La terra è piena di immagini del Cielo. . .

Transcript

La terra è piena di immagini del Cielo. . .
 Edizione n.4 Maggio 2009
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Ciieelloo.. .. ..
La terra è piena di immagini del cielo…
n.15 è ormai abbandonata e piena d’acqua, ma i
valorosi discendenti dei fiori che tanta gioia diedero
a coloro che furono privati della possibilità di
rivolgere lo sguardo verso il cielo, ancora
fioriscono in questo luogo..
Arrivate davanti alla loro vecchia cella, ho
osservato con emozione queste due anziane ex
detenute posare il loro mazzo di fiori sul davanzale
e offrire in silenzio una preghiera per coloro che
non erano sopravvissuti…
Sebbene questo anno l’inverno non sia stato molto
rigido, abbiamo tutti più spiato, forse mai come
questo anno, l’arrivo dei segni della primavera,
della Resurrezione, della Speranza, del Cielo e della
Nuova Vita! Anche se crediamo che in ogni stagione
e tutto intorno a noi “la Terra è piena di immagini
del cielo”…” se solo abbiamo occhi per vedere.
Questa Verità mi fu rivelata in modo memorabile lo
scorso anno.
Ero stata invitata ad accompagnare due anziane
religiose a Jilava poiché stavano girando un film
sulla loro esperienza nella famosa prigione negli
anni ‘50. Mentre ci incamminavamo tra le macerie
lungo un viottolo ricoperto di erbacce, vidi una
delle mie compagne chinarsi a raccogliere dei fiori
selvatici in quel luogo abbandonato da Dio.
Ricordando la loro prigionia e quanto fosse gradita
quella passeggiata mattutina, sentii Suor Josefa
confidare alla sua compagna:” mi ricordo del
giorno in cui venni accusata di aver rotto il terribile
silenzio che incombe su questo luogo. All’ufficiale
Sì, dunque,
“Il cielo canta la Gloria di Dio e tutto il creato
danza di gioia”.
Maeve Shannon fcJ
La terra è piena di immagini del cielo
Quando ho letto questo titolo, le prime parole che
mi sono venute in mente sono state “e la bellezza è
verità” e la verità è divina. Vi presenterò solo alcune
riflessioni da un angolo di Francia dove mi trovo in
questo momento.
In questi giorni non ho potuto fare a meno di
osservare l’immagine del cielo che mi circondava. È
arrivata una splendida primavera e mentre scrivo, se
giro sulla mia sedia, vedo un bellissimo albero di
magnolia rosa con i boccioli in fiore che si estende
con il suo carico di rami di quelli che sembrano
grandi tulipani rosa. Osservando la maestosità di
che mi condannò per tale delitto risposi
ingenuamente: Signore, non ho nessuno con cui
parlare, per questo stavo solo dicendo ai fiori
quanto sono belli”. La mia insolenza mi costò tre
giorni di isolamento.”
Sono passati anni, e questa sezione della fortezza
questo albero, mi chiedo se fosse stato qui anche al
tempo di Marie Madeleine. E se così non fosse, al
1 meno centinaia di nostre consorelle avranno assistito
al risveglio di questa potente e delicata epifania di
Dio. La terra è veramente colma della grandezza di
Dio. Oggi mi siederò per un poco sotto questo
grande albero a leggere.
privilegio di poterci unire alle consorelle di Bruff e
Gouldavoher. L’orchestra e i cori delle tre scuole,
Árd Scoil Mhuire a Bruff, la Coláiste e le scuole
secondarie Laurel Hill hanno preparato musica e
canzoni.
Sto leggendo un libro di Brian Keenan e John
McCarthy’s, “Between extremes”. Mi ha colpito
come Brian Keenan sia stato capace di trovare la
presenza di Dio anche nelle terribili prigioni
sotterranee dove venne richiuso durante il 1980 e di
come sia stato in grado di ritornare su questo suo
passato, e trovare adesso la presenza di Dio negli
immensi spazi e nelle alte montagne del Cile. Egli
racconta come, a dispetto della loro prigionia, lui e
John avessero sognato la bellezza e la libertà “ma
diventava sempre più chiaro che sebbene in prigione
immaginassimo panorami meravigliosi, pianure e
montagne deserte, la realtà era lontana, molto
lontana. Quello che vediamo qui non può essere
sognato. Potremmo anche immaginare un lago in
un’oasi o delle lontane saline che brillano alla luce
del sole, ma mettere insieme queste due immagini e
immaginare la sensazione di essere seduti in mezzo
ad una primavera esplosiva mentre guardi giù verso
quella distesa desolata di terra che è il Salar de
Atacamer, a 3000 piedi sotto di te e a più di venti
miglia di distanza, è qualcosa che va oltre la più
fervida immaginazione.” (Between extremes,
pag.148)
St. Joseph è la nostra chiesa parrocchiale e P. Pat
O’Sullivan ha gentilmente accettato che vi si
svolgesse la cerimonia. È stata scelta la data del 18
settembre. Sr. Phyllis Halpin, che si è incaricata
delle relazioni pubbliche indispensabili, ha messo
degli avvisi che annunciavano l’evento nelle chiese
della città. Desideravamo ardentemente che
partecipassero gli ex dipendenti, allievi e genitori e
tutti coloro che hanno un legame con noi.
Con nostra grande gioia prima delle 7 e un quarto di
sera la chiesa era già piena e Sr. Maria, la nostra
Provinciale, ha dato il benvenuto a tutti i presenti.
Le preghiere e gli inni erano in irlandese e in
inglese. Sr. Geraldine Lennon nell’omelia ha
descritto come Marie Madeleine è venuta a
Limerick per incaricarsi dell’istruzione delle
ragazze. Contrariamente alla sua usanza di stabilire
una scuola per bambini poveri (le Suore della
Misericordia si occupavano già di questa opera)
iniziò con un collegio privato nella bella proprietà di
Laurel Hill sulla sponda del fiume Shannon.
Alla fine delle cerimonie, Aedín, preside della
Coláiste ed ex alunno, ha invitato tutti nella scuola
per un rinfresco. Qui si sono animate vivaci
conversazioni mentre venivano evocati i ricordi
della scuola. L’atmosfera è stata nell’insieme, in
chiesa e dopo, così calorosa e amichevole che la
presenza di Marie Madeleine e il carisma delle
nostre FCJ erano quasi tangibili.
Anche a noi capita la maggior parte delle volte di
trovarci in bilico tra due estremi, tra la vita e la
morte, la libertà e la prigionia. Nei momenti di
maggiore consapevolezza, mi chiedo se tutti noi
siamo come Brian Keenan, ” alla ricerca di
un’immagine che rimanga impressa nella nostra
memoria”. Spesso, come è successo a lui, questa
immagine non riusciamo a trovarla ed è ancora
“dovunque, in una sinfonia d’aurora che risuona
dentro di noi”.
Mary Murphy fcJ
Ringraziando Dio per tutte le vite che abbiamo
incontrato, Gli chiediamo di continuare a benedire i
nostri sforzi volti a far conoscerLo ad altri. Grande è
stata la nostra gratitudine poiché Egli ha ispirato
Marie Madeleine con tanto zelo per la diffusione del
Regno e l’ha portata nella nostra terra.
Una celebrazione memorabile
L’anno 2008 ha segnato il 150° anniversario della
morte della nostra cara Fondatrice, Marie Madeleine
de Bengy de Bonnault d’Houet, e tutte le FCJ hanno
previsto di celebrare questa fausta occasione. Qui
alla Laurel Hill di Limerick, abbiamo avuto il
Catherine Geary fcJ
2 nomi di Dio nelle nostre Costituzioni. Tra la dozzina
di nomi che abbiamo trovato nel testo, ognuna di noi
ne ha scelto uno sul quale riflettere e poi
condividere. Lo potevamo fare in qualsiasi forma
desiderassimo – arte, collage, mandala.... Io ho
scelto ‘Autore della grazia’ e ho trascorso il mio
tempo esprimendo sotto forma di mandala il
significato e l’immagine che questo nome, questo
titolo evocava in me. Mentre stavo per condividere,
spontaneamente si sono risvegliate e sono affiorate
in me le parole seguenti –
Autore Della Grazia
Nel sedermi davanti al computer in questo giorno di
San Patrizio e vedere il titolo soprastante dettatomi
dalla mia tastiera, rimango perplessa !
Dalla mia perplessità ritorno però subito alla realtà
quando vedo i segni della primavera nei boccioli
multicolori che cantano il cantico della creazione ed
esplodono nell’unico grande atto del procreare.
Tutto il creato sta gemendo. Il nostro paese sta
gemendo. Il nostro mondo sta gemendo. Mi chiedo
tra me e me se non sta gemendo anche Dio... mentre
è intento/a lavorare per riempire la nostra terra di
immagini del cielo che presto potrebbero essere
distrutte!
Autore della grazia
un scorcio di bellezza
che risveglia la mia mente
una tentazione di desiderio
che mi lascia irrequieta
un momento per dire mi dispiace
che libera il mio cuore
una fitta di dolore
che implora integrità
un assaggio di bontà
che sorseggia con gioia
una piuma di contemplazione
che sventola la freschezza
con questi riempi la mia tazza
componi per me
il poema della vita
tu sei il compositore
l’artista
lo scrivano in tutto ciò che tracci
l’Autore della mia vita
quanta pura e infinita grazia!
Io credo davvero che noi siamo quasi tutti e quasi
sempre quei ‘raccoglitori di more’ a cui allude
Elizabeth Barrett Browning nella sua poesia ‘Le
terra è piena di immagini del cielo’ mentre
cogliamo il frutto nel nostro travaglio per Cristo.
Non è forse anche questo servizio un lavoro
assolutamente necessario che compiono le mani
dell’uomo? Le more che ho visto crescono quasi
sempre selvatiche lungo i fossi, giù per i sentieri,
intorno alle colline e nelle siepi che fanno parte dei
ricordi idilliaci della nostra giovinezza. I raccoglitori
che ho conosciuto o che posso immaginare sono
generalmente persone comuni – bambini che
riempiono le loro scodelle pregustando un succoso
dolce di more, gente sensibile al biologico che
desidera assaporare la freschezza della natura,
filantropi che dedicano tempo e lavoro ad alleviare i
bisogni e le privazioni altrui. Nessuno di questi
raccoglitori ha mai bisogno di togliersi le scarpe per
‘vedere’ – assaggiano e vedono la grazia divina nel
colore e nella forma, nei rovi e nelle more
selvatiche, su in alto, giù in basso, nel fango e nella
palude, nel maturo e nel dolce.
Da alcuni anni ho il desiderio di scrivere alcune
riflessioni sulla GRAZIA – non da una prospettiva
‘teologica’, ma basandomi sulla terreneità della vita
– in cui cielo e terra ballano insieme dietro la
finestra. Talvolta posso vedere la luce sotto una
stella che sarà una finestra che affaccia dentro Dio,
ed essere sufficientemente pronta a tirare la tenda.
E ora che mi sono lasciata prendere la mano e mi
sono ingarbugliata nei rovi del tema – ‘La terra è
piena di immagini del cielo’, mi torna in mente
quale è stato l’impeto che mi ha spinto a scrivere il
titolo soprastante : una riunione recente di suore
professe di voti temporanei nel network europeo!
Questo incontro è stato animato da Lynne Barron
FCJ. Lynne ci ha invitate a riflettere sui diversi
Eileen Foley fcJ
3 Questo ha poi portato la mia immaginazione ad aree
veramente vicine al Paradiso e mi sono venute in
mente le mie proprie esperienze. Abbiamo avuto
tutti esperienze in cui ciò che abbiamo visto o
sentito ci ha lasciato senza fiato per la gioia o
semplicemente meravigliati o in ammirazione. Mi
ricordo di aver viaggiato tutta la notte in pullman
fino a Aberdeen. Era in piena estate e il cielo era di
un indaco intenso e vellutato, costellato di stelle che
scintillavano come diamanti. Era quasi magico, poi
si illuminò improvvisamente di strisce luminose che
sembravano danzare nel cielo. Restai senza fiato per
la gioia e la mia vicina mi spiegò che era solo un
scorcio dell’aurora polare. Quello fu per me un
pezzo di paradiso. Poi venne il momento in cui
visitai la Svizzera per la prima volta, mi trovai di
fronte alla maestà delle Alpi e non riuscivo a capire
perché alcune persone non credono in Dio. Mi
ricordo che ero seduta con un’amica a parlare di
come l’altipiano sul quale stavamo sarebbe stato un
luogo ideale per fondare un convento (no, non ero
ancora entrata nella vita religiosa) e a contemplare
le glorie di Dio. Mi disse immediatamente che
sognavo ad occhi aperti e che sarebbe stato
assolutamente impraticabile!
Dov’è il paradiso?
di William Bliss Carman
Dov’è il paradiso? Non è
Solo un piacevole pezzo di giardino,
Dai muri di pietra e il tetto di sole,
Dove i giorni passano uno dopo l’altro
Non troppo veloci e non troppo lenti,
E mentre scorrono guardano indietro
Le bellezze lasciate alle spalle
Trasportare la mente meditativa.
Il paradiso non inizia forse il giorno
In cui il cuore ansioso può dire,
Sicuramente Dio è in questo luogo,
L’ho visto in faccia
Nella bellezza dei fiori,
Al servizio degli acquazzoni,
E la sua voce mi ha parlato
Nel melo soleggiato.
Presentata da Veronica Carey fcJ
Tutto Questo E Anche Il Cielo
Avete mai visto il tramonto dal muro ovest di Stella
Maris a Broadstairs? In alcune sere il cielo
s’infiamma dei rossi e degli arancioni del tramonto,
e in altre si confonde con i malva e i rosa – una vista
che suscita vera ammirazione. O avete sperimentato
la gioia di vedere apparire il primo fiocco di neve,
facendo sì con il capo come se accogliesse la
primavera? Vi siete mai lasciati trasportare
dall’ascolto di un concerto per violino di Bruch o
dall’Adagio per archi di Barber? Avete mai fissato
con meraviglia un neonato con le sue unghie
perfettamente formate e la bocca a bocciolo di rosa?
Avete mai leccato un gelato nel mezzo di una
giornata d’estate veramente calda e sentito che era
come nettare? Queste sono per me tutte occasioni in
cui vivo l’esperienza del Paradiso. Ma non vivo
sempre in questo stato, ed è davvero un peccato. Se
io/noi avessimo solo ‘occhi per vedere e orecchie
per sentire’ ci renderemmo conto che ‘la terra è
piena di immagini del cielo’ – non solo piena ma
colma fino all’orlo, ‘compressa e traboccante’.
Leggendo il titolo di Viva Voce di questo anno, ho
iniziato un viaggio nell’immaginazione e nei
ricordi. Che immagine ho io del cielo? La parola che
mi è venuta immediatamente in mente è ‘gente’. Il
paradiso per me sarà un luogo / stato (chissà?) pieno
di gente – più ce n’è più è allegro! Una gigantesca
folla, tutti colmi di gioia; bella gente che trasuda
calore, contentezza e compassione, ossia piena di
amore di Dio; gente felice di essere in presenza del
loro Creatore, loro Salvatore e fonte di Sapienza.
Ciò mi conduce a ricordare coloro che hanno già
fatto parte della mia vita – la mia famiglia stretta, la
mia famiglia FCJ, o i miei amici, i miei colleghi e
studenti; altre semplici conoscenze attraverso la vita
a scuola e nella parrocchia o persone che ho
incontrato sui percorsi o per strada. C’erano
centinaia di persone che erano e sono belle nella
loro unicità, che hanno toccato la mia vita in modi
così diversi, ma che condividono un unico attributo
speciale – sono tutti fatti a immagine e somiglianza
di Dio. Sì, ero circondata dalla bontà di Dio qui
sulla terra.
Moira Cashmore fcJ
4 terra la promessa di una gloria futura e dell’eterna
giovinezza.
La terrea è piena di immagini del Cielo
“Dovunque una sorella va in missione, sola o con
altre, vi si reca come membro della Società e può
pertanto contare sul sostegno delle sue sorelle che
devono assicurarsi che sperimenti la solidarietà
derivante dall’essere membro di una comunità
apostolica.” C252.
Voglio condividere una poesia con i nostri lettori.
Mi è stata inviata da un’amica delle FCJ e mi è
giunta nel momento opportuno.
Cappella della casa di cura.
La verità di questa frase mi è apparsa molto
chiaramente in queste ultime settimane quando mi
sono svegliata nel reparto di terapia intensiva
dell’ospedale regionale a Limerick, stesa sul letto a
guardare il pezzo di soffitto sopra la mia testa. A
quel pezzo si è limitata la “mia missione” per alcuni
giorni. “In qualunque luogo vada” – bene, io non
stavo andando da nessuna parte, l’unica cosa che
sapevo è che i miei piedi erano caldi – “buon
segno”, li ho sentiti dire. Ho anche sentito qualcuno
riferirsi ad “una signora anziana” e alle cure che
necessitava. Sì, ero viva ed ero molto riconoscente
per questo e per ben altro. Nell’iniziare a contare le
mie benedizioni – tra le quali trovai il dono della
memoria, il potere del ricordo – alcune splendide
frasi del nostro Breviario, come “La sua presenza
pacifica che dà forza è ovunque …” o “per me la
sorte è caduta su luoghi deliziosi, è magnifica la mia
l’eredità”, “Tu mi mostrerai il sentiero della vita …”
mi riempirono di speranza e di coraggio.
“Dio vive in fondo al corridoio,
l’ultima porta a sinistra,
alle nove porto il vino
estratto da grappoli ribelli
di cinque e ottanta anni.
Per pane, dolci di fango dei miei tempi,
attentamente bruciati al sole.
La sedia a rotelle non può pavoneggiare,
finito è dunque il vantarsi,
ma questi doni
pongo sull’altare
e vedo Dio chinarsi
sulla mia piccola messa
con gioia infinita.”
Le parole dette e scritte sono canali per le immagini
del cielo a noi trasmesse, colgo l’occasione dunque
per dire grazie alle mie compagne FCJ per avermi
ricordato con affetto nelle preghiere. Alla Comunità
FCJ e al personale infermieristico di Laurel Hill,
grazie. Farete per sempre parte della mia vita, tutto
il bene che avete condiviso vivrà nel mio cuore.
Anche “Veglia sul mio cammino, non ti chiedo di
vedere l’orizzonte lontano, un solo passo mi basta
…” venne in mio soccorso. E naturalmente, il
rendersi conto nuovamente che non abbiamo
bisogno di candele, libri e rosari per metterci in
contatto con Dio! La terra è piena di immagini del
cielo … il mio “pezzo di soffitto” era il mio mondo,
il mio cielo sulla terra. E non si fermava lì … mi era
stato prodigato un tale flusso di amore, preghiera,
buoni auspici e cure che ho vissuto l’esperienza
della “solidarietà derivante dall’essere membro di
una comunità apostolica”, dall’essere membro di
una comunità di fede e di una famiglia amorevole –
tutti nella Comunione dei Santi.
Catherine Toomey fcJ
La terrea è piena di Cielo
Avevamo lavorato tutto il giorno nel soggiorno delle
suore, e finalmente interrompemmo per il pranzo
che era stato apparecchiato in un piccolo spazio per
mangiare. Le altre decisero di tornare nella stessa
stanza per mangiare e guardare le notizie in TV. La
porta della cucina rimase aperta, era invitante e così
andai fuori con il mio piatto di riso e di verdure,per
restare sotto l’albero e guardare intorno a me. In
alto, neri aquiloni volavano nel cielo azzurro terso.
Un migliaio di ombre di verde incrociarono il mio
sguardo mentre guardai attraverso gli alberi e i
cespugli che danzavano nella tiepida brezza. La
terra, asciutta e polverosa per la scarsa pioggia, era
di uno splendido rosso intenso che prestava bellezza
e colore alla terra assetata. Mentre mi nutrivo di tutti
Mentre scrivo, la nostra dolce Sr. Sarah
McCullough viene seppellita. C’è una stella in più
nel cielo e una gemma in più nell’immagine del
cielo che si riflette sulla terra. Sarah farà sempre
parte della primavera che sboccia e porta alla nostra
5 i colori e le consistenze del Kenya, un piccolo
germoglio verde, che spuntava dal recinto in legno,
sembrava catturare la luce del sole e luccicare nel
bagliore di mezzogiorno. Catturò il mio sguardo, mi
riempì di ammirazione, e sottolineò le parole, “la
terra è piena di cielo”. Certamente lo è in Kenya!
femmine una delle comunità religiose presenti sul
territorio di S. Mauro.
Il mese comunitario femminile è terminato
poco prima di Natale e così si è preferito posticipare
un po’ l’esperienza in comunità. Sinceramente le
ragazze hanno fatto un po’ fatica a decidersi, i
timori e le paure non erano pochi
Così all’inizio del mese di marzo la nostra
piccola comunità FCJ ha accolto Elisa 22 anni e
Stefania 25 per questa prima esperienza.
Come abbiamo vissuto questi giorni? Ve lo
lascio ascoltare direttamente dalle loro parole, per
me è stata un’esperienza arricchente che mi ha
stimolato ad essere sempre più autentica e credibile
anche nel mio essere FCJ.
Gloria Calabrese fcJ
Una ‘boccata’ di gioventù in comunità
S. Giovanni Bosco, patrono della gioventù
diceva: “Mi basta che tu sia giovane per volerti
bene”, oggi forse non basta più solo voler bene ai
giovani . Se vogliamo aiutarli a divenire persone
complete e cristiani responsabili occorre proporre e
dar loro l’opportunità di esperienze ad alto
contenuto emozionale.
Nell’ambito delle attività dell’Unità
Pastorale di S. Mauro sono in atto varie esperienze
ricche di strategie per i nostri giovani e tra queste il
Mese Comunitario – Cammino di Autonomia,
Responsabilità e Fede.
L’invito è per giovani universitari/lavoratori
dai 19/20 anni in sù che partecipano ai cammini
formativi proposti dall’Unità Pastorale e vogliono:
*contrastare l’individualismo che la società ci
propone vivendo in una dimensione di comunità e
di relazione; *prendere in mano la propria vita in
tutti gli aspetti, lottando contro il lasciarsi vivere che
annienta l’uomo; *vivere la dimensione di fede in
modo adulto e responsabile per decidere di seguire il
Signore Gesù nella concretezza della vita.
Gli obiettivi che come equipe di formazione
proponiamo sono quelli di crescere nella capacità di
gestione personale ed economica della propria vita,
facendosi carico della vita quotidiana; maturare un
sano rapporto di autonomia dalla propria famiglia di
origine. Darsi dei tempi di preghiera che
scandiscano il vivere e farsi carico dell’altro in una
dinamica comunitaria.
Da quest’anno al termine di queste 6
settimane (dalla verifica delle esperienze fatte ci è
sembrato che 4 fossero poche) vissute in una delle
‘case parrocchiali’ (3 o 4 giovani di pari sesso), i
nostri giovani sono invitati a trascorrere 1 settimana
in una comunità già strutturata. Per i maschi la
comunità è il Seminario Minore di Torino, per le
Maria Teresa Scabeni fcJ
“ Da Natale sapevo che avremmo, prima o
poi, avuto una o due giovani con noi per
un’esperienza di vita comunitaria e nei nostri
momenti di preghiera abbiamo pregato sovente per
loro. E’ stata un’esperienza piacevole, nel rispetto
del loro impegno di studi universitari abbiamo
potuto condividere insieme molti momenti delle
nostre giornate, momenti di preghiera, i pasti, il
relax serale ed anche qualche servizio all’interno
della nostra missione apostolica in Parrocchia. Da
loro venivano domande sulla fede, sulla vita
religiosa, sull’ordinarietà delle nostre giornate, sulle
esperienze familiari o di lavoro. E’ stato bello
potersi relazionare in un clima disteso e di grande
fiducia reciproca. Ciò che mi ha sorpreso è il fatto
che pur essendo nel mondo, non sono attratte e
affascinate solo dalle cose del mondo, anzi, la loro
vita è normalissima e i loro sentimenti genuini. I
giorni sono trascorsi molto in fretta, nel salutarci
affettuosamente le abbiamo assicurate che la porta
della nostra casa rimane aperta per altri bei momenti
insieme.”
Maria Grazia Spinato fcJ
“Ho esitato molto prima di dire sì a questa
esperienza, ma ora sono felice di averla vissuta. Dal
momento in cui sono arrivata alla porta della Scuola
Materna mi sono sentita accolta, amata ed è stato
facilissimo sentirmi come a casa. La semplicità con
cui Sr. Maria Teresa e Sr Maria Grazia ci hanno
6 accolte è stata disarmante per me. Ho imparato a
conoscerle e la loro discreta e delicata presenza e la
loro affabilità mi hanno aiutata a vivere i miei giorni
in serenità e pace. Ricordo con piacere i momenti
forti della preghiera, i pasti consumati insieme, le
chiacchierate serali. Le suore non ci hanno fatto
grandi discorsi su Gesù o sul Buon Dio, eppure la
presenza del Signore l’ho avvertita quasi in modo
tangibile. Sono veramente riconoscenza al Signore
e alle Suore per questa grande opportunità avuta.
Grazie! Dimenticavo, ho imparato anche un sacco
di notizie sul Tempio di Gerusalemme.”
Una benedizione
Poco tempo fa sono stata invitata a prender parte ad
una settimana di preghiera guidata a L’Arche,
Lambert a Londra. Per prepararmi dovevo imparare
alcuni modi nuovi di comunicazione adeguati al
gruppo. Per me è stata une esperienza profonda nella
quale posso veramente dire che ho ricevuto di più di
quanto abbia dato e imparato di più di quanto abbia
insegnato...
Alla fine della settimana, siamo andate via con
questa Benedizione scritta da John O’Donohue:
Elisa Ottaviani
Possa la luce della tua anima guidarti
Possa la luce della tua anima benedire il lavoro che
fai con segreto amore segreto e con il calore del tuo
cuore.
“Quando mi hanno proposto di trascorrere
una settimana in una comunità di suore devo
confessare che non ne ero molto convinta. Superata
l’indecisione iniziale ho pensato che se avessi
rinunciato avrei sicuramente perso un’occasione
unica. Ho trascorso insieme a suor Maria Teresa e a
suor Maria Grazia giorni davvero particolari. Era un
momento giusto per vivere questa esperienza poiché
non avevo lezioni da seguire all’Università e quindi
avevo la possibilità di trascorrere molto tempo a
casa e partecipare da vicino alla vita della piccola
comunità. I momenti passati insieme sono
sicuramente quelli che mi hanno lasciato i ricordi
più belli e cioè le preghiere e i pasti. Le preghiere
che recitavamo insieme erano le lodi al mattino e i
vespri prima di cena. La cosa che mi ha colpito di
più è stata l’unanimità con cui le due suore
riuscivano a pregare i salmi:era davvero un’unica
voce che si alzava verso Dio e sia io che Elisa siamo
riuscite ad inserirci in quella bellissima atmosfera.
Un momento particolare era quello del pranzo:è
stato molto divertente rapportarsi con i bambini che
frequentano la Scuola Materna. Mi hanno coinvolto
nei loro canti e nei loro giochi con una semplicità e
naturalezza disarmanti.
Possa tu vedere in ciò che fai la bellezza della tua
stessa anima.
Possa la sacralità del tuo lavoro portare
guarigione, luce e rinnovamento a coloro che
lavorano con te e a coloro che vedono e ricevono il
tuo lavoro.
Possa il tuo lavoro non stancarti mai.
Possa far sgorgare in te sorgenti di ristoro,
ispirazione e entusiasmo.
Possa tu essere presente in ciò che fai.
Possa tu non perderti mai in assenze insignificanti.
Possa il giorno non gravare mai.
Possa l’alba trovarti sveglio e vigile mentre ti
avvicini al nuovo giorno con sogni, possibilità e
promesse.
Possa la sera trovarti gentile e soddisfatto.
Possa tu penetrare nella notte benedetta, rifugiata e
protetta.
Fin dall’inizio le due suore che ci hanno
accolto, mi hanno fatto sentire subito a casa e il
rapporto che si è instaurato è autentico e
sincero. L’atmosfera era davvero amichevole e
io mi sono sentita sinceramente parte della
piccola comunità.”
Possa la tua anima calmarti, consolarti, rinnovarti.
Kate Frost fcJ
Stefania Cantono
7 Questa riflessione ci aiuterà a capire meglio ciò che
ci possono offrire i micro e macrosistemi, e il ruolo
che ricoprono nell’alimentare le nostre vite. E
dunque adesso, dopo la lettura di questo libro, io
rivolgo lo sguardo con più gioia alla creazione di
Dio, cercando di ridefinire la mia responsabilità
verso e per essa.
Susan Boyce fcJ
La terra è piena di immagini del cielo
A volte siamo troppo vicini a ciò che ci circonda per
vederlo nella sua interezza. Questo titolo ”La terra
è piena di immagini del cielo” ci chiede di
abbandonare i nostri confini e di volare verso la
vastità dell’universo o osservare, per esempio, la
piccolezza di una piantina o di una creatura. Nel
suo libro, “Gaia e i cambiamenti climatici”, Anne
Primavesi analizza la comparsa del telescopio, uno
strumento che ha contribuito ad allargare i nostri
orizzonti, ad osservare in un modo diverso
l’umanità e fissare con meraviglia il nostro cosmo
creato. L’autrice cita una descrizione del sito della
Nasa che così descrive la Terra.
Al Rovescio
In molti paesi europei, l’inverno 2008-2009 è stato
lungo e rude e questo vale certamente per
l’Inghilterra. Ho un termometro vicino alla porta
d’entrata che segna la temperatura esterna e interna.
Erano molti giorni che al risveglio trovavamo le
temperature sotto zero, e avevamo l’ansia delle
bollette del riscaldamento che salivano per
mantenere la casa calda. Per le persone anziane era
difficile uscire. Senza la mia utilitaria avrei avuto
molta difficoltà ad avventurarmi fuori per comprare
le cose essenziali. L’inverno è arrivato prima del
solito a fine ottobre ed è durato fino alla fine di
febbraio. Mi ricordo di aver detto agli amici: ‘Non
credo nel riscaldamento globale!’
“Noi viviamo sulla Terra, una massa
informe di ferro, magnesio e nickel, ricoperta di un
sottile strato di materia organica e circondata dal
vapore. La Terra ruota in un’orbita quasi circolare,
intorno ad una stella minore che chiamiamo Sole.
La Terra è abbastanza estesa da contenere
tutte le nostre città, gli oceani e le sue creature nel
campo della sua gravità. E il Sole è abbastanza
esteso da tenere la Terra nel campo della sua
gravità. Anche il Sole è appena un granello nel
campo di gravità della Via Lattea, nel cui centro si
trova un enorme e concentrato banco di stelle
intorno al quale gira il Sole (portando con sé la
Terra, Marte, Giove, Saturno) circa ogni 230
milioni di anni. Il nostro Sole non si trova
assolutamente vicino al centro della Via Lattea, ma
molto distante, in uno dei rami della galassia”.
Inizio marzo, tutto è cambiato. I fiori primaverili
sembravano impazienti di aprirsi al sole, nuovi
boccioli erano apparsi durante la notte sugli arbusti
e sugli alberi. Ieri nel mio giardino c’erano le api. I
vicini sono davanti alla propria casa per ridipingerla,
spazzare il sentiero, ordinare il giardino. I bambini
possono tornare a giocare all’aperto. Il parco locale
ha tenuto il suo primo evento domenica scorsa
quando c’è stato il festival di primavera che ci ha
incoraggiati tutti a mettere in valore e ad occuparci
dei nostri spazi all’aperto.
Se proviamo ad osservare la nostra terra in un
contesto più globale, diventiamo consapevoli anche
dei processi interrelazionali che ci legano a
numerose altre forme di vita oltre a quella umana.
Anna Primavesi ci invita a immaginare la perdita di
questi legami.
All’inizio della settimana ho passato il pomeriggio
in una proprietà locale della National Trust,
Dunham Massey a Cheshire dove i giardini
iniziavano a fiorire e c’era letteralmente ‘una schiera
di giunchiglie dorate’ nei prati. Mi sono potuta
sedere al sole e sentire consciamente il calore
primaverile rompere il guscio invernale.
Nella nostra piccola società FCJ viviamo in
ambedue gli emisferi e abbiamo esperienze diverse
del cambiamento stagionale. È bello avere il tempo
di essere completamente consapevoli del miracolo
“Come potrebbe essere la vita senza le
piante che trasformano l’energia del sole e
regolano la fotosintesi; senza gli insetti che
impollinano le piante; senza gli uccelli o i
mammiferi o le formiche che spostano i semi intorno
agli ecosistemi e senza l’acqua che gli dà la vita;
senza i microorganismi nel nostro intestino che ci
permettono di digerire il cibo”.
8 delle stagioni nel nostro ambiente. Ho provato un
piacere immenso nel guardare fiorire 200 bulbi di
crochi che avevo piantato in ottobre scorso. È un
periodo della mia vita in cui posso ‘stare a fissare’
ed essere sopraffatta dal miracolo della nuova vita e
della crescita.
giorno prima era spoglio, l’indomani si ricopre di
foglie!
Ma se l’ambiente ricorda poco le immagini del
cielo, è ampiamente compensato dalla bellezza della
gente. Disinvoltura e nobile dignità quasi che
fossimo in una passerella di alta moda si vedono
chiaramente nell’incedere delle donne nelle strade
polverose e per il mercato di Malakal. Ed è ancora
più sorprendente perché queste donne non hanno
idea di quanto siano belle. Il loro gusto nell’unire i
colori del loro abbigliamento si vede nel lungo lao a
fiori (si pronuncia come è scritto, e parte da sotto il
braccio per ricoprire il petto e finire annodato
sull’altra spalla) immancabilmente intonato alla
maglia o al vestito. È una gioia vedere una madre
con il suo bambino camminare andare così ben
vestita alla Messa o alla funzione della domenica,
mi ricorda la mia giovinezza e i vestiti della
domenica!.
Di fronte ad una classe di insegnanti, non si può
non essere colpiti dalla occhi vivaci, dai denti
scintillanti, dal sorriso pronto e dal senso
dell’umorismo dei partecipanti. Il bambino che
oltre la recinzione chiama suo padre Abba, la calda
stretta di mano delle donne lungo la strada
polverosa, il rispettoso saluto degli uomini
(soprattutto dei musulmani) che spesso mettono la
mano vicino al cuore quando ci danno il benvenuto,
la spontaneità di quel “come stai?” dei bambini o il
saluto gioioso dei ragazzi addetti alle consegne
quando passano sul loro carretto trainato da un
asino, sono tutte meravigliose espressioni e ricordi
della creazione umana di Dio.
La presenza della gente alla Messa della Domenica
araba, dove la Chiesa si riempie di giovani che
cantano con trasporto, suonano i tamburi e danzano
con un incredibile ritmo e grazia, sono la prova
dell’energia e della creatività del Divino.
C’è stata vita nuova e anche tristezza per la morte
intorno a noi negli ultimi mesi. Ho reso visita alla
mia vicina Beatrice in ospedale il giorno in cui è
nata la figlia, e tenuto quel miracolo di due chili che
ora si chiama Anna Maria. Questa piccola bambina
partirà presto con la famiglia per una nuova vita in
Tanzania. Il giorno di Natale ho tenuto la mia pronipotina neonata, Olivia Grace, che aveva allora 8
giorni e rubava a tutti la scena. Abbiamo perso delle
suore FCJ meravigliose negli ultimi giorni e mesi.
Ogni persona preziosa, ogni suora defunta
diminuisce la nostra presenza, ma ognuna lascia
un’eredità di servizio e di devozione indistruttibile
al popolo di Dio. In Inghilterra abbiamo anche
pianto per giovani uomini e donne in servizio uccisi
in Iraq e Afghanistan—la maggior parte ventenni
morti spesso eroicamente per salvare dei camerati.
Come scrisse John Donne nel suo poema NESSUN
UOMO È UN’ISOLA,
‘Non chiedermi per chi suona la campana
suona per te.’
Presto saremo in aprile. ‘Oh essere in Inghilterra ora
che è aprile.’ Per ognuno resta questa verità: ‘la
terra è piena di immagini del cielo.’
Maureen Farrell fcJ
Da quando ho letto il titolo “ La terra è piena di
immagini del cielo” qui a Malakal, nel Sudan
meridionale, ho visto tutto con occhi diversi. Prima
che arrivassi, mi era stato detto che “Malakal non
possiede bellezze naturali”, il che significa che
Malakal è un deserto senza un filo d’erba! Gli
alberi, anche se pochi, sono la nostra vegetazione e
sembrano particolarmente belli quando li si osserva
sotto il cielo che mai cessa di essere blu. La
primavera arriva così improvvisa, che solo questa
parola sembra la più appropriata per descriverla.
Qui non esiste quel graduale avvicendarsi delle
stagioni che siamo abituati a vedere in Europa: la
primavera arriva improvvisamente e l’albero che il
Betty Ryan, fcJ
Chiedere di scrivere qualcosa con breve preavviso è
decisamente il modo migliore per un argomento
come questo! Il sentimento di panico serve a
concentrare la propria mente e a sezionare
l’argomento – ed è quello che mi accingo a fare!
Per decidere il contesto di questa dichiarazione è
necessario avere una visione del cielo (in quale altro
9 modo possiamo visualizzare un’immagine del
cielo?) Non è possibile. Nessuno sa come è fatto il
Paradiso. Non c’è nessuno nella storia che sia
tornato per dirci com’è. Scrivere sull’immagine del
cielo deve essere dunque una specie di gioco degli
indovinelli! Stiamo scrivendo a proposito di
un’immagine “ignota”. Eppure possiamo
ponderare!
giovane di tre figli e suo fratello è nella nostra
scuola FCJ di Bruff. Ho visto la famiglia andare e
venire con profondo dolore dalle tende aperte della
sala vicina dove mi stavano facendo il controllo.
Phyllis FCJ è venuta da me presto; mentre andavo a
fare la radiografia, le sue parole: "Sono con te
Beatrice," hanno significato molto. Penso che stavo
gemendo. Se avessi potuto camminare quella notte
mi avrebbero permesso di tornare a casa a
Maryville poiché ci sono cure 24/24 e un letto
d’ospedale. Sono riuscita a camminare!
Questo periodo dell’anno è meraviglioso per
esaminare tutti i punti “pieni” sulla terra. Basta
guardare tutti i boccioli e la vita nuova che sboccia
ovunque, per es. crochi, giunchiglie e ciliegi in
fiore. A più ampia scala, basta pensare alla diversità
del cosmo e tutta la sua bellezza, dai ghiacciai ai
vulcani, oceani, montagne, fiumi, animali e
meravigliosi essere umani.
Tutto ciò che mi viene in mente è che se Dio ha
creato tutte queste cose meravigliose, non avrà tanta
bellezza e diversità solo sulla terra. Per questo
motivo, credo che la terra sia piena di almeno alcune
immagini del cielo.
Mary O’Connell CiM
Voglio ringraziare dal fondo del cuore voi tutte che
avete pregato per me, spedito cartoline di buona
guarigione o telefonato per incoraggiarmi. Siete
state tutte così buone e gentili. Grazie, sorelle, siete
fantastiche. Auguro ogni bene ed esprimo il mio
grazie a voi tutte. Continuo a fare fisioterapia e ho
altri appuntamenti. Il dolore è quasi passato e ho
ripreso a guidare. Ringrazio il Signore di aver
risparmiato la mia vita e la comunità qui a
Laurel Hill.
Buon periodo pasquale.
Beatrice Molyneux fcJ
Avete forse saputo che il 28 gennaio alle 6 e un
quarto del mattino ho avuto un incidente sulla
O'Connell Avenue, a Limerick. Il semaforo era
diventato verde, e quando mi sono mossa dalla
posizione stazionaria, sono stata tamponata da un
grosso veicolo che viaggiava a velocità passando
con il rosso. Ho sentito in seguito che si trattava di
un camion autoarticolato di circa 12 metri! Ho
riportato lividi profondi, tre costole rotte, sterno
incrinato e lesione al legamento mediale del
ginocchio destro. Non avevo tagli ma i vigili del
fuoco hanno dovuto tagliare la macchina per
tirarmi fuori! Avevo una fantastica testimone,
Michelle, che ha fatto chiamate dal suo cellulare e
ha continuato a parlarmi. Le devo molto. I
paramedici Frank e Barry sono stati eccezionali e il
mio “gárda” Stephen Leamy è stato così gentile.
Glendalough!
Quel luogo bello, triste, romantico!
La ragazza, Kathleen, seguì davvero San Kevin
nella caverna della montagna? E il santo la gettò
davvero nel lago e l’annegò? Paddy Barrat ha
certamente creduto a questa storia.
Quando portava i turisti stranieri a vedere la parte
alta del lago al chiaro di luna,
sua figlia indossava la lunga
camicia da notte bianca,
scioglieva i capelli d’oro fino alla
schiena e il fantasma di Kathleen
passeggiava lungo il lago.
Un turista canadese diede a
Paddy un cappello di pelliccia. Mia madre disse:
“Paddy, quel cappello è di rat musqué”.
“Può essere” rispose Paddy, senza voler perdere la
faccia e ammettere che non aveva la minima idea di
che cosa fosse un rat musqué!
Elizabeth Philips fcJ
In ospedale sono stata curata benissimo dall’equipe
che subito dopo le 8 ha dovuto affrontare la morte
di Maire Hourigan, nostra alunna tredicenne della
scuola secondaria Laurel Hill, la quale era stata
investita mentre andava a scuola. Possa questa cara
bambina riposare in pace e la sua famiglia
addolorata essere confortata. Maire era la più
10 talvolta anche due volte. E non vogliamo che questo
rito sia interrotto! È la nostra amica e si è molto
affezionata a noi. Una volta ci ha regalato delle uova
delle galline di sua figlia.
Matilde - la nostra amica
Quando siamo arrivati a Galati non conoscevamo
praticamente nessuno, a parte Doina, Nelu
Gheorghiu e Romana, nostre compagne in Missione.
Poco a poco abbiamo cominciato a salutare la nostra
vicina Didina, che è molto timida ma sempre con il
sorriso sulle labbra.
Prego affinché noi possiamo essere sue compagne
fedeli così come lei lo è per noi.
Gabriela Lungu, fcJ
Anche i primi giorni dal nostro arrivo, Matilde, una
donna anziana molto povera, ha voluto parlare con
Doina che passava ogni tanto da casa per dare un
occhio. Quando Matilde è arrivata, non ha trovato
Doina ma ha trovato noi. Matilde abita non molto
lontano da casa nostra. Ha difficoltà a camminare e
fa un grande sforzo per venire da noi. A volte,
quando il tempo è brutto, o piove, non riesce a
passare. È una donna tranquilla, talvolta malata o
triste, ma quando ci vede è sempre allegra.
PS. Gli Ortodossi credono che chi muore la settimana di
Pasqua va diritto in paradiso. Matilde è morta il 21 Aprile,
nella settimana della Pasqua ortodossa.
L’angolo delle cure olistiche
Matilde viene ogni giorno, e a volte non è facile, se
siamo fuori al lavoro o stiamo per uscire, o sul
punto di finire qualcosa.
Sapevi che:
™ Per la prima volta nella storia, sta
avvenendo una rivoluzione silenziosa:
le persone anziane superano di numero i
giovani ?
Il fiume Danubio
™ 100 anni fa, la speranza media di vita era di
30 anni inferiore a quella di oggi?
Quando sentiamo suonare il campanello,
interrompiamo tutto, cerchiamo di corsa le chiavi,
accendiamo la luce per illuminare la nostra scala
buia, apriamo il cancello, la salutiamo, poi
prepariamo un sandwich e qualcosa da bere e
passiamo un po’ di tempo a chiacchierare con lei.
Matilde non vuole fermarsi molto, né disturbarci,
ma ogni volta ci dice: “ Sono sola, e non ho nessuno
con cui parlare”. Le sue visite sono molto semplici:
arriva, ci vede, ci saluta e ritorna il giorno dopo.
™ La domanda fondamentale che si pone
adesso è COME vivere questi anni?
™ Invecchiare è diventata un’avventura più
che une un catalogo degli acciacchi?
™ La nostra vera età non si conta più in
base agli anni. È il modo che abbiamo di
viverla che ci definisce?
Penso che Matilde sia per me e Ruth un segno del
Signore. Nel primo periodo difficile del nostro
arrivo a Galati, è stata la prima persona per la quale
abbiamo potuto fare un piccolo gesto.
Da NEW WOMAN: The survival guide to growing
older di Rosamond Richardson (“DONNA NUOVA:
guida di sopravvivenza per invecchiare”)
Prossimamente: I vostri suggerimenti per il nostro
angolo: Il Gruppo delle cure olistiche
FCJProvincia continentale
Per noi è stata un sostegno e un segno della presenza
del Signore fra noi. Matilde viene ogni giorno,
11 di dormire neanche di notte. Eravamo felici di
venire in questa città della Toscana, al mare di
Livorno, soprattutto perché era appena uscita la
biografia della nostra Fondatrice scritta da Mons.
Roberto Angeli e il suo libro era piaciuto a tutti.
Egli era anche il fondatore del Pensionato”La
Provvidenza” di cui ci veniva affidata la direzione.
Livorno poi, rappresentava una tappa importante
nella storia della nostra Società. Era il 1826 quando
Marie Madeleine fu costretta a rivolgersi al Papa per
avere la sua approvazione per continuare l’opera che
i Gesuiti volevano sopprimere. Ella partì con
Louise Legrand da Tolone verso Livorno per
incontrare vecchi amici come il canonico Groberto
di Firenze e l’arcivescovo Mancini di Siena ed avere
da loro le credenziali per essere presentata al
Sommo Pontefice.
Celebriamo L’amore Del Signore Per I Nostri 25
Anni Di Missione A Livorno
Tra le belle e significative celebrazioni in onore
della nostra amata Fondatrice che hanno segnato
l’anno 2008 vi presentiamo quella del 25°
Anniversario della nostra missione in questa Chiesa.
Il battello su cui avevano attraversato il Mar
Tirreno portava il nome “Madonna di Montenero”,
il nostro santuario! La casa che le ha accolte è il
Paradisino a noi qui vicino! Il Vescovo che accolse
la nostra Fondatrice, che dimostrò tanta bontà fino a
donarle una somma di denaro e accompagnarla alla
nave per raccomandarla al capitano, è Gavi a cui è
tuttora intitolato il nostro seminario.E quello che più
ancora ci riempie di meraviglia e di riconoscenza è
che abbiamo buone ragioni per credere che Marie
Madeleine e Louise Legrand abbiano pregato in
questa chiesa di Santa Giulia che ci è stata affidata.
Proprio in questa chiesa vogliamo rendere grazie a
Dio, datore di ogni dono perfetto per averci
chiamate a Livorno e averci concesso il privilegio di
servirlo qui, nel cuore della Chiesa Livornese in
questi 25 anni.
Anna Maria Zandona, Maeve Shannon,
Imelda Zandona, Irene Spinato
Sono con noi: Christine Anderson, Maeve Shannon
e Anna Maria Zandonà, tutte protagoniste di questa
missione. Christine è una del gruppo di FCG che il
Vescovo Ablondi ha incontrato sul treno diretto a
Roma. Maeve era la nostra Provinciale ed è lei che
ha tessuto i rapporti con il Vescovo in vista di
iniziare questa missione, Imelda e Irene M. sono le
prime missionarie a Livorno. Purtroppo mancano
Suor Costanza e Lucia che hanno svolto un lungo e
importante servizio, ma la salute non permette loro
di essere con noi.Rivolgiamo il pensiero e la
preghiera anche a Josephine Ruppen, a Lorenza e
Bernardetta Magagnin, Elisa Rizzonato e a Ruth
Casey che hanno dato il loro specifico contributo
alla comunità e alla missione di Livorno. Mons.
Ablondi è troppo acciaccato dalla malattia per
partecipare alla celebrazione. Noi però continuiamo
a ricordarlo con affetto e riconoscenza e andiamo
spesso a trovarlo. Lui si ricorda ancora tutti i
particolari del nostro primo incontro e di quelli
che seguirono.
Per questo giorno di festa è bello trovarci insieme,
noi cinque, che abbiamo conosciuto e vissuto questa
avventura, possiamo dire, sin dal suo concepimento.
Evochiamo l’entusiasmo di quei giorni, in
particolare di quel 5 settembre 1983 quando siamo
partite da Torino con la giacca di lana e siamo
arrivate a Livorno dove il caldo non ci permetteva
Sabato 25 ottobre la chiesa di Santa Giulia è piena
di amici. I membri dell’Arciconfraternita ci onorano
della loro presenza. Presiede la celebrazione il
12 nostro nuovo Vescovo Simone Giusti e
concelebrano alcuni sacerdoti: il parroco di allora
Don Ezio Morosi e Don Mauro e i parroci attuali:
Don Gustavo, Don Placido e Don Donato. Ai piedi
dell’altare c’è la fotografia della nostra amata
Fondatrice ed il nostro mandala che, con i suoi
colori e soprattutto con la sua fiamma, cattura
l’attenzione di tutti coinvolgendoli nella
celebrazione. Canti, preghiere e riflessioni tutto ci
porta a lodare e ringraziare il Signore per lo svelarsi
del suo mistero di amore e di fedeltà verso di noi in
questi 25 anni. Il Vescovo nella sua omelia, parla di
Marie Madeleine come di una donna che si è
lasciata bruciare dal fuoco dell’amore di Dio e
l’addita come esempio a tutti.
cassonetti. “E il polistirolo?” “Nessun problema!”
“E il legno, i vestiti usati, il ‘mouse’ rotto, le
batterie usate?” “Non preoccuparti dolcezza, penso
io a tutto.” In un lampo ogni cosa trovò la sua
strada nel cassonetto giusto. “Come ti chiami?”
chiesi. “Stevie” mi rispose e sparì.
In 10 minuti ero già tornata al n° 4. “Sei già tornata”
chiese Moira “Pensavo che fosse Jo”. “Ho
incontrato un buon samaritano, si chiama Stevie”
risposi.
Quella mattina, quel breve incontro mi convinse che
‘la terra è piena di immagini del cielo’.
La bella e significativa celebrazione è seguita da un
rinfresco. In questo momento tante sono le
manifestazioni di stima, di affetto e di riconoscenza
per tutto quello che noi due siamo e facciamo per
la chiesa di Santa Giulia e per la Parrocchia “La
Madonna”.
Mary Condron fcJ
Impegnarsi politicamente
Per la prima volta nella mia vita, il prossimo
settembre, voterò alle elezioni governative in
Germania. Ero molto felice quando ho visto la
nuova brochure di 34 pagine pubblicata dai Gesuiti
della Provincia tedesca. Questa rivista, che viene
pubblicata circa 4 volte all’anno e distribuita
gratuitamente, fino ad oggi ha trattato argomenti che
parlano della fede in Dio, dell’Obbedienza, del
volontariato, di come risparmiare e spendere meglio,
di Maria, della Morte e della Resurrezione. L’ultimo
tema del quale si è occupata riguarda l’IMPEGNO
POLITICO. (molte delle prossime considerazioni
provengono da questa brochure)
Guardando indietro a questi 25 anni vogliamo dire
come Marie Madeleine e con lei
“Le bon Dieu a tout conduit Lui-même!”
Irene Spinato FCJ
Stevie
Poco tempo fa decisi – finalmente - una mattina di
portare i nostri rifiuti alla discarica per la raccolta
differenziata di Port Clarence. È una corvè, non mi
piace, e uno dei motivi è che non sopporto vedere
frigoriferi, televisori quasi nuovi gettati via quando
so che ci sono persone che potrebbero usarli. Era
una giornata fredda e soffiava un vento del nord-est,
ma dissi a me stessa: o ora o mai più.
La nostra fondatrice, Marie Madeleine Victoire, non
usava spesso questa parola, o forse mai, ma la sua
vita e le sue decisioni sono state molto influenzate
dagli eventi politici. Nessuno può sfuggire alla
politica, anche se questa parola potrebbe essere
associata più a pensieri negativi che all’entusiasmo
dell’azione. Essere attivi politicamente significa
lavorare per il bene di tutti e impegnarsi per la polis,
la città. L’impegno politico può assumere varie
forme: ad esempio si può far parte di gruppi di
pressione sull’opinione pubblica, o essere membri di
organizzazioni locali, collaborare con
organizzazioni che si occupano dei diritti umani, o
esprimere pubblicamente le proprie opinioni, e così
via. Se Gesù fosse stato indifferente a ciò che stava
accadendo nella polis, si sarebbe forse scontrato con
Caricammo la Ford Ka e mentre mi avviai potevo a
stento vedere il traffico nello specchietto retrovisore,
ma misi il piede sull’acceleratore. Una volta
arrivata, parcheggiai rapidamente e aprii il
portabagagli. Stavo tentando di alzare un primo
sacco nero di cartone quando apparve accanto a me
un omone del Nord-Est con un casco. “Lascia fare a
me, tesoro,” disse, e in un batter d’occhio tre sacchi
di cartone furono gettati in uno degli enormi
13 i poteri politici e religiosi del suo tempo? “Dai a
Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di
Dio” (Luca 20,25) La moneta reca l’immagine di
Cesare, restituiscila dunque a lui, ma cosa reca
l’immagine di Dio? Non è forse in tutte le cose che
possiamo vedere l’immagine di Dio? Per un
cristiano, essere impegnato in politica significa
dunque fare in modo che tutte le cose e la dignità
dell’uomo siano rispettate, poiché esse sono “sacre,
come sacro è Dio”. Dobbiamo adoperarci per
raggiungere l’obiettivo contenuto nella frase: “È più
giusto obbedire a Dio che agli uomini” (Atti, 5,29),
senza aver timore dei rischi che potremmo correre.
con la Grazia di Dio non solo alla salvezza e alla
perfezione dei suoi membri, ma anche, con la stessa
Grazia, di lavorare intensamente per promuovere la
salvezza ed il progresso spirituale del prossimo.”
Const. 21
“La Fede Cristiana vive tra l’esperienza della fede e
la responsabilità sociale, tra mistica e politica. In
questo senso, il Cristianesimo non può considerarsi
politicamente neutrale”
“La Democrazia ci chiede molto, ma è l’unico modo
che abbiamo affinché tutti possano esercitare la
propria responsabilità. Insieme cerchiamo consigli,
insieme decidiamo e insieme eleggiamo.” Spesso si
tratta di un processo disordinato e la tentazione di
prendere decisioni affrettate senza una corretta
consultazione è sempre presente. Tutti i nostri paesi,
l’Unione Europea e la Chiesa (che non vuole essere
democratica) hanno ancora un lungo cammino da
percorrere affinché tutti coloro che ne fanno parte
vengano coinvolti in un equo processo decisionale.
Come credenti, possiamo forse restare indifferenti
quando la creazione di Dio viene distrutta e quando
le risorse della terra vengono utilizzate in maniera
irresponsabile? Come credenti, possiamo forse
restare indifferenti quando le donne non vengono
rispettate, non vengono trattate in maniera equa,
quando chi lavora duramente non riceve una paga
adeguata, quando i bambini non hanno l’opportunità
di sviluppare le proprie doti, quando le persone non
hanno una terra da chiamare “casa”. Come credenti,
possiamo forse restare indifferenti ai cambiamenti
della società, alle scoperte e applicazioni
scientifiche, alle nuove questioni filosofiche e
teologiche del nostro tempo che ci chiedono la
ricerca coraggiosa di risposte?
Fra pochi mesi, quando saremo chiamati a votare
per il Parlamento europeo, e quando io voterò per le
elezioni nazionali in Germania, saremo consapevoli
della responsabilità che abbiamo nell’esprimere un
voto. Ma il nostro impegno, come persone e come
istituzione, per il benessere della comunità
mondiale, e della polis, sarà continuamente
stimolato dai nuovi bisogni e da nuovi sviluppi. La
storia continua, ma il Regno di Dio è già in essa. E
in ciò risiede la nostra SPERANZA.
A volte sono spaventata dalla enormità di questo
impegno, ma chi vuole avere un’influenza politica
sugli altri deve avere i propri progetti, le proprie
idee e obiettivi chiari. Anche con i propri limiti, che
fanno parte dell’uomo, ognuno di noi può fare
molto, ma riuniti insieme all’interno di
un’istituzione, possiamo fare ancora di più. E lo
facciamo! - sono sicura che le nostre scuole,
all’interno dei territori locali dove operano, hanno
un ruolo politicamente importante, poiché molte
delle nostre sorelle sono impegnate fortemente in
progetti che migliorano la vita di molte persone. E a
livello individuale, ognuna di esse impiega tutta se
stessa affinché i doni ricevuti siano utilizzati per il
bene degli altri e che siamo aumentati attraverso la
loro condivisione con il prossimo. Alla fine, il
nostro lavoro si concentra sempre più sulla polis,
sulla città e sulle persone, più che sulla
sopravvivenza della nostra istituzione. Ma così deve
essere! “Il fine di questa Società è di consacrarsi
Veronika Schreiner, fcJ
Le Milieu Divin
Pierre Teilhard de Chardin
Estrato - La Comunione mediante la diminuzione
Mio Dio, mi era dolce, in seno allo sforzo, sentire
che, sviluppandomi, aumentavo la tua presa di
possesso su di me; mi era pure dolce, sotto la spinta
interiore della vita, o nel gioco favorevole degli
eventi, abbandonarmi alla tua Provvidenza. Fa’
che, dopo avere scoperto la gioia di utilizzare ogni
forma di crescita per farti, o per lasciarti crescere
14 Tracce del Sacro
in me, io acceda senza sgomento all’ultima fase
della comunione in cui ti possiederò declinando
in te.
Dopo averti scoperto come Colui che è un “più me
stesso”, fa’ che io sappia pure riconoscerti, venuta
la mia ora, sotto le apparenze di ogni forza estranea
o nemica che sembrerà volermi distruggere o
soppiantare. Quando, sul mio corpo (e ben
maggiormente sul mio spirito) comincerà ad
incidere il logorìo dell’età; quando su di me
piomberà dall’esterno, o nascerà in me,
dall’interno, il male che fa declinare o che rapisce;
nell’istante doloroso in cui, tutto a un tratto, mi
accorgerò di essere malato o d’invecchiare; e
soprattutto in quel momento estremo in cui mi
sentirò sfuggire a me stesso, assolutamente passivo
tra le mani delle grandi forze ignote che mi hanno
formato; in tutte quelle ore cupe, concedimi, mio
Dio, di comprendere che sei Tu (purchè la mia fede
sia abbastanza grande) Colui che dischiude
dolorosamente le fibre del mio essere per penetrare
sin nel cuore della mia sostanza e per rapirmi in Te.
Una mostra di Wassily Kandinsky (1866 – 1944) 1 a
Monaco
Kandinsky iniziò a dipingere seguendo dapprima lo
stile degli espressionisti per poi passare
successivamente alla pittura astratta. Colori e
triangoli, linee, quadrati e cerchi diventano
fondamentali per esprimere il movimento interiore.
“L’anima può giungere ad una vibrazione vuota.”
Secondo Kandisky, “tutta l’arte è in grado,
attraverso il suono che produce, di creare
un’atmosfera spirituale”. La pittura, così come la
musica, può creare un suono, una vibrazione.
Le sue radici affondano nella cultura religiosa russoortodossa, e pertanto ritroviamo spesso nei suoi
primi dipinti “il cavaliere e il suo cavallo” (San
Giorgio), così come “La città sulla montagna” (la
Nuova Gerusalemme) e altri elementi delle icone
russe. Siamo in grado di scoprire il trombone e i
simboli della Resurrezione attraverso i quali
Kandinsky esprime il suo desiderio di “un’epoca di
misticismo” e la grande salvezza. Anche i quadri
che realizzò durante le due Guerre Mondiali
rappresentano questa fiducia dell’artista che esista
una risposta alle eterne domande che l’uomo si
pone, alla questione della libertà e della
responsabilità, alla domande sul “da dove” e “verso
dove”, a quelle sul senso della vita e su un mondo in
continuo cambiamento.
Ricevere un bel testo da unamica,
è un regalo straordinario
Avere la possibilità di condividerlo con altre
amiche tramite Viva Voce
è una vera gioia.
Nel suo testo, Teilhard ci chiama a vivere la tappa
della vita
chiamata ‘il logorìo della vita’
come un’esperienza di profonda comunione
con il nostro Dio e Creatore.
Lo condivido con voi in questo significativo
momento
della nostra storia.
Qual è il significato che Kandinsky attribuisce a
ciascun colore? “Il Giallo è il colore della Terra.
Non puoi spingere il giallo tanto in profondità. Il blu
invece tende ad andare sempre più in profondità, e
quanto più va a fondo tanto più diventa intenso e
possiede una caratteristica azione interiore. Quanto
più è profondo il blu, tanto più spinge l’uomo verso
l’Infinito, suscita in esso il desiderio di purezza e
alla fine, di tutto ciò che si trova al di là dei sensi. Il
blu è il tipico colore del Cielo.” Il bianco, sebbene
non sia un vero colore, viene considerato da
Kandinsky come “un silenzio colmo di
possibilità”. Il nero, al contrario, è la morte, il nulla
assoluto senza futuro. La sua visione del bianco mi
Mary Fitzpatrick fcJ
1
Molto di quanto è stato scritto in questo testo proviene
da Bernhard Grom S.J., Menschen- und Weltbilder
moderner Malerei, Monaco2003
15 riporta a quello che spesso ho udito in Asia riguardo
al vuoto/niente nella meditazione Zen.
Ma le immagini che non mi abbandonano mai sono
quelle di alcune persone che ho incontrato: il padre
delle due ragazzine del nostro gruppo di giovani,
appena licenziato e al quale era stato diagnosticato
un tumore, che andammo a trovare in ospedale
ricoverato in una stanzetta di nove letti ognuno
occupato da due uomini e che venne rimandato a
casa perché l’apparecchio con il quale avrebbe
dovuto fare la radioterapia era rotto. Oggi, molte
settimane dopo il nostro incontro, quel padre non ha
ancora iniziato le cure.
Kandinsky è convinto che “Il mondo risuoni. È un
cosmo fatto di esseri spiritualmente attivi. La
materia morta è lo Spirito della Vita”.
Dopo il grande successo di Monaco, la mostra
dell’artista è stata trasferita a Parigi. Spero che
qualcuna di voi abbia la possibilità di vederla e che
possa “vedere il suono della vibrazione e sentire il
silenzio colmo di possibilità”!
E quella madre di sette figli, che telefonò per
chiederci del latte in polvere, perché non aveva nulla
per sfamare il suo bambino. Le risposi che
certamente gliene avrei dato, ma di venire subito
perché ero in partenza per Bucarest. Non mi disse
come si chiamava, o forse mi disse qualcosa che non
capii. Preparai allora un sacchetto che riempii di
cibo ma nessuno si presentò alla porta. Dopo un
poco dovetti andare alla stazione, ma sul treno,
pensando e ripensando, capii chi avrebbe potuto
essere quella donna e contattai Gabi per chiederle di
verificare se fosse uno dei nostri vicini. Quando
Gabi tornò a casa dalla fondazione in cui lavorava,
passò a trovare la signora e scoprì che era proprio lei
che mi aveva telefonato: stava talmente male che
non era riuscita nemmeno a percorrere quei 50 metri
di strada che la separavano dal nostro portone.
Quella donna non aveva danaro e non sarebbe
potuta andare né in ospedale né da un dottore e
d’altro canto, se lo avesse fatto, “chi si sarebbe
occupato nel frattempo dei miei bambini?” Da
allora, quando la rincontrai, si era ripresa un poco e,
come sempre accade, era così riconoscente per
l’aiuto ricevuto grazie alle donazioni in danaro delle
nostre sorelle in Italia, dei loro amici e dei loro
contatti.
Veronika Schreiner, fcJ
DOMANDA
Noi della SOLWODI = Solidarietà alle donne che
soffrono, vorremmo collaborare con l’organizzazione
inglese CHASTE.
Qualcuna delle sorelle FCJ collabora con questa
organizzazione? Se sì, per favore contattatemi!
Per tutte: a chi è impegnata in qualche maniera nella
lotta contro la tratta delle donne, vorrei ricordare che il
sito web di CHASTE, che anche se non viene aggiornato
da tempo, contiene degli spunti interessanti per
coinvolgere le persone su questo tema.
Noi della SOLWODI abbiamo lanciato una grande
campagna politica che esorta i politici a rivedere leggi e
normative sulla prostituzione e sul futuro delle donne
vittime della tratta.
Insieme agli studenti universitari stiamo preparando dei
programmi per giornate informative per gli studenti.
“Laddove vi sono due o tre persone riunite nel mio nome,
(anche se non sono riunite insieme per pregare!)
Io sono con loro.”
Veronika Schreiner, fcJ
Galaţi è piena di immagini del cielo
È come se una sorta di filo conduttore unisse le
immagini delle persone che sono rimaste più
impresse nella mia mente; e ci riporta alla dignità
della persona umana creata a immagine di Dio, al
diritto al cibo, all’acqua, all’assistenza sanitaria, al
rispetto, all’amore e a qualcuno che ci ascolti. Il
mio ultimo ricordo è quello di una donna della
comunità rom che accompagnai al supermercato
poiché ci viene richiesto di offrire cibo e non
danaro. Una volta scelto gli articoli che avrebbe
comprato e aver verificato con me che avremmo
Mentre scrivo, ho in mente molte immagini:
immagini della natura – i sottili fiocchi di neve nel
nostro giardino grande come un fazzoletto,
l’incontenibile entusiasmo del cane che ha trovato
casa nel nostro cortile, il grande Danubio a tratti blu
e maestoso nel suo cammino verso il Mar Nero, il
calore del sole primaverile, nelle rare occasioni in
cui si è davvero fatto sentire, e lo straordinario
tramonto di questa serata, dove il sole è immenso
come la luna d’autunno.
16 potuto acquistarli, provai un senso di profonda
vergogna perché stavo trattando quella donna in un
modo diverso dalle persone che aiutiamo, mentre il
Decreto del Capitolo a pagina 4 risuonavano forti e
chiare nella mia testa:
‘Questa compagnia ci chiama alla comunione, ad
abbracciare ogni persona ed ogni cosa, a non
escludere nulla e nessuno dal nostro amore e dalla
nostra compassione. Mi auguro di non mettere mai
più questa donna in una situazione così poco
rispettosa della sua dignità umana.
alla messa ogni mattina nella chiesa vicina a
Shruleen. Abbiamo organizzato delle sessioni di
preghiera speciali nel piccolo oratorio di
Cherrywood. Ci siamo ricordate di tutti coloro che
ci hanno aiutate nel nostro viaggio FCJ. Abbiamo
pregato per Sr. Mary John (Katie Somers) che è
morta a Laurel Hill il 24 febbraio 2006, R.I.P.
Abbiamo pregato anche per coloro che erano con
noi all’inizio ma che se ne sono andate - Anna
Doran, R.I.P. Kathleen Lyons e Mary Barry che ci
segue regolarmente e che non dimentica mai le
occasioni speciali. Abbiamo spedito a Mary una
lettera firmata da tutte. Abbiamo avuto dei bei pasti
celebrativi. Rita ha fatto una torta semplice ma
decorata con arte e abbiamo cantato il benedicite.
Carmel ed io siamo andate a fare un giro turistico a
Dublino e abbiamo fatto su e già dal pullman che ci
ha portato in tutti i luoghi famosi mentre ci
spiegavano ogni cosa con un commento
interessante. Ci siamo godute delle distensive
passeggiate nella natura nel parco adiacente, che
risplendeva ancora della gloria estiva pur avviandosi
verso lo splendore autunnale. Sr. Josephine Barron,
il nostro quinto membro, non ha potuto raggiungerci
a Cheerywood ma ci siamo incontrate un giorno al
Wynn’s Hotel per pranzo. Abbiamo condiviso i
ricordi e scambiato regalini, ricordando e rendendo
grazie.
Ruth davanti alla casa FCJ di Galaţi
Ruth Casey fcJ
Grazie a tutti
I giubilei ci aiutano a guardare indietro con
ringraziamento e avanti con speranza. È stato bello
farlo insieme mentre rinnovavamo i nostri voti.
Magnificat Anima Mea! Allora ancora una volta a
nome delle mie compagne, dico grazie a tutte coloro
che si sono hanno ricordate di noi. Che Dio
benedica ognuna di voi.
Se avessi tempo vorrei tanto ringraziare ogni FCJ
che mi ha augurato ogni bene per il mio giubileo di
diamante l’anno scorso. Vi chiedo comunque di
accettare questo messaggio di ringraziamento che
invio tramite “Viva Voce”, come se l’avessi scritto
ad ognuna di voi. Grazie per le vostre lettere,
cartoline, e-mail, messaggi, messe e preghiere. Nel
segnare insieme alle mie compagne una pietra
miliare nella nostra vita FCJ, mi sono sentita unita a
voi tutte. È stato un anno importante da celebrare
poiché era il 150° anniversario della morte di Marie
Madeleine.
Marie Hayes fcJ
A inizio settembre 2008, quattro del “mio gruppo”
si sono incontrate a Cherrywood, Clondalkin,
Dublino. Sr. Rita Walsh e Sr. Dolores Mulholland
che erano lì nella comunità ci hanno accolto
calorosamente. Sr. Carmel Hamilton è venuta da
Heathbank e io da Limerick. Abbiamo trascorso
giorni felici tra celebrazioni e ricordi. Andavamo
17 Un messaggio di ringraziamento di
Sr. Sarah McCullough fcJ
Presentato da Maria Dunne fcJ
imparato dal vivere con il cancro. E forse dopo
potrete confermare questa mia convinzione.
Ho imparato ad apprezzare il presente perché era
tutto quello con cui avevo a che fare. Ho vissuto
secondo per secondo, e ho capito che niente è
veramente importante tranne il momento vitale e
tangibile della realtà e della possibilità. Il passato è
diventato irrilevante e non ho potuto contare sul
futuro perché non sapevo se ne avessi avuto uno. Ho
lasciato che tutto andasse e ho avuto fede. Non
posso dire con sincerità che “ho posto Gesù al
centro della mia vita”, perché dissimulerei l’orrore,
la sofferenza, la disperazione e la lotta contro la
malattia. Piuttosto è Gesù che si è ancorato a me
quando ho provato che la mia realtà è veramente
spirituale e che la mia spiritualità è terrena e reale.
Non c’è distinzione. Solo cercando di vivere
appieno ogni momento sono stata in grado di
rinascere completa e santa! Vivere con il cancro è
qualcosa che ti riempie di grazia, un’esperienza
spirituale che, posso dire con fiducia, ha arricchito
e reso più profonda la mia vita. Io credo che questa
esperienza rifletta il Sentiero 1.
Sapevamo tutti della malattia di Sarah negli ultimi
undici anni e la sua morte, sebbene sia giunta
improvvisa, non è stata inaspettata. La sua
scomparsa ha lasciato un vuoto nelle nostre vite, ma
abbiamo molti ricordi preziosi della
sua persona che rimarranno nei nostri cuori.
Durante la malattia, Sarah ha ricevuto molte lettere e
messaggi di sostegno dei quali era molto grata.
Questa preghiera e l’affetto di tutto la nostra Società
hanno costituito per lei un’incredibile fonte di forza
e di coraggio nella fase finale della sua malattia. Il
suo unico rimpianto è stato quello di non aver
potuto rispondere ad ognuno singolarmente. Sarah
mi chiese di dire GRAZIE da parte sua attraverso
Viva Voce poiché sapeva sarebbe stato distribuito
in poco tempo a tutte le sorelle della Società. La
riflessione di Sarah (2003) in risposta ad un invito
su come avesse vissuto i Percorsi del Capitolo
Generale del 1998 rivela la sua visione nel suo
cammino con il cancro. Quelli erano i suoi primi
momenti della malattia e sappiamo che il periodo
più difficile del suo viaggio ancora non si era
manifestato. La terra era veramente piena di cielo
nella vita di Sarah!
Potevo fare poco, poiché la mia forza e energia
erano annientate. Per questo motivo sembrava che
non facessi nulla! Ma il mio è stato un lavoro
diverso, il lavoro semplicemente di esistere. Ho
anche imparato a ricevere - a permettere agli altri
di prendersi cura di me. In questo modo ho capito
veramente l’importanza di far sì che io riceva dagli
altri invece di fare qualcosa per loro. Sono sicura
che questo ha delle implicazioni sul ministero.
Adesso collaboro con gli Spiritani nel loro Centro
di terapia psicologica (Sentiero 4) per le persone
del nostro territorio che vivono in condizioni
critiche (Sentiero 3) delle quali la stramaggioranza
sono donne. (Sentiero 5). Lavoro con persone che
hanno subito abusi sessuali da bambini, alcuni da
parte di sacerdoti, altri da parte di familiari.
Aiutare la guarigione di questi individui e la ricerca
della loro voce contribuisce alla salute della nostra
Chiesa e della nostra società e in qualche modo a
ridurre le ingiustizie subite da essi (Sentiero 5).
Ho vissuto i Sentieri attraverso il filtro del cancro e
dell’enorme impatto che ha avuto sulla mia vita.
Non cambierei un solo momento di essa”.
Da parte delle sorelle FCJ della provincia irlandese
vorrei ora dire grazie per l’incredibile sostegno che
abbiamo ricevuto da quando Sarah ci ha lasciato. È
sempre una cosa speciale sapere che “ovunque vada
una sorella nella sua missione, da sola o con altre,
va come membro della Società” (C252). Sarah ha
dato un nuovo significato a questa frase poiché oggi
noi viaggiamo verso la nostra missione con un altra
compagna lassù nel cielo.
Vivere i Sentieri: 1998-2003
“L’unico sentiero che ho fatto nel 1998 è stato la
strada che il cancro ha tracciato per me. Perciò
perdonatemi se non ho imboccato all’inizio quello
che il Capitolo generale considera il sentiero
principale. Dio mi ha affidato un cammino diverso
solo per me stessa ed io ho fatto appello a tutte le
mie forze per affrontarlo da sola.
Eppure io credo di aver vissuto quei sentieri del
Capitolo: permettetemi di raccontare cosa ho
Sarah ha scritto La chiamata del profondo nel 1995
durante il suo terzo anno di probazione, si adatta
perfettamente al tema scelto per Viva voce -La terra
è piena delle immagini del cielo .
18 La chiamata del profondo
L’eterna storia d’amore tra il sole e la sabbia
rivive in ogni
grido di gioia di bambino
quando l’onda non riesce a raggiungere
i suoi passi fuggenti.
I ragazzi bramosi
lottano per arginare la marea montante
ignari del fallimento del proprio padre
nel fermare l’instancabile attacco.
I gabbiani volteggiano e planano
deridendoci con il loro volo senza sforzo
e liberano l’innalzarsi dello spirito.
Resto immobile nel tempo e nello spazio
invidiosa e in ammirazione,
troppo consapevole delle ferite aperte
del mio cuore.
In esse avverto quel brivido piacevole
di pericolo imminente, di attesa cattura.
L’eterno ottimismo personificato
in piccole mani che fanno monticelli di sabbia
e scavano passaggi e canali,
impegnato in una grande battaglia interna
con il più tenero ma anche il più durevole
degli elementi,
rottura di dighe, straripamento di canali:
nessun segno lasciato di sforzo o di intenzione solo flusso e riflusso
di fredda, liquida trasparenza.
I sorriei che scoppiano dentr, affiorano sul volto
che mostro al mondo.
Nulla cambia.
Ma io sì.
Mi sento in balia
e miracolosamente trovo me stessa
portata dalla più amorevole delle mani.
Stretta in un abbraccio che
non vuole allentare la presa Questo gigante gentile.
E pensavo di essere annegata,
prosciugata e seccata
E adesso,
le onde mi bagnano come un balsamo
e una benedizione.
Sarah al mare in Broadstairs,
gennaio1995
19