La legge Gasparri

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La legge Gasparri
La legge Gasparri,, dal nome del deputato Maurizio Gasparri, è la legge n. 112 del 3 maggio 2004. Regola le
"Norme
Norme di principio in materia di assetto del sistema radiotelevisivo e della RAI - Radiotelevisione italiana
S.p.A., nonché delega al Governo per l'emanazione del testo unico della radiotelevisione".
radiotelevisione
La legge Gasparri è una delle leggi più discusse del Governo Berlusconi II.. Si tratta in sostanza di una legge
di riforma generale del sistema radiotelevisivo.
radiotelevisivo
ITER LEGISLATIVO
La legge, proposta dall'allora ministro delle comunicazioni,
comunicazioni Maurizio Gasparri,, è stata oggetto
o
di
un iter legislativo molto complesso. Approvata dal Parlamento il 2 dicembre 2003,, è stata rinviata alle
Camere dal Presidente Ciampi il successivo 13 dicembre, con messaggio motivato.
Il messaggio del Presidente ha dei richiami precisi:
necessità di fissare un termine più breve per la regolamentazione del digitale terrestre da parte
dell'Autorità
Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (la legge Gasparri cercava di prorogare il termine (31
(
dicembre 2003) fissato dalla Corte Costituzionale).
Costituzionale
la base di riferimento
rimento per il calcolo dei ricavi potrebbe consentire, a causa della sua dimensione, a chi ne
detenga il 20 per cento di disporre di strumenti di comunicazione in misura tale da dar luogo alla
formazione di posizioni dominanti,
dominanti violando così il pluralismo.
LA LEGGE
MODIFICATA
Per quanto riguarda il primo richiamo mosso dal Presidente col suo messaggio, il Governo si è preoccupato
di adottare un decreto legge (il c.d. decreto salvareti),
), che è poi stato convertito in legge dal Parlamento in
data 23 febbraio 2004,, aspramente criticato perché di fatto calpestava una sentenza della Corte
costituzionale che ordinava la messa sul satellite di una rete Mediaset e la conseguente perdita di pubblicità
su Raitre. Il nuovo testo della legge Gasparri è stato approvato in via definitiva il 29 aprile,
aprile e promulgato dal
Presidente il 3 maggio 2004.
PRINCIPI DELLA
LEGGE
La legge Gasparri contiene delle novità:
limiti al cumulo dei programmi e alla raccolta di risorse economiche:
definizione del "SIC" (Sistema
Sistema Integrato delle Comunicazioni),
Comunicazioni), che comprende stampa
quotidiana e periodica; editoria (...) anche per il tramite di Internet; radio e televisione; cinema;
pubblicità.
i soggetti non possono conseguire, né direttamente, né attraverso soggetti controllati, ricavi
superiori al 20% dei ricavi complessivi del SIC (canone RAI, raccolta pubblicitaria, le
sponsorizzazioni, il ricavato da abbonamenti e vendite di quotidiani e periodici) tale limite
corrisponde a 23,9 miliardi di euro (il 4% è 4,8 miliardi di euro)
lo switch-off dell'analogico (passaggio al digitale terrestre) va realizzato entro il 31
dicembre 2006
CRITICHE ALLA
LEGGE
La legge Gasparri è stata criticata per i seguenti motivi:
Il tetto limite di ricavo, cioè il 20% dei ricavi del SIC, è stato sì abbassato rispetto al precedente 30%, ma
il valore dei ricavi della SIC è passato da 12 a 23,9 miliardi di euro ed il 30% di 12 è ben più piccolo del
20% di 23,9 (3,6<4,8).
l'aumento del limite viola il principio del pluralismo.
si incentiva ancora di più la pubblicità televisiva, a scapito di quella sulla stampa.
mancano riferimenti al diritto all'informazione degli utenti.
la fissazione di una data (31 dicembre 2006) entro cui realizzare le reti digitali terrestri rischia di aprire un
altro regime di proroga (rischio concretizzato nel rinvio al 2012 del digitale).
ci sarebbe una grave e palese violazione della sentenza 466/2002 della Corte costituzionale (data del
passaggio al digitale).
Mediaset potrebbe avvantaggiarsi più di altri editori rafforzando la sua posizione dominante.
in generale, un rafforzamento della figura di Silvio Berlusconi nel campo tv.
lasciava irrisolti i problemi del piano nazionale delle frequenze (ad esempio fra europa7 e rete4).
BOCCIATURA
DELL’UE
L'Unione Europea è intervenuta con una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia dove si chiedevano
spiegazione sulle problematiche del sistema radio-tv causate dalla Gasparri; la stessa unione, a luglio 2007
dà 2 mesi di tempo all'Italia per correggere le presunte problematiche della Gasparri sulla parte relativa al
digitale terrestre.
Tuttavia la Commissione europea ha rinunciato ad andare avanti nella procedura d'infrazione contro la legge
Gasparri sul sistema radiotelevisivo, in attesa dell'adozione di misure atte a garantire maggior pluralismo da
parte del governo italiano. La multa, inizialmente quantificata dal giornalista Marco Travaglio in 300-400 mila
Euro al giorno, non dovrà pertanto essere pagata, poiché l’UE ha rinunciato.
Norelli Antonio 2 biennio scientifico A