Relazione sulla performance 2016 Previdenza

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Relazione sulla performance 2016 Previdenza
CREDIT SUISSE PRIVILEGIA Fondazione di previdenza 3° pilastro
Relazione sulla performance 2016
Previdenza privata 3° pilastro
Rapporto annuale 2016 retrospettiva
L’anno borsistico appena trascorso
è stato segnato da due eventi: la
Brexit e l’elezione di Donald Trump
alla presidenza degli Stati Uniti. Per
comprenderne l’effetto sulle attese
per il futuro di molti investitori
basta osservare l’andamento dei
tassi d’interesse dei titoli di Stato
USA a 10 anni, che hanno raggiunto un minimo storico dell’1,35%
immediatamente dopo il voto sulla
Brexit per poi risalire al 2,6% dopo
le elezioni presidenziali americane.
Nella maggior parte dei paesi
industrializzati l’aumento dei tassi
d’interesse ha penalizzato i proventi delle obbligazioni a reddito fisso,
mentre i mercati azionari nel 2016
hanno perlopiù conseguito rendimenti positivi.
L’inizio del 1° trimestre 2016 è stato caratterizzato da forti turbolenze sui mercati
finanziari. Dubbi circa la sostenibilità della crescita economica mondiale, la pressione
sulle banche europee, i bassi prezzi del petrolio e i dati deboli provenienti dalla Cina
hanno innescato un forte movimento al ribasso dei mercati azionari e delle obbligazioni
a rischio elevato.
Nel 1° trimestre 2016, nonostante la solidità dell’andamento della congiuntura e
dei dati del mercato del lavoro, la banca centrale statunitense Fed ha deciso di non
proseguire con il ciclo di aumento dei tassi avviato nel dicembre 2015. La decisione
è stata motivata prevalentemente con il mancato raggiungimento dell’obiettivo di
inflazione del 2%. A marzo la Banca centrale europea ha ampliato il suo programma
di acquisto di obbligazioni di altri 20 miliardi di euro mensili, portandolo a 80 miliardi di
euro e spingendo il tasso sui depositi ancora più in territorio negativo. Nel corso del
trimestre azioni, obbligazioni e materie prime hanno fatto segnare una netta ripresa
rispetto ai loro minimi annuali.
Nel 2° trimestre 2016 i cittadini britannici hanno spiazzato i mercati votando a favore
dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea (Brexit). Dato che per gli operatori
di mercato la probabilità di una Brexit era piuttosto bassa, le prime reazioni sui mercati
valutari e azionari sono state violente. Poco tempo dopo vi è stata una ripresa.
Dovrebbe tuttavia permanere una forte incertezza finché non verranno chiariti i rapporti
futuri tra Unione europea e Gran Bretagna.
La ripresa dei mercati azionari all’inizio del 3° trimestre è attribuibile, tra le altre cose,
alla recente speranza in un ulteriore sostegno all’economia da parte delle banche
centrali e nel perdurare di una politica monetaria espansiva. Nel mese di settembre
l’umore sui mercati ha iniziato a vacillare, poiché gli investimenti a rischio elevato hanno
avuto difficoltà a mantenere la buona performance. Le valutazioni azionarie eccessive e
i rendimenti obbligazionari ai minimi storici rendono i mercati più vulnerabili a eventuali
shock futuri.
L’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti è stata la grande sorpresa
del quarto trimestre 2016. Sui mercati globali quasi nessuno aveva pensato che
il candidato repubblicano potesse vincere la corsa contro la democratica Hillary
Clinton. Il risultato elettorale è stato seguito da un rally sui mercati azionari, che ha
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spianato la strada a nuovi massimi storici per i titoli USA. Il motivo potrebbe essere
che Donald Trump, con la sua promessa elettorale “Make America Great Again”, ha
prospettato ingenti investimenti nel settore delle infrastrutture che dovrebbero rafforzare
ulteriormente la competitività della più grande economia al mondo.
L’elezione di Donald Trump ha dato luogo a incertezze soprattutto in paesi come
Messico e Cina, poiché il nuovo presidente degli Stati Uniti ha più volte ripetuto di voler
rimpatriare molti dei lavori che le aziende statunitensi hanno esternalizzato. Il basso
tasso di disoccupazione e l’andamento congiunturale relativamente stabile ma con
l’inflazione leggermente in crescita hanno indotto la banca centrale americana Fed a un
ulteriore ritocco dei tassi d’interesse nel mese di dicembre.
Per il 2017 prevediamo che i dati economici rimarranno relativamente robusti nei paesi
industrializzati. Dal punto di vista attuale sussiste un significativo potenziale di rialzo per
la crescita del PIL negli USA nel 2017. Seguiremo con grande interesse gli imminenti
appuntamenti elettorali in Germania, Francia e Olanda, che potrebbero essere
determinanti per il futuro dell’Unione europea. Quest’anno gli occhi saranno inoltre
puntanti sull’“uscita dura dall’UE” annunciata dalla premier britannica Theresa May.
E, non da ultimo, ci si augura di avere qualche certezza sull’evoluzione futura dei tassi
d’interesse, che potrebbero mantenersi sui minimi storici o tornare a salire.
Cordiali saluti
CREDIT SUISSE PRIVILEGIA
Fondazione di previdenza 3° pilastro
Robert Wagner
Presidente del Consiglio di fondazione
Rocco Baldinger
Direttore
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Evoluzione nel 2016
Conto di previdenza 3° pilastro – crescita robusta
Anche nel 2016 i nostri contraenti di previdenza, titolari di un conto di previdenza
3° pilastro, hanno potuto beneficiare di un tasso d’interesse preferenziale1. A
differenza della maggior parte delle fondazioni, la Credit Suisse Privilegia Fondazione
di previdenza 3° pilastro è riuscita a mantenere un tasso d’interesse allettante,
nonostante il trend di mercato negativo.
Previdenza in titoli 3° pilastro – rendimento allettante
Quest’anno tutte e sette le soluzioni in titoli hanno messo a segno un rendimento
positivo. Nel 2016, i fondi indicizzati passivi hanno reso più degli investimenti a gestione
attiva. Ciò è dovuto principalmente alla diversa impostazione dell’asset allocation
strategica, che nel caso dei gruppi d’investimento attivi era maggiormente orientata alle
azioni svizzere e al mercato dei capitali. Un’osservazione a lungo termine mostra che
l’investimento in uno dei sette gruppi d’investimento ampiamente diversificati ripaga. Ad
esempio, il gruppo d’investimento a gestione attiva CSF Mixta-LPP ha registrato una
performance annualizzata pari al 5,58% dal lancio (1974) ad oggi.
Dati sulla performance al 31.12.2016
Gruppi d’investimento gestiti attivamente
Quota azionaria media
Rendimento 2016
0%
25%
35%
45%
1,21%
1,01%
1,41%
1,50%
Quota azionaria media
Rendimento 2016
25%
35%
45%
3,18%
3,63%
4,03%
CSF Mixta-LPP Basic
CSF Mixta-LPP Difensivo
CSF Mixta-LPP
CSF Mixta-LPP Maxi
Gruppi d’investimento indicizzati
CSF Mixta-LPP Index 25
CSF Mixta-LPP Index 35
CSF Mixta-LPP Index 45
Andamento dell’avere di previdenza con e senza soluzione in titoli 3° pilastro
Esempio con l’ausilio del gruppo d’investimento CSF Mixta-LPP
(performance netta)
Dal 1° gennaio 1987 al 31 dicembre 2016 sono stati versati, all’inizio di ogni anno,
i contributi massimi fissati dalla legge per un totale di CHF 174 873. I proventi
supplementari conseguiti con CSF Mixta-LPP rispetto al Conto di previdenza 3°
pilastro sono stati di CHF 77 108.
Patrimonio in CHF
350 000
324 482
300 000
247 374
250 000
200 000
174 873
150 000
100 000
50 000
0
Anno
87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16
Versamenti
 Conto di previdenza 3° pilastro
 Previdenza in titoli 3° pilastro
(gruppo d’investimento CSF Mixta-LPP)
Totale CHF 174 873
Interesse medio 2,12% p.a.
Patrimonio finale CHF 247 374
Rendimento medio 3,59% p.a.
Patrimonio finale CHF 324 482
Proventi supplementari conseguiti con CSF Mixta-LPP rispetto al Conto di previdenza 3° pilastro
CHF 77 108
1 Si tratta di un tasso d’interesse preferenziale rispetto a quelli attualmente disponibili nella gamma di risparmio di
Credit Suisse (Svizzera) SA. Il tasso d’interesse è variabile. Tasso d’interesse dall’1.1. al 30.6.2016 = 0,7%, dall’1.7. al 31.12.2016 = 0,55%.
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Panoramica della performance degli ultimi cinque anni
Gruppi d’investimento gestiti attivamente
CSF Mixta-LPP Basic
CSF Mixta-LPP Difensivo
20%
140
20%
140
15%
130
15%
130
120
10%
10%
5%
3,2%
2,7%
1,4%
0,0%
1,2%
110
5%
5,3%
4,0%
120
6,5%
2,1%
110
1,0%
0%
100
0%
–5%
90
–5%
90
–10%
80
–10%
80
–15%
70
–15%
70
60
–20%
–20%
2012
2013
2014
2015
2016
CSF Mixta-LPP
2012
2013
2014
2015
2016
100
60
CSF Mixta-LPP Maxi
20%
140
20%
130
15%
120
10%
110
5%
100
0%
100
–5%
90
–5%
90
–10%
80
–10%
80
–15%
70
–15%
70
60
–20%
15%
10%
8,1%
6,5%
5,8%
5%
2,0%
0%
–20%
2012
2013
2014
2015
1,4%
2016
140
7,7%
8,4%
130
8,5%
120
1,8%
2012
2013
2014
2015
1,5%
2016
110
60
Gruppi d’investimento indicizzati
CSF Mixta-LPP Index 25
CSF Mixta-LPP Index 35
20%
15%
10%
8,9%
6,2%
5%
20%
130
15%
120
2,6%
3,2%
0,2%
0%
140
110
10%
140
130
9,8%
7,3%
120
4,7%
3,6%
5%
0,0%
110
100
0%
–5%
90
–5%
90
–10%
80
–10%
80
–15%
70
–15%
70
60
–20%
–20%
2012
2013
2014
2015
2016
2012
2013
2014
2015
100
2016
60
CSF Mixta-LPP Index 45
20%
140
15%
10%
8,4%
130
10,6%
6,9%
120
4,0%
5%
0%
110
90
–10%
80
–15%
70
2012
2013
2014
2015
Fonte dei dati: Credit Suisse Fondazione d’investimento
Una performance positiva realizzata in passato non costituisce una
garanzia per il futuro.
100
–0,2%
–5%
–20%
 Performance annua in % (scala a sinistra)
― Andamento del valore d’inventario (indicizzato)
2016
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CREDIT SUISSE PRIVILEGIA
Fondazione di previdenza 3° pilastro
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credit-suisse.com/previdenza
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