RASSEGNA STAMPA 28 Giugno- 5 Luglio 2016
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RASSEGNA STAMPA 28 Giugno- 5 Luglio 2016
RASSEGNA STAMPA 28 Giugno- 5 Luglio 2016 II MILANO&LOMBARDIA Sindaco del paese, venne ferita a morte il 2 luglio 2013 da una guardia municipale sospesa dal servizio Domenica 3 Luglio 2016 Cardano, municipio intitolato a Laura Prati È Andrea Bortolotti, 50 anni, di Crema I I e la posa dei fiori sotto la targa che il Comune ha apposto sulla parete dell’ingresso del Municipio, per ricordare quel tragico 2 luglio 2013, quando Giuseppe Pegoraro (nel frattempo condannato all’ergastolo, in primo e in secondo grado) entrò nell’ufficio di Laura Prati e aprì il fuoco contro di lei e contro Costantino Iametti. Alla cerimonia era presente anche l’attuale primo cittadino, Angelo Bellora che ha definito, la cerimonia «il com- l municipio di Cardano al Campo (Varese) è stato intitolato a Laura Prati, il sindaco della città morto il 22 luglio 2013 all’ospedale di Circolo di Varese, dopo essere stata gravemente ferita a colpi di pistola insieme all’allora vicesindaco, Costantino Iametti, da un ex agente della polizia locale che poche settimane prima sparò all’interno degli uffici del Comune. La cerimonia è stata apertaà ancora una volta il silenzio, con l’ammainabandiera pimento di un percorso» che la politica cittadina aveva avviato per onorare la memoria della Prati. Sotto la storica scritta in bronzo “Municipio”, sulla facciata dalla sede comunale di piazza Mazzini, c’è un’altra iscrizione, che riporta la nuova intitolazione del Municipio di Cardano al Campo come “Palazzo Laura Prati”. Alla cerimonia è intervenuto anche il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni. © RIPRODUZIONE RISERVATA Lombardia. Nuovo presidente per Mcl l Consiglio regionale del Movimento cristiano lavoratori della Lombardia, svoltosi ieri mattina a Milano, ha eletto all’unanimità alla carica di presidente regionale Andrea Bortolotti di Crema, 50 anni, impiegato, sposato, padre di due figlie. Bortolotti, nato a Bologna dove ha vissuto fino all’età di 27 anni, poi trasferitosi a Crema con il matrimonio, ha iniziato ancora adolescente l’impegno in Mcl nel capoluogo emiliano ed è stato presidente del movimento a Crema per nove anni, dal 2005 al 2014. Succede al com- Scalo di Bresso, più voli E decolla la polemica BRESSO (MILANO) n grave atto unilaterale dell’Enac, l’Ente nazionale aviazione civile, che senza interpellare nessuno ha rotto un accordo sottoscritto a Roma il 31 luglio del 2007 presenti il Governo e la Regione, che prevedeva per l’aeroporto di MilanoBresso Franco Bordoni Bisleri la funzione di piccolo scalo per aerei da turismo oltre che centro scuola di volo dell’Aeroclub Milano – scandisce Ugo Vecchiarelli, sindaco di Bresso –. Quanto annunciato dall’Enac – che vuole portare già dai prossimi giorni un nuovo aeroporto comunitario civile di aviazione generale e per gli aerotaxi – ci vede nettamente contrari. Il prossimo sarà un luglio caldo: Bresso, ma anche tutti i Comuni del Nord Milano che si affacciano lungo il sedime aeroportuale, daranno battaglia». La dichiarazione del primo cittadino di Bresso arriva pochi minuti do- Oggi l’aeroporto «Bordoni Bisleri» è una piccola struttura per aerei da turismo e ospita una scuola di volo. Immerso nel Parco Nord, situato nel cuore di un’area densamente popolata, vicino al centro d’accoglienza della Cri: tutti motivi che spingono le amministrazioni locali a dire «no» al potenziamento «U po aver concluso una riunione con i sindaci di Cusano Milanino, Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni e Cormano, nel corso della quale sono state concordate azioni per impedire che la tranquillità, la sicurezza, la vita normale di decine di migliaia di residenti vengano rimesse in discussione dall’uso inappropriato di uno scalo non adatto a sopportare traffici aerei commerciali e di passeggeri proveniente da ogni parte del mondo. «Trasferire su Bresso un traffico aereo proveniente da mezza Eu- ropa – incalza il presidente dell’ente Parco Nord, Giuseppe Manni – metterebbe a rischio l’ecosistema così difficilmente ricostruito in questi decenni in questo parco, ogni giorno meta di famiglie e di giovani che in questa ampia fetta di verde, oltre alla pratica sportiva, trovano spazi per momenti di relax». Ancora una volta il nuovo regolamento per ampliare l’aeroporto di Bresso da parte di Enac è arrivato in un periodo dell’anno prossimo alle vacanze. C’è da credere che a Roma forse pen- La Procura. Un 23enne pregiudicato di origine ecuadoriana è ricoverato in gravi condizioni dopo essere stato accoltellato al torace. Il ragazzo è stato trovato in via Stadera dai carabinieri giunti sul posto dopo una segnalazione. Il 23enne sarebbe stato aggredito all’interno di un appartamento dove risiede una famiglia originaria del Perù che avrebbe dato l’allarme quando i loro, diversi, «ospiti» latinoamericani sarebbero venuti alle mani. Il ferito è ricoverato in prognosi riservata e ha precedenti per lesioni personali, minacce, danneggiamento, rapina e ricettazione con alcuni alias. La palazzina distrutta Sentita la figlia più grande L’appartamento avrebbe potuto esplodere anche con la fuga di gas registrata due giorni prima Giudici tributari. uattro anni e 8 mesi di carcere, oltre al sequestro ai fini della confisca di 65mila euro, cifra ritenuta profitto di reato. È la richiesta di condanna per l’ex giudice tributario Luigi Vassallo avanzata dai pm Laura Pedio e Eugenio Fusco al gup Gennaro Mastrangelo nel corso del processo con rito abbreviato. Per i due pm l’ex magistrato, da circa sette mesi in carcere, sarebbe al centro di «un sistema corruttivo più ampio» Nessun attenuante generica, secondo i pm, perché la confessione dell’ex giudice tributarista è arrivata quando i fatti erano già stati accertati dalla Gdf, ed è quindi considerata dai pm tardiva. Mentre la difesa, rappresentata dall’avvocato Fabio Giar- Q LISSONE Aggrediscono amico di ragazza di uno di loro Denunciati in cinque L’aeroporto di Bresso «Grave atto unilaterale dell’Ente nazionale per l’aviazione civile»: Vecchiarelli, primo cittadino di Bresso, ha scritto al prefetto anche a nome dei sindaci di Cormano, Cusano, Cinisello e Sesto. Parlamentari milanesi si rivolgono al ministro Delrio © RIPRODUZIONE RISERVATA «Pellicanò resti in cella» SIMONE MARCER nche la fuga di gas registrata la notte tra il giovedì e il venerdì precedenti all’esplosione di domenica 12 giugno, avrebbe poturo provocare una strage. Secondo i consulenti della procura, il contatore dell’appartamento di Pellicanò avrebbe infatti registrato una fuoriuscita di gas stimata tra i 14 e i 26 metri cubi. Meno dei 45 metri cubi registrato la notte dell’esplosione, ma bel oltre la soglia di una possibile esplosione, di tre metri cubi. Anche quella notte i Pellicanò dormivano tutti in casa: la moglie e A savano di farla franca. Di fatto però si è aperta, dopo quella di Expo, una nuova sfida fra gli enti locali e l’ente dell’aviazione civile. Vecchiarelli, anche a nome degli altri sindaci, ieri ha inviato una lettera al prefetto di Milano ricordando fra l’altro che una pista di atterraggio e di decollo, lunga poco più di un chilometro, non può supportare un traffico aereo pesante. Ed ancora confinante con la pista c’è il centro di accoglienza che ospita centinaia di immigranti in attesa di riconoscimento, gestito dalla Croce rossa italiana. «Due fattori – sottolinea Vecchiarelli – che aggiunti alla prossimità delle abitazioni e al fatto che il tutto è all’interno di un parco regionale, sconsiglia qualsiasi ipotesi di ampliare lo scalo di Bresso». In queste ore alcuni deputati e senatori del nord Milano – fra questi Mirabelli, Gasperini, Mauri e Casati – hanno rivolto un appello al ministro dei Trasporti Delrio. Un’interpellanza è stata presentata anche al Consiglio regionale. le figlie erano rientrate quel giorno, dopo aver trascorso la notte precedente dai nonni materni. Le indagini definiscono così un quadro familiare in cui anche i nonni materni, che di recente si erano trasferiti nella zona dei Navigli, avevano cercato di creare una rete familiare di protezione per le due bambine e di aiutare la figlia nella separazione. Da due anni Micaela Masella era separata in casa e stava per andare a vivere con il nuovo compagno in un appartamento in zona con due stanze arredate per le figlie della vittima e la figlia del compagno. Il trasloco sarebbe stato questione di giorni, settimane al massimo. E Pellicanò, nonostante fosse seguito da un esperto del centro di mediazione familiare, non aveva accettato l’idea di restare da solo, come emerge sia dai molti messaggi inviati alla ex negli ultimi tempi, sia dai referti di due distinte visite psichiatriche effettuate presso l’ospedale San Carlo, che tracciano prima il profilo di una personalità "con scarso controllo degli impulsi, soprattutto in passato, dopo la separazione" e confermano poi un quadro "in cui permangono ansia, insonnia, deflessione del tono dell’umore e rimugiuna- zioni sulla separazione". Il pm di Milano Elio Ramondni ha chiesto la convalida del fermo e l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere. Sull’istanza decide il gip Giuseppina Barbara che potrebbe interrogare oggi Pellicanò. Con l’aiuto di uno psicologo, il procuratore aggiunto Nunzia Gatto e il pm Ennio Ramondini hanno ascoltato la figlia maggiore di Pellicanò. Nei prossimi giorni il Tribunale dei Minori avvierà le procedure per l’affido delle piccole, che sono a conoscenza sia di quanto capitato alla madre che al padre. © RIPRODUZIONE RISERVATA I pm: «Condanna per Vassallo da, ha chiesto il minimo della pena per l’accusa corruzione in atti giudiziari perché «ha collaborato» con la Procura e la derubricazione del reato di induzione indebita alla corruzione in traffico di influenze. Corruzione in atti giudiziari e induzione indebita alla corruzione le accuse per Vassallo, che avrebbe chiesto denaro per aggiustare le sentenze della multinazionale della chimica Dow Europe. È stata la stessa multinazionale a denunciare l’ex giudice arrestato mentre incassava la tranche di una mazzetta. Stessa accusa in relazione a una mazzetta da 65 mila euro versata da un’azienda di elettronica milanese il cui titolare aveva pagato per fare andare a buon fine VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfQ2FtZXJhIyMjcHJlc0lWY29tIyMjUmlzdWx0YXRpIFJpY2VyY2EjIyMwMy0wNy0yMDE2IyMjMjAxNi0wNy0wNFQxMjo1MzoxMFojIyNWRVI= un procedimento ed evitare così di versare 1,9 milioni all’agenzia delle Entrate. In entrambi i casi, complice di Vassallo sarebbe stata Marina Seregni, anch’essa ex giudice tributario che ha già patteggiato 3 anni e 3 mesi. Il suo «spessore criminale», secondo i pm, inoltre sarebbe più grave rispetto a ciò che appare, essendo l’ex giudice tributarista «al centro di un sistema corruttivo più ampio». Dallo scorso dicembre a marzo, Vassallo è stato destinatario di tre provvedimenti di arresto, l’ultimo dei quali per un filone di indagine ancora in corso: si tratta della stecca intascata e nascosta tra i pacchi di Natale, per pilotare un contenzioso tributario a favore della Eurocantieri srl, società di Matteo Invernizzi. Vicenda in relazione alla quale la prossima settimana, l’imprenditore e altri due ex giudici, patteggeranno. La difesa di Vassallo ha raggiunto un accordo per risarcire con 100 mila euro complessivi (spese legali incluse) le uniche parti civili ammesse dal gup al processo e cioè i due avvocati della sede milanese dello studio legale-tributario Crowe Howarth Saspi dove l’ex giudice è stato filmato e poi arrestato mentre incassava una tranche di una mazzetta consegnata proprio dai due legali per conto della Dow Europe. Il gup Mastrangelo deciderà con sentenza il prossimo 5 luglio. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA VIA STADERA Pregiudicato di 23 anni ferito in modo grave Dopo lite in abitazione Enac apre a traffico commerciale e aerotaxi I Comuni della zona «nettamente contrari» PIERFRANCO REDAELLI pianto Noè Ghidoni. Al Consiglio regionale, presieduto dal segretario generale di Mcl Tonino Inchingoli, i giovani hanno presentato un progetto per l’approfondimento della dottrina sociale attraverso la testimonianza di santi sociali lombardi. Il Consiglio, nel solco del magistero della Chiesa, ha preso l’impegno in favore di un nuovo umanesimo del lavoro, come ha chiesto papa Francesco al Movimento cristiano lavoratori durante l’udienza speciale dello scorso gennaio. I carabinieri di Lissone hanno denunciato cinque giovani, tre dei quali minorenni. Devono rispondere di una violenta rapina perpetrata ai danni di un 18enne di origini bulgare del luogo, che nell’occasione ha riportato 7 giorni di prognosi per contusioni multiple. I militari dell’Arma hanno chiarito che all’origine dell’episodio vi è la relazione sentimentale intrattenuta da una ragazza italiana del luogo, estranea alla vicenda, con un 16enne di origini marocchine. Durante una telefonata tra i due, il ragazzo ha udito la voce della vittima, un amico della giovane, e ha chiesto di potergli parlare. Ne è nata un’accesa discussione, scaturita dalla gelosia del minorenne, e i due ragazzi si sono dati appuntamento per chiarire la situazione. La vittima è stata aggredita dai 5 che lo hanno anche rapinato. ZIBIDO SAN GIACOMO Nasconde oltre un chilo di droga in cassetta posta Scoperto e denunciato dai Cc Incensurato, separato e disoccupato, un 43enne spendeva però cifre ingenti in paese, a Zibido San Giacomo. Un comportamento che ha insospettito i carabinieri. I militari hanno deciso di procedere al controllo dell’abitazione, a Zibido San Giacomo, all’interno della quale hanno rinvenuto un primo modesto quantitativo di 60 grammi di hashish. I militari hanno quindi controllato la cassetta delle lettere, stracolma di brochure pubblicitarie. Occultato dietro la corrispondenza, è emerso un panetto del peso di un chilo e duecento grammi della medesima sostanza, nonché due bilancini di precisione. BUSTO ARSIZIO 21enne denunciato per stalking su Facebook all’ex fidanzata Luigi Vassallo Chiesti 4 anni e 8 mesi di carcere e il sequestro ai fini della confisca di 65 mila euro, ritenuti profitto del reato I carabinieri della Stazione di Busto Arsizio hanno denunciato per stalking e diffamazione, un 21enne operaio bustocco incensurato. Il giovane è accusato di aver messo in atto tra gennaio e giugno scorsi "reiterate condotte persecutorie" nei confronti dell’ex fidanzata diciottenne, che esasperata aveva sporto denuncia. Nel dare la notizia, l’Arma ha spiegato che, tra i continui interventi diffamatori, ci sarebbero anche quelli compiti sulla pagina Facebook della vittima Tantoché la diciottenne è stata costretta a chiudere il proprio profilo. Riforma del processo tributario, convegno con l’ex ministro Fantozzi www.cronachemaceratesi.it/2016/06/30/riforma-del-processo-tributario-convegno-con-lex-ministrofantozzi/827943/ Augusto Fantozzi La riforma del processo tributario, convegno a Camerino. Domani nel palazzo ducale, dalle 9,30, saranno molti gli esperti presenti all’iniziativa promossa dall’università di Camerino, dall’Ordine dei commercialisti e dall’Ordine degli avvocati di Macerata. Le conclusioni del convegno saranno tratte dall’ex ministro delle Finanze ed ex commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi. Dopo i saluti del rettore di Unicam Flavio Corradini, del direttore della scuola di giurisprudenza Antonio Flamini, del presidente del consiglio di giustizia tributaria, Mario Cavallaro, del presidente dell’Ordine degli avvocati Stefano Massimiliano Ghio e del presidente dell’Ordine dei commercialisti Giorgio Piergiacomi, sarà la volta degli interventi, coordinati da Andrea Fedele, dell’università telematica UniTelma Sapienza. Gli interventi saranno di docenti di vari atenei di tutta Italia: Pasquale Russo (università di Firenze), Maria Pia Gasperini (università di Camerino), Franco Paparella (Università di Lecce), Giuseppe Tinelli (Università di RomaTre), Giovanni Arieta (Università di Camerino), Roberto Esposito (Università di Camerino), Guglielmo Fransoni (Università di Foggia), D’Ayala Valva (università dell’Aquila). Infine l’avvocato Maria Abbatantuoni parlerà delle spese della lite. VIII M EZ ZO G I O RNOECO NO M IA LUNEDÌ 4 LUGLIO 2016 MERCATI & PROFESSIONI Storie, temi e personaggi Brindisi: forum Cetma sulla Cina Il Consorzio Cetma ed Alea di Brindisi ha organizzato, il 6 luglio, il forum sul tema «Nuovi mercati per l’innovazione tecnologica delle imprese pugliesi: opportunità di investimenti in Cina». L’evento si svolgerà presso il Salone Assemblea di Confindustria Brindisi, dalle 9.30. Confcommercio: formazione a Napoli Formazione e aggiornamento per superare la crisi economica. È la ricetta di Confcommercio Napoli, guidata da Pietro Russo (foto), che ha presentato la stagione 2016/2017 dell’Accademia Gastronomi Fida-Confcommercio, Le attività termineranno il 20 giugno 2017. Heineken: ridotte Co2 a Massafra Dal 2010 Heineken ha più che dimezzato nei suoi quattro stabilimenti, tra cui quello di Massafra (Taranto), le emissioni di Co2 in produzione (-55%), ridotto di oltre un terzo i consumi d’acqua nei birrifici (-36% rispetto al 2010), utilizzato il 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili certificate. Il futuro Nel corso del dibattito è stata in modo particolare analizzata la figura del curatore fallimentare che gestirà le crisi delle imprese Commercialisti Cambia il rapporto con le aziende Forum ad Ischia tenuto dall’Ordine sulla formazione dei nuovi iscritti. Moretta: «Tutela per chi inizia questo lavoro» C ommercialisti sempre più vicini alle aziende e tutelati grazie alla formazione: l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli e provincia sta promuovendo occasioni di approfondimento, l’ultima ad Ischia sul tema «L’evoluzione dello stato di insolvenza e della crisi». Due giorni di convegno in cui giudici delle sezioni fallimentari dei tribunali di varie regioni italiane e commercialisti hanno messo in luce le novità sulla materia, come la gestione dell’insolvenza fuori dai tribunali, e il ruolo importante che possono svolgere i commercialisti per aiutare le imprese ad individuare le criticità prima che sia troppo tardi. «Il nostro compito - afferma Vincenzo Moretta, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli - è gestire questo cambiamento che riguarda da vicino la figura del curatore fallimentare, che diventerà curatore della crisi di impresa. È importante in que- Il personaggio Nella foto sopra Vincenzo Moretta, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili Lucio Di Nosse: «Smobilizzare tutti i crediti delle procedure concorsuali» Cambio di poltrone Terziario donna, confermata Di Dio Rinnovato il consiglio direttivo del gruppo Terziario donna di Confcommercio Palermo che rappresenta anche le professioniste e il mondo delle partite Iva. Confermate la presidente Patrizia Di Dio, che è anche presidente nazionale del Terziario donna di Confcommercio, la vicepresidente vicaria Rosanna Montalto, e una delle due vice, Margherita Tomasello, l’altra è Concetta Giallombardo, avvocato. Del consiglio fanno parte inoltre Giovanna Analdi, Stefania Baio, Daniela Cocco, Caterina Di Chiara e Rosi De Simone. Forum famiglie, confermata Carli Lodovica Carli è stata confermata presidente regionale del Forum delle Associazioni familiari di Puglia per i prossimi tre anni dall’assemblea dei soci riunita a Bari. Eletto il nuovo direttivo, composto da: MaClaudio ria Altieri Bisio (Agesc), Roberto Lorusso (Anfn), Angela di Girolamo (Associazione Famiglia per Tutti), Giusita Leonetti (Mcl), Carmela Coppola (Fimmg), Emanuela Zucchetta (Il Melograno), Maria Laura Basso (Ugci). Magistratura, i premi Ambrosio Sono Alessandro De Santis e Rosa Anna Capozzi i vincitori del Premio di ma- Renato Rordorf: «Gli imprenditori non aspettino alla fine per evitare il crac» st’ottica muoversi su vari aspetti che riguardano procedure di allerta e di valutazione preventiva che possano portare a uno stato di salvataggio dell’azienda. L’obiettivo del nostro Ordine continua Moretta - è curare la formazione dei giovani iscritti in questa materia, perché rappresenta una forma di tutela per chi inizia ad intraprendere la professione di dottore commercialista e permette un’evidente specializzazione». Altro importante argomento che è emerso dal convegno è la possibilità, alla luce degli attuali strumenti normativi, di smobilizzare tutti i crediti delle procedure esecutive e concorsuali che, anziché giacere nelle aule giudiziarie, potrebbero essere reimmessi nel circuito economico, a vantaggio di tutti gli interlocutori. «Tenere questi crediti bloccati non ha senso – ha dichiarato Lucio Di Nosse, presidente della Sezione fallimentare del Tribunale di Napoli se risultano appetibili agli investitori di settore, in quanto il loro smobilizzo consentirebbe l’incasso di somme utili a pagare i creditori. Oggi ci sono perplessità e criticità di carattere processuale, ma ciò non toglie che si possano superare anche grazie all’unità d’intenti tra la Sezione fallimentare del Tribunale di Napoli e l’Ordine dei Dottori Commercialisti che da anni viaggiano in pie- na sintonia». Al convegno ha introdotto i lavori Renato Rordorf, presidente aggiunto della Corte di Cassazione e presidente della Commissione che si occupa della riforma delle procedure concorsuali: «La riforma ha tre macro obiettivi – ha evidenziato Rordorf - Il primo è l’ammodernamento di una legge fallimentare che risale al 1942, il secondo è renderla più organica, il terzo è colmare alcune lacune anche per adeguarsi alla normativa europea. Vogliamo far sì che la crisi d’impresa venga intercettata più precocemente possibile, evitando che l’imprenditore metta la testa sotto la sabbia e aspetti l’ultimo momento utile per tentare di rimediare, finendo poi in fallimento». L’incontro è stato organizzato da Odcec Napoli e Cndcec col patrocinio di Consiglio notarile dei distretti riuniti di Napoli, Torre Annunziata e Nola, Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli e Giustizia Tributaria – Consiglio di Presidenza. LAURA COCOZZA © RIPRODUZIONE RISERVATA La stanza dei bottoni gistratura Aniello Ambrosio, intitolato alla memoria del consigliere di Corte di Cassazione nativo di San Giuseppe Vesuviano e coordinato dal Comitato promotore rappresentato da Lilia G i u gl i a n o Ambrosio. Sono stati anche attribuiti Premi alla carriera al già presidente della Maddalena Corte d’apCrippa pello di Napoli Antonio Buonajuto, al già procuratore capo della Repubblica Giovandomenico Lepore e all’ex presidente del Tribunale di sorveglianza Carminantonio Esposito. Ischia, Valeria Bruni «attrice dell’anno» È Valeria Bruni Tedeschi l’«attrice dell’anno» all’Ischia Global Film & Music Festival. La co-protagonista de «La pazza gioia» di Paolo Virzi l’Ischia Award è stata insignita con Vittorio Storaro, Danny De Vito, Claudio Bisio. Siracusa, insignita Maddalena Crippa «Per la straordinaria capacità di interpretare con grande intensità una figura controversa e dalle mille sfaccettature come Clitennestra»: è un passaggio della motivazione con la quale la commissione ha assegnato a Maddalena Crippa, protagonista di «Elettra» per la regia di Gabriele Lavia, il premio Siracusa Stampa Teatro 2016. ANGELO LOMONACO [email protected] VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfQ2FtZXJhIyMjcHJlc0lWY29tIyMjUmlzdWx0YXRpIFJpY2VyY2EjIyMwNC0wNy0yMDE2IyMjMjAxNi0wNy0wNFQxMzoxMzoyNlojIyNWRVI= a cura di Emanuele Imperiali Auto e assicurazioni, Calabria resta in coda Premio Rc: costo medio di 637 euro I lavori di realizzazione degli ultimi dodici chilometri della strada statale 655 «Bradanica» saranno realizzati dal consorzio Integra, subentrato nei rapporti contrattuali con l’Anas alle Cooperative Costruzioni, titolare dell’appalto del primo tronco della Martella, a Matera. *** Scendono i costi per assicurare le auto in Italia, ma i risparmi ottenuti non riguardano gli automobilisti calabresi. Emerge da una rilevazione dell’Osservatorio di Facile.it e Assicurazione.it, in base a un monitoraggio relativo al trimestre marzomaggio 2016. Nella regione, infatti, i premi Rc auto di maggio hanno subito un aumento dello 0,78% a fronte del calo medio nazionale del 3,26%. Il costo medio del premio Rc auto in Calabria è pari a 631,74 euro, un dato che porta la regione al terzo posto per esosità delle polizze dopo la Campania (828,75 euro) e la Puglia (636,61). La media nazionale per i premi automobilistici si attesta sui 507,18 euro. *** Il vincitore della prima edizione del premio Digithon, la maratona delle idee digitali, è Aulab, un progetto che stimola gli studenti ad acquisire consapevolezza del loro futuro attraverso un percorso d’aula e una piattaforma online con particolare attenzione a tre tematiche: diffusione della cultura scientifica, presa di coscienza da parte degli studenti del proprio valore attraverso lo sviluppo di un’idea imprenditoriale; realizzazione di prototipi. Altri premi in palio sono andati a Dammi la mano, che consente di accompagnare ed essere accompagnati dai propri cari in tem- po reale su Google Maps tram i te l ’u s o d e l p ro p r i o smartphone e Liberbook, che fornisce agli studenti universitari, tramite piattaforma web, una impostazione predefinita per la propria tesi di laurea o di dottorato. *** Volotea riparte da Palermo per Atene, mentre debutta la rotta alla volta di Creta e si torna a volare verso Santorini. Ad oggi dal capoluogo siciliano è possibile decollare verso 17 destinazioni, 7 in Italia e 10 all’estero. © RIPRODUZIONE RISERVATA Forum PA 04/07/2016 di Michele Gorga, avvocato Giustizia digitale Rinvio sofferto per il Processo Amministrativo Telematico: manca la cultura manageriale nella Giustizia Quello che non vede oggi la classe politica, più rivolta alla ricerca del consenso che all’analisi dei problemi, è che il diritto amministrativo è in una fase di grande evoluzione e con esso è in grande evoluzione lo stesso processo amministrativo. In questi giorni si sono levati domande volte a chiedere uniche norme tecniche e applicativi comuni per tutti i tipi di processi telematici. Il Diritto amministrativo vive un momento storico difficile. Considerato il luogo del bizantinismo, delle complicazioni e della corruzione è molto criticato perché non funzionale alla “celerità” del processo economico. Si è giunti persino a teorizzare l’abolizione dei TAR e del Consiglio di Stato, che secondo alcuni Politici “legherebbero le gambe all’Italia” e che non è “possibile che i Tar decidano su tutto dall’iscrizione all’asilo alla chiusura di un’ambasciata”. Quello che non vede oggi la classe politica, più rivolta alla ricerca del consenso che all’analisi dei problemi, e che dai sondaggi si fa dettare l’Agenda, è che il diritto amministrativo è in una fase di grande evoluzione e con esso è in grande evoluzione lo stesso processo amministrativo. Nella genesi del diritto e della giurisdizione, il processo amministrativo aveva lo scopo di preservare gli atti del sovrano, dai giudici del diritto comune, ossia dal potere giurisdizionale, uno dei tre poteri fondamentali dello Stato. In un solo secolo il diritto amministrativo ha invertito la rotta è oggi si configura come ultimo momento di difesa del del cittadino, quindi della sovranità del popolo, nei confronti degli abusi da parte della pubblica amministrazione e dei pubblici poteri. L’attuale metodo di selezione dell’ establishment, ossia dell’ insieme, largamente minoritario, dei detentori del potere economico, politico e burocratico tutto rivolto a mantenere lo Status-quo, la spinta all’innovazione può avvenire solo dall’interpretazione costituzionalmente orientata dei diritti individuali e collettivi da parte della giurisdizione ordinaria e amministrativa. Nel settore giudiziario da più parti, in questi giorni, si sono levati domande volte a chiedere uniche norme tecniche e applicativi comuni per tutti i tipi di processi telematici: civile, amministrativo, tributario, contabile. Di contro la politica e l’amministrazione, per la specialità del diritto e del processo amministrativo, hanno imposto specifiche norme, anche per la modalità telematica, anche a sperimentazione conclusa, a seguito del DPCM 16 febbraio 2016, n. 40, i cui risultati sono ignoti ma che appaiono avere avuto tutti i vizi e le storture della fase di sperimentazione che si ebbero con il PCT. Cosi non più dal 1 luglio 2016, ma dal 1 gennaio 2017, il Sistema Informativo della Giustizia Amministrativa, ossia l’insieme delle risorse hardware e software, mediante le quali la giustizia amministrativa tratta in via automatizzata attività, dati, servizi, comunicazioni e procedure riguardanti lo svolgimento dell’attività processuale, analogamente a quelle che sono i modi di funzionare del Sistema Informativo Contenzioso Civile Distrettuale, del Processo Civile Telematico, dovrebbe consentire agli avvocati amministrativisti di supportare, con le loro dotazioni tecniche, e spese, il PAT così come avvenne, ed è, per gli avvocati civilisti per il PCT. A chi giova un processo telematico siffatto? Quali le cause e le ragioni delle scelte e perché? Per rispondere al primo quesito, da più parti, è stato sostenuto che a differenza del suo gemello SICID, il SIGA beneficia di alcune peculiarità date dall’esperienza maturata nel campo del Diritto Amministrativo negli ultimi anni e che ha fatto tesoro dell’esperienza maturata per il PCT. Se è così, allora perché non è stata adottata l’architettura del PCT, con le poche varianti necessarie per il Processo amministrativo telematico, capitalizzando il relativo know-how. Rispondere al secondo dei quesiti posti, è utile per capire anche le ragioni della non risposta del primo. Basta frequentare, con spirito critico e senza interesse specifico, se non quello di cittadinocontribuente, una Pubblica Amministrazione qualsiasi o anche un ufficio giudiziario. Nella prima, specie se amministrazione, azienda, ente, partecipata del governo, regna la “visione” del manager di turno miracolato dalla Politica costantemente smarrito nella necessità di capitalizzare qualcosa per la sua “carriera”, che dal fare qualcosa di utile per la collettività, perché consapevole che la giostra gira e potrebbe arrivare ben presto “il signore si scende”. Allo stesso si associa, di solito, il codazzo di una pletora di “dirigenti” stanchi e inconcludenti il cui far niente preserva da ogni responsabilità dal fare ”qualcosa”. Negli uffici giudiziari, invece, la musica è diversa. Alla bravura tecnico-giuridica dei giudicidirigenti, di solito si accompagna una triste iattura quella che la prima è troppo spesso inversamente proporzionale alla loro capacità di “condurre” organizzare e far funzionare un ufficio. La soluzione prima che nell’ITC, nella giustizia e nell’amministrazione, è tutta nella mancanza di capacità manageriale. Ecco perché bisognerebbe attuare la previsione della riforma Madia del manager per la transizione al Digitale mettendo in cantiere procedure davvero trasparenti e non come quelle che fino ad oggi sono state utilizzate che non hanno prodotto buoni risultati. LETTERE E COMMENTI 19 Domenica 3 luglio 2016 DE TOMASO Un nuovo Sessantotto >> CONTINUA DALLA PRIMA M a si preferisce glissare. Eppure due terzi degli inglesi chiamati il 23 giugno alle urne sapevano poco o punto della stessa Unione Europea, delle conseguenze connesse all’abbandono inglese, e delle prospettive tutt’altro che rassicuranti in caso di rottura tra Londra e Bruxelles. È davvero probante, davvero democratica, una decisione presa da una (risicata) maggioranza di elettori disinformati o non-informati? Bah. A parziale giustificazione di cotanta ignoranza, e indifferenza, sull’Europa, va sottolineata, comunque, una verità grande come una montagna: le classi dirigenti comunitarie e nazionali si fanno apprezzare (si fa per dire) come difensori facili all’autogol all’ultimo minuto. La caduta del saggio di reputazione dell’Europa deriva dalla modestia politico-culturale delle classi dirigenti europee, a Bruxelles e nei singoli Stati. Se il popolo è così maldisposto o neghittoso verso l’Unione non è solo perché l’euro non si è rivelato un affare, o perché la burocrazia europea è più ingorda di una tigre affamata, ma soprattutto perché le odierne élites delle nazioni continentali posseggono il medesimo carisma di una comparsa cinematografica. Le nomenklature nazionali sono affollate di visi pallidi nei confronti dell’Europa. Ripetono stancamente gli atti di fede verso l’Unione, ma sono le prime a non credere in quello che dicono. Logico che l’Unione perda fascino. Se poi lo spettacolo dei vari governanti è meno edificante della condotta di una scolaresca affollata di bulli, c’è poco da aggiungere. La disaffezione verso la cosa pubblica, la diffidenza verso le istituzioni e la reazione anti-politica cresceranno senza pause. Angela Merkel sembra un gigante oggi. Ma rispetto al suo pigmalione (Helmut Kohl) fa la figura della maestrina poco seguita dagli scolari. Francois Hollande guida una potenza militare oltre che politica, ma rispetto a un Francois Mitterrand (1916-1996) fa la figura di un GIUSTIZIA TRIBUTARIA di CARLO CIMINIELLO Liquidazione non «automatica» L’ attività di liquidazione automatica conseguente ad anomalie delle dichiarazioni fiscali presentate (art. 36-bis d.p.r. 600/73 e 54-bis dpr 633/72) è illegittima se non riguarda errori formali e/o di calcolo commessi dal contribuente. Pertanto, l’Agenzia delle Entrate va condannata alle spese ove abbia utilizzato impropriamente tale metodologia di rettifica, anche in ipotesi che richiedono «accertamenti in punto di fatto o di diritto». Nel caso in esame è stato annullato, in quanto illegittimo, il ruolo/cartella di pagamento emesso con cui venivano recuperate maggiori imposte dovute al disconoscimento delle perdite derivanti da una operazione di scissione e regolarmente indicate in dichiarazione. Lo ha correttamente stabilito, con ampia motivazione, la Commissione Tributaria Provinciale di Bari con la recente sentenza n. 218/2016 (pres. D. Durante; Rel.: R.S. Sfrecola; Giud.: M.G. Marchitelli). GLI EREDI La cancelliera Merkel con il presidente francese Hollande uomo della strada capitato lì, all’Eliseo, per caso. Per non parlare di David Cameron che, con Winston Churchill (1874-1965) e Margareth Thatcher (1925-2013), condivide solo la tessera del partito conservatore. E Matteo Renzi? Anche in Italia la linea sull’Europa oscilla come un cipresso aggredito dal vento. Per cui si passa dall’accettazione acritica di una decisione alla contestazione rabbiosa della medesima. Più che comprensibile a questo punto l’ondeggiare delle convinzioni, il passaggio dall’europeismo acritico all’anti-europeismo istintivo. Le classi dirigenti hanno il dovere di dare una prospettiva all’opinione pubblica. Hanno il dovere di prendersi le dovute responsabilità. Invece, chi governa tende a barcamenarsi, a sondare gli umori, a evitare passi falsi. Eppure nulla come la politica estera, tornata prepotentemente in cima ai palinsesti informativi, distingue e caratterizza un ceto di governo. Nulla come la politica estera illustra le posizioni in campo, gli interessi in gioco, le soluzioni in pista. I grandi leader occidentali, in passato, diventavano tali nella superpalestra della politica estera. Oggi, invece, nonostante le emergenze internazionali, premier e presidenti tendono a concentrarsi sulla gestione della politica interna, sottraendo all’elettorato preziosi elementi, utili per capire cosa siano, oggi, l’Europa e il mondo. In soldoni: sia pure indirettamente sono le élites politiche e le piramidi culturali gli alleati più importanti del populismo di nuova generazione (internettiana), che si batte contro tutto e tutti, evocando involontariamente slogan, tic, miti e pratiche del Sessantotto. Un Movimento che, a sorpresa, sta rinascendo - riattualizzato forse a sua insaputa - nelle istituzioni, come dimostrano gli atteggiamenti e gli obiettivi di numerose formazioni anti-sistema, fra cui quella fondata da Beppe Grillo. Giuseppe De Tomaso detomaso@gazzettamezzog CASTELLANETA La strana coincidenza >> CONTINUA DALLA PRIMA deve mettere in campo, le azioni effettive che devono garantire il rispetto dei diritti umani e la rule of law. La risoluzione ingloba ittadini occidentali inerti la maggior parte delle 20 anche il Piano di azione del segretario generale dell’Onu, Ban vittime della nuova strage riconducibile al terrorismo Ki-moon, per prevenire l’estremismo violento ed è articolata su di matrice islamica. L’Italia paga il tributo più alto. Tra quattro pilastri. Alla risoluzione è allegato il Piano di azione che le vittime, ben nove, erano italiane. La conferma è mette in primo piano la necessità di intervenire e risolvere i arrivata ieri mattina dalla Farnesina. E, come ogni sera, c’erano conflitti ancora aperti e gli interventi per tracciare le fonti di tanti connazionali nel ristorante «Hotel Artisan Bakery», nel finanziamento ai terroristi. E punire gli Stati che siedono in distretto di Guishan, a due passi dall’ambasciata italiana, a organismi internazionali e, da un lato, votano le risoluzioni e con l’altra mano passano denaro e armi ai Dacca, la capitale del Bangladesh già da terroristi dell’Isis. tempo colpita da atti terroristici e da Centrale, nella nuova Strategia, l’utiazioni di integralisti islamici. Proprio a lizzo di internet per fronteggiare la Dacca era stato ucciso, nel 2015, il diffusione del terrorismo. cooperante italiano Cesare Tavella. Intanto, però, la recrudescenza del Il marchio di fabbrica dell’Isis è eviterrorismo continua. L’attacco di Dacca dente nelle modalità dell’assalto, nella segue di pochi giorni quello all’aescelta delle vittime e nella crudeltà roporto internazionale di Istanbul avdella realizzazione. Oggetto sempre gli venuto il 28 giugno, con circa 40 moroccidentali. E se le capitali europee e le ti. città Usa sono blindate, con maggiori L’Unione europea, dal canto suo, ostacoli per i terroristi che progettano all’indomani della Brexit, ha approvato attacchi, l’Isis, che perde terreno in Iraq nel corso del Consiglio europeo del 29 e in Siria, non rinuncia a spargere giugno, la nuova Global Strategy per la morte e terrore. E lo fa ovunque nel politica estera e di sicurezza, voluta mondo. dall’Alto rappresentante per gli affari Resta da capire se la circostanza che esteri e la politica di sicurezza, Federica siano stati colpiti soprattutto italiani Mogherini. Al centro della strategia la sia una scelta precisa dell’Isis o un lotta alle minacce terroristiche sia sul evento puramente casuale, dovuto al suolo europeo sia extra Ue. E tra le fatto che quel locale è frequentato da misure proposte, nel segno dell’unità connazionali presenti nella zona per DACCA Grande dispiegamento di forze nella reazione, una più ampia conlavoro. Certo, la strage è arrivata due giorni dopo l’elezione dell’Italia divisione di informazioni e di attività di intelligence, con strua membro non permanente del Consiglio di sicurezza per il 2017, menti innovativi messi in campo anche per fronteggiare il seggio che nel 2018 Roma cederà ai Paesi Bassi. E, proprio mentre reclutamento dei terroristi via web. Da arginare, come evil’Assemblea generale delle Nazioni Unite approvava la quinta denziato nel meeting del 24 giugno di Eurojust, l’agenzia Ue sulla revisione, il 1° luglio, della Strategia Globale per la lotta al cooperazione giudiziaria penale, il fenomeno dei foreign fiterrorismo, adottata l’8 settembre 2006 e oggetto di revisione ghters. Rimane però ancora in stallo l’adozione di una Convenzione costante. Tra i punti strategici individuati dall’Assemblea generale che ha adottato la risoluzione per consensus, segno della globale sul terrorismo internazionale, un testo quadro necessario comune volontà della comunità internazionale di combattere il per superare gli approcci settoriali nella lotta a chi semina morte terrorismo, l’individuazione delle cause che portano al ter- e orrore. rorismo, le misure preventive che la comunità internazionale Marina Castellaneta C VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfQ2FtZXJhIyMjcHJlc0lWY29tIyMjUmlzdWx0YXRpIFJpY2VyY2EjIyMwMy0wNy0yMDE2IyMjMjAxNi0wNy0wNFQxMjo1NToxMVojIyNWRVI= LA VICENDA -Una società a responsabilità limitata riceveva un «avviso bonario» ai sensi dell’art. 36-bis del dpr 600/73 mediante il quale l’Agenzia delle Entrate disconosceva l’utilizzo delle perdite fiscali attribuite a seguito di scissione e derivanti da un consolidato fiscale. La società contribuente presentava quindi istanza di annullamento in autotutela, rappresentando in primis la correttezza formale della dichiarazione dei redditi. Inoltre, la contribuente dimostrava, nel merito, la fondatezza e la conseguente scomputabilità delle perdite dal reddito fiscale dichiarato. L’Agenzia delle Entrate, tuttavia, disattendeva l’istanza di autoannullamento dell’avviso bonario -che è bene rammentare secondo il Fisco è atto non impugnabile- e procedeva all’iscrizione a ruolo degli importi ivi indicati. Conseguentemente veniva emessa cartella di pagamento dall’Agente della riscossione «Equitalia» nei confronti della società, che si vedeva costretta ad adire i giudici tributari per far valere le proprie ragioni. Con il ricorso introduttivo la società eccepiva, tra le altre, l’illegittimità della pretesa impositiva per violazione e falsa applicazione degli artt. 36-bis Dpr 600/73 e 54-bis dpr 633/72, nonché la violazione dei principi di affidamento e buona fede di cui all’art. 10 L. 212/00. Chiedendo la condanna alle spese dell’Ente impositore nonché il risarcimento del danno per lite temeraria ai sensi dell’art. 96 c.p.c.. LA SENTENZA - La Commissione Tributaria Provinciale di Bari ha accolto il ricorso annullando l’iscrizione a ruolo/cartella di pagamento e condannando l’ufficio alle spese processuali. In relazione al primo motivo di ricorso, mediante il quale la contribuente ha contestato la diretta emissione del ruolo, in luogo del preventivo avviso di accertamento, il Collegio ha rilevato che la disposizione di cui all’art. 36-bis dpr 600/73 «avendo natura eccezionale, non tollera “applicazioni estensive” ad ipotesi diverse da quelle indicate dalla norma stessa che sono: errore materiale o di calcolo». In buona sostanza, secondo i giudici tributari, la diretta iscrizione a ruolo della maggiore imposta «può evitare l’attività di rettifica, solo quando il dovuto sia determinato mediante un controllo della dichiarazione meramente cartolare sulla base dei dati forniti dal contribuente, ovvero consegua ad una mera correzione di errori materiali o di calcolo». Diversamente, invece, quando si appalesa la necessità di effettuare verifiche o valutazioni giuridiche, l’iscrizione della maggiore imposta «cede il passo alla previa emissione di un motivato avviso di accertamento». Inquadrata quindi la normativa, i giudici baresi, passando alla fattispecie concreta, hanno ritenuto che «l’Ufficio abbia errato ad applicare la disposizioni dell’art. 36-bis prefato in presenza di una dichiarazione che necessitava di un “preventivo riconoscimento giuridico delle perdite in essa riportate”». Per questi motivi la CTP ha accolto il ricorso ed ha annullato la cartella/iscrizione a ruolo condannando l’Agenzia delle Entrate al pagamento di 5 mila euro oltre Iva e Cap come per legge. CONCLUSIONI -Le dichiarazioni dei redditi sono sottoposte ad un «controllo automatizzato» al fine di verificare che i dati in esse contenuti siano corretti e che i versamenti siano effettuati esattamente e nei termini previsti. Tale attività si interpone, nello schema di applicazione dell’imposta, tra la fase di presentazione della dichiarazione da parte del contribuente e quella di accertamento da parte dell’Amministrazione. I1 dato normativo è contenuto negli artt. 36-bis del DPR 600/73 ai fini delle imposte dirette ovvero nell’art. 54-bis del DPR 633/72 ai fini dell’IVA. La «liquidazione automatica» non comporta quindi valutazioni di merito, in quanto è strumentale alla verifica dell’esattezza «numerica» dei risultati della dichiarazione e/o relativi versamenti delle imposte. Difatti, secondo il dettato normativo, il controllo è effettuato esclusivamente «sulla base dei dati e degli elementi direttamente desumibili dalle dichiarazioni presentate e di quelli in possesso dell’anagrafe tributaria». Inoltre, tale attività è tassativamente circoscritta alle ipotesi contemplate dall’art. 36-bis del DPR 600/73 e come ampiamente rilevato dai giudici, nella circostanza, non è consentita l’interpretazione analogica (o estensiva) delle fattispecie elencate. Appare evidente che detto strumento può applicarsi laddove la maggiore imposta scaturisca «ictu oculi» da errori formali del contribuente. In conclusione, in sede di controllo automatizzato, nessuna valutazione è possibile per il fisco in ordine alla correttezza del reddito dichiarato o di eventuali costi dedotti o detratti. Ne consegue che mediante avviso bonario non può essere disconosciuta la scomputabilità delle perdite correttamente indicate in dichiarazione. PUGLIA E BASILICATA 9 Lunedì 4 luglio 2016 SANITÀ IN PUGLIA IL PIANO OSPEDALIERO L’EMERGENZA ESTIVA Si temono ripercussioni nei territori ad alto flusso turistico dopo i declassamenti dei nosocomi e la revisione dei «118» Il riordino va avanti ma è caos nelle corsie Da Lecce a Taranto, gli allarmi su accorpamenti e pronto soccorso l Dopo l’ok del ministero al piano di riordino predisposto dalla Regione, vanno avanti gli accorpamenti delle specialità e la conseguente riduzione dei reparti negli ospedali «declassati», ma l’arrivo della stagione estiva (con il relativo aumento della domanda di salute) e gli organici ancora sottodimensionati (con turni «blindati» dall’applicazione delle direttive Ue), da molti territori arriva il grido d’allarme. A farsene portavoce sono, trasversalmente, i consiglieri regionali, in attesa che la giunta vari nei prossimi giorni anche la centralizzazione degli acquisti nella farmaceutica (nota dolente nei costi del servizio sanitario regionale). «Pensare di chiudere i Punti di primo intervento per risolvere il problema della carenza di medici del Pronto soccorso del Vito Fazi di Lecce - dicono i Cinque Stelle - è una proposta poco ragionata e poco idonea. Ipotizzare, infatti, di sostituire i preziosi presidi sanitari sul territorio con le autoambulanze del 118 significa non rendersi conto della situazione. Quando si parla di organizzazione del Sistema delle Emergenze-Urgenze - dice Mario Conca - bisognerebbe essere meno “drastici” e più “elastici” perché le possibili e facili soluzioni (come ad esempio la chiusura dei punti di primo intervento), spesso sono più demagogiche che ipotizzabili nella realtà». E sul Salento si concentra anche l’attenzione del Pd. Ernesto Abbaterusso, che punta l’indice sul «quadro delle disfunzioni dei reparti di cardiologia ed emodinamica che si scaricano sui pazienti e sugli stessi operatori». In una lettera aperta al presidente della Regione, Emiliano, sottolinea «la delicatezza delle patologie interessate. Il reparto cardiologia-Utic del Fazzi è la struttura di riferimento della provincia di Lecce e, per alcuni servizi, anche di altre province; c’è la sala di terapia intensiva (con pazienti sempre in soprannumero), è presente un laboratorio di elettrostimolazione ed elettrofisiologia per l’ablazione della fibrillazione atriale, ci sono 20 posti per la degenza, si effettua il servizio ambulatoriale, e i relativi esami, sia per i pazienti del Fazzi che per l’esterno. L’importanza e la delicatezza del reparto di cardiologia di riferimento per il Salento dovrebbe spingere tutti, a cominciare dalla direzione della Asl, a non liquidare i problemi ripetutamente sollevati con atteggiamenti burocratici e senza dare mai riscontro alle questioni sollevate. Tocca alla direzione della Asldi Lecce, naturalmente, registrare i problemi esistenti e porvi rimedio. Ma sottolinea . i mesi e gli anni pas- Primo intervento FI: nell’Asl Bari tornano a 24 ore «L’operatività H24 dei Punti di Primo Intervento Territoriale nell’Asl di Bari sarà attiva dall’11 luglio». Lo rende noto il consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli, a seguito di un confronto col dg della Asl, Montanaro. «Parliamo dei PPIT di Bitonto, Casamassima, Castellana Grotte, Conversano, Giovinazzo, Rutigliano e Santeramo. I nuovi medici reclutati con gli ultimi avvisi pubblici prenderanno servizio e nel frattempo, si procederà al potenziamento delle unità infermieristiche, che erano state ridotte». sano senza che accada nulla». «Da Gennaio il distretto del Sud salento, da Ugento a Tricase, è senza ecografo. Le repubbliche centroafricane - attacca Andrea Caroppo, capogruppo di FI - sono più organizzate della Asl di Lecce e della Regione Puglia. Ho denunciato la vicenda più volte, ho interrogato il presidente-assessore e ricevuto in risposta rassicurazioni formali (oltre un mese fa)». Eppure, aggiunge, «in quella che nella propaganda di Emiliano doveva essere "La Casa della Salute di Gagliano" ho trovato un luogo spettrale ancora privo di uno degli strumenti diagnostici primari. E ho registrato di persona la rabbia dei cittadini e dei pazienti di uno dei distretti geograficamente più grandi del Salento, che peraltro vede decuplicate le presenze nel corso della stagione estiva». Cessano il Pronto Soccorso, nonché i reparti di Ginecologia ed Ostetricia, anche nell’Ospedale «San Marco« di Grottaglie (Ta). «Ma problemi - denuncia Marco Galante (M5S) - si registrano anche al “Moscati” di Taranto, che mira al superamento delle criticità assistenziali estive dell’Ospedale SS. Annunziata di Taranto. Sembra assurdo tentare di sopperire a mancanze derivanti da anni di mala gestione della sanità pubblica, riducendo ancor di più il servizio sanitario a livello territoriale». Diventa ospedale «di base» anche quello di Manfredonia (Fg). E Giandiego Gatta, vicepresidente del Consiglio (FI), si dice rassicurato dal fatto che nel piano di riordino «si prevede il mantenimento del punto di emergenza-urgenza con la presenza del Pronto Soccorso. Tuttavia, preoccupa il “condizionale”: da Roma il governo nazionale potrebbe chiedere alla Regione ulteriori tagli?». INCERTEZZA Ospedali ancora alla prova del nuovo piano di riordino I CONTENZIOSI NELLE PROVINCE Commissioni tributarie, in calo i ricorsi pendenti nel 2015 Confartigianato: ma serve una semplificazione fiscale e normativa l Diminuiscono i ricorsi pendenti nelle commissioni tributarie provinciali della Puglia, ma aumentano nella commissione regionale. È quanto emerge dalla quarta indagine sul contenzioso tributario, realizzata dal Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia. In particolare, nella commissione provinciale di Bari risultano ancora pendenti 4.987 ricorsi, in quella di Brindisi 1.032, in quella di Foggia 6.025, in quella di Lecce 5.923 e in quella di Taranto 2.976. Per un totale di 20.943 istanze. Guardando all’ente impositore, ben 10.613 contestazioni (pari al 50,7 per cento) riguardano l’Agenzia delle entrate, 1.240 (pari al 5,9 per cento) quelle presentate contro CONFARTIGIANATO F. Sgherza l’Agenzia del territorio, 375 (pari all’1,8 per cento) contro l’Agenzia delle dogane e monopoli, 2.504 (pari al 12 per cento) contro Equitalia, 4.398 (pari al 21 per cento) contro enti locali e 1.813 (pari all’8,7 per cento) Nel corso del 2015, nelle commissioni provinciali della Puglia, sono stati definiti 16.760 ricorsi. Le istanze dei contribuenti sono state accolte nel 36,5 per cento dei casi (6.120 sentenze). Nel 40 per cento dei casi (6.702 controversie), l’esito è stato favorevole all’ufficio. Un giudizio intermedio è stato emesso per 1.948 ricorsi (pari al 11,6 per cento). Irrilevanti le con- ciliazioni e gli «altri esiti», come il condono. A Bari occorrono 468 giorni per definire un ricorso. A Brindisi ce ne vogliono più di 536, a Foggia 1.088, a Lecce 955 e a Taranto 731. Un ricorso, infatti, può essere discusso in una o più udienze. Riguardo al contenzioso in commissione tributaria regionale, i ricorsi pendenti sono 17.253. Nel corso del 2015 ne sono pervenuti 7.433 e ne sono stati definiti 3.118, cioè 4.315 pratiche in più in attesa di sentenza. «L’elaborazione del nostro centro studi – spiega Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia – ben rappresenta l’elevato tasso di conflittualità che connota la materia tributaria nella nostra regione. Colpisce, in particolare, il dato relativo agli esiti dei ricorsi, quasi equamente ripartiti tra favorevoli ai contribuenti e favorevoli agli uffici. Ciò a sottolineare un problema che permea tutto il nostro sistema giudiziario, ossia quello dell’incertezza del diritto e della sua applicazione. La normativa fiscale, in particolare, si presenta confusa, stratificata, estremamente complessa da interpretare sia per i contribuenti che per chi cura gli accertamenti. Molto spesso gli errori vengono commessi in buona fede, ma far valere le proprie ragioni porta via tempo e denaro, probabilmente più denaro di quello che si riesce a recuperare in caso di vittoria e questo è un problema molto sentito dagli artigiani. È più che mai necessario non solo procedere alla riduzione della pressione fiscale, ma anche a ricalibrare il sistema legislativo italiano nell’ottica della semplificazione». IL CAPOGRUPPO DEI FITTIANI LANCIA L’ALLARME: DOPO UN ANNO DI GOVERNO EMILIANO, PUGLIA IN BALIA DELLE ONDE LA LETTERA IL PUGLIESE IN PRIMA FILA NEL SOSTEGNO AL PREMIER Zullo (Cor): bene la manifestazione dei sindacati il 5 luglio, sanità al tracollo Lacarra e i segretari Pd del Sud «Con Renzi l’economia riparte» l «Sono anni che insistiamo senza sosta su un dato allarmante: i pugliesi rinunciano a curarsi perché nella nostra Regione il diritto alla salute è diventato un lusso. Una situazione anomala a cui non ci abitueremo e non vogliamo abituarci, normalizzandola. Per questo, apprendiamo con favore della mobilitazione prevista per il 5 luglio per dar voce al disagio dei circa 100 mila anziani pugliesi che non possono più permettersi le cure necessarie». Così il capogruppo dei Conservatori e Riformisti, Ignazio Zullo, annuncia il sostegno alla manifestazione dei pensionati Cgil, Cisl e Uil. «Ticket, tasse e balzelli insostenibili – prosegue - che sbarrano l'accesso all'assistenza sanitaria proprio per le fasce più deboli della società. Ed in questa galassia di pagamenti richiesti al cittadino-contribuente, si continua a sperperare denaro pubblico per il solito e inaccettabile clientelismo. Apprezziamo moltissimo lo attraverso atti concreti». l «I recenti dati diffusi da Istat e Secondo gli esponenti dem, con quelSvimez ci disegnano un Sud in ripresa, lo pugliese che sembra così prendere le segnali incoraggianti per l’economia distanze dalle polemiche tra il goverdel Mezzogiorno». È quanto affermano natore pugliese Emiliano e il presideni segretari regionali del Pd Ernesto Mate del Consiglio, la ripartenza si deve gorno (Calabria), Assunta Tartaglioanche «alle scelte strategiche operate ne(Campania), Marco Lacarra (Puglia), dal Governo guidato dal premier, e seMarco Rapino (Abruzzo), Micaela Fagretario nazionale del nelli (Molise). «Le prime Pd Matteo Renzi, che ha stime certificano infatti scelto di puntare su alcuni importanti noviprovvedimenti lungimità: il 2015 è stato un anno ranti come quelli che di inversione di tendenhanno determinato il za per il Mezzogiorno, il sostegno dei redditi alle primo in cui si è di fatto fasce deboli e il rilancio arrestata la recessione, degli investimenti pube il Pil dell’area è creblici. Un risultato incosciuto dell’1% contro lo raggiante, quindi, che ci 0,7% del resto del Paese. PD Marco Lacarra sprona ad andare avanti Possiamo parlare di una sulla via delle riforme e del rinnovavera e propria ripartenza che non è mento. Il Pd, chiamato alla responsafrutto di un caso fortuito - dicono i sebilità per il ruolo centrale che assume geretari regionale del Pd meridionale nel Governo, saprà fare da traino sui ma delle scelte politiche ed economiche territori lavorando con determinaziodel Governo nazionale che ha saputo ne». dare corpo al rilancio e al cambiamento «Centomila pugliesi ormai senza cure» sforzo dei sindacati scevri da ogni dove ha vinto il pressappochismo, non consociativismo e di chi ha ancora il ha dato alcuna risposta ai problemi coraggio e la forza di lottare. Ben della Regione, dalla tassazione alla vengano queste manifestazioni - ag- sanità». «Dopo i disastri di Vendola, giunge Zullo - perché solo facendo gran parte dei quali compiuti per squadra e restando uniti riusciremo radicalismo ideologico - prosegue - ci ad incidere su chi vorrebbe farci saremmo aspettati un cambiamento assuefare all'anormalità di richiedere netto da parte di Emiliano. Purtroppo, lo abbiamo visto alla prenotazione per l'opera solo nella lotta una risonanza magnecon Renzi per mere tica, in sospetto di tuambizioni personali. more, ed ottenere l'apNel frattempo, restano puntamento dopo due irrisolti i nodi della anni». tassazione, della saniPiù in generale, ad tà allo sbando, dei riun anno dall'inizio di fiuti, dell'eccessiva buquesta legislatura rocrazia, dell'agricol«dobbiamo ammettertura e del lavoro. Semlo: Vendola ha sbaglia- COR Ignazio Zullo bra un anno sabbatico to su tantissimi fronti e noi lo abbiamo sempre avversato, in cui la Puglia, la povera Puglia, ma il suo sguardo era rivolto al futuro conclude Zullo - naviga in acque ime aveva una visione. Emiliano, invece, pervie senza un capitano, scambiata non ha un'idea di Puglia e di cosa fare ancora per un trampolino di lancio per migliorare la vita dei cittadini. E politico dai leader locali del centroin questo anno desolante - dice Zullo - sinistra». VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfQ2FtZXJhIyMjcHJlc0lWY29tIyMjUmlzdWx0YXRpIFJpY2VyY2EjIyMwNC0wNy0yMDE2IyMjMjAxNi0wNy0wNFQxMzoxMTo0MVojIyNWRVI= TRANI CITTÀ I V Martedì 5 luglio 2016 STAGIONE BALNEARE UN MARE PER TUTTI L’IMPEGNO Guarriello: «Questo è uno dei primi, importantissimi risultati del nostro progetto solidale, “Lo sport è di tutti”» «Baia del pescatore» riecco la pedana Ad occuparsi del ripristino a titolo gratuito l’associazione Orizzonti NICO AURORA l TRANI. Sono in corso di svolgimento i lavori di ripristino, a titolo gratuito, della pedana di accesso al mare per diversamente abili posizionata alla Baia del pescatore, in piazza Marinai d’Italia. A darne annuncio i responsabili dell’associazione Orizzonti, che aveva chiesto ed ottenuto dal Comune l’autorizzazione a sostituire in manufatto precedente, in stato di avanzato degrado: «Questo è uno dei primi, importantissimi risultati del nostro progetto solidale, “Lo sport è di tutti” - fa sapere il presidente, Angelo Guarriello -, pensato per sensibilizzare la città sui problemi legati alla disabilità». A disporre l’operazione, lo scorso mese di maggio, era stata la giunta comunale, accogliendo la proposta di Orizzonti per il ripristino della funzionalità di quella piattaforma, finalizzata ad allestire una struttura ombreggiante ed una nuova rampa di accesso al mare. Il manufatto, fino ad oggi, si presentava in uno stato di evidente degrado sia a causa di atti vandalici continui, sia per l’aggressione degli agenti atmosferici, particolarmente accentuata in quel luogo in cui, peraltro, sfociano le acque della fogna bianca provenienti da monte. L’esecutivo ha considerato che «la richiesta di intervento sulla struttura può favorire l’accesso al mare di persone con limitata capacità di mobilità e contestualmente, non essendoci oneri finanziari a carico dell’amministrazione, rappresentare un oggettivo vantaggio per la totale gratuità dell’intervento proposto, che risolverebbe anche un problema di decoro urbano. Ne deriverebbe un ulteriore vantaggio – si legge nel provvedimento -, per la disponibilità alla fruizione anche in periodi dell’anno LAVORI Alcune immagini dei lavori in corso al centro della Baia del pescatore, nella zona di Colonna . le altre notizie TRANI IL PICCOLO FESTIVAL #STRANINCONTRI Strani incontri, ottava giornata n Oggi, martedì 5 luglio, in via Mario Pagano 197, chiusa al traffico, si tiene l’ottava giornata di #sTranIncontri, piccolo festival di narrazione, poesia e musica. Alle 19, Davide Vecchi presenta il suo nuovo libro-inchiesta, “Matteo Renzi. Il prezzo del potere.” Supportato da documenti e testimonianze inediti, il giornalista del Fatto racconta tradimenti, retroscena, intrighi di palazzo che hanno segnato la scalata di Renzi. Interviene Antonella Laricchia, del Movimento 5 stelle Puglia, coordina Vito Santoro. A seguire, alle 21, conversazione su “Vita, letteratura e prigionia“, con Ezio Sinigaglia, autore di “Eclissi” (Nutrimenti) e Giuseppe Girimonti Greco, editor e curatore per Adelphi del notevolissimo “Proust a Grjazovec” di Józef Czapski. Introduce e coordina Domenico Parente. Ingresso libero. AL CENTRO JOBE IN VIA DI VITTORIO Il giullare teatro senza barriere in cui la spiaggia non è utilizzata per la balneazione, ma ai soli fini della frequentazione di spazi liberi che, con l’occasione, potrebbero essere valorizzati con altre attività o manifestazioni pubbliche». La giunta, pertanto, ha ritenuto opportuno accogliere quella che viene definita una «prestazione gratuita a favore del Comune di Trani, che acquisirebbe una volta realizzato l’inter- TRASPARENZA PRESENTE NELLA SEZIONE DEGLI AVVISI PUBBLICI vento in favore della collettività, la disponibilità di un manufatto agibile e di altrettanto valore economico, il cui riconoscimento potrebbe risultare, oltre che dall’apposizione di una targa che ricordi la prestazione gratuita, anche dall’attività di assistenza che l’associazione si rende disponibile a prestare ogni qualvolta vi sia la necessità di fare accedere al mare persone con difficoltà di mobilità». n Si terrà questa sera, martedì 5 luglio, alle 21, presso il centro Jobe, in via Di Vittorio, il secondo spettacolo, fuori programma, dell’ottava edizione de «Il giullare, teatro contro ogni barriera», a cura dell’associazione Promozione sociale e solidarietà con il sostegno della fondazione Con il sud ed il patrocinio di Presidenza del consiglio dei ministri, Regione e Comune. In scena «’Sto matrimonio non s’ha da fa’», per la regia di Antonietta Croce, a cura dell’Atad “Il pineto“, di Trani. IL PROVVEDIMENTO NUOVO REGOLAMENTO PER LE PALESTRE SCOLASTICHE COMUNALI Sul sito del Comune ecco l’avviso Gestione impianti sportivi per l’elenco dei tributaristi finalmente ora regole chiare Le domande vanno presentate fino al 15 luglio a cui assegnare gli incarichi l TRANI. Il dirigente dell’Area finanziaria, Grazi a Marcucci, ha conferito all’avvocato Antonio Lattanzio, del Foro di Trani, l’incarico di difendere il Comune nella resistenza in giudizio dell’ente contro il ricorso proposto da una cittadina in merito ad un avviso di accertamento per l’Ici 2009, pari a 63.000 euro, da lei impugnato. Il procedimento è giunto alla Commissione tributaria provinciale e regionale di Bari e pertanto, in conseguenza della recente apertura di una short list di professionisti, cui rivolgersi per l’affidamento di incarichi relativi al contenzioso tributario nei casi in cui, come questo, non fosse stato possibile fare ricorso alle risorse interne, il capo della ripartizione finanziaria ha affidato al professionista tranese il compito di difendere l’ente in giudizio, impegnando una spesa di 2400 euro. Intanto, sul sito internet del Comune di Trani, nella sezione degli avvisi pubblici, è stato pubblicato l’avviso (con relativa modulistica) finalizzato alla formazione di un elenco di professionisti-tributaristi, singoli o asso- ciati, cui attingere per l’eventuale affidamento di incarichi di assistenza tecnica innanzi alle commissioni tributarie, a tutela degli interessi dell’Amministrazione comunale di Trani, in tutte le fasi in cui è articolato il contenzioso tributario (ai sensi del decreto legislativo 546/92). La richiesta di iscrizione all’elenco comporta l’accettazione di tutte le clausole previste nell’avviso, consultabile sul portale istituzionale comunale. Possono richiedere l’iscrizione nell’elenco i cittadini in possesso, alla data della presentazione della domanda dei seguenti requisiti: cittadinanza italiana o di altro Stato membro dell’Unione europea; godimento dei diritti civili e politici; non essere stati destituiti, dispensati o dichiarati decaduti dall’impiego presso una Pubblica Amministrazione; non aver subito condanne che comportino l’interdizione dai pubblici uffici; titolo di studio abilitante all’assistenza tecnica presso le commissioni tributarie provinciali e regionali. Le domande dovranno pervenire entro il 15 luglio. [n.a.] VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfQ2FtZXJhIyMjcHJlc0lWY29tIyMjUmlzdWx0YXRpIFJpY2VyY2EjIyMwNS0wNy0yMDE2IyMjMjAxNi0wNy0wNVQxMjoyMDoyNVojIyNWRVI= l TRANI. «Palestre per tutti», era stato lo slogan che aveva accompagnato l’approvazione in consiglio comunale, lo scorso 31 marzo, del nuovo regolamento per affidamento ed utilizzo delle palestre scolastiche di proprietà del Comune di Trani. Adesso, quel motto si traduce in realtà nella misura in cui, fino al prossimo 15 luglio, i soggetti interessati potranno presentare domanda di utilizzo di quegli spazi servendosi del modulo appositamente predisposto. L’istanza può essere inoltrata in vari modi: mediante consegna a mano all’ufficio protocollo del Comune (sito al piano terra del palazzo di città); mediante Pec all’indirizzo [email protected]; mediante raccomandata Ar indirizzata a Comune di Trani, Ufficio sport, via Tenente Morrico 2, 76125 Trani. Le domande pervenute fuori termine, come pre- visto dal regolamento stesso, saranno esaminate esclusivamente nel caso di residuale disponibilità delle palestre. Avviso e modulo sono disponibili sul sito Internet del Comune di Trani, nella sezione “Avvisi pubblici”. Con la nuova impostazione che ci si è dati, le società si relazioneranno direttamente con l’Ufficio sport del Comune, senza più avere rapporti di alcun tipo con i dirigenti scolastici, alcuni dei quali erano giunti a chiudere le palestre, dichiarandole «non a norma», altre a chiedere ai sodalizi contributi annuali, fino a 800 euro, per la copertura di non meglio precisate spese. Adesso, invece, le società pagheranno secondo una tariffazione puntuale costituita da un costo forfettario mensile, e quello che avanzerà diventerà fondo cassa per manutenzioni ed altre necessità comuni. «Con questo prov- COLLABORAZIONE Le società relazioneranno direttamente con l’Ufficio sport PRESIDENTE Francesca Zitoli vedimento, per la prima volta, regolamentiamo in modo puntuale la gestione degli impianti sportivi scolastici che, fino ad oggi, sono stati affidati tramite convenzioni, stipulate tra dirigenti scolastici ed associazioni e società sportive, che potevano presentare tra loro discrepanze ed eterogeneità di criteri». Così Francesca Zitoli, presidente della quinta commissione consiliare, dal cui lavoro è nato il nuovo regolamento. [n.aur.] 20 Provincia IL GIORNALE DI VICENZA Lunedì 4 Luglio 2016 CRONACHEDELLAPROVINCIA SCHIO. L’imprenditore FlavioFaccinhavinto il processopenale, masul pianoTributario hapersoe perciòEquitaliagli hapresentato il conto Assolto,madeve allo Stato9milioni Lagiustiziafiscaleavevagiàfattoil suocorsoper gliannidal2004al2007,peri qualièscattatala prescrizione.Per il 2008 è stato prosciolto nel merito Diego Neri L’imprenditore è stato assolto dal giudice penale per la drode fiscale, ma non ha pagato le tasse e pertanto deve pagare il suo debito con l’erario. Una sorbola: più di 9 milioni di euro. Tanto che Equitalia gli ha di recente ipotecato un terzo della sua abitazione, a Schio, una macchina e una moto. Flavio Faccin, 61 anni, di Schio, già titolare di “Zeropiù srl”, che dieci anni fa godette anche di notorietà nazionale per i magneti per auricoterapia, prodotti per smettere di fumare e perdere peso, allorché venne invitato da Bruno Vespa a “Porta a Porta”, rimane al centro di un caso. Di recente in tribunale ha ottenuto l’assoluzione dall’accusa di Pignoratalacasa Inaulahaportato testimonichenon sonostatisentiti nelcontenzioso amministrativo 6 ATTIVITÀ CESSIONI-OCCASIONI RICHIESTE-OFFERTE evasione fiscale, nel merito per un anno d’imposta, il 2008, mentre per i precedenti è scattata la prescrizione. Ma la giustizia tributaria aveva già fatto il suo corso, e Faccin era stato condannato per gli anni dal 2004 al 2007 a pagare le tasse e le relative sanzioni. Per il 2008 gli era stato recapitato un avviso di accertamento, mai opposto, per un imponibile accertato di 440 mila euro, a fronte di 18 mila dichiarati, con un’evasione dell’Irpef per 178 mila euro. Faccin potrà ora chiedere un annullamento in autotutela, alla luce della sentenza penale. L’imprenditore negli anni scorsi aveva ricevuto la visita della guardia di finanza di Schio, che aveva riscontrato numerose violazioni. Tanto che era stato denunciato in procura, ed era scattata anche l’attività dell’Agenzia delle entrate. Sul fronte tributario, come detto, aveva prevalso la linea delle fiamme gialle: Faccin era stato condannato sia dalla commissione tributaria provinciale che da quella regionale. E le sentenze sono passate in giudicato, perché lo scledense non ha presentato ricorso in autorimessa comune al piano interrato. Euro 350.000. Possibilità di acquistare ulteriore posto auto coperto al prezzo di Euro 50.000. CE in def. Rif. G5272. Agenzia Vicenza Centro - Corso A. Fogazzaro n. 36 tel. (340) 1135832. UN GRUPPO DI PROFESSIONISTI CON 26 ANNI DI ESPERIENZA PER TUTTI I CLIENTI CHE VOGLIONO ACQUISTARE/CEDERE/ TRASFORMARE LA PROPRIA ATTIVITA’ PER ACQUISTO ATTIVITA’ DISPONIAMO DI FINANZIAMENTI PER IMPRENDITORIA GIOVANILE E PRESTITI FINO A € 25.000 15 FS_03558 RISTORANTINO, città 30 posti, attrezzature recentissime, affitto locali minimo, prezzo € 35.000 dilazionabili. 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FOTO D’ARCHIVIO FlavioFaccinè al centrodiun contenziosotributariocon loStato PER LA PUBBLICITÀ DEGLI ENTI E DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE • La Legge la impone • I cittadini la esigono • Questo giornale la diffonde Nello spirito della Legge 25 febbraio 1987 n. 67, articoli 5/ e 6), questo quotidiano nella sua area di diffusione, è il mezzo naturale per veicolare le comunicazioni ex lege degli Enti e delle Amministrazioni Pubbliche. www.lineaimmobiliare.it Tel. 0444-515801 TABACCHERIA BAR ARZIGNANO 90.000 guadagni annui tabaccheria più il bar arredi nuovi ideale giovani TABACCHERIA BAR BASSANO 90.000 guadagni tabaccheria 450euro giornalieri bar. Ampio spazio interno TABACCHERIA EDICOLA VICENZA 135.000 guadagni ideale due persone prezzo 130.000 grande opportunità trentennale gestione TABACCHERIA BAR VICENZA 50.000 guadagni annui tabaccheria 350 giornalieri bar facile gestione prezzo 105.000 trattabili TABACCHERIA SCHIO 100.000 guadagni tutti i servizi distributore esterno nuovo. Affiancamento adeguato. Cassazione. Ma, finora, non ha pagato, tanto che Equitalia ha proceduto al pignoramento. Faccin e la sua azienda non avrebbero pagato neanche ritenute alla fonte e multe per le violazioni al codice della strada. E l’importo totale, comprensivo delle sanzioni, è da capogiro. Ma come si è giunti a sentenze discordanti? In primo luogo, la giustizia penale tiene conto di soglie di punibilità, sotto alle quali l’evasione fiscale non è un reato. Ma resta una violazione amministrativa. E la giustizia tributaria, in secondo luogo, ha agito più speditamente di quella penale, che è arrivata alla sentenza di primo grado quando una parte delle contestazioni era stata già cancellata dal tempo. In secondo luogo, a Borgo Berga Faccin, assistito dall’avv. Sarra, ha portato dei testimoni che hanno spiegato come vi fossero dei resi consistenti nelle vendite (fino al 20 per cento), ragion per cui l’imponibile fosse più basso di quello calcolato dai finanzieri. Testimoni che non vengono ascoltati in sede tributaria, dove servono documenti che comprovino S. BERTILLA: SINGOLA MOLTO BEN RISTRUTTURATA e con ottimi spazi. A fianco raffinato UFFICIO VETRINATO di 145 mq pure in vendita. Prezzi ben scontati rispetto alle quotazioni di mercato! Classe B - Ipe 78. Rif. G6000. Agenzia Vicenza Sede - tel. 349.3241012 FA_04201 APPARTAMENTO duplex Vicenza centro storico - Abitazione di 187 mq a piano sesto collegati a luminosa mansarda di 124 mq: erano due unità abitative distinte e ora collegate. Ottima occasione per due nuclei familiari. Classe F - Ipe 200. Euro 550.000 di tutto. Rif. G6285. Agenzia Vicenza Sede – tel. (393) 9965194. Via Fermi, 205 - 36100 VICENZA Tel. 0444 396200 - Fax 0444 396201 www.publiadige.it VERSANTE Ovest Vicenza villetta a schiera costruita nel 2010. Grande zona giorno, tre servizi, tre stanze, soffitta, cantina, garage doppio, cortile e portico. 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E pertanto, se anche assolto sul piano penale, dovrà pagare. • AZIENDA metalmeccanica cerca addetto tornio/fresa cnc, esperienza attrezzaggio/programmazione qualifica/diploma ambito meccanico. Possibilità tempo indeterminato. Zona: Meledo Sarego. Curriculum email: [email protected] BAR ristorante Tonezza del Cimone cerca barista, cameriera. Per info: tel. (348) 1388207. E-mail: [email protected] SERIGRAFIA di Monticello Conte Otto cerca stampatore. Tel. (0444) 597296. 22 LAVORO - IMPIEGO 27 PRESTAZIONI DI SERVIZIO/RELAZIONI SOCIALI RICHIESTE-OFFERTE RICHIESTE ESPERTO sorvegliante immobili [] io propongomi, Asiago, Altopiano! Tel. (347) 4839303! A.A.A. Vicenza appena arrivata sensuale Angelica cerca amici. Tel. (328) 2487256. A. Montecchio Maggiore 24enne raffinata, riservata, affascinante, indimenticabile, cerca amici. Tel. (331) 4325177. A.A. Vicenza appena arrivata sensuale signora cerca amici ogni giorno. Tel. (329) 6428340. 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ROANA/2 LABORATORICREATIVI ACANOVE Mercoledì 6 luglio il parco giochi di Canove ospiterà un pomeriggio con attività e laboratori creativi dal titolo “Manipoliamo l’argilla”. L’iniziativa è pensata per i bambini dai 4 ai 10 anni d’età. Per avere maggiori informazioni e notizie è possibile contattare la pro loco. M.B. BASSANO 23enne giapponese bellissima, dolcissima, sensuale ogni giorno cerca amici. Tel. 380 1826668. BASSANO affascinante spagnola, raffinata, indimenticabile, di classe, cerca amici. Tel. 345 2203440. BASSANO ungherese bionda, appena arrivata, dolce, sensuale, cerca amici. Tel. (327) 7762436. BELLISSIMA 21enne deliziosa orientale dolcissima cerca amici Vicenza. Tel. 331 9614230. MAROLA Luciana bella orientale, sensuale, simpatica, riservata cerca amici. Tel. (334) 7090530. SAN Bonifacio bellissima 23enne giapponese, incantevole, cerca amici ogni giorno. Tel. (331) 8471206. SCHIO bellissima orientale 23enne affascinante dolce paziente riservata cerca amici. Tel. 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Nella bozza di decreto legge è prevista l’applicazione del rito sommario per le cause di competenza del giudice unico Cura d’urto per il processo civile Task force di 70 ausiliari per l’arretrato tributario della Corte di cassazione Giovanni Negri MILANO pCura d’urto per la Cassazio- ne, soprattutto sul versante tributario, e per il processo civile. Ma anche misure organizzative con relativi impegni di spesa. Il decreto legge messo a punto dal ministero della Giustizia potrebbe sbarcare questa settimana in Consiglio dei ministri, ma intanto la direzione e le relative misure sono chiare. Il tentativo è quello di affrontare da subito le principali emergenze. A partire da quella della Cassazione segnalata più volte in questi primi mesi di presidenza della Corte da Giovanni Canzio. Così, se quasi la metà delle cause che approdano al giudizio di legittimità è di natura fiscale e va a gravare sulla medesima sezione, allora la so- LE RISORSE Via libera all’assunzione di mille amministrativi Nei concorsi per magistrato una quota del 10% in più per chi è valutato idoneo luzione messa in campo prevede l’ingaggio di 70 giudici ausiliari, da individuare tra i consiglieri in pensione che non hanno già compiuto 75 anni. L’incarico avrà durata di 5 anni non rinnovabili con il compito di definire i procedimenti tributari pendenti. E, sempre sul fronte delle risorse, il decreto mette nelle mani di Canzio la possibilità di applicare anche i giudici del massimario alla definizione dei processi in corso. A queste misure se ne aggiungono altre per assicurare la ragionevole durata del ricorso, con norme sulla decisione in camera di consiglio, sulle istanze di regolamento di giurisdizione e di competenza, sulla correzione e revocazione della sentenza o dell’ordinanza viziata da errore materiale o di calcolo. Quanto alla procedura civile, riprendendo quanto in larga parte già previsto nell’ultimo decreto legge e poi stralciato, si estende l'applicazione del rito sommario di cognizione, che lascia maggiori e più ampi margini di manovra all’autorità giudiziaria,a tutte le controversie, e sono la larghissima maggioranza, di competenza del giudice unico. A snellimento ulteriore delle procedure è poi ammessa la produzione di dichiarazioni scritte raccolte dal difensore che ne attesta l’autenticità (per incentivarne l’utilizzo, il ricorso a dichiarazioni scritte viene considerato alla stregua di rimedio preventivo per la legge Pinto), come pure, davanti al giudice unico, l’introduzione del procedimento attraverso ricorso. Con il taglio dei tempi, escludendo la previsione astratta di scadenza obbligatorie, si punta a una riduzione immediata dei processi civili. Un’utopia? Non tanto, se si tiene conto nel 2014 la durata media dei procedimenti civili introdotti con rito sommario è stata di 535 giorni a fronte dei 900 giorni dei procedimenti avviati con rito ordinario. Se poi si guarda alle classifiche internazionali sull’efficienza dei sistemi giudiziari, prima tra tutte quella messa a punto da Doing Business, l’impatto sarebbe assai significativo. Il taglio dei tempi di durata delle cause porterebbe un netto miglioramento della posizione dell’Italia, che passerebbe dal 111esimo posto al 42esimo. Con l’obiettivo di ridurre i tempi di copertura dei posti vuoti in organico negli uffici giudiziari si introduce una nuova regole nei concorsi per diventare magistrato, in base alla quale sarà reso disponibile il 10% in più dei posti messi a concorso per i candidati risultati comunque idonei alla selezione. A venire ridotto, a 12 mesi, sarà poi il periodo di tirocinio per chi ha superato in concorso negli anni 2015 e 2015. Il ministero della Giustizia viene poi autorizzato all’assunzione per il triennio 2016-2018 di 1.000 amministrativi. VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfQ2FtZXJhIyMjcHJlc0lWY29tIyMjSWwgU29sZSAyNCBPcmUjIyMwNS0wNy0yMDE2IyMjMjAxNi0wNy0wNVQxMjoyODoyMVojIyNWRVI= © RIPRODUZIONE RISERVATA Intercettazioni. Dopo le Sezioni Unite Sui virus trojan doppio via libera della Cassazione Alessandro Galimberti I punti chiave MILANO pNelle intercettazioni am- LA CASSAZIONE PROCESSO CIVILE AMMINISTRATIVI MAGISTRATI Prevista l’assunzione con mandato di 5 anni per ex consiglieri, in pensione, che non abbiano superato i 75 anni con l’obiettivo di abbattere l’arretrato in materia tributaria. Possibile l'applicazione di giudici del massimario. Misure per accelerare la trattazione dei ricorsi e la correzione degli errori materiali in sentenze e ordinanze Prevista l’applicazione del rito sommario di cognizione, con maggiori margini di manovra a disposizione dell’autorità giudiziaria, per le controversie, sono la stragrande maggioranza, di competenza del giudice unico; possibilità di assumere dichiarazioni scritte da fare valere come testimonianze da parte degli avvocati Autorizzazione al ministero della Giustizia, per il triennio 2016-2018, all’assunzione a tempo indeterminato di un contingente di 1.000 unita di personale amministrativo da destinare agli uffici giudiziari in maggiore sofferenza. Introdotto il divieto di assegnazione del personale della giustizia ad altre amministrazioni Nel concorso per magistrato, con applicazione anche a quello in corso di svolgimento, si prevede di lasciare comunque un 10% di posti in più per i candidati che sono comunque risultati idonei. Introdotta poi una riduzione della durata del tirocinio a 123 mesi, di cui 2 presso la Scuola superiore della magistratura, per chi ha superato i concorsi del 2014 e del 2015 Proprietà intellettuale. I limiti al diritto ad estendere la contitolarità del marchio nella registrazione Il socio può «portare» all’estero il brand Patrizia Maciocchi ROMA pNon esiste un diritto ad estendere la contitolarità del marchio italiano nei confronti di marchi esteri non comunitari e non internazionali. Finisce sul tavolo della Cassazione (Sezioni unite sentenza 13570) una lite tra i soci di una società in nome collettivo contitolari di un marchio. La sezione specializzata nella proprietà industriale del Tribunale aveva affermato la comunione per pari quote, estendendola anche alle domande di registrazione in ambito nazionale, comunitario ed extranazionale. Un “paletto” che non era piaciuto ad uno dei soci, il quale aveva già presentato singolarmente domanda di registrazione del brand in ambito comunitario e non. La Cassazione accoglie in parte il suo ricorso. I giudici ricordano che il marchio contraddistingue la provenienza di un prodotto ed è quindi collegato allo svolgimento di un’attività economica di produzione e distribuzione di beni e servizi. Nel caso esaminato la contitolarità del marchio esisteva in Italia perché i soci facevano tutti parte, all’epoca di una Snc che svolgeva una comune attività imprenditoriale. La circostanza lascia però impregiudicata la facoltà, per il socio che intende svolgere in uno stato estero la stessa attività commerciale, di avvalersi del marchio italiano registrandolo a proprio nome nel paese estero. Se così non fosse sottolinea la Cassazione - un marchio rilasciato in un certo paese avrebbe in realtà validità a livello mondiale e non potrebbe essere usato in nessun altro. Il principio affermato è applicabile nei confronti di tutti gli stati esteri, ad eccezione di quelli dell’Unione europea nel caso del marchio comunitario e degli stati aderenti all’accordo di Madrid per quanto riguarda il marchio internazionale. Nell’ipotesi esaminata il brand era già stato registrato in Italia a nome di tutti i soci, come accertato con una pronuncia sione e oltre 500 euro di multa, da unire al risarcimento dei danni, l’avvocato condannato per patrocinio infedele per aver fatto perdere al suo cliente la possibilità di far ascoltare i testi a suo favore. La Corte di cassazione, con la sentenza 27394, conferma la condanna a carico del legale, reo di aver disertato un’udienza, nella quale sarebbero dovuti comparire testi da lui non citati malgrado utili a portare acqua al mulino del suo assistito. In considerazione della gravità del reato, negate anche le attenuanti generiche. passata in giudicato. I giudici escludono dunque che il marchio italiano possa avere titolari diversi una volta divenuto comunitario. In tal modo si avrebbero, infatti, due marchi identici, entrambi validi in Italia, ma con titolari diversi: possibilità non contemplata nè dall’ordinamento comunitario né da quello nazionale. I soci esclusi dalla registrazione comunitaria possono dunque far valere in sede comunitaria, ai fini dell’estensione in ambito Ue, la pronuncia del giudice italiano che ha affermato la contitolarità. Diversamente dal marchio comunitario per quello internazionale è “centralizzato” solo il deposito della domanda, che sfocia in altrettante richieste nazionali negli stati designati, i quali provvedono tramite i rispettivi uffici all’esame delle domande e attraverso i Tribunali all’accertamento della validità. E dunque ancora una volta entra in gioco il giudice italiano. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA AVVOCATI Testi non citati, condannato il difensore pRischia un anno di reclu- bientali mediante i virus spia trojan horse, l’autorizzazione del Gip può riguardare la sola tecnica di captazione e non deve individuare necessariamente lo strumento a cui applicarla (tablet, pc, oppure cellulare). L’invadenza della tecnica di intercettazione comunque - considerata la possibilità di monitorare continuativamente l’indagato - è compatibile con il dettato costituzionale e con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. La Sesta penale della Cassazione (sentenza 27404/16, depositata ieri), torna sul tema della nuova frontiera delle intercettazioni - i virus informatici autoinstallanti - inserendo qualche corollario alle Sezioni Unite del 28 aprile scorso, di cui si attendono le motivazioni dopo la contestuale informazione provvisoria (si veda Il Sole 24 Ore del 30 aprile). Nel solco del recente dispositivo, la Sesta conferma la piena liceità dell’«intrusore informatico» quando si indaga sulla criminalità organizzata (nel caso specifico è il clan mafioso di Porta Nuova a Palermo) con l’importante sottolineatura «a prescindere dalla specificazione del luogo in cui la captazione avviene». In sostanza le “ambientali” contro i clan perchè di intercettazioni ambientali tra presenti si tratta in questi casi, e non invece di “telefoniche” - beneficiano di una territorialità molto allargata e non richiedono il sospetto che nei luoghi ascoltati si stia commettendo un reato (limite invece di cui soffrono le normali “ambientali”). Sotto questo aspetto la decisione della Sesta va contro il precedente dello scorso anno della medesima corte (27100/15) e si allinea alle recenti Sezioni Unite, secondo cui il trojan è utilizzabile contro tutte le associazioni criminali, compreso quelle a finalità terroristiche, con il solo limite dei reati commessi in “sempli- ce” concorso di persone - dove resta vietato. Ma nella sentenza della Sesta c’è anche un ulteriore, importante postulato. Una volta aperto il canale trojan su un dispositivo, scrive il relatore, questo continuerà a operare anche se il “portatore” del dispositivo stesso finisce nel frattempo in carcere. I difensori contestavano la circostanza che l’indagato, a cui era stato violato lo smartphone dalla Procura, era stato arrestato dopo pochi giorni, ma il virus aveva continuato a lavorare finendo per incastrare la moglie, considerata la reggente del clan mafioso e narcotrafficante. Per i giudici la ultrattività del telefono hackerato non rappresenta un’«autorizzazione in bianco» ma al contrario significa «che l’ambito di operatività dell’autorizzazione avrebbe dovuto essere commisurato alla pertinenza dello strumento in funzione della prova del reato associativo». © RIPRODUZIONE RISERVATA QUOTIDIANO DEL DIRITTO Focus di massime su diritto e processo civile Sul Quotidiano del diritto di oggi focus di massime sul diritto civile, dalla chiamata in causa “iussu iudicis”, al preliminare di vendita dei beni in comunione, fino all’opponibilità della simulazione al terzo non in buona fede. www.quotidianodiritto.ilsole24ore.com Ilfattoquotidiano.it Giudici tributari, scontro Ferranti – Davigo: “La nostra riforma non è una toppa, forse non l’ha letta bene” Camera La presidente dem della commissione Giustizia della Camera se la prende anche con Cavallaro, capo dell'organo di autogoverno della categoria. Per difendere la sua proposta di legge. Che punta all'abolizione di questa casta speciale di giudici. Per riportare tutta la materia nelle competenze della magistratura ordinaria di Ilaria Proietti | 1 luglio 2016 Se la prende con Mario Cavallaro, capo del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria, che ha definito la sua riforma come “un pastrocchio”. Ma critica anche l’Associazione nazionale magistrati (Anm), neanch’essa tenera con le novità prospettate in Parlamento. Donatella Ferranti (nella foto), presidente dem della commissione Giustizia della Camera, difende a spada tratta il progetto depositato a Montecitorio. E attacca: “La nostra proposta sulla giustizia tributaria non è una toppa, ma è un tassello di un progetto più ampio che meritava di essere meglio ponderata prima di formulare un giudizio così negativo”. E ancora: “La posizione del sindacato dei magistrati è comprensibile, ma si tratta di una risposta miope che guarda solo all’oggi e non in prospettiva. Forse Piercamillo Davigo e i suoi non l’hanno letta bene”, dice la Ferranti a ilfattoquotidiano.it tenendo in mano il duro comunicato con cui a pochi giorni dalla presentazione alla Camera del testo di riforma la giunta dell’Anm ha segnalato il rischio che la giurisdizione ordinaria possa essere travolta, in maniera micidiale. Soprattutto se andasse in porto l’idea di inglobare l’intero sistema di definizione del contenzioso tributario nel perimetro della giustizia ordinaria. Presidente Ferranti, da cosa scaturisce la proposta di legge che insieme al responsabile giustizia del Partito democratico, David Ermini, la vede tra i primi firmatari? “Abbiamo voluto raccogliere la sollecitazione del primo presidente della Cassazione, Giovanni Canzio. Che nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario ha segnalato come ben il 30 per cento dell’arretrato pendente davanti al giudice di legittimità riguardi proprio il contenzioso tributario. Del resto, questo numero mostruoso dipende anche dalla superfetazione generata a monte a causa di una gestione, diciamo così, non professionale dei ruoli”. Ma la giustizia tributaria si avvale per il 50 per cento di giudici togati che provengono dalla magistratura e solo per il restante 50 per cento da laici. “Oggi i magistrati sottraggono tempo ai loro uffici per dedicarlo agli incarichi nelle commissioni tributarie. So di che parlo, sono stata giudice tributario pure io e so che ci vuole tempo per studiare le carte e per fare le udienze. Il sistema attuale favorisce cumuli di incarichi e conflitti di interessi. Il pagamento dei giudici tributari è, in parte, a sentenza. E quindi non c’è alcun interesse a riunire i procedimenti, il che produce, a valle una valanga di questioni che rischiano di mandare ko la Cassazione”. Ma se si abolissero le commissioni tributarie non andrebbero in crisi i tribunali che sono già al collasso? “Con i soldi che risparmieremmo per tenere in piedi il sistema della giustizia tributaria potremmo assumere 700-1.000 magistrati in più rispetto all’organico della giustizia ordinaria. E forse questo l’Anm non l’ha capito. Faremmo inoltre transitare verso la giurisdizione ordinaria anche un personale amministrativo che è molto specializzato. Il futuro, lo abbiamo visto, va verso le specializzazioni: è successo così per il tribunale delle imprese o per quello dei minori. Consentitemi una metafora con il mondo della sanità: non si può rimanere fermi al sistema del medico condotto. E così deve essere pure per la giustizia: la direzione è quella della unificazione della giurisdizione abbinata alla specializzazione”. Ma per fare i concorsi ci vuole tempo e denaro. Lei è stato segretario generale al Csm per anni. Sa bene che l’operazione è lunga… “Paghiamo ancora la decisione dell’allora ministro della Giustizia Castelli che bloccò i concorsi per tre anni. Poi si è fatto ogni sforzo. Anche quel sistema comunque va ripensato: bisogna accorciare il tirocinio dei nuovi magistrati”. Sì, ma le obiezioni al vostro progetto sulla giustizia tributaria da parte dell’Anm vanno ben oltre. “Se la preoccupazione dell’Anm è per il periodo transitorio che noi fissiamo in un paio d’anni e se alla fine gli anni saranno tre non mi pare un gran problema. Anche perché ci rendiamo conto che stiamo mettendo le mani su centri di potere solidificati ed è sempre faticoso lo sforzo di levare queste incrostazioni: nessuno vuole perdere il proprio status quo. Ma la riforma non è contro qualcuno, è a favore dei cittadini”. A chi si riferisce in particolare? “Non mi pare di aver fatto mistero delle problematiche sottese ad una riforma di questo genere che cancella le commissioni tributarie. Si tratta di un mondo in cui resistono interessi stratificati. C’è addirittura un sindacato dei magistrati tributari. E poi c’è la questione dell’organo di autogoverno che noi vogliamo abolire perché con la nostra riforma diventerebbe un doppione del Csm. In questo senso non sono stupita dalle affermazioni di Mario Cavallaro, che peraltro stimo molto, e che presiede il Consiglio di presidenza tributaria. Si tratta di un sistema vetusto che certo Cavallaro cerca di far funzionare al meglio. Ma anche lui chiede che venga riformato e quindi rimango esterrefatta quando allude al fatto che ci sia qualcuno, se non sbaglio li definisce mandarini, che vorrebbero mettere la mani sulla giustizia tributaria”. Cavallaro chiede una riforma diametralmente opposta a quella che proponete voi. Vuole professionalizzare la giustizia tributaria, reclutare magistrati a tempo pieno in modo che in tempi rapidi divenga una giurisdizione speciale dello stesso rango della giustizia amministrativa e di quella contabile. “La magistratura ordinaria è l’unica davvero indipendente, trasparente e verificabile. Le giurisdizioni speciali, il sistema di tar e Consiglio di Stato come pure la Corte dei Conti sono destinate credo nel futuro ad essere portate nella giurisdizione unica ordinaria. Se ne parlò già ai tempi della Bicamerale, poi si sa come è andata a finire. Credo si debba andare verso questa prospettiva. Che per la giustizia tributaria è addirittura meno problematica perché il giudice naturale, in terzo grado, è già la Cassazione. Lunedì 4 Luglio 2016 FISCO 9 Il principio evidenziato dalla Corte di cassazione in una pronuncia del 21 giugno Rinvio con confini invalicabili Giudizio limitato anche per questioni sempre rilevabili I DI Pagina a cura SERGIO TROVATO l giudice tributario ha le mani legate se la Cassazione annulla la sentenza con rinvio alla commissione provinciale o regionale. Infatti, non può andare oltre i limiti imposti dalla pronuncia della Suprema corte e del principio di diritto enunciato. Il giudizio di rinvio della causa al giudice tributario deve svolgersi entro i limiti segnati dalla sentenza di annullamento della Cassazione e non si può estendere a questioni non poste dalle parti o non rilevate d’ufficio. Il loro riesame verrebbe a porre nel nulla o a limitare gli effetti della sentenza di Cassazione. È escluso anche che il giudice tributario valuti se il ricorso sia stato proposto o depositato nei termini di legge, ancorché la legge preveda la rilevabilità d’ufficio di queste irregolarità in ogni stato e grado del processo, o che eccepisca il difetto del contraddittorio. È quanto ha affermato la Corte di cassazione, con la sentenza 12792 del 21 giugno scorso. Per i giudici di legittimità, «nel giudizio di rinvio è inibito alle parti prendere conclusioni diverse dalle precedenti o che non siano conseguenti alla cassazione, così come non sono modificabili i termini oggettivi della controversia espressi o impliciti nella sentenza di annullamento, e tale preclusione investe non solo le questioni espressamente dedotte o che avrebbero potuto essere dedotte dalle parti, ma anche le questioni di diritto rilevabili d’ufficio, ove esse tendano a porre nel nulla o a limitare gli effetti intangibili della sentenza di Cassazione e l’operatività del principio di diritto, che in essa viene enunciato non in via astratta, ma agli effetti della decisione fi nale della causa». Il giudizio di rinvio, dunque, deve rimanere confinato nei limiti tracciati dalla sentenza di annullamento e non può riguardare questioni non sollevate dalle parti o non rilevate d’ufficio, anche qualora si tratti di questioni rilevabile d’ufficio in qualunque stato e grado del processo. Per esempio, ciò accade quando il ricorso sia stato notificato oltre il termine di 60 giorni o sia stato depositato oltre il termine di 30 giorni. Nella pronuncia in esame viene richiamato, tra le questioni rilevabili d’uffi cio, il «difetto di integrità del contraddittorio», che nel caso in cui non sia stato eccepito dalle parti con il primo ricorso per Cassazione o rilevato d’ufficio dalla Suprema corte «in sede di giudizio rescindente», non può più formare oggetto di contestazione nel giudizio di rinvio. I limiti del giudizio di rinvio. In effetti, il giudizio di riassunzione non consente un sindacato del giudice di rinvio su eventuali vizi della pronuncia della Cassazione, anche ammesso che la pronuncia sia affetta da vizi. Del resto, consentire al giudice inferiore di operare un nuovo esame delle questioni, anche di diritto, già esaminate in sede di legittimità, equivarrebbe a una «perpetuazione» della giurisdizione, che è assolutamente inconciliabile con i principi affermati sia dalla Corte costituzionale che dalla Cassazione. Pertanto, il giudice di merito della fase cosiddetta rescissoria non ha facoltà di discostarsi dal principio di diritto enucleato dalla Cassazione in sede di legittimità; principio che invece deve essere applicato nel giudizio di rinvio, il quale costituisce la fase in cui, successivamente alla pronuncia della Cassazione, il giudice è chiamato non a rinnovare il precedente grado di merito, ma a sostituire la sentenza nelle parti in cui sia stata riconosciuta affetta dai vizi contestati con il ricorso nel grado di legittimità. Non a caso è stato qualificato da dottrina e giurisprudenza un processo «a istruzione chiusa», finalizzato solo a sostituire la pronuncia cassata con una statuizione di merito, tenuto conto della decisione annullata e dei limiti stabiliti dal principio di diritto enunciato dalla Corte regolatrice. Naturalmente, è precluso alle parti di prospettare in sede rescissoria nuove domande ed eccezioni e di produrre nuova documentazione probatoria. La Consulta (si veda altro pezzo in pagina) ha più volte sottolineato che non è assolutamente compatibile con il sistema processuale delle impugnazioni la rivendicazione da parte del giudice del rinvio di un «riesame» su asseriti vizi della pronuncia di rinvio emessa dai giudici di legittimità. La Cassazione, alla quale è affidato il ruolo di nomofilachia, è giudice di ultima istanza. © Riproduzione riservata Orientamento in linea con i dettami della Consulta L’orientamento della Cassazione sentenze di Cassazione», per far essa affidato dalla stessa Costi- costituzionale che una siffatta sulla natura e i limiti del giudi- sì che il processo pervenga ad tuzione» (...), la quale definisca, esigenza di definitività e cerzio di rinvio è in linea con quan- una soluzione finale e che questa nei limiti del giudicato, ogni tezza rappresenta un valore coto sostenuto dalla Consulta. assuma «valore defi nitivo, così questione dedotta o deducibile stituzionalmente protetto, «in La Corte costituzionale ha più da impedire la perpetuazione dei al fi ne di dare certezza alle si- quanto ricollegabile sia al dituazioni giuridiche controverse ritto alla tutela giurisdizionale volte affermato il principio (sen- giudizi». tenze n. 50 del 1970, n. 21 del Per i giudici delle leggi è con- e che, quindi, non sia suscettibi- (art. 24 della Costituzione), la 1982, n. 294 del 1995, n. 224 del naturale «al sistema delle im- le di ulteriore sindacato a opera cui effettività risulterebbe gra1996; ordinanze n. 11 del 1999, pugnazioni ordinarie che vi sia di un giudice diverso» (in questo vemente compromessa se fosse n. 501 del 2000 e via dicendo) una pronuncia terminale, identi- senso si era già espressa la Con- sempre possibile discutere sulche censure analoghe a quelle ficabile positivamente in quella sulta anche con la sentenza n. 21 la legittimità delle pronunce in esame, sollevate con l’atto di della Cassazione «per il ruolo di del 1982). di Cassazione (sentenza n. 224 riassunzione, si risolvono «nel- supremo giudice di legittimità ad Ha precisato, inoltre, la Corte del 1996), sia al principio della la rivendicazione di un ragionevole durata del sindacato del giudice del processo, ora assunto a FISCO FLASH A cura dello Studio F. Ghiglione e A. Ghio rinvio su (presunti) errango di precetto costirores in iudicando e in tuzionale alla luce del procedendo della Corte secondo comma dell’art. trate numero 102807/2016 del 30 giugno di cassazione: sindacato 111 della Costituzione, 2016) da ritenere peraltro income modificato dall’art. Novità per chi ha presentato domanda nel compatibile con il siste1 della legge costituziomese di dicembre 2015 (provvedimento del Tracciato unico delle comunicazioni all’arma delle impugnazioni, nale 23 novembre 1999, direttore dell’Agenzia delle entrate nume- chivio dei rapporti finanziari (provvedianche nel suo «volto con. 2». Deve, poi, essere mento del direttore dell’Agenzia delle enro 101754/2016 del 27 giugno 2016) stituzionale»». rispettata «la funzione trate numero 101801/2016 del 27 giugno Questa regola è stata di nomofilattica assegnata 2016) ribadita con l’ordinanza dall’ordinamento alla n. 149 del 20 giugno 2013 Cassazione, di recente (ud 8 maggio 2013). ulteriormente valorizSecondo la Consulta zata dal legislatore a l’articolo 384, secondo seguito delle riforme Trattamento fiscale applicabile al rimborcomma, del codice di processuali del 2006 e so delle obbligazioni emesse Distributori automatici, le procedura civile, che del 2009, della quale è regole per la trasmissione La versione integra- dalla repubblica argentina disciplina il giudizio di sicuramente partecipe il (circolare dell’Agenzia delle telematica dei corrispettivi le è disponibile su rinvio, «risponde all’esivincolo del «principio di entrate numero 30/e del 28 (provvedimento del diretwww.italiaoggi.it/ genza, propria del prindiritto». giugno 2016) tore dell’Agenzia delle endocio7 cipio di definitività delle © Riproduzione riservata Patent box Anagrafe tributaria VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfQ2FtZXJhIyMjcHJlc0lWY29tIyMjUmlzdWx0YXRpIFJpY2VyY2EjIyMwNC0wNy0yMDE2IyMjMjAxNi0wNy0wNFQxMjo1OTo1OFojIyNWRVI= Imposte dirette 30 Martedì 5 Luglio 2016 I M P O S T E E TA S S E Ctp di Trento legittima l’acquisizione senza autorizzazione del giudice EQUICLICK La Gdf legge le e-mail Equitalia lancia l’App Ok all’estrazione dal computer in verifica DI CLAUDIA MARINOZZI L egittima l’acquisizione, in corso di verifica, delle e-mail di contenuto commerciale inerenti il soggetto sottoposto a controllo, anche senza l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria, ciò in quanto il potere di ispezione documentale disciplinato dall’art. 52 del dpr 633/1972 (valevole anche ai fini delle imposte dirette ex art. 33 dpr 600/1972) si estende anche ai computer dell’azienda. Questo quanto affermato dalla Commissione tributaria provinciale di Trento nella sentenza n. 117/1/2016. Tuttavia, seppur non chiarito nella citata sentenza, è legittima l’acquisizione delle e-mail senza l’autorizzazione preventiva solamente qualora queste siano state già «aperte» dal destinatario essendo di contro necessario il placet dell’autorità giudiziaria per l’acquisizione delle e-mail ancora non lette. Nel corso BREVI Adempimenti trib u t a ri s e m p l i f i cati. Questo è il nodo dell’accordo firmato dal direttore dell’Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi, e il presidente del Caf uil, Giovanni Angileri per incoraggiare gli iscritti delle due organizzazioni all’utilizzo del web. Dal comunicata stampa, pubblicato, ieri dalle Entrate si legge, infatti, che il Caf uil, come da accordo sottoscritto, si impegnerà a promuovere presso tutte le sue società convenzionate, l’utilizzo del canale telematico delle Entrate “civis”, e della pec (posta elettronica certificata) a cui possono accedervi intermediari e contribuenti. Con la risoluzione risoluzione n. 52/E di ieri, l’Agenzia delle entrate ha istituito la causale contributo (EBCA) per la riscossione, tramite modello F24, dei contributi da destinare al finanziamento dell’Ente Bilaterale CSE ANAI degli Studi Professionali Legali “Ebica Studi Legali”. dei controlli, i verificatori hanno il potere, tra l’altro, di esaminare e acquisire «tutti i libri, registri, documenti e scritture, compresi quelli la cui tenuta e conservazione non sono obbligatorie, che si trovano nei locali in cui l’accesso viene eseguito» (art. 52, c. 4). Tale potere è anche esteso alle informazioni contenute nelle apparecchiature informatiche installate nel locali in cui è svolto l’accesso. Durante l’ispezione, pertanto, può accadere che vengano acquisiti agli atti della verifica anche i supporti informatici (per esempio, il cosiddetto hard-disk, chiavi Usb) e i dati presenti nell’hard-disk dei computer. Al riguardo, in deroga alle limitazioni in tema di sequestro di documenti e/o scritture, i verificatori hanno la facoltà di provvedere all’elaborazione dei supporti informatici del contribuente fuori dai locali di questo qualora il soggetto sottoposto a controllo non consenta l’utilizzazione dei propri impianti e del proprio personale (art. 52, c. 9). Per evitare la compressione di diritti costituzionalmente tutelati sono tuttavia previste delle garanzie per il contribuente con riferimento ai poteri di controllo particolarmente invasivi. Per quanto qui interessa, in particolare, è previsto che i verificatori possono procedere all’apertura coattiva di pieghi sigillati, borse, casseforti, mobili e simili e per l’esame di documenti relativamente ai quali è eccepito il segreto professionale solamente previa «autorizzazione del procuratore della repubblica o dell’autorità giudiziaria più vicina» (art. 52, c. 3). Tale disposizione prevede l’obbligatorietà dell’autorizzazione solamente in caso di «apertura coattiva» ciò sta a significare che non è necessaria la previa autorizzazione qualora il contribuente proceda volontariamente ad aprire, per esempio, la cassaforte o la corrispondenza o quanto i verificatori si trovino di fronte a un cassetto aperto. Per quanto riguarda la posta elettronica l’art. 52 non dispone nulla di specifico circa i relativi poteri di acquisizione in corso di verifica. Da un lato le e-mail possono essere inquadrate quale corrispondenza dall’alto quali dati contenuti sui supporti informatici. Al riguardo la Guardia di finanza, nella circolare 1/2008, chiarisce che per l’acquisizione delle e-mail in corso di verifica è necessario «tenere presenti» le particolari disposizioni di cui all’art. 52, c. 3 in tema di acquisizione ed esame di documenti contenuti in plichi sigillati o per i quali è opposto il segreto professionale. Per tale ragione le «e-mail già aperte e visionate dal destinatario sono direttamente acquisibili dai verificatori» mentre per quelle ancora non lette o per le quali è eccepito il segreto professionale è necessaria la previa autorizzazione dell’autorità giudiziaria. Credito al Sud, si compensa con l’F24 Via libera al credito d’imposta sugli investimenti nel Mezzogiorno. La fruizione del bonus per l’acquisto di beni strumentali, con l’istituzione del codice tributo «6869», da utilizzare nella delega «F24», è ai nastri di partenza. L’Agenzia delle entrate, con la risoluzione 51/E di ieri, ha istituito il codice tributo necessario per l’utilizzo in compensazione del credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, introdotto dai commi da 98 a 108, dell’art. 1, della legge 208/2015 (Stabilità 2016). Il legislatore ha riconosciuto un credito d’imposta, da utilizzare soltanto in compensazione, ai sensi dell’art. 17, dlgs 241/1997, presentando il modello di delega «F24», a partire dal quinto giorno successivo alla data di rilascio della ricevuta, pena il rifiuto dell’operazione di versamento, da ottenere attraverso l’utilizzo dello specifico software, denominato «Creditoinvestimentisud» (provvedimento 24/03/2016), scaricabile dal sito dell’Agenzia all’indirizzo istituzionale www.agenziaentrate.gov.it In particolare, il legislatore attribuisce un credito d’imposta sugli investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive collocate nelle aree del Mezzogiorno (in particolare, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo), acquisiti nel periodo che va dall’1/1/2016 al 31/12/2019. Il bonus spetta per investimenti di importo massimo pari a 1,5 milioni per le imprese di piccola dimensione, a 5 milioni per quelle di media dimensione e a 15 milioni per le grandi imprese, è riconosciuto ai soggetti titolari di reddito d’impresa, a prescindere dalla veste giuridica assunta, dalle dimensioni aziendali e dal regime contabile adottato, non è cumulabile con altri aiuti di stato ed è riconosciuto anche alle imprese agricole e della pesca, ma nei limiti e alle condizioni prescritte dalla normativa comunitaria, in tema di aiuti per il detto comparto. Il credito d’imposta, come indicato anche dal provvedimento di- VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfQ2FtZXJhIyMjcHJlc0lWY29tIyMjUmlzdWx0YXRpIFJpY2VyY2EjIyMwNS0wNy0yMDE2IyMjMjAxNi0wNy0wNVQxMjoxODoyOVojIyNWRVI= rettoriale dello scorso marzo, è fruibile dai soggetti titolari di reddito d’impresa, con riferimento agli investimenti legati all’acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di macchinari, impianti e attrezzature varie, destinati a strutture produttive già esistenti o che sono impiantate sul territorio. Costituiscono beni agevolabili, le acquisizioni, effettuate anche tramite contratti di locazione finanziaria, di macchinari, impianti e attrezzature varie, che fanno parte di un progetto di investimento iniziale, ai sensi del regolamento Ue n. 651/2014. Restano esclusi dal beneficio, invece, i soggetti che operano nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, nonché nei settori creditizio, finanziario e assicurativo e la detta agevolazione non si applica neppure alle imprese in difficoltà. Come anticipato, le imprese interessate devono presentare la comunicazione esclusivamente in via telematica, tramite i servizi online Fisconline o Entratel, a partire dal 30 giugno scorso, direttamente o attraverso gli intermediari incaricati quali professionisti, associazioni di categoria, Caf e altri soggetti. Nel comunicato, che ha accompagnato l’emanazione del documento di prassi indicato, le Entrate hanno precisato che il codice deve essere riportato nella sezione «Erario» del modello di delega «F24», in corrispondenza delle somme indicate nella colonna «importo a credito compensati» e, nei casi in cui il beneficiario debba procedere al riversamento del bonus, dovrà inserire lo stesso codice nella colonna «importi a debito versati», mentre nel campo «anno di riferimento» deve essere indicato sia quello in cui sono stati sostenuti i costi che per gli acquisti di beni strumentali agevolati nel formato «AAAA». Fabrizio G. Poggiani DI GIORGIA PACIONE DI BELLO Equiclick, l’app di Equitalia, ha fatto il suo debutto. Da ieri, infatti la nuova app potrà essere scaricata, dagli utenti (disponibile sugli store di Android, Apple e Microsoft) e usata per pagare cartelle, avvisi, rateizzare il proprio debito se l’importo non è superiore ai 50 mila euro, o anche per poter individuare lo sportello più vicino. Il nuovo strumento digitale, insieme al portale web del gruppo Equitalia (www. gruppoequitalia.it), si legge dal comunicato stampa, è stato voluto dall’amministratore delegato Ernesto Maria Ruffini con l’obiettivo di rendere più diretto il rapporto tra l’ente e i cittadini. Equiclick è composta da due aree: la prima è open, cioè ci si può accedere senza essere in possesso di una password e sono presenti le funzioni di «paga online» e di «trova lo sportello». Accedendo alla prima, l’utente potrà saldare le cartelle utilizzando la carta di credito o la prepagata. Se, invece, si cliccherà sulla seconda scelta sarà possibile individuare l’ufficio di Equitalia più vicino alla propria posizione e visionare anche gli orari di apertura e chiusura. Per accedere alla seconda area, quella riservata, bisognerà avere le credenziali personali, quali: il codice fiscale, la password e il pin (ultime due credenziali, fornite dall’Agenzia delle entrate). Entrando nella propria area riservata, si avrà l’opportunità di effettuare tre diversi tipi di operazioni: verificare in tempo reale la propria situazione inerente alle cartelle e gli avvisi di pagamento; selezionare dalla lista dei propri documenti quelli che si vogliono pagare e vedere aggiornato il debito saldato; consultare la lista dei documenti rateizzabili, selezionarli, ottenere la rateizzazione e, se si volesse iniziare a pagare subito, si avrà l’opportunità di memorizzare le scadenze delle rate sul calendario dello smartphone o del tablet. Nel caso in cui si ritenesse di non dover pagare degli importi richiesti, si avrà la possibilità di inviare la domanda per sospendere la riscossione in attesa che Equitalia faccia le sue verifiche. I M P O S T E E TA S S E Mercoledì 29 Giugno 2016 53 Circolare dell’Agenzia delle entrate sul trattamento tributario dei titoli di debito argentini Tangobond, i rimborsi tassati I risparmiatori dovranno applicare l’aliquota del 12,5% DI VALERIO STROPPA R imborsi dei «Tangobond» con tassazione al 12,5%. Il pagamento da parte dell’Argentina del 150% del valore nominale sottoscritto dai risparmiatori che avevano investito in titoli di stato (poi finiti in default) dà luogo a una plusvalenza imponibile, costituita tra l’importo restituito e il costo fiscale di acquisto delle obbligazioni. È quanto precisa la circolare n. 30/E diffusa ieri dall’Agenzia delle entrate. Il documento di prassi affronta il tema del trattamento tributario applicabile al rimborso dei titoli di debito emessi da Buenos Aires, che sarà effettuato nei prossimi giorni. Il 23 dicembre 2001, infatti, l’Argentina ha dichiarato la moratoria dei titoli obbligazionari in circolazione, con lo stop al pagamento delle cedole e la sospensione del rimborso alla scadenza. Nel 2005 e nel 2010 lo stato sudamericano ha proposto ai creditori un concambio dei vecchi titoli con nuovi bond. Tuttavia, in molti non hanno accettato la proposta e, dopo una battaglia legale durata circa 15 anni presso l’organismo arbitrale della Banca mondiale, il contenzioso promosso dall’associazione Task force Argentina (Tfa) in nome e per conto di questi obbligazionisti si è conclusa con un accordo transattivo: gli investitori, tra cui circa 50 mila soggetti italiani, riceveranno in contanti il 150% dell’importo nominale originario, a fronte del contestuale annullamento dei vecchi titoli. Alcuni operatori finanziari hanno manifestato dubbi su come trattare fiscalmente le somme che saranno liquidate dallo stato emittente ai contribuenti italiani, dal momento che la cifra restituita sarà superiore a quella origi- nariamente investita. Secondo l’amministrazione finanziaria, per le somme percepite fuori dall’esercizio di arti, professioni o imprese le maggiori sommi costituiscono plusvalenze imponibili. Ciò in quanto detti importi vanno classificati tra i redditi diversi di natura finanziaria, disciplinati dall’articolo 67, comma 1, lettera c-ter) del Tuir. Il contribuente dovrà Padoan: trust più trasparenti Trasparenza sui trust e società schermo. A chiederla e Pier Carlo Padoan, ministro dell’economia intervenendo alla cerimonia di chiusura dell’anno di studi 2015/2016 della scuola di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza. Secondo il ministro quando «i conti finanziari sono intestati a trust, società schermo o ad altre entità non trasparenti è necessario conoscere i beneficiari effettivi». Padoan ha ricordato che «55 Stati e giurisdizioni inizieranno a scambiare automaticamente informazioni sui conti finanziari già dal 1° gennaio 2017, tra pochi mesi. Altri 46 stati, tra cui piazze finanziare importanti come Svizzera, Singapore e Hong Kong si aggiungeranno nel 2018». Padoan ha poi sottolineato che nella lotta all’evasione è necessario «concentrare gli interventi verso i soggetti che presentano un profilo di rischio fiscale ed economico finanziario più elevato». Intervenendo il ministro ha anche ribadito che «nel riformare il rapporto tra cittadini e istituzioni, occorre puntare sull’estensione e sulla qualità della attività proprie di polizia tributaria» e «migliorare gli incentivi all’adempimento fiscale spontaneo dei contribuenti». La Guardia di finanza è impegnata «nella lotta senza quartiere a ogni forma di criminalità economica e finanziaria». È quanto ha sottolineato il comandante generale delle Fiamme gialle, Giorgio Toschi, CTR MILANO METTE KO LA VERIFICA CON INDICI PREDETERMINATI Transfer pricing a valori multipli Illegittima la rettifica di transfer pricing delle condizioni della transazione controlrelativa al pagamento di royalties per l’uti- lata con le condizioni di una transazione tra lizzo del marchio qualora l’Agenzia delle imprese indipendenti. Per verificare la conentrate si basi esclusivamente sui valori formità dei prezzi applicati infragruppo a predeterminati riportati nella circolare n. quelli applicati nel libero mercato L’Ocse ha 32 del 1980. Tale documento di prassi, do- individuato diversi metodi i cosiddetti metovrebbe infatti essere utilizzato solo quale di tradizionali quali il metodo del confronto base di partenza per la valutazione, secondo del prezzo (c.d. Cup), il metodo del prezzo di le regole dell’Ocse, della conformità a valore rivendita, il metodo del costo maggiorato e normale dei prezzi praticati intercompany. i cosiddetti metodi reddituali quali il metoQuesto quanto affermato dalla commissio- do della ripartizione dell’utile e il metodo ne tributaria regionale di Milano nella sen- basato sul margine netto della transazione tenza n. 2931/1/2016. La citata circolare, in (c.d. Tnmm). Il metodo Cup in particolare tema di determinazione del valore normale confronta i prezzi utilizzati nelle transazioni delle transazioni aventi ad oggetto beni im- oggetto di controllo con i prezzi applicati in materiali quali i marchi, stabilisce che in transazioni comparabili poste in essere tra linea di massima sono considerati congrui parti indipendenti (Cup esterno) o in tran(a) «i canoni fino al 2% del fatturato» quan- sazioni tra una delle società parte dell’opedo vi sia un contratto redatto per iscritto razione sotto verifica e soggetti terzi (Cup anteriore al pagamento del canone stesso e interno). Nel caso all’attenzione dei giudici qualora l’utilizzazione del marchio (e quindi l’ufficio aveva contestato la parziale indel’inerenza del costo sostenuto) sia sufficien- ducibilità delle royalties riconosciute dalla temente documentata. I canoni oscillanti tra contribuente alla controllante estera per la il 2 e il 5% per essere considerati congrui, ol- parte eccedente il 2% del fatturato, ciò sulla tre ai requisiti sopra indicati, devono essere base della circostanza che non ricorressero i supportati da «dati tecnici [che] giustifichino requisiti previsti dalla circolare n. 32/80 per il tasso dichiarato»; il tasso dichiarato deve ritenere congruo il maggior canone per l’utiessere giustificato da «dati giuridici», inol- lizzo del marchio di fatto corrisposto dalla tre è necessario che sia provata l’effettiva società italiana. I giudici, tuttavia, hanno utilità conseguita dal licenziatario. I canoni annullato il rilievo in quanto l’Amministrasuperiori al 5% del fatturato possono essere zione non aveva considerato che, come proriconosciuti solamente in casi eccezionali. Le vato dalla contribuente e documentato già linee guida Ocse, in tema di transfer pricing, prima del contenzioso, applicando il metodo chiariscono che Le operazioni intercompany del Cupinterno, la transazione contestata devono essere valutate in base al loro valore in realtà era conforme al principio di libera normale, cioè a dire in ragione del prezzo concorrenza. La contribuente aveva infatti «che sarebbe stato concordato tra imprese dimostrato che la controllante, nei rapporti indipendenti per operazioni identiche o simi- con terzi indipendenti, applicava royalties per il diritto all’utilizzo dei lari a condizioni similari o marchi di ammontare ben identiche sul mercato» (cap. La sentenza superiore rispetto a quelle I, lett, b), art. 9 Tuir). La vesul sito www.italiaapplicate alla controllata rifica del rispetto del prinitaliana. cipio di libera concorrenza oggi.it/documenti Claudia Marinozzi presuppone il confronto VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfQ2FtZXJhIyMjcHJlc0lWY29tIyMjUmlzdWx0YXRpIFJpY2VyY2EjIyMyOS0wNi0yMDE2IyMjMjAxNi0wNi0yOVQxMTo1MjoyOVojIyNWRVI= quindi determinare la base imponibile sottraendo dalla somma rimborsata il costo di acquisto dei titoli, aumentato di ogni onere inerente (per esempio le commissioni di negoziazione). A quel punto, scatterà l’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi, come stabilito dal dlgs n. 461/1997. Anche in questo caso qualcuno aveva avanzato incertezze sulla corretta aliquota da trattenere, viste le diverse modifiche intervenute nel tempo. Sul punto, però, le Entrate chiariscono che, sulla scorta di quanto stabilito dai dl n. 138/2011 e n. 66/2014, «gli ultimi aumenti dall’aliquota non si rendono applicabili ai redditi derivanti da obbligazioni emesse da stati esteri che consentono un adeguato scambio di informazioni nei confronti di persone fisiche che percepiscono tale reddito al di fuori dell’attività di impresa». Per questo motivo, l’aliquota è quella ordinariamente prevista per gli interessi sui titoli di stato italiani e white list, vale a dire il 12,5%. FISCO DEGLI ALTRI La Giustizia francese ha chiesto l’apertura di un procedimento contro il colosso bancario Ubs. Secondo fonti vicine all’inchiesta della Procura transalpina, l’accusa sarebbe quella di avere instaurato un vasto sistema di frode fiscale in Francia. Venerdì scorso la Francia aveva chiesto il rinvio a giudizio della casa-madre Ubs AG, della sua filiale francese, di un ex dirigente dell’Istituto, Raoul Weil, e di tre quadri del numero uno bancario elvetico. L’istituto di credito sarebbe accusato di aver intrapreso diverse azioni affinché la ricca clientela francese aprisse dei conti non dichiarati in Svizzera in modo da sfuggire al fisco di Parigi. Via libera in Svizzera alla campagna contro la riforma della fiscalità delle imprese. I partiti di opposizione avranno tempo fino al 6 ottobre per raccogliere le 50 mila firme necessarie per organizzare il referendum. Secondo i sostenitori della campagna referendaria, non è pensabile che siano i contribuenti a dover colmare i mancati introiti (si calcolano 1,3 miliardi di euro per la sola Confederazione, senza contare quindi quelli par cantoni e comuni) tramite tagli alle prestazioni e aumento delle imposte. La revisione, a detta dei contrari, non è equilibrata e permette alle aziende di beneficiare di regali ingiustificati in ambito tributario. L’Iva non riscossa nei cinque maggiori paesi dell’Europa centrale e orientale ha un peso di 28 miliardi di euro sui bilanci degli Stati. Secondo l’analisi di PwC, il divario Iva (ovvero la differenza tra le entrate teorica e i ricavi effettivi) ha un peso del 19,1% nella Repubblica Ceca, fino a salire oltre il 40% in Romania. In mezzo, il 20,8% dell’Ungheria, 28,3% della Slovacchia, e 29,2% della Polonia. In termini di ricavi, nel 2014/15, questo vuol dire un mancato gettito di 3,1 miliardi nella Repubblica Ceca, 2,6 miliardi in Ungheria, 8,3 in Romania, 12 in Polonia, e 2,2 miliardi in Slovenia. «Le misure messe in atto da alcuni paesi per ridurre il divario nel gettito Iva tra teorico e reale hanno avuto risultati contrastanti», ha spiegato Daniel Anghel, PwC Cee Indirect Taxes Leader. «In alcuni paesi come la Slovacchia il divario si è ridotto dal 33,9 al 28,3% in un solo anno grazie all’introduzione di software di analisi che valutano i dati delle dichiarazioni fiscali in tempo reale». In altri, invece, come Polonia e Romania, stanno perdendo la loro battaglia nei confronti dell’evasione dell’Iva. Tancredi Cerne CRONACA PISTOIA DOMENICA 3 LUGLIO 2016 9 •• IL BRACCIO DI FERRO LA DIFFERENZA IL PRECEDENTE VIVAISTI PISTOIESI DA MESI ALLE PRESE CON IL GIRO DI VITE DELL’AGENZIA ENTRATE SULLA CLASSIFICAZIONE DEI REDDITI GLI IMPRENDITORI: «ACQUISTO E CRESCITA DELLE PIANTE SONO ATTIVITA’ AGRICOLE» IL FISCO: «E’ REDDITO COMMERCIALE» LA COMMISSIONE TRIBUTARIA DELLA PROVINCIA DI PISTOIA HA DATO RAGIONE A UN’AZIENDA CHIAMATA A PAGARE OLTRE 25OMILA EURO Piante acquistate per coltivazione La commissione tributaria: «Non è reddito commerciale» ACQUISTARE piante per poi ricoltivarle non è un’attività commerciale ma agricola. Con una decisione che i vivaisti pistoiesi (nella foto di archivio) sperano possa rappresentare un precedente, la commissione tributaria provinciale ha accolto il ricorso di una piccola ditta individuale chiamata dall’Agenzia delle Entrate a pagare oltre 253mila euro a titolo di recupero di Irpef, Iva e Irap. Il caso era del tutto simile a quello che interessa altre aziende di ogni dimensione alle quali il fisco vorrebbe imporre il regime commerciale al posto di quello, molto più conveniente, agricolo. Stavolta, per i giudici tributari di primo grado, l’Agenzia delle Entrate non avrebbe però tenuto conto della struttura e delle potenzialità produttiva della ditta individuale «sanzionata» per le attività del 2009. In più, secondo la sentenza del 29 giugno scorso, l’acquisto di piante non configura di per sé un’attività commerciale proprio perché spesso i piccoli arbusti sono destinati a un processo di «ricoltivazione» o manipolazione che rientra a pieno titolo nell’attività agricola tipica, tassata in base ai redditi catastali. Per i giu- VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfQ2FtZXJhIyMjcHJlc0lWY29tIyMjUmlzdWx0YXRpIFJpY2VyY2EjIyMwMy0wNy0yMDE2IyMjMjAxNi0wNy0wNFQxMjo1NTo1MVojIyNWRVI= dici la ditta pistoiese, dedita alla produzione di piante ornamentali, rientra proprio in questi casi e i maggiori ricavi commerciali sono stati calcolati in soli 5mila e 700 euro. IL POOL di professionisti incaricati, tra cui i commercialisti Massimo Rognoni e Fabrizio Giovanni Poggiani, l’agronomo Sandro Pagnini e il legale Alessandro Capecchi, sono riusciti a dimostrare che l’azienda ha sempre svolto tutte le fasi necessarie del ciclo biologico per ottenere un prodotto finito idoneo alla vendita. Non solo. Nel corso del processo tributario, i professionisti pistoiesi hanno evidenziato che, per esercitare la sua attività, l’azienda era dotata di una struttura idonea all’esercizio dell’attività agricola, in particolare per la coltivazione del fondo (terreni e collaboratori in primo luogo) e che, nell’anno d’imposizione, l’azienda aveva effettuato acquisti per la produzione (terriccio, concime, vasi, gasolio agricolo e altro) «congrui» rispetto alle piante complessivamente cedute. s.t. Focus I precedenti Di recente molte aziende vivaistiche sono finite nel mirino per l’attività di compravendita delle piante. Il fisco: «Si tratta di un’attività commerciale, non agricola. Le imposte da pagare sono più alte» La svolta Un gruppo di professionisti pistoiesi che difendeva una ditta individuale è riuscito a dimostrare che, quando c’è «manipolazione» o «ricoltivazione» si tratta di attività agricola .*-"/0 $30/"$" la Repubblica %0.&/*$" -6(-*0 -BQSPDVSB EFJNJOPSFOOJ WJBMFGJHMJF B1FMMJDBOÛ -&5"11& -04$011*0 *MHJVHOPTDPSTP VOFTQMPTJPOFJOWJB #SJPTDIJQSPWPDBMB NPSUFEJ.JDBFMB .BTFMMBFEFJWJDJOJEJ QJBOFSPUUPMP$IJBSB .BHOBNBTTBF 3JDDBSEP.BHMJBOFTJ μMBSJDIJFTUBQJáQSPCBCJMFDIFTBSË BWBO[BUBEPQPMBSSFTUPEFMMVPNP BDDVTBUPEJBWFSGBUUPFTQMPEFSFMBDBTB -&*/%"(*/* -JODIJFTUBDPOEPUUB EBMQN&MJP 3BNPOEJOJIB QPSUBUPB JOEJWJEVBSFDPNF SFTQPOTBCJMF (JVTFQQF1FMMJDBOÛ FYEFMMB.BTFMMB '3"/$07"//* % la procura trasferirà gli atti dell’inchiesta sullo scoppio di via Brioschi ai colleghi che lavorano al Tribunale per i minorenni. Già nei prossimi giorni, quindi, la procura minorile guidata da Ciro Cascone potrebbe inoltrare al Tribunale dei minori la richiesta di dichiarare decaduto Giuseppe Pellicanò dalla responsabilità genitoriale nei confronti delle due figlie. Il pubblicitario 51enne da venerdì si trova a San Vittore, indagato per il reato di strage. Secondo quanto accertato dalle indagini, affidate alla squadra mobile e condotte dal pm Elio Ramondini, Pellicanò avrebbe saturato di gas l’appartamento di via Brioschi, provocando l’eOMANI 1PUSFCCFSPFTTFSF BGGJEBUFBJOPOOJ 'PSTFHJËPHHJ JMQSJNPJOUFSSPHBUPSJP -"33&450 7FOFSEÖQFS 1FMMJDBOÛTDBUUB MBSSFTUPBMMPTQFEBMF EJ/JHVBSEBEPWF FSBSJDPWFSBUP JOTJFNFBMMFEVF GJHMJFGFSJUFOFMMP TDPQQJP -"453"(& *MUFS[PQJBOPEFM QBMB[[PTWFOUSBUP EBMMFTQMPTJPOF "GJBODP(JVTFQQF 1FMMJDBOÛ ni, che da quando loro figlia e Pellicanò si lasciarono sono sempre stati presenti nella vita delle bambine. «In linea generale, nei casi di famiglie disgregate da gravi episodi di violenza, è preferibile affidare i minori al di fuori del nucleo naturale — dice il procuratore capo presso il Tribunale per i minorenni, Ciro Cascone — ma nel caso di specie non si esclude si possano individuare prossimi congiunti in grado di dare sufficienti garanzie di stabilità». L’indagine ha rilevato come già due notti pri- ma dello scoppio la Masella avesse portato a dormire le piccole dai propri genitori. E sembra che i nonni avessero in progetto di andare a vivere vicino alla figlia, che a sua volta si preparava a cambiare casa entro fine mese, lasciando l’apparta- mento di via Brioschi. Nella nuova abitazione, dove Masella si sarebbe trasferita con il suo compagno, erano già pronte le camere per le figlie. Il pm Ramondini ha chiesto al gip la convalida dell’arresto per Pellicanò. L’interrogatorio di garanzia potrebbe essere fatto già questa mattina. Nei giorni scorsi il pm, con il procuratore aggiunto Nunzia Gatto, ha raccolto la testimonianza delle figlie dell’indagato, assistite da psicologi. ª3*130%6;*0/&3*4&37"5" *-130$&440.";;&55&1&3"((*645"3&-&4&/5&/;&53*#65"3*&*1.$)*&%0/06/"$0/%"//"%*"//*1&37"44"--0 *MHJVEJDFFSBiDFOUSPEJVOBNQJPTJTUFNBDPSSVUUJWPw ’EX GIUDICE tributario Luigi Vassallo splosione che lo scorso 12 giugno ha ucciso la sua ex compagna Micaela Masella e i due vicini di pianerottolo Chiara Magnamassa e Riccardo Maglianesi, fidanzati di 27 anni. Il movente, secondo il pm, sarebbe «la rabbia per la separazione» dalla Mosella. Nello scoppio sono rimaste ferite le due figlie di Mosella e Pellicanò, di 7 e 11 anni, ricoverate al Centro grandi ustionati di Niguarda. Se il Tribunale per i minorenni dichiarerà decaduto Pellicano come genitore, potrebbe decidere di affidare le due ragazzine «nell’ambito della famiglia naturale». Vale a dire, a parenti prossimi. Un’opzione potrebbe essere l’affido ai nonni mater- 7** *-4*45&." -BSSFTUPEJ7BTTBMMPIB DPOUSJCVJUPBTDPQFSDIJBSF JMTJTUFNBEFMMFNB[[FUUFOFMMB NBHJTUSBUVSBUSJCVUBSJBNJMBOFTF VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfQ2FtZXJhIyMjcHJlc0lWY29tIyMjUmlzdWx0YXRpIFJpY2VyY2EjIyMwMy0wNy0yMDE2IyMjMjAxNi0wNy0wNFQxMjo1NjozNFojIyNWRVI= avrebbe avuto un tale «spessore criminale» da divenire «il centro di un sistema corruttivo più ampio». È questo uno degli argomenti con cui i pubblici ministeri Laura Pedio ed Eugenio Fusco hanno chiesto per lui la condanna a quattro anni e otto mesi di reclusione. Il giudice dell’udienza preliminare Gennaro Mastrangelo, di fronte a cui Vassallo è a processo con rito abbreviato con l’accusa principale di corruzione in atti giudiziari, potrebbe pronunciarsi già martedì. I pubblici ministeri hanno anche chiesto la confisca all’imputato di 65mila euro, cifra che corrisponderebbe ai proventi della corruzione per i casi che gli sono contestati in questo procedimento. Vassallo fu arrestato in flagranza il 17 dicembre, intento a intascare una busta con 5mila euro, prima tranche di una tangente da 30mila, nello studio Crowe Hor- warth, che assiste la multinazionale della chimica Dow Europe Gmbh in un contenzioso milionario col fisco. Un episodio che coinvolge anche un altro ex giudice tributario. Si tratta della commercialista Marina Seregni, a cui sarebbe dovuta an- 'VTPSQSFTPNFOUSFJOUBTDBWB VOBUBOHFOUFEJNJMBFVSP "TVPDBSJDPBMUSJEVFDBTJ EJDPOUFO[JPTJQJMPUBUJ dare parte della tangente, che ha patteggiato una pena a tre anni e tre mesi di reclusione. Il legale di Vassallo, l’avvocato Fabio Giarda, ha chiesto che al proprio assistito sia dato il minimo della pena per il reato di corruzione in atti giudiziari, e la deru- bricazione del reato di induzione indebita della corruzione in traffico di influenza. E ha comunicato il raggiungimento di un accordo per risarcire con 100mila euro lo studio Crowe Howarth dove l’ex giudice è stato filmato e poi arrestato mentre incassava la mazzetta. Oltre alla vicenda per cui fu arrestato in flagranza, però, Vassallo (a San Vittore dal giorno dell’arresto) è stato raggiunto da due ordinanze di custodia per altrettanti contenziosi pilotati. Uno, da 14 milioni, relativo alla società Swe-Co dell’imprenditore Luciano Ballarin. L’altro, a favore dell’imprenditore Matteo Invernizzi, coinvolge altri due giudici tributari: il commercialista Luigi Pellini e l’avvocato Gianfranco Vignoli Rinaldi, accusati di essere intervenuti in favore dell’imprenditore in cambio di denaro. GW ª3*130%6;*0/&3*4&37"5" Il Sole 24 Ore Lunedì 4 luglio 2016 3 LA PAUSA L’AUTOTUTELA Il decorso dei termini per le giurisdizioni ordinarie, amministrative e tributarie è sospeso per il periodo dal 1° al 31 agosto Gli atti errati sono sempre annullabili e la loro cancellazione comporta l’obbligo di restituzione delle somme indebitamente riscosse In dettaglio. Per le liti fino a 20mila euro per il mese di agosto, o della sospensione dei 46 giorni, dal 1° agosto al 15 settembre, in vigore fino al 31 dicembre 2014. Non valgono dunque le istruzioni fornite dal ministero delle Finanze con la circolare 235 dell'8 agosto 1997, con la risoluzione 159 dell’11 novembre 1999 e poi ribadite dall’agenzia delle Entrate, nella circolare 65/E del 28 giugno 2001. sospensioni dei termini. Al contrario, l’orientamento favorevole ha trovato ancora una volta conferma in due recenti pronunce del medesimo Collegio (sentenze Cassazione n. 10360/2015 e n. 11403/2015), le quali, pur non affrontando direttamente la questione controversa, presuppongono l’adesione alla tesi della cumulabilità. aggiunta la seguente frase al comma 2 del nuovo articolo 17-bis, del decreto legislativo 546/1992, in vigore dal 1° gennaio 2016, come modificato dal decreto legislativo 156 del 24 settembre 2015: «Si applica la sospensione dei termini processuali nel periodo feriale>>. decreto legislativo 546/1992, «2. Le commissioni tributarie, quando occorre acquisire elementi conoscitivi di particolare complessità, possono richiedere apposite relazioni ad organi tecnici dell'amministrazione dello Stato o di altri enti pubblici compreso il Corpo della Guardia di finanza, ovvero disporre consulenza tecnica». el’atto è divenuto ormai definitivo per decorso dei termini per ricorrere; ril ricorso è stato presentato, ma respinto con sentenza passata in giudicato per motivi formali; tvi è pendenza di giudizio; uil contribuente non ha prodotto alcuna istanza. viene annullato comporta l’obbligo di restituzione delle somme indebitamente riscosse. L’annullamento dell’atto sbagliato ha un solo limite: che esista una sentenza passata in giudicato favorevole all'ufficio; deve però trattarsi di una sentenza che abbia pronunziato sul “merito” del rapporto tributario. pagina iniziale, tra gli “strumenti”, è indicata la voce “modelli”. Cliccando su modelli, si accede a una pagina che contiene varia modulistica disponibile. Alla voce “modelli da presentare agli uffici” si può prelevare quello di “richiesta di esercizio dell'autotutela”. L'istituto consente all’amministrazione finanziaria, anche in pendenza di giudizio o nei casi in cui le pretese di recupero sono ormai definitive e non più impugnabili, di annullare i propri atti illegittimi. In autotutela, nel rispetto dei cittadini, gli atti sbagliati si possono annullare sempre, senza limiti di tempo. LA SENTENZA DELLA SETTIMANA Reclamo-mediazione con maxi scadenza Rimborso per tratte IL QUESITO giungono i 31 della sospensione. La sospensione feriale si applica anche in relazione ai termini per impugnare una sentenza. La sospensione si applica anche per i termini di costituzione in appello o di proposizione di controricorso in Cassazione e vale anche per il termine di riassunzione del giudizio. Reclami mediazione Vorrei conoscere, in dettaglio, quali sono le regole per la sospensione feriale dei termini che, fino al 31 dicembre 2014, era di 46 giorni, cioè dal primo agosto al 15 settembre e che dal 2015 si è accorciata a 31 giorni, per il solo mese di agosto. Vorrei anche sapere se la sospensione feriale riguarda sia i termini per le giurisdizioni ordinarie e amministrative, sia quelli per le giurisdizioni tributarie. Inoltre, vorrei sapere quali sono gli effetti della sospensione in caso di reclamo mediazione. B.C.- LECCO I l mese di agosto il contenzioso tributario chiude per ferie. Però, dal 2015, è più breve il tempo della sospensione. Il periodo di sospensione, prima previsto dal 1° agosto al 15 settembre, in totale 46 giorni, dal 2015, è stabilito dal 1° al 31 agosto (articolo 16, decreto legge 12 settembre 2014, n. 132). Nel periodo 1° agosto/31 agosto il decorso dei termini relativi alle giurisdizioni ordinarie e amministrative è sospeso anche per le giurisdizioni tributarie. La regola generale della sospensione è che sono sospesi i termini processuali, mentre quelli sostanziali, relativi cioè ai rapporti tra privati, non subiscono alcuna sospensione. Ad esempio, non si sospendono i termini per adempiere un contratto, per consegnare un immobile oggetto di compravendita, per pagare un debito o un canone di locazione. Beneficiano invece della sospensione feriale i termini per proporre ricorso alla Commissione tributaria provinciale o regionale. Questo significa che il ricorso alla Commissione tributaria provinciale deve essere proposto, a pena di inammissibilità, entro 60 giorni dalla notificazione dell’atto impugnato. Se questo termine scade tra il 1° e il 31 agosto, o se questo periodo è compreso nel termine per impugnare, il ricorrente ha altri 31 giorni, quindi i 60 giorni iniziali diventano 91. La stessa sospensione di 31 giorni scatta se il termine di 30 giorni per la costituzione del ricorrente scade tra il 1° e il 31 agosto. In entrambi i casi, ai 60 giorni si ag- VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfQ2FtZXJhIyMjcHJlc0lWY29tIyMjUmlzdWx0YXRpIFJpY2VyY2EjIyMwNC0wNy0yMDE2IyMjMjAxNi0wNy0wNFQxMzoxMTowMFojIyNWRVI= La sospensione scatta pure per i reclami mediazione per liti fino a 20mila euro, comprese le cartelle di pagamento per omessi o tardivi versamenti. Per valore della lite si intende l’importo del tributo al netto degli interessi e delle sanzioni; in caso di sole sanzioni, il valore è costituito dalla somma di queste. Per l’istanza di reclamo mediazione, si deve tenere conto che: 1 il ricorso non è procedibile fino alla scadenza del termine dei 90 giorni dalla data di notifica all’ente impositore, termine entro il quale deve essere conclusa la procedura di mediazione; 1 si applicano “le disposizioni sui termini processuali”, quali, ad esempio, le regole per il computo dei termini e la sospensione nel periodo feriale, anche al termine di 90 giorni, entro il quale deve concludersi il procedimento di mediazione; 1 la mediazione produce effetti anche sui contributi previdenziali e assistenziali, per i quali non sono dovuti né sanzioni né interessi. Il ricorso può contenere una proposta di mediazione con rideterminazione dell’ammontare della pretesa. Il termine dei 90 giorni va computato dalla data di notifica del ricorso all’ente impositore. Se la notifica del reclamo mediazione è effettuata a mezzo del servizio postale, il predetto termine decorre dalla data di ricezione dell’ente destinatario, in analogia con quanto accade per la decorrenza del termine per la costituzione in giudizio del ricorrente. Ad esempio, se il reclamo viene presentato mediante raccomandata con ricevuta di ritorno in data 25 giugno 2016, ma l’ufficio lo riceve il 1° luglio 2016, è da questa data che decorre il termine dei 90 giorni. Con la proposizione del ricorso si apre una fase amministrativa di 90 giorni entro la quale deve svolgersi il procedimento del reclamo mediazione. Questa fase, che si colloca tra l’avvio del procedimento, che coincide con la notifica del ricorso, e l’eventuale instaurazione del giudizio, visto che i termini per la costituzione del ricorrente sono sospesi durante il procedimento, è finalizzata all’esame del reclamo e dell’eventuale proposta di mediazione, con l’obiettivo di evitare, in caso di esito positivo, che la causa sia portata a conoscenza del giudice. © RIPRODUZIONE RISERVATA di Marina Castellaneta per il passeggero spostato in «economy» V acanze più protette grazie alla Corte di giustizia dell'Unione europea che frena sulle prassi di downgrading sui voli. Con limiti precisi, però, nel calcolo dei rimborsi. Con la sentenza depositata il 22 giugno (causa C-255/15), infatti, la Corte ha chiarito gli obblighi delle compagnie aeree in materia di rimborso in caso di sistemazione del passeggero in una classe inferiore, su un volo composto da più tratte. Questi i fatti. Un passeggero aveva acquistato un biglietto aereo con la compagnia aerea Emirates con diverse tratte da Dubai a Tokyo in prima e in business class. Al momento dell’imbarco, però, l’uomo era stato sistemato, per alcune tratte, in una classe inferiore. A seguito del downgrading aveva chiesto un rimborso pari al 75% del prezzo del biglietto, incluse tasse e imposte. Il calcolo dell’importo, a suo dire, era pari a 1.853 euro. Diversa la posizione di Emirates che aveva liquidato la somma di 376 euro ritenendo che la percentuale di rimborso non andava calcolata sul prezzo complessivo, ma solo sul segmento di volo interessato. Di qui la controversia dinanzi al giudice di primo grado di Dusseldorf che ha sollevato un quesito interpretativo dinanzi alla Corte Ue. Al centro della sentenza di Lussemburgo, l’articolo 10 del regolamento n. 261/2004 che istituisce regole comuni in materia di compensazione ed assistenza ai passeggeri in caso di negato imbarco, di cancellazione del volo o di ritardo prolungato. L’atto Ue, infatti, impone al vettore aereo che sistema il passeggero in una classe inferiore rispetto a quella acquistata un rimborso entro sette giorni pari al 30% del biglietto per tutte le LA MOTIVAZIONE L’ tratte aeree fino a 1.500 chilometri, al 50% per le tratte intracomunitarie superiori a 1.500 chilometri e per quelle comprese tra 1.500 e 3.500 chilometri e al 75% del biglietto negli altri casi. Il sistema Ue è, quindi, basato su parametri quali il prezzo del biglietto e la distanza. Per biglietti costituiti da più tratte, ma da un prezzo unico del biglietto, il rimborso – osserva la Corte – deve riguardare unicamente la tratta per la quale il passeggero ha subito il downgrading, mentre è esclusa per i servizi concordati per gli altri voli. D’altra parte, scrive la Corte, il regolamento mira a compensare unicamente il disagio che è provocato al passeggero che non usufruisce del livello di comfort corrispondente all’importo da lui versato. È così evidente il legame tra disagio e volo, senza alcuna compensazione globale legata «al trasporto del passeggero nel suo complesso». Di conseguenza, nel calcolare l’importo dovuto, il vettore deve far riferimento al prezzo del solo volo per il quale è stato subito il disagio e non all’importo globale del trasporto. La Corte ha poi colmato una lacuna del regolamento, che non si occupa dei casi in cui il biglietto riporti unicamente il prezzo globale, individuando uno specifico coefficiente per imporre il rimborso su un unico segmento del trasporto, che sarà valutato tenendo conto del quoziente della distanza del volo interessato e della distanza totale del trasporto. Escluse, però, dal calcolo del rimborso tasse e imposte se queste non dipendono dalla classe del biglietto perché, pur trattandosi di elementi del prezzo versato, «non sono correlati al disagio e, conseguentemente, alla realizzazione del volo in questione». © RIPRODUZIONE RISERVATA q articolo 10, paragrafo 2, in combinato disposto con l’articolo 2, lettera f), del regolamento n. 261/2004, deve essere interpretato nel senso che, in caso di sistemazione di un passeggero in classe inferiore su un volo (downgrading), il prezzo da prendere in considerazione per determinare il rimborso dovuto al passeggero interessato è il prezzo del volo sul quale questi è stato sistemato in una classe inferiore, a meno che tale prezzo non sia riportato sul biglietto che gli dà diritto al trasporto su detto volo, nel qual caso occorre fondarsi sulla parte del prezzo del biglietto corrispondente al quoziente della distanza del volo in questione e della distanza totale del trasporto cui il passeggero ha diritto... il prezzo del biglietto [da considerare], corrisponde esclusivamente al prezzo del volo stesso, ad esclusione delle tasse ed imposte indicate sul biglietto, a condizione che né l’esigibilità né l’importo di queste dipendano dalla classe per la quale il medesimo biglietto è stato acquistato”. Venerdì 1 Luglio 2016 www.ilsole24ore.com @ 24NormeTributi IL GIORNALE DEI PROFESSIONISTI t LA SETTIMANA DI NORME & TRIBUTI ENERGIA Rinnovabili, al via i nuovi incentivi LUNEDÌ: Edilizia e ambiente, Il merito, Autonomie locali e Pa MARTEDÌ: Condominio MERCOLEDÌ: Diritto dell'economia GIOVEDÌ: Giurisprudenza / Il merito VENERDÌ: Incentivi e agevolazioni Landolfi e Petrucci u pagina 47 Dichiarazioni. La Cassazione a sezioni unite chiarisce i termini di presentazione di un prospetto con effetti «pro-contribuente» Correzioni a favore, tempi stretti «Rettificativa» solo entro la scadenza del modello relativo all’anno successivo Antonio Iorio pLa dichiarazione rettificati- va della precedente, che conduce a un risultato favorevole al contribuente, può essere presentata solo entro il termine di scadenza della dichiarazione dell’anno successivo. Resta salva la possibilità di richiedere il rimborso entro i 48 mesi dal pagamento e, in ogni caso, di dimostrare, in sede contenziosa, l’infondatezza della pretesa impositiva documentando eventuali errori commessi. A chiarire la procedura da seguire per la correzione di errori contenutinelladichiarazionepresentata, sono le Sezioni unite della CortediCassazioneconlasentenza n. 13378 depositata ieri. Una società aveva impugnato una cartella lamentando che la liquidazione delle imposte in essa contenutefossefruttodiunerrore commesso nella dichiarazione originariamente presentata ma successivamente emendata. Entrambi i giudici di merito avevano rigettato il ricorso rilevando che la correzione della dichiarazione fosse avvenuta tardivamente. La società aveva presentato ricorso in Cassazione, la quale con un’ordinanza interlocutoria (n. 18383/2015) aveva rimesso la decisione alle Sezioni Unite. Ilgiudicerimettenteavevadato atto, infatti, di un differente orientamento giurisprudenziale formatosi negli anni a proposito dei termini di emendabilità in favore del contribuente della dichiarazione presentata. In base all’articolo 2 comma 8 bis Dpr 322/98, il contribuente LE ALTERNATIVE Entro 48 mesi dal pagamento il contribuente può chiedere la restituzione dell’importo Possibile far valere le proprie ragioni in contenzioso può rettificare a proprio favore la dichiarazione presentata per correggere errori od omissioni che abbiano determinato l’indicazione di un maggior reddito o, comunque, di un maggior debito d’imposta o di un minor credito, mediante una dichiarazione integrativa da presentare non oltre il termine prescritto per la presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta successi- vo. L’eventuale credito risultante dalla predetta rettifica può essere utilizzato in compensazione. Secondo una primo e maggioritario orientamento più garantista formatosi in seno alla Sezione tributaria della Suprema Corte, la scadenza prevista dal comma 8 bis (presentazione della dichiarazione relativa al periodo di imposta successivo) rileverebbe soltanto per compensare il credito risultante dalla rettifica. Resterebbe, infatti, impregiudicata, senza limiti temporali, la possibilità di rettificare errori che assoggetterebbero il contribuente a un’imposizione più gravosa rispetto alla sua effettiva capacità contributiva (in violazione all’articolo 53 della Costituzione). Il secondo orientamento ritiene invece che la dichiarazione integrativa a favore del contribuente possa essere presentata esclusivamente entro il termine di presentazione di quella dell’esercizio successivo. Secondo le Sezioni unite l’introduzione della procedura per la dichiarazione a favore rappresenta un’alternativa al rimborso per il quale valgono termini differenti (articolo 38 Dpr 602/73). Tuttavia si tratta di termini amministrativi che non possono influenzare il diverso piano del processo tributario. Oggetto del contenzioso, infatti, è l’accertamento circa la legittimità della pretesa impositiva, anche se fondata sulla base dei dati forniti inizialmente dal contribuente. Ne consegue che la possibilità di emendare la dichiarazione in favore va esercitata non oltre il termine previsto per la presentazione della dichiarazione relativa al periodo di imposta successivo, eventualmente compensando il credito risultante. Resta la possibilità di richiedere il rimborso delle somma versate entro il termine di 48 mesi dalla data del pagamento, indipendentemente dalla disciplina sulla dichiarazione integrativa. In ogni caso, il contribuente a prescindere dall’integrativa ovvero dall’istanza di rimborso, in sede contenziosa, può sempre opporsi alla maggiore pretesa tributaria, allegando errori di fatto o di diritto commessi. La dichiarazione a sfavore resta, invece, emendabile entro l’ordinario termine di decadenza del potere di accertamento da parte del Fisco. I principi delle Sezioni unite DICHIARAZIONE PRO AMMINISTRAZIONE DICHIARAZIONE PRO CONTRIBUENTE La dichiarazione che presenta un risultato inferiore rispetto a quello effettivo si può rettificare entro gli ordinari termini di decadenza del potere di accertamento (articolo 43 Dpr 600/73) La dichiarazione che rettifica i valori in favore del contribuente può essere emendata entro il termine di presentazione della dichiarazione per l’anno successivo, con la possibilità di compensare il credito eventualmente risultante L’ISTANZA DI RIMBORSO LA RETTIFICA IN SEDE CONTENZIOSA L’articolo 38 del Dpr 602/73 disciplina la possibilità di rimborso di imposte erroneamente versate ed è esercitabile entro 48 mesi dalla data di versamento Il contribuente può emendare la propria dichiarazione mediante l’allegazione di errori non solo nei limiti delle disposizioni sulla riscossione delle stesse ovvero del regolamento per la presentazione delle dichiarazioni, ma anche nella fase processuale opponendosi alla pretesa tributaria avevano già fatto, che la dichiarazione emendata a favore del contribuente entro l’anno successivo consente l’utilizzo del credito che ne emerge in compensazione (articolo 2, comma 8-bis, del Dpr 322/1998), mentre successivamente la rettifica a favore non consente la compensazione (articolo 2, comma 8, del Dpr 322/1998). Si tratta di un principio che – oltreché dalla norma attuale – deriva indirettamente dall’(allora) ispirato precedente 15063/2002 della stessa Corte di cassazione a sezioni unite, con il quale venne stabilito che un sistema legislativo che non consentisse la rettificabilità della dichiarazione anche nelle ipotesi di favore per il contribuente darebbe luogo a un prelievo fiscale indebito, non compatibile con il principio di capa- cità contributiva. Non si può pensare che tali fondamentali principi risultino rispettati solamente se il contribuente adempie alla rettifica a suo favore entro il tempo strettissimo della dichiarazione successiva (mentre i tempi a disposizione dell’Agenzia per effettuare gli accertamenti sono molto più ampi). Senza contare che la stessa Agenzia delle entrate è andata oramai già oltre nella vicenda, riconoscendo la ritrattazione a favore anche oltre l’anno successivo prima per gli errori contabili (circolare 31/E/2013) e poi, con circolare 3/E/2014 - paragrafo 5 anche per vicende non di tipo contabile (anche se di quanto affermato nella circolare 3/E/2014 se ne sono accorti in pochi). © RIPRODUZIONE RISERVATA Il quadro. Passato un anno non resta che l’istanza di rimborso Il calendario «gioca» per il fisco Dario Deotto pIl contribuente può ritrat- tare la dichiarazione a suo favore soltanto entro l’anno successivo, utilizzando il credito che ne emerge in compensazione; l’amministrazione finanziaria può invece effettuare (ora) gli accertamenti entro il quinto successivo (tralasciando le precedenti disposizioni – interpretate spesso fantasiosamente da taluni giudici - sul raddoppio dei termini). Se il contribuente vuol fare valere situazioni a suo favore oltre l’anno successivo, non gli rimane, quindi, che l’istanza di rimborso (ex articolo 38 del Dpr 602/1973), quando però ciò ri- sulta possibile. Senza considerare che, di fronte ad un istanza di rimborso, segue spesso il diniego o il silenzio-rifiuto, per cui poi il contribuente si trova costretto ad andare davanti ai giudici tributari (magari fino in Cassazione). Questo il desolante “specchio”, derivante dalla sentenza a Sezioni unite 13378/16 della Cor- IL PUNTO La stessa agenzia delle Entrate ha aperto la strada a un utilizzo più elastico della ritrattazione a favore del contribuente VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfQ2FtZXJhIyMjcHJlc0lWY29tIyMjUmlzdWx0YXRpIFJpY2VyY2EjIyMwMy0wNy0yMDE2IyMjMjAxNi0wNy0wNFQxMjo1NDowN1ojIyNWRVI= te di cassazione, in cui risulta riflessa l’immagine di un sistema fiscale poco credibile e sul quale aleggia, inesorabile, la “solita ombra” delle esigenze di cassa. Viene da chiedersi il senso della lettura che dà la Corte di cassazione alla previsione dell’articolo 2, comma 8, del Dpr 322/1998, la quale dispone la possibilità di rettifica della dichiarazione entro i termini di decadenza dell’azione di accertamento. Secondo la pronuncia depositata ieri, la norma consente la rettifica soltanto nelle ipotesi a sfavore del contribuente. Ebbene, si vorrebbe conoscerlo questo contribuente che presenta una dichiarazione magari al quarto anno successivo “prendendosi” le sanzioni piene, quando il panorama tributario è costellato da riduzioni sanzionatorie di ogni tipo. Basti pensare che il ravvedimento operoso (articolo 13 del Dlgs 472/1997) consente di presentare una dichiarazione integrativa entro gli stessi termini di decadenza dell’azione di accertamento, fruendo di riduzioni sanzionatorie abbondantemente ridotte. La Cassazione a Sezioni unite ha perso quindi una grande occasione di dare un pochino di credibilità al sistema, in particolare al “disallineato” rapporto tra Fisco e contribuente, riconoscendo, come molte sentenze © RIPRODUZIONE RISERVATA L’ANALISI Enrico De Mita Separazione insuperabile fra diritto e politica D ue contribuenti chiedono l’agevolazione fiscale prima casa, avendo deciso di trasferire la residenza in altro immobile, ma non riescono a farlo entro il termine stabilito dalla legge, per causa di forza maggiore. Il mancato rispetto dei termini è stato determinato da un impedimento sopravvenuto, in un caso rappresentato dal fallimento della società costruttrice dell’immobile che aveva rallentato le procedure finalizzate alla fissazione della nuova residenza (Cassazione 2616/16), nell’altro costituito da lavori straordinari deliberati dopo l’acquisto (Cassazione 8351/16). Le Entrate che in una circolare aveva riconosciuto la fondatezza della causa di forza maggiore, quando si è arrivati in Cassazione ha preteso il pagamento dell’imposta di registro in modo ordinario. In Cassazione si sono avute due sentenze di segno contrario: una ha riconosciuto la forza maggiore, l’altra ha invocato l’interesse superiore del fisco. In una nota, gustosa e intelligente Mario Cicala (Bollettino trib. 2016, p. 725) mentre si dichiara d’accordo con la sentenza favorevole al contribuente dal punto di vista squisitamente giuridico formula una tesi originale sulla quale esprimo le mie perplessità. Entrambe le sentenze, scrive Cicala, sembrano logiche e intrinsecamente coerenti. Sono perfette. Ora dal punto di vista processuale le cose stanno così, nel senso che gli effetti delle due sentenze restano fermi. Ma rispondono a due logiche diverse? Dal punto di vista del diritto sostanziale le due sentenze andrebbero ricondotte a un solo principio per la ricerca del quale sono sottoposte al giudizio delle Sezioni unite. Le due logiche non sono riconducibili a una sola. La maggiore attenzione alle esigenze fiscali, nella sentenza sfavorevole al contribuente, «la ricerca di soluzione che non diano troppo spazio a difese pretestuose e di difficile valutazione», non appartiene al diritto. I fini della legge non servono a interpretarla ma attengono a quei giudizi di valore che ogni giudice sente ma che non possono far parte della motivazione. La preoccupazione più garantista di soddisfare le esigenze primarie della vita è un’altra preferenza dei giudici ma non può far parte della motivazione. Cicala spiega come può avvenire, per la sensibilità dei giudici, che la questione venga risolta in modo contraddittorio, ma questo non può essere un modo surrettizio per salvare una sentenza sbagliata. La logica giuridica non consente contraddizioni. I fini della legge sono interessanti dal punto di vista sociologico e politico ma estranei alla scienza giuridica. La tesi di Cicala, secondo la quale «ogni sentenza, come ogni uomo, nasce sotto una stella che ne influenza il destino» dimostra un’altra attenzione al modo del diritto, un realismo che non può giustificare tutto. Cito Piero Calamandrei che Cicala mostra di conoscere: la sentenza si può schematicamente ridurre a un sillogismo, nel quale il giudice da premesse date per la sola virtù logica trae la conclusione. Ma talora avviene che il giudice capovolge l’ordine del sillogismo: trovando prima il dispositivo e poi le premesse per giudicare. Nel giudicare il giudice si lascia giudare dai personali convincimenti morali. «L’intuizione e il sentimento hanno assai spesso più larga parte di quello che dall’esterno non sembri: non per niente, direbbe qualcuno, sentenza deriva da sentire». Così ironicamente Calamandrei. Uno dei valori che i giudici mettono nelle loro sentenze sono le esigenze fiscali, come interesse della comunità. Questi fini sono diffusissimi nella nostra giurisprudenza tributaria. Ma qui il sentimento c’entra poco. Si tratta di scelte politiche ritenute anche giuste e legittime. Il giudice deve applicare la legge anche se dal punto di vista fiscale non è conveniente. Cicala propende per una giurisprudenza fiscale dove il giudice si sente un po’ legislatore. Ho sempre spiegato agli studenti che il giudice parte dal suo senso di giustizia e poi motiva. Ma ho spiegato soprattutto che il diaframma politica-diritto non può essere disinvoltamente superato, senza venir meno alla fuùnzione del diritto. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Sole 24 Ore Lunedì 4 Luglio 2016 - N. 182 8 Giustizia Ennesima proroga Per l’amministrativo la procedura telematica slitta per la quarta volta: al via il 1° gennaio 2017 L’ADDIO ALLA CARTA Il processo online conquista spazio soltanto nel rito civile I Tar rinviano e il tributario ancora sperimenta PAGINA A CURA DI Antonello Cherchi Valentina Maglione Bianca Lucia Mazzei Giovanni Parente pIl processo amministrativo non vuole disfarsi della carta. Oggi avrebbe dovuto essere, di fatto, il primo giorno di piena operatività del processo telematico, dopo il debutto fissato per il 1° luglio e dedicato - come sempre accade in questi casi - soprattutto a prendere le misure. Invece, se ne riparlerà tra sei mesi, il 1° gennaio 2017. Nella tarda serata di giovedì, infatti, il Governo ha deciso che i tempi non erano ancora maturi e con il decreto legge 117/2016 ha optato per la proroga. L’ennesima. Uno scenario che nessuno si aspettava e prospettava. Non i giudici e neanche gli avvocati, che erano pronti a partire. Tanto che proprio per il 1° luglio era stato fissato a Genova il congresso nazionale dell’Unione degli avvocati amministrativisti, con l’intenzione, tra l’altro, di tracciare le prospettive del processo telematico. Ed è proprio da quel palco che il presidente di Palazzo Spada, Alessandro Pajno, ha commentato che «un Paese che rinvia è un Paese che non vuole affrontare la realtà», stigmatizzando «una circostanza molto italiana che non ci riporta alle migliori abitudini». Più diretto Umberto Fantigrossi, presidente dell’Unione: «È stato un fulmine a ciel sereno. Basta essere trattati da sudditi». Sta di fatto che per altri sei mesi si continuerà con i vecchi metodi, con buona pace dei propositi di snellimento del contenzioso che si ripongono nel processo informatico e che, a giudicare dai risultati raggiunti nel civile, hanno un fondamento. Se non altro, Tar e Consiglio di Stato potranno continuare a sperimentare il giudizio telematico, con l’auspicio che il considerevole arretrato - oltre 240mila cause presso i tribunali e più di 26mila al Consiglio di Stato abbia i tempi contati. Il processo civile DAL 2015 AL 2017 Di sei mesi in sei mesi Il processo telematico nella giustizia amministrativa sarebbe dovuto partire il 1° gennaio 2015. La prima proroga lo sposta al 1° luglio dello stesso anno, dopodiché lo si fa slittare al 1° gennaio 2016, quindi al 1° luglio e con l’ultimo rinvio si arriva al 1° gennaio 2017. Di processo informatico nei Tar e al Consiglio di Stato si era, comunque, iniziato a parlare già nel 2001, con il Dpr 123 La sperimentazione Negli ultimi tre mesi - cioè da quando è diventato operativo il regolamento 40/2016 sulle regole tecniche - è partita la sperimentazione del «Siga», il sistema informativo della giustizia amministrativa attraverso cui dovranno viaggiare tutti gli altri atti del contenzioso amministrativo. È una piattaforma diversa dalle altre (quella utilizzata nel civile, nel tributario e nel processo contabile): ognuna funziona per conto proprio I nodi La proroga può rivelarsi utile, se non altro, per chiarire per via normativa a quali atti si applica il processo telematico, anche se il Segretariato della giustizia amministrativa ha già affermato giovedì scorso ,in via interpretativa, che riguarda solo i nuovi ricorsi *Offerta valida in Italia dal 26/5/2016 al 10/7/2016 Compie invece due anni l’utilizzo obbligatorio della telematica per depositare gli atti nel processo civile: è scattato il 30 giugno 2014 per i nuovi procedimenti e il 31 dicembre dello stesso anno per tutti gli altri. Le corti d’appello sono partite invece il 30 giugno 2015. A maggio 2016 i depositi telematici da parte di avvocati e professionisti sono stati quasi 771mila, con un aumento del 33% rispetto a maggio 2015. Alla base dell’incremento l’estensione dell’obbligo alle Corti d’appello e, soprattutto, la crescita dell’utilizzo della procedura online anche per gli atti introduttivi: per questi ultimi il canale web è facoltativo (così come per le costituzioni in giudizio) ma in dodici mesi il suo utilizzo è più che raddoppiato (+105%). Il bilancio è «positivo – afferma Paolo Ponzio, componente della giunta dell’Organismo unitario dell’avvocatura (Oua) – anche perché ha ridotto l’impatto della soppressione dei piccoli tribunali, che ha allontanato gli uffici giudiziari da molti avvocati». Restano però, rileva Ponzio, «alcune criticità. Intanto, le interruzioni del sistema, frequenti in alcune sedi. Inoltre, la persistenza di un processo cartaceo parallelo. La richiesta delle “copie di cortesia” da parte degli uffici giudiziari è comprensibile, perché i magistrati non possono studiare a video gli atti di causa, spesso voluminosi. Ma questa necessità viene fatta ricadere totalmente sugli avvocati». Il problema delle “copie di cor- tesia” è in testa alle criticità evidenziate dall’Aiga (associazione italiana giovani avvocati), anche perché – come spiega Antonio Tesoro, del dipartimento processo telematico dell’associazione – «il ministero ha chiarito che la copia cartacea non può essere chiesta agli avvocati, ma devono essere le cancellerie a prepararla». Non c’è solo il problema della carta. Fra le difficoltà Tesoro sottolinea anche «il divieto di usare per le notifiche alle pubbliche amministrazioni il registro Ipa, che è completo, a differenza dell’elenco tenuto dal ministero della Giustizia che contiene solo il 40% degli indirizzi» e «le diverse regole tecniche adottate per i vari tipi di processo». «Il fatto che il civile e l’amministrativo useranno due sistemi diversi è incomprensibile»,dice l’avvocato Carla Secchieri, consigliere nazionale del Cnf. «Il sistema sta andando a regime – continua Secchieri - e anche i fermi tecnici improvvisi si stanno risolvendo. Ma l’avvocato generalista esiste ancora e quindi il sistema deve essere unico, anche perché si tratta sempre di deposito degli atti. Abbiamo altri sei mesi di tempo per parlarne. Siamo pronti a fare la nostra parte, ma chiediamo di essere maggiormente coinvolti nelle decisioni». Non sono solo gli avvocati a utilizzare di più il web. È cresciuto infatti anche il numero dei provvedimenti nativi digitali messi a punto dai magistrati. Si tratta cioè degli atti generati fin dall’inizio attraverso il sistema telematico e non, ad esempio, prima creati in word e poi scansionati. In un anno (da maggio 2015 a maggio 2016) sono cresciuti del 31 per cento. Una tendenza che al ministero della Giustizia giudicano positivamente in quanto facilita la circolazione degli atti e la conoscenza degli orientamenti. Via Arenula sottolinea inoltre che l’Italia è l’unico Paese in Europa che ha informatizzato il processo civile. Il processo tributario Al momento solo le commissioni tributarie di Toscana e Umbria stanno sperimentando il processo telematico. Altre sei Regioni si “convertiranno” al digitale dopo l’estate, seppure sempre in via sperimentale e facoltativa. Dal 15 ottobre partiranno Abruzzo e Molise, un mese dopo Piemonte e Liguria e dal 15 dicembre Emilia Romagna e Veneto. Umbria e Toscana sono, invece, in pista dal 1° dicembre scorso e dal 1° gennaio a oggi solo il 4,5% dei depositi è stato effettuato in modalità telematica. © RIPRODUZIONE RISERVATA Risultati incoraggianti Nei tribunali ordinari più che raddoppiato il deposito degli atti introduttivi (+105%) Il lento cammino del ricorso informatico IL PROCESSO AMMINISTRATIVO I ricorsi pendenti a fine 2015 presso i Tar e il Consiglio di Stato. In unità Fonte: Segretariato giustizia amministrativa Abruzzo 2.737 L’ANALISI IL PROCESSO CIVILE Gli atti depositati in via telematica dagli avvocati e dagli altri professionisti e i provvedimenti nativi digitali depositati dai magistrati nell'ultimo anno. In unità Fonte: ministero della Giustizia 800.000 770.998 Basilicata 2.152 Calabria 14.038 I depositi di avvocati e professionisti 600.000 577.588 Campania 39.364 Emilia Romagna 424.352 400.000 323.491 5.530 Friuli V.G. 681 200.000 Lazio 66.012 I provvedimenti dei magistrati 0 M Liguria 3.838 G L A S O N D 2016 F M A M Gli atti "interni" al processo La crescita dei depositi telematici degli atti endoprocedimentali in tribunale dopo l'introduzione dell'obbligo della telematica, il 30 giugno 2014. In unità Fonte: ministero della Giustizia - (*) nei dati sono esclusi decreti ingiuntivi Lombardia Avvocati e professionisti DA LUG 2014 A MAG 2016 13.714 Marche Magistrati* DA LUG 2014 A MAG 2016 8.284.295 5.587.968 DA GEN 2013 AL 30 GIU 2014 DA GEN 2013 AL 30 GIU 2014 4.294 Molise 976 Piemonte 3.492 Puglia 9.321 443.871 1.005.922 Sardegna 3.183 Sicilia 54.318 IL PROCESSO TRIBUTARIO Toscana 7.578 Trentino A.A. 807 Umbria 2.310 Valle d'Aosta 36 Veneto Il numero di atti depositati in modalità telematica nelle commissioni tribuatrie di Umbria e Toscana dal 1° dicembre 2015 al 20 maggio 2016 Deposito controversie Provinciali 46 Regionali 73 Deposito atti 197 151 124 51 119 202 321 7.484 TOTALE TOTALE TAR Depositi telematici Il peso dei depositi di atti telematici sui depositi cartacei in Umbria e Toscana nel periodo 1° gennaio - 20 maggio 2016 Fonte: ministero dell’Economia, Dipartimento delle Finanze, Direzione della Giustizia tributaria 241.865 Consiglio di Stato Abruzzo 26.381 2.737 Controversie depositate in modalità telematica Controversie depositate su carta 4,5% 95,5% Valentina Maglione Bianca Lucia Mazzei Superare l’impasse e continuare il percorso M igliorare l’organizzazione delle cancellerie, mettere a segno risparmi di spesa e aumentare la trasparenza dei processi: erano questi gli obiettivi che il ministero della Giustizia dichiarava due anni fa, alla vigilia del debutto dell’obbligo di usare il canale telematico per depositare gli atti nel settore civile. Si tratta di risultati che oggi solo in parte sono stati raggiunti: l’informatica non ha eliminato l’affanno delle cancellerie, provocato dalla cronica mancanza di personale, ma ha senz’altro portato dei risparmi (il ministero stima 60 milioni di minori spese nell’ultimo anno per le comunicazioni fatte in via telematica anziché tramite gli ufficiali giudiziari). Inoltre, l’informatizzazione ha ridotto l’attesa dei creditori per ottenere un decreto ingiuntivo: sempre secondo i dati della Giustizia, a febbraio di quest’anno a Milano e Roma in media i magistrati hanno impiegato poco più di 20 giorni per depositare le ingiunzioni, vale a dire circa il 55% di tempo in meno rispetto a un anno prima. Ancora: il deposito telematico degli atti ha permesso di attutire le conseguenze della soppressione dei piccoli tribunali, che ha allontanato gli uffici giudiziari da molti avvocati. Un bilancio positivo, quindi, che però non va indenne da alcune criticità. Una su tutte – sottolineata sia dagli avvocati che dai magistrati – nasce dalla necessità dei giudici di avere a disposizione anche le copie cartacee degli atti per poterli studiare. Un’incombenza a cui le cancellerie non riescono a far fronte e che, quindi, in molti uffici, è stata scaricata sui professionisti, a cui si chiede di presentare, oltre all’atto telematico, anche una “copia di cortesia”. Si tratta certamente di un punto da correggere e non è l’unico. Ma le inefficienze del sistema non devono fermare la marcia della telematica. Assistiamo invece al rinvio di sei mesi del debutto nel settore amministrativo, alla partenza a singhiozzo nel tributario, allo stand-by nel penale: impasse che vanno superate per portare i benefici della telematica anche al di fuori del processo civile. IN EDICOLA La guida analizza lo sviluppo normativo dell’istituto della transazione fiscale, la sua natura giuridica e i presupposti soggettivi e oggettivi per accedervi, oltre al procedimento e alla valutazione di convenienza da parte dell’agenzia delle Entrate. Grande spazio viene inoltre dato all’analisi degli effetti tipici della transazione, il cosiddetto consolidamento del debito fiscale e la cessazione della materia del contendere. IN EDICOLA CON IL SOLE 24 ORE A € 9,90 IN PIÙ * OPPURE DISPONIBILE IN FORMATO PDF SU WWW.SHOPPING24.IT VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfQ2FtZXJhIyMjcHJlc0lWY29tIyMjUmlzdWx0YXRpIFJpY2VyY2EjIyMwNC0wNy0yMDE2IyMjMjAxNi0wNy0wNFQxMjo1ODo0N1ojIyNWRVI= © RIPRODUZIONE RISERVATA