Iridologia:specchio del corpo e dell`anima per Il nostro gatto,per il

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Iridologia:specchio del corpo e dell`anima per Il nostro gatto,per il
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Iridologia:specchio del corpo e dell’anima per
Il nostro gatto,per il nostro cane,
per il nostro cavallo/bovino e per l’uomo:
aspetti generali e particolari.
Studio e applicazioni pratiche quotidiane
secondo i criteri delle terapie
naturali:omeopatia,fitoterapia,
floriterapia di Bach,alimentazione
secondo l’igiene alimentare naturale.
I meccanismi della visione negli animali
(testo corredato di oltre 300 immagini tra fotoiridi, disegni e schemi esplicativi)
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IRIDOLOGIA OLISTICA INTEGRATA COMPARATA ORTOTROFICA:
INTRODUZIONE
“La lucerna del tuo corpo è il tuo occhio,se il tuo occhio è semplice,anche tutto il tuo corpo sarà
illuminato,
ma se il tuo occhio è guasto,anche tutto il tuo corpo è tenebroso”(vangeli di Luca 11,34 e Matteo
6,22)
Con questa frase,inizia un percorso di indagine su una via semplice per scoprire,l’organismo
umano e animale nelle sue più varie manifestazioni psicofisiche.
Non si tratta di scoprire o di inventare qualche tecnica particolare,ma la sola osservazione
dell’occhio,ha permesso e permetterà di integrare una serie di informazioni da cui il terapeuta può
dedurre segnali indicativi verso un preciso indirizzo curativo.
Quindi l’iridologia nasce come metodo di osservazione menzionato da Ippocrate(“ come gli occhi,
così il corpo”),dai Caldei,da Paracelso(“considerate l’occhio,con quale arte sia costruito e con
quanta mirabile finezza il corpo abbia impresso la propria anatomia nella sua immagine”),
dagli Egizi,
(l’occhio del Dio Horus è presente in molte raffigurazioni Egizie,come simbolo di
controllo,veggenza,pulizia interiore),
dai Cinesi(rappresentazione della corrispondenza energetica in medicina tradizionale cinese).
Sulla base dei documenti storici che sono a nostra conoscenza, passati attraverso credenze
popolari,indicazioni definite divinatorie, questo studio è stato “ filtrato”,in tempi più recenti nella “
civilissima Europa,culla di ogni processo evolutivo e di ogni progresso”.
Nel Vecchio Testamento si legge:” Un uomo con un piede o una mano fratturati,un uomo gracile e
con la schiena curva o con una macchia nell’occhio,non si avvicinerà all’altare per offrire sacrifici
all’Eterno,poiché ha un difetto fisico.
Nel periodo Rinascimentale Giovan Battista della Porta,eminente studioso del periodo, si occupò di
studiare le fattezze fisiche degli esseri umani,sviluppando un primo trattato sulla fisionomica
umana,raccogliendo il maggior numero di informazioni per una loro applicazione medica.
In questo contesto egli scrive: … “ ma poiché trattare degli occhi è il maggior e più importante
negozio di tutta la fisionomia,bisogna trattar di loro più lungamente…..Sono gli occhi veramente fra
le nobilissime parti di tutto il corpo umano le principalissime, poiché i principali segni della
fisionomia si traeno dalli occhi…
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Alcuni han chiamato gli occhi le porte dell’Anima,poiché come da certe porte,così fuori balena
l’anima….Dice Losso riferendo Alberto:“la perfezione della fisionomia si toglie dagli occhi,et i
segni che dalli occhi si togliono, sono i più veri et i più gagliardi di tutti quelli che si togliono dal
volto; e quando i testimon degli occhi s’accordan con quelli del corpo,allora son verissimi:ma se
quelli degli occhi discrepan dagli altri,allor devi lasciar gli altri et attaccarti a quelli degli occhi”.Nel
diciassettesimo secolo c’è un primo riferimento di un medico tedesco Philippus Meyers,che
descrisse i segni riflessi nell’iride nel suo libro: “Chiromantica Medica”,pubblicato a Dresda.
Nel 1695 vi sono lavori di Johann Eltzholt,nel 1786 circa un secolo dopo,Crhistian Hantels
pubblico un lavoro Gottingen dal titolo:” De Oculo et Signo”.
Dobbiamo arrivare al più vicino periodo del 1800 d.c. per avere uno slancio e una serie di studi più
appropriati che conducono alla lettura dell’occhio non più in senso,religioso,esoterico,magico,ma
più realistico e utile all’arte medica.
Ignatz von Peczley(nato il 26 febbraio 1826-vettore nord 337),secondo le testimonianze storiche nel
1837,ancora ragazzo di 10 anni,catturò un gufo nel giardino di casa sua,in Ungheria; nel tentativo di
fuggire dalla sua mano,il volatile si ruppe una zampa,contemporaneamente a questo trauma notò
nell’iride di questo uccello una macchia nella posizione inferiore(ore 6,o 180°).L’animale venne
curato e alimentato in cattività,sino a quando non guarì;alla fine la macchia scura si ridusse fino a
scomparire
L’episodio pur colpendo il ragazzo, passò in parte trascurato e venne rinchiuso nella sua memoria
fotografica,fino a quando si ripresentò un fenomeno simile,osservando in una persona la stessa
manifestazione,fu la scarica elettrica che accese in lui l’inizio della sua carriera come studioso
dell’iridologia moderna.
Da testimonianze di parenti attuali del medico ungherese, che ora vivono negli Stati Uniti,si sono
appresi ulteriori particolari come quello della propensione di Ignatz,ragazzino, a scultore e quindi
acuto osservatore dei segni,dei particolari che per altre persone sono passai inosservati per chissà
quanto tempo.
La storia è sempre molto interessante anche per questi studi, infatti in Svezia un sacerdote della
metà ottocento,arriva alle stesse conclusioni del suo ignoto collega ungherese,si tratta di Nils
Liljesquist,nel 1864,osservando le sue iridi notò delle variazioni di colore e approfondendo queste
modifiche concluse che ciò era dovuto all’effetto di sostanze chimiche o medicine ingerite e
assorbite dal suo organismo.Egli fece ulteriori prove con altre sostanze chimiche, annotando tramite
schizzi questi segnali che poi avrebbero prodotto nel loro insieme una sorta di primitiva mappatura
dell’iride.Egli definì questa variazione di colori col termine di patocromia,cioè la variazione dei
colori sovrapposti l’un l’altro sul colore originario degli occhi; insieme alla patografia cioè lo studio
patologico di queste variazioni di colore, aprendo la strada allo studio applicato e sistematico dei
segni iridologici.
Ribadisco come entrambi non fossero a conoscenza di questi studi,ma come tutti e due abbiano, in
ugual misura aperto la strada alla moderna iridologia.
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Questi studiosi,come sempre capita nella storia della medicina non ebbero vita facile,specialmente il
primo,che fu bersagliato da numerose critiche,nonostante dimostrasse di applicare con risultati
positivi la tecnica di indagine iridologica;stimolato dalle critiche infatti Von Peczley,si laureò in
tarda età in medicina nel 1867 a Vienna.
Nel 1880 pubblicò il suo primo trattato : “Scoperta nel seno della Natura e nell’Arte della
Guarigione”,riveduto e corretto con il seguito dal titolo: “Avviamento alla diagnosi oculare”.
Liljequist pubblicò un trattato sulle eterocromie: “Oegendiagnosen”,in cui riferisce delle
osservazioni nelle indagini iridologiche nel 1893.
Da questo input storico in avanti si sono susseguiti tanti altri studi con relative pubblicazioni che si
possono raggruppare per scuole di tendenza scientifica,cioè con una attenzione allo studio dell’iride
in rapporto a parametri e finalità diverse.
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La scuola francese annovera tra i maggiori studiosi Leon Vannier, omeopata iridologo nato nel
1923,egli definì con più precisione altri segni e punti di riscontro nell’iride, ampliando la
corrispondenza di organi e topografia iridica,
arrivando a formulare una mappatura reticolare di suddivisione della struttura iridea e cercando di
abbinare
lo studio omeopatico con quello contemporaneo dell’individuo nelle sue manifestazioni iridiche.
Altri ricercatori francesi sono da ricordare per i loro lavori come Gaston Verdier sia per gli studi in
campo umano che per quello sugli animali(per la prima volta si parla di indagini iridologiche in
campo animale),coniando il termine di
IRIZOOSCOPIA(immagine iridologica di un gatto)
Ancora Andrè Roux,Lipowsky,Leon Walter,Boris de Bardo che coniugò iridologia con
agopuntura,col termine di Iridonevraxologia.
Bisogna ricordare Fortier Bernoville, Gilbert Jausas,Renè J Bourdiol, questi ultimi insieme a
Maurice Rubin,Andrè Roux, Serge Jurasunas,Jean Pierre Lancel hanno avvicinato coi loro studi la
tecnica iridologica alla medicina tradizionale.
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La scuola tedesca si riconosce nel pastore Felke(1856-1926),che non scrisse trattati,ma lasciò una
eredità di esperienze raccolte dai suoi allievi(Sebastian Kneipp),naturopata esperto egli approfondì i
rapporti tra iridologia e costituzione,chiarì molti punti nella mappatura e si orientò sulla relazione
psicosomatica tra iride e individuo.
Lavorava con molto intuito al punto da affermare che: “ l’ iride ci detta le ricette”,anch’ egli subì la
persecuzione scientifica del tempo dalla medicina ufficiale, accusato di ciarlataneria e telepatia.
Bisogna citare anche altri ricercatori come Eva Flink 1868-1955),Madleine Madaus(18571925),che pubblicarono la prima rivista di iridologia fra il 1920 e il 1940.Attualmente la scuola
tedesca ha un indirizzo organicistico che cerca di avvicinare la metodologia diagnostica tradizionale
alla indagine iridologica con alcuni ricercatori: Peter Johannes Theil,
Joseph Deck,Willie Hauser.
La scuola Nord Americana annovera vari pionieri nel settore, ricordando Henry Edward
Lane,Henry Lindlahr,Collins,Mclaine,Hutchens, J.Haskel Vritzer, John Arnold,Kritzer, Bernard
Jensen,Harry Wolf.
Il padre più influente fu Lindlahr, che sostenne le sue convinzioni sulle crisi curative,convinto che
tutte le malattie acute sono un tentativo di purificazione proprio e naturale dell’organismo.Come
famoso naturopata creò un grosso centro di cure naturali a Chicago,aveva un motto: “Datemi una
crisi esonerativa”;questo per indicare come egli desse molta importanza alle crisi di guarigione
come effetto di una reazione naturale dell’organismo di eliminare una malattia cronica.
Dedico giustamente particolare attenzione a Bernard Jensen,famoso per i suoi numerosi lavori e per
i suoi studi improntati sulla ricerca della salute tramite una pulizia del corpo attraverso pratiche
naturali,attualmente seguite da vari operatori naturisti in tutto il mondo.La sua mappatura dell’iride
è attualmente accettata per gran parte degli studiosi iridologi,inoltre ha creato un centro per le cure
naturali a Escondido in California,documentando con referti fotografici e computerizzati ,il
percorso di vari casi di guarigione naturale.Egli certamente ha dato un impulso alla scuola
iridologica americana attraverso uno stile di applicazione pratica,meno scientifica,che comunque ha
dato buoni risultati.
La scuola spagnola si riconosce in grandi studiosi come Bidaurrazaga,stimato,ma poco valorizzato
nel suo paese anche a seguito della situazione sociopolitica in cui visse ai suoi tempi;ancora V.H.
Ferrandiz di Barcellona ,che scrisse l’unica opera di iridologia presente in Spagna nel periodo
postbellico della seconda guerra mondiale.
Altri autori più vicini a noi sono Adrian Vander che cercò di avvicinare l’iridologia la gran pubblico
attraverso la sua opera: “Diagnostico por el iris”.
Ricordo infine tra gli studiosi spagnoli il Prof. Javier Griso Salomè,che conosco personalmente e al
quale debbo riconoscenza scientifica per avermi avvicinato alla iridologia,per avermi incuriosito sul
suo metodo olistico quantico,che attualmente applico sugli animali con buoni risultati e di cui
parlerò in altri capitoli in forma più estesa.
Abbiamo anche una scuola italiana,che ha seguito l’evoluzione delle altre scuole europee attraverso
gli studi di Luigi Costacurta nel 1960,che ripropone le teorie iridologiche e salutistiche del sudamericano Lazaeta Echaran,in seguito
altri ricercatori hanno aggiunto le loro esperienze personali contribuendo a tutto il mondo
dell’iridologia mondiale
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attraverso pubblicazioni anche particolarmente originali per il tipo di approccio allo studio e alla
applicazione pratica;ricordo autori eccellenti come S.Rizzi,A. Torti,E.Di Spazio,F.Torresin,
S.Magnano,Daniele Lo Rito,Mitropoulos.
La scuola italiana per il suo indirizzo specifico sta assumendo una specializzazione di tipo olistico,
considerando il malato in modo originale,riconoscendogli una valenza psicosomatica ed
emozionale,per cui accanto alla valutazione dei sistemi organici considera anche il sistema psichico
ed energetico,in questo modo emerge una visione sintetica del malato piuttosto che della sua
malattia,quindi nasce un metodo integrato che si può unire ad altre metodiche energetiche come
l’omeopatia,la nutrizione,l’agopuntura e altre terapie energetiche.
La scuola russa,in Unione Sovietica ha avuto uno slancio ed una applicazione pratica ancora
maggiore rispetto a quella europea e americana al punto da considerare l’iridologia come quasi una
metodica ufficiale,in questo paese vi è stato un lavoro di ricerca e archiviazione dati elevato al
punto da elaborare sistemi computerizzati in grado di offrire indirizzi diagnostici molto precisi con
la sola elaborazione dell’immagine iridologica del paziente.
Tutto questo grazie al professor Eugeni Velkhover,neurologo all’università di Mosca che ha aperto
la strada all’iridologia nella medicina tradizionale;attualmente il professor Valerij G.Bondur e
il dottor Iosif E. Makarciuk,proseguono la ricerca in continuo contatto con la comunità scientifica
internazionale
nel settore della iridologia,attraverso seminari,studi scientifici di alto livello e collaborazioni anche
in Italia,per una ulteriore diffusione della tecnica di indagine iridologica.
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Perché quindi tanto interesse per una metodica di indagine semplice come l’osservazione di una
iride?
L’enorme salto di qualità delle potenzialità nella ricerca scientifica e tecnologica nei vari settori
della vita sociale,ha permesso anche di confermare e approfondire il bagaglio di informazioni che
riceviamo da questa parte enucleata del nostro cervello,da questa finestra aperta verso l’esterno e
l’interno dell’organismo vivente superiore.
Effettivamente possiamo immaginare di essere davanti ad una finestra della “ nostra
abitazione”,possiamo contemporaneamente osservare dentro dall’esterno ciò che il nostro cervello
manda continuamente verso l’esterno
(pelle,meridiani,piedi,iride),segnali di natura diversa sottoforma di reazioni riflesse(riflessolo
gia),oppure mediante segni
e modifiche della struttura iridica,che ci risultano sempre più precisi e indicativi dello stato interno
della “nostra casa”.
L’organismo umano come un computer, è dotato di unità di elaborazione centrale(CPU) e strutture
periferiche di input e output che in genere sono coincidenti fra loro,la pelle ad esempio segna il
limite tra la superficie del corpo e l’ambiente esterno,tramite essa avvertiamo i cambiamenti di
temperatura ambientale come segnale input,ma possiamo anche trasmettere all’esterno le
informazioni circa la nostra temperatura corporea come segnali output.
In questo modello e’ compresa anche l’iride che riceve informazioni e le trasmette alla CPU,il
cervello,che a sua volta elabora e trasmette verso l’esterno di nuovo sull’occhio.
Come per il meccanismo riflesso di adattamento alla luce( miosi-midriasi),così anche per il nostro
stato di salute,la nostra situazione psicosomatica, si riflettono sull’iride,i segnali di output,di
adattamento alle più svariate stimolazioni,
al fine comunque di mantenere o raggiungere un certo equilibrio globale nell’individuo.
Se ad esempio siamo stanchi il nostro cervello ci costringe a riposare,manda questi segnali per
preservarci nella nostra integrità,così,se abbiamo fame o sete,rispondiamo con comportamenti
riflessi sottoforma di stimoli,desideri.
Un reflessologo conosce immediatamente attraverso massaggi e manualità ben precise,cosa succede
all’interno del nostro organismo,avverte le sensazioni e le variazioni corrispondenti a situazioni
interne,attraverso un metodo che si basa sulla trasposizione cutanea di segnali interni organici o
psicologici,grazie alla mappatura di aree ben precise,così come l’agopuntore, il kinesiologo, ecc.
applicano e vedono sulla superficie corporea questi segni,così l’iridologo con uno strumento sempre
più perfezionato indaga sui vari segnali che giungono dal cervello, che vengono elaborati
graficamente su un piccolo diaframma muscolare pigmentato e tradotti in segnali utili a valutare la
funzionalità del sistema psicofisico.
Si può spiegare questo approccio attraverso la teoria olografica,secondo la quale il nostro
organismo essendo un aggregato di cellule diverse, lavora per sistemi differenziati con funzioni ben
precise,ma dipendenti tutte da un campo elettromagnetico cui sottostiamo e che consente
l’aggregazione della nostra materia.
Attraverso la tecnica Kirlian,si vuole spiegare questo campo elettromagnetico che viene rilevato
tutt’attorno al nostro corpo,viene anche definito Bioplasma,questo campo in ogni suo punto riflette
lo stato generale dell’individuo e quindi in qualsiasi punto noi possiamo sapere la condizione
globale della persona e animale.
Non essendo visibile all’occhio umano,questo campo bioplasmatico,ci dobbiamo riferire alla
osservazione dei punti riflessi che ha il corpo e quindi l’iride è uno di questi,senz’altro uno dei più
completi per una indagine olistica.
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Il percorso di questo ciclo di lezioni segue delle strade abbastanza diverse tra loro, per arrivare ad
una valutazione globale e definitiva del soggetto che vogliamo esaminare dal punto di vista
iridologico.
Per ragioni di completezza è necessario studiare l’oggetto della nostra indagine, le sue strutture
anatomiche,la fisiologia del movimento e della visione,per poi passare al dettaglio strettamente
iridologico,attraverso l’osservazione delle mappe iridologiche,della loro suddivisione,la descrizione
topografica,che si evolve a seconda degli studi e delle ricerche sempre attive e di alto livello.
Un aspetto collegato a questo studio è l’osservazione della sclera, più comunemente definita: la
parte bianca dell’occhio,anche per questa area,si stanno facendo vari studi che si collegano alla
indagine prettamente iridologica, anche perché durante l’osservazione non ci po’ sfuggire qualche
segnale che giunge dal contorno dell’iride,inoltre per i segni che presenta anche ad occhio nudo è
già indicativa una valutazione generale.
Di questa area quindi è utile conoscere i segni e le manifestazioni, per una conferma una
integrazione o anche per una prima valutazione olistica del soggetto.
Iridologia olistica è un termine impiegato per descrivere una indagine,una disciplina in relazione
allo studio dell’individuo nella sua globalità,quindi ci serviamo dell’indagine classica,per poi
spaziare in settori a prima vista non attinenti alla materia di studio.
A seguito proprio dell’evoluzione nella ricerca in medicina energetica,possiamo valutare le
caratteristiche genetiche,le propensioni alimentari,le affinità geo-magnetiche, il profilo psicologico
di fondo e le varie tecniche curative integrate.
Parlando di olismo,comprendiamo le influenze materne uterine che hanno plasmato l’individuo,le
influenze ambientali e stagionali,in cui un individuo nasce e vive,le influenze astrali o meglio,le
correlazioni dei campi magnetici planetari e stellari che influenzano il nostro modo di essere,di
crescere di correlarci con quello che ci circonda;sono fenomeni che ci coinvolgono
comunque,anche se in maniera diversa proprio per la nostra diversità nella sensibilità.
Una tempesta solare, non può solo disturbare le onde radio per le telecomunicazioni,un eclissi,il
movimento continuo della luna influenza le maree, non pensate che quindi possa muovere anche
l’organismo vivente che è immerso e avvolto quotidianamente da queste grandi influenze lunari?
Le vecchie tradizioni contadine si riferivano sempre a questi movimenti della terra, rispetto al sole e
alla luna e da essi traevano le informazioni per una applicazione dei loro programmi di semina,di
raccolta; come ad esempio il vino imbottigliato con le fasi lunari diverse,presenterà caratteristiche
diverse.
Più in generale quindi la bioritmologia, la bioclimatologia non intese solamente per ciò che riguarda
la sfera terrestre, ma i rapporti tra terra e pianeti vari,senz’altro non ci lascia immuni da
condizionamenti astrologici.
Ritroviamo questi concetti espressi nella Medicina Tradizionale Cinese, dove i cicli annuali sono
suddivisi in gruppi di anni,stagioni diverse dalle nostre,tenendo conto proprio dei movimenti della
terra e del sole in un arco di tempo molto ampio(180 anni),in questo modo hanno studiato
l’influenza sull’organismo vivente,cercando anche di prevenire,conoscendo i periodi critici,le
influenze stagionali climatiche avverse.
Per riassumere troviamo tutti questi dati nella Astrologia medica, una disciplina non riconosciuta
dalla medicina ufficiale,ma praticata e seguita da terapeuti che sanno cogliere queste informazioni e
trasferirle nella loro indagine.
L’iridologia olistica si avvale anche di altre cognizioni della fisica quantica,della chimica,per
trasferire e trasformare dei fenomeni naturali in dati matematici:del resto c’è chi sostiene a ragione
che la natura è matematica,non esiste il caso,non possiamo credere di vivere o essere influenzati da
un ordinamento casuale dei fenomeni.Tutto ha una sua logica anche se facciamo fatica ad
accettarlo,ma questo solamente perché la nostra capacità limitata di capire l’universo non ci
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consente di avere una visione globale delle cose; certamente potremmo affermare di trovarci in uno
stato di disordine ordinato. Per fare chiarezza quindi abbiamo bisogno di ragionare e in questo ci
viene incontro la fisica quantica,la numerologia intesa come disciplina integrata che ci aiuta con un
sistema matematico a capire la natura,i suoi movimenti,ad esprimerli con dei concetti numerici,al
fine di ridurre in unità concetti che poi possono essere estrapolati nel settore di ricerca in cui
lavoriamo.
Potrebbe sembrare assurda questa riflessione,stiamo parlando di studio dell’iride,stiamo forse
andando fuori strada???
Proviamo a mettere insieme qualche tassello, se l’iride esprime una situazione psicofisica
dell’individuo,nella sua unicità ci permette di spaziare su vari campi che comprendono tutto il
nostro modo di essere è quindi una delle poche finestre privilegiate dalle quali si può osservare il
panorama esteso del nostro cervello,della nostra CPU,possiamo capire come sia utile oltre allo
studio pure e semplice dei segni output,rilevati sull’iride,abbinare le informazioni diverse per ogni
individuo che si traducono in segnali numerici specifici per ogni individuo.
Questo argomento specifico fa parte della iridologia quantica, della quantica iridologica,della fisica
atomica applicata ai sistemi viventi,che sarà oggetto di successive valutazioni.
Perché iridologia olistica ortotrofica?.
La trofologia si occupa dello studio degli alimenti, mentre l’ortotrofia si occupa dell’arte di nutrirsi
e di fortificarsi,
lo studio degli alimenti occupa una considerevole fetta della ricerca scientifica;soluzioni alimentari
sempre diverse e modificate ci vengono proposte,ma non tanto per un miglioramento esclusivo del
nostro benessere,quanto,a mio avviso, per adattare alle nostre abitudini sociali,alimenti o meglio
surrogati alimentari,quindi preparati dall’industria alimentare
in grado di soddisfare esigenze di vita,di lavoro,di rapporti umani che in fondo non sono in sintonia
con le nostre vere esigenze nutrizionali.
Con questo voglio esprimere un concetto di disordine alimentare molto radicato specialmente in
questi ultimi 50 anni,nella nostra cultura culinaria,in cui prevale una ricerca raffinata del gusto a
scapito della vera funzione nutritiva della nostra fonte di energia.
Siamo consapevoli della necessità di alimentarci con sostanze naturali, “biologiche”, prive di
fitofarmaci,residui antibiotici,stiamo attenti o meglio esiste un controllo sugli alimenti,per prevenire
intossicazioni e contaminazioni varie,al punto da sentirci rassicurati dalla informazione
giornalistica,che consiglia gli alimenti derivati dalle grosse industrie,piuttosto che il prodotto
biologico,che non ha subito trattamenti particolari e quindi non è oggetto di analisi e quindi più
esposto a inquinamenti. Sembra un gioco di parole, ma spesso mi è capitato di sentire queste
affermazioni:
“il biologico è meno sicuro del prodotto controllato dalle industrie alimentari, perché esse sono
costrette ad eseguire i controlli di qualità come routine”.
Questo vorrebbe dire che c’è molta ignoranza e sospetto diffuso e poca credibilità nei riguardi di un
settore che sta entrando a fatica nelle abitudini alimentari della popolazione europea, eccetto alcuni
paesi,in cui l’opinione pubblica sensibile e attenta verso queste produzioni biologiche,sta
rispondendo con vivo interesse.
Ortotrofia significa anche,scelta dell’alimento,personalizzazione dell’alimento,perché ognuno di
noi,ha una esigenza diversa nella scelta degli alimenti di fondo;quindi attraverso l’indagine olistica
iridologica quantica,si può conoscere la serie di alimenti che possiamo definire basilari per
l’individuo,si può correggere una scelta non coerente(intolleranze alimentari) con le caratteristiche
personali,si può intervenire con un alimento che ha funzione terapeutica.
Quindi anche in questo caso, la valutazione dell’iride in senso globale ci aiuta a questo
scopo,impostando un approccio di igiene alimentare per il conseguimento di un riequilibrio
generale dell’individuo.
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Iridologia olistica ortotrofica comparata:è comparata perché comprende anche il settore
veterinario,gli animali domestici soprattutto,perché,mai come in questo periodo storico,l’ animale
d’affezione è presente in molte famiglie,costituisce un membro della famiglia,per la sua costante
presenza domestica,influisce quindi sul clima familiare della casa,partecipa a suo modo alle scelte e
interagisce coi componenti di un gruppo di persone,coi quali si instaura un rapporto di reciproca
fiducia e di scambio di informazioni anche di tipo energetico.
Il cane e il gatto la fanno da padroni la loro parte,vivendo a contato stretto con gli
umani,ricevono,subiscono e manifestano con il loro comportamento una accettazione o un rifiuto di
questo dialogo più o meno forzato(animali in appartamento)con l’uomo al punto da influire come
di riflesso sul comportamento e i sui sentimenti umani.
Il bovino e il cavallo sono stati presi in esame dal punto di vista iridologico,per poter agire con
metodi di ricerca alternativi sul loro equilibrio generale,avere come per l’uomo indicazioni in
merito a terapie con rimedi naturali e trovare indizi utili alla valutazione di quei comportamenti,
legati più a situazioni ambientali di malessere ambientale oltre a quelli strettamente di natura fisica.
Il cavallo oltre a fornire il suo lavoro come animale da soma, attualmente e’ molto valorizzato come
animale da compagnia,quindi alla stessa stregua del gatto e cane,risente e risponde alle varie
sollecitazioni ambientali e umane,
Viene impiegato con largo consenso nelle peth therapy,nella riabilitazione di disabili fisici,ma
anche mentali,quindi entra a buon diritto come componente della famiglia.
Il bovino rimane invece legato alla sua funzione produttiva,zootecnica,non più rurale ma
ipertecnicizzata;la genetica,le pratiche alimentari tendono ad avvicinarlo più ad una macchina
produttrice di latte e carne,quindi più tecnologico che Naturale con quello che ne consegue.
Questo non succede dove si ragiona in termini di azienda zootecnica biodinamica,in cui l’animale
ha un ruolo ben preciso,come da natura è stato destinato,viene considerato un componente della
comunità che vive in sintonia con l’ambiente,le stagioni i cicli produttivi specifici e diversi per zone
geografiche.
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Che cosa può dirci l’indagine iridologica per questi animali?
Per il cane e il gatto,posso affermare che vale lo stesso discorso dell’uomo,si ricercano squilibri,si
indaga sulle caratteristiche genetiche,si applica anche in questo caso la iridologia quantica,con
buone indicazioni,sul modo più appropriato di intervenire con terapie naturali,si valuta la
componente alimentare,la scelta quindi di alimenti più adatti rispetto a quelli utilizzati dalla
industria alimentare,si ricercano eventuali tendenze comportamentali,che possono emergere sia per
ragioni temperamentali innate,sia per reazioni comportamentali riflesse,cioè atteggiamenti strani
come risposta istintiva a stimoli derivati dall’ambiente domestico e dalle persone con cui vivono.
Per il cavallo come animale da compagnia,valgono le stesse considerazioni,con le dovute modifiche
proprie legate alla specie equina; per il cavallo sportivo sarebbe lo stesso se non per una differenza
sostanziale in cui esso si trova a convivere,cioè il continuo stress,legato alla competizione,che crea
un atteggiamento molto diverso sia per gli sforzi e gli allenamenti a cui è sottoposto,sia per il
rapporto con chi lo accudisce e lo guida.
Anche dal punto di vista iridologico, possiamo studiare il suo occhio,con criteri identici,anche se
cambia la forma e la mappatura,a quelli usati per l’uomo,perché i segni sono rilevabili,quindi anche
le correzioni e il riequilibrio energetico è possibile,con gli stessi mezzi dell’uomo.
Per la specie bovina, pur essendo disponibile una mappatura dell’iride,fatichiamo a indagare sul
singolo,ma proprio attraverso l’applicazione quantica,abbiamo un metodo che consente ugualmente
oltre alla rilevazione,ove sia possibile di segni iridici,di fare una valutazione globale in merito alle
tendenze patologiche,alle possibilità di scelta di un rimedio personalizzato. Trattandosi di
allevamenti intensivi,vale la regola della terapia di massa: estrapolando alcuni sintomi comuni che
si ripetono con maggior frequenza,come nell’indicazione di un rimedio
omeopatico,possiamo,attraverso una valutazione iridica di alcuni animali,rappresentanti un gruppo
omogeneo individuare il rimedio di massa,che quindi può servire a tutto l’allevamento. In questo
modo si riduce il tempo di intervento, essendo generalizzato,inoltre nei casi recidivi si porrà più
attenzione,facendo una ricerca su quei singoli,che non hanno risposto,ma che saranno in numero
nettamente inferiore rispetto alla massa globale dell’allevamento.
Se vogliamo allargare la nostra attenzione sullo studio degli occhi in altri animali, in natura ci
rendiamo conto che esiste una grande varietà di occhi,negli insetti,nei rettili,negli anfibi,negli
uccelli,questi a prescindere dalla loro forma sono dei mezzi di sopravvivenza,servono a far notare la
presenza di cibo,un riparo,servono come allarme per i pericoli imminenti,aiutano alla fuga in caso
di pericoli o minacce.
Le farfalle pur non avendo una iride simile alla nostra,hanno dei disegni sulle ali,che simulano la
figura di un occhio,questo è un mezzo di difesa dai predatori che in genere,non attaccano mai la
preda di fronte; nella rana non c’è sensibilità al colore,ma al minimo movimento,questo stimola,di
riflesso la fuoriuscita della lingua per la cattura di un
Insetto, se invece il movimento dell’oggetto è lontano,lo stimolo porta a cercare un nascondiglio,per
paura della dimensione,anche dentro l’acqua.
L’ape ha un occhio esagonale, quindi costruisce le sue cellette esagonali,vede in esagonale tutto il
mondo che la circonda.
Altri animali notturni che hanno occhi che si avvicinano più alla nostra struttura,presentano la
componente ottica-nervosa molto più sensibile della nostra,adatta alla visione
notturna(gufi,topi),per la visione in lontananza,come i 40/decimi visivi di un aquila,(vedi capitolo
sulla visione animale).
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L’indagine iridologica è oggetto di pareri discordi in merito alla sua validità scientifica,quindi alla
sua possibilità o meno di entrare nel capitolo delle indagini scientificamente riconosciute e
praticate dalla medicina ufficiale,considerando gli sforzi di parecchi studiosi medici e naturopati,
non è al momento possibile inserire nelle tecniche diagnostiche accademiche,questa valutazione.
Esiste molta differenza tra l’approccio medico classico verso il paziente, rispetto al quello olistico,il
medico moderno è ipertecnicizzato,si affida in larga misura alle macchine sempre più
sofisticate,alla ricerca dell’infinitesimalmente visibile e controllabile,omettendo in questo modo di
considerare il malato nella sua globalità.
Jensen sostiene che l’iride è come una microtelevisione collegata via cavo al nostro cervello,quindi
offre molte informazioni sulla condizione psicofisica dell’osservato,ma a questa affermazione fa
eco uno studio riportato da
Stephen Barret M.D. americano condotto nel 1979,proprio con Jensen e due collaboratori in cui
sono state sottoposte a valutazione iridologica le fotografie di 143 persone che avevano avuto
disturbi renali.
Di questi individui 48 erano stati analizzati con le metodiche diagnostiche ufficiali, risultando affetti
da disturbi renali le rimanenti persone non avevano dimostrato disturbi renali.
L’indagine condotta dagli iridologi portò a conclusioni diverse infatti: un iridologo concluse che
l’88% delle fotografie dimostrava disturbi renali,un altro concluse che il 74% delle foto dei
pazienti in esame aveva bisogno di terapia per un disturbo renale.
Ancora un iridologo australiano nel 1980 fece due prove: nella prima esaminò 15 pazienti,che dal
punto di vista medico avevano vari disturbi organici diagnosticati dalla medicina ufficiale,mentre
secondo l’indagine iridologica non presentavano segni di tali squilibrio.In questa stessa prova lo
studio cita come si fosse rilevato in tre pazienti una lesione alla gola,quando in realtà in questi
individui era stata praticata, in passato, una tonsillectomia.Per gli altri le diagnosi iridologiche non
combaciavano con i disturbi denunciati dai soggetti in esame.
Ancora in una recente prova eseguita da iridologi olandesi sono state esaminate le fotoiridi di 78
persone,metà delle quali soffriva di disturbi alla colecisti, ma al momento della verifica era in buona
salute. La conclusione dei 5 iridologi non combaciava con la reale situazione dei soggetti
esaminati,cioè non si distinguevano,come invece risultava dalla anamnesi passata,iridi con disturbi
rispetto a quelle che non avevano presentato problemi alla cistifellea.
Queste conclusioni sono certamente discutibili per vari motivi, sia di metodo che di
valutazione,proprio perché non si cerca per forza una lesione o una alterazione cellulare nella
iridoscopia,ma si valuta la funzione del sistema,dell’apparato in relazione alla condizione globale
dell’individuo che comprende: la costituzione,il temperamento,la sua reattività psicofisica,in
conclusione il suo modo d’essere.
Quindi nei segni iridici noi rileviamo molte indicazioni riflesse che bisogna interpretare,ma
dobbiamo accettare il fatto che nessuno di essi indica patologie nell’occhio stesso; si tratta quindi di
indicazioni dell’integrazione dei tessuti compromessi altrove nel corpo,tranne che per certe
zone,come l’area dei cinque sensi (ore 12/-/360 grado) in cui
Jensen sostiene che esiste una correlazione dimostrabile anche con la reflessologia, tra danno
oculare e manifestazione del segno sull’iride. Egli sostiene inoltre che l’iride non rivela: la malattia
in senso tradizionale, la gravidanza,la presenza di calcoli biliari,le operazioni chirurgiche,la
lunghezza della vita,la lettura della psiche.
14
ANALISI DELL’IRIDE NON DIAGNOSI.
Questa affermazione mi sembra comunque un po’ provocatoria, in quanto tali malattie pure come
sono, certamente non sono rilevabili attraverso una immagine dell’occhio,ma l’esperienza di chi le
osserva può certamente indirizzare nel rilievo delle aree deboli,degli squilibri funzionali che
consigliano eventualmente,indagini diagnostiche supplementari in grado di evidenziare la presenza
di calcoli,la presenza di neoformazioni, interventi chirurgici pregressi,situazioni emotive che
possono aver determinato influenze psichiche e comportamenti conseguenti.
Dallo studio statico della iridologica tradizionale, si è passati ad una suddivisione in varie branche
che cooperano a migliorare la qualità della indagine iridologica,come bagaglio di informazioni
sempre più precise.
L’iridologia olistica ad esempio, non si preoccupa solo dell’aspetto descrittivo dello stroma
iridico,ma valuta la costituzione generale dell’individuo con le sue varie tendenze.
L’iridologia bioenergetica aggiunge nozioni di medicina energetica soprattutto provenienti dalla
Medicina Tradizionale Cinese,integrando le cognizioni del taoismo, applicandole e adattandole alla
medicina occidentale con grande vantaggio e sorpresa per le conclusioni che si raggiungono e che
sono in gran parte coincidenti con le valutazioni della medicina ufficiale.
L’iridologia quantica,integra l’indagine olistica perché attraverso l’estrapolazione dei dati riflette il
bioritmo iridologico nell’intera vita di un individuo,sintetizzando con la tecnica numerologica una
serie di informazioni che in nessun altra disciplina personalmente ho riscontrato.
Il cronorischio in iridologica è un importante metodo di indagine che riesce a scavare nella
situazione psicofisica,rilevando i momenti critici che possono aver indotto reazioni psico-emotive e
fisiche riflesse diverse, a seconda della reattività del soggetto.Gli studi del dottor Lo Rito in merito
a questo tipo di indagine hanno permesso l’impiego della floriterapia di Bach con schemi iridologici
e rimedio corrispondente.
Lo studio grafico delle immagini con tecnologie dei frattali,permette di indagare nel dettaglio
strutturale dello stroma iridico al fine di simulare una sorta di tac iridologica,sempre più precisa che
certamente darà i suoi frutti.
15
LE STRUTTURE ANATOMICHE DELL’OCCHIO
L’occhio è un organo simile ad una sfera imperfetta,del diametro di circa 24,5 mm,ha il compito di
raccogliere gli stimoli luminosi,visivi,provenienti dal mondo esterno;questi vengono percepiti
attraverso le sue strutture interne e mandati alla retina,la sua struttura nervosa;sono trasformati in
impulsi elettrici,inviati attraverso le vie ottiche nervose al cervello,in apposite aree,dove avviene
l’elaborazione e la definizione dell’immagine visiva.
L’occhio è posto nella cavità orbitale,alloggiato nella struttura scheletrica della testa:le cavità
orbitali,che negli animali sono incomplete,cioè aperte lateroposteriormente; è costituito da tre
tuniche,o fasce di rivestimento con funzione specifica:
La sclera o sclerotica,un tessuto fibroso,protettivo,che viene comunemente indicato come il bianco
dell’occhio.
Esso conferisce al globo oculare la sua forma sferica e protegge le delicate strutture interne.
Si estende per due terzi abbondanti formata da connettivo denso,costituito da fasci a decorso
meridiano ed equatoriali che formando lo scheletro dell’occhio.Nella sua parte aborale
ventrolaterlamente,presenta una serie di piccoli pertugi,che servono al passaggio dei fascetti nervosi
del nervo ottico,nel suo insieme questa area viene definita area cribrosa,perché piena di forellini.
Nella sua parte anteriore,frontale diventa area trasparente circolare,tramite un brusco passaggio
simile alla cassa dell’orologio rispetto al vetro esterno;la sclerotica comunque sopravanza e si
sovrappone a questo strato trasparente per assicurare l’ingranaggio di saldatura tra le due
superfici(solco sclerocorneale);la cornea,è quindi il mezzo per lasciare passare la luce.
La cornea è provvista da un multistrato di cellule di rivestimento con funzioni di protezione e di
ricambio(cellule dello strato germinativo,dello strato profondo,cellule alari,per la loro forma,cellule
dello strato superficiale provviste di microvillosità,dove vengono imbrigliati i fosfolipidi,prodotti
dalle ghiandole della palpebre,che insieme alle lacrime contribuiscono a mantenere umida e
morbida la cornea,pulendola anche dagli agenti esterni che continuamente agiscono
sull’occhio(pulviscolo atmosferico,sostanze irritanti ecc.).Troviamo poi uno strato basale di
protezione e nell’uomo una membrana elastica,non presente negli animali, come ulteriore
specializzazione della struttura visiva.
La trasparenza della cornea è determinata dal connettivo particolare che si trova sotto lo strato di
epitelio di rivestimento,da una sostanza fondamentale costituita da sali dell’acido ialuronico,a
differenza di quella della sclera dove troviamo sali dell’acido ialuronico e condroitinsolforico; gli
ialurosolfati sono i responsabili della trasparenza corneale.
16
Attaccati a questa sorta di tunica esterna,la sclera, trovano connessione i muscoli estrinseci
dell’occhio,che hanno il compito di far muovere il globo e di limitarne al tempo stesso i movimenti
entro il suo alloggio.
Lo spazio vascolare è il secondo strato protettivo che si trova nel globo oculare,è ricca di vasi
sanguigni e pigmentata,contiene le principali arterie e vene dell’occhio,si apre verso
l’esterno,anteriormente,costituendo la pupilla,la quale a sua volta è circondata da un diaframma
muscolare colorato che è l’iride,che controlla col suo movimento la quantità di luce che entra
nell’occhio.
La parte più estesa si porta fino al punto di passaggio della retina visiva a non visiva(ora
serrata),una linea tutta dentellata,questa zona occupa tutto l’emisfero posteriore dell’occhio e un
terzo dell’anteriore, si tratta della Corioidea.
Anteriormente all’ora serrata si trova la seconda tonaca vascolare,dove esiste una differenziazione
muscolare,con struttura simile al quella della muscolatura liscia che viene definita: corpo ciliare, a
sua volta suddiviso in corpo ciliare propriamente detto e orbicolo ciliare,l’ultima parte cala
perpendicolarmente rispetto all’asse dell’occhio,quasi a formare una specie di diaframma,cioè
l’iride.
Questo piccolo otturatore biologico(foro pupillare) è formato da fibre muscolari lisce circolari,come
uno sfintere che reagisce contraendosi,per rendere la pupilla più piccola in caso di stimoli visivi
intensi(miosi),abbiamo poi le fibre radiali,disposte attorno a quelle circolari in grado di dilatare il
foro pupillare,quando la luce è bassa e quando serve ad aggiustare l’acutezza visiva per le distanze
da focalizzare,inoltre queste sono influenzate anche quando si prova paura e/o dolore.
Nei carnivori ed erbivori domestici la parte posteriore dell’occhio ha una diversa struttura,infatti se
intensamente illuminata la superficie si presenta fluorescente,riflette i raggi luminosi.
Questa formazione prende il nome di tappeto lucido,manca nei roditori domestici come il coniglio e
negli onnivori come il maiale. Si presenta di colore diverso,nei carnivori è giallo intenso,è posto
dorsalmente alla papilla del nervo ottico,con una forma simile a quella di una lumaca e si
contrappone all’altra parte della corioidea che è nera per la presenza di melanociti e di pigmento
nello strato pigmentato della retina(tappeto nero).
Nel bovino e nel cavallo il tappeto lucido ha una notevole estensione,in generale viene diviso per la
sua struttura in due tipi:
quello cellulare dei carnivori e quello fibroso degli erbivori;il primo è formato da cellule con
melanociti che si sono spostati posteriormente e il pigmento dello strato pigmentato della retina è
assente.Mancando il pigmento i raggi luminosi hanno via libera per arrivare al tappeto
riflettente,dove appunto per favorire l’azione,tutti i melanociti si sono spostati in posizione
sclerale,lasciando libera questa zona per il passaggio dei raggi luminosi,queste cellule hanno una
forma poliedrica,il loro citoplasma è pieno di strutture bastoncellari,bastoncini,che contengono
materiale simile alla melanina,essi hanno tutti lo stesso orientamento nel citoplasma,ma a gruppi di
cellule presentano un diverso orientamento in modo da formare dei territori definiti domini.In
queste cellule gli organuli citoplasmatici si trovano attorno al nucleo mentre tutto il resto è occupato
da questi pigmenti.
Nel tappeto fibroso non abbiamo la componente pigmentata e lo spazio occupato dai pigmenti e’
formato da collagene,mantenendo comunque lo stesso tipo di disposizione come nei domini
precedenti.
Non abbiamo una membrana che avvolge le fibrille collagene,ma le strutture rimangono identiche a
quelle del tappeto lucido.
Questo approfondimento ha senso considerando i vari meccanismi della visione che sono diversi
negli animali;solo attraverso lo studio della struttura istologica si giustifica la capacità visiva a
intensità luminose ridotte per quelli che possiedono il tappeto lucido.
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La porzione di tunica vascolare che si trova anteriormente all’ora serrata prende il nome di corpo
ciliare,a sue volta esso si divide in orbicolo ciliare e corona ciliare.,tra la faccia della corona ciliare
e la sclera in vicinanza del passaggio fra cornea e sclera esiste il muscolo ciliare.Queste strutture
nell’insieme danno origine il corpo ciliare.
Esiste anche un rivestimento retinico che nell’ora serrata,si interrompe come struttura nervosa per
diventare retina ciliare,con funzione di rivestimento interno del corpo ciliare.
Il muscolo ciliare,
ha una forma a cuneo con la base rivolta verso l’inizio dell’iride,cioè verso il passaggio da
sclerotica a cornea,mentre l’apice è posto aboralmente.
Il muscolo è formato da fasci in parte disposti radialmente, che contraendosi,tirano dei legamenti
che provocano l’appiattimento del cristallino per la visione da lontano,si rilassano,dilatando la lente,
per la visione da vicino.
Negli animali domestici a differenza dell’uomo il cristallino è in continua tensione, anche in fase di
rilassamento esiste sempre un certo grado di contrazione.
L’importanza del muscolo ciliare quindi è determinante per una buon accomodamento della visione
indispensabile per il buon funzionamento del cristallino,per la visione da vicino e da lontano a
seconda della specie uomo compreso.
L’ultima parte della tonaca vascolare è rappresentata dall’iride,o diaframma che si inserisce in
corrispondenza del corpo ciliare,alla sua estremità anteriore,nel punto in cui si trova la base del
muscolo ciliare e cala perpendicolarmente di fronte al cristallino.
Al centro troviamo il foro pupillare,che si adatta alla contrazioni della muscolatura propria.
Con la sua faccia anteriore delimita una cavità chiamata camera anteriore dell’occhio,cioè lo spazio
compreso tra faccia posteriore della cornea e faccia libera del cristallino e dell’iride,che si
contrappone alla camera posteriore dell’occhio,come spazio compreso tra la faccia posteriore
dell’iride e la faccia anteriore del cristallino non libera.
In queste due cavità è presente un liquido chiamato umore acqueo.
Il margine dell’iride in rapporto col corpo ciliare viene definito margine ciliare dell’iride per i suoi
rapporti di vicinanza col corpo ciliare.
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La
forma della pupilla è circolare
nell’uomo,di forma grossomodo quadrangolare negli erbivori domestici,
a forma di
fuso nel
gatto.(vedi
immagine a
pagina 3)
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Nella parte superiore del margine libero dell’iride spesso negli animali di grossa
mole,cavallo,esistono dei rilievi,piccoli bitorzoli,chiamati : granuli di fuliggine,ciò è utile in caso di
asportazione dell’occhio per sapere la sua lateralità,trovandosi sempre in natura sulla parte
superiore dell’iride.
La struttura dell’iride è di fondamentale importanza per adattare l’ampiezza del foro pupillare alle
varie sollecitazioni visive,per questa funzione,esiste una struttura muscolare,costrittiva o dilatatoria
sotto un controllo nervoso riflesso.
L’innervazione è di competenza del ganglio ciliare,quindi sotto il controllo del nucleo di EdingherWestphal del terzo paio. L’iride deriva da una trasformazione particolare delle cellule dello strato
pigmentato della retina e da piccole strutture filamentose striate che nell’insieme costituiscono una
banda che va sotto il nome di muscolo costrittore dell’iride o della pupilla.
Il muscolo deriva dal segmento di una cellula,in origine epiteliale,che si è evoluta e che contiene
delle mioproteine che se stimolate formano il complesso actomiosinico per contrarsi.
Nel gatto troviamo una forma particolarmente allungata, a fuso, a differenza del cane o dell’uomo
dove è disposta circolarmente.
Il muscolo dilatatore è formato da fibre lisce con disposizione radiale attorno al margine libero
dell’iride nello spessore di questa,al di sotto dell’epitelio pigmentato della retina,così che
contraendosi tirano il margine libero della pupilla,dilatandola;il suo controllo nervoso avviene ad
opera del sistema nervoso simpatico,cioè da fasci provenienti dal ganglio cervicale.
21
La retina o tunica nervosa è la struttura fondamentale per la traduzione dei quanti luminosi in
energia elettrica nervosa,formata da strati di cellule che permettono di comprendere,anche su base
morfologica,molto di ciò che avviene dal punto di vista biochimico.Essa è applicata sulla tunica
vascolare con un rapporto molto labile,per cui si può staccare molto facilmente,anche in caso di
interventi chirurgici, asportando l’umore vitreo,la retina viene trascinata con questo,ciò spiega la
perdita della capacità visiva a seguito di traumi o manipolazioni pericolose attorno a questa
struttura. In campo sportivo un pugno in un occhio oltre a provocare le famose “stelline”,fosfeni,che
altro non sono che l’espressione di una trasformazione di energia meccanica in energia nervosa a
livello di recettori retinici,può determinare un accartocciamento della tunica vascolare con
alterazione conseguente della retina ad essa aderente.
Due sono le componenti principali:abbiamo una retina visiva e retina non nervosa,come tessuto di
rivestimento,che arriva sino all’ora serrata,dove cambia improvvisamente di struttura.Ha una
derivazione ectodermica,che con la parte esterna è in rapporto con la tonaca vascolare e con la parte
interna è in rapporto con l’umore vitreo.Per la sua disposizione si dovrebbe immaginare la presenza
dei recettori nella area più lontana,i raggi infatti per arrivare a stimolare le cellule nervose debbono
attraversare tutto lo spessore,mentre sarebbe più comoda una disposizione inversa.
Nella tonaca nervosa rileviamo uno strato dei coni e dei bastoncelli,coi granuli,uno strato con
granuli interni e lo strato delle cellule multipolari,sono chiamate così,perché ricche di cellule con
nuclei molto grandi;il gruppo di cellule con più grani è quello dei coni e bastoncelli,mentre quello
delle cellule multipolari ne ha meno.
Nel dettaglio istologico nella retina si rilevano:
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uno strato pigmentato che negli animali domestici non sempre è presente allo stesso modo,infatti
nel tappeto lucido queste cellule sono presenti,ma non sono pigmentate,per tale motivo si
definiscono anche pigmento nero.
Lo strato dei coni e bastoncelli,una membrana limitante esterna,uno strato dei granuli esterni,uno
strato plessiforme esterno,uno strato dei granuli interni,uno strato plessiforme interno,uno strato
delle cellule multipolari,uno strato delle fibre ottiche,una membrana limitante interna che in totale
porta ad una decina di livelli di cellule,disposti con questo ordine.Lo strato pigmentato della
retina,che negli animali domestici contiene il pigmento solo nella zona del tappeto nero,perché nel
tappeto lucido i granuli mancano,è formato dallo strato più esterno della cappa retinica ed è quello
che prende rapporto con la tonaca vascolare,che si identifica nello strato di Bruch,con
l’interposizione della lamina vitrea,che è una piccola membranella basale.
Il pigmento è costituito da melanina,in granuli molto spessi,quando esistono,ed è stato dimostrato
che non ha alcun significato sulla fotorecezione.
Nella rana esistono delle cellule pigmentate che a seconda della esposizione alla luce,si
allungano;questa osservazione è stata comprovata anche in altri mammiferi e uccelli.
La fotorecezione,esiste in tutta la retina visiva,anche nella zona del tappeto lucido,che nei
mammiferi è più estesa;la assenza del pigmento nello strato retinico nel tappeto lucido,sta ad
indicare che non vi deve essere alcun ostacolo alla progressione dei raggi luminosi.
I bastoncelli hanno questa nome per la loro forma,un prolungamento, mentre i coni hanno il
prolungamento citoplasmatico di forma triangolare più electron denso rispetto al corpo della cellula.
A seguito degli studi approfonditi si può affermare che essendo presenti tutti e due i tipi di cellule
nella retina degli animali,essi possono percepire i colori,contrariamente a quanto si pensava in
passato,(anche il movimento della muleta rossa per stimolare il toro nell’arena,ha un suo valore non
tanto nel riconoscimento del colore,quanto nel suo sventolio continuo e in una definizione del
colore),che negli animali non è perfezionata come nell’uomo,ma comunque è presente.
Dalla immagine si può già capire che il meccanismo dipende dalle cisterne impilate, che sono
presenti in questi due tipi di cellule,formano una zona molto densa da punto di vista
microscopico,sono depositi di rodopsina,una proteina responsabile del meccanismo della ricezione
nervosa. Le cisterne hanno un continuo ricambio e logorio,per cui nelle cellule c’è sempre un
continuo rinnovamento della parte superiore;nella parte inferiore vediamo delle frange di
connessione più evidenti nei bastoncelli.In queste
cellule le cisterne non sono in contatto con la
membrana citoplasmatica,non si fondono con
questa e non sono comunicanti con l’esterno a
differenza dei coni,dove le cisterne comunicano
con l’esterno.
In sintesi in queste struttura distinguiamo la parte
attiva superiore deputata alla traduzione del
segnale nervoso,mentre la parte inferiore è quella
propriamente energetica che serve a mantenere in
vita tutta la componente endoplasmatica:nucleo,
mitocondri,reticolo endoplasmatico rugoso.
Nel cono sono visibili le ramificazioni della base
cellulare come mezzo di connessione con le
cellule bipolari dello strato retinico.
Fa seguito alle cellule di questo strato una serie
di piani suddivisi per specializzazione
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cellulare:strato nucleare esterno,strato plessiforme esterno,strato nucleare interno,strato plessi
interno,strato delle cellule gangliari e strato delle fibre nervose(vedi figura sotto).
Il numero di recettori che porta lo stimolo ad un solo elemento è quindi molto elevato,anche per il
rapporto che esiste di 1/1 tra i vari strati di cellule sopra descritti.questa disposizione permette di
raggiungere una notevole nitidezza del segnale. L’area descritta prende anche il nome di zona della
visione distinta,che forma nell’uomo la fovea o macula lutea;negli animali domestici si definisce
area centrale,posta lateralmente al disco del nervo ottico. Ancora in essi esiste un’area a strie,posta
medialmente all’area centrale che serve per la visione distinta monoculare,mentre nella zona “area
centrale”,la visione è di tipo binoculare.
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Tra tutti gli starti retinici, i più importanti sono i coni e bastoncelli con le cellule bipolari e le
multipolari,che con i loro neuriti,vanno a costituire il nervo ottico,che attraversa la sclerotica a
livello della porzione cribrosa,avvolto poi dalla guaina mielinica. Questa ultima è espressione di
maturità funzionale dell’occhio,infatti solo dopo la mielinizzazione l’occhio può funzionare in
maniera completa;i bambini appena nati vedono solo delle ombre e se esamina il nervo ottico,
appare questo meccanismo di avvolgimento in corso,che raggiungerà una buona maturazione dopo
40-50 giorni dalla nascita,questo impedisce al bimbo una buona visione;bisogna aspettare a circa
due anni di età per avere uno sviluppo completo delle strutture nervose.
Il pigmento dello strato pigmentato della retina deve essere considerato come una barriera per
l’assorbimento dei raggi luminosi che ormai hanno attraversato tutta la retina,per evitare fenomeni
di riflessione e di diffrazione.
Nella regione del tappeto lucido,il pigmento non c’è e i melanociti della tonaca vascolare si sono
portati esternamente,perché deve essere favorita la riflessione dei raggi,che altrimenti andrebbero ad
impressionare una seconda volta la cellula visiva,ostacolando la visione in semioscurità.
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Fondo dell’occhio di un gatto
I mezzi diottrici
Comprendono quelle strutture trasparenti in grado di lasciare passare la luce,senza deviarne il
percorso,ma con la funzione di concentrarli e focalizzarli: cornea,umore acquea,cristallino e umore
vitreo.
Il cristallino o lente è frapposto tra umore acqueo e umore vitreo,è accolto nel solco determinato
dalla brusca terminazione dei processi ciliari e dal margine ciliare dell’iride,che cala verticalmente
davanti al cristallino.
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Viene tenuto in sito da un sistema di filamenti trasparenti,dei tendini dal punto di vista
funzionale,prodotti dall’epitelio di rivestimento del corpo ciliare,in corrispondenza delle
depressioni,delle vallecole che si trovano fra un processo ciliare e l’altro.Questi filamenti vanno ad
inserirsi in una zona che corrisponde alla linea di separazione fra la faccia anteriore e quella
posteriore del cristallino,cioè all’equatore incrociandosi ad X.
Le facce del cristallino non son uguali per curvatura,quella anteriore è più appiattita,con un raggio
di curvatura maggiore;quella posteriore è più convessa,con un raggio di curvatura minore.
Se si asporta il cristallino dall’occhio,questo una volta fuori aumenta la sua convessità,ciò significa
che la lente,nell’occhio non è mai completamente rilassato e le sua varie modificazioni di
convessità cui è sottoposto sono dovute allo sfruttamento di questo intervallo fra il grado di tensione
della sua posizione originale e il grado di rilassamento che avrebbe se venisse tolto.
Quando si contraggono i fasci circolari del muscolo ciliare,che determinano un rilassamento della
zonula di Zinn, il cristallino sfrutta quel po’ di tensione che ancora gli rimane e tende ad assumere il
massimo di convessità,senza mai raggiungerlo.
Quando invece si contraggono i fasci radiali,il cristallino si appiattisce;con la sua faccia anteriore si
connette alla faccia posteriore dell’iride e può venire più o meno coperto a seconda dell’ampiezza
del foro pupillare.
La lente è avvolta da una membrana glicoproteica,una sorta di connettivo giovane che prende il
nome di cristalloide,
essa avvolge tutta la sua superficie e serve per l’inserzione delle fibre nella zonula di Zinn.
Sotto la faccia anteriore del cristalloide si trova un epitelio che prende il nome di epitelio del
cristallino,sotto il quale abbiamo la sostanza propria del cristallino,formata dalle fibre del
cristallino,che sono in realtà cellule epiteliali allungate e di forma fusata,esse derivano da una
trasformazione di quelle dell’epitelio del cristallino che man mano che si avvicinano all’equatore si
allungano maggiormente assumendo l’aspetto di fibre del cristallino;questo epitelio non è presente
nella faccia posteriore del cristallino.
I rapporti spaziali sono : con l’umore acqueo nella faccia anteriore,con l’umore vitreo con la sua
faccia posteriore,dove si incontra una depressione che prende il nome di fossetta ialoidea.
L’umore acqueo è costituito sa da un liquido molto simile all’acqua,ricco di cloruro di
sodio,prodotto dalle cellule dei processi ciliari e in parte dall’iride,esso non è mai torbido,oppure si
intorpidisce se non bisogna lasciare passare la luce;la sua quantità in eccesso si scarica attraverso un
sistema canalicolare chiamato vasi di Schlemm,se non viene naturalmente scaricato tale liquido
esso si accumula dando la patologia del glaucoma.(ipertensione, dolore e disturbi visivi).
L’umore vitreo si trova nella parte posteriore al cristallino,maggiormente esteso,ha una funzione
diottrica,di supporto al cristallino e fa assumere insieme alla sclera la forma sferica dell’occhio in
toto,infatti se si asporta l’umore vitreo l’occhio si deforma.La sua distribuzione non è uniforme in
tutto il globo oculare,infatti è più addensato in corrispondenza della retina,compresa l’ora serrata e
nella fossetta ialoidea.Questa maggior concentrazione non torna minimamente a svantaggio della
trasmissione della luce.
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La lente normale mette a fuoco i raggi luminosi incidenti sulla retina in una immagine netta e
capovolta,essa è in grado di fare ciò sia che si osservi un oggetto molto distante o uno a portata di
mano.
La sua curvatura aumenta in via riflessa per accomodare la visione da vicino,mentre in una
macchina fotografica il fotografo mette a fuoco l’immagine variando la distanza focale fra la lente e
la pellicola,nell’occhio la distanza fra cristallino e retina rimane fissa.
La lente ha la capacità di modificare continuamente la sua forma e la sua curvatura in modo da
aumentare o diminuire la sua convergenza ad opera delle fibre muscolari e tendinee del corpo
ciliare.
Le condizioni più comuni di squilibrio in questo meccanismo così delicato con l’invecchiamento,
porta ad una diminuzione della capacità di accomodamento, si diventa presbiti; nei casi di
degenerazione della lente si parla di cataratta.
In condizioni normali ogni individuo impara ad accomodare coscientemente la vista,se gli stimoli
provengono da un punto distante ad esempio, più di sette metri i raggi raggiungono paralleli
l’occhio,attraversano la cornea,l’umore acqueo e la lente che li rifrangono e li mettono a
fuoco,capovolgendo ed invertendo l’immagine lato a lato sulla retina(vedi figura sotto).Se l’oggetto
è vicino gli stimoli luminosi irradiano da ciascun punto,ci vuole una lente più convessa per mettere
a fuoco questi raggi sulla retina(vedi secondo schema sotto).
In caso di misura più corta del globo oculare,gli stimoli provenienti da lontano vengono messi a
fuoco in un piano posteriore alla retina,quando il muscolo ciliare è rilasciato(vedi terza figura
sotto).La visione è indistinta e si definisce ipermetrope,questa condizione costringe
all’accomodazione anche per la visione da lontano,con contrazione dei muscoli ciliari per rendere
più convesso il cristallino,questo limita anche l’aggiustamento della vista per gli oggetti da vicino e
il punto prossimo per la visione distinta risulta perciò allontanato,(necessitano occhiali con lente
convessa).
Se il globo oculare invece è troppo lungo,i raggi provenienti da un oggetto distante sono messi a
fuoco in un piano anteriore alla retina.Questa è la condizione di miopia,la vista corta,(vedi quarta
figura sotto);solo gli oggetti vicini sono ben distinti,(si ovvia la problema con occhiali correttivi o
laser).
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Nel cavallo il cristallino ha un volume di circa 3,2 centimetri
cubi e pesa 5,2 grammi,con un asse maggiore di 12,6 mm,il rapporto volumetrico rispetto al bulbo
oculare è diverso da specie a specie:
nel cavallo 1:16,3,nel bovino è 1: 14,5,nel maiale è 1: 10,2,nel cane è 1: 9,8,cosi anche nel gatto.
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31
Negli uccelli la forma del globo oculare è molto varia,ma prevale però come rilevanza quella a
forma di cappello,che nel gufo raggiunge il suo massimo,mentre nel pollo è meno manifesta.La
cornea è molto sporgente,convessa al punto da esternarsi molto sulla sclerotica;nell’emisfero
anteriore presenta un anello osseo soprattutto negli uccelli nuotatori e tuffatori,mentre
nell’emisfero posteriore troviamo una lamina cartilaginea a forma di coppa..
Per quanto riguarda la parte vascolare,vediamo che manca il tappeto,mentre si rileva una struttura
laminare pieghettata di forma triangolare chiamata pettine,che da una parte si continua con la
lamina corioidea e dall’altra si fissa al cristallino,è formata da connettivo fortemente
pigmentato,come sostegno a numerosi vasi.Si pensa che essendo erettile,serva come protezione
della retina alla luce intensa,per altri si pensa sia un regolatore della pressione endoculare ancora
altri ricercatori sostengono invece che serva per mantenere la temperatura dell’occhio.
I processi ciliari sono molto più sviluppati, e numerosi dei mammiferi,anche il muscolo ciliare è
molto sviluppato,in esso troviamo strati di fibre muscolari striate che aumentano notevolmente la
rapidità dell’accomodazione,per la caccia alle prede.Questo succede anche nell’iride che presenta
uno sfintere con muscolatura striata,mentre il cristallino è più appiattito che nei mammiferi,ciò
determina un maggior volume della camera anteriore con maggior umore acqueo.
SCHEMA DELL’OCCHIO DEGLI UCCELLI
32
La via ottica
La retina viene divisa con un asse sagittale in due parti:una metà nasale ed una metà temporale,vi
saranno quindi dei neuriti provenienti dalle cellule multipolari,un gruppo proveniente dalla retina
nasale ed un gruppo proveniente da quella temporale; il loro comportamento è diverso: nella
maggior parte degli animali e uomo,arrivato in corrispondenza del chiasma ottico,un crocevia del
tragitto anatomico,a forma laminare rettangolare che si trova anteriormente al tuber ciunereum,di
pertinenza diencefalica,subisce una deviazione del tragitto.Le fibre che provengono dalla parte
temporale passano nei tratti ottici omolaterali,mentre le fibre nasali passano nel tratto ottico
controlaterale.
Quindi si crea una cosiddetta decussazione delle fibre nasali e queste vie che derivano dal chiasma
ottico formano i tratti ottici,ogni tratto ottico deriva per metà dalle fibre omolaterali della retina
temporale e per l’altra metà dalle fibre controlaterali,crociate,della retina nasale.
Questa suddivisione percentuale non è così schematica in realtà:
nei primati uomo compreso,c’è un po’ più del 50% di incrocio
nel gatto abbiamo un 65% di linearità,quindi meno fibre si incrociano
nel cane siamo ad un 75%
nel cavallo e ruminanti la percentuale sale al 85-90%
nei pesci e uccelli esiste una completa indipendenza del tragitto delle fibre,quindi non abbiamo
incrocio arrivando ad una linearità del 100%.
Questa differenza di percorso delle vie ottiche si giustifica con la diversa posizione dei globi oculari
(frontali o laterali) e dalla possibilità di accomodamento dei movimenti coniugati dei due occhi.
I tratti ottici sono due cordoni robusti che fanno seguito aboralmente al chiasma ottico,dal punto di
vista anatomico,avvolgono i peduncoli cerebrali e si portano con la maggior parte delle loro fibre
ottiche ai corpi genicolati laterali; una piccola parte delle fibre dei tratti ottici si porta direttamente
al nucleo prettettale per comandare la miosi.
Le fibre che fanno tappa ai corpi genicolati laterali,in seguito si dirigono verso ai tubercoli
quadrigemelli anteriori.
Quelle che vanno al nucleo pretettale, non fanno tappa ai corpi genicolati laterali.Da questi parte il
secondo neurone(escludendo il contingente modesto che si porta ai tubercoli quadrigemelli
anteriori)che proietta gli stimoli nervosi a livello della corteccia,ai lati della scissura
interemisferica,nel segmento posteriore,zona definita come: area di Brodman, o area della visione
distinta.
33
Quindi la via ottica origina dalle cellule
multipolari i cui neuriti formano i nervi
ottici; nel chiasma ottico i neuriti
dell’emiretina temporale rimangono dallo
stesso lato,fanno tappa al corpo genicolato
laterale, di qui un fascio che prende il
nome di radiazione ottica,viene
proiettato,seguendo il segmento sotto e
retrolenticolare della capsula all’area della
visione di Brodman. L’altra parte,invece o
si interrompe in corrispondenza del corpo
genicolato laterale,come hanno fatto le fibre
precedenti e da qui nasce un fascio che si
porta al tubercolo quadrigemello
anteriore,che presiede a tutti i fenomeni di
accomodamento del cristallino o del
muscolo ciliare,oppure alcune fibre,senza
interrompersi nel corpo genicolato
laterale,arrivano al nucleo pretettale,dal
quale nasce il fascio che si porta al nucleo
di Edinger-Westphal,più precisamente al
quel gruppo di cellule pregangliari che
comanderanno cioè cellule del ganglio
ciliare deputato all’innervazione del
muscolo costrittore della pupilla.
Alle fibre del tratto ottico,nella parte
aborale del chiasma,si associano delle fibre
di natura acustica,commissurale,che vanno
da un corpo genicolato mediale all’altro e
prendono il nome di commissura di
Gudden.
Questo significa che nei tratti ottici,la fascia mediale non è costituita da fibre ottiche,cioè di
provenienza retinica,ma da fibre commisurali,con significato acustico!!!.
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I recettori per la visione sono connessi
mediante una catena di neuroni con centri di
ricezione e di integrazione situati nei lobi
occipitali della corteccia cerebrale.1)I due
campi visivi sono leggermente diversi,ma
sovrapposti,i raggi luminosi provenienti dalla
sinistra dei campi visivi cadono sulla metà
interna(nasale) della retina sinistra e sulla metà
esterna(temporale) della retina destra.
2)Gli impulsi che nascono nei neuroni
recettori vengono rilanciati da neuroni
intermediari a neuroni integratori i cui assoni
formano il nervo ottico.
3)Le fibre della metà nasale di ciascuna retina
si incrociano nel chiasma ottico.
Le fibre della metà temporale di ciascuna retina
non si incrociano.4)La maggior parte delle
fibre fanno sinapsi con neuroni dei centri visivi
inferiori,corpo genicolato laterale.
Alcune fibre fanno sinapsi nella regione
pretettale,altre nel corpo quadrigemino
anteriore,queste costituiscono vie afferenti per i
riflessi ottici.
5)Gli assoni di questi neuroni formano le
radiazioni ottiche.
6)Essi trasmettono impulsi visivi ai centri ottici
superiori nei lobi occipitali,dove le immagini
derivanti da ambedue gli occhi vengono integrate in una7) unica sensazione.
La corteccia occipitale di ciascun lato viene impressionata dal campo visivo del lato opposto.
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Il meccanismo della visione:
La traduzione dell’impulso luminoso esterno,stimola
la retina e l’area ottica cerebrale in cui avviene la
complessa elaborazione dell’immagine,sappiamo che
i fasci luminosi non sono così come li vediamo,se
infatti scomponiamo la luce bianca,troviamo una
gamma di lunghezze d’onda cromatiche ben
precise.Attraverso un prisma,vediamo lo spettro
visibile della radiazione elettromagnetica:
rosso,arancio,giallo,giallo-verde,verde,azzurroverde,azzurro,violetto.La sua brillantezza è massima
nella parte arancio,se riduciamo la brillantezza del
colore,si riduce la capacità e la striscia ci appare
oscura,nella banda del rosso,mentre la sua brillantezza si sposta nella zona della luce verde.Questo
spiega,come nel buio gli oggetti che sappiamo avere una colorazione rossa,appaiono
cupi,incolori,mentre quelli blu o verdi ci appaiono più lucenti.
I bastoncelli alla luce crepuscolare sono minimamente sensibili alla radiazione rossa e molto di più
a quella verde.Sappiamo che i recettori visivi contengono pigmenti che si scindono chimicamente in
presenza di specifiche lunghezze d’onda di luce,questo è lo stimolo che scatena la reazione di
depolarizzazione che si identifica nell’impulso nervoso che corre lungo le fibre nervose.
I colori rosso,verde e blu nella loro ampia combinazione,permettono l’origine di colorazioni
diverse,per vari tipi di sfumature cromatiche,per la loro importanza vengono definiti anche colori
primari(principio di funzionamento delle stampanti a getto d’inchiostro).
La visione fotopica:o a luce viva,dipende dalla funzionalità dei coni in maniera
coordinata(fotopsine) danno luogo alla visione tricromatica,per cui esiste una sorta di
specializzazione cromatica tipica per ogni cellula,avremo quindi i coni per il colore rosso, stimolati
dalla luce arancio giallo,per il verde avremo invece i coni che assorbono la luce verde,per l’azzurro
vi sarà una sensibilità per il color azzurro.
Questi tipi di cellule funzionano allo stesso modo:le fotopsine contenute nei coni specializzati
permettono la scomposizione del colore bianco grazie a questa specializzazione;questo
spiegherebbe anche la cecità verso colori particolari con la mancanza nella di questi coni
specializzati e del lori pigmento,fotopsina,specifico.
Questi pigmenti,fotopsine,sotto stimolo luminoso si scindono a seconda della loro specializzazione
al colore cui sono sottoposti, se è luce bianca sono due o più tipi di coni che reagiscono; se il colore
è bianco abbiamo la somma dei singoli colori in azione contemporaneamente.Questo spiega i vari
tipi di cecità per alcuni colori,in rapporto alla carenza o assenza di queste fotopsine.
La visione a luce crepuscolare dipende dalla attività dei
bastoncelli,sono di un unico tipo e danno luogo alla
visione monocromatica,cioè in bianco e nero o in varie
tonalità di grigio.
Nei bastoncelli si trova un pigmento particolare,la
rodopsina,detta anche scotopsina o porpora visiva.
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Quando la luce ha una bassa intensità,questo pigmento si scinde in opina,una proteina e
retinane;tale scissione costituisce lo stimolo chimico che scatena l’impulso nervoso.
Se la luce è viva la rodopsina si spacca rapidamente con conseguente sbiancamento;al buio il
retinene che si riforma a partire dalla vitamina A,si lega di nuovo chimicamente con l’opsina per
riformare la rodopsina.
Se si passa da un ambiente illuminato ad uno oscuro.si resta momentaneamente accecati;dopo circa
mezzora la porpora visiva viene rigenerata ed egli vede bene anche all’oscuro,per azione del
fenomeno di adattamento all’oscurità,questa è la visione scotopica.
Man mano aumenta la intensità della luce i bastoncelli perdono gradualmente la loro
sensibilità,cessano di rispondere alla stimolazione luminosa ed entrano in funzione i coni.
Una sensazione cromatica ha tre qualità:
a)il tono che dipende principalmente dalla lunghezza d’onda del colore,
b)la saturazione-purezza,per cui un colore saturo non è
mescolato col bianco,mentre uno insaturo è mescolato col
bianco,c)la luminosità-intensità che dipende principalmente
dalla intensità fisica della luce.
I colori primari possono essere mescolati per produrre colori secondari:
il magenta = rosso+blu
il ciano= verde+blu
il giallo = rosso+verde.
Se mescoliamo i tre colori primari con un secondario,nelle corrette proporzioni otteniamo il bianco.
C’è differenza tra colori primari di luce e colori primari di pigmenti,infatti un colore primario
sottrae o assorbe la luce del colore primario,mentre riflette e trasmette gli altri due; i colori primari
dei pigmenti sono il magenta,il ciano e il giallo.
Se è vero che l’occhio ha una risposta non lineare al contrasto luminoso è altrettanto vero che nella
visione di un colore si può apprezzare una esaltazione della zona di transizione da un colore
all’altro(effetto Mach).
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Vale comunque una considerazione importante,cioè quella legata alla sensibilità finale dell’occhio
influenzata da vari fattori che non bisogna dimenticare: in primo luogo l’età
dell’individuo,sappiamo che la visione notturna nei giovani è più acuta che negli anziano. La dieta
ricca di vitamina A,migliora la visione in generale,migliora le condizioni di nictalopia,cioè
riduzione della capacità visiva notturna,infatti tale funzione vitaminica agisce con effetto
enzimatico sulla rodopsina, insieme al chinino; lo stato dell’occhio quanto è migliore tanto
migliore sarà l’adattamento visivo al buio.
La ereditarietà,come patrimonio genetico individuale entra a far parte di quel corredo potenziale per
una maggiore o minore capacità di adattamento. La pratica cioè la ginnastica funzionale a cui è
costretto un occhio passando frequentemente da situazioni di bassa e alta luce o viceversa,stimola
una maggiore capacità di adattamento.
La natura della illuminazione ad alta intensità,ci costringe a tempi di adattamento più lunghi se
dobbiamo passare ad una situazione di bassa luminosità.
E’ stato riscontrato che sorgenti di luce rapidamente pulsanti,come tubi fluorescenti che si
accendono e si spengono con ritmi di 100 volte al secondo,accrescono significativamente,il tempo
di adattamento all’oscurità,rispetto a sorgenti stazionarie,come le lampade ad incandescenza,della
stessa luminosità.
Sorgenti a basse lunghezze d’onda ritardano l’adattamento visivo al buio,mentre se sono a maggior
lunghezza d’onda permettono un adattamento più rapido,se la luce non è pulsante.Infatti la
rodopsina è distrutta rapidamente dalla luce blu,ma assai meno efficacemente dalla luce rossa.
Una delle condizioni più importanti di tutto ciò è che l’adattamento al buio si ottiene a parità di
condizioni,più rapidamente se gli occhi sono stati precondizionati da una esposizione a sole luci
rosse di moderata intensità.
Una applicazione pratica di quanto esposto si vede nelle camere di sviluppo fotografico,per evitare
di alterare la lastra fotografica,ma anche per adattare la visione a luce bassa,negli osservatori
astronomici,dove si deve lavorare al buio,vi sono corridoi di transito degli ambienti prima di
entrare nelle sale di lavoro forniti da sorgenti luminose rosse,perché riducono notevolmente il
tempo perso nel riadattarsi ai bassi livelli di luce necessari per le osservazioni,avendo ugualmente
un ambiente illuminato quanto basta per evitare ostacoli di vario genere e svolgere tutte le funzioni
esercitate a luce normale.
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Una applicazione pratica dello studio della visione in oscurità con luci rosse,riguarda gli studi
radiografici dove chi è costretto a lavorare per lunghe ore al buio,può prepararsi ad
adattarsi,risparmiando tempo, utilizzare particolari occhiali scuri rossi,che permettono la visione in
oscurità,svolgendo compiti,che diversamente non sarebbero possibili, si può inoltre passare da un
ambiente illuminato ad uno oscuro senza dover aspettare che l’occhio sia più sensibile alla luce
bassa.
Visione stereoscopica
Quando guardiamo un oggetto,o una scena,ciò che viene visto dall’occhio destro è leggermente
diverso da ciò che vede il sinistro,le due immagini retiniche dissimili,vengono unite nei centri visivi
del cervello per dare una immagine tridimensionale(altezza,larghezza e profondità),che viene
mantenuta anche nella visione monoculare anche se non completa come nel caso della binoculare.
Concorrono vari fattori a darci l’idea della profondità specialmente 1) il parallasse,in cui la testa pur
movendosi nella visone di oggetti vicini, sembra si muovano in senso opposto,mentre quelli che si
trovano più distanti sembrano muoversi nella stessa direzione degli occhi.
I colori sbiadiscono con2) la distanza e i dettagli non sono ben distinti,se guardiamo i monti da
lontano ci appaiono azzurri o grigio nebuloso ,quando in realtà sono verdi;questo grazie
all’assorbimento di certe lunghezze d’onda da parte della foschia atmosferica.
Altro fattore della 3) visione 3D, è il gioco chiaro scuro,che appare sulle superfici degli oggetti
solidi,che proiettano ombre,ancora l’occultamento di oggetti che da lontano possono essere non
visibili perché interposti fra altri oggetti.
4)La prospettiva, cioè il fenomeno per cui linee diritte che sappiamo essere parallele,sembrino
convergere con la distanza.
5)Le dimensioni relative delle immagini proiettate sulla retina,un vaso tenuto in mano proietta una
immagine grande rispetto ad una casa che ritrova nello sfondo perché distante dall’osservatore.Altro
fattore che contribuisce alla visone 3D è 6)la interpretazione subcosciente del fenomeno visivo.
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Il riflesso
fotomoderatore
Quando la luce
arriva all’occhio, i
coni che ricevono
l’impulso permettono la propagazione dello stimolo lungo il nervo ottico,vengono rilanciati al
nucleo pretettale del mesencefalo dallo stesso lato del corpo; in questo punto le fibre del nervo
fanno sinapsi con i neuroni connettori che trasmettono gli impulsi a centri riflettenti in ambedue i
lati del mesencefalo.Da qui impulsi efferenti viaggiano lungo la sequenza dei due neuroni del
gruppo parasimpatico fino ai muscoli effettori,cioè gli sfinteri della pupilla.
Il neurone parasimpatico pregangliare fa sinapsi con un neurone postgangliare in corrispondenza del
ganglio ciliare del terzo paio dei nervi cranici.
Se la luce colpisce un solo occhio,la pupilla si contrae come riflesso fotomoderatore diretto,la
pupilla dell’altro occhio si contrae,anche in assenza dello stimolo locale diretto a seguito del riflesso
fotomoderatore consensuale.
La risposta riflessa nervosa è necessaria
per proteggere la retina da una eccessiva
stimolazione,serve inoltre per aumentare
la profondità di fuoco e per migliorare la
nettezza delle immagini retiniche.
In sintesi l’innervazione dell’iride è sotto
il controllo del s.n. parasimpatico,con
mediatore acetilcolinico,con azione sul
muscolo sfintere iridocostrittore in cui
abbiamo una via afferente,che attraverso
il n. ottico superano il chiasma
ottico,raggiunge l’area pretettale,da dove
originano filamenti che confluiscono
dopo un breve cammino nel nodo di
Ediner-Westphal(nucleo vegetativo del
terzo paio dei nervi cranici),che controlla
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il tono muscolare sfinterico ed è sotto controllo del sistema reticolare.
La via efferente,parte dal nodo di E.-W.,con fibre che raggiungono il ganglio ciliare,altre fibre postgangliari vanno nei rami dei nervi ciliari corti,che terminano nello sfintere irideo.
L’altro controllo avviene ad opera del s.n. simpatico come mediatore adrenergico,con azione sul
muscolo dilatatore.
La sua via afferente,è simile a quella parasimpatica,fino all’area pretettale,poi le fibre arrivano al
centro cilio-spinale detto di Budge,nel midollo cervicale;a questa si associa una via
ipotalamica(centro di Karpus e Kreidl),che termina comunque nel centro cilio-spinale.La via
efferente,attraverso i neuroni il raggiunge il ganglio cervicale-toracico,poi di seguito sino alla
catena del simpatico cervicale arrivando al ganglio cervicale superiore.
Le fibre che escono da questo ganglio decorrono nel plesso pericarotideo e si dirigono al ganglio
ciliare per terminare nel muscolo dilatatore dell’iride.
L’origine embrionale
Nelle prime fasi di sviluppo embrionale vi é una differenziazione in tre foglietti primari:
ectoderma da cui origina il tessuto nervoso ed epiteliale
mesoderma che formerà le strutture connettive,vascolari e muscolari
endoderma da cui nascono gli altri tessuti interni dell’organismo.
I tessuti dell’iride posteriori, provengono in maggioranza dagli strati ectodermici ,quindi in
collegamento con sistema nervoso e in parte con quelli mesodermici,anteriori per le strutture
vascolari.
In fase embrionale il cervello ha la forma di un tubo,detto canale neurale,che poi si differenzierà
nelle varie zone del cervello e cervelletto;nella sua parte anteriore il canale neurale si definisce
proencefalo,la media mesencefalo e la posteriore diencefalo.Ai lati del mesencefalo si formano due
evaginazioni ottiche, i calici ottici,che diventano vescicole ottiche e poi globi oculari,in un secondo
momento si avrà il passaggio di fibre di origine mesodermica che daranno luogo alla maggior
parte del tessuto dello stroma irideo.
Questo dimostra come vi sia un collegamento riflesso per i tessuti ectodermici con i nuclei cerebrali
del diencefalo che ritroviamo nell’occhio sviluppato nell’uvea e nella regione del muscolo sfintere e
di quello dilatatore.
L’iride deriva quindi da un foglietto embrionale che è il medesimo che forma le cellule nervose e
che da’ origine anche alle strutture centrali del cervello medio,come il talamo ottico,che secondo
alcuni studiosi sarebbe la porta delle sensazioni coscienti.In questa zona,risiede la sensibilità
propriocettiva,cosciente,proveniente da tutto il corpo.
L’area nervosa è definita come una zona di scambio e di filtrazione delle informazioni che arrivano
da tutto il corpo,per poi essere smistate e ricombinate nella loro quantità e qualità di informazioni.
Dal punto di vista embrionale quindi si conferma la relazione tra iride e il resto del corpo attraverso
l’azione del talamo come centro di coordinamento della sensibilità.
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42
SVILUPPO COMPLETATO DELL’OCCHIO:
ALCUNI PARTICOLARI DELLE STRUTTURE INTIME
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La vascolarizzazione dell’iride.
La valutazione della trama vascolare,in
genere si può effettuare sulle iridi
chiare,nelle quali è possibile esaminarla.
L’iride contiene una gran quantità di vasi
sanguigni,che costituiscono da soli circa un
quarto del tessuto totale;nella corona
dell’iride i vasi formano delle unioni tra
loro,delle
anastomosi,creando un piccolo circolo
arterioso ed uno venoso.Da questo
fuoriescono dei piccoli vasi radiali che
vanno verso la pupilla,senza però
raggiungerla.
Le arterie sono più in superficie e le vene si
trovano più in profondità,creando una
diversità nella valutazione dei segni sulla corona.: se infatti abbiamo un segno venoso questo sarà
più profondo rispetto ad uno arterioso che risulterà più chiaro.
I vasi corrono in coppia impregnati in un tessuto connettivo fibroso,che consente una buona
mobilità ad ogni unità artero-venosa.
L’abbondante presenza di vasi sanguigni,permette all’iride di ricevere informazioni molecolari
provenienti dalla periferia,mentre i nervi simpatici e parasimpatici consentono di osservare a livello
oculare le variazioni della sensibilità periferica.Le informazioni molecolari periferiche,sono
rappresentate dalle nuove sostanze che un insieme di cellule alterate secerne,immettendole nel
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sistema circolatorio,il quale attraverso l’arteria oftalmica le trasporta fino all’iride,provocando,in
zone corrispondenti a determinate funzioni od organi,l’irritazione delle fibre di cui è composta.
Gli stimoli provenienti dal simpatico e parasimpatico danno luogo a movimenti della pupilla di
ampiezza variabile,che interpretati,contribuiscono alla formulazione di una analisi iridologica.
Gli elementi presi in considerazione sono : umorale e nervoso,complementari l’uno all’altro.
Nella lettura si tiene conto della indagine statica,basata sulla figura iridea come ci viene mostrata
dai vari mezzi di indagine,una dinamica relativa al movimento pupillare.
Il rapporto che esiste tra umorale e nervoso, dinamico e statico essendo interdipendente, si
sovrappone al concetto di energia e di circolazione energetica espresso nella medicina tradizionale
cinese con le polarità Yin e Yang.
Ora spostiamo la nostra attenzione esclusivamente sulla struttura dell’iride ,rivedendo in parte
alcune nozioni di anatomia con un dettaglio particolare su questo piccolo diaframma,dello spessore
do 0,3 mm,paragonabile come forma ad un imbuto che ha come vertice,posto anteriormente la
pupilla e come base,posteriormente il cristallino.
La derivazione embriologica ricordo è mesodermica anteriormente e ectodermica posteriormente.
Schematicamente si può suddividere in tre zone concentriche situate attorno alla pupilla,la zona
interna pupillare,il margine pupillare o collaretto o siepe e la zona ciliare esterna.
Lo spessore non è uniforme in tutta la sua estensione,infatti raggiungiamo un massimo nella
regione dove è situata la corona nervosa,( si vedrà in seguito l’angolo di Fuchs),mentre il minimo
spessore si trova nella zona periferica del margine pupillare; la struttura è di tipo membranoso
connettivale,muscolare vascolare,con prevalenza della componente vascolare che insieme alla
componente muscolare conferisce grandissima mobilità nell’adattamento delle variazioni luminose.
Lo strato posteriore dell’iride è quello che non si vede,a contatto con la retina cieca,cioè una zona
che non ha funzione visiva ed è pigmentata di color nero violaceo,costituisce il fondo della struttura
iridea che si definisce UVEA.
A questa struttura si attribuiscono molti segni nervosi dell’iride, essendo di color scuro,si evidenzia
maggiormente in quei segni di profondità,cioè col pavimento scuro,scavato dalla destrutturazione
della trama iridea.Lo strato posteriore dell’epitelio, è in realtà una sorta di pavimento
pigmentato,dal color nero-violaceo,che si distingue nettamente dagli strati anteriori e dallo stroma.
A questo livello secondo molti iridologi,si formano quei segni noti come archi o anelli nervosi.
Proseguendo nella lunghezza dell’iride incontriamo la regione muscolare del muscolo dilatatore e
dello sfintere dell’iride.
Il muscolo dilatatore ha una struttura a forma di raggi, che si dirigono dal margine periferico
all’orlo dell’anello costituito dal muscolo sfintere dell’iride,estendendosi attraverso tutta la
superficie posteriore dell’iride.
Ricordo che lo spessore è di 3 micron in fase di miosi e di 6 micron in fase di midriasi,a livello
della pupilla questo muscolo dilatatore si fissa all’orlo fibroso che lo separa dal muscolo sfintere.
Veniamo al muscolo sfintere,è un anello muscolare visibile con un ingrandimento sufficiente nella
sua struttura,il suo spessore va da 1 a 3 decimi di millimetro,con innervazione parasimpatica;la sua
origine è neuroepiteliale e per questa sua relazione nervosa è di grande utilità nella
indagine,considerando che è l’unico muscolo corporeo di tipo neuroepiteliale,infatti gli altri muscoli
sono di origine mesodermica.
La parte anteriore dello sfintere è in stretto contatto con lo strato posteriore dello stroma
irideo,l’estremità interna di questo muscolo è solitamente circondata da un epitelio pigmentato,cioè
il margine pupillare,che in certi casi ha grosse dimensioni.
In fase di rilassamento lo sfintere ha una larghezza di 0,8mm, in miosi arriviamo sino a circa 1,06
mm, mentre in midriasi arriva a 0,4 mm. Lo spessore medio è di 0,15 mm benché il muscolo sia più
alto verso il margine esterno,da 0,2 a 0,3 mm. ;il muscolo sfintere è più sottile nei bambini,nei
cuccioli,rispetto agli adulti.
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In conclusione l’antagonismo miosi-midriasi,dimostra dal punto di vista meccanico una elevata
mobilità ed elasticità dell’iride come espressione del riflesso dello stato di equilibrio del sistema
nervoso vegetativo.
Sopra l’endotelio abbiamo un tessuto connettivo trasparente,semigelatinoso formato da fibre
collagene tipiche incrociate tra loro che si definisce stroma irideo,pieno di vasi sanguigni che
occupa 9/10 dello spessore dell’iride,è un tessuto elastico che lascia passare l’umore
acqueo,impregnandosi letteralmente di questo liquido,spinto dai vari movimenti dell’iride;in questa
zona compaiono i segni rilevati che prendono il nome dalla forma a cui vengono
paragonati(ogive,cripte,debilitazioni ecc.).In questo strato troviamo anche i pigmenti che
conferiscono il colore dell’iride,contenuti nelle cellule pigmentarie.
Nello stroma irideo vengono distinte tre zone: una anteriore,uno medio ed uno posteriore.
Lo strato anteriore lo si definisce secondo alcuni autori come pieno di forellini,che in realtà possono
definirsi meglio come minuscoli canali di comunicazione con le zone destrutturate come le ogive.
Lo strato medio detto anche fessura di Fuchs,ha un tessuto molto più debole,più lasso,si può dire
che facciano da parete alle zone destrutturate dello stroma irideo,nel caso di formazione di
cripte,lasciando lo spazio dove si accumula l’umore acqueo.
Nello strato posteriore,la consistenza è inferiore e troviamo numerosi capillari venosi.
A proposito della pigmentazione bisogna dire che nello stroma troviamo la cosiddetta
pigmentazione essenziale dell’iride, per la presenza delle cellule pigmentarie,di forma stellata o
circolare che si accumulano soprattutto negli strati anteriore e posteriore;se mancano tali pigmenti
siamo nell’albinismo,l’ iride ha un colore rossiccio dovuto alla trasparenza della rete circolatoria.
Se il pigmento è scarso, a seguito dell’interazione luminosa dell’uvea che troviamo nell’epitelio
posteriore,il colore che ne risulta è l’azzurro; non bisogna però dimenticare che i colori essendo in
rapporto con lo stato neurovegetativo del corpo,possono cambiare,come nel caso di una situazione
di eccesso febbrile,in cui i l colore diventa più chiaro.
Le cellule stellate contengono pigmenti gialli o marroni,più numerose nello strato anteriore e
posteriore,sono innervate dal simpatico e questo spiegherebbe la relazione tra eccitazione e colore
dell’iride.
Le cellule globose hanno pigmento nero,soprattutto attorno al loro nucleo,nelle iridi azzurre è più
visibile per la formazione di piccole macchie pigmentarie.
Sopra tutti questi strati si trova l’epitelio anteriore,come strato di rivestimento,formato da uno strato
unicellulare,che non è uniforme per la sua discontinuità su tutta la zona anteriore dell’iride, sulla
parte periferica si confonde con l’endotelio corneale,in questa zona si trovano cellule impregnate di
melanina,nella corona dell’iride questa pigmentazione è intensa. Questo epitelio anteriore per la sua
discontinuità forma dei forellini, in corrispondenza delle ogive e cripte chiamati stomi di Fuchs.
In queste aree,dove il connettivo si divarica,lungo il decorso dei vasi circolanti,che poi si riuniscono
più in avanti delimitando le lacune con diverso grado di profondità.
Se lo strato di epitelio si ricostituisce in queste depressioni,si formano quei segni di guarigione che
Jensen definisce linee di guarigione.
Secondo Ioseph Deck,nella regione ciliare dell’iride , si trovano due piani di cellule:
quello basale che è nel fondo delle lacune che forma uno strato di collegamento nelle
destrutturazioni,come se fosse un letto nei riguardi dello strato superiore.
Questo ultimo ricopre in genere la zona periferica dell’iride,fino alla corona(ANGOLO DI
FUCHS),nella zona pupillare,al centro,ha una struttura a raggio,in cui lo strato basale è libero ed
evidente,per mancanza dello strato superiore.
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Nel percorso ascendente dell’iride,dal margine pupillare verso l’esterno,vi sono variazioni simili a
cunette o dossi,infatti dapprima si ha una direzione ascendente fino alla corona e dal bordo di questa
in discesa sino all’orlo dell’iride(angolo di Fuchs); la sua diversità nel decorso e i rapporti che si
creano sono un segno iridologico utile a formulare indizi relativi allo stato psicofisico
dell’individuo.
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LA MAPPATURA DELL’IRIDE E LE COSTITUZIONI
Il punto di riferimento per interpretare i segni nell’iride riguarda senz’altro l’utilizzo di una mappa,
come guida indispensabile per elaborare una analisi accurata e integrata .
Attualmente la bibliografia dispone di un numero consistente di topografie iridiche,che variano di
solito a seconda della “Scuola” che le utilizza,in relazione all’indirizzo di indagine e gli obiettivi
che persegue .
Consultando internet,si scopre come a livello internazionale i vari centri di ricerca in naturopatia e
medicina alternativa,elaborino delle trasposizioni iridologiche in base alle loro esperienze,ponendo
l’attenzione sull’aspetto psicofisico della proiezione,per cui un segno non diventa solo espressione
della funzionalità di organo o di un distretto anatomico,ma soprattutto una manifestazione generale
della reattività di ogni individuo.
A questo riguardo sono le costituzioni,cioè la tendenza a…,la predisposizione a…,che permettono
di inquadrare in primo luogo la persona o animale in esame.
Dalle mappe semplici ed empiriche di Von Peczley,a quelle di Bernard Jensen,il cammino verso il
particolare è sempre in continua evoluzione,per le tecnologie di risoluzione di immagine a
ingrandimenti notevoli,per lo studio dello stroma nelle sue varie alterazioni.
Le applicazioni di cromopuntura,la scansione dell’immagine con la grafica computerizzata,che va
alla ricerca delle zone ancora inesplorate delle immagini iridologiche,aprono la strada a nuovi
stimoli di ricerca in questo settore.
Di seguito verranno forniti alcuni esempi di mappe raccolte dalla bibliografia internazionale:
La “protomappa” di Von Peczley,tratta dal suo primo trattato di Iridodiagnostica,sono presenti una
quarantina di localizzazioni.
Prima di arrivare a questa elaborazione esistevano interpretazioni sommarie,che si confondevano
con l’arte e la religione,ma che avevano un fondo di verità anche se molto approssimativo:
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In questa raffigurazione artistica,si può notare come la espressione dei sette peccati capitali,sia in
rispetto con le aree corrispondenti dell’iride,senza però tener conto della lateralità.
Vediamo nel settore superiore centrale riferimenti a comportamenti ed od affezioni neuropsichiche.
Recentemente abbiamo visto come l’elaborazione delle mappe si sia sviluppata con disegni sempre
più esplicativi a seconda del modello di studio e di osservazione.
Seguiranno alcuni esempi:
Mappa di Jensen
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Mappa di J.Deck
Mappa di L.Costacurta
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Mappa di Rizzi
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In questa iridografia
disegno dell’organo
proiezione
vantaggio di esprimere in
localizzazione per la
eventuale segno
possiamo osservare il
legato alla sua
iridologica,essa ha il
forma semplice una
ricerca immediata del
corrispondente.
Questa rappresentazione si avvicina alla divisione in settori con una divisione circolare del cerchio
in minuti.
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Questa cartografia iridica viene attualmente utilizzata dall’autore,modificata,rispetto alla originale
per esigenze di elaborazione informatica.
Di seguito sono riportate alcuni schemi di mappatura degli animali domestici,elaborate dall’autore
Secondo la disposizione olistica iridoquantica,che prevede una ricerca delle zone sulla superficie
in gradi circolari.
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Mappa del cane
Mappa del gatto
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Mappa del bovino.
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Questa breve panoramica dimostra come siano evolute le tecniche descrittive della topografia
iridea,quelli sopra riportati, sono alcuni esempi,di una bibliografia molto più ampia.
Chi ha esperienza in questa osservazione avrà notato come,in alcuni disegni si preferisce inserire la
posizione dell’area di riflesso anatomo-fisiologico,così come è,mentre in altre si nota una divisione
in anelli circolari o in settori corrispondenti.
Un'altra distinzione viene dalla suddivisione del cerchio in ora,cioè sovrapponendo il giro di un’ora
sul quadrante disegnato;altri preferiscono inserire le 12 ore della metà giornata,suddividendo i
settori in zone più ristrette,nell’ambito dell’ora come movimento della lancetta. Leon Vannier
propone nei suoi lavori la trasposizione della rosa dei venti,con le indicazioni simili alla bussola.
Altra suddivisione è quella dello zodiaco riferendosi ai 12 mesi dell’anno sull’iride.
Per ultimo c’è la divisione in gradi circolari di 360° e quindi divisibile in singoli gradi.
Come secondo aspetto si nota una suddivisione in anelli concentrici,per rispettare virtualmente i
vari livelli energetici e i distretti anatomici corrispondenti.
Non entro in merito alla scelta prevalente dell’uno o dell’altro metodo,applicato da varie scuole di
pensiero,ritengo infatti che il metodo di lavoro si debba adattare all’osservatore,che meglio può
scegliere l’approccio più confacente al suo modo di leggere l’immagine che ha davanti.
Per iniziare una osservazione razionale è bene avere dei punti generali di riferimento,pochi ma
storicamente accettati dalla esperienza pluricentenaria;non si può ritenere la localizzazione esatta
come riferito dalla mappa di confronto,ci sono alcune variabili da considerare.
Chi usa una comune lente a 10 ingrandimenti,la loupe,per gli addetti ai lavori,non sempre si pone in
direzione perfettamente orizzontale rispetto all’esaminando(parallasse),quindi una variazione
dell’angolo può spostare mediamente anche del 20%,la reale ubicazione del segno,rispetto a quello
che ci aspettiamo dalla mappa.
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Chi usa un iridoscopio,pur fissando sul supporto mentoniero e la barra frontale, la testa della
persona,rischia comunque una visione che può deviare di alcuni gradi rispetto alla posizione
originale;ancora bisogna valutare il normale spostamento di organi rispetto alla loro sede per un
aumento del loro volume,oppure una ptosi,un’ernia,possono far creder di localizzare un viscere in
un punto,ma in realtà questo può trovarsi spostato,pur mantenendo la sua funzionalità originale.
Come si può vedere dallo schema,la divisione per settori o quadranti è molto sommaria,ma
esplicativa,l’area superiore riflette sempre la zona della testa,la parte media riflette il tronco,mentre
la parte inferiore gli organi del bacino,compresi gli arti inferiori nell’uomo,quelli posteriori negli
animali domestici.
Ora si può passare ad una ulteriore specificazione delle aree,prendendo come riferimento la
prossima figura che mostra una sorta di traduzione della mappa di Peczley,inserita all’inizio del
capitolo.
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La figura sopra, mostra dettagli facilmente visibili anche nell’iride in origine, i settori sono utili per
la localizzazione e la divisione in gradi circolari aiuta nella ricerca.
Un aspetto da non sottovalutare,riguarda la lateralità dei segni,che in teoria dovrebbe essere di
pertinenza della parte sinistra e destra,rispettando la posizione degli organi nei lati corrispondenti
del corpo.
Non è così automatica la topografia iridea,infatti,capita di frequente la rilevazione di un segno
nell’iride opposta la lato della manifestazione clinica espressa dall’individuo in analisi.
Questi segni a volte riflettono la compensazione energetica e od organica delle funzioni generali,un
trauma all’arto sinistro,può portare ad una maggior attività compensatoria dell’arto destro,una
ipertrofia,oppure gravando il peso in maniera squilibrata,possono insorgere problemi di postura con
possibili lesioni organiche all’arto opposto,per vizio d’appoggio o tensioni legamentose o iniziali
degenerazioni delle componenti osteomuscolari.
Altro motivo di ordine neurofisiologico,riguarda la decussazione delle fibre del nervo ottico a
livello del chiasma ottico,che non sempre può essere del 50% nell’uomo,come già negli animali
capita naturalmente.
Non si esclude anche la teoria genetica,come maggior influenza dei genitori anche dal punto di vista
diatesico(R.J. Bourdiol),oppure la prevalenza della ereditarietà dei segni in base al sesso,cioè nel
maschio prevalgono i segni dell’iride destra,nella femmina quelli dell’iride sinistra(J.G.Salomè).
Le considerazioni sono molto utili ed interessanti,perché si possono collegare con lo studio del
genoma umano e quindi conoscere la prevalenza dei segni in maniera più precisa.
Per sintetizzare l’argomento possiamo quindi affermare che le mappe sono elaborate sulla base di
una delimitazione delle aree in settori di cerchio,per ora o per gradi, per anelli corrispondenti alla
funzionalità neuroendocrina.
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La suddivisione in anelli riguarda soprattutto la funzionalità nervosa,più diffuso invece è l’uso dello
schema successivo che divide l’area in sette anelli concentrici come riferimento alla localizzazione
dei segni:
Analizzando le varie cartografie dell’iride,è chiaro che la parte superiore riguarda la zona della
testa,la trasposizione riguarda la zone del cervello e del cervelletto nella parte più esterna,come del
resto l’area della corteccia cerebrale,dei nuclei,base del cervello,ipofisi sono ubicati in maniera
ipotetica rispettando la reale disposizione anatomica.
Secondo la scuola tedesca rimane valido l’approccio organicistico con visualizzazione delle zone
anatomiche,mentre la scuola americana di Jensen,privilegia l’aspetto funzionale delle aree
cerebrali,ma le valutazioni e le ricerche sono ancora aperte.
Nel settore superiore troviamo inoltre, nella zona esterna al cervelletto, gli organi della metà
posteriore come il mastoide,l’orecchio,la nuca;nel settore del naso in zona superiore troviamo i
seni craniali,frontali,mentre più in basso i seni sferoidali,mascellari,le cellule etmoidali, ragionando
sempre in termini di profondità(le zone più profonde si trovano verso il collaretto,mentre le più
esterne si trovano verso gli anelli esterni).
Il settore bronco cardiaco,molto esteso si trova sotto e lateralmente alla zona della testa,tra le ore 2 e
le 4 a sinistra e tra 8 e le 10 a destra,in esso rileviamo la zona bronchiale sinistra vicino alla
corona,la zona cardiaca sempre a sinistra,dove spesso si rilevano segni di interesse iridologico.
Tra le ore 9 e le 10 a sinistra, c’è il parenchima polmonare che si sposta verso la zona
mammaria,quando vi sono dei processi cronici,insieme alla pleura.
Scendendo verso il basso vi è il settore dell’arto superiore o anteriore negli animali domestici,in
questa zona non è sempre ben distinguibile l’arto nella sua descrizione anatomica,anche se in certe
mappe,si rispetta sempre la profondità,dall’esterno con le dita,la mano, all’interno verso la corona
con la spalla.Considerando la forte specializzazione funzionale della mano,si dovrebbe rispettare
una descrizione somatotopica,dell’arto superiore,attribuendo ad essa una maggior superficie,rispetto
all’avambraccio che comunque si situa più internamente. Alle ore 3 e mezza troviamo anche l’area
corrispondente al seno sinistro e più in basso la milza e diaframma.
Il settore addominale,dalle ore 4 alle ore 8 in tutte e due le iridi è molto vasto come interpretazione
escludendo l’arto inferiore o posteriore situato alle ore 6 esatte a 180°.
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Alle ore 7,30 a destra rileviamo il fegato e la vescica biliare,una localizzazione accettata
universalmente,per la sua frequenza di rilievi e segni durante le analisi;alcune scuole variano solo
nella sua posizione più esterna,rispetto ad altre. La zona della vescica biliare è più a ridosso della
corona,in essa in genere si vanno a cercare pigmentazioni o segni di irritazione nervosa,come
espressione di possibile presenza di calcoli che possono aver provocato coliche.
A sinistra ,come dicevo sopra,troviamo la milza nella stessa zona del fegato i segni rilevati in
questa zona in genere non sempre sono a carico esclusivo della milza, ma di una azione combinata
dei due organi,in cui si comprende anche la funzionalità pancreatica. Questa ghiandola a duplice
funzione endocrina ed esocrina esprime dei segni nel settore della milza se viene coinvolta la parte
esocrina,mentre i segni sono presenti nell’area pancreatica quando si tratta di interessamento della
funzione endocrina.
Tra le ore 5 e le 7,si localizza il settore genitale per entrambe le iridi,sommariamente si considera
che nell’iride destra si riflettono maggiormente gli organi maschili,in quella sinistra gli organi
femminili,non è una distribuzione rigida,ma serve come riferimento.
Altra zona riconosciuta è quella del rene,all’incirca alle ore 6 a sinistra,verso le ore 7 a destra,segni
di tossiemia,pigmentazioni sono frequenti,non dimenticando che nella affezioni renali sono
coinvolti i sistemi di drenaggio naturale che possono mostrare segni di coinvolgimento parallelo a
quello della funzionalità renale. Se il segno è quello di un deficit funzionale,la medicina naturale
consiglia sempre di spostare il drenaggio su altri sistemi come la pelle,i polmoni o l’intestino,con
rimedi opportuni per sollevare il sovraccarico dell’organo in squilibrio.
Altra zona importante è quella rettale a ridosso della corona e del linfatico intestinale,spesso è
oggetto di valutazione e di “diagnosi” di emorroidi o patologie alla circolazione rettale.
La vescica è l’altro viscere che può indicare infiammazioni croniche con pigmentazioni o tendenze
infiammatorie per la continua stimolazione infiammatoria della zona.
La spina dorsale:si proietta sul collaretto,viene anche definita colonna ossea e non colonna
vertebrale,nella mappa settoriale si situa a sinistra alle ore 5 estendendosi quasi alle ore 6,mentre a
destra la troviamo alle ore 7 e poco più avanti,in realtà in questi settori si comprende solamente
l’area dell’addome,il bacino,per completezza invece partendo dalla regione cervicale a quella
lombare e coccigea aggiungiamo il decorso della colonna vertebrale in corrispondenza delle zone di
riflesso degli organi,come se fossero affiancati alle loro rispettive aree riflesse. Dato che la colonna
vertebrale contiene il midollo spinale,abbiamo quindi una componente ossea ed una nervosa,questa
ultima secondo R. Bourdiol si proietta sul bordo della corona nervosa autonoma,perché è in questo
punto che partono i segni di irritazione nervosa del corpo,che partono dal midollo spinale.
Questa precisazione è utile per differenziare patologie a carico del tessuto osteo-legamentosocartilagineo di pertinenza della colonna ossea vertebrale,mentre gli squilibri legati all’innervazione
si evidenziano nella corona nervosa.
Nella mappa di Jusas,sopra,viene ben schematizzato questa distribuzione ossea con la solita
diversità tra le due iridi: partendo con la sinistra dalle ore 12 abbiamo la zona cervicale,per arrivare
alle ore 10 con quella sacrococcigea,a destra si parte in senso antiorario dalle ore 12(360°) per
arrivare alle ore 2 con la zona sacrococcigea.
Il settore faringeo si trova nel quadrante nasale dell’iride,comprendendo anche il settore linfatico
della zona,i segni che appaiono sono riferiti sempre a debolezza,predisposizione al catarro,anche
cronico o ad affezioni di vecchia data.
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Si riportano ora alcuni schemi semplificati per riassumere e concentrare in alcune zone riflesse
dell’iride l’attenzione per gli organi principali,lasciando all’osservatore la scelta di una iridografia
più o meno adatta allo schema personale di analisi.
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L’INDAGINE CIRCOLARE DELLIRIDE
Come in precedenza accennato,la mappatura circolare,completa l’analisi dell’iride per
settori,indicando per settori disposti in cerchio le zone che evidenziano segni specifici.
Come concetto di approccio generale è bene stabilire grandi zone di riferimento,cioè la zona
pupillare e quella ciliare a cui si frappone la corona iridea.
La zona pupillare si trova tra pupilla e il margine dell’angolo di Fuchs,cioè dove abbiamo il
collaretto,a volte la zona sovrastante ciliare,non è ben distinta da quella pupillare,ma in genere si
distinguono bene,anche perché sono rilevabili colorazioni e alterazioni di forma solo in tale
segmento circolare. Se torniamo ai pionieri dell’iridologia Nils Liljequist, notò proprio la
colorazione arancio del collaretto,collegandola con l’assunzione di dosi ponderali di arsenico.
Questo fenomeno era attribuito al puro deposito di tossine,ma poi attraverso studi approfonditi,la
scuola francese,concluse che si trattava dell’effetto delle dosi di arsenico sul sistema nervoso a
provocare tale pigmentazione. La zona pupillare in genere,non presenta molti segni a differenza di
quella del collaretto,dove si esprime l’attività nervosa in relazione ai fenomeni digestivi,solo una
diversa pigmentazione può essere frequente,definita eterocromie centrale.
Nella zona ciliare invece troviamo la maggior parte dei segni di interesse iridologico,ma è
importante ricordare che per lavorare bene è opportuno seguire la direzione centrifuga in senso
circolare per scandagliare tutta la superficie iridica.
Da non dimenticare un altro aspetto connesso con la illuminazione anteriore o laterale,infatti una
variazione del raggio luminoso mostra differenti visuali della superficie,facendo emergere aree non
sempre evidenti alla luce diretta(vedi le esperienze del Dottor Lo Rito sull’aspetto psicosomatico
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dello studio iridologico,rispetto a quello organicistico).
Dal punto di vista topografico,esiste un rapporto di ampiezza di due terzi della zona ciliare rispetto
ad un terzo della zona pupillare,quando però siamo in fase di midriasi o abbiamo condizioni di
dilatazione della zona intestinale il rapporto cambia,per una corrispondente dilatazione delle
strutture gastrointestinali,come può essere vero anche il contrario,cioè in caso di spasmo e
contrattura,in cui abbiamo una riduzione dell’ampiezza.
Alcune caratteristiche generali.
La struttura nell’iride è di tipo striato e radiale nella zona pupillare,tranne nei casi in cui non si
evidenzia la corona.
La colorazione: nella zona pupillare troviamo la maggior parte dei pigmenti,con variazioni legate al
singolo soggetto.
La rotondità del collaretto non è mai costante e dipende proprio dalla attività intestinale e dai suoi
rapporti con i visceri interni,che si evidenziano a seconda della zona rilevata,con cedimenti della
circonferenza più o meno marcati;sono espressioni di distonie neurovegetative,soprattutto a carico
dell’ortosimpatico.
La convessità rispetto al tessuto circostante fa pensare ad una iperattività del simpatico.
Nella zona ciliare i segni vengono rilevati a seconda degli anelli in cui è presente una variazione
dello stroma irideo;un punto chiaro di riferimento riguarda la sua posizione,più il segno si trova
vicino al collaretto più il segno ha origini profonde e lo squilibrio è più radicato,mentre se il segno
si trova verso l’esterno,verso la zona della pelle si possono avere episodi di esonerazione tossinica.
L’anello cutaneo in genere è più scuro e mentre se dal punto di vista anatomico si definisce una
normale situazione,per gli iridologi significa una scarsa capacità di depurazione della pelle in
generale,quindi il segno indica la necessità di spostare il drenaggio versi altre zone.
I cerchi nell’analisi circolare
Partendo in senso centrifugo rileviamo il primo anello,che fa parte dell’area del sistema
parasimpatico,orlo pupillare interno,corrisponde all’epitelio posteriore dell’iride,visibile con un
ingrandimento almeno di 30x. Il suo colore varia dal rosso scuro al marrone o in alcuni casi grigio
biancastro,a volte può anche non presentarsi alla visione,perché assente.
Indica la vitalità e la capacità di recupero,correlata con il s.n. parasimpatico.
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Il successivo anello è quello dello stomaco,anello gastrico,non sempre visibile,solo se vi sono
disfunzioni,è come un alone grigio chiaro o scuro,che per alcuni iridologi si confonde con il primo
anello dal punto di vista funzionale.
L’anello dell’intestino tenue e del colon,è la zona che segue l’anello precedente,si estende fino al
collaretto,presenta variazioni nella forma e nella circolarità,ogive,cripte,raggi,spostamenti,pigmenti
che denotano squilibrio fermentativo nel colon.
Il collaretto,si trova più esternamente è il quarto anello che troviamo,corrisponde all’attività del
simpatico,viene interpretato nella forma ad una cresta,che può assumere diverse forme e rapporti
con le zone vicine,può essere pigmentato o no,assente in certi casi di ipervagotonia;l’angolo che si
forma in questa cresta tra il “pendio” pupillare e quello ciliare corrisponde come visto in figura
sopra all’angolo di Fuchs,meglio apprezzato con luce laterale. Questo rapporto assume carattere
diverso in base alle modalità di fusione dei due margini che si incontrano formando il collaretto.
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Cerchio del sistema endocrino e grande circolazione,segue il collaretto e può presentare iper
pigmentazione,biancastra(sistema linfatico ghiandolare iperfunzionante),oppure di color marrone
per deposito di lipidi nelle arterie. Oltre a questi aspetti di fondo anche in questo settore possiamo
trovare i segni di ogive,cripte ed altro in rapporto all’area di riferimento della mappa.
Subito dopo in senso centrifugo abbiamo il cerchio degli organi in cui si proiettano i grandi organi
in senso circolare,come riferito dalle mappe.
Ancora più esternamente troviamo il cerchio linfatico,particolarmente evidente nel gatto,meno nel
cane,come una corona che indica l’attività della circolazione linfatica,molto sviluppata negli
animali domestici per la presenza del mantello.
Come ultimo abbiamo il cerchio della pelle,capillari,sistema venoso;possiamo rilevare un anello
di color blu viola,detto anello del colesterolo o lipidico,a differenza dell’anello sodico che in genere
si trova nell’anello precedente,cioè della circolazione linfatica.
Se siamo in condizioni di equilibrio in genere si vedono solo l’o.p.i. e il collaretto,al di fuori di
questa normalità energetica,tutto il resto se presente indica disfunzione.
Questa descrizione,non è uguale per tutte le scuole di iridologia,infatti generalmente si tende a
definire sette anelli concentrici con funzione specifica che si distacca da quella sopra esposta,che
risulta molto articolata e dettagliata.
La scuola dell’iridologia olistica,considera sette anelli:stomaco,intestino,s.n.simpatico,anello della
respirazione interna,sistema nervoso,sistema linfatico ghiandolare,anello dei muscoli e pelle.
La zona pupillare
Come accennato prima è la zona che si trova a ridosso del foro pupillare,in centro ed è composto
dal margine pupillare,il cerchio dello stomaco e quello della zona intestinale.
Il margine pupillare o o.p.i.,rilevabile con un ingrandimento elevato(x30),corrisponde allo strato
della retina cieca,che arriva dal margine dell’iride,ricoprendolo leggermente con la sua estremità
interna,evidenziandosi proprio nel bordo pupillare come una protuberanza,rappresenta l’espressione
di ciò che rimane della struttura embrionale,quando ricopriva la pupilla.
La superficie è irregolare,può presentare dei noduli e la sua attenzione ci permette di correlare
l’attività diretta delle strutture cerebrali che si riflettono in questa zona,il suo stato dimostra lo stato
del tono nervoso di un individuo.
Il suo colore può essere rossiccio,maggiormente visibile nelle iridi azzurre,esprime un eccesso del
tono nervoso vagale(anello da nevrastenia), in individui con ipocondria,ansietà,angoscia,le
somatizzazioni se invece il colore è sul marrone siamo nella normalità,quando è nerastro esprime
un ipertono parasimpatico.
Josef Deck,descrisse anche un segno particolare,definito: anello dello zucchero,perché la figura
ricorda granuli biancastri di zucchero nel margine pupillare,bianchi;ha correlato questo segno con
disturbi metabolici dello zucchero o predisposizioni verso questo dismetabolismo glucidico.
L’anello dello stomaco
Riguarda lo sfintere pupillare,quel muscolo circolare sottocontrollo vagale,che si contrae,generando
la miosi,prevale quindi il tono vagale,quindi si riflette direttamente il tono nervoso a carico dello
stomaco e delle sue funzioni.
Se troviamo un anello chiaro,con un margine che risalta rispetto all’anello dell’intestino,siamo di
fronte ad irritabilità nervosa acuta,che si traduce in eccesso funzionale dello
stomaco(acidità,pirosi,rigurgiti acidi,modiche gastriti,manifestazioni acute).
Se invece l’anello è grigio,il fenomeno è più subacuto,più lento,fino ad arrivare ad un anello detto
ipocloridrico,iposecretivo,a causa dell’esaurimento della secrezione dei succhi gastrici(gastrite
secca).Quando l’anello è proprio scuro siamo di fronte ad una potenziale gastrite cronica.
L’anello dello stomaco secondo B.Jensen si può suddividere in due sottostrati,partendo dal più
interno,il più vicino alla pupilla(mucosa gastrica),poi quello più esterno alla pupilla(muscolatura);
la rilevazione di pigmenti in questo cerchio esprime lo stato tossico della mucosa dello stomaco.
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Anello dell’intestino
Situato tra l’anello gastrico e il collaretto,presenta uno stroma striato simile al precedente,tanto da
rendere difficile sempre la divisione, che viene fatta per esigenze schematiche,in genere è questo
anello che si rileva più facilmente,per i suoi cambiamenti più visibili.
Le sue variazioni topografiche,dipendono dallo spostamento del collaretto e tutta la zona
ciliare,quindi tenendo presente la proporzione di due terzi ciliari e un terzo pupillare,tutto ciò che va
al di fuori di questo rapporto in senso dilatatorio o costrittivo,viene considerato come squilibrio
funzionale;tenendo sempre in considerazione lo stato di contrazione della pupilla che movendo tutto
il parenchima dell’iride,modifica i rapporti degli anelli e dei settori in visione.
In midriasi tutto lo stroma viene spinto ed appiattito verso l’esterno,così come nella miosi,capita
l’opposto e bisogna tener conto di questo dato,perché se abbiamo una midriasi,permanente,già
siamo di fronte ad uno squilibrio nervoso generale,che influirà certamente su tutto il controllo
nervoso.
Nell’anello intestinale possiamo rilevare i segni principali di interesse analitico,lacune o diverticoli
che è bene interpretare come marchio di debolezza funzionale,a volte assumono una distribuzione
radiale.
La zona della corona
Citata in precedenza dal punto di vista anatomico si definisce angolo di Fuchs,sta ad indicare il
cerchio arterioso minore dell’iride,in questa zona si trova il confine tra l’influenza del s.n.
simpatico(muscolo dilatatore)e il s.n. parasimpatico(muscolo sfintere).
In seguito all’interazione dei due muscoli,controllati dai due sistemi neurovegetativi,nascono e si
evolvono vari segni di riferimento esterni del funzionamento simpatico e parasimpatico(yin e
yang),ancora meglio esiste una relazione fra lo stato del sistema digestivo e il resto del corpo che si
esprime a questo livello(stato della flora intestinale e della biosintesi delle vitamine).
Una corona dilatata,esprime una ipotonia simpatica oppure una ipertonia parasimpatica,come
risultato si dice che la zona digestiva è dilatata.
Una corona ristretta,dovuta ad un ipotono simpatico,un rilassamento delle fibre del muscolo
dilatatore,sposta verso il centro il collaretto.
Nel decorso più o meno sinuoso possiamo rilevare delle rientranze con una prevalenza del tono
parasimpatico,nella zona corrispondente alla localizzazione topografica,oppure vengono interpretate
come uno stato spasmodico dell’intestino. Le protuberanze,sono all’opposto fenomeni di
estroflessione verso la zona ciliare, possono arrivare sino al margine periferico in zona
linfatica,indicando sempre una distonia vegetativa.
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Berdonces,definisce un decentramento del collaretto,che comunque segue quello pupillare,di cui si
parlerà in seguito,anche perché in caso di spostamento dell’asse pupillare abbiamo già una
indicazione di alterazione nervosa generale di una certa entità.
La cresta del collaretto è in genere un po’ rialzato, rispetto al piano sottostante,con alcune
variazioni:a volte è poco visibile tanto da non distinguere la zona pupillare da quella ciliare,siamo in
casi di ipotonia del simpatico osservabili in iridi azzurre(nella costituzione linfatica) e in quelle
pigmentate(costituzione ematogena).Per meglio evidenziare questo margine,si farà ricorso alla luce
laterale. A volte la cresta è fortemente rialzata rispetto al piano dell’iride,così da formare una
punta,un cordone in rilievo(vedi figura pag 71),tanto da sovrastare(o raddoppiarsi) verso l’esterno
la corona.
A questo segno corrisponde una ipersimpaticotonia, accessi,spasmi,eliminazioni catarrali
intense,dolori nevralgici intensi.
Il collaretto quando non è continuo lungo tutta la sua circonferenza, esprime delle carenze o distonie
più o meno gravi a seconda del segno presente;possiamo avere delle interruzioni più o meno
parziali,oppure l’interposizione di ogive o raggi che interrompono la linearità del cerchio nervoso.
In questo caso tutto ciò che va a spezzare la continuità della corona,esprime sempre un maggior
segno di gravità rispetto alla situazione in cui i segni non interrompono la corona.
La zona ciliare
Oltre la corona,inizia l’area ciliare con le sue varie specializzazioni:la zona umorale endocrina,la
zona parenchimatosa,la zona linfatica,l’anello muscolare-cutaneo.
La zona endocrina è la prima che si appoggia sulla corona,essendo umorale,trasporta gli umori,cioè
sostanze nutritive,biologiche con funzione di regolazione generale,quindi se vi sono tossine
“nell’umore”,sottoforma in genere di pigmenti, indicano lo stato di tossiemia generale.
In questo anello virtuale, la quantità di pigmento è più elevata,diradandosi verso la periferia della
zona ciliare(attenzione anche nella normalità fisiologica esiste questa diversa distribuzione dei
pigmenti).Troviamo sempre i segni principali che sono in relazione alle zone riflesse del corpo,a
volte le ogive,i raggi,le cripte si confondono tra collaretto e anello umorale al punto da rendere
difficile una precisa origine del segno ed una corrispondente alterazione funzionale,rimane valido il
concetto che se anche in questo anello i segni sono presenti aggravano la situazione dal punto di
vista funzionale.
Vi sono comunque zone ritenute dalla maggioranza degli autori,sicure per la corrispondenza con la
ghiandola,riflessa sulla mappa(vedi figure sotto).
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In queste aree,troviamo segni,pigmenti,cripte,ogive che possono aiutare nella conferma di patologie
endocrine,specialmente in caso di diabete nella zona pancreatica,accompagnata poi da una
colorazione bruno rossiccia tipica della tossiemia diabetica.
La zona parenchimale interposta tra quella umorale e quella linfatica,rappresenta l’area più vasta,a
cui si attribuisce la proiezione virtuale degli organi,in questo caso quello che si vede riguarda la
struttura cellulare degli organi,dato il rapporto stretto tra questo anello e le strutture
corrispondenti(alveoli polmonari nel polmone,epatociti nell’area del fegato ecc.).
La zona linfatica è più esterna,rappresenta la microcircolazione non capillare in generale e lo stato
generale della circolazione linfatica;un segno molto frequente che si rileva a carico del cerchio
linfatico è il “rosario linfatico”,più o meno completo che esprime sempre una tendenza diatesica,più
che una patologia ben definita. Nelle iridi azzurre si tratta di fiocchi bianchi,mentre in quelle scure o
marrone sono di color più chiaro rispetto a quello dell’iride,le variazioni del loro colore nel
tempo,sono attribuibili a segni di tossiemia,congestione linfatica,assunzione di farmaci per lunghi
periodi. La quantità rilevata lungo la circonferenza indica una maggiore o minore gravità in
relazione al numero di fiocchi presenti. Se poi abbiamo una valutazione della circolarità,più la
distribuzione è regolare,minore è la gravità del segno.
La forma dei fiocchi biancastri se è ovale o deformata rispetto alla forma circolare,indica una
necessità di drenaggio linfatico con terapie fisiche e naturali drenanti in base alla zona di maggior
presenza dei segni.
La zona più esterna corrisponde all’anello della pelle,in genere si nota meglio degli altri,perché si
può presentare o translucido oppure più scuro rispetto al resto dell’iride.
Il segno di debolezza,va ponderato in relazione alle caratteristiche dell’individuo,infatti la sua
valutazione,deve tener conto delle debolezze genetiche acquisite,delle terapie soppressive o di
lesioni croniche. Anche in questo settore troviamo pigmenti da tossine,che vanno deviate agli
emuntori meno ostacolati,rispetto alla pelle.
Vi può essere uno scolorimento negli individui anziani,come indicazione di interventi con terapie
stimolanti in generale.
Segni particolari sono alcuni tipi di iride che presentano questo anello con piccole lacune,numerose
come a formare un colino; rappresenta sempre una debolezza dello stato funzionale della pelle.
Ancora la regolarità del cerchio e la sua uniformità possono indicarci sempre le zone dove
intervenire,se dovessero presentarsi più ampie in settori definiti rispetto ad altre meno evidenti.
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LA SCLERA
Lo studio della parte bianca dell’occhio,sta assumendo un ruolo ben preciso nella iridoanalisi,come
supporto alla visione dell’iride centrale,per le relazioni e i messaggi che questa struttura manifesta
prima ancora di addentrarci nello studio dei segni che comunemente sono stati codificati nell’iride.
La sclerologia come sostiene il dott. Jack Tips di Austin, Texas U.S.A.,riguarda l’interpretazione
dei segni che vediamo nel bianco,essi possono rivelare immediatamente le predisposizioni
costituzionali,i tessuti deboli,le cause e gli effetti della manifestazioni patologiche.
Studiare i segni è utile perché essi sono più veloci nel manifestarsi e nel regredire,i segni
compaiono in zone dove sorge la causa dello squilibrio e terminano nel punto dove avviene l’effetto
dello squilibrio. L’approccio risulta più semplice perché non si ha bisogno di particolari strumenti
di ingrandimento,basta una piccola sorgente luminosa e pochi gradi di ingrandimento oppure la sola
osservazione ad occhio nudo per verificare se i segni evolvono anche a seguito di terapie
correttive,che permettano in poco tempo di risolvere l’alterazione. Possiamo cioè seguire il
cambiamento dei segni della sclera anche dopo brevi periodi di correzioni delle abitudini di vita
dell’individuo.
Essendo parte strutturale dell’occhio,come enucleazione del sistema nervoso,rappresenta l’unica
finestra esterna valida che ci mette in contatto col nostro cervello.
Di questo tessuto bianco ci interessa rilevare pochi segni,in corrispondenti zone che vengono
incluse in una topografia della sclera,molto simile a quella dell’iride.In questo caso però,non
abbiamo gli anelli,anche se per certi autori,per proiettare le zone corrispondenti basta allargare il
campo di visione oltre il settimo anello dell’iride,mantenendo la stessa organizzazione attribuita alle
zone nell’iride.(vedi figura sotto).
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Secondo lo schema alchemico,energetico si possono ritrovare nella sclera le zone corrispondenti ai
meridiani dell’agopuntura cinese,che percorrono e regolano il nostro organismo:”….poiché ogni
fenomeno positivo o negativo,che dipende dal nostro limitato e soggettivo giudizio,viene percepito
e registrato dal nostro sistema nervoso,attraverso l’osservazione della sclera,si può vedere lo stato
interno dei vari organi o apparati…..”.
L’occhio viene quindi diviso in 12 parti virtuali,come le ore dell’orologio,basta la luce e far
inclinare il globo nei lati per l’osservazione diretta e paragonare con una mappa di riferimento
quanto ci viene esposto alla nostra osservazione.(fig.).
Come si può notare dal disegno,la disposizione rispecchia le zone dell’irride,dividendo anche questi
cerchi in ore o in gradi circolari,si nota subito come ad esempio la colonna vertebrale si trova nella
parte nasale.
Le alterazioni più comuni della sclera riguardano: i capillari più o meno dilatati,il colore dei
capillari,la stratificazione di grumi puntiformi e il colore della sclera.
Si possono rilevare con una semplice lampada,zone di rossore in zone ristrette,con piccolissimi
capillari;esse ci indicano uno stato infiammatorio e/o allergico in atto.Il colore bluastro invece
sempre in zone circoscritte riferisce una situazione di congestione venosa,che può assumere un
carattere più o meno cronico a seconda della tonalità blu che si presenta,più scuro è il
colore,maggiore è l’ostacolo circolatorio. Se il capillare è più grosso di color rosso vivo dobbiamo
anche pensare ad un eccesso di sale nell’alimentazione e di prodotti carnei,se il colore è rosso
violaceo o rosato si pensa ad eccessi di zuccheri,bibite gassate,dolciumi,latticini in eccesso nelle
abitudini alimentari dell’individuo in esame.
A volte vi sono zone bianco-sporche,grigie o giallo torbide che esprimono processi evolutivi di una
malattia generale,sempre riferiti alla proiezione in cui si trovano,indicando squilibrio,cronicità
lentezza metabolica e degenerazione.
In certi individui si notano macchie scure di melanina che esprimono una componente ereditaria,se
presenti da parecchio tempo,invece se l’insorgenza è recente e lo sviluppo o l’evoluzione di questo
segno,avviene in tempi brevi,è consigliabile effettuare altri controlli medici più approfonditi.
Molto comunemente si riscontra nella sclera la presenza di vasi molto dilatati,come se fosse un
ingorgo limitato a certi settori,la linea è abbastanza netta e grossa ed indica congestione della zona
corrispondente,a volte si possono trovare vasi accoppiati il cui significato di cronicità dipende dal
loro asse nei confronti del bordo esterno dell’iride,se questi vasi sono paralleli al bordo c’è il segno
della cronicità che prevale in quella zona.
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Attorno all’iride nei casi di individui con tendenza allergica radicata a seguito dello squilibrio
permanente della funzionalità intestinale,respiratoria e della milza,compaiono piccoli capillari
tutt’attorno all’iride come una fitta rete,che danno il nome di: rete dell’iride.
Quando questa rete è limitata ai settori della regione del cervello,della testa in generale siamo di
fronte a quadri di emicrania su base allergica,il termine utilizzato dagli inglesi per questo segno è:
rete dell’emicrania.
Nella zona del cervello,è di frequente riscontro la rete capillare evidente,che sta a significare una
tendenza della popolazione che vive i ritmi quotidiani con notevole stress,può essere più o meno
estesa,turgida come spessore .A volte questo segno della sclera,viene confermato da segni di
indebolimento circolatorio a livello della stessa area cerebrale nell’iride,fino ad arrivare ai segni
dell’anemia cerebrale,con una lunetta biancastra nelle zone superiori,come a formare una calotta
sull’iride,variamente estesa;viene definita iride a ciambella e denota senz’altro uno scarso ritmo di
sonno-veglia, con un sonno disturbato,oppure le deficienze circolatorie,riguardano altri settori in cui
facilmente si va incontro ad indolenzimento della parte o formicolio. Altre volte al segno sclerale si
associano gli archi di cerchio nervoso,molto frequenti nelle iridi dell’uomo moderno,se i capillari
sono nella zona dello stomaco,avremo in questo caso problemi digestivi.
I vasi nella sclera possono avere un percorso retto o tortuoso,come una serpentina,indicano in
genere una varicosità funzionale,cioè ci troviamo di fronte ad una stasi venosa funzionale,sempre
legata alla zona di riferimento della proiezione.
La marcatura parallela è un altro segno di ulteriore congestione della parte,di color bianco sbiadito
oppure bluastro,si tratta di due capillari che si evidenziano con un percorso parallelo,dal bordo
dell’iride verso l’esterno.
In generale secondo il dottor Jack Tips,queste linee indicano sempre partendo dal bordo esterno
dell’iride,nella sclera,il punto da cui nasce lo squilibrio e dove va a terminare,cioè dove si può
manifestare la patologia,in seguito alla reattività singola dell’individuo(in pratica dove l’organismo
agisce col meccanismo della vicariazione,per compensare il mancato equilibrio,secondo gli
enunciati di Reckeweg,nella tavola dell’omotossicologia).
Oltre ai segni capillari possiamo rilevare delle stratificazioni per accumulo di tossine,nella zona
corrispondente al mancato drenaggio dell’organismo,il danno in questo caso va oltre l’aspetto
infiammatorio,si tratta di veri e propri ispessimenti,in rilievo,rispetto al piano sclerale,in rapporto
diretto col grado di accumulo di queste sostanze estranee non eliminate.
Il colore varia dal bianco sporco al giallo sporco,bruno simile alle macchie di nicotina nelle dita dei
fumatori. Se ad esempio rileviamo queste stratificazioni nella zona lombare,l’individuo lamenterà
disturbi alla schiena,sciatalgia mattutina ecc…
Quando al posto degli strati troviamo punti di accumulo,come grumi,siamo di fronte ad un
isolamento delle tossine in zone ben definite,in base alla area in cui è avvenuto il deposito,per
incapacità di espulsione tramite i normali emuntori preposti.
Li troviamo facilmente alla fine del percorso dei capillari,seguendo la legge di inizio e fine dello
squilibrio,il punto può essere rosso,indicando un ristagno delimitato di sangue,oppure scuro,nero in
caso di cisti o calcolosi,poliposi a seconda dell’area di proiezione.
Le macchie o i grumi gialli indicano problemi di colesterolo o di pressione sanguigna correlati
sempre al metabolismo dei grassi.
La catena di perle è un segno sclerale che si presenta proprio come tanti grumi biancastri uniti da
un filo,capillare,indica una tendenza ad emorragie a seconda del punto in cui si trova.
A seguito di malattie croniche o interventi chirurgici subiti può comparire nell’area corrispondente
un segno,una marcatura della trama sclerale;sembra che la sclera sia stata grattata,per la presenza di
una sorta di erosione leggera,uno sfregamento,che indica una maggior attenzione all’organo
interessato e alla pressione sanguigna in generale.
Nella zona del cuore e del rene a seguito di fenomeni di ipertensione ed ipotensione arteriosa
possono comparire delle spirali,scolorite rispetto al colore base della sclera.
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Nella zona del fegato e milza come conseguenza di accumulo di tossine si possono rilevare delle
linee biancastre che terminano a freccia,con la punta verso il bordo esterno dell’iride e le due ali
verso il fegato e l’area della milza,come espressione del passaggio di tossine verso queste zone,per
essere depositate.
Il segno in certi casi ha la forma di una forchetta,un tulipano,fare molta attenzione a questo segno,è
sempre di color biancastro ed indica uno stato tossico dell’organo corrispondente in fase di
degenerazione avanzata,per non dire anche neoplastico in certi casi(verificare sempre con ulteriori
indagini strumentali,quando ci si trova di fronte a questi quadri,mai fare diagnosi affrettate).
Come aspetto globale dell’iride,il suo colore,a prescindere dai segni ha una sua evoluzione: nei
bambini appena nati,nei cuccioli è di solito bianco,con intensi riflessi blu e azzurro-cielo,col passare
del tempo si perdono i riflessi,la lucentezza,per far posto ad un colore più bianco,se invece nel
bimbo in crescita o nell’adulto permane il riflesso azzurro dobbiamo sospettare la presenza di
parassiti intestinali,non necessariamente visibili.
Quando si osserva la sclera è bene sempre valutare lo stato delle palpebre interne,soprattutto quelle
inferiori,per definire uno stato di anemia nel caso siano bianche o rosate.
Se il colore è giallo abbiamo una sindrome itterica,sempre presente precocemente nella palpebra
inferiore,basta indagare sul tasso di bilirubina per chiarire il quadro che esprime sempre un travaso
endogeno di bile a livello ematico.
Per immagini, riassumo quanto esposto in queste brevi nozioni di sclerologia.
Questa mappa esprime le tendenze attuali di riconoscimento dei settori organici secondo la scuola
americana,si può notare come alcuni settori non siano in linea con le proiezioni dell’iride,ma
personalmente ritengo sia molto valida ai fini della ricerca .
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Mappa della sclera sinistra dell’uomo secondo la localizzazione dell’iridologia olistica
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Mappa della sclera destra dell’uomo secondo l’iridologia olistica
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Questi disegni sono gli esempi dei segni sopra descritti
La scuola tedesca e di riflesso quella di autori italiani attribuisce alla forma dei vasi della sclera
nomi particolari con significato indicativo verso un approfondimento del segno.
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Ecco un esempio:
Il vaso porcellanato esprime uno stato di spasmo a livello della circolazione coronaria.
Se il vaso presenta biforcazione vi sono problematiche circolatorie in generale.
Il vaso doppio in parallelo in cui uno dei due è più sottile esprime una sofferenza della circolazione
emorroidale e squilibrio a carico del fegato e pancreas.
Il vaso meandrico esprime stasi cardiaca oppure epatica se si trova nell’area corrispondente.
Il vaso glomerulo-spiralato in zona renale indica problematiche metaboliche funzionali.
La rete dell’emicrania indica sempre squilibri della microcircolazione a seconda della zona di
rilevazione,se nelle zone cerebrali siamo di fronte a metereopatie e soprattutto cefalee.
Il vaso interrotto indica disturbi vascolari e vasomotori.
Se abbiamo un vaso glomerulo-spiralato associato ad uno porcellanato dobbiamo pensare ad una
situazione metabolica con problemi di colesterolo,diabete e uricemia.
Il vaso con tentacoli assomiglia ad un ragno o ad un neurone ed indica patologie epatobiliari.
La testa di freccia,indica con la sua punta un’area in cui è in atto una fase acuta in atto.
Il vaso a tubo esprime una ridotta capacità funzionale del rene
Il vaso tortuoso esprime un forte deficit epatico che può arrivare anche alla cirrosi epatica.
Il vaso a cristalli,indica soggetto con tendenza iperglicemica o alterazione in atto.
Il vaso a muscolo,rappresenta una possibile dilatazione di vasi a seconda della zona di
riferimento,quindi in zona cerebrale fa pensare ad una imminente apoplessia.
Il vaso a semiluna ci indica una attenzione alla attività cardiaca.
Il segno dei vasi paralleli indica tendenza metereopatica.
Il vaso tangente indica la cronicizzazione delle patologie.
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LE COSTITUZIONI IN IRIDOLOGIA
Se pensiamo all’infinità di colori dell’iride presenti sul nostro pianeta,dovremmo redigere parecchie
classificazioni,per rispettare le diversità di sfumature possibili che comunque hanno in comune
l’origine genotipica,cioè siamo di fronte a caratteri acquisiti,che poi possono evolvere per
l’influenza ambientale nel senso più ampio del termine.
Per semplificare giustamente l’approccio nell’analisi,c’è un accordo comune nello stabilire tre
gruppi principali di colori,si tratta cioè delle iridi azzurre,di quelle marroni e quelle miste.
Parlando col professor Salomè,in diverse occasioni ha sempre ribadito la classificazione in due
gruppi(iridi azzurre e marroni),sostenendo che l’origine è quella azzurra,sulla quale in seguito sono
subentrate modifiche verso colorazioni più scure. Mendel nello studio genetico,affrontò questo
aspetto genetico, legandolo con determinate caratteristiche,che certamente erano diverse proprio in
base al colore che emergeva nelle sue indagini sul patrimonio genetico.
Le scuole europee si sono orientate sempre verso questa divisione,associandola a determinate
tendenze verso manifestazioni di squilibrio energetico;la scuola di B.Jensen invece ha cercato di
dare un ulteriore significato alla costituzione dell’iride valutando anche l’integrità o meno della
struttura fibrillare,paragonando il tessuto al diverso disegno del legno o ad un tessuto più o meno
consumato(destrutturato),da tutti gli stimoli interni o esterni che un individuo può subire.
Dall’insieme di queste osservazioni si è arrivati a definire una predisposizione a certe
patologie,come nel caso delle costituzioni omeopatiche ,definendo delle diatesi iridologiche che
rispecchiano e confermano quelle codificate in medicina omeopatica,per merito soprattutto degli
studiosi francesi.
La scuola naturopatica,seguendo gli studi sulla costituzione arriva a definire cosiddetto “ biotipo
specifico”,cioè strutturato con il suo insieme di fattori costituzionali che lo distinguono per
predisposizione a squilibri psicofisici. Questi biotipi non sono fissi,possono evolversi nel tempo in
varie sottoclassificazioni,ma non possono mai scambiarsi tra loro,nel senso che una struttura azzurra
non può diventare marrone e viceversa.
Nella descrizione di queste diatesi in iridologia,le variabili sono tante e non univoche nella
bibliografia,cercherò di semplificare varie suddivisioni,nell’intento di offrire una panoramica su
questo argomento,che resta fondamentale per un corretto approccio all’analisi dell’iride.
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LA COSTITUZIONE LINFATICA
Quando si parla di iridi chiare,si fa sempre riferimento a quelle azzurre,con tonalità variabili sul
grigio,in cui la collaretta,la corona nervosa,la siepe risalta con un colore più chiaro del resto della
zona. L’anello quindi è molto evidente,come anche le strutture fibrillari(ben visibili)hanno un
decorso rettilineo e in minima parte sinuoso,questo modello “quasi perfetto”,si definisce a tipologia
fibrillare.Si può definire una struttura simile alle corde di una arpa o di un violino,per il loro
decorso,quasi come se trasmettessero la sensazione di compattezza,linearità,tipiche di questa
uniformità.
Il sottotipo linfatico puro,rappresenta il
primo gradino della tendenza alle malattie
della costituzione linfatica:
si caratterizza per l’elevata reattività del
sistema linfatico.
In tenera età esordisce con iperplasia
linfatica,irritabilità alla gola.al naso,alle
orecchie,nella regione broncopolmonare e
nelle mucose digestive,genitali e vescica
urinaria. L’esonerazione tossinica per
sovraccarico avviene con frequenti episodi di manifestazioni catarrali,legati anche alla familiarità e
alle abitudini alimentari,della madre in gravidanza,quando si è ecceduto nel consumo di
latticini.Oltre le manifestazioni tipiche quando si cronicizzano i disturbi,sono evidenti i segni di
cedimento sottoforma di lacune o cripte,che esprimono una disposizione organica radicata
nell’individuo.
Alcuni autori fanno notare la possibilità di rilevare un segno,definito difetto puntiforme o a
lancetta,nella zona corrispondente al settore interessato per ripetuti episodi patologici;questo
significa che il ripetersi delle patologie ha provocato dei cedimenti organici ancora più seri.
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Il sottotipo idrogenoide,è abbastanza simile al linfatico,ma si caratterizza per l’aspetto tipico di
fiocchi biancastri,disposti più o meno circolarmente sulla circonferenza dell’iride,in genere nella
zona ciliare nell’anello linfatico.
La maggior presenza di questi grumi o tofi(Schnabel),si rileva nella zona toracica,addominale o
nasale inferiore a testimonianza del fatto che l’indicazione più frequente si ha negli individui con
malattie reumatiche su base allergica(asma,eczemi,riniti allergiche,emicranie su base
allergica,patologie con sviluppo di muco).
In questa tipologia,rimane sempre una difficoltà alla
eliminazione tossinica,un maggior accumulo di scorie proprio
in quelle zone dove compare il fiocco bianco,in zone cioè più
sensibili agli insulti che causano la patologia.
Il fiocco biancastro può indicare una trascorsa tubercolosi,se i
settori in cui si trovano sono quelli dei bronchi e dei
polmoni,qualche volta li troviamo anche nella zona nella zona
delle costole o della pleura.
Se sono presenti in tutta l’iride si tratta secondo Poncet e
Leriche di un tubercolinismo larvato,con diatesi essudativa.
Certamente i sintomi più frequenti sono: dolori
articolari,dermatosi e ipersensibilità delle mucose.
Ricordo che alcuni autori considerano la distribuzione dei
fiocchi bianchi come indicativo prognostico favorevole se
uniformemente presenti,mentre se i tofi sono sparsi senza un
ordine particolare bisogna sospettare un problema di squilibrio
energetico più profondo.
Il sottotipo di urina acida o diatesi urica:si può presentare in tutte le costituzioni,non è solo tipica
di quella idrogenoide o linfatica,dipende dalla costituzione e quindi c’è una tendenza familiare di
fondo da considerare come fattore predisponente.
Il rosario linfatico si sostituisce con depositi simili a nubi diffuse,come macchie nebbiose intorno
alla zona linfatica,per arrivare anche al cerchio della pelle,producendo dei raggi che arrivano al
collaretto; il colore è bianco giallastro con toni arancio in certi casi,più evidenti nelle iridi chiare.
Questi individui hanno una eliminazione carente dell’acido urico,con possibilità di formazione di
calcoli renali di ossalati e urati,reumatismo metabolico(gotta),artrosi in generale,miocardite
reumatica,ritenzione di acido urico endogeno,legato alla assunzione di carne per tempi prolungati e
cibi salati o sale negli alimenti,carenza di vitamina C e B9.
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Il sottotipo con debolezza del tessuto connettivo,pur essendo incluso nel gruppo linfatico,non è
una sua esclusiva,infatti anche in altre costituzioni si può notare questa struttura che si caratterizza
per la lassità del tessuto connettivo,la presenza cioè di lacune in numero elevato tali da confondere
una giusta localizzazione,Siamo di fronte ad una ptosi costituzionale in cui anche la collaretta perde
i suoi normali rapporti rispetto alle altre strutture dell’iride,spostandosi dal suo centro di
riferimento. C’è quindi una debolezza generalizzata del tessuto connettivo: tendenza ai
prolassi,varici,emorroidi,maggior tendenza verso distorsioni
legamentose,muscolari,articolari;quando invece le lacune sono soprattutto a carico dell’anello
intestinale,rispetto al resto della superficie in esame,siamo di fronte a individui con problemi di
transito intestinale,flatulenze,costipazioni,dispepsie,digestioni lente(sottotipo di iride
ghiandolare,secondo alcuni autori).
Il fondo di questa tendenza risiede nell’incapacità di assimilare il calcio,quindi nel trattamento di
base bisogna tener conto di questi aspetti per tonificare le strutture con rimedi ed esercizi fisici
adeguati.
Secondo alcuni autori in questo gruppo di costituzioni si comprende anche l’iride a margherita in
cui le lacune sono più centrali,rispetto al resto della loro presenza,in essa esiste una tendenza
congenita all’ascite per ritenzione idrica,in cui le componenti cardiache e renali possono aggravare
un quadro comunque già in atto dal punto di vista diatesico.
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In altri casi le lacune sono più evidenti nel settore pancreatico, nell’area dei bronchi, polmoni e area
nasale a ridosso della collaretta;anche qui si parla di debolezza congenita delle aree interessate e in
questi casi nella giovane età si riscontrano iperplasie alle tonsille,bronchiectasie e fibrosi
pancreatica,indirizzando le terapie appropriate non solo a livello respiratorio,ma anche
pancreatico,controllando la ritenzione salina nell’organismo.
In altri casi le lacune sono presenti in coppia sull’area sinistra del cuore e nel settore del rene
sempre a ridosso della siepe,sono sempre segni di debolezza,che poi si manifestano con difficoltà
respiratorie,situazioni edematose.
In caso si infiammazioni croniche al colon,nel sigma specialmente si nota un coinvolgimento
contemporaneo dell’attività cardiaca,vedremo quindi il doppio segno cardio-addominale con
lacune,cripte o difetti nel settore del cuore e in quello del colon sinistro,anche in questo caso vi è
sempre la componente congenita e tutto può iniziare con formazione di gas,flatulenza,disbiosi e
intossicazione.
Il neurolinfatismo costituisce il sottotipo neurogeno,con iride a fibre chiare,tese,la corona presenta
un color chiaro e secondo J.Deck, si nota in questi individui, spesso,il margine pupillare rossastro
detto anello di nevrastenia.
Talvolta le fibre sono riunite in alcuni settori maggiormente nel settore pleura e polmoni,area
genitale e vescica;questo indica uno stato infiammatorio su base spasmodica delle zone interessate,a
volte anche nella regione del cervello si notano queste fibre riunite oppure con un decorso sinuoso.
L’aspetto comune in questi casi è l’ipertono del sistema nervoso autonomo e lo squilibrio
funzionale che ne consegue a questo spasmo che si verifica soprattutto a livello vascolare.
A livello fisico riscontriamo situazioni di emicrania cronica,problemi circolatori cerebrali con
sintomi di debolezza o squilibrio vasomotorio,oppure forte dolorabilità osteomuscolari o digestiva
per lo spasmo vasale;nei casi più gravi si arriva a malattie mentali,psicosi,che si possono controllare
con l’esercizio fisico e le tecniche di rilassamento.
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LA COSTITUZIONE EMATOGENA
In questo gruppo sono comprese tutte le iridi che vanno dal color castano chiaro a quelle scure
osservabili nelle popolazioni africane e del deserto del Sahara,in cui non è possibile distinguere
segni della struttura ed eventuali alterazioni per la fortissima pigmentazione in queste persone.
Essendo di color scuro,rispetto a quelle chiare quello che si evidenzia è uno scolorimento della
trama,una opacizzazione delle aree interessate,come conseguenza della destrutturazione delle
fibre,personalmente ritengo comunque che un segno sia molto chiaro,cioè gli archi di cerchio o
anelli nervosi,rilevati come linee bianche più o meno complete nella circonferenza che dimostrano
anche per queste costituzioni come sia influente l’aspetto del tono nervoso conseguente ai modelli
di vita attuale.
Nel sottotipo ematogeno puro,abbiamo una iride con aspetto
vellutato,scarsi i segni riflessi,solo qualche zona chiara nel
settore del cuore e reni.Le patologie correlate a questo biotipo
costituzionale riguardano il sistema ghiandolare linfatico a
seguito di discrasie con fenomeni di
linfoblastomi,linfosarcomi,crisi renali per calcolosi.Siamo di
fronte a individui che reagiscono ad infezioni con aumento
della produzione dei globuli bianchi,con andamento
leucopenico;questo si spiega per la carenza di oligoelementi
indispensabili che l’organismo non riesce ad assimilare per
carenza o per incapacità
metabolica(iodio,rame,ferro,oro,calcio,arsenico),vedi ad
esempio le sindrome distiroidee.
Deck,nel 1956,ha definito un sottotipo tetanico-larvato,per
indicare una iride con segni caratteristici della tipologia ematogena,si tratta degli anelli
nervosi,presenti in quantità variabile,ma che rappresentano una reattività tipica,vengono detti anelli
spastici o anelli cardiaci(Jausas).Essi arrivano ad occupare aree molto grandi al punto da deformare
lo stroma irideo,si tratta di una rottura della pigmentazione a seguito del continuo lavoro della
muscolatura dell’iride(miosi e midriasi),che porta ad una perdita del tono elastico.
Alla base di questi segni vi è una forte neuroeccitabilità,una tendenza spastica che arriva a distonia
neurovegetativa e somatizzazione ansiosa,con sintomi non ben inquadrati specialmente dalla
medicina tradizionale,si va da ipertiroidismi,psicosi marcate,fenomeni convulsivi o
epilettiformi,disturbi digestivi e genitali femminili con dispepsie,ulcere gastriche,coliti,mestruazioni
dolorose,irregolari,amenorrea,agorafobia,reazioniisteriche,pinato compresso,depressioni,tetania
addominale,crampi allo stomaco,dolori colici addominali. Si osservano anche disturbi
cardiaci,tachicardie,angine pectoris,giramenti di testa,parestesie,rigidità alle braccia e gambe,dolori
muscolari diffusi,emicrania,laringospasmo,elevata sensibilità a luce e rumori.
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Gli anelli comunque esprimono una insufficienza paratiroidea,legata alla eccitabilità nervosa dei
soggetti con ipocalcemia e disturbi cardiaci da prendere in considerazione, quando il numero degli
anelli è superiore a cinque.
LA COSTITUZIONE MISTA
Come definito dal nome,si tratta di una tipologia
intermedia o di transizione come alcuni autori la
definiscono,perché se ad occhio nudo o con pochi
ingrandimenti si direbbe appartenere alla classe
ematogena,in realtà con maggior dettaglio,si nota un
tappeto marrone chiaro appoggiato su una base azzurra o
bluastra,con la possibilità di vedere le fibre che
normalmente nel tipo ematogeno non si vedono nel 90%
dei casi.Siamo di fronte ad una pigmentazione labile,
sempre legata alla genetica, che in questo caso proprio per
la debolezza del carattere linfatico non si manifesta
esternamente,si tratterebbe di una dominanza genetica
incompleta. Definita anche come costituzione biliare,perché sono frequenti i riscontri di patologie
biliari,insufficienze epatiche,pancreatiche,tendenza alla costipazione,disturbi reumatici,infine per
T. Kriege si tratta di individui con insufficienza della secrezione renale.
Il colore è variabile, si va dal bruno arancio con possibilità di sfumature verso il
color nocciola,per questa variabilità secondo R.Lanza, non si tratterebbe di una
classe di costituzione iridologica,ma di una modificazione dei biotipi ematogeno o
fibrillare,quindi saremmo di fronte ad una variazione del terreno ematogeno o
fibrillare attraverso passaggi generazionali e abitudini alimentari scorrette
perpetuate per lunghi periodi(alimenti fritti,grassi ed eccesso di carboidrati).
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Il ferrocromatoso,è un sottotipo particolare di biotipo con disturbi al metabolismo epatico
associato a grande stanchezza ed astenia,con un aumento del tasso di ferro come parametro ematico
di riferimento;nella zona esterna alla siepe si rilevano delle macchie giallo-marron come piccoli
puntini colorati,come espressione di disturbi epatici non dolorosi e
acidosi metabolica.
Quando si rileva un anello bianco grigiastro,più o meno trasparente,lattiginoso all’esterno dell’iride
si parla di arco lipoideo o di diatesi lipemia o colesterinica,che secondo studi americani,sarebbe un
segno di pericolo di infarto,perché segno di ipercolesterolemia,attenzione il segno è
corneale,presente negli anziani(anello senile),con origini anche geneticamente influenzate.
Lo troviamo in tutte le costituzioni come espressione
epatopatie,ipotiroidismo,sclerosi,angiopatie,diabete mellito,gotta lipoidea,affezioni cutanee che non
dipendono esclusivamente da una dieta ricca di grassi o carne,infatti Deck osservò questo segno
anche nei vegetariani,confermando come sia più importante la dipendenza genetica del segno,cioè
la predisposizione endogena,egli inoltre lo considera un segno indicativo per i carcinomi.
Si rileva dopo malattie infettive, oppure in casi di ricadute continue in soggetti deboli,può essere
presente in persone con arteriosclerosi,in caso di forme reumatiche,nella sclerosi coronaria,negli
spasmi coronarici,senza comunque ritenerlo a tutti gli effetti un segno distintivo per le patologie
citate.In caso di patologie cardiache va anche cercato un segno cardiaco a sinistra con raggi bianchi
infiammatori; nelle forme cutanee abbiamo individui con sudore grasso,eruzioni foruncolosi,pustole
che indicano lo scarso potere drenante della pelle a cui si può affiancare l’anello cutaneo scuro.
Continuando nell’osservazione generale di una iride,insieme alla costituzione va considerata anche
la densità o meglio la compatezza della trama iridea e le deviazioni di questa struttura che
esprimono sempre un segno squilibri funzionali e psicofisici.
Avevo accennato prima che si può paragonare lo stroma ad una stoffa o ad un pezzo di legno per
esprimere la vitalità,l’energia che racchiude,la capacità di guarigione,cioè dove sta andando questo
microcosmo.
97
Si tratta di inquadrare la solidità delle fibre,che esprimono lo stato costituzionale generale
dell’organismo,se rileviamo deformazioni che diventano ogive,cripte,lacune,lacerazioni,abbiamo
una variazione della densità strutturale con indicazione conseguente per ogni settore preso in esame.
Non bisogna dimenticare come per le costituzioni, anche in questo ordine di idee, siamo di fronte ad
aspetti genetici,per cui i segni che si rilevano non sono modificabili, anche con le migliori terapie.
H.Lindhlar definiva questo parametro come la rappresentazione del tono,della vitalità,della capacità
di guarigione da una malattia,ma non bisogna azzardare le conclusioni verso certi squilibri,solo per
il fatto di aver trovato una debolezza in un settore o nell’altro,è necessario valutare sempre nel
complesso la situazione di un individuo,infatti potremmo avere segni molto marcati(cripte,ogive)in
persone giovani e non rilevarle in certe persone o animali anziani,a seguito della loro buona
capacità vitale che dipende sempre dal corredo genetico acquisito.
Le classi di compatezza della trama iridea per parecchi autori sono 5 o 6 al massimo,oppure
abbiamo il paragone di Jensen con il tipo di legno,partendo dalla struttura forte della quercia,per
arrivare a quella del pino che significa più debolezza.
-La prima categoria è quella paragonata alla seta,densità 1,con superficie liscia,omogenea,le fibre
sono strettamente unite fra loro,non vi sono segni di cedimento e segni infiammatori.Abbiamo tipi
longevi,con pochi problemi di salute,perché conducono una vita in ambienti sani,non sono stati fatti
abusi e soprattutto sono dotate di una sana eredità.
-La densità seta lino è la seconda in classifica,appartiene alla iridi normali,troviamo piccole ogive a
capello,di color chiaro, con andamento ondulatorio,buona costituzione,con buona reattività,molto
frequenti nelle iridi azzurre questi segni.
-Il tessuto lino si addice alla terza categoria di compattezza,con sfilacciamenti della trama,qualche
ogiva,che comunque sono poco influenti rispetto al resto delle fibre, che mantengono una buona
traiettoria rettilinea,con poche deviazioni.
La ereditarietà è buona,con buone prospettive di reattività vitale; a volte le fibre si
arricciano,notiamo alcune zone di rilassamento che consigliano una prevenzione,per evitare
l’evoluzione patologica degli squilibri appena accennati nello stato della trama.
-La juta o trama vacuolare è la quarta categoria,ricca in ogive spesso aperte,vi è uno stato di
autointossicazione,di cedimento nervoso di fronte agli stimoli stressanti esterni ed interni;siamo di
fronte a difese naturali molto abbassate,quindi sono individui poco reattivi che possono aggravare la
loro situazione in caso di malattie croniche,indirizzando verso esiti
sfavorevoli le prognosi.
-Per ultima abbiamo la rete,il tipo legno di pino,una struttura lacunare, con molti alveoli e cripte;le
fibre deviano il loro decorso,hanno una traiettoria irregolare,perdono il senso rettilineo,da non
confondere con il biotipo a connettivo debole,anche perché con queste caratteristiche,modificando
o mantenendo buone abitudini di vita igienico-alimentare si vive a lungo ugualmente. Rileviamo
della lacune come vere e proprie buche,che possono arrivare a deformare il collaretto,rappresenta
infatti l’aggravamento della quarta categoria,in cui però si rende difficile localizzare un segno
topografico specifico a seguito della disorganizzazione che si è creata della struttura compatta.
Le malattie sono lunghe,i recuperi sono lunghi e complessi, la definizione di alterazioni iridologiche
non è possibile,ed è consigliabile valutare la lateralità della zona iridea più compromessa rispetto
alla controlaterale più integra.
98
LEGENDA FIG.
La trama di tipo quercia
(1),rappresenta l’ottimale ed
è la prima categoria di
densità;procedendo in senso
orario abbiamo vari gradi di
rilassamento delle fibre,con
allargamento e
destrutturazione della
compattezza dello stroma iridico.
Il numero 10,rappresenta la categoria del tipo legno di pino,con estrema debolezza.
99
LA PUPILLA
Fa parte dello studio iridologico,perché componente integrante dell’iride,è il suo centro,la porta
d’ingresso dei fasci luminosi che raggiungono l’interno dell’occhio per andare a riflettersi sulla
retina;è costituito dal bordo interno dell’iride,con un diametro di circa 3-4 millimetri nell’uomo,il
suo colore normale è nero e presenta una variazione della sua apertura in base a stimoli esterni ed
interni .
La sua osservazione ci permette di avere informazioni sullo stato di integrità del sistema
nervoso,assieme ad altri indizi utili a completare uno studio globale di questo microcosmo.
Quello che interessa rilevare è:
-la variazione del diametro pupillare
-le deformazioni pupillari
- i decentramenti pupillari
-la presenza di vestigia embrionali
-la presenza di formazioni corpuscolare
- l’aspetto dell’orlo pupillare esterno(O.P.E.)
- l’aspetto dell’orlo pupillare interno(O.P.I.)
-la forma naturale nelle specie animali domestiche.
Il diametro pupillare è un parametro medico importante per avere un dato immediato sullo stato
nervoso di una persona:
una miosi,esprime la vagotonia(normale negli anziani),si riscontra nelle affezioni spinali,nel
tabe,nella meningite e in alcune intossicazioni(alcoolismo,uso di oppiacei,uremia),per effetto del
vago lo stomaco è sempre in movimento,la frequenza cardiaca è bassa,il circolo periferico scadente
a causa della contrattura vasale,la sua contrattura è presente anche a livello psichico,l’individuo sta
ripiegato su se stesso,come i suoi pensieri,che sono limitati,anche la mobilità
organica,muscolare,articolare è minima,abbiamo un freno alla vita, ancora miosi in caso di
emorragie cerebrali. A volte può essere unilaterale e questo si verifica nella sindrome di Claude
Bernard-Horner,nella patologie nervose sul ganglio stellare o nel plesso brachiale;in conclusione
nella costrizione pupillare abbiamo il segnale di inibizione del sistema nervoso centrale,per la
dominanza parasimpatica.
Si ha midriasi,in caso di glaucoma, nell’ipertiroidismo,nella difterite,nel botulismo,,nel coma grave
profondo,nell’intossicazione da dinitrofenolo e da bisolfito di carbonio,nei soggetti non vedenti,
nella miopia,nelle persone stanche,depresse,con le forti emozioni,hanno molte
preoccupazioni,soffrono di fobie,dormono poco,riposano male;presentano tachicardia,hanno una
circolazione labile,il movimento intestinale è pigro,come la voglia di vivere è spenta,infatti
Jausas,rileva come la midriasi sia presente nelle persone stanche,con la tendenza a lasciarsi vivere a
non cercare di veder lontano. In caso di patologia unilaterale a seguito di un trauma cranico per
edema cerebrale o emorragia sottodurale,nelle nevriti ottiche. Nei bambini normalmente esiste un
certo grado fisiologico di midriasi,ma attenzione oggi la televisione i monitor di computer possono
intensificare lo stato dilatatorio della pupilla,sia per effetto diretto sullo stimolo visivi che per
influenza nervosa,stancando la vista,impegnando molto l’attività nervosa,per gli eccessivi stimoli
cui sono soggetti.
Pierre Fragnay,riporta uno studio in proposito, sull’alternarsi della motilità pupillare, in cui sono
stati presi dei campioni di persone di sesso maschile e femminile sottoposti alla visione dell’
immagine di un “nudo” del sesso opposto,rilevando come questo stimolo determini una marcata
dilatazione pupillare del sesso opposto alla vista dell’immagine,come pure è stato fatto uno studio
su tre categorie di persone: celibi,sposati,sposati con figli; la vista di un bambino produce una
dilatazione pupillare,sia pure di differente entità,ciò a dimostrazione dell’influenza che induce
anche solo un diverso stile di vita,un ambiente diverso,una situazione di vita diversa sulla motilità
del foro pupillare.
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Una alternanza frequente tra miosi e midriasi(hippus pupillare o atetosi pupillare) indica una
tipologia molto nervosa, la presenza di tumori cerebrali,la sclerosi a placche,meningite,forti
problemi psichici,paralisi imminente se le due pupille non oscillano contemporaneamente,presenza
di parassiti intestinali;mentre un assenza del riflesso(areriflessia), si ha in caso di neoplasie al
cervello,encefaliti gravi,sclerosi,lue.
L’anisocoria, si presenta come segno di squilibrio con una pupilla in miosi ed una in midriasi
costantemente,si può verificare come seguito di meningiti,difteriti,oppure come patologie ereditaria.
In certe patologie coliche(renali od epatiche),spesso si nota una pupilla più dilatata nel lato
ammalato.
Secondo l’iridologo Angerer,la pupilla è il manometro della dinamica psicosomatica,perché è il
segno più eloquente dell’antagonismo tra simpatico e parasimpatico(azione alternante tra
acetilcolina parasimpatica e adrenalina simpatica),la continua variazione del lume deve essere
simmetrico e bisogna inoltre considerare normale un leggero spostamento del cerchio nero verso il
lato nasale.
Quando una stessa sorgente luminosa colpisce due iridi uguali,escludendo le cause patologiche
prima esposte,è possibile provocare un riflesso con differenti aperture del lume pupillare,come
espressione di una anomalia nell’accomodamento della visione,legato ad uno squilibrio elettrico dei
neuroni cerebrali(lobo frontale), i quali hanno subìto per tendenza ereditaria o a seguito di una
malattia(sindrome epilettica), una variazione della loro polarità.
101
Questa variazione di segnale elettrico determina quindi una diversa reattività di fronte agli stimoli
esterni, al punto da influire anche sullo stato di coscienza,sulla percezione del mondo esterno,fino a
modificare la personalità di un individuo.
La percezione degli oggetti è diversa,oppure certi oggetti o immagini danno l’impressione di essere
già stati visti;in forma più marcata queste sensazioni si trovano in malati di nervi,soggetti
psicoastenici,negli epilettici,negli individui melanconici,oppure in casi particolari, le persone
credono di vivere in una dimensione completamente diversa da quella reale,senza ricordare quello
che hanno fatto o subito, percependo un avvenimento e reagendo in base al loro stato
mentale,mancano di obiettività,sono incerti lenti e analitici nel decidere,imprevedibili nelle reazioni.
Senza arrivare a questi casi limite,una situazione del genere si può presentare anche in persone
molto affaticate fisicamente e mentalmente,quando sono cariche di preoccupazioni morali o per
abuso di alcolici.
All’interno del foro pupillare sono riconoscibili alterazioni molto comuni come la
cataratta,congenita o acquisita che costituisce un fenomeno più di pertinenza oftalmologica che
iridologica,come i casi di glaucoma dove può apparire una colorazione verde scura che si può
presentare e scomparire in varie occasioni.
Oltre a questi rilievi sono interessanti, perché non facili da vedere con una certa frequenza, i segni
intrapupillari,all’interno della pupilla come risultato di una formazione embrionale non perfetta,si
tratta di strutture che non sempre si possono fissare in una immagine fotografica per la loro ubiquità
topografica e temporale,cioè non sempre e staticamente presenti,al punto da costringere una visione
continua in un medesimo punto per periodi prolungati,anche con l’ausilio di ripresa filmata.
Vengono distinti segni prepupillari come conseguenza della mancata esfogliazione della membrana
pupillare presente nel feto fino al settimo mese di gravidanza,sono proprio i residui di questa
pellicola che dovrebbe scomparire,che possono rimanere dopo la nascita;altre volte rimangono dei
corpuscoli all’interno del cristallino,sempre come difetto prenatale,si trovano sulla lente e non si
sciolgono sono detti corpuscoli intrapupillari.Essendo derivati da uno squilibrio nella formazione
del feto ad essi si attribuisce un carattere complementare nell’esprimere insieme ad altri sintomi una
situazione psicofisica specifica alterata.
Per rilevarli si ricorre ad almeno 20 ingrandimenti e nella bibliografia esistono varie denominazioni
in base alla loro forma e al loro decorso: per R.Lanza si parla di vestigia embrionali che assumono
varie denominazioni come il ponte fluttuante,l’arco fluttuante,il ponte fluttuante interrotto e il
filamento senza corpuscolo o nodo.
Il ponte fluttuante o arco galleggiante(Berdonces),è un filo sottile marrone scuro o rossiccio,che
attraversa la pupilla in linea retta,il filo può partire dal margine esterno con direzione centripeta,si
ferma senza attraversare il centro della pupilla,terminando con un nodo o corpuscolo, oppure a
punta o lancetta(dita traumatiche).
In altri casi oltre alle linee si formano degli ammassi puntiformi che sembrano tanti granellini che
galleggiano sulla pupilla il loro colore è variabile:possiamo avere nodi di color marrone(con
predisposizione digestiva),nodi rossicci(predisposizione tiroidea),nodi verdognoli(problematiche
renali),batuffoli(stati linfatica).
Il ponte galleggiante significa predisposizione a patologie respiratorie e si associa alla tipologia
omeopatica del tubercolinico,se in esso troviamo un nodo o ponte andremo a vedere a quale zona
corrisponde per capire gli organi coinvolti,rispettando la localizzazione dell’iride.
L’arco galleggiante significa predisposizione a patologie vertebrali,se vi è il nodo avremo anche una
indicazione del punto in cui può esistere lo squilibrio.
Il ponte interrotto si osserva come linea che parte dal collaretto e si porta verso il centro della
pupilla con un nodo terminale,esprime sempre la tipologia tubercolinica;nel filamento a lancetta
senza il nodo o corpuscolo terminale siamo di fronte a predisposizione sul sistema
nervoso,psicosi,depressioni,nevrosi anche dall’infanzia.
102
Tra i corpuscoli intrapupillari riconosciamo i corpuscoli tremolanti,perché all’osservazione
sembrano galleggiare su un substrato oleoso,hanno una forma ad asterisco,sono di color giallo
arancio e si rilevano nei soggetti ipertiroidei.
I corpuscoli a coda d’aquilone,sono sempre tremolanti ma a forma di croce ed indicano
predisposizioni a patologie renali.
Piccole macchie biancastre diffuse che fanno pensare ad una porzione di cielo stellato,si possono
rilevare dentro la pupilla vengono definite formazioni via lattea e sono indicative per patologie
nervose ossessive o depressive.
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In questi due disegni si riassumono le formazioni intrapupillari e le formazioni residuali dello
sviluppo fetale.
104
LE DEFORMAZIONI PUPILLARI
Una premessa è d’obbligo in questi argomenti,non troveremo mai due pupille perfettamente
simmetriche sui piani orizzontali e verticali,difficilmente la troveremo a cerchio perfetto,quindi
dobbiamo considerare come normale una pupilla rotonda,leggermente rivolta verso il lato nasale e
verso l’alto di questo lato;fuori a questo standard sono possibili varie deformazioni nella forma
circolare e nei suoi assi,rilevando in genere deviazioni come le ovalizzazioni ,gli appiattimenti e i
decentramenti.
Questi fenomeni in genere si presentano in ambedue le pupille,difficilmente solo in una,indicano
comunque sempre rischi patologici all’apparato vascolare e al sistema nervoso.
La deformazione ovale verticale esprime sempre un forte disturbo vascolare,una tendenza
all’apoplessia,,secondo Ratti si è di fronte ad un individuo con pressione anche normale che può
incorrere in morte improvvisa o con imminente paralisi totale,l’asse maggiore è quello che corre tra
0 e 180°,quando questa deformazione è molto accentuata dobbiamo essere cauti nel prognostico,che
comunque indica un serio disturbo alla circolazione cerebrale.
Quando invece l’asse maggiore corre tra i 90 e 270°(deformazione ovale orizzontale) viene più
coinvolto il sistema cardiorespiratorio,possiamo avere uno stato depressivo per
arteriosclerosi,sempre tendenza all’embolia cerebrale,alterazioni della respirazione,del cuore e
dell’equilibrio ormonale soprattutto a carico della tiroide;ancora si citano disturbi motori negli arti
inferiori o posteriori degli animali,paralisi,manie suicide o psicosi che lasciano anche dei segni
iridici sulla area cerebrale.
Quando l’asse maggiore è obliquo e parallelo in entrambe le pupille si verifica o si conferma un
segno di emiplegia nel lato verso il quale abbiamo l’inclinazione dell’asse sia a destra che a
sinistra:nel primo caso possono comparire disturbi nell’equilibrio,con irritazione al cervelletto e al
labirinto in particolare,inoltre visto il passaggio sulle aree vescicali e genitali è possibile una paralisi
anche in questi distretti,cioè sfintere anale e vescicole. Nel secondo caso ,a sinistra ,le emiplegie
sono in questo lato con le stesse possibilità di manifestazioni apoplettiche e urogenitali del lato
opposto.
Quando gli assi maggiori non sono paralleli,ma divergenti abbiamo due possibili
deviazioni:superiore e inferiore;nel primo caso vi è molta energia al cervello,con manifestazioni
ansiose,nevrosi,spasmi,tendenza all’emorragia cerebrale.
La divergenza inferiore indica debolezza nel piano inferiore,con pericolo di paralisi alle gambe,al
treno posteriore degli animali,avremo quindi problemi di deambulazione,con eccesso di energia
della regione pelvica o addominale in toto.
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Le alterazioni sono presenti anche sul singolo occhio,per cui potremmo avere una pupilla normale e
solo una che manifesta una deviazione nella forma o nella sua posizione,in genere si tratta di
appiattimenti nei quattro lati,si formano in un settore deficiente e indicano sempre una affezione
importante,a volte sono associati gli appiattimenti con le deformazioni pupillari. Se vogliamo
localizzare il disturbo sappiamo che l’alterazione vascolare si trova sempre nel settore irideo di
fronte all’appiattimento;come disegnato nella figura l’asimmetria denuncia sempre un grave
disturbo circolatorio,arterioso cerebrale,una stenosi carotidea nella zona della deformazione.
Queste deviazioni sono reversibili se prese e trattate,mentre il margine o lo spostamento dall’asse
originale richiede parecchi mesi.
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Nella valutazione delle deformazioni pupillari,non è solo importante l’aspetto della deformazione
dell’asse pupillare come manifestazione di squilibrio nervoso,ma anche la zona appiattita che
dimostra la disfunzione nell’organo corrispondente.
Quando la circonferenza della pupilla,non è regolare a causa dell’atonia del muscolo sfintere
pupillare,si parla di appiattimenti,cioè interruzione del margine circolare che si presenta in una o
entrambe le pupille,come espressione dell’ atonia o ipotonia del tono nervoso vegetativo in quella
specifica area(il vuoto energetico in M.T.C.).
Dal punto di vista fisiologico questi segni vengono interpretati anche come danni o lesioni della
dinamica vertebrale.
Seguendo schemi didattici si descrivono gli appiattimenti possibili rilevabili,tenendo conto che in
realtà le figure che analizziamo in pratica,non sempre coincidono con quello che ci aspettiamo
seguendo quanto esposto.
I riferimenti mappali dell’iride e della pupilla coincidono.
Appiattimento superiore:nella zona alta della pupilla,esprime carenza energetica,tendenza
depressiva,alla
malinconia,affaticamento mentale,se la rileviamo a destra si tratta di astenia nervosa cerebrale,se a
sinistra è più una psicoastenia,rispettando una lateralità secondo i concetti di distribuzione delle
funzioni in toto dell’uomo
(parte sinistra=spirituale,parte destra=materiale).Se insieme a questo segno abbiamo dei raggi
solari,cioè dei solchi nella trama dell’iride,abbiamo un aggravante;a volte è bene anche verificare
eventuali segni di disturbo sul collaretto,nella proiezione della colonna vertebrale(prima e seconda
cervicale),infatti in caso di problemi osteopatici,le manifestazioni nervose sono una azione riflessa
di questo disturbo e quindi trattabili con riabilitazione Kinesiologica o altre terapie fisiche.
Appiattimento temporale superiore:esprime un deficit energetico nel settore
dell’orecchio(terza,quarta,quinta e sesta cervicale),quindi diminuzione della capacità
uditiva,dell’equilibrio,acufeni.
Appiattimento temporale:si nota a 90° a sinistra e 270° a destra,il deficit è a livello della zona
cardio-polmonare,attenzione ai gangli tracheo-bronchiali,patologie nervose sulla conduzione dello
stimolo nervoso sul cuore,dispnea nervosa e patologie cardiache in atto,patologie asmatiche e
cardiache contemporaneamente.
Appiattimento temporale inferiore:tra le 4,30 e le 7,30,tra 120 e 150° a sinistra e tra 200° e 230° a
destra,è una zona molto ampia(ultime vertebre toraciche e prime lombari),riscontriamo problemi
nella funzionalità pancreatica,epatica,predisposizione per il diabete mellito in certi casi,come è
possibile riscontrare dall’anamnesi disturbi agli organi genitali in altri casi.
L’appiattimento inferiore(ventrale):si colloca alle ore 6, a 180°,(ultime vertebre lombari e
coccige)attorno a questo settore,in entrambe le iridi,il difetto segnala squilibri al rene,alla
pelvi(problemi di artrosi,deficit muscolari agli arti inferiori o posteriori negli animali),molto spesso
su base neurovegetativa e ghiandolare. Questo segno indirizza verso terapie fisiche come
l’idroterapia,cioè trattamenti alternati, nella la zona inferiore del corpo, con bagni di acqua calda e
fredda.
Appiattimento nasale inferiore:rilevabile alle 7,30 a destra e alle 4,30 a sinistra,comprende i settori
genitali,lombari,sacrali,vescicali.Spesso si rilevano infezioni ginecologiche,frigidità o impotenze su
base nervosa,per esaurimento energetico,ci viene segnalata una atonia uterina,vaginale,difficoltà
erettili nel maschio. Jausas sostiene che una ossessione sessuale si tradurrà non in un allentamento
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delle fibre responsabili, dell’appiattimento,ma in una contrazione o tumefazione di alcune fibre che
formerà un segmento lungo ed in rilievo. Se questo segno pupillare è più spostato verso l’alto,sarà
coinvolta più la vescica,con enuresi sempre su base psichica se il segno è a sinistra.
Appiattimento nasale:riguarda l’area a sinistra intorno a 270° e a destra a 90°,vengono interessate
le regioni del naso,con fenomeni cronici infiammatori, i seni craniali,la regione del collo,laringe
tratto cervicale(settima vertebra) e a volte cardiaco.
Il fenomeno sembra dovuto ad un rilassamento dei rapporti tra il tessuto reticolo endoteliale ed il
sistema nervoso autonomo o più in alto tra sistema neurovegetativo ed organi ematopoietici.
Appiattimento nasale superiore:lo squilibrio riguarda la zona visiva o quella cerebrale vicina,con
alterazioni visive o anche psichiche,quindi difficoltà a memorizzare,a concentrasi.Il segno è
determinato da una distensione dei rapporti tra il sistema linfatico e quello neurovegetativo.
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Questa classificazione,secondo la scuola francese di Jausas,viene elencata seguendo lo studio della
mappa settoriale e quindi essendo numerati i settori da 1 a 12,si procede sempre allo stesso modo;in
questo sistema essendo correlati col le aree dell’iride,risulta più immediata l’interpretazione del
segno pupillare,perché segue la zona iridologica corrispondente.
Non va dimenticata la possibilità più concreta della presenza di appiattimenti non sempre così
definiti,quindi per non aver confusione si cerca sempre di far riferimento all’area maggiormente
interessata,che senz’altro presenterà le maggiori indicazioni.
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IL Decentramento pupillare(fuga pupillare),costituisce un segno,molto frequente e si nota,per lo
spostamento dal suo asse principale della pupilla,verso il naso,la fronte e verso l’alto,dimostrando
che la deviazione non riguarda solo il foro pupillare,ma coinvolge anche il collaretto che si sposta in
toto,senza evidenziare deformazioni nel margine;più lo spostamento è lungo,maggiore è la gravità
del problema. Non essendo coinvolte le fibre nervose del collaretto,la responsabilità sembra sia da
attribuire alle fibre degli anelli 4 –5- e 6 che si rilassano o si contraggono decentrate.
Rimanendo nell’argomento dei settori come si vede nella figura sotto, se dovessimo rilevare uno
slittamento al settore 11 e al settore 12(problemi digestivi),non sarebbe logico pensare ad una
contrazione dei settori sangue e linfa; i settori 5 e 6, nascondono spesso dei segni di
infiammazione,lacune, che possono determinare una diminuzione del tono delle fibre radiali,quindi
uno spostamento della pupilla e collaretto verso la zona opposta alla sezione di indebolimenti
fibrillare.
Pensando a quello che accade a seguito del decentramento,potremmo concludere che la pupilla
spinge sull’anello 4,con disturbi digestivi e circolatori,disturbi al settore linfatico e sanguigno,in
riferimento alla zona in cui abbiamo questa compressione conseguente alla dislocazione centrale.
Avremo quindi tutta una serie di problemi connessi con questo spostamento,cioè stasi funzionale
del settore in cui è avvenuto il movimento
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Nella posizione a,avremo affezioni respiratorie,polmonari con segni organici tipici della
infiammazione,lacune,cripte;
se questi non sono rilevabili nei due settori,potremmo notare l’allentamento delle fibre,nelle iridi
chiare oppure una depigmentazione in quelle scure,come segnale di possibile pneumotorace.
Potremmo rilevare uno squilibrio a livello cardiaco,con i segni caratteristici,non tanto gravi nella
loro dimensione, quanto nella loro profondità.
Nella posizione b,se lo spostamento è unilaterale a sinistra,oppure bilaterale con prevalenza del
segno a sinistra,si può parlare di disturbi splenici o al pancreas;se invece il decentramento prevale
sulla destra avremo squilibri gastrici e od epatici,creando problemi alla parte opposta dove troviamo
l’area della circolazione sanguigna.
In c,possiamo avere sempre una situazione doppia o singola,quindi se c’è spostamento bilaterale
con prevalenza a sinistra avremo disturbi gastrici o intestinali,se abbiamo la destra che domina lo
spostamento prevalgono i disturbi,ed eventualmente i segni per la vescica,intestino e
pancreas.Anche la circolazione linfatica e sanguigna opposta sono alterati.
Quando lo slittamento è verso il basso,come in figura d,siamo in relazione con reni ed intestino,ecco
che una nefrite,una colite,una colica per calcolosi renale,una enterite cronica sono i segni di questa
deviazione verso l’alto;la compressione avviene nella zona della testa,influenzando la circolazione
sanguigna in questo settore,avremo quindi cefalee,disturbi nervosi,fino a danni cerebrali.
Queste patologie debbono sempre essere accompagnate da altri segni per una conferma del segno di
squilibrio,se infatti notiamo solo una deviazione pupillare senza altri rilievi classici della tecnica
iridologica,non possiamo affermare che la malattia sia in atto,avremo solamente un rallentamento
del tono nervoso di queste aree.
Da non dimenticare le deformazioni del margine pupillare come esito di patologie o interventi
chirurgici,che danno a volte come risultato una variazione
della circolarità del foro.
L’immagine mostra l’esito di un intervento di cataratta,con
deformazione del margine pupillare,per causa meccanica.
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Nella pratica non sempre è possibile puntare l’attenzione su una singola di queste deviazioni della
forma pupillare,anzi molto spesso,ci si trova davanti a situazioni miste,in cui sono presenti
contemporaneamente combinazioni di appiattimenti,ovalizzazioni,irregolarità di margine che
limitano il giudizio sulla parte in difetto,se non presa in un contesto di valutazione globale della
pupilla correlata a quella dell’iride.
Per il margine pupillare come anche per lo studio della trama iridea,secondo la personale
esperienza,risulta utile per lo studio,la visualizzazione in negativo o in inversione dei colori di una
immagine,iridografia elaborata con i comuni programmi di grafica al computer. Basta
semplicemente invertire i colori di una foto acquisita con videocamera o telecamera per vedere
segni in negativo che meglio si apprezzano,anche il margine pupillare,può essere evidenziato
meglio, a seguito del contrasto forte che si crea modificando il colore. Sono interessanti anche le
immagini che noi possiamo trarre quando abbiamo segni particolari sulla trama iridea,come le
cripte,le lacune,le ogive,le destrutturazioni dello stroma e tante altre manifestazioni.
Come si può osservare in questo esempio la
stessa immagine può offrire dei dettagli
interessanti meglio definiti in inversione di
colore o in negativo,rispetto alla immagine
originale,certamente la definizione
cromatica,non ha confronti,ma soprattutto i
margini e il sottofondo dello stroma, meglio si
rilevano nella loro conformazione;il margine
pupillare è più nitido ed anche il margine
dell’iride,il settimo anello e il solco
sclerocorneale sono più chiari nella loro
definizione.
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IL MARGINE PUPILLARE
Rappresenta lo specchio del sistema nervoso centrale secondo Ratti,è un elemento di indagine molto
importante per le indicazioni costituzionali che fornisce e per i segni fisiologici che può
rappresentare;si trova nel margine interno della pupilla,visibile con ulteriori ingrandimenti(almeno
25-30 x),ha l’aspetto di un anello con spessore diverso(fino a un mm di spessore),può mancare in
certe iridi,oppure si presenta interrotto in altri casi,non sempre uguale in tutte e due le pupille.
Quando si parla di margine è utile una distinzione schematica,che serve ad evitare confusioni nella
esposizione del suo aspetto: il margine interno si definisce orlo pupillare interno O.P.I.,che si
distingue da quello posto nella parte esterna della pupilla e che in realtà fa parte del tessuto
dell’iride,non della pupilla,definito orlo pupillare esterno O.P.E.,dove è possibile rilevare gli
squilibri derivati da patologie più o meno manifeste della spina dorsale.La correlazione tra i due
anelli ha permesso di proiettare in questo microcosmo alcuni tipi di sindromi o alterazioni
rachidee,collegate a sua volta a patologie riflesse nell’intero organismo.
Le vertebre cervicali sono così correlate nella proiezione:
1c atlante= cervello/2c epistrofeo=seni paranasali(problemi allergici,sinusiti croniche)
3c=orecchio,denti 4c=bocca,labbra,naso,sinusiti 5c=corde vocali,faringe 6c= muscolatura del
collo in toto 7c= tiroide e paratiroide.
Le vertebre toraciche hanno questa correlazione:
1t=mano,avambraccio 2t=cuore e zona retrosternale 3t=polomoni e bronchi 4t=vescica biliare
5t=fegato 6t=stomaco 7t=pancraeas-area duodenale 8t=milza 9t=surrene 10t=reni 11t=reni
ureteri 12t=tenue,tuba ovarica,sistema linfatico.
Le vertebre lombari sono così correlate:
1l=colon(problematiche meccaniche digestive,colonpatie in genere, 2l=cieco(tutte le sindromi
algiche addominali) 3l=tratto uro genitale 4l= prostata,ovaia 5l= zona caviglie,piede.
Il sacro in toto e il coccige si correla con squilibri della zona rettale,dell’ano e patologie annesse.
Su queste aree periferiche la tecnica osteopatia,kinesiologica interviene per correggere difetti di
postura o malformazioni per vizi di postura che influiscono negativamente sui vari distretti riflessi
sopra riportati,riportando un equilibrio come nel caso della tecnica di vertebro terapia di Abrams.
Quanto esposto vale anche per il mondo animale,chiaramente essendo diverso il numero di vertebre
per specie,si dovrà adattare questo meccanismo riflesso per settori,cioè considerando distretti
anatomici con più di una vertebra,rispetto alla impostazione dei sistemi riflessi nell’uomo,ma anche
in questo caso la kinesiologia applicata da sempre ottimi risultati(vedi tecnica di Moneyron
applicata sugli animali domestici,cavallo compreso secondo i lavori del dott. Roger Jubert).
Bisogna ricordare che l’o.p.i. insieme al all’epitelio ciliare e ai muscoli dilatatore e sfintere della
pupilla costituisce la naturale continuazione dello sviluppo formativo degli starti neurali e
pigmentati della retina,in funzione della derivazione embriologica,perché costituisce la parte
anteriore della vescicola ottica secondaria.
Secondo Di Spazio e Sguario l’approccio all’analisi di questo distretto viene fatto sul piano genetico
e su quello delle alterazioni neurologiche su midollo e nervo ottico. La prima è essenzialmente una
valutazione di terreno organico con le sue caratteristiche diatesiche,mentre le alterazioni
neurologiche si evidenziano con segni o strutture definite per analogia con un significato preciso.
Nella pratica quotidiana si è soliti classificare l’o.p.i. con i seguenti prototipi di anello:
abbiamo un anello normale,che si presenta di color rossiccio-marron,con margine uniforme,non
interrotto che quindi esprime una integrità delle funzioni organiche generali.
116
Questo cerchio può presentarsi più arcuato verso il centro della pupilla,definito anello o cerchio
astenico o ipotrofico(con spessore sotto i 200 micron,in individui astenici con tendenza a patologie
urogenitali e scarsa risposta immunitaria),per la sua correlazione con sindromi nervose
asteniche(aspetto correlabile con il manganese e rame)
Il cerchio si presenta ipetrtrofico, (con spessore di 300 micron)senza struttura o interruzione, con
sindromi di eccitabilità in genere tendenze allergiche(manganese),squilibri metabolici per
carboidrati e lipidi,ipertensione,,artriti,ipofunzionalità ormonale;quando invece l’anello è interrotto
in vari punti( anello parzialmente atrofico) si interpreta come segno di invecchiamento,di
degenerazione(deficit psicoimmunitario,tendenza a patologie gastriche,turbe cardiache,turbe
vascolari).Se il cerchio è atrofizzato si parla di insufficienza vertebrale con tendenza all’artrosi e
artrite in genere,individui anergici,con scarse difese immunitarie,scarsa capacità di
recupero,reazioni allergiche frequenti,infezioni virali e batteriche,turbe intestinali,eccessiva
reattività agli stimoli esterni(manganese-cobalto,se parzialmente atrofico;rame oro,argento se
atrofico ).
Ratti descrive un anello detto diabetico,con un rigonfiamento verso il centro della pupilla molto
marcato
Quando ci si preoccupa di fronte a questi quadri?
Tenendo conto della costituzione individuale e dell’età i segni sono parafisiologici, se siamo di
fronte ad individui anziani,se invece abbiamo dei giovani dobbiamo valutare la situazione
energetica globale con le opportune precauzioni.
Nel dettaglio microscopico dell’o.p.i.,la bibliografia riporta modificazione del margine in varie
forme(opioni) che ricordano figure geometriche e si correlano con squilibri particolari,confermati
anche da questi piccoli segni:
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I tubercoli indicano tendenza alla proliferazione di neoformazioni,come la poliposi(terreno
psicotico)intestinale,verruche cutanee,osteofiti.
I peduncoli,se rilevati nella proiezione intestinale,stano ad indicare diverticoli o polipi,se in area
genitale invece si tratta di cisti,fibromi o poliposi utero-vaginale.
Gli artigli,indirizzano verso problematiche neurologiche(tendenza a convulsioni,patologia
meningee,ecc.).
Le sporgenze,che oltrepassano anche l’o.p.e.,stanno ad indicare dermopatie.
Le fenditure sono un segno di traumi alla spina dorsale.
Gli scollamenti indicano disturbi psichiatrici con ripercussioni sulla personalità e sul carattere.
La molla stretta è indicativa delle disfunzioni del circolo venoso
L’onda quadra denota uno stato ansioso,emicranie,disturbi all’equilibrio,infiammazioni al colon.
L’asola denuncia disbiosi intestinale,acidità gastrica,meteorismo.
La staccionata indica sempre disbiosi,malassorbimenti che si riflettono sulla pelle con eruzioni
erpetiche.
La pineta dice qualcosa sul tono neurovegetativo,con manifestazioni spastiche a livello intestinale.
Il profilo caotico indica confusione a livello psicologico
Il segno misto,comprende disegni diversi che potranno essere studiati a seconda del settore
interessato.
La forma naturale della pupilla nelle specie animali domestiche.
Esistono variazioni della struttura pupillare negli animali domestici,molto comuni alla nostra
osservazione,infatti il cane presenta una pupilla rotondeggiante con uno spostamento leggero verso
il lato nasale,una sorta di modesta fuga centrale,che si può ritenere fisiologica nella maggioranza dei
casi,in altre occasioni invece ho potuto verificare uno spostamento marcato dal suo asse
verticale,con una corrispondente sintomatologia,di tipo cardiorespiratorio;con una buona
illuminazione,se l’animale sta fermo qualche secondo anche ad occhio nudo è possibile notare
questo aspetto.
Questa immagine,seppur leggermente sfuocata,ci mostra come lo spostamento nasale sia
marcato,questo cane nella sua anamnesi ha denunciato episodi di sindromi respiratorie a cui sono
associati disturbi intestinali che si notano anche per il collaretto frastagliato lungo la sua
circonferenza.
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Il gatto invece presenta le pupille allungate,ovali,per la conformazione della muscolatura iridea,che
fisiologicamente mostra questo aspetto,molto evidente in caso di luce intensa,quando invece,siamo
in midriasi tende ad assumere una forma circolare.
In condizioni fisiologiche,la miosi
assottiglia in senso verticale il foro
pupillare,dando una immagine simile a
questa a sinistra e sopra,questa foto
dimostra la buona reattività e vitalità
dell’animale,confermata anche da un
collaretto in buon equilibrio.La trama
dell’iride è uniforme ed è possibile
apprezzare una regolarità della collaretta.
Come esempio opposto,riporto questo caso di fuga pupillare,molto marcata associata ad un
appiattimento ed una ovalizzazioni in senso verticale.
Del margine pupillare,possiamo notare inoltre altri segni che prenderemo in seguito in
considerazione,anticipo solamente che il gatto maschio,è stato visto con un quadro di cistite cronica
ed è deceduto il giorno successivo.
Si noti la presenza di capillari iniettati dello
stroma iridico
in tutta l’ emi-iride di destra,come segno di
forte congestione generalizzata e grave
squilibrio fisico e neurologico.
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Nel cavallo e nel bovino,come riportato all’inizio della prima parte,la forma e ovale-rettangolare,la
miosi avviene per appiattimento in senso verticale,con la midriasi si ha un allargamento che copre
gran parte della visualizzazione dell’iride.
Il cavallo si presta ad una prima indagine ad occhio nudo,anche senza l’ausilio di fonti luminose
artificiali,in una zona ben illuminata,è possibile apprezzare i segni topografici,attenzione solo al
possibile riflesso della nostra immagine sulla pupilla dell’animale. Il colore in genere è sul marrone
con sfumature più o meno sul chiaro o scuro fino al blu-nero,capita comunque di vedere iridi di
albini o con colori azzurri o grigio chiaro.
Queste immagini,danno una
idea della forma ovale allungata
della pupilla nel cavallo e della
possibile diversità di colore
dell’iride,come per l’uomo.
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Nel bovino,il colore dell’iride è molto scuro,difficile da apprezzare con la luce naturale del
sole,se non per azione incidente diretta del fascio luminoso sull’occhio,di un animale che ama poco
essere osservato da vicino,tanto più con luce artificiale,non escludo che vi siano colori più
chiari,personalmente non ne ho riscontrati.
La pupilla si presenta anch’essa ovale, allungata in senso orizzontale,in miosi,mentre in
midriasi diventa più rotondeggiante,anche i segni a seguito della pigmentazione scura non sempre si
possono rilevare,per tale motivo,ritengo più pratico l’approccio col metodo olistico quantico,che
permette di studiare l’iride dell’animale,anche senza una buona visione della immagine
naturale,ricorrendo invece alla proiezione virtuale di essa in relazione al bioritmi iridoquantica di
cui si parlerà in seguito.
Questa immagine,conferma la difficoltà pratica di visualizzare l’iride bovina,solo col filmato
digitale e la scelta del frame più chiaro, è possibile fermare la foto e studiare anche in altra sede,la
struttura e la mappatura,mentre è evidente lo stato di miosi provocato dalla luce artificiale di una
telecamera.Si può notare la forma della pupilla,l’opacamento del cristallino,il margine pupillare
interno(o.p.i.) ed alcuni segni di tipo infiammatorio nella area intestinale e ruminale,più
esternamente archi di cerchio incompleti che denotano una situazione stressante per la bovina,come
conferma dell’influenza negativa dell’allevamento intensivo sul benessere degli animali.
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I SEGNI STRUTTURALI DELL’IRIDE
Quando si è affrontato l’aspetto delle costituzioni,si è partiti con dei modelli ottimali di
riferimento,per arrivare a diverse variazioni e spostamenti dalla struttura originale,lo stroma si
presenta variamente pigmentato,con linee,solchi,indebolimenti delle fibrille,depositi di sostanza
estranee, sottoforma di macchie,destrutturazioni,rilievi che indicano le strade percorse
dall’organismo in esame, per mantenere una omeostasi,non dimenticando il patrimonio genetico
acquisito e quindi immutabile e le influenze ambientali.
La diversità di colore determina di riflesso una diversità di segni e quindi bisogna tener conto del
colore di base,per decodificare un segno:
tra le iridi chiare si riconoscono quelle di color azzurro,verde e grigio,
tra le iridi scure si riconoscono quelle nocciola,marroni e nere,
tra le iridi policrome si raggruppano tutte quelle con diversità di colore monolaterale o bilaterale.
Secondo J.Deck per un approccio sistematico è utile dividere i segni in:
s. strutturali,del genotipo con indicazione dell’organo,già presente dal patrimonio ereditato
s. riflettori,del fenotipo con indicazioni per una patologia,perché si esprimono per azione del
simpatico sull’iride
s. fisiologici sempre del fenotipo,perché indicano una malattia.
La scuola francese di Jausas distingue dei segni in rilievo(infiammatori),per analogia questi
esprimono
eccedenza,eccesso,surplus,accumulo,ingorgo,impregnazione,gonfiore,disordine,disfunzione,mancan
za di misura,esuberanza.
Seguono i segni incavati,cioè perdita di struttura,mancanze di continuità dello stroma irideo,sono in
pratica le cavità o gli infossamenti,le lacune,le cripte che indicano anch’essi per analogia una
carenza,una perdita,un difetto,una diminuzione,una insufficienza,una incompletezza,un
esaurimento,una ipotonia,una perdita di tono.
Tutto ciò che tende verso l’indebolimento,cioè il diradamento fibrillare,la
depigmentazione,significa abbassamento della resistenza
fisica,fragilità,atonia,rallentamento,depressione.
Nelle iridi chiare quando si parla di segni in rilevo,infiammatori,ci si riferisce a fibre biancastre,in
rilievo,come se fossero sollevate e saldate tra loro;nel settore corrispondente si potrà per
analogia,pensare ad un processo infiammatorio acuto,una disfunzione. Si possono formare delle
linee,che partono dal bordo esterno della collaretta verso l’esterno,oppure anche colorarsi in seguito
a tossiemia esogena. Più chiari e bianchi sono i rilievi,più acuta è la malattia,quando invece tendono
ad ingiallire fino al marron si va verso la cronicità della situazione.
Da notare che il segno partendo dal bordo della siepe,può indicare una origine vertebrale,quindi una
iniziale infiammazione della vertebra che per riflesso si ripercuote sulle arre corrispondenti,con
influenze sugli organi a distanza,ma sempre collegati al distretto spinale di dipendenza.
Nelle iridi chiare distinguiamo ancora i segni incavati,delle mancanze,che lasciano intravedere
quello che sta sotto al segno di rivestimento,si può paragonare questa situazione ad un pavimento,in
cui per l’usura del tempo,si sono staccate delle piastrelle,lasciando un buco che permette di vedere
il sottostrato,la gettata di materiale cementante,che ha perso la sua compattezza. In questo paragone
se il buco lasciato dal tassello del pavimento è fondo,maggiore è il danno,perché più si va in
profondità e più si indebolisce la solidità globale del pavimento(se sotto alla piastrella circola la
tubazione dell’acqua,in analogia con la circolazione sanguigna,c’e’ il rischio di una perdita,con
danni maggiori a tutto il pavimento).
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Questi segni o lacune indicano carenza,ipofunzione,debolezza,anche nel caso si trattasse di linee o
solchi incavati,cioè degli archi di cerchio o anelli nervosi;il segno di esaurimento è presente come
espressione di una influenza nervosa.
Quando le fibre si diradano,si staccano tra loro,si
smembrano lasciando il posto allo strato sottostante
scuro,abbiamo disfunzioni ancor più
serie:atonia,debolezza,ipoergia,c’è un rallentamento
generale delle funzioni fisiologiche,uno stato
congestizio, specialmente quando in certi settori il
diradamento è delimitato e racchiuso tra due rilievi
radiali biancastri.
Possiamo rilevare oltre a questi segni,delle
macchie,delle iperpigmetazioni,che esprimono in
genere un deposito di tossine,per mancanza di
efficacia degli emuntori,quindi uno squilibrio
metabolico.
Se tali sostanze sono prodotte all’interno del
corpo,si definiscono endogene,presenti in genere
nelle parti periferiche nell’anello sesto,colpiscono
per la loro analogia con i fiocchi di neve,con il
cotone,stanno ad indicare una tendenza
artritica,un temperamento morboso,più
manifesto nell’età adulta. Essi derivano
dalle scorie azotate,come gli urati di
sodio che predispongono alla calcolosi
vescicale,alla gotta,alla artrosi;altre
volte dipendono da una carenza di
vitamina C e di acido folico per
sovraffaticamento nel lavoro o nello
sport,con una componente ereditaria.
In altri casi anche gli effetti delle scorie
da vaccinazione si manifestano con tali
depositi come meccanismo di scarsa
eliminazione e quindi possibili effetti
collaterali non tollerati dall’individuo.
Quando questi pigmenti si presentano
negli anelli più interni,si tratta sempre di
una veicolazione di residui tossici o come conseguenza di malattie batteriche,che hanno lasciato
metabolici in vari distretti appartenenti all’anello più interno,dimostrando una difficoltà della
circolazione linfatica nell’eliminare queste sostanze;solo attraverso una dieta e trattamenti salutisti
si è in grado di eliminare nel tempo queste pigmentazioni.
Le iperpigmetazioni esogene,invece riguardano sostanze esterne,non elaborate dall’organismo,ma
immesse all’interno attraverso l’uso di farmaci,droghe,solventi,tabacco,vapori tossici o sostanze
inalate per lunghi periodi o l’abuso di tisane,
che si depositano nella collaretta,nella zona periferica o in quella centrale.
Questi prodotti possono causare una variazione della pigmentazione in essere,modificando il
colore,cioè passando dal bianco al color giallo al color ruggine,per sovrapposizione di colori,oppure
possono colorare le fibre radiali già in fase di congestione.
123
Molto spesso queste tossine,dimostrano una forte affinità per il sistema nervoso e quindi le
troveremo depositate nei primi anelli interni,sul collaretto specialmente, come a formare una via di
segnalazione della cresta della collaretta.
Dalla zona interessata a questo deposito deriva una serie di squilibri correlati con il settore
impregnato di queste tossine:
se sul collaretto,sarà interessato il simpatico,attorno alla pupilla nell’anello 1,il parasimpatico,nel
secondo anello nei distretti nervosi gastrointestinali,infine nell’anello 3 il sistema ghiandolare.
Le iperpigmetazioni se si trovano nell’anello 4,cioè nella area della grande circolazione dei
liquidi,quando una sostanza raggiunge tali distretti seguendo la circolazione,in generale a seguito di
una assunzione per via parenterale,indicano una tossicosi che chiama in causa gli organi drenanti
naturali,cioè quelli in grado di metabolizzare la tossina estranea,quindi si dovrà lavorare con
drenanti epatici,intestinali,cutanei e polmonari al fine di eliminare la sostanza tossica.
Nel distretto periferico,le variazioni di colore possono coinvolgere i fiocchi biancastri,già
presenti,sempre a seguito di sostanze estranee,il colore passa dal bianco al giallo scuro come
espressione di deposito di colesterolo(artrosi) o di farmaci antibiotici e sulfamidici,non solo della
zona periferica cutanea o muscolare,ma anche delle zone cutanee corrispondenti agli organi più
interni.
Altro segno comune nelle iridi chiare è rappresentato dalle macchie tossiniche,localizzate
principalmente negli anelli 4,5, e 6,quindi oltre il collaretto,sono visibili anche ad occhio nudo,di
colore variabile dal rosso al marrone per arrivare a quelle molto scure,nere. Non sono nella struttura
dell’iride,ma appoggiate sopra, la grandezza molto varia, sembra dipenda dallo stato di
aggregazione in macchioline riunite,sempre comunque in determinati settori;il margine è
frastagliato, ma con una linea netta.
Quando sono molto scure,tendenti al nero, derivano da stress psicologico notevole,con
ripercussioni su organi che risentono di queste situazioni mentali,producendo una serie di
sostanze,che non sempre non sono distrutte e quindi vengono depositate,la milza comunque rimane
l’origine più frequente di queste macchie, a seguito di un rallentamento nel metabolismo dei globuli
rossi,non avviene il loro normale ricambio,rimanendo come deposito tossico,in genere associato ad
altri segni nell’area di proiezione di questo organo.
Le macchie rosse,marroni con varia tonalità esprimono ciò che gli individui con diatesi psorica,non
riescono ad espellere a seguito di una autointossicazione,in questi il trattenimento di tossine provoca
manifestazioni morbose tipiche della psora cioè alternanze di episodi di eczema e asma,diarrea e
asma,emicrania e reumatismi.
A seguito di trattamenti con farmaci,si trovano residui non completamente eliminati
nell’organismo,questo accumulo si può localizzare in vari organi e i gangli viscerali,provocando
lievi disturbi,in genere,favorendo però una strada aperta a maggiori infezioni o anche
neoplasie,oppure ostacolando l’efficacia di altre terapie in corso;si tratta di macchie tossiniche
rosse,più frequenti da osservare nelle iridi chiare,ma presenti anche in quelle marroni.
Meno di frequente si riscontrano macchioline rosse con alone rosse come se fosse polvere,si tratta
di macchie che esprimono una perdita di sangue,(ematuria, metrorragia) oppure l’esito di interventi
chirurgici di una certa gravità.
Il color rosso carne delle macchie è presente in caso di patologie ipofisarie
Il color violaceo fa riferimento a patologie del timo.
Il color rossastro fa riferimento esplicitamente a disfunzioni pancreatiche della componente
esocrina.
Il color arancio scuro è di pertinenza del pancreas endocrino.
L’arancio vivo ci porta a valutare patologie della sfera genitale.
Il giallo anche se con varie sfumature e tonalità deve sempre ricondurre a disfunzioni del rene e
surrene.
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Le iridi scure
Per natura avendo una pigmentazione densa,si fa più fatica a rilevare la trama,ne troviamo di quelle
talmente scure da essere definite nere,mentre le altre sono meno pigmentate marrone chiaro che si
prestano alla osservazione.
Nel primo gruppo,vediamo una superficie vellutata,con le fibre poco riconoscibili,in essa i segni
infiammatori,sono in rilievo,con un colore più scuro della restante struttura,come se fossero
rigonfie;anche per questo segno in analogia col segno delle iridi chiare siamo di fronte ad
irritazione,congestione,rallentamento sanguigno,eccessi.
Si notano spesso delle linee in rilievo dalla pupilla o dalla sommità del collaretto,in numero
diverso,sono delle vie di eliminazione tossinica,attraverso manifestazioni nevrotiche,per
vertebropatie ,discopatie vertebrali,affezioni articolari,deviazioni della linea della colonna
vertebrale.
Se invece sono incavati questi segni,indicano sempre una carenza,in analogia come nelle iridi
chiare,abbiamo la pigmentazione che taglia in senso radiale lo stroma;possono attraversare il
collaretto,allungarsi fino agli anelli esterni, a meno che non subentri una stabilizzazione dello
squilibrio con interruzione della fenditura,ristagno linfatico.
Anche per questi segni è possibile avere delle aree incavate che si dispongono a ruota,come nel caso
precedente,sempre a questo proposito si tratta di disturbi alla schiena,spondiliti croniche,problemi
reumatici in un terreno omeopatico sifilitico,oppure problematiche tubercolari. Guardando il
collaretto, da dove partono, pensiamo alle radici del midollo,se invece le troviamo dal margine
della pupilla vi sono problematiche nervose.
Oltre ai raggi abbiamo anche gli archi nervosi come segni incavati,visibili anche ad occhio nudo.
Quando invece vi sono delle aree localizzate più chiare della trama,abbiamo i segni di
indebolimento,con diradamento delle fibre,come destrutturazione e debolezza organica in
generale,insufficienza,fragilità,atonia.
In caso di iperpigmentazione siamo sempre di fronte a scorie tossiche endogene ed esogene,che
vengono depositate nei vari settori denunciando una tossiemia nella zona corrispondente. Se le
macchie sono attorno alla collaretta,si noterà una corona più scura che indica un ingorgo dei
metaboliti,un rallentamento della circolazione.
Nel gruppo delle iridi marron chiaro,possiamo meglio osservare dei segni in rilievo con significato
di eccesso,troviamo i segni incavati,lacunari con varie forme che saranno descritte più
avanti,noteremo gli archi di cerchio più chiari del colore di fondo ed infine avremo segni di
indebolimento.
Si notano pigmentazioni eccessive,sempre con significato endogeno se dello stesso colore di fondo
dell’iride,ma più scuri,oppure di tonalità diversa e quindi di origine esogena(farmaci,metabolici
alimentari ecc.) meno facili da reperire,ma presenti ugualmente.
Oltre questi due tipi di colori,vi sono iridi policrome,con tonalità dal grigio al verde,al giallo,con
varie sfumature a seconda del colore dominante emerso geneticamente,presentano anch’esse
macchie,rilievi,segni incavati,che assumeranno colorazioni diverse,ma con lo stesso significato.
Ogni segno rilevato esprime una deviazione della struttura di base,cioè quella che noi prendiamo
come riferimento,in ragione della sua integrità,della sua omogeneità,per capire come evolve in un
percorso verso uno stato peggiorativo,oppure come tentativo di riparazione,per un ritorno
all’equilibrio;come nella tavola omotossicologica il segno si sposta in un senso o nell’altro
indicandoci dove un individuo sta andando.
Un primo segnale di perdita di integrità è il cedimento strutturale(vedi fig. pag.24),le fibre si
separano,con un decorso ondulato,il tessuto si allenta,c’è senz’altro un indebolimento,vi è una
densità inferiore al resto della zona circostante,il colore tende a scomparire per lasciare il posto ad
una sfumatura più scura,nella trama le fibre si staccano dando l’impressione di avere a che fare con
un tronco iniziale che si divide in tanti rami più ampi verso la periferia del settore in esame,partendo
in genere dal collaretto.
125
Va inquadrato come un imminente indebolimento della zona topograficamente corrispondente,un
segno di perdita di forza,ma ancora recuperabile,a meno che il colore sia sempre più scuro, non vi
sia in atto un accumulo di pigmenti e la zona sia molto estesa,infatti se sussistono questi aspetti,si
va verso una cronicizzazione per insufficienza esonerativa delle tossine accumulate.
Come passo successivo al precedente, troviamo i segni strutturali veri e propri:le lacune,le ogive,le
cripte e i difetti,che dipendono dalla struttura genetica del biotipo,quindi acquisiti per linea
familiare,quasi come uno stampo ereditato.
Le ogive sono i segni più frequenti che si incontrano nella indagine anche con pochi
ingrandimenti,per il loro margine a profilo arrotondato e cavità ogivale, si distinguono dalle lacune
o dagli esagoni,cioè da cavità con un perimetro diverso,non ovale;si trovano in maggioranza nella
zona ciliare e sono da interpretare come segni di debolezza della zona topograficamente
corrispondente.
Ci interessa la profondità di questi spazi,per dare una
valutazione di gravità o meno della situazione
energetica(vedi fig. pag.2)
Le lacune possono essere aperte,cioè in
comunicazione col resto del parenchima, o
chiuse,cioè circoscritte.
Nelle prime il margine è interrotto verso la zona
periferica,indicano un cedimento organico
improvviso e a seconda della loro localizzazione
avremo un esito più o meno sfavorevole.
Le ogive chiuse invece,denunciano una debolezza
localizzata,per la loro forma e contorno sono più
benigne,perché dimostrano come l’organismo sia in
grado di evitare che lo squilibrio si propaghi verso
altri settori.
La sua estensione non è in funzione dello
squilibrio,infatti si rilevano ogive giganti nei
diabetici come segno di predisposizione
acquisito,che indica solo un territorio più vasto di
interessamento.
Bisogna chiarire l’opinione comune di vari studiosi
che il segno preso singolarmente non ha valore
patologico,solo se accompagnato da altri segni
concomitanti nella zona interessata,può permettere
un prognostico più sicuro.
Il fenomeno è molto evidente anche negli animali
domestici,di lacune se ne vedono con diverse forme,una delle più frequenti che ho rilevato è quella
a livello cardiaco a sinistra e sull’area respiratoria a destra,accompagnata da macchie o altri segni
infiammatori,della zona del collaretto,spesso è presente nei cani con filariosi cardiopolmonare,dove
assieme all’ogiva spesso si rileva una debolezza cardiaca con variazione del margine del collaretto e
macchie di pigmenti scuri.
La dinamica di formazione della lacuna parte sempre da un indebolimento della fibra,allargamento
e perdita dello stroma irideo,cui segue la comparsa del pavimento della cavità,la loro evoluzione è
stata catalogata con le fasi successive:
lacuna acuta,subacuta,cronica e degenerativa a cui corrisponde una manifestazione genetica
acquisita per le prime due,nella fase cronica invece si può già avere una manifestazione preclinica
della patologia evidenziabile con test clinici o screening di laboratorio;infine nella quarta fase vi è
corrispondenza con la manifestazione evidente della malattia e il segno corrispondente.
126
Tipi di ogive:
Ogiva ad alveare:si tratta di tante piccole lacune,unite tra loro a forma di cellette,in cui il letto è
difficilmente valutabile a seguito della ridotta dimensione delle singole unità,sono anche dette a
nido d’ape,interpretate come una fase intermedia fra ogiva e cripta,con un significato di squilibrio
patologico maggiore.
Il segno viene anche definito favo,honeycombs per gli inglesi,molto frequenti nelle aree del
polmone,pancreas e zone digestive,di solito è un segno ereditato o di origine genetica,quando
comunque li troviamo nella zona endocrina,possiamo sospettare diabete o tireotossicosi.
Ogive attorno al collaretto,possono trovarsi a ridosso della siepe in tutto il contorno,dando il nome
di iride a margherita,un segno di flaccidità della parete intestinale associata ad una debolezza del
sistema endocrino,è come se fosse un rosario ogivale,che fa pensare ad una tendenza a diverticolosi
del grosso intestino o ad una tendenza quasi certa verso tali evoluzioni della parete intestinale.
Ogiva a lancetta: molto piccola allungata,di valore notevole per la debolezza che indica nella sua
posizione,in genere la punta della lancetta,si insinua nella collaretta,facendo pensare a gravi
patologie se associata ad altri segni riflessi,anche di tipo neoplastico.
Possiamo rilevare una semilacuna, come primo indizio per una approfondita indagine.
La lacuna a scala è un segno di neoplasia se presente nella zona duodenale, pilorica o nel colon
discendente.
Una lacuna a foglia esprime una debolezza endocrina ed una insufficienza epatica
127
La lacuna a scarpa si collega a disturbi renali ed annessi.
Una lacuna a cuneo(nell’area epatica),ha una forma triangolare,il suo apice indica una debolezza
epatica,aggravata da tossine esterne per abuso di alcolici o intossicazioni alimentari
Una lacuna a punta di asparago è riconducibile a disturbi dell’apparato genitale,come a fenomeni di
azospermia se isolata nell’area genitale corrispondente,oppure si rileva nell’area del cervello,in un
individuo di mentalità rigida o in sindromi ossessive.
La lacuna a medusa esprime una irritazione con tendenza favorevole per un ritorno alle condizioni
di equilibrio del punto interessato dal segno.
La lacuna a pera potrebbe essere considerata una trasformazione della lacuna ad asparago indicando
una più diretta predisposizione alle forme neoplastiche.
Una lacuna a croce indica predisposizione neoplastica in tumori del sistema immunitario,linfomi.
La lacuna a diamante è una lesione che si avvicina molto alla cripta e quindi ne assume anche il
significato specifico.
Tra questi segni ben definiti esiste in certi casi una fase di transizione,tra la destrutturazione e
l’ogiva,in cui si nota un fenomeno di debolezza generalizzata,che si esprime con la struttura a
colino,cioè la presenza di tanti piccoli forellini,soprattutto nella zona della pelle,come indicazione
di un cedimento organico generale,un segnale di immunodeficienza.In questa situazione,data la
dimensione ridotta dei fori, non è facile capire la profondità di essi e valutarne il grado di squilibrio.
Tra i segni strutturali
si descrivono gli
esagoni,cioè
manifestazioni più
superficiali,come
denuncia di una
debolezza organica a
seguito di un
metabolismo
errato,cioè squilibrio
nei fenomeni
cosiddetti di
respirazione interna;ci
dicono che siamo
di fronte ad atrofia
organica,per
infiammazione,degen
erazione,inattività
(riscontrabili in
cuore,polmoni,pancre
as e reni).
Le cripte sono segni in ulteriore evoluzione rispetto all’ogiva,è un segno di maggiore gravità e
maggiore profondità della lesione strutturale,essa indica secondo Ratti,ulcerazione,formazione di
cisti.La loro forma è romboidale,con margini retti,quindi non più arrotondati come nelle ogive,il
pavimento è molto scuro;possono comparire nella zona pupillare a differenza delle ogive che in
genere si trovano in quella ciliare(maggiormente nel campo dello stomaco e intestino).
128
La forma di queste lesioni può essere a lancetta,facendo sospettare una malignità in corso dell’area
interessata,oppure si repertano attorno al perimetro di esse dei pigmenti,come fenomeno di
accumulo tossinico che esprimono un ulteriore grado di prognosi sfavorevole per la zona
interessata.
In conclusione a parte la forma quello che più interessa è il rilevamento del pavimento di queste
cavità,come sosteneva Deck,se lo stroma è chiaro siamo in una fase acuta,la presenza di fibre
bianche radiali con vascolarizzazione dimostra una fase più acuta;un chiaro filo d’argento indica
una patologia spastica,in caso di struttura a rete siamo in situazioni di nevrosi.
Quando appare una struttura simile ad un amo da pesca abbiamo una indicazione per spasmi
psichici(secondo Schnabel);se troviamo granelli scuri attorno ad una cripta dobbiamo orientarci
verso un sospetto di malignità in atto,mentre se rileviamo all’interno della cavità, delle fibre radiali
più ispessite, siamo di fronte a fenomeni di sinechie tra parti di visceri cavi o organi vicini.
129
130
131
I segni riflessi
Sono dei segnali di natura genotipica,che esprimono l’eccessiva stimolazione del sistema
simpatico,in gran parte variano nel corso della vita di un individuo,ma possono anche rimanere
fermi nella loro struttura originaria;sono di natura nervosa,quindi iperfunzionalità,eccesso e quindi
in rilievo.
Si esaminano soprattutto nella zona ciliare e la prevalenza topografica l’abbiamo nell’emisfero
inferiore dell’iride,nelle iridi chiare a seguito della rifrazione luminosa sono meglio visibili per la
loro lucentezza,come strutture filamentose,che seguono dei tragitti in forma singola o associati ad
altre lesioni dello stroma irideo;il decorso può essere rettilineo o ondulato,esteso a tutta o in parte
all’area dell’iride.
Quando si parla di capelli,sempre per analogia della forma, ci si riferisce a fibre ondulate in gruppi
più o meno numerosi che partono dalla corona nervosa autonoma, proseguono verso l’esterno con la
stessa direzione,con un grado di variabilità che dipende dal decorso tortuoso con cui si
presentano,indicando come conseguenza, maggiori problemi rispetto ad un decorso più rettilineo in
senso radiale,ricordano proprio la struttura del capello,ed indicano sempre uno stato spastico un
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eccesso a seconda del punto in cui si rilevano. Da notare che nelle iridi azzurre questo segno molto
comune indica la tipologia nervosa nella classificazione dei biotipi,visti in precedenza.
Quando si trova invece una sola fibra,più spessa del capello con una colorazione argentea,nel senso
che il suo riflesso sotto stimolo luminoso da’ questa rifrangenza,si parla di filo d’argento,è una
sola fibra,dimostra una irritazione più localizzata,un eccesso,una ipertonia,che solo associata ad
altri segni, indica situazioni più gravi e serie.
Quando il decorso delle fibre è ondulato si pensa ad una tendenza a ptosi,mentre se la fibra si
presenta rettilinea è più indicato ritenere che siamo di fronte ad una infiammazione;di riscontro
frequente nella zona di fegato e milza,nelle zone spinali,a volte indicano un disturbo nella struttura
anatomica della parte coinvolta,come una anomalia epatica o una spina dorsale con difetti di
formazione della struttura vertebrale o nervosa(spina bifida).
Se quindi rileviamo una trasversale nella zona della spina dorsale,possiamo avere una
infiammazione acuta del disco intervertebrale,mentre se la trasversale ha un decorso ondulato
pensiamo ad una osteoartrosi,se poi abbiamo una trasversale angolare il problema è misto.
In alcuni casi,con una buona ottica ed
una attenta osservazione le fibre
possono assumere l’aspetto di vasi,è
un meccanismo di
vascolarizzazione,che si differenzia
per l’aspetto rossastro,il decorso può
essere rettilineo,ondulato,trasversale,il
significato per alcuni risiede nella
tendenza emorragica,per altri si tratta
più in generale di malattie del
sangue;secondo Deck,indicano una
tendenza alle manifestazioni
neoplastiche.Iniziano in genere dalla
collaretta e si dirigono verso l’esterno
oltrepassando il margine ciliare
esterno continuando anche nella sclera.
Se sono rilevate nel campo polmonare con alcune ramificazioni indicano una trascorsa pleurite;se
sono a livello renale denunciano una tendenza neoplastica sul rene,sull’utero(miomi),possono essere
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presenti nella zona cefalica per trascorsi episodi di encefalite o manifestazioni tubercolari
subdole,non ben definite dal punto di vista clinico.
Secondo Ratti,quando si presentano le fibre vascolarizzate associate alla pigmentazione bisogna
sempre pensare ad una possibile evoluzione neoplastica dell’area interessata,se poi il segno è
isolato,cioè non è accompagnato da altre alterazioni delle fibre o della struttura dell’iride in
generale,bisogna porre maggiore attenzione,perché questo unico segno dimostra tutta la sua
influenza negativa sull’equilibrio organico di un individuo.
Se le fibre durante il loro percorso escono dalla loro normale traiettoria,oltrepassando altri
settori,anche oltre l’aspetto ondulato,si parla di fibre devianti:esse esprimono un fenomeno
infiammatorio a cui ha fatto seguito una sorta di adesione ,come se vi fosse un esito cicatriziale
conseguente nella zona vicina all’originaria area di partenza della fibra;quando la deviazione si
traduce in una ramificazione della stessa fibra deviante il quadro prognostico risulta peggiore.
In altri casi la stessa deviazione,perde la sua normale traiettoria,per assumere un andamento
trasversale,a zig-zag,aggravando ulteriormente il giudizio sull’area interessata
Come per gli altri casi,la prudenza è
d’obbligo nel sentenziare una
malignità in atto,se infatti il segno si
presenta da solo,non vuol dire
assolutamente che siamo in una
situazione di collasso delle resistenze
organiche di quell’area,infatti per
arrivare a ciò è necessario avere tre
parametri contemporaneamente:
1) eccesso di pigmentazione
2) lesione del tessuto con segni
strutturali ben definiti(cripta
o lacuna)
3) tendenza all’espansione con
presenza di una fibra
trasversale.
Secondo Jensen,all’interno di tutte
queste cavità,come segni strutturali
in generali,si possono formare dei
filamenti biancastri,ramificati,che
segnalano una buona risposta reattiva dell’individuo che ha capacità di recupero organico
oppure indicano la buona e sicura strada verso una guarigione possibile a seguito di adeguate
e idonee terapie,naturali,cioè in grado di stimolare le difese immunitarie in senso naturale.
Il segno del tulipano è una lesione con diramazione terminale di una linea costituita da fibre
che perdono la loro coesione,ed indicano un aumento della pressione intracaraniale,quindi si
accompagna
a cefalee,sinusiti,irritazioni della mucosa,poliposi,otiti,meningiti,catarro cronico.
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Karen Steven e altri(Colton) riportano un segno che non viene menzionato spesso ,ma è interessante
per il suo significato,lo si definisce come un segno di difetto o difetto inerente,molto simile ad una
cripta, piccola,che appare lungo il decorso di una fibra in leggero rilevo(defect sign),ha un
significato particolare perché si inserisce nei segni genetici,quindi ereditati e presenti anche nella
discendenza,come predisposizione alla formazione di cisti,che possono poi rompersi. La possiamo
rilevare nelle femmine nella mammella,nella zona testicolare dei maschi,nella zona dell’intestino
come segno di possibile diverticolosi;quindi è possibile trovarla in varie parti del corpo dove vi sia
una tendenza allo sviluppo di queste piccole cavità.
Per alcuni studiosi,questo è un segno di attenzione che potrebbe avere una evoluzione
neoplastica,quindi se troviamo questo segno,ad esempio nel polmone di un fumatore dovremmo
certamente consigliare più attenzione all’uso del tabacco.
La falla radiale invece è una dilatazione delle fibre che al centro mostrano sempre il segno di difetto
inerente,la lesione è simile ad un tiro al bersaglio con i dardi,il suo centro è proprio il segno di
difetto,cistico; esso viene interpretato come presenza di un tumore(anche leucemie),proporzionale
alla sua vistosità,di frequente lo si nota nell’area uterina,polmonare e nel colon.
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riporto alcuni disegni esplicativi sui segni sopra descritti:
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Entriamo in un altro gruppi di segni strutturali,molto comuni e allo stesso tempo importanti come
riflesso iridologico,anche con un ingrandimento di 10 volte si possono esaminare dei
solchi,raggi,che sembrano delle vie più o meno incavate,reperibili in tutta la circonferenza,sono
molti più evidenti dei capelli o fili d’argento ed hanno un andamento rettilineo,vengono anche
definiti col termine di “alterazioni lineari della trama”,canali che partono sia dal bordo della siepe
soprattutto e nelle vicinanza della pupilla(raggi solari minori),denunciando uno squilibrio di tipo
neurovegetativo,oppure dal bordo pupillare come espressione di squilibrio al sistema nervoso
centrale(raggi solari minori).
Quello che possiamo dedurre dalla loro osservazione riguarda la loro lunghezza e la zona di
corrispondenza,nella trasposizione dei settori,infatti capita spesso di rilevare tali raggi
solari,nell’emisfero superiore dell’iride,nella zona frontale come segno di predisposizione per
sinusiti,cefalee frontali,spasmi in generale nella zona della testa. Se invece la loro lunghezza è
minore ed arrivano al secondo anello,sono più frequenti fenomeni di spasmo
gastrointestinale,aerocolia,nevrosi del colon,crampi addominali; in questo secondo caso il raggio
non avrebbe un percorso lineare,ma leggermente ondulato(Markgraf),in cui l’aspetto spastico
sarebbe predominante(raggi con corona a vallo),ma alla visione iridoscopia la differenza con i raggi
solari classici non è molto distinguibile,se non ad un occhio esperto.
Secondo l’interpretazione energetica,questi segni, indicano una lesione solo se accompagnati da
altre manifestazioni come ad esempio una lacuna,ed esprimono una via preferenziale di
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eliminazione di tossine digestive(tossine,parassiti,miceti) in altri settori che naturalmente ricevendo
questo materiale estraneo,diventano più vulnerabili(tossiemia),con possibile tendenza
autodistruttiva o forme di artrite reumatoide su base autoimmunitaria;volendo essere precisi,l’inizio
e la fine del percorso di questi canali indicano la sorgente e il punto di maggior sensibilità
patologica del segno.
Valutando la profondità si seguirà lo stesso criterio dell’eccedenza o del difetto,nel senso di una
maggior debolezza quando il raggio ha un solco profondo,rispetto ad uno più superficiale.
In merito alla lunghezza,ci interessa sia l’origine che ciò che incontra e taglia lungo il suo
percorso,se i raggi solari interrompono ad esempio il margine della corona,dobbiamo sempre
sospettare a quel livello una alterazione del flusso neurovegetativo e più sarà lungo il raggio,vuol
dire che vi è una cronicizzazione della via di eliminazione con squilibrio energetico funzionale più
profondo,rispetto all’origine del problema.
Un altro parametro è il numero dei raggi cui ci troviamo di fronte,se in numero elevato oltre la
decina,certamente la situazione è più seria rispetto a quell’iride in cui se ne rilevano 3 o 4,come
segno caratteriale della tipologia individuale.
Quando i solchi sono di color chiaro,dobbiamo pensare ad un segno irritavo infiammatorio,è sempre
una eccitazione,mentre se il colore è più scuro come nella maggior parte dei casi si vede,avremo dei
segnali di irritazione subacuta,cronica o degenerativa.
Lungo il loro tragitto i raggi possono presentare lacune o cripte che sia singolarmente che insieme al
raggio, non fanno altro che confermare un valore prognostico più certo per la valutazione del
problema;se ancora i raggi incrociano degli anelli nervosi vi sarà una ulteriore preoccupazione per
un maggior rischio patologico nella zona di incontro delle due linee,con incremento dello squilibrio
corrispondente.
Quando una fibra radiale spessa si divide,con biforcazione della sua estremità avvicinandosi all’orlo
dell’iride si definisce un segno a tulipano,per la sua somiglianza con il fiore stesso,è visibile
maggiormente nell’emisfero superiore dell’iride,si può manifestare a seguito di una infezione delle
vie respiratorie superiori con accumulo delle tossine nella zona della testa.
Gli anelli nervosi
Questi segni sono presenti nella maggioranza degli individui,infatti è raro vedere persone in età
avanzata,senza questo segnale,ma più preoccupante è l’aumento della sua frequenza nei
giovani,bambini compresi;potremmo concludere che l’era attuale sia legata a questo segno,cioè le
abitudini di vita,stressanti,il logorio maggiore della nostra energia vitale conducono a questa
manifestazione,che col termine nervoso,indica uno stato di contrazione dello stroma irideo,con linee
a forma di archi di cerchio,oppure circonferenze complete e multiple in casi particolari.
Gli oftalmologi sostengono che questi segni sono delle pieghe della trama iridea,legate al continuo
alternarsi di contrazione e dilatazione della pupilla e quindi all’usura della struttura fibrillare,ma
questo non è vero, infatti anche in stato di miosi accentuata,queste pieghe non spariscono e quindi
debbono essere inquadrate come segno di spasmo,di ipereccitabilità neuromuscolare a seguito di
una reattività nervosa direttamente collegata alle strutture superiori del cervello.
In alcuni testi troviamo appellativi diversi che vogliono esprimere l’aspetto funzionale del
segno,quindi si parla di:
anelli cardiaci,per la influenza diretta e la relazione con l’attività cardiaca,oppure di solchi di
adattamento,anelli da crampo,anelli spastici.
Rimane comunque la certezza che siamo di fronte ad individui tesi,irritati con sintomi
vari(crampi,ansia,angoscia,difficoltà di concentrazione,confusione
mentale,vertigini,emicrania,mestruazioni dolorose),che riconducono ad una origine comune:la
tendenza spastica.
Anche negli animali ho riscontrato questi segni,non così frequenti come nell’uomo;credo comunque
che questo fenomeno tenda ad aumentare proprio in relazione allo stile di vita domestico dei nostri
amici a quattro zampe,chiusi fra le mura di un appartamento o di una casa,possono dimostrare la
loro tranquillità apparente che però nasconde un livello subliminale di eccitabilità nervosa,per cui al
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minimo rumore strano o stimolazione insolita ,si verificano reazioni incontrollate anche verso i
proprietari.
Il numero degli anelli varia da 2 a 4 nella media di rilevamento,oltre un certo numero,la situazione è
particolarmente critica, a meno che non siamo di fronte ad un individuo con un forte grado di
adattamento psicofisico,possiamo inoltre verificare il percorso di ogni linea che toccando le varie
aree,stabilisce anche un percorso di inizio e fine del problema nervoso correlato ai settori coinvolti.
La profondità dell’anello è un altro parametro di valutazione del raggio,se il segno è incavato,segno
quindi di carenza,di diminuzione,avremo un a cronicità,a differenza di quelli meno profondi che
indicheranno uno squilibrio meno preoccupante;non sempre però i due segni sono così chiari,infatti
potremmo avere dei solchi profondi ma mascherati dalla colorazione del parenchima,come può
capitare di avere dei solchi superficiali che sembrano più gravi rispetto alla situazione reale,quindi
per togliere ogni dubbio possiamo servirci di una illuminazione laterale anche non particolarmente
forte,ma sufficiente per visualizzare il contrasto dell’immagine rendendola più chiara.
L’anello potrebbe presentare una regolarità nel suo percorso oppure una deviazione,dalla sua
normale tendenza a formare un cerchio,anche questo indizio va a favore della regolarità quando il
problema è meno grave,quando invece abbiamo un tragitto irregolare del raggio,rispetto alla sua
traiettoria lo squilibrio è maggiore.
Quando un anello è interrotto più volte nel suo percorso,sapendo che è possibile stabilire un inizio
ed una fine del problema in base alle aree toccate dal segno,maggiore sarà la frammentazione
dell’arco e maggiori quindi saranno i punti da osservare perché comunque costituiscono tutti focolai
di alterazione multipla,a differenza invece di un anello unico con una linea continua e non
intersecata ad altri segni(raggi,cripte,pigmenti ecc.).
Il colore dell’anello fornisce indirizzi di valutazione generali sulla cronicità o reattività acuta del
problema,infatti queste linee o solchi possono essere chiari,biancastri o bianco argentati,se sono
superficiali,ben visibili nelle iridi con tonalità scure,avremo un problema acuto di data
recente,quando invece il colore è più scuro dello stroma,subentra un processo cronico,anche perché
in tal caso si somma la presenza di cripte,lacune o pigmenti che nell’insieme contribuiscono a
rendere più scura la linea.
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Presenza di anelli e archi di cerchio con raggi solari
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I Pigmenti e le macchie
All’inizio già si è parlato di colorazioni e pigmentazioni nello stroma irideo,come mezzo di
ulteriore indagine approfondita,per il significato e le indicazioni che forniscono ebbene
riprendiamo questo argomento per inquadrarlo nella ricerca.
Se ci imbattiamo in una persona albina,non rileviamo nessuna pigmentazione,quindi al di fuori di
questo tipologia abbiamo sempre un certo gradi di pigmentazione.
Sul colore base,osserviamo un ulteriore deposito di altre colorazioni dell’iride determinato da
pigmenti detti cromatofori:essi hanno colpito la curiosità dei primi studiosi come N.Liljquist,citato
nella introduzione,egli aveva collegato la loro presenza con accumuli di sostanze medicinali,mentre
I.Von Peczley le aveva interpretate come deposito di albumine derivare dalle proteine dell’uovo,in
seguito queste macchie assunsero un significato più complesso correlandole con la tipologia
omeopatica dell’individuo.
In conclusione non trattandosi di lesioni strutturali sono inserite in uno studio separato con un
significato simile alle lesioni strutturali,cioè confermano insieme ad altri segni una caratteristica
specifica dell’esaminando.
Quando osserviamo questi pigmenti dobbiamo fare una distinzione netta tra macchie tossiniche e
tossiemiche,le prime sono appoggiate all’iride,quindi non fanno parte di essa,la coprono in
determinati punti come una nuvola copre un settore di cielo sereno,essendo popolabili,cioè
spostandosi dal loro sito,dimostrano poca affidabilità per la loro correlazione con la mappa
iridologica,sono invece più importanti come colore,tipo di margine nettamente delimitato,inserite in
un contesto di tossicità che possiamo ascrivere alle tendenze neoplastiche.
Le macchie tossiemiche,sono anch’esse accumuli tossici,che vanno ad interessare il tessuto
irideo,hanno i margini delimitati,che tendono a sfumare verso la loro periferia,sono topostabili cioè
in relazione alla zona in cui ritrovano e danno un significato alla loro posizione in base anche al
colore(già citato in questo capitolo) con cui si presentano.
Ritengo più agevole seguire l’indicazione del colore secondo Berdonces,riportando i vari tipi di
pigmentazione con un nome preciso,tenendo presente che i limiti tra un colore e l’altro non sono
sempre netti e fissi.
Come punto fermo rimane il fatto che una macchia scura esprime sempre uno stato di ipossia
cellulare,se questo stato perdura è chiaro che altri segni si aggiungono senza però concludere
immediatamente che si tratta di patologie maligne.
Quando vediamo una macchia giallo chiara la definiamo: macchia di uroseina,in generale è
corribile a patologie del rene e surrene,dovuta all’accumulo di carotenoidi,per assunzione di
prodotti contenenti quote elevate di zolfo,in individui con difficoltà all’assimilazione di queste
sostanze,da ciò deriva incapacità renale,per fenomeni di mancata depurazione.Oltre a ciò anche in
casi di squilibrio funzionale del pancreas(giallo scuro),rene e fegato(litiasi biliare o renale),seni
craniali(giallo sporco),problemi infettivi cronici(giallo scuro), è possibile vedere la colorazione
giallastra assumere tonalità particolari.
A volte si riscontrano delle macchioline scure.meglio definibili con un ingrandimento 15x,sono
dette macchie microbiche,perché indicano una predisposizione a problemi infettivi ed esprimono
una sofferenza della flora intestinale,come punto di partenza per infezioni.
145
Il color arancione è sinonimo di fucsina,il suo aspetto viene definito come un passaggio
intermedio tra quelle di uroseina e quelle di rufina, sono indicative per problematiche alla sfera
genitale.
I lipocromi,sono pigmenti di rufina,legati al metabolismo dei grassi alimentari,indicano una
disfunzione pancreatica esocrina,epatica metabolica in generale,il colore rossastro a cui tendono
secondo Jensen fa pensare a diatesi emorragiche,per altri invece fa pensare ad una predisposizione
neoplastica.
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Il colore marron dal chiaro nocciola al marron scuro a seconda della gravità dello squilibrio
è sinonimo di macchie di porfina,derivate dal metabolismo dell’emoglobina,dal gruppo eme,che
con una serie di trasformazioni arriva a questo colore che troviamo nell’iride,con significato
soprattutto per una insufficienza epatica più o meno grave a seconda del colore(chiaro meno
grave,scuro cronico).
Per altri autori un colore beige è più indicativo di patologi e tiroidee,che comunque possono
essere associate alla ipofunzionalità epatica.
Come i nei presenti sulla pelle,anche nell’iride è possibile il deposito di queste sostanze di
origine nervosa,perché facenti parte di particolari neurotrasmettitori(tirosina e diossifenilalanina),la
loro comparsa dipende comunque sempre da una situazione patologica dell’individuo,come segnale
di allarme essi vengono indicati come un segno nella diagnostica delle forme neoplastiche,per
accumulo di sostanze tossiche in maniera cronica(diatesi cancerinica).Deck stesso indica il binomio
ripreso anche da Ratti,secondo cui un segno trasversale e una macchia melaninica sono sinonimo di
malignità in atto.
Tutte le macchie tossiniche,si identificano nel terreno psorico secondo la medicina
omeopatica,sono espressione di una tossicità soppressa,che comprende l’eziopatogenesi di gran
parte delle malattie croniche.
Non è questa l’occasione per affrontare il tema del terreno e della sua relazione con
l’immagine iridologica che ne scaturisce,ma questo è una anticipazione interessante che introduce
l’interdisciplinarietà tra iridologia e omeopatia,come iridologia olistica integrata.
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A volte può arrivare alla nostra osservazione una iride,con colorazioni diverse e con tonalità
varie,che potrebbero indurre ad una valutazione troppo affrettata di segno più o meno
patologico,mentre in realtà si tratta di un aspetto genetico congenito.
Le eterocromie quindi vanno lette in due sensi:prima tenendo conto del carattere genetico acquisito
e poi per i segni che si rilevano come nelle altre iridi monocromatiche.
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Iridologia olistica integrata
Riguarda uno studio globale più approfondito dell’individuo, con un sistema matematico naturale.
L’I. O. I. considera l’iride non solo una proiezione organica e funzionale, ma allarga la sua
applicazione nel tempo, nell’ambiente in cui un uomo o un animale vivono, con tutte le sue
relazioni.
Il metodo parte da alcuni semplici dati, per elaborare ed estrapolare un percorso che ognuno trova
dal momento in cui nasce.
I presupposti risalgono a studi sulla fisica quantica-atomica, sulla termodinamica applicata alle
leggi naturali, sul movimento della terra in relazione alla nostra posizione geografica, sulla
correlazione numerologica,sulle quattro forze naturali che regolano la vita(forza nucleare forte,forza
nucleare debole,forza elettromagnetica e gravitazionale).
Si parte dalla nascita, che si considera il vettore solare di partenza innestato, sull’iride, come se
fosse una lancetta dell’orologio che cammina nel tempo con un ritmo preciso, diverso per ogni
specie animale, seguendo il potenziale vitale in anni.
Altro elemento indispensabile a questa indagine e’ il nome, o meglio il suono totale che emerge dal
nome, come frequenza sonora(imprinting sonoro) tradotta dal nostro cervello in una serie di dati che
ci porteremo dietro per il resto della vita.
Se ad ogni punto dell’iride, divisa in 7 anelli corrisponde un vettore solare di nascita, proseguendo
nel tempo, incontreremo vari distretti del nostro corpo, che saranno soggetti a manifestazioni di
squilibrio o riequilibrio, seguendo una logica naturale, che è quella del mantenimento dell’equilibrio
globale. Questo significa anche che ognuno di noi, nasce con determinate tendenze patologiche,
predeterminate che potranno anche non manifestarsi, oppure manifestarsi con altri sintomi
vicarianti, seguendo sempre la strada della ricerca di un equilibrio attraverso tappe più o meno
favorevoli.
In parte ritroviamo questo studio anche nell’astrologia medica, che indica le tendenze patogenetiche
seguendo i periodi astrali, ma nel nostro caso, guardando la lancetta sull’iride, le situazioni
cambiano.
L’iride viene suddivisa idealmente in quadranti di 90,180,120 e 60 gradi, in trigoni con settori di
120°,in sestili con settori di 60° e con un sistema di correlazione, possiamo capire :
LE ZONE DEBOLI E FORTI DELL’ORGANISMO
LE TENDENZE O DIATESI
GLI SQUILIBRI BIOENERGETICI
COMPENSAZIONI E BILANCIO NUTRIZIONALE
DIPENDENZA PATERNA O MATERNA MORFOPSICOLOGICA
DISFUNZIONI LEGATE A SCARSITA’ IN
OLIGOELEMENTI,VITAMINE,AMINOACIDI,COLORI,
INDICAZIONI PER FIORI DI BACH,SALI DI SHUSHLER,FITOGEMMOTERAPICI.
ALIMENTO PRINCIPALE DETERMINANTE COME NUTRITIVO E CURATIVO
EQUILIBRIO ACIDO BASE
OMOSESSUALITA’
PROFILO PSICOLOGICO
CONFLITTUALITA’ NELL’AMBITO FAMILIARE
TENDENZA PROFESSIONALE,NEL LAVORO,NEGLI HOBBIES
PROFILO ECONOMICO ENERGETICO DI UNA SOCIETA’ O ATTIVITA’ LAVORATIVA
CON LE MIGLIORI DIREZIONI
155
MEMORIA GENETICA VERSO UN ATTEGGIAMENTO PRECISO DI FRONTE ALLA
MORTE
PROGNOSI.
La elaborazione di questi dati e’ resa possibile dalla costruzione di un ologramma quantico, che
assomiglia molto al quadrato magico dei cinesi, o lo schema dei mewa tibetani, in cui attribuendo
un preciso significato ai numeri dello schema e seguendo criteri direzionali precisi, si e’ in grado di
tradurre in pratica questa serie di dati, estrapolando le informazioni non solo sul lato strettamente
medico, ma anche sociale, familiare ecc.
La relazione di questi dati su un ologramma,è alla base della legge dei movimenti in natura e nel
cosmo che seguono dei percorsi studiati da parecchi secoli,da popolazioni antiche,che hanno
ricevuto a loro volta questi messaggi,da altre civiltà,probabilmente extraterrestri,che ci hanno
lasciato in eredità sistemi di calcolo,non ancora completamente decifrati(civiltà Sumera,Egizia ed
altre),che solo ultimamente stanno affiorando nella loro giusta interpretazione.
Il sistema numerologica,non deve essere inquadrato in una tecnica,puramente casuale o “divinatoria
esoterica”,come siamo stati abituati a pensare,ma serve per esprimere in forma sintetica dei concetti
che possono essere applicati in tutte le leggi del cosmo,dalla piccola particella atomica alle
immense galassie che ci sovrastano, inserendo tutte le leggi fisiche biologiche;sta a noi capire con
maggior chiarezza,senza pregiudizi,quanto siano utili.
Non posso entrare in merito alle ricerche e alla vasta bibliografia a cui rimando gli interessati sul
problema della astrologia medica,della numerologia,ed altre discipline correlate,credo che sia
comunque necessaria una coscienza più aperta a questi dati che ben possono integrare le nostre
cognizioni puramente mediche o scientifiche,per questa epoca.
Siamo abituati a interpretare i dati secondo lo schema scientifico ufficiale,analizzando
l’infinitesimale,la lesione microscopica,il virus o l’agente patogeno che dobbiamo sempre
unicamente incolpare,per poter avere una risposta,secondo i criteri attuali.
156
Dimentichiamo che le variabili in una analisi,più è accurata più aumentano e questo ci impedisce di
avere un quadro completo del caso su cui vogliamo indagare,in campo medico e altri;quello che ci
manca è la visione più aperta,globale,che ci permette di sintetizzare ed estrapolare dei dati,dei
sintomi patologici,dei segni clinici visibili,per arrivare a capire l’intero movimento,lo squilibrio a
cui siamo di fronte.
Seguendo le leggi naturali,il sistema numerologica quantico,a seguito della sua interpretazione,ci
permette di capire,di tradurre un “movimento”,uno squilibrio che ha una sua direzione,un sintomo
che prosegue in un senso che già possiamo capire.
Il numero in rapporto al suono è un altro elemento utile per completare l’indagine iridologica
olistica integrata,proprio perché la vibrazione sonora,con una sua determinata frequenza di
risonanza,incontra il nostro corpo,il nostro cervello,la nostra pelle,stimola le nostre reazioni
sensoriali positive o negative.
Abbiamo tutti avuto esperienza gradevole nel sentire un nome, un suono piacevole,un brano
musicale orecchiabile,le note di uno strumento o la voce di una persona,le urla di un bebé felice,il
miagolio di un gatto,le effusioni di un cane che hanno dato piccole gioie,emozioni interne o ci
hanno fatto ricordare situazioni passate,legami affettivi,o episodi piacevoli,che hanno anche per un
attimo, stimolato una calma piacevole,una riduzione dei battiti cardiaci,un rilassamento della
muscolatura scheletrica e liscia,una riduzione di adrenalina,una riduzione della acidità ematica e
tessutale,una produzione di endorfine cerebrali,con conseguente maggior attività cerebrale tendente
ad un equilibrio interiore e così via….
Nelle religioni orientali il ricorso al mantra come tecnica di equilibrio,preghiera e comunicazione
spirituale è un esempio dell’importanza notevole del suono,come afferma Pandit Lakshmidoss,
autore Indiano,nella sua opera di Numerologia: “il mantra è anche la forza della vita ”.
Questo per affermare che il suono tradotto nel nostro cervello o modo di sentire,a seconda della sua
positività o negatività,provoca comunque delle reazioni riflesse,interne ed esterne.
Vi è mai capitato di essere nominati con un nome diverso a quello a cui voi siete stati chiamati,un
nomignolo,un appellativo,che entra poi anche nella dialettica comune;in famiglia,spesso si usano
diminutivi,vezzeggiativi che prendono il posto del vostro vero nome,specialmente se questa
abitudine inizia nei primi anni di vita.
Molto frequente il caso in cui il nome non è ben accettato e quindi sostituito con un appellativo che
non crei imbarazzo,rabbia o vergogna a seconda del suo significato,o meglio, del suono che vibra e
che ci trasmette una sensazione negativa,spiacevole.
La quantica numerologica si occupa di questo aspetto,decodificare un suono,tradurlo in un dato
numerico,associato a varie condizioni,sociali,umane,psicologiche,geografiche,mediche,
astrologiche ecc.
Di seguito riporto una tabella che esprime questo concetto:
157
Questo schema,per gli addetti,dimostra una scala di interpretazione 1 su 8,il che vuol dire che i
numeri principali sono abbinati ad un suono,ad una lettera, riguarda l’impostazione secondo
Cherio,uno studioso di fine ottocento,che imparò l’arte numerologica in India,ai suoi
tempi,praticandola poi in Europa con notevole rinomanza.
Altri autori hanno seguito una strada diversa e quindi utilizzato per i numeri primi,un valore
dissimile dai precedenti:
schema di Hrishi Hoari
Riporto per completezza lo schema proposto dal Professor Salomè,affinché si possa avere materiale
di confronto,precisando che attualmente preferisco adottare quest’ultimo modello di riferimento
nelle mie indagini.
158
Il passo successivo nell’indagine olistica si fa direttamente sull’iride,oppure ancor meglio sulla
mappa dell’iride,su cui noi siamo abituati lavorare per i riferimenti topografici.
Come già esposto di mappe ve ne sono parecchie nella bibliografia internazionale,ognuno può
riferirsi a quella più idonea,ma per la tecnica di ricerca olistica,preferisco utilizzare una mappa
rielaborata,attraverso l’adattamento di iridografia di Jensen,Rizzi e Salomè.
La suddivisione in gradi,risulta più pratica per la localizzazione dei settori,come quella in anelli
rispecchia quello che già si è affrontato in altre sezioni di questo lavoro.
Avendo elaborato per utilizzo personale,una versione informatizzata della ricerca
iridoquantica,proseguo con alcuni schemi,che potranno servire per capire come si arriva a
conclusioni estrapolate con questa indagine.
La mappa dell’uomo è colorata,in essa oltre ai gradi,vengono evidenziati,alcuni settori del
cerchio,che corrispondono a periodi particolari dell’anno solare,diviso per settori di 72 giorni,in cui
si comprendono le stagioni della tradizione cinese con i periodi di interstagioni,direttamente
trasportati sul cerchio dell’iride.
Oltre ai periodi dell’anno solare,che inizia in primavera e non in gennaio,abbiamo la suddivisione in
anni,che per l’uomo sono calcolati in periodi di 120,negli animali invece,cambiano a seconda della
specie,nel cane e gatto,dopo varie osservazioni,mi sono fermato a calcolare un ciclo di vita di
17 anni,non escludendo in seguito ulteriori aggiustamenti(18 anni),quando potrò disporre di una
casistica,più ampia.
Emerge il dato comune della base numerica,ereditata dalla tradizione tibetani-cinese,in cui il
sistema sessagenario,permette la combinazione di questi valori,che rispecchiano i calcoli
astronomici,legati ai cicli stagionali e pluriennali dei movimenti terrestri,dei pianeti e quindi della
loro influenza sulle stagioni,sul clima in generale,sul nostro organismo in particolare.
Questa mappa è stata ridisegnata al computer con programmi di grafica,che ci hanno permesso di
modificare e aggiornare i dati che periodicamente sono acquisiti dalla nostra esperienza.
Oltre al cerchio,sono posti dei vettori diametrali che attraversano il disegno dell’iride e dividendo
l’area stessa in settori: semicerchi,quadranti,triangoli come se lo spazio fosse fatto di tante fette di
torta,con una sua specificità.
Vorrei procedere prendendo come riferimento l’esempio analizzato di un animale per rendere chiaro
il metodo di indagine e le sue risorse pratiche utili.
159
Questo cucciolo meticcio è un incrocio tra un pastore Terranova (padre) ed un Siberian
Huscky(madre),nato il 20 /11/ 2000,presenta il suo vettore solare proiettato sulla mappa,che
determina a seguito dei calcoli iridoquantici,una quadratura,cioè una suddivisione in quattro
porzioni che indicano le proiezioni delle quattro forze fondamentali in natura,avremo quindi un
quadrante forte,uno debole,uno elettromagnetico ed uno gravitazionale.
Il momento di nascita,ovvero il vettore solare,parte in una zona ben precisa che attraverso un
calcolo universale corrisponde ad uno dei 360 gradi del cerchio,dell’iride ed è un inizio importante
perché segna un percorso che, comunque vadano le vicende non solo strettamente fisiche,ma globali
per l’individuo,influenza sempre più o meno direttamente questo animale o persona,o società ecc..
Ad alcuni sarà già venuto in mente il legame con il calcolo dell’oroscopo personale che in effetti è
legato a questo metodo,ma conoscendo questa materia,risulterà più semplice,non affidarsi alle varie
costellazioni o case,ma a concetti matematici che possono ricalcare il sistema astrologico.
Quello che più interessa alla indagine iridologica è il contento del quadrante forte( che comprende i
90° nord-est) e del quadrante debole(a 180° rispetto al punto di nascita verso sud ovest).
In questi due spazi sono racchiusi,gli organi,le funzioni e quant’altro si rispecchia nella topografia
iridea,seguendo un criterio di identificazione matematico per la rilevazione del momento esatto in
cui si esegue l’indagine,cioè il vettore o grado attuale,che come la lancetta di un orologio scorre nel
tempo al ritmo di circa 22 gradi all’anno per il cane(21,8°),1,76 gradi al mese(per l’uomo sono 3
gradi all’anno,0,25 gradi al mese).
Oltre al gradi circolare bisogna conoscere in quale punto dell’iride si localizza la nostra attenzione,
prendendo come riferimento i 7 anelli.
160
In questo caso Ash,il cane meticcio ha un vettore di nascita che è nato il 20 novembre 2000,ha
come vettore solare il grado 237°,quello attuale al momento in cui si esegue l’indagine(30/01/01) è
situato a 244°; su questa linea tracciando un diametro vado ad incontrare i sette anelli sia per il
quadrante nord che per quello sud e mi fermo all’anello 4,nel quadrante nord,nel sud,nel quadrante
elettromagnetico e in quello gravitazionale,con questo modello di calcolo,se guardo l’iride,pongo
attenzione a questi settori del cerchio,per notare tutta le serie di segni iridologici che potrebbero
presentarsi in quel punto.
Stesso approccio lo faccio con i vettori di nascita,che mi permettono di verificare se esistono segni
fin dalla nascita che potranno poi influire o non influire come manifestazione clinica
corrispondente alla regione interessata.
Gli animali difficilmente riescono a collaborare ad una indagine iridologica,non stanno fermi,se uno
li guarda fisso negli occhi,non amano luci intense,potrebbero anche arrabbiarsi,muovono di
continuo la testa,quindi a differenza degli esseri umani,non si prestano alla indagine classica con
iridoscopio,telecamera,videocamera,se non per pochi istanti.
Infatti la ripresa filmata,permette in seguito di rivedere le immagini fermando quei fotogrammi
stabili che consentono una visione più tranquilla anche senza il paziente;l’elaborazione digitale
aiuta a migliorare l’immagine e quindi apprezzare dettagli difficilmente visibili.
Per la mia esperienza,posso dire che in molti animali,un prima occhiata all’iride,permette di
focalizzare l’attenzione su determinati aspetti che poi si potranno chiarire anche attraverso
l’indagine anamnestica col proprietario. Il gatto inoltre avendo le iridi grandi si presta abbastanza
agevolmente ad una visione senza grossi ingrandimenti ed è quindi un paziente che in molti casi
parla anche con la sua iride.
Ma se non tutti gli animali collaborano,col metodo olistico integrato,attraverso il periodo di
nascita,possiamo fare a meno di indagare direttamente sul nostro paziente impaziente,perché
abbiamo un modello grafico che riproduce comunque nella mappa la sua situazione di nascita e
quella attuale,potendo in questo modo proiettare dei dati e trarre delle conclusioni anche senza la
sua presenza.
Se infatti la mappa rispecchia la totalità dell’individuo,attraverso il calcolo iridologico abbinato a
quello quantico numerologica,permette di elaborare dei modelli di riferimento,che cambiano da
animale ad animale,anche le caso fossero fratelli,avranno la stessa situazione iridologica come
stampo genetico di nascita, ma il nome, presumendolo diverso l’uno dall’altro origina un modello
quantico che ha le sue differenze.
Lo si può intuire dalla scarsissima possibilità che due fratelli abbiano lo stesso carattere,quindi se
cambia anche il nome la diversità è più evidente.
Ogni periodo, nell’arco dell’anno presenta delle propensioni patologiche,come espressione di
debolezze organiche e psichiche e virtù organiche e psichiche,anche nella tradizione popolare c’è
del vero quando si afferma che le covate di animali nate in primavera hanno caratteristiche diverse
rispetto a quelle nate in estate o in inverno,quindi anche per l’indagine iridologica esistono delle
propensioni che sono espresse nell’immagine seguente,precisando che non esiste in assoluto un
periodo migliore rispetto ad un altro.
161
In questo modello,sono evidenziati gli anelli iridologici,l’indicazione del quarto anello,per una
precisa indagine nel punto da osservare,in più si notano i 4 vettori che incrociano le zone
corrispondenti alle diatesi,cioè alle predisposizioni relative sia al momento della nascita(diametri
neri),che a quello relativo al momento della indagine(linee rosse tratteggiate).
Il numero quattro che nella realtà dell’immagine estratta da un programma di elaborazione dei
calcoli iridologici è lampeggiante,rappresenta la zona da valutare sia che vi siano segni sia che non
si apprezzi nessuna variazione della trama iridea,perché questa zona corrisponde all’avambraccio
destro,al midollo spinale cervicale,ioide mandibola,prostata o utero.
Con questi dati lavorando sulle due iridi,possiamo indagare in base alle informazioni ricevute,se
esistono sintomi o segni inerenti in maniera diretta o riflessa a queste aree di riferimento.
Nell’arco della vita di questo cane,possiamo capire in quali periodi della sua esistenza vi siano
momenti di maggior sensibilità a noxe patogene,psicofisiche,direttamente influenzate da situazioni
ambientali e in base al suo orologio biologico dell’iride,al suo bioritmi iridologico come in genere
interpreto questi dati. Seguendo il percorso nel tempo vi saranno tempi propizi e meno propizi,su
questi facilmente si innestano problemi sanitari o comportamentali tali da creare sintomi o
manifestazioni che seguono l’andamento energetico di ogni individuo.
La collera,l’abbandono,la presenza di un altro animale,il cambio di alimentazione,il cambio di
domicilio,di un arredamento,una paura e tanti altri episodi, possono influire sull’equilibrio
dell’animale,predisponendolo a seconda del momento a certi disturbi rispetto ad altre
manifestazioni.
162
Conoscendo questo bioritmo,possiamo quindi indagare sul passato o proiettarci verso possibili
momenti più o meno favorevoli,prevenendo con adeguati mezzi ulteriori danni.
In questo schema possiamo verificare vari periodi di cui si può notare una fase iniziale,una di
maggior sensibilità ed una finale,notando che per alcuni di essi esiste una possibile sovrapposizione
per la brevità dei momenti a cui si andrà incontro.
Da questa serie di dati elaborati assieme ad altri parametri,non descritti per ragioni di esposizione,si
arriva a formulare una indicazione sullo stato generale dell’animale,attraverso l’ologramma
quantico,che permette di formulare un profilo dell’animale,detto anche : sequenza quantica o
profilo energetico quantico;racchiuso in uno schema globale che definisco prospetto
iridoquantico.
163
Ogni valore,in una precisa posizione dell’ologramma esprime una serie di dati che sono applicati
sul lato pratico al fine di porre una diagnosi ed una conseguente terapia energetica con rimedi
naturali correlati proprio a questa serie di numeri.
164
Quello che segue è lo schema riassuntivo delle possibili applicazioni pratiche del metodo,cioè :
personalizzare un trattamento curativo sulla base di soli due dati iniziali il vettore solare e il nome
risonanza.
Con questo indirizzo schematico,la quantica iridologica,mi fornisce alcuni rimedi deducibili con un
metodo analitico matematico,che hanno valenza curatrice,posso confermare la validità del metodo e
la sua praticità,che permette con pochi dati a disposizione di avere degli strumenti di immediato
utilizzo.
Ognuno a seconda della sua esperienza potrà inserire le varie categorie di prodotti
dall’oligoelemento,al fitoterapici,al gemmoterapico,al sale di Schushler,per arrivare alla
cromoterapia sia fisica che per assunzione sottoforma liquida,dal rimedio spagirico all’utilizzo della
vibrazione dei cristalli,fino al fiore di Bach come scelta unica o come complesso(Flower’s Energy
O.T.I.) con fiori californiani,australiani,canadesi ecc.
Proprio per i rimedi di Bach,dedicherò una sezione a parte perché attraverso la proiezione quantica
degli elementi iridologici è possibile in base ai segni distintivi per ogni fiore,scegliere l’essenza più
idonea dal punto di vista quantico,integrando quindi le indicazioni originali del dottor E. Bach con
le indicazioni derivate dalla iridologia quantica.
Per i rimedi omeopatici,la scelta viene fatta come maggior risonanza del prodotto in base ai periodi
di nascita e ai momenti in cui si indaga al fine di avere un indirizzo su un gruppo e non sul simile
come richiede la tecnica di ricerca classica secondo Hahneman o Kent.
A questo proposito ci aiuta anche la medicina tradizionale cinese che affianca l’omeopatia,con la
possibilità di estrarre alcuni preparati omeopatici secondo l’energetica dei cinque movimenti e delle
stagioni climatiche.
165
L’indagine quantica con l’ausilio della iridologia,è utile per altre specie di animali,riporto l’esempio
di un controllo di un cavallo,di nome Sauro,di cui mi è stato chiesto di verificare la sua situazione.
Riporto di seguito gli schemi di lavoro per esemplificare l’esposizione.
Partiamo con la trasposizione sulla mappa del cavallo della sua situazione:
attraverso l’ausilio degli schemi,possiamo indagare sull’animale dal periodo di nascita sino a quello
attuale,cioè al momento del
controllo
Il bioritmi iridologico,scorre come una lancetta di un orologio sull’iride,toccando varie zone,quindi
a seconda del periodo,possiamo indagare sul passato attraverso una anamnesi del caso.
166
In queste date,se tutto viene ricordato possiamo sovrapporre,momenti critici e favorevoli,che
possono completare dal punto di vista olistico la carriera di questo animale.
Per la quantica,attraverso l’elaborazione numerologica si arriva a definire uno specifico ologramma
quantico,con significati specifici.
la possibilità di intervenire coi rimedi naturali,ci aiuta nella scelta di quello che riteniamo più
idoneo al momento.
167
Quando mostro questo approccio di ricerca ad alcuni colleghi,metto in risalto,quale possibilità
concreta vi sarebbe nel cavallo sportivo,se si potessero avere a disposizione i reali dati di un
concorrente sportivo,infatti in questo modo si potrebbe sapere in quale condizione psicofisica si
trova l’animale,si potrebbe spiegare e indagare i suoi cali di rendimento o i momenti di maggior
pienezza energetica,si potrebbe meglio interpretare il profilo comportamentale dell’animale e tanti
altri aspetti relativi all’ambiente e alla relazione coi suoi proprietari.
Purtroppo le reali date di nascita dei cavalli sportivi non sempre è possibile riconoscerle a seguito
dell’abitudine di fissare un giorno qualsiasi,ignorando che per chi pratica queste indagini,ogni
giorno è diverso dagli altri.
IL CASO DEL PANDA CHUN-LIN
Come altro esempio della globalità del sistema,vorrei portare l’esempio,proposto ai corsi di
insegnamento del professor Salomè,a proposito di un caso a cui ha potuto dare una risposta lui
stesso,interpellato dai responsabili di uno zoo,in cui era presente un panda di nome Chun-Lin,molto
docile,ben curato da tutti i responsabili e molto amato dai bambini che spesso andavano a trovarlo
nella sua enorme gabbia,nel suo habitat artificiale,dove sembrava si fosse ben integrato.
Nato il 4 settembre(vettore solare 161°),ha vissuto solo la sua infanzia in cattività,poi è stato
trasferito allo zoo,dove è vissuto tranquillamente(questo è quello che l’uomo immagina),fino a
quando ha cominciato a manifestare segni di anoressia,isolamento dal suo ambiente.
Sono animali in genere onnivori,alcuni sono frugivori e come curiosità comportamentale,lavano
sempre gli alimenti prima di mangiarli,inoltre amano il gruppo familiare o la compagnia.
Subito sono state eseguite varie analisi per capire il motivo di questo cambiamento,fino a quando si
è arrivati a diagnosticare un diabete insipido,che lo portava a questi strani comportamenti,non
giocava più,non stava in compagnia,si era autoescluso.
Cosa poteva essere successo???????.
Diamo una risposta con la quantica iridologica!!
Iride destra,nel maschio si valuta in prima istanza questa,poi si passa alla sinistra,nella femmina è
l’inverso.
Dal suo periodo di nascita si può notare che egli si trova nella zona delle surrenali,mentre nel
vettore opposto a sud va a toccare l’area tra 332° e 360°,anelli 3 e 4.
In essi vediamo la corrispondenza con l’area della
nausea,appetito,calore,freddo,manie,digiuno,pianto,contentezza.
La conclusione che possiamo trarre da questi dati,ricalca un aspetto comportamentale che ha
influito sullo stato psicofisico dell’animale,un animale del genere non riesce a stare in
cattività,quindi privato della sua libertà,delle sue abitudini e dei ritmi di luce e buio.
Per Chun-Lin,la libertà e la privazione sono diventate un conflitto costante che senz’altro ha
contribuito a far emergere questa patologia di origine ,scusate il paragone,psicosomatica.
Resta inoltre valido l’aspetto della tendenza patologica,verso quella patologia e non verso
altre,infatti se avesse avuto un vettore solare diverso,senz’altro avrebbe manifestato problemi
diversi da quello che lui ha manifestato,con meccanismi diversi di esonerazione,di
vicariazione,sempre partendo dal suo patrimonio naturale di partenza,cioè dal suo grado di
partenza,venendo al mondo rispetto al sole.
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Schema grafico del caso del panda Chun-Lin.
Questa è la situazione di nascita,con influenza delle due aree interessate.
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Come si nota la corrispondenza oltre che ad essere iridologica è anche energetica,rispecchiando
l’influenza delle varie logge energetiche secondo la medicina tradizionale cinese,infatti i due punti
nord sud,sono associati alla milza e triplice riscaldatore,quindi alla riflessività,al rimuginare,alla
ossessione,timore,rispetto, autocontrollo;….chissà da quanto tempo era depresso il nostro
panda,nonostante tutte le cure avute nei suoi confronti,sentiva molto la mancanza del suo bene più
prezioso,la libertà,la mancanza della sua zona d’origine.
I profili iridoquantici,trovano molta corrispondenza in campo umano,perché è possibile conoscere
gli eventi,le propensioni di nascita che poi sono diventate patologie,le affinità per l’ambiente,gli
alimenti e tutta una serie di dati veramente utili alla sintesi olistica e alla sua interpretazione
globale.
Spesso mi è capitato di cercare in vari personaggi,la corrispondenza dei dati a mia disposizione con
la loro condizione di vita: politici,religiosi,uomini di spettacolo,uomini di ceto nobile che fanno
parlare delle loro abitudini di vita,personaggi della cronaca rosa e così via.
Ho sempre riscontrato una buona affidabilità di riscontri,in relazione ai periodi che hanno passato
ed in cui,sono stati oggetto di situazioni piacevoli e spiacevoli.
Ricordo leader politici noti, che in occasione di test elettorali,in base alla loro situazione quantica e
al loro bioritmo iridologico,hanno potuto trarre vantaggio o subire perdite in relazione al momento e
le circostanze in cui si trovavano.
Per ragioni di Privacy,non posso riportare dati e nomi,ma posso assicurare che trovo sempre
stimolante confrontare con questo metodo di analisi varie situazioni che si possono
verificare,interpretandole come se vi fosse un filo conduttore,niente capita per caso, concludendo
col vecchio detto popolare,molto appropriato: “ non c’è foglia che si muova che DIO non voglia”.
174
ALIMENTAZIONE E IRIDOLOGIA ORTOTROFICA
“Andate e non peccate più affinché voi non diventiate più la preda della malattia….
Mangiate tutto quello che si trova sulla tavola di Dio:i frutti degli alberi, i grani e le erbe dei
campi,il latte degli animali ed il miele delle api.
Ogni altro alimento è opera di Satana e conduce ai peccati,alle malattie e alla morte…
Al contrario il ricco nutrimento che voi trovate sulla tavola di Dio dispensa al vostro corpo
forza e giovinezza;da allora la malattia resterà lungi da voi.
Non cocete e non mescolate gli alimenti gli uni con gli altri,per tema che i vostri festini non
siano trasformati in putridi pantani,perché io ve lo dico in verità,quella è una cosa
abominevole agli occhi del Signore…..
Non mangiate fino a sazietà….
Di quello che vi da impressione di sazietà,non mangiate ordinariamente più di un terzo.
Che il peso del vostro nutrimento non sia al di sotto di una mina(1 mina= 500 grammi)….
Masticate bene il vostro nutrimento con i denti finché esso prenda una consistenza fluida e
l’Angelo dell’acqua lo trasformi in sangue nel nostro organismo…
Tutto quello che voi mangiate nella tristezza,nella collera o senza desiderio,ritrasforma in
veleno nel vostro corpo…
Durante sei giorni nutrite il vostro corpo con i doni della Madre Terra,ma il settimo giorno
consacrate il vostro corpo al Padre Celeste.
Di conseguenza, il settimo giorno voi non dovete prendere alcun nutrimento terrestre,ma
vivere unicamente della Parola di Dio….
Non prendete piacere in nessuna libagione,né al fumare che procedono da Satana,cose
che vi tengono svegli la notte e che vi fanno dormire il giorno.
Perché io ve lo dico in verità,il fumo e tutte le bevande di Satana sono delle abominazioni
agli occhi del vostro Dio…
Io ve lo dico in verità,dal giorno in cui voi vedrete più alcuna malattia sulla Terra,voi vivrete
sempre nel Regno dei Cieli.”
……Gesù Cristo.
Sembra molto attuale questo proclama,che risale al testo di un vangelo,che si trova nell’immensa
biblioteca Vaticana a Roma,non si fa molta fatica a trasportare nella nostra realtà queste semplici
indicazioni,che possono essere anche interpretate come una piccola provocazione,ai nostri sistemi
di alimentazione moderna;in questo messaggio si racchiude tutto l’insieme di informazioni e
conoscenze che abbiamo in campo alimentare,dietetico,una sintesi delle vere esigenze nutritive
dell’uomo a dispetto di tutta una serie di abitudini,tradizioni culinarie che attuiamo,senza renderci
conto della distorsione che esse hanno subito nel corso della crescita sociale dell’uomo,in rapporto
con l’ambiente terra.
175
Diete,programmi alimentari,personalizzazione degli alimenti,trattamento degli alimenti,fabbisogni
calorici,richieste nutrizionali,sono dei tentativi dettati dalla nostra tecnologia,per ottimizzare un
sistema che ci permette di vivere in maniera sana e adeguata alle esigenze di questa epoca.
Il contrasto tra quanto trasmesso nel messaggio sopra e la realtà alimentare è enorme e ne siamo
consapevoli,quello che rimane con forte dubbio è la consapevolezza di non sapere a quale criterio di
scelta fare riferimento.
Se escludiamo infatti i consigli di Gesù Cristo,facciamo fatica a trovare chiarezza nei nostri sistemi
di nutrizione e dobbiamo sempre trovare metodi adatti alla nostra evoluzione sociale,cambiare la
strategia,perché cambiano i problemi,si modificano gli squilibri,le patologie,e questo significa
impegnare socialmente ed economicamente una comunità che è sempre più diversificata e
complessa nella sua gestione.
Mi riferisco alle varie patologie che cambiano,in funzione del nostro diverso approccio con gli
alimenti,condizionate dalla situazione ambientale,sempre più stressante,più responsabile di nuove
manifestazioni di squilibrio,che hanno una origine comune,una radice unica.
Quando si affrontano questi temi,si crede di navigare in un mare di informazioni,in un contesto
scientifico altamente specializzato(ricerca tecnologica),che si vuole arrogare il diritto di
insegnare,di imporre uno stile di vita e quindi anche alimentare,come fautore della vera strada da
seguire per una vita migliore…….
Ma siamo davvero sicuri della dogmaticità della scienza ufficiale????
Attraverso un angolazione tematica che fa parte dell’iridologia integrata,lo studio di questo piccolo
diaframma,come è stato descritto per alcuni segni negli altri capitoli,ci aiuta a capire le mancanze e
i mezzi per arrivare o tendere verso un equilibrio alimentare;senza entrare nel convenzionale
sistema di tabelle,diagrammi,calcoli calorici,che lascio agli esperti del settore.
Dal punto di vista strettamente iridologico,in parte ci sono stati già riferimenti alla dietetica o
meglio alle abitudini alimentari,che possono manifestare i loro segni anche nell’occhio,con
particolare attenzione alla corona,al tratto digestivo,cioè a quella parte evidente attorno alla pupilla
in cui si concentra una serie di dati utili a dedurre informazioni;il primo e il secondo anello,indicano
uno spasmo,una dilatazione,una tendenza alla disbiosi,una ptosi,un deposito di tossine,una
situazione dismetabolica,di cui abbiamo già parlato e a cui dobbiamo aggiungere l’aspetto
psicosomatico,come elemento(cronorischio) di ulteriore conferma del segno che rileviamo.
Secondo gli studi di Rizzi e collaboratori,è possibile verificare carenze vitaminiche,attraverso alcuni
segni specifici,che possono indirizzare verso una formulazione di un programma alimentare più
mirato.
176
Se nella corona si forma una apertura a forma di ventaglio o di scopa in un solo punto o se si
creano delle lacune che interrompono la circonferenza della siepe,siamo di fronte ad una carenza di
vitamina A,per mancato apporto o per incapacità nella sua biosintesi.
Esiste una perdita delle difese mucose della parete gastrointestinale,quindi anche il segno di rottura
della siepe esprime una carenza della coesione e delle difese naturali locali.
Quando sulla collaretta compaiono delle linee,dei filamenti,ispessiti che si confondono in parte col
colore del bordo della siepe,tutt’attorno sulla circonferenza dobbiamo sospettare una carenza del
gruppo delle vitamine B in toto.
177
Nel caso particolare in cui tutta la corona assume l’aspetto di un cordone più ispessito,sempre
tutt’attorno, la casistica indica una carenza di vitamina B2.
Sul margine della siepe sempre secondo Rizzi,a volte si possono notare dei filamenti attorcigliati in
vari punti della collaretta,indicando i segni di carenza, ma anche di patologia conseguente.
Infatti se li troviamo nell’area di proiezione cerebrale,si accompagnano a spasmi
cerebrali,corea,Meniére.
178
Quando questi cartocci di filamenti sono in area polmonare, indicano asma con sintomi spastici.
Nella zona cardiaca si accompagnano a sindromi di vertigo o lipotimie.
In zona uterina dimostra come sintomo clinico dismenorrea,tendenza anemica,manifestazioni di
crampi muscolari.
I sintomi sopra descritti si correlano alla carenza o dismetabolismo della vitamina B6.
Sul bordo della siepe possono comparire delle strutture romboidali,come espressione di una
distorsione della struttura della collaretta,siamo indirizzati verso una carenza di vitamina C.
Quando le formazioni romboidali sono appoggiate al bordo della siepe,quindi non facenti parte
della linea circolare della collaretta,si tratta di carenze di vitamina D.
179
Attorno alla siepe,si dispongono dei piccoli punti di color bruno rossastro,che esprimono un
sintomo di disturbo della coagulazione ,detti anche piastrine di protrombina,fanno pensare ad una
carenza di vitamina K.
180
Per il problema del metabolismo delle vitamine questi segni ed altri allo studio,permettono di avere
una indicazione rapida del problema,quando però si pone attenzione alla collaretta,bisogna parlare
anche di flora intestinale,come elemento indispensabile per una buona ed utile digestione finale
degli alimenti ed una adeguata eliminazione delle tossine attraverso la via intestinale,ecco che
secondo molti autori è utile guardare con attenzione il margine interno della siepe,come indicatore
dello stato della flora microbica e della sintesi vitaminica.
Molti segni riferibili a disturbi digestivi presenti nella collaretta costituiscono elemento di
approfondimento delle abitudini alimentari dell’individuo.
Per la salute dei nostri occhi,sono state elaborate varie tabelle di riferimento tenendo conto del
fabbisogno in sali,vitamine,aminoacidi,zuccheri ecc.,presenti in vari alimenti,quindi si è dedotto che
una alimentazione che li comprende,è utile a prevenire disturbi oculari e generali.
181
Questo schema riporta il fabbisogno nei dettagli,per il buon funzionamento della fisiologia
oculare,come descritto nei testi di alimentazione secondo gli schemi accademici della medicina
tradizionale,per la quale un utilizzo di tutti questi prodotti è indispensabile,senza però affrontare
l’aspetto relativo a come questi alimenti vanno assunti.
Bisogna quindi anche impostare un criterio di scelta perché un alimento riesca ad esprimere le sue
massime attività nutritive ed energetiche per l’organismo umano e animale.
Non basta fare un elenco dettagliato dei fabbisogni,lasciando piena libertà nelle modalità di
assunzione di essi.
Come già descritto all’inizio di questa sezione,è importante mangiare per nutrire e non per
soddisfare i gusti del palato,dimenticando l’essenzialità di un frutto o di un alimento per lo scopo
cui la natura lo ha destinato.
Chi ha un po’ di esperienza,avrà già intuito che fra le righe si parla dell’importanza di mescolare
bene gli alimenti tra loro, scegliendo quelli più integri e meno manipolati.
La scuola igienista alimentare che ha origini americane,canadesi e australiane,sostiene che oltre il
90% delle patologie esistenti dipende esclusivamente da una errata scelta degli alimenti.
L’abitudine del mancato rispetto delle affinità alimentari e soprattutto la manipolazione quasi totale
degli alimenti,ha risolto problemi di conservabilità e distribuzione degli alimenti,con la possibilità
di disporre di frutta,verdura fuori stagione,carne conservata per anni in congelatori,nuovi alimenti
confezionati per “ migliorare” il nostro modo di vivere,integratori multivitaminici e
multiminerali,pasti confezionati,per facilitare i tempi di preparazione,per arrivare ai piatti pronti
all’uso,come se fossero pronti freschi al momento.
Anche un bambino,capirebbe la non idoneità di questi preparati come sostituto degli alimenti
tradizionali,ma purtroppo specialmente loro si stanno abituando a questi nuovi alimenti,invogliati
dai persuasori occulti,a sostituire un comunissimo frutto ad uno
snack“completo,nutriente,saporito,gustoso,pratico,già pronto,con tutte le vitamine i sali minerali,le
proteine indicate sull’etichetta,come da analisi di laboratorio”.
182
La lavorazione industriale dell’alimento è stata spinta a livelli tali,da impoverire la sostanza o
l’alimento di partenza,preso in natura,nella sua integrità,sostituendone anche i suoi componenti
nutritivi con varie sostanze coloranti,edulcoranti,aromatizzanti,che per il nostro modo di digerire
sono estranee al metabolismo e quindi non riconosciute come idonee,o se vogliamo usare un
termine immunologico no self,quindi in grado di scatenare una reazione allergica più o meno
evidente o intolleranza a lungo termine.
Non si vuole demonizzare con questo un intero settore,ma è sotto gli occhi di tutti a quali
conseguenze siamo arrivati,quando cerchiamo di sostituire alla natura le nostre esigenze pratiche di
mercato,abbiamo l’esempio della B.S.E.(encefalopatia bovina),una patologia emergente a seguito di
una impostazione delle catene alimentari,distorta,di una mancanza di attenzione verso quelle specie
animali,che hanno un metabolismo digestivo diverso dal nostro e che non possono essere costrette
per scopi esclusivamente produttivi a fare da fogna alimentare,per lo sfruttamento e il
raggiungimento di risultati discutibili,cioè massimizzare l’indice di conversione in carne,latte,uova
e quanto altro,partendo da materie prime non idonee.
Il “biologico”,non è un approccio per pochi,è una esigenza per tutti,credo infatti che non si
dovrebbe fare una distinzione tra “bio e non”,ma tutto deve essere prodotto con un criterio
unico,non per una moda,una tendenza ecologista,ma solo per la nostra salute( mi sembra già
abbastanza).
Quando si esegue una indagine iridologica,è bene quindi non ignorare le abitudini alimentari
dell’individuo,conoscerle significa andare a verificarle sull’iride,attraverso una serie di
manifestazioni riflesse di cui si è già parlato.
Al primo colpo d’occhio,anche senza un grande ingrandimento,possiamo vedere segni infiammatori
o linee biancastre o distretti biancastri lungo i tratti digestivi come espressione di una sofferenza
digestiva,possiamo già sospettare quindi un fondo allergico,anche se ciò non emerge dalla raccolta
dei dati. Questi segni si notano anche nei bambini,nei cuccioli di animali,quindi esiste già un terreno
su cui lavorare in anticipo per mantenere sotto controllo la evoluzione di una particolare
costituzione.
Possiamo invece rilevare un deposito di sostanze tossiche come espressione di un incapacità
eliminativa degli scarichi alimentari;una tipologia ematogena,presenta spesso questa
caratteristica,oppure nelle costituzioni miste rileviamo i depositi psorici,in vari distretti come
espressione di accumulo,di immagazzinamento di tossine,osserviamo i raggi solari come via di
eliminazione delle scorie che in genere hanno una origine intestinale e riportano verso il margine
esterno dell’iride;ancora vediamo le varie pigmentazioni come espressione di squilibrio metabolico
proteico,glucidico ecc.
Quindi credo che i dati della iridologia tradizionale siano in grado di farci capire con quale soggetto
abbiamo a che fare.
183
Come possiamo comportarci con gli alimenti??
Una ricerca condotta e pubblicata su una rivista di macrobiotica,nel lontano 1974,eseguita dal
dottor Robert Mac Garrison direttore dell’Istituto Indiano di Nutrizione, ha eseguito una prova con
cavie,alimentandole con tre diversi menù alimentari.
Al primo diede la dieta della popolazione Hunza,un gruppo etnico che vive nel nord del
Kashmire,una regione occidentale del Tibet,viene definito come il popolo più sano della terra,esente
da qualsiasi forma di malattia cronica,con grande capacità immunitaria,senza problemi di malattie
della terza età,con rari casi di manifestazioni febbrili e una longevità da primato;essi hanno tre
qualità fondamentali: capacità allo sforzo,la giovialità e la pazienza.
La composizione degli alimenti di questo gruppo comprendeva:
pane integrale senza lievito,fagioli di soia,carote crude,cavolo crudo,latte crudo non pastorizzato.
Ad un secondo gruppo di cavie fu somministrata una dieta con alimentazione della popolazione
Indù,essa comprendeva:
riso brillato,fagioli,vegetali cotti con spezie(piatto quotidiano per questa gente).
Al terzo gruppo fu data la dieta Inglese che comprendeva:
pane bianco,margarina,the con lo zucchero,verdura cotta,carne in scatola,pasticceria e marmellata.
Dopo 27 mesi furono eseguiti i controlli autoptici sugli animali.
Per i 1000 topi del primo gruppo non si notarono segni di sofferenza interna,non vi erano lesioni
anatomo patologiche di rilievo;per il secondo gruppo formato da 2000 topi,che hanno seguito un
alimentazione Indù,in vita hanno riscontrato disturbi visivi,perdita anormale del peso,sviluppo di
tumori,perdita del mantello,patologie cutanee,affezioni cardiovascolari,ai reni,allo stomaco e
all’intestino.
Al terzo gruppo sempre di 1000 topi,con la dieta Inglese, oltre ai disturbi simili a quelli della dieta
Indù,si notò una atrofia del sistema nervoso,con sintomi di aggressività di gruppo tali da arrivare a
sbranarsi tra loro.
Per alcuni può essere un esempio estremo,ma certamente può dare l’idea dell’importanza di un
corretto approccio all’educazione alimentare.
Se trasportiamo questa esperienza di laboratorio,sulle nostre abitudini quotidiane,possiamo
consideraci abbastanza lontani da un livello ottimale di ricerca dell’alimento ideale,ma comunque la
strada da percorrere e senz’altro su queste direttive.
Per ragioni pratiche di semplicità e chiarezza vorrei riportare alcune indicazioni che nascono
dall’esperienza di igiene alimentare,attraverso lo studio delle intolleranze alimentari e la correzione
di abitudini non adeguate, all’utilizzo delle pratiche mediche naturali,alternative energetiche che
attraverso il riequilibrio dei sistemi alimentari trova un valido supporto di sinergia terapeutica;in
pratica un controllo degli alimenti affiancato a trattamenti con rimedi omeopatici,fitoterapici,fiori di
Bach,agopuntura,mesoterapia ed altro,rende completo un sistema di cura naturale.
184
I PRESUPPOSTI SEMPLICI PER UNA ALIMENTAZIONE ADEGUATA
Il cibo, e’ una sostanza inserita nel corpo affinché diventi parte integrante dei suoi fluidi,
quindi tutto ciò che e’ estraneo ad esso(scorie,conservanti,ecc.),non è utilizzato.
L’acqua è il componente principale, seguono senza minor importanza: proteine, carboidrati, grassi,
sali minerali, vitamine, enzimi, altre sostanze non commestibili come la cellulosa.
La funzione del cibo: calore ed energia, costruzione del corpo, regolazione dei processi organici.
Tutte le componenti di un alimento aiutano al sostegno del corpo, purché siano incorporate
nella loro integrità ,nella giusta proporzione(legge di Liebig).
Mangiare non significa digerire ed assimilare, ciò dipende dal potere digestivo e di
assimilazione di cui ognuno in vario modo dispone. Un conto e’ mangiare anche esagerando,
altro invece e’ poter assimilare.
Il rapporto tra sostanze alcaline e acide dovrebbe essere 4:1,quindi la nostra dieta dovrebbe
essere alcalinizzante.
Sintomi di acidosi: fatica, mal di testa, perdita di appetito, insonnia,nevrosi, traspirazioni
acide, acidità di stomaco, catarro cronico, cattivo umore, raffreddori.
Conseguenze dell’acidosi :ostacolo alla crescita, indebolimento, debilitazione delle donne in
gravidanza o che allattano, predisposizione alla TBC, appendicite, scarlattina ecc.
ALIMENTI ACIDIFICANTI:CARNE,FORMAGGIO,UOVA,GRANOTURCO,GRASSI,
RISO,FAGIOLI,CECI,ALIMENTI DENATURATI,STIMOLANTI VARI.
ALIMENTI ALCALINIZZANTI:LATTE PER I BEBE’, VERDURE E FRUTTA FRESCHE,
Distinguere la fame vera dall’appetito!!!
NON ESISTE UN ALIMENTO ESCLUSIVAMENTE PROTEICO O AMIDACEO,
la prevalenza dei componenti li classifica in vario modo.
Non e’ cibo per il nostro corpo ciò che è estraneo, voluttuario, ai processi digestivi:
zucchero raffinato, the, caffé, aperitivi, marmellate zuccherate, dolciumi industriali, succhi di
frutta industriali, spezie, cibi preconfezionati, pretrattati ecc.
185
L’UOMO E’ FRUGIVORO(non è un onnivoro): perché come le scimmie antropomorfe ha:
la placenta discoidale
la dentizione
le ghiandole mammarie
due mani e due piedi
non ha la coda
gli occhi guardano avanti
la pelle ha milioni di pori
gli incisivi sono molto sviluppati
i molari smussati
le ghiandole salivari ben sviluppate
salive e urine tendenti all’alcalino
la lingua liscia
lo stomaco col duodeno(come una sorta di secondo stomaco)
il tubo intestinale lungo + 12 volte la lunghezza del corpo(nei carnivori e’ tre volte)
le unghie piatte
il colon convoluto
il fegato più piccolo di quello dei carnivori
la mandibola in avanti è nei carnivori, nell’uomo è il contrario.
La mano porta il cibo in bocca
Se un essere vivente si allontana dalle sue vere esigenze naturali, perde la sua armonia con la
natura, tende a sviluppare decadenza, malattia, degenerazione, ecc….
Il pianeta terra ha subito modifiche ambientali anche a causa della destinazione produttiva
di vaste aree, privilegiando lo sviluppo di coltivazioni intensive e allevamenti intensivi.
Reinheimer:….
2 falchi hanno bisogno di 2.5 km quadrati per cacciare(carnivori),
20 fanelli un aiuola(granivori erbivori),
il prosciutto come energia ci da’ il 24% della energia dei cereali,
il latte ne da’ il 18% rispetto ai cereali la carne il 3,5%.
L’allevatore utilizza l’85% di cereali per avere una quantità minima di bistecche e prosciutto.
Una popolazione così alimentata, riceve con la carne che consuma un dodicesimo solo di ciò
che produce, se tale dato e’ convertito in energia da cereali.
Questo vuol dire che i cereali prodotti per uso zootecnico basterebbero per 500 milioni di
persone(Milo Hastings).
Se si rapporta ad unità energetiche negli U.S.A.
16 unità di vegetali= 1 unità di carne di bue(la sua energia è pari al 3,5% di quella dei cereali).
12 unità di vegetali=1 unità di latte(la sua energia è pari al 18% di quella dei cereali).
8 unità di vegetali= 1 unità di prosciutto(la sua energia è pari al 24% di quella dei cereali).
Grano e avena sono la base cereale per alimentare bovini e suini coprendo una richiesta intorno
all’85%, contro una resa in carne dal 3 al 5% di energia.
CONCLUSIONE:IL BESTIAME CHE SI NUTRE DI VEGETALI PUO’ SOSTENERE
SOLO 40 MILIONI DI PERSONE.
Quindi due quinti del globo che mangiano carne, farebbero perdere una quota di vegetali
sufficiente a cinque volte l’intera popolazione del globo.
Solo con alimentazione vegetale(Hindhede),l’Europa potrebbe contenere 5,4 volte di più
abitanti, negli USA 15,1 di più.
186
Nota di zootecnia:per 100 kg di s.o. digeribile da una bovina da latte otteniamo 18-22 kg di
latte,secondo voi non è una perdita economica nutrire una bovina perché a sua volta
ricaviamo da essa circa un quinto di quello che gli abbiamo somministrato??.
1 KM quadrato di grano,nutre 10 volte più persone che 1 KM quadrato di bestiame.
L’agricoltura biologica può aiutare, ma data la limitata estensione, non è ancora possibile
avere sempre a disposizione cibo non trattato; il nostro organismo riesce comunque ad
eliminare i residui tossici se il regime alimentare prevede cibi crudi e freschi.
Il clima e il cibo anche se diversi da zone geografiche ad altre e’ sempre disponibile e rende la
vita possibile anche in zone poco praticate(Hunza, Caucasici).
Il CIBO CRUDO, è l’ideale per la nostra alimentazione quotidiana, ogni manipolazione con
calore, ne altera seriamente i principi essenziali(perdita di sali min. vitamine, coagulazione
delle proteine, formazione di catrami da cottura = cancro).
Il miscuglio di cibi cotti in vario modo ed eterogenei crea indigestione = la gastronomia
moderna ricerca gusti raffinati a discapito della vera funzione dell’alimento.
LE COMBINAZIONI ALIMENTARI
Pasto monotrofico o combinazione adeguata( i limiti enzimatici).
(La scelta di un unico alimento è una buona alternativa ad
un pasto con più alimenti,se non affini tra loro.)
DA EVITARE: acido-amido= pane+arance/pomodoro+pasta
(la ptialina salivare funziona in ambiente alcalino)
proteina-amido=noci+pane (ambiente acido insieme ad ambiente alcalino)
l’amido indigerito assorbe la pepsina nello stomaco, conseguenza è una fermentazione
dell’amido,per acidità dello stomaco.
proteina-proteina=uova+noci=(due secrezioni diverse nello stesso ambiente creano
putrefazione protidica),vanno bene tipi diversi di una stessa proteina come i formaggi diversi
o le noci diverse.
grasso-proteina:olio e noci=(i grassi indeboliscono le secrezioni gastriche, rallentando la
digestione delle proteine)
acido-proteina:=arance e uova(gli acidi inibiscono la secrezione gastrica, ostacolando la
elaborazione delle sostanze azotate
zucchero-proteina:=miele e noci(lo zucchero ostacola la secrezione gastrica e fermenta)
zucchero-amido:= pane+miele(lo zucchero provoca ipersalivazione, inibendo l’azione della
ptialina,che non consente la digestione degli amidi)
amido-amido:= patate e riso( due amidi, accettabili in minima quantità)
frutta-verdura:= non sempre accettabile.
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Alcune regole per:
il latte = da solo o sottoforma di yogurt magro con un po’ di frutta
le verdure = bene con gli amidi, i grassi e le proteine
gli amidi = bene con verdure, male con zuccheri e proteine
le proteine = bene con le verdure
la frutta = bene da sola e lontano dal pasto
acida, semiacida, zuccherina.
Melone e cocomero da soli!!!
Dolci e dessert a fine pasto = non fanno bene, fermentano e ostacolano la digestione, vanno
assunti da soli come piatto unico.
Seguire una sequenza alimentare adeguata, prima i semplici e poi i più concentrati.
FRUGALITA’,VARIETA’,QUANTITA’,SERENITA’,TRANQUILLITA’.
L’ACQUA COME BEVANDA !!!!! SOLAMENTE!!!!
LE SPEZIE ALTERANO LA DIGERIBILITA’,IRRITANDO LA MUCOSA GASTRICA
IL SALE: provoca edema della mucosa, inibisce la secrezione gastrica, ritarda la digestione.
E’ già presente nell’alimento.!!! Come l’acqua!!!
Anche il digiuno rientra nella detossicazione naturale!!
IN SINTESI:
porre l’obiettivo di abolire farmaci chimici, stimolanti vari;
non mangiare se non si ha fame,
il pasto dovrebbe essere frugale,
non mangiare quando si e’ stanchi, nervosi, in preda a forti emozioni,
rispettare le combinazioni e le sequenze alimentari
vita all’aperto, al sole con moderazione(20 minuti al di),esercizio fisico,
consapevolezza della propria natura umana frugivora.
188
In queste poche righe ho riassunto quanto proposto,a ragion veduta,dagli igienisti per il nostro
tenore alimentare di vita,ho cercato di schematizzare dei concetti e indicazioni,per non entrare nel
merito delle giustificazioni scientifiche che comunque si possono trovare nella bibliografia e in altri
documenti disponibili in editoria cartacea e multimediale.
Per gli animali domestici vale la regola in sintonia coi fabbisogni fisiologici della specie,un
erbivoro,un ruminante ha un apparato digestivo fatto per digerire ed utilizzare il massimo dagli
alimenti naturali di origine vegetale,la sua straordinaria capacità di produrre proteine
animali,partendo da fonti vegetali,attraverso l’elaborazione della flora microbica ruminale è un
esempio di alta tecnologia digestiva. Se pensiamo che dalla elaborazione degli acidi grassi ruminali,
ad opera della fermentazione nei prestomaci(rumine soprattutto),si arriva alla produzione delle
proteine,zuccheri e grassi nel latte e carne abbiamo un vero laboratorio naturale di sintesi chimiche
raffinato;ancora più interessante è la possibilità di modificare questo rapporto,influendo con delle
variazioni di alimento verso una maggior produzione di carne o di latte.
Se invece questi animali sono alimentati con surrogati,integratori estranei o sottoprodotti delle varie
lavorazioni industriali,non possiamo pretendere che la produzione zootecnica mantenga la sua
qualità originale;ancor peggio se le materie alimentari di partenza sono di origine simile o
comunque animale in generale.
Per il suino,che rappresenta l’animale onnivoro per eccellenza,le cose cambiamo,perché è un
monogastrico,quindi non può partire solo da alimenti verdi o foraggi,ma deve anche utilizzare
cereali o alimenti similari,nel rispetto della sua esigenza nutritiva.
Anche il cavallo è un erbivoro, assomiglia al ruminante,ma come settore di fermentazione,ha il
colon,che elabora e finalizza i processi digestivi,pur essendo un monogastrico.
Il cane ed il gatto sono carnivori,monogastrici con elevata specializzazione alla digestione della
carne,un intestino più corto ed un fegato più grande del nostro in proporzione che lo rendono capace
di digerire anche le parti ossee di una carcassa animale,ma anche loro non disdegnano
l’integrazione con cereali e vegetali specialmente per il loro apporto vitaminico e minerale.
Essi più delle altre specie sono stati oggetto di studio in campo alimentare,per loro il mercato ha
elaborato una serie di alimenti preconfezionati,che sempre dal punto di vista analitico coprono le
varie esigenze a seconda del periodo fisiologico in cui si trovano(dalla nascita alla terza età),eppure
anche loro,hanno assunto e stanno sempre di più assumendo tutte le patologie che sono a carico
dell’ essere umano: allergie cutanee,alimentari,parassitarie,degenerazioni articolari,forme
reumatiche,tumori in forte aumento.
Vale anche per loro la regola della affinità, della compatibilità degli alimenti in funzione di un
corretto apporto nutrizionale.
Parecchie persone adottando un animale domestico,si sono sentite raccomandare certi mangimi,certi
integratori come sostituto del prodotto fresco naturale(carne),perché ritenuti più “sicuri”,dal punto
di vista igienico,addirittura c’è la convinzione che questi preparati siano indispensabili alla crescita
ed allo sviluppo corretto. I risultati sono ben evidenti all’inizio,vediamo cuccioli che crescono in
maniera esagerata o con una super dosaggio alimentare,arrivano intorno ai 3-4 anni di età con tutta
una serie di problematiche che a mio avviso,risiedono nella mancanza del cibo fresco e
nell’impiego di mangimi,lavorati,con integrazione vitaminica,oligominerale di origine chimica e
quindi non riconosciuta come naturale dal loro organismo.
Anche per loro non è errato il pasto monotrofico,l’alimento unico;spesso ricordo l’esempio che
faceva A. Mosserì,nel suo libro di ortotrofia,egli ci fa osservare come l’uccellino in libertà al
mattino si prodiga per cercare un cereale,un seme o altro di origine vegetale,mentre alla sera è più
189
intento alla ricerca del vermicello,che gli fornisce la componente proteica del suo fabbisogno
quotidiano.
IRIDOLOGIA INTEGRATA E FIORI DI BACH
Seguendo il percorso sulla iridologia olistica,si può affrontare con lo stesso metodo,l’utilizzo della
tecnica diagnostica e terapeutica nella floriterapia,senza dubbio il metodo del dottor E. Bach,ha
fatto molta strada e trova sempre maggiori consensi nella applicazione pratica quotidiana per la sua
semplicità e la sua efficacia nel rispondere ai piccoli e grandi problemi dell’uomo e degli animali.
La bibliografia ogni giorno si arricchisce di studi comparati che confermano e completano quanto il
suo fondatore aveva come intento,cioè quello di riequilibrare una situazione,una sensazione che
porta a manifestazioni patologiche a cui corrispondono i suoi rimedi.
Rimando quindi al materiale già presente per approfondire lo studio,il mio intento è quello di
esporre una applicazione tra iridologia olistica e floriterapia attraverso una indagine tradizionale dei
segni e dei sintomi associata alla indagine iridoquantica,per meglio trovare una corrispondenza tra
fiore e iride.
Nella sezione dedicata alla iridologia olistica,riguardo gli schemi dei rimedi naturali correlati ad un
determinato profilo,si è visto come alcuni fiori rispondano per risonanza con il proprio profilo
quantico,seguendo una affinità tra patrimonio degli elementi atomici e tipologia secondo la quantica
numerologica.
Quello che segue verte esclusivamente sulla ricerca in questo senso,cioè situazione iridologica e
segni del rimedio secondo gli studi eseguiti,vorrei precisare che dietro questa impostazione c’è un
lavoro di programmazione informatica,attraverso la quale in base ai segni sulla trama iridea rilevati
si è associato un determinato rimedio o un insieme di rimedi come il caso del gruppo dei Flower’s
energy,prodotti dalla ditta O.T.I..
Ogni immagine,ricalca una situazione iridologica coi quadranti che si muovono come una lancetta
d’orologio e andranno a colpire vari segni in zone precise,quindi se i vettori passano in queste aree
è chiaro il riferimento al fiore preso in esame,con la sua scelta più coincidente.
Quando invece non sono incidenti sul punto i vettori del bioritmo iridologico,si dovrà porre
attenzione al quadro completo dei segni rilevati e ai sintomi denunciati dall’esaminando,al fine di
poter far corrispondere i suoi malesseri con gli aspetti che ogni fiore produce sull’individuo.
190
I sette disturbi principali
Bach fece una ricerca dei sintomi in gruppi principali,dando un primo indizio per trovare i
sottogruppi di fiori utili al caso:
-La cura eccessiva per gli altri
si traduce in ossessività che matura un grande desiderio di dominare,di possedere la persona o le
cose amate
(rock water,beech,vine,vervein,cherry plum)
-La solitudine
l’esclusione da ogni rapporto di presenza o vicinanza di altri;si perde l’equilibrio nell’accettare i
propri difetti,ci si autoisola,ci si sente al centro della vita degli altri,si parla troppo di se
stessi,ignorando le necessità di chi ci circonda(water violet,impatients,heater).
-L’incertezza
il dubbio,l’indecisione,la perplessità,l’instabilità,i motivi vari che portano a ritardare un desiderio
ritenuto realizzabile,l’incertezza porta all’ossessione,venendo meno la serenità di fronte alla
vita(cerato,scleranthus,gentian,gorse).
-L’ipersensibilità
una reazione eccessiva o una passività elevata di fronte ai fatti della vita,una distorsione degli
stimoli portano ad inquietudine e suscettibilità,nascondendo agli altri questo
stato(holly,walnut,centaury,agrimony).
-Lo scoraggiamento
la disperazione,l’avvilimento per l’inutilità degli sforzi fatti per raggiungere uno scopo,per un
insuccesso,portano a sconforto con incapacità di agire di fronte alle necessità della vita(crab
apple,oak,willow,star of bethlem,sweet chestnut,elm,pine,larch).
-La paura
lo stato di repulsione e apprensione davanti al pericolo,questo stato porta ad evitare chi o che cosa ci
può impaurire,arrivando a creare delle fobie,timori eccessivi che condizionano la condotta di chi ne
soffre;se l’apprensione preoccupa,siamo in uno stato ansioso,un malessere interiore,indefinito e
continuo che rode.Quando lo stato di preoccupazione riguarda un oggetto o uno stato ben definito si
parla di paura(rock rose,mimulus,chicory,aspen,red chestnut).
L’insufficiente interesse per il presente
A seguito dell’impossibilità di vivere normalmente nel presente,si rinuncia, si subisce con passività
il mondo circostante
(clematis,honeysuckle,wild rose,olive,white chestnut,mustard,cheslnut- bud).
191
Rock water-aqua petra-acqua di roccia
GENERALE Acqua di roccia
Nome inglese: Rock Water
E' l'unico rimedio di Bach che non sia un fiore.
Deve essere acqua proveniente da fonte non contaminata, posta tra piante e campi e aperta alla luce
del sole.
Profilo negativo:
Le persone che si controllano in modo eccessivo. Rifiutano qualsiasi piacere perché potrebbe
interferire con il loro lavoro. Vogliono essere sempre in forma perfetta e sono eccessivamente
severi con se stessi. Cercano di essere di esempio per gli altri, per convincerli ad essere migliori.
Principale stato d'animo negativo:
Cure eccessive per gli altri
Sintomi specifici
Rigidità mentale: eccessiva severità e inflessibilità di fronte a regole di vita. Scarsa duttilità
intellettuale e morale.
Eccessiva esigenza con se stessi: pretendere troppo da sé.
Intolleranza: il non saper accettare le azioni e le parole altrui; insofferenza dettata da una visione
eccessivamente personale.
Negli animali: terrore,panico,testardaggine,rigidità,soggetti ad artrite,comportamento
dominante,ostinato;per le madri che trascurano i cuccioli. Per i gatti persiani ed in genere quelli
orientali che sono stressati da cambiamenti di abitudini,si preoccupano del tardo arrivo del
proprietario,spruzzano in giro per la casa,graffiano,ipocondriaci al punto da non nutrirsi per dispetto
Per i cani abitudinari ai quali si impongono orari diversi,mangiano solo certe cose e solo dalla loro
ciotola;per i cavalli testardi,cocciuti,che faticano ad imparare esercizi o percorsi diversi.
Obbiettivo che si vuole raggiungere:
Tolleranza.
Imparare a divertirsi.
192
Pupilla miotica
orlo pupillare interno assente
appiattimento lombare della pupilla
siepe ristretta con eterocromia
bordo della corona rilevato
presenza di archi di cerchio all'interno della corona
presenza di raggi solari
possibile dircromia nella parte esterna al bordo della siepe
reperibilità dell'anello sodico o lipemico
nell'area pancreatica lacune o segni distintivi
discromie nella parte media della superficie iridea
radiali bianche a 5° a destra e 355° a sinistra
discromia tra 330° e 360° a destra e tra 0° e 30° a sinistra.
Centaury--Centaura-Centaurium Umbellatum
GENERALE Centaurea minore
Nome inglese: Centaury
193
Nome latino: Centarium umbellatum
Altri nomi: biondella, erba china, cacciafebbre, centofiori, brundaiola, granella.
Storia: La leggenda racconta che il centauro Chirone fosse stato guarito da una ferita, infertagli da
Ercole, con essa.
BOTANICA
Famiglia: Genzianacee.
Fioritura: luglio-ottobre.
Colore dei fiori: porporini.
Altezza: 8-50 cm.
Generalità: pianta annuale gamopetala, protetta, poco frequente.
Descrizione: fusto ramoso quadrangolare con una rosetta di foglie obovate alla base.
Dove cresce: radure dei boschi montani, boschi radi, cigli stradali, prati poco umidi, pascoli
assolati, sino a 1000 metri di altitudine.
Terreno: sabbioso, asciutto, calcareo.
Diffusione: Europa, Nord Africa, Asia, Nord America.
Tipo fiori: piccoli, con 5 petali in infiorescenza a cima, corolla tubolare.
Foglie: obovate.
FITOTERAPIA
Proprietà: stomachiche, decongestionanti del fegato, stimolanti del pancreas, depurative e
febbrifughe, calmanti.
Parti usate: sommità fiorite
Indicazioni:
Uso interno: stomaco sovraccarico, anoressia, asma, febbri intermittenti, diarree, disturbi epatobiliari, clorosi, idropisia, fermentazioni intestinali, stitichezza.
Infuso: 10 - 15 g per un litro d'acqua bollente lasciando macerare per un quarto d'ora. Prenderne una
tazza prima e dopo i pasti.
Vino Medicato: macerare 50-60 g di pianta essiccata in 1 litro di buon vino bianco, secco per 10
giorni. Prenderne un bicchiere prima dei pasti.
Tintura: Macerare per 10 giorni 20 g di pianta essiccata e sminuzzata in 55 g di alcol puro e 25 g di
acqua. Filtrare e conservare la tintura in una boccetta di vetro scuro munita di contagocce.
Prenderne 20-25 gocce su uno zuccherino prima dei pasti.
Uso esterno: per lavaggi di eczemi, erpeti e tigne.
Decotto: Bollire una manciata di sommità fiorite in 1 litro d'acqua sino a riduzione a 700 cc.
Precauzioni: non abusarne perché in forti dosi può irritare l'apparato digerente; sconsigliato a chi
soffre di gastrite.
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Persone troppo tranquille e buone, ansiose di mettersi a disposizione degli altri. Pretendono troppo
dalle proprie forze cercando di fare troppo per il prossimo; arrivano non solo ad aiutare, ma a
servire gli altri, in una forma di annichilimento di sé.
Stato d'animo negativo:
Ipersensibilità
Sintomi specifici:
194
Carenza di volontà: l' incapacità di avere e sviluppare un'idea propria, assorbendo piuttosto quella
d'altri. Tale incapacità non permette mai di dire di no a favori e aiuti richiesti; persone spesso
portate ad imitare atteggiamenti e pensieri del mondo circostante.
L’animale ha una forte sensibilità al punto da sottomettersi,traducendo letteralmente un termine
inglese è come se fosse lo “zerbino” della porta di casa,nel senso di adattarsi a fare anche quello per
la sua eccessiva generosità(in tutti gli animali che sono soggetti a prepotenze).
Anche nel gruppo è remissivo,ha perso la capacità di reagire e questo aspetto è negativo per il suo
equilibrio psicofisico,ha una volontà debole che lo porta a continuare nonostante manchino le forze
per proseguire anche fino alla morte; è il cavallo da tiro o da lavoro che non rifiuta mai di tirarsi
indietro. Per le femmine molto espansive,troppo attaccate,cani che gioiscono con una palla per delle
ore,per cani da caccia o da lavoro instancabili,per gli uccelli di basso rango nella cerchia di gruppo
che sono stati traumatizzati a seguito del loro atteggiamento remissivo.Per i cavalli che non
smettono di correre.
Nelle convalescenze lunghe a seguito di malattie croniche o interventi debilitanti.
Obbiettivo da raggiungere:
Equilibrio emotivo e riaffermazione di sé.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo del sole.
195
Tendenza alla midriasi,
la corona è allargata
non molto visibile il bordo della siepe,
osserviamo questo fiore nelle iridi a margherita,
lacuna tra 300°-320° a destra 40°-60° a sinistra,
lacuna a 270°-300° a destra e 60°-90° a sinistra,
lacuna a 180°-210° a destra e 150°-180 a sinistra,
lacuna a 180°,
linea in opposizione mano bocca
presenza in alcuni casi dell’anello gastrico
le fibre sono a zig-zag.
196
Beech,Fagus selvatica,Faggio rosso
GENERALE Faggio
Nome inglese: Beech
Nome latino: Fagus sylvatica
197
Altri nomi: fago
Storia: Ritenuto sacro dai Celti. Nel bolognese, presso Castelluccio, è praticato il culto della
Madonna del Faggio (venerata sin dal 1672), festeggiata il 26 luglio. Tale culto ha origine da
un'immaginetta in terracotta della Madonna del Bambino trovata appesa tra i rami di un faggio.
l'alto colle e vago,
Ove nacque il famoso ed alto fago,
De le cui fronde alto desio m'accendi...
(G. Stampa)
BOTANICA
Famiglia: Fagacee.
Fioritura: marzo-aprile.
Colore dei fiori: femminili: verde; maschili: giallo-verdastro.
Altezza: sino a 30 metri.
Descrizione: tronco diritto e ramoso; chioma conica od ovale, corteccia grigio chiara con striature
orizzontali e liscia al tatto, rami grossi eretti.
Dove cresce: assai diffuso nelle foreste montane.
Diffusione: in tutta Europa, ad eccezione della Scandinavia settentrionale; in Italia sulle Alpi tra i
1000 e i 1600 metri, sugli Appennini sino a 2000 metri.
Origine: è comparso nell'era terziaria, quando si è verificato il raffreddamento del clima.
Foglie: caduche; ovali appuntite, a margine-intero o poco dentato; alterne. La pagina-superiore è
verde scuro, quella inferiore verde chiaro con peli sulle nervature più grosse.
Tipo fiori: femminili: appaiati, raccolti entro un involucro a 4 lobi, irto di punte molli e pelose con
ovario-tricarpellare; maschili: con peduncolo, riuniti in un amento di circa 15 fiori.
Frutto: detto faggino o faggiolo, ad achenio a sezione triangolare, bruno e lucente. E' contenuto con
un altro in una cupola verde lunga 2-5 cm, coperta da aculei verdi. La cupola diventa bruna e si
spacca in quattro per liberare gli acheni contenuti.
FITOTERAPIA
Proprietà: diuretiche, anticolesteroliche, astringenti, febbrifughe.
Parti usate: corteccia, radichette, frutti.
Indicazioni:
Uso interno: La corteccia per febbri, asma, infiammazioni della bocca, colesterolo, ritenzione idrica.
Infuso: Usare la corteccia fresca bollita in 1 litro d'acqua per fare sciacqui in caso di escoriazioni
alla bocca.
Decotto: Mettere un pugno di corteccia, essiccata e macinata, in 1 litro d'acqua e far bollire per 20
minuti. Filtrare e berne 2 o 3 tazze al giorno.
Uso esterno: Le foglie, bruciate, sono un ottimo depuratore dell'aria viziata.
Altri usi: Pianta di notevole valore forestale, è utilizzata come pianta ornamentale per parchi. Dal
suo legno, per distillazione, si estrae il creosoto; l'olio estratto dai suoi frutti (macinati con semi e
buccia) viene utilizzato per la fabbricazione di saponi.
Il legno è usato per costruire mobili e oggetti torniti.
Le faggiole come cibo per suini, bovini e pollame.
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Persone intolleranti, eccessivamente critiche nei confronti degli altri e che non sono in grado di
vedere il lato buono e bello del mondo circostante. Queste persone trovano sempre da ridire
sull'operato e le scelte altrui ad un punto tale che nessuno e niente va mai bene, ritrovandosi così
molto sole. D'altro canto, non sono in grado di vedere alcun difetto in sé.
Stato d'animo negativo:
Cura eccessiva per gli altri
Sintomi specifici:
198
Eccessivo senso critico: la valutazione di fatti, persone e cose è portata all'esasperazione; dal punto
di vista del "criticone" nulla potrà mai andare bene.
Intolleranza: la mancanza di tolleranza non ammette che gli altri possano avere un'opinione diversa.
L'intollerante è chiuso in una rigida e risentita ostilità verso gli altri.
Obbiettivo da raggiungere:
Indulgenza e tolleranza.
Come preparare il rimedio:
Raccogliere i ramoscelli con i fiori e preparare il rimedio con il metodo della bollitura.
Negli animali siamo di fronte a sensibilità allergica pronunciata,intolleranze agli alimenti,può
servire per mitigare il comportamento di marcare il territorio,lo spruzzare dei gatti,irritabilità,il
conflitto tra un animale giovane che importuna uno più anziano,irritabilità e allo stesso tempo
comportamento noioso,piagnucoloso. Per gli uccelli che beccano gli estranei,non sopportano i
cambiamenti di abitudini,facilmente irritabili,permalosi al punto da non farsi toccare dagli
estranei,,vogliono uscire sempre alla stessa ora;per i cavalli che calciano,non si lasciano facilmente
ferrare,non amano essere spazzolati,non amano gli estranei nella scuderia.
Utile nei casi di discopatie lombari legate alla tensione della muscolatura lombare,per inarcamento
della regione a seguito dell’atteggiamento mentale che manifestano.
199
Orlo pupillare poco visibile,
la siepe è ristretta,il bordo presenta rilievi e margini sinuosi con discromie,
raggi solari in sede frontale,
discromie a 270°-300° a destra e 60°-90° a sinistra
raggi solari in sede frontale,
lacune a 70°-100° a destra e 260°-290° a sinistra
radiale a 180°.
200
Cerato,Ceratostigma w.,Piombaggine
GENERALE Cerato
Nome inglese: Cerato
Nome latino: Ceratostigma wilmottianum
Altri nomi: cerato, piombaggine.
In giardinaggio è usata per creare bordure colorate di
grande effetto.
BOTANICA
Famiglia: Plumbaginacee.
Fioritura: da luglio a tutto settembre.
Colore dei fiori: azzurro scuro.
Altezza: sino a 1,5 metri.
Generalità: arbusto rigoglioso e perenne.
Dove cresce: in terreni poveri, ma richiede sole.
Diffusione: zone temperate e fredde.
Origine: Himalaya, Cina, Corno d'Africa.
Tipo fiori: a 5 petali, riuniti in racemo-terminale, con
corolla tubolare.
Foglie: oblunghe acuminate.
FITOTERAPIA
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Le persone che cercano sempre il consiglio degli altri a causa della poca fiducia che hanno di sé.
Sono indecise perennemente, delegando agli altri le decisioni; ritengono che chiunque altro sia in
gradi di fare meglio.
Stato d'animo negativo:
Incertezza
Sintomi specifici:
Sfiducia in sé e nelle proprie opinioni: la sfiducia in sé porta inequivocabilmente alla ricerca del
giudizio altrui; l'insicurezza genera la necessità di conferme dall'esterno.
Obbiettivo da raggiungere:
Sicurezza di sé e coraggio nel sostenere le proprie opinioni.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo del sole.
201
L’animale fa fatica ad apprendere,si dimostra insicuro,distratto,confuso,ha sempre bisogno di un
suo simile per avere delle conferme delle sicurezze che in “primo animale” non riesce a sostenere,il
cucciolo o l’adulto che si lascia facilmente accarezzare e si sottomette in qualsiasi
situazione,l’animale che segue sempre il branco.Per quei cavalli e cani che in fiere ed esposizioni
tendono a distrarsi e disobbedire ai comandi del proprietario,restii all’accoppiamento e fiduciosi
solo ad un cavaliere o un istruttore.
L’orlo pupillare a forma sinuosa come a spirale,
la corona è ristretta,
lacuna con discromia radiale 270°-300° a destra e 60°-90° a sinistra
lacuna a 30°-60° gradi a destra e 300°-330° a sinistra
lacuna a 150°-180° a destra e 180°-210° a sinistra
nella zona superiore linea grigiastra a forma di semiluna,
anello del sodio presente in alcuni casi.
202
Cherry Plum,Prunus cerasus,Visciolo,Mirabolano.
GENERALE Mirabolano
Nome inglese: Cherry plum
Nome latino: Prunus cerasifera myrobalana
Altri nomi: mirobalano, ciliegio susino, amolo.
BOTANICA
Famiglia: Rosacee.
Fioritura: marzo-aprile.
Colore dei fiori: bianco.
Altezza: 7-8 metri massimo.
Generalità: varietà di susino. E' una pianta autofertile.
Spesso è un arbusto.
Descrizione: chioma densa; la corteccia è nerobrunastra.
Dove cresce: terreni aridi e calcarei.
Diffusione: Asia, Europa.
Origine: penisola Balcanica e Asia centrale.
Tipo fiori: piccoli fiori stellati e isolati, con diametro
di 2 cm circa.
Foglie: ellittiche lunghe 3-4 cm; margine-seghettato.
Frutto: globoso solcato da un lato e appiattito, rosso o giallo, con polpa gialliccia, succosa, acidula e
aderente al nocciolo. Commestibile.
FITOTERAPIA
Proprietà: astringenti.
Parti usate: frutto.
Altri usi: come pianta porta-innesto di susini domestici e in conceria per il frutto ricco di tannino.
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Persone che hanno paura delle proprie possibili azioni; pensano di poter perdere la ragione, di fare
cose terribili e tremende senza potersi controllare; la loro ragione sa che queste azioni sono
sbagliate, non vogliono farle, ma la loro idea continua a infiltrarsi nella mente e sentono l'impulso
di compierle.
Principale stato d'animo negativo:
Paura
Sintomi specifici:
Paura di perdere il controllo: la mente è in continuo tramestio, i pensieri si affollano in testa senza la
possibilità di frenarli, sino al punto di aver paura di perdere la ragione. Allo stesso modo si ha paura
203
di non saper controllare le azioni, di non sapersi controllare. Si cerca di porre rimedio a questi
continui impulsi con pignoleria esteriore, attenzione estrema per ogni parola detta e per ogni più
piccolo gesto
Obbiettivo da raggiungere:
Sconfitta dei cattivi pensieri e accettazione dei lati negativi del carattere senza averne paura.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo della bollitura.
Negli animali si tratta di una paura,di una situazione sempre al limite della crisi nervosa con
reazioni violente,morsi,ma nello stesso tempo possono dimostrasi insicuri e pentirsi
immediatamente dei loro guai,chiedendo anche la comprensione di chi li segue.
Animali che fuggono davanti agli ostacoli,per il terrore che hanno di quella prova,al punto da
manifestare fenomeni convulsivi,per il grave disagio.Possono distruggere
mobili,materassi,tappeti,tende.Cavalli che scalciano,indomabili alla sella e alla monta,ma solo per la
loro grande paura.
La pupilla è contratta,con possibile appiattimento superiore intorno ai 360°,
la siepe è ristretta,il bordo della corona si presenta appuntito,
numerosi anelli nervosi e raggi minori e maggiori,
cripta tra 90°-120° gradi a destra e a sinistra tra 240°-270°,
discromie a 150°-180° a destra e a 180°-210° a sinistra,
lacuna con discromia a destra 300°-330° e a sinistra 30°-60°,
anello della pelle molto evidente per il color scuro.
204
Chicory,Chichorium intybus,Cicoria selvatica.
GENERALE Cicoria selvatica
Nome inglese: Chicory
Nome latino: Cichorium intibus
Altri nomi: erba matta, radicchio.
Storia: A partire dal XVII secolo è in uso torrefare la
radice per poi preparare il "caffé di cicoria", molto
diffuso nella seconda guerra mondiale per sopperire
alla carenza di caffé "vero". Nei secoli scorsi era
utilizzata in tutta Europa come verdura e foraggio.
BOTANICA
Famiglia: Composite.
Fioritura: da giugno a tutto ottobre.
Colore dei fiori: azzurro pallido.
Altezza: da 30 a 80 cm.
Generalità: pianta perenne, gamopetala. I fiori si
aprono verso le 6 del mattino per poi richiudersi verso
mezzogiorno; molto frequente.
Descrizione: fusto-ramoso-divaricato angolare
incurvato, rigido e cavo.
Dove cresce: discariche, scarpate ferroviarie, campi asciutti.
Terreno: argilloso e pietroso.
Diffusione: zone temperate dell'Europa, Africa nord occidentale, Asia occidentale.
Origine:Eurasia, Africa boreale.
Tipo fiore: ligulato a forma di stella; nasce da corti piccioli ascellari (larghi da 3 a 4 cm) con al
centro stami purpurei. Hanno più di 5 petali.
Frutto: achenio, di solito senza pappo.
Foglie: a stretti lobi color verde spento, fasciano il fusto e sono sparse. Le foglie inferiori sono
seghettate, le superiori oblunghe, intere, amplessicauli.
FITOTERAPIA
205
Proprietà: leggermente stimolanti della produzione della bile, digestive, vermifughe, sudorifere e
calmanti.
Parti utilizzate: radici e foglie.
Indicazioni
Uso interno: indigestioni, calcoli biliari o alla cistifellea.
Decotto: far bollire per 2-3 minuti una tazza d'acqua con 2-3 cucchiaini di radice tritata. Lasciare
riposare per 15 minuti. Berne una tazza due volte al dì.
Altri usi: succedaneo del caffé e in cucina come insalata.
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Sono persone che si curano degli altri a tal punto da risultare invadenti. Trovano sempre qualcosa
che non va bene e vogliono risistemarlo come dicono, e vogliono, loro. Cercano di avere sempre
vicino a sé le persone che amano, cercando di dominarle e soffocarle. Sono sempre pronte a dare
consigli non richiesti e a risentirsi se qualcuno non li accetta, convinte di essere la panacea di tutti i
mali. Hanno bisogno della gratitudine, della rassicurazione e del riconoscimento per i propri sforzi
da parte degli altri per riempire il vuoto interiore che provano.
Stato d'animo negativo:
Cura eccessiva per gli altri
Sintomi specifici:
Essere possessivi: tendenza a dominare e sopraffare gli altri nei rapporti affettivi.
Eccessiva cura per gli altri: ingerenza e invadenza negli affari degli altri, sia essa richiesta o meno.
Autocompatimento: compassione per se stessi; guardarsi con animo indulgente e tollerante.
Obbiettivo da raggiungere:
Dare senza chiedere nulla in cambio e rispetto per la libertà degli altri.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo del sole.
Animale molto legato ossessivamente,al punto da soffrire e odiare la
solitudine,piagnucoloso,possessivo e troppo preoccupato dei rapporti di altri consimili,al punto da
intromettersi in gruppo a mostrare la sua invadenza,perché si vuole far notare,per questa sua
eccessiva disponibilità può soffrire molto se viene abbandonato o escluso o ignorato da altri animali
o dal padrone. Diventano distruttivi ,rumorosi e sporchi quando sono lasciati dal
proprietario,possono fingere di zoppicare,possono vomitare per questo disagio,per le madri che non
svezzano i cuccioli continuando ad essere protettive leccandoli e proteggendoli a lungo.
Per gli uccelli scontrosi che dimostrano la loro ostinazione se non vengono rispettate le loro
esigenze.
Per i gatti molto attaccati anche fisicamente al punto da diventare furiosi se li si stacca dal
proprietario,si feriscono la pelle a forza di leccare il pelo,cani che mordicchiano per attirare
l’attenzione o abbaiano;per le cavalle troppo possessive nei riguardi del puledro al punto da
allontanare tutti coi denti e coi calci.
206
La corona può presentarsi ristretta,contratta nella zona cardiaca,con possibili presenza di un raggio,
discromie a 30°-60° a destra e a 300°-330° a sinistra,possibile anche nell’area della milza,
altra discromia a 120°-150° a destra e 210°-240° a sinistra.
lacuna allungata a 180° e destrutturazione delle fibre a 200° a destra e 160° a sinistra,
lacuna con discromia a 220° e discromia a 250°-270° a destra e 90-110° a sinistra
altra discromia a 280° a destra e 80° a sinistra.
207
Chestnut Bud,Aesculus hippocastanum,ippocastano in gemme.
GENERALE Boccioli di Ippocastano
Nome inglese: Chestnut Bud
Nome latino: Aesculus hippocastanum (boccioli di)
Per la scheda botanica e fitoterapica vedi Ippocastano
bianco.
BOTANICA
FITOTERAPIA
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Persone che non sono in grado di imparare osservando
gli altri, non fanno tesoro dell'esperienza e impiegano
più tempo degli altri ad apprendere le lezioni di vita.
Continuano a ripetere gli stessi errori per incapacità di
osservazione e non si rendono conto di dove
sbagliano. Sono caratterizzate da superficialità e dalla
tendenza a fare le cose senza soffermarsi a riflettere
prima di intraprenderle.
Stato d'animo negativo:
Insufficiente interesse per il presente
Sintomi specifici:
Mancanza di capacità di osservazione: mancanza di quella attenzione necessaria intesa
all'ottenimento di una visione completa e dettagliata per formulare un giudizio o intraprendere
qualcosa.
Ripetizione degli stessi errori: si ripetono gli stessi errori per superficialità, per non aver imparato
dalle esperienze precedenti.
Obbiettivo da raggiungere:
Attenzione e riflessione.
Comprendere gli errori e imparare dall'esperienza propria e altrui.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo della bollitura.
li animali sono distratti,non memorizzano quanto appreso,quindi in fase di addestramento ,faticano
a ripetere quanto appreso poco prima o la seduta precedente,hanno bisogno dello stimolo ripetitivo
per arrivare a qualche risultato,se fosse una persona dovrebbe arrivare a riconoscere le mancanze
per autocorreggersi.Per animali irrequieti durante il sonno,durante il parto,nelle allergie,per le
femmine che spostano continuamente i loro cuccioli,in caso di reumatismi da cambiamenti di tempo
che costringono al movimento(miglioramento col movimento in omeopatia col Ruhx
Toxicodendrum);per gli uccelli irrequieti durante l’ovodeposizione e la cova.
Per i cani che si lacerano (morsi e graffi cutanei)autotraumatizzano la pelle a seguito dei trattamenti
e leccamenti della pelle,in genere per la noia,specialmente in quelle razze da lavoro che invece sono
costrette a vivere nella noia,nello stress.
208
Interruzione sul bordo dell’orlo pupillare interno,
la corona è più allargata con il bordo sfumato,
piccole lacune a sinistra in sede duodenale,
anelli nervosi incompleti più fitti in sede frontale e compresenza di una semiluna grigia,
lacuna a 30°-60° a destra e 300°-330° a sinistra,
altra lacuna a 60°-90° a destra e 270°-300° a sinistra,
destrutturazione fibrillare a 90°-120° a sinistra e 240°-270° a destra,
lacuna a 330°-360° a destra e 0°-30° a sinistra,
la pupilla è midriatica.
209
Clematis,Clematis vitalba,vitalba.
GENARALE Clematide
Nome inglese:Clematis
Nome latino: Clematis vitalba
Altri nomi: vitalba, violba.
BOTANICA
Famiglia: Ranuncolacee.
Fioritura: giugno-agosto.
Colore dei fiori: bianco.
Altezza: anche sino a 30 metri, abbarbicata agli alberi.
Generalità: pianta erbacea a rapido accrescimento; con
i suoi peduncoli-fogliari-cirrosi è una delle poche
liane presenti in Europa. Vive anche sino a 25 anni.
Descrizione: arbusto lianoso lussureggiante, cresce su
altri cespugli e alberi ai quali si avvinghia,
allungandosi per una dozzina di metri, ma cresce
anche prostrato sul terreno per qualche metro.
Dove cresce: margini dei boschi, cespuglieti, lungo le
strade, pendii rocciosi.
terreno: argilloso e ricco di calcare.
Diffusione: Europa centrale; diffuso nella macchia mediterranea; Asia minore, Caucaso; più rara al
nord.
Tipo fiori: profumati e vistosi, riuniti in pannocchie-ascellari o terminali lunghe sino a 20 cm. Sono
formati solo da 4-5 sepali, bianchi internamente, giallo-verdastri esternamente con bordi bianchi.
Ermafroditi.
Foglie: opposte, lunghe 25 cm composte da 3-5 foglioline. Le foglioline sono ovali oblunghe e
cuoriformi; appuntite, picciolate.
Frutto:ad achenio con un solo seme, simile ad un fiocco di lana; la maturazione avviene da giugno a
settembre. E' riunito con altri in capolini terminali.
Radice: profonda.
FITOTERAPIA
Proprietà: rubefacenti e vesicatorie, antireumatiche e antigotta.
Precauzioni: pianta velenosa (a causa della protoanemonina che contiene).
Lasciare l'uso ai sanitari
Altri usi: in giardinaggio come pianta ornamentale per la bellezza dei suoi fiori.
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Persone sempre nel mondo dei sogni, senza eccessivo interesse per la vita, distaccate e distratte.
Sperano in una vita migliore nel futuro senza fare nessun tentativo nel presente per migliorarla.
Sono ipersensibili a tutto ciò che li strappa dal loro mondo di sogni.
Stato d'animo negativo:
Insufficiente interesse per il presente
Sintomi specifici:
Distrazione: incapacità a concentrarsi sulla realtà oggettiva; è un rivolgere la mente altrove da ciò
che accade intorno o da ciò che si sta facendo.
Evasione nella fantasia: fuga nel mondo della fantasia per sfuggire al mondo reale, abbandonarsi
all'immaginazione.
210
Obbiettivo da raggiungere:
Stare con i piedi per terra e accettare il presente.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo del sole.
Negli animali presenta una forte distrazione,ma perché in altri pensieri,non fa fatica ad
apprendere, ma è fuorviato da altre preoccupazioni,quindi nell’addestramento è utile per quei tipi
che non si concentrano,non focalizzano;questo serve anche nel postoperatorio per aiutare il
risveglio rendendolo meno traumatico per il paziente,specialmente se lontano da casa,dalla sua
cuccia,dalla sua cesta,dal suo ricovero preferito. Sono dormiglioni di natura,non amano stare
insieme agli altri animali anche di specie diverse e preferiscono isolarsi,piuttosto che affrontare le
situazioni di gruppo. Nei casi di noia,pigrizia,disinteresse,in caso di shock quando il corpo è
freddo,dopo un collasso,uno stato comatoso,una crisi epilettica,una commozione cerebrale.
Per gli uccelli storditi da un trauma improvviso,un colpo d’aria.
Tendenza alla midriasi,
destrutturazione fibrillare a 240°-270° a destra e 90° 120° a sinistra,
lacuna aperta a 270° a destra e 90° a sinistra,
diradamento della struttura a 310° a destra e 50° a sinistra,
possibile semiluna frontale grigiastra,
pigmentazione a ridosso della corona a 10° a destra e 350° a sinistra,
lacuna a 45° a destra e 315° a sinistra,
segno di difetto sul bordo della corona a 180°.
211
Crab apple,Malus pupila,melo selvatico
GENERALE Melo
Nome inglese: Crab apple
Nome latino: Malus sylvestris o Malus pumila
BOTANICA
Famiglia: Rosacee.
Fioritura: aprile-giugno.
Colore dei fiori: bianco internamente, delicatamente
rosato all'esterno.
Altezza: sino a 10 metri.
Generalità: può essere un arbusto o un albero.
Descrizione: chioma a cupola allargata e folta; fusto
eretto grigiastro, fessurato con rami spinosi all'apice.
Dove cresce: boschi radi, macchie, cespuglieti. Sino a
1200 metri.
Diffusione: Europa, Asia sud-occidentale.
Tipo fiori:raccolti in piccole ombrelle, ermafroditi, hanno un diametro di cm 4 circa; a 5 petali.
Sono portati a gruppi di 3-8 all'estremità di brevi rami. Profumati.
Foglie: decidue; ovali con margine-dentellato lunghe cm 4-5 con apice brevemente acuto; paginasuperiore lucida verde scuro, pagina-inferiore verde chiaro, talvolta pelosa. Picciolo di circa 3 cm.
Frutto: mela di sapore aspro e amarognolo, globosa, di color verde-giallognolo, grande più o meno
come una pallina da ping pong. Matura a settembre-ottobre.
FITOTERAPIA
Proprietà: fiori: antiuriche, frutti: antidiarroiche, antigottose, antireumatiche, dissetanti, diuretiche,
digestive, lassative; corteccia della radice raccolta a primavera o in autunno: antitermiche,
antidiabetiche, astringenti.
Parti usate: fiori, frutti, corteccia della radice.
Indicazioni
Uso interno: frutti: diarrea, gotta, acidità di stomaco, reumatismi, sete, diabete, difficoltà di
digestione. Radice della corteccia: diabete, diarrea, febbre.
Fiori: accumulo di acido urico nei tessuti.
Polpa tritata dei frutti: 1/2 chilo per i bambini, 1 chilo per i vecchi; somministrare dopo i pasti come
dessert o come merenda (in più volte) contro l'acidità di stomaco.
Tisana: spappolare un 1/4 di mela in una tazza d'acqua.
Succo dei frutti: centrifugare i frutti ben lavati e berne a bicchieri durante il giorno. Ottimo
dissetante.
Macerato: mettere per qualche ora 1grammo di corteccia delle radici in 1 tazza d'acqua. Berne da 2
a 4 volte al giorno.
212
Infuso: in una tazza d'acqua mettere un pizzico di fiori. Lasciare riposare per 8 ore. Scaldare e berne
da 3 a 5 volte al giorno.
Altri usi: per tinture: dalla corteccia della pianta, in inverno, viene ricavato un estratto vegetale
utilizzato per colorare di giallo lane e stoffe.
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Coloro che provano una sensazione di sporco, che hanno l'impressione di avere in sé qualcosa di
torbido, di poco pulito e se ne vergognano. Coloro che provano sensi di inferiorità causati da difetti,
reali o presunti, del proprio corpo. Le sensazioni provate si possono trasformare in vere e proprie
fobie: fobia per un qualunque rapporto fisico, anche una semplice stretta di mano, fobia per la
pulizia, fobia per gli insetti.
Principale stato d'animo negativo:
Scoraggiamento o disperazione
Sintomi specifici:
Sensazione di impurità e sporco: la sensazione di sporco non è solamente di carattere fisico, ma
anche mentale: il sentirsi sporco, come avere un qualcosa in sé di non definito, indegno, che può
essere motivo di disgusto o di repulsione.
Vergogna: è un profondo e amaro turbamento quando ci si rende conto di aver agito, pensato o di
avere in sé qualcosa di riprovevole e disonorevole.
Obbiettivo da raggiungere:
Purezza interiore.
Equilibrio e accettazione di sé.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo della bollitura.
Animali soggetti ad allergie,pruriti, parassitosi,aree cutanee soggette ad irritazione per azione dei
parassiti esterni,formazioni di edemi nelle zone interessate,maniaci del pulito,si leccano e si
disperano se si sentono qualcosa di estraneo addosso,amano le cose pulite, si disperano oltre che per
il danno fisico anche per l’imbarazzo che hanno nei riguardi di patologie che alterino la normale
struttura corporea. Per la costipazione,l’incontinenza renale,diarrea cronica,per le perdite di
pelo,nonostante le sue condizioni siano buone,in caso di rogna,di tartaro dentale,per i nodi del
mantello che non riescono ad essere rimossi,negli animali diabetici o con problemi di obesità e
patologie correlate,in caso di coprofagia,nelle terapie disintossicanti,per quelli che mangiano erbe
fuori casi per depurarsi. Utile nelle terapie antibiotiche e cortisoniche lunghe,cushing,nella
prevenzione chirurgica,nelle ostruzioni intestinali da pilobezoari o peli o ossa,nella estrazione di
corpi estranei.
Per i gatti anziano che faticano a pulirsi a seguito di patologie spinali,nelle paresi della coda;per
quei cani che leccano o mordicchiano freneticamente i piedi,in infezioni locali
purulente,flatulenza,intestino irregolare,in caso di polidipsia,displasia dell’anca.
Nelle affezioni cutanee da rogna o da mosche nei cavalli.
213
Discromia scura vicino al bordo della corona,
altra discromia a 120°-150° a destra e 210-240 a sinistra,
lacuna con discromia a 240°-270° a destra e 90°-120° a sinistra,
radiale discromia a 30°-60° a sinistra e 300°-330° a destra,
lacuna con discromia a 30°-60° a destra e 300°-330° a sinistra,
l’orlo pupillare globoso.
214
Gentian,Gentiana amarella,Genzianella autunnale.
GENERALE Genziana
Nome inglese: Gentian
Nome latino: Gentiana amarella
BOTANICA
Famiglia: Genzianacee.
Fioritura: maggio-settembre.
Colore dei fiori: blu tendente al porporino.
Altezza: 5-25 cm.
Descrizione: pianta eretta.
Dove cresce: in altitudine, sui prati e lungo i sentieri
di montagna.
Terreno: secco, carsico, sabbioso.
Diffusione: Alpi centrali e orientali.
Tipo fiori: corolla tubolare molto lunga.
Foglie: lunghe e lanceolate.
FITOTERAPIA
Proprietà: antifermentative, aperitive, amaro-tonicodigestive, febbrifughe, vermifughe.
Parti usate: radici di almeno 2 anni.
Indicazioni
Uso interno: Mancanza di appetito, difficoltà di digestione.
Vino: Mettere una manciata di radici sminuzzate a macero per un giorno in grammi 50 di alcool a
60°. Aggiungere un litro di vino bianco e colare dopo 10 giorni. Prenderne 1 bicchiere prima dei
pasti come aperitivo o 1 bicchiere dopo i pasti come digestivo.
Tintura: Mettere 1 parte di radici in 5 parti di alcool a 60° per 2 giorni. Filtrare. Prenderne 20-25
gocce prima dei pasti.
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Le persone che si scoraggiano facilmente, che non hanno mordente. I più piccoli ostacoli e
contrattempi causano loro dubbio e demoralizzazione.
Stato d'animo negativo:
Incertezza
Sintomi specifici:
Dubbio: il dubbio è normale quando è generato dall'esame sistematico di una situazione; è quindi un
dubbio lucido e volontario che causa un minimo di ansietà. Quando il dubbio è presente per ogni
azione, diventa molto penoso.
215
Si ha allora un bisogno continuo di verificare, di tornare sui propri passi; è un sintomo vero e
proprio di esaurimento e provoca rabbia ed angoscia nel timore continuo di sbagliare.
Facile scoraggiamento: scoraggiamento davanti alle più piccole contrarietà e difficoltà, non reggere
alle piccole sconfitte quotidiane della vita.
Non è facile inquadrare il fiore negli animali,la sua caratteristica serve a tonificare situazioni
ambientali e conflittuali che deprimono la struttura temperamentale,utile nei post operatori per
lungodegenze,ortopedia e situazioni di abbandono temporaneo,con riflessi negativi
sull’alimentazione e lo stato fisico. Per far riprendere l’appetito,dopo una separazione o una perdita
del padrone,per i cambiamenti radicali di zona che provocano scoraggiamento,per i cani o gatti
messi in gabbie o luoghi chiusi quando erano abituati all’aperto in libertà,per quei cani che non
vengono premiati con lode dai padroni,nelle recidive di malattie,nelle fratture che richiedono molto
tempo per la riabilitazione. Nei gatti sottostress,durante l’estro,nei cani che rinunciano a mangiare
se malati,per quei cavalli che non riescono a riprendere gli esercizi di una volta,dopo un trauma o
una malattia.
Obbiettivo da raggiungere:
Fiducia in se stessi e coraggio di lottare.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo del sole.
La corona é ristretta, le fibre sono diradate,
il bordo della corona è rilevato,ma interrotto e presenta introflessioni,
discromie nella area frontale con raggi maggiori,
lacuna a 330°-360° a destra e 0°-30° a sinistra,
lacune con destrutturazione tra 90°-120° a destra e 240°-270° a sinistra,
lacuna allungata a 180° a destra e sinistra,lacuna o difetto a 180° a destra e 200° a sinistra.
216
Elm,Ulmus procera,Olmo Inglese.
GENERALE Olmo inglese
Nome inglese: Elm
Nome latino: Ulmus procera
Storia: Si riteneva che il suo decotto facesse passare il
cattivo umore.
Proverbio popolare: Maritare la vite all'olmo.
BOTANICA
Famiglia: Olmacee.
Periodo di fioritura: marzo-aprile.
Colore dei fiori: rosso vivo.
Altezza: 40 metri.
Generalità: albero centenario (può vivere anche 500
anni!). In Italia è in via di estinzione a causa di un
mortale parassita, il "graphium ulmi".
Descrizione: fusto diritto con corteccia marrone e
liscia che diventa ruvida e fessurata con l'età. La
chioma è alta e stretta, a cupola.
Dove cresce: richiede caldo, molto sole, molta luce e
un buon terreno ricco di minerali.
Diffusione: Europa, Asia sud occid., America del nord
Terreno: profondo, ricco di minerali.
Origine: Inghilterra.
Tipo fiori: bisessuali, ascellari, crescono in piccoli mazzetti ravvicinati prima della comparsa delle
foglie, con ciuffi di stami.
Foglie: caduche; alterne e rigide, irregolarmente ovali, acute, lucide, con margine-dentellato; verde
scuro con peli nella pagina-superiore, più chiare nella pagina-inferiore.
Frutto: samara liscia, senza picciolo, di 1-2 cm con seme centrale; cresce al centro di un'espansione
cartilaginosa. E' sterile: l'albero si riproduce per polloni.
FITOTERAPIA
Proprietà: astringenti, antinfiammatorie, depurative, toniche.
Parti usate:corteccia dei rami raccolti in autunno.
Indicazioni
Uso interno: diarrea, infiammazioni, costipazioni intestinali.
Decotto: Mettere 2-3 manciate di corteccia spezzettata in 1 litro d'acqua. Far bollire per 1/2 ora.
Colare. Prenderne una tazza al mattino e una alla sera.
Uso esterno: cicatrizzante, contro gli eczemi, calma le irritazioni della bocca.
Decotto: Mettere 3-6 pugni di corteccia in 1 litro d'acqua; far bollire per 30 minuti. Filtrare.
Utilizzare per lavature esterne e clisteri.
Altri usi:
In carpenteria, per impiallacciature, rivestimenti e pavimentazioni.
Nella medicina omeopatica.
In parchi e viali, come pianta ornamentale.
CURA CON I FIORI DI BACH
217
Profilo negativo:
Persone che sono normalmente forti, capaci di seguire la propria vocazione possono attraversare
periodi di stanchezza e depressione e provare una sensazione di impotenza ed incapacità di fronte
ad impegni al di là delle loro reali possibilità. Che non riescono più a valutare i propri limiti.
Stato d'animo negativo:
Scoraggiamento o disperazione.
Sintomi specifici:
Inadeguatezza agli impegni: se ci si scontra con un problema e non si riesce a superarlo, può
insorgere una sensazione di incapacità e non sentirsi all'altezza della situazione; ma esistono
problemi che sono oggettivamente al di là delle proprie capacità.
Temporaneo scoraggiamento: lo scoraggiamento è uno stato d'animo che insorge di fronte
all'inutilità di sforzi intrapresi e ad insuccessi.
In animali con allergie serie,facilmente entusiasta,il fiore si consiglia per animali agitati,specie se
durante un viaggio,chinetosi,con altri simili è facilmente represso nelle sue manifestazioni,subisce
l’irruenza di altri. Per animali stanchi logorati dal lavoro che non accettano come attività propria,per
le madri che non riescono a far fronte alle esigenze dei cuccioli,in caso di parto per evitare uno
sforzo esagerato,negli animali da gara con problemi di salute,ma che sono costretti a compiere uno
sforzo eccessivo,per i gatti che debbono dividere la lettiera con altri ,in caso di timori da sparo o
rumori da tuono,nei criceti iperattive alla notte sulla ruota,per i cavalli da terapia riabilitante,nella
peth terapy,nei cavalli della polizia da impiegare in mezzo alla folla.
Obbiettivo da raggiungere:
Fiducia in se stessi e accettazione dei propri limiti.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo della bollitura.
218
Orlo pupillare interno poco evidente,quasi assente,atrofico con pupilla in lieve miosi,
la siepe tende ad allargarsi,
nella zona timica tra 240°-260° si possono riscontrare delle radiali,come è possibile rilevare i segni
dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene,
trama dilatata a 170°-190° a sinistra,
nella zona della volontà a volte si nota una modica ipercromia,
anelli nervosi parziali a 270° a destra e 90° a sinistra,
lacuna e trama diradata tra 90°-120° a destra e 240°-270° a sinistra.
219
Gorse,Ulex europaeus,Ginestrone.
GENERALE Ginestrone
Nome inglese: Gorse
Nome latino: Ulex europaeus
BOTANICA
Famiglia: Leguminose.
Fioritura: maggio-giugno.
Colore dei fiori: giallo.
Altezza: 1-3 metri.
Generalità: pianta dialipetala. Rara.
Descrizione: fusto-eretto. Rami verdi striati, con spine
lunghe fino a 12 cm.
Dove cresce: boschi, cespuglieti aridi, lande, pendii ripidi,
pinete sabbiose, brughiere.
Terreno: roccioso, ma non calcareo.
Diffusione: colline delle regioni nord occidentali e
occidentali dell'Europa.
Tipo fiori: 1-3 fiori alle ascelle delle foglie superiori.
Foglie: aghiformi, pungenti, lunghe circa 1 cm. La
maggior parte trasformate in spine, semplici o tripartite.
FITOTERAPIA
Proprietà: diuretiche, vasocostrittrici, lassative, sedative.
Parti usate: fiori.
Indicazioni:
Ascessi, infiammazioni.
Uso esterno: Cataplasmi su ascessi e ghiandole infiammate.
Precauzioni: Pianta velenosa (i semi). Meglio evitare l'uso casalingo.
Altri usi: Usata come foraggio.
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Le persone che non hanno più speranze nella vita, fermamente convinte che non si possa far più
nulla per loro, in preda ad una grande disperazione. Coloro che abbandonano la speranza dopo aver
lottato a lungo.
Stato d'animo negativo:
Incertezza
Sintomi specifici:
Disperazione: la prostrazione delle persone inconsolabili, prive di conforto.
Mancanza di speranza: è lo stato di chi si adatta consapevolmente a sopportare una situazione di
dolore o di sventura ritenuti ineluttabili.
Obbiettivo da raggiungere:
Ottimismo e voglia di vivere.
Speranza.
In caso di animali abbandonati,che mostrano segni di disperazione,se accuditi sono molto
attaccati,appiccicosi,si esprimono con segni o suoni insistenti,sopportano bene il dolore,quindi sono
indicati in malattie croniche degenerative anche gravi,come supporto mentale,oppure sono utili per
un intervento chirurgico con danno fisico enorme(castrazione,amputazione,ecc.).In caso di
220
letargia,apatia, se ridotti in gabbia,per le madri che hanno perso i cuccioli,per quegli uccelli colpiti
da pallottole all’ala,per i gatti che si lasciano andare,per i cavalli che soffrono di arrembatura,nelle
patologie terminali degli animali e padroni.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo del sole a giugno.
L’orlo pupillare sembra eroso,mordicchiato,mentre l’orlo esterno è scuro di color grigio,
la corona è piatta,quindi l’angolo di Fuchs non si nota,
piccolo difetto nella zona timica a 240°-270°,
trama destrutturata con contemporanea presenza di lacune,cripte e difetti a 95°-120° a sinistra e
240°-260° a destra,
piccola lacuna tra 350°-5° in entrambe le iridi,
trama diradata a 170°-180° a destra e 180°-190° a sinistra,ancora piccola lacuna a 230° a destra e
130° a sinistra,piccola lacuna a 120° a destra e 240° a sinistra.
221
Heather,Calunna vulgaris, Brugo,Erica.
GENERALE Brugo
Nome inglese: Heather
Nome latino: Calluna vulgaris
Altri nomi:brentolo, erba scoparia.
BOTANICA
Famiglia: Ericacee.
Fioritura: agosto-settembre.
Altezza: 50 cm (raramente sino ad un metro).
Colore dei fiori: violetto.
Generalità: costituisce il sottobosco in boschi radi di
Pino (Pinus sylvestris); pianta-ermafrodito. Vive 1015 anni. Colonizza le torbiere.
Descrizione: cespuglio nano sempreverde, arbustivo,
riccamente ramificato.
Dove cresce: brughiere, boschi radi.
Terreno: povero di sostanze minerali, acido, arido,
sabbioso e torboso.
Diffusione: dalla pianura alle regioni alpine sino a
2700 metri.
Tipo fiori: piccoli, in un racemo-terminale dei rami e dei fusti, composto da 5-12 fiori.
Foglie: aghiformi, ellittiche lanceolate, lunghe 0,5 cm, a margine intero; disposte sul fusto secondo
4 linee; color verde scuro d'estate, diventano rosso-brune d'inverno.
Frutto: capsula divisa in 4 loculi.
FITOTERAPIA
Proprietà: decongestionanti e diuretiche.
Parti usate: le sommità fiorite.
Altri usi: per la creazione di tinture; dal fiore viene ricavato un estratto vegetale utilizzato per
colorare di giallo lane e stoffe, utilizzato soprattutto in Scozia.
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Per coloro che non sanno stare da soli, sempre alla ricerca di qualcuno che possa far loro
compagnia, poiché la solitudine li porta all'infelicità.
Sopraffanno l'interlocutore parlandogli dei più disparati argomenti perché hanno bisogno di parlare
di se stessi in continuazione.
Stato d'animo negativo:
Solitudine
Sintomi specifici:
Egocentrismo: mettere al centro dell'universo se stessi; è il tipico atteggiamento di chi si riferisce
sempre al proprio io, tralasciando l'esistenza di altri punti di vista e di riferimento.
Logorrea: è un disturbo del linguaggio per cui il parlare è fluente e rapido in modo anormale. Il
chiacchierone parla in continuazione, e sempre di sé, in realtà senza dire nulla.
Incapacità di star soli: deriva dalla necessità di riempire il proprio vuoto interiore, la propria
presunta solitudine e la fame di affetto che si prova.
Obbiettivo da raggiungere:
Rispetto e amore per gli altri; indipendenza affettiva; comprensione per il prossimo.
222
Capacità di ascoltare, generosità e tolleranza.
Animale egocentrico,attira altri consimili,il suo rapporto di vicinanza lo porta a stare molto
attaccato quando è in compagnia,al punto da non staccarsi facilmente anche se forzato a seguire
altre strade; è il cane che appena ne incontra un altro per strada,non lo molla, è invadente
Quando abbandonato o isolato si lamenta molto per la chiassosa ricerca di attenzioni,è distruttivo se
lasciato solo,confinato in un ambiente che lo esclude dalla compagnia,piagnucola incessantemente.
Per i pappagalli,le gracile e le are che non sanno stare fermi,per i cavalli che lasciati soli si
innervosiscono coi movimenti facendosi anche male contro le pareti per attirare la loro
attenzione,per il bisogno di compagnia,per i gatti fusoni,che intralciano i piedi del padrone,per i
cani che ululano,gemono e non sono obbedienti,per quei cani cresciuti sempre al centro
dell’attenzione e che soffrono a causa dei periodi di abbandono temporaneo,con
diarrea,incontinenza urinaria.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo del sole.
L’orlo pupillare,come in punto 1 della figura ha una forma a triangolo con l’apice verso il basso,
la siepe è larga ad uncino,con bordo quasi assente,
in sede tiroidea vi possono essere delle lacune o radiali bianche,come anche nella area laringea,
discromie nella zona uditiva,fibre staccate e linea trasversale a 240°-270° e 90°-120°, con
discromie,lacuna evidente ed ampia a 180°-210° a destra e 150°-180° a sinistra.
223
Carpinus betulu,Hornbeam,Carpino comune
GENERALE Carpino Bianco
Nome inglese: Hornbeam
Nome latino: Carpinus betulus
Altri nomi: carpino comune.
Storia: Ancor oggi le siepi a muro della Germania
sono costituite da carpino. Proteggono dal vento e dai
temporali. Una volta si riteneva che sotto le sue fronde
si fosse al sicuro dagli spiriti maligni.
BOTANICA
Famiglia: Betulacee.
Fioritura: maggio-giugno.
Colore dei fiori: femminili: verdastro; maschili: verderosati.
Altezza: 7-20 m.
Generalità: fogliame splendido; pianta spontanea a
foglie caduche, comune. Ha grande capacità
generativa: tollera anche il taglio completo; è a lenta
crescita ed è resistente al vento. E' presente sia come
albero sia come arbusto.
Descrizione: fusto a corteccia liscia, chioma irregolarmente ovale.
Dove cresce: nei boschi a gruppi o solo, nei cespuglieti; margini di boschi, siepi.
Terreno: poco acido sino a basico, con sostanze azotate.
Diffusione: Europa, Asia sud occidentale e minore.
Tipo fiori:femminili: in amenti eretti terminali, composti da brattee - brattea - verde portanti
ciascuna due fiori; maschili: in amento pendulo.
Foglie: ovali, oblunghe, margine-doppiamente-seghettato, lunghe sino a 12 cm. Pagina superiore
verde scuro, inferiore più chiara, appena pelosa al centro.
Frutto: ad achenio con una larga brattea-trilobata; matura ad ottobre e non è commestibile.
L'infruttescenza raccoglie più acheni ed è pendente.
FITOTERAPIA
Proprietà: astringenti.
Parti usate: foglie.
Altri usi: per il suo legno duro, compatto e bianco è usato per la costruzione di ruote, elementi di
macchine e per attrezzi agricoli.
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Le persone che si sentono deboli, sia mentalmente sia fisicamente, e che ritengono di non riuscire
ad affrontare la vita con le sue occupazioni quotidiane. Si caratterizzano per la mancanza di
entusiasmo e di voglia di vivere; leggera, ma costante depressione, demotivazione e malessere
interiore impediscono di affrontare la vita di ogni giorno con freschezza e vitalità.
224
Stato d'animo negativo:
Incertezza
Sintomi specifici:
Debolezza fisica: la sensazione di non riuscire a compiere gli indispensabili atti quotidiani,
alzandosi al mattino con l'impressione di essere già stanchi.
Debolezza mentale: malessere interiore che assorbe l'energia e porta ad uno stato di spossatezza.
Obbiettivo da raggiungere:
Saper sfruttare la propria energia.
Energia e vitalità.
Animali
Astenia fisica,con riluttanza al movimento,all’esercizio,per preoccupazioni in merito al proprio
ambiente,hanno paura di perdere la loro sicurezza nei riguardi di chi li accudisce,utile
nell’addestramento per stimolare a compiere esercizi.Per superare spossatezza,dopo periodi di
riposo,per le patologie che migliorano durante la giornata,mentre sono più forti al mattino,in caso di
patologie neoplastiche,nei casi di incapacità di adattamento ai cambi di abitudini,nei cani da lavoro
che non riescono a riprendere la loro attività richiesta,per i cavalli che hanno passato il fine
settimana col padrone e poi sono costretti al riposo durante la settimana al punto da non mangiare il
lunedì,quando il padrone non è presente.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo della bollitura. Utilizzare sia i fiori maschili sia i fiori femminili.
225
Appiattimento nella parte frontale della pupilla,
corona allargata soprattutto nella parte superiore,il bordo è ondulato,
lacuna in sede epifisaria e raggi in zona frontale,
numerosi archi di cerchio nelle zone esterne e superiori,
lacuna opaca in sede frontale,
lacune e fibre staccata a 145°- e 45° a destra e 215° e 315° a sinistra,
linearità dei segni per l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene
226
Holly,Ilex aquifolium,Agrifoglio
GENERALE Agrifoglio
Nome inglese: Holly
Nome latino: Ilex aquifolium
L'agrifoglio ha sempre avuto fama benefica per
eccellenza, temuto da spiriti e streghe. Si appendevano
rami nelle case e nelle stalle per allontanare la
sfortuna. In Belgio, alla costruzione di un carro
nuovo, i carrettieri inserivano una parte in legno di
agrifoglio, contro la malasorte.
BOTANICA
Famiglia: Aquifogliacee.
Fioritura: maggio-giugno.
Altezza: 20 m massimo, 4-5 metri arbusto.
Colore dei fiori: bianco o sfumato di rosa.
Generalità: dialipetala. Pianta dioiche (1 piede porta i
fiori femminili, 1 piede porta i fiori maschili). Pianta
rara e protetta in Italia. Vive oltre i 100 anni. Può
essere un arbusto o un albero.
Descrizione: La corteccia è liscia, color bruno, diventa
rugosa e nodosa con l'età, ha rami legnosi, tendenzialmente orizzontali; la chioma è a cono e
appuntita.
Dove cresce: boschi di latifoglie, cespuglieti. Sopporta bene il freddo intenso dell'inverno. Nelle
Alpi si trova sino a 1500 metri di altitudine, in ambienti ombrosi o a mezz'ombra.
terreno: umido, calcareo.
Diffusione: Europa centrale e settentrionale, raro al sud; Africa settentrionale; Asia sud occidentale.
Origine: Europa, bacino del Meditterraneo.
Foglie: foglie persistenti, dure, appena picciolate, ovali o ellittiche e, nelle piante giovani, bordi
spinosi. Lucide, la pagina-inferiore è verde pallido, la pagina-superiore è verde scuro; hanno un
rivestimento ceroso.
Tipo fiori: profumati, riuniti in mazzetti all'ascella delle foglie, corolla composta da 4 petali, con
breve peduncolo.
Fiori maschili: a 3-5 in fascetti densi.
Fiori femminili: per lo più solitari, con ovario ingrossato.
Frutto: bacca rossa velenosa della grandezza di un pisello che matura da settembre a ottobre;
contiene 4 semi.
FITOTERAPIA Parti utilizzate: foglie di un anno raccolte prima della fioritura, corteccia raccolta
durante tutto l'anno
Proprietà: leggermente diuretiche, coleretiche, antinfiammatorie, antireumatiche, febbrifughe.
indicazioni:
Uso interno: influenza, febbre, raffreddore.
Decotto: contro la febbre: fare bollire 2-3 cucchiaini di foglie secche in una tazza d'acqua per 3-4
minuti. Lasciare riposare 10 minuti. Berne 1 tazza 2 volte al dì.
Tintura vinosa: Mettere a macero 5 grammi di corteccia in 100 ml di vino rosso per 10 giorni.
Filtrare. Berne due bicchierini al giorno.
Precauzioni: le bacche sono velenose e, se ingerite, possono causare gravi disturbi gastrointestinali.
227
Altri usi: pianta ornamentale per parchi e giardini; le varietà più usate sono la Golden King o
Golden Queen. Queste varietà coltivate hanno in comune con la specie selvatica quasi solo il nome:
le foglie delle ornamentali si presentano argentee o verdi dorate poiché manca la clorofilla. Nelle
feste natalizie si usano i suoi rami a scopo augurale: la raccolta indiscriminata in questo periodo ha
causato la sua rarefazione.
In passato era usato per piccoli attrezzi agricoli (manici, pioli, ecc.). Per lavori di ebanisteria,
sculture.
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Le persone che provano invidia, gelosia, che covano la vendetta e il sospetto. Possono soffrire
molto senza un motivo reale della loro infelicità. In poche parole, le persone che hanno l'animo
avvelenato.
Stato d'animo negativo:
Ipersensibilità verso gli altri
Sintomi specifici:
Invidia: è il desiderio di qualcosa posseduto da altri. Non è caratterizzata da un'ostilità verso chi
possiede il desiderato, al contrario della gelosia.
Gelosia: è una particolare forma d'ansia basata sull'insicurezza; consiste nel timore di perdere
l'affetto di una persona a favore di un rivale; è caratterizzata da ostilità nei confronti del presunto
rivale.
Odio: è una decisa ostilità che di solito implica un atteggiamento di condanna a priori, di
ripugnanza verso qualcosa o qualcuno. Può sfociare nel desiderio di nuocere.
Sospetto: è un atteggiamento che fa sospettare di tutti e di tutto, con o senza motivo o plausibilità.
L’animale holly è agitato sia fisicamente che mentalmente,anzi troppo pensieroso negativamente al
punto da dimostrare aggressività,diffidenza brontolando o piagnucolando,gelosia estrema che si
scarica con la sua distruttività se lasciato solo,si arrabbia facilmente con gli altri animali e con il
proprietario,molto geloso se trascurato,violento con gli altri in casi estremi di attacchi di gelosia.
Per animali irritabili,che non sono contenti del trattamento a loro riservato,dimostrando avversioni o
antipatie per gatti,postini,veterinari. In caso di branco manca armonia tra il gruppo, che si può
accompagnare sul singolo con allergie caute,asma,febbri alte ed improvvise con manifestazioni
violente. In caso di dubbi sulla scelta del fiore,può essere utile scegliere holly,nei casi di cani che
mordono il padrone o propri figli,per i cavalli che mordono facilmente,per i gruppi di cani che non
vanno d’accordo tra loro.
Obbiettivo da raggiungere:
Sviluppo dei sentimenti positivi.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo del sole.
228
Pupilla miotica,l’orlo pupillare presenta il segno a staccionata o palizzata,
l’orlo esterno invece presenta piccoli triangoli verso l’esterno,
la corona è ristretta,
il bordo della siepe è ondulato ,ma tende a fare le punte,
presenza di raggi maggiori e minori,
numerosi archi di cerchio verso la zona esterna,
discromie varie a 235°-350°-240° a destra e a 125°-10° 120° vicino al bordo della siepe a sinistra,
possibilità di una lacuna vicino al bordo della siepe a 130° a destra e 230° a sinistra.
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Impatients,Impatiens glandulifera,Balsamina ghiandolare.
GENERALE Balsamina
Nome inglese: Impatiens
Nome latino: Impatiens glandulifera
Altri nomi: erba impaziente, balsamina ghiandolosa,non
mi toccare.
E' usata in giardinaggio, come specie rustica, per
abbellire gli angoli un po' trascurati dei giardini.
BOTANICA
Famiglia: Balsaminacee.
Fioritura: giugno-settembre.
Altezza: 1-2 metri.
Colore dei fiori: porpora-violaceo con macchie cremisi.
generalità: in alcune aree del Piemonte e della
Lombardia è sfuggita alle coltivazioni ed è tornata a
comportarsi come una specie selvatica.
Dove cresce: in angoli ombrosi, lungo le sponde dei
fiumi e nelle zone non coltivate.
Terreno: umido.
Origine: Himalaya.
Tipo fiori: raccolti a gruppi di 5-12 in un racemo; ciascun fiore è largo 5 cm e dotato di breve
sperone.
Foglie:opposte o verticillate a gruppi di tre.
FITOTERAPIA
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Per coloro che non hanno mai pazienza con gli altri, fanno le cose subito senza esitazioni, con
precipitazione e spesso con impulsività eccessiva, che si irritano con le persone lente, che odiano
aspettare. Queste persone hanno difficoltà a lavorare ed interagire con gli altri, ritenendo che, da
sole, possono svolgere più rapidamente e meglio i propri compiti.
L’animale è nervoso reagendo in forma esagerata agli stimoli esterni,non ama stare fermo,si muove
perché sente molta energia addosso,se lo si costringe a stare fermo peggiora(vedi repertorizzazione
omeopatica),può arrivare ad avere tic nervosi come scarica energetica sulle masse muscolari(forme
paracimurrose nei cani,sindromi epilettiformi). Se trova un compagno diverso che lo frena soffre
ulteriormente,tic nervosi accentuati,non ama essere controllato da altri e quindi non è un buon
lavoratore se in compagnia,meglio farlo stancare per renderlo soddisfatto del suo operato.
Per animali impazienti,con fretta di apprendere,di fare il loro lavoro,mancano di equilibrio nelle
loro mansioni,quindi si creano tensioni,fretta,dolorabilità muscolare,irritazioni cutanee,pruriti
eczemi,disturbi gastrointestinali associati alla mancanza di attenzioni nei loro confronti.
Nei pappagalli irritabili,nei cuccioli vogliosi di protagonismo riguardo agli altri,nei cavalli a cui non
piace essere toccati,sellati,contenuti in vario modo,nei casi di artriti come rilassante muscolare,per i
muli testardi che non collaborano,per quegli animali selvatici che si dimenano in gabbia e non si
calmano.
Stato d'animo negativo:
Solitudine
230
Sintomi specifici:
Impazienza: l'impazienza è una reazione motivata da irritazione; porta a reagire con risentita
vivacità al minimo motivo di contrarietà.
Irritabilità: l'irritabilità porta spesso a reazioni violente di fronte a circostanze molto banali. Si
ritrova facilmente nelle persone iperattive, per le quali la perdita di un solo secondo è quasi un
delitto.
Obbiettivo da raggiungere:
Pazienza.
Calma.
Tolleranza.
Padronanza di sé.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo del sole.
la pupilla tende alla miosi,con un appiattimento in zona cervicale,
la corona è a calice con larghezza ben proporzionata,il suo bordo può presentare delle
punte,l’angolo di Fuchs è rilevato acuto,l’anello gastrico si presenta biancastro,l’emisfero superiore
dell’iride in genere presenta eterocromia,radiali bianche nella zona della spalla,numerosi archi di
cerchio nella zona esterna,
radiali bianche a 90°-100°/220° a destra e 260°-270°/90° a sinistra,radiali bianche in sede frontale,
discromie a 200° a destra e 160° a sinistra,la trama è destrutturata con difetto a 185° a destra e 175°
a sinistra.
231
Honeysuckle,Lonicera caprifolium,Caprifoglio.
GENERALE Caprifoglio
Nome inglese: Honeysuckle
Nome latino: Lonicera caprifolium
Nome italiano: Caprifoglio
Altri nomi: madreselva.
Storia: Il suo nome scientifico è in onore di Adamo
Lonitzer, naturalista tedesco del '500. Nella
simbologia popolare rappresenta il vincolo d'amore.
dal tronco a cui s'abbarbica
la madreselva più non si discioglie
e serba anche nel rigido
inverno il bel verde di sue belle foglie.
Tenace ed immutabile
tal sia l'amore tra marito e moglie.
augurio del poeta dell'800, Domenico Gazzadi.
botanica
Famiglia: Caprifogliacee
Fioritura: giugno-agosto.
Altezza: fino a 10 metri.
Colore dei fiori: da avorio a giallo pallido con
sfumature rosse.
Generalità: spontanea in tutta Italia. L'impollinazione di questo arbusto viene effettuata da una
farfalla (la macroglossa) che si libra davanti alla fauce della corolla e insinua la sua proboscide fino
in fondo al tubo corollino dove è accumulato il nettare. Pianta gamopetalo. Vive fino a 50 anni.
Descrizione: fusto volubile, cespuglio rampicante denso e rigoglioso.
Dove cresce: boschi di latifoglie e di montagna, margini boschivi, cespuglieti, rive di fiumi e
ruscelli.
Terreno: sabbioso o sassoso, da moderatamente acido ad acido, ben esposto.
Diffusione: Europa.
Tipo fiori: a simmetria bilaterale, molto profumati e abbondanti;corolla tubolosa. Riuniti in capolini
terminali. Ermafroditi con tutti gli stimma fortemente sporgenti.
Foglie: ovali od obovate, con un piccolo peduncolo, a margine liscio.
Frutto: bacca rossa, della grandezza di un pisello, velenosa, disposta a grappolo con altre; matura da
agosto a settembre.
FITOTERAPIA
Proprietà: diuretiche.
Precauzioni: le bacche sono velenose.
Lasciare l'uso ai sanitari.
Altri usi: coltivata nei giardini per coprire reti metalliche.
232
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Le persone che vivono nel passato, ricordandone i momenti felici. Sono convinti che il presente non
potrà mai essere come allora. Preferiscono crogiolarsi nei propri ricordi, plasmati a piacere, anziché
affrontare la costruzione del presente con le sue incognite.
Animali che si isolano dal gruppo,non amano la compagnia,hanno un dolore che nascondono
dentro,in funzione del loro passato,per episodi che li hanno influenzati,negativamente;questo
rallenta le sue energie vitali al punto da esaurirsi anche fisicamente,l’abbandono in un canile li
persegue come ricordo negativo oppure la convivenza passata in altri momenti condiziona le sue
relazioni con la situazione presente,non ha stimoli per il presente.Per la nostalgia di casa e le
difficoltà di adattamento,negli stati conseguenti di indebolimento.Nei casi in cui non c’è voglia di
seguire i padroni in vacanza,per animali persi che non si adattano ai nuovi alloggi,in caso di cambio
di padrone per abbandono o morte del precedente proprietario,o per i bambini che vanno a scuola
lasciando il loro compagno fuori,negli animali anziani come tonico.Utile nei casi di cani che non
lasciano la tomba,o il luogo dove hanno vissuto col proprietario,oppure vengono abbandonati in una
casa in vendita e non vogliono lasciarla,ritornandovi appena possibile a costo di fare parecchia
strada;per quei cani che attendono per ore intere l’arrivo del padrone,l’uscita del ragazzo da scuola.
Stato d'animo negativo:
Insufficiente interesse per il presente
Sintomi specifici:
Attaccamento al passato: rimanere ancorati al passato, paragonando sempre tutto a ciò che è stato.
Rimpianto: pensiero nostalgico e doloroso, suggerito da un senso di rammarico e d'insoddisfazione,
rivolto a persone o situazioni irrimediabilmente passate e perdute.
Nostalgia: stato d'animo corrispondente al desiderio pungente di quanto è trascorso.
Obbiettivo da raggiungere:
Vivere nel presente; considerare nel giusto peso il passato.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo della bollitura.
233
La pupilla è midriatica,
il bordo della siepe è rilevato,
lacuna a 300°-330° a destra e a 30°-60° a sinistra,
lacuna a 60°-90° a destra e 270°-300° a sinistra
lacuna a 10° a destra e 350° a sinistra,
lacuna a 55° a destra e 315 a sinistra verso l’esterno,
si rileva l’anello colesterinico o del calcio in questi casi.
234
Mustard,Sinapsi arvensis,Senape selvatica.GENERALE Senape selvatica
Nome inglese: Mustard
Nome latino: Sinapis arvensis
BOTANICA
Famiglia: Crocifere.
Fioritura: aprile-settembre.
Colore dei fiori: giallo chiaro.
Altezza: 50-60 cm.
Generalità: erbacea annuale.
Descrizione: fusto-eretto cavo all'interno.
Diffusione: regioni del bacino mediterraneo.
Tipo fiori: di 12-15 mm di diametro, riuniti in
infiorescenza a forma di ombrello alla sommità della
pianta; sepali divaricati ad angolo retto.
Foglie: picciolate,pennatifide alterne, a marginedentellato.
Radice: gracile e bianca.
FITOTERAPIA
Proprietà: antinevralgiche.
Parti usate: semi raccolti ad agosto-settembre.
Altri usi: in cucina, come verdura e condimento che stuzzica l'appetito.
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Persone soggette a melanconia o disperazione senza un apparente motivo, che sono travolte da un
malessere inspiegabile e non hanno più energie per lottare.
Stato d'animo negativo:
Insufficiente interesse per il presente
Sintomi specifici:
Malinconia: è uno stato d'animo di vaga tristezza, accompagnato da sentimenti di inquietudine e
delusione.
Depressione: riduzione dell'attività: rallentamento dei gesti, in uno sforzo di economia vitale.
Abbattimento, avvilimento e prostrazione,
Obbiettivo da raggiungere:
Gioia di vivere e serenità interiore.
235
Anche l’animale può sentire energia negativa che lo assilla,che non gli permette la serenità
dell’ambiente e dei rapporti con altri animali e uomo,l’umore,le reazioni sono alterne,non
equilibrate,pensiamo al gatto vecchio che non vuole essere importunato da uno più giovane e quindi
reagisce scegliendo solo di stare con se stesso,si isola solo per mantenere quello che ha conquistato.
Nei casi di depressione,per uno stato di debolezza,con occhi e orecchie abbassate,la testa che
dondola come se fosse stato picchiato;per i pappagalli che si strappano le piume,per le
manifestazioni improvvise e ignote.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo della bollitura.
L’orlo pupillare interno si presenta di color scuro,
l’orlo pupillare esterno ha un color nero fumo,
la corona è ristretta,
il bordo della corona in certi tratti si presenta rilevato,
discromia in area epifisaria,
discromia in area splenica,
arco senile,
presenza dell’anello colesterinico,
eterocromia diffusa all’esterno della corona,
solco intorno ai 0° a destra e sinistra,
la trama è destrutturata con segni di difetto a 175° a destra e 185° a sinistra,
lacuna vicino al bordo della corona a 90° a destra e 270° a sinistra,
lacuna con fibra debole,allargata 300°-330° a destra e 30°-60° a sinistra.
236
Mimulus,Mimulus guttatus,Mimolo giallo.
GENERALE Mimolo giallo
Nome inglese: Mimolus
Nome latino: Mimulus guttasus
Altri nomi: mimulo.
Storia: fu introdotto in Gran Bretagna nel 1812 e ora si è
completamente naturalizzato.
Pianta usata nel giardinaggio per creare bordure colorate
di grande effetto.
BOTANICA
Famiglia: Scrofulariacee.
Fioritura: giugno-settembre.
Colore dei fiori: giallo con macchioline rosse.
Altezza: massimo 30 cm.
Generalità: arbustiva perenne.
Descrizione: fusti tetragoni.
Dove cresce: sulle sponde di stagni e canali, presso i
corsi d'acqua.
Terreno: piuttosto umido.
Diffusione: regioni extratropicali, eccettuate quelle
europee e del bacino del Mediterraneo; Stati Uniti nord
occidentali, lungo le coste del Pacifico.
Origine: America settentrionale, isole Aleutine.
Tipo fiori: simili a quelli delle bocche di leone, provvisti di peduncolo e posti sull’ascella.
Foglie: semplici opposte.
Frutto: a capsula.
FITOTERAPIA
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Le persone che hanno paura di tutto ciò che fa parte del mondo: la malattia, la povertà, il dolore, il
buio, la solitudine, la vecchiaia, gli incidenti... insomma, della vita in generale. Sono molto timidi
proprio perché hanno paura: paura di essere aggrediti, di non essere amati, di non essere simpatici.
Principale stato d'animo negativo:
Paura
Sintomi specifici:
Paura delle cose del mondo: paura di tutto ciò che fa parte del mondo. Può trasformarsi in fobie
vere e proprie.
La fobia è un tipo di ossessione. E' caratterizzata dalla paura di un'idea, di un oggetto o di una
determinata situazione.
237
Di solito sono animali molto sensibili,schiavi della loro fragilità ,del timore,non amano stare in
gruppo,ma soli;anche costituzionalmente sono fragili,deboli,la paura riguarda anche oggetti o
cose(ostacoli,barriere,scale,automobili,persone estranee ecc..).
Sono critici i conflitti tra animali,per la timidezza che il soggetto mimulus manifesta col suo
comportamento remissivo,anche una terapia può non rispondere in pieno se l’animale mostra
questo atteggiamento. Animali che temono il freddo,il buio,il dolore,i tuoni,il suono del
campanello,le scale,l’aspirapolvere,il bagno,i ponti,le auto,la radio,gli aerei,i fuochi d’artificio,le
bandiere,gli spazi ristretti,la musica ad alto volume,temono gli uomini,il veterinario,le persone con
camice bianco,il bagno,la toelettatura,farsi tagliare le unghie,gli insetti dopo una puntura presa da
loro,il fuoco. Questi manifestano il disagio con movimenti continui,bava alla
bocca,tremori,sbuffano,allargano le narici,ansimano. Per i cavalli timorosi dei cani,delle
ombre,della sella,della frusta,della ferratura del van,degli ostacoli piccoli,delle siepi,delle
strettoie,del cancelletto della partenza nelle corse,dello sparo della pistola.
Obbiettivo da raggiungere:
Padronanza di sé ed equilibrio interiore.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo del sole.
238
Orlo pupillare con una escrescenza verso l’interno,
pupilla midriatica,
discromie nella corona non sempre presente,
lacuna in area surrenalica a circa 180° a destra e sinistra,
anello di contrazione all’interno del margine della siepe,
bordo della corona rilevato,
radiali bianche intorno ai 0° in entrambe le iridi,
discromia a 255°-265° a destra e 95°-105° a sinistra,
ancora discromia a 225° a destra e 135° a sinistra,
trama diradata nell’emisfero inferiore,
lacuna a 150° a destra e 210° a sinistra in prossimità del bordo della corona.
239
Larch,larix decidua,Larice.
GENERALE Larice
Nome inglese: Larch
Nome latino: Larix decidua
Storia: Il suo legno era largamente usato nella
Repubblica Marinara di Venezia per la costruzione
delle navi.
BOTANICA
Famiglia: Pinacee.
Fioritura: aprile-maggio.
Colore dei fiori: femminili: rosa, maschili: giallodorati.
Altezza: sino a 40-50 metri.
Generalità: pianta bisessuale. Unica aghifoglie
spontanea presente in Italia; perde le foglie ai primi
freddi, cosicché in autunno la presenza dei larici si
nota a distanza per il colore giallo vivo che contrasta
con il verde cupo dei pecci (abete rosso, picea excelsa,
fam. delle pinacee, conifere) con cui convivono. Può
vivere anche 600 anni.
Descrizione: portamento piramidale con i rami che
tendono ad abbassarsi verso il basso, mentre le estremità si raddrizzano. Corteccia grigiastra e
screpolata.
Dove cresce: sino a 2500 metri d'altitudine con pini e abeti rossi.
Terreno: ghiaioso.
Diffusione: Europa.
Origine: Alpi, Carpazi, poi esportato in Scozia.
Tipo fiori: fiori femminili: coni eretti in cui maturano i semi; fiori maschili: piccole infiorescenze
lunghe 0,5-1 cm.
Foglie: aghiformi. Corte (2-5 cm) in fascetti di 20-30 su brevi rametti.
Frutto: matura in autunno con un singolo seme contenuto nel guscio legnoso, che è a sua volta
contenuto nel mallo carnoso verde.
FITOTERAPIA
Proprietà: anticatarrali, diuretiche, emostatiche.
Parti usate: resina giallognola raccolta dalla primavera all'autunno, foglie raccolte in estate.
240
Indicazioni
Uso interno: affezioni delle vie respiratorie.
Essenza della resina: 1-3 grammi in 100 grammi d'acqua per le affezioni delle vie respiratorie. Bere
durante il giorno.
Uso esterno: nevralgie, mal di denti.
Pennellature: con la resina pennellare o frizionare la parte interessata.
Sciacqui: bollire in 750 gr d'acqua e 250 gr d'aceto una manciata di foglie per 15 minuti.
Altri usi: dalla sua abbondante resina si ricava la trementina di Venezia. Con il suo legno, duro,
compatto e resistente agli agenti atmosferici, vengono fabbricati serramenti e mobili. Tinture: dagli
aghi, in giugno-agosto, viene ricavato un estratto vegetale utilizzato per colorare di arancione lane e
stoffe.
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Persone che si sentono in stato di inferiorità rispetto a coloro che li circondano. Si aspettano sempre
di fallire e sono convinti che non otterranno mai un successo; di conseguenza non rischiano mai e
non si sforzano per il raggiungimento di un qualsiasi obbiettivo. Sono dei disfattisti nei confronti di
se stessi per partito preso.
Stato d'animo negativo:
Scoraggiamento o disperazione
Sintomi specifici:
Sfiducia nelle proprie capacità: è un senso di sconfitta interiore, prodotta dalla certezza della vanità
dei propri sforzi.
E' il caso di molti uomini i quali si sentono "battuti in partenza": faranno di tutto per evitare di
essere criticati e biasimati; si credono tollerati, ma non accettati, ovunque si presentino.
Paura di fallire: la paura di non riuscire porta inevitabilmente a non fare nulla, ma è anche un modo
comodo per non doversi accollare delle responsabilità. Il fallimento non consiste tanto nel risultato
di un qualcosa di intrapreso e non andato a buon fine, quanto nelle cose non intraprese per paura e
per sfiducia.
La mancanza di sicurezza in se stesso,porta l’animale ad essere schivo a non immischiarsi,a non
rischiare,a non correre verso una preda che sia troppo esposta per fargli brutta figura,si
sottomette,pur sapendo che ce la può fare,non sarà mai un protagonista in mezzo ai suoi
consimili,evita le grane e le battaglie nei corteggiamenti. L’indecisione e la paura di sbagliare
rimane il motivo dominante di questo fiore,indicato dopo i traumi o maltrattamenti,per coloro che
per fare qualche esercizio richiedono pazienza per addestrarli,animali deboli molto soggetti a
malattie. Per i casi di sconfinamento,per i gatti di rango inferiore,che è dominato dalla presenza e
dall’affetto di un altro animale,per quei cavalli che per mancanza di fiducia nel guidatore non
vogliono saltare gli ostacoli.
Obbiettivo da raggiungere:
Stima di sé e capacità di iniziativa.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo della bollitura. Utilizzare sia i fiori maschili sia i fiori femminili.
241
Orlo pupillare ondulato,
la corona tende ad appiattirsi,
lacuna in area surrenalica,
nella zona di proiezione del colon le fibre iridiche sono destrutturate,
presenza di raggi solare intorno ai 0°,
lacuna a 90°-120° a destra e 240°-270° a sinistra,
altra lacuna a 210°-240° a destra e 120°-150° a sinistra,
presenza di fiocchi biancastri,
discromie a 325°-330° a destra e 30°-35° a sinistra,
ancora a 250° a destra e 110° a sinistra vicino al bordo della corona,
lieve discromia con punti di difetto a 240° a destra e 120 ° a sinistra,
trama indebolita e allargata a 170°°180° a destra e 180°-190° a sinistra.
242
Olive,Olea europea,Ulivo.
GENERALE Olivo
Nome inglese: Olive
Nome latino: Olea Europaea
Storia: nella mitologia greca l'albero è dedicato a
Pallade Athena (in greco Athena Pàrthenos).
BOTANICA
Famiglia: Oleacee.
Fioritura: aprile-maggio.
Colore dei fiori: giallastro.
Altezza: massimo 10 metri.
Generalità: albero sempreverde. Cresce molto
lentamente e può diventare centenario.
Descrizione: il fusto è piuttosto corto e contorto, i
rami sono diritti e sottili. Con l'età il tronco diventa
cavo e si divide. La chioma è allargata.
Dove cresce: in zone aride e rocciose.
Diffusione: Europa del sud, Africa del nord, Asia sud
occidentale, America nord Occidentale, Australia.
Tipo fiori: a 4 petali; nascono all' ascella delle foglie
in un racemo composto da 20-30 fiori.
Frutto: detto oliva, di forma ovale, ha un duro seme interno, ricoperto di polpa morbida. L'albero
inizia a fruttificare solo dal decimo anno di età circa. La raccolta avviene in inverno.
Foglie: strette e lanceolate, sono grigio-verdi nella pagina superiore, argentate nella pagina
inferiore, di consistenza cuoiosa, brevemente picciolate; opposte.
Radice: molto robusta e vitale.
FITOTERAPIA
Proprietà: foglie: febbrifughe, ipotensive, diuretiche, antitossiche.
Parti usate: frutti e foglie raccolte in estate. L'olio d'oliva si estrae mediante spremitura dei frutti. Si
eseguono numerose spremiture a diverse temperature.
Indicazioni
Uso interno: foglie: ipertensione, (alta pressione sanguigna), eccesso di colesterolo, calcoli biliari,
disturbi alla cistifellea; olio: indigestione, costipazione, ulcera gastrica, affezioni dell'intestino e del
fegato.
Infuso: Buttare due manciate di foglie tritate in 1 litro d'acqua bollente. Coprire e colare dopo 20
minuti. Berne 3 o 4 tazzine negli stati febbrili.
Decotto: In una tazza d'acqua fredda mettere 2 -3 cucchiaini di foglie essiccate. Portare ad
ebollizione. Dopo 1 minuto spegnere il fuoco e lasciar riposare per 10 minuti. Berne 2-3 tazze al
giorno per 10 giorni.
Uso esterno: olio: pruriti, infiammazioni e screpolature della pelle; foglie: piaghe e ferite.
Infuso: lo stesso infuso dell'uso interno per lavare le piaghe e come cicatrizzante.
Olio: massaggiare delicatamente la parte interessata con l'olio. Lasciar agire per 1 ora almeno.
Altri usi: in cucina, come condimento, soprattutto nella cucina mediterranea.
243
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Persone che fanno fatica a vivere: la vita è un peso senza alcun piacere. Sono coloro che hanno
sofferto molto e si sentono stanchi ed esauriti al punto tale da non riuscire a fare il minimo sforzo e
non reagiscono agli stimoli.
Stato d'animo negativo:
Insufficiente interesse per il presente
Sintomi specifici:
Esaurimento: stato generale che indica un abnorme affaticamento,parassitosi.
Anche per l’animale e esiste uno stato di esaurimento psicofisico,dopo un lavoro,un esercizio
prolungato,un addestramento martellante;si è bruciata ogni energia,non c’è voglia di fare oltre.
Utile nel recupero fisico,dopo un intervento con forti perdite di fluidi organici,nelle lunghe
convalescenze,nelle riabilitazioni osteomuscolari serve ad infondere maggior fiducia nella ripresa.
Nei casi di anemie prolungate,dopo fenomeni convulsivi,per quelli appena usciti dal letargo(ricci e
tartarughe)e da uno stato di letargia patologica,negli animali anziani,per quei casi in cui l’animale
ha perso la sua abitazione,si è smarrito e impiega molto tempo per ritrovare la sua casa di origine.
Per quegli uccelli che hanno subito le intemperie,rimanendo in volo per lungo tempo,per i colombi
viaggiatori,al loro arrivo,per quegli animali rimasti vittima di crolli,terremoti rimasti a lungo sotto le
macerie o intrappolati in luoghi difficili. Per quei cani,gatti o altri animali reduci da violenti
combattimenti.
Obbiettivo da raggiungere:
Forza ed energia.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo del sole.
244
Orlo pupillare esterno più scuro,
pupilla midriatica,
l’orlo pupillare interno appare grattato
il bordo della corona non è visibile chiaramente,non si nota l’angolo di Fuchs,
solco intorno ai 0° a destra e sinistra,
presenza dell’asse dello stress,
diffusi anelli nervosi incompleti,
discromie o lacuna a 345° a destra e 15°-25° a sinistra vicino alla siepe,
discromie a 160° a destra e 200° a sinistra.
245
Oak,Quercus robur,Farnia,Rovere.
GENERALE Quercia
Nome inglese: Oak
Nome latino: Quercus robur
Altri nomi: Farnia
Storia: il nome latino è derivato dalle parole celtiche
kaer quer che significano bell'albero. I Celti le
attribuivano speciali poteri terapeutici ed oracolari.
Era considerato l'albero sacro a Zeus presso gli antichi
Greci e a Giove presso i Romani.
Nella mitologia greca, le Driadi e le Amadriadi erano
le ninfe delle querce.
Te che solinghe balze e mesti piani
ombri, o quercia pensosa... Carducci)
BOTANICA
Famiglia: Fagacee.
Fioritura: maggio. Non fiorisce tutti gli anni.
Colore dei fiori: femminili: rosso; maschili: verdastro.
Altezza: sino a 35-50 metri.
Generalità: albero secolare (vive 400-500 anni); pianta-bisessuale a foglie caduche.
Descrizione: chioma molto ramificata e ampia smembrata in masse distribuite irregolarmente.
Molto ramificata, i rami inferiori sono massicci e contorti. La corteccia è di un lucente grigioargento sino al 20° anno, per poi diventare profondamente fessurata e di colore dorato.
Dove cresce: sino a 1.000 metri di altitudine.
Terreno: ricco di minerali, fresco e umido.
Diffusione: tutta Europa.
Origine: da molti ritrovamenti fossili si può datare la sua origine al Cenozoico (da 70.000.000 a
65.000.000 di anni fa).
Tipo fiori: fiori femminili riuniti in infiorescenza (da 1 a 3 sui rami terminali), pendule;
fiori maschili: riuniti in amento-filamentoso.
Foglie: crescono in ciuffi alterni o distribuite lungo i ramoscelli. Sono lucide e verde scuro nella
pagina-superiore; ovale-oblunghe, strette alla base e allargate nella parte superiore, con margine
inciso da 5-7 lobi arrotondati.
Frutto: detto ghianda, matura in settembre-ottobre. E' anche chiamata "cibo dei porci". La ghianda è
riunita in gruppi di 2-3 su un peduncolo lungo e sottile.
Radice: profonda.
FITOTERAPIA
Proprietà: corteccia dei rami di 3-4 anni: astringenti, antinfiammatorie, antidiarroiche, antisettiche;
frutto (ghianda): astringenti, rinvigorenti.
Parti usate: corteccia, frutti (ghiande).
Indicazioni
Uso interno: diarrea, emorroidi, indigestioni.
Decotto: Mettere una manciata di corteccia sminuzzata in 1 litro d'acqua. Portare ad ebollizione e
filtrare. Berne a bicchieri in caso di avvelenamenti con sostanze vegetali.
Uso esterno: eczema, sudorazione dei piedi, geloni, ematomi.
246
Compresse: eczemi: far bollire 1-2 cucchiaini di corteccia spezzata in 1/2 litro d'acqua per 10-15
minuti e lasciare raffreddare. Bagnare un pezzo di lino, garza o compresse di mussola nel liquido
freddo. Applicare sulla parte interessata per 1-2 ore al giorno.
Palpebre infiammate: far bollire 1 cucchiaio di quercia spezzettata in 1/2 litro d'acqua per 10-15
minuti e lasciare raffreddare. Fare delle compresse in lino, garza o cotone, inumidite con il liquido
filtrato e applicare sugli occhi per 10 minuti. Ripetere l'operazione per più volte al giorno.
Altri usi: in falegnameria: fornisce un legno molto resistente. Ha la tendenza a fratturarsi secondo
piani radiali ed è perciò usata per costruire pali, taglieri, modellini di ruote, aste alte e cunei.
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Sono le persone scontente di sé quando sono impedite di fare ciò che devono o di aiutare gli altri.
Non cedono mai, continuando a caricarsi di cose da fare e responsabilità sino al crollo per
esaurimento.
Stato d'animo negativo:
Scoraggiamento o disperazione
Sintomi specifici:
Iperattività nel lavoro: tendenza a volere fare sempre tutto, caricandosi anche di compiti non
spettanti. Non c'è un attimo di riposo, non c'è risparmio di energie, ma solo dispendio.
Obbiettivo da raggiungere:
Utilizzo delle proprie energie in modo equilibrato.
Il cavallo da tiro potrebbe rappresentare questo fiore,anche se è stanco,non si arrende pur essendo
esaurito dona tutte le sue forze,il suo entusiasmo,il cane che ha fiutato la selvaggina e non la vuole
perdere a tutti i costi,eludendo ogni richiamo e ogni sorta di comando dal padrone,anche quando
ogni tattica è inutile;utile nelle lunghe convalescenze di animali costretti al riposo controvoglia.
Penso a quegli agli animali anziani che per motivi di salute,non possono affiancarsi al lavoro dei più
giovani e costretti al riposo forzato si agitano,abbaiano e ringhiano sino al punto da ottenere il
permesso di lavorare anche se stanchi;lottano per vivere,nascondono fiacchezza e debolezza.
Per quegli uccelli che hanno sempre bisogno di fare qualcosa in modo ossessivo,per quegli animali
ammalati che sopportano le cure e i patimenti per poter vivere “comunque”.
Utile nei lunghi viaggi,nelle lunghe volate,in caso di animali sottoposti a stress da inquinamento
dell’acqua,per le gatte sempre in calore,per quegli animali cardiopatici che continuano a
muoversi,oppure in caso di fratture continuano a muoversi,non stanno fermi,non accettano
fasciature o bendaggi di costrizione,per quei cani da pastore che lavorano in qualsiasi condizione
atmosferica avendo sempre come riferimento il padrone che lavora colui,non hanno paura di
bagnarsi,dei tuoni,del vento forte. Per quei topi o criceti che sono sempre sulla ruota,per quei
coccoriti o canarini che svolazzano da una parte all’altra della voliera senza senso
Come preparare il rimedio:
Con il metodo del sole. Utilizzare solo i fiori femminili.
247
Pupilla miotica,
orlo pupillare assente,
angolo di Fuchs rilevato,
zona timica con radiali,
presenza di anelli nervosi incompleti,
le fibre sono salde,senza segni di cedimento,
anche la presenza di radiali bianche dimostra la compattezza del segno,
discromie a 100°-110° a destra e 250°-260° a sinistra
248
Willow,Salix alba sp.vitellina,Salice dorato.
GENERALE Salice giallo
Nome inglese: Willow
Nome latino: Salix alba vitellina
BOTANICA
Famiglia: Salicacee.
Fioritura: aprile-maggio.
Colore dei fiori: maschili: giallo; femminili: verde.
Altezza: 10 metri.
Generalità: pianta dioica.
Descrizione: tronco sinuoso, spesso piegato, a rami
incurvati verso il basso; corteccia giallo dorata.
Dove cresce: luoghi umidi e lungo i corsi d'acqua
Terreno: leggero, profondo, con buona possibilità di
rifornimento idrico.
Diffusione: in tutto l'emisfero boreale, raro
nell'emisfero australe.
Origine: reperti fossili trovati nell'emisfero boreale,
datano la sua origine al Terziario (da 250.000.000 a
65.000.000 di anni fa).
Tipo fiori: monosessuati raccolti in più di una spiga compatta.
Foglie: a margine lineare, lunghe 10-15 cm; lanceolate con punta acuminata.
Frutto: a capsula, con numerosi semi neri e pelosi; è raccolto con altri in infruttescenze.
FITOTERAPIA
Proprietà: febbrifughe, antireumatiche.
Indicazioni
Uso interno: corteccia: febbre malarica e reumatica, influenza.
Decotto: Bollire 1-2 manciate di corteccia spezzettata in 1 litro d'acqua. Far bollire per 20 minuti.
Colare. Prenderne a cucchiaiate.
Uso esterno: piaghe.
Decotto: preparare il decotto come per l'uso interno e usarlo per lavare le piaghe.
Altri usi: come pianta ornamentale per il suo portamento decorativo. Molto spesso viene
drasticamente potata per produrre le macchie colorate date dai polloni.
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Persone perseguitate dalla sfortuna e dalle avversità, che si sentono amareggiate dall'ingiustizia
della vita. Non possono fare a meno di lamentarsi e risentirsi della propria situazione, spesso
arrivando al punto di occuparsi di meno delle cose da cui prima traevano piacere.
Stato d'animo negativo:
Scoraggiamento o disperazione
249
Sintomi specifici:
Incapacità di rassegnarsi alle avversità: qualsiasi intoppo è visto come un'avversità e la sensazione
di essere trattati ingiustamente dalla vita diventa certezza.
Risentimento: è un atteggiamento di avversione e animosità, come reazione della propria sensibilità
o suscettibilità, ad un comportamento o azione altrui o ad un fatto esterno ritenuto ingiusto.
Amarezza: è una sensazione di doloroso rammarico e di struggente tristezza.
La nota chiave è il risentimento interno,che porta gli animali ad essere distruttivi se isolati e non
considerati,dimostrano con brontolio,con irascibilità questo stato interno,non prendono parte alla
vita del branco,ne traggono solo i benefici per le loro esigenze.
Il bovino o il cavallo che durante il pasto si precipita nella mangiatoia per mangiare lasciando fuori
gli altri e poi si ritira nel suo isolamento. Se un cane Willow viene lasciato in pensioni o altri luoghi
temporaneamente,crea malumore anche negli altri vicini di box,abbaiando in continuazione e
facendo pesare la sua situazione a tutti,dimostra egocentrismo esasperato. Per i casi di forte
scontrosità,agiscono per dispetto urinando eccessivamente,in luoghi insoliti,cioè nel letto del
padrone,nei tappeti domestici,o negli oggetti preziosi per il proprietario.
In tutti i casi in cui il dispetto è dominante,marcano il territorio più volte,fanno i loro bisogni fuori
dalla cassettina anche per la scelta di lettiera troppo profumata,oppure per una ansia,una tensione
scatenata anche involontariamente dal proprietario,per quei cavalli che rifiutano di farsi mettere il
morso.
Obbiettivo da raggiungere:
Ottimismo di fronte alle avversità e animo positivo.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo della bollitura. Utilizzare sia i fiori maschili sia i fiori femminili.
250
Pupilla miotica,
la siepe è ristretta con eterocromia,il bordo della corona è evidente con discromia chiara,
nell’area timica notiamo discromia,
l struttura delle fibre è diradata a 300°-330° a destra e 30°-60° a sinistra,
si vede bene l’anello gastrico,
altra discromia a 100°-250° a destra e 260° e 110° a sinistra,
destrutturazione intorno a 0° in entrambe le iridi.
251
Wild Rose,Rosa canina,Rosa canina,Rosa selvatica.
GENERALE Rosa canina
Nome inglese: Wild Rose
Nome latino: Rosa canina
Altri nomi: rosa di siepe, rosa di macchia, rosa
selvatica.
Storia: Apuleio, nell'Asino d'oro, racconta che il
protagonista, mutato in asino, poté ritornare uomo
mangiando i fiori di rosa canina.
Per i Persiani era una pianta magica.
<Rosa di macchia, che dall'irta rama
ridi, non vista, a quella montanina
che stornellando passa e che si chiama rosa canina...>
(Giovanni Pascoli)
BOTANICA
Famiglia: Rosacee.
Fioritura: maggio-giugno.
Colore dei fiori: da rosso pallido a rosa chiaro.
Altezza: 2-4 metri.
Generalità: pianta dialipetala, largamente diffusa. Arbustiva.
Descrizione: formata da piccoli tronchi robusti e spinosi che producono in continuazione nuovi
germogli. I tronchi sono rigidi, eretti e si dividono in numerosi rami arcuati, curvati verso il terreno
a formare cespugli.
Dove cresce: in filari, sulle ripe, sul limitare dei boschi, in radure di boschi di latifoglie, in
cespuglieti, campi incolti.
Terreno: sodo, sassoso, argilloso.
Diffusione: Europa, Africa, Asia e America del Nord.
Tipo fiori: a 5 petali disposti in modo simmetrico, lunghi cm 2-2,5 e con diametro di circa 5 cm;
delicatamente profumati, sono in gruppi di 1-3; fiore-bisessuale.
Foglie: divise in due o tre paia di foglioline con una fogliolina singola all'apice (imparipennate
alterne). Sono ovali, di un verde tenero, lisce sulla parte superiore e con margine-seghettato. Il
picciolo floreale ha piccole foglioline e spine alla base. La pagina-superiore è verde scuro e glabra,
quella inferiore più chiara, talvolta pelosa.
Frutto: bacca rossa-scarlatta che matura in autunno con buccia liscia contenente più di un achenio
peloso dalla forma piuttosto allungata. La polpa è commestibile.
Radice: profonda. Emette dei polloni radicali.
FITOTERAPIA
Proprietà: bacche: astringenti, vitaminiche; foglie: astringenti; petali dei fiori: rinfrescanti.
Parti usate: bacche rosse e mature, raccolte a fine agosto sino ad ottobre inoltrato;
foglie raccolte da maggio a luglio; petali dei fiori raccolti da maggio a luglio.
Indicazioni
Uso interno: foglie: diarrea, calcoli renali; bacche: diarrea.
Infuso: in 1 litro d'acqua bollente buttare 1 manciata di foglie sminuzzate. Lasciar riposare per 20
minuti e poi colare.
Decotto: in 1/2 litro d'acqua fredda litro d'acqua mettere 2 cucchiaini di bacche secche e tritate. Fare
bollire per 10 minuti. Berne 2 tazze al dì.
252
Conserva: preparata secondo i sistemi tradizionali con i frutti. Assumerla a cucchiaiate.
Uso esterno: petali: gola irritata, malattie degli occhi.
Infuso: in una tazzina di acqua bollente buttare un pizzico di petali; lasciar riposare per 5 minuti e
quindi colare. Usare per gargarismo o per lavature agli occhi.
Altri usi: con le bacche, raccolte a fine estate e in autunno, si preparano gustose marmellate ricche
di vitamina C
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Persone che si rassegnano, senza che vi sia una ragione, a tutto ciò che loro accade. Non compiono
nessuno sforzo per migliorare la propria vita o per trovare gioia.
Principale stato d'animo negativo:
Insufficiente interesse per il presente
Sintomi specifici:
Rassegnazione: la sofferenza senza lamentarsi di chi ha rinunciato alla vita.
Apatia: lasciare scorrere la vita senza cercare di reagire, mancanza di partecipazione.
L’animale rassegnato,apatico che non risponde agli stimoli ambientali,della famiglia o del branco in
cui vive,si lascia sopraffare dalla noia,rifiutando gli stimoli di compagni più giovani,sono riluttanti
al gioco,allo scambio affettuoso con il proprietario,sono quei cavalli che non amano essere
importunati nel gruppo reagendo anche malamente nei riguardi dei loro simili,hanno perso la voglia
di essere protagonisti. Ridona la forza vitale,hanno il corpo freddo,nelle malattie lunghe e
debilitanti,per quegli animali che paiono tristi apatici,non vogliono muoversi,non cercano il cibo,in
caso di abbandono in canili,rifugi o giardini zoologici. Nei gatti ipotiroidei,che non partecipano in
caso di cambio di padrone;per le pecore che si abbattono facilmente e non si sollevano,per quelle
mucche in paresi che non si sforzano di rialzarsi dopo il parto.
Obbiettivo da raggiungere:
Gusto per la vita. Come preparare il rimedio:Con il metodo della bollitura.
253
Pupilla midriatica,
la siepe è piatta e l’angolo di Fuchs piatto,assente,
lacuna a ridosso della corona nella zona timica,
altra lacuna sempre a ridosso della siepe a 180°,
solco evidente intorno ai 0° a destra e a sinistra,
lacuna grande a 120°-150° a destra e 210°240° a sinistra,
alone scuro a livello dell’orlo pupillare esterno,
lacuna a 240° a destra e 120° a sinistra quasi attaccata alla siepe,
lacuna e/o difetti a 200° a destra e 160° a sinistra,
l’iride è “spenta,poco luminosa”.
254
Wild oat,Bromus ramosus,Avena selvatica.
GENERALE Avena Selvatica
Nome inglese: Wild Oat
Nome latino: Avena sativa
Altri nomi: forasacco.
BOTANICA
Famiglia: Graminacee.
Periodo di fioritura: maggio-agosto.
Altezza: 120 cm.
Colore dei fiori: verdino.
Generalità:pianta annuale.
Descrizione: stelo alto e gambo coperto da una
leggera peluria dal quale si diramano gli steli che
sorreggono le pannocchie sottili.
Dove cresce: campi e prati.
Diffusione: regioni temperate di tutto il mondo dal
mare ai monti.
Tipo fiori: raccolti due a due in una pannocchia bassa
a spiga pendula.
Foglie: alterne, nastriformi, a margine-intero e con
nervature parallele.
Frutto: secco, con un unico seme, che non si apre a maturazione, affusolato e solcato da un lato.
FITOTERAPIA
parti utilizzate: semi decorticati (senza l'involucro esterno).
Proprietà: nutrienti, antidiarroiche, lenitive.
Indicazioni
Uso interno: indigestione, diarrea, disturbi biliari e renali, nevralgia, dolori reumatici, disturbi
durante il sonno.
Decotto: Bollire 2 manciate di semi in 2 litri d'acqua sino alla riduzione a metà del liquido. Bere da
4 a 5 bicchierini al giorno.
Uso esterno: eczemi, lombaggini.
Cataplasmi: Bollire due pugni di farina (ottenuta dai semi decorticati) in aceto.
Altri usi: in cucina: il "porridge" di farina d'avena è il piatto tipico degli scozzesi.
Cosmesi: la farina, profumata, è usata come polvere.
L'avena, nella dietetica, è, analogamente agli altri cereali, un cibo acidificante; è perciò da
combinare opportunamente.
Nella medicina omeopatica viene utilizzata l'essenza di fiori freschi.
255
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Persone ambiziose che non hanno una particolare vocazione e sono quindi in difficoltà nello
scegliere la strada da seguire. Ne può conseguire uno stato di dispiacere e insoddisfazione.
Stato d'animo negativo:
Incertezza
Sintomi specifici:
Indecisione sulle scelte di vita: non sapere che cosa si vuole esattamente, essere incerti sulla strada
da seguire. Non avere uno scopo preciso porta ad essere sempre alla ricerca di qualche cosa di
indefinito.
Animale schiavo della noia,dell’isolamento,perché fatica a rendersi utile,si fatica ad addestrarlo,non
risponde ai comandi è incerto sui suoi movimenti,non è considerato per il suo talento,può anche
essere distruttivo se isolato. Per quei soggetti in cui c’è mancanza di scopo,nonostante abbiano le
qualità fisiche per fare dei lavori o esercizi molto difficili,cavalli potenti,ma riluttanti
all’ostacolo,per quegli animali messi in ritiro,ma che potrebbero ancora svolgere le loro
funzioni,per la soppressione delle funzioni riproduttive,gli si evita l’accoppiamento. Per quei cani
che dovrebbero secondo il proprietario fare sia la guardia che gli esercizi da lavoro.
Obbiettivo da raggiungere:
Chiarezza di idee.
Calma.
Riuscire ad esprimere le proprie potenzialità.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo del sole.
256
L’orlo pupillare interno si presenta ondulato,
la corona è larga,con un bordo non ben delimitato,
lacuna a 90°-120° a destra e 240°-270° a sinistra
lacuna a 210°-240° a destra e 120°-150° a sinistra
altra lacuna a 195° a destra e 165° a sinistra sulla parte esterna dell’iride,
cripta o difetto a 80° a destra e 280° a sinistra
discromia con lacuna a 225° a destra e 35° a sinistra verso l’esterno,
lacuna a 180° in prossimità del bordo della siepe.
257
White Chestnut,Aesculushippocastanum,Ipocastano.
GENERALE Ippocastano bianco
Nome inglese: White Chestnut
Nome latino: Aesculus hippocastanum
Altri nomi: Castano d'India.
Storia: Scomparso dall'Italia durante il freddo umido
della glaciazione ritorna solo come pianta ornamentale
di viali e parchi. In passato, nei tempi di carestia,
venivano dati i frutti ai cavalli come cibo. Fu
nominato e raffigurato per la prima volta da Mattioli
nel 1557 nei "Commentari". Venne introdotto in
Inghilterra nel 1633.
BOTANICA
Famiglia: Ippocastanacee.
Fioritura: maggio-giugno.
Colore dei fiori: bianco crema con chiazza rosa o rossa
al centro.
Altezza: 15-30 metri.
Generalità: non esiste in Italia come pianta spontanea.
Sopporta bene l'inquinamento.
Descrizione: tronco robusto ed eretto largamente ramoso; i rami si arcuano verso l'alto. La chioma
maestosa è tondeggiante o piramidale. La corteccia si presenta bruno-scura, fessurata in placche
irregolarmente poliedriche.
Diffusione: Europa, Asia occidentale, Nord America
Origine: Asia minore, Grecia e Albania.
Tipo fiore: raccolti in pannocchie-terminali erette a forma di candelabro alte 20-30 cm,
profumatissimi. Ogni singolo fiore è ermafrodito, con corolla formata da 5 petali diseguali, lobati e
ondulati al margine. Hanno 7 stami sporgenti, piegati verso l'alto.
Foglie: caduche; opposte, sorrette da un lungo picciolo, palmate composte, con 7 foglioline
ovoidali, ad apice acuto e margine-doppiamente-seghettato irregolarmente.
Frutto: globoso, coriaceo, spinoso e simile al riccio delle castagne; matura a settembre-ottobre e si
apre in 2-3 valve; contiene da 1 a 4 semi grossi, lucidi, lisci e di color marrone.
FITOTERAPIA
Proprietà: emostatiche, astringenti, fortificante delle pareti venose.
Parti usate: estratto della castagna, foglie, fiori.
Indicazioni
Uso interno: foglie e fiori: diarrea, reumatismi, disturbi alle vene, gotta. Estratto della castagna: per
aumentare il tono delle pareti venose.
Precauzioni: la castagna non è commestibile poiché contiene una sostanza amara, l'esculina, che
può avere effetti tossici.
Altri usi: come pianta ornamentale di viali e giardini.
Il tannino contenuto nella corteccia dei giovani alberi è utilizzato per la fabbricazione di prodotti
per l'igiene personale.
258
Tinture: dalle foglie, in giugno-agosto, viene ricavato un estratto vegetale utilizzato per colorare di
giallo lane e stoffe.
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Persone che hanno pensieri spiacevoli, non desiderati e assillanti che si riaffacciano in
continuazione alla mente. Sono coloro che si straziano con pensieri sgraditi senza riuscire a trovare
pace e non riescono così a concentrarsi sul lavoro o a trovar piacere nelle piccole cose quotidiane.
Stato d'animo negativo:
Insufficiente interesse per il presente
Sintomi specifici:
Tortura mentale: il continuare ad alambiccarsi, rimuginando in continuazione.
Pensieri non graditi e continui: avere sempre in testa, senza riuscire a controllarli, pensieri che si
vorrebbero accantonare almeno per un po' o riuscire ad affrontarli lucidamente.
Animale apatico,assente,che vive schiavo delle sue elaborazioni mentali,distratto,non risponde alle
sollecitazioni,tanto meno ai comandi,si rifiuta di collaborare,potrebbe essere il caso di un cane,di un
gatto,che attraversano la strada senza rendersi conto del pericolo. In caso di mancanza di equilibrio
di riposo nell’animale,nei comportamenti ossessivi,leccamenti continui della pelle e delle
zampe,nell’uso della coda come frusta per percuotersi,il loro sono è agitato,le femmine durante il
parto non stanno ferme,corrono ci feti metà fuori e metà dentro il canale del parto,dopo spostano
continuamente i cuccioli nati,in caso di allergie o problemi reumatici,negli uccelli in fase di
deposizione quando c’è molta agitazione. Nelle allergie nei graffi complicati dalla presenza di
mosche o latri parassiti cutanei.
Obbiettivo da raggiungere:
Calma e controllo della mente. Come preparare il rimedio:Con il metodo del sole.
259
L’orlo pupillare viene definito ipotrofico,assente,
la corona è ristretta,con eterocromia centrale,con un decorso ondulatorio,
discromia in sede frontale all’esterno del bordo della corona,
nell’orlo pupillare interno alterazione della struttura,
all’esterno i vasi sclerali cadono in zona frontale nell’area libica,
anelli incompleti nella zona del cervello,
discromie a 190° a destra e 170° a sinistra,
discromie a 135° a destra e 225° a sinistra,
radiali a 90° a destra e 270° a sinistra
discromie a 25° a destra e 335° a sinistra
ancora discromie a 245° a destra e 15° a sinistra.
260
Water Violet,Hottonia palustris,Violetta d’acqua.
GENERALE Violetta d'acqua
Nome inglese: Water Violet
Nome latino: Hottonia palustris
Altri nomi: violetta di palude, scopa d'acqua.
BOTANICA
Fioritura: maggio-giugno.
Colore dei fiori: lilla pallido.
Altezza: 35-40 cm
Generalità: cresce nell'acqua da cui fuoriesce solo con
il gambo. Svolge un'importante azione ossigenante
negli stagni e nelle paludi.
Dove cresce: stagni e paludi con acque pulite e non
inquinate.
Diffusione: Europa, Asia, America.
Tipo fiori: a 5 petali.
Foglie: pennatifide .
Frutto: si sviluppa sott'acqua.
FITOTERAPIA
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Sono le tipiche persone che preferiscono star sole, che parlano poco di sé, non prendono parte alle
discussioni e pongono fra sé e gli altri un muro. Non chiedono mai nulla, pensando che gli altri non
abbiano nulla da offrire.
Stato d'animo negativo:
Solitudine
Sintomi specifici:
Orgoglio: l'orgoglioso, in genere, sopravvaluta le proprie capacità, siano esse reali o immaginarie;
l'orgoglio è basato su un senso di superiorità ed è parente stretto della vanità; è un sintomo di
debolezza e d'inferiorità. L'orgoglio si manifesta con tensioni, intolleranza, disprezzo e, a volte,
ostilità.
Isolamento: il rinchiudersi in se stessi, escludendo rapporti e contatti con l'ambiente circostante, per
lo più per una presunta incompatibilità con gli altri.
Negli animali lo identifichiamo in situazioni di dolore,arroganza,solitudine,sono rigidi mentalmente
e fisicamente,quindi si può dedurre una sua utilizzazione nelle forme reumatiche,osteoarticolari o
dopo i traumi ossei,sono comunque solitari e il rapporto con altri consimili è distaccato,non
seguono il branco di solito. Sono indifferenti,evitano il contatto con altri animali specialmente
quando sono malati e quando hanno dei corpi estranei in orecchio,occhio e pelle si isolano.
In caso di socializzazione dell’animale,per quei gatti che vivono da soli in casa ed evitano il
contatto con altri animali e persone,utile negli animali selvatici per abituarli alla presenza delle
persone,o nei casi di animali adulti che da selvatici vengono posti in ambienti chiusi o a contatto più
frequente con l’uomo.
261
Obbiettivo da raggiungere:
Confidenza con gli altri e affabilità.
Gentilezza e amore per le piccole cose.
Semplicità.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo del sole.
262
Pupilla con appiattimento superiore,
il bordo della corona è lineare e a nastro con un angolo di Fuchs evidente,come se fosse un muro,
varie discromie a 150°-180°/270°-300° a destra e 180°-210°/60°-90° a sinistra,
presenza di fiocchi di neve,
radiali bianche a 140° a destra e contemporanea discromia a 220° a sinistra,
discromie a 95°-110 a destra e 250°-265° a sinistra
altre radiali bianche a 10° a destra e 350° a sinistra e a 345° a destra e 15° a sinistra,
evidente discromia nell’emisfero superiore all’esterno della siepe.
263
Vine,Vitis vinifera,Vite.
GENERALE Vite rossa
Nome inglese: Vine
Nome latino: Vitis vinifera
Storia: In Italia è più antica dell'uomo, ma solo nell'età
del ferro iniziò ad essere apprezzata. La coltivazione
sarebbe iniziata in Sicilia diffondendosi poi verso il
nord. Vera diffusione la ebbe tra il 500 e il 300 a.C.
Nota per i suoi vini, l'Italia venne denominata Erotria.
Scomparve quasi totalmente dopo la metà del secolo
scorso poiché, a causa dell'introduzione di alcune viti
americane venne anche importato un insetto, la
fillossera, che rapidamente distrusse i vigneti.
BOTANICA
Famiglia: Vitacee.
Fioritura: primavera.
Colore dei fiori: giallo-verdi.
Altezza: sino a 20-25 metri.
Generalità: arbusto rampicante a foglie caduche. Ha
bisogno di tutore. Si arrampica per mezzo di viticci a
spirale opposti alle foglie.
Descrizione:
fusto rigido e nodoso con numerosi germogli.
Dove cresce: generalmente coltivata.
Diffusione: zone temperate calde di Europa sud occidentale e Asia sud occidentale.
Origine: Crimea, Caucaso e Asia.
Tipo fiori: a 5 petali uniti all'apice. Ermafroditi, crescono raccolti in un profumato racemoterminale pendulo od opposto alle foglie.
Foglie: provviste di corto picciolo , alterne , palmate in 5 lobi e con margine-dentellato
Frutto: bacca sotto forma di acino. Si sviluppa dai fiori e matura in autunno in grappoli penduli: i
grappoli d'uva.
Radice: penetra nel terreno sino a 40 metri di profondità.
FITOTERAPIA
Proprietà: protettrici di vene e capillari, lassative, diuretiche, toniche.
Parti usate: foglie e frutti.
Indicazioni
Uso interno: insufficienza venosa: gambe pesanti, varici, emorroidi, disturbi circolatori della
menopausa; fragilità capillare, disturbi al fegato, obesità, costipazione.
Decotto: In una tazza d'acqua fredda mettere 4 cucchiaini di foglie secche o fresche triturate.
Portare ad ebollizione e spegnere subito il fuoco. Lasciare riposare per 15 minuti. Berne 4 tazze al
dì per 1 mese.
Uso esterno: couperose.
Altri usi: i frutti sono usati per la preparazione di vino e succhi.
Come prodotti secondari della fermentazione dell'uva si ottiene il cremor tartaro e dai semi un olio
dolce.
264
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Queste persone hanno una sicurezza di sé a un punto tale da ritenere che gli altri debbano fare
come dicono o pensano loro; amano dominare e sono prepotenti; pretendono assoluta obbedienza da
chi li circonda. Ovviamente sono molto sole poiché il loro atteggiamento li fa temere, ma non
amare.
Stato d'animo negativo:
Cura eccessiva per gli altri
Sintomi specifici:
Ambizione: è un desiderio smodato ed egocentrico di affermarsi, non curandosi degli altri
Eccessiva sicurezza: porta ad una prepotenza sproporzionata e a stabilire che ciò che si fa e si pensa
sia sempre giusto.
Arroganza: è un senso di superiorità nei confronti degli altri che si esprime con il disprezzo, la
prepotenza e una irritante altezzosità.
Volontà di dominare: desiderio di imporsi e prevalere sugli altri.
L’animale,dominante,invadente che lo porta ad essere un capo nel branco,nel gruppo si distingue
per la soggezione che crea negli altri,non ama essere rimproverato,non ubbidisce ai comandi se non
per sentirsi superiore,nei conflitti tra animali vuole sempre essere presente per imporre la sua
dominanza. Questo lo porta ad essere aggressivo con l’uomo e gli altri animali,dimostra una
eccessiva difesa del territorio,prepotenza,sono utili nella guardia degli oggetti,dell’auto,dei
giochi,della poltrona loro assegnata,perché difendono questa cosa in maniera molto violenta se
necessario. Sono animali a cui non si dovrebbe togliere il cibo o gli oggetti dalla bocca,non amano
la presenza di altri animali mentre giocano.
Il rimedio può aiutare in caso di costipazione di origine nervosa.
Obbiettivo da raggiungere:
Rispetto e disponibilità per gli altri.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo del sole.
265
Pupilla miotica
orlo pupillare non evidente,
la siepe si presenta ristretta, con il bordo rilevato e angolo di Fuchs rilevato,
nella zona lombare abbiamo un appiattimento della pupilla,
fiocchi di neve verso l’esterno
possibile presenza dell’anello lipidico,
radiali bianche a 210°-230° a destra e 130°-150° a sinistra
altre radiali bianche a 0°-30° a destra e 330°-360° a sinistra,
forte eterocromia centrale,
discromia a 265° a destra e 95° a sinistra,
discromia a 215° a destra e 45° a sinistra,
fiocco bianco a 100°-110° a destra e 250°-260° a sinistra.
266
Walnut,Junglans regia,Noce.
GENERALE Noce
Nome inglese: Walnut
Nome latino: Juglans regia
Storia: Albero sacro a Giove; Juglans equivale a Jovis
glans, ghianda di Giove.
Nell'antica Roma si riteneva che la noce
salvaguardasse la salute del cervello (forse a causa
della similitudine del frutto con la calotta cranica).
Nel Medioevo la pianta era reputata malefica,
consacrata ai riti infernali a cui giungevano volando le
streghe.
Proverbio popolare: <Due noci in un sacco fanno poco
rumore>.
BOTANICA
Famiglia: Juglandacee.
Fioritura: aprile-maggio.
Colore dei fiori: maschili: verdognoli; femminili:
verde.
Altezza: da 15 a 30 m.
Generalità: cresce solitario. Pianta bisessuale.
Descrizione: albero maestoso dalla forma classica; fusto-eretto chioma quasi arrotondata. La
corteccia è cenerina e diventa fessurata con l'età.
Dove cresce: dalle coste sino ai 1000 metri di altitudine.
Terreno: fresco, sciolto e asciutto.
Diffusione:zone temperate di Europa Sud Occidentale e Asia Sud Occidentale
Origine: Asia minore; coltivato da tempo immemorabile in tutta Europa.
Tipo fiori: femminili: ascellari, compaiono in cima ai nuovi rami; maschili: amento-pendulo lungo
5-10 cm; cresce all' ascella delle foglie terminali dei rametti nuovi.
Foglie: picciolate lunghe 40 cm e divise a coppie; alterne. Le 7 foglioline sono lunghe 15 cm con
margini interi e venatura centrale inferiore prominente. Caduche.
Frutto: matura in autunno con 1 singolo seme (gheriglio) contenuto nel guscio legnoso, che è a sua
volta contenuto nel mallo carnoso verde. Inizia a fruttificare dal 15° anno di età. Commestibile.
FITOTERAPIA
Proprietà: foglie: vermifughe, antipiretiche, depurative, astringenti, antinfiammatorie;
gheriglio: stimolanti della secrezione gastrica, tonificanti.
Parti usate: foglie, mallo, gheriglio
Indicazioni
Uso interno: blefariti, indigestioni, febbri.
Decotto: In una tazza di acqua fredda mettere 2 cucchiaini di foglie essiccate o fresche. Portare ad
ebollizione e spegnere subito il fuoco. Lasciare riposare per 15 minuti. Berne 1 tazza due volte al
giorno per 1 mese.
267
Uso esterno: eczemi.
Compresse: In mezzo litro d'acqua mettere 2 cucchiai di foglie essiccate o fresche e portare ad
ebollizione. Lasciare riposare per 30 minuti. Fare compresse umide (con lino, mussola o garza) con
il liquido raffreddato e filtrato. Applicare sulla parte interessata per 1-2 ore più volte al giorno.
Precauzioni: negli usi medicinali naturali non deve essere associato ad altri rimedi.
Altri usi: alimentare, come frutta secca e culinaria per la preparazione di dolci e liquori (nocino o
spirito delle noci, fortemente alcolico).
Tinture: dal mallo del frutto, in settembre, viene ricavato un estratto vegetale utilizzato per colorare
di rosso lane e stoffe.
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Persone che, in particolari periodi della loro vita, si lasciano influenzare facilmente dall'entusiasmo
e dalle opinioni degli altri, anche se sbagliate. In particolare per quelle persone che "sentono " gli
ambienti negativi.
Stato d'animo negativo:
Ipersensibilità
Sintomi specifici:
Sensibilità eccessiva: è l'attitudine a risentire in modo esagerato degli stimoli affettivi e
sentimentali con un'accentuata emotività.
Influenzabilità nelle fasi di cambiamento: una situazione nuova può provocare la tendenza a
lasciarsi influenzare per meglio capire il "nuovo" che si sta affrontando.
In animali con allergie,tendenza alle parassitosi,alle allergie,indicato nelle fasi di passaggio della
vita,dentizione,prima fase estrale,cambiamento di domicilio o di gruppo,di lavoro da svolgere,di
abitudini radicate;è indicato nei viaggi lunghi,oppure dove vi sia una estrema sensibilità
all’ambiente che li circonda. Dopo conflitti amorosi con altri animali,per aiutare i momenti negativi
legati a queste manifestazioni. Obbiettivo da raggiungere:Considerare il parere altrui senza lasciarsi
influenzare.
Come preparare il rimedio:Con il metodo della bollitura. Utilizzare solo i fiori femminili.
268
La pupilla è midriatica,
orlo pupillare interno con un segno a forma quadrata,
bordo del collaretto non ben evidente,
presenza di lacune all’interno della corona,
smussatura dell’angolo di Fuchs,
lacune nella linea in opposizione a 0°-180°,possibili avallamenti,
lacuna a 90°-120° a destra e 240°-270° a sinistra,
lacuna a 270°-300° a destra e 60°-90° a sinistra,
discromia in area splenica,
lacune e discromie a 300°-330° a destra e 30°-60° a sinistra.
269
Sweet Chestnut,Castanea sativa,Castagno
GENERALE Castagno
Nome inglese: Sweet Chestnut
Nome latino: Castanea sativa
<...come capelli, sottolineano le creste delle
montagne...>
(Cassiodoro, VI d.C.)
BOTANICA
Famiglia: Fagacee.
Fioritura: luglio-agosto.
Colore dei fiori: maschili: giallo chiaro, quasi crema;
femminili: verdastro.
Altezza: 40 metri.
Generalità: forma interi boschi, anche in compagnia di
querce.
Descrizione: tronco diritto, spesso cavo alla base,
ramificato in alto. La corteccia è bruna con puntina
ture più chiare; diventa rugosa e fessurata in modo
ondulato con l'avanzare degli anni. La chioma è
allungata e allargata, globosa in alto.
Dove cresce: comune nei boschi e sparso sui colli.
Terreno: preferibilmente acido.
Diffusione: regioni mediterranee di Europa e Asia sud occidentale.
Tipo fiori: maschili: riuniti in amento verticale rigido alto circa cm 20, odorosi; femminili: Riuniti
in gruppi da 1 a 7 sotto l'infiorescenza maschile, spuntano dalle ascelle fogliari, difficilmente
visibili perché avvolte dal riccio.
Foglie: caduche; ovali, larghe e spesse; alterne; hanno il picciolo corto ed evidenti venature;
margine-dentellato. La pagina-superiore è verde intenso e brillante, quella inferiore è verde pallido.
Frutto: la castagna è racchiusa con altre una o due in un riccio coperto di tenere spine verdi quando
immaturo; con la maturazione diventa marrone e pungentissimo e si apre in 4, permettendo la
fuoriuscita delle castagne a maturazione avvenuta. La buccia della castagna è coriacea, di color
marrone e lucida. La pianta inizia a fruttificare solo dal 25° anno in poi.
FITOTERAPIA
Proprietà: espettoranti, antireumatiche, antidiarroiche.
Parti usate: foglie raccolte in estate, frutti (castagne), corteccia.
Indicazioni
Uso interno: bronchiti, reumatismi, diarrea, astenia, osteoporosi.
Infuso: Buttare un pugno di foglie sminuzzate in 1 litro d'acqua bollente. Dopo 20 minuti spegnere e
colare. Prenderne a bicchieri.
Altri usi: in falegnameria per la costruzione di mobili, pavimentazioni, serramenti. Tinture: dalle
foglie, in aprile-maggio, viene ricavato un estratto vegetale utilizzato per colorare di marrone lane e
stoffe.
Uso alimentare: le castagne sono un alimento pregiato e sono usate per la preparazione di dolci,
budini, torte, castagnaccio.
270
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Le persone che avvertono un'angoscia profonda e così acuta al punto da ritenerla intollerabile.
Avvertono un' intensa e dolorosa solitudine. Davanti a loro vedono solo distruzione e
annientamento.
Stato d'animo negativo:
Scoraggiamento o disperazione
Sintomi specifici:
Estrema angoscia: l'angoscia opprime lo spirito ed è uno stato che può nascere da un profondo
dolore, esasperata da una particolare momentanea sensibilità.
Sentirsi al limite della sopportazione: come se il futuro riservasse solo disperazione e non si avesse
più la forza di andare avanti.
In animali paurosi,schivi,senza rapporto con altri consimili,l’abbandono è il meccanismo principale
per questo fiore,si lasciano andare con forte esaurimento psicofisico. In caso di angoscia,grande
travaglio,in caso di limiti nella sopportazione fisica e mentale;in casi di animali che hanno subito
vari angherie o malattie lunghe,dopo un incidente,dopo un abbandono sulla strada,dopo una lotta
con grave debilitazione del perdente,in caso di cattività,in caso di parto distocico,nei meteorismi
ruminali,nelle coliche gassose dei cani,gatti,cavalli ,pecore. Potrebbe essere utilizzato
nell’allevamento industriale in zootecnia,negli animali costretti in box stretti o gabbie di batteria per
il pollame e conigli.
Lo consiglio in zootecnia insieme all’olivo nell’impianto di abbeveraggio come trattamento
periodico al fine di ridurre sul gruppo lo stato di stress che subiscono gli animali.
Obbiettivo da raggiungere:
Fronteggiare la disperazione.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo della bollitura. Utilizzare sia i fiori femminili sia quelli maschili.
271
Pupilla midriatica,
orlo pupillare interno lacerato,
orlo pupillare esterno grigio,
corona leggermente piatta e allargata,anche l’angolo di Fuchs si nota poco,
discromia e segni di destrutturazione al bordo della siepe nell’area dell’epifisi,insieme a discromia
scura,
lacune a 270° a destra e 90° a sinistra,
discromia nella zona cutanea a 70°-90°,ancora zone discromiche a 135° a destra e 225° a sinistra.
272
Vervain,Verbena officinalis,Verbena.
GENERALE Verbena
Nome inglese: Vervain
Nome latino: Verbena officinalis
BOTANICA
Famiglia: Verbenacee.
Fioritura: luglio-settembre.
Colore dei fiori: lilla pallido.
Altezza: 20-60 cm.
Generalità: pianta perenne con fiore gamopetalo .
Descrizione: fusto-eretto quadrangolare, ramoso in
alto.
Dove cresce: lungo le strade, nei campi incolti, boschi
e siepi.
Diffusione: regioni mediterranee, Asia occidentale,
America settentrionale.
Tipo fiore: riuniti in spiga. L' infiorescenza è disposta
in modo dicotomico.
Foglie: opposte, lanceolate e crenate; marginedentellato; ruvide.
Frutto: ad achenio.
FITOTERAPIA
Proprietà antinevralgiche, astringenti, febbrifughe, antireumatiche, aromatiche.
Parti usate: foglie prima della fioritura.
Indicazioni
Uso interno:
Infuso: Mettere un pizzico di foglie tritate in una tazzina d'acqua bollente. Coprire; colare dopo 6-8
ore. Berne da 2 a 4 tazzine al giorno.
Uso esterno: ematomi, lombaggini, sciatica.
Cataplasmi: Cuocere le foglie in parti uguali d'acqua e aceto. Far cuocere per 20 minuti. Strizzare le
foglie cotte e utilizzarle per fare cataplasmi sulle parti dolenti.
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Persone che vogliono convincere gli altri delle proprie idee, giuste o sbagliate che siano, cercando
di persuaderli con il proprio entusiasmo. Si lanciano in imprese e nel lavoro con energia travolgente
sino all'esaurimento delle forze, ma ben difficilmente riescono ad arrivare sino in fondo.
Stato d'animo negativo:
Cura eccessiva per gli altri
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Sintomi specifici:
Tensioni per sforzi eccessivi: lanciarsi a capofitto in qualcosa con tutta l'energia a disposizione per
poi ritrovarsi svuotati e senza forze.
Eccessi: superamento di limiti tollerabili, lasciandosi sopraffare dai propri istinti negativi.
Indicato negli animali con allergie croniche,con terapie lunghe ed esami clinici indaginosi che
portano l’individuo ad accumulare tensione(degenze presso ambulatori,cliniche,canili);con
entusiasmi eccessivi,con ansia,eccitazione esagerata,non stanno mai fermi,quindi sono soggetti a
patologie muscolari,sono all’erta,iperattivi,invadenti nelle loro manifestazioni affettive,in caso di
disturbi nervosi. Si consiglia il fiore insieme alla consolida omeopatica e all’arnica nelle fratture
ossee o legamentose e costringono all’immobilità temporanea.
Per i gatti eccitati,che girano in continuazione,cani che tirano il guinzaglio con forza,cavalli che
schizzano come molle,tesi e incapaci di autocontrollo.
Obbiettivo da raggiungere:
Moderazione ed equilibrio.
Calma e serenità.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo del sole.
274
Pupilla miotica,con orlo pupillare poco evidente di aspetto ondulato
La corona si presenta allargata,sinuosa nella sua circonferenza,
il bordo quindi è ondulato,
l’angolo di Fuchs è rilevato acuto,cresta appuntita,
nella area tiroidea osserviamo una lacuna
all’interno della corona notiamo diversi anelli nervosi incompleti,
discromie nella zona frontale all’esterno del bordo della siepe,
radiali e/o placche a 330°-360° a destra e 0°-30° a sinistra,
in zona frontale raggi solari,
archi di cerchio estesi specialmente nell’emisfero inferiore,
lacuna a 225° a destra e 235° a sinistra,
discromia a 180° a destra e a sinistra,
ancora discromia a 55° a destra e 305° a sinistra
e a 325° a destra e 35° a sinistra.
275
Star of Bethlehem,Ornithogallum umbellatum,latte di gallina
GENERALE Ornitogallo
Nome inglese: Star of Bethlehem
Nome latino: Ornithogallum umbellatum
Altri nomi: latte di gallina, cipollone bianco.
BOTANICA
Famiglia: Liliacee.
Fioritura: maggio-giugno.
Colore dei fiori: bianco venato verde.
Altezza: da 10 a 30 cm.
Generalità: pianta perenne monocotiledone, rara ma,
quando presente, numerosa.
Descrizione: a stelo unico.
Dove cresce: vigneti, cespuglieti, su terreni sarchiati.
Terreno: argilloso, ricco di elementi nutritivi,
leggermente azotato.
Diffusione: zone temperate di Europa, Africa, Asia
occidentale.
Origine: zone mediterranee e Sud Africa.
Tipo fiori: a 6 petali con la linea dorsale esterna verde.
Sullo stelo si dipartono dalla base da 6 a 20 fiori che si
aprono solo alla luce del sole.
Foglie: lineari, lanceolate, prodotte in rosette basali, carnose con una striscia centrale bianca.
Compaiono soltanto in autunno.
Frutti: a capsula pluriseminata.
Radice: bulbo globoso con bulbilli esterni.
FITOTERAPIA
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Persone che hanno subito un trauma a causa della morte di una persona cara o un grande spavento
per un incidente. Inconsolabili a causa di condizioni che le rendono infelici.
Stato d'animo negativo:
Scoraggiamento o disperazione
La disperazione, stato di sofferenza interiore, porta, in questo caso, ad una diminuzione o assenza di
reazioni affettive, un'apatia per il mondo circostante. Il senso di scoraggiamento, dovuto ad un
dolore passato o presente, porta ad allontanare da sé ogni desiderio, a fingere di non avere bisogni.
Sintomi specifici:
Shock da trauma recente o passato.
276
Per gli animali vale la stessa indicazione,per qualsiasi trauma,fisico,mentale,emotivo,quando hanno
bisogno della compagnia,di conforto,un abbandono anche temporaneo che causa forte stress,un
incidente,un rimprovero eccessivo,qualsiasi inconveniente che avviene in maniera rapida,si avvale
di questo fiore(vedi Rescue Remedy).In caso di shock,fisici ed emotivi,traumi post
parto,raffreddamenti,avvelenamenti,allergie con manifestazioni acute intense,dopo l’anestesia,in
caso di incidenti stradali,dopo traumi per esplosioni,spari,cadute in trappole,perdita dei cuccioli
dopo il parto per una madre. Negli uccelli dopo traumi fisici o spaventi per una finestra che ha
sbattuto ed ha spaventato l’animale tranquillo,per i cavalli addestrati per il rodeo o le corride.
Per quegli animali selvatici appena catturati anche per uso esterno su pelle e mucose.
Obbiettivo da raggiungere:
Equilibrio e superamento della sofferenza.
Vivere il dolore senza reprimerlo.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo della bollitura.
277
Bordo della corona interrotto,con decorso irregolare e introflesso in certi punti,
la corona presenta leggeri restringimenti,
marcata intrusione del bordo della siepe a 360° circa,
presenza di raggi solari,
lacuna a 180° a destra e sinistra,
lacuna nella zona pancreatica,
discromia e/o trasversale nella area della milza,
discromia a 300°-330° a destra e 30°-60° a sinistra,
altra discromia a 170° a destra e 190° a sinistra vicino al bordo della siepe,
discromia a 265°-280° a destra e 80°-95° a sinistra,
presenza di radiali e/o trasversali a 75° a destra e 285° a sinistra.
278
Scleranthus,Scleranthus annus,Fiorsecco Mezereo.
GENERALE Mezereo
Nome inglese: Scleranthus
Nome latino: Daphne mezereum
Altri nomi: fiorsecco, pepe montano, scleranto.
Storia: in passato i semi sono stati usati, non senza
pericolo, per sofisticare il pepe nero.
BOTANICA
Famiglia: Timeleacee.
Fioritura: fine inverno.
Colore dei fiori: rossastro-marrone.
Altezza: sino a 1 metro.
Generalità: pianta annuale Dialipetala, comune.
Descrizione: fusto-eretto, ramoso, grigiastro.
Dove cresce: boschi e pascoli montani, giardini e
campi, a mezz'ombra.
Terreno: sabbioso, sassoso, acido o neutro, ricco di
azoto.
Diffusione: Europa sino al Caucaso, Asia minore.
Tipo fiori: piccoli e odorosi a 5 petali, ermafroditi, dal profumo molto intenso.
Foglie: simili a quelle dell'alloro, ovate o lanceolate molli; a &margine-intero.
Frutto: bacca scarlatta tondeggiante, simile ad una piccola corniola della grandezza di un pisello, dal
sapore bruciante; matura da giugno a luglio.
FITOTERAPIA
Proprietà: corteccia: vescicatorie e rubefacenti, starnutenti, vomito-purgative, sudorifere.
Parti usate: corteccia in strisce, raccolta in primavera e autunno.
Indicazioni
Uso esterno: come potente starnutatorio.
Polvere: corteccia ridotta in polvere.
Precauzioni: pianta velenosa. Non mangiarne i frutti. Lasciarne l'uso ai sanitari.
Altri usi: succedaneo del tabacco da fiuto.
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Persone eternamente indecise tra due possibilità e che soffrono di tale loro indecisione. Tendono a
non parlare ad altri delle loro difficoltà. e a non chiedere consigli. Alternano momenti di euforia a
momenti di depressioni.
Principale stato d'animo negativo:
Incertezza
279
Sintomi specifici:
Incapacità di decisione: oscillare senza posa tra due stati opposti.
Indicato per quegli animali con disturbi neurologici,incerti nelle loro azioni,hanno problemi di
equilibrio fisico e mentale,mutevole a volte partecipa all’ambiente,gioisce,dimostra serenità, a volte
invece risulta apatico,non ha voglia di muoversi,senza mostrare problemi fisici di
impedimento,riluttante a farsi cavalcare,il mulo che sta fermo,il cavallo che non corre,oppure si
slega e corre molto generosamente,utile nel trasporto dei piccoli e grossi animali per i viaggi lunghi.
Per quegli animali che cambiano intenzioni in poco tempo: il cane che vuole uscire e poi rientrare
subito,il gatto cerca una carezza e poi graffia,prima sono obbedienti poi non seguono gli ordini,a
volte mangiano tutto con velocità a volte sono lenti,diarrea alternata a costipazione,sintomi clinici
durante le patologie che si presentano molto variabili,soffrono di chinetosi,risentono delle
variazioni ormonali.
Utile negli uccelli a cui è stata amputata una parte di ala o delle piume,il becco o una falange,per le
cagne con frequenti false gravidanze,per i cavalli che sembra apprendano,ma poi si comportano il
giorno successivo in maniera diversa,per le scrofe che a seguito di sbalzi ormonali attaccano
violentemente i piccoli maiali.
Notare quindi la dualità di comportamento come aspetto principale del fiore.
Obbiettivo da raggiungere:
Equilibrio e capacità di decidere velocemente.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo del sole.
280
La pupilla si dilata e contrae con alternanza spasmodica,
l’orlo pupillare interno si presenta ondulato,irregolare,
il bordo della siepe ha un decorso ondulato e irregolare,
presenza di archi di cerchio all’interno della corona,
asse dell’equilibrio instabile,
radiali bianche a 215° a destra e 45° a sinistra,
lacuna e discromia a 120°-150° a destra e 210°-240° a sinistra,
lacuna tra 180°-210° a destra e 150°-180° a sinistra,
lacune interne alla corona a seguito della destrutturazione delle fibre iridiche,
difetti a 230°-240° a destra e 120°-130° a sinistra,
lacuna a 205° a destra e 155° a sinistra,
trama diradata e radiali bianche a 180°-200° in entrambe le iridi.
281
Rock Rose,Helianthemum nummularium,Eliantemo.
GENERALE Eliantemo
Nome inglese: Rock Rose
Nome latino: Helianthemum nummularium
Storia: Il nome helianthemum deriva dal greco helios,
sole, datogli dagli antichi per il bellisssimo giallo
brillante delle sue corolle.
BOTANICA
Famiglia: Cistacee.
Fioritura: luglio-ottobre.
Colore dei fiori: giallo limone.
Altezza: da 10 a 30 cm.
Generalità: pianta erbacea perenne dialipetala.
Descrizione: fusto legnoso alla base, prostrato od
ascendente.
Dove cresce: prati assolati.
Terreno: sassoso, calcareo.
Diffusione: bacino del Mediterraneo.
Tipo fiori: a 5 petali sottili e delicatissimi. Si chiudono
al tramonto per poi riaprirsi all'alba e durano un giorno o due.
Foglie: opposte, a margine-intero, ovali.
Frutto: a capsula trivalve.
FITOTERAPIA
Proprietà: astringenti dell'apparato gastrointestinale e bronchiale, toniche, diuretiche.
Parti usate: foglie.
Indicazioni
Uso interno: indigestione, diarrea, disturbi biliari e renali, nevralgia, dolori reumatici, disturbi
durante il sonno.
Uso esterno: eczemi.
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Persone che hanno bisogno di aiuto immediato: in caso di terrore, di disperazione assoluta, di un
attacco di panico improvviso.
Stato d'animo negativo:
Paura
Sintomi specifici:
Panico: reazione che invade improvvisamente davanti ad un pericolo, reale o immaginario,
togliendo la capacità di pensare e spingendo alla fuga o ad altri atti inconsulti.
282
Terrore: è un senso intenso e sconvolgente di paura incontrollabile. Può provocare la momentanea
inibizione dell'attività psicomotoria.
Se pensiamo che gli animali non soffrano di panico, ansia da anticipazione,ci sbagliamo,alcuni di
essi possono essere in preda a terrore,per un consimile irruente e pericoloso,per un rimprovero o per
una persona che può averli spaventati con gesti o altre manifestazioni negative per loro,per una
visita dal veterinario,per una pratica diagnostica che li blocca,per un ostacolo troppo
impegnativo,per uno stress prima della gara,della corsa; questi soggetti sono spesso colpiti da forme
reumatiche,dolorabilità osteomuscolari,per la contrazione continua della muscolatura,in
preparazione all’evento negativo. In caso di stress da agorafobia,voglia di fuggire,tentativi di uscita
da case,ambienti chiusi arrivando a forzare le porte o gli ostacoli che ha davanti,nelle emergenze
che richiedono una anestesia,come rimedio immediato,nei colpi di sole e di calore.
Nelle voliere quando gli uccelli sono presi dal panico e lo trasmettono a tutto il gruppo con
conseguenze imprevedibili,nei gatti che hanno il pelo diritto per la paura e il panico,soffiando,in
caso anche di avvelenamento da esteri fosforici. Per i cavalli che si fanno prendere dal panico
mettendo in pericolo anche altri animali durante una corsa o una gara,oppure durante una
operazione sui denti in caso di pareggio o altra manualità che lo esponga a pratiche odontoiatriche.
Per il pollame impaurito da volpi altri animali selvatici o predatori,oppure quando si debbono
catturare animali in libertà che subiscono una forte paura.
Obbiettivo da raggiungere:
Coraggio e serenità nei momenti di crisi.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo del sole.
283
Pupilla midriatica,
presenza dell’anello gastrico in evidenza,
la corona tende ad essere più stretta,
presenza diffusa di raggi maggiori e minori,
numerosi archi di cerchio,specialmente nell’emisfero inferiore,
il bordo della siepe,può presentare delle interruzioni,oppure dei ponti dopo interruzioni,
lacuna a 180° vicino al bordo della corona,
radiali bianche a 180°,
lacuna aperta a 270° a destra e 90° a sinistra,
lacuna a 280° a destra e a 80° a sinistra,
ancora lacuna con destrutturazione delle fibre iridiche a 300°-330° a destra e 30°-60° a sinistra.
284
Red Chestnut,Aesculus carnea,Ippocastano rosso
GENERALE Ippocastano rosso
Nome inglese: Red chestnut
Nome latino: Aesculus carnea
E' largamente utilizzato come pianta ornamentale per
viali e parchi.
BOTANICA
Famiglia: Ippocastanacee.
Fioritura: maggio-giugno.
Colore dei fiori: rosa molto intenso, quasi rosso.
Altezza: 10-30 metri.
Generalità: pianta-sterile: si riproduce solo per
innesto. E' un ibrido di Aesculus Pavia (originaria del
nord America) e Aesculus Hippocastanum. E' un
albero puramente ornamentale.
Tipo fiori: infiorescenze erette, lunghe 15-20 cm.
Foglie: simili a quelle dell'ippocastano bianco, ma con
foglioline più scure.
Frutto: generalmente non spinoso, contiene 1-3 semi
marroni.
FITOTERAPIA
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Persone che non possono fare a meno di essere ansiose per gli altri, preoccupandosi in anticipo di
ciò che potrebbe loro accadere se prendono l'aereo, se tornano a casa tardi, se tornano a casa troppo
presto, se..., se ...
Dimenticano se stessi in questa ansia perenne per i propri cari.
Stato d'animo negativo:
Paura
Sintomi specifici:
Paura per gli altri: essere sempre in tensione per la vita degli altri; immaginare pericoli e rischi che
potrebbero capitare ai propri cari. Porta inevitabilmente ad un eccesso di protezionismo, soprattutto
delle madri verso i figli.
Ansia eccessiva per gli altri: l'ansia continua riversata sulle possibili azioni o anche pensieri di altri
può creare una gabbia nella quale gli oggetti di tante preoccupazioni non riescono più a muoversi e
a vivere serenamente.
285
L’eccessiva preoccupazione per altri si può osservare anche negli animali,quando abbiamo
situazioni di attaccamento eccessivo verso altri o le persone che li accudiscono,è il caso della madre
che fatica a lasciare il cucciolo in libertà perché cresca con le sue risorse,la paura di perdere la
fiducia del proprietario che porta a comportamenti ossessivi nei loro riguardi,nel gruppo o nella
mandria può essere il puledro o il vitello che faticano a socializzare e quindi possono essere esclusi
per l’influenza della cavalla o della bovina sempre al suo fianco. Per le madri che stanno per essere
separate dai cuccioli,per le gatte che cercano di nascondere di continuo i loro cuccioli,per le vacche
che non si lasciano accudire quando hanno il vitello vicino o che non si lasciano curare in questi
momenti.
Obbiettivo da raggiungere:
Tranquillità nei rapporti affettivi e rispetto per la libertà altrui.
Come preparare il rimedio:
Con il metodo della bollitura.
Pupilla midriatica,con orlo pupillare detto ad asola,
la corona è larga,con zone dilatate e lieve discromia,
lacuna a 180° vicino al bordo della siepe e radiali bianche,
che possono essere anche presenti in zona diaframmatici,
discromia a 260° a destra e 100° a sinistra in prossimità del bordo della siepe,
ancora discromia a 210° a destra e 150° a sinistra sempre vicino al bordo della collaretta,
archi di cerchio poco evidenti.
286
Pine,Pinus silvestris,Pino silvestre.
GENERALE Pino silvestre
Nome inglese: Pine
Nome latino: Pinus silvestris
BOTANICA
Famiglia: Conifere.
Fioritura: aprile-maggio.
Colore dei fiori: maschili: giallo-rosato; femminili:
rosa.
Altezza: a seconda dell'altitudine.
Generalità: è un albero centenario; può vivere anche
600 anni.
Descrizione: tronchi molto alti con chioma conica alta
e ramificata. La corteccia è liscia, di color grigiomarrone e, con l'età, diventa rossastra a squame;
gemme coniche rosso brune.
Dove cresce: pianura (altezza sino a 40 metri) e
montagna (altezza sulla linea dei cespugli).
Terreno: umido, ma anche ghiaioso o torboso.
Diffusione: nelle zone temperate di Europa, Asia del
nord, Asia occidentale.
Tipo fiori: maschili: oblunghi in amenti ascellari; femminili: all'apice dei nuovi getti.
Frutto: pigne appaiate, riflesse verso terra che maturano al 2° anno. Verdi quando sono immature,
brune e legnose a maturità.
Foglie: aghiformi riunite a coppie, ricurve e ritorte; color verde scuro, quasi blu-verdi; lunghe 3-5
cm; persistenti per 3-6 anni.
FITOTERAPIA
Proprietà: antibronchitiche, anticatarrali, antisinusitiche, antinevralgiche, antireumatiche, rilassanti.
Parti utilizzate: giovani germogli nati in primavera.
Indicazioni
Uso interno: per inibire la secrezione delle vie bronchiali, effetto blandamente diuretico, per
tonificare, bronchiti, catarro delle prime vie respiratorie, sinusiti, nevralgie, reumatismi, insonnia.
Uso esterno: come disinfettante e liberatorio del naso, anticellulitico.
Inalazioni: in 2 litri di acqua bollente versare 100 grammi di aghi o germogli freschi o essiccati.
Inalare profondamente a testa bassa sulla bacinella con la testa coperta da una salvietta per 10
minuti. Ripetere l'operazione due volte al giorno.
Bagno: fare bollire 200 grammi di aghi di pino freschi o essiccati in 1 litro d'acqua per 5 minuti.
Lasciare riposare per mezz'ora. Filtrare il liquido e aggiungere all'acqua del bagno che deve essere a
temperatura corporea. Rimanere immersi per 10 minuti.
Altri usi: viene estratta la resina dai tronchi; l'olio di pino è distillato dai rami. Inoltre viene ottenuto
l'olio di terpentina dalla resina grezza.
287
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Le persone che non sono mai soddisfatte di ciò che sono e di ciò che fanno, convinte di non riuscire
mai a dare il meglio di sé. Lavoratori indefessi che si macerano per gli errori che ritengono di avere
fatto. Arrivano al punto di addossarsi la responsabilità di errori commessi da altri.
Stato d'animo negativo:
Scoraggiamento o disperazione
Sintomi specifici:
Eccessivo senso di colpa.
L’animale che ringhia,per il dolore,oppure per una sorta di invidia verso altri consimili,molto
attento alle sue mansioni(cavallo da gara,cane da pastore per i greggi),sempre attento può arrivare
ad esagerare perdendo il controllo delle sue azioni,con scatti di violenza e aggressività,quando è al
limite della sopportazione. Questo stato lo porta ad esprimere la paura e la
sottomissione,anticipando le punizioni che potrebbero subire,in caso di malefatte o disubbidienze
nei riguardi del padrone.
Obbiettivo da raggiungere:
Ridimensionamento del senso di colpa
Come preparare il rimedio:
Con il metodo della bollitura. Utilizzare sia i fiori femminili sia i fiori maschili.
288
La corona si presenta ristretta con discromie,
il suo bordo può essere interrotto o lacerato,con colorazione scura sul bordo,
lacuna o discromia a 300°-330° a destra, e 30°-60° a sinistra
archi di cerchio spesso interrotti in sede frontali,
lacuna a 225_240° a destra e 120°-135° a sinistra,
altra lacuna a175° a destra e 185° a sinistra,
discromia a 90°-120° a destra e 240°-270° a sinistra.
289
Agrimony,Agrimonia eupatoria,Eupatoria.
GENERALE Agrimony
Nome inglese: Agrimony
Nome latino: Agrimonia eupatoria
Nome italiano: Eupatoria
Altri nomi: eupatoria, erba vettonica.
Storia: I Greci e i Romani la impiegavano come
rimedio per le malattie di fegato (hepar, da cui
epatoria), disturbi della vista (era ritenuta curativa
della cateratta degli occhi) e perdita di memoria.
BOTANICA
Famiglia: Rosacee.
Fioritura: giugno-agosto.
Altezza: anche sino a 90 cm, mediamente sui 30-50
cm.
Colore dei fiori: giallo vivo.
Generalità: pianta erbacea perenne; dialipetala;
spontanea; poco frequente.
Descrizione: alla base del fusto-eretto e coperto da
peluria ruvida, ha 2 foglioline, dette stipole, che lo
abbracciano.
Dove cresce: siepi e boschi; margini stradali; macerie e discariche; incolti; sino ad una altitudine
massima di 1000 metri.
Terreno: erboso ed assolato.
Diffusione: regioni temperate dell'Europa.
Tipo fiori: piccoli, con 5 petali, saldati in un calice tubolare provvisto all'apice di setole uncinate; l'
infiorescenza è data da un racemo-terminale composto da molti piccoli fiori.
Foglie: colore verde nella pagina-superiore, biancastre in quella inferiore, alterne imparipennate con
foglioline a contorno ovale e margine-dentellato grossolanamente; le foglie sono alterne sul fusto,
ma nella porzione inferiore sono molto ravvicinate tanto da simulare una rosetta.
Frutto: formato da due acheni racchiusi nel tubo del alice.
radice: a rizoma.
FITOTERAPIA
Proprietà: coleretiche, costipanti, anticatarrali, antinfiammatorie, antipruriginose, stomachiche,
astringenti, diuretiche, decongestionanti e antipruriginose per le affezioni della bocca, della gola e
delle congiuntiviti.
Parti usate: sommità fiorite e foglie prima della fioritura.
Indicazioni:
290
Uso interno: per decongestionare le mucose del tubo gastroenterico, le vie epatobiliari e renali;
dissenteria; foruncolosi; per diminuire il tasso di glucosio nel sangue dei diabetici; insufficienza
epatica; stimolante del flusso biliare; enteriti catarrali.
Infuso: (per disturbi della cistifellea) Versare 1 litro d'acqua bollente su 30 g di sommità fiorite o
foglie essiccate. Lasciare riposare per 15 minuti. Prendere 2 o 3 tazze al giorno.
Decotto: Bollire per qualche minuto 100 g di foglie in un litro d'acqua e lasciar riposare. Prendere a
cucchiaiate parecchie volte al giorno.
Uso esterno: contusioni, mal di gola, piaghe, raucedine, storte, ulcere varicose, utile nelle dermatiti,
foruncolosi od orticaria soprattutto se di origine allergica.
Decotto concentrato per compresse, irrigazioni, gargarismi (3 pugni di foglie essiccate in un litro
d'acqua; lasciar bollire per alcuni minuti).
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Persone che non sopportano le discussioni e le liti al punto di cedere sempre pur di evitarle.
Nascondono le loro preoccupazioni, le inquietudini e le ansie dietro ad una maschera di buon umore
ed allegria. Dato che non sopportano la solitudine, cercano sempre di mostrarsi socievoli e di
brillare in mezzo agli altri per non rimanere soli.
Stato d'animo negativo:
Ipersensibilità verso gli altri
Sintomi specifici:
Tormento interiore sotto una maschera di allegria.
E' una pena continua e intensa che non trova sfogo verso l'esterno. Si cerca di nascondere il dolore
interiore e l'ansia con un sorriso forzato.
Negli animali soggetti ad allergie,parassitosi interne ed esterne,negli edemi infiammatori,nei gatti
che spruzzano,marcando con insistenza il territorio,nei conflitti tra animali in gruppo,in caso di
rifiuti ed emozioni soppresse,il sonno è disturbato per le influenze negative legate ad episodi e al
temperamento irrequieto,ricerca sempre la compagnia,può diventare bulimico e obeso per la ricerca
nel cibo di compensazione e per la noia correlata alla solitudine. Questo stato interiore li rende
sempre preoccupati,non sono mai a loro agio,non si lamentano mai,ma soffrono,la loro normalità è
tradita facendo caso al respiro,scodinzola con la lingua fuori in segno di disagio non manifesto,i
cuscinetti plantari sono umidi,c’è tachicardia come indice di stress,pupille dilatate,incurvamento
della regione lombare a seguito delle tensioni muscolari. Sono animali che nascondono anche
fratture o tumori senza manifestare il dolore; sono quei gatti che continuano a fare le fusa in caso di
traumi o tumori debilitanti,possono avere un corpo estraneo addosso,ma non manifestano alcun
segno di sofferenza. A volte assorbono conflitti familiari dei padroni che litigano o vivono in
continua tensione,scaricando nell’animale questo stato e portandoli a comportamenti improvvisi
come la minzione sul letto o sul tappeto o defecare sul tavolo o sui letti.
Per quei cavalli che pur avendo un tumore osseo continuano a girare,i cani che nonostante ferite
debilitanti scodinzolano al proprietario e per i criceti che vivono da soli e non amano la compagnia.
Obbiettivo da raggiungere:
Pace interiore.
Come preparare il rimedio
Raccogliere i fiori appena sbocciati e preparare con il metodo del sole tra giugno ed agosto.
291
Presenza di lacune nell’area della voce,
numerosi archi di cerchio nella area sinistra,
evidenza del rosario linfatico,
lacune e/o destrutturazione nell’emisfero inferiore,
discromie nel settore frontale e raggi solari,
la corona si presenta con eterocromia,,ristretta,
discromie e /o radiali a 270°-300° a destra e 60°-90° a sinistra,
discromie e lacune nel settore nasale.
292
Aspen,Populus tremula,Pioppo.
GENERALE Pioppo Tremolo
Nome inglese: Aspen
Nome latino: Populus tremula
Storia: Si narra che la croce di Cristo fosse stata
costruita con il legno di questa pianta; ed è per questo
che, ancor oggi, le sue foglie tremano in
continuazione, anche in assenza di vento, per il
terribile ricordo.
BOTANICA
Famiglia: Salicacee.
Fioritura: marzo-aprile.
Colore dei fiori: maschili: grigio-bruno; femminili:
rossastro.
Altezza: sino a 25 metri.
Generalità: pianta dioica.
Descrizione: tronco eretto, sinuoso. La chioma è
conica, rada; la corteccia grigio-argentea, fessurata
negli alberi vecchi, liscia nei giovani. Le gemme sono
rosso brune.
Dove cresce: zone umide, lungo i corsi d'acqua. Dai mari ai monti.
Terreno: povero.
Diffusione: Europa, Asia e nord Africa.
Tipo fiori: maschili: penduli in un racemo allungato di cm 10; femminili: amento peloso di cm 3-7.
Foglie: ovali , quasi circolari di color grigio-verde con margine-dentellato , alterne , con lungo
picciolo appiattito.
Frutto: capsula glabra con semi cotonosi raccolta con altre in infruttescenze.
FITOTERAPIA
Proprietà: corteccia: antifebbrili; gemme: balsamiche, antisettiche.
Parti usate: gemme, corteccia.
Indicazioni
Uso interno: affezioni artritiche-reumatiche.
Decotto: Mettere 2 pugni di corteccia spezzettata in un litro d'acqua. Fare bollire per 30 minuti.
Filtrare.
Uso esterno: emostatico per emorroidi, screpolature e scottature della pelle, geloni.
Tintura: Mettere una manciata di gemme fresche a macero per 6 giorni in 300 grammi di alcool a
70°. Agitare e filtrare.
Altri usi: Il legno, quasi bianco, è utilizzato per fabbricare fiammiferi e pasta per carta.
293
CURA CON I FIORI DI BACH
Profilo negativo:
Persone terrorizzate da qualcosa che potrebbe accadere, ma non riescono ad individuare esattamente
cosa. Queste paure di origine oscura le ossessionano giorno e notte e non riescono nemmeno a
parlarne con altri. Non riescono a razionalizzare cosa le impauriscono, provocando apprensione,
inquietudini e angoscia. I fantasmi le perseguitano senza permettere mai a queste persone di
rilassarsi.
Principale stato d'animo negativo:
Paura
Sintomi specifici:
Paure vaghe e imprecisate: la vita di chi ha paure di origine ignota è diretta da forze oscure e
sconosciute, sulle quali non si ha nessun controllo; la persona vive in angoscia perenne, a volte
addirittura terrificante, e non si riesce ad adattarsi alla realtà, offuscata dai fantasmi di questa
ossessione paurosa.
Le paure negli animali ricalcano in parte quelle dell’uomo,sia per l’oscurità,per l’abbandono o per
la solitudine,per l’ostacolo da saltare,per la gara,per un improvviso viaggio o trasporto in luoghi non
noti,con manifestazioni di tremori intensi,immobilità inspiegabile,rifiuto al cibo o al
movimento,respiri affannosi,sbuffi,sudorazioni,minzioni,orecchie e coda
abbassata,rannicchiamento,ombrosità,hanno paura di uscire,si bloccano di fronte alla novità,urinano
dalla paura.
Negli animali difficili da addestrare,perché non vogliono uscire dal fienile,dalla gabbia,dal box,per i
gatti che si spulciano in continuazione,che hanno scariche di cistite da paura,nelle sindromi
intestinali,legate all’aspetto mentale,per i cani che non amano il collare,che non amano vedere i
padroni che fanno le valigie preoccupandosi del loro futuro immediato. Per i cavalli con finimenti
stretti,timidi nell’affrontare gli ostacoli,tornano indietro se stimolati a superarli,si bloccano.
Nei casi di mutamenti ambientali,di imminente crisi epilettica anche del proprietario.
Obbiettivo da raggiungere:
Capacità di capire l'ignoto e accettarlo.
Come preparare il rimedio:
Raccogliere sia i fiori sia le gemme delle foglie e preparare con il metodo della bollitura.
294
Siamo di fronte ad un biotipo emotivo,con prevalenza dei segni nella parte sinistra,
lacuna a 180° vicino al bordo della corona,le lacune tendono ad estendersi a destra e sinistra,
l’area cutanea-linfatica si presenta con forellini,
notiamo archi di cerchio piccoli e profondi,
lacuna con destrutturazione a 300-330° a sinistra,
ancora vicino al bordo della siepe a 330°-360° a destra
e 0°-30° a sinistra troviamo una lacuna.
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295
Per dovere di completezza riguardo l’argomento,riporto al cune note relative alla vita e opere di
Bach e al metodo impiegato per la produzione del rimedio come in parte descritto per ogni singolo
fiore.
La giovinezza
Edward Bach nacque il 24 settembre 1886 a Moseley(181° di vettore solare), un piccolo paese nei
pressi di Birmingham, nel Warwickshire, Inghilterra.
Per alcuni anni, dal 1905, lavorò nella fonderia paterna come operaio, entrando così in contatto
diretto con i disagi, le precarie condizioni di vita e le sofferenze dei suoi compagni di lavoro.
Nel 1906 iniziò gli studi di medicina all’Università di Birmingham; conseguì il diploma nel 1910.
Nel 1912 entrò all’Università del College Hospital; nel 1913 lavorò al Pronto Soccorso di questo
ospedale e aprì uno studio medico a Londra.
I suoi pazienti erano in maggioranza malati cronici o ritenuti incurabili.
Studiò immunologia, sperimentando vari vaccini da lui trovati e divenne assistente batteriologo.
Nel 1917(alla fine di un periodo critico secondo la quantica iridologica) gli fu diagnosticato un
tumore e gli preannunciarono solo tre mesi di vita.
Iniziò quindi a lavorare indefessamente perché voleva trovare nuovi metodi di cura.
Il periodo londinese
Nel 1918 si licenziò dall’ospedale e proseguì le ricerche in un suo laboratorio.
Dal 1919 al 1922 lavorò come patologo e batteriologo all’ospedale omeopatico di Londra,
ricavandone nuove idee e spunti per il suo futuro lavoro; si convertì totalmente all’omeopatia,
affascinato dal principio omeopatico basilare "curare il paziente e non la malattia".
E’ di questo periodo la preparazione di 7 gruppi di vaccini orali, detti nosodi, che gli
crearono una notevole fama in ambito medico.
I nosodi furono trovati in base all’individuazione di sette batteri presenti nell’intestino
di malati cronici. Questi vaccini sono tuttora usati nella medicina omeopatica.
Ai pazienti, in abbinamento ai suoi nosodi, consigliava diete strettamente vegetariane,
avendo avuto modo di valutare l’importanza positiva di tali diete nelle malattie intestinali.
Durante il Congresso Omeopatico di Londra, nel 1924, Bach esternò pubblicamente un
principio applicato durante le cure somministrate ai suoi pazienti e cioè che il temperamento
dell’ammalato è un’indicazione che non deve essere trascurata per l’individuazione della cura
a cui deve essere sottoposto.
Gli ultimi anni
Osservatore della natura umana, intuì che le persone potevano essere associate, in base alle
loro caratteristiche caratteriali, ai 7 nosodi.
Iniziò quindi a prescrivere le cure in base a queste caratteristiche dei pazienti che individuò
in paura, incertezza, insufficienza di interesse per il presente, solitudine, ipersensibilità,
scoraggiamento o disperazione, cura eccessiva per gli altri.
296
Nel 1930 abbandonò Londra, dove era ricco e famoso e con una vasta clientela, per andare a
vivere in un piccolo paese sulla costa, dedicandosi completamente alla ricerca floriterapica.
In questo periodo raffinò la sua classificazione degli stati emotivi umani e trovò sette piante
che si adattavano a ciascun stato d’animo.
Proseguendo lungo questa strada trovò in tutto 38 rimedi: i 38 "guaritori" che curano i sette
stati d’animo negativi.
Con il proseguo e la divulgazione delle sue ricerche e rimedi, si inimicò, nel 1936, il Consiglio
dell’Ordine dei Medici che gli rivolse un duro monito per la non ortodossia dei suoi metodi.
Edward Bach morì nell’anno 1936
Condizioni per l’uso dei rimedi
La floriterapia è un metodo naturale e molte persone sono convinte della sua utilità ed efficacia.
Per potersi autoguarire con la floriterapia sono indispensabili alcune premesse di carattere
generale:
- i rimedi non hanno effetti collaterali di nessun genere;
- possono essere tranquillamente usati in combinazione con altre terapie e cure;
- bisogna essere coscienti del fatto che la malattia è una conseguenza di uno squilibrio;
- avere abbastanza coscienza di sé per ammettere di essere in uno stato d’animo negativo.
I rimedi individuati possono essere assunti anche contemporaneamente ad altre cure e medicinali,
poiché sono totalmente innocui e non hanno effetti collaterali.
Il primo passo è scoprire lo stato emotivo negativo provato: è questo che porta alla scelta del
rimedio.
Una volta stabilito qual è lo stato negativo, si individua il fiore che lo corregge,con l’aiuto di
tecniche più confacenti alla attività del terapeuta, che stimola le
qualità positive opposte e lo si assume secondo indicazione.
Come preparare i rimedi: raccolta dei fiori e acqua di preparazione
Raccolta dei fiori
I fiori devono essere raccolti nelle prime ore del mattino con l’aiuto di pinzette in legno o, se
proprio
necessario, con l’aiuto di forbici o cesoie; è importante non toccare mai con le mani le piante che
saranno utilizzate con le mani.
I fiori devono essere raccolti da piante diverse e in luoghi dove crescono in quantità. Si deve aver
cura
di scegliere fiori non sciupati nel momento della loro prima fioritura.
L’acqua per la preparazione
L’acqua da usare deve essere acqua di fonte o acqua minerale non gassata in bottiglie di vetro.
297
Metodo del sole
Appoggiare i fiori, o solo i petali in caso di fiori grandi, in una bacinella di vetro trasparente,
perfettamente pulita, contenente acqua pura; coprire con i fiori tutta la superficie dell’acqua
contenuta nella bacinella.
Esporre in pieno sole con cielo senza nuvole; lasciare i fiori in immersione sino a quando
il colore delle corolle non si affievolisce (mediamente dalle 3 alle 5 ore). Il procedimento
deve essere completato entro mezzogiorno.
Evitare di toccare con le mani l’infuso così ottenuto.
Per la conservazione dell’infuso aggiungere, in parte uguale, del brandy di ottima qualità e versare
il preparato in boccette di vetro trasparenti.
Tenere al buio in luogo fresco e asciutto.
Metodo della bollitura
Serve per estrarre l’energia vitale dei fiori primaverili, quando il sole è ancora debole.
Mettere i fiori, circa un ettogrammo, in una pentola perfettamente pulita, possibilmente di vetro
resistente al calore, e coprirli con un litro di acqua pura e fredda.
Portare ad ebollizione senza coperchio e far bollire per mezz’ora.
Lasciare raffreddare e filtrare con garza o mussola.
Per la conservazione dell’infuso aggiungere, in parte uguale, del brandy di ottima qualità e versare
il preparato in boccette di vetro trasparenti.
Filtrare con garza e mussola.
Conservare al buio in luogo fresco e asciutto.
Non toccare con le mani il liquido così preparato.
Modalità d’assunzione
Le modalità di assunzione da rispettare sono quelle dettate da Bach:
2 o più gocce per ogni rimedio scelto 4 volte al giorno, o più frequentemente in caso di necessità.
Unica eccezione è il Rescue Remedy (Rimedio di pronto soccorso), composto da cinque piante,
di cui se ne devono assumere 4 gocce.
Si sconsiglia l’assunzione di più di quattro rimedi per volta, per evitare sovrapposizioni di
risultati.
L’interesse suscitato negli ultimi anni in tutto il mondo dai fiori di Bach, ha contribuito alla
diffusione dei rimedi già preparati. Si possono trovare i rimedi già pronti nelle farmacie
omeopatiche
o in erboristerie ben fornite.
Il rimedio di Pronto Soccorso (Rescue Remedy)
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L'unico rimedio composto da più fiori utilizzato da Bach è il Rescue Remedy. I fiori utilizzati
fanno
sempre parte dei 38 individuati.
Fu sperimentato per la prima volta da Bach stesso su una donna che aveva rischiato di annegare.
Si consiglia l’assunzione in caso di trauma improvviso, stress o per prevenire situazioni che
possono generare ansietà e paura (esami, visite mediche, funerali,viaggi per animali
irrequieti,abbandono temporaneo dell'animale in ambiente estraneo...).
Altre notizie utili
Il metodo ideato da Bach si basa sulle proprietà di alcune piante spontanee, sul
principio che "in natura tutto è semplice".
E' sufficiente "sentire" il fiore e le vibrazioni che esso trasmette, per carpirne
le proprietà benefiche.
Queste piante sono state selezionate dallo studioso sulla base di:
- tipo di terreno in cui crescono,
- colore e numero dei petali,
- forma del fiore,
- tipo di radice,
- caratteristiche ambientali,
- caratteristiche sessuali della pianta,
- periodo di fioritura,
- e ... una buona dose di intuizione, come afferma egli stesso.
Bach sostiene che il suo metodo di cura non è a disposizione solo dei medici, ma
di chiunque voglia curarsi da sé.
Che cos'è la malattia
La malattia, secondo Bach, è la conseguenza di uno squilibrio interiore o della
accentuazione esasperata di un difetto.
Gli stati emotivi negativi sono i veri indicatori della malattia. Uno squilibrio
interiore provoca un'alterazione dell'individuo ed è proprio lo squilibrio a
provocare la malattia fisica.
Per guarire, quindi, non bisogna curare la malattia fisica, bensì rimuovere lo stato
emotivo negativo - sviluppando lo stato emotivo positivo - o attenuare il difetto,
sviluppando la virtù contrapposta.
La floriterapia, terapia dei fiori del medico Edward Bach, tende a ricostruire
l'armonia tra anima e personalità, affinché il corpo ne tragga giovamento.
Per prevenire le malattie
Si deve ottenere la conoscenza di sé attraverso la saggezza, la tranquillità
spirituale e mentale, il vivere in armonia e la comprensione.
Questo conduce a riconoscere gli squilibri del nostro essere; si può quindi
provvedere ad un loro bilanciamento in modo che i disturbi scompaiano, impedendo
alla malattia di insorgere come conseguenza.
299
Nella pratica quotidiana capita spesso di affrontare situazioni in cui non è facile individuare il
fiore,durante una visita o un colloquio telefonico,la scelta in questo caso o si fa per gruppi di
rimedi,scegliendo la sindrome principale come accennato all’inizio del capitolo,oppure con la scelta
di complessi costituiti da fiori di Bach a cui sono stati aggiunti nel tempo e nell’esperienza fiori
Californiani,Canadesi,Australiani e dell’Alaska,che hanno caratteristiche simili a quelli originali di
Bach,con le evidenti sfaccettature più evidenti che possono coprire una serie di sintomi complessi o
il sintomo complesso formato da varie piccole manifestazioni unite in un unico caso.
Per tale motivo vorrei consigliare per l’esperienza personale maturata, la serie dei
Flower’s Energy prodotti dalla ditta O.T.I. Omeotossicologico Italia di Carsoli, Aquila,
sono un gruppo di rimedi classificati per alcune tra le più frequenti manifestazioni a cui si deve far
fronte,possono essere utilizzate con la massima tranquillità nelle persone e animali,tenendo
presente sempre i criteri e i sintomi di base caratteristici per ogni singolo componente.
Quello che segue è un elenco sintetico per il loro impiego:
N. 1 per i campi magnetici,geopatie,sostanze radioattive,schermi di protezione e scarico
elettromagnetico.
N 2 per la vitalità e la senilità,nei casi di esaurimento psicofisico.
N 3 in tutte le forme di allergie,per una ipersensibilità al mondo esterno
N 4 in caso di traumi shock recenti fisici ed emotivi,per aiutare a superare i momenti critici più
svariati.
N 5 in caso di dolore fisico ed emotivo di tutti i tipi
N 6 aiuta a sviluppare l’amore universale,sblocca il chakra cardiaco.
N 7 in caso di cefalea,dolori cervicale,dolori muscolari al collo e schiena,per sciogliere la rigidità
mentale e fisica.
N 8 per l’insonnia,per liberare la mente da pensieri ossessivi,disassuefare da sedativi
chimici,ritrovando la serenità interiore.
N 9 in caso di depressione per stimolare il sistema immunitario,agisce sull’epifisi,timo e surrenali.
N 10 per liberare da traumi passati,che non ci abbandonano,vecchi rancori o cicatrici che non
guariscono,abbandoni i cambi di luogo.
N 11 agisce sulla sfera intestinale,sui processi digestivi armonizzando i centri del triplice
riscaldatore,favorendo un rilassamento degli organi digestivi.
n. 12 in caso di abuso o assuefazione di sostanze neurotrope,alcool,caffé,tabacco,droga,aiuta nella
detoxicazione naturale.
N 13 per favorire l’apprendimento,per l’addestramento in casi difficili,per i distratti,per focalizzare
l’attenzione verso obiettivi precisi.
Si consiglia una somministrazione simile a quella consigliata per l’essenze di Bach con un
trattamento di circa 30 giorni al limite 50 giorni nei casi più ostinati.
Non aggiungo altre informazioni che potrete senz’altro avere dai consueti canali di informazione
scientifica.
300
LA SCELTA DEI RIMEDI OMEOPATICI
Per arrivare alla scelta dei rimedi omeopatici,oltre a considerare tutto quanto è stato esposto in
precedenza,è opportuno completare le nozioni dando una occhiata alle costituzioni nate dallo studio
della tipologia della persona e animale, le sue reazioni ambientali che modificano nel tempo e nello
spazio la reattività individuale.
Sappiamo che esistono tre costituzioni di fondo che distinguono gli individui:
CARBONICA:STENICA E ASTENICA
FOSFORICA
FLUORICA
Rimando ai testi di biotipologia la descrizione particolareggiata,presumendo che in questo contesto
facciano già parte del corredo delle nostre informazioni,mentre è interessante fermare l’attenzione
sulla loro evoluzione seguendo le osservazioni di S.Hahnemann e le sue conclusioni nel trattato di
malattie croniche
Si parte sempre dal biotipo puro che in teoria dovrebbe essere il carbonico,che in squilibrio
neuroendocrino manifesta questo disagio con le eruzioni esterne,con la psora,come
manifestazione di tossiemia,un meccanismo di autointossicazione,una diatesi,una predisposizione.
Con questo termine in passato si designava solamente l’insieme dei disturbi o dei fenomeni morbosi
conseguenti al trattamento esterno della scabbia e quindi la si poteva definire come una sorta di
scabbia rientrata,che non riguardava solo l’affezione conseguente a parassitosi,ma anche a tutto ciò
che poteva provocare irritazioni varie sulla pelle,pruriti.
Volendo estendere il concetto attualmente per psora si intende tutto l’insieme dei disturbi che si
manifestano a seguito della soppressione di eruzioni esterne.
Basti pensare al trattamento locale con pomate a base di ossido di zinco per provocare spesso la
comparsa di fenomeni asmatici,oppure l’uso di pomate cortisoniche e/o antibiotiche che
sopprimendo una esonerazione cutanea scatenano una serie di manifestazioni anche a lungo termine
con alternanze di episodi interni ed esterni.
Ancora più chiaramente la psora designa tutti quei fenomeni legati all’impossibilità dell’organismo
di eliminare sostanze endogene o esogene inserite e non metabolizzate nella direzione corretta,del
nostro programma biologico naturale.
Ad esempio potremmo paragonare tale fenomeno alla sindrome da atritismo;come conseguenza
biologica naturale dell’impossibilità a mantenere un giusto equilibrio tra ciò che entra e ciò che esce
o meglio non esce dalla parte giusta.
Abbiamo visto tutte le iperpigmentazioni come segno distintivo nella indagine classica
iridologica,di questo stato di autointossicazione,di questa tossiemia che va sempre tenuta in giusta
considerazione.
In questa immagine colpisce l’aspetto compatto delle
fibre iridiche la mancanza di segni di
iperpigmentazioni,la compattezza della trama che
denota una somiglianza con la struttura carbonica.
301
Questo particolare della immagine precedente,dimostra la coesione delle fibre e quindi la stabilità
dell’individuo.
Il carbonico puro si evolve e a seguito dell’incapacità esonerativa,compaiono le macchie psoriche
con la caratteristica colorazione più scura attribuita a depositi interni più vecchi,rispetto ai più chiari
di recente
stoccaggio
organico.
La zona periferica perde la sua colorazione a seguito della incapacità di espellere con
contemporaneo deposito localizzato nelle aree più deboli,a volte vi può essere una vera incapacità
generale alla eliminazione con passaggio interno delle tossine,siamo nel caso di una sorta di effetto
centripeto generale, espresso con eterocromia centrale,introversione,nervosismo,tendenza
autodistruttiva,tendenza ad ulcerazioni, ad una serie di manifestazioni somatopsichiche
peggiorative.
302
In queste due immagini si nota il passaggio all’interno della pigmentazione,una eterocromia
centrale molto marcata,una implosione tossica.
A seguito delle influenze ambientali ,del patrimonio genetico, dei fattori ecologici, compresi i
microrganismi specifici per ogni specie,la struttura organica si evolve con risposte biologiche adatte
e precise,modificando la sua primaria struttura, ecco che quindi emergono la costituzione fosforica
e fluorica; alla psora che rappresenta il primo modello reattivo,se ne affiancano altri con
predisposizione alle forme produttive inizialmente e distruttive in un secondo momento(fosforico),
oppure predisposizione alle forme distruttive(fluorico).
Non abbiamo i modelli puri strutturali,ma nel corso dell’evoluzione ambientale l’uomo ,l’animale e
la pianta hanno subito modifiche miste,per cui anche gli individui presentano caratteristiche miste
con prevalenza dell’uno o dell’altro aspetto costituzionale.
Seguendo l’evoluzione delle predisposizioni alla psora sono state aggiunte le altre due diatesi
prevalenti,quella sicotica,come espressione di una tendenza produttiva e la diatesi luesinica o
sifilide con tendenza distruttiva.
Questi modelli reattivi chiaramente saranno più facili a manifestarsi se la costituzione, cioè il
terreno organico dell’individuo ne consente lo sviluppo,attualmente esistono fattori in grado di
favorire una certa tendenza patologica rispetto ad un'altra.
Esistono dei fattori sicotizzanti come i trattamenti vaccinali,l’uso di
antibiotici,sulfamidici,chemioterapici,fans,come esistono fattori luesinici come l’acool,le droghe,il
cortisone che portano ad una distruzione dei tessuti.
Quindi seguendo questa traccia definiamo dei biotipi psorici,psicotici,sifilitici,inseriti nella
costituzione carbonica,fluorica,fosforica,senza dimenticare i biotipi misti(tubercolinio, cancerinico).
303
Iride di un individuo carbonico,in cui la componente cutanea denuncia difficoltà ad espellere
attraverso questo emuntore all’esterno,l’anello cutaneo muscolare e linfatico denunci a questo
blocco del drenaggio naturale verso l’esterno.
Individuo magro,ipostenico,brucia subito,ha un metabolismo accelerato,è demineralizzato si colloca
tra gli individui con costituzione fosforica.
Lassità legamentosa che si aggiunge alla costituzione precedente,soggetto a polielastopatie, disturbi
ai tessuti molli,fragilità dei legamenti,tendenza ad ernie viscerali,corrisponde al biotipo dalla
costituzione connettivale debole.
Quadro simile con iride più chiara,chiari segni di cedimento in un fondo costituzionale a prevalenza
luesinica.
304
Situazione simile alla precedente con ulteriore cedimento funzionale.
Notiamo il bordo della siepe molto rilevato,in una situazione di diatesi sicotica,in cui sarebbe utile il
rimedio Thuja occ.
305
In questo caso non siamo di fronte ad un deposito psorico,ma ad una escrescenza sicotica,detta a
cavolfiore,nell’area del grosso intestino.
Queste macchie sono di tipo sicotico,notare il margine frastagliato che denota una tendenza verso lo
sviluppo neoplastico.
306
In questo caso il cedimento generale è già in atto con metastasi diffuse.
In queste due immagini,si vede la tendenza reumatica della diatesi tubercolinica,con le sue
varianti,che comunque sono sempre verificabili su un terreno fosforico inquinato da influenza
fluorica,luesinica.
307
La difficoltà di associare un rimedio ad un singolo quadro iridologico,richiede,molta esperienza e
soprattutto la raccolta di sintomi che non solo si esprimono con la grafica dell’iride,ma anche con
l’approccio globale al caso che si vuole indagare;con i pochi esempi sopra riportati è quindi
possibile stabilire un indirizzo generale su un gruppo di rimedi,l’ulteriore sistemazione dei sintomi
in base alla repertorizzazione ci permetterà di arrivare a meglio individuare il rimedio appropriato.
Questo non è nell’intento del lavoro che ho esposto,ma è chiaro che l’interdisciplinarietà delle varie
materie a nostra disposizione permetterà al terapeuta di mettere insieme i vari tasselli per costruire
la figura di un rimedio omeopatico adeguato.
Riporto di seguito i principali rimedi divisi per gruppi e diatesi in modo da rendere l’idea di come
sia possibile,qualora si focalizzi l’attenzione sulla diatesi prevalente,quali siano i rimedi di scelta
prioritaria,non dimenticando che assieme ad essi ve ne sono tanti altri che potrebbero assumere
maggior valenza in base ai sintomi che si intrecciano durante la ricerca repertoriale.
Rimedi psorici:
sulfur,aconitum,aloe,nux vomica,lycopodium,chelidonium,berberis,calcarea
carbonica,psorinum.
Rimedi sicotici:
thuja,natrum sulfuricum,silicea,medorrhinum,malleinum.
Rimedi luesinici:
mercurius,luesinum,argentum nitricum,calcarea fluorica,acidum
fluoricum,aurum,malleinum.
Rimedi tubercolinici:
jodum,phophorus,natrum muriaticum,drosera,pulsatilla,tubercolinum,silicea.
308
OMEOPATIA E IRIDOQUANTICA
In questo contesto,mi sembra utile come appendice all’argomento esporre una tecnica di ricerca del
rimedio omeopatico, col metodo iridoquantico,come sistema matematico statistico utile a
focalizzare la nostra attenzione sulla scelta, in base alla situazione quantica di un individuo.
Ogni spicchio di questo prospetto,indica l’appartenenza ad una loggia energetica come espresso
nella medicina tradizionale cinese e la sua disposizione ricalca nel tempo e nello spazio una
variazione della lancetta del nostro bioritmo iridologico.
In ogni porzione dell’iride sono compresi gruppi di rimedi scelti in base alla applicazione
dell’omeosiniatria agopunturale,cioè sostanze che agiscono sul decorso dei meridiani (punti di
Wheie)energetici per riportare l’equilibrio.
Quando si sovrappone il regolo a quadranti,sull’iride,ogni vettore è compreso dentro uno spicchio a
cui corrisponde una determinata loggia;lavorando coi quadranti avremo 4 vettori in 4 logge sia per
la posizione dei vettori solari che per quelli attuali,in total potremmo avere i vettori solari e quelli
attuali che si trovano entrambi nella stessa loggia,oppure in logge diverse,arrivando quindi ad avere
otto settori dell’iride interessati.
Per ogni settore si ha a disposizione un gruppo di rimedi,che in certi casi è comune ad altre
logge,quindi la presenza del prodotto potrebbe ripetersi da 1 a 8 nel caso vi fosse presenza dei
vettori solari e attuali nella stessa loggia.
309
Riporto l’esempio della loggia cuore,i cui rimedi omeosiniatrici sono:
calcarea fluorica,digitalis,aurum
metallicum,spigelia,crataegus,aconitum,tabacum,ipeca,gelsemium,kali carbonicum,phophorus,kali
phosphoricum.
Se nelle altre tre logge trovassimo la presenza del rimedio ipeca,saremmo autorizzati a valutare
l’opportunità della scelta di tabacum come prodotto statisticamente più frequente,ciò non significa
che siamo arrivati al simillimum,ma possiamo senz’altro avere una indicazione verso questo
rimedio o anche rimedi analoghi dietro conferma della ricerca repertoriale,sia per la scelta di un
rimedio unico che la formulazione di un complesso omeotossicologico che copre i sintomi rilevati e
la posizione quantica.
Questo sistema di ricerca,non si vuole sostituire al più collaudato repertorio, vuole solo essere un
ausilio indicativo,nel caso volessimo affrontare una ricerca rapida in cui abbiamo dei dubbi sulla
Scelta di una sostanza rispetto ad un’altra.
Nel caso di questa situazione i vettori passano in 8 logge contemporaneamente:
stomaco,triplice riscaldatore,fegato,cuore,polmone,milza,vescica,intestino tenue;
facendo la ricerca dei doppi rimedi,cioè quelli che con maggior frequenza emergono si arriva ad un
gruppo di cinque rimedi(silicea,arsenicum album,kali carbonicum,phophorus,cantharis).
In questo pool scegliamo quello corrispondente alla loggia del vettore solare(vescica) e
attuale(fegato),in cui troviamo cantharis.phophorus e kali carbonicum,di questi andremo a
scegliere,insieme al rimedio di fondo della loggia corrispondente,quello che maggiormente si
avvicina ai sintomi che vengono dedotti dall’anamnesi.
310
LA VISIONE DEGLI ANIMALI
Ogni impulso stimola una serie di connessioni all'interno dei
complessi circuiti della retina che rimangono codificati e analizzati
prima di passare al cervello.
Le cellule sensibili alla luce dove ha inizio questa catena di eventi sono
di due tipi diversi: quelle a forma di bastoncelli che
funzionano quando c'è poca luce però non vedono i colori, mentre
i coni entrano in azione quando la luce è più abbondante e
servono per una visione dettagliata e registrare i colori.
Il gatto ad esempio, possiede coni molto sensibili al blu ed al giallo però manca
apparentemente del tipo che noi abbiamo per percepire i rossi intensi.
Rispetto ai coni nel denso mosaico di l0 milioni di cellule che
approssimativamente formano un'immagine, quando un corvo
contempla il mondo dall'alto, lo fa con occhi la cui struttura è similare a
quella del gatto e anche alla maggioranza dei vertebrati incluso l'uomo.
Ma questo non significa che gli animali che hanno occhi similari
ricevono immagini similari.
Ognuno interpreta quello che vede del suo mondo secondo la sua forma di vita e i
suoi bisogni.
Però alcuni animali hanno occhi sensibili ad altri colori primari che noi
non percepiamo ed è per questo che possono vivere in un mondo di
colori completamente diversi.
La vista della rana è una di quelle maggiormente studiata nel mondo
Animale: che cosa dice in più l'occhio della rana al suo cervello?
In ogni occhio ci sono più di un milione di cellule che esplorano l'intorno per
raccogliere diversi frammenti di informazioni utili.
Per esempio ci sono cellule che vengono stimolate
unicamente da linee e bordi verticali, mentre ci sono altre che solo rispondono ai
tratti orizzontali..
Gli occhi possono registrare anche linee diagonali, movimenti in diverse direzioni, i
cambi sensibili di luce,ombre e altre cose.
Nella retina della rana ci sono delle cellule disegnate per rispondere
unicamente a contorni come questo.
Può servire per selezionare il movimento fra l'amplia gamma di
informazione.
Per una rana il movimento significa due cose:
pericolo o cibo.
Le rane catturano e mangiano solo insetti vivi.
E’ possibile che le parti immobili dell'immagine svaniscano nella mente
della rana, mentre il minimo movimento attiva cellule speciali del
311
cervello che le permette di essere sempre all'erta, se la cavalletta fosse
ferma potrebbe salvarsi.
Tornando al gatto questo è un'altro animale la cui vista è stata ben
studiata
Le ricerche suggeriscono per esempio che gli occhi dei gatti non
percepiscono i colori come gli occhi umani.
I nostri occhi rispondono chiaramente alle delicate sfumature di un
colore dentro un'amplia scala che parte dal blu scuro al rosso però il gatto
oltre ad essere poco sensibile al rosso è incapace apparentemente di
separare piccoli dettagli di colore,come questi fiori nello sfondo del filmato.
La visone del colore di un gatto é probabilmente pallida in confronto con la nostra,
anche se può percepire grandi zone di colore come il verde dell'erba, è incapace di
vedere colori di piccoli giocattoli
messi nello sfondo, I nostri occhi li scoprirebbero facilmente, però per il
gatto rimangono nascosti nella grande estensione del verde.
Soltanto quando un oggetto è così vicino da riempire la gran parte del
campo visivo il gatto ha la nozione del suo vero colore.
Quello che il gatto perde nella percezione dei colori lo acquista nella
capacità di vedere bene di notte quando non c'è luce per distinguerli.
La stessa cosa succede alla maggioranza dei mammiferi.
Se questo è così, che succede coi tori e il colore rosso?
Cosa fa si che i tori vedano il colore rosso?
Questa signora nel videoclip è diventata matta?
Mettersi una giacca e degli stivali rossi per raccogliere dei funghi in un
campo così è andare a cercare dei guai.
Però la verità è che probabilmente il toro non vede nessun colore in
assoluto, così i vestiti rossi risultano pallidi e insignificanti in un mondo grigio
come questo, più che al colore rosso il toro reagisce al movimento.
Anche in questo caso ci sono delle cellule speciali nell'occhio che
reagiscono quando percepiscono il minimo movimento.
A questo l'occhio del toro è particolarmente sensibile.
Anche se le numerose ricerche ci hanno procurato diversi dati
significativi non possiamo essere completamente sicuri di quello che
vedono gli altri animali, però studiando la struttura dei loro occhi e del
loro cervello e confrontandola con il loro comportamento, possiamo fare delle
supposizioni fondate.
Nonostante questo i cani presentano un problema non chiarito.
Da 17 ricerche importanti sulla vista dei cani, 9 arrivano alla conclusione che
vedono solo in bianco e nero e 8 che hanno qualche piccola percezione del colore.
Con o senza colore la quantità totale di informazione che mettono
insieme gli occhi, perché sia elaborata dal cervello,è incredibile.
Però se il cervello del cane ha una gran quantità di materiale da elaborare possiamo
immaginare la difficoltà di classificare i messaggi che arrivano dagli occhi che si
muovono in due direzioni contemporaneamente come quelli del camaleonte
Ogni occhio dentro la propria orbita mobile cerca in modo indipendente
il cibo, una farfalla ad esempio.
Finché la farfalla non è situata ad una distanza che gli permetta di
catturarla, il camaleonte non mette a fuoco i due occhi nella stessa
direzione e con una frustata della lingua la povera farfalla diventa un cibo
succulento. Cibo potenziale, un'altra farfalla.
312
Sembra probabile che il cervello riceva a turni la visione di ogni occhio
mobile, quando la farfalla viene localizzata, le due immagini potrebbero
combinarsi per permettere al camaleonte di, giudicare a quale distanza
sferrare la lunga e appiccicosa lingua.
A differenza del camaleonte la maggioranza degli animali ha gli occhi fissi piazzati
in un punto della testa con poco margine di movimento.
Gli occhi del coniglio sono situati ai lati della testa e ognuno gode di un
ampio campo di visione. Questo procura al coniglio una visone quasi
totale di ciò che lo circonda e permette che sia molto difficile
sorprenderlo anche arrivando da dietro.
Da un'altra parte il nemico ancestrale del coniglio,il carnivoro, ha gli occhi tipici dei
predatori, occhi che guardano in avanti.
La sovrapposizione dell'immagini dei due occhi aiuta la volpe a fare un
calcolo della distanza per ottenere una visione più dettagliata del luogo
dove si trova un coniglio e decidere quale è il momento per sferrare
l'attacco.
Generalmente le prede vegetariane come la gazzella, vigilano i
possibili pericoli con occhi a visione circolare come quelli del coniglio.
Uno dei principali predatori della gazzella è il leopardo i cui occhi, oltre
ad avere le peculiarità caratteristiche di un vero cacciatore, rivelano
un adattamento intelligente alla vita delle pianure dell'africa.
La retina dell'occhio del leopardo ha una frangia dove i coni sensibili
alla luce sono più densi che nel resto degli animali.
E' pensata per dotarli di una banda orizzontale di visione particolarmente definita
nel centro del suo campo visuale, un vantaggio quando deve scoprire la preda in
questa terra di grandi cieli e vasti
orizzonti.
Però nonostante una vista così straordinariamente acuta, l'attività
predatoria del leopardo può ottenere un risultato basso: una preda per
ogni 10 attacchi e quando una preda cade uno, dei primi a scoprirla sarà
probabilmente un avvoltoio.
Noi ad un altezza di 300 metri vedremmo questa immagine, l'avvoltoio ad esempio
possiede degli occhi capaci di ingrandire il
paesaggio permettendogli di scoprire altri uccelli che si dirigono a un
possibile cadavere.
Non passa mai troppo tempo prima che gli avvoltoi arrivino sulla
carogna da chilometri di distanza.
Anche la poiana europea ha una vista straordinariamente acuta
ed è capace di scoprire da una grande altezza piccoli animali che si
nascondono nell'erba.
Per quale ragione gli uccelli predatori come la poiana vedono così bene?
Per cominciare tutti questi tipi di uccelli predatori hanno degli occhi
enormi in confronto con la dimensione del loro corpo, possiedono il
vantaggio di poter immagazzinare luce in gran quantità, però se fossero
più grandi non ci sarebbe posto nel cranio.
C'è così poco spazio che le orbite oculari si toccano nel mezzo e non c'è posto per
muovere i muscoli.
Ogni occhio ha due punti nella retina dove la visione è specialmente
acuta, uno per la visione laterale, l'altro per quella frontale.
313
Dietro la fovéa la retina presenta una zona molto densa di coni, e si crede che la
essa proietti la luce in questa zona permettendo agli uccelli predatori una vista con
un'immagine molto
dettagliata, tre-quattro volte più grande(30-40 decimi) di quella degli occhi umani.
Così vediamo noi la terra a 200 metri di altezza, troppo lontana da poter
scoprire un topo, mentre la poiana non ha nessun problema alla
stessa altezza.
Essere sospeso in aria e non perdere di vista il topo con degli occhi simili a dei
cannocchiali richiede una grande abilità di volo e una testa possente.
Deve fare attenzione il topo se non vuole diventare la cena del suo predatore.
Tra le specie animali, gli uccelli possiedono la vista più acuta e spesso
dimostrano una capacità visiva inimmaginabile.
Apparentemente i gabbiani, che hanno una vista penetrante, sono in
grado di scoprire una piccola spazzatura buttata dagli escursionisti
vicino al mare da chilometri di distanza. _
Il Martinpescatore ha una testa possente e occhi penetranti
caratteristici degli uccelli che devono localizzare pesci piccoli nell'acqua
e quando il Falco Pellegrino scopre una Pernice è difficile che fallisca.
Al Falco Pellegrino, come alla maggioranza degli uccelli, i suoi occhi gli
permettono queste azioni spettacolari soltanto quando c'è una gran
quantità di luce.
Questi hanno la retina tipica degli uccelli con una grande densità di coni
che servono alla visione molto chiara alla luce del giorno.
All'imbrunire gran parte degli uccelli sono costretti ad abbandonare la
caccia di prede.
E quando gli uccelli vanno a dormire la maggioranza dei mammiferi
entra in azione.
Essendosi evoluti in un periodo dominato di giorno da enormi rettili, non è strano
che tanti mammiferi si siano trasformati in animali piccoli e
notturni.
Sono i cacciatori notturni quelli che cominciano a lavorare adesso,
i gufi o i barbagianni con enormi occhi situati saldamente in una testa, che non sta
ferma,sono la chiara eccezione alla regola che gli uccelli, vedono solo alla luce del
giorno.
Come altri animali simili il gufo dalle orecchie piccole può soltanto
cacciare senza difficoltà nelle ore dell'imbrunire e oltre.
314
I roditori, i topi per esempio, probabilmente non dipendono molto dai loro occhi, ma
anche se non vedono dettagliatamente è probabile che siano in grado di percepire
un movimento anche nell'oscurità.
Anche il loro eccellente udito li aiuta a scoprire il pericolo ed è per
questo che i loro nemici, come la civetta, devono osservarli immobili e in silenzio.
Anche se noi vediamo abbastanza bene alla luce della luna, i dettagli
delle ombre ci sfuggono.
Però gli occhi della civetta possono ricevere 4 volte più luce, in
una retina di bastoncelli ultra sensibili; in questo modo anche nell'ombra la civetta
può vedere facilmente un gatto, mentre noi vediamo solo gli occhi lucidi(tappeto
lucido).
Anche i gatti come le civette hanno occhi che si adattano alla visione
notturna.
Se noi possiamo vedere soltanto questo, in una zona oscura d'ombra, il
gatto avrà una visione molto più chiara e limpida.
L'immagine è granulosa perché ci sono pochissimi fotoni.
Gli animali notturni devono raccogliere tutta la luce che possono, gli occhi dei gatti
lo fanno in un modo molto curioso. Normalmente la luce che sfugge, quando è
assorbita da un bastoncello sensibile, trapassa la retina e si perde, però dietro la
retina di un gatto esiste un tessuto che fa da specchio naturale, si chiama
tapetum(tappeto lucido), esso riflettendo la luce dispersa verso l'occhio, permette
di recuperare il fascio luminoso verso la cellula nervosa.
Questo aiuta il gatto a ricevere un'immagine accettabile del
topo e gli attribuisce la caratteristica lucentezza degli occhi, come ad
altri animali notturni.
Però arriva un momento che tutto è così buio che neanche i gatti riescono a vedere.
Quando la luna scompare dietro le nuvole i fotoni sono così pochi che si vedono
come punti isolati e questo non basta per formare un'immagine definita nella sua
chiarezza.
Adesso i cacciatori notturni,senza luce, come i gatti e i gufi devono affidarsi
all'udito.
Nella regione secca di Artemisas del nord America, si trova un animale
che ha risolto il problema della visione diurna e notturna in un modo
molto interessante: il serpente a sonagli,esso ha due occhi normali posti ai lati della
testa per ottenere una buona visione circolare, però ha anche sotto di essi un
occhio che percepisce il calore, una profonda cavità conosciuta come l'organo
buccale, del quale il serpente si serve per cacciare anche nelle notti più scure.
Tappezzati da un tessuto nervoso sensibile al calore,
questi organi sono connessi con il cervello e guardano in avanti nella
posizione perfetta, per un cacciatore, come se fossero due occhi oscuri in più.
Quando arriva la notte questi straordinari sensori entrano in azione,
permettendo al serpente un'immagine del suo intorno captando i raggi
infrarossi degli oggetti caldi, le lievi differenze di temperatura tra un
oggetto e l'altro.
Il serpente a sonagli è in agguato, l'oscurità aumenta, e i
315
piccoli topi del deserto dal corpo caldo si svegliano per mangiare.
Anche se il topo si nasconde nelle ombre, dietro un cespuglio
non riuscirà a non farsi riconoscere.
Le ricerche hanno rivelato che gli organi infrarossi del serpente a sonagli sono
capaci di captare le differenze di temperatura minuscole anche di un centesimo di
grado. Il serpente elabora queste informazioni fino a ottenere una immagine buona
del topo.
Può adoperare una combinazione di visone normale e infrarossi se c'è un po’ di
luce, però anche con gli occhi bendati in un esperimento, è stato capace di
continuare a vedere e anche di catturare con precisione una preda nell'oscurità più
assoluta.
Queste immagini sono state riprese "in sito" con una camera speciale che riproduce
l'incredibile sistema del serpente captando radiazioni di calore che per noi sono
invisibili.
Forse i topi non vedono così bene, però percepiscono la minima
vibrazione e spesso riescono a fuggire e….
….riescono dormire ancora un altro giorno.
La luce del sole ridona colore al mondo almeno per quegli
animali in grado di vederlo come gli uccelli, i rettili e gli insetti.
Tra i mammiferi, la gran parte delle scimmie ha una visione del colore
buona come la nostra, il senso del colore può essere stato sviluppato
come un utile aiuto per analizzare oggetti piccoli nella mano e anche per
trovare le ghiande mature negli alberi.
I dati che abbiamo suggeriscono che gli uccelli diurni non solo fanno
ammirare un bel piumaggio, ma anche vedono una gamma di colori molto più vasta
della nostra e specialmente gli ultravioletti, però non usano questo metodo per
percepire le diverse gradazione di colore.
Guardando la parte posteriore dell’ occhio di un uccello, osserviamo una piccola
goccia di olio colorata. La sua funzione è filtrare il colore
codificando la luce quando questa cade sulla retina.
Questo organello è specialmente sensibile ai colori arancione, gialli e rossi e si
crede che questo sia il motivo per cui i fiori impollinati dagli
uccelli, solitamente abbiano questi colori.
Però sia quel che sia, il modo di funzionare dei loro occhi, senz'altro li
renderebbe campioni nella gamma più vasta di colori offerti in natura.
Gli uccelli vincerebbero tanti premi anche per l'abilità di arrangiarsi nelle situazioni
più inverosimili . Gli occhi devono funzionare
bene nel cielo e anche quando si immerge in picchiata sotto l'acqua senza l'aiuto
degli occhiali da immersione.
Nello stesso tempo gli occhi devono dare informazioni al cervello nel
momento esatto in cui entra in acqua per chiudere le ali, un errore di
calcolo a una tale velocità potrebbe ucciderlo facilmente.
Gli Alcatraz, i pellicani, tutti gli uccelli pescatori hanno il problema di
316
come vedere sotto la superficie dell'acqua. A noi i riflessi e il luccichio
dell'acqua non permettono di vedere al di sotto di essa i pesci, possiamo solo
vederli con un filtro polaroid speciale.
Però gli uccelli pescatori sembra che abbiano un'abilità naturale
intrinseca per risolvere il problema, quale che sia il loro segreto, gli
permette di dare spettacolo all'ora di cena. Noi non vediamo quasi nulla
immergendoci in un mare agitato, il
pellicano evidentemente non si preoccupa per nulla:
di nuovo in picchiata repentina dal cielo.
E c'è un'altro problema un cambio totale di colori. Le acque chiare della
costa hanno un blu scuro e anche la barriera corallina si trovi dove si
trovi, la vediamo nei film come il posto più colorato del mondo.
Siamo abituati a queste scene famigliari, ben illuminate che ci scoprono tutto un
mondo di colori e forme.
Però quando ci serviamo delle torce elettriche creiamo un'impressione falsa del
mondo dei pesci.
E' facile che i rossi non esistano sotto; senza luci, il posto ci risulta
grigio e spento in confronto con quello che vediamo nei filmati subacquei.
Nelle acque profonde si vedovo soltanto i pesci gialli e blu.
Una semplice osservazione ci dimostrerà come a questa profondità la
luce rossa filtra fino a scomparire.
Allontanandosi dalla superficie illuminata dal sole, le onde luminose del
rosso sono assorbite dall'acqua blu. A venti metri anche il giallo e il blu
continuano a essere visibili, la muta rossa è diventata grigia.
Soltanto accendendo una torcia a poca distanza torna a essere visibile il rosso.
Nello stesso modo si comportano i pigmenti rossi dei coralli e
delle spugne visibili soltanto alla luce di una torcia.
Certamente i pesci che vivono a 10 metri di profondità non presentano nessun
recettore del rosso nei loro occhi; d’altra parte esistono anche dei pesci rossi,
almeno sotto la luce artificiale,nel mare il rosso è un colore perfetto per
camuffarsi.
Questo succede con l'acqua del mare, però l'acqua dolce si comporta in
un modo molto diverso.
Sia nei tranquilli fiumi dell'Europa che nel poderoso fiume
dell'Amazzonia la materia vegetale si scompone donando un colore verde o
marrone all'acqua. Qui si assorbe meno il rosso che il blu, e la
maggioranza dei pesci d'acqua dolce possiede occhi che vedono il rosso
facilmente; tale colore viene utilizzato frequentemente per indicare il momento della
fecondazione o la supremazia del maschio.
Anche se ci sono dei pesci che possono avere una percezione del colore diversa
dalla nostra, i loro occhi hanno la stessa struttura di base, però nel regno animale ci
sono occhi di un tipo completamente diverso che adoperano non una, ma mille
unità per mettere a fuoco: sono gli occhi composti che troviamo nei granchi come
questo e altri crostacei.
Qui gli occhi sono messi agli estremi delle lunghe antenne.
Questo granchio li ha anche fuori dal corpo e avvicinandosi osserviamo
mille faccette quadrate che dirigono la luce alla parte posteriore
dell'occhio. Prima si pensava che ogni faccetta vedesse un'immagine
317
completa, però adesso sappiamo che il campo di visione è diviso, in
questo caso formando un mosaico di quadratini, come in immagine.
Gli occhi di tutte le aragoste e dei granchi sono divisi in piccoli quadrati, sono
capaci di assorbire la luce quando la luminosità è scarsa, però non possono vedere
con tanti dettagli, risaltano invece nella percezione del più lieve movimento.
I quadrati che si muovono mostrano che c'è qualche cosa di
vivo, però è difficile verificare che cosa.
La visone umana ordinaria ci rivela che si tratta di un granchio comune
che muove l'antenna. (gli occhi composti dei granchi sono formati da
sezioni dalla forma esagonale e non quadrata).
I globi oculari sono situati nella punta delle lunghe antenne in modo
da percepire al meglio il segnale dei possibili rivali. Hanno anche una
pinza più grande delle altre che muove periodicamente facendo un
segno che indica la posizione di un nascondiglio sotto il fango e di una
zona vicina dove cibarsi.
Questo segnale deve essere evidente perché vedendo così male da
lontano il possibile rivale, non si accorgerebbe di lui se il movimento non fosse
grande.
Oltre ai crostacei il gruppo più conosciuto di animali con gli occhi
composti è quello degli insetti, che presentano una straordinaria varietà di strutture.
Sembra che il principale vantaggio degli occhi composti sia
quello di scoprire automaticamente il minor movimento.
Tutti sappiamo quanto sia difficile cacciare una mosca, possiamo
immaginare quanto devono essere lenti i ragni che si nutrono di esse.
Sembra che siano le libellule gli insetti dotati degli occhi migliori; per
cominciare sono grandi, se fossero più pesanti sarebbe impossibile volare con
precisione. L’ occhio della libellula contiene ventimila faccette diverse, una
quantità enorme che probabilmente procura una visione di questo tipo,
abbastanza dettagliata anche secondo i nostri criteri che sono esigenti.
Senz'altro alle libellule bastano per cacciare gli insetti, per nutrirsi,
mentre sorvolano l'acqua velocemente.
Ma se gli occhi composti hanno delle deficienze quando si tratta di
analizzare rapidamente e vedere a distanza, presentano delle sorprese
per quello che concerne la percezione dei colori.
I fiori hanno sviluppato colori che attirano gran quantità di insetti alla
ricerca di nettare e polline.
In cambio del cibo che offrono, le piante vengono impollinate.
Però com'è questo mondo di colorì visto attraverso gli occhi di un'ape ?
Per cominciare l'immagine sarà sfuocata e senza dettagli. Questo spiega perché i
fiori devono avere colori lucidi, anche le ricerche hanno
dimostrato che l'ape non è in grado di distinguere i colori rossi di un
cespuglio colorato, che noi invece, siamo in grado di vedere, però possiede la
capacità visiva per i raggi gli ultravioletti, che per noi sono completamente invisibili.
Oltre alle api anche le farfalle e altri insetti vedono gli ultravioletti che
non esistono in queste immagini normali.
Sono le farfalle appariscenti, quelle che attirano la nostra attenzione,
mentre altre specie, incluse quelle delle selve tropicali, in confronto a noi risultano
opache.
318
Una farfalla normale di colore marrone scuro con punti bianchi,
presenta un' aspetto completamente diverso; la differenza principale è la forma dei
punti bianchi, che riflettono vivamente i raggi ultravioletti, presentando un blu
lucido in
contrasto con le ali scure e il fogliame un po’ più chiaro.
Per una farfalla è una combinazione di colori che attira molto di più
l'attenzione che il bianco e il marrone.
Un' altra specie possiede delle ali pieghevoli con un disegno a riflessi
marroni nel rovescio , che emettono, quando si aprono, un segnale
ultravioletto molto appariscente.
Si potrebbe pensare che tutti i fiori nel loro desiderio di attirare le farfalle ed altri
insetti, presentano colori e disegni ultravioletti di grande effetto, però non sempre è
così; nelle zone sabbiose o secche le piante hanno frequentemente il taglio delle
foglie di un colore bianco e i fiori di colori pallidi.
Come fanno per attirare gli insetti che volano?
Il video clip ci mostra il fogliame della pianta e il terreno
sabbioso nello sfondo con una forte colorazione ultravioletta, mentre le
teste dei fiori assorbono gli ultravioletti e risultano gialli, un contrasto
molto più potente per attirare gli insetti.
Ci sono molti esempi per questo inaspettato effetto di inversione del
colore, anche se è lecito affermare che tanti fiori si sono evoluti, fino a
mostrare tutta la gamma di colori visibili per gli insetti ultravioletti
inclusi.
La nostra videocamera è pronta per rivelare i colori e anche per mostrarci
come cambierà la nostra percezione di tutti i colori se avessimo gli stessi
ricettori di colore che hanno le api o le farfalle.
Un giardino contiene fiori di tutto il mondo messi insieme per il piacere
dei nostri occhi. Fiori che lanciano messaggi specifici per i visitatori del
mondo degli insetti.
Prendiamo la primula per esempio, un bellissimo
fiore totalmente giallo, che per gli insetti ha dei petali di un lucido
ultravioletto che contrasta con il colore del pistillo portatore del polline.
Abbastanza comune è che diverse parti del fiore emettono ultravioletti, la Potentilla
ha sepali verdi che per gli insetti luccicano con un
ultravioletto molto vivace che contrasta con i petali, un indicatore del
luogo dove si trova il polline.
Un tappeto erboso di Asfobelos sembra completamente bianco.
Qui soltanto la parte davanti del petalo riflette ultravioletti per mostrare
all'insetto dove posarsi:
Per noi trovare dei fiori selvatici è un grande piacere però per gli insetti
che si nutrono di loro é una necessità vitale, nella loro ricerca li aiuta la
loro sensibilità agli ultravioletti e il cambio strano dei colori.
Questo vuol dire che i fiori molto comuni per noi, come il
Ranuncolo giallo comune, devono mostrare dei colori sorprendenti per
un insetto. Le pallide calendule presentano il contrasto tra le foglie
ultraviolette e i pistilli centrali.
Non potendo sapere con totale certezza come interpreta il cervello le
immagini, neanche le telecamere sofisticate, neanche le numerose
319
ricerche ci diranno mai esattamente cosa vedono gli animali.
Quello che sappiamo è che attraverso gli occhi, gli animali ricevono le
informazioni necessarie per crescere e sopravvivere.
Nota: questo capitolo riguarda la trascrizione italiana della traduzione di un
documentario della BBC, di cui il sottoscritto, possiede una copia, si tratta di un
documentario della durata di circa 45 minuti,in cui le immagini danno una idea della
possibile interpretazione del meccanismo con cui gli animali elaborano le immagini
a seconda della loro natura e funzione.
Chi volesse visionare il documentario,lo può fare presso il mio studio.
[email protected]
tel. 059-920162
Francesco Vignoli
320
Bibliografia
FISIOLOGIA ILLUSTRATA DI A.B. MC NAUGHT E R. CALLANDAR
Traduzione Italiana di S. Cerqueglini
IL PENSIERO SCIENTIFICO EDITORE 1973
321
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BRUNI-ZIMMERL
EDITRICE VALLARDI 1974
NEUROLOGIA DEGLI ANIMALI DOMESTICI
RUGGERO BORTOLAMI
EDAGRICOLE BOLOGNA 1972
IL COMPAGNO DI FISIOLOGIA ILLUSTRATA
Dello stesso autore ed Editore 1973.
LEZIONI DI OMEOPATIA INTEGRATA V. GARELLI - CARLO GIULIANELLI
GUNA EDITORE MILANO 1989
FONDAMENTI DI ELETTROAGOPUNTURA SECONDO VOLL
DI HORST LEONHARD
PICCIN EDITORE PADOVA 1982
TRATTATO DI IRIDOLOGIA I PRINCIPI TEORICI E LA PRATICA
JOSEP LLUIS BERDONCES
EDIZIONI RED/STUDUI REDAZIONALE COMO 1993
IRIDOLOGIA DI PIERRE FRAGNAY
EDIZIONI RED STUDIO REDAZIONALE 1989
IRIDOLOGIA IN NATUROPATIA
RUDY LANZA
EDITORE ESPACE BLEU 1997
ATALANTE DI MICROSEMEIOTICA OFTALAMICA
V. DI SPAZIO S. SGUARIO BOLZANO 1992
CENTRO INTERUNIVERSITARIO TICINESE DI LUGANOI
CENTRO DORIMO PADOVA
IRIDOLOGIA MULTIMEDIALE
DR. S. SGUARIO
CENTRO DORIMO PADOVA 2000
I
RIDOLOGIA
EMILIO RATTI
EDIZIONI ALKAEST 1982
IRIDOLOGIA VISIONI DI SALUTE
322
MANUALE DI ANALISI E GUARIGIONE
B. JENSEN D. BODEEN
MACRO EDIZIONI FORLI 1997
TRATADO DE IRIDOLOGIA
PROF. JAVIER GRISO SALOME’
TARRAGONA SPAGNA
LEZIONI DEI CORSI PRESSO IL CONSULTORIO NATURISTICO
ESCUELA ESSANA TARRAGONA
IRIDOLOGIA DOTTRINA E PRAGMATISMO
S. ARCELLA
EDIZIONI L.E.R. NAPOLI 1995
ANCHE UN MIOPE PUO’ GUARIRE
Guida ad un metodo naturale per il recupero della vista
ANTONIO ZENCOVICH
NUOVA IPSA EDITORE PALERMO 1994
IRIDOLOGIA : RICERCA E SVILUPPO
APPUNTI DI MICROSEMEIOTICA OFTALMICA
V. DI SPAZIO
ALCIONE EDITORE 1996
L’IRIDOLOGIA RINNOVATA
GILBERT JAUSAS
NUOVA IPSA EDITORE PALERMO 1985-1999
COS’E’ L’IRIDOLOGIA
APPUNTI PERSONALI DALLE LEZIONI DI B. JENSEN
DIZIONARIO DEI RIMEDI FLOREALI
T.W. HYNE JONES
MACRO EDIZIONI FORLI 1996
LA DIETA PER GLI OCCHI
YVES COHEN
NUOVA IPSA EDITORE PALERMO 1988
LE COMBINAZIONI ALIMENTARI
DR. HERBERT M. SHELTON
MANCA EDIZIONI BIONATURISTI GENOVA 1997
IPERTENSIONE E MALATTIA CIRCOLATORIA
DOTT. HERBERTY SHELTON
EDIZIONI BIONATURISTI GENOVA
LE MALATTIA CARDIOVASCOLARI
323
DOTT. H.M. SHELTON DOTTOR J.J. MEGA
COME PREVENIRLE E CURARLE NATURALMENTE
EDITRICE IGIENE NATURALE S.R.L. ROMA 1986
GUIDA ALLE COMBINAZIONI ALIMENTARI
JACKIE HABGOOD
LA DIETA HAY
MACRO EDITORE DIEGARO DI CESENA 2000
OBESITA’ E DIMAGRAMENTO
MICHIO KUSHI
MACRO EDIZIONI SAN MARTINO DI SARSINA 1993
IL DIGIUNO PUO’ SALVARVI LA VITA
DOTTOR HERBERT M. SHELTON
MICHELE MANCA EDIZIONI BIONATURISTI
GENOVA.
L’ARTE DI NUTRIRSI E FORTIFICARSI
ORTOTROFIA
A.I. MOSSERI
EDIZIONI A.I.I. MANCA GENOVA
LA SALUTE COL CIBO 2° PARTE
ORTOTROFIA
A.I. MOSSERI
EDIZIONI MANCA GENOVA
LA SALUTE COL CIBO
3° PARTE
ORTOTROFIA
A.I. MOSSERI
EDIZIONI MANCA GENOVA
LA SALUTE COL CIBO 4° PARTE
ORTOTROFIA
A.I. MOSSERI
EDIZIONI MANCA GENOVA
LA SALUTE COL CIBO 5° PARTE
ORTOTROFIA
A.I. MOSSERI
EDIZIONI MANCA GENOVA
LA SALUTE COL CIBO 6° PARTE
ORTOTROFIA
A.I. MOSSERI
EDIZIONI MANCA GENOVA
324
NATUROPATIA
DAI PIONIERI AL 2000
FABIO AMBROSI
EDIZIONI GB
PADOVA 1999
ARTRITE: SOLUZIONE NATURALE
DOTTOR H.M. SHELTON
CASA EDITRICE IGIENE NATURALE
ROMA 1986
IL SISTEMA IGIENISTICO
DI H.M. SHELTON
ORTOBIONOMIA
VOL. I
MICHELE MANCA EDITORE
GENOVA APRILE 1988
LE ALTRE MEDICINE
MARIO C. ALUIGI
AIEP EDITORE RESPUBBLICA SAN MARINO 2000
IL NODOSE MALLEINUM
DA UNA RELAZIONE A OMEOMED 1992
CONGRESSO INTERNAZIONALE DI OMEOPATIA URBINO
MARIO C. ALUIGI
APPUNTI SULLA GRANDE VIA DELLA VITA
GIORGINI DR. MARTINO
CERVIA 1982
TISSUE CLEANING TROUGHT BOWEL MANAGMENT
BERNARD JENSEN
ECONDIDO CALIFORNIA 92027 U.S.A. 1982
TEORIA E METODOLOGIA OMEOPATICA IN MEDICINA VETERINARIA
SERGIO CANELLO
NUOVA IPSA EDITORE 1995
DIZIONARIO DELLE MEDICINE NATURALI PER CANI E GATTI
L.M. BONNEFOUS- J.PEKER
NUOVA IPSA EDITORE PALERMO 1989
BIORITMI AMBIENTE E SALUTE
325
GIOVANNI IANNUZZO
EDIZIONI RED. SEDIGRAF COMO 1989
Amisano Morasso, Luciana e Antonella Ronchi Gotta
Curarsi con i fiori di Bach. Repertorio dei fiori di Bach
Raffaello Cortina Ed., 1996 - Milano
Bach, Edward
Guarire con i fiori, I.
Ipsa Editore - Palermo
Bach, Edward
Guarisci te stesso, II.
Ipsa Editore - Palermo
Bach, Edward
I dodici "Guaritori" ed altri rimedi.
Ipsa Editore - Palermo
Bach, Edward
Libera te stesso
Macro, Sarsina
Coombes, Allen J.
Alberi
Fabbri Editori, 1993 - Milano
Da legnano, L. P.
Le piante medicinali nella cura delle malattie umane
Edizioni Mediterranee, 1973 - Roma
Dieter, Aichele
Che fiore è?
Rizzoli, 1980 – Milano
Fiori di Bach per gli animali
Helen Graham & Gregory Vlamis
I nuovi delfini gruppo editoriale Futura Milano 2000
Goldstein, Marcello; Gualtiero Simonetti; Marta Watschinger
Guida al riconoscimento degli alberi d’Europa
Edizioni Arnoldo Mondadori, 1983 - Vicenza
Gorer, Richard
Guida illustrata degli alberi
Edizioni Vallardi, 1984 - Lainate (Mi)
Mazzarella, Barbara
Fiori di Bach per i bambini
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Xenia Edizioni, 1994 - Milano
Mijnlieff, Margaretha
Manuale di floriterapia
Xenia Edizioni, 1993 - Milano
Schultes, Richard Evans e altri
Enciclopedia illustrata delle piante medicinali
Edizioni Vaillardi I.G., 1990 - Lainate (Mi)
Scilla di Massa
Curarsi con i fiori di Bach
Red Edizioni, 1994 - Como
Viola, S.
Piante medicinali e velenose nella flora italiana
Ed. Artistiche Mestretti, 1965 - Milano
Vlamis, Gregory
Il pronto soccorso con i fiori di Bach
Armenia, 1994 - Milano
Witt, Reinhard
Cespugli e arbusti selvatici
Ed. Franco Muzzio, 1989 - Milano
IL CRONORISCHIO(NUOVE ACQUISIZIONI IN IRIDOLOGIA)
DANIELE LO RITO
EDITORE EDITORIUM MILANO 1993
NUMEROLOGIA
HARISHI JOHARI
EDIZIONI IL PUNTO D’INCONTRO
MANUALE COMPLETO DI ASTROLOGIA SCIENTIFICA E TRADIZIONALE
HADES
EDITORE MURSIA
PRINCIPI DI ASTROLOGIA MEDICA
ADRIANA RAMPINO CAVADINI
EDITORE HOEPLI
NUMEROLOGY
PANDIT LAKSHMIDOSS
KODAMBAKKAM MADRAS INDIA 1993
EARTHSENSE INTERNATIONAL U.K.
CORSO DI IRIDOLOGIA IN INTERNET
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PAGINA DEL SITO 2000
327
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[email protected] DOOT. LEONARD MEHLMAUER N.D.
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BOLOGNA 1982 V. 1-2.
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REPUBBLICA DI SAN MARINO
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IRIDOLOGIA BIOENERGETICA COMPARATA
CENTRO STUDI MEDICINA OLISTICA COMPARATA
CASTELFRANCO EMILIA [email protected]
Ringrazio coloro che hanno contribuito alla stesura di questo testo e in particolare:
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Il dottor Ricciotti Piero
Il dottor Mosconi Paolo
Medici omeopati e agopuntori del Centro Studi di Medicine Naturali CESMEN- MOSES
s.r.l. di Falciano Repubblica di San Marino
Marco Mosconi amministratore unico MOSES s.r.l. e le sue collaboratrici(Rita e Paola).
DOM Informatica s.r.l. di Castelfranco Emilia per la elaborazione del materiale digitale.
La ditta O.T.I. di Carsoli Aquila OMEOTOSSICOLOGICI ITALIA.
Mia moglie Paola e le figlie Giulia e Isabella per la loro pazienza nel seguire l’evoluzione del
lavoro.
I miei pazienti per avermi concesso la possibilità di trarre informazioni e immagini inserite in
questo testo.
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