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La tiratura e la diffusione del numero
di gennaio-febbraio 2010 di Bene Insieme
è stata di 1.150.000 copie circa.
Periodico: Anno 21, numero 1
5
19
Il nuovo anno è arrivato e con esso gli immancabili buoni propositi. A cominciare
dalla cucina, quella che sa fare di necessità virtù, con un menù che vede protagonisti ingredienti che magari ci sono rimasti in dispensa o in frigo dopo le provviste
natalizie.
Ricordando le feste, e gli eccessi, vi proponiamo 4 ricette light, facili e veloci da
preparare per rimettervi in forma con gusto. Benessere a tavola, ma anche in palestra grazie allo Yogilates, nuova disciplina di tendenza.
Voglia di novità e di cambiamento, come quella che provano i downshifter, a cui
abbiamo dedicato un articolo. E a chi vuole iniziare l’anno andando in giro per
l’Italia, vi portiamo in Sicilia, alla tradizionale festa di Sant’Agata. E poi tanti
consigli e idee per cominciare bene un altro anno insieme.
A tutti: Buon 2010, tutto da leggere!
sommario
CUCINA
5 piatti da bis
18 la spesa
di gennaio-febbraio
22 Una manciata di minuti
MONDO CONAD
15 piacersi... con gusto!
17una pausa perfetta
IN FORMA
35 Yogilates, e tu?
29
turismo
26 Divagando food
29 divagando:
catania e sant'agata
TREND
19 mamma mi porti
al museo?
40 il coraggio di cambiare
46 in loro compagnia
RUBRICHE
13 I segreti dei grandi cuochi
37In pratica - alloro
39In pratica - cioccolato
43In agenda
45Tempo libero
48In rete
49 Soldi&società
50 Oroscopo
50 La ricetta del lettore
35
ige!
errata corr
09 nell'artidi ottobre 20
sul numero “Tu di che ruolo sei?”,
colo di p. 35 ruolo, abbiamo parsui giochi di wind Rome, il Museo
lato di 3D Re ma citando il costo
la tariffa
virtuale di Ro
Ci scusiamo:
del biglietto. e 15 e non di e 10.
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Direttore Responsabile: Fabio Fogacci
Monica Corbellini, Eleonora Errico, Fabio Fogacci,
Editore: Conad - via Michelino, 59 - 40127 - Bologna
tel. 051 508111
Carlo Fornesi, Simona Lombardo, Ilaria Maggiolo,
Supervisione editoriale: Simona Lombardo
Alessandra Paleologo Oriundi, Prima Press,
Coordinatore editoriale: Alessandra Nicorelli
Valeria Re, Stockfood, Lorenza Vianello
Redazione: Pbcom S.p.A. - Centro San Benigno
“I Gemelli” Torre B - via Scarsellini, 119
16146 Genova - tel. 010 643901 - fax 010 64390200
Referenze iconografiche:
Progetto grafico ed impaginazione: Pbcom
Hanno collaborato a questo numero:
Testi: Andrea Bernardini, Andrea Carlini, Conad,
Fabiana Magrì, Alessandra Nicorelli, Luca Olivetti,
Conad, Fotolia, Luciano Guglielmino, La Cucina Italiana,
L’Immaginario, Prima Press, Shutterstock, Stockfood
Pubblicità: Jonathan via E. Sirani, 3/2
40129 Bologna - tel. 051 372323
Stampa: Postel S.p.A. - via G. Massaia, 31- 00154 Roma
Iscrizione al tribunale di Bologna n° 5645 del 24/10/1988
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In conformità al D.Lgs. n. 196/2003 sulla tutela dei dati
personali, informiamo che i dati raccolti, saranno trattati
con la massima riservatezza e verranno utilizzati per scopi
inerenti la nostra attività. In ogni momento, a norma
dell’art.7 del D.Lgs. n. 196/2003, si potrà chiedere
l’accesso, la modifica, la cancellazione o opporsi al trattamento dei dati scrivendo Conad soc. coop.
Via Michelino 59 40127 Bologna
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3
I MIELI BIOLOGICI
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I mieli italiani monoflora e millefiori sono confezionati senza subire
alcun trattamento termico di conservazione. Mantengono inalterate
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gusto all’aroma; per questo Mielizia
diventa ideale per abbinamenti gastronomici e per la preparazione
di piatti gustosi, divertenti e nuovi.
Gambi di sedano
al miele di Acacia
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con mousse di gorgonzola e mascarpone
ingredienti per 4 persone
1 sedano intero
50 g di mascarpone
40 g di gorgonzola
2 cucchiai di miele di acacia
preparazione
* Pulire i gambi di sedano e tagliarli.
* Preparare una mousse con: 50 g di mascarpone, 40 g di gorgonzola e due cucchiai
di miele di acacia. * Disporre all’interno dei
gambi di sedano e servire freddi.
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bene insieme
5
in collaborazione con
Se hai
avanzato
dei datteri
SPINACINO ARROSTO CON PATATE
ingredienti per 4 persone
spinacino di vitello g 700
patate sbucciate g 600
spinaci puliti g 200
vino bianco g 50
olio extravergine g 50
pinoli g 30
8 datteri secchi
un albume
sale
tempo: 75’
difficoltà:
6
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preparazione
Con un coltello affilato aprite una
tasca nello spinacino (o fatelo fare
dal macellaio). Scottate gli spinaci
in acqua bollente e tritateli grossolanamente. Tagliate a dadini i
datteri, uniteli agli spinaci e mescolateli con l'albume e i pinoli.
Salate e riempite con il composto
la tasca dello spinacino, poi cucite
con ago e filo da cucina l'apertura.
Scaldate metà dell'olio in un largo
taglio
Spinacino:
categoria
a
di second
Ideale
del manzo.
ripiena
a
sc
come ta
tegame che possa andare in forno
e rosolate bene da ogni lato lo spinacino.
Sfumate con il vino e unite le patate tagliate a spicchi. Salate, condite con l'olio rimasto e infornate
a 200 °C per 50-60'.
Servite lo spinacino affettato accompagnato dalle patate e dal
sugo di cottura.
in collaborazione con
LOMBATINA
DI CONIGLIO
IN CARTOCCIO
CROCCANTE
ingredienti per 1 piatto
Per il cartoccio
farina bianca g 100
olio d'oliva
sale
Per il contenuto
polpa di coniglio,
ricavata dal dorso, g 130
zucchine g 80
spinaci lessati e strizzati g 50
polpa di pomodoro a pezzi g 50
riso g 40
porro mondato g 40
burro g 25
timo
sale e pepe
Se hai
avanzato
del riso
e
o delle verdur
tempo: 60’
difficoltà:
preparazione
Impastate la farina con g 45
d'acqua, un pizzico di sale e una
cucchiaiata d'olio, ottenendo una
pasta soda, ma elastica; avvolgetela
in poca pellicola e fatela riposare.
Lessate il riso, scolatelo e raffreddatelo. Intanto tagliate la polpa di
coniglio a bocconcini e il porro e
la zucchina a rondelle. Mettete in
una casseruola la carne, il porro,
la polpa di pomodoro, sale, pepe,
un rametto di timo e un terzo di
bicchiere d'acqua. Incoperchiate e
stufate a fuoco moderato per circa
10', poi unite le zucchine e cuocete per 5'.
Dividete la pasta a metà, passando
i pezzi nell'apposita macchinetta.
Otterrete due strisce sottili che dividerete in due in modo da avere
quattro rettangoli. Rivestite una teglia con un foglio di carta oleata su
cui sistemerete 2 rettangoli leggermente sovrapposti. Sopra distribuite il riso avanzato, la carne con l'intingolo, gli spinaci tagliuzzati e il
burro precedentemente intiepidito
a bagnomaria. Coprite con gli altri
2 rettangoli, sovrapponendo anche
questi, e chiudete i bordi formando
un cordoncino. Passate il cartoccio
nel forno a 250° C per circa 12' e
servite.
bene insieme
7
in collaborazione con
POLPETTONE
DI TACCHINO
IN FORMA
ingredienti per 8 persone
polpa di tacchino kg 1
patate g 750
una fetta di mortadella
tagliata grossa g 60
pistacchi sbucciati g 60
6 fette di pancarré
un uovo
latte
prezzemolo
timo
olio extravergine di oliva
sale e pepe
Se hai
avanzato
del tacchino
i
o dei pistacch
tempo: 50’
difficoltà:
preparazione
Tritate la carne al cutter. Mescolatela con il pancarré, ammollato nel
latte e strizzato, l'uovo, un trito di
timo e prezzemolo, i pistacchi, sale
e pepe.
Foderate con carta da forno inumidita (la carta umida è più malleabile, non brucia e la cottura avviene
più dolcemente), uno stampo tipo
amor polenta. Mettetevi metà del
composto e su questo, per il lungo, disponete la mortadella tagliata a bastoncini.
Coprite con il resto dell'impasto.
Sigillate il polpettone nella carta.
Tagliate le patate a dadotti, sistematele in una teglia con olio e
timo. Infornate polpettone e patate a 180°C per 40'. Sformate e servite il polpettone caldo, ma non
bollente, con le patate.
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amor pole
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per la cottur ico di
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di un dolce
8
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in collaborazione con
Se hai
avanzato
dei salumi
Rifreddo
ingredienti per 6 persone
4 fette di fesa di vitello g 600
2 fette di prosciutto cotto tagliate
grosse g 300
2 fette di mortadella g 300
parmigiano reggiano g 100
2 uova
burro
sale e pepe
tempo: 30’
difficoltà:
preparazione
Imburrate uno stampo da plumcake di cm 22x12. Battete le fette
di vitello cercando di dare loro una
forma rettangolare, simile a quella
del fondo dello stampo. Deponetene una sul fondo, insaporitela
con pepe e con una cucchiaiata di
parmigiano. Copritela con una fetta di prosciutto, quindi con una di
mortadella tagliata in misura. Fate
un altro strato di carne, insaporita
come la precedente, quindi coprite
con prosciutto e mortadella. Battete
le uova con g 30 di formaggio grattugiato e versatele sul composto.
Fate altri strati finendo con la carne. Pressate il tutto quindi sigillate
lo stampo con carta da forno e ponetelo in un bagnomaria caldo che
passerete in forno per 2 ore. Scolate
il liquido che si sarà formato raccogliendolo in una tazza. Sformate il
pasticcio su un piatto da portata,
posatevi sopra un'assicella e su questa un peso. Lasciate raffreddare,
quindi passate in frigo la preparazione e il liquido. Servite il rifreddo,
tagliato e fette, e accompagnatelo
con il liquido gelatinato.
bene insieme
9
in collaborazione con
Se hai
avanzato
del pandoro
PANDORO
CON ZABAIONE
ingredienti per 12 persone
panna montata g 600
6 uova
un piccolo pandoro
zucchero
Marsala
vino bianco secco
tempo: 20’
difficoltà:
preparazione
Tagliate il pandoro a fette orizzontali alte cm 4, poi in 12 dadi che
tosterete nella padella antiaderente
calda. Sgusciate le uova separando
gli albumi dai tuorli che raccoglierete in una ciotola. Tenendo mezzo
guscio d'uovo come unità di misura, unite ai tuorli 12 gusci di Marsala, 6 di vino e 6 cucchiai di zucchero. Immergete la ciotola in un
bagnomaria caldo tenuto su fuoco
basso e, con le fruste elettriche, lavorate il composto finché sarà denso e spumoso (zabaione). Una volta
freddo incorporatevi la panna, distribuitelo nelle coppette e guarnite
con i dadi di pandoro e dischetti
di zucchero caramellato (zucchero
cotto a caramello e raffreddato, in
piccole porzioni, sul marmo).
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dalla copertina
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Se hai avanza
un contorno
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di carote o ha
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del pesce bian e
or
nel congelat
VELLUTATA DI CAROTE
E PESCATRICE
ingredienti per 4 persone
carote g 400
trancio di pescatrice (coda
di rospo) o pesce bianco g 500
2 patate
burro g 50
una cipolla tritata
4 cucchiai di passata di pomodoro
un litro di brodo vegetale
2 tuorli
3 cucchiai di yogurt bianco
qualche rametto di maggiorana
sale e pepe
Per i crostini
pinoli g 50
capperi g 20
un'acciuga sotto sale
4 olive verdi
un tuorlo sodo
una fetta di pancarré
un ciuffo di prezzemolo
½ spicchio d'aglio
un pizzico di sale
pepe
olio extra vergine di oliva
fette di pane tipo sfilatino
tempo: 40’
difficoltà:
preparazione
Preparate la salsa per i crostini. Tritate finemente il tuorlo sodo insieme ai capperi, all'acciuga dissalata
e deliscata, alle olive, all'aglio, al
pancarré, al ciuffo di prezzemolo
e all'olio. Incorporate poi i pinoli tritati grossolanamente e mescolate con cura. Raccogliete il
composto in una ciotola e, sempre
mescolando, irrorate con dell'olio
d'oliva versato a filo. Salate e pepate. Tenete da parte.
Preparate la vellutata. Lavate e raschiate con cura le carote. Tagliatele poi a rondelle sottili. Lavate
le patate, sbucciatele e tagliatele a
tocchetti.
Sciacquate il trancio di pesce e
tamponatelo con carta da cucina;
tagliate quindi la polpa a cubetti.
Fate fondere il burro in una casseruola antiaderente, unite la cipolla
e doratela leggermente, aggiungete
quindi le carote e le patate con la
passata di pomodoro, mescolate e
versate il brodo. Portate ad ebollizione e fate cuocere per 18'.
Aggiungete i dadini di pesce, salate, pepate e proseguite la cottura a
fuoco moderato per circa 10'.
A cottura ultimata, con un frullatore ad immersione riducete
la preparazione in purea; unite i
tuorli che avrete sbattuto in precedenza e amalgamato allo yogurt e
frullate nuovamente.
Rimettere sul fuoco la vellutata,
fate sobbollire pochi minuti e poi
distribuite nei piatti individuali
guarnendo con la maggiorana fresca.
Servite subito accompagnando
con crostini di pane tostato alla
salsa ai pinoli.
bene insieme 11
in collaborazione con
Se hai
avanzato
e
del panetton
o del torrone
COPPETTE
DI PANETTONE
GUARNITO
ingredienti per 6 persone
avanzi di panettone, circa g 500
panna da montare g 400
zucchero a velo g 40
12 biscottini al cioccolato
torrone
liquore al caffè
tempo: 15’
difficoltà:
preparazione
Tagliate a dadini gli avanzi di panettone badando che siano il più
possibile regolari.
Suddividetene circa la metà fra 6
coppette da dessert al cucchiaio.
Spruzzate i dadini così predisposti
con un po' di liquore al caffè.
Montate la panna. Dolcificatela
con lo zucchero a velo.
Mescolatevi delicatamente i dadini
di panettone non ancora utilizzati
e distribuiteli fra le coppette.
Passate nel tritatutto alcuni pezzetti di torrone ricavandone del
briciolame un po' grossolano.
Cospargetelo sulla preparazione.
Completate infine la guarnizione
delle coppette con biscottini al
cioccolato.
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i segreti
dei grandi cuochi
Alessandra Nicorelli
Il profilo
Marco Fadiga
Marco Fadiga Bistrot - Bologna
In cucina mai senza…
La passione e il divertimento.
L’ingrediente preferito?
Le erbe, come il coriandolo e il cerfoglio, e il riso.
Una cena romantica. A lume di candela o…
Cena a lume di candela mi sa tanto di vecchiotto,
preferisco sul divano a casa con un buon Champagne e
degli spaghetti ai ricci di mare.
Un piatto che l’ha aiutata a conquistare una
donna?
Un’orribile tagliatella con salmone, panna e uova di
lompo (il primo piatto che preparai molti anni fa).
La cucina italiana che verrà?
Speriamo non troppo chimica. La gente non ne ha più
voglia e bisogna avere l'intelligenza di capirlo.
Di che cosa è più goloso?
Gelato al pistacchio, polpo e salmone crudo.
Il giorno di chiusura?
Sono due, la domenica e il lunedì.
Come lo trascorre?
A guardare i cartoni animati con i miei bambini di 2
anni e mezzo e mia moglie, a giocare e cucinare per
loro.
È il patron di un ristorante
che è anche stuzzicheria,
banco ostriche e bollicine. na
Un bistrot in centro a Bolog
dove si respira un'atmosfera
elegante, ma informale. ritorio,
Accanto alla cucina del ter
è possibile gustarne anche come
una più creativa. Il menù
in un autentico bistrot
si legge sulla lavagna.
Una ricetta entro i 10?
Tartara di salmone con pompelmo, canditi e zenzero
Ingredienti per 4 persone:
•un trancetto di salmone
da circa g 320
•4 spicchi di pompelmo
•canditi (cedro, arancio) a cubetti g 60
•zenzero fresco g 5
•olio extra vergine di oliva q.b.
•pepe nero q.b.
•sale
•succo di 1/4 di limone
•coriandolo fresco (o basilico)
•un cespo di insalata riccia
Procedimento
Deliscare il trancio con l'aiuto di una pinzetta. Tagliare
a cubi e conservare in frigo ben coperto per evitare l'ossidazione. Spellare il pompelmo e tagliare gli spicchi a
julienne; tritare lo zenzero.
Condire il salmone con il limone, il sale, il pepe e l’olio,
secondo il proprio gusto ed aggiungere i canditi, le foglie
di coriandolo, il pompelmo e lo zenzero. Lavare l'insalata
e disporre sui piatti la tartara con l'aiuto di uno stampo
tondo. Sormontare con l'insalata riccia.
bene insieme 13
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comprar bene
LA SPESA
Di gennaio-febbraio
Gli acquisti di stagione
dal carrello alla tavola,
naturalmente buoni
naturalmente convenienti
finocchio
è la verdura meno calorica in assoluto; nasce da
una pianta erbacea che favorisce la digestione e la
diuresi. Preferite quelli con una forma compatta,
pesanti rispetto al loro volume, sodi al tatto, consistenti e carnosi. Se sono presenti le foglie verdi,
queste devono essere di colore vivo e intenso.
carota
Più è piccola l'anima interna, maggiore è la dolcezza; quindi è bene sceglierla con un picciolo piccolo.
Se ha ancora la parte verde attaccata, questa deve
essere consistente e di un colore intenso.
è consigliabile non acquistarla già tagliata, poiché
la vitamina A tende ad ossidarsi rapidamente.
banana
Frutto tropicale con polpa bianco-giallo o biancastra, ha un sapore molto dolce. Si sceglie a seconda
del grado di maturazione: mentre le banane acerbe
hanno la buccia tendente al verde e sono sode e
turgide, quelle mature si distinguono per la buccia
dal giallo molto intenso, che può presentare anche
qualche macchia marrone.
sedano
Si può consumare sia crudo che cotto e si presenta
in due principali varietà: verde (adatto per il brodo,
le salse e i bolliti) e bianco (ottimo a crudo).
Deve avere forma compatta, essere sodo al tatto,
consistente e carnoso. È un ortaggio resistente, che
si mantiene anche per 6/7 giorni.
spinacio
Al momento dell'acquisto bisogna assicurarsi che
abbia colore verde brillante e uniforme, senza parti
ingiallite, scure o appassite.
I gambi devono essere forti e integri, senza fioriture. È un ortaggio estremamente delicato che si
mantiene al massimo per un giorno.
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Children’s
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enendo conto che nei primi anni di vita e per tutta
l’adolescenza il bambino vive l’esperienza più importante della vita dal punto di vista cognitivo, sociale
e affettivo, è importante che i genitori e gli educatori
stessi optino per un uso qualitativo sia del tempo libero
del bambino che del tempo della famiglia. Ecco allora
che i centri della scienza (science centre) o i musei dei
bambini (children’s museum) possono giocare un Ai Science centre
ruolo attivo nel rispondere e children’s museum
a questo tipo di esigenza.
Del resto, il diritto alla co- per un uso qualitativo
noscenza, citato anche nel- del baby tempo libero
la carta dei diritti del bambino sancita dall’ONU, indica la necessità di strutture
per l’infanzia progettate per i bambini ed adeguate alle
loro esigenze d’intrattenimento e di conoscenza.
In Italia i science centre per bambini sono relativamente recenti e si trovano: a Napoli “La Città della Scienza”,
a Roma “Explora” e a Genova “La città dei bambini e
dei ragazzi”.
In fase di progettazione quelli di Milano, Palermo,
Venezia, Reggio Emilia, Bologna, Siena, Taranto e
Catania.
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Nel capoluogo partenopeo la Città della Scienza, è
una struttura tutta dedicata alla scienza e alla tecnica, fra
matematica, vulcani, astronomia e biologia. è pensata
per bambini dai 3 anni in su. Nel museo napoletano,
come nelle altre strutture dedicate, è vietato non toccare. La fisica classica, i fenomeni complessi e caotici e
le regole della biologia sono affrontati con percorsi interattivi, mentre i bambini sperimentano i cinque sensi
nell’“officina dei piccoli”. Infine, è possibile dimostrare
la propria abilità nel costruire oggetti artigianali in una
lunga serie di laboratori dedicati alle proprietà dei materiali.
Explora, il museo dei bambini fino a 12 anni di
Roma, è situato nell’area dell’ex deposito tranviario, in
una struttura riconvertita, riscaldata a pannelli solari e
circondata da giardini. Il percorso del museo è ideato
come una piccola città, nella quale i bambini possono
conoscere la dimensione quotidiana dei grandi. Sono
quattro le sezioni tematiche con le quali il bambino entra in contatto. Nella “sezione società”, ad esempio, il
I NOSTRI
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bambino si cimenta con il supermercato, il benzinaio e
altri tipi di lavori, imparando così a relazionarsi con il
mondo e ad interagire con gli altri.
La città dei bambini e dei ragazzi di Genova è la più
grande d’Italia. è dedicata a scienza, gioco e tecnologia per bambini dai 2 ai 14 anni. Si estende su 3000
metri quadrati pensati a misura di bambino. Due
grandi spazi rispettivamente per i bambini 3-5 e per
i ragazzi 6-14 anni, un’area dedicata ai piccoli di 2-3
anni, 85 laboratori multimediali permettono di fare
“piccole e grandi” scoperte per soddisfare la voglia di
sapere e ad avvicinarsi alla scienza e alla tecnologia in
modo divertente.
In tutte le strutture i bambini possono giocare, toccare, manipolare e partecipare alle attività che il personale propone. Per i genitori la visita ai Children’s
museums può costituire un’occasione unica per condividere insieme ai figli il piacere della scoperta e la
conquista di nuove conoscenze e abilità. E il divertimento è assicurato per tutta la famiglia.
BAMBINI
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cucina veloce
una manciata di minuti
menù light
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40
terrina
DI verdura
ingredienti per 4 persone
• cavolfiore g 250
• carote pulite g 150
• broccoli g 200
• 4 porri non molto grandi
• burro g 50
• 3 uova
• Parmigiano grattugiato g 120
• 3 cucchiai di pane grattugiato
• sale e pepe
difficoltà:
preparazione
Lavate le verdure con cura. Tagliate
sottilmente le carote nel senso della lunghezza; spuntate le cime del
cavolfiore e dei broccoli e tagliate i
porri della lunghezza dello stampo
che userete. Preriscaldate il forno a
160°C. In un pentolino, fate sciogliere il burro, poi lasciatelo raffreddare. In un robot da cucina versate il
burro sciolto, le cimette di cavolfiore, le uova; salate e pepate. Tritate il
tutto sino ad ottenere un composto
cremoso e omogeneo. Imburrate velocemente lo stampo e cospargete il
fondo e le pareti con il pane grattugiato. Versate uno strato di crema di
cavolfiore, stendete i broccoli, quindi uno strato di crema. Continuate
a riempire lo stampo alternando le
verdure con la crema di cavolfiore.
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te e qualche noce di burro. Cuocete
la terrina in forno per circa mezz’ora.
A cottura ultimata, togliete dal forno e lasciate raffreddare. Sformate
poi la terrina su un piatto da portata
e servite.
iù!
Un tocco in p te con
Accompagna
e completate
dell’insalata a allo yogurt
con una sals e della
magro oppurfine, cospargete
maionese. In prika dolce
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in polvere.
cucina veloce
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35
pollo
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CON MELAGRANA
ingredienti per 4 persone
• 2 petti di pollo
di media grandezza
• 2 spicchi di aglio
• una piccola cipolla
• 2 foglie di alloro
• un rametto di timo
• 3 tazzine di olio d’oliva
• una tazzina di aceto di mele
• una melagrana
• un limone tagliato a rondelle
• un cespo di radicchio rosso
• un cespo di lattuga
• sale
difficoltà:
preparazione
Sistemate i petti di pollo in una
casseruola con la cipolla tagliata
in quarti, le foglie di alloro, il rametto di timo, gli spicchi d’aglio;
salate e coprite con l’olio e l’aceto.
Mettete la casseruola sul fuoco a
fiamma dolce, coprite e lasciate
cuocere 15’.
Togliete poi a cottura ultimata e
lasciate raffreddare.
Nel frattempo lavate il radicchio e
la lattuga.
Lasciando da parte 4 foglie intere
di lattuga, tagliate il resto a striscioline sottili. Sgranate la melagrana.
Sgocciolate con cura i petti di
pollo e tagliateli a fettine sottili.
Sistematele a raggiera nei singoli
piatti, irroratele con il loro fondo
di cottura. Guarnite con le striscioline di radicchio e lattuga, la
melagrana e le fettine di limone.
Decorate con una foglia di lattuga
per ciascun piatto.
Servite.
bene insieme 23
cucina veloce
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30’
filetti
di merluzzo
CON POMODORI
E FUNGHI
ingredienti per 4 persone
• 4 filetti di merluzzo
da g 150 ciascuno
• champignon g 200
• 2 spicchi d’aglio
• 2 pomodori
• qualche cucchiaio di aceto
di vino bianco
• 3 cucchiai di olio d’oliva
• sale
difficoltà:
preparazione
Incidete a croce i pomodori, quindi tuffateli in abbondante acqua in
ebollizione e sbollentateli un minuto. Scolateli, lasciateli intiepidire,
poi pelateli, togliete i semi e l’acqua
di vegetazione. Tagliate a cubetti la
polpa.
Pulite i funghi con un panno umido e tagliateli a lamelle sottili.
In una padella antiaderente scaldate 2 cucchiai di olio e fatevi saltare a
fuoco vivace i funghi, sino a quando la loro acqua di vegetazione sarà
evaporata. Aggiungete l’aglio tritato
finemente e la polpa di pomodoro.
Salate leggermente e proseguite la
cottura a fuoco medio per circa 5’.
Irrorate poi con l’aceto e mescolate
con un cucchiaio di legno.
Salate i filetti di pesce e spennellateli con l’olio rimasto. Adagiateli su
una teglia rivestita con carta da forno e infornateli a 180° C per circa
15’.
A cottura ultimata, adagiate i filetti in 4 piatti individuali e guarnite
con il contorno di funghi e pomodori. Servite.
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ingredienti per 4 persone
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già pronta e stesa
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•4 cucchiai di zucchero
•un cucchiaio di amido di mais
•la scorza grattugiata
di un limone
•una stecca di cannella
•un pizzico di cannella in polvere
difficoltà:
preparazione
Stendete la pasta sul piano di lavoro e ricavate 4 cerchi con un tagliapasta di circa 10 cm di diametro.
Disponete i cerchi su una placca
da forno rivestita con carta da forno e cuocetele in forno già caldo a
220° C per circa 15’. In una ciotola
capiente montate con una frusta
elettrica le uova con lo zucchero e
l’amido sino a quando diventeranno ben chiare e spumose. Aggiungete a filo il latte a temperatura
ambiente con la scorza di limone,
la stecca di cannella e sistemate sul
fuoco. Cuocete a fuoco dolce, mescolando continuamente con una
frusta a mano sino a quando sarà
ben densa e uniforme. Sfornate le
pizzette dal forno, lasciate raffreddare. Distribuitevi sopra la crema
e spolverizzate la superficie con la
cannella in polvere. Servite.
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La definizione Arancia Rossa di BK>GS>
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è usata per individuare alcune
varietà
di arance a Indicazione Geografica Protetta
(IGP) e in particolare le varietà Tarocco,
Moro e Sanguinello.
Le arance si presentano con buccia di colore
arancio acceso con sfumature rosse variabili
a seconda della varietà e del momento
di raccolta. Tutte comunque devono il loro
colore ad alcuni pigmenti: le antocianine.
Questo particolare frutto dal sapore dolce,
è ricco di potassio e vitamine A e C, contiene
anche calcio e fosforo e ha una spiccata
funzione digestiva e dissetante.
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IL LUOGO
DI ORIGINE
il luogo in cui si fanno risalire le
origini del Tarocco agli inizi del
novecento: sembra, infatti, che
in un agrumeto nei dintorni della
città abbia avuto origine
questa varietà per mutazione gemmaria dal noto
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Sanguinello.
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In particolare, Francofonte, in
provincia di Siracusa, disponendo di terreni fertili e irrigui, è un
centro agricolo che vive prevalentemente della coltivazione del pregiato Tarocco, una delle tre qualità
dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP.
Chi entra nella cittadina viene
accolto da una placca che recita
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bene insieme 27
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LA STORIA
L’Arancia Rossa di Sicilia IGP ha
origini antiche. Di provenienza cinese, l’arancia era nell’antichità già
largamente diffusa nell’area mediterranea, ma usata prevalentemente
a scopo ornamentale o religioso.
Nel Meridione si diffonde a livello popolare solo a partire dal XVII
secolo, con l’arrivo degli Arabi che
già ne conoscevano le proprietà salutistiche e dietetiche. Si deve a un
missionario genovese, di ritorno
dalle Filippine, l’introduzione in
Sicilia delle arance pigmentate. A
partire dalla metà del secolo scorso,
la coltivazione delle arance rosse ha
assunto un ruolo sempre più importante
LA produzione
La zona di produzione dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP comprende alcuni comuni delle province di
Enna, Catania, Siracusa e Ragusa in
Sicilia. La Sicilia Orientale presenta
delle condizioni micro-climatiche
talmente esclusive che consentono
all’arancia rossa di Sicilia di essere
unica nel gusto e nel colore. Le considerevoli escursioni termiche nel
periodo di piena maturazione dei
frutti e la particolare composizione
del terreno, che risente della presenza dell’Etna, costituiscono i fattori
ambientali richiesti da questi frutti
per esprimere al meglio la qualità e
la tipicità strettamente legata al territorio.
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In cucina, oltrezzata nella preparazione
può essere utili ellate, insalate, salse e
di succhi, marmia, grattugiata, è usata per
liquori. La bucciti, salse e dolci, mentre,
preparare candi, si utilizza nelle marmeltagliata a pezz cia Rossa di Sicilia è anche
late. Ma l’Aran la cosmesi: la polpa serve
una risorsa per chere che aiutano a preveper ottenere masmento della pelle, mentre il
nire l’invecchia un importante ingrediente
succo costituisce genti e tonificanti.
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E SANT’AGATA:
CATANIA E SANT’AGATA:
BINOMIO
ANTICO
E INDISSOLUBILE
BINOMIO ANTICO
E INDISSOLUBILE
divagando
una festa antica
ricca di suggestione
e fascino
Monica Corbellini
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re giorni di culto, devozione, folclore e tradizioni
che, in quanto a popolarità, si possono paragonare
alla Settimana Santa di Siviglia in Spagna o alla festa
del Corpus Domini a Cuzco in Perù. Sono le giornate
di S.Agata a Catania, quando la popolazione sciama
ininterrottamente nelle vie e nelle piazze, e devoti o
curiosi si contano a centinaia e centinaia di migliaia,
anche sino a un milione. I festeggiamenti per S.Agata
durano più di un mese, dal 5 gennaio al 12 febbraio,
ma il culmine della festa è nei giorni 3, 4 e 5 febbraio, quando l’argenteo fercolo “a vara” con le reliquie
della Santa viene portato in giro per la città attraverso
i quartieri popolari e quelli “alti”, sorretto da devoti
infagottati nel “sacco”, un indumento che rimanda
alla tunica bianca dell’antico rito in onore di Iside,
del cui culto Catania fu sede importante molti secoli
prima dell’avvento dell’era cristiana.
una visione e guarì. Fu ordinato allora che venisse
bruciata, ma un forte terremoto evitò l’esecuzione.
Il proconsole fece togliere Agata dalla brace e la fece
riportare agonizzante in cella, dove morì qualche ora
dopo. Era il 5 febbraio 251.
catania
Ma chi era Sant’Agata?
Ph. Luciano Guglielmino - www.siciliainfoto.it
Agata - il cui nome in greco, Agathé, significava
buona - nacque nei primi decenni del III secolo d.C.
(235 forse) a Catania in una ricca e nobile famiglia
di fede cristiana. Verso i 15 anni volle consacrarsi a
Dio. Il vescovo di Catania accolse la sua richiesta e le
impose il velo rosso portato dalle vergini consacrate. Il
proconsole di Catania Quinziano ebbe l’occasione di
vederla, se ne invaghì, e in forza dell’editto di persecuzione dell’imperatore Decio, l’accusò di vilipendio
della religione di Stato, e ordinò che la portassero
al Palazzo pretorio. I tentativi di seduzione da parte
del proconsole non ebbero alcun risultato. Furioso,
l’uomo imbastì un processo contro di lei. Interrogata
e torturata Agata resisteva nella sua fede: Quinziano
al colmo del furore le fece anche strappare o tagliare i seni con enormi tenaglie. Ma la giovane, ebbe
30 www.conad.it
Catania, rinata molte volte da devastanti terremoti
ed eruzioni dell’Etna, ha dedicato alla Santa Patrona
Agata chiese e monumenti tra i più belli e prestigiosi.
Oggi si possono ammirare, nella salita dei Cappuccini,
all’interno della chiesa di Sant’Agata al Carcere, i
ruderi del III secolo d.C. che contengono la prigione
dove Sant’Agata patì il martirio e spirò. Vicino ci
sono le chiese di Sant’Agata alla Fornace (in piazza
Stesicoro) e di Sant’Agata la Vetere (via S. Maddalena)
che fu la prima cattedrale di Catania e forse luogo
della prima sepoltura della Santa. E, ancora, la Badia
di Sant’Agata, la stele in piazza dei Martiri, la fontana
di via Dusmet, la Cattedrale di Sant’Agata.
Ma è la Chiesa del Sacro Carcere a rappresentare il
centro del culto agatino, la storia vivente del martirio e della vicenda di Sant’Agata. Nel tempio si può
vedere la lastra lavica in cui sono impresse le orme
dei piedi. I catanesi trasformarono il carcere in uno
dei baluardi delle vecchie mura della città. Lo attesta
il bastione, ancora oggi ben visibile e coesistente con
la parte muraria risalente alla fine dell’XI o all’inizio
del XII secolo. Il carcere era interrato e annesso alle
costruzioni nei pressi del pretorio dell’antica città
romana, là dove c’era la residenza di rappresentanza
di Quinziano, il suo persecutore.
La chiesa del Sacro Carcere che custodisce alcune fra
le più preziose memorie religiose e storiche cittadine,
ha una suggestione campestre nonostante sia inserita
in piena città. Sopra l’altare maggiore una grande pala,
datata 1588, raffigura Sant’Agata al rogo. In sagrestia,
notevole la targa antica (sec. XV) con immagine della
Santa. E, ancora, lapidi commemorative, bassorilievi, e un’epigrafe a monito: “Noli offendere patriam
Agathae, quia ultrix iniuriarum est” (Non offendere la
patria di Agata, perchè è vendicatrice delle ingiurie).
divagando
L’ARTE E SANT’AGATA
Nella pagina dall’alto:
il Teatro Massimo Bellini,
due momenti
della Festa di Sant’Agata.
Sant’Agata
nel mondo
Il culto di Sant’Agata non è soltanto catanese. Tutt’altro: la martire è venerata in tutto il mondo.
Protegge ben 44 comuni italiani, dei quali 14 portano il nome
della Santa. è compatrona, con
S. Paolo, della non lontana Malta
così come della Repubblica di San
Marino. In Spagna è venerata a
Villarba del Alcor, in Andalusia,
a Jeria (provincia di Valencia); a
Barcellona è intitolata a Sant’Agata
la cappella di Palazzo Reale, dove i
Re cattolici ricevettero Cristoforo
Colombo al ritorno dal suo primo
viaggio alla scoperta dell’America.
A Zamarramala (Segovia) esiste una
tradizione curiosa: il 5 febbraio
comandano le donne, mentre gli
uomini accudiscono la cucina. In
Portogallo è Patrona di Agueda
(appunto Agata) nella provincia
di Coimbra. Anche in Germania
il culto è esteso: è Patrona di
Aschaffemburg. In Francia è venerata a Le Fournet, in Normandia. È
molto popolare in Grecia, specialmente nella regione etolica.
Troviamo Sant’Agata anche nella
lontana India, precisamente a
Viayawala. In Argentina è la patrona dei vigili del fuoco e viene solennemente festeggiata nel quartiere
de La Boca a Buenos Aires.
In Italia, la Lombardia è la regione più ricca del culto agatino: a
Cremona nella stupenda Collegiata
esiste la tavoletta originale recante
l’elogio che secondo la tradizione
Di Sant’Agata si hanno opere in tutte le parti del mondo:
nella chiesa di S. Sofia a Yiev, nell’Ucraina; all’Apollinare Nuovo a
Ravenna; nel portale di S. Stefano a Vienna; nel tempio di S. Giorgio
a Dinkeluehl; statue si ammirano a Malta; a Villalba del Alcor in
Spagna; una tavola processionale nel museo del Duomo nella
galleria degli Uffizi (Filippo Lippi) e nella galleria Pitti (Sebastiano del
Piombo) di Firenze; lavori del Borgognone a Bergamo.
A Catania, in case private e in tutte le chiese dedicate alla
Patrona (Sant’Agata al Carcere, Borgo, la Vetere), esistono dei
busti agatini di buona fattura. Nella chiesa di Sant’Agata alle
Sciare è conservato un dipinto su ardesia non toccato dalle lave
eruttive del 1669. La provincia di Catania è naturalmente ricca di
tele e documenti di Sant’Agata: il più famoso si trova a Nicolosi, a
ricordo del beato cardinale Dusmet che fermò la lava con il velo
della Santa, salvando la cittadina, alla fine del secolo scorso, dalla
distruzione.
CATANIA
Pittoresca e chiassosa, Catania è la città
del Vulcano: l’Etna domina dall’alto il
continuo viavai che anima le vie cittadine ed è simbolo invisibile di una caratteristica tipica dei Catanesi: l’operosità,
qualità che ha consentito a questa città
di risorgere dalle proprie ceneri, novella
araba fenice, incurante di terremoti, guerre antiche e moderne.
Catania è una città “scura”, edificata
con la nera pietra del vulcano e tuttavia
assolutamente solare e luminosa, in virtù
delle sue 2528 ore annuali di sole, la media più alta d’ltalia. È città
antica, che vanta origini pregreche, eppure spesso sembra indifferente al suo passato tanto che il Teatro Greco è quasi nascosto, in
fondo ad una piccola strada. Città di gente allegra, ma anche
dolorosamente consapevole della tragica realtà della vita e della
necessità di rimboccarsi le maniche contro chi sommerge la città
di cemento e malaffare…
CARNEVALE DI ACIREALE
Ad Acireale il carnevale si celebra con la C maiuscola. Le prime
testimonianze del carnevale di Acireale risalgono alla fine del
Cinquecento: All’inizio le manifestazioni avevano un carattere
spontaneo, ma la partecipazione era comunque grande, soprattutto presso il popolo. Da sempre considerato il più bello di Sicilia,
il Carnevale di Acireale è una delle manifestazioni più coinvolgenti ed antiche dell’Isola, grazie ai suoi “Carri AllegoricoGrotteschi” unici nel loro genere, dotati di movimenti meccanici
ed idraulici e di illuminazioni computerizzate, e ai “Carri Infiorati”,
dove al posto della cartapesta vengono utilizzate decine e decine di migliaia di fiori per comporre i soggetti, anch’essi animati ed
illuminati. Le sfilate dei carri sono arricchite da gruppi mascherati,
bande comiche, majorettes italiane e straniere, concorsi vari quali
quello dei carri in miniatura. Ma la più grande componente del
Carnevale è la folla che lo anima, libera per il circuito e non rinchiusa dietro transenne ai bordi delle strade. Questo il calendario delle
sfilate: 30 e 31 gennaio,
6 e 7, 11, 12, 13, 14, 15
e 16 febbraio.
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di
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a cura di Andrea
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un Angelo collocò nel sepolcro; una copia è visibile
sulla mano sinistra di Sant’Agata. A Firenze (dove esiste
una sua effige del XIII secolo) si invocava Sant’Agata
contro gli incendi. Roma le ha dedicato due belle
chiese: Sant’Agata dei Goti e Sant’Agata alla Suburra
(Trastevere); a Napoli vi è un’effige nella catacomba di
S. Gennaro in un affresco del IV secolo. Un oratorio
infine a lei è dedicato nell’Abazia di Montecatini.
Dal sacro al profano: a Genova la Fiera di S. Agata, legata ai riti antichi di fine inverno, prende il nome dal convento di S. Agata un tempo fuori dalle mura cittadine
sulle rive del fiume Bisagno, là dove sorgevano gli orti
che rifornivano di prodotti freschi la città. Da qui deriva
probabilmente la presenza di una vasta area, all’interno
della fiera nella parte lungo il Bisagno, riservata ai venditori di piante, in special modo da frutto. Acquistare a
Sant’Agata un arbusto per avere i lamponi sul terrazzo,
un alberello di limoni per il giardino o tralci di uva da
vino è uno dei riti tradizionali dei genovesi, profondamente affezionati a questa fiera antica che ancora oggi
conserva il significato propiziatorio alla primavera.
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mitica. Intervista pippo baudo a cura della redazione
Da un po’ di tempo ormai,
si parla delle arance di Pippo
Baudo. Può farci un bilancio
della sua attività di “agricoltore”?
Posso tranquillamente dire che il bilancio è positivo. Ho
posto molta attenzione e molta cura ad un fatto che ritengo
fondamentale: la quantità della produzione deve crescere
di pari passo con la qualità. Guai a modificare l’equilibrio
in favore della prima e a scapito della seconda. Del resto,
è una regola che vige dappertutto; anche nello spettacolo.
Almeno, io, nel mio lavoro, ho sempre pensato così ed agito
di conseguenza.
Arance, più hobby o più tradizione di famiglia?
Tutte e due le cose: è un hobby che si è innestato su di
una solida tradizione familiare. Sono state principalmente
le donne di famiglia a trasmettermi quell’autentico piacere
che è, per me, la coltivazione degli agrumi: mia nonna,
rimasta vedova, seppe continuare l’attività di mio nonno che
esportava agrumi anche in Germania. L’attività passò a mia
madre che trovò in mio padre, nonostante fosse avvocato,
un appassionato coltivatore d’arance. E, in effetti, forse proprio perché è una coltura laboriosa e complessa, dà grandi
soddisfazioni: il profumo inebriante degli aranceti in fiore, il
frutto che, poco a poco s’ingrandisce accendendosi di colore,
sono sensazioni la cui bellezza è difficile trasmettere a parole.
Si tratta di una grande soddisfazione personale. Potrei definirlo un hobby, ma è anche, in un certo senso, un “dovere”:
continuare una tradizione che mi lega alla mia terra e ai miei
cari, alle generazioni che mi hanno preceduto.
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Quest’anno festeggia 50 anni di televisione. Una lunga
carriera nella quale ha avuto modo anche di evidenziare
le sue doti di talent scout (lei è lo scopritore di moltissime autentiche star). Questo suo talento le è stato utile
per scegliere i siti di coltivazione e i tipi di agrumi da
produrre?
Veramente, nel campo degli agrumi, l’intuizione fondamentale l’ha avuta mio padre quando, più di cinquant’anni fa, ha
trasformato in aranceti le terre ricevute in eredità, comprese
quelle rilevate dai fratelli. Io, semmai ho scelto con attenzione e, credo, con giusta intuizione sull’evolversi del gusto
dei consumatori, i tipi e varietà degli agrumi da coltivare.
Oltre ad aver ampliato la produzione con terreni acquistati
nella zona di Lentini, vicino a Palagonia, a sud della Piana
di Catania.
È sua la scelta del Tarocco?
Considero il Tarocco un frutto diverso, eccellente. Più grande degli altri agrumi, pigmentato, d’un bellissimo colore, ha
un gusto assolutamente particolare, inconfondibile.
Ma come orizzontarsi fra le diverse varietà di Tarocco?
Sono fondamentalmente tre: il Nucellare, lo Scirè e il Gallo.
Tutti Tarocco, ma ciascuno con una sfumatura diversa. Il
Nucellare, per esempio, è stato selezionato a partire da un
Tarocco, per farne un frutto di dimensioni maggiori, con
una minore pigmentazione. La pianta è vigorosa, produttiva e il frutto è molto dolce. Per questo è adatto ad essere
gustato; un po’ meno a farne una spremuta. Il Gallo, che
io produco a Lentini e Palagonia, ha una forma allungata,
dimensioni più contenute e il suo colore non è così acceso
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come altre varietà, ma è buonissimo.
dell’Umanità dall’Unesco.
Lo Scirè è “un’invenzione” recente, vero?
Sì, ma non dovete pensare ad un ritrovato “industriale”: è
frutto dell’attenta selezione, del tutto naturale, ad opera dei
fratelli Scirè, di Militello. Non per nulla le sue caratteristiche
si adattano ad un clima favorevole alla maturazione precoce,
ventilato e con escursioni termiche fra notte e giorno piuttosto sensibili. Proprio il clima di Militello! Un mix di fattori
ambientali che dà allo Scirè una bella pigmentazione rossa,
sia all’interno che all’esterno (coltivato in altre zone non è
così rosso). Oltre che dal colore, lo Scirè si riconosce dalla
bella forma, un po’ schiacciata.
Ben 15 vagoni delle sue arance trovano posto nella linea
Conad Percorso Qualità.
Gli agrumi siciliani vengono lasciati maturare all’albero.
Così il frutto raggiunge il grado zuccherino ottimale quando
è ancora sulla pianta; solo allora viene raccolto e questo già
fa una bella differenza in fatto di qualità. Poi c’è il rispetto
di un corretto processo produttivo che riduce i trattamenti.
Noi applichiamo la difesa integrata.
La prima cosa che si aspetta di vedere quando torna a
Militello?
Gli amici. Alcuni sono quelli dei tempi della scuola. La
notte, mentre il “paese reale” dorme, noi percorriamo il
“paese della memoria”, un viaggio nel tempo, che ci ricorda
che all’angolo della piazza c’era il tal negozio, che, in quella
casa abitava il talaltro... Un mezzo, per me, di ritrovare le
radici.
Non partire dalla zona di Militello senza aver visto...?
L’Etna prima di tutto, naturalmente. E tutto quello che
significa l’Etna: piste innevate a mezz’ora di macchina dal
mare di Taormina! E’ un angolo di Sicilia, e d’Italia, che ci
dice (ma noi spesso ce ne dimentichiamo) quanto siamo
fortunati ad essere nati in un Paese che ci offre tante meraviglie in così poco spazio. A proposito di meraviglie, da non
perdere il barocco della Val di Noto, nominato Patrimonio
Difesa integrata?
Trattamenti chimici ridotti al minimo e solo dopo aver
accertato l’effettiva presenza di parassiti; mentre altri trattano le piante “preventivamente” (e pesantemente). Inoltre
privilegiamo i concimi biologici.
Prima o poi deve lasciare Militello per tornare alla sua
attività di showman. Fra le arance che produce, quali
porta con sé?
Gli aranci sono il profumo e il succo della mia terra. Sono
il sapore della mia infanzia. Dolci come i ricordi. Quindi è
come se mi chiedesse di scegliere fra questo o quel ricordo,
fra questo o quel pezzo di panorama; non potrei senza far
torto agli altri. Per questo parto da Militello ben fornito,
soprattutto di Tarocco, equamente distribuito nelle sue tre
deliziose varietà.
bene insieme 33
Emozioni che si tramandano
Oltre 60 anni di pulito e
di storie da raccontare.
La sicurezza del pulito di Scala si tramanda
di generazione in generazione.
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YOGILATes, E TU?
Eleonora Errico
D
irettamente dagli Stati Uniti è arrivata qui da noi
la nuova disciplina che fonde i principi dello Yoga
con gli esercizi del Pilates. Si chiama Yogilates e il suo
fondatore è un guru del fitness, Jonathan Urla, ballerino e ginnasta, che I principi dello Yoga incontrano
si trovò a partecipare ad una lezione gli esercizi del Pilates
di Yoga dopo una sessione di Pilates.
Si accorse che l’accostamento era per- per dare vita ad una nuova
fetto e che il Pilates aveva preparato il disciplina che ossigena la mente
suo corpo nel modo migliore. Ripetendo l’esperienza qualche giorno più senza troppa fatica.
tardi, ma invertendo l’allenamento, Ed è subito tendenza
riuscì ad eseguire le posizioni del PilaIl libro
tes più facilmente. La conclusione fu immediata: Yoga
ritti nel libro a e
gilates sono desc
e Pilates potevano dare vita ad una nuova disciplina.
I benefici dello Yoare Yoga e Pilates per avere form
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Lo Yogilates garantisce una perdita di peso in tempi
“Yogilates. Integr flessibilità perfetta” di Jona tore
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brevi attraverso esercizi aerobici e dinamici uniti ad
Urla. L’autore, no
praticata in
a
un lavoro su respirazione e concentrazione. Dunque
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nei centri fitness
è ideale per perder chili, ma anche per tonificare il cortutta Italia, sia ga, ci parla
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po rilassando la mente. A permettere questo sono da
che nei centri ntaggi dello
una parte le posizioni dello Yoga, che alternano tonidei numerosi va ramento della
Yogilates: miglio allungamento
ficazione e allungamento, dall’altra gli esercizi del Pilapostura, maggiorssibilità, più
tes, che concentrano il lavoro nei punti più deboli delle
dei muscoli e fle ca, miglior tono
donne, quali addominali e glutei, oltre a rafforzare tutti
resistenza cardia piacevole sensai muscoli posturali.
dello stress e
uzione
muscolare, dimin
a 360 gradi.
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zione di benesse
bene insieme 35
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preparare la zioni più impegnative.
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di allungam itazione e di rilassamento
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Praticato regolarmente lo Yogilates aiuta
a: rimodellare il giro-vita, tonificare le
gambe, i glutei e le braccia.
Ideale per chi ha problemi di schiena e
articolazioni (anche se in presenza di
particolari problemi è sempre meglio il consiglio di un
medico). Ma i benefici sono molteplici anche sul piano psicologico: il benessere interiore è proporzionale
a quello del proprio corpo. La concentrazione necessaria per effettuare gli esercizi allontana in modo naturale lo stress quotidiano contribuendo a recuperare
nuove energie. Dello Yoga, che correttamente andrebbe
definito Hatha Yoga, viene utilizzato il programma di
respirazione, parte integrante, anzi centrale, dell’allenamento. Questo serve per ristabilire armonia con se stessi, ossigenando il cervello e tenendo lontano preoccupazioni e pensieri negativi. Nello Yogilates sono coinvolti
i due emisferi del cervello: il sinistro, quello razionale,
e il destro quello delle emozioni.
La disciplina può essere praticata da chiunque perché non ci sono controindicazioni e dovunque, in un
spazio ridotto, quasi senza risorse e senza dovere usare
macchine. Ci si può allenare anche all’aria aperta, in un
parco o al mare, dove i suoni che ci circondano aiutano
a trovare la giusta concentrazione. In alternativa, si può
sempre usare un sottofondo musicale che riproduce i
suoni della natura.
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L’ALLORO
Conosciuto anche come lauro, l’alloro è stato
introdotto in Europa dall’Asia Minore.
Sempreverde e spontaneo, oltre a essere
di bell’aspetto, emana dalle foglie e dal legno
un buon profumo. Ha proprietà stimolanti,
digestive e antisettiche.
Benessere
provalo per
Favorire la digestione. Fai bollire una manciata di foglie d’alloro e aggiungi una scorza di
limone. Bevuto dopo i pasti, questo decotto si
trasforma in un ottimo digestivo.
Combattere il raffreddore. Facendo bollire diverse foglie d’alloro, prepara un infuso da bere ancora ben caldo, addolcito con il
miele. La bevanda è un ottimo rimedio per eliminare le tossine e
stroncare il raffreddore sul nascere.
Equilibrare i capelli grassi. Metti a bollire 500 ml d’acqua e
aggiungi poi le foglie fresche di alloro. Quando l’infuso diventerà
tiepido, mischialo con 15 gocce di olio di cipresso e un cucchiaio
di aceto di mele. Usa il tonico così ottenuto subito dopo aver lavato i capelli. Appariranno setosi, profumati e luminosi!
Dare sollievo alle mani screpolate. Fai bollire alcune foglie
fresche di alloro: immergi le mani screpolate nell’acqua diventata
tiepida. Il rimedio è utile anche per le mani e i piedi che tendono a
un’eccessiva sudorazione.
Sconfiggere l’insonnia. Sminuzza una foglia di alloro in acqua
bollente (in quantità pari a una tazza) e fai bollire ancora per 5
minuti. Fai raffreddare, filtra e, possibilmente, bevi l’infuso così,
senza zuccherarlo. Non esagerare con la quantità di alloro: potresti
aver difficoltà ad alzarti la mattina dopo! Si narra che Giulio Cesare
utilizzasse proprio l’infuso di alloro per addormentare i nemici.
Usa l’alloro per
Combattere le tarme. Sistema
qualche foglia d’alloro dentro a
un sacchetto di cotone (in questo caso può essere utile anche
un calzino spaiato) e appendilo
dentro l’armadio tra un capo e
l’altro. Terrai lontano le tarme per
tutto l’anno!
Eliminare i cattivi odori.
Qualche foglia secca sistemata
dentro al frigorifero tiene lontani
gli odori sgradevoli, mentre riposta tra le pagine di un libro lo
protegge dai piccoli, ma dannosissimi, insetti che
rischiano nel
tempo di rovinarlo irrimediabilmente.
curiosità!
In molte leggende popolari, piantare una pianta di alloro davanti alla porta di casa,
allontanerebbe i fulmini. Questo perché, secondo la mitologia greca, Giove avrebbe ordinato di preservare questa pianta per rispetto alla ninfa Dafne. La ninfa, infatti, si sarebbe trasformata proprio
in alloro per sfuggire al dio Apollo di lei invaghitosi. Ecco allora perché i Greci anticamente chiamavano l’alloro “Dafne”, in ricordo della ninfa.
Il termine attuale di “laurea”
deriva dal secondo nome dell’alloro: lauro.
Considerata una pianta nobile, l’alloro veniva coltivato nei giardini imperiali e usato
dagli imperatori romani come corona durante le cerimonie. Questa usanza si
è protratta fino al Medioevo e al Rinascimento, ma a essere incoronati,
o “laureati” come si diceva, erano i giovani poeti e i letterati.
bene insieme 37
in pratica
IL CIOCCOLATO
Diffuso e consumato in tutto il mondo,
è preparato a partire dal burro di cacao,
con aggiunta di polvere di semi di cacao
e zucchero. Scoperto dagli Aztechi 4000 anni
fa, questo goloso alimento è in grado
di stimolare effetti benefici sia sul corpo
che sulla mente.
Usa il cioccolato per
Benessere
provalo per
Aiutare il cuore. Il cioccolato contiene i flavonoidi, antiossidanti
che aiutano a difendere la salute di arterie e cuore, attraverso un’efficace azione rilassante delle pareti dei vasi sanguigni.
Migliorare l’umore. Mangiare cioccolata mette di buon umore
perché stimola il rilascio di endorfine e fa aumentare i livelli di serotonina, il cosiddetto “ormone della felicità”.
Curare la tosse. Il cacao contiene teobromina, un alcaloide naturale presente nelle piante di cacao, che aiuta a combattere la tosse
persistente e non ha effetti collaterali dannosi sul sistema cardiovascolare e nervoso.
Sconfiggere l’emicrania. Secondo una ricerca della Missouri
State University, una tazza di cioccolata ricavata dalla polvere di
cacao sarebbe un sollievo contro il mal di testa. Il cacao puro ha
infatti effetti antinfiammatori utili per la prevenzione e la cura del
mal di testa.
I massaggi. Il cioccolato è
utile per trattamenti drenanti,
contro cellulite e ritenzione idrica. Fai sciogliere a bagnomaria
500 grammi di cioccolato fondente, poi
aggiungi 3 gocce di
olio essenziale di
lavanda e 2 di rosmarino.
Otterrai una ricetta fai
da te per un massaggio al cioccolato!
La bellezza dei capelli. Per
vivacizzare il colore dei capelli
castani, mescola un cucchiaio
di cacao amaro in polvere con
il tuo balsamo preferito e lascialo in posa per 10 minuti, dopo lo
shampoo. Avrai capelli morbidi e
lucenti, oltre a profumare come
un cioccolatino!
Uno scrub per il corpo. Prova
a mescolare 2 cucchiai di scaglie di cioccolato con una tazza
da tè di miele, più 2 cucchiai di
semolino e mescola bene.
Spalma la miscela così ottenuta
su tutto il corpo, insistendo
soprattutto nelle zone più ruvide
(gomiti, ginocchia, talloni).
Naturalmente i benefici effetti
del cioccolato si possono
ottenere gustandone
una quantità moderata.
curiosità!
Nel 2000 a Torino è stata realizzata
una tavoletta di cioccolato di 1500 chili
che si è guadagnata il Guinness dei Primati.
bene insieme 39
trend
IL CORAGGIO
DI CAMBIARE
Eleonora Errico
A
nno nuovo, vita nuova. Quante volte abbiamo
pronunciato questa frase senza crederci troppo?
Ebbene d’ora in avanti, cari lettori, sappiate che c’è
chi l’ha fatto e che tutto ciò ha un nome. Stiamo
parlando del downshifting, un fenomeno sociale che
interessa milioni di persone nel mondo, complice anche la crisi. è un neologismo che
indica uno stile di vita semplice, Downshifting e fuga flessibile,
downshifting in italiano significa “scalare marcia”, “rallentare due fenomemi sociali nuovi
il ritmo” di vita a beneficio dei per rallentare il ritmo
propri spazi.
Per essere downshifter occorre agire e comportarsi partendo dal concetto che noi siamo i fautori del
nostro destino. Questa è la convinzione originaria
la nostra vita per essere finalmente liberi. Scritto in
da cui parte il cambiamento. Tutto inizia da alcune
modo veloce, colmo di esempi e citazioni, il libro di
domande. Cosa non va della nostra vita? Come posSimone Perotti racconta una storia vera, la sua, metsiamo migliorarla? Quali sono i nostri sogni? Cosa
tendo tutto sul tavolo: i dubbi e i pericoli nascosti, i
faremmo se fossimo liberi? Le risposte forniranno la
momenti di difficoltà e gli entusiasmi, il sogno e il
chiave o almeno le premesse perché possa avvenire il
progetto. Corredato da tabelle di budget, ma senza
cambiamento. È così che la pensa Simone Perotti, ex
dimenticare le insidie sociali e psicologiche, il suo mamanager romano, quarattaquattrenne, esempio vinuale è soprattutto una mappa per non sbagliare, per
vente di chi è riuscito a cambiare la sua vita (senza
non dover tornare indietro una volta partiti.
essere ricco di famiglia o vincere al SuperEnalotto) in
Se l’esperienza di Perotti ci mostra come si può vivere
modo netto, verso se
felici dopo aver fatto un cambiamento radicale, Atstessi, verso il mondo
tilio Wanderlingh, giornalista napoletano, ci parla,
circostante e verso le
nel suo provocatorio “Scappo via”, di un altro fenoabitudini, gli obblighi
meno sociale sempre più diffuso in Italia e in buona
e il consumo. Dopo
parte d’Europa: la “fuga flessibile”. La guida, frutto
aver fatto il manager
di suoi numerosi viaggi ed esperienze in paesi prevaper quasi vent’anni
lentemente tropicali, offre consigli per organizzare la
nel settore della comupropria fuga, lavorare e investire ai tropici. E ci spiega
nicazione, in agenzie
come rifarsi una lieta e spassosa vita a basso costo in
e aziende, italiane e
multinazionali, ad un certo punto della sua vita ha
detto basta: ha lasciato soldi e carriera e si è trasferito
i libri
in Liguria, tra La Spezia e le Cinque Terre, per dedicarsi esclusivamente a scrittura e navigazione. Per
vivere oggi fa l’affittabarche, trasferisce imbarcazioni,
fa lo skipper e l’istruttore di vela trascorrendo circa
quattro mesi l’anno in mare.
Lasciare il lavoro e cambiare vita è una scelta che può
rivelarsi fatale, oppure costituire la realizzazione del
sogno di una vita. E forse anche per questo ha deciso
di scrivere“Adesso basta. Lasciare il lavoro e cambiare
vita”, il primo manuale sul downshifting. La rivoluzione dobbiamo farla a partire da noi, riprendendoci
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trend
paradisi esotici come Capo Verde, Marocco, Egitto,
Thainlandia, Tunisia, Kenya, India, Cuba, Messico,
Brasile, Costa Rica, Mauritius, Santo Domingo ed altre ancora. “Il turista – scrive- comincia a diventare
residente. La scelta di una nuova dimensione prevale
sulla superficiale curiosità. Insomma si cambia casa,
nazione, luogo di vita, abitudini per sempre o per
qualche mese l’anno. Spendendo molto meno che in
patria e vivendo molto meglio. È, appunto, la fuga
flessibile, alla portata di tutti i portafogli. A patto naturalmente di recidere qualche ponte e armarsi del
necessario coraggio”.
Da circa cinque anni il giornalista, che è anche
editore, ha messo in pratica questa filosofia d’esistenza lontano dallo stress delle città, scegliendo
di vivere in Kenya durante i sei mesi dell’autunno/
inverno e sulla costiera amalfitana durante la primavera/estate. Questa sorta di pendolarità gli ha anche
confermato che per molti mestieri la presenza fisica “in
ufficio” diventa sempre più marginale, mentre internet
e il computer consentono una presenza “giornaliera”
nella guida di un’impresa o di una società. In Kenya
vive con la moglie in una villetta sulla spiaggia nei pressi della cittadina di Malindi.
Dalla lettura del libro emerge che a lasciare l’Italia per i
paradisi tropicali sono soprattutto pensionati che dopo
una vita dedicata al lavoro decidono di far fruttare la
pensione in paesi dove con 1000 euro al mese si può
iniziare una nuova vita. Ciò è possibile grazie anche a
minori legami familiari, i figli grandi, meno responsabilità sulle spalle, che permettono ai non più giovanissimi di partire senza troppi rimorsi, magari per tornare
a casa per le feste comandate. O, ancora meglio, farsi
venire a trovare offrendo una vacanza ai propri cari.
Ma il trend sta interessando anche i giovani delusi
dalla propria terra. Il lavoro in Italia sempre più precario, pensano i ragazzi, si può svolgere anche all’estero, vivendo in modo meno caro. Secondo l’autore nel
2005 sono stati circa 19 mila gli immobili residenziali
acquistati dagli italiani oltre frontiera, con un incremento dell’80 per cento rispetto ai dati di un decennio
precedente. E negli ultimi anni, dal 2006 ad oggi, la
tendenza si conferma con una media d’incremento dal
10 al 15 per cento. Il trend è quello di comprare e
per una parte dell’anno affittare a terzi. Non solo
acquisto, ma anche affitto a prezzi decisamente concorrenziali (250/300 euro al mese) per tornare a trascorrere l’estate in Italia.
Ma attenzione, prima di fare i bagagli ricordatevi che è
bene conoscere il luogo dove si vuole andare, scegliendolo in base alle proprie preferenze - climatiche, linguistiche e gastronomiche, per esempio - ma anche alla
proprie condizione economiche.
bene insieme 41
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è un’esclusiva dei nostri punti vendita.
in agenda
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prendi nota!
Appuntamenti
da non perdere
in giro per l’italia
Trieste Film Festival
trieste
dal 21 al 28 gennaio
Ventunesima edizione del più ricco
e articolato festival italiano dedicato
alle cinematografie dell’Europa centroorientale. Un’occasione privilegiata per
incontrare autori, attori, professionisti
del cinema provenienti dalla vasta area
geografica esplorata, per confrontarsi in
libertà con critici, esperti e addetti ai
lavori. Il festival propone un programma di 150 titoli, tutti in versione originale sottotitolata in inglese e in italiano.
Ogni anno vengono presentati i migliori
film realizzati durante l’anno nei paesi
dell’Europa centro-orientale e dintorni.
INFO www.triestefilmfestival.it
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Carpineti (RE)
dal 13 al 21 febbraio
Il nono raduno internazionale di mongolfiere inizia sabato 13 febbraio 2010
col primo volo alle 15. Domenica doppio
appuntamento alle 9 e alle 15, e ancora
voli per tutta la settimana. Per chi
resta a terra, tra le molte attività,
ci sarà “Coppia, accoppia…scoppia e scappa”, una serie di incontri serali che, lungo un percorso
urbano, toccheranno diversi aspetti
della vita di coppia, una sorta di
orientering urbano… e sentimentale. E ancora, “Passi&Parole con
l’autore”, una passeggiata tra sentieri e versi con soste tra prodotti
del territorio per degustare, ascoltare e parlare di poesia.
INFO www.comune.carpineti.re.it
Giorgio De Chirico.
La suggestione del classico
Cava dei Tirreni (SA)
fino al 14 febbraio
All’ex convento di Santa Maria del Rifugio,
40 opere, tra dipinti e sculture, realizzati tra
gli anni Venti e Settanta, in grado
di rileggere il rapporto che legava il
maestro della Metafisica al mondo
classico greco, e una serie di
straordinari reperti provenienti dai
Musei Archeologici della Provincia
di Salerno. Un progetto e una
proposta espositiva inedita per illustrare uno dei motivi centrali della
pittura dell’artista che testimonia
la sua propensione all’antico, al
mondo ellenico e ai valori plastici
della scultura classica.
INFO www.mostradechirico2009.com
Sorgentedelvino Live
Castello di Agazzano (PC)
dal 6 all’8 marzo
La seconda edizione della mostra dei vini naturali,
di tradizione e di territorio sarà anche l’occasione per
addentrarsi in saloni del Castello mai aperti al pubblico
prima d’ora, perlustrare un giardino in perfetto stile
francese o lasciarsi catturare dall’emozione di entrare in
una rocca rimasta intatta dal 1200.
Tre giorni per incontrare, degustare e acquistare i vini
direttamente dai produttori, che saranno 100, provenienti dalle regioni vitivinicole più importanti d’Italia
così come da microzone capaci di esprimere vini unici e
irripetibili ancora tutti da scoprire.
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bene insieme 43
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A Tavola
Sull’Enterprise
Come si può resistere alla
tentazione di offrire a se stessi e ai propri amici un’ottima
cena “aliena”? Se siete dei
gourmet attenti alle novità
e degli appassionati di fantascienza, comprate questo
piccolo volume di Emanuela
Profumo e salite a bordo della più famosa astronave del futuro: l’Enterprise. Potrete così “esplorare
nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita
e nuove civiltà, per andare là dove nessuno è mai
giunto prima” e conoscere il galateo a tavola e gli
strani rituali delle infinite specie che popolano
l’universo. Uno spazio di avventura gastronomica (in cui non è difficile riconoscere, dietro alle
maschere aliene, vizi e pregiudizi prettamente
umani…) che vi farà scoprire alcuni piatti “extraterrestri”, tanto singolari quanto gustosi. «Credo –
scrive Emanuela Profumo nell’introduzione - che
anche il più tradizionalista dei cuochi nasconda
nell’animo uno spirito avventuroso, non sempre
soddisfatto dalla “nouvelle cuisine”. Perché, dunque, non spingerci con la fantasia alla scoperta
di delizie sconosciute? Ed ecco allora “A Tavola
Sull’Enterprise”: un percorso tra le stelle e le tavole
dei mondi alieni, da compiere insieme ai personaggi di “Star Trek”».
Emanuela Profumo
Il Leone Verde Edizioni
Euro 10,00
Ogni tanto, dalle pagine di questa rubrica, ci
piace segnalare qualche cd di musica classica.
Lavori che, pur lontani dalla ricerca di un
facile consenso, siano in
grado di catturare l’attenzione di un pubblico più
vasto. È il caso del disco
in questione, nel quale
Maurizio Pollini interpreta, con rigore e fantasia
barocca, lo straordinario florilegio di “Preludi
e Fughe” di Johann
Sebastian Bach, prendendo però a prestito i colori
di Chopin, la visionarietà di Schumann, il
nitore del Novecento. “Nel ‘Clavicembalo
Ben Temperato’ – ha scritto Glenn Gould – si
realizza quell’equilibrio fra continuità lineare
e sicurezza armonica che Bach non era mai
riuscito a raggiungere in gioventù. La genialità
tonale di cui il compositore tedesco dà prova
appare indissolubilmente connessa al materiale
usato e dotata di un’ampiezza di modulazione
tale da permettergli di sottolineare le estrosità
tematiche dei suoi soggetti e controsoggetti.
Nel creare quest’omogeneità concettuale, Bach
non solo è libero da qualsiasi inibizione stilistica ma riesce addirittura a stabilire un lessico
armonico diverso per ognuno dei pezzi”.
Senza Fine
Gino Paoli
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Basterebbe la presenza
di un brano come Il
Cielo In Una Stanza
per giustificare l’acquisto di questo cofanetto. Un pezzo che,
stando a molti critici
musicali e ai risultati
di più d’un referendum dedicato alle preferenze degli ascoltatori, è da annoverare tra le canzoni italiane più belle del secondo Novecento.
Emblema di certi brani che Gino Paoli scrisse
nei primi anni Sessanta, le cui melodie diatoniche - dal profilo ora misterioso e solenne,
ora giocoso – divennero una specie di marchio
di fabbrica del musicista nato a Monfalcone.
«Paoli festeggia i suoi cinquant’anni di carriera
attraverso una raccolta che include, tra l’altro,
Le Ciel Dans Ma Chambre, nel quale il cantautore duetta in francese con Carla Bruni, sulle
note della canzone che è considerata il suo
capolavoro. Il risultato è una versione più vicina allo stile della signora Sarkozy che a quello
dell’ultimo Paoli, molto intima, sussurrata,
diversa anche negli arrangiamenti, quasi cameristici, che prevedono, oltre alla chitarra e alle
tastiere, il violino, il violoncello e un delicato
flauto» (Carlo Moretti).
bene insieme 45
trend
IN LORO COMPAGNIA
da marzo una nuova rubrica
per stare ancora più vicini ai nostri amici animali
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li animali domestici sono ormai diventati i nostri compagni di vita. Disponibili coinquilini alla
ricerca del nostro affetto, ci dimostrano ogni giorno
con la loro presenza una devozione incondizionata.
Il cane, con la sua proverbiale e concreta amicizia, il
gatto, con il suo discreto ed elegante fascino, e gli altri animali, ormai diventati membri a tutti gli effetti della nostra famiglia, con la loro simpatia. Stiamo
pensando anche ai pesciolini, alle tartarughe acquatiche o di terra, ai canarini e ai pappagalli, ai criceti, ai
conigli nani, fino ad arrivare a quelli meno scontati
come i maialini da salotto, intelligentissimi e, sfatiamo un luogo comune, puliti. Ognuno di noi sceglie
di prendersi cura dell’animale che più si avvicina al
proprio modo di vivere, vi cerca una sintonia e decide
di dedicarvisi donando e ricevendo tanto. Sì, perché
avere un animale non vuol dire solo divertimento, ma
richiede responsabilità, rispetto e cura.
Queste pagine, se ancora non l’avete capito, sono dedicate a tutti coloro che possiedono, o hanno intenzione di avere, un animale. E visto che non siete, anzi
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non siamo, pochi, noi di Conad abbiamo pensato di
inaugurare nel prossimo numero una rubrica interamente dedicata ai nostri teneri amici.
Dal numero di marzo, troverete ogni mese nelle
pagine di Bene Insieme uno spazio nel quale affronteremo tematiche relative al comportamento,
alla nutrizione e al benessere dei nostri animali.
Conad vi darà consigli pratici, attenti e puntuali, e
un esperto veterinario risponderà alle vostre domande
mettendo a vostra disposizione la sua competenza.
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giorno, seguendovi in ogni situazione domestica.
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con carni fresche, le Crocchette dal gusto irresistibile,
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vista dell’anno nuovo e poi regolarmente non mantenuto, sarebbe
già a godersi il suo patrimonio in qualche località esclusiva.
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vostre promesse ricordandovele periodicamente via email. Basta
registrarsi, scrivere il vostro buon proposito e poi, possibilmente,
mantenerlo! Se date prova di aver mantenuto la vostra promessa
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quest’anno ad andare in palestra,
smettere di fumare, essere più
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da musica, animazione o addirittura video.
TOOL Letteralmente significa “strumento”. Nel linguaggio informatico si
tratta di un’applicazione che svolge un determinato compito. Per esempio: il correttore ortografico è un tool che, confrontando il vostro testo con
un dizionario interno, vi avvisa se avete digitato erroneamente una parola.
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FENOMENO
MOBBING
Se ne parla spesso e, forse troppo,
ma sappiamo davvero di cosa
si tratta? Vediamone insieme
i caratteri fondamentali
e la normativa di riferimento
N
el corso degli ultimi anni il fenomeno del “mobbing” è divenuto di sempre maggiore attualità.
Il termine proviene dall’inglese (“to mob” significa
“attaccare, assalire”) e indica tutte quelle forme di pressione psicologica esercitata sul posto di lavoro a danno
di un dipendente mediante attacchi ripetuti da parte
dei colleghi (c.d. mobbing orizzontale) o del datore di
lavoro (c.d. mobbing verticale).
Le forme in cui il mobbing si manifesta sono molteplici:
si va dalla diffusione di malignità alle critiche reiterate
(anche per motivi futili), dalla assegnazione di compiti
dequalificanti fino alla vera e propria emarginazione da
parte di colleghi e/o superiori.
Nei casi più gravi, poi, si può arrivare anche al sabotaggio del lavoro e a vere e proprie azioni illegali.
Solitamente lo scopo del mobbing è quello di allontanare dall’azienda una persona che è, o è divenuta, per varie
ragioni, “scomoda” o “sgradita”.
L’obiettivo si raggiunge appunto distruggendo psicologicamente il soggetto, in modo da provocare un licenziamento giustificabile o, ancor meglio, in modo da indurlo alle dimissioni, senza far nascere un caso sindacale.
Le conseguenze sulla vittima del mobbing e sull’azienda sono spesso pesanti. Il soggetto “mobbizzato”, infatti,
sovente accusa problemi psicologici, ed in particolare disturbi psicosomatici
e depressione. Nei casi più
gravi il mobbing può portae
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Il quadro giuridico
Dal punto di vista giuridico, pur in assenza di una
legge specifica sul mobbing, nel nostro ordinamento
esistono diverse norme - costituzionali, civilistiche,
penali e specialistiche - che permettono di difendersi
dai comportamenti persecutori che avvengono in
ambito lavorativo.
La responsabilità diretta
ed indiretta del datore
di lavoro
La norma fondamentale in materia è costituita dall’art.
2087 c.c. che pone a carico del datore di lavoro uno
speciale obbligo di protezione del lavoratore, che non
attiene solo al profilo dell’integrità psico-fisica, ma
anche a quello della “personalità morale”.
Quest’ultimo aspetto, storicamente a lungo trascurato, comporta che nel rapporto di lavoro deve essere
rispettata la “persona” del lavoratore, sia in senso fisico, che in senso psicologico.
Va evidenziato che non solo il mobbing verticale, ma
anche il mobbing orizzontale può essere imputato al
datore di lavoro. Rientra infatti tra gli obblighi del
datore di lavoro garantire che la serenità dell’ambiente
lavorativo non sia turbata da comportamenti di altri
suoi dipendenti (art. 2049 c.c.).
Del resto, la responsabilità del datore di lavoro per
tali comportamenti dei dipendenti è motivata dalla
facoltà che egli ha di infliggere sanzioni disciplinari
(fino al licenziamento) a chi ponga in essere comportamenti scorretti e vessatori nei confronti dei colleghi.
In conclusione, dunque, il datore di lavoro ritenuto
responsabile di comportamenti direttamente o indirettamente riconducibili al mobbing sarà tenuto a
risarcire tutti i danni provocati al dipendente da tale
illegittimo comportamento.
bene insieme 49
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capricorno 22 dic - 20 genn
L’anno inizia con l’amore in primo piano:
infatti, Venere nel segno, vi favorisce nei
sentimenti dedicandovi poesie e regali.
Anche il lavoro è ottimo, grazie a Mercurio
raziocinante e costruttivo, sempre nel
segno. Tutti vi chiederanno qual è il segreto
del vostro successo: la vostra tenacia.
scorpione 23 ott - 22 nov
Inutile negarlo: il nervosismo è alle stelle
e Marte non ve ne perdona una. Correte,
vi affannate e a volte l’energia è dispersa.
Cercate di razionalizzare questo momento
ricco di fatti nuovi sia nel privato che nel
lavoro. Dal 19, puntate sul lavoro, piuttosto che sull’amore.
acquario 21 genn - 19 febb
Il vostro anno inizia il 19 del mese: infatti,
Venere dal Capricorno passerà nel vostro
segno raggiungendo Giove e Nettuno
attivi già da un po’. La fortuna vi assiste
finanziariamente e quel mutuo o risarcimento arriveranno presto. Chiedete un
aumento di stipendio.
ARIETE 21 mar - 20 apr
L’anno inizia con passione, ma anche
gelosia e polemiche con il partner: evitate
qualsiasi tensione se non volete creare fratture troppo marcate e difficili da
rimarginare. Il dopo Natale, consiglia
dieta e palestra. In cucina invece del
burro, usate l’olio che è più “Zona”.
TORO 21 apr - 20 magg
Tutto è all’insegna della concretezza e l’inizio porta subito conferme alla vostra abilità di commercianti e di mediatrici: anche
in famiglia con Venere in Capricorno
positiva, armonia e felicità. Chi aveva
bisticciato, farà pace e un vecchio amore
si rifarà vivo.
GEMELLI 21 magg - 21 giu
Fino al 18 sarete un po’ troppo distaccate
con il partner che, invece, vuole gratificazioni affettive e ve lo dimostra con
richieste di coccole e attenzione. A volte
sarete infastidite da questo trend un po’
“appiccicoso” che si riequilibra dal 19. Il
lavoro è un po’ fiacco.
CANCRO 22 giu - 22 lug
Questo Marte ancora in anello di sosta
in Leone, vi toglie molte energie finanziarie, facendovi spendere un po’ troppo.
L’amore è ottimo fino al 18, poi cercate
di non essere troppo gelose. Saturno in
Bilancia, frena i sentimenti della prima
decade, rendendola un po’ algida.
LEONE 23 lug - 23 ag
Marte nel segno vi rende “calde” non solo
affettivamente, ma anche sul lavoro con
il capo o con i collaboratori. Non avete
peli sulla lingua e dite la vostra a tutti i
costi; a chi tocca, tocca. Usate un po’ di
diplomazia! Fate più sport e approfittate
dell’inverno per sciare.
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vergine 24 ag - 22 sett
Venere in Capricorno vi favorisce in tutti
i modi, non dovete lamentarvi se siete
ancora single: dovete dare la colpa alla
vostra incontentabile selezione. Marte in
Leone è tosto e vi crea un po’ di nemici
intorno, soprattutto di sesso femminile.
la ricetta del
bilancia 23 sett - 22 ott
Fino a che Venere rimane in Capricorno
il 18, non avrete la serenità necessaria per
valutare un amore. Poi con l’entrata del
pianeta dell’amore in Acquario, le cose si
appianano e sarete più lucide. Nel lavoro,
invece, siete più riflessive e prima di fare
dei passi avanti volete la prova del nove.
SAGITTARIO 23 nov - 21 dic
Marte è una potenza per la vostra vita
quotidiana sul lavoro: avete sicuramente
una marcia in più che vi permette di
emergere in ufficio o nella vostra azienda.
È anche il momento di rischiare il salto
del fosso: da essere impiegate o dipendenti a diventare imprenditrici.
PESCI 20 febb - 20 mar
Cercate di meritarvi l’amore di una persona
che stravede per voi: Venere in Capricorno
ve ne porta una un po’ più matura di voi,
molto assennata e affidabile. Forse non è
flamboyant come vorreste, ma almeno è
qualcuno su cui contare. Anche voi per il
dopo Natale avete bisogno di una dieta.
lettore
anne
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ra redazione
La signora Se ricetta scelta dalla nost
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Bene Insiem
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