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mercato immobiliare nel mondo Brooklyn in fermento: ecco le zone su cui scommettere per investire a New York A New York il mercato immobiliare continua a vivere un buon momento. Una febbre, quella che coinvolge il real estate newyorkese a tutti i livelli, che non teme soste o arresti. Tanto che nel terzo trimestre 2013 il prezzo medio al quale sono stati venduti gli appartamenti è di 1,5 milioni di dollari circa (1,1 milioni di euro). Bisogna ricordare però che a Manhattan oltre la metà delle abitazioni private sono in cooperativa e possono essere acquistate solo per uso personale, poiché in genere non ne è consentita la locazione. Se si considerano solo i condomini il prezzo medio sale a 1,8 milioni di dollari (1,33 milioni di euro circa). Il prezzo medio al metro quadro è per i condo 13mila dollari circa (9.600 euro al metro). Il valore nei condomini è salito di circa dell’11% in media negli ultimi 12 mesi. L’identikit di chi compra La domanda che molti si pongono è da dove deriva una così forte richiesta? Da un lato dai valori ancora ragionevolmente bassi dei tassi di interesse e dall’altro dalla diffusa aspettativa di rialzi delle quotazioni nel futuro prossimo, due variabili che hanno spinto all’acquisto gli americani, mentre per la richiesta estera il driver più importante è stato il valore del dollaro, rispetto all’euro e ad altre valute. Ma 20 g Tratto da www.casa24.ilsole24ore.com del 27 gennaio 2014 a cura di Paola Dezza c’è stata anche la scoperta di Manhattan da parte dei cinesi che, mai così tanto come quest’anno, hanno deciso di investire nel mattone americano. Sono stati proprio i bassi tassi (un mutuo a tasso fisso ha viaggiato per lungo tempo intorno al 3,5% e oggi è intorno al 4,5%) a spingere all’acquisto e a decretare il ridimensionamento degli affitti. Quali le aree su cui puntare? Ma quali sono le zone di New York che oggi mostrano ancora grandi potenzialità di sviluppo e rivalutazione, visto che ormai Manhattan viaggia su prezzi stellari? Brooklyn, in primis, è da tempo in forte sviluppo. “L’area piace molto sia a chi investe sia a chi invece vuole spostarsi in una zona meno caotica della città – dice Francesco Cirillo, avvocato e broker di Vivaldi real estate -. Restando a Manhattan West Village, fino a Tribeca, continua a riscuotere interesse. Qui c’è Hudson river park, mentre nell’Upper West side c’è Riverside park. Nella parte East invece non c’è molto verde. Ma bisogna dire che questo quartiere non è tanto economico, anche se non arriva ai livelli di Manhattan per il lusso”. I consulenti immobiliari di New York oggi consigliano Brooklyn, vicino al waterfront, da Long Island City (nel Queens) fino a Red Hook. Una delle possibilità per chi vuole fare un investimento è anche comperare l’immobile sulla carta e poi venderlo o ancora sulla carta o appena è finito l’immobile. In alcuni casi con profitti anche del 30 per cento. Ad essersi già affermata è la zona di Williamsburg, che in media costa 1.100-1.200 dollari al piede quadrato (9.900/10.800 dollari al mq, ossia 7.300-8mila euro al mq), anche 1.500 (13.500 dollari al mq ovvero 10mila euro al mq) se l’abitazione è sull’acqua. Oggi qui 55 mq in un bel palazzo sull’acqua costano circa 720mila dollari (531mila euro). “Due blocchi più indietro, dove non c’è la vista, la stessa cifre consente l’accesso a 70 mq – dice ancora Cirillo -. Greenpoint, più indietro nello sviluppo di Williamsburg, è una delle aree più gettonate per il prossimo futuro. Qui stanno progettando 7mila nuovi appartamenti e ben dieci torri. Si vende a 800-900 dollari al piede quadrato (7-8mila dollari al mq), se compri palazzine più vecchie anche sui 600 dollari (5.400 dollari al mq). La scommessa di Red Hook Quest’area sta attirando l’attenzione. Si tratta di un polo creativo, che sta diventando piano nel mondo piano il quartiere degli artisti (non più emergenti ma già famosi). Vi si trovano loft di grandi dimensioni e con soffitti alti, vicino all’acqua e con un bel panorama su Manhattan". I prezzi? Non sono ancora ufficiali ma dovrebbero aggirarsi dai 4.600 agli 8mila euro al mq a seconda del piano e del panorama nei progetti ambiziosi dei complessi che sono in via di riqualificazione da parte di Estate 4, che a Milano ha realizzato Tortona 37 sui Navigli e ha numerosi sviluppi in corso da Londra a Los Angeles. Si tratta della riconversione di antichi edifici esistenti (l’area è stata acquistata a fine 2012 per quasi 12 milioni di dollari), alcuni sull’acqua, e vecchi magazzini che verranno riconvertiti in abitazioni di lusso, uffici, negozi. L’area è ancora molto indietro nello sviluppo, e quindi offre prezzi interessanti (anche se c’è poco in vendita) e buone prospettive. La zona non gode di facile accesso alla metropolitana. Pertanto verranno creati servizi navetta verso la più vicina fermata della metro e un servizio ferry che collegherà Red Hook a Manhattan in poco più di dieci minuti. Diversa è la situazione della metropolitana in Williamsburg che offre l’opportunità di essere a Manhattan in una fermata. I prezzi mediani si aggirano 5mila dollari al mq (3.700 euro al mq)". Bushwich offre bassi prezzi, ma lo sviluppo è ancora lontano Ma è tutta la grande area di Brooklyn a vivere un grande fermento. Nella zona di Roosvelt tech island la Cornell University ha investito due miliardi di dollari per creare un campus tecnologico e realizzare una zona dedicata all’high tech. Dumbo waterfront è l’equivalente di Tribeca ma a Brooklyn. Brooklyn bridge park, situato sotto Brooklyn hights (la zona elegante di fronte financial district) sarà un nuovo parco pubblico in un’area che un tempo è stata industrializzata. Il vero quartiere degli artisti che ancora non hanno raggiunto la fama è invece Bushwich, situato dietro Williamsburg. Qui si spendono 3.600 – 5.200 dollari al metro quadrato in condominio (2.650-3.800 euro). La zona è presa d’assalto, infatti, da vari tipi di artisti e creativi che stanno prendendo d’assalto i suoi loft nella convinzione che sia la nuova Williamsburg. Ma la trasformazione è appena iniziata e ci vorranno anni per vederne l’esito, tanto che investire qui non è consigliato a chi risiede lontano, come in Europa, e non potrebbe seguire poi l’investimento. Bushwich è più adatta invece a chi conosce molto bene New York e i suoi repentini cambiamenti in grado di trasformare zone dimenticate in quartieri “cool”. g mercato immobiliare Cala la domanda di case a Madrid e Barcellona g I Tratto da www.casa24.ilsole24ore.com del 11 febbraio 2014 a cura di Paola Dezza n Spagna si comprano meno case. E la frenata del mercato è da ricercare nel calo della domanda. Un calo che era stato registrato già dall’Ine, Istituto nacional de estadistica, un mese fa quando rese noti i dati di novembre: -16% delle transazioni a novembre 2013 rispetto allo stesso mese di un anno prima (su base annua il calo è stato del 2,1%, il più alto del 2009). Mentre i prezzi sono saliti nell’ultimo quarter del 2013 per la prima volta dal 2010, dicono le statistiche ufficiali. L’aria è subito cambiata in gennaio. I prezzi, secondo Idealista, noto portale immobiliare, a gennaio hanno lasciato sul terreno lo 0,4%. Il prezzo medio è a quota 1.726 euro al mq nel Paese (3.219 euro al mq a Barcellona, 3.108 euro al mq a Madrid, 1.569 euro al mq a Valencia e 1.941 euro a Siviglia). Nel 2013 i prezzi hanno perso nel complesso il 6,6%. Idealista certifica il calo della domanda di abitazioni nel Paese iberico - ai prezzi richiesti - in media pari al 23% nel corso dell’anno passato. Le offerte di acquisto sono scese del 22% a Madrid e del 23% a Barcellona. “C’è un grande gap tra prezzo richiesto dalla proprietà e offerto dal potenziale acquirente - dice Fernando Encinar, co-fondatore di Idealista. E ritenendo che il fondo del mercato è ormai stato raggiunto, chi vende non scende di prezzo e preferisce aspettare nuove offerte. Da ottobre a dicembre 2013 i valori delle case sono saliti dello 0,7% rispetto ai tre mesi precedenti e dello 0,2% a gennaio su dicembre. ”Questi dati possono dare la falsa impressione che i valori, che hanno perso il 45% dal picco del 2007, abbiano ora superato il fondo della discesa - dice Encinar. In realtà continua Encinar: “i dati dimostrano che in Spagna c’è una domanda potenziale inespressa, che continua a mostrare molto interesse verso le opportunità del mercato. Questo perché la capacità di spesa e di indebitamento dei consumatori si è molto ridotta negli ultimi anni, infatti le uniche operazioni che si chiudono sono quelle dove il prezzo richiesto si adegua alle necessità dei compratori: solo a condizione di importanti sconti”. Alcuni operatori si attendono ancora una discesa delle quotazioni del mattone residenziale, nel dettaglio del 5-6% nella prima parte del 2014, a causa anche della disoccupazione. Qualche operatore sottolinea poi le differenze tra le diverse città spagnole. “Barcellona è stata sostenuta negli ultimi anni da un’efficace politica strategica - dice Paola Gianasso di Scenari Immobiliari - che ha potenziato la dotazione infrastrutturale e migliorato i servizi offerti ai residenti e alle imprese. Questo le permetterà di uscire dalla crisi, non a breve ma comunque prima di Madrid”. La Spagna è però tornata nel mirino degli investitori internazionali. Anche perché le due principali città, Madrid e Barcellona, offrono immobili storici di elevata qualità, dice qualche operatore. Sono molti attivi quindi i fondi esteri di natura speculativa, primo su tutti l’americano Blackstone che a luglio ha acquistato 18 appartamenti a Madrid per 125,5 milioni di euro, mentre Goldman Sachs Group e Azora Capital in agosto hanno pagato il 20% in più per comperare uno sviluppo di 32 abitazioni in social-housing venduti dal governo regionale. g 21