Ammaliante

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Ammaliante
Harley-Davidson Seventy-Two
PREZZO € 11.500
Prova Custom
Ammaliante
di Maurizio Tanca | Due nuovi modelli dannatamente
intriganti la Sportster Seventy-Two e la Softail Slim - sono
arrivati a sorpresa da Milwaukee. Qui vi raccontiamo della
prima, già in vendita a partire da 11.500 euro
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rova Custom Harley-Davidson Seventy-Two
Avevamo già anticipato giorni fa questo nostro test spagnolo di due nuovi modelli Harley-Davidson, ufficialmente
catalogati “12.5” in quanto presentati sei mesi dopo il resto della
gamma 2012. Quindi saprete già che la snella XL1200V, in arte 72
– o Seventy-Two che dir si voglia - è una Sportster 1200, mentre
la Slim è una Softail, col nuovo motore da 103 pollici cubi, ovvero
1.690 cc. In entrambi i casi si tratta di modelli che si rifanno dichiaratamente (ed evidentemente) al passato, nella fattispecie a
quegli anni 60 e 70 che per molti di noi sono stati davvero leggendari, motociclisticamente parlando, ma anche musicalmente, a
dirla tutta, e non solo. Qui iniziamo a raccontarvi dell’ammaliante
Sportster, che nella sua colorazione più glamour, la rutilante Hard
Candy Big Red Flake, costa 11.800 euro, che scendono a 11.500
per le versioni Denim Black (ovvero nero opaco) e Big Blue Pearl,
della quale però in Spagna non c’era traccia.
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Sportster 1200 Seventy Two
La nuova XL1200V, in arte “72”, è dunque l’ultima arrivata di quella famiglia Sportster che nacque nel lontano 1957 – e che dunque
è la più longeva della storia di Harley-Davidson – e che da sempre
è fatta di moto snelle, progettate per essere agili e facili da usare. E
il suo nome non è rappresentato da un numero a caso, ma, oltre ad
appartenere ad una decade fondamentale per la storia della moto,
quando la cultura chopper e custom si respirava a pieni polmoni,
si riferisce specificamente al Whittier Boulevard, il largo viale di
East Los Angeles altrimenti noto come Route 72, dove a quei tempi le moto di questo tipo sfilavano appunto a grappoli. Moto dal
look essenziale, minimalista, per la maggior parte contraddistinte
da colori vivacissimi e cromature a volontà. E la mitica Panhead
“Captain America” di Peter Fonda in Easy Rider ne è probabilmente il simbolo più significativo. E proprio sul vestito luccicante
di questa nuova Sportster - quel brillantissimo Metal Flake che ai
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tempi d’oro compariva un po’ ovunque (auto, moto, bar, chitarre,
vestiti, caschi, e via dicendo: il casco jet usato per questo test non
è certamente casuale…) - e che in questo caso fa risplendere al
sole un bel rosso rubino, vale la pena di spendere qualche parola.
Si, perché se la 72 nera opaca è certamente bella, la rossa “glitterata” è davvero veeery coool! E senz’altro anche gli elegantissimi
pneumatici “white wall” dai fianchi bianchi (di serie su tutte le 72)
fanno la loro porca figura, in questo contesto. L’attraente livrea
rossa della 72 nasce partendo da un primo strato di vernice nera,
coperto da una seconda “mano” a base poliuretanica che incorpora la miriade di scaglie metalliche di forma esagonale, di dimensioni superiori di oltre sette volte rsipetto a quelle normalmente
utilizzate per creare l’effetto “glitter”: ogni scaglia è rivestita di una
sottilissima pellicola di alluminio, ed è verniciata di rosso.
Il tutto viene poi rifinito da quattro strati di trasparente e levigato
a mano. «Dopodiché vengono applicate speciali decalcomanie (il
logo “72” sul dorso del serbatoio le grafiche ai lati, ndr) - racconta
Frank Savage, manager del reparto design di Harley-Davidson - le
cui leggere imperfezioni creano il medesimo effetto della realizzazione a mano. Logicamente, segue un ultimo strato di trasparente».
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Anima Sportster
Con questo iconico modello vintage, Harley-Davidson praticamente reinserisce nella gamma Sportster una custom 1200 con
ruota anteriore da 21”, sostituita l’anno scorso dall’omonima bobber, che rimane in listino. Solo che la 72 monta un caratteristico
manubrio Mini Ape alto 25 centimetri, bloccato da riser alti 5. E
visto che il minuscolo serbatoio Peanut da soli 7,9 litri con tappo
a vite della sorella Forty Eight (o 48, a piacimento) era già li bell’e
pronto, eccolo svettare anche sulla nuova arrivata, rigorosamente
distanziato di quattro dita dalla sella stile Tuck and Roll. La quale,
essendo monoposto, lascia a sua volta scoperta buona parte del
corto parafango posteriore, che, come sulle Sportster 883 Iron,
Forty-Eight e Nightster, termina con la lucina della targa, mentre
le luci e gli stop sono astutamente inglobati negli indicatori direzionali. Qui sulla 72 il cromo la fa davvero da padrone, inutile dunque elencare le varie parti interessate, a partire dal motore stesso,
dotato di coperchio del filtro aria circolare da 20 cm di diametro
e dei classici scarichi gemellati Shorty sfalsati. Decisamente essenziale anche la strumentazione di bordo, ovvero il tachimetro
analogico - con all’interno un mini display lcd che riporta chilometraggio totale, due parziali ed orario – e le piccole spie di riserva,
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Con questo iconico modello
vintage, Harley-Davidson
praticamente reinserisce nella
gamma Sportster una
custom 1200 con ruota
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bassa pressione dell’olio, autodiagnosi del motore e indicatori direzionali; e pure quella
dell’antifurto elettronico, se
montato. Naturalmente immutati i blocchetti elettrici sul manubrio: quindi per lampeggiare
si usa il devioluci, e i comandi
delle “frecce” (classicamente
appese al manubrio, e sempre
a spegnimento automatico)
sono indipendenti, e se premuti
contemporaneamente
ne azionano il funzionamento
simultaneo, o hazard che di si
voglia: quest’ultimo è disattivabile tramite lo stesso deviatore
che serve anche per spegnere il
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motore, sul blocchetto di destra. Sulla destra del cannotto di stezo troviamo sia il blocchetto dell’avviamento che la serratura del
bloccasterzo, sovrapposti e azionabili dalla stessa chiave cilindrica.
Seventy-Two: Motore e ciclistica
Dell’arcinoto bicilindrico small block Sportster Evolution da 1.202
cc (88,9x96,8 mm di alesaggio e corsa) con trasmissione finale
a cinghia e cambio a 5 marce, ovviamente non è cambiata una
vite. Il V2 statunitense eroga 66,6 cv (49 kW) a 5.950 giri, con una
coppia massima di 9,8 kgm (96 Nm) a 3.500, contro i 10 kgm (98
Nm) a 3.200 giri delle sorelle 1200 Custom, Forty-Eight e Nightster. Il motore alloggia nel classico telaio in tubi d’acciaio tramite interposizione di elementi elastici, che eliminano buona parte
delle vibrazioni. Un telaio che però ha quote differenti rispetto
alle altre 1200 in gamma (che non siano la XR1200X, che ovviamente è fuori dal coro): infatti, se l’angolo di cannotto della 72 è
di 30° e l’interasse è di 1.525 mm – valori che sulle altre variano di
un’inezia – l’avancorsa invece aumenta sensibilmente, salendo
dai 105, 107 e 117 mm dei tre modelli sopra citati a ben 134 mm.
Non solo: paradossalmente la nuova arrivata ha una luce a terra
di 120 mm contro i 110 della Custom e i 100 della Forty-Eight, ed
è superata in questo caso solo dalla Nightster (130 mm). Ma è interessante anche valutare le differenze tra gli angoli di inclinazione possibili in curva con le varie 1200 Sportster, perché si scopre
che la nostra bella Seventy-Two, nonostante la sua impostazione
decisamente “easy rider”, può piegare di 28,6° a destra e 29,8° a
sinistra – quindi è vicinissima ai 29°/30° della Nightster – mentre
la Custom è limitata a 26,2°/28,3°, e la Forty-Eight a 27,8°/26,1°.
Non solo: con i suoi 247 kg a secco (253 con l’esiguo pieno di carburante), questa bella ragazzina nostalgica degli anni settanta è la
più leggera dell’intera gamma Sportster, compresa la XR1200X…
Parlando di sospensioni, la forcella della ammiccante 72 ha steli
da 39 mm di diametro, e un’escursione di 145 mm; mentre i due
ammortizzatori, infulcrati sul forcellone d’acciaio a bracci rettangolari e regolabili in precarico molla su 5 posizioni, consentono alla
ruota motrice un’escursione di 54 mm. Le ruote, a raggi con cerchi
in acciaio, sono equipaggiate con gomme Dunlop, rispettivamente
D402F misura MH90-21” su cerchio largo 2,15” davanti, e D401
da 150/80B16 con canale da 3” dietro. E concludiamo con i freni:
disco anteriore da 292 mm con pinza a due pistoncini, e posteriore
da 260 con pinza monopistoncino.
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10 e lode
C’e’ poco da fare quando
HD esce raramente non sbaglia
un colpo. Molto bella e
usufruibile.Mi verrebbe voglia di
prenderla ma da tanti anni sono
passato alle touring HD.Bravi
themax1971 - 21/02/2012
Bella! Bella!! Bella!!!
Questa nuova moto Harley
è bella, molto bella. Io la reputo
bella e se mi affascina, mi
ammalia, mi intriga, mi soddisfa
è perchè mi piace, perchè la trovo
bella così come.
salvatore.cannata - 27/02/2012
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1 Minuscolo serbatoio Peanut da soli
7,9 litri con tappo a vite della sorella
Forty Eight.
2 Motore dotato di coperchio del
filtro aria circolare da 20 cm di
diametro.
3 Decisamente essenziale la
strumentazione di bordo.
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Giù in sella
Una volta inforcata la Seventy-Two, si siede a soli 71 centimetri da
terra, a gambe moderatamente avanti e con le braccia abbastanza
rilassate, poggiate poco più che orizzontalmente sulle manopole.
Posizione classica per il genere di moto, e in effetti discretamente
rilassante, perlomeno per qualche decina di chilometri. Del resto,
la sella è piuttosto corta e la seduta giocoforza obbligata, e il peso
del corpo (tutt’altro che modesto, nel mio caso) non ci mette molto
a infierire sul fondoschiena. Anche perché gli ammortizzatori fanno quello che possono, e anche se a memoria mi sono parsi meno
secchi rispetto a quelli della Nightster, d’altra parte (e purtroppo)
non sono nemmeno parenti di quelli di una Dyna Switchback, e
di una Wide Glide. Chiaramente non stiamo parlando di una viaggiatrice di lungo corso, anche perché uno magari avrà anche le
chiappe d’acciaio, ma con poco meno di 8 litri nel serbatoio (dei
quali un paio al massimo sono di riserva), anche percorrendo una
ventina di km/litro si arriva si e no a tappe di 120…Il che, se non
altro, consente di sgranchirsi frequentemente. Comunque sia, se
uno questa moto non la prova, probabilmente non crederà mai
quanto sia facile e divertente da guidare, sempre considerandone
il segmento di appartenenza, logicamente. Le strade che portano
verso le alture di Malaga e il territorio di Ronda non mancano certo
di curve, e se sui rettilinei si fila piacevolmente di conserva – diciamo che i 100/120 si possono tenere abbastanza dignitosamente,
col motore che ronfa tranquillo – quando l’asfalto diventa sinuoso
si inizia ad apprezzare la docile maneggevolezza di quest’Harley
con tanta avancorsa e una ruota anteriore alta così: che però ha
una gomma bella stretta, che aiuta a danzare tra le curve senza
nemmeno far fatica. E se i tratti misti sono lunghetti, ci si scorda
anche delle chiappe indolenzite. Parlando di freni, come sempre
abbiamo un posteriore molto incisivo, mentre l’anteriore non è
certo irresistibile, e bisogna tirare forte la leva per decelerare dignitosamente. Naturalmente non si parla dei potenziali 180 e passa orari che lo Sportster Evolution può senz’altro garantire, ma
parliamo di ritmi comunque allegri che, senza dover strisciare per
forza a terra con pedane e scarichi (ma non è che si pieghi pochissimo, comunque), si possono tranquillamente tenere gestendo i
freni come si deve, e aiutandosi sapientemente anche con il robusto freno-motore, che qui non manca certo. Tra l’altro, la frizione
non richiede sforzi erculei alla mano sinistra, e il cambio funziona
discretamente bene sia salendo di rapporto e in scalata – coadiuvato per benino dalla dolcissima cinghia di trasmissione – che la
frizione la si usi o meno. Solo marciando piano, tipo in mezzo al
traffico intenso, l’inserimento delle marce si indurisce un po’, e
solo con un po’ di malizia si riesce talvolta ad evitare di far rumore
inserendo la prima da fermo. In ogni caso, il V2 Sportster si conferma piacevolmente dolce e fluido, e certamente non trasmette
vibrazioni intollerabili. E potendo muoversi a ritmi allegrotti senza
che sia necessario tirare le marce, la robusta coppia motrice aiuta
senz’altro a spostarsi senza consumare un’enormità. Per la cronaca, per le altre Sportster 1200 la Casa americana dichiara una
media di 4,9 litri per 100 chilometri, mentre il dato della nuova 72
non è stato ancora comunicato, ma non c’è motivo per cui debba
scostarsi dagli altri modelli.
SCHEDA TECNICA
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H-D
1200 Sportster
Tempi:
Custom
Cilindrata: 1202 cc
€ 11.500
Avviamento: E
Misure cerchi (ant./post.): 16’’ / 16’’
Normativa antinquinamento: Euro 3
Altezza: 710 mm
Capacità serbatoio: 17 l
Segmento: Custom
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Capo Redattore
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Redazione
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Marco Berti
Francesco Paolillo
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Collaboratori
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Carlo Baldi
Massimo Zanzani
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