Motivazione Tecnica della Trattativa Privata per la
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Motivazione Tecnica della Trattativa Privata per la
Frascati, 12/03/2007 Motivazione Tecnica della Trattativa Privata per la costruzione dell’apparato MULTI-PINCH L’Associazione Euratom-ENEA conduce un’azione di ricerca nel campo dei tokamak sferici, nell’ambito di una collaborazione specifica con l’Associazione Euratom-UKAEA. Tale collaborazione consiste nello scambio di personale e nella preparazione di un esperimento (MULTI-PINCH/PROTO-SPHERA), da realizzare a Frascati a partire dalla camera da vuoto dell’esperimento inglese START, gia’ trasferito da Culham a Frascati. La finalita’ di MULTI-PINCH/PROTO-SPHERA e’ di studiare configurazioni di tokamak sferico in cui il conduttore centrale del magnete è rimpiazzato da un arco centrale. L’arco e’ tra un catodo (riscaldato) ed un anodo cavo (ad emissione di gas), entrambi di forma anulare, operanti a bassa differenza di potenziale elettrico, Ve = 100÷200 V. La prima fase dell’esperimento (denominata MULTI-PINCH) avra’ il compito specifico di verificare ed eventualmente correggere il corretto innesco e mantenimento della scarica di plasma. MULTI-PINCH produrra’ una corrente d’arco Ie ≅ 10 kA per una durata Δt ≅ 1÷2 sec. Tale corrente sara’ circa 1/6 della corrente d’arco Ie ≅ 60 kA, prevista per la fase finale dell’esperimento PROTO-SPHERA: di conseguenza solo le bobine magnetiche dedicate a sagomare l’arco centrale saranno presenti su MULTI-PINCH. Tale esperimento utilizzera’ il catodo anulare definitivo di PROTO-SPHERA, benche’ corredato con solo 1/6 dei filamenti emettitori di elettroni previsti su PROTO-SPHERA. Inoltre MULTI-PINCH operera’, in un primo momento, con un anodo cavo cilidrico ad emissione di gas (Fase I) ed in un secondo momento (Fase II) con l’anodo anulare definitivo di PROTO-SPHERA. Questa sara’ realizzata aggiungendo a MULTIPINCH le bobine magnetiche dedicate ad innescare e comprimere il toro sferico intorno alla scarica centrale ed integrando al numero definitivo i filamenti emettitori del catodo anulare. La camera da vuoto dell’esperimento ha diametro D = 2150 mm ed altezza H = 2550 mm. Tale camera deve poter lavorare a pressioni di P ~10-7 mbar. Le parti oggetto della gara suddivise in GRUPPI (1-11) sono elencate nella Tabella (A). 1 Frascati, 12/03/2007 PESO PARTI ENEA (Kg) Peso Totale (Kg) 2660.0 1500 4160 COMPLETI 1450 0 1450 COMPLETI 1100 0 1090 5 80 65 720 10 330 0 200 1150 1160 20 440 0 250 0 70 2750 9950 TABELLA RIASSUNTIVA PARTI DA COSTRUIRE COSTRUIRE PARTI ENEA (Kg) GF_1 - A1_CAMERA_VUOTO PARTE PARTE Settore _02 SuperioreAlluminio Flangia Chiusura Superiore AISI_304, Flangia Chiusura Inferiore AISI_304, Settore_01(Superiore) - AISI_304, Settore_04(Inferiore) - AISI_304 GF_2 - A2_SUPPORTI ESTERNI GF_3 - A3_ASSIEME_SUPPORTI_INTERNI GF_4 - A4_ANODO_FASE_1 Settore CentraleAlluminio Settore_03-Alluminio PARTE PARTE Corpo_Anodo_Fase_I - Cu GF_5 - A5_ANODO_FASE_2 70 PARTE PARTE Piastra_Superiore_Anodo_Fase_II - Cu Tegole W90%Cu10% (N.30) Piastra_Inferiore_Anodo_Fase_II - Cu Modulo - Cu (N.30) GF_6 - A6_ASSIEME_CATODO 660 PARTE PARTE Piastra_Superiore_Catodo Piastra_Inferiore_Catodo GF_7 - A7_CONDUTTORI_INTERNI GF_8 – Multi-Pinch_PF_COILS (A8/A9/A10/A11) GF_9 - A12_SCHERMI_MultiPinch 320 COMPLETI 0 COMPLETI PARTE PARTE Schermi_Catodo - AISI_304 GF_11 - TUBI ACQUA&GAS (A14/A15/A16) Modulo_Porta_ Filamenti – Mo (N.18) Filamenti – W(VM) (N.54) 200 Schermi_PF_4.1 - AISI_304 GF_10 A14_ASSIEME_RITORNO_CONDUTTORI Tegola W90%Cu10% 420 COMPLETI 250 COMPLETI 70 PESO TOTALE Schermo_Interno_ PF_2 - W80%Cu20% COMPLETI COMPLETI 7200 Tabella (A) Per quanto riguarda i GRUPPI (1,4,5,6,8,9), l’ENEA fornira’ alcune parti gia’ costruite: GRUPPO 1: 3 settori cilindrici componenti la parte centrale della camera da vuoto. GRUPPO 4: N. 1 Mattonella in W90%Cu10%, interfaccia Anodo-Plasma. GRUPPO 5: N. 30 Mattonelle in W90%Cu10%, interfaccia Anodo-Plasma. GRUPPO 5: Moduli porta filamenti (Molibdeno) e Filamenti (Tungsteno VM). GRUPPO 8: Bobine magnetiche (PF_2, PF_3.1, PF_4.1, PF_4.2). GRUPPO 9: Schermo interno in W80%Cu20% della bobina PF_2. Il disegno complessivo dell’apparato e’ illustrato in Figura 1. 2 Frascati, 12/03/2007 Figura 1 – Disegno complessivo di MULTI-PINCH (anodo Fase II) 3 Frascati, 12/03/2007 COMPATIBILITA’ La garanzia di compatibilita’ tra le parti fornite dall’ENEA indicate in Tabella (A) e le parti da costruire da parte della ditta aggiudicatrice e’ ovviamente una questione nodale della gara. L’ENEA fornira’ alla ditta tutta la documentazione necessaria, modelli CATIA 3D e specifiche delle parti a carico dell’ENEA per permettere a questa lo sviluppo delle parti da costruire garantendo la compatibilita’ meccanica. La ditta deve fare un check della geometria e della compatibilita’ con il vuoto richiesto dei cilindri della camera da vuoto forniti dall’ENEA. PREREQUISITI • Possesso CERTIFICAZIONE di QUALITA’ UNI EN ISO 9001/2000. • Esperienza documentata nel campo delle costruzioni da vuoto: il vessel di Multi-Pinch deve operare a P ≤ 10-7 mbar • Possesso CERTIFICAZIONE EWF/ISO3834 per la qualifica del processo di saldatura per contenitori operanti in vuoto spinto. • Capacita’ di esecuzione di controlli non distruttivi per la tenuta da vuoto con personale avente la qualifica di collaudatore rilasciata da ente qualificato. • Possesso di licenze CATIA V5-R16 • Esperienza documentata di esecuzione lavori in CATIA V5 Data la complessita’ del progetto e la difficolta’ di assicurare un corretto e rapido montaggio e smontaggio di parti importanti dell’esperimento, il progetto è stato sviluppato mediante modellazione 3D con CAD di fascia alta (CATIA V5R16) che ha permesso tra l’altro di eseguire prove dinamiche di montaggio e smontaggio delle parti stesse. Per tale motivo elemento vincolante per l’accettazione delle ditte partecipanti è che esse siano in possesso di licenza di CAD CATIA V5R16, lo stesso in dotazione al CR ENEA Frascati e con il quale e’ stato sviluppato il progetto. Questo è necessario al fine di poter trasferire in maniera ottimale il lavoro di progettazione svolto all’interno del CR ENEA Frascati ed al fine di poter controllare adeguatamente la corrispondenza tra il progetto dell’apparato sperimentale richiesto e le soluzioni progettuali e costruttive proposte dalle ditta aggiudicatrice della gara. 4