Pane al carbone vegetale? Per ora no

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Pane al carbone vegetale? Per ora no
Economia & LAVORO
MONDO PADANO
Venerdì 18 dicembre 2015
L’Associazione in pillole
Presidente
Massimo Rivoltini
Imprese aderenti
Addetti
Sedi sul territorio
Gruppi di Categoria
Sportelli di servizio
IX
COME DIVENTARE SOCIO
*2.351
*8.022
7
20
8
(Risparmio energia - Aemcom - Telecom - Finanza
agevolata - Assicurativo - Investimenti - Casa - Lavoro)
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Dolci, l’export decolla
A Natale premiato il “made in Italy” del gusto. Cremona tra le migliori in Italia
Rivoltini: «Il settore è vivo, merito della qualità elevata e della continua ricerca»
A
ll’estero
piacciono
sempre di più i dolci
natalizi della tradizio‐
ne artigiana italiana.
Nell’ultimo anno tra
panettoni, pandoro, cioccolato
e prelibatezze made in Italy, so‐
no volati nel mondo prodotti
per un valore di 309,1 milioni di
euro, con un aumento del
10,2% rispetto all’anno prece‐
dente.
Lo rileva Confartigianato che ha
stilato una classifica dei Paesi
più ‘golosi’ di prodotti italiani:
in testa c’è la Francia, seguita da
Germania e Regno Unito. Dall’i‐
nizio dell’anno, i nostri cugini
d’Oltralpe hanno comprato
75,1 milioni di euro di dolci na‐
talizi (pari al 24,3% del nostro
export di questo tipo di prodot‐
ti).
In Germania abbiamo esportato
53,8 milioni di pasticceria per
le feste di fine anno (17,4% del
totale esportato), mentre nel
Regno Unito il nostro export di
dolci di Natale è pari a 34,3 mi‐
lioni (11,1% del totale).
Ma l’exploit di crescita nel 2015
si registra negli Stati Uniti che
hanno comprato il 45,5% di
dolci in più rispetto al 2014. Se‐
guono la Germania con il 32,1%
in più, l’Austria con +22,2% e
Spagna con +15,6%.
Secondo il rapporto di Confarti‐
gianato l’aumento dell’export di
specialità natalizie è in linea
con il record storico di vendite
all’estero di food made in Italy
registrato nel 2015: ben 29,6
miliardi.
«Se il nostro cibo va forte sulle
tavole di tutto il mondo – sotto‐
linea il Presidente di Confarti‐
gianato Cremona, Massimo Rivoltini – il merito è anche delle
90.977 aziende artigiane del
settore, di cui 43.575 imprese
specializzate nella pasticceria,
che danno lavoro a 159.753 ad‐
detti. Un patrimonio economico
e di tradizione culturale che va
costantemente difeso e valoriz‐
zato».
Nella classifica delle regioni con
il maggiore aumento di export
Nelle
immagini
il presidente
di
Confartigianato
Cremona
Massimo
Rivoltini
Paolo
Madurini,
della Delizie
degli Angeli
durante
la disfida
del dolce
un
panettone
artigianale
e in basso
del pane
nero
alimentare il primo posto è oc‐
cupato dalla Campania, con
+14,8% nei primi sei mesi del
2015.
Seguono
Veneto
(+11,9%), Piemonte (+5,1%),
Emilia‐Romagna (+ 4,7%) e
Lombardia (+1,%). A livello
provinciale, record di crescita
dell’export
per
Napoli
(+36,1%), Bergamo (+26,1%),
Firenze
(+19,6%),
Siena
(+18,9%), Vicenza (+18,7%).
Per quanto riguarda la propen‐
sione all’export alimentare,
quindici province mostrano un
valore doppio rispetto alla me‐
dia nazionale dell’1,99%, fra cui
quella di Cremona che segna un
+4,56%.
A Cremona, indica la ricerca, so‐
no 488 le imprese artigianali
del settore food.
Secondo l’Ufficio studi di Con‐
fartigianato a far crescere la
passione degli stranieri per i
nostri prodotti della buona ta‐
vola è anche il numero di spe‐
cialità alimentari italiane rico‐
nosciute e tutelate dall’Unione
Europea con i marchi Dop, Igp e
Stg. L’Italia è leader nell’Ue per
quantità di prodotti difesi da
questi marchi di qualità: ben
277, vale a dire un quinto
(21,5%) del totale dei prodotti
di qualità europei.
In ripresa, dopo 9 anni, anche i
consumi interni: le vendite di a‐
limentari nei primi 9 mesi del
2015 registrano una crescita
dello 0,5%, per la prima volta
dal 2006. Le festività natalizie,
stimolano gli acquisti: i consu‐
mi di alimenti, a dicembre, mo‐
strano un valore di 15,2 miliar‐
di, vale a dire 2,6 miliardi in più
(+21,2%) rispetto alla media
dei consumi mensili di tutto
l’anno.
E se la qualità non si discute, i
prezzi rimangono sotto control‐
lo: Confartigianato fa rilevare
che ad ottobre 2015, a fronte di
una crescita dei prezzi dei pro‐
dotti alimentari del 2%, i prezzi
dei prodotti di pasticceria fre‐
sca crescono dell’1%, con una
riduzione rispetto all’1,2% di
ottobre 2014.
I PIÙ GOLOSI
Prodotti italiani
prediletti
in Francia
Germania
e Inghilterra
PATRIMONIO
Il merito è
anche delle
90.977 aziende
artigiane
del settore
DA TUTELARE
In provincia
presenti
488 attività
artigianali
del food
LA NORMATIVA COMUNITARIA LO AMMETTE SOLTANTO IN ALCUNI PRODOTTI ALIMENTARI
Pane al carbone vegetale? Per ora no
Confartigianato Imprese Alimen‐
tazione, a seguito di varie segnala‐
zioni sulla messa in commercio di
prodotti panari contenenti carbo‐
ne vegetale per rispondere a nuo‐
ve tendenze di consumo, ha rite‐
nuto opportuno svolgere degli ap‐
profondimenti tecnico‐giuridici in
materia al fine di dare significative
indicazioni alla categoria circa la
legittimità giuridica della utilizza‐
zione dell’ingrediente carbone ve‐
getale nella produzione sopra ri‐
chiamata. Il carbone vegetale, es‐
sendo sostanza organica naturale
e non rilasciando pertanto sostan‐
ze di natura tossicologica, è stato
ritenuto sicuro dal Ministero della
Salute che lo ha ammesso in una
gamma di integratori alimentari.
La normativa europea sugli additi‐
vi, aromi ed enzimi, ovvero il Reg.
UE 1333/2008 ed il Reg. UE
1129/2011, che ritiene il carbone
vegetale come colorante E 153, ne
disciplina l’utilizzo ammettendolo
soltanto in alcuni prodotti alimen‐
tari, con le dovute limitazioni. Ri‐
guardo ai prodotti da forno la nor‐
mativa prevede che in tutti i vari
tipi di pane sia per forma (panino,
pagnotta, rosetta, michetta, filone
etc.) che per varietà di ingredienti
aggiunti (pane all’olio, pane al lat‐
te, pane al sesamo etc.) non può
essere utilizzato il carbone vegeta‐
le. Mentre per i “prodotti da forno
fini”, ad esempio grissini, crackers,
taralli, friselle etc. l’utilizzo del
carbone vegetale è ammesso, a
condizione che vi sia una necessità
tecnologica del loro impiego e con
utilizzo proporzionato al raggiun‐
gimento della finalità di colorante
naturale, il c.d. quantum satis
(quanto basta) previsto dalla nor‐
ma. Il pane nero ha fatto la sua
comparsa in tavole o piatti di alta
cucina, proposti da chef che vole‐
vano stupire i palati più raffinati
con delle gourmandise particolari.
Una bomba accattivante nella pre‐
sentazione, che è piaciuta e che ha
preso piede e gusto anche nel
commercio più normale. Confarti‐
gianato Imprese Alimentazione –
poiché al momento non ci sono
studi scientifici che abbiano pro‐
vato l’innocuità o la nocività del
carbone vegetale – invita i panifi‐
catori associati ad attenersi al ri‐
spetto della normativa vigente che
vieta la produzione del pane con
carbone vegetale.