Il pc ideale per giocare

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Il pc ideale per giocare
Il pc ideale per giocare
Scritto da Administrator
Sabato 11 Giugno 2011 00:00 - Ultimo aggiornamento Sabato 11 Giugno 2011 12:26
La versatilità è senza dubbio la dote principale di ogni computer: col PC si lavora, si ascolta
musica, si vedono bei film e, perché no, si gioca e ci si diverte. Le applicazioni videoludiche
esistono da tempo immemore, da quando i PC non avevano ancora varcato le soglie
domestiche e il mondo testimoniava, per la prima volta, il successo delle console: poi sono
arrivati i primi Personal Computer e la potenza ha subito un radicale balzo in avanti,
consentendo al mondo dei videogiochi un incremento netto di qualità grafica, sonora e
giocabilità.
Con il computer si è sempre giocato: è cambiata la grafica, il tutto è diventato ogni generazione
sempre più realistico e coinvolgente, poi è arrivato Internet con il Net Gaming, ma l’idea di base
è sempre quella di concedersi qualche ora di svago stando seduti alla scrivania, sfidando il
computer o gli amici ad emozionanti sfide virtuali. La stessa idea che alimentava i primi
Commodore, più di 20 anni or sono.
Oggi i giochi sono meravigliosi, bellissimi da vedere ed estremamente realistici, peccato sia
necessario un PC all’altezza per poterne godere appieno. Il discorso è tutt’altro che di stretta
attualità, ma rispetto alle generazioni passate sono cambiati i parametri di riferimento: all’inizio
tutti gli occhi erano puntati sulla CPU, poiché per godere dei giochi più evoluti era necessario
che il PC integrasse il processore più veloce ed evoluto disponibile, pena fastidiosi
rallentamenti, riproduzione del gioco “a scatti” o il blocco totale del sistema. All’epoca era
possibile risparmiare su componenti quali l’Hard Disk o la scheda video, ma la CPU doveva
essere allo “stato dell’arte”. Una decina di anni or sono (anche 15), la memoria RAM era uno
dei componenti più costosi del sistema: da un lato gli sviluppatori facevano il possibile per
richiederne il minor quantitativo possibile, dall’altro l’utente appassionato non poteva concedersi
il lusso di soddisfare le sole richieste minime del gioco. Quest’ultimo, infatti, di fronte a un
quantitativo di memoria appena sufficiente, si appoggiava all’Hard Disk per la registrazione dei
dati temporanei, e questo determinava (determina ancora oggi, tra l’altro) cali di prestazione
notevoli, con tutti i difetti e le conseguenze di cui sopra.
Oggi la situazione è diversa: per riprodurre il gioco in modo fluido e realistico è sempre
indispensabile un PC attrezzato ad hoc, ma le richieste identificano nella scheda video il
principale parametro da tenere in considerazione. Le attuali CPU sono più che sufficienti per la
riproduzione di tutti i giochi (alcune addirittura eccessive) e la memoria, ancora determinante,
costa una frazione di un tempo, mentre la scheda video, un tempo accessorio poco rilevante, è
diventata il cuore pulsante del sistema di gioco, quel componente sul quale vale la pena
investire una quota considerevole del totale. Oggi l’audio è senza dubbio molto più importante
di ieri, tanto più che oggi sono tutt’altro che infrequenti i giochi che sfruttano evolute tecnologie
surround per assicurare il massimo coinvolgimento possibile: visto che il PC viene anche usato
come sorgente universale per gli impianti Home Theater, disporre di una buona scheda audio
multicanale e di un impianto dignitoso può fare la differenza.
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Poi c’è tutto il discorso del Net Gaming, ovvero del gioco multiplayer online, reso celebre da
giochi di ruolo (MMORPG) che prevedono la coesistenza e il gioco cooperativo (ma anche il
combattimento) di migliaia e migliaia e utenti connessi contemporaneamente. L’esempio
celebre qui è World of Warcraft, che a breve conoscerà la seconda espansione (Wrath of The
Lich King), ma anche – rimanendo su titoli contemporanei – Age of Conan, Lord of the Rings
Online e l’imminente Warhammer Online. Qui i requisiti hardware del PC devono
accompagnarsi a una connessione Internet non solo sempre attiva (Always On – Flat), ma
anche dotata di caratteristiche di ottima stabilità e velocità, soprattutto in termini di latenza.
Il monitor
Al di là di una ristretta cerchia di appassionati che può permettersi un proiettore, la stragrande
maggioranza degli utenti usa il “caro e vecchio” monitor. Oggi non esistono più display CRT (a
tubo catodico), per cui il 100% dell’offerta è composta da modelli a cristalli liquidi. Di per sé la
cosa offre un’infinità di vantaggi e uno svantaggio: tra i primi il costo, sensibilmente inferiore
rispetto a ieri, l’ingombro, le dimensioni, il peso e anche la qualità, che nelle ultime generazioni
ha raggiunto il livello degli ultimi modelli CRT (quanto meno per applicazioni videoludiche).
Anche la versatilità è immensa, e il parco connettori può essere ingente, soprattutto in modelli
che sono sia monitor per PC che TV vere e proprie. L’unico svantaggio è il vincolo alla
risoluzione nativa del pannello: se il monitor ha una risoluzione di 1.280 x 1.024 punti, quella va
usata per il gioco, e ogni riduzione (comunque possibile) crea avvertibile nocumento alla qualità
d’immagine.
I monitor 4:3 sono ancora i più diffusi, ma i modelli 16:9 (più precisamente 16:10, nel mondo
PC) iniziano a farsi strada e a mescolare efficacemente funzionalità di monitor per PC a quelle
di TV domestico, rigorosamente ad alta definizione. Inoltre, questi modelli offrono un parco
connessioni molto nutrito e che supera di gran lunga le tradizionali VGA e DVI del mondo
informatico, andando ad abbracciare connessioni “consumer” (quelle dei TV al plasma ed LCD,
per intenderci) quali il video component, l’HDMI (compatibile con protezione HDCP), l’S-Video e
la Scart. Per il videogiocatore, ci sono alcuni parametri da tenere in considerazione, ma
soprattutto la risoluzione nativa del pannello (più è elevata, più dettagli sono visibili), la latenza,
ovvero la rapidità con cui un pixel cambia stato (qui il valore, che si misura in millisecondi, deve
essere più basso possibile) e il parco connettori.
Infine, una considerazione molto utile: visto che i monitor di ultima generazione, perfetti per
giocare, hanno risoluzioni molto elevate, è necessario acquistare hardware di corredo (scheda
video, CPU e memoria) in grado di operare e offrire ottime prestazioni alla specifica risoluzione
del monitor. Questo potrebbe determinare un incremento della spesa (soprattutto per
“adeguare” la scheda video), ma la soddisfazione di giocare in modo fluido e iperdettagliato con
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un monitor ampio e dall’altissima risoluzione è impagabile, senza contare che questi monitor
(qualora dotati di HDMI/HDCP o component) possono essere usati come TV ad alta definizione
per gustarsi film in Blu-Ray o provenienti da un’altra sorgente HD.
Processore e RAM
Come accennato in apertura, la CPU del sistema e la memoria RAM sono sempre stati i primi
componenti considerati dagli appassionati di videogame. Fino all’avvento delle schede grafiche
3D (avvento che risale ormai a un quindicennio fa), il processore centrale del sistema era il
responsabile di tutte (o quasi) le elaborazioni grafiche richieste dal gioco. Un lavoro che,
solitamente, lo impiegava al 100% per tutta la durata della sessione: dalla rapidità di calcolo
della CPU dipendeva il livello di dettaglio grafico che il gioco era in grado di esprimere
(l’aumento del dettaglio comporta una riduzione delle prestazioni ed è regolabile via software) e
la fluidità dell’animazione. Va da sé che una quantità di fotogrammi al secondo (fps) pari a 20 /
30 o superiori rende il gioco fluido o comunque accettabile, al di sotto la situazione diventa
ingestibile. Per aumentare il framerate si era soliti ridurre la qualità del dettaglio, ma alle volte
non era sufficiente: anche al minimo, il gioco andava “a scatti”. Allora si interveniva abbassando
la risoluzione, considerando che all’epoca i monitor erano tutti CRT (a tubo catodico) e quindi
capaci di diverse risoluzioni “native”. Qualora anche questo non fosse stato sufficiente, l’unica
era cambiare il processore, nella speranza che la scheda madre installata supportasse modelli
superiori.
Oggi, la situazione è cambiata drasticamente: l’aumento esponenziale di potenza delle CPU e
la nascita dei processori multi-core, unita al trasferimento di larga parte delle elaborazioni
grafiche alla scheda video, ha fatto sì che la CPU abbia perso il ruolo di cardine dell’universo
videoludico. O meglio, oggi la prospettiva è diversa: la necessità di una CPU potente è ancora
viva, il consiglio è quello di guardare sempre un modello di fascia medio-alta, ma non è più
indispensabile acquistare il modello più veloce ed evoluto disponibile sul mercato, risparmiando
una parte del budget per altri componenti, soprattutto la scheda video. Senza contare che solo
una piccola percentuale di applicazioni videoludiche è attualmente in grado di sfruttare tutte le
potenzialità dei processori multicore.
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Per quanto concerne la memoria RAM, anche qui la situazione è cambiata rispetto a un tempo,
ma forse meno che in ambito di CPU. Un tempo per le elaborazioni grafiche ci si appoggiava
completamente al processore centrale, il quale a sua volta sfruttava la RAM per
l’immagazzinamento e lo scambio dei dati temporanei. Una volta esaurita la RAM, la CPU
ripiegava sull’Hard Disk (fenomeno dello Swap), con evidenti e deleterie conseguenze in termini
di prestazioni. Tempo addietro era quindi necessario possedere tanta RAM (con investimenti
tutt’altro che irrisori, dati i costi molto elevati) e bisognava acquistare la versione più rapida
disponibile sul mercato, cosa che avrebbe semplificato – e non poco – il lavoro della CPU, con
eccellenti conseguenze in termini di fluidità.
Oggi, c’è sempre bisogno di tanta RAM: un sistema per giocare non ha meno di 2, meglio 3, GB
a bordo, e tra l’altro sceglie il tipo di memoria più veloce sul mercato, ma a differenza di un
tempo non è più costretto a un investimento coraggioso, visti i prezzi decisamente più contenuti
delle memorie.
Scheda video
Da quando l’universo videoludico ha incontrato la grafica 3D, la scheda video è diventata uno
dei componenti più importanti della catena hardware, una sorta di “computer nel computer”
dedicato all’elaborazione ed accelerazione grafica. Come anticipato, un tempo tutte le
operazioni di grafica erano effettuate dal processore centrale del PC, che assommava presso di
sé una quantità di lavoro ingente e costringeva l’utente ad acquistare il modello top di gamma.
Poi, con l’avvento della grafica 3D e il suo massiccio impiego nei videogiochi, ci si è resi conto
che la CPU non era più sufficiente: andava quanto meno affiancata da un processore dedicato,
che la alleggerisse da un compito obbiettivamente troppo gravoso. Sono così nate le prime
GPU (il processore grafico della scheda video), che sfruttano le librerie grafiche del sistema
operativo (le note DirectX di Windows, recentemente approdate alla versione 10) e si occupano
della “costruzione” grafica del gioco e dell’animazione. Le attuali schede video dispongono non
solo di una potente GPU, ma anche di un certo quantitativo di memoria dedicata (anche 1 GB)
e velocissima, atta ad accelerare al massimo le operazioni di rendering grafico 3D.
In sede di acquisto di una scheda video è opportuno verificare alcune cose: innanzi tutto il
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processore on-board, la GPU, dalla cui potenza dipende larga parte del risultato finale. Sul
mercato esistono decine di GPU diverse (sebbene il mercato sia dominato da due soli
produttori, ATI e nVidia), dal costo e dalle prestazioni molto lontane: ovviamente va acquistato
quel prodotto che assicura una prestazione adeguata al gioco preferito. Per esempio un
MMORPG come World of Warcraft (che è un gioco datato 2005) non richiede il medesimo
hardware di supporto di un FPS (First Person Shooter) uscito da pochi mesi. Sul mercato
esistono schede AGP e PCI Express: nonostante alcuni produttori continuino a supportare
l’AGP, un computer da gamer deve integrare PCI Express, rigorosamente abilitato alla versione
16x (qui la responsabilità è della motherboard). Poi bisogna valutare la quantità e la qualità
della RAM on-board, partendo dal presupposto che 256 e 512 MB sono sufficienti per i giochi
meno performanti, ma è preferibile salire a 1 GB laddove le richieste si facciano davvero
pressanti e si voglia mantenere un frame-rate (numero di fotogrammi al secondo) saldamente
sopra i 30 – 40. Per applicazioni di altissima qualità, è anche possibile affiancare più schede
grafiche in parallelo, posto che la motherboard lo supporti, sommandone la potenza.
Periferiche input
Parlando di periferiche di controllo, non è cambiato molto negli ultimi anni, se non il progressivo
abbandono del Joystick a favore del Joypad, una strada intrapresa prima con le console e poi
trasferitasi nel mondo del PC. Sembrerà strano, ma al di là di casi specifici (volanti e pedaliere,
choche per i simulatori di volo…) la stragrande maggioranza degli appassionati usa mouse e
tastiera. Semplicemente sostituisce la dotazione di base del PC con strumenti ad hoc per
giocare: partendo dalle tastiere segnaliamo, oltre alla disponibilità di modelli perfettamente
ergonomici e atti a non affaticare l’utente, anche tastiere retroilluminate e con moltissimi tasti
aggiuntivi rispetto alla dotazione standard, ognuno dei quali viene assegnato a una specifica
funzione attivabile solo in-game. Senza contare che alcuni modelli hanno anche un display
incorporato, sul quale leggere (previa installazione di un software) informazioni utili e sempre
aggiornate sull’attività in corso, come i dati di velocità, giri motore, carburante ecc in un
simulatore di guida.
Stesso discorso per i mouse: se il gioco richiede l’utilizzo di tantissime funzioni e la tastiera non
è sufficiente, ci si può affidare a mouse studiati apposta per giocare. Sono strumenti di
puntamento ottici precisissimi (molto più dei mouse comuni), generalmente un po’ più
voluminosi e dotati di molti pulsanti aggiuntivi, facilmente raggiungibili con le dita della mano
destra. Sta poi al software assegnare a ciascuno di essi una funzione specifica, favorendo chi
gioca.
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Configurazioni consigliate dal Portale
Gaming occasionale, non voglio esagerare
Processore dual core I5 o Phenom II X2 (o anche un Athlon X4 dato l'esimeo prezzo)
4Gb di ram DDR3 (1333mhz già basta meglio se cl7)
Una mainboard di marca con P55 (intel) e 890fx (AMD)
Scheda video di fascia media Ati o Nvidia (GTX 460, 5770)
Monitor 22"
Alimentatore di marca da 600W (Lc Power, Enermax, Corsair)
Particolari periferiche non richieste
Per l'audio affidatevi a casse 2.1 oppure ad una cuffia di fascia media (se partecipate a lan
party)
Gaming regolare facciamo un po' sul serio
Processore quad core intel (I7 1156 o 1366) o amd (Phenom II X4) volendo strafare ci sono i six
core che però non danno molti benefici
Ram 6Gb DDR3 (I7 1366) oppure 4Gb DDR3 (per I7 1156 e AMD) va bene 1333mhz ma se
puntiamo in alto anche 1600Mhz occhio alle latenze
Mainboard di marca X58 (I7 1366) P55 (I7 1156) 890FX (AMD)
VGA di fascia medio alta HD5850, GTX 465, GTX 470
Monitor 22 o 23 pollici meglio se FULL HD (1920X1080)
Alimentatore di marca da 650W
Se volete potete comprare mouse e tastiera per gamr con funzioni avanzate
L'audio dev'essera affidato a casse 2.1 oppure a cuffie di fascia medio-alta (se partecipate a lan
party)
Per coloro i quali che frequentano LAN PARTY
Per i videogiocatori che partecipano regolarmente ai LAN PARTY che si accingono a comprare
un nuovo pc vi consiglio di comprare una case di piccole dimensioni abbinato a mainboard Mi
cro Atx di fascia alta
(non credete a quelli che vi idcono che non sono buone) così da avere un pc
facilmente trasportabile
. Assicuratevi inoltre che la mainboard abbia una buona scheda di rete che possa assicurare
ridotte latenze (sulle main di alto livello ci sono sicuramente).
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