Il Satanismo - GRIS Taranto

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Il Satanismo - GRIS Taranto
Il Satanismo – a cura di D. Santese – GRIS Taranto
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Il Satanismo
Sommario
Introduzione ...................................................................................................................................................... 1
Chi è Satana ................................................................................................................................................... 2
Breve storia del satanismo ................................................................................................................................ 3
L’adorazione di Satana tra stregoneria e possessione .................................................................................. 3
La nascita del satanismo e le prime Messe nere ........................................................................................... 4
Segnali di satanismo oltre i confini della Francia .......................................................................................... 5
Verso il satanismo contemporaneo............................................................................................................... 6
Il satanismo contemporaneo......................................................................................................................... 7
L’antisatanismo degli anni ’80-‘90 ............................................................................................................... 10
Il satanismo oggi – classificazioni .................................................................................................................... 11
Riti e simbologia del satanismo ....................................................................................................................... 12
I crimini del satanismo – gli abusi rituali ......................................................................................................... 14
Le sette sataniche e il controllo mentale ........................................................................................................ 16
Psicologia dei capi e degli adepti ................................................................................................................. 18
Il satanismo giovanile ...................................................................................................................................... 19
Nota 1: La chiesa di Satana di Torino .............................................................................................................. 20
Nota 2: Unione Satanisti Italiani (USI) ............................................................................................................. 21
Introduzione
Il satanismo è senza dubbio un fenomeno complesso ed è stato oggetto di definizioni diverse che ne
mettono in evidenza i diversi aspetti e orientamenti.
Da un punto di vista storico-sociologico il satanismo si può definire come l’adorazione o la venerazione, da
parte di gruppi organizzati, tramite pratiche ripetute di tipo culturale o liturgico, del personaggio chiamato
Satana o Diavolo nella Bibbia, sia questo inteso come una persona o un mero simbolo.
Invece, da un punto di vista teologico (e che abbraccia realtà più ampie), si potrebbe parlare di satanismo
anche venendo a mancare l’adorazione esplicita del Diavolo o anche negandone l’esistenza, mantenendo
l’odio verso Dio e mettendo in atto quelle pratiche magiche e occulte, il più delle volte immorali e violente,
che consentirebbero all’uomo di “diventare come Dio”. 1
1
Massimo Introvigne, I Satanisti – Storia, riti e miti del satanismo, Sugarco, 2010
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Chi è Satana
Il termine “satanismo” ci porta immediatamente al nome della “persona” cui si fa riferimento e cioè
“Satana”. Tale espressione deriva dell’ebraico e vuol dire “avversario”, “nemico”, ed infatti ci si riferisce al
Nemico di Dio, colui che si oppone a Dio, a tutto il creato (e in special modo quindi all’uomo, la creatura
fatta “a immagine e somiglianza” di Dio) e al Suo progetto di salvezza.
Satana è un angelo creato buono da Dio e trasformatosi in malvagio per sua stessa determinazione, per
aver cioè scelto di rifiutare Dio, in modo libero, radicale e irrevocabile. Questa scelta è definitiva per Satana
e per tutti i demoni che hanno fatto la stessa scelta. Non vi è quindi possibilità di pentimento per i demoni
(sono da ritenersi false e da rigettare tutte le ipotesi che vedono una conversione di Satana o di qualcuno
dei suoi angeli) 2.
L’altro termine con il quale ci si riferisce a questo “angelo caduto” è “Diavolo”, il cui significato esprime e
completa l’essenza della sua azione: egli è colui che intralcia, che divide, letteralmente “che si pone di
traverso” al progetto di Dio.
La presenza e l’azione di Satana è presente nelle Sacre Scritture dal libro di Genesi a quello dell’Apocalisse.
Il diavolo è peccatore fin dal principio3, è colui che si è prodigato per tentare l’uomo fin dall’origine mentre
viveva nel giardino che Dio gli aveva preparato e donato per vivere in comunione con Lui, mentendo e
offrendo falsamente all’uomo la possibilità di “diventare come Dio” 4.
Egli è colui che non ha esitato a tentare Gesù, ben sapendo chi si trovava di fronte, chiedendogli di adorarlo
e offrendogli in cambio “tutti i regni del mondo”. Egli ostenta quindi un potere che non ha, sembrerebbe
che sia lui a poter offrire potenza a Cristo mentre in realtà, pur rimanendo la sua abilità e potenza, è
sempre una creatura. La risposta di Gesù riafferma l’onnipotenza che è sola di Dio e a chi si deve
l’adorazione che invece il Diavolo vorrebbe per lui: "Vattene, satana! Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a
lui solo rendi culto".5
Sarà Gesù stesso a darci una precisa descrizione di chi è Satana: Egli è stato omicida fin da principio e non
ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è
menzognero e padre della menzogna.6
Ed è Gesù ancora che ci lascia la preghiera che si conclude con la richiesta al Padre di liberarci dal Male,
intendendo per Male non un concetto astratto bensì proprio Satana.7
2
Catechismo della Chiesa Cattolica (C.C.C.), nn.391, 392, 393
1Gv 3,8
4
Gn 3,5
5
Mt 4,8-10
6
Gv 8,44
7
C.C.C. n.2851
3
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Breve storia del satanismo
L’adorazione di Satana tra stregoneria e possessione
Volendo ricercare indietro nel tempo le forme di venerazione di Satana e quindi di satanismo nel senso che
si è specificato, si giunge alla stregoneria e ad alcuni casi particolari di possessione.
Con il termine stregoneria si indica quell’insieme di pratiche magiche finalizzate a far ottenere, a chi le
pratica, un certo potere su persone e sugli eventi violando l’ordinario principio di causalità. Sebbene i
sostenitori della stregoneria neghino qualsiasi coinvolgimento del Diavolo, il fatto che eventi preternaturali
si verifichino davvero e con effetti non proprio edificanti, lascia poco spazio ad altre ipotesi.
Dai processi per stregoneria del tardo Medioevo, del Rinascimento e del Seicento, ci pervengono descrizioni
del Sabba, un rito in cui si venera il Demonio, si praticano danze estatiche e spesso ci si accoppia
liberamente. Testimonianze che vanno di certo prese con la dovuta cautela ma che, considerato il numero
e le circostanze, non possono certo essere ignorate. Per certi versi e secondi alcuni studiosi il satanismo,
così come si definirà dal XVII secolo, è una evoluzione della stregoneria così come il rito della “messa nera”
lo è del Sabba. A tal riguardo una osservazione è doverosa e riguarda la possibilità che ci sia stato un effetto
in ordine inverso, nel senso che le testimonianze dei processi di stregoneria siano potute essere influenzate
dagli ormai noti resoconti di messe nere praticate dai primi satanisti.
Il raccordo tra Sabba e Messa nera lo si può trovare negli scritti di De Lancre (1553-1631), un magistrato
che riporta racconti, frutto di interrogatori e indagini, di Messe celebrate durante i Sabba che sarebbero
intrise di parodie della liturgia cattolica: ostie nere di forma triangolare elevate dal sacerdote, il segno di
croce accompagnato da formule misteriose e bizzarre, aspersione con urina (del Diavolo, secondo gli
interrogati). Il Sabba resta un rituale molto frammentario e incerto, non si ha la ritualità che si trova nella
messa nera ed è fine a se stesso, a differenza della messa nera che ha uno scopo preciso.
Per quanto riguarda la possessione c’è da osservare che mentre la maggioranza dei casi veda come attori la
persona posseduta (indemoniata), il Demonio appunto e in un secondo momento l’esorcista (sacerdote
nominato per lo scopo dell’esorcismo), sono registrati nella storia casi in cui la struttura del fenomeno è
diversa. Tali casi vedono la presenza di un ulteriore e determinante attore, lo stregone-satanista che
avrebbe provocato la possessione. Famoso è il caso delle Orsoline di Aix-en-Provence possedute a causa del
maleficio prodotto dal sacerdote Louis Gaufridy (finito sul rogo nel 1611). A seguire, un altro caso famoso,
reso celebre anche dalla produzione letteraria che ha ispirato8, è il caso delle possessioni di Loudun, in cui
diverse religiose e laiche subirono la possessione ad opera del sacerdote Urbain Grandier (anch’esso finito
sul rogo nel 1634).
Altra variante delle possessioni diaboliche riguarda i casi in cui questa sia la conseguenza di un “patto col
Diavolo” stipulato dalla stessa persona che diviene poi indemoniata. E’ il caso per esempio della religiosa
Jeanne Fery (1559-1620) verificatosi a Mons (Belgio) la quale sarebbe stata “mandata al Diavolo” da
bambina dal padre e successivamente, a quattro anni, avrebbe acconsentito ad avere il Diavolo “per padre”
e a dodici a vederlo e a firmare patti scritti con lui. Dai racconti della religiosa emergeranno molti
8
Il romanzo “I diavoli di Loudun” di Aldous Huxley, Mondadori, 1960 e il film di Ken Russell, I Diavoli, del 1971.
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riferimenti a parodie diaboliche della liturgia cattolica che ella avrebbe messo in atto durante la
possessione, una fra tutte la profanazione delle ostie consacrate che i diavoli inducono Jeanne a togliersi di
bocca “e nascondere in qualche luogo segreto”.9
Sulla possibilità che sia effettivamente possibile provocare la possessione di qualcuno come anche sui
presunti patti stipulati con il Diavolo, esistono pareri discordanti tra gli studiosi ma di certo, questo tipo di
eventi clamorosi determinarono la formazione di materiale che sarà utilizzato in seguito per la formazione
del propriamente detto satanismo.
La nascita del satanismo e le prime Messe nere
Il caso con il quale si può dire abbia inizio effettivamente il satanismo così come lo abbiamo definito, cioè
con attributi di ritualità precisi (che si concretizzano nella messa nera) è quello verificatosi in Francia, alla
corte di Luigi XIV (1638-1715).
In un clima favorevole per l’esoterismo e le pratiche occulte coltivati dalle dame e dagli uomini di corte
anche se in forme più superstiziose che esoteriche, trova successo la merciaia Catherine Deshayes (16401680) nota come Catherine La Voisin (nome d’arte mutuato dal cognome Montvoisin acquisito dopo il
matrimonio).
L’attività della La Voisin si estende dalla vendita di preparati per ogni scopo agli aborti procurati alle dame
che ne necessitavano. I casi che abbiamo citato di stregoneria e possessione clamorosi avevano indotto una
sorta di credenza nei poteri soprannaturali delle ostie consacrate, per cui La Voisin inizia col vendere i
preparati con l’aggiunta di pezzi di ostie consacrate e (probabilmente in seguito alla delusione per gli
effetti) successivamente inizia a realizzare, in maniera sistematica, quel rituale che prende, qui per la prima
volta, il nome di Messa nera.
Le Messe nere iniziano nel 1666 e La Voisin acquista una casa per lo scopo in un sobborgo di Parigi. Nel
giardino di questa casa costruisce una “cappella satanica”, con le pareti tappezzate di nero e un altare con
alle spalle una tenda (nera) con una croce bianca. Anche il drappo dell’altare e i ceri sono neri (i ceri
costituiti di grasso umano fornito da uno dei boia reali). Sotto il drappo dell’altare è posto un materasso.
In questa casa, insieme al principale complice, il sacerdote E. Guibourg, vengono praticati questi riti
consistenti nella inversione della Messa cattolica e la cui offerta consiste nel sacrificio di un animale, di feti
abortiti o anche di bambini adescati tra il popolo. Sempre nel cortile della casa è presente un forno
crematorio nel quale, durante le indagini che saranno effettuate, vengono rinvenuti numerosi resti di
bambini che sono per di più risultati di numerosissimi aborti (circa duemila stando alla stessa La Voisin).
L’altare è costituito dal corpo nudo di una donna (da qui la presenza del materasso) nelle cui parti private il
sacerdote immerge l’ostia consacrata prima di unirsi a lei.
La messa nera veniva celebrata su ordinazione (e sembra che una cliente assidua fosse la marchesa de
Montespan che temeva di perdere i favori del re) e alle clienti veniva fatto bere dal calice un miscuglio
(elisir – detto anche amrita) costituito da secrezioni sessuali maschili e femminili, con aggiunta di sangue
mestruale, pratica questa, che non nasce qui ma ha radici molto lontane nella tradizione magica (circa il
1000dC).
9
Massimo Introvigne, op. cit, p.29
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Nel 1679 la polizia guidata dal prefetto G. N. de la Reynie, con l’approvazione del re, organizza una
commissione d’inchiesta, la Commission de l’Arsénal nota come “camera ardente” (nome ispirato al fatto
che le sedute si tenevano in una stanza nera illuminata da candele). Le attività della commissione
proseguono fino a quando Luigi XIV non la scioglie temendo uno scandalo (la marchesa de Montespan era
infatti molto “vicina” a lui) e fa bruciare molti documenti della commissione che però non vanno tutti
perduti in quanto de la Reynie ne aveva fatte diverse copie. Il processo si conclude con l’arresto di 319
persone, 36 giustiziate (tra cui ovviamente La Voisin), 34 esiliate e 4 al carcere a vita.
Il caso, attingendo al materiale storico lo organizza sulla base della liturgia e ritualità, dandone continuità e,
da questo punto di vista, presentandosi come il primo vero caso di satanismo nel senso detto. D’altra parte
però non si trova un elemento importante: l’adorazione (diretta, aggiungerei) del Diavolo. Infatti sia gli
attori principali di questi avvenimenti che i loro clienti non praticano le messe nere per tale scopo ma per
altri molto più materiali e di utilità immediata: arricchirsi, come confesseranno La Voisin e Guibourg e
ottenere favori in campo amoroso o di potere, per i clienti (per lo più donne). Certo, sempre con l’aiuto del
Diavolo.
Segnali di satanismo oltre i confini della Francia
Circa un secolo dopo gli eventi del caso La Voisin, si registrano in Italia episodi che riprendono le fila del
satanismo. Tale episodi sono in qualche modo legati al fenomeno del quietismo10 e si verificano in
particolare in Toscana e Reggio Emilia. Il caso più importante è quello che coinvolge padre Domenico
Costantini, oratoriano di Reggio: accusato da una ragazza, che lo denuncia alle autorità ecclesiastiche, di
averla indotta a pratiche sataniche, come la profanazione delle ostie che lo stesso Costantini le procurava,
patti con il Diavolo e la celebrazione di una messa nera a cui partecipa anche la sorella della ragazza.
In Inghilterra, il settecento è un secolo che vede la nascita di molti movimenti anti-clericali e fondati sul
libertinaggio specialmente sessuale giovanile. E’ di questo periodo la nascita degli Hell-fire club
(letteralmente, club del fuoco dell’inferno) nome dato alla società fondata da Francis Dashwood. A voler
cercare un qualche indizio che sarà poi ritrovato nel seguito, si trova una frase che è il motto della società di
Daswood, “fai ciò che vuoi”, all’ingresso dell’abbazia che (presa in affitto) ne è la sede. Qualche riferimento
romanzesco descrive pratiche sataniste all’interno dell’abbazia, ma pare che si tratti solo di fantasie
letterarie. Piuttosto, poiché pare che il nome del Diavolo sia utilizzato spesso e volentieri da questi giovani
ricchi e annoiati, questi episodi costituiscono la nascita di un “satanismo ludico” che ha la sua essenza nel
disprezzo per l’ordine precostituito, le convenzioni, le regole.
Nello stesso periodo storico in Russia, nasce il fascino del Diavolo come personaggio positivo, traendo
spunto dal romanzo di J. Milton, Paradiso perduto, che viene tradotto in russo nel 1745 e che ispira altra
letteratura sull’argomento ma anche la nascita di circoli esoterici e satanisti. Un manoscritto11
propriamente satanico, che esplicitamente pone il Diavolo al posto di Dio, e che documenta questa
tendenza in circoli letterari, lascia anche spazio a ipotesi di collegamento con gruppi satanisti.
10
Il quietismo è una forma di spiritualità di origine seicentesca nata in Francia all’interno della Chiesa cattolica e
condannata da Papa Innocenzo XI nel 1687. I quietisti considerano l’orazione mentale come unica via di accesso alla
salvezza, disprezzando le devozioni esteriori e le opere di bene. Il quietismo per alcuni è un invito ad un antinomismo
eretico poiché, il credente puro non pecca qualsiasi cosa faccia. Si veda Introvigne, op. cit., p.41
11
Questo manoscritto è firmato da un certo E. Barsov del quale però non si hanno notizie.
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Verso il satanismo contemporaneo
Il tema del satanismo (e dell’anti-satanismo) assume dimensioni sempre maggiori ed è oggetto di interesse
sempre crescente, partendo dalla Francia, in seguito soprattutto agli eventi legati alla Rivoluzione.
Particolare ruolo lo assumerà uno scrittore, J.K. Huysmans, di cui il celebre Là-Bas12, costituirà una fonte
importante per la letteratura e la cultura satanista, presentando la tra l’altro la più famosa descrizione
letteraria di messa nera. Tale diffusione e interesse si diffonderà presto dalla Francia al Belgio e in generale
all’Europa.
Tra la fine del ‘800 e l’inizio del ‘900 il centro dell’attenzione verso il satanismo si sposta dalla Francia
all’Inghilterra: la distinzione tra Satana e Lucifero che sarebbe non interamente malvagio e addirittura
necessario al Bene, l’interesse per una liturgia magica (non propriamente messe nere) e per il potere
magico del sesso, costituiscono una nutrita base per le attività all’interno della Golden Dawn13 e per
approfondire le quali, uno dei suoi fondatori, fa entrare Edward Alexander (in arte Aleister) Crowley il quale
però entra in rotta con i capi della Golden Dawn l’abbandona e pubblica i rituali segreti dell’Ordine sulla
rivista The Equinox (1909).
Intorno al 1910 Crowley entra a far parte dell’organizzazione iniziatica chiamata Ordo Templi Orientis
(O.T.O.)14 dedita al tema di Lucifero, delle Messe gnostiche e alla magia sessuale, all’interno della quale
assume un ruolo di rilievo fino, sembra, ad assumerne la guida.
Benché gli studiosi siano divisi sul consideralo un satanista o meno, c’è di certo che era ateo e non credeva
all’esistenza del Diavolo della Bibbia e pertanto stando alla definizione di satanismo che ci siamo dati, non
lo era. Per Crowley “non c’è altro dio che l’uomo”, il dio per lui è Satana o il Diavolo ma intendendo con tale
termine il centro del cosmo, il Sole (nel macrocosmo) e il fallo (nel microcosmo che è l’uomo) e comunque
in accezione del tutto positiva; un particolare uomo, il Mago, può entrare in contatto con tutta una serie di
“spiriti” che altro non sono in realtà che forme del suo “Sé superiore” e evolvendo poi verso una visione in
cui tali spiriti sono forme di un Sé collettivo piuttosto che individuale. E’ uno di questi spiriti, Aiwass,
l’angelo rivelatore, che nel 1904 al Cairo, in seguito ad una evocazione medianica trasmette a Crowley
quella che sarà la sacra scrittura della sua religione e che diventa Il Libro della Legge.
Satana e Lucifero per lui rappresentano la razionalità dell’uomo quale unico detentore della conoscenza del
bene e del male. Il “dio” crowleyano è l’uomo e la sua razionalità in quanto negatrice di Dio.
Crowley prende le distanze dal satanismo affermando che il suo aspetto “degenerato” consiste nell’adorare
Satana come se fosse una persona e prendendo sul serio la visione cristiana del ruolo del Diavolo. In tal
senso infatti, secondo Crowley, i satanisti sarebbero “nello spirito sinceri cristiani”, appunto per il loro
credere alla visione cristiana del mondo offerta dalla Bibbia. In questa accezione si fa chiamare e si firma “la
bestia 666” oppure “la grande bestia”.
Crowley e l’edificio dottrinale da lui costruito, denominato Thelema15, basato sulla magia sessuale
(totalmente atea) costituiscono un fondamento nella formazione del satanismo successivo. Questa dottrina
è definita chiaramente dal suo motto, da cosa intende per libertà dell’uomo: Fa’ ciò che vuoi.
12
J.K. Huysmans - Là-Bas, anno 1891, tradotto in italiano con il titolo L’Abisso.
L’ordine Ermetico della Golden Dawn fu fondato nel 1888 da due medici massoni, Woodman e Westcott, e da
Mathers.
14
Organizzazione fondata da Carl Kellner nel 1895 ed ereditata nel 1905 dall’occultista tedesco Theodor Reuss.
13
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Intanto in California, W. T. Smith (1885-1957) fonda nel 1934 una chiesa di Thelema e l’anno dopo una
Loggia Agapé dell’ O.T.O. le cui messe gnostiche attirano l’attenzione della stampa pur non avendo
riferimenti espliciti al Diavolo. Entra a far parte della Loggia, un noto ingegnere e scienziato, Marvel
Whiteside Parson (cambia nome in John e si fa chiamare Jack) ricercatore al California Institute of
Technology e i cui lavori sono determinanti per la nascita del Jet Propulsion Laboratory e delle successive
missioni spaziali.
Parson, che certo non era un moralista – sembra che abbia avuto una relazione la sorellastra della moglie
da quando questa aveva tredici anni - si dedica a pratiche di magia sessuale per la produzione
dell’homunculus, un uomo artificiale portatore dell’anticristo, contro il parere di Crowley che le ritiene
inutili in quanto i tempi non sono maturi e la persona (Parson) inadatta.
L’interesse di Parson si dirige anche verso la neo-stregoneria, la Wicca, che pur avanzando pretese di origini
precristiane e pagane è troppo religiosa per essere compatibile con l’ateismo magico di Crowley. Ma Parson
non è in completo accordo nemmeno con il fondatore della Wicca contemporanea, Gardner, volendo
evocare i vecchi dèi biblici, Lucifero e Babalon16. Sarà quest’ultima a rivelarsi a Parson fonendogli un nuovo
libro della legge, il Libro di Babalon, che dovrebbe essere secondo lui un completamento del Libro della
Legge di Crowley. Ovviamente Crowley non la prende bene ed espelle Parson dall’ OTO il quale cerca di
fondare una sua chiesa gnostica sui temi di Babalon e dell’anticristo. Nel ’48 fa il suo giuramento
all’anticristo (successivamente gli appare Babalon che gli fa scoprire di essere la reincarnazione di Simon
Mago) ma poi si convince di essere lui stesso l’anticristo e profetizza la distruzione del cristianesimo.
Parson, come Crowley, non si può definire satanista poiché egli non venera in modo esplicito Satana ma,
partendo dalla magia atea di Crowley fa un passo in più introducendo gli dèi che richiama nelle sue
credenze (Babalon, l’Anticristo, la Bestia). Per questo motivo Parson costituisce un importante anello nella
storia del satanismo aprendo le porte a quello che diventerà il satanismo contemporaneo.
Il satanismo contemporaneo
Con Parson si può dire che termina l’era classica del satanismo (siamo nel 1952) e inizia l’era del satanismo
contemporaneo che vede in Anton Szandor La Vey (pseudonimo di Howard Stanton Levey, 1930-1997) il
suo massimo esponente.
Su tale personaggio non è facile reperire informazioni certe riguardo al passato;
molte notizie sono ambigue e confutate ora da certe evidenze ora da altre.
L’influenza di Crowley è evidente in tutti gli scritti di La Vey anche se lui, a seconda
delle circostanze, ha negato o ammesso di aver avuto contatti con Crowley e
Parson.
La Vey è certamente un personaggio eccentrico, organizza conferenze (a
Figura 1 – Anton La Vey
pagamento) su spettri, vampiri, lupi mannari, grandi omicidi, metodi di tortura e
cannibalismo, accompagnato da Kenneth Anger17, uno dei maggiori esperti
crowleyani degli Stati Uniti, grazie al quale apprende più che dai libri le idee di Crowley. Insieme fondano il
15
Abbazia di Thelema è il nome che Crowley dà ad una casa a Cefalù (in Sicilia)
Babalon, la donna scarlatta dell’Apocalisse. Termine introdotto dal Libro della Legge di Crowley - TBC
17
Kenneth Anger, sceneggiatore e regista, è un personaggio famoso di Hollywood; a cinque anni recita in un film e a
diciassette dirige il suo primo film che sarà premiato anche a Cannes.
16
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Cerchio Magico che organizza i venerdì sera i “laboratori delle streghe” e che diventa il nucleo sul quale
viene fondata la Chiesa di Satana, nell’anno 1966 (ufficialmente il 30 aprile) che viene battezzato “l’anno
uno di Satana” (La Vey sarà soprannominato il “Papa di Satana”).
La Vey pubblica il credo della sua chiesa, nel libro The Satanic Bible “La Bibbia di Satana” 18. Qui egli riporta
le “nove affermazioni sataniche”, le “undici regole sataniche” e i “nove peccati satanisti”.
Le nove affermazioni sataniche sintetizzano il credo della Chiesa di Satana:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Satana rappresenta indulgenza invece di astinenza.
Satana rappresenta l'energia vitale invece di sogni spirituali di cornamuse.
Satana rappresenta saggezza manifesta invece di autoinganno ipocrita.
Satana rappresenta gentilezza e tenerezza a chi le merita invece di amore sprecato agli ingrati.
Satana rappresenta vendetta invece di porgere l'altra guancia.
Satana rappresenta responsabilità a chi è responsabile invece di considerazione per vampiri
psichici.
7. Satana rappresenta l'uomo giusto come un altro animale, talvolta migliore, molto spesso peggiore
di quelli che camminano a quattro zampe, che, a causa del suo sviluppo divino spirituale e
intellettuale, è diventato l'animale più vizioso di tutti.
8. Satana rappresenta tutti i così detti peccati, finché tutti loro portano a gratificazione fisica,
mentale, o sentimentale
9. Satana è stato il miglior amico che la Chiesa abbia mai avuto, perché Egli l'ha tenuta in affari tutti
questi anni
Le regole a cui i satanisti devono obbedire sono:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
Non esprimere opinioni o consigli se no ti è richiesto
Non raccontare i tuoi problemi agli altri a meno che tu sia sicuro che vogliono ascoltarli
Quando stai nel recinto di un altro, mostragli rispetto oppure non andarci
Se un ospite del tuo recinto ti annoia trattalo crudelmente e senza pietà
Non fare avances sessuali se non hai ricevuto un segnale di accoppiamento
Non prendere una cosa che non ti appartiene, a meno che sia un peso per qualcuno, che se ne
voglia liberare disperatamente
Ammetti la potenza della magia (prova di un universo occulto) se l’hai utilizzata con successo per
realizzare i tuoi desideri. Se neghi il potere della magia dopo averla usata con successo, allora perdi
quello che hai ottenuto.
Hai avuto una prova, confessa la tua fede: se non lo fai pecchi e la magia ti punisce abbandonandoti
Non lamentarti e non protestare di qualcosa a cui non hai la necessità di sottometterti
Vivi l’indifferenza
Non danneggiare i bambini e non uccidere animali, a meno che non ti attacchino o tu debba
mangiare. Quando percorri un territorio libero, non infastidire nessuno. Se qualcuno dà fastidio a
te, chiedigli di smetterla; se non smette, distruggilo.
La Bibbia di Satana porta all’esaltazione l’egoismo, il capitalismo, la supremazia del forte sul debole, la
liberazione dai condizionamenti morali e dai valori (il tutto condito qua e là dalla crowleyana credenza nella
magia). In particolare secondo La Vey sono i cristiani cattolici a necessitare della liberazione
dall’indottrinamento valoriale e la messa nera, descritta nella sua bibbia, lungi dal voler venerare satana si
pone come obiettivo proprio il voler metter in scena uno “psicodramma nel senso più autentico” che
funzioni da terapia d’urto contro questo indottrinamento.
18
A.S. La Vey, The satanic rituals, Avon, New York 1972 (trad. It. La Bibbia di Satana, Arcana, Roma 2007)
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La Vey attrae l’attenzione dei media diventando il Diavolo, quello convenzionale, con tanto di corna e coda,
apparendo in maniera scenografica e diffondendo quindi la sua immagine in tutto il mondo (la California
infatti è rampa di lancio per questo tipo di spettacoli cinematografici)
Nel 1967 viene celebrato il primo matrimonio satanico della storia, seguito da un battesimo (la figlia di La
Vey) e da un funerale. I rituali della chiesa di satana sono prodotti nel 1968 e pubblicati da La Vey nel 1972
in forma censurata per il grande pubblico e in forma integrale ad uso interno degli adepti nel 1970. La
presenza della forma censurata per il pubblico è giustificata dal non voler scandalizzare il grande pubblico
con contenuti troppo forti.
Nella chiesa di satana coesistono la visione razionalista atea crowleyana e la venerazione di satana come
essere vivo dotato di coscienza, fino al 1975 anno in cui la posizione di La Vey è senza equivoci: Satana è
solo un simbolo e chi crede il contrario è un “satanista cattolico”. Prima di questa data La Vey è sempre
ambiguo tanto che non è immediato concludere che egli non credesse al Diavolo come essere. Secondo
Michael Aquino19, l’ateismo esternato di La Vey è attribuibile ad una conversione (delusione) che ha avuto
in seguito.
La chiesa di La Vey agisce nel rispetto delle legge, vietando l’uso di droghe e di sacrifici umani.
Sta di fatto che la messa nera il cui rito originale è riportato nella versione ad uso interno è tutt’oggi il
modello utilizzato dai satanisti contemporanei di tutto il mondo.
Una parte omessa nella descrizione pubblica della messa nera è la così detta “desacrazione” (contrario di
consacrazione) e la successiva consacrazione satanica. La desacrazione richiede un’ostia consacrata
ottenuta da una chiesa cattolica-romana la quale, tra insulti e bestemmie contro Gesù, viene inserita nelle
parti intime della donna che funge da altare la quale dovrà masturbarsi (ovvero farsi masturbare dal
celebrante) fino al raggiungimento dell’orgasmo. L’ostia viene quindi bruciata. La successiva consacrazione
inizia con la vestizione del celebrante dai paramenti e procede con la masturbazione del celebrante che
raccoglie il seme in un cucchiaino di argento. Nel “calice dell’estasi” viene mescolato il seme con del vino e
il calice contenente questo “elisir della vita” viene fatto passare tra i partecipanti.
Riguardo alla Chiesa di Satana e al suo fondatore restano aspetti ambigui, relativamente a quest’ultimo
riferendoci al suo modo scenografico di presentarsi al mondo, di giocare con le immagini del diavolo, in
molti si chiedono ancora chi fosse il vero La Vey considerato poi che dietro questa facciata si nascondo
discorsi ben più seri quali la prevaricazione spietata del forte sul debole e il culto dell’uomo “superiore”.
Un altro importante aspetto fonte di tensione all’interno della chiesa di satana è la credenza in satana
quale personaggio reale da una parte, e dall’altra, come conclude La Vey, soltanto un simbolo di un culto
dell’uomo; questa tensione porta al più grande scisma della chiesa di satana che ha come conseguenza la
fondazione da parte di Aquino, nel 1975, del Tempio di Set, sulla base di una rivelazione che Aquino
avrebbe avuto da Satana stesso. Tale rivelazione, The book of coming forth by night, esprime il progetto di
Satana per la distruzione del cristianesimo, e ripercorre i suoi interventi, da Crowley, che sarebbe un
precursore con il suo Libro della Legge, a La Vey, incaricato di fondare la Chiesa di Satana guidato dal
Diabolicon che Aquino gli ha correttamente fatto conoscere. Satana manda un demone a inabitare La Vey,
ma, continua la rivelazione, è stato un errore e questo forse ha provocato la sua caduta; così la chiesa di
satana finirà e inizierà il tempo del nuovo Satana con il suo vero nome, Set e una nuova parola magica,
19
Michael A. Aquino, è stato ufficiale dell’esercito americano, esperto in guerra psicologica e disinformazione.
Il Satanismo – a cura di D. Santese – GRIS Taranto
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“xeper”20. La rivelazione indica anche di terminare con i rituali prestabiliti e di rivolgersi a Set in modo
personale “come un amico”.
Un singolare problema che sente presente Aquino nel Tempio di Set (ma anche nella Chiesa di Satana) è la
presenza di due realtà nell’uomo inscindibili: l’intelligenza, che sarebbe la scintilla divina che viene dal
Diavolo e l’istinto naturale che invece fa parte del cattivo universo oggettivo che appartiene a Dio. Ora, il
perfezionarsi dell’uomo nel fortificare il primo aspetto comporta senza possibilità di evitarlo lo sviluppo
della seconda parte, e questo porta prima o poi all’autodistruzione.
L’antisatanismo degli anni ’80-‘90
Nel 1970 negli Stati Uniti si assiste ad un forte movimento anti-sette, che vede nascere i primi movimenti
organizzati con lo scopo di contrastare il fenomeno settario21. Tale periodo ha infatti visto la nascita di
numerosi nuovi movimenti religiosi che riescono a strappare giovani alle loro famiglie dediti alle attività del
loro nuovo credo. Il passaggio al satanismo è presto fatto nel momento in cui, gli attori dei movimenti
contro le sette post-razionalisti, credono che i capi carismatici siano in contatto con il Diavolo, e questo
spiegherebbe gli effetti distruttivi sulle persone che poi diventano adepti.22 Questo clima pertanto è
favorevole per avviare negli anni ’80 la più massiccia opera di antisatanismo mai verificatasi sino ad allora.
Un libro sicuramente ha costituito una scintilla importante, ricco di materiale che verrà utilizzato per tenere
vive queste attività. Si tratta di Michelle Remembers, un libro scritto da un medico e uno psicologo
canadesi, Pazder e Smith, che tratta della storia di Michelle, che ad un certo punto del suo ciclo di sedute
psichiatriche inizia a raccontare, parlando con la voce di una bambina di cinque anni, età in cui la madre
l’avrebbe consacrata a Satana, storie di culti satanici, violenze sessuali e torture di cui è stata vittima, orge e
bambini sacrificati.
La pubblicazione di questo libro, avviene contemporaneamente alla diffusione della sindrome da
personalità multipla (MPD: Multiple Personality Disorder)23 e da tale incontro nasce una relazione tra
quest’ultima e gli eventi traumatici di tipo violento-satanico che le hanno determinate. Da questa relazione
nascono effetti mass-mediatici importanti che, basandosi sulle testimonianze dei così detti survivor,
diffondono largamente racconti di abusi satanici mediante talk-show televisivi e libri. Racconti che per altro
ricordano quanto già la letteratura sull’argomento aveva diffuso e che al minimo induce dubbi sulla loro
attendibilità quando si accerta che il survivor si è nutrito di tale letteratura.
Gli effetti negli Stati Uniti sono quelli di una epidemia di accuse di rituali satanici in cui spesso sono coinvolti
bambini a testimoniare e che si risolvono con un nulla di fatto. Un caso che ha fatto la storia e che è servito
da modello per molti altri, grazie al clamore che l’ha accompagnato fino alla sua conclusione, è quello della
McMartin Preschool, un asilo di un elegante sobborgo di Los Angeles, che nel 1983 diventa luogo di
presunti abusi satanici ad opera di un po’ tutto il personale della scuola, contro i bambini (di quattro anni)
che sono chiamati a rispondere ad estenuanti interrogatori. Il processo penale che ne scaturisce è il più
20
A tale termine corrisponde ora il sito internet ufficiale del Tempio di Set: www.xeper.org
Free Our Children from the Children of God (liberate i nostri figli dai Bambini di Dio) e il Cult Awarness Network (movimento di
consapevolezza nei confronti delle sette)
22
Sulle distinzioni tra movimenti contro le sette e anti sette, razionalisti e post-razionalisti, cfr. Introvigne, Op. cit., p310
23
L’MPD nel 1980 è molto diffusa tanto che viene accolto nel manuale diagnostico DSM-III (Diagnostic and Statistical Manual of
Mental Disorders)
21
Il Satanismo – a cura di D. Santese – GRIS Taranto
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lungo e costoso dell’intera storia giudiziaria degli Stati Uniti fino a quel momento e si conclude con
l’assoluzione di tutti gli accusati.
Riguardo gli effetti della letteratura sulla lettura che taluni possono dare alla realtà è rappresentativo un
caso italiano, quello di don Giorgio Govoni (1941-2000), parroco della Bassa Modenese, accusato da una
assistente sociale che afferma di aver intervistato tredici bambini ottenendo testimonianze di riti di
satanisti-pedofili in cui bambini venivano violentati ed anche uccisi. I processi si concludono con
l’affermazione che non è mai esistito un gruppo di satanisti-pedofili e quindi l’assoluzione piena ma postmortem del sacerdote che muore subito dopo un’udienza in cui il pubblico ministero chiede per lui
quattordici anni di carcere. Quindi la calunnia del sacerdote fu costruita su fantasie indotte in bambini da
una persona che forse si era lasciata troppo suggestionare da letture sull’argomento. Peraltro, non è
escluso che alcuni bambini siano stati realmente oggetto di abusi, ma l’aver visto satanisti dove non ve
n’erano ha portato soltanto come effetto quello di depistare le indagini.
La campagna antisatanista si estende alla musica, denunciando un certo tipo di rock come veicolo per i
messaggi satanici, siano essi espliciti oppure nascosti (subliminali). In particolare sotto accusa è l’heavy
metal (per esempio i Black Sabbath che citano Satana sin dal 1960) e le sue evoluzioni, il death metal con i
suo riferimenti macabri al suicidio e alla morte, e il black metal con espliciti temi satanici e attacchi al
cristianesimo.
Nella caccia ai satanisti, un ruolo importante è svolto dalle testimonianze dei survivor che produce negli
anti-satanisti come effetto quello di attribuire molti casi di omicidi e sparizioni di persone a gruppi ed
organizzazioni di satanisti, dagli autodidatti a quelli meglio organizzati.
Quest’ondata di anti-satanismo negli Stati Uniti e in Inghilterra, con tutti i suoi eccessi, continua fino al 1990
e va assumendo sempre più connotazioni marginali, mentre con il dovuto ritardo il tutto è stato esportato
anche in Europa.
Nel 1994 due rapporti ufficiali – uno inglese, commissionato dal governo alla sociologa Jean La Fontaine, e
uno statunitense del National Center of Child Abuse and Neglect – mettono fine alle tesi sull’esistenza di
“abusi rituali satanici”: secondo il rapporto americano infatti, su dodicimila denunce di presunti abusi rituali
satanici “neppure un solo caso ha potuto essere sostenuto da prove”.
Nel corso della storia del satanismo sin dalle prime forme del 1600 assistiamo all’alternanza tra il suo
sviluppo e la reazione di un anti-satanismo che lo combatte ma che a volte esagera, cadendo in discredito e
fornendo respiro al suo riorganizzarsi. Il materiale letterario, culturale, ideologico che in questo modo va
accumulandosi diventa così fonte e ispirazione per nuove forme di satanismo.
Il satanismo oggi – classificazioni
Una possibile classificazione delle varie forme di satanismo distingue quattro categorie:24
24
Satanismo Razionalista
Satanismo Occultista
Satanismo Acido
Luciferismo
Introvigne, Il cappello del mago, Sugarco, 1995
Il Satanismo – a cura di D. Santese – GRIS Taranto
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Il satanismo razionalista si ispira al pensiero di La Vey, quindi non crede all’esistenza del Diavolo come
persona ma lo considera il simbolo della liberazione dell’uomo dai vincoli e tabù imposti dalla religione. E’
quindi il culto dell’uomo.
Il satanismo occultista fa riferimento invece alla dottrina del Tempio Di Set di M. Aquino e quindi crede a
Satana come vivo e reale e lo venera in quanto tale con il suo rito principale che è la messa nera.
Il satanismo acido è un fenomeno che non rientra in quelli organizzati come i primi due. Esso infatti è un
fenomeno legato all’utilizzo di varie droghe, da parte di giovani soprattutto (per questo a volte denominato
satanismo giovanile), e all’utilizzo di riti attinti da libri o sempre più spesso da internet. A causa della
mancanza di strutturazione e stabilità non è facile censire questi gruppi, essi vengono fuori il più delle volte
a causa dei reati commessi, che vanno dalla profanazione di cimiteri ai sacrifici di animali fino a episodi più
gravi di violenza sessuale, torture e omicidio. Il satanismo acido o giovanile presenta caratteristiche che lo
rendono difficile da controllare e per questo, per certi versi, ancor più pericoloso.
Il luciferismo è una corrente che venera Satana ma lo considera non un essere malvagio ma positivo e
portatore del bene e della conoscenza, opposto a Dio e a capo della ribellione contro di lui per la
liberazione del mondo.25
Le prime due categorie fanno riferimento nella maggior parte dei casi a gruppi organizzati di adulti, con una
struttura, un impianto dottrinale e dei rituali ben definiti. Le due organizzazioni più importanti, nate come
si è visto da LaVey e Aquino, La chiesa di Satana e il Tempio di Set, a cui si ispirano le altre se possono non
essere affiliate formalmente, presentano oggi sicuramente queste caratteristiche strutturali. Hanno un
capo ben identificabile, una sede, un sito internet che riporta tutte le informazioni riguardo
l’organizzazione.26
Affianco a questi gruppi sono da segnalare gruppi più o meno organizzati che dietro la “scusa” di
organizzare riti satanici mettono in atto crimini di tipo violento-sessuale. Per questi gruppi il satanismo
diventa soltanto il nome che loro danno alle loro perversioni.
Riti e simbologia del satanismo
I riti del satanismo si differenziano nel loro significato a seconda che con essi si voglia venerare Satana
(satanismo occultista) oppure liberare gli adepti medianti simboli e riti dai condizionamenti morali
(satanismo razionalista). In essi è frequente l’uso di sostanze stupefacenti, specie nel mondo giovanile del
satanismo acido, che abbassa il livello di percezione del pericolo e di critica mentre facilita le azioni
criminose. In ogni caso, in tutti i riti satanici un ruolo fondamentale è ricoperto dal sesso in quanto
l’energia sprigionata durante l’atto sessuale (omosessuale, eterosessuale, masochistico, sodomizzante,
origiastico), secondo i satanisti, sarebbe una fonte primaria per il contatto con Satana o il Male in
generale.
25
Un gruppo di questo tipo è il Tempio di Pan (chiamato inizialmente Impero Satanico La Luce degli Inferi, poi Chiesa del Grande Ordine di Satana),
che ha operato fino al 1998 con alla guida il suo fondatore che si faceva chiamare Maestro Loitan. Anche la CEDG (Confraternita di Efrem del Gatto),
detta talora anche Chiesa Nera Luciferina o Luciferiana, attiva a Roma fin dal 1980, sembra avere cessato l’attività dopo la morte nel 1996 del suo
fondatore Efrem Del Gatto (pseudonimo di Sergio Gatti, 1945-1996). Quest’ultima aveva del resto sempre tenuto a presentarsi come gruppo
“luciferiano” e non “satanista”, nel senso che considerava Satana un simbolo del bene e non del male.
(cfr. http://www.cesnur.org/religioni_italia/s/satanismo_01.htm )
26
La chiesa di Satana, dopo la more di LaVey nel 1997, è guidata dalla compagna di quest’ultimo, Blanche Barton, nell’ attesa di consegnarla
all’erede Xerxes. Le due figlie di LaVey invece, fondano altre organizzazioni: Karla fonda la Prima Chiesa Satanica (www.satanicchurch.com) mentre
Zeena è diventata Gran Sacerdotessa del Tempio di Set. Un adepto dissidente di LaVey, John Allee, fonda la Prima Chiesa di Satana, rintracciabile
all’indirizzo www.churchofsatan.org reindirizzato ora su www.satanismcentral.com
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Il rito più importante del satanismo è la messa nera, il cui rituale abbiamo visto essere stato introdotto nella
storia in Francia da La Voisin e formulata e pubblicata da La Vey nelle sue edizioni dei rituali satanici, con e
senza censura, che rappresenta oggi il rituale seguito dai satanisti contemporanei.
La messa nera viene svolta generalmente nei sabati di luna piena (in quanto il sabato è il giorno associato a
Saturno considerato dall’astrologia il pianeta oscuro). Gli uomini vestono tuniche nere che coprono
completamente il volto, le donne (talora a volto scoperto) con abbigliamento sessualmente provocante.
Due simboli ricoprono un ruolo fondamentale nei rituali: il Baphomet e il pentacolo (Figura 2), che devono
essere indossati dai partecipanti al rito in forma di amuleti.
Figura 2 - Il pentacolo e il Baphomet
Testualmente dalla bibbia di satana: “Il Baphomet rappresenta i Poteri dell’Oscurità, combinati con la
fertilità generativa del capro. Nella sua “pura” forma il pentagramma mostra la figura di un uomo,
racchiuso nelle cinque punte della stella - tre punte in alto, due punte in basso - simboleggiante la natura
spirituale dell’uomo. Anche nel Satanismo è usato il pentagramma, ma poiché il Satanismo rappresenta gli
istinti carnali dell’uomo, o l’opposto della natura spirituale, il pentagramma è capovolto per adattare
perfettamente la testa del capro - le sue corna rappresentano la dualità, spinta oltre nella sfida, gli altri tre
punti capovolti, rappresentano la negazione della trinità. Le figure Ebraiche intorno al cerchio del simbolo
derivano dai magici insegnamenti della Kabala, decifranti “Leviathan”, il serpente degli abissi acquatici, e
l’identificazione con Satana. Questi simboli corrispondono alle cinque punte della stella capovolta.
Il simbolo di Baphomet viene posto sul muro sopra l’altare.”27
L’altare è costituito dal corpo nudo di una donna (se possibile, altrimenti anche vestita o comunque
coperta) in quanto il satanismo è la religione della carne.
“Il Satanismo è la religione della carne, anziché dello spirito, e per questo, nelle cerimonie Sataniche viene
usato un altare di carne. Lo scopo dell’altare è quello di fornire il punto focale verso cui tutta l’attenzione è
concentrata durante la cerimonia.”28
27
La Vey, La bibbia satanica, p.78
Il Satanismo – a cura di D. Santese – GRIS Taranto
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Le candele usate devo essere nere ad eccezione di una (e mai più di una) che è bianca e che verrà posta alla
destra dell’altare a simboleggiare “l’ipocrisia dei “maghi” della luce bianca e dei seguaci del Sentiero della
Mano Destra”.
Importante è anche il ruolo rivestito dalla consumazione dell’ “Elisir della Vita”, una bevanda magica, detta
anche amrita, costituita da secrezioni sessuali maschili e femminili (e anche sangue) mescolati a vino o altra
bevanda unitamente ad una particola consacrata, che viene bevuto prima dal celebrante e poi da tutti i
partecipanti. Questo miscuglio ha anche funzioni di ingrediente magico in altre preparazioni del mondo
satanico-occultista.
La messa nera si apre e chiude con il suono di una campanella dal suono “forte e penetrante” che ha lo
scopo di purificare dai suoni estranei e rivelare che l’opera profanatrice si è compiuta.
Ingrediente fondamentale di ogni messa nera è il desiderio con il quale i partecipanti prendo parte al fine di
realizzare le proprie brame. E tale desiderio attinge energia magica dalle passioni intense quali l’orgasmo
sessuale, l’ira cieca, la paura mortale.29
La cerimonia inizia a luci spente, si recita un’invocazione a Satana seguita da una litania in cui gli adepti e il
celebrante ripetono i settante sette nomi di satana. Il celebrante poi recita una lettura in cui si evidenzia la
parte malvagia dell’uomo. A questo punto avviene il rito della desacrazione e successiva consacrazione
(vedi Il satanismo contemporaneo).
Durante il rituale vengono scritte le richieste le richieste dei partecipanti su delle pergamene che vengono
poi conficcate dal celebrante sulla punta della “spada del potere” e quindi bruciate. La fiamma della
candela sarà quindi il mezzo con cui le richieste saranno diffuse nell’etere.
La benedizione finale è fatta con il segno delle corna, serve a onorare il demonio e negare la Trinità.
In definitiva la messa nera è una messa al contrario, in cui si profana e insulta in tutti i modi Cristo e la
religione cristiana, mediante la profanazione dell’Ostia consacrata ed anche del crocefisso usandolo come
organo sessuale, colpendolo, bruciandolo e indirizzandovi ogni sorta di bestemmia.30
I crimini del satanismo – gli abusi rituali
Nel culto del satanismo, le pratiche per quanto riprovevoli vengono alla luce e quindi perseguite solo
quando sfociano in reati previsti dalla giurisprudenza. Fino ad allora, purché non sia superato il limite del
buon costume (nozione abbastanza suscettibile di interpretazione e soggetta alle modifiche della società)
vale il principio della libertà religiosa sancito dalla nostra Costituzione.31 Tali crimini vengono spesso
analizzati indipendentemente dalla matrice cultista anche se oggi, lentamente, si va formando una
sensibilità diversa verso questo tipo di problematiche, anche a causa degli orribili fatti di cronaca anche
molto recenti.
28
Ibid, p.77
Santovecchi P., Satanisti, p.35
30
Ibid. p.36
29
31
Costituzione Italiana, Art. 19: Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di
farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.
Il Satanismo – a cura di D. Santese – GRIS Taranto
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I crimini più comuni commessi sono la violenza carnale, la tortura e uccisione di animali e persone, uso di
sostanze stupefacenti, violazione di sepolcro, vilipendio di cadavere, necrofilia, circonvenzione di incapace,
maltrattamenti e lesioni.
Una classificazione della criminalità di tipo satanico in Italia vede tre diverse tipologie:32
Satanismo sacrilego: in cui i reati sono afferenti a microcriminalità dedita a profanazioni di tombe, furti in
cimiteri o di ostie consacrate o reliquie, utilizzate in cerimonie rudimentali in cui vengono offerti animali in
sacrificio a satana.
Sospetti Crimini rituali: i cui reati gravi sono l’abuso sessuale e l’omicidio rituali che però non è facile
dimostrare essere afferenti ad un rituale satanico. In questi casi infatti, le psicopatologie in atto in un
soggetto che potrebbe utilizzare simboli satanici a cornice dei propri atti è un’altra possibilità.
Delitti satanici: quelli in cui l’autore dell’omicidio ritiene di essere posseduto dal demonio al quel sacrifica
la sua vittima.
I crimini satanici coinvolgono anche bambini e donne, tanto che il legame tra pedofilia-prostituzionesatanismo è stato molte volte provato.33 I legami tra pedo-pornografia, il mercato degli snuff-movies, il
traffico internazionale di essere umani diventano fonte per culti satanisti che attingono a quanto di più
orribile si possa immaginare.
Le cronache purtroppo non mancano, anzi sono davvero numerose e mostrano un legame tra queste
aberrazioni e il satanismo che peraltro non risulta difficile immaginare.
Gli abusi rituali su bambini posso anche essere perpetrati a seguito di una procedura di abuso psicologico
volta a destrutturare profondamente il bambino distorcendone i normali valori di riferimento.34
L’utilizzo di bambini nei riti satanici, a rigore di termini non trattasi di pedofilia in quanto il fine e il motivo
dell’azione non è la filìa bensì un modo per rendersi propizio Satana. Il sesso assume sempre un ruolo
fondamentale per i satanisti poiché ritengono che durante la fase dell’organismo si sprigioni un’energia che
può essere ben utilizzata per i loro scopi di avvicinarsi all’essere malefico.
Da un punto di vista delle psicopatologie sessuali, questo tipo di abusi trova la sua motivazione nella
sessualizzazione del demoniaco che avviene in un soggetto feticista, il quale può rendere qualunque cosa
oggetto di venerazione e quindi nel caso del satanismo, un soggetto fa diventare un qualunque oggetto,
persona o attività un demone sessuale.35
Anche l’omicidio rituale è un atto propiziatorio per ottenere il favore del Demonio che si concretizzerebbe
in favori materiali di vario tipo. Per di più, quando anche a seguito del rito, i vantaggi richiesti non si
realizzano, il satanista crede di aver sbagliato qualcosa nel rito oppure di non essere stato abbastanza
convincente e dissacratorio.
Fanno la loro parte in questo quadro di crimini anche le perversioni sessuali (così dette parafilie), ossia tutte
quelle pratiche sessuali che vengono preferite e sostituite alla copula e rappresentano la modalità
32
Cfr. Arona D., Panizza G. M., Satana ti vuole, Milano 1994.
Cfr. Santovecchi P., Satanisti, Editoriale Olimpia, 2008
34
Cfr. Cantelmi T., Cacace C., Il libro nero del satanismo, San Paolo, 2007
35
Cfr. Barresi F., Sette religiose criminali, EdUP, Roma 2000.
33
Il Satanismo – a cura di D. Santese – GRIS Taranto
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preferenziale della persona per trarre piacere dal rapporto sessuale. Le caratteristiche essenziali di una
parafilia sono fantasie, impulsi sessuali, o comportamenti ricorrenti e intensamente eccitanti sessualmente,
che in genere riguardano oggetti inanimati, la sofferenza o l’umiliazione di se stessi o del partner, bambini o
altre persone non consenzienti.36
Durante i rituali satanici l’atto sessuale è offerta a Satana e come tale deve essere il più possibile
dissacratorio e offensivo nei confronti del corpo e della sessualità finalizzata alla procreazione (siamo
esattamente “al contrario” della visione cristiana della sessualità).
Le più comuni perversioni che si trovano nei culti satanici e messe in atto durante i rituali, sono:
antropofagia: il cibarsi di carne umana
esibizionismo: piacere nel mostrare le parti intime
necrofagia: il cibarsi di carne di cadavere, anche quello della vittima sacrificale, al fine di aumentare il
potere magico
necrofilia: avere rapporti sessuali con cadaveri
necromania: attrazione morbosa per i cadaveri
pedonecrofilia: avere rapporti con cadaveri di bambini
necrosadismo: atti sadici su cadaveri
vampirismo: perversione di carattere sadico consistente nel bere il sangue di una persona (uccidendola)
picacismo: consiste nel mangiare parti o secrezioni del corpo umano. Si pratica nelle messe nere, dove
infatti si consuma l’elisir, costituito da secrezioni sessuali maschili e femminili.
Sadismo: provare piacere provocando sofferenza e dolore
Pedofilia: attrazione sessuale per bambini
Masochismo: piacere sessuale legato al dolore fisico e morale sperimentato dal soggetto
Le sette sataniche e il controllo mentale
Il termine setta deriva dal latino secta dalla radice del verbo sector che vuol dire seguire, andare dietro. Più
tardi assunse il significato che lo fa risalire al verbo seco che significa tagliare, separare. Nella prima
accezione la setta è appunto un gruppo di persone seguaci di un leader, di un gruppo o di una particolare
dottrina; nella seconda invece come gruppo separatosi da una aggregazione maggioritaria. Nonostante
quindi non vi sia alcuna connotazione negativa nell’etimologia, nel gergo comune ha oggi assunto una
valenza negativa, riferendosi ad una aggregazione religiosa caratterizzata da una spiccata chiusura verso
l’esterno, atteggiamenti coercitivi e scarso rispetto per i diritti delle persone aderenti e i loro familiari.
Le sette posso avere delle caratteristiche tali per cui che le persone coinvolte subiscono delle modificazioni
destrutturanti della personalità e vengono appunto chiamate distruttive. In generale, possiamo parlare di
36
DSM IV, Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi Mentali
Il Satanismo – a cura di D. Santese – GRIS Taranto
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culti distruttivi, dei quali alcuni studiosi danno la seguente definizione: un qualsiasi gruppo nel quale –
senza tener conto di ideologia, dottrina, credo – si pratica la manipolazione mentale, da cui risulta la
distruzione della persona sul piano psichico (a volte fisico, spesso finanziario) e della famiglia, del suo
entourage e della società, al fine di condurla ad aderire senza riserve e a partecipare a un’attività che
attenta ai diritti dell’uomo e del cittadino.37
I culti distruttivi quindi danneggiano sistematicamente gli adepti con l’uso di tecniche ingannevoli, non
dichiarate, quale la manipolazione mentale.38
Il controllo (o manipolazione) mentale è una tecnica capace di distruggere l’identità di un individuo … un
sistema di influenze capaci di distruggere e sostituire l’insieme di credenze, comportamenti, modi di
pensare, metodi di interazione con il prossimo. Sotto l’influenza del controllo mentale, l’identità originaria
di una persona, che è stata plasmata dalla famiglia, dalle amicizie, dall’educazione ricevuta e soprattutto
dal libero arbitrio, viene rimpiazzata con un’altra identità che, nella maggior parte dei casi, non sarebbe mai
stata scelta se non dietro una tremenda pressione sociale.39
Differente è il lavaggio del cervello, che invece spesso viene confuso con la manipolazione mentale, che è
un processo tipicamente coercitivo in cui il soggetto viene a trovarsi in una condizione di impossibilità di
fuga e con poche possibilità d’azione, ed è cosciente di trovarsi “nella mani del nemico”.40
Il processo seguito per inserire nel culto un nuovo adepto si può schematizzare attraverso i seguenti passi:
Reclutamento: che può avvenire in qualsiasi luogo, anche molto familiare, e con l’occasione magari di corsi,
convegni oppure in incontri falsamente casuali. Chi viene reclutato non ha così il minimo dubbio di essere
stato oggetto di reclutamento e trova (pensa di trovare) in quell’incontro o occasione le risposte alle sue
domande, alle sue paure, al suo bisogno di affetto, alle sue esigenze spirituali, la soluzione ai suoi problemi,
in una sola parola: la felicità.
Nascita dell’identità cultista: per preparare il neo-adpeto al cambiamento questo viene disorientato
rispetto a quella che è la sua naturale interpretazione della realtà. Gli schemi di riferimento per capire se
stesso e l’ambiente intorno vengono stravolti, distrutti.41 Viene prodotto un clima caratterizzato da un forte
senso di appartenenza, accogliente e gratificante nei confronti del neo-adepto, che gradualmente sviluppa
la sua nuova fede, basata sul piacere e sull’egoismo, e si va formando l’idea di appartenere ad una èlite, di
essere un prescelto e di possedere la verità. In una seconda fase vengono messe in atto strategie volte a
produrre una frustrazione affettiva. L’adepto perde la fiducia in se stesso e diventa dipendente del gruppo
tanto da affidarsi ciecamente ad esso. L’obiettivo è sostituire la identità originale del neo-adepto con
l’identità cultista mediante una operazione di destrutturazione e instaurazione della nuova identità. La
pressione psicologica è fortissima e al neo-adepto vengono fatte richieste che se non soddisfatte gli
comporteranno punizioni e umiliazioni davanti al gruppo, con la conseguenza che l’adepto si sentirà ancora
inadeguato e non all’altezza degli altri del gruppo e peggiorerà la sua situazione di senso di inferiorità e
dipendenza. Il completamento di questa fase si ha quando l’adepto coinvolto in rituali immorali, criminali e
37
Santovecchi P., I culti distruttivi e la manipolazione mentale, EDB, 2004, p.14
Ibid, p.43
39
Hassan, Mentalmente Liberi, Avverbi, Roma, 1999
40
Santovecchi P, op. cit, p.18
41
Santovecchi P., I culti distruttivi e la manipolazione mentale, EDB, 2004, p.61
38
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assurdi non mostra più un atteggiamento critico perché convinto che vi sia un significato occulto che lui
ancora non riesce a comprendere, perché ancora non è pronto.
Isolamento: la fase di isolamento mira a rompere i legami sociali precedenti dell’adepto, rendendo unici
quelli con il gruppo e in particolare rispetto agli affetti familiari. In particolare però per le sette sataniche
questo isolamento non è fisico, non è evidente, nel senso che gli adepti non si allontanano dal loro
ambiente familiare ma continuano la loro vita apparentemente come se nulla fosse accaduto. L’isolamento
è quindi di carattere psichico, spirituale e culturale.
Rafforzamento della dottrina: la fase finale dell’indottrinamento consiste nel affinare il controllo mentale
messo in atto affinché l’identità di setta si instauri stabilmente. L’identità pre-cultista però non viene mai
del tutto sostituita e cancellata ma solo spostata in un’area rimossa della coscienza. La fedeltà dell’adepto
viene rafforzata continuamente mediante la prospettiva di potere personale e il coinvolgimento in rituali
sempre più trasgressivi (e illegali) che rafforzano l’appartenenza alla setta.42
Psicologia dei capi e degli adepti
Le sette sataniche sono organizzate gerarchicamente. Vi è un capo che è a diretto contatto con Satana, un
certo numero di adepti “abituali” e degli adepti “accessori”, spesso donne e bambini, che attraverso
manipolazione mentale e/o abuso fisico (anche mediante l’uso di sostanze psicotrope in grado di
modificare le capacità di esercizio della volontà) vengono utilizzati nella realizzazione delle messe nere.
Per quanto sia difficile tracciare un profilo preciso della personalità di un capo di una setta satanica, a causa
dei pochi casi di studio e della varietà di questi, è sicuramente possibile individuare caratteristiche comuni
almeno in via generale43:
-
marcato disprezzo per i valori sociali
noncuranza per le sofferenze altrui
incapacità a stabilire relazioni sociali durature e significative
atteggiamenti antisociali manifestati dal commettere atti violenti o criminosi senza alcun
senso di colpa ma anzi provando soddisfazione
tendenza a ricercare alti livelli di eccitazione ed emozione
comportamento sessuale eccessivo e perverso
Che tracciano un quadro in cui molto probabilmente sono presenti tratti di psicosi e di disturbi della
personalità.44
La leadership del capo serve a condizionare e suggestionare gli adepti, presentandosi come capo
carismatico, con poteri medianici reali nei confronti dell’entità malefica. Deve essere assolutamente
convincente e saper entrare in relazione con gli adepti in modo che questi lo riconoscano come capo, anche
con reverenziale timore, presentando loro una interpretazione convincente di tutto ciò che accade al fine di
mantenere stabile il potere e il credo della setta.
Per quel che riguarda l’adepto, certamente è possibile affermare che vi può essere una predisposizione ad
essere reclutati, che trova le sue motivazioni per esempio in condizioni di particolare disagio (un lutto,
42
Cantelmi T., Cacace C., op. cit, p83
Del Re M., Riti e crimini del satanismo, Jovene, Napoli 1994
44
Cfr. Cantelmi T., Cacace C., op. cit, p85
43
Il Satanismo – a cura di D. Santese – GRIS Taranto
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problemi economici, sentimentali, di salute, ecc..) di una persona fragile e facilmente influenzabile cui viene
presentata la “via d’uscita” del satanismo, costituita da potere, ricchezza e sesso.
Spesso il neo-adepto è una persona giovane, infatti il periodo adolescenziale è particolarmente critico da
questo punto di vista in quanto rappresenta un momento della vita del giovane in cui la curiosità verso la
trasgressione e il rifiuto delle regole sono particolarmente presenti.
Il satanismo giovanile
Come si è accennato un fenomeno particolarmente preoccupante è quello satanismo acido o giovanile,
intendendo per questo non una forma di satanismo nel senso di adorazione di Satana ma nemmeno del
culto ateo del satanismo razionalista.
Fanno parte di questa categoria invece giovani che si ispirano a rituali appresi da riviste, da libri, da
internet, e li mettono in atto commettendo atti criminali, da quelli minori sino all’omicidio. La droga e
l’alcol sono quasi sempre presenti (da cui il nome “acido”) così come vi è un elemento comune a molti
gruppi o singoli, che è la musica death o black metal. Pur non generalizzando rispetto a tali gruppi rock è
certo che i messaggi che circolano sono palesemente di odio, vendetta, violenza, istigazione al suicidio,
perversioni sessuali, sacrifici umani, auto-mutilazioni, riferimenti al satanismo ostentati mediante la
profanazione dei simboli del cristianesimo.
Certo non è sufficiente ascoltare musica di questo tipo per divenire satanisti o commettere crimini, però
resta il problema fondamentale e cioè i messaggi che vengono veicolati e la loro influenza sul pensiero e i
comportamenti dei giovani. Se a questi poi si aggiunge l’utilizzo di droghe più o meno leggere e di alcol, e la
voglia di essere trasgressivi e rivoluzionari, il tutto immerso nel relativismo dei nostri tempi, allora gli effetti
possono essere anche molto gravi.
Il messaggio che il satanismo propone, che abbiamo visto essere stato il simbolo del satanismo crowleyano,
“fa’ ciò che vuoi”, emblema di una vita senza regole, senza limiti, che vede nel soddisfacimento delle
proprie voglie, del piacere egoistico, l’unico senso della vita, diviene la sintesi di ciò che attrae i giovani (e
non solo).
Benché non si possa individuare un identikit preciso del giovane che si avvicina al satanismo – infatti
sembra essere indipendente dal tipo di famiglia, background culturale, estrazione socio-economica – si
possono individuare alcuni fattori di rischio che sebbene non siano sufficienti a condurre al satanismo sono
presenti nella maggior parte dei giovani satanisti: sensazioni di profonda solitudine, fascino per ciò che è
distruttivo e misterioso, senso di impotenza, bisogno di avere il controllo sulle persone e sugli eventi.45
Infatti, il satanismo realizza il suo fascino sui giovani facendo leva su quei bisogni sentiti come
fondamentali:46
-
45
46
Bisogno di appartenenza contro i sentimenti di alienazione e distacco che provano nei
confronti della famiglia, degli amici e della comunità.
Potere e controllo: il satanismo offre un modo per procurarsi il potere, mediante rituali nei
quali viene liberata l’energia necessaria
Cantelmi, Cacace, op. cit, p.121
Cantelmi, Cacace, op. cit, p.131
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Ribellione: naturale dell’età adolescenziale viene esasperata da satanismo rivolgendola
contro la società e i genitori
Curiosità e sollievo dalla noia: La magia e il soprannaturale affascinano e producono
curiosità e allo stesso tempo creano una via di fuga dalla noia che invece la società e il
senso morale produrrebbero
Autostima: la bassa autostima è una caratteristica dell’adolescenza e qui il satanismo si
offre come soluzione offrendo senso di padronanza, potere e controllo.
Alcuni casi di cronaca degli ultimi anni hanno riportato l’attenzione al fenomeno del satanismo giovanile,
mostrando tutta la ferocia inaudita di azioni messe in atto in nome di satana, qualunque cosa si intenda con
questo nome (Il caso delle “bestie di Satana”, l’omicidio di suor Maria Laura Mainetti47, solo per citare due
casi italiani famosi e recenti)
Nota 1: La chiesa di Satana di Torino
Nel periodo 1850-1870 il governo risorgimentale piemontese si mostrava straordinariamente tollerante con
tutte le forme di religiosità non cattolica o anti-cattolica, che riteneva strumentalmente utili alla sua
polemica contro la Chiesa di Roma. In quegli anni il Piemonte – e Torino in particolare – vedono, di
conseguenza, una tolleranza unica in Europa verso movimenti religiosi e magici di frangia, spiritisti,
occultisti. Benché non sia provata la presenza a Torino neppure di un solo satanista nel senso stretto del
termine, le voci abbondano e la presenza pubblica, anzi ostentata, di occultisti e maghi che organizzano
provocazioni anti-cattoliche crea nella letteratura anti-piemontese e anti-risorgimentale la fama di “città
del Diavolo” attribuita a Torino.
La mitologia secondo cui Torino sarebbe la “città di Satana” e farebbe parte di “triangoli magici” (con altre
due città identificate di volta in volta in modo diverso) non è di origine antica ma risale agli anni 1968-1972.
Come è stato rivelato nel 1988, la leggenda urbana secondo cui quarantamila satanisti sarebbero presenti a
Torino è stata creata in quegli anni da un gruppo di buontemponi, membri dell’attiva goliardia dell’ateneo
torinese e guidati da Gianluigi Marianini (1918-2009), che riuscirono ad accreditare la notizia – totalmente
fantastica – su Stampa Sera, grazie alla complicità (come lo stesso giornalista ha rivelato nel 2004 nel libro
scritto con Aldo Cazzullo Il mistero di Torino. Due ipotesi su una capitale incompresa, Mondadori, Milano
2004, pp. 226-227) di Vittorio Messori, allora giovane giornalista del quotidiano torinese e ben lieto di
partecipare a una burla così ben riuscita divertendosi “– non da solo, ma in combutta con qualche collega o
qualche conoscitore o adepto del giro – a lanciare presunte notizie o sparare cifre che nessuno era in grado
né di smentire né di confermare”, che del resto “venivano incontro al bisogno così umano di stupirsi, di
sognare, di fantasticare” e costituivano perfino “un antidoto all’ossessivo, luttuoso notiziario politico in
quei tempi di terrorismo”48
47
E’ la sera del 6 giugno 2000 quando Suor Maria Laura Mainetti esce dal convento e si reca in una zona isolata perché
una ragazza le chiede aiuto, dicendo, dopo essere stata violentata e rimasta incinta. La trappola organizzata da questa
ragazza e da altre due complici funziona e Suor Maria viene uccisa con 19 coltellate. Il numero, confesseranno, non è
casuale, sarebbe dovuto essere tre volte sei, il numero di satana, quindi 18, ma ce n’è stata una di troppo per errore.
L’obiettivo era offrire la vittima a satana, ma Suor Maria ha offerto invece il perdono alle sue carnefici.
48
http://www.cesnur.org/religioni_italia/s/satanismo_02.htm
Il Satanismo – a cura di D. Santese – GRIS Taranto
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Nota 2: Unione Satanisti Italiani (USI)
Da segnalare è una neo-associazione rintracciabili su Internet nei vari luoghi virtuali di condivisione (social
network, video in rete, blog) che ha un nome ambizioso e che comunque fa parlare di sé.
L'Unione Satanisti Italiani (USI) si presenta come un "nuovo movimento culturale, che si propone di far
conoscere alle persone la vera essenza del Satanismo". La visione dei membri su Satana e il satanismo vuole
però contraddistinguersi da quella comune; nell'ottica dell'USI, il satanismo "non vede in Satana il dio del
male, bensì una divinità precristiana molto potente e giusta, in seguito poi demonizzata dalle religioni
monoteiste". In questo senso, l'USI – che s'inserirebbe quindi nella corrente cosiddetta "teista" o
"spirituale" del satanismo – si vuole distinguere dal satanismo "acido", solo "frutto di una cattiva
informazione teologica, una deformazione della realtà che porta molti giovani ribelli arrabbiati col mondo,
a venerare colui che gli hanno insegnato essere dio del male, portandolo dunque ad essere non un
Satanista, ma semplicemente una 'cattivo cristiano'".49
49
http://www.cesnur.org/religioni_italia/s/satanismo_06.htm