Senegal Nord e Sud
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Senegal Nord e Sud
SENEGAL La Casamance e il Nord Perché viaggiare responsabile? Un viaggio di turismo responsabile si basa su principi di equità economica, tolleranza, rispetto, conoscenza e incontro. Porta a visitare le bellezze naturali, storiche e artistiche del paese visitato, dando però un “valore aggiunto” al viaggio: l’incontro con le popolazioni locali è visto come momento centrale dell’esperienza turistica, rendendo il viaggio un’imperdibile occasione di conoscenza di un altro popolo, delle sue tradizioni, dei suoi usi e costumi, in un’ottica di scambio culturale. Un viaggio responsabile mira a sostenere le economie locali dei paesi di destinazione utilizzando, per quanto possibile, servizi locali e lasciando dunque la maggior parte dei proventi turistici alle popolazioni locali. Le comunità visitate sono protagoniste nella gestione del viaggio o di una parte di esso, nonché dirette beneficiarie dei risultati economici che ne derivano. IL VIAGGIO: Questo viaggio ha un “tono” davvero particolare, perché è un viaggio di la sua essenza è musica ed è la musica, si può dire, a disegnarne l’itinerario. Musicisti, comunità di artigiani e artisti, griot… e la loro terra: i mercati, i porti, i villaggi, i colori e i profumi. In compagnia di giovani artisti senegalesi sensibili alla preservazione della loro tradizione, entreremo nel cuore delle comunità locali, dove anche la musica può diventare un’opportunità di sviluppo dignitoso per il sud del mondo. Un viaggio concepito dall'esperienza decennale di associazionismo Italia - Senegal legato al commercio equo e solidale e al turismo responsabile. Esperienza che ha fatto incontrare operatori del settore, viaggiatori e artisti 1 italiani con il popolo Senegalese in tutte le sue espressioni culturali, artistiche e sociali, dando origine ad un ponte perenne tra Italia e Africa. Un ponte in grado di continuare ad offrire questa possibilità di incontro tra persone di due culture e due economie diverse. Gli itinerari sono elaborati insieme a Vania Fedato, consulente di turismo responsabile e in precedenza collaboratrice in Senegal in progetti legati al WWF e al commercio equo, e sono stati ispirati dalla conoscenza sempre profonda dei paesaggi culturali e dell'ambiente del Senegal, dai molti amici e amiche senegalesi fra artisti, musicisti, guide ecologiche, pescatori, contadini, operatori turistici locali... Gli itinerari SAKU GI (scoprire viaggiando 'di persona') a suon di musica e danze, escursioni naturalistiche, culturali o avventurose, rappresentano ogni volta un viaggio dall'accento filantropico che valorizza e sostiene i progetti locali di alcune comunità di artisti, artigiani e cooperative di donne o gruppi di giovani agricoltori impegnati in progetti agricoli o legati alla trasformazione dei prodotti alimentari, che sono la base dell'economia senegalese... IL PAESE: Il Senegal è un paese che oltre ad essere stupefacente con le sue lagune, coste oceaniche deserte e foreste mistiche di baobab, è uno degli stati dell'Africa nera più pacifici e più facilmente penetrabili dal punto di vista sociale e culturale. Confina con Mauritania, Mali, La Gambia, Guinea, Guinea Bissau e con l’Oceano Atlantico: a questi luoghi sono legate le sue vicende storiche e da questi luoghi iniziò anche il rapporto tra bianchi occidentali e neri d’Africa, attraverso viaggi esplorativi tramutatisi in spedizioni di guerra e conquista. Ancora oggi purtroppo, sotto forma di programmi di sviluppo economico globale, le popolazioni africane e il loro territorio vengono sfruttati. Un viaggio attraverso le bellezze di questa terra accompagnati dalle note dei griot, gli artisti africani, che ci aiuteranno a comprendere le tradizioni di queste genti e le loro trasformazioni; un’opportunità di incontro con la cultura africana e di partecipazione ai progetti solidali dell’associazione. PROGRAMMA DI VIAGGIO: 10 febbraio: partenza dall’Italia Partenza con volo di linea per Dakar. 11 febbraio: ARRIVO IN SENEGAL All’arrivo, trasferimento e sistemazione in albergo nel quartiere di Ngor, un quartiere molto affascinante che si affaccia sul mare. Fin dalle sue origini luogo di pescatori, oggi unisce un’anima popolare e moderna. In arrivo a Dakar si avverte immediatamente l’aria sub-sahariana e l’euforica, colorita e calda accoglienza senegalese, la cosiddetta ‘Teranga’. Immediatamente si intuisce anche che ci si trova in una terra dove la maniera di relazionarsi tra le persone segue regole molto diverse dalle nostre. Non sarà difficile approcciarsi alla nuova cultura incontrata, i modi di comunicazione sono i più svariati, quindi non c’è da preoccuparsi in quanto i senegalesi sono dei maestri nel trovare mille modi per interagire con l’ospite straniero. All’arrivo non è garantito che le camere saranno già disponibili (visto che l’arrivo è previsto al mattino piuttosto presto), ma potrete lasciare giù i bagagli ed iniziare con le visite! Per rilassarsi dal viaggio ci dirigeremo nella rilassante isola di Ngor, dove sarà possibile tuffarsi nel mare blu, girovagare sulle sue scogliere e godersi un pranzo in spiaggia a base di pesce grigliato, riso e succhi di frutta naturali! 12 febbraio: DAKAR – MERCATI – ISOLA DI GORÉ – MARE – INCONTRI MUSICALI Si parte alla scoperta della capitale del Senegal: la zona centrale si visita facilmente a piedi e ben rappresenta il volto grande, affollato, caotico, ma estremamente affascinante ed entusiasmante del continente nero. Lungo la Corniche, la lunga strada che, come suggerisce il nome, fa da cornice al mare, i negozi di artigianato locale e le esposizioni di oggetti vari appoggiati direttamente sulla sabbia si alternano con monumenti, mercati, amanti del jogging. Si visiteranno alcuni dei mercati più antichi del cuore della città. Successivamente, è possibile raggiungere la bellissima isola Goré: si trova a venti minuti di traghetto dal porto di Dakar. E’ l’isola da cui sono partiti la maggior parte degli schiavi verso le americhe: ora guarda 2 a ovest e a est, a sud e a nord, in un suo modo tutto nuovo. Solo attraverso la condivisione di momenti di chiacchiera con gli abitanti del posto, con i figli ‘di quella storia’, si può avere un’idea di come i rapporti tra gruppi di esseri umani diversi si possano trasformare e possano migliorare, anche quando le atrocità del passato NON farebbero mai pensare a perdoni o pentimenti. Secondo noi questi incontri possono agire sulla consapevolezza e sulla memoria più di una visita al ‘museo degli schiavi’. Le spiaggette offrono ottimi luoghi di ristoro e un mare limpido per tuffarsi e nuotare... La sera incontro musicale con un gruppo di musicisti metropolitani che provengono dalle periferie o originari di paesi limitrofi come la Guinea. Voci stupefacenti dei cantanti si intrecciano con le note esilaranti dei diversi strumenti tradizionali: balafon, kora e/o delle percussioni africane. Accompagnati dai cori dei molti amici artisti baye fall, nelle loro canzoni si intuisce l'espressione della loro fede in Dio e verso i loro profeti, o figure più di origine animista. Si tratta di uno dei numerosissimi gruppi che in Senegal crea la ‘Music Fall’, cioè la musica ispirata alle storie e agli insegnamenti dei loro ‘uomini santi’, Bamba e Mame Cheikh Ibrahima Fall. Un’interpretazione artistica moderna che si rifà ai più tradizionali e solenni canti sacri - gli Dhykr - che da più di un secolo i baye fall (baye in Wolof significa padre) offrono a Dio durante rituali di ispirazione sufi e che ancor oggi echeggiano nelle notti senegalesi. In questo caso, le musiche e le melodie vengono arricchite dai testi portatori di messaggi, che si può dire siano dei veri e propri vangeli orali dai temi sociali molto moderni che mirano ad educare la comunità ad una vita più sana e attenta al prossimo. Cena libera e pernottamento alla pensione. 13 febbraio: MBOUR E I GRIOT – FADIOUTH – PALMARIN Si lascia la capitale per dirigersi verso sud, senza lasciare l’orizzonte dell’Atlantico, per raggiungere il piccolo villaggio di Palmarin, sul delta dei grandi fiumi Sine e Saloum, a circa 150 chilometri da Dakar. Lungo il tragitto, si sosterà nella vibrante cittadina di Mbour per un magico incontro con una la tradizionale famiglia di Griot. I griot sono la casta dei musicisti africani; griot si nasce, non si diventa, e ogni nuovo nato in una famiglia griot apprende l'arte dal proprio padre, dai fratelli maggiori o dagli zii più anziani. In passato ogni re, ogni famiglia importante possedeva il proprio griot personale che ne cantava la storia e ne tesseva le lodi, oltre a raccontare le vicende più significative del paese. La figura del griot è riconosciuta ancor oggi solo che molti di loro, trovatisi a vivere in una realtà divenuta urbana, hanno abbandonato l'arte per guadagnarsi la vita in altro modo. Esistono comunque ancora delle famiglie che, nel rispetto della tradizione, hanno mantenuto il loro mestiere antico e, oltre ad essere abilissimi costruttori di strumenti, vengono invitate quando c'è da animare una serata o una festa, come matrimoni, battesimi, feste private. Si continua verso sud fino a Joal-Fadiout. Fadiout, l'"isola delle conchiglie", si chiama così perché il villaggio è stato costruito su di una montagna di gusci di molluschi, mangiati e gettati fino a formare un'isola, da generazioni di degustatori di mitili. Non solo le strettissime vie sono fatte di conchiglie, ma pure le case sono costruite con fango e conchiglie. L’isola è abitata da molte famiglie cristiane di etnia “Sérère”; un ponte di legno collega Fadiout, incastonata in una grande laguna a nord del Siné-Saloum, alla terraferma dove sorge il villaggio gemello di Joal. Un secondo ponte di legno collega l’isola a un’altra isoletta dove sorge il cimitero in cui cristiani e musulmani vengono sepolti gli uni accanto agli altri. Su un banco di fango poco distante si noteranno delle palafitte utilizzate come granai e agili piroghe che si aggirano solitarie per sparire poi dietro le mangrovie. Arrivo in serata a Palmarin. Pernottamento e sistemazione in pensione completa in campement locale. 14 – 15 febbraio: PALMARIN - DELTA DEL SINÉ - SALOUM Situata a nord del Parco Nazionale del Delta del Siné-Saloum, sulla lingua di terra che porta a Dijffère, Palmarin è una località pittoresca ai bordi dell’oceano, paradiso di palme a cui deve il suo nome, ed è costituita da quattro villaggi. Palmarin è abitata da una comunità Sérère. Qui la vita scorre ancora secondo i ritmi tradizionali: gli uomini si dedicano soprattutto alle attività agricole grazie alla natura esuberante della regione e alla pesca, mentre alle donne è riservata l’estrazione e la raccolta del sale. Oltre a momenti di relax sulla splendida spiaggia e a incontri con la comunità rurale grazie a cui si può entrare nell’Africa ancora pura, non contaminata da 3 influenze esterne, sarà possibile effettuare un’escursione in calesse (*) nella riserva comunitaria a vedere i pozzi di sale e l’uscita delle iene al crepuscolo. Pernottamento in pensione completa al campement locale. (*) Escursione facoltativa in calesse: fino a 60 euro, da dividere tra i viaggiatori. 16 febbraio: DELTA DEL SINÉ Si parte in piroga e si attraversa il Delta del Siné Saloum fino ad arrivare a Toubakouta (oppure Sokone, dipende dalla marea). Il Parco del Delta del Siné-Saloum copre una superficie di 180.000 ettari ed è stato classificato Riserva della Biosfera dall’UNESCO nel 1981. Regione splendida e selvaggia costituita da lagune, mangrovie, foreste, savane e cordoni sabbiosi che s’intrecciano e offrono un habitat naturale popolato da numerosissime specie di uccelli e da una ricca fauna marina. L’auto raggiungerà il gruppo via terra portando i bagagli. Sosta per pranzo in stile pic-nic su una delle isole del Saloum. 17 febbraio: TRASFERIMENTO A KAFOUNTINE IN CASAMANCE Da Toubakouta/Sokone continua il viaggio verso sud per raggiungere la Casamance, separata dal resto del paese dal Gambia. A Karang si attraversa il confine con il Gambia e dopo aver espletato le procedure per il controllo dei passaporti si prosegue verso Barra, dove, con pazienza, si aspetterà il traghetto in funzione per il servizio di trasporto auto, persone e quant'altro, da una sponda all'altra del largo estuario del fiume Gambia. Si sfilerà tra le vie della capitale gambiana, Banjul, proseguendo verso Selety, l’altro confine dove si dovranno sbrigare le procedure per entrare di nuovo in Senegal. In serata si raggiungerà il pittoresco villaggio di Kafountine. (*) La Casamance è la regione più meridionale del Senegal e si differenzia dal resto del paese per la sua natura lussureggiante, e per il modo di vivere più ancorato alle tradizioni, soprattutto ancestrali, dei suoi abitanti. E’ in questa regione che si sono perpetrate fino ad oggi molte delle tradizioni musicali dell’Africa Occidentale che sono rimaste parte integrante della cultura delle diverse etnie che la popolano. E’ un punto di riferimento per tutti i musicisti di Dakar e dintorni, che rivolgono attenzione alla Casamance per ritrovare pura la tradizione della musica dei loro antenati, e trarne ispirazione. E’ un territorio ricco di molte risorse, quali l’acqua, il riso e le coltivazioni di ortaggi, mentre la foresta fornisce il materiale per le abitazioni e per la costruzione di arnesi utili alla vita e al lavoro di tutti i giorni senza esserne penalizzata. La popolazione locale appartiene alle etnie Djolà e Mandinka, ma numerose altre, ognuna con la propria lingua, si alternano tra le case dei tanti villaggi della regione. Nell'accogliente villaggio di Kafountine sulla costa atlantica (a sud di Diololou), oltre a godersi la meritata spiaggia, si possono intraprendere interessanti escursioni naturalistiche in piroga, in bici o a piedi, per conoscere come ancora la popolazione indigena viva dei soli prodotti che la natura le offre. Partecipazione ai festeggiamenti del Carnevale. Sistemazione in mezza pensione e pernottamento in campement locale, bungalows dal tetto di paglia dotati di servizi privati, patio o veranda, incastonati in rigogliosi giardini, a due passi dall’oceano. (*) Si raccomanda flessibilità da parte dei viaggiatori in quanto il passaggio di frontiera con il Gambia potrebbe subire variazioni che verranno decise in loco dall’accompagnatore in base alla stagione e ad eventi contingenti. 18 – 19 febbraio: KAFOUNTINE Incontro con un gruppo di percussionisti locali, una decina di musicisti della regione estremamente appassionati e conoscitori della tradizione della musica etnica della Casamance: una vera opportunità per i viaggiatori di partecipare alla vita artistica naturale della foresta! Qui c’è l’occasione di rilassarsi sulle spiagge e rigenerarsi in vista anche dei prossimi spostamenti. Si possono fare passeggiate a piedi, in bici o con taxi locali tra i villaggi della bellissima foresta della Casamance. 4 Un’altra possibilità è un’escursione in piroga (*) alle isole lungo l’estuario del fiume Dioloulou (isola degli uccelli e Mboum, l’isola dei cocchi, che sono abitate rispettivamente da colonie di uccelli marini e da una piccola comunità di Diolà). Durante la stagione migratoria, da novembre ad aprile, è luogo ideale per l’osservazione degli uccelli, tra cui pellicani, aironi neri e bianchi, cormorani, fenicotteri, martin pescatori. (*) escursione facoltativa in piroga: fino a 150 euro, da dividere tra i viaggiatori 20 febbraio: KAOLACK E I MEGALITI DI NGAYENE Partenza la mattina presto per Kaolack, passando per Farafenni, l’interno del Gambia. Kaolack è un porto all’interno del delta del Siné Saloum ai confini con il Sahel. Qui approdano grosse navi mercantili attraversando il delta nel suo braccio più navigabile, ci sono vaste saline e qui si concentra tutto l’indotto manifatturiero e artigianale della lavorazione del sale e del pesce. Per queste ragioni la città è crocevia di scambi economici tra tutti i paesi dell’Africa occidentale. Tra le altre cose vanta il mercato coperto più grande di tutta l’Africa nera. 21 febbraio: TOUBA: LA CITTÀ SANTA fondata dal mistico profeta Ahmadou Bamba In mattinata avremo modo di visitare Kaolack. Quindi attraverseremo il Sahel alla volta di Touba, la sua città più importante, che ha raggiunto oggi oltre il milione di abitanti. Arrivo in serata. Si alloggia a Mbake, alle porte della città, in quanto a Touba non ci sono strutture ricettive. 22 febbraio: DINTORNI DI TOUBA: I “DAIRAH” – SAINT LOUIS Se, come ci si augura, si entrerà in stretto contatto con la popolazione locale, non si mancherà di notare l’ampio spessore spirituale di questo popolo. La Città Santa per i musulmani senegalesi, detti Murid, è Touba (in città non si può bere né fumare). Saranno le guide locali, i musicisti con cui si viaggerà, a narrare le vicende e gli insegnamenti dei due uomini santi che hanno dato vita a questa confraternita agli inizi del secolo scorso, ossia Cheikh Ahmadou Bamba e Mame Cheikh Ibra Fall, le cui immagini non si mancherà senz’altro di notare ovunque voi siate. A Touba si vedrà dall’esterno la moschea, ma non è detto si possa entrare (l’entrata è solitamente proibita ai non-musulmani). Lasciando Touba si visiterà uno dei numerosi “Dairah” dove i baye fall e le jae fall (le donne, jae in wolof significa madre) vivono in comunità: spazi aperti a tutti dove si apprende la vita nei suoi più molteplici aspetti, si prega, si lavora. Molti di questi villaggi furono fondati tra la fine dell’ottocento e i primi del novecento da Mame Cheikh Ibrahima Fall, primo discepolo e servitore di Bamba, ossia colui che ne ha diffuso il messaggio divino. Tra le case di paglia o di mattoni capita sovente di incontrare anziani baye fall, dai lunghissimi dread loks (Ndjegn) bianchi che ancora lavorano o cantano e ballano. Le comunità di baye fall e jae fall vivono seguendo i criteri predicati da Bamba; tutte sono legate ai rispettivi capi spirituali, e secondo una gerarchia molto precisa, da un vincolo di servitù chiamato Ndiguel, presupposto necessario per imparare a essere umili e a servire il prossimo. Sarà interessante osservare, anche se per poco, come si svolge la vita in questi particolari villaggi, dove tutto quello che c’è viene condiviso e dove ci si sveglia al mattino al canto sacro dei Xin, i tamburi simili ai sabar, che “parlano la lingua di Dio” o quando durante la notte si accendono fuochi e iniziano le processioni danzanti... L’ispiratore di questo modo di vivere è Mame Cheikh Ibrah Fall al quale Bamba chiese di cantare il nome di Dio al posto della recitazione delle consuete preghiere, com’è prassi nel sufismo, e allo stesso tempo di dedicarsi alla società attraverso il lavoro e le azioni di solidarietà. Altri duecento chilometri di savana in direzione nord-ovest separano Touba dalla nostra prossima tappa, a tratti il paesaggio sembra desertico. Attraverso il Sahel senegalese si arriverà alla foce del fiume Senegal che segna anche il confine con la Mauritania e il Sahara. Proprio dove il grande fiume si getta nell’oceano Atlantico c’è un’ isola dove un tempo sorse il villaggio di N’dar, fondato da un contadino che, dopo molti affanni, vi trovò un pozzo d’acqua dolce e vi si stabilì con la sua famiglia. Il villaggio di N’dar, che è il nome dell’anfora di terracotta che contiene l’acqua da bere, era destinato a diventare la città di Saint Louis. 5 Arrivo in tarda serata, cena e pernottamento in un albergo sull’isola. 23 febbraio: SAINT LOUIS, LA CITTÀ DEL GRANDE FIUME SENEGAL Fort Saint Louis è stato il primo insediamento francese in terra senegalese. Diventò presto la capitale delle nuove colonie francesi, fino al 1958, quando tutto l’apparato amministrativo fu spostato a Dakar. L’aspetto della cittadina differisce dalle altre città senegalesi per la sua architettura e per i suoi esempi d’ingegneria ottocentesca, ereditati dalla colonizzazione europea, come il ponte Fadherbe, che la collega alla terraferma. Dopo una rilassante colazione sulla deliziosa terrazza dell’albergo si parte alla scoperta della città. Si può procedere a piedi ma è decisamente più fresco e comodo salire a bordo degli ombreggiati calessi. Ci sarà anche una guida locale, che illustrerà i luoghi storici e gli avvenimenti ad essi legati. Fu costruita tra il XVIII e il XIX secolo e si presenta come un miraggio sbiadito nell’attuale paesaggio culturale senegalese. Le vie della storica e romantica città si intersecano ad angolo retto un po’ decadenti e sornione e fanno da tappeto a palazzi vuoti dai “nostalgici” balconi in ferro battuto, come per non dimenticare i tempi “gloriosi” della storia passata. Dal versante occidentale dell’isola, altri due ponti collegano Saint Louis alla lingua di sabbia che separa il fiume dall’oceano. Qui si trovano i quartieri popolari di “Gueth N’Dar” e “N’Dar Tout”, decisamente più vivaci. Soprattutto Gueth N’dar, il quartiere dei pescatori, una specie di termitaio squarciato e in continuo fermento. Labirinto di case basse, collegate l’una all’altra da minuscoli cortili e corridoi densamente popolati; lungo le sue vie principali: panni stesi, bancarelle, pentole sul fuoco, recipienti di plastica colorata, frotte di bambini e capre e, come pronte a salpare da un trampolino obbligatorio, centinaia di piroghe guardano in faccia la malasorte per scacciarla, aspettando il loro turno adagiate sulle acque ocra del grande fiume. E’ in questi quartieri che si trovano i mercati più autentici e dinamici. Molti prodotti vengono dalla Mauritania, come tessuti, argento e gioielli. Pranzo libero e pomeriggio in libertà per raggiungere i mercati più interessanti visti durante la visita panoramica o per esplorare indipendenti. La sera, dopo la cena in albergo, si potrà uscire ad ascoltare un po’ di jazz nei rinomati locali dell’isola o... cercare la musica dal vivo in qualche celebrazione degli abitanti dei quartieri popolari. Alcuni musicisti senegalesi hanno definito la regione di Saint Louis “l’Arizona senegalese”. I suoi abitanti mescolano le rispettive culture al di là e al di qua del fiume fondendo le ispirazioni del deserto alle più ipnotiche percussioni Toukouleur o alle dolci melodie accompagnate dalle chitarre tradizionali dei Peul (Halam) che vivono lungo tutta la valle del fiume. 24 febbraio: SAINT LOUIS E DINTORNI – LIBERO PER ESCURSIONI O RELAX Giornata libera per escursioni. Nei dintorni di Saint Louis si trovano due tra i parchi naturali più interessanti del Senegal: a Nord il Parco di Dioudj (*) che confina con la Mauritania e con il deserto del Sahara, è considerato la terza riserva ornitologica al mondo. Se si prosegue verso sud si raggiunge la foce del fiume (a trenta chilometri) e il Parco Nazionale de “la Langue de Barberie” caratterizzato dalla presenza di mangrovie e uccelli acquatici (questo parco negli ultimi anni si è molto ridotto a causa delle maree, ed ha quindi perso parte del suo fascino). Entrambi sono raggiungibili in auto da Saint Louis e quello di Dioudj è aperto solo durante la stagione secca: da novembre ad aprile/maggio. (*) Escursione facoltativa al parco: 35 euro a testa per 4/6 persone 25 febbraio: ST LOUIS - SOMONE – VIA THIES Partenza la mattina da St Louis per Somone con sosta alla città di Thies per visitare il suo famoso museo degli arazzi, retaggio della grande arte manifatturiera senegalese divenuta famosa nel mondo, e i più originali e forniti mercati di artigianato autoctono del paese. Arrivo a Somone subito dopo pranzo e relax in spiaggia o passeggiando tra le vie sabbiose del villaggio fino a raggiungere la splendida Laguna di mare per un ultimo bagno al tramonto… con idromassaggio naturale! 6 26 febbraio: LAGO ROSA – DAKAR Partenza in mattinata verso Dakar con sosta per pranzo al singolare e salatissimo Lago Retba, o lago Rosa. Durante le ore più calde del giorno le sue acque si riscaldano e assumono una colorazione magenta dovuta alla presenza di particolari microrganismi che vengono attirati in superficie dalla luce del sole. Nella piccola salina sulla sponda meridionale del lago, il sale viene raccolto dagli abitanti del posto nelle acque poco profonde, caricato sulle barche, ammucchiato e messo in vendita sulle sponde del lago. Nei pressi ci sono deliziosi ristorantini dove godersi un ultimo pranzo all’ombra dei banani, ammirando il romantico spettacolo colorato. Si potrà provare un’ultima particolare esperienza facendo il bagno nelle salatissime acque dipinte di rosa o, chi preferisce, starsene spaparanzati sulle sdraio di paglia ai bordi del lago. Verso il tramonto si prosegue per Dakar, dove resta ancora un po’ di tempo in libertà per un ultimo incontro, forse più consapevole, con le sue vie, i suoi mercati, la sua gente, i suoi odori, suoni, colori… la brulicante vita della città sempre in movimento. Trasferimento in aeroporto 27 febbraio: Arrivo in Italia Il programma di viaggio può subire variazioni sia per quanto riguarda gli incontri che l’itinerario. Tali modificazioni possono essere determinate dalla momentanea indisponibilità delle comunità ospitanti o da variazioni delle condizioni sociali ed ambientali che si determinano nel momento in cui si effettua il viaggio. MODALITA’ DI EFFETTUAZIONE DEL VIAGGIO Viaggio effettuato con accompagnatore locale, con pernottamenti in pensioni e campement; trasporti in minibus. PREZZO DEL VIAGGIO a persona, in camera doppia Calcolato su 4 persone: Calcolato su 6 persone: 1870 € + volo aereo 1750 € + volo aereo supplemento singola 140 euro Costo volo aereo a partire da € 450 a persona (tasse incluse) I prezzi qui esposti sono stabiliti sulla base del cambio valutario: 1 eur = 650 xof Una variazione significativa del cambio comporterà un necessario adeguamento come previsto dalle normative in materia. I prezzi sopra indicati sono da ritenersi validi fino a giugno 2017. La quota comprende: - tutti i pernottamenti come da programma - un pasto al giorno (escluse bevande) che può essere a pranzo o cena a seconda del programma - trasferimenti da e per l’aeroporto - Le visite/traghetto/entrate a: Goré, Museo Ifan, Joal Fadiouth, città di St. Louis, museo degli arazzi di Thies - 5 quote progetto per 5 comunità locali (3 di musicisti/griot e 2 donne lavoratrici del pesce) - escursione-transfer in piroga nel delta del Sine Saloum da Palmarin a Toubakouta - tutti i trasporti per i trasferimenti interni e le escursioni non facoltative - accompagnamento per tutta la durata del viaggio in lingua italiana - escursioni come da programma - percentuale a sostegno dei progetti visitati - organizzazione tecnica - assicurazione medico-bagaglio 7 - assicurazione contro annullamento del viaggio La quota non comprende: - volo aereo internazionale - i pasti esclusi dalla voce precedente (16 pasti, circa 110 euro) - tutte le bevande - escursioni facoltative - eventuale supplemento singola - mance - spese personali - tutto quanto non espressamente indicato ne 'La quota comprende' NOTIZIE UTILI CAPITALE: Dakar RELIGIONI: musulmani sanniti; cristiani; animisti/credenze tradizionali africani LINGUA: la lingua ufficiale è il francese, è comunque molto diffuso anche l’inglese e l’italiano, oltre alle molte lingue locali (wolof, peul, serer, mandengue, djolà, ecc.) DOCUMENTI: passaporto con validità residua di almeno 6 mesi dalla data di ingresso. VACCINAZIONI: CONSIGLIATA la vaccinazione contro la febbre gialla. L'ufficio d'igiene italiano consiglia anche: antitifica, epatite A e B, profilassi antimalarica. Si fa raccomandazione di consultare il proprio medico di base. CLIMA: subtropicale, la stagione secca va da novembre ad aprile/maggio. VALUTA: La moneta utilizzata è il franco Cfa (xfo). E’ largamente accettato l’Euro, meno i dollari Usa. DIFFERENZA ORARIA: 1 ora in meno rispetto all'Italia, 2h ore quando in Italia è in vigore l’ora legale BAGAGLIO/ABBIGLIAMENTO: si consiglia di portare con se abiti pratici di cotone, pantaloni lunghi e corti di tela, calzature comode, maglia di cotone per la sera e giacca, oltre ad un impermeabile per la pioggia. Inoltre è consigliabile portarsi sempre cappello, occhiali da sole, crema protettiva solare, farmacia personale, repellente per insetti e costume da bagno. ELETTRICITÀ: corrente a 220 volt con spine di tipo circolare. MODALITA’ DI EFFETTUAZIONE DEL VIAGGIO: Viaggio effettuato con accompagnatore locale. Per tutta la durata dell’itinerario i viaggiatori saranno accompagnati da guide locali parlanti italiano. PASTI: Alcuni pasti non sono stati inclusi nel prezzo per avere flessibilità, di fronte a cambiamenti contingenti o dovuti alla stagione, e per lasciare libertà al viaggiatore di sostituire il pranzo con prodotti acquistati nei mercati (come frutta, dolcetti, succhi…). In ogni caso, l’esperienza degli accompagnatori saprà in ogni momento suggerire l’opportunità più “buona” adattata alle esigenze dell’itinerario e dei viaggiatori. I piatti nazionali sono il Thiebudieun (riso al pesce con verdure) e lo Yassa (piatto unico di riso con pollo al timo, lime, cipolle e verdure). Si mangia molto pesce fresco e riso. Le bevande che si consumano prevalentemente sono the verde, the alla menta, Karkadè e Ginger. Tra la frutta locale troviamo mango, papaia, ananas, ecc. Il vino c’è solo nei ristoranti dei campement. A Palmarin c’è dell’ottimo vino di palma locale e ovunque si possono bere i succhi naturali del frutto del baobab o del fiore di ibisco. 8 PERNOTTAMENTO IN MEZZA PENSIONE PER 4/6 PERSONE (15 NOTTI): Pernottamento in belle strutture, stile bungalow con bagno privato nei villaggi e alberghi di piccole dimensioni, curati e a gestione famigliare, confortevoli e puliti. La sistemazione è prevista in 2/3 stanze con bagno in camera con prima colazione e un pasto al giorno, di solito la cena, se non consumato in albergo per motivi legati alle visite/incontri sarà consumato in buoni ristoranti locali. Nelle altre località, si alloggia in campement dotati di servizi privati e con sistemazioni sempre accoglienti. Si tratta di strutture dove si dorme in capanne di paglia e/o bungalow in muratura, arredati con gusto in stile afro. TRASPORTI E ACCOMPAGNAMENTO: E’ prevista una macchina spaziosa (7 posti se in 4, 10 posti se in 6 passeggeri, proprio per dar la comodità e lo spazio necessario a viaggiare con bagagli e autista e guida) in ottimo stato con autista per 16 giorni, ovvero per tutta la durata del viaggio, guida parlante italiano per tutta la durata del viaggio. E' anche incluso il trasporto in piroga per l'attraversamento del delta del Sine Saloum da Palmarin a Toubakouta, che di fatto è anche una splendida escursione sul delta con pic nic a base di pesce e ostriche in una delle tante isole del Delta. Il viaggio attraversa regioni poco battute, occorre essere flessibili di fronte ad eventuali disguidi e ritardi. Alcune tappe sono lunghe e impegnative e possono dunque risultare faticose, specie nel periodo delle piogge, quando alcune strade sono talvolta inagibili e costringono a deviazioni. Talora ci sono controlli a qualche posto di blocco che possono essere lunghi e richiedono quindi pazienza, soprattutto in corrispondenza della frontiera. Per le condizioni contrattuali consultate il sito internet o richiedetele in agenzia. Le stesse condizioni sono depositate presso la Provincia di Verona all’ufficio del turismo. NOTA BENE: Si raccomanda di accertarsi di essere in possesso di tutti i documenti necessari all’effettuazione del viaggio (passaporto in corso di validità minima richiesta nei paesi visitati, eventuali visti e vaccinazioni obbligatorie). Verificare inoltre di essere in regola con eventuali vaccinazioni obbligatorie, in particolare ponete attenzione all’obbligo di vaccinazione contro la febbre gialla che viene richiesta a seconda del paese di provenienza (nel caso di permanenza in più stati). Organizzazione tecnica: PLANET VIAGGI RESPONSABILI Via Vasco de Gama 12a - VERONA Tel: 045 8342630 – 045 8948363 E-mail: [email protected] Skype: planet.viaggi.responsabili www.planetviaggi.it 9