LMS: learning management system
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LMS: learning management system
Enrico Millotti – Fausto Giovannella Introduzione alle tecnologie dell’e-L Indice Tecnologie e didattica: breve premessa................................................................................................................ 1 Le linee evolutive.................................................................................................................................................... 2 Cosa è un LMS........................................................................................................................................................ 3 Struttura funzionale di un LMS client-server...................................................................................................... 5 Parole chiave............................................................................................................................................................ 7 Alcune Piattaforme di e-learning commerciali ed open source........................................................................ 9 Standard e profili applicativi.................................................................................................................................. 9 Lo SCORM in sintesi .......................................................................................................................................... 10 Tecnologie e didattica: breve premessa Le tecnologie hanno avuto con l’e-Learning un coinvolgimento nella didattica prima sconosciuto, superiore anche a quello relativo al media che più ha caratterizzato gli ultimi decenni: la televisione. La motivazione è nella possibilità di relazioni paritarie tra partecipanti ed in generale nella potenza multimediale e comunicativa delle ICT, oltre alla facilità di trasferimento e fruizione di materiali digitali. A partire dagli anni 90 del ’900 prende avvio un’attività di ricerca e di sviluppo di applicazioni informatiche che vanno sotto il nome di “computer supported collaborative learning” (CSCL). Da quel periodo sono realizzati molti lavori scientifici ed una serie di applicativi software specifici spesso assemblati in un ambiente, denominato “learning management system”, più noto in Italia come piattaforma per l’e-Learning. In letteratura l’evoluzione dei sistemi di e-L è misurata anche in funzione dei livelli d’interattività e di comunicazioni consentiti, gli attuali sistemi si classificano come “fad (formazione a distanza) di terza generazione”. Il successo e la diffusione dell’e-L si basa essenzialmente su due presupposti uno di carattere metodologico, l’altro tecnologico. Dal punto di vista psico-pedagogico è l’affermarsi di visioni costruttiviste-sociali a sostenere la valenza dell’uso dei nuovi strumenti; sul fronte tecnologico è il web e le sue funzionalità che si affermano come canale incredibilmente duttile, specialmente con l’ampliarsi della disponibilità della banda. Di là dalle eccessive semplificazioni, dovute alla sintesi, il panorama delle tecnologie e-L è vasto perché il nuovo non annulla il passato. Le videolezioni possono convivere con i CBT (computer based training) o il CAI (computer aided instruction). Gli strumenti e le logiche preesistenti entrano in contatto con la rete e nascono i WBT (web based training). La rete consente la funzionalità di strumenti di comunicazione e cooperazione: chat, forum, tele-audio-video conferenze, classe virtuale. Oggi, dopo un periodo in cui sembrava che fosse la tecnologia a fare l’e-L, si sta tornando a ragionare sulla scelta degli strumenti in funzione delle opzioni metodologiche. Le scelte di metodo devono rispondere alla domanda: quali sono gli strumenti e le metodiche dell’e-L che agevolano gli apprendimenti di contenuti, abilità, atteggiamenti? La tecnologia dovrebbe rispondere a domande del tipo: come si può dare unitarietà a diversi strumenti ritenuti utili all’apprendimento a distanza? Quale interfaccia e modalità d'uso è più adatta alla funzione didattica che la giustifica? La diversa combinazione di tecnologie e metodologie ( e spesso di vincoli organizzativi e/o economici) origina ibridi che sono stati classificati nei modelli noti del “content + support”, con uso ridotto dell’interazione, “wrap around” e “integrated model” dove i materiali si destrutturano e la collaborazione cresce progressivamente. Giovannella F.- Millotti E. / Materiale didattico / 2006 1/13 L’intenzione di queste pagine, però, si limita a presentare gli elementi costitutivi e funzionali dei software per l’apprendimento a distanza. Le linee evolutive Prima degli anni novanta del secolo scorso la formazione mediata dal computer davanti era caratterizzata dall’utilizzo di applicativi e componenti off-line come floppy e cd-rom. Le logiche su cui erano fondate erano prevalentemente di carattere comportamentiste e cognitiviste. Con la possibilità (e poi la diffusione) della comunicazione tra computer si aprono nuove prospettive. Dall’ultimo decennio del ‘900 l’attenzione delle riflessioni sull’uso delle tecnologie didattiche si sposta sull’interazione tra persone attraverso i computer. Fanno da battistrada le aziende che intuiscono e sperimentano le potenzialità offerte dalle reti ristrutturando anche il proprio modo di lavorare. La possibilità di condividere risorse, basi di dati, strumenti di comunicazione ed altre applicazioni di servizio è all’origine di software denominati groupware. Le ricerche e le applicazioni in questo settore prendono il nome di CSCW (Computer Supported Cooperative Work). S’intuisce però che questi strumenti possono essere studiati e traslati nell’ambito dell’apprendimento. Nel 1991 si tiene un workshop alla Southern Illinois University sul Computer Supported Collaborative Learning (CSCL): è l’avvio ufficiale dell’integrazione tra ITC e approcci all’apprendimento di carattere collaborativi. Da quest’impostazione nasceranno le piattaforme (LMS) pensate non per la sola erogazione ma anche per la collaborazione tra i partecipanti. La diffusione di internet apre un settore di ricerca e di mercato rilevante. I ricercatori si domandano come le tecnologie possano supportare l’apprendimento collaborativo, quanto è importante l’interazione tra pari, come si facilita il lavoro di gruppo, come si crea e si gestisce la conoscenza. Le aziende produttrici offrono prodotti cercando spazio anche forzando l’ipotesi di riduzioni di costi per la formazione. Questo ultimo è un argomento al quale le organizzazioni sono molto sensibili, per la fase congiunturale che vivono. Il dibattito coinvolge non solo gli informatici, gli psicologi, i pedagogisti ma anche i filosofi, i sociologi, gli studiosi della comunicazione ed anche esperti nella gestione delle risorse umane. Dagli Stati Uniti, attraverso la Gran Bretagna questi temi si diffondono al vecchio continente, all’Australia e a tantissimi paesi anche tra i non più sviluppati. La scuola e le università iniziano le loro sperimentazioni cercando di coinvolgere gli insegnati a partire dai più innovatori o quelli in possesso di qualche dimestichezza informatica. Gli apporti metodologici e teorici arrivano anche da linee di pensiero “pre tecnologiche” (Vigotskij, Dewey; Lewin ecc.) e la metafora di riferimento è quella della “comunità di scienziati” che partendo dalla realtà, da problemi concreti costruisce nuovi saperi. Gli strumenti software, perché la comunità lavori a distanza, richiedono pertanto validi supporti alla comunicazione in rete: posta elettronica, web forum, ecc. Alcuni gruppi, però, lavorano alla realizzazione di strumenti più raffinati dal punto di vista metodologico. Un esempio è quello di Marlene Scardamalia e Carl Bereiter, dell’Università di Toronto. Il progetto si chiama CSILE (Computer Supported Intentional Learning Environment). Questo software è caratterizzato da un database che può essere arricchito dai contributi degli studenti e quindi il lavoro dei singoli può essere commentato e revisionato dagli altri partecipanti al corso. Il percorso è “visibile” attraverso delle mappe. L’”apprendimento intenzionale” è la trasposizione dell’idea che l’informazione di partenza, il dato, è poca cosa se non gli viene attribuito un significato attraverso nessi logici ed altri dati. In ambito europeo due sono gli esempi citati in letteratura Synergeia e Fle3 nati nell’ambito di progetti dell’Unione. Sono strumenti adatti allo sviluppo collaborativo ed alla condivisione delle risorse e non offrono strumenti di verifica sommativi, perché ritenuti estranei al modello di riferimento. Il primo, tedesco, è un adattamento di un groupware; il secondo, sviluppato all’Università di Helsinki, si caratterizza per offrire agli studenti tre diverse aree di lavoro: scrivania, costruzione di conoscenza, improvvisazione. Giovannella F.- Millotti E. / Materiale didattico / 2006 2/13 Il mondo delle piattaforme in verità è molto variegato. Dal dominio di piattaforme d’origine commerciale (si pensi ad esempio a Blackboard e Sap) si è passati ad una larga diffusione di soluzioni offerte dal mondo dell’open source. Moodle, Claroline, Dokeos, Ilias, Docebo sono nomi che stanno diventando familiari a chi s’interessa del settore. La logica dell’os sta contagiando molti enti e sempre più aziende. Modificando le loro strategie di business un certo numero di fornitori ha intrapreso la strada della fruibilità gratuita d’alcuni strumenti e contenuti cedendo a pagamento i servizi connessi. Questa tendenza è legata alla anche alla diffusione di ambienti server, come Linux, offerti con un sistema di licenza gnu – gpl. Quella appena accennata però non è l’unica tendenza in atto. Almeno altre due sembrano essere particolarmente importanti per il contesto dell’ e-L. La prima è quella della definizione standard d’interoperabilità dei contenuti rispetto alle piattaforme, la seconda è la produzione di materiali didattici in base a delle prescrizioni. Si tratta d’argomenti connessi e di notevole interesse sia dal punto di vista informatico sia da quello didattico. La strada aperta per il mobile – learning, ovvero per la fruizione di contenuti didattici su palmari e “similia” è aperta. Su questi argomenti non si potrà scendere nel dettaglio; si spera almeno di destare qualche curiosità. Altri due argomenti toccano alcuni aspetti delle piattaforme per l’e-Learning. Un tema particolare, comune a tutto il web ed alla produzione multimediale, è quello dell’usabilità per i diversamente abili. L’altro, molto sentito in ambito aziendale ( e appena percepito nella pubblica amministrazione), è la relazione tra formazione e gestione delle conoscenze, intese in senso ampio. Entrambi questi aspetti hanno ricadute sulle piattaforme sia per quanto riguarda le problematiche delle interfacce sia per le strutture e i modi di funzionare. Come si vede il contesto nel quale ( e del quale) vivono le piattaforme è ampio e ricco di spunti di contaminazioni e miglioramenti. Il tasso d’innovazione delle ICT, inoltre, rende alquanto difficile giungere a delle definizioni stabili dello stato dell’arte. Quello che segue ha il solo scopo di presentare gli elementi essenziali per guidare un “aspirante tutor” a muovere i primi passi. Cosa è un LMS Cosa è un Learnin Managment System, una piattaforma per l’e-Learning? Volendo essere sintetici è un programma (o insieme di applicazioni) realizzato con l’intenzione di agevolare il lavoro di chi eroga e di chi fruisce un’attività formativa supportata dall’uso di internet quale canale di comunicazione e trasmissione di materiali. In linea generale il LMS dovrebbe supportare tutte o parte le fasi dell’azione formativa: analisi competenze e fabbisogni formativi, progettazione, realizzazione e personalizzazione o importazione dei contenuti, erogazione, valutazione (assesment, evaluetion) e monitoraggio. In altri termini una piattaforma dovrebbe consentire di gestire, attraverso i relativi data base) gli utenti; i contenuti e oggetti didattici; l’attività, le interazioni tra partecipanti, il monitoraggio e le valutazioni. In verità difficilmente gli LMS supportano ogni fase, concentrandosi soprattutto quelle erogative, di monitoraggio e di valutazione degli apprendimenti. Alcune offrono però anche strumenti di profilatura dei corsisti utili alla costruzione di percorsi individuali, date le finalità formative e con moduli didattici precaricati. Altre agevolano le fasi legate alla produzione dei contenuti (LCMS). Molte consentono il tracciamento dei comportamenti dei singoli anche attraverso l’uso di materiali realizzati secondo le specifiche Scorm. Gli strumenti principali che si ritrovano in una piattaforma di tipo erogativo sono: o Autenticazione o Accesso ai materiali o Forum con allegati o senza o Chat o Agenda o Bacheche Giovannella F.- Millotti E. / Materiale didattico / 2006 3/13 Strumenti di comunicazione personale Strumento per il trasferimento di documenti Repository Test e prove Sondaggi Personalizzazione della grafica Personalizzazione degli strumenti Assegnazione delle prerogative offerte alle diverse categorie di utilizzatori (corsisti, tutor, docenti, amministratori) o Amministrazione gruppi. o Sistemi di notifica e di segnalazione di novità nell’ambiente o Tracciamento dei comportamenti in piattaforma o Help in linea o manualistica digitale. Nei LCMS è, come accennato, integrato un modulo per la creazione (anche grazie ad applicativi di authoring per la produzione dei LO) la gestione e archiviazione dei contenuti didattici (digital repository). Con l‘ampliarsi della disponibilità di banda negli LMS vengono sempre più integrati (o comunque utilizzati nelle attività formative) strumenti di audio video comunicazione. Questi applicativi, per l’effetto classe che generano (integrando anche lavagna virtuale, condivisione di applicazioni e documenti, chat ecc.), sono anche denominati Virtual classroom. Qui di seguito si presentano alcune notazioni che potranno tornare utili in situazioni operative.Innazi tutto l’amministrazione di un LMS avviene attraverso un pannello di controllo, senza dover intervenire sul codice. Il profilo dell’utente è generalmente personalizzabile, almeno parzialmente, dal corsista stesso attraverso l’inserimento di una descrizione e di un’immagine. Utili per l’utente, quando disponibili, le funzioni rubriche personali, blocco notes, repository personali. Nelle pagine iniziali o personali, poi, possono trovare posto gli strumenti per la condivisione di bookmark e risorse on line. o o o o o o o o Molte piattaforme prevedono dei sistemi di notifica e di segnalazione di novità nell'ambiente come una pagina di ingresso personalizzata per l'allievo che fa il login i cui contenuti mettono in evidenza i titoli degli ultimi contenuti inseriti nei diversi ambienti didattici. Il sistema di monitoraggio dovrebbe operare in tempo reale fornendo diversi informazioni diverse in funzione dei profili di utente (corsista, docente, amministratore , ecc.). Il sistema di gestione della comunità deve consentire l’apertura e la gestione dei forum di discussione, consentendo di attivare più forum di discussione e gestire i "thread" cioè gli argomenti. La comunità vive di relazioni uno a molti ma anche da uno ad uno; sarà pertanto utile avere a disposizione strumenti sia pubblici sia privati, soprattutto nella comunicazione docente – discente. I forum possono essere dotati di funzionalità aggiuntive come ad esempio la possibilità di ricerca per parole chiave, la navigazione per data, per autore, per thread di discussione domanda-risposta, la possibilità di inviare via e-mail i nuovi messaggi inseriti dai membri del gruppo, o ricevere la segnalazione delle risposte ad un proprio messaggio. I repository dei materiali degli LMS dispongono di funzioni del tipo: livelli diversificati di autorizzazione di lettura e scrittura; avvisi e-mail per determinati nuovi documenti disponibili. In tutti gli LMS funziona un modulo che consente ai partecipanti di caricare materiali didattici e compiti. Spesso gli strumenti sono diversificati alle diverse funzioni ed i gradi di libertà sono legati ai profili utente. Un sistema di "tester", per verificare la compatibilità Scorm degli oggetti da archiviare, può essere molto utile, soprattutto quando si pensa di utilizzare molti oggetti con tale caratteristiche. Un’ altra funzione posseduta da alcuni LMS è quella della “profilatura” degli utenti. Si tratta di un sistema di selezione dei corsisti in funzione delle competenze possedute e degli obiettivi perseguiti Giovannella F.- Millotti E. / Materiale didattico / 2006 4/13 ed ha l’obiettivo di predisporre percorsi di fruizione personalizzati. Un percorso, però, totalmente automatizzato presenta, a tutto oggi, importanti limiti. Molto utile nella gestione quotidiana di un corso è la funzione di pianificazione (scheduler) spesso associata al semplice calendario – agenda. Quando è collegata ad un indirizzo di posta elettronica (e-mail reminder , come altri strumenti) ha notevoli utilità pratiche. da M.Giaconatonio,Il futuro dell’e-learning, Wbt E-Magazine, Marzo 2003 Struttura funzionale di un LMS client-server Bisogna fare una premessa prima di parlare di come funziona un LMS ovvero delle caratteristiche che dovevano avere questi strumenti. La principale è che gli utenti non avrebbero dovuto installare software aggiuntivi e la scelta quindi e ricaduta sull'uso di un software che era disponibile su tutte le installazioni ossia il browser. Questo ha quindi vincolato all'uso del protocollo http ed alle sue caratteristiche e quindi alla struttura stessa di comunicazione implementata da questo protocollo. Detto in parole povere la comunicazione non può iniziare che da una richiesta fatta dal client per cui in determinate situazioni come nella chat il browser deve chiedere ad intervalli regolari il rinnovo delle informazioni. Così lo stesso meccanismo ha influenzato il sistema di tracciamento visto che non si può avere in nessun modo informazioni se non quelle inviate la software dell'utente. Anche la struttura di sviluppo è stata influenzata da questa scelta poiché è ovvio che tutto lo sviluppo del software era vincolato dagli strumenti utilizzati nel settore del web. Questi sono un server web, un linguaggio di scripting lato server e l'html, un database su cui conservare le informazioni ed un linguaggio di scripting lato client da usare con moderazione (possibilità di disabilitazione nelle impostazione dei browser). Dobbiamo definire in maniera più dettagliata a che cosa serve il linguaggio di scripting lato server. Questo permette al server web di fornire pagine dinamiche ossia delle schermate sul browser che Giovannella F.- Millotti E. / Materiale didattico / 2006 5/13 sono in funzione delle informazioni contenute in un database senza dover fare pagine html statiche, una per ogni diversa situazione da visualizzare. Facciamo un esempio di comunicazione tra client e server in modo da comprendere meglio il meccanismo. Il browser richiede la pagina di accesso al server web browser --> server web --> pagina con script --> database --> pagina html --> browser (la pagina con lo script prende informazioni dal database e produce la pagina html) L'utente inserisce userid e password e preme il pulsante login il browser invia tutto al server web con la richiesta di una nuova pagina. È ovviamente una pagina con script che confronta le informazioni inviate con quelle memorizzate nel database e se corrispondono produce la prima pagina interna del LMS. In ogni iterazione tra client e server vengono memorizzate le informazioni disponibili e utili nel database per tracciare le attività dell'utente. Dal punto di vista storico in una prima fase in cui hanno dominato le piattaforme di e-learning sviluppate da società private il software e stato il server della Microsoft ed il linguaggio asp con un database proprietario anche se ci sono state alcune eccezioni. Nella fase attuale in cui la maggior parte di lms più utilizzati sono state sviluppate in università o da comunità di utenti utilizzando un approccio open source il server web più diffuso è apache e il linguaggio il php mentre il database è il mysql unitamente a macchine con installato linux. Tale configurazione prende il nome LAMP dalle iniziali Linux, Apache, Mysql, Php. Potremmo dire che le piattaforme di e-learning sono di fatto un evoluzione di software di collaborazione a distanza chiamato groupware che ha già una parte degli strumenti che ritroviamo negli LMS. Gli strumenti tipici di un LMS sono: sistema di login: un sistema per riconoscere gli utenti che vogliono usufruire delle risorse repository dei file ossia un contenitore dove gli utenti possono scaricare il materiale (file) char e forum: sistemi per comunicare tra i partecipanti rispettivamente in maniera sincrona (collegati nello stesso momento) o asincrona. Strumenti per svolgere le verifiche ed esercizi Strumenti per tracciare le attività dei partecipanti per poter interagire efficacemente con gli studenti Nel tempo si sono aggiunti altri strumenti che differenziano una piattaforma dall'altra ma una strumento che è stato aggiunto recentemente, ossia il modulo per il caricamento dello scorm, è stato il primo tentativo di creare un sistema di spostamento di materiali da lms diversi. Questo, ossia trovare degli standard che permettano di essere svincolati dal software specifico è uno dei settori in evoluzione attuali e una delle frontiere attuali e il learning design. Giovannella F.- Millotti E. / Materiale didattico / 2006 6/13 Parole chiave Questo piccolo glossario ha lo scopo di arricchire il vocabolario specifico dell’eTutor e di agevolare la comprensione del testo e delle lezioni connesse. Accessibilità: L'accessibilità garantisce all'utente una facile fruibilità del sito. L’accessibilità obbliga anche ad evitare di utilizzare tecnologie non diffuse o di difficile utilizzo. Particolare significato ha il concetto di usabilità in relazione alle persone diversamente abili. Per l’Italia si veda il sito del CNIPA. A livello internazionale: Linee guida: http://www.w3.org/TR/WCAG/. Traduzione italiana a cura di Aib: http://www.aib.it/aib/cwai/WAI-trad.htm. ADL: Advanced Distributed Learning del Dipartimento della difesa e Ministero del Lavoro USA www.adlnet.org- ha sviluppato SCORM (Sharable Content Object Reference Model) un modello di riferimento che integra i contributi di altri soggetti di natura pubblica e privata (IMS, AICC , IEEE). AVS: aula virtuale sincrona. Software che consentono l’audio – video conferenza, la condivisone delle applicazioni ed altre funzioni di supporto come chat e lavagna. CMS: content management system. Software realizzato per agevolare la realizzazione, archiviazione, modifica di documenti digitali, anche in gruppi di lavoro. CSCL: Computer Supported Collaborative Learning. L’acronimo indica un ambito di ricerca delle tecnologie dell’educazione centrato sull’uso,secondo canoni collaborativi/cooperativi, del computer e delle reti. Con questa sigla si indicano spesso anche gli strumenti idonei ad un approccio costruttivista alla formazione a distanza. CSCW: Computer Supported Collaborative Work. L’acronimo, temporalmente precedente a CSCL, indica la riflessione e le applicazioni informatiche nell’ambito del lavoro di gruppo supportato dalle ITC. Groupware: software o insieme di applicazioni / piattaforma finalizzata ad agevolare gruppi di lavoro. Dispone di strumenti di messaggistica, repository di documenti, agenda, planning. IMS: Consorzio di produttori (Instructional Machine Systems Global Learning Consortium) che ha realizzato set di specifiche. La diffusione di tali specifiche è legata ala diffusione di XML quale linguaggio di integrazione ed interscambio dati e all’affermazione dei metadati: “etichette” Per l’indicizzazione e l’interpretazione standard e automatica (machine readable) dei contenuti sul Web. HTML: è un linguaggio di marcatura. Inizialmente definito per essere associato agli ipertesti ha avuto ampia diffusione con il diffondersi di internet, costituendone il linguaggio di riferimento. Interoperabilità: Vi e' interoperabilita' tra i programmi quando questi possono condividere gli stessi dati, vi e' interoperabilita' tra servizi quando i dati di uno vengono condivisi anche dagli altri. LCMS: learning content management system. Software o insieme di applicazioni / piattaforma finalizzata ad agevolare l’apprendimento a distanza. Si differenzia dal LMS per avere al suo interno strumenti finalizzati alla realizzazione, anche collaborativa, ed archiviazione di materiali didattici. LMS: learning management system. Software o insieme di applicazioni / piattaforma finalizzata ad agevolare l’apprendimento a distanza. Dispone di vari moduli/funzione spesso componibili con una certa libertà. Giovannella F.- Millotti E. / Materiale didattico / 2006 7/13 LO: I learning object , detti anche Reusable Learning Object (RLO), applicano il concetto di riutilizzabilità alla produzione una delle componenti più onerose all’interno di un processo elearning. Possono essere prodotti secondo le specifiche Scorm o no. Nel primo caso, se fruiti su LMS idonei, consentono di rilevare il comportamento degli utenti. Metadato: insiemi di dati, informazioni su un dato, un oggetto, una risorsa. Con i metadati le informazioni, i contenuti immagazzinati in un digital repository possono essere facilmente archiviati e recuperati. Nel caso dei metadati associati ai learning objects le categorie riguardano la descrizione generale, il ciclo di vita, i requisiti tecnici, le caratteristiche educative, la proprietà intellettuale, le relazioni con altri learning object ecc. SCORM (Shareable Content Reference Model) Linee guide di ADL (Advanced Distributed Learning) derivanti dalla selezione di specifiche IMS. Le specifiche SCORM sono definibili come profili applicativi di IMS, poiché utilizzano integralmente. Da altri standard (AICC) SCORM ha preso modello di tracciamento. XML: (Extensible Markup Language) linguaggio di marcatura più evoluto di HTML è stato ottimizzato specificamente per applicazioni in ambiente World Wide Web. Consente di descrivere la struttura fisica di un documento, mediante informazioni testuali leggibili. Usabilità (cfr standard ISO 9241) è la misura in cui un sito Web soddisfa i bisogni informativi dell’utente finale, permettendogli facilità di accesso e navigabilità e consentendo un adeguato livello di comprensione e fruizione dei contenuti. Giovannella F.- Millotti E. / Materiale didattico / 2006 8/13 Alcune Piattaforme di e-learning commerciali ed open source BlackBoard http://www.blackboard.com/us/index.aspx WebCT http://www.webct.com/ Plateau http://www.plateau.com/ ADA- free software italiano (GNU-GPL) basato su PHP http://ada.lynxlab.com/ada_portale/index.php?option=com_frontpage&Itemid=1&lang=italian Atutor- free software (GNU-GPL) basato su MySql/PHP/Apache http://www.atutor.ca/ Claroline- free software (GNU-GPL) basato su PHP http://www.claroline.net/ Fle3- free software (GNU-GPL) basato su Python/Zope/Plone http://fle3.uiah.fi/ .LNR- free software (GNU-GPL) http://www.dotlrn.org/ Kewl – Lms Sudafricano, Open source, sviluppato con ASP Microsoft http://kewl.uwc.ac.za/Default.asp Moodle - free software (GNU-GPL) basato su PHP http://moodle.org/ ZMS - free software (GNU-GPL) basato su Python/Zope/Plone http://www.zms-publishing.com/ Standard e profili applicativi ADL: Advanced Distributed Learning http://www.adlnet.gov/index.cfm AICC: sito dell'Aviation Industry CBT Consortium http://www.aicc.org/ IMS: sito dell'IMS Global Learning Consortium http://www.imsglobal.org/ IEEE: Learning object metadata http://ltsc.ieee.org/wg12/ Celebrate: Metadata elebaorati da un progetto UE http://www.eun.org/ww/en/pub/celebrate_help/application_profile.htm OKI: Un progetto del MIT per la definizione di riferimenti per l’interaoperabilità dei sistemi. http ://web.mit.edu/oki/ - http://www.okiproject.org/ Giovannella F.- Millotti E. / Materiale didattico / 2006 9/13 . Lo SCORM in sintesi Sharable Content Object Reference Model http://www.adlnet.org - http://www.adlnet.gov/index.cfm Gli obiettivi della realizzazione di learning object L.O. (moduli minimi di materiali didattici) in formato SCORM obiettivi descrizione riusabilità Può essere ri - usato (o modificato) in numerose situazione di training reperibilità Può essere localizzato in caso di bisogno interoperabilità Può essere utilizzato con diverse applicazioni e tools La struttura Esisto due elementi che compongono i L.O. gli sco e gli asset. I primi utilizzando il javascript (linguaggio di scripting) comunicano con LMS per lo scambio di informazioni e possono contenere gli asset. Uno sco composto da più pagine con una propria logica di navigazione viene chiamato “sco multi pagina”. Gli asset sono tutti gli altri documenti che formano un L.O. e possono essere non associati a sco. Per permettere la massima riusabilità sia gli sco che gli asset stand alone non possono chiamarsi reciprocamente in modo che l'assemblaggio del L.O. e la sequenza temporale è decisa esclusivamente nell'interno del file manifest. Elementi Descrizione Azioni vietate SCO Comunica con LMS utilizzando le API può contenere degli asset ed essere multi pagina. Nel suo interno può implementare qualunque logica di navigazione e di sequenzializzazione (sco multi pagina) Non può chiamare direttamente altri elementi. In un LMS scorm 2004 (1.3.1) esistono delle chiamate per permettere la navigazione tra elementi Asset Non effettua nessuna comunicazione con LMS può essere associato ad uno scorm o stand alone La comunicazione tra SCO e LMS Alcuni valori possono essere passati dallo sco al LMS in modo che questo possa tracciare il comportamento dell'utente. Ad esempio: stato della lezione, tempo di permanenza, informazioni sull'interazione. Giovannella F.- Millotti E. / Materiale didattico / 2006 10/13 Per quanto riguarda lo stato i valori previsti sono: passato, completato, fallito, incompleto, in visione, non definito. Mentre le informazioni sull'interazione prevedono: il tipo di test le risposte previste, quelle corrette, quelle date dall'utente, la data, il tempo impiegato, il peso assegnato. Si possono creare dei blocchi di caricamento tra SCO in base allo stato (cmi.core.lesson_status) utilizzando nel manifest il tag <adlcp:prerequisites type=”aicc_script”> in modo, per esempio, che un determinato SCO non possa essere caricato se il precedente non è nello stato “passed” (scorm 1.2). PACKAGING Il Package interchange file è un file zip che contiene tutto il materiale ed il file manifest. Un file XML che descrive sia i metadati per la conservazione ed il reperimento, in un repository sia dei singoli sco o asset sia dell'intera struttuara. Inoltre contiene nell'organizations la successione temporale delle varie unita' sia sco che asset non assiocate allo sco. Infine tutte le informazioni neccessarie per interfacciarsi al LMS. Package Interchange File Manifest file Meta-data Organizations Resources (sub)Manifest(s) File fisici (sco, asset, media, script) Alcune strutture A Schermata Asset Schermata L.O. Sco Asset Interazione Asset Schermata Asset Giovannella F.- Millotti E. / Materiale didattico / 2006 O Schermate interazioni Asset 11/13 B-1 Schermata Asset Segmento SCO Schermata Asset O Schermate interazioni Asset Interazione Asset L.O Schermata Asset Segmento SCO Schermata Asset O Schermate interazioni Asset Interazione Asset B-2 Schermata Segmento SCO Asset Schermata Schermate O Asset Asset Segmento SCO L.O Interazione Asset Schermata Segmento SCO Asset Schermata Asset Segmento SCO Schermate O Asset Interazione Asset Giovannella F.- Millotti E. / Materiale didattico / 2006 12/13 Schermata Schermata C L.O SCO Asset Schermata Schermata SCO Asset Interazione Interazione SCO Asset Schermata Schermata SCO Asset Schermata Schermata SCO Asset Interazione Interazione Asset SCO Schema dell’implementazione funzionale. API Instance HTML SWF SCO APIWrapper SCOWrapper Lista_SWF stato() interazioni() vaiA() successivo() predecente() allegati() link() Se opera all'interno di un LMS scorm il passaggio delle schermate avviene con cmi.launch_data mentre in un LMS non scorm usa Lista SWF Giovannella F.- Millotti E. / Materiale didattico / 2006 13/13