Le caratteristiche dei laureati al loro ingresso all

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Le caratteristiche dei laureati al loro ingresso all
2.
Le caratteristiche
dei laureati al loro ingresso
all’università
Nella popolazione dei laureati si manifesta una
sovrarappresentazione dei figli delle classi avvantaggiate
dal punto di vista socioculturale. Infatti la probabilità di
accesso agli studi universitari è il risultato di un processo
causale in cui l’origine sociale ha un ruolo importante: gli
studenti di estrazione elevata sono favoriti per quanto
riguarda la possibilità di proseguire gli studi oltre l’obbligo
scolastico, di frequentare un liceo (piuttosto che un
istituto tecnico o professionale) e di iscriversi
all’università.
La mobilità di medio o lungo raggio per ragioni di
studio riguarda circa un laureato su quattro e si sviluppa
prevalentemente lungo la direttrice Sud/Centro-Nord.
Quasi la metà degli studenti, scegliendo a quale corso
di laurea iscriversi, ha tenuto in grande considerazione sia
le opportunità occupazionali sia l’interesse per le discipline
di studio previste nei piani di studio.
I
l Profilo 2012 conferma l’ormai strutturale prevalenza femminile
fra i laureati: le femmine costituiscono il 60 per cento del
totale, con forti caratterizzazioni per area disciplinare (Graf.
2.1).
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79
Graf. 2.1 – Laureati per genere e gruppo disciplinare* (%)
ingegneria
76
scientifico
24
65
educazione fisica
35
59
agrario
41
55
45
economico-statistico
47
53
architettura
47
53
m edico/ m edicina e odont.
43
57
giuridico
38
62
chim ico-farmaceutico
36
64
politico-sociale
35
65
geo-biologico
33
67
m edico/ prof. sanitarie
31
69
letterario
30
70
psicologico
15
85
linguistico
13
87
insegnamento
7
TOTALE
93
40
60
0
100
m aschi
*
fem m ine
La barra relativa al gruppo difesa e sicurezza (101 soli laureati nel 2012) non
è rappresentata nel grafico.
L’analisi del contesto socioeconomico di provenienza dei
laureati 2012 mostra che la realizzazione della mobilità sociale è
ancora piuttosto parziale. I genitori dei laureati, infatti,
rappresentano
tuttora
una
popolazione
complessivamente
avvantaggiata, in termini di istruzione e di posizione professionale,
rispetto all’intera popolazione dei pari età. La percentuale dei
laureati, che non raggiunge l’11 per cento nella popolazione
maschile italiana fra i 45 e i 69 anni1, è il 20 per cento fra i padri
dei laureati; il confronto fra la popolazione femminile e le madri dei
1
80
ISTAT, Rilevazione sulle forze di lavoro - Media 2011 a 110
province.
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laureati porta ad analoghe conclusioni. In altre parole, la probabilità
di proseguire gli studi dopo la scuola dell’obbligo fino a completare
gli studi universitari è fortemente influenzata dal contesto
socioeconomico di origine.
I laureati provenienti da famiglie più istruite hanno scelto più
frequentemente alcuni percorsi di studio piuttosto che altri (Graf.
2.2); tendono a privilegiare le discipline di medicina e, in misura
minore, legge, e a non scegliere le discipline legate
all’insegnamento, alle professioni sanitarie, all’educazione fisica e
agli studi politico-sociali.
Graf. 2.2 – Laureati per titolo di studio dei genitori
e gruppo disciplinare* (%)
m edico/ m edicina e odont.
56
giuridico
32
10
36
41
21
chim ico-farmaceutico
34
43
21
ingegneria
33
47
scientifico
33
architettura
32
19
47
19
47
20
letterario
30
47
21
geo-biologico
28
49
21
agrario
25
46
economico-statistico
25
50
24
linguistico
25
51
23
psicologico
25
politico-sociale
23
educazione fisica
48
48
22
m edico/ prof. sanitarie
15
insegnamento
13
TOTALE
26
28
53
48
24
35
46
27
26
40
47
24
0
*
100
almeno un genitore laureato
scuola secondaria superiore
titoli inferiori o nessun titolo
non indicato
La barra relativa al gruppo difesa e sicurezza (101 soli laureati nel 2012) non
è rappresentata nel grafico.
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81
Oltre al background culturale di origine, anche il tipo di diploma
scolastico incide in maniera determinante nella scelta del percorso
intrapreso all’università (Graf. 2.3).
Graf. 2.3 – Laureati per diploma di scuola secondaria
superiore e gruppo disciplinare* (%)
m edico/ m edicina e odont.
90
geo-biologico
3 6
80
chim ico-farmaceutico
12
76
6
14
8
linguistico
73
16
9
giuridico
72
20
7
letterario
70
11
17
scientifico
68
27
3
ingegneria
68
27
4
psicologico
62
architettura
12
59
politico-sociale
55
m edico/ prof. sanitarie
54
agrario
54
economico-statistico
52
educazione fisica
51
insegnamento
34
TOTALE
25
25
15
26
25
3
16
6
15
33
8 6
42
34
18
4
4
4 11
44
62
23
0
licei
*
tecnici
12
100
professionali
altro o titolo estero
non indicato
La barra relativa al gruppo difesa e sicurezza (101 soli laureati nel 2012) non
è rappresentata nel grafico.
In
linea
generale
la
documentazione
sui
laureati
2012
testimonia la sopravvivenza del sistema di relazioni schematizzato
nel grafico 2.4: l’accesso agli studi universitari e la scelta del corso
di laurea risentono dell’origine sociale e del genere secondo un
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processo causale in cui intervengono anche la scelta degli studi
secondari superiori e il loro esito2. Questo sistema di effetti
coinvolge indifferentemente i laureati pre-riforma e i laureati postriforma – del resto, proprio perché gli effetti dell’origine sociale e del
genere tendono a concentrarsi nelle prime tappe della carriera
scolastica, difficilmente la riforma universitaria avrebbe potuto
incidere significativamente su questo stato di cose.
Graf. 2.4 – La relazione fra l’origine sociale
e la probabilità di accesso agli studi universitari
genere
• ACCESSO
ALL’UNIVERSITÀ
• diploma
superiore
• SCELTA DEL CORSO
DI LAUREA
• voto di
diploma
• titolo di studio
dei genitori
• classe sociale
L’origine sociale (titolo di studio dei genitori e classe sociale)
non ha un effetto diretto sulla probabilità di accesso agli studi
universitari, bensì indiretto, in quanto l’influenza della situazione
familiare è mediata dalle scelte formative (tipo di diploma) e
dall’esito (voto) relativi alla scuola secondaria superiore. Il legame
che intercorre fra il grado di istruzione dei genitori e la probabilità di
arrivare alla laurea, tuttavia, non deve far dimenticare che ancora
2
Il grafico 2.4 rappresenta le relazioni significative messe in
evidenza da analisi statistiche multivariate (modelli di regressione
logistica). Per un’analisi approfondita degli effetti dell’origine sociale
sull’esito delle transizioni scolastiche cfr. Schizzerotto, A. (a cura
di), Vite ineguali. Disuguaglianze e corsi di vita nell’Italia
contemporanea, Bologna, il Mulino, 2002.
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nel 2012 la gran parte (71 su 100) dei laureati che hanno
completato il proprio percorso di studi proviene da famiglie in cui il
titolo di studio universitario entra per la prima volta.
Un altro aspetto che occorre tenere in considerazione è la
migrazione per ragioni di studio. Dal 2011, mediante l’integrazione
delle informazioni riferite a luogo di conseguimento del diploma e
sede del corso di laurea, è stata adottata una classificazione che
consente di graduare la mobilità degli studenti. Complessivamente,
50 laureati su 100 hanno conseguito il titolo universitario nella
stessa provincia in cui avevano ottenuto il diploma di scuola
secondaria superiore; un altro 26 per cento si è spostato in una
provincia limitrofa; altri 11 si sono laureati in una provincia non
limitrofa, ma sono rimasti all’interno della stessa ripartizione
geografica; 12 si
sono spostati in un’altra ripartizione e 2
provengono dall’estero. Le migrazioni di lungo raggio riguardano
prevalentemente studenti del Mezzogiorno che scelgono di studiare
in Atenei del Centro o del Nord (Graf. 2.5).
Graf. 2.5 – Laureati per grado di mobilità per ragioni
di studio e ripartizione geografica dell’Ateneo (%)
Nord
40
Centro
28
51
Sud e Isole
19
60
TOTALE
50
0
hanno conseguito
il diploma
secondario
superiore:
84
15
6
19
28
26
3
10
3
3
10
11
9
2
100
nella stessa provincia della sede degli studi universitari
in una provincia limitrofa
in una provincia non limitrofa, ma nella stessa ripartizione geografica
al Sud, ma si sono laureati al Centro-Nord
al Centro, ma si sono laureati al Nord o al Sud
al Nord, ma si sono laureati al Centro-Sud
all’estero
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Buona parte dei laureati del 2012 ha compiuto il proprio
ingresso all’università all’età canonica o con 1 anno di ritardo, ma
circa il 17 per cento ha iniziato il corso ad un’età superiore3, con
evidenti differenze per area disciplinare (Graf. 2.6).
Graf. 2.6 – Laureati* per età all’immatricolazione
e gruppo disciplinare** (%)
ingegneria
95
4
m edico/ m edicina e odont.
94
5
geo-biologico
93
economico-statistico
91
7
chim ico-farmaceutico
91
8
scientifico
90
8
6
linguistico
89
9
architettura
89
10
giuridico
87
9 4
agrario
86
11 3
letterario
84
11 5
psicologico
12
81
educazione fisica
politico-sociale
15
74
26
64
insegnamento
23
61
TOTALE
83
0
regolare o 1 anno di ritardo
3
19
78
m edico/ prof. sanitarie
7
11
11
16
12 5
100
2-10 anni di ritardo
oltre 10 anni di ritardo
* Esclusi i laureati magistrali.
** La barra relativa al gruppo difesa e sicurezza (29 soli laureati nel 2012) non è
rappresentata nel grafico.
3
Per età canonica (o regolare) all’immatricolazione si intendono i
19 anni (o un’età inferiore) per tutti i corsi di laurea ad eccezione
delle lauree magistrali, che per semplicità sono state escluse dal
collettivo di riferimento.
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Una domanda introdotta nella rilevazione nel 2006 riguarda le
motivazioni con cui i laureati, al momento dell’accesso all’università,
hanno effettuato la scelta del corso di laurea. Gli studenti hanno
indicato in quale misura sono stati importanti i fattori culturali (cioè
l’interesse per
le discipline insegnate nel
corso) e i
fattori
professionalizzanti (legati agli sbocchi occupazionali offerti dal
corso). Per quasi la metà dei laureati (46 per cento) le due
componenti sono risultate entrambe, sinergicamente, decisive.
Ventinove laureati su 100, invece, hanno scelto il corso sulla base di
motivazioni
prevalentemente
culturali,
il
10
per
cento
con
motivazioni prevalentemente professionalizzanti; per il 14 per cento
né i fattori culturali né i fattori professionalizzanti hanno avuto una
grande importanza nella scelta del percorso di studi4.
La motivazione nella scelta del percorso universitario è legata
in misura evidente alla disciplina di studio: si osservi infatti quanto
ciascun tipo di motivazione è presente nei singoli gruppi (Graf. 2.7).
Il gruppo letterario, dove 61 laureati su 100 hanno scelto il corso
spinti da fattori culturali, si distingue nettamente dagli altri settori,
sebbene l’interesse per le materie del corso sia stato decisivo anche
per
numerosi
laureati
dei
gruppi
psicologico,
geo-biologico,
linguistico, scientifico e politico-sociale. I laureati che hanno scelto il
corso con motivazioni prevalentemente professionalizzanti sono
invece proporzionalmente più numerosi (oltre il 14 per cento) nei
tre gruppi economico-statistico, ingegneria e professioni sanitarie.
Le motivazioni all’ingresso sono risultate una caratteristica
personale
famiglia
indipendente
di
origine
e
dalle
condizioni
socioeconomiche
poco
associata
all’area
della
geografica
di
provenienza e alla carriera scolastica preuniversitaria. Solo in
4
86
Alla domanda “Nella Sua decisione di iscriversi al corso di laurea
che sta per concludere, le due seguenti motivazioni sono state
importanti?” la maggior parte dei laureati senza forti motivazioni ha
comunque risposto “più sì che no” sia per i fattori culturali sia per
quelli professionalizzanti.
Per la classificazione dei laureati secondo le motivazioni nella
scelta del corso cfr. le Note metodologiche.
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riferimento al genere si riscontrano alcune differenze, dal momento
che la motivazione prevalentemente culturale è più frequente fra le
femmine e quella professionalizzante fra i maschi; tuttavia la
percentuale degli studenti per i quali entrambi i fattori sono stati
decisivi è sostanzialmente la stessa per laureati e laureate.
Graf. 2.7 – Laureati per gruppo disciplinare*
e tipo di motivazione nella scelta del corso di laurea (%)
letterario
psicologico
44
4
geo-biologico
43
4
linguistico
scientifico
37
8
politico-sociale
37
7
educazione fisica
33
7
architettura
33
6
8
29
insegnamento
13
27
chim ico-farmaceutico
24
10
12
41
38
39
5
39
agrario
10
27
61
15
17
13
41
36
34
41
20
26
19
48
15
44
15
54
12
m edico/ m edicina e odont.
21
6
giuridico
20
10
59
11
14
57
12
m edico/ prof. sanitarie
17
ingegneria
14
economico-statistico
14
TOTALE
57
16
53
16
29
6
66
10
46
0
12
16
14
100
fattori prevalentemente culturali
fattori prevalentemente professionalizzanti
fattori sia culturali sia professionalizzanti
né gli uni né gli altri
non indicato
*
La barra relativa al gruppo difesa e sicurezza (101 soli laureati nel 2012) non
è rappresentata nel grafico.
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