ice hockey - Asiago Hockey

Transcript

ice hockey - Asiago Hockey
ICE HOCKEY
magazine
2015/2016
num 2
Gennaio 2016
Rivista periodica dell’Asiago Hockey 1935
SUPERFINAL!
SPECIALE CONTINENTAL CUP
CALENDARIO
INTERVISTE E COMMENTI
ALBO D’ORO E STATISTICHE
LE SQUADRE AVVERSARIE
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CALENDARIO
ALBO D’ORO E STATISTICHE
a cura della Redazione
CALENDARIO INCONTRI SUPER FINAL 2016
Venerdì 8 gennaio
16.30 Herning - Tychy
20.00 Asiago - Rouen
Sabato 9 gennaio
16.30 Herning - Asiago
20.00 Rouen - Tychy
Domenica 10 gennaio
16.00 Tychy - Asiago
19.30 Rouen - Herning
ALBO D’ORO
Stagione
Vincitore
Sede della Fase Finale
1997/98
Kosice (Slovacchia)
Tampere (Finlandia)
1998/99
Ambrì Piotta (Svizzera)
Kosice (Slovacchia)
1999/00
Ambrì Piotta (Svizzera)
Berlino (Germania)
2000/01
Lions Zurigo (Svizzera)
Zurigo (Svizzera)
2001/02
Lions Zurigo (Svizzera)
Zurigo (Svizzera)
2002/03
Jokerit Helsinki (Finlandia)
Lugano (Svizzera)
2003/04
Slovan Bratislava (Slovacchia)
Gomel (Bielorussia)
2004/05
Zvolen (Slovacchia)
Szekesfehervar (Ungheria)
2005/06
Lada Togliatti (Russia)
Szekesfehervar (Ungheria)
2006/07
Yunost Minsk (Bielorussia)
Szekesfehervar (Ungheria)
2007/08
Bars Kazan (Russia)
Riga (Lettonia)
2008/09
Martin (Slovacchia)
Rouen (Francia)
2009/10
Red Bull Salisburgo (Austria)
Grenoble (Francia)
2010/11
Yunost Minsk (Bielorussia)
Minsk (Bielorussia)
2011/12
Rouen Dragons (Francia)
Rouen (Francia)
2012/13
Donbass Donetsk (Ucraina)
Donetsk (Ucraina)
2013/14
Stavanger Oilers (Norvegia)
Rouen (Francia)
2014/15
Neman Grodno (Bielorussia)
Bremerhaven (Germania)
ICE HOCKEY magazine
CLASSIFICA
Sean Bentivoglio
David Borrelli
Layne Ulmer
Chris DiDomenico
John Vigilante
Eric Houde
Kevin DeVergilio
Michele Strazzabosco
Giovanni Marchetti
Ralph Intranuovo
Michael Henrich
Andrè Signoretti
Paul Zanette
Jason Cirone
Giorgio De Bettin
Anthony Luciani
Anthony Nigro
Adam Henrich
Martin Gendron
Dany Bousquet
Mirko Presti
Stefano Frigo
Dan Sullivan
Luca Rigoni
Lorenzo Casetti
Valentino Vellar
John Parco
Pierangelo Cibien
Nick Plastino
Sabahudin Kovacevic
Eric Lecompte
Lucio Topatigh
Reggie Savage
Stefano Marchetti
Marco Josè Magnabosco
Matteo Tessari
Michele Stevan
Diego Iori
Andreas Lutz
Richard Laplante
Luigi Da Corte
Maurizio Bortolussi
Federico Benetti
Drew Fata
Gol
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10
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Assists
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1
LE STATISTICHE
DELL’ASIAGO HOCKEY
Punti
18
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14
12
9
7
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4
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2
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1
1
ASIAGO HOCKEY 1935
Partecipazioni (7): 2001/02; 2002/03; 2003/04; 2010/11; 2011/12; 2013/14; 2015/16
Finali raggiunte (3): 2011/12 (4° posto); 2013/14 (3° posto) e 2015/16
Miglior piazzamento: 3° posto 2013/14
STATISTICHE COMPLESSIVE
Incontri giocati: 27
Vinti: 10
Vinti all’overtime: nessuno
Vinti ai rigori: 2 (vs Sokol Kiev e Sheffield Steelers)
Pareggiati: 3 (vs Milano, Lugano e Keramin Minsk)
Persi: 9
Persi all’overtime: 1 (vs Herning Blue Fox)
Persi ai rigori: 2 (vs SønderjyskE e vs Herning Blue Fox)
Gol fatti: 74
Gol subiti: 81
STATISTICHE ALL’ODEGAR DI ASIAGO
Incontri giocati: 15
Vinti: 8
Vinti all’overtime: nessuno
Vinti ai rigori: 1 (vs Sokol Kiev)
Pareggiati: 3 (vs Milano, Lugano e Keramin Minsk)
Persi: 1 (vs Jukurit Mikkeli)
Persi all’overtime: nessuno
Persi ai rigori: 2 (vs SønderjyskE e vs Herning Blue Fox)
Gol fatti: 51
Gol subiti: 32
Supplemento al periodico
“Asiago Altopiano Sport e Turismo”
Autorizzazione
Tribunale di Bassano del Grappa n° 55/88 R.P. del
13/10/1988
ICE HOCKEY MAGAZINE
Anno 2015/16 - Numero 2 - Gennaio 2016
Direttore Responsabile
Cesare Pivotto
distribuzione gratuita
CLASSIFICA
MARCATORI “ALL TIME”
Coordinamento Editoriale
Johnny Lazzarotto
[email protected]
Redazione
Cesare Pivotto, Johnny Lazzarotto
Progetto grafico e impaginazione
Lorenzo Puppo
Fotografie
Paolo Basso, Roberta Strazzabosco,
Simonetta Sobberi, Van Elten,
Marco Guariglia, FISG
Hanno collaborato
Edoardo Mantovani, Roberta Strazzabosco,
Massimo Rigoni,
Sara Marangon
Chiusura magazine:
31/12/2015
Stampa
Nuova Grafotecnica
BRAZZALE ASIAGO HOCKEY
LE JOUR DE GLOIRE EST
ARRIVÉ!
di Cesare Pivotto
foto di Roberta Strazzabosco e Paolo Basso
Natale, Anno Nuovo, Epifania: per molti dei “comuni mortali” tempo di ferie, di
vacanze, di relax, di auguri, di regali; per i protagonisti dell’hockey su ghiaccio è
invece tempo di superlavoro, di frenetico passaggio da un ghiaccio all’altro e da
un avversario ad un altro, di ritmi massacranti (un giorno si gioca ed il giorno dopo
si prepara la gara dell’indomani) in mezzo ai quali incastrare pochi e morigerati
festeggiamenti, pochi momenti da dedicare a sé stessi ed alle persone care. Non
è tempo di sentenze (c’è ancora tempo e spazio per far quadrare i conti) ma, dopo
la pausa, per tutti è importante riprendere il ritmo, ritrovare le migliori condizioni
di competitività, rientrare in gioco; dopo il (lungo) digiuno, per il popolo dei tifosi
è finalmente tempo di stadi ricolmi e di spalti palpitanti (lo aspettano le squadre
ma lo sperano i cassieri), di tanto spettacolo e di tanto calore, di tante attese e di
tante speranze.
Inutile nascondersi che il pensiero deve sì fermarsi su Val Pusteria, Fassa,
Vipiteno, Gherdeina, Valpellice, Cortina e Renon, avversarie che in quest’ordine
incroceranno i bastoni con i leoni giallorossi dal 23 dicembre al 6 gennaio, ma che,
inevitabilmente, si proietta alla successiva tre giorni in Normandia in cerca di gloria
continentale. Poi si tornerà a pensare a Val Pusteria, Fassa, Vipiteno, Gherdeina,
Valpellice, Cortina e Renon per il primato nazionale.
Tutto questo tour de force natalizio ad Asiago e per l’Asiago hockeistica sarà infatti
solo il prologo, la premessa, l’antipasto per il banchetto vero del nuovo anno, quello
imbandito appena al di là della dead line delle festività (ahimé) a Rouen e non,
come avrebbe potuto e voluto, ad Asiago: la Superfinal di Continental Cup.
Protagoniste quattro nazioni (Danimarca, Francia, Italia e Polonia, in stretto ordine
alfabetico) rappresentate da quattro squadre di fatto equivalenti sul piano dei
numeri fisici (l’età media è fra i 24 ed i 26 anni, l’altezza media fra i 181 ed i 183
centimetri, il peso medio fra gli 82 ed i 85 chilogrammi) ma evidentemente così
diverse fra loro per caratteristiche e qualità tecniche, ma tutte accomunate da un
unico fil rouge : la voglia di primeggiare, di vincere.
I dragoni francesi sono di gran lunga la formazione con maggior esperienza ed
“abitudine” all’aria frizzante ma al tempo stesso spietata e mozzafiato della finale
a quattro (con questa per loro sono ben 6 volte, dal 2009 ad oggi), e che la gioia
appagante di alzare al cielo il vassoio d’argento l’hanno già provata nel 2013 e
per di più su questo stesso ghiaccio. Brivido elettrizzante che nessun’altra delle tre
protagoniste, l’altra “veterana” Asiago (al terzo passaggio su questo palcoscenico,
dopo quelli del 2012 e del 2014) e le “matricole” Herning e Tychy, ha provato.
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Il toto scommesse sulle reali possibilità di ciascuna di primeggiare si è aperto
subito ma, com’è logico che sia, il pronostico è quantomeno, con un eufemismo,
difficile; per Rouen giocare in casa è indubbiamente ancora una volta (la quarta) un
vantaggio ma al tempo stesso la pressione che ne deriva può giocargli brutti scherzi
(docet il 2014 e l’ultimo posto “conquistato” con 2 soli punti scandalosamente
offertigli su un piatto d’argento dagli ucraini del Donbass nel match di chiusura).
E l’Asiago? Può puntare a migliorare il 3° posto conquistato proprio nel 2014?
Le speranze ci sono, eccome, ed il traguardo è sentito e voluto fortemente dalla
società come primario obiettivo dell’intensa stagione ed evidentemente anche
dalla squadra e, non ultimi, dai tifosi. Nella semifinale dell’Odegar si è visto
ICE HOCKEY magazine
palesemente come le motivazioni eccellenti siano state capaci di trasformare, anzi
di trasfigurare una squadra allora ancora abbastanza discontinua in un manipolo
d’assalto, compatto e determinato, capace di esprimersi su elevati livelli qualitativi.
Sarà interessante vedere Benetti e compagni all’opera sul ghiaccio dell’Île Lacroix,
quando le motivazioni assumeranno valori e peso decisamente più alti , quando la
posta sarà un traguardo da incastonare nella storia.
Importante sarà, come sempre, crederci e volerlo veramente, fino in fondo, anche
quando tutto sembra difficile se non impossibile; nessuno vince mai prima, si sa,
ma è sempre e solo sul campo che maturano i risultati.
Nel bene e nel male. Questa squadra, che quando riesce ad essere espressione
della grintosa filosofia del suo allenatore è capace di prestazioni spettacolari, può
dare a sé stessa ed a tutto il suo meraviglioso pubblico grandi soddisfazioni. Ed è
quello che ci aspettiamo ed auguriamo.
Che dire: anche nel 2014 i giallorossi esordirono col botto proprio contro Rouen
(finì 6 a 0 per Borrelli & C.)! Con i debiti scongiuri …. sognare non costa nulla,
provarci è d’obbligo. FORZA ASIAGO !!!
SULLA PANCA DEI LEONI
CON COACH PATRICE
LEFEBVRE
intervista a cura di Edoardo Mantovani
foto di Roberta Strazzabosco
Ingaggiato quest’anno, coach Patrice Lefebvre ha da subito iniziato a lavorare
per raggiungere il massimo. Tra una partita e l’altra l’abbiamo intervistato.
Come giudichi questi primi mesi trascorsi qui ad Asiago?
“Abbiamo iniziato lentamente; purtroppo eravamo in ritardo di un mese nella
preparazione e questo ritardo l’abbiamo pagato nel primo periodo.Già da
prima della Continental Cup però le cose sono cambiate, abbiamo iniziato a
girare e abbiamo fatto un salto di qualità importante.”
Cosa ti piace di più della nostra città?
“Il posto è bello, si respira un’aria diversa, le montagne qui vicine rendono il
paesaggio stupendo, spero solo che arrivi anche la neve! Fuori dal ghiaccio
c’è tanta passione, nel bene e nel male. Si vede che la gente ad Asiago vive
di questo. Speriamo di andare avanti in modo che ci sia sempre più gente a
sostenerci.”
Con quale obiettivo si va a Rouen?
“Andiamo a Rouen per giocarcela. Sono tre partite in tre giorni; non è facile
però sono sicuro che il nostro gruppo se la giocherà. Non siamo i favoriti ma
andiamo a giocarcela a viso aperto e chissà che con un po’ di fortuna…!”
Qual’è la tua opinione sulle squadre che andrete ad affrontare nella Super
Final di Continental Cup?
“A mio avviso il Rouen è la squadra favorita; ha degli ottimi stranieri e
numerosi nuovi innesti interessanti. L’Herning l’abbiamo già affrontato, una
buona squadra che gioca molto compatta. Il Tychy è arrivato in finale dopo
aver superato lo stesso girone del Rouen, quindi vuol dire che sono di un buon
livello anche loro.”
In ottica campionato, quali sono le squadre che fino ad ora ti hanno
impressionato di più?
“Il Renon è la squadra che più mi ha impressionato; fino ad ora stanno
giocando un grande hockey, perdendo ben poche partite al termine dei tempi
regolamentari. Vipiteno ha avuto un ottimo inizio di stagione trascinati dal
goalie Demetz e dalla prima linea anche se ora sono in leggera fase calante.
Queste sono le squadre che più mi hanno impressionato, ma dobbiamo stare
attenti a qualsiasi squadra, perché tutte le 8 squadre disputeranno i playoff,
quindi non vuol dire che se arrivi primo finisci primo.”
Grazie coach, a presto!
ICE HOCKEY magazine
SEAN
BENTIVOGLIO,
TOP SCORER
VERSO ROUEN
intervista a cura di Edoardo Mantovani
foto di Roberta Strazzabosco
Sean Bentivoglio è una delle colonne portanti in casa giallorossa. Arrivato ad
Asiago nella stagione 2011/2012, il nostro numero #19 è diventato anche il
miglior realizzatore nella storia dell’Asiago in Continental Cup con un totale di
18 punti, uno in più di quelli realizzati da Borrelli. Un primato importante che
a Rouen, speriamo, potrà diventare ancor più solido. Sean, che effetto ti fa
essere diventato il miglior realizzatore in assoluto nella storia dell’Asiago in
Continental Cup?
“Non avevo realizzato di essere il top scorer dell’Asiago in Continental Cup.
E’bello saperlo, ma non mi accontento. Il miglior risultato sarebbe quello di
vincere la Super Final di Rouen.”
Come giudichi questa prima parte di stagione dell’Asiago?
“Penso che la squadra fosse un po’ giù all’inizio, il che ha comportato una
partenza di campionato lenta; poi abbiamo iniziato a giocare molto meglio e
anche i risultati hanno iniziato a darci ragione. Abbiamo cambiato alcuni sistemi
e abbiamo una squadra un po’ diversa quest’anno rispetto alle precedenti
stagoni, ma adesso stiamo mettendo sul ghiaccio un gran bell’hockey.”
Qual’è la squadra che fino a questo momento, in questa stagione, vi ha creato
più problemi?
“Penso che il Renon sia veramente un buon team, sono molto forti in difesa e
non concedono molte chances.”
Raccontaci la tua giornata tipo quando non c’è allenamento o partita?
“I miei giorni liberi sono cambiati molto dalla scorsa stagiona (ride, alludendo
alla nascita della figlia). Adesso nei miei day-off cerco di rilassarmi e di fare
qualche breve giro a Bassano, Verona e Venezia.”
Sei ad Asiago dal 2011, come vivi in Italia e quanto ti manca il Canada?
“Amo Asiago e l’Italia; è tutto molto diverso dal Canada. La città è bella e
le persone sono molto amichevoli. Parlando di hockey, i tifosi sono fantastici
e ogni giocatore è davvero grato per il sostegno dei nostri tifosi. A volte mi
manca il Canada perchè lì abbiamo la famiglia e gli amici cari, ma per il resto
ad Asiago sto molto bene!”
Hai superato da poco i 300 punti realizzati in Italia. C’è un goal o una giocata
o una partita che ricordi con maggior soddisfazione?
“I momenti che mi piace ricordare di più sono i due campionati vinti! Vincere
lo scorso anno in casa in fronte ai nostri tifosi probabilmente è il ricordo più
bello, specialmente perchè sono volato in Canada per la nascita di mia figlia
e poi sono tornato per giocare l’ultima e decisiva partita. E’stato emozionante
ma abbiamo ancora voglia di vincere e di regalare grandi soddisfazioni ai nostri
tifosi.”
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ASIAGO IN
SUPER FINAL,
SI VOLA A
ROUEN
di Johnny Lazzarotto
foto di Paolo Basso
L’Asiago Hockey si prepara al grande appuntamento in programma dall’8 al
10 gennaio a Rouen, in Francia. La Continental Cup 2015/2016 si deciderà
ancora una volta nella cittadina francese, casa dei Rouen Dragons che
sfideranno i Leoni giallorossi in un girone a quattro che comprenderà anche i
danesi dell’Herning Blue Fox e i polacchi del GKS Tychy.
La qualifica al girone finale non era scontata ed è arrivata al termine di un
esaltante girone di semifinale giocato di fronte al pubblico dell’Odegar. Tre le
formazioni avversarie approdate in altopiano: i danesi dell’Herning Blue Fox,
i kazaki dello Yertis Pavlodar e i lettoni del Mogo Riga. Un girone di ferro, tre
giorni durante i quali il grande hockey è stato protagonista e le emozioni non
sono mancate.
VENERDI’20 NOVEMBRE, VALANGA KAZAKA:
i primi a scendere sul ghiaccio asiaghese sono Yertis Pavlodar e Mogo Riga.
Al termine dei sessanta minuti il risultato è impietoso: 11-2 per i kazaki, con
i lettoni tramortiti e con il morale sotto le lame. Rakhmanov e Burdelyov, tre
punti ciascuno, diventano subito i nuovi incubi hockeystici del weekend ma
l’Asiago non può pensare alla goleada kazaka perchè in prima serata sfida
le volpi blu di Mario Simioni. Ne esce un match vibrante, con i danesi che
passano con Jerred Smithson, l’Asiago che pareggia con Mirco Presti, rinuncia
poi per infortunio a Lorenzo Casetti “abbattuto” durante il match e resiste fino
alla fine, con la sfida che si chiude ai rigori: Luciani, Bentivoglio e Nigro vanno a
segno così come i danesi; a decidere è George che regala la vittoria all’Herning
Blue Fox e i primi 2 punti in classifica. Asiago sconfitto, ma sul ghiaccio si è
vista una squadra determinata.
SABATO 21 NOVEMBRE, POTENZA E ORDINE:
apre l’Herning che nella sfida del pomeriggio ne rifila 5 ai lettoni del Mogo
Riga. Il 5-2 conferma, qualora ce ne fosse bisogno, che i campioni di Lettonia
hanno ritmi più blandi rispetto a quelli avversari e che proprio per questo
rimangono all’ultimo posto della classifica. Ma non è l’antipasto tra Herning
e Riga a conquistare le prime pagine; la sfida del giorno è infatti quella tra
i padroni di casa dell’Asiago Hockey e la poderosa corazzata dello Yertis
Pavlodar. Ladislav Lubina, allenatore ceco approdato sulla panchina kazaka
poche settimane prima della Continental, non intende fare sconti alla squadra
di Patrice Lefebvre. L’11-2 del giorno precedente peraltro non lascia spazio
a dubbi e tutti, all’Odegar, sanno che con lo Yertis non bisognerà scherzare.
I Leoni giallorossi scendono sul ghiaccio con determinazione e senza la
minima sbavatura; esplode l’Odegar al primo goal di Nigro su assist di Luciani,
così come piomba nel silenzio al momento in cui Sevostyanov e Evdokimov
rispondono al momentaneo 2-1 su Ulmer riportando in parità la sfida. Per
sperare di passare il turno l’Asiago deve vincere e nel terzo periodo dimostra
di volerlo a tutti i costi. Dopo 54 secondi dall’inizio dell’ultima frazione è
Bentivoglio ad assistere in maniera precisa Nigro, doppietta per lui, per il 3-2
che vale mezza qualificazione alla finale. I successivi diciannove minuti sono
emozionanti, palpitanti, con Carrozzi e Simko che parano l’impossibile e con il
risultato che non cambia più. Asiago batte Yertis 3-2 e sale al secondo posto in
classifica con 4 punti. Davanti c’è l’Herning a 6, dietro lo Yertis a 3.
Tutto è ancora aperto.
DOMENICA 22 NOVEMBRE, SI VA IN FINALE:
se l’Herning Blue Fox batte lo Yertis Pavlodar, l’Asiago è in finale e può giocare
in completo relax contro il Riga. Ecco allora che i Guardiani dell’Odegar si
uniscono ai supporter danesi per incitare le Volpi Blu e spingerle alla vittoria,
la terza in tre partite, contro lo Yertis. Corazzata dopo l’11-2 contro il Riga, la
formazione kazaka si sfalda nuovamente e cede 3-0 sotto i colpi di Sagat,
George ed Essery. Alla sirena finale festeggiano in due: l’Herning che vince
il girone e va alla Final Four, ma anche l’Asiago che ottiene la matematica
certezza di essere secondo e di guadagnare l’accesso al girone conclusivo.
La chiusura definitiva rimane comunque la sfida sul ghiaccio con gli uomini
di Lefebvre che giocano bene anche contro il Mogo Riga e lo battono 4-0.
Matteo Tessari, Luciani, Magnabosco e Ulmer mettono il sigillo sull’ottima
prova dell’intero collettivo asiaghese che si congeda dal proprio pubblico con
sorrisi e festeggiamenti. Musica fino a tardi, si spengono le luci dell’Odegar,
rimangono accesi e ancor più caldi i cuori dei supporter giallorossi.
La Super Final è realtà, dall’8 al 10 gennaio si vola a Rouen per provare a
mettere le mani sulla Continental Cup.
ICE HOCKEY magazine
ROUEN DA
ASSALTO PER
LA SFIDA DI
CASA
Pericolo numero 1. Lo definiamo così il Rouen, formazione francese padrona
di casa che ospiterà Asiago Hockey, Herning Blue Fox e GKS Tychy nella
propria arena. Una tre giorni durante la quale i Draghi potranno sfruttare al
meglio il fattore campo e provare a portare a casa la seconda Continental Cup
della propria storia. La prima la vinsero nella stagione 2011-12 e anche in
quell’occasione i francesi giocarono in casa vincendo 5-2 con gli ucraini del
Donbass Donetsk, 6-0 proprio contro l’Asiago e perdendo 4-2 con i bielorussi
dello Yunost Minsk. Una vittoria che arrivò per la sola differenza reti, con tre
squadre in testa a sei punti e il Rouen Dragons che vinse grazie alle due reti
realizzate negli ultimi tre minuti dalla fine dell’ultima partita del torneo.
Da allora il Rouen è cresciuto conquistando successi a ripetizione. In questa
stagione di Ligue Magnus (il campionato francese) è ben saldo nella parte
alta della classifica grazie a giocatori di grande esperienza e letali sotto porta.
Su tutti fino ad ora si sta distinguendo Jason Krog, canadese classe 1975
con all’attivo 202 gettoni in NHL tra Anaheim, Atlanta, New York e Vancouver.
Qualità pura insomma, come quella che caratterizza un altro degli uomini più
pericolosi dell’intera compagine transalpina ovvero Marc Andrè Thinel.
Classe 1981, draftato dai Montreal Canadiens nel 1999, Thinel è approdato a
Rouen dieci anni fa e qui ha costruito le sue fortune a tinte francesi. Tra i pali
è invece tutt’altro che positiva, almeno fin qui, la stagione di Dany Sabourin il
cui passato in National Hockey League (Calgary, Pittsburgh e Vancouver) non
trova al momento conferme sul ghiaccio francese visto che la sua efficacia fin
qui non ha superato l’87%. Non è escluso che da qui alla Final Four qualcosa
nel roster dei Draghi possa cambiare ancora, ma al momento in cui scriviamo
l’hockeymercato in vista della Continental Cup è già iniziato e i francesi, senza
perdere troppo tempo, hanno già messo a segno colpi importanti.
Salutati Antonin Manavian e Dustin Whitecotton, il Rouen ha ingaggiato Joel
Perrault e Mark Matheson. Perrault ha 33 anni, è canadese nato a Montreal
ed è un attaccante nel pieno della sua maturità agonistica. Ha giocato 96
partite in NHL dal 2005 al 2011con un totale di 12 goal e 14 assist alle
quali si sommano altri 350 incontri in American Hockey League. Approdato
in Europa quattro anni fa, è passato dalla Svizzera alla Finlandia, giocando in
Germania nelle ultime due stagioni con la maglia del Krefeld. In difesa invece
ecco Joel Perrault, canadese di 31 anni con 418 presenze in AHL pronto a
fermare qualsiasi attaccante proverà a superarlo. Austria, Svezia, Norvegia le
nazioni europee da lui toccate fin qui con la Francia che diventa quindi la sua
nuova patria hockeystica. E proprio da Rouen, con l’imminente avventura in
Continental Cup, Matheson proverà a tornare a vincere. I dirigenti francesi
avevano messo nel mirino anche un altro giocatore ovvero Daniel Corso;
all’ultimo però sono sorti problemi con lo Yunost Minsk, suo club attuale, e
l’affare è saltato.
Non per questo però affrontare i francesi sarà più facile e l’Asiago lo sa. Anche
perchè in Francia se lo ricordano ancora l’ultimo scontro diretto con i Leoni
giallorossi. Era il gennaio 2014 e all’esordio della Final Four l’Asiago vinse 6-0.
Bentivoglio due volte, Dan Sullivan, Lorenzo Casetti, Andrè Signoretti e Dave
Borrelli ammutolirono il pubblico francese che ancora oggi, a distanza di anni,
si sveglia di soprassalto per quello che fu a tutti gli effetti un incubo. Occhio
quindi all’insonnia francese che potrebbe caricare a tutta il Rouen, a caccia del
riscatto contro i Leoni e della seconda Continental nella propria storia.
POLI MEDICA ALTOPIANO
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VOLPI BLU
A CACCIA
DEL TITOLO
Le Volpi Blu di coach Mario Simioni hanno già fatto capire all’Asiago di che
pasta sono fatte. Rapide, veloci, letali, nella prima sfida giocata all’Odegar
durante il girone di semifinale sono riuscite ad imporsi ai rigori per poi vincere
con tre vittorie in altrettante partite il girone, chiuso con il primo posto.
Inevitabile dunque inquadrare la formazione danese come una delle favorite
alla vittoria finale, anche perchè ad Asiago la formazione di coach Simioni
arrivò in non perfette condizioni e nonostante ciò riuscì a vincere tutti e tre i
match. Ciò che stupisce però è il doppio volto dell’Herning; tanto concentrato
e preciso in Continental Cup, quanto in difficoltà in campionato dove sta
raccogliendo decisamente meno di ciò che ci si sarebbe aspettato ad inizio
stagione. Rispetto alla semifinale, le Volpi Blu a Rouen potranno contare
sull’apporto del neoacquisto svedese Elias Granath, giunto in Danimarca per
rimpiazzare l’infortunato Bjorn Uldall. 190 centimetri per 95 chilogrammi,
Granath ha trent‘anni, nel 2003 venne draftato dai Dallas Stars senza però mai
avere la soddisfazione di calcare il ghiaccio NHL. Per lui invece tanta Svezia, le
ultime due stagioni in Germania con lo Schwenninger Wild Wings (49 partite, 2
goal e 3 assist l’anno scorso) e il ritorno a pochi chilometri da casa, ad Herning,
per contribuire ai successi delle Volpi.
In Campionato, come detto, non sta andando benissimo a Mario Simioni visto
che l’Herning, comunque, è nella parte mediobassa della classifica e non
brilla certo per efficacia di fronte alle gabbie avversarie. I giocatori più temibili,
già visti all’Odegar, rispondono ai nomi di George, Smithson e Sinisalo; ma lì
davanti, almeno in Danimarca, il problema c’è: dopo 24 giornate di campionato
l’Herning ha il secondo peggior attacco dell’intera prima serie danese
mantenendosi invece a livelli sufficienti per quanto riguarda la difesa, battuta
poco più di due volte a partita. Stupisce insomma che la dirigenza danese
non abbia pensato a qualche nome di qualità ed efficacia per ridare vigore
all’attacco delle Volpi, anche perchè nessun giocatore dell’Herning figura tra i
migliori dieci delle classifiche punti, goal e assist dell’intera lega.
Da qui al via della Continental non è comunque escluso l’innesto di qualche
nuova pedina per cercare di essere ancor più competitivi. Granath da solo non
basta e fino ad ora, seppur di elevata qualità, gli innesti di George, Smithson,
Sagat e Frank approdati in Danimarca a luglio non sembrano bastare. E allora,
come si spiega la vittoria del girone asiaghese? Semplice; quelli dell’Herning
hanno messo sul ghiaccio un grande ordine difensivo. Pochi fronzoli in attacco,
puck precisi messi dove e quando servivano e una retroguardia “grezza”
ma efficace. Fino alla sfinimento, hanno tenuto testa agli attacchi avversari
riuscendo poi ad offendere al momento opportuno. Avessero trovato l’Asiago
non alla prima giornata, probabilmente avrebbero sofferto un tantino di più e
probabilmente anche perso con i Leoni giallorossi, ma con i se e con i ma si
fa solo teoria. All’atto pratico l’Herning ha vinto bene ad Asiago e punterà a
ripetersi, non senza difficoltà, anche a Rouen.
Vincitrice di ben 16 edizioni del campionato danese, la squadra dell’Herning
Blue Fox ha all’attivo anche 5 coppe di Danimarca ma non si è mai affermata a
livello internazionale. Prima delle Volpi, solo altre due formazioni danesi erano
riuscite ad approdare alla Final Four di Continental Cup: l’Aalborg chiuse al
quarto posto nella stagione 2007-2008 battuta 7-2 dal Riga, 4-1 dall’AK Bars
Kazan e vincendo, inutilmente però, 5-3 contro l’Ust Kamenogorsk. Nel 20102011 fu invece il Sonderjyske allenato peraltro dallo stesso Mario Simioni,
dopo aver sconfitto l’Asiago proprio all’Odegar, a centrare la qualificazione al
girone conclusivo dell’evento chiuso al terzo posto incappando nelle sconfitte
contro Yunost Minsk (poi vincitore) e Red Bull Salisburgo. I danesi vinsero la
loro unica partita proprio contro il Rouen Dragons nella sfida che si giocò a
Minsk, in Bielorussia. Corsi e ricorsi storici quindi che tengono aperte le porte
a qualsiasi risultato e a un girone finale tutt’altro che scontato.
ICE HOCKEY magazine
GKS TYCHY,
INCOGNITE E
TIMORI
al termine di un match in cui il Tychy è rimasto sotto per cinquanta minuti,
ribaltando la situazione negli ultimi dieci. Meno sudata invece l’affermazione
contro gli ucraini del Kremenchuk già sotto di 2-0 al termine del primo periodo
e mai in grado di riagganciare sul pari i diretti avversari.
Un weekend grazie al quale quindi i polacchi si sono garantiti la possibilità di
tornare a Rouen. In campionato la classifica non è un problema, in Continental
Cup però dovranno fare a meno di Yuri Kuzin, attaccante russo di buona qualità
con il quale però il Tychy ha rescisso il contratto lo scorso 15 dicembre a causa
della positività del giocatore ad un controllo antidoping. Un’assenza importante
la sua, in vista del girone finale, che costringerà molto probabilmente la
dirigenza polacca a rimettere mano al portafogli per andare a caccia di un
rimpiazzo di qualità da inserire nel roster, sperando sappia amalgamarsi e
integrarsi con il gruppo nonostante il poco tempo a disposizione.
L’incognita più grande che grava sul club polacco è quella legata ai tifosi,
protagonisti in occasione del girone di semifinale a Rouen di comportamenti
che ben poco hanno a che fare con l’hockey. Disordini, un ristorante
danneggiato ed episodi che si spera non si ripeteranno durante la Final Four.
Dal punto di vista agonistico, il Tychy è la prima squadra polacca ad approdare
ad una Final Four di Continental Cup con tutta l’intenzione peraltro di non
fermarsi alla sola partecipazione. Il club è stato fondato nel 1971 e ha vinto il
campionato in due occasioni, la prima nel 2005 e la seconda lo scorso anno; a
ottobre, di fronte al pubblico di casa, ha sbaragliato la concorrenza nel girone
di qualificazione vincendo 26-0 la prima partita contro il Partizan Belgrado,
8-3 contro i rumeni del Dunarea Galati e 3-2 contro i britannici del Coventry
Blaze; il tutto grazie soprattutto a due uomini: Mateusz Bepierszcz (3 goal e 7
assist) e Radoslaw Galant (2 goal e 6 assist). A Rouen, nel girone di semifinale
giocato a fine novembre, i polacchi hanno sorpreso e non poco perdendo
all’esordio 5-3 contro i padroni di casa ma ribaltando situazione e pronostici
grazie alle vittorie per 2-1 contro lo Shakhtyor Soligorsk e per 3-1 contro l’HK
Kremenchuk. Spettacolare la vittoria contro i bielorussi del Soligorsk arrivata
Lo “scioglilingua” di cui avere paura è Lopuski-Kolusz-Vitek, ovvero i cognomi
dei tre attaccanti che fin qui viaggiano con una media superiore al punto a
partita. Mikolaj Lopuski, 29 anni, è il topscorer con 15 goal e 16 assist in 21
partite per un totale di 31 punti. Marcin Kolusz, 30enne draftato nel 2003 dai
Minnesota Wild, in NHL non ha mai messo piede ma in compenso ha seminato
il panico nelle difese avversarie di mezzo mondo vincendo svariate edizioni
dei campionati del mondo tra le categorie junior e senior, senza dimenticare
l’inserimento nell’ All Star Team del mondiale di prima divisione dello scorso
anno. Terzo tassello dello “scioglilingua” in attacco del Tychy è Josef Vitek:
34 anni, ceco, segna e fa segnare riuscendo ad essere oggi uno dei punti
fermi della formazione polacca alla quale è approdato nel 2013. In Continental
quest’anno ha regalato 4 preziosi assist e un goal ma è chiaro che la vetrina
della finale lo spingerà a voler far vedere qualcosa di ancor più spettacolare
al pubblico di Rouen. In panchina siede Jiri Sejba che da tecnico ha fatto la
spola tra la sua Repubblica Ceca e la Polonia mentre da giocatore non si è
fatto mancare nulla, NHL compresa vestendo per undici volte la maglia dei
Buffalo Sabres nel lontano 1990-1991. Uno, insomma, che ci sa fare e che ha
esperienza da vendere e da trasferire ai suoi giocatori. Occhio a non scherzare
con il Tychy dunque, gli avversari sono avvisati.
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