La terra è piena di immagini del Cielo. . .
Transcript
La terra è piena di immagini del Cielo. . .
Edizione n.4 Maggio 2009 L Laa tteerrrraa èè ppiieennaa ddii iim mm maaggiinnii ddeell C Ciieelloo.. .. .. La terra è piena di immagini del cielo… n.15 è ormai abbandonata e piena d’acqua, ma i valorosi discendenti dei fiori che tanta gioia diedero a coloro che furono privati della possibilità di rivolgere lo sguardo verso il cielo, ancora fioriscono in questo luogo.. Arrivate davanti alla loro vecchia cella, ho osservato con emozione queste due anziane ex detenute posare il loro mazzo di fiori sul davanzale e offrire in silenzio una preghiera per coloro che non erano sopravvissuti… Sebbene questo anno l’inverno non sia stato molto rigido, abbiamo tutti più spiato, forse mai come questo anno, l’arrivo dei segni della primavera, della Resurrezione, della Speranza, del Cielo e della Nuova Vita! Anche se crediamo che in ogni stagione e tutto intorno a noi “la Terra è piena di immagini del cielo”…” se solo abbiamo occhi per vedere. Questa Verità mi fu rivelata in modo memorabile lo scorso anno. Ero stata invitata ad accompagnare due anziane religiose a Jilava poiché stavano girando un film sulla loro esperienza nella famosa prigione negli anni ‘50. Mentre ci incamminavamo tra le macerie lungo un viottolo ricoperto di erbacce, vidi una delle mie compagne chinarsi a raccogliere dei fiori selvatici in quel luogo abbandonato da Dio. Ricordando la loro prigionia e quanto fosse gradita quella passeggiata mattutina, sentii Suor Josefa confidare alla sua compagna:” mi ricordo del giorno in cui venni accusata di aver rotto il terribile silenzio che incombe su questo luogo. All’ufficiale Sì, dunque, “Il cielo canta la Gloria di Dio e tutto il creato danza di gioia”. Maeve Shannon fcJ La terra è piena di immagini del cielo Quando ho letto questo titolo, le prime parole che mi sono venute in mente sono state “e la bellezza è verità” e la verità è divina. Vi presenterò solo alcune riflessioni da un angolo di Francia dove mi trovo in questo momento. In questi giorni non ho potuto fare a meno di osservare l’immagine del cielo che mi circondava. È arrivata una splendida primavera e mentre scrivo, se giro sulla mia sedia, vedo un bellissimo albero di magnolia rosa con i boccioli in fiore che si estende con il suo carico di rami di quelli che sembrano grandi tulipani rosa. Osservando la maestosità di che mi condannò per tale delitto risposi ingenuamente: Signore, non ho nessuno con cui parlare, per questo stavo solo dicendo ai fiori quanto sono belli”. La mia insolenza mi costò tre giorni di isolamento.” Sono passati anni, e questa sezione della fortezza questo albero, mi chiedo se fosse stato qui anche al tempo di Marie Madeleine. E se così non fosse, al 1 meno centinaia di nostre consorelle avranno assistito al risveglio di questa potente e delicata epifania di Dio. La terra è veramente colma della grandezza di Dio. Oggi mi siederò per un poco sotto questo grande albero a leggere. privilegio di poterci unire alle consorelle di Bruff e Gouldavoher. L’orchestra e i cori delle tre scuole, Árd Scoil Mhuire a Bruff, la Coláiste e le scuole secondarie Laurel Hill hanno preparato musica e canzoni. Sto leggendo un libro di Brian Keenan e John McCarthy’s, “Between extremes”. Mi ha colpito come Brian Keenan sia stato capace di trovare la presenza di Dio anche nelle terribili prigioni sotterranee dove venne richiuso durante il 1980 e di come sia stato in grado di ritornare su questo suo passato, e trovare adesso la presenza di Dio negli immensi spazi e nelle alte montagne del Cile. Egli racconta come, a dispetto della loro prigionia, lui e John avessero sognato la bellezza e la libertà “ma diventava sempre più chiaro che sebbene in prigione immaginassimo panorami meravigliosi, pianure e montagne deserte, la realtà era lontana, molto lontana. Quello che vediamo qui non può essere sognato. Potremmo anche immaginare un lago in un’oasi o delle lontane saline che brillano alla luce del sole, ma mettere insieme queste due immagini e immaginare la sensazione di essere seduti in mezzo ad una primavera esplosiva mentre guardi giù verso quella distesa desolata di terra che è il Salar de Atacamer, a 3000 piedi sotto di te e a più di venti miglia di distanza, è qualcosa che va oltre la più fervida immaginazione.” (Between extremes, pag.148) St. Joseph è la nostra chiesa parrocchiale e P. Pat O’Sullivan ha gentilmente accettato che vi si svolgesse la cerimonia. È stata scelta la data del 18 settembre. Sr. Phyllis Halpin, che si è incaricata delle relazioni pubbliche indispensabili, ha messo degli avvisi che annunciavano l’evento nelle chiese della città. Desideravamo ardentemente che partecipassero gli ex dipendenti, allievi e genitori e tutti coloro che hanno un legame con noi. Con nostra grande gioia prima delle 7 e un quarto di sera la chiesa era già piena e Sr. Maria, la nostra Provinciale, ha dato il benvenuto a tutti i presenti. Le preghiere e gli inni erano in irlandese e in inglese. Sr. Geraldine Lennon nell’omelia ha descritto come Marie Madeleine è venuta a Limerick per incaricarsi dell’istruzione delle ragazze. Contrariamente alla sua usanza di stabilire una scuola per bambini poveri (le Suore della Misericordia si occupavano già di questa opera) iniziò con un collegio privato nella bella proprietà di Laurel Hill sulla sponda del fiume Shannon. Alla fine delle cerimonie, Aedín, preside della Coláiste ed ex alunno, ha invitato tutti nella scuola per un rinfresco. Qui si sono animate vivaci conversazioni mentre venivano evocati i ricordi della scuola. L’atmosfera è stata nell’insieme, in chiesa e dopo, così calorosa e amichevole che la presenza di Marie Madeleine e il carisma delle nostre FCJ erano quasi tangibili. Anche a noi capita la maggior parte delle volte di trovarci in bilico tra due estremi, tra la vita e la morte, la libertà e la prigionia. Nei momenti di maggiore consapevolezza, mi chiedo se tutti noi siamo come Brian Keenan, ” alla ricerca di un’immagine che rimanga impressa nella nostra memoria”. Spesso, come è successo a lui, questa immagine non riusciamo a trovarla ed è ancora “dovunque, in una sinfonia d’aurora che risuona dentro di noi”. Mary Murphy fcJ Ringraziando Dio per tutte le vite che abbiamo incontrato, Gli chiediamo di continuare a benedire i nostri sforzi volti a far conoscerLo ad altri. Grande è stata la nostra gratitudine poiché Egli ha ispirato Marie Madeleine con tanto zelo per la diffusione del Regno e l’ha portata nella nostra terra. Una celebrazione memorabile L’anno 2008 ha segnato il 150° anniversario della morte della nostra cara Fondatrice, Marie Madeleine de Bengy de Bonnault d’Houet, e tutte le FCJ hanno previsto di celebrare questa fausta occasione. Qui alla Laurel Hill di Limerick, abbiamo avuto il Catherine Geary fcJ 2 nomi di Dio nelle nostre Costituzioni. Tra la dozzina di nomi che abbiamo trovato nel testo, ognuna di noi ne ha scelto uno sul quale riflettere e poi condividere. Lo potevamo fare in qualsiasi forma desiderassimo – arte, collage, mandala.... Io ho scelto ‘Autore della grazia’ e ho trascorso il mio tempo esprimendo sotto forma di mandala il significato e l’immagine che questo nome, questo titolo evocava in me. Mentre stavo per condividere, spontaneamente si sono risvegliate e sono affiorate in me le parole seguenti – Autore Della Grazia Nel sedermi davanti al computer in questo giorno di San Patrizio e vedere il titolo soprastante dettatomi dalla mia tastiera, rimango perplessa ! Dalla mia perplessità ritorno però subito alla realtà quando vedo i segni della primavera nei boccioli multicolori che cantano il cantico della creazione ed esplodono nell’unico grande atto del procreare. Tutto il creato sta gemendo. Il nostro paese sta gemendo. Il nostro mondo sta gemendo. Mi chiedo tra me e me se non sta gemendo anche Dio... mentre è intento/a lavorare per riempire la nostra terra di immagini del cielo che presto potrebbero essere distrutte! Autore della grazia un scorcio di bellezza che risveglia la mia mente una tentazione di desiderio che mi lascia irrequieta un momento per dire mi dispiace che libera il mio cuore una fitta di dolore che implora integrità un assaggio di bontà che sorseggia con gioia una piuma di contemplazione che sventola la freschezza con questi riempi la mia tazza componi per me il poema della vita tu sei il compositore l’artista lo scrivano in tutto ciò che tracci l’Autore della mia vita quanta pura e infinita grazia! Io credo davvero che noi siamo quasi tutti e quasi sempre quei ‘raccoglitori di more’ a cui allude Elizabeth Barrett Browning nella sua poesia ‘Le terra è piena di immagini del cielo’ mentre cogliamo il frutto nel nostro travaglio per Cristo. Non è forse anche questo servizio un lavoro assolutamente necessario che compiono le mani dell’uomo? Le more che ho visto crescono quasi sempre selvatiche lungo i fossi, giù per i sentieri, intorno alle colline e nelle siepi che fanno parte dei ricordi idilliaci della nostra giovinezza. I raccoglitori che ho conosciuto o che posso immaginare sono generalmente persone comuni – bambini che riempiono le loro scodelle pregustando un succoso dolce di more, gente sensibile al biologico che desidera assaporare la freschezza della natura, filantropi che dedicano tempo e lavoro ad alleviare i bisogni e le privazioni altrui. Nessuno di questi raccoglitori ha mai bisogno di togliersi le scarpe per ‘vedere’ – assaggiano e vedono la grazia divina nel colore e nella forma, nei rovi e nelle more selvatiche, su in alto, giù in basso, nel fango e nella palude, nel maturo e nel dolce. Da alcuni anni ho il desiderio di scrivere alcune riflessioni sulla GRAZIA – non da una prospettiva ‘teologica’, ma basandomi sulla terreneità della vita – in cui cielo e terra ballano insieme dietro la finestra. Talvolta posso vedere la luce sotto una stella che sarà una finestra che affaccia dentro Dio, ed essere sufficientemente pronta a tirare la tenda. E ora che mi sono lasciata prendere la mano e mi sono ingarbugliata nei rovi del tema – ‘La terra è piena di immagini del cielo’, mi torna in mente quale è stato l’impeto che mi ha spinto a scrivere il titolo soprastante : una riunione recente di suore professe di voti temporanei nel network europeo! Questo incontro è stato animato da Lynne Barron FCJ. Lynne ci ha invitate a riflettere sui diversi Eileen Foley fcJ 3 Questo ha poi portato la mia immaginazione ad aree veramente vicine al Paradiso e mi sono venute in mente le mie proprie esperienze. Abbiamo avuto tutti esperienze in cui ciò che abbiamo visto o sentito ci ha lasciato senza fiato per la gioia o semplicemente meravigliati o in ammirazione. Mi ricordo di aver viaggiato tutta la notte in pullman fino a Aberdeen. Era in piena estate e il cielo era di un indaco intenso e vellutato, costellato di stelle che scintillavano come diamanti. Era quasi magico, poi si illuminò improvvisamente di strisce luminose che sembravano danzare nel cielo. Restai senza fiato per la gioia e la mia vicina mi spiegò che era solo un scorcio dell’aurora polare. Quello fu per me un pezzo di paradiso. Poi venne il momento in cui visitai la Svizzera per la prima volta, mi trovai di fronte alla maestà delle Alpi e non riuscivo a capire perché alcune persone non credono in Dio. Mi ricordo che ero seduta con un’amica a parlare di come l’altipiano sul quale stavamo sarebbe stato un luogo ideale per fondare un convento (no, non ero ancora entrata nella vita religiosa) e a contemplare le glorie di Dio. Mi disse immediatamente che sognavo ad occhi aperti e che sarebbe stato assolutamente impraticabile! Dov’è il paradiso? di William Bliss Carman Dov’è il paradiso? Non è Solo un piacevole pezzo di giardino, Dai muri di pietra e il tetto di sole, Dove i giorni passano uno dopo l’altro Non troppo veloci e non troppo lenti, E mentre scorrono guardano indietro Le bellezze lasciate alle spalle Trasportare la mente meditativa. Il paradiso non inizia forse il giorno In cui il cuore ansioso può dire, Sicuramente Dio è in questo luogo, L’ho visto in faccia Nella bellezza dei fiori, Al servizio degli acquazzoni, E la sua voce mi ha parlato Nel melo soleggiato. Presentata da Veronica Carey fcJ Tutto Questo E Anche Il Cielo Avete mai visto il tramonto dal muro ovest di Stella Maris a Broadstairs? In alcune sere il cielo s’infiamma dei rossi e degli arancioni del tramonto, e in altre si confonde con i malva e i rosa – una vista che suscita vera ammirazione. O avete sperimentato la gioia di vedere apparire il primo fiocco di neve, facendo sì con il capo come se accogliesse la primavera? Vi siete mai lasciati trasportare dall’ascolto di un concerto per violino di Bruch o dall’Adagio per archi di Barber? Avete mai fissato con meraviglia un neonato con le sue unghie perfettamente formate e la bocca a bocciolo di rosa? Avete mai leccato un gelato nel mezzo di una giornata d’estate veramente calda e sentito che era come nettare? Queste sono per me tutte occasioni in cui vivo l’esperienza del Paradiso. Ma non vivo sempre in questo stato, ed è davvero un peccato. Se io/noi avessimo solo ‘occhi per vedere e orecchie per sentire’ ci renderemmo conto che ‘la terra è piena di immagini del cielo’ – non solo piena ma colma fino all’orlo, ‘compressa e traboccante’. Leggendo il titolo di Viva Voce di questo anno, ho iniziato un viaggio nell’immaginazione e nei ricordi. Che immagine ho io del cielo? La parola che mi è venuta immediatamente in mente è ‘gente’. Il paradiso per me sarà un luogo / stato (chissà?) pieno di gente – più ce n’è più è allegro! Una gigantesca folla, tutti colmi di gioia; bella gente che trasuda calore, contentezza e compassione, ossia piena di amore di Dio; gente felice di essere in presenza del loro Creatore, loro Salvatore e fonte di Sapienza. Ciò mi conduce a ricordare coloro che hanno già fatto parte della mia vita – la mia famiglia stretta, la mia famiglia FCJ, o i miei amici, i miei colleghi e studenti; altre semplici conoscenze attraverso la vita a scuola e nella parrocchia o persone che ho incontrato sui percorsi o per strada. C’erano centinaia di persone che erano e sono belle nella loro unicità, che hanno toccato la mia vita in modi così diversi, ma che condividono un unico attributo speciale – sono tutti fatti a immagine e somiglianza di Dio. Sì, ero circondata dalla bontà di Dio qui sulla terra. Moira Cashmore fcJ 4 terra la promessa di una gloria futura e dell’eterna giovinezza. La terrea è piena di immagini del Cielo “Dovunque una sorella va in missione, sola o con altre, vi si reca come membro della Società e può pertanto contare sul sostegno delle sue sorelle che devono assicurarsi che sperimenti la solidarietà derivante dall’essere membro di una comunità apostolica.” C252. Voglio condividere una poesia con i nostri lettori. Mi è stata inviata da un’amica delle FCJ e mi è giunta nel momento opportuno. Cappella della casa di cura. La verità di questa frase mi è apparsa molto chiaramente in queste ultime settimane quando mi sono svegliata nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale regionale a Limerick, stesa sul letto a guardare il pezzo di soffitto sopra la mia testa. A quel pezzo si è limitata la “mia missione” per alcuni giorni. “In qualunque luogo vada” – bene, io non stavo andando da nessuna parte, l’unica cosa che sapevo è che i miei piedi erano caldi – “buon segno”, li ho sentiti dire. Ho anche sentito qualcuno riferirsi ad “una signora anziana” e alle cure che necessitava. Sì, ero viva ed ero molto riconoscente per questo e per ben altro. Nell’iniziare a contare le mie benedizioni – tra le quali trovai il dono della memoria, il potere del ricordo – alcune splendide frasi del nostro Breviario, come “La sua presenza pacifica che dà forza è ovunque …” o “per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi, è magnifica la mia l’eredità”, “Tu mi mostrerai il sentiero della vita …” mi riempirono di speranza e di coraggio. “Dio vive in fondo al corridoio, l’ultima porta a sinistra, alle nove porto il vino estratto da grappoli ribelli di cinque e ottanta anni. Per pane, dolci di fango dei miei tempi, attentamente bruciati al sole. La sedia a rotelle non può pavoneggiare, finito è dunque il vantarsi, ma questi doni pongo sull’altare e vedo Dio chinarsi sulla mia piccola messa con gioia infinita.” Le parole dette e scritte sono canali per le immagini del cielo a noi trasmesse, colgo l’occasione dunque per dire grazie alle mie compagne FCJ per avermi ricordato con affetto nelle preghiere. Alla Comunità FCJ e al personale infermieristico di Laurel Hill, grazie. Farete per sempre parte della mia vita, tutto il bene che avete condiviso vivrà nel mio cuore. Anche “Veglia sul mio cammino, non ti chiedo di vedere l’orizzonte lontano, un solo passo mi basta …” venne in mio soccorso. E naturalmente, il rendersi conto nuovamente che non abbiamo bisogno di candele, libri e rosari per metterci in contatto con Dio! La terra è piena di immagini del cielo … il mio “pezzo di soffitto” era il mio mondo, il mio cielo sulla terra. E non si fermava lì … mi era stato prodigato un tale flusso di amore, preghiera, buoni auspici e cure che ho vissuto l’esperienza della “solidarietà derivante dall’essere membro di una comunità apostolica”, dall’essere membro di una comunità di fede e di una famiglia amorevole – tutti nella Comunione dei Santi. Catherine Toomey fcJ La terrea è piena di Cielo Avevamo lavorato tutto il giorno nel soggiorno delle suore, e finalmente interrompemmo per il pranzo che era stato apparecchiato in un piccolo spazio per mangiare. Le altre decisero di tornare nella stessa stanza per mangiare e guardare le notizie in TV. La porta della cucina rimase aperta, era invitante e così andai fuori con il mio piatto di riso e di verdure,per restare sotto l’albero e guardare intorno a me. In alto, neri aquiloni volavano nel cielo azzurro terso. Un migliaio di ombre di verde incrociarono il mio sguardo mentre guardai attraverso gli alberi e i cespugli che danzavano nella tiepida brezza. La terra, asciutta e polverosa per la scarsa pioggia, era di uno splendido rosso intenso che prestava bellezza e colore alla terra assetata. Mentre mi nutrivo di tutti Mentre scrivo, la nostra dolce Sr. Sarah McCullough viene seppellita. C’è una stella in più nel cielo e una gemma in più nell’immagine del cielo che si riflette sulla terra. Sarah farà sempre parte della primavera che sboccia e porta alla nostra 5 i colori e le consistenze del Kenya, un piccolo germoglio verde, che spuntava dal recinto in legno, sembrava catturare la luce del sole e luccicare nel bagliore di mezzogiorno. Catturò il mio sguardo, mi riempì di ammirazione, e sottolineò le parole, “la terra è piena di cielo”. Certamente lo è in Kenya! femmine una delle comunità religiose presenti sul territorio di S. Mauro. Il mese comunitario femminile è terminato poco prima di Natale e così si è preferito posticipare un po’ l’esperienza in comunità. Sinceramente le ragazze hanno fatto un po’ fatica a decidersi, i timori e le paure non erano pochi Così all’inizio del mese di marzo la nostra piccola comunità FCJ ha accolto Elisa 22 anni e Stefania 25 per questa prima esperienza. Come abbiamo vissuto questi giorni? Ve lo lascio ascoltare direttamente dalle loro parole, per me è stata un’esperienza arricchente che mi ha stimolato ad essere sempre più autentica e credibile anche nel mio essere FCJ. Gloria Calabrese fcJ Una ‘boccata’ di gioventù in comunità S. Giovanni Bosco, patrono della gioventù diceva: “Mi basta che tu sia giovane per volerti bene”, oggi forse non basta più solo voler bene ai giovani . Se vogliamo aiutarli a divenire persone complete e cristiani responsabili occorre proporre e dar loro l’opportunità di esperienze ad alto contenuto emozionale. Nell’ambito delle attività dell’Unità Pastorale di S. Mauro sono in atto varie esperienze ricche di strategie per i nostri giovani e tra queste il Mese Comunitario – Cammino di Autonomia, Responsabilità e Fede. L’invito è per giovani universitari/lavoratori dai 19/20 anni in sù che partecipano ai cammini formativi proposti dall’Unità Pastorale e vogliono: *contrastare l’individualismo che la società ci propone vivendo in una dimensione di comunità e di relazione; *prendere in mano la propria vita in tutti gli aspetti, lottando contro il lasciarsi vivere che annienta l’uomo; *vivere la dimensione di fede in modo adulto e responsabile per decidere di seguire il Signore Gesù nella concretezza della vita. Gli obiettivi che come equipe di formazione proponiamo sono quelli di crescere nella capacità di gestione personale ed economica della propria vita, facendosi carico della vita quotidiana; maturare un sano rapporto di autonomia dalla propria famiglia di origine. Darsi dei tempi di preghiera che scandiscano il vivere e farsi carico dell’altro in una dinamica comunitaria. Da quest’anno al termine di queste 6 settimane (dalla verifica delle esperienze fatte ci è sembrato che 4 fossero poche) vissute in una delle ‘case parrocchiali’ (3 o 4 giovani di pari sesso), i nostri giovani sono invitati a trascorrere 1 settimana in una comunità già strutturata. Per i maschi la comunità è il Seminario Minore di Torino, per le Maria Teresa Scabeni fcJ “ Da Natale sapevo che avremmo, prima o poi, avuto una o due giovani con noi per un’esperienza di vita comunitaria e nei nostri momenti di preghiera abbiamo pregato sovente per loro. E’ stata un’esperienza piacevole, nel rispetto del loro impegno di studi universitari abbiamo potuto condividere insieme molti momenti delle nostre giornate, momenti di preghiera, i pasti, il relax serale ed anche qualche servizio all’interno della nostra missione apostolica in Parrocchia. Da loro venivano domande sulla fede, sulla vita religiosa, sull’ordinarietà delle nostre giornate, sulle esperienze familiari o di lavoro. E’ stato bello potersi relazionare in un clima disteso e di grande fiducia reciproca. Ciò che mi ha sorpreso è il fatto che pur essendo nel mondo, non sono attratte e affascinate solo dalle cose del mondo, anzi, la loro vita è normalissima e i loro sentimenti genuini. I giorni sono trascorsi molto in fretta, nel salutarci affettuosamente le abbiamo assicurate che la porta della nostra casa rimane aperta per altri bei momenti insieme.” Maria Grazia Spinato fcJ “Ho esitato molto prima di dire sì a questa esperienza, ma ora sono felice di averla vissuta. Dal momento in cui sono arrivata alla porta della Scuola Materna mi sono sentita accolta, amata ed è stato facilissimo sentirmi come a casa. La semplicità con cui Sr. Maria Teresa e Sr Maria Grazia ci hanno 6 accolte è stata disarmante per me. Ho imparato a conoscerle e la loro discreta e delicata presenza e la loro affabilità mi hanno aiutata a vivere i miei giorni in serenità e pace. Ricordo con piacere i momenti forti della preghiera, i pasti consumati insieme, le chiacchierate serali. Le suore non ci hanno fatto grandi discorsi su Gesù o sul Buon Dio, eppure la presenza del Signore l’ho avvertita quasi in modo tangibile. Sono veramente riconoscenza al Signore e alle Suore per questa grande opportunità avuta. Grazie! Dimenticavo, ho imparato anche un sacco di notizie sul Tempio di Gerusalemme.” Una benedizione Poco tempo fa sono stata invitata a prender parte ad una settimana di preghiera guidata a L’Arche, Lambert a Londra. Per prepararmi dovevo imparare alcuni modi nuovi di comunicazione adeguati al gruppo. Per me è stata une esperienza profonda nella quale posso veramente dire che ho ricevuto di più di quanto abbia dato e imparato di più di quanto abbia insegnato... Alla fine della settimana, siamo andate via con questa Benedizione scritta da John O’Donohue: Elisa Ottaviani Possa la luce della tua anima guidarti Possa la luce della tua anima benedire il lavoro che fai con segreto amore segreto e con il calore del tuo cuore. “Quando mi hanno proposto di trascorrere una settimana in una comunità di suore devo confessare che non ne ero molto convinta. Superata l’indecisione iniziale ho pensato che se avessi rinunciato avrei sicuramente perso un’occasione unica. Ho trascorso insieme a suor Maria Teresa e a suor Maria Grazia giorni davvero particolari. Era un momento giusto per vivere questa esperienza poiché non avevo lezioni da seguire all’Università e quindi avevo la possibilità di trascorrere molto tempo a casa e partecipare da vicino alla vita della piccola comunità. I momenti passati insieme sono sicuramente quelli che mi hanno lasciato i ricordi più belli e cioè le preghiere e i pasti. Le preghiere che recitavamo insieme erano le lodi al mattino e i vespri prima di cena. La cosa che mi ha colpito di più è stata l’unanimità con cui le due suore riuscivano a pregare i salmi:era davvero un’unica voce che si alzava verso Dio e sia io che Elisa siamo riuscite ad inserirci in quella bellissima atmosfera. Un momento particolare era quello del pranzo:è stato molto divertente rapportarsi con i bambini che frequentano la Scuola Materna. Mi hanno coinvolto nei loro canti e nei loro giochi con una semplicità e naturalezza disarmanti. Possa tu vedere in ciò che fai la bellezza della tua stessa anima. Possa la sacralità del tuo lavoro portare guarigione, luce e rinnovamento a coloro che lavorano con te e a coloro che vedono e ricevono il tuo lavoro. Possa il tuo lavoro non stancarti mai. Possa far sgorgare in te sorgenti di ristoro, ispirazione e entusiasmo. Possa tu essere presente in ciò che fai. Possa tu non perderti mai in assenze insignificanti. Possa il giorno non gravare mai. Possa l’alba trovarti sveglio e vigile mentre ti avvicini al nuovo giorno con sogni, possibilità e promesse. Possa la sera trovarti gentile e soddisfatto. Possa tu penetrare nella notte benedetta, rifugiata e protetta. Fin dall’inizio le due suore che ci hanno accolto, mi hanno fatto sentire subito a casa e il rapporto che si è instaurato è autentico e sincero. L’atmosfera era davvero amichevole e io mi sono sentita sinceramente parte della piccola comunità.” Possa la tua anima calmarti, consolarti, rinnovarti. Kate Frost fcJ Stefania Cantono 7 Questa riflessione ci aiuterà a capire meglio ciò che ci possono offrire i micro e macrosistemi, e il ruolo che ricoprono nell’alimentare le nostre vite. E dunque adesso, dopo la lettura di questo libro, io rivolgo lo sguardo con più gioia alla creazione di Dio, cercando di ridefinire la mia responsabilità verso e per essa. Susan Boyce fcJ La terra è piena di immagini del cielo A volte siamo troppo vicini a ciò che ci circonda per vederlo nella sua interezza. Questo titolo ”La terra è piena di immagini del cielo” ci chiede di abbandonare i nostri confini e di volare verso la vastità dell’universo o osservare, per esempio, la piccolezza di una piantina o di una creatura. Nel suo libro, “Gaia e i cambiamenti climatici”, Anne Primavesi analizza la comparsa del telescopio, uno strumento che ha contribuito ad allargare i nostri orizzonti, ad osservare in un modo diverso l’umanità e fissare con meraviglia il nostro cosmo creato. L’autrice cita una descrizione del sito della Nasa che così descrive la Terra. Al Rovescio In molti paesi europei, l’inverno 2008-2009 è stato lungo e rude e questo vale certamente per l’Inghilterra. Ho un termometro vicino alla porta d’entrata che segna la temperatura esterna e interna. Erano molti giorni che al risveglio trovavamo le temperature sotto zero, e avevamo l’ansia delle bollette del riscaldamento che salivano per mantenere la casa calda. Per le persone anziane era difficile uscire. Senza la mia utilitaria avrei avuto molta difficoltà ad avventurarmi fuori per comprare le cose essenziali. L’inverno è arrivato prima del solito a fine ottobre ed è durato fino alla fine di febbraio. Mi ricordo di aver detto agli amici: ‘Non credo nel riscaldamento globale!’ “Noi viviamo sulla Terra, una massa informe di ferro, magnesio e nickel, ricoperta di un sottile strato di materia organica e circondata dal vapore. La Terra ruota in un’orbita quasi circolare, intorno ad una stella minore che chiamiamo Sole. La Terra è abbastanza estesa da contenere tutte le nostre città, gli oceani e le sue creature nel campo della sua gravità. E il Sole è abbastanza esteso da tenere la Terra nel campo della sua gravità. Anche il Sole è appena un granello nel campo di gravità della Via Lattea, nel cui centro si trova un enorme e concentrato banco di stelle intorno al quale gira il Sole (portando con sé la Terra, Marte, Giove, Saturno) circa ogni 230 milioni di anni. Il nostro Sole non si trova assolutamente vicino al centro della Via Lattea, ma molto distante, in uno dei rami della galassia”. Inizio marzo, tutto è cambiato. I fiori primaverili sembravano impazienti di aprirsi al sole, nuovi boccioli erano apparsi durante la notte sugli arbusti e sugli alberi. Ieri nel mio giardino c’erano le api. I vicini sono davanti alla propria casa per ridipingerla, spazzare il sentiero, ordinare il giardino. I bambini possono tornare a giocare all’aperto. Il parco locale ha tenuto il suo primo evento domenica scorsa quando c’è stato il festival di primavera che ci ha incoraggiati tutti a mettere in valore e ad occuparci dei nostri spazi all’aperto. Se proviamo ad osservare la nostra terra in un contesto più globale, diventiamo consapevoli anche dei processi interrelazionali che ci legano a numerose altre forme di vita oltre a quella umana. Anna Primavesi ci invita a immaginare la perdita di questi legami. All’inizio della settimana ho passato il pomeriggio in una proprietà locale della National Trust, Dunham Massey a Cheshire dove i giardini iniziavano a fiorire e c’era letteralmente ‘una schiera di giunchiglie dorate’ nei prati. Mi sono potuta sedere al sole e sentire consciamente il calore primaverile rompere il guscio invernale. Nella nostra piccola società FCJ viviamo in ambedue gli emisferi e abbiamo esperienze diverse del cambiamento stagionale. È bello avere il tempo di essere completamente consapevoli del miracolo “Come potrebbe essere la vita senza le piante che trasformano l’energia del sole e regolano la fotosintesi; senza gli insetti che impollinano le piante; senza gli uccelli o i mammiferi o le formiche che spostano i semi intorno agli ecosistemi e senza l’acqua che gli dà la vita; senza i microorganismi nel nostro intestino che ci permettono di digerire il cibo”. 8 delle stagioni nel nostro ambiente. Ho provato un piacere immenso nel guardare fiorire 200 bulbi di crochi che avevo piantato in ottobre scorso. È un periodo della mia vita in cui posso ‘stare a fissare’ ed essere sopraffatta dal miracolo della nuova vita e della crescita. giorno prima era spoglio, l’indomani si ricopre di foglie! Ma se l’ambiente ricorda poco le immagini del cielo, è ampiamente compensato dalla bellezza della gente. Disinvoltura e nobile dignità quasi che fossimo in una passerella di alta moda si vedono chiaramente nell’incedere delle donne nelle strade polverose e per il mercato di Malakal. Ed è ancora più sorprendente perché queste donne non hanno idea di quanto siano belle. Il loro gusto nell’unire i colori del loro abbigliamento si vede nel lungo lao a fiori (si pronuncia come è scritto, e parte da sotto il braccio per ricoprire il petto e finire annodato sull’altra spalla) immancabilmente intonato alla maglia o al vestito. È una gioia vedere una madre con il suo bambino camminare andare così ben vestita alla Messa o alla funzione della domenica, mi ricorda la mia giovinezza e i vestiti della domenica!. Di fronte ad una classe di insegnanti, non si può non essere colpiti dalla occhi vivaci, dai denti scintillanti, dal sorriso pronto e dal senso dell’umorismo dei partecipanti. Il bambino che oltre la recinzione chiama suo padre Abba, la calda stretta di mano delle donne lungo la strada polverosa, il rispettoso saluto degli uomini (soprattutto dei musulmani) che spesso mettono la mano vicino al cuore quando ci danno il benvenuto, la spontaneità di quel “come stai?” dei bambini o il saluto gioioso dei ragazzi addetti alle consegne quando passano sul loro carretto trainato da un asino, sono tutte meravigliose espressioni e ricordi della creazione umana di Dio. La presenza della gente alla Messa della Domenica araba, dove la Chiesa si riempie di giovani che cantano con trasporto, suonano i tamburi e danzano con un incredibile ritmo e grazia, sono la prova dell’energia e della creatività del Divino. C’è stata vita nuova e anche tristezza per la morte intorno a noi negli ultimi mesi. Ho reso visita alla mia vicina Beatrice in ospedale il giorno in cui è nata la figlia, e tenuto quel miracolo di due chili che ora si chiama Anna Maria. Questa piccola bambina partirà presto con la famiglia per una nuova vita in Tanzania. Il giorno di Natale ho tenuto la mia pronipotina neonata, Olivia Grace, che aveva allora 8 giorni e rubava a tutti la scena. Abbiamo perso delle suore FCJ meravigliose negli ultimi giorni e mesi. Ogni persona preziosa, ogni suora defunta diminuisce la nostra presenza, ma ognuna lascia un’eredità di servizio e di devozione indistruttibile al popolo di Dio. In Inghilterra abbiamo anche pianto per giovani uomini e donne in servizio uccisi in Iraq e Afghanistan—la maggior parte ventenni morti spesso eroicamente per salvare dei camerati. Come scrisse John Donne nel suo poema NESSUN UOMO È UN’ISOLA, ‘Non chiedermi per chi suona la campana suona per te.’ Presto saremo in aprile. ‘Oh essere in Inghilterra ora che è aprile.’ Per ognuno resta questa verità: ‘la terra è piena di immagini del cielo.’ Maureen Farrell fcJ Da quando ho letto il titolo “ La terra è piena di immagini del cielo” qui a Malakal, nel Sudan meridionale, ho visto tutto con occhi diversi. Prima che arrivassi, mi era stato detto che “Malakal non possiede bellezze naturali”, il che significa che Malakal è un deserto senza un filo d’erba! Gli alberi, anche se pochi, sono la nostra vegetazione e sembrano particolarmente belli quando li si osserva sotto il cielo che mai cessa di essere blu. La primavera arriva così improvvisa, che solo questa parola sembra la più appropriata per descriverla. Qui non esiste quel graduale avvicendarsi delle stagioni che siamo abituati a vedere in Europa: la primavera arriva improvvisamente e l’albero che il Betty Ryan, fcJ Chiedere di scrivere qualcosa con breve preavviso è decisamente il modo migliore per un argomento come questo! Il sentimento di panico serve a concentrare la propria mente e a sezionare l’argomento – ed è quello che mi accingo a fare! Per decidere il contesto di questa dichiarazione è necessario avere una visione del cielo (in quale altro 9 modo possiamo visualizzare un’immagine del cielo?) Non è possibile. Nessuno sa come è fatto il Paradiso. Non c’è nessuno nella storia che sia tornato per dirci com’è. Scrivere sull’immagine del cielo deve essere dunque una specie di gioco degli indovinelli! Stiamo scrivendo a proposito di un’immagine “ignota”. Eppure possiamo ponderare! giovane di tre figli e suo fratello è nella nostra scuola FCJ di Bruff. Ho visto la famiglia andare e venire con profondo dolore dalle tende aperte della sala vicina dove mi stavano facendo il controllo. Phyllis FCJ è venuta da me presto; mentre andavo a fare la radiografia, le sue parole: "Sono con te Beatrice," hanno significato molto. Penso che stavo gemendo. Se avessi potuto camminare quella notte mi avrebbero permesso di tornare a casa a Maryville poiché ci sono cure 24/24 e un letto d’ospedale. Sono riuscita a camminare! Questo periodo dell’anno è meraviglioso per esaminare tutti i punti “pieni” sulla terra. Basta guardare tutti i boccioli e la vita nuova che sboccia ovunque, per es. crochi, giunchiglie e ciliegi in fiore. A più ampia scala, basta pensare alla diversità del cosmo e tutta la sua bellezza, dai ghiacciai ai vulcani, oceani, montagne, fiumi, animali e meravigliosi essere umani. Tutto ciò che mi viene in mente è che se Dio ha creato tutte queste cose meravigliose, non avrà tanta bellezza e diversità solo sulla terra. Per questo motivo, credo che la terra sia piena di almeno alcune immagini del cielo. Mary O’Connell CiM Voglio ringraziare dal fondo del cuore voi tutte che avete pregato per me, spedito cartoline di buona guarigione o telefonato per incoraggiarmi. Siete state tutte così buone e gentili. Grazie, sorelle, siete fantastiche. Auguro ogni bene ed esprimo il mio grazie a voi tutte. Continuo a fare fisioterapia e ho altri appuntamenti. Il dolore è quasi passato e ho ripreso a guidare. Ringrazio il Signore di aver risparmiato la mia vita e la comunità qui a Laurel Hill. Buon periodo pasquale. Beatrice Molyneux fcJ Avete forse saputo che il 28 gennaio alle 6 e un quarto del mattino ho avuto un incidente sulla O'Connell Avenue, a Limerick. Il semaforo era diventato verde, e quando mi sono mossa dalla posizione stazionaria, sono stata tamponata da un grosso veicolo che viaggiava a velocità passando con il rosso. Ho sentito in seguito che si trattava di un camion autoarticolato di circa 12 metri! Ho riportato lividi profondi, tre costole rotte, sterno incrinato e lesione al legamento mediale del ginocchio destro. Non avevo tagli ma i vigili del fuoco hanno dovuto tagliare la macchina per tirarmi fuori! Avevo una fantastica testimone, Michelle, che ha fatto chiamate dal suo cellulare e ha continuato a parlarmi. Le devo molto. I paramedici Frank e Barry sono stati eccezionali e il mio “gárda” Stephen Leamy è stato così gentile. Glendalough! Quel luogo bello, triste, romantico! La ragazza, Kathleen, seguì davvero San Kevin nella caverna della montagna? E il santo la gettò davvero nel lago e l’annegò? Paddy Barrat ha certamente creduto a questa storia. Quando portava i turisti stranieri a vedere la parte alta del lago al chiaro di luna, sua figlia indossava la lunga camicia da notte bianca, scioglieva i capelli d’oro fino alla schiena e il fantasma di Kathleen passeggiava lungo il lago. Un turista canadese diede a Paddy un cappello di pelliccia. Mia madre disse: “Paddy, quel cappello è di rat musqué”. “Può essere” rispose Paddy, senza voler perdere la faccia e ammettere che non aveva la minima idea di che cosa fosse un rat musqué! Elizabeth Philips fcJ In ospedale sono stata curata benissimo dall’equipe che subito dopo le 8 ha dovuto affrontare la morte di Maire Hourigan, nostra alunna tredicenne della scuola secondaria Laurel Hill, la quale era stata investita mentre andava a scuola. Possa questa cara bambina riposare in pace e la sua famiglia addolorata essere confortata. Maire era la più 10 talvolta anche due volte. E non vogliamo che questo rito sia interrotto! È la nostra amica e si è molto affezionata a noi. Una volta ci ha regalato delle uova delle galline di sua figlia. Matilde - la nostra amica Quando siamo arrivati a Galati non conoscevamo praticamente nessuno, a parte Doina, Nelu Gheorghiu e Romana, nostre compagne in Missione. Poco a poco abbiamo cominciato a salutare la nostra vicina Didina, che è molto timida ma sempre con il sorriso sulle labbra. Prego affinché noi possiamo essere sue compagne fedeli così come lei lo è per noi. Gabriela Lungu, fcJ Anche i primi giorni dal nostro arrivo, Matilde, una donna anziana molto povera, ha voluto parlare con Doina che passava ogni tanto da casa per dare un occhio. Quando Matilde è arrivata, non ha trovato Doina ma ha trovato noi. Matilde abita non molto lontano da casa nostra. Ha difficoltà a camminare e fa un grande sforzo per venire da noi. A volte, quando il tempo è brutto, o piove, non riesce a passare. È una donna tranquilla, talvolta malata o triste, ma quando ci vede è sempre allegra. PS. Gli Ortodossi credono che chi muore la settimana di Pasqua va diritto in paradiso. Matilde è morta il 21 Aprile, nella settimana della Pasqua ortodossa. L’angolo delle cure olistiche Matilde viene ogni giorno, e a volte non è facile, se siamo fuori al lavoro o stiamo per uscire, o sul punto di finire qualcosa. Sapevi che: Per la prima volta nella storia, sta avvenendo una rivoluzione silenziosa: le persone anziane superano di numero i giovani ? Il fiume Danubio 100 anni fa, la speranza media di vita era di 30 anni inferiore a quella di oggi? Quando sentiamo suonare il campanello, interrompiamo tutto, cerchiamo di corsa le chiavi, accendiamo la luce per illuminare la nostra scala buia, apriamo il cancello, la salutiamo, poi prepariamo un sandwich e qualcosa da bere e passiamo un po’ di tempo a chiacchierare con lei. Matilde non vuole fermarsi molto, né disturbarci, ma ogni volta ci dice: “ Sono sola, e non ho nessuno con cui parlare”. Le sue visite sono molto semplici: arriva, ci vede, ci saluta e ritorna il giorno dopo. La domanda fondamentale che si pone adesso è COME vivere questi anni? Invecchiare è diventata un’avventura più che une un catalogo degli acciacchi? La nostra vera età non si conta più in base agli anni. È il modo che abbiamo di viverla che ci definisce? Penso che Matilde sia per me e Ruth un segno del Signore. Nel primo periodo difficile del nostro arrivo a Galati, è stata la prima persona per la quale abbiamo potuto fare un piccolo gesto. Da NEW WOMAN: The survival guide to growing older di Rosamond Richardson (“DONNA NUOVA: guida di sopravvivenza per invecchiare”) Prossimamente: I vostri suggerimenti per il nostro angolo: Il Gruppo delle cure olistiche FCJProvincia continentale Per noi è stata un sostegno e un segno della presenza del Signore fra noi. Matilde viene ogni giorno, 11 di dormire neanche di notte. Eravamo felici di venire in questa città della Toscana, al mare di Livorno, soprattutto perché era appena uscita la biografia della nostra Fondatrice scritta da Mons. Roberto Angeli e il suo libro era piaciuto a tutti. Egli era anche il fondatore del Pensionato”La Provvidenza” di cui ci veniva affidata la direzione. Livorno poi, rappresentava una tappa importante nella storia della nostra Società. Era il 1826 quando Marie Madeleine fu costretta a rivolgersi al Papa per avere la sua approvazione per continuare l’opera che i Gesuiti volevano sopprimere. Ella partì con Louise Legrand da Tolone verso Livorno per incontrare vecchi amici come il canonico Groberto di Firenze e l’arcivescovo Mancini di Siena ed avere da loro le credenziali per essere presentata al Sommo Pontefice. Celebriamo L’amore Del Signore Per I Nostri 25 Anni Di Missione A Livorno Tra le belle e significative celebrazioni in onore della nostra amata Fondatrice che hanno segnato l’anno 2008 vi presentiamo quella del 25° Anniversario della nostra missione in questa Chiesa. Il battello su cui avevano attraversato il Mar Tirreno portava il nome “Madonna di Montenero”, il nostro santuario! La casa che le ha accolte è il Paradisino a noi qui vicino! Il Vescovo che accolse la nostra Fondatrice, che dimostrò tanta bontà fino a donarle una somma di denaro e accompagnarla alla nave per raccomandarla al capitano, è Gavi a cui è tuttora intitolato il nostro seminario.E quello che più ancora ci riempie di meraviglia e di riconoscenza è che abbiamo buone ragioni per credere che Marie Madeleine e Louise Legrand abbiano pregato in questa chiesa di Santa Giulia che ci è stata affidata. Proprio in questa chiesa vogliamo rendere grazie a Dio, datore di ogni dono perfetto per averci chiamate a Livorno e averci concesso il privilegio di servirlo qui, nel cuore della Chiesa Livornese in questi 25 anni. Anna Maria Zandona, Maeve Shannon, Imelda Zandona, Irene Spinato Sono con noi: Christine Anderson, Maeve Shannon e Anna Maria Zandonà, tutte protagoniste di questa missione. Christine è una del gruppo di FCG che il Vescovo Ablondi ha incontrato sul treno diretto a Roma. Maeve era la nostra Provinciale ed è lei che ha tessuto i rapporti con il Vescovo in vista di iniziare questa missione, Imelda e Irene M. sono le prime missionarie a Livorno. Purtroppo mancano Suor Costanza e Lucia che hanno svolto un lungo e importante servizio, ma la salute non permette loro di essere con noi.Rivolgiamo il pensiero e la preghiera anche a Josephine Ruppen, a Lorenza e Bernardetta Magagnin, Elisa Rizzonato e a Ruth Casey che hanno dato il loro specifico contributo alla comunità e alla missione di Livorno. Mons. Ablondi è troppo acciaccato dalla malattia per partecipare alla celebrazione. Noi però continuiamo a ricordarlo con affetto e riconoscenza e andiamo spesso a trovarlo. Lui si ricorda ancora tutti i particolari del nostro primo incontro e di quelli che seguirono. Per questo giorno di festa è bello trovarci insieme, noi cinque, che abbiamo conosciuto e vissuto questa avventura, possiamo dire, sin dal suo concepimento. Evochiamo l’entusiasmo di quei giorni, in particolare di quel 5 settembre 1983 quando siamo partite da Torino con la giacca di lana e siamo arrivate a Livorno dove il caldo non ci permetteva Sabato 25 ottobre la chiesa di Santa Giulia è piena di amici. I membri dell’Arciconfraternita ci onorano della loro presenza. Presiede la celebrazione il 12 nostro nuovo Vescovo Simone Giusti e concelebrano alcuni sacerdoti: il parroco di allora Don Ezio Morosi e Don Mauro e i parroci attuali: Don Gustavo, Don Placido e Don Donato. Ai piedi dell’altare c’è la fotografia della nostra amata Fondatrice ed il nostro mandala che, con i suoi colori e soprattutto con la sua fiamma, cattura l’attenzione di tutti coinvolgendoli nella celebrazione. Canti, preghiere e riflessioni tutto ci porta a lodare e ringraziare il Signore per lo svelarsi del suo mistero di amore e di fedeltà verso di noi in questi 25 anni. Il Vescovo nella sua omelia, parla di Marie Madeleine come di una donna che si è lasciata bruciare dal fuoco dell’amore di Dio e l’addita come esempio a tutti. cassonetti. “E il polistirolo?” “Nessun problema!” “E il legno, i vestiti usati, il ‘mouse’ rotto, le batterie usate?” “Non preoccuparti dolcezza, penso io a tutto.” In un lampo ogni cosa trovò la sua strada nel cassonetto giusto. “Come ti chiami?” chiesi. “Stevie” mi rispose e sparì. In 10 minuti ero già tornata al n° 4. “Sei già tornata” chiese Moira “Pensavo che fosse Jo”. “Ho incontrato un buon samaritano, si chiama Stevie” risposi. Quella mattina, quel breve incontro mi convinse che ‘la terra è piena di immagini del cielo’. La bella e significativa celebrazione è seguita da un rinfresco. In questo momento tante sono le manifestazioni di stima, di affetto e di riconoscenza per tutto quello che noi due siamo e facciamo per la chiesa di Santa Giulia e per la Parrocchia “La Madonna”. Mary Condron fcJ Impegnarsi politicamente Per la prima volta nella mia vita, il prossimo settembre, voterò alle elezioni governative in Germania. Ero molto felice quando ho visto la nuova brochure di 34 pagine pubblicata dai Gesuiti della Provincia tedesca. Questa rivista, che viene pubblicata circa 4 volte all’anno e distribuita gratuitamente, fino ad oggi ha trattato argomenti che parlano della fede in Dio, dell’Obbedienza, del volontariato, di come risparmiare e spendere meglio, di Maria, della Morte e della Resurrezione. L’ultimo tema del quale si è occupata riguarda l’IMPEGNO POLITICO. (molte delle prossime considerazioni provengono da questa brochure) Guardando indietro a questi 25 anni vogliamo dire come Marie Madeleine e con lei “Le bon Dieu a tout conduit Lui-même!” Irene Spinato FCJ Stevie Poco tempo fa decisi – finalmente - una mattina di portare i nostri rifiuti alla discarica per la raccolta differenziata di Port Clarence. È una corvè, non mi piace, e uno dei motivi è che non sopporto vedere frigoriferi, televisori quasi nuovi gettati via quando so che ci sono persone che potrebbero usarli. Era una giornata fredda e soffiava un vento del nord-est, ma dissi a me stessa: o ora o mai più. La nostra fondatrice, Marie Madeleine Victoire, non usava spesso questa parola, o forse mai, ma la sua vita e le sue decisioni sono state molto influenzate dagli eventi politici. Nessuno può sfuggire alla politica, anche se questa parola potrebbe essere associata più a pensieri negativi che all’entusiasmo dell’azione. Essere attivi politicamente significa lavorare per il bene di tutti e impegnarsi per la polis, la città. L’impegno politico può assumere varie forme: ad esempio si può far parte di gruppi di pressione sull’opinione pubblica, o essere membri di organizzazioni locali, collaborare con organizzazioni che si occupano dei diritti umani, o esprimere pubblicamente le proprie opinioni, e così via. Se Gesù fosse stato indifferente a ciò che stava accadendo nella polis, si sarebbe forse scontrato con Caricammo la Ford Ka e mentre mi avviai potevo a stento vedere il traffico nello specchietto retrovisore, ma misi il piede sull’acceleratore. Una volta arrivata, parcheggiai rapidamente e aprii il portabagagli. Stavo tentando di alzare un primo sacco nero di cartone quando apparve accanto a me un omone del Nord-Est con un casco. “Lascia fare a me, tesoro,” disse, e in un batter d’occhio tre sacchi di cartone furono gettati in uno degli enormi 13 i poteri politici e religiosi del suo tempo? “Dai a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio” (Luca 20,25) La moneta reca l’immagine di Cesare, restituiscila dunque a lui, ma cosa reca l’immagine di Dio? Non è forse in tutte le cose che possiamo vedere l’immagine di Dio? Per un cristiano, essere impegnato in politica significa dunque fare in modo che tutte le cose e la dignità dell’uomo siano rispettate, poiché esse sono “sacre, come sacro è Dio”. Dobbiamo adoperarci per raggiungere l’obiettivo contenuto nella frase: “È più giusto obbedire a Dio che agli uomini” (Atti, 5,29), senza aver timore dei rischi che potremmo correre. con la Grazia di Dio non solo alla salvezza e alla perfezione dei suoi membri, ma anche, con la stessa Grazia, di lavorare intensamente per promuovere la salvezza ed il progresso spirituale del prossimo.” Const. 21 “La Fede Cristiana vive tra l’esperienza della fede e la responsabilità sociale, tra mistica e politica. In questo senso, il Cristianesimo non può considerarsi politicamente neutrale” “La Democrazia ci chiede molto, ma è l’unico modo che abbiamo affinché tutti possano esercitare la propria responsabilità. Insieme cerchiamo consigli, insieme decidiamo e insieme eleggiamo.” Spesso si tratta di un processo disordinato e la tentazione di prendere decisioni affrettate senza una corretta consultazione è sempre presente. Tutti i nostri paesi, l’Unione Europea e la Chiesa (che non vuole essere democratica) hanno ancora un lungo cammino da percorrere affinché tutti coloro che ne fanno parte vengano coinvolti in un equo processo decisionale. Come credenti, possiamo forse restare indifferenti quando la creazione di Dio viene distrutta e quando le risorse della terra vengono utilizzate in maniera irresponsabile? Come credenti, possiamo forse restare indifferenti quando le donne non vengono rispettate, non vengono trattate in maniera equa, quando chi lavora duramente non riceve una paga adeguata, quando i bambini non hanno l’opportunità di sviluppare le proprie doti, quando le persone non hanno una terra da chiamare “casa”. Come credenti, possiamo forse restare indifferenti ai cambiamenti della società, alle scoperte e applicazioni scientifiche, alle nuove questioni filosofiche e teologiche del nostro tempo che ci chiedono la ricerca coraggiosa di risposte? Fra pochi mesi, quando saremo chiamati a votare per il Parlamento europeo, e quando io voterò per le elezioni nazionali in Germania, saremo consapevoli della responsabilità che abbiamo nell’esprimere un voto. Ma il nostro impegno, come persone e come istituzione, per il benessere della comunità mondiale, e della polis, sarà continuamente stimolato dai nuovi bisogni e da nuovi sviluppi. La storia continua, ma il Regno di Dio è già in essa. E in ciò risiede la nostra SPERANZA. A volte sono spaventata dalla enormità di questo impegno, ma chi vuole avere un’influenza politica sugli altri deve avere i propri progetti, le proprie idee e obiettivi chiari. Anche con i propri limiti, che fanno parte dell’uomo, ognuno di noi può fare molto, ma riuniti insieme all’interno di un’istituzione, possiamo fare ancora di più. E lo facciamo! - sono sicura che le nostre scuole, all’interno dei territori locali dove operano, hanno un ruolo politicamente importante, poiché molte delle nostre sorelle sono impegnate fortemente in progetti che migliorano la vita di molte persone. E a livello individuale, ognuna di esse impiega tutta se stessa affinché i doni ricevuti siano utilizzati per il bene degli altri e che siamo aumentati attraverso la loro condivisione con il prossimo. Alla fine, il nostro lavoro si concentra sempre più sulla polis, sulla città e sulle persone, più che sulla sopravvivenza della nostra istituzione. Ma così deve essere! “Il fine di questa Società è di consacrarsi Veronika Schreiner, fcJ Le Milieu Divin Pierre Teilhard de Chardin Estrato - La Comunione mediante la diminuzione Mio Dio, mi era dolce, in seno allo sforzo, sentire che, sviluppandomi, aumentavo la tua presa di possesso su di me; mi era pure dolce, sotto la spinta interiore della vita, o nel gioco favorevole degli eventi, abbandonarmi alla tua Provvidenza. Fa’ che, dopo avere scoperto la gioia di utilizzare ogni forma di crescita per farti, o per lasciarti crescere 14 Tracce del Sacro in me, io acceda senza sgomento all’ultima fase della comunione in cui ti possiederò declinando in te. Dopo averti scoperto come Colui che è un “più me stesso”, fa’ che io sappia pure riconoscerti, venuta la mia ora, sotto le apparenze di ogni forza estranea o nemica che sembrerà volermi distruggere o soppiantare. Quando, sul mio corpo (e ben maggiormente sul mio spirito) comincerà ad incidere il logorìo dell’età; quando su di me piomberà dall’esterno, o nascerà in me, dall’interno, il male che fa declinare o che rapisce; nell’istante doloroso in cui, tutto a un tratto, mi accorgerò di essere malato o d’invecchiare; e soprattutto in quel momento estremo in cui mi sentirò sfuggire a me stesso, assolutamente passivo tra le mani delle grandi forze ignote che mi hanno formato; in tutte quelle ore cupe, concedimi, mio Dio, di comprendere che sei Tu (purchè la mia fede sia abbastanza grande) Colui che dischiude dolorosamente le fibre del mio essere per penetrare sin nel cuore della mia sostanza e per rapirmi in Te. Una mostra di Wassily Kandinsky (1866 – 1944) 1 a Monaco Kandinsky iniziò a dipingere seguendo dapprima lo stile degli espressionisti per poi passare successivamente alla pittura astratta. Colori e triangoli, linee, quadrati e cerchi diventano fondamentali per esprimere il movimento interiore. “L’anima può giungere ad una vibrazione vuota.” Secondo Kandisky, “tutta l’arte è in grado, attraverso il suono che produce, di creare un’atmosfera spirituale”. La pittura, così come la musica, può creare un suono, una vibrazione. Le sue radici affondano nella cultura religiosa russoortodossa, e pertanto ritroviamo spesso nei suoi primi dipinti “il cavaliere e il suo cavallo” (San Giorgio), così come “La città sulla montagna” (la Nuova Gerusalemme) e altri elementi delle icone russe. Siamo in grado di scoprire il trombone e i simboli della Resurrezione attraverso i quali Kandinsky esprime il suo desiderio di “un’epoca di misticismo” e la grande salvezza. Anche i quadri che realizzò durante le due Guerre Mondiali rappresentano questa fiducia dell’artista che esista una risposta alle eterne domande che l’uomo si pone, alla questione della libertà e della responsabilità, alla domande sul “da dove” e “verso dove”, a quelle sul senso della vita e su un mondo in continuo cambiamento. Ricevere un bel testo da unamica, è un regalo straordinario Avere la possibilità di condividerlo con altre amiche tramite Viva Voce è una vera gioia. Nel suo testo, Teilhard ci chiama a vivere la tappa della vita chiamata ‘il logorìo della vita’ come un’esperienza di profonda comunione con il nostro Dio e Creatore. Lo condivido con voi in questo significativo momento della nostra storia. Qual è il significato che Kandinsky attribuisce a ciascun colore? “Il Giallo è il colore della Terra. Non puoi spingere il giallo tanto in profondità. Il blu invece tende ad andare sempre più in profondità, e quanto più va a fondo tanto più diventa intenso e possiede una caratteristica azione interiore. Quanto più è profondo il blu, tanto più spinge l’uomo verso l’Infinito, suscita in esso il desiderio di purezza e alla fine, di tutto ciò che si trova al di là dei sensi. Il blu è il tipico colore del Cielo.” Il bianco, sebbene non sia un vero colore, viene considerato da Kandinsky come “un silenzio colmo di possibilità”. Il nero, al contrario, è la morte, il nulla assoluto senza futuro. La sua visione del bianco mi Mary Fitzpatrick fcJ 1 Molto di quanto è stato scritto in questo testo proviene da Bernhard Grom S.J., Menschen- und Weltbilder moderner Malerei, Monaco2003 15 riporta a quello che spesso ho udito in Asia riguardo al vuoto/niente nella meditazione Zen. Ma le immagini che non mi abbandonano mai sono quelle di alcune persone che ho incontrato: il padre delle due ragazzine del nostro gruppo di giovani, appena licenziato e al quale era stato diagnosticato un tumore, che andammo a trovare in ospedale ricoverato in una stanzetta di nove letti ognuno occupato da due uomini e che venne rimandato a casa perché l’apparecchio con il quale avrebbe dovuto fare la radioterapia era rotto. Oggi, molte settimane dopo il nostro incontro, quel padre non ha ancora iniziato le cure. Kandinsky è convinto che “Il mondo risuoni. È un cosmo fatto di esseri spiritualmente attivi. La materia morta è lo Spirito della Vita”. Dopo il grande successo di Monaco, la mostra dell’artista è stata trasferita a Parigi. Spero che qualcuna di voi abbia la possibilità di vederla e che possa “vedere il suono della vibrazione e sentire il silenzio colmo di possibilità”! E quella madre di sette figli, che telefonò per chiederci del latte in polvere, perché non aveva nulla per sfamare il suo bambino. Le risposi che certamente gliene avrei dato, ma di venire subito perché ero in partenza per Bucarest. Non mi disse come si chiamava, o forse mi disse qualcosa che non capii. Preparai allora un sacchetto che riempii di cibo ma nessuno si presentò alla porta. Dopo un poco dovetti andare alla stazione, ma sul treno, pensando e ripensando, capii chi avrebbe potuto essere quella donna e contattai Gabi per chiederle di verificare se fosse uno dei nostri vicini. Quando Gabi tornò a casa dalla fondazione in cui lavorava, passò a trovare la signora e scoprì che era proprio lei che mi aveva telefonato: stava talmente male che non era riuscita nemmeno a percorrere quei 50 metri di strada che la separavano dal nostro portone. Quella donna non aveva danaro e non sarebbe potuta andare né in ospedale né da un dottore e d’altro canto, se lo avesse fatto, “chi si sarebbe occupato nel frattempo dei miei bambini?” Da allora, quando la rincontrai, si era ripresa un poco e, come sempre accade, era così riconoscente per l’aiuto ricevuto grazie alle donazioni in danaro delle nostre sorelle in Italia, dei loro amici e dei loro contatti. Veronika Schreiner, fcJ DOMANDA Noi della SOLWODI = Solidarietà alle donne che soffrono, vorremmo collaborare con l’organizzazione inglese CHASTE. Qualcuna delle sorelle FCJ collabora con questa organizzazione? Se sì, per favore contattatemi! Per tutte: a chi è impegnata in qualche maniera nella lotta contro la tratta delle donne, vorrei ricordare che il sito web di CHASTE, che anche se non viene aggiornato da tempo, contiene degli spunti interessanti per coinvolgere le persone su questo tema. Noi della SOLWODI abbiamo lanciato una grande campagna politica che esorta i politici a rivedere leggi e normative sulla prostituzione e sul futuro delle donne vittime della tratta. Insieme agli studenti universitari stiamo preparando dei programmi per giornate informative per gli studenti. “Laddove vi sono due o tre persone riunite nel mio nome, (anche se non sono riunite insieme per pregare!) Io sono con loro.” Veronika Schreiner, fcJ Galaţi è piena di immagini del cielo È come se una sorta di filo conduttore unisse le immagini delle persone che sono rimaste più impresse nella mia mente; e ci riporta alla dignità della persona umana creata a immagine di Dio, al diritto al cibo, all’acqua, all’assistenza sanitaria, al rispetto, all’amore e a qualcuno che ci ascolti. Il mio ultimo ricordo è quello di una donna della comunità rom che accompagnai al supermercato poiché ci viene richiesto di offrire cibo e non danaro. Una volta scelto gli articoli che avrebbe comprato e aver verificato con me che avremmo Mentre scrivo, ho in mente molte immagini: immagini della natura – i sottili fiocchi di neve nel nostro giardino grande come un fazzoletto, l’incontenibile entusiasmo del cane che ha trovato casa nel nostro cortile, il grande Danubio a tratti blu e maestoso nel suo cammino verso il Mar Nero, il calore del sole primaverile, nelle rare occasioni in cui si è davvero fatto sentire, e lo straordinario tramonto di questa serata, dove il sole è immenso come la luna d’autunno. 16 potuto acquistarli, provai un senso di profonda vergogna perché stavo trattando quella donna in un modo diverso dalle persone che aiutiamo, mentre il Decreto del Capitolo a pagina 4 risuonavano forti e chiare nella mia testa: ‘Questa compagnia ci chiama alla comunione, ad abbracciare ogni persona ed ogni cosa, a non escludere nulla e nessuno dal nostro amore e dalla nostra compassione. Mi auguro di non mettere mai più questa donna in una situazione così poco rispettosa della sua dignità umana. alla messa ogni mattina nella chiesa vicina a Shruleen. Abbiamo organizzato delle sessioni di preghiera speciali nel piccolo oratorio di Cherrywood. Ci siamo ricordate di tutti coloro che ci hanno aiutate nel nostro viaggio FCJ. Abbiamo pregato per Sr. Mary John (Katie Somers) che è morta a Laurel Hill il 24 febbraio 2006, R.I.P. Abbiamo pregato anche per coloro che erano con noi all’inizio ma che se ne sono andate - Anna Doran, R.I.P. Kathleen Lyons e Mary Barry che ci segue regolarmente e che non dimentica mai le occasioni speciali. Abbiamo spedito a Mary una lettera firmata da tutte. Abbiamo avuto dei bei pasti celebrativi. Rita ha fatto una torta semplice ma decorata con arte e abbiamo cantato il benedicite. Carmel ed io siamo andate a fare un giro turistico a Dublino e abbiamo fatto su e già dal pullman che ci ha portato in tutti i luoghi famosi mentre ci spiegavano ogni cosa con un commento interessante. Ci siamo godute delle distensive passeggiate nella natura nel parco adiacente, che risplendeva ancora della gloria estiva pur avviandosi verso lo splendore autunnale. Sr. Josephine Barron, il nostro quinto membro, non ha potuto raggiungerci a Cheerywood ma ci siamo incontrate un giorno al Wynn’s Hotel per pranzo. Abbiamo condiviso i ricordi e scambiato regalini, ricordando e rendendo grazie. Ruth davanti alla casa FCJ di Galaţi Ruth Casey fcJ Grazie a tutti I giubilei ci aiutano a guardare indietro con ringraziamento e avanti con speranza. È stato bello farlo insieme mentre rinnovavamo i nostri voti. Magnificat Anima Mea! Allora ancora una volta a nome delle mie compagne, dico grazie a tutte coloro che si sono hanno ricordate di noi. Che Dio benedica ognuna di voi. Se avessi tempo vorrei tanto ringraziare ogni FCJ che mi ha augurato ogni bene per il mio giubileo di diamante l’anno scorso. Vi chiedo comunque di accettare questo messaggio di ringraziamento che invio tramite “Viva Voce”, come se l’avessi scritto ad ognuna di voi. Grazie per le vostre lettere, cartoline, e-mail, messaggi, messe e preghiere. Nel segnare insieme alle mie compagne una pietra miliare nella nostra vita FCJ, mi sono sentita unita a voi tutte. È stato un anno importante da celebrare poiché era il 150° anniversario della morte di Marie Madeleine. Marie Hayes fcJ A inizio settembre 2008, quattro del “mio gruppo” si sono incontrate a Cherrywood, Clondalkin, Dublino. Sr. Rita Walsh e Sr. Dolores Mulholland che erano lì nella comunità ci hanno accolto calorosamente. Sr. Carmel Hamilton è venuta da Heathbank e io da Limerick. Abbiamo trascorso giorni felici tra celebrazioni e ricordi. Andavamo 17 Un messaggio di ringraziamento di Sr. Sarah McCullough fcJ Presentato da Maria Dunne fcJ imparato dal vivere con il cancro. E forse dopo potrete confermare questa mia convinzione. Ho imparato ad apprezzare il presente perché era tutto quello con cui avevo a che fare. Ho vissuto secondo per secondo, e ho capito che niente è veramente importante tranne il momento vitale e tangibile della realtà e della possibilità. Il passato è diventato irrilevante e non ho potuto contare sul futuro perché non sapevo se ne avessi avuto uno. Ho lasciato che tutto andasse e ho avuto fede. Non posso dire con sincerità che “ho posto Gesù al centro della mia vita”, perché dissimulerei l’orrore, la sofferenza, la disperazione e la lotta contro la malattia. Piuttosto è Gesù che si è ancorato a me quando ho provato che la mia realtà è veramente spirituale e che la mia spiritualità è terrena e reale. Non c’è distinzione. Solo cercando di vivere appieno ogni momento sono stata in grado di rinascere completa e santa! Vivere con il cancro è qualcosa che ti riempie di grazia, un’esperienza spirituale che, posso dire con fiducia, ha arricchito e reso più profonda la mia vita. Io credo che questa esperienza rifletta il Sentiero 1. Sapevamo tutti della malattia di Sarah negli ultimi undici anni e la sua morte, sebbene sia giunta improvvisa, non è stata inaspettata. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto nelle nostre vite, ma abbiamo molti ricordi preziosi della sua persona che rimarranno nei nostri cuori. Durante la malattia, Sarah ha ricevuto molte lettere e messaggi di sostegno dei quali era molto grata. Questa preghiera e l’affetto di tutto la nostra Società hanno costituito per lei un’incredibile fonte di forza e di coraggio nella fase finale della sua malattia. Il suo unico rimpianto è stato quello di non aver potuto rispondere ad ognuno singolarmente. Sarah mi chiese di dire GRAZIE da parte sua attraverso Viva Voce poiché sapeva sarebbe stato distribuito in poco tempo a tutte le sorelle della Società. La riflessione di Sarah (2003) in risposta ad un invito su come avesse vissuto i Percorsi del Capitolo Generale del 1998 rivela la sua visione nel suo cammino con il cancro. Quelli erano i suoi primi momenti della malattia e sappiamo che il periodo più difficile del suo viaggio ancora non si era manifestato. La terra era veramente piena di cielo nella vita di Sarah! Potevo fare poco, poiché la mia forza e energia erano annientate. Per questo motivo sembrava che non facessi nulla! Ma il mio è stato un lavoro diverso, il lavoro semplicemente di esistere. Ho anche imparato a ricevere - a permettere agli altri di prendersi cura di me. In questo modo ho capito veramente l’importanza di far sì che io riceva dagli altri invece di fare qualcosa per loro. Sono sicura che questo ha delle implicazioni sul ministero. Adesso collaboro con gli Spiritani nel loro Centro di terapia psicologica (Sentiero 4) per le persone del nostro territorio che vivono in condizioni critiche (Sentiero 3) delle quali la stramaggioranza sono donne. (Sentiero 5). Lavoro con persone che hanno subito abusi sessuali da bambini, alcuni da parte di sacerdoti, altri da parte di familiari. Aiutare la guarigione di questi individui e la ricerca della loro voce contribuisce alla salute della nostra Chiesa e della nostra società e in qualche modo a ridurre le ingiustizie subite da essi (Sentiero 5). Ho vissuto i Sentieri attraverso il filtro del cancro e dell’enorme impatto che ha avuto sulla mia vita. Non cambierei un solo momento di essa”. Da parte delle sorelle FCJ della provincia irlandese vorrei ora dire grazie per l’incredibile sostegno che abbiamo ricevuto da quando Sarah ci ha lasciato. È sempre una cosa speciale sapere che “ovunque vada una sorella nella sua missione, da sola o con altre, va come membro della Società” (C252). Sarah ha dato un nuovo significato a questa frase poiché oggi noi viaggiamo verso la nostra missione con un altra compagna lassù nel cielo. Vivere i Sentieri: 1998-2003 “L’unico sentiero che ho fatto nel 1998 è stato la strada che il cancro ha tracciato per me. Perciò perdonatemi se non ho imboccato all’inizio quello che il Capitolo generale considera il sentiero principale. Dio mi ha affidato un cammino diverso solo per me stessa ed io ho fatto appello a tutte le mie forze per affrontarlo da sola. Eppure io credo di aver vissuto quei sentieri del Capitolo: permettetemi di raccontare cosa ho Sarah ha scritto La chiamata del profondo nel 1995 durante il suo terzo anno di probazione, si adatta perfettamente al tema scelto per Viva voce -La terra è piena delle immagini del cielo . 18 La chiamata del profondo L’eterna storia d’amore tra il sole e la sabbia rivive in ogni grido di gioia di bambino quando l’onda non riesce a raggiungere i suoi passi fuggenti. I ragazzi bramosi lottano per arginare la marea montante ignari del fallimento del proprio padre nel fermare l’instancabile attacco. I gabbiani volteggiano e planano deridendoci con il loro volo senza sforzo e liberano l’innalzarsi dello spirito. Resto immobile nel tempo e nello spazio invidiosa e in ammirazione, troppo consapevole delle ferite aperte del mio cuore. In esse avverto quel brivido piacevole di pericolo imminente, di attesa cattura. L’eterno ottimismo personificato in piccole mani che fanno monticelli di sabbia e scavano passaggi e canali, impegnato in una grande battaglia interna con il più tenero ma anche il più durevole degli elementi, rottura di dighe, straripamento di canali: nessun segno lasciato di sforzo o di intenzione solo flusso e riflusso di fredda, liquida trasparenza. I sorriei che scoppiano dentr, affiorano sul volto che mostro al mondo. Nulla cambia. Ma io sì. Mi sento in balia e miracolosamente trovo me stessa portata dalla più amorevole delle mani. Stretta in un abbraccio che non vuole allentare la presa Questo gigante gentile. E pensavo di essere annegata, prosciugata e seccata E adesso, le onde mi bagnano come un balsamo e una benedizione. Sarah al mare in Broadstairs, gennaio1995 19