Sono solo un uomo, ho bisogno di segni sensibili, costruire scale di
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Sono solo un uomo, ho bisogno di segni sensibili, costruire scale di
In Nativitate Domini 2008 «Sono solo un uomo, ho bisogno di segni sensibili, costruire scale di astrazioni mi stanca presto. Desta, dunque, o Dio, un uomo in un posto qualsiasi della terra e permetti che guardandolo io possa ammirare Te» cantava umanissimamente C. Milosz. Davanti al Bimbo di Bethlem, anche quest’anno sale il nostro “grazie” per la Risposta di Dio alla più umana delle attese. Il Creatore, l’Onnipotente, la Perfezione assoluta dell’amore, della bellezza, della verità, della giustizia… si è fatto uomo. Per rispondere all’uomo ha donato se stesso: Colui grazie al quale e nel quale tutto sussiste, la consistenza e la ragion d’essere di tutto, l’Amore che colma di significato ogni espressione dell’esistenza, è qui, ora, dentro la mia vita, come Persona da incontrare, come Amico da accogliere. «Tutto, mondo, destino, compito – scriveva Romano Guardini – si attua attraverso la persona amata; essa è come contenuta in tutto, tutto la fa ricordare, a tutto essa dà un senso. Nell'esperienza di un grande amore tutto il mondo si raccoglie nel rapporto Io-Tu, e tutto ciò che accade diventa un avvenimento nel suo ambito». Nel mondo non potrà mai esserci nulla di più nuovo di questo. Ciò che rende “carità” tutto il nostro vivere non è tanto lo sforzo di essere buoni, ma la commozione di fronte all’essere amati da Uno che è qui, presente nella vita. «L’entusiasmo della delizione è imparagonabile all’entusiasmo generato dalla bellezza», diceva don Giussani. E Blaise Pascal da questa certezza derivava lo stile dell’agire cristiano: «Fare le piccole cose come fossero grandi, in forza della maestà di Gesù Cristo che le fa in noi e che vive la nostra vita; e fare le grandi come fossero piccole, a motivo della Sua onnipotenza». Alla vigilia dell’Avvento, sull’arco della cappella di un convento genovese, ho letto una scritta che ha la forza di una potente sintesi: “Omnis locus in anima virginis conspectu Christi impletur”: Ogni luogo – ogni situazione, ogni realtà della vita – nell’anima di chi è vergine – desto, vigilante – è ricolmo della visione di Cristo: il Volto di Cristo, la Sua Persona traspare dall’interno di ogni realtà. Ciò che mi definisce non è più la paura, l’affanno, la stanchezza, la delusione, l’insuccesso o i miei successi, ma Lui solo, presente dentro ogni cellula del vivere! Buon Natale! Edoardo Aldo Cerrato, C.O. Procuratore Generale