STOP Alitosi 2

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STOP Alitosi 2
STOP Alitosi - Finalmente l’UNICO rimedio DEFINITIVO contro l’Alitosi
Sommario:
1 - pag. 3 - Introduzione
2 - pag. 6 - Come dirlo ad un amico o ad un famigliare
3 - pag. 8 - Come testare l’alito cattivo
4 - pag. 9 - La causa di più del 90% dei casi di alito cattivo
5 - pag. 11 - Perché finora non sei riuscito a risolvere il problema
6 - pag. 13 - L’alito cattivo come sintomo di cause più serie
7 - pag. 15 - Altre 6 cause che portano allo sviluppo momentaneo
dell’alitosi
8 - pag. 19 - Fumo e alcool
9 - pag. 21 - Le 9 false convinzioni sull’alito pesante
10 - pag. 25 - 5 semplici modi per ridurre di oltre il 50% l'alito cattivo prima
di cominciare qualsiasi trattamento
11 - pag. 32 - La regola n° 1 per un alito perfetto in ogni occasione
12 - pag. 35 - Come ridurre di un ulteriore 20% l'alito pesante
13 - pag. 37 - Patina bianca: cos'è e come eliminarla
14 - pag. 40 - Come eliminare definitivamente l'alito pesante
15 - pag. 42 - L'ingrediente segreto per un alito fresco per sempre!
16 - pag. 46 - Perché nessuno ne parla?
17 - pag. 49 - Come usare l'ingrediente segreto per eliminare
definitivamente l'alito cattivo
18 - pag. 51 - Le 8 regole da seguire per tenere l'alito pesante lontano per
sempre
19 - pag. 52 - Conclusioni
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1 - INTRODUZIONE
Se non ne puoi veramente più dell’imbarazzo causato dal tuo alito cattivo e
vuoi finalmente sentirti libero di parlare con chiunque e sei stanco di
buttare tempo e risorse in costosissimi rimedi che non portano a nessun
risultato, allora mettiti comodo e leggi quello che ho da dirti, sarà la svolta
della tua vita.
Ti spiegherò esattamente quello che devi fare per combattere
definitivamente il tuo problema descrivendoti una cura che ti porterà via
pochissimo tempo e soprattutto pochissimi soldi, ma che migliorerà
moltissimo, e sotto molteplici aspetti, la qualità dalla tua vita!
Sono sicuro che, se seguirai passo a passo quello che ti viene descritto in
questa guida, eliminerai definitivamente il tuo alito cattivo per sempre ed
in brevissimo tempo. Ti chiedo però una semplice cortesia: non leggerla
tutta e credere che facendo solo una delle cose descritte il tuo problema si
risolverà!
L’alito pesante, come tutti gli altri malesseri più o meno gravi del nostro
metabolismo, richiede tempo e pazienza per essere risolto. Quindi se vuoi
veramente eliminare il tuo problema, devi essere caparbio e pensare
sempre che le cose possono cambiare, devi solo volerlo veramente!
Ora che la parte del fratello maggiore l’ho svolta con questa piccola
paternale, passo alle presentazioni: mi chiamo Giacomo e anch’io, come te,
ho dovuto combattere per anni contro l’alito cattivo. Non so bene quando
sia cominciato perché, ovviamente, nessuno me l’ha mai detto apertamente
ma ho notato che, a volte, le persone con cui parlavo sembravano quasi
volersi allontanare.
Purtroppo ogni individuo non riesce a percepire il proprio alito perché i
recettori degli odori delle narici sono insensibili al profumo della propria
bocca. Ne ho parlato con mia mamma e lei, da genitore che difende per
partito preso il figlio, mi rispondeva puntualmente: “Macché! Non sa di
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niente …”. Con il passare del tempo sentivo che c’era qualcosa che non
andava (bocca secca, cattivo sapore,…) e, nonostante mia madre
continuasse a dirmi che “profumava di rose e lavanda”, ho capito di avere
un problema.
Ho cominciato ad informarmi in internet, blog, siti, forum, promesse di
miracoli ma niente. Tutti i metodi che mi venivano proposti o mi davano un
miglioramento momentaneo oppure mi costringevano ad assumere prodotti
che, non essendo io troppo favorevole ai farmaci, non volevo prendere. Per
colpa di questo problema ho passato un periodo molto difficile, l’autostima
mi era andata sotto i piedi e anche un semplice approccio con una ragazza
era diventato impensabile; mi vergognavo troppo!
Anche il dottore non è stato in grado di prescrivermi qualcosa che facesse al
caso mio e mi ero quasi rassegnato: “Con l’alito cattivo dovrò conviverci a
vita!”
Contestualmente ho cominciato anche ad appassionarmi alle tradizioni
orientali e a quella che viene impropriamente chiamata “medicina
alternativa”. Io preferisco chiamarla “reale medicina” o “medicina
naturale” in quanto è nata molto, ma molto prima rispetto a quella
tradizionale ed usa prodotti reperibili in natura.
Studiando inoltre diversi libri riguardanti le più disparate scuole di
pensiero, mi sono trovato a ragionare su alcuni prodotti che avevano degli
effetti interessanti sull’organismo umano e mi sono chiesto: “Ma perché non
provare ad utilizzarli anche per il mio problema?”. In quel preciso istante è
completamente cambiata la mia vita.
Ho continuato a studiare, ad informarmi e ad approfondire per capire se
l’idea che avevo avuto poteva anche essere messa in pratica ed ho scoperto
che altre persone avevano già utilizzato questa cura con risultati
fenomenali ma, prima di qualsiasi esperimento, ho chiesto anche il parere
di alcuni medici fidati ed ora… eccomi qui a spiegare anche a te come fare,
per cercare di migliorare anche la tua vita!
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Ma veniamo a noi e al reale motivo per il quale hai deciso di acquistare
questa guida, anche se prima è doverosa una puntualizzazione molto
importante, cioè l’importanza di mettere da parte la vergogna e di
segnalare per tempo il problema a chi ne è affetto.
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2 - COME DIRLO AD UN AMICO O AD UN FAMIGLIARE
Ho deciso di affrontar sin da subito la tematica di “come dire ad un amico o
a un famigliare che molto probabilmente può soffrire di alito pesante”
perché la maggior parte delle persone non ha il coraggio di esprimerlo per
paura di ferire l’altro, offenderlo, per educazione, … e per altre mille
motivazioni. Bisogna però capire che questo problema non è solo una
questione medica, ma anche sociale che può determinare gravi danni da un
punto di vista psicologico.
Tutti hanno avuto a che fare con un problema di alitosi, anche solo
temporaneamente, basti pensare a quando ci si alza da letto al mattino e
non si ha un buon sapore in bocca dovuto magari al fumo o all’alcool della
sera prima o solo al fatto che si è indisposti fisicamente. Immagina di dover
conversare con la tua ipotetica dolce metà in quei momenti … potrei
definirla una cosa imbarazzante!
Come accennato precedentemente, ognuno di noi non è in grado di
percepire il proprio fiato come lo recepiscono gli altri e di conseguenza chi
è affetto da alitosi potrà solo avere delle grosse limitazioni sociali. Chi
continuerebbe a parlare faccia a faccia con uno che emana un odore
sgradevole? Ciò comporta un allontanamento da parte delle persone che lo
frequentano ed una quasi automatica risposta, di colui che è affetto da
questo disturbo, di perdita di fiducia e di convincersi psicologicamente di
avere un grosso problema.
Molto importante è quindi non isolarlo, emarginarlo o evitarlo ma
dimostrargli veramente la propria amicizia e il proprio affetto cercando di
fargli capire qual è il suo problema con estrema sensibilità e tatto. Capiterà
ovviamente il caso di persone particolarmente emotive che magari possono
offendersi.
Infatti, ci sono diversi modi per affrontare la questione in maniera
professionale e discreta. Dovrai far percepire la tua reale preoccupazione
nei suoi confronti e non che stai cercando di prenderlo in giro o fargli del
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male o offenderlo. Quando parlerai con lui non dovrai apparire sfacciato o
brusco.
Ricorda però che alcune cose non si dovrebbe dire. Per esempio:
Chiedere quando è stata l’ultima volta che si è lavato i denti.
Dire in modo esplicito che il loro alito puzza.
Ripeterglielo costantemente e fargli pesare il problema.
Evitare gesti (come coprirsi con una mano il naso) che potrebbero
fortemente offenderlo.
Tutti questi consigli servono per non aggravare ed aumentare le sue
insicurezze.
Puoi parlargli come si fa normalmente in una conversazione. Puoi chiedere
se ha avuto problemi con la sua salute orale. Sarebbe utile impostare un
tono confidenziale in maniera tale che potrà esprimersi tranquillamente. È
possibile ottenere da quella domanda (ovvero “se ha avuto problemi con la
sua salute orale”), tre risposte:
“Si”: verificare quindi se ha voglia di esplorare un po’ la questione;
“No”: si potrebbe quindi affrontare l’argomento alitosi perché il problema
potrebbe non dipendere da un malessere fisico momentaneo;
“Non ne voglio parlare”: non insistere, magari proverai un’altra volta.
Se riesci a discutere sulla questione “alitosi”, dovrai fargli capire che, come
vedrai più avanti, l’alito pesante può essere un sintomo di qualcosa di più
serio che richiederebbe visite specialistiche. Dovrai fargli capire che sei lì
per il suo bene e che non deve sottovalutare il problema! Magari solo con
pochi consigli, come quelli descritti in questa guida, potrai veramente farlo
tornare a vivere! Non esitare!
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3 - COME TESTARE L’ALITO CATTIVO
Un alito pesante può mettere seriamente a rischio i rapporti sociali tra le
persone e di conseguenza il vivere bene delle stesse.
“Perché da soli non è possibile individuare la presenza di alito cattivo?”
Se “da soli” si intende odorandosi personalmente l'alito, è possibile rilevare
l'alitosi con metodi non strumentali. Non è lontano il tempo in cui i medici
valutavano personalmente il diabete assaggiando le urine del paziente.
Il nostro olfatto, se da un lato è anch'esso natura e in quanto tale fatto
oggettivo tanto quanto la natura che deve annusare, dall'altro è soggetto ad
errori e pregiudizi. Basti pensare all'adattamento delle cellule olfattive che
fa si che un odore non si percepisca più dopo un certo lasso di tempo
(questo è il motivo per cui chi è affetto da alitosi non si accorge di averla) o
ad una falsa percezione di odori.
È possibile eseguire personalmente alcuni metodi clinici di valutazione
dell'alitosi, molto diffusi prima dell'introduzione delle rilevazioni
strumentali:
"Wrist-lick test”, in cui il soggetto si lecca il polso e dopo 5 secondi lo
annusa da una distanza di 5 cm;
“Spoon test”, in cui si strofina un cucchiaino o un raschietto sul dorso della
lingua e, sempre dopo 5 secondi, si odora da 5 cm di distanza;
“Floss test”, in cui si passa il filo interdentale negli spazi interdentali e poi
si procede con le stesse modalità sopradescritte.
Se percepisci un odore sgradevole dovrai ripetere il test in diversi momenti
della giornata e per alcuni giorni per verificare se il tuo problema persiste.
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4 - LA CAUSA DI PIÙ DEL 90% DEI CASI DI ALITO
CATTIVO
Si legge spesso che l’alito cattivo può essere dato da problemi al fegato, ai
reni, allo stomaco o da una cattiva digestione. E’ vero. Ma nemmeno 1 caso
su 10 è riconducibile a queste cause. È quindi sbagliatissimo pensare subito
a queste cose non appena si presenta un alito sgradevole. Più del 90% dei
casi di alito pesante trova la sua ragione nella bocca, o meglio, da quello
che c’è in bocca.
Se tu sfortunatamente fai parte di quel caso isolato sono costretto a dirti
che questa guida non fa per te, e solo facendo specifici esami medici potrai
capire da dove deriva il tuo problema per poi studiare la tua cura ideale
(vedi il capitolo successivo “L’alito cattivo come sintomo di cause più
serie”).
Se invece fai parte del 90% puoi già immaginare come potrà cambiare la tua
vita in brevissimo tempo … bello vero?
Devi sapere che dalle numerose ricerche sull’alitosi, svolte dalla Catholic
University-Leuven in Belgio e dalla Tel Aviv University in Israele, è emerso
che il 90% dei casi di alito cattivo ha origine nella bocca e in particolare tra
denti, gengive e lingua.
I colpevoli sono essenzialmente i batteri anaerobici (per anaerobico
s’intende “senza ossigeno”, batteri cioè che trovano terreno fertile in zone
prive o scarse di ossigeno) che tutti abbiamo sulla nostra lingua.
Se provi a metterti davanti allo specchio e guardi attentamente la
superficie della tua lingua, noterai facilmente che ci sono molte piccole
fibre, chiamate papille. Dato quindi che i batteri, come detto in
precedenza, sono anaerobici, non possono vivere sulla superficie della
lingua (perché vi è presenza di ossigeno), ma vanno a “depositarsi” tra le
papille, dove l’ossigeno fatica ad arrivare.
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L’80% dei batteri anaerobici della bocca vive in una zona a forma di
triangolo sulla parte più profonda della lingua visibile. Questo perché la
parte frontale viene spesso a contatto con palato e denti durante la
giornata garantendo così una buona auto-pulizia (basti pensare a quante
volte, parlando, la lingua va a sbattere contro il palato o a strusciare contro
i denti). Questa continua frizione previene la formazione di nuovi batteri,
ma la parte posteriore, andando a contatto solamente con la parte molle
del palato, non crea sufficiente attrito da garantirne una buona pulizia.
Questi batteri si cibano di cellule morte, di zuccheri e di proteine, e,
attraverso una reazione chimica di decomposizione, liberano gas chiamati
VSC o Composti Sulfurei Volatili, che conferiscono gli odori all’alito.
I gas sprigionati, con i relativi odori, possono essere:
Solfuro di idrogeno: uova marce!
Mercaptano: feci!
Cadaverina: corpi morti!
Putresceina: carne marcia!
Acido isovalerico: piedi sudati!
Tutti, e ripeto tutti, abbiamo queste sostanze all’interno della nostra
bocca!
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5 - PERCHE’ FINORA NON SEI RIUSCITO A RISOLVERE IL
PROBLEMA
La differenza tra un alito cattivo e un alito fresco è determinata dalla
quantità presente di questi gas. Un alito “normale” è dato da una
concentrazione di queste sostanze talmente bassa che il naso umano non
riesce nemmeno a percepire. E’ inevitabile che, nel momento in cui la
presenza di anche solo uno dei gas descritti aumenti in modo considerevole,
l’alito da “buono” diventi subito “cattivo”, con le conseguenze che,
purtroppo, conosci benissimo.
I batteri anaerobici hanno una caratteristica fondamentale che nessuno
prende in considerazione, e quelli che lo fanno, semplicemente non
vogliono rivelarlo. Essi sono degli organismi, e come tutti gli altri vivono
seguendo gli stessi modelli comportamentali: mangiano, cercano riparo, si
riproducono, rilasciano rifiuti e muoiono.
Ma la cosa più importante è che si adattano all’ambiente in cui si trovano.
Quando si avvia un qualsiasi trattamento volto a debellare l’alito pesante,
si vanno ad eliminare semplicemente i ceppi più deboli, che sono la
maggioranza ma sono sempre i più deboli. I ceppi più resistenti rimangono e
continuano a fare quello che sanno fare meglio: resistere!
Mentre l'alito cattivo scompare momentaneamente dando l'illusione di aver
completamente risolto il problema, i ceppi resistenti si adattano e
cominciano a moltiplicarsi, dando vita a nuove generazioni di batteri più
forti della generazione precedente, ma soprattutto resistenti alla cura che
sembrava miracolosa. E questo procedimento non dura mesi o giorni, ma è
questione di qualche ora!
Questo è il motivo fondamentale per il quale tutte le tecniche che hai
provato finora si sono rivelate inutili. I batteri si adeguano al trattamento e
ne escono rinforzati ogni volta che assumi qualcosa.
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Usano semplicemente lo stesso processo di adattamento che hanno usato
negli anni gli esseri umani e tutte le altre forme di vita che non si sono
estinte. L’istinto di sopravvivenza consiste in questo!
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6 - L’ALITO CATTIVO COME SINTOMO DI CAUSE PIÙ
SERIE
A volte l’alitosi può celare questioni più gravi. In questo caso è un sintomo e
ti sta avvertendo che di base c’è una causa più seria. In particolare faccio
riferimento a malattie renali, diabeti, problemi al fegato o altre infezioni.
Ognuna di queste genera diverse tipologie di alito cattivo:
Se ha un odore fruttato può essere il risultato di un processo chiamato
chetosi o cheto acidosi (anche da diabete). Quando l'organismo non assume
quantità sufficienti di carboidrati (zuccheri e amidi), inizia a consumare le
proprie scorte di grasso come fonte di energia: ciò porta alla formazione dei
corpi chetonici come prodotti di scarto. Nei soggetti non diabetici i corpi
chetonici si possono formare man mano che si perde peso in concomitanza a
diete rigide. Si tratta di una condizione non pericolosa, alla quale
l'organismo reagisce da sé, combattendola efficacemente. Nelle persone
diabetiche, invece, l'organismo non è in grado di reagire a questo attacco
tossico, a meno che non gli venga somministrata insulina in giusta quantità.
In mancanza di ciò, i corpi chetonici verranno prodotti in quantità sempre
maggiori, causando un eccesso di acidi tossici. Si avrà, dunque, la chetosi,
che è una malattia molto pericolosa perché può portare al coma diabetico,
e può mettere a repentaglio la vita.
Se ha un odore di urina sta ad indicare un malfunzionamento dei reni o
addirittura un’insufficienza renale.
Un accumulo di batteri nei polmoni che provoca un’infezione agli stessi può
causare un odore sgradevole che viene espulso attraverso la respirazione.
Un’infiammazione delle gengive con conseguente ipersensibilità, gonfiore e
sanguinamento ogni volta che ci si lava i denti, è nota come malattia
parodontale. Questa è un’infezione batterica che attacca il parodonto, cioè
il tessuto di sostegno del dente (gengiva, osso, cemento radicolare del
dente, legamento alveo dentario). Essendo spesso indolore può capitare che
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ci si accorga della malattia solo quando gengive e tessuto osseo sono
seriamente compromessi; rappresenta infatti una delle cause più frequenti
di perdita dei denti negli adulti.
Perché tutti questi problemi hanno l’alitosi come sintomo comune?
Perché queste malattie rilasciano tossine nel sangue al fine di purificare il
nostro organismo. Queste arrivano ai polmoni con l’emoglobina e vengono
depositate negli stessi durante la fase di scambio dell’ossigeno. Saranno poi
espulse dalla bocca attraverso la respirazione e, in base al loro odore, si
potrebbe identificarne la causa.
Chi è invece soggetto a sinusite cronica, ovvero infiammazione delle
mucose dei seni paranasali, può emanare odore dalle narici a causa di un
ristagno di muco all’interno dei seni (divenendo così sito ideale per la
crescita dei batteri), o a causa del drenaggio dei seni stessi nella parte
posteriore della gola.
In tutti questi casi, si può esser riconoscenti da un certo punto di vista
all’alito cattivo perché sintomo di un problema ben più serio. È necessario
rivolgersi a degli specialisti per individuare precisamente e curare la causa,
e non semplicemente trattare apparentemente il sintomo.
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7 - ALTRE 6 CAUSE CHE PORTARNO ALLO SVILUPPO
MOMENTANEO DELL’ALITOSI
Altre situazioni, come vedrai tra poco, possono portar allo sviluppo
dell’alito cattivo per breve tempo. Alcune possono essere evitate, altre
corrette con semplici e appositi accorgimenti, altre sono legate a fattori
fisiologici e quindi bisognerà solo aspettare che passino da sé.
Non corretta respirazione:
Una delle azioni fondamentali per la nostra vita è la respirazione. La
maggior parte delle persone inspira ed espira attraverso il naso e questo
rappresenta un fatto normale. In questo modo il naso funge un po’ da
“filtro” contro le impurità dell’aria, il freddo, il fumo. Infatti, inspirando
col naso l’aria entra riscaldata e non va a traumatizzare il tratto
respiratorio e di conseguenza neanche le corde vocali;
contemporaneamente i peli del naso, insieme al rivestimento dei seni,
aiutano a catturare i batteri e le sostanze inquinanti che possono esistere
all'interno dell'aria che si respira.
Alcuni tendono a respirare maggiormente attraverso la bocca su base
regolare e può causare un sacco di problemi diversi, tra cui l'alitosi. Perché?
La spiegazione è molto semplice. L’aria che arriva nella bocca tenderà a
provocare secchezza. Essendo batteri anaerobici quelli che causano la
formazione dell’alito cattivo, in un ambiente asciutto saranno liberi di
vivere e riprodursi provocando odori sgradevoli. Se si ritiene di avere un
problema di respirazione, si potranno provare alcuni esercizi per imparare
ad inspirare ed a espirare attraverso il naso piuttosto che attraverso la
bocca, accompagnandoli ai suggerimenti che ti svelerò andando avanti con
la lettura al fine di mantenere così un ambiente umido nella stessa. Può
risultare difficile, soprattutto se sei adulto.
Tuttavia qualsiasi sforzo sarà ricompensato poiché non si dovrà più
convivere con un fastidioso alito cattivo!
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Bocca asciutta:
La bocca asciutta è una delle principali cause dell’alito cattivo. Ogni
mattina, o quasi, hai un problema di fiato? Se la risposta è affermativa
significa che hai un problema di secchezza delle fauci. Durante la notte
l’attività delle ghiandole salivari rallenta provocando una minor
lubrificazione del cavo orale e quindi un ambiente fertile per i batteri.
Fortunatamente molto spesso il cosiddetto “alito mattutino” se ne va con
una lavata di denti perché solo conseguenza di ciò che hai fatto la sera
prima (ad esempio fumo, alcool, abbuffate, cibi pesanti,…).
Dieta estrema e digiuno:
Quando si segue una dieta particolare o si è a digiuno al fine di perdere
peso in modo sbagliato, si causano dei cambiamenti nell'equilibrio chimico
del corpo.
Di conseguenza, quando si è a dieta o a digiuno, un effetto collaterale
comune è il soffrire di alito pesante. A volte, questa sarà una condizione
relativamente mite che è spesso descritta come “soffrire di alito fruttato”,
ma anche questo può intaccare la fiducia in sé stessi. Questo processo può
essere ricondotto alla chetosi descritta precedentemente ed è il motivo per
il quale molte diete “estreme” sono state bandite.
Un esempio è la dieta Atkins, popolare negli USA, che consiste, in termini
generali, nel ridurre di molto l’apporto di carboidrati e nell'aumentare il
consumo di proteine e anche di grassi. È ritenuta una dieta piuttosto
pericolosa per la salute: può essere una potenziale fonte di disturbi
cardiovascolari, malattie renali e aumento del colesterolo.
Vitamine e minerali:
La mancanza di alcune vitamine e/o minerali nella dieta può contribuire a
problemi di alito cattivo. Per esempio, se non si sta assumendo abbastanza
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zinco (conosciuto per le sue proprietà protettive nei confronti delle
malattie e del sistema immunitario) i denti si potrebbero guastare.
Come già ribadito, i batteri presenti nella bocca sono la causa primaria di
alitosi. Tuttavia, bisogna far attenzione a non assumere troppo zinco per
non sconvolgere l'equilibrio minerale nel corpo perché andrebbe ad
interferire con un altro minerale: il rame (anch’esso contribuisce ad
abbattere i batteri presenti nell’organismo oltre a comportare benefici al
flusso sanguigno, alle articolazioni, al debellamento di molte malattie).
Si ritiene che anche la mancanza di vitamina B nell’alimentazione possa
contribuire ad un problema di alito cattivo, mentre molta vitamina C può
aiutare a scacciare le tossine che sono a volte la causa dell’ alito cattivo
perché è in grado di rimuovere il muco e le tossine accumulate.
Mestruazioni:
È noto come la donna possa essere “vittima” degli effetti derivanti dal
ciclo. Un effetto collaterale temporaneo di questa attività ormonale è che
le gengive possono diventar più vulnerabili ai batteri che causano l'alito
cattivo.
È provato che, anche prima dell'inizio delle mestruazioni, alcune donne
notano che le loro gengive tendono leggermente a sanguinare e a crear così
un luogo ottimale dove i batteri possono proliferare e causare un problema
di alito cattivo. In questo caso si dovrà solo aspettare che passino quei
giorni.
Stress:
Per quanto, a prima vista, possa sembrare improbabile perché
apparentemente non connesso, lo stress può causare un problema di alito
cattivo.
Il fatto è che il nostro organismo è una macchina fantastica dove tutte le
parti sono connesse tra di loro. Lo stress colpisce tutti in maniera diversa da
persona a persona manifestandosi in modi differenti.
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Una zona del corpo che quasi inevitabilmente è influenzata negativamente
da livelli di stress significativo è il sistema digestivo. Ovviamente,
l’apparato digerente riceve il cibo e le bevande che si consumano ogni
giorno attraverso la bocca, e quindi vi è un collegamento diretto con il
mondo esterno.
Se lo stress è causa di problemi digestivi persistenti, è possibile che i cattivi
odori saranno generati da quella particolare parte del corpo, e quegli odori
emanati saranno percepiti dalle altre persone. L’unica cosa da fare in
questo caso è agire sulla causa che provoca lo stress.
Infatti “noi siamo ciò che mangiamo, noi siamo ciò che facciamo e
soprattutto noi siamo ciò che sentiamo”.
Non sottovalutare assolutamente questi aspetti!
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8 - FUMO E ALCOOL
Ho voluto dedicare un paragrafo a parte al fumo e all’alcool perché sono
due fattori che, nonostante possano dare piacere alla persona che li
assume, provocano gravi danni all’organismo che tutti conosciamo.
Il fumo dà luogo ad alito cattivo, oltre a macchie sui denti, irritazione dei
tessuti, riduzione della capacità di gustare i cibi ed aumento del rischio di
malattia paradentale, cancro,…
Come mai l’odore del fumo è sempre presente nell’alito, anche se si cerca
di praticare una più corretta e intensa igiene orale?
L'alitosi da fumo è strettamente legata al "consolidarsi" di sostanze
catramose, chiamiamole così, in tutto l'apparato orofaringeo; provoca una
diminuzione della fluidità salivare e, inoltre, anche i residui del fumo di
tabacco, aderendo ai denti e alle mucose della bocca, favoriscono la
crescita dei batteri responsabili dell'alitosi. Per questo, non è sufficiente,
anche se indispensabile, una buona igiene orale.
Insomma, non è sufficiente per combattere una situazione penetrante e
radicata, anche per il semplice fatto che non credo che tu, eventuale
fumatore, riesca a lavarti i denti tutte le volte che fumi. Le mentine e le
gomme non ti aiutano affatto perché mascherano temporaneamente il
problema. Sono sicuro però che basti mollare un po' per notare la
differenza.
Comincia a fumare meno e ti accorgerai di enormi benefici sotto molteplici
aspetti, e vedrai che smettere definitivamente sarà più facile e motivante
di quello che immagini! Si è inoltre rilevato che anche l’esposizione al fumo
passivo può provocare alitosi.
Anche l’alcool, come il fumo, è noto per i suoi effetti negativi e per essere
una droga che crea dipendenza. Infatti, le statistiche mostrano chiaramente
che l’alcool è causa di un numero impressionante di decessi, dipendenze,
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malattie. L’ingestione di un quantitativo anche basso di alcool ubriaca un
gran numero di cellule nervose, che non sono più in grado di rispondere
bene ai segnali. Le persone “abituate” riescono a gestire meglio queste
situazioni, ma ciò non significa che l’alcool non rechi danni anche a loro.
Tieni presente che, per un motivo di gusto e anche di chimica, il consumo di
proteine animali (carne, pesce, uova, formaggi), induce all’uso di alcool
(vino e digestivi). Statistiche ed esperimenti mostrano chiaramente che,
quando si aumenta il consumo di carne in un gruppo di persone, queste
incrementano il loro consumo di bibite alcoliche.
L’alcool provoca obesità, colesterolo, disfunzioni. Sto parlando di
consistenti bevute che determinano pesantemente anche l’alito cattivo
poiché secca il cavo orale e quindi diminuisce l'azione detergente della
saliva. Il consiglio è moderarne l’assunzione e non è la bevuta ogni tanto
che può crearti problemi (sempre se non ti metti alla guida)!
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9 - LE 9 FALSE CONVINZIONI SULL’ALITO PESANTE
Purtroppo in internet se ne leggono di tutti i colori. Ho letto per esempio
“Mangia tante mentine e lavati più volte possibile i denti”, oppure “Tieni le
cicche sempre in tasca, e quando devi parlare con qualcuno mangiane una”,
o ancora meglio “ Fai tanti risciacqui con il collutorio”. Mi fermo qui. Sono
tutte st*****te! E alcune peggiorano addirittura la situazione!
Ora ti spiego il perché.
Mentine.
L’assunzione di mentine, o caramelle in generale, è paragonabile
all’applicazione di un cerotto su una ferita infetta: non noterai l’infezione,
ma essa continuerà ad esistere al di sotto di esso! Infatti, le mentine hanno
un effetto temporaneo, che dura solo qualche minuto e in realtà
mascherano il problema. Ti ho però detto poco fa di cosa si cibano i batteri:
di zuccheri!
E solitamente le mentine ne sono ricche. Avresti quindi un immediato
sollievo seguito da un peggioramento notevole dato dalla successiva ed
enorme “vivacità” dei batteri che prolifereranno nella tua lingua. Tutto
questo perché lo zucchero colpisce la parte posteriore e più profonda di
tale organo e, come già ripetuto più volte, i batteri si possono riprodurre
indisturbatamente provocando l’alito cattivo.
Chewing gum.
Anche loro hanno lo stesso identico effetto delle mentine, cioè rapido
sollievo seguito da peggioramento. Si potrebbero preferire gomme senza
zucchero per raggirare il problema dello zucchero stesso, ma si sta
procedendo verso l’avvelenamento del proprio corpo attraverso l’aspartame
(dolcificante artificiale altamente pericoloso) o altri dolcificanti naturali.
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I chewing gum hanno anche l’aggravante di far lavorare inutilmente lo
stomaco, dato che lui, convinto che prima o poi gli arriverà qualcosa,
comincia a produrre succhi gastrici per iniziare il processo di digestione.
Tenere lo stomaco costantemente al lavoro non fa per niente bene; si
stanca e non lavora più come dovrebbe quando effettivamente è chiamato
in causa.
Lavare tante volte i denti.
Abbiamo detto che i batteri stanno anche sulla lingua. Ha quindi senso
lavare tante volte i denti? Spazzolarli spesso è utilissimo da molti altri punti
di vista (come eliminare residui di cibo), ma non sicuramente per eliminare
il problema dell’alito pesante! Come le mentine e le gomme avrebbe un
effetto solamente di breve durata.
Molto importante è farlo nel modo corretto, con gli strumenti giusti e deve
essere accompagnato da altri “rituali” che dovrebbero diventare quotidiani
per eliminare quei batteri che ristagnano tra i denti e soprattutto nella
lingua. Farlo frequentemente e nel modo non corretto avrà lo stesso
sollievo momentaneo delle mentine e delle gomme. Più avanti sono
descritte le modalità per una corretta igiene orale.
Bicarbonato di Sodio.
Ho letto che i risciacqui con il Bicarbonato di Sodio possono combattere
l’alito cattivo e sbiancare i denti perché esso contrasta l’acidità sviluppata
dagli alimenti e forma uno strato protettivo sullo smalto dei denti.
Non farlo più di una volta al mese e con particolari accorgimenti! Il
bicarbonato è un abrasivo per i denti e le gengive e rischi di farti
letteralmente “mangiare” lo smalto degli stessi oltre a renderli sensibili. E’
insensato sistemare l’alito e rovinare perennemente i denti.
Fai comunque attenzione perché se assumi il Bicarbonato di Sodio per via
orale bisogna evitare l’assunzione di altri farmaci antiacido. E’ importante
evitare anche farmaci quali: Aspirina, Benzodiazepine, Ketoconazolo
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(Nizoral), Litio, antibiotici che contengono Sulfamidici, Tetraciclina e
integratori di ferro o di vitamine.
In ogni caso è raccomandabile assumere il bicarbonato almeno 2 ore dopo
aver assunto altri farmaci. Prima di iniziare una terapia a base di
Bicarbonato di Sodio è necessario parlarne col proprio medico informandolo
su eventuali episodi di insufficienza cardiaca, problemi ai reni, ipertensione
e ulcere.
Cattiva digestione o reflusso acido.
Vero solo in parte. Se l’alito cattivo è momentaneo, dura qualche ora e poi
non se ne avverte più la presenza, allora siamo di fronte ad una cattiva
digestione che, tramite processi chimici, porta a un respiro pesante e poco
profumato o ad un reflusso acido causato dal trasporto di sostanze acide
dallo stomaco alla bocca (quest’ultimo è provocato, al contrario della
comune credenza, da mancanza di sufficiente acido nello stomaco curabile
mangiando molta frutta e verdura).
Comunque sono sicuro che se stai leggendo questa guida il tuo problema
non è di qualche ora, ma continua da diverso tempo. Sbaglio? Se continua in
maniera persistente allora la cattiva digestione o il reflusso non c’entrano
assolutamente nulla; potrebbe essere qualche problema serio a livello di
stomaco o altre infezioni, ma a questo punto faresti parte di quel 10%
accennato in precedenza.
Spray per l’alito
Alcune persone scelgono di usare spray per l’alito al fine di sbarazzarsi
dell’alito cattivo. Questo rimedio, come le mentine e le gomme, dà solo un
sollievo momentaneo. Inoltre se questo contiene alcool, come la maggior
parte dei prodotti, aggraverà il tuo problema perché comporterà secchezza
delle fauci e nel prossimo capitolo capirai per quale motivo è un’assurdità
usarli.
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Risciacqui con collutorio.
Ti sconsiglio vivamente l’utilizzo di collutori presenti in commercio per le
stesse motivazioni dello “spray per l’alito”.
Antibiotici.
Visto che le causa dell’alito pesante è la presenza di batteri all’interno
della bocca, perché non prendere degli antibiotici che li eliminano?
Può sembrare la soluzione più ovvia e scontata ma la verità è che potrebbe
solamente peggiorare le cose. La lingua è una parte molto delicata del
corpo umano e contiene, oltre ai batteri anaerobici causa dell’alito pesante
anche altri tipi di batteri che servono a mantenere l’equilibrio della bocca.
Gli antibiotici vanno ad uccidere ed eliminare tutti i tipi di batteri, sia
quelli cattivi causa dell’alito cattivo, sia quelli buoni che prevengono la
formazione di altre malattie ben più gravi.
E’ incurabile!
Ebbene sì, ho letto anche questa. Ma preferisco non commentare …
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10 - 5 SEMPLICI MODI PER RIDURRE DI OLTRE IL 50%
L’ALITO CATTIVO PRIMA DI COMINCIARE QUALSIASI
TRATTAMENTO
Le cause fondamentali dei repentini (o costanti) aumenti di presenza di gas
all’interno della bocca che portano ad avere un alito pesante, sono cinque.
Ora te le presento assieme ai relativi rimedi per combatterle:
1 - Bocca asciutta.
Quando la bocca asciutta non si presenta solo al mattino ma perdura
durante tutto l’arco della giornata, questa contribuisce ad un alito cattivo
per due ragioni:
la saliva “lava” costantemente la lingua e si porta con sé tutti gli avanzi che
rimangono tra i denti e sulla lingua stessa. Senza il suo lavoro tutte le
particelle restano in bocca e comincia così il processo di decomposizione
che porta agli effetti descritti poco fa;
la saliva contiene una grande quantità di ossigeno e va da sé, quindi, che i
batteri anaerobici non riescono a sopportarla e sopravvivere.
Da qui ne deriva che:
Mancanza di saliva = carenza di ossigeno = proliferazione dei batteri.
Qualche volta la bocca eccessivamente asciutta può essere la “punta
dell’iceberg” di altri problemi ben più gravi, ed in questo caso ti consiglio
di rivolgerti ad uno specialista per capire assieme quali sono le cure più
adatte al tuo caso specifico.
In molti altri casi può dipendere dall’eccesso di fumo o alcool, entrambi
molto dannosi, da tutti i punti di vista oltre che da questo che stiamo
trattando.
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Escludendo questi casi particolari, la causa principale di bocca troppo
asciutta è molto più semplice: non si beve abbastanza acqua! I motivi
potrebbero essere o perché non si è abituati o perché la si è sostituita con
altre bevande che possono contenere anche caffeina o teina portandola alla
disidratazione.
Tieni sempre a mente, anche se sembra impossibile, che il tuo corpo è
costituito per il 75% da acqua e il cervello per ben l’85%! L’acqua ricopre
quindi un aspetto fondamentale per il tuo benessere e la tua salute.
Ogni singolo giorno il tuo corpo, per mantenere uno stato di salute
ottimale, necessiterebbe di ben 1,5 litri d’acqua per una corretta
funzionalità dei reni, di altri 0,5 litri per le ghiandole sudoripare e di altri
0,5 litri per la respirazione. Solo dopo questi tre aspetti fondamentali arriva
l’idratazione della bocca. Ben dopo 2,5 litri!
Tu quanta acqua bevi ogni giorno?
Le persone che bevono ogni giorno la quantità necessaria d’acqua sono
molto poche.
Sappi però che non basta bere oggi 2,5 litri d’acqua e pensare che il
problema sia risolto, bisogna farlo regolarmente e solo dopo diversi giorni si
cominciano a vedere i risultati. E a questo punto non bisogna assolutamente
smettere, ma continuare in questa direzione. Questo è il primo e
fondamentale punto da rispettare per migliorare la tua qualità della bocca
e soprattutto della vita sotto molteplici aspetti.
Non rimandare! Comincia da subito a bere 2,5 litri d’acqua ogni giorno. A
pensarci ti sembrerà tantissima ma prova a sostituire le bibite gassate, il
caffè, i succhi ed ogni bicchiere di bevanda alcolica con uno d’acqua.
Noterai che molto probabilmente in un giorno già bevi quella quantità di
liquidi, ma di sostanze che non fanno bene alla tua salute e che sono nemici
dell’alito fresco!
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2 - Dieta squilibrata.
È risaputo che alcuni cibi più di altri possano determinare l’odore
sgradevole del nostro alito come aglio, cipolla, cibi piccanti,… che
permangono nel nostro organismo per ben 72 ore dopo averli ingeriti
comportando di conseguenza tre giorni consecutivi di alito cattivo! Non è
ciò che vogliamo!
Inoltre, se mangi spesso cibi ricchi di proteine o di difficile digestione, stai
spianando la strada all’alito cattivo dato che, assieme allo zucchero, sono
gli alimenti preferiti dai batteri. Alcuni esempi possono essere uova, latte,
formaggio, pesce, dolci, cioccolato, noci, anatra, pollo, agnello, manzo,
maiale, pane, per non parlare di cibi in scatola o surgelati.
“Ma allora cosa devo mangiare? Non sono mica una capra che vive d’erba!“
Non preoccuparti, non ti sto dicendo che sono cibi vietati e che non devi più
consumarli, ma che dovresti mangiarli con moderazione e senza esagerare.
Se per esempio fai colazione con latte e uova, prima di uscire di casa mangi
una caramella, a mezzogiorno ci dai dentro con pane, formaggio e una bella
bistecca di maiale, un bel pezzo di cioccolato come dessert e alla sera
scaldi qualcosa di congelato, non puoi pretendere di risolvere il tuo
problema!
Le diete migliori, ovvero quelle equilibrate, sono quelle che prevedono un
po’ tutti i cibi (compreso frutta e verdura), mangiati in quantità “normali”
e che alternano cibi “amici” dell’organismo con quelli meno “amici”.
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3 - Collutori a base alcolica.
La stragrande maggioranza dei collutori contiene una percentuale d’alcool
superiore al 30%, cioè molto di più di parecchi alcolici, e già questo
dovrebbe farti alzare le antenne.
Il bello è che le case produttrici cercano di venderti questi prodotti
dicendoti che quelle quantità di alcool sono benefiche, perché solo in
questo modo si possono uccidere i batteri causa del cattivo odore. Quello
che però non dicono è l’immediata controindicazione causata da questo
tipo di prodotti, che di fatto li rende inutili!
Come detto in precedenza l’alcool riduce molto la salivazione e rende la
bocca asciutta, eliminando tutti i benefici “pulitori” di una buona
salivazione. Hai mai provato, una volta fatto un bel risciacquo, ad inspirare
forte a denti stretti? Che soddisfazione, vero? Una bocca freschissima e
perfettamente asciutta! Peccato che dopo la soddisfazione iniziale, il
problema peggiori…
E non è finita qui!
Sono state condotte ricerche in zone opposte del pianeta che ti riassumo
brevemente:
quella del National Cancer Institute (USA), riportato poi nel Journal of the
American Dental Association del 1991, rileva che l’uso di collutori a base
alcolica con concentrazione superiore al 25% aumenta anche del 50% il
rischio di contrarre il cancro;
Michael McCollough, professore di medicina orale all’università di
Melbourne, Australia, e presidente dell’Australian Dental Association, in
tempi più recenti ha dichiarato dopo numerosi studi che l’uso di collutori a
base alcolica aumenta, sopratutto nei fumatori, di ben nove volte il rischio
di cancro alla cavità orale, alla faringe e alla laringe. I consumatori abituali
di alcool la aumentano invece di cinque volte!
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In seguito a queste dichiarazioni la Dottoressa Camile Farah, direttore delle
ricerche alla School of Dentistry alla University of Queensland (sempre
Australia) ha fatto rimuovere dal mercato i collutori a base alcolica e
ristretto la vendita solo per le cure mediche a breve termine.
Eppure gli organi di controllo mondiali, cioè la Food & Drug Administration
per gli Stati Uniti e lo European Medicines Agency per l’Europa, non fanno
assolutamente nulla per impedirne la vendita. Tra poco ti spiegherò i motivi
e la mia conseguente opinione su di loro.
Sei ancora convinto che sia una buona cosa usare questi collutori?
Tra poco capirai anche come sostituirli con dei prodotti più sani e più
efficaci.
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4 - Caffè.
Il termine pH sta ad indicare quanto una sostanza acquosa sia basica o
acida. Un pH pari a 7 è neutro; più basso è acido e più alto è basico.
Il pH di una bocca “normale” è circa di 6.5, appena sotto la soglia,
definibile quindi come acido. I batteri adorano un pH acido quindi, più
abbassiamo quel numero, più i batteri fanno festa e peggiorano la
situazione.
La caratteristica del caffè, indipendentemente dalla presenza di caffeina o
meno, è la sua gran acidità. Se ti è mai capitato di sentire un sapore amaro
mentre gusti una tazza di caffè o subito dopo averlo assunto,
ecco … questo è dato proprio dalla sua acidità. Più caffè bevi e più aiuti ad
abbassare il pH della tua bocca ed a disidratarla (visto che le ghiandole
salivari non lavorano più a livelli ottimali), oltre ad emanare un persistente
odore sgradevole all’olfatto delle persone che ti stanno attorno.
La soluzione è semplice e una sola: smettila di bere caffè!
Se senti la necessità di berlo, allora riducine le quantità e bevi al massimo
una tazzina al giorno, accompagnata da un bicchiere d’acqua per
compensare la disidratazione provocata.
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5 - Farmaci.
Alcuni farmaci, come gli antidepressivi e gli antistaminici, possono avere
degli effetti disidratanti per la tua bocca. Anzi alcuni antibiotici come
controindicazione provocano l’alito cattivo perché non sono in grado di
distinguere batteri “cattivi” da quelli “buoni” (quest’ultimi tengono sotto
controllo i primi), annientandoli semplicemente entrambi.
“Grazie, ma non posso smettere di prendere medicinali solo per una
questione di alito!”
Certo, e in questo caso non posso esprimere nessun commento in quanto
bisognerebbe conoscere ogni caso specifico, ma una cosa la posso dire con
estrema sicurezza. Aumenta ulteriormente l’uso di acqua, in modo da
compensare la perdita dovuta ai farmaci; parlane però prima con chi segue
la tua cura perché in alcuni casi un’elevata assunzione di acqua potrebbe
andare a diminuire gli effetti dei medicinali.
Invece, bada bene che l’assunzione di farmaci per “combattere” l’alito
cattivo può solo mascherarlo e non permetterti di scoprire eventuali
problemi più seri come quelli descritti in precedenza.
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11 - LA REGOLA N. 1 PER UN ALITO PERFETTO IN OGNI
OCCASIONE
Una corretta igiene orale è il primo passo da seguire per ottenere un alito
fresco. Non è quindi sufficiente solo spazzolare i denti più volte al giorno, è
necessario farlo in maniera adeguata, utilizzare il filo interdentale e tenere
pulita la lingua.
Scelta e utilizzo dello spazzolino da denti
Lo spazzolino da denti è lo strumento principale per l'igiene orale, è quindi
fondamentale sceglierlo bene. Un buono spazzolino deve avere il manico
diritto, una testina di dimensioni adeguate, che raggiunga facilmente ogni
parte della bocca, composta da setole sintetiche con punte arrotondate, di
diametro compreso tra 0,20 e 0,25 mm. Queste misure corrispondono alla
tipologia di spazzolino indicata con la dicitura "durezza media".
La lunghezza della testina dovrebbe essere intorno ai 3 cm per l'adulto e di
1,5 per il bambino.
Le setole dello spazzolino devono essere perfettamente dritte e di pari
lunghezza. Non appena perdono di integrità, e appaiono piegate e
deformate, occorre sostituire lo spazzolino con uno nuovo. In genere il
cambio dello spazzolino andrebbe effettuato ogni 2-3 mesi.
I denti andrebbero spazzolati entro 20 minuti dalla conclusione del pasto,
per evitare l'attecchimento della placca batterica.
La tecnica di spazzolamento dei denti è fondamentale, visto che, se errata,
può comportare danni piuttosto che benefici.
Lo spazzolamento in direzione sinistra-destra, che spesso si vede in
televisione, è inefficace poiché trascina la placca batterica e la deposita
negli interstizi dentali dove ristagna, favorendo l'insorgere di tartaro e di
carie. Inoltre, tale pratica tende a distaccare la gengiva dai colletti dentali
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producendo le recessioni gengivali, inestetiche e fastidiose in quanto
aumentano la sensibilità al caldo e al freddo.
Per una corretta igiene orale lo spazzolino va sempre mosso in direzione
perpendicolare alla gengiva, e sempre dalla gengiva verso il dente. Dunque,
per pulire i denti superiori il movimento dello spazzolino deve avvenire
dall'alto verso il basso, con un’inclinazione di 45 gradi per poter rimuovere
la placca da sotto il colletto gengivale.
Per pulire l'arcata inferiore, il movimento corretto è dal basso verso l'alto.
Quest’operazione va ripetuta sia sulla parte esterna della dentatura che su
quella interna, la quale viene spesso trascurata in quanto di più difficile
accesso.
La pulizia della parte masticatoria dei denti posteriori va effettuata
spazzolando dal dietro verso l'avanti e viceversa e solo successivamente con
un movimento laterale, che favorisce la pulizia degli interstizi tra i denti.
Scelta e utilizzo del filo interdentale
L'uso periodico del filo interdentale è indispensabile per eliminare la placca
batterica che si trova sulle superfici tra dente e dente, inaccessibili allo
spazzolino da denti. L'accumulo di placca batterica in questa zona può
causare infiammazioni della papilla (la gengiva interdentale), che se
trascurata può evolvere in piorrea (un'infezione cronica delle strutture
parodontali, causata da batteri, soprattutto anaerobici, che decorre per
lungo tempo in modo indolore, ma se incurante può portare alla perdita dei
denti).
Il filo interdentale va inserito tra due denti, spinto delicatamente fino a
toccare la gengiva, e tirato verso l'esterno facendolo aderire bene alla
parete di uno dei denti. L'azione va ripetuta due volte per interstizio, una
per ogni dente che condivide lo stesso interstizio.
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Esistono diversi tipi di filo interdentale, molto interessanti sono quelli
piatti, a nastro, che s’inseriscono molto bene negli intertizi stretti dei
soggetti con problemi di affollamento, e non si sfilacciano ma rimangono
integri.
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12 - COME RIDURRE DI UN ULTERIORE 20% L’ALITO
PESANTE
Oltre alla corretta pulizia dei denti e all’uso del filo interdentale, avrai già
sicuramente sentito parlare di pulizia della lingua. Anche questa è
un’abitudine fondamentale che deve assumere chi desidera eliminare
definitivamente l’alito cattivo.
E’ molto semplice da fare e la si può fare contestualmente alla pulizia dei
denti. La lingua va fatta sporgere verso l'esterno quanto più possibile;
occorre poi inserire lo spazzolino o lo strumento apposito quanto più in
profondità, e va estratto strofinando energicamente la superficie della
lingua.
In commercio si trovano già molti spazzolini muniti di apposite alette sul
dorso, ma il metodo sicuramente più efficace è quello di utilizzare un
apposito strumento, chiamato “raschietto pulisci-lingua”. Si tratta di un
attrezzo metallico o di plastica fatto apposta per raschiare la superficie
della lingua e pulirla. È veramente economico e comincia ad essere
presente anche nei supermercati. On-line si trova già da parecchio tempo,
per tutte le tasche e per tutti i gusti.
Sembra un normale spazzolino da denti ma è stato studiato appositamente
per la pulizia della lingua e i risultati che si ottengono sono sensazionali. I
produttori dicono che è sufficiente usare questo strumento per combattere
definitivamente l’alito cattivo, ma non è così! Solo se accompagnato ai
famosi punti descritti in precedenza si possono ottenere risultati concreti.
Se vuoi fare tutto in casa puoi arrangiarti usando un cucchiaino e
strofinandolo dalla parte convessa contro la lingua. Il risultato non è lo
stesso e non è nemmeno lontanamente paragonabile, ma meglio di niente...
In ogni caso, qualsiasi attrezzo decidiate di usare, bagnatelo prima con
acqua calda e poi fate dei movimenti dall’interno della bocca verso
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l’esterno, con delicatezza e contemporaneamente con fermezza, per
eliminare più residui possibili. Solitamente una dozzina di spazzolate sono
sufficienti, ma ricordati di sciacquare il “ferro del mestiere” ogni 2-3 colpi.
Tranquillo che i primi risultati non tarderanno ad arrivare!
Purtroppo quest’operazione a volte provoca un fastidioso stimolo di rigetto,
soprattutto perché la parte più importante da pulire è quella posteriore.
Tuttavia, è un disturbo al quale ci si abitua ben presto a tollerare e che
svanisce in breve tempo.
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13 - PATINA BIANCA: COS’E’ E COME ELIMINARLA
La patina normale, che ritroviamo tutti quanti sulla superficie della lingua,
è sottile e bianca e deriva dalla regolare popolazione di batteri presenti nel
cavo orale. Quando questa risulta più consistente o assente, conferendo un
aspetto “malaticcio” della lingua, rappresenta una condizione in cui le
cellule morte, i detriti ed i batteri, si depositano sulla stessa.
Quindi, è il risultato di squilibri nella produzione del muco che ricopre le
pareti orali. Muco in eccesso o in difetto determina la formazione della
patina bianca che si deposita sulla lingua.
Fra le principali cause della lingua bianca ci sono:
Alimentazione
Un’alimentazione ricca di grassi e colesterolo (farinacei, latticini, formaggi)
o di zuccheri favorisce la creazione di squilibri della flora batterica e, di
conseguenza, la proliferazione di muco che si deposita sulla lingua. Al
contrario, anche una dieta restrittiva può essere causa di lingua bianca
perché congestiona la digestione, con conseguente ristagno di muco
nell’apparato digerente (e quindi anche sulla lingua). Una dieta equilibrata,
come descritto in precedenza, aiuta quindi anche a risolvere questo
problema.
Cavo orale troppo secco
Se lo strato mucoso che riveste le pareti del cavo orale non è sufficiente,
questo diventerà secco, provocando lo sfaldamento delle cellule da cui è
composto. I residui di cellule morte prodotte si depositano sulla lingua,
formando uno strato di patina bianca. Anche per questo punto abbiamo già
visto in precedenza la soluzione: bevi tanta acqua!
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Cattiva igiene orale
Una scarsa o scorretta igiene orale è causa di formazione di placca
batterica, che si deposita sulla lingua.
Stress
In condizioni di stress le ghiandole surrenali producono livelli più alti di
adrenalina. L’aumento dell’adrenalina produce modifiche nella
composizione del sudore e della saliva, favorendo la produzione della
patina bianca.
La lingua bianca può anche essere il campanello d’allarme per delle
malattie ben più gravi di tipo epatico o intestinale. Se il colore è eccessivo
o se fatica ad andarsene ti consiglio una visita da uno specialista, potresti
avere dei problemi più gravi, ma ti auguro che non sia il tuo caso.
Ad ogni modo, spazzolare bene e costantemente la lingua significa
ossigenare bene tutta la superficie e, come abbiamo già detto, l’ossigeno è
un nemico dei batteri che generano l’alito pesante. Così facendo andrai
quindi a eliminare una buona parte dei batteri che causano il tuo problema.
A questo punto hai capito come ridurre di ben il 70% l’intensità del tuo
problema ma … immagino non ti basti! Vediamo allora come eliminare
definitivamente e per sempre l’alito cattivo e ricominciare nuovamente una
vita spensierata.
Eliminare la patina bianca che ricopre la lingua
Seguendo l’operazione descritta nel capitolo precedente dovresti riuscire
anche a eliminare quella patina bianca che ricopre la lingua e tipica delle
persone che soffrono di alito cattivo. Se proprio non se ne vuole andare non
disperarti e non cercare di spazzolare la lingua con la carta vetrata... non
servirebbe a nulla se non a danneggiare l’organo!
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Scomparirà invece un po’ alla volta se segui tutti i passaggi che sono
descritti in questa guida.
Ci vorrà del tempo, e questo è dato anche da quanto tempo la patina è
presente sulla superficie della lingua (il processo potrebbe durare anche
mesi). Nei casi estremi (la percentuale è molto, molto bassa), dove ormai è
diventato cronico, sarà addirittura impossibile da eliminare ma, ripeto, i
casi sono veramente rari.
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14 - COME ELIMINARE DEFINITIVAMENTE L’ALITO
PESANTE
Questo deve diventare il tuo mantra:
“Cambiare l’ambiente all’interno della bocca, e trasformarlo da un
ambiente fertile per i batteri anaerobici ad un ambiente ostile!”
Per fare questo, cominciamo dalle basi...
Ricapitoliamo i cambiamenti nello stile di vita da attuare fin da ora:
Bere molta acqua durante tutto l’arco della giornata, in particolare se
assumi farmaci (consultando il tuo medico).
Gestire meglio l’alimentazione e cercare di ridurre l’uso di cibi “scomodi”
all’organismo.
Stop al fumo, agli alcolici e al caffè.
Stop all’uso di collutori a base alcolica.
Igiene orale corretta, utilizzo del filo interdentale e raschiare bene ed ogni
giorno la lingua.
E’ dimostrato da numerosi casi che rispettando questi punti più del 50%
delle persone ha risolto il problema. C’è chi parte avvantaggiato e si trova
di fronte ad una sola modifica delle proprie abitudini ma, se fai parte di
quel gruppo di persone costretto a modificare radicalmente le proprie
consuetudini, non scoraggiarti. Se ti sembra impossibile, fatti un giro su
www.efficacemente.com, io lo seguo da diversi anni e troverai sicuramente
spunti interessanti che ti aiuteranno a raggiungere i tuoi obiettivi più
facilmente di quel che pensi!
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Ora, quando questi punti sono diventati parte integrante delle tue giornate,
è arrivato il momento di diminuire ulteriormente l’intensità del tuo alito
cattivo, sempre ce ne fosse ancora bisogno, usando una tecnica che
richiede non più di qualche secondo.
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15 - L’INGREDIENTE SEGRETO PER UN ALITO FRESCO PER SEMPRE!
Prova a cercare in casa e sono pronto a scommettere che “l’ingrediente
segreto” ce l’hai già a portata di mano: il perossido di idrogeno
Non sei convinto?
E se ti dico che è il nome tecnico dell’acqua ossigenata? Suona meglio?
Il perossido di idrogeno è un composto vitale già presente all’interno del
nostro organismo nel sistema immunitario. È lui che si fa carico della cura
di tutte le infezioni, compresi i parassiti dannosi, i funghi, i virus e i
batteri. Ecco che, quando i livelli di perossido di idrogeno sono bassi, siamo
più vulnerabili e il nostro sistema immunitario è indebolito.
Il suo reintegro è la soluzione a una miriade di malattie e malesseri.
L’acqua ossigenata nel nostro organismo è prodotta dai polmoni, dalla
ghiandola tiroidea e dall’intestino. Pochi sanno che il nostro corpo produce
acqua ossigenata! C’e’ molta disinformazione su questa stupenda sostanza.
Già da lungo tempo dottori e ricercatori si sono accorti della potenza
ossigenatrice che ha e di conseguenza l’impatto su virus, batteri, funghi,
ecc..
Partiamo da un dato di fatto semplice: i batteri e i virus non possono vivere
in un ambiente ossigenato; detto questo si capisce perché l’acqua
ossigenata abbia questo grande potere. Pertanto un tessuto umano
infiammato riesce a contrastare l’infiammazione in maniera molto energica
se tale tessuto viene maggiormente ossigenato …
Il Dr. Otto Warburg ha vinto il premio Nobel in medicina per aver provato
che i virus non possono proliferare o esistere in un ambiente con un alto
livello di ossigeno. Questo perché i virus sono anaerobici. Lo stesso esperto
ha affermato: “Togli ad una cellula il 35% del suo ossigeno per 48 ore e essa
può diventare cancerosa(maligna).” Questa dichiarazione mi ha
letteralmente lasciato a bocca aperta!
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Come saprai, il corpo umano è composto per il 75% d’acqua e l’acqua è
ossigeno per l’89% del suo peso. Per cui l’Ossigeno è presente nel corpo
umano con una percentuale pari al 67% e quindi è l’elemento più
abbondante ed essenziale nel nostro corpo. Il 90% di tutta la nostra energia
biologica proviene dall’ossigeno. Esso è l’elemento essenziale di cui il corpo
umano necessita non solo per sopravvivere ma anche per avere livelli
ottimali di energia.
Quindi la primaria causa fisica di tutte le malattie è connessa, per un verso
o per l’altro, alla deficienza di ossigeno.
Come potrai ben intuire l’uso dell’ossigeno non potrà nuocere al tuo
organismo, anzi, al contrario! Essendo uno degli agenti più ossidanti che
esistano, quando entra in contatto con in germi… voilà… scompaiono!
Cos’è il perossido di idrogeno
Il perossido d’idrogeno è stato scoperto dal chimico francese Louis-Jacques
Thenard nel 1818 che molto appropriatamente l’ha chiamata “eau
oxygenee” o acqua ossigenata. Parecchie riviste mediche l’hanno trattata e
sono stati pubblicati molti articoli anche sul Journal of American Medical
Association!
Questa sostanza a temperatura ambiente si presenta come un liquido
incolore, viscoso e poco stabile, che può esplodere spontaneamente. Per
questo non viene mai utilizzato puro, ma in soluzione acquosa.
La molecola dell’acqua ossigenata (H2O2) è composta da due atomi di
idrogeno (H) e due di ossigeno (O). E’ simile a quella dell’acqua (H2O) con
la differenza che presenta un atomo in più di ossigeno (la sigla dell’acqua
sarebbe H2O1 ma l’1 non viene mai scritto in quanto c’è già la O che sta ad
indicare che è presente una molecola di ossigeno).
In commercio si trova in soluzioni che vanno dal 3% al 99,6%, ma la maggior
parte delle erboristerie e dei supermercati lo vende in soluzioni dal 3% o al
6%.
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Ma attenzione, non correre a farti il primo bicchiere! Continua nella lettura
per prenderlo nel modo corretto ed evitare malanni!
Qualsiasi concentrazione sopra il 10% può causare reazioni neurologiche e
danni al tratto gastrointestinale superiore. Deve quindi essere maneggiato
attentamente (il contatto diretto ustiona la pelle per cui è raccomandato
sciacquare la parte interessata sotto acqua corrente) e diluito
appropriatamente prima dell’uso.
Devi sapere che diverse malattie, malesseri e disturbi trattati con successo
dal perossido di idrogeno sono: acne, cancro, antrace, infezioni dell’utero,
colera, difterite, infezioni dell’orecchio, enfisema, cancrena, gastrite,
endometrite, gonorrea, ferite d’armi da fuoco, punture di insetti, morbillo,
leucorrea, nefrite, emorroidi, avvelenamenti, polmonite, tigna, febbre, mal
di gola, tonsillite, tubercolosi, tifo, uretrite, vaginite, tosse convulsa,
febbre gialla, ecc.
Sembra una cosa strepitosa, no?
Può curare anche l’alitosi secondo te? Io una risposta ce l’ho e l’ho provato
sulla mia pelle, anzi nella mia bocca!
Gli usi comuni del perossido di idrogeno
Al di là di tutte le malattie ed i sintomi curati, gli usi comuni e più
conosciuti dell’acqua ossigenata sono:
- Nelle ferite sulla pelle:
È molto conosciuto l’utilizzo dell’acqua ossigenata come disinfettante per
ferite e ulcere. Si utilizza in percentuale che varia dal 3% al 6%, mentre
concentrazioni maggiori vengono diluite.
Le bollicine che si formano al momento del contatto con l’escoriazione
indicano che il disinfettante sta avendo effetto:
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libera ossigeno sotto forma di bollicine pulendo la ferita eliminando
eventuali batteri;
distacca il tessuto necrotizzato. Può provocare un leggero dolore. E’ da
evitare il contatto con la pelle sana e con gli occhi. Inoltre bisogna
verificare che non contengono potassio permanganato o ioduro per
incompatibilità.
- In cucina:
È usato molto in cucina per eliminare i batteri senza entrar in contatto con
sostanze chimiche tossiche presenti nei costosi liquidi venduti al
supermercato. È usato anche per lavare la frutta e verdura, che dovrà
essere risciacquata con acqua corrente.
- Decolorante:
In soluzione acquosa fino al 15%, è usato come decolorante o per schiarire i
capelli.
- Propellente per razzi:
In concentrazioni che variano dall'85% al 98% è usato anche come
propellente per razzi come comburente per bruciare un opportuno
combustibile o singolarmente. In quest’ultimo caso l’ossigeno e il vapore
acqueo ad alta pressione che si ottengono forniscono la spinta al razzo.
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16 - PERCHÉ NESSUNO NE PARLA?
“Se le persone lasceranno che il governo decida quali alimenti mangiare e
quali farmaci prendere, i loro corpi saranno presto in uno stato infelice
come lo sono le anime di coloro che vivono sotto la tirannia.”
Thomas Jefferson, 3° Presidente degli USA
L’ha scritto nel 1800… aveva una vista acuta il caro Thomas e adesso capirai
la motivazione!
E’ importante sapere che, come accennato precedentemente, le
disposizioni in materia di regolamentazione dei metodi di cura nei vari paesi
del mondo, (esclusi pochi che si mantengono indipendenti), sono una
replica delle regole stabilite dalla FDA (Food and Drug Administration),
l’ente americano che stabilisce se un prodotto o un metodo di cura può
essere usato nella pratica medica o meno.
Lo scopo principale di tale organizzazione è quello di difendere la salute dei
cittadini, approvando o vietando un prodotto o un metodo appena viene
“scoperto” . Come tutti gli enti di una certa importanza però, la FDA svolge
purtroppo un compito di facciata che è ben diverso dal reale benessere dei
cittadini. Essendo i vertici tutti coinvolti in case farmaceutiche, questi
hanno, infatti, tutto l’interesse affinché una persona malata diventi un
paziente di lunga durata e non che sia curata in breve tempo allo scopo di
mantenere alti i profitti.
Alla FDA non interessa nulla della tua salute, se tu guarisci completamente
loro non guadagnerebbero più nulla!
Neanche a dirlo i vari Ministeri della Salute dei paesi dell’EU, nonché
l’European Medicines Agency, replicano come dei pappagalli ammaestrati
quanto promulgato dalla FDA.
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E’ illegale usare il termine “curare”. Alla FDA non piace quella parola. Si
può dire che un dato farmaco tratta una determinata malattia ma non che
cura quella malattia. Infatti dicono la verità! Niente di tutto quello che
hanno approvato e immesso in commercio cura una malattia, ne tratta solo
i sintomi. Per definizione, i farmaci sono sostanze innaturali che non si
trovano nel corpo e sono progettati per “trattare” i sintomi.
A questo punto può essere facilmente intuibile il motivo per il quale tutto
questo è tenuto nell’ombra.
Che senso ha pubblicizzare farmaci in continuazione se ci sono prodotti che
al costo di qualche euro risolvono parecchi problemi? Tutte le case
farmaceutiche fallirebbero!
Se vai a chiedere alla FDA cosa ne pensa a proposito del perossido di
idrogeno, ti dirà sicuramente che non ha nessuna prova a dimostrazione
dell’efficacia di tale cura. E dicono la verità. Non esiste nessuna società
così “pazza” da credere che valga la pena investire milioni di dollari solo
per ricevere l’approvazione dalla FDA. Se uno investe milioni di dollari, lo
fa perché prevede un ritorno futuro dei soldi investiti.
Come si può quindi pensare che una casa farmaceutica si faccia
“approvare” a quel costo una “pillola” che somministrata una sola volta al
paziente risolve il problema?
Non rientrerebbero mai dell’investimento! E’ molto più vantaggioso,
economicamente parlando, farsi approvare una cura che mantenga la
malattia al suo posto, o che la sconfigga molto, molto lentamente, in modo
da rendere il paziente una macchina da soldi!
Brutto da pensare vero? Eppure è così!
Ed è per questo che da più di dieci anni non prendo più nessun tipo di
medicina e, guarda caso, a parte qualche raffreddore o qualche linea di
febbre, sono sempre stato bene! Perché il medico di condotta nella maggior
parte dei casi non prende l’iniziativa e ne suggerisca l’uso?
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Molti medici hanno paura dell’organizzazione medica. Sono anche superscettici, ipocriti e di mentalità ristretta. Dicono che vogliono la prova
scientifica, ma quando un paziente mostra i risultati che ha ottenuto e che
loro hanno potuto osservare, pateticamente sostengono che non sono
“approvati” dal Ministero della Sanità. Grazie tante …
Quando fai notare che l’acqua ossigenata era di uso comune prima ancora
che il Ministero stesso promulgasse delle leggi e che è stata utilizzata da
milioni di persone per più di un secolo, dicono che non è un prodotto sicuro.
Quando mostri a loro che i farmaci farmaceutici che loro stessi prescrivono
tutti i giorni, anche se correttamente prescritti e somministrati in ambiente
ospedaliero, uccidono oltre 100.000 persone ogni anno (in realtà molte di
più visto che quella cifra rappresenta solo i casi riportati e non tutti i test
che fanno nei paesi poveri), e che l’uso ben gestito di acqua ossigenata
(anche quando viene utilizzata da persone normali per conto proprio) ha
dimostrato di essere sicura al 100% e non ha mai ucciso nessuno anche dopo
centinaia di migliaia di trattamenti, ti dicono che quei trattamenti non sono
coperti da assicurazione. Esasperante!
I metodi raccomandati per l’uso del perossido di idrogeno non sono in alcun
modo destinati ad essere interpretati come consulenza medica, in quanto il
perossido di idrogeno non è una medicina. Il perossido di idrogeno non è un
“farmaco”. Il perossido di idrogeno è una sostanza naturale che è fatta da
Madre Natura ed è anche in ogni cellula del nostro corpo.
Lascio a te le conclusioni...
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17 - COME USARE L’INGREDIENTE SEGRETO PER
ELIMINARE DEFINITIVAMENTE L’ALITO CATTIVO
Segui passo a passo questi consigli e non fare di testa tua, potresti avere
effetti indesiderati.
Comperate in erboristeria l’acqua ossigenata.
Diluisci il perossido di idrogeno al 3% con un uguale quantità di acqua, in
percentuale 50%-50% e, appena dopo esserti lavato i denti e aver spazzolato
la lingua, fai dei risciacqui e dei gargarismi per circa un minuto con il tuo
“mix segreto”. Dopodiché sputalo e risciacqua bene la bocca con dell’acqua
naturale.
Se usi perossido al 6% non devi far altro che modificare le percentuali di
acqua e diluire due parti di acqua con una di perossido, in percentuale 66%
di acqua e 33% di perossido.
Per i primi tre giorni di trattamento ripeti l’operazione a distanza di 20
minuti l’una dall’altra per tre volte per uccidere gli eventuali parassiti e
impedire loro di riprodursi, e non fare più niente fino al giorno successivo.
Logicamente dovrai continuare con l’igiene orale descritta in precedenza.
I giorni successivi puoi fare il risciaquo una sola volta al giorno, ogni
mattina appena hai finito di lavarti i denti.
In breve tempo noterai dei cambiamenti sorprendenti!
Constaterai che il perossido ha un sapore molto particolare. Se proprio non
riesci a sopportarlo chiedi in erboristeria anche un olio alla menta, alla
vaniglia o al gusto che preferisci per dare alla soluzione il sapore che più ti
aggrada. Potrai così anche dare al tuo alito una particolare e gradita
profumazione.
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Ti consiglio, una volta preparata la soluzione con gli oli e prima di provare il
risciacquo, di versarti qualche goccia del “liquido segreto” preparato su di
un braccio e aspettare almeno 24 ore. In questo modo capirai se sei
allergico a quel particolare olio… è meglio scoprirlo su di un braccio
piuttosto che in bocca!
RICORDA DI NON USARE MAI PEROSSIDO DI IDROGENO CON PERCENTUALE
SUPERIORE AL 6 % E NON INGERIRE!
Non c’è motivo di aver paura di mettere in bocca l’acqua ossigenata che
comunemente usiamo come disinfettante per le ferite. Si tratta solo di
acqua con una più elevata concentrazione di ossigeno!
Ma ricorda che usare perossido in concentrazioni maggiori può provocare
danni molto seri, quindi non farlo. Non pensare che se ne aggiungi di più gli
effetti si vedranno prima e sarà più efficace, anzi! Rischi veramente di
rovinarti la bocca! Non rischiare!
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18 - LE 8 REGOLE DA SEGUIRE PER TENERE L’ALITO
PESANTE LONTANO PER SEMPRE
Ricapitoliamo punto per punto quello che devi fare fin da subito per avere
un alito perfetto:
- Bere tanta acqua: almeno 2,5 litri al giorno.
- Dieta equilibrata: riduci le quantità di cibo di difficile digestione e
aumenta quello di facile digestione. Aiutati con i cibi amici (vedi bonus
allegato).
- Evita collutori a base alcolica.
- Elimina il caffè.
- Elimina fumo e alcool.
- Esegui una corretta igiene orale e passa il filo interdentale.
- Pulisci anche la lingua ogni volta che ti lavi i denti o almeno una volta al
giorno.
- Fai risciacqui giornalieri con “l’ingrediente segreto”.
Tutto questo se ci pensi bene ti porta via al massimo 3 minuti al giorno. Ne
vale la pena? Io conosco il tuo problema e la risposta ce l’ho ben chiara in
testa… ora sta a te decidere!
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19 - CONCLUSIONI
Sono sicuro che hai letto la guida tutta d’un fiato e che ti starai chiedendo:
“Ma io pensavo di mangiare o bere qualcosa e risolvere il problema per
sempre in 1 minuto!”
Fermati un attimo... ti pare sensato?
Non siamo delle macchine alle quali basta cambiare il filtro sporco per far
tornare tutto come nuovo. Per fortuna siamo molto più complessi e per
mantenere un corpo in salute bisogna impegnarsi e volersi bene.
Continuo a vedere persone che spendono montagne di soldi in centri
estetici, centri benessere, abiti firmati e moltissime altre cose che non
migliorano il reale benessere del nostro corpo. Per mantenere la metafora
dell’auto è come avere una macchina sempre lucida, senza nemmeno un
graffio, apparentemente perfetta, ma che perde olio, in salita non va,
frena poco e spesso ti lascia a piedi! Ci andresti in giro con una macchina
del genere?
E’ sacrosanto curare anche l’aspetto esteriore ma esso deriva da ciò che
accade all’interno! Non puoi pretendere di avere un corpo perfetto se poi
mangi di tutto, bevi, fumi, non fai attività e ti trascuri. Se lo tratti bene
vedrai che le cose cambieranno, e ti sentirai molto meglio anche
psicologicamente!
Abbi quindi cura del tuo corpo e cerca di tenerlo con cura e “perfettamente
funzionante” ogni giorno, valutando attentamente quello che ti fa bene e
quello che non te ne fa. Solo in questo modo potrai sentirti in pace con te
stesso e questo si ripercuoterà in tutti gli aspetti della tua vita.
Segui passo passo quello che hai letto in questa guida e non disperarti se
dopo 2 giorni il tuo alito non è perfetto 24 ore su 24. Continua a fare come
ti ho detto e ti assicuro che mi ringrazierai a vita!
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Una macchina si può sostituire, il tuo corpo e la tua vita NO!
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