulle
donne, in particolare quella sulle donne anziane.
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AFRICA E AMERICA DEL SUD.
VICINI DI BANCO LONTANI
Un progetto sulle adozioni a distanza per permettere
ai bambini più disagiati la frequenza scolastica
Cartolina natalizia inviata da un bambino adottato
Molti progetti sono stati promossi da varie Auser sparse sul
territorio nazionale a favore delle adozioni a distanza dei bambini
residenti nei Paesi in via di sviluppo. Le prime ad aderire ad un
progetto di questo tipo sono state le Auser Ribolla e Auser di
Gavorrano nel 2005. Fiorella Cateni, Presidente di Auser Livorno,
ricorda come sia nata questa iniziativa: “una nostra socia si recò
nel 2005 a Makeni, in Sierra Leone, per frequentare uno stage in
Cooperazione. La situazione con cui venne in contatto fu
drammatica, soprattutto per quanto concerne la qualità della vita
dei più piccoli, per i quali l’educazione scolastica più che un diritto
è un lusso. Colpita da questa esperienza, una volta rientrata in
Italia, la donna decise di promuovere presso l’Auser Ribolla un
progetto per finanziare un percorso di studi per questi sfortunati
bambini”. Ma gli obiettivi di questo progetto non si limitano a
supportare l’educazione scolastica, ma includono anche aiuti per
arginare la povertà e l’emarginazione a cui sono soggetti, e
cercare di far superare loro gli effetti traumatici della guerra,
cercando di creare un sistema di solidarietà tra le famiglie adottive
e questi ragazzi.
Anche l’Auser Foligno da sei anni contribuisce economicamente
ad un progetto in favore delle adozioni a distanza di ragazzi
brasiliani, boliviani e dell’Uganda, affinché si migliorino le loro
condizioni di vita, e l’Auser di Poggi Bonzi destina una parte dei
fondi ricavati dal tesseramento dei soci per sostenere i costi
scolastici di due bambini del Mali. Inoltre contribuiscono a
questi progetti anche Auser Lombardia, Auser Piemonte, e le
sedi di Novara, Vercelli e Biella.
ENTI ED ASSOCIAZIONI COINVOLTI: Auser Ribolla, Auser di
Gavorrano, Auser Foligno, Auser di Poggi Bonzi, Auser Lombardia,
Auser Piemonte, Sedi Auser di Novara, Vercelli e Biella.
BRASILE. INSIEME PER EDUCARE ALLE EMOZIONI
Come prevenire e curare la violenza degli adolescenti.
Questo progetto, che ha visto la luce nel dicembre 2012 ed è tutcontatto e una gestione positiva delle relazioni tra ragazzi e adulti,
tora in corso, è stato denominato “"Promuovendo la convivenza
per incoraggiare la crescita dell’ etica civica e della sensibilizzapacifica, dall'IO al NOI. Programma pedagogico di EDUCAZIONE
zione dell’opinione pubblica locale sul tema della violenza, e sulle
ALLE EMOZIONI: uno strumento di prevenzione e cura alla radice
possibili alternative per sconfiggerla .
*ENTI ED ASSOCIAZIONI COINVOLTI: Auser Regionale Trieste,
della violenza nella Comunità del Calabetao, Brasile". Il titolo denota immediatamente l’arduo compito che si è preposta l’AssoCentro di socializzazione Auser di Cassegliano, Auser Territociazione I ragazzi di val, insieme alla
riale di Staranzano, I ragazzi di Val – Onlus,
partnership di Auser Isonzo, Auser Gorizia,
Regione Friuli Venezia Giulia,Comune di San
Auser Regionale Friuli e altre associazioni ed
Piero, Cassa di Risparmio di Gorizia, Banda
enti*. L’intento infatti è quello di divulgare l’
Berimbau, percussioni brasiliane – per il
“educazione alle emozioni" per cercare di arsupporto agli eventi pubblici di divulgazione
ginare il dilagante ricorso alla violenza fisica
delle attività del progetto, Inner Wheel Club
e psicologica di cui bambini e adolescenti
unitamente al Rotary Club, di Cividale del
brasiliani sono sempre più vittime. Il proFriuli (Ud) - serate di solidarietà con pregramma, quindi, promuove il benessere afsentazione di video-racconto del percorso
fettivo, psicologico, emozionale e sociale dei
di solidarietà in Brasile presso l'associaUn momento delle attività di alfabetizzazione
bambini e degli adulti coinvolti, favorendo il
zione Centro Cultural Oficina Reciclavel.
e di sostegno scolastico promossi
COLOMBIA. INAUGURATA LA SCUOLA ELEMENTARE
Grazie alla sinergia tra Auser Lombardia, Auser Nazionale, Auser
Piemonte e alla fondazione colombiana Los Golondrinas, si è
potuta costruire una nuova scuola elementare a Medellin, in
Colombia. Lo scopo di questo progetto, denominato “Per un
nuovo progetto di vita”, è quello di allontanare i bambini più
disagiati dalla strada, e di organizzare, anche attraverso i volontari
in loco, adozioni a distanza e viaggi secondo i principi del turismo
equo e solidale. Il progetto ha visto la luce nel 2007, ed ogni anno
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aumenta l’impegno di Auser e Los Golondrinas nel contrastare la
povertà, la malnutrizione e le sofferenze di questa popolazione.
Veduta interna della scuola elementare costruita coi fondi raccolti
da Auser Lombardia, Auser Nazionale, e Auser Piemonte
HAITI. QUANDO LA SEMPLICE RICOSTRUZIONE NON È SUFFICIENTE
Un progetto per eliminare la povertà del Paese
Già prima del devastante sisma del 12 gennaio 2010, l’80% della
popolazione haitiana viveva sotto la soglia di povertà, e un milione
e mezzo di abitanti era senza impiego. Attualmente, dopo il
terremoto, il livello di disoccupazione è ancora più alto, le
istituzioni sono poco presenti, la corruzione è alta, la libertà
sindacale e la contrattazione collettiva sono quasi inesistenti.
Conscia di questa situazione, ISCOS e Auser hanno avviato un
percorso non focalizzato esclusivamente sulla ricostruzione, ma
incentrato soprattutto sulla democrazia e i diritti. Il progetto,
denominato “Better work for a decent reconstruction” e avviato
nel 2011, è basato sulle linee guida definite dalla comunità
internazionale dei sindacati, compresi quelli haitiani, durante la
Conferenza CSI–CSA di Santo Domingo nel 2010. Questo
programma è rivolto ai lavoratori per migliorare concretamente
le condizioni lavorative e di vita di chi opera ad Haiti, rafforzando
le organizzazioni sindacali, supportando l’accesso di lavoratrici e
lavoratori ai sistemi di protezione sociale, attraverso la formazione
professionale e tecnica per l’inserimento lavorativo e per
l’aumento del reddito. L’obiettivo è quello di supportare un
modello di ricostruzione “decente”, cogliendo l’occasione per
Haiti di accedere a una democrazia che sia tale anche sul piano
economico e sociale.
ENTI E ASSOCIAZIONI COINVOLTI: Solidar, Auser nazionale,
Auser Puglia, Regione Toscana, ISCOS, Progetto Sviluppo-CGIL,
Progetto Sud, ARCS-ARCI, CSA, Fondazione Rinaldi, CISL, CGIL,
UIL e Confindustria.
Una lezione pratica di costruzione edilizia
BOLIVIA. CON L’ACQUA TORNA LA VITA.
Supplire alla mancanza idrica attraverso il riutilizzo dell’acqua piovana.
Il progetto “Con l’acqua torna la vita” è stato
promosso da Auser Nazionale, Auser Liguria e Auser
Genova con l’aiuto di altri enti ed associazioni*, ed è
stato avviato nel 2012 in Bolivia, precisamente a
Omereque, nel Dipartimento di Cochabamba, una
zona tra le più povere del Paese e tra le più colpite
dalla siccità. Questa popolazione infatti è attanagliata dalla cronica
mancanza d’acqua, e per bere, cucinare, lavarsi e coltivare i campi
utilizza quella contaminata dei bacini artificiali scavati nella terra.
Il progetto quindi ha lo scopo di contribuire al miglioramento delle
condizioni di vita delle comunità indigene, favorendo
l’autoconsumo e la produzione di prodotti ortofrutticoli. Pertanto
si è cooperato per la costruzione di 44 sistemi di raccolta e
Sistemi di captazione familiare dell’acqua e di sementi e formate
per l’implementazione dei propri orti destinati all’autoconsumo.
stoccaggio dell’acqua piovana, formando gli abitanti
attraverso due corsi di formazione professionale:
uno per la muratura e la lattoneria, e un altro per la
realizzazione e gestione di orti familiari diversificati,
ecologicamente sostenibili. Tali attività sono
supportate anche dal Comitato per la Sicurezza
Alimentare, promosso dalle stesse comunità con l’intento di
incidere sulla politica e le istituzioni locali nell'ambito della
sicurezza alimentare.
*ENTI ED ASSOCIAZIONI COINVOLTI: ICO (Istituto di Formazione
dell’Oriente) -organizzazione non governativa che dal 1981 lavora
nelle Valli Interandine, tra le aree più povere del Paese. Promuove
la partecipazione politica e lo sviluppo economico con l’obiettivo
di contribuire alla costruzione di un nuovo modello sociale giusto,
equo, inclusivo e sostenibile, attraverso la gestione sostenibile
dell’ambiente, la sovranità alimentare, l’approccio di genere e la
promozione dei diritti economici, politici e sociali. ICO collabora
attualmente con i Programmi di Sviluppo Umano delle Nazioni
Unite, con associazioni internazionali, europee e con enti e
istituzioni boliviani; Auser Nazionale, Auser Liguria, Auser
Genova; Progetto Sviluppo Liguria; Comuni di Genova, Savona e
Noli; Ufficio 8x1000 della Tavola Valdese; L'Albero dei Sorrisi.
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MILANO. STOP ALLA VIOLENZA SULLE DONNE ANZIANE
Si è concluso il progetto europeo ma continua l’impegno delle associazioni
Si è concluso a Milano, il 29 gennaio 2013, un’iniziativa promossa
dal III Programma Daphne e dall’Auser Regionale Lombardia, intitolata “Stop Vi.e.w. – Violence Against Elderly Woman” (Stop alla
violenza contro le donne anziane). Il fine di questo progetto è quello
di portare alla luce le difficoltà che vivono le donne anziane e creare
reti di solidarietà coinvolgendo persone e organizzazioni sociali,
anche attraverso il confronto con le istituzioni e associazioni impegnate in questo tema. Questo è un progetto europeo che si pone
l’obiettivo di aiutare le donne over 65, troppo spesso vittime, a
causa della loro fragilità e dipendenza individuale e sociale, della
solitudine, dell’abbandono e delle violenze sia in famiglia che nelle
strutture di ricovero. L’intento è quello di creare un adeguato sostegno per sconfiggere la paura e l’impotenza e combattere ogni
tipo di violenza sulle donne, e in particolare il maltrattamento di
quelle più anziane. Al convegno internazionale che si è tenuto a
Milano in occasione della conclusione di questo progetto, denominato “Ci sono storie difficili da raccontare”, hanno partecipato i
partner europei*, e la Regione Lombardia. La direttrice di quest’ultima, Rosa Romano, ha inaugurato il convegno mettendo in
evidenza l’inarrestabile processo di invecchiamento della popolazione italiana, e di come sia necessario salvaguardare le donne dai
rischi derivanti dalla fragilità fisica e psicologica e da vari fenomeni
di violenze, come solitudine, maltrattamenti e truffe. Ogni nazione
ha presentato un’azione specifica del progetto nel contesto locale:
la Slovenia ha inaugurato programmi di sensibilizzazione trasmessi
dalla radio; la Francia da più vent'anni ha introdotto un esteso programma di formazione; Spagna e Bulgaria hanno sensibilizzato la
popolazione attraverso protocolli per azioni congiunte tra amministrazioni pubbliche e terzo settore; il Portogallo ha curato la comparazione delle ricerche sul fenomeno che ogni partner ha svolto
sul proprio territorio; l'Italia ha presentato i risultati di una metodologia innovativa e sperimentale attraverso i gruppi di mutuo
aiuto e il counselling. Auser, in particolare, ha avviato un programma specifico di formazione per gli operatori di telefonia sociale e un’attività di sensibilizzazione vastissima raggiungendo
cittadini, amministrazioni, operatori socio sanitari, medici di base,
volontari, case di riposo e centri anziani.
ENTI ED ASSOCIAZIONI COINVOLTI: Programma europeo Daphne, Auser Lombardia, Regione Lombardia, Direzione Generale
Famiglia e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia, le Associazioni europee: Cnidff (Francia), Anjaf (Portogallo), Unaf (Spagna), Bgrf (Bulgaria), Zdus (Slovenia).
PRATO. UN MESTIERE CON LE DONNE
E PER LE DONNE DEL MONDO
SARTORIE SOCIALI AD ABBADIA SAN
SALVATORE
Un esempio di come l’integrazione interraziale
passi anche dal lavoro
Dal 2009 l’Auser Provinciale di Prato ha promosso un progetto
finalizzato al coinvolgimento delle donne straniere nel mondo
del lavoro. Un sarto infatti insegna il proprio mestiere a 45
donne provenienti dall’Albania, Romania, Ghana, Marocco e
Nigeria. Ma l’iniziativa non termina con l’apprendimento dell’arte del confezionamento degli abiti: queste donne portano
con loro i propri figli, che altrimenti rimarrebbero soli in casa.
Questo progetto ha un particolare valore intrinseco in quanto il
lavoro femminile supplisce quello dei mariti, che a causa della
chiusura delle aziende per le quali lavoravano si son trovati disoccupati e privi degli ammortizzatori sociali. Infine si è riusciti
ad adempiere al fine che ci si era preposto sull’integrazione interraziale: una donna marocchina e una ghanese sono state
premiate per il loro impegno sociale col loro inserimento nel direttivo provinciale Auser di Prato.
AUSER RIBOLLA. ADOTTA UNA PIGOTTA
La sede Auser di Ribolla si trasforma in sartoria per ventidue volontarie toscane impegnate nella realizzazione di Pigotte. Una
volta completati, i lavori sono presentati presso i mercatini di
Grosseto e il ricavato della vendita è devoluto all’Unicef per il finanziamento di progetti internazionali in difesa dei bambini.
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La sartoria sociale di Abbadia San Salvatore si occupa della
produzione di Pigotte per l'Unicef, abbigliamento per bambini,
accessori per la casa e personali. Il laboratorio si autofinanzia
attraverso la vendita di alcuni dei prodotti mentre altri sono direttamente inviati ai bambini bisognosi, principalmente in
Congo e Palestina.
AUSER MARCHE. PROGETTO
EUROPEO "SILVER THREAD"
Auser Marche e Third Age Foundation (organizzazione nazionale di volontariato operante in Irlanda che celebra la terza età
della vita) dal 2010 sono partner nel progetto europeo di Volontariato Senior “Filo d’Argento”. I progetti promossi dal Volontariato Senior nascono per valorizzare a livello europeo le
competenze e le attività dei volontari favorendo la mobilità e lo
scambio di buone pratiche. Attraverso questo progetto i volontari hanno aumentato le capacità e le competenze personali,
linguistiche, sociali e interculturali e hanno appreso come si
possa contribuire alla comunità attraverso la buona prassi della
cittadinanza attiva.
Un momento dell’incontro tra i volontari Auser e Third Age Foundation
LA SCOMPARSA DI ADRIANA SENSI,
animatrice delle sartorie toscane della
solidarietà, instancabile volontaria
nelle cucine dei campi antimafia
Adriana, “ragazza” del 1943, avrebbe compiuto 70 anni nel
prossimo mese di maggio, ma una malattia improvvisa e spietata
ce l’ha portata via il 17 gennaio. Il nome di Adriana è legato alla
fabbrica tessile Lebole dove divenne per lungo tempo la leader
delle operaie, le cosiddette “leboline”. Una volta in pensione è
approdata al mondo del volontariato Auser. Il suo grande merito è
di essere stata una delle animatrici più importanti del progetto
Sartorie della Solidarietà in Toscana, dei luoghi straordinari dove
le donne di tutte le età cuciono insieme, tessono, realizzano abiti,
soprattutto per bambini, con stoffe recuperate con pazienza, da
inviare in quei paesi lontani dove ci sono emergenze di guerra o le
conseguenze di catastrofi naturali.. Adriana ha seguito le Sartorie
le ha fatte crescere, con tanto impegno, serietà e passione,
facendole diventare la realtà che sono oggi. Adriana è poi diventata
responsabile per la Toscana della solidarietà internazionale. Inoltre
da circa quattro anni, durante l’estate. Adriana si trasferiva in Sicilia
a Corleone per trasformarsi in volontaria cuoca e partecipare al
progetto di campi antimafia “Liberarci dalle spine”, cucinando per
i ragazzi di Libera. Ha continuato a scrivere e lavorare dal suo letto,
fino all’ultimo momento, lasciando a tutti noi pensieri di coraggio,
volontà, serenità. Ha dato molto all’Auser che amava con tutta se
stessa e l’affetto degli amici e dei volontari le hanno riscaldato il
cuore, fino alla fine.
Adriana Sensi cuoca volontaria nei campi antimafia
LE SARTORIE DELLA SOLIDARIETÀ
Tra le attività di solidarietà dell’Auser si distingue l’impegno
profuso dalle “Sartorie della solidarietà”. Nate in Toscana, circa
venti anni fa, sono oggi 50 e impegnano oltre 800 volontarie. Le
sartorie sono soprattutto luoghi di incontro e socialità nei quali
molte donne, ma anche tanti uomini, si riuniscono per esprimere
la propria creatività realizzando oggetti di artigianato, ricamano e
confezionano le famose bambole di pezza segno distintivo
dell’Unicef, conosciute con il nome di Pigotte. Le sartorie
dell’Auser sono dei veri e propri laboratori di Solidarietà, un
modello innovativo di cittadinanza attiva capace di mettere radici
dove altre forme di volontariato si scontrano con la diffidenza e le
difficoltà del rapporto tra culture diverse. Nel corso degli anni le
volontarie dell’Auser hanno confezionato alcune decine di migliaia
di Pigotte per le campagne dell’Unicef in sostegno dell’infanzia,
migliaia capi di vestiario e materiale sanitario e raccolto fondi
da devolvere alle popolazioni del Sahara Occidentale, della
Moldavia, dell’Ucraina, dell’Ecuador, dell’Argentina, dello
Swaziland, della Tanzania, del Congo, della Nigeria, del Burkina
Faso, della Bulgaria, dell’Afghanistan, dell’India, del Pakistan,
di Haiti e molti altri paesi.
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AUTODETERMINAZIONE PER IL POPOLO SAHARAWI.
CONDIZIONE PER LA PACE NEL MAGHREB
38° EUCOCO Conferenza Europea di Coordinamento dei Comitati
di solidarietà con il popolo saharawi
Roma, 15 - 17 novembre 2013
La Conferenza si tiene ogni anno, dal 1978, in una città diversa
Gli obiettivi politici più urgenti per l’autodeterminazione del popolo
europea con lo scopo di fare il punto sulla condizione del
saharawi al centro della 38° Conferenza Eucoco:
popolo del Sahara Occidentale, programmare gli interventi,
sensibilizzare le istituzioni, l’opinione pubblica e i mass media.
• che il governo italiano riconosca il Fronte Polisario e la sua
Riunisce le associazioni della solidarietà, rappresentanti delle
rappresentanza con status di “rappresentanza diplomatica”;
istituzioni nazionali e dell’Unione Europea, amministratori
• che i governi europei e la stessa Unione Europea si facciano
locali, organizzazioni per la difesa dei diritti umani, giuristi,
promotori della richiesta di ampliamento del mandato della
osservatori internazionali, rappresentanti di forze politiche e
Missione ONU nei Territori Occupati per la tutela dei diritti umani;
sindacali, personalità e premi Nobel per la pace insieme ai
• che gli Accordi Commerciali tra la UE ed il Marocco non
rappresentanti sahrawi: il Fronte Polisario, il governo della
permettano lo sfruttamento delle risorse naturali e della pesca
RASD, il sindacato UGTSario, organizzazioni per la difesa dei
nei territori occupati, come previsto dalla Convenzione
diritti umani e della società civile saharawi.
Internazionale di Ginevra.