I modelli 2-3-4
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I modelli 2-3-4
I modelli 2-3-4-6 AINEVA a cura di Gabriele Amadori, uff. valanghe Udine I MODELLI 2, 3 E 4 AINEVA Servono a raccogliere ed elaborare i dati dei rilievi che studiano la struttura del manto nevoso: stratigrafia con la relativa durezza, umidità, composizione cristallografica, densità degli strati, eventuale risultato del blocco di scivolamento. Quando i rilievi vengono realizzati su stazioni fisse permettono di valutare anche il divenire, durante la stagione invernale, della struttura stessa. Quando i rilievi vengono realizzati in siti occasionali (rilievi itineranti) contribuiscono a valutare le situazioni ritenute critiche e/o a verificare le previsioni del Bollettino valanghe. Il modello 2: -Serve alla raccolta dei dati relativi al rilievo penetrometrico con la sonda; - l’intestazione riporta i dati relativi al luogo e al momento in cui si è effettuato il rilievo: - nel caso di stazioni fisse sono importanti i dati variabili (data, ora, HS, temperatura aria, le note, la nuvolosità, le precipitazioni, l’attività eolica e i rilevatori) mentre la località, la stazione, l’altitudine, l’esposizione e la pendenza sono note (basterebbe quindi il codice stazione); - nel caso di rilievi occasionali (su percorsi scialpinistici) questi ultimi dati diventano decisivi: attenzione quindi ad indicare bene il luogo, con le sue caratteristiche, ove si è effettuato il rilievo!. Monte Bello 09.00 12/01/05 ABCD 100 2000 NE -6 °C Viste valanghe recenti a lastroni su versante W 4/8 0 36 Rossi, Bianchi & Verdi (10N=1kg) 3/1 Monte Bello 09.00 12/01/05 ABCD 100 2000 NE Viste valanghe recenti a lastroni su versante W -6 °C 4/8 0 36 Rossi, Bianchi & Verdi 3/1 (10N=1kg) q Peso dei tubi, in N 1 m = 10 N 2 m = 20 N 3 m = 30 N Monte Bello 09.00 12/01/05 ABCD 100 2000 NE -6 °C Viste valanghe recenti a lastroni su versante W 4/8 0 36 Rossi, Bianchi & Verdi 3/1 (10N=1kg) 10 P(N) Peso del martello, in N sempre 10 N Monte Bello 09.00 12/01/05 ABCD 100 2000 -6 °C NE Viste valanghe recenti a lastroni su versante W 4/8 0 36 Rossi, Bianchi & Verdi 3/1 (10N=1kg) 10 0 n numero dei colpi dati col martello Monte Bello 09.00 12/01/05 ABCD 100 2000 NE -6 °C Viste valanghe recenti a lastroni su versante W 4/8 0 36 Rossi, Bianchi & Verdi 3/1 (10N=1kg) 10 0 0 0 h cm altezza di caduta del Martello Monte Bello 09.00 12/01/05 ABCD 100 2000 NE -6 °C Viste valanghe recenti a lastroni su versante W 4/8 0 36 Rossi, Bianchi & Verdi 3/1 (10N=1kg) 10 0 0 0 lettura sulla sonda X cm Monte Bello 09.00 12/01/05 ABCD 100 2000 NE -6 °C Viste valanghe recenti a lastroni su versante W 4/8 0 36 Rossi, Bianchi & Verdi 3/1 (10N=1kg) 10 0 0 0 18 D cm affondamento della sonda fra due letture Monte Bello 09.00 12/01/05 ABCD 100 2000 NE Viste valanghe recenti a lastroni su versante W -6 °C 0 36 Rossi, Bianchi & Verdi Per ora ci interessa la registrazione dei dati; Il calcolo lo valuteremo più tardi 4/8 3/1 (10N=1kg) 10 0 0 0 18 18 RN resistenza alla penetrazione, in Newton più tardi, al caldo! Nella fase successiva avete aggiunto il peso! Quindi nella seconda riga si andrà a valutare il suo effetto in termini di penetrazione Ricordarsi che la stessa cosa vale quando si aggiungono ulteriori tubi sonda (q diviene 20 o 30!) Nelle righe successive si riporteranno gli effetti del battage e compariranno anche il numero di colpi e l’altezza di caduta con i relativi affondamenti fino alla fine del rilievo Monte Bello 09.00 12/01/05 ABCD 100 2000 NE -6 °C 36 (10N=1kg) 0 18 18 0 28 10 4/8 0 Rossi, Bianchi & Verdi 10 0 0 10 10 0 Viste valanghe recenti a lastroni su versante W 3/1 Alcune raccomandazioni sull’uso della sonda: 1) non presenta difficoltà ma richiede una corretta esecuzione: in caso contrario il rilievo diviene inutile o fuorviante; 2) Importanti sono: l’affondamento per colpo (per es. 1cm/colpo) e la regolarità durante la serie di battute (importante quindi la sensibilità) 3) Nel caso di variazioni sensibili di affondamento: cambiare rapidamente l’altezza di caduta (aumentare se affondamenti troppo bassi; diminuire se affondamenti eccessivi) 4) Soprattutto nel caso di affondamenti eccessivi scorporare la serie; 5) Esempio: una serie di 10 colpi produce un affondamento di 12 cm; i primi 9 producono 8 cm l’ultimo 4 cm = scriverò 2 serie: una da 9 colpi con delta 8 cm una da 1 colpo con delta 4 cm Il modello 3: -Serve alla raccolta dei dati relativi al rilievo stratigrafico; - anche qui è prevista una intestazione che riporta gli stessi dati del modello 2; - diviene quindi inutile la compilazione salvo che durante la prova penetrometrica siano cambiate sostanzialmente le condizioni del tempo tali da influenzare il rilievo e divenire più importanti rispetto a quanto riportato nel modello 2; - Attenzione!!: i rilievi itineranti possono essere “speditivi” cioè senza la prova penetrometrica con la sonda (la durezza viene stabilita con il solo test della mano) per i quali è sufficiente il modello 3: in questi casi è ovvio che l’unica fonte che individua luogo, tempo e condizioni del rilievo è questa intestazione. Monte Coglians Pippo 1800 m NE 180 01/12 10.30 -6 (opp. 56) Xxxx x 30° 7pia Neve Rossa 4 71 2-4 Temperatura della neve Possibilità di trascrizione: in chiaro: - 6,4 °C codificato: 564 (valore in decimi + 500) È la prima operazione da fare (dopo aver scavato la trincea) per evitare che la temperatura dell’aria alteri quelle interne al manto nevoso. Si misurano ogni 10 cm nel primo metro dalla superficie ogni 20 cm successivamente fino al suolo Attenzione alla corretta individuazione degli strati in particolare di quelli sottili e/o sfuggiti al lavoro della sonda Valori possibili 1: asciutta (T<0°C): scarsa tendenza a formare una palla di neve 2: umida (T=0°C): si forma la palla ma l’acqua non è visibile (ingrandimento 10X) 3: bagnata (T=0°C): acqua visibile, forma menischi tra i grani, ma non è estraibile con la pressione 4: molto bagnata (T=0°C): acqua estraibile, si inumidiscono i guanti 5: fradicia (T=0°C): neve impregnata, i guanti sono decisamente bagnati th = q = umidità dello strato Valori possibili da 1 a 9 (classi) con sottoclassi F = forma dei cristalli e dei grani I valori sono espressi in millimetri Misurati (lente millimetrata) o valutati per comparazione (tavoletta cristallografica) Attenzione: una volta individuato il grano dominante si misura il “diametro” maggiore E= dimensioni dei cristalli e dei grani Valori possibili 1: pugno 2: 4 dita 3: 1 dito 4: matita 5: coltello 6: ghiaccio R = durezza al test "della mano" Sviluppare una buona sensibilità nell’esecuzione delle prove empiriche Densità della neve Possibilità di campionamento: • carotatore orizzontale m2 • carotatore verticale m l v h m 0 ,2 0 , 0005 h A questo punto abbiamo finito il rilievo e raccolto i dati che vanno riportati sul Modello 4 che costituisce la sintesi di questa attività e contribuisce in modo determinante a valutare il grado di consolidamento del manto nevoso Qui si riportano, in forma grafica, di valore e/o di codice, quanto si è misurato o valutato e Altezza verticale, in cm, dal suolo del caratteristiche degli quindi riportato nei modelli manto nevoso strati temperatura, in °C precedenti (più rilevato con la l’eventuale sonda durezza, in N effetto del blocco di scivolamento se effettuato) Iniziamo con l’elaborazione dei dati relativi alla misurazione delle durezze del manto nevoso effettuata con la prova penetrometrica pnh R pq Monte Bello 09.00 12/01/05 ABCD 100 2000 NE -6 °C pnh pq 10 0 0 10 10 0 10 10 2 0 18 18 0 28 10 10 10 2 10 10 1 10 10 20 10 10 2 20 36 4 1 78 42 2 32 4 30 98 20 50 100 2 4/8 0 36 Rossi, Bianchi & Verdi R Viste valanghe recenti a lastroni su versante W (10N=1kg) 3/1 Monte Bello 09.00 12/01/05 ABCD 100 2000 Prima riga (il valore sarà sempre 10N) pnh R pq NE -6 °C pnh pq 10 0 0 10 10 0 10 10 2 0 18 18 10 0 28 10 10 10 2 10 10 1 10 10 20 10 10 2 20 36 4 1 78 42 2 32 4 30 98 20 50 100 2 4/8 0 36 Rossi, Bianchi & Verdi R Viste valanghe recenti a lastroni su versante W 3/1 (10N=1kg) (0×0×0/18)+0+10=10 Monte Bello 09.00 12/01/05 ABCD 100 2000 NE Seconda riga (il valore sarà sempre 20N) pnh R pq -6 °C pnh pq 10 0 0 10 10 0 10 10 2 0 18 18 10 0 28 10 20 10 10 2 10 10 1 10 10 20 10 10 2 20 36 4 1 78 42 2 32 4 30 98 20 50 100 2 4/8 0 36 Rossi, Bianchi & Verdi R Viste valanghe recenti a lastroni su versante W 3/1 (10N=1kg) (10×0×0/10)+10+10=20 Monte Bello 09.00 12/01/05 ABCD 100 2000 -6 °C NE Terza riga (compaiono finalmente il numero dei colpi e l’altezza di caduta) pnh R pq pnh pq 10 0 0 10 10 0 10 10 2 0 18 18 10 0 28 10 20 10 10 2 10 10 1 10 10 20 10 10 2 20 36 4 1 78 42 2 32 4 30 98 20 50 100 2 4/8 0 36 Rossi, Bianchi & Verdi R Viste valanghe recenti a lastroni su versante W 30 3/1 (10N=1kg) (10×2×2/4)+10+10=30 Si prosegue così fino all’ultima riga (durezza della ultima serie di colpi a contatto con il terreno) pnh R pq Monte Bello 09.00 12/01/05 ABCD 100 2000 -6 °C NE pnh pq 10 0 0 10 10 0 10 10 2 0 18 18 10 0 28 10 20 10 10 2 10 10 1 10 10 20 10 10 2 20 36 4 120 1 78 42 20 2 32 4 4/8 0 36 Rossi, Bianchi & Verdi R Viste valanghe recenti a lastroni su versante W 30 30 98 20 320 50 100 2 520 3/1 (10N=1kg) (10×2×50/2)+10+10=520 Monte Coglians Pippo 1800 m NE 180 Portiamo ora sul modello 4 i dati rilevati che abbiamo scritto sul modello 3 01/12 10.30 -6 (opp. 56) Xxxx x 30° 7pia Neve Rossa 4 71 2-4 Risultato finale una volta riportate anche le densità Valutazione: Sopra un manto nevoso iniziale di circa 20 cm (neve da fusione e rigelo e/o ghiaccio) si è verificata una nuova nevicata (inizialmente con poco vento) formando un primo strato di 45 cm circa di neve fresca. Poi (per un breve periodo) è aumentata l’intensità del vento che ha depositato un sottile lastrone di 5-10cm. Successivamente è diminuita l’intensità del vento e si è depositato un nuovo strato di neve fresca (circa 30 cm). Il pericolo può riguardare il distacco (spontaneo e provocato (con debole sovraccarico)) di medie (e anche grandi valanghe) I RILIEVI ITINERANTI La scelta corretta del sito di rilievo è determinante sia per la sicurezza degli operatori che per l’attendibilità del dato Individuare le zone a rischio di distacco I test vanno eseguiti su siti rappresentativi per vaste aree ma sicuri Dimensioni del blocco m 2 x m 1,5 – pendenza minima 25° dev’essere tagliato anche il lato a monte del blocco GRADI DI CARICO DEL BLOCCO DI SLITTAMENTO Dopo aver isolato il blocco questo viene sollecitato con livelli progressivi di carico fino a provocare un’eventuale rottura di taglio nello strato debole. I gradi di carico sono 7 e sono: Grado 1: si verifica lo slittamento del lastrone già durante le operazione di scavo e/o taglio del blocco; Grado 2: lo sciatore si avvicina al blocco con gli sci ai piedi dalla parte superiore e vi sale sopra con cautela a circa 35 cm dal bordo superiore. Grado 3: senza sollevarsi sui talloni, lo sciatore esegue una flessione esercitando una forza verso il basso. Grado 4: lo sciatore esegue un salto con gli sci ai piedi, ricadendo nello stesso punto. Grado 5: lo sciatore ripete il salto nello stesso punto. Grado 6: lo sciatore esegue un salto senza gli sci (aumento del sovraccarico) Grado 7: Nessuna delle azioni precedenti ha determinato una rottura. ESECUZIONE DI TEST DI STABILITA’ SUL MANTO NEVOSO VALUTAZIONE E PROVVEDIMENTI SULL’ESITO DEL BLOCCO DI SLITTAMENTO VALUTAZIONE E PROVVEDIMENTI SULL’ESITO DEL BLOCCO DI SLITTAMENTO Grado del blocco 1-2-3: situazione pericolosa: sui pendii corrispondenti vi possono essere numerose zone con manto nevoso instabile. Essi vanno quindi di norma evitati. Grado del blocco 4-5: situazione sospetta: sui pendii corrispondenti vi possono essere delle zone con locale instabilità e sono possibili singoli distacchi provocati. Nell’affrontare questi pendii è indispensabile una corretta scelta dell’itinerario e il rispetto delle distanze di sicurezza. Grado del blocco 6-7: situazione più o meno sicura: sui pendii corrispondenti il manto nevoso è per lo più stabile e vi è una bassa probabilità di provocare distacchi di lastroni. Vanno comunque rispettate le norme di sicurezza più elementari. MODELLO 6 AINEVA OSSERVAZIONE - serve ad inquadrare la situazione nivologica per grandi aree: quelle osservabili dalle località dei rilievi e/o lungo i percorsi per raggiungere i siti di rilievo - quindi, oltre a fornire informazioni altrimenti non disponibili, è molto utile per “spalmare” sul territorio le valutazioni fatte con le stazioni automatiche, manuali giornaliere, stratigrafiche fisse e stratigrafiche itineranti. MODELLO 6 AINEVA OSSERVAZIONE MODELLO 6 AINEVA OSSERVAZIONE (prodotto con il programma yeti) IL PROGRAMMA YETI MODELLO 1 AINEVA MASCHERA PRINCIPALE CON I DATI GENERALI DEL SITO DI RILIEVO Per modelli 2-3 AINEVA INSERIMENTO DEI DATI INSERIMENTO DISTACCO RISULTATO: MODELLO 4 AINEVA YETI PUÒ GESTIRE ANCHE IL MODELLO 6 AINEVA