INDICE - Consorzio Camerale per il Credito e la Finanza
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INDICE - Consorzio Camerale per il Credito e la Finanza
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2016 Anno IX, Numero 72, Dicembre 2016 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza INDICE In primo piano La carta d’identità commercio di Brescia della Camera di 2 La proposta di modifica della Commissione Europa in materia di regolamentazione prudenziale delle banche 3 Crisi d’impresa: l’importanza di anticiparla per coglierne le opportunità 7 Design protagonista a Milano: Italian Day su Marchi e Disegni Comunitari e DesignEuropa Awards 9 Crowdfunding: bilanci e prospettive 11 Rating di legalità e benefici nell’accesso al credito 13 Gli eventi 17 Le pubblicazioni 18 Le consultazioni pubbliche 21 La carta d’identità della Camera di commercio di Brescia Un territorio che fa dell’internazionalizzazione il suo punto di forza e che vanta eccellenze in ambito imprenditoriale, turistico e gastronomico. Sono solo alcune delle caratteristiche che emergono dalla fotografia tracciata dalla Camera di commercio di Brescia. Segue a pag. 2 Crisi d’impresa: l’importanza coglierne le opportunità di anticiparla per L’anticipazione e gestione della crisi aziendale può essere di fondamentale importanza in un contesto in cui si registra un significativo aumento delle liquidazioni di società di capitale (+5,8% nel II trimestre 2016). All’interno alcune considerazioni sulla materia. Segue a pag. 7 Rating di legalità e benefici nell’accesso al credito Ammonta a 626 il numero di imprese che nel 2015 ha potuto contare su benefici nell’accesso al credito in virtù del rating di legalità. L’articolo illustra lo strumento, le fonti normative e le principali evidenze statistiche. Segue a pag. 13 Consorzio Camerale per il credito e la finanza Via Meravigli 9/B, Milano Tel. 02 8515 4258 [email protected] www.consorziocamerale.eu Presidente: Francesco Bettoni Direttore: Roberto Calugi La newsletter è redatta a cura dell’Ufficio Studi e Comunicazione Responsabile progetto editoriale: Carlo Bettonica 1 Responsabile operativo: Chiara Carzaniga Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2016 La carta d’identità della Camera di commercio di Brescia Presidente: Giuseppe Ambrosi Segretario Generale: Massimo Ziletti Sede: via Einaudi 23, Brescia A servizio delle imprese dall’anno: 1802 Socia del Consorzio Camerale dal: 27 aprile 1998 Aziende speciali: Azienda Speciale Pro Brixia Numero di imprese: 119.772 di cui società di capitali: 33.204 di cui start up innovative: 130 Densità imprenditoriale: 11,6 Eccellenze: macchine utensili, meccanica di precisione e automotive, siderurgia (fusione, pressofusione, laminazione), tessile/abbigliamento e settore enoagroalimentare Rapporti con l’estero: nel 2015 esportazioni per 14.191,2 milioni di euro, importazioni per 7.627,6 milioni di euro. Principali paesi per l’export: Germania, Francia, Stai Uniti, Spagna e Regno Unito; per l’import: Germania, Francia, Cina, Austria, Paesi Bassi Territori confinanti: province di Bergamo, Verona, Mantova, Cremona, Sondrio e Trento Specialità gastronomiche locali: vino, bollicine Franciacorta, formaggi (grana padano, bagòss), casoncelli, spiedo bresciano Principali attrazioni turistiche: Museo S. Giulia, Foro romano, Museo Mille Miglia, Lago di Garda, Lago d'Iseo, Lago d'Idro, Valle Camonica (Adamello/Tonale) e Valle Trompia (Maniva) Segni particolari: l'UNESCO ha dichiarato come patrimonio mondiale dell'umanità l'area monumentale del foro romano e il complesso monastico longobardo di Santa Giulia Principali iniziative camerali in corso: sostegno all'internazionalizzazione delle PMI (tramite l'Azienda Speciale Pro Brixia) promozione e valorizzazione del patrimonio infrastrutturale della provincia (Brixiaforum - ex Fiera di Brescia e aeroporto di Brescia/Montichiari) promozione dell'immagine turistica della provincia di Brescia (tramite la partecipata Bresciatourism) e valorizzazione delle produzioni agroalimentari digitalizzazione dei servizi 2 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2016 La proposta di modifica della Commissione Europa in materia di regolamentazione prudenziale delle banche C. D’Auria, Moderari srl Claudio D'Auria è Managing Partner di Moderari srl – società di consulenza regolamentare per banche, intermediari finanziari e enti pubblici - e Docente di Rating e Gestione dei rischi presso l’Università LUMSA di Roma. Il 23 novembre 2016 la Commissione Europea ha pubblicato una proposta di emendamento del Regolamento UE 575/2013 (Capital Requirement Regulation, CRR) che interviene su diversi punti rilevanti della normativa prudenziale delle banche. Il CRR rappresenta, nell’ambito dell’Unione Europea, la normativa di riferimento in materia di vigilanza prudenziale. Con tale Regolamento, la UE ha introdotto i princìpi di “Basilea 3”, in materia di fondi propri e di calcolo dei rischi di primo pilastro. Cfr. Comitato di Basilea per la Vigilanza Bancaria “Basilea 3” - Schema di regolamentazione internazionale per il rafforzamento delle banche e dei sistemi bancari Dicembre 2010 (aggiornamento al giugno 2011), § 151-167. 1 Torbiere del Sebino Con la proposta di modifica presentata dalla Commissione, sono stati affrontati diversi aspetti importanti del complessivo assetto normativo in materia di vigilanza prudenziale. Di seguito, si dà conto delle principali proposte di modifica e integrazione. Introduzione del leverage ratio Il levarage ratio è il rapporto tra il totale delle attività della banca (in bilancio e fuori bilancio), espresse al loro valore nominale, e un indicatore dei fondi propri (il Tier1); tale rapporto era stato già previsto dal Comitato di Basilea per le banche operanti a livello internazionale con il documento che ha introdotto la regolamentazione c.d. “Basilea 3”1. Il CRR a suo tempo non aveva introdotto questo coefficiente, il quale quindi rappresenterebbe un nuovo adempimento per le banche europee, a partire dalla data di entrata in vigore della proposta. Tuttavia, occorre sottolineare che questa non è una novità assoluta, proprio perché “Basilea 3” già lo aveva disciplinato nel dettaglio. Molte simulazioni sull’impatto del leverage ratio sulle banche europee sono state già condotte2. Si veda ad es. Bucalossi-Scalia: “Leverage ratio, central banks operations and repo market”, Quaderni di Economia e Finanza (occasional paper), Banca d’Italia, July 2016. Nel lavoro si mostra come il livello medio di leverage ratio delle banche europee è pari al 5%, destinato a diminuire 2 3 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2016 Il coefficiente di leva finanziaria è calcolato come il rapporto tra il capitale di primo livello (Tier1) e il totale delle attività in bilancio e fuori bilancio al valore nominale. Il coefficiente minimo è pari al 3%. Il leverage ratio rappresenta un requisito minimo obbligatorio (primo pilastro) e potrà essere graduato diversamente per le banche di maggiore dimensione. Introduzione del net stable funding ratio (NSFR) Il NSFR è il rapporto tra l’ammontare disponibile di provvista stabile e l’ammontare obbligatorio di provvista stabile (che dipende dalla struttura dell’attivo); tale rapporto deve essere pari ad almeno il 100%. Anche il requisito NSFR è stato introdotto da “Basilea 3”3 e il CRR aveva rinviato la sua applicazione a una eventuale proposta ad hoc della Commissione Europea. Brescia, Museo Mille Miglia a un livello del 4,5%, comunque ben superiore al minimo regolamentare. 3 Cfr. Basel Committee on Banking Supervision “Consultative Document International framework for liquidity risk measurement, standards and monitoring” December 2009 emendato da Basel Committee on Banking Supervision Basel III: “The net stable funding ratio” October 2014. 4 Cfr. Basel Committee on Banking Supervision: “Basel 3 monitoring report”, March 2016. In particolare, in materia di NSFR, si sono presi in Il NSFR è finalizzato a ridurre il rischio che le attività finanziarie delle banche siano finanziate da provvista non stabile (non a lungo termine) in misura eccessiva. Lo standard NSFR è costruito su voci di bilancio (passività e attività) con ponderazioni diverse a seconda della maggiore o minore stabilità delle stesse. Anche per il NSFR le simulazioni condotte mostrano un sostanziale allineamento delle banche allo standard di liquidità4. Introduzione di un nuovo requisito per le banche di maggiori dimensioni Le banche di maggiori dimensioni (Global Systemically Important Banks, G-SIBs) sono tenute a rispettare un nuovo standard (Total Loss-absorbing Capacity Term Sheet, TLAC) che implica il mantenimento di un livello minimo di fondi propri e di altre passività idonee (eligible liabilities) con una rilevante capacità di assorbire le perdite (bailinable), in modo da garantire un assorbimento delle perdite graduale e rapido in una situazione di criticità. Al fine di introdurre il nuovo standard, il CRR viene modificato negli articoli che descrivono le caratteristiche degli strumenti finanziari computabili come Additional Tier1 (AT1) e Tier2 (T2), in modo che tali strumenti siano svalutati (written down) o convertiti in strumenti di capitale di primo livello (Common Equity Tier1, CET1) quando la banca raggiunge il punto in cui è presumibile che, in assenza di bail-in, ci sarà un intervento pubblico (point of non-viability). considerazione i dati di oltre 200 banche suddivise in due gruppi (gruppo 1, banche attive a livello internazionale; gruppo 2, altre banche). Il livello medio ponderato di NSFR era pari al 111,9% per il gruppo 1 e al 114,0% per il gruppo 2 con riferimento alla situazione al 30.6.2015 (i livelli erano, rispettivamente, 111,2% e 113,9% al 31.12.2014). Sempre a giugno 2015, Il 79% delle banche del gruppo 1 e l’83% di quelle del gruppo 2 superavano il livello minimo del 100%; il 92% delle banche del gruppo 1 e il 94% di quelle del gruppo 2 superavano la soglia del 90%. 4 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2016 Al via da gennaio l’operatività dell’Arbitro per le Controversie Finanziarie A partire dal 9 gennaio 2017 prende il via l’operatività del nuovo Arbitro per le Controversie Finanziarie (Delibera Consob n. 19783 del 23 novembre 2016). Il nuovo sistema di risoluzione extragiudiziale delle controversie è caratterizzato dall'adesione obbligatoria degli intermediari e dalla natura decisoria della procedura, in analogia all'Arbitro Bancario Finanziario (ABF) presso la Banca d'Italia. L'obiettivo è quello di fornire un efficace strumento di tutela diretta degli interessi degli investitori. L'accesso all'Arbitro è del tutto gratuito per l'investitore e sono previsti ridotti termini per giungere a una decisione (90 giorni dal completamento del fascicolo). Potranno essere sottoposte all'Arbitro le controversie (fino ad un importo richiesto di 500.000 euro) relative alla violazione degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza e trasparenza cui sono tenuti gli intermediari nei loro rapporti con gli investitori nella prestazione dei servizi di investimento e di gestione collettiva del risparmio; potranno essere presentate anche controversie che riguardano i gestori dei portali di equity crowdfunding. Il nuovo art. 92a CRR definisce la calibrazione del TLAC. In particolare, viene proposto che le banche G-SIBs rispettino: - un requisito del 18% espresso come rapporto tra la somma dei fondi propri e delle passività idonee e il totale dell’attivo ponderato per i rischi di primo pilastro (credito, controparte, mercato, operativo); - un requisito del 6,75% espresso come rapporto tra la somma dei fondi propri e delle passività idonee e il totale dell’attivo nominale (di fatto, si tratta di una estensione del leverage ratio). Il requisito TLAC non inficia le regole generali sui requisiti minimi di capitale da calcolare sui fondi propri, i quali dovranno continuare ad essere rispettati dalle banche G-SIBs. I requisiti di ammissibilità delle passività ai fini del TLAC sembrano consentire di considerare integralmente tutte le passività che entrano nei fondi propri, con l’aggiunta di altre passività idonee che potranno essere emesse dalle banche G-SIBs per consentire loro di rispettare i più stringenti requisiti sopra descritti. Introduzione di misure volte a migliorare la capacità di prestito delle banche per sostenere l’economia Sono state proposte misure per rafforzare la capacità delle banche di erogare prestiti alle PMI e di finanziare progetti. A tale fine, infatti, sono indirizzate le norme che rendono definitivo il fattore di correzione (0,7619) previsto dall’art. 501 CRR per le PMI, qualora le esposizioni non superino l’importo di 1,5 milioni di euro. Il fattore di correzione consente di accantonare un ammontare di capitale più basso per le esposizioni verso le PMI; infatti, il valore nominale dell’esposizione viene prima corretto con il fattore di correzione e poi ponderato secondo quanto previsto dalla normativa in materia di requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito. Viene, inoltre, introdotto, un nuovo fattore di correzione (0,85) per le esposizioni verso PMI che eccedono la soglia di 1,5 milioni di euro. Brescia, orologio astronomico 5 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2016 Ulteriori proposte e conclusioni Sirmione, Grotte di Catullo Per quanto riguarda, i finanziamenti verso infrastrutture, sono state proposte norme finalizzate a incentivare tali investimenti, mutuando tale normativa da quella prevista per le imprese di assicurazione (c.d. “Solvency II”). Previsioni specifiche per le banche di piccole dimensioni Per le banche di piccole dimensioni e meno complesse, in ossequio al principio di proporzionalità, sono state previste norme per ridurre gli oneri amministrativi connessi ad alcuni obblighi in materia di retribuzione e sono stati ridotti gli obblighi di informativa e di segnalazione. Novità in tema di Grandi Esposizioni Viene proposto un emendamento della normativa sulle Grandi Esposizioni (large exposures) che limita solo al Tier1 la parte dei fondi propri che può essere considerata per calcolare il limite del 25% entro il quale devono essere mantenute le esposizioni verso un singolo cliente o un gruppo di clienti connessi; inoltre, le esposizioni del G-SIBs verso altre G-SIBs viene limitata al 15% del Tier1; infine, viene previsto che per il calcolo delle esposizioni verso transazioni in derivati OTC (over-thecounter, cioè al di fuori dei mercati regolamentati) è obbligatorio utilizzare il nuovo metodo standardizzato a fronte del rischio di controparte (SA-CCR). Altre proposte riguardano: i) l’introduzione di un nuovo approccio standardizzato per il calcolo dei requisiti patrimoniali (SACCR) a fronte del rischio di controparte (già previsto in “Basilea 3”); ii) l’introduzione di regole specifiche per le esposizioni verso le controparti centrali di un mercato regolamentato (recepimento di un documento del Comitato di Basilea di aprile 2014); iii) la revisione delle norme in materia di rischi di mercato al fine di evitare qualsiasi possibile arbitraggio normativo tra portafoglio di negoziazione (trading book) e altri portafogli (c.d. banking book) (recepimento di un documento del Comitato di Basilea del gennaio 2016). Dal punto di vista generale, la proposta della Commissione opera soprattutto un allineamento dell’assetto normativo europeo con le innovazioni introdotte dal Comitato di Basilea, in particolare per quanto riguarda leverage ratio e standard di liquidità NSFR. Relativamente alle altre proposte, appaiono estremamente positive le norme in materia di finanziamenti alle PMI e facilitazione degli investimenti in infrastrutture. Da valutare l’impatto dell’introduzione del TLAC per le banche di maggiori dimensioni che, a una prima analisi, sembra un requisito particolarmente oneroso e quindi in grado di limitare l’attività di credito dei principali operatori bancari europei. LE FOTO DEL MESE Le foto pubblicate in questo numero sono relative al territorio della provincia di Brescia. Nella copertina è ritratta una veduta della città. 6 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2016 Crisi d’impresa: l’importanza di anticiparla per coglierne le opportunità L. Ponti e V. Roggiani, PeR consulting PeR consulting è una società di consulenza in operazioni di finanza straordinaria che si rivolge alle aziende in difficoltà proponendo soluzioni per il mantenimento della continuità operativa e la fuoriuscita dalla crisi. A partire dal 2008 l’economia globale è stata colpita da una crisi profonda che ha interessato l’economia reale mettendo in seria difficoltà il sistema imprenditoriale. A livello nazionale, ciò si è tradotto in un numero sempre crescente delle domande di concordato preventivo e delle dichiarazioni di fallimento. I dati Cerved indicano, per il secondo trimestre 2016, un aumento delle liquidazioni delle società di capitale (+5,8%), con un incremento nei settori dell’industria (+0,6%) e dei servizi (+8,2%), mentre si registra un lieve calo nell’edilizia (-0,6%)5. Le stime per i prossimi anni indicano, per l’Italia, una graduale ripresa, seppur lenta, aprendo nuove opportunità per le imprese in fase di costituzione e per quelle che sono riuscite a superare le difficoltà poste dal contesto economico dell’ultimo decennio. Una fase che, comunque, si mantiene delicata e che impone alle imprese di prestare particolare attenzione a quei segnali che possono rivelare fenomeni di crisi interna, che spesso sono nascosti e di difficile percezione anche da parte degli stessi imprenditori. Anche alcune importanti realtà imprenditoriali, riconosciute a livello internazionale quali eccellenze dell’economia italiana, hanno sperimentato, per motivi diversi, una fase di crisi. Solo per citarne alcune: La Perla, Stefanel, Ospedale San Raffaele, Parmacotto, Zucchi, I Pinco Pallino, Rubinetterie Mamoli, Guru, UnoPiù, Mecatone Uno. La Perla, storico marchio bolognese fondato nel 1954, specializzato in intimo e corsetteria d'alta gamma, è passata, ad esempio, dal dramma del quasi fallimento al rilancio attraverso una operazione di concordato preventivo che ha permesso l’ingresso di una nuova proprietà, il mantenimento dei posti di lavoro e il risanamento dell’impresa. Allo stesso modo anche il marchio di abiti di alta gamma per bambini, I Pinco Pallino, è sopravvissuto alla crisi attraverso un’operazione di turnaround. Questi esempi dimostrano come una crisi aziendale, se ben gestita, possa rappresentare un’opportunità e uno strumento di apertura al cambiamento e alla discontinuità. Si tratta di un concetto ancora poco diffuso nel nostro Paese ed è per tale motivo che è fondamentale che le istituzioni – in particolare quelle più vicine al sistema imprenditoriale – si facciano promotrici della diffusione della cultura della crisi presso le imprese locali. Educare alla gestione della crisi significa, in poche parole, fornire agli imprenditori gli strumenti per riconoscere con anticipo la crisi al fine di mettere in atto, per tempo, Fonte: https://know.cerved.com/it/studi-eanalisi/osservatorio-su-fallimenti-procedure-echiusure-di-imprese-2q-2016. 5 7 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2016 Desenzano del Garda, Palazzo Todeschini azioni che permettano di superarla. In tal modo, si è in grado di assicurare alla realtà economico-territoriale una prospettiva di continuità, generando un impatto positivo in termini di occupazione e di crescita. I principali ostacoli alla valorizzazione della crisi sono rappresentati dal fattore tempo e dal fattore informazione. Se l’imprenditore non possiede gli strumenti per identificare e gestire la crisi, la sua azienda disperderà valore, non potrà risanarsi e non potrà trovare investitori disposti a scommettere sulla ripartenza; se la crisi è sottaciuta e non identificata, non ci sarà modo, quindi, per attivare l’intervento di risanamento. La realtà insegna, ad esempio, che i primi segnali di crisi nascono dall’operatività aziendale e sfociano nell’ambito finanziario. La riduzione degli affidamenti da parte delle banche con le cosiddette “richieste di rientro nelle linee affidate”, la mancata corresponsione dei contributi previdenziali e l’accumularsi delle fatture non pagate sono i segni di una crisi finanziaria che si è protratta nel tempo e che spesso coincide con una situazione di difficoltà operativa che non è stata anticipata e a cui non è stato posto rimedio, spesso a causa della mancanza di strumenti di controllo interni e/o del supporto di professionisti. (sue o di terzi) e di tempo. Anticipare la crisi significa saper disporre, per tempo e con una strategia pianificata, delle risorse finanziarie prodotte dall’azienda al fine di utilizzarle nell’ambito di un processo di risanamento. Difficilmente le aziende in crisi riescono ad ottenere finanziamenti da parte del sistema bancario a causa della mancanza del merito creditizio dell’impresa; per questo l’azienda in crisi deve operare celermente affinché non disperda il proprio valore e riesca a generare liquidità sufficiente a gestire un processo organizzato di risanamento. Tra le varie alternative alla risoluzione della crisi, la cessione di un ramo di azienda o dell’intera società a soggetti terzi è uno strumento di continuità della realtà aziendale che permette la sopravvivenza del business e dei posti di lavoro. Secondo le ultime rilevazioni di Bureau Van Dijk, le operazioni di M&A sono in aumento (81 operazioni registrate nel mese di ottobre per un valore complessivo di oltre 8 miliardi di euro) e la Francia rappresenta il primo Paese acquiror di aziende italiane. Questa tipologia di operazioni, che nell’ambito della crisi aziendale può essere definita “M&A della crisi” rappresenta un’opportunità non solo per l’impresa (che è in grado di dare continuità all’attività), ma anche per l’acquirente / investitore che ha la possibilità di acquisire un’azienda o una parte di essa a un prezzo ridotto; una realtà che, una volta risanata e liberata dai debiti, potrà tornare a generare valore mantenendo la propria identità. Per concludere, non resta che attivarsi a vari livelli – istituzionale, imprenditoriale, professionale – per una sensibilizzazione in merito all’importanza di saper anticipare la crisi di impresa e poterla così gestire affinché la stessa possa essere trasformata in uno strumento di creazione di valore. Per superare la crisi è essenziale che l’impresa disponga di risorse finanziarie 8 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2016 Design protagonista a Milano: Italian Day su Marchi e Disegni Comunitari e DesignEuropa Awards E. Fano Il 30 novembre scorso si è svolta a Milano, nella suggestiva cornice dell’UniCredit Pavillon di Piazza Gae Aulenti, la cerimonia di premiazione della prima edizione dei DesignEuropa Awards, premio per designer esordienti e di lunga data organizzato dall’Ufficio dell'Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO). Non è un caso che per la prima edizione di questo prestigioso premio sia stata scelta come location la città di Milano, ai vertici da sempre in materia di design in Europa e nel mondo, e che la Triennale abbia ospitato la cena di gala che ha preceduto la cerimonia di premiazione. In occasione di tale premio, il Consorzio Camerale per il credito e la finanza, in collaborazione con l’Ufficio Europeo della Proprietà Intellettuale e l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, ha deciso che il tema dell’ormai tradizionale Italian Day, dedicato come ogni anno alla Proprietà Intellettuale e Industriale e previsto per il 29 novembre, sarebbe stato il Design, la sua protezione nell’Unione Europea e in Italia e la sua relazione con il Marchio. del Dott. Giuseppe Bertoli per l’EUIPO e del Dott. Michele Mille per l’UIBM, moderati dall’Avv. Emanuele Montelione, responsabile scientifico del progetto “Marchi e Disegni Comunitari”. Tra i temi più caldi trattati durante l’Italian Day hanno trovato spazio la problematica delle parti di ricambio, la novità e il carattere individuale del Design a prescindere dal settore industriale di riferimento, la definizione di utilizzatore informato, la possibilità di registrare come Design nell’ambito dell’Unione Europea e in Italia un logo che contenga una componente denominativa, la rivendicazione di priorità per disegni multipli in Paesi dove il disegno multiplo non sia previsto, l’opportunità di depositare la descrizione del Design oggetto della registrazione e in ultimo, tema futuribile ma già di attualità in molti settori, il Design e la stampa 3D. La partecipazione di pubblico è stata importante, tanto per ciò che concerne gli operatori del settore che per quanto riguarda i consulenti in proprietà industriale. In occasione del convegno è stato distribuito ai partecipanti il Vademecum “L’ABC giuridico del Design”, realizzato dal Consorzio Camerale per il credito e la finanza, in collaborazione con l’Ufficio dell'Unione Europea per la Proprietà Intellettuale e l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi. L’iniziativa, dal titolo “La tutela delle forme dei prodotti e dei segni distintivi nell’Unione Europea”, ha visto gli interventi 9 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2016 Il giorno successivo si è svolta la cerimonia di premiazione dei DesignEuropa Awards per le seguenti categorie: Premio all’industria, riservato alle imprese con più di 50 dipendenti e oltre 10 milioni di euro di fatturato / di bilancio totale, titolari di Design Comunitario Registrato; Premio alle imprese piccole ed emergenti, con meno di 50 dipendenti e meno di 10 milioni di euro di fatturato / di bilancio totale o costituitesi dopo il 1° gennaio 2013 a prescindere dalle dimensioni, titolari di Design Comunitario Registrato; Premio alla carriera, riservato a singoli designer che si siano distinti per opere di valore estetico nonché di impatto dimostrabile sul mercato, titolari nel corso della loro carriera di Design Comunitario Registrato. Ad esclusione del Premio alla carriera, già assegnato a Giorgetto Giugiaro, per gli altri due premi una giuria di esperti del settore del Design, dell’imprenditoria e dei diritti di proprietà intellettuale hanno avuto l’arduo compito di scegliere un vincitore tra candidati di primissimo livello. Premi DesignEuropa Awards: i finalisti Premio all’industria: caffettiera espresso PULCINA (Alessi S.p.A.) portabiciclette RAVAL (Escofet 1886 SA) passeggino leggero THULE URBAN GLIDE (Thule IP AB) motocicletta VDIAVEL (Ducati Motor Holdings S.p.A.) Premio alle imprese piccole ed emergenti: lampada ARIA (Slamp S.p.A.) panchina IDO (Anna Szonyi) pannelli fonoassorbenti FLAP (Caimi Brevetti S.p.A.) lampada MOOOVE (Holon Industrial Design UG) Premio alla carriera: Giorgetto Giugiaro I criteri di giudizio per scegliere i Design candidati e successivamente i vincitori sono stati: valore estetico e interesse visivo; impatto dimostrabile sul mercato; efficacia del marketing e della gestione del disegno o modello e di altri diritti di proprietà intellettuale. In una cerimonia tutt’altro che noiosa, grazie alla spumeggiante conduzione dei presentatori e ai brevi video di presentazione di tutti i Design in gara, la mattina del 30 novembre è passata veloce e ha visto proclamare i seguenti vincitori: per il Premio all’industria, il passeggino leggero svedese THULE URBAN GLIDE, progettato in collaborazione tra la Thule e la Veryday e lanciato sul mercato nel 2013, in relazione al quale la giuria ha voluto sottolineare l’originalità del Design, l’eleganza, la buona costruzione e definizione tecnica, la praticità, il perfetto equilibrio tra funzionalità e valore estetico, la sensibilità sociale e l’adattabilità ai diversi stili di vita; per il Premio alle imprese piccole ed emergenti, i pannelli fonoassorbenti FLAP prodotti dalla Caimi Brevetti S.p.A. e disegnati da Alberto e Francesco Meda, padre e figlio, capaci di assorbire le onde sonore grazie a diversi spessori di poliestere con forme variabili, nei quali la giuria ha apprezzato l’unione di elementi visivi e tattili, la fusione armoniosa tra Design d’interni e Design industriale, oltre a una sofisticata e intelligente strategia di protezione per mezzo del Design Comunitario registrato; per il Premio alla carriera, la presenza del vincitore Giorgetto Giugiaro, leggendario designer del mondo dell’automobile ma non solo, ha contribuito a concludere nel migliore dei modi la prima edizione dei DesignEuropa Awards. E per la prossima edizione? Arrivederci in Polonia! 10 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2016 Crowdfunding: bilanci e prospettive M. G. Cesarini Lo sviluppo di strumenti finanziari innovativi è strettamente connesso alla diffusione della crisi finanziaria e, in special modo, alla necessità delle imprese di far fronte alla stretta creditizia, cercando canali di approvvigionamento finanziario complementari a quelli tradizionali. Tra gli strumenti finanziari innovativi che si articolano attraverso internet il crowdfunding, nelle sue diverse declinazioni, riveste senz’altro un ruolo primario. Sebbene nel 2012 il mercato italiano fosse a uno stato pressoché embrionale, lo scorso anno ha fatto registrare un volume complessivo di circa 57 milioni di euro. Nonostante questi valori rappresentino soltanto il 10% dell’intero stock europeo, è comunque importante evidenziare un tasso di crescita annuo per l’Italia tra i più alti del continente (volumi nel 2016 più che quadruplicati rispetto al 2014). Se da un lato sembra confermarsi nei prossimi anni il trend crescente per il mercato del crowdfunding, dall’altro permane la necessità per il legislatore di continuare a contribuire alla creazione di un habitat quanto più favorevole alla sua diffusione e alla sua fruibilità. Rilevanti passi avanti sono stati compiuti in tal senso nel corso dell’anno, soprattutto per ciò che concerne l’equity crowdfunding. Alle modifiche apportate da Consob al Regolamento lo scorso febbraio, improntate a una maggiore semplificazione delle procedure e all’allargamento del bacino di imprese beneficiarie (dalle sole start up innovative Riviera Gardone a PMI innovative, organismi di investimento collettivo del risparmio e imprese che investono prevalentemente in start up e PMI innovative), si è recentemente affiancata l’approvazione della misura che ne estende l’accessibilità a tutte le piccole e medie imprese. Per le oltre 130mila PMI presenti sul territorio italiano sarà, dunque, possibile raccogliere capitale di rischio tramite portali on-line per finanziare progetti di crescita e investimenti. Un ampliamento della platea di imprese potrà, altresì, fornire anche a risparmiatori e investitori l’opportunità di diversificare ulteriormente il proprio portafoglio di attività. Resta ancora sul tavolo della discussione la creazione di un mercato secondario ad hoc per le quote delle aziende finanziate, al fine di conferire maggiore liquidità. Alcune piattaforme hanno intrapreso iniziative in tal senso, il cui esito dipenderà dalla collocazione delle offerte entro la fine dell’anno. Se l’operatività dell’equity crowdfunding segue una cornice normativa ad oggi ben definita - per quanto in evoluzione - la tipologia lending è stata solo di recente presa in esame dalle autorità nazionali. A circa un anno dalla consultazione, Banca d’Italia ha da poco pubblicato le diposizioni in materia di raccolta del risparmio da parte di soggetti diversi da banche, che include una sezione 11 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2016 ancora l’Italia rispetto ad altri Paesi comunitari. Secondo un’analisi effettuata dalla Commissione europea, il nostro Paese si posiziona infatti al 25° posto tra i 28 Stati Membri sulla base di un indice di digitalizzazione dell’economia e della società che aggrega diversi componenti, tra cui l’uso di internet. Solo il 65% degli italiani risponde alla definizione di “utenti di internet” e, tra questi, la cultura digitale risulta elevata soltanto nel 30% dei casi. Brescia, Capitoluim romano completamente crowdfunding. dedicata al lending Le disposizioni, che entreranno in vigore a partire dal prossimo gennaio, rappresentano una prima importante formalizzazione del fenomeno e hanno carattere soprattutto “ricognitivo”: intendono fornire agli operatori chiarimenti circa condizioni e limiti da rispettare per non incorrere in violazioni della disciplina in materia di raccolta del risparmio. E’, dunque, il primo tassello di una normativa ancora tutta in divenire, come precisato dalla stessa Banca d’Italia. L’inquadramento normativo è senza ombra di dubbio indispensabile per un corretto e genuino sviluppo del mercato del crowdfunding (a prescindere dalle varie tipologie), ma appare insufficiente e privo di efficacia se non accompagnato da interventi anche sul piano culturale. L’obiettivo, in primis, da superare è l’ancor diffusa diffidenza da parte di molti dei potenziali utenti - sia dal lato della domanda sia dal lato dell’offerta di risorse - nei confronti di strumenti fruibili on-line, che seguono procedure nonché modalità di relazione e di comunicazione diverse da quelli tradizionali e ben noti. Strettamente connessa a questo aspetto è la necessità di investire ulteriormente nell’educazione digitale dei potenziali utenti, visto il gap che contraddistingue E’ dunque lapalissiano come il livello di cultura digitale di risparmiatori e imprese possa influenzare il grado di diffusione di strumenti quali il crowdfunding e, anzi, esserne premessa imprescindibile. Formazione e informazione possono rappresentare le chiavi per decretare il successo dello strumento e, in tal senso, stakeholder e operatori del mercato possono rivestire un ruolo di primo piano. Accordo CDP-FEI per favorire l’accesso al credito delle PMI Mef, Fei e Cdp hanno firmato un importante accordo di garanzia siglato nell’ambito dell’Investment Plan for Europe (il cosiddetto Piano Juncker) in favore delle piccole e medie imprese. Tale accordo attiva la Piattaforma di investimento “EFSI Thematic Investment Platform for Italian SMEs”, prima in Europa ad essere promossa dal Gruppo BEI insieme a un Istituto Nazionale di Promozione come Cdp. L’operazione pone le basi per l’implementazione di una serie di iniziative di garanzie e risk-sharing in grado di attivare investimenti da parte delle Pmi per oltre 6 miliardi di euro a fronte di risorse impiegate a copertura delle prime perdite per 225 milioni di euro tra fondi di CDP, comunitari messi a disposizione dal FEI e nazionali veicolati dal Ministero dell’economia e delle Finanze (MEF). 12 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2016 Rating di legalità e benefici nell’accesso al credito C. Carzaniga La Banca d’Italia ha di recente diffuso i dati relativi agli effetti del rating di legalità nella concessione di finanziamenti alle imprese nel corso del 2015. Si tratta di uno strumento, quello del rating di legalità, introdotto dall’ordinamento italiano nel 20126 con l’obiettivo di promuovere in ambito aziendale principi di comportamento etico: riconosce, infatti, premialità alle aziende che operano secondo i principi della legalità, della trasparenza e della responsabilità sociale. Il meccanismo prevede, per le imprese che ne fanno richiesta, l’assegnazione di un giudizio sul rispetto della legalità e sul grado di attenzione riposto nella corretta gestione del proprio business. Oltre al vantaggio della gratuità, le imprese a cui viene riconosciuto un sufficiente livello di legalità possono contare su benefici in sede di concessione di finanziamenti pubblici e agevolazioni per l’accesso al credito bancario. A tale riguardo, un apposito regolamento del Ministero dell’Economia e delle Finanze di concerto con il Ministero dello Sviluppo Economico7 individua le modalità in base alle quali si tiene conto del rating di legalità attribuito alle imprese ai fini della concessione di finanziamenti. Art. 5-ter del decreto legge 1/2012, come modificato dal decreto legge 29/2012, convertito con modificazioni dalla legge 62/2012. 6 Valle Camonica, incisioni rupestri Per quanto riguarda la concessione di finanziamenti pubblici alle imprese, è previsto un sistema di premialità per le imprese in possesso del rating di legalità in base al quale possono essere concessi all’impresa una preferenza in graduatoria, un punteggio aggiuntivo o, in alternativa, può essere prevista nel bando una riserva di quota delle risorse finanziarie allocate. Le banche sono invece tenute, attraverso la formalizzazione delle procedure interne, a tener conto della presenza del rating di legalità ai fini di una riduzione dei tempi e dei costi per la concessione di finanziamenti. Il Regolamento MEF-MISE specifica, infatti, che le banche considerano il rating di legalità tra le variabili utilizzate per la valutazione di accesso al credito dell’impresa e ne tengono conto nella determinazione delle condizioni economiche di erogazione, ove ne riscontrino la rilevanza rispetto all’andamento del rapporto creditizio. La verifica dell’osservanza di tale disposizione spetta alla Banca d’Italia, alla quale i singoli istituti sono chiamati a relazionare in merito alle motivazioni sottostanti ad una eventuale mancata applicazione della norma. Viene da chiedersi, quindi, quali sono i soggetti abilitati a fare richiesta del rating 7 Decreto MEF-MISE 20 febbraio 2014, n. 57. 13 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2016 e le procedure che è necessario seguire per il suo ottenimento. L’attribuzione del rating spetta all’Autorità garante della concorrenza e del mercato8 che valuta le richieste presentate da imprese operative in Italia che abbiano raggiunto un fatturato minimo di due milioni di euro nell’esercizio chiuso l’anno precedente alla richiesta e che siano iscritte al registro delle imprese da almeno due anni. verificate tramite controlli incrociati con i dati in possesso delle pubbliche 10 amministrazioni interessate . Sulla base dei dati disponibili a metà dicembre, in Italia sono 2662 le imprese dotate di un rating di legalità. Circa i due terzi hanno ottenuto una stelletta, mentre sono 140 le imprese che possono contare su un rating di 3 stellette. Numero di imprese che hanno ottenuto il rating di legalità per classe di rating La domanda viene presentata in via telematica attraverso la compilazione di un apposito formulario disponibile sul sito dell’AGCM che avrà tempo 60 giorni per la delibera dell’attribuzione del rating9. Il rating ha una durata di due anni dal rilascio ed è rinnovabile su richiesta. Ha un range compreso tra un minimo di una “stelletta” a un massimo di tre “stellette”, attribuito dall’Autorità sulla base delle dichiarazioni delle aziende che verranno Per consultare il Regolamento si rimanda alla delibera n. 24075 del 14 novembre 2012. 9 I tempi possono, tuttavia, essere più lunghi nel caso in cui la domanda presentata sia ritenuta incompleta; i Ministeri dell’Interno e/o della Giustizia e l’ANAC – ai quali viene trasmessa copia della richiesta – formulino delle osservazioni oppure se l’Autorità necessiti motivatamente di maggior tempo per la verifica dei requisiti e per l’istruttoria. 10 Una ‘stelletta’: per ottenere il punteggio minimo l’azienda dovrà dichiarare che l’imprenditore e gli altri soggetti rilevanti ai fini del rating (direttore tecnico, direttore generale, rappresentante legale, amministratori, soci) non sono destinatari di misure di prevenzione e/o cautelari, sentenze/decreti penali di condanna, sentenze di patteggiamento per reati tributari ex d.lgs. 74/2000 e per altri reati così come previsto dalla normativa. L’impresa non dovrà inoltre, nel biennio precedente la richiesta di rating, essere stata condannata per illeciti antitrust gravi, per mancato rispetto delle norme a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, per violazioni degli obblighi retributivi, contributivi, assicurativi e fiscali nei confronti dei propri dipendenti e collaboratori. Non dovrà inoltre avere subito accertamenti di un maggior reddito imponibile rispetto a quello dichiarato, né avere ricevuto provvedimenti di revoca di finanziamenti pubblici per i quali non abbia assolto gli obblighi di restituzione. L’impresa dovrà inoltre dichiarare di effettuare pagamenti e transazioni finanziarie di ammontare 8 832 628 418 140 304 237 103 *** **++ **+ ** *++ *+ * Fonte: Elaborazione Consorzio Camerale su dati AGCM superiore alla soglia di mille euro esclusivamente con strumenti di pagamento tracciabili. Da due a tre ‘stellette': il regolamento prevede ulteriori requisiti che, se rispettati, garantiranno alle imprese il punteggio massimo di 3 stellette. Se ne verranno rispettati almeno 6 si otterranno due stellette. In particolare le aziende dovranno: rispettare i contenuti del Protocollo di legalità sottoscritto dal Ministero dell’Interno e da Confindustria, e a livello locale dalle Prefetture e dalle associazioni di categoria; utilizzare sistemi di tracciabilità dei pagamenti anche per importi inferiori rispetto a quelli fissati dalla legge; adottare una struttura organizzativa che effettui il controllo di conformità delle attività aziendali a disposizioni normative applicabili all’impresa o un modello organizzativo ai sensi del d.lgs. 231/2001; adottare processi per garantire forme di Corporate Social Responsability; essere iscritte in uno degli elenchi di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa; avere aderito a codici etici di autoregolamentazione adottati dalle associazioni di categoria. Sarà valorizzata anche la denuncia, all’autorità giudiziaria o alle forze di polizia, di reati previsti dal Regolamento commessi a danno dell’imprenditore o dei propri familiari e collaboratori, qualora alla denuncia sia seguito l’esercizio dell’azione penale. 14 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2016 Piemonte: a queste quattro regioni corrisponde, infatti, la metà delle imprese con rating di legalità. Imprese che hanno ottenuto il rating di legalità per Regione Val d'Aosta Molise Sardegna Val Trompia Trentino Alto Adige A livello territoriale, oltre la metà delle imprese che possiedono un rating di legalità si trova nelle regioni del nord Italia (1476 imprese). Seguono sud e isole con 700 imprese e infine le regioni del centro dove si trovano 486 imprese dotate di rating di legalità. Se si confronta il dato con le dimensioni imprenditoriali delle diverse aree geografiche, si nota che al nord c’è un più elevato livello di sensibilizzazione verso la materia con un utilizzo maggiore dello strumento. Al contrario il sud e isole contano il 33,1% del tessuto imprenditoriale nazionale e solamente il 26,3% di imprese dotate di rating di legalità. Distribuzione sul territorio delle imprese 26,3% 33,1 % 55,4% 45,1 % 18,3% 21,8 % Rating di legalità Stock imprese Centro Sud e isole Nord Fonte: Elaborazione Consorzio Camerale su dati AGCM E’ pur vero che, se si prende in considerazione la classifica regionale, la Puglia si posiziona nelle prime posizioni. I dati evidenziati in precedenza sono il risultato dell’utilizzo dello strumento in Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Umbria Calabria Abruzzo Liguria Friuli Venezia Giulia Basilicata Marche Sicilia Campania Toscana Lazio Piemonte Veneto Puglia Lombardia Emilia-Romagna 0 100 200 300 400 500 Fonte: Elaborazione Consorzio Camerale su dati AGCM Si tratta, in ogni caso, di numeri ancora contenuti che presentano sicuramente delle potenzialità di crescita anche in virtù dei benefici in termini di accesso al credito riconosciuti. Secondo i dati diffusi da Banca d’Italia, sono 1378 le imprese che nel 2015 hanno domandato e ottenuto un finanziamento presso il sistema bancario e, di queste, 626 hanno ottenuto benefici sotto forma di migliori condizioni economiche nella concessione dei finanziamenti e di inferiori tempi e costi di istruttoria. Sono state, invece, 752 le imprese affidatarie per le quali il rating di legalità non ha generato benefici: in 371 casi ciò è riconducibile alla mancata o incompleta presentazione della documentazione sul rating da parte delle imprese; in altri 307 casi si è rivelato 15 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2016 ininfluente perché le condizioni effettivamente applicate dalle banche risultanti dalle proprie istruttorie basate su rating delle imprese sviluppati autonomamente - erano migliori o coincidenti con le condizioni associate al rating di legalità. Nel corso dello stesso anno 73 imprese, pur munite di rating di legalità, non hanno ottenuto un finanziamento; in quasi il 70% dei casi il diniego è stato motivato dall’insufficiente merito creditizio dell’impresa. Liquidità in arrivo per PMI in crisi a causa di mancati pagamenti E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto con il quale il Ministero dello Sviluppo Economico ha definito le modalità di accesso ai finanziamenti agevolati a valere sul Fondo per il credito alle aziende vittime di mancati pagamenti istituito dalla legge di Stabilità 2016. Il Fondo ha una dotazione di 10 milioni di euro per il triennio 2016-2018 ed è dedicato alle piccole e medie imprese: - regolarmente costituite, iscritte nel registro delle imprese e nel pieno e libero esercizio dei propri diritti; - che presentano una situazione di potenziale crisi di liquidità, con un rapporto non inferiore al 20% tra l'ammontare dei crediti non incassati nei confronti delle imprese debitrici e il totale dei “crediti verso clienti”; - che risultano parti offese in un procedimento penale, in corso alla data di entrata in vigore della legge di Stabilità 2016 (legge numero 208-2015), a carico delle aziende debitrici imputate dei delitti di cui agli articoli 629 (estorsione), 640 (truffa), 641 (insolvenza fraudolenta) del codice penale e di cui all'art. 2621 del codice civile (false comunicazioni sociali). Distribuzione sul territorio delle imprese Imprese finanziate 1.378 di cui: beneficiate dal rating di legalità non beneficiate dal rating legalità Imprese non finanziate Totale imprese di TIPOLOGIA DEL BENEFICIO11 Riduzione dei tempi di istruttoria Migliori condizioni economiche per la concessione o rinegoziazione del finanziamento Riduzione costi di istruttoria CAUSE DI ESCLUSIONE DEL BENEFICIO Mancata o parziale documentazione del rating Prevalenza del rating interno Altro Fonte: Banca d’Italia 626 752 73 1.451 431 419 161 371 307 74 Alla luce di questi dati, il rating di legalità, seppur non possa garantire la certezza di ottenimento del finanziamento, costituisce un’opportunità aggiuntiva di cui possono dotarsi gratuitamente le imprese e con la quale bussare al sistema bancario con un maggiore potere negoziale. Il finanziamento agevolato è concesso entro una soglia massima di 500mila euro, non può superare la somma dei crediti documentati e non pagati vantati dalla Pmi nei confronti delle imprese debitrici, né essere superiore alle capacità di rimborso dell'impresa beneficiaria. Il tasso d'interesse è pari allo zero% e la durata può essere compresa fra tre e dieci anni, comprensiva di un periodo di preammortamento massimo di due anni. Essendo possibile riconoscere benefici multipli, la somma dei benefici riconosciuti può eccedere il numero delle imprese. 11 16 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2016 Gli eventi Campobasso e Isernia, dicembre 2016 e gennaio 2017: corso di formazione in merito alla gestione delle crisi da sovraindebitamento Proseguono le giornate formative in materia di gestione delle crisi da sovraindebitamento in programma presso la Camera di commercio del Molise (sedi di Isernia e Campobasso). Gli incontri, che saranno tenuti da docenti esperti della materia, sono in parte indirizzati al personale camerale chiamato a svolgere una prima consulenza sul tema alle imprese con cui si interfaccia, e in parte ai componenti dell’Organismo di gestione delle crisi da sovraindembitamento, istituito dalla Camera di commercio del Molise con deliberazione n. 39 dello scorso giugno. Per maggiori informazioni in merito all’iniziativa è possibile contattare il Consorzio Camerale ai seguenti recapiti: Mail: [email protected] Tel: 02 8515 4264 Cremona, gennaio 2017: corso di formazione per i confidi cremonesi sugli strumenti innovativi di finanziamento Nel mese di gennaio, presso la Camera di commercio di Cremona, si terranno il secondo e terzo incontro del percorso “Appuntamento con l’educazione finanziaria. Gli strumenti innovativi di finanziamento” dedicato al personale dei confidi che operano nel territorio cremonese. L’iniziativa, organizzata dal Consorzio Camerale in collaborazione con la Camera di commercio di Cremona, ha una duplice finalità. I partecipanti al corso potranno, da un lato, apprendere le peculiarità relative ai nuovi strumenti a disposizione delle PMI per accedere al mercato dei capitali, e, dall’altro lato, saranno in grado di definire il nuovo ruolo del confidi nel contesto che si sta delineando, di individuare i nuovi ambiti in cui intervenire e di ampliare e diversificare le attività da svolgere, soprattutto da un punto di vista commerciale e di processo di trasformazione interno. La locandina del corso è disponibile sul sito del Consorzio, al link: http://www.consorziocamerale.eu/event o/appuntamento-con-leducazionefinanziaria-4/ Milano, febbraio e marzo 2017: L’abc della finanza per l’imprenditoria femminile Il Consorzio Camerale per il credito e la finanza, in collaborazione con il Comitato per la Promozione dell'Imprenditoria Femminile della Camera di commercio di Milano organizza un corso formativo destinato alle imprese femminili. Il corso, strutturato in tre giornate, ha come obiettivo l’approfondimento e la conoscenza degli strumenti e degli attori del mercato del credito in modo da permettere alle partecipanti di saper cogliere le opportunità offerte dal mercato. Per maggiori informazioni in merito al programma e alle modalità di adesione è possibile contattare il Consorzio Camerale ai seguenti recapiti: Mail: [email protected] Tel: 02 8515 4264 17 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2016 Le pubblicazioni Fondo Europeo per gli Investimenti: European Small Business Finance Outlook Il report del Fondo Europeo per gli Investimenti rappresenta un aggiornamento della pubblicazione di giugno, rispetto alla quale si riscontra un deterioramento della situazione economica: il costo del denaro si mantiene basso grazie alle politiche monetarie adottate ma presenta delle differenziazioni nei diversi Paesi e, comunque, non riesce a determinare un incremento dei volumi dei prestiti. Il private equity è in fase di recupero rispetto al crollo nella raccolta registrato negli anni 2008/2009, mentre le garanzie continuano a rappresentare lo strumento più utilizzato dalle imprese, in particolare in Francia e in Itala. La pubblicazione è disponibile al link: http://www.eif.org/news_centre/publicati ons/eif_wp_37_esbfo_dec16_final.pdf OCSE: Economic Outlook L'Ocse, nell’ambito dell’aggiornamento di novembre dell’Economic Outlook, ha rivisto in lieve rialzo la stima sulla crescita dell'economia italiana nel 2017, portandola allo 0,9%. Per il 2018 è attesa un'espansione dell'1%, mentre è confermata la stima di una crescita allo 0,8% nel 2016. Il rapporto tra deficit e Pil è invece previsto stabile al 2,4% sia nel 2016 che nei due anni successivi. Da un lato, la crescita moderata e i fattori che pesano sul credito freneranno gli investimenti privati, dall’altro, la bassa crescita nell'area euro e nei maggiori partner commerciali continueranno a comprimere le esportazioni. Per consultare il report: http://www.keepeek.com/Digital-AssetManagement/oecd/economics/oecdeconomic-outlook-volume-2016-issue2_eco_outlook-v2016-2-en#.WFlE8VPhDcs Banca Centrale Europea: Priorità per il 2017 concernenti la vigilanza degli enti creditizi La Banca centrale europea ha pubblicato le proprie priorità per il 2017 concernenti la vigilanza degli enti creditizi nell’area dell’euro. L’attenzione è rivolta principalmente ai rischi fondamentali fronteggiati al momento dalle banche, tra cui la necessità di adattarsi a condizioni finanziarie quali la debole crescita economica nell’area dell’euro e le incertezze geopolitiche gestendo nel contempo le attività finanziarie preesistenti. La Vigilanza bancaria della BCE si concentrerà quindi sui rischi legati ai modelli imprenditoriali e alla redditività, sul rischio di credito (con particolare riguardo ai crediti deteriorati) e sulla gestione dei rischi. Queste aree rientravano già tra le priorità del 2016, ma per ciascuna di esse saranno ora approfonditi nuovi ambiti. La BCE si soffermerà inoltre su specifiche classi di attività, adottando un nuovo approccio basato sulla combinazione di indagini in loco e a distanza. In aggiunta, la funzione di vigilanza intraprenderà una nuova analisi tematica per fare il punto delle attività esternalizzate dalle banche e verificare come queste gestiscano i relativi rischi. Per maggiori informazioni: http://www.bancaditalia.it/media/bcecomunicati/documenti/2016/ssm.sr16121 5_1.it.pdf?pk_campaign=EmailAlertBdi&p k_kwd=it Consob: Risk Outlook Secondo il rapporto redatto da Consob, alla fine del primo semestre 2016 – e per la prima volta negli ultimi anni – le sofferenze lorde delle banche italiane hanno registrato un calo rispetto al passato; l’incidenza delle sofferenze sul totale dei crediti permane tuttavia elevata, benché il tasso di copertura sia tra i più alti nel confronto europeo. I maggiori enti creditizi italiani mostrano, inoltre, livelli di adeguatezza patrimoniale in linea con quelli dei maggiori competitor europei. 18 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2016 A fronte dei segnali di miglioramento, segnala però la Consob, le banche italiane continuano a caratterizzarsi per un disallineamento tra prezzi azionari e valori fondamentali, oltre che per quotazioni dei CDS (Credit Default Swaps) più elevate nel confronto europeo; ciò verosimilmente in ragione della elevata incidenza delle sofferenze e del rischio Paese ad esse associato. Per quanto riguarda le maggiori imprese non finanziarie europee, persiste una elevata vulnerabilità, anche per effetto della ripresa economica modesta. Sotto il profilo finanziario, nella prima metà del 2016 rimane significativa la quota delle imprese che mostrano un elevato livello di leverage e una bassa capacità di rimborso del debito netto rispetto ai valori storici. La pubblicazione è disponibile al link: http://www.consob.it/documents/11973/ 573772/ro12.pdf/cb910e72-b969-469d90cc-59a9b5135178 Banca d’Italia: Fixing and completing the European Economic and Monetary Union: the costs of the unfinished Banking Union Il vice direttore generale di Banca d'Italia, Valeria Sannucci, nel corso del Rome Investment Forum 2016 ha affrontato il tema dell’Unione Bancaria sottolineando come, in mancanza di una rete di sicurezza adeguata e funzionante, le banche, anche se più solide di quanto non fossero prima della crisi, si trovano ancora più esposte a rischi sostanziali per la loro stabilità individuale. Uno schema europeo di assicurazione dei depositi rappresenterebbe un elemento cruciale di questa rete e avere tempi chiari circa la sua approvazione rassicurerebbe i mercati sulla volontà degli Stati membri di portare a termine il progetto dell'Unione Bancaria. Ci sarebbe bisogno, inoltre, di un backstop comune che copra sia la risoluzione che l'assicurazione dei depositi; lo strumento di bail in è, infatti, ben progettato per affrontare singole crisi bancarie, ma in caso di crisi sistemica il suo uso potrebbe esacerbare la minaccia, anziché stabilizzare il sistema. In questi casi eccezionali la possibilità di un intervento pubblico temporaneo dovrebbe essere considerata per evitare il rischio contagio e prevenire nuove crisi. Per leggere il testo dell’intervento: http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni /interventi-direttorio/int-dir2016/Sannucci161216.pdf?pk_campaign=EmailAlertBdi& pk_kwd=it Banca d’Italia: L’economia delle Regioni Italiane Banca d’Italia ha pubblicato il report sull’economia delle Regioni Italiane dal quale emerge che, dopo sette anni consecutivi di calo, nel 2015 il PIL del Mezzogiorno è tornato a crescere, a un ritmo, sia pure contenuto (1,1%), ma lievemente superiore a quello del Nord (0,8%); al Centro la crescita è stata più contenuta (0,3%). Sui risultati del 2015 hanno influito eventi particolari: il contributo alla crescita venuto dai consumi delle famiglie, più marcato rispetto all’export; il vantaggio per le destinazioni turistiche del Mezzogiorno derivante dalle turbolenze politiche nella costa meridionale del Mediterraneo; la buona annata delle produzioni agricole, il cui peso è nel Mezzogiorno più elevato rispetto alla media nazionale; la spinta alla spesa per investimenti pubblici derivante dalla necessità di completare i molti programmi avviati a valere sui fondi comunitari stanziati per il periodo 2007-2013. Nel 2016 si conferma la tendenza lievemente espansiva in tutte le aree del Paese. Il report completo è disponibile al link: http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni /economie-regionali/2016/20160043/1643-economia-regioni-italiane.pdf 19 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2016 Banca d’Italia: La domanda e l’offerta di credito a livello territoriale Banca d’Italia ha pubblicato i risultati dell’indagine sulla domanda e offerta di credito e sulla domanda di strumenti finanziari a livello territoriale. Nel primo semestre del 2016, la domanda di finanziamenti da parte delle imprese è ancora cresciuta in tutte le aree del Paese; vi hanno contribuito il settore manifatturiero e quello dei servizi, a fronte di una domanda ancora debole nel comparto edile. In tutte le ripartizioni geografiche ad esclusione del Nord Est l’incremento della domanda è stato maggiore per le banche grandi e medie rispetto alle piccole. È proseguito, in tutti i territori, l’allentamento delle condizioni di accesso al credito nei confronti delle imprese; il miglioramento non si è ancora esteso al settore edile, verso il quale permane un orientamento prudente, soprattutto nel Nord Est. Il processo di allentamento è risultato più intenso per le banche di maggiore dimensione, confermando una tendenza già in atto nei due semestri precedenti. L’espansione della domanda di prestiti da parte delle famiglie è proseguita, sia nella componente dei mutui per l’acquisto di abitazioni sia in quella del credito al consumo; per entrambe, l’incremento è stato più accentuato nel Nord Ovest e nel Mezzogiorno. Per consultare la pubblicazione: http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni /economie-regionali/2016/20160044/1644_domanda_credito.pdf Nei primi anni di applicazione della legge n. 3/2012 e del decreto ministeriale n. 202/2014 le prassi in uso nei Tribunali hanno, infatti, messo in luce non pochi aspetti controversi della normativa. Nello specifico, vengono presi in considerazione i seguenti profili: nomina del professionista facente funzioni di OCC; modalità di presentazione dell’istanza di nomina del professionista facente funzioni di OCC; modalità di presentazione della proposta; deposito della proposta con l’ausilio degli OCC; inammissibilità della proposta. Per consultare il documento: http://www.cndcec.it/Portal/Documenti/ Dettaglio.aspx?id=46e2ce7d-f179-4effb901-56bd5c77399b Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili: Aspetti controversi delle procedure di sovraindebitamento Il documento, redatto dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, affronta alcuni nodi interpretativi relativi alla normativa sulle crisi da sovraindebitamento. 20 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2016 Le consultazioni pubbliche Scadenza: 5 gennaio 2017 Armonizzazione delle regole di vigilanza per le banche vigilate dalle autorità nazionali competenti La Banca centrale europea ha avviato una consultazione pubblica su un progetto di indirizzo e un progetto di raccomandazione concernenti l’esercizio di opzioni e discrezionalità previsti dal diritto dell’Unione per le banche che non ricadono sotto la sua vigilanza diretta (enti meno significativi). Lo scopo è armonizzare le modalità della vigilanza sulle banche da parte delle autorità nazionali competenti (ANC) nei 19 paesi del Meccanismo di vigilanza unica (MVU), assicurando quindi parità di condizioni per gli enti creditizi, nonché il regolare funzionamento del sistema bancario dell’area dell’euro nel suo insieme. Per maggiori informazioni: https://www.bankingsupervision.europa.e u/legalframework/publiccons/html/ond_l si.en.html Scadenza: 13 gennaio 2017 Disciplina in materia di controllo sulle concentrazioni fra imprese La Commissione Europea ha lanciato una consultazione pubblica riguardante la disciplina in materia di controllo sulle concentrazioni fra imprese, prevista dal Regolamento (CE) n. 139/2004 (Regolamento comunitario sulle concentrazioni), con l’obiettivo di ricevere riscontri e commenti da parte di tutti i soggetti interessati – imprese, cittadini, associazioni dei consumatori, realtà professionali, autorità pubbliche degli Stati Membri – con particolare riferimento ai seguenti aspetti: - efficacia delle “soglie” in materia di concentrazioni, al momento basate esclusivamente sul fatturato delle imprese coinvolte nell’operazione di concentrazione; trattamento delle situazioni che non sollevano problemi concorrenziali e procedura semplificata di clearance; - meccanismi di rinvio fra Stati Membri e Commissione Europea. La consultazione in oggetto fa seguito al White Paper pubblicato dalla Commissione nel 2014 e alle due consultazioni pubbliche sul funzionamento del Regolamento lanciate nel 2009 e nel 2013. La documentazione relativa alla consultazione è disponibile al link: http://ec.europa.eu/competition/consult ations/2016_merger_control/index_en.ht ml - Scadenza: 20 gennaio 2017 Guida per la valutazione degli esponenti aziendali E’ in corso la consultazione della BCE sul progetto di guida riguardante le valutazioni dei requisiti di professionalità e onorabilità degli esponenti aziendali. La guida identifica come la BCE - nelle sue funzioni di supervisione bancaria - debba valutare le qualifiche, le competenze e l’adeguata levatura dei candidati alle posizioni apicali dei soggetti bancari. La qualità dell’alta dirigenza è considerata, infatti, di fondamentale importanza per la stabilità degli enti finanziari e del sistema bancario. Sul punto, la BCE auspica che la nuova guida permetta di accertare il corretto comportamento dei soggetti bancari, assicurando una buona governance societaria. La guida è consultabile al link: https://www.bankingsupervision.europa.e u/legalframework/publiccons/pdf/fap/fa p_guide.it.pdf?03747d58e015e477c66328 7c087b02b6 Scadenza: 2 febbraio 2017 Nuovo regime prudenziale per le imprese di investimento L’Autorità Bancaria Europea (EBA) ha pubblicato in consultazione la risposta al 21 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2016 quesito posto dalla Commissione Europea riguardante il progetto di un nuovo regime prudenziale per le imprese di investimento non-sistemiche, il quale risulta essere strutturato alla luce delle tipologie di rischio e dei modelli di business di tali soggetti. Tale progetto ha lo scopo di prevedere un quadro unico e armonizzato di requisiti regolamentari che siano semplici, proporzionati e ragionevoli con riferimento alla natura delle imprese di investimento e delle loro attività di mercato. A tal riguardo, l’EBA raccomanda che il nuovo quadro regolamentare si focalizzi sui rischi che le imprese di investimento possono comportare per i clienti e per l’integrità e la liquidità del mercato. Sul punto, l’EBA propone di calcolare i requisiti di capitale sulla base di fattori di capitale da attribuire ad una di queste due tipologie di rischio. Il documento, inoltre, prevede tre alternative possibili riguardanti i requisiti di liquidità che le imprese di investimento dovrebbero essere tenute a rispettare e che dovrebbero risultare maggiormente appropriate rispetto ai requisiti, oggi previsti, sulla copertura di liquidità (LCR) e sul finanziamento netto stabile (NSFR). Per consultare il documento posto in consultazione: http://www.eba.europa.eu/documents/1 0180/1647446/Discussion+Paper+on+a+n ew+prudential+regime+for+Investment+Fi rms+%28EBA-DP-2016-02%29.pdf nell’autovalutazione del carattere sostanziale delle estensioni e delle modifiche ai modelli interni usati per il calcolo dei rischi di controparte e di aggiustamento della valutazione del credito associati a una controparte contrattuale. Il progetto attinge quanto più possibile agli orientamenti già definiti dall’Autorità bancaria europea (ABE) per altre tipologie di rischio. Il testo posto in consultazione è disponibile al link: https://www.bankingsupervision.europa.e u/legalframework/publiccons/pdf/egma /egma_guide.it.pdf Scadenza: 14 febbraio 2017 Guida alla valutazione del carattere sostanziale delle modifiche ai modelli per il rischio di controparte La Banca centrale europea ha avviato una consultazione pubblica sul progetto di guida della BCE alla valutazione del carattere sostanziale delle estensioni e delle modifiche ai modelli per il rischio di controparte (EGMA). Il progetto di guida fornisce l’interpretazione che la BCE intende dare al quadro normativo in vigore e assiste gli enti significativi vigilati direttamente dalla BCE 22 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2016 Newsletter N. 72 Dicembre 2016 Hanno collaborato: Camera di commercio di Brescia Claudio D’Auria Lorena Ponti Valentina Roggiani Edoardo Fano Maria Gloria Cesarini Chiara Carzaniga Carlo Bettonica Consorzio Camerale per il credito e la finanza Via Meravigli 9/B, Milano Tel. 02 8515 4258 [email protected] www.consorziocamerale.eu Per maggiori informazioni e approfondimenti circa i contenuti della newsletter è possibile contattare: Ufficio Studi e Comunicazione Tel. 02 8515 4264 Mail: [email protected] 23