Il Consiglio d`Europa e la cultura

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Il Consiglio d`Europa e la cultura
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Il Consiglio d'Europa e la cultura
Istituito il 5 maggio 1949 da dieci stati che si erano prefissi di stabilire legami più stretti fra loro, il
Consiglio d'Europa conta oggi quarantrè Stati
membri e rappresenta più di 800 milioni di europei. Tutti i quindici stati dell'Unione Europea ne
fanno parte; ha sede in Francia, a Strasburgo, in
un edificio che è stato denominato "Palais de
I'Europe".
Ogni stato membro del Consiglio d'Europa deve
fare suo il principio del primato del diritto e garantire il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. In tal modo esso partecipa alla costruzione di un'Europa unificata, posta sotto
il segno della stabilità democratica, contraddistinta allo stesso tempo dall'identità e dalla diversità
culturale del continente e che mira ad assicurare
la coesione sociale e la qualità di vita delle sue
popolazioni.
La sua agenda si estende ai seguenti settori: diritti
dell'uomo; media; cooperazione giuridica; questioni sociali ed economiche; sanità; educazione;
cultura; patrimonio; sport; gioventù; democrazia
locale e cooperazione transfrontaliera; ambiente e
assetto del territorio.
ll Comitato dei ministri è I'istanza decisionale del
Consiglio d'Europa. Controlla che gli impegni assunti dagli stati membri vengano rispettati e adotta il programma di anività e il bilancio dell'Organizzazione. E composto dai ministri degli affari
esteri degli stati membri, che si riuniscono almeno due volte l'anno per fare il punto sulla cooperazione europea e sull'attualità politica. Nell'intervallo, i loro delegati, i rappresentanti permanenti
dei governi presso il Consiglio d'Europa, ne controllano I'attività. La maggior parte delle decisioni
sono prese alla maggioranza dei due terzi dei voti
espressi.
L' Assemblea parlamenmre è l'organo deliberante.
Conta 582 membri provenienti dai quarantuno
parlamenti nazionali e nominati da questi, tenuto
conto della loro appartenenza politica (almeno
due membri per i paesi più piccoli, al massimo 18
per quelli più grandi). All'ordine del giorno delI'Assemblea, i temi dell'attualità politica e i grandi
temi sociali. Eminenti personalità del mondo intero hanno preso la parola nell'emiciclo dell'Assemblea. I testi adottati dall'Assemblea contengono
orientamenti per l'azione del Comitato dei ministri. L'Assemblea si riunisce di norma quattro volte all'anno, a Strasburgo.
lI Congresso dei poteri locali e regionali d'Europa
è un organo consultivo, composto da una Camera
dei poteri locali e da una Camera delle Regioni.
Conta 582 membri, rappresentativi dei diversi tipi
di collettività locali e regionali e delle correnti politiche degli stati membri. Esso permette a queste
collettività di partecipare al processo di unificazione europea e stimola Ia democrazia locale e
regionale. Il Congresso si riunisce in sessione ple-
naria una volta I'anno nel palazzo d'Europa
a
Strasburgo.
Dal 1993 le grandi linee d'azione dell'Organizza-
zione sono stabilite durante gli incontri al vertice
in cui si riuniscono i capi di stato e di governo di
tutti gli stati membri (vefice di Vienna, 1993; vertice di Strasburgo,1997).In tali circostanze è stato
Emilio Cabasino
deciso il nuovo mandato politico dell'Organizzazione e, in particolare, che il Consiglio d'Europa
dovrà porsi come guardiano della sicurezza democratica fondata sui diritti dell'uomo, la democrazia e lo stato di diritto e hanno adottato un piano di azione per rinforzare il lavoro del Consiglio
in quattro settori: democrazia e diritti dell'uomo,
coesione sociale, sicurezza dei cittadini e valori
democratici, diversità culturale.ln quasi tutti i settori d'attività, conferenze periodiche di ministri
specializzati approfondiscono e completano l' analisi delle questioni prioritarie.
Sul piano concreto, I'azione del Consiglio d'Europa si traduce in convenzioni e in accordi europei.
Questi costituiscono gli strumenti di uno sforzo di
armonizzazione che consente di awicinare le legislazioni nazionali. A tutt'oggi sono stati adottati
177 fra convenzioni e accordi europei.
La grande realizzazione del Consiglio d'Europa è
la convenzione europea dei didtti dell'uomo. Essa
definisce i diritti e le libertà inalienabili cui può
pretendere ciascun cittadino e vincola gli stati a
garantire il rispetto per ogni persona posta sotto
la loro giurisdizione. Inoltre istituisce un sistema
internazionale di tutela: gli stati e i singoli cittadini a prescindere dalla loro nazionalità, possono
adire la Corte europea dei diritti dell'uomo a Strasburgo nel caso si ritengano vittime di una violazione da parte di uno stato contraente, dei diritti
garantiti dalla convenzione.
Un altro importante versante dell'azione del Consiglio d'Europa è il suo programma di assistenza,
volto ad aiutare le nuove democrazie nelle loro
riforme legislative o costituzionali e ad agevolare
I'instaurazione della democrazia di base.
Attraverso il modo associativo, anche la società
civile partecipa alla cooperazione europea. Attualmente. più di 400 organizzazioni non governative possiedono lo statuto consultivo presso il
Consiglio d'Europa e possono quindi recare il
proprio specifico contributo ai suoi lavori. Circa
1.700 funzionari provenienti dai paesi membri costituiscono il personale permanente della Segreteria. Questa è posta sotto la direzione di un Segretario generale eletto dall'Assemblea parlamentare
per un mandato di cinque anni.
L'organigramma del Segretariato adottato dalla
riunione dei Delegati dei Ministri del 7-10 dicembre 1999 prevede i seguenti uffici di livello dirigenziale generale: Direzione Generale degli affari
politici; Direzione Generale I, Affari giuridici; Direzione Generale II, Diritti dell'uomo; Direzione
Generale III, Coesione sociale; Direzione Generale IV, Educazione, Cultura, Gioventù e Sport, Ambiente (v. oltre); Direzione Generale dell'Amministrazione e della Logistica; Segretariato del Congresso dei poteri locali e regionali d'Europa; Ufficio del Commissario per i diritti dell'uomo; Cancelleria della Corte Europea dei Diritti dell'uomo.
Il Consiglio d'Europa è finanziato dai governi degli stati membri, in maniera proporzionale alle rispettive popolazioni e risorse. Il bilancio per l'anno 2000 ammonta a circa i60 milioni di euro. Le
lingue ufficiali sono il francese e l'inglese. L'Assemblea parlamentare e il Congresso dei Poteri
Locali e Regionali, usano inoltre il tedesco, I'italiano e il russo come lingue di lavoro.
Stati membri
Le adesioni al Consiglio d'Europa hanno avuto
il
seguente andamento: 1949, Belgio, Danimarca,
Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia,
Paesi Bassi, Regno Unito, Svezia (paesi fondatori), Grecia, Turchia; 1950, Islanda, Repubblica federale di Germania; 1956, Austria; 1961, Cipro;
7963, Sv izzera; 1965, MaIta; 1 976, Portogallo;
1977, Spagna; 1978, Liechtenstein; 1988, Repubblica di San Marino; 1989, Finlandia; 1990, Ungheria; 199 I, (Cecoslovacchia), Polonia ; 1992, Bulgaîi^; 1993, Estonia, Lituania, Slovenia, Repubblica
Ceca e Slovacchia (dopo la scissione della Cecoslovacchia), Romania; 7994, Lndorra; 1995: Lettonia, Albania, Moldova, Ucraina, I'ex repubblica jugoslava di Macedonia; 1996, Federazione Russa,
Cr oazia; 7999, G eor gia; Armenia, Azerbaidjan,
2000, Godono dello statuto di osservatori presso
le istanze intergovernative del Consiglio d'Europa: la Santa Sede, il Canada, il Giappone, il Messico e gli Stati Uniti d'America. Hanno presentato
richiesta di adesione la Bosnia Erzegoi'ina: la FederazioneJugoslava e il Principato di ]lonaco.
Ia
Conuenzione Culturale Europea
del Consiglio d'Europa
La cooperazione culturale europer. così comr è
intesa e praticata nell'ambito del Consiglio d Europa, è stabilita nella Convenzione Culturale Europea, che compie quest'anno 46 anni di età. essendo stata siglata da 14 stati, a Parigi. il 19 dicembre del 1954 (Belgio, Danimarca. Francia.
Germania, Gran Bretagna, Grecia, Islanda, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Nori'egia,
Svezia, Turchia).
I Paesi firmatari della Convenzione sono oggi 47 e
la loro cooperazione è attiva su scala realmente
continentale. La Convenzione costituisce il quadro di riferimento delle anività del Consiglio d'Europa nei settori di: educazione, cultura, beni culturali, insegnamento superiore e ricerca, sport e
gioventù. In quarantasei anni essa ha portato alla
creazione di altri strumenti internazionali che rendono più preciso e organizzalo I'impegno degli
stati in settori più specialistici. Per esempio, ha
promosso la costituzione del centro Europeo della Gioventù, il Fondo Eurimages (per il sostegno
alla coproduzione cinematografica), il Centro Europeo per le lingue viventi di Graz (in Austria), la
Fondazione Europea per i mestieri del patrimonio. I programmi sviluppati nell'ambito della Convenzione sono a servizio degli Stati membri, ma
anche di tutti gli attori dello sviluppo culturale,
educativo e sportivo con i quali viene sviluppato
un partenariato multiplo.
Nell'ambito del Segretariato Generale del Consiglio d'Europa, così come è stato ridefinito nel dicembre 1999, le competenze relative al settore
culturale sono state attribuite alla Direzione Generale IV, Educazione, Cultura, Gioventù e Sport,
Ambiente, a sua volta articolata in: Direzione delI'Educazione; Direzione della cultura e del patrimonio culturale, con il Servizio delle politiche e
Risorce europee
per la cultura
tb
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il Servizio del Patrimonio
Culturale, Direzione della Gioventù e dello Sport;
Direzione dello sviluppo sostenibile.
Le strutture, flessibili e adanabili ai cambiamenti,
sono essenzialmente intergovernative, ma sono
anche aperte sul fronte non governativo (Univerdelle azioni culturali e
sità e movrmenti sportivi, per esenpio). Esse
comprendono: il Consiglio per la cooperazione
Culturale, il Cornitato per lo sviluppo dello Sport,
Comitati specialistici (Educazione, Insegnamento
Superiore e Ricerca Scientifica, Cultura, Patrimonio culturale), Conferenze ministeriali, Gruppi di
esperti. Per un elenco dettagliato dell'organigramma attuale e per le coordinate dei funzionari respónsabili, si rimanda al sito internet http://culture,coe.filfannuaire.htm.
Gli ohienivi stabiliti qulrantacinque anni orsono
rimangono ancora oggi uno strumento ìmportante
per rispondere alle sfide attuali delle nostre società: salvaguardare la cultura europea, affermare
la nostra identità comune, riconoscendo le nostre
differenze, promuovere lo studio delle lingue,
della storia e delle nostre civiltà rappresentano i
migliori antidoti alle regressioni nazionaliste e intolleranti. Il Sumrnit dei Capi di Stato e di Governo di Vrenna del 1993 ha confermato qr:esti
orientamenti. attribuendo alla cooperazione culturale uno dei principali pilastri del Consiglio
d'Europa. Il Secondo Summit (Strasbu rgo, 1997) li
europeo di sostegno alla coproduzione cinematografica: Eurimages; le esposizioni d'arte organizzate dal Consiglio d'Europa.
Per quanto riguarda i temi pertinenti al settore del
patrimonio culturale si possono ricordare: la Fondazione Europea per i mestieri del patrimonio; la
Campagna "L'Europa, un patrimonio comune"; le
Giornate europee del patrimonio; gli Itinerari culnrrali del Consiglio d'Europa; I'assistenza tecnica
alla protezione del patrimonio; le Classi europee
e la didattica del patrirnonio; la lotta al traffico illecito di beni culturali; la protezione e la conservazione del patrimonio mobile; la protezione del
patrimonio architettonico dalle catastrofi naturali;
il Salone del Patrimonio culturale di Parigi, edizione 2000.
Nel settore dello sport. le anività e ì programmi
sono relativi al controllo del rispetto degli impegni presi dagli Stati membri in materia di accesso
di tutti i cittadini alle attività sportive (Carta Europea dello Sport, Codice etico sportivo), sport, come esercizio di rispetto e tolleranza tra cittadini e
tra paesi diversi, la sicurezza degli spenatori degli
eventi sportivi; si citano: la Convenzione Europea
contro il fenomeno del doping e la IX Conferenza
dei Ministri responsabili per lo sport del Consiglio
d'Europa, tenuta a Bratislava, in Slovacchia, il 30
e il J1 maggio O.trOOO_
ha riaffèrmati e ha posto l'accento sull'educazione
alla cittadinanza democratica e sulla protezione
del patnmoni culturale. Un piano di azione è stato rapidanente messo in opera dal Consiglio
d'Europa, in cooperazione con altre organizzaziom, per realizzare gli impegni presi nel corso di
questo incontro.
I Paesi lirmrtari della Convenzione sono oggi:
(membri del Consiglio d'Europa) Albania, Andorra, Armenia, Austria, Azerbaigian, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca,
Estonia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania,
Grecia, Islanda, Irlanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, N{alta, Moldavia,
Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Regno
Unito, Rornania, Russia, Repubblica di San Marino, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, "l'ex-Repubblica iugoslava di Macedonia", Turchia, Ucraìna, Ungheria; (non membri del Consiglio d'Europa), Bielorussia, Bosnia Erzegovina,
Santa-Sede, Principato di Monaco.
Attiuità e iniziatiue del Consiglio d'Europa
in
corsct,
di rilieuo in campo cultltrale
territorio geografico interessati rendono non semplice offrire
La vastità del campo d'azione e del
un panorama sintetico ed esaustivo delle attività e
delle iniziative del Consiglio d'Europa, di rilievo
nel settore culturale. Rimandando pertanto al sito
internet specifico, per ogni approfondinento e
ogni aggiornamento in tempo reale su quanto di
attualità (http://culture.coe.filindexfr.htm),
si
elencano di seguito i principali prograrnmi e le attività in corso.
Un primo elenco dei teni affrontati, riferito al settore culturale in generale, può essere il seguente:
1o studio e vah:tazione delle politiche culturali in
Europa; le nuove tecnologie dell'informazione;
l'edizione elettronica, il libro e gli archivi; i progetti MOSAIC e STAGE: assistenza tecnica nell'Europa del Sud-Est e nel Caucaso; la formazione degli amministratori culturali; gli scambi artistici con
i paesi dell'Europa centrale e orientale; il fondo
Risorse europee
per la cultura
_
_
La Convenzione Culturale Europea del1954
(testo integrale, traduzione non ufficiale)
I Governi firmatari della
presente Convenzione,
membri del Consiglio d'Europa,
considerando che la finalità del Consiglio d'Europa è di realizzare un'unione più stretta tra i suoi
membri, soprattutto per salvaguardare e per promuovere gli ideali e i principi che sono loro patrimonio comune;
considerando che 1o sviluppo di una mutua comprensione tra i popoli permetterà di progredire
verso questo obiettivo;
considerando che è auspicabile a tali fini non
2. Si sforzerà di sviluppare lo studio della propria
lingua, o delle proprie lingue, della propria storia
e della propria civiltà sul territorio degli altri firmatari e di offrire ai cittadini di questi ultimi la
possibilità di organizzare analoghi studi sul proprio territorìo,
aft. 3
Le Parti Contraenti si consulteranno nell'ambito
del Consiglio d'Europa, per concertare la loro
azione, in vista dello sviluppo delle attività culturali di interesse europeo,
art. 4
Ogni Parte Contraente dovrà, nella misura del
possibile, facilitare la circolazione e 1o scambio
delle persone, come anche delle cose di valore
culturale, ai fini dell'applicazione degli articoli 2 e
3.
art. 5
Ogni Parte Contraente considererà le cose che
presentano un valore culturale europeo collocate
sotto il proprio controllo come facenti parte integrante del patrimonio culturale comune dell'Europa, prenderà le misure necessarie per salvaguardarle e facilitarne l'accessibilità.
art.6
Le proposizioni relative all'applicazione della presente convenzione e le questioni concernenti la
sua interpretazione saranno esaminate nel corso
delle riunioni del Comitato degli esperti culturali
del Consiglio d'Europa.
1. Ogni Stato non membro del Consiglio d'Euro-
pa, che ha aderito alla presente Convenzione
conformemente alle disposizioni del paragrafo 4
dell'articolo 9, potrà delegare uno o più rappresentanti alle riunioni previste al paragrafo precedente.
2, Le conclusioni adottate nel corso delle riunioni
previste al primo paragrafo del presente articolo
saranno proposte sotto forma dì raccomandazioni
al Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, a
meno che non si tratti di decisioni concernenti la
competenza del Comitato degli esperti culturali,
su materie di carattere amministrativo che non
soltanto concludere convenzioni culturali tra i
membri del Consiglio, ma anche adottare una politica di azione comune mirante a salvaguardare la
cultura europea è a incoraggiarne lo sviluppo;
avendo deciso di pervenire ad una Convenzione
culturale europea generale, in vista di favorire,
tra tutti i paesi rnembri del Consiglio e di quegli
altri Stati europei che aderiranno a questa Convenzione, 1o studio delle lingue, della storia e
della civiltà degli altri firmatari, come anche la lo-
comportino spese supplementarr,
3. Il Segretario Generale del Consiglio d'Europa
comunicherà ai membri del Consiglio, così come
anche a ogni Governo che avrà aderito alla presente Convenzione, ogni decisione ad essa relativa che potrà essere presa dal Comitato dei Ministri o dal Comitato degli esperti Culturali.
4. Ogni parte contraente notificherà nel tempo
debito al Segretario Generale del Consiglio d'Eu-
ro comune civiltà;
ropa ogni misura che avrà potuto prendere ri-
Hanno convenuto quanto segue:
art.
1
Ogni Parte Contraente prenderà le misure appropriate per salvaguardare il proprio apporto al patrimonio culturale comune dell'Europa e a incoraggiarne lo sviluppo.
art. 2
Ogni Parte Contraente, nella misura del possibile:
1. Incoraggerà presso i propri cittadini lo studio
delle lingue, della storia e della civiltà degli altri
firmatari e offrirà a questi ultimi, sul proprio territorio, le facilitazioni idonee a sviluppare analoghe
iniziative e,
guardante l'applicazione delle disposizioni della
presente Convenzione, facendo seguito alle decisioni del Comitato dei Ministri o del Comitato degli esperti culturali.
5. Nel caso in cui alcune proposizioni relative al
I'applicazione della presente Convenzione interesseranno solo un numero limitato delle Parti
Contraenti, I'esame di queste proposizioni potrà
essere trattato conformemente alle disposizioni
dell'articolo 7, a pano che la loro rcalizzazione
non comporti spese per il Consiglio d'Europa.
art.
7
di soddisfare le finalità della presente convenzione, due Parti Contraenti, o più,
desiderano organizzare presso la sede del ConsiSe, con I'intento
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il
glio d'Europa incontri diversi rispetto a quelli previsti al primo paragrafo dell'articolo 6, il Segreta-
ti
d'Europa.
Ciascuna Parte Contraente potrà specificare
rio Generale del Consiglio presterà loro tutto
2. Dal momento in cui tre Governi firmatari
avranno depositato il loro strumento di ratifica, la
ritori ai quali le clisposizioni della presente Convenzione saranno applicate, indirizzando al Segretario Generale del Consiglio d'Europa una di-
l aiuto amministrativo necessario.
art.
I
Nessuna delle disposizioni della presente Convenzione dovrà essere considerata suscettibile di
condizionare:
1. le disposizioni di qualsiasi convenzione culturale bilaterale di cui una delle Parti Contraenti
sarà già firmataria o di rendere meno favorevole
la conclusione ulteriore di una tale convenzione
da parte di una delle Parti Contraenti, o
2. l'obbligo per qualsiasi persona di sottomettersi alle leggi e ai regolamenti in vigore nel territorio di una Parte Contraente per ciò che riguarda I'entrata, il soggiorno elaparrenza degli stranieri.
art.9
1. La presente Convenzione è aperta alla firma
dei membri del Consiglio d'Europa. Essa sarà ratificata. Gli strumenti di ratifica saranno deposita-
presso
Segretario Generale del Consiglio
prcsente Convenzìone cntrerà in vigore pcr qucsti Governi.
3. Per qualsiasi Governo firmatario che ratilicherà
in seguito, la presente Convenzione entrerà in vigore immediatamente dopo ìl deposito dello strumenti di ratifica.
4. Il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa
potrà decidere, all'unanirnità, d'invitare, secondo Ie
modalità che esso giudicherà oppoftune, ogni Stato
europeo non membro del Consiglio ad aderire alla
presente Convenzione. Ogni Stato che avrà ricewto questo invito potrà dare la propria adesione depositando il proprio strumento di adesione presso il
Segretario Generale del Consiglio d'Europa; l'adesione avrà effetto immediatamente dopo il ricevrmento di detto strumento.
5. Il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa
notificherà a tutti i membri del Consiglio, conte
anche agli Stati aderenti I'avvenuto deposito di
tutti gli strumenti o di ratifica e di adesione.
art.10
i ter-
chiarazione che sarà comunicata da qr.rest'ultimo
a tutte le altre Parti Contraenti.
art,
11
di cinque anni a partire dalla sua entrata rn vigore, la presente Convenzione
potrà in ogni momento essere ricusata da ciascuna delle parti contraenti. Questa ricusazione dovrà essere latta per via di notifica scritta indirizzata al Segretari Generale del Consiglio d'Europa,
1. Passato r,rn periodo
che ne awiserà le altri Parti Contraenti.
2. Tale ricusazione avrà effetto per la Parte Contraente interessata sei mesi dopo la data di ricevimento da parte del Segretario Generale del Consiglio d'Europa.
I sottoscritti, debitamente autorizzati per tali compiti dai rispettivi Governi. hanno fimrato la presente Convenzione.
Parigi, 19 dicembre 1954
Risone europee per la
cultura