8 dicembre 13.pub
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8 dicembre 2013 IV di AVVENTO LA SOLENNITÀ LITURGICA DELL’IMMACO- IL PROFETA IERI E OGGI "Decisamente non mi piacciono le letture di questi giorni", mi confida una suora. Come a lei, così mi accorgo che anche a tanti altri. Per diversi motivi: non si comprendono bene (il profeta parla ai contemporanei che si trovano in situazioni politiche e spirituali che a volte difficilmente noi riusciamo a ricostruire), e soprattutto usano spesso un linguaggio "duro" per le nostre orecchie: dipingono un Dio terribile, quasi vendicativo, che distribuisce lutti e lacrime. Non può essere così Dio! Gesù ce lo presenta come il Padre buono che riabbraccia il figlio mascalzone con affetto incredibile. Che cosa rispondo? Innanzitutto con due osservazioni "tecniche". La prima, ovvia, è che dovremmo sforzarci di conoscere, almeno per sommi capi, la situazione sociale e politica nella quale il profeta annuncia la Parola. La seconda è che Dio si è rivelato gradualmente, poco per volta; lo splendore della rivelazione di Dio è Gesù sulla Croce. Non poteva essere abbagliato dallo splendore della Croce nessun profeta. Non stupisce che alcune pagine allora creino fastidio in noi che conosciamo Dio da Gesù. Il sole è identico in ogni momento della giornata, ma il suo splendore è infinitamente più fulgido a mezzogiorno che non all'alba. Dopo queste due osservazioni "tecniche", ho trovato utile schematizzare gli interventi profetici. Così. Essi partono dal grande fatto dell'Alleanza. Conosciamo l'incredibile iniziativa di Dio di proporre una specie di contratto con il suo popolo, una alleanza d'amore, come quella tra gli sposi. Sappiamo della risposta positiva del popolo con Mosè sul Sinai. Tra Dio e il popolo dunque, anche per quell'impegno, sarebbero dovuti intercorrere rapporti di amore, di protezione da parte di Dio, di fiducia da parte dell'uomo. La realtà fu diversa per colpa di uno dei due contraenti, dell'uomo, che voltò le spalle al suo Amore seguendo gli idoli. Abbandonato Dio, l'uomo ha trovato la sua rovina. Da qui le pagine minacciose e terribili di certi profeti, che attribuiscono a Dio i grossi guai che affliggono il popolo. In realtà non è Dio che lancia fulmini e saette, ma l'uomo che lontano da Dio si picchia la zappa sui piedi. Ma i profeti aggiungono un secondo messaggio bellissimo: se è vero che l'uomo, accantonando Dio, si scava la fossa, è altrettanto vero che Dio non dimentica: il suo amore è per sempre, la distruzione non è la fine, alla fine sta il mondo nuo- LATA CONCEZIONE VIENE CELEBRATA QUEST’ANNO LUNEDÌ 9 DICEMBRE 1 Aspettando l’incontro col card. Scola UN MALE ANTICO: L'INCOERENZA Il prossimo 19 gennaio sarà tra noi il card. Scola. La sua presenza nell'anno del 50.mo della Samz è evento eccezionale. Vogliamo prepararci. Lo facciamo rileggendo ogni settimana qualche pagina della lettera pastorale Il campo è il mondo. Dà da pensare il fatto che lo stile di vita di chi frequenta l'Eucaristia settimanale non differisce da quello del vicino di casa che non sa nemmeno se e dove ci sia una chiesa: stessa impostazione della giornata, stessi gusti, stessi obiettivi, stesso modo di pensare... Sembra che ci stia sotto la convinzione che la vita è altra cosa rispetto al Vangelo. Ma "lo Spirito del Risorto - scrive il Cardinale - non cessa di sorprenderci, facendo vibrare, al cuore delle domande su di noi e sul nostro futuro, la risposta del vangelo, una proposta di vita buona per ogni persona". Ogni persona, prima o poi, si pone le domande "serie": chi sono io? che cosa è la vita? da dove vengo e dove sono diretto? che cosa è bene e che cosa è male? Il Vangelo contiene risposte chiare, confortanti, stimolanti, orientatrici. Sono "proposte di vita buona", dice il Cardinale. Da calare nelle nostre giornate. L'annotazione può sembrare ovvia. Purtroppo è facilmente dimostrabile (è anzi evidente) la prepotenza di uno stile di vita diverso da quello evangelico, accettato dalla stragrande maggioranza anche dai cristiani, che non ha nulla a che fare col Vangelo. L'incoerenza con il battesimo ricevuto, e prima ancora l'estraneità e la non cittadinanza della proposta evangelica nell'orientamento concreto che si dà alla vita, sono mali radicati. Non avvertiti dai più. Occorrerebbe dimostrarlo. Ci vorrebbe un libro. Ritorneremo su questo pensiero altra volta, perché il Cardinale entra nel concreto in ambiti ben precisi. Mi limito a raccomandare la lettura attenta di Evangelii gaudium di papa Francesco che offre spunti chiarissimi per comprendere l'insignificanza del vangelo e la sua messa a margine nelle odierne strutture della società, e soprattutto l'urgenza che la comunità cristiana lo viva in prima persona per rimetterlo in circolo. (2. continua) vo. L'amore di Dio trionferà sul peccato del’uomo. Questo messaggio, a ben pensarci, ha una attualità grandissima. Noi leggiamo i profeti non tanto per ricostruire un passato che in fondo non ci interessa più, quanto per leggere il presente. E questo ci interessa. Non è vero che l'uomo dei Paesi di antica cristianità si trova nella stessa situazione del popolo di allora: ha dimenticato cioè l'amore di Dio, non gli interessa nulla dell'Alleanza, si prostra ai suoi idoli (soldi, carriera, divertimento...)? Ci vorrebbe un profeta che metta in allarme l'uomo moderno: senza Dio, ti stai scavando la fossa, stai distruggendo la tua Gerusalemme che è la natura, ad- dirittura stai annullando la tua umanità. Ci vorrebbe uno di quei profeti soprattutto per incoraggiarci a ritornare decisamente a Dio, il quale comunque, e per fortuna, avrà l’ultima parola. Questi profeti ci sono. Papa Francesco è, tra tutti, oggi il più amato e seguito. don Gregorio Lunedì alle 21, come sempre, ci sarà l’incontro sulla Parola di Dio di domenica prossima. PREGHIAMO PER I DEFUNTI Ferrari Giovanni di a. 89 Alfrandi Gianfranco di a. 77 Fulli Germano di a. 86 Balossi Valeria Rasola di a. 86 2 "PIÙ FIDUCIA AI GIOVANI" Sintetizzerei con questa espressione il messaggio che don Massimiliano Sabbadini, per più di un decennio responsabile in diocesi degli oratori, ha affidato ai membri del CPP nella seduta dello scorso venerdì e, di conseguenza, all'intera Comunità : "Più fiducia ai giovani". Notizie missionarie DALLA TERRA DI GENGIS KHAN Gesù nella terra di Gengis Khan. Leggiamo sulla rivista Mondo e missione di novembre: la vera e propria nascita della Chiesa in Mongolia si può collocare nel 1992, in questo paese vasto cinque volte l’Italia, abitato da due milioni e mezzo di persone (un milione nella sola capitale), la comunità cristiana è davvero un piccolo gregge (qualche centinaio). Ma forse è proprio questa testimonianza da Atti degli apostoli che entusiasma i missionari. Dice Padre Ernesto missionario della Consolata: “i giovani sono i più sensibili al messaggio cristiano, le nuove generazioni sono in cerca di un’identità: Gengis Khan rappresenta la memoria del passato; l’anno scorso, in occasione dell’ottavo centenario, è stato rilanciato in grande stile, con l’intento di farne un po’ il padre della nazione. Ma si tratta di una figura storica idealizzata, lontana dalle attese di oggi. I giovani cercano il futuro, la società civile, pur frammentata, è vivace; la domanda con cui i giovani si misurano rimane quella sull’identità: Chi siamo? Verso quale futuro camminiamo? Per un missionario il contesto della Chiesa in Mongolia è molto stimolante: non hai un passato con cui fare i conti, giorno per giorno costruisci un percorso, andando per tentativi, confrontandoti con gli altri. È, per così dire, la missione ad gentes allo stato puro, cosa chiedere di meglio?” *** L’iniziativa della vendita dei libri usati viene riproposta per raccogliere fondi che saranno in parte destinati all’accoglienza dei bambini bielorussi e le necessità dell’oratorio. La vendita si svolge in questo fine settimana e nel prossimo, nel salone del teatro parrocchiale (prima e dopo le Sante Messe). Si tratta di un'espressione usata dal Card. Martini nel 2009 in un articolo così intitolato: "Il regalo di Natale? Più fiducia ai giovani!". In questo articolo il Card. Martini suddivide i giovani in tre categorie: i giovani alla deriva (che rimangono passivi, seguono le masse....), i giovani che pensano (sono coloro che cercano qualcosa e hanno anche qualche inquietudine nel cuore), i giovani che decidono (nel cuore hanno valori forti e sanno sacrificarsi per essi. Sono coloro che hanno saputo "osare l'amore", come disse Benedetto XVI). Pensando ai giovani, il Card. Martini così scrive: "I giovani vanno aiutati, sostenuti, incoraggiati. Con loro si può guardare avanti, ma a condizione che si lasci loro il giusto spazio, sia di azione che di parola, e che siano riconosciuti come veri protagonisti del nostro vivere sociale. I giovani danno grande speranza e si oppongono al declino della Chiesa e della società.". Don Massimiliano ci ha fatto riflettere proprio su questo atteggiamento di fiducia nei confronti dei giovani e ci ha dato anche un suggerimento molto concreto: prima di coinvolgere i giovani in alcune iniziative, occorre che gli adulti per primi si coinvolgano con loro, cioè si appassionino della loro vita. Penso che sia un segreto grande. Piuttosto che chiedersi: dove sono i giovani? Possono darci una mano per questo o per altro?, forse varrebbe la pena chiedersi: "Mi sto appassionando alla loro vita e faccio sentire che ho a 3 cuore il loro destino?". Penso che da qui si dovrebbe ripartire. Concludo con un interessante passaggio contenuto nella Regola di san Benedetto: "Ogni volta che in monastero bisogna trattare qualche questione importante, l'abate convochi tutta la comunità ed esponga personalmente l'affare in oggetto. Poi, dopo aver ascoltato il parere dei monaci, ci rifletta per proprio conto e faccia quel che gli sembra più opportuno. Ma abbiamo detto di consultare tutta la comunità, perché spesso è proprio al più giovane che il Signore rivela la soluzione migliore". don Martino DALL’ORATORIO - sabato 7 e domenica 8 dicembre: ritiro giovani a Eupilio; - lunedì 9 dicembre, alle ore 18.00, incontro del gruppo adolescenti che si concluderà con la pizza insieme. Nel corso dell'incontro saranno date tutte le indicazioni concrete del viaggio a Vienna; - martedì 10 dicembre, alle ore 17.30 in chiesa, i bambini di III elementare saranno coinvolti nella drammatizzazione del mistero del Natale. Sono invitati genitori e nonni; - martedì 10 dicembre: serata II media. Ritrovo in oratorio alle 17.30 e conclusione per le 21.00. Occorre portare 5 euro per la pizza. Nel corso della serata i ragazzi saranno coinvolti nel fare la spesa per le persone bisognose della parrocchia; VALERIA, GRAZIE! (GV) Il silenzio di Valeria negli ultimissimi anni della vita era in netto contrasto con il “rumore” entusiasta della sua presenza in parrocchia, soprattutto in oratorio, che ha caratterizzato tutta la sua vita. Come la sua vivacità e la sua “irruenza” d’un tempo contrastavano con la dolcezza e la mitezza derivanti dalla malattia. Dispiaceva vederla a volte un po’ smarrita, lei che aveva l’aria di un generale che mette in riga tutti. - mercoledì 11 dicembre: serata III media. Ritrovo in oratorio alle 17.30 e conclusione per le 21.00. Occorre portare 5 euro per la pizza. Nel corso della serata i ragazzi saranno coinvolti nel fare la spesa per le persone bisognose della parrocchia; - giovedì 12 dicembre, alle ore 17.15 in chiesa, i bambini di V elementare vivranno la celebrazione della Consegna del Decalogo. Sono invitati genitori e nonni; La comunità la rimpiange, come rimpiange il marito Domenico. Li abbinerei nel ricordo riconoscente di tutti (anche se insieme, diversi di carattere com’erano, li ha proprio messi la “fantasia” creatrice di Dio). Valeria scompare di tra noi proprio nel 50.mo anniversario della parrocchia. Grande è stato il suo amore per la Samz e il suo contributo per la sua crescita. - giovedì 12 dicembre, alle 21.00, presso la Parrocchia dei Santi Giacomo e Giovanni, ci sarà l'incontro decanale per giovani della Scuola della Parola; - domenica 15 dicembre: giornata di ritiro per i ragazzi di I, II, III media. Partenza dall'oratorio alle 8.30 e rientro alle 18, quota da versare: 10 euro. Destinazione san Vittore Olona e Nerviano. La preghiera è oggi il nostro grazie concreto: di suffragio per lei, ma di ringraziamento a Dio per avercela donata. Le raccomando da queste righe di non dimenticare ora la sua parrocchia, ma di essere tra i nostri “santi” intercessori, con tante altre meravigliose persone che l’hanno preceduta in paradiso, “partendo” dalle nostre Contrade. Sono aperte le iscrizioni a Samzremo direttamente dal sito della parrocchia. 4