dispense marabello katia id.3551

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Non c'è niente da fare, le feste dei bambini sono quelle più belle e che rimangono vive nei nostri
pensieri, perchè di queste ricordiamo tutto, anche i più piccoli particolari e le sensazioni che
abbiamo vissuto. Organizzare una festa per i propri bimbi non è una cosa di poco conto, anzi, se
vogliamo sia davvero riuscita e non improvvisata. Si deve capire cosa possa divertirli in un
determinato contesto e momento della loro età, considerando anche i loro compagni di giochi, con i
quali condivideranno l'esperienza. Va prestata cura per ogni dettaglio: dalla scenografia della
location ai giochi, dallo svolgimento ai costumi, dalle merende e consumazioni in generale alle
attrattive, dalla musica e soprattutto va prestata grande attenzione alla sicurezza e incolumità dei
piccoli.La sicurezza esatto, perchè la prima cosa di cui bisogna accertarsi è che ogni attività di gioco
si svolga in tutta serenità, ovvero lontano da ogni tipo di pericolo precostituito o presentabile in un
dato momento e in determinate circostanze. In questo senso occorre, come prima cosa e dopo aver
deciso il luogo dello svolgimento della festa, accertarsi che questo non presenti rischi particolari.
Ad esempio se si tratta della propria casa è bene spostare i mobili, o allontanare quelli spigolosi.
È opportuno non organizzare feste in stanze o case con piani rialzati o gradini, balconi non protetti
in maniera efficace e terrazzi con lo stesso problema. Vanno messi da parte oggetti particolari come
specchi, lampade, vasi, vetri, ecc. Attenzione, inoltre, alle fonti di calore, agli elettrodomestici,
all'elettricità in senso generico, e a ogni altra eventualità di pericolo. La stessa cura va prestata ai
locali pubblici: sale in affitto, saloni parrocchiali, circoli, piccoli parchi giochi, o un qualsiasi locale
in cui si decida di organizzare la festa.Una volta che si è deciso il luogo dove si svolgerà il party, e a
seconda della ricorrenza, si provvederà ad invitare gli amichetti dei bimbi festeggiati qualsiasi sia la
ricorrenza stessa (feste di fine anno, feste di asilo o scuola, ricorrenze particolari del paese,
compleanni, onomastici, ecc.). Si devono quindi preparare gli inviti. È naturale che questi
dipendano molto dal tipo di festa: se si tratta di un compleanno allora si potranno disegnare dei
bigliettini con una torta, se è una festa a tema si possono elaborare biglietti di invito che raffigurano
il tema portante stesso (come Halloween, i pirati, le fate ecc.). Ma la festa non si fa con i soli
invitati, naturalmente, servono attrattive e giochi, merende, dolci e torte, eventualmente. Prima
cosa, bisogna pensare agli addobbi della festa e festoni vari. Se è una festa di compleanno, allora
si appenderanno dei palloncini, si allestiranno cartelloni con scritte di augurio, si compreranno
cappellini, trombette, coriandoli. Se si tratta di feste a tema bisogna predisporre un'ambientazione
scenografica adatta al tema prescelto: si possono disegnare animali su cartoncini colorati e si
possono appendere qua e la se si vuole rievocare la savana con tutti i suoi abitanti, si possono
predisporre ambientazioni tipo indiani e cow boy, ambientazioni del mare, scenari favolosi e
fiabeschi, o anche storici, e così via. È importante, tuttavia, organizzarsi bene in questo senso,
perchè una festa a tema che non prevede una giusta scenografia e che faccia immergere il bambino
nel pieno della situazione che si vuole evocare è una festa non riuscita. Utile, anche in tal senso, può
essere la presenza dei giochi gonfiabili che sono grandi oggetti di gioco adatti ai bambini di tutte le
età. Questi non sono altro che grossi cuscini pieni d'aria che riproducono giochi particolari o
ambientazioni di paesaggi, animali, castelli e così via. Sono molto sicuri, e sopratutto molto
divertenti. Fanno una gran scena e non bisogna per forza acquistarli perchè molti negozi li
noleggiano per l'occasione. Per la riuscita ottimale di una festa e per non investire il proprio
tempo nell'organizzazione della stessa, che in caso di molti invitati può rivelarsi dispendioso, ci si
può rivolgere ad animatori professionisti. Gli stessi possono intervenire interpretanto clown che
faranno ridere a più non posso tutti gli invitati con giochi, scenette, imitazioni e quant'altro. Ci sono
animatori che fanno anche i giocolieri, inscenano piccoli teatrini, raccontano storie, sono in grado di
organizzare giochi di gruppo molto divertenti e coinvolgenti. Infatti è fondamentale che una festa
per bambini non serva unicamente a far divertire i piccoli, ma a farli socializzare tra di loro,
sorridere durante la gran parte delle ore del suo svolgimento e che faccia superare la timidezza che è
tipica di molti piccoli. Per raggiungere questo obiettivo, oltre ai giochi di gruppo o ai gonfiabili,
viene in soccorso la musica e il karaoke. Si possono così fare giochi con il ballo, o si può altresì
ballare giocando, si possono cantare le canzoni dei cartoni animati preferiti e molto altro. Pensate
bene, quindi, a coinvolgere tutti gli invitati, gli espedienti certo non mancano, basta solo
organizzarsi con cura e in tempo per poter fare tutto, anche scandendo una sorta di scaletta degli
eventi della festa, lasciando al caso tutta la spontaneità di cui i bambini sono capaci. È altresì
consigliabile che ci siano altre attrazioni più golose, quindi pop corn e magari una macchina per lo
zucchero filato, che non bisogna necessariamente acquistare ma anche semplicemente noleggiare,
di cui i bambini sono ghiotti. Quando i bambini compiono gli anni è una gran gioia che va allietata
con una giusta festa di compleanno in cui tutti gli amichetti del festeggiato o della festeggiata, si
incontrano potendosi divertirsi insieme, liberamente. Organizzare una buona festa di compleanno è
importante se si vogliono stupire i bambini che di natura sono molto esigenti ma che allo stesso
tempo si divertono e molto con i giochi più semplici. Occorre molta fantasia, certo, ma anche tanta
pazienza, perchè bisogna capire cosa piace fare ai piccoli e bisogna stare molto attenti ad aspetti
propriamente organizzativi e di sicurezza. È importante ad esempio prestare attenzione al tipo di
attrazioni che vengono organizzate e ai giochi, mai devono essere in qualche modo pericolosi per i
bambini che in occasione di compleanni diventano molto euforici ed iperattivi. In tal senso va
prestata particolare attenzione al luogo in cui si svolge la festa. Se ad esempio si tratta della propria
casa si deve organizzare lo spazio in maniera ottimale non lasciando nulla al caso. Il riferimento in
questo contesto è soprattutto agli arredi che, si sa, hanno spigoli, superfici dure e metalliche, e così
via. Queste accortezze naturalmente vale per qualsiasi tipo di festa da organizzare, non solo un
compleanno, specie quando sono coinvoli minori.Bisogna quindi evitare che con i giochi
organizzati o anche con i movimenti sempre imprevedibili dei bambini, si possano creare situazioni
spiacevoli e di infortunio: può capitare che i bambini si facciano male mentre giocano, per cui
adoperarsi affinchè ciò non accada dipende proprio da noi adulti, tutori e genitori. Tutto questo
significa prestare massima attenzione agli oggetti presenti nella location della festa di
compleanno. Che essa sia casa propria o che sia una sala in affitto o anche uno spazio pubblico
all'aria aperta ad esempio. Vanno evitate situazioni fisiche non sicure come la presenza di scale e
spazi rialzati. Massima attenzione va prestata alle fonti energetiche e di calore: qualora vengano
quindi utilizzate luci di scena, candeline (che in occasione di un compleanno sono inevitabilmente
associate alla torta), apparecchi elettrici. Con i bambini la prudenza non deve essere mai eccessiva e
va prestata massima attenzione in tutte le cose, anche quelle più semplici e apparentemente banali.
Quindi anche una festa di compleanno va saputa organizzare da tutti i punti di vista.Non avete idee
su quali giochi organizzare ad una festa di compleanno? Cosa fanno gli animatori professionisti
quando i festeggiati sono piccoli bamini? A queste domande si può rispondere con un mare di idee
e consigli. Possono essere predisposti dei teatrini di burattini, che piacciono molto ai bambini e
alla bambine e che incanteranno e intratterranno i piccoli con racconti fantasiosi e divertenti. Si può
richiedere la presenza di un clown, l'incarnazione pura del divertimento per i bambini, che con i
suoi giochi e i suoi buffi numeri farà davvero sorridere e divertire anche gli adulti. Una party
organizzato per un compleanno può essere anche caratterizzato dalla presenza dei ritrattisti, che
con la loro abilità disegneranno caricature dei piccoli sulle sembianze dei personaggi fantasiosi di
favole e fiabe che i bambini conoscono. Che divertimento vederli prendere forma in storie
fantasiose: si sentiranno così partecipi di mondi fiabeschi e ne saranno davvero felici. E che dire
della presenza di maghi e giocolieri? Si potranno contattare per incantare con numeri acrobatici e
di magia la curiosità del bambino festeggiato e dei festanti, anche di quelli più scettici. L'attenzione
per loro sarà massima, e il divertimento assicurato, in ogni numero di abilità e di magia, anche
perchè saranno gli stessi piccoli che poi si cimenteranno attivamente con queste attività: maghi e
giocolieri li faranno infatti quasi sempre partecipare a giochi e magie. Davanti a tutti, con immensa
gioia del festeggiato, che naturalmente sarà il preferito e il bambino maggiormente coinvolto. Si
può contattare anche un DJ che di è solito coinvolgere i himbi in balli impostando giochi e
coreografie, facendo cantare tutti insieme le allegre canzoni dei cartoni animati tramite l'ausilio del
Karaoke. Un'altra idea simpatica per una festa di compleanno è la cosiddetta festa a tema: indiani
e cow boy, ambientazioni di storie e favole, la savana, il circo, le ambientazioni Disney, il castello,
e così via. E se la festa di compleanno cade in estate, si può organizzarla in piscina, con tutte le
precauzioni del caso e attenzione massima alla sicurezza con adulti che devono sorvegliare tutto
continuamente. Si possono organizzare compleanni ricreando scenari con veri e propri addobbi
scenografici e costumi, ma anche giochi adatti alle vere ambientazioni. Molto in voga è il noleggio
di giochi gonfiabili che facciano fare percorsi, scivolare o saltare, giochi che possono far parte
delle scena e riprodurne l'ambientazione voluta prendendo le "sembianze" di castelli, giungle,
animali, e molti altri temi graditi ai bambini. Animatori particolarmente organizzati possono
occuparsi della torta e delle candeline, occupandosi naturalmente di altri deliziosi manicaretti e
bevande: gli stuzzichini in ogni festa di compleanno che si rispetti sono l'imperativo categorico così
come è bene non manchino mai pop corn, patatine, zucchero filato, la torta con le candeline da
spegnere, succhi di frutta e altri cibi e bevande che le mamme e gli animatori conoscono meglio di
chiunque altro. Alcuni biglietti d'invito per una festa di compleanno direttamente da stampare.Un
altro sito che propone altri biglietti d'invito tematici per bambini e feste in generale. Altri consigli
per l'organizzazione di una festa di compleanno dei propri figli bambini possono essere un pubblico
critico ed esigente: non si lasciano facilmente incantare e palesano la loro sincerità senza ostacoli
sociali; proprio per questo organizzare per i piccoli feste che riescano bene, facendoli divertire fino
in fondo non è cosa facile, quindi è bene, pur nella spontaneità della situazione che si verrà a creare,
organizzare con precisione ogni dettaglio ed è consigliato per questo affidarsi a persone qualificate
in questo settore: gli animatori di feste per i bambini (o le agenzie di animazione in caso di
organizzazioni più consolidate). Che si tratti di feste di compleanno, feste per scuole o asili,
ricorrenze particolari, bisogna essere preparati a tutto e considerare ogni aspetto, affinchè i piccoli si
divertano in gruppo e non si annoino in nessun momento della festa rimanendo isolati come a volte
succede. Come si svolge tipicamente una festa per bambini canonica? Le feste si svolgono
adoperando vari espedienti e strategie di divertimento che possono variare da animatore ad
animatore, a seconda anche della cifra spesa e dalla presenza di soggetti particolari. Per i bambini
più piccoli ad esempio, può essere predisposto il teatrino dei burattini che insieme al clown
divertirà moltissimo i propri figli. I burattini li incanteranno a partire dal racconto di storie
divertenti ed avventurose, che immergeranno i piccoli in scenari magnifici e ricchi di fantasia, senza
troppi trucchi scenografici, ma sfruttando appieno la capacità di coinvolgimento della narrazione,
che intratterrà i bimbi e li introdurrà in scenari magici e fantasiosi. Il clown invece allietera e
divertire con magie e giochi che coinvolgono i piccoli attivamente, partecipando alle attività
giocose che vengono messe in scena: in questo modo i bimbi saranno pienamente presi, e in gruppo
si divertiranno ancora di più. Il clown, con o senza collaboratori, farà divertire nella maniera più
semplice, ovvero con i piccoli giochi che riescono ancora a far sorridere anche gli adulti.Durante la
festa possono intervenire i giocolieri che metteranno in essere le loro acrobatiche scenografie che
vengono fatte con birilli e palline; i trucchi magici stupiranno anche i piccoli più scettici, li
incuriosiranno e li terranno vivi nel momento della festa. Gli interventi del pagliaccio sarannno un
ottimo intervallo tra un gioco e l'altro e con l'ausilio del comico e delle scenette messe in piedi ci
sarà da ridere e divertirsi allegramente condividendo con gli altri amichetti questi momenti che
andranno a divertire e a dare soddisfazione anche agli stessi genitori presenti. Attraverso i trucchi,
saranno gli stessi bambini a diventare protagonisti delle scenette: mascherarsi ai bambini piace
tanto. Ci potrà essere poi un DJ per bambini che li farà ballare, mettendo in scena vere e proprie
coreografie, e cantare tutti insieme in coro e individualmente le canzoni dei cartoni animati preferiti
dai piccoli. Allietano ogni festa i pop corn, lo zucchero filato, le torte e buonissimi succhi di frutta.
Mentre tanti piccoli regali, come ad esempio le forme e sculture fatte con i palloncini, lasceranno
un bellissimo ricordo di una speciale, festa divertente e sicuramente da ripetere. È per questo che è
consigliato affidarsi ad animatori professionisti, che sappiano parlare ai bambini, comunicare nel
loro linguaggio, mantenerli tranquilli e concentrati: chi fa questo mestiere sa quanto è difficile farlo
e allo stesso tempo appagante. Cosa ancora più difficile è attirarne l'attenzione prima che divertirne:
i bambini non sono come gli adulti, si concentrano soprattutto su qualcosa che li attrae
profondamente, e prestano attenzione a ciò che piace loro veramente, senza ipocrisia. Gli animatori
per bambini usano la loro creatività per stimolarne la fantasia del bambino a tutti gli effetti, per
introdurlo magicamente nel paese dei balocchi e nella fantasia, per qualche ora. Normalmente in
uno spettacolo tipico di animazione, nello svolgimento della festa, oltre alla baby dance sono
previsti spettacoli di magie, numeri di giocolieri, giochi di animazione, caccia al tesoro e varie altre
tipologie di giochi di gruppo che coinvolgono i bambini delle scuole elementari, a partire dai giochi
più classici di una volta fino a quelli più innovativi, ma avendo sempre come presupposto di base il
coinvolgimento con altri coetanei. Gli spettacoli del teatrino invece racconteranno le storie di
favole e fiabe come Pinocchio, Cappuccetto Rosso, Hansel e Gretel, Winnie de Pooh e tanti altri,
che coinvolgeranno i bimbi e li immergeranno nella fantasia. Dei giochi, degli intrattenimenti, e
degli spettacoli che si diceva prima, una particolare menzione meritano i giocolieri, i trucchi per
bambini, i comici, il DJ, il pagliaccio e i giochi gonfiabili forse i più amati dai piccoli. Se dovete
organizzare una festa per bambini e non sapete che giochi far fare per rendere l'atmosfera magica e
divertente, abbiamo redatto un articolo con idee e consigli su quali giochi organizzare.
Sostanzialmente possono essere descritti diverse grandi tipologie di giochi per bambini: i giochi di
gruppo, i giochi all'aperto, i giochi che si svolgono in casa, i giochi da tavola e abilità;
vediamoli nel dettaglio. I giochi di gruppo, sono molto graditi dal momento che invogliano i
bambini a interagire tra di loro, mantenendo quindi una forma di contattato inter-relazionale molto
gratificante per loro. Generano per questo motivo molta allegria e divertimento, ma anche
motivazione, anche perchè essi si sentono parte di un gruppo, il che li incita a partecipare
pienamente alle attività di gioco. In questa categoria, naturalmente, rientrano tutti quei giochi che
fanno riferimento a sport come il calcio, il basket, la pallavolo e così via. Naturalmente adattati al
contesto e alle loro capacità e alla situazione e alla logistica dell'ambiente della festa. Vi sono anche
giochi più o meno conosciuti come il Gioco del Soffiare a cui partecipano molti giocatori che,
attraverso delle cannucce, soffiano delle palline su un percorso fatto di curve e salite, ma anche
labirinti. Lo scopo del gioco è quello di dirigere le palline verso il traguardo del percorso. Chi fa
varcare la propria pallina per prima verso il traguardo designato, sarà il vincitore.
Un altro gioco è il Passa la Notizia, consigliato per feste numerose con decine di bambini; si svolge
dividendo i bimbi in sue squadre di almeno 10 giocatori. Questi si devono passare un giornale da
l'uno all'altro attraverso le ginocchia, e se lo stesso cade si deve cominciare da capo. Naturalmente
vince chi finisce per prima la fila dei propri componenti la squadra. Esistono tra l'altro molte
varianti di questo gioco che magari richiedono di passarsi oggetti in una particolare situazione di
equilibrio.Sempre in questo ambito, ci sono i giochi di mira, sempre a squadre, in cui bisogna
lanciare della palline in diversi contenitori, ognuno adibito ad uno specifico punteggio, o entro
alcuni cerchi verso dei birilli che rappresentano anch'essi dei punti. La squadra che ottiene più punti
dopo svariati giri di tiri sarà quella vincente. Anche qui le varianti possono essere tante. Oltre ai
giochi di gruppo ci sono i giochi all'aria aperta molto interessanti per definizione, dal momento
che ai bambini piace davvero tanto stare all'esterno, a contatto con la natura, in un giardino o in un
parco. Sono previste diverse categorie di giochi che si svolgono appunto all'aperto. Ci sono i giochi
che si effettuano in cerchio. Si pensi alla Sedia che Scotta, a Botta, alla Bomba d'Acqua, non
adatta ai bambini piccoli però, all'Acchiappa il Bastone, alle carte in movimento, al giro in cerchio e
così via. Sono tutti giochi molto simili tra di loro, che hanno lo scopo di far girare i bimbi seduti in
cerchio alla ricerca di un posto (per non perdere) a partire da diversi espedienti, dai quali prendono
appunto il nome dei giochi. Poi, sempre in questa categoria, ci sono i giochi di staffetta, corse e
inseguimento, come il classico e intramontabile Guardie e Ladri: qui i bambini si dividono in
guardie e, appunto, ladri. I ladri scappano e così comincia l'inseguimento da parte delle guardie che,
se acchiappano (semplicemente toccando i ladri) li portano in carcere. Questi dal canto loro,
possono essere liberati se vengono toccati, a loro volta, da un proprio collega a sua volta inseguito
dalle guardie. È un gioco molto divertente perchè prevede continui capovolgimenti della situazione.
Sempre in questa categoria appartengono i giochi di "ricerca persone", come il sempre attuale
Nascondino, che non può mai passare di moda: a tutti i bambini di ogni epoca piace giocarci. Ma
c'è una variante meno conosciuta di questo gioco, ovvero il Nascondino al Contrario. Qui non è
un solo giocatore che conta a occhi chiusi che poi dovrà trovare tutti gli altri che si sono nascosti,
fin quando non li troverà tutti e facendo attenzione di non farsi beffare nella ricerca dal "libera
tutti", ma sono tutti i bambini che contano eccetto uno, che nel frattempo si nasconde. Alla fine
della conta tutti iniziano la ricerca, se qualcuno trova il bambino nascosto egli si nasconde con
questo, fino a quando a ricercare non è rimasto un giocatore solo, che a questo punto ha perso il
gioco. E magari sarà il giocatore che conterà per il nascondino classico (ecco un ottimo modo per
decidere chi debba contare!). Ci sono poi i giochi che si svolgono a casa, in un ambiente quindi più
ristretto e meno confusionario. Qui naturalmente si gioca con meno partecipanti, ma il divertimento
è comunque assicurato: il Mimo, Mosca Cieca, Acqua Terra e Aria, Canestro, il Gioco dei
Nomi, il Gioco dei Contrari, sono solo alcuni di questi. Infine ci sono i giochi di abilità, molto
stimolanti per i bambini delle diverse età, che oltre a divertire agiscono positivamente sulla loro
creatività e sulla loro attenzione e capacità critica, scaturite da una divertente e sana competizione.
Poi ci sono i giochi di società, giochi in scatola come La Ruota della Fortuna, Monopoli, Risiko,
Forza Quattro, Indovina Chi, e tanti altri giochi storici; ci sono i giochi che si fanno con le carte,
giochi che prevedono espedienti e giochi di prestigio per indovinare le carte. Ma soprattutto ci sono
i giochi di memoria e apprendimento: ad esempio ai bimbi vengono fatti vedere degli oggetti in
ordine che poi, in base alla loro squadra, e dunque collaborando, dovranno riordinare in un tempo
inferiore alla squadra avversaria. Si possono usare vari espedienti formativi come il posizionare le
città su una cartina geografica, chi lo fa per prima e fin quando e lo fa in maniera corretta vince.
Abbiamo scelto di dedicare una pagina a parte, per la loro importanza e per il successo che
riscuotono dai bambini, i cosiddetti giochi gonfiabili. Segnaliamo un ottimo sito con altre numerose
idee e vari tipi di giochi per bambini suddivisi in vaste categorie e sezioni. Un altro sito con altre
idee ludiche e giochi per bambini.
STORIA DEL GIOCO E DEL GIOCATTOLO
Quando ci soffermiamo a guardare i nostri bambini mentre giocano, ci rendiamo conto
che a volte si divertono con passatempi semplici, che ci ricordano la nostra infanzia
oppure quella dei nostri genitori, e sorridendo ci viene da pensare quanto quei giochi
siano "vecchi come il mondo".Stiamo affermando una sacrosanta verità, perché le
origini del gioco e del giocattolo si perdono nella notte dei tempi.
L'età antica
Grazie agli importantissimi scavi archeologici e alle preziose fonti letterarie ed
artistiche siamo a venuti a conoscenza di giochi e di
giocattoli che il mondo antico, dai sumeri agli egizi, dai greci ai romani, ha inventato e
prodotto. Questo cospicuo ed affascinante materiale ritrovato ha permesso di aprire
uno squarcio sul mondo dei bambini nell'antichità: sorprendentemente scopriamo che i
bambini dell'antichità utilizzavano giochi, passatempi e giocattoli simili a quelli di
oggi, sia nella forma che nella sostanza, "creando, in tal modo, un senso di continuità,
un allegro girotondo in cui I millenni di storia si incontrano gioiosamente e quasi si
annullano" come ha affermato Marco Fittà, noto studioso del settore. (Fittà, Marco,
Giochi e giocattoli nell'antichità, Leonardo Arte, Milano, 1997, p.10)
E' molto bella l'immagine "dell'allegro girotondo" perché oltre ai millenni vengono
cancellati i confini e le distanze, le lingue e le
differenze etniche, i contesti storici di popolazioni vissute agli albori della storia, ma
che sembrano coetanee dei nostri figli. Tutto ciò è straordinario e ci spinge a cercare di
approfondire di più questo argomento.I bambini dell'antichità avevano a disposizione
numerose opportunità di gioco, come dondolarsi sull'altalena, saltare alla corda,
lanciare l'aquilone, giocare a rimbalzello, al tiro alla fune o cavalcare un bastone,
eccetera eccetera eccetera. Come ben vediamo, tutto ciò sembrerebbe rispecchiare la
realtà quotidiana di un qualsiasi parco giochi dei nostri giorni, ma con la differenza di
uno scarto temporale di millenni. Prendiamo ad esempio il gioco dei birilli: questo
gioco risale addirittura….. al IV millennio a.C.Di tutte le attività ludiche infantili
abbiamo dei precisi riferimenti artistici. Rimaniamo colpiti dalle molte gustose
raffigurazioni di bambini che giocano a moscacieca, a nascondino, mentre corrono o
si azzuffano tra di loro, oppure intenti al gioco delle noci o a quello degli astragali
(simili ai dadi), che troviamo nella scultura, nella pittura, nella ceramica, nelle
decorazioni delle tombe di tutte le civiltà antiche.
Ci soffermiamo soprattutto su due giochi, qui sopra menzionati, che furono molto in
voga sia in Grecia che a Roma: il gioco delle noci ed il gioco degli astragali.I due
passatempi, che permettevano molte varianti di gioco, presupponevano abilità e
concentrazione e venivano praticati dabambini di entrambi I sessi. Le noci avevano un
significato particolare: si diceva "non giochiamo più al gioco delle noci" per
indicarel'abbandono dell'infanzia per entrare nella vita adulta; invece, l'astragalo,
(inteso come ossicino del tarso su cui poggiano la tibia e il perone, in questo caso
veniva scelto quello delle pecore e di tutti gli ovini), usato come un dado, era
considerato quasi un simbolo dell'infanzia.I bambini avevano con gli adulti un
rapporto molto stretto e diretto: insieme a loro giocavano e costruivano I propri giochi,
ma arrivavano fino ad imitare le loro occupazioni simulando gare tra gladiatori, corse
del circo, oppure dispute tra giudici o lotte tra soldati.
Dopo aver considerato il gioco, passiamo ad occuparci degli strumenti di divertimento:
i giocattoli dell'antichità.I reperti archeologi ci permettono di affermare che i primi
veri e propri giocattoli riproducevano armi ed aratri (a simboleggiare le due attività
principali delle primitive popolazioni, cioè la guerra e l'agricoltura), oppure oggetti di
uso quotidiano, realizzati in miniatura ed in forme più rudimentali.Anche la bambola
può essere ritenuta uno dei primi giocattoli infantili; inizialmente ebbe un valore più
complesso di quello esclusivamente ludico, legato, cioè, alla sfera della religiosità
primitiva e alla fertilità femminile. La bambola intesa propriamente come giocattolo
viene fatta risalire, grosso modo, al 2000 a . c., nell'Egitto faraonico ed era realizzata
in diversi materiali come l'avorio, il legno e la terracotta. Le bambole simboleggiavano
l'infanzia delle bambine; l'atto di abbandonarle, donandole alle divinità, era sinonimo
di abbandono dell'infanzia per iniziare la vita adulta, che coincideva con una precoce
vita matrimoniale.Le scoperte archeologiche hanno portato in evidenza che in tutte le
civiltà antiche ricorrono costantemente alcuni tipi di giocattoli: tutti gli animali da
trainare, ritrovati in grandissima quantità nelle tombe dei bambini, I simboli della
tenera età come I sonagli o I poppatoi, le trottole, I preziosissimi rocchetti come lo yo yo, I carrettini a più ruote, I cerchi, le marionette e gli automi.
I giocattoli venivano regalati ai bambini in diverse occasioni: prima di tutto al
momento della nascita, quando veniva imposto il
nome al neonato (come era costume romano), durante le feste religiose (le Antesterie
in Grecia o i Saturnali a Roma), come ricompensa per I risultati scolastici, come
gratifica per qualche obbiettivo raggiunto, oppure come consolazione per un problema
di malattia. Sia in Grecia che a Roma esistevano attività specializzate per la
costruzione di giocattoli, come palle, trottole ed astragali, che venivano venduti nelle
agorà greche o nelle piccole fiere romane del giocattolo. Persino personaggi di grande
prestigio come I matematici Archimede o Archita si cimentarono nella creazione di
vari congegni per il gioco: in particolare, proprio Archita inventò I "crepitacula",
comunemente chiamati sonaglini.Ma il balocco possedeva anche un'altra valenza:
grazie soprattutto ai giochi, maschi e femmine imparavano a conoscere i propri ruoli.
Ci sono dei giochi che maschi e femmine facevano insieme, come giocare alla palla,
agli astragali e alla trottola, ma ce n'erano altri che segnavano proprio la distinzione
dei due sessi: alle bambine venivano dati gli utensili da cucina o le bambole con arredi
e corredi, mentre ai maschietti si regalavano cerchi, carrettini e soldatini in stagno
(conosciuti universalmente da romani, etruschi, greci ed egizi).
Il Medioevo
Il Medioevo non apportò nessun cambiamento rispetto ai secoli passati: i bambini
avevano sempre molte possibilità di gioco, si
divertivano a giocare con le biglie, con il cerchio e con I bastoni, si allenavano con la
mazza e la boccia di legno, come facevano gli adulti nei tornei cavallereschi, o
creavano giochi di abilità con la palla, imitando I saltimbanchi.In verità, nei primi
secoli del Medioevo, il giocattolo e la bambola vissero un periodo incerto: pochi sono
stati I rinvenimenti archeologici e scarse le notizie letterarie. Il vuoto, che
contraddistingue questi secoli, può essere spiegato dai lunghi periodi di invasioni
barbariche, che distrussero e condizionarono la vita delle popolazioni, portando
miseria sociale e povertà di commerci. Inoltre i giocattoli e le bambole erano costruiti
in casa con mezzi di fortuna, in forme rozze e con materiali talmente deperibili, da non
lasciare traccia dopo il loro temporaneo utilizzo. Le prime bambole medioevali che ci
sono pervenute risalgono non prima del 1200 - 1300.
I giocattoli dei periodi successivi sembrano essere il riflesso delle conoscenze tecniche
dell'epoca, come mulinelli ad alette, piccoli
mulini a vento, chiuse e forni: esistevano degli artigiani che realizzavano oggetti
appositamente creati per l'infanzia. Ma questa era una situazione molto privilegiava
che apparteneva solo ai bambini delle case aristocratiche, perché I bambini degli altri
ceti sociali, soprattutto quelli più miseri, realizzavano da soli I propri giocattoli,
utilizzando i pochi materiali a loro disposizione, spesso ciottoli, pezzi di legno, erba,
conchiglie e pezzi di stoffe che trovavano in casa.
A differenza del giocattolo dell'antichità, quello medioevale probabilmente non
presentava una precisa distinzione tra maschi e femmine: I bambini giocavano
indistintamente con la bambola o con la palla. Ma sicuramente aveva un'altra funzione,
veniva, cioè, utilizzato per influenzare il destino e la posizione sociale dei bambini: al
futuro prete l'altare in miniatura o piccoli oggetti liturgici, al militare I soldatini di
piombo o di terracotta oppure piccoli cannoni, spade di legno, archi con le frecce,
cavalli - bastone. Alle bambine, invece, che dovevano prepararsi alla futura vita
coniugale, venivano regalati fusi per filare, stoviglie ed arnesi per cucinare, ma
soprattutto bambole per sognare il ruolo di mamma.Il Rinascimento
Solo nel Rinascimento si realizza un vero salto di qualità per quanto riguardava il
giocattolo. Le prime fabbriche di bambole di cui si ha notizia compaiono nel XV°
secolo in Germania, a Norimberga, dove già dal finire del 1300 si erano formate
corporazioni di maestri artigiani specializzati nella fabbricazione del legno. In seguito
nel 1500 anche I Paesi Bassi cominciarono a produrre bambole in legno, a cui si
aggiunse alla fine del secolo la produzione francese in gesso e cartapesta. In
particolare fu creato un modello vestito molto raffinato e costoso, realizzato solo per I
reali e le classi aristocratiche, chiamato la "parisienne", perché fabbricato a Parigi.
Insieme con la bambola e al suo corredo vestiario, inizia anche una raffinata
produzione di piccoli oggetti: preziose stoviglie, lussuosi corredi, elaborate case.
Era nota da tempo l'importanza del gioco nello sviluppo psicofisico del bambino e i
più illustri pensatori affermavano il ruolo educativo del gioco infantile.Già nel 1500
Montaigne (1533 - 92) sosteneva che "i giochi dei fanciulli non sono giochi e bisogna
giudicarli come le loro azioni più serie". (Saggi, lib. 1°, cap.22).
Il seicento e il SettecentoNel 1600 il filosofo e pedagogo inglese John Locke (1632 1704) riteneva fondamentale per il bambino apprendere attraverso il gioco: la sua
concezione pedagogica risulta straordinariamente attuale. "Tutti i giochi e tutti gli
svaghi dei bambini debbono essere diretti a formare abitudini buone ed utili,
altrimenti saranno la causa di quelle cattive. Ogni cosa che I bambini fanno, in quella
tenera età lascia loro qualche impressione, e da essa ricevono una tendenza al bene o la
male; ed ogni cosa che abbia un'influenza di questo genere non dovrebbe essere
trascurata" (Pensieri sull'educazione, La nuova Italia, Firenze, 1992, pp. 177 178). L'apparire del libro di Locke nel 1693 creò certo una piccolissima breccia nelle
radicate convinzioni puritane in Inghilterra, ma il filosofo, sostenendo il valore
positivo del gioco, fu il primo ad incoraggiare la curiosità dei bambini, considerandola
un importante strumento di apprendimento.Meno di un secolo dopo, nel 1762, venne
pubblicato "l'Emilio di Jean Jacques Rousseau (1712 - 1778), nel quale venne
sottolineato un altro aspetto molto importante: il gioco come fonte di gioia, il migliore
degli stimoli per l'attività del bambino. Ma nonostante la straordinaria influenza della
sua opera, Rousseau non poteva sconfiggere da solo le convinzioni più conservatrici
sull'allevamento dei bambini e sul ruolo del gioco. Si facevano avanti nella società,
soprattutto inglese, le idee del Metodismo e dell'Anglicanesimo Evangelico, che
affermavano che la volontà dei bambini doveva essere fermata e, di conseguenza,
scoraggiato il gioco e proibiti I giocattoli.Al di là di queste radicate convinzioni, che
interessavano solo un settore della società settecentesca, gran parte della pedagogia
riteneva che il movimento e l'esercizio fisico fossero necessari per una crescita
armoniosa del corpo dei fanciulli, per cui ……. ecco I fanciulli divertirsi al salto della
corda, a moscacieca, a nascondino, al gioco della bandiera, a rincorrersi e così via ad
elencare una quantità di giochi e di divertimenti. In questa ricerca storica ci vengono in
aiuto preziose e numerosissime raffigurazioni artistiche che ci fanno conoscere meglio
come si divertivano i bambini dell'epoca.E' molto interessante soffermarci su un
aspetto molto curioso che riguarda la bambola del 1600 e del 1700; in quel periodo
storico la bambola ebbe anche una funzione diversa da quella giocosa, e cioè diventò
messaggera della moda parigina in tutte le corti reali o principesche o nelle case
dell'alta borghesia per fare conoscere le ultime novità in fatto di abbigliamento. Ma
verso la seconda metà del XVIII secolo avvenne un cambiamento, una inversione di
rotta verso una maggiore espansione della
fabbricazione dei giocattoli. La distribuzione avveniva ora attraverso diversi canali di
vendita: i venditori ambulanti che smerciavano gli articoli nelle fiere e nei mercati e le
nascenti botteghe specializzate che, oltre ai tradizionali giocattoli, incominciavano a
proporre oggetti per l'infanzia come giochi di carte, tombole, giochi dell'oca,
abbecedari, immagini a stampa con soggetti infantili.Questa svolta nella seconda metà
del secolo significava che gli adulti prestavano maggiore attenzione al mondo dei
bambini, dedicando loro più tempo e investendo in modo più cospicuo in materiale
didattico. Ma il Settecento deve essere ricordato come il secolo nel quale
incominciarono a fare la loro comparsa i giochi che derivavano dalle grandi
invenzioni del secolo, come le lanterne magiche, che utilizzavano le leggi dell'ottica
per proiettare immagini, e i sorprendenti ed ingegnosi giocattoli animati, che
sfruttavano le conoscenze delle leggi fisiche e I dinamismi della legge di gravità.Il
grande interesse del 1700 per tali congegni portò alla realizzazione delle prime
bambole meccaniche: infatti nel 1701 in Inghilterra, che era diventato produttore di
bambole soprattutto in cera, fu venduto un bambolotto che, grazie ad un dispositivo
interno, poteva girare gli occhi ed emettere vagiti. Inoltre nel 1737 a Parigi furono
costruite bambole semoventi e addirittura musicali Si dovrà aspettare quasi un secolo,
il 1823, per le bambole parlanti, e il 1826, per quelle che camminavano e aprivano e
chiudevano gli occhi. Si arrivò anche bambole che mandavano baci, che piangevano e
persino nuotavano.L'ottocento La pedagogia del 1800 è una pedagogia che esorta al
gioco: Friederich Frobel (1782 - 1852), educatore e pedagogista tedesco affermava che
"il gioco è la vera attività naturale del bambino", riconoscendone l'insostituibile valore
educativo". Inoltre sottolineava che " I giuochi dell'infanzia non sono da riguardarsi
come frivolezze, ma come cosa di molta importanza e di un profondo significato. Da
essi dipendono le future relazioni del fanciullo, in conformità alle sue speciali e
naturali disposizioni, col padre e col la madre, coi fratelli e sorelle, in generale colla
famiglia, colla società civile, colla natura e con Dio".
Nella società ottocentesca il giocattolo diventò sempre più importante; soprattutto in
Germania, Inghilterra e Francia nacquero fabbriche per la produzione in serie di
materiale ludico, che incominciò ad essere suddiviso a seconda dei ceti, delle età e del
sesso dei bambini. Vennero costruiti I primi giocattoli meccanici e si cominciò a
diffondere la prima produzione di massa, concepita come attività industriale.
Già nel 1793 il commerciante di giocattoli Bestelmeier di Norimberga aveva a
disposizione nei suoi cataloghi più di 12000 articoli (bambole, soldati, animali etc.), in
tutte le possibili varianti dalla più piccola alla più grande, dalla più economica alla più
raffinata.In una fabbrica tedesca tra il 1754 e il 1884 si produsse un miliardo di
bambole in porcellana, mentre in un solo anno, il 1893, a Sonneberg furono fabbricate
2 milioni di testine di bambole. L'industria del giocattolo visse la sua stagione d'oro
tra il 1850 e il 1914, un periodo segnato da grandi mutamenti storici, sociali
e culturali. Particolare successo riscossero I giocattoli in latta tra i bambini dell'epoca,
perché oltre alla precisione nella fattura e nella ricerca di eleganza nelle forme e nei
colori, riproducevano le grandi invenzioni avvenute nel campo della meccanica. Infatti
con questo materiale furono realizzati carrozze a cavallo, automobili, navi, trenini,
dotate di sofisticati meccanismi ed azionate dal vapore; inoltre furono creati con la
latta anche giochi meccanici che raffiguravano animali, clowns, acrobati o curiose
raffigurazioni di mestieri, dotati di movimenti automatici molto semplici. Uno
studioso ricorda in un suo saggio un gioco che riproduce un giocatore di biliardo che
colpisce con la stecca una pallina mandandola dentro a varie buche; con un semplice
meccanismo la pallina ritorna nella posizione centrale del tavolo (Cavalli, Giancarlo,
Giocattoli di latta, in catalogo della mostra "Il castello dei Balocchi", Allemandi
Editore, Torino, 2000, p. 21). L'industria del giocattolo incise in modo preponderante
sull'economia del paesi produttori, ma l'Italia iniziò tardi la produzione di balocchi: per
i giocattoli in legno la prima industria sembra essere nata ad Asiago nel 1885 ad opera
di Giovanni Lobbia, mentre la prima industria di giocattoli e di bambole è stata la
Furga di Canneto sull'Oglio (Mantova) fondata nel 1872 da Luigi Furga
Gomini.Proprio nel campo della produzione di bambole si assistette ad una produzione
enorme di esemplari, destinata sia al mercato europeo che americano, per potere
soddisfare una clientela in grande espansione, sempre più esigente e ormai viziata da
un continuo avvicendarsi di prodotti sempre nuovi.
Negli anni 20 e 30 del Novecento iniziarono e si svilupparono industrie del settore,
soprattutto tedesche, che proprio tra le due guerre raggiungono l'apice nella perfezione
della costruzione, nella qualità dei materiali impiegati e nella scelta dei soggetti.Le
fabbriche furono chiuse distrutte o adibite ad altri usi, le materie prime si esaurirono,
non ci furono più ordini o richieste di giochi. Lentamente, nella faticosa fase di
ricostruzione, cominciò a cambiare qualcosa: si iniziò, soprattutto, a fare uso di nuovi
materiali , come la celluloide e la plastica, che apportarono una vera rivoluzione nella
produzione di bambole e balocchi (Tosa, Marco, Le Bambole, Fabbri Rizzoli Grandi
Opere, Milano, 1993, p. 81). Ma poi è storia dei nostri giorni.
La pedagogia moderna
Le teorie pedagogiche di John Dewey (1859 - 1952), Sergej Hessen (1887 - 1950) e
soprattutto di Jean Piaget (1896) affermarono in maniera inequivocabile il ruolo
fondamentale del gioco nel processo di apprendimento e formazione del bambino; e di
conseguenza il giocattolo fu considerato uno strumento fondamentale, parte integrante
di questo processo.Proprio sulla base delle idee innovative di Dewey e di Maria
Montessori (1870 - 1952), nel 1899 nacque a Brooklyn il primo Children Museum
(Museo dei Bambini), cui seguì a breve distanza il Children Museum di Boston.
Questa rivoluzionaria sperimentazione fu dettata dalla consapevolezza che le
metodologie di apprendimento infantile divergevano nettamente da quelle degli adulti
e I bambini apprendevano più facilmente attraverso il gioco e la partecipazione attiva
in attività diverse da quelle tradizionali come leggere e scrivere. Il bambino imparava
giocando e sperimentando alcune realtà che rappresentano un continuo stimolo alla
creatività e all'immaginazione.Dalle prime esperienze di struttura educativo - museale
è stata fatta molta strada; attualmente solo negli Stati Uniti esistono 300 musei per
bambini finalizzati a tre attività di apprendimento: imparare facendo, imparare
esplorando, imparare toccando. Sono raggruppati sotto la definizione "Hands - on museums" e possiedono una loro associazione AYM (Association of Youth
Museums).Gli anni 70 hanno visto uno sviluppo straordinario di iniziative museali
rivolte ai bambini in Europa, ma in Italia solo nel dicembre 1998 è stato aperto a
Genova il primo Museo dei Bambini e sono in previsione le aperture di altri Musei a
Milano (che ha già organizzato tre mostre, ma non ha ancora una propria sede), Roma,
Siena e Napoli.Un altro aspetto da sottolineare è il progressivo interesse per la storia
del gioco e del giocattolo, che vede nascere iniziative, esposizione, mostre d'arte, con
il coinvolgimento attivo anche dei bambini, per fare conoscere come giocavano I
fanciulli di una volta (come avviene presso il Centro per la cultura ludica di Torino
oppure presso l'Accademia del gioco dimenticato a Milano).
Inoltre in questi anni sono stati aperti molti musei del giocattolo con diverse
specializzazioni, e questo ha permesso di registrare un
incremento considerevole del numero di appassionati e di collezionisti.
Elenco di Giochi all'aria aperta per bambini.
Gioco Acchiappino all'aperto.
Nel gioco Acchiappino, i bambini
Acqua, fuoco e fuocherello all'aperto.
Lo scopo di questo gioco all\'aperto è quello di far ritrovare ad un bambino un oggetto nascosto
guidandolo solo con le parole acqua, fuoco e fuocherello
Acqua, terra e cielo all'aperto. Il bambino che ha ricevuto la palla deve rilanciarla gridando il nome
di un animale o di un oggetto che sta nell\'ambiente chiamato.
Avvicinamento all'aperto.
Questo gioco si svolge all'aperto e generalmente si fa nei boschi. E' un gioco che coinvolge adulti e
bambini insieme.
Buldozzer all'aperto.
Anche questo è un gioco che si fa all'aperto. In questo gioco, infatti, si corre moltissimo.
Galletti all'aperto.
Questo gioco è individuale, infatti: si gioca uno contro uno.
Ghiacciolo all'aperto.
In questo gioco ci si muove molto, per questo è necessario giocare in spazi ampi.
Gioco del semaforo all'aperto.
Questo gioco si può fare all'aperto, ma anche in casa.
I quattro cantoni all'aperto.
E' un gioco classico, che si svolge in uno spazio di forma quadrata.
Il bruco all'aperto.
Questo gioco può svolgersi sia dentro che fuori.
Corsa coi sacchi all'aperto.
Questo è un gioco che si fa all'aperto, specialmente sulla sabbia o su un prato, perchè richiede del
movimento.
Corsa ai palloni all'aperto.
Questo gioco è molto divertente.
Il lupo mangia frutta all'aperto.
Questo gioco si fa in un luogo esterno.
La corsa a tre gambe all'aperto.
Un simpatico gioco che aiuta i bambini alla coordinazione.
La corsa nella galleria all'aperto.
Un gioco molto divertente, che stimola movimento e velocità.
Nascondino all'aperto.
Il gioco del nascondino è un gioco molto "famoso" tra i bambini, infatti qualsiasi fanciullo prova
almeno una volta questo tipo di gioco.
Palla alla corda all'aperto.
Questo gioco richiede un gran numero di giocatori.
Palla fissa all'aperto.
Questo gioco è molto divertente, ma allo stesso tempo è anche poco semplice.
Nel mio quadro c'è del rosso all'aperto.
Questo è un gioco a squadre.
Palla prigioniera all'aperto.
Questo gioco si svolge in un campo definito da un rettangolo grande e diviso a metà rispetto la
lunghezza. In fondo ad ogni parte del campo si disegna un rettangolo non tanto grande. Questi
rettangoli vengono chiamati "PRIGIONI", perchè vi stanno i giocatori della squadra avversaria che
vengono fatti prigionieri.
Passa e corri all'aperto.
Questo gioco ha bisogno della partecipazione di molti giocatori.
Pepite d'oro all'aperto.
Questo gioco si svolge all'esterno. E' necessario uno spazio molto ampio.
Tonni e pescatori all'aperto.Questo gioco si svolge generalmente all'aperto, perchè necessita di
molto movimento.
Scoppia i palloncini all'aperto.Questo è un gioco in cui i bambini devono mettere in atto le proprie
abilità.
Ruba bandiera all'aperto.
Questo gioco necessita di molto movimento.
Ruba bandiera figurata all'aperto.
Anche questo gioco, come la versione classica, ha bisogno di molto movimento.
Pipistrelli all'aperto.
In questo gioco non ci sono limiti di giocatori, anzi meglio se i bambini sono tanti. Inoltre si decide
un conduttore del gioco, che generalmente è rappresentato da un adulto. Questo gioco, poi, si svolge
preferibilmente in un bosco, o in un luogo dove possono esserci molti nascondigli.
Stregacomenda color all'aperto.
Questo gioco si svolge preferibilmente in un luogo esterno, proprio per il grande movimento.
Tiro alla fune all'aperto.E' preferibile fare questo gioco all'aperto, perchè richiede spazio per
l'azione.
Riempi il secchio all'aperto.
Questo gioco mette alla prova le abilità dei bambini.
Tocca tocca color all'aperto.
Questo gioco si può svolgere sia all'interno che all'esterno.
Spiaggia all'aperto.
Questo gioco si svolge in spiaggia, da uqi il suo nome.
Gioco dei Milli e dei Pulli all'aperto."Milli" e "Pulli" sono i soprannomi degli abitanti che vivono in
due villaggi vicini africani. Essi sono i migliori guerrieri delle proprie tribù. Questi guerrieri si
muovono per la foresta stranamente: infatti si sdraiano a terra con la pancia in giù, tengono le
gambe diritte e unite e si spostano sostenendosi sulle braccia tese, sembrano dei coccodrilli.
Gioco cielo e terra all'aperto.
Questo gioco molto vecchio mette alla prova le capacità di mira, equilibrio e soprattutto le abilità
dei bambini.
Passaggi da fermo all'aperto.
In questo gioco i bambini di una squadra devono evitare che la squadra avversaria riesca a prendere
la palla, ma chi ce l'ha non può correre.
Il gorilla nella gabbia all'aperto.
Questo è un gioco molto divertente, soprattutto per i bambini più piccoli, perché colui che provoca
il gorilla rischia di finire nella sua gabbia.
Il gioco del tiramolla all'aperto.
Questo è un gioco di forza, dove i bambini devono riuscire a sollevare il proprio avversario,
scontrandosi in un simpatico duello.
Il gioco del corridoio all'aperto.
Il corridoio è un corsa divertente, dove si deve avere sempre il possesso di palla per poter far
avanzare la propria squadra.
La palla rimbalza all'aperto.
In "La palla rimbalza" i bambini devono stare molto attenti a effettuare un buon lancio al momento
di passare la palla a un altro giocatore.
Il gioco dell'astragalo all'aperto.
Questo gioco deriva dai tempi dell'Impero Romano.
Operatore di Ludoteca
La qualifica professionale di Operatore di Ludoteca racchiude in sé un ampio spettro di
competenze, sia dal punto di vista teorico che più specificamente pratico-esperenziale.
Le competenze teoriche e pratiche spaziano in ambiti differenti e sono basilari sia per quanti
intendano intraprendere tale ruolo lavorativo che per quanti lavorano già nel settore ma senza una
formazione specifica.Da una parte, infatti, l'operatore di ludoteca deve avere competenze in ambito
psicopedagogico tali da poter programmare attività che siano adeguate al livello cognitivo,
espressivo e motorio delle diverse fasce di età dei bambini. Dall'altra, la professione di ludotecario
non può prescindere dalla conoscenza di quelle che sono le modalità di gestione di uno spazio per
bambini: da come condurre le attività di gruppo, a come proporre le attività, ai materiali da
utilizzare.Elemento sicuramente fondamentale è la capacità di lavorare in équipe; non è sempre
facile riuscire a coordinarsi o a coordinare un gruppo di lavoro, ma in tale ambito non solo è
strettamente necessario, ma anche produttivo. In questo senso il percorso formativo permette di
acquisire tecniche efficaci per la gestione di un gruppo di lavoro in un settore così specifico quale
quello della Ludoteca.Da un punto di vista più strettamente tecnico, l'operatore di ludoteca deve
avere conoscenze specifiche inerenti alle attività ludico-espressive; e, quindi, competenze relative ai
diversi ambiti di interesse: da quello espressivo, con tecniche di animazione teatrale e musicale, a
quello artistico, con tecniche specifiche sulle attività di pittura, di manipolazione, di costruzione; dal
ludico-motorio, con tecniche sulle modalità di conduzione dei vari giochi e delle attività
psicomotorie, a quello multimediale, con tecniche di utilizzo del computer e di internet.
Ma l'aspetto interessante è che quel sapere, saper fare e saper essere di cui si accennava in
precedenza non costituisce un bagaglio di conoscenze astratte, ma un insieme di abilità direttamente
spendibili nel mondo del lavoro; infatti, ciò che viene acquisita è soprattutto la modalità di utilizzare
tali competenze mettendole al servizio dei bambini; e qui entrano in gioco quelle capacità
relazionali e comunicative che sono alla base della figura del ludotecario; quindi largo spazio viene
dato anche alle modalità di approccio al bambino nel proporre le attività, nel gestire i gruppi, nel
rispettare i tempi del bambino stesso.
La figura professionale dell' OPERATORE DI LUDOTECA deve avere le seguenti conoscenze,
capacità, abilità, capacità relazionali ritenuti necessari per poter ricoprire il ruolo.
1. CONOSCENZE
l Conoscenze teoriche sugli aspetti psicopedagogici per attuare programmi ludico-didattici adeguati
alle diverse fasce di età .
l Conoscenze teoriche sulla metodologia che è alla base delle attività ludiche
l Conoscenza degli aspetti fiscali e legali per la realizzazione e la gestione di una Ludoteca
l Conoscenze specifiche sulla prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, in base al D. lgs. 626/94.
2. CAPACITÀ OPERATIVE E ABILITÀ PRATICHE
Abilità e competenze tecniche nei diversi ambiti di interesse:
l Artistico: competenze teorico-esperenziali relative ad attività di manipolazione, costruzione,
assemblaggio di materiali, attività con materiali di recupero, cartonaggio, lavorazione del legno, del
rame, della pasta di sale, della ceramica, della terracotta, del das, del gesso.
l Teatrale e musicale: competenze teorico-esperenziali relative alla costruzione e all'uso di burattini,
marionette, marottes, alle modalità di realizzazione di una sceneggiatura per bambini, alla creazione
ed utilizzo del teatro delle ombre, alle attività di drammatizzazione attraverso l'espressione corporea
e la musica. Acquisizione di abilità circensi, tecniche di clownerie e giocolerie e cenni di
propedeutica alla musica per l'acquisizione di competenze utili alla realizzazione di giochi sonori
per bambini.l Ludico-espressivo: competenze teorico-esperenziali relative alle tecniche di
animazione ludica. Giochi di conoscenza, giochi di gruppo, giochi tematici, bans e danze.
Approfondimento sui giochi di ruolo e sulle attività ed i giochi di socializzazione con gli
adolescenti.l Psicomotorio: competenze teorico-esperenziali relative alle attività psicomotorie
adeguate alle diverse fasce di età. Acquisizione di tecniche per lo svolgimento pratico di giochi ed
esercizi motori, attraverso l'utilizzo di materiali adeguati e della musica.
l Multimediale: competenze teorico-esperenziali relative ad attività multimediali: creazione di un
giornalino attraverso il computer, modalità d'uso di internet con i bambini, tecniche di gioco con
ausili multimediali. Acquisizione di abilità in ambito fotografico: le modalità d'uso della macchina
fotografica, sviluppo e stampa del B/N; come realizzare un fotoromanzo.
3. CAPACITÀ RELAZIONALI
Lavorare nel settore dell'infanzia significa anche aver acquisito una sensibilità ed una competenza
adeguata che permetta di: l Individuare e riconoscere i tempi e le modalità di comunicazione dei
bambini nelle diverse fasce di età considerate.
l Favorire la socializzazione e la cooperazione attraverso il gioco.
l Facilitare il lavoro di gruppo nel rispetto e nella valorizzazione delle singole individualità.
l Proporre le attività ludico-didattiche che siano appropriate alle competenze cognitive dei bambini.
È importante, inoltre, considerare che la pedagogia del gioco in un contesto come quello della
ludoteca considera centrale la figura dell'adulto nel sorreggere e arricchire la finzione infantile e
richiede all'educatore di mettersi in gioco riappropriandosi di parte della propria infanzia
dimenticata, individuando funzioni educative nuove.
ORGANIZZAZIONE E RUOLI
Coordinatore: ha la responsabilità del servizio. Coordina le attività e supervisiona la
programmazione. Gestisce lo staff, coordinando tempi e competenze professionali in funzione del
tipo di attività programmata e dell'utenza effettivamente presente. Ha il compito di promuovere il
servizio all'esterno curando i rapporti sia con l'Ente committente che con le altre agenzie educative.
Partecipa alle eventuali riunioni di rete presenti sul territorio. Il coordinatore cura anche l'aspetto
organizzativo e burocratico del servizio di ludoteca, accertandosi della stesura dei Diari di Bordo e
dell'Elenco presenze, oltre che del modulario riguardante le presenze degli operatori. Inoltre,
si occupa dell'organizzazione e della richiesta dei materiali per le attività.
Il coordinatore si occupa della compilazione delle schede di iscrizione e ha un rapporto diretto con i
genitori per conoscere meglio le situazioni dei singoli bambini, laddove sia necessario. Sia il vice-
coordinatore che il coordinatore possono mediare un eventuale colloquio con lo psicologo della
ludoteca. Inoltre, il coordinatore promuove le attività e le iniziative della ludoteca.
Periodicamente, il coordinatore incontra lo staff in riunione, sia per la programmazione che per
avere e dare riscontri sulle attività già svolte.
Vice-coordinatore: il vice-coordinatore gestisce il servizio di ludoteca prettamente "interno" in
assenza del coordinatore, coordinando tempi e competenze professionali in funzione del tipo di
attività programmata e dell'utenza effettivamente presente e occupandosi dell'aspetto organizzativo
e burocratico oltre che delle relazioni con i genitori. Il vice, inoltre si occupa della programmazione,
assieme al coordinatore.Esperto di laboratorio: l'esperto di laboratorio è una figura professionale
specifica, specializzata in una particolare attività, come teatro, espressione artistica, musica, ecc.
tale tipo di operatore organizza l'attività con modalità, tempi e ritmi strutturati. In genere, infatti,
l'esperto di laboratorio è presente in ludoteca con la sua spoecialità in giorni predeterminati.
L'esperto di laboratorio può essere coadiuvato nel suo lavoro da un operatore di ludoteca.
Operatore di ludoteca: l'operatore di ludoteca si occupa della gestione del gruppo di bambini o
ragazzi attraverso diverse attività da svolgersi nei vari laboratori. Le competenze tecniche
dell'operatore di ludoteca sono piuttosto ampie ma non necessariamente approfondite. È importante
notare che ogni operatore di ludoteca promuoverà il rapporto con i bambini in modo diverso a
seconda delle proprie caratteristiche di personalità.
La storia della favola
Percorriamo brevemente la storia della favola dalle origini ai giorni nostri.
La favola popolare è l’espressione di quel patrimonio di fantasia che si forma in ogni tipo di civiltà
spontaneamente, per un bisogno connaturato dell’uomo.
Tramandato dapprima oralmente, fu poi raccolto da amatori e da studiosi, e infine rielaborato dalla
vena individuale di narratori e favolisti, che vi aggiunsero elementi di invenzione personale. Spesso
l’esigenza della fantasia si innesta con la realtà dell’ambiente in cui la favola è nata: cosicché, oltre
a certi caratteri naturali comuni all’inventiva popolare (contrapposizione tra il buono e il cattivo, il
furbo e lo sciocco, il tiranno e la vittima; lieto fine a conclusione di una serie di più o meno intricate
avventure), non è difficile reperire nei tipi, nei nomi usati, nei costumi adombrati, le caratteristiche
che contraddistinguono il paese di origine.La favola ( in greco “muzos”, che si traduce
letteralmente anche col termine “mito” ) ha una sua evoluzione nel tempo, secondo l’evolversi del
popolo che la esprime. Raccolte famose appartengono alle tradizioni orientali, che, in tale forma,
trasmisero ammonimenti ricchi di antica saggezza o avventure ricche di storie e fatti straordinari, di
trovate e di imprevisti. Altre, quelle greche e romane, presentano elementi religiosi ( la nascita del
mondo o cosmologia, le storie degli dei, degli eroi e degli uomini) in cui possiamo ricercare la
trasfigurazione fantastica delle lotte dell’uomo contro la natura, del suo progredire verso la
liberazione dall’ignoranza e da atavici terrori: queste sono chiamate propriamente “miti”.Col
progredire della società si afferma anche l’esigenza di un tipo diverso di favola, più critica nei
riguardi dell’uomo e della società stessa : nasce così la favola esopica che, assumendo come
protagonisti gli animali, intende attraverso di essi, rappresentare tipi umani ben individualizzati: il
prepotente, l’insaziabile, il furbo, lo sciocco, il vanitoso, il superbo, ecc.Tale genere favolistico è
quello che ha avuto maggiore fortuna e ha prodotto un più grande numero di imitatori; infatti, per
quanto il progresso trasformi l’aspetto e l’organizzazione della società e il costume dell’uomo,
eterni sono gli istinti e i vizi dell’indole umana e, fortunatamente, di pari passo si mantiene viva
l’esigenza di condannarne gli inganni, le passioni e i difetti. La favola di Esopo fu portata a Roma
da Fedro e da lui rinnovata nella lingua e nello spirito; risorse nel Medioevo in Francia, quando nel
sec. XI la materia esopica fu raccolta da alcuni autori francesi che collaborarono a compilare il
Roman de Renart (Romanzo della volpe ), che narra le avventure della volpe e del lupo. In esso
sono raccontate con vena copiosa ed arguta le avventure della furba volpe, che riesce sempre, con
imprevedibili e spassose trovate, a prendersi gioco di Ysenguin, il lupo.Il Quattrocento amò poco la
favola moralizzante, che invece fu rinnovata nel Cinquecento ( ricordiamo in Italia il Firenzuola e
A. F. Dini ).L'ETA' BAROCCA:L’età barocca, in Italia , Spagna, Germania, trascurò la favola,
anche se coltivò la fiaba ( basti ricordare in Italia Lo cunto de li cunti di G. B. Basile); invece
proprio allora in Francia Jean de La Fontaine pubblicò, a partire dal 1668, le sue stupende Fables,
ricche di invenzioni e di umori, destinate ad avere tanto impulso nella favolistica posteriore. Nel
Seicento e nel Settecento i filosofi si divertirono a volte a travestire da favole i loro alti concetti
sull’uomo e sulla società.Il Settecento, secolo dell’Illuminismo e dell’educazione, fu l’età aurea
della favola, la cui teoria fu allora formulata dal Lessing (1759).Fra gli italiani ricordiamo A.
Bertola, autore di un Saggio sopra le favole ( 1788 ), L. Pignotti, G. B. Roberti, ecc.I romantici, che
pur predilessero la fiaba, respinsero la favola come troppo didascalica e poco ingenua.Ai nostri
giorni una grandiosa epopea animalesca è costituita dai Libri della jungla di R. Kipling (1894-95),
che però sono altra cosa dalla favola e dalla fiaba, mentre alla tradizione favolistica si riallaccia, a
suo modo, il poeta romanesco Trilussa.
LA FAVOLA DI OGGI:Nei testi più recenti, soprattutto nelle favole del nostro secolo, gli autori
valorizzano con maggiore frequenza i comportamenti che si differenziano da quelli della maggior
parte delle persone ( gli atteggiamenti non conformistici ) e spiegano anche che non sempre la verità
e la giustizia trionfano, offrendo in tal modo un’immagine poco ottimistica della società, ma anche
più veritiera ed educativa, con intenti pedagogici.Le differenze fra le favole di ieri e di oggi sono
notevoli: in queste ultime, tra l’altro, i personaggi e i luoghi vengono descritti in modo dettagliato e
la storia risulta più articolata.Un esempio di scrittura di favole contemporanee di grande successo e
diffusione sono quelle di Gianni Rodari, dove lo scrittore, non solo immagina di raccontare al
telefono le sue storie, ma modifica anche la morale. Per esempio, nella favola “Il topo dei fumetti”
il topo dei fumetti farà amicizia con un gatto invece che con gli altri topi che non ne capiscono il
linguaggio.La favola, quindi , contrariamente a quello che i più credono, non è un testo semplice né
“ da bambini “, poiché essa richiede la comprensione di diversi livello di significato (la storia, le
qualità di cui gli animali sono simbolo, la morale).Il nostro tempo non ha perduto il gusto della
favola, ma vi ha inserito una più acuta carica critica e simbolica e moralistica, oppure ha fatto
oggetto di studio tale genere letterario, attraverso le ricerche, le raccolte e le interpretazioni del
patrimonio favolistico popolare. Le allusioni politiche, la satira della società attuale si affacciano
attraverso la favola moderna, che continua a perseguire anche oggi lo scopo per cui è nata:
ammonire divertendo.
Giocare con un Bambino Difficile
Molte persone pensano che "giocare è giocare" e che non ci sia niente sul gioco che un bambino
debba imparare. Ma tutti i bambini passano attraverso delle fasi nello sviluppo delle abilità di gioco
che vanno dal giocare da soli con semplici giocattoli, al giocare insieme ad altri bambini. I bambini
con tendenze autistiche hanno molta difficoltà ad imparare a giocare. Infatti di solito è più facile per
un bambino autistico arrivare a lavorare che non a giocare con successo.
Il Gioco Sociale Precoce
1) Il primo tipo di gioco del lattante sono i giochi da bebè viso a viso. Giochi come "fare il cucù"
appartengono a questa categoria. I bambini più difficili spesso hanno delle difficoltà con i giochi
che implicano interazioni sociali. Essi hanno più successo in questi giochi se c'è una componente
fisica, come il solletico, e se voi rendete il gioco molto familiare ripetendolo nello stesso modo ogni
volta che lo fate. Un esempio di un gioco sociale ripetitivo potrebbe essere di dire lentamente
"1,2,3" avvicinandovi al bambino e poi iniziare a fargli solletico quando arrivate al numero tre.
Dopo molte ripetizioni al bambino diventerà familiare questa routine. Egli inizierà ad anticipare
quello che voi state per fare e potrà forse cominciare a fare alcune parti della routine con voi, come
contare con voi, o prendere le vostre mani per fare il solletico.2) Un altro tipo di gioco sociale è
l'imitazione. I genitori di solito imitano i bambini piccoli come forma di gioco precoce e di
iterazione. Alcuni bambini amano molto essere imitati e questo tipo di gioco può essere meno
complicato socialmente per i bambini con tendenze autistiche. Ricordate che in questo tipo di gioco
voi state imitando il bambino invece di chedere a lui di imitare voi. Questo tipo di imitazione può
essere più significativo per il bambino se voi usate due giocattoli identici e imitate le sue azioni con
gli oggetti piuttosto che imitare solo i movimenti del corpo. I bambini non autistici di solito
sviluppano prima le abilità di gioco sociale e poi imparano a giocare con i giocattoli. L'ordine di
questa sequenza è dovuto al fatto che generalmente lo sviluppo sociale progredisce più rapidamente
dello sviluppo motorio. I bambini autistici spesso sviluppano le abilità di gioco in un ordine inverso
perchè, in confronto alle abilità sociali, le abilità motorie sono di solito un punto di forza. Pertanto i
bambini autistici di solito imparano il gioco con i giocattoli prima del gioco sociale.
Il Gioco con i Giocattoli
3) La prima fase di questo gioco è di imparare ad usare i giocattoli utilizzando il principio di
"causa - effetto". Questi giocattoli creano un effetto osservabile quando un bambino compie una
azione specifica. L'azione può essere molto semplice, come "scuotere un sonaglio - provocare un
rumore", o può essere più complicata, come far schiacciare un bottone di quei giocattoli che
saltano fuori da una scatola. Questo tipo di giocattolo insegna ai bambini che le loro azioni possono
provocare degli specifici eventi osservabili. I bambini saranno più interessati ai giocattoli quando
impareranno che con i giocattoli si possono fare cose divertenti. Questa esperienza della relazione
di causa-effetto è un concetto importante anche per altri tipi di apprendimento.I giocattoli sono più
facili da usare se il loro effetto è molto evidente. I giocattoli facili da manipolare per il bambino
renderanno più possibile la riuscita del gioco. Per esempio, se i movimenti fini sono difficili per il
vostro bambino, scegliete un giocattolo che richieda movimenti alla sua portata, come premere un
grosso pulsante. I giocattoli saranno più motivanti se vi accertate che la relazione del giocattolo è
piacevole per il bambino. Per esempio, se al bambino piace la musica, trovate un gioco che suona
una canzone quando si preme un pulsante.Se il bambino ha difficoltà ad imparare ad usare un
giocattolo potete fargli una dimostrazione a più riprese, giocando con il giocattolo e mostrandogli
quello che fa. Potete anche accompagnare la mano del bambino in modo che egli compia il
movimento corretto. Questo aiuterà il bambino ad imparare quali movimenti sono più importanti
quando giocano con quel giocattolo.4) La tappa successiva del gioco con i giocattoli è imparare ad
usare giocattoli che non hanno un effetto ovvio o uno scopo chiaro. Questo tipo di gioco è più
difficile perchè richiede al bambino di decidere che cosa il giocattolo dovrebbe fare invece di
effettuare una azione dettata dalla struttura stessa del giocattolo. Quando insegnate al bambino ad
usare questo tipo di giocattolo è importante usare giocattoli che sono interessanti per il bambino.
Dato che il gioco è difficile da imparare per i bambini con tendenze autistiche, usare materiali
motivanti iinteresserà di più il vostro bambino al gioco.Esempi di giocattoli semplici che non
utilizzano il sistema "causa - effetto" sono le macchinine e i cubi. Questi giocattoli hanno scopi
piuttosto ovvi dal nostro punto di vista, ma i bambini autistici possono avere difficoltà a vedere lo
scopo di questo tipo di giocattolo. Quando non capiscono lo scopo, essi creeranno un loro uso
personale di questi giocattoli (metterli in fila, sbatterli per terra). Va bene che il bambino usi i
giocattoli in un modo che ha senso per lui, come mettere in fila i giocattoli. Non c'è bisogno che
impediate al bambino di fare un gioco ripetitivo. Invece, considerate queste attività come un mezzo
per offrire al bambino una varietà maggiore di cose da fare con i giocattoli.Prima di insegnare
qualsiasi abilità di gioco, dovete essere sicuri che il bambino abbia le abilità motorie per giocare
con quel giocattolo. Se il bambino non ha ancora sviluppato una motricità fine sufficientemente
precisa per sovrapporre i cubi, allora sarà frustrante per tutti e due se voi cercate di insegnargli a
costruire una torre con i cubi. Scegliete quindi dei giocattoli che siano interessanti e facili da
manipolare.I seguenti sono due esempi di come usare una struttura e indicazioni visive per aiutare
il bambino ad imparare a giocare con i giocattoli.A) Le macchinine : per rendere più chiaro lo
scopo tipico del giocattolo, aggiungete delle indicazioni visive. Per esempio, se state insegnando al
bambino a giocare con le macchinine, fate una semplice strada con un pezzo di cartone o con un
pezzo della pista per le macchinine. La strada deve avere un inizio evidente, come un disegno della
macchinina, ed una fine evidente, come una scatola dentro cui la macchina scompare. Mostrate al
vostro bambino che la macchina parte all'inizio del percorso, va fino alla fine e che si muove
correndo sulla strada. Potete riprodurre il rumore della macchina per insegnare al bambino un altro
aspetto delle macchinine che gli altri bambini utilizzano naturalmente.Quando il bambino è capace
di imitare il movimento della macchina su una strada semplice, potete usare delle strade più
complicate con delle curve. Quando il bambino utilizzerà strade più difficili, potrete mettere lungo
il percorso degli elementi di arredo, ad esempio una casa o una stazione di servizio ed insegnare al
bambino a fermarsi in questi posti. Potrete anche fare delle strade con più possibilità così il
bambino potrà scegliere quale strada seguire. Mentre gli insegnate, rendete il gioco sempre più
complesso dando al bambino più scelte ma sempre fornirgli la struttura che rende il gioco più
significativo per il bimbo. Alla fine potete forse fare a meno della strada mettendo solo gli arredi sul
pavimento perché il bimbo "guidi" la macchinina dall'uno all'altro. Poi il bambino può imparare a
creare le proprie strade, mettendo a posto lui stesso gli arredi. Tenete sempre presente che la
struttura che date al bambino offre più senso ai giocattoli. Se il bambino diventa meno interessato
nei giocattoli quando voi togliete le strade e gli elementi di arredo, questo può voler dire che il
bambino ha ancora bisogno di una certa strutturazione.B) I cubi : potete seguire una sequenza
simile quando gli insegnate a giocare con i cubi. Potete usate dei cubi grandi più facili da
manipolare per il bambino. La prima cosa che molti bambini fanno con i cubi è di metterli in fila.
Potete iniziare ad insegnare facendo vedere che si possono fare altre cose con i cubi. Potete fargli
vedere come si impilano mostrandogli come mettere un cubo sopra all'altro. Iniziate con torri molto
basse. Può esserci bisogno di qualche supporto fisico come un tubo trasparente dentro cui il
bambino possa mettere i cubi. Così lui può vedere che i cubi vanno uno sopra all'altro. Questo tipo
di struttura fisica insegna al bambino un nuovo modo di giocare con i cubi, ma lo fa in un modo che
gli rende facile riuscire perché è impossibile farli cadere. A volte è difficile giocare con i cubi
perché ce ne sono troppi. Il bambino può essere sopraffatto dal numero di cubi che ci sono in giro.
Sarà più facile per il bambino porre attenzione a quello che viene fatto con i cubi se tutti i cubi
eccedenti sono raccolti in una scatola o se voi date al bambino un cubo per volta. Se il bambino sa
riempire un tubo con i cubi, allora potete provare ad incollare un cubo su un pezzo di cartone per
avere una base stabile per costruirci sopra. Può anche essere utile per il bambino vedere voi
costruire una torre. Questo è un compito che richiede capacità di imitazione, quindi più il bambino
sviluppa abilità di imitazione, più sarà facile insegnargli questo tipo di gioco. Quando il bambino sa
imitare una torre, potete iniziare a costruire altre strutture semplici, come due torri una vicino
all'altra. Se il bambino diventa molto bravo ad imitarvi, potete provare mostrandogli un modello di
una struttura che è stata già costruita e vedere se lui può imitarla solo guardando il prodotto finito.
Se il bambino ha difficoltà con l'imitazione, potete dargli altri suggerimenti visivi per dimostrare
dove vanno i cubi. Per esempio, potete disegnare uno schema di costruzione con cubi su un pezzo di
cartone, in modo che ci sia un quadrato per ogni cubo. Poi il bambino può abbinare i cubi ai
quadrati, appoggiandoli sul cartone. Come la strada, fornire una griglia per abbinare, è una
struttura che aiuterà il bambino a giocare. Quando il bambino sa costruire alcune semplici strutture
con i cubi voi potete mostrargli due modelli o due disegni per abbinare e lasciare scegliere al
bambino quella che vuole completare. Quando il bambino ha l'idea che può scegliere che cosa fare
voi potete aumentare il numero di modelli tra i quali scegliere .La tappa seguente potrebbe essere di
insegnare al bambino ad aggiungere delle cose di sua iniziativa. Per esempio, sarà più facile per il
bambino abbinare delle immagini che hanno lo stesso colore e dimensione dei suoi cubi. Dopo un
po' potete fare i vostri modelli con cubi di un solo colore e dare al bambino dei cubi con vari colori
diversi così lui comincia a sviluppare l'idea che le strutture non devono essere esattamente
identiche. Mentre state insegnando, dovete trovare un equilibrio tra il fare le cose sempre nello
stesso modo affinchè lui possa acquisire molta pratica e l'introdurre delle variazioni affinchè il
bambino non rimanga fermo sull'idea che le cose debbano essere sempre uguali. L'obiettivo finale
con il gioco è che il bambino prenda l'iniziativa di fare quello che vuole con i giocattoli. Appena il
bambino ha sviluppato alcune abilità di base mettete delle scelte nel vostro tempo di gioco. Se il
bambino sa scegliere un modello e certi colori da solo, allora iniziate a dargli un contenitore con
alcuni cubi ma senza modello e guardate cosa fa. Di nuovo, il bambino avrà bisogno della struttura
per aiutare il gioco, quindi non toglietegli il vostro aiuto tutto in una volta. Per esempio, potete dare
al bambino più scelte su cosa costruire ma dargli ancora un numero limitato di cubi.5) II livello
successivo di gioco è imparare a mettere insieme due diversi tipi di giocattoli nella stessa
attività. Ad esempio si potrebbe mettere una persona in una macchina giocattolo e guidare la
macchina. Oppure mettere a letto una bambola e coprirla con una copertina. Questo è un gradino
iniziale verso il gioco di "far fìnta " ma non richiede abilità di immaginazione più sofisticate perché
i giocattoli sono usati nel modo in cui vengono usati abitualmente. Per esempio, se voi prendete un
bastoncino e "fate finta" che sia una persona e lo mettete dentro una macchina, allora voi usereste
un oggetto per rappresentare qualcosa che non è. Questo tipo di gioco richiede più abilità di
immaginazione. Se voi usate un bambolotto o una figurina, allora il gioco è più chiaro visivamente
e richiede meno immaginazione.Iniziate usando modelli visivi, limitando il numero di oggetti o di
personaggi, incoraggiando il bambino ad imitare, e usando dei suggerimenti visivi per aiutare il
bambino ad imparare questa abilità. Gli stimoli visivi spesso richiedono della creatività da parte
vostra dato che di solito non sono necessari nel gioco dei bambini non autistici. Riprendendo
l'esempio della strada, potete aggiungere il suggerimento visivo di mettere la persona giocattolo in
una delle fermate che già il bambino usa. Potete anche mettere la figura di un personaggio all'inizio
della strada quando avete già messo la figura della macchina. Alla fine della strada mettete una casa
vicino al garage così che la persona va nella casa quando la macchina va nel garage. Questo è un
ricordo visivo di una routine che è familiare: entrare nella macchina e andare a casa.Potete usare dei
suggerimenti simili nel gioco delle bambole. Per esempio, sarebbe utile usare due bambole e due
lettini. Una bambola potrebbe già essere nel suo lettino così è più chiaro cosa fare con la seconda
bambola. Usare giocattoli che fisicamente "appaiono giusti" al bambino farà avere più successo al
gioco. Per esempio, usare un letto della misura giusta per la bambola renderà più facile vedere che è
lì che va la bambola. Oppure usare delle figure che sono della misura giusta per entrare nella
macchina renderà più facile vedere che la figura deve andare a guidare la macchina.Man mano che
il bambino riesce in queste semplici routines, introducete altre fasi nella stessa routine. Per la
macchina potrebbe significare mettere diverse persone in un autobus invece che una sola persona in
una macchina. O potete fare che la persona si ferma alla pompa di benzina mentre va a casa. Questo
è più facile se avete una stazione di servizio giocattolo con l'erogatore di benzina . Con le bambole
potreste introdurre il gesto di baciare la bambola e poi di metterla a letto, oppure spazzolare i capelli
della bambola prima di metterla a letto. Anche in questo gioco usate oggetti che sono impiegati
nella vita quotidiana così è chiaro al bambino a che cosa servono gli oggetti.Molti altri giocattoli
possono essere adattati in modo che siano più chiari visivamente. Le scatole con le forme possono
essere più chiare visivamente se voi contornate ogni foro con lo stesso colore del cubo che va
infilato dentro quel foro. Se al bambino piacciono gli animali voi potete creare un recinto, una stalla
ed un percorso recintato che va dal recinto alla stalla. Questo rende chiaro al bambino una azione
che lui può fare con gli animali ( altri esempi : i dinosauri possono camminare da una caverna
all'altra; un coniglio di pelouche può percorrere una strada saltellando, fermarsi per mangiare una
carota, e poi saltare in una tana).6) Quando il bambino ha imparato a giocare con diversi giocattoli
potete essere sorpresi per il fatto che non tira fuori spontaneamente i giocattoli per
giocare.Questo può succedere anche se il bambino ama giocare quando voi prendete i giocattoli. E'
spesso difficile per i bambini autistici sapere come iniziare una attività. Voi potete aiutarlo a
superare questa difficoltà dando al bambino un elenco di giocattoli con cui giocare. Per esempio,
voi potreste mettere tre figure in fila sopra le scatole dei giocattoli del bambino. La prima potrebbe
essere una figura di macchine, la seconda una figura di cubi, e la terza una figura di un libro che gli
piace. Tenete i materiali che servono al bambino per ogni tipo di gioco in contenitori separati così
lui non deve organizzare il materiale prima di iniziare.
Il Gioco con i Coetanei
7) Quando il vostro bambino padroneggerà diversi tipi di gioco potrete iniziare a introdurre altri
bambini nel suo gioco. Il bambino riuscirà meglio se gli altri bambini vengono inclusi
gradatamente. Come per i nuovi elementi del gioco, gli altri bambini dovranno essere introdotti a
tappe successive. Inizialmente i bambini giocano semplicemente nella stessa stanza. Essi non
giocano con gli stessi giocattoli e non interagiscono. Essi semplicemente giocano in prossimità
l'uno dell'altro. I bambini autistici possono aver bisogno di più tempo in questa fase dei bambini
non autistici perché la presenza degli altri bambini può essere per loro fonte di distrazione o di
irritazione.8) II tipo successivo di gioco con i coetanei è giocare vicino con gli stessi materiali. Per
esempio, due bambini giocano entrambi con i lego, ma non condividono i pezzi e non costruiscono
le stesse cose. Alcune attività che sono particolarmente adatte per questo tipo di gioco sono le
sabbiere, i tavoli ad acqua, una scatola piena di giocattoli simili, come ad esempio macchine, o
dipingere sullo stesso pannello murale.9) Una volta che i bambini usano lo stesso materiale
contemporaneamente, essi possono cominciare a condividere i materiali ma continuare a giocare
fianco a fianco. Per esempio, i lego possono essere in un solo contenitore dal quale ogni bambino
prende i suoi pezzi. Sebbene il bambino sta giocando vicino o anche con un coetaneo non autistico,
può avere ancora bisogno.di usare le strutture che ha imparato nel gioco individuale. Per esempio, i
due bambini stanno usando entrambi i lego ma il vostro bambino magari sta costruendo qualcosa
abbinando i pezzi ad una immagine, mentre l'altro bambino sta giocando senza una figura come
guida visiva.10) Quando i bambini sanno condividere i materiali essi possono essere pronti a
giocare insieme. Quando voi iniziate questa fase con un bambino autistico è spesso utile usare un
bimbo più grande che ha più probabilità di essere paziente. Di nuovo, è meglio introdurre questo
cambiamento nel contesto di una attività che il vostro bambino fa già bene. Per esempio, se al
bambino piace e gli riesce bene giocare con i cubi, questa potrebbe essere una buona attività durante
la quale coinvolgere un altro bambino. Di nuovo, se il vostro bambino usa certe strutture come i
percorsi recintati per giocare con gli animali, dovrebbe continuare ad usare queste strutture. E'
probabile che la maggior parte dei coetanei non obbietti a queste strutture e possa anche trovare
modi più complessi per inserirle nel gioco.Dei suggerimenti visivi possono essere usati per
insegnare altre abilità di gioco come il fare a turno. Per esempio, se due bambini stanno giocando
con i cubi insieme, i cubi possono essere in un contenitore e i bambini possono prenderli a turno
passandosi il contenitore l'un l'altro.11) Tutti i bambini iniziano a giocare con giochi di società
tentando giochi molto semplici. Alcuni giochi di società possono aver bisogno di essere
ulteriormente semplificati per i bambini autistici. I bambini autistici hanno bisogno di giochi di
società semplici perché le richieste sociali di giocare un gioco sono così importanti che riusciranno
e si divertiranno di più se sarà loro molto facile padroneggiare i meccanismi del gioco. Per esempio,
si possono divertire al gioco "Memory" usato come un gioco di accoppiamento con tutte le carte
scoperte : ogni bambino deve prendere a turno due figure uguali da mettere insieme. Il gioco
"UNO" può essere giocato accoppiando semplicemente i colori senza preoccuparsi di abbinare i
numeri o di seguire le altre istruzioni. I giochi da tavolo ( come il Gioco dell'Oca ) possono essere
giocati senza dadi : ogni giocatore si sposta dello stesso numero di spazi ogni volta. Di nuovo questi
giochi semplificati spesso funzionano meglio con bambini più grandi che capiscono che non è
necessario vincere sempre.12) Coinvolgere i compagni nel gioco dei bambini autistici non sempre
ha portato a miglioramenti significativi nelle abilità sociali. L'introduzione progressiva di altri
bambini aiuterà ad assicurarsi che il bambino autistico possa avere successo in esperienze di
interazioni sociali. Se il bambino autistico si sente bene durante il gioco, anche al bambino non
autistico piacerà di più giocare. I compagni non autistici sono spesso utili insegnanti di abilità
sociali ma, come ogni insegnante, essi hanno bisogno di informazioni sui loro compagni autistici. Si
possono dare semplici istruzioni ai compagni per aiutarli a capire perché i bambini autistici si
comportano in quel modo. E' particolarmente utile insegnare ai compagni che i bambini autistici
non capiscono sempre bene le parole e che essi possono aver •bisogno di sforzi maggiori per restare
coinvolti in una attività sociale.
Cose da Ricordare
1) L'aspetto più difficile nell' insegnare il gioco, l'imitazione, e la comunicazione è la comprensione
dei concetti e di quello che è in gioco in queste aree di sviluppo.I bambini autistici non acquisiscono
in maniera innata il significato o l'importanza di tutte queste abilità.Questo è il motivo per cui è
importante cominciare ad un livello in cui il vostro bambino possa provare il più possibile
l'esperienza di riuscire. Se il bambino non riesce nelle attività che provate, o non è capace di
completarle da solo, può essere necessario tentare una attività più semplice. Questo non deve essere
considerato un passo indietro. I bambini autistici possono essere molto altalenanti nella capacità di
mettere in atto le loro competenze. Il vostro bambino può capace di comunicare con singole parole
nei suoi giorni migliori ma può aver bisogno di usare le immagini in altri giorni. Oppure il bambino
può essere capace di costruire delle torri con suo fratello alcune volte, ma in altri momenti può
riuscire solo se gioca da solo. Rassicurarvi che il bambino acquisisce delle abilità ad ogni livello
può significare che il progresso sarà lento, ma questo approccio avrà più possibilità di garantire che
quello che il bambino impara è per lui significativo e utile.2) Ci sono in realtà molti tipi di sviluppo
che possono essere rivisti in questo modo passo dopo passo. Per esempio, lo sviluppo sociale, come
il pensiero non verbale, l'imitazione, la comunicazione, e le abilità di gioco emergono in una
sequenza di fasi evolutive. Nelle fasi precoci dello sviluppo, tuttavia, molti tipi di abilità sono
collegati. Il miglioramento nelle abilità di gioco e nella comunicazione promuoverà lo sviluppo
sociale. Il miglioramento nel pensiero non verbale aiuterà il vostro bambino a l'uso dei giocattoli.
Ricordare di enfatizzare i punti di forza e gli interessi del bambino in tutti gli ambiti è importante
perché lo sviluppo delle sue aree più forti promuoverà lo sviluppo nelle aree più deboli.3) Man
mano che il bambino attraversa ogni fase di sviluppo e intraprende attività più complicate,
ricordatevi di fare in modo che ogni passo avanti sia un piccolo passo. Cambiate ogni attività poco
per volta. Per esempio, se il bambino sa comunicare con successo riguardo al cibo usando le figure,
voi potete desiderare che il bambino inizi ad usare le parole ed inizi a comunicare riguardo ad altri
argomenti. Questo provocherebbe probabilmente troppi cambiamenti in una volta e porterebbe a
delle frustrazioni. Scegliete di insegnare solo una cosa per volta. Per esempio, introducete una
varietà maggiore di figure da usare per comunicare ma aspettate che padroneggi la comunicazione
con le immagini prima di insegnargli un nuovo tipo di comunicazione come il linguaggio.4)
Ricordate che le abilità visive sono di solito un punto di forza per i bambini autistici. Può essere
necessario molto lavoro e molta creatività per imparare ad usare le tecniche visive. Tuttavia,
enfatizzare questo tipo di apprendimento ha buone probabilità di accrescere l'abilità del vostro
bambino di imparare e di capire a tutti i livelli di sviluppo.