guida capri:carità
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guida capri:carità
euro 15,00 itinerari di architettura sull’isola azzurra 1800-1970 Andrea Nastri (1976), architetto e giornalista caprese, si occupa di studi sull’architettura moderna e contemporanea collaborando con quotidiani e riviste di settore. Frequenta il Dottorato di ricerca in “Storia e Conservazione dei Beni Architettonici e del Paesaggio” presso l’Università Federico II di Napoli. Ha pubblicato i saggi Edwin Cerio e la casa caprese (CLEAN, 2008), La Chiesa di San Michele ad Anacapri (con M.F. Cretella, Arte’m, 2010) e Reima Pietilä. Dallo schizzo all’architettura (Aracne, 2012) e la raccolta di racconti Il margine interrotto (Guida, 2010). CapriGuida La guida offre al lettore sei itinerari alla scoperta delle più significative architetture realizzate sull’isola di Capri tra il 1800 e il 1970. Ville, grandi dimore, locande, edifici progettati dalle più importanti firme del panorama italiano e talvolta internazionale così come da progettisti locali, o ancora da estrosi “dilettanti di architettura”. Dalle opere rappresentative della feconda stagione dell’eclettismo, che qui ha trovato terreno favorevole per le sue sperimentazioni più ardite e singolari, fino a quelle ispirate al razionalismo, che a Capri ha vissuto un riuscito connubio con l’architettura del luogo e col contesto mediterraneo. I sei itinerari si snodano attraverso Capri Centro, Marina Grande, Tiberio, Tragara, Marina Piccola e Anacapri, offrendo un panorama quanto più completo dell’attività architettonica svolta in quasi due secoli sull’isola, attraverso schede ricche di numerose fotografie a colori e pratiche cartine per la localizzazione delle opere. CapriGuida itinerari di architettura sull’isola azzurra 1800-1970 andrea nastri seconda edizione ampliata Indice 8 PREFAZIONE ALLA SECONDA EDIZIONE 10 INTRODUZIONE Fabio Mangone 14 L’ARCHITETTURA MODERNA A CAPRI: UNA STORIA NELLA STORIA Andrea Nastri 29 GUIDA ALLA CONSULTAZIONE DEGLI ITINERARI 32 1. Capri centro GRAND HOTEL LA PALMA / VILLA ALBA E CA’ DEL SOLE / CASA PRINCIPIA / GRAND HOTEL QUISISANA / VILLA NARCISSUS / VILLA LA POMPEIANA / HOTELTIBERIO PALACE / HOTEL CAPRI / COMPLESSO RESIDENZIALE “LE CAMERELLE” / VILLA TRINETTA / HOTEL VILLA ROMANA / ALBERGO VILLA KRUPP / VILLA AYLATA / VILLA LA VIGNOLA / VIA KRUPP / VILLA JENNY / VILLA QUATTROVENTI / VILLA HELIOS / VILLA DAPHNE / EDIFICIO RESIDENZIALE E COMMERCIALE / HOTEL ESPERIA / VILLA LA PETRARA / VILLA LA GINESTRA / VILLA LA ROCCIA / CASA DEL POETA / VILLA CASTIGLIONE 52 2. Marina Grande VILLA WILLIAMS-BISMARCK / HOTEL J.K. PLACE / EX HOTEL SCHWEIZERHOF / HOTEL BELVEDERE & TRE RE / PALAZZO ORRICO / HOTEL VILLA MARINA / HOTEL EXCELSIOR PARCO / VILLA TORRICELLA / VILLA RITA / VILLA COLOMBAIA 60 3. Tiberio VILLA MONETA / VILLA CESINA / VILLA CROCE E VILLA SARAH / VILLA MONTE SAN MICHELE / VILLA MEZZOMONTE / VILLA MONETELLA / VILLA LO PITTORE / VILLA LA SCHIAVA / VILLA DEGLI ARCHI / VILLA LYSIS / TORRE BORSELLI / CASA DI OLA / VILLA COTTRAU E LE PAVILLON DI ANNIE COTTRAU / CASA ELIANA / VILLA LA CAMARELLA / VILLA LA FALCONETTA / COMPLESSO INA-CASA 72 4. Tragara VILLA DISCOPOLI / HOTEL LA CERTOSELLA / VILLA MONACONE / VILLA UNGHIA MARINA / VILLA TRAGARA / VILLA CAPRICORNO / CHIESA EVANGELICA / VILLA QUATTROCOLONNE / CASA LA SOLITARIA / CASA ROMITA / HOTEL PUNTA TRAGARA / LA PERGOLA DI TRAGARA / CASA COME ME / CASA NOA NOA / CUBI DI TUORO 84 5. Marina Piccola HOTEL WEBER AMBASSADOR / LA CANZONE DEL MARE / CHIESA DI SANT’ANDREA / RIFUGIO NELLA GROTTA DI FRA’ FELICE / CASA DEL SOLITARIO / VILLA GIULIANELLA / RIFUGIO NELLA GROTTA DEL CASTIGLIONE / TORRE SARACENA / VILLA LE CAMPANE / VILLA JULMIRA 92 6. Anacapri HOTEL SAN MICHELE / CASA ORLANDI / HOTEL CAESAR AUGUSTUS / EX HOTEL EDEN PARADISO / FARO DI PUNTA CARENA / HOTEL BELLAVISTA / CASTELLO DI PAPENGOUTH / SEDE DEL COMUNE DI ANACAPRI / ISTITUTO SCOLASTICO “AXEL MUNTHE” / CASA ROSSA / VILLA SAN MICHELE / HOTEL CASA CAPRILE / CASA MACKENZIE / TORRE MATERITA / IL ROSAIO / VILLA MONTICELLO / VILLA OLIVELLA / CASA LA MADONNA T’ACCOMPAGNA / HOTEL CAPRI PALACE / CASA I POZZILLI 107 BIBLIOGRAFIA 109 INDICE DEI NOMI 8 LʼARCHITETTURA MODERNA A CAPRI L’architettura moderna a Capri: una storia nella storia Andrea Nastri L’altissima Palma del giardino dell’Hotel Pagano, oggi La Palma 14 Un tentativo di periodizzazione Raccontare le vicende dell’architettura a Capri nel corso dell’Ottocento e del Novecento equivale a parlare, in qualche modo, della sua storia di quegli anni. Se questo assunto è verificato per la maggior parte dei luoghi - cioè che lo sviluppo urbano e il percorso dell’architettura segnano e scandiscono l’evolversi di una civiltà e della sua vita socioculturale - questo appare ancor più vero per quest’epoca e per quest’isola. Isola per tanti versi “mitica”, più volte al centro, nel corso della sua storia, di vicende di rilievo internazionale, pur nella sua dimensione sempre, quasi magicamente appartata. Durante il XIX e il XX secolo l’evoluzione architettonica e urbana di Capri ha attraversato diverse fasi, tutte strettamente connesse con le vicende storiche di quegli anni. La costruzione delle prime locande per forestieri, nate per ospitare gli sparuti, eccentrici e colti viaggiatori che visitavano l’isola, quindi la fase dell’eclettismo, interpretato principalmente dai numerosi artisti e intellettuali stranieri che elessero Capri a propria dimora fin dalla seconda metà del XIX secolo, poi ancora il periodo autarchico, a seguito dell’avvento degli anni bui del fascismo, con l’inevitabile scemare della colonia straniera e con il tentativo di recuperare, anche in architettura, un legame con il concetto di italianità che trovò in Capri e nella sua crescente popolarità internazionale un punto di eccellenza. Infine, il boom del turismo di massa ma anche dell’abusivismo edilizio che, seppur in maniera che qualcuno ha voluto definire “garbata”, ha interessato anche l’isola di Capri fin dal secondo dopoguerra, sottraendo al patrimonio dell’umanità ettari di natura incontaminata. La benevolenza nei confronti dell’abusivismo “alla caprese” risiede forse nella considerazione della sua capacità di inserirsi nello straordinario contesto in modo per così dire misurato. La maggior parte delle abitazioni sorte in quegli anni di crescita incontrollata si sono caratterizzate, in effetti, per la semplice e LʼARCHITETTURA MODERNA A CAPRI Gli “illustri forestieri” Accanto a un piccolo, infaticabile gruppo di professionisti locali, anche un nutrito numero di progettisti già affermati provenienti da tutta l’Italia si cimenta con la realizzazione o la progettazione di case a Capri negli anni tra le due guerre. Tra questi spicca la figura di Giovan Battista Ceas, un ingegnere di origini romane dotato di una profonda cultura architettonica che ne farà anche un attento studioso del patrimonio edilizio storico. Ceas, proveniente dall’esperienza delle città di fondazione fasciste in Sardegna7, sarà tra i pochi a riuscire in questi anni a costruirsi un percorso originale e autonomo, realizzando sull’isola alcune case di particolare eleganza e fluidità compositiva, tra cui spicca il Pavillon di Annie Cottrau, ultimato intorno al 1930, uno degli esempi meglio riusciti di integrazione tra architettura caprese e linguaggio moderno. Tra gli altri progettisti attivi a Capri in questi anni troviamo Vittorio Morpurgo e Francesco Priori, rispettivamente autori delle interessanti Casa Pacchierotti alla Torina e Casa Franceschi presso la Piana delle Noci, oltre a Carlo Cocchia con la sua casa per Filippo Tommaso Marinetti, mai realizzata, così come quella progettata per lo stesso leader futurista da Virgilio Marchi qualche anno prima. Gio Ponti e Bernard Rudofsky, poi, nel 1939 stendono un suggestivo progetto di Albergo nel bosco, che prevede la realizzazione di una serie di piccoli edifici indipendenti sparsi nella boscaglia di Anacapri, una sorta di modello ante litteram per la realizzazione di una struttura ricettiva “sostenibile” in un contesto naturale molto delicato quale quello delle pendici del Monte Solaro. Un discorso particolare va fatto per la cosiddetta Stracasa del milanese Emilio Vismara, terminata nel 1929 e molto apprezzata anche da Le Corbusier che la visitò durante un suo viaggio caprese in compagnia di Luigi Cosenza e Bernard Rudofsky. Nel nucleo originario di quest’abitazione, successivamente ampliata, le tecniche murarie tradizionali si fondono con quelle moderne e progressive del cemento armato, creando una perfetta armonia con la roccia attraverso una grande plasticità e una serie di soluzioni tecnologicamente piuttosto ardite che ne faranno un unicum nel panorama dell’architettura caprese. Da casa Malaparte al secondo dopoguerra Dopo la Seconda guerra mondiale l’attività edilizia a Capri diverrà sempre più rada e le occasioni progettuali molto limitate, con una netta prevalenza delle ristrutturazioni, in alcuni casi d’autore, sulle nuove realizzazioni. Molto interessanti tra le opere di questi anni sono la ricostruzione del Castiglione, terminata nel 1950 da Roberto Adinolfi, e i Cubi di Tuoro di Eduardo Vittoria del 1965, uno dei quali con arredi di Ettore Sottsass. Ci sarà poi spazio anche per una interessante, seppur non del tutto riuscita esperienza di realizzazione di abitazioni di edilizia pubblica, con il piccolo insediamento INA-Casa sorto nelle campagne di Cesina nel 1952. 26 LʼARCHITETTURA MODERNA A CAPRI Gio Ponti e Bernard Rudofsky, Albergo nel bosco, 1939 Anche due tra i massimi protagonisti del razionalismo napoletano come Luigi Cosenza e Marcello Canino progetteranno case sull’isola di Capri. Il primo si segnala per il progetto di Villa Sara a Tragara, del 1953-54, e per l’interessante Villa Cernia, realizzata tra il 1966 e il 1967 lungo la via vecchia del Faro ad Anacapri; il secondo progetterà una casa per il matematico Renato Caccioppoli, mai realizzata, e ben tre abitazioni per l’ambasciatore Guglielmo Rulli, tra cui la suggestiva Casa Noa Noa, ultimata intorno al 1945 con l’apparente volontà di sfidare la Casa Come Me di Curzio Malaparte, recentemente costruita sulla sottostante Punta Massullo. Proprio la vicenda costruttiva di quella che passerà alla storia come “Casa Malaparte” può essere a buon titolo considerata l’esperienza più nota e controversa dell’architettura caprese del Novecento. Il primo progetto di questa straordinaria dimora è firmato da Adalberto Libera, che ne curerà anche la pratica edilizia come risulta dagli atti, ma l’esito finale se ne discosta notevolmente. In mezzo si colloca una seconda versione del progetto ancora attribuita con certezza a Libera, ma a chi siano ascrivibili le ulteriori modifiche operate durante la costruzione è faccenda ancora alquanto misteriosa. Significativa, a tal proposito, 27 LʼARCHITETTURA MODERNA A CAPRI l’esclusione dell’opera caprese da quelle selezionate per un numero monografico della rivista Stile dedicato all’attività di Libera, curato da Gio Ponti. Non mancano studiosi che continuano ad affermare la “coerenza evolutiva” dei progetti elaborati per la casa, riconducendo in questo modo anche l’ultima versione, quella effettivamente realizzata, alla matita dell’architetto8. Non sembra però improbabile che Malaparte, col suo carattere trabordante e istrionico, abbia stravolto l’idea originaria con l’intento di fare della sua dimora, come scriverà egli stesso, “un ritratto di me stesso, il migliore di quanti io non abbia disegnati finora in letteratura”9. Note 1. Alcuni di questi sono sepolti nel piccolo cimitero acattolico dell’isola, sorto proprio a ridosso di quello cattolico. 2. Per approfondimenti su questo argomento cfr. C. Gambardella, Case sul Golfo. Abitare lungo la costa napoletana, 1930-1945, Napoli 1993. 3. Cfr. F. Mangone, Capri e gli architetti, Napoli, 2004, p. 42. 4. Sarà lo stesso Cerio a coniare l’espressione: “Un tipo ben definito d’arte muraria che s’è convenuto di chiamare ‘stile di Capri’”. Cfr. E. Cerio, Capri. Visioni architettoniche di G.B. Ceas, Roma, 1930, pp. 81-82. 5. Cfr. G. Capponi, Architettura e accademia a Capri. Il “Rosaio” di Edwin Cerio, in Architettura e arti decorative, dicembre 1929. 6. Cfr. Archivio Centrale dello Stato, Ministero della Pubblica Istruzione, Direzione generale Antichità e Belle arti, divisione II, 1940-45, busta 30. 7. Sarà impegnato, in particolare, nella progettazione della città di Mussolinia. Per approfondimenti sulla figura di Ceas cfr. F. Mangone, Giovan Battista Ceas: elementi per un profilo in Conoscere Capri. Studi e materiali per la storia di Capri, n. 7, Capri 2007, pp. 121-131. 8. Cfr. M. Ferrari, Casa Malaparte a Capri. 1938-1942, Bari 2008. 9. La frase è contenuta in un dattiloscritto di Malaparte apparso a stampa con il titolo Una casa tra greco e scirocco, ne “Il Mattino” del 20/6/1987. 28 CAPRI CENTRO/1 e Hotel Splendid, fino a che, acquistato dalla famiglia Morgano intorno al 1914, fu ribattezzato con l’attuale nome di Hotel Tiberio Palace. L’edificio, piuttosto articolato, risulta dalla giustapposizione di più volumi ed è caratterizzato principalmente dalle numerose logge ad arco a sesto ribassato poste sul fronte principale affacciato verso sud. Ospita oggi uno dei più importanti alberghi dell’isola ed è stato recentemente oggetto di una approfondita ristrutturazione. HOTEL CAPRI (già Villa Fiorentino), Via Roma 71, 1890 ca. 39 8 CAPRI CENTRO/1 i tratta di una costruzione eclettica di sapore chiaramente neogotico realizzata dalla famiglia Fiorentino, già proprietaria del Gran Hotel Vesuvio di Napoli e dell’Hotel Vittoria di Sorrento. Pare che i Fiorentino ne volessero fare la sontuosa portineria di un grande albergo da realizzare a monte, alle pendici del Castiglione, progetto che non fu mai realizzato. Trasformata nei primi anni del Novecento in albergo dal barone tedesco Eduard Von Rahden, fu soggiorno abituale di Vittorio Emanuele III, principe di Napoli, da cui trasse il suo primo nome, Hotel Savoia. Fu chiamato successivamente Hotel Parco Belvedere, Excelsior Park Hotel e Hotel Villa Teresa prima di assumere, nel 1913, l’attuale denominazione. L’edificio ha un impianto a blocco su tre piani con torrino quadrangolare al centro ed è punteggiato da finestre bifore con arco a sesto acuto su un fondo di intonaco bugnato a strisce orizzontali, oggi integralmente dipinto di rosa, ma in passato anche a colori alternati, come rivelano le foto d’epoca. Tutto il palazzetto è ricco di trafori e decorazioni a stucco, dalle cornici alle lesene fino al grosso cornicione con mensole a rilievo posto tra il secondo e il terzo livello. S 9 COMPLESSO RESIDENZIALE “LE CAMERELLE” Via Camerelle 83-89, 1890 ca. un edificio con impianto a blocco compatto che definisce l’angolo tra l’ultimo tratto di via Camerelle e l’inizio della passeggiata che conduce al belvedere di Tragara. Fino a qualche anno fa È 40 CAPRI CENTRO/1 destinato a residence, ospita oggi delle unità abitative indipendenti oltre che dei locali commerciali al piano terra. L’accesso avviene attraverso un androne posto in un corpo di fabbrica più basso addossato al volume principale; questo è coronato da un ricco cornicione modanato ed è caratterizzato da lesene, cornici marcapiano, balconate su mensoloni e da numerose aperture alquanto irregolari. VILLA TRINETTA Via Camerelle 69-71, Capri, 1890 ca. 10 HOTEL VILLA ROMANA 11 edificio ha un semplice impianto su due livelli con locali commerciali al piano terra e abitazioni al primo piano. Il livello inferiore è scandito da ampie arcate a tutto sesto in muratura locale facciavista, mentre quello superiore è caratterizzato da cantonali bugnati che sorreggono un cornicione continuo modanato e da una balconata continua su strada arricchita da un rigoglioso pergolato in ferro. L’ acque come dependance del vicino Hotel Pagano, attuale Hotel La Palma, con il nome di Villa Romana, diventando però ben presto, dopo la vendita dell’hotel principale da parte della famiglia Pagano, un albergo autonomo. Il fabbricato si presentava in origine come un grosso edificio quadrangolare a blocco compatto con un corpo avanzato sviluppato su tre livelli, con copertura piana a terrazza e finestre ad arco a tutto sesto. N (già Hotel Manfredi Pagano), Via Li Campi 15, 1890 ca. 41 < 2 > Marina Grande 1 3 2 6 4 7 9 5 8 10 MARINA GRANDE/2 i tratta di un palazzetto a pianta irregolare, circondato da un vasto e rigoglioso giardino, nato come abitazione privata e adibito ad albergo a partire dal 1926. Un singolare portale ad arco con colonna centrale posto in cima a una breve scalinata segna l'ingresso all’edificio, caratterizzato in facciata da elementi decorativi di chiaro gusto liberty, dalle balaustre in ferro riccamente ornate alle lesene e le cornici delle finestre decorate a stucco su tutti e tre i livelli, fino all’elegante cornicione su mensole che fa da coronamento lungo tutto il terzo piano. L’edificio costituisce uno dei pochissimi esempi superstiti di liberty sull’isola. Anche all’interno l’albergo, recentemente ristrutturato, conserva un gusto vagamente primo novecentesco, nonostante i diversi rimaneggiamenti subiti. S 8 VILLA TORRICELLA Via Provinciale Marina Grande 190, 1907 u la dimora caprese delle americane Kate Perry e Saidee Wolcott, tra le massime animatrici della vita isolana dei primi del Novecento. Affacciata sul porto di Marina Grande, la villa fu realizzata dalle stesse Wolcott e Perry insieme al mastro locale Luigi Desiderio a partire da una piccola costruzione preesistente a volte estradossate. L’edificio fu costruito senza un vero e proprio progetto unitario e i lavori, iniziati nel 1902, si protrassero con aggiunte e modifiche, perlopiù peggiorative dell’impianto originario, fino al 1907. Il risultato è un’articolata e capricciosa dimora in cui finiscono con l’intrecciarsi soluzioni costruttive locali con svariati riferimenti eclettici tratti dai modelli più eterogenei – dal moresco al gotico, dal romanico al rinascimentale – che culminano nelle bifore con colonnine tortili, nelle balaustre merlettate e nella piccola torre con copertura a bulbo, che dà il nome alla villa. L’ampio giardino circostante è caratterizzato dalla presenza di un tempietto circolare neoclassico con colonne corinzie scanalate, evidente citazione del Tempio di Vesta. F 58 MARINA GRANDE/2 VILLA RITA Via Veruotto 1-3, 1914 9 VILLA COLOMBAIA 10 edificio ha l’aspetto di un’austera dimora di campagna a due piani, arricchita di pochi fregi: le merlature del piccolo volume che sporge sulla terrazza di copertura, le bugne d’angolo e le architravi modanate su mensole che caratterizzano le finestre aperte nelle pareti a intonaco liscio, dipinte di un giallo tenue. Varcato il grande cancello sulla strada, all’angolo tra la via provinciale carrabile e la strada pedonale che si addentra nelle campagne di Veruotto, si accede a una vasta terrazza-giardino, in fondo alla quale si apre l’ingresso principale, definito da un ampio vano con portale a sesto ribassato. Alle spalle dell’edificio principale si protende un altro corpo quadrangolare coperto da un’ampia terrazza panoramica che guarda a settentrione. L’ Via Truglio 12, 1925 ca. una caratteristica casa colonica caprese, distribuita in origine secondo la tipica differenziazione tra spazi di servizio (cantine, cucina e deposito) al piano terra e ambienti residenziali al primo piano. La semplice dimora, situata su un poggio a poca distanza dalla marina, è tutt’oggi immersa nel verde, tra vigneti e alberi da frutto, ed è arricchita da sobrie decorazioni sui fronti. Prende il nome dalla colombaia situata sulla terrazza di copertura, che è dotata anche del tipico colonnato rustico con pergola. È 59