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dal dire al fare
RISULTATI CONCRETI
CON LA TECNOLOGIA BRIGHTLINE FIBER
SIAMO ANDATI A VISITARE LA
ARCOBALENO SNC, CON SEDE
A CASTEL GOFFREDO (MN) E
ABBIAMO TROVATO UNA REALTÀ
ATTIVA NELL’INNOVAZIONE
TECNOLOGICA SOPRATTUTTO PER
QUANTO RIGUARDA IL TAGLIO
LASER E LE LAVORAZIONI DI
PIEGATURA ACCESSORIE.
L
a società Arcobaleno Snc è
una realtà industriale con circa 50 addetti operanti su tre
turni per 7 giorni della settimana in maniera da fare della
risposta rapida alle richieste
del cliente un punto di grande preminenza. Il
nostro interesse tecnologico era dato dal fatto che questa azienda, non solo aveva acquistato sistemi Trumpf per taglio lamiera (2D
TruLaser 5030 con sorgente TruDisk 5001
da 5 kW), ma era stata anche la prima in Italia ad avere anche un impianto di questo tipo equipaggiato con l’opzione BrightLine fiber per il taglio di qualità di elevati spessori
di acciai legati e leghe di alluminio. Eravamo
curiosi di conoscere questa realtà e potere
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Antonio Vendramini
finalmente fare dei confronti tra quanto ottenibile con questa opzione e quanto invece
poteva essere fatto senza di essa, pur utilizzando lo stesso sistema di lavoro e la stessa
sorgente laser. Inoltre avevamo appreso che
la società mantovana era dotata di modelli diversi di macchine pannellatrici prodotte
dalla società tedesca RAS Reinhardt Maschinenbau GmbH e di questi ne era estremamente contenta. Vi erano quindi molteplici
motivi per descrivere in un articolo questa
realtà che dovrebbe essere anche proposta
sui mercati esteri in modo da manifestare in
maniera concreta che la solita pantomima di
presentare il mondo italiano come solo «pizza e mandolino» non è da tempo corrispondente con la realtà.
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LA STORIA
Per comprendere a fondo l’evoluzione di
una azienda è sempre utile risalire alla sua
storia che ci viene raccontata direttamente
dal signor Luca Piazza, figlio del fondatore
dell’azienda e attuale CEO della stessa. «La
nostra società è nata alla fine degli anni
‘80, su iniziativa dei miei genitori, per
operare con una pressa e una piegatrice per realizzare componenti per piccole aziende locali che producevano faretti per spettacoli teatrali e discoteche; un
settore che, al tempo, era molto diffuso
qui a Castel Goffredo, prima che diventasse la sede di molte aziende nel settore delle calze. Nel 1989 mio padre acquistò una punzonatrice e, con le macchine
che aveva a disposizione, per molti anni
fornì soluzioni pratiche alle varie aziende locali operanti nel settore dell’illuminazione teatrale. Per cercare di migliorare la nostra tecnologia produttiva, decidemmo di investire in unità di lavorazione lamiera dotate di automazione,
tanto che nel 2001, interessati alla tecnologia laser, decidemmo per l’acquisto
di un sistema L6 per il taglio laser veloce della lamiera sottile, settore in cui
eravamo maggiormente coinvolti, vista
la nostra partenza. Da allora siamo arrivati ad avere ben 6 unità laser di questo tipo, tanto da essere diventati in breve tempo una specie di Show Room anomala al riguardo. In quegli stessi anni
ci siamo dotati di due punzonatrici elettriche combinate con laser a CO2 e una
punzonatrice della stessa casa abbinata
con una cesoia.»
In questo modo, nel 2011 abbiamo acquisito il nostro primo sistema TruLaser
5030, equipaggiato con sorgente a disco
da 3 kW. Siamo subito rimasti impressionati da questa acquisizione che ci
aveva dato una grande affidabilità nella
lavorazione laser delle nostre lamiere.
Per questo motivo, subito dopo, abbiamo acquistato un altro sistema laser dello stesso tipo dotato però di una sorgente a disco con potenza di 5 kW e, subito dopo la sua prima presentazione alla
Fiera BlechExpo 2013, nel gennaio 2014
abbiamo avuto a disposizione anche il
sistema TruLaser 5030, sempre con sorgente TruDisk 5001, dotato però dell’opzione BrightLine fiber per il taglio di
buona qualità non solo di elevati spessori di lamiere in acciaio al carbonio,
ma anche di acciaio inossidabile o leghe
di alluminio, settori in cui l’uso normale di sorgenti laser con emissione alla
lunghezza d’onda di 1 μm causava an-
cora qualche problema di produttività e
di scarsa qualità dei bordi che si presentavano maggiormente rugosi e con bave
più evidenti con l’aumentare dello spessore dei materiali da tagliare».
Chiediamo al nostro interlocutore i motivi di questa scelta, visto che il settore primario di attività rimaneva quello della lamiera sottile. Il sig. Piazza così ci risponde:
«Da tempo avevamo lasciato in disparte il settore originario di partenza della
nostra attività (quello delle strutture per
faretti), per spostarci verso il più ampio
mercato delle lavorazioni in conto terzi
della lamiera 2D. Per rimanere competitivi in questo ampio settore non potevamo disporre solamente di efficienti sistemi per la lavorazione della lamiera sottile, ma ci siamo indirizzati verso l’impiego di soluzioni con l’opzione BrightLine fiber che ci consentiva di migliorare le prestazioni di taglio negli spessori superiori a circa 5-6 mm di materiali
Visione di due dei tre sistemi TruLaser 5030, con sorgente TruDisk 5001, installati da Trumpf presso il job shop Arcobaleno
e con unità di carico/scarico LiftMaster Compact. (foto Arcobaleno)
IL CAMBIO DI FORNITORE
DI SISTEMI LASER
Il Sig. Piazza ci illustra l’evoluzione nell’equipaggiamento macchine dell’azienda:
«Negli anni 2000, a causa di una serie
di difficoltà legate all’assistenza tecnica
delle macchine in nostro possesso, ci siamo rivolti a Trumpf che offriva sistemi
avanzati sempre per il settore della lamiera sottile, il settore in cui noi eravamo (in prevalenza) ancora rimasti.
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alto legati (come gli inossidabili) e le leghe di alluminio. In questo modo saremmo diventati un affidabile centro laser
per lavorazioni di lamiere di ogni tipo e
spessore». Quanto ci viene detto dal nostro
interlocutore ci sembra estremamente ragionevole, non capiamo però del tutto l’interesse verso la lavorazione delle lamiere di
medio-alto spessore per un’azienda che si
era sempre rivolta a operare nell’ampio settore delle lamiere sottili. Il signor Piazza così ci risponde: «È vero che il nostro campo principale di lavoro rimaneva quello delle lamiere sottili (anche attualmente, circa il 70% delle lamiere che lavoriamo ha spessori inferiori a 5 mm), però il nome della nostra azienda cominciava già a circolare come quello di un
centro laser per lavorazioni in conto terzi e quindi ci arrivavano richieste di lavoro le più varie, anche nel settore delle
lamiere con spessori medio-grandi e dovevamo necessariamente essere in grado di risolverle direttamente in maniera positiva.
Potevamo rispondere in maniera interlocutoria alle richieste esterne per la lavorazione laser di strutture tubolari, arrivando in alcuni casi ad accettarle per
poi dirottare il lavoro ad altri centri, ma
questa soluzione non poteva essere seguita quando le richieste erano nel settore della lamiera e, magari, erano fatte da aziende che erano già nostre clienti». Come il lettore probabilmente ricorderà abbiamo trattato in vari articoli i dettagli
di questa opzione BrightLine fiber andando
persino a visitare un centro laser sulle Alpi
tedesche che l’aveva sperimentata in anteprima, ma finalmente avevamo a disposizione un cliente in cui potevamo fare direttamente una comparazione tra ciò che poteva essere ottenuto, utilizzando lo stesso sistema di lavoro (TruLaser 5030) e la stessa
sorgente laser (TruDisk 5001), dall’impiego
di questa innovativa possibilità operativa.
Riteniamo che le fotografie con i bordi di
lamiera in acciaio dolce con spessore di 25
mm e di acciaio inossidabile da 12 mm tagliati con e senza l’applicazione dell’opzione
BrightLine Fiber siano estremamente significativi e illustrino i vantaggi di questa innovazione meglio di tante parole. Il sig. Piazza (che ci ha gentilmente fornito questo
materiale) ci dice: «Con BrightLine fiber
abbiamo la possibilità di sfruttare tutti
i vantaggi derivanti dall’uso di sorgenti con lunghezza d’onda a 1 μm: il taglio
della lamiera sottile a velocità maggiori
rispetto a quanto ottenibile con l’impiego di laser a CO2 e quello degli spessori
medio-alti praticamente alla stessa velocità e con quasi uguale qualità, avendo
in più un consistente risparmio energetico e una notevole riduzione dei costi
di manutenzione per l’uso della trasmissione del fascio in fibra ottica fino alla
testa di focalizzazione».
A questo punto, per verificare direttamente quanto ci veniva detto, chiediamo al sig.
Piazza di poter vedere la parte produttiva
dell’azienda. La sorpresa qui è stata molto
grande; come detto nell’introduzione, ci siamo trovati di fronte a un insieme di tre capannoni (per un totale di ben 11.000 mq disposti su un’area totale di ben 26.000 mq)
suddivisi per aree tecnologiche: una per il
taglio, la seconda per la piegatura e la saldatura e la terza come magazzino dei pezzi semi-finiti e finiti e per la spedizione finale ai clienti che avviene anche mediante
automezzi propri. In tutte queste aree regna un grande ordine, sicuramente facilitato anche (ma non solo) dal grande spazio
Bordi di taglio di lamiere di acciaio al carbonio (spessore 25 mm) e di acciaio inossidabile (spessore 12 mm) tagliate con
un laser a disco da 5 kW con e senza l’opzione BrightLine Fiber
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AMBIENTE ORDINATO=MASSIMA
PRODUTTIVITÀ
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di cui l’azienda dispone, ma anche dal fatto
che la distribuzione delle macchine in ogni
area è stata studiata in maniera approfondita, avendo sempre in mente il concetto secondo cui in un ambiente ordinato è possibile ottenere il massimo della produttività. Oltre a questi tre capannoni vi è una palazzina
a due piani in cui, oltre alla sede amministrativa dell’azienda, vi è anche l’Ufficio Tecnico
con 5 addetti che sono in costante contatto
con i clienti e che contemporaneamente seguono l’evoluzione delle lavorazioni attraverso i diversi riscontri delle letture dei codici
a barre che accompagnano ogni foglio di lavoro. Si deve osservare che per alcuni clienti, che non dispongono di un proprio ufficio
tecnico, la società Arcobaleno può sopperire
a queste funzioni, sfruttando la pluriennale
esperienza operativa.
Il primo capannone è dedicato alle lavorazioni di taglio. Qui troviamo infatti le tre unità combinate rimanenti e i tre nuovi impianti TruLaser 5030. Queste unità Trumpf sono dotate dei dispositivi LiftMaster Compact per il carico/scarico delle lamiere grezze e tagliate. Il sig. Piazza che ci segue ci dice in proposito: «Abbiamo preferito evitare
di avere torri magazzino prossime ai sistemi di lavoro per poter disporre di una
maggiore produttività. Le lamiere grezze e quelle lavorate vengono trasportate
in maniera efficiente dai nostri muletti che hanno ampie vie di passaggio verso il magazzino centrale posto nel terzo
capannone o direttamente verso le altre
macchine di piegatura e/o saldatura». Riconosciamo che è un sistema di trasferimento abbastanza originale, ma che indubbiamente presenta il vantaggio della minimizzazione dei movimenti delle lamiere e che, in
questo caso, è facilitato dai grandi spazi disponibili.
Nel secondo capannone ci troviamo di fronte a un grande spazio dedicato alle tre unità
pannellatrici e a un piccolo settore longitudinale che raccoglie i sistemi di saldatura TIG
e MIG manuali che servono all’azienda per
comporre i sottoinsiemi che vengono richiesti dai clienti. Il signor Piazza ci dice in pro-
Magazzino lamiere nel capannone uno per taglio della società Arcobaleno. (foto Arcobaleno)
posito: «A differenza di molti altri Centri
Laser noi non realizziamo prodotti propri, ma tutta la nostra attività è concentrata nel produrre ciò che ci viene richiesto dai clienti. Questi, in numero sempre maggiore, ci chiedono non solo componenti tagliati e piegati, ma molte volte
ci richiedono anche l’elemento finito con
la verniciatura (che facciamo fare all’esterno) o, addirittura, sottoinsiemi in cui
noi assembliamo diversi componenti lavorati all’interno (da lamiera) o all’esterno (da tubi o barre)». Sull’altro lato longitudinale del capannone trovano spazio 5 piegatrici manuali (l’azienda dispone in realtà
di altre 31 piegatrici dislocate in altri stabilimenti). Tutte queste unità sono asservite
per il carico/scarico mediante carrelli interni. Il sig. Piazza interviene: «Per precisare
quanto detto in precedenza, debbo osservare che nelle varie aree esistono dei magazzini intermedi che servono per riporre componenti lavorati in attesa di altre
lavorazioni di completamento».
Nel terzo capannone vi è un grande magazzino verticale a 1800 posti pallet in cui vengono posti in maniera automatica i componenti lavorati in attesa del loro controllo e spedizione o per essere sottoposti ad altre lavorazioni finali. Carrelli teleguidati servono per
alimentare questo magazzino o per prelevarne dei componenti Come nel resto dell’azienda tutto fluisce in maniera semplice e
sempre controllata tramite i codici a barre.
SVILUPPI FUTURI
In conclusione dell’incontro, dopo esserci complimentati con il nostro interlocutore per il grande livello tecnico e per l’elevata
automazione controllata della fabbrica, chiediamo quale sia l’azione di commercializzazione dell’azienda e, soprattutto, quali siano gli sviluppi futuri. Il sig. Piazza così ci risponde: «Per quanto riguarda l’azione di
promozione delle nostre attività devo dire
che, al momento attuale, quasi tutto è basato semplicemente sul passa-parola tra i
clienti; abbiamo una piccola rete commerciale che dobbiamo però migliorare, specialmente per quanto riguarda il mercato
estero che per ora rappresenta per noi solo il 5% del fatturato totale. Per quanto riguarda gli sviluppi futuri, devo dire che
nei prossimi giorni ho appunto un incontro presso la sede di Trumpf per discutere
il possibile acquisto di un sistema per taglio lamiera TruLaser 5030, dotato dell’opzione BrightLine fiber ed equipaggiato con
la sorgente TruDisk 8001 da 8 kW». Chiediamo il perché di questo nuovo possibile acquisto. Il nostro interlocutore ci dice: «Innanzitutto il nuovo sistema dovrà avere un campo di lavoro di 4000 x 2000 mm per permetterci di far fronte a precise richieste di clienti; per quanto riguarda l’impiego della sorgente da 8 kW, riteniamo che questa ci possa permettere ancora una maggiore produttività e,
successivamente, ci consenta di differenziarci ulteriormente dai nostri concorrenti». ■
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