Il Fantasma di Canterville: scheda descrittiva

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Il Fantasma di Canterville: scheda descrittiva
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Il Fantasma di Canterville: scheda descrittiva
Il fantasma di Canterville
Da Oscar Wilde – Riduzione teatrale di Marco Tassara
Con
- Paola Chiarello
- Gianni Coluzzi
- Gabriella Foletto
- Giulia Giussani
- Daniela Monico
- Marco Parisi
Regia
- Durshan Savino Delizia
Nel racconto Il fantasma di Canterville di Oscar Wilde (1887) la dicotomia tra attualità e tradizione, tra razionalità e
fantasia, tra materialismo progressista e pathos romantico sono incarnati da un eroe, il fantasma, ormai logoro e vecchio,
esangue e polveroso, e un anti-eroe, Hiram Otis, acquirente del vecchio castello inglese smodatamente fiducioso nel
progresso e nella ricchezza, talmente integrato nella propria epoca da offrirsi come modello per i futuri cittadini del
mondo.
La famiglia Otis acquista il castello per vanità e riduce il gotico baluardo del romanticismo nordico ad un rudere
contemporaneo in stile kitsch, sostituisce vecchie polveri e ragnatele con tende e pareti color confetto, libri da museo con
enciclopedie moderne raccolte per corrispondenza. In mezzo a tale sfoggio di superficialità si distingue Virginia Otis la
figlia maggiore, che riesce ad elevare la propria protesta manifestando una sensibilità sconosciuta al mondo nel quale è
stata allevata.
Il testo è interessante perché affronta temi che possono essere facilmente riconosciuti dai ragazzi oggi: gli eccessi del
consumismo che portano a ragionare in termini esclusivamente pubblicitari, l’importanza attribuita principalmente
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Generata: 14 March, 2017, 20:12
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a ciò che si ha piuttosto che all’essenza delle cose, l’immaginario reso sempre più angusto a causa
dell’empio culto che il secolo di Wilde ( e anche il nostro) ha dedicato al progresso materiale… Sono questi
alcuni fra i temi che lo spettacolo affronta in una chiave divertente e giocosa che ben si adatta ai ragazzi, i quali hanno
occasione in tal modo di assistere ad un classico della letteratura in forma teatrale e pertanto più diretta, in forma talvolta
comica tanto da accrescerne l’interesse. Lo spettacolo, infatti, gioca con i personaggi, si prende gioco di loro
esaltandone le caratteristiche più essenziali, ironizza senza banalizzare mantenendo vivo l’alto intento di
sottolineare la mostruosità degli Otis, il candore e la determinazione di Virginia, il dramma del fantasma che diventa la
vittima sacrificale dei dispetti dei due gemellini.
È facile che i ragazzi si identifichino in chi si prende gioco di ciò che è antico, in chi chiama “rudere” tutto ciò
che non è tecnologico, ma nella chiave dello spettacolo ci si ritrova a simpatizzare per la signora Umney, vecchia
governante ed unico baluardo delle tradizioni rimaste nel castello, per il fantasma, costretto ad escogitare ogni genere di
trucco per riuscire a spaventare gli Otis, per Virginia che riesce a distinguersi e a svelare il segreto della profezia di
Canterville.
Lo spettacolo stimola il recupero dell’immaginazione, sia a livello visivo sia a livello tematico, descrivendo
ambienti e personaggi reali, facilmente riconoscibili, inseriti però in contesti ed atmosfere ricche di mistero, di fantasia, di
segreti gelosamente custoditi.
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