Obiettivi formativi qualificanti della classe: L/SNT3 Professioni

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Obiettivi formativi qualificanti della classe: L/SNT3 Professioni
Università
Università degli Studi di GENOVA
Classe
L/SNT3 - Professioni sanitarie tecniche
Nome del corso
Tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare (abilitante alla
professione sanitaria di Tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione
cardiovascolare)
Nome inglese
Cardiocirculatory and Cardiovascular Perfusion techniques
Lingua in cui si tiene il corso
italiano
Codice interno all'ateneo del corso
9291 Modifica
Data del DM di approvazione dell'ordinamento didattico
30/05/2011
Data del DR di emanazione dell'ordinamento didattico
10/06/2011
Data di approvazione della struttura didattica
22/02/2011
Data di approvazione del senato accademico/consiglio di
amministrazione
22/03/2011
Data della relazione tecnica del nucleo di valutazione
07/03/2011
Data della consultazione con le organizzazioni
rappresentative a livello locale della produzione, servizi,
professioni
15/11/2010 -
Modalità di svolgimento
convenzionale
Eventuale indirizzo internet del corso di laurea
www.medicina.unige.it
Dipartimento di riferimento ai fini amministrativi
Medicina interna e specialità mediche (DIMI)
EX facoltà di riferimento ai fini amministrativi
MEDICINA e CHIRURGIA
Massimo numero di crediti riconoscibili
40 DM 16/3/2007 Art 4 12 come da: Nota 1063 del 29/04/2011
Corsi della medesima classe
Dietistica (abilitante alla professione sanitaria di Dietista) approvato con D.M.
del30/05/2011
Igiene dentale (abilitante alla professione sanitaria di Igienista dentale) approvato
con D.M. del30/05/2011
Tecniche di laboratorio biomedico (abilitante alla professione sanitaria di Tecnico di
laboratorio biomedico) approvato con D.M. del30/05/2011
Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia (abilitante alla
professione sanitaria di Tecnico di radiologia medica) approvato con D.M.
del30/05/2011
Obiettivi formativi qualificanti della classe: L/SNT3 Professioni sanitarie tecniche
I laureati nella classe, ai sensi dell'articolo 6, comma 3 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n.
502 e successive modificazioni ed integrazioni, ai sensi della legge 26 febbraio 1999, n.42 e ai sensi
della legge 10 agosto 2000, n. 251, sono professionisti sanitari il cui campo proprio di attività e
responsabilità è determinato dai contenuti dei decreti ministeriali istituivi dei profili professionali e
degli ordinamenti didattici dei rispettivi corsi universitari e di formazione post base nonché degli
specifici codici deontologici.
I laureati nella classe delle professioni sanitarie dell'area tecnico-diagnostica e dell'area tecnicoassistenziale
svolgono, con titolarità e autonomia professionale, le procedure tecniche necessarie
alla esecuzione di metodiche diagnostiche su materiali biologici o sulla persona, ovvero attività
tecnico-assistenziale, in attuazione di quanto previsto nei regolamenti concernenti l'individuazione
delle figure e dei relativi profili professionali definiti con decreto del Ministro della sanità.
I laureati nella classe sono dotati di un'adeguata preparazione nelle discipline di base, tale da
consentire loro la migliore comprensione dei più rilevanti elementi che sono alla base dei processi
patologici che si sviluppano in età evolutiva, adulta e geriatrica, sui quali si focalizza il loro
intervento diagnostico. Devono inoltre saper utilizzare almeno una lingua dell'Unione Europea,
oltre l'italiano, nell'ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni generali.
Le strutture didattiche devono individuare e costruire altrettanti percorsi formativi atti alla
realizzazione delle diverse figure di laureati funzionali ai profili professionali individuati dai decreti
del Ministero della sanità.
Le strutture didattiche individuano a tal fine, mediante l'opportuna selezione degli ambiti
disciplinari delle attività formative caratterizzanti, con particolare riguardo ai settori scientificodisciplinari
professionalizzanti, gli specifici percorsi formativi delle professioni sanitarie
ricomprese nella classe.
In particolare, i laureati nella classe, in funzione dei suddetti percorsi formativi, devono raggiungere
le competenze professionali di seguito indicate e specificate riguardo ai singoli profili identificati
con provvedimenti della competente autorità ministeriale. Il raggiungimento delle competenze
professionali si attua attraverso una formazione teorica e pratica che includa anche l'acquisizione di
competenze comportamentali e che venga conseguita nel contesto lavorativo specifico di ogni
profilo, così da garantire, al termine del percorso formativo, la piena padronanza di tutte le
necessarie competenze e la loro immediata spendibilità nell'ambiente di lavoro.
Particolare rilievo, come parte integrante e qualificante della formazione professionale, riveste
l'attività formativa pratica e di tirocinio clinico, svolta con almeno 60 CFU con la supervisione e la
guida di tutori professionali appositamente assegnati, coordinata da un docente appartenente al più
elevato livello formativo previsto per ciascun specifico profilo professionale e corrispondente alle
norme definite a livello europeo ove esistenti.
I laureati della classe, in funzione dei suddetti percorsi formativi, devono raggiungere le
competenze previste dagli specifici profili professionali di cui alle aree individuate dal decreto del
Ministero della sanità in corso di perfezionamento, citato nelle premesse.
In particolare: Area tecnico-diagnostica
Nell'ambito della professione sanitaria del tecnico audiometrista, i laureati sono operatori sanitari
cui competono le attribuzioni previste dal D.M. del Ministero della sanità 14 settembre 1994, n. 667
e successive modificazioni ed integrazioni; ovvero svolgono la loro attività nella prevenzione,
valutazione e riabilitazione delle patologie del sistema uditivo e vestibolare, nel rispetto delle
attribuzioni e delle competenze diagnostico-terapeutiche del medico. L'attività dei laureati in
tecniche audiometriche è volta all'esecuzione di tutte le prove non invasive, psico-acustiche ed
elettrofisiologiche di valutazione e misura del sistema uditivo e vestibolare ed alla riabilitazione
dell'handicap conseguente a patologia dell'apparato uditivo e vestibolare. Essi operano, su
prescrizione del medico, mediante atti professionali che implicano la piena responsabilità e la
conseguente autonomia; collaborano con altre figure professionali ai programmi di prevenzione e di
riabilitazione delle sordità utilizzando tecniche e metodologie strumentali e protesiche; svolgono la
loro attività professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o
libero-professionale.
Nell'ambito della professione sanitaria del tecnico di laboratorio biomedico, i laureati sono
operatori sanitari cui competono le attribuzioni previste dal D.M. Ministero della sanità 26
settembre 1994, n. 745 e successive modificazioni ed integrazioni; ovvero sono responsabili degli
atti di loro competenza, svolgono attività di laboratorio di analisi e di ricerca relative ad analisi
biomediche e biotecnologiche ed in particolare di biochimica, di microbiologia, parassitologia e
virologia, di farmacotossicologia, di immunologia, di patologia clinica, di ematologia, di citologia e
di istopatologia. I laureati in tecniche diagnostiche di laboratorio biomedico svolgono con
autonomia tecnico professionale le loro prestazioni lavorative in diretta collaborazione con il
personale laureato di laboratorio preposto alle diverse responsabilità operative di appartenenza;
sono responsabili, nelle strutture di laboratorio, del corretto adempimento delle procedure analitiche
e del loro operato, nell'ambito delle loro funzioni in applicazione dei protocolli di lavoro definiti dai
dirigenti responsabili; verificano la corrispondenza delle prestazioni erogate agli indicatori e
standard predefiniti dal responsabile della struttura; controllano e verificano il corretto
funzionamento delle apparecchiature utilizzate, provvedono alla manutenzione ordinaria ed alla
eventuale eliminazione di piccoli inconvenienti; partecipano alla programmazione e organizzazione
del lavoro nell'ambito della struttura in cui operano; svolgono la loro attività in strutture di
laboratorio pubbliche e private, autorizzate secondo la normativa vigente, in rapporto di dipendenza
o libero-professionale; contribuiscono alla formazione del personale di supporto e concorrono
direttamente all'aggiornamento relativo al loro profilo professionale e alla ricerca.
I laureati in tecniche di laboratorio biomedico devono inoltre acquisire conoscenze e capacità nel
settore di attività degli istituti di zooprofilassi e nel settore delle biotecnologie.
Nell'ambito della professione sanitaria di tecnico di radiologia medica, per immagini e
radioterapia, i laureati sono operatori sanitari cui competono le attribuzioni previste dal D.M. del
Ministero della sanità 26 settembre 1994, n. 746 e successive modificazioni ed integrazioni; ovvero
sono responsabili degli atti di loro competenza e sono autorizzati ad espletare indagini e prestazioni
radiologiche, nel rispetto delle norme di radioprotezione. I laureati in tecniche diagnostiche
radiologiche sono abilitati a svolgere, in conformità a quanto disposto dalla legge 31 gennaio 1983,
n. 25, in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, su prescrizione medica tutti gli
interventi che richiedono l'uso di sorgenti di radiazioni ionizzanti, sia artificiali che naturali, di
energie termiche, ultrasoniche, di risonanza magnetica nucleare nonché gli interventi per la
protezionistica fisica o dosimetrica; partecipano alla programmazione e organizzazione del lavoro
nell'ambito della struttura in cui operano nel rispetto delle loro competenze; gestiscono l'erogazione
di prestazioni polivalenti di loro competenza in collaborazione diretta con il medico radiodiagnosta,
con il medico nucleare, con il medico radioterapista e con il fisico sanitario, secondo protocolli
diagnostici e terapeutici preventivamente definiti dal responsabile della struttura; sono responsabili
degli atti di loro competenza, in particolare controllando il corretto funzionamento delle
apparecchiature loro affidate, provvedendo alleliminazione di inconvenienti di modesta entità e
attuando programmi di verifica e controllo a garanzia della qualità secondo indicatori e standard
predefiniti; svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie pubbliche o private, in rapporto di
dipendenza o libero professionale; contribuiscono alla formazione del personale di supporto e
concorrono direttamente all'aggiornamento relativo al loro profilo professionale e alla ricerca.
Nell'ambito della formazione della predetta figura professionale, le università assicurano
un'adeguata formazione in materia di protezione dalle radiazioni ionizzanti.
Nell'ambito della professione sanitaria del tecnico di neurofisiopatologia, i laureati sono operatori
sanitari cui competono le attribuzioni previste dal D.M. del Ministero della sanità 15 marzo 1995, n.
183 e successive modificazioni ed integrazioni; ovvero svolgono la loro attività nell'ambito della
diagnosi delle patologie del sistema nervoso, applicando direttamente, su prescrizione medica, le
metodiche diagnostiche specifiche in campo neurologico e neurochirurgico (elettroencefalografia,
elettroneuromiografia, poligrafia, potenziali evocati, ultrasuoni). I laureati in tecniche di diagnostica
neurofisiopatologica applicano le metodiche più idonee per la registrazione dei fenomeni
bioelettrici, con diretto intervento sul paziente e sulle apparecchiature ai fini della realizzazione di
un programma di lavoro diagnostico-strumentale o di ricerca neurofisiologica predisposto in stretta
collaborazione con il medico specialista; gestiscono compiutamente il lavoro di raccolta e di
ottimizzazione delle varie metodiche diagnostiche, sulle quali, su richiesta devono redigere un
rapporto descrittivo sotto l'aspetto tecnico; hanno dirette responsabilità nell'applicazione e nel
risultato finale della metodica diagnostica utilizzata; impiegano metodiche diagnostico-strumentali
per l'accertamento dell'attività elettrocerebrale ai fini clinici e/o medico-legali; provvedono alla
predisposizione e controllo della strumentazione delle apparecchiature in dotazione; esercitano la
loro attività in strutture sanitarie pubbliche e private, in regime di dipendenza o libero professionale.
Area tecnico-assistenziale
Nell'ambito della professione sanitaria del tecnico ortopedico, i laureati sono operatori sanitari cui
competono le attribuzioni previste dal D.M. del Ministero della sanità 14 settembre 1994, n. 665 e
successive modificazioni ed integrazioni; ovvero operano, su prescrizione medica e successivo
collaudo, la costruzione e/o adattamento, applicazione e fornitura di protesi, ortesi e di ausili
sostitutivi, correttivi e di sostegno dell'apparato locomotore, di natura funzionale ed estetica, di tipo
meccanico o che utilizzano l'energia esterna o energia mista corporea ed esterna, mediante
rilevamento diretto sul paziente di misure e modelli. I laureati in tecniche ortopediche, nell'ambito
delle loro competenze, addestrano il disabile all'uso delle protesi e delle ortesi applicate; svolgono,
in collaborazione con il medico, assistenza tecnica per la fornitura, la sostituzione e la riparazione
delle protesi e delle ortesi applicate; collaborano con altre figure professionali al trattamento
multidisciplinare previsto nel piano di riabilitazione; sono responsabili dell'organizzazione,
pianificazione e qualità degli atti professionali svolti nell'ambito delle loro mansioni; svolgono la
loro attività professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o
libero-professionale.
Nell'ambito della professione sanitaria del tecnico audioprotesista, i laureati sono operatori sanitari
cui competono le attribuzioni previste dal D.M. del Ministero della sanità 14 settembre 1994, n. 668
e successive modificazioni ed integrazioni; ovvero svolgono la loro attività nella fornitura,
adattamento e controllo dei presidi protesici per la prevenzione e correzione dei deficit uditivi;
operano su prescrizione del medico mediante atti professionali che implicano la piena responsabilità
e la conseguente autonomia. L'attività del laureati in audioprotesi è volta all'applicazione dei
presidiprotesici mediante il rilievo dell'impronta del condotto uditivo esterno, la costruzione e
applicazione delle chiocciole o di altri sistemi di accoppiamento acustico e la somministrazione di
prove di valutazione protesica. Essi collaborano con altre figure professionali ai programmi di
prevenzione e di riabilitazione delle sordità mediante la fornitura di presidi protesici e
l'addestramento al loro uso; svolgono la loro attività professionale in strutture sanitarie, pubbliche o
private, in regime di dipendenza o libero-professionale.
Nell'ambito della professione sanitaria del tecnico della fisiopatologia cardiocircolatoria e
perfusione cardiovascolare, i laureati sono operatori sanitari cui competono le attribuzioni previste
dal D.M. del Ministero della sanità 27 luglio 1998, n. 316 e successive modificazioni ed
integrazioni; ovvero provvedono alla conduzione e manutenzione delle apparecchiature relative alle
tecniche di circolazione extracorporea ed alle tecniche di emodinamica. Le loro mansioni sono
esclusivamente di natura tecnica; coadiuvano il personale medico negli ambienti idonei fornendo
indicazioni essenziali o conducendo, sempre sotto indicazione medica, apparecchiature finalizzate
alla diagnostica emodinamica o vicariati le funzioni cardiocircolatorie. I laureati in tecnica della
fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare pianificano, gestiscono e valutano
quanto necessario per il buon funzionamento delle apparecchiature di cui sono responsabili;
garantiscono la corretta applicazione delle tecniche di supporto richieste; svolgono la loro attività
professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o liberoprofessionale;
contribuiscono alla formazione del personale di supporto e concorrono direttamente
all'aggiornamento relativo al profilo professionale e alla ricerca nelle materie di loro competenza.
Nell'ambito della professione sanitaria dell'igienista dentale, i laureati sono gli operatori sanitari
cui competono le attribuzioni previste dal D.M. del Ministero della sanità 15 marzo 1999, n. 137 e
successive modificazioni ed integrazioni; ovvero svolgono, su indicazione degli odontoiatri e dei
medici chirurghi legittimati all'esercizio dell'odontoiatria, compiti relativi alla prevenzione delle
affezioni orodentali. I laureati in igiene dentale svolgono attività di educazione sanitaria dentale e
partecipano a progetti di prevenzione primaria nell'ambito del sistema sanitario pubblico;
collaborano alla compilazione della cartella clinica odontostomatologica e si occupano della
raccolta di dati tecnico-statistici; provvedono all'ablazione del tartaro e alla levigatura delle radici
nonché all'applicazione topica dei vari mezzi profilattici; provvedono all'istruzione sulle varie
metodiche di igiene orale e sull'uso dei mezzi diagnostici idonei ad evidenziare placca batterica e
patina dentale motivando l'esigenza dei controlli clinici periodici; indicano le norme di
un'alimentazione razionale ai fini della tutela della salute dentale; svolgono la loro attività
professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o liberoprofessionale,
su indicazione degli odontoiatri e dei medici chirurghi legittimati all'esercizio
dell'odontoiatria.
Nell'ambito della professione sanitaria del dietista, i laureati sono operatori sanitari cui competono
le attribuzioni previste dal D.M. del Ministero della sanità 14 settembre 1994, n. 744 e successive
modificazioni ed integrazioni; ovvero sono competenti per tutte le attività finalizzate alla corretta
applicazione dell'alimentazione e della nutrizione ivi compresi gli aspetti educativi e di
collaborazione all'attuazione delle politiche alimentari, nel rispetto della normativa vigente. I
laureati in dietistica organizzano e coordinano le attività specifiche relative all'alimentazione in
generale e alla dietetica in particolare; collaborano con gli organi preposti alla tutela dell'aspetto
igienico sanitario del servizio di alimentazione; elaborano, formulano ed attuano le diete prescritte
dal medico e ne controllano l'accettabilità da parte del paziente; collaborano con altre figure al
trattamento multidisciplinare dei disturbi del comportamento alimentare; studiano ed elaborano la
composizione di razioni alimentari atte a soddisfare i bisogni nutrizionali di gruppi di popolazione e
pianificano l'organizzazione dei servizi di alimentazione di comunità di sani e di malati; svolgono
attività didattico-educativa e di informazione finalizzate alla diffusione di principi di alimentazione
corretta, tale da consentire il recupero e il mantenimento di un buono stato di salute del singolo, di
collettività e di gruppi di popolazione; svolgono la loro attività professionale in strutture sanitarie,
pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale.
Negli ordinamenti didattici delle classi di laurea deve essere prevista l'attività didattica in materia di
radioprotezione secondo i contenuti di cui all'allegato IV del decreto legislativo 26 maggio 2000, n.
187.
Negli ordinamenti didattici devono essere previste le attività formative di cui all'art. 10, comma 5,
lettere a,c,d,e del D.M. 22 ottobre 2004, n. 270, con un numero di CFU rispettivamente di: 6 a
scelta dello studente; 9 per la prova finale e per la lingua inglese; 6 per le altre attività quali
l'informatica, attività seminariali, ecc. e 3 per i laboratori professionali dello specifico SSD del
profilo; infine 60 CFU sono riservati per il tirocinio formativo nello specifico profilo professionale.
Criteri seguiti nella trasformazione del corso da ordinamento 509 a 270
(DM 31 ottobre 2007, n.544, allegato C)
La trasformazione si è resa necessaria sia per adempiere agli obblighi del DM 19.02.2009 (pubblicato in G.U. n. 119 del 25.05.2009) (in ottemperanza al D.M. 270/04) che
per l'evoluzione della professione stessa. La struttura del corso di laurea di nuova istituzione è il prodotto del processo di revisione mosso da un'attenta analisi dei risultati di
apprendimento conseguiti dagli studenti che hanno frequentato il corrispondente corso di studio del previgente ordinamento. I criteri fondamentali sono stati la
razionalizzazione e la riqualificazione dell'offerta formativa nell'ottica di una maggiore coerenza con gli indirizzi formativi nazionali e internazionali, nonché la necessità di
adeguamento alle nuove istanze provenienti dalle conoscenze scientifiche, dalle mutate condizioni socio-sanitarie nelle quali il futuro professionista si troverà ad operare.
Sintesi della relazione tecnica del nucleo di valutazione
La progettazione del corso risulta corretta. Le informazioni per gli studenti sono pienamente adeguate. La descrizione dei risultati attesi e degli sbocchi occupazionali appare
ben dettagliata. La consultazione con le organizzazioni rappresentative a livello locale della produzione, servizi, professioni, è stata attuata in modo efficace. L'adeguatezza e
compatibilità delle proposte con le risorse di docenza e di strutture potrà essere verificata solo in fase Off.F, quando tutte le informazioni saranno disponibili. Questa
iniziativa, considerata unitamente alle altre presentate dalla Facoltà, pare poter contribuire al raggiungimento di obiettivi di razionalizzazione e qualificazione dell'offerta
formativa, comunque meglio
valutabile in fase Off.F.
Sintesi della consultazione con le organizzazioni rappresentative a livello locale della produzione, servizi, professioni
Ai fini delle determinazioni relative alla definizione degli ordinamenti didattici è stato chiesto un parere scritto all'Associazione Nazionale Perfusionisti in
Cardioangiochirurgia (ANPeC), in merito soprattutto all'analisi dei fabbisogni di competenze.
E' stata espressa con nota del 15/11/2010 la più ampia convergenza sul nuovo ordinamento didattico del corso di laurea, con piena condivisione delle finalità e degli obiettivi
di preparazione professionale del percorso formativo.
Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo
Il laureato, al termine del percorso triennale, deve:
- Avere acquisito la conoscenza dei problemi di salute e delle risposte dei servizi sanitari e socio-assistenziali ai principali bisogni dei cittadini (LEA) riferiti alla propria
professione.
- Avere appreso i principi culturali, etici e professionali che regolano l'agire del tecnico di Fisiopatologia Cardiaca e Perfusione Cardiovascolare nei confronti delle persone
assistite e della collettività.
- Avere acquisito la conoscenza della storia della medicina con particolare riguardo all'ambito cardiovascolare ed in particolare alla chirurgia e all'interventistica coronarica,
valvolare, aortica, alla circolazione extracorporea e del trapianto cardiaco.
- Avere acquisito la capacità di utilizzo del "metodo critico" ed della discussione mediante la descrizione di esperimenti, da cui mediare l'acquisizione della conoscenza delle
strutture biologiche fondamentali ai diversi livelli di organizzazione della materia vivente e dei principi unitari generali che presiedono al funzionamento delle diverse unità
biologiche nella loro logica energetica ed informazionale.
- Avere compreso l'utilità del metodo statistico allo scopo di prendere decisioni su base razionale, della struttura EBM al fine della valutazione critica delle informazioni
provenienti dalla letteratura scientifica e dai disciplinari e riguardanti analisi di dati raccolti in ambito biomedico.
- Avere appreso le basi concettuali della disciplina epidemiologica e una visione d'insieme delle logiche alla base delle principali metodologie epidemiologiche.
- Avere compreso il sistema della qualità: gli strumenti e le metodologie; saper quindi mettere in pratica le procedure nel rispetto del principio di qualità-sicurezza (clinical
risk management), dell'organizzazione aziendale e dei concetti di Medicina Legale e rischio professionale
- Avere acquisito la conoscenza dei fondamenti della scienza e tecnologia dei materiali tale da consentire un corretto uso, conservazione dei materiali e manutenzione dei
dispositivi da impianto e di quelli utilizzati in sala operatoria.
- Avere acquisito la conoscenza delle nozioni di elettronica consentendo la preparazione di base per una corretta utilizzazione e gestione della strumentazione e delle
apparecchiature nelle strutture in cui opera la professione;
- Avere appreso i fondamenti di Fisica necessari allo svolgimento della loro futura attività, con particolare riguardo alla comprensione dei principi fisici alla base del
funzionamento e dell'utilizzo della strumentazione necessaria al controllo e alla rivelazione di fenomeni della materia vivente nel contesto biologico e medico.
- Avere compreso i fenomeni biologici, i principali meccanismi di funzionamento degli organi ed apparati; le leggi della chimica e le proprietà dei principali composti
inorganici ed organici di interesse biologico; avere compreso il rapporto tra struttura e funzione delle macromolecole di rilevanza biomedica; i processi biochimici umani più
importanti, in particolare quelli riguardanti l'apparato cardiovascolare, il sistema uropoietico, l'apparato cerebro vascolare, il complesso gastroenterico e le loro correlazioni.
- Avere acquisito la conoscenza dell'organizzazione strutturale e morfologica del corpo umano, sia a livello macroscopico che microscopico, con particolare riguardo
all'apparato cardiovascolare, pneumologico e cerebrovascolare al fine di comprendere i più rilevanti elementi e le connessioni morfo-funzionali che sono alla base dei
processi fisiologici e patologici ai quali è rivolto il proprio intervento professionale.
- Avere acquisito la conoscenza delle basi fisiopatologiche e della genetica delle principali malattie; dei principi d'immunologia, con particolare riferimento alla
fisiopatologia del cuore, del sistema vascolare, delle principali patologie oncologiche che necessitano della perfusione ipertermica antiblastica; dei principali test diagnostici
clinici.
- Avere appreso le patologie immunitarie, infettive e neoplastiche, degli stati d'immunodeficit primitivi e di quelli secondari, le malattie dell'accrescimento, le cardiopatie, i
disordini metabolici e coagulativi e la loro relazione con i componenti ematici e tissutali che ne sono elementi costitutivi.
- Avere acquisito la padronanza delle metodiche strumentali invasive e non invasive applicate all'apparato cardiovascolare, ed in particolare delle indicazioni ed applicazioni
delle indagini per gli aspetti della loro competenza specifica.
- Avere appreso delle nozioni basilari relative al trattamento del paziente nella medicina e chirurgia d'urgenza in tutti gli ambiti in cui opera la professione.
- Avere acquisito le necessarie conoscenze in materia di radioprotezione secondo i contenuti di cui all'allegato IV del decreto legislativo 26 maggio 2000, n.187.
- Mediante il tirocinio avere conseguito lo sviluppo delle competenze professionali (il tirocinio facilita processi di elaborazione ed integrazione delle informazioni e delle
conoscenze, con le esperienze), dell'identità e appartenenza professionale (il tirocinio promuove il superamento di immagini idealizzate della professione e aiuta lo studente a
confermare la sua scelta), e l'avvicinamento al mondo del lavoro (attraverso il tirocinio lo studente viene a contatto con la realtà organizzativa del lavoro e inizia a valutarne
le dimensioni funzionale, gerarchica, relazionale e interprofessionale dei servizi).
- Il laureato al termine del percorso triennale deve essere in grado di realizzare interventi di educazione alla salute rivolti alle persone sane e interventi di prevenzione
- Avere acquisito la capacità di valutare le possibili ripercussioni sulla qualità della vita del paziente connesse al decorso delle principali malattie, al trattamento, alle
abitudini di vita, alle reazioni alla malattia, all'ospedalizzazione, agli interventi assistenziali;
- Avere acquisito la capacità di comunicare ai pazienti ed alle persone interessate le informazioni di propria competenza relative sul loro stato di salute;
- Avere acquisito la capacità di identificare i bisogni del paziente espressi ed inespressi che richiedono competenze preventive e sia nella cura che nella diagnosi nei singoli
settori specialistici (area neurologica, cardiaca, toracica, pneumologia, ematologica, oncologica, vascolare).
- Avere acquisito la capacità di prendere decisioni coerenti con le dimensioni legali, etiche e deontologiche che regolano l'organizzazione sanitaria e la responsabilità
professionale;
- Avere acquisito la capacità di progettare l'intervento assistenziale individuando, in relazione alle prescrizioni e indicazioni del medico, le modalità terapeutiche più consone
dimostrando competenza nella progettazione della tecnica interventistica e/o assistenziali;
- Avere acquisito la capacità di pianificare ed eseguire l'intervento tecnico assistenziale secondo il progetto, individuandone le modalità, i tempi di applicazione delle
differenti metodologie e tecniche di circolazione extracorporea in considerazione delle relative indicazioni e controindicazioni, nell'ottica di un approccio globale e/o
analitico, comunque funzionale alla soluzione del problema;
- Avere acquisito la capacità di valutare le risposte all'intervento assistenziale o diagnostico registrandone le modificazioni durante e alla fine del medesimo utilizzando
idonei strumenti e metodologie di valutazione e revisione della qualità dell'intervento
- Avere acquisito la capacità di eseguire autonomamente la valutazione funzionale sia delle strumentazioni, apparecchiature e dispositivi in gestione che degli apparati ed
impianti che rientrano tra le competenze previste; conoscere le disposizioni cogenti in materia di manutenzione.
- Avere acquisito la capacità di riconoscere e saper documentare i dati relativi alle tecniche strumentali in ambito diagnostico, interventistico e assistenziale.
- Avere acquisito la capacità di rovvedere alla manutenzione delle apparecchiature relative alle tecniche assistenziali e diagnostiche, (invasive e non invasive ).
- Avere acquisito la capacità di garantire la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostiche e terapeutiche richieste
- Avere acquisito la capacità di gestire autonomamente le diverse problematiche in situazioni elettive, in urgenza ed emergenza lavorando in team e in contesti organizzativi
complessi.
- Avere acquisito la capacità di provvedere alla conduzione e manutenzione delle apparecchiature relative alle tecniche di circolazione extracorporea e alle tecniche di
emodinamica e di cardiologia non invasiva.
- Avere acquisito la capacità di collaborare alle attività di ricerca
- ATTIVITA' NEGLI AMBULATORI
- Avere acquisito la capacità di eseguire e gestire le procedure di diagnostica strumentale in ambulatorio e/o con ausilio della telemedicina e degli strumenti di telemetria
cardiaca.
- Avere acquisito la capacità di effettuare i test per la valutazione della funzionalità cardiorespiratoria e delle capacità polmonari nei laboratori di pneumologia.
- Avere acquisito la capacità di eseguire i controlli strumentali nei laboratori di elettrofisiologia (PM, defibrillatori impiantabili, ablazioni, ecc..)
- Avere acquisito la capacità di gestire l'esecuzione tecnica degli esami non invasivi negli ambulatori di cardiologia (ECG, ECG da sforzo, Holter, Eco cardiaco, ecc..)
- Avere acquisito la capacità di gestire le apparecchiature dell'elettrocardiografia semplice e da sforzo, dell'elettrocardiografia dinamica (holter) e dei sistemi di
memorizzazione degli eventi di bradi-tachiaritmie.
- ATTIVITA' ASSISTENZIALE
- Avere acquisito la capacità di applicare le procedure assistenziali, interventistiche e diagnostiche nelle realtà pediatriche e dell'adulto.
- Avere acquisito la capacità di applicare le tecniche di dialisi extracorporea.
- Avere acquisito la capacità di supportare le attività diagnostiche e interventistiche in emodinamica.
- Avere acquisito la capacità di applicare protocolli per la preservazione e gestione del trasporto di organo.
- Avere acquisito la capacità di gestire le metodiche intraoperatorie di recupero ematico, plasmaferesi, preparazione del gel piastrinico e colla di fibrina.
- Avere acquisito la capacità di gestire autonomamente la CEC sostituendo l'emodinamica del paziente durante circolazione extracorporea garantendo l'ossigenazione del
sangue e la perfusione sistemica.
- Avere acquisito la capacità di pplicare e gestire le tecniche per l'utilizzo dei supporti cardiaci e polmonari quali la contropulsazione aortica, l'ECMO, il VAD, VAVD, ecc..
- Avere acquisito la capacità di utilizzare le metodiche extracorporee ipotermiche, normotermiche e ipertermiche (nelle CEC con arresto di circolo; nelle CEC standard; nella
terapia antiblastica, pelvica, peritoneale, toracica, arti e fegato; nel trapianto d'organo; nella conservazione d'organo; nei supporti circolatori cardiaci e respiratori ECMO).
- Avere acquisito la capacità di applicare le tecniche e le metodiche di protezione miocardica, cerebrale e viscerale, utilizzare i materiali necessari alle procedure per la
protezione d'organo.
Il percorso formativo è articolato nei tre anni.
Al primo anno vengono affrontate le discipline propedeutiche e le scienze biomediche per consolidare le conoscenze di base, compreso l'inglese e l'informatica; si prevede,
inoltre, l'acquisizione di elementi di primo soccorso, promozione della salute e sicurezza professionale compresa la radioprotezione.
Il secondo anno è finalizzato alla conoscenza specifica delle metodologie proprie del profilo professionale anche allo scopo di acquisire conoscenze nell'ambito delle
alterazioni funzionali relative al settore di competenza.
Il terzo anno è finalizzato all'approfondimento specialistico, ma anche all'acquisizione di conoscenze e metodologie inerenti l'esercizio professionale e la capacità di lavorare
in gruppo; lo studente può sperimentare una graduale assunzione di responsabilità con la supervisione di esperti e l'acquisizione di competenze metodologiche di ricerca
scientifica a supporto di elaborazione tesi.
Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio (DM 16/03/2007, art. 3, comma 7)
Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
I laureati in Tecniche di Fisiopatologia Cardiacircolatoria e Perfusione Cardiovascolare devono conoscere e comprendere le:
- scienze biomediche per la comprensione dei processi fisiologici e patologici connessi allo stato di salute e malattie delle persone nelle diverse età della vita;
- scienze psicologiche, sociali e umanistiche per la comprensione delle dinamiche relazionali normali e patologiche e delle reazioni di difesa e/o di adattamento delle persone
a situazione di disagio psichico, sociale e di sofferenza fisica;
- le teorie di apprendimento e del cambiamento per la comprensione dei processi educativi rivolti ai cittadini o ai pazienti;
- Scienze etiche, legali e sociologiche per la comprensione della complessità organizzativa del Sistema Sanitario, dell'importanza e dell'utilità di agire in conformità alla
normativa e alle direttive vigenti, nonché al rispetto dei valori e dei dilemmi etici che si presentano nella pratica quotidiana e per la comprensione dell'autonomia
professionale, delle aree di integrazione e di interazione con altri operatori sanitari;
- - scienze igienico-preventive per la comprensione dei determinanti di salute, dei fattori di rischio, delle strategie di prevenzione sia individuali che collettive e degli
interventi volti a promuovere la sicurezza degli operatori sanitari e degli utenti; - discipline informatiche e linguistiche (con particolare approfondimento della lingua inglese)
per la comprensione della letteratura scientifica di settore, sia cartacea che on-line.
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per lo sviluppo dei risultati attesi:
- lezioni specifiche,
- lettura guidata ed applicazione,
- video, dimostrazioni di immagini, schemi e materiali, grafici.
Strumenti di valutazione dei risultati attesi conseguiti
- Esami scritti e orali, prove in itinere
- Prove pratiche
- Project -work, report,
- Feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di valutazione strutturate e report clinici sulla pratica professionale)
- esame strutturato oggettivo a blocchi flowchart
Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding)
I laureati in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare devono dimostrare capacità di applicare conoscenza e comprensione nei seguenti
ambiti:
a) integrare le conoscenze, le abilità e le attitudini per erogare prestazioni Tecniche assistenziali o diagnostiche efficaci e basate sulle evidenze;
b) utilizzare il corpo di conoscenze teoriche derivanti dalle scienze Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare, biologiche e da altre
discipline pertinenti per riconoscere i bisogni delle persone assistite nelle varie età e fasi della vita;
c) integrare le conoscenze Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare teoriche e pratiche, con le scienze biologiche, psicologiche,
socio-culturali e umanistiche utili per comprendere gli individui di tutte le età, gruppi e comunità;
d) Sviluppare approcci strategici agli incarichi lavorativi ed utilizzare fonti esperte di informazione; impiegare molteplici tecniche consolidate per iniziare ed intraprendere
analisi critiche dell'informazione e proporre soluzioni derivanti dalle analisi
e) Essere responsabile nel fornire e valutare l'assistenza tecnico assistenziale e le attività diagnostiche conforme a standard professionali di qualità e considerare le
indicazioni legali e le responsabilità etiche così come i diritti della persona assistita.
f) Utilizzare tecniche di valutazione per raccogliere dati in modo accurato sui principali problemi di salute degli assistiti.
g) Valutare i risultati in termini di approccio strategico .
h) Valutare i progressi delle tecniche impiegate in collaborazione con il team interdisciplinare.
i) Facilitare lo sviluppo di un ambiente sicuro per l'assistito.
j) Gestire le varie attività che sono richieste al fine di erogare prestazioni tecnico sanitarie ai pazienti in contesti di cura sia ospedalieri che territoriali e residenziali.
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- Lezioni frontali;
- esercitazioni con applicazione;
- video, dimostrazioni di immagini, schemi e materiali, grafici;
- discussione di casi in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie;
- tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti e con una progressiva assunzione di autonomia e responsabilità.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- esami scritti e orali, prove di casi a tappe, project -work, report;
- feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso schede di valutazione strutturate e report clinici sulla pratica professionale);
- esame strutturato oggettivo a stazioni.
Autonomia di giudizio (making judgements)
I laureati in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare devono dimostrare autonomia di giudizio attraverso le seguenti abilità:
- assumere decisioni relative alle diverse prestazioni sia assistenziali, interventistiche e diagnostiche;
- attuare le prestazioni personalizzando le scelte sulla base delle similitudini e differenze delle persone assistite rispetto a valori, etnia e pratiche socio culturali;
- decidere gli interventi appropriati che tengono conto delle influenze legali, politiche, geografiche, economiche, etiche e sociali;
- valutare criticamente gli esiti delle decisioni assunte sulla base degli outcomes del paziente e degli standard assistenziali;
- assumere la responsabilità e rispondere del proprio operato durante la pratica professionale in conformità al profilo, al codice deontologico e a standard etici e
legali;
- assumere decisioni attraverso un approccio scientifico di risoluzione dei problemi del paziente;
- analizzare i problemi organizzativi e proporre soluzioni;
- gestire con profitto situazioni a diversità di posizioni (conflitti o dilemmi).
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- lezioni frontali;
- lettura guidata ed esercizi di applicazione;
- video, dimostrazioni di immagini, schemi e materiali, grafici;
- discussione di casi in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie;
- tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti e con una progressiva assunzione di autonomia e responsabilità;
- sessioni di debriefing per riflettere e rielaborare esperienze di pratica professionale
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- esami scritti e orali, prove di casi a tappe;
- feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di valutazione strutturate e report clinici sulla pratica professionale);
- esame strutturato oggettivo a stazioni.
Abilità comunicative (communication skills)
I laureati in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare devono sviluppare le seguenti abilità comunicative:
a) utilizzare abilità di comunicazione appropriate (verbali, non verbali e scritte) con gli utenti di tutte le età e con le loro famiglie all'interno del processo assistenziale,
interventistica o diagnostiche e/o con altri professionisti sanitari in forma appropriata verbale, non verbale e scritta, stabilendo relazioni proficue e collaborative nella
consapevolezza delle specificità dei diversi ruoli professionali
b) sostenere e incoraggiare gli utenti verso scelte di salute, rinforzando abilità di coping, l'autostima e potenziando le risorse disponibili;
c) facilitare il coordinamento dell'assistenza per raggiungere gli esiti di cura sanitari concordati;
d) collaborare con il team di cura per concordare modalità operativi e realizzare l'applicazione e lo sviluppo di protocolli e linee guida.
e) facilitare il coordinamento dell'assistenza per raggiungere gli esiti di cura sanitari concordati;
f) collaborare con il team di cura per concordare modalità operativi e realizzare l'applicazione e lo sviluppo di protocolli e linee guida.
g) Assumere funzioni di guida verso collaboratori e studenti includendo la delega e la supervisione di attività assistenziali o diagnostiche erogate da altri e assicurando la
conformità a standard di qualità e sicurezza della pianificazione e gestione dell'assistenza.
h) Comunicare in modo efficace con modalità verbali, non verbali e scritte le valutazioni e le decisioni tecnico assistenziali nei team sanitari interdisciplinari
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- Lezioni frontali;
- video e analisi critica di filmati, simulazioni, narrazioni, testimonianze;
- discussione di casi e di situazioni relazionali paradigmatiche in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie;
- tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti con sessioni di debriefing per riflettere e rielaborare esperienze relazionali con l'utenza e con l'equipe.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- osservazione di frame di filmati o scritti, di dialoghi con griglie strutturate;
- feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di valutazione strutturate e report clinici);
- esame strutturato oggettivo con stazioni con simulazioni sulle competenze relazionali.
Capacità di apprendimento (learning skills)
I laureati in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare devono sviluppare le seguenti capacità di autoapprendimento:
1. utilizzare metodi che sviluppino le abilità di studio indipendente e la capacità di ricercare con continuità le opportunità di autoapprendimento;
2. sviluppare la capacità di porsi interrogativi pertinenti sull'esercizio della propria attività nei tempi, nei luoghi e agli interlocutori;
3. apprendere la capacità di autovalutazione delle proprie competenze e delineare i propri bisogni di accrescimento e apprendimento sviluppando la capacità di coltivare i
dubbi e tollerare le incertezze derivanti dallo studio e dall'attività pratica;
4. dimostrare capacità di apprendimento collaborativo e di condivisione della conoscenza all'interno delle equipe di lavoro;
a) dimostrare capacità e autonomia nel cercare le informazioni necessarie per risolvere problemi o incertezze della pratica professionale, selezionando criticamente fonti
secondarie e primarie di evidenze
Strumenti didattici, metodologie e attività formative per sviluppare i risultati attesi:
- apprendimento basato sui problemi
- utilizzo di contratti e piani di autoapprendimento al fine di responsabilizzare lo studente nella pianificazione del suo percorso di tirocinio e nell'autovalutazione;
- laboratori di metodologia della ricerca bibliografica cartacea e online;
- lettura guidata alla valutazione critica della letteratura scientifica e professionale sia in italiano sia in inglese.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- project - work, report su mandati di ricerca specifica;
- supervisione tutoriale sul percorso di tirocinio
- partecipazione attiva alle sessioni di lavoro
- puntualità e qualità nella presentazione degli elaborati.
Conoscenze richieste per l'accesso
(DM 270/04, art 6, comma 1 e 2)
Possono essere ammessi al Corso di Laurea in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare i candidati che siano in possesso del diploma
scuola media superiore ovvero di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo secondo le normative vigenti e, che siano in possesso di una adeguata
preparazione (art. 6, comma 1, D.M. 270/04) e si trovino in posizione utile all'esame di ammissione. L'Università di Genova, nel recepire i DD.MM. annualmente emanati, ai
fini dell'ammissione verifica l'adeguatezza delle conoscenze di logica e cultura generale, biologia, chimica, fisica e matematica. Agli studenti ammessi al corso con un livello
inferiore alla valutazione minima prefissata saranno assegnati obblighi formativi aggiuntivi nelle discipline e con le modalità specificate nel Regolamento di corso. Il numero
degli studenti ammissibili al corso di laurea è determinato annualmente con decreto del Ministero della Salute di concerto con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e
della Ricerca sulla base delle indicazioni contenute nel piano regionale della formazione, tenuto conto delle esigenze sanitarie nazionali e sulla base del progetto didattico e
delle potenzialità formative.
Il riconoscimento degli studi compiuti presso altri Corsi di Laurea anche di altre Università italiane, nonché i crediti in queste conseguiti, possono essere riconosciuti previo
esame del curriculum trasmesso dalla Università di origine e dei programmi dei Corsi in quella Università accreditati.
Caratteristiche della prova finale
(DM 270/04, art 11, comma 3-d)
Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività formative previste dal piano di studi.
La prova finale, sostenuta di fronte ad una Commissione nominata dalla competente Autorità accademica e composta a norma di legge, consiste nella dissertazione di un
elaborato di natura teorico-applicativa-sperimentale e nella dimostrazione di abilità pratiche nel gestire una situazione inerente lo specifico professionale.
Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
(Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7)
I laureati in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare sono operatori sanitari cui competono le attribuzioni previste dal D.M. del Ministero
della Sanità 14 settembre 1998, n. 316 e successive modificazioni ed integrazioni; ovvero provvedono alla conduzione e manutenzione delle apparecchiature relative alle
tecniche di circolazione extracorporea e alle tecniche di emodinamica. Le loro mansioni sono esclusivamente di natura tecnica, coadiuvano il personale medico negli
ambienti idonei fornendo indicazione essenziali e conducendo, sempre sotto indicazione medica, apparecchiature finalizzate alla diagnostica, all' emodinamica o vicarianti le
funzioni cardiocircolatorie. I laureati in tecnica della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare pianificano, gestiscono e valutano quanto necessario per il
buon funzionamento delle apparecchiature di cui sono responsabili; garantiscono la corretta applicazione delle tecniche di supporto richieste; svolgono la loro attività
professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale; contribuiscono alla formazione di personale di supporto e concorrono
direttamente all'aggiornamento relativo al profilo professionale e alla ricerca delle materie di loro competenza.
Gli sbocchi occupazionali sono definiti dall'esecutività di tutte le attività diagnostiche di prevenzione, cura e assistenza di cui il laureato ha acquisito le competenze durante
il corso di laurea. Le stesse trovano allocazione :
- In ambito cardiochirurgico nella conduzione della circolazione extracorporea, delle assistenze circolatorie/respiratorie, recupero ematico, ecc..
- In centri di emodinamica e cateterismo cardiaco nella gestione delle tecniche diagnostiche non invasive e invasive, al trattamento terapeutico nell'ambito dell'apparato
cardiocircolatorio in senso emodinamico.
- In cardiologia negli ambulatori di elettrofisiologia ed elettrostimolazione cardiaca, nella gestione delle tecniche diagnostiche non invasive e invasive, al trattamento
terapeutico nell'ambito dell'apparato cardiocircolatorio in senso elettrofisiologico.
- In centri di trapianti d'organo ove necessita un supporto circolatorio o dove vengono applicate tecniche di conservazione d'organo e recupero ematico intra operatorio.
- Nelle chirurgie vascolari nella conduzione della circolazione extracorporea, di interventi chirurgici in ipotermia profonda, e nel recupero ematico intra operatori.
- In nefrologia nei centri per emodialisi, nelle attività tecnico-assistenziale.
- In ambito oncologico per il trattamento antiblastico distrettuale
- In ambito neurochirurgico nella conduzione di interventi chirurgici in ipotermia profonda e recupero ematico intra operatorio.
- In pneumologia nei laboratori di diagnostica di fisiopatologia respiratoria.
- Nei laboratori di ricerca universitaria ed extrauniversitaria nel settore biomedico.
Il corso prepara alla professione di (codifiche ISTAT)
Tecnici della fisiopatologia cardiocircolatoria e della perfusione cardiovascolare - (3.2.1.4.4)
Attività di base
CFU
ambito disciplinare
settore
minimo
da D.M.
per
l'ambito
min
max
Scienze propedeutiche
FIS/07 Fisica applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina)
INF/01 Informatica
ING-INF/07 Misure elettriche ed elettroniche
M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche
M-PSI/01 Psicologia generale
MED/01 Statistica medica
SPS/07 Sociologia generale
8
11
8
Scienze biomediche
BIO/09 Fisiologia
BIO/10 Biochimica
BIO/13 Biologia applicata
BIO/16 Anatomia umana
BIO/17 Istologia
MED/03 Genetica medica
MED/04 Patologia generale
MED/05 Patologia clinica
MED/07 Microbiologia e microbiologia clinica
14
20
11
Primo soccorso
MED/09 Medicina interna
MED/18 Chirurgia generale
MED/41 Anestesiologia
MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche
3
9
3
Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 22:
Totale Attività di Base
25
25 - 40
Attività caratterizzanti
CFU
ambito disciplinare
settore
minimo
da D.M.
per
l'ambito
min
max
Scienze e tecniche della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione
cardiovascolare
ING-IND/22 Scienza e tecnologia dei
materiali
MED/11 Malattie dell'apparato
cardiovascolare
MED/15 Malattie del sangue
MED/22 Chirurgia vascolare
MED/23 Chirurgia cardiaca
MED/50 Scienze tecniche mediche applicate
40
46
30
Scienze medico-chirurgiche
BIO/14 Farmacologia
MED/17 Malattie infettive
2
6
2
Scienze della prevenzione e dei servizi sanitari
MED/36 Diagnostica per immagini e
radioterapia
MED/42 Igiene generale e applicata
MED/43 Medicina legale
MED/44 Medicina del lavoro
2
7
2
Scienze interdisciplinari cliniche
MED/10 Malattie dell'apparato respiratorio
MED/14 Nefrologia
MED/20 Chirurgia pediatrica e infantile
MED/26 Neurologia
MED/36 Diagnostica per immagini e
radioterapia
MED/41 Anestesiologia
5
11
4
Scienze umane e psicopedagogiche
M-PED/01 Pedagogia generale e sociale
M-PSI/01 Psicologia generale
2
5
2
Scienze interdisciplinari
ING-INF/06 Bioingegneria elettronica e
informatica
2
5
2
Scienze del management sanitario
IUS/07 Diritto del lavoro
IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico
2
5
2
60
70
60
Tirocinio differenziato per specifico profilo
MED/50 Scienze tecniche mediche applicate
Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 104:
115
115 - 155
Totale Attività Caratterizzanti
Attività affini
CFU
ambito disciplinare
settore
Attività formative affini o integrative
SECS-P/02 - Politica economica
Totale Attività Affini
min
max
1
4
minimo
da D.M.
per
l'ambito
-
1-4
Altre attività
ambito disciplinare
CFU
A scelta dello studente
6
Per la prova finale e la lingua straniera (art. 10, comma 5, lettera c)
Ulteriori attività formative
(art. 10, comma 5, lettera d)
Per la prova finale
6
Per la conoscenza di almeno una lingua straniera
3
Altre attività quali l'informatica, attività seminariali ecc.
6
Laboratori professionali dello specifico SSD
3
Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. d
24 - 24
Totale Altre Attività
Riepilogo CFU
CFU totali per il conseguimento del titolo
180
165 - 223
Range CFU totali del corso
Motivazioni dell'inserimento nelle attività affini di settori previsti dalla classe o Note attività
affini
()
Note relative alle altre attività
Note relative alle attività di base
Note relative alle attività caratterizzanti
RAD chiuso il 23/03/2011
Università
Università degli Studi di GENOVA
Classe
L/SNT3 - Professioni sanitarie tecniche
Nome del corso
Tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare (abilitante alla professione sanitaria di
Tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare) modifica di: Tecniche di fisiopatologia
cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare (abilitante alla professione sanitaria di Tecnico di fisiopatologia
cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare) (1284790)
Nome inglese
Cardiocirculatory and Cardiovascular Perfusion techniques
Lingua in cui si tiene il corso
italiano
Codice interno all'ateneo del
corso
9291 Modifica
Data del DM di approvazione
dell'ordinamento didattico
30/05/2011
Data del DR di emanazione
dell'ordinamento didattico
10/06/2011
Data di approvazione della
struttura didattica
22/02/2011
Data di approvazione del senato
accademico/consiglio di
amministrazione
22/03/2011
Data della relazione tecnica del
nucleo di valutazione
07/03/2011
Data della consultazione con le
organizzazioni rappresentative a
livello locale della produzione,
servizi, professioni
15/11/2010 -
Modalità di svolgimento
convenzionale
Eventuale indirizzo internet del
corso di laurea
www.medicina.unige.it
Dipartimento di riferimento ai fini
amministrativi
Medicina interna e specialità mediche (DIMI)
EX facoltà di riferimento ai fini
amministrativi
Massimo numero di crediti
riconoscibili
Corsi della medesima classe
40 DM 16/3/2007 Art 4 12 come da: Nota 1063 del 29/04/2011
Dietistica (abilitante alla professione sanitaria di Dietista) approvato con D.M. del30/05/2011
Dietistica (abilitante alla professione sanitaria di Dietista) approvato con D.M. del30/05/2011
Dietistica (abilitante alla professione sanitaria di Dietista) approvato con D.M. del13/03/2014
Igiene dentale (abilitante alla professione sanitaria di Igienista dentale) approvato con D.M. del30/05/2011
Igiene dentale (abilitante alla professione sanitaria di Igienista dentale) approvato con D.M. del30/05/2011
Igiene dentale (abilitante alla professione sanitaria di Igienista dentale) approvato con D.M. del13/03/2014
Tecniche audioprotesiche (abilitante alla professione sanitaria di Audioprotesista) approvato con D.M.
del23/06/2011
Tecniche audioprotesiche (abilitante alla professione sanitaria di Audioprotesista) approvato con D.M.
del13/03/2014
Tecniche audioprotesiche (abilitante alla professione sanitaria di Audioprotesista) approvato con D.M.
del23/06/2011
Tecniche di laboratorio biomedico (abilitante alla professione sanitaria di Tecnico di laboratorio biomedico)
approvato con D.M. del30/05/2011
Tecniche di laboratorio biomedico (abilitante alla professione sanitaria di Tecnico di laboratorio biomedico)
approvato con D.M. del30/05/2011
Tecniche di neurofisiopatologia (abilitante alla professione sanitaria di Tecnico di neurofisiopatologia)
approvato con D.M. del13/04/2012
Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia (abilitante alla professione sanitaria di Tecnico di
radiologia medica) approvato con D.M. del30/05/2011
Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia (abilitante alla professione sanitaria di Tecnico di
radiologia medica) approvato con D.M. del30/05/2011
Tecniche ortopediche (abilitante alla professione sanitaria di Tecnico ortopedico) approvato con D.M.
del23/06/2011
Tecniche ortopediche (abilitante alla professione sanitaria di Tecnico ortopedico) approvato con D.M.
del23/06/2011
Obiettivi formativi qualificanti della classe: L/SNT3 Professioni sanitarie tecniche
I laureati nella classe, ai sensi dell'articolo 6, comma 3 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n.
502 e successive modificazioni ed integrazioni, ai sensi della legge 26 febbraio 1999, n.42 e ai sensi
della legge 10 agosto 2000, n. 251, sono professionisti sanitari il cui campo proprio di attività e
responsabilità è determinato dai contenuti dei decreti ministeriali istituivi dei profili professionali e
degli ordinamenti didattici dei rispettivi corsi universitari e di formazione post base nonché degli
specifici codici deontologici.
I laureati nella classe delle professioni sanitarie dell'area tecnico-diagnostica e dell'area tecnicoassistenziale
svolgono, con titolarità e autonomia professionale, le procedure tecniche necessarie
alla esecuzione di metodiche diagnostiche su materiali biologici o sulla persona, ovvero attività
tecnico-assistenziale, in attuazione di quanto previsto nei regolamenti concernenti l'individuazione
delle figure e dei relativi profili professionali definiti con decreto del Ministro della sanità.
I laureati nella classe sono dotati di un'adeguata preparazione nelle discipline di base, tale da
consentire loro la migliore comprensione dei più rilevanti elementi che sono alla base dei processi
patologici che si sviluppano in età evolutiva, adulta e geriatrica, sui quali si focalizza il loro
intervento diagnostico. Devono inoltre saper utilizzare almeno una lingua dell'Unione Europea,
oltre l'italiano, nell'ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni generali.
Le strutture didattiche devono individuare e costruire altrettanti percorsi formativi atti alla
realizzazione delle diverse figure di laureati funzionali ai profili professionali individuati dai decreti
del Ministero della sanità.
Le strutture didattiche individuano a tal fine, mediante l'opportuna selezione degli ambiti
disciplinari delle attività formative caratterizzanti, con particolare riguardo ai settori scientificodisciplinari
professionalizzanti, gli specifici percorsi formativi delle professioni sanitarie
ricomprese nella classe.
In particolare, i laureati nella classe, in funzione dei suddetti percorsi formativi, devono raggiungere
le competenze professionali di seguito indicate e specificate riguardo ai singoli profili identificati
con provvedimenti della competente autorità ministeriale. Il raggiungimento delle competenze
professionali si attua attraverso una formazione teorica e pratica che includa anche l'acquisizione di
competenze comportamentali e che venga conseguita nel contesto lavorativo specifico di ogni
profilo, così da garantire, al termine del percorso formativo, la piena padronanza di tutte le
necessarie competenze e la loro immediata spendibilità nell'ambiente di lavoro.
Particolare rilievo, come parte integrante e qualificante della formazione professionale, riveste
l'attività formativa pratica e di tirocinio clinico, svolta con almeno 60 CFU con la supervisione e la
guida di tutori professionali appositamente assegnati, coordinata da un docente appartenente al più
elevato livello formativo previsto per ciascun specifico profilo professionale e corrispondente alle
norme definite a livello europeo ove esistenti.
I laureati della classe, in funzione dei suddetti percorsi formativi, devono raggiungere le
competenze previste dagli specifici profili professionali di cui alle aree individuate dal decreto del
Ministero della sanità in corso di perfezionamento, citato nelle premesse.
In particolare: Area tecnico-diagnostica
Nell'ambito della professione sanitaria del tecnico audiometrista, i laureati sono operatori sanitari
cui competono le attribuzioni previste dal D.M. del Ministero della sanità 14 settembre 1994, n. 667
e successive modificazioni ed integrazioni; ovvero svolgono la loro attività nella prevenzione,
valutazione e riabilitazione delle patologie del sistema uditivo e vestibolare, nel rispetto delle
attribuzioni e delle competenze diagnostico-terapeutiche del medico. L'attività dei laureati in
tecniche audiometriche è volta all'esecuzione di tutte le prove non invasive, psico-acustiche ed
elettrofisiologiche di valutazione e misura del sistema uditivo e vestibolare ed alla riabilitazione
dell'handicap conseguente a patologia dell'apparato uditivo e vestibolare. Essi operano, su
prescrizione del medico, mediante atti professionali che implicano la piena responsabilità e la
conseguente autonomia; collaborano con altre figure professionali ai programmi di prevenzione e di
riabilitazione delle sordità utilizzando tecniche e metodologie strumentali e protesiche; svolgono la
loro attività professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o
libero-professionale.
Nell'ambito della professione sanitaria del tecnico di laboratorio biomedico, i laureati sono
operatori sanitari cui competono le attribuzioni previste dal D.M. Ministero della sanità 26
settembre 1994, n. 745 e successive modificazioni ed integrazioni; ovvero sono responsabili degli
atti di loro competenza, svolgono attività di laboratorio di analisi e di ricerca relative ad analisi
biomediche e biotecnologiche ed in particolare di biochimica, di microbiologia, parassitologia e
virologia, di farmacotossicologia, di immunologia, di patologia clinica, di ematologia, di citologia e
di istopatologia. I laureati in tecniche diagnostiche di laboratorio biomedico svolgono con
autonomia tecnico professionale le loro prestazioni lavorative in diretta collaborazione con il
personale laureato di laboratorio preposto alle diverse responsabilità operative di appartenenza;
sono responsabili, nelle strutture di laboratorio, del corretto adempimento delle procedure analitiche
e del loro operato, nell'ambito delle loro funzioni in applicazione dei protocolli di lavoro definiti dai
dirigenti responsabili; verificano la corrispondenza delle prestazioni erogate agli indicatori e
standard predefiniti dal responsabile della struttura; controllano e verificano il corretto
funzionamento delle apparecchiature utilizzate, provvedono alla manutenzione ordinaria ed alla
eventuale eliminazione di piccoli inconvenienti; partecipano alla programmazione e organizzazione
del lavoro nell'ambito della struttura in cui operano; svolgono la loro attività in strutture di
laboratorio pubbliche e private, autorizzate secondo la normativa vigente, in rapporto di dipendenza
o libero-professionale; contribuiscono alla formazione del personale di supporto e concorrono
direttamente all'aggiornamento relativo al loro profilo professionale e alla ricerca.
I laureati in tecniche di laboratorio biomedico devono inoltre acquisire conoscenze e capacità nel
settore di attività degli istituti di zooprofilassi e nel settore delle biotecnologie.
Nell'ambito della professione sanitaria di tecnico di radiologia medica, per immagini e
radioterapia, i laureati sono operatori sanitari cui competono le attribuzioni previste dal D.M. del
Ministero della sanità 26 settembre 1994, n. 746 e successive modificazioni ed integrazioni; ovvero
sono responsabili degli atti di loro competenza e sono autorizzati ad espletare indagini e prestazioni
radiologiche, nel rispetto delle norme di radioprotezione. I laureati in tecniche diagnostiche
radiologiche sono abilitati a svolgere, in conformità a quanto disposto dalla legge 31 gennaio 1983,
n. 25, in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, su prescrizione medica tutti gli
interventi che richiedono l'uso di sorgenti di radiazioni ionizzanti, sia artificiali che naturali, di
energie termiche, ultrasoniche, di risonanza magnetica nucleare nonché gli interventi per la
protezionistica fisica o dosimetrica; partecipano alla programmazione e organizzazione del lavoro
nell'ambito della struttura in cui operano nel rispetto delle loro competenze; gestiscono l'erogazione
di prestazioni polivalenti di loro competenza in collaborazione diretta con il medico radiodiagnosta,
con il medico nucleare, con il medico radioterapista e con il fisico sanitario, secondo protocolli
diagnostici e terapeutici preventivamente definiti dal responsabile della struttura; sono responsabili
degli atti di loro competenza, in particolare controllando il corretto funzionamento delle
apparecchiature loro affidate, provvedendo alleliminazione di inconvenienti di modesta entità e
attuando programmi di verifica e controllo a garanzia della qualità secondo indicatori e standard
predefiniti; svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie pubbliche o private, in rapporto di
dipendenza o libero professionale; contribuiscono alla formazione del personale di supporto e
concorrono direttamente all'aggiornamento relativo al loro profilo professionale e alla ricerca.
Nell'ambito della formazione della predetta figura professionale, le università assicurano
un'adeguata formazione in materia di protezione dalle radiazioni ionizzanti.
Nell'ambito della professione sanitaria del tecnico di neurofisiopatologia, i laureati sono operatori
sanitari cui competono le attribuzioni previste dal D.M. del Ministero della sanità 15 marzo 1995, n.
183 e successive modificazioni ed integrazioni; ovvero svolgono la loro attività nell'ambito della
diagnosi delle patologie del sistema nervoso, applicando direttamente, su prescrizione medica, le
metodiche diagnostiche specifiche in campo neurologico e neurochirurgico (elettroencefalografia,
elettroneuromiografia, poligrafia, potenziali evocati, ultrasuoni). I laureati in tecniche di diagnostica
neurofisiopatologica applicano le metodiche più idonee per la registrazione dei fenomeni
bioelettrici, con diretto intervento sul paziente e sulle apparecchiature ai fini della realizzazione di
un programma di lavoro diagnostico-strumentale o di ricerca neurofisiologica predisposto in stretta
collaborazione con il medico specialista; gestiscono compiutamente il lavoro di raccolta e di
ottimizzazione delle varie metodiche diagnostiche, sulle quali, su richiesta devono redigere un
rapporto descrittivo sotto l'aspetto tecnico; hanno dirette responsabilità nell'applicazione e nel
risultato finale della metodica diagnostica utilizzata; impiegano metodiche diagnostico-strumentali
per l'accertamento dell'attività elettrocerebrale ai fini clinici e/o medico-legali; provvedono alla
predisposizione e controllo della strumentazione delle apparecchiature in dotazione; esercitano la
loro attività in strutture sanitarie pubbliche e private, in regime di dipendenza o libero professionale.
Area tecnico-assistenziale
Nell'ambito della professione sanitaria del tecnico ortopedico, i laureati sono operatori sanitari cui
competono le attribuzioni previste dal D.M. del Ministero della sanità 14 settembre 1994, n. 665 e
successive modificazioni ed integrazioni; ovvero operano, su prescrizione medica e successivo
collaudo, la costruzione e/o adattamento, applicazione e fornitura di protesi, ortesi e di ausili
sostitutivi, correttivi e di sostegno dell'apparato locomotore, di natura funzionale ed estetica, di tipo
meccanico o che utilizzano l'energia esterna o energia mista corporea ed esterna, mediante
rilevamento diretto sul paziente di misure e modelli. I laureati in tecniche ortopediche, nell'ambito
delle loro competenze, addestrano il disabile all'uso delle protesi e delle ortesi applicate; svolgono,
in collaborazione con il medico, assistenza tecnica per la fornitura, la sostituzione e la riparazione
delle protesi e delle ortesi applicate; collaborano con altre figure professionali al trattamento
multidisciplinare previsto nel piano di riabilitazione; sono responsabili dell'organizzazione,
pianificazione e qualità degli atti professionali svolti nell'ambito delle loro mansioni; svolgono la
loro attività professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o
libero-professionale.
Nell'ambito della professione sanitaria del tecnico audioprotesista, i laureati sono operatori sanitari
cui competono le attribuzioni previste dal D.M. del Ministero della sanità 14 settembre 1994, n. 668
e successive modificazioni ed integrazioni; ovvero svolgono la loro attività nella fornitura,
adattamento e controllo dei presidi protesici per la prevenzione e correzione dei deficit uditivi;
operano su prescrizione del medico mediante atti professionali che implicano la piena responsabilità
e la conseguente autonomia. L'attività del laureati in audioprotesi è volta all'applicazione dei
presidiprotesici mediante il rilievo dell'impronta del condotto uditivo esterno, la costruzione e
applicazione delle chiocciole o di altri sistemi di accoppiamento acustico e la somministrazione di
prove di valutazione protesica. Essi collaborano con altre figure professionali ai programmi di
prevenzione e di riabilitazione delle sordità mediante la fornitura di presidi protesici e
l'addestramento al loro uso; svolgono la loro attività professionale in strutture sanitarie, pubbliche o
private, in regime di dipendenza o libero-professionale.
Nell'ambito della professione sanitaria del tecnico della fisiopatologia cardiocircolatoria e
perfusione cardiovascolare, i laureati sono operatori sanitari cui competono le attribuzioni previste
dal D.M. del Ministero della sanità 27 luglio 1998, n. 316 e successive modificazioni ed
integrazioni; ovvero provvedono alla conduzione e manutenzione delle apparecchiature relative alle
tecniche di circolazione extracorporea ed alle tecniche di emodinamica. Le loro mansioni sono
esclusivamente di natura tecnica; coadiuvano il personale medico negli ambienti idonei fornendo
indicazioni essenziali o conducendo, sempre sotto indicazione medica, apparecchiature finalizzate
alla diagnostica emodinamica o vicariati le funzioni cardiocircolatorie. I laureati in tecnica della
fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare pianificano, gestiscono e valutano
quanto necessario per il buon funzionamento delle apparecchiature di cui sono responsabili;
garantiscono la corretta applicazione delle tecniche di supporto richieste; svolgono la loro attività
professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o liberoprofessionale;
contribuiscono alla formazione del personale di supporto e concorrono direttamente
all'aggiornamento relativo al profilo professionale e alla ricerca nelle materie di loro competenza.
Nell'ambito della professione sanitaria dell'igienista dentale, i laureati sono gli operatori sanitari
cui competono le attribuzioni previste dal D.M. del Ministero della sanità 15 marzo 1999, n. 137 e
successive modificazioni ed integrazioni; ovvero svolgono, su indicazione degli odontoiatri e dei
medici chirurghi legittimati all'esercizio dell'odontoiatria, compiti relativi alla prevenzione delle
affezioni orodentali. I laureati in igiene dentale svolgono attività di educazione sanitaria dentale e
partecipano a progetti di prevenzione primaria nell'ambito del sistema sanitario pubblico;
collaborano alla compilazione della cartella clinica odontostomatologica e si occupano della
raccolta di dati tecnico-statistici; provvedono all'ablazione del tartaro e alla levigatura delle radici
nonché all'applicazione topica dei vari mezzi profilattici; provvedono all'istruzione sulle varie
metodiche di igiene orale e sull'uso dei mezzi diagnostici idonei ad evidenziare placca batterica e
patina dentale motivando l'esigenza dei controlli clinici periodici; indicano le norme di
un'alimentazione razionale ai fini della tutela della salute dentale; svolgono la loro attività
professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o liberoprofessionale,
su indicazione degli odontoiatri e dei medici chirurghi legittimati all'esercizio
dell'odontoiatria.
Nell'ambito della professione sanitaria del dietista, i laureati sono operatori sanitari cui competono
le attribuzioni previste dal D.M. del Ministero della sanità 14 settembre 1994, n. 744 e successive
modificazioni ed integrazioni; ovvero sono competenti per tutte le attività finalizzate alla corretta
applicazione dell'alimentazione e della nutrizione ivi compresi gli aspetti educativi e di
collaborazione all'attuazione delle politiche alimentari, nel rispetto della normativa vigente. I
laureati in dietistica organizzano e coordinano le attività specifiche relative all'alimentazione in
generale e alla dietetica in particolare; collaborano con gli organi preposti alla tutela dell'aspetto
igienico sanitario del servizio di alimentazione; elaborano, formulano ed attuano le diete prescritte
dal medico e ne controllano l'accettabilità da parte del paziente; collaborano con altre figure al
trattamento multidisciplinare dei disturbi del comportamento alimentare; studiano ed elaborano la
composizione di razioni alimentari atte a soddisfare i bisogni nutrizionali di gruppi di popolazione e
pianificano l'organizzazione dei servizi di alimentazione di comunità di sani e di malati; svolgono
attività didattico-educativa e di informazione finalizzate alla diffusione di principi di alimentazione
corretta, tale da consentire il recupero e il mantenimento di un buono stato di salute del singolo, di
collettività e di gruppi di popolazione; svolgono la loro attività professionale in strutture sanitarie,
pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale.
Negli ordinamenti didattici delle classi di laurea deve essere prevista l'attività didattica in materia di
radioprotezione secondo i contenuti di cui all'allegato IV del decreto legislativo 26 maggio 2000, n.
187.
Negli ordinamenti didattici devono essere previste le attività formative di cui all'art. 10, comma 5,
lettere a,c,d,e del D.M. 22 ottobre 2004, n. 270, con un numero di CFU rispettivamente di: 6 a
scelta dello studente; 9 per la prova finale e per la lingua inglese; 6 per le altre attività quali
l'informatica, attività seminariali, ecc. e 3 per i laboratori professionali dello specifico SSD del
profilo; infine 60 CFU sono riservati per il tirocinio formativo nello specifico profilo professionale.
Criteri seguiti nella trasformazione del corso da ordinamento 509 a 270
(DM 31 ottobre 2007, n.544, allegato C)
La trasformazione si è resa necessaria sia per adempiere agli obblighi del DM 19.02.2009 (pubblicato in G.U. n. 119 del 25.05.2009) (in ottemperanza al D.M. 270/04) che
per l'evoluzione della professione stessa. La struttura del corso di laurea di nuova istituzione è il prodotto del processo di revisione mosso da un'attenta analisi dei risultati di
apprendimento conseguiti dagli studenti che hanno frequentato il corrispondente corso di studio del previgente ordinamento. I criteri fondamentali sono stati la
razionalizzazione e la riqualificazione dell'offerta formativa nell'ottica di una maggiore coerenza con gli indirizzi formativi nazionali e internazionali, nonché la necessità di
adeguamento alle nuove istanze provenienti dalle conoscenze scientifiche, dalle mutate condizioni socio-sanitarie nelle quali il futuro professionista si troverà ad operare.
Sintesi della relazione tecnica del nucleo di valutazione
La progettazione del corso risulta corretta. Le informazioni per gli studenti sono pienamente adeguate. La descrizione dei risultati attesi e degli sbocchi occupazionali appare
ben dettagliata. La consultazione con le organizzazioni rappresentative a livello locale della produzione, servizi, professioni, è stata attuata in modo efficace. L'adeguatezza e
compatibilità delle proposte con le risorse di docenza e di strutture potrà essere verificata solo in fase Off.F, quando tutte le informazioni saranno disponibili. Questa
iniziativa, considerata unitamente alle altre presentate dalla Facoltà, pare poter contribuire al raggiungimento di obiettivi di razionalizzazione e qualificazione dell'offerta
formativa, comunque meglio
valutabile in fase Off.F.
Sintesi della consultazione con le organizzazioni rappresentative a livello locale della produzione, servizi, professioni
Esiste una tradizione consolidata di collaborazione tra Corso di laurea e l' Associazione ANPeC (Associazione Nazionale Perfusionisti in Cardioangiochirurgia), costituita
nel 1978, e della Liguria, che si sostanzia in:
- partecipazione del rappresentante regionale ANPeC alla Consulta delle Professioni Sanitarie Regione Liguria ed al CO.RE.APS.
- determinazione del fabbisogno formativo annuale per la programmazione degli accessi;
- partecipazione di rappresentanti dell'Associazione ANPeC alla Commissione degli esami finali di laurea (come da D.I. 19/02/2009);
- collaborazione nell'organizzazione di attività laboratoriali e di seminari (somministrazioni ADE per gli ambiti professionali non affrontabili in sede, es: trapianti di
cuore-polmone; ECMO territoriale; ipertermie antiblastiche);
- collaborazione nell'attivazione di percorsi formativi nell'educazione continua professionale.
- assistenza per la certificazione europea EBCP (European Board of Cardiovascular Perfusion ). Il Consiglio europeo di perfusione cardiovascolare è stato fondato nel 1991
al fine di unire i tecnici perfusionisti europei per quanto riguarda l'omogeneità delle norme, la formazione e lo status professionale.
- Assistenza per contratti assicurativi specifici per la professione e gli studenti.
Ai fini delle determinazioni relative alla definizione degli ordinamenti didattici è stato chiesto un parere scritto all'Associazione Nazionale Perfusionisti in
Cardioangiochirurgia (ANPeC), in merito soprattutto all'analisi dei fabbisogni di competenze. E' stata espressa con nota del 15/11/2010 la più ampia convergenza sul nuovo
ordinamento didattico del corso di laurea, con piena condivisione delle finalità e degli obiettivi di preparazione professionale del percorso formativo.
Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo
Il laureato, al termine del percorso triennale, deve:
- Avere acquisito la conoscenza dei problemi di salute e delle risposte dei servizi sanitari e socio-assistenziali ai principali bisogni dei cittadini (LEA) riferiti alla propria
professione.
- Avere appreso i principi culturali, etici e professionali che regolano l'agire del tecnico di Fisiopatologia Cardiaca e Perfusione Cardiovascolare nei confronti delle persone
assistite e della collettività.
- Avere acquisito la conoscenza della storia della medicina con particolare riguardo all'ambito cardiovascolare ed in particolare alla chirurgia e all'interventistica coronarica,
valvolare, aortica, alla circolazione extracorporea e del trapianto cardiaco.
- Avere acquisito la capacità di utilizzo del "metodo critico" ed della discussione mediante la descrizione di esperimenti, da cui mediare l'acquisizione della conoscenza delle
strutture biologiche fondamentali ai diversi livelli di organizzazione della materia vivente e dei principi unitari generali che presiedono al funzionamento delle diverse unità
biologiche nella loro logica energetica ed informazionale.
- Avere compreso l'utilità del metodo statistico allo scopo di prendere decisioni su base razionale, della struttura EBM al fine della valutazione critica delle informazioni
provenienti dalla letteratura scientifica e dai disciplinari e riguardanti analisi di dati raccolti in ambito biomedico.
- Avere appreso le basi concettuali della disciplina epidemiologica e una visione d'insieme delle logiche alla base delle principali metodologie epidemiologiche.
- Avere compreso il sistema della qualità: gli strumenti e le metodologie; saper quindi mettere in pratica le procedure nel rispetto del principio di qualità-sicurezza (clinical
risk management), dell'organizzazione aziendale e dei concetti di Medicina Legale e rischio professionale
- Avere acquisito la conoscenza dei fondamenti della scienza e tecnologia dei materiali tale da consentire un corretto uso, conservazione dei materiali e manutenzione dei
dispositivi da impianto e di quelli utilizzati in sala operatoria.
- Avere acquisito la conoscenza delle nozioni di elettronica consentendo la preparazione di base per una corretta utilizzazione e gestione della strumentazione e delle
apparecchiature nelle strutture in cui opera la professione;
- Avere appreso i fondamenti di Fisica necessari allo svolgimento della loro futura attività, con particolare riguardo alla comprensione dei principi fisici alla base del
funzionamento e dell'utilizzo della strumentazione necessaria al controllo e alla rivelazione di fenomeni della materia vivente nel contesto biologico e medico.
- Avere compreso i fenomeni biologici, i principali meccanismi di funzionamento degli organi ed apparati; le leggi della chimica e le proprietà dei principali composti
inorganici ed organici di interesse biologico; avere compreso il rapporto tra struttura e funzione delle macromolecole di rilevanza biomedica; i processi biochimici umani più
importanti, in particolare quelli riguardanti l'apparato cardiovascolare, il sistema uropoietico, l'apparato cerebro vascolare, il complesso gastroenterico e le loro correlazioni.
- Avere acquisito la conoscenza dell'organizzazione strutturale e morfologica del corpo umano, sia a livello macroscopico che microscopico, con particolare riguardo
all'apparato cardiovascolare, pneumologico e cerebrovascolare al fine di comprendere i più rilevanti elementi e le connessioni morfo-funzionali che sono alla base dei
processi fisiologici e patologici ai quali è rivolto il proprio intervento professionale.
- Avere acquisito la conoscenza delle basi fisiopatologiche e della genetica delle principali malattie; dei principi d'immunologia, con particolare riferimento alla
fisiopatologia del cuore, del sistema vascolare, delle principali patologie oncologiche che necessitano della perfusione ipertermica antiblastica; dei principali test diagnostici
clinici.
- Avere appreso le patologie immunitarie, infettive e neoplastiche, degli stati d'immunodeficit primitivi e di quelli secondari, le malattie dell'accrescimento, le cardiopatie, i
disordini metabolici e coagulativi e la loro relazione con i componenti ematici e tissutali che ne sono elementi costitutivi.
- Avere acquisito la padronanza delle metodiche strumentali invasive e non invasive applicate all'apparato cardiovascolare, ed in particolare delle indicazioni ed applicazioni
delle indagini per gli aspetti della loro competenza specifica.
- Avere appreso delle nozioni basilari relative al trattamento del paziente nella medicina e chirurgia d'urgenza in tutti gli ambiti in cui opera la professione.
- Avere acquisito le necessarie conoscenze in materia di radioprotezione secondo i contenuti di cui all'allegato IV del decreto legislativo 26 maggio 2000, n.187.
- Mediante il tirocinio avere conseguito lo sviluppo delle competenze professionali (il tirocinio facilita processi di elaborazione ed integrazione delle informazioni e delle
conoscenze, con le esperienze), dell'identità e appartenenza professionale (il tirocinio promuove il superamento di immagini idealizzate della professione e aiuta lo studente a
confermare la sua scelta), e l'avvicinamento al mondo del lavoro (attraverso il tirocinio lo studente viene a contatto con la realtà organizzativa del lavoro e inizia a valutarne
le dimensioni funzionale, gerarchica, relazionale e interprofessionale dei servizi).
- Il laureato al termine del percorso triennale deve essere in grado di realizzare interventi di educazione alla salute rivolti alle persone sane e interventi di prevenzione
- Avere acquisito la capacità di valutare le possibili ripercussioni sulla qualità della vita del paziente connesse al decorso delle principali malattie, al trattamento, alle
abitudini di vita, alle reazioni alla malattia, all'ospedalizzazione, agli interventi assistenziali;
- Avere acquisito la capacità di comunicare ai pazienti ed alle persone interessate le informazioni di propria competenza relative sul loro stato di salute;
- Avere acquisito la capacità di identificare i bisogni del paziente espressi ed inespressi che richiedono competenze preventive e sia nella cura che nella diagnosi nei singoli
settori specialistici (area neurologica, cardiaca, toracica, pneumologia, ematologica, oncologica, vascolare).
- Avere acquisito la capacità di prendere decisioni coerenti con le dimensioni legali, etiche e deontologiche che regolano l'organizzazione sanitaria e la responsabilità
professionale;
- Avere acquisito la capacità di progettare l'intervento assistenziale individuando, in relazione alle prescrizioni e indicazioni del medico, le modalità terapeutiche più consone
dimostrando competenza nella progettazione della tecnica interventistica e/o assistenziali;
- Avere acquisito la capacità di pianificare ed eseguire l'intervento tecnico assistenziale secondo il progetto, individuandone le modalità, i tempi di applicazione delle
differenti metodologie e tecniche di circolazione extracorporea in considerazione delle relative indicazioni e controindicazioni, nell'ottica di un approccio globale e/o
analitico, comunque funzionale alla soluzione del problema;
- Avere acquisito la capacità di valutare le risposte all'intervento assistenziale o diagnostico registrandone le modificazioni durante e alla fine del medesimo utilizzando
idonei strumenti e metodologie di valutazione e revisione della qualità dell'intervento
- Avere acquisito la capacità di eseguire autonomamente la valutazione funzionale sia delle strumentazioni, apparecchiature e dispositivi in gestione che degli apparati ed
impianti che rientrano tra le competenze previste; conoscere le disposizioni cogenti in materia di manutenzione.
- Avere acquisito la capacità di riconoscere e saper documentare i dati relativi alle tecniche strumentali in ambito diagnostico, interventistico e assistenziale.
- Avere acquisito la capacità di rovvedere alla manutenzione delle apparecchiature relative alle tecniche assistenziali e diagnostiche, (invasive e non invasive ).
- Avere acquisito la capacità di garantire la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostiche e terapeutiche richieste
- Avere acquisito la capacità di gestire autonomamente le diverse problematiche in situazioni elettive, in urgenza ed emergenza lavorando in team e in contesti organizzativi
complessi.
- Avere acquisito la capacità di provvedere alla conduzione e manutenzione delle apparecchiature relative alle tecniche di circolazione extracorporea e alle tecniche di
emodinamica e di cardiologia non invasiva.
- Avere acquisito la capacità di collaborare alle attività di ricerca
- ATTIVITA' NEGLI AMBULATORI
- Avere acquisito la capacità di eseguire e gestire le procedure di diagnostica strumentale in ambulatorio e/o con ausilio della telemedicina e degli strumenti di telemetria
cardiaca.
- Avere acquisito la capacità di effettuare i test per la valutazione della funzionalità cardiorespiratoria e delle capacità polmonari nei laboratori di pneumologia.
- Avere acquisito la capacità di eseguire i controlli strumentali nei laboratori di elettrofisiologia (PM, defibrillatori impiantabili, ablazioni, ecc..)
- Avere acquisito la capacità di gestire l'esecuzione tecnica degli esami non invasivi negli ambulatori di cardiologia (ECG, ECG da sforzo, Holter, Eco cardiaco, ecc..)
- Avere acquisito la capacità di gestire le apparecchiature dell'elettrocardiografia semplice e da sforzo, dell'elettrocardiografia dinamica (holter) e dei sistemi di
memorizzazione degli eventi di bradi-tachiaritmie.
- ATTIVITA' ASSISTENZIALE
- Avere acquisito la capacità di applicare le procedure assistenziali, interventistiche e diagnostiche nelle realtà pediatriche e dell'adulto.
- Avere acquisito la capacità di applicare le tecniche di dialisi extracorporea.
- Avere acquisito la capacità di supportare le attività diagnostiche e interventistiche in emodinamica.
- Avere acquisito la capacità di applicare protocolli per la preservazione e gestione del trasporto di organo.
- Avere acquisito la capacità di gestire le metodiche intraoperatorie di recupero ematico, plasmaferesi, preparazione del gel piastrinico e colla di fibrina.
- Avere acquisito la capacità di gestire autonomamente la CEC sostituendo l'emodinamica del paziente durante circolazione extracorporea garantendo l'ossigenazione del
sangue e la perfusione sistemica.
- Avere acquisito la capacità di pplicare e gestire le tecniche per l'utilizzo dei supporti cardiaci e polmonari quali la contropulsazione aortica, l'ECMO, il VAD, VAVD, ecc..
- Avere acquisito la capacità di utilizzare le metodiche extracorporee ipotermiche, normotermiche e ipertermiche (nelle CEC con arresto di circolo; nelle CEC standard; nella
terapia antiblastica, pelvica, peritoneale, toracica, arti e fegato; nel trapianto d'organo; nella conservazione d'organo; nei supporti circolatori cardiaci e respiratori ECMO).
- Avere acquisito la capacità di applicare le tecniche e le metodiche di protezione miocardica, cerebrale e viscerale, utilizzare i materiali necessari alle procedure per la
protezione d'organo.
Il percorso formativo è articolato nei tre anni.
Al primo anno vengono affrontate le discipline propedeutiche e le scienze biomediche per consolidare le conoscenze di base, compreso l'inglese e l'informatica; si prevede,
inoltre, l'acquisizione di elementi di primo soccorso, promozione della salute e sicurezza professionale compresa la radioprotezione.
Il secondo anno è finalizzato alla conoscenza specifica delle metodologie proprie del profilo professionale anche allo scopo di acquisire conoscenze nell'ambito delle
alterazioni funzionali relative al settore di competenza.
Il terzo anno è finalizzato all'approfondimento specialistico, ma anche all'acquisizione di conoscenze e metodologie inerenti l'esercizio professionale e la capacità di lavorare
in gruppo; lo studente può sperimentare una graduale assunzione di responsabilità con la supervisione di esperti e l'acquisizione di competenze metodologiche di ricerca
scientifica a supporto di elaborazione tesi.
Autonomia di giudizio (making judgements)
I laureati in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare devono dimostrare autonomia di giudizio attraverso le seguenti abilità:
- assumere decisioni relative alle diverse prestazioni sia assistenziali, interventistiche e diagnostiche;
- attuare le prestazioni personalizzando le scelte sulla base delle similitudini e differenze delle persone assistite rispetto a valori, etnia e pratiche socio culturali;
- decidere gli interventi appropriati che tengono conto delle influenze legali, politiche, geografiche, economiche, etiche e sociali;
- valutare criticamente gli esiti delle decisioni assunte sulla base degli outcomes del paziente e degli standard assistenziali;
- assumere la responsabilità e rispondere del proprio operato durante la pratica professionale in conformità al profilo, al codice deontologico e a standard etici e
legali;
- assumere decisioni attraverso un approccio scientifico di risoluzione dei problemi del paziente;
- analizzare i problemi organizzativi e proporre soluzioni;
- gestire con profitto situazioni a diversità di posizioni (conflitti o dilemmi).
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- lezioni frontali;
- lettura guidata ed esercizi di applicazione;
- video, dimostrazioni di immagini, schemi e materiali, grafici;
- discussione di casi in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie;
- tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti e con una progressiva assunzione di autonomia e responsabilità;
- sessioni di debriefing per riflettere e rielaborare esperienze di pratica professionale
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- esami scritti e orali, prove di casi a tappe;
- feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di valutazione strutturate e report clinici sulla pratica professionale);
- esame strutturato oggettivo a stazioni.
Abilità comunicative (communication skills)
I laureati in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare devono sviluppare le seguenti abilità comunicative:
a) utilizzare abilità di comunicazione appropriate (verbali, non verbali e scritte) con gli utenti di tutte le età e con le loro famiglie all'interno del processo assistenziale,
interventistica o diagnostiche e/o con altri professionisti sanitari in forma appropriata verbale, non verbale e scritta, stabilendo relazioni proficue e collaborative nella
consapevolezza delle specificità dei diversi ruoli professionali
b) sostenere e incoraggiare gli utenti verso scelte di salute, rinforzando abilità di coping, l'autostima e potenziando le risorse disponibili;
c) facilitare il coordinamento dell'assistenza per raggiungere gli esiti di cura sanitari concordati;
d) collaborare con il team di cura per concordare modalità operativi e realizzare l'applicazione e lo sviluppo di protocolli e linee guida.
e) facilitare il coordinamento dell'assistenza per raggiungere gli esiti di cura sanitari concordati;
f) collaborare con il team di cura per concordare modalità operativi e realizzare l'applicazione e lo sviluppo di protocolli e linee guida.
g) Assumere funzioni di guida verso collaboratori e studenti includendo la delega e la supervisione di attività assistenziali o diagnostiche erogate da altri e assicurando la
conformità a standard di qualità e sicurezza della pianificazione e gestione dell'assistenza.
h) Comunicare in modo efficace con modalità verbali, non verbali e scritte le valutazioni e le decisioni tecnico assistenziali nei team sanitari interdisciplinari
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- Lezioni frontali;
- video e analisi critica di filmati, simulazioni, narrazioni, testimonianze;
- discussione di casi e di situazioni relazionali paradigmatiche in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie;
- tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti con sessioni di debriefing per riflettere e rielaborare esperienze relazionali con l'utenza e con l'equipe.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- osservazione di frame di filmati o scritti, di dialoghi con griglie strutturate;
- feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di valutazione strutturate e report clinici);
- esame strutturato oggettivo con stazioni con simulazioni sulle competenze relazionali.
Capacità di apprendimento (learning skills)
I laureati in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare devono sviluppare le seguenti capacità di autoapprendimento:
1. utilizzare metodi che sviluppino le abilità di studio indipendente e la capacità di ricercare con continuità le opportunità di autoapprendimento;
2. sviluppare la capacità di porsi interrogativi pertinenti sull'esercizio della propria attività nei tempi, nei luoghi e agli interlocutori;
3. apprendere la capacità di autovalutazione delle proprie competenze e delineare i propri bisogni di accrescimento e apprendimento sviluppando la capacità di coltivare i
dubbi e tollerare le incertezze derivanti dallo studio e dall'attività pratica;
4. dimostrare capacità di apprendimento collaborativo e di condivisione della conoscenza all'interno delle equipe di lavoro;
a) dimostrare capacità e autonomia nel cercare le informazioni necessarie per risolvere problemi o incertezze della pratica professionale, selezionando criticamente fonti
secondarie e primarie di evidenze
Strumenti didattici, metodologie e attività formative per sviluppare i risultati attesi:
- apprendimento basato sui problemi
- utilizzo di contratti e piani di autoapprendimento al fine di responsabilizzare lo studente nella pianificazione del suo percorso di tirocinio e nell'autovalutazione;
- laboratori di metodologia della ricerca bibliografica cartacea e online;
- lettura guidata alla valutazione critica della letteratura scientifica e professionale sia in italiano sia in inglese.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- project - work, report su mandati di ricerca specifica;
- supervisione tutoriale sul percorso di tirocinio
- partecipazione attiva alle sessioni di lavoro
- puntualità e qualità nella presentazione degli elaborati.
Conoscenze richieste per l'accesso
(DM 270/04, art 6, comma 1 e 2)
Possono essere ammessi al Corso di Laurea i candidati che siano in possesso del diploma di scuola media superiore ovvero di altro titolo di studio conseguito all'estero,
riconosciuto idoneo secondo le normative vigenti e, che siano in possesso di una adeguata preparazione (art. 6, comma 1, D.M. 270/04) e si trovino in posizione utile
all'esame di ammissione. L'Università di Genova, nel recepire i DD.MM. annualmente emanati, ai fini dell'ammissione verifica l'adeguatezza delle conoscenze di logica e
cultura generale, biologia, chimica, fisica e matematica. Agli studenti ammessi al corso con un livello inferiore alla valutazione minima prefissata (almeno il 50% di risposte
corrette nelle discipline di biologia, chimica, fisica e matematica) saranno assegnati obblighi formativi aggiuntivi specificatamente normati nel Regolamento del corso di
studio. Il numero degli studenti ammissibili al corso di laurea è determinato annualmente con decreto del Ministero della Salute di concerto con il Ministero dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca sulla base delle indicazioni contenute nel piano regionale della formazione, tenuto conto delle esigenze sanitarie nazionali e sulla base del
progetto didattico e delle potenzialità formative. Gli studi compiuti presso altri Corsi di Laurea anche di altre Università italiane, nonché i crediti in queste conseguiti,
possono essere riconosciuti previo esame del curriculum trasmesso dall'Università di origine, comprensivo dei programmi dei Corsi in quella Università accreditati.
Caratteristiche della prova finale
(DM 270/04, art 11, comma 3-d)
Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività formative previste dal piano di studi.
La prova finale, sostenuta di fronte ad una Commissione nominata dalla competente Autorità accademica e composta a norma di legge, consiste nella dissertazione di un
elaborato di natura teorico-applicativa-sperimentale e nella dimostrazione di abilità pratiche nel gestire una situazione inerente lo specifico professionale.
Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
Profilo Generico
funzione in un contesto di lavoro:
competenze associate alla funzione:
sbocchi professionali:
descrizione generica:
I laureati in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare sono operatori sanitari cui competono le attribuzioni previste dal
D.M. del Ministero della Sanità 14 settembre 1998, n. 316 e successive modificazioni ed integrazioni; ovvero provvedono alla conduzione e manutenzione
delle apparecchiature relative alle tecniche di circolazione extracorporea e alle tecniche di emodinamica. Le loro mansioni sono esclusivamente di natura
tecnica, coadiuvano il personale medico negli ambienti idonei fornendo indicazione essenziali e conducendo, sempre sotto indicazione medica,
apparecchiature finalizzate alla diagnostica, all' emodinamica o vicarianti le funzioni cardiocircolatorie. I laureati in tecnica della fisiopatologia
cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare pianificano, gestiscono e valutano quanto necessario per il buon funzionamento delle apparecchiature di
cui sono responsabili; garantiscono la corretta applicazione delle tecniche di supporto richieste; svolgono la loro attività professionale in strutture sanitarie,
pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale; contribuiscono alla formazione di personale di supporto e concorrono direttamente
all'aggiornamento relativo al profilo professionale e alla ricerca delle materie di loro competenza.
Gli sbocchi occupazionali sono definiti dall'esecutività di tutte le attività diagnostiche di prevenzione, cura e assistenza di cui il laureato ha acquisito le
competenze durante il corso di laurea. Le stesse trovano allocazione :
- In ambito cardiochirurgico nella conduzione della circolazione extracorporea, delle assistenze circolatorie/respiratorie, recupero ematico, ecc..
- In centri di emodinamica e cateterismo cardiaco nella gestione delle tecniche diagnostiche non invasive e invasive, al trattamento terapeutico nell'ambito
dell'apparato cardiocircolatorio in senso emodinamico.
- In cardiologia negli ambulatori di elettrofisiologia ed elettrostimolazione cardiaca, nella gestione delle tecniche diagnostiche non invasive e invasive, al
trattamento terapeutico nell'ambito dell'apparato cardiocircolatorio in senso elettrofisiologico.
- In centri di trapianti d'organo ove necessita un supporto circolatorio o dove vengono applicate tecniche di conservazione d'organo e recupero ematico
intra operatorio.
- Nelle chirurgie vascolari nella conduzione della circolazione extracorporea, di interventi chirurgici in ipotermia profonda, e nel recupero ematico intra
operatori.
- In nefrologia nei centri per emodialisi, nelle attività tecnico-assistenziale.
- In ambito oncologico per il trattamento antiblastico distrettuale
- In ambito neurochirurgico nella conduzione di interventi chirurgici in ipotermia profonda e recupero ematico intra operatorio.
- In pneumologia nei laboratori di diagnostica di fisiopatologia respiratoria.
- Nei laboratori di ricerca universitaria ed extrauniversitaria nel settore biomedico.
Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria
funzione in un contesto di lavoro:
competenze associate alla funzione:
sbocchi professionali:
I laureati in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare sono operatori sanitari cui competono le attribuzioni previste dal
D.M. del Ministero della Sanità 14 settembre 1998, n. 316 e successive modificazioni ed integrazioni; ovvero provvedono alla conduzione e manutenzione
delle apparecchiature relative alle tecniche di circolazione extracorporea e alle tecniche di emodinamica. Le loro mansioni sono esclusivamente di natura
tecnica, coadiuvano il personale medico negli ambienti idonei fornendo indicazione essenziali e conducendo, sempre sotto indicazione medica,
apparecchiature finalizzate alla diagnostica, all' emodinamica o vicarianti le funzioni cardiocircolatorie. I laureati in tecnica della fisiopatologia
cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare pianificano, gestiscono e valutano quanto necessario per il buon funzionamento delle apparecchiature di
cui sono responsabili; garantiscono la corretta applicazione delle tecniche di supporto richieste; svolgono la loro attività professionale in strutture sanitarie,
pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale; contribuiscono alla formazione di personale di supporto e concorrono direttamente
all'aggiornamento relativo al profilo professionale e alla ricerca delle materie di loro competenza.
Gli sbocchi occupazionali sono definiti dall'esecutività di tutte le attività diagnostiche, di prevenzione, cura e assistenza di cui il laureato ha acquisito le
competenze durante il corso di laurea. Le stesse trovano allocazione:
- per lesecuzione di tecniche di circolazione extracorporea nelle Unità Operative e Centri di: trapianti dorgano, cardiochirurgia, emodinamica, terapia
intensiva, chirurgia vascolare, neurochirurgia, oncologia, nefrologia, pronto soccorso.
- per lesecuzione di tecniche diagnostiche nelle Unità Operative e Centri di: emodinamica, elettrofisiologia, laboratori cardiologici, laboratori vascolari,
laboratori di pneumologia.
- per lesecuzione di tecniche interventistiche nelle Unità Operative e Centri di: emodinamica, elettrofisiologia e pronto soccorso.
Più precisamente:
- In ambito cardiochirurgico nella conduzione della circolazione extracorporea, delle assistenze circolatorie/respiratorie, recupero ematico, ecc..
- In centri di emodinamica e cateterismo cardiaco nella gestione delle tecniche diagnostiche non invasive e invasive, al trattamento terapeutico nell'ambito
dell'apparato cardiocircolatorio in senso emodinamico.
- In cardiologia negli ambulatori di elettrofisiologia ed elettrostimolazione cardiaca, nella gestione delle tecniche diagnostiche non invasive e invasive, al
trattamento terapeutico nell'ambito dell'apparato cardiocircolatorio in senso elettrofisiologico.
- In centri di trapianti d'organo ove necessita un supporto circolatorio o dove vengono applicate tecniche di conservazione d'organo e recupero ematico
intra operatorio.
- Nelle chirurgie vascolari nella conduzione della circolazione extracorporea, di interventi chirurgici in ipotermia profonda, e nel recupero ematico intra
operatori.
- In nefrologia nei centri per emodialisi, nelle attività tecnico-assistenziale.
- In ambito oncologico per il trattamento antiblastico distrettuale
- In ambito neurochirurgico nella conduzione di interventi chirurgici in ipotermia profonda e recupero ematico intra operatorio.
- In pneumologia nei laboratori di diagnostica di fisiopatologia respiratoria.
- in pronto soccorso per il trattamento di pazienti in ipotermia e/o in arresto cardiocircolatorio attivando tecniche di riscaldamento arterovenoso,
veno-venoso e bypass cardiopolmonare.
- nel territorio per le assistenze a breve e lungo termine con dispositivi di supporto cardiocircolatorio ECLS.
- Nei laboratori di ricerca universitaria ed extrauniversitaria nel settore biomedico.
descrizione generica:
Il corso prepara alla professione di (codifiche ISTAT)
Tecnici della fisiopatologia cardiocircolatoria e della perfusione cardiovascolare - (3.2.1.4.4)
Risultati di apprendimento attesi - Conoscenza e comprensione - Capacita di applicare conoscenza e comprensione
Area Generica
Conoscenza e comprensione
I laureati in Tecniche di Fisiopatologia Cardiacircolatoria e Perfusione Cardiovascolare devono conoscere e comprendere le:
- scienze biomediche per la comprensione dei processi fisiologici e patologici connessi allo stato di salute e malattie delle persone nelle diverse età della
vita;
- scienze psicologiche, sociali e umanistiche per la comprensione delle dinamiche relazionali normali e patologiche e delle reazioni di difesa e/o di
adattamento delle persone a situazione di disagio psichico, sociale e di sofferenza fisica;
- le teorie di apprendimento e del cambiamento per la comprensione dei processi educativi rivolti ai cittadini o ai pazienti;
- Scienze etiche, legali e sociologiche per la comprensione della complessità organizzativa del Sistema Sanitario, dell'importanza e dell'utilità di agire in
conformità alla normativa e alle direttive vigenti, nonché al rispetto dei valori e dei dilemmi etici che si presentano nella pratica quotidiana e per la
comprensione dell'autonomia professionale, delle aree di integrazione e di interazione con altri operatori sanitari;
- - scienze igienico-preventive per la comprensione dei determinanti di salute, dei fattori di rischio, delle strategie di prevenzione sia individuali che
collettive e degli interventi volti a promuovere la sicurezza degli operatori sanitari e degli utenti; - discipline informatiche e linguistiche (con particolare
approfondimento della lingua inglese) per la comprensione della letteratura scientifica di settore, sia cartacea che on-line.
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per lo sviluppo dei risultati attesi:
- lezioni specifiche,
- lettura guidata ed applicazione,
- video, dimostrazioni di immagini, schemi e materiali, grafici.
Strumenti di valutazione dei risultati attesi conseguiti
- Esami scritti e orali, prove in itinere
- Prove pratiche
- Project -work, report,
- Feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di valutazione strutturate e report clinici sulla pratica professionale)
- esame strutturato oggettivo a blocchi flowchart
Capacità di applicare conoscenza e comprensione
I laureati in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare devono dimostrare capacità di applicare conoscenza e
comprensione nei seguenti ambiti:
a) integrare le conoscenze, le abilità e le attitudini per erogare prestazioni Tecniche assistenziali o diagnostiche efficaci e basate sulle evidenze;
b) utilizzare il corpo di conoscenze teoriche derivanti dalle scienze Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare, biologiche
e da altre discipline pertinenti per riconoscere i bisogni delle persone assistite nelle varie età e fasi della vita;
c) integrare le conoscenze Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare teoriche e pratiche, con le scienze biologiche,
psicologiche, socio-culturali e umanistiche utili per comprendere gli individui di tutte le età, gruppi e comunità;
d) Sviluppare approcci strategici agli incarichi lavorativi ed utilizzare fonti esperte di informazione; impiegare molteplici tecniche consolidate per iniziare ed
intraprendere analisi critiche dellinformazione e proporre soluzioni derivanti dalle analisi
e) Essere responsabile nel fornire e valutare lassistenza tecnico assistenziale e le attività diagnostiche conforme a standard professionali di qualità e
considerare le indicazioni legali e le responsabilità etiche così come i diritti della persona assistita.
f) Utilizzare tecniche di valutazione per raccogliere dati in modo accurato sui principali problemi di salute degli assistiti.
g) Valutare i risultati in termini di approccio strategico .
h) Valutare i progressi delle tecniche impiegate in collaborazione con il team interdisciplinare.
i) Facilitare lo sviluppo di un ambiente sicuro per lassistito.
j) Gestire le varie attività che sono richieste al fine di erogare prestazioni tecnico sanitarie ai pazienti in contesti di cura sia ospedalieri che territoriali e
residenziali.
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- Lezioni frontali;
- esercitazioni con applicazione;
- video, dimostrazioni di immagini, schemi e materiali, grafici;
- discussione di casi in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie;
- tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti e con una progressiva assunzione di autonomia e responsabilità.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- esami scritti e orali, prove di casi a tappe, project -work, report;
- feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso schede di valutazione strutturate e report clinici sulla pratica professionale);
- esame strutturato oggettivo a stazioni.
Attività di base
CFU
ambito disciplinare
settore
minimo
da D.M.
per
l'ambito
min
max
Scienze propedeutiche
FIS/07 Fisica applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina)
INF/01 Informatica
ING-INF/07 Misure elettriche ed elettroniche
M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche
M-PSI/01 Psicologia generale
MED/01 Statistica medica
SPS/07 Sociologia generale
8
11
8
Scienze biomediche
BIO/09 Fisiologia
BIO/10 Biochimica
BIO/13 Biologia applicata
BIO/16 Anatomia umana
BIO/17 Istologia
MED/03 Genetica medica
MED/04 Patologia generale
MED/05 Patologia clinica
MED/07 Microbiologia e microbiologia clinica
14
20
11
Primo soccorso
MED/09 Medicina interna
MED/18 Chirurgia generale
MED/41 Anestesiologia
MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche
3
9
3
Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 22:
Totale Attività di Base
25
25 - 40
Attività caratterizzanti
CFU
ambito disciplinare
settore
minimo
da D.M.
per
l'ambito
min
max
Scienze e tecniche della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione
cardiovascolare
ING-IND/22 Scienza e tecnologia dei
materiali
MED/11 Malattie dell'apparato
cardiovascolare
MED/15 Malattie del sangue
MED/22 Chirurgia vascolare
MED/23 Chirurgia cardiaca
MED/50 Scienze tecniche mediche applicate
40
46
30
Scienze medico-chirurgiche
BIO/14 Farmacologia
MED/17 Malattie infettive
2
6
2
Scienze della prevenzione e dei servizi sanitari
MED/36 Diagnostica per immagini e
radioterapia
MED/42 Igiene generale e applicata
MED/43 Medicina legale
MED/44 Medicina del lavoro
2
7
2
Scienze interdisciplinari cliniche
MED/10 Malattie dell'apparato respiratorio
MED/14 Nefrologia
MED/20 Chirurgia pediatrica e infantile
MED/26 Neurologia
MED/36 Diagnostica per immagini e
radioterapia
MED/41 Anestesiologia
5
11
4
Scienze umane e psicopedagogiche
M-PED/01 Pedagogia generale e sociale
M-PSI/01 Psicologia generale
2
5
2
Scienze interdisciplinari
ING-INF/06 Bioingegneria elettronica e
informatica
2
5
2
Scienze del management sanitario
IUS/07 Diritto del lavoro
IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico
2
5
2
60
70
60
Tirocinio differenziato per specifico profilo
MED/50 Scienze tecniche mediche applicate
Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 104:
115
115 - 155
Totale Attività Caratterizzanti
Attività affini
CFU
ambito disciplinare
settore
Attività formative affini o integrative
SECS-P/02 - Politica economica
Totale Attività Affini
min
max
1
4
minimo
da D.M.
per
l'ambito
-
1-4
Altre attività
ambito disciplinare
CFU
A scelta dello studente
6
Per la prova finale e la lingua straniera (art. 10, comma 5, lettera c)
Ulteriori attività formative
(art. 10, comma 5, lettera d)
Per la prova finale
6
Per la conoscenza di almeno una lingua straniera
3
Altre attività quali l'informatica, attività seminariali ecc.
6
Laboratori professionali dello specifico SSD
3
Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. d
24 - 24
Totale Altre Attività
Riepilogo CFU
CFU totali per il conseguimento del titolo
180
165 - 223
Range CFU totali del corso
Motivazioni dell'inserimento nelle attività affini di settori previsti dalla classe o Note attività
affini
()
Note relative alle altre attività
Note relative alle attività di base
Note relative alle attività caratterizzanti
RAD chiuso il 14/06/2013