Viaggio in India per studiare la rigenerazione dei tessuti
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Viaggio in India per studiare la rigenerazione dei tessuti
IFOM - ISTITUTO FIRC DI ONCOLOGIA MOLECOLARE La rigenerazione tissutale Viaggio in India per studiare la rigenerazione dei tessuti Apre a Bangalore, nel Paese asiatico, il nuovo laboratorio di IFOM in collaborazione con un importante centro di ricerca sulle cellule staminali. Obiettivo: scoprire le analogie tra riparazione delle ferite e tumori a cura della REDAZIONE istituto FIRC di oncologia molecolare apre una succursale in India, a Bangalore, grazie a un accordo di ricerca internazionale con NCBS, istituto di ricerca specializzato in biologia avanzata del Tata Institute of Fundamental Research (TIFR), il centro di eccellenza dell’Unione indiana, e inSTEM, il prestigioso Istituto per la biologia delle cellule staminali e per la medicina rigenerativa della città indiana. Obiettivo: studiare in che modo le cellule staminali, presenti nell’organismo adulto, contribuiscono a rigenerare tessuti sani e, di conseguenza, in che modo i meccanismi di rigenerazio- ’ L ne sono sfruttati dai tumori per proliferare. Che si tratta di un progetto senza confini è dimostrato anche dal fatto che il team dei ricercatori, di varia provenienza, è diretto da Colin Jamora, un giovane scienziato hawaiano, proveniente dall’Università di San Diego, in California. “Sono molto entusiasta di questa nuova possibilità di conseguire risultati scientifici importanti grazie al sostegno di IFOM e inStem” spiega Jamora. “Dirigerò un gruppo il cui obiettivo è tradurre gli studi sulla rigenerazione e riparazione dei tessuti in scoperte che consentono di combattere malattie come cancro, diabete e disturbi infiammatori cronici”. Arriveremo rapidamente a ricadute applicative 32 | FONDAMENTALE | GENNAIO 2013 In questo articolo: Colin Jamora medicina rigenerativa cellule staminali UNA RETE MONDIALE La creazione di piccole “isole di IFOM” all’estero è una strategia perseguita con convinzione del direttore scientifico Marco Foiani: “In Asia ci sono aree di vera eccellenza nella ricerca, scienziati appassionati e investimenti in strutture e tecnologie. L’attivazione del laboratorio diretto da Jamora è per IFOM una preziosa opportunità di ricerca in sinergia con un Paese come l’India che rappresenta uno dei più promettenti incubatori per lo sviluppo scientifico a livello mondiale. Questa operazione rientra in una strategia di internazionalizzazione che ha già portato IFOM a siglare un accordo simile con Singapore nel 2011. Il futuro della ricerca non può prescindere dalla collaborazione tra i centri più innovativi nel mondo. Solo così la ricerca italiana sarà veramente competitiva ed entrerà in un dibattito scientifico globale”. Jamora lavora da anni sui meccanismi di riparazione delle ferite e così spiega la connessione tra la sua specializzazione e il cancro: “Più di 25 anni fa i medici, sulla base di osservazioni sui pazienti hanno formulato una ipotesi: che il cancro non fosse altro che un tentativo senza fine di “ risanare una normale ferita. Peraltro ambedue i fenomeni utilizzano le potenzialità di crescita e rigenerazione dei tessuti offerte dalle cellule staminali”. Jamora esplorerà i dettagli cellulari e molecolari alla base di questi fenomeni e analizzerà gli errori che possono verificarsi e che possono favorire la formazione di tumori. INFIAMMAZIONE E STAMINALI In che modo le ferite della pelle costituiscono un modello utile per la ricerca sul cancro? Come detto in precedenza, quando un tessuto deve riparare una lesione fa ricorso alla capacità rigenerativa delle cellule staminali. Le ferite della pelle sono tra le lesioni più comuni e meglio studiate. La pelle è infatti un sistema ideale per verificare il ruolo delle cellule staminali. “Subito dopo la lesione il nostro corpo attiva una risposta infiammatoria che ha come scopo la difesa dalle infezioni” spiega Jamora. Negli ultimi anni scienziati di tutto il mondo hanno dimostrato l’importanza dell’infiammazione nel promuovere la crescita delle cellule tumorali. Le nuove tecniche scientifiche hanno confermato le osservazioni preliminari sulla stretta connessione tra cancro e riparazione delle ferite. L’infiammazione attiva le cellule staminali, che cominciano a ri- IFOM, l’Istituto di oncologia molecolare della FIRC, la Fondazione italiana per la ricerca sul cancro, svolge attività scientifica d’avanguardia a beneficio dei pazienti oncologici grazie a quanti sostengono concretamente la Fondazione. Dai anche tu il tuo contributo e senza versare denaro! Come? Aggiungi un piccolo lascito nel tuo testamento, è facilissimo: visita il sito www.fondazionefirc.it o telefona allo 02 79 47 07. Grazie. prodursi (con una stretta analogia con quanto avviene nei tumori favoriti dalla presenza di infiammazioni croniche). Jamora e il suo team hanno contribuito a scoprire quali sono i mediatori di questo processo a livello molecolare. Nel 2009, per esempio, hanno scoperto che la Caspasi-8, una proteina nota per esser coinvolta nella morte cellulare programmata (processo chiave nei tumori), ha un ruolo fondamentale nella guarigione delle ferite. A seguito di un trauma la Caspasi-8 deve ridurre la propria presenza localmente perché il tessuto possa ripararsi. Difetti nella regolazione di questa proteina provocano gravi conseguenze: nel diabete, per esempio, l’incapacità di guarire dalle ferite dipende da un’aumentata produzione di Caspasi-8 mentre una sua riduzione genera risposta cronica al danno con sintomi come l’eczema. Un’altra scoperta recente riguarda un importante anello di congiunzione tra rigenerazione e cancro. Dagli studi di Jamora e collaboratori è UN MECCANISMO EVOLUTIVO L’organismo ha sviluppato sistemi molto efficaci per riparare e ricostruire i tessuti danneggiati. Ciononostante la macchina non è perfetta. Esiste infatti una stretta associazione tra lesioni croniche, infiammazione e cancro. Le relazioni tra colite ulcerosa e cancro al colonretto, tra cirrosi epatica e cancro al ” fegato, tra ulcera e carcinoma gastrico sono solo alcuni dei tanti casi documentati in cui una lesione cronica si evolve in tumore. Guarigione delle ferite e formazione dei tumori sono due processi che dipendono da meccanismi molecolari incredibilmente simili. Molti dei fattori che promuovono la rigenerazione dei emerso che Snail, una molecola coinvolta nella formazione delle metastasi, interviene anche nelle primissime fasi della risposta alle lesioni. “Le cellule staminali di qualunque tessuto possono proliferare oppure differenziarsi, cioè trasformarsi in elementi ‘normali’ del tessuto stesso” continua Jamora. “Fino a qualche anno fa studiarne la regolazione significava solo verificare in che modo imboccavano una via piuttosto che l’altra a livello di singola cellula”. Il problema è che le cellule singole esistono solo in laboratorio: nel corpo stanno insieme e sono immerse in un ambiente ricco di stimoli e interazioni e proprio su queste interazioni lavorerà Jamora nel nuovo centro di Bangalore. L’obiettivo finale di tutto il percorso è però molto pratico: individuare nuovi target che caratterizzano le staminali, per esempio proteine presenti in stati patologici quali cancro, diabete e malattie dell’epidermide, ma assenti nei tessuti normali, da utilizzare come bersagli molecolari per terapie specifiche. tessuti, come citochine, fattori di crescita e metalloproteasi, sono gli stessi che stimolano la crescita e la metastatizzazione del tumore. I segnali che portano le cellule a proliferare sono accesi sia nella riparazione delle ferite sia durante la crescita tumorale, con la differenza che nel primo caso la loro attivazione è temporanea, mentre nel cancro il segnale di proliferazione è sempre acceso. GENNAIO 2013 | FONDAMENTALE | 33