Le “competenze” possono fare la differenza!

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Le “competenze” possono fare la differenza!
 Newsletter Quindicinale
24 Luglio 2012
Le
“competenze” possono fare la differenza!
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Molti di voi avranno seguito, non senza preoccupazione, l’acceso dibattito che ha accompagnato i lavori del Tavolo tecnico
Stato-Regioni per la ridefinizione delle competenze specialistiche della professione.
Come Ipasvi abbiamo aderito a questo progetto, ma solo a condizione che si sviluppi in una logica di attivazione delle
specializzazioni degli infermieri.
Puntiamo ad un sistema di specializzazioni strutturate attraverso una pianificazione modulare di corsi che in parte
potranno svolgersi nel SSN, ma in parte anche nell’Università; un sistema che dia origine ad una formazione strutturata,
riconoscibile ed omogenea su tutto il territorio nazionale.
Vogliamo creare le premesse perché le OO.SS. possano poi attivarsi per valorizzare anche economicamente le nuove
competenze acquisite grazie alla formazione effettuata.
Prendiamo decisamente le distanze da posizioni che si discostino da questa prospettiva.
Collegata a questa problematica è emersa anche quella del reclutamento dei professori nelle Scienze infermieristiche.
Il Dm 12 giugno 2012, n. 159, che ristruttura l’intero sistema universitario, ha toccato anche il nostro settore disciplinare
Med 45 accorpandolo a quello di Igiene e Statistica medica. In questo caso si è dato corso ad un’indicazione più di tipo
tecnico che di tipo politico, che ci penalizza perché la nostra è una professione giovane in ambito universitario e
non ha ancora maturato tutte le caratteristiche richieste per i concorsi a cattedra. Anche da questo punto di vista
stiamo cercando di trovare dei percorsi che riconoscano questa particolarità della nostra professione e, soprattutto,
l’importanza fondamentale che gli infermieri vengano formati da infermieri: ne va della qualità stessa dell’assistenza.
La fase che attraversiamo è difficile e complessa, ma non demorderemo dagli impegni assunti.
Buone vacanze a tutti, anche se sappiamo bene che spesso l’estate per gli infermieri non è un periodo di meritato riposo.
Con la nostra newsletter, arrivederci a fine agosto! Il Presidente
Gennaro Rocco
Scriveteci a [email protected]
Cosa c’è
dietro
l’angolo?
Fino a 800 posti letto in meno,
15 piccoli ospedali a rischio,
ripercussioni forti sul sistema
delle imprese, in particolare
del settore farmaceutico.
Per Renata Polverini il decreto
sulla spending review, nelle parti
che riguardano la sanità, potrebbe
avere conseguenze “devastanti”.
Infatti il Lazio è tra le Regioni
sottoposte a Piano di rientro
sanitario e ha già messo in campo
un complesso piano di riconversione
ospedaliera, che attualmente
riguarda ben 24 strutture.
Se le indicazioni del decreto
del Governo verranno confermate,
a queste potrebbero aggiungersi
altri 15 piccoli ospedali.
“Tale prospettiva, però – commenta
Gennaro Rocco – non deve
spaventarci se viene attuata
con trasparenza, non solo nel nome
della razionalità economica, ma
anche in quello della sicurezza del
paziente, che può essere garantita
solo da una casistica ampia
di prestazioni effettuate per struttura.
Su questo dobbiamo impegnarci
a fare corretta informazione.”
1
Alessio: conciliare
revisione della spesa
e tutela della salute
Tra le prime prese di posizione
assunte Domenico Alessio,
nuovo Commissario Straordinario
del Policlinico Umberto I,
una valutazione sull’impatto
della spending review.
“La sfida per la Politica e per
gli Amministratori, non è far tornare
i numeri e i conti, ma garantire
la sostenibilità del sistema senza
una riduzione dei servizi erogati,
come dichiara il titolo del decreto
e, soprattutto, senza una
compromissione del livello di tutela
della salute, costituzionalmente
garantito dall’art. 32. – ha dichiarato
Alessio, precisando che – Bisogna
tagliare gli sprechi, creati molte volte
anche dalla cattiva politica, occorre
razionalizzare i modelli organizzativi,
qualificare meglio la domanda,
evitare inutili duplicati; bisogna
altresì sollecitare le Regioni
ad intervenire in tempi brevi per
valutare quali, tra i piccoli ospedali,
convenga convertire ad un uso
più rispondente ai nuovi bisogni
emergenti nella popolazione; ed è
necessario puntare ad un risparmio
sulla spesa farmaceutica,
individuando ‘costi standard’ per
i singoli articoli e le singole forniture,
che oggi differiscono da Regione
a Regione, e mettere al centro
la persona, il malato. In generale,
bisogna conciliare le risorse
mancanti con il diritto alla salute”.
S.O.S al San Raffaele
e al Fatebenefratelli
“La situazione dei nostri colleghi
che lavorano al Fatebenefratelli
e al San Raffaele è veramente
drammatica per gravi e perduranti
ritardi nel pagamento degli stipendi
e per carenze di personale”.
La denuncia del presidente
del Collegio Gennaro Rocco
è pubblicata sulle pagine
della “Repubblica” del 20 luglio.
“Sono secoli che il turn-over
è bloccato con il pretesto dei piani
di rientro” continua il presidente,
denunciando anche la precarietà
dei contratti di lavoro e il basso
livello retributivo.
“Non lasceremo soli i nostri Colleghi
– conclude –, fermo restando
che il Collegio agirà nel pieno
rispetto del ruolo e dell’ambito
di competenza dei sindacati.”
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Nuove modalità
di gara per l’acquisto
di farmaci
Con la pubblicazione di un bando
da parte della Centrale acquisti della
Regione Lazio, è partita il 2 luglio
la prima gara in Italia per la fornitura
di farmaci svolta in modalità
interamente telematica, attraverso
il Sistema Dinamico d’Acquisto
della Pubblica Amministrazione
(Sdapa) realizzato dalla Cosip
e dal Ministero dell’Economia
e Finanze.
La gara ha per oggetto la fornitura
di prodotti farmaceutici per:
- il Policlinico Univ. Umberto I,
- il Policlinico Univ. Tor Vergata,
- l’Istituto Nazionale Malattie Infettive
Lazzaro Spallanzani,
- gli Istituti Fisioterapici Ospitalieri,
- l’Ares 118.
Lo Sdapa è uno strumento
che consente alle strutture sanitarie
pubbliche di negoziare, in modalità
totalmente telematica, gare per
la fornitura di farmaci per un valore
complessivo di 12 miliardi in tre
anni. Vi possono partecipare tutti
gli operatori economici qualificati
che hanno presentato un’offerta
indicativa e sono stati inseriti
in uno specifico elenco di fornitori,
ma è prevista anche la possibilità
di nuovi inserimenti in corso d’opera.
Il sistema consente alle
amministrazioni aggiudicatrici
di disporre di un ventaglio
particolarmente ampio di offerte e,
quindi, di assicurare un uso ottimale
delle finanze pubbliche.
L’impiego della piattaforma
telematica realizzata da Mef/Consip,
come spiegato dalla Regione,
consentirà una standardizzazione
delle procedure e
della documentazione di gara,
una semplificazione delle modalità
di partecipazione per le imprese e
della valutazione delle offerte
per le stazioni appaltanti.
Continuità
assistenziale: al via
una proposta di legge
Ha preso il via, il 12 luglio l'iter della
proposta di legge regionale n. 33
del 24 giugno 2010 sulla “Disciplina
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del diritto di continuità assistenziale”,
presentata in aula dalla proponente
Giulia Rodano (Idv).
Il testo punta a garantire la continuità
assistenziale di malati cronici,
con lo scopo di garantire al paziente
il diritto all'assistenza e
per i servizi: il dovere di individuare
un responsabile della continuità
assistenziale.
"Non si tratta - ha spiegato Rodano di istituire un servizio nuovo,
ma di utilizzare risorse e figure
professionali già esistenti.
Con questa legge si introduce la
figura del case manager, quindi chi
si fa carico del percorso individuale
di cura della persona malata
e del suo nucleo di appartenenza,
divenendo responsabile dell'effettiva
continuità del percorso stesso".
La presidente della Commissione
Sanità, Alessandra Mandarelli,
ha dichiarato “l'importanza di dotare
la Regione Lazio di buoni strumenti
legislativi aldilà dell'attuale
contingenza economica.
Se è vero che dobbiamo rinunciare
a molte cose, non rinunciamo
certo alle leggi di buoni principi”.
Bambino Gesù: 2°
edizione di Malattie
Mare Nostrum
Il 17 luglio undici ragazzi
dai 10 ai 18 anni, affetti da patologie
metaboliche rare, sono partiti da
Civitavecchia a bordo di Nave Italia,
con destinazione Gaeta, per la 2°
edizione di Malattie Rare Nostrum.
Il viaggio dura 5 giorni in mare,
tra timoni e fornelli, su un brigantino
di oltre 60 metri, con l'obiettivo
di divertirsi ma anche di sviluppare
la propria autostima e di acquisire
consapevolezza delle proprie
potenzialità. E’ questo il progetto
realizzato dal Bambino Gesù
insieme alla Fondazione Tender
to nave Italia Onlus.
Grazie anche al coinvolgimento dello
chef Alessandro Circiello, i ragazzi
impareranno la gestione del rapporto
con il cibo, fondamentale in questo
tipo di malattie. Ad accompagnarli,
inoltre, un equipaggio della Marina
Militare e un gruppo di pediatri,
psicologi e infermieri dell'ospedale
romano appositamente selezionati.
“I malati rari hanno bisogno
non soltanto dei medici, ma anche
di socializzare e di inserirsi nella vita
quotidiana” ha spiegato Bruno
Dallapiccola, direttore scientifico
del Bambino Gesù, sottolineando
che la mission del viaggio
“è quella di permettere ai ragazzi
di imparare il modo migliore
di gestire la loro dieta”.
Sant’ Eugenio:
ristrutturato il PS
Al via dal 18 luglio il nuovo Pronto
Soccorso del Sant’Eugenio.
La ristrutturazione e l’ampliamento
del PS, opere murarie,
impianti e acquisto di tutte
le attrezzature sono costate
complessivamente 3,5 milioni
di euro, stanziati dalla Regione.
"Oggi il Pronto Soccorso
del Sant'Eugenio diventa in termini
di modernità quello
più all'avanguardia di tutto il Lazio"
ha spiegato la presidente Polverini,
intervenuta all’inaugurazione
insieme al direttore generale
dell’Asl RmC, Antonio Paone.
Al Sant’Eugenio si registrano
mediamente oltre 60mila accessi
all’anno, relativi a un bacino
di utenza di circa 600mila abitanti.
Diverse le novità. Per esempio,
è previsto uno specifico accesso
per i codici gialli e rossi, che
accedono direttamente in sala visita.
Inoltre a tutti gli utenti verrà applicato
un braccialetto che grazie al codice
a barre (QR - Code) consentirà di
rilevare elettronicamente tutti i dati
identificativi del paziente.
Tutte le aree d’intervento sono
connesse in rete al fine di consentire
lo scambio di documenti, referti e
immagini diagnostiche.
Realizzata anche la posta
pneumatica per le per gli esami
da laboratorio: non ci sarà più
personale a portare in giro provette,
con dispendio di tempo ed energie
e ci sarà una garanzia maggiore
di affidabilità contro smarrimenti
ed errori. Il servizio di posta
pneumatica è costato 80 mila euro,
che saranno ammortizzati
entro un anno con il recupero
di produttività e un impiego migliore
delle risorse umane.
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Un’esperienza da condividere
Pubblichiamo volentieri il contributo che ci ha inviato
Gabriella Angeloni
Direttore UOC Servizio dipartimentale
Professioni Infermieristiche, Tecniche e della Riabilitazione
IRCCS IFO Regina Elena - San Gallicano
Questa nota è stata redatta con lo scopo di diffondere e condividere un’esperienza professionale
realizzata presso gli IRCCS Regina Elena - San Gallicano a conclusione della decima edizione
del corso relativo al Nursing degli accessi venosi. Si riferisce alla presentazione dei dati
dei primi due anni di attività dell’ambulatorio di impianto e gestione degli accessi venosi (IGAV)
Coordinatore Paolo Basili – Responsabile Lamberto Laurenzi
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------A due anni dalla sua istituzione è possibile presentare i dati relativi alla attività dell’Ambulatorio
infermieristico per l’inserimento e la gestione degli accessi venosi, che si integra all’interno
della UOS “Sistemi vascolari totalmente impiantabili” che afferisce alla UOC di Rianimazione,
Terapia Intensiva, Terapia del Dolore e Cure Palliative diretta da Lamberto Laurenzi.
L’attività del suddetto ambulatorio, coordinato da Paolo Basili, ha consentito di ridurre il tempo di
attesa per i pazienti da 45 gg. a circa 4/7 gg. per l’impianto di PORT A CATH e CVC Tunnellizzati (di
competenza medica) e di 1 g. per l’impianto di PICC (di competenza infermieristica) ma,
ovviamente, in entrambi i casi le urgenze vengono spesso risolte nel giro di poche ore.
Tale organizzazione ha avuto come risultato positivo quello di non avere più pazienti costretti a
rivolgersi presso altre strutture per l’impianto di CVC prima di iniziare cicli di chemioterapia.
Indubbiamente il contributo infermieristico nell’impianto dei PICC ha permesso di:
Ø
Ø
Ø
Ø
liberare risorse mediche da impiegare in attività di maggiore complessità e pertinenza;
diminuire i tempi di attesa;
offrire un’ulteriore scelta per l’accesso venoso centrale;
ridurre il rischio clinico (biologico e da stravaso di chemioterapico).
L’obiettivo del progetto, elaborato dal Coordinatore Paolo Basili, da Lamberto Laurenzi e dal
direttore del SITRA e approvato dalla Direzione strategica nel 2010, è quello di inserire il
posizionamento dei Dispositivi di accesso vascolare venoso e/o centrale nel PDTA dei pazienti
oncologici sottoposti a terapia medica e a terapia chirurgica.
A due anni dalla implementazione del suddetto programma sono stati raggiunti i seguenti risultati,
significativi sia per il volume delle prestazioni, sia per il basso tasso di complicanze*:
*I dati comparativi nazionali e internazionali a disposizione indicano come frequenza di trombosi da PICC tra l’1 ed il 4% (per
pazienti oncologici e non oncologici). Il paziente oncologico è più esposto a rischio trombotico. Per quanto riguarda il tasso di
infezione gli ultimi studi ci indicano la tendenza al “targeting 0” ovvero la possibilità di non avere infezioni CVC correlate (dati
USA). Non abbiamo altre percentuali comparative di diverso indirizzo. Per gli altri dati non abbiamo studi comparativi che
indicano una percentuale di confronto. E’ importante proseguire con la formazione per far decrescere in modo continuo e
significativo la loro percentuale.
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%
Rotture
catetere
interne
ed esterne
%
Dislocazioni
accidentali
%
Occlusioni
complete
% Trombosi
% Infezioni
CVC
correlate
Accessi
gestione
Aggiungi
consulenze
PICC
CVC totali
2009**
387
-
263
?
?
?
?
?
2010
701
280
2.179
0,59
x 1.000 gg.
cat.
1.7
%
6.4%
2.1%
1.2%
2011
915
529
4.689
0,41
x 1.000 gg.
cat.
2.6
%
0.8%
2.1%
1.2%
**Nel 2009 i PICC non venivano impiantati e non era prevista nessuna raccolta dati di gestione, per cui i dati non sono
disponibili.
La riduzione delle infezioni catetere-correlate e la bassa incidenza di stravaso sono state favorite
dall’attività formativa attraverso n.10 edizioni del Corso Nursing degli accessi venosi centrali e
sistemi di Midline per gli infermieri, finalizzato alla implementazione delle conoscenze per una
corretta e sicura gestione e manutenzione degli accessi venosi e alla disseminazione del Protocollo
di Gestione CVC elaborato secondo i migliori criteri di Evidence Based Practice attualmente
disponibili.
Il progetto prevede, inoltre, la realizzazione di un libretto informativo per il paziente e i loro
caregiver per la gestione ed il corretto mantenimento del dispositivo di accesso venoso anche a
domicilio, che verrà realizzato entro l’anno.
Questo risultato è stato raggiunto attuando la procedura di impianto e di gestione del sistema di
accesso venoso periferico, nei tempi giusti, con il dispositivo di accesso venoso più appropriato e,
contemporaneamente, attraverso la costituzione di un team di professionisti infermieri
esperti e “certificati” (a seguito di apposita procedura) a disposizione per “consulenze” dei
medici oncologi, dei chirurghi e degli infermieri di tutti i reparti e day hospital con attività di
“consulenza” per la valutazione del tessuto venoso e per la scelta del sistema di accesso venoso più
idoneo), ma soprattutto a disposizione dei malati, rappresentando per loro un punto di riferimento
qualificato a cui rivolgersi.
L’incremento della attività è stata esponenziale, confermando quanto fosse necessaria la
realizzazione di questo servizio e come il servizio sia riuscito, attraverso una corretta
programmazione, a rispondere ad un flusso di richieste elevato ed ancora in aumento.
L’attività e l’organizzazione dell’ambulatorio sono stati presentati in diversi corsi e congressi
nazionali ed internazionali dove hanno ricevuto importanti segni di apprezzamento dalle diverse
associazioni che si occupano di impianti vascolari, come il GAVECET, il SIIGIAV ecc.
Nel mese di novembre p.v. inizieranno i corsi di formazione avanzata per infermieri impiantatori
(PICC), dei quali a breve saranno a disposizione sul sito IFO tutte le informazioni:
Infermiere Coordinatore Paolo Basili e-mail [email protected]
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