BS_IDC_ versione integrale - Istituto dei Ciechi di Milano
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ISTITUTO DEI CIECHI DI MILANO BILANCIO SOCIALE 2007-2011 a cura di INDICE LETTERA DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO .................................................................................................................... 3 GUIDA ALLA LETTURA ............................................................................................................................................................... 5 IDENTITÀ E RISORSE .................................................................................................................................................................. 8 IL CONTESTO DI RIFERIMENTO .................................................................................................................................................................................................. 9 LA STORIA ................................................................................................................................................................................................................................ 13 170 ANNI NEL CUORE DELLA CITTÀ ....................................................................................................................................................................................... 18 LA MISSIONE............................................................................................................................................................................................................................ 19 IL SISTEMA DELLE RELAZIONI .................................................................................................................................................................................................. 22 LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E LE RISORSE UMANE ........................................................................................................................................................ 23 LE RISORSE ECONOMICO FINANZIARIE ................................................................................................................................................................................ 24 OBIETTIVI, ATTIVITÀ E RISULTATI ........................................................................................................................................... 43 CRESCERE E STUDIARE ............................................................................................................................................................................................................ 45 FORMARSI E LAVORARE ......................................................................................................................................................................................................... 65 ESSERE ACCOLTI ..................................................................................................................................................................................................................... 81 CONOSCERE E INNOVARE ..................................................................................................................................................................................................... 90 COMUNICARE E COINVOLGERE ........................................................................................................................................................................................... 98 CUSTODIRE E RACCONTARE ................................................................................................................................................................................................ 113 2 Lettera del Commissario Straordinario L’attenzione riservata nel 2007 alla prima pubblicazione del bilancio sociale dell’Istituto dei Ciechi di Milano ha fatto crescere in noi la consapevolezza di quanto sia importante rendere conto in modo puntuale e trasparente, anche tramite questo strumento, delle modalità di gestione attuate, dei progetti realizzati e dei programmi da perseguire nel futuro. Il carattere innovativo del primo bilancio sociale, particolarmente apprezzato dalla stampa specializzata, ha dato grande risalto all’iniziativa e ha permesso all’Ente di farsi conoscere in modo più approfondito da tutti i cittadini che, a vario titolo, sono vicini all’Istituzione o si interessano al mondo della disabilità visiva. Soprattutto è stato un eccellente mezzo di divulgazione e diffusione dei traguardi raggiunti - sul piano qualitativo oltre che quantitativo - dai nostri servizi di cui si avvalgono il sistema scolastico, i servizi sociali del territorio, università, imprese e ordini professionali. Il bilancio sociale, infatti, non consiste solo nella compilazione di una serie di tabelle con sequenze di numeri, ma permette di esplicitare le finalità e i risultati di quelle attività e di quei servizi che hanno reso l’Istituto indiscusso punto di riferimento della tiflopedagogia nel mondo. La positiva esperienza del primo bilancio sociale ci ha spronato a rinnovare questa forma di comunicazione, nella convinzione che la trasparenza e la conoscenza siano ormai valori indispensabili per accrescere la fiducia nella nostra Istituzione. E la fiducia, oggi, è quanto mai necessaria e imprescindibile per poter attrarre contributi provenienti dalla solidarietà e dalle sponsorizzazioni. Risorse fondamentali in un momento di grave crisi economica in grado di supplire, almeno in parte, al mancato aggiornamento delle tariffe, oltre che al pesantissimo ritardo nei pagamenti da parte degli Enti pubblici convenzionati per conto dei quali si erogano servizi. Se da una parte crescono le difficoltà economiche, da sempre presenti in questo settore, dall’altra aumentano gli utenti che chiedono sostegno all’Istituto dopo che i tradizionali canali assistenziali hanno di fatto ridotto, per scarsità di risorse, ogni forma di aiuto. A tutto ciò si aggiunge il crescente numero di utenti disabili visivi che, tra l’altro, nel corso di un decennio, sono aumentati di oltre un terzo, registrando la presenza di un’alta percentuale di soggetti pluridisabili nelle tre fasce del deficit: lieve, grave e gravissimo. In linea con la propria storia, l’Istituto dei Ciechi di Milano ha tuttavia saputo fronteggiare le crescenti difficoltà economiche senza compromettere la qualità dei servizi offerti, garantendo ai giovani non vedenti la migliore consulenza tiflologica, tiflopedagogica e tifloinformatica. L’Istituto negli ultimi anni ha adottato strategie lungimiranti in particolare nella gestione del patrimonio immobiliare, chiaramente illustrate nel bilancio sociale, che hanno permesso nel tempo di recuperare importanti risorse. 3 3 Da segnalare con particolare evidenza l’acquisizione nel 2009 del 50% di uno stabile e la realizzazione dei sottotetti in un altro di proprietà dell'Ente che hanno prodotto un significativo incremento del patrimonio immobiliare, che è stato oggetto di costanti interventi e di un’accurata manutenzione. Oggi non c’è parte della Casa di Sede che non sia ristrutturata secondo le norme vigenti, salvo l’area della “vecchia” Casa Famiglia per la quale si stanno cercando risorse utili al rinnovamento, mentre la nuova RSA Casa Famiglia, considerata una delle migliori della città, oltre alle nuove accoglienze continua ad ospitare “storici” non vedenti a tariffe contenute. Una lucida scelta etica e morale che ha visto prevalere le ragioni dei non vedenti rispetto a quelle del bilancio. Le risorse recuperate hanno permesso non solo di garantire gli standard qualitativi dei servizi, ma anche di continuare a svolgere una fondamentale funzione sociale. Ad esempio, si è proseguito ad assegnare abitazioni a canone agevolato a non vedenti e a categorie protette, andando oltre a quanto previsto dalla legge 431 del 9 dicembre 1998. Certo, molte prospettive sono cambiate, importanti dinamiche sociali stanno trasformando il Paese e anche noi dovremo confrontarci con la nuova realtà sociale ed economica nella consapevolezza, però, che sostenere le legittime aspirazioni e i sogni di chi non vede sia un obbligo morale che l’Istituto deve perseguire con tenacia. Una sfida che non vuole vedere il tramonto delle finalità per cui è nato e si è sviluppato l’Istituto dei Ciechi di Milano. Rodolfo Masto Commissario straordinario dell’Istituto dei Ciechi di Milano 4 Guida alla Lettura PERCHÉ IL BILANCIO SOCIALE L’Istituto dei Ciechi rappresenta una realtà storica per Milano e per i milanesi che lo hanno voluto e sostenuto a partire dal 1840. Nel 2010 l’anniversario dei 170 anni ha rappresentato un traguardo di grande significato e un’importante occasione per riflettere sul percorso compiuto e guardare con consapevolezza alle nuove sfide che attendono l’Istituto. Il Bilancio sociale è lo strumento per far conoscere e restituire alla collettività come l’istituto interpreta e realizza la sua missione, il valore sociale creato e i principali risultati conseguiti. CHE COS’È IL BILANCIO SOCIALE Il Bilancio Sociale è l’esito di un processo con cui l’Istituto dei Ciechi rende conto delle scelte, dell’impiego delle risorse, delle attività e dei risultati ottenuti, in modo da consentire ai diversi interlocutori di conoscere e formulare una valutazione consapevole su come l’ente interpreta e realizza la propria missione. L’analisi interna (il rendersi conto) dell’identità, delle scelte e del funzionamento dell’ente, con le verifica puntuale dei servizi e degli interventi realizzati, delle risorse allocate e dei risultati ottenuti. La comunicazione esterna (il rendere conto) per far conoscere in modo trasparente, verificabile e comprensibile a tutti il lavoro svolto. Con un‘avvertenza: il Bilancio sociale non rappresenta un obiettivo in sé, ma intende rafforzare la cultura della responsabilità sociale, intesa come la capacità dell’Istituto di rispondere degli effetti della propria azione, ovvero dei cambiamenti prodotti sul sistema dei bisogni degli utenti. LA STRUTTURA E I CONTENUTI DEL BILANCIO SOCIALE Il Bilancio sociale ricostruisce il senso dell’agire dell’ente. Ricostruire la catena di senso MISSIONE E VALORI POLITICHE E OBIETTIVI RISORSE ALLOCATE INTERVENTI REALIZZATI RISULTATI OTTENUTI EFFETTI PRODOTTI COME SI COSTRUISCE: RENDERSI CONTO PER RENDERE CONTO Il processo di rendicontazione, secondo il metodo Refe – società di formazione e consulenza esperta in responsabilità sociale e che affianca l’Istituto dei Ciechi fin dall’inizio di questo percorso – si sviluppa su due versanti. Tratto da C. Rogate, T. Tarquini (2008) 5 5 La sezione Identità e risorse presenta la missione, i valori di riferimento e le specificità della metodologia d’intervento. Analizza le risorse umane e verifica l’impiego di quelle economiche, facendo emergere le scelte effettuate e il valore sociale creato nel 2010, anno a cui i dati di bilancio fanno riferimento. La seconda sezione Obiettivi, attività e risultati è articolata nelle 6 aree di bisogno su cui l’Istituto interviene: CRESCERE E STUDIARE FORMARSI E LAVORARE ESSERE ACCOLTI CONOSCERE E INNOVARE COMUNICARE E COINVOLGERE CUSTODIRE E RACCONTARE Non vedenti Il gruppo Bilancio Sociale dell’IdC Rodolfo Masto (Commissario Straordinario) Giancarlo Abba Antonio Picheca Liana Bertolini Paola Bonanomi Silvia De Todaro Franco Lisi Emanuela Migliorini Paola Monti Rosanna Palazzolo Aurelio Sartorio Maria Assunta Torre Marco Villa Bernardina Zini Gli esperti Refe: Collettività Cristiana Rogate Valentina Pericoli Margherita Pennati Matteo Monti Per ciascuna area sono rendicontate in modo puntuale le attività realizzate e i risultati raggiunti. I dati si riferiscono al periodo 2007 2011. 6 «Tutto ciò che ha valore nella società umana dipende dalle opportunità di progredire che vengono accordate ad ogni individuo» Albert Einstein Identità e Risorse Identità e Risorse Identità e risorse - IL CONTESTO IL CONTESTO DI RIFERIMENTO L’Istituto dei Ciechi di Milano, ubicato nel centro della città, costituisce un punto di riferimento riconosciuto per i servizi tiflopedagogici, formativi, socio-assistenziali e della innovation technology, offerti a ciechi e ipovedenti in età evolutiva e adulta primariamente nel territorio della provincia di Milano e della Lombardia, ma anche sul piano nazionale ed europeo. CHE COS’È LA CECITÀ O IPOVEDENZA? La popolazione non vedente si divide1 in ciechi totali, ciechi parziali e ipovedenti che da soli rappresentano il 76% del totale. La cecità consiste in una percezione ottico-visiva ridotta o nulla (cecità parziale o totale rispettivamente), che può essere congenita, può derivare da gravi affezioni dell'apparato visivo (cataratta, vizi refrattivi non corretti, glaucoma, degenerazione maculare legata all’età, distacco di retina, etc…) ed extra-visivo (es. diabete) o, può essere conseguenza di incidenti o di particolari traumi. Ancora numerosi sono i casi di persone che hanno perso la vista durante la guerra. Le minorazioni visive vengono classificate e definite2, secondo le seguenti categorie: ciechi totali: sono colpiti da totale mancanza della vista in entrambi gli occhi, hanno la mera percezione dell'ombra e della luce o del moto della mano in entrambi gli occhi o nell'occhio migliore, hanno un residuo perimetrico binoculare inferiore al 3 per cento; ciechi parziali: hanno un residuo visivo non superiore a 1/20 in entrambi gli occhi o nell'occhio migliore, un residuo perimetrico binoculare inferiore al 10 per cento; ipovedenti gravi: hanno un residuo visivo non superiore a 1/10 in entrambi gli occhi o nell'occhio migliore, un residuo perimetrico binoculare è inferiore al 30 per cento; ipovedenti medio-gravi: hanno un residuo visivo non superiore a 2/10 in entrambi gli occhi o nell'occhio migliore, un residuo perimetrico binoculare è inferiore al 50 per cento; ipovedenti lievi hanno un residuo visivo non superiore a 3/10 in entrambi gli occhi o nell'occhio migliore, un residuo perimetrico binoculare inferiore al 60 per cento. 1 2 Popolazione non vedente in Italia 2009 IPO VEDENTI 76% CIECHI ASSOLUTI 6% CIECHI PARZIALI 18% Come stabilito dalla legge 138/2001e in conformità alle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Cfr. Legge 3 aprile 2001 n. 138. 9 9 Identità e risorse - IL CONTESTO QUANTI SONO I DISABILI VISIVI IN ITALIA? In Italia la stima3 della popolazione disabile visiva raggiunge le 723.310 unità, pari all’1,2% della popolazione complessiva, con un aumento del 3% negli ultimi 5 anni. La stima della popolazione non vedente in Lombardia raggiunge le 117.722 unità, con una crescita del 6% negli ultimi 5 anni (dal 2004). L’aumento della popolazione disabile visiva in Italia e in Lombardia è legato in parte all’aumento dell’aspettativa di vita che comporta un aumento dei casi di perdita della vista in età avanzata e in parte alla insufficiente diffusione della cultura della prevenzione. L’Istituto dei Ciechi di Milano è uno tra i più antichi e prestigiosi istituti per ciechi in Italia, offre servizi ad un elevato numero di utenti in Lombardia. Raggiunge alcune province del Piemonte e dell’Emilia Romagna. Lombardia Piemonte Emilia Romagna NO PC VA CO RE MI - MB AL LO CR 3 La stima è stata calcolata moltiplicando la popolazione residente per un coefficiente 1,2% è risultato da una specifica indagine realizzata dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI). Tale stima deve intendersi per difetto, in quanto le recenti elaborazioni dell'OMS individuano l’incidenza dei minorati visivi, nell’ambito dei Paesi occidentali, attorno all’1,8% della popolazione. 10 Identità e risorse - IL CONTESTO A COSA HANNO DIRITTO I CIECHI E GLI IPOVEDENTI? Il riconoscimento dello stato di disabile visivo, effettuato dalle Regioni in seguito alla verifica dei requisiti sanitari da parte di apposite commissioni mediche istituite presso le ASL, consente di ottenere benefici economici erogati dall’INPS, che variano a seconda della tipologia di minorazione visiva. I ciechi assoluti percepiscono un’indennità di accompagnamento e una pensione non reversibile legata al reddito personale4 e ad una eventuale situazione di ricovero. I ciechi parziali percepiscono un’indennità speciale e una pensione non reversibile legata al reddito personale5. I ciechi di guerra percepiscono un assegno di superinvalidità, un’indennità di assistenza e accompagnamento e una pensione di guerra. Inoltre, i disabili visivi hanno diritto a: - esenzione dal pagamento del ticket sanitario; - ausili e protesi concessi dall’ASL in comodato d’uso; - supporto e strumenti utili ad esercitare il proprio diritto allo studio e al lavoro; - libera circolazione e sconti sui mezzi di trasporto nazionali; - altre agevolazioni fiscali. Le persone non vedenti hanno bisogni che non riescono ad essere soddisfatti o coperti dai benefici economici ricevuti dal sistema pubblico. La condizione di disabile visivo, le cui peculiarità e difficoltà verranno approfondite nel corso del documento, richiede un sostegno sia per l’effettivo riconoscimento dei diritti fondamentali (istruzione, casa, lavoro, salute) sia per poter il più possibile svolgere in autonomia le attività quotidiane. Il ruolo dell’Istituto dei Ciechi risulta quindi essenziale per promuovere l’autonomia delle persone non vedenti e accompagnarle in tutti i contesti di vita con esperienza e dedizione. 4 5 Il reddito deve essere inferiore a € 15.154,24 annui. Il reddito deve essere inferiore a € 15.154,24 annui. 11 11 Identità e risorse - IL CONTESTO QUALI ALTRE ISTITUZIONI PER I CIECHI SONO PRESENTI IN ITALIA? In Italia, i primi istituti per disabili visivi sono stati costituiti nella seconda metà del 1800 con l’obiettivo di contribuire ad alleviare la condizione “di infermità e di bisogno” dei non vedenti, fornendo loro gli strumenti e il supporto per raggiungere l’autonomia e il reinserimento nella società. Gli istituti e i centri costituiti successivamente, nel corso del 1900, rispondono sia alla necessità di ampliare i posti per accogliere i numerosi non vedenti rimasti invalidi nella prima e nella seconda guerra mondiale, sia alla necessità di potenziare le strutture specializzate nell’educazione, istruzione e riabilitazione ai fini dell’emancipazione e dell’integrazione sociale. Di seguito si presentano le principali Istituzioni per i ciechi che operano in Italia: Centro Ciechi San Raffaele, Bolzano (1980) Istituto dei ciechi di Milano (1840) Istituto David Chiossone ONLUS per la riabilitazione della disabilità visiva, Genova (1868) Istituto "Luigi Configliachi" per i Minorati della Vista, Padova (1838) Istituto regionale "Rittmeyer" per i ciechi, Trieste (1913) Istituto regionale "Giuseppe Garibaldi" per i ciechi, Reggio Emilia (1882) Istituto F. Cavazza, Bologna (1881) Stamperia Braille di Firenze (1924) Centro Regionale "Sant'Alessio - Margherita di Savoia" per i Ciechi, Roma (1988) Istituto "Domenico Martuscelli" per i minorati . della vista d'ambo i sessi, Napoli (1873) Istituto dei ciechi Opere Riunite "Ignazio Florio – F. ed A. Salamone", Palermo (1891) Istituto per ciechi "Ardizzone Gioeni", Catania (1911) Istituto "Serafico" Assisi - Centro di riabilitazione, Assisi Istituzione Provinciale Centro Educativo Riabilitativo per Videolesi "Gino Messeni Localzo", Bari Rutigliano (1955) Istituto provinciale per i minorati della vista "Anna Antonacci", Lecce (1906) C.R.A.N.V. - Centro regionale per l'Autonomia del Non Vedente, Catanzaro (1986) Centro Regionale "Helen Keller", Messina (2001) 12 Identità e risorse - La storia LA STORIA La fondazione dell’Istituto L'Istituto dei Ciechi di Milano nacque nella prima metà dell’800 per offrire risposte alla condizione “dell’infermità e del bisogno” dei non vedenti, ma con il fermo proposito di fornire alle persone assistite gli strumenti per raggiungere l’autonomia professionale e il reinserimento sociale. Michele Barozzi, allora direttore delle Pie Case d'Industria e di Ricovero decise, nel 1836, di affrontare il tema della cecità creando inizialmente una struttura sperimentale all’interno degli istituti da lui diretti, nella quale vagliare la possibilità di riuscita di una simile iniziativa. Il 13 luglio 1840, pertanto, fondò l’Istituto dei Ciechi in Milano, eretto in Ente Morale con Regio Decreto del 20 settembre 1868, quale terzo istituto in Italia (dopo l’Ospizio dei Santi Giuseppe e Lucia fondato a Napoli nel 1818 e l’Istituto di Padova costituitosi nel 1838) per l’assistenza ai non vedenti. Il convitto L’iniziativa riscosse il consenso dei Milanesi e trovò nel Conte Sebastiano Mondolfo il suo principale benefattore, grazie al quale l’Istituto si trasferì in una sede autonoma in Corso di Porta Nuova dove venne allestito un moderno convitto, adeguatamente attrezzato rispetto allo spazio della sede originaria ormai insufficiente per gli assistiti che erano divenuti una cinquantina. Il percorso dei non vedenti si fondava su una formazione teorico-pratica, basata prevalentemente sulla musica e sui lavori manuali. Tra il 1855 e il 1860 l’attività dell’Istituto acquistò visibilità in Italia e in Europa, ottenendo numerosi riconoscimenti. Nel 1863, a quattro anni dalla scomparsa di Louis Braille, l’Istituto dei Ciechi di Milano introdusse, per primo in Italia, il codice che porta il suo nome. Il codice Braille, permette ai ciechi di scrivere e leggere autonomamente; è a punti in rilievo, coglibili al tatto, e i singoli segni vengono combinati secondo una precisa disposizione. Il Braille, dichiarato codice ufficiale per tutti gli Stati, ha fornito ai ciechi lo strumento fondamentale per l’accesso alla cultura. L’asilo Nel 1867 morì Michele Barozzi e il Conte Sebastiano Mondolfo divenne il direttore dell’Istituto, manifestando da subito l’intenzione di creare un asilo, con lo scopo di ospitare presso l’Istituto anche alcuni degli allievi che mancavano di mezzi di sussistenza e pronta occupazione e permettere loro di perfezionare l’istruzione e la professione appresa nell’Istituto stesso. L’Asilo Mondolfo venne fondato nel 1872 e aperto nel marzo del 1877. Il laboratorio Nel 1879 la Presidenza dell’Istituto fu assunta da Francesco Zirotti che intervenne ulteriormente sulla struttura dell’ente fondando e aprendo nel 1884 il Laboratorio con il fine di dare lavoro ai ciechi adulti, prevedendo anche la possibilità di lavoro al domicilio. La nuova sede di via Vivaio Monsignor Luigi Vitali, direttore dell’Istituto dal 1876 al 1914, diede avvio alle pratiche di trasferimento della sede dell’Istituto da Corso di Porta Nuova a Via Vivaio, costruita secondo moderni criteri di funzionalità. Il progetto definitivo, affidato all’Architetto Giuseppe Pirovano, venne elaborato da Vitali sulla base di approfonditi studi e delle 13 13 Identità e risorse - LA STORIA visite effettuate presso gli Istituti dei Ciechi di Parigi, Lione e Marsiglia. Il nuovo edificio venne inaugurato il 3 novembre del 1892 alla presenza del Re Umberto e della Regina Margherita, mentre l’impegno personale di Vitali nella realizzazione dell’opera fu premiato con la nomina a commendatore della corona d’Italia. L’Istituto si accredita Le tre entità, Istituto, Asilo e Laboratorio, cominciarono molto presto ad ottenere significativi risultati e traguardi, e fin dai primi anni di vita, essi si resero visibili attraverso una partecipazione attiva a manifestazioni, esposizioni e congressi nazionali e internazionali. L’Istituto, inoltre, si è sempre distinto per la pubblicazione di periodici e documenti che hanno contribuito a far “conoscere e amare la causa dei ciechi”, a far discutere e progredire il livello di assistenza e di educazione e a mettere in comune fra i diversi Istituti i risultati raggiunti, sollecitare l’intervento dello Stato. Fu soprattutto con il rettorato di Monsignor Luigi Vitali che si assistette ad un potenziamento dell’insegnamento della musica, applicato sia agli strumenti a corde e a fiato sia al canto corale. Vitali era interessato a portare gli allievi al di fuori dell’Istituto: dai concerti tenuti dai non vedenti all’interno dell’Istituto si passò all’organizzazione di vere e proprie tournèe internazionali, nonché alla partecipazione a grandi eventi. La casa famiglia Nel 1925 Monsignor Pietro Stoppani, direttore dell’Istituto dal 1914 al 1933, inaugurò la Casa Famiglia realizzata in un nuovo edificio all’interno dell’Istituto, quale pensionato per “cieche adulte” per le quali l’unico sbocco professionale era quello di insegnanti di canto o di piano o accompagnatrici musicali presso istituti, educandati, orfanotrofi o asili d’infanzia. La Casa Famiglia aveva lo scopo di facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro, in quegli anni più difficile per le donne che per gli uomini. L’Istituto Scolastico e la Scuola di Avviamento Professionale Il 16 agosto 1926 con regio decreto n°1781 l'Istituto dei Ciechi fu dichiarato Istituto Scolastico e posto sotto la sorveglianza del Ministero della Pubblica Istruzione. La nuova legge introdusse l’obbligo per i ciechi di frequentare le scuole interne fino alla terza elementare e ciò fece aumentare il numero dei convittori. Pur conservando i fini di assistenza, l’Istituto ebbe accesso ai finanziamenti pubblici superando l’esclusiva dipendenza dalle elargizioni private. Nel 1933 le Scuole elementari divennero scuole statali. Nel 1939 viene istituita la Scuola di Avviamento Professionale per ciechi che inglobò il laboratorio di vimini, la falegnameria e il maglificio. Le difficoltà economiche nel secondo dopoguerra La minaccia dei bombardamenti, durante la seconda guerra mondiale, comportò nel 1943 lo sfollamento presso l’Istituto di Padri Passionisti di Caravate in provincia di Varese. Nel secondo dopoguerra l’Istituto dei Ciechi si trovò ad affrontare gravi problemi finanziari che si protrassero per alcuni anni; questo era dovuto al fatto che il valore in entrata delle rette degli allievi non copriva i costi per il mantenimento degli stessi e della struttura nel suo insieme. Il Consiglio di Amministrazione, per risolvere tale situazione, fu costretto a vendere parte del patrimonio fino al 1952, anno in cui fu possibile dichiarare con “soddisfazione e orgoglio” di aver raggiunto sia il pareggio di bilancio, sia il costante aumento del numero degli ospiti che, dai soli settanta del 1945, passava a centocinquantotto, aumento che può essere considerato un importante simbolo di rinascita dell’Ente. 14 Identità e risorse - La storia Nuove attività scolastiche e corsi di formazione professionale L’integrazione degli alunni non vedenti nelle scuole per vedenti Nel 1951 venne promulgato il nuovo statuto dell’Ente che accoglieva le nuove disposizioni di legge del 1926 pur mantenendo fermi i “fini di assistenza” per cui era sorto. Sul finire degli anni cinquanta, quando ebbe inizio la lunga amministrazione di Virginio Pozzi, presidente dell’Istituto dal 1958 al 1983, e durante la direzione di Monsignor Sergio Varesi, rettore dell’Istituto dal 1955 al 1985, vennero impostate alcune iniziative che caratterizzarono la storia dell’Istituto nel secondo dopoguerra. L’Istituto dei Ciechi accoglieva, infatti, una popolazione scolastica composta sia da ragazzi ciechi sia da giovani con problemi visivi e anche non autosufficienti. Per fronteggiare al meglio le necessità formative degli ospiti si cominciò a studiare la possibilità di nuove attività scolastiche e di istruzione professionale che contribuissero in modo caratterizzante al curriculum dei giovani assistiti. Ci si orientò, nel 1961, verso una scuola di massofisioterapia, della durata di tre anni, l’ultimo dei quali di pratica quotidiana presso la Clinica Ortopedica dell’Università di Milano. A partire dalla metà degli anni sessanta si riattivò la scuola materna e furono istituiti corsi annuali di lingue straniere, corsi di formazione ai lavori femminili, quali la fabbricazione dei tappeti, e di accordatura per pianoforti. Nel 1963 fu istituita la Scuola Media Statale per Ciechi in ottemperanza all’istituzione della scuola media unica a livello nazionale. A seguito delle leggi nazionali relative all’inserimento e all’integrazione dei non vedenti nelle scuole frequentate da alunni vedenti, reso obbligatorio con la legge n° 517 del 1977, in soli due anni si raggiunse l’integrazione totale della popolazione scolastica elementare non vedente. Per la Scuola media, invece, si scelse una soluzione diversa, che favoriva l’integrazione all’interno delle aule di Via Vivaio, con l’iscrizione di ragazzi vedenti della zona, inserendo anche lo studio dello strumento musicale oltre alle normali lezioni di educazione musicale. L’Istituto si trovò a non avere più allievi nel convitto perdendo di conseguenza le rette provenienti dalle Amministrazioni Provinciali. In questi anni avvenne nell’Istituto una profonda trasformazione. Dopo la chiusura della Scuola Elementare Statale speciale per Ciechi, i lavoratori del settore educativo svilupparono l’idea di trasferire nella scuola di frequenza, dove il bambino cieco era inserito, le metodologie, le tecniche e i sussidi specifici necessari per potergli garantire un percorso di apprendimento adeguato attraverso “una didattica differente ma non differenziante”, una didattica sviluppata nel contesto della scuola di tutti. Così quello che era diventato il servizio fondamentale dell’Istituto, denominato Servizio di Consulenza e di Ricerca Tiflopedagogica per la disabilità visiva, si sviluppò sempre più non solo nella provincia di Milano ma anche in diverse province lombarde e fuori regione. Nel 1976 vennero istituiti, presso la sede dell’Istituto, i Corsi Professionali per Centralinisti Telefonici minorati della vista, a tutt’oggi ancora attivi, puntando l’attenzione sulla capacità della persona di inserirsi con professionalità nel mondo del lavoro. Gli anni ottanta, a seguito delle profonde modificazioni del quadro legislativo e ambientale in cui l’Istituto operava, furono caratterizzati da un lato dal tentativo di impostare il nuovo ruolo dell’Ente quale punto di riferimento nel campo della formazione del non vedente, e dall’altro nell’elaborazione di iniziative che permettessero di recuperare progressivamente una stabilità economica necessaria al buon funzionamento delle struttura e al raggiungimento delle nuove finalità. 15 15 Identità e risorse - LA STORIA A partire dagli anni novanta sono state stipulate importanti convenzioni con gli Enti Locali e le Università milanesi a supporto dell’integrazione degli studenti disabili visivi, attraverso corsi qualificati di informatica, orientamento e mobilità e braille per le lingue straniere e il servizio tiflopedagogico. Negli stessi anni l’Istituto ha consolidato e ampliato i suoi servizi mediante l’avvio di corsi di tifloinformatica differenziati per livello e per tipologia di utenza, e mediante l’attività del Centro Stampa (Braille e a Caratteri Ingranditi) e del Centro Materiale Didattico. Verso la trasformazione in Ente non profit Nel 1993 il Ministero, dopo aver sciolto il Consiglio di Amministrazione, ha nominato il Cavaliere di Gran Croce Rodolfo Masto Commissario Straordinario col compito di governare questa importante fase di transizione. Nel 1998, il Provveditorato agli Studi di Milano, sentito il Commissario Straordinario, ha inoltrato al Superiore Ministero una bozza del nuovo statuto in linea con i nuovi orientamenti giuridici in materia di enti non profit. Grazie ad una più solida gestione economica, oltre a mantenere le attività precedentemente impostate, l’Istituto ha potenziato il proprio intervento in alcuni ambiti strategici, quali il settore informatico e la ricerca tiflopedagogica. Parallelamente ha avvallato, in modo definitivo, con l’organizzazione di corsi di formazione e aggiornamento, il proprio ruolo nel campo della formazione di insegnanti e operatori educativi, nel campo della progettazione e fornitura di materiale didattico e nella ricerca di nuove professioni in cui i giovani non vedenti possano affermarsi allargando la propria sfera di interesse a tutto il territorio nazionale. La trasformazione della Casa Famiglia in RSA Dal 1995, con il progressivo invecchiamento delle ospiti della Casa Famiglia, si è messo in atto un processo di radicale trasformazione per adeguare la Casa e i servizi offerti alle nuove esigenze degli anziani, integrando ai servizi assistenziali e di supporto anche servizi sanitari. Da questo momento è iniziato un percorso di adeguamento strutturale, gestionale e di riqualificazione degli operatori della Casa Famiglia che, ai sensi della nuova normativa, è diventata Residenza Sanitaria Assistenziale. Dal 2003 la comunità, fino ad allora esclusivamente femminile, ha iniziato ad accogliere persone anziane vedenti, compresi gli uomini, allo scopo di rispondere alla richiesta dei cittadini e facilitare la socializzazione. Nel 2006, a seguito di un processo di adeguamento degli standard strutturali e gestionali che ha portato alla costruzione di nuovi locali, la Casa Famiglia RSA ha ottenuto l’accreditamento di 26 posti letto. Nello stesso anno è stato aperto il Museo storico “Louis Braille”, che ripercorre la storia dei metodi di scrittura per ciechi e mette a disposizione di tutti il patrimonio artistico-culturale dell’istituto: la quadreria, opere d’arte, gli strumenti musicali, la biblioteca, l’archivio storico e l’archivio fotografico. 16 Identità e risorse - La storia Nuove iniziative, l’assegnazione di premi e riconoscimenti e l’accreditamento La sede dell’Istituto negli ultimi 10 anni è stata completamente rinnovata nel rispetto delle norme di sicurezza e per i diversi settori sono stati predisposti spazi attrezzati e funzionali alle diverse attività. Un importante ruolo ha assunto negli ultimi anni la partecipazione a progetti internazionali, che ha consentito un proficuo confronto con importanti istituzioni europee similari. Nel 2003 è stato istituito il Premio Giornalistico “Pierluigi Golino”, per ricordare il professionista, che con fiera determinazione ha esaltato la sua professione, superando con volontà, passione e intelligenza le difficoltà dovute alla sua minorazione visiva. Nel 2004 l’Istituto dei Ciechi è stato dichiarato dalla Regione Lombardia “Ente di rilevanza regionale”, per la competenza ed esperienza consolidata in attività pregresse a carattere formativo e professionale per i disabili visivi. L’Istituto viene riconosciuto una realtà unica in Lombarda, a cui tutti i ciechi fanno capo in ragione del suo carattere di eccellenza, di alta specificità e riconoscibilità. Nel febbraio del 2005 è nata la rivista “Luce su Luce” con l’obiettivo di informare, divulgare le attività, le iniziative e i progetti dell’Istituto, nonché di costituire un punto di riflessione sulle tematiche tiflopedagogiche. Nel 2007 è stata realizzata l’iniziativa “L’arte del tatto”, in collaborazione con il Museo del Louvre di Parigi, allo scopo di avvicinare i visitatori all’arte scultorea da una nuova prospettiva, ovvero tramite l’utilizzo del tatto. A partire dal 2006, inoltre, l’Istituto diviene operatore accreditato per i servizi al lavoro e dal 2007 ottiene l’accreditamento anche per i servizi di istruzione e formazione professionale. Nel novembre 2009 l’Istituto riceve il Premio “Lombardia Eccellente” per il suo impegno nell’ambito della formazione a favore dell’integrazione sociale delle persone con disabilità visiva. A dicembre dello stesso anno, in occasione della giornata della Riconoscenza della Provincia di Milano, l’Istituto ha ricevuto il “Premio Isimbardi”, per l’attività di “Dialogo nel buio”. In particolare, è stato premiato l’impegno, la professionalità e l’alto valore etico e sociale del lavoro delle guide, che rendono significativa l’esperienza del buio. Dialogo nel Buio Nel dicembre 2005, a seguito del successo della prima edizione della mostra “Dialogo nel buio” svoltasi a Palazzo Reale nell’anno 2003, l’Istituto dei Ciechi ha deciso di riproporla presso la propria Sede per almeno 5 anni. Nel 2008 la mostra “Dialogo nel buio”, dedicata alla percezione sensoriale, soprattutto del tatto, viene proposta al Carnevale di Venezia e in diverse iniziative, riscuotendo molto successo. Il restauro del Salone Barozzi Nel 2009 sono stati avviati i lavori per il restauro del Salone Barozzi allo scopo di recuperare e restaurare affreschi rimasti nascosti per più di mezzo secolo. Il centosettantesimo anniversario L’Istituto festeggia l’anniversario dei 170 anni dalla sua fondazione che viene celebrato con diverse iniziative. Il Forum Europeo della Disabilità Nel 2011 l’Istituto ospita il Forum Europeo della Disabilità. Viene terminato il restauro del Salone Barozzi. 17 17 Identità e risorse - LA STORIA 170 ANNI NEL CUORE DELLA CITTÀ Nel 2010 l’Istituto ha celebrato il 170° anniversario dalla sua fondazione. Tra gli eventi e le iniziative più significative realizzate per l’occasione si ricordano in particolare i seguenti. Convegno internazionale Milano – Europa, Istituzioni per ciechi a confronto tra passato e futuro In occasione del centosettantesimo l’Istituto dei Ciechi di Milano ha deciso di mettersi a confronto con le Istituzioni per ciechi di Parigi, Londra e Vienna, che sono state punto di riferimento per Michele Barozzi quando nel 1840 ebbe l’incarico di fondare l’Istituto. Ciascuna delle Istituzioni europee partecipanti al convegno, tenutosi a ottobre 2010, ha avuto modo di raccontare la propria tradizione educativa e scolastica, le proprie esperienze, le iniziative realizzate e i servizi offerti per le persone non vedenti. In particolare, il convegno ha rappresentato un’occasione importante per porre le basi per la realizzazione di un progetto comune che sviluppi la ricerca e intervenga a supporto dei paesi poveri in linea con gli obiettivi di Expo. Riapertura della Sala Barozzi La Sala Barozzi, situata al pian terreno con affaccio su un chiostro con colonnato e porticati, conserva decorazioni di grande valore. La sala è considerata un punto di incontro tra i ciechi e la città, ed è luogo privilegiato utilizzato dalle Istituzioni pubbliche e private per l’organizzazione di eventi. In occasione dell’anniversario la sala Barozzi è stata riaperta e inaugurata in seguito alla realizzazione di un intervento di restauro finanziato in parte da Regione Lombardia. I lavori hanno permesso di recuperare e riportare alla luce affreschi che erano stati coperti nel periodo postbellico. Concerto straordinario alla Scala È stato realizzato un concerto straordinario presso il Teatro alla Scala, Domenica 17 ottobre 2010. La serata ha visto protagonisti l'Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi e il pianoforte solista Davide Cabassi sotto la guida del Maestro Helmuth Rilling. 18 Identità e risorse - LA MISSIONE Il documentario “170 anni, Istituto dei Ciechi di Milano” Grazie al contributo del regista Giacomo Gatti è stato realizzato un film / documentario che racconta l’Istituto dei Ciechi di Milano, attraverso le immagini delle persone che vi lavorano e di coloro che beneficiano dei suoi servizi, ovvero delle persone non vedenti che percorrono il loro cammino verso l’autonomia e l’integrazione nella vita quotidiana. Il documentario è stato proiettato in occasione delle celebrazioni del centosettantesimo anniversario e in seguito distribuito in dvd. Grazie alla consulenza del Centro Informatico dell’Istituto il documentario è stato reso accessibile anche alle persone non vedenti. 19 19 Identità e risorse - LA MISSIONE LA MISSIONE Si esplicitano di seguito le finalità, i valori e le specificità dell’approccio dell’Istituto nel dare risposta ai bisogni dei non vedenti e della collettività. Le nostre finalità In cosa crediamo L’Istituto opera per la piena integrazione scolastica e lavorativa, sociale e culturale dei ciechi, degli ipovedenti e dei pluridisabili visivi, promuovendone l’autonomia e valorizzando le aspirazioni personali proprie di ogni età della vita. A tal fine, l’Istituto svolge attività educativoformative, di ricerca e di innovazione tecnologica; inoltre, presso la RSA “Casa famiglia”, accoglie e assiste gli anziani con disabilità visiva e vedenti. UGUAGLIANZA DELLE OPPORTUNITÀ e delle POSSIBILITÀ a partire dal riconoscimento delle differenze individuali EDUCAZIONE: l’uomo, in qualsiasi condizione si trovi può, tramite l’azione educativa, trovare percorsi formativi e strumenti che gli consentano di superare i propri limiti e difficoltà per migliorare se stesso e realizzare le proprie aspirazioni. AUTONOMIA: la persona può e deve essere protagonista del proprio esistere e crescere nella consapevolezza delle sue potenzialità, per poter gestire in modo indipendente la vita quotidiana, familiare, professionale e relazionale. SOLIDARIETÀ: principio della condivisione per far conoscere e dare risposte alle diverse problematiche della disabilità visiva, impegnandosi a promuovere e rafforzare la cultura dell’integrazione nella collettività. 20 Identità e risorse - LA MISSIONE Come pratichiamo i nostri valori L’Istituto dei Ciechi si caratterizza per un approccio sistemico che: I bisogni a cui rispondiamo CRESCERE E STUDIARE Mette al centro la persona nella sua interezza e complessità, a partire dalla conoscenza della sua storia personale, e supporta la scuola per attivare tutte le potenzialità apprenditive del bambino o ragazzo disabile visivo Supporta la famiglia per attivare tutte le sue risorse per accompagnare il percorso di crescita del figlio Crea le condizioni per la parità delle persone disabili visive in ogni ambito di vita, sviluppando la consapevolezza dei FORMARSI E LAVORARE Attività rivolte ai disabili visivi ESSERE ACCOLTI CONOSCERE E INNOVARE soggetti con cui interagisce Rinforza la motivazione e rende credibili i percorsi di autonomia proposti tramite il coinvolgimento di formatori non vedenti oltre che vedenti Mira alla ricerca tiflopedagogica e alla innovazione tecnologica COMUNICARE E COINVOLGERE Attività rivolte alla collettività CUSTODIRE E RACCONTARE 21 21 Identità e risorse – IL SISTEMA DELLE RELAZIONI IL SISTEMA DELLE RELAZIONI Nello svolgimento le proprie attività l’Istituto collabora con le istituzioni pubbliche a vari livelli. SOGGETTI RESPONSABILITÀ - Ente di riferimento per il finanziamento dei corsi di Formazione Professionale, per centralinisti, operatori informatici, formazione dei pluridisabili (Lombardia Eccellente) e corsi ad indirizzo informatico; - Progetto “servizi al lavoro” - Finanziamento di progetti di consulenza tiflopedagogica - Sostegno economico alle famiglie e affiancamento di un assistente alla comunicazione, tramite i Comuni di residenza - Progetti di inserimento lavorativo dei disabili visivi - Finanziamento di progetti - Programmazione di progetti individualizzati integrati che rispondano ai bisogni sociali dei disabili visivi - Funzione di vigilanza sulla RSA Casa Famiglia - Collaborazione con i Servizi Sanitari Territoriali e con le strutture di riabilitazione per le diagnosi funzionale e le attività di riabilitazione visiva - Programmazione di progetti individualizzati integrati che rispondano a bisogni dei disabili visivi - Funzione di vigilanza igienico-sanitaria della RSA Casa Famiglia (ASL) Regione Lombardia Provincia di Milano, altre Province ed enti convenzionati Comune di Milano ASL, Ospedali, Centri di riabilitazione visiva 22 Identità e risorse – LE RISORSE ECONOMICO FINANZIARIE LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E LE RISORSE UMANE Ufficio Segreteria di Presidenza Rappresentante Direzione RSQ DL Delegato Sistema Qualità 2323 Identità e risorse – LE RISORSE ECONOMICO FINANZIARIE PROFILO DEL PERSONALE Il personale La tabella e i grafici seguenti presentano la consistenza del personale nel periodo di riferimento. 92 Il personale 2007 Dipendenti: tempo indeterminato 78 2008 2009 2010 Donne Uomini Totale Donne Uomini Totale Donne Uomini Totale Donne Uomini Totale 38 18 56 32 15 47 34 17 51 38 18 56 30 13 43 22 10 32 30 13 43 30 13 43 tempo determinato 10 5 15 4 4 8 8 5 13 8 5 13 Collaboratori a progetto 50 42 92 48 30 78 35 28 63 33 25 58 Totale 82 57 139 82 47 129 73 46 119 71 43 114 Il presonale non vedente (2010) Non vedente 38% 47 51 56 63 56 58 2007 2008 2009 2010 Dipendenti Collaboratori a progetto Nel periodo 2007-2010 per effetto delle politiche di stabilizzazione attivate dall’Istituto, si nota l’aumento del numero dei dipendenti che passano da 47 a 56 (+19%), e la diminuzione dei collaboratori a progetto che si riducono da 92 a 58 (-36,9%). Nel 2010 sono impiegati presso l’istituto 43 persone tra non vedenti ed ipovedenti pari al 38% del personale; in particolare 37 sono collaboratori della mostra Dialogo nel Buio, 3 sono impiegati presso il Servizio Informatico e tiflo – informatico e 3 nei corsi di formazione. Vedent e 62% 24 Identità e risorse – LE RISORSE ECONOMICO FINANZIARIE Nel 2010 la componente femminile del personale dipendente è pari al 62%. Occorre notare che la percentuale di donne sul totale è più elevata per il personale dipendente (68%) rispetto ai collaboratori (57%). Personale per genere (2010) Uomini 38% Donne 62% Il 61% del personale ha più di 40 anni, il 2% in meno rispetto al 2009. Nel 2010 è possibile individuare una nuova classe d’età all’interno del personale dell’Istituto, si tratta degli uomini e delle donne al di sotto dei 30 anni che rappresentano l’11%. La spesa per il personale (dipendente, collaboratori a progetto e dirigenti) nel 2010 è pari a circa 3,6 milioni di euro e si è ridotta dell’11% rispetto al 2008 anche grazie ad una politica di contenimento degli straordinari del personale dipendente pur continuando a garantire la stessa qualità dei servizi. La spesa media per il personale è pressoché costante nel periodo 2008 – 2010. Spesa complessiva per il personale 3.539.552 2007 4.027.906 2008 3.752.441 2009 3.588.512 2010 Spesa media per il personale 31.224 31.533 31.478 2008 2009 2010 25.464 2007 2525 Identità e risorse – LE RISORSE ECONOMICO FINANZIARIE ANALISI DEL PERSONALE DIPENDENTE I dipendenti nel 2010 rappresentano il 49% del totale del personale impiegato presso l’istituto. Sotto il profilo contrattuale si nota l’aumento dei dipendenti a tempo indeterminato, che rappresentano l’80% dei dipendenti. Le persone impiegate a tempo determinato hanno un andamento variabile nel periodo, passando dagli 8 del 2008 ai 13 del 2009 per scendere a 11 nel 2010. I dipendenti part time nel 2010 sono 7, rappresentano il 12,5% del totale (+3,5 punti percentuali rispetto al 2009) e sono prevalentemente donne (88%). Il personale dipendente: distribuzione contrattuale e per genere 2008 2009 2010 Donne Uomini Totale Donne Uomini Totale Donne Uomini Totale 30 13 43 30 13 43 31 14 45 26 12 38 27 12 39 27 12 39 4 1 5 3 1 4 5 1 6 4 4 8 8 5 13 9 2 11 3 1 4 0 7 1 7 1 5 0 12 1 8 1 2 0 10 1 34 17 51 38 18 56 40 16 56 Tempo indeterminato, di cui: - Tempo pieno - Tempo parziale Tempo determinato, di cui : - Tempo pieno - Tempo parziale Totale Dipendenti per tipologia contrattuale e tempo di lavoro 2007 38 39 39 Dipendenti a tempo parziale per genere (2010) 2008 26 Uomini 12% 2009 15 6 Tempo pieno 5 4 6 Tempo parziale Indeterminato 7 2010 12 10 0 Tempo pieno 1 1 1 Tempo parziale Determinato Donne 88% 26 Identità e risorse – LE RISORSE ECONOMICO FINANZIARIE I laureati sono il 32% del totale dei dipendenti, di questi 12 sono donne e 6 uomini, mentre quelli in possesso del diploma di maturità sono 30 pari al 54% del totale. Dipendenti per titolo di studio 2010 Diploma profes. 14% 0% Laurea 32% Diploma di maturità 54% Dipendenti ripartizione per Titolo di Studio 2007 2008 2009 2010 Donne Uomini Totale Donne Uomini Totale Donne Uomini Totale Donne Uomini Totale Laurea 10 5 15 11 5 16 12 6 18 12 6 18 Diploma di maturità 17 9 26 18 10 28 19 11 30 19 11 30 6 0 6 6 1 7 7 1 8 7 1 8 33 14 47 35 16 51 38 18 56 38 18 56 Diploma professionale Totale 2727 Identità e risorse – LE RISORSE ECONOMICO FINANZIARIE Nel 2010 i dirigenti costituiscono il 4,3% dei dipendenti e il loro numero rimane costante rispetto al 2007. Inquadramento professionale dipendenti 27 23 21 26 22 21 19 Quasi la metà dei dipendenti (46,5%) appartiene alla categoria B, mentre gli appartenenti alla categoria D rappresentano il 39%. 14 10 7 2 2 2007 6 2 2008 Dirigenti Cat. D 6 2 2009 Cat. C 2010 Cat. B La ripartizione del personale per area di rendicontazione evidenzia che il 27% dei dipendenti dell’Istituto sono impiegati nell’Area crescere e studiare, il 21% nell’Istituto e il 16% nell’area comunicare e coinvolgere. 28 Identità e risorse – LE RISORSE ECONOMICO FINANZIARIE La formazione all’interno dell’Istituto avviene in maniera sistematica, tramite la realizzazione di corsi e grazie a consulenti che periodicamente affiancano i dipendenti dell’Istituto nei seguenti ambiti: Amministrazione: bilancio, contabilità, patrimonio, protocollo, delibere, personale, attività tributarie e fiscali, rendicontazione; Informatica: corsi rivolti a tutto il personale dell’Istituto quale pro quota degli interventi di assistenza informatica del Centro Informatico; Infermieristico - assistenziale: formazione rivolta a tutto il personale della RSA con interventi del Direttore Sanitario al bisogno (non meno di 30 h/anno); Interventi formativi rivolti alle nuove guide di Dialogo nel Buio e corsi di aggiornamento per le guide che lavorano già per la mostra da tempo. Formazione 2007 2008 2009 Persone coinvolte 122 129 145 Ore di formazione 1.110 1.100 1.150 50.250 euro 50.250 euro 51.500 euro Spesa per la formazione 2929 Identità e risorse – LE RISORSE ECONOMICO FINANZIARIE LE RISORSE ECONOMICO FINANZIARIE Le profonde trasformazioni avvenute negli ultimi dieci anni del contesto socio-economico hanno influenzato gli equilibri economico- gli utenti dell’istituto sono aumentati (+57%), in particolare è cresciuta l’incidenza dei pluridisabili sul totale (dal 30% al 40%), determinando un aumento dei costi legati all’erogazione dei servizi. A questo, non è seguito un finanziari dell’Istituto. Nel corso del decennio adeguamento dei rimborsi riconosciuti all’Istituto per i servizi erogati dai principali enti pubblici (Regione, Province e Comuni), che anche per effetto del patto di stabilità, hanno progressivamente ridotto le spese. A fronte di questi mutamenti, l’Istituto dei Ciechi di Milano ha comunque garantito e migliorato quegli standard qualitativi da cui dipende l’efficacia dei servizi offerti e che lo hanno reso una tra le Istituzioni più prestigiose e importanti a livello internazionale nell’ambito della disabilità visiva. In particolare, l’Istituto ha continuato ad affittare a canone agevolato circa un quinto del proprio patrimonio immobiliare a non vedenti e anziani e ha mantenuto pressochè inalterate le rette della Casa Famiglia, già inferiori rispetto alla media delle RSA nel centro di Milano, facendosi carico dei maggiori costi necessari a sostenere l’autonomia degli ospiti, in particolare non vedenti. (La RSA garantisce, infatti, 1.649 minuti di assistenza settimanale per ospite rispetto ai 901 richiesti dalla Regione ai fini dell’accreditamento) nuove strategie che consentano di utilizzare in modo sempre più continuando a offrire servizi di qualità a un numero sempre crescente di Questo nuovo scenario ha reso necessario la definizione di efficiente le risorse utenti. a disposizione e nello stesso tempo In particolare, l’Istituto ha scelto di: - razionalizzare la spesa, individuando e riducendo progressivamente le inefficienze senza compromettere l’ampiezza e l’efficacia delle attività; - rivalutare il patrimonio immobiliare per aumentare le entrate da locazione (non agevolata), accrescere quindi nel tempo le entrate ordinarie e migliorarne la gestione; - continuare a investire nelle relazioni con le istituzioni per ottenere il riconoscimento delle attività svolte. Si presenta di seguito l’analisi delle risorse economico-finanziarie impiegate dall’Istituto nel periodo 2007-2010, che dà evidenza quantitativa alle politiche sopra descritte. 30 Identità e risorse – LE RISORSE ECONOMICO FINANZIARIE RENDICONTO FINANZIARIO La tabella e i grafici successivi presentano un quadro sintetico delle entrate e delle spese suddivise tra correnti e in conto capitale. Spese 2007 Spese correnti Spese da movimento capitali Totale spese Avanzo/disavanzo Entrate 2008 Var. % 2007-10 2009 2010 7.967.124,04 8.009.704,80 8.096.798,95 8.087.638,15 1.447.297,62 9.001.086,28 3.401.938,87 912.411,49 1,51% -169.213,21 1.392.637,01 Entrate correnti Entrate da 135,05% movimento capitali Totale 22,04% entrate 9.414.421,66 8.922.116,29 17.097.885,23 11.489.577,02 415.841,01 Var. % 2007-10 2007 2008 2009 2010 6.975.683,19 7.871.293,83 6.958.783,81 9.832.430,70 40,95% 2.854.579,48 881.609,25 11.531.738,43 1.851.476,91 -35,14% 9.830.262,67 8.752.903,08 18.490.522,24 11.683.907,61 18,86% -53,27% 194.330,59 Entrate e spese complessive € 20.000.000 € 18.490.522,24 € 18.000.000 € 17.097.885,23 € 16.330.387,78 € 16.000.000 € 14.000.000 € 11.683.907,61 € 12.000.000 € 9.222.141,98 € 10.000.000 € 8.000.000 € 9.830.262,67 € 11.489.577,02 € 8.445.713,00 € 8.922.116,29 € 10.280.325,65 € 6.184.279,00 € 9.414.421,66 € 6.000.000 € 8.752.903,08 € 6.879.890,50 € 6.031.778,51 € 4.000.000 € 5.543.791,00 € 2.000.000 €- 2003 2004 2005 2006 Entrate 2007 2008 2009 2010 Spese 31 31 Identità e risorse – LE RISORSE ECONOMICO FINANZIARIE Dai dati emerge nel 2010 una riduzione delle entrate (-36,8%) e delle spese (-32,8%), attribuibile alla riduzione delle voci in conto capitale rispetto all’anno precedente. Nel 2009, infatti, è stato acquistato l’immobile di Via Volta 5 che ha comportato l’accensione di un mutuo di 8 milioni di euro e sono state vendute 2 unità immobiliari in Via Borgospesso e in Via Podgora. Dal confronto emerge che, ad esclusione del 2010 anno in cui l’Istituto ha ricevuto lascito ereditario di quasi 3 milioni di euro, le spese correnti sono sempre maggiori rispetto alle entrate correnti: l’Istituto infatti contribuisce tramite risorse proprie, in particolare tramite la gestione del patrimonio, alla copertura dei costi legati ai servizi, mantenendo così elevati gli standard di qualità degli stessi. Entrate e spese correnti € 12.000.000 140% 121,6% 120% € 10.000.000 98,3% € 8.000.000 85,9% 87,6% € 9.832.430,70 € 8.009.704,80 € 7.871.293,83 € 6.000.000 € 8.096.798,95 € 6.958.783,81 € 7.967.124,04 € 8.087.638,15 100% 80% 60% € 6.975.683,19 € 4.000.000 40% € 2.000.000 20% €- Entrate e Spese da movimento di capitali 0% 2007 Entrate correnti 2008 Spese correnti 2009 2010 € 11.531.738,43 Incidenza entrate/spese € 9.001.086,28 € 3.401.938,87 € 2.854.579,48 € 1.447.297,62 2007 € 1.851.476,91 € 881.609,25 € 912.411,49 2008 Entrate da movimento capitali 2009 2010 Spese da movimento capitali 32 Identità e risorse – LE RISORSE ECONOMICO FINANZIARIE ANALISI DELLE ENTRATE ENTRATE PER NATURA Var ENTRATE CORRENTI Rendite Patrimoniali 2007 € 2.480.544,65 2008 € 2.729.111,36 2009 € 2.682.112,59 2010 € 2.842.766,81 14,60% Entrate da Servizi € 2.911.644,78 € 2.906.118,26 € 2.774.629,82 € 2.914.482,70 0,10% Dialogo nel Buio € 1.410.442,62 € 1.500.876,84 € 882.030,53 € 846.195,14 -40,00% Donazioni, Legati ed Eredità € 134.354,35 € 341.017,87 € 504.428,81 € 3.003.845,40 2135,76% Entrate Diverse € 38.696,79 € 394.169,50 € 115.582,06 € 225.140,65 481,81% € 6.975.683,19 € 7.871.293,83 € 6.958.783,81 € 9.832.430,70 40,95% Rimborso e Vendita Titoli € 125.028,84 € 881.609,25 € 31.738,43 € 101.476,91 -18,84% Alienazione Beni Immobili € 2.729.550,64 € 0,00 € 3.500.000,00 € 0,00 -100,00% € 0,00 € 0,00 € 8.000.000,00 € 1.750.000,00 € 2.854.579,48 € 881.609,25 € 11.531.738,43 € 1.851.476,91 -35,14% € 9.830.262,67 € 8.752.903,08 € 18.490.522,24 € 11.683.907,61 18,86% Totale entrate correnti ENTRATE DA MOVIMENTO DI CAPITALI Mutuo Totale entrate da movimento capitale TOTALE ENTRATE 2007-10 Le entrate correnti nel 2010 sono pari al 84,2% del totale e sono costituite prevalentemente da rendite patrimoniali (24,5%), da entrate da servizi (24,9%) e dalle donazioni (26,5%). Le entrate da movimento di capitale costituiscono il 15,8%, del totale delle entrate: questo dato è legato alle operazioni di compravendita effettuate nell’anno ed è perciò variabile nel periodo considerato; nel 2007 infatti le entrate da movimento di capitali rappresentano il 29,2%, nel 2008 il 10,2%, nel 2009 il 62,4% del totale, e nel 2010 il 15,8%.. Rispetto al 2009 le entrate correnti sono complessivamente cresciute dell’40,6%, soprattutto grazie all’incremento della voce Donazioni legati ed eredità. Nonostante il fenomeno della così detta “polverizzazione delle donazioni”, l’Istituto dei Ciechi continua a ricevere donazioni di significativo valore, a conferma dell’importante funzione sociale riconosciuta all’Istituto. Le rendite patrimoniali sono aumentate del 14,6%, mentre le entrate da servizi, dopo il calo registrato nel 2009, ritornano ai livelli degli anni precedenti (0,1%). Le entrate della mostra Dialogo nel Buio nel periodo si sono ridotte a seguito minori entrate da sponsorizzazioni e contributi (-40%). 3333 Identità e risorse – LE RISORSE ECONOMICO FINANZIARIE Entrate correnti 84,2% Entrate 2010 Entrate correnti Servizi 24,9% Rendite Patrimoniali 24,3% 0,6% 100% 90% 5,0% 1,9% 4,3% 20,2% 19,1% 80% 1,7% 7,2% 12,7% 2,3% 30,6% 70% Dialogo nel Buio 7,2% 60% 41,7% 36,9% 39,9% 50% 29,6% 40% Alienazione Beni Immobili 15,0% Entrate in conto Capitale 15,8% 8,6% 30% 20% Vendita Titoli 0,9% Donazioni ed Eredità 25,7% Diverse 1,9% 35,6% 34,7% 38,5% 28,9% 10% 0% 2007 Rendite Patrimoniali 2008 Servizi Dialogo nel Buio 2009 Donazioni, Legati ed Eredità 2010 Entrate Diverse 34 Identità e risorse – LE RISORSE ECONOMICO FINANZIARIE ENTRATE DA SERVIZI Pubblica Amministrazione, di cui:: Regione Provincia Comune Utenti (*) Totale Asl 2007 2008 2009 2010 € 2.359.418,01 € 713.072,89 € 1.135.919,68 € 221.090,58 € 2.304.130,86 € 436.730,00 € 1.302.361,64 € 217.847,84 € 2.148.308,04 € 306.600,00 € 1.257.236,44 € 235.991,90 € 2.216.759,19 € 404.800,00 € 1.347.688,59 € 150.600,00 Var. % 2007-2010 € 289.334,86 € 347.191,38 € 348.479,70 € 313.670,60 8,41% € 552.226,77 € 601.987,40 € 626.321,78 € 697.723,51 26,35% € 2.911.644,78 € 2.906.118,26 € 2.774.629,82 € 2.914.482,70 0,10% -6,05% -43,23% 18,64% -31,88% (*) sono inseriti in questa voce sia utenti privati che alcuni enti pubblici che usufruiscono dei servizi dell’istituto. Nel periodo considerato i contributi della Pubblica Amministrazione diminuiscono del 6,05%, e la loro incidenza percentuale sul totale delle entrate da servizi passa dall’81% del 2007 al 76,1% del 2010. L’Istituto è accreditato per la RSA Casa Famiglia, per i servizi al lavoro e i servizi di istruzione e formazione professionale. L’incremento delle entrate delle rette da utenti, pari al 26,35% nel periodo considerato, è invece legato all’aumento del numero delle persone che usufruiscono dei servizi erogati dall’Istituto dei Ciechi. 3535 Identità e risorse – LE RISORSE ECONOMICO FINANZIARIE ANALISI DELLE SPESE Spese per natura SPESE CORRENTI SPESE DA MOVIMENTO CAPITALI 2007 2008 2009 2010 Personale € 2.143.042,48 € 2.458.725,14 € 2.524.105,97 € 2.556.188,09 19,28% Collaboratori € 1.396.509,97 € 1.569.180,64 € 1.228.334,57 € 1.032.323,90 -26,08% Patrimonio immobiliare € 1.333.380,55 € 1.180.147,34 € 1.377.028,22 € 1.520.694,05 14,05% Spese generali € 1.564.020,82 € 1.510.680,14 € 1.541.326,74 € 1.788.739,70 14,37% Acquisti per beni e servizi € 1.530.170,22 € 1.290.971,54 € 1.426.003,45 € 1.189.692,41 -22,25% totale spese correnti € 7.967.124,04 € 8.009.704,80 € 8.096.798,95 € 8.087.638,15 1,51% Acquisto titoli pubblici e privati € 125.000,00 € 190.875,58 € 255.000,00 € 99.329,48 -20,54% Acquisti di beni patrimoniali Interventi di valorizzazione del patrimonio immobiliare totale spese movimento capitali € 175.620,53 € 129.386,90 € 7.068.796,73 € 269.991,96 53,74% € 1.146.677,09 € 592.149,01 € 1.677.289,55 € 3.032.617,43 164,47% € 1.447.297,62 € 912.411,49 € 9.001.086,28 € 3.401.938,87 135,1% Totale spese € 9.414.421,66 € 8.922.116,29 € 17.097.885,23 € 11.489.577,02 22,0% Var. % 2007-2010 Le spese correnti nel corso del triennio rimangono sostanzialmente invariate. Sono visibili i primi risultati delle politiche di efficienza attuate dall’istituto: gli acquisti per beni e servizi si riducono del 22,5%. Le stabilizzazioni del personale hanno comportano un aumento delle spese per i dipendenti (+19,3%) e una riduzione di quelle legate alle collaborazioni (-26%). Occorre sottolineare che l’aumento delle spese generali è attribuibile alle spese sostenute per l’organizzazione degli eventi legati al 170° dell’Istituto. L’aumento delle spese da movimento capitali nel 2009 è legato all’acquisto dell’immobile di via Volta 5 e agli interventi di ristrutturazione della Casa di Sede, al restauro del salone Barozzi e al recupero dei sottotetti in Via Alberto da Giussano 7. 36 Identità e risorse – LE RISORSE ECONOMICO FINANZIARIE Spese in conto Capitale 29,6% Spese correnti 70,4% LA SPESA CORRENTE PER AREE DI RENDICONTAZIONE La tabella seguente presenta la riaggregazione6 delle voci di spesa sulla base delle aree di rendicontazione del Bilancio Sociale: Crescere e studiare: comprende le spese afferenti al servizio di consulenza tiflopedagogica, quali l’inserimento scolastico, la consulenza alle famiglie e agli operatori, i libri di testo prodotti dal centro stampa Braille e i sussidi didattici prodotti dal centro materiale didattico; Formarsi e lavorare: comprende tutti i costi relativi ai corsi di formazione professionale, quali i corsi per centralinisti oltre ai corsi di informatica, quelli di orientamento e mobilità e l’attività di inserimento lavorativo; Accogliere e Abitare: comprende tutti i costi relativi alla RSA, al pensionato per gli studenti fuori sede e agli alloggi a canone agevolato; Conoscere e Innovare: comprende tutti i costi del servizio informatico legati alle attività di ricerca e implementazione di software e siti internet che permettono l’accessibilità e la fruibilità da parte di non vedenti ed ipovedenti, oltre alle attività connesse alla ricerca tiflopedagogica; Comunicare e Coinvolgere: comprende tutti i costi relativi alla mostra Dialogo nel Buio e quelli relativi a convegni, eventi e manifestazioni, sito internet; Custodire e Raccontare: comprende i costi relativi alla gestione dell’archivio storico, alla quadreria e al patrimonio artistico conservato presso il cimitero monumentale. 6Per la suddivisione dei costi è stato adottato un criterio di prevalenza: le attività afferenti ai servizi principali non sono state distribuite nelle aree come avviene nella seconda sezione del Bilancio Sociale, ma sono state interamente attribuite all’area di rendicontazione in cui il servizio svolge la maggior parte delle proprie attività. 3737 Identità e risorse – LE RISORSE ECONOMICO FINANZIARIE Spese correnti per aree di rendicontazione 2007 2008 2009 2010 Crescere e studiare € 1.225.690,44 € 1.306.715,22 € 1.131.222,37 € 985.195,20 -19,6% Formarsi e lavorare € 483.795,16 € 523.165,90 € 520.567,24 € 493.121,65 1,9% Conoscere e innovare € 413.357,41 € 471.834,57 € 439.467,99 € 473.514,06 14,6% € 1.723.572,38 € 1.699.219,49 € 1.848.030,38 € 1.574.615,25 -8,6% € 67.424,17 € 65.488,11 € 61.108,66 € 64.137,18 -4,9% € 3.068.497,17 € 2.955.772,03 € 3.144.053,40 € 3.391.399,66 10,5% Istituto € 984.787,32 € 987.509,48 € 952.348,91 € 1.105.655,15 12,3% Totale € 7.967.124,04 € 8.009.704,80 € 8.096.798,95 € 8.087.638,15 1,5% Comunicare e coinvolgere Custodire e raccontare Accogliere e abitare Var.%2007-10 38 Identità e risorse – LE RISORSE ECONOMICO FINANZIARIE ALCUNI APPROFONDIMENTI Di seguito si analizzano le spese e le entrate relative al Servizio di Consulenza Tiflopedagogica, alla Casa Famiglia e alle locazioni a canone agevolato. Servizio di Consulenza Tiflopedagogica Il servizio di consulenza tiflopedagogica a partire dal 2009 registra una differenza positiva tra entrate e spese per effetto sia dell’incremento delle entrate, determinato dall’aumento degli utenti, sia della riduzione delle spese, determinato dalla politica di maggiore efficienza. Servizio di consulenza tiflopedagica 2007 2008 2009 2010 Entrate Totali € 1.033.020,51 € 1.046.126,65 € 1.162.423,72 € 1.280.541,06 24,0% Entrate da enti pubblici € 1.006.593,53 € 1.012.931,70 € 1.110.656,46 € 1.195.506,36 18,8% € 26.426,98 € 33.194,95 € 51.767,26 € 85.034,70 221,8% € 1.225.690,44 -€ 192.669,93 € 1.306.715,22 -€ 260.588,57 € 1.131.222,37 € 31.201,35 € 985.195,20 € 295.345,86 -19,6% Entrate utenti Spese totali Differenza tra entrate e spese Var. % 2007-2010 3939 Identità e risorse – LE RISORSE ECONOMICO FINANZIARIE RSA Casa Famiglia RSA Casa Famiglia 2007 2008 2009 2010 Entrate, di cui: € 786.551,22 € 935.495,45 € 950.072,94 € 974.212,91 23,9% - Rette pagate dagli utenti € 406.638,07 € 496.190,85 € 507.867,89 € 574.938,81 41,4% - Quota socio-sanitaria ASL € 274.655,40 € 327.007,60 € 327.935,70 € 298.266,60 8,6% - Retta Comune Var. % 2007-2010 € 105.257,75 € 112.297,00 € 114.269,35 € 101.007,50 -4,0% Spese € 1.337.725,74 € 1.341.873,76 € 1.324.491,87 € 1.371.965,89 2,6% Differenza tra entrate e spese -€ 551.174,52 -€ 406.378,31 -€ 374.418,93 -€ 397.752,98 Dall’analisi finanziaria dei dati emerge un divario tra le entrate e le spese che diminuisce nei quattro anni e nel 2010 è pari a 438.594,33 €. Questa differenza è legata a precise scelte dell’Istituto: - standard gestionali: Gli ospiti non vedenti, oltre ai servizi dell’Istituto, usufruiscono di un’assistenza di elevata qualità. La RSA garantisce, infatti, 1.649 minuti di assistenza settimanale per ospite (la Regione ne richiede 901 ai fini dell’accreditamento), collocandosi al terzo posto tra tutte le RSA milanesi che nel 2008 hanno ottenuto il Premio Qualità. - attenzione alla persona: le rette pagate dagli ospiti sono stabilite sulla base delle tariffe, ma tengono conto anche della situazione reddituale e di bisogno della persona. In particolare, per alcuni ospiti entrati in Casa Famiglia da molti anni, la retta si è mantenuta pressoché stabile. L’aumento delle entrate da rette pagate dagli utenti nel triennio è legata all’ingresso di nuovi ospiti. - politica tariffaria: al fine di consentire l’accesso alle persone non vedenti, la RSA ha definito delle tariffe molto inferiori a quelle di altre RSA del centro di Milano. La tabella riportata di seguito mostra i risultati del confronto tra le rette massime e minime giornaliere della Casa Famiglia e una media di quelle di 9 RSA situate in prossimità del centro di Milano. Tariffe Minima RSA Casa Famiglia Media RSA Milano Centro Massima 76 92 83,1 114,7 Fonte: elaborazione su dati ASL di Milano. Anno 2011 http://www.asl.milano.it/user/Default.aspx?MOD=STRRSA&SEZ=9&PAG=86 40 Identità e risorse – LE RISORSE ECONOMICO FINANZIARIE Locazioni a canone agevolato L’istituto dei Ciechi di Milano dà in locazione a canone agevolato circa un quinto del proprio patrimonio immobiliare (27 unità immobiliari su 132) a 19 non vedenti e a 8 persone anziane o in situazione di disagio. Gli affitti sono stabiliti sulla base delle esigenze e del reddito della persona e il canone medio percepito dall’Istituto nel 2010 è pari a 55,9 euro al metro quadrato all’anno, ben al di sotto dei 172 euro al metro quadro annui della media dei canoni di locazioni nella città di Milano. Canoni di locazione a Milano al mq (2010) € 172 € 55,9 Locazioni a canone agevolato Istituto dei Ciechi Media Locazioni Milano 41 41 Identità e risorse – LE RISORSE ECONOMICO FINANZIARIE CONTO DEL PATRIMONIO Di seguito si presenta il conto del patrimonio dell’Istituto dei Ciechi. Nel periodo considerato occorre sottolineare l’incremento dei beni immobili, in particolare tra il 2007 e il 2008 è dovuto all’iscrizione a bilancio del patrimonio immobiliare per il valore assicurato in luogo del valore catastale. Conto del Patrimonio Attività 2007 Beni immobili 2008 Passività 2009 2010 Var. % 2007-10 23.100.489,48 34.893.058,98 40.802.766,80 41.280.345,19 672.276,26 10.000,00 510.000,00 539.329,48 Beni mobili 1.938.366,04 2.056.959,44 2.190.345,00 2.432.999,32 -19,78% Pensioni e vitalizi Fondo 25,52% ammortamento Fondi a disposizione per investimenti 1.447.297,62 912.411,49 556.788,97 1.141.678,06 -21,12% Mutuo Totale Attività 27.158.429,40 37.872.429,91 44.059.900,77 45.394.352,05 67,15% Titoli del debito pubblico e privato 78,70% Indennità di liquidazione di anzianità maturata dal personale dipendente Totale passività Attivo netto patrimoniale Var. % 2007-10 2007 2008 2009 2010 1.307.856,45 1.384.277,04 1.536.998,71 1.509.376,04 15,41% 20.464,46 20.464,46 20.464,46 20.464,46 0,00% 824.655,88 1.069.724,71 1.315.384,32 1.571.415,46 90,55% - - 8.000.000,00 8.000.000,00 € 2.152.976,79 € 2.474.466,21 10.872.847,49 11.101.255,96 415,62% 25.005.452,61 35.397.963,70 33.187.053,28 34.293.096,09 42 Obiettivi, Attività e Risultati Obiettivi, attività e risultati SERVIZI, AREE DI RENDICONTAZIONE E ATTIVITÀ SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOPEDAGOGICA \ Consulenza tiflopedagogica a bambini, famiglie, strutture educative e servizi territoriali; consulenza tifloinformatica; formazione; centro materiale didattico; centro trascrizioni braille; comunicazione; ricerca tiflopedagogica COMUNICARE CRESCERE E STUDIARE CONOSCERE E INNOVARE SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOINFORMATICA CRESCERE E STUDIARE FORMARSI E LAVORARE SERVIZIO LAVORO E FORMAZIONE PROFESSIONALE FORMARSI E LAVORARE Servizi al lavoro e corsi di formazione professionale per centralinisti SERVIZIO AUTONOMIA E COMPETENZE DI BASE FORMARSI E LAVORARE Corsi di formazione per lo sviluppo dell’autonomia quotidiana, autonomia motoria e braille RSA CASA FAMIGLIA e PENSIONATO ESSERE ACCOLTI COMUNICARE E DIALOGO NEL BUIO COINVOLGERE COMUNICAZIONE COINVOLGERE PATRIMONIO ARTISTICO, MUSEALE E ARCHIVISTICO CUSTODIRE E COMUNICARE E RACCONTARE FORMARSI E LAVORARE E COINVOLGERE CONOSCERE E INNOVARE COMUNICARE E COINVOLGERE Formazione e assistenza per studenti; formazione e consulenza per insegnanti; supporto ogni studente universitario; conoscenza e utilizzo delle tecnologie informatiche, aggiornamento e studio; accessibilità e usabilità dei software e dei siti web; sensibilizzazione sull’uso della tecnologia informatica per non vedenti RSA Casa Famiglia e Pensionato Dialogo nel buio per le scuole, per le aziende; iniziative di dialogo nel buio Rivista “luce su luce”, eventi e progetti Museo Louis Braille, biblioteca, archivio storico, quadreria, sculture, collezioni d’arte, strumenti musicali 44 CRESCERE E STUDIARE CRESCERE E STUDIARE 45 Obiettivi, attività e risultati - CRESCERE E STUDIARE DESTINATARI, BISOGNI, OBIETTIVI E SERVIZI 0-18 DISABILI VISIVI FAMIGLIE SCUOLE DELL’ INFANZIA E SCUOLE SERVIZI SANITARI SOSTENERE IL PERCORSO DI CRESCITA DEL BAMBINO O RAGAZZO NELL’ACCETTAZIONE DELLA PROPRIA CONDIZIONE E FAVORIRNE IL PIENO SVILUPPO – FISICO, PSICOLOGICO, RELAZIONALE E CULTURALE SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOPEDAGOGICA SOSTENERE LA RELAZIONE GENITORE-FIGLIO E ACCOMPAGNARE LA FAMIGLIA NEL PERCORSO EDUCATIVO SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOPEDAGOGICA conoscere le specificità e gli aspetti problematici della disabilità visiva disporre di metodologie, strumenti didattici e tecnologie informatiche per supportare l’apprendimento dello studente disabile visivo FAVORIRE PARI OPPORTUNITÀ DI STUDIO, APPRENDIMENTO E INTEGRAZIONE, FORMANDO GLI INSEGNANTI E FORNENDO METODOLOGIE E STRUMENTI ADEGUATI SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOPEDAGOGICA approfondire le conoscenze sia sulla disabilità visiva sia su metodi e strumenti per realizzare interventi efficaci ed integrati FORNIRE AGLI OPERATORI CONOSCENZE, METODOLOGIE E STRUMENTI E COLLABORARE CON I SERVIZI TERRITORIALI NELLA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI INTEGRATI E PLURIDISCIPLINARI SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOPEDAGOGICA Acquisire competenze specifiche sulle problematiche della disabilità visiva FAR CONOSCERE LE NUOVE STRATEGIE TIFLODIDATTICHE E TFLOINFORMATICHE AI FUTURI INSEGNANTI, EDUCATORI E OPERATORI SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOPEDAGOGICA crescere nella propria condizione fisico-sensoriale svolgere in autonomia attività di vita quotidiana apprendere e seguire gli stessi percorsi scolastici dei propri coetanei costruire relazioni positive nei propri contesti di vita elaborare e accettare la diversa condizione dei propri figli essere supportati nell’accompagnare il percorso di crescita del figlio disabile soprattutto nel caso di famiglie mononucleari e in assenza di legami estesi costruire percorsi educativi e di sviluppo dell’autonomia più coerenti con le caratteristiche individuali del proprio figlio TERRITORIALI UNIVERSITÀ ENTI DI FORMAZIONE SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOINFORMATICA SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOINFORMATICA SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOINFORMATICA Obiettivi, Attività E Risultati - CRESCERE E STUDIARE I NOSTRI RISULTATI a.s. 2007/2008 – a.s. 2010/2011 295 tra bambini e ragazzi seguiti con le loro famiglie nell’a.s. 2010/2011, +80% negli ultimi undici anni 8 Province convenzionate in 3 Regioni 5.090 incontri con i docenti, tutti di strutture scolastiche ed educative diverse (dalle scuole dell’infanzia alla scuola secondaria) 3.033 consulenze a servizi territoriali e 143 diagnosi funzionali con strutture riabilitative 6.859 sussidi didattici prodotti dal Centro Materiale Didattico 2.132 testi tradotti e 5.420 immagini per ipovedenti prodotte dal Centro Trascrizioni 39 corsi di formazione tiflopedagogica presso Enti di formazione e Università in tutta Italia solo nel 2010 90 studenti delle scuole di I e II grado, seguiti individualmente dal Servizio Informatico nell’a.s. 2010/2011 47 Obiettivi, Attività E Risultati - CRESCERE E STUDIARE SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOPEDAGOGICA Il Centro di consulenza tiflopedagogica si propone di supportare nell’età evolutiva (0-18 anni) la crescita armonica e globale del bambino e del ragazzo gravemente disabile visivo e la sua piena integrazione sociale e culturale. L'attività del centro è volta a consentire al bambino una positiva e costruttiva relazione con il mondo mediante la scoperta delle risorse, lo sviluppo della percezione tattile e il mantenimento delle eventuali potenzialità visive residue. Le attività prevedono il coinvolgimento attivo di genitori, riabilitatori ed educatori: affinché il percorso educativo e di crescita personalizzato individuato per il bambino sia efficace, è necessario fornire a tutte le componenti coinvolte conoscenze, strategie, metodologie, tecniche e strumenti indispensabili per rispondere correttamente ai bisogni della persona affetta da disabilità. A tal fine il Centro porta avanti da anni un intenso lavoro di rete, che nasce dal confronto costante con le strutture educative, la famiglia, la scuola e i servizi riabilitativi del territorio. Il Centro dispone di un’èquipe di 11 specialisti esperti nell’area tiflopedagogica per la disabilità visiva nell’età evolutiva che lavorano in sinergia per lo sviluppo del bambino e 2 specialisti nell’area tifloinformatica. Gli interventi realizzati si differenziano in relazione alle caratteristiche degli utenti: non vedenti, ipovedenti e pluridisabili. In stretto collegamento con il servizio di consulenza tiflopedagogica operano i due laboratori tiflologici dell’Istituto: il centro materiale didattico e il centro trascrizioni braille e a caratteri ingranditi. CENTRO MATERIALE DIDATTICO Il Centro Materiale Didattico svolge un ruolo di primo piano tra i servizi offerti dall’Istituto e si occupa della ricerca, progettazione, produzione e distribuzione di sussidi didattici tattili per il gioco, l’apprendimento e la socializzazione. Il centro, attivo dal 1980, costituisce l’unico punto di riferimento per la produzione di supporti didattici per non vedenti in Italia, insieme alla Federazione Nazionale Pro Ciechi, e distribuisce i materiali prodotti su tutto il territorio nazionale e all’estero, soprattutto in Germania. La ricerca più che ventennale in questo settore risponde al bisogno di genitori, insegnanti e studenti, di disporre di sussidi didattici adeguati, fondamentali per la comunicazione didattica e per lo sviluppo cognitivo. Grazie all’uso di materiale didattico adeguato, infatti, il bambino/ragazzo con disabilità visiva può capire e crescere facendo esperienze formative dirette e personali e condividere il gioco e l’apprendimento con i compagni. Inoltre, il materiale didattico tattile prodotto dal Centro, non risponde solo alle finalità dei programmi scolastici, ma, consentendo lo sviluppo delle potenzialità senso-percettive e cognitive dei bambini e contribuendo a sostenere l’attenzione e la motivazione, favorisce anche un'effettiva integrazione. Nel 2001, l’Istituto, con l’obiettivo di far conoscere i materiali didattici prodotti dal Centro, ha realizzato il catalogo illustrato “Tocca e Impara”, che raccoglie le schede relative a tutti i materiali didattici tattili dell’Istituto dei Ciechi di Milano; il catalogo è stato prodotto in 500 copie cartacee e 2500 CD Rom (2000 in italiano e 500 in inglese), distribuite a enti locali, UICI (sede nazionale e sedi provinciali), scuole, centri specialistici, centri di consulenza tiflodidattica e altre istituzioni pro ciechi. Inoltre, presso la sede dell’Istituto è allestita la Mostra permanente del materiale didattico “Tocca e Impara”, aperta a insegnanti, tecnici, genitori ed esperti. In collaborazione con la Federazione Pro Ciechi, il materiale dell’Istituto dei 48 Obiettivi, Attività E Risultati - CRESCERE E STUDIARE ciechi è elencato nel CD “IMPARARE CON LE MANI”, pubblicato nel 2007. CENTRO STAMPA BRAILLE Il Centro Stampa Braille realizza testi in braille, a caratteri ingranditi e su supporto digitale ed è stato costituito nel 1977 in risposta all’esigenza degli studenti con disabilità visiva di poter studiare su testi adattati alle proprie condizioni visive. L’equipe che si occupa delle trascrizioni dei testi è composta da un esperto tiflologo, una coordinatrice, 2 operatori preposti alla scansione dei testi, alla stampa e alla rilegatura, 5 trascrittori e 3 correttori. Recentemente è stato messo a punto un software personalizzato per la gestione del processo di trascrizione che consentirà la completa informatizzazione del Centro con la catalogazione di tutti i dati relativi a utenti, testi in nero, trascrizioni richieste, situazione dell’avanzamento trascrizioni e della loro consegna in tempo reale, archivio di tutti i testi trascritti, ecc. Il centro si propone, inoltre, di completare l’informatizzazione delle procedure di trascrizione e approfondire lo studio di nuovi software, in particolare per la trascrizione dei testi scientifici. Oltre ai testi scolastici, il Centro produce testi per attività in campo culturale e artistico a cui l’Istituto è chiamato a collaborare. Inoltre, presso il Centro vengono preparati dispense, schede e altro materiale di supporto ai corsi di Formazione Professionale organizzati dall’Istituto. FORMAZIONE TIFLOPEDAGOGICA e COMUNICAZIONE L’Istituto dei ciechi realizza dal 1977 corsi di formazione tiflopedagogica e seminari di approfondimento rivolti a tutti gli operatori della scuola. 7 Infatti, con l’introduzione della legge sull’integrazione scolastica , del 1977, che prevede la possibilità per i disabili visivi di frequentare le scuole comuni di tutti gli ordini (nido, dell’infanzia, primaria e secondaria) ha fatto nascere l’esigenza di preparare gli insegnanti ad affrontare le specifiche problematiche psicologiche, educative e didattiche degli studenti che presentano deficit percettivi e che possono soffrire di problemi collaterali a livello psicomotorio, cognitivo, affettivo e dell’autonomia. I corsi sono rivolti a educatori, insegnanti curriculari e di sostegno, assistenti alla comunicazione, assistenti ad personam impegnati nell’assistenza individuale scolastica o domiciliare e a tutti gli operatori dei servizi territoriali (ASL, UOMPIA8, Centri Riabilitativi, ecc.) che intervengono, in contesti scolastici ed extrascolastici, sui bisogni specifici degli utenti disabili visivi. Nel Bilancio Sociale le attività verranno rendicontate nelle seguenti aree: CRESCERE E STUDIARE - Consulenza tiflopedagogica rivolta al bambino/ragazzo - Supporto alle famiglie e seminari di approfondimento - Consulenza tiflopedagogica rivolta alle strutture educative - Corsi di formazione tiflopedagogica e seminari di approfondimento rivolti agli insegnanti - Collaborazione con i servizi territoriali - Progettazione e produzione di materiali didattici di supporto CONOSCERE E INNOVARE - Ricerca tiflopedagogica applicata per la disabilità visiva in età evolutiva COMUNICARE E COINVOLGERE - Servizi per musei e istituzioni culturali - Centro di documentazione tiflologica - Testi scolastici per non vedenti e ipovedenti - Convegni e corsi di formazione in materia tiflologica 7 8 Legge 517/1977 Unità Operativa di neuropsichiatria per infanzia e adolescenza. 49 Obiettivi, Attività E Risultati - CRESCERE E STUDIARE CONSULENZA TIFLOPEDAGOGICA RIVOLTA al BAMBINO/RAGAZZO SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOPEDAGOGICA I primi anni di vita del bambino sono fondamentali per lo sviluppo delle funzioni neuro-psicologiche necessarie per una crescita intellettiva, affettiva, relazionale e comunicativa armonica. Il bambino affetto da grave disabilità visiva viene privato di una serie importante di stimolazioni la cui assenza può alterarne il ritmo e il processo di crescita rendendo più difficoltoso il dialogo con l’ambiente di riferimento. OBIETTIVO DELL’AZIONE Il servizio svolto dall’equipe del Centro tiflologico offre un intervento educativo precoce volto a compensare le carenze derivate dalla mancanza o dalla ridotta percezione visiva stimolando nel bambino il processo di conoscenza tramite gli altri canali sensoriali, aiutandolo a stabilire le prime relazioni con il mondo, limitando l’insorgere dei possibili effetti secondari della minorazione e favorendo l’individuazione di strategie adeguate che diano risposta ai bisogni nelle diverse situazioni di vita quotidiana. MODALITÀ DI INTERVENTO I bambini e le loro famiglie si avvicinano ai servizi del Centro di Consulenza Tiflopedagogica per iniziativa privata o su sollecitazione degli ospedali, dei centri territoriali o delle scuole. La consulenza consiste nella presa in carico del bambino e della sua famiglia e si articola in un percorso che ha inizio con la valutazione tiflopedagogica dinamica, centrata sull’analisi e l’approfondimento del potenziale di apprendimento. Il bambino viene osservato e valutato in relazione alla dimensione comunicativa e relazionale, psicomotoria, cognitiva e di autonomia in attività di vita quotidiana. Al termine della valutazione viene steso un progetto educativo individualizzato e integrato, che coinvolge l’Istituto, la famiglia, la scuola e i servizi territoriali e che prevede attività in uno o più dei seguenti ambiti: stimolazioni ed educazione dell’eventuale residuo visivo; stimolazioni basali per un recupero plurifunzionale e per un’attivazione plurisensoriale; percorsi metodologici per lo sviluppo o il recupero dell’autonomia nella vita quotidiana; interventi di pedagogia del movimento per lo sviluppo dell’orientamento e della mobilità; percorsi didattico-educativi personalizzati in collaborazione con le scuole; aggiornamento e adeguamento continuo dei software utilizzati. I dati raccolti dal tiflologo in fase di valutazione vengono utilizzati per la stesura degli obiettivi educativi e disciplinari specifici per il bambino, a cui vengono proposti e consigliati anche ausili ergonomici e informatici, disponibili presso il servizio informatico, e sussidi visivi in accordo con l’oculista di riferimento. I costi dei servizi sono sostenuti dalla Provincia di Milano e dalle altre province convenzionate, enti pubblici o istituzioni territoriali da cui provengono i bambini presi in carico. RISULTATI Nell’a.s. 2010/2011 i minori in carico al servizio sono 295, con un aumento dell’80% negli ultimi 11 anni Il 60% dei bambini risiede nella Provincia di Milano, il restante 40% proviene dalle province di Monza,Varese, Cremona, Piacenza, Lodi, Novara, Alessandria. 50 Obiettivi, Attività E Risultati - CRESCERE E STUDIARE 0 OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO Il centro intende: continuare a promuovere la segnalazione sistematica dei bambini non vedenti da parte dei reparti di neonatologia degli ospedali, per favorire un intervento precoce; ricercare nuove metodologie e nuovi supporti didattici e tecnologici che contribuiscono al raggiungimento di tutti gli obiettivi formativi; effettuare una valutazione periodica dello sviluppo evolutivo del bambino/ragazzo per garantire il buon proseguimento del progetto educativo e il raggiungimento delle abilità sociali e di autonomia. 51 Obiettivi, Attività E Risultati - CRESCERE E STUDIARE SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOPEDAGOGICA SUPPORTO ALLE FAMIGLIE E SEMINARI DI APPROFONDIMENTO OBIETTIVO DELL’AZIONE La famiglia riveste un ruolo fondamentale e determinante per il raggiungimento degli obiettivi definiti nel progetto educativo del proprio figlio: per questo nel momento in cui un bambino in età evolutiva viene preso in carico, il Centro avvia simultaneamente percorsi volti a rendere le famiglie consapevoli dei bisogni del figlio non vedente e a guidarle nel suo percorso di crescita. MODALITÀ DI INTERVENTO La famiglia viene presa in carico insieme al bambino e viene affiancata e supportata dall’equipe di tiflologi nell’apprendimento delle modalità educative adeguate e in continuo mutamento lungo il percorso di crescita del figlio. I servizi offerti comprendono: RISULTATI il coinvolgimento nella definizione del progetto educativo del bambino; un piano di consulenza periodica a domicilio; la possibilità di partecipare a seminari informativi e formativi guidati da esperti su temi richiesti dai genitori all’interno del progetto “Insieme per”, per favorire lo scambio di esperienze e informazioni, la fornitura di materiali didattici specifici e la presentazione di attività ludiche da svolgere nell’ambito familiare. Nel 2010/2011 sono state prese in carico, insieme ai loro figli, 280 famiglie. Ai seguenti seminari rivolti ai genitori è stata registrata una media di 30 partecipanti: “Vivere il buio, percorso guidato a Dialogo nel Buio, riflessioni e approfondimento” Percorsi informatici “Essere adolescenti. Domande e risposte” Metodologie per costruire libri tattili Orientamento successivo alla scuola superiore Sono stati organizzati seminari e laboratori a cui hanno partecipato in media 30 ragazzi: Famiglie prese in carico 280 249 249 2007/2008 2008/2009 256 2009/2010 2010/2011 “Scopri il tuo volto”, “Scopri l’ambiente” e “Scopri l’arte” Informatica e matematica Posta elettronica e ecdl Autonomia in cucina I bambini che hanno partecipato alla settimana “Insieme per…” , finalizzata ad approfondire e dare continuità alla consulenza tiflopedagogica, tramite interventi educativi mirati, sono 28 nell’arco del quadriennio. 52 Obiettivi, Attività E Risultati - CRESCERE E STUDIARE OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO Il centro intende: Organizzare incontri monotematici specifici per fasce d’età dei bambini con lo scopo di favorire e promuovere attività in piccoli gruppi su temi educativi e culturali concordati con le famiglie; Estendere sempre più la rete di rapporti tra le famiglie e il Centro. 53 Obiettivi, Attività E Risultati - CRESCERE E STUDIARE CONSULENZA TIFLOPEDAGOGICA RIVOLTA ALLE STRUTTURE EDUCATIVE SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOPEDAGOGICA OBIETTIVO DELL’AZIONE I tiflologi dell’équipe del Centro avviano efficaci collaborazioni con gli educatori e gli insegnanti della scuola frequentata dal bambino preso in carico con lo scopo di fornire loro consulenza e informazioni sulle specificità della disabilità sensoriale. MODALITÀ DI INTERVENTO Nel caso in cui il bambino debba essere iscritto per la prima volta a scuola, la consulenza è preceduta da una “fase preparatoria” che ha inizio con un colloquio con la famiglia per accompagnarla nella scelta della scuola e nel percorso d’iscrizione e si conclude con la presentazione dell’alunno alla scuola e l’organizzazione di riunioni informative con le strutture che hanno in carico lo studente. La consulenza si svolge presso la singola scuola a cura dello specialista tiflologo che segue il bambino; gli interventi si articolano lungo l’intero anno scolastico e consistono in: osservazioni periodiche dell’allievo condotte in classe sia durante lo svolgimento delle normali attività, sia in situazioni di interazione con adulti e compagni; momenti di interazione con lo studente disabile per mostrare agli insegnanti le sue modalità di conoscenza, il suo processo di apprendimento, le tecniche di orientamento e mobilità, l’uso di strumenti e di tecniche di rappresentazione; valutazione con gli insegnanti della possibilità di seguire i contenuti previsti nel programma di classe e ricerca di soluzioni didattiche idonee; stesura congiunta del progetto educativo; momenti di verifica con i docenti e i genitori sul raggiungimento degli obiettivi del progetto educativo. Periodicamente l’èquipe del centro promuove incontri per l’analisi, la discussione e la rivalutazione degli aspetti critici relativi al piano cognitivo, relazionale e dell’autonomia e per l’aggiornamento degli obiettivi del progetto educativo. La periodicità degli incontri con gli insegnanti varia in relazione alle esigenze del minore seguito, dell’insegnante, della scuola o del tiflologo stesso. Inoltre, i tiflologi forniscono ai docenti supporto metodologico nell’approfondimento di nuovi percorsi didattici, nell’utilizzo di materiali specifici e nell’introduzione di nuove tecnologie informatiche. RISULTATI Nell’a.s. 2010/2011 le strutture educative presso cui il servizio tiflologico ha prestato consulenza sono 270 (+8% rispetto all’a.s. 2007/2008) Sono stati realizzati 1.320 incontri tra tiflologi e insegnanti (+6% rispetto all’a.s. 2007/2008) 54 Obiettivi, Attività E Risultati - CRESCERE E STUDIARE OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO Il centro intende impegnarsi ad adeguare costantemente l’intervento specialistico nella scuola in relazione ai cambiamenti normativi e ai nuovi contenuti delle discipline. 55 Obiettivi, Attività E Risultati - CRESCERE E STUDIARE CORSI DI FORMAZIONE TIFLOPEDAGOGICA E SEMINARI DI APPROFONDIMENTO RIVOLTI AGLI INSEGNANTI SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOPEDAGOGICA OBIETTIVO DELL’AZIONE Tramite la formazione tiflopedagogica rivolta a insegnanti ed educatori, il Servizio intende diffondere la cultura dell’integrazione all’interno delle scuole, approfondire le problematiche educative della disabilità sensoriale e fornire metodologie didattiche specifiche adeguate per le diverse fasce d’età e per i diversi ambiti disciplinari. MODALITÀ DI INTERVENTO Il corso di formazione si svolge presso la sede dell’Istituto di Via Vivaio, ed è articolato in lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche. Le lezioni si concentrano prima dell’inizio dell’anno scolastico - nel mese di settembre – proprio per fornire agli insegnanti gli strumenti di base per progettare e svolgere un intervento educativo e didattico adeguato alle esigenze degli allievi disabili visivi che si accingono a frequentare la scuola. I principali temi trattati sono: il processo di costruzione della realtà e le modalità cognitive del bambino disabile; le metodologie e le strategie educative – didattiche per l’apprendimento; la comunicazione con le persone e l’ambiente e le problematiche legate alla relazione con i compagni; la conoscenza e l’utilizzo delle nuove tecnologie accessibili a sostegno dell’apprendimento; l’orientamento, la mobilità e l’apprendimento delle autonomie quotidiane. L’attività di formazione da parte dei tiflologi dell’Istituto, continua durante l’anno attraverso interventi di consulenza periodici condotti presso le singole scuole con allievi con disabilità visiva per individuare problematiche specifiche e programmare le strategie didattiche appropriate per i singoli casi. Inoltre, l’Istituto, per approfondire alcune tematiche specifiche affrontate nel corso di formazione, organizza seminari di approfondimento e corsi di aggiornamento tenuti generalmente nel primo quadrimestre dell’anno scolastico. RISULTATI Gli insegnanti partecipanti al corso di formazione, articolato in 15 incontri, sono in media 58. I seminari formativi di approfondimento hanno durata di 9/12 ore ciascuno, suddivise in 3/4 incontri; le tematiche specifiche affrontate nel 2010 sono: La scrittura e la lettura Braille. Metodologie didattiche dell’insegnamento del codice braille letterario, matematico e musicale Il plurihandicap e la minorazione visiva L’ipovisione infantile: problematiche evolutive e didattiche Orientamento, mobilità e autonomie quotidiane. Attività motorie e sportive per alunni non vedenti e ipovedenti Corso di informatica per docenti ed educatori. A ciascun seminario partecipano in media 12 insegnanti. OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO L’Istituto intende promuovere sempre maggiori e diversificate attività di tipo laboratoriale nell’ambito dei corsi e di favorire momenti di confronto tra i docenti dello stesso ordine di scuola attraverso seminari specifici per consentire il confronto su problematiche comuni. 56 Obiettivi, Attività E Risultati - CRESCERE E STUDIARE COLLABORAZIONE CON I SERVIZI TERRITORIALI SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOPEDAGOGICA OBIETTIVO DELL’AZIONE Il Centro collabora con i servizi territoriali per garantire al disabile visivo un supporto adeguato basato su un approccio che integra positivamente tutte le componenti dell’assistenza, dagli aspetti sociali agli aspetti sanitari. MODALITÀ DI INTERVENTO L’équipe del Centro per gli aspetti clinici e riabilitativi che riguardano gli utenti presi in carico si interfaccia con gli operatori dei servizi territoriali: ASL, centri di riabilitazione visiva per ipovedenti, enti che si occupano di disabilità e che ospitano bambini non vedenti, centri aggregativi. La collaborazione con le èquipe specialistiche si realizza attraverso: RISULTATI OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO la consulenza alle strutture riabilitative per la stesura della Diagnosi Funzionale; il coordinamento in situazioni particolari fra i diversi interventi pluridisciplinari; la sensibilizzazione presso i centri di aggregazione territoriale per lo svolgimento di attività extra scolastiche specifiche; l’organizzazione di incontri per una corretta conoscenza della disabilità visiva; il supporto ad una buona comunicazione tra genitori e operatori. Le consulenze realizzate presso i servizi territoriali nell’a.s. 2010/2011 sono 773, le diagnosi funzionali stese in collaborazione sono 40 Si intende divulgare tramite diversi canali e iniziative gli incontri di approfondimento specifici rivolti agli operatori del territorio per accrescere le loro competenze sulle specificità della disabilità visiva e rendere così più efficaci gli interventi realizzati. 57 Obiettivi, Attività E Risultati - CRESCERE E STUDIARE PROGETTAZIONE E PRODUZIONE DI MATERIALI DIDATTICI DI SUPPORTO SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOPEDAGOGICA OBIETTIVO DELL’AZIONE L’interazione con sussidi didattici tattili adeguati, prodotti dal Centro Materiale Didattico, permette allo studente disabile visivo di crescere e apprendere attraverso esperienze formative personali e contemporaneamente di condividere il gioco e l’apprendimento con i compagni. MODALITÀ DI INTERVENTO I materiali prodotti sono di diverse tipologie: primi libri per l’infanzia, narrativa illustrata, giochi logico–matematici, sussidi per l’apprendimento del braille, sussidi per l’aritmetica e la geometria, tavole di storia, scienze, fisica e chimica, cartine geografiche, materiali per lo sviluppo delle capacità di orientamento spaziale, organizzate in specifiche aree disciplinari. Le tecniche di realizzazione variano in relazione alla tipologia del sussidio e dello studente a cui è destinato: per la prima infanzia vengono generalmente utilizzate materie prime reali assemblate in collage, per gli alunni più grandi invece si producono illustrazioni e schede stampate a caldo su materiale plastico a partire da una matrice in rilievo. L’offerta di materiale didattico si amplia e aggiorna continuamente, i nuovi materiali sono progettati dal laboratorio in collaborazione con l’équipe tiflologica che, valutando le esigenze degli alunni disabili in relazione ai programmi scolastici e alle esigenze didattiche e metodologiche degli insegnanti della scuola, elaborano nuove proposte avvalendosi, se necessario, della consulenza di insegnanti esperti nell’area disciplinare di interesse. L’équipe è affiancata da 1 tecnico del laboratorio, esperto di grafica in rilievo, che realizza il prototipo in base ad adeguati criteri tiflotecnici e 4 operatori addetti alla riproduzione delle copie. Il prototipo dopo un periodo di sperimentazione viene messo a catalogo ed in seguito distribuito alle scuole e ai centri che operano con allievi non vedenti in tutta Italia. Ogni materiale prodotto è accompagnato da una scheda tiflodidattica che riporta gli obiettivi formativi e didattici perseguiti e le indicazioni d’uso in modo da orientare la scelta e la fruizione da parte degli insegnanti. Inoltre, la consegna del materiale didattico alle scuole è preceduta e accompagnata da interventi di formazione e informazione rivolti agli insegnanti. RISULTATI I sussidi didattici prodotti dal Centro nel 2010 sono 1.871 (+16% dal 2007), il 65% dei quali distribuiti a Enti convenzionati con l’Istituto. 295 bambini e ragazzi hanno usufruito dei sussidi prodotti dal Centro nell’ambito delle convenzioni con le Province. 58 Obiettivi, Attività E Risultati - CRESCERE E STUDIARE Sussidi didattici prodotti 2500 2000 1500 2.174 1.613 639 1.201 661 868 250 1535 500 1210 745 802 295 249 249 2008 2009 216 200 150 100 0 2007 2008 2009 2010 Sussidi distribuiti agli Enti convenzionati Sussidi distribuiti ad altri committenti (istituzioni, ASL, utenti privati) OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO 350 300 399 1000 Beneficiari di sussidi didattici tattili distribuiti agli Enti convenzionati 1.871 50 0 2007 2010 Il Centro si propone di: ampliare ulteriormente il repertorio dei materiali coprendo sempre più le esigenze didattiche degli allievi e delle scuole; introdurre innovazione tecnologica nelle tecniche di produzione; potenziare la narrativa infantile illustrata che è fortemente richiesta dalle famiglie; ampliare progressivamente il repertorio di illustrazioni per utenti ipovedenti. 59 Obiettivi, Attività E Risultati - CRESCERE E STUDIARE TESTI SCOLASTICI PER NON VEDENTI E IPOVEDENTI SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOPEDAGOGICA OBIETTIVO DELL’AZIONE Il Centro trascrizioni braille, a caratteri ingranditi e su supporto digitale realizza le versioni dei testi adottati nelle scuole, primarie e secondarie, in codice braille per i non vedenti e a macrocaratteri per gli ipovedenti, permettendo loro di studiare sugli stessi libri di testo utilizzati dai compagni di classe. MODALITÀ DI INTERVENTO Sono le istituzioni scolastiche a fare richiesta all’equipe del Centro delle trascrizioni dei testi utilizzati nella classe frequentata dallo studente non vedente o ipovedente. I testi della scuola elementare e quelli di argomento tecnico o scientifico vengono sottoposti a redazione tiflodidattica per gli opportuni adattamenti prima della trascrizione, in quanto molti elementi grafici non possono essere trasferiti automaticamente nella versione braille. La trascrizione è integrale per la scuola primaria ed è invece selettiva per gli altri ordini di scuola: le parti di testo da trascrivere sono concordate con gli insegnanti in base agli argomenti di studio effettivamente svolti nel corso dell’anno scolastico. Nel caso di allievi non vedenti, i testi vengono trattati con uno specifico software di transcodifica braille, mentre per gli studenti ipovedenti vengono realizzati materiali interamente personalizzati in base alle specifiche esigenze visive (rispetto alla dimensione dei caratteri, al contrasto figura-sfondo, alla distanza tra le righe, al formato orizzontale o verticale). In alcuni casi i testi sono prodotti con doppio codice nero e Braille, con l’obiettivo di favorire l’integrazione scolastica e sociale dei ragazzi attraverso la lettura condivisa e per divulgare la conoscenza del Braille tra gli studenti vedenti. I testi vengono forniti in formato cartaceo o digitale. I volumi stampati su carta, a causa delle dimensioni “obbligate” del braille per grandezza e spessore dei segni, sono voluminosi ma preferibili per i principianti per l’immediatezza del contatto con il libro, per la comprensione dell’organizzazione dei contenuti e per l’analogia con i libri usati dai compagni. Il formato digitale, più compatto e più pratico, consente la lettura con ausili informatici adattati per i disabili visivi. I testi scolastici in braille non riportano illustrazioni; queste, infatti, sono realizzate con procedimenti e macchinari diversi dalla stampa, e devono avere un rilievo significativo per la lettura tattile che renderebbe i testi ancora più voluminosi e scomodi da consultare. Le illustrazioni e i materiali didattici relativi agli argomenti affrontati nei libri vengono prodotti dal Centro Materiale Didattico e consegnati a parte. Per quanto riguarda il corredo iconografico ai testi ingranditi per gli studenti ipovedenti, nel 2006 è stata avviata la realizzazione di illustrazioni opportunamente adattate, con l’adozione di criteri rappresentativi e grafici specifici per facilitare la percezione e la decodifica delle immagini. La sperimentazione ha avuto esito positivo: le illustrazioni si sono dimostrate molto efficaci nell’arricchire e facilitare l’insegnamento e l’apprendimento. I soggetti si riferiscono in particolare ad argomenti di scienze (ambienti naturali, botanica, zoologia, corpo umano), geografia (carte fisiche e politiche dell’Italia e delle regioni), storia (cartine storiche). 60 Obiettivi, Attività E Risultati - CRESCERE E STUDIARE Mancano i dati fuori convenzione Pagine braille prodotte su supporto cartaceo 232.353 227.385 250.000 200.000 150.000 100.000 50.000 69.466 60.444 61.280 55.961 9.022 5.319 28.976 42.857 4.968 Megabyte per ipovedenti e barra braille 0 2006/2007 2007/2008 Convenzione 2008/2009 2009/2010 2010/2011 208 Fuori convenzione 126 116 114 12 112 4 2007/2008 2008/2009 171 37 2006/2007 Totale Convenzione 70 82 2009/2010 2010/2011 Fuori convenzione 61 Obiettivi, Attività E Risultati - CRESCERE E STUDIARE CONVEGNI E CORSI DI FORMAZIONE IN MATERIA TIFLOLOGICA SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOPEDAGOGICA OBIETTIVO DELL’AZIONE Formare e informare operatori culturali che operano a contatto con la disabilità visiva. MODALITÀ DI INTERVENTO Il servizio di consulenza tiflopedagogica realizza docenze specialistiche in materia tiflologica presso Università e Enti di formazione. I tiflologi intervengono, inoltre, in numerosi convegni con relazioni su temi tiflopedagogici. RISULTATI Tra il 2007 e il 2010 sono stati realizzati 30 corsi presso Università e 9 corsi presso enti di formazione L’équipe tiflologica è intervenuta in numerosi convegni tra il 2007 e il 2011, tra i più importanti si segnalano: “L’integrazione scolastica di alunni minorati della vista con disabilità complesse: esperienze a confronto” (febbraio 2007, Firenze) “Integrazione scolastica dei ciechi e degli ipovedenti in Italia e in Europa” (febbraio 2007, Roma) “Per insegnare a volare. Il ruolo dei genitori nell’educazione all’autonomia e alla libertà” (giugno 2007, Perugia - UICI Nazionale) “Convegno internazionale Dialogo nel Buio” (giugno 2007, Milano) “Il tatto” (ottobre 2007, Ferrara) “Il lavoro sensoriale nella scuola: l’esperienza dell’Istituto dei Ciechi di Milano” (dicembre 2007, Pavia) “Convegno internazionale sulle disabilità afferenziali plurime” (febbraio 2008, Assisi) “Vedere sentire: itinerari nella disabilità sensoriale” (ottobre 2008, Brescia) “Democrazia e conoscenza” (ottobre 2008, Milano) “La valenza educativa nella formazione degli operatori di Orientamento e Mobilità” (dicembre 2008, Roma - Seminario IAPB) “Braille, un esempio di civiltà educativa” (febbraio 2010, Catania) “Integrazione sociale e culturale del non vedente (febbraio 2010, Legnano) “Corso easyli” (marzo 2010, Cremona) “L’arricchimento culturale del bambino attraverso la lettura e l’esplorazione del libro tattile” (marzo 2010, Roma) “L’integrazione nella scuola di tutti” (giugno 2010, Mendrisio) “Istituzioni per ciechi a confronto tra passato e presente in occasione del 170°. Origini e storia dell’Istituto dei Ciechi di Milano (ottobre 2010, Milano) “Cittadini a pieno titolo” presso il Forum Europeo della disabilità (febbraio 2011, Milano) “Aspetti psicologici in ipovisione” (giugno 2011, Azienda Ospedaliera San Paolo) “Albinismo: una diversità visibile” (luglio 2011, Roma) “Dialogo nel buio: i significati educativi” (ottobre 2011, Genova) “L’attività scolastica e il suo significato per i bambini ipovedenti (ottobre 2011, Azienda Ospedaliera San Paolo) “Leggere tutti: favorire l’accessibilità nei libri per bambini” (novembre 2011, Brugherio) 62 Obiettivi, attività e risultati - CRESCERE E STUDIARE SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOINFORMA TICA FORMAZIONE E ASSISTENZA INFORMATICA PER STUDENTI OBIETTIVO DELL’AZIONE Favorire l’integrazione scolastica offrendo agli studenti disabili visivi la possibilità di condividere con insegnanti e compagni di classe i materiali di studio, di seguire le attività formative in aula e di svolgere i compiti a casa. MODALITÀ DI INTERVENTO Il Centro realizza corsi di informatica rivolti a studenti non vedenti delle scuole di I e II grado. Per ogni studente viene definito un percorso formativo personalizzato: un docente del servizio informatico si occupa di seguirlo, presso la scuola frequentata, affiancandolo e insegnandogli ad utilizzare il computer come supporto per studiare ed apprendere in modo più efficace. Tutti gli studenti, inoltre, partecipano mensilmente a corsi di gruppo organizzati presso l’Istituto, che rappresentano un’occasione preziosa di incontro, confronto e socializzazione. RISULTATI 90 studenti nell’a.s. 2010/2011 Studenti seguiti per livello di istruzione Studenti seguiti 140 120 100 80 60 40 20 94 61 116 102 94 116 42 81 70 102 42 33 24 33 32 35 2006/2007 2007/2008 2008/2009 0 Non vedenti 30 26 31 34 2006/2007 2007/2008 Scuola elem entare Ipovedenti Scuola m edia 50 2008/2009 Scuola s uperiore Ore complessive di formazione 1.347 1.342 1.287 2006/2007 OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO 2007/2008 2008/2009 Il servizio ha sviluppato nel tempo un’offerta formativa di un buon livello qualitativo che, alla luce delle richieste sempre maggiori e della crescente trasversalità dell’utilizzo della tecnologia informatica, potrebbe essere ulteriormente potenziata. Obiettivi, Attività E Risultati - CRESCERE E STUDIARE FORMAZIONE E CONSULENZA INFORMATICA PER GLI INSEGNANTI SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOINFORMA TICA OBIETTIVO DELL’AZIONE Formare insegnanti, operatori scolastici e famiglie fornendo loro competenze di base sull’uso delle tecnologie informatiche per non vedenti affinché possano supportare e affiancare gli studenti disabili visivi nell’apprendimento. MODALITÀ DI INTERVENTO Gli insegnanti hanno necessità di conoscere gli strumenti e le modalità di utilizzo delle tecnologie informatiche per non vedenti (es. display braille, sintesi vocale, etc…). A tal fine il servizio informatico organizza periodicamente corsi di formazione per imparare come utilizzare le tecnologie e i software più diffusi (word, excel, internet, etc), quali sono i problemi che uno studente disabile può incontrare nel loro utilizzo e come affiancarlo per risolvere quei problemi in modo efficace. RISULTATI Il corso si svolge in 10/12 lezioni Il numero di partecipanti per ogni corso varia da 20 a 30. OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO Far conoscere maggiormente i corsi e le attività formative realizzate. 64 FORMARSI E LAVORARE FORMARSI E LAVORARE 65 Obiettivi, attività e risultati – FORMARSI E LAVORARE DESTINATARI, BISOGNI, OBIETTIVI E SERVIZI STUDENTI UNIVERSITARI DISABILI VISIVI accedere e utilizzare i servizi e le tecnologie informatiche in ambito universitario studiare su supporti didattici adeguati sapersi muovere autonomamente negli ambienti e negli spazi universitari recuperare la fiducia in se stessi, diventare consapevoli delle proprie capacità e limiti, sentirsi incoraggiati e sostenuti GIOVANI E ADULTI acquisire autonomia nella vita quotidiana, nella gestione di sé e della casa, negli spostamenti individuali in città DISABILI VISIVI trovare un lavoro il più possibile coerente con le proprie capacità e adeguato alla propria condizione fisico sensoriale ambientarsi nel luogo di lavoro e saper utilizzare le tecnologie e gli strumenti adeguati ospitalità per poter seguire i corsi di formazione o lavorare in Istituto FAR SÌ CHE LO STUDENTE POSSA FORMARSI E USUFRUIRE IN CONDIZIONE DI PARITÀ DI TUTTI I SERVIZI E LE RISORSE CHE L’UNIVERSITÀ METTE A DISPOSIZIONE AIUTARE IL DISABILE VISIVO AD ESSERE IL PIÙ POSSIBILE AUTONOMO NEI DIVERSI CONTESTI DI VITA E AD INSERIRSI NEL MONDO DEL LAVORO, TRAMITE PERCORSI FORMATIVI DI QUALIFICAZIONE O RIQUALIFICAZIONE PROFESSIONALE SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOINFORM ATICA SERVIZIO AUTONOMIA E COMPETENZE DI BASE SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOINFORM ATICA SERVIZIO LAVORO E FORMAZIONE PROFESSIONALE SERVIZIO AUTONOMIA E COMPETENZE DI BASE SERVIZIO LAVORO E FORMAZIONE PROFESSIONALE 66 Obiettivi, attività e risultati – FORMARSI E LAVORARE I NOSTRI RISULTATI 2007 - 2010 61 studenti universitari seguiti individualmente 76 adulti non vedenti affiancati nella conoscenza dell’utilizzo delle tecnologie informatiche per 4.678 ore di progettazione e formazione 55 allievi dei corsi per centralinisti: 37 hanno ottenuto l’attestato di qualifica riconosciuto a livello europeo e 14 si sono iscritti all’albo regionale dei Centralinisti Telefonici 34 non vedenti e pluridisabili dei corsi per lo sviluppo della manualità e dell’autonomia 73 non vedenti hanno seguito percorsi di inserimento lavorativo per 13.833 ore di formazione e progettazione dal 2007 al 2011 58 studenti dei corsi di formazione e lavoratori non vedenti ospitati nel pensionato 67 Obiettivi, attività e risultati – FORMARSI E LAVORARE SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOINFORMATICA Lo sviluppo della tecnologia informatica e in particolare gli importanti risultati raggiunti nell’ultimo decennio, consentono a non vedenti e ipovedenti di raggiungere livelli sempre maggiori di autonomia e di integrazione nel mondo della scuola, del lavoro, nella vita privata e nelle relazioni. Il Servizio Informatico dell’Istituto dei Ciechi di Milano, attivo dal 1997 opera per: aiutare i disabili visivi a raggiungere l’autonomia nella vita quotidiana (creare e consultare documenti, accedere alla posta elettronica e al web); offrire agli studenti la possibilità di studiare e formarsi; individuare nuove figure professionali in un contesto in cui la tecnologia ha contribuito a modificare in maniera decisiva il mercato del lavoro; sensibilizzare la collettività sull’accessibilità dei software e dei siti web. In particolare, il servizio opera nei seguenti ambiti: educazione e integrazione scolastica; formazione professionale e sostegno all’inserimento lavorativo; aggiornamento, studio e accessibilità. Le attività del servizio informatico sono rivolte soprattutto a non vedenti e ipovedenti, ma anche a tutti coloro che si rapportano con la disabilità visiva, offrendo proposte formative diversificate e in continuo aggiornamento. Il ruolo sempre più centrale che assume la tecnologia per la persona non vedente ha fatto sì che il servizio informatico diventasse un punto di riferimento per tutti gli altri settori dell’Istituto. Nel 2010 le ore che il servizio ha dedicato ad attività interne di assistenza, manutenzione e sviluppo di procedure interne sono 4.940, con un aumento del 10% rispetto al 2009. Il Servizio informatico, inoltre è: test center accreditato AICA9 per il conseguimento della Patente Europea del Computer (ECDL): dal 2004 sono stati sostenuti 588 esami e rilasciati 55 diplomi ECDL soggetto accreditato a livello nazionale da Digit PA (ex CNIPA10) per la valutazione tecnica e soggettiva della conformità dei siti web ai requisiti imposti dalla normativa sull’accessibilità dei soggetti disabili agli strumenti informatici. Nel Bilancio Sociale le attività del servizio informatico verranno rendicontate nelle seguenti aree: 9 CRESCERE E STUDIARE - Formazione e assistenza informatica per studenti - Formazione e consulenza informatica per gli insegnanti FORMARSI E LAVORARE - Supporto agli studenti universitari - Conoscenza e utilizzo delle tecnologie informatiche CONOSCERE E INNOVARE COMUNICARE E COINVOLGERE - Attività di aggiornamento e studio informatico - Accessibilità e usabilità dei software e dei siti web - Sensibilizzazione sull’uso della tecnologia informatica per non vedenti Associazione Italiana per l’informatica e il calcolo. Ente Nazionale per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, prima Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 10 68 Obiettivi, attività e risultati – FORMARSI E LAVORARE SUPPORTO AGLI STUDENTI UNIVERSITARI SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLO INFORMATICA OBIETTIVO DELL’AZIONE Far sì che gli studenti universitari possano beneficiare delle numerose possibilità che la tecnologia informatica e assistiva mette loro a disposizione, tramite percorsi personalizzati, dai livelli base a quelli avanzati, a seconda del livello di preparazione di ciascuno. MODALITÀ DI INTERVENTO L’istituto ha stretto con alcune università del territorio (Università Statale di Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) convenzioni, rinnovate annualmente, nell’ambito delle quali fornisce supporto agli studenti universitari disabili visivi. Il Progetto formativo individuato per ogni studente prevede interventi diversi in relazione alle specifiche necessità: da corsi di orientamento e mobilità, a corsi di lettura e scrittura braille, anche in lingua straniera, a corsi di formazione informatica. In particolare, rispetto alla formazione informatica ogni studente riceve proposte formative personalizzate in relazione: al tipo di disabilità: cieco, ipovedente, pluriminorazione; alla tipologia di formazione necessaria in relazione al proprio percorso di studio; alla tecnologia assistiva utilizzata: display braille, sintesi vocale, video ingranditore, palmari. La preparazione per il superamento dell’esame per la patente ECDL (Patente Europea del Computer) costituisce l’elemento base della proposta formativa che si sviluppa con approfondimenti specifici coerenti con il percorso di studio seguito dallo studente. Il servizio informatico, inoltre, permette agli studenti di conoscere tutti gli strumenti di tecnologia assistiva che possono facilitare e rendere autonomo il loro percorso formativo e offre assistenza e interventi specifici sulla strumentazione informatica personale. RISULTATI 69 Obiettivi, attività e risultati – FORMARSI E LAVORARE CONOSCENZA E UTILIZZO DELLE TECNOLOGIE INFORMATICHE SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLO INFORMATICA OBIETTIVO DELL’AZIONE Supportare la persona adulta non vedente nell’utilizzo delle tecnologie informatiche ad uso personale per le proprie esigenze di autonomia. MODALITÀ DI INTERVENTO Il servizio informatico offre consulenza a persone non vedenti adulte che hanno bisogno di supporto per avvicinarsi alla tecnologia ed imparare ad utilizzarla per aumentare il proprio livello di autonomia nella vita quotidiana, per leggere testi, scrivere e ricevere mail, fare la spesa online, gestire l’home – banking. La persona viene accompagnata da un esperto informatico nell’intero percorso che ha inizio con l’individuazione del prodotto (un telefono, un computer, etc…) che meglio risponde alle sue esigenze e prosegue con l’assistenza nell’acquisto e l’affiancamento nell’apprendimento dell’utilizzo della nuova tecnologia. La metodologia utilizzata prevede un’alternanza di momenti di affiancamento individuale della persona (valutazione del bisogno, individuazione della tecnologia più adeguata a rispondere alle sue esigenze) e momenti di formazione di gruppo (apprendimento dell’utilizzo della tecnologia). RISULTATI 70 Obiettivi, attività e risultati – FORMARSI E LAVORARE CORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE NELL’AREA DELLA TELEFONIA OBIETTIVO DELL’AZIONE SERVIZIO LAVORO E FORMAZIONE PROFESSIONALE Il lavoro di centralinista telefonico, che ha cominciato a diffondersi intorno agli anni '50 anche grazie a specifiche leggi di tutela, è sempre stata una delle professioni che maggiormente ha garantito l'ingresso dei non vedenti nel mondo del lavoro. Il corso di formazione professionale nell’area telefonia, oltre a fornire insegnamenti e strumenti legati alla competenza professionale specifica, si propone di: favorire la consapevolezza del proprio valore e delle proprie capacità individuali; fornire una preparazione professionale adeguata e spendibile nel mercato del lavoro; stimolare una professionalità responsabile e consapevole. MODALITÀ DI INTERVENTO I corsi professionali per centralinisti telefonici, organizzati dall'Istituto dei Ciechi di Milano fin dal 1976, hanno sempre tenuto molto alto il livello di qualificazione, puntando l'attenzione sulla capacità del soggetto di inserirsi positivamente nel mondo del lavoro. Il corso ha durata annuale ed è rivolto a persone non vedenti o ipovedenti, che abbiano compiuto i 21 anni o con diploma di scuola secondaria di II grado, con residuo visivo non superiore ad 1/10 per occhio e non migliorabile con lenti. I corsi si caratterizzano per l’innovatività sia della proposta formativa, metodologica e didattica, sia della strumentazione telefonica e della tecnologia utilizzata. Le principali competenze che i partecipanti acquisiscono al termine del corso sono: capacità di gestione di un centralino operativo superiore alle 5 linee urbane, conoscenza del codice braille (lettura e scrittura), uso della dattilo braille, della tastiera del computer e delle tecnologie avanzate con periferiche per non vedenti, uso di base delle lingue straniere e altre funzioni fondamentali utili in ambito professionale. A seguito della presentazione della domanda da parte dei candidati, vengono effettuati colloqui di selezione da parte di una commissione esaminatrice a cui partecipano anche rappresentanti dell’UICI. La commissione, in base alle competenze tecniche, alle abilità relazionali e alle caratteristiche generali di ogni candidato, redige una graduatoria finale di ammissione. La programmazione dell'attività formativa è effettuata dai docenti sulla base dei dati raccolti in fase di selezione. Periodicamente il team dei formatori si riunisce per monitorare l'andamento delle attività formative, il grado di apprendimento degli allievi e il riscontro di eventuali problemi. Un elemento che qualifica in modo particolare l’approccio utilizzato dall'Istituto dei Ciechi, è la convinzione che prima di intraprendere qualsiasi percorso formativo è necessario che i candidati acquisiscano la consapevolezza del proprio valore, delle proprie capacità e possibilità sia da un punto di vista psicologico-emotivo, sia intellettivo. Proprio per raggiungere questo obiettivo, è importante che il team di formatori sia composto sia da persone vedenti sia da non vedenti che possono 71 Obiettivi, attività e risultati – FORMARSI E LAVORARE motivare più efficacemente il percorso formativo dei non vedenti e renderlo credibile e alla loro portata. Le attività didattiche sono state organizzate su tre aree formative propedeutiche ad un’evoluzione intellettiva e personale e che possono facilitare gli studenti ad affrontare la realtà lavorativa. Tecnologia scientifica e competenza professionale uso del centralino ed elementi fondamentali di telefonia; codice braille; uso della dattilo braille e della tastiera del computer; competenze fondamentali in ambito professionale (scrivere, leggere, ricercare dati); conoscenza della legislazione (legge istitutiva dei corsi professionali per centralinisti non vedenti e del collocamento obbligatorio); conoscenza delle strutture fondamentali delle aziende. Comunicazione e informazione Autonomia comportamentale conseguimento di specifiche abilità linguistiche per la gestione della comunicazione al centralino; recupero di situazioni di carenza culturale e di competenze di base (grammatica e pronuncia). capacità di orientamento in spazi chiusi ed aperti, affinamento di capacità manuali capacità di gestione autonoma dello spazio di lavoro. A supporto del corso vengono distribuite dispense per ciascuna materia sia in braille che a carattere ingrandito o su cd. Tutti i partecipanti al corso vengono valutati due volte l’anno, circa a metà del percorso formativo e alla fine dell’anno. Al termine, l’allievo, a seguito dell’esito positivo dell’esame, consegue l’attestato di competenza (riconosciuto dal quadro regionale degli standard professionali emanato dalla Regione Lombardia e compatibile a livello europeo). Il candidato, per iscriversi all’Albo Regionale dei Centralinisti Telefonici e alla graduatoria esposta all’Ufficio Provinciale del Lavoro, a cui le aziende fanno riferimento per la ricerca di tali figure professionali, deve superare un secondo esame, che in Lombardia ha sede esclusivamente presso l’Istituto dei Ciechi di Milano. RISULTATI N allievi ammessi al corso % presenza media su totale ore di frequenza N allievi ammessi all’esame finale e risultati idonei all’attestato di qualifica N allievi che sono risultati idonei all’attestato di competenza N allievi che si sono ritirati durante il corso o non ammessi all’esame a.s. 2009-2010 10 69% 5 Totale 2006-2010 55 5 5 14 18 37 72 Obiettivi, attività e risultati – FORMARSI E LAVORARE Caratteristiche dei partecipanti al corso di formazione professionale nell’area telefonia per il triennio 2006-2009. Patologia Provenienza territoriale degli allievi Fasce di età 18% 26% 42% da 20 a 26 anni 39% da 27 a 40 anni 58% da 41 a 59 anni 82% 35% Ipovedenti Ciechi Regione Lom bardia Altre Regioni Esperienza professionale precedente Titolo di studio 18% 28% 30% m ai Licenza m edia 53% 29% s tage Diplom a attività m anuali Maturità 6% terziario avanzato 36% OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO L’innovazione tecnologica, tuttavia, nel corso del tempo ha reso precaria la figura del centralinista inteso solo come “passante” per le chiamate ed è in atto una riflessione allo scopo di progettare una formazione che tenga conto delle nuove esigenze delle aziende che sempre di più stanno adottando sistemi di VOIP, voice over IP (voce tramite protocollo internet), ovvero una tecnologia che rende possibile effettuare una conversazione telefonica sfruttando una connessione internet o un'altra rete dedicata che utilizza il protocollo IP. L’Istituto, inoltre, si propone di: monitorare i tempi e il percorso di inserimento delle persone formate; pensare a nuovi sbocchi lavorativi anche più qualificati per i disabili visivi (es. gestione banca dati, relazioni con il pubblico, marketing, etc); introdurre come modulo a completamento del corso, un tirocinio svolto all'esterno su cui testare le competenze acquisite. 73 Obiettivi, attività e risultati – FORMARSI E LAVORARE SERVIZIO LAVORO E FORMAZIONE PROFESSIONALE INTERVENTI DI RECUPERO DELL’AUTONOMIA E DELLE COMPETENZE DI BASE OBIETTIVO DELL’AZIONE Gli interventi di recupero dell’autonomia e delle competenze di base sono volti a permettere alla persona vedente e ipovedente di continuare a partecipare da protagonista al contesto di vita, formativo, lavorativo e culturale in cui vive tramite il potenziamento delle altre percezioni. MODALITÀ DI INTERVENTO Per affrontare in modo positivo le esigenze della vita quotidiana, nonostante la limitazione della disabilità visiva, occorre potenziare le altre percezioni tramite metodologie specifiche, in modo che possano in qualche modo compensare la mancanza della vista: • la percezione visiva tramite l’ottimizzazione del funzionamento visivo con tecniche specifiche quali l’uso nel contesto del maggior contrasto tra gli oggetti, l’individuazione delle dimensioni ottimali dei caratteri, la ricerca di strumenti ottici e informatici; • la percezione uditiva tramite lo sviluppo delle capacità di ascolto per identificare, localizzare e distinguere le persone e gli oggetti che producono suoni e rumori; • la percezione tattile che permette la conoscenza degli oggetti attraverso le mani e il loro movimento, di determinare la loro posizione nello spazio e di apprendere l’abilità della lettura – scrittura utilizzando l’alfabeto in rilievo braille. I percorsi individualizzati puntano prima di tutto a rafforzare la dimensione della fiducia e della consapevolezza del proprio valore e delle proprie capacità: ove necessario vengono quindi svolti incontri individuali con la psicologa che affianca gli allievi nel superare le difficoltà legate all'accettazione della propria condizione, al metodo di studio e all'inserimento nel gruppo. Ove possibile in questa fase è importante anche il coinvolgimento della famiglia. La metodologia utilizzata prevede sia lezioni individuali, sia di piccolo gruppo, tenute da docenti dell’Istituto e prevede momenti teorici ed esercitazioni pratiche con feedback immediati dell’azione svolta. Le attività formative realizzate sono articolate su due grandi aree comprendono: Autonomia motoria: orientamento e mobilità Autonomia nella comunicazione: conoscenza e uso del codice Braille Corso di alfabetizzazione informatica orientamento spazi; negli tecniche di esplorazione ambientale; utilizzo del bastone bianco; uso del piano di gomma per la lettura e la rappresentazione grafica degli e mobilità conoscenza e uso del codice braille e braille italiano per stranieri; uso della lettura e della scrittura a rilievo utilizzo di strumenti tiflotecnici specifici utilizzo della tecnologia assistiva utilizzo dei principali comandi del sistema operativo Windows, dei programmi di videoscrittura word, di navigazione Intenet Explorer e di gestione della posta di Outlook 74 Obiettivi, attività e risultati – FORMARSI E LAVORARE RISULTATI spazi identificazione e lettura di topografiche tattili cartine Nel 2010: • 3 allievi hanno seguito il corso di orientamento e mobilità della durata di 85 ore e altre 3 persone non vedenti hanno beneficiato di percorsi di formazione individuale di 75 ore ciascuno. • 5 allievi hanno seguito il corso di autonomia nella comunicazione che ha previsto 30 ore di formazione; a questi si aggiunge 1 allievo seguito individualmente. La media di partecipazione al corso è stata pari al 69%. Il 90% dei partecipanti è stato molto soddisfatto del percorso formativo. • 5 allievi hanno seguito il corso di alfabetizzazione informatica per un totale di 54 ore di formazione. 75 Obiettivi, attività e risultati – FORMARSI E LAVORARE FORMAZIONE PER LO SVILUPPO DELLA MANUALITÀ E DELL’AUTONOMIA PER L’AVVIO AL LAVORO PER SOGGETTI NON VEDENTI E IPOVEDENTI PLURIDISABILI SERVIZIO LAVORO E FORMAZIONE PROFESSIONALE OBIETTIVO DELL’AZIONE Nei Corsi Professionali promossi dall'Istituto dei Ciechi di Milano è progressivamente aumentata la presenza di allievi con disabilità associate a quella visiva. I servizi territoriali, pur intervenendo a favore di persone con disabilità, raramente rispondono in maniera appropriata alle esigenze e peculiarità della minorazione visiva che necessita di interventi educativoriabilitativi specifici. Pertanto per coloro che oltre alla minorazione visiva presentano altre disabilità, allo stato attuale, non esisterebbero altre alternative che quella di rimanere relegati nell'ambito domestico, pur avendo la possibilità di conseguire risultati positivi tramite percorsi formativi specifici centrati sul recupero e lo sviluppo delle proprie capacità residue. Per fornire una valida alternativa a tali soggetti l'Istituto ha avviato nel 1992-93 un Corso Sperimentale di Formazione al Lavoro per il recupero di abilità di base e per l'avviamento a lavori artigianali, possibili anche per persone non vedenti. MODALITÀ DI INTERVENTO Il corso di formazione è indirizzato a soggetti che abbiano superato l'età della scuola dell'obbligo, con handicap prioritario visivo (non vedenti e ipovedenti gravi), per i quali non è stato ancora possibile individuare un adeguato percorso di formazione volto all'integrazione sociale e professionale. Inoltre, in aggiunta alla disabilità visiva tali soggetti presentano difficoltà nella comunicazione; livelli di autonomia personale e sociale deficitari e problematici; un inadeguato coordinamento e utilizzo dei sensi residui; un insieme di abilità pratico-operative ancora da accertare e valutare nella loro potenzialità evolutiva. Ne deriva la necessità di individuare per loro contesti meno legati agli schemi dei tradizionali percorsi scolastici e più aderenti alle capacità individuali da valorizzare e soprattutto più vicini alla quotidianità, favorendo in tal modo anche l’integrazione e la socializzazione, operando per evitare ogni forma di emarginazione. In particolare il corso si propone i seguenti obiettivi: intervenire sulle problematiche della mobilità e del rapporto individuale con lo spazio esterno; far acquisire una competenza rispetto ad alcuni lavori artigianali, quali: rilegatura, intreccio, attività di tessitura, cui si potrebbe aggiungere una produzione di piccoli manufatti, finalizzando queste attività al recupero della manualità; recuperare abilità di base sia sul versante della comunicazione sia su quello dell'autonomia individuale e del coordinamento motorio. Lo staff che si occupa della formazione è costituito dal direttore del corso, un coordinatore didattico, una segretaria, 8 insegnanti, una psicologa, 2 assistenti ausiliarie e 3 educatori ad personam. L'ammissione al corso di un ragazzo non vedente o ipovedente grave con disabilità aggiuntive viene preceduta da una raccolta di documentazioni ed informazioni fornite dalla scuola precedentemente frequentata, dai Servizi Sociali e Sanitari, dalle famiglie e da un colloquio con il candidato alla presenza di una équipe di docenti ed esperti del corso. La decisione di ammettere il soggetto alla frequenza dei corsi è di competenza dell'équipe. Il corso prevede attività, sia individuali sia in gruppo, che consentono una valutazione delle capacità e delle potenzialità dei soggetti, al fine di progettare insieme alle famiglie, alle associazioni volontarie e ai Servizi Sociali del territorio itinerari di 76 Obiettivi, attività e risultati – FORMARSI E LAVORARE integrazione sociale all’interno del contesto di appartenenza. Il corso ed è articolato su 30 ore settimanali e affronta a livello laboratoriale le seguenti attività: Per alcune pratiche specifiche Per le abilità di base Gestualità e prassi nell’ambito delle attività sociali, a tavola e nelle relazioni con gli altri Laboratorio di attività linguistiche e logico matematiche La verbalizzazione, l’uso della tecnologia adeguata (spiegare) Autonomia gestionale e preparazione e consumo di cibi (laboratorio di cucina) Laboratorio di informatica per la costruzione dell’abilità strumentale e della comunicazione (tastiera) Attività plastico e operative per lo sviluppo della manualità RISULTATI Nel 2010 le ore di formazione erogate nell’ambito del corso sono state 984. La media delle ore di presenza degli 8 partecipanti è stata pari all’80% del totale delle ore di frequenza. Al termine del corso è stata realizzata una customer satisfaction che ha rilevato che il 97% dei partecipanti ha dato una valutazione ottima al percorso formativo. OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO Ci si propone di adeguare il sistema di offerta dell’Istituto in modo tale da far fronte all’aumento dell'età media e all’allungamento del periodo di permanenza degli utenti nella struttura. 77 Obiettivi, attività e risultati – FORMARSI E LAVORARE INSERIMENTO LAVORATIVO E SOSTEGNO ALL’OCCUPAZIONE SERVIZIO LAVORO E FORMAZIONE PROFESSIONA LE OBIETTIVO DELL’AZIONE Fornire servizi a supporto dell’inserimento lavorativo e del sostegno all’occupazione delle persone con disabilità visiva, favorendo le condizioni che rendano effettivo il diritto al lavoro e conciliando le esigenze della persona con quelle dell’azienda. MODALITÀ DI INTERVENTO L’Istituto offre servizi per aiutare giovani e adulti non vedenti a mantenere o trovare un posto di lavoro adatto alle proprie condizioni e capacità tramite: formazione e consulenza informatica; analisi dell’accessibilità del contesto professionale e degli strumenti tecnologici dell’azienda; sviluppo di strategie operative e procedure ad hoc rispetto agli strumenti tecnologici aziendali e alla tecnologia assistiva; sostegno e accompagnamento professionale nell’inserimento in nuovi contesti organizzativi; individuazione e/o creazione di nuove mansioni nel medesimo contesto lavorativo; interventi di sensibilizzazione dell’ambiente di lavoro; integrazione del percorso formativo con altri servizi coerenti alle necessità della persona seguita. L’approccio utilizzato prevede l’affiancamento da parte di un team esperto dell’Istituto sia del disabile visivo sia dell’azienda con una duplice intenzione: individuare in azienda i profili professionali richiesti e le nuove attività qualificanti da assegnare al disabile e allo stesso tempo modificare, insieme al disabile e all’azienda, le strategie e le prassi lavorative in uso per renderle gestibili da parte del dipendente e consentirgli di svolgere un lavoro più gratificante. Condizione fondamentale per costruire un percorso di inserimento efficace è la realizzazione di una valutazione completa sia della persona seguita sia dell’azienda, in particolare: rispetto al disabile visivo occorre valutare le sue capacità, le competenze personali e professionali e individuare le sue potenzialità lavorative, orientarlo nella ricerca del lavoro individuando gli ambiti e le opportunità lavorative coerenti con il suo curriculum ed infine svilupparne capacità e competenze tramite percorsi formativi personalizzati. rispetto all’azienda occorre valutare le caratteristiche dell’organizzazione, l’analisi delle attività e delle mansioni, le caratteristiche delle postazioni informatiche utilizzate e l’accessibilità all’infrastruttura informatica, le caratteristiche degli spazi e la dotazione logistica. Un elemento che garantisce una maggior riuscita nei percorsi di inserimento lavorativo è la presenza di un team misto, costituito da vedenti e non vedenti in grado di soddisfare il bisogno di rassicurazione sia del dipendente disabile visivo sia dell’azienda che ha la possibilità di confrontarsi direttamente con qualcuno che comprende dubbi, paure e difficoltà e che sa come superarle. 78 Obiettivi, attività e risultati – FORMARSI E LAVORARE RISULTATI Ore di formazione e progettazione Non vedenti che hanno seguito i percorsi 30 4000 30 20 3000 2000 17 10 0 9 8 9 2007 2008 2009 1000 3799 2817 2400 2282 2535 0 2010 2011 2007 2008 2009 2010 2011 Nel 2010 i non vedenti che hanno seguito percorsi per l’inserimento lavorativo e il sostegno all’occupazione sono 17, in continuo aumento rispetto agli anni precedenti. L’Istituto ha dedicato complessivamente 2.400 ore alla formazione e alla progettazione dei singoli interventi. I non vedenti che hanno usufruito dei servizi al lavoro sono impiegati in enti pubblici, ASL, istituti bancari e aziende private. Nel 2011 si rileva un ulteriore aumento degli utenti dei servizi lavoro che arrivano a 30, per 10 di questi è stato avviato un percorso di inserimento in una sola azienda che proseguirà nell’anno 2012. OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO Il soddisfacimento della domanda di partecipazione a percorsi di inserimento lavorativo e sostegno all’occupazione dipende anche dalla disponibilità di finanziamenti pubblici da dedicare al servizio. In quest’ottica è sempre più necessario potenziare le azioni di sensibilizzazione rivolte agli enti pubblici finanziatori, affinché, a partire dalla comprensione dei bisogni delle persone non vedenti, eroghino le risorse necessarie a sostenere tali percorsi. 79 Obiettivi, attività e risultati – FORMARSI E LAVORARE RSA Casa Famiglia, Pensionato PENSIONATO PER STUDENTI E COLLABORATORI FUORI SEDE OBIETTIVO DELL’AZIONE L’Istituto offre ospitalità temporanea ai giovani non vedenti per favorire la regolare frequenza ai corsi di formazione e lo sviluppo di percorsi lavorativi. MODALITÀ DI INTERVENTO All’interno della Casa Famiglia, è stata predisposta un’area dedicata all’ospitalità di persone cieche adulte che vivono da molti anni nell’Istituto e lavorano all’esterno e giovani ciechi o ipovedenti gravi che risiedono in altre città e Province e frequentano i corsi di formazione, in particolare quelli per centralinisti telefonici. Inoltre, il pensionato occasionalmente offre ospitalità ai collaboratori della Mostra Dialogo nel buio. La zona destinata a tale uso è strutturalmente e organizzativamente separata dalla Casa Famiglia. RISULTATI L’Istituto mette a disposizione 6 camere e 12 posti letto per studenti e collaboratori fuori sede. Nel 2010 sono state accolte 6 persone, di cui 2 lavoratori non vedenti e 4 guide di Dialogo nel Buio. È previsto un intervento volto a potenziare l’accoglienza nel pensionato. Persone accolte nel pensionato 20 15 17 19 16 10 5 6 0 2007 2008 2009 2010 80 ESSERE ACCOLTI 81 Obiettivi, attività e risultati – ESSERE ACCOLTI DESTINATARI, BISOGNI, OBIETTIVI E SERVIZI ANZIANI ricevere cure e assistenza adeguate alla propria condizione DISABILI VISIVI E VEDENTI vivere in strutture e ambienti idonei all’accoglienza di persone anziane, ma che allo stesso tempo richiamano i concetti di casa e domiciliarità OFFRIRE ASSISTENZA A PERSONE ANZIANE NON VEDENTI E VEDENTI IN UN AMBIENTE FAMILIARE, CONIUGANDO SERVIZI SANITARIO-RIABILITATIVI CON ASPETTI SOCIALI E RELAZIONALI RSA CASA FAMIGLIA E PENSIONATO mantenere affetti e relazioni 82 Obiettivi, attività e risultati – ESSERE ACCOLTI I NOSTRI RISULTATI 30 ospiti della Casa Famiglia nel 2010 16 camere singole e 5 doppie: ogni stanza è dotata di bagno, letto ad altezza regolabile e testata, impianto TV, climatizzatore, telefono, armadio a cabina e impianto di chiamata per emergenza 1.649 minuti di assistenza settimanali per ospite (901 è il minimo previsto dalla Regione per l’accreditamento) Più attività di animazione sia individuali sia a piccoli gruppi 1 nuovo operatore tutor, che recepisce i bisogni dell’anziano e partecipa alla stesura del Piano Assistenziale Individuale 71 euro la retta media per ospite pagata nel 2010 83 Obiettivi, attività e risultati – ESSERE ACCOLTI RSA CASA FAMIGLIA e PENSIONATO La struttura residenziale “Casa Famiglia” è stata fondata nel 1925 da Monsignor Pietro Stoppani, come pensionato per donne non vedenti autosufficienti e di età inferiore a 60 anni. Dal 1995 è stato avviato un processo di radicale trasformazione per adeguare la Casa e i servizi offerti alle nuove esigenze delle ospiti, che, con il progressivo invecchiamento, necessitano di servizi sanitari oltre che assistenziali, di supporto e di sostituzione. Parallelamente è stato quindi avviato un ripensamento del vecchio pensionato e un percorso di adeguamento strutturale, gestionale e di riqualificazione degli operatori della Casa Famiglia trasformata in Residenza Sanitaria Assistenziale. Dal 2003 la comunità è diventata mista aprendosi ad accogliere oltre che uomini e donne non vedenti anche anziani vedenti; oggi, a differenza del passato, gli ospiti sono persone anziane con disabilità diverse, in particolare: persone anziane con disabilità visiva che vivono sole, prive di un supporto parentale e che, a causa di limitazioni dell’autonomia, si trovano in difficoltà nelle attività di vita quotidiana; persone anziane che hanno perso la vista in tarda età e la cui minorazione condiziona in modo significativo l’autonomia personale, l’orientamento e la vita di relazione e determina un grado di notevole dipendenza; persone anziane non autosufficienti che non possono più provvedere autonomamente alle proprie esigenze. La RSA Casa Famiglia offre a persone anziane non autosufficienti con esiti di patologie fisiche, psichiche, sensoriali o miste, non curabili a domicilio, un livello adeguato di assistenza medica, infermieristica e riabilitativa, accompagnata da un livello “alto” di assistenza tutelare e alberghiera. In particolare, l’Istituto si propone di mantenere elevata la qualità e la specificità dell’intervento assistenziale e di assicurare, in ordine alle problematiche relative alla minorazione visiva, l’adeguata protezione mediante interventi personalizzati con l’implementazione di risorse assistenziali aggiuntive e, secondo necessità, di risorse tiflotecniche e competenze specifiche tiflopedagogiche (operatori di Orientamento e Mobilità e di autonomia quotidiana). Questo impegno da parte dell’Ente è evidenziato, anche, dai valori degli “indici assistenziali”- calcolati sui tempi di effettiva presenza delle diverse professionalità nella RSA Casa Famiglia, mediamente più elevati sia rispetto agli standard regionali sia alla media delle RSA della Città di Milano. Peraltro i costi di questi servizi necessari per assicurare alle persone disabili visive il massimo dell’autonomia possibile e che si traducono in un servizio di maggior qualità per gli ospiti vedenti, non vengono sufficientemente coperti dai contributi regionali, determinati con strumenti e protocolli valutativi che non colgono la problematicità assistenziale che presenta la minorazione visiva. Per rispondere ai bisogni sanitari, assistenziali, psicologici, sociali, affettivi e educativi delle persone anziane ospiti, la RSA dispone di personale qualificato con differenti professionalità. Nel 2008 l’Istituto ha dato in affidamento ad un consorzio, tramite gara d’appalto, i servizi socio - infermieristici e di igiene ambientale della RSA Casa Famiglia, con l’obiettivo di migliorare l’assistenza agli ospiti. In particolare, grazie all’esternalizzazione dei servizi l’RSA ha incrementato lo standard assistenziale degli operatori OSS e diversificato le professionalità presenti con l’aggiunta di un assistente sociale e di una Responsabile di Casa Famiglia Area sanitaria 1 medico responsabile e 1 medico coadiutore Area infermieristica 3 infermieri Area di fisioterapia 1 fisioterapista e 1 psicomotricista Area socio - educativa 1 assistente sociale Area socio assistenziale 3 ausiliari socio – assistenziali, 9 operatori socio – sanitari di cui 8 dipendenti del Consorzio ASP Area amministrativa 1 impiegato d’area tecnica e servizi generali Servizio Religioso 1 sacerdote e 3 suore Servizi accessori 1 parrucchiera Servizi generali 1 addetto alla lavanderia/guardaroba, 4 addetti alla ristorazione, 2 addetti all’igiene ambientale 84 Obiettivi, attività e risultati – ESSERE ACCOLTI psicomotricista. La struttura si è dotata inoltre di un’autovettura per il trasporto degli ospiti per le diverse necessità socio-sanitarie. Nel 2009 è stata effettuata una gara d’appalto per potenziare e migliorare il servizio di ristorazione sia dal punto di vista nutrizionale e dietetico, che assistenziale. Nel 2005 la RSA Casa Famiglia ha ottenuto la certificazione di qualità UNI EN ISO 9001-2000 dall’Organismo di Certificazione ITALCERT relativa al campo di applicazione “Erogazione di prestazioni socio sanitarie assistenziali destinate a disabili visivi in comunità residenziale”. Il Sistema Qualità della Residenza è basato sul metodo MCQ (Miglioramento Continuo della Qualità) e valuta sistematicamente i livelli qualitativi raggiunti, tramite fattori e indicatori in grado di monitorare l’appropriatezza degli interventi (qualità tecnica) e la soddisfazione (qualità percepita), promuovendo azioni migliorative con il contributo di tutti i soggetti coinvolti nell’erogazione del servizio. I risultati della customer satisfaction mostrano che, per l’anno 2009, il 74% degli ospiti e il 68% dei familiari valutano la qualità dei servizi della RSA buona o ottima. La soddisfazione dei familiari degli ospiti sulla qualità dei servizi della RSA La soddisfazione degli ospiti sulla qualità dei servizi della RSA 2009 17% 2008 11% 2% 11% 2007 10% 1% 9% 0% 3% 6% 10% 20% non risponde 14% 60% 34% 42% 34% 30% 40% insufficiente 60% sufficiente 70% 80% buono 14% 2008 10% 2007 46% 50% 2009 90% 100% ottimo 5% 12% 0% 13% 40% 28% 7% 6% 32% 45% 3% 9% 31% 45% 10% 20% non risponde 30% 40% insufficiente 50% 60% sufficiente 70% 80% buono 90% 100% ottimo 85 Obiettivi, attività e risultati – ESSERE ACCOLTI Gli ospiti della RSA Nel 2010 gli ospiti della RSA sono stati 30, di cui 10 non vedenti e 20 vedenti; il 90% degli ospiti è costituito da donne. L’80% è costituito da ospiti privati, il 16,6% da ospiti a carico pubblico e 1 solo con integrazione della retta da parte del comune di residenza. 2010 86 Obiettivi, attività e risultati – ESSERE ACCOLTI La maggior parte degli ospiti ha età superiore ai 75 anni e buona parte di questi supera i 90 anni. Nel Bilancio Sociale le attività verranno rendicontate nelle seguenti aree: ESSERE ACCOLTI FORMARSI E LAVORARE - Adeguamenti strutturali e ambientali - Attivazione di un modello organizzativo improntato alla personalizzazione dell’assistenza e alla partecipazione - Pensionato per studenti e collaboratori fuori sede 87 Obiettivi, attività e risultati – ESSERE ACCOLTI ADEGUAMENTI STRUTTURALI E AMBIENTALI RSA CASA FAMIGLI E PENSIONATO OBIETTIVO DELL’AZIONE Il piano di adeguamento della Casa Famiglia, avviato dal 2003, porterà gradualmente ad incrementare la recettività della struttura fino ad un massimo di 58 posti letto e ad offrire agli ospiti un ambiente il più familiare possibile. MODALITÀ DI INTERVENTO La prima ristrutturazione di un piano dell’edificio è stata ultimata nel 2005 rendendo disponibili i primi 25 posti letto, per i quali la Casa Famiglia ha ottenuto l’accreditamento nel novembre 2006. Nella progettazione sono stati applicati criteri che valorizzano gli spazi sia privati, sia collettivi, in modo che l’anziano non vedente o ipovedente possa avere un controllo dell’ambiente, muoversi in condizioni di sicurezza, fruire dei servizi e poter mantenere rapporti sociali. Lo spazio abitativo, infatti, si propone di richiamare i concetti di casa e di domiciliarità: tutti gli adattamenti tendono ad ottimizzare l’autonomia residua e a promuovere il benessere della persona non vedente. Tali scelte nascono dalla considerazione che proprio quando le condizioni della disabilità visiva sono più critiche un rapporto positivo e sereno con l’ambiente assume un significato ancor più importante per il benessere psico-fisico. Sia la progettazione strutturale sia il progetto educativo sotteso alla Casa Famiglia sono frutto di una qualificata e sperimentata cultura tiflologica e dell’apporto di tante esperienze e professionalità presenti all’interno dell’Istituto. Il percorso si propone di partire dall’osservazione dei bisogni di ciascun ospite e nel contempo degli operatori, in modo da favorire la soddisfazione di ogni membro della comunità e perseguire un clima e un calore realmente familiare che corrisponde alla missione della residenza. RISULTATI La residenza dispone attualmente di 16 camere singole e 5 doppie Ogni stanza è dotata di bagno proprio, letto ad altezza regolabile e testata, impianto TV, telefono, armadio a cabina, impianto di chiamata per emergenza. I servizi igienici sono attrezzati per persone disabili. Sul piano si collocano tutti i servizi sociosanitari, la sala da pranzo, la cappella, l’ufficio di direzione, la palestra, la lavanderia e il guardaroba, l’infermeria, l’ambulatorio medico e la camera mortuaria. Gli spazi privati dell’ospite sono separati dagli spazi dedicati ai servizi socio–sanitari; tutti gli spazi collettivi e le camere sono dotati di impianti di climatizzazione. Nel 2010 gli ospiti della RSA sono 30, di cui 20 vedenti e 10 non vedenti OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO È previsto un piano di ristrutturazione della vecchia sede di Casa Famiglia che consentirà di realizzare ulteriori 32 posti letto. 88 Obiettivi, attività e risultati – ESSERE ACCOLTI ATTIVAZIONE DI UN MODELLO ORGANIZZATIVO IMPRONTATO ALLA PERSONALIZZAZIONE DELL’ASSISTENZA E ALLA PARTECIPAZIONE RSA CASA FAMIGLI E PENSIONATO OBIETTIVO DELL’AZIONE La RSA con l’obiettivo di prendersi cura della persona nella sua totalità e soddisfare le esigenze di ciascuno, affida ad un’équipe multidisciplinare, che si occupa della presa in carico degli ospiti, l’elaborazione e la valutazione del Piano Assistenziale Individualizzato (PAI) in stretta collaborazione con i familiari. MODALITÀ DI INTERVENTO L’èquipe multidisciplinare è composta dal geriatra, dal responsabile della residenza, dagli infermieri, dal fisioterapista, dagli operatori socio-sanitari, ciascuno dei quali è responsabile e autonomo rispetto al proprio ruolo professionale. La riuscita del lavoro di gruppo, l’integrazione e la collaborazione tra le diverse figure professionali è perseguita attraverso riunioni settimanali nelle quali l'equipe ha la possibilità di discutere e confrontarsi su quelli che sono i valori fondanti l'identità di Casa Famiglia, verificare l'efficienza e l'efficacia delle prestazioni offerte e valutare il percorso assistenziale pensato per i vari ospiti. Nella stesura del Piano Assistenziale Integrato si parte dal presupposto che la valenza di un progetto di cura e di assistenza è fortemente legata al ruolo attivo dell’ospite: l’anziano è protagonista del proprio benessere nell’ambito di una responsabilità condivisa, ove possibile, con la famiglia. Gli ospiti, inoltre, possono avvalersi del supporto spirituale della Comunità delle Suore di Maria Consolatrice, grazie alla presenza di 3 suore che vivono stabilmente in Casa Famiglia e affiancano gli ospiti nella vita quotidiana, organizzando per loro momenti di incontro. I programmi e le attività proposti sono aderenti allo stile di vita dell’ospite e nascono dalla ricostruzione di abitudini e tradizioni proprie della persona al fine di garantirgli una permanenza serena: nell’arco della giornata, sono previsti sia momenti strutturati di animazione cui gli ospiti, se vogliono, possono partecipare, sia momenti da gestire in autonomia. Per quanto riguarda le attività di animazione la Casa Famiglia collabora con: il Centro Socio-ricreativo “Polo Mozart” del Comune di Milano che propone quotidianamente attività sociale e di animazione, la Biblioteca Braille, la Nastroteca curata dal Movimento Apostolico Ciechi, i volontari del Rotaract di Milano che organizzano sia attività di animazione all’interno della Casa Famiglia che gite all’esterno, totalmente gratuite per gli ospiti. L'Istituto dei Ciechi di Milano è iscritto all’albo nazionale degli Enti di servizio civile nazionale: in Casa Famiglia i volontari del servizio civile sono impiegati a sostegno di tutte le attività di animazione e di accompagnamento all’esterno degli ospiti. RISULTATI E’ stata istituita la figura dell’OPERATORE TUTOR che si occupa dell’accoglienza dell’ospite di tutte le attività di “fiducia” e delle problematiche che la residenzialità comporta e che costituisce il principale punto di riferimento dell’anziano, ne recepisce i bisogni e partecipa alla stesura del PAI (Piano Assistenziale Individuale). Sono state adottate LINEE GUIDA e protocolli operativi in merito all’accoglienza degli ospiti, alla gestione dei bisogni assistenziali, sanitari, di relazione e comunicazione e alle attività ricreative e culturali. 89 Obiettivi, attività e risultati – ESSERE ACCOLTI È stato valorizzato sempre più il rapporto con le famiglie e i volontari favorendo la loro partecipazione attiva a tutti i momenti di vita della RSA. Sono state potenziate le ATTIVITÀ DI ANIMAZIONE, sia individuali sia a per piccoli gruppi. Tra le nuove attività proposte ci sono: lettura e commento di giornali, libri parlati, momenti di lettura guidata, attività ricreative con finalità socializzanti e di mantenimento delle funzioni cognitive e di attivizzazione motoria, attività culturali come concerti. E’ stata stipulata una nuova convenzione con l’Associazione Volontaria “Unione Samaritana” per l’attività di supporto e di integrazione ai servizi di animazione, accompagnamento e assistenza per la comunità. CONOSCERE E INNOVARE 90 CONOSCERE E INNOVARE 91 Obiettivi, attività e risultati - CONOSCERE E INNOVARE DESTINATARI, BISOGNI, OBIETTIVI E SERVIZI 0 -18 DISABILI VISIVI E FAMIGLIE GIOVANI E ADULTI seguire percorsi di crescita specifici, in grado di favorire uno sviluppo positivo e partecipe essere supportati da figure tecniche (tiflologi) nella crescita e nella gestione del figlio disabile ed essere accompagnati nelle scelte educative utilizzare la tecnologia informatica per studiare, lavorare e nella vita quotidiana DISABILI VISIVI AZIENDE PUBBLICHE E PRIVATE rendere accessibili e usabili software e siti web FAR SÌ CHE L’ISTITUTO SIA IN GRADO DI LEGGERE E SODDISFARE SEMPRE MEGLIO I BISOGNI IN CONTINUA EVOLUZIONE SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOPEDAGO GICA CONOSCERE LA NORMATIVA E LE EVOLUZIONI DEL MERCATO PER FACILITARE SEMPRE PIÙ L’USO DELLE TECNOLOGIE INFORMATICHE DA PARTE DEI NON VEDENTI SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOINFORM ATICA SVILUPPARE TECNICHE E METODI CHE FAVORISCONO L’ACCESSO ALLE TECNOLOGIE INFORMATICHE AI DISABILI VISIVI SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOINFORM ATICA 92 Obiettivi, attività e risultati - CONOSCERE E INNOVARE I NOSTRI RISULTATI 2007 – 2010 9.154 ore dedicate all’attività di aggiornamento e studio informatico 1.928 ore dedicate alla valutazione di accessibilità e usabilità dei software e dei siti web 93 Obiettivi, attività e risultati - CONOSCERE E INNOVARE RICERCA TIFLOPEDAGOGICA APPLICATA PER LA DISABILITÀ VISIVA IN ETÀ EVOLUTIVA SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOPEDAGOGICA OBIETTIVO DELL’AZIONE Il servizio tiflopedagogico si impegna ad approfondire e diffondere le proprie conoscenze in materia tiflologica per far in modo che i bisogni dei disabili visivi in età evolutiva trovino il più possibile risposte adeguate. MODALITÀ DI INTERVENTO L’Istituto considera fondamentale la ricerca educativa; infatti, l’esperienza che quotidianamente l’équipe acquisisce a contatto con i propri utenti consente di ottenere dei risultati che costituiscono un patrimonio collettivo per l’Istituto e sono oggetto di discussione e di pubblicazioni ad uso di famiglie, docenti, educatori e studenti universitari delle facoltà formative. RISULTATI I principali settori di ricerca-azione sviluppati nel periodo 2007-2010 sono: OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO lo sviluppo e l e modalità della percezione tattile; la rappresentazione iconica visiva – tattile; la formazione del gioco simbolico; la costruzione dell’io – corporeo; la formazione dei prerequisiti per la lettura e scrittura Braille e del codice in nero per gli ipovedenti; le modalità di costruzione dei primi libri per l’infanzia; lo sviluppo di strategie per l’acquisizione dell’autonomia personale, dell’orientamento e della mobilità; l’analisi e la stesura di percorsi educativi per bambini con disabilità aggiuntiva; lo sviluppo di percorsi metodologici per rendere fruibili i musei del territorio; lo sviluppo della creatività in assenza di percezione visiva; approfondimenti per un’adeguata lettura delle immagini e delle illustrazioni da parte del bambino ipovedente. Il Centro intende: approfondire le aree disciplinari previste nei diversi ordini di scuola; sistematizzare e rendere accessibili software matematici per i ragazzi disabili visivi che frequentano scuole di ogni ordine e grado. 94 Obiettivi, attività e risultati - CONOSCERE E INNOVARE ATTIVITÀ DI AGGIORNAMENTO E STUDIO INFORMATICO OBIETTIVO DELL’AZIONE SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLO INFORMATICA Nonostante i risultati raggiunti grazie all’evoluzione normativa e agli sforzi di sensibilizzazione in materia di tecnologie informatiche accessibili il tema rappresenta ancora oggi un ambito oggetto della massima attenzione da parte del servizio informatico dell’Istituto. La difficoltà più grande risiede soprattutto nelle modalità d’interazione utente – macchina, nella maggior parte delle quali è ancora predominante l’uso dell’immagine: gli applicativi di uso comune (enciclopedie, dizionari, e-books), così come internet, sono pensati e strutturati più per essere visti che ascoltati o letti. L’attività del servizio è volta a conoscere e studiare in modo approfondito sia la normativa sia le evoluzioni del mercato in materia di software e tecnologie informatiche per potersi continuamente innovare e proporre ai propri utenti soluzioni sempre aggiornate e più efficaci. MODALITÀ DI INTERVENTO L’attività di aggiornamento e studio riveste un ruolo fondamentale per il servizio informatico e consiste in: - documentazione e aggiornamento continuo sullo stato dell’arte in materia di tecnologie informatiche sia dal punto di vista normativo, sia dei nuovi prodotti sul mercato; - test e valutazione dell’accessibilità e dell’usabilità della tecnologia da parte di persone non vedenti; - studio di eventuali possibilità di personalizzazione. L’attività di monitoraggio prende in esame sia le innovazioni del mercato tradizionale sia del mercato specifico della tecnologia assistiva per non vedenti, un mercato ristretto e di nicchia in cui è necessario selezionare con attenzione i prodotti e i dispositivi. Le nuove tecnologie individuate vengono introdotte e sperimentate nell’ambito dei percorsi formativi attivati presso l’Istituto consentendo una migliore didattica per gli allievi delle scuole, un’attività formativa più efficace per gli studenti universitari, per l’inserimento lavorativo e la riqualificazione professionale di giovani e adulti e per l’utilizzo personale. La conoscenza approfondita del mercato permette al team del Centro di offrire ai propri utenti soluzioni tecnologiche flessibili, più adatte alle specifiche esigenze, sempre aggiornate, semplici nell’uso, di alta prestazione e a costi contenuti per consentire il raggiungimento di un livello di autonomia e integrazione maggiori. 95 Obiettivi, attività e risultati - CONOSCERE E INNOVARE RISULTATI OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO Il Centro Informatico si propone di rinnovare gli strumenti informatici a disposizione dell’istituto per attrezzare meglio le aule informatiche utilizzate per i laboratori (proiettori…) 96 Obiettivi, attività e risultati - CONOSCERE E INNOVARE ACCESSIBILITÀ E USABILITÀ DEI SOFTWARE E DEI SITI WEB OBIETTIVO DELL’AZIONE MODALITÀ DI INTERVENTO SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOINFORMA TICA Il centro informatico promuove la cultura dell’accessibilità e la realizzazione e l’adeguamento di siti internet che siano fruibili da parte dei disabili visivi. L’Istituto dei Ciechi di Milano è uno degli enti accreditati dall’Ente Nazionale per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione (Digit pa) per il test e la verifica, sia sotto il profilo tecnico, sia dal punto di vista della fruibilità dei contenuti, della conformità dei siti web ai requisiti della nuova normativa vigente in materia di accessibilità (Legge n. 4 del 9 gennaio 2004 in nota). Le aziende o gli enti pubblici, possono rivolgersi al servizio informatico per concordare le modalità per la realizzazione delle verifiche da inserire nella documentazione da inviare a DigitPA per ottenere il logo di accessibilità. Il servizio informatico offre diverse proposte: - la definizione di percorsi formativi mirati e personalizzati al personale tecnico e delle redazioni web; - la consulenza e l’affiancamento da parte dei tecnici informatici dell’Istituto durante la fase di sviluppo o di adeguamento dei portali web alla normativa; - la verifica di conformità finale. I corsi di formazione sono realizzati in aule dotate di attrezzature informatiche equipaggiate di tecnologia assistiva, che permettono di ricreare le diverse situazioni di interazione in cui si possono trovare gli utenti disabili visivi durante l’esplorazione di un sito web, mettendo in evidenza le problematiche di navigazione in rete e proponendo tecniche di sviluppo e metodi di realizzazione di portali accessibili e usabili. RISULTATI Le ore dedicate all’attività di valutazione di accessibilità e usabilità dei software e dei siti web è in continua crescita, dal 2007 al 2010 si rileva un aumento del 51% Nel 2007 è stato realizzato un seminario gratuito per promuovere il tema dell’accessibilità ai siti web, a cui hanno partecipato 25 persone 97 COMUE COINVOLGERE 98 COMUNICARE E COINVOLGERE 99 Obiettivi, attività e risultati - COMUNICARE E COINVOLGERE DESTINATARI, BISOGNI, OBIETTIVI E SERVIZI ISTITUTI PER CIECHI ISTITUZIONI E COLLETTIVITÀ MUSEI E ISTITUZIONI CULTURALI scambio e confronto sviluppo di progetti comuni POTENZIARE IL CONFRONTO E RAFFORZARE LE RELAZIONI CON sullo ALTRE ISTITUZIONI PER CIECHI ITALIANE ED EUROPEE PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI INTEGRATI E CONDIVISI conoscere e comprendere gli aspetti problematici che caratterizzano la disabilità visiva AVVICINARE L’OPINIONE PUBBLICA AI PROBLEMI LEGATI ALLA DISABILITÀ VISIVA METTERE A DISPOSIZIONE LE COMPETENZE E L’ESPERIENZA DELL’ISTITUTO NELLA conoscere le problematiche che REALIZZAZIONE DI PERCORSI caratterizzano la disabilità visiva e ACCESSIBILI E FORMARE rendere accessibili i percorsi PERSONALE ADDETTO culturali ALL’ACCOMPAGNAMENTO DEI GRUPPI CON PERSONE NON VEDENTI COMUNICAZIONE COMUNICAZIONE DIALOGO NEL BUIO SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOPEDAGOGICA SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOPEDAGOGICA 100 Obiettivi, attività e risultati - COMUNICARE E COINVOLGERE I NOSTRI RISULTATI 521.610 visitatori di Dialogo nel Buio dal 2005 al maggio 2012 così distribuiti: visita alla mostra, Cafénoir, Cena al Buio, Teatro al Buio e iniziative esterne 89.600 studenti hanno visitato la mostra e partecipato ai Laboratori didattici 75 aziende hanno svolto attività di formazione al buio tra il 2007 e il 2010 40.000 copie della Rivista “Luce su Luce” - disponibile anche sul sito web dell’Istituto - distribuite ogni anno 188 volumi di psicologia, pedagogia, didattica e tiflologia, 30 volumi per la sezione tesi di laurea e specializzazioni e 12 titoli di riviste specifiche presso il Centro di Documentazione Tiflologica 101 Obiettivi, attività e risultati - COMUNICARE E COINVOLGERE DIALOGO NEL BUIO Dialogo nel Buio è una mostra allestita presso la sede dell’Istituto, dove i visitatori compiono un percorso in totale assenza di luce, un viaggio di oltre un’ora in uno spazio di 700mq accompagnato da esperte guide non vedenti. Attraverso la mostra, l’Istituto intende rafforzare il valore della differenza, diffondere la cultura dell’integrazione e promuovere un’immagine reale e attiva dei non vedenti nella società, facendo avvicinare e conoscere ad ogni visitatore alcune problematiche della disabilità visiva. Le visite vengono realizzate in piccoli gruppi di 8 persone che esplorano spaccati di una realtà familiare, del tutto simile a quella sperimentata quotidianamente ma da scoprire in una dimensione inusuale solo tramite la percezione dei sensi extravisivi: il tatto, l’udito, l’olfatto il gusto e il dialogo con la guida non vedente. La guida incoraggia e rassicura il visitatore, insegnandogli a fidarsi delle proprie percezioni e dell’aiuto degli altri. Nel 2009 gli operatori di Dialogo nel Buio hanno ricevuto il “Premio Isimbardi”, ossia l’Ambrogino della Provincia, in virtù dell’impegno e dell’alto valore etico e sociale del lavoro svolto nell’ambito della mostra. Nel mese di novembre 2009, inoltre, gli spazi della mostra hanno ospitato una seduta straordinaria del Primo Consiglio Provinciale di Milano svoltosi completamente al buio proprio per ribadire i valori dell’integrazione e della solidarietà. Il pubblico a cui la mostra si rivolge è estremamente diversificato: scuole, università, aziende, famiglie, operatori sociali e culturali, artisti e chiunque sia interessato ad esplorare nuove modalità nell'uso dei sensi. Per cercare di rendere conto non solo dei risultati, ma anche del grado di raggiungimento degli obiettivi, nel box è stata proposta una selezione di alcune riflessioni dei visitatori al termine della Mostra. Nel triennio si evidenzia una stabilizzazione dei visitatori: dopo un picco nel 2007, infatti, il numero si attesta sui 41mila visitatori all’anno. I PENSIERI dei VISITATORI Curioso sperimentare la sensazione di non vedere. Mi ha accompagnata la paura di picchiare la testa da qualche parte, ma anche la sicurezza di una voce amica come guida. Chiudere gli occhi può servire per aprirli con maggiore consapevolezza alla vita. L’occhio non vede la profondità delle cose. Le emozioni ed il calore umano si vedono benissimo anche al buio. Per capire quanto è difficile affrontare il mondo. Esperienza da fare assolutamente. Frammenti di vita…per capire che anche al buio si vive! e non c’è nulla di così diverso, solo un’altra dimensione sensoriale così interessante che si può solo cercare di approfondire. La vista è davvero importante ma non insostituibile. Grazie per l’interessante esperienza. Penso che questa esperienza magnifica ci serva per capire che le difficoltà si possono superare anche quando sembrano impossibili e per apprezzare ancora di più tutto ciò che ci è stato dato. Grazie. Una grande esperienza di conoscenza dell’altro per superare le differenze. Grazie. Dicono che si possa guardare con gli “occhi della mente”, ma adesso sappiamo quanto siano preziosi i nostri occhi e quanto sia difficile immaginare un modo di vivere, muoversi diverso. Grazie. Grazie perché hai fatto “vedere” ai miei alunni un mondo diverso. Hanno scoperto il valore della solidarietà. …grande esperienza di socializzazione in una città di isolati. Complimenti. Finalmente mi sono resa conto di quello che vive quotidianamente un mio amico. Grazie. “Non ho visto nulla… ma sono più ricca dentro” Grazie. 102 Obiettivi, attività e risultati - COMUNICARE E COINVOLGERE DIALOGO NEL BUIO PER LE SCUOLE DIALOGO NEL BUIO OBIETTIVO DELL’AZIONE La mostra dedica una particolare attenzione alla sensibilizzazione dei ragazzi, dalla terza elementare alle scuole superiori, alle tematiche della disabilità visiva e al superamento dei pregiudizi diffusi. Questo tipo di esperienza, grazie al forte coinvolgimento emotivo, riesce a trasmettere ai ragazzi valori quali la fiducia, il rispetto, il riconoscimento dell’altro, l’aiuto, l’ascolto e a porre le basi per una positiva cultura dell’integrazione. MODALITÀ DI INTERVENTO L’attività per le scuole è articolata in diverse fasi: Pre-buio: preparazione alla mostra rivolta a insegnanti e alunni con lo scopo di far nascere l'interesse sui temi dell’integrazione, della disabilità, della comunicazione e della sensorialità; Visita alla mostra; Post-buio: la visita alla mostra può rappresentare uno spunto per gli insegnanti per la realizzazione di percorsi di lavoro e di rielaborazione dell’esperienza vissuta da svolgere in classe. Dialogo nel Buio organizza, inoltre, laboratori didattici per studenti delle scuole elementari, medie e superiori, strutturati e personalizzati in base all'età e alla scuola di provenienza. I laboratori permettono di stimolare la capacità di concentrazione e di memoria, di approfondire il valore della relazione e del dialogo, di confrontarsi direttamente con la disabilità, offrendo ai partecipanti un’occasione di crescita. Un elemento fondamentale per la buona riuscita dei laboratori è che gli insegnanti siano parte attiva, condividano la proposta educativo-culturale e aiutino gli studenti ad essere protagonisti delle varie attività. I laboratori, della durata di circa 90 minuti, sono di tre tipi: Laboratori sensoriali “Arte del tatto”: portano alla consapevolezza di avere possibilità percettive poco valorizzate; Laboratori informatici: dimostrano l’utilizzo del PC attraverso le tecnologie assistive; Laboratori linguistico-espressivi: stimolano la comprensione, la conversazione libera e strutturata. 103 Obiettivi, attività e risultati - COMUNICARE E COINVOLGERE RISULTATI OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO Trarre spunti di arricchimento e miglioramento dagli elaborati e dalle riflessioni fatte dagli studenti nelle attività post-buio. 104 Obiettivi, attività e risultati - COMUNICARE E COINVOLGERE DIALOGO NEL BUIO PER LE AZIENDE DIALOGO NEL BUIO OBIETTIVO DELL’AZIONE Dialogo nel Buio offre attività di formazione dedicata alle aziende con laboratori al buio che hanno lo scopo di rafforzare l’interazione tra il singolo e l’azienda e la condivisione degli obiettivi aziendali. MODALITÀ DI INTERVENTO Personale qualificato dell’istituto propone laboratori di formazione al buio dedicati a temi fondamentali per l’azienda quali il cambiamento, il lavoro di squadra, la collaborazione, la comunicazione, la condivisione degli obiettivi, la fiducia e la leadership. Lo sviluppo di queste tematiche viene gestito con un’alternanza di momenti d’aula e laboratori pratici all’interno del percorso di Dialogo nel Buio. Il buio, costituisce lo strumento per lo svolgimento dell’esperienza. L’efficacia del percorso formativo è potenziata dall’unicità del vissuto delle persone non vedenti, che trasferiscono ai partecipanti le abilità sviluppate nel superare i numerosi problemi legati alla quotidianità. Si tratta di un percorso teorico-pratico finalizzato al raggiungimento degli obiettivi, dove i partecipanti vengono sollecitati a gestire situazioni difficili sia sotto il profilo emotivo sia rispetto all’assunzione di responsabilità e decisioni (capacità di analisi, iniziativa personale, saper stare all’interno di un’organizzazione). Nel buio le certezze svaniscono creando nuovi spunti e stimoli per affrontare in modo nuovo la realtà: il buio diventa così una risorsa, uno strumento di crescita personale e professionale. A completamento dei percorsi formativi i dipendenti dell’azienda vengono invitati a realizzare l’intero percorso di Dialogo nel Buio e a partecipare a iniziative come Cena al Buio o Cafènoir. RISULTATI 105 Obiettivi, attività e risultati - COMUNICARE E COINVOLGERE INIZIATIVE DI DIALOGO NEL BUIO DIALOGO NEL BUIO OBIETTIVO DELL’AZIONE L’istituto organizza iniziative aperte alla collettività che utilizzano il buio come occasione di incontro e arricchimento culturale. MODALITÀ DI INTERVENTO Negli spazi di Dialogo nel Buio vengono organizzate numerose iniziative, tra cui: Cafènoir è un bar, aperto ogni sera, dove si svolgono happy hour, cocktail e musica al buio per riscoprire il valore della parola come strumento di comunicazione e il piacere di stare insieme. Cene al buio: le cene al buio, organizzate negli spazi della mostra, offrono l’opportunità di stimolare i sensi del gusto, dell’olfatto, del tatto, dell’udito, di provare a riconoscere e distinguere oggetti comuni, di godere di sapori e profumi senza lasciarsi influenzare dagli stimoli visivi. I partecipanti familiarizzano gradualmente con il buio sorseggiando un aperitivo mentre vengono accompagnati dalle guide in una breve visita alla mostra. Segue il momento della cena vera e propria, dove le piccole difficoltà nel trovare posate e bicchieri creano un clima di allegria. Le guide oltre a servire ai tavoli aiutano i partecipanti a sentirsi a proprio agio. Inizialmente le cene al buio venivano organizzate mensilmente, poi la frequenza è passata da bisettimanale a settimanale. Teatro al buio: negli spazi della mostra vanno in scena regolarmente rappresentazioni teatrali nella completa oscurità. L’iniziativa, nata come esperimento artistico ha riscosso grande successo e ha rivelato nuove potenzialità del buio come fattore che favorisce il coinvolgimento e stimola la reattività del pubblico. Al buio, infatti, tramite gli altri sensi, si percepiscono in modo nuovo la fisicità degli attori in movimento, la carica espressiva della voce, il ritmo e la vibrazione dei rumori. La prima rappresentazione sperimentale è stata realizzata a dicembre 2008. Visto il successo dell’iniziativa, nel 2009 sono state realizzate 11 rappresentazioni con 2 spettacoli a sera. Oltre alle attività che si svolgono negli spazi dell’Istituto, sono state realizzate diverse iniziative esterne collegate alla mostra Dialogo nel Buio, tra cui: l’allestimento di un percorso sensoriale al buio presso la Comunità di San Patrignano in occasione della giornata contro le droghe, il 10 ottobre 2008; la tournée “Buio Buio” allestito nei Centri Commerciali Auchan durata per più di un anno che ha portato in diverse città d’Italia un allestimento speciale del percorso sensoriale di Dialogo nel Buio (2008-2009); la mostra “Arte nel Buio”, un percorso di 180 metri quadri tra capolavori antichi e moderni, allestita presso il Meeting dell’amicizia di Rimini dal 2007 al 2009 e oggi presso il Parco Sempione a Milano nell’ambito del Villaggio Mondiale dei ragazzi (anche nel 2007), in occasione dei campionati del Mondo di calcio. Si tratta di una mostra di scultura allestita in collaborazione con il Museo del Louvre di Parigi. I visitatori, al buio, sono invitati ad “ammirare”, affidandosi esclusivamente all’uso delle mani, una ventina di opere che rappresentano calchi in gesso di famose sculture provenienti dal Louvre. Durante questo viaggio alla scoperta del bello, una guida non vedente aiuta ad affinare e 106 Obiettivi, attività e risultati - COMUNICARE E COINVOLGERE valorizzare le proprie percezioni tattili, imparando ad utilizzare le mani per vedere. Arte del tatto è una mostra destinata a tutti vedenti e non vedenti, l’allestimento del percorso sensoriale “Carnevale al buio” realizzato nell’ambito di “Sensation – 6 sensi x 6 sestieri” in occasione del Carnevale di Venezia 2010, dopo il successo del percorso già realizzato a partire dal 2007; RISULTATI Visitatori che hanno partecipato alle iniziative esterne 65.859 40.194 22.400 2007 2008 2009 La diminuzione dei visitatori a Cafénoir per l’anno 2010 è legata alla sospensione di Cafénoir estate nei mesi da luglio a settembre. 107 Obiettivi attività e risultati - COMUNICARE E COINVOLGERE RIVISTA LUCE SU LUCE OBIETTIVO DELL’AZIONE COMUNICAZIONE Luce su Luce è nata nel febbraio 2005 con l’obiettivo di informare, divulgare le attività, le iniziative e i progetti dell’Istituto, nonché di costituire un punto di riflessione sulle tematiche tiflopedagogiche. In particolare la rivista intende: ricostruire un filo diretto fra l’Istituto dei Ciechi e la città di Milano; far conoscere tutti i progetti pedagogico-didattici elaborati dall’ente e i servizi offerti ai non vedenti di tutte le età; riflettere sulle tematiche educative e le innovazioni metodologiche emergenti nel campo dell’istruzione dei ciechi; informare in merito alle campagne di prevenzione per contrastare la crescente diffusione delle malattie degli occhi; avviare un vero dialogo con la società civile, accogliendo anche contributi esterni e riflessioni da parte dei lettori. MODALITÀ DI INTERVENTO Per ogni numero della rivista vengono stampate 10.000 copie, di cui una parte sono inviate a istituzioni collegate alle realtà dei non vedenti, all’UICI, ad altri Istituti per Ciechi e ad un vasto pubblico “amico” dell’Istituto dei Ciechi. Le altre copie rimangono all’interno dell’Istituto a disposizione del personale, degli utenti e del pubblico che visita l’Istituto. RISULTATI 4 numeri pubblicati e 40.000 copie distribuite ogni anno La rivista viene pubblicata sul sito internet dell’Istituto 108 Obiettivi, attività e risultati - COMUNICARE E COINVOLGERE EVENTI E PROGETTI OBIETTIVO DELL’AZIONE L’insieme delle esperienze e i risultati della ricerca portata avanti dall’Istituto dei Ciechi di Milano in questi anni, costituiscono un patrimonio importante che l’Istituto desidera divulgare e condividere per favorire: RISULTATI COMUNICAZIONE la promozione della cultura dell’integrazione; l’approfondimento di tematiche specifiche dell’educazione, dello sviluppo, dell’apprendimento e della formazione professionale dei disabili visivi. Nel quadriennio l’attività ha previsto: L’ORGANIZZAZIONE DI EVENTI: il Premio Pierluigi Golino, la Giornata del Cieco il 13 dicembre in collaborazione con l’UICI di Milano che nel 2010 ha dato avvio alle celebrazioni per il centosettantesimo anniversario dell’Istituto e alla stagione concertistico - culturale; il Forum Europeo della Disabilità tenutosi presso l’Istituto a febbraio 2011; la IV Giornata Nazionale del Braille presso la Sala Barozzi dell’Istituto celebrata il 21 febbraio di ogni anno LA PARTECIPAZIONE A MANIFESTAZIONI come il “Festival internazionale della luce” realizzato a Milano a dicembre 2009; LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI in collaborazione con altre istituzioni pro ciechi sia italiane come la Federazione Nazionale delle Istituzioni Prociechi, la Biblioteca Italiana per Ciechi Regina Margherita, l’IRIFOR (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione), l’UICI (Unione Italiana Ciechi), sia straniere come l’International Agency for the Prevention of Blindness (IAPB) il Royal National Institute of Blind People (RNIB) in Inghilterra, il Bundes-Blindenerziehungsinstitut (BBI) di Vienna, l'Institut Nationa des Jeunes Aveugles (INJA) di Parigi, la Organización Nacional de Ciegos Españoles (ONCE) in Spagna. 109 Obiettivi attività e risultati - COMUNICARE E COINVOLGERE SERVIZI PER MUSEI E ISTITUZIONI CULTURALI OBIETTIVO DELL’AZIONE E MODALITÀ DI INTERVENTO RISULTATI OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOPEDAGOGICA La consulenza tiflopedagogico fornisce consulenza e supporto ai musei e alle istituzioni culturali per la creazione di percorsi adeguati a visitatori non vedenti, a volte specifici e differenziati per adulti e bambini. Inoltre il servizio si occupa della trascrizione dei materiali informativi/esplicativi in Braille e delle illustrazioni in rilievo, collegati alle mostra e realizza corsi di formazione per le guide dei musei, in modo che siano pronte a supportare e accompagnare anche persone non vedenti attraverso il percorso espositivo. Tra il 2006 e il 2011 il servizio tiflopedagogico ha assistito la Fondazione Pomodoro nella creazione di un percorso espositivo e ha prestato consulenza al Museo Archeologico di Cremona, al Museo Comunale dell’800 di Villa Reale (Milano) e al Museo Civico di Crema. L’Istituto intende impegnarsi sempre più a collaborare con musei e istituzioni culturali del territorio per rendere sempre più accessibili ai disabili visivi i percorsi espositivi. 110 Obiettivi, attività e risultati - COMUNICARE E COINVOLGERE CENTRO DI DOCUMENTAZIONE TIFLOLOGICA SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOPEDAGOGICA OBIETTIVO DELL’AZIONE Il Centro di Documentazione Tiflopedagogico è stato istituito circa 10 anni fa con la finalità di raccogliere in modo organizzato materiali di studio e di aggiornamento che già appartenevano al patrimonio dell’équipe tiflopedagogica, ma che non avevano trovato una collocazione definitiva e renderli disponibili anche ad utenti esterni. MODALITÀ DI INTERVENTO Il Centro Documentazione è organizzato in 4 sezioni: Psicologia, pedagogia, didattica; Tiflologia; Tesi di laurea o dei Corsi di Specializzazione per insegnanti di sostegno; Riviste relative alla disabilità visiva o ai disturbi di apprendimento, italiani e stranieri. Il Centro raccoglie, inoltre, un’ampia documentazione su Istituzioni italiane e straniere di cura e intervento sulle disabilità visive, atti di convegni, cataloghi di materiali didattici e ausili per disabili visivi. Il Centro è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 14, su prenotazione: al suo interno lavorano 2 tiflologi e 1 addetto alla catalogazione. Le persone che si avvalgono dei servizi del Centro sono prevalentemente: studenti universitari allievi delle scuole di specializzazione insegnanti curriculari e di sostegno degli alunni integrati èquipe tiflologica. RISULTATI Le pubblicazioni attualmente a disposizione presso il Centro di Documentazione sono: 68 volumi per la sezione psicologia, pedagogia e didattica; 120 volumi per la sezione tiflologia; 30 volumi per la sezione tesi di laurea e corsi di specializzazione. Inoltre sono disponibili 12 titoli di riviste specifiche. Almeno 10 persone all’anno, per lo più laureandi, consultano i documenti raccolti presso i centro. OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO Ricerca ed acquisizione di nuovi libri e riviste specifiche; Promuovere presso le “scuole di specialità” il patrimonio bibliografico del centro di documentazione. 111 Obiettivi attività e risultati - COMUNICARE E COINVOLGERE SENSIBILIZZAZIONE SULL’USO DELLA TECNOLOGIA INFORMATICA PER NON VEDENTI SERVIZIO DI CONSULENZA TIFLOINFORM ATICA OBIETTIVO DELL’AZIONE Sensibilizzare alla cultura dell’accessibilità e dell’uso consapevole della tecnologia a favore del recupero dell’autonomia e l’integrazione dei disabili visivi. MODALITÀ DI INTERVENTO Una diffusione così forte della tecnologia, come quella degli ultimi anni, può avere risvolti contrastanti: se la tecnologia è accessibile diventa strumento di integrazione, se al contrario non è accessibile rischia di essere causa di emarginazione per chi non la può utilizzare. Il Centro informatico organizza incontri, convegni e laboratori informatici rivolti a persone vedenti, in particolare aziende e webmaster, in cui vengono realizzate dimostrazioni pratiche sull’utilizzo della tecnologia da parte dei disabili visivi, e vengono messi in evidenza i vantaggi della creazione di una tecnologia accessibile e gli svantaggi legati a una tecnologia non accessibile. Questi incontri rappresentano un’occasione per il Centro per sensibilizzare i partecipanti rispetto al contributo che la tecnologia può dare al recupero dell’autonomia della persona non vedente nell’apprendimento, nel lavoro e nella vita quotidiana. RISULTATI Circa 400/500 persone hanno partecipato alle attività di sensibilizzazione con un aumento del 10 - 20%. Le attività di sensibilizzazione sono state inserite anche nei percorsi formativi realizzati per i medici dell’Ospedale Don Gnocchi e presso le università, in particolare presso l’Università Cattolica, sono stati organizzati 6 incontri di 3 ore ciascuno, a cui hanno partecipato 105/135 studenti dei corsi di laurea specialistica, del SISS e di scienze della formazione. 112 CUSTODIRE E RACCONTARE CUSTODIRE E RACCONTARE 113 Obiettivi, attività e risultati - CUSTODIRE E RACCONTARE DESTINATARI, BISOGNI, OBIETTIVI E SERVIZI ISTITUZIONI E COLLETTIVITÀ mantenere viva la memoria della nascita e dello sviluppo storico dell’Istituto fare tesoro dell’esperienza maturata per supportare le decisioni future rendere consapevoli sia gli interlocutori interni sia quelli esterni delle finalità e del valore sociale creato dall’Istituto. FAR CONOSCERE LE FINALITÀ, LE SCELTE E IL LAVORO SVOLTO DALL’ISTITUTO E RENDERE LA SUA STORIA PATRIMONIO DELLA COLLETTIVITÀ PATRIMONIO ARTISTICO, MUSEALE E ARCHIVISTICO 114 Obiettivi, attività e risultati - CUSTODIRE E RACCONTARE I NOSTRI RISULTATI Oltre 3.000 volumi conservati nella biblioteca 900 cartelle e registri tra il 1830 e il 1970 nell’archivio storico 200 ritratti di benefattori realizzati nel periodo dal 1843 al 1968 2.000 fotografie catalogate ed esposte al pubblico 2.380 visitatori della collezione artistica e del Museo Louis Braille nel periodo 2007-2011 115 Obiettivi, attività e risultati - CUSTODIRE E RACCONTARE PATRIMONIO ARTISTICO, MUSEALE E ARCHIVISTICO L’Istituto dei Ciechi di Milano è fra i primi enti assistenziali e benefici ad aprire la sua sede, mettendo in mostra, tramite visite guidate, tutto il suo patrimonio storico e artistico accumulato dalla sua fondazione. Si tratta di un percorso che guida i visitatori attraverso gli spazi utilizzati ancora oggi per le attività dell’Istituto, dove trovano la loro collocazione le diverse sezioni museali, composte da dipinti, statue, strumenti musicali e tiflodidattici, libri, documenti d’archivio e fotografie. La complessità del patrimonio costituisce la peculiarità di questo museo, grazie alla quale sarà possibile comprendere la storia e le molteplici funzioni svolte dalla rete ambrosiana degli istituti assistenziali e benefici, che rappresenta un caso unico in Italia e in Europa. L’Istituto è in rete con l’ICOM Italia, lnternational Council of Museum, che si occupa di diffondere il dibattito internazionale sulla museologia in Italia e di esportare negli altri paesi le idee e le metodologie elaborate in Italia per garantire una corretta gestione del patrimonio culturale e delle istituzioni museali. A tal fine l’ICOM realizza tavoli tematici per aree tematiche a cui partecipa anche l’Istituto dei Ciechi. Nel 2011 sono state realizzate due riunioni. 116 Obiettivi, attività e risultati - CUSTODIRE E RACCONTARE BIBLIOTECA E ARCHIVIO STORICO PATRIMONIO ARTISTICO, MUSEALE E ARCHIVISTICO OBIETTIVO DELL’AZIONE Conservare la memoria pedagogica degli uomini, della documentazione e del sistema delle relazioni costruito con i territorio. MODALITÀ DI INTERVENTO La biblioteca storica dell’Istituto si è costituita per aggregazioni successive grazie alle donazioni dei benefattori e dei direttori dell’Istituto, questo spiega l’eterogeneità dei generi e degli argomenti presenti: collocate in pregevoli librerie della seconda metà dell’Ottocento, infatti, si possono trovare testi religiosi, libri di letteratura, trattati di storia, scienza e architettura e un’ampia sezione dedicata alla tiflologia. Attualmente nella biblioteca sono conservati circa 3.000 libri, che risalgono a un periodo compreso tra la seconda metà dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, con alcune edizioni di classici del diciottesimo secolo, come la pregevole collana delle opere complete di Pietro Metastasio (1757) o la più antica edizione del testo sacro Officium beatae Virginis Mariae (1715). Tra le maggiori donazioni spicca la biblioteca di Pietro Stoppani, che riflette la sua personalità eclettica, interessata non solo a testi di carattere religioso ma anche a libri di geografia, scienza, astronomia, letteratura, storia, filosofia e pedagogia. La biblioteca conserva inoltre le pubblicazioni promosse dall’Istituto, di particolare rilevanza per la ricostruzione della storia e della vita dell’Ente tra cui le numerose pubblicazioni edite in occasione degli anniversari fino al recente volume Luce su luce (2003) e i periodici come “Il Buon Cuore” e “Alba Serena”. L’archivio offre spazi appositamente adibiti alla conservazione e alla consultazione: una sala studio arredata con scaffalature e ampie scrivanie accoglie studiosi e quanti vogliono effettuare ricerche sui documenti conservati. Il primo nucleo dell’archivio risale al 1892 quando, in vista del trasloco nella nuova sede di via Vivaio, vennero realizzati lavori di riordino, classificazione e inventario di tutti i documenti sistemati poi in 463 cartelle e scatole di legno cartonato. Grazie all’attento lavoro di riordino e inventariazione del ricco patrimonio cartaceo è stato possibile fare luce su diversi aspetti della storia dell’Istituto, dall’operato dei suoi direttori ai legami con altri istituti europei, alle manifestazioni e alle attività organizzate. Tra le sezioni più significative vi è certamente quella dei Benefattori, dove sono conservati i legati disposti dal benefattore, la loro accettazione, gli estratti dei testamenti, gli inventari delle eredità, i carteggi e in alcuni casi la documentazione relativa all’incarico assegnato al pittore per l’esecuzione del ritratto. L’archivio storico costituisce una preziosa fonte non solo per ricostruire le antiche vicende dell’ente, ma anche per documentare la storia dell’assistenza, dell’educazione e della beneficenza milanesi, nonché la storia dell’arte e la pratica del ritratto gratulatorio. RISULTATI Nella biblioteca sono conservati oltre 3000 volumi L’archivio storico dell’Istituto conta oggi circa novecento pezzi tra cartelle e registri, i cui estremi cronologici sono compresi indicativamente tra il 1830 e il 1970. 117 Obiettivi, attività e risultati - CUSTODIRE E RACCONTARE MUSEO BRAILLE E COLLEZIONE ARTISTICA OBIETTIVO DELL’AZIONE PATRIMONIO ARTISTICO, MUSEALE E ARCHIVISTICO La volontà di creare il Museo Braille e di renderlo accessibile a un vasto pubblico costituisce un omaggio al grande lavoro compiuto dai pionieri della tiflologia, oltre ad essere una testimonianza dello spirito educativo e di continua ricerca che guida da sempre l’attività dell’Istituto. L’Istituto dei Ciechi, oltre ad essere sede del museo, possiede un’ampia ed eterogenea collezione artistica composta dalla quadreria, da una collezione di opere d’arte diverse, dagli strumenti musicali e dal patrimonio artistico cimiteriale. L’Istituto intende valorizzare tale importante patrimonio e documentare la storia dell’Istituto stesso e degli usi dal 1800 a oggi. MODALITÀ DI INTERVENTO L’Istituto dei Ciechi di Milano, primo in Italia ad adottare il codice Braille fin dal 1864, ha allestito al suo interno un museo, unico nel suo genere, che raccoglie un’ampia selezione di strumenti, macchine speciali, libri stampati per i ciechi e materiali tiflodidattici a testimonianza delle trasformazioni avvenute nella scuola e nei metodi di insegnamento dell’Istituto con il passaggio dall’uso della scrittura visiva in rilievo a quella in codice Braille. A Louis Braille si deve l’ideazione, intorno al 1829, del metodo di scrittura e lettura con combinazione di punti in rilievo, che da lui prese il nome. Il codice Braille rappresentò l’inizio della vera e grande rivoluzione culturale per i ciechi, poiché permise loro l’accesso ai testi e alla scrittura in maniera diretta e autonoma. Il museo allestito in un’ala del palazzo di via Vivaio permette non solo di ripercorrere la storia dei metodi di scrittura per ciechi ma di accompagnare il visitatore in un percorso coinvolgente per la straordinaria forza emotiva che gli oggetti esposti riescono ancora oggi a comunicare e a trasmettere. La grande quadreria raccoglie oltre 200 ritratti di benefattori realizzati nel periodo che si estende dal 1843 al 1968, anno che vede l’interruzione della pratica del ritratto gratulatorio, in uso anche presso altre istituzioni assistenziali e caritatevoli milanesi, che prevedeva che l'ente beneficiato omaggiasse con un ritratto la memoria del donatore. Tra gli artisti autori dei ritratti figurano Giuseppe Strazza, Giuseppe Penuti, Angelo Trezzini, Carlo Cressini, Ferdinando Brambilla, Luigi Bianchi, Sebastiano De Albertis, Enrico Crespi, Emilio Magistretti, Amerino Cagnoni, Camillo Rapetti, Riccardo Galli, Giacomo Bosis, Pietro Gaudenzi, Augusto Colombo, Umberto Lilloni. Le collezioni d’arte dell’Istituto comprendono un nucleo prezioso di dipinti giunti presso l’Istituto in prevalenza attraverso donazioni e lasciti dei benefattori, che in alcuni casi beneficiavano l’ente non solo delle opere d'arte di loro proprietà, ma anche del mobilio e degli arredi dei propri appartamenti. La collezione è conservata nelle sale di rappresentanza e negli uffici amministrativi di via Vivaio. La raccolta è eterogenea, per generi ed epoche rappresentate. La raccolta degli strumenti musicali testimonia l’importanza che ricoprì l’insegnamento della musica nei programmi e nelle finalità dell’Istituto, che si preoccupava di fornire a tutti gli allievi un primario insegnamento musicale e ad avviare al diploma gli allievi dotati di una particolare attitudine. Tra la raccolta degli strumenti conservati spicca il grande organo nel 118 Obiettivi, attività e risultati - CUSTODIRE E RACCONTARE salone dei concerti, importante non solo per preparare i futuri organisti, ma anche per celebrare le funzioni religiose dell’attigua chiesa e per l’esecuzione di concerti di musica sacra. Di notevole importanza sono anche la serie di pianoforti, destinati sia alla formazione musicale che all’apprendimento del mestiere di accordatore, e degli strumenti ad arco (violino, viola, violoncello), di cui l’Istituto conserva ancora alcuni esemplari. L’Istituto inoltre possiede un patrimonio Cimitero Monumentale di Milano. RISULTATI artistico cimiteriale di grande valore tra cui una delle migliori 30 tombe del L’Istituto organizza visite guidate al museo e alla collezione artistica. Le visite sono rivolte a studenti delle scuole - elementari, medie e superiori - a studenti di Master Universitari - Cattolica e IULM – adulti, associazioni- Fai, Italia Nostra – e inserite anche nell’ambito del percorso “La Milano della Carità” promosso dal Comune di Milano Settore Turismo, Marketing Territoriale, Identità . Le persone non vedenti possono visitare il Museo usufruendo di visite personalizzate con esperienza tattile. I visitatori sono in aumento anche grazie alla realizzazione, a partire dal 2010, di visite ed eventi in giornate dedicate, organizzate in collaborazione con altre realtà milanesi. Tra le principali: • • • • “La Giornata Nazionale del Braille” celebrata ogni anno in tutta Italia il 21 febbraio Il 24 e il 25 aprile 2010, due giorni di visite guidate gratuite in occasione della XII Settimana della Cultura promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali “Miracoli a Milano, Percorsi inediti attraverso i luoghi dell’assistenza” il 12 giugno 2010 “Istruzione per tutti”, una giornata organizzata in collaborazione con il Touring Club Italiano, domenica 29 maggio 2011, a cui hanno partecipato circa 230 soci Touring Visitatori 800 760 600 400 200 360 400 450 410 2007 2008 2009 2010 0 2011 119 Obiettivi, attività e risultati - CUSTODIRE E RACCONTARE ARCHIVIO FOTOGRAFICO PATRIMONIO ARTISTICO, MUSEALE E ARCHIVISTICO OBIETTIVO DELL’AZIONE Documentare con immagini la storia, gli eventi e i fatti che hanno caratterizzato la storia dell’Istituto. MODALITÀ DI INTERVENTO L’archivio fotografico dell’Istituto si compone di oltre 2000 fotografie realizzate tra la fine dell’Ottocento e i giorni nostri. Si tratta di un patrimonio eterogeneo e di inestimabile valore sotto il profilo storico e documentaristico. Il materiale conservato in archivio è organizzato in nuclei tematici. I nuclei più significativi sono “assistenza e istruzione” e “amministrazione” che sono costituiti dalle fotografie che documentano la vita e la storia dell’Istituto: le immagini ritraggono gli alunni durante lo svolgimento delle attività scolastiche, le lezioni di musica o nei laboratori dedicati ai lavori artigianali, le visite compiute dalle autorità politiche e religiose all’ente, oltre a significative immagini della sede di via Vivaio, che ne documentano ampliamenti e ristrutturazioni avvenute nel corso degli anni. Il nucleo “benefattori” raccoglie le fotografie donate dai benefattori insieme ai lasciti testamentari: sono per la maggior parte ritratti fotografici dei benefattori consegnati all’Istituto per la realizzazione del ritratto gratulatorio, ma vi sono anche fotografie di famiglia e di viaggio. Tra i documenti più antichi si segnala la presenza di alcune stampe all’albumina nel tipico formato cartes de visite appartenute alla famiglia del fondatore Michele Barozzi. Infine il nucleo “patrimonio” conserva un gran numero di fotografie che documentano il patrimonio artistico dell’Istituto, dalla quadreria, alle diverse opere d’arte, alla sede di via Vivaio, ad alcuni monumenti sepolcrali presso il Cimitero Monumentale di Milano. Il patrimonio fotografico è stato recentemente oggetto di un lavoro di riordino, inventariazione e catalogazione che ha reso fruibile il materiale. Il nucleo di fotografie più antiche di cui è stata realizzata la catalogazione è inoltre visionabile su una postazione informatica messa a disposizione nella sala dell’archivio. Non essendo presente un ordinamento originario a cui attenersi il materiale è stato organizzato per nuclei tematici, seguendo l’articolazione del titolario di classificazione dell’archivio cartaceo in modo da rendere i due archivi comunicanti e omogenei. RISULTATI Oltre 2.000 fotografie conservate Il patrimonio fotografico è stato recentemente oggetto di un lavoro di riordino, inventariazione e catalogazione che ha reso fruibile il materiale, collocato in appositi contenitori di conservazione 120