Editoriale - Sito ufficiale del Comitato Spontaneo di Quartiere Parco

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Editoriale - Sito ufficiale del Comitato Spontaneo di Quartiere Parco
Supplemento gratuito al n. 4 di Aprile 2004 del mensile Quartiere 12
Edizioni Amici del Q12 - Via Gaidano,79 - 10137 Torino
Registrazione n. 3115 del Tribunale di Torino del 5/1/82 - Direttore: Bruna Rossetto Giaccherino
Redazione de L’Osservatorio: lungo Dora Liguria, 68 - 10143 Torino Tel.: 011-73.14.14 Fax: 17.82.27.15.90
Editoriale
Si prega di non disturbare
Sono sorte nuove fabbriche altamente inquinanti… silenzio!
Ci sono problemi di viabilità e
manca una via di fuga in caso
di pericolo… silenzio!
Costruiranno una strada a scorrimento veloce sotto la passerella pedonale… silenzio!
Potremmo adottare un bambino kosovaro… silenzio!
Per la prima volta il Comitato
non ha indetto l’annuale riunione pubblica… silenzio!
Il giornale di quartiere sta per
chiudere… silenzio!
Numerosi altri temi potrebbero
essere qui ricordati, ma il risultato sarebbe sempre lo stesso:
silenzio! Ma non dobbiamo
preoccuparci: siamo nel mondo dei Silenti, un popolo che
non ama essere disturbato.
I Silenti assomigliano a molti
altri, sono poco meno di un
migliaio e vivono tutti insieme
in un piccolo quartiere periferico. Discreti, riservati, non amano apparire e forse non a
caso hanno scelto di vivere in
disparte, in uno di quei pochi
luoghi, all’interno di un vasto
agglomerato urbano, dove i
suoni della città ed i rumori
molesti giungono ovattati.
Anche il popolo dei Silenti vive di emozioni, di idee, di dubbi e di certezze, di armonie e
disaccordi, ma a differenza degli altri tutto questo non traspare, viene trattenuto con cura
e determinazione all’interno di
ogni singolo focolare domestico, ove si suole parlare in modo
sommesso, per evitare che altri
possano sentire.
I Silenti non manifestano, non
esprimono, sembrano impauriti
dalla forza prorompente della
parola, quasi come se il suono
di una sola voce potesse rompere per sempre la magica armonia di quel silenzio.
C’è chi dice che il silenzio è
d’oro. Ma non sempre. Talvolta
tacere può essere deleterio,
frustrante, persino pericoloso.
Talvolta invece levare la propria voce al di sopra del muro
dell’indifferenza può rappresentare un aiuto per se stessi o
per gli altri, può significare dare sfogo alle proprie passioni e
alla propria creatività, può essere un segnale di responsabilità e
di coscienza sociale, può voler
dire: “Io ci sono!”.
Negli anni abbiamo imparato a
conoscere questo popolo, forse
a poco a poco ne abbiamo persino assimilato le consuetudini
ed è per questo che adesso, nel
rispetto di queste loro solide usanze, noi del giornale ce ne
andremo, a piccoli passi e senza far rumore, per non turbare
la loro quiete ed il loro piccolo
mondo fatto di pensieri mai espressi. Con voce smorzata,
quindi, salutiamo con queste
ultime righe e per sempre i nostri lettori. E ora… silenzio!
C.B.
PARCO DORA
“AREA PREVALENTEMENTE
INDUSTRIALE” !
Nello scorso Luglio 2002, la Città di Torino ha emanato una relazione denominata “Zonizzazione
Acustica - Norme Tecniche di
Attuazione”. Senza voler scendere troppo nei dettagli, vista la
complessità della materia e l’esiguo spazio disponibile, cerchiamo di capire di cosa si tratta.
Esamineremo quindi la questione
in termini generali, per vedere
poi nel dettaglio le eventuali conseguenze per il nostro quartiere.
Le finalità e gli obiettivi acustici
che la città di Torino persegue si
dividono in tre fasi:
breve periodo: la città divisa in
aree omogenee è dotata di un
proprio obiettivo acustico, coerente con l’assetto urbanistico e
(segue a pag. 3)
Sommario
Pag.
Editoriale
La zonizzazione acustica
1
1
Il Comitato informa
(I fatti del trimestre)
2
La zonizzazione acustica
(segue da pag. 1)
3
La zonizzazione acustica (segue)
Prolungata la linea 29
4
4
Atrium Torino
Nuova piazza a Lucento
5
5
Lo sapevate che?
(Torino capitale del gas)
6
Danni da black-out energetico
Lettere alla Redazione
7
7
Pollice verde
(I Bonsai)
8
- 2-
L'Osservatorio - Aprile 2004
Il Comitato Informa
I fatti del trimestre
Segnalazioni per il parco - A fine gennaio è giunta dal Settore Verde Pubblico la risposta alle nostre segnalazioni. Nella sua lettera l’Assessore Ortolano specifica che, per quanto riguarda
l’asfaltatura delle piste ciclabili, si è già provveduto durante l’estate a sistemare quei tratti che, per la
loro peculiarità, risultavano continuamente erosi dall’acqua. Le altre piste, invece, resteranno in
ghiaia stabilizzata al fine di preservarne le caratteristiche naturalistico-ambientali. Per ciò che concerne invece la richiesta di aumentare il numero delle piante nell’area gioco-bimbi, l’Assessore fa
presente che essa è del tutto legittima, ma che a poco servirebbe ora piantare altri alberi: occorre attendere che quelli già esistenti crescano, mentre si valuterà la possibilità di inserire attorno al campogiochi alcuni soggetti arborei a rapida crescita. Verrà altresì valutata, in accordo con la Circoscrizione 5, l’opportunità di aggiungere nuove panchine ed una bacheca. L’Assessore sottolinea anche che
le attrezzature dell’area gioco-bimbi (rovinate da atti vandalici) sono state riparate. Per quanto riguarda, infine, la passerella ciclo-pedonale viene fatto presente che la chiusura delle transenne è stata
più volte vandalizzata, ma che, se necessario, il Comune interverrà ad un ulteriore ripristino
dell’arredo, coinvolgendo tutti gli operatori per un’attenta gestione della chiusura dei varchi. Nella
lettera non è indicato, ma desideriamo evidenziare che il Comune, nel mese di dicembre, ha provveduto anche a rimpiazzare la parte di staccionata mancante sotto le arcate del ponte.
Viabilità - Continua a perdurare il silenzio dell’Assessora Sestero alle nostre richieste. Ad inizio febbraio, subito dopo aver contattato gli uffici comunali in cerca di notizie, in corso Potenza angolo lungodora Liguria sono stati installati i dossi e la relativa segnaletica.
Spettacolo per bambini - Abbiamo ricevuto via e-mail l’offerta di un artista che realizza spettacoli
per bambini. Data la scarsità di fondi a disposizione, il Comitato, pur apprezzando l’iniziativa, si è
visto costretto a declinare l’offerta.
Zonizzazione acustica - A metà gennaio è stata indetta in Circoscrizione 5 una riunione per discutere del problema della zonizzazione acustica. Nel corso di tale riunione il Comitato è entrato in possesso della relazione descrittiva dell’A.R.P.A., sulla base della quale è poi stato predisposto il piano
di zonizzazione acustica (vedi articolo a pag. 3).
Toponomastica - Abbiamo appreso che la lettera relativa ai problemi causati dalla presenza in città
di due vie denominate lungodora Liguria è stata ora inoltrata al Presidente del Consiglio comunale.
Attendiamo quindi di conoscere l’esito della nostra segnalazione.
Il Comitato di Quartiere, nel corso degli ultimi mesi, ha provveduto a fornire all’AEM l’elenco completo dei lampioni guasti o malfunzionanti situati nel quartiere Parco Dora.
Desideriamo ricordare a tutti i residenti che le segnalazioni (sia per guasti all’illuminazione pubblica che agli impianti semaforici) possono essere fatte da ogni singolo cittadino telefonando al seguente numero telefonico, attivo 24 ore su 24:
AEM PRONTO INTERVENTO
011 77 77 000
o, in alternativa, al seguente numero verde attivo in orario d’ufficio (08:15 - 16:00)
AEM NUMERO VERDE
800 97 97 97
-3 -
L'Osservatorio - Aprile 2004
ZONIZZAZIONE ACUSTICA
(segue da pag. 1)
le destinazioni d’uso previste
per la zona. Tutte le strade hanno limiti di emissioni sonore legate al traffico veicolare; sono
ammesse aree limitrofe i cui valori si discostano di oltre 5dB(A),
oltre a delle microaree;
medio periodo: nelle aree che
non presentano conflitti d’obiettivo acustico e che non sono oggetto di trasformazione, l’obiettivo acustico va ricercato attraverso la “zonizzazione” allo
scopo di un progressivo miglioramento del clima acustico; nelle aree che invece presentano
conflitto acustico od oggetto di
trasformazione territoriale, si ricerca un piano per una migliore
definizione degli obiettivi acustici nel medio e lungo periodo;
lungo periodo: sulla base degli
obiettivi sopra ricercati, deve
essere prevista l’adozione del
piano acustico a cui associare i
seguenti parametri:
- evitare l’esposizione notturna
a livelli superiori a 65dB(A);
- non aumentare la parte di popolazione esposta a livelli notturni compresi tra 55 e 65dB(A);
- non aumentare la parte di popolazione esposta a livelli notturni compresi tra 50 e 55dB(A);
- non superare il livello di rumore diurno nelle aree esterne
alle scuole oltre i 55dB(A);
- non superare, per quanto possibile, il livello di rumore diurno nelle aree esterne ai fabbricati residenziali oltre i 55dB(A);
Ai fini dell’applicazione delle
presenti norme si sono create sei
classi con differenti valori di
qualità acustica:
Classe I: aree particolarmente
protette (ospedaliere, scolastiche, svago, parchi pubblici) con
valori di qualità acustica tra i
Fonte: Comune di Torino
47dB(A) (giorno) ed i 37dB(A) (tra
le ore 22:00 e le ore 06:00);
Classe II: aree prevalentemente
residenziali (urbane, interessate
da traffico veicolare locale con
bassa densità di popolazione e
limitata presenza di attività commerciali ed assenza di quelle
industriali ed artigianali).
Limiti tra 52 e 42dB(A);
Classe III: aree miste (aree urbane di media densità di popolazione, anche con traffico veicolare di attraversamento, presenza
di attività commerciali, limitate
quelle artigianali ed assenti quelle industriali).
Limiti tra 57 e 47dB(A);
Classe IV: Aree ad intensa attività umana (alta densità di popolazione e di traffico veicolare,
elevata presenza di attività commerciali , presenza di quelle artigianali, limitate quelle industriali, aree in prossimità di strade di
grande comunicazione e di linee
ferroviarie).
Limiti tra 62 e 52dB(A);
Classe V: Aree prevalentemente
industriali (insediamenti industriali con scarsità di abitazioni).
Limiti tra 67 e 57 dB(A);
Classe VI: Aree esclusivamente
industriali (prive di insediamenti
abitativi).
Limite 70dB(A) per tutte le 24 ore.
E’ pubblicata a seguire nella relazione, una tabella, suddivisa
per le sei classi con i valori di
qualità, immissione, emissione
ed attenzione. Se quest’ultimo
limite (tra i 50/40 dB(A) per
l’intero periodo di riferimento
diurno o notturno per la I classe
ed i 70dB(A) per la VI classe)
viene superato, si è alla presenza
di un potenziale rischio e si rende obbligatoria l’adozione di
piani di risanamento acustico
comunale. Ogni due anni è poi
prevista una relazione sullo stato
acustico del Comune, che costituisce documento di registrazione delle azioni di monitoraggio ed eventuale adeguamento
della classificazione acustica.
Queste le norme generali: passiamo ora ad esaminare cosa si
prevede per il nostro quartiere.
Il documento principale è la relazione dell’A.R.P.A., che descrive così la nostra zona:
“Anche se non si tratta di
un’area indicata come industriale dal PRGC, sono qui presenti numerose attività artigianali e piccole realtà produttive;
l’area verde che costeggia la
Dora, denominata Parco della
Dora, è stata invece associata
alla Classe III poiché non è ancora chiaro quale sarà il suo
aspetto futuro ..(omissis ).. e, pur
prevedendosi una sua sistemazione, allo stato attuale si può
ancora parlare di “erbacce“.”
Sulla base di questa relazione è
stata preparata la bozza di zonizzazione acustica (di cui si propone l’adozione, almeno per il
breve periodo) depositata presso
la Città di Torino. Notiamo che
l’area occupata dal Parco di via
Calabria è classificata in Classe
III (Aree Miste), così come la
parte del parco della Pellerina
non adibita a verde (vale a dire
(segue a pag. 4)
-4-
L'Osservatorio - Aprile 2004
ZONIZZAZIONE ACUSTICA (segue da pag. 3)
la zona del circo/giostre/campi
calcio e tutta l’area posta oltre la
sponda destra della Dora, mentre
l’area che si sviluppa a sinistra
della sponda del fiume è classificata in Classe I).
La zona edificata che comprende
strada delle Ghiacciaie, lungo
Dora Liguria, via Calabria e via
Forlì, comprese le unità abitative
e le attività commerciali e industria li, è inserita in Classe V
(Aree prevalentemente industriale e con scarse abitazioni), per la
quale sono previsti limiti di livello di rumore tra i 67dB(A) delle
ore diurne ed i 57dB(A) di quelle
notturne.
Inoltre, va sottolineato che l’area
occupata dall’Acciai Speciali
Terni/Teksid è inserita in Classe
VI, mentre i quartieri E27/29
(cioè le case di via P. Cossa, al di
là dell’area industriale) sono prevalentemente in Classe II e III.
Dopo essere venuto a conoscenza di questo piano di zonizzazione acustica predisposto dal Comune, il Comitato di quartiere
“Parco Dora” ha inoltrato al Co-
mune di Torino - Settore Tutela
Ambiente - un’istanza di variazione localizzata della classificazione acustica comunale
(prevista dalla stessa relazione).
Il Comitato, in sostanza, non
concorda sui seguenti punti:
? ? non ritiene corretta la classificazione in Classe V del nostro
quartiere, destinato ad uso
prevalentemente residenziale
ed interessato da traffico veicolare quasi esclusivamente
locale e per il trasporto di
persone (è del tutto inesistente
invece il traffico da attraversamento ed assai limitato quello
per il trasporto di cose), mentre le altre attività dell’area sono soprattutto da considerarsi
artigianali e commerciali e
non certo industriali;
? ? non ritiene corretto l’inserimento in Classe III del Parco
di via Calabria, parco non destinato a manifestazioni temporanee potenzialmente rumorose, ma adibito esclusivamente allo svago e al riposo
(da notare che la zona di parco
PROLUNGATA LA LINEA 29: nuovo capolinea alle Vallette
della Pellerina avente le stesse
caratteristiche, seppur di fronte
alla Acciai Speciali Terni e
separata da quest’ultima solo
da una via di grande scorrimento veicolare quale corso
Regina Margherita, è stata invece inserita in Classe I !!);
? ?lamenta la mancanza di una
zona di rispetto tra il Parco di
via Calabria e le vie del quartiere, passando così direttamente dalla Classe III (indicata
per il parco) alla Classe V
(indicata per il quartiere).
Il Comitato di Quartiere ha pertanto richiesto nella sua istanza il
passaggio del quartiere dalla
Classe V (Aree prevalentemente
industriali e con scarse abitazioni) alla Classe II (Aree prevalentemente residenziali) ed il passaggio del Parco di via Calabria
dalla Classe III (Aree Miste) alla
Classe I (Aree particolarmente
protette).
L’augurio a questo punto è che
gli organi competenti in materia
accolgano le proposte contenute
nell’istanza del Comitato, in modo da raggiungere un accordo
che soddisfi entrambe le parti e
che, soprattutto, sia più in linea
con le caratteristiche della nostra
zona.
Z.L. e DA.MA.
ERRATA CORRIGE
Per migliorare il collegamento
fra le carceri delle Vallette ed
il centro cittadino, da fine anno
la linea 29 non effettua più il
capolinea in via delle Primule
angolo via dei Gladioli, bensì
prosegue lungo via delle Primule e strada Pianezza per poi
fermarsi al nuovo capolinea sul
piazzale antistante la Casa Circondariale.
A causa di un errore di stampa
l’articolo sui volontari dei Vigili
del Fuoco, pubblicato lo scorso
trimestre, non recava la firma
in calce. Desideriamo precisare che l’articolo in questione è
stato redatto da DA.MA. e ci
scusiamo con l’autore per il
disguido.
- 5-
ZONIZZAZIONE ACUSTICA
Ulteriori osservazioni dal Circolo L’Aquilone e dal Comitato di Lucento
A fine novembre il Circolo
L’Aquilone di Legambiente ed
il Comitato di Quartiere Spontaneo Lucento hanno inviato al
Comune di Torino - Settore Tutela Ambiente una lettera nella
quale vengono riassunte, area
per area, le discordanze riscontrate nella proposta di classificazione acustica della nostra città.
Secondo i firmatari della lettera,
molte sono le zone che sono state classificate in modo non corretto e non conforme alla realtà.
Esaminiamo alcune delle osservazioni contenute nella lettera.
Il parco delle Vallette, ad esempio, viene classificato in classe
III per la parte verso corso Molise e in classe II per quella verso
via delle Primule. Il parco, nel
suo insieme, dovrebbe invece
essere posto in classe I.
Stesso problema per il parco di
via Calabria (inserito incomprensibilmente in classe III) e
per l’area del Parco della Pellerina ad est della Dora, posta
anch’essa in classe III.
L’area intorno al Castello di Lucento (area di rilevante interesse
storico-architettonico e destinata
dal P.R.G. a verde pubblico) è
stata addirittura unificata
all’area industriale ed è quindi
finita in classe VI!
Nella lettera si lamenta inoltre il
mancato inserimento in classe I
di due case di riposo comunale
(la prima situata nell’area tra
corso Lombardia, via Valdellatorre, via Luzzatti e corso Toscana, la seconda ubicata tra via
delle Primule, via dei Gladioli e
via delle Magnolie) e la classificazione in classe V del nostro
quartiere, area peraltro destinata
dal P.R.G. esclusivamente a residenza per una parte e a servizi
per la parte rimanente.
E’ evidente che, alla luce di
quanto sinora emerso, la proposta di classificazione acustica redatta dal Comune necessita, prima della sua applicazione, di ulteriori verifiche e di sostanziali
modifiche.
La Redazione
L'Osservatorio - Aprile 2004
ATRIUM TORINO
Il parco di via Calabria
nella mostra di piazza Solferino
Recentemente ho avuto modo di
visitare Atrium Torino, due padiglioni gemelli in legno, vetro e
acciaio che accolgono due interessanti esposizioni: AtriumCittà
(sulle trasformazio ni urbanistiche, economiche, culturali e sociali in corso a Torino) e Atrium2006 (sulle prossime olimpiadi
invernali). Mentre mi aggiravo
tra i mille monitor del padiglione AtriumCittà sono stato attratto da alcune immagini familiari:
le arcate del ponte-canale Ceronda, la teleferica, i ciclisti sorridenti sulle piste ciclabili.
Non era un sogno, era proprio il
parco di via Calabria!
Il Comune di Torino ha dedicato
un bel filmato al nostro parco e
la voce narrante ha sottolineato
il fatto che i residenti di Parco
Dora si sono uniti in un Comitato Spontaneo per collaborare alla
realizzazione del parco.
Per questo (e non solo!) vi consiglio di visitare Atrium Torino.
A.R.
NUOVA PIAZZA A LUCENTO, QUARTIERE IN CONTINUA EVOLUZIONE
Al termine degli interventi, iniziati
nel 2003, la nuova piazza pedonale (in marmette rosa con disegno
della rosa dei venti) vedrà anche la
realizzazione di una nuova area
giochi con pavimentazione antishock, la riqualificazione dell’area
verde e l’aggiunta di nuovi alberi,
la messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali ed una nuova
pavimentazione nei camminamenti pedonali, la ridefinizione e
l’aumento di posti auto, la realizzazione di una rotatoria per consentire l’accesso viario alle attività
commerciali e l’abbattimento del
vespasiano. Per motivi igienici
non ci sarà invece un’area cani.
- 6-
Lo sapevate che...?
Nel 1837 venne fondata a Torino la prima industria italiana (e
fra le prime in Europa) del gas
idrogeno carbonato distillato dal
carbon fossile, chiamata
“Compagnia di Illuminazione a
gas per la città di Torino” (sarebbe poi divenuta la Società Italiana per il Gas).
La città contava 120.000 abitanti
e, al di fuori dell’Arsenale Militare e di alcune officine governative, poche erano le imprese
di una certa rilevanza. Continuavano infatti a dominare le vecchie tessiture della seta, i molti
ateliers di moda ed alcune manifatture di dolciumi. La pubblica
illuminazione funzionava con
lampade ad olio, mentre le poche industrie presenti sul territorio si avvalevano dell’energia
prodotta dai salti d’acqua della
Dora, lungo i canali della Pellerina e del Martinetto.
L’officina del gas nacque grazie
al contributo di capitali e dirigenti lionesi, al sostegno di finanzieri e risparmiatori torinesi,
all’assenso delle autorità pubbliche e all’apporto di tecnici piemontesi specializzati in chimica
e in ingegneria civile.
Come mai i lionesi decisero di
appoggiare questa iniziativa?
Tra Torino e Lione esistevano
da tempo relazioni commerciali
e finanziarie, favorite da
un’importante via di comunicazione, attraverso la quale passavano i prodotti serici piemontesi, destinati a Parigi, alla Svizzera e a Londra. Anche da un punto di vista urbanistico Torino
ben si prestava a nuovi insediamenti industriali, in quanto la
maggior parte degli abitanti della città erano ancora confinati
entro l’antico perimetro urbano.
L’officina per la produzione e la
distribuzione del gas venne
quindi costruita a sud di Porta
Nuova, in un area di circa 6.500
mq. destinata a passeggio pubblico, all’angolo tra le attuali via
Sacchi e corso Stati Uniti.
Essa aveva forma quadrangolare
con un ampio cortile centrale e
con i vari reparti distribuiti lungo i muri perimetrali: la tettoia
adibita al riparo del carbon fossile, la tettoia per i prodotti secondari, la massiccia struttura
che ospitava i 24 forni ed era
sormontata dalla ciminiera a forma lievemente piramidale, la costruzione che ospitava gli uffici
e l’abitazione del direttore ed infine il “gazometro”.
“Il gazometro era una grande
campana metallica galleggiante su
una vasca circolare piena d'acqua e
regolata da un sistema di
contrappesi, grazie ai quali si
poteva determinare l'altezza del
cilindro sul livello dell'acqua e
quindi la pressione del gas nelle
condotte sotterranee.
Il gas veniva convogliato nel
gazometro soltanto al termine del
processo di depurazione
(necessario per eliminare quelle
sostanze nocive alla luminosità
della fiamma o causa di ostruzioni
nelle condotte della rete
distributiva).”
La zona della Crocetta, appena
fuori Porta Nuova, fu scelta perché formata da una vasta distesa
di campi e prati e perché strategica dal punto di vista delle comunicazioni: per Porta Nuova,
infatti, entrava in città la carrozzabile per Genova e la successiva realizzazione del collegamento ferroviario con il capoluogo
ligure avrebbe in seguito accentuato questo aspetto positivo. Il
sito prescelto, sullo spartiacque
tra la Dora ed il Sangone, non
era però tra i più felici. Il gazometro veniva a trovarsi in posi-
L'Osservatorio - Aprile 2004
Rubrica trimestrale a cura di
Cinzia
zione troppo elevata rispetto alle zone della città che degradavano verso la Dora e il Po e ciò
comportava condizioni sfavorevoli nella distribuzione del gas
per via della pressione che non
risultava costante.
La produzione di gas, iniziata
nel 1838, è ben documentata
dall’Archivio Storico dell'Italgas (via Po, 53 bis), ove è possibile trovare anche il numero
del "Mondo Illustrato" nel quale, per celebrare il primo gazometro torinese, viene descritto
il lugubre edificio, situato tra la
stazione ferroviaria ed il verde
degli alberi che ombreggiano il
pubblico passeggio, con una
torre rossastra dalla cui cima
sgorgano onde di fumo nero.
La rapida diffusione dell'illuminazione a gas in strade, teatri e
caffè rese necessaria l'apertura
di una seconda fabbrica, mentre
quella della Crocetta venne dismessa, sia a seguito dell'estendersi della città, che a causa
dell'inadeguatezza del sito.
Dopo le difficoltà iniziali, il gas
illuminante ottenne il successo
sperato. Nel 1850 erano in servizio a Torino 284 fanali a gas
(più dei lampioni ad olio): diffuso era l’im piego pubblico del
gas, ma scarso quello privato, a
causa dell’elevata influenza sui
prezzi dei costi delle materie
prime e del loro trasporto. Già
nel 1872 però, con l’aumento
della domanda da parte degli
utenti, i costi vennero ridotti.
Fecero infatti la loro comparsa i
primi caloriferi, le prime cucine
ed i piccoli motori a gas.
L’avvento dell’elettricità a fine
Ottocento non influì negativamente su tale momento favorevole e per alcuni anni essa non
rappresentò una seria minaccia
per l’industria del gas.
- 7-
L'Osservatorio - Aprile 2004
DANNI DA BLACK-OUT ENERGETICO
Sarà possibile ottenere un rimborso?
Subito dopo il grande black-out terruzione di distribuzione di eche ha paralizzato l’Italia a fine nergia elettrica.
settembre, si erano diffuse voci In modo molto esplicito l’Autoricirca la possibilità di ottenere un tà afferma quindi che, attualmenindennizzo automatico per i dan- te, per i danni causati sulla rete di
ni causati dalla mancata eroga- trasmissione nazionale non sono
zione di energia elettrica.
previsti indennizzi automatici.
In data 2 ottobre il Prof. Pippo Allo stesso tempo però sancisce
Ranci, Presidente dell’Autorità il diritto dell’utente finale che abper l’energia elettrica e per il bia subito un danno dalla prolungas, ha inviato una lettera alle as- gata mancanza di energia elettrica
sociazioni dei consumatori per ad essere risarcito.
spiegare i provvedimenti in ma- La procedura per l’indennizzo riteria di rimborsi e per sottolinea- chiede però che il cliente finale si
re la loro non applicabilità nel rivolga alla magistratura ordinacaso in questione.
ria, la quale ha la competenza neNella lettera viene chiarito che, cessaria per pronunciarsi in meriin base alle deliberazioni to all’accertamento delle eventuadell’Autorità n. 202/99 (oggi de- li responsabilità, nonché alla
libera n. 155/02) relativa alle in- quantificazione del danno subito.
terruzioni del servizio elettrico,
L’Intesa dei Consumatori, in data
non sono previsti indennizzi au6 ottobre, ha risposto alla lettera
tomatici per singoli utenti a frondel Prof. Ranci. Ecco, in sintesi, i
te di singoli eventi di interruziopunti salienti della risposta:
ne. Tale delibera è invece finaliz?? il ruolo dell’Autorità dovrebbe
zata a penalizzare/incentivare le
essere quello di tutelare gli utenaziende distributrici di energia
ti e non le società di gestione e
elettrica in base ai livelli di condistribuzione dell’energia;
tinuità raggiunti, in termini di
?? non si dovrebbero stimolare 25
minor durata delle interruzioni
milioni di italiani ad agire in
del servizio e minor numero delgiudizio per i danni subiti, poile interruzioni stesse. Per questo
ché questo porterebbe alla paramotivo da questa delibera sono
lisi della Giustizia, a meno che
escluse le interruzioni aventi ori(contando sulla impossibilità di
gine sulla rete di trasmissione
adire i giudici di pace) non si
nazionale (come nel caso del
voglia così mettere al riparo le
black-out del 28 settembre), oltre
società elettriche da conseguenche le interruzioni attribuibili a
ze risarcitorie ;
cause di forza maggiore o a re?? gli standard di continuità fissati
sponsabilità di terzi.
dall’Autorità per le imprese diI black-out che occorrono sulle
stributrici dovrebbe costituire
reti di trasmissione internazionaanche un parametro di inademle e nazionale, infatti, sono evenpimento verso l’utenza nel caso
ti molto complessi, con effetti
in cui essi non vengano osservanotevoli in quanto vanno a disati dalle imprese stesse;
limentare le reti di distribuzione
?? se i giudici di pace dovessero
e, di conseguenza, colpiscono i
giudicare fonte di danno risarciclienti finali di intere aree geobile il black-out in questione e le
grafiche e non di zone locali, cosocietà elettriche fossero conme invece avviene in caso di indannate a risarcire 25 milioni di
utenti, esse sarebbero destinate
al fallimento;
?? le delibere citate non escludono
affatto dal risarcimento il caso
dell’ultimo black-out, in quanto
disciplinano esplicitamente le
ipotesi di forza maggiore, tra le
quali non rientra quello in esame;
?? la carta dei servizi Enel prevede proprio il risarcimento automatico in caso di black-out elettrico;
?? non pare giuridicamente valido
definire il black-out in questione "evento complesso … per intere aree e non per zone locali..." e prevedere che, per tali
ipotesi, il trattamento dovrebbe
essere diverso da quello previsto per l’interruzione in 1, 100,
1000 quartieri o città italiane.
La lettera si chiude con un invito
al Prof. Ranci a svolgere rapidamente attività a favore
dell’utenza e a battersi per un risarcimento automatico a seguito
del grave black-out verificatosi.
Non ci resta quindi che aspettare
di sapere se, in futuro, si deciderà di risarcire automaticamente
in bolletta i danni da black-out.
La Redazione
Lettere alla
Redazione
Scrivete a:
L’Osservatorio
c/o Comitato Spontaneo di Quartiere
“Parco Dora”
lungo Dora Liguria, 68 - 10143 Torino
Tel. 011-73.14.14- Fax 17.82.27.15.90
e-mail: [email protected]
www.parcodora.it
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POLLICE VERDE
I Bonsai (letteralmente “albero in
vaso”) sono erroneamente ritenuti difficili da coltivare. Come
tutti gli organismi vegetali hanno
quattro esigenze fondamentali:
acqua, luce, aria e nutrimento.
Da sfatare inoltre il pregiudizio
sulla forma di crudeltà perpetrata
per la miniaturizzazione: non c'è
differenza alcuna o sofferenza tra
il processo che riduce loro le dimensioni di rami e radici e i periodici interventi di potatura ad
alberi, cespugli o squadratura di
siepi nelle comuni tecniche di
giardinaggio.
L' origine del bonsai è cinese.
Diffuso e adottato poi in Giappone, da più di 900 anni è divenuto,
per diversa interpretazione, espressione artistica di perfezione
e bellezza di albero in dimensioni ridotte ma non nane. I vasi artistici che li contengono ne integrano l'estetica.
Sia che si riceva in dono oppure
per acquisto o, con esperienza,
partendo da un pre-bonsai da vivaio e con intuizione da una raccolta in natura, l'unica attenzione
e tenerlo nella forma migliore.
In commercio gli esemplari più
costosi sono quelli che per longevità e caratteristiche possono essere considerati "antiquariato vivente". Altri invece sono alberetti di nessun pregio, spesso talee
legnose di basso costo e dubbia
durata. Un buon vivaio offre generalmente esemplari importati e
stabilizzati ai nostri climi.
I Bonsai dovrebbero vivere all'aperto, tuttavia quelli di origine
tropicale possono essere tenuti
all'interno in posizione luminosa,
lontani da fonti di calore ed effettuando rotazioni periodiche affinché la luce arrivi su tutta la
superficie. Una permanenza esti-
va all'aria aperta li rinforza, ma
in inverno anche gli esemplari da
esterno vanno riparati in ambienti temperati quando sussistono
rischi di gelate.
Si possono considerare da interno: Serissa, Zelkova, Ficus, Carmona, Murraya, Podocarpus, Sageretia, Melograno nano; da esterno: sempreverdi, spoglianti,
da fiore e frutto come Olivo, Olmo, Acero, Pino, Ginkgo Biloba,
Quercia, Ginepro, Faggio, Glicine, Cotoneaster, Ciliegio, Azalea, Lillà, Melo, ecc. Fiori e frutti
sono però fuori scala con il resto
dell'albero.
L'innaffiatura è fondamentale. Se
lasciato asciugare completamente
o drenato male il bonsai muore.
Ottima è l'acqua piovana, usando
quella potabile è consigliabile
farla decantare. Per evitare di
bagnare solo gli strati superficiali
e raggiungere in profondità l'apparato radicale, si può immergere
il vaso fino all'orlo in una bacinella di acqua riposata inzuppando bene la zolla: quando non affioreranno più bolle d'aria sarà
satura. Il vento accelera l'evaporazione: quelle poste all'aperto
andranno maggiormente innaffiate nelle giornate ventose.
In occasione di assenze non troppo prolungate un sistema inconsueto, ma sperimentato, è quello
di interrare il vaso in un contenitore di plastica adeguatamente
più grande riempito di terra e argilla espansa ben bagnata. Si eviterà di lasciarlo privo dell'indispensabile umidità necessaria
alla sua sopravvivenza.
Le concimazioni, a bassi dosaggi
viste le piccole dimensioni, iniziano ad aprile, diminuiscono a
settembre per sospenderle del
tutto alla fine di ottobre e ripren-
L'Osservatorio - Aprile 2004
Rubrica a cura di
Edera
derle nella primavera successiva. Il titolo del concime varierà
secondo il tipo di pianta: più
azotato per quelle a foglia verde,
con più fosforo e potassio per
quelle da fiore e da frutto; ogni
10/15 gg. per soggetti giovani,
15/20 per quelli vecchi che assorbono di meno.
Il rinvaso fa effettuato ogni 2/3
anni (ideale è il mese di marzo)
sostituendo il terriccio. Utilizzando un bastoncino si liberano
le radici da quello vecchio, si
regola l'apparato radicale e si
riposiziona in un contenitore
nuovo o in quello vecchio pulito
e disinfettato.
Le potature, se l'esemplare è di
pregio, è consigliabile farle eseguire in un centro Bonsai, oppure fare pratica accorciando con
tagli netti i rametti nuovi quando
escono dal profilo dell'albero.
Da tenere sotto controllo parassiti infestanti e malattie che si
contrastano con prodotti per
giardinaggio.
Curare un Bonsai è un passatempo che regala quiete e serenità, è un oggetto vivo che occupa poco spazio e rallegra la vista, perché nel suo piccolo è
un'opera d'arte.
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