7 novembre 2014 - Il Giornale dell`Arte
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7 novembre 2014 - Il Giornale dell`Arte
VEDERE A TORINO E DINTORNI IL GIORNALE DELL’ARTE SUPPLEMENTO A «IL GIORNALE DELL’ARTE» N. 347 NOVEMBRE 2014 Torino, 6-9 novembre, Pala Alpitour Isozaki, via Filadelfia 82, orario 11-20 UMBERTO ALLEMANDI & C. N. 7, NOVEMBRE 2014-GENNAIO 2015 TUTTA L’ARTE DA VEDERE DA NOVEMBRE A GENNAIO Per Torino l’arte è il talismano anticrisi Per Olga Gambari, il critico ospite di questa edizione, Torino si accende per la settimana del contemporaneo, ma in realtà ha sempre meno progettazione collettiva, risorse pubbliche e interlocutori istituzionali La settimana di ContemporaryTorino è il momento che scandisce l’anno della popolazione dell’arte cittadina consentendo di fare il punto e al contempo progettare guardando in avanti. Fiere, mostre ed eventi esplodono con un orario continuato e spesso compulsivo su tutta la mappa della città. Quest’anno Artissima scommette su un artista che è anche un personaggio, Maurizio Cattelan, affidandogli la cura del progetto di «OneTorino», mostra esterna agli spazi dell’Oval che si svolge solo a Palazzo Cavour, a differenza degli altri anni in cui aveva invece una struttura diffusa. Cattelan parte all’attacco già nel titolo, «Shit and die», con un progetto che rilegge la storia di Torino attraverso reperti museali abbinati a opere contemporanee, con effetto mediatico assicurato. Parallelamente convivono le fiere The Others, diventata ormai una manifestazione culturale molto attenta anche alla musica e alla performance, Paratissima, che continua la sua mission di vetrina democratica e acritica, FlashBack che l’anno scorso già al suo debutto ha centrato l’obiettivo unendo antico e contemporaneo, e Photissima, che cerca il rilancio dopo una passata edizione trascurabile. La potenza muscolare di questa settimana vuole anche essere un talismano contro la fragilità del sistema che soffre per la riduzione delle risorse pubbliche (ma rimangono attive la Fondazione CRT per l’Arte e la Compagnia di San Paolo, sempre più determinanti nelle politiche culturali), la difficoltà di relazionarsi con gli interlocutori istituzionali e la mancanza di una progettazione collettiva che crei davvero un piano strategico per ripartire. Non interessa né rincuora sapere che le altre città italiane sono messe anche peggio: Torino deve continuare ad aspirare a essere un punto di riferimento in Europa per l’arte contemporanea. Intanto siamo ancora in attesa che prenda forma la superfondazione (che dovrebbe accorpare tutte le realtà torinesi dedicate all’arte contemporanea in un’unica struttura capace di mettere in rete servizi e risorse), ormai leggenda metropolitana invocata da pochi e temuta da molti. Per la Regione se ne occuperà il nuovo assessore alla Cultura Antonella Parigi, che per questo ruolo ha lasciato la direzione del Circolo dei Lettori. Politiche, teorie di sistema, ma quello che rimane sono i contenuti: quello che si fa, quello che si vede. E a Torino negli ultimi dodici mesi si sono viste molte cose, mostre da grandi numeri e altri progetti importanti. Semi gettati nel terreno. Alla Gam la mostra sul maestro impressionista Renoir ha raccolto naturalmente folle oceaniche; ora si punta su un altro nome famoso, l’artista pop Roy Lichtenstein, per intercettare il grande pubblico, quello che si spera vada anche a vedersi le belle collezioni di Otto e Novecento così come le opere dei giovani artisti torinesi della rassegna «Vitrine». Una vetrina appunto, che da anni attua una mappatura del territorio senza però dare agli emergenti maggiore spazio e supporto istituzionale, il che rappresenterebbe una spinta fondamentale alla loro carriera. Esaustiva e interessante la mostra in corso sull’artista inglese Cecily Brown. Si sviluppa intanto tra la Gam e la Fondazione Ferrero di Alba la grande mostra dedicata alla figura internazionale del pittore piemontese Felice Casorati. Tra un anno la Galleria d’arte moderna renderà omaggio a Carol Rama, rappresentante dell’anima eccentrica torinese, ospitando l’ultima tappa di un’antologica che girerà l’Europa. Parallelamente uscirà il catalogo dell’opera omnia della grande artista, promosso dalla Fondazione Sardi per l’Arte. Tornando a quello che si è visto a Torino quest’anno, la mostra sulla Confraternita dei Preraffaelliti a Palazzo Chiablese è stata un altro blockbuster della stagione, con opere meravigliose uscite eccezionalmente dalla Tate per lavori in corso nel museo londinese. Vanno inoltre ricordate iniziative come Stupinigi Fertile, un ›4 affascinante progetto di rivalutazione dell’area della ›4 A sinistra, Olga Gambari. Qui sopra, lo spazio Bunker con i murales di Dome e Pixel Pancho © Marcello Goggio Sommario TORINO Lo sguardo di Olga Gambari su Torino e dintorni Artissima La Fondazione Crt Le mostre prodotte da Artissima Paratissima The Others Luci d’artista e notte bianca Flashback Le mostre della Gam Le avanguardie russe a palazzo Chiablese Le collezioni dei designer nella Pinacoteca Agnelli Le mostre della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Il Museo Ettore Fico Le mostre del Castello di Rivoli La Natività a Palazzo Madama e nella Pinacoteca Albertina L’arte cinese e Hokusai al Mao 3 4 5 5 5 5 5 6 6 6 6 7 7 7 7 8 La Galleria Sabauda Il Museo Egizio Quadrone e Van Loo nella Fondazione Accorsi-Ometto Le mostre di Palazzo Madama Le case d’asta di Torino e Vercelli Galleria Paola Meliga Galleria Raffaella De Chirico Galleria Biasutti & Biasutti Noire Contemporary Art Gallery Galleria Paolo Tonin La notte delle gallerie Tag La collettiva del Pav Galleria Mazzoleni I Masbedo nella Fondazione Merz Galleria Giampiero Biasutti Galleria Opere scelte Galleria Aversa Galleria Giamblanco Galleria Laura Rocca Galleria Luigi Caretto Galleria Elena Salamon VEDERE A TORINO Società editrice Umberto Allemandi & C., via Mancini 8, 10131 Torino, tel. 011.8199111 fax 011.8193090 «vedere a torino» è una testata edita da «il giornale dell’arte» nell’ambito della linea di periodici «Vedere a...» Umberto Allemandi, direttore responsabile Franco Fanelli, vicedirettore Barbara Antonetto, caporedattore Claudia Carello, art director Cinzia Fattori, pubblicità e product manager (011.8199118 - [email protected]) Pubblicità in Piemonte: Claire Pizzini [email protected] Stampa: Roto3 Industria Grafica Spa Castano Primo (Mi) 8 8 8 9 9 10 10 10 10 10 11 11 11 12 12 12 13 13 13 13 13 San Secondo di Pinerolo (To) San Sebastiano nella Fonazione Cosso 14 Tortona (To) Fondazione C.R. Tortona 14 Venaria (To) Le mostre nella Reggia di Venaria 14 Alba (Cn) Felice Casorati nella Fondazione Ferrero 14 Cuneo Andy Warhol nella galleria Skema 5 e nella Fondazione Delfino 14 Bard (Ao) Fotografie nel Forte di Bard 14 Calendario 14 IL GIORNALE DELL’ARTE Il Giornale non risponde dell’autenticità delle attribuzioni delle opere riprodotte, in particolare del contenuto delle inserzioni pubblicitarie. Le opinioni espresse negli articoli firmati e le dichiarazioni riferite dal giornale impegnano esclusivamente i rispettivi autori. Si consiglia di verificare telefonicamente oppure on line gli orari delle manifestazioni. www.ilgiornaledellarte.com VEDERE A TORINO | 3 Artissima vende tutto, anche performance Alla XXI edizione 194 gallerie, 50 curatori, 5 premi e una nuova sezione «I Only Want You To Love Me» di Miles Aldridge © Galerie Alex Daniels - Reflex Amsterdam and Miles Aldridge ›3 reggia sabauda che ha proposto performance di linguaggi diversi tutte ispirate dalla storia della palazzina e del suo parco. Nelle altre Residenze sabaude continua a trovare casa la fotografia storica delle grandi agenzie internazionali, con focus su protagonisti del Novecento: Palazzo Madama ha proposto Tina Modotti ed Eve Arnold, Palazzo Reale Werner Bischof, mentre la Reggia di Venaria ha ancora in corso la mostra «A occhi aperti. Quando la Storia si è fermata in una foto», una carrellata di scatti famosi che hanno plasmato la nostra memoria collettiva. A Palazzo Madama sta inoltre per aprire una mostra sul tema della Natività e del Presepe, un progetto condiviso, come doppia sede e curatela, con l’Accademia Albertina di Belle Arti, che si sviluppa attraverso le opere di un centinaio di artisti dal Medioevo all’arte contemporanea, con pezzi seicenteschi in arrivo da Napoli. Il Castello di Rivoli, che vanta una collezione permanente di 300 importanti opere da tutto il mondo e una biblioteca con 40mila volumi e 700 video, ha iniziato i festeggiamenti per i suoi trent’anni caratterizzati da 163 rassegne, centinaia di eventi teatrali, musicali e performativi e svariate attività educative messe in piedi da un dipartimento che è diventato un modello. La direttrice Beatrice Merz ha organizzato una serie di appuntamenti, tra cui l’esposizione che ha permesso di riscoprire l’artista concettuale Jan Dibbets, culminati nella mostra «Intenzione manifesta», che declina l’idea di disegno nelle interpretazioni di decine di artisti, e nel progetto sitespecific «MAdRE» di Sophie Calle. Alla Fondazione Merz il lavoro di confronto tra la figura di Mario Merz e l’arte contemporanea è stato portato avanti con due grandi mostre di Alfredo Jaar e dei Masbedo (ancora in corso), che hanno entrambe trasformato in luogo visionario l’ex centrale elettrica Lancia. Negli spazi esterni la manifestazione estiva «Meteorite in giardino» ha dato vita ad affollate serate in cui artisti e musicisti hanno collaborato a progetti ibridi dal vivo. È aperto all’ambito dell’arte visiva e a quello della composizione musicale anche il premio istituito quest’anno dalla Fondazione che ha registrato un grande numero di partecipanti e che sosterrà la produzione di partiture e progetti nelle città di Torino e di Zurigo. Con grande vitalità la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo continua a proporre mostre di taglio diverso, collaborando spesso con altre realtà legate all’arte contemporanea internazionale. Tra gli appuntamenti ormai storici il progetto «Residenze per Giovani Curatori», «Da Guarene all’Etna. Altro dalle immagini», una ricognizione del mondo della fotografia, e «Greater Torino», dedicato ad artisti del territorio. Anche la Fondazione Sandretto ha messo a punto un nuovo premio, il «Serpentine Grant», attivato insieme alla Serpentine Gallery di Hans Ulrich Obrist e rivolto ai giovani emergenti. Tra le mostre dell’anno è stata molto apprezzata «Soft Picture», una collettiva sull’uso del tessuto nell’arte contemporanea mentre attualmente si possono vedere le inedite pitture di Isa Genzken. Alla Pinacoteca Agnelli una serie di artisti con le loro collezioni hanno esplorato territori limitrofi a quelli dell’arte, sconfinando nella moda e nel design: a cominciare dall’israeliano Ron Arad, poi il fotografo Mario Testino e ora Martino Gamper, ancora una figura a metà tra l’artista e il designer che ha esposto tra il resto alla Tate di Londra e al MaXXI di Roma. Questo nuovo segmento identificato come art design è stato anche al centro della manifestazione Turna, che ha portato nel Quadrilatero artisti presentati da alcune delle gallerie italiane di riferimento, da Rossana Orlandi a Paola Colombari. Una strada aperta anni fa da Operae, festival che si consolida sul versante dell’autoproduzione indipendente. In un periodo in cui si fatica a mantenere quello che già esiste, ha sorpreso e messo di buon umore l’apertura del nuovo MEF, museo dedicato a Ettore Fico, pittore piemontese la cui Fondazione, diretta da Andrea Busto, ha preso sede in un ex spazio industriale e presenterà mostre di arte contemporanea, e non solo, che dialogheranno con opere di Fico. Buone notizie, poi, per il Pav, il Parco di Arte Vivente ideato da Piero Gilardi, l’anno scorso accusato di costare troppo e avere pochi visitatori tanto che la sua esistenza era stata VEDERE A TORINO | 4 TORINO. La 21ma edizione di Artissima è la terza diretta da Sarah Cosulich Canarutto, che può vantare nel primo anno del suo mandato, il 2012, la 5a posizione della kermesse fondata nel 1994 da Roberto Casiraghi nella classifica mondiale delle fiere di arte contemporanea stilata da Skate’s Art Market Research di New York. La fiera è organizzata da Artissima srl, società che afferisce alla Fondazione Torino Musei della quale è presidente Patrizia Asproni. Il marchio è della Regione Piemonte, della Provincia e della Città di Torino. I suoi principali sostenitori sono la Camera di commercio, la Compagnia di San Paolo e la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. Il costo complessivo per il 2014 è di 2,5 milioni di euro, un investimento in linea con gli anni precedenti che è stato capace di generare una ricaduta economica complessiva sul territorio di 3,6 milioni di euro, di cui 1 milione in ristorazione, pernottamento e shopping (fonte: analisi di mercato fatta dalla Camera di Commercio di Torino nel 2013 riferita al 2012). La giovane triestina, classe 1974, ha mantenuto la struttura voluta dal suo predecessore Francesco Manacorda, arricchendola con alcune novità. Cresce il numero delle gallerie: 194 provenienti da 34 Paesi (57 le Sarah Cosulich italiane), contro le 190 del 2013 e le 172 dell’anno precedente. Aumentano i premi, da 3 a 5, e le sezioni, Canarutto © Enrico Fignani da 5 a 6; 50 i curatori coinvolti. Nella Main Section si contano 124 gallerie consolidate (82 straniere); il costo per l’affitto dello stand è di 225 € al metro quadro. Qui troviamo le gallerie degli 8 membri del comitato di selezione: Isabella Bortolozzi (Berlino), Paolo Capata (Roma), Guido Costa (Torino), Peter Kilchmann (Zurigo), Norma Mangione (Torino), Pedro Mendes (San Paolo), Gregor Podnar (Berlino, Lubiana) e Jocelyn Wolff (Parigi). Accanto a loro nella Main Section figurano Exit di Hong Kong, Josh Lilley di Londra, Franco Noero di Torino, Massimo Minini di Brescia, Lia Rumma di Milano e Napoli e la Galleria Continua di San Gimignano, Pechino e Les Moulins. Nella sezione New Entries ci sono invece 19 gallerie con meno di cinque anni di attività e invitate per la prima volta, tra queste Car Drde di Bologna, Instituto de Visiòn di Bogotà e Rod Barton di Londra. Il costo degli stand è di 165 euro al metro quadro, al progetto più meritevole e innovativo andranno i 5mila euro del premio Guido Carbone. Al suo debutto è Per4m, una sezione commerciale dedicata esclusivamente alla performance, una novità assoluta per le fiere in generale che hanno sempre trattato questo genere da un punto di vista culturale e mai di mercato. Vi partecipano 16 artisti rappresentati da altrettante gallerie, il migliore si aggiudicherà i 10mila euro del Prix K-way Per4m. Qui, tra gli altri, si possono vedere e acquistare i lavori di Tom Johnson (Guido Costa Project, Torino), Nico Vascellari (Monitor, Roma) e Leah Capaldi (Vitrine, Londra). La sezione Present Future propone invece le personali di 20 artisti emergenti rappresentati da 21 gallerie (3 italiane) selezionate da un comitato di professionisti coordinato da Luigi Fassio. In palio c’è il Premio illy Present Future (10mila euro più una personale al Castello di Rivoli in concomitanza con la prossima Artissima). Di indirizzo museale è Back to the Future dove sono allestiti i lavori di 25 artisti rappresentati da 24 gallerie (4 italiane) attivi tra gli anni ’60, ’70 e ’80 e ingiustamente dimenticati, tra questi Ugo La Pietra (Camera16, Milano) e Hans Peter Feldmann (Richard Saltoun, Londra), scelti da un team di curatori guidato da Eva Fabbris. Il migliore stand si aggiudicherà i 5mila euro del nuovo Premio Sardi per l’Arte Back to the Future. Infine la sezione Art Editions, con 6 gallerie specializzate in stampe e libri d’artista. Anche quest’anno sono previsti il premio Fondazione Ettore Fico (15mila euro a uno tra tutti gli artisti in fiera), Walkie Talkies, un ciclo di visite guidate da 20 curatori internazionali, lo spazio Musei in Mostra, dedicato alla promozione delle attività espositive ed educative delle principali istituzioni di arte contemporanea del territorio e lo shopping della Fondazione Crt, con 250mila euro a disposizione di Castello di Rivoli e Gam. UniCredit, main partner della manifestazione, presenta infine nel salotto al primo piano dell’Oval tre fotografie, tratte dalla propria collezione di oltre 4mila scatti, di Olivo Barbieri, Luigi Ghirri e Paolo Ventura. q Jenny Dogliani Artissima 50 Oval-Lingotto Fiere, via Nizza 294, ven-sab-dom 12-20, tel. 011/19744106, www.artissima.it. Dal 7 al 9 novembre messa in dubbio dal mancato rinnovo di finanziamenti pubblici, suscitando le ire anche di «Le Monde». La curatela viene presa in mano da Marco Scotini che prosegue l’attività del museo incentrata sulla relazione tra la natura e l’arte contemporanea. Continua la sua programmazione di mostre tematiche anche la Fondazione 107, altro ex spazio industriale che quest’anno ha parlato di tappeti e cieli e ora presenta «De Generation of Painting», ricca rassegna di artisti internazionali che mettono al centro della pratica artistica il processo pittorico. Ai bordi delle iniziative più ufficiali ve ne sono alcune indipendenti e fuori dagli schemi, dei fiori selvaggi intercettati dal pubblico quasi per caso che restituiscono ancora l’idea di una Torino vitale e autonoma nella produzione creativa. Di questo lato underground del sistema dell’arte cittadino è ormai un’icona riconosciuta il collettivo Diogene, la cui sede è un vecchio tram parcheggiato in Barriera di Milano dove sono ospitati artisti internazionali in residenza per il concorso «Bivaccourbano»: un progetto nato in sordina e ora sostenuto da sponsor privati e pubblici, dotato anche di una borsa di ricerca la cui ultima edizione è andata alla londinese Jaimini Patel. Merita anche passare ogni tanto al Bunker, un grosso spazio recuperato in via Bologna che è stato trasformato in una tela en plein air per street artist di tutto il mondo e in un luogo aperto a eventi artistici vari come la sfilata del collettivo Batna, un gruppo di artiste e stiliste che crea defilé come mostre viventi. Insieme a loro vi sono molti stilisti che mescolano nel dna diversi segmenti artistici, una nouvelle vague di nomi che da sottobosco potrebbe diventare una nuova offensiva della creatività torinese. Ma c’è bisogno di un disegno politico-culturale che punti su di loro come risorsa. Chi si ricorda che una volta Torino era capitale della moda? Va ancora ricordata la neonata iniziativa autogestita e dinamica di Akka studi aperti, che organizza giornate di visita agli atelier di artisti cittadini in cui sono ospitati anche colleghi provenienti da altre città, secondo una pratica ormai ben diffusa in Europa. La città diventa luogo sociale e familiare grazie all’arte. Una nuova idea di cittadinanza consapevole e attiva è stata anche la miccia di We Traders. Cedo crisi, offro città, un altro progetto particolare, itinerante tra diverse città europee, accolto da Toolbox, spazio di coworking che ben si prestava a presentare pratiche di appartenenza e condivisione dello spazio urbano comune. Sono tutti modi di vedere la crisi di questi anni anche come un fattore propulsivo, di crescita, di maturazione e di elaborazione di nuove dinamiche di relazione, ideazione e produzione, ambito artistico incluso. E per creare nuove prospettive e fornire nuovi strumenti è nata la prima edizione di Amiex, voluta dalla presidente della Fondazione Torino Musei Patrizia Asproni, che l’ha presentata come il primo marketplace europeo tra il mondo della cultura e quello dell’impresa, il luogo per sviluppare lo scambio e la coproduzione di eventi culturali e mostre. Le presenze e il livello degli incontri sono stati però quelli di una prova generale e hanno sollevato soprattutto un gran dibattito attorno alla questione della cultura: impresa che deve fare reddito o ambito da sostenere senza obiettivi di profitto? Manager o direttori artistici? Fuori dai confini cittadini sono sempre attivi alcuni capisaldi del territorio. La Cittadellarte-Fondazione Pistoletto di Biella concentra la sua programmazione nell’edizione di «Arte al centro», storica rassegna di mostre che ipotizza vari tipi di dialogo e collaborazione tra l’arte e i diversi ambiti della società. Al Filatoio di Caraglio il collettivo a.titolo lavora a mostre-laboratorio che analizzano la produzione artistica come percorso e non come semplice esposizione. Ne è stato un esempio «Les sentiers battus sont pleins de fictions endormies. I sentieri battuti sono pieni di visioni addormentate», la riflessione sull’idea di confine condotta con otto giovani artisti, italiani e francesi. Negli stessi spazi si è tenuta anche una mostra di grande successo sulla figura di Escher «L’enigma Escher. Paradossi grafici tra arte e geometria», con oltre 130 opere del visionario disegnatore olandese. Ad Ameno l’associazione culturale Asilo Bianco (nata nel 2005 per volontà di un gruppo di artisti tra cui Enrica Borghi Ndr) innesta infine sul territorio stimoli internazionali che vanno dall’arte alla letteratura attraverso mostre e residenze. Loro lo chiamano «Osservatorio permanente sulla cultura contemporanea». q Olga Gambari I lasciti di Artissima C’è una Fondazione dietro il sistema dell’arte piemontese TORINO. La Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT è uno dei principali promotori e sostenitori non solo di Artissima ma di tutto il sistema dell’arte piemontese, comprese Paratissima e le aperture collettive delle gallerie associate Tag e Contemporary Art Torino Piemonte. A 14 anni dalla nascita dispone di una collezione del valore superiore a 35 milioni di euro, con oltre 720 opere di 180 artisti tra i quali Alberto Burri, Emilio Vedova, Karel Appel, Lucio Fontana e Yves Klein, selezionate da un comitato scientifico composto da Nicholas Serota, Manolo Borja-Villei e Rudi Fuchs. Molte di queste sono in deposito al Castello di Rivoli e alla Gam, le due istituzioni alle quali la Fondazione concede ogni anno un sostanzioso budget per l’acquisizione di nuove opere da scegliere tra gli stand di Artissima. La fiera sarà inoltre una vetrina per i progetti di formazione promossi dall’ente di origine bancaria nel 2014-15, che saranno presentati nello spazio Musei in Mostra e attraverso alcuni incontri. Si parte da «Zonarte», il network dei dipartimenti educativi delle principali istituzioni di arte contemporanea del territorio, e si prosegue con «Resò Traveling Box», un programma di residenza per artisti ispirato all’idea di museo in valigia di Duchamp e alle «Time capsules» di Andy Warhol, realizzato in collaborazione con istituzioni, accademie e scuole di design del Cairo, Nuova Dehli, Cali e Rio de Janeiro. «Resò-Lab» è un nuovo programma di scambio che debutta con una residenza di due artisti e un curatore ucraino nella Fondazione Cittadellarte di Biella, e «Campo», il corso per giovani curatori organizzato ogni anno in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT via XX Settembre 31, tel. 011/5065604, www.fondazioneartecrt.it Sbagliato non sbagliare TORINO. La X edizione di Paratissima s’intitola «Not wrong, but creative» e include 600 artisti e «para-artisti» suddivisi in 4 sezioni (pittori, scultori, fotografi, illustratori, registi, stilisti e designer), una selezione di gallerie di arte contemporanea e di street art (ciascuna con 5 autori e prezzi inferiori ai 5mila euro) e la mostra «The Dark side of the beauty», con Enzo Cucchi, Nan Goldin, Alighiero Boetti, Nicola Bolla, Enrico Colombotto Rosso, Rainer Fetting, Francesco Sena e Paolo Grassino (nella foto, la sua installazione «Ciò che resta» del 2013). Paratissima 2014 si svolge per 5 giorni nel Palazzo delle Esposizioni (il cambio di sede è dovuto all’inagibilità della sede tradizionale dell’ex M.O.I.) ed è dedicata al tema dell’errore come strumento di progresso e perfezionamento. Le sezioni sono ParaPhotò che, curata da Davide Gigli in collaborazione con Visual Scuola di Fotografia, presenta le fotografie di 30 autori; ParaDesign, organizzata dall’Associazione Argent de Posh e dedicata alle creazioni di designer autoprodotte o legate ad aziende artigianali (qui si trovano anche i dieci progetti del Different Design Contest lanciato da Carlsberg per la produzione di un nuovo fusto di birra); ParaVideo, curata da Matteo Giachino e Lorenzo Robino e comprendente videoarte, cortometraggi e documentari; e ParaFashion, con le collezioni di vestiti, accessori e gioielli disegnate da aspiranti stilisti. La manifestazione sarà scandita da molteplici iniziative, tra cui l’esposizione finale del corso per curatori N.I.C.E., in cui otto allieve presenteranno sette mostre dedicate ad artisti di Paratissima. Sono inoltre in programma i workshop di ParaFuture, con creativi quali Pao e Guido Harari ed esperti come Massimo Sirelli docente dello Ied di Torino. ParaSkopje è invece una mostra di dieci talenti emergenti della città macedone di Skopje, partner di Paratissima. Tre sculture di animali fantastici di Nicolò Borgese, Renato Sabatino e Nazareno Biondo sono esposte insieme alle fotografie di altre 12 creature misteriose prodotte per il bioparco Zoom. Infine ci sono il Premio Collini (2.500 euro al migliore artista di Paratissima), la collaborazione con il Premio Terna, che prevede l’esposizione di alcune opere vincitrici dell’ultima edizione, e una personale di Simone Benedetto, vincitore del Toro d’Acciaio a Paratissima 2013. Paratissima 23 Torino Esposizioni corso Massimo D’Azeglio 15, tel. 011/2073075, www.paratissima.it. Dal 5 al 9 novembre La mostra curata da Maurizio Cattelan e quella del Premio Illy Present Future sono prodotte dalla fiera e aperte fino a gennaio TORINO. Attratto dalla città e dalla possibilità di raccontarne la storia, Maurizio Cattelan ha accettato di curare la seconda edizione di «One Torino», il progetto espositivo prodotto da Artissima e ideato da Sarah Cosulich Canarutto. La mostra s’intitola «Shit and Die», ispirato da «One Hundred Live and Die», un’opera di Bruce Nauman del 1984 in Myriam Ben Salah, Maurizio Cattelan e Marta Papini cui l’artista americano traduceva in una serie di scritte al neon alcuni Foto di PierpaoloFerrari-CMYK stati fisiologici ed esistenziali dell’uomo. Insieme a Myriam Ben Salah e a Marta Papini, Cattelan ha esplorato angoli nascosti, mercatini, collezioni private, archivi, musei e Università torinesi scovando una moltitudine di oggetti, più o meno bizzarri, legati a diverse vicende cittadine. Documenti e manufatti di vario genere sono messi in relazione con dipinti e installazioni di 50 artisti internazionali affermati o emergenti, da Martin Creed a Enzo Cucchi, Valie Export, Pascale Marthine Tayou, Roman Signer, Ewa Juszkiewicz, Carol Rama, Lynda Benglis e altri. Il progetto espositivo è un viaggio dal particolare all’universale, dalle vicissitudini degli abitanti di un preciso contesto geografico alle grandi domande dell’umanità, dove la morte, per esempio, da fatto di cronaca si trasforma in metafora del dubbio e del fallimento. Un processo analogo a quello compiuto da Fatma Bucak in «Symphony of fear», un video girato al Cairo nella primavera del 2014 in cui un gruppo di persone provenienti da diverse classi sociali racconta e mette in scena le proprie paure ed esperienze traumatiche attraverso l’uso di oggetti. L’opera dell’artista turca è esposta nella seconda mostra legata ad Artissima insieme alle sculture in ceramica e tessuto della francese Caroline Achaintre, che mescola il linguaggio modernista al gusto esotico e primitivo. Le due giovani artiste sono le vincitrici ex equo del Premio illy Present Future 2013 con il quale si sono aggiudicate la personale al Castello di Rivoli. Palazzo Cavour 15 via Cavour 8, tel. 011/530690. «Shit and Die». Dal 6 novembre all’11 gennaio Castello di Rivoli piazzale Mafalda di Savoia, mar-ven 10-17, sab-dom 10-19, tel. 011/9565222, www.castellodirivoli.org. «Illy Present Future Exhibition: Fatma Bucak e Caroline Achaintre». Dal 7 novembre all’11 gennaio Nel Carcere sono più liberi di sperimentare Ottanta espositori e tre nuove sezioni alla quarta edizione di The Others TORINO. The Others è la creazione notturna di Roberto Casiraghi, già fondatore di Artissima e The Road to Contemporary Art. La vera out-sider delle fiere italiane di arte contemporanea quest’anno spegne la quarta candelina e cresce insieme al numero di progetti ed espositori (80 contro i 60 della scorsa edizione) selezionati dalla direttrice artistica Olga Gambari in collaborazione con Roberta Pagani e Stefano Riba. Un nuovo piano espositivo e tre sezioni inedite sono dedicati a musica, video e performance. Aumentano gli sponsor: la Fondazione CRT si aggiunge alla Compagnia di San Paolo e alla Regione Piemonte oltre i contributi di La Stampa, Tuborg, Kappa, Gondrand e altri. La kermesse che coniuga mercato e non profit concentrandosi sulla creatività emergente e sperimentale si apre a nuove aree geografiche. Ciascuno dei partecipanti (centri, scuole, gallerie, associazioni, collettivi ed editori) avrà a disposizione una cella in uno dei quattro piani dei bracci delle ex Carceri per presentare una mostra o un progetto. Il titolo della quarta edizione «The Wild Side» allude alla predilezione per linguaggi e ricerche in costante metamorfosi che sfuggono a definizioni, generi e circuiti ufficiali. Tra le gallerie che partecipano quest’anno ci sono Dimora Artica di Milano, con la macabra ironia di Daniele Carpi, Luigi Massari e Nicol Vizoli; Nopx di Torino, con le visioni notturne e lunari di Johan Osterholm; Die Mauer di Prato, con le sperimentazioni cromatiche di Raffaello Gori e Carlo Colli; Kyr Royal Gallery di Valencia, con i dipinti surreali e fantastici di Jose Luis Serzo; Territories Partage di Marsiglia, Nardone Gallery di Bruxelles, Must Gallery di Lugano e Ufo Fabrik di Bolzano e altri ancora. Saranno quattro notti fitte di mostre, performance, concerti e djset e non mancheranno un’area di ristoro, un piccolo cinema temporaneo e cinque premi dedicati al mondo delle accademie e al migliore progetto curatoriale, artista under 30, fotografia e opera. Domenica 9 sarà organizzato un workshop per bambini e saranno infine coinvolti curatori e collezionisti in un programma di visite guidate. «Hit Me One More Time» di The Bounty Killart, 2014 © Galleria Metroquadro The Others 2 ex Carcere Le Nuove, via Paolo Borsellino 3, gio-dom 18-1, tel. 011/850660, www.theothersfair.com. Dal 6 al 9 novembre Le notti illuminate dall’arte TORINO. Si inaugura il primo novembre la XVII edizione di «Luci d’Artista», storico progetto della Città di Torino ideato da Fiorenzo Alfieri, realizzato e finanziato da Fondazione Teatro Regio, Iren energia, Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT con un budget di circa 700mila euro. Una ventina di opere luminose decorano piazze e strade cittadine fino a metà gennaio. Alcune di esse sono state rese più efficienti da un punto di vista energetico, sostituendo le luci al neon con luci al led. Accanto ai lavori di Michelangelo Pistoletto, Giulio Paolini, Rebecca Horn e altri «L’energia che unisce si espande nel blu» di Marco Gastini è stata ripensata per la Galleria Umberto I di Porta Palazzo, «Il vento solare» di Luigi Nervo quest’anno invade con i suoi raggi la facciata di Porta Nuova, le «Palle di Neve» di Enrica Borghi sono quasi raddoppiate, «Regno dei fiori» di Nicola De Maria è ricostruito in piazza Carignano e «Luce Fontana Ruota» di Gilberto Zorio sempre nel Laghetto di Italia ’61. Alla Città di Torino fa capo anche la Notte bianca delle arti contemporanee di sabato 8 novembre dalle 21 alle 24, con l’inaugurazione delle opere murarie realizzate in Barriera di Milano da 13 street-artist e l’apertura straordinaria di musei, centri, associazioni e gallerie (info su www.contemporarytorinopiemonte.it). VEDERE A TORINO | 5 «Ritratto della famiglia di Antonio Greppi», di Ludwig Guttenbrunn, 1780 © Galleria Mehringer-Benappi, Monaco-Torino Anche l’antico è contemporaneo Per la seconda edizione Flashback sceglie il Pala Isozaki TORINO. Ha debuttato lo scorso anno nella Promotrice delle Belle Arti con 30 gallerie, più di 11mila visitatori e un soddisfacente volume di affari. Ideata e diretta da Stefania Poddighe e Ginevra Pucci, Flashback, la fiera che mescola arte antica, moderna e contemporanea sulla scia di Frieze Masters a Londra, si sposta per la seconda edizione negli spazi del Pala Alpitour Isozaki. 32 espositori italiani e internazionali intendono attirare l’attenzione di esperti, collezionisti e appassionati di arte contemporanea presenti in città nel secondo weekend di novembre (il numero dei partecipanti è aggiornato al momento in cui è stato l’articolo). «La seconda edizione, spiegano le direttrici, è ricca di novità, a partire dalla nuova sede che rappresenta l’evoluzione e il consolidarsi della manifestazione. L’allestimento si adegua con rigore agli spazi, ed è ancora più essenziale dello scorso anno, il risultato di un lavoro di sottrazione in cui l’opera risulti l’unica, vera protagonista. Visitare Flashback significa compiere un viaggio nel tempo tra alternanza di epoche e stili. Pittura, scultura e arti decorative dai primordi alla modernità concorrono a creare il magico atlas dell’arte». Tra i partecipanti figura Matteo Lampertico di Milano, che tratta maestri di ieri come Luca Cambiaso, Bernardino Luini, il Legnanino, Carlo Antonio Tavella e Joos van Cleve, e di oggi come Alighiero Boetti, Franz Kline, Henri Matisse, Lyonel Feninger, George Grosz, Sol LeWitt e Arshile Gorky. Sulla stessa scia sono i colleghi e concittadini Matteo e Lorenza Salamon di Salamon&C, che propongono disegni e dipinti antichi dal XIV al XIX secolo di Guercino, Spinello Aretino, Giovanni Bellini, Piero di Cosimo, Guido Cagnacci, il Canaletto, Francesco Guardi e Girolamo Induno e autori moderni e contemporanei tra cui Mark Aglinton e Jessica Carroll. Alla produzione del XX secolo guardano invece le gallerie torinesi Biasutti&Biasutti, che si occupa tra l’altro dell’archiviazione delle opere di Piero Gilardi, e Mazzoleni, con Giacomo Balla, Arnaldo Pomodoro, Agostino Bonalumi, Victor Vasarely e altri. Oggetti di antichità e antiquariato provenienti dall’Asia sono proposti da Galleria Schreiber Collezioni di Torino e da Giuseppe Piva di Milano. Tra le presenze dall’estero Magazin Royal di Vilvoorde, Moretti di Londra, Firenze e New York e Photographica Fineart Gallery di Lugano. Flashback. L’arte è tutta contemporanea 51 Pala Alpitour Isozaki, via Filadelfia 82, gio-dom 11-20, tel. 011/1946424, www.falshback.to.it. Dal 6 al 9 novembre (inaugurazione su invito il 5 novembre) L’autista greco che salvò migliaia di opere delle Avanguardie russe Le ossessioni del designer collezionista TORINO. Provengono dal Museo Statale d’Arte Contemporanea di Salonicco le 300 opere realizzate in Russia nel primo trentennio del ’900 esposte per la prima volta in Italia. Fanno parte della collezione di George Costakis che, nato a Mosca da genitori greci, salvò dall’ostracismo del regime stalinista opere dei movimenti rivoluzionari nati in Russia nel secolo scorso. La prima presentazione in Italia fu fatta dalla rivista torinese «Bolaffiarte». Nel 1977, dopo aver lasciato parte della collezione alla Galleria Tret’jakov, lasciò Mosca, dove aveva lavorato come autista, e si trasferì in Grecia portandosi dietro 1.277 opere che furono acquisite dallo Stato greco nel 2000, a dieci anni dalla morte. La mostra è curata da Maria Tsantsanoglou e Angeliki Charistou e presenta dipinti, acquerelli, gouache, disegni e opere di arte applicata suddivisi in sezioni tematiche e cronologiche (catalogo Skira). Una vera e propria enciclopedia dell’avanguardia che va dal Nuovo Impressionismo e Simbolismo rappresentati dalle opere di inizio ’900 di Kazimir Malevic e Ivan Kljun al Cubo-Futurismo sviluppato nel 1912-16 da Ljubov Popova e Aleksej Morgunov, dalla scuola di Cultura Organica degli anni ’20 di Michail Matjušin, Ksenia e Boris Ender al Suprematismo di Kazimir Malevic e Ljubov Popova di fine anni ’10/inizio anni ’20, dal Costruttivismo elaborato nello stesso periodo da Aleksandr Rodcenko ed El Lissitzky al Cosmismo di Michail Plaksin e Ivan Kudrjašev, dal Proiezionismo di Solomon Nikritin, all’Elettro-Organismo di Kliment Red’ko, fino alla Nuova Rappresentazione di Solomon Nikritin con cui si entra negli anni ’30. (Nella foto, «Ritratto» di Kazimir Malevic, 1910 ca © Museo Statale di Arte Contemporanea di Salonicco). TORINO. Martino Gamper, artista e designer nato a Merano nel 1971, è il curatore della mostra con cui la Pinacoteca Agnelli prosegue la sua indagine nell’ambito del collezionismo. Organizzata in collaborazione con le Serpentine Galleries di Londra (dove è stata esposta la scorsa primavera) e il Museion di Bolzano (dove sarà dal 12 giugno al 13 settembre 2015), la rassegna presenta oggetti e manufatti di ogni genere e provenienza raccolti da amici e colleghi di Gamper come Enzo Mari, Paul Neale, Max Lamb & Gemma Holt, Jane Dillon, Daniel Eatock e Michael Anastassiades, oltre a cataloghi, librerie, contenitori e mobili di collezioni private torinesi, ma anche di Ikea e Dexion, con l’obiettivo di analizzare il modo in cui disponiamo, cataloghiamo e conserviamo le cose. «Sedie, tavoli e scaffali, spiega Martino Gamper, sono le parti principali di un ambiente domestico. Ho voluto creare la sensazione di essere in un archivio. Quando cominci a vagare diventano una linea del tempo, una specie di film». Il percorso include produzioni industriali e pezzi unici realizzati dagli anni ’30 a oggi di designer come Gio Ponti, Ettore Sottsass, Gaetano Pesce, Ercol, Franco Albini e Charlotte Perriand. Oggetti funzionali accanto a vere e proprie reliquie, come i cucchiai di legno di Jason Evans, le bussole dei Troika o le statuette etniche di Ron Arad, che rivelano ispirazioni e ossessioni dei designer collezionisti. In mostra vi sono anche opere di Martino Gamper. Autodidatta e falegname di professione, è approdato al mondo del design nel 1994, quando Matteo Thun ne ha riconosciuto e incoraggiato il talento. Nei suoi lavori spesso recupera parti di vecchi mobili per trasformarle in nuovi elementi di arredo, mettendo in luce il rapporto transitorio tra forma e funzionalità, creazione artistica e design. (Nella foto, Martino Gamper © Angus Mill). Palazzo Chiablese 16 piazzetta San Giovanni, sab-lun/mer-gio 1019,30, ven 10-22,30, tel. 011/5790095, www.mostracostakis.it. «Avanguardia russa da Malevic a Rodcenko», fino al 15 febbraio Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli 22 via Nizza 230/103, mardom 10-19, tel. 011/0062713, www.pinacoteca-agnelli.it. «Martino Gamper: design is a state of mind», fino al 22 febbraio Pop, carboncino e lady Brown Alla Gam Lichtenstein, Casorati, Brown, Colosimo e Aguila «Untitled» di Cecily Brown, 2012 TORINO. Insieme a Andy Warhol è forse il più noto artista pop che l’America abbia regalato al mondo. È famoso per le immagini tratte dai comics e per l’uso dei punti Ben Day, benché ha dichiarato più volte: «Ho dipinto fumetti e puntini per soli due anni. Possibile che nessuno si sia mai accorto che ho fatto altro?». Partendo da tale osservazione Danilo Eccher ha selezionato 235 dipinti e disegni di Roy Lichtenstein, la produzione più intima e meno nota dell’artista newyorkese nato nel 1923 e spentosi nel 1997. Sono gli schizzi e le prime realizzazioni di quelli che in un secondo tempo sarebbero diventati i suoi capolavori di grande formato. Il percorso mette in luce l’evoluzione delle tecniche e dello stile di Lichtenstein e le commistioni con il mondo letterario, consumistico e cinematografico che ne alimentarono l’immaginario. Ai grandi maestri della pittura europea s’ispira invece Cecily Brown, nata a Londra nel 1969 e residente a New York dal 1993. I suoi lavori hanno raggiunto quotazioni importanti, nel 2007 Christie’s ha venduto per 1,6 milioni di dollari l’olio su tela «The pyjama game». In mostra 50 pezzi tra dipinti di grandi dimensioni, opere su carta e monotipi. Curata da Danilo Eccher la rassegna documenta la carica espressiva della sua pittura dolce, sofferente e aggressiva, che si rifà a El Greco, Bosch e Velázquez. Le sue figure, tratte dai libri illustrati per l’infanzia e dall’iconografia erotica, sembrano sciogliersi in una densa materia cromatica. Definiti e sobri sono invece i soggetti disegnati a carboncino e a matita nera di Felice Casorati esposti nella Wunderkammer in un percorso curato da Virginia Bertone e Riccardo Passoni che si svolge in concomitanza con la mostra del grande maestro nella Fondazione Ferrero di Alba (cfr. p. 14). Il confronto tra artista e società civile nell’interpretazione della quotidianità è al centro del lavoro di Felipe Aguila, protagonista dell’ultimo appuntamento di «Vitrine 2014», il ciclo espositivo curato da Anna Musini dedicato alla ricerca emergente piemontese. L’artista nato a Santiago del Cile nel 1977 e residente a Torino, presenta un’installazione con videoproiezioni e fotografie nelle quali strade e passanti ripresi dall’alto si alternano a immagini di stelle e pianeti, manifestando il punto di vista universale di Aguila. A Gianni Colosimo, infine, è dedicata la mostra che chiude «Surprise 2014», la serie dedicata agli artisti attivi a Torino negli anni ’70. Nato in provincia di Crotone nel 1953 Colosimo si è laureato in Storia del Teatro nella città sabauda, dove ha iniziato a realizzare performance e happening. La mostra, curata da Maria Teresa Roberto, presenta dipinti e oggetti che facevano da cornice alle sue esibizioni. q JD Gam 8 via Magenta 31, mar-dom 10-18, tel. 011/4429518, www.gamtorino. it. «Roy Lichtenstein», fino al 25 gennaio; «Cecily Brown» e «Felice Casorati» fino all’1 febbraio; «Felipe Aguila» e «Gianni Colosimo», fino al 6 gennaio MAIORES NOSTRI F A B I O B U C C I A R E L L I October 30 - November 30, 2014 | opening: October 30 | 6 - 10 pm via della Rocca, 19 / via Giolitti, 52 Torino VEDERE A TORINO | 6 © Cecily Brown. Courtesy Gagosian Gallery. Foto di Robert Mckeever Una veduta della mostra di Ettore Fico nelle sale del Mef © bg all EF 30 Che cosa significa dipingere oggi Ettore Fico convive con Alis/Filliol TORINO. La pittura, tutt’altro che abbandonata dalle nuove generazioni di artisti e collezionisti, è la protagonista esclusiva della corrente stagione espositiva nella Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, a incominciare da David Ostrowski. Nato a Colonia nel 1981, allievo di Albert Oehlen, è uno dei giovani più promettenti sulla scena internazionale. Il suo linguaggio astratto si nutre di esperimenti, cancellature, errori e casualità che confluiscono tutti nell’opera finale. Il suo successo è arrivato con la «Serie F», centrale nella mostra. Si tratta di un nucleo di dipinti iniziato nel 2011 in seguito a un incendio che bruciò e danneggiò le tele conservate nello studio, segnandole con bruciature e macchie di fuliggine. Da allora i suoi lavori sono ottenuti tramite la sedimentazione di strati di sporco, polvere e vernice spray, una sorta di deriva in cui l’artista perde la capacità di esercitare un controllo fisico e intellettuale sull’azione pittorica. Su un simile versante concettuale e minimalista si collocano i dipinti di Isa Genzken, nata a Berlino nel 1948, nota principalmente «Bingo» di Oscar Murillo, per il lavoro scultoreo. La personale ne presenta il ciclo «Basic 2013 © Foto di Nick Ash, Berlin. research» realizzato tra il 1989 e il 1991, quando ancora era spoCourtesy Oscar Murillo e Isabella sata con il grande pittore tedesco Gerhard Richter, da cui si Bortolozzi Galerie, Berlino separò nel 1993. Si tratta di oli su tela monocromatici eseguiti con la tecnica del frottage che riproducono la superficie ruvida del pavimento dello studio dell’artista, mero spettatore della formazione delle immagini. Ad analizzare la pittura come pratica autoreferenziale, scollegata dalla rappresentazione del mondo e della psiche, è la collettiva «Beware wet paint». Prodotta in collaborazione con l’ICA di Londra presenta 11 artisti internazionali. Uno fra tutti Christopher Wool, considerato il più importante pittore americano vivente. Suoi i «word paintings», sorta di lettering sospeso tra rappresentazione e astrazione, immagine e linguaggio; i lavori dominati da scarabocchi e abrasioni, frutto di un gesto violento e distruttivo, e le serigrafie tratte da suoi dipinti che danno luogo a un’analisi metalinguistica. Tra le opere degli altri artisti gli stendardi di Oscar Murillo, composti da pezzi di tela dipinti lasciati impolverare nello studio e poi cuciti insieme, i collage di Parker Ito, che hanno come soggetto immagini tratte dal web elaborate digitalmente, i disegni di Diego Pimentao, segni ripetuti ossessivamente come traccia di una performance eseguita in presenza del pubblico e, ancora, i lavori di Pamela Rosenkranz, Ned Vena, Nathan Hylden, Nikolas Gambaroff, Jeff Elrod, Isabelle Cornaro e Korakrit Arunanondchai. q JD TORINO. È stato inaugurato il 21 settembre in Barriera di Milano, nei locali dell’ex complesso industriale Incet ristrutturato dall’architetto Alex Cepernich. Il bellissmo spazio è il punto di riferimento per la conservazione, la divulgazione e lo studio della pittura di Ettore Fico (1917-2004), ma è anche un centro propulsore della creatività contemporanea con incursioni nell’arte antica. Il Museo Ettore Fico è diretto da Andrea Busto e presieduto da Ines Sacco Fico, moglie dell’artista cui è dedicato. La mostra inaugurale non poteva che essere dedicata al maestro piemontese allievo di Luigi Serralunga. Con oltre 200 dipinti, tempere, acquerelli e incisioni, la vasta antologica ne ripercorre le tappe biografiche e artistiche dagli anni di prigionia ad Algeri durante la guerra, a quelli trascorsi in Liguria, Costa Azzurra e a Castiglione Torinese, suo amato rifugio. Le composizioni di figure e nature morte, realizzate con colori vivaci e luminosi, rivelano lo studio di Cézanne, Braque, Monet, Bonnard e Matisse, ma non mancano i risvolti inediti, caratterizzati negli anni della maturità da forme astratte e geometriche e da una pennellata materica e informale. Un processo di totale disgregazione della figura umana avviene nelle sculture di Alis/Filliol, il duo piemontese composto da Andrea Respino (1976) e Davide Gennarino (1979). Nei loro lavori volti e corpi sembrano sciolti e corrosi sotto l’effetto di acidi. I colori contribuiscono a conferire ai soggetti un aspetto extraterrestre. Si tratta di esseri antropomorfi in trasformazione, di esperimenti ibridi di specie aliene, di ombre che evocano paure primordiali. Nel bar del museo, infine, sono esposte le fotografie dei lavori di Street art realizzati sui marciapiedi del quartiere da Alessandro Bulgini. Nella Fondazione Sandretto David Ostrowski, Isa Genzken e undici artisti Fondazione Sandretto Re Rebaudengo 7 via Modane 16, gio 20-23, ven-dom 12-19, tel. 011/3797600, www. fsrr.org). «David Ostrowski», fino al 28 febbraio; «Isa Genzken. Basic research paintings, 1989-1991» e «Beware wet paint» fino al primo febbraio La madre di Sophie Calle è il mare. Inoltre disegni di illustri artisti da Picasso ai contemporanei TORINO. Le sale affrescate del secondo piano del Castello di Rivoli sono lo scenario della personale della francese Sophie Calle. Curata da Beatrice Merz, la mostra presenta due progetti degli ultimi anni, «Rachel, Monique» e «Voir la mer», uniti da un’analogia tra mare e madre. «Voir la mer» è una videoinstallazione realizzata a Istanbul in cui Sophie Calle mostra per la prima volta il mare a un gruppo di persone di tutte le età e ne registra la reazione. «Rachel, Monique» è un work in progress iniziato con la videoripresa della morte della madre. Esposta per la prima volta nella Biennale di Venezia del 2007, tale opera si è arricchita negli anni di oggetti e fotografie appartenuti alla mamma dell’artista, desiderosa di comparire nel suo lavoro. Il mare profondo e la morte della madre esprimono la paura dell’ignoto; l’acqua e il grembo materno, invece, l’origine della vita e la sua ciclicità. Nata a Parigi nel 1953, Sophie Calle accostava negli anni ’70 l’impegno politico alla passione per la fotografia. Tra i suoi primi esperimenti vi sono le «Filateurs parisiennes» (1978-79), in cui seguiva di nascosto degli sconosciuti con la macchina fotografica costruendo un diario con scatti e riflessioni sulla natura umana. Da allora il suo linguaggio diretto e provocatorio non ha mai smesso di manipolare e studiare le emozioni allo stato puro. All’evoluzione della tecnica del disegno e al suo impiego in svariati campi, come per esempio nella pratica dell’autocontrollo, guarda invece la rassegna collettiva curata da Beatrice Merz in collaborazione con Marianna Vecellio. Sono esposti artisti «storici» come Picasso, Klee, Morandi, Boccioni e Miró e contemporanei da William Kentridge a Matthew Barney, da Nan Goldin a Chen Zhen, a Lara Favaretto, a Giulio Paolini, presenti, questi ultimi, con schizzi e progetti di opere che non sempre sono poi state realizzate. (Nella foto, «Voir la mer» di Sophie Calle, 2011 © Adagp, Paris, 2014. Foto di Florian Kleinefenn. Courtesy Galerie Perrotin). Castello di Rivoli piazzale Mafalda di Savoia, mar-ven 10-17, sab-dom 10-19, tel. 011/9565222, www.castellodirivoli.org). «Sophie Calle. Madre», fino al 15 febbraio; «Intenzione manifesta. Il disegno in tutte le sue forme», fino al 25 gennaio Leonardo & C. Il Mef propone arte moderna e creatività contemporanea Mef, Museo Ettore Fico 10 via Francesco Cigna 114, mer-mar/ven-dom 11-19, gio 11-22, tel. 011/853065, www.museofico.it. «Ettore Fico nelle collezioni. Opere dal 1930 al 2004» fino all’8 febbraio; «Alis/Filliol» e «Alessandro Bulgini» dal primo novembre all’8 febbraio Ettore Fico TORINO. La Natività è il tema della mostra curata da Guido Curto, Enrica Pagella e Aurora Spinosa per Palazzo Madama e Pinacoteca Albertina. Dal 29 novembre al 25 gennaio saranno esposti dipinti e opere di arte applicata dal Medioevo al Barocco, presepi napoletani, lavori di studenti e docenti delle Accademie di Belle Arti di Torino e Napoli e opere di 30 artisti contemporanei. Nella Pinacoteca fino al 16 novembre anche sculture in ceramica di 16 artisti lituani contemporanei. OPERE DAL1930 AL 2004 DECORO URBANO IN BARRIERA DI MILANO Alis/ Filliol ZOGO da mercoledì a domenica ore 11 - 19 giovedì ore 11 - 22 via Francesco Cigna, 114 - Torino www.museofico.it con il contributo di: Natale ieri-oggi NELLE COLLEZIONI Alessandro Bulgini TORINO. Sono 80 opere su carta di estremo pregio quelle che la Biblioteca Reale ha messo in mostra fino al 15 gennaio con il titolo «Leonardo e i tesori del re». Nel salone su disegno di Pelagio Palagi, nel caveau realizzato dalla Consulta e nel nuovo spazio espositivo inaugurato per l’occasione, sono esposti disegni di Perugino, Raffaello, Carracci, Van Dyck e Rembrandt con opere celebri del Maestro di Vinci: l’Autoritratto, il Ritratto di fanciulla e il Codice sul volo degli uccelli. 21 SETTEMBRE 2014 8 FEBBRAIO 2015 con il patrocinio di: VEDERE A TORINO | 7 La facciata restaurata della Manica Nuova di Palazzo Reale che ospiterà la Galleria Sabauda © Ernani Orcorte Cavalli e cavalloni TORINO. Il 2014 in Cina è l’anno del Cavallo, uno degli animali più importanti nella storia dell’uomo, simbolo di nobiltà e potenza, protagonista di leggende e battaglie. Il cavallo è uno dei soggetti più raffigurati nell’arte della Cina antica e imperiale, dalle bardature dei carri della dinastia Shang (1600-1046 a.C.) e Zhou (1046-256 a.C.) alle statuette funerarie della dinastia Han (206 a.C.-220 d.C.) e Tang (618 d.C.-907 d.C.). Lo rivela una mostra del Mao con una cinquantina di opere (statue in terracotta e bronzo, vasi e accessori) suddivise in sezioni e tematiche che documentano secoli di guerre attraverso lo sviluppo della cavalleria leggera e pesante; la ricerca lungo la Via della Seta dei magnifici cavalli celesti (una razza originaria dell’Asia centrale); l’impiego dell’animale nelle attività di caccia, gioco e svago e l’evoluzione della sua iconografia (nella foto, una statuetta Shaanxi del II secolo a.C.). Accompagna il percorso un catalogo curato da Marco Guglielminotti Trivel per Silvana editoriale. Non lontano dalla Cina sorge la città giapponese di Kanagawa, resa celebre dalla «Grande onda» di Hokusai, raffigurata nella prima stampa della serie «Le 36 vedute del monte Fuji» pubblicata nel 1834 ca. Il Mao ne possiede un esemplare (non della prima di tiratura) che è esposto insieme a una selezione di xilografie della seconda metà dell’Ottocento con soggetti tratti dal teatro Kabuki, realizzate per la maggior parte dall’incisore Utagawa Kunisada con la tecnica ukiyo-e (un genere di stampa su blocchi di legno). ❑ JD Mao 9 via San Domenico 9/11, mar-dom 10-18, tel. 011/4436927, www.maotorino.it. «Immortalare l’attimo. L’onda di Hokusai e gli attori di Kunisada» fino al 31 dicembre; «Cavalli celesti. Raffigurazioni equestri nella Cina antica», dal 20 novembre al 22 febbraio La Regia Pinacoteca Sabauda diventa Polo Reale Il 4 dicembre la Galleria Sabauda riapre definitivamente nella Manica Nuova di Palazzo Reale TORINO. La Galleria Sabauda fu istituita nel 1832 da re Carlo Alberto in Palazzo Madama e nel 1865 si spostò nel Palazzo Collegio dei Nobili, sede anche dell’Accademia delle Scienze. Negli anni Novanta è stata individuata come sede ideale la Manica Nuova del Palazzo Reale di Torino, edificata tra il 1899 e il 1903 dall’architetto Emilio Stramucci per lasciare l’intera vecchia sede al rinnovato Museo Egizio. Gli interventi di restauro sono iniziati nel 2010 e hanno coinvolto il piano terra, l’androne e il collegamento con il museo Archeologico. Il 4 aprile 2012 a due settimane dalla chiusura della Pinacoteca nel Collegio dei Nobili era stato inaugurato il piano terreno della nuova sede, con una mostra temporanea di 94 dipinti e sculture scelti tra i capolavori della collezione. Nel 2013 sono seguiti i lavori del primo e secondo piano, del sottotetto e della facciata. Il riallestimento è in fase conclusiva e verrà inaugurato il prossimo 4 dicembre. Su quattro piani è distribuita, in parte restaurata per l’occasione, la collezione della Galleria Sabauda che comprende oltre 5mila opere datate dal XIV al XX secolo (tra cui 900 dipinti, 180 sculture, arazzi e oreficerie, 60 mobili, 33 merletti e 22 arazzi) e una raccolta grafica di oltre 6mila pezzi acquisita tra Otto e Novecento. Tra i capolavori, solo per citarne alcuni, «Madonna in trono con bambini e angeli» di Duccio di Buoninsegna, «Marte e Venere con Amore» del Veronese», «Ritorno del figliol prodigo» del Guercino e «Il trionfo di Aureliano» di Giovan Battista Tiepolo. Durante i lavori tale patrimonio ha trovato ospitalità nel deposito (visitabile) della Cavallerizza del Castello di Moncalieri, messo a disposizione dall’Arma dei Carabinieri e adeguato con impianti per la tutela delle opere. Si compie così il progetto che proietta la Pinacoteca torinese in un sistema articolato con le collezioni di Palazzo Reale, Armeria Reale, Biblioteca Reale, Palazzo Chiablese e Museo di Antichità denominate Polo Reale. ❑ JD Galleria Sabauda 66 Polo di Palazzo Reale, via XX Settembre 86, mar-dom 8,30-19,30, tel. 011/5641729, www.galleriasabauda.beniculturali.it Tre principesse e un iperrealista TORINO. I ritratti delle tre figlie di Carlo Emanuele III di Savoia e Polissena d’Assia («Maria Luisa Gabriella», «Maria Felicita Vittoria» ed «Eleonora Maria Teresa»), dipinti nel 1733 da Louis Michel Van Loo con colori sfumati e luminosi che richiamano la scuola veneta del ’500, sono esposti per la prima volta insieme nella sala da pranzo del museo. Le altre stanze sono dedicate a uno dei protagonisti della pittura piemontese e italiana del XIX secolo: Giovanni Battista Quadrone. Giuseppe Luigi Marini è il curatore della mostra che celebra il 170mo anniversario della nascita del maestro, avvenuta a Mondovì (Cn) nel 1844. Appassionato di caccia e sport, Quadrone aveva come soggetti privilegiati cani, uomini e battute di caccia, che sapeva raffigurare con dovizia di particolari e grande abilità tecnica (nella foto, «Teste di cani» del 1891). Allievo di Gaetano Ferri all’Accademia Albertina di Torino, maturò nel tempo l’inclinazione a indagare l’aspetto psicologico dei personaggi, di cui riusciva a cogliere espressioni, pose e gesti carichi di significato. Ad aprire l’esposizione sono i quadri giovanili d’ispirazione romantica come «L’agguato» e «Un giullare», dove non mancano citazioni colte e riferimenti letterari. Negli anni successivi la sua produzione è dominata dalle scene di vita contadina, di cui lasciò brillanti esempi. Nei lavori degli anni ’90, invece, si fece strada una dimensione quasi onirica, come emerge dai numerosi quadri dedicati ai saltimbanchi e al circo. Quadrone morì a Torino nel 1898. T Fondazione Accorsi-Ometto 11 via Po 55, mar-ven 10-13/14-18, sab-dom 10-13/14-19, tel. 011/837688, www.fondazioneaccorsiometto.it. «Louis Michel Van Loo. Le tre principessine di casa Savoia», fino al 9 novembre; «Giovanni Battista Quadrone. Un iperrealista nella pittura piemontese dell’800», fino all’11 gennaio VEDERE A TORINO | 8 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL PIEMONTE Come rinasce l’Egizio TORINO. Fondato nel 1824 da Carlo Felice di Savoia per ospitare la raccolta di 5mila oggetti acquisita da Bernardino Drovetti, il Museo delle Antichità Egizie conta oggi 32.500 pezzi (tra statue, vasellame, reperti architettonici, mummie, sarcofaghi, suppellettili, gioielli e papiri) la maggior parte dei quali è custodita nei depositi ed è a disposizione di studiosi e ricercatori: un’imponente collezione seconda solo al museo del Cairo. Dal 2011 l’antica istituzione torinese è al centro di un ambizioso progetto di restauro, ampliamento e modernizzazione che porterà il primo aprile 2015 al completamento del Nuovo Museo Egizio. Per ogni oggetto esposto saranno ricostruiti il contesto storico da cui proviene e gli scavi archeologici in cui è stato rinvenuto. Tutto ciò grazie all’ausilio di supporti tecnologici (tablet, tavole multimediali e google glass). Una sezione sarà dedicata alla storia del museo, ospitato sin dalla sua fondazione nel secentesco Collegio dei Nobili. La prima fase dei lavori è terminata nell’agosto 2013 con la creazione del nuovo Piano Ipogeo. Situato nel livello sotterraneo si estende per mille metri quadri, è regolarmente visitabile e ospita il percorso «Immortali. L’arte e i saperi degli antichi Egizi», con mille reperti della collezione che illustrano la vita quotidiana e religiosa di questa antica civiltà. Il 10 novembre alle 18 il museo ospiterà una conferenza tenuta dal professore Elias, egittologo di fama internazionale. Il 26 novembre alle 18,30, invece, vi è l’ultimo appuntamento con «Le passeggiate del direttore», visite guidate da Christian Greco, direttore del museo dal 21 febbraio scorso e vincitore del premio Ghislieri 2014. ❑ JD Museo Egizio 12 via Accademia delle Scienze 6, mar-dom 8,3019,30, tel. 011/5617776, www.museoegizio.it Una ceramica Lenci di Mario Sturani Ospiti di Madama Reale nel Palazzo Madama Tra le svariate iniziative del Museo Civico d’arte antica le fotogiornaliste del National Geographic e le ceramiche Lenci TORINO. Un’ospite d’eccezione accoglie i visitatori in Palazzo Madama: la padrona di casa in persona, Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, seconda Madama Reale, sposa di Carlo Emanuele II, reggente dello stato alla sua morte. Un’attrice ne veste i panni e racconta la storia di colei che ammodernò il palazzo e affidò a Filippo Juvarra la costruzione dello scalone, ne illustra le giornate, i sogni e i progetti colti e ambiziosi. Al femminile è anche la collettiva che celebra i 125 anni di National Geographic (compiuti nel 2013) con una selezione di scatti degli ultimi 10 anni di un gruppo di fotogiornaliste diverse per provenienza geografica, culturale e ambiti d’interesse ma egualmente testimoni di fatti epocali, delle meraviglie della natura e di che cosa significhi essere uomini nel XXI secolo. Sono esposte immagini che vanno dall’Africa selvaggia al Jersey shore, firmate da undici donne tra cui Maggie Steber, Jodi Cobb, Beverly Joubert, Erika Larsen e Diane Cook. Tutte torinesi, invece, le ceramiche Lenci, un’eccellenza della produzione manifatturiera cittadina del secolo scorso. Una mostra ne presenta i pezzi realizzati in collaborazione con il pittore Mario Sturani tra gli anni Venti e Trenta, provenienti da collezioni locali. A gennaio un percorso celebrerà poi il 70mo anniversario della liberazione di Auschwitz, con video, installazioni, immagini e testi ispirati al racconto di dieci pagine di Primo Levi intitolato «Carbonio». Un piccolo allestimento fotografico svelerà i segreti di Casa Mollino di Torino e di Casa Fortuny di Venezia. Palazzo Madama, 19 piazza Castello, mar-sab 10-18, dom 10-19, tel. 011/4433501, www.palazzomadamatorino. it. «Women of vision. Le grandi fotografie di National Geographic» fino all’11 gennaio; «Torino arte e industria. Nuove ceramiche Lenci», fino al 25 giugno; «Vita da Regina. Madama racconta», fino a marzo; «Carbonio. Un viaggio con primo Levi», dal 24 gennaio all’1 marzo; «Mollino e Fortuny» dal 27 gennaio al 31 maggio All’asta crateri apuli, Sottsass e Paperino TORINO E VERCELLI. Dopo un’asta di arredi, dipinti antichi e oggetti d’arte, con una parte dedicata a cimeli di Niccolò Paganini, tenutasi il 25 settembre, Bolaffi ha in programma dal 12 al 26 novembre una sessione solo online dedicata ai manifesti d’epoca, i «fondi oro del XX secolo», come tradizionalmente li definiscono. Tra i lotti principali tre poster pubblicitari cinematografici, tutti del 1948: per «Ladri di biciclette», di Vittorio De Sica (2.500 euro); per «Amore» di Roberto Rossellini (1.500 euro); e per «Riso amaro», di Giuseppe De Santis (1.000 euro). La casa d’aste Della Rocca sta preparando tra fine novembre e inzio dicembre (la data certa non è stata ancora fissata) un’asta di design del XX secolo, di circa 300 lotti, con alcuni pezzi di spicco come i tre sgabelli e la poltroncina, ancora con il tessuto originale, provenienti dalla sala danze Lutrario di Carlo Mollino (stima di 2.000 euro per gli sgabelli e di 3.500 euro per la poltrona), un lampadario di Max Ingrand prodotto da Fontana Arte nel 1955 (18-22mila euro), una plafoniera di Pietro Chiesa realizzata anch’essa da Fontana Arte (2.500-3.500 euro) e una coppia di poltrone di Roberto Menghi con struttura in alluminio pressofuso (5-7mila euro). Saranno in asta anche un gruppo di arredi provenienti dalle palazzine dell’ala ovest del complesso Olivetti di Ivrea e disegnati da Roberto Gabetti e Aimaro Isola. Santagostino prepara per il 10 e 11 novembre una vendita di arte moderna e contemporanea e una sessione di arredi e oggetti di design. Nella prima sezione compaiono tra l’altro una tavola di Arturo Carmassi, 40-50mila euro la stima, un «Cavaliere con manto rosso» di Giorgio de Chirico (45-60mila euro) e un pastello degli anni ’60 di Wifredo Lam (30-40mila euro); nella tornata di design opere di Gio Ponti, Franco Albini, Ico Parisi, Achille Castiglioni, Joe Colombo, Ettore Sottsass e Alessandro Mendini. Little Nemo (specializzata in fumetti) dedica l’asta del 15 novembre a «Mondo Paperino», con periodici d’epoca, supplementi, oggettistica, gadget, tavole originali e dipinti dedicati a Donald Duck e famiglia. Tra i lotti un olio su tela 70x50 di Franco Bruna dedicato a una storia concepita da Carl Barks già nel 1947, «The ghost of the grotto». «Paperino e il fantasma della grotta» parte da una stima di 4.500-8.500 euro. È invece del 2014 una china su carta di Giorgio Cavazzano, «Paperino Steamboat Willie», per gli 80 anni del celebre personaggio disneyano (1.500-3mila). È valutata infine tra 2.500 e 5mila un’opera in acrilico e vere banconote su tela, 80x60 cm, di Sergio Cavallerin, «Crisi internazionale» del 2012. Fuori Torino, la casa vercellese Meeting Art tiene dall’1 al 13 novembre un’asta di 830 lotti tra arredi e dipinti antichi. Una coppia di oli su tela verticali (226x108,5 e 225x90 cm) di Vittorio Amedeo Cignaroli (1730-1800) raffiguranti un «Paesaggio con sosta di cacciatori» e un «Paesaggio con pescatori» partono dalla base rispettivamente di 25mila e 16mila euro, mentre una tavola fondo oro del Maestro di Popiglio (attivo a Pistoia nella prima metà del Trecento) raffigurante una «Madonna con Bambino» parte da 40mila euro. Altre basi d’asta sono i 35mila euro per due nature morte di vasi di fiori di Andrea Scacciati (1642-1710); i 24mila per un altare romano barocco in bronzo dorato, ebano e pietre dure; 10mila per un cratere apulo del 340 a.C. in terracotta a figure rosse, attribuito al pittore di Copenaghen. Nell’asta (fissata dal 15 al 23 novembre) dedicata agli orologi, il prezzo più alto sono i 40mila euro da cui parte un cronografo Patek Philippe del 1956, cassa in oro 18 kt. q Vittorio Bertello Dipinti fiamminghi e olandesi del XVI e XVII secolo Werner van der Valckert “Allegoria dell’Inverno” Olio su tavola cm 66,5x51. Opera databile 1620 circa Via Maria Vittoria 10 - 10123 Torino orario 10.30-12.30/16.00-19.30 chiuso il lunedì Tel/Fax +39.011.537274 [email protected] www.galleriacaretto.com Presenti a Flashback (Pala Alpitour-Isozaki) 6-9 novembre - stand 11 L’esposizione delle opere continuerà negli ambienti della galleria fino al 6 dicembre Laura Rocca Galleria Antiquaria UN DONO NON CONVENZIONALE L’OGGETTO ANTICO HA VISSUTO E VIVRA’ ANCORA MOLTO TEMPO Antichità e servizi per l’antiquariato Restauri.Perizie.Consulenze.Interior Design Laura Rocca - Galleria Antiquaria Corso San Maurizio, 29 - 10124 Torino 011.836217 / 335.6311865 [email protected] VEDERE A TORINO E VERCELLI | 9 I margini delle città e gli occhi dell’Africa Scatti surreali del coreano Hyung Geun Park e foto-ritratti della viaggiatrice Anna Alberghini TORINO. Un intricato intreccio di rami si riflette in uno specchio d’acqua mosso da pezzi di carta e da foglie cadute. Alcuni vestiti colorati sono sparsi sul tappeto erboso di un bosco come arbusti cresciuti casualmente. Una lampadina appesa a un albero illumina un lago in lontananza. Sono questi i paesaggi e gli oggetti fotografati dal coreano Hyung Geun Park, che scova angoli abbandonati di natura ai margini delle città e li trasforma in paesaggi surreali e interiori, riprendendo da inediti punti di vista gli scarti e i residui che l’uomo lascia. Lontana dagli sprechi del consumismo è invece l’Africa raccontata dalla fotografa e viaggiatrice Anna Alberghina, i cui scatti ritraggono volti di donne e fanciulle di bellezza rara, intensa e selvaggia. I primi piani si concentrano sui gioielli, le acconciature, i tatuaggi e i pigmenti applicati sulla pelle, frutto di riti e pratiche antiche che testimoniano sia le diverse culture locali, sia la contaminazione con il mondo occidentale. Ma ciò che innanzitutto attira l’attenzione è lo sguardo: occhi grandi, tristi, sognanti o disillusi di giovani, vecchie e bambine, che rivelano paure e desideri universali legati alle diverse età. «Donne Muchimba, Angola» di Anna Alberghina © Anna Alberghina Paola Meliga 53 via Maria Vittoria 46/C, mar-sab 1112,30/15,30-19,30, tel. 011/2079983, [email protected]. «Hyung Geun Park. Orizon need of dreaming», fino al 21 novembre; «Anna Alberghina. Vanishing Africa», dal 28 nov. al 15 gen. Fotografie nella ex Manifattura Tabacchi TORINO. Si svolge dal 6 al 9 novembre nell’ex Manifattura Tabacchi Photissima Art Fair 2014, che riunisce gallerie, artisti, collettivi, programmi di scambi, residenze, scuole, accademie, premi e fondazioni internazionali tutti dedicati alla fotografia contemporanea. Per la seconda volta è prevista l’assegnazione del premio Photissima Prize, per il quale concorrono quindici artisti provenienti da Arabia Saudita, Cina, Francia, Italia, Russia, Svizzera e Stati Uniti. (3 corso Regio Parco 134, tel. 393/6062994, www.photissima.it) Fulmini & saette Guerra civile e bambole imbavagliate TORINO. Il fotografo e giornalista Fabio Bucciarelli ha documentato la primavera araba e la guerra civile siriana, che gli è valsa nel 2012 due premi importanti: il Robert Capa Gold Medal e il World Press Photo. Per la sua prima personale, da Raffaella De Chirico, il giovane torinese (1980) ha scelto una serie di scatti inediti realizzati nel Sudan del Sud, il 56mo Stato africano, indipendente dal 2012, con una popolazione di 12,5 milioni di abitanti divisi tra animisti e cristiani e dilaniati dalla guerra civile (nella foto, «Maiores Nostri, South Sudan» 2014, © Fabio Bucciarelli). Successivamente la stessa galleria ospiterà lo spagnolo Joanpere Massana, con una serie di lavori su carta in cui da uno sfondo macchiato di colore emergono segni, scritte indecifrabili, numeri, simboli e disegni stilizzati. Con questo alfabeto primitivo descrive il concetto di tempo, la sua percezione e le origini e l’evoluzione della cultura mediterranea. Di Liu Xia, infine, saranno esposti 26 scatti in bianco e nero del 199699 che denunciano censura e limitazione della libertà di pensiero in Cina. Moglie del premio Nobel per la pace e prigioniero politico Liu Xiaobo, l’artista ha scelto per i suoi scatti, banditi dalla Cina, una coppia di bambole denominate «ugly babies» che ha imbavagliato, legato e «soffocato» con il nylon per simboleggiare lo stato di oppressione culturale. Raffaella De Chirico 56 via Giolitti 52/via della Rocca 19, mar-mer 14-19, gio-sab 11-19, dom 10-13, tel. 011/835357, www.dechiricogalleriadarte.com. «Fabio Bucciarelli. Maiores Nostri», fino al 30 novembre; «Joanpere Massana. Works from the water and air books», dal 4 dicembre all’11 gennaio; «The silent strength of Liu Xia», dal 16 gennaio al 20 febbraio Specchio delle nostre brame TORINO. Con l’Arte povera la vita quotidiana e il tempo diventano materia da plasmare. Lo sapeva bene Michelangelo Pistoletto quando nel 1962 realizzò il primo quadro specchiante, dando il via a una serie di successo che continua ancora oggi. Si tratta di superfici in acciaio inox lucidato a specchio su cui vengono applicate serigrafie ritraenti soggetti di vario genere, dai passanti ai fiori, agli animali esotici. La mostra di Biasutti&Biasutti include «Pappagallo» (1962-71), «L’ombrellone» (1971), «Paolo Mussat Sartor» (1962-88) o i più recenti «Scimmia in gabbia», «Coniglio» e «Girasoli»: tutti pezzi prodotti tra il 1962 e il 2012 in edizione unica o tiratura limitata. Qualunque cosa si specchia in tali opere ne diventa parte, dal visitatore al custode, alla mosca che passano davanti. La mostra è accompagnata da un catalogo a cura di Francesco Poli. Biasutti & Biasutti 34 via Bonafous 7/L, mar-sab 10-12,30/15,30-19,30, tel. 011/8173511, www.biasuttiebiasutti.com. «Michelangelo Pistoletto», fino al 20 dicembre Una mostra Inossidabile TORINO. La collettiva curata da «Inossidabile» è un viaggio tra dipinti e installazioni di artisti internazionali che sovvertono il concetto di visione. Il cervello ricostruisce il significato di un oggetto elaborando i dati che riceve da occhi e orecchie. Da Noire accade l’opposto. «Dollar Note» di Robert Gligorov del 2005, per esempio, è una gabbia con dei canarini appoggiati su trespoli sostenuti da leve collegate ai tasti di un pianoforte. Quando gli uccellini si spostano azionano i tasti con il loro peso. La musica che sentiamo non è il canto emesso dall’ugola dei canarini, come suggerirebbe la logica, ma è il suono di uno strumento musicale prodotto da un movimento. Simile concetto è alla base di «Quiknesse» di Juan Fontanive del 2009 (nella foto), un libro animato che riproduce all’infinito il volo di un uccello e il rumore del battito delle sue ali. Noire Contemporary Art Gallery 47 via Piossasco 29, tel.011/9191234, www.noiregallery.com. «Nothing on», dal 6 novembre al 15 gennaio Un torinese nella Grande Mela TORINO. Giorgio Avigdor è nato nel 1932 a Torino, dove ha studiato al Politecnico con Carlo Mollino e ha collaborato con Roberto Gabetti. Nella sua lunga carriera ha documentato l’ambiente, le architetture e gli abitanti delle grandi città con fotografie pubblicate su numerosi giornali italiani e internazionali. Attualmente vive e lavora a New York, dove ama vagabondare e puntare l’obiettivo su strade, giardini, ponti, abitazioni e negozi scovando situazioni di ordinaria quotidianità. Immagini non progettate in anticipo, ma ricavate da successioni di scatti che catturano la spontaneità dei soggetti immersi nella luce naturale. Nei lavori in mostra New York è quasi irriconoscibile, si trasforma in un mondo segreto, misterioso e metafisico, lontano dal rumoroso caos della città che non dorme mai. (Nella foto, «Senza titolo, NY, 2014» di Giorgio Avigdor © Paolo Tonin). Paolo Tonin 54 via S. Tommaso 6, lun-ven 10,30-13/14,30-19, tel. 011/19710514, www.toningallery.com. «Giorgio Avigdor», dall’8 novembre al 10 dicembre VEDERE A TORINO | 10 Pro Tag al chiar di luna Sabato 8 novembre apertura notturna delle 13 gallerie Tag TORINO. La tradizionale apertura notturna delle 13 gallerie dell’associazione Tag avviene sabato 8 novembre dalle 21 alle 24. In programma inaugurazioni di nuove mostre e la possibilità di visitare mostre già aperte, ma con alcune novità. È il caso, per esempio, di Guido Costa Projects (42 via Mazzini 24, tel. 011/8154113, www.guidocostaprojects.com) che negli spazi non ristrutturati di un’ex litografia ospita fino al 31 gennaio «Men’s talk»: 43 scatti di piccolo formato eseguiti da Boris Mikhailov in un carcere ucraino, cui si aggiungeranno sabato alcuni esemplari di grandi dimensioni. Tali fotografie mettono a fuoco dettagli e gesti di detenuti che vivono relazioni e rapporti lontani dalla realtà ordinaria, carichi di significato ed emozione. Avulsi dalla normale quotidianità sono anche i lavori della trentottenne libanese Zena el Khalil, della quale Giorgio Persano (41 via Principessa Clotilde 45, tel. 011/4378178, www.giorgiopersano.org) ospita «From Mirfaq to Vega» fino al 10 gennaio. Si tratta di una serie di video, installazioni e grandi tele in cui l’artista ripercorre la propria storia familiare e gli avvenimenti violenti che hanno recentemente colpito il Medio Oriente: «Il mio lavoro è sulla casa. Sulle case che abbiamo avuto, su quelle che abbiamo perso, su chi ce le ha distrutte, sul perdono, l’amore e la compassione», spiega el Khalil evocando la fragilità umana e il mistero della morte, temi quest’ultimi delle opere di Fausta Squatriti esposte nella rassegna «memento mori» da Weber & Weber dal 5 novembre al 17 gennaio (62 via San Tommaso 7, tel. 011/19500694, www.galleriaweber.it), dove la sua produzione degli ultimi quattro anni è suddivisa in tre sezioni tematiche, la prima com- A sinistra, un’opera di Juan Miguel Pozo, 2014 © Riccardo Costantini Contemporary A destra, «Senza Titolo» di Menashe Kadishman, 1978 © Ermanno Tedeschi Gallery prende dittici e trittici con fotografie, disegni astratti e oggetti tridimensionali che alludono al destino di morte insito nella natura, le seconda raccoglie disegni di fiori che sono allegoria della transitorietà della bellezza e l’ultima presenta un libro d’artista sull’incarcerazione di 36 donne ebree nella Torino del 1943. I concetti di nascita e rigenerazione sono invece simboleggiati dall’acqua, l’elemento alla base della vita analizzato nella collettiva «Aquae Mundi» da un punto di vista scientifico, religioso, culturale e antropologico attraverso fotografie, video e installazioni di una ventina di artisti tra cui Franco Fontana e i suoi allievi. Il progetto espositivo curato da Walter Vallini e Roberto Mastroianni realizzato in collaborazione con Dieffe Arte Contemporanea è ospitato in tre sedi (27 Inner Space in via Cesare Battisti 17 dall’8 all’11 novembre, 30 Fusion Art Gallery in via Peyron 9/G dal 7 al 30 novembre, ex M.O.I. in via Giordano Bruno 181 dal 6 al 10 novembre); una presentazione speciale avrà luogo l’8 novembre alle 21 da Qc Terme in corso Vittorio Emanuele 77. L’ibridazione del linguaggio è al centro del lavoro di Cosimo Veneziano cui è dedicata la personale «Verso occidente l’impero dirige il suo corso» da Alberto Peola dall’8 novembre al 23 dicembre (24 via della Rocca 29, tel. 011/8124460, www. albertopeola.com). Classe 1983, diplomatosi in scenografia all’Accademia Albertina di Torino, Veneziano presenta una serie d’installazioni in cui mescola scultura e disegno per analizzare la relazione tra realtà e immaginario attraverso la monumentalità della scultura e l’analisi grafica di gesti e movimenti rituali del corpo. La relazione tra mito, leggenda e realtà emerge anche nel lavoro di Francesco Barocco esposto da Norma Mangione dall’8 novembre al 20 dicembre (48 via Matteo Pescatore 17, tel. 011/5539231, www.normamangione.com). L’artista nato nel 1972 presenta tre installazioni: la prima è composta da disegni su carta, la seconda da incisioni con applicazioni di oggetti domestici e la terza da tre teste in terracotta. Si tratta di opere antiche ricostruite con i loro stessi frammenti, in un’operazione che cala la storia in una dimensione quotidiana e ne evoca le lacune. A fondere pittura, architettura e scultura in produzioni minimaliste è Graham Collins, in mostra da Luce Gallery dall’8 novembre al 10 dicembre (45 corso San Maurizio 25, tel. 011/8141011, www.lucegallery.com). Per la sua prima personale italiana, l’artista americano (1980) presenta una serie di superfici monocrome realizzate con cornici di legno riutilizzato, vetro per finestre e smalto e spray su tela. Collins trasforma il gesto pittorico in una ripetizione ossessiva che dà luogo a strutture in cui piccole variazioni interagiscono con la luce dell’ambiente e ne modificano la percezione. Simile principio è alla base delle fotografie astratte e materiche di Silvio Wolf esposte da Photo&Contemporary dall’8 novembre al 17 gennaio (55 via dei Mille 36, tel. 011/889884, www.photoandcontemporary.com). Intitolato «Dou- Un’opera di Massimo De Gennaro per il progetto espositivo «Aquae» © Massimo De Gennaro ble blind» il percorso presenta due serie di lavori, la prima «Orizzonti» è costituita dai giochi di luce che si generano durante il processo di caricamento dell’apparecchio, la seconda «Shivah» comprende superfici semi-riflettenti coperte da un velluto nero che lo spettatore solleva per scoprire e contemplare l’immagine nascosta. Le sorprendenti visioni della modernità di Peter Halley e Fortunato Depero sono invece in mostra nella Galleria In Arco fino al 10 gennaio (43 piazza Vittorio Veneto 3, tel. 011/8122927, www.in-arco.com). Qui le volumetrie ispirate alla velocità, alla metropoli e al progresso tecnologico cui guarda il pittore e scultore futurista dialogano con le fluorescenti geometrie riprodotte con vernici sintetiche dall’artista newyorkese, che s’ispira all’urbanizzazione contemporanea e alle sue strutture architettoniche. Alla pittura figurativa più recente è dedicata poi «Sind wir Berliner? (persone, animali, oggetti)» da Riccardo Costantini Contemporary dall’8 novembre al 20 dicembre (57 via della Rocca 6/B, tel. 011/8158776, www.rccontemporary.com). I vestiti senza corpi che fluttuano nello spazio di Ubay Murillo denunciano il rapporto perverso della società odierna con la moda e con l’immagine. Juan Miguel Pozo elabora un’iconografia Neo-pop partendo da elementi urbani e da oggetti e immagini recuperati da mercatini dell’usato. Melissa Steckbauer raffigura il corpo umano sovrapponendo interventi pittorici alla fotografia in bianco e nero e Santiago Ydanez dipinge uomini e animali trasformandoli in creature ibride e spettrali. La prima personale italiana di Tunga intitolata «From la Voie Humide» è da Franco Noero dal 5 novembre al 23 dicembre (37 via Mottalciata 10/B, tel. 011/882208, www.franconoero.com). Le installazioni e i disegni dell’artista brasiliano sono complessi e delicati meccanismi ispirati al mito di Orfeo, alla permutazione delle forme organiche e inorganiche, ai processi alchemici e allo spirito che trascende la materia. Ermanno Tedeschi Gallery (28 via Pomba 14, tel. 011/4369917, www.etgallery.it) celebra dieci anni di attività con tutti i suoi artisti raccolti nella mostra «Work in progress», aperta sino al 30 dicembre e curata da Guido Curto. La galleria lavora con autori affermati ed emergenti italiani e internazionali riservando particolare attenzione alla cultura ebraica e israeliana. Sono esposti dipinti, fotografie, sculture e installazioni di Valerio Berruti, Salvo, Giosetta Fioroni, Massimo Kauffman, Jessica Carroll, Barbara Nahmad, Enrico de Paris, Aldo Mondino e molti altri. Ad allestire una collettiva con alcuni dei suoi artisti più rappresentativi è anche Gagliardi Art System (31 via Cervino 16, tel. 011/19700031, www.gasart.it) che presenta dall’8 novembre al 10 gennaio «High Resolution, con video, dipinti, sculture, fotografie e installazioni di Daniele D’Acquisto, Giuliana Cunèaz, Ralf Kaspers, Glaser/Kunz, Frank Thiel e Fabio Viale. Tutte le opere sono state ripensate per un allestimento site-specific capace di generare nuovi significati. q JD Tag-Torino Art Galleries Tel. 347/0660772, www.torinoartgalleries.it. «Apertura notturna delle gallerie», sabato 8 novembre dalle 21 alle 24 (alcune gallerie aprono prima delle 21, verificare sul sito) Le radici della Green Art TORINO. La vegetazione rispecchia l’evoluzione del mon- do naturale, ma anche di quello culturale e politico, come si evince dalla mostra curata da Marco Scotini e prorogata sino all’11 gennaio (nella foto, una veduta dell’allestimento). La prima sezione è di carattere documentario e contiene tavole di specie pedemontane in via di estinzione tratte dagli erbari di Carlo Ludovico Allioni, direttore dell’Orto Botanico del Castello del Valentino a metà Settecento. Accanto a esse vi sono immagini e stralci di testi sulla conservazione e l’impiego officinale di piante esotiche come la china e la coca. Le nuove tipologie di coltivazione e la crescente attenzione all’ecosostenibilità sono invece alla base delle opere di 15 artisti internazionali. Il rapporto tra agricoltura e diritti umanitari emerge nei lavori di Emory Douglas, manifesti in stile pop a difesa del proletariato rurale, mentre i campi di protesta contro il disboscamento chiamati nel Regno Unito treesitting sono documentati nell’installazione di Adelita Husny-Bey, composta di video, fotografie e collage di testi e immagini. I costumi a forma di pannocchia gigante di Piero Gilardi che innalzano uno striscione contro gli Ogm inneggiano alla rivoluzione verde, auspicata anche nei progetti di Ayreen Anastas & Rene Gabri che hanno immesso semi biologici nel mercato mondiale e di Marjetica Potrc che ha avviato un orto comunitario in Sud Africa. In mostra ci sono ancora opere di Irme Bukta, Amilcar Cabrar, Daniel Halter, Critical Art Ensamble e altri. PAV 20 via Giordano Bruno 31, ven 15-18, sab-dom 12-19, tel. 011/3182235, www.parcoartevivente.it. «Vegetation as a political agent», fino all’11 gennaio Le sculture di Bonalumi TORINO. Curata da Francesca Pola e realizzata in collaborazione con l’Archivio Bonalumi di Milano, la retrospettiva di Agostino Bonalumi (mancato nel 2013) ne analizza la produzione scultorea con una serie di lavori realizzati tra il 1969 e il 2010. Il percorso cronologico instaura un dialogo tra le opere a parete (le cosiddette pitture-oggetto costituite da tele monocrome tridimensionali estroflesse con chiodi e sagome di legno) e le grandi sculture, quelle in vetroresina, come «Nero» del 1969 e «Rosso» del 2005, le sperimentazioni sulla trasparenza con il cristallo e la fibra di vetro, perseguite in «Rapporti» del 1978 e «Giallo» del 1994, i bronzi e le ceramiche. Per Bonalumi il colore è fondamentale per modellare forme e volumi. Negli anni Novanta utilizza la lamiera per dare luogo a movimenti e ondulazioni in opere che riflettono la luce modificando la percezione dello spazio in cui sono collocate. Ne sono un esempio «Bianco» del 1989 e «Blu» del 1990. Negli anni più recenti, infine, rielabora le forme realizzate negli anni ’60 e ’70 con materiali nobili come il bronzo e la ceramica colorata (nella foto, «Bronzo» di Agostino Bonalumi, 1969-2007). Mazzoleni 46 piazza Solferino 2, mar-sab 10-13/16-19,30, tel. 011/534473, www.mazzoleniarte.it. «Bonalumi. Sculture», fino al 31 gennaio VEDERE A TORINO | 11 La stoffa dei palindromi TORRE PELLICE. Tucci Russo Studio per l’arte contemporanea ospita due personali di Mario Airò e Christiane Löhr. L’artista pavese (1961) si ispira ai processi palindromi con sculture e installazioni che nascondono una doppia identità. Tedesca, classe 1965, Christiane Löhr presenta invece disegni che replicano la struttura geometrica e matematica delle forme vegetali. (Via Stamperia 9, tel. 0121/953357, www.tuccirusso.com, fino al 28 febbraio) Comunicare l’incomunicabilità Dieci anni di Masbedo nella Fondazione Merz TORINO. Le pulsioni autodistruttive e l’incomunicabilità sono una costante nella poetica dei Masbedo, il duo composto da Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni a cui è dedicata «Toderstriebe». La mostra, curata da Olga Gambari, comprende 9 video degli ultimi 10 anni, il più recente è quello ricavato dalla performance interpretata dai due artisti il giorno dell’inaugurazione. I video sono quasi tutti girati in Islanda, isola caratterizzata da una natura instabile affine alla psiche umana. In «Ionesco suite» la telecamera entra in una casetta immersa nella neve. Al suo interno vi è un tavolo apparecchiato con oggetti di cristallo. Su di essi casca una pioggia di di elementi via via più pesanti finché una colata di cemento distrugge tutto, alludendo a quella tensione fra istinto di vita e di morte che emerge anche in «Glima» (nella foto, © Masbedo), dove un uomo e una donna legati insieme danzano e lottano. In mostra anche il documentario «Lumaca» di Gerry Schum del 1970, in cui si vede Mario Merz disegnare una spirale su un vetro. I Masbedo hanno chiamato a confrontarsi con quest’opera un gruppo di artisti internazionali, tra cui Jan Fabre, Marzia Migliora, Catherine Sullivan, Nicolas Provost, Damir Ocko, Emmanuelle Antille e Rä Di Martino, ciascuno dei quali ha ideato un lavoro confluito in un’opera collettiva finale. Fondazione Merz 6 via Limone 24, mar-dom 11-19, www.fondazionemerz.org. «Todestriebe», fino all’11 gen. La forma dell’Informale TORINO. Piero Ruggeri (Torino 1930-2009) si è diplomato all’Accademia Albertina di Belle Arti nel 1956, ha partecipato alla XXVIII Biennale di Venezia e ha dato vita, con Giacomo Soffiantino e Sergio Seroni, all’Informale. Pittore colto e raffinato, Ruggeri coniuga le nuove esperienze europee e americane degli anni ’50, maturate da artisti quali De Stael, Kline e De Kooning, al dialogo costante con i grandi del passato, come Caravaggio, Goya e Rembrandt. La sua pittura materica e gestuale e il profondo legame con le forze della natura e della psiche ne caratterizzano la produzione degli anni ’60 e ’70, presa in esame dalla retrospettiva di Giampiero Biasutti: una ventina di opere dipinte tra il 1958 e il 1979. Tra esse «Natura morta rossa n.2», «Vento tra i rovi» e «Grande composizione per un paesaggio», in cui segni e graffi scalfiscono strati di colore sovrapposti con ritmi frenetici e vorticosi. Giampiero Biasutti Studio d’arte per il ’900 40 via della Rocca 10, mar-sab 10,30-12,30/15,30-19,30, tel. 011/8390690, [email protected]. «Piero Ruggeri», fino al 24 dicembre Tutti i caffè che ho preso senza te TORINO. Rizomi Art Brut accosta artisti autodidatti e professionisti. Sono esposte le opere in stoffa dell’outsider belga Pascal Tassini con i tappeti natura di Piero Gilardi, tutte opere voluminose legate al mondo naturale. Vi è anche Paola Anziché con installazioni in stoffa colorata. (58 via Sant’Agostino 18/D, tel. 011/5788808, www.rizomi.com, dal 7 novembre al 31 dicembre) TORINO. L’elaborazione dei ricordi è il tema della personale di Francesco Vaccaro curata da Olga Gambari per Opere Scelte. L’artista crotonese (1968) mescola pittura, video e fotografia. Vecchi scatti, appunti e oggetti del passato sono le chiavi per accedere alla memoria di un istante, rimodellarlo e trasformarlo in una nuova immagine. In «Certe cose», per esempio, una vecchia foto di famiglia è scomposta in frammenti. Le figure ritagliate e riassemblate su pannelli di acciaio danno forma a una superficie in cui si incrociano dettagli e punti di vista come accade nella memoria. «Tutti i caffè che ho preso senza di te», invece, è un collage realizzato con gli scontrini di caffè conservati e arricchiti con annotazioni e suoni in un processo sospeso tra memoria e attesa del futuro. Opere Scelte 49 via Matteo Pescatore 11/D, mar-sab 15,30-20, www. operescelte.com. «Francesco Vaccaro», fino al 6 dicembre Galleria Giamblanco TORINO MOSTRA DI DIPINTI DAL 1600 AL 1700 Catalogo Mostra Allemandi, in sede GALLERIA GIAMBLANCO Piazza Cavour (Via G. Giolitti 39) 10123 TORINO Tel.+39.011.5691502 Fax.+39.011.5691686 Cell 338.5722525 / 347.5642884 [email protected] www.giamblanco.com Bartolomeo Cavarozzi (1585-1652) Sacra Famiglia Dipinto olio su tela cm 152 x 114,5 (particolare) VEDERE A TORINO | 12 Il ritrovo degli appassionati di Ottocento Quaranta (nuovi) dipinti antichi TORINO. Fondata da Biagio Aversa nel 1963 in via Carlo Alberto 40 e trasferita nel 1973 nel Palazzo Luserna-Rorengo di Rorà, la Galleria Aversa è oggi diretta da Roberto Aversa e dal figlio Jacopo. Con i suoi 51 anni di attività rappresenta un punto di riferimento per gli appassionati e i collezionisti dell’arte figurativa del XIX secolo. È temporaneamente esposta in galleria una selezione di dipinti comprendenti ritratti, vedute, scene di genere e paesaggi realizzati tra l’Ottocento e gli anni ’20 del secolo successivo. Tra gli autori figura Carlo Bossoli, esecutore rapido e infaticabile di pittura dal vero come dimostra «Genova, la lanterna e il porto» (unico suo olio in mostra), e di vedute panoramiche di città in cui seppe accogliere l’influenza dei maestri antichi e restituire con la tempera l’impalpabile leggerezza degli acquerelli, ne è un esempio «Venezia, Palazzo Ducale». Accanto a lui c’è l’orientalista Alberto Pasini, instancabile viaggiatore che visitò l’Egitto, il Sinai, la Palestina, il Libano, la Siria e la Turchia, Paesi esotici e lontani di cui seppe restituire con grande raffinatezza le atmosfere, i costumi e le architetture. Vi sono poi uno dei massimi esponenti dei macchiaioli, Giovanni Fattori, ed Enrico Reycend, che subì a Parigi l’influenza di Corot. In mostra, ancora, opere di Vittorio Avondo, Leonardo Bazzaro, Demetrio Cosola, Celestino Turletti, Giacomo Grosso, Andrea Tavernier, Alessio Issupoff, Luigi Crosio, Giovanni Battista Carpanetto e Cesare Ferro. TORINO. Salvatore Giamblanco e Deborah Lentini, restauratori di dipinti antichi, hanno fondato la Galleria Giamblanco nel 1997 in via Michele Schina, nel 2002 si sono trasferiti in via Maria Vittoria e nel maggio del 2013 in via Giolitti 39, all’angolo con piazza Cavour. Qui presentano ogni anno una grande mostra ricca di novità. Quest’autunno è di scena il secondo appuntamento, per il quale sono stati raccolti 40 «Apoteosi di Ercole» dipinti datati dal XVII al XVIII secolo. Aprono il percorso di Gregorio de Ferrari l’«Allegoria della pittura» di Bernardo Strozzi e la «Sacra famiglia» di Bartolomeo Cavarozzi, già esposta quest’ultima nella Pinacoteca Albertina in una mostra dedicata al pittore viterbese nel 2005. Si prosegue con la Scuola veneta rappresentata da opere di Giovanni Antonio Pellegrini e Francesco Lorenzi. Figurano poi le tele di Benedetto Gennari, allievo e nipote del Guercino, dello Spadino, di Agostino Scilla e di Michele Antonio Rapous. Sono esposti prevalentemente dipinti italiani, ma non mancano esempi di pittura nordica come «Animali da cortile» di Davide de Coninck e «I bari» del caravaggista olandese Dirck van Baburen. Vi è anche un focus sull’arte piemontese in cui si trovano la bellissima moglie di Carlo Emanuele II morta a 16 anni immortalata dal Dauphin nel «Ritratto di dama raffigurata come Diana a riposo», scene di genere di Pietro Domenico Olivero, paesaggi di Vittorio Amedeo Cignaroli, vedute di Ignazio Sclopis e un «Cristo dei dolori» di Claudio Francesco Beaumont. Il XIX secolo è di scena da 51 anni nella Galleria Aversa «Venezia Palazzo Ducale» di Carlo Bossoli Galleria Aversa 33 via Cavour 13, mar-sab 1012,30/15,30-19, tel. 011/532662, www.galleria-aversa.it. «Proposte 2014, dall’800 agli anni ’20», fino al 15 novembre Fulmini & saette Nella Galleria Giamblanco ultimi ritrovamenti del Sei e Settecento Galleria Giamblanco 38 via Giolitti 39, mar-gio 10-13/15-19,30, ven 10-20, sab 11-20, tel. 011/5691502, www. dipintiantichigiamblanco.it. «Mostra di dipinti dal 1600 al 1700», dall’8 novembre al 21 dicembre GALLERIA AVERSA Proposte 2014 DALL’OTTOCENTO AGLI ANNI ‘20 Laura Rocca consulente anche di restauro TORINO. La Galleria Laura Rocca è tornata da un anno nei locali di corso San Maurizio 29, dove negli anni ’70 Edgardo Rocca iniziò l’attività di restauratore. Specializzata nella compravendita e nello studio di dipinti, mosaici, oggetti d’arte e d’arredo antichi, Laura Rocca offre anche perizie, consulenze e servizi di restauro. Negli spazi ampi e luminosi si possono ammirare dipinti italiani, provenienti principalmente dall’area piemontese, del XVIII secolo e non solo: nature morte, scene di genere, composizioni naturalistiche, vedute e paesaggi di autori quali Pieter Muller e della scuola del Monfort. Ma anche mobili e oggetti di arredamento: specchiere, scrittoi, cabinet, orologi, cornici e consolle realizzati da ebanisti e intagliatori di scuole apprezzate a livello internazionale come quella piemontese e quella tosco-emiliana. Laura Rocca 63 corso San Maurizio 29, tel. 011/836217, www.lauraroccaantichita.it Fiamminghi d’oro TORINO. La Galleria Luigi Caretto, fondata a Torino nel 1911, è specializzata nella pittura fiamminga e olandese dei secoli d’oro. Negli spazi di via Maria Vittoria 10 si può ammirare una selezione di dipinti del Quattro, Cinque e Seicento frutto di un percorso di ricerca e monitoraggio delle collezioni private internazionali che prosegue da anni; si possono inoltre ricevere consulenze specialistiche. Sono trattati dalla galleria, tra l’altro, i paesaggi bucolici e le vedute di Jacob Salomonsz van Ruysdael e Karel Dujardin, le raffigurazioni di soggetti sacri di Rayer van Blommendael, Pieter de Grebber o del Mestro del Sermone di Lille, i ritratti di Peter Portengen, le nature morte di Jacob Foppens van Es e Wouter Mertens e molto altro ancora. Tra le più importanti opere trattate in passato dai Caretto ricordiamo il «Ritratto di sir Thomas Parr» di Pieter Paul Rubens, la «Natura morta con granchio» di Pieter Claesz, il «San Gerolamo penitente» di Anton van Dyck e la «Sosta nella locanda» di Isaack van Ostade. Galleria Luigi Caretto 65 via Maria Vittoria 10, mar-sab 10,30-12,30/16-19,30, tel. 011/537274, www. galleriacaretto.com La passione sconfinata dei pittori per la grafica TORINO. Joan Miró amava moltissimo la grafica e nella sua vita realizzò più di 2.000 lastre. Henri Matisse più di mille e utilizzava l’arte grafica per valorizzare l’essenzialità del segno e la sintesi di forma e colore proprie della sua pittura. Il fertilissimo Pablo Picasso produsse oltre 2.500 incisioni, sviluppando un percorso parallelo all’attività pittorica in cui poté anticipare soluzioni formali che giungevano a completa maturazione sulla tela. Condividevano tale passione anche Georges Braque, fondatore del Cubismo insieme a Picasso, Marc Chagall, che vi trasferì le sue visioni poetiche ispirate alla tradizione ebraica, e Jacques Villon, dietro il cui pseudonimo si nascondeva il pittore e incisore Gaston Duchamp. Di questi sei artisti Elena Salamon presenta una selezione di litografie originali tra le quali figurano «Danseuse créole» di Matisse e «Place de la Concorde» di Chagall. Elena Salamon 36 via Torquato Tasso 11, piazzetta IV Marzo, mar-mer/ven 15-19, gio/sab 10,30-19, tel. 011/7652619, www.elenasalamon.com. «Colore assoluto», dal 7 novembre al 24 gennaio A.Pasini “La Sentinella” GALLERIA AVERSA Palazzo Luserna-Rorengo di Rorà dal martedì al sabato 10-12,30/15,30-19 Via Cavour 13, 10123 Torino Tel: (+39) 011 532662 www.galleria-aversa.it [email protected] VEDERE A TORINO | 13 Il bellissimo martire cristiano trafitto da frecce simboliche Nel Castello di Miradolo Sgarbi ha portato quaranta san Sebastiano dal Rinascimento all’inizio del Settecento SAN SECONDO DI PINEROLO (TO). Istituita nel 2008 nel Castello di Miradolo, di cui tenta di riportare alla luce le misteriose origini (probabilmente risalenti al XVII secolo), la Fondazione Cosso, presieduta da Maria Luisa Cosso, ospita la prima grande mostra interamente dedicata a san Sebastiano, il valoroso militare dell’esercito «San Sebastiano» di Roma che professò la sua fede innanzi all’imperatore Diocleziano, fu accusato di tradimento, condannato a di Rimpatta, morte, legato a un albero e trafitto da frecce, divenendo un simbolo. Vittorio Sgarbi, con la collaborazione di Madrid, coll. privata Antonio D’Amico, ha selezionato una quarantina di opere di altrettanti artisti prodotte tra il Rinascimento e l’inizio del Settecento e provenienti da importanti collezioni pubbliche e private italiane e internazionali. Il percorso dedicato all’iconografia del martire cristiano si apre con Andrea della Robbia, che modellò il corpo del giovane soldato nella terracotta invetriata. A catturarne la smorfia del volto e la tensione del busto trafitto dalle frecce è invece Carlo Crivelli. Solitario e meditabondo è il san Sebastiano di Tiziano, statuario e assorto in un mistico silenzio quello di Paris Bordone: queste due opere di raffinati interpreti della pittura tonale introducono il visitatore ai colori e alle forme audaci di Peter Paul Rubens e a un inedito Guercino recentemente scoperto in una collezione privata americana. Di carattere devozionale (e sublime) è invece la rappresentazione di Guido Reni che lega il santo a un albero nella luce calda dell’imbrunire. L’influenza caravaggesca si legge nelle opere di autori quali Jusepe de Ribera, Nicolas Regnier e Matthias Stomer. Chiude la mostra una tela del 1732 ca realizzata da un pittore della cerchia di Pierre Subleyras con colori tenui e calibrati effetti di luce immersi in un’atmosfera che preannuncia il nascente Neoclassicismo. q JD Fondazione Cosso Castello di Miradolo, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo, tel. 0121/502761, www.fondazionecosso.com. «San Sebastiano. Bellezza e integrità nell’arte tra ’400 e ’600», fino all’8 marzo Fotografie che feriscono più delle armi, armature e navi da parata Arriva a Cuneo il sogno americano di Andy Warhol VENARIA (TO). Nelle Sale delle Arti della reggia sabauda sono esposti alcuni scatti icona del XX e XXI secolo. La mostra prende le mosse dal libro «A occhi aperti» di Mario Calabresi (edito da Contrasto nel 2013) ed è una produzione del Consorzio Venaria Reale in collaborazione con Contrasto e l’agenzia Magnum. Il percorso curato da Alessandra Mauro e Lorenza Bravetta presenta 100 fotografie a colori e in bianco e nero di dieci autori celebri in tutto il mondo. Lo scatto più famoso, anche per l’evento a cui si riferisce, è sicuramente quello di Elliott Erwitt che ritrae Jacqueline Kennedy ai funerali del marito. Vi sono poi le immagini di Beirut di Gabriele Basilico che ha immortalato l’abbandono e la desolazione della capitale libanese nel 1991 dopo la guerra civile. C’è la fotografia scattata da Steve McCurry in Rajasthan (India) nel 1983 nella quale un gruppo di donne strette in cerchio e avvolte in sari rossi si ripara da una tempesta di sabbia mentre sembra danzare con essa (nella foto, © Steve McCurry/Magnum Photos/ Contrasto). Ci sono gli emigranti messicani fermati dalla polizia in un campo di fiori gialli al confine con gli Stati Uniti immortalati da Alex Webb nel 1979 e ci sono ancora gli scatti di Abbas, Paul Fusco, Don McCullin, Josef Koudelka, Paolo Pellegrin e Sebastião Salgado. Sempre nelle Sale delle Arti, al secondo piano, è allestita una selezione di armature italiane, tedesche, indiane, giapponesi e islamiche realizzate tra il XVI e il XIX secolo e provenienti dalla collezione del Museo Frederick Stibbert di Firenze. Nelle Scuderie della Reggia invece è esposto il Bucintoro dei Savoia, la sontuosa nave da parata fatta realizzare da Vittorio Amedeo II tra il 1729 e il 1731, unico esemplare originale rimasto al mondo. Accanto a esso, infine, le carrozze di gala utilizzate dalla famiglia reale tra il ’700 e l’800. CUNEO. Figlio di immigrati ruteni originari di Mikova (nell’attuale Slovacchia), Andy Warhol (Pittsburgh 1928-New York 1987) è il campione del sogno americano e del suo contrario. Cinico interprete del mito del successo e del consumismo, ha trasformato il ritratto in un prodotto seriale e ha stanato le ombre nascoste nel culto dell’immagine. A lui è dedicata una retrospettiva in due sedi, tappa di un progetto espositivo di Achille Bonito Oliva che si concluderà nel Kremlin di Kazan in Russia nel 2015. I lavori esposti sono datati dalla metà degli anni ’70 agli anni ’80 e provengono principalmente da collezioni private italiane. In mostra anche un video inedito girato nel 1982 da Warhol e Peter Wise durante un viaggio da New York a Cape Cod (nella foto, «Fashion. Two female torsos with necklaces» di Andy Warhol, 1983 © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts by SIAE 2014) Reggia di Venaria piazza della Repubblica 4, Venaria Reale, mar-ven 9-17, sab-dom-festivi 9,30-19,30, tel. 011/4992333, www.lavenaria. it. «A occhi aperti», «La regia scuderia» e «Cavalieri, mamelucchi e samurai», tutte fino all’8 febbraio VEDERE IN PIEMONTE | 14 Skema 5 via XX Settembre 10, Cuneo, tel. 0171/480831, www. skema5.com e Fondazione Delfino corso Nizza 2, Cuneo, tel. 0171/695600, www.fondazionedelfino.it. «Andy Warhol. The cultural dreams» (mar-dom 10-12,30/16-19,30), fino al 10 gennaio Le fotografie più forti nel forte BARD (AO). Dopo la chiusura autunnale dal 10 novembre al 5 dicembre, il Forte di Bard riapre con due mostre fotografiche, la prima sarà dedicata al popolare premio internazionale fondato nel 1955 dalla World Press Photo Foundation di Amsterdam. All’edizione del 2013 hanno partecipato 5.754 fotografi da 132 Paesi con 98.671 immagini di attualità pubblicate sui giornali di tutto il mondo: in mostra una selezione. L’ultimo vincitore è stato John Stanmeyer di VII Photo Agency, con una fotografia scattata per National Geographic raffigurante i migranti africani sulla costa di Gibuti mentre alzano di notte i cellulari verso il cielo nella speranza di captare il segnale e parlare con i loro cari (nella foto, © VII Photo Agency per National Geographic). La seconda esposizione è una personale del fotografo membro dell’Agenzia Magnum, Josef Koudelka. Il percorso racchiude gli scatti con cui da oltre vent’anni Koudelka immortala i più importanti siti archeologici dell’antica civiltà greca e romana in 19 Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Sono esposte 60 fotografie e 22 panoramiche prive di intenti storici finalizzate esclusivamente al piacere dello sguardo. Forte di Bard (Bard, Ao, mar-ven 10-18, sab-dom 10-19, tel. 0125/838311, www.fortedibard.it): «World Press Photo» dal 6 dic. al 6 gen.; «Joseph Koudelka 1991-2014», dal 13 dic. al 31 maggio «Beethoven» di Felice Casorati, 1928 © Mart Archivio Fotografico Casorati più felice all’estero Alla Fondazione Ferrero 65 dipinti che il pittore piemontese scelse per le mostre internazionali ALBA (CN). «La mia pittura accolta con tanta severità in patria, trovò all’estero consensi cordiali, talvolta entusiastici», così Felice Casorati nel 1943 parlava del successo della sua pittura presso la critica e il pubblico. Le tele che ottennero consenso internazionale sono riunite in un’ampia retrospettiva organizzata dalla Fondazione Ferrero in collaborazione con la Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea di Torino e con la Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici del Piemonte. Curata da Giorgina Bertolino, l’esposizione raccoglie 65 dipinti realizzati tra gli anni Dieci e Cinquanta provenienti da musei italiani e stranieri tra i quali il Mart di Rovereto, la Gnam di Roma, la Nationalgalerie di Berlino, il Centre Pompidou di Parigi e il Museum of Fine Arts di Boston. Si tratta di opere che Casorati scelse di presentare nelle mostre internazionali alle quali fu invitato, dall’Esposizione Universale di Barcellona del 1929 all’Esposizione Internazionale di Parigi del 1937, sino alla prima edizione di Documenta a Kassel nel 1955. A dare il via al percorso cronologico è il «Ritratto della sorella Elvira», con cui esordì alla Biennale di Venezia nel 1907. Seguono «Le vecchie comari» del 1908, «Bambina su un tappeto rosso» del 1910 e «Ritratto di Maria Anna De Lisi» del 1918. Il ritratto fu il genere che Casorati predilesse per le grandi occasioni espositive anche nei decenni successivi, scegliendo come modelli familiari, amici, intellettuali e artisti quali la moglie Daphne Maugham, il mecenate Riccardo Gualino, il pianista Alfredo Casella, l’ingegner Gino Beria o il pittore e allievo Riccardo Chicco. Chiude la mostra una sezione dedicata a una serie di schizzi di piccole dimensioni in cui il visitatore può riconoscere in pochi tratti i grandi capolavori esposti. Fondazione Ferrero via Vivaro 49, Alba-Cn, lun/mer-ven 15-19, sab-dom 10-19, tel. 0173/295094, www.fondazioneferrero.it, [email protected]. «Felice Casorati. Collezioni e mostre tra Europa e Americhe», fino al primo febbraio Tortona unisce i divisionisti TORTONA (AL). La Pinacoteca della Fondazione C.R. Tortona «il Divisionismo» è dedicata alla grande pittura italiana tra l’800 e il ’900. Oltre ai maestri divisionisti e al celebre Giuseppe Pellizza da Volpedo, il percorso presenta le opere di artisti socialmente impegnati attivi negli anni ’90 dell’800 e sconfina nelle ricerche simboliste e futuriste con cui si aprì il secolo successivo. Emergono le relazioni che caratterizzarono la diffusione del Divisionismo, come il legame tra Serafino Macchiati e Giacomo Balla nel breve sodalizio parigino del 1900 o quello tra Plinio Nomellini, Giorgio Kienerk e Angelo Torchi uniti nella «Scuola di Albaro» tra il 1891 e il 1895. Tra le opere esposte «Lo sciopero» di Plinio Nomellini, «Incensum Domino!» di Angelo Morbelli, «Ultimi pascoli» di Carlo Fornara, «La raccolta del fieno» di Giovanni Segantini, «La via del Calvario» e «Adorazione dei magi» di Gaetano Previati, «Quando gli uccelletti vanno a dormire» di Vittore Grubicy. La Pinacoteca rende inoltre un doveroso omaggio al tortonese Angelo Barabino. Il museo organizza visite guidate, laboratori e attività creative per il pubblico e per le scuole. Pinacoteca Fondazione C.R. Tortona c.so Leoniero 2, Tortona AL, sab-dom 15-18,30, tel. 0131/822965, www.fondazionecrtortona.it. Tutte le mostre da vedere TORINO 1 Castello del Valentino 335 6402025 Sandro Martini. Path-Yerebatan 4 nov. ➤ 8 nov. 2 Ex carcere Le Nuove via Paolo Borsellino 3 011 3090115 | 011 546284 www.museolenuove.it www.theothersfair.com The Others. The Wild Side 6 nov. ➤ 9 nov. 3 Ex Manifatture Tabacchi corso Regio Parco 142 011 8115112 www.photissima.it Photissima Art Festival 6 nov. ➤ 30 nov. Photissima Art Fair 6 nov. ➤ 9 nov. 4 Fondazione 107 via Andrea Sansovino 107 011 4544474 De generation of painting ➤ 30 nov. 5 Fondazione Giorgio Amendola via Tollegno 52 - 011 2482970 www.fondazioneamendola.it Filippo Scroppo e le avanguardie del dopoguerra ➤ 15 mar. 2015 6 Fondazione Merz via Limone 24 011 19719437 www.fondazionemerz.org Masbedo. Todestriebe ➤ 11 gen. 2015 7 Fondazione Sandretto Re Rebaudengo via Modane 16 011 3797600 www.fsrr.org David Ostrowski ➤ 1 feb. 2015 Beware wet paint ➤ 1 feb. 2015 Isa Genzken. Basic Research Paintings, 1989-1991 ➤ 1 feb. 2015 8 GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea via Magenta 31 011 4429610 www.gamtorino.it Roy Lichtenstein. Opera prima ➤ 25 gen. 2015 Cecily Brown ➤ 1 feb. 2015 Felice Casorati. Il pensiero assorto ➤ 1 feb. 2015 Vitrine. Felipe Aguila ➤ 6 gen. 2015 Surprise. Gianni Colosimo ➤ 6 gen. 2015 9 MAO - Museo d’Arte Orientale via San Domenico 11 011 4436927 www.maotorino.it Rotazione di lacche e emakimono giapponesi ➤ 31 dic. Immortalare l’attimo. L’onda di Hokusai e gli attori di Kunisada ➤ 31 dic. Cavalli celesti. Raffigurazioni equestri nella Cina antica 20 nov. ➤ 22 feb. 2015 10 Mef, Museo Ettore Fico via Francesco Cigna 114 011 853065 www.museofico.it Alis/Filloil ➤ 8 feb. 2015 Ettore Fico nelle collezioni. Opere dal 1930 al 2004 ➤ 8 feb. 2015 Alessandro Bulgini in Barriera di Milano ➤ 8 feb. 2015 11 Fondazione Accorsi-Ometto via Po 55 - 011 8376883 www.fondazioneaccorsi-ometto.it Giovanni Battista Quadrone ➤ 11 gen. 2015 Louis Van Loo. Le tre principessine di Casa Savoia ➤ 9 nov. 12 Museo Egizio via Accademia delle Scienze 6 011 5617776 www.museoegizio.it Immortali. L’Arte e i Saperi degli antichi Egizi ➤ 20 dic. 2015 13 Museo Nazionale del Cinema via Montebello 20 011 8138560 www.museonazionaledelcinema.it C’era una volta in Italia. Il cinema di Sergio Leone ➤ 6 gen. 2015 14 Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi - CAI Torino piazzale Monte dei Cappuccini 011 6604104 www.museomontagna.org Visioni tra le rocce ➤ 30 nov. 15 Palazzo Cavour via Cavour 8 011 530690 www.palazzocavour.it One Torino. Shit and Die 6 nov. ➤ 11 gen. 2015 16 Palazzo Chiablese piazza San Giovanni 2 011 5220404 www.piemonte.beniculturali.it Avanguardia russa. Da Malevic a Rodcenko, la collezione Costakis ➤ 15 feb. 2015 17 Palazzo dell’Arsenale via dell’Arsenale, 22 011 56032106 90 artisti per una bandiera ➤ 30 nov. 18 Palazzo Lascaris via Alfieri 15 010 532040 Matite di guerra. Satira e propaganda in Europa 1914-18 ➤ 3 dic. 19 Palazzo MadamaMuseo Civico d’Arte Antica piazza Castello 1 011 4433501 www.palazzomadamatorino.it Chapeau madame! ➤ 1 mar. 2015 Presepio, messinscena dell’anima II parte 29 nov. ➤ 25 gen. 2015 Women of vision. Le grandi fotografie di National Geographic ➤ 11 gen. 2015 Torino arte e industria. Nuove ceramiche Lenci 1 nov. ➤ 25 giu. 2015 Carbonio. Un viaggio con Primo Levi 24 gen. 2015 ➤ 1 mar. 2015 Mollino e Fortuny. Un itinerario fotografico 27 gen. 2015 ➤ 31 mag. 2015 20 PAV via Giordano Bruno 31 011 19505210 www.parcoartevivente.it Vegetation as political agent ➤ 11 gen. 2015 21 Pinacoteca Albertina via Accademia Albertina 8 011 889 020 www.accademialbertina.torino.it Maestri ceramisti lituani contemporanei ➤ 16 nov. Presepio, messinscena dell’anima I parte 29 nov. ➤ 25 gen. 2015 22 Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli via Nizza 230 011 0062713 www.pinacoteca-agnelli.it Martino Gamper: design is a state of mind ➤ 22 feb. 2015 Sedi varie Gran Tour 2014 ➤ 22 nov. Raoul Gilioli. Vita. 200 stories through the glass ➤ 13 set. 2015 Luci d’artista 1 nov. ➤ 15 gen. 2015 23 Torino Esposizioni corso Massimo d’Azeglio 15 339 6598721 Paratissima X 5 nov. ➤ 9 nov. 24 Alberto Peola via della Rocca 29 011 8124460 www.albertopeola.com Cosimo Veneziano 8 nov. ➤ 23 dic. 25 Burning Giraffe-BU.G via Eusebio Bava 8/A 347 7975704 Giuseppe Lo Schiavo ➤ 10 nov. Call for artists 4 dic. ➤ 24 dic. 26 CO2 via Arnaldo da Brescia 39 www.co2gallery.com Andrea Kvas. Atacai 8 nov. ➤ 20 dic. 27 Dieffe c/o Inner space via Cesare Battisti 17 www.innerspace17.com Aquae mundi I 8 nov. ➤ 11 nov. 28 Ermanno Tedeschi via Pomba 14 011 4369917 www.etgallery.it Work in progress ➤ 30 dic. 29 Eventinove via della Rocca 36 011 8390013 www.eventinove.it Mirco Marchelli. A due voci ➤ 8 nov. 30 Fusion Art Gallery piazza Peyron 9/G www.fusionartgallery.it Aquae Mundi II 2 nov. ➤ 30 nov. 31 Gagliardi Art System via Cervino 16 011 19700031 www.gasart.it High Resolution 8 nov. ➤ 10 gen. 2015 32 Galleria Accademia via Accademia Albertina 3/e 011 885408 www.galleria-accademia.com Co.Br.A. 7 nov. ➤ 6 dic. 33 Galleria Aversa via Carlo Alberto 24 011 532662 www.galleria-aversa.it Proposte 2014, dall’800 agli anni ’20 ➤ 15 nov. 34 Biasutti & Biasutti via Bonafous 7/L 011 8173511 www.biasuttiebiasutti.com Quadri specchianti. Opere di Michelangelo Pistoletto ➤ 20 dic. 35 Galleria Del Ponte corso Moncalieri 3 011 8193233 Giacomo Soffiantino. Ricordo di un maestro ➤ 20 nov. Percorsi per collezioni 28 nov. ➤ 17 gen. 36 Galleria Elena Salamon via Torquato Tasso 11 011 7652619 www.elenasalamon.com Colore assoluto 7 nov. ➤ 24 gen. 2015 37 Galleria Franco Noero via Mottalciata 10/B 011 882208 www.franconoero.com Tunga 5 nov. ➤ 23 dic. 38 Galleria Giamblanco via Giolitti, 39 338 5722525 www.giamblanco.com Dipinti antichi del Sei e Settecento 8 nov. ➤ 21 dic. 39 Galleria Moitre via santa Giulia 37 bis 340 5172587 | 338 1426301 www.galleriamoitre.com Maya Quattropani ➤ 6 dic. 40 Giampiero Biasutti via della Rocca, 10 011 8390690 Piero Ruggeri ➤ 24 dic. 41 Giorgio Persano via Principessa Clotilde 45 011 4378178 www.giorgiopersano.org Zena el Khalil ➤ 10 gen. 2015 42 Guido Costa Projects via Mazzini 24 011 8154113 www.guidocostaprojects.com Boris Mikhailov ➤ 31 gen. 2015 43 In Arco piazza Vittorio Veneto 1/3 011 8122927 www.in-arco.com Scacco matto. Depero e Halley ➤ 10 gen. 2015 44 Internocortile via Villa Glori, 6 011 6618841 Hom’Art (Design) ➤ 11 nov. Dieci incanti 3 (Gioielli contemporanei) 19 nov. ➤ 24 dic. 45 Luce Gallery corso San Maurizio 25 011 8141011 www.lucegallery.com Graham Collins 8 nov. ➤ 10 dic. 46 Mazzoleni Palazzo Panizza piazza Solferino, 2 011 534473 www.mazzoleniarte.it Bonalumi. Sculture ➤ 31 gen. 2015 47 Noire Gallery via Piossasco 29 011-5709299 www.noiregallery.com Nothing on 6 nov. ➤ 15 gen. 2015 48 Norma Mangione via Matteo Pescatore 17 011 5539231 www.normamangione.com Francesco Barocco 8 nov. ➤ 20 dic. 49 Opere Scelte via Matteo Pescatore 11/D 349 3509087 www.operescelte.com Francesco Vaccaro ➤ 6 dic. 50 Oval Lingotto via Nizza 294 011 6644111 011 19746106 www.lingottofiere.it www.artissima.it Artissima 7 nov. ➤ 9 nov. 51 Pala Alpitour Isozaki via Filadelfia 82 011 19464324 www.flashback.to.it Flashback. L’arte è tutta contemporanea 6 nov. ➤ 9 nov. 52 Palazzo Saluzzo Paesana via della Consolata 1 bis 347 0103021 www.palazzosaluzzopaesana.it Ruanda 20 anni dopo ➤ 8 feb. 2015 53 Paola Meliga via Maria Vittoria 46/C 011 2079983 | 328 4363514 Hyung Geun Park. Orizon need of dreaming ➤ 21 nov. Anna Alberghina. Vanishing Africa 28 nov. ➤ 15 gen. 2015 54 Paolo Tonin via San Tommaso 6 011 19710514 www.toningallery.com Giorgio Avigdor 8 nov. ➤ 10 dic. 55 Photo&Contemporary via dei Mille 36 011 889884 Silvio Wolf 8 nov. ➤ 17 gen. 56 Raffaella De Chirico Arte Contemporanea via della Rocca 19 011 19503550 www.dechiricogalleriadarte.com Fabio Bucciarelli. Maiores Nostri ➤ 30 nov. Joanpere Massana. Works from the water and air books 4 dic. ➤ 11 gen. 2015 The silent strenght of Liu Xia 16 gen. 2015 ➤ 20 feb. 2015 57 Riccardo Costantini Contemporary via della Rocca 6/B 011 8141099 «Sind wir berliner?» 8 nov. ➤ 20 dic. 58 Rizomi Art Brut via Sant’Agostino 18 011 5788808 www.rizomi.com Emergenze. Paola Anziché, Piero Gilardi, Pascal Tassini 7 nov. ➤ 31 dic. 59 Spazio Don Chisciotte via della Rocca 37 011 19771755 Angelo Garoglio interpreta Medardo Rosso ➤ 9 nov. 60 Tram Diogene C.so Regio Parco angolo C.so Verona www.progettodiogene.eu Jaimini Patel in residenza ➤ 28 feb. 2015 61 Van Der via Giulia di Barolo 13 C 333 5205386 www.vandergallery.blogspot.it Equivoci. Francesca Ferreri e Fabio Tonetto ➤ 11 nov. 62 Weber & Weber via San Tommaso 7 011 19500694 www.galleriaweber.it Fausta Squatriti 5 nov. ➤ 17 gen. 2015 MONCALIERI Cavallerizza del Castello piazza Baden Baden Le opere della Galleria Sabauda ➤ 31 dic. NICHELINO Palazzina di Caccia di Stupinigi 011 0133073 Piccoli Principi ➤ 30 dic. Performance di Anna Scalfi Eghenter 8 nov. ➤ 8 nov. Podere Maurizziano viale Torino 4, Stupinigi www.stupinigifertile.it Mostra fotografica di Giuseppe Moccia ➤ 8 nov. RIVA PRESSO CHIERI Palazzo Grosso, Museo del Paesaggio Sonoro piazza Parrocchia, 4 011 5211788 I progetti di Leopold Pollack per Faustina Mazzetti ➤ 9 nov. RIVARA Castello di Rivara 0124 31122 www.castellodirivara.it Destinazione d’uso ➤ 9 nov. Andreas Schön e Petra Lemmerz ➤ 9 nov. Domenico Borrelli ➤ 9 nov. Art vs. Recycling ➤ 9 nov. Carlo Gloria ➤ 9 nov. Enzo Bodinizzo ➤ 9 nov. RIVOLI Castello di Rivoli-Museo d’Arte Contemporanea piazza Mafalda di Savoia 011 9565222 www.castellodirivoli.org Gli italiani visti dalla televisione ➤ 16 nov. Intenzione manifesta. Il disegno in tutte le sue forme ➤ 25 gen. 2015 Sophie Calle. MAdRE ➤ 15 feb. 2015 Illy Present Future Exhibition 7 nov. ➤ 11 gen. 2015 SAN SECONDO DI PINEROLO Castello di Miradolo via Cardonata 1 0121 376545 www.fondazionecosso.it San Sebastiano. Bellezza e integrità nell’arte tra Quattrocento e Seicento ➤ 8 mar. 2015 TORRE PELLICE Civica Galleria d’arte Filippo Scroppo via Roberto d’Azeglio 10 0121 932530 www.galleriascroppo.org Filippo Scroppo e le avanguardie artistiche del dopoguerra ➤ 15 mar. 2015 Museo Valdese via C. Beckwith 3 0121 932179 www.fondazionevaldese.org La Grande Guerra: storie e memorie valdesi ➤ 30 nov. Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea via Stamperia 9 0121 953357 www.tuccirusso.com Mario Airò - Christiane Löhr ➤ 28 feb. 2015 VENARIA Reggia di Venaria Reale via Mensa 34 011 4992333 www.lavenariareale.it A occhi aperti ➤ 8 feb. 2015 Cavalieri, mamelucchi e Samurai. La collezione del museo Stibert di Firenze ➤ 8 feb. 2015 La Regia Scuderia. Il Bucintoro e le carrozze regali ➤ 8 feb. 2015 VEDERE A TORINO | 15 ARMANDO TESTA THE REAL EXPERIENCE w w w. l a v a z z a . c o m