Editoriale - Sito ufficiale del Comitato Spontaneo di Quartiere Parco
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Editoriale - Sito ufficiale del Comitato Spontaneo di Quartiere Parco
Supplemento gratuito al n. 4 di Aprile 2004 del mensile Quartiere 12 Edizioni Amici del Q12 - Via Gaidano,79 - 10137 Torino Registrazione n. 3115 del Tribunale di Torino del 5/1/82 - Direttore: Bruna Rossetto Giaccherino Redazione de L’Osservatorio: lungo Dora Liguria, 68 - 10143 Torino Tel.: 011-73.14.14 Fax: 17.82.27.15.90 Editoriale Si prega di non disturbare Sono sorte nuove fabbriche altamente inquinanti… silenzio! Ci sono problemi di viabilità e manca una via di fuga in caso di pericolo… silenzio! Costruiranno una strada a scorrimento veloce sotto la passerella pedonale… silenzio! Potremmo adottare un bambino kosovaro… silenzio! Per la prima volta il Comitato non ha indetto l’annuale riunione pubblica… silenzio! Il giornale di quartiere sta per chiudere… silenzio! Numerosi altri temi potrebbero essere qui ricordati, ma il risultato sarebbe sempre lo stesso: silenzio! Ma non dobbiamo preoccuparci: siamo nel mondo dei Silenti, un popolo che non ama essere disturbato. I Silenti assomigliano a molti altri, sono poco meno di un migliaio e vivono tutti insieme in un piccolo quartiere periferico. Discreti, riservati, non amano apparire e forse non a caso hanno scelto di vivere in disparte, in uno di quei pochi luoghi, all’interno di un vasto agglomerato urbano, dove i suoni della città ed i rumori molesti giungono ovattati. Anche il popolo dei Silenti vive di emozioni, di idee, di dubbi e di certezze, di armonie e disaccordi, ma a differenza degli altri tutto questo non traspare, viene trattenuto con cura e determinazione all’interno di ogni singolo focolare domestico, ove si suole parlare in modo sommesso, per evitare che altri possano sentire. I Silenti non manifestano, non esprimono, sembrano impauriti dalla forza prorompente della parola, quasi come se il suono di una sola voce potesse rompere per sempre la magica armonia di quel silenzio. C’è chi dice che il silenzio è d’oro. Ma non sempre. Talvolta tacere può essere deleterio, frustrante, persino pericoloso. Talvolta invece levare la propria voce al di sopra del muro dell’indifferenza può rappresentare un aiuto per se stessi o per gli altri, può significare dare sfogo alle proprie passioni e alla propria creatività, può essere un segnale di responsabilità e di coscienza sociale, può voler dire: “Io ci sono!”. Negli anni abbiamo imparato a conoscere questo popolo, forse a poco a poco ne abbiamo persino assimilato le consuetudini ed è per questo che adesso, nel rispetto di queste loro solide usanze, noi del giornale ce ne andremo, a piccoli passi e senza far rumore, per non turbare la loro quiete ed il loro piccolo mondo fatto di pensieri mai espressi. Con voce smorzata, quindi, salutiamo con queste ultime righe e per sempre i nostri lettori. E ora… silenzio! C.B. PARCO DORA “AREA PREVALENTEMENTE INDUSTRIALE” ! Nello scorso Luglio 2002, la Città di Torino ha emanato una relazione denominata “Zonizzazione Acustica - Norme Tecniche di Attuazione”. Senza voler scendere troppo nei dettagli, vista la complessità della materia e l’esiguo spazio disponibile, cerchiamo di capire di cosa si tratta. Esamineremo quindi la questione in termini generali, per vedere poi nel dettaglio le eventuali conseguenze per il nostro quartiere. Le finalità e gli obiettivi acustici che la città di Torino persegue si dividono in tre fasi: breve periodo: la città divisa in aree omogenee è dotata di un proprio obiettivo acustico, coerente con l’assetto urbanistico e (segue a pag. 3) Sommario Pag. Editoriale La zonizzazione acustica 1 1 Il Comitato informa (I fatti del trimestre) 2 La zonizzazione acustica (segue da pag. 1) 3 La zonizzazione acustica (segue) Prolungata la linea 29 4 4 Atrium Torino Nuova piazza a Lucento 5 5 Lo sapevate che? (Torino capitale del gas) 6 Danni da black-out energetico Lettere alla Redazione 7 7 Pollice verde (I Bonsai) 8 - 2- L'Osservatorio - Aprile 2004 Il Comitato Informa I fatti del trimestre Segnalazioni per il parco - A fine gennaio è giunta dal Settore Verde Pubblico la risposta alle nostre segnalazioni. Nella sua lettera l’Assessore Ortolano specifica che, per quanto riguarda l’asfaltatura delle piste ciclabili, si è già provveduto durante l’estate a sistemare quei tratti che, per la loro peculiarità, risultavano continuamente erosi dall’acqua. Le altre piste, invece, resteranno in ghiaia stabilizzata al fine di preservarne le caratteristiche naturalistico-ambientali. Per ciò che concerne invece la richiesta di aumentare il numero delle piante nell’area gioco-bimbi, l’Assessore fa presente che essa è del tutto legittima, ma che a poco servirebbe ora piantare altri alberi: occorre attendere che quelli già esistenti crescano, mentre si valuterà la possibilità di inserire attorno al campogiochi alcuni soggetti arborei a rapida crescita. Verrà altresì valutata, in accordo con la Circoscrizione 5, l’opportunità di aggiungere nuove panchine ed una bacheca. L’Assessore sottolinea anche che le attrezzature dell’area gioco-bimbi (rovinate da atti vandalici) sono state riparate. Per quanto riguarda, infine, la passerella ciclo-pedonale viene fatto presente che la chiusura delle transenne è stata più volte vandalizzata, ma che, se necessario, il Comune interverrà ad un ulteriore ripristino dell’arredo, coinvolgendo tutti gli operatori per un’attenta gestione della chiusura dei varchi. Nella lettera non è indicato, ma desideriamo evidenziare che il Comune, nel mese di dicembre, ha provveduto anche a rimpiazzare la parte di staccionata mancante sotto le arcate del ponte. Viabilità - Continua a perdurare il silenzio dell’Assessora Sestero alle nostre richieste. Ad inizio febbraio, subito dopo aver contattato gli uffici comunali in cerca di notizie, in corso Potenza angolo lungodora Liguria sono stati installati i dossi e la relativa segnaletica. Spettacolo per bambini - Abbiamo ricevuto via e-mail l’offerta di un artista che realizza spettacoli per bambini. Data la scarsità di fondi a disposizione, il Comitato, pur apprezzando l’iniziativa, si è visto costretto a declinare l’offerta. Zonizzazione acustica - A metà gennaio è stata indetta in Circoscrizione 5 una riunione per discutere del problema della zonizzazione acustica. Nel corso di tale riunione il Comitato è entrato in possesso della relazione descrittiva dell’A.R.P.A., sulla base della quale è poi stato predisposto il piano di zonizzazione acustica (vedi articolo a pag. 3). Toponomastica - Abbiamo appreso che la lettera relativa ai problemi causati dalla presenza in città di due vie denominate lungodora Liguria è stata ora inoltrata al Presidente del Consiglio comunale. Attendiamo quindi di conoscere l’esito della nostra segnalazione. Il Comitato di Quartiere, nel corso degli ultimi mesi, ha provveduto a fornire all’AEM l’elenco completo dei lampioni guasti o malfunzionanti situati nel quartiere Parco Dora. Desideriamo ricordare a tutti i residenti che le segnalazioni (sia per guasti all’illuminazione pubblica che agli impianti semaforici) possono essere fatte da ogni singolo cittadino telefonando al seguente numero telefonico, attivo 24 ore su 24: AEM PRONTO INTERVENTO 011 77 77 000 o, in alternativa, al seguente numero verde attivo in orario d’ufficio (08:15 - 16:00) AEM NUMERO VERDE 800 97 97 97 -3 - L'Osservatorio - Aprile 2004 ZONIZZAZIONE ACUSTICA (segue da pag. 1) le destinazioni d’uso previste per la zona. Tutte le strade hanno limiti di emissioni sonore legate al traffico veicolare; sono ammesse aree limitrofe i cui valori si discostano di oltre 5dB(A), oltre a delle microaree; medio periodo: nelle aree che non presentano conflitti d’obiettivo acustico e che non sono oggetto di trasformazione, l’obiettivo acustico va ricercato attraverso la “zonizzazione” allo scopo di un progressivo miglioramento del clima acustico; nelle aree che invece presentano conflitto acustico od oggetto di trasformazione territoriale, si ricerca un piano per una migliore definizione degli obiettivi acustici nel medio e lungo periodo; lungo periodo: sulla base degli obiettivi sopra ricercati, deve essere prevista l’adozione del piano acustico a cui associare i seguenti parametri: - evitare l’esposizione notturna a livelli superiori a 65dB(A); - non aumentare la parte di popolazione esposta a livelli notturni compresi tra 55 e 65dB(A); - non aumentare la parte di popolazione esposta a livelli notturni compresi tra 50 e 55dB(A); - non superare il livello di rumore diurno nelle aree esterne alle scuole oltre i 55dB(A); - non superare, per quanto possibile, il livello di rumore diurno nelle aree esterne ai fabbricati residenziali oltre i 55dB(A); Ai fini dell’applicazione delle presenti norme si sono create sei classi con differenti valori di qualità acustica: Classe I: aree particolarmente protette (ospedaliere, scolastiche, svago, parchi pubblici) con valori di qualità acustica tra i Fonte: Comune di Torino 47dB(A) (giorno) ed i 37dB(A) (tra le ore 22:00 e le ore 06:00); Classe II: aree prevalentemente residenziali (urbane, interessate da traffico veicolare locale con bassa densità di popolazione e limitata presenza di attività commerciali ed assenza di quelle industriali ed artigianali). Limiti tra 52 e 42dB(A); Classe III: aree miste (aree urbane di media densità di popolazione, anche con traffico veicolare di attraversamento, presenza di attività commerciali, limitate quelle artigianali ed assenti quelle industriali). Limiti tra 57 e 47dB(A); Classe IV: Aree ad intensa attività umana (alta densità di popolazione e di traffico veicolare, elevata presenza di attività commerciali , presenza di quelle artigianali, limitate quelle industriali, aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie). Limiti tra 62 e 52dB(A); Classe V: Aree prevalentemente industriali (insediamenti industriali con scarsità di abitazioni). Limiti tra 67 e 57 dB(A); Classe VI: Aree esclusivamente industriali (prive di insediamenti abitativi). Limite 70dB(A) per tutte le 24 ore. E’ pubblicata a seguire nella relazione, una tabella, suddivisa per le sei classi con i valori di qualità, immissione, emissione ed attenzione. Se quest’ultimo limite (tra i 50/40 dB(A) per l’intero periodo di riferimento diurno o notturno per la I classe ed i 70dB(A) per la VI classe) viene superato, si è alla presenza di un potenziale rischio e si rende obbligatoria l’adozione di piani di risanamento acustico comunale. Ogni due anni è poi prevista una relazione sullo stato acustico del Comune, che costituisce documento di registrazione delle azioni di monitoraggio ed eventuale adeguamento della classificazione acustica. Queste le norme generali: passiamo ora ad esaminare cosa si prevede per il nostro quartiere. Il documento principale è la relazione dell’A.R.P.A., che descrive così la nostra zona: “Anche se non si tratta di un’area indicata come industriale dal PRGC, sono qui presenti numerose attività artigianali e piccole realtà produttive; l’area verde che costeggia la Dora, denominata Parco della Dora, è stata invece associata alla Classe III poiché non è ancora chiaro quale sarà il suo aspetto futuro ..(omissis ).. e, pur prevedendosi una sua sistemazione, allo stato attuale si può ancora parlare di “erbacce“.” Sulla base di questa relazione è stata preparata la bozza di zonizzazione acustica (di cui si propone l’adozione, almeno per il breve periodo) depositata presso la Città di Torino. Notiamo che l’area occupata dal Parco di via Calabria è classificata in Classe III (Aree Miste), così come la parte del parco della Pellerina non adibita a verde (vale a dire (segue a pag. 4) -4- L'Osservatorio - Aprile 2004 ZONIZZAZIONE ACUSTICA (segue da pag. 3) la zona del circo/giostre/campi calcio e tutta l’area posta oltre la sponda destra della Dora, mentre l’area che si sviluppa a sinistra della sponda del fiume è classificata in Classe I). La zona edificata che comprende strada delle Ghiacciaie, lungo Dora Liguria, via Calabria e via Forlì, comprese le unità abitative e le attività commerciali e industria li, è inserita in Classe V (Aree prevalentemente industriale e con scarse abitazioni), per la quale sono previsti limiti di livello di rumore tra i 67dB(A) delle ore diurne ed i 57dB(A) di quelle notturne. Inoltre, va sottolineato che l’area occupata dall’Acciai Speciali Terni/Teksid è inserita in Classe VI, mentre i quartieri E27/29 (cioè le case di via P. Cossa, al di là dell’area industriale) sono prevalentemente in Classe II e III. Dopo essere venuto a conoscenza di questo piano di zonizzazione acustica predisposto dal Comune, il Comitato di quartiere “Parco Dora” ha inoltrato al Co- mune di Torino - Settore Tutela Ambiente - un’istanza di variazione localizzata della classificazione acustica comunale (prevista dalla stessa relazione). Il Comitato, in sostanza, non concorda sui seguenti punti: ? ? non ritiene corretta la classificazione in Classe V del nostro quartiere, destinato ad uso prevalentemente residenziale ed interessato da traffico veicolare quasi esclusivamente locale e per il trasporto di persone (è del tutto inesistente invece il traffico da attraversamento ed assai limitato quello per il trasporto di cose), mentre le altre attività dell’area sono soprattutto da considerarsi artigianali e commerciali e non certo industriali; ? ? non ritiene corretto l’inserimento in Classe III del Parco di via Calabria, parco non destinato a manifestazioni temporanee potenzialmente rumorose, ma adibito esclusivamente allo svago e al riposo (da notare che la zona di parco PROLUNGATA LA LINEA 29: nuovo capolinea alle Vallette della Pellerina avente le stesse caratteristiche, seppur di fronte alla Acciai Speciali Terni e separata da quest’ultima solo da una via di grande scorrimento veicolare quale corso Regina Margherita, è stata invece inserita in Classe I !!); ? ?lamenta la mancanza di una zona di rispetto tra il Parco di via Calabria e le vie del quartiere, passando così direttamente dalla Classe III (indicata per il parco) alla Classe V (indicata per il quartiere). Il Comitato di Quartiere ha pertanto richiesto nella sua istanza il passaggio del quartiere dalla Classe V (Aree prevalentemente industriali e con scarse abitazioni) alla Classe II (Aree prevalentemente residenziali) ed il passaggio del Parco di via Calabria dalla Classe III (Aree Miste) alla Classe I (Aree particolarmente protette). L’augurio a questo punto è che gli organi competenti in materia accolgano le proposte contenute nell’istanza del Comitato, in modo da raggiungere un accordo che soddisfi entrambe le parti e che, soprattutto, sia più in linea con le caratteristiche della nostra zona. Z.L. e DA.MA. ERRATA CORRIGE Per migliorare il collegamento fra le carceri delle Vallette ed il centro cittadino, da fine anno la linea 29 non effettua più il capolinea in via delle Primule angolo via dei Gladioli, bensì prosegue lungo via delle Primule e strada Pianezza per poi fermarsi al nuovo capolinea sul piazzale antistante la Casa Circondariale. A causa di un errore di stampa l’articolo sui volontari dei Vigili del Fuoco, pubblicato lo scorso trimestre, non recava la firma in calce. Desideriamo precisare che l’articolo in questione è stato redatto da DA.MA. e ci scusiamo con l’autore per il disguido. - 5- ZONIZZAZIONE ACUSTICA Ulteriori osservazioni dal Circolo L’Aquilone e dal Comitato di Lucento A fine novembre il Circolo L’Aquilone di Legambiente ed il Comitato di Quartiere Spontaneo Lucento hanno inviato al Comune di Torino - Settore Tutela Ambiente una lettera nella quale vengono riassunte, area per area, le discordanze riscontrate nella proposta di classificazione acustica della nostra città. Secondo i firmatari della lettera, molte sono le zone che sono state classificate in modo non corretto e non conforme alla realtà. Esaminiamo alcune delle osservazioni contenute nella lettera. Il parco delle Vallette, ad esempio, viene classificato in classe III per la parte verso corso Molise e in classe II per quella verso via delle Primule. Il parco, nel suo insieme, dovrebbe invece essere posto in classe I. Stesso problema per il parco di via Calabria (inserito incomprensibilmente in classe III) e per l’area del Parco della Pellerina ad est della Dora, posta anch’essa in classe III. L’area intorno al Castello di Lucento (area di rilevante interesse storico-architettonico e destinata dal P.R.G. a verde pubblico) è stata addirittura unificata all’area industriale ed è quindi finita in classe VI! Nella lettera si lamenta inoltre il mancato inserimento in classe I di due case di riposo comunale (la prima situata nell’area tra corso Lombardia, via Valdellatorre, via Luzzatti e corso Toscana, la seconda ubicata tra via delle Primule, via dei Gladioli e via delle Magnolie) e la classificazione in classe V del nostro quartiere, area peraltro destinata dal P.R.G. esclusivamente a residenza per una parte e a servizi per la parte rimanente. E’ evidente che, alla luce di quanto sinora emerso, la proposta di classificazione acustica redatta dal Comune necessita, prima della sua applicazione, di ulteriori verifiche e di sostanziali modifiche. La Redazione L'Osservatorio - Aprile 2004 ATRIUM TORINO Il parco di via Calabria nella mostra di piazza Solferino Recentemente ho avuto modo di visitare Atrium Torino, due padiglioni gemelli in legno, vetro e acciaio che accolgono due interessanti esposizioni: AtriumCittà (sulle trasformazio ni urbanistiche, economiche, culturali e sociali in corso a Torino) e Atrium2006 (sulle prossime olimpiadi invernali). Mentre mi aggiravo tra i mille monitor del padiglione AtriumCittà sono stato attratto da alcune immagini familiari: le arcate del ponte-canale Ceronda, la teleferica, i ciclisti sorridenti sulle piste ciclabili. Non era un sogno, era proprio il parco di via Calabria! Il Comune di Torino ha dedicato un bel filmato al nostro parco e la voce narrante ha sottolineato il fatto che i residenti di Parco Dora si sono uniti in un Comitato Spontaneo per collaborare alla realizzazione del parco. Per questo (e non solo!) vi consiglio di visitare Atrium Torino. A.R. NUOVA PIAZZA A LUCENTO, QUARTIERE IN CONTINUA EVOLUZIONE Al termine degli interventi, iniziati nel 2003, la nuova piazza pedonale (in marmette rosa con disegno della rosa dei venti) vedrà anche la realizzazione di una nuova area giochi con pavimentazione antishock, la riqualificazione dell’area verde e l’aggiunta di nuovi alberi, la messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali ed una nuova pavimentazione nei camminamenti pedonali, la ridefinizione e l’aumento di posti auto, la realizzazione di una rotatoria per consentire l’accesso viario alle attività commerciali e l’abbattimento del vespasiano. Per motivi igienici non ci sarà invece un’area cani. - 6- Lo sapevate che...? Nel 1837 venne fondata a Torino la prima industria italiana (e fra le prime in Europa) del gas idrogeno carbonato distillato dal carbon fossile, chiamata “Compagnia di Illuminazione a gas per la città di Torino” (sarebbe poi divenuta la Società Italiana per il Gas). La città contava 120.000 abitanti e, al di fuori dell’Arsenale Militare e di alcune officine governative, poche erano le imprese di una certa rilevanza. Continuavano infatti a dominare le vecchie tessiture della seta, i molti ateliers di moda ed alcune manifatture di dolciumi. La pubblica illuminazione funzionava con lampade ad olio, mentre le poche industrie presenti sul territorio si avvalevano dell’energia prodotta dai salti d’acqua della Dora, lungo i canali della Pellerina e del Martinetto. L’officina del gas nacque grazie al contributo di capitali e dirigenti lionesi, al sostegno di finanzieri e risparmiatori torinesi, all’assenso delle autorità pubbliche e all’apporto di tecnici piemontesi specializzati in chimica e in ingegneria civile. Come mai i lionesi decisero di appoggiare questa iniziativa? Tra Torino e Lione esistevano da tempo relazioni commerciali e finanziarie, favorite da un’importante via di comunicazione, attraverso la quale passavano i prodotti serici piemontesi, destinati a Parigi, alla Svizzera e a Londra. Anche da un punto di vista urbanistico Torino ben si prestava a nuovi insediamenti industriali, in quanto la maggior parte degli abitanti della città erano ancora confinati entro l’antico perimetro urbano. L’officina per la produzione e la distribuzione del gas venne quindi costruita a sud di Porta Nuova, in un area di circa 6.500 mq. destinata a passeggio pubblico, all’angolo tra le attuali via Sacchi e corso Stati Uniti. Essa aveva forma quadrangolare con un ampio cortile centrale e con i vari reparti distribuiti lungo i muri perimetrali: la tettoia adibita al riparo del carbon fossile, la tettoia per i prodotti secondari, la massiccia struttura che ospitava i 24 forni ed era sormontata dalla ciminiera a forma lievemente piramidale, la costruzione che ospitava gli uffici e l’abitazione del direttore ed infine il “gazometro”. “Il gazometro era una grande campana metallica galleggiante su una vasca circolare piena d'acqua e regolata da un sistema di contrappesi, grazie ai quali si poteva determinare l'altezza del cilindro sul livello dell'acqua e quindi la pressione del gas nelle condotte sotterranee. Il gas veniva convogliato nel gazometro soltanto al termine del processo di depurazione (necessario per eliminare quelle sostanze nocive alla luminosità della fiamma o causa di ostruzioni nelle condotte della rete distributiva).” La zona della Crocetta, appena fuori Porta Nuova, fu scelta perché formata da una vasta distesa di campi e prati e perché strategica dal punto di vista delle comunicazioni: per Porta Nuova, infatti, entrava in città la carrozzabile per Genova e la successiva realizzazione del collegamento ferroviario con il capoluogo ligure avrebbe in seguito accentuato questo aspetto positivo. Il sito prescelto, sullo spartiacque tra la Dora ed il Sangone, non era però tra i più felici. Il gazometro veniva a trovarsi in posi- L'Osservatorio - Aprile 2004 Rubrica trimestrale a cura di Cinzia zione troppo elevata rispetto alle zone della città che degradavano verso la Dora e il Po e ciò comportava condizioni sfavorevoli nella distribuzione del gas per via della pressione che non risultava costante. La produzione di gas, iniziata nel 1838, è ben documentata dall’Archivio Storico dell'Italgas (via Po, 53 bis), ove è possibile trovare anche il numero del "Mondo Illustrato" nel quale, per celebrare il primo gazometro torinese, viene descritto il lugubre edificio, situato tra la stazione ferroviaria ed il verde degli alberi che ombreggiano il pubblico passeggio, con una torre rossastra dalla cui cima sgorgano onde di fumo nero. La rapida diffusione dell'illuminazione a gas in strade, teatri e caffè rese necessaria l'apertura di una seconda fabbrica, mentre quella della Crocetta venne dismessa, sia a seguito dell'estendersi della città, che a causa dell'inadeguatezza del sito. Dopo le difficoltà iniziali, il gas illuminante ottenne il successo sperato. Nel 1850 erano in servizio a Torino 284 fanali a gas (più dei lampioni ad olio): diffuso era l’im piego pubblico del gas, ma scarso quello privato, a causa dell’elevata influenza sui prezzi dei costi delle materie prime e del loro trasporto. Già nel 1872 però, con l’aumento della domanda da parte degli utenti, i costi vennero ridotti. Fecero infatti la loro comparsa i primi caloriferi, le prime cucine ed i piccoli motori a gas. L’avvento dell’elettricità a fine Ottocento non influì negativamente su tale momento favorevole e per alcuni anni essa non rappresentò una seria minaccia per l’industria del gas. - 7- L'Osservatorio - Aprile 2004 DANNI DA BLACK-OUT ENERGETICO Sarà possibile ottenere un rimborso? Subito dopo il grande black-out terruzione di distribuzione di eche ha paralizzato l’Italia a fine nergia elettrica. settembre, si erano diffuse voci In modo molto esplicito l’Autoricirca la possibilità di ottenere un tà afferma quindi che, attualmenindennizzo automatico per i dan- te, per i danni causati sulla rete di ni causati dalla mancata eroga- trasmissione nazionale non sono zione di energia elettrica. previsti indennizzi automatici. In data 2 ottobre il Prof. Pippo Allo stesso tempo però sancisce Ranci, Presidente dell’Autorità il diritto dell’utente finale che abper l’energia elettrica e per il bia subito un danno dalla prolungas, ha inviato una lettera alle as- gata mancanza di energia elettrica sociazioni dei consumatori per ad essere risarcito. spiegare i provvedimenti in ma- La procedura per l’indennizzo riteria di rimborsi e per sottolinea- chiede però che il cliente finale si re la loro non applicabilità nel rivolga alla magistratura ordinacaso in questione. ria, la quale ha la competenza neNella lettera viene chiarito che, cessaria per pronunciarsi in meriin base alle deliberazioni to all’accertamento delle eventuadell’Autorità n. 202/99 (oggi de- li responsabilità, nonché alla libera n. 155/02) relativa alle in- quantificazione del danno subito. terruzioni del servizio elettrico, L’Intesa dei Consumatori, in data non sono previsti indennizzi au6 ottobre, ha risposto alla lettera tomatici per singoli utenti a frondel Prof. Ranci. Ecco, in sintesi, i te di singoli eventi di interruziopunti salienti della risposta: ne. Tale delibera è invece finaliz?? il ruolo dell’Autorità dovrebbe zata a penalizzare/incentivare le essere quello di tutelare gli utenaziende distributrici di energia ti e non le società di gestione e elettrica in base ai livelli di condistribuzione dell’energia; tinuità raggiunti, in termini di ?? non si dovrebbero stimolare 25 minor durata delle interruzioni milioni di italiani ad agire in del servizio e minor numero delgiudizio per i danni subiti, poile interruzioni stesse. Per questo ché questo porterebbe alla paramotivo da questa delibera sono lisi della Giustizia, a meno che escluse le interruzioni aventi ori(contando sulla impossibilità di gine sulla rete di trasmissione adire i giudici di pace) non si nazionale (come nel caso del voglia così mettere al riparo le black-out del 28 settembre), oltre società elettriche da conseguenche le interruzioni attribuibili a ze risarcitorie ; cause di forza maggiore o a re?? gli standard di continuità fissati sponsabilità di terzi. dall’Autorità per le imprese diI black-out che occorrono sulle stributrici dovrebbe costituire reti di trasmissione internazionaanche un parametro di inademle e nazionale, infatti, sono evenpimento verso l’utenza nel caso ti molto complessi, con effetti in cui essi non vengano osservanotevoli in quanto vanno a disati dalle imprese stesse; limentare le reti di distribuzione ?? se i giudici di pace dovessero e, di conseguenza, colpiscono i giudicare fonte di danno risarciclienti finali di intere aree geobile il black-out in questione e le grafiche e non di zone locali, cosocietà elettriche fossero conme invece avviene in caso di indannate a risarcire 25 milioni di utenti, esse sarebbero destinate al fallimento; ?? le delibere citate non escludono affatto dal risarcimento il caso dell’ultimo black-out, in quanto disciplinano esplicitamente le ipotesi di forza maggiore, tra le quali non rientra quello in esame; ?? la carta dei servizi Enel prevede proprio il risarcimento automatico in caso di black-out elettrico; ?? non pare giuridicamente valido definire il black-out in questione "evento complesso … per intere aree e non per zone locali..." e prevedere che, per tali ipotesi, il trattamento dovrebbe essere diverso da quello previsto per l’interruzione in 1, 100, 1000 quartieri o città italiane. La lettera si chiude con un invito al Prof. Ranci a svolgere rapidamente attività a favore dell’utenza e a battersi per un risarcimento automatico a seguito del grave black-out verificatosi. Non ci resta quindi che aspettare di sapere se, in futuro, si deciderà di risarcire automaticamente in bolletta i danni da black-out. La Redazione Lettere alla Redazione Scrivete a: L’Osservatorio c/o Comitato Spontaneo di Quartiere “Parco Dora” lungo Dora Liguria, 68 - 10143 Torino Tel. 011-73.14.14- Fax 17.82.27.15.90 e-mail: [email protected] www.parcodora.it - 8- POLLICE VERDE I Bonsai (letteralmente “albero in vaso”) sono erroneamente ritenuti difficili da coltivare. Come tutti gli organismi vegetali hanno quattro esigenze fondamentali: acqua, luce, aria e nutrimento. Da sfatare inoltre il pregiudizio sulla forma di crudeltà perpetrata per la miniaturizzazione: non c'è differenza alcuna o sofferenza tra il processo che riduce loro le dimensioni di rami e radici e i periodici interventi di potatura ad alberi, cespugli o squadratura di siepi nelle comuni tecniche di giardinaggio. L' origine del bonsai è cinese. Diffuso e adottato poi in Giappone, da più di 900 anni è divenuto, per diversa interpretazione, espressione artistica di perfezione e bellezza di albero in dimensioni ridotte ma non nane. I vasi artistici che li contengono ne integrano l'estetica. Sia che si riceva in dono oppure per acquisto o, con esperienza, partendo da un pre-bonsai da vivaio e con intuizione da una raccolta in natura, l'unica attenzione e tenerlo nella forma migliore. In commercio gli esemplari più costosi sono quelli che per longevità e caratteristiche possono essere considerati "antiquariato vivente". Altri invece sono alberetti di nessun pregio, spesso talee legnose di basso costo e dubbia durata. Un buon vivaio offre generalmente esemplari importati e stabilizzati ai nostri climi. I Bonsai dovrebbero vivere all'aperto, tuttavia quelli di origine tropicale possono essere tenuti all'interno in posizione luminosa, lontani da fonti di calore ed effettuando rotazioni periodiche affinché la luce arrivi su tutta la superficie. Una permanenza esti- va all'aria aperta li rinforza, ma in inverno anche gli esemplari da esterno vanno riparati in ambienti temperati quando sussistono rischi di gelate. Si possono considerare da interno: Serissa, Zelkova, Ficus, Carmona, Murraya, Podocarpus, Sageretia, Melograno nano; da esterno: sempreverdi, spoglianti, da fiore e frutto come Olivo, Olmo, Acero, Pino, Ginkgo Biloba, Quercia, Ginepro, Faggio, Glicine, Cotoneaster, Ciliegio, Azalea, Lillà, Melo, ecc. Fiori e frutti sono però fuori scala con il resto dell'albero. L'innaffiatura è fondamentale. Se lasciato asciugare completamente o drenato male il bonsai muore. Ottima è l'acqua piovana, usando quella potabile è consigliabile farla decantare. Per evitare di bagnare solo gli strati superficiali e raggiungere in profondità l'apparato radicale, si può immergere il vaso fino all'orlo in una bacinella di acqua riposata inzuppando bene la zolla: quando non affioreranno più bolle d'aria sarà satura. Il vento accelera l'evaporazione: quelle poste all'aperto andranno maggiormente innaffiate nelle giornate ventose. In occasione di assenze non troppo prolungate un sistema inconsueto, ma sperimentato, è quello di interrare il vaso in un contenitore di plastica adeguatamente più grande riempito di terra e argilla espansa ben bagnata. Si eviterà di lasciarlo privo dell'indispensabile umidità necessaria alla sua sopravvivenza. Le concimazioni, a bassi dosaggi viste le piccole dimensioni, iniziano ad aprile, diminuiscono a settembre per sospenderle del tutto alla fine di ottobre e ripren- L'Osservatorio - Aprile 2004 Rubrica a cura di Edera derle nella primavera successiva. Il titolo del concime varierà secondo il tipo di pianta: più azotato per quelle a foglia verde, con più fosforo e potassio per quelle da fiore e da frutto; ogni 10/15 gg. per soggetti giovani, 15/20 per quelli vecchi che assorbono di meno. Il rinvaso fa effettuato ogni 2/3 anni (ideale è il mese di marzo) sostituendo il terriccio. Utilizzando un bastoncino si liberano le radici da quello vecchio, si regola l'apparato radicale e si riposiziona in un contenitore nuovo o in quello vecchio pulito e disinfettato. Le potature, se l'esemplare è di pregio, è consigliabile farle eseguire in un centro Bonsai, oppure fare pratica accorciando con tagli netti i rametti nuovi quando escono dal profilo dell'albero. Da tenere sotto controllo parassiti infestanti e malattie che si contrastano con prodotti per giardinaggio. Curare un Bonsai è un passatempo che regala quiete e serenità, è un oggetto vivo che occupa poco spazio e rallegra la vista, perché nel suo piccolo è un'opera d'arte. L’Osservatorio supplemento al mensile Q12 Amministrazione: via Gaidano, 79 - 10137 Torino Redazione: lungo Dora Liguria, 68 - 10143 Torino In redazione: Fata di Fiume Cinzia Daniela Edera Fabio Segreteria: Silvana Chiuso il 29/02/04 Tiratura: 320 copie