Lavorare a Disneyland Paris

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Lavorare a Disneyland Paris
CISL Milano
Lavorare a Disneyland Paris
Parla il direttore del personale del grande parco, che nel 2012 festeggia i 20 anni.
I personaggi della Disney popolano da sempre i sogni dei più piccoli (e non solo). Ma la Disney è anche una grande
impresa, che offre opportunità di lavoro in ambiti e luoghi differenti. Come nel parco di Disneyland Paris (14.600
dipendenti), che quest’anno compie 20 anni. Ne parliamo con il direttore delle risorse umane, Jean Noel Thiollier.
Che tipo di profili cercate?
Ci rivolgiamo sostanzialmente a due categorie di lavoratori. La prima è quella delle figure legate all’accoglienza,
al rapporto con il pubblico. Penso ad esempio agli addetti alle attrazioni, al personale di hotel e ristoranti o ai venditori
delle boutiques. Per accedere a uno di questi impieghi non è richiesto un titolo di studio particolare. Sono, invece,
indispensabili la conoscenza del francese e dell’inglese, flessibilità, buone doti relazionali, capacità di lavorare in
équipe e di sopportare lo stress: non è facile reggere la mole di visitatori che entra ogni giorno nel parco… Quando
parlo di flessibilità, non mi riferisco solo agli orari, ma anche all’attitudine ad adattarsi alla persona che si ha di
fronte. Gli italiani in questo ci sanno fare.
In che senso?
Gli italiani, come i francesi, sono abituati a trattare con i turisti. E questo aiuta: sono simpatici, sorridenti. Hanno facilità di
contatto, sanno come rapportarsi con i visitatori e imparano in fretta il francese. A Disneyland Paris lavorano circa 700
italiani. Siete la comunità professionale più numerosa dopo quella francese.
Veniamo alla seconda categoria.
E’ quella delle professioni più qualificate. Sono figure che vengono inserite in diversi settori: amministrativo,
giuridico, finanziario, commerciale, marketing, comunicazione, tecnico. Cerchiamo manager, ingegneri, architetti…
A queste persone, oltre alla conoscenza delle lingue e alle competenze specifiche, chiediamo di avere capacità di
leadership, di essere d’esempio per la qualità del lavoro che fanno, di rappresentare i valori della Disney. Vogliamo
persone che hanno il gusto delle cose fatte bene. Al parco abbiamo dipendenti usciti dalle università italiane, come la
Bocconi di Milano e la Sapienza di Roma. Queste figure hanno anche buone possibilità di fare carriera: il 50% dei
manager proviene dalla promozione interna.
Che tipo di esperienza è un lavoro alla Disney?
E’ un’esperienza umanamente e professionalmente unica. Basti pensare che si è in contatto ogni giorno
con colleghi di cento nazionalità diverse… La Disney è un’azienda che offre tante opportunità.
Quali contratti vengono applicati?
Nel caso del personale della prima categoria si tratta per lo più di contratti a tempo determinato, che vanno da un minimo
di due a un massimo di sette mesi. Lo stipendio medio è di circa 1.400 euro lordi. Per la durata del contratto i lavoratori
sono sistemati in un residence della Disney: il costo dell’affitto, pari a circa 300 euro, è dedotto dalla busta paga;
mentre il vitto, che comprende il pasto completo in uno dei ristoranti del parco, è di 3-4 euro al giorno. Per quanto
riguarda i profili più qualificati, normalmente nei primi mesi i dipendenti alloggiano anch’essi in un residence, poi
la Disney li aiuta a trovare una sistemazione diversa.
I lavoratori vengono formati dall’azienda?
Si certo. A prescindere dal livello è previsto per tutti un percorso formativo iniziale, incentrato sui valori e sulla storia della
Disney. Poi per ogni mansione è garantito un training specifico. Da quest’anno, inoltre, abbiamo attivato un
programma che consente di certificare le competenze linguistiche, riconosciuto a livello europeo.
Come si fa a candidarsi?
La cosa più semplice è andare sul sito delle risorse umane www.disneylandparis-casting.com. Da qui si può inviare il
proprio curriculum, valutare le posizioni aperte, visionare il calendario delle selezioni in programma nei diversi Paesi. Chi
è interessato può anche richiedere un colloquio con un recruiter tramite Skype. Come vede le possibilità sono diverse: gli
amici italiani si facciano avanti.
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Generata: 3 October, 2013, 21:21
CISL Milano
Mauro Cereda (da Avvenire 14-3-12)
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