Metodi OCRA e NIOSH
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Metodi OCRA e NIOSH
“La gestione delle malattie muscolo scheletriche in ambito occupazionale” Metodi OCRA e NIOSH AMLT Treviso, 27 maggio 2013 Dott. Alberto Simonetti Fourth European Working Conditions Survey, 2005 First findings from the Fifth European Working Conditions Survey, 2010 1 Dati INAIL, Luglio 2011 Dati INAIL, Luglio 2012 2 Caratteristiche delle Malattie Muscolo-scheletriche FATTORI LAVORATIVI Sovraccarico Biomeccanico FATTORI EXTRA LAVORATIVI Fattori individuali Fattori psicosociali Sintomi e/o Malattia Fattori di Rischio delle Malattie Muscolo-scheletriche dell’Arto Superiore EXTRA-LAVORATIVI • Sesso • Età • Patologie metaboliche (diabete) • Struttura antropometrica • Stato ormonale • Condizione psicologica • Gravidanza • Traumi e fratture • Attività domestiche • Patologie croniche osteoarticolari • Attività hobbistiche 3 EVIDENZE DI ASSOCIAZIONI TRA PATOLOGIE DELL’ARTO SUPERIORE E FATTORI DI RISCHIO Forte evidenza di associazione Distretto corporeo Collo/spalla-collo Ripetitività Forza Postura Spalla Postura Ripetitività Tutti i fattori in combinazione Gomito Evidenza di associazione Forza Mano-polso (Sdr del Tutti i fattori in Tunnel Carpale combinazione Ripetitività Forza Vibrazioni Mano polso Tendinite Ripetitività Forza Postura Tutti i fattori in combinazione NIOSH, 1997 Fattori di Rischio delle Malattie Muscolo-scheletriche dell’Arto Superiore LAVORATIVI FATTORI PRINCIPALI FATTORI COMPLEMENTARI • Movimenti ripetitivi • Compressioni di strutture anatomiche • Alta frequenza e velocità • Vibrazioni • Uso di forza • Uso di guanti • Posizioni incongrue • Esposizione a freddo • Recupero insufficiente • Disergonomie strumentali • Lavoro ad incentivi • Inesperienza lavorativa 4 D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 Attuazione dell’articolo 1 della Legge 3 agosto 2007, n. 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Testo coordinato con il D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106 D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 Testo coordinato con il D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106 TITOLO I, SEZIONE II: Valutazione dei Rischi Articolo 28 - Oggetto della valutazione dei rischi 1. La valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), anche nella scelta delle attrezzature di lavoro…, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato …, nonché quelli connessi alle differenze di genere, all’età, 2. Il documento …deve contenere: a) una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa, nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa. 5 D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 Testo coordinato con il D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106 MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI TITOLO VI ARTICOLI 167 – 171 ALLEGATO XXXIII D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 Testo coordinato con il D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106 Articolo 167 - Campo di applicazione 1. Le norme del presente Titolo si applicano alle attività lavorative di movimentazione manuale dei carichi che comportano per i lavoratori rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari. 2. Ai fini del presente Titolo, s’intendono: a) movimentazione manuale dei carichi: le operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico, che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari; b) patologie da sovraccarico biomeccanico: patologie delle strutture osteoarticolari, muscolotendinee e nervovascolari. 6 D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 Testo coordinato con il D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106 Articolo 168 - Obblighi del datore di lavoro 1. Il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie e ricorre ai mezzi appropriati, in particolare attrezzature meccaniche, per evitare la necessità di una movimentazione manuale dei carichi da parte dei lavoratori. 2. Qualora non sia possibile evitare la movimentazione manuale dei carichi ad opera dei lavoratori, il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie, ricorre ai mezzi appropriati e fornisce ai lavoratori stessi i mezzi adeguati, allo scopo di ridurre il rischio che comporta la movimentazione manuale di detti carichi, tenendo conto dell’ALLEGATO XXXIII, ed in particolare: a) organizza i posti di lavoro in modo che detta movimentazione assicuri condizioni di sicurezza e salute; b) valuta, se possibile anche in fase di progettazione, le condizioni di sicurezza e di salute connesse al lavoro in questione tenendo conto dell’ALLEGATO XXXIII; c) evita o riduce i rischi, particolarmente di patologie dorso-lombari, adottando le misure adeguate, tenendo conto in particolare dei fattori individuali di rischio, delle caratteristiche dell’ambiente di lavoro e delle esigenze che tale attività comporta, in base all’ALLEGATO XXXIII; d) sottopone i lavoratori alla sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41, sulla base della valutazione del rischio e dei fattori individuali di rischio di cui all’ALLEGATO XXXIII. 3. Le norme tecniche costituiscono criteri di riferimento per le finalità del presente articolo e dell’ALLEGATO XXXIII, ove applicabili. Negli altri casi si può fare riferimento alle buone prassi e alle linee guida. D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 Testo coordinato con il D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106 ALLEGATO XXXIII 1. CARATTERISTICHE DEL CARICO 2. SFORZO FISICO RICHIESTO 3. CARATTERISTICHE DELL’AMBIENTE DI LAVORO 4. ESIGENZE CONNESSE ALL’ATTIVITA 5. FATTORI INDIVIDUALI DI RISCHIO (es genere età) RIFERIMENTI A NORME TECNICHE Le norme tecniche della serie ISO 11228 (parti 1-2-3) relative alle attività di movimentazione manuale (sollevamento, trasporto, traino, spinta, movimentazione di carichi leggeri ad alta frequenza) sono da considerarsi tra quelle previste all’articolo 168, comma 3. 7 LE NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO Serie ISO 11228 ISO 11228-1: Ergonomics- Manual handling – Lifting and carring ISO 11228-2: Ergonomics- Manual handling – Pushing and pulling ISO 11228-2: Ergonomics- Manual handling – Handling of low loads at high frequency Articolo 168 - Obblighi del datore di lavoro 3. Le norme tecniche costituiscono criteri di riferimento per le finalità del presente articolo e dell’ALLEGATO XXXIII, ove applicabili. Negli altri casi si può fare riferimento alle buone prassi e alle linee guida. D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 Testo coordinato con il D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106 QUAL’ E’ LA DEFINIZIONE DI NORMA TECNICA? Articolo 2 – Definizioni u) «norma tecnica»: specifica tecnica, approvata e pubblicata da un’organizzazione internazionale, da un organismo europeo o da un organismo nazionale di normalizzazione, la cui osservanza non sia obbligatoria; NORMA UNI-EN (Cogente ai fini della direttiva macchine) UNI EN 1005-2: Sicurezza del macchinari - Prestazione fisica umana. Movimentazione manuale di macchinario e di parti componenti il macchinario 8 LE NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO Serie ISO 11228 ISO 11228-1: Ergonomics- Manual handling – Lifting and carring ISO 11228-2: Ergonomics- Manual handling – Pushing and pulling ISO 11228-3: Ergonomics- Manual handling – Handling of low loads at high frequency ISO 11228-3 9 10 ISO 11228-3 ISO 11228-3 11 ISO 11228-3 12 Metodo OCRA (OCcupational Repetitive Actions) Metodo OCRA (OCcupational Repetitive Actions) Metodo osservazionale che fornisce un’analisi quantitativa dei principali Fattori di Rischio Check-list OCRA Indice OCRA 13 Metodo OCRA (OCcupational Repetitive Actions) PERSONALE TECNICO MEDICO COMPETENTE Identificazione tramite intervista anamnestica prima e visite specialistiche poi di tutti i casi con WMSDs presenti in azienda Censimento del rischio da movimenti ripetitivi nella realtà aziendale • Check list • Classificazione dei posti secondo le fasce di rischio Calcolo degli indici OCRA Studio mediante metodo OCRA a partire dai posti a più alto rischio ai fini della riprogettazione Metodo OCRA Principali elementi che contribuisco al calcolo dell’Indice OCRA NUMERO DI PEZZI PRODOTTI TEMPO NETTO DI LAVORO RIPETITIVO PAUSE TEMPO DI CICLO FREQUENZA FORZA POSTURE FATTORI COMPLEMENTARI 14 Metodo OCRA Principali fattori di rischio che considerati nel loro insieme caratterizzano l’esposizione lavorativa in relazione alla rispettiva durata • Frequenza di azione elevata • Uso eccessivo di forza • Posture e movimenti incongrui e/o stereotipati degli arti superiori • Carenza di periodi di recupero adeguati Dall’ analisi di questi fattori, integrati con il contributo di altri fattori complementari si ottengono dei valori numerici che individuano un’indice sintetico di rischio Metodo OCRA Il quadro generale per l’analisi dell’esposizione a movimenti ripetitivi: definizioni ed analisi organizzativa 15 Metodo OCRA Definizioni ed Analisi Organizzativa Lavoro Organizzato o MANSIONE Insieme organizzato di attività lavorative. Può essere composto da uno o più compiti lavorativi COMPITO LAVORATIVO Specifica attività lavorativa finalizzata all’ottenimento di uno specifico risultato Compiti Ripetitivi Compiti NON Ripetitivi Metodo OCRA Definizioni ed Analisi Organizzativa COMPITI NON RIPETITIVI Caratterizzati dalla presenza di azioni degli arti superiori non cicliche. COMPITI RIPETITIVI Caratterizzati da cicli (indipendentemente dalla loro durata) con azioni o dalla ripetizione dello stesso gesto lavorativo per buona parte del tempo (più della metà) CICLO Sequenza di azioni tecniche degli arti superiori che viene ripetuta più volte sempre uguale a se stessa 16 Metodo OCRA Definizioni ed Analisi Organizzativa TEMPO DI CICLO Tempo totale assegnato per lo svolgimento della sequenza di azioni tecniche che caratterizzano il CICLO AZIONE TECNICA Azione comportante attività degli arti superiori; non va identificata con il singolo movimento articolare ma con il complesso di movimenti di uno o più segmenti corporei che consentono il compimento di una singola operazione lavorativa Metodo OCRA Definizioni ed Analisi Organizzativa 1. Identificazione della durata del turno di lavoro (mediante verifica dell’orario di lavoro) 2. Identificazione delle pause 3. Identificazione dei compiti lavorativi (ripetitivi e non ripetitivi) 4. Calcolo dei tempi passivi o dei tempi di attesa (ad es. controllo visivo; 5:1) Calcolo del TEMPO NETTO DI LAVORO RIPETITIVO 17 Metodo OCRA Definizioni ed Analisi Organizzativa Calcolo del TEMPO NETTO DI CICLO (in sec.) TEMPO NETTO DI LAVORO RIPETITIVO NUMERO DI PEZZI/CICLI Il numero di pezzi/cicli sono quelli prodotti da un singolo operatore Metodo OCRA Definizioni ed Analisi Organizzativa ATTENZIONE: non ci deve essere una differenza tra tempo di ciclo calcolato ed osservato superiore al 5% …Nel caso si dovesse verificare tale situazione, riconsiderare i reali contenuti del turno in termini di durata delle pause, del lavoro non ripetitivo ecc. ecc.!! 18 Metodo OCRA Esempi applicativi di Analisi Organizzativa ASSEMBLAGGIO PISTONI Durata del turno: 480 min Durata Lavori NON ripetitivi: 120 min Durata delle pause: 60 min TEMPO NETTO di LAVORO RIPETITIVO: 300 min N TOT pistoni assemblati 600 pz Tempo di NETTO di ciclo: 300 min x 60 / 600 pz = 30 sec. Metodo OCRA Esempi applicativi di Analisi Organizzativa CONFEZIONAMENTO UOVA PASQUALI Durata del turno: 480 min Durata Lavori NON ripetitivi: 120 min Durata delle pause: 60 min TEMPO NETTO di LAVORO RIPETITIVO: 300 min N TOT scatoloni (ciascuno contenente 6 uova) 100 pz Tempo di NETTO ciclo: 300 min x 60 / 100 pz = 180 sec. 19 Metodo OCRA Esempi applicativi di Analisi Organizzativa ASSEMBLAGGIO PISTONI E TESTATE Durata del turno: 480 min Durata Lavori NON ripetitivi: 120 min Durata delle pause: 60 min TEMPO NETTO di LAVORO RIPETITIVO: 300 min N TOT pistoni assemblati (Task A) 300 pz N TOT testate assemblate (Task B) 100 pz Tempo di NETTO di ciclo A: 150 min x 60 / 300 pz = 30 sec. Tempo di NETTO di ciclo B: 150 min x 60 / 100 pz = 90 sec. Metodo OCRA Esempi applicativi di Analisi Organizzativa DECORAZIONE E CONFEZIONAMENTO UOVA PASQUALI Durata del turno: 480 min Durata Lavori NON ripetitivi: 120 min Durata delle pause: 60 min TEMPO NETTO di LAVORO RIPETITIVO: 300 min N TOT uova decorate (Task A) 150 pz N TOT scatoloni (ciascuno contenente 6 uova) (Task B) 50 pz Tempo di NETTO ciclo (A): 150 min x 60 / 150 pz = 60 sec. Tempo di NETTO ciclo (B): 150 min x 60 / 50 pz = 180 sec. 20 Metodo OCRA Esempio Analisi Organizativa Metodo OCRA Azioni tecniche: analisi della ripetitività e della frequenza di azione 21 Metodo OCRA La frequenza di azione Per la determinazione della Frequenza di Azione è necessario ricorrere sa delle riprese filmate, da rivedere al rallentatore al fine di contare le Azioni Tecniche E’ consigliabile cercare di visualizzare entrambi gli arti contemporaneamente, nel caso in cui un’arto non sia ben visibile si può fare un secondo filmato Metodo OCRA La frequenza di azione Per la determinazione della Frequenza di Azione è necessario ricorrere sa delle riprese filmate, da rivedere al rallentatore al fine di contare le Azioni Tecniche Azione comportante attività degli arti superiori; non va identificata con il singolo movimento articolare ma con il complesso di movimenti di uno o più segmenti corporei che consentono il compimento di una singola operazione lavorativa 22 NOME PRENDERE DEFINIZIONE L’atto di afferrare un oggetto con la mano o le dita, finalizzato a compiere un’attività. L’atto di posizionare un oggetto o un attrezzo in un punto prestabilito POSIZIONARE (RIPOSIZIONARE) INSERIRE INFILARE ESTRARRE L'atto di mettere un oggetto in un punto profondo ( almeno 25 mm) e stretto (il gioco tra le pareti della canalina e l'oggetto non deve superare complessivamente i 5 mm). L'atto di far transitare un oggetto da un lato all'altro di un passaggio anelliforme L' atto di togliere un oggetto o un attrezzo da un luogo profondo ( almeno 25 mm) e stretto (gioco tra le pareti della canalina e l'oggetto superiore complessivamente a 5 mm ). TIRARE O SPINGERE L'atto di tirare o spingere un oggetto ottenendone uno spostamento di luogo PREMERE L'atto di imprimere una forza con un attrezzo (avvitatore, trapano) senza provocare uno spostamento degli oggetti AZIONARE L'atto di azionare un attrezzo o macchina con l’uso di un pulsante o leva con parti della mano o una o più dita. RAGGIUNGERE L’atto arrivare a prendere un oggetto collocato oltre la lunghezza dal braccio teso dell’operatore e non è raggiungibile camminando. L’operatore esegue un movimento del tronco e della spalla per raggiungere l’oggetto. RUOTARE L'atto di cambiare orientamento ad un oggetto per motivi tecnici. L'atto di ruotare manualmente bulloni, tappi e uso di cacciavite. AVVITARE APRIRE CHIUDERE L'atto di aprire attivamente la parte anteriore di un attrezzo destinato a tagliare o ad afferrare l'oggetto in lavorazione. L'atto di aprire attivamente lo oggetto che ruota su cardine (es.: porte, sportelli) L'atto di chiudere attivamente la parte anteriore di un attrezzo destinato ad afferrare l'oggetto in lavorazione; o anta che ruota su cardine (es.: porte, sportelli) 23 L'atto di ottenere con le mani la divisione di un oggetto in due parti. STRAPPARE COLPIRE PENNELLARE L'atto di battere con un attrezzo o direttamente con gli arti superiori un punto di lavorazione al fine di ottenere un risultato tecnico L'atto di passare un un attrezzo (pennello, lima, carta vetrata, straccio, ecc..) su una superficie. LEVIGARE PULIRE L'atto di passare la mano piatta sopra una superficie LISCIARE L'atto di scorrere le dita in presa sopra un oggetto SCORRERE 24 Metodo OCRA La frequenza di azione Vanno conteggiate le Azioni Tecniche contenute all’interno di un ciclo, che vanno successivamente rapportate all’unità di tempo (1 minuto) Numero azioni x 60 N azioni / minuto = Tempo di ciclo Il Valore di riferimento è costituito da 30 Az tecniche al min Metodo OCRA La frequenza di azione Le Azioni Tecniche distinte in: Azioni Tecniche Dinamiche Azioni Tecniche Statiche Il mantenimento di oggetti e/o utensili per un tempo continuativo superiore a 5 secondi determina una contrazione muscolare costante “contrazione isometrica” 25 Metodo OCRA La frequenza di azione La durata delle Azioni Tecniche Statiche viene moltiplicata x 0,75 e convertita in Azioni Tecniche “fittizie” Metodo OCRA La frequenza di azione Taglio Carni Coltello tenuto x 60 sec Freq = 45 Az Tecniche Fittizie Eseguiti 60 tagli al min Freq = 60 Az tecniche dinamiche al min 26 Metodo OCRA La frequenza di azione Montaggio Staffa Avvitatore tenuto x 60 sec Freq = 45 Az Tecniche Fittizie Eseguite 4 avvitature (posiziona, preme pulsante x 4 viti) Freq = 8 Az tecniche dinamiche al min Metodo OCRA L’analisi e la quantificazione della forza attraverso la scala di Borg 27 Metodo OCRA Quantificazione della Forza MISURAZIONE della FORZA OGGETTIVA SOGGETTIVA - Misurazione del peso - Scala di BORG - Dinamometro - EMG Metodo OCRA Quantificazione della Forza 0 DEL TUTTO ASSENTE 0.5 ESTREMAMENTE LEGGERO 1 MOLTO LEGGERO 2 LEGGERO 3 MODERATO (MODESTO) 4 5 FORTE 6 7 MOLTO FORTE 8 9 10 ESTREMAMENTE FORTE (MASSIMO) 28 Metodo OCRA Quantificazione della Forza …ATTENZIONE !!!!!! Non confondere la forza applicata con la fatica/stanchezza di fine giornata Metodo OCRA Quantificazione della Forza Poiché la stima della forza è estremamente soggettiva, è importante, laddove sia possibile, chiedere a più soggetti che svolgono la medesima mansione quanta forza viene applicata per svolgere le diverse azioni tecniche E’ meglio inoltre escludere dall’indagine: - i soggetti portatoti di patologie a carico dell’arto superiore - i soggetti neo assunti - le persone appartenenti agli “estremi antropometrici” che non rientrano tra il 5° ed il 95° percentile 29 Metodo OCRA Quantificazione della Forza Si deve essere già a conoscenza di come si svolge il ciclo La rilevazione va fatta dal tecnico aziendale possibilmente accompagnato dal medico competente e/o RLS Va chiesto se all’interno del ciclo esistono azioni tecniche che richiedono una forza muscolare Far esprimere la forza con un aggettivo e non con un numero Ad ogni azione che richiede forza sarà attribuito il tempo effettivo di applicazione Il lavoratore deve spiegare il motivo dell’applicazione della forza (difetti del pezzo o degli utensili utilizzati) Metodo OCRA Quantificazione della Forza 30 Metodo OCRA Quantificazione della Forza Forza sviluppata (%) Postura del Polso Neutra 100 Flessione 45° 60 Flessione 65° 45 Estensione 45° 75 Estensione 65° 65 Deviazione Ulnare 45° 75 Deviazione Radiale 25° 80 Metodo OCRA Quantificazione della Forza Evitare l’uso eccessivo di forza (valori della scala di Borg ≥ 5) per l’esecuzione della azioni tecniche Evitare che la forza venga applicata con posture sfavorevoli delle articolazioni, in particolare quella del polso e della mano 31 Metodo OCRA L’analisi e la quantificazione della posture di lavoro incongrue e della stereotipia Metodo OCRA Posture di lavoro incongrue Vanno considerati separatamente l’arto superiore Dx e Sx Di ciascun arto vanno successivamente analizzate singolarmente le 4 principali articolazioni: • SPALLA • GOMITO • POLSO • MANO 32 Metodo OCRA Posture di lavoro incongrue In generale sono dannose: Le posture e i movimenti estremi di ciascuna articolazione Le posture mantenute a lungo I movimenti dei diversi segmenti specifici quando fortemente ripetitivi Metodo OCRA Posture di lavoro incongrue Per ciascun segmento articolare verrà attribuito un punteggio, in base alla frazione del tempo di ciclo durante la quale viene mantenuta una condizione di alto impegno posturale (1/3, 2/3, 3/3 del tempo di ciclo) dove: 1/3 corrisponde ad un intervallo tra il 25% ed il 50% del tempo di ciclo 2/3 corrispondono ad un intervallo tra il 51% e l’ 80% del tempo di ciclo 3/3 corrispondono ad un intervallo tra il 81% ed il 100% del tempo di ciclo 33 Metodo OCRA Posture di lavoro incongrue 45 ° > 45° > 80 ° > 20 ° Metodo OCRA Posture di lavoro incongrue SPALLA 34 Metodo OCRA Posture di lavoro incongrue GOMITO >60° PRONAZIONE >60° >60° SUPINAZIONE FLESSO-ESTENSIONE Metodo OCRA Posture di lavoro incongrue GOMITO 35 Metodo OCRA Posture di lavoro incongrue POLSO > 45° > 45° Metodo OCRA Posture di lavoro incongrue POLSO >20 ° >15° 36 Metodo OCRA Posture di lavoro incongrue POLSO Metodo OCRA Posture di lavoro incongrue 37 Metodo OCRA Posture di lavoro incongrue Grip ampio (3-5 cm) Rischio molto lieve POWER GRIP ( diameter > 2 cm) Grip stretto (1,5 cm) Rischio lieve P O W E R G R IP W IT H N A R R O W S P A N (diam eter < = 2 c m ) Metodo OCRA Posture di lavoro incongrue Prese in pinch PINCH PINCH PINCH PINCH rischio medio PINCH PINCH 38 Metodo OCRA Posture di lavoro incongrue Presa palmare rischio alto Metodo OCRA Posture di lavoro incongrue Presa ad uncino Rischio alto 39 Metodo OCRA Posture di lavoro incongrue MANO Metodo OCRA Posture di lavoro incongrue Di tutti i punteggi ottenuti (per le varie articolazioni) si considera il punteggio dell’articolazione peggiore e si ottiene il moltiplicatore per la postura corrispondente Punteggio 0-3 Moltiplicatore Postura 1 4-7 8-11 12-15 16-19 20-23 24-27 ≥ 28 0.7 0.03 0.6 0.5 0.33 0.1 0.07 40 Metodo OCRA La stereotipia La presenza di gesti lavorativi dello stesso tipo (azioni tecniche), eseguiti con la medesima postura (incongrua o meno), che occupano buona parte del tempo di ciclo (o del tempo di compito ripetitivo) Oppure La presenza di gruppi di azioni, anche diverse per tipologia e postura, ma in un ciclo estremamente breve (inferiore o uguali a 15 secondi) di cui occupano buona parte del tempo di ciclo Metodo OCRA STEREOTIPIA DI GRADO MODERATO punteggio 2 B1 • • • Quando gli stessi gesti lavorativi eseguiti con stessa postura occupano i 2/3 del tempo di ciclo o di compito ripetitivo (tra il 51% e l’80% del tempo). Ripetere la stessa azione tecnica (es avvitare limare martellare) Ripetere lo stesso gruppo di azioni tecniche (es. prendere oggetto, posizionare ruotare spingere azionare pulsante, riprendere un oggetto identico ruotare , spingere ecc. Mantenere un oggetto con la stessa postura (es tenere un oggetto in grip con una mano (presenza di stereotipia) mentre l’altro è occupato ad eseguire altre operazioni) B2 QUANDO IL TEMPO DI CICLO E’ COMPRESO TRA GLI 8 e i 15 SECONDI ED E’ OCCUPATO DA AZIONI TECNICHE DEGLI ARTI SUPERIORI PER BUONA PARTE DEL TEMPO, ANCHE DIVERSE PER TIPOLOGIA E POSTURA 41 Metodo OCRA STEREOTIPIA DI GRADO ELEVATO punteggio 4 Quando gli stessi gesti lavorativi eseguiti con stessa postura A1 • • • occupano pressochè tutto il tempo di ciclo o di compito ripetitivo (più dell’80% del tempo). Ripetere la stessa azione tecnica (es avvitare limare martellare) Ripetere lo stesso gruppo di azioni tecniche (es. prendere oggetto, posizionare ruotare spingere azionare pulsante, riprendere un oggetto identico ruotare , spingere ecc. Mantenere un oggetto con la stessa postura (es tenere un oggetto in grip con una mano (presenza di stereotipia) mentre l’altro è occupato ad eseguire altre operazioni) A2 QUANDO IL TEMPO DI CICLO E’ INFERIORE AGLI 8 SECONDI ED E’ OCCUPATO DA AZIONI TECNICHE DEGLI ARTI SUPERIORI PER BUONA PARTE DEL TEMPO, ANCHE DIVERSE PER TIPOLOGIA E POSTURA Metodo OCRA La stereotipia Punteggio No Media Elevata Moltiplicatore stereotipia 1.0 0.85 0.7 42 Metodo OCRA L’individuazione e al quantificazione dei fattori di rischio complementari Metodo OCRA Fattori Complementari I Fattori di Rischio Complementari Se presenti, contribuiscono ad aumentare il rischio da sovraccarico bio-meccanico Fattori complementari fisico-meccanici Fattori di tipo organizzativo 43 Metodo OCRA Fattori Complementari Fattori complementari fisico-meccanici • Uso di strumenti vibranti Se si evidenzia la presenza di contraccolpo al momento dell’arresto, l’avvitatore va comunque considerato a rischio • Estrema precisione Se richiesta tolleranza +/- 1,5 mm con avvicinamento dell’oggetto al viso: la presenza di una maggior contrattura della muscolatura cervicale, delle spalle e degli arti, richiesta proprio dalla necessità di applicare precisione allo svolgimento del compito Metodo OCRA Fattori Complementari Fattori complementari fisico-meccanici • Compressione localizzate causano tendiniti traumatiche o borsitisi strutture anatomiche da parte di strumenti, oggetti o arredi di lavoro. osservare sulle mani dei lavoratori (in particolare il palmo e le dita), la presenza di arrossamenti e/o callosità che denota la presenza del f attore; • Esposizione a freddo es: contatto con carni congelate, gelati, ecc.. 44 Metodo OCRA Fattori Complementari Fattori complementari fisico-meccanici • Uso di guanti interferiscono con la capacità di presa richiesta dal compito (es: taglia decisamente inadeguata, difficoltà o aumento di forza nel chiudere la presa intorno all’oggetto in lavorazione, ecc. • Esecuzione di movimenti bruschi o “a strappo” o veloci es: il lancio di oggetti, lo strappo di nastri adesivi o cartoni, ecc. con frequenze di 2 volte e più al minuto Metodo OCRA Fattori Complementari Fattori complementari fisico-meccanici • Esecuzione di gesti con contraccolpi es. martellare o picconare su superfici dure) con frequenze di 2 volte e più al minuto; usare la mano come un attrezzo per 10 volte e più all’ora • Scivolosità della superficie degli oggetti manipolati es: manipolazione di superfici con olii lubrificanti o di alimenti scivolosi, ecc. 45 Indice OCRA Fattori Complementari Fattori complementari di tipo organizzativo • I ritmi di lavoro sono completamente determinati dalla macchina: in genere si applica quando il lavoratore deve operare in linea con ritmi assolutamente prefissati ed in particolare con oggetti in movimento. (12 punti) • I ritmi di lavoro sono determinati dalla macchina ma esistono “zone polmone” per cui si può almeno in parte accelerare o decelerare il ritmo di lavoro. Si intende per “zona polmone” la presenza di un buffer di solo poche unità tale da permettere solo brevissimi distacchi dalla linea (es.: tempo per bere un sorso d’acqua). Per zone polmone che consentono un distacco dalla postazione di lavoro di almeno 5 minuti consecutivi, non sussiste il rischio da ritmi imposti dalla macchina (8 punti) Indice OCRA La valutazione dei periodi di recupero e della variabilità dei compiti 46 Metodo OCRA Periodi di recupero E’ definibile Periodo di Recupero, quello in cui è presente una sostanziale inattività di uno o più gruppi mio-tendinei altrimenti coinvolti nello svolgimenti di precedenti azioni lavorative Metodo OCRA Periodi di recupero Comprendono Le pause di lavoro, compresa le pausa pranzo indipendentemente dalla sua collocazione (DI ALMENO 8-10 MINUTI) Periodi di svolgimento di compiti di lavoro che comportano il sostanziale riposo dei gruppi muscolari impegnati in compiti precedenti (es.controllo visivo) Periodi, all’interno del ciclo, che comportano il completo riposo dei gruppi muscolari altrimenti impegnati (es.controllo-attesa, tempi passivi). Per essere significativi devono essere REGOLARI E PROTRATI CONSECUTIVAMENTE PER ALMENO 10 SECONDI PER MINUTO 47 Metodo OCRA Periodi di recupero ISO 11228-3 Metodo OCRA Periodi di recupero 1a 2a 3a 4a Pausa Pasto Ora Presenza pausa 5a 6a Rapporto Lavoro/Recupero 7a 8° Punteggio 1a No No 1 2a Sì 5:1 0 3a No No 1 4a Ha come recupero p. pasto 5a No No 1 6a Sì 5:1 0 7a No No 1 8° Ha come recupero fine lav. Tot ore senza adeguato recupero 0 0 4 48 Metodo OCRA Periodi di recupero 1a 2a 3a 4a Pausa Pasto 5a 6a Rapporto Lavoro/Recupero Ora Presenza pausa 7a 8° Punteggio 1a No No 1 2a No No 5 3a No No 1 4a Ha come recupero p. pasto 5a No No 1 6a Sì 5:1 0 7a No No 1 8° Ha come recupero fine lav. 0 0 5 Tot ore senza adeguato recupero Metodo OCRA Periodi di recupero 1a 2a 3a 4a Pausa Pasto Ora Presenza pausa 5a 6a Rapporto Lavoro/Recupero 7a 8° Punteggio 1a No No 1 2a Sì 5:1 0 3a Sì 5:1 0 4a Ha come recupero p. pasto 5a No No 1 6a Sì 5:1 0 7a No No 1 8° Ha come recupero fine lav. Tot ore senza adeguato recupero 0 0 3 49 Metodo OCRA Periodi di recupero 1a 2a 3a 4a Pausa Pasto 5a 6a Rapporto Lavoro/Recupero Ora Presenza pausa 7a 8° Punteggio 1a No No 1 2a No No 1 3a No No 1 4a Ha come recupero p. pasto 5a No No 1 6a Sì 5:1 0 7a No No 1 8° Ha come recupero fine lav. 0 0 5 Tot ore senza adeguato recupero Metodo OCRA Periodi di recupero 1a 2a 3a 4a Pausa Pasto Ora Presenza pausa 5a 6a Rapporto Lavoro/Recupero 7a 8° Punteggio 1a No No 1 2a Sì 5:1 0 3a No No 1 4a Ha come recupero p. pasto 5a No No 1 6a Sì 5:1 0 7a No No 1 8° Ha come recupero fine lav. Tot ore senza adeguato recupero 0 0 4 50 Metodo OCRA Periodi di recupero Fattore carenza tempi di recupero (n. Ore senza adeguato recupero) 0 1 2 3 4 5 6 7 8 1 0.90 0.80 0.70 0.60 0.45 0.25 0.10 0 Check-list OCRA Procedura breve per l’identificazione della presenza del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori La check-list descrive una postazione una postazione di lavoro e ne stima il rischio come se la postazione fosse utilizzata per l’interno turno di lavoro da un singolo lavoratore 51 52 Check-list OCRA 53 54 Check-list OCRA Scheda 4 “CALCOLO DELL’INDICE DI ESPOSIZIONE” sommare i punteggi ottenuti Si possono correggere per l’effettiva durata del compito ripetitivo AXB se esistono più compiti ripetitivi svolti nel turno (punt A x % PA) + (punt B x % PB) % PA/B= percentuale del tempo del compito A/B 55 Indice/ Check-list OCRA Area Valori OCRA Valori check list Classificazion e del rischio Azioni conseguenti verde fino a 1.5 fino a 5 ottimale nessuna giallo verde 1.6-2.2 5.1-7.59 accettabile nessuna giallo rosso 2.3-3.5 7.6-11 incerto o molto lieve riverifica rosso lieve 3.6-4.4 11.1-14 lieve migliorare+sorv. sanitaria+formazione rosso medio 4.5-9.0 14.1-22.5 medio migliorare+sorv. sanitaria+formazione rosso intenso oltre 9 oltre 22.5 intenso migliorare+sorv. sanitaria+formazione VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI Metodo NIOSH 56 CALCOLO DELL’INDICE DI RISCHIO Fattore altezza X Peso Sollevato Fattore dislocazione X Fattore orizzontale X Ind. Rischio = Peso Sollevato Peso limite raccomandato Fattore asimmetria X Fattore presa Peso Limite Raccomandato X Fattore frequenza ISO 11228-1 57 UNI EN 1005-2 ATTIVITA’ DI SOLEVAMENTO Valori di riferimento Dlgs 81/2008 Art. 28, nella valutazione del rischio vanno considerate le differenze di genere e di età POPOLAZIONE LAVORATIVA MASSA DI RIFERIMENTO (kg) Maschi (18-45 anni) 25 Femmine (18-45 anni) 20 Maschi fino a 18 anni ed oltre i 45 anni 20 Femmine fino a 18 anni ed oltre i 45 anni 15 58 ANALISI DEI SINGOLI FATTORI • FATTORE ALTEZZA • FATTORE DISLOCAZIONE VERTICALE • FATTORE DISTANZA ORIZZONTALE • FATTORE ASIMMETRIA • FATTORE PRESA • FATTORE FREQUENZA Fattore Verticale o Altezza Altezza delle mani da terra all’inizio o fine del sollevamento. A 75 cm Moltiplicatore Altezza = 1 Altezza (cm) Fattore di correzione 0 25 50 75 100 125 150 >175 0,78 0,85 0,93 1 0,93 0,85 0,78 0,00 59 Fattore Verticale o Altezza • L’altezza delle mani da terra viene misurata in cm dal piano di calpestio al punto medio della linea ideale che passa tra le nocche delle due mani. • Gli estremi di valori che possono essere assunto varia da 0 a non oltre 175 cm • Il valore ottimale che questo moltiplicatore può assumere (HM = 1) corrisponde ad un’altezza di 75 cm e decresce progressivamente man mano che ci si scosta da questo valore ANALISI DEI SINGOLI FATTORI • FATTORE ALTEZZA • FATTORE DISLOCAZIONE VERTICALE • FATTORE DISTANZA ORIZZONTALE • FATTORE ASIMMETRIA • FATTORE PRESA • FATTORE FREQUENZA 60 Fattore dislocazione verticale Dislocazione verticale di spostamento del peso tra origine e destinazione Se 25 cm Moltiplicatore Dislocazione = 1 Dislocazione cm 25 30 40 50 70 100 170 >175 Fattore di correzione 1 0,97 0,93 0,91 0,88 0,87 0,85 0,00 Fattore Dislocazione Verticale • Il fattore dislocazione verticale corrisponde alla differenza tra l’altezza dell’oggetto all’origine e l’altezza dell’oggetto alla destinazione • Nel caso in cui nell’azione di sollevamento venga scavalcato un ostacolo, si deve considerare la massima dislocazione • Il valore ottimale per questo moltiplicatore corrisponde ad una dislocazione minore o uguale a 25 cm 61 ANALISI DEI SINGOLI FATTORI • FATTORE ALTEZZA • FATTORE DISLOCAZIONE VERTICALE • FATTORE DISTANZA ORIZZONTALE • FATTORE ASIMMETRIA • FATTORE PRESA • FATTORE FREQUENZA Fattore Distanza Orizzontale Distanza orizzontale del peso dal corpo (distanza massima raggiunta durante il sollevamento) A 25 cm Moltiplicatore Orizzontale = 1 Distanza in cm 25 30 40 50 55 60 >63 Fattore di correzione 1 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00 62 Fattore Distanza Orizzontale • Il Fattore distanza orizzontale corrisponde a alla distanza orizzontale tra la proiezione sul pavimento del punto medio di presa tra le mani (baricentro del carico) e il punto di mezzo della linea che ideale che si trova tra i malleoli • Quando il baricentro dell’oggetto non corrisponde al punto medio di presa tra le mani (Ad es. uso del badile), si misura la distanza tra il punto di mezzo della linea che ideale che si trova tra i malleoli ed il baricentro del carico (in mezzo al badile) Fattore Distanza Orizzontale • Nel caso in cui il soggetto si appoggi con le gambe o con il torace per poter raggiungere l’oggetto da sollevare, il carico sui dischi intervertebrali non cambia • Il valore ottimale per questo moltiplicatore corrisponde ad una distanza orizzontale minore o uguale a 25 cm • Per distanze orizzontali superiori a 63 cm il moltiplicatore assume un valore pari a 0 63 ANALISI DEI SINGOLI FATTORI • FATTORE ALTEZZA • FATTORE DISLOCAZIONE VERTICALE • FATTORE DISTANZA ORIZZONTALE • FATTORE ASIMMETRIA • FATTORE PRESA • FATTORE FREQUENZA Fattore Asimmetria L’angolo di asimmetria è l’angolo fra la linea di asimmetria e la linea sagittale. La linea di asimmetria congiunge idealmente il punto di mezzo tra le caviglie e la proiezione a terra del punto intermedio alle mani all’inizio (o in subordine alla fine) del sollevamento. La linea sagittale è la linea passante per il piano sagittale mediano (dividente il corpo in due emisomi eguali e considerato in posizione neutra). 64 Fattore Asimmetria Nella valutazione dell'angolo di asimmetria è possibile individuare quattro situazioni generali che richiedono differenti modalità di valutazione: 1. operatore in postazione con totale libertà di movimento 2. operatore in postazione con parziale libertà di movimento 3. operatore in postazione con posizione obbligata ma simmetrica 4. operatore in postazione con posizione obbligata non simmetrica Fattore Asimmetria 1. operatore in postazione con totale libertà di movimento: l'origine e la destinazione possono essere angolate tra loro, ma l'operatore si sposta muovendo i piedi. In genere si osserva questa situazione quando le frequenze di sollevamento sono relativamente basse e la distanza fra l'origine e la destinazione consentono al soggetto di fare dei passi; 65 Fattore Asimmetria 2, operatore in postazione con parziale libertà di movimento: l'origine e la destinazione sono angolate fra loro di 180°; si osserva che l'operatore assume diverse torsioni del tronco con differenti angolazioni. Per superare la difficoltà di dover misurare i diversi angoli di torsione osservati, si può utilizzare una misura costante rappresentativa, pari alla metà dell'angolo complessivo (nell'esempio = 90°). Fattore Asimmetria 3. operatore in postazione con posizione obbligata ma simmetrica: l'origine e la destinazione sono angolate fra loro e l'operatore assume una posizione di partenza mediana fra l'inizio e la fine del sollevamento. In questo caso gli angoli compresi tra piano di asimmetria all'origine/piano sagittale e piano sagittale/piano di asimmetria alla destinazione coincidono e rappresentano l'angolo di asimmetria. 66 Fattore Asimmetria 4. operatore in postazione con posizione obbligata non simmetrica (Figura 14): l'origine e la destinazione sono angolate fra loro e l'operatore assume una posizione di partenza non simmetrica tra l'inizio e la fine del sollevamento rispetto al piano sagittale. Nell'esempio riportato l'operatore ruota di 30° verso l'origine per prelevare il carico; ruota poi verso il punto di deposito, passando nuovamente per il punto di partenza (a 0°); raggiunge quindi la destinazione con una rotazione di 60°. Fattore Asimmetria Dislocazione angolare del peso (in gradi) rispetto al piano sagittale = torsione del tronco A 0° Moltiplicatore Asimmetria = 1 Dislocazione angolare 0° 30° 60° 45° 90° 135° >135° Fattore di correzione 1 0,90 0,81 0.86 0,71 0,57 0,00 67 ANALISI DEI SINGOLI FATTORI • FATTORE ALTEZZA • FATTORE DISLOCAZIONE VERTICALE • FATTORE DISTANZA ORIZZONTALE • FATTORE ASIMMETRIA • FATTORE PRESA • FATTORE FREQUENZA Fattore Presa UNI EN 1005-2 68 Fattore Presa Giudizio Fattore di correzione Buono Discreto Scarso 1 0.95 0,90 Fattore Frequenza 69 Fattore Frequenza FREQUENZA = N° PEZZI SOLLEVATI NEL TURNO DURATA (min) DEL SOLLEVAMENTO MANUALE NEL TURNO Per la determinazione del Moltiplicatore Frequenza si fa riferimento anche all’altezza delle mani da terra nel punto di ORIGINE della movimentazione Fattore Frequenza Necessario descrivere l’organizzazione della giornata lavorativa • Identificazione delle attività svolte durante il turno di lavoro, in particolare: le operazioni di MMC (incluso il trasporto in piano), le azioni di traino e spinta ed i periodi di recupero costituiti da attività leggere (senza MMC) o da pause • Identificazione delle tipologie di carichi, delle relative quantità sollevate nel turno e delle tipologie di movimentazione • Individuazione della durata e della frequenza di sollevamento 70 Fattore Frequenza DURATA Può essere di 3 tipi: • BREVE (≤ 60 min) • MEDIA (60 min < x ≤ 120 min) • LUNGA (120 min < x ≤ 480 min) Fattore Frequenza DURATA BREVE DURATA: • Durata di ogni compito di sollevamento ≤ 60 min consecutivi • Sollevamento seguito da altre attività senza sollevamento manuale o pause della durata ≥ 100% (Es. 60 min di sollevamento seguiti da 60 min di pausa o lavoro leggero e successivi altri 60 min di sollevamento) Per sollevamenti occasionali (frequenza inferiore a 1 volta ogni 5 min) UTILIZZARE SEMPRE LA BREVE DURATA 71 Fattore Frequenza Fattore Frequenza DURATA MEDIA DURATA: • Durata di ogni compito di sollevamento 60 min < x ≤ 120 min consecutivi • Seguito da altre attività senza sollevamento manuale o pause della durata ≥ 30% (Es. 120 min di sollevamento seguiti da 36 min di pausa o lavoro leggero e successivi altri 120min di sollevamento) 72 Fattore Frequenza Fattore Frequenza DURATA LUNGA DURATA: • Durata di ogni compito di sollevamento 120 min < x ≤ 480 min consecutivi • Non ci sono restrizioni particolari per le pause che sono costituite dalle normali pause lavorative NON POSSONO ESSERE FORNITI DATI RELATIVI A PERIODI DI LAVORO SUPERIORI AD 8 ORE 73 Fattore Frequenza 74 Indice di Sollevamento Semplice Dati di Sollevamento: Uomo di 40 anni Peso Oggetto 10 Kg Durata sollevamento 60 min Lavoro leggero 60 min Pezzi movimentati per turno: 960 Può muovere i piedi Distanza orizzontale 40 cm 75 76 77 78 79 Indice di Sollevamento Semplice Dati di Sollevamento: Uomo di 40 anni Peso Oggetto 10 Kg Durata sollevamento 60 min Lavoro leggero 60 min Pezzi movimentati per turno: 960 Può muovere i piedi Distanza orizzontale 40 cm 80 Indice di Sollevamento Semplice 81 Indice di Sollevamento Composito Composite Lifting Index (CLI) 3+1 Tipologie di compiti • MONO TASK (Compito Singolo) LI = 1 peso con 1 geometria • COMPOSITE TASK (Compito Composito) CLI = generalmente1 peso e diverse geometrie, non oltre 10 sub-compiti, ogni geometria è un sub compito. “Revised NIOSH Lifting Equation del ‘94” sostiene la possibilità di utilizzare l’indice composito quando ci sono oggetti con pesi diversi. • VARIABLE TASK (Compito Variabile) VLI = diversi pesi e diverse geometrie. Ogni categoria di peso su diversa geometria è un sub-compito. • SEQUENTIAL TASK (Compito Sequenziale) SLI = diversi compiti, ciascuno di almeno 30 min consecutivi, con diverse caratteristiche (mono, composito, variabile) 82 Informazioni necessarie per la valutazione: 1. Identificazione del tipo di compito (LI, CLI, VLI) 2. Descrizione degli addetti al compito (uno o più operatori) 3. Peso e numero degli oggetti sollevati nel turno 4. Rilievo dei dati organizzativi (durata sollevamento, trasporto in piano, delle azioni di traino e spinta) 5. Geometrie all’origine ed alla destinazione (altezza da terra e distanza orizzontale) Indice di Sollevamento Composito Composite Lifting Index (CLI) CLI = STLI1 + ∑∆LIn 83 Indice di Sollevamento Composito Composite Lifting Index (CLI) 84 Indice di Sollevamento Composito Composite Lifting Index (CLI) Determinazione delle geometrie X X X Origine Destinazione Indice di Sollevamento Composito Composite Lifting Index (CLI) Determinazione delle geometrie X X X Origine Destinazione 85 Indice di Sollevamento Composito Composite Lifting Index (CLI) Determinazione delle geometrie X X 27 Sub-Task X Origine Destinazione Indice di Sollevamento Composito Composite Lifting Index (CLI) Determinazione delle geometrie XY XY 54 Sub-Task XY Origine Destinazione 86 Keys Enter 87 Keys Enter Production Data Numero e peso degli oggetti sollevati nel turno (a) peso del carico (Kg.) N. di oggetti sollevati nel turno da tutto il gruppo omogeneo (b) N. di sollevame nti per ciascun oggetto N. di oggetti realamte sollevati da tutto il gruppo omogeneo calcolo della Massa Cumulata (ISO 11228-1) da 3 a 3,99 3,5 0,0 0 da 4 a 4,99 4,5 0,0 0 da 5 a 5,99 5,5 0,0 0 da 6 a 6,99 6,5 0,0 0 da 7 a 7,99 7,5 0,0 0 da 8 a 8,99 8,5 1000,0 8500 1000,0 8500 Total 1000 1,00 Colonna (a) inserire le unità sollevate manualmente da 1 operatore o quante unità solleva il gruppo omogeneo. Colonna (b) scrivere il numero di sollevamenti per ciascun oggetto sollevato 88 Production Data Sollevamento praticato da più operatori Oggetti sollevati con un solo arto (c) (d) classe di peso prevalentemente sollevata da piu' operatori: SCRIVERE IL N. DI OPERATORI categoria di peso sollevata da un solo arto Colonna (c) Colonna (d) TIPO DI COMPITO MONOTASK=M COMPOSITO=C VARIABILE=V Scrivere la sigla corrispondente al compito Organisation 89 Organisation Workplace Description CATEGORIE DI PESO (Kg) A S I M M E T R I gradi A da a da a da a da a da a più di 45º per più del 50% dei sollevamenti più di 135° 135º I gradi di asimmetria si segnano, per le varie categorie di peso, solo se superano i 45° per più del 50% delle azioni di sollevamento 90 Workplace Description Workplace Decription 91 Indice di Sollevamento Lifting Index (LI) …GRAZIE PER L’ATTENZIONE ! Dott. Alberto Simonetti [email protected] Cell 349-5261465 92