one 2/2016 (giugno)
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one 2/2016 (giugno)
Editoriale Stress 3 Articolo di fondo Prevenzione 4–5 Informazioni & News Impressioni dall’Austria 6 Consulenza e aiuto 7 E.T. Award 7 La salute delle donne 8 Roadmap 9 Management & Amministrazione Due reclutatori per SABES 10 Addio stress 12 Il nuovo sistema informativo 14 Brochure sull’IT-Masterplan 15 Medicina & assistenza Studio di Brunico 16 Vaccinazione contro l‘influenza 17 Sanità in immagini 18 Storia di copertina Occhi aperti 20 Dai comprensori Mer ano Diagnosi cancro 27 Vincere con i km percorsi 28 Cancro del cavo orale 28 Dietro le quinte 29 Tappi cercasi… 29 Brunico Simposio in Medicina d’Emergenza 30 Iniezioni intravitreali 31 Pedala anche tu! 31 Volontari silenziosi 32 Bolzano Bretoni 32 Circolo Ricreativo 32 Incinta nonostante il tumore al seno 33 Bressanone Bad Bachgart 34 Cure palliative 35 Vita Una vita a ritmo 36 Grafico informativo 38 Sul personale 39 Salute in rete Sono depresso? 39 Contatti & Colophon 40 Andreas Pichler “Esiste una correlazione tra degenerazione maculare e irradiazione solare.” storia di copertina pagina 20 15.06.2016 # 0 2 / 1 6 IL MAGAZINe DELL'AZIENDA SANITARIA DELL’ALTO ADIGE Foto Peter. A. Seebacher 2 Dal 2015 i reparti ed i servizi coinvolti nel progetto di Onco-certificazione sono certificati ISO. Ai primi di maggio del 2016 ha avuto luogo il primo audit di mantenimento durante il quale due esperti in materia, a campione, hanno verificato in modo molto accurato i relativi standard di qualità. one # 02/16 Il lavoro in un’azienda che si occupa della salute delle persone è altamente performante e spesso collegato a situazioni di stress. Come contrastare tutto questo, come ritrovare il proprio centro? L’Azienda sanitaria dell’Alto Adige ha bisogno di personale, soprattutto nei settori tecnico-assistenziale e medico. La situazione si è ulteriormente aggravata con l’introduzione della nuova normativa europea sull’orario di lavoro per medici e personale infermieristico. Con le attuali piante organiche è quasi impossibile soddisfarne i requisiti. Per questo motivo l’Azienda sanitaria ha intrapreso nuove iniziative ed ha nominato due collaboratori quali manager per il reclutamento. Nell’intervista a loro dedicata, che inizia a pagina 14, offrono informazioni spiegando come intendono reclutare nuovi collaboratori e nuove collaboratrici. EditorialE La storia di copertina di questo numero è dedicata – usando un’espressione poetica – alla nostra “finestra sul mondo”, gli occhi, e a come proteggerli e mantenerli funzionanti il più a lungo possibile. Il team del reparto di oculistica di Merano, con il proprio Primario facente funzioni, si è prestato per scattare l’immagine di copertina indossando gli occhiali da sole per dare in questo modo un’indicazione chiara e diretta sul loro corretto utilizzo. Il testo dedicato è pubblicato a pagina 20. 3 Lo abbiamo chiesto ad alcune collaboratrici e ad alcuni collaboratori dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige ottenendo delle interessanti risposte che potete leggere alle pagine 12 e 13. Le pagine 36 e 37 sono dedicate alle belle arti. Evelyn GruberFischnaller, una delle redattrici di one, delinea il profilo artistico della Dirigente Coordinatrice tecnico-assistenziale del Comprensorio sanitario di Bressanone, Emanuela Pattis, che durante il proprio tempo libero si dedica con piacere al canto. Le informazioni dai Comprensori sanitari sono pubblicate a partire da pagina 26 mentre alle pagine 38 e 39 trovate le brevi biografie di quattro nuovi Primari. Auguro a tutti/tutte voi una piacevole lettura. Peter A. Seebacher one # 02/16 Articolo di fondo 4 Nel dicembre dello scorso anno la Giunta provinciale dell’Alto Adige ha approvato il „Piano di Prevenzione Provinciale 2016–2018“. Per quanto mi è dato di sapere il primo di questo genere, sia in termini di ampiezza che di azioni da intraprendere. Sulla base del Piano nazionale di prevenzione 2014-2018, non meno di 120 esperti ed esperte dei diversi ambiti (servizi socio-sanitari, scuole, agricoltura, economia) hanno stabilito i macro obiettivi ed i programmi per la prevenzione e la promozione della salute in Alto Adige. Articolo di fondo Luk as R affl Prevenzione N ella prefazione al Piano di Prevenzione si parla di un “documento di grande valore, che fungerà da catalizzatore dell’impegno della provincia di Bolzano nel settore della prevenzione dei prossimi anni.” E non è certo possibile controbattere a tale affermazione. Sia per i “professionals” impegnati in questo ambito che per la cittadinanza interessata, il Piano rappresenta uno strumento che permette di orientarsi in modo chiaro e comprendere quindi in quale direzione si sta sviluppando questo settore e dove si trovano le priorità. Un totale di dieci programmi, che vanno dalla promozione di stili di vita sani alla sicurezza sul lavoro e sulle strade fino all’aumento della copertura vaccinale, descrivono il contesto epidemiologico ed il tessuto sociale, indicando anche i gruppi target, le attività principali e le specifiche misure da intraprendere con relativi calendari ed analisi dei rischi. one # 02/16 In tutto questo è chiaro quanto oggi la prevenzione si prefigga uno scambio paradigmatico: empowerment, rafforzamento delle risorse personali, promozione della salute in generale. Insomma, non solo impedire o prevenire una malattia. Si tratta di una sfida che non coinvolge più solo ed esclusivamente i servizi sanitari, ma abbiamo sempre più a che fare con un’azione multisettoriale e interdisciplinare che deve essere affrontata con una politica integrata su tutti i livelli. Fin qui tutto bene! Chiunque legga e sfogli questo Piano si chiede però se noi, come Servizio sanitario nella sua totalità, vale a dire a livello di “sistema”, e come Azienda sanitaria intesa come organizzazione siamo veramente pronti per affrontare questa offensiva nel settore della prevenzione e della promozione della salute. In altre parole: come dobbiamo cambiare “Un documento di grande valore, che fungerà da catalizzatore dell’impegno della provincia di Bolzano nel settore della prevenzione dei prossimi anni.” U na cosa è certa, dà sempre meno soddisfazione pianificare ed attuare iniziative “stand alone”. Amministrare la prevenzione non è più possibile. Non per nulla nelle diverse “papers” nazionali ed internazionali viene dato sempre più risalto al fatto che i servizi sanitari pubblici debbano “tutelare” ambienti sani e comportamenti di vita volti al benessere in contrapposizione ad altri settori („advocacy“), assumendo anche una funzione gestionale ed esecutiva („stewardship“). Non si tratta solo di essere attivi a livello operativo, l’Azienda e tutti gli attori coinvolti devono piuttosto assumersi la responsabilità a livello di sistema („accountability“). Si tratta di un fattore strategico di successo! Imprescindibile da questo aspetto della responsabilità è anche la questione dell’allocazione corretta delle risorse. Nel proprio capitolo dedicato alla „Accountability dell’organizzazione e sostenibilità della prevenzione“, il Piano nazionale di prevenzione esorta a non svolge esclusivamente un’analisi sui costi-benefici dei singoli programmi e progetti, ma anche a prendere in considerazione l’efficacia delle forme organizzative. Di fatto l’allocazione delle risorse spesso non è ottimale quando si tratta di affrontare competenze e sfide multi-professionali ed intersettoriali. Il rischio, secondo il Piano nazionale di prevenzione, sta concretamente nella “possibile criticità di un effetto (di tutela della salute e/o di promozione e/o di prevenzione) minore di quanto ottenibile a causa di scelte organizzative o di performance non ottimali.” Articolo di fondo per essere in grado di soddisfare correttamente questo impegnativo concetto di prevenzione? In definitiva dietro a tutto questo non c’è altro che il concetto base dell’OMS „Health in all policies“. 5 Foto peter a. seebacher Luk as R affl Gli autori e le autrici del “Piano di Prevenzione Provinciale” hanno dimostrato di essere consapevoli anche per quanto riguarda questa sfida. Come ultimo nonché decimo programma è stata infatti prevista l’istituzione di un tavolo intersettoriale permanente che ha “l’obiettivo, da un lato, di coordinare gli interventi che dimostrano di avere un impatto positivo sulla salute, garantendone unitarietà, intersettorialità e trasversalità e, dall’altro, di definire le politiche di settore tenendo conto anche dell’impatto che gli interventi (procedure, progetti, iniziative) potranno avere in termini di salute.” T utto ciò suona molto promettente! Via libera dunque alla „accountability“ sistemica! one # 02/16 Impressioni dall’Austria Informazioni & News 6 Mentre al momento si discute quasi quotidianamente sulla chiusura della frontiera dalla parte austriaca, all’Azienda sanitaria dell’Alto Adige è stato reso un particolare onore: la Ripartizione comunicazione dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige è stato invitata a partecipare al convegno di due giorni sul tema delle public relations in ospedale. Queste due intense giornate sono state promosse dalla ripartizione Comunicazione delle “Tirol Kliniken” (ex-TILAK). E‘ stato dimostrato che problemi e difficoltà sono le stesse per ambedue le parti: non si tratta soltanto di curare la comunicazione con collaboratori e pazienti ma anche di reagire velocemente ed in maniera appropriata a situazioni di crisi. Pratiche relative a problemi e richieste di cittadini-utenti devono essere evase in modo professionale così come le uscite attraverso i nuovi media (sito, reti sociali…) ed i contatti che vengono tenuti con la stampa. Non per ultimo si tratta di elaborare i materiali informativi (stampa, tv, rete) che siano il più comprensibili possibile ed in armonia con la filosofia aziendale. I colleghi e le colleghe austriache hanno presentato degli esempi ben riusciti, tipo l’evoluzione del loro logo e della nuova denominazione (da “TILAK” in “Tirol Kliniken” elaborato dai collaboratori); hanno dimostrato quanta sensibilità si è resa necessaria nel fornire le desiderate informazioni ai media su ricoveri, rispettivamente decessi di personalità di primo piano e nel preservare contemporaneamente dignità e discrezione di pazienti e loro familiari. Il pomeriggio si è concluso con un giro nei diversi reparti della clinica, durante il quale è stato visitato il loro studio-tv interno. La sera stessa il gruppo ha incontrato il Direttore generale, Thomas Schael, che non ha voluto mancare all’incontro con Stefan one # 02/16 Deflorian, l’Amministratore delle “Tirol Kliniken”. Il giorno successivo gli organizzatori del Nord-Tirolo hanno invitato i partecipanti a proseguire il convegno in una location spettacolare: nelle sale congressuali prospicienti l’imponente trampolino di sci di Innsbruck, di grande effetto non solo dal punto di vista architettonico. Sul programma c’erano anche in questa giornata diversi esempi di situazioni di crisi. La “PR-lady” ospedaliera dell’Alta Austria ha dichiarato in proposito come la sua azienda ha dovuto gestire la morte di una giovane mamma e allo stesso modo la comunicazione alla stampa di possibili infezioni a neonati prematuri. Comune a tutti i Paesi è stato individuato che, in caso di un’emergenza, soltanto un approccio a tempo debito e aperto fornisce la chance di non finire fritti in padella a causa del clamore mediatico. Uguale che siano collaboratori e collaboratrici, pazienti o la massa del grande pubblico: vale la pena di curare il metodo di trattamento, attribuendo la giusta attenzione per far passare il messaggio che l’Azienda lavora in maniera trasparente e seria. Il che non significa divenire succubi dei media; un coerente trattamento ed un costante lavoro d’immagine comporta anche che venga tenuto conto degli importanti obiettivi strategici. Foto Sabine Flarer Informazioni & News Sabine Fl arer Consulenza e aiuto Merano mercoledì ore 14.30 – 17.30 ospedale, tratto E, stanza 2.729, secondo piano Tel. 0473 251 278 (interno 1278) Bolzano lunedì ore 14.00 - 18.00, stanza 4.024, ospedale - 4° piano padiglione W Tel. 0471 435 144 (interno 5144) Bressanone lunedì (con cadenza quindicinale) ore 14.30 – 17.30 Edificio C (Ex sanatorio) Tel. 0472 812 133 (interno 2133) Brunico lunedì (con cadenza quindicinale) ore 14.30 – 17.30 Villa Elsa, 3° piano - Via A. Hofer 25 Tel. 0474 581 119 (interno 1119) Contatto Per informazioni e appuntamenti Il “Team Change” ha vinto il bando per la “Consulenza professionale di prevenzione ed assistenza per il superamento di conflitti, crisi e burnout per i dipendenti dell’Azienda sanitaria della Provincia Autonoma di Bolzano”. Si tratta di un team di professionisti/e specializzati/e in ambito clinico e risorse umane con competenze nella consulenza individuale e per le organizzazioni, orientato allo sviluppo del benessere psicosociale. Offre consulenza individuale finalizzata alla promozione e allo sviluppo delle risorse personali. Attraverso un percorso di incontri individuali e riservati sarà possibile costruire insieme al professionista un percorso di analisi degli elementi di criticità e disagio nel contesto lavorativo al fine di pianificare delle strategie risolutive valorizzando le risorse personali e del sistema. “Il benessere personale è strettamente legato ai vissuti nei contesti lavorativi: mediazione dei conflitti, promozione delle risorse individuali e di gruppo sono lo strumento fondamentale per la salute lavorativa.” Possono usufruire del servizio tutti i collaboratori e tutte le collaboratrici dipendenti o libero-professionisti/e dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, sia in ambito ospedaliero che territoriale. Il progetto della certificazione della chirurgia oncologica in Alto Adige ha ricevuto in questi giorni un ulteriore riconoscimento a livello internazionale, dopo il premio “Innovazione digitale in Sanitá”, ricevuto a Milano da parte del Politecnico. Questo nuovo riconoscimento è stato assegnato nei giorni scorsi durante il convegno e-Health 2016 Austria, svoltosi a Vienna, il cui tema centrale era la promozione della comunicazione “telematica” tra i pazienti ed i fornitori di prestazioni sanitarie con metodi innovativi. Il premio è stato conferito all’Alto Adige in relazione al progetto di Certificazione della Chirurgia oncologica per il sistema documentale “OncoCert”, quale sistema aziendale innovativo per la gestione del paziente oncologico. “Questo riconoscimento internazionale”, spiegano i coordinatori del progetto Oswald Mayr e dott. Luca Armanaschi, “è un importante premio per lo sforzo profuso da tutti i professionisti medici e infermieristici che quotidianamente si impegnano nella gestione dei pazienti oncologici e nell’implementazione di questo importante progetto dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige. In questo senso vogliamo esprimere il nostro personale ringraziamento a tutti loro e alla Ripartizione Informatica per il Suo costante supporto.” 7 Informazioni & News Peter A . Seebacher E.T. Award Informazioni & News “Change” è un termine inglese e significa “cambio”. Quindi è un nome appropriato per il „Team Change“, che da poco ha preso in carico il servizio di consulenza per il personale dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige. Il premio è stato ritirato in rappresentanza dei coordinatori del progetto da un collaboratore dell’Ufficio per lo sviluppo clinico e strategico, Haimo Kaser, che per l'occasione ha illustrato ai presenti le finalità del progetto ed in particolare le funzionalità del sistema documentale “OncoCert”, quale supporto per il sistema innovativo di videoconferenza “Tumorboard” che consente una discussione collegiale dei casi clinici collegando settimanalmente tutti i reparti e servizi coinvolti nella rete ospedaliera provinciale. (RED) Change soc. coop. Tel. 0471 441876 [email protected] www.changecoop.it Per fissare un appuntamento il "Team Change" è raggiungibile telefonicamente ogni giorno lavorativo dalle ore 9.00 alle 17.00. Le chiamate a cui non è possibile dare immediata risposta vengono trasferite ad una segreteria telefonica. Lasciando un proprio recapito in segreteria si viene richiamati entro 24 ore. one # 02/16 Il 22 aprile 2016 si festeggiava “La giornata della salute della donna”. Gli Ospedali di Bolzano e Brunico hanno aderito, organizzando eventi riguardanti la sfera della salute femminile. Informazioni & News Alessandr a Bonomet ti & Maria Elisabeth Rieder La salute delle donne al centro Informazioni & News 8 In occasione della data di nascita del premio Nobel Rita Levi Montalcini, in data 22 aprile 2016 il Consiglio dei Ministri ha istituito la prima giornata nazionale sulla salute della donna con l’obiettivo di promuovere le informazioni ed i servizi di prevenzione e cura delle patologie femminili più diffuse. Foto Anita Tschafeller Durante l’Open Week dal 22 al 28 aprile 2016, l’Ospedale di Bolzano ha organizzato una serie di eventi riguardanti la salute della donna aderendo con le aree specialistiche di Neurologia, Ginecologia ed Ostetricia, Psichiatria, Oncologia e il Pronto Soccorso sulla tematica della Violenza sulla Donna. Partendo dal presupposto di incoraggiare le donne ad informarsi in prima persona sulle patologie più diffuse, sulla prevenzione e sui servizi di cura, sono stati organizzati incontri pomeridiani in tema di prevenzione ginecologica e diagnosi prenatale precoce non invasiva. Notevole partecipazione ed interesse per la conferenza “i nuovi farmaci nella sclerosi multipla”, tenuta dalla neurologa Giulietta Tabiadon. Diversi medici specialisti si sono messi a disposizione per rispondere al telefono su tematiche riguardanti la salute della donna: cefalea ed emicrania, salute psicofisica in gravidanza e dopo il parto. one # 02/16 Consulenze telefoniche a Brunico Negli stand informativi ubicati nell’atrio centrale sono stati distribuiti opuscoli informativi. L’Associazione GEA, Centro di ascolto antiviolenza, ha fornito informazioni alle persone interessate, presentando il proprio servizio ed il “Progetto Erika”: Erika è la parola in codice con la quale le donne in situazione di violenza possono rivolgersi al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Bolzano ed attraverso la quale viene garantito loro un percorso di accoglienza ed aiuto. Nel “Wintergarten” dell’Ospedale la LILT (Lega per la Lotta ai tumori) ha presentato il progetto “La forza e il Sorriso”, per far tornare le donne in trattamento oncologico a sorridere nonostante la malattia ed ha sostenuto le donne in cura presso l’Oncologia con la creazione di rose in carta crespa. “Questa occasione tutta nuova è valsa come primo tentativo pratico e mirato per incoraggiare la donna ad informarsi ed a sviluppare consapevolezza sulla propria salute. La partecipazione, la disponibilità delle diverse competenze e professionalità ha permesso di sondare tra i bisogni sanitari delle donne, di valutare la qualità percepita nelle cure e di porre un focus sulla relazione del personale sanitario con le pazienti, nonché sulla necessità di continuare a diffondere modelli di cure integrati che garantiscano la dovuta attenzione ai bisogni delle donne e all’appropriatezza delle prestazioni sanitarie a loro rivolte", afferma Alessandra Bonometti, la responsabile dell’organizzazione dell’Open Week per l’Ospedale di Bolzano. Presso l’entrata principale dell’Ospedale di Brunico è stata organizzata una mostra sul tema “Violenza e Prevenzione della Violenza”. In collaborazione con la Comunità Comprensoriale ed il Servizio Donna è stato distribuito materiale informativo e gli opuscoli „Violenza contro le donne“, “Violenza nella terza età” e „Consigli per la sicurezza delle ragazze“. Per tre pomeriggi alcuni medici specialisti si sono resi disponibili a rispondere telefonicamente alle donne interessate, fornendo informazioni su „Osteoporosi e Dolori Reumatici“ e sulla „Terapia del dolore“. Roadmap Pianificare per diventare più efficienti, seguendo questo modus operandi, oltre alla riorganizzazione dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, nei prossimi anni verranno realizzati diversi progetti. Attività ordinaria Ciclo di implementazione Profili di prestazione Certificazione Oncologica 9 Pianificazione Lean Healthcare Informazioni & News Pressioni per il cambiamento Programmi e progetti O sp Ar ed ea al ie ra Ciclo di apprendimento Te A r r re it a or ia le Chronic Care Sense-making Esecuzione Telemedicina Integrazione sociosanitaria ICT-Masterplan (comprensivo di CUPP) Obiettivi di sistema Introduzione nell’attività ordinaria su Ser pp viz or i d to i a RIS-PACS (Servizio radiologico provinciale) Referti online (Servizio di laboratorio provinciale) Farmaci & Medical Device (Servizio farmaceutico provinciale) Logistica integrata Identificazione della strategia Verifica dei risultati/capacità introdotte A st m ra m zi ini on e Lavanderia ospedaliera aziendale Indirizzo strategico 2015–2016 “Dobbiamo impiegare meglio le risorse che abbiamo a disposizione per l’assistenza della popolazione, questo implica anche che, in futuro, dovremo pianificare e strutturare le nostre procedure in modo migliore”, afferma il Direttore generale Thomas Schael. Indipendentemente dalla riforma strutturale che sarà regolamentata dalla nuova Legge Provinciale 7 e dal Piano Sanitario Provinciale, l’ottimizzazione aziendale, oltre alla riforma, è uno degli impegni per il futuro. Quattro importanti ambiti occuperanno una posizione centrale: ospedale, assistenza territoriale, servizi di supporto ed amministrazione. Sviluppo personale Centrale d‘acquisti Certificazione bilancio e armonizzazione processi Riorganizzazione 2016–2017 In campo ospedaliero dovranno essere impostati i profili di prestazione, ulteriormente sviluppata la certificazione oncologica ed elevata al livello di qualità successivo. Dovrà essere incentivato anche il progetto di Lean Healthcare, nel quale dovranno essere sviluppate ulteriori interfacce nonché favorita l’informatizzazione in ambito sia clinico che infermieristico attraverso l’introduzione della cartella clinica integrata. Nel settore dell’assistenza sanitaria territoriale saranno soprattutto le tematiche della Chronic care, della telemedicina e dell’integrazione socio-sanitaria dei pazienti, quelle a dover essere ulteriormente sviluppati. In questo percorso assistenziale Prestazione Realizzazione dei benefici 2018–2019 dovranno essere maggiormente coinvolte anche le case di riposo. Principalmente sarà però la telemedicina a dover essere estesa, con una maggiore integrazione della Medicina Generale. Per quest’ambito è al momento in programma un progetto pilota. Nel biennio 2018-19 dovranno essere attuati importanti investimenti nel settore della telemedicina. “Se riusciremo a realizzare questo progetto con un’alta percentuale di malati cronici, che superi 100.000 cittadine e cittadini, potremo considerarci all’avanguardia a livello europeo”, così il Direttore generale Schael. Per quanto concerne i servizi di supporto clinico, gli acquisti ed il consu- mo di prodotti farmaceutici, ausili sanitari e altri materiali dovranno essere meglio coordinati nonché ridotte le scorte di magazzino. Avvicinarsi al principio “just in time” farebbe risparmiare costi e risorse. A breve le cittadine ed i cittadini della nostra provincia dovrebbero essere messi in condizione di poter consultare on-line anche i referti radiologici e di laboratorio, così come poter effettuare un maggior numero di prenotazioni presso il Centro Unico di Prenotazioni Provinciale. Il progetto più importante per i prossimi anni sarà l’attuazione dell’ICT-Masterplan. È inoltre pianificata una riorganizzazione della logistica interaziendale integrata. In tutto sono 15 i programmi ed i progetti pianificati per il triennio 2017-2019. (pas) one # 02/16 Nei prossimi mesi verranno occupati più di 200 posti riservati a personale medico e tecnico-assistenziale. Un’impresa non facile per l’Azienda sanitaria: la carenza di forza lavoro specializzata a livello europeo, la sfida del bilinguismo e una riforma #sanità2020 il cui esito non è ancora chiaro. management& amministarzione 10 Management & Amministrazione Evelyn Gruber-Fischnaller Nominati due reclutatori per SABES Per supportare il reclutamento nonché l’assunzione di personale, due collaboratori dell’Azienda sanitaria sono stati nominati quali responsabili allo svolgimento di tale mansione: Bernhard Oberhauser, Coordinatore tecnico-assistenziale presso il Centro terapeutico di Bad Bachgart, e Tiziano Garbin, collaboratore del reparto di Anestesia e Medicina intensiva 2 dell’ospedale di Bolzano sono stati selezionati dopo un colloquio avvenuto nel contesto di un concorso interno. In futuro essi accompagneranno tutte le iniziative inerenti la ricerca di personale e si occuperanno di istituire un nuovo settore dedicato allo sviluppo delle risorse umane nell’Azienda sanitaria. “One” ha intervistati i due neo specialisti del reclutamento per comprendere meglio quale sarà il loro ruolo. Il progetto per il reclutamento del personale è assolutamente nuovo per l’Azienda sanitaria, quali sfide vede davanti a Lei? Bernhard Oberhauser: La sfida più grande sarà quella di trovare nuove collaboratrici e nuovi collaboratori non solo professionalmente validi, ma che siano anche in grado di comprendere ed esprimersi in entrambe le lingue in uso nella nostra provincia. Tiziano Garbin: Questo progetto è nuovo per la nostra Azienda, è vero. Ed è un settore che mancava per diventare competitivi in un contesto sempre più internazionale. Per offrire prestazioni vicine ai bisogni degli utenti è necessario avere personale adatto, one # 02/16 specializzato e in numero adeguato che lavori in questa Azienda. La sfida più grande sarà duplice: da una parte quella di tenerci i professionisti (evitando la “fuga” all’estero o in altre regioni di chi sta studiando o si sta specializzando) e dall’altra riuscire a far percepire ai professionisti di altre realtà il forte valore distintivo di lavorare in un’Azienda come la nostra, in modo che sappiano che la qualità di vita e le condizioni lavorative sono eccellenti e siano attratti all’idea di lavorare nel nostro territorio. Quali pensa siano i punti di forza che Le appartengono e che porterà personalmente al progetto? Bernhard Oberhauser: Lavoro già da oltre trent’anni nell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige ed in questo lasso di tempo ho avuto modo di maturare molte esperienze sia in ospedale che sul territorio. Da più di vent’anni svolgo le mansioni di coordinatore tecnico-assistenziale e così ho al mio attivo grade esperienza nelle funzioni dirigenziali. Tiziano Garbin: Per svolgere questo incarico servono competenze trasversali che non fanno parte di una professione specifica ma si spendono su vari livelli per riuscire nell’obiettivo. Nella mia “cassetta degli attrezzi” credo che saranno utili le mie esperienze lavorative e di studio in contesti diversi, anche esteri, per capire come funziona in altre Aziende e poter importare le cose migliori Quali chance hanno i diversi reparti in questo progetto? Quanto cambiano le cose tra il reparto di un ospedale grande e quello di un ospedale più piccolo? Bernhard Oberhauser: La mia speranze è che la riforma sanitaria venga completata il prima possibile in modo da avere maggiore chiarezza. Per gli ospedali/reparti più piccoli sarà senz’altro più difficile trovare personale specializzato. I reparti ben funzionanti sono a mio avviso i luoghi dove esistono le maggiori opportunità di fare carriera. Tiziano Garbin: Queste sono politiche della Direzione, tuttavia il reclutamento del personale si svolgerà per tutta l’Azienda sanitaria e quindi ogni Comprensorio potrà avere del personale in più per offrire e potenziare i servizi ai cittadini. La delibera provinciale di dicembre 2015 prevede l’assunzione di personale in tutti i Comprensori sanitari. management& amministarzione 11 Tiziano Garbin: In termini tecnici la novità più importante sarà quella di applicare il cosiddetto “employer branding” che si riferisce alla reputazione che un’azienda si costruisce come datore di lavoro, comunicando ai potenziali prossimi collaboratori quali siano le caratteristiche che rendono unico e peculiare quel posto di lavoro, come una sorta di pubblicità ma sui posti di lavoro e non sui prodotti. Tiziano Garbin: La difficoltà sarà proprio questa: riuscire a gestire questa situazione nel tempo più rapido possibile e senza alcun disservizio per gli utenti. Ci sono nuove norme europee da rispettare sugli orari di lavoro che richiedono più personale, che sommate ai numerosi pensionamenti previsti, rendono necessario il reclutamento di nuovi collaboratori. I bisogni degli utenti cambiano perché ci sono molti meno eventi acuti rispetto ai pazienti con malattie croniche e questo richiederà di spostare il focus sul territorio e la perfetta integrazione con gli ospedali grazie a percorsi diagnostico-terapeutici ben delineati. Il nostro compito sarà quello di fornire alla nostra ASL il personale necessario, anche se siamo consapevoli che sarà un percorso difficile e non immediato, ma l’istituzione di questo nuovo progetto di acquisizione del personale è la necessaria base di partenza. Bernhard Oberhauser Foto Privato Come pensa di trasmettere alle persone interessate ciò che caratterizza l’Azienda sanitaria, cosa dobbiamo e siamo in grado di offrire loro? Bernhard Oberhauser: A mio avviso è importante il contatto personale con le persone interessate. I colloqui devono essere informativi, ma non devono alimentare false speranze. Anche il “passa parola” può essere utilizzato per coinvolgere nuove collaboratrici e nuovi collaboratori. Tra le caratteristiche dell’Azienda sanitaria vi sono senz’altro la grande professionalità ed i buoni standard tecnici in tutti e sette gli ospedali. Questo potrà continuare ad essere offerto. per il personale tecnico-assistenziale. Al tempo stesso abbiamo a che fare con i pensionamenti, una riforma non ancora attuata, le crescenti esigenze della popolazione. Come gestisce tutto questo una moderna azienda? Bernhard Oberhauser: L’Azienda sanitaria dell’Alto Adige lo ha già dimostrato creando due nuove figure per il reclutamento del personale. Oltre a questo, per rimanere concorrenziali, devono essere realizzate delle attraenti condizioni lavorative come, ad esempio, il lavoro part-time, la mobilità, ecc. Foto Privato di ogni realtà. Serviranno le conoscenze informatiche del cosiddetto “web 2.0” (le piattaforme di e-recruitment come LinkedIn, Google+, Xing ecc.), le lingue straniere, una formazione universitaria, la voglia di mettersi in gioco e ovviamente non dovranno mancare molto entusiasmo e perseveranza. Tiziano Garbin Si è appena chiuso un bando di concorso per 100 medici, 120 sono invece i posti previsti one # 02/16 management& amministarzione 12 Management & Amministrazione Maria Elisabeth Rieder & Sabine Fl arer Foto Sabine Flarer Lavorare nel settore della salute può essere stressante. Per riuscire a conviverci e gestire al meglio la tensione ognuno ha la sua personale ricetta. Abbiamo chiesto ad alcune collaboratrici e ad alcuni collaboratori di svelarci come fanno. Foto Comprensorio sanitario Brunico Foto Comprensorio sanitario Brunico Addio stress “Per rilassarmi dallo stress lavorativo per me, insegnante di yoga, c‘è naturalmente una sola risposta, ossia yoga e meditazione. Fa bene al corpo, allo spirito e all’anima, ci si rilassa magnificamente e tutte le preoccupazioni possono essere messe per “A casa mia ho un piccolo maso che gestisco con la mia famiglia. E’ tutta un’altra un po`di tempo da parte. Naturalmente la miglior cosa sarebbe cosa: lavoro con gli animali nella e con la quella di non farci nemmeno prendere natura. In questo modo riesco a staccare completamente perché devo concentrar- dallo stress, mantenendo la calma anche durante i momenti faticosi e contrastare mi su altre cose. Inoltre l’attività fisica subito fin dall’inizio lo stress con tecniche contribuisce ad equilibrare le energie.” di respirazione mirate, anche questo si impara con lo Yoga.” Markus Mair am Tinkhof, Coordinatore Tr auma B Ospedale di Brunico one # 02/16 Petr a Windisch, farmacista , ospedale di Brunico Dot t. Helmuth Egger, Primario f.f. di pediatria a Mer ano e Sil andro „Noi del day hospital siamo un grande team con una varietà di compiti. La nostra esperienza ci insegna come far fronte nel migliore dei modi al quotidiano stress lavorativo. 1. Lo stress si può evitare con una buona organizzazione, attraverso la comunicazione e ponendo delle priorità. 2. In situazioni frenetiche non perdere la calma e porsi come obiettivo sempre interesse e bene del paziente. 3. Cura di sé e del team per potersi riprendere e rigenerare dall’impegnativo lavoro quotidiano. Ci riusciamo da anni mediante un’efficiente supervisione nella quale i problemi del gruppo di lavoro e di singole situazioni vengono elaborati ma anche per mezzo di diverse iniziative prese insieme durante l’anno, come il corso di pilates, escursioni in montagna, uscite culinarie e gite nei week end. Abbiamo constatato che chi ama il proprio lavoro, apprezza e rispetta i propri colleghi, sa provvedere a sé stesso può anche fare molto ed è in grado di gestire bene lo stress. management& amministarzione 13 Foto Sabine Flarer „Non ho la pretesa di avere trovato il ‚work-life-balance‘ ma probabilmente sono sulla via giusta. Il punto di forza più importante è senza dubbio la mia famiglia. Non appena arrivo a casa dimentico la quotidianità ospedaliera, quasi premendo un bottone. Grazie anche ai tre bambini che, insieme a mia moglie, mi aspettano. E’ la base che mi sostiene, mi spinge e mi accoglie. Senza famiglia non sarei cresciuto professionalmente. Un altro fondamentale ed importante stimolo per me è lo sport e precisamente la corsa in montagna: 300-1000 mt. di quota per volta, senza sosta. Se va, cerco di correre 4-6 volte la settimana per 40-60 minuti per volta. In questo periodo in 30 minuti salgo di buoni 500 metri, talvolta meno, qualche volta di più. E’ una soddisfazione immensa potersi muovere all’aria aperta, al limite delle proprie capacità, accorgersi come lentamente sparisce dalla mente la vita quotidiana. Perciò giro con scarpe da ginnastica, pantaloncini e zaino sempre in macchina e corro ovviamente prima di andare a casa, per così dire, sulla via di casa, perché una volta arrivato non mi è più “permesso” uscire. Mia moglie dice inoltre che quando, rilassato, torno dalla corsa sono molto più equilibrato. In conclusione: lo sport diventa un meccanismo di dipendenza e compensazione. Si cresce con la corsa in montagna, si cresce col lavoro, va di pari passo. Bene, ora pedalo ancora fino a casa, e naturalmente non prendo il percorso più breve”. Monik a Alber, coordinatrice infermieristica del day hospital internistico presso l’ospedale di Mer ano one # 02/16 Management & Amministrazione Massimo Mangia management& amministarzione 14 I cittadini e il nuovo sistema informativo Una sanità più semplice, più informazioni e nuovi strumenti per essere protagonisti della propria salute; ecco gli obiettivi del nuovo sistema informativo per i/le cittadini/e T ra gli elementi di maggiore innovazione del Masterplan IT dell’Azienda sanitaria c’è, primo caso in Italia, un vero e proprio sistema informativo per i/le cittadini/e. Insieme ai nuovi sistemi informativi ospedaliero, territoriale, delle cure primarie e amministrativo, l’Azienda sanitaria ha voluto progettare un vasto insieme di funzioni e servizi per i cittadini, per rispondere in modo organico a tre esigenze principali: Servizi on line Grazie ai servizi online sarà possibile prenotare esami, pagare il ticket, ottenere i referti, nonché scegliere il proprio medico di base o pediatra senza doversi recare di persona presso gli uffici e gli ambulatori dell’Azienda sanitaria! Da casa, dall’ufficio o qualsiasi altro luogo, a qualunque ora, sarà possibile svolgere queste pratiche in modo semplice e veloce, evitando spostamenti inutili, perdite di tempo e denaro! Accedere ai servizi sanitari in modo più Servizi informativi Con l’Atlante dei Servizi Sanitari sarà possibile, in modo intuitivo e veloce, conoscere tutti i servizi che l’Azienda sanitaria offre, come richiederli, come accedervi e come raggiungerli, anche grazie alle mappe presenti nel computer o negli smartphone. semplice ed efficace, evitando spostamenti e attese inutili; Essere maggiormente informati sui servizi sanitari e le tematiche relative la propria salute, nonché comunicare in modo più semplice ed efficace con l’Azienda sanitaria e il suo personale; Essere coinvolti, in modo attivo, nella tutela e la cura della propria salute, anche condividendo informazioni con i medici e infermieri. Per soddisfare queste esigenze il Masterplan descrive un sistema informativo pensato e sviluppato per i/le cittadini/e che prevede un portale all’interno del sito dell’Azienda sanitaria e una app per smartphone Android e Apple. Il sistema sarà composto da un insieme di informazioni e servizi che, nel loro insieme, forniranno una risposta innovativa ed efficace a queste esigenze. one # 02/16 Per saperne di più sulle patologie, le procedure diagnostiche, le terapie e i programmi di prevenzione sarà possibile interrogare l’Enciclopedia Medica Personale che, in funzione del proprio profilo sanitario, fornirà informazioni qualificate e verificate dai vostri medici. Non sarà più necessario navigare in internet per avere le risposte che si cercano, evitando così i rischi di ricevere un’informazione non corretta o strumentale ad interessi di parte! Con la funzione Messaggi sarà possibile comunicare con l’Azienda sanitaria e il suo personale attraverso internet, un canale che si andrà ad aggiungere alle attuali mo- Funzioni per l’empowerment del paziente Con il Diario della Salute sarà possibile registrare il proprio stato di salute, seguire il proprio piano assistenziale, gestire la terapia. Attraverso la app sarà inoltre possibile riportare nel diario le informazioni rilevate dai sensori del proprio smartphone o dai dispositivi medici ad esso collegati. Appuntamenti e scadenze di carattere sanitario saranno presenti nell’Agenda della Salute che sarà integrata al Centro Unificato di Prenotazione dell’Azienda sanitaria. Questa conterrà anche il calendario della prevenzione ed una serie di reminders personalizzati per migliorare la consapevolezza sulle proprie condizioni di salute e l’aderenza ai protocolli clinici. Sarà inoltre disponibile un archivio personale sanitario in cui caricare documenti sanitari digitali da conservare ed eventualmente condividere con i medici curanti. Ogni cittadino potrà accedere, in qualunque momento, alla propria cartella clinica integrata. Per gestire al meglio la propria salute sarà presente infine un cruscotto degli obiettivi di salute che i medici andranno a definire, paziente per paziente, in funzione del quadro clinico, delle abitudini alimentari e degli stili di vita. Attraverso la funzione Privacy ciascuno potrà decidere se, con chi e in che misura condividere le informazioni del diario della salute, della cartella clinica integrata e dell’archivio personale sanitario. Senza il consenso dell’interessato, nessuna informazione sarà accessibile. Con essa sarà poi possibile conoscere chi e quando ha avuto accesso alle proprie informazioni. Benefici indiretti Il nuovo sistema informativo porterà tanti altri benefici indiretti per i cittadini, grazie alla completa digitalizzazione dei processi clinici e assistenziali in ospedale, sul territorio e nelle cure primarie. I cittadini trarranno vantaggio dalla maggiore conoscenza clinica e assistenziale di medici e infermieri, dalla migliore capacità di presa in carico del sistema sanitario provinciale e dalla continuità delle cure che la condivisione delle informazioni renderà possibile. Il paziente al centro Possiamo quindi affermare che, nel nuovo sistema informativo, il/la cittadino/a sarà, come è giusto che sia, al centro del servizio sanitario provinciale ed avrà, finalmente, il ruolo di protagonista della propria salute. L’innovazione digitale sarà la chiave di volta di questo cambiamento. Brochure sull’IT-Masterplan Inizial- mente pensato come opuscolo informativo, la brochure sull’IT-Masterplan dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige è diventato alla fine un documento di 128 pagine. Vi si trovano dettagliatamente descritte sia la situazione attuale che l’architettura informatica futura dell’Azienda sanitaria. management& amministarzione 15 dalità di relazione. Con questa sarà possibile ricevere messaggi, avvisi e informazioni utili, in modo tempestivo dovunque il cittadino si trovi. L‘IT-Masterplan è uno strumento strategico di pianificazione verso un nuovo sistema informatico aziendale dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige. Questo piano prevede, tra le tante altre misure, anche l’implementazione della cartella clinica digitale. Il relativo opuscolo, che consta di più di 100 pagine, ora distribuito dall’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, può essere consultato dagli interessati ed espone dettagliatamente quali sistemi sono al momento in uso, come vengono applicati e quale direzione verrà seguita fino al 2018. L’opuscolo può essere definito tranquillamente come una pietra miliare perché mai prima d’ora informazioni e dati riguardanti l’IT-Masterplan dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige erano stati riassunti in maniera così compatta e di facile accessibilità. Viene presentato nel dettaglio sia l’attuale che il futuro panorama di IT dell’Azienda sanitaria. I lettori possono scorrere trasversalmente e farsi velocemente un’idea mentre gli esperti possono informarsi in maniera approfondita. L’opuscolo “IT-Masterplan 2016 – 2018” è stato pubblicato in alcune centinaia di esemplari, può però essere scaricato, in formato pdf, direttamente dal sito internet dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige al seguente indirizzo: www.asdaa.it/it/pubblicazioni.asp one # 02/16 Studio a lungo termine su 1.000 cittadini/e di Brunico – riconoscimento a livello internazionale Foto Fotostudio Karl medicina & assistenza 16 Medicina & assistenza Maria Elisabeth Rieder Studio di Brunico: Una storia di successo Visita dell’Assessora Martha Stocker e della Rettrice della "Medizinische Universität Innsbruck” prof.ssa univ. Helga Fritsch alle collaboratrici ed ai collaboratori dello Studio di Brunico 2015 – ospedale di Brunico 2 maggio 2016 one # 02/16 N el 1989 il prof. Friedrich Oberhollenzer, Primario del Reparto di Medicina interna dell’Ospedale di Brunico ed il prof. Johann Willeit, neurologo al reparto di neurologia della Clinica universitaria di Innsbruck hanno pianificato lo Studio di Brunico e ne hanno posto le basi. Lo studio di Brunico fa parte di grandi studi epidemiologici sulla popolazione riconosciuti a livello internazionale. 1000 persone di Brunico, a partire dal 1990, sono state sottoposte a una serie di test a cadenza quinquennale, con l’obiet- tivo di rilevare dati sulla formazione di patologie quali arteriosclerosi, infarto cardiaco e ictus nella popolazione nonchè i fattori di rischio correlato. I risultati dello studio sono pubblicati sulle più rinomate riviste specializzate. Il progetto di studio scientifico viene condotto dall’Ospedale di Brunico in collaborazione con la clinica Universitaria di Neurologia di Innsbruck e l’Associazione per la prevenzione e il trattamento di patologie cardiache e cerebro-vascolari. Per la popolazione sottoposta ai controlli ha avuto un effetto positivo sull’educazione alla salute. „Uno studio di questa portata e durata è unico nel suo genere – e non parlo solo dell’Alto Adige. Continuamente infatti appaiono delle pubblicazioni relative allo studio in riviste specializzate internazionali. Viene accolto con favore anche dalla cittadinanza e nel tempo è divenuto parte di Brunico.” Agnes Mayr, capoprogetto della quinta edizione. L o sviluppo demografico e il cambiamento strutturale in atto nella popolazione, costituita da un numero sempre maggiore di persone anziane, fanno aumentare la domanda di prevenzione delle malattie in età senile. Come pure l’assistenza medica ad esse correlata. Lo Dallo „Studio di Brunico“ sono scaturite quasi 150 pubblicazioni scientifiche su rinomate riviste specializzati. La ricerca si è concentrata in particolar modo su arteriosclerosi e malattie vascolari così come su infarto o ictus, diabete, alimentazione, osteoporosi, artrosi, malattie reumatiche e malattie del sistema nervoso (es. Parkinson, RLS, emicrania). In questo modo è stato possibile, grazie allo „Studio di Brunico“, definire dei nuovi biomarcatori che permettono una migliore individuazione dei rischi di arteriosclerosi. Alcune delle recenti pub- I promotori del progetto sono l’Ospedale di Brunico/Azienda sanitaria dell’Alto Adige e l’Associazione pusterese per la prevenzione di patologie cardiache e cerebro-vascolari. Il progetto viene condotto dai reparti clinici dell’Ospedale di Brunico in cooperazione con le Cliniche universitarie di Neurologia e Medicina Interna dell’Università di Medicina di Innsbruck. Il progetto viene realizzato nell’Ospedale di Brunico. L’Organizzazione generale è stata coordinata dai tre primari Siegfried Weger, dott. Arno Gasperi, dott. Peter Santer. I primi di novembre 2015 è partita la campagna per il vaccino antiinfluenzale. Il gruppo di lavoro interdisciplinare diretto da Martin Fischer dell’Ufficio igiene di Bolzano ha avuto solo poco lead-time, tuttavia il decollo dell’ultimo minuto è stato alla fine coronato dal successo. Naso che cola, tosse, febbre, mal di testa e dolori articolari, l’influenza non è un semplice raffreddore. Per persone con fattori di rischio può costituire un pericolo di vita. Anche chi viene a contatto con persone a rischio può essere un portatore dei virus. Per questo motivo per la campagna sono stati scelti due gruppi di destinatari: persone oltre i 65 anni ed il personale sanitario. Con lo slogan “Fatti vaccinare e non farti influenzare” si è voluto attirare l’attenzione sull’importanza del vaccino antiinfluenzale. 17 Nel campo delle malattie neurodegenerative è stato possibile dimostrare che una diminuzione del senso dell’olfatto così come un semplice indice ecografico nel mesencefalo rappresentano buoni “marcatori” per lo sviluppo del morbo di Parkinson e perciò potrebbero essere inseriti in un futuro screening della patologia stessa. Nella popolazione studiata è stata osservata una riduzione fino al 40% dell’incidenza di malattie cerebrovascolari, evitabili fattori di rischio vascolare come il fumo ed il sovrappeso sono diminuiti nell’arco di 25 anni di osservazione. Sono stati raggiunti con più frequenza i valori degli obiettivi terapeutici per la pressione arteriosa ed il colesterolo. Analogamente le relazioni mostrano una diminuzione dell’incidenza di malattie cardiovascolari (tra il 20 e il 40%). Questi risultati positivi possono essere ricondotti alle analisi effettuate in occasione dello Studio e alle numerose campagne d’informazione, ma anche alle innumerevoli conferenze che si sono tenute nei comuni, nelle scuole e nelle aziende della Val Pusteria. Si sono inoltre organizzati diversi stage sulla salute e realizzate brochure informative che davano delucidazione sui risultati dello Studio ed informazioni chiare su una prevenzione mirata. Vaccinazione contro l’influenza – la curva registra un’impennata medicina & assistenza L o „Studio di Brunico 2015“si basa sulla popolazione studiata da 25 anni a questa parte nella zona di Brunico. Nel 1990 sono state selezionate in modo causale 1000 persone del Comune di Brunico tra i 40 ed i 79 anni, stratificate per età e genere e sono state invitate a partecipare all’indagine (125 uomini e 125 donne per ogni decennio). In questa prima indagine e poi nelle cinque successive condotte ogni 5 anni (1995, 2000, 2005, 2010, 2015) i soggetti sono stati sottoposti a una serie dei test: oltre a un questionario di anamnesi sui fattori di rischio e sulle abitudini alimentari, sono stati predisposti protocolli di esami, eseguite analisi chimici di laboratorio, effettuati elettrocardiogramma, ecografia, misurazioni della densità ossea ed inoltre poste domande sulla qualità di vita in età senile. Dal momento che, per motivi anagrafici, la popolazione oggetto di studio si è, negli anni, ridotta, a partire dall’autunno 2016 verranno invitati a partecipare allo studio tutti i cittadini di Brunico di età superiore ai 65 anni, al fine di mantenere la rappresentatività statistica dello studio stesso. blicazioni si occupano dell’invecchiamento cellulare. È stato dimostrato che l’invecchiamento cellulare contribuisce alla formazione di tumori maligni e determina la sopravvivenza di pazienti oncologici. È inoltre stato possibile identificare dei neurotrasmettitori (micro-RNA) che giocano un ruolo importante nello sviluppo di occlusioni vascolari nei pazienti diabetici. Questo meccanismo porterà con tutta probabilità allo sviluppo di nuovi metodi terapeutici. Nell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige sono stati distribuiti manifesti e dépliant che sono stati forniti ai medici e alle mediche di base così come ai pediatri, alle pediatre e alle farmacie. Accanto alle informazioni sulla vaccinazione sono stati dati anche consigli sulle più importanti misure igieniche, che possono aiutare ad evitare il contagio. Ed ha funzionato. La copertura della vaccinazione fra le persone degli ultra 65enni a livello aziendale ha potuto raggiungere ben il 37,2 per cento. Nel personale sanitario si è registrato ca. il 50 per cento di vaccinazioni in più. Ciononostante la copertura antiinfluenzale in Alto Adige è ancora sotto e di molto rispetto agli obiettivi richiesti dal Piano di vaccinazione nazionale (almeno il 75 per cento negli ultra 65enni). Per la prossima stagione d’influenze dunque, occorrerà essere ancora più convincenti. Foto Privato Studio delle cause e dei fattori di rischio delle patologie più diffuse come l’infarto cardiaco, il carcinoma, l’ictus, il Parkinson, l’Alzheimer, l’osteoporosi e le malattie reumatiche contribuiscono in modo significativo a contrastare con efficacia le malattie senili. I dati scientifici derivati da studi demografici che si occupano del tema sono pochi. Lo studio di Brunico colma questa importante lacuna. Questo Studio raccoglie infatti un’ampia serie di dati e informazioni rilevanti dal punto di vista clinico e scientifico relativi a persone anziane in un gruppo rappresentativo della zona di Brunico. one # 02/16 È meglio accendere una candela che maledire l’oscurità (Confucio) – I vigile del fuoco hanno seguito il consiglio del vecchio saggio durante l’esercitazione per one # 02/16 19 sanità in immagini Foto Sabine Flarer le emergenze avvenuta nel giardino dell’ospedale di Merano. one # 02/16 20 Foto Karin Waldhauser Storia di copertina Storia di copertina Peter A. Seebacher Occhi aperti sulla vita L a possibilità di imbattersi in un viso senza occhiali sta diventando sempre più rara a livello mondiale. Ciò è quanto emerge dai dati statistici. Secondo uno studio su larga scala condotto nel 2011 dall’istituto di ricerche di mercato online YouGov su incarico della Carl Zeiss AG, il 25 per cento dei residenti in Germania ha problemi di vista quando legge, negli USA il 29 per cento mentre in Italia la percentuale sale al 34. In Cina sono addirittura one # 02/16 il 54 per cento coloro che necessitano di occhiali. Alla domanda in merito ad eventuali problemi di vista durante la guida notturna le cifre sono nettamente più alte: in Italia, USA e Germania il 44 per cento degli intervistati ha dichiarato di averne. La miopia è particolarmente diffusa. Si stima che circa 1,6 miliardi di persone ne siano colpite in tutto il mondo. La miopia è pertanto il disturbo visivo maggiormente diffuso a livello mondiale. Con l’avanzare Anche Ruth Leimegger, Primaria del reparto di oculistica di Brunico sottolinea quanto uno stile di vita sano giovi alla vista: “Un’alimentazione sana, il bere a sufficienza così come il cercare di evitare il più possibile lo stress e rispettare il giusto numero di pause dallo schermo durante il lavoro – in breve tutto ciò che fa bene anche al resto del corpo, mantiene in forma anche gli occhi.” “Molto importante è anche,” così Andreas Pichler, Primario facente funzioni del reparto di oculistica dell’ospedale di Merano, “prestare attenzione ai sintomi che potrebbero essere il segnale di una malattia.” Perché, conclude Pichler, prima si cominciano le cure, maggiori sono le probabilità di successo. Un regolare monitoraggio della malattia è fortemente consigliato soprattutto in caso di glaucoma. Andreas Pichler Storia di copertina Cerchiamo quindi di tenere gli occhi bene aperti – scusate il gioco di parole – su come mantenere sana la vista il più a lungo possibile. La domanda sorge spontanea: è realmente possibile fare qualcosa? Sì lo è, conferma Enrico Bertelli, Primario del reparto di Oculistica dell’ospedale di Bolzano: “Come per il resto del corpo, anche per gli occhi è importante una dieta equilibrata con l’assunzione di molta frutta e verdura nonché di poca carne rossa. È naturalmente ovvio che vi sia anche una predisposizione genetica in caso di debolezza della vista e di malattie agli occhi.” L ’occhio è costantemente esposto a due fattori dannosi, spiega Enrico Bertelli, vale a dire l’ossigeno e la luce. “Luce e ossigeno hanno un effetto degenerativo sulle sostanze organiche.” E Andreas Pichler sottolinea: “La luce del sole è tossica.” Gli occhiali da sole non vanno dunque visti esclusivamente come un accessorio di moda, bensì come uno strumento necessario. Ruth Leimegger aggiunge: “Gli occhiali da sole devono naturalmente garantire un’efficace protezione contro i raggi UVA e UVB. In generale, durante l’estate dovrebbero avere una tonalità proporzionale all’intensità della luce solare.” Tutti e tre gli esperti dell’Azienda sanitaria mettono in guardia rispetto agli occhiali da sole acquistati per strada. Gli occhiali da sole devono necessariamente rispondere ai requisiti CE e devono quindi avere il marchio di certificazione CE. Tra la popolazione dell’Alto Adige la consapevolezza riferita alla salute è molto forte, soprattutto per quanto riguarda la protezione degli occhi dai raggi UV, spiega Pichler, indossare occhiali da sole in piena luce solare è infatti una regola ormai acquisita. Foto Sabine Flarer dell’età aumentano anche i numeri: stando a quanto affermato dall’associazione dei medici oculisti germanici, in età avanzata, circa il 95 per cento della popolazione soffre di presbiopia, un disturbo che inizia fra il 40° ed il 50° anno di età. Oltre a questi due disturbi visivi vi sono anche la cataratta ed il glaucoma, la retinopatia diabetica e la degenerazione maculare legata all‘età (AMD) che può portare fino alla cecità. 21 Gli occhi sono probabilmente l’organo sensoriale più importante dell’essere umano. E, tra computer, smartphones e tablets, anche quello più stressato dal nostro moderno stile di vita. Cure adeguate e conoscenza dei rischi per la vista assumono per questo motivo sempre più importanza. Soprattutto con l’arrivo della stagione più luminosa dell’anno, l’estate. one # 02/16 22 Foto Privato Foto Peter A. Seebacher Ruth Leimegger e Enrico Bertelli C Informazioni Storia di copertina & News he vi sia una relazione tra luce del sole e danni agli occhi è chiaro a tutti. Andreas Pichler: “Vi è una correlazione tra degenerazione maculare ed esposizione alla luce solare.” Persone che hanno pelle e colore degli occhi chiari sono particolarmente vulnerabili dal momento che hanno una maggiore sensibilità alla luce, sottolinea Enrico Bertelli. Un occhiale da sole, in generale, non dovrebbe proteggere solo dai raggi UV, ma anche essere indossato in maniera corretta. Gli occhiali da sole possono infatti facilmente scivolare in avanti lasciando scoperta la zona tra le sopracciglia e la montatura, permettendo così ai raggi solari di colpire gli occhi. Ciò vale soprattutto quando ci si trova in luoghi a forte irradiamento solare, come il mare o l’alta montagna. In tali luoghi sarebbe bene scegliere degli occhiali leggermente curvi ai lati in modo da impedire che la luce possa entrare dalla destra e dalla sinistra della montatura. Ogni quanto tempo sarebbe giusto compiere una visita oculistica? Ruth Leimegger: “Chi ha occhi sani e normo-vedenti dovrebbe sottoporsi ad una visita oculistica ogni tre/quattro anni. Chi è fortemente miope, invece, dovrebbe eseguire ogni anno la visita del fondo oculare”. Anche la pressione dell’occhio dovrebbe essere misurata con una certa frequenza. In caso di malattie oculari croniche sta al medico decidere individualmente. Per i diabetici sono necessari esami oculistici regolari. “Presso l’ospedale di Bolzano, già da diversi anni, sui pazienti diabetici viene eseguito uno screening fotografico ogni 6 mesi per monitorare i cambiamenti a livello oculare”, così Enrico Bertelli. L’Azienda sanitaria dell’Alto Adige offre una vasta gamma di possibilità sia per consulenze che di trattamento. Si va dalla misurazione della pressione dell’occhio fino all’impianto di lenti intraoculari. Sul sito internet dell’Azienda sanitaria www.asdaa.it è possibile verificare quali siano le presta- Malattie degli occhi Cataratta La cataratta, che si verifica soprattutto in età avanzata, comporta un graduale offuscamento della vista. Il cristallino interessato può essere chirurgicamente sostituito con una lente sintetica. Gl aucoma Con questo termine vengono definite una serie di malattie degli occhi che spesso, non venendo diagnosticate in tempo, possono danneggiare il nervo ottico. A lungo termine lo spettro visivo si riduce – addirittura fino alla cecità. Un tempestivo trattamento può ridurre quest’ultima possibilità. La principale causa del one # 02/16 glaucoma è l’eccessiva pressione intraoculare. Degenerazione macul are legata all‘età (AMD) Nelle persone con più di 60 anni di età tale malattia è la causa più diffusa di deficit visivo grave. Il motivo: i fotorecettori della parte centrale della retina muoiono. Secondo gli esperti i fattori che ne favoriscono la comparsa sono il fumo, l’esposizione ai raggi UV e la pressione alta. Retinopatia diabetica Una conseguenza del diabete mellito . Distacco dell a retina La retina si distacca dal sottostante tessuto epiteliale pigmentato. Ciò può essere dovuto all’età o anche causato da una contusione. Ametropia In caso di miopia e ipermetropia il fuoco immagine, formato dai raggi paralleli, non converge sulla retina per formare un punto immagine, ma si trova davanti o dietro. Il risultato: l’immagine trasmessa è sfuocata. enrico bertelli Foto Karin Waldhauser “Come per il resto del corpo, anche per gli occhi è importante una dieta equilibrata con l’assunzione di molta frutta e verdura nonché di poca carne rossa.” zioni oculistiche offerte presso i diversi ospedali. Gli occhi vanno senza ombra di dubbio curati. Anche perché le ricerche hanno messo in evidenza la relazione tra l’aumento del lavoro “sedentario” – quindi con lo sguardo spesso impegnato su libri, documenti, schermo del computer e smartphone – ed il crescente numero di persone miopi. Un’indicazione a questo proposito è emersa dai risultati di uno studio condotto in Germania a cui hanno preso parte più di quattromila persone suddivise in base al livello di istruzione. Se tra i/le partecipanti in possesso della maturità circa il 35 per cento aveva un deficit visivo, tale quota scendeva al 24 per cento tra coloro che possedevano un livello di istruzione più basso. La conclusione dei ricercatori: per le persone che leggono molto e che lavorano al computer la probabilità di sviluppare un deficit della vista è maggiore. Per Enrico Bertelli, Primario del reparto di Oculistica dell’ospedale di Bolzano, la predisposizione genetica è in ogni caso un fattore determinante per le problematiche legate alla vista: “Se i nonni o i genitori hanno o avevano problemi agli occhi, è probabile che anche i nipoti o i figli ne soffrano.” Che proteggere gli occhi dai raggi UV sia importante è scientificamente dimostrato. La protezione dalla cosiddetta “luce blu” emessa da computer, LED, smartphone e co. ancora non viene contemplata. La parte blu della luce solare è responsabile della produzione di melatonina (l’ormone del sonno) durante il giorno. La melatonina è dunque fondamentale per il nostro ritmo sonno/veglia. Chi la sera, prima di coricarsi, dà una letta alle ultime notizie sul proprio smartphone sopprime la produzione di melatonina e disturba di conseguenza anche il sonno. la vista, la loro qualità di vita può essere fortemente migliorata. Lo stesso vale per le pazienti ed i pazienti con disturbi al sistema visivo centrale, causati da ictus o traumi, che vengono assistiti presso uno speciale ambulatorio dell’ospedale di Bolzano. Infine, in occasione della giornata mondiale dell’Ortottica, che viene celebrata il primo lunedì di giugno, ogni anno si tiene il Congresso Internazionale di Ortottica (quest’anno a Rotterdam). A fine maggio si è svolto anche il Congresso Nazionale di Ortottica che questa volta ha avuto luogo proprio a Bolzano. Storia di copertina In tutti e quattro i Comprensori sanitari dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige operano numerose ortottiste e numerosi ortottisti. Il loro settore di competenza comprende sia la diagnosi che la riabilitazione dei disturbi della vista. Uno degli aspetti più importanti del loro lavoro riguarda le visite di controllo a bambini in età scolare e prescolare per prevenire l’ambliopia. Le ortottiste e gli ortottisti vengono coinvolti anche nell’assistenza prestata a bambini con disturbi dell’apprendimento. Con l’aumento della speranza di vita il sostegno a pazienti con deficit della vista legati all’età sta assumendo sempre più importanza. Attraverso la valutazione e la classificazione della disabilità visiva così come dei relativi mezzi per aiutare 23 Ortottica A lcuni studi hanno dimostrato che un’irradiazione prolungata con luce blu può provocare un possibile danno fotochimico alla retina. La cosa però non è ancora stata scientificamente confermata. Ma anche senza una prova definitiva, è chiaro che stare troppo tempo in posizione seduta e lavorare a lungo davanti ad uno schermo non faccia bene né agli occhi né al corpo. Praticare interruzioni regolari e dirigere lo sguardo alla finestra godendo della vista esterna fa bene agli occhi, ma anche al corpo e all’anima. Altrettanto bene fanno una buona permanenza all’aria aperta nonché un sufficiente riposo. Gli occhi sono la nostra finestra sul mondo. Se tale finestra è torbida lo diventa anche tutto ciò che ci circonda. one # 02/16 Heidi Morandell è una partecipante di „Evviva“. A inizio anno ha frequentato il corso per l’autogestione delle malattie croniche che si componeva di sei incontri, uno a settimana, della durata di due ore e mezza ciascuno. Heidi Morandell ha 42 anni e da molto tempo ha i valori glicemici troppo alti. Grazie ad Evviva è riuscita a combattere precocemente il diabete. 24 THE Story Evelyn Gruber-Fischnaller THe Story Evviva – la mia nuova vita “Sono al limite”, spiega Heidi Morandell non appena cominciamo la nostra conversazione. “Non assumo pillole e non mi servono iniezioni, ma per via della glicemia sono sotto stretta osservazione.” Descrivere Heidi Morandell come una combattente sarebbe riduttivo. È coraggiosa, un esempio. Una donna consapevole delle proprie debolezze e che non esita a trasformarle in punti di forza quando ne ha la possibilità. E l’occasione di farlo è arrivata. A llo scoccare dell’anno 2016 Heidi Morandell subisce un collasso circolatorio – a partire da quel momento molto nella sua vita cambia. Heidi non è malata. Decide semplicemente di confrontarsi con una malattia pericolosa e lo fa con la massima coerenza. Dopo il crollo, grazie ad un’infermiera, viene a conoscenza dell’esistenza dei corsi Evviva. Si tratta di corsi per imparare a gestire autonomamente le malattie croniche che l’Azienda sanitaria offre in molti comuni dell’Alto Adige. one # 02/16 Autogestione – una parola che può suonare strana. Cosa può esserci da gestire autonomamente in una malattia? Di essa si occupano gli specialisti ed il personale sanitario – e basta. Ma in realtà così non è. Autogestione significa che io mi occupo di me stesso, comprendo da solo cosa mi serve esattamente, siamo io ed il mio corpo, non ha importanza il fatto che sia sano o malato. Autogestione significa anche sapere come mi posso comportare rispetto ai sintomi, alle emozioni come tristezza e ansia, significa – al di là delle cure specialistiche – non delegare ad altri le mie responsabilità, ma sapere che io posso influire sul mio modo di sentirmi. Per Heidi Morandell questo significa prendere il toro per le corna e cominciare a prendersi cura di sé e della propria salute. Heidi Morandell è madre di due figli, lavora in una pizzeria dove inizia il turno alle 17.00 e termina di lavorare alle 1.00 di notte. Un tale ritmo irregolare non è certo l’ideale per avere una vita equilibrata e “Bisogna quindi essere fedeli a se stessi e svolgerli con impegno.” “Mio padre è morto all’età di 46 anni per un infarto, causato anche dalla glicemia alta”, racconta Heidi Morandell. “Grazie al corso sono riuscita ad aiutare anche mia mamma facendola stare più tranquilla. Per l’autunno ci siamo già iscritti tutti ad un’altra edizione del corso.” 25 impedito, spiega. Durante Evviva, da una settimana all’altra, vengono dati anche dei compiti da eseguire a casa, racconta Heidi. “Bisogna quindi essere fedeli a se stessi e svolgerli con impegno”, afferma sorridendo. Ora sta cercando di vivere seguendo le regole apprese, evitando vedere tutto in termini di stress e mettendo in atto i trucchi ed i suggerimenti appresi nel miglior modo possibile. THe Story sana. Stress e frenesia sono la regola durante il servizio. “Evviva mi ha dato molto”, afferma Heidi a due mesi dalla fine del corso. “Fa bene poter scambiare le proprie esperienze all’interno di un gruppo, anche se all’inizio ci si può sentire imbarazzati. La maggior parte dei partecipanti assumono già da molto tempo pillole o eseguono iniezioni di insulina. Al mio corso ero di gran lunga la più giovane e inizialmente avevo dubbi sul fatto di poter realmente tenere sotto controllo il mio problema. I trucchi esposti dagli altri si sono invece rivelati molto utili, soprattutto per la misurazione dell’insulina. Mi sono arrivati molti suggerimenti anche sull’alimentazione, su come pesare gli alimenti o sulla gestione dello stress e delle paure. Si è rivelato facile parlare nel gruppo dal momento che ci si sente affini.” Nella rubrica The story le persone raccontano la propria storia. Narrano del loro destino, delle esperienze di vita, di incontri particolari. Non vi sono immagini, per lasciare spazio alla fantasia della lettrice e del lettore. heidi mor andell I l corso gratuito di autogestione “Evviva” desidera aiutare persone affette da una malattia cronica a migliorare la propria qualità di vita. Con “Evviva-D” è stato creato un corso speciale dedicato alle persone affette da diabete. “Evviva” sostiene queste persone, ma anche i loro familiari o gli interessati, nell’apprendere qualcosa di più sulla malattia, ad ottenere conoscenze e tecniche per l’autogestione della cronicità. I metodi di insegnamento sono finalizzati all’acquisizione di una serie di conoscenze di base che gli interessati possono applicare nella loro quotidianità: si tratta, ad esempio, di consigli che riguardano il movimento, l’alimentazione o la corretta assunzione dei farmaci, ma anche la gestione delle emozioni. Evviva ha cambiato in meglio la vita di Heidi Morandell, pur nelle difficoltà. Heidi è sostenuta dalla sua famiglia nel praticare sport, nel camminare e nel seguire una sana alimentazione. A volte Heidi, in pizzeria, lavorava anche in cucina dove assaggiava pietanze squisite. Ora questo mi viene one # 02/16 26 Brunico Simposio in Medicina d’Emergenza 30 Iniezioni intravitreali 31 Pedala anche tu! 31 Volontari silenziosi 32 Bolzano Bretoni 32 Circolo Ricreativo 32 Incinta nonostante il tumore al seno 33 bressanone Bad Bachgart 34 Cure pallia- tive 35 bressanone Bad Bachgart 34 Cure palliative 35 one # 02/16 bressanone Bolzano Bretoni 32 Circolo Ricreativo 32 Incinta nonostante il tumore al seno 33 bressanone Bad Bachgart 34 Cure pallia- bolzano Dai comprensori tive 35 Meranoo cancro 27 Vincere con i km percorsi 28 Cancro del cavo orale 28 Dietro le quinte 29 Tappi cercasi… 29 Simposio in Medicina d’Emergenza 30 Iniezioni intravitreali 31 Pedala anche tu! 31 Volontari silenziosi 32 Bolzano Bretoni 32 Circolo Ricreativo 32 Incinta nonostante il tumore al seno 33 bressanone Bad Bachgart 34 Cure palliative 35 brunico Merano Diagnosi Brunico Meranoo Merano sabine fl arer Diagnosi cancro: una caduta dall’Olimpo „All’inizio le reazioni sono quasi sempre le stesse: le persone si sentono come fossero state colpite da un fulmine a ciel sereno, non sanno capacitarsi del responso ricevuto e la stragrande maggioranza pensa soltanto una cosa: devo morire”, il dott. Längerer riassume così, le reazioni più tipiche di pazien- Dai comprensori 27 Foto Sabine Flarer Il 19 marzo 2016 al Kurhaus di Merano si è tenuto un convegno dei Servizi psicologici degli ospedali altoatesini. L’incontro, durante il quale è stato più volte dimostrato quale invasiva esperienza sia ancora oggi il cancro, era rivolto sia agli esperti che agli interessati. Anche l’Assessora Martha Stocker non ha perso l’occasione di parteciparvi. Norbert Längerer del Servizio psicologico presso l’ospedale di Merano, in retrospettiva soddisfatto di questo convegno, il primo nel suo genere, parla del suo lavoro quotidiano da psicologo ospedaliero. ti che hanno appena saputo della malattia tumorale. Il proprio corpo viene recepito come un nemico perché in questo caso, a differenza di altre esperienze traumatiche, come ad esempio gli incidenti, il “male” non viene dall’esterno. La maggior parte delle persone si rendono conto solo in momenti come questo di non essere immortali. “Ci sentiamo come degli dei, pensando di poter vivere in eterno. Doversi confrontare con il proprio limite procura uno scossone simile ad una caduta dall’Olimpo” – questo è il paragone portato dallo psicologo dell’ospedale – “la vita fra mortali è diversa da quella fra immortali e solo ora si deve imparare a gestirla bene.” Talvolta ai “malati” manca anche la sensazione tipica della malattia (“finora non ho notato assolutamente nulla”) che rende ancora più difficile l’accettazione. E’ frequente la fase del rimuginare sul perché proprio a me. I tentativi per darsi una risposta variano secondo la struttura della personalità, spaziando dalla medicina all’ecologia, dalla religione alla psicologia fino all’esoterismo. Oggigiorno gran parte della scienza one # 02/16 Dopo il trattamento segue talvolta il consiglio: „Conduca una vita normale“ , che può suonare rassicurante oppure disorientare, secondo la personalità. “Può aggiungersi la paura del progredire della malattia perché le terapie sono terminate”. L’elaborazione mentale può arrancare dietro quella fisica. Per gli estranei, inspiegabili aggressioni, cambi di umore apparentemente immotivati spesso non vengono capiti e nemmeno opportunamente valutati. “Beh, ora sei di nuovo sano”. Ed è proprio in questa fase che un sostegno psicologico può essere importante: “Chiedete aiuto!”. I Servizi psicologici ospedalieri lavorano con le risorse proprie dei pazienti e cercano di rafforzare l’auto-consapevolezza e la gestione di sé stessi, per raggiungere un cambio di prospettiva, metabolizzare le paure per poter mantenere una buona qualità di vita nonostante la malattia. „Non si tratta soltanto di ‚non morire‘, ma di vivere il meglio possibile, di prendere la vita nelle proprie mani e di gestirla consapevolmente”. Dare maggior importanza al bene, rivalutare delle situazioni, creare una rete di sostegno ed utilizzarla bene. I desideri dei malati in questa fase si assomigliano abbastanza: „avere tempo per me stesso o per me stessa“ ad esempio, oppure „godersi la vita”. Sempre più spesso Längerer sente anche: “Come mai non ho cambiato nulla finora? Avrei dovuto aspettarmi un tumore?”. Qualche volta succede che le persone dopo una malattia vivono molto più consapevolmente e con più gratitudine, “come se potessero osservare la vita da un’altra angolatura”. Un famoso paziente, specialista oncologo pure lui, ha sintetizzato molto bene questa fase della vita: “Anche se come ho vissuto non mi ha probabilmente allungato la vita, me l’ha in ogni caso arricchita”. one # 02/16 caricatura Giuseppe La Chiusa Meranoo 28 Dai comprensori concorda sul fatto che le cause del tumore possono essere solo parzialmente chiarite, presumendo soprattutto la teoria multifattoriale (ambiente, fattori immunologici, endocrini, genetici). Le teorie che forniscono spiegazioni, nascondono anche l’eventuale rischio dell’unilateralità estrema, possono tuttavia essere d’aiuto a ripensare e modificare vecchie malsane abitudini. Vincere con i km percorsi Sono almeno 5 i buoni motivi che, soprattutto nei brevi percorsi, depongono a favore della bici: più veloce, più sana, minor costo, minore impatto climatico…ed ora si aggiunge anche la possibilità di vincere! Fino al 18 settembre 2016, e per la terza volta, ha luogo “L’Alto Adige pedala”, un concorso di bicicletta altoatesino, iniziativa della S.T.A. Strutture Trasporto Alto Adige e dell’Ecoistituto Alto Adige nell’ambito del progetto Green Mobility. A quest’iniziativa partecipa il team della medicina intensiva dell’Ospedale di Merano e possono senz’altro aderire anche altri collaboratori e collaboratrici più o meno sportivi, amanti del pedalare. Qui non si tratta di velocità o di alte prestazioni bensì di sensibilizzare alla sportività e al divertimento ammiccando infine a dei bei premi che, indipendentemen- te dai chilometri percorsi, verranno sorteggiati. Chi vuole partecipare può iscriversi sotto www.suedtirolradelt.bz.it (appartenenza Comprensorio sanitario di Merano) ed entro il 18 settembre, giorno di scadenza, deve aver percorso almeno 100 km in bicicletta (da registrare online). I vincitori e le vincitrici estratti verranno puntualmente informati ed invitati alla manifestazione conclusiva che si terrà in ottobre. PS: Lo sapevate che 5 chilometri risparmiati con l’auto diminuiscono di 1 chilogrammo l’emissione di CO2? (SF) Cancro del cavo orale: giornata della prevenzione ben frequentata Su 100.000 abitanti vengono diagnosticati dai 4 ai 12 casi di tumore del cavo orale all’anno. Per attirare l’attenzione su questo tema il 1° aprile 2016 la divisione di ORL (otorinolaringoiatria) dell’ospedale di Merano, nell’ambito della campagna nazionale dell’AOOI (“Associazione otorinolaringologi ospedalieri italiani”), ha offerto uno screening gratuito a prevenzione di questa patologia. Circa 20 persone si sono avvalse di quest’offerta. Appartengono alla cavità orale la lingua, le gengive, le guance, il pavimento orale, il palato e le labbra. Mutamenti o ferite che non guariscono possono essere segni precursori di malattie tumorali o essere indizi di tumori già esistenti. Fumo, alcool, papilloma virus ed un‘igiene orale insufficiente possono condurre alla formazione di tumori del cavo orale. E’ quindi importante uno stile di vita sano ma gli esperti consigliano anche regolari visite di controllo. 29 Foto Sabine Flarer Merano SABINE FLARER Meranoo Una lezione diversa, questa volta non sul libro di testo e nemmeno in classe ma „live“ in ospedale. Fra poche settimane avranno l’esame di maturità, quindi inevitabilmente anche che gli studenti e le studentesse dell’Istituto tecnico per il turismo e le biotecnologie in sanità si pongano domande sul poi. Una possibilità, ossia quella di scegliere una professione nell’ambito sanitario, è stata loro presentata recentemente. E’ in radiologia che gli studenti e le studentesse hanno potuto vedere tante apparecchiature; il Primario Anton Wieser e la sua sostituta, dott.ssa Stefanie Stollreither hanno mostrato alcune apparecchiature elettro-medicali come la risonanza magnetica, il discovery per la densitometria ossea e l’apparecchio mammografico. I medici, con abilità d’utilizzazione didattica, hanno eseguito un vero esame ecografico ad uno studente improvvisatosi paziente, rendendo partecipi i compagni di scuola in modo divertente e spiegando loro lo stato dei vasi sanguini del giovanotto, se fossero intatti o come sarebbero invece se fumasse troppo. Il giovane volontario dopo aver ingoiato un po’, si è fatto coraggio e lasciato “esaminare” dalla Stollreither tra l’ilarità dei compagni. Anche il Primario di cardiologia, Rupert Paulmichl, ha eseguito un elettrocardiogramma più l’ecocardiografia ad un giovane volontario indicando ai compagni presenti, sul monitor, il muscolo pulsante da tutti i lati. Inoltre, per dare alle due classi la possibilità di conoscere più da vicino l’attività quotidiana di laboratorio, il Primario, Stefan Platzgummer, ha raccontato del suo lavoro giornaliero. Ha spiegato gli attuali incarichi di un laboratorio ospedaliero moderno, a cosa si deve porre attenzione e quali possibilità la moderna diagnostica oggigiorno offre. La biologa, Christine Spitaler ed il medico di laboratorio Massimo Daves, hanno esposto il loro ambito di lavoro e risposto alle domande poste. Studenti e studentesse hanno dimostrato la loro buona preparazione e la conoscenza della terminologia sia in biologia che in medicina. Esilarante è stata l’osservazione di una studentessa, che alla domanda del Primario, quali secondo lei sarebbero i requisiti che si devono possedere, per poter lavorare in un laboratorio, ha risposto: „formazione!“ I visitatori e le visitatrici sono usciti molto soddisfatti: „Ci è stato spiegato tutto alla grande, non pensavamo di poter vedere così tanto“. Ed i “maestri“ dell’ospedale di Merano hanno accolto volentieri il complimento, sperando di aver reso appetibile, ad alcuni di questi giovani, una futura professione sanitaria. Dai comprensori Sguardo dietro le quinte Tappi cercasi… Suona come se si volesse mettere in ridicolo qualcuno, ma in realtà il contesto è assolutamente serio: si tratta di una raccolta di tappi in plastica di ogni tipo e dimensione che servono per una buona causa. Gli studenti e le studentesse della 5° classe dell’Istituto tecnologico “Oskar von Miller” di Merano hanno creato degli appositi contenitori, dove possono essere introdotti questi tappi. I contenitori vengono situati, e rimarranno per ca. due mesi, davanti ai distributori automatici di bevande, esistenti in pronto soccorso, nel tratto riabilitazione e davanti all’ascensore che collega i due tratti dell’ospedale di Merano. I tappi raccolti verranno consegnati all’Ordine di Malta, che ricicla la plastica per la produzione di pezzi di batteria per automobili. Ogni tonnellata di plastica raccolta permetterà di donare una sedia a rotelle o eseguire un’operazione del valore di circa 400 euro ad un bambino malato. Dunque, per ogni bottiglietta d’acqua o altra bevanda stappata, pensare che si può donare il tappo! (SF) one # 02/16 brunico Il 19.02.2016, nell’Aula Magna del Liceo umanistico di Brunico, si è svolto sotto la presidenza del Primario Marco Pizzinini il Simposio in Medicina d’Emergenza Le Nuove Linee Guida 2015. Simposio in Medicina d’Emergenza a Brunico Dai comprensori 30 Brunico Elisabeth Gruber & Rosmarie Oberhammer Intense ricerche e case reports portano a nuove conoscenze nel trattamento di pazienti con un arresto cardiocircolatorio. Alcune particolarità sono state introdotte o nuovamente sottolineate nelle linee guida 2015, p.e. la rianimazione sotto la guida telefonica della centrale operativa 118 con la quale la persona che trova il paziente o la paziente viene istruita ad eseguire le prime manovre di rianimazione. Si è visto che le prime manovre di soccorso possono essere determinanti per la sopravvivenza dei pazienti. Le organizzatrici Elisabeth Gruber e Dott.ssa Rosmarie Oberhammer sono riuscite a invitare esperti locali ma anche dall’estero. Il Docente Universitario Michael Baubin, il presidente del consiglio di rianimazione austriaco, ha parlato delle manovre di base e avanzate nella rianimazione dell’adulto. Ha sottolineato in particolar modo l’importanza di una formazione di manovre di base il più precoce possibile. Già a scuola si dovrebbe iniziare per garantire che le conoscenze in manovre di rianimazione in un futuro facciano parte della cultura generale. A questa meta l’Organizzazione di Soccorso Croce Bianca ha dato un grande contributo in Alto Adige con il progetto Mini Anne realizzato dal 2009 nelle scuole medie. one # 02/16 Il Primario Rainer Oberhollenzer, Dirigente del reparto di Cardiologia presso l’Ospedale di Bolzano, ha spiegato come curare i pazienti che subiscono un infarto del miocardio acuto e quali procedimenti terapeutici siano da eseguire se quest’ultimi entrano in arresto cardiocircolatorio. Già da anni si tenta di sottoporre il prima possibile tutti i pazienti affetti da infarto del miocardio acuto ad una coronarografia. L’arteria coronaria ostruita può essere riaperta durante questa procedura e una riocclusione dell’arteria può al bisogno essere evitata tramite stent. La Gudrun Burda è membro nel comitato internazionale di corsi di rianimazione in età pediatrica (EPALS- e EPILS) del comitato europeo di rianimazione ERC e lavora nell’Ospedale Pubblico AKH di Vienna. Lei ha spiegato le novità nella rianimazione pediatrica e ha sottolineato la particolare importanza di riconoscere precocemente un bambino in condizioni critiche. Il Docente Universitario Dott. Hermann Brugger, Direttore dell’Istituto di Medicina d’Emergenza in Montagna presso l’EURAC, ha fatto vedere il lavoro del gruppo di esperti, invitati dall’organizzazione mondiale ILCOR, al quale ha partecipato anche lui. Per la prima volta è stato accolto nelle linee guida internazionali anche un algoritmo per l’emergenza da valanga. In questo troviamo anche qualche dato di ricerca fatta proprio in Alto Adige. Il Primario Hubert Messner, Dirigente del reparto di Rianimazione Neonatale presso l’Ospedale di Bolzano, ha fatto una relazione sulla particolare situazione di transazione del neonato dopo la nascita. Ha sottolineato in particolar modo l’importanza di un frequente training. Un buon lavoro di team e una buona comunicazione non possono essere imparati in un’emergenza ma devono essere provati in specifici scenari su manichini. Il Werner Beikircher e il Docente Universitario Hermann Brugger hanno condotto l’evento formativo. brunico Dal 2016 il Comprensorio sanitario di Brunico ha posto le basi ad una fattiva collaborazione amministrativa, strutturale e organizzativa tra l’ospedale di Brunico e l’ospedale di San Candido. Per questo motivo è stato individuato l’ospedale di San Candido come sede per le iniezioni intravitreali. Da gennaio di quest’anno vengono eseguite iniezioni del farmaco Avastin, importante nella cura della degenerazione maculare, patologia retinica che spesso porta ad un drastico calo visivo. Verranno inoltre eseguiti in futuro, presso l’ospedale di San Candido, piccoli interventi ambulatoriali che non necessitano di microscopio operatorio. Scopo di tale cambiamento di sede è un maggiore impiego e soprattutto piu´razionale delle sale operatorie di San Candido e, d’altra parte, rendere la sala operatoria oculistica di Brunico disponibile per interventi più importanti e complessi. Per questo motivo i pazienti dovrebbero comprendere che ad un disagio maggiore dovuto alla lontananza di San Candido corrisponde, tuttavia,una riduzione nel tempo di attesa. Infine vorrei ringraziare per la fruttuosa collaborazione nella realizzazione di questo progetto il Primario Thomas Lanthaler (Coordinatore sanitario di questo progetto), le infermiere di ambedue gli ospedali e la Sabine Paal con il Dietmar Mattes, che con me svolgono questo servizio. Le iniezioni vengono eseguite ogni giovedì e venerdì. L’orario dell’ambulatorio di San Candido si sposta da mercoledì a giovedì e venerdì mattina (dalle ore 08:00 alle ore 12:00). Pedala anche tu! Il Comprensorio sani- tario di Brunico, come molte altre aziende e comuni, partecipa al ciclo-concorso “Alto Adige pedala”. Obiettivo di tale concorso è quello di accumulare il maggior numero possibile di chilometri percorsi in bicicletta facendo così del bene all’ambiente, alla salute ed al portafoglio. Fondamentale è cercare di utilizzare la bicicletta per ogni movimento della quotidianità limitando in questo modo le problematiche causate dal traffico. Il regolare utilizzo della bicicletta migliora la forma fisica ed il benessere. Protegge dall’insorgenza di malattie cardiovascolari e rinforza i muscoli, le articolazioni ed il sistema immunitario. Ci manteniamo sani e sviluppiamo una maggiore consapevolezza dell’ambiente che ci circonda. Entra anche tu a far parte del nostro team: iscriviti già oggi nella squadra del “Comprensorio sanitario di Brunico” tramite la piattaforma online www.altoadigepedala.bz.it. chilometri partecipa all’estrazione di interessanti premi. Al momento dell’iscrizione tramite piattaforma si ottengono anche tutte le istruzioni necessarie all’inserimento dei chilometri percorsi, che poi verranno verificati statisticamente. È possibile verificare in ogni momento la propria statistica personale. La registrazione dei chilometri può avvenire anche automaticamente grazie alla App del ciclo-concorso www.alto “Alto Adige pedala” adigepedala.bz.it/app/. I vincitori dell’estrazione verranno informati ed invitati alla manifestazione finale che si terrà ad ottobre. (MER) Dai comprensori Iniezioni intravitreali a San Candido 31 Brunico Ruth Leimegger Ulteriori dettagli sull’iscrizione e sullo svolgimento dell’iniziativa possono essere richiesti a: Maria Elisabeth Rieder Direzione comprensoriale, tel. 6003 [email protected] Chi nel periodo tra il 18 marzo ed il 18 settembre 2016 pedala per più di 100 one # 02/16 brunico “I Bretoni bevono tanto quanto piove”, dice un pro- L’Associazione donatori di sangue AVIS della Val Pusteria ha festeggiato il suo 25° anniversario. verbio bretone. Brunico Maria Elisabeth Rieder Dai comprensori 32 Volontari silenziosi Non sappiamo se i membri del CRO dell’ospedale di Bolzano si siano fatti ispirare da queste parole quando, a maggio, hanno visitato la Bretagna in Francia. Come si può vedere dalle foto però hanno fatto conoscenza con il clima fresco e umido che è tipico per questa regione dell’Europa. Nell’ambito della riunione provinciale dell’associazione donatori di sangue AVIS Alto Adige, il 9 aprile 2016 l’AVIS della Val Pusteria ha festeggiato il suo 25° anniversario nella sede della Cassa Rurale di Brunico. L’AVIS Val Pusteria è stata costituta appena nel 1991, però già negli anni 60 l’ospedale di Brunico disponeva di una lista di cittadini e lavoratori del settore agricolo con il gruppo sanguigno 0. Queste persone si erano dichiarate disposte a donare il sangue in caso di emergenza. Un infermiere, con la ‘macchina dell’ospedale’, andava a prendere i donatori a casa, in negozio, in ufficio o nel campo e li accompagnava in ospedale per il prelievo. Il sangue veniva poi trasfuso direttamente al paziente. Negli anni 80 è stato donato sangue presso il pronto soccorso dell’ospedale di Brunico ed il laboratorio organizzava gli inviti dei donatori telefonicamente. Un particolare curioso: all’epoca, dopo la donazione, si riceveva un brandy “rinforzante” a stomaco vuoto. Così succedeva spesso che la mescita del brandy era un po’ troppo abbondante ed alcuni donatori abbandonavano l’ospedale brilli di prima mattina e quindi la direzione ospedaliera ha disposto di sostituire il brandy con caffè e acqua minerale. Nel corso degli anni successivi il numero dei donatori e delle donatrici è via via cresciuto. Nel 1991 c’erano già oltre 700 donatori e donatrici volontari. I rappresentanti dell’allora Unità sanitaria Est hanno cercato un ambito legale per proseguire in quest‘attività di donazione ed hanno fondato l’Associazione donatori di sangue AVIS Val Pusteria. Oggi l’Associazione donatori di sangue AVIS Val Pusteria con i suoi 4.231 iscritti è, dopo Bolzano, la più forte sezione di donatori di sangue dell’Alto Adige. 2015 4.231 Persone 74% San candido 26% Circolo Ricreativo dell’Ospedale di Bolzano - Gite organizzate 18 Giugno Brunico 2011 2.916 persone 75% 18 Giugno Monaco di Baviera 02 Luglio Mantova San candido 03 Settembre Pisa 25% 24 Settembre Maranello + Acetaia Brunico 01 Ottobre Monaco di Baviera “Oktoberfest” 15 Ottobre Ravenna 71% 2001 22 Ottobre Venezia 4.089 Persone San candido 29% Brunico 93% 1991 San candido 750 Persone 7% 12 Novembre “DEZ” Innsbruck Shopping 19 Novembre Salisburgo Mercatino 26 Novembre Kempten Mercatino 03 Dicembre Regensburg Brunico one # 02/16 Monaco di Baviera 10 Dicembre “DEZ” Innsbruck Shopping 17 Dicembre Monaco di Baviera Mercatino bolzano Uno studio condotto a livello mondiale sta osservando gli effetti dell’interruzione della cura ormonale sulla donna e sul feto durante una gravidanza. Vi partecipa anche l’ospedale di Bolzano. Bolzano Elisabet ta Cretell a & Ulrike K alser Per le donne che desiderano una gravidanza dopo un tumore al seno, l’assunzione di una terapia anti-ormonale precauzionale per 5-10 anni può ridurre considerevolmente le probabilità di successo del concepimento; tuttavia, in queste pazienti non è stata ancora studiata una durata più breve della terapia anti-ormonale. I dati ad oggi disponibili in letteratura indicano che la gravidanza dopo la diagnosi di carcinoma mammario in stadio precoce non aumenta il rischio di recidiva ed è sicura per il bambino. Tali dati sono però stati raccolti solo retrospettivamente. L’International Breast Cancer Study Group (IBCSG) sotto l’egida del Breast International Group (BIG), dopo aver condotto uno studio pilota per valutare la disponibilità delle giovani pazienti a partecipare a studi clinici sulla gravidanza dopo il tumore al seno, ha sviluppato e conduce in tutto il mondo lo studio POSITIVE per valutare se sia sicuro per le donne interrompere la terapia endocrina allo scopo di intraprendere una gravidanza. Lo studio POSITIVE (IBCSG 48-14/BIG 8/13) è attivo presso la Breast Unit Gipma (Gruppo Interdisciplinare Patologia Mammaria) del Comprensorio sanitario di Bolzano. Attualmente sono attivati 45 centri in 10 nazioni (Svizzera, Australia, Italia, Belgio, Spagna, Grecia, Slovenia, Portogallo, Stati Uniti e Giappone). Che cos’è: lo studio clinico è rivolto alle donne giovani (18-42 anni) precedentemente operate di carcinoma mammario con recettori ormonali positivi, in corso di ormonoterapia, che desiderino interrompere il trattamento ormonale per la ricerca di una gravidanza. Gli obiettivi principali dello studio sono: età all’arruolamento compresa fra i 18 e 42 anni; valutare se l’interruzione temporanea della terapia anti-ormonale per permettere la gravidanza sia associata a un più elevato rischio di recidiva della malattia; desiderio di interrompere il trattamento ormonale per la ricerca di una gravidanza. valutare il successo della gravidanza, la salute del neonato e la capacità di allattare. Lo studio intende inoltre valutare diversi indicatori specifici correlati alla fertilità, alla gravidanza e alla biologia del tumore al seno nelle donne giovani. È previsto un arruolamento di 500 pazienti in tutti i centri attivi. Le pazienti devono rientrare nei seguenti criteri di eleggibilità: ulteriori informazioni sul sito: www.BIGTimeforBaby.org Contattare direttamente La Divisione di Oncologia Medica del Comprensorio sanitario di Bolzano per eventuale prima visita 0471/908572. Dai comprensori La maggior parte delle giovani donne affette da tumore al seno presenta una forma tumorale “ormono-sensibile”, che richiede oltre alla chirurgia/radioterapia +- chemioterapia anche un trattamento anti-ormonale della durata di 5-10 anni. 33 Incinta nonostante il tumore al seno carcinoma mammario stadio iniziale ormono-sensibile operato; trattamento endocrino per 1830 mesi; Come si svolge lo studio: Le donne che desiderano partecipare allo studio potranno contattare l’Oncologo di riferimento (presso Bolzano Dott.ssa Cretella) per un colloquio: dopo la valutazione dei criteri di eleggibilità e se la paziente dovesse manifestare il consenso alla partecipazione, seguiranno le seguenti fasi: tre mesi di interruzione della terapia endocrina prima della ricerca del concepimento Fino a due anni di interruzione per consentire un eventuale concepimento, il parto e l’allattamento al seno. ripresa del trattamento endocrino per il completamento dei 5/10 anni one # 02/16 bressanone Il Team del Centro terapeutico di Bad Bachgart si confronta sulle regole e le procedure per pazienti e collaboratori Bressanone Marina Cat toi E‘ sempre buona norma prendersi il tempo per riflettere sulle regole che ci si è dati, sul loro senso e significato, sugli effetti dell’agire secondo o contro la regola. Ciò diventa addirittura indispensabile in un organizzazione complessa come un’Azienda sanitaria. Nella nostra azienda le principali attività degli operatori sono in gran parte regolate da protocolli, direttive, e procedure. „L’apparato normativo“ non risparmia nemmeno gli utenti: sono molte le regole da seguire quando si entra in contatto con i vari Servizi e Reparti, dall‘ arrivare muniti di prescrizione medica, all‘essere a digiuno prima di un prelievo, il rispettare gli orari di visita e molte altre. Mantenere aggiornate queste regole non è solamente un’ulteriore regola da seguire: è un modo per verificare costantemente l’agire professionale e permettere un effettivo miglioramento continuo dell’assistenza. Il Centro terapeutico Bad Bachgart, anche in considerazione della sua specificitá, ha una serie di direttive regolamenti e procedure rivolte sia agli operatori che ai pazienti. Ma quante e quali sono queste regole? Qual’è il loro senso, il loro significato e la loro funzione? Sono tutte necessarie? Quanto sono chiare e comprensibili? Come vengono accettate e quali sono le conseguenze se non vengono seguite? one # 02/16 Foto Marina Cattoi Dai comprensori 34 Quanto è iperregolato Bad Bachgart? A queste domande ha risposto il team di Bad Bachgart in un workshop il 12 aprile 2016 a Bressanone con il sostegno metodico dell’Ufficio Qualità del Comprensorio. La riflessione comune sulla funzione delle norme in generale e l’analisi dettagliata dei propri regolamenti ha permesso di identificare doppioni, formulazioni non chiare e nuovi aspetti. Sono state eliminate regole obsolete e sono stati aggiunti nuovi punti dove necessario. Un lavoro intenso e certosino che ha coinvolto tutto il team in maniera dinamica, favorendo lo scambio di opinioni e rafforzando la visione comune degli aspetti legati a norme e regolamenti. „E‘ il risultato che speravamo di ottenere“, dichiara il team dirigenziale del Centro Bad Bachgart „ Nonostante il tema possa apparire limitante, l‘approccio informale ha permesso l’esprimersi della nostra creatività innata. O forse proprio per questo, perchè le regole hanno il compito di creare spazio d’azione!“ bressanone Un gruppo di lavoro interdisciplinare è stato incaricato di verificare l’utilità dell’attuale assistenza palliativa e di fornire i propri suggerimenti. I principi per il nuovo concetto sono già stati elaborati. Bressanone Marina Cat toi Nel 2004 è stata definita la rete di cure palliative del Comprensorio sanitario di Bressanone come progetto pilota successivamente integrato nell’assistenza medico-infermieristica di base. Oltre all’assistenza interdisciplinare dei pazienti a domicilio, i punti fondamentali della rete palliativa sono: Il colloquio di dimissione, i colloqui palliativi interdisciplinari, gli aggiornamenti specifici per i collaboratori i posti letto per le cure palliative negli ospedali (hospice), i questionari per rilevare il grado di soddis fazione dei pazienti e dei loro familiari. Il progetto “La rete Provinciale di Cure Palliative per adulti e bambini,” sviluppato da un gruppo di lavoro interdisciplinare aziendale e approvato con delibera della Giunta provinciale in ottobre 2015, ha reso necessaria la revisione e l’adattamento del concetto in vigore nel Comprensorio sanitario di Bressanone. Nell’autunno 2015 è stato insediato un gruppo di lavoro interdisciplinare (gruppo di risonanza). Il gruppo di risonanza si è assunto il compito di rivedere il concetto esistente e di proporre eventuali integrazioni. Sono stati elaborati i tratti fondamentali del nuovo concetto nell’ambito di tre riunioni. Dai comprensori 35 Ripensate le cure palliative Il Palliative Care Team, i cui membri sono stati proposti dal gruppo di risonanza e ufficialmente confermati dalla dirigenza comprensoriale sono stati incaricati dell’attuazione concreta . Membri del gruppo (stato 2016) Markus Markart Medico pediatra, Prima- rio della Pediatria, Ospe- dale di Bressanone Barbara Pasqualoni Pediatra di libera scelta, Distretto di Bressanone Jasmin Principe Infermiera, Distretto sanitario di Chiusa Erwin Steiner Psicologo, Servizio psicologico Sabine Bampi Infermiera, Centro tera- peutico Bad Bachgart Andrea Dal Borgo Medico chirurgo, Ospedale di Bressanone Manuela Klammer Infermiera, Coordinatri ce del reparto pediatria, Ospedale di Bressanone Helene Trippacher Infermiera, dirigente infermieristica dell’Azienda pubblica di Servizi alla Persona "Santo Spirito" Monika Völkl Medico anestesista e Terapista del dolore, Ospedale di Bressanone L’attività principale del team consiste nella consulenza ai medici e infermieri nell’ospedale, nel distretto sanitario e nelle strutture residenziali; l’organizzazione di discussioni caso e di aggiornamenti sul tema delle cure palliative sono alcuni tra gli ulteriori compiti che spettano a questo gruppo. Come primo concreto passo per l’implementazione il team ha concordato e descritto il modo di procedere e attualizzato i relativi moduli che verranno presentati a breve ai collaboratori del Comprensorio. Foto Marina Cattoi Karl Lintner Medico di Medicina Generale, Distretto di Chiusa; Coordinatore del Elisabeth Thurner team Infermiera, Coordinatri ce del Dipartimento chirurgico Beatrice Traverso Medico, Medicina interna, Ospedale di Vipiteno one # 02/16 Emanuela Pattis, Coordinatrice tecnico-assistenziale del Comprensorio sanitario di Bressanone, non è solo una manager ma anche una musicista con anima e corpo. Una contraddizione? No, dal momento che in entrambi i casi ci vogliono disciplina e perseveranza. Una vita tra due poli. 36 Vita Evelyn Gruber-Fischnaller Vita Una vita a ritmo La musicoterapia non è altro che l’utilizzo mirato di mezzi musicali per il trattamento di persone malate, sia a livello psichico che fisico, attraverso sedute terapeutiche individuali o di gruppo. La musica offre delle modalità di espressione che permettono di trasmettere contenuti senza utilizzare la comunicazione verbale e di evitare così istanze riflessive o correttive. La musica può essere portatrice di diversi significati. Può trasmettere contenuti e messaggi emozionali. Il/la musicoterapista con le sue specifiche competenze è chiamato ad aiutare medici, psicologi e psicoterapeuti nella cura congiunta di diverse patologie. A livello locale esistono già alcune strutture pubbliche e private e dove sono stati avviati progetti che hanno visto il coinvolgimento di musicoterapisti/e. www.cesfor.bz.it/categoria/ musicoterapia one # 02/16 “Conosco l’importanza della musica nella vita, soprattutto quando si tratta di accompagnare persone malate”, afferma Emanuela Pattis già all’inizio del colloquio. L’infermiera professionale è una dirigente tecnico-assistenziale sin dal 1997 e dal 2014 svolge la mansione di dirigente coordinatrice tecnico-assistenziale presso il Comprensorio sanitario di Bressanone. Ed è musicoterapista. “Nel corso della mia formazione ho fatto molte esperienze ed ho notato come, attraverso la musica, si riesca a portare le persone ad un altro livello, ad alleggerirle ed a far loro dimenticare il dolore e la sofferenza. La mia speranza per il futuro è che la musicoterapia divenga una delle offerte comprese fra i trattamenti sanitari”, racconta Emanuela Pattis che suona il violino sia in un’orchestra che in ensemble. Le sue performance l’hanno portata fino a Lubecca e Zurigo. La Pattis è componente del coro del Duomo di Bressanone e qui svolge anche il ruolo di solista, da anni utilizza le sue ferie per prendere lezioni di canto dal suo mentore a Vienna. F are musica significa integrarsi, prestare ascolto, mettersi in collegamento con gli altri. La musica non è mai completamente appresa: l’ascolto si sviluppa attraverso tutti i sensi, dal primo all’ultimo secondo della vita non si smette mai. Già nel ventre materno il bimbo sente il battito cardiaco ed i passi della madre. “Si può sempre fare musica. Se le persone pensano di non essere musicali ciò ha a che fare con un’esperienza negativa del passato, probabilmente per il fatto di aver subito una critica.” Emanuela Pattis è in grado di sviluppare attraverso la musica ciò che le serve nel lavoro. Essere disciplinati nell’esercizio, memorizzare dettagliatamente gli spartiti, concentrarsi. Tutto questo aiuta anche nel ruolo di dirigente. “La pressione è spesso immensa e la musica mi aiuta a lasciare andare, a calmare la mente quando diventa iperattiva. Le melodie mi accompagnano nel corso della giornata. Se non avessi la musica non sarei quella che sono.” 37 Emanuela Pattis durante la sua performance in occasione dei festeggiamenti per i 100 anni dell’ospedale di Bressanone E La musicoterapia è un metodo che punta ad ottenere un effetto terapeutico. In ambito clinico esistono delle ottime esperienze a livello internazionale. Esattamente come l’arte-terapia, vuole essere un aiuto per velocizzare la guarigione sia psichica che fisica delle persone. In qualità di membro della Commissione ricorsi per l’assistenza alle persone non autosufficienti, nell’arco di molti anni Emanuela Pattis ha conosciuto un gran numero di persone che si trovavano ad affrontare difficili circostanze di vita. “Con la musica si può fare così tanto per le persone”, è convinta Emanuela Pattis. “La musica è accessibile a tutti. Durante un tirocinio presso Vita Foto Privato manuela Pattis canta composizioni di Robert Schumann, Franz Schubert, Richard Strauss, Ermanno Wolf-Ferrari, Vincenzo Bellini e Giuseppe Verdi. La musica è movimento, il ritmo aumenta e poi si placa, proprio come nelle fasi della quotidianità in cui analisi e pianificazione si alternano a concentrazione e realizzazione. E sempre attraverso la musica Emanuela Pattis riesce a capire come far funzionare tutto al meglio anche con le colleghe, i colleghi ed i superiori: “Nelle orchestre non esiste un solo musicista. Ogni strumento ha certamente una persona che lo dirige, ma non può suonare da solo o contro gli altri. Un violino emette una migliore melodia se non viene suonato con troppa pressione abbinandosi perfettamente al suono della viola. Il direttore d’orchestra dirige il tutto, con chiarezza ed impegno – e ne scaturisce un’armonia che tocca profondamente le persone. Ciò accade solo se si comprende come si sviluppa un team. Si tratta di un lavoro che si compie prima di tutto su se stessi.” “Conosco l’importanza della musica nella vita, soprattutto quando si tratta di accompagnare persone malate” Emanuel a Pat tis il reparto di Cure Palliative ho suonato il violino per un paziente utilizzando tonalità molto semplici. In questo modo ho cercato di prestare attenzione al suo respiro ed è stato sorprendente vedere come poco a poco si rilassasse ed anche il suo respiro fosse più tranquillo, il suo essere in pace.” I n Italia la formazione in musicoterapia non è ancora riconosciuta come profilo professionale. Una lacuna, spiega la musicista: “Non è necessario capire qualcosa di musica, ma grazie alla musica si riesce a comprendere ogni essere umano. Questo è sufficiente per abbracciarla. one # 02/16 grafico informativo Columbia 1,9 Finlandia 2,6 Messico 2,8 Svezia 2,9 Norvegia 4,2 Francia 6,4 Austria 6,8 Italia 6,8 Germania 9,9 Russia 10,5 Ungheria 11,7 Corea 14,6 one # 02/16 Reparto di Ematologia di Bolzano – Atto Billio nominato Primario Dal primo marzo 2016 il Atto Billio è il nuovo Primario del reparto di Ematologia e del Centro Trapianto Midollo Osseo presso l’ospedale di Bolzano. Già dal 2013 dirigeva tale reparto in qualità di Primario facente funzioni. Nel 1983 il neo-Primario consegue la laurea in medicina all’università di Verona. Nel 1987 segue la specializzazione in ematologia presso la medesima università e nel 1990 egli conclude un’ulteriore specializzazione in immunoematologia all’università di Pisa. Nel 1988 il Billio inizia la propria attività di assistente medico al reparto ematologico dell’ospedale di Bolzano dove, dal 2007, svolge il ruolo di vice Primario. Dal 2006 è anche responsabile del day hospital di Ematologia. Billio vanta anche un master in management in ambito clinico. Negli ultimi anni egli ha avuto l’opportunità di maturare diverse esperienze negli ospedali di Amsterdam e Stoccolma. Il Billio è anche stato responsabile scientifico nonché relatore in occasione di diversi congressi dell’area ematologica. Da alcuni anni è responsabile anche del progetto aziendale per la profilassi trombotica. (pas) Foto Privato 38 sul personale Quante volte all’anno si reca da un medico? Se la risposta è “otto volte” allora è nella media italiana. Secondo uno studio dell’OCSE, che ha analizzato i dati raccolti in diversi paesi, in media ogni italiano/a usufruisce dei servizi di un medico per 6,8 volte all’anno. Una cifra alta se confrontata con le 3,6 volte del popolo finlandese. Tuttavia il tasso più basso è stato registrato in Colombia con una media di circa 2 volte all’anno. Sempre secondo questo studio coloro che si recano di più dal medico sono i cittadini coreani che ogni anno, per quasi 15 volte (14,6), eseguono una visita da un medico o presso una struttura ospedaliera. Seguiti dagli ungheresi con 11,7 volte. Perché esistano delle differenze tanto grandi, però, nella statistica dell’OCSE non viene spiegato. (Pas) Foto Gesundheitsbezirk Bolzano Arztbesuche Visite mediche Günther Sitzmann è il nuovo Primario della Chirurgia Generale di Brunico Günther Sitzmann, originario di Bolzano, il primo giugno 2016 ha dato il via alla propria attività di Primario del reparto di Chirurgia Generale dell’ospedale di Brunico. Sitzmann era, fino a poco tempo fa, dirigente medico nella Clinica per la Chirurgia generale, viscerale e dei trapianti presso la Clinica Universitaria di Tübingen sotto la guida di Alfred Königsrainer. Günther Sitzmann ha concluso i propri studi in medicina ad Innsbruck e la specializzazione in chirurgia a Monaco. Dal 2003 al 2013, prima di trasferirsi a Tübingen, Günther Sitzmann ha prestato servizio presso il reparto di Chirurgia dell’ospedale centrale di Bolzano. Vanta numerose esperienze professionali nel settore della chirurgia viscerale. Da anni esegue diverse procedure chirurgiche. Alla gamma di prestazioni che egli è in grado di garantire appartengono interventi con tecniche mininvasive a stomaco, cistifellea, dotti biliari, fegato, intestino tenue, colon, retto, appendice nonché ernie inguinali e dovute a cicatrici. Günther Sitzmann, nella Clinica Universitaria di Tübingen, faceva anche parte del tumorboard interdisciplinare. Egli rappresentava la chirurgia nell’ambulatorio per la diagnosi e gestiva i/le pazienti in regime di ricovero coordinando i trattamenti interdisciplinari. Era attivo anche all’interno dell’Unità interdisciplinare endoscopica eseguendo sia endoscopie che interventi endoscopici. Oltre a questo Sitzmann ha anche collaborato a diverse pubblicazioni nonché libri con valenza scientifica. (mer) Salute in rete Peter A. Seebacher Dal 2 maggio 2016 Lorenz Larcher è il nuovo Direttore del Servizio aziendale per la Chirurgia Plastica di Bressanone. Originario di Bolzano, ha 37 anni e può vantare sia una grande esperienza a livello clinico che una serie di pubblicazioni scientifiche. Dal 2012 insegna alla Paracelsus Medizinische Privatuniversität (PMU) di Salisburgo, dove ha anche di recente conseguito l’abilitazione in Chirurgia Plastica, Estetica e Ricostruttiva. Dopo gli studi in Medicina umana, conseguiti presso l’Università di Innsbruck, Lorenz Larcher si specializza in Chirurgia Plastica, Estetica e Ricostruttiva presso il “Landeskrankenhaus” di Feldkirch, l’”Allgemeine Krankenhaus” di Linz ed il “Krankenhaus Barmherzige Brüder” di Salisburgo. Durante la sua formazione Lorenz Larcher frequenta anche un master presso la “European School of Reconstruktive Microsurgery” della “Universitat Autònoma” di Barcellona, grazie al quale gli viene riconosciuto il titolo di Master in Reconstructive Microsurgery. Egli è anche padre di quattro figli nonché organizzatore e fondatore del „Bozner Symposium of Plastic Surgery“ che nel gennaio del 2017 sarà già alla sua settima edizione. (pas) Dal primo aprile 2016 Martin Steinkasserer dirige il reparto di Ginecologia e Ostetricia degli ospedali di Brunico e San Candido così come il Centro di Riproduzione Umana e Crioconservazione Gameti di Brunico. Il medico, originario di Brunico, ritorna così a casa dopo otto anni di assenza. Steinkasserer ha studiato medicina ad Innsbruck e fra il 1992 ed il 1996 ha lavorato negli ospedali di San Candido e Brunico in qualità di assistente medico in formazione. Dopodiché ha trascorso un anno alla Clinica Universitaria per la Ginecologia e l’Ostetricia Großhadern presso la LMU di Monaco di Baviera dove ha coordinato l’ambulatorio per la fertilità. Dopo il suo rientro in Alto Adige egli ha dapprima lavorato come dirigente medico al reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale di Brunico e poi, dal 2004, è stato direttore del “Servizio per il sostegno medico alla fecondazione” a livello provinciale nonché vice Primario. Nel 2008 ha lasciato l’ospedale di Brunico alla volta dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (VR) dove ha lavorato come medico specialista per lo specifico ambito della Chirurgia endoscopica ginecologica presso il reparto di Ginecologia e Ostetricia. Nell’anno 2012 è approdato all’ospedale centrale di Bolzano come medico dirigente per la “Chirurgia ginecologica mininvasiva complessa” presso il reparto di Ginecologia e Ostetricia ed è stato nominato dirigente medico del “Centro di formazione provinciale per la Chirurgia mininvasiva” dell’Alto Adige. I suoi punti di forza professionale sono, tra gli altri, la chirurgia mininvasiva delle patologie maligne e benigne dello spettro operatorio ginecologico, l’oncologia ginecologica e l’infertilità. Dal 2012 Steinkasserer è professore alla Clinica per la salute della donna e l’ostetricia presso la “Medizinische Hochschule” di Hannover. Egli è co-organizzatore e relatore in occasione di numerosi corsi di aggiornamento e congressi scientifici non solo in Europa. Ha inoltre scritto articoli sul tema della chirurgia laparoscopica per molte riviste scientifiche internazionali. (mer) 39 Nuovo primario per la Ginecologia di Brunico Mi nutro in modo sano? Che tipo di pelle ho? Ci sento bene? Sono in sovrappeso? Cosa so di cani, gatti e canarini? Tutte queste sono domande che forse non proprio tutti si pongono, per le quali però esiste una risposta. Sulla pagina internet in lingua tedesca „Apotheken Umschau“ all’indirizzo www.apotheken-umschau.de/ Tests-Quiz-Spiele sono disponibili una serie di test e quiz attraverso i quali è possibile ottenere delle risposte a queste e a molte altre domande. Quiz e test sono suddivisi in diverse categorie come, ad esempio, sport e movimento, dimagrimento e dieta, corpo, organi e sistema immunitario o ancora disturbi, malattie, sintomi. Se alcuni test di autovalutazione hanno un background attendibile e sono quindi affidabili fornendo significative informazioni sulla salute – per es. il test di autovalutazione per la depressione sviluppato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità OMS – altri appaiono pensati per il solo divertimento. Sapere a quale tipo di “donatore” si appartiene forse potrebbe non essere così importante per la propria salute. Lo stesso potrebbe valere per il quiz dedicato alle proprie conoscenze in materia di Oktoberfest che si trova alla sezione „Tempo libero, vacanze e benessere“. saluti in rete Lorenz Larcher Direttore del Servizio aziendale di Chirurgia Plastica Foto Maria Elisabeth Rieder Foto Helmuth Pircher Sono depresso? Tuttavia, uno o l’altro tra i quiz ed i test di autovalutazione pubblicati sul sito potrebbe effettivamente fornire delle indicazioni pratiche su una malattia potenzialmente in atto. La pagina offre in ogni caso dei buoni spunti perché, dopo aver scoperto che sei un “donatore” con il cuore potresti avere la curiosità anche di sapere che tipo di mangiatore sei o se in te si nasconde un animo da ipocondriaco. Leggere online one # 02/16 one Homepage: www.asdaa.it Prenotazione prima visita (Dermatologia, Cardiologia, ORL e Urologia): www.asdaa.it/prenotazioneonline Dove è possibile usufruire di una prestazione nel più breve tempo possibile?: www.asdaa.it/tempidiprenotazione Offerte di lavoro, novità sui trattamenti sanitari, modalità di prenotazione, servizi presso ambulatori/reparti: www.asdaa.it/news Consigli pratici per la salute: www.asdaa.it/prevenzione Questa edizione è online su: www.issuu.com/sabesasdaa L’Azienda sanitaria dell’Alto Adige online Contatti Redazione one: [email protected] Redazione Comprensorio sanitario Bressanone: [email protected] Redazione Comprensorio sanitario Bolzano: [email protected] Redazione Comprensorio sanitario Merano: [email protected] Redazione Comprensorio sanitario Brunico: [email protected] Colophon one–il magazine dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige Numero 2 /2016 (Aut. Pres.Trib. BZ Nr. 17/2002 R.ST.17.09.02) Editore: Azienda sanitaria dell‘ Alto Adige, via Cassa di Risparmio. 4, 39100 Bolzano Diret tore responsabile: Lukas Raffl Coordina zione : Peter A. Seebacher Reda zione: Evelyn Gruber-Fischnaller (EGF) , Ulrike Kalser (UK ) , Maria Elisabeth Rieder (MER) , Marina Cattoi (MC) , Sabine Flarer (SF) , Lukas Raffl (LR) , Peter A. Seebacher (PAS) tr aduzioni: Tatiana De Bonis, Emanuela Covi, Ulrike Kalser, Peter A. Seebacher, Martin Karbon,Evelyn Gruber-Fischnaller Gr afic a: Gruppe Gut Gestaltung OHG, via Cappucini 8/15, 39100 Bolzano Pubblic a zione: trimestrale Indirizzo dell a reda zione: Ripartizione Comunicazione, Marketing e Relazioni con il Pubblico, via Cassa di Risparmio 2, 39100 Bolzano TEL: +39 0471 907138 E-MAIL: one@ sabes.it WEB: www.sabes.it Stampa: Tezzele by Esperia, c/o CoWorking Bolzano, Marie-Curie-Str. 17, 39100 Bolzano