Nuotare per scoprire sé stessi
Transcript
Nuotare per scoprire sé stessi
l’Adige - venerdi 26 gennaio 2007 - p. 51 l'Adige Sport venerdì 26 gennaio 2007 51 BORDO VASCA RENÉ GUSPERTI Nuotare per scoprire sé stessi di LUIGI LONGHI TRENTO - Sulla solitudine di uno sportivo si sono scritti romanzi, poesie, canzoni e perfino trattati. Una solitudine in mezzo alla folla che ti esalta o ti deprime a seconda del risultato dove agli sconfitti non viene perdonato nulla. Lo sport ad alto livello è anche solitudine ma per un nuotatore è essenza stessa della sua attività. Giornate intere passate su e giù per una piscina a vedere mattonelle, con gli occhi che alla fine bruciano di cloro in un silenzio obbligato. Una vita scandita da molti sacrifici e una volta tanto la parola «sacrificio» nello sport non è esagerata. «Non c’è dubbio che il nuoto sia uno sport per solitari dice Renè Gusperti, 35 anni con una splendida carriera alle spalle e un presente da tecnico del Csi Trento. - A me non piaceva molto fare sport di squadra. Il nuoto è la "mia" competizione dove affronti te stesso per migliorarti. Il risultato per un nuotatore è migliorare il proprio tempo e questa è una soddisfazione intima che puoi condividere con poche persone. E se non hai un allenatore che è più di un tecnico è difficile emergere». Cosa significa essere più di un tecnico? «Significa essere allenatore, padre, fratello, amico. Un atleta e un allenatore si devono parlare con gli occhi; devono capirsi immediatamente e avere una fiducia smisurata l’uno con l’altro». Difficile trovare l’alchimia e il rapporto giusto ma se non c’è non porterai mai un ragazzo o una ragazza a nuotare alle 6 di mattina in piscina prima di andare a scuola, poi tornarci nel pomeriggio e aggiungere in serata una seduta in palestra. «Se non ci fossero stati Walter Bolognani e Massimo Eccel (con cui ha concluso l’attività a Rovereto ndr) non avrei fatto la carriera che ho alle spalle». Gusperti è stato il secondo grande talento del nuoto trentino dopo Marcello Guarducci. Ha vinto decine di titoli italiani nei 50 stile libero, ha partecipato a due Olimpiadi, conquistato medaglie agli Europei, ha partecipato a centinaia di meeting in tutto il mondo, percorrendo migliaia di chilometri in piscina. A proposito di chilometri percorsi, nemmeno lui li sa contare. Tanti comunque. Tanti da far paura per chi non conosce il nuoto e cosa c’è dietro. «Però ho iniziato tardi a nuotare: avevo 11 anni. Un po’ anomalo rispetto agli altri ragazzi che iniziano a 4 o 5 anni». Un vantaggio o uno svantaggio? «Tutto sommato un vantaggio perché così non corri il rischio di annoiarti. Poi sono arrivati i primi risultati e allora la passione ti prende». E il nuoto ha più preso o dato? «Senz’altro dato. Se penso alle Olimpiadi mi viene ancora la pelle d’oca. La cerimonia di apertura di Atlanta ’96 (ha preso parte anche a Barcellona ’92 ndr)sarà un ricordo che mi porterò per sempre. Poi le gare, la gente, gli «E’ uno sport che comporta grandi sacrifici La cosa più bella è quella di migliorarsi» OLIMPIADI Ogni atleta dovrebbe provare l’emozione di partecipare ai Giochi A CASA Non ho mai lasciato Trento perché la società gestiva la piscina Oggi è impossibile CAMPIONE. Renè Gusperti è stato uno dei più grandi nuotatori italiani nella velocità foto Piero Cavagna STATI D’ANIMO I ragazzi oggi non hanno più l’ansia della gara Io non dormivo la sera prima della competizione avversari. Non ho conquistato medaglie ma ciò che ho vissuto vale più di ogni cosa. Ogni atleta dovrebbe partecipare ai Giochi perché ti rendi conto per cosa hai lottato, lavorato e anche sofferto. Sei lì, al centro del mondo». E nulla il nuoto ha tolto? Sorride alla domanda pensando bene alla risposta: «Io non mi sono mai allontanato da Ravina dove sono nato. Dopo i meeting e i collegiali tornavo sempre a casa perché penso che un atleta non possa alienarsi dalla realtà in cui vi- LA SCHEDA ANAGRAFE Renè Gusperti è nato a Trento nel 1971 e vive da sempre a Ravina. Sposato con Patrizia ha due figli: Sara di 5 anni e Luca di 3. É stato il miglior specialista italiano nei 50 stile libero per quasi un decennio. Cresciuto nella Rari Nantes Trento è poi passato al Gruppo sportivo della Fiamme Gialle di Roma. É stato scoperto dall’allenatore Walter Bolognani. Altro suo tecnico è stato per anni MassimoEccel. Attualmente è allenatore del Csi Trento. CARRIERA Quindici anni ad alto livello gareggiando in tutte le parti del mondo. Renè Gusperti può vantare i seguenti risultati e partecipazioni. Olimpiadi di Barcellona 1992 Olimpiadi di Atlanta 1996 8 Campionati europei (1 argento sui 50 stile libero; 1 argento in staffetta; 1 bronzo in staffetta) 2 Campionati mondiali 17 Titoli italiani assoluti nei 50 stile libero 4 Giochi del Mediterraneo (1 oro, 1 argento, 3 bronzi) 21 Record italiani sui 50 stile libero assoluti ve, dove ha gli affetti e le proprie abitudini. Questo mi ha aiutato molto». René ha tenuto ben salde le radici in Trentino e oggi lavora per la Guardia di Finanza in via Romagnosi dopo essere stato per anni atleta delle Fiamme Gialle quando ha lasciato la Rari Nantes Trento: «Ringrazio i generali Bartoletti e Gola che mi hanno aiutato moltissimo a crearmi un futuro dopo lo sport», perché le carriere ad un certo punto finiscono e inizia una nuova vita. Senza rimpianti? «Beh, uno c’è ed è quello di non aver proseguito con gli studi ma era difficilissimo conciliare le due cose. Poi non aver accettato di andare in un’università americana. Avevo delle offerte che ho declinato per Ucla e Standford ma non me la sono sentita. Con il senno di poi avrei forse dovuto accettare di andare negli Usa se non altro per vedere i diversi tipi di allenamento. Adesso mi diverto ad allenare i ragazzini nel tempo libero. Ad un certo punto non In ritiro / Da domani con le Fiamme Gialle La Filippi stella a Fiera FIERA DI PRIMIERO - Le Fiamme Gialle, dopo la positiva esperienza vissuta dai canottieri gialloverdi nello scorso mese di dicembre, hanno scelto nuovamente la splendida località ai piedi delle Pale di San Martino per un ritiro degli atleti del nuoto azzurro di fama internazionale. Da domani al 3 febbraio, infatti, gli azzurri Alessandro Terrin, veneto di notevole prospettiva nella specialità della rana, Martina Cuppone e la fuoriclasse Alessia Filippi, seguiti dai tecnici Andrea Palloni ed Emanuele Crescentini, saranno nella località trentina per effettuare un periodo di allenamento in vista dell’impegno mondiale, in programma dal 25 marzo al 2 aprile a Melbourne (Australia). La ventenne romana Filippi è detentrice di ben sette record italiani nello stile libero, nel dorso, nei misti e nella staffetta in vasca lunga e tre in vasca corta, quindi ai recenti Campionati Europei ha vinto la medaglia d’ooro sui 400 misti ed è stata medaglia di bronzo sui 200 misti, sempre in vasca lunga, quindi seconda sui 400 misti in vasca corta ai Mondiali. Gli atleti delle Fiamme Gialle utilizzeranno la moderna piscina comprensoriale “Sport REGINETTA. Alessia Filippi e Tempo libero” in grado di garantire gli standard richiesti dalle necessità dei valenti nuotatori. Ancora una volta si rinnova il legame tra il sodalizio gialloverde e le Dolomiti che, dal lontano 1925, ospitano a Predazzo il Gruppo Sciatori Fiamme Gialle. ne volevo più sapere di piscina ma poi il destino mi ha voluto a bordo vasca. Sulle prime ero titubante ma poi mi è piaciuto». Nel suo futuro però non c’è la professione di tecnico a tempo pieno anche perché il nuoto locale non ha sufficienti risorse economiche. Senza retorica sui bei tempi andati ma oggi i ragazzini hanno voglia di fare tutti ’sti sacrifici? «Hanno un approccio diverso. Io non dormivo la notte precedente una trasferta mentre oggi per i ragazzi è una cosa normale andare in giro per l’Italia. Prima della gara mi veniva l’ansia, loro la vivono come una cosa normale che se va bene altrimenti pace...mi sembrano poco stimolati e la scuola poi non aiuta i migliori a gestirsi tra sport e istruzione. Sicuramente poi vedo le ragazze molto più puntigliose e grintose dei maschietti ma questo penso sia normale». Con il nuoto si guadagna poco? «Per fortuna c’erano i gruppi militari che garantivano uno stipendio. Fino a metà degli anni Novanta le risorse erano spalmate su molti atleti adesso guadagna molto bene solo il gruppetto dei fortissimi come Rosolino, Magnini, Filippi, Pellegrini, Boggiato e pochi altri. Sono cambiati i tempi e qui da noi non ci sono le strutture. O meglio, ci sono molte piscine ma per gli agonisti c’è pochissimo spazio. Oggi nessuno ti permette di allenarti alle 6 di mattina e nelle corsie ci sono almeno otto-dieci atleti. Così non ti puoi preparare come devi e non puoi programmare. Io dico che un nuotatore è un maniaco dell’organizzazione e se questa manca puoi dire addio ai sogni di gloria. Alle Olimpiadi non ci vai con le chiacchiere». Manca anche la vasca da 50...«É indubbio che sia uno strumento molto importante basta pensare a come è servita quando è stato messo il pallone alla Fogazzaro di Trento». Allora è inevitabile andare via? «Forse sì ma poi dipende molto dal carattere di un atleta e dalle scelte che si fanno». Chi sarà il nuovo Gusperti? «Vedo molto bene Alessandro Coser. Ha una volontà di ferro e una passione smisurata per tutto ciò che è nuoto. Poi c’è Claudio Lazari che ha talento e le credenziali per fare carriera». E Sara e Luca, i due figli di Renè Gusperti, diventeranno dei campioni? «Con mia moglie Patrizia abbiamo deciso di lasciarli liberi di scegliere. Non vogliamo imporre loro uno sport. E adesso sono troppo piccoli per pensare ad una disciplina». Facciamo un salto indietro: tra i tanti campioni conosciuti e frequentati chi scegliamo come esempio? «Non ho dubbi nel dire il russo Popov, re dello sprint. Per me è stato sempre un simbolo e non solo in vasca ma anche fuori per la sua umanità e umiltà. Un vero esempio a cui mi sono ispirato. E se qualche risultato l’ho ottenuto è anche grazie all’esempio dell’atleta russo».