Una ricchezza educativa difficile da calcolare

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Una ricchezza educativa difficile da calcolare
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Giovedì
17 giugno 2010
Piazza
Grest
V
C
Non solo numeri. 20.000 bambini nei 150 oratori della diocesi
Una ricchezza educativa
difficile da calcolare
Sono seguiti ogni giorno da 5000 animatori, altrettanti adulti e 170 tra sacerdoti e religiose
di Paola Rizzi
N
on sono i numeri che
fanno…. Ma proviamo
a darne qualcuno, così,
per farci un’idea.
Nella diocesi di Cremona si
aprono in questi giorni i cancelli di circa 150 Grest; per un
totale di 20.000 bambini; 5.000
animatori adolescenti; 150 sacerdoti; 5.000 baristi; 5000
adulti impegnati in attività, accompagnamento, pulizie, sostegno, presenza; una ventina di religiose; un centinaio di giovani;
una trentina di educatori professionali. E potremmo parlare di
quante ore passate sotto il cielo
dell’oratorio, sui campi polverosi, all’ombra delle poche piante
rimaste, nelle aule affollate e
nei saloni che tremano a ritmo
di Replug & play o sotto l’urlo
del gingle Sottosopra. E quanti
momenti di preghiera, quanti
spunti di riflessione, quante risate, quanti giochi, quante prove
di balletti, canti e recitazione per
la festa finale. Insomma, quanta
Gli animatori di Pozzaglio e in alto a destra bambini di Soresina
ricchezza non calcolabile abita
dentro le proposte educative dei
nostri Grest! Un’estate davvero
sottosopra, dove la logica del
profitto lascia il posto a quella
sconvolgente dell’aiuto gratuito;
lo stile perbenista dell’“attento a
non sudare” fa spazio a giochi
all’impazzata e ad avventure
senza confini. Un’estate in cui il
PC e la playstation non sono la
A S. Francesco. Presente il Vescovo
A Cremona la prima
festa in piazza
A inaugurare quest’anno le tradizionali feste in piazza dei Grest sarà
la città di Cremona. Mercoledì 23 giugno infatti, dalle 9 alle 12.30
l’oratorio cittadino di S. Francesco sarà teatro del raduno di tutti i
ragazzi degli oratori che si trovano sotto il Torrazzo, per il loro incontro zonale.
A organizzare la giornata saranno i collaboratori della Federazione
Oratori, instancabili con le loro maglie giallo fuoco e con tanta voglia
di far funzionare tutto alla perfezione. All’opera a preparare gli stand,
i giochi individuali e di gruppo, le sfide sul palco, l’animazione, le dispute per sacerdoti ed educatori: non lasceranno nulla al caso!
Ma accanto all’organizzazione impeccabile, all’entusiasmo di tutti
i ragazzi della scuola primaria che si troveranno insieme, alle mille
proposte per rendere l’incontro una vera festa, a san Francesco sarà
presente un ospite d’eccezione: il vescovo Dante. Guiderà la preghiera del mattino e non mancherà di dire le parole giuste a tutti i presenti. Con la sua benedizione poi, chiederà al Signore, per tutti i bambini
e gli animatori, il dono di una terra sottosopra, sempre più simile al
cielo. Sarà poi dato il via alla sfida fino all’ultimo kapla, i bastoncini
di legno che decideranno chi sarà il vincitore. Fino alla conclusione
al suono della musica dell’inno del Grest. E uno degli oratori tornerà
a casa trionfante, con la coppa alzata. E gli altri? Torneranno a casa
felici di essere stati protagonisti della grande sfida della prima festa
in piazza dell’estate 2010.
In attesa delle foto dagli oratori
Concorso Grest
Torna anche quest’anno “Il Grest in un click”, il concorso fotografico dell’estate oratoriana. Due i premi in palio: per la fotografia più significativa rispetto al
tema 2010 e per quella relativa alla piantina consegnata in bulbo in occasione della presentazione diocesana e fatta crescere in questi mesi.
Per partecipare al concorso basterà far pervenire le fotografie (corredate da
esauriente didascalia) all’indirizzo mail [email protected].
it. In settembre una speciale commissione giudicherà gli scatti vincitori che
si aggiudicheranno i fantastici premi.
massima aspirazione per i nostri
ragazzi, ben più attirati da quella
soffitta misteriosa in cui quattro
amici costruiscono la macchina
dei sogni.
Grest vuol dire tutto questo:
giornate intere di divertimento sano e di proposte educative
divertenti ma incisive; vuol dire
la consapevolezza che non siamo pochi a credere al sogno di
Dio di abitare la terra e di farne
il suo cielo; vuol dire comunità
cristiane che si aprono al territorio, alla collaborazione, alle
risorse più nascoste per garantire settimane di sole e di gioia.
Grest vuol dire persone che non
si misurano perché tutto parli la
lingua dell’amicizia e della comunione, del servizio e del divertimento.
E allora dare i numeri del Grest
vuol dire anche contare ciò che
non è calcolabile, a partire dal
lavoro senza sosta dei sacerdoti
che da mesi stanno preparando
questo evento. Nella formazione degli animatori, nell’organizzazione delle giornate, del
predisporre tutto il necessario,
i responsabili dei Grest hanno
pensato a tutto perché il primo
giorno non mancasse nulla ad
accogliere le centinaia di ragazzi entusiasti e scatenati. Ma chi
lo vede quel lavoro silenzioso,
spesso ingrato, a volte contrastato, dei nostri preti? Chi dice
loro grazie per l’impegno profuso, senza nemmeno pensarci,
spinti solo dall’abitudine a dare
la vita, sostenuto solo dall’amore per il popolo di Dio che è loro
affidato? Chi sa ancora cogliere
lo scandalo racchiuso in persone che non per guadagno, ma
per passione verso Cristo e il
suo vangelo, spendono la loro
vita per i più piccoli? Non diamolo per scontato! Qua fuori,
nell’oratorio accanto al mio
studio, il sacerdote pochi minuti fa ha preso in mano il microfono per dare il via ufficiale
all’edizione 2010 del Grest. Ha
invitato tutti i bambini che lo
ascoltavano a mettere sottosopra insieme a Gesù la loro vita
e la loro comunità cristiana ed è
stato accolto da un boato di tutti
i ragazzi presenti. Chissà che sia
un augurio per tutte le comunità
della diocesi: in queste settimane di Grest le nostre logiche perbenistiche siano un po’ messe
sottosopra, per imparare a non
dare per scontato il tanto bene
che altrettante persone compiono nella semplicità. Sottosopra
sia per tutti la forza di imparare
a vedere le cose con stupore, con
meraviglia, con ammirazione e
gratitudine. Per imparare l’un
l’altro a dirci “Grazie!”. Anche
questo è essere un po’ di più
“come in cielo, così in terra”.
Novità. La proposta di un Grest per gli adolescenti
A Martignana un’estate... da paura
Dal 14 al 27 giugno con attività diversificata: dalla radio agli studi televisivi, ai giornalini autoprodotti
Chi lo ha detto che in terza
media non si può più andare al
Grest? Perché le loro estati devono per forza passarle “stravaccati” sull’amaca in giardino?
Come mai gli adolescenti che
si vedono in giro hanno una
faccia presentabile solo alle 11
di sera? Com’è che gli oratori
sono chiusi negli orari preferiti
da loro? Sacerdote e educatori
dell’oratorio di Martignana di
Po hanno cercato di rispondere
a tutte queste domande e molte
altre, coinvolgendo i ragazzi, facendoli partecipare a qualcosa di
tanto unico quanto sperimentale,
costringendoli a sudare non per
preparare giochi ma a giocare,
fancedoli scervellare non sui
libri delle materie insufficienti
ma sulla loro vita, e così è nata
l’idea di lanciare “un’estate da
paura”: un Grest estivo, studiato,
pensato, realizzato e inventato
su misura per gli adolescenti. Un
percorso formativo e ricreativo
che si snoda nelle due settimane che vanno dal 14 al 27 giugno dalle 18 alle 24 dal lunedì
al venerdì… perché il sabato è
sacro! Si tratta di un percorso
formativo che partendo dai suggerimenti del sussidio del Grest
“Sottosopra”, che tutti i bimbi
della diocesi stanno utilizzando,
sviluppa una serie di attività che
permettono al ragazzo di scavare
dentro di sé, per conoscersi meglio, conoscere meglio gli altri e
quello che ha attorno, per arrivare a Dio. Un percorso ricreativo
perché non possono mancare il
gioco, la musica, i balli ma soprattutto il tifo per le partite della
nazionale davanti al maxi schermo. Risulta una impresa ardua?
Sembra impossibile catalizzare
l’attenzione di ragazzotti su misteri tanto alti? Ci hanno pensato
anche gli animatori, ma non si
sono lasciati scoraggiare e le attività sono state realizzate in modo
coinvolgente con un’attenzione
non secondaria ai linguaggi più
usati dagli adolescenti. Per questo l’oratorio di Martignana si è
dovuto attrezzare di una pagina
facebook, stazione radio e studi
televisivi (questi naturalmente
molto artigianali, ma abbastanza
curati per smuovere l’attenzione
e l’immaginazione). Insomma
quest’estate l’oratorio di Martignana vedrà tutti impegnati, in
giochi, attività preghiera, quadrangolari di calcio, mangiate
all’aperto, trasmissioni radiofoniche e televisive, giornalini
stampati in proprio e molto altro… Da paura!
Matteo Alberti