due manager di successo - The European House

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due manager di successo - The European House
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2009-12-09
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Focus
Bocconi School of Business
DUE MANAGER DI SUCCESSO
di Antonio Talia
Pechino, 09 dic. - Una lavora nella moda, l’altra è
passata alla consulenza dopo una carriera nelle
telecomunicazioni; una è cinese, l’altra italiana; la prima
è stata votata tra le 10 donne d’affari più influenti del
paese da Sina.com, la seconda si è classificata tra le
donne più importanti del business internazionale
secondo Forbes e Fortune: sono Yuki Tan (responsabile
di un successo come la diffusione in Cina del brand Folli
Follie) e Carla Cico (CEO della filiale cinese di The
European House-Ambrosetti), entrambe ospiti del
seminario “The Good Business Women of China”,
organizzato dalla Bocconi School of Business and
Economics Alumni Association presso l’aula
dell’Istituto Italiano di Cultura, a Pechino e moderato dalla business development manager di
SanPellegrino Sara Vettori. Esibendo due stili quasi opposti (Tan, glamour e distaccata; Cico, diretta e
coinvolgente) le due manager si sono confrontate su argomenti diversi, dall’importanza di una
formazione internazionale alle caratteristiche che ogni buon businessman (o woman) dovrebbe
possedere, illustrando anche interessanti aneddoti tratti dalla loro vita professionale.
“Nel corso della mia carriera non mi sono mai sentita sminuita dal fatto che fossi donna, forse solo una
volta, in Corea – dice Carla Cico – e ritengo che al top del management di una compagnia non conti
più a quale sesso appartieni, ma valgano solo le tue caratteristiche personali”; più o meno la stessa
posizione di Yuki Tan, che ammette di avere una squadra composta quasi essenzialmente da donne e
che molti uomini hanno abbandonato la posizione che detenevano all’interno del suo team “perché
hanno riconosciuto di essere privi di una certa attenzione ai dettagli”.
Sia Cico che Tan, inoltre, possono vantare un invidiabile curriculum all’estero: “I due anni più
importanti della mia vita professionale sono stati quelli che ho trascorso a Chongqing – dice Cico –
quando lavoravo al trasferimento di tecnologie nel campo delle telecomunicazioni. All’epoca non si
trattava di diffondere dei marchi stranieri, ma era una vera e propria questione di sopravvivenza, fatta
di sfide come la sveglia alle cinque del mattino per la doccia, approfittando dell’unico momento in cui
c’era l’acqua calda. Si è trattato di un’esperienza fondamentale perché quando sei costretto a farti
strada in un ambiente completamente diverso dal tuo, non importa dove, affronti problemi che non
affronteresti in altri contesti e il tuo cervello si adatta a percorsi nuovi e differenti.
Ritengo quindi che un’esperienza internazionale sia fondamentale per ogni giovane che punti ad
arrivare al vertice di una corporation”. Yuki Tan, da parte sua, si è affacciata all’Europa per la prima
volta a 24 anni, un periodo nel quale “assorbi tutto, come una spugna”: “Sono molto fortunata perché
ho potuto fare esperienza su due fronti. Da un lato la Cina, che è il mio paese; dall’altro l’Europa, dove
sono arrivata molto giovane e ho potuto approfondire i dettagli di questo stile di vita, particolarmente
importanti per chi lavora nel mondo del fashion. Un’esperienza che mi ha anche aiutata ad apprezzare
meglio molti aspetti della mia cultura d’origine”.
Secondo Cico, tra le caratteristiche imprescindibili per un buon manager ci sono la passione, il
buonsenso e la capacità di delegare (“perché se diventi un maniaco del controllo non valorizzi i tuoi
collaboratori e non ottieni il massimo da loro”); a detta di Tan, oltre il solito buonsenso, sono
fondamentali anche la flessibilità e il rispetto per sé stessi.
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Ma a detta di entrambe il successo non si raggiunge esclusivamente sulla base di analisi razionali;
spesso l’intuito (femminile?) può giocare un ruolo determinante: “Ricordo che ai tempi di Telecom
Brazil, quando ottenemmo le licenze per la telefonia mobile, tutti pensavano di sviluppare il business
in maniera tradizionale, cioè svincolata dalla telefonia fissa – racconta Cico – ma mi impuntai per fare
in maniera diversa, ed ebbi ragione. Bisogna essere in prima fila anche nell’assunzione dei rischi”.
“Devi possedere grandi capacità d’adattamento e cogliere l’opportunità – dice Tan – come quando,
dopo 4 anni di sviluppo di Folli Follie, capii che era venuto il momento di ampliare ulteriormente la
diffusione, giocando il tutto per tutto”.
Il pubblico interviene, rivolge a entrambe numerose domande, e a fine serata può anche soddisfare la
propria curiosità sull’unica volta in cui Carla Cico si sentì discriminata: “Avvenne in Corea –conclude
la CEO China di The European House-Ambrosetti – quando, dopo una cena nel corso della quale i
partner si informarono sulla mia carriera e sui miei trascorsi professionali, venni informata che il resto
della nottata era stata programmato pensando solo a manager maschi. Con un giro di karaoke e salemassaggi”.
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