RU_Verifica conformità PIT

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RU_Verifica conformità PIT
Comune di Lamporecchio
Provincia di Pistoia
SECONDO
REGOLAMENTO URBANISTICO
Arch. Giovanni Parlanti
Capogruppo Progettista
MATE Soc. Coop./Veneto Progetti
Arch. Valentina Luisa Batacchi
Collaborazione al progetto
Pian. Jr. Emanuele Bechelli
Elaborazione grafica e GIS
D.R.E.Am. Italia Soc. Coop.
Dott. Geol. Leonardo Moretti
Dott. Geol. Roberto Giannini
Studi geologici e VAS
Dott. Francesco Scaglione
Sistema informativo geologico
Dott. Pian. Cinzia Chinni
Responsabile del Procedimento
Geom. Valentina Cipollini
Garante del Procedimento
Alessio Torrigiani
Sindaco
Verifica di conformità al PIT
Approvato con Delibera CC. nr.
del
Luglio 2016
Premessa
Nel 2011 è stato dato l’avvio alla stesura del nuovo piano paesaggistico, nella forma di integrazione paesaggistica al PIT vigente (già approvato nel 2007), con l’intento di tenere uniti i dispositivi di pianificazione
territoriale e di pianificazione paesaggistica. Successivamente all’adozione e all’istruttoria tecnica delle osservazioni presentate per le modifiche agli elaborati del piano, con Delibera di Consiglio regionale n° 37
del 27/03/2015, la Regione Toscana ha approvato il Piano di Indirizzo Territoriale con valenza di Piano Paesaggistico Regionale. Con delibera n° 65 del 10 novembre 2014 del Consiglio Regionale è stata approvata la
nuova legge sul governo del territorio. Il PIT/PPR si configura come strumento di pianificazione e progettazione degli interventi di trasformazione del territorio e del paesaggio regionale. Il PIT si pone al vertice
del sistema di pianificazione territoriale vigente in Toscana, il quale è stato pensato “a cascata”, nel rapporto di necessaria conformità e integrazione tra i vari livelli: Piano di Indirizzo Territoriale regionale, Piano
Territoriale di Coordinamento provinciale e Piano Strutturale comunale.
In esso sono contenute le disposizioni, le regole coordinate, le indicazioni e le direttive per l’attività pianificatoria locale.
Ai sensi dell’Art. 20 della disciplina di Piano di Indirizzo Territoriale con valenza di Piano Paesaggistico Regionale, a far data dall’approvazione del piano PIT, gli strumenti della pianificazione territoriale e
urbanistica, gli atti di pianificazione degli enti gestori delle aree naturali protette, i Piani e programmi di settore qualificabili come atti di governo del territorio ai sensi della normativa regionale, da adottarsi
successivamente alla data di pubblicazione sul BURT della delibera di approvazione del Piano, si conformano alla disciplina statutaria del Piano, perseguendone gli obiettivi, applicandone gli indirizzi per le politiche e le
direttive e rispettandone le prescrizioni e le prescrizioni d’uso, ai sensi dell’art.145 del Codice.
Ai sensi del Codice del Paesaggio D.Lgs. 42/2004 Art. 143 c.3, a far data di adozione del P.I.T. con valore di piano paesaggistico le previsioni dello stesso:
- sono cogenti per gli strumenti urbanistici dei comuni,
- sono immediatamente prevalenti sulle disposizioni difformi eventualmente contenute negli strumenti urbanistici,
- stabiliscono norme di salvaguardia applicabili in attesa dell’adeguamento degli strumenti urbanistici e sono altresì vincolanti per gli interventi settoriali.
Per quanto attiene alla tutela del paesaggio, le disposizioni dei piani paesaggistici sono comunque prevalenti sulle disposizioni contenute negli atti di pianificazione ad incidenza territoriale previsti dalle
normative di settore, ivi compresi quelli degli enti gestori delle aree naturali protette.
Ai sensi del Codice del Paesaggio D.Lgs. 42/2004 Art. 145 c. 4, a far data di adozione del P.I.T. con valore di piano paesaggistico: i comuni, conformano o adeguano gli strumenti di pianificazione urbanistica e
territoriale alle previsioni dei piani paesaggistici, secondo le procedure previste dalla legge regionale, entro i termini stabiliti dai piani medesimi e comunque non oltre due anni dalla loro approvazione. I limiti
alla proprietà derivanti da tali previsioni non sono oggetto di indennizzo.
La regione disciplina il procedimento di conformazione ed adeguamento degli strumenti urbanistici alle previsioni della pianificazione paesaggistica, assicurando la partecipazione degli organi ministeriali al
procedimento medesimo.
Tuttavia la comparazione tra uno strumento di valenza statutaria e strategica come il P.I.T. con valenza di P.P.R. ed uno strumento operativo come il Regolamento Urbanistico, risulta non completamente
rigorosa per la mancanza dell’adeguamento dello strumento principale di recepimento e dettaglio del P.I.T. che è il Piano Strutturale: infatti il Piano Strutturale di cui il Comune di Lamporecchio è attualmente
dotato, risale all’anno 2011 (Variante Generale). Inoltre, per come sono organizzate le discipline normative del PIT con valenza di P.P.R., sembrerebbe opportuno confrontare i capitoli di Direttiva con il quadro
statutario e strategico di Piano Strutturale ed i capitoli di prescrizione con le norme di Regolamento Urbanistico.
Detto ciò, la prossima stesura del nuovo Piano Strutturale del comune di Lamporecchio consentirà il completo adeguamento al Piano di Indirizzo Territoriale con valenza di P.P.R.
P.I.T./P.P.R. CONTENUTI PRESCRITTIVI
Stante infatti la suddetta necessaria sistematicità tra i piani P.I.T./P.T.C./P.S., è necessario procedere ad una valutazione sulla permanente conformità tra la propria Variante generale al R.U. e le previsioni del
PIT/PPR.
In altri termini, questi strumenti urbanistici, formati nel regime delle salvaguardie del Piano Paesaggistico, al momento dell’adozione devono rispettare le prescrizioni relative ai beni paesaggistici. Al
momento della loro approvazione è necessaria anche la coerenza di detti piani con gli obiettivi di qualità e con le direttive delle Schede d’Ambito.
Relazione di conformità al PIT
1
La ratio della disposizione richiede che i regolamenti urbanistici e loro varianti siano elaborati nel rispetto delle direttive e prescrizioni relative ai beni paesaggistici.
L’analisi di adeguamento del R.U. al nuovo Piano di Indirizzo Territoriale con valenza di Piano Paesaggistico Regionale, ha ad oggetto le direttive e le prescrizioni contenute nel seguente elenco puntato, e
sviluppate secondo una griglia di valutazione schematica in cui dai valori espressi dal P.I.T. si passa ad una valutazione di coerenza esterna dei contenuti del R.U. con i riferimenti normativi e cartografici presenti
nella Variante generale al R.U.:
Allegato 8B - Disciplina dei beni paesaggistici ai sensi degli artt. 134 e 157 del Codice. Capo III – Aree tutela per legge:
Art. 7 Territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 m dalla linea di battigia, anche con riferimento ai territori elevati sui laghi;
Art. 8 I fiumi, i torrenti, i corsi d’acqua iscritti negli elenchi previsti dal R.D. 11 dicembre 1933, n.1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna;
Art. 11 I parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i territori di protezione esterna dei parchi;
Art. 12 I territori coperti da foreste e da boschi, ancorchè percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento, come definiti dall’articolo 2, commi 2 e 6, del decreto legislativo 18
maggio 2011, n.227;
Art. 15 Le zone di interesse archeologico;
Allegato 1a - Norme Comuni Energie Rinnovabili - Impianti di produzione di energia elettrica da biomasse - Aree non idonee e prescrizioni per il corretto inserimento nel paesaggio e sul territorio.
Allegato 1b - Norme Comuni Energie Rinnovabili - Impianti eolici - Aree non idonee e prescrizioni per il corretto inserimento nel paesaggio e sul territorio;
Scheda d’Ambito 05 – Val di Nievole e val d’Arno inferiore.
Sono state prodotte delle tavole di Quadro Conoscitivo del RU, riportanti i Vincoli Sovraordinati. Nell’ottica della conformazione agli strumenti sovracomunali, l’Ufficio Tecnico Comunale ha proposto la modifica di
porzione delle aree tutelate per legge, in particolare degli art. 7 e 8 dell’Allegato 8B del PIT-PPR. Tale proposta di modifica e stralcio sarà soggetta a conferenza Paesaggistica ai sensi dell’art.31 della LR 65/2014. A tale
scopo sono state prodotte tre tavole di Quadro Conoscitivo del RU riportanti rispettivamente i Vincoli Sovraordinati ai sensi del PIT-PPR, la proposta di stralcio e lo stato modificato:
-
Tavola Q.C. – Vincoli sovraordinati – Ai sensi del PIT-PPR (approvato con Del.CR. n. 37 del 27/03/2015);
Tavola Q.C. – Vincoli sovraordinati – Proposta di stralcio;
Tavola Q.C. – Vincoli sovraordinati – Stato modificato
Alla luce di quanto sopra, l’analisi di coerenza tra il Regolamento Urbanistico e il P.I.T./P.P.R. è stata svolta ripercorrendo e contestualizzando quanto richiesto negli allegati del PIT/PPR come di seguito indicato.
Si specifica che in accordo all’allegato 7B “Ricognizione, delimitazione e rappresentazione delle aree tutelate per legge ai sensi dell’art. 142 del Codice” del PIT-PPR, in particolare al paragrafo 3.2, le direttive e
prescrizioni relative all’art. 7 dell’Allegato 8B del PIT-PPR, “Territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 m dalla linea di battigia, anche con riferimento ai territori elevati sui laghi”, avranno
valenza ed efficacia dall’attuazione e termine di un Piano di Recupero che preveda la rinaturalizzazione e il recupero ambientale dell’ex area di cava soggetta a vincolo. Per tale motivo all’interno di questo documento di
Conformità al PIT, le Direttive e Prescrizioni relative all’art.7 dell’Allegato 8B del PIT-PPR, sono state riportate al solo titolo ricognitivo.
Relazione di conformità al PIT
2
Allegato 8b – Disciplina dei beni paesaggistici ai sensi degli artt. 134 e 157 del Codice. Capo III – Aree tutelate per legge
Art.6 Territori costieri compresi nella fascia di profondità di 300 metri, a partire dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare. (art.142. c.1, lett.a, Codice)
Non presenti nel territorio Comunale di Lamporecchio
Art.7 Territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 m dalla linea di battigia, anche con riferimento ai territori elevati sui laghi. (art.142. c.1, lett.b, Codice)
7.2 Direttive
Rif.R.U.
Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, negli atti di governo del
territorio e nei piani di settore, ciascuno per la propria competenza, provvedono a:
a - individuare, tra i laghi rappresentati sulla CTR in scala 1:10.000, gli invasi artificiali realizzati per nalità Non
oggetto
aziendali agricole;
variante
Contenuti del Regolamento Urbanistico
di Riteniamo sia più coerente con l’orientamento legislativo della pianificazione urbanistica propria della
L.R. Toscana n°65/2014, il riconoscimento di queste caratteristiche all’interno del P.S. Pertanto si
rimanda ad una futura revisione e stesura dello strumento urbanistico, il recepimento di tale direttiva.
b - individuare gli ecosistemi lacustri di rilevante valore paesaggistico e naturalistico (con particolare Tavola P06 “Sistema Nella tavola P06 del PS, “Sistema funzionale per l’ambiente”, sono riportati i bacini d’acqua, il reticolo
riferimento alle aree interessate dalla presenza di habitat di interesse comunitario e/o regionale e di funzionale
per idrografico e le relative vegetazioni ripariali.
specie vegetali e animali di interesse conservazionistico);
l’ambiente” del PS
Riteniamo sia più coerente con l’orientamento legislativo della pianificazione urbanistica propria della
L.R. Toscana n°65/2014, il riconoscimento di queste caratteristiche all’interno del P.S.
c - Individuare le aree contermini ai laghi soggette a pressioni e criticità paesaggistiche e ambientali Non
oggetto
di Riteniamo sia più coerente con l’orientamento legislativo della pianificazione urbanistica propria della
prevedere interventi di riqualificazione paesaggistica e ambientale al fine di recuperare i caratteri propri variante
L.R. Toscana n°65/2014, il riconoscimento di queste caratteristiche all’interno del P.S. Pertanto si
dello specifico ambiente lacuale anche attraverso il recupero dei manufatti esistenti o la loro eventuale
rimanda ad una futura revisione e stesura dello strumento urbanistico, il recepimento di tale direttiva.
delocalizzazione.
d - Definire strategie, misure e regole/discipline volte a:
1) Garantire la conservazione dei territori perilacuali nelle loro componenti geomorfologiche,
vegetazionali, ecosistemiche e paesaggistiche;
Titolo V “Disposizioni di
tutela e salvaguardia
dell’ambiente;
Titolo VI “Disposizioni
geologiche, sismiche e
di rischio idraulico”
delle NTA del RU.
2) Riconoscere e conservare le aree caratterizzate dalla presenza di testimonianze storico-culturali, di Art. 32 delle NTA del
valori paesaggistici e di valori ecosistemici, nelle quali escludere interventi di trasformazione edilizia ed RU;
infrastrutturale;
Art. 37.1 delle NTA del
RU
Il RU disciplina agli articoli componenti il Titolo V “Disposizioni di tutela e salvaguardia dell’ambiente” e
al Titolo VI “Disposizioni geologiche, sismiche e di rischio idraulico” la tutela dei corsi d’acqua e dei
bacini d’acqua.
Il RU individua alla tavola 1 “Disciplina del territorio rurale” i “Corridoi di connessione ecologia” normati
all’art. 32 delle NTA. Queste aree hanno la funzione di preservare le connessioni ecologiche tra collina
pianura e la relazione con il Padule di Fucecchio; all’interno di queste aree non sono consentite nuove
aree di trasformazione o depositi all’aperto.
Inoltre il RU individua i Centri antichi ed aree urbane storicizzate (Zone A) normate all’art. 37.1 delle
NTA, corrispondenti alle aree di territorio di valore storico testimoniale e paesaggistico.
3) Conservare le formazioni vegetali autoctone e le loro funzioni di collegamento ecologico e Art. 30 delle NTA del All’art. 30 delle NTA è stato inserito apposito riferimento (comma 4) che vale indipendentemente dalla
paesaggistico tra l’ambiente lacustre e il territorio contermine, contrastando la diffusione di specie aliene RU;
posizione dell’aria individuata dal vincolo.
invasive;
4) Contenere i nuovi carichi insediativi entro i limiti del territorio urbanizzato e garantire che gli interventi Allegato B – Normativa Il RU individua le nuove aree di trasformazione unicamente all’interno del territorio urbanizzato,
di trasformazione urbanistico ed edilizia non compromettano le visuali connotate da un elevato valore Urbanistica Specifica
individuato ai sensi dell’art. 224 della LR 65/2014. Ad ogni intervento è associata una scheda norma,
estetico-percettivo;
raccolte nell’allegato B delle NTA, che ne disciplina le dimensioni urbanistiche, edilizie, tipologia di
intervento, tipologia edilizia, tutele ambientali e paesaggistiche.
5) Promuovere la realizzazione, manutenzione, adeguamento di percorsi pedonali e per mezzi di Capo III “Il sistema Il RU individua e disciplina agli articoli 42.2 e 42.3 delle NTA, i percorsi pedonali urbani e gli itinerari
trasporto non motorizzati, lungo le rive dei laghi.
infrastrutturale della ciclo-pedonali-equestri presenti nel territorio, per i quali se ne prescrive la ristrutturazione e
mobilità” delle NTA del ammodernamento, mantenendone la funzione.
RU
7.3 Prescrizioni
Rif.R.U.
Contenuti del Regolamento Urbanistico
a - Gli interventi di trasformazione, compresi quelli urbanistici ed edilizi, ove consentiti, fatti comunque
salvi quelli necessari alla sicurezza idraulica, sono ammessi a condizione che:
1) non alterino l’assetto idrogeologico e garantiscano la conservazione dei valori ecosistemici
paesaggistici, la salvaguardia delle opere di sistemazione idraulico agraria con particolare riferimento a
Relazione di conformità al PIT
Titolo V “Disposizioni di Il RU disciplina agli articoli componenti il Titolo V “Disposizioni di tutela e salvaguardia dell’ambiente” e
tutela e salvaguardia al Titolo VI “Disposizioni geologiche, sismiche e di rischio idraulico” la tutela dei corsi d’acqua e dei
3
quelle di interesse storico e/o paesaggistico testimoniale;
dell’ambiente;
Titolo VI “Disposizioni
geologiche, sismiche e
di rischio idraulico”
delle NTA del RU.
Allegato B – Normativa
Urbanistica Specifica
2) si inseriscano nel contesto perilacuale secondo principi di coerenza paesaggistica, ne rispettino le All. B delle NTA del RU
caratteristiche morfologiche e le regole insediative storiche preservandone il valore, anche attraverso
l’uso di materiali e tecnologie con esso compatibili;
3) non compromettano le visuali connotate da elevato valore estetico percettivo;
Tavola P04 “Invarianti
Strutturali” del PS;
Tavole 01 “Disciplina
del Territorio Rurale,
del RU
All. B delle NTA del RU
4) non modifichino i caratteri tipologici e architettonici del patrimonio insediativo di valore storico ed Capo II “Interventi sul
identitario;
Patrimonio
Edilizio
Esistente”;
Art. 37.1 delle NTA del
RU
5) non occludano i varchi e le visuali panoramiche, che si aprono lungo le rive e dai tracciati accessibili al Tavola P04 “Invarianti
pubblico verso i laghi e non concorrano alla formazione di fronti urbani continui;
Strutturali” del PS;
Tavole 01 “Disciplina
del Territorio Rurale,
del RU
All. B delle NTA del RU
6) non riducano l’accessibilità alle rive dei laghi.
All. B delle NTA del RU
b - Le opere e gli interventi relativi alle infrastrutture viarie, ferroviarie ed a rete (pubbliche o di interesse
pubblico) sono ammesse a condizione che il tracciato dell’infrastruttura non comprometta i caratteri
morfologici, ecosistemici dell’area perilacuale e garantisca, attraverso la qualità progettuale e le più
moderne tecnologie di realizzazione, il minor impatto visivo possibile.
c - La realizzazione di nuove strutture a carattere temporaneo e rimovibile, ivi incluse quelle connesse
all’attività agricola e turistico-ricreativa, è ammessa a condizione che gli interventi non alterino
negativamente la qualità percettiva dei luoghi, l'accessibilità e la fruibilità delle rive e prevedano altresì il
ricorso a tecniche e materiali ecocompatibili, garantendo il ripristino dei luoghi e la riciclabilità o il
recupero delle componenti utilizzate.
d - Gli interventi che interessano l’assetto geomorfologico ed idraulico devono garantire il migliore Titolo V “Disposizioni di
inserimento paesaggistico privilegiando, ove possibile, l’utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica.
tutela e salvaguardia
dell’ambiente;
Titolo VI “Disposizioni
geologiche, sismiche e
di rischio idraulico”
delle NTA del RU.
e - Fatti salvi gli adeguamenti e gli ampliamenti di edifici o infrastrutture esistenti alle condizioni di cui
alla lettera a) del presente articolo, non sono ammesse nuove previsioni, fuori dal territorio urbanizzato,
di:
- attività produttive industriali/artigianali;
- medie e grandi strutture di vendita;
- depositi a cielo aperto di qualunque natura che non adottino soluzioni atte a minimizzare l’impatto
visivo e di quelli riconducibili ad attività di cantiere;
- discariche e impianti di incenerimento dei rifiuti autorizzati come impianti di smaltimento (All.B parte IV
Relazione di conformità al PIT
bacini d’acqua.
All’interno dell’Allegato B – Normativa Urbanistica Specifica, del R.U., sono inserite apposite
prescrizioni in merito.
All’interno dell’Allegato B – Normativa Urbanistica Specifica, del R.U., sono inserite apposite
prescrizioni in merito.
Nella tavola P04 del PS, “Invarianti Strutturali”, sono riportati i varchi inedificati normati all’art. 18 delle
NTA del PS.
Il RU di conseguenza recepisce tali individuazioni, rappresentate alla tavola 1 “Disciplina del Territorio
Rurale”
Inoltre all’interno dell’Allegato B – Normativa Urbanistica Specifica, del R.U., sono inserite apposite
prescrizioni in merito.
Il Ru disciplina al Capo II gli interventi sul Patrimonio Edilizio Esistente e all’art. 37.1 delle NTA i Centri
Antichi ed aree urbane storicizzate (Zone A). Gli articoli riportano specifiche prescrizioni in merito alla
tutela e al recupero dei valori storici e identitari dei luoghi.
Nella tavola P04 del PS, “Invarianti Strutturali”, sono riportati i varchi inedificati normati all’art. 18 delle
NTA del PS.
Il RU di conseguenza recepisce tali individuazioni, rappresentate alla tavola 1 “Disciplina del Territorio
Rurale”
Inoltre all’interno dell’Allegato B – Normativa Urbanistica Specifica, del R.U., sono inserite apposite
prescrizioni in merito.
All’interno dell’Allegato B – Normativa Urbanistica Specifica, del R.U., sono inserite apposite
prescrizioni in merito.
Il II°RU non prevede nuove infrastrutture viarie, bensì reitera la previsione di viabilità a Mastromarco
del vigente RU.
Si ritiene più idoneo applicare la prescrizione al singolo progetto di intervento e pertanto appare
pertinente alla fase attuativa piuttosto che a quella pianificatoria.
A seguito della premessa effettuata si ritiene che non debbano essere inserite apposite prescrizioni in
merito in questa fase.
Il RU disciplina agli articoli componenti il Titolo V “Disposizioni di tutela e salvaguardia dell’ambiente” e
al Titolo VI “Disposizioni geologiche, sismiche e di rischio idraulico” la tutela dei corsi d’acqua e dei
bacini d’acqua con prescrizioni in merito.
Il RU non prevede nuovi interventi di trasformazione fuori dal territorio urbanizzato, individuato ai
sensi dell’art. 224 della LR 65/2014.
4
del D.Lgs. 152/06);
f - Non sono ammessi interventi che possano compromettere la conservazione degli ecosistemi lacustri di
rilevante valore paesaggistico e naturalistico (con particolare riferimento alle aree interessate dalla
presenza di habitat di interesse comunitario e/o regionale e di specie vegetali e animali di interesse
conservazionistico). All'interno di tali formazioni non sono ammessi nuovi interventi che possano
comportare l'impermeabilizzazione del suolo e l’aumento dei livelli di artificializzazione.
A seguito della premessa effettuata si ritiene che non debbano essere inserite apposite prescrizioni in
merito in questa fase.
Art.8 I fiumi, i torrenti, i corsi d’acqua iscritti negli elenchi previsti dal R.D. 11 dicembre 1933, n.1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna. (art.142. c.1, lett.c, Codice)
8.2 Direttive
Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, negli atti di governo del
territorio e nei piani di settore, ciascuno per la propria competenza, fatti salvi gli interventi necessari alla
sicurezza idraulica privilegiando quelli coerenti con il contesto paesaggistico, provvedono a:
a - individuare i corsi d’acqua caratterizzati dalla presenza di rilevanti valori ecosistemici e
paesaggistici, con particolare riferimento alla presenza di habitat fluviali di interesse comunitario e/o
regionale;
Rif.R.U.
Tavola P04 “Invarianti
Strutturali” del PS;
Tavola P06 “Sistema
funzionale
per
l’ambiente” del PS
b - riconoscere il sistema storico delle opere idrauliche di valore testimoniale e dei manufatti edilizi Non
oggetto
di
connessi con la presenza del corso d’acqua, promuovendone altresì
il
mantenimento, la variante
conservazione e la valorizzazione;
c - riconoscere i principali punti di vista e le visuali percepibili anche dagli attraversamenti,
connotati da un elevato valore estetico-percettivo;
d - individuare i tratti fluviali che presentano potenziale di navigabilità e le sponde accessibili al
pubblico con i relativi punti di vista e percorsi pedonali e ciclabili;
e - tutelare e riqualificare i caratteri morfologici e figurativi dei fiumi e torrenti anche in relazione alle
loro aree di pertinenza;
f - garantire che gli interventi volti a mantenere e ripristinare la funzionalità del reticolo idraulico,
con particolare riferimento al fondovalle e alle aree di pianura, rispettino i caratteri ecosistemici,
identitari e percettivi propri del contesto fluviale;
g - tutelare e valorizzare i caratteri geomorfologici tipici dei corsi d’acqua quali ad esempio cascate, forre,
orridi, meandri, golene, terrazzi alluvionali;
h - tutelare le formazioni vegetali autoctone (ripariali e planiziali) e individuare le fasce ripariali da
sottoporre a progetti di riqualificazione, con particolare riferimento ai corridoi ecologici da
riqualificare come individuati dagli elaborati del Piano Paesaggistico;
i - promuovere, anche attraverso sistemi perequativi, la delocalizzazione, all’esterno delle fasce di
pertinenza fluviale, degli insediamenti produttivi non compatibili con la tutela paesaggistica,
idraulica ed ecosistemica degli ambiti fluviali, anche sulla base delle criticità individuate dal Piano
Paesaggistico;
Relazione di conformità al PIT
Contenuti del Regolamento Urbanistico
Nelle tavole P04 del PS, “Invarianti Strutturali”, e P06 del PS, “Sistema funzionale per l’ambiente”, sono
riportati i bacini d’acqua, il reticolo idrografico e le relative vegetazioni ripariali.
Riteniamo sia più coerente con l’orientamento legislativo della pianificazione urbanistica propria della
L.R. Toscana n°65/2014, il riconoscimento di queste caratteristiche all’interno del P.S.
Necessita di preventivo riconoscimento di valori all’interno degli strumenti di pianificazione territoriale,
ed una successiva fase di messa in atto di scelte strategiche di pianificazione, all’interno degli strumenti
di pianificazione urbanistica.
Riteniamo sia più coerente con l’orientamento legislativo della pianificazione urbanistica propria della
L.R. Toscana n°65/2014, il riconoscimento di queste caratteristiche all’interno del P.S.
Tavola P04 “Invarianti Nella tavola P04 del PS, “Invarianti Strutturali”, sono riportati i varchi inedificati normati all’art. 18 delle
Strutturali” del PS;
NTA del PS.
Tavole 01 “Disciplina Il RU di conseguenza recepisce tali individuazioni, rappresentate alla tavola 1 “Disciplina del Territorio
del Territorio Rurale, Rurale”
del RU
Non sono presenti tratti fluviali navigabili ne territorio comunale.
Titolo V “Disposizioni di
tutela e salvaguardia
dell’ambiente” del RU;
Titolo VI “Disposizioni
geologiche, sismiche e
di rischio idraulico” del
RU
Non
oggetto
di
variante
Il RU disciplina agli articoli componenti il Titolo V “Disposizioni di tutela e salvaguardia dell’ambiente” e
al Titolo VI “Disposizioni geologiche, sismiche e di rischio idraulico” la tutela dei corsi d’acqua.
Necessita di preventivo riconoscimento di valori all’interno degli strumenti di pianificazione territoriale,
ed una successiva fase di messa in atto di scelte strategiche di pianificazione, all’interno degli strumenti
di pianificazione urbanistica.
Titolo V “Disposizioni di Il RU disciplina agli articoli componenti il Titolo V “Disposizioni di tutela e salvaguardia dell’ambiente” e
tutela e salvaguardia al Titolo VI “Disposizioni geologiche, sismiche e di rischio idraulico” la tutela dei corsi d’acqua.
dell’ambiente” del RU;
Titolo VI “Disposizioni
geologiche, sismiche e
di rischio idraulico” del
RU
Art. 30 delle NTA del Il RU disciplina la tutela dei corsi d’acqua e delle formazioni vegetazionali d’argine e di ripa, in
RU
particolare all’art. 30 delle NTA del RU. Tali elementi sono riportati graficamente alla tavola 1
“Disciplina del Territorio Rurale” del RU.
Vista la proposta di modifica alla tavola di Quadro Conoscitivo del RU - Vincoli sovraordinati, non
risultano insediamenti di carattere produttivo all’interno delle fasce di pertinenza fluviale.
5
l - contenere nuovi carichi insediativi entro i limiti del territorio urbanizzato e garantire che gli
interventi di trasformazione urbanistico ed edilizia non compromettano il contesto paesaggistico e le
visuali connotate da un elevato valore estetico-percettivo;
Allegato B – Normativa Il RU individua le nuove aree di trasformazione unicamente all’interno del territorio urbanizzato,
Urbanistica Specifica
individuato ai sensi dell’art. 224 della LR 65/2014. Ad ogni intervento è associata una scheda norma,
raccolte nell’allegato B delle NTA, che ne disciplina le dimensioni urbanistiche, edilizie, tipologia di
intervento, tipologia edilizia, tutele ambientali e paesaggistiche.
m - favorire la creazione di punti di sosta, itinerari, percorsi di mobilità dolce e incentivare iniziative Capo III “Il sistema Il RU individua e disciplina agli articoli 42.2 e 42.3 delle NTA, i percorsi pedonali urbani e gli itinerari
volte al recupero di manufatti e opere di valore storico culturale, comprese le opere idrauliche infrastrutturale della ciclo-pedonali-equestri presenti nel territorio, per i quali se ne prescrive la ristrutturazione e
storicamente legate al corso d’acqua (mulini, chiuse, ponti, briglie, vasche), al fine di valorizzare e mobilità” delle NTA del ammodernamento, mantenendone la funzione.
ricostituire le relazioni tra comunità e fiume;
RU
n - realizzare una gestione sostenibile delle periodiche attività di taglio della vegetazione ripariale, Non
oggetto
di Tali attività saranno appaltate si soggetti opportunamente incaricati.
evitando alterazioni significative degli ecosistemi fluviali e della continuità e qualità delle fasce variante
ripariali;
o - promuovere interventi che assicurino l’incremento delle superfici permeabili e degli spazi aperti Art. 77.5 delle NTA del Ai sensi dell’Art. 77.5 delle Norme di Attuazione del R.U. ogni trasformazione di nuova edificazione
incentivandone la fruizione collettiva anche attraverso interventi finalizzati alla rimozione di elementi RU
(intesa come realizzazione di nuovi edifici o ampliamento di edifici esistenti) deve garantire il
artificiali che compromettono le visuali connotate da un elevato valore estetico-percettivo.
mantenimento di una superficie scoperta permeabile, cioè tale da consentire l’assorbimento anche
parziale delle acque meteoriche, pari ad almeno il 25 per cento della superficie fondiaria di pertinenza
del nuovo edificio.
8.3 Prescrizioni
Rif.R.U.
Contenuti del Regolamento Urbanistico
a - Fermo restando il rispetto dei requisiti tecnici derivanti da obblighi di legge relativi alla
sicurezza idraulica, gli interventi di trasformazione dello stato dei luoghi sono ammessi a condizione che:
1) non compromettano la vegetazione ripariale, i caratteri ecosistemici caratterizzanti il paesaggio Art. 30 delle NTA del Il RU disciplina la tutela dei corsi d’acqua e delle formazioni vegetazionali d’argine e di ripa, in
fluviale e i loro livelli di continuità ecologica;
RU;
particolare all’art. 30 delle NTA del RU. Tali elementi sono riportati graficamente alla tavola 1
Allegato B – Normativa “Disciplina del Territorio Rurale” del RU.
Urbanistica Specifica – All’interno dell’Allegato B – Normativa Urbanistica Specifica, del R.U., sono inserite apposite
alle NTA
prescrizioni in merito.
Art. 37.1, 37.2, 37.3, All’interno degli articoli 37.1, 37.2, 37.3 e 37.8, concernenti le destinazioni d’uso sia residenziali che
37.8 delle NTA del RU
produttive, nell’ottica di interventi di trasformazione delle volumetrie esistenti, sono state inserite
apposite prescrizioni in merito.
2) non impediscano l’accessibilità al corso d’acqua, la sua manutenzione e la possibilità di fruire Art. 30 delle NTA del Il RU disciplina la tutela dei corsi d’acqua e delle formazioni vegetazionali d’argine e di ripa, in
delle fasce fluviali;
RU;
particolare all’art. 30 delle NTA del RU. Tali elementi sono riportati graficamente alla tavola 1
Allegato B – Normativa “Disciplina del Territorio Rurale” del RU.
Urbanistica Specifica – All’interno dell’Allegato B – Normativa Urbanistica Specifica, del R.U., sono inserite apposite
alle NTA
prescrizioni in merito.
Art. 37.1, 37.2, 37.3, All’interno degli articoli 37.1, 37.2, 37.3 e 37.8, concernenti le destinazioni d’uso sia residenziali che
37.8 delle NTA del RU
produttive, nell’ottica di interventi di trasformazione delle volumetrie esistenti, sono state inserite
apposite prescrizioni in merito.
3) non impediscano la possibilità di divagazione dell’alveo, al fine di consentire il perseguimento di Art. 30 delle NTA del Il RU disciplina la tutela dei corsi d’acqua e delle formazioni vegetazionali d’argine e di ripa, in
condizioni di equilibrio dinamico e di configurazioni morfologiche meno vincolate e più stabili;
RU;
particolare all’art. 30 delle NTA del RU. Tali elementi sono riportati graficamente alla tavola 1
Allegato B – Normativa “Disciplina del Territorio Rurale” del RU.
Urbanistica Specifica – All’interno dell’Allegato B – Normativa Urbanistica Specifica, del R.U., sono inserite apposite
alle NTA
prescrizioni in merito.
Art. 37.1, 37.2, 37.3, All’interno degli articoli 37.1, 37.2, 37.3 e 37.8, concernenti le destinazioni d’uso sia residenziali che
37.8 delle NTA del RU
produttive, nell’ottica di interventi di trasformazione delle volumetrie esistenti, sono state inserite
apposite prescrizioni in merito.
4) non compromettano la permanenza e la riconoscibilità dei caratteri e dei valori paesaggistici e Allegato B – Normativa All’interno dell’Allegato B – Normativa Urbanistica Specifica, del R.U., sono inserite apposite
storico- identitari dei luoghi, anche con riferimento a quelli riconosciuti dal Piano Paesaggistico.
Urbanistica Specifica – prescrizioni in merito.
alle NTA
All’interno degli articoli 37.1, 37.2, 37.3 e 37.8, concernenti le destinazioni d’uso sia residenziali che
Art. 37.1, 37.2, 37.3, produttive, nell’ottica di interventi di trasformazione delle volumetrie esistenti, sono state inserite
37.8 delle NTA del RU
apposite prescrizioni in merito.
b - Le trasformazioni sul sistema idrografico, conseguenti alla realizzazione di interventi per Titolo VI “Disposizioni All’interno degli articoli componenti il Titolo VI “Disposizioni geologiche, sismiche e di rischio idraulico”
la mitigazione del rischio idraulico, necessari per la sicurezza degli insediamenti e delle geologiche, sismiche e del RU, sono inserite prescrizioni in merito.
infrastrutture e non diversamente localizzabili, sono ammesse a condizione che sia garantito, di rischio idraulico” del All’interno degli articoli 37.1, 37.2, 37.3 e 37.8, concernenti le destinazioni d’uso sia residenziali che
compatibilmente con le esigenze di funzionalità idraulica, il mantenimento dei caratteri e dei valori RU
produttive, nell’ottica di interventi di trasformazione delle volumetrie esistenti, sono state inserite
paesaggistici, anche con riferimento a quelli riconosciuti dal Piano Paesaggistico.
Art. 37.1, 37.2, 37.3, apposite prescrizioni in merito.
Relazione di conformità al PIT
6
37.8 delle NTA del RU
c - Gli interventi di trasformazione, compresi quelli urbanistici ed edilizi ove consentiti, sono
ammessi a condizione che:
1) mantengano la relazione tra il corpo idrico e il territorio di pertinenza fluviale;
2) siano coerenti con le caratteristiche morfologiche proprie del contesto e garantiscano
l’integrazione paesaggistica, il mantenimento dei caratteri e dei valori paesaggistici, anche con
riferimento a quelli riconosciuti dal Piano Paesaggistico;
3) non compromettano le visuali connotate da elevato valore estetico percettivo;
4) non modifichino i caratteri tipologici e architettonici del patrimonio insediativo di valore storico
ed identitario;
Allegato B – Normativa
Urbanistica Specifica –
alle NTA
Art. 37.1, 37.2, 37.3,
37.8 delle NTA del RU
Allegato B – Normativa
Urbanistica Specifica –
alle NTA
Art. 37.1, 37.2, 37.3,
37.8 delle NTA del RU
Allegato B – Normativa
Urbanistica Specifica –
alle NTA
Art. 37.1, 37.2, 37.3,
37.8 delle NTA del RU
Capo II “Interventi sul
Patrimonio
Edilizio
Esistente”;
Art. 37.1, 37.2, 37.3,
37.8 delle NTA del RU
5) non occludano i varchi e le visuali panoramiche, da e verso il corso d’acqua, che si aprono lungo le rive
e dai tracciati accessibili al pubblico e non concorrano alla formazione di fronti urbani continui.
Allegato B – Normativa
Urbanistica Specifica –
alle NTA
Art. 37.1, 37.2, 37.3,
37.8 delle NTA del RU
d) Le opere e gli interventi relativi alle infrastrutture viarie, ferroviarie ed a rete pubbliche e di Capo III “Il sistema
interesse pubblico,
anche
finalizzate
all’attraversamento
del corpo idrico, sono ammesse a infrastrutturale della
condizione che il tracciato dell’infrastruttura non comprometta i caratteri morfologici, idrodinamici ed mobilità” del RU
ecosistemici del corpo idrico e garantiscano l’integrazione paesaggistica, il mantenimento dei valori Art. 37.1, 37.2, 37.3,
identificati dal Piano paesaggistico e il minor impatto visivo possibile;
37.8 delle NTA del RU
All’interno dell’Allegato B – Normativa Urbanistica Specifica, del R.U., sono inserite apposite
prescrizioni in merito.
All’interno degli articoli 37.1, 37.2, 37.3 e 37.8, concernenti le destinazioni d’uso sia residenziali che
produttive, nell’ottica di interventi di trasformazione delle volumetrie esistenti, sono state inserite
apposite prescrizioni in merito.
All’interno dell’Allegato B – Normativa Urbanistica Specifica, del R.U., sono inserite apposite
prescrizioni in merito.
All’interno degli articoli 37.1, 37.2, 37.3 e 37.8, concernenti le destinazioni d’uso sia residenziali che
produttive, nell’ottica di interventi di trasformazione delle volumetrie esistenti, sono state inserite
apposite prescrizioni in merito.
All’interno dell’Allegato B – Normativa Urbanistica Specifica, del R.U., sono inserite apposite
prescrizioni in merito.
All’interno degli articoli 37.1, 37.2, 37.3 e 37.8, concernenti le destinazioni d’uso sia residenziali che
produttive, nell’ottica di interventi di trasformazione delle volumetrie esistenti, sono state inserite
apposite prescrizioni in merito.
Il Ru disciplina al Capo II gli interventi sul Patrimonio Edilizio Esistente e all’art. 37.1 delle NTA i Centri
Antichi ed aree urbane storicizzate (Zone A). Gli articoli riportano specifiche prescrizioni in merito alla
tutela e al recupero dei valori storici e identitari dei luoghi.
All’interno degli articoli 37.2, 37.3 e 37.8, concernenti le destinazioni d’uso sia residenziali che
produttive, nell’ottica di interventi di trasformazione delle volumetrie esistenti, sono state inserite
apposite prescrizioni in merito.
All’interno dell’Allegato B – Normativa Urbanistica Specifica, del R.U., sono inserite apposite
prescrizioni in merito.
All’interno degli articoli 37.1, 37.2, 37.3 e 37.8, concernenti le destinazioni d’uso sia residenziali che
produttive, nell’ottica di interventi di trasformazione delle volumetrie esistenti, sono state inserite
apposite prescrizioni in merito.
Il RU disciplina al Capo III “Il sistema infrastrutturale della mobilità” del RU, la viabilità meccanizzata
esistente e di nuova previsione. Agli articoli componenti il Capo III sono inserite apposite prescrizioni in
merito.
All’interno degli articoli 37.1, 37.2, 37.3 e 37.8, concernenti le destinazioni d’uso sia residenziali che
produttive, nell’ottica di interventi di trasformazione delle volumetrie esistenti, sono state inserite
apposite prescrizioni in merito.
Il RU disciplina al Capo III “Il sistema infrastrutturale della mobilità” del RU, la viabilità meccanizzata
esistente e di nuova previsione. Agli articoli componenti il Capo III sono inserite apposite prescrizioni in
merito.
All’interno degli articoli 37.1, 37.2, 37.3 e 37.8, concernenti le destinazioni d’uso sia residenziali che
produttive, nell’ottica di interventi di trasformazione delle volumetrie esistenti, sono state inserite
apposite prescrizioni in merito.
Agli articoli 29.2.3, 29.2.4, 29.2.5, 29.2.6 delle NTA del RU sono inserite apposite prescrizioni in merito.
All’interno degli articoli 37.1, 37.2, 37.3 e 37.8, concernenti le destinazioni d’uso sia residenziali che
produttive, nell’ottica di interventi di trasformazione delle volumetrie esistenti, sono state inserite
apposite prescrizioni in merito.
e - Le nuove aree destinate a parcheggio fuori dalle aree urbanizzate sono ammesse a condizione che
gli interventi non comportino aumento dell’impermeabilizzazione del suolo e siano realizzati con
tecniche e materiali eco-compatibili evitando l’utilizzo di nuove strutture in muratura;
Capo III “Il sistema
infrastrutturale della
mobilità” del RU
Art. 37.1, 37.2, 37.3,
37.8 delle NTA del RU
f - La realizzazione di nuove strutture a carattere temporaneo e rimovibili, ivi incluse quelle connesse
alle attività turistico-ricreative e agricole, è ammessa a condizione che gli interventi non
compromettano la qualità percettiva, dei luoghi,l'accessibilità e la fruibilità delle rive, non comportino
l’impermeabilizzazione del suolo e prevedano altresì il ricorso a tecniche e materiali eco-compatibili,
garantendo il ripristino dei luoghi e la riciclabilità o il recupero delle componenti utilizzate;
g - Non sono ammesse nuove previsioni, fuori dal territorio urbanizzato, di:
- edifici di carattere permanente ad eccezione degli annessi rurali;
- depositi a cielo aperto di qualunque natura che non adottino soluzioni atte a minimizzare l’impatto
visivo o che non siano riconducibili ad attività di cantiere;
- discariche e impianti di incenerimento dei rifiuti autorizzati come impianti di smaltimento (All.B
parte IV del D.Lgs. 152/06).
Sono ammessi alle condizioni di cui alla precedente lett c) punti 2 , 3, 4 e 5:
Art. 29.2.3, 29.2.4,
29.2.5, 29.2.6 delle
NTA del RU
Art. 37.1, 37.2, 37.3,
37.8 delle NTA del RU
Art. 37.1, 37.2, 37.3, Fuori dal Territorio Urbanizzato individuato ai sensi dell’art. 224 delle LR 65/2014, non sono previsti tali
37.8 delle NTA del RU
tipologie di intervento.
All’interno degli articoli 37.1, 37.2, 37.3 e 37.8, concernenti le destinazioni d’uso sia residenziali che
produttive, nell’ottica di interventi di trasformazione delle volumetrie esistenti, sono state inserite
apposite prescrizioni in merito.
Relazione di conformità al PIT
7
- gli impianti per la depurazione delle acque reflue;
- impianti per la produzione di energia;
- gli interventi di rilocalizzazione di strutture esistenti funzionali al loro allontanamento dalle
aree di pertinenza fluviale e alla riqualificazione di queste ultime come individuato dagli atti di
pianificazione.
h - Non è ammesso l’inserimento di manufatti (ivi incluse le strutture per la cartellonistica e la Art. 37.1, 37.2, 37.3, La prescrizione si attua a livello di singolo progetto di intervento e pertanto appare pertinente alla fase
segnaletica non indispensabili per la sicurezza stradale) che possano interferire o limitare le visuali 37.8 delle NTA del RU
attuativa piuttosto che a quella pianificatoria.
panoramiche.
All’interno degli articoli 37.1, 37.2, 37.3 e 37.8, concernenti le destinazioni d’uso sia residenziali che
produttive, nell’ottica di interventi di trasformazione delle volumetrie esistenti, sono state inserite
apposite prescrizioni in merito.
Art.9 Le montagne per la parte eccedente i 1.200 metri sul livello del mare (art.142. c.1, lett.d, Codice)
Non presenti nel territorio Comunale di Lamporecchio
Art.10 I circhi glaciali (art.142. c.1, lett.e, Codice)
Non presenti nel territorio Comunale di Lamporecchio
Art.11 I parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i territori di protezione esterna dei parchi (art.142.c.1, lett.f,, Codice)
11.2 Direttive
L’ente parco e gli altri organi istituzionali, ove competenti, provvedono a definire strategie, misure e
regole/discipline volte a:
a - garantire la coerenza delle politiche di gestione dei beni tutelati di cui al presente articolo con la
conservazione dei valori, il perseguimento degli obiettivi e il superamento degli elementi di criticità, così
come individuati dal Piano Paesaggistico;
Rif.R.U.
Contenuti del Regolamento Urbanistico
Art. 12.4 delle NTA del Il PS individua Obiettivi, indirizzi e prescrizioni in merito alla conservazione e tutela dell’area a vincolo,
PS
coincidente con il Sottosistema del Padule di Fucecchio.
Riteniamo sia più coerente con l’orientamento legislativo della pianificazione urbanistica propria della
L.R. Toscana n°65/2014, il riconoscimento di queste caratteristiche all’interno del P.S.
b - evitare le attività suscettibili di depauperare il valore estetico –percettivo dell’area protetta, tutelando Tavola P04 “Invarianti Nella tavola P04 del PS, “Invarianti Strutturali”, sono riportati i varchi inedificati normati all’art. 18 delle
gli scenari, i coni visuali, i bersagli visivi (fondali, panorami, skyline) e tutti gli elementi che contribuiscono Strutturali” del PS;
NTA del PS.
alla riconoscibilità degli aspetti identitari e paesaggistici dei beni tutelati di cui al presente articolo;
Tavole 01 “Disciplina Il RU di conseguenza recepisce tali individuazioni, rappresentate alla tavola 1 “Disciplina del Territorio
del Territorio Rurale, Rurale”
del RU
c - evitare nuovi carichi insediativi oltre i limiti del territorio urbanizzato, favorendo politiche di recupero Art.29 delle NTA del RU All’articolo 29 delle NTA “Modalità e tipi di intervento nelle aree a prevalente o di esclusiva funzione
e riutilizzo del patrimonio edilizio esistente;
rurale” del RU, sono disciplinati i nuovi edifici rurali abitativi e i nuovi annessi rurali. Si segnala che
nell’area vincolata, coincidente con il sottosistema E4 “Sottosistema del Padule di Fucecchio”, non sono
consentiti nuovi interventi sia per edifici rurali abitativi che annessi rurali.
d - riqualificare le aree che presentano situazioni di compromissione paesaggistica, relative ad interventi Art. 37.3 delle NTA del Il RU prevede interventi di Riqualificazione Urbanistica interni al territorio urbanizzato, disciplinati
non correttamente inseriti nel contesto, superando i fattori di detrazione visiva e promuovere lo sviluppo RU
all’art. 37.3 delle NTA.
di attività economiche paesaggisticamente compatibili e l’eventuale delocalizzazione delle attività
incongrue;
e - favorire la riqualificazione paesaggistica nelle aree protette delle discariche di cave e miniere
All’interno delle aree protette non sono presenti discariche o miniere abbandonate.
abbandonate;
f- nei territori di protezione esterna le eventuali attività estrattive autorizzate devono essere indirizzate
All’interno delle aree protette non sono presenti aree estrattive.
alla coltivazione di materiali di eccellenza tipici della zona ricorrendo a tecniche estrattive di accertata
compatibilità paesaggistica e ambientale.
11.3 Prescrizioni
Rif.R.U.
Contenuti del Regolamento Urbanistico
a - Nei parchi e nelle riserve nazionali o regionali non sono ammesse:
1) nuove previsioni fuori dal territorio urbanizzato di attività industriali/artigianali, di medie e grandi
All’interno dell’area vincolata non previste nuove attività industriali/artigianali o depositi a cielo aperto.
strutture di vendita, di depositi a cielo aperto di qualunque natura che non adottino soluzioni atte a
Le nuove aree produttive sono ammesse dal RU in specifiche zone interne al territorio urbanizzato e
minimizzare l’impatto visivo e di quelli riconducibili ad attività di cantiere, qualora non coerenti con le
individuate dagli elaborati di piano e normate all’art. 37.8 delle NTA. Nel territorio aperto sono previste
finalità istitutive, ad eccezione di quanto necessario allo svolgimento delle attività agrosilvopastorali;
unicamente due zone per il recupero di attività artigianali esistenti normate all’art. 34 delle NTA; esse
sono poste al di fuori e ad una distanza ottimale, dell’area vincolata.
2) l’apertura di nuove cave e miniere salvo quanto previsto alla lettera c);
All’interno delle aree protette non sono presenti aree di cava o minerarie.
3) le discariche e gli impianti di incenerimento dei rifiuti autorizzati come impianti di smaltimento (All.B
All’interno delle aree protette non sono previste discariche e impianti di incenerimento dei rifiuti
parte IV del D.Lgs. 152/06) ad eccezione degli impianti finalizzati al trattamento dei rifiuti prodotti
autorizzati.
Relazione di conformità al PIT
8
all’interno dell’area del parco;
4) la realizzazione di campi da golf;
5) gli interventi di trasformazione in grado di compromettere in modo significativo i valori paesaggistici
così come riconosciuti dal Piano;
6) l’inserimento di manufatti (ivi incluse le strutture per la cartellonistica e la segnaletica non
indispensabili per la sicurezza stradale) che possano interferire negativamente o limitare le visuali
panoramiche , gli scenari, i coni visuali, i bersagli visivi (fondali, panorami, skyline).
b- Nei territori di protezione esterna non sono ammessi:
1) gli interventi di trasformazione in grado di compromettere in modo significativo i valori e le funzioni
ecologiche e paesaggistiche degli elementi della rete ecologica regionale come individuata dal Piano
Paesaggistico, e quelli che possano interrompere la continuità degli assetti paesaggistici ed eco sistemici
con l’area protetta;
2) gli interventi di trasformazione che interferiscano negativamente con le visuali da e verso le aree
protette;
3) l’apertura di nuove cave e miniere o l’ampliamento di quelle autorizzate nelle vette e nei crinali fatto
salvo quanto previsto alla lettera c.
c - Per le attività estrattive ricadenti all’interno dei territori di protezione esterna del Parco delle “Alpi
Apuane“ (Aree Contigue di Cava), nel rispetto dell’art. 17 della Disciplina del Piano, e di quanto
specificato all’Allegato 5, vigono le seguenti ulteriori norme:
1) I comuni nell’ambito del procedimento autorizzativo accertano che le attività estrattive non
interessino vette e crinali integri, in quanto non oggetto di precedenti attività estrattive, né cave
rinaturalizzate.
2) Le attività estrattive oggetto di nuova autorizzazione non devono interferire con sentieri, percorsi e
punti panoramici accessibili al pubblico individuati negli strumenti della pianificazione territoriale quali
elementi primari di significativa valenza paesaggistica.
3) La realizzazione di nuova viabilità di servizio alle attività estrattive che interessi aree integre è
ammessa a condizione che consista in un intervento che non aggravi le criticità paesaggistiche del Bacino
e che nell’ambito dell’autorizzazione sia previsto il ripristino dei luoghi.
4) Sono definite rinaturalizzate le cave riconosciute tali dai piani attuativi.
5) Sono definiti interventi di riqualificazione paesaggistica quelli finalizzati a perseguire il miglioramento
della qualità paesaggistica delle cave e dei ravaneti. Nell’ambito di tali interventi, eventuali attività di
escavazione sono consentite limitatamente alle quantità necessarie alla rimodellazione dei fronti di cava
ai fini di cui sopra.
6) Sono comunque fatti salvi gli interventi imposti da provvedimenti delle autorità competenti in
applicazione del DPR 128/59 del D.lgs. 624/96 e della Guida operativa per la prevenzione e sicurezza delle
attività estrattive della Regione Toscana e del servizio Sanitario della Toscana o comunque resi necessari
Relazione di conformità al PIT
Capo II “Interventi sul
patrimonio
edilizio
esistente”
Allegato B – Normativa
Urbanistica Specifica –
alle NTA
All’interno delle aree protette non sono previsti campi da golf.
All’interno delle aree protette non previsti nuovi interventi di trasformazione.
In merito al Patrimonio edilizio esistente, il RU ne disciplina gli interventi ammessi al Capo II delle NTA,
volti anche al mantenimento dei valori paesaggistici.
All’interno dell’Allegato B – Normativa Urbanistica Specifica, del R.U., sono inserite apposite
prescrizioni in merito.
La prescrizione si attua a livello di singolo progetto di intervento e pertanto appare pertinente alla fase
attuativa piuttosto che a quella pianificatoria.
Art. 31 “Aree del
sistema di relazione fra
la
collina
del
Montalbano
ed
il
Padule” e Art. 32
“Corridoi
di
connessione ecologica”
delle NTA del RU
Allegato B – Normativa
Urbanistica Specifica –
alle NTA
Tavola P04 “Invarianti
Strutturali” del PS;
Tavole 01 “Disciplina
del Territorio Rurale,
del RU
Allegato B – Normativa
Urbanistica Specifica –
alle NTA
Il RU individua le Aree del sistema di relazione fra la collina del Montalbano ed il Padule” e i “Corridoi di
connessione ecologica” normati rispettivamente all’art. 31 e 32 delle NTA, e riportati graficamente alla
tavola 1 “Disciplina del Territorio Rurale” del RU. Queste zone hanno il compito di tutelare le
connessioni ecologiche presenti all’interno del territorio comunale. Per questo motivo gli interventi di
trasformazione sono assenti o limitati a nuovi annessi o residenze agricole in continuità all’edificato
esistente. Sono inoltre vietati depositi all’aperto o attività inquinanti che compromettano l’assetto eco
sistemico dell’area protetta in primis e dell’intero territorio comunale.
All’interno dell’Allegato B – Normativa Urbanistica Specifica, del R.U., sono inserite apposite
prescrizioni in merito.
Nella tavola P04 del PS, “Invarianti Strutturali”, sono riportati i varchi inedificati normati all’art. 18 delle
NTA del PS.
Il RU di conseguenza recepisce tali individuazioni, rappresentate alla tavola 1 “Disciplina del Territorio
Rurale”
All’interno dell’Allegato B – Normativa Urbanistica Specifica, del R.U., sono inserite apposite
prescrizioni in merito.
All’interno delle aree protette non sono presenti aree estrattive.
All’interno delle aree protette non sono presenti aree estrattive.
All’interno delle aree protette non sono presenti aree estrattive.
All’interno delle aree protette non sono presenti aree estrattive.
All’interno delle aree protette non sono presenti aree estrattive.
All’interno delle aree protette non sono presenti aree estrattive.
All’interno delle aree protette non sono presenti aree estrattive.
All’interno delle aree protette non sono presenti aree estrattive.
9
a seguito di diffide, ordinanze o provvedimenti di sicurezza emanati dagli uffici di polizia mineraria o dal
Comune o da altra autorità competente.
Art.12 I territori coperti da foreste e da boschi, ancorchè percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento, come definiti dall'articolo 2, commi 2 e 6, del decreto legislativo 18
maggio 2001, n. 227 (art.142.c.1, lett.g,, Codice)
12.2 Direttive
Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, negli atti di governo del
territorio e nei piani di settore, ciascuno per la propria competenza, provvedono a:
a - Riconoscere, anche sulla base delle elaborazioni del Piano Paesaggistico:
1 - le aree di prevalente interesse naturalistico, con particolare riferimento ai nodi primari e secondari
forestali della Rete Ecologica Regionale di cui all’Abaco regionale della Invariante “I caratteri
ecosistemici dei paesaggi “del Piano Paesaggistico e alle aree interne ai sistemi di Aree protette e
Natura 2000;
2 - le formazioni boschive che “caratterizzano figurativamente” il territorio quali:
- boschi di latifoglie mesofile a prevalenza di faggio e/o abetine;
- boschi di latifoglie a prevalenza di specie quercine;
- castagneti da frutto;
- boschi di alto fusto di castagno;
- pinete costiere;
- boschi planiziari e ripariali;
- leccete e sugherete;
- macchie e garighe costiere;
- elementi forestali isolati e paesaggisticamente emergenti e caratterizzanti;
3 - i paesaggi rurali e forestali storici (come riconosciuti dalle elaborazioni del Piano Paesaggistico e
dalla legislazione nazionale e regionale vigente in materia).
b - Definire strategie, misure e regole /discipline volte a:
1 - promuovere la gestione forestale sostenibile finalizzata alla tutela degli ecosistemi forestali di
valore paesaggistico e naturalistico nonché della loro funzione di presidio idrogeologico e delle
emergenze vegetazionali;
2 - promuovere tecniche selvicolturali volte a contenere e/o contrastare la diffusione di specie aliene
invasive soprattutto nelle zone di elevato valore paesaggistico e naturalistico;
3 – evitare che gli interventi di trasformazione e artificializzazione delle aree e delle formazioni
boschive, di cui al presente comma lettera a, riducano i livelli e qualità e naturalità degli ecosistemi e
alterino i rapporti figurativi consolidati dei paesaggi forestali e ne compromettano i valori, storico
culturali ed estetico percettivi;
4 - favorire il recupero delle attività agro-silvo-pastorali, al fine della conservazione dei caratteri storico
identitari e dei valori paesaggistici da esso espressi;
Relazione di conformità al PIT
Rif.R.U.
Contenuti del Regolamento Urbanistico
Tavole P04, P06 del PS;
Tavola 1 del RU
Non
oggetto
variante.
Non
oggetto
variante
Il PS individua alle tavole P04 del PS, “Invarianti Strutturali”, e P06 del PS, “Sistema funzionale per
l’ambiente” del PS, i principali valori ambientali e naturalistici presenti nel territorio di Lamporecchio.
Tali valori sono riconosciuti dal R.U. e graficamente recepiti alla tavola 1 “Disciplina del territorio
Rurale”.
di La variante in corso non modifica la normativa in merito.
Si rimanda alla futura stesura dei nuovi strumenti pianificatori (Piano Strutturale e Piano Operativo) il
recepimento di tale direttiva con l’individuazione delle formazioni boschive.
di Necessita di preventivo riconoscimento di valori all’interno degli strumenti di pianificazione territoriale,
ed una successiva fase di messa in atto di scelte strategiche di pianificazione, all’interno degli strumenti
di pianificazione urbanistica.
Art. 33 delle NTA
All’articolo 33 delle NTA sono state inserite apposite prescrizioni in merito.
Art. 33 delle NTA
All’articolo 33 delle NTA sono state inserite apposite prescrizioni in merito.
Art. 54 delle NTA del Gli interventi che interferiscano con aree caratterizzate dalla presenza di superfici boscate o di filari
RU
alberati devono essere improntati alla loro salvaguardia; quando ciò non sia possibile si dovrà
provvedere alla realizzazione di interventi di messa a dimora di superfici boscate o di filari alberati
impiegando le medesime specie autoctone o altre autoctone coerenti con il paesaggio vegetale
circostante.
Nei casi in cui per gli interventi su aree boschive o parzialmente boschive sia previsto un uso
consistente di specie arboree si deve:
- fornire l’elenco delle specie impiegate con descrizione cartografica delle macchie
arboree e arbustive;
- impiegare nelle piantagioni e negli inerbimenti specie autoctone e coerenti con il paesaggio vegetale
circostante;
- disporre la vegetazione in modo da valorizzare vedute e scorci panoramici;
- mascherare elementi presenti nell’area di intervento che risultino dissonanti o privi di qualità.
Questo sopra va nella direzione di mantenere inalterati i livelli di qualità e naturalità delle formazioni
boschive.
Art. 33 delle NTA del All’interno del citato articolo le aree coperte da vegetazione boschiva o forestale, come definite dalla
RU
L.R. n° 39/2000, sono sottoposte alla disciplina di cui alla stessa legge ed al relativo Regolamento di
Attuazione e successive modificazioni ed integrazioni. Pertanto sono ammissibili gli interventi necessari
all’esercizio della silvicoltura, delle attività agricole e ad essa connesse.
Ai fini della conservazione dei caratteri storico identitari e dei valori paesaggistici si dice che nelle
pratiche di coltivazione agraria e nei riordini fondiari:
- gli interventi devono essere improntati alla
salvaguardia degli assetti naturali e seminaturali quali filari alberati, associazioni riparie e macchie
10
boschive;
- non possono essere trasformate in coltivi le aree boschive di valore paesaggistico e naturalistico;
- le
aree da destinare a nuove coltivazioni non devono interessare terreni in forte pendenza con caratteri di
instabilità, avendo cura di preservare i vigneti e gli oliveti storici;
- dovranno essere evitati consistenti
sbancamenti;
5 - tutelare i caratteri tipologici e morfologici degli insediamenti, degli edifici e dei manufatti di Capo II “Interventi sul Tutte le aree interessate dalle classificazioni dei nuclei consolidati del territorio rurale, hanno una
valore storico e architettonico, con particolare riferimento alle testimonianze della cultura agro-silvo- patrimonio
edilizio disciplina normativa che tende a consolidare o ripristinare i valori tipologici e architettonici propri degli
pastorale favorendone il recupero e il riuso compatibile con i valori del contesto paesaggistico;
esistente” delle NTA insediamenti tipici.
del RU;
Art. 37.1 “Centri antichi
ed
aree
urbane
storicizzate (Zone A)”
delle NTA del RU.
6 – potenziare e valorizzare le attività economiche tradizionali nel campo della selvicoltura, e delle Art. 33 delle NTA del All’interno del citato articolo le aree coperte da vegetazione boschiva o forestale, sono sottoposte alla
attività connesse, in particolar modo nelle zone montane e nelle aree economicamente svantaggiate;
RU
disciplina di cui alla legge regionale n. 39/2000 ed al relativo Regolamento di Attuazione. Pertanto sono
ammissibili gli interventi necessari all’esercizio della silvicoltura, delle attività agricole e ad essa
connesse.
7 - incentivare, laddove possibile anche mediante idonee
misure
contrattuali,
il
Trattandosi di una forma di incentivo permanente sulle attività agro silvo pastorali, attualmente non
mantenimento e/o recupero:
previsto nelle N.T.A. del R.U. adottato, si ritiene opportuno demandare la forma strutturale di
- dei castagneti da frutto;
incentivazione all’elaborazione delle strategie pianificatorie del prossimo Piano Strutturale.
- dei boschi di alto fusto di castagno;
- delle pinete costiere;
- delle sugherete;
- delle sistemazioni idraulico-agrarie e forestali quali ciglionamenti,
lunette,
terrazzamenti,
acquidocci,
8 - promuovere il recupero e la manutenzione della sentieristica, garantendone, ove possibile, Tavola 1 “Disciplina del Il RU disciplina all’art. 42.3 le “Strade e percorsi di valore ambientale” di cui fanno parte anche gli
l’accessibilità e la fruizione pubblica;
Territorio Rurale” del intinerari ciclo-pedonali-equestri, individuati graficamente alla tavola 1 “Disciplina del Territorio
RU
Rurale”.
9 - perseguire la tutela, il miglioramento e la valorizzazione paesaggistica e naturalistica, delle
proprietà pubbliche forestali, con particolare riferimento al patrimonio agricolo forestale regionale e
alle proprietà comunali.
12.3 Prescrizioni
a- Gli interventi di trasformazione, compresi quelli urbanistici ed edilizi, ove consentiti, sono
ammessi a condizione che:
1) non comportino l’alterazione significativa permanente, in termini qualitativi e quantitativi, dei
valori ecosistemici e paesaggistici (con particolare riferimento alle aree di prevalente interesse
naturalistico e delle formazioni boschive che “caratterizzano figurativamente” il territorio), e culturali
e del rapporto storico e percettivo tra ecosistemi forestali, agroecosistemi e insediamenti storici.
Sono comunque fatti salvo i manufatti funzionali alla manutenzione e coltivazione del patrimonio
boschivo o alle attività antincendio, nonché gli interventi di recupero degli edifici esistenti e le
strutture rimovibili funzionali alla fruizione pubblica dei boschi;
Relazione di conformità al PIT
Art. 33 delle NTA del All’interno del citato articolo le aree coperte da vegetazione boschiva o forestale, sono sottoposte alla
RU
disciplina di cui alla legge regionale n. 39/2000 ed al relativo Regolamento di Attuazione. Pertanto sono
ammissibili gli interventi necessari all’esercizio della silvicoltura, delle attività agricole e ad essa
connesse. Sono inoltre dettate le forme di intervento ammesse e non ammesse, nell’ottica di tutelare
la risorsa boschiva e ripariale dall’avanzamento della pressione insediativa.
Rif.R.U.
Contenuti del Regolamento Urbanistico
Art. 33 delle NTA del In linea con gli strumenti pianificatori comunali vigenti, sono da perseguire i seguenti obiettivi:
RU
- la conservazione dei sistemi vegetazionali autoctoni e tipici dei luoghi;
Allegato B – Normativa
- il mantenimento e il ripristino e la gestione delle aree boschive;
Urbanistica Specifica –
- il mantenimento e la gestione delle formazioni riparie dei corsi d’acqua;
alle NTA
- la conservazione e la gestione di elementi di particolare interesse ambientale come formazioni
vegetazionali lineari naturali, arboree e arbustive, filari frangivento, alberature segnaletiche e
stradali significative, alberature isolate o a gruppi o esemplari arborei di interesse
monumentale o storico-ambientale;
- il mantenimento e il ripristino di percorsi all’interno dei boschi;
- il divieto di inserimento di specie autoctone e infestanti
Nei casi in cui per gli interventi su aree boschive o parzialmente boschive sia previsto un uso
11
2) non modifichino i caratteri tipologici-architettonici del patrimonio insediativo di valore storico ed
identitario, mantenendo l’ordinamento legislativo tra gli edifici (quali ville, fattorie, cascine, fienili, stalle);
3) garantiscano il mantenimento, il recupero e il ripristino dei valori paesaggistici dei luoghi,
anche tramite l’utilizzo di soluzioni formali, finiture esterne e cromie compatibili con i caratteri del
contesto paesaggistico.
b- Non sono ammessi:
1) - nuove previsioni edificatorie che comportino consumo di suolo all’interno delle formazioni
boschive costiere che“caratterizzano figurativamente” il territorio, e in quelle planiziarie, così come
riconosciuti dal Piano Paesaggistico nella “Carta dei boschi planiziari e costieri” di cui
all'Abaco regionale della Invariante “I caratteri ecosistemici dei paesaggi”, ad eccezione delle
infrastrutture per la mobilità non diversamente localizzabili e di strutture a carattere temporaneo
e rimovibile;
2 - l’inserimento di manufatti (ivi incluse le strutture per la cartellonistica e la segnaletica non
indispensabili per la sicurezza stradale) che possano interferire o limitare le visuali panoramiche.
consistente di specie arboree si deve:
- fornire l’elenco delle specie impiegate con descrizione cartografica delle macchie arboree e arbustive;
- impiegare nelle piantagioni e negli inerbimenti specie autoctone e coerenti con il paesaggio vegetale
circostante;
- disporre la vegetazione in modo da valorizzare vedute e scorci panoramici;
- mascherare elementi presenti nell’area di intervento che risultino dissonanti o privi di qualità.
All’interno dell’Allegato B – Normativa Urbanistica Specifica, del R.U., sono inserite apposite
prescrizioni in merito.
Capo II “Interventi sul Considerando che tali aree ricadono prevalentemente fuori dal territorio urbanizzato, si ritiene che le
patrimonio
edilizio modalità di intervento ivi previste siano conformi.
esistente” delle NTA All’articolo 33 delle NTA sono state inserite apposite prescrizioni in merito.
del RU;
Art. 37.1 “Centri antichi
ed
aree
urbane
storicizzate (Zone A)”
Art. 33 delle NTA del
RU
Capo II “Interventi sul Considerando che tali aree ricadono prevalentemente fuori dal territorio urbanizzato, si ritiene che le
patrimonio
edilizio modalità di intervento ivi previste siano conformi.
esistente” delle NTA All’interno dell’Allegato B – Normativa Urbanistica Specifica, del R.U., sono inserite apposite
del RU;
prescrizioni in merito.
Art. 37.1 “Centri antichi
ed
aree
urbane
storicizzate (Zone A)”
Allegato B – Normativa
Urbanistica Specifica –
alle NTA
Art. 33 delle NTA del
RU;
Allegato B – Normativa
Urbanistica Specifica –
alle NTA
All’art. 33 delle NTA del RU sono espressamente consentite all’interno delle aree boscate, unicamente
le strutture per opere di interesse pubblico relative alla protezione civile e salvaguardia del patrimonio
boschivo, escludendo così nuove aree di trasformazione, salvo quanto previsto nell’allegato B delle
NTA.
All’interno dell’Allegato B – Normativa Urbanistica Specifica, del R.U., sono inserite apposite
prescrizioni in merito.
Art. 33 delle NTA del La prescrizione si attua a livello di singolo progetto di intervento e pertanto appare pertinente alla fase
RU
attuativa piuttosto che a quella pianificatoria.
All’articolo 33 delle NTA sono state inserite apposite prescrizioni in merito.
Art.13 Le zone gravate da usi civici (art.142.c.1, lett.h, Codice)
Non presenti nel territorio Comunale di Lamporecchio
Art.14 Le zone umide incluse nell’elenco previsto dal decreto del Presidente della Repubblica 13 marzo 1976, n.448 (art.142.c.1, lett.i, Codice)
Non presenti nel territorio Comunale di Lamporecchio
Art.15 Le zone di interesse archeologico (art.142.c.1, lett.M, Codice)
15.2 Direttive
Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, negli atti di governo del
territorio e nei piani di settore, ciascuno per la propria competenza, provvedono a definire strategie,
misure e regole/discipline volte a favorire la fruizione pubblica delle aree archeologiche valutandone la
sostenibilità in relazione alla rilevanza archeologica e ai valori identitari del bene e del contesto di
giacenza, alla vulnerabilità di ciascun sito, alla possibilità di garantire l’accessibilità, la manutenzione e la
sicurezza.
15.3 Prescrizioni
a – Non sono ammessi interventi di trasformazione territoriale, compresi quelli urbanistici ed edilizi, che
Relazione di conformità al PIT
Rif.R.U.
Tavola P04 “Invarianti
strutturali” del PS;
Art. 14.1 delle NTA del
PS
Contenuti del Regolamento Urbanistico
Il Piano Strutturale individua l’area di interesse archeologico nella tavola P04 “invarianti strutturali”
disciplinata all’articolo 14.1 delle NTA.
Tale area in accordo alle NTA è sottoposta alle procedure delle normativa vigente in materia.
Riteniamo sia più coerente con l’orientamento legislativo della pianificazione urbanistica propria della
L.R. Toscana n°65/2014, il riconoscimento di queste caratteristiche all’interno del P.S.
Rif.R.U.
Contenuti del Regolamento Urbanistico
Allegato B – Normativa Non sono previsti interventi di trasformazione nell’area soggetta a vincolo.
12
compromettano le relazioni figurative tra il patrimonio archeologico e il contesto di giacenza e la relativa
percettibilità e godibilità, nonché la conservazione materiale e la leggibilità delle permanenze
archeologiche.
b – Nelle aree e nei parchi archeologici le attrezzature, gli impianti e le strutture necessari alla fruizione e
alla comunicazione devono essere esito di una progettazione unitaria fondata su principi di integrazione
paesaggistica e di minima alterazione dei luoghi ed assicurare la valorizzazione del contesto
paesaggistico.
c – Per i beni archeologici sottoposti alle disposizioni di cui alla Parte seconda del D.lgs 42/2004 e s.m.i.
restano ferme tutte le disposizioni ivi previste.
Relazione di conformità al PIT
Urbanistica Specifica – All’interno dell’Allegato B – Normativa Urbanistica Specifica, del R.U., sono inserite apposite
alle NTA
prescrizioni in merito.
Art. 35 delle NTA del
RU;
Art. 39.4 delle NTA del
RU
All’interno dell’area vincolata sono previsti interventi per nuovi impianti tecnologici, consentiti dal RU
solo in zone specificatamente individuate graficamente e normate agli articoli 35 e 39.4 delle NTA.
In entrambi gli articoli è comunque specificato che i nuovi interventi devono tenere conto
dell’inserimento architettonico paesaggistico e ambientale dell’opera.
13
Allegato 1a – Norme comuni energie rinnovabili impianti di produzione di energie rinnovabili impianti di produzione di energia elettrica da biomasse
Aree non idonee e prescrizioni per il corretto inserimento nel paesaggio e sul territorio
1. Prescrizioni limiti localizzativi e potenze installate per impianti di produzione di energia
elettrica da biomasse operanti in assetto cogenerativo
2. Prescrizioni limiti localizzativi e potenze installate per impianti di produzione di energia
elettrica da biomasse non operanti in assetto cogenerativo
3. Prescrizioni per il corretto inserimento nel paesaggio e sul territorio dell’impianto di
produzione di energia elettrica da biomasse e delle opere connesse allo stesso
Rif.R.U.
Art. 46 “Impianti a
biomasse” delle NTA
del RU.
Contenuti del Regolamento Urbanistico
Gli impianti a biomasse per produzione energetica nel territorio aperto, ad eccezione di quelli finalizzati
all’autoproduzione ed alla produzione di energia commisurata alle esigenze aziendali, non sono ammessi.
Per il restante sono state inserite apposite prescrizioni localizzative e per la realizzazione in merito, all’art. 46 delle
NTA del RU.
Allegato 1b – Norme comuni energie rinnovabili impianti eolici
Aree non idonee e prescrizioni per il corretto inserimento nel paesaggio e sul territorio
1. Definizioni
2. Prescrizioni relative ai limiti localizzativi e alle potenze installate per impianti eolici
3. Prescrizioni per il corretto inserimento nel paesaggio e sul territorio degli impianti eolici e delle
opere connesse allo stesso
Relazione di conformità al PIT
Rif.R.U.
Art. 47 “Impianti
eolici” delle NTA del
RU.
Contenuti del Regolamento Urbanistico
Non sono ammessi nuovi impianti eolici non destinati all’autoconsumo ed alla produzione di energia
commisurata alle esigenze aziendali.
Sono altresì ammessi su tutto il territorio rurale, gli impianti eolici domestici destinati all’autoconsumo ed alla
produzione di energia commisurata alle esigenze aziendali. Per questi impianti sono state inserite apposite
prescrizioni localizzativi e per la realizzazione, in merito all’art. 47 delle NTA del RU.
14
Scheda Ambito di Paesaggio n.05 – Val di Nievole e val d’Arno inferiore
6. disciplina d’uso – 6.1 Obiettivi di qualità e direttive
Obiettivo 1
Salvaguardare i valori identitari, paesaggistici e storico-testimoniali del vasto sistema della pianura
alluvionale del Valdarno e della Val di Nievole, riqualificando i sistemi insediativi di pianura e
fondovalle e il loro rapporto con il reticolo idrografico e il territorio agricolo
Direttive correlate
Rif.R.U.
Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, negli atti del governo del
territorio e nei piani di settore, ciascuno per propria competenza, provvedono, ai sensi dell’art. 4
della Disciplina del Piano, a:
1.1 - evitare nuovo consumo di suolo e riqualificare il carattere policentrico del sistema insediativo Art. 30, 31, 32, 33 delle
della piana, ricostruendo relazioni territoriali tra i centri urbani principali e i sistemi agro-ambientali NTA del RU
e preservare gli spazi agricoli residui, potenziandone la multifunzionalità e valorizzandone la
prossimità alla città;
Contenuti del Regolamento Urbanistico
Il RU prevede nuovi interventi di trasformazione unicamente all’interno del territorio urbanizzato, ai sensi
dell’articolo 224 della LR 65/2014, e solo all’interno di aree definite cartograficamente negli elaborati di
piano. Le aree agricole residuali sono preservate e valorizzate come corridoi ecologici di collegamento tra il
territorio urbano e il territorio agricolo. Sono inoltre individuate particolari aree di valore ambientale
all’interno delle quali è obbligatoria la conservazione delle forme e delle essenze.
Sono tutelate le aree di connessione ecologica presenti all’interno del territorio comunale, così da
preservare la rete ambientale esistente.
1.2 – tutelare i varchi inedificati di fondovalle evitando la formazione di sistemi insediatici lineari Tavola P04 “Invarianti Nella tavola P04 del PS, “Invarianti Strutturali”, sono riportati i varchi inedificati normati all’art. 18 delle NTA
continui lungo la viabilità di livello interregionale o regionale e la marginalizzazione degli spazi rurali Strutturali” del PS;
del PS.
residui
Tavole 01 “Disciplina Il RU di conseguenza recepisce tali individuazioni, rappresentate alla tavola 1 “Disciplina del Territorio
Orientamenti:
del Territorio Rurale, Rurale”
Mantenere i diaframmi residuali di spazio aperto lungo la pedecollinare SR 435, fra Pescia – del RU
Santa Lucia – Borgo a Buggiano – Montecatini – Pieve a Nievole – Monsummano e da qui
nella piana lungo la Autostrada A11 no a Ponte Buggianese – Chiesina Uzzanese, anche
attraverso la promozione di progetti di tutela e riqualificazione dei varchi e delle relazioni
visuali e territoriali laddove assenti o compromesse; mantenere i varchi inedificati sulla riva nord dell’Arno, fra Capraia-Limite-Sovigliana e degli
ultimi suoli liberi che separano la cortina di urbanizzato residenziale o industriale/
artigianale fra Fucecchio-Santa Croce-Castelfranco-Santa Maria a Monte;
mantenere i varchi inedificati dell’insediamento lineare sulla riva sud dell’Arno, lungo il
fascio infrastrutturale compreso fra il fiume, la ferrovia, la Superstrada FI-PI-LI e la SR 67, fra
Empoli- Montopoli; assicurare la continuità tra le aree agricole e umide residue della piana con particolare
riferimento alla salvaguardia e valorizzazione in chiave multifunzionale degli spazi aperti fra
Montelupo ed Empoli e a quelli del paleo-alveo di Arnovecchio. 1.3 - riqualificare le espansioni periferiche e le conurbazioni lineari cresciute attorno ai centri urbani Art. 37.3 delle NTA del Il RU ha individuato delle aree soggette a Riqualificazione Urbanistica normate all’art. 37.3 delle NTA.
favorendo la dismissione o l’allontanamento delle attività incongrue con i tessuti residenziali (con RU
Queste aree localizzate all’interno del territorio urbanizzato consentono di riorganizzare lo spazio urbano,
particolare riferimento alla conurbazione lineare presente negli aggregati pedecollinari Pescia- Santa
con un nuovo disegno urbanistico, attraverso interventi specifici su volumetrie in stato di abbandono o che
Lucia- Buggiano- Montecatini Terme- Monsummano, e alla conurbazione lineare doppia lungo le
necessitano di riqualificazione generale. In alcuni casi è consentita la demolizione e lo spostamento delle
sponde dell’Arno, entrambe con la tendenza alla saldatura delle espansioni residenziali e produttive)
volumetrie in aree ben definite dal RU, così da allontanare attività incongrue con i tessuti residenziali.
nonché la promozione di progetti di ricostituzione dei varchi e delle relazioni visuali e territoriali con
Questa tipologia di intervento, rimuovendo volumetrie impattanti, consente la ricostruzione dei varchi e
i contesti contermini, laddove totalmente assenti; delle relazioni visuali e territoriali con l’apertura di nuovi spazi urbani di collegamento tra territorio agricolo
e territorio urbanizzato.
1.4 - evitare ulteriori diffusioni delle aree a carattere produttivo e dei tessuti misti in territorio Art. 34 delle NTA del RU Al di fuori del territorio urbanizzato, individuato ai sensi dell’art. 224 della LR 65/2014, non sono previste
rurale, definire e riqualificare i margini urbani e i contenitori produttivi esistenti in disuso;
nuove aree di trasformazione a destinazione produttiva, bensì è previsto il recupero di due attività
artigianali esistenti a cui sono stati attribuiti una specifica scheda norma che ne regolamenta l’attuazione.
1.5 - evitare ulteriori frammentazioni e inserimenti di infrastrutture, volumi e attrezzature fuori All. B delle NTA del RU
Per quanto riguarda le volumetrie, i nuovi interventi previsti consentono la realizzazione di edifici coerenti
scala rispetto alla maglia territoriale e al sistema insediativo e mitigare l’effetto barriera visuale ed
con il contesto circostante sia per dimensioni che per tipologia edilizia. Sono state inserite all’interno delle
ecologica causato dai grandi corridoi infrastrutturali e dalle strade di grande comunicazione;
schede norma specifiche prescrizioni per la tutela e valorizzazione degli aspetti ambientali e paesaggistici.
Il II°RU non prevede nuove infrastrutture viarie, bensì reitera la previsione di viabilità a Mastromarco del
vigente RU.
1.6 - assicurare che eventuali nuove espansioni e nuovi carichi insediativi siano coerenti per tipi All. B delle NTA del RU
Ad ogni intervento è stata attribuita una specifica scheda norma (allegato B delle NTA) che ne disciplina le
Relazione di conformità al PIT
15
edilizi, materiali, colori ed altezze, e opportunamente inseriti nel contesto paesaggistico senza
alterarne la qualità morfologica e percettiva.
Obiettivo 2
Salvaguardare e rafforzare gli elevati valori ecosistemici, idrogeomorfologici, e paesaggistici del
Bacino dell’Arno, del Fiume Pescia e delle aree umide di pianura, con particolare riferimento alla
conservazione del Padule di Fucecchio e delle aree umide “minori”
Direttive correlate
Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, negli atti del governo del
territorio e nei piani di settore, ciascuno per propria competenza, provvedono, ai sensi dell’art. 4
della Disciplina del Piano, a:
2.1 - tutelare le zone umide (Padule di Fucecchio, Paduletta del Ramone, Poggione, Vallini delle
Cerbaie) e gli ecosistemi torrentizi e fluviali attuando interventi di riqualificazione e tutela
ambientale
Orientamenti:
contenere l’impermeabilizzazione e la produzione di deflussi inquinanti nelle aree di Alta
pianura e Pianura bonificata;
mantenere e ripristinare i sistemi idraulici minori;
estendere la gestione forestale sostenibile anche alle aree limitrofe dell’attuale perimetro
della riserva naturale del Padule di Fucecchio;
promuovere una gestione delle attività agricole ambientalmente sostenibile al fine di ridurre
le pressioni sulla qualità delle acque, conservare gli spazi agricoli, residuali boschi planiziali e
le aree umide relittuali, mantenere adeguate fasce di mitigazione lungo il reticolo
idrografico (con particolare riferimento alle aree individuate nella carta dei morfotipi rurali,
localizzate nella bassa valle del Pescia).
2.2 - attuare interventi di riqualificazione e di ricostruzione del continuum fluviale, con priorità per
le aree classificate come “corridoio ecologico da riqualificare”
Orientamenti:
sostenere l’incremento del livello di infrastrutturazione ecologica nelle aree di bonifica e
nelle colture estensive e conservare la viabilità poderale (con particolare riferimento alle
seguenti aree individuate nella carta dei morfotipi rurali, morfotipo 6, pianura a maglia
semplificata del padule di Fucecchio e alle pendici delle colline di San Miniato);
riqualificare le zone umide e gli ecosistemi torrentizi e fluviali, creando fasce o aree di
rinaturalizzazione lungo i corsi d’acqua e diminuire l’artificializzazione delle sponde fluviali;
conservare i paleo-alvei del fiume Arno e la loro singolare articolazione della maglia agricola
(Arnovecchio- Fiabbiana- Empoli).
2.3 - salvaguardare e recuperare dal punto di vista paesistico, storico-culturale, ecosistemico e
fruitivo il corso dell’Arno per il ruolo strutturante storicamente svolto nella costruzione dell’identità
dell’ambito, quale luogo privilegiato di fruizione dei paesaggi attraversati, evitando ulteriori
urbanizzazioni e infrastrutturazioni lungo le fasce fluviali, salvaguardando i varchi inedificati e le
visuali da e verso il fiume e il paesaggio circostante
Orientamento:
riqualificare i water-front urbani (con particolare riferimento alle aree collocate tra EmpoliSovigliana- Limite, Santa Croce sull’Arno e Castelfranco di Sotto) la viabilità rivierasca,
l’accessibilità al fiume e la sua riconoscibilità nel contesto urbano;
salvaguardare il ricco e antico sistema di manufatti legati alla navigazione fluviale e alla
regimazione idraulica quali ponti, canali, porti, mulini, pescaie, gore e chiuse, a
testimonianza della vitalità degli storici insediamenti fluviali;
contenere e ridurre progressivamente le attività estrattive nelle aree di Pianura pensile
associate all’Arno, come delimitate nella carta dei sistemi morfogenetici;
mantenere e recuperare i sistemi idraulici dei Bacini di esondazione sulla sinistra idrografica
del fiume Arno, con il recupero di elementi storici di paesaggio e il miglioramento della
Relazione di conformità al PIT
dimensioni, le tipologie edilizie, i materiali e le relazioni ambientali e paesaggistiche con il cotesto. Ad ogni
intervento sono state inserite specifiche prescrizioni che ne garantiscano il coretto inserimento urbano e
paesaggistico-ambientale con il contesto circostante.
Rif.R.U.
Contenuti del Regolamento Urbanistico
Tavola 1 “Disciplina del Il PS individua l’area del Padule di Fucecchio come Sottosistema del Padule di Fucecchio (in accordo al PTC
Territorio Rurale” del della Provincia di Pistoia). Gli Obiettivi definiti dal PS, specifici per questa area sono:
RU;
- la tutela e valorizzazione dell’ambiente naturale in tutte le sue componenti, soprattutto per gli
Art. 12.4 delle NTA del
habitat palustri;
PS
- la piena connessione ambientale ed ecosistemica tra gli ambiti collinari ed il sistema naturale del
Padule di Fucecchio.
Gli Indirizzi forniti dal PS per quest’are, volti alla conservazione dello stato naturale delle aree, sono recepiti
dal RU in quanto non è consentita in quest’area, la realizzazione di nuove abitazioni rurali e nuovi annessi
rurali.
Inoltre il RU individua una zona speciale, definita come “Aree del sistema di relazione fra la collina del
Montalbano ed il Padule” normata all’art. 31 delle NTA, che ha lo specifico compito di preservare la
connessione tra collina e pianura, tutelando anche le aree del Padule. Per queste aree il RU persegue gli
Obiettivi e Indirizzi del PS, volti alla tutela ambientale ed ecosistemica dei luoghi.
Tavola 1 “Disciplina del
Territorio Rurale” del
RU;
Art. 30 delle NTA del RU
Art. 32 delle NTA del RU
Il RU recepisce dal PS le aree definite come “Corridoi di connessione ecologica” normati all’art. 32 delle NTA
del RU. Tali aree “rappresentano fasce di connessione fra gli ambienti collinari, boscati o arborati e
l’ambiente dell’aperta pianura interessata dall’agricoltura più estesa.” (Art. 32 delle NTA del RU) Perciò in
esse non sono consentite nuove costruzioni e sono perseguiti gli obiettivi dettati dal PS, in merito al
riassetto vegetazionale e al restauro ambientale con l’aumento della qualità complessiva del territorio, cibo
articolare riferimento alla tutela delle fasce ripariali.
Il RU inoltre individua i corsi d’acqua principali e le formazioni vegetazioni d’argine e di ripa, con l’obiettivo
della “piena connessione (elemento di relazione) tra collina e sistema naturale del Padule di Fucecchio” (Art.
30 delle NTA del RU). Anche in queste aree non sono consentite nuove costruzioni e la realizzazione di
depositi all’aperto.
Tavola 1 “Disciplina del
Territorio Rurale” del
RU;
Art. 30 delle NTA del RU
Il RU individua i corsi d’acqua principali e le formazioni vegetazioni d’argine e di ripa, con l’obiettivo della
“piena connessione (elemento di relazione) tra collina e sistema naturale del Padule di Fucecchio” (Art. 30
delle NTA del RU). In queste aree non sono consentite nuove costruzioni e la realizzazione di depositi
all’aperto.
16
sicurezza idraulica dei nuovi insediamenti;
promuovere interventi di riqualificazione paesaggistica delle aree compromesse, anche
attraverso la delocalizzazione di volumi incongrui;
riqualificare e valorizzare in chiave multifunzionale gli spazi aperti perifluviali e favorire
forme di fruizione sostenibile della d’acqua e delle sue riviere, anche attraverso
l’individuazione di tratti di potenziale navigabilità e di una rete di mobilità dolce.
Obiettivo 3
Salvaguardare la morfologia e i valori scenici dei centri minori e del loro rapporto con il territorio
rurale, preservare i caratteri paesaggistici della montagna e della collina, conservare i suoli agricoli
Direttive correlate
Rif.R.U.
Contenuti del Regolamento Urbanistico
Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, negli atti del governo del
territorio e nei piani di settore, ciascuno per propria competenza, provvedono, ai sensi dell’art. 4
della Disciplina del Piano, a:
3.1 - tutelare l’integrità morfologica dei centri, nuclei, aggregati storici e degli scenari da essi Art. 37.1 delle NTA del Il RU individua all’interno del Sistema Insediativo i “Centri antichi ed aree storicizzate (zone A)” composte
percepiti nonché delle visuali panoramiche che traguardano tali insediamenti, evitando nuove RU
da:
lottizzazioni ai margini dei centri e dei nuclei collinari di sommità, di crinale e di mezzacosta;
- A1.1 Borghi pedecollinari: spicchio ed il complesso Rospigliosi
- A1.2 Borghi pedecollinari: Il Centro Capoluogo
- A2 Centri collinari del Montalbano: S. Baronto, Papiano, Porciano
- A3: Aggregati rurali storicizzati: Giugnano, Alberghi, Il Poggio, Collececioli, Fattoio, Lapaggio, Catolfi
Sono parti del territorio che rivestono carattere storico, artistico e di particolare pregio ambientale
(comprensive delle aree circostanti) per cui il RU prevede sostanzialmente “il mantenimento dell’assetto
esistente salvo interventi di riqualificazione dei caratteri architettonici, ambientali e funzionali nel rispetto
della salvaguardia della tutela delle peculiari caratteristiche di collocazione oro/geomorfologiche e di
articolazione dell’agglomerato insediativo.” (art. 37.1 delle NTA del RU)
3.2 - salvaguardare e assicurare la permanenza dei valori e dei caratteri storico-architettonici della Tavola P07 del PS
Il PS individua alla tavola P07 “Sistema funzionale del turismo e della mobilità turistica”, gli elementi del
rete delle Pievi, dei borghi e delle fortificazioni (con particolare riferimento al sistema difensivo
turismo culturale quali:
pistoiese e ai balaustri orentini e agli altri borghi fortificati a dominio del Valdarno), del sistema delle
ville-fattoria con gli antichi manufatti agricoli e la persistenza delle relazioni tra questi e le loro
pertinenze nonché del sistema insediativo della rete delle dieci “Castella”;
Riteniamo sia più coerente con l’orientamento legislativo della pianificazione urbanistica propria della L.R.
Toscana n°65/2014, il riconoscimento di queste caratteristiche all’interno del P.S.
3.3 - tutelare e valorizzare la rete dei percorsi e delle infrastrutture storiche, con particolare Tavola 1 “Disciplina del Il RU individua alla tavola 1 “Disciplina del territorio aperto” e normati all’art. 42.3 delle NTA, le Strade e
riferimento all’antica via Francigena e alla viabilità storica di crinale e mezzacosta dal versante territorio aperto”;
percorsi di valore ambientale suddivisi in:
occidentale del Montalbano e delle basse colline di Vinci e Cerreto;
Art. 42.3 delle NTA del
RU
3.4 - favorire la permanenza di popolazione nelle aree collinari e montane attualmente interessate
da fenomeni di abbandono, supportando la rete dei servizi essenziali, le attività di tempo libero e di
ospitalità diffusa;
Relazione di conformità al PIT
secondo le indicazioni di cui all’art. 17 delle NTA del PS. “I percorsi individuati negli elaborati di Piano sono
destinati, oltre alla normale fruizione per gli addetti all'agricoltura ed ai residenti, anche al servizio di attività
per la valorizzazione ed il recupero dei centri collinari, degli ambiti pedecollinari e dell'area umida quali:
turismo escursionistico, bird watching, pesca, ecc. Tali aree dovranno essere aperte al pubblico transito. ”
(Art.42.3 delle NTA del RU)
Art. 26.1 delle NTA del Il RU consente e disciplina all’art.26.1 delle NTA, attività di Agriturismo e Agricampeggio all’interno del
RU
territorio comunale.
Inoltre non sono presenti fenomeni di abbandono qui descritti.
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3.5 – perseguire, ove possibile, la permanenza delle colture tradizionali nell’intorno paesistico dei
centri collinari e lungo la viabilità di crinale, e di un mosaico agrario morfologicamente articolato e
complesso, (con particolare riferimento alle aree individuate nella carta dei morfotipi rurali, morfotipo 12,18, 20), favorendo il mantenimento e lo sviluppo di un’agricoltura innovativa che coniughi
competitività economica con ambiente e paesaggio;
3.6 - favorire, nei vigneti di nuova realizzazione o reimpianti, l’interruzione della continuità della
pendenza anche tramite l’inserimento di opere di sostegno dei versanti e promuovere la
realizzazione di una rete di infrastrutturazione ecologica e paesaggistica articolata e continua;
3.7 - promuovere la conservazione degli oliveti, collocati in particolar modo sui versanti del
Montalbano e nell’arco collinare compreso tra Pescia e Montecatini, garantendo così la funzionalità
delle sistemazioni di regimazione idraulico-agrarie a contenimento dei versanti e come mezzi di
riduzione dei deflussi superficiali (con particolare riferimento alle aree individuate nella carta dei
morfotipi rurali, morfotipo 12- 15- 20 e nel sistema morfogenetico della Collina dei Bacini neoquaternari a litologie alternate);
3.8 - tutelare e migliorare la qualità ecosistemica complessiva degli habitat forestali con particolare
attenzione ai nodi forestali della rete ecologica del Montalbano, di Germagnana, di Montalto e delle
Cerbaie, alle pinete e ai castagneti da frutto, e favorire una gestione forestale sostenibile finalizzata
anche all’incremento e alla tutela dei boschi planiziali e ripariali;
3.9 - attuare la gestione selvicolturale sostenibile delle fasce ripariali e dei boschi di latifoglie,
riducendo i processi di artificializzazione, controllando la diffusione di specie alloctone e gli incendi
estivi affinchè questi boschi mantengano il ruolo di direttori di connettività ecologica con i rilievi
boscati del pistoiese/ pesciatino, delle colline di Scandicci e i Monti del Chianti;
3.10 - promuovere la valorizzazione culturale del borgo di Collodi e delle sue relazioni con il
territorio rurale, anche attraverso progetti di integrazione paesaggistica, di strutture culturali,
didattiche e turistiche e di parco tematico destinate alla fruizione dei territori anche esterni ai centri
ed ai nuclei che assicurino, preservandone i caratteri paesaggistici, la promozione dei valori culturali
e identitari dei luoghi legata anche al rapporto fra il borgo di Collodi e la figura di Pinocchio
Relazione di conformità al PIT
Art. 26 delle NTA del RU
All’art. 26 delle NTA del RU sono inserite apposite direttive in merito, che vanno ad integrare e completare
lo scenario strategico già in linea con il PIT-PPR definito dal RU.
Art. 26 delle NTA del RU
All’art. 26 delle NTA del RU sono inserite apposite direttive in merito, che vanno ad integrare e completare
lo scenario strategico già in linea con il PIT-PPR definito dal RU.
Art. 26 delle NTA del RU
All’art. 26 delle NTA del RU sono inserite apposite direttive in merito, che vanno ad integrare e completare
lo scenario strategico già in linea con il PIT-PPR definito dal RU.
Art. 33 delle NTA del RU
Il RU indirizza la pianificazione verso la tutela dei caratteri patrimoniali del territorio, per questo motivo ne
prevede la tutela e il miglioramento ecosistemico, attraverso anche la preservazione di specie autoctone e
colture tradizionali.
Art. 33 delle NTA del RU
All’interno del citato articolo le aree coperte da vegetazione boschiva o forestale, sono sottoposte alla
disciplina di cui alla legge regionale n. 39/2000 ed al relativo Regolamento di Attuazione. Pertanto sono
ammissibili gli interventi necessari all’esercizio della silvicoltura, delle attività agricole e ad essa connesse.
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