Metodi OCRA e NIOSH

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Metodi OCRA e NIOSH
“La gestione delle malattie
muscolo scheletriche
in ambito occupazionale”
Metodi OCRA e NIOSH
AMLT Treviso, 27 maggio 2013
Dott. Alberto Simonetti
Fourth European Working Conditions
Survey, 2005
First findings from the Fifth European
Working Conditions Survey, 2010
1
Dati INAIL, Luglio 2011
Dati INAIL, Luglio 2012
2
Caratteristiche delle Malattie
Muscolo-scheletriche
FATTORI LAVORATIVI
Sovraccarico
Biomeccanico
FATTORI EXTRA LAVORATIVI
Fattori individuali
Fattori psicosociali
Sintomi e/o Malattia
Fattori di Rischio delle Malattie
Muscolo-scheletriche dell’Arto Superiore
EXTRA-LAVORATIVI
• Sesso
• Età
• Patologie metaboliche
(diabete)
• Struttura antropometrica
• Stato ormonale
• Condizione psicologica
• Gravidanza
• Traumi e fratture
• Attività domestiche
• Patologie croniche
osteoarticolari
• Attività hobbistiche
3
EVIDENZE DI ASSOCIAZIONI TRA PATOLOGIE
DELL’ARTO SUPERIORE E FATTORI DI RISCHIO
Forte evidenza di
associazione
Distretto corporeo
Collo/spalla-collo
Ripetitività
Forza
Postura
Spalla
Postura
Ripetitività
Tutti i fattori in
combinazione
Gomito
Evidenza di
associazione
Forza
Mano-polso (Sdr del Tutti i fattori in
Tunnel Carpale
combinazione
Ripetitività
Forza
Vibrazioni
Mano polso
Tendinite
Ripetitività
Forza
Postura
Tutti i fattori in
combinazione
NIOSH, 1997
Fattori di Rischio delle Malattie
Muscolo-scheletriche dell’Arto Superiore
LAVORATIVI
FATTORI PRINCIPALI
FATTORI COMPLEMENTARI
• Movimenti ripetitivi
• Compressioni di strutture
anatomiche
• Alta frequenza e velocità
• Vibrazioni
• Uso di forza
• Uso di guanti
• Posizioni incongrue
• Esposizione a freddo
• Recupero insufficiente
• Disergonomie strumentali
• Lavoro ad incentivi
• Inesperienza lavorativa
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D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81
Attuazione dell’articolo 1 della Legge 3 agosto
2007, n. 123 in materia di tutela
della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Testo coordinato con il D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106
D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81
Testo coordinato con il D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106
TITOLO I, SEZIONE II: Valutazione dei Rischi
Articolo 28 - Oggetto della valutazione dei rischi
1. La valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), anche
nella scelta delle attrezzature di lavoro…, nonché nella
sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tutti i rischi
per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli
riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui
anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato …, nonché
quelli connessi alle differenze di genere, all’età,
2. Il documento …deve contenere:
a) una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la
salute durante l’attività lavorativa, nella quale siano specificati i
criteri adottati per la valutazione stessa.
5
D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81
Testo coordinato con il D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
TITOLO VI
ARTICOLI 167 – 171
ALLEGATO XXXIII
D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81
Testo coordinato con il D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106
Articolo 167 - Campo di applicazione
1. Le norme del presente Titolo si applicano alle attività lavorative di
movimentazione manuale dei carichi che comportano per i
lavoratori rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in
particolare dorso-lombari.
2. Ai fini del presente Titolo, s’intendono:
a) movimentazione manuale dei carichi: le operazioni di trasporto o
di sostegno di un carico ad opera di uno o
più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere,
tirare, portare o spostare un carico, che, per le
loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche
sfavorevoli, comportano rischi di patologie da
sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari;
b) patologie da sovraccarico biomeccanico: patologie delle strutture
osteoarticolari, muscolotendinee e nervovascolari.
6
D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81
Testo coordinato con il D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106
Articolo 168 - Obblighi del datore di lavoro
1. Il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie e ricorre ai mezzi appropriati, in
particolare attrezzature meccaniche, per evitare la necessità di una movimentazione manuale dei
carichi da parte dei lavoratori.
2. Qualora non sia possibile evitare la movimentazione manuale dei carichi ad opera dei lavoratori, il
datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie, ricorre ai mezzi appropriati e fornisce ai
lavoratori stessi i mezzi adeguati, allo scopo di ridurre il rischio che comporta la movimentazione
manuale di detti carichi, tenendo conto dell’ALLEGATO XXXIII, ed in particolare:
a) organizza i posti di lavoro in modo che detta movimentazione assicuri condizioni di sicurezza e
salute;
b) valuta, se possibile anche in fase di progettazione, le condizioni di sicurezza e di salute
connesse al lavoro in questione tenendo conto dell’ALLEGATO XXXIII;
c) evita o riduce i rischi, particolarmente di patologie dorso-lombari, adottando le misure adeguate,
tenendo conto in particolare dei fattori individuali di rischio, delle caratteristiche dell’ambiente di lavoro
e delle esigenze che tale attività comporta, in base all’ALLEGATO XXXIII;
d) sottopone i lavoratori alla sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41, sulla base della
valutazione del rischio e dei fattori individuali di rischio di cui all’ALLEGATO XXXIII.
3. Le norme tecniche costituiscono criteri di riferimento per le finalità del presente
articolo e dell’ALLEGATO XXXIII, ove applicabili. Negli altri casi si può fare riferimento
alle buone prassi e alle linee guida.
D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81
Testo coordinato con il D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106
ALLEGATO XXXIII
1. CARATTERISTICHE DEL CARICO
2. SFORZO FISICO RICHIESTO
3. CARATTERISTICHE DELL’AMBIENTE DI LAVORO
4. ESIGENZE CONNESSE ALL’ATTIVITA
5. FATTORI INDIVIDUALI DI RISCHIO (es genere età)
RIFERIMENTI A NORME TECNICHE
Le norme tecniche della serie ISO 11228 (parti 1-2-3) relative alle
attività di movimentazione manuale (sollevamento, trasporto, traino,
spinta, movimentazione di carichi leggeri ad alta frequenza) sono da
considerarsi tra quelle previste all’articolo 168, comma 3.
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LE NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO
Serie ISO 11228
ISO 11228-1: Ergonomics- Manual handling – Lifting and carring
ISO 11228-2: Ergonomics- Manual handling – Pushing and pulling
ISO 11228-2: Ergonomics- Manual handling – Handling of low loads at
high frequency
Articolo 168 - Obblighi del datore di lavoro
3. Le norme tecniche costituiscono criteri di riferimento per le finalità del
presente articolo e dell’ALLEGATO XXXIII, ove applicabili. Negli altri casi si
può fare riferimento alle buone prassi e alle linee guida.
D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81
Testo coordinato con il D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106
QUAL’ E’ LA DEFINIZIONE DI
NORMA TECNICA?
Articolo 2 – Definizioni
u) «norma tecnica»: specifica tecnica, approvata e pubblicata da
un’organizzazione internazionale, da un organismo europeo o da un
organismo nazionale di normalizzazione, la cui osservanza non sia
obbligatoria;
NORMA UNI-EN
(Cogente ai fini della direttiva macchine)
UNI EN 1005-2: Sicurezza del macchinari - Prestazione fisica umana.
Movimentazione manuale di macchinario e di parti
componenti il macchinario
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LE NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO
Serie ISO 11228
ISO 11228-1: Ergonomics- Manual handling – Lifting and carring
ISO 11228-2: Ergonomics- Manual handling – Pushing and pulling
ISO 11228-3: Ergonomics- Manual handling – Handling of low loads at
high frequency
ISO 11228-3
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ISO 11228-3
ISO 11228-3
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ISO 11228-3
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Metodo OCRA
(OCcupational Repetitive Actions)
Metodo OCRA
(OCcupational Repetitive Actions)
Metodo osservazionale che fornisce un’analisi
quantitativa dei principali Fattori di Rischio
Check-list OCRA
Indice OCRA
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Metodo OCRA
(OCcupational Repetitive Actions)
PERSONALE TECNICO
MEDICO COMPETENTE
Identificazione tramite intervista
anamnestica prima e visite
specialistiche poi di tutti i casi
con WMSDs presenti in azienda
Censimento del rischio da movimenti
ripetitivi nella realtà aziendale
• Check list
• Classificazione dei posti secondo le
fasce di rischio
Calcolo degli indici OCRA
Studio mediante metodo OCRA a partire dai posti a più alto rischio ai
fini della riprogettazione
Metodo OCRA
Principali elementi che contribuisco
al calcolo dell’Indice OCRA
NUMERO DI PEZZI PRODOTTI
TEMPO NETTO DI LAVORO RIPETITIVO
PAUSE
TEMPO DI CICLO
FREQUENZA
FORZA
POSTURE
FATTORI COMPLEMENTARI
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Metodo OCRA
Principali fattori di rischio che considerati nel loro insieme
caratterizzano l’esposizione lavorativa in relazione alla rispettiva
durata
• Frequenza di azione elevata
• Uso eccessivo di forza
• Posture e movimenti incongrui e/o stereotipati
degli arti superiori
• Carenza di periodi di recupero adeguati
Dall’ analisi di questi fattori, integrati con il contributo di
altri fattori complementari si ottengono dei valori numerici
che individuano un’indice sintetico di rischio
Metodo OCRA
Il quadro generale per l’analisi dell’esposizione
a movimenti ripetitivi:
definizioni ed analisi organizzativa
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Metodo OCRA
Definizioni ed Analisi Organizzativa
Lavoro Organizzato o MANSIONE
Insieme organizzato di attività lavorative.
Può essere composto da uno o più compiti lavorativi
COMPITO LAVORATIVO
Specifica attività lavorativa finalizzata
all’ottenimento di uno specifico risultato
Compiti Ripetitivi
Compiti NON Ripetitivi
Metodo OCRA
Definizioni ed Analisi Organizzativa
COMPITI NON RIPETITIVI
Caratterizzati dalla presenza di azioni degli
arti superiori non cicliche.
COMPITI RIPETITIVI
Caratterizzati da cicli (indipendentemente
dalla loro durata) con azioni o dalla ripetizione
dello stesso gesto lavorativo per buona parte
del tempo (più della metà)
CICLO
Sequenza di azioni tecniche degli arti
superiori che viene ripetuta più volte
sempre uguale a se stessa
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Metodo OCRA
Definizioni ed Analisi Organizzativa
TEMPO DI CICLO
Tempo totale assegnato per lo svolgimento della
sequenza di azioni tecniche che caratterizzano il CICLO
AZIONE TECNICA
Azione comportante attività degli arti superiori; non va identificata
con il singolo movimento articolare ma con il complesso di
movimenti di uno o più segmenti corporei che consentono il
compimento di una singola operazione lavorativa
Metodo OCRA
Definizioni ed Analisi Organizzativa
1. Identificazione della durata del turno di lavoro
(mediante verifica dell’orario di lavoro)
2. Identificazione delle pause
3. Identificazione dei compiti lavorativi (ripetitivi e
non ripetitivi)
4. Calcolo dei tempi passivi o dei tempi di attesa
(ad es. controllo visivo; 5:1)
Calcolo del TEMPO NETTO DI LAVORO RIPETITIVO
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Metodo OCRA
Definizioni ed Analisi Organizzativa
Calcolo del TEMPO NETTO DI CICLO (in sec.)
TEMPO NETTO DI LAVORO RIPETITIVO
NUMERO DI PEZZI/CICLI
Il numero di pezzi/cicli sono quelli prodotti da un singolo
operatore
Metodo OCRA
Definizioni ed Analisi Organizzativa
ATTENZIONE:
non ci deve essere una differenza tra
tempo di ciclo calcolato ed osservato
superiore al 5%
…Nel caso si dovesse verificare tale situazione,
riconsiderare i reali contenuti del turno in termini di
durata delle pause, del lavoro non ripetitivo ecc. ecc.!!
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Metodo OCRA
Esempi applicativi di Analisi Organizzativa
ASSEMBLAGGIO PISTONI
Durata del turno:
480 min
Durata Lavori NON ripetitivi:
120 min
Durata delle pause:
60 min
TEMPO NETTO di LAVORO RIPETITIVO:
300 min
N TOT pistoni assemblati
600 pz
Tempo di NETTO di ciclo: 300 min x 60 / 600 pz = 30 sec.
Metodo OCRA
Esempi applicativi di Analisi Organizzativa
CONFEZIONAMENTO UOVA PASQUALI
Durata del turno:
480 min
Durata Lavori NON ripetitivi:
120 min
Durata delle pause:
60 min
TEMPO NETTO di LAVORO RIPETITIVO:
300 min
N TOT scatoloni (ciascuno contenente 6 uova)
100 pz
Tempo di NETTO ciclo: 300 min x 60 / 100 pz = 180 sec.
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Metodo OCRA
Esempi applicativi di Analisi Organizzativa
ASSEMBLAGGIO PISTONI E TESTATE
Durata del turno:
480 min
Durata Lavori NON ripetitivi:
120 min
Durata delle pause:
60 min
TEMPO NETTO di LAVORO RIPETITIVO:
300 min
N TOT pistoni assemblati (Task A)
300 pz
N TOT testate assemblate (Task B)
100 pz
Tempo di NETTO di ciclo A: 150 min x 60 / 300 pz = 30 sec.
Tempo di NETTO di ciclo B: 150 min x 60 / 100 pz = 90 sec.
Metodo OCRA
Esempi applicativi di Analisi Organizzativa
DECORAZIONE E CONFEZIONAMENTO UOVA PASQUALI
Durata del turno:
480 min
Durata Lavori NON ripetitivi:
120 min
Durata delle pause:
60 min
TEMPO NETTO di LAVORO RIPETITIVO:
300 min
N TOT uova decorate
(Task A) 150 pz
N TOT scatoloni (ciascuno contenente 6 uova) (Task B) 50 pz
Tempo di NETTO ciclo (A): 150 min x 60 / 150 pz = 60 sec.
Tempo di NETTO ciclo (B): 150 min x 60 / 50 pz = 180 sec.
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Metodo OCRA
Esempio Analisi Organizativa
Metodo OCRA
Azioni tecniche: analisi della
ripetitività e della frequenza di azione
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Metodo OCRA
La frequenza di azione
Per la determinazione della Frequenza di Azione è
necessario ricorrere sa delle riprese filmate, da rivedere
al rallentatore al fine di contare le Azioni Tecniche
E’ consigliabile cercare di
visualizzare entrambi gli
arti
contemporaneamente,
nel caso in cui un’arto
non sia ben visibile si può
fare un secondo filmato
Metodo OCRA
La frequenza di azione
Per la determinazione della Frequenza di Azione è
necessario ricorrere sa delle riprese filmate, da rivedere
al rallentatore al fine di contare le Azioni Tecniche
Azione comportante attività degli arti superiori; non
va identificata con il singolo movimento articolare ma con
il complesso di movimenti di uno o più segmenti
corporei che consentono il compimento di una singola
operazione lavorativa
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NOME
PRENDERE
DEFINIZIONE
L’atto di afferrare un oggetto con la mano o le dita, finalizzato a
compiere un’attività.
L’atto di posizionare un oggetto o un attrezzo in un punto prestabilito
POSIZIONARE
(RIPOSIZIONARE)
INSERIRE
INFILARE
ESTRARRE
L'atto di mettere un oggetto in un punto profondo ( almeno 25 mm) e
stretto (il gioco tra le pareti della canalina e l'oggetto non deve
superare complessivamente i 5 mm).
L'atto di far transitare un oggetto da un lato all'altro di un passaggio
anelliforme
L' atto di togliere un oggetto o un attrezzo da un luogo profondo (
almeno 25 mm) e stretto (gioco tra le pareti della canalina e
l'oggetto superiore complessivamente a 5 mm ).
TIRARE O
SPINGERE
L'atto di tirare o spingere un oggetto ottenendone uno spostamento
di luogo
PREMERE
L'atto di imprimere una forza con un attrezzo (avvitatore, trapano)
senza provocare uno spostamento degli oggetti
AZIONARE
L'atto di azionare un attrezzo o macchina con l’uso di un pulsante o
leva con parti della mano o una o più dita.
RAGGIUNGERE
L’atto arrivare a prendere un oggetto collocato oltre la lunghezza
dal braccio teso dell’operatore e non è raggiungibile
camminando. L’operatore esegue un movimento del tronco e
della spalla per raggiungere l’oggetto.
RUOTARE
L'atto di cambiare orientamento ad un oggetto per motivi tecnici.
L'atto di ruotare manualmente bulloni, tappi e uso di cacciavite.
AVVITARE
APRIRE
CHIUDERE
L'atto di aprire attivamente la parte anteriore di un attrezzo
destinato a tagliare o ad afferrare l'oggetto in lavorazione.
L'atto di aprire attivamente lo oggetto che ruota su cardine (es.:
porte, sportelli)
L'atto di chiudere attivamente la parte anteriore di un attrezzo
destinato ad afferrare l'oggetto in lavorazione; o anta che ruota
su cardine (es.: porte, sportelli)
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L'atto di ottenere con le mani la divisione di un oggetto in due parti.
STRAPPARE
COLPIRE
PENNELLARE
L'atto di battere con un attrezzo o direttamente con gli arti superiori
un punto di lavorazione al fine di ottenere un risultato tecnico
L'atto di passare un un attrezzo (pennello, lima, carta vetrata,
straccio, ecc..) su una superficie.
LEVIGARE
PULIRE
L'atto di passare la mano piatta sopra una superficie
LISCIARE
L'atto di scorrere le dita in presa sopra un oggetto
SCORRERE
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Metodo OCRA
La frequenza di azione
Vanno conteggiate le Azioni
Tecniche contenute all’interno di
un ciclo, che vanno
successivamente rapportate
all’unità di tempo (1 minuto)
Numero azioni x 60
N azioni / minuto =
Tempo di ciclo
Il Valore di riferimento è costituito da 30 Az tecniche al min
Metodo OCRA
La frequenza di azione
Le Azioni Tecniche distinte in:
Azioni
Tecniche
Dinamiche
Azioni
Tecniche
Statiche
Il mantenimento di oggetti e/o utensili per un
tempo continuativo superiore a 5 secondi
determina una contrazione muscolare costante
“contrazione isometrica”
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Metodo OCRA
La frequenza di azione
La durata delle Azioni Tecniche
Statiche viene moltiplicata x 0,75 e
convertita in
Azioni Tecniche “fittizie”
Metodo OCRA
La frequenza di azione
Taglio Carni
Coltello tenuto x 60 sec
Freq = 45 Az Tecniche Fittizie
Eseguiti 60 tagli al min
Freq = 60 Az tecniche dinamiche al min
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Metodo OCRA
La frequenza di azione
Montaggio Staffa
Avvitatore tenuto x 60 sec
Freq = 45 Az Tecniche Fittizie
Eseguite 4 avvitature (posiziona, preme
pulsante x 4 viti)
Freq = 8 Az tecniche dinamiche al min
Metodo OCRA
L’analisi e la quantificazione della forza
attraverso la scala di Borg
27
Metodo OCRA
Quantificazione della Forza
MISURAZIONE della FORZA
OGGETTIVA
SOGGETTIVA
- Misurazione del peso
- Scala di BORG
- Dinamometro
- EMG
Metodo OCRA
Quantificazione della Forza
0
DEL TUTTO ASSENTE
0.5
ESTREMAMENTE LEGGERO
1
MOLTO LEGGERO
2
LEGGERO
3
MODERATO (MODESTO)
4
5
FORTE
6
7
MOLTO FORTE
8
9
10
ESTREMAMENTE FORTE (MASSIMO)
28
Metodo OCRA
Quantificazione della Forza
…ATTENZIONE !!!!!!
Non confondere la forza applicata
con la fatica/stanchezza di fine giornata
Metodo OCRA
Quantificazione della Forza
Poiché la stima della forza è estremamente soggettiva, è
importante, laddove sia possibile, chiedere a più soggetti
che svolgono la medesima mansione quanta forza viene
applicata per svolgere le diverse azioni tecniche
E’ meglio inoltre escludere dall’indagine:
- i soggetti portatoti di patologie a carico dell’arto
superiore
- i soggetti neo assunti
- le persone appartenenti agli “estremi antropometrici”
che non rientrano tra il 5° ed il 95° percentile
29
Metodo OCRA
Quantificazione della Forza
Si deve essere già a conoscenza di come si svolge il ciclo
La rilevazione va fatta dal tecnico aziendale possibilmente
accompagnato dal medico competente e/o RLS
Va chiesto se all’interno del ciclo esistono azioni tecniche che
richiedono una forza muscolare
Far esprimere la forza con un aggettivo e non con un numero
Ad ogni azione che richiede forza sarà attribuito il tempo
effettivo di applicazione
Il lavoratore deve spiegare il motivo dell’applicazione della
forza (difetti del pezzo o degli utensili utilizzati)
Metodo OCRA
Quantificazione della Forza
30
Metodo OCRA
Quantificazione della Forza
Forza
sviluppata
(%)
Postura del Polso
Neutra
100
Flessione 45°
60
Flessione 65°
45
Estensione 45°
75
Estensione 65°
65
Deviazione Ulnare 45°
75
Deviazione Radiale 25°
80
Metodo OCRA
Quantificazione della Forza
Evitare l’uso eccessivo di forza (valori della scala
di Borg ≥ 5) per l’esecuzione della azioni tecniche
Evitare che la forza venga applicata con posture
sfavorevoli delle articolazioni, in particolare quella
del polso e della mano
31
Metodo OCRA
L’analisi e la quantificazione della
posture di lavoro incongrue e della stereotipia
Metodo OCRA
Posture di lavoro incongrue
Vanno considerati separatamente l’arto superiore Dx e Sx
Di ciascun arto vanno successivamente analizzate
singolarmente le 4 principali articolazioni:
• SPALLA
• GOMITO
• POLSO
• MANO
32
Metodo OCRA
Posture di lavoro incongrue
In generale sono dannose:
Le posture e i movimenti estremi di ciascuna
articolazione
Le posture mantenute a lungo
I movimenti dei diversi segmenti specifici quando
fortemente ripetitivi
Metodo OCRA
Posture di lavoro incongrue
Per ciascun segmento articolare verrà attribuito un
punteggio, in base alla frazione del tempo di ciclo durante
la quale viene mantenuta una condizione di alto impegno
posturale (1/3, 2/3, 3/3 del tempo di ciclo)
dove:
1/3 corrisponde ad un intervallo tra il 25% ed il 50% del tempo di ciclo
2/3 corrispondono ad un intervallo tra il 51% e l’ 80% del tempo di ciclo
3/3 corrispondono ad un intervallo tra il 81% ed il 100% del tempo di ciclo
33
Metodo OCRA
Posture di lavoro incongrue
45 °
> 45°
> 80 °
> 20 °
Metodo OCRA
Posture di lavoro incongrue
SPALLA
34
Metodo OCRA
Posture di lavoro incongrue
GOMITO
>60°
PRONAZIONE
>60°
>60°
SUPINAZIONE
FLESSO-ESTENSIONE
Metodo OCRA
Posture di lavoro incongrue
GOMITO
35
Metodo OCRA
Posture di lavoro incongrue
POLSO
>
45°
>
45°
Metodo OCRA
Posture di lavoro incongrue
POLSO
>20
°
>15°
36
Metodo OCRA
Posture di lavoro incongrue
POLSO
Metodo OCRA
Posture di lavoro incongrue
37
Metodo OCRA
Posture di lavoro incongrue
Grip ampio (3-5 cm)
Rischio molto lieve
POWER GRIP ( diameter > 2 cm)
Grip stretto (1,5 cm)
Rischio lieve
P O W E R G R IP W IT H N A R R O W S P A N
(diam eter < = 2 c m )
Metodo OCRA
Posture di lavoro incongrue
Prese in pinch
PINCH
PINCH
PINCH
PINCH
rischio medio
PINCH
PINCH
38
Metodo OCRA
Posture di lavoro incongrue
Presa palmare
rischio alto
Metodo OCRA
Posture di lavoro incongrue
Presa ad uncino
Rischio alto
39
Metodo OCRA
Posture di lavoro incongrue
MANO
Metodo OCRA
Posture di lavoro incongrue
Di tutti i punteggi ottenuti (per le varie articolazioni)
si considera il punteggio dell’articolazione
peggiore e si ottiene il moltiplicatore per la postura
corrispondente
Punteggio
0-3
Moltiplicatore
Postura
1
4-7 8-11 12-15 16-19 20-23 24-27
≥ 28
0.7
0.03
0.6
0.5
0.33
0.1
0.07
40
Metodo OCRA
La stereotipia
La presenza di gesti lavorativi dello stesso tipo (azioni tecniche),
eseguiti con la medesima postura (incongrua o meno), che
occupano buona parte del tempo di ciclo (o del tempo di compito
ripetitivo)
Oppure
La presenza di gruppi di azioni, anche diverse per tipologia e
postura, ma in un ciclo estremamente breve (inferiore o uguali a 15
secondi) di cui occupano buona parte del tempo di ciclo
Metodo OCRA
STEREOTIPIA DI GRADO MODERATO punteggio 2
B1
•
•
•
Quando gli stessi gesti lavorativi eseguiti con stessa
postura occupano i 2/3 del tempo di ciclo o di compito
ripetitivo (tra il 51% e l’80% del tempo).
Ripetere la stessa azione tecnica (es avvitare limare
martellare)
Ripetere lo stesso gruppo di azioni tecniche (es. prendere
oggetto, posizionare ruotare spingere azionare pulsante,
riprendere un oggetto identico ruotare , spingere ecc.
Mantenere un oggetto con la stessa postura (es tenere un
oggetto in grip con una mano (presenza di stereotipia)
mentre l’altro è occupato ad eseguire altre operazioni)
B2 QUANDO IL TEMPO DI CICLO E’ COMPRESO TRA GLI 8 e i
15 SECONDI ED E’ OCCUPATO DA AZIONI TECNICHE
DEGLI ARTI SUPERIORI PER BUONA PARTE DEL TEMPO,
ANCHE DIVERSE PER TIPOLOGIA E POSTURA
41
Metodo OCRA
STEREOTIPIA DI GRADO ELEVATO punteggio 4
Quando gli stessi gesti lavorativi eseguiti con stessa postura
A1
•
•
•
occupano pressochè tutto il tempo di ciclo o di compito
ripetitivo (più dell’80% del tempo).
Ripetere la stessa azione tecnica (es avvitare limare
martellare)
Ripetere lo stesso gruppo di azioni tecniche (es. prendere
oggetto, posizionare ruotare spingere azionare pulsante,
riprendere un oggetto identico ruotare , spingere ecc.
Mantenere un oggetto con la stessa postura (es tenere un
oggetto in grip con una mano (presenza di stereotipia)
mentre l’altro è occupato ad eseguire altre operazioni)
A2 QUANDO IL TEMPO DI CICLO E’ INFERIORE AGLI 8
SECONDI ED E’ OCCUPATO DA AZIONI TECNICHE DEGLI
ARTI SUPERIORI PER BUONA PARTE DEL TEMPO, ANCHE
DIVERSE PER TIPOLOGIA E POSTURA
Metodo OCRA
La stereotipia
Punteggio
No
Media
Elevata
Moltiplicatore stereotipia
1.0
0.85
0.7
42
Metodo OCRA
L’individuazione e al quantificazione dei
fattori di rischio complementari
Metodo OCRA
Fattori Complementari
I Fattori di Rischio Complementari
Se presenti, contribuiscono ad aumentare il
rischio da sovraccarico bio-meccanico
Fattori complementari
fisico-meccanici
Fattori di tipo
organizzativo
43
Metodo OCRA
Fattori Complementari
Fattori complementari fisico-meccanici
• Uso di strumenti vibranti
Se si evidenzia la presenza di contraccolpo al momento dell’arresto,
l’avvitatore va comunque considerato a rischio
• Estrema precisione
Se richiesta tolleranza +/- 1,5 mm con avvicinamento dell’oggetto al viso:
la presenza di una maggior contrattura della muscolatura cervicale, delle
spalle e degli arti, richiesta proprio dalla necessità di applicare precisione
allo svolgimento del compito
Metodo OCRA
Fattori Complementari
Fattori complementari fisico-meccanici
• Compressione localizzate
causano tendiniti traumatiche o borsitisi strutture anatomiche da
parte
di strumenti, oggetti o arredi di lavoro. osservare sulle mani dei
lavoratori (in particolare il palmo e le dita), la presenza di arrossamenti
e/o callosità che denota la presenza
del f
attore;
• Esposizione a freddo
es: contatto con carni congelate, gelati, ecc..
44
Metodo OCRA
Fattori Complementari
Fattori complementari fisico-meccanici
• Uso di guanti
interferiscono con la capacità di presa richiesta dal compito (es: taglia
decisamente inadeguata, difficoltà o aumento di forza nel chiudere la
presa intorno all’oggetto in lavorazione, ecc.
• Esecuzione di movimenti bruschi o “a strappo” o veloci
es: il lancio di oggetti, lo strappo di nastri adesivi o cartoni, ecc. con
frequenze di 2 volte e più al minuto
Metodo OCRA
Fattori Complementari
Fattori complementari fisico-meccanici
• Esecuzione di gesti con contraccolpi
es. martellare o picconare su superfici dure) con frequenze di 2 volte e più al
minuto; usare la mano come un attrezzo per 10 volte e più all’ora
• Scivolosità della superficie degli oggetti manipolati
es: manipolazione di superfici con olii lubrificanti o di alimenti scivolosi, ecc.
45
Indice OCRA
Fattori Complementari
Fattori complementari di tipo organizzativo
• I ritmi di lavoro sono completamente determinati dalla macchina:
in genere si applica quando il lavoratore deve operare in linea con ritmi
assolutamente prefissati ed in particolare con oggetti in movimento. (12
punti)
• I ritmi di lavoro sono determinati dalla macchina ma esistono
“zone polmone” per cui si può almeno in parte accelerare o
decelerare il ritmo di lavoro. Si intende per “zona polmone” la presenza
di un buffer di solo poche unità tale da permettere solo brevissimi
distacchi dalla linea (es.: tempo per bere un sorso
d’acqua). Per zone polmone che consentono un distacco dalla
postazione di lavoro di almeno 5 minuti consecutivi, non sussiste il
rischio da ritmi imposti dalla macchina (8 punti)
Indice OCRA
La valutazione dei periodi di recupero e della
variabilità dei compiti
46
Metodo OCRA
Periodi di recupero
E’ definibile Periodo di Recupero, quello in cui è
presente una sostanziale inattività di uno o più
gruppi mio-tendinei altrimenti coinvolti nello
svolgimenti di precedenti azioni lavorative
Metodo OCRA
Periodi di recupero
Comprendono
Le pause di lavoro, compresa le pausa pranzo
indipendentemente dalla sua collocazione (DI ALMENO 8-10
MINUTI)
Periodi di svolgimento di compiti di lavoro che comportano il
sostanziale riposo dei gruppi muscolari impegnati in compiti
precedenti (es.controllo visivo)
Periodi, all’interno del ciclo, che comportano il completo
riposo dei gruppi muscolari altrimenti impegnati
(es.controllo-attesa, tempi passivi). Per essere significativi
devono essere
REGOLARI E PROTRATI CONSECUTIVAMENTE PER
ALMENO 10 SECONDI PER MINUTO
47
Metodo OCRA
Periodi di recupero
ISO 11228-3
Metodo OCRA
Periodi di recupero
1a
2a
3a
4a
Pausa
Pasto
Ora Presenza pausa
5a
6a
Rapporto
Lavoro/Recupero
7a
8°
Punteggio
1a
No
No
1
2a
Sì
5:1
0
3a
No
No
1
4a
Ha come recupero p. pasto
5a
No
No
1
6a
Sì
5:1
0
7a
No
No
1
8°
Ha come recupero fine lav.
Tot ore senza adeguato recupero
0
0
4
48
Metodo OCRA
Periodi di recupero
1a
2a
3a
4a
Pausa
Pasto
5a
6a
Rapporto
Lavoro/Recupero
Ora Presenza pausa
7a
8°
Punteggio
1a
No
No
1
2a
No
No
5
3a
No
No
1
4a
Ha come recupero p. pasto
5a
No
No
1
6a
Sì
5:1
0
7a
No
No
1
8°
Ha come recupero fine lav.
0
0
5
Tot ore senza adeguato recupero
Metodo OCRA
Periodi di recupero
1a
2a
3a
4a
Pausa
Pasto
Ora Presenza pausa
5a
6a
Rapporto
Lavoro/Recupero
7a
8°
Punteggio
1a
No
No
1
2a
Sì
5:1
0
3a
Sì
5:1
0
4a
Ha come recupero p. pasto
5a
No
No
1
6a
Sì
5:1
0
7a
No
No
1
8°
Ha come recupero fine lav.
Tot ore senza adeguato recupero
0
0
3
49
Metodo OCRA
Periodi di recupero
1a
2a
3a
4a
Pausa
Pasto
5a
6a
Rapporto
Lavoro/Recupero
Ora Presenza pausa
7a
8°
Punteggio
1a
No
No
1
2a
No
No
1
3a
No
No
1
4a
Ha come recupero p. pasto
5a
No
No
1
6a
Sì
5:1
0
7a
No
No
1
8°
Ha come recupero fine lav.
0
0
5
Tot ore senza adeguato recupero
Metodo OCRA
Periodi di recupero
1a
2a
3a
4a
Pausa
Pasto
Ora Presenza pausa
5a
6a
Rapporto
Lavoro/Recupero
7a
8°
Punteggio
1a
No
No
1
2a
Sì
5:1
0
3a
No
No
1
4a
Ha come recupero p. pasto
5a
No
No
1
6a
Sì
5:1
0
7a
No
No
1
8°
Ha come recupero fine lav.
Tot ore senza adeguato recupero
0
0
4
50
Metodo OCRA
Periodi di recupero
Fattore carenza tempi di recupero
(n. Ore senza adeguato recupero)
0
1
2
3
4
5
6
7
8
1
0.90
0.80
0.70
0.60
0.45
0.25
0.10
0
Check-list OCRA
Procedura breve per l’identificazione della presenza
del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti
superiori
La check-list descrive una postazione una postazione
di lavoro e ne stima il rischio come se la postazione
fosse utilizzata per l’interno turno di lavoro da un
singolo lavoratore
51
52
Check-list OCRA
53
54
Check-list OCRA
Scheda 4
“CALCOLO DELL’INDICE DI ESPOSIZIONE”
sommare i punteggi ottenuti
Si possono correggere per l’effettiva durata del
compito ripetitivo
AXB
se esistono più compiti ripetitivi svolti nel turno
(punt A x % PA) + (punt B x % PB)
% PA/B= percentuale del tempo del compito A/B
55
Indice/ Check-list OCRA
Area
Valori
OCRA
Valori
check
list
Classificazion
e del rischio
Azioni conseguenti
verde
fino a 1.5
fino a 5
ottimale
nessuna
giallo
verde
1.6-2.2
5.1-7.59
accettabile
nessuna
giallo
rosso
2.3-3.5
7.6-11
incerto o
molto lieve
riverifica
rosso
lieve
3.6-4.4
11.1-14
lieve
migliorare+sorv.
sanitaria+formazione
rosso
medio
4.5-9.0
14.1-22.5
medio
migliorare+sorv.
sanitaria+formazione
rosso
intenso
oltre 9
oltre 22.5
intenso
migliorare+sorv.
sanitaria+formazione
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
DA MOVIMENTAZIONE
MANUALE DEI CARICHI
Metodo NIOSH
56
CALCOLO DELL’INDICE DI
RISCHIO
Fattore altezza
X
Peso Sollevato
Fattore dislocazione
X
Fattore orizzontale
X
Ind. Rischio =
Peso Sollevato
Peso limite
raccomandato
Fattore asimmetria
X
Fattore presa
Peso Limite Raccomandato
X
Fattore frequenza
ISO 11228-1
57
UNI EN 1005-2
ATTIVITA’ DI SOLEVAMENTO
Valori di riferimento
Dlgs 81/2008 Art. 28, nella valutazione del rischio vanno
considerate le differenze di genere e di età
POPOLAZIONE LAVORATIVA
MASSA DI
RIFERIMENTO
(kg)
Maschi (18-45 anni)
25
Femmine (18-45 anni)
20
Maschi fino a 18 anni
ed oltre i 45 anni
20
Femmine fino a 18 anni
ed oltre i 45 anni
15
58
ANALISI DEI SINGOLI FATTORI
• FATTORE ALTEZZA
• FATTORE DISLOCAZIONE VERTICALE
• FATTORE DISTANZA ORIZZONTALE
• FATTORE ASIMMETRIA
• FATTORE PRESA
• FATTORE FREQUENZA
Fattore Verticale o Altezza
Altezza delle mani da
terra all’inizio o fine del
sollevamento.
A 75 cm Moltiplicatore Altezza = 1
Altezza (cm)
Fattore di
correzione
0
25
50
75
100
125
150
>175
0,78
0,85
0,93
1
0,93
0,85
0,78
0,00
59
Fattore Verticale o Altezza
• L’altezza delle mani da terra viene
misurata in cm dal piano di calpestio
al punto medio della linea ideale
che passa tra le nocche delle due
mani.
• Gli estremi di valori che possono
essere assunto varia da 0 a non oltre
175 cm
• Il valore ottimale che questo
moltiplicatore può assumere (HM = 1)
corrisponde ad un’altezza di 75 cm e
decresce progressivamente man
mano che ci si scosta da questo
valore
ANALISI DEI SINGOLI FATTORI
• FATTORE ALTEZZA
• FATTORE DISLOCAZIONE VERTICALE
• FATTORE DISTANZA ORIZZONTALE
• FATTORE ASIMMETRIA
• FATTORE PRESA
• FATTORE FREQUENZA
60
Fattore dislocazione verticale
Dislocazione verticale di
spostamento del peso
tra origine e destinazione
Se 25 cm Moltiplicatore Dislocazione = 1
Dislocazione
cm
25
30
40
50
70
100
170
>175
Fattore di
correzione
1
0,97
0,93
0,91
0,88
0,87
0,85
0,00
Fattore Dislocazione Verticale
• Il fattore dislocazione verticale
corrisponde alla differenza tra
l’altezza dell’oggetto all’origine e
l’altezza dell’oggetto alla destinazione
• Nel caso in cui nell’azione di
sollevamento venga scavalcato un
ostacolo, si deve considerare la
massima dislocazione
• Il valore ottimale per questo
moltiplicatore corrisponde ad una
dislocazione minore o uguale a 25 cm
61
ANALISI DEI SINGOLI FATTORI
• FATTORE ALTEZZA
• FATTORE DISLOCAZIONE VERTICALE
• FATTORE DISTANZA ORIZZONTALE
• FATTORE ASIMMETRIA
• FATTORE PRESA
• FATTORE FREQUENZA
Fattore Distanza Orizzontale
Distanza orizzontale del
peso dal corpo (distanza
massima raggiunta durante il
sollevamento)
A 25 cm Moltiplicatore Orizzontale = 1
Distanza in cm
25
30
40
50
55
60
>63
Fattore di
correzione
1
0,83
0,63
0,50
0,45
0,42
0,00
62
Fattore Distanza Orizzontale
• Il Fattore distanza orizzontale
corrisponde a alla distanza
orizzontale tra la proiezione sul
pavimento del punto medio di presa
tra le mani (baricentro del carico) e il
punto di mezzo della linea che ideale
che si trova tra i malleoli
• Quando il baricentro dell’oggetto non
corrisponde al punto medio di presa
tra le mani (Ad es. uso del badile), si
misura la distanza tra il punto di
mezzo della linea che ideale che si
trova tra i malleoli ed il baricentro del
carico (in mezzo al badile)
Fattore Distanza Orizzontale
• Nel caso in cui il soggetto si appoggi
con le gambe o con il torace per
poter raggiungere l’oggetto da
sollevare, il carico sui dischi
intervertebrali non cambia
• Il valore ottimale per questo
moltiplicatore corrisponde ad una
distanza orizzontale minore o uguale
a 25 cm
• Per distanze orizzontali superiori a
63 cm il moltiplicatore assume un
valore pari a 0
63
ANALISI DEI SINGOLI FATTORI
• FATTORE ALTEZZA
• FATTORE DISLOCAZIONE VERTICALE
• FATTORE DISTANZA ORIZZONTALE
• FATTORE ASIMMETRIA
• FATTORE PRESA
• FATTORE FREQUENZA
Fattore Asimmetria
L’angolo di asimmetria è
l’angolo fra la linea di
asimmetria e la linea sagittale.
La linea di asimmetria
congiunge idealmente il punto
di mezzo tra le caviglie e la
proiezione a terra del punto
intermedio alle mani all’inizio (o
in subordine alla fine) del
sollevamento. La linea sagittale
è la linea passante per il piano
sagittale mediano (dividente il
corpo in due emisomi eguali e
considerato in posizione
neutra).
64
Fattore Asimmetria
Nella valutazione dell'angolo di asimmetria è possibile
individuare quattro situazioni generali che richiedono
differenti modalità di valutazione:
1. operatore in postazione con totale libertà di movimento
2. operatore in postazione con parziale libertà di movimento
3. operatore in postazione con posizione obbligata ma
simmetrica
4. operatore in postazione con posizione obbligata non
simmetrica
Fattore Asimmetria
1. operatore in postazione con totale libertà di
movimento: l'origine e la destinazione possono
essere angolate tra loro, ma l'operatore si sposta
muovendo i piedi. In genere si osserva questa
situazione quando le frequenze di sollevamento
sono relativamente basse e la distanza fra
l'origine e la destinazione consentono al soggetto
di fare dei passi;
65
Fattore Asimmetria
2, operatore in postazione con parziale libertà di movimento:
l'origine e la destinazione sono angolate fra loro di 180°; si
osserva che l'operatore assume diverse torsioni del tronco
con differenti angolazioni. Per superare la difficoltà di
dover misurare i diversi angoli di torsione osservati, si può
utilizzare una misura costante rappresentativa, pari alla
metà dell'angolo complessivo (nell'esempio = 90°).
Fattore Asimmetria
3. operatore in postazione con posizione obbligata ma
simmetrica: l'origine e la destinazione sono angolate fra loro
e l'operatore assume una posizione di partenza mediana fra
l'inizio e la fine del sollevamento. In questo caso gli angoli
compresi tra piano di asimmetria all'origine/piano sagittale e
piano sagittale/piano di asimmetria alla destinazione
coincidono e rappresentano l'angolo di asimmetria.
66
Fattore Asimmetria
4. operatore in postazione con posizione obbligata non
simmetrica (Figura 14): l'origine e la destinazione sono
angolate fra loro e l'operatore assume una posizione di partenza
non simmetrica tra l'inizio e la fine del sollevamento rispetto al
piano sagittale. Nell'esempio riportato l'operatore ruota di 30°
verso l'origine per prelevare il carico; ruota poi verso il punto
di deposito, passando nuovamente per il punto di partenza (a
0°); raggiunge quindi la destinazione con una rotazione di 60°.
Fattore Asimmetria
Dislocazione angolare
del peso (in gradi)
rispetto al piano sagittale
= torsione del tronco
A 0° Moltiplicatore Asimmetria = 1
Dislocazione
angolare
0°
30°
60°
45°
90°
135°
>135°
Fattore di
correzione
1
0,90
0,81
0.86
0,71
0,57
0,00
67
ANALISI DEI SINGOLI FATTORI
• FATTORE ALTEZZA
• FATTORE DISLOCAZIONE VERTICALE
• FATTORE DISTANZA ORIZZONTALE
• FATTORE ASIMMETRIA
• FATTORE PRESA
• FATTORE FREQUENZA
Fattore Presa
UNI EN 1005-2
68
Fattore Presa
Giudizio
Fattore di
correzione
Buono
Discreto
Scarso
1
0.95
0,90
Fattore Frequenza
69
Fattore Frequenza
FREQUENZA =
N° PEZZI SOLLEVATI NEL TURNO
DURATA (min) DEL SOLLEVAMENTO
MANUALE NEL TURNO
Per la determinazione del Moltiplicatore Frequenza si fa
riferimento anche all’altezza delle mani da terra nel punto di
ORIGINE della movimentazione
Fattore Frequenza
Necessario descrivere l’organizzazione della
giornata lavorativa
• Identificazione delle attività svolte durante il turno
di lavoro, in particolare: le operazioni di MMC
(incluso il trasporto in piano), le azioni di traino e
spinta ed i periodi di recupero costituiti da attività
leggere (senza MMC) o da pause
• Identificazione delle tipologie di carichi, delle
relative quantità sollevate nel turno e delle
tipologie di movimentazione
• Individuazione della durata e della frequenza di
sollevamento
70
Fattore Frequenza
DURATA
Può essere di 3 tipi:
• BREVE (≤ 60 min)
• MEDIA (60 min < x ≤ 120 min)
• LUNGA (120 min < x ≤ 480 min)
Fattore Frequenza
DURATA
BREVE DURATA:
• Durata di ogni compito di sollevamento ≤ 60 min
consecutivi
• Sollevamento seguito da altre attività senza
sollevamento manuale o pause della durata ≥ 100%
(Es. 60 min di sollevamento seguiti da 60 min di pausa o
lavoro leggero e successivi altri 60 min di sollevamento)
Per sollevamenti occasionali (frequenza inferiore a 1 volta ogni 5 min)
UTILIZZARE SEMPRE LA BREVE DURATA
71
Fattore Frequenza
Fattore Frequenza
DURATA
MEDIA DURATA:
• Durata di ogni compito di sollevamento 60 min < x ≤ 120
min consecutivi
• Seguito da altre attività senza sollevamento manuale o
pause della durata ≥ 30%
(Es. 120 min di sollevamento seguiti da 36 min di pausa o
lavoro leggero e successivi altri 120min di sollevamento)
72
Fattore Frequenza
Fattore Frequenza
DURATA
LUNGA DURATA:
• Durata di ogni compito di sollevamento 120 min < x ≤ 480
min consecutivi
• Non ci sono restrizioni particolari per le pause che sono
costituite dalle normali pause lavorative
NON POSSONO ESSERE FORNITI DATI RELATIVI A
PERIODI DI LAVORO SUPERIORI AD 8 ORE
73
Fattore Frequenza
74
Indice di Sollevamento Semplice
Dati di Sollevamento:
Uomo di 40 anni
Peso Oggetto 10 Kg
Durata sollevamento 60 min
Lavoro leggero 60 min
Pezzi movimentati per
turno: 960
Può muovere i piedi
Distanza orizzontale 40 cm
75
76
77
78
79
Indice di Sollevamento Semplice
Dati di Sollevamento:
Uomo di 40 anni
Peso Oggetto 10 Kg
Durata sollevamento 60 min
Lavoro leggero 60 min
Pezzi movimentati per
turno: 960
Può muovere i piedi
Distanza orizzontale 40 cm
80
Indice di Sollevamento Semplice
81
Indice di Sollevamento Composito
Composite Lifting Index (CLI)
3+1 Tipologie di compiti
• MONO TASK (Compito Singolo) LI = 1 peso con 1 geometria
• COMPOSITE TASK (Compito Composito) CLI =
generalmente1 peso e diverse geometrie, non oltre 10
sub-compiti, ogni geometria è un sub compito. “Revised
NIOSH Lifting Equation del ‘94” sostiene la possibilità di
utilizzare l’indice composito quando ci sono oggetti con
pesi diversi.
• VARIABLE TASK (Compito Variabile) VLI = diversi pesi e
diverse geometrie. Ogni categoria di peso su diversa
geometria è un sub-compito.
• SEQUENTIAL TASK (Compito Sequenziale) SLI = diversi
compiti, ciascuno di almeno 30 min consecutivi, con
diverse caratteristiche (mono, composito, variabile)
82
Informazioni necessarie per la
valutazione:
1. Identificazione del tipo di compito (LI, CLI, VLI)
2. Descrizione degli addetti al compito (uno o più operatori)
3. Peso e numero degli oggetti sollevati nel turno
4. Rilievo dei dati organizzativi (durata sollevamento,
trasporto in piano, delle azioni di traino e spinta)
5. Geometrie all’origine ed alla destinazione (altezza da terra
e distanza orizzontale)
Indice di Sollevamento Composito
Composite Lifting Index (CLI)
CLI = STLI1 + ∑∆LIn
83
Indice di Sollevamento Composito
Composite Lifting Index (CLI)
84
Indice di Sollevamento Composito
Composite Lifting Index (CLI)
Determinazione delle geometrie
X
X
X
Origine
Destinazione
Indice di Sollevamento Composito
Composite Lifting Index (CLI)
Determinazione delle geometrie
X
X
X
Origine
Destinazione
85
Indice di Sollevamento Composito
Composite Lifting Index (CLI)
Determinazione delle geometrie
X
X
27
Sub-Task
X
Origine
Destinazione
Indice di Sollevamento Composito
Composite Lifting Index (CLI)
Determinazione delle geometrie
XY
XY
54
Sub-Task
XY
Origine
Destinazione
86
Keys Enter
87
Keys Enter
Production Data
Numero e peso degli oggetti
sollevati nel turno
(a)
peso del
carico
(Kg.)
N. di oggetti
sollevati nel
turno da tutto il
gruppo
omogeneo
(b)
N. di
sollevame
nti per
ciascun
oggetto
N. di oggetti
realamte
sollevati da tutto
il gruppo
omogeneo
calcolo della
Massa Cumulata
(ISO 11228-1)
da 3 a 3,99
3,5
0,0
0
da 4 a 4,99
4,5
0,0
0
da 5 a 5,99
5,5
0,0
0
da 6 a 6,99
6,5
0,0
0
da 7 a 7,99
7,5
0,0
0
da 8 a 8,99
8,5
1000,0
8500
1000,0
8500
Total
1000
1,00
Colonna (a) inserire
le unità sollevate
manualmente da 1
operatore o quante
unità solleva il
gruppo omogeneo.
Colonna (b) scrivere
il numero di
sollevamenti per
ciascun oggetto
sollevato
88
Production Data
Sollevamento praticato da più operatori
Oggetti sollevati con un solo arto
(c)
(d)
classe di peso
prevalentemente
sollevata da piu'
operatori:
SCRIVERE IL N. DI
OPERATORI
categoria di peso
sollevata da un
solo arto
Colonna (c)
Colonna (d)
TIPO DI COMPITO
MONOTASK=M
COMPOSITO=C
VARIABILE=V
Scrivere la sigla
corrispondente al compito
Organisation
89
Organisation
Workplace Description
CATEGORIE DI PESO (Kg)
A
S
I
M
M
E
T
R
I
gradi
A
da
a
da
a
da
a
da
a
da
a
più di 45º per più
del 50% dei
sollevamenti
più di 135° 135º
I gradi di asimmetria si segnano, per le varie categorie di peso, solo se
superano i 45° per più del 50% delle azioni di sollevamento
90
Workplace Description
Workplace Decription
91
Indice di Sollevamento
Lifting Index (LI)
…GRAZIE PER
L’ATTENZIONE !
Dott. Alberto Simonetti
[email protected]
Cell 349-5261465
92