Sesto Calende Informazioni 02-05
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Sesto Calende Informazioni 02-05
Sesto Calende informazioni Sped. abb. post 45 (art. 2, comma 20/b, Legge 662/96) - Taxe perçue - Aut. Fil. PT Varese - maggio 2005 - Anno XXVI - N. 2 www.comune.sesto-calende.va.it il periodico del cittadino Ricordare: eventi e memoria storica Una delle difficoltà redazionali per un giornale come questo è il suo rapporto con la contemporaneità; la notizia, che comunque sia deve essere data e commentata, finisce con l’essere travolta dagli eventi e con l’essere inevitabilmente “trascorsa” quando il periodico esce. Eventi nazionali ed internazionali costituiscono un momento di crescita e di confronto anche per la vita di un paese come Sesto. Non si può non parlarne, ma che cosa si può dire che non sia già stato detto? La contemporaneità all’evento è partecipazione; è soprattutto presenza con tutto il carico di emozioni, sentimenti, valori che ciò comporta. La storia, però, è anche l’insieme delle storie personali di chi ha vissuto un certo evento; il vantaggio di parlarne quando la notizia è decantata e sostituita da altre notizie è la possibilità di passare dal «C’ero anch’io» all’«Io ricordo». Quando questo giornale entrerà nelle case dei sestesi, sarà passato almeno un mese dalla morte di Giovanni Paolo II; ricordarne la figura umana e storica ed il testamento spirituale che ci ha lasciato, anche con la sofferenza degli ultimi tempi, è un atto dovuto e voluto. Un atto dovuto come testimonianza d’affetto e riconoscenza ad un Santo, un atto voluto nella convinzione che la partecipazione più significativa sia quella della memoria storica. Ricordare è una scelta, che mette in gioco valori individuali e collettivi, motivazioni differenti e non sempre universalizzabili; scegliere di ricordare la partecipazione dell’umanità alla morte di papa Giovanni Paolo II significa anche scegliere di collocarsi in un momento della storia, senza dimenticare che il nostro vivere la storia è fatto di esperienze, come quella dei ragazzi (pagina 15) che sono stati a Roma in quei giorni. Si dirà che l’afflato religioso che anima il racconto dei giovani dell’oratorio non è comune a tutti i giovani e che ci sono diverse fedi religiose, ma rimane un vissuto che viene comunicato agli altri: non la storia, bensì storie nella storia. Ricordava Lévinas: «Chi parla con chiarezza dell’attualità? Chi si esprime col cuore sugli uomini? Chi mostra loro il suo volto?». E, se l’esperienza raccolta sul campo dai media è partecipazione al fatto, il ricordo anche di un passato “prossimo” è già testimonianza: non valutazione storica o esegesi di un evento, ma documento del vissuto di alcune persone. Altri possono, a distanza di tempo, porsi in maniera diversa, ma io desidererei che ci si aprisse alla cultura della memoria che non è il rito della commemorazione o l’esaltazione del presenzialismo, bensì il dialogo tra persone che leggono il presente e lo collocano nella storia, in primo luogo quella personale, e allora l’evento esce dal mito… FRANCO BELLINGERI Quale memoria? La serie di ricorrenze che stiamo vivendo in questo 2005 (il sessantesimo anniversario dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, della Liberazione, della fine della Seconda guerra mondiale) ci spinge a guardarci alle spalle, a domandarci quale senso ha oggi riflettere sul passato. Così pure alcune iniziative, come la recente modifica della Costituzione Italiana o il dibattito sull’opportunità di inserire un richiamo alle radici cristiane nella Costituzione Europea, sono state uno stimolo a ripensare come ci si debba porre di fronte alla storia e in che modo sia giusto guardare al passato. Certo il nostro è un tempo “smarrito”: abbiamo perso la fiducia nelle «magnifiche sorti e progressive» dell’umanità. E questa incertezza, che permea le aspettative per il futuro e che mina la serenità del presente, ci toglie anche la sicurezza del nostro passato, rende traballanti quei valori su cui era stata costruita la nostra società, distrugge gli schemi con cui interpretavamo l’esperienza storica. Ne è derivato da un lato il relativismo: non ci sono stati né buoni né cattivi, tutti vengono messi sulle stesso piano, i valori dipendono da chi ha vinto e allora possono essere ribaltati ed il vincitore del momento può cambiare l’interpretazione della storia. Si vuole giudicare il passato con i criteri dell’oggi. Oppure ci può essere la cristallizzazione dei valori del passato, il ricordo diventa celebrazione di un mito, la commemorazione rimane un rituale. In entrambi i casi si verifica una perdita della reale identità storica di una comunità. Come dunque servirci della memoria, soprattutto come raccontarla ai giovani, se sono nostri nipoti o nostri figli o nostri allievi? Come comunicare con una generazione diversa? Come la scuola “pluralista” può formare una coscienza storica “comune” a tutti i cittadini? Ed infine, quanto conta la consapevolezza delle proprie radici per la capacità di costruire il proprio futuro? Queste riflessioni, che possono sembrare un po’astratte, sono poi quelle che si pone un nonno mentre racconta ai nipoti che cosa ha fatto da giovane, o un padre quando dice ai figli: «Io a scuola dovevo comportarmi così…», o un anziano quando osserva i giovani e li vede disprezzare e buttar via quelle cose e quei valori per cui ha lavorato e combattuto tutta una vita. In pratica quali sono le cose importanti da comunicare ai nostri figli? Quale filo sottile ma resistente può unire i Sestesi degli Anni ’50 o ’60 ai ragazzi di oggi? Una cosa mi sembra importante: non lasciamo che siano gli altri a decidere per noi, non permettiamo che siano solo la tv o i mass media a selezionare quanto della nostra epoca vogliamo tramandare. Ricordiamo questa frase che Etty Hillesum, giovane ebrea olandese, ha scritto prima di partire per il campo di concentramento di Auschwitz: «È vero: ci portiamo dentro proprio tutto: Dio e il cielo, e l’inferno, e la terra e la vita e la morte, e i secoli, tanti secoli. Uno scenario, una rappresentazione mutevole delle circostanze esteriori, ma abbiamo tutto in noi stessi… e si deve cominciare da noi stessi ogni giorno da capo». Per continuare insieme queste riflessioni proponiamo alcune iniziative: • 26 maggio, ore 21.00, sala consiliare, “La questione della memoria nella nostra generazione”, incontro con il professor Fausto Ciuffi (Istituto storico di Modena, Fondazione Fossoli); • in data da destinarsi, incontro-dibattito sulla Costituzione, aperto a tutti ma soprattutto agli studenti delle scuole superiori. L’assessore alla Cultura ELENA PEDRETTI Sesto Amministrazione Sesto Scuole Sesto Giovani Sesto Istituzioni Il Bilancio 2005 Ricordando Bertola A Roma per il Papa L’Asilo Nido L’Amministrazione è riuscita, nonostante le difficoltà poste dalla Finanziaria, ad effettuare la stesura del Bilancio rispettando gli obiettivi di programmazione. SERVIZI E TABELLE A PAGINA 4 Per tutti era «il Prof». Nello Bertola, fondatore della “Sesto 76” di atletica, ci ha lasciati il 19 marzo all’età di soli 64 anni. Il ricordo di alcuni amici ed allievi. SERVIZI A PAGINA 7 Una testimonianza “diretta” dei giovani dell’Oratorio di Sesto Calende, scesi a Roma per essere presenti alle esequie solenni di Giovanni Paolo II. SERVIZIO A PAGINA 15 L’Asilo Nido “Il Piccolo Principe” compie 25 anni: un’istituzione ed un servizio, una famiglia che continua ad operare e che cresce. SERVIZIO A PAGINA 15 Cronaca amministrativa Cronaca politica dei “piccoli”… ma non minore Ovvero che cosa è successo nell’ultimo Consiglio comunale e che cosa è stato deciso per Sesto Calende Consiglio comunale del 30 marzo 2005 Il Consiglio comunale dei ragazzi ha una sua vita “politica”, fatta di studi e discussioni: quella che gli adulti chiamerebbero “l’attività delle Commissioni”. La classe quinta del plesso dei Mulini ce ne offre un esempio: è il lavoro della Commissione intercultura. Italia-Albania: scuola primaria a confronto È il 25 febbraio 2005. Siamo un gruppo di alunni della quinta elementare dei Mulini di Sesto Calende. Abbiamo intervistato Endrison Kishta, un nostro compagno di origine albanese, per conoscere meglio l’organizzazione della scuola primaria nel suo Paese. Questa iniziativa fa parte del “Progetto intercultura” promosso dal nostro istituto per avvicinare a noi l’esperienza degli alunni di altri Stati. Questo ci aiuterà a rendere più unite ed amiche le prossime generazioni. - A quale età i bambini iniziano ad andare a scuola? «A sei anni i piccoli incominciano a frequentare le lezioni». - Ricordi qualche particolare esperienza? «Non ho avuto esperienze dirette perché i miei genitori si sono trasferiti in Italia quando avevo solo quattro anni». - Eri andato alla scuola materna? «Siccome mia mamma non lavorava, preferì tenermi a casa e coccolarmi. Forse è per questo che sono un po’viziato». - Gli insegnanti della primaria sono severi? «Mi sono informato presso i miei genitori e vi posso garantire che i maestri sono molto severi. Danno castighi impegnativi agli allievi svogliati: ad esempio, chi non fa i compiti deve rimanere a scuola anche il pomeriggio, mentre gli altri vanno a casa. In alcuni casi, salta il pasto ed esegue più volte i compiti non svolti. Qualche volta, uno scapaccione arriva all’improvviso». - Ci puoi spiegare altri dettagli della vita scolastica? «L’orario giornaliero è di quattro ore dal lunedì al venerdì. Si insegnano le stesse materie che studiamo noi in Italia. Bisogna, però, fare una parentesi per quanto riguarda l’insegnamento della religione cattolica, introdotto solo negli ultimi anni in quanto prima vietato dal regime comunista». «La primaria comprende quattro anni: nella prima c’è un insegnante per tutte le materie; negli anni successivi, ogni disciplina ha il proprio docente. In ogni classe il numero massimo è di 20 alunni. La divisa consiste in un grembiule nero ed una bandana rossa da legare al collo. Si studiano anche il russo ed il francese. I laboratori scientifici sono molto attrezzati». CLASSE QUINTA SCUOLA ELEMENTARE “GIACOMO MATTEOTTI” 2 Il Consiglio comunale del 30 marzo si è aperto con una sentita commemorazione del professor Nello Bertola da parte dell’assessore Varalli, seguita con commossa partecipazione sia dai familiari sia dagli studenti presenti. Quindi, si sono succeduti i capigruppo Caielli e Moroni che ne hanno dato un ricordo personale sottolineando l’importanza della persona nel campo dell’atletica sestese. Successivamente il sindaco è passato a congratularsi per la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena, ricordando però anche con cordoglio la perdita dell’ispettore Nicola Calipari. Dopo l’approvazione del verbale della seduta precedente, si è passati alla presa d’atto dell’insediamento dei Comitati di quartiere, nonché all’approvazione definitiva dell’istituzione a Corpo di Polizia municipale del servizio di Polizia locale. A questa delibera, che dà maggiore autonomia alla Polizia comunale, ha dato il suo plauso il capogruppo di minoranza Moroni rivendicandone la proposta; il capogruppo di maggioranza Caielli, condividendo la proposta, ha sottolineato il legame tra autonomia e responsabilità. Si è passati poi all’approvazione del Bilancio di previsione per l’anno 2005 e, con delibera disgiunta, del Programma triennale delle opere pubbliche; da principio il sin- daco con delega per il Bilancio ha attaccato la Finanziaria perché va a colpire le autonomie locali che in realtà hanno rispettato il “Patto di stabilità” come da previsioni. Quindi ogni assessore, con il supporto della presentazione in PowerPoint curata dall’assessore alla Comunicazione Carabelli, ha illustrato il programma per l’anno 2005: sono state ricordate fra l’altro la nuova sistemazione del Museo, che si arricchisce di nuovi pezzi, e la programmazione del “Convegno sull’immigrazione” da parte dell’assessorato ai Servizi sociali. Riconoscimenti al lavoro della Giunta dai consiglieri di maggioranza, con interventi di Gumier, Carletto e Caielli che, a nome del gruppo, ha espresso il voto favorevole. Da parte della minoranza astensione della Lega, Gattico, e voto contrario del capogruppo della lista “Il Sestese”, Moroni. Infine il Consiglio si è chiuso dopo un animato scambio di opinioni sull’interpellanza firmata da Stefano Crespi riguardante la recente approvazione della legge costituzionale sulla devolution, che, secondo il consigliere della maggioranza comunale che se ne è fatto portavoce, risulta essere un attacco alla Costituzione atto a disgregare le fondamenta della democrazia repubblicana ed unitaria. RAFFAELE CARLETTINI Avviso Il Comune ha affidato la gestione del servizio idrico integrato (acquedotto, fognatura e depuratore) alla società AMSC SPA di Gallarate. Pertanto, a partire dal prossimo ciclo di letture dei contatori (giugno-luglio 2005) gli utenti non riceveranno più la cartolina per l’auto-lettura, in quanto la lettura sarà effettuata da personale incaricato da AMSC e munito di apposito tesserino di riconoscimento. Per chiarimenti sulle operazioni di lettura gli utenti potranno rivolgersi al numero 0331.772973. Ufficio informazioni accoglienza turistica Durante il periodo estivo (dal 1° maggio al 30 settembre) l’Ufficio informazioni accoglienza turistica (IAT) del Comune di Sesto Calende, sito negli uffici della Pro Loco in viale Italia, seguirà i seguenti orari d’apertura, sette giorni su sette: 9.30-12.00 e 14.30-17.00 dove sarà a disposizione materiale turistico informativo inerente alla cittadina di Sesto Calende, la provincia, la regione, il Lago Maggiore e le varie iniziative. Per qualsiasi informazione contattateci allo 0331.923329 oppure visitate il nostro sito www.prosestocalende.it o scriveteci a [email protected]. L’Amministrazione Metano: le novità previste Il Centro Natatorio in dirittura di arrivo: nel nuovo contratto piscine coperte e scoperte, solarium, idromassaggio e sauna In data 6 aprile 2005 il Comune di Sesto Calende, in seguito a gara aperta a tutte le ditte appartenenti ai Paesi dell’Unione Europea, ha individuato il gestore dell’erogazione del gas metano sul territorio di Sesto Calende. Hanno partecipato alla gara 13 società ed è stata riconosciuta vincitrice l’AGES SpA. L’offerta dell’AGES SpA prevede il versamento annuale al Comune di una quota pari al 82 per cento dei ricavi ottenuti dalla stessa per il servizio di distribuzione del gas metano, calcolati da un parametro definito “margine di distribuzione”, che per l’anno 2005 vale circa 340.000,00 euro, nonché la realizzazione di estensioni della rete nelle zone non servite, per un valore complessivo di 900.000,00 euro. Il contratto ha una durata di 12 anni e prevede che nei confronti degli utenti vengano praticate condizioni diverse rispetto a quello precedente. Oltre all’aumento dei metri lineari gratuiti previsti nel costo di allacciamento, sono fissati i costi per qualunque intervento debba essere realizzato a carico del privato; inoltre è l’AGES SpA stessa che si deve assumere l’onere di richiedere le necessarie autorizzazioni per l’esecuzione degli allacciamenti agli enti interessati. L’AGES SpA è tenuta a tener aperto uno sportello a Sesto Calende per 30 ore settimanali. Inoltre dovrà attenersi alla “Carta dei servizi”, che regola i rapporti con gli utenti e prevede rimborsi economici agli stessi nel caso le tempistiche di preventivazione e/o realizzazione degli interventi non vengano rispettate. ***** • ESTENSIONI RETE IN NUOVE ZONE - Gli interventi di estensione della rete che la ditta ha proposto di eseguire hanno lo scopo di completare l’opera di integrale metanizzazione del territorio comunale intrapresa a partire dall’anno 2000. In attesa del cronoprogramma ufficiale (che quindi potrebbe prevedere priorità di intervento diverse), che verrà presentato nelle prossime settimane contestualmente alla sottoscrizione del contratto, illustriamo in sintesi gli investimenti che l’AGES SpA si propone di realizzare nei prossimi sei anni: ◊ completare la metanizzazione della frazione di Lisanza, realizzando nuove reti al servizio dei residenti nelle vie Cucchino, Casello, Lavaggione, Angera (fronte stradale opposto a quello percorso dall’attuale linea di distribuzione) e Del Golfo; ◊ procedere alla metanizzazione della frazione di Lentate; ◊ procedere alla metanizzazione della frazione Cocquo; ◊ estendere la rete oggi in esercizio a servizio dei residenti di via Quartiere; ◊ estendere la rete oggi in esercizio a servizio dei residenti di via Tortorino; ◊ estendere la rete oggi in esercizio a servizio dei residenti di via Golasecca; ◊ estendere la rete oggi in esercizio a servizio del complesso industriale in località “Quadra”; ◊ estendere la rete oggi in esercizio a servizio dei residenti lungo la Strada statale del Sempione per la parte non ancora interessata dal servizio. ***** • E PER LE AREE NON PREVISTE NEL CRONOPROGRAMMA? - Il nuovo contratto prevede servizi più favorevoli rispetto al contratto scaduto. Per esempio: l’estensione gratuita della rete è oggi prevista per un utente ogni 50 metri (vecchio contratto: un utente ogni 20 metri); a fronte di formale richiesta del cittadino, l’AGES SpA è tenuta a dar inizio all’intervento entro un mese dall’ottenimento di tutti i permessi. Il diritto di allacciamento ha un costo di 200,00 euro fino a un massimo di 15 metri (il vecchio contratto prevedeva un massimo di 12 metri): il costo dei metri aggiuntivi è di 37,00 euro il metro. ***** • INFORMAZIONE AL CITTADINO - Il contenuto del contratto, per quanto riguarda tutti gli aspetti logistici ed economici, nonché della “Carta dei servizi”, sarà reso pubblico con opportuni strumenti di informazione. Qualsiasi mancato rispetto delle condizioni stabilite dovrà essere segnalato all’Ufficio tecnico comunale. DANIELA ROVELLI CLAUDIO CARABELLI Il 2005 sarà, per il settore opere pubbliche, un anno denso di impegni. Tra questi, nell’area Sport, primeggia l’avvio dell’intervento di realizzazione della tanto attesa piscina comunale. Non è certo facile spiegare in breve in che cosa consisterà questo complesso intervento che, prima di tutto, si caratterizza sulle altre opere pubbliche per le modalità di realizzazione. La modalità utilizzata, istituita con la Legge numero 109/94, è chiamata “project financing” e prevede la possibilità, per le Amministrazioni, di indire gare per ricercare promotori finanziari per la realizzazione di opere di interesse pubblico. Tali promotori partecipano alla gara indetta dall’Amministrazione, proponendo ciascuno un progetto preliminare dell’opera comprendente sia aspetti tecnico-costruttivi sia un’analisi dei costi di realizzazione, gestione e manutenzione dell’opera. L’Amministrazione comunale valuta i progetti e la loro fattibilità e sceglie il progetto sulla base del quale, per il tramite di procedura negoziata, si aggiudicano la realizzazione e la concessione in uso dell’opera per un periodo prestabilito, allo scadere del quale l’opera diventa di proprietà comunale. Ma veniamo un po’a raccontare di noi e del nostro Centro natatorio. Nell’estate scorsa è stata indetta una seconda gara, dopo che alla prima era stata presentata una sola offerta giudicata non concretizzabile. Entro il 31 dicembre sono pervenute due offerte, una da parte della “Sangalli srl” di Villa Raverio di Besana in Brianza e l’altra dalla “MC Prefabbricati srl” di Cardano al Campo: offerte che, nel corso dei primi mesi dell’anno (la legge prevede quattro mesi di tempo perché i progetti siano esaminati), sono state valutate da una commissione costituita da funzionari comunali e amministratori, che ha portato alla scelta della proposta della “MC Prefabbricati srl” per un importo di 6.700.000 euro (contro i 5.900.000 euro della “Sangalli srl”). Tale proposta è stata ritenuta più reale in termini finanziari e nell’insieme più rispondente all’esigenza funzionale e alla volontà di avere un progetto che ben si inserisse nel contesto urbano esistente, andando ad integrarsi con il già esistente impianto sportivo. L’area interessata dall’intervento sarà, infatti, quella ad est del Campo sportivo comunale, tra la via Burona e la via Lombardia. L’opera in progetto prevede lavori ed opere per la costruzione di un impianto natatorio coperto e scoperto e nasce dall’esigenza di soddisfare sia la crescente richiesta ludico-sportiva in senso amatoriale, sia quella delle attività agonistiche natatorie e, con esse, le manifestazioni sportive conseguenti. Sarà possibile quindi, all’interno della struttura, svolgere attività di “scuola nuoto”, nonché corsi di ginnastica in acqua, ed effettuare allenamenti sportivi ed agonistici delle varie discipline acquatiche. All’interno dell’impianto sarà possibile svolgere manifestazioni sportive pubbliche, trovandosi al suo interno anche una tribuna con circa 200 posti a sedere. L’intervento si inserisce, come già detto, nella vasta area a fianco degli attuali campi da tennis e calcio, ed è sulla base di questa adiacenza progettuale che parte l’idea del progetto che si caratterizza, pur garantendo un’autonomia dei vari spazi, nell’armonia con l’esistente per creare una vera “cittadella dello sport”. Altro elemento che caratterizza l’opera è l’attenzione dedicata sia alla sezione estiva sia a quella invernale. L’opera sarà infatti utilizzabile per 12 mesi l’anno e comprende un vasto parco esterno, con piscine scoperte e solarium. Una zona dedicata al “benessere” sarà presente anche nella struttura coperta con idromassaggi, sauna e bagno turco. Infine un’area ristorante, in posizione baricentrica, farà da collegamento e unione dei due impianti. Per quanto riguarda gli accessi alla struttura, ancora in fase di definizione, si prevede la realizzazione di una strada che porterà all’ingresso principale da via Lombardia e di accessi pedonali da via Burona e dall’attuale strada sterrata a est del lotto oggetto dell’intervento. I parcheggi saranno realizzati lungo questa strada d’accesso e saranno inoltre potenziati i parcheggi sulla via Lombardia. È in programma ora una fase di negoziazione con il promotore finanziario che permetterà all’Amministrazione comunale di apportare modifiche e correzioni al progetto, per meglio adattarlo alle esigenze della nostra cittadina. Successivamente sarà la volta della gara (con diritto di prelazione al promotore del progetto) che porterà alla concessione dell’opera. I tempi di realizzazione sono auspicabili in circa due anni e porteranno alla realizzazione di un impianto unico per dimensione nella provincia di Varese e Novara. Siamo convinti del fatto che quest’opera permetterà a Sesto di diventare riferimento per lo sport della zona, creando un centro che crediamo diventerà un nuovo punto d’incontro dove tutti, giovani e meno giovani, potranno trovare occasioni di svago. assessorato ai Lavori pubblici architetto RUGGERO BARBIERI ingegner SARA PIZZOLATO 3 Speciale Bilancio Speciale “Bilancio di previsione 2005” GESTIONE CORRENTE (CIFRE IN EURO) CONSUNTIVO 2003 ASSESTATO 2004 PREVISIONE 2005 Nella seduta del Consiglio comunale del 30 marzo 2005 è stato deliberato il Bilancio di previsione, così come il Piano triennale delle opere pubbliche. Il Bilancio ed il Piano triennale sono stati approvati con il voto favorevole dei consiglieri di “ Insieme per Sesto”, l’astensione del consigliere della Lega ed il voto contrario dei consiglieri della lista “ Il Sestese”. Nella sua relazione il sindaco ha sottolineato i gravi condizionamenti posti dalla Legge finanziaria, rivendicando il merito di essere riusciti a garantire servizi ed investimenti, rispettando i vincoli del “Patto di stabilità” e senza limitare gli spazi di attuazione del piano programmatico. Gli assessori, supportati dalla presentazione multimediale, hanno illustrato il proprio programma analiticamente. Gli interventi a favore hanno ripreso il discorso critico sulla Legge finanziaria, i cui limiti sono stati resi meno riduttivi dal lavoro della Giunta. Nessuna osservazione salvo la dichiarazione di voto da parte del consigliere della Lega, mentre dal consigliere Moroni, assieme alla dichiarazione di voto sfavorevole, sono stati avanzati sfumati riferimenti alla necessità di pianificazioni e di controlli di gestione. ENTRATE Trasferimenti-Compartecipazione IRPEF ICI-Imposta comunale sugli immobili Addizionale IRPEF Altre entrate tributarie Tributi e/o trasferimenti 1.102.000 2.112.000 433.000 199.000 3.846.000 1.041.000 2.146.000 455.000 197.000 3.839.000 969.000 2.260.000 457.000 196.000 3.882.000 Contributi specifici da Stato-Regione-Provincia Canoni occupazione spazi, aree pubbliche, Demanio Tassa per raccolta nettezza urbana Proventi acquedotto/fognatura Canone metano Sanzioni e parcheggi Altre entrate extratributarie Corrispettivi di servizi 213.000 191.000 896.000 500.000 —207.000 1.011.000 3.018.000 195.000 202.000 910.000 531.000 —397.000 1.061.000 3.296.000 215.000 309.000 900.000 —150.000 702.000 852.000 3.128.000 Dalla relazione del sindaco Oneri di urbanizzazione destinati alla gestione corrente TOTALE ENTRATE CORRENTI 0 6.864.000 91.000 7.226.000 0 7.010.000 USCITE Costi del personale Acquisti di beni, servizi e altri oneri Rimborso di mutui (quota capitale più interessi) TOTALE USCITE CORRENTI 2.267.000 3.342.000 944.000 6.553.000 2.413.000 3.838.000 975.000 7.226.000 2.561.000 3.095.000 994.000 6.650.000 Avanzo economico di parte corrente TOTALE A PAREGGIO 311.000 6.864.000 —7.226.000 360.000 7.010.000 Aver posto con la Finanziaria 2005 un vincolo sull’incremento delle spese correnti e degli investimenti, a prescindere dalle specifiche risorse che il Comune ricava dalle proprie entrate di natura impositiva e tariffaria, ha posto un iniquo gravame a carico degli enti locali. Con un’applicazione assolutamente indifferenziata del principio del “tetto di spesa” sulla media dei Bilanci 2001/2003, aumentata del 10 per cento, applicata ai Comuni, sono stati disattesi tutti i principi che stanno alla base di un serio ordinamento federalista della nostra Repubblica! I Comuni garantiscono almeno il 30 per cento degli investimenti dell’intero Paese, e contenere in modo indifferenziato queste azioni rappresenta una scelta di politica economica in netto contrasto con le effettive necessità di sviluppo! La Corte dei Conti ha recentemente certificato che il 97 per cento dei Comuni nel corso del 2003 ha rispettato il “Patto di stabilità”. Questo è sicuramente sinonimo di gestione sana ed efficiente, mentre per l’ennesima volta l’autonomia finanziaria sancita dalla Costituzione è stata mortificata! L’Amministrazione è riuscita ad effettuare la stesura del Bilancio di previsione 2005 cercando di raggiungere gli obiettivi previsti mediante la scelta di: ◊ esternalizzare alcuni servizi (servizio idrico affidato alla società pubblica del Comune di Gallarate-AMSC); ◊ ridefinire le modalità di contabilizzazione di partite di Bilancio. Con l’uscita del servizio idrico si sono 4 creati spazi nella gestione corrente e negli investimenti. Con il previsto introito del canone per la gestione della rete del gas metano nessuna quota degli oneri di urbanizzazione verrà destinata alle spese correnti, e tali introiti verranno utilizzati unicamente per finanziare opere pubbliche. Gli investimenti previsti dal Piano triennale delle opere pubbliche ammontano a 2.815.000 euro, oltre a 810.000 euro per acquedotti e fognature che saranno effettuati dalla municipalizzata che gestirà il servizio idrico. TIPOLOGIA INTERVENTO ANNO 2005 • ACQUE BIANCHE E DIFESA AMBIENTALE - interventi sul reticolo idrico minore • MOBILITÀ E ARREDO URBANO -interventi su viabilità e parcheggi -verde e arredo urbano • SCUOLE E ASILI - rifacimento serramenti nei plessi scolastici • IMPIANTI SPORTIVI - acquisto area Centro natatorio 300.000 • EDIFICI COMUNALI -ampliamento museo e formazione URP 150.000 • CIMITERI -restauri e ampliamenti cimiteri 650.000 • MANUTENZIONI VARIE -manutenzioni straordinarie e fondo per progettazioni 350.000 250.000 • TOTALE 150.000 965.000 I rimanenti 300.000 euro di avanzo verranno utilizzati per altri investimenti di minore entità, non compresi nel Piano triennale delle opere pubbliche e qui di seguito elencati: TIPOLOGIA INTERVENTO Sistemazione aree demaniali Seconda rata scuolabus Completamento elaborazione dati Attrezzature Polizia municipale Sistemazione parcheggio nord FS Quota comunale FRISL nord cimitero Pista skateboard Allargamento innesto via Motte Semaforo via Pasturazza Sistemazione Ufficio segreteria Sistemazione archivio comunale Acquisizione azioni AMSC TOTALE 2.815.000 Le spese correnti di natura straordinaria vengono finanziate da entrate non ricorrenti, riconducibili agli arretrati dell’ICI ed al credito IVA dell’anno passato: TIPOLOGIA INTERVENTO CIFRA (IN EURO) 50.000 40.000 30.000 30.000 30.000 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 10.000 10.000 300.000 Questi investimenti verranno così finanziati: ◊ euro 900.000 da acquisizione di nuovi mutui; ◊ euro 540.000 da FRISL regionale, senza interessi; ◊ euro 875.000 dagli oneri di urbanizzazione; ◊ euro 440.000 da proventi derivanti dalla pre-vendita e concessione di loculi cimiteriali, nonché da specifici contributi in conto capitale; ◊ euro 60.000 quale parziale utilizzo dell’avanzo economico. SPESA (IN EURO) Piani, progetti, software Ufficio tecnico Servizi assistenziali specifici Beni e contributi attività culturali Pulizie straordinarie Compensi incentivanti Affitti spazi esterni Beni e contributi attività sportive Liti e risarcimenti Centri formazione professionale Esumazioni straordinarie Beni e servizi per scuole 142.000 71.600 35.500 25.000 25.000 24.000 20.000 17.000 16.000 15.000 18.900 TOTALE 410.000 Sesto Dentro: quartieri e natura Luoghi e località, natura e storia Parliamo di Oriano, ma parliamo anche di natura: due occasioni ci spingono a questa commistione, perché ad Oriano (dove ha sede il Centro del Parco del Ticino) il 10 aprile è stato inaugurato il Centro ornitologico per il rilascio della cicogna nera e perché ad Oriano si trasferirà la Sezione naturalistica del Museo Civico. Oriano: Museo Naturalistico Gocce di natura e progetto Cicogna nera Ci sono novità che riguardano la Sezione naturalistica del nostro piccolo, ma prezioso Museo civico di Sesto Calende. In seguito alla delibera numero 19 del Consiglio comunale del 23 aprile 2003 è stata stipulata una convenzione tra il Consorzio del Parco Lombardo della Valle del Ticino e il nostro Comune per il recupero dell’edificio, già adibito a scuola materna di Oriano, finalizzato al progetto di ricerca e ripopolamento ornitologico “Cicogna nera”. In base a tale convenzione verranno separate le due sezioni del Museo civico, quella Archeologica e quella Naturalistica, che oggi sono situate nel palazzo comunale. Troveranno posto nella struttura di Oriano le raccolte della Sezione naturalistica, nata per l’esigenza culturale di valorizzare i molteplici aspetti naturalistici del territorio sestese che è di per sé un “museo a cielo aperto”; nelle sue vetrine sono esposti campioni di provenienza locale organizzati in una dimensione scientifica. Si possono infatti osservare: l’importante raccolta dei fossili marini pliocenici ritrovati a Cheglio, frazione di Taino, per la quale è stato presentato un progetto di rifacimento della vetrina con la realizzazione di un censimento fotografico degli esemplari esposti e la produzione di un supporto multimediale; la xiloteca, vetrina in cui sono esposti piccoli tronchi di piante o arbusti locali; la vetrina delle “galle”, curiose escrescenze che si formano sui tessuti in accrescimento delle piante, come reazione all’attacco di un organismo parassita; le vetrine ornitologiche con uccelli abituali frequentatori delle rive del Ticino; la vetrina dei nidi; i plastici geologici della zona prealpina lombardo-piemontese; la colonna pedologica che rappresenta il profilo del suolo fino ad un metro di profondità; i campioni mineralogici fra cui l’“oro del Ticino” e, come testimonianza di tempi più o meno lontani, la vetrina che ricostruisce le fasi dell’allevamento del “bigat” (termine sestese per indicare il baco da seta) e la gigantesca sezione dell’olmo che per quasi 200 anni ha sovrastato la via dell’Olmo, diventata, grazie ad indicazioni poste sui cerchi annuali del tronco, una sorta di “libro di storia” locale (1786 istituzione del mercato settimanale, 1801-1805 costruzione della Strada statale del Sempione, 1857-1865 ferrovia a cavalli dell’Ipposidra, eccetera). La Commissione di gestione del Museo, unica per entrambe le sezioni, nel corso del suo mandato ha curato l’aspetto espositivo delle raccolte, indubbiamente importante, ma ha cercato soprattutto di proporsi come elemento di stimolo culturale verso l’esterno, perseguendo e ricercando il contatto con il pubblico, animando iniziative come mostre tematiche, escursioni sul territorio, conferenze/dibattito, collaborazioni con le scuole attraverso progetti che nel tempo sono diventati strumenti didattici e divulgativi. È in questa chiave di lettura che va interpretato ad esempio il progetto “Ciceroni in erba”, che ha visto gli alunni delle scuole medie cimentarsi, previo un corso di preparazione con frequenza in orario non scolastico, come guide museali autonome nell’illustrare ai visitatori il percorso museale. Questa è stata l’interpretazione del ruolo della Sezione naturalistica fino ad oggi. Quale sarà il suo futuro? In base alla convenzione stipulata fra il Comune e il Parco del Ticino si delineano per la Sezione naturalistica nuovi scenari. Quali sono i termini della convenzione? Il Comune, proprietario dell’immobile ubicato in Piazza Bobbio, in base all’articolo 2 della convenzione concede al Parco della Valle del Ticino, in comodato gratuito, l’edificio ex-scuola materna da tempo abbandonato. Il comodato avrà una durata di 20 anni con possibilità di rinnovo ed è finalizzato al progetto di studio e ricerca ornitologica “Cicogna nera”, nonché allo svolgimento di attività didattiche e scientifiche complementari. Da parte sua il Parco si impegna a realizzare i lavori di recupero edilizio e di adeguamento normativo mediante finanziamenti provenienti dal Consorzio del Parco Lombardo della Valle del Ticino e dalla Fondazione CARIPLO. Per tutta la durata della convenzione il Parco si assumerà tutti gli oneri di gestione e manutenzione dell’immobile ed avrà la facoltà di delegare ad altri soggetti la gestione di parte delle sue attività. Il trasferimento ad Oriano delle raccolte naturalistiche del Museo Civico è previsto per la primavera 2006 con l’obiettivo di continuare ed incrementare le attività didattiche e scientifiche rivolte agli studenti. ANNA MARIA COLOMBO Cari lettori, questa volta vi scrivo di due luoghi stupendi per trascorrere tempo immersi nel verde ed avere la possibilità di ammirare differenti tipologie ambientali, e molte interessanti presenze floro-faunistiche. Questo, inoltre, è il periodo migliore per una visita, in quanto la primavera aiuta a gustare questi splendidi gioielli, rendendoli ancora più incantevoli e variopinti. Desidero inoltre ringraziare il dottor Andrea Viganò, responsabile dell’Oasi LIPU Palude Brabbia, per il contributo alla realizzazione di questo numero della rubrica. Come al solito, chi desiderasse informazioni può rivolgersi in Biblioteca o telefonare al numero 0331.920351. • QUEL GIOIELLO DEL LIVELLO - Molti sestesi non sono nemmeno a conoscenza della sua esistenza, ma lui è sempre là, stoico, a cercare di sopravvivere immutato, pur tra mille pericoli e minacce di ogni tipo… Non mi sto riferendo ad una entità soprannaturale, o ad un eroe d’altri tempi, ma al bosco del Livello, sito immediatamente a nord del ben più noto Sass di Preja Buia e poco a ovest del Fosso della Capricciosa. Bosco misto di aghifoglie e latifoglie (in prevalenza pini silvestri, querce e castagni), è solcato da ampi fossi di origine antropica che, in seguito a copiose piogge, particolarmente quelle primaverili, si riempiono d’acqua garantendo un ottimo sito riproduttivo a varie specie di anfibi. Purtroppo queste grosse pozze piovane si prosciugano anche in tempi brevi, e spesso le ovature non fanno nemmeno in tempo a schiudersi, compromettendo seriamente il successo riproduttivo di questi animali. Ma il Livello ha dovuto affrontare molte altre minacce: il complesso residenziale che, per fortuna o purtroppo (come cantava Gaber), è rimasto incompleto e abbandonato alle non sempre amorevoli cure della Natura; il Quagliodromo, che poco più a valle contribuisce ad appestare la falda freatica (da cui si alimenta l’acquedotto di Sesto) con il piombo utilizzato per i pallini dei fucili; e infine, il più banale e più diffuso problema dei rifiuti che ormai nei nostri boschi spuntano molto più dei funghi. Ciononostante i boschi del Livello resistono ancora, conservando (quasi) intatto il loro splendore, sorvegliati dalle poiane (Buteo buteo) che ancora vi nidificano… • L’OASI LIPU DELLA PALUDE BRABBIA - La Palude Brabbia, area umida di interesse internazionale secondo la “Convenzione di Ramsar”, è dal 1983 Riserva naturale orientata della Regione Lombardia, con ente gestore la Provincia di Varese. Dal 1993, per il tramite di convenzione, la Provincia di Varese ha affidato alla LIPU (Lega italiana protezione uccelli) una buona porzione della Riserva, divenuta Oasi LIPU. La Palude Brabbia, collocata tra i laghi di Varese e Comabbio, si estende su circa quattro chilometri quadrati e ospita una vegetazione molto varia alternata a fossi di vecchia origine, chiamati “chiari” e derivati dall’estrazione della torba (un combustibile fossile simile al carbone). La superficie della Riserva si divide tra cinque Comuni tra i quali Inarzo, via d’accesso principale alla palude e sede del Centro Visite. In origine la palude era un grande golfo del Lago di Varese; il lento ritiro delle acque, dovuto alla formazione del fiume Bardello che dal Lago di Varese si immette nel Lago Maggiore, originò, dove la profondità era minore, un esteso acquitrino paludoso, invaso dalla vegetazione palustre. Oggi le acque scorrono verso nord, dal Lago di Comabbio al Lago di Varese, grazie al canale Brabbia che attraversa la palude. La Riserva è suddivisa in tre zone di protezione indicate con le prime lettere dell’alfabeto. La zona A ospita la vegetazione più rara e gli specchi d’acqua più ampi; per proteggere i suoi abitanti è vietato l’ingresso ai visitatori. La zona B comprende ambienti trasformati dall’uomo ed è visitabile lungo appositi sentieri. La zona C, con sentieri aperti al pubblico, è la fascia più esterna e funge da protezione alla Riserva. Fra gli ambienti che è possibile incontrare ricordiamo gli stagni (“chiari”) con lenticchie d’acqua e ninfee, il canneto con la cannuccia di palude, i boschi di ontano nero (chiamati “alnete”), e le boscaglie di salice cenerino e salice bianco. Le dimensioni e la diversità ambientale della palude ne hanno fatto la casa di specie animali molto rare, come la moretta tabaccata (Aythya nyroca) (un’anatra tuffatrice) e la lucertola vivipara (Zootoca vivipara). Inoltre almeno 100 specie di uccelli sono osservabili ogni anno. È presente anche una garzaia, cioè una colonia nidificante di aironi con un centinaio di nidi. In palude vivono anche la puzzola (Mustela putorius) e il porciglione (Rallus aquaticus), un curioso uccello simbolo dell’Oasi che vive nel folto del canneto, conosciuto in dialetto come il “grugnit”. Gli anfibi sono numerosi, presenti con almeno sei specie. Da segnalare l’abbondante presenza della rana di Lataste (Rana latastei), una rana rossa molto particolare che vive solo nella pianura padanoveneta, per la cui sopravvivenza sono molto importanti i boschetti di ontano nero presenti in Riserva. Un’altra rana rossa abita la palude, pur essendo meno numerosa: la rana agile (Rana dalmatina). Anche il tritone crestato (Triturus carnifex) e il tritone punteggiato (Triturus vulgaris meridionalis) vivono nella riserva, nei cui fossi e stagni si riproducono e alimentano in primavera. Facile è l’osservazione di questi curiosi anfibi presso gli stagni didattici dell’Oasi, mentre con un po’ di fortuna in autunno li si incontra sui sentieri che utilizzano per spostarsi verso le zone dove passeranno l’inverno. All’inizio della primavera, sempre su questi sentieri, è di scena la migrazione dei rospi (Bufo bufo) che dai boschi circostanti si portano negli stagni della palude per riprodursi. Facile da sentire ma non da vedere è la raganella (Hyla intermedia), capace, grazie alle ventose di cui le sue dita sono dotate, di arrampicarsi sugli alberi e lì cacciare gli insetti. Il suo canto è udibile dalla primavera all’autunno mentre a maggio e giugno le notti sono piene del canto delle rane verdi (Rana esculenta complex), che numerosissime si accalcano negli stagni. Insomma, amanti della natura, non vi resta che fare una visita alla Palude Brabbia, per avere l’opportunità di avvicinarvi a quanto di più interessante rimane del nostro territorio. LUCIO 5 Fatti ed eventi Eventi estivi Lamberto Caimi a Sesto È pronto il calendario di “Sesto Estate 2005” con gli eventi nati dalla sinergia Comune-Associazione Pro Sesto Calende. La mancanza dell’Associazione commercianti tra i sostenitori dell’“Estate” sestese ha reso quest’anno piuttosto scarna la serie di eventi proposti per i mesi estivi, ma gli sforzi dell’Amministrazione comunale e della Pro loco daranno la possibilità alla nostra cittadina di essere una piacevole meta per le sere d’estate. Grazie anche ad alcuni imprenditori che hanno capito l’importanza turistica di Sesto Calende, la nostra “Estate” non morirà… ed attraverso queste pagine allarghiamo l’invito per sostenere le iniziative programmate a tutti coloro vogliano inserire il proprio nome tra gli sponsor delle manifestazioni. Gli sponsor verranno segnalati nei manifesti e nelle locandine che pubblicizzano le iniziative. “Sesto Estate 2005” prenderà il via il 20 giugno, con l’apertura della stagione cinematografica all’aperto. Le proiezioni si terranno nel cortile della Biblioteca. Le altre manifestazioni sono previste nel centro storico a partire dalle ore 21.00: ◊ venerdì 24 giugno, concerto degli “Alice Castle”, musica celtica con strumenti antichi; ◊ sabato 25 giugno, in occasione dell’Open night del Museo, nel cortile della Biblioteca performance poeticomusicale che precederà la proiezione del film “Alexander”; ◊ le domeniche 26 giugno, 3 luglio, 10 luglio e 17 luglio saranno dedicate ai concerti della “Gioventù musica- Alcuni, appassionati di cinema, ricorderanno film come “Il posto” e “I fidanzati” di Ermanno Olmi, “Cuore di cane”, “Oh Serafina”, “Venga a prendere un caffé… da noi” di Alberto Lattuada, “Storie di vita e malavita” di Carlo Lizzani, “La morte risale a ieri sera” di Duccio Tessari, per citare i più famosi di cui Lamberto Caimi ha curato la fotografia. Non solo: Caimi ha collaborato anche con altri registi, fra i quali si ricordano Nello Risi, Eriprando Visconti, Pino Tosini e Gianfranco De Bosio. Vari sono i documentari di cui ha curato la fotografia. Due, in mediometraggio, raffinati documenti di memoria e affezione a Milano li ha realizzati come regista: “Ona strada bagnada”, viaggio nel ricordo dell’ultimo “pilota” di barconi del Naviglio Grande, e “Desmentegass” (che sarà proiettato il 20 maggio alle ore 21.00, nella Sala conferenze del Municipio) che rievoca i bombardamenti di Milano dell’agosto 1943 attraverso la rivisitazione di fotografie eseguite da Franco Rizzi e poi dimenticate per quasi mezzo secolo (il Rizzi, all’epoca dei bombardamenti, era pendolare tra Milano e Sesto Calende). “Desmentegass”, contrariamente al suo significato letterale (“dimenticarsi”), vuole far ricordare con immagini fotografiche che scandiscono i tempi di un viaggio attraverso la memoria. Dopo la proiezione del documentario, Caimi si intratterrà con i presenti rispondendo a domande sulle sue esperienze professionali. Per gli appassionati di cinema è una buona occasione. Appuntamento quindi al 20 maggio, ore 21.00. FOTOCINEVIDEOCLUB “VERBANO” le” all’oratorio di San Vincenzo; ◊ venerdì 1° luglio, “Ritmo cantabile” (concerto Corpo musicale “G. Colombo”); ◊ venerdì 8, venerdì 15 e venerdì 22 luglio, “La Pita d’Oro”, terza rassegna sestese del teatro di strada; ◊ domenica 10 luglio, concerto del cantautore brianzolo Francesco Magni; ◊ sabato 16 luglio, concerto del “New Orleans Jazz Quartet”; ◊ sabato 23 luglio, spettacolo pirotecnico. ROSSANA GIROTTO Club Alpino Italiano Sabato 19 febbraio si è svolta nella sede del CAI di Sesto Calende una cena rustica per festeggiare i 60 anni di vita sociale. In questa occasione è stato consegnato un riconoscimento ai presidenti che si sono susseguiti alla guida del club. Vi portiamo inoltre a conoscenza del programma relativo alle uscite CAI sino ad agosto 2005: • 8 maggio - Monte Carnizzolo, punto panoramico sulla Brianza e sui laghi; • 22 maggio - Cinque Terre, da San Benedetto a Riomaggiore; • 29 maggio - Gran Balconata del Cervino, percorso panoramico; • 5 giugno - Croce del Cavallo, vetta tra Valle Anzasca e Introna; • 12 giugno - Traversata Rimella, sulle orme degli antichi alpigiani Walser; • 19 giugno - Laghi del Paione, tre splendidi laghetti dell’alta Val Bognanco; • 3 luglio -Traversata Julier Pass–Lej da Segl, valli dell’Oberengadina; • 9-10 luglio - Punta d’Arbola, cima che ha legato parecchie generazione di soci nei 60 anni; Parliamo di musica • 16-17 luglio - Fletschorn - Alpinistica; • 17 luglio - Macugnaga-Colle del Turlo, collegamento Walser tra Alagna e Macugnaga; • 24 luglio - Giro dei 3 passi, Passo San Giacomo, Passo Corno, Passo Griess; • 31 luglio - Traversata Pizzo Diei-Monte Cistella, Valli Antigorio e Divedro; • 7-10 agosto - “Trekking” delle Dolomiti del Brenta; • 21 agosto - Sentiero Beltrami, Valle Strona e Val Rumianca, sulle orme della Resistenza; • 28 agosto - Giro alla base della parete Est del Monte Rosa. Per gli amici che vogliono fare escursionismo e trekking in sicurezza, il Club alpino italiano di Sesto, in collaborazione con altre sezioni della zona, organizza il 15° “Corso di Escursionismo”, che si terrà nei mesi di maggio e di giugno con lezioni teoriche il giovedì. Gli argomenti trattati saranno meteorologia, soccorso, cartografia ed altro, mentre la domenica si terranno lezioni pratiche. Per chiarimenti e delucidazioni la sede è sempre aperta il martedì e venerdì dalle ore 21.00. IL CONSIGLIO DEL CLUB ALPINO ITALIANO Nove gli anni di tradizione musicale alle spalle. Nove i CD pubblicati a partire dal 1995 sino ad oggi. 40 gli elementi totali e una non quantificabile voglia di continuare a fare bene. Di chi stiamo parlando? Del Corpo musicale “G. Colombo” di Sesto Calende, naturalmente. Forse troppo poco conosciuta dal popolo sestese (e questo è un male, concedetemelo), questa Banda dalle grandi potenzialità artistiche è un vero e proprio patrimonio della nostra città. A pochi giorni dall’uscita del loro ultimo CD, che come i precedenti racchiude il “Concerto di Natale”, è forse d’obbligo tracciare l’evoluzione del repertorio, florido, vasto e capace di spaziare dal classico al moderno della banda. Ci troviamo di fronte ad un gruppo omogeneo, lungi però dall’essere monotono o ripetitivo. Innovativo anche nelle copertine, che hanno visto protagoniste foto tra le più suggestive opere del pittore Montonati di Sesto, il Corpo musicale “G. Colombo” esegue con maestria e precisione brani di musica classica spaziando da “suite” composte nel ’500, sino a brani più recenti, di fine ’800, come il “Bolero” di Maurice Ravel oppure opere di Samuel Barber. Proprio qui sta la grande forza innovativa del gruppo: nella capacità di sapersi rinnovare, di rischiare anche su campi che non sono propriamente quelli tipici per una banda, provando e riprovando per poter proporre al pubblico un repertorio sempre nuovo e ricco di spunti stimolanti. Paralleli al lavoro concertistico più propriamente classico, la banda ha anche pubblicato due album intitolati “Musica e colori” e “Antologia moderna”, dal taglio più moderno ed incisivo, che tanto per intenderci ripropongono anche arrangiamenti di James Brown. Insomma, come dice Dario Benaglia, portavoce della “G. Colombo”: «Il vantaggio di una banda musicale compatta e unita come la nostra è quello di poter spaziare con soddisfazione tra diversi generi, senza che ci si stanchi mai di fare musica». Io suono musica completamente differente dalla loro da diversi anni, ma credo che non esistano parole migliori per descrivere il lavoro di un musicista. Datemi retta, non trascurateli, sono una banda davvero eccezionale. MATTEO ZANON 6 Via Dell’Olmo, n. 19 - Sesto Calende (VA) Tel. 0331 913081 - e-mail: [email protected] SESTO CALENDE Nuovi appartamenti trilocali con vista fiume. Possibilità box. 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Non è stato solo il nostro allenatore: è stato molto di più, è stato un amico, un confidente e anche un secondo papà, per ognuno di noi ha sempre trovato le parole giuste al momento giusto, accompagnandoci per mano anche nei momenti più difficili. Non ha mai preteso da noi l’impossibile, ma ci ha sempre insegnato a dare del nostro meglio, con costanza e con passione, la stessa passione che ha sempre messo in tutto ciò che faceva. Non ci sono parole adeguate per descriverla: lei era ed è il nostro Prof, e noi siamo stati gli ultimi ragazzi che ha allenato, probabilmente i più fortunati, perché dietro a quel carattere forte che ha sempre avuto ci ha donato la dolcezza e la saggezza che solo il passare degli anni ti può regalare. Se è mancata l’occasione, oggi siamo qui anche per dirle un «Ti vogliamo bene» che per noi è sempre stato scontato, ma proprio ora vorremmo urlarlo con tutta la nostra forza. Il campo di atletica non potrà più essere lo stesso senza di lei: sarà molto difficile per noi correre in quella pista senza poterla immaginare a bordo campo, con il cronometro in mano e con il suo fedelissimo libro aperto sul tavolino. La salutiamo, Prof: resterà sempre nei nostri cuori, perché noi siamo e ci sentiremo sempre i suoi ragazzi. I RAGAZZI DI NELLO La pagina riservata alle scuole sestesi è dedicata su questo numero al ricordo di Nello Bertola; lo vogliamo ricordare come il “Prof” dello striscione e delle riconoscenti parole delle sue allieve e cioè come uomo “di scuola” e “della scuola” che tanta parte ha avuto nella storia delle scuole sestesi. “Di scuola” come professore di generazioni di ragazzi e ragazze, divenuti poi genitori di altri allievi del “Prof” e a loro volta, in taluni casi, insegnanti e promotori sportivi; “della scuola” come colui che ha creduto fin dall’inizio nella funzione educativa dello sport e dei “Giochi della Gioventù” (oggi “Giochi sportivi studenteschi”) con risultati ineguagliati che hanno aperto una stagione mai chiusa dello sport scolastico sestese, comune a tutti gli istituti del paese. Lo ricordiamo soprattutto con una bellissima pagina scritta dalle sue allieve e letta al suo funerale, ma anche con il ricordo di chi ha avuto la fortuna di essergli vicino. Ricordando il mio amico Nello Decidere di scrivere queste note non mi è stato facile, anche se lo ritenevo giusto. Quello che ho provato al momento della notizia, e che tuttora sento, non si può tradurre in parole, ma resta dentro e ci resterà per sempre. Forse potrà attenuarsi se, col tempo, saprò davvero continuare quello che assieme per tanti anni abbiamo portato avanti. Ovviamente rispettando ciascuno il proprio compito: Nello con la sua passione e con la sua capacità, che gli hanno permesso di dare alla “Sesto 76” tanti splendidi risultati ed io, come un’ombra, per fornirgli tutti i supporti organizzativi necessari. Sono passati 29 anni da quando, vedendo il mio impegno nei “Giochi della gioventù”, mi hai avvicinato e mi hai lanciato l’idea di fondare una società di atletica. Abbiamo trovato altri amici e abbiamo raccolto la tua idea. Tanti ragazzi, tanti genitori e tanti dirigenti sono passati ed hanno fatto, ciascuno per il proprio ruolo, la loro parte, portando alla “Sesto 76” allori, idee e contributo, ma solo noi due abbiamo risposto sempre “presente” all’appello. Assieme abbiamo girato l’Italia regalando esperienze bellissime a tanti gio- vani, insegnando loro che cosa significano impegno, amicizia, correttezza e vivere insieme. Assieme abbiamo affrontato momenti difficili e anche incomprensioni, ma poiché l’ideale era comune, siamo sempre riusciti a superarli e a tornare sereni a trovarci in pista dove parlavamo di tutto e non solo di atletica. Ultimamente parlavamo del ventennale e ricordavamo la grande partecipazioni dei nostri ex-atleti, la festa riuscitissima ed eravamo proiettati verso il trentennale che, l’avevi detto tu, doveva segnare la fine della tua attività di tecnico, per restare in società come dirigente. Ma purtroppo la vita è fatta così, oggi ci siamo e facciamo progetti, domani possiamo non esserci più. Vorrei dire ancora tante cose, ricordare risultati, raccontare aneddoti, ma sarebbe qualcosa di interminabile e che non tutti capirebbero. Ciao, Nello: hai lasciato un grande vuoto ed eravamo completamente impreparati a questo momento. Non potrò mai dimenticare gli anni passati assieme e cercherò per quanto possibile, di dare continuità a questa storia. ROMANO In memoria di Nello Bertola Sabato 19 marzo è improvvisamente mancato, a soli 64 anni, il professor Nello Bertola. La sua scomparsa ha suscitato incredulità e profonda commozione, sia tra i giovani atleti sia tra le persone adulte, e questi sentimenti sono stati visibili il giorno dei funerali e in occasione della commemorazione, effettuata nel corso del Consiglio comunale del 30 marzo nella sala consiliare. Il professor Bertola, amante dello sport, ha iniziato la propria attività come praticante nelle discipline di atletica leggera, basket, pallanuoto ed infine nel calcio. Nel 1965, ancora studente, iniziò ad insegnare educazione fisica alla Scuola media statale di Sesto Calende; contemporaneamente ottenne nel 1968 la laurea all’ISEF, così da poter suggellare la sua attività di insegnante fino al 1984. Negli Anni ’70, grazie alla opportunità creatasi con l’avvento nella scuola dei “Giochi della gioventù”, il professor Bertola diede corso alla sua capacità di preparatore atletico, iniziando quell’attività che ha reso la sua figura importante anche a livello nazionale. Nel 1976, grazie al suo entusiasmo ed all’impegno di alcuni genitori, nasce la società di atletica “Sesto 76”; da allora, fino al giorno della sua scomparsa, ne resta ininterrottamente l’allenatore e segue i ragazzi e le ragazze che nel corso degli anni si sono dedicati a questo sport, portandoli a risultati anche a livello nazionale che molti ancora invidiano. Bertola continuava a seguire i suoi ragazzi anche quando, ultimate le categorie giovanili della “Sesto 76”, passavano nella categoria Allievi ed entravano negli organici delle società più importanti della Lombardia, pur continuando ad allenarsi a Sesto. Oggi, alle persone che frequentano il Centro sportivo risulta difficile non vedere più la sua figura che con grande umanità impartiva i consigli ai suoi ragazzi, dei quali, oltre ad essere l’allenatore, era un grande amico. Per questo penso che la scelta della Giunta comunale di intitolare a suo nome gli impianti di atletica leggera del Centro sportivo sia il miglior ricordo per un uomo che ha avuto una passione immensa per lo sport e che all’atletica leggera ha dedicato gran parte del suo tempo. SERGIO NORBIATO 7 Libri e film: a Sesto e per Sesto Il nostro collaboratore Raffaele Carlettini ha presentato a Varese il 16 aprile scorso il suo nuovo volume di poesie dal titolo “Pellegrinaggio in Terra”, edito da Helicon. Insieme con il pittore Ruggero Pezzaga di Romentino (Novara), Carlettini propone la presentazione itinerante con quadri e liriche «È bello ciò che è bello, non è bello ciò che piace», piacevoli divagazioni sull’ironia ed il bello. “Pellegrinaggio in Terra”, titolo che è un omaggio a Pablo Neruda, è una conferma ed insieme una scoperta della poetica di Raffaele Carlettini. Conferma delle sue doti liriche allenate sulle traduzioni dei grandi nomi inglesi e francesi, del suo amore per la Storia e per la Resistenza e della sua passione per la “questione irlandese”. Scoperta di una ironia intelligente (spesso auto-ironia), che taglia la dolcezza di una poesia, e di una sensibilità romantica e maschile che guarda alla sensualità dei versi. Non manca, in queste poesie, la voglia di rivelarsi, di svelarsi, che solitamente è il motore che ci spinge a scrivere («… Oggi cerco risposte d’aspro poeta»). “Fare il poeta” può essere facile, essere poeta è sinceramente difficile. In questo caso, l’intelligenza aiuta… ROSSANA GIROTTO Una nuova pubblicazione per il poeta sestese Raffaele Carlettini Una festa per nuovi Consigliato da un alunno delle elementari “Il principe meccanico” e vecchi lettori È stata anche quest’anno una giornata festosa e divertente la “Festa della Biblioteca”, il 20 marzo. Una domenica no-stop, dal mattino alla sera con una carrellata di iniziative che hanno visto una costante affluenza di grandi e piccoli. Il filo conduttore era quello del racconto, in tutte le sue varianti (anche quelle non verbali). Ci si poteva muovere in tutti gli spazi della Biblioteca, del cortile e delle sale adiacenti, per trovare qualcosa da ascoltare, fare o vedere. In Biblioteca, con un ingresso “rifatto” come lo avrebbe immaginato il grande Mirò, un laboratorio sull’arte del pittore condotto, sotto la guida di Paola Zarini e di Gabriela Pagliari, dai ragazzi delle scuole che si erano preparati frequentando un apposito corso. E poi tanti angoli per ascoltare letture “diverse”: Paola Grimaldi con un angolo “preistorico” per il suo racconto “Trapassato e remoto”, Maria Rabozzi che offre il tè e le sue storie orientali. Intanto, nel cortile e sul lungofiume, Tiziana Salina incanta i bimbi con le sue improvvisazioni tra gli alberi prima trasformati con semplicissimi ma suggestivi materiali. E prima del picnic (abilmente preparato dall’Associazione Pensionati Sestesi) un tuffo nel giornalismo e nella scienza con il direttore di Focus Junior. E intanto gli amici dell’UNITRE non smettono mai di leggere (e andranno avanti sino a sera): un esperimento riuscito di una maratona di poesie, racconti, brani di romanzi… Dopo il rifocillamento, il laboratorio di Giovanni Chinosi per costruire burattini di ceramica. Intanto altri “racconti a raffica” per grandi e piccoli: Serena Nardi con racconti di J. Harris, Rossana Girotto con la sua ultima opera per bambini, ancora Tiziana Salina con un racconto di Stefano Benni divertente e commovente e Fata Morgana con due bellissime storie di Dahl. E durante tutto questo i “Ciceroni in erba” della scuola media “Bassetti” raccontano il Museo a tutti quelli che lo vogliono visitare. Solo nel tardissimo pomeriggio tutto finisce e si torna a casa con un bel libro preso in prestito in Biblioteca. Consigliato da un allievo delle medie “Virus” di Andreas Steinhofel di Molly Brown Questa storia fantastica parla di un bambino di nome Max. Ai suoi genitori non importava niente di quello che faceva e a volte si dimenticavano di preparargli da mangiare. A Max piaceva molto la metropolitana. Un giorno ci andò, ma si era dimenticato il portafoglio. Un uomo lo chiamò e gli diede un biglietto d’oro per andare sulla metropolitana. Quando salì, si ritrovò in un posto tutto grigio dove c’era un uomo che piangeva in un mare di lacrime. L’uomo diede a Max una boccetta piena di lacrime. Max continuò a camminare e si trovò davanti alla casa di una signora di nome Marlene. Dopo che ebbero parlato Marlene gli diede una piuma di piccione; poi prese una tela di ragno e un cubetto di ghiaccio. Questi oggetti, chiamati “gli sprizzacuore”, dovevano servire per aiutarlo nelle sue prove. Dopo alcune avventure arrivò ad un castello e entrando si ritrovò davanti il “Principe Meccanico”. Il principe disse a Max che per cambiare il suo destino doveva arrivare alla sala delle anime dove erano custoditi i cuori di tutti i bambini abbandonati dai loro genitori proprio come lui. Ma doveva arrivare prima degli uccelli di ferro, altrimenti avrebbe dovuto pagare un pegno terribile. Max chiese l’aiuto del suo migliore amico Jan ed insieme affrontarono tante avventure. Questa storia è scritta con molta fantasia ma a volte la trama è difficile da seguire ed il ritmo è piuttosto lento. ANDREA CREMONA Ho letto “Virus” con entusiasmo: sono difatti un appassionato di computer. Parla di sei persone ed un robot che vivono nel 2078. Questo robot è davvero eccezionale perché si comporta in tutto e per tutto come un essere umano: pensa, dorme, russa, mangia e ride, oltre a lavorare in fabbrica come sorvegliante. Una macchina con sentimenti umani! Un giorno un virus letale per le persone entra nei computer di Christian, Ken e Sally e li uccide tutti e tre. Carol, impaurita, si rifugia nella vecchia casa dove c’è il laboratorio e si inietta l’antivirus. Così si salva e salva il robot trasmettendogli un antivirus. Carol, che aveva ereditato il robot Albert dai suoi genitori, era molto affezionata al robot fin da piccola. Albert, a sua volta, era molto affezionato a Carol, al punto di offrirsi di lavorare nell’azienda come sorvegliante. Dopo due giorni, misteriosamente, il virus viene eliminato dai computer dell’azienda e la situazione torna normale. Viene il sospetto che proprio Albert abbia eliminato di sua spontanea volontà il virus durante il suo lavoro di sorveglianza. Perché mai? Albert è un robot con sentimenti umani e vuole proteggere Carol. Un robot fantastico come Albert oggi esiste solo in un mondo fantascientifico, ma chissà che possa avverarsi in un domani: vorrei proprio esserci! “Virus” è un romanzo che mi è piaciuto perché mi sono immedesimato nei personaggi e nelle diverse situazioni, come in un libro giallo, anche se è di fantascienza. Lo consiglio a tutti i miei amici perché è un libro avvincente. GUGLIELMO CESTARI Consigliato da uno studente delle superiori “Diario dal Cile” di Paolo Hutter Nei primi giorni dell’agosto 1973 Paolo Hutter, giovane militante di Lotta Continua, arrivò nel Cile di Salvador Allende. Nel giro di pochi giorni venne coinvolto nel clima politico del Paese: oltre che dello sciopero ad oltranza della Destra, volto a destabilizzare l’economia, diventò testimone dei vari Consigli di fabbrica, della gestione di queste ultime “dal basso”, dei comizi, delle riunioni di partito. Dalle pagine del suo diario vengono trasmessi la partecipazione ed il grande entusiasmo della popolazione cilena per un processo di trasformazione sociale rimasto unico nella storia di quel Paese, le paure per un golpe che sembrava imminente ma che in seguito arrivò inatteso (strani paradossi storici), l’allegria e la voglia di vita dei cittadini cileni. L’11 settembre ci fu poi il colpo di Stato ed il 15 l’incarcerazione di Paolo nell’“Estado nacional” di Santiago, luogo tristemente famoso per le torture e per le fucilazioni, dove trovò però grandissima solidarietà da parte degli altri prigionieri. Significativo, da questo punto di vista, il pezzo che descrive l’arrivo di un altro italiano all’“Estado”. In seguito, Paolo Hutter fu liberato e riportato in Italia. Nel 2003, però, Hutter torna in Cile per i 30 anni dalla distruzione della “Moneda” e trova un Paese totalmente cambiato: la grande passione politica degli anni di Salvador Allende non c’è più, e la popolazione - sia per effetto del dopo-dittatura sia a causa della società moderna che predilige l’esaltazione del singolo rispetto alla comunità - preferisce concentrarsi sui problemi familiari. Ma anche i temi della politica sono nel frattempo cambiati. Ecco che il libro, pubblicato dalla casa editrice “Il Saggiatore”, diventa qualcosa di più che una semplice testimonianza storica: esso si trasforma in strumento di analisi di due ere, una caratterizzata da una coscienza e partecipazione politica di massa, l’altra in cui l’elemento fondante è l’accentuazione dell’individualismo concentrato solo verso l’accumulazione del capitale attraverso il lavoro. Per il lettore una difficile, ma importante riflessione. VALERIO TODESCHINI 8 Cartoleria - Articoli Regalo - Fax - Fotocopie a colori - Servizio stampa rapida Timbri espresso Battitura testi Rilegatura spirale dorsi plastica / ibiclick Libreria Plastificazione documenti Copertine per Libri CENTRO MULTISERVIZI INTERNET Si prenotano libri Scolastici / Universitari / Varia Tel. e Fax 0331921272 E-mail: [email protected] Via Piave, 62 - zona Abbazia - 21018 Sesto Calende (VA) - Serramenti e Persiane in alluminio - Serramenti tinta legno - Portoncini d’ingresso - Verande e giardini d’inverno - Tapparelle e Cassonetti - Facciate continue - Pareti mobili - Sostituzioni serramenti senza opere murarie Sesto Forum A proposito di tasse, servizi e welfare Caro direttore, bene ha fatto la redazione a scegliere il tema del rapporto tra tasse e servizi come primo argomento della nuova rubrica “Sesto Forum”, proponendo come chiave di lettura il brano di Raniero La Valle, in cui spiega che lo Stato moderno si regge sul patto coi cittadini che prevede lo scambio tra servizi erogati e contribuzione fiscale. Senza di ciò non vi sarebbero né democrazia né uguaglianza dei diritti, ai quali concorre anche il principio di progressività, sancito dalla Costituzione che chiama tutti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Principi sacrosanti e indiscussi? Forse un tempo. Oggi questi principi sono messi in forse da chi tende a presentare la tassazione come un attentato alla ricchezza e alla libertà. Un modo di vedere le cose che si presenta come nuovo, ma tanto nuovo non è. Esso ricorda molto le idee della Destra ottocentesca secondo cui molla del progresso è solo la ricchezza individuale e non l’aspirazione comune al benessere, alla libertà dal bisogno, alla conoscenza e alla sicurezza sociale. Lo Stato perciò non deve gravare sulla ricchezza dei singoli per occuparsi troppo di poveri e svantaggiati, ai quali provvederà semmai la beneficenza dei ricchi! È da questa ideologia (a parte più scoperti calcoli elettorali) che muovono la politica fiscale dell’attuale Governo e la promessa riduzione a due sole aliquote dell’IRE (già nota come IRPEF), che mira a ridurre, e di molto, le tasse dei ricchi e ricchissimi, lasciando inalterate quelle dei redditi medi e bassi. L’amico Piscetta (si veda il numero 1/2005 di “Sesto Calende informazioni”, pagina 10, ndr.) descrive questa promessa come «modello ideale» (anche se per ora solo ipotizzato). Ideale? Ma se è per questo si può fare di meglio: senza scomodare i grandi tagliatori di tasse & servizi pubblici (Reagan, Bush, la Thatcher), anche la povera Repubblica della Georgia ci può bagnare il naso. Il “Corriere della Sera” citava qualche settimana fa il ministro dell’Economia di quel Paese, in giro per l’Europa a promuovere il proprio modello fiscale basato su una aliquota fiscale unica, al 20 per cento. Un bel traguardo! E alla domanda che gli veniva posta su come nel suo Paese affrontassero il problema del welfare, il bravo ministro georgiano rispondeva candidamente: «Welfare? Che cos’è il welfare?». ROBERTO CAIELLI Nel numero precedente si è parlato di tasse e servizi. Ci è pervenuta la proposta di discutere la Legge di modifica costituzionale - tema aperto in Consiglio comunale dalla “mozione Crespi” che richiama il principio della salvaguardia della Costituzione da cui è nata la Repubblica italiana; attendiamo contributi sul tema per il prossimo numero, ricordando fra l’altro che è aperto il forum on-line sul sito comunale. Sul tema proposto nel precedente numero è arrivata alla redazione una nota scritta. La pubblichiamo nella speranza che il forum diventi un momento di confronto e di crescita partecipativa su questo o altri temi indicati dai lettori. Con questo spirito il forum raccoglie anche un contributo di “Amnesty International”, che apre uno spazio fondamentale di riflessione e di presa di coscienza. “Amnesty International” per i diritti delle donne e delle bambine Da più di un anno “Amnesty International” ha lanciato una campagna mondiale dal titolo “Mai più violenza sulle donne” e dedicata alle donne e alle bambine del nostro pianeta. Di questo tema ho avuto il piacere di discutere con la cittadinanza il 9 marzo scorso alla Sala consiliare del Comune di Sesto Calende, in una conferenza organizzata dall’assessorato alla Cultura. La violenza contro le donne non è confinata ad una singola area geografica o ad un particolare sistema politico o economico. La violenza domestica, in particolare, riguarda donne di ogni classe sociale, razza, religione ed età, accomunate dal subire sofferenze simili in tutto il mondo per mano degli uomini con i quali condividono le proprie vite. Secondo il Consiglio d’Europa, la violenza domestica è la principale causa di morte e disabilità per le donne fra i 16 ed i 44 anni, superiore - per numero di casi di decesso e cattiva salute - ad altre cause quali tumore o incidenti stradali. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha reso noto nel 2002 che circa il 70 per cento delle donne vittime di omicidio è stato ucciso per mano dei propri partner uomini. Sono molte le forme di violenza, da parte degli Stati, della comunità e della famiglia, che colpiscono le donne e le bambine. L’infanticidio e l’aborto selettivo di bambine femmine privano un numero inimmaginabile di donne - più di 60 milioni secondo la stima di Amartya Sen, premio Nobel 1998 in Economia - della vita stessa. Lo stupro e l’abuso sessuale da parte di parenti o altri uomini, appartenenti alle forze di sicurezza o a gruppi armati di opposizione, sono inflitti a milioni di donne e ragazze ogni anno. Le gravidanze forzate, gli aborti forzati, i vari abusi ed uxoricidi collegati alla dote hanno come vittime in modo specifico le donne. Durante i conflitti armati, la violenza nei confronti delle donne è spesso usata come arma di guerra, con l’obiettivo di disumanizzare le donne e perseguitare la comunità a cui appartengono. Le giovani donne sono soggette a violenza sessuale non solo in quanto donne ma anche perché giovani e vulnerabili. In alcune comunità le ragazze sono soggette a rapporti sessuali forzati a causa della credenza che i rapporti sessuali con una vergine curino un uomo dall’HIV/ AIDS. Recenti statistiche che emergono dagli studi dell’UNAIDS hanno mostrato che nell’Africa subsahariana le ragazze fra i 15 ed i 19 anni hanno probabilità sei vol- te maggiore di essere HIV-positive rispetto ai ragazzi della stessa fascia di età, a causa di stupri, coercizione ed impossibilità a negoziare pratiche sessuali più sicure. Neanche l’età costituisce una protezione dalla violenza: in alcuni Paesi, quali ad esempio lo Zimbabwe, si registra un numero crescente di abusi nei confronti delle donne più anziane, in particolare le vedove, accusate di essere responsabili del crescente diffondersi di casi di HIV/ AIDS. Le radici della violenza contro le donne risiedono nella discriminazione, che a sua volta è rafforzata dall’umiliazione che le donne subiscono per effetto degli abusi. Il fallimento di uno Stato nell’assicurare alle donne eguali opportunità nel campo dell’educazione, del diritto ad un alloggio ed all’alimentazione, dell’occupazione e dell’accesso alle istituzioni, contribuisce a rendere le donne più povere e socialmente emarginate, e quindi più vulnerabili alla tortura ed alla violenza. La violenza contro le donne è universale, ma non inevitabile. “Amnesty International”, con questa campagna, ha mobilitato un milione e mezzo di soci e sostenitori in tutto il mondo, ha unito le proprie voci a quelle delle attiviste ed attivisti per i diritti delle donne nel mondo: per dare voce alle vittime, per sollecitare i Governi e la comunità internazionale a prendere provvedimenti per la tutela delle donne e ad assicurare i responsabili delle torture e delle violenze alla giustizia. Ognuno può darci una mano in questo: chiunque fosse interessato a conoscere maggiormente le attività di “Amnesty International” e chiunque della zona sestese, magari già associato ad AI, volesse sapere di più sulle attività locali dell’associazione, può rivolgersi ai volontari del “Gruppo Italia 120” di “Amnesty International”. Si ritrovano il mercoledì sera, alle 21.30, nella loro sede di via San Carlo 26 ad Arona; attualmente, tra le altre iniziative, stanno organizzando una conferenza sul tema dell’asilo politico. Hanno bisogno di altri volontari con la voglia come la loro di indignarsi e fare qualcosa contro le violazioni dei diritti umani che purtroppo continuano ad essere una realtà, in tutto il mondo. Per qualsiasi informazione potete contattare Angelarita Miglietta (telefono 347.7042558) o scrivere all’e-mail [email protected] o visitare il sito WWW.AMNESTY.IT. GIANFRANCO DOGNINI vicepresidente della Sezione italiana “Amnesty International” 9 PRODUZIONE DETERGENTI LIQUIDI E IN POLVERE PER RISTORANTI E COMUNITÀ MATERIALE DI PULIZIA, CARTACEO, ANTINFORTUNISTICO Sesto Forum Si rammenta che, per iscriversi al forum on-line bisogna digitare nell’home page del sito comunale su Sestoinformazioni: comparirà la scritta Forum con la redazione su cui occorre digitare per poi seguire le istruzioni. Il forum on-line è parte organica al periodico che potrà essere scaricato dalla stessa pagina Dai nostri lettori Una lettera di una cittadina (che, pur firmandosi, gradisce l’anonimato) annota: «I contenitori dei rifiuti sull’Alzaia sono stracolmi e intorno agli stessi sacchetti del supermercato pieni di scarti alimentari delle abitazioni… Vorrei non dover più assistere a questo spettacolo e che il Comune possa prendere in mano la situazione». ***** • Ringraziamenti ai cittadini sestesi «così sensibili alla raccolta fondi per il “Rifugio Animali Abbandonati” di Legnano, tuttora in corso…». La lettera prosegue con partecipe commozione: «Mi scuso se scrivo con tanta passione; ma, vivendo direttamente la realtà del canile, si riscoprono valori elementari che farebbero tanto bene ad ognuno di noi: solidarietà, affetto e - perché no? - la felicità di aiutarli». La lettera, a firma di Sonia Olgiati, si conclude con un invito: «Se qualcuno volesse aiutarci o portare a passeggio i cagnolini o visitare il sito HTTP://WWW.PROTEZIONEANIMALI.IT può mettersi in contatto» (numero telefonico: 0331.921356). Bimbi di Chernobyl 10 Anche per il 2005 lo SPI/CGIL Sindacato Pensionati Italiani di Sesto Calende riconferma la decisione di sostegno fattivo all’iniziativa del “Comitato di Accoglienza bambini di Chernobyl” di Sesto Calende. Siamo consapevoli e soddisfatti dell’apprezzamento espresso dal Sindaco di Sesto Calende con un proprio scritto inviato recentemente alla nostra organizzazione. Soddisfazione, giacché avere riscontro di apprezzamento, per chi ogni giorno lavora nella ferma convinzione di essere al servizio dei più deboli, ci rende financo un tantino tronfi d’orgoglio. Si sappia che la nostra organizzazione plaude senza riserva alcuna a coloro che, istituzionalmente e no, praticano iniziative di solidarietà concreta. Personalmente, partecipando a Torino all’apertura della “Mostra Bielorussa di pittura-scultura e dei disegni dei bambini”, in quelle espressioni sono rappresentate non solo la tristezza e la malinconia ma anche la gioia e la speranza: la speranza e la gioia - già! - di poter partecipare alla fantastica storia della vita. Quest’ultima considerazione più di ogni altra è la motivazione che genera la decisione del nostro sostegno. PAOLO BARBONI segretario provinciale SPI/CGIL “Sesto sicura 2005”: intervista al comandante della Polizia locale su traffico e sicurezza in generale Con la “Proposta numero 27” del 4 febbraio 2005, approvata dal Consiglio comunale, il Servizio di Polizia locale è diventato Corpo di Polizia locale. “Sesto Calende informazioni” ha intervistato il responsabile del Corpo, comandante Giuseppe Trapella. - Comandante Trapella, che cosa cambia? «Si è ritenuto che, attraverso la trasformazione in “Corpo”, fosse possibile regolamentare la gestione del servizio con regole proprie, diverse da quelle degli altri servizi comunali, in maniera da ottenere la massima efficacia ed efficienza». - Da chi dipende il Corpo di Polizia locale? «Il Corpo dipende dal sindaco per la politica di servizio, ma è autonomo per la gestione». - Nell’anno 2004 sono stati denunciati 212 furti, quattro rapine, traffico di droga. In centro ed in periferia traffico impazzito: Sesto città poco sicura? «In realtà, rispetto ad alcune realtà limitrofe Sesto sta meglio… Sarebbe bello poter dire che a Sesto non c’è delinquenza e che il traffico è sotto controllo. A questo riguardo, con la trasformazione in Corpo, è stato possibile elaborare il Progetto sicurezza 2005-Sesto sicura». - In che cosa consiste? «Allo scopo di ottenere più elevati standard di sicurezza per i cittadini, ed in ossequio alla Direttiva regionale numero 7/17179 del 16 aprile 2004, è stato presentato alla Giunta regionale il “Progetto sicurezza” comprendente una richiesta di finanziamento per il potenziamento del Corpo. L’obiettivo è quello di ottenere un incremento di dotazioni e di strumenti operativi. Si prevede pertanto l’acquisto di un’autovettura attrezzata per il pronto intervento equipaggiata con computer, stazione radio e telecamera. Poi anche un nuovo scooter, telecamere per la videosorveglianza contro vari tipi di reato, giubbotti antiproiettile ed altro ancora». - Con queste dotazioni che cosa potrete fare nel senso di una maggior sicurezza? «Il finanziamento regionale permetterà anche un incremento dell’orario giornaliero con un servizio serale/notturno in vari giorni e in base alle necessità». - Quali altre novità sono previste? «Mentre i vigili rimangono sette, compreso il comandante, l’Amministrazione comunale è in procinto di assumere alcuni ausiliari del traffico per il controllo delle soste». - Questo vi scaricherebbe un po’, che cosa potrete fare in più? «Potremo aumentare la presenza sul territorio, che permetterebbe, ad esempio, una tempestività di intervento in caso di richiesta da parte dei cittadini. Spesso infatti il cittadino si rivolge alla Polizia locale per segnalare furti, persone sospette, abbandono rifiuti, emissioni di fumo, eccetera. Importante sarà anche la disponibilità di installare le telecamere mobili per prevenire reati. A giorni avremo un’installazione della prima telecamera». - E importante sarà verificare che tutto ciò avvenga realmente. Che cos’altro di significativo? «Tra i compiti della Polizia locale c’è anche quello di promuovere, nei giovani, comportamenti stradali corretti attraverso l’istituzione di appositi corsi di educazione stradale nelle scuole». - Scuole elementari, medie e superiori? «Alle superiori no. Per le medie, in particolare, i corsi si concludono con prove pratiche su strada con biciclette e motorini. Un vigile davanti con la moto, poi le bici e i motorini, chiude un altro vigile». - Avete anche altri compiti, ad esempio per il mercato settimanale? «Sì, nel giorno del mercato si deve fare il controllo dell’occupazione del suolo pubblico e la misurazione delle distanze regolamentari, poi l’assegnazione dei posti liberi agli spuntisti e la riscossione immediata del dovuto, con rilascio ricevuta. Questo impegna due persone dalle ore 7.30». - E gli extracomunitari, sono un problema? «Quando troviamo qualche clandestino dobbiamo portarli a Gallarate per l’identificazione, per le foto, per la schedatura…». - Tornando al servizio, ci sarà un maggior controllo del traffico e quindi dei numerosi comportamenti scorretti… del mancato rispetto dei limiti di velocità, delle precedenze, delle distanze di sicurezza. Comportamenti attualmente molto diffusi perché non sanzionati. «Che non siano sanzionati non è vero. Tenga conto del fatto che il numero di contravvenzioni è molto alto, varie migliaia all’anno. Inoltre il vigile contesta il mancato rispetto delle regole, ma non ha il compito di insegnarle». - Il numero molto alto di infrazioni pare sia dovuto ai Photo Red perché, se poi guardiamo il traffico sulle strade, i comportamenti scorretti si vedono: uso del telefono mentre si guida, bambini in macchina non regolarmente seduti ed allacciati… segno che il deterrente è scarso… «Ma noi li fermiamo, li sanzioniamo. Alcuni dicono: “Vi nascondete per fregare la gente”; altri dicono: “Non ci siete mai”. Io preferisco la prevenzione: se in un giorno, con la nostra presenza, riusciamo ad evitare un solo incidente abbiamo raggiunto l’obiettivo e, per questo, è importante essere visibili sul territorio». - Ma tutti quei Photo Red… «Riguardo ai Photo Red volevo precisare che, è vero, le infrazioni a semaforo rosso sono numerose ma, ormai, tutte a carico di non residenti, segno che i sestesi hanno capito e, quindi, si realizza anche la prevenzione. Chi viene per l’oblazione esordisce sempre con un “Sono passato con il giallo” e frasi simili. Poi riconosce il proprio veicolo nella foto: ruote anteriori sulla linea bianca d’arresto e… semaforo rosso: qualsiasi alibi crolla!». - Per i limiti di velocità in città ed in periferia, spesso non chiari, come ci si deve regolare? «Si deve innanzi tutto tenere presente che tutto il territorio di Sesto Calende è coperto dal limite di velocità di 50 chilometri l’ora, senza ambiguità. Così è, ad esempio, sulla strada per Angera, per Taino, per Lentate, per Vergiate. Ci si deve aspettare dappertutto il controllo mediante autovelox. Tra l’altro ne avremo presto in dotazione un nuovo tipo, un sistema sofisticato e provvisto di telecamera». - A proposito di segnaletica, veniamo al segnale di arresto (stop) su via Veneto, per chi esce dalle scuole elementari e medie. C’è un cartello blu con freccia bianca che indica l’obbligo di andare diritto: solo verso il Sempione… «No, ci sono due direzioni ammesse: verso la SS33 e verso via Gramsci. È solo vietata la conversione “ad U” per salire sul sovrappasso ferroviario». - Ma quando c’è il vigile, all’uscita dalle scuole, fa girare tutti… «No, deve far girare solo lo scuolabus, verificherò come fanno…». - Forse servirebbe un cartello diverso… in pratica delle tre direzioni quella a sinistra è vietata, è anche un incrocio pericoloso… «Sì, ed il traffico sul sovrappasso è molto intenso». - Una piaga di Sesto, di cui ormai non si lamenta più nessuno (evidentemente ci abituiamo anche alle peggiori situazioni), sono i semafori. Si verificano tempi esagerati di attesa per l’attraversamento, fino a due minuti di rosso: come è possibile? «Guardi, il programma che gestisce i semafori non fa passare più di 900 veicoli l’ora per evitare colonne in centro, anche per limitare l’inquinamento, per cui il primo semaforo funziona come porta». - Quindi due minuti di verde per la SS33 vuol dire che si sta smaltendo la colonna che non è stata fermata fuori ed e arrivata in centro? «Probabilmente c’era una colonna talmente pesante… C’è un campionamento dei transiti ogni 10 minuti. Il verde ha un minimo di 10 secondi…». - 10 secondi per attraversare? «Mah, dovrei andare a vedere dentro al ”libro mastro”, nel computer». - I pulsanti gialli funzionano? «Con questo sistema il pulsante si attiva alla fine del ciclo». - Quindi non sono utili, o si fanno funzionare o si tolgono. «Ma no, funzionano, li faremo controllare alla società di manutenzione». - Sarebbe possibile una zona pedonale, cioè una zona a traffico limitato, tra la SS33 ed il Ticino? «Mancherebbero tanti parcheggi, possiamo immaginare le proteste… La domenica, d’estate, chiudiamo viale Italia fino a piazza De Cristoforis e non tutti sono d’accordo. Se riuscissimo ad avere parcheggi esterni, chiudere veramente il centro potrebbe essere un’idea, però bisognerebbe dare a tutti la possibilità di parcheggiare. Inoltre bisognerebbe discutere con i residenti, che sono i più interessati…». L’intervista termina qui, e ringraziamo il comandante Trapella per la disponibilità. Aggiungiamo che abbiamo visionato il Progetto Sesto sicura. È un progetto che contiene asserzioni impegnative, note anche alla Giunta ed al Consiglio comunale, e che crea aspettative importanti, in parte condizionate dai tempi e dai modi del finanziamento regionale. Se il “Progetto” manterrà ciò che promette potremo dichiararci soddisfatti di come sono stati impegnati i nostri soldi. BEPPE BALZARINI Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana Gli articoli per il prossimo numero devono essere consegnati in redazione alla sede della Biblioteca comunale entro il 15 giugno 2005 Sesto Calende informazioni DIRETTORE RESPONSABILE ELIGIO CHIERICHETTI, sindaco DIRETTORE DI REDAZIONE FRANCO BELLINGERI COMITATO DI REDAZIONE GIUSEPPE BALZARINI LUCIO BALZARINI LAURA BRIVIO RAFFAELE CARLETTINI ROSSANA GIROTTO GABRIELE LUONI FRANCESCA MINCHIOTTI VALENTINA MONTANARI ILARIA SCARTON VALERIO TODESCHINI MATTEO ZANON GRAFICA DANIELE GAZZI SEGRETERIA UFFICIO BIBLIOTECA REALIZZAZIONE E STAMPA SO.G.EDI. srl - via Seneca 12 21052 Busto Arsizio (Va) tel. 0331.302590 - e-mail: [email protected] Registrazione Tribunale Busto Arsizio numero 3/79 dell’11 maggio 1979 Sesto Incontro Elezioni, lettere dai Comitati di quartiere Dal vicepresidente del Comitato di quartiere Mulini e dal presidente del Comitato di Oriano-Oneda sono state inviate alcune note a commento dell’articolo apparso sulla Prealpina, che riportava affermazioni attribuite al capogruppo della lista “Il Sestese” a proposito delle elezioni tenutesi il 27 febbraio ultimo scorso. Essendone stata chiesta la pubblicazione, le inseriamo nella pagina dei lettori, anche come momento di confronto aperto ad eventuali chiarimenti o repliche. ***** «Faccio riferimento alle dichiarazioni del capogruppo della lista “Il Sestese”, Silvano Moroni, pubblicate sul Vostro quotidiano del 22 marzo 2005, riguardanti i presunti inutilità e disinteresse dei cittadini nei confronti dei Comitati di quartiere recentemente costituiti. Mi stupisce che queste dichiarazioni siano rilasciate da una persona che aveva apprezzato e sostenuto questa esperienza. Personalmente mi ritengo offeso dalle velate accuse di “brogli” elettorali sulla costituzione dei seggi e sulla regolarità dello svolgimento e dei risultati delle elezioni. Le consultazioni elettorali si sono svolte nelle massime trasparenza e buona fede da parte di tutti i partecipanti (eletti, non eletti, elettori e scrutatori), che si sono impegnati esclusivamente su base volontaria, mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie energie per la buona riuscita delle stesse. Giroverba sestese C A D B A O R A S M R A R M P I V R L G A L R S L Le parole sottoelencate (tutte tranne sei) devono essere inserite nello schema partendo da una delle lettere stampate (possono essere scritte verso destra, verso siniF stra, verso l’alto o verso il basso); dalla lettera stampata può avere inizio una sola E parola, che può comprendere anche più lettere stampate o appartenenti ad altre parole. Riordinando le iniziali delle parole rimaste, si otterrà il nome di una località di Sesto Calende. O B affrontata, non senza contrasti, in un quadro più complesso a livello nazionale. Nel nostro piccolo, credo sia utile prendere atto che chi partecipa in modo onesto e rispettoso alla vita nella nostra cittadina, sia sotto il profilo abitativo sia sotto quello contributivo, meriti considerazione anche da chi, come me, a Sesto è nato ed abita da 60 anni. Invito quindi - se lo riterrà opportuno - Silvano Moroni a partecipare alle attività dei nostri Comitati; la sua esperienza e il suo contributo critico saranno sicuramente preziosi per tutti noi». FRANCO BOLLA, vicepresidente Comitato quartiere Mulini ***** Il presidente del Comitato di Quartiere “Oriano-Oneda”, con comunicazione dell’8 aprile 2005, ha inviato la seguente nota: «Con queste poche righe noi componenti del Comitato di Quartiere di Oriano-Oneda condividiamo coralmente e sottoscriviamo quanto espresso per il tramite di lettera scritta dal signor Franco Bolla, in particolare per aver difeso da accuse “ingiuste e gratuite” tutte le persone che hanno contribuito alla costituzione dei seggi elettorali e per aver ben descritto l’operato che i comitati di quartiere si prefiggono di ottenere». COMITATO DI QUARTIERE ORIANO-ONEDA (con la collaborazione di William De Gisi e di Alessio Scaiola) T M A questo proposito va un ringraziamento al vicesindaco Claudio Carabelli per l’impegno profuso nel sostegno di questa iniziativa. Il dato dell’affluenza alle urne, seppur basso, è risultato in crescita rispetto alle precedenti consultazioni e, forse, un maggior impegno nella promozione dell’iniziativa anche da parte delle “opposizioni” all’attuale Giunta avrebbe portato a risultati migliori. Uno dei motivi che mi ha portato a partecipare a questa esperienza (e credo sia così anche per altri) è la convinzione che i problemi di una comunità non siano né di Destra né di Sinistra, sono problemi e basta; ben venga qualsiasi iniziativa che permette siano portati alla luce dai cittadini che li affrontano quotidianamente. Non so se siano espressione degli elettori, ma voglio puntualizzare che i Comitati non vogliono essere organizzazioni politiche pro o contra questa Giunta, ma solo un tramite tra i cittadini e chi li amministra. Chiunque lo ritiene opportuno può partecipare alle riunioni periodiche e portare il proprio contributo, che sarà sicuramente utile per la nostra crescita. Ritengo personalmente inutile e dannosa qualsiasi strumentalizzazione politica della gestione dei Comitati. In ultima analisi, vorrei brevemente accennare alla questione degli stranieri: si possono avere diverse idee sulla delicata questione dell’immigrazione che viene ABBAZIA ADAMELLO ADUA ALLEA ALT ALZAIA ANGERA BARACCA BOGNI CADIBONA COLOMBO CROCERA DANTE EDICOLA FALCETTA FERRARIN GRAMSCI ISONZO LENTATE LISANZA LOMBARDIA MADDALENA MANZONI MONTELLO NINO/BIXIO ONEDA ORIANO OLMO PIAVE REPUBBLICA RISORGIMENTO ROMA ROSSELLI RUBENS SARA STAZIONE TOGNOLI VIA VICOLO SOLUZIONE DEL CRUCIVERBA PROPOSTO NELLO SCORSO NUMERO DI “SESTO CALENDE INFORMAZIONI”. O M A P I E P R A G D A U S V A R E S I N A L B U C A S R C A I A B I U I N E N I C T A S S U I T A A N E A T I C F G O E A L I N V A L L E T E U R G E S A U L A R N F A U D O N T U C C C H 11 Spazio aperto I successi dello Sci Club Un ciclone bianco-azzurro di Sesto Calende Sesto 76 Ginnastica un Regionale tutto d’oro Domenica 13 marzo in Valle d’Aosta, e precisamente nella località sciistica di Pila, si è svolta la quinta edizione della “Spondamagra”. Si tratta di una gara riservata agli Sci Club della nostra zona, zona definita “magra” solo ed esclusivamente per motivi ironici. Allo slalom gigante hanno partecipato ben 12 Sci Club; quello di Sesto Calende, alla prima adesione e con soltanto 11 partecipanti, è riuscito ad “accaparrarsi” un ambito terzo posto. Tutto questo grazie all’entusiasmo di alcuni atleti e alla bravura delle piccole promesse dello sci sestese. Primo posto allo Sci Club di Taino con 35 partecipanti, e secondo posto al Sangiano. Per la categoria “Cuccioli” femminile sono salite sul podio Arianna Cerri e Martina Gardinetti; per la categoria “Cuccioli” maschile sono saliti sul podio Marco Costa, Enrico Bonan e Lorenzo Simone, mentre quarto si è classificato Giacomo Corinti. Per la categoria “Allievi” ha vinto Nicolò Pennati e quinto si è classificato Sergio Costa, mentre per la categoria “Veterani” si è distinto Massimo Cerri e si è classificato Franco Costa; infine, per la categoria “Amatori”, si è classificato Stefano Bonan. La giornata è stata illuminata da un sole splendido e dal sorriso simpatico e divertito dei bambini che hanno gareggiato per il nostro Sci Club. SCI CLUB SESTO CALENDE Domenica 20 marzo, stavamo partendo per Lissone quando abbiamo saputo che il nostro Nello ci aveva improvvisamente e tanto immaturamente lasciati. Per me e Valeria che con lui abbiamo passato, per motivi diversi, una vita, è stato un viaggio tristissimo e pieno di ricordi. Ma la vita continua e ci siamo detti che stavamo affrontando una gara fondamentale per la qualificazione alla finale nazionale e quindi dovevamo trasmettere alle nostre bimbe tutta la serenità necessaria per ottenere un grosso risultato da dedicare a Nello: certamente la cosa che gli avrebbe fatto più piacere. E così è stato, mai in tutti questi anni avevamo raggiunto un risultato così eclatante. Erano in gara 23 squadre per tre titoli regionali: percorsi motori, corpo libero e somma totale delle due specialità. La prima squadra si è aggiudicata tutti e tre gli ori. La seconda squadra ha ottenuto il bronzo nel corpo libero e nel totale e il quinto posto nei percorsi. Al momento della premiazione abbiamo diviso la gioia con le nostre bimbe e abbiamo rivissuto il ricordo di simili momenti passati con Nello. Siamo veramente felici di potergli dedicare questo trionfo che certamente e come sempre avrebbe condiviso. Queste le formazioni che sono tutte di bimbe delle elementari: ● prima squadra: Giulia Berretta, Laura Besozzi, Katia Gallina, Giulia Pallaro, Giulia Segalini, Elena Tonello, Gaia Venturelli; ● seconda squadra: Isabelle Bielli, Francesca Frascaroli, Eleonora Manzoli, Sofia Merlo, Michela Pellegatta, Lorena Schiavi, Michela Santo. VALERIA e ROMANO distribuzione prodotti e servizi 12 Alle 9.30 di giovedì 24 marzo un bellissimo pullman è pronto sul piazzale antistante il Campo sportivo di Sesto Calende per portare le squadre di calcio Allievi e Giovanissimi dell’Unione sportiva Sestese in Toscana, e precisamente a Viareggio, dove dovranno sfidarsi al secondo torneo internazionale a categorie (da Allievi a “Primi calci”) “Pisa World Cup”. Previsioni del tempo pessime. Vacanze di Pasqua all’insegna delle nuvole e della pioggia. Ragazzi ancora assonnati, e con tanta voglia di stare insieme cinque giorni, salgono sul pullman. Accompagnatori e allenatori, premurosi e attenti, controllano che tutto sia a posto, che i ragazzi siano tutti presenti e che abbiano tutto. I bagagli sono caricati, i ragazzi pure… tutto a posto… si parte! All’arrivo in Toscana, il primo appuntamento è per la sfilata della sera a Pisa, dalla piazza dei Miracoli al centro storico della città. Si abbatte una pioggia inclemente. Ma, vista l’allegria degli animi, si può pensare con ottimismo: sfilata bagnata, gara fortunata. Non è stato così per tutti, perché gli Allievi, dopo aver battuto la selezione russa CSKA di Mosca (3-0), sono stati eliminati dalla squadra che si sarebbe classificata al primo posto nel torneo. Di questo però non si vuole parlare: sono cose che succedono. Per la squadra dei Giovanissimi non è stato così. Infatti: ◊ venerdì mattina, 25 marzo, prima partita - US Sestese-Fortitudo Golden Boys Palermo (Scuola calcio Totò Schillaci) 1-0; ◊ venerdì pomeriggio, 25 marzo, seconda partita - US SesteseAC Giovanile Rezzato di Brescia 1-2; ◊ sabato mattina, 26 marzo, terza partita - US Sestese-Bosto Varese 1-1. Il sabato pomeriggio si gioca a Torre del Lago. Si devono disputare tre incontri di 20 minuti ognuno. Il tifo dagli spalti è aumentato perché, nel frattempo, sono giunti alcuni genitori che, con la squadra degli Allievi, fanno un tifo spietato. Il morale è alto, la voglia di vincere è tanta: si pensa che, se si vince qui, si va a Pisa per il primo e per il secondo posto. I ragazzi ci credono, e: ◊ prima partita - US Sestese-AC Giovanile Rezzato di Brescia (per lo spareggio): si arriva ai rigori, vittoria!; ◊ seconda partita - US Sestese-Scuola calcio di Verona: 1-0. Vittoria! Vincere è bello, si vuole continuare; ◊ terza partita - US Sestese-Freccia azzurra Pisa: si arriva sempre ai rigori. Dopo due rigori parati dal portiere avversario si susseguono discussioni animate in tribuna, attacchi verso l’arbitro per scorrettezze, ma la ragione è dalla nostra. Vittoria! Vittoria! Non è possibile, siamo in finale. I ragazzi sono al settimo cielo. Si va a Pisa, allo stadio comunale “Anconetani”. Pisa, ore 18.40. US Sestese-Pietrasanta. Si devono giocare due tempi da mezz’ora ciascuno. Fine primo tempo: 0-0. Nel secondo tempo le occasioni non ci mancano, ma un’occasione favorevole per l’avversario crea un’azione da goal. La palla è in rete. Peccato, la partita si chiude 1-0 per il Pietrasanta. Non importa, la coppa del secondo posto (foto) è nelle mani della squadra dei Giovanissimi. In pochi l’avrebbero creduto possibile. Di proposito non si sono volute citare azioni, prodezze o errori fatti, non si sono citati i nomi, se non in elenco a fianco della formazione: questo perché il valore di questa coppa va dato all’unione della squadra, alla voglia di divertirsi insieme, alle critiche fatte da nessuno contro nessuno; all’importanza di avere un bravo allenatore, molto riservato, anche severo quando serve e con un buon carisma sui ragazzi; all’importanza di avere dirigenti accompagnatori seri e sempre pronti a districarsi abilmente in ogni situazione, a risolvere i problemi per l’interesse della società. Un «grazie»particolare a tutti i ragazzi, per l’entusiasmo che hanno avuto, per la capacità di credere in loro stessi e per il buon comportamento che hanno saputo tenere in campo e fuori dal campo. SILVIA CARDANI GIOVANELLA Speciale Comitati di quartiere Ritornano i Comitati, un prezioso tramite fra cittadino e Amministrazione comunale Lo scorso 27 febbraio, nei quartieri le cui liste avevano raggiunto il numero sufficiente di candidati, si sono svolte le elezioni. Il 22 marzo il capogruppo della lista “Il Sestese” Silvano Moroni, intervistato sul quotidiano La Prealpina, parla di poca utilità e scarso interesse da parte dei cittadini nei confronti di questo genere di elezioni. La replica dei responsabili di quartiere, pubblicata su questo giornale, sottolinea come l’affluenza sia stata maggiore rispetto agli anni precedenti. Analizziamo i dati. Nelle cinque zone rappresentate (Sesto centro, Abbazia, Lentate, Oriano/Oneda e Mulini) il quorum del 10 per cento per la validità della votazione è stato raggiunto. Le cifre dicono anche che a Sesto Centro, su 2.032 elettori, 278 si sono presentati alle urne, a Lentate hanno imbucato la scheda 100 su 297, ai Mulini 286 su 1.567, all’Abbazia 299 su 1.806 e dei 1.020 residenti di Oriano/Oneda hanno votato in 128. La centoventinovesima sarei potuta essere io… e invece non ho mai partecipato a una mezza riunione. «È un sacrificio impegnarsi all’interno di un Comitato - dice Bruno Giacomelli, presidente di Oriano/Oneda -. Abbiamo tutti poco tempo tra lavoro e famiglia, ma il senso civico e il sentimento di rispetto per il nostro territorio sono più forti della stanchezza». Lui fa il restauratore, ha una bellissima bimba bionda e prima della nostra intervi- sta (sarò perdonata dal non voto per questo?) ha fatto una corsa per vincerla, questa stanchezza serale. «Il Comitato è un’opportunità per il singolo di unire la propria voce ad altre voci, il segnale di un’Amministrazione attenta ai problemi delle diverse realtà che compongono il territorio sestese». In questo senso la novità è la creazione di una figura specifica, all’interno dell’assessorato, per la gestione dei rapporti con i comitati. «Qualche rivalità?», domando per sciogliere un po’ di gossip nel burocratese. «Assolutamente no - risponde Bruno -. Ci sono collaborazione piena tra i vari Comitati e sostegno reciproco sulle problematiche comuni». Mi spiace un po’che siano sempre queste problematiche, dalla viabilità ai rifiuti, dalle buche nelle strade ai locali che fanno baccano, ad occupare il tempo dei rappresentanti. Inventiamoci qualche festa, qualche iniziativa, possibile che tra tutti non riusciamo a farci venire un’idea divertente, invece di lamentarci sempre dei semafori? Bruno dice che nel 2003 hanno organizzato un concerto, ma la più “festereccia” rimane Lentate. Comunque sia, i ragazzi del quartiere Oriano/Oneda si trovano ogni primo venerdì del mese alla scuola materna di Oriano. La riunione è aperta a tutti. Accorrete numerosi. FRANCESCA MINCHIOTTI L’anagrafe (aggiornata al 27 aprile 2005) NATI ROSSI ADA, nata il 18.02.2005 ZANETTI LUCA VITTORIO, nato il 24.02.2005 DIGOSCIU MATTEO, nato il 13.03.2005 FACCHIN ELENA, nata il 24.03.2005 EL ATFY KARIM HANY, nato il 24.03.2005 PILATI MICHELANGELO, nato il 23.03.2005 SIENA EMMA, nata il 31.03.2005 SARUBBI GIANFELICE, nato il 07.04.2005 BACCHETTA ALESSANDRO, nato il 30.03.2005 FORMAGGIO ALESSANDRA, nata l’11.04.2005 MASEDU MATTIA, nato il 10.04.2005 PARINI LUCA, nato il 16.04.2005 MATRIMONI COSTA CLAUDIO-SVYATOGOR OLENA, coniugati il 19.03.2005 Apriamo una pagina sui Comitati di quartiere, dando un resoconto delle elezioni tenutesi a febbraio ed incominciando una serie di interviste ai presidenti che saranno contattati personalmente. L’ordine è puramente casuale e, siccome in un’altra pagina del giornale si è parlato di Oriano, si è iniziato da quel quartiere. Si pregano i Comitati di far pervenire i propri contributi scritti o le richieste di servizio redazionale. Gli eletti nei Comitati di quartiere Questi gli eletti nei Comitati di quartiere: ◊ Comitato Abbazia - Presidente: G. Giuseppina Migliorini; vicepresidente: Mauro Zeni; segretario: Fabio Bertinelli. ◊ Comitato Lentate - Presidente: Eraldo Debernardi; vicepresidente: non eletto; segretario: Margherita Fabris. ◊ Comitato Mulini - Presidente: Silvano Pallavera; vicepresidente: Franco Bolla; segretario: Vanessa Cavaleri. ◊ Comitato Oriano/Oneda - Presidente: Bruno Giacomelli; vicepresidente: Luca Bragagnolo; segretario: Umberto Varalli. ◊ Comitato Sesto Centro - Presidente: Nildo Barisone; vicepresidente: Angelo Veronesi; segretario: Giovanni Demicheli. CRISTOFOLETTI MAURO-BASSETTI CAMILLA, coniugati il 24.03.2005 SABBION MARCO-CARDANI LORENZA, coniugati il 12.03.2005 MIHAI ADRIAN SORIN-TOMA MARIANA, coniugati il 09.04.2005 DELLA SALA BRUNO-MELI FRANCESCA, coniugati il 09.04.2005 SANTINAMI PAOLO-VILLANUEVA DE CASTRO AIMEE, coniugati il 24.02.2005 BIASION ANGELO PAOLO-FORMENTIN MIRELLA, coniugati il 24.04.2005 DECEDUTI SIMONE GAETANO, nato il 09.11.1925, deceduto il 07.02.2005 SANTINI TERESA, nata il 20.06.1910, deceduta il 26.02.2005 BONA PALMA MARIA, nata il 07.06.1915, deceduta il 14.02.2005 STABARIN MARGHERITA GIOVANNA, nata il 15.11.1913, deceduta il 04.03.2005 MADELLA MAURO, nato il 09.05.1953, deceduto il 26.02.2005 BONA EZIO LUIGI, nato il 25.11.1948, deceduto il 09.03.2005 COLOMBO GIOVANNI CARLO, nato il 28.04.1914, deceduto il 02.03.2005 SIMONOTTI LUIGI, nato il 25.01.1933, deceduto il 15.03.2005 CIRILLO RENATO, nato il 27.08.1935, deceduto il 06.03.2005 BALDISSERA ELENA ANGELA, nata il 7.11.1909, deceduta il 18.03.2005 FERDEGHINI FRANCO, nato il 09.10.1936, deceduto il 11.03.2005 GHIRINGHELLI RENATO, nato il 15.03.1936, deceduto il 01.03.2005 GINOCCHI MAURIZIO, nato il 10.12.1943, deceduto il 22.03.2005 BESOZZI CESARINA, nata il 07.06.1919, deceduta il 01.03.2005 MALTAGLIATI MARIA, nata il 28.06.1917, deceduta il 29.03.2005 CAVALLERO DENIS, nata il 15.06.1947, deceduta il 17.03.2005 DALLA ROSA MARIA CLEMENTINA, nata il 02.07.1910, deceduta il 18.03.2005 BARONE STEFANO, nato il 14.12.1934, deceduto il 05.04.2005 VISCONTE GIUSEPPE, nato il 01.01.1931, deceduto il 05.04.2005 SALINA RINA IDA, nata il 03.01.1911, deceduta il 18.04.2005 MENZAGO CLAUDIO, nato il 16.12.1935, deceduto il 09.04.2005 COMUNE DI SESTO CALENDE Nati dal 1° gennaio 2005 al 31 marzo 2005 Deceduti dal 1° febbraio 2005 al 31 marzo 2005 Immigrati dal 1° febbraio 2005 al 31 marzo 2005 Emigrati dal 1° febbraio 2005 al 31 marzo 2005 TOTALE ABITANTI AL 31 MARZO M F 5 12 44 40 5 9 36 38 4.963 5.302 TOTALE 10 21 80 78 10.265 13 Luoghi di Sesto Per conoscere, scoprire o magari riscoprire La gestione del territorio 14 Analizzando l’etimologia della parola “territorio” curiosamente ci si accorge che lo stesso etimo sta alla radice della parola “terrore”, sensazione che gli uomini provavano nelle epoche antiche, quando da cacciatori raccoglitori si contendevano, errando negli spazi appartenenti ad altri uomini o ad altri animali, le risorse naturali che la natura spontaneamente offriva. Quando però gli uomini hanno cominciato con l’agricoltura a lavorare la terra e a farla fruttare, il possesso del territorio trovò una forma di legittimazione, nel senso che esso era tale in quanto gli uomini lo avevano reso produttivo e abitabile attraverso la costruzione di villaggi o città e l’apertura di campi coltivati. Ciò naturalmente non è bastato per assicurare il possesso del territorio, che ha sempre dovuto essere difeso, soprattutto nelle epoche in cui la competizione per il possesso degli spazi fu più violenta e accesa. Oggi le minacce che incombono sui nostri territori sono altre, un indiscriminato uso delle risorse naturali e degli spazi nel corso del tempo ha compromesso i rapporti di reciproca convivenza tra uomo e ambiente ed ecco allora alluvioni catastrofiche, frane e disastri ecologici. Per nostra fortuna nelle società civili i territori non si difendono più armi alla mano, ma con strumenti urbanistici per gestire, prevenire e vigilare: si chiamano Piani regolatori comunali, Piani territoriali di coordinamento, Piani paesaggistici regionali, ai quali sempre più spesso si abbina il concetto di sviluppo sostenibile, vale a dire «quello sviluppo in grado di soddisfare i bisogni dell’attuale generazione senza compromettere il soddisfacimento dei bisogni delle future generazioni» (Rapporto Brundtland, 1987). Tuttavia a discapito di quanto sopra, gironzolando per il territorio del nostro Comune e dei suoi confini, all’interno del limite settentrionale del Parco del Ticino, incontro squallidi edifici abbandonati nei magnifici boschi della località Cascina Livello, complessi industriali proliferare nella Piana della Lenza (a valle della quale si trova una delle principali fonti idropotabili del nostro Comune), il monumento naturale del “Sass de la Preja Buia” abbandonato a se stesso, privo di pannelli esplicativi ma ricco di moderni graffiti, l’area archeologica del Monsorino derubata dai massi che costituiscono i recinti tombali, minata da strade, ponti autostradali e aerei. Concludo con una raccomandazione: non pensate di poter costruire in libertà una semplice tettoia per ricoverare l’auto… potrebbe deturpare il paesaggio! CRISTIANO NERICCIO Il Livello All’inizio il bosco si riprese gli orti, laggiù, in fondo alla strada, là, proprio dove ora s’intravedono i ruderi di quella prima casa. Vi entrò di prepotenza, lasciando solo qualche traccia di quello che c’era. Qualche pezzo di recinzione costruita in rami di castagno piantati nel terreno fitti fitti e ancora uniti con legature in salice, una vasca ora piena di terra e foglie dove si raccoglieva l’acqua per irrigare gli orti, un pilastro in granito appena abbozzato che, ancora pochi anni or sono, reggeva un cancelletto in tavole grezze, ora scardinato. Poi cominciò l’opera di devastazione delle case. Dapprima, qualche anta di finestra che sbatteva con violenza durante i temporali si scardinò. alcune caddero a terra, altre rimasero appese ad un cardine, quasi in bilico, dando l’idea chiara dell’abbandono. Poi falde di tetto, quelle a nord, dove il gelo con più insistenza aggrediva le travi portanti, cedettero. Dentro, al primo piano del fabbricato, dove prima c’era un letto, o una culla, dove prima si riposava, si sognava, si faceva l’amore o si aspettava immobili per l’ultimo viaggio, cominciarono a germogliare semi di ghianda. A quel punto il degrado prese a correre. Ormai si potevano vedere solo parti delle vecchie costruzioni, lasciando intuire quello che prima doveva esserci. Un aiuto alla rovina lo avevano dato pure i ragazzini, che salivano dalle strade nel bosco e si divertivano ad accelerare l’opera del tempo. Anche la strada principale di accesso, che s’inerpicava su per la collina, a tratti incassata tra pareti coperte di felci e muschio e con un tetto in rami di castagno, cominciò a scomparire, coperta da frane sempre più importanti. Ormai il passaggio era permesso solo a piedi e con molta fatica. Così quel luogo s’isolò dal resto del mondo, mentre procedeva in silenzio la sua rovina. Solo in autunno, nel periodo della caccia e dei funghi, qualcuno passava ancora di là. Pochi s’inoltravano nella foresta di rovi che ormai avvolgeva tutto. Non rimase però a lungo isolato quel luogo. Pochi anni dopo l’abbandono, il Livello riprese vita. Una mattina arrivò l’ordine per telefono, da lontano. Giù, a valle, all’inizio della vecchia strada ormai impraticabile, di fianco alla chiesetta di san Vincenzo, ben schierata stava una fila di moderni mezzi meccanici. Ruspe, pale meccaniche, camion per il trasporto della terra. Erano pronti ad intervenire. Tutti gli autisti erano a terra, davanti ai mezzi, in semicerchio, mentre qualcuno stava loro impartendo ordini e direttive, qualcuno vestito bene, che veniva da fuori. In breve, dall’altra parte della strada, sotto un giovane pino di fianco alla chiesetta, si radunò un piccolo gruppo di persone, che osservava in silenzio. Qualche contadino che passava, un pensionato con il cane e qualche ragazzo. Cercavano di capire che cosa stava per succedere, che cosa stava per cominciare. Allora, come oggi, come sempre del resto, il “progresso” non ha bisogno di giustificazioni, di consensi, marcia con gambe sue, autonome al volere ed alle decisioni della gente. Solo pochi “eletti”, pochi privilegiati possono capirlo e quindi prevederne lo sviluppo. Discreta, la gente guardava e non capiva! Che cosa stavano facendo? Intanto il personaggio che sembrava essere il capo aveva finito di parlare. Si era rimesso il cappello, facendo qualche passo indietro, per poi attraversare la strada e sistemarsi lontano dal gruppo di curiosi. Si era quindi aggiustato il cappello e, infilate le mani in tasca, guardava i mezzi che stavano per muoversi. Inesorabile, la prima macchina, una ruspa, con uno sbuffo di fumo nero che fece saltare il tappo sopra il tubo di scappamento, iniziò a muoversi. Subito, proseguì dritta, a tagliare il primo pezzo di strada, sezionando il terreno morbido come burro e distruggendo quello che era l’inizio della strada che saliva al Livello. La strada, mentre prima s’infilava di soppiatto nel bosco, quasi educata e rispettosa verso l’ambiente nel quale stava per entrare, ora con uno squarcio, come una ferita viva, si apriva la via. Era come se stessero violentando il passato, era come se tutto, ma proprio tutto, fosse definitivamente finito. Chiuso! Era come se la storia avesse voltato pagina. Continuarono imperterriti, chi poteva dir loro qualcosa! Solo il vecchio si commosse e pianse, in silenzio, fregandosi gli occhi come se fossero stati irritati dalla polvere sollevata dai mezzi al lavoro. Sapeva bene che non lo avrebbe consolato né capito nessuno! Arrivarono veloci al primo d’alcuni massi di serpentino verde che, come gli altri, portavano sulla pelle il passaggio degli uomini; molti anni prima avevano graffiato e inciso i loro simboli magici su quella superficie squamosa, lucida e verde. Lo lasciarono sulla destra; fortuna sua fu quella di non intralciare la via dritta tracciata dal geometra del cantiere. Poi al sasso della Preja Buia c’era da decidere che fare: spaccare e passare vicino o aggirarlo? Era una pietra antica, con una sua storia, non osarono, aggirarono l’ostacolo. Poi via, dritti a salire. Veloci, precisi, inesorabili, e continuarono, distruggendo dove serviva, in breve furono su. Quando arrivarono alla vecchia magnolia, che segnava la fine della salita, girarono i mezzi verso sinistra, ed entrati tra i ruderi delle case, iniziarono a demolire. Demolirono tutto, anche quello che poteva servire, un ricordo, una traccia di memoria di quello che era stato. Si comportarono con la cultura di un esercito in conquista: estirpare ogni segno del passato, per costruire un nuovo futuro. Non lasciarono nulla. A dir la verità qualcosa lasciarono… quando un anno dopo l’impresa fallì. Fu lasciato tutto com’era! Costruzioni al tetto senza tamponature o finiture, materiale abbandonato in baracche, attrezzature da lavori in locali chiusi a lucchetto, assi da carpentiere con chiodi sporgenti lasciate dappertutto, quasi fossero fuggiti all’improvviso. Persino la gru si dimenticarono! A volte, passando vicino al cantiere abbandonato, vedevi ragazzini giocare in cima alla gru, dentro la cabina di comando, mentre il vento ruotava lentamente il grande braccio senza vita. Non ci volle molto perché tutto di nuovo tornasse in rovina. Alle mura ci pensarono i ragazzi, mentre tutto il resto, tegole, mattoni, travi, attrezzature varie, gru compresa, sparirono nottetempo, senza lasciare traccia. E tornarono i rovi e il bosco. Ma non era più come prima, prima dell’intervento devastatore del cemento armato. Prima era quasi una rovina naturale, tranquilla, con un suo fascino, che dava sfogo ai ricordi, che creava un senso di dolcezza, di calma pacata. A volte, passando, capitava di toccare una pietra, un pezzo di ferro trovato per caso a terra, una vecchia pompa dell’acqua, ancora attaccata al muro tra quelle porte che un tempo erano ingressi di cucina. Capitava di entrare curiosando tra i ruderi e vedere ancora i resti di graticci dove un tempo si allevavano i bachi da seta. Pensavi alle storie che ci stavano dietro, al lavoro, al sudore, al dolore, alle speranze di qualche giovane che credeva che un giorno tutto sarebbe cambiato. Pensavi a chi quegli oggetti, li aveva costruiti, dando loro la vita con il solo uso di semplici attrezzi, magari tra bestemmie ed urla. Oggi invece, di fronte a queste rovine, ci si sente come di fronte ad uno specchio. Anche noi così, lì buttati senza senso alcuno, senza più un passato, e soprattutto senza un futuro credibile. A volte il ricorso alla memoria è l’unico filo che ci lega al futuro. 8 febbraio 1969-8 febbraio 2005 dalla Sardegna MAURIZIO MARETTI Il nido ha festeggiato i suoi primi 25 anni di attività Sabato 30 aprile, in una cornice di gioia, il nido “Il Piccolo Principe” ha aperto le porte alla cittadinanza. Il personale ha accolto autorità, ex-colleghi, genitori, nonni, bimbi e tanti cittadini e li ha guidati nei vari spazi studiati a misura di bambino. Era bello osservare lo stupore nei volti degli adulti mentre guardavano i diversi ambienti e si rendevano conto di quanti stimoli vengono offerti quotidianamente ai piccolissimi, la serenità e la spontaneità dei bimbi che frequentano il nido, che si sedevano nei loro angoli preferiti, giocavano e chiacchieravano incuranti della gente che passava loro accanto, la freschezza di giovani coppie con carrozzine al seguito che parlavano tra loro, la tranquillità di alcune mamme sedute sul divano che allattavano, la curiosità di ragazzi, bimbi ormai cresciuti, che si cercavano nelle foto messe in mostra in una cameretta trasformata in sala-buffet per l’occasione. C’era poi chi faceva giocare i bambini all’aperto: una grande famiglia che si è riunita intorno alle educatrici e al personale. È proprio a tutte loro che l’assessore alla Cultura, Elena Pedretti, ha rivolto un «Grazie» a nome di tutta la comunità perché con grande dedizione, affiatamento, voglia di confrontarsi e di mettersi in gioco hanno saputo arricchire la qualità del servizio, a cominciare dall’ambiente stesso che è stato reso sempre più accogliente, con tanti spazi specializzati che offrono ai piccoli molte sollecitazioni e al tempo stesso creano un’atmosfera gioiosa e familiare. Al personale l’assessore ha donato un piccolo segno che permetterà a tutte di ricordare i momenti che hanno condiviso con i bambini. Elena Pedretti ha poi fatto un tuffo nel passato e precisamente al 1° maggio 1980, giorno dell’inaugurazione del nido, voluto “fortemente” dall’Amministrazione comunale guidata da Luigi Besozzi con l’assessore ai Servizi sociali, Andrea Bagaglio, e sostenuto economicamente, anno dopo anno, con interventi di manutenzione, di miglioramento degli arredi interni ed esterni, di appoggio all’aggiornamento delle educatrici che in questi ultimi anni hanno partecipato al progetto “Reggio Children” attraverso giornate di studio e scambi di esperienza con altri nidi della zona ed hanno elaborato progetti formativi per promuovere tutte le potenzialità dei bambini. Un momento significativo del pomeriggio è stata la proiezione di ore di vita al nido: quanto impegno, stupore, gioia nel volto dei piccoli artisti che dipingevano, incollavano, travasavano, si tuffavano sui tappetoni! Che dire poi del rinfresco preparato dalle cuore e aiuto-cuoche: ottimo! Significativo è stato l’aiuto dei genitori che hanno collaborato alla preparazione della festa. Questa giornata ha permesso di far vedere a tutti quanto “Il Piccolo Principe” sia un servizio di ottimo livello, un nido pensato come luogo educativo che risponde alle esigenze del bambino e delle famiglie. Terminata la festa si ricomincia con entusiasmo. Educatrici, Amministrazione comunale, assessorato alla Cultura e Comitato di gestione si impegneranno costantemente a migliorare il nido secondo le esigenze che via via emergeranno. TIZIANA BRUSA presidente del Comitato di gestione Sesto Giovani una testimonianza Appena giunta la notizia della morte del Papa non ci sono stati dubbi: in un modo o nell’altro noi ragazzi dell’oratorio dovevamo assolutamente vederlo! Dovevamo stare vicino per l’ultima volta a Giovanni Paolo II, il nostro Papa! Senza troppe certezze siamo partiti alla volta di Roma. Appena giunti a Roma siamo rimasti senza parole! Le stazioni erano gremite di gente, le metropolitane affollatissime, le piazze stracolme di giovani! Il clima che si respirava non era certo quello di un funerale! Era come se fosse in corso una “Giornata mondiale della gioventù”! Gente di tutte le nazionalità! Milioni di persone uniti in unico grido: «Giovanni Paolo»! Più volte è risuonato nelle piazze questo nome! Insomma: il nome del Papa era dappertutto! Maxischermi, manifesti, cartelloni, bandiere, magliette, cappellini! San Pietro non penso abbia mai visto in tanti anni uno scorrere così intenso di giovani e fedeli in preghiera! La coda per entrare nella basilica era veramente infinita. Per fortuna siamo riusciti ad evitarne un po’… Dopo non molto tempo eravamo davanti alla salma del Papa! La commozione è stata forte. A stento siamo riusciti a trattenere le lacrime e subito la mente ha ripercorso tutti gli incontri e tutte le esperienze che ognuno di noi aveva vissuto con lui, con Giovanni Paolo II! E lui era lì, davanti a noi, senza vita, ma vivo più che mai nei nostri cuori ardenti! In quell’occasione abbiamo potuto stare al suo fianco solo per pochi istanti, ma non sapevamo ancora che cosa ci sarebbe accaduto di lì a poco… Raccolti in preghiera abbiamo recitato una decina del Rosario, invocando l’intercessione di Maria! Ecco un altro momento intenso e commovente! Gli occhi serrati, le mani giunte, e un filo di voce che ripeteva quella preghiera tanto cara al Papa: l’“Ave Maria”. La giornata seguente si è iniziata all’alba, con la sveglia alle 6.00 per poter raggiungere al più presto il Circo Massimo. Nonostante fosse così presto abbiamo avuto qualche difficoltà nel trovare un posto dove “accamparci”. L’attesa è stata molto coinvolgente; alcuni gruppi di giovani polacchi hanno iniziato un “cerchio di gioia”. Dopo due ore di inaspettata allegria i maxischermi hanno attirato l’attenzione della moltitudine di giovani radunati. Un applauso incessante ha accompagnato l’entrata della bara del Santo Padre e l’allegria ha ceduto il posto alla commozione. L’immagine del Vangelo sfogliato dal vento ha fatto ripensare alla grandezza e alla profondità di Giovanni Paolo II, lui che non si è mai fermato di fronte alle difficoltà e nemmeno di fronte alla morte! Come Gesù ha donato la sua vita per noi, anche lui ha sofferto e lottato fino alla fine! Ha portato l’annuncio del Vangelo in tutto il mondo e ha donato a noi giovani la forza di continuare a sperare in Gesù Cristo! I GIOVANI DELL’ORATORIO 15