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estratto da dday.it Il Top Audio e Video Show è finito in freezer, congelato fino a data da destinarsi; forse è già clinicamente morto e non ce lo vogliono dire. A coloro, come noi, che ne hanno vissuto e animato molte edizioni non può che spiacere. Come quando apprendi della scomparsa di un amico a cui avevi detto tante volte di smettere di fumare e bere, ma che non ti aveva mai ascoltato. Se il Top Audio chiude, dopo venticinque anni, non è colpa della crisi. Al massimo la crisi ha accelerato qualche dinamica già innescata da tempo. Per anni abbiamo detto che sarebbe stato suicida tenere la manifestazione nella nicchia; che bisognava creare le condizioni di una crescita magari identificando nuove formule e nuovi spazi in grado di coinvolgere anche i grandi marchi; che bisognava scoraggiare le proposte fuffa (o dovremmo dire truffa) a base di cavi da migliaia di euro al metro lineare; che alcuni distributori dovevano smettere di vendere sottobanco in fiera. Bisognava soprattutto liberare l’alta fedeltà da quell’aura di snobismo che ha fatto sì che le persone “normali” venissero allontanate come “indegne” solo perché non riuscivano a percepire una differenza tra un impianto e un altro o, peggio ancora, tra un cavo e l’altro, differenza che magari non c’era affatto. Un’alta fedeltà triste, seriosa, barbosa. Molti operatori hanno pensato che la gallina dalle uova d’oro non sarebbe mai diventata sterile e hanno puntato stupidamente sempre più in alto, su impianti inarrivabili, facendo di fatto morire la gamma media, il vero ponte capace di traghettare semplici “ascoltatori” verso un mondo di audio di buona qualità. E pensare che ora, con l’e-commerce sempre più forte, i piccoli negozi in crisi e i grandi negozi che smantellano le aree hi-fi, un appuntamento esperienziale come il Top Audio sarebbe stato ancora più importante per sostenere il mercato. E non si dica che il problema sta nella crisi della musica: la gente ascolta oggi molto più di 15 anni fa; magari lo fa in cuffia, magari con Spotify o Deezer, ma ascolta. E quindi non c’è dubbio che l’alta fedeltà, pur modificata nei paradigmi, tornerà ad essere un successo. Sarà un’alta fedeltà facile, aperta a chi vuole iniziare, al passo con i tempi. Ma soprattutto un’alta fedeltà allegra, per divertirsi e godere, eventualmente anche per ballare. Un’alta fedeltà per ascoltare bene la musica e non l’impianto. Viva l’alta fedeltà, viva il Top Audio che avrebbe potuto essere e che probabilmente non sarà mai. Gianfranco GIardina Jawbone UP migliora il tuo stile di vita 5 BlackBerry Messenger su iOS e Android 7 Nokia presenta il top di gamma Lumia 925 8 Tutte le novità del Google I/O 2013 “Mai più Switch-off” 2, 3, 16 19, 20 Una versione Nexus del Galaxy S4 la nascita del servizio di streaming musicale anti-Spotify, una piattaforma di gaming e il social Google+ rinnovato Ma nessuna nuova versione di Android Da HD Forum le prospettive, gli scenari e le ipotesi sul futuro della TV in Italia, a cavallo tra SD e 4K Hi-Fi: ascoltare bene la musica e non l’impianto n.70 / 20 maggio 2013 Adobe presenta Creative Cloud High Fidelity Pure Audio Nonostante il fallimento di DVD Audio e SACD, la musica ad altissima qualità non si arrende Creative Cloud manda in pensione il modo in cui, per anni, abbiamo pensato ai programmi Adobe. Applicazioni come Photoshop InDesign e Illustrator da ora sono disponibili solo in abbonamento 10 41 In prova Samsung Galaxy S4 32 28 Test: Sony Bravia KDL-46W905A estratto da dday.it n.70 / 20 maggio 2013 mobile La nuova versione sarà integrata anche nelle applicazioni web di Google per PC Google con Hangouts sfida WhatsApp Ri-lanciata l’applicazione di messaggistica per Chrome, iOS e Android di Roberto Pezzali G MOBILE DVB-T2 Lite per la TV in auto e su tablet Il Centro Ricerche Rai di Torino ha mostrato la prima trasmissione DVB-T2 Lite con possibilità di visione anche in auto e su dispositivi portatili. Il DVB-T2 Lite è uno standard trasmissivo che può essere inglobato in un flusso DVB-T2 senza quindi occupare un’altra frequenza, cosa che accade invece con il DVB-H. Questo flusso a bassa definizione rispetto a quello tradizionale destinato alla TV, verrà utilizzato per portare i contenuti sulle auto e sui dispositivi portatili. Il DVB-T2 Lite ha una banda di 2.2 Mbit/s e permette la ricezione del segnale anche con l’auto in movimento fino a 130 km/h. La TV in auto (e volendo anche a passeggio) torna quindi di moda grazie alla possibilità offerta dal nuovo DVB-T2 Lite, anche se al momento lo standard è ad uno stadio avvero preliminare. torna al sommario Google intima a Microsoft di rimuovere l’app YouTube dallo store Windows Phone di Emanuele VILLA di iMessage per Android, ma per le notizie riguardanti iOS c’è da attendere ancora un po’. Il guanto di sfida a WhatsApp è lanciato, con il vantaggio in questo caso della possibilità di avere messaggi e chat sincronizzati sul desktop. Insieme ad Hangouts, Goo- gle ha rivisto interamente Google+, il social network che sta diventando parte integrante di tutto l’ecosistema: Google+ sposa la nuova grafica pulita che ha già contraddistinto alcune recenti applicazioni Google, con le card dinamiche e un layout a tre colonne. MOBILE Nuova veste per lo smartphone Samsung Ecco Galaxy S4 targato Nexus di Roberto Pezzali G oogle ha approfittato della propria conferenza Google I/O per presentare un nuovo smartphone per sviluppatori, il Galaxy S4. Il top di gamma Samsung sarà infatti disponibile dal 26 di giugno a 649 dollari sul Play Store e sarà uno smartphone capace di offrire la piena esperienza Nexus: niente interfaccia Samsung, niente apps Samsung e pieno matrimonio con il mondo di Google. Il Samsung Galaxy S4 di Google sarà totalmente sbloccato e Google assicura che rientrerà in quei dispositivi che verranno aggiornati contemporaneamente all’uscita di un nuovo sistema operativo Android. Nessuno lo chiama Nexus, ma di fatti è un prodotto che sposa a pieno la filosofia Nexus con l’eccesione del prezzo che resta comunque più alto, e non di poco, del Nexus 4. Continuano le vicende che hanno per protagonisti Google e Microsoft. La contesa riguarda l’app YouTube per dispositivi Windows Phone: di fronte al totale disinteresse di Google, l’azienda di Redmond ne ha prima realizzato una versione “provvisoria” (nient’altro che un’interfaccia rivista del sito YouTube per dispositivi mobile), poi un’app vera e propria, con buona dotazione di contenuti ma totalmente priva di pubblicità. Inevitabile la reazione di Google, che ha formalmente intimato a Microsoft di rimuovere l’App YouTube dal proprio store di Windows Phone per due motivi: perché, come anticipato, l’app non permette la visualizzazione delle pubblicità e perché permette quella dei video che, secondo le impostazioni di chi li ha caricati, non dovrebbero venir visualizzati su dispositivi mobile. Immediata la risposta di Microsoft: “Saremmo più che felici di includere le pubblicità ma abbiamo bisogno che Google fornisca accesso alle necessarie API. Alla luce delle affermazioni di Larry Page circa una maggiore collaborazione e meno negatività, confidiamo di risolvere il problema insieme per il bene dei nostri clienti”. oogle ha ri-lanciato Hangouts trasformandola in una applicazione di messaggistica cross-platform. La nuova versione sostituisce tutti i servizi per chat e messaggistica Google ha utilizzato fino ad ora, da Google Talk a Google+ Messenger. Il funzionamento è quello classico dei servizi di messaggistica come WhatsApp e Facebook Messenger, con la possibilità di creare stanze di conversazione e avviare videochiamate tra gruppi fino a 10 persone. Hangouts sarà integrato nelle applicazioni web di Google per essere usato su desktop e notebook ma anche nelle app per iPhone e per Android. Riguardo a quest’ultimo, è probabile un’integrazione più profonda, una sorta Google dice “togliete l’app YouTube da Win Phone” estratto da dday.it n.70 / 20 maggio 2013 mobile Sarà multipiattaforma, multiplayer, consentirà salvataggi Cloud e altro ancora Nasce Play Game Services di Google Annunciato il nuovo servizio di Gaming: ma non è un’esclusiva Android save, ovvero la possibilità di salvare i propri progressi nel cloud e di sincronizzarli tra diverse piattaforme compatibili: il pensiero corre ovviamente al tablet e allo smartphone, ma pensiamo anche ai vari Dongle o Media Player Android da collegare al TV e via dicendo. Non solo: Google Play Game Services fornirà un sistema di Achievements, ovvero di obiettivi che sbloccano determinati premi e permettono al player di entrare in apposite classifiche, ma anche Leaderboards, di fatto un sistema di classifiche legate ai risultati, con un fortissimo legame con Google+, e infine (ultimo ma non ultimo) un sistema di gioco multiplayer facilmente integrabile nei giochi e che permetterà avvincenti sfide in modalità online. Quest’ultima, ovviamente, è la feature più interessante, che avremo modo di provare quanto prima. mobile Google Glass sarà uno dei grandi protagonisti della fine dell’anno prossimo Google Glass: tolto il velo su tutti i prototipi Luce sul futuro del progetto, in un’immagine di tutti i modelli sviluppati N di Roberto pezzali el corso del Google I/O 2013 non si poteva ovviamente non parlare di uno dei prodotti più importanti che l’azienda americana sta sviluppando: Google Glass sarà uno dei grandi protagonisti della fine del 2014, anche se già in questo 2013 ci sarà un primo e salato “contatto” con il pubblico. Al momento Google Glass è stato distribuito solamente ad una ristretta cerchia di sviluppatori i quali stanno facendo gli straordinari per inventarsi app dedicate a questo tipo di prodotto. Nella nottata italiana, Jean Wang, Staff Hardware Engineer del Project Glass, parlando del dispositivo in questione ha fatto riferimento a come il prodotto sia cambiato dalle prime fasi dello sviluppo ad oggi. La di Roberto Pezzali torna al sommario bella immagine che potete ammirare qui sopra mostra tutti i vari prototipi di occhiali realizzati da Google nel corso degli anni; inizialmente Google Glass era un vero e proprio “macigno” composto - praticamente - da un cellulare appoggiato su un lato della montatura, ma col passare del tempo tutte le componenti sono andate incontro ad un processo di miniaturizzazione davvero notevole. Siamo certi che, in futuro, si potrà fare anche di meglio.e ulteriori informazioni. Google mette un freno alla pirateria su Android: gli sviluppatori e Google infatti con il nuovo sistema Google Play Game sapranno se un gioco è stato realmente acquistato oppure è stato illegalmente scaricato da Aptoide o da altri store alternativi. Google Play Game è la nuova innovativa piattaforma di gioco cross-platform che, seguendo le orme di Game Center di Apple, permette di gestire sfide e classifiche tra gruppi di amici. Per poter fruire però del servizio, Google richiede il login dell’utente sui suoi server e può così verificare se effettivamente il gioco è stato scaricato e acquisito su Google Play. L’azienda ha però scelto la linea morbida: sta agli sviluppatori decidere cosa fare se il gioco non è legale, e in questo caso possono fare apparire un popup che segnala il gioco irregolare, possono chiudere il gioco e possono anche limitare delle funzioni o disabilitare la parte multiplayer. La scappatoia ovviamente c’è: giocare offline e senza Google Play Game, ma giocare da soli non è così divertente. U Google Play Game dice basta ai giochi scaricati illegalmente: il nuovo framework verifica se il gioco è stato acquistato di Emanuele Villa lteriore conferma dei rumor (che in effetti erano un po’ troppi per essere infondati) dei giorni scorsi è il lancio, da parte di Google, del servizio Play Game Services, ovvero la piattaforma di gaming firmata Google e che permetterà svariate funzioni particolarmente richieste dal folto popolo dei videogiocatori. Google Play Game Services supporta tutte le versioni di Android fino alla 2.2 Froyo. Da notare, in primis, che pur trattandosi del servizio di gaming di Android, è di fatto multipiattaforma, il che apre scenari interessanti sul rapporto Android/iOS da questo punto di vista (anche se “per il momento” il gaming multiplayer è un’esclusiva Android). Tra queste funzionalità, apre le danze sicuramente Cloud Google Play Game blocca i giochi pirata n.70 / 20 maggio 2013 mobile Secondo NPD, sarebbe pronto il lancio della seconda e della terza generazione iPad Mini già alla terza generazione Una generazione sarebbe in arrivo a breve, l’altra nel primo trimestre del 2014 D i un iPad Mini con display Retina si parla dal giorno del lancio del primo modello. E nonostante a oggi Apple non abbia ancora annunciato nulla, gli indizi che conducono a una presentazione dell’iPad Mini di seconda generazione si moltiplicano di giorno in giorno. NPD Search va oltre, ipotizzando una seconda e una terza generazione di iPad Mini: la prima dovrebbe vedere la luce durante la seconda metà dell’anno, per la terza dovremmo aspettare il primo trimestre 2014. Lo scenario ipotizzato da NPD Display Search è attendibile, poiché – di fatto – ripercorre la medesima strada già intrapresa da Apple con l’iPad regolare. L’iPad Mini di seconda generazione dovrebbe infatti avere caratteristiche tecniche analoghe all’attuale ma con Display Retina, mentre quello di terza generazione (su cui Apple sarebbe già al lavoro) sarà diverso anche sotto il profilo hardware (in particolare si parla di un nuovo SoC). Anche il timing sarebbe analogo a quanto già visto: circa sei mesi di distanza tra la generazione “Retina” e la successiva, potenziata. Limitando ora il discorso al display retina del prossimo iPad Mini, NPD ipotizza l’utilizzo della medesima tecnologia (LTPS) già vista in iPhone 5, nonostante i costi maggiorati per produrre display più ampi, cosa che tra l’altro potrebbe aver rallentato lo sviluppo del prodotto, visto che Apple mira a proporre prezzi invariati da una generazione all’altra. MOBILE Nokia punta a conquistare i paesi emergenti con un telefono dal prezzo accessibile Nokia Asha 501 in arrivo a meno di 100 euro Il feature phone è uno smartphone vero e proprio, arriverà da noi a giugno C di Paolo CENTOFANTI ’è una grossa fetta della popolazione mondiale che non può permettersi gli smartphone di cui spesso parliamo. Ma quella del mobile computing è una rivoluzione che interessa anche i paesi emergenti e anzi in alcuni di essi è proprio il motore della loro crescita. Nokia lo sa bene e da alcuni anni, oltre alla gamma Lumia, ha lanciato anche una serie di feature phone denominata Asha, che porta alcune delle funzionalità dei moderni smartphone su terminali di fascia bassissima. Nokia ha annunciato in India il nuovo Asha 501 che è a tutti gli effetti uno smartphone da meno di 100 dollari vista anche la nuova piattaforma Asha aperta a sviluppatori di terze parti e all’inaugurazione di un nuovo programma di monetizzazione in-app. L’Asha 501 presenta un di Emanuele VILLA torna al sommario design giovane e colorato e un’interfaccia grafica che mutua alcuni elementi da MeeGo e porta funzionalità moderne su una fascia di prezzo sempre più accessibile. Lo smarNokia Asha 501 One Swipe tphone in sé ha caratteristiche tecniche che potrebbero far sorridere da noi, a ser che, tramite la compressione lato cominciare dall’assenza del 3G, ma server dei dati, permette di velocizil GSM è ancora lo standard più dif- zare il caricamento e di risparmiare fuso in tutto il globo. Asha 501 ha un sul fronte del traffico dati. La nuova display touch da 3 pollici con riso- piattaforma offre un’interfaccia baluzione di 320x240 pixel, una foto- sata su gesture intuitive e pannelli camera posteriore da 3.2 Megapixel, scorrevoli che ricordano un incrocio Bluetooth 3.0, Wi-Fi 802.11b/g, tra Windows Phone e MeeGo. Asha porta micro USB, slot per schede 501 arriva completo di alcune delmicroSD fino a 32 GB e autonomia le applicazioni più popolari come di 17 ore di conversazione e fino a Facebook, Twitter, LinkedIn, Four48 giorni in stand-by. Il telefono è square e altre in arrivo come Whadotato solo di connettività GPRS, tsApp. Arriverà anche in Italia nella motivo per cui Nokia ha installato il versione con singola SIM nel mese nuovo browser Nokia Xpress Brow- di giugno. Optimus G Pro in Italia in estate LG annuncia l’arrivo, finalmente anche in Italia, dello smartphone top di gamma Optimus G Pro con display da 5.5 pollici Full HD e LTE di Paolo CENTOFANTI Optimus G Pro di LG verrà commercializzato anche in Italia. Lo ha annunciato LG confermando che l’attuale top di gamma, lanciato in Corea e da pochi giorni negli Stati Uniti, sarà disponibile anche in Italia a partire da quest’estate a un prezzo ancora da definire. Optimus G Pro, che avevamo avuto modo di toccare con mano allo scorso Mobile World Congress, è basato su processore Qualcomm Snapdragon 600 e sfoggia un display LCD IPS da 5.5 pollici con risoluzione di 1920x1080 pixel, fotocamera da 13 Megapixel, connettività LTE e batteria da ben 3140 mAh. Il sistema operativo è Android 4.1.2 con le stesse customizzazioni che abbiamo già visto sull’Optimus G. Qui sotto le nostre impressioni raccolte allo scorso Mobile World Congress. LG Optimus G Pro il video al MWC di Barcellona estratto da dday.it estratto da dday.it Google si appresta a presentare la nuova versione del Nexus 7 di Roberto Pezzalii Il nuovo tablet Nexus 7 sarà una bomba sotto tutti i punti di vista: processore quadcore Snapdragon S4 Pro, schermo da 7” 1.920 x 1.200 e fotocamera posteriore da 5 Megapixel per porre fine una volta per tutte alla guerra dei piccoli tablet. I dati non sono sicuri, ma sono frutto di una analisi fatta dall’analista Analyst Mingchi Kuo della KGI securities basandosi sui dati dei fornitori dei componenti e su altre indiscrezioni. Mingchi Kuo ci ha sempre preso, ed è pertanto ritenuto molto affidabile. Venduto a 199 euro un Nexus con queste caratteristiche avrebbe ben pochi rivali sul mercato, e si stima infatti che Google farebbe un piccolo sacrificio (perdendo dai 5 ai 10$ per unità venduta) pur di ottenere la leadership nel campo dei piccoli tablet con l’indotto che ne deriva. Realizzato sempre da Asus il nuovo Nexus non sarà molto diverso dal predecessore sotto il profilo del design, fatta eccezione per la fotocamera posteriore, ma potrà contare su una dotazione hardware decisamente superiore supportata dal nuovo Android 4.3. Non mancheranno Wi-fi e NFC, mentre restano in dubbio lo slot micro SD e un’eventuale uscita HDMI, ma è probabile che Google preferisca spingere su Miracast. torna al sommario MOBILE Disponibile anche in Italia il braccialetto che ci aiuta a conoscerci meglio UP di Jawbone migliora il tuo stile di vita Attività diurna, sonno, umore, alimentazione... lo stiamo provando di Emanuele VILLA È disponibile anche in Italia, al prezzo di 129,99 euro, il braccialetto innovativo di Jawbone, nome in codice UP. Innovativo perché non è uno smartwatch, ma un assistente tuttofare che ci aiuta a conoscere più cose di noi stessi e a migliorare il nostro stile di vita. Apparentemente si tratta di un braccialetto colorato (disponibile nei colori Onyx, Mint Green, Light Grey, Blue, Navy Blue, Red, Orange, Hunter Green) gradevole alla vista, ma in realtà è un computer in grado di registrare svariate informazioni sulla nostra giornata e anche sulle ore che trascorriamo dormendo e di inviarle allo smartphone tramite un’apposita App per iOS e Android. UP opera in diversi modi e ha diverse funzionalità. Per esempio, offre un sistema di monitoraggio del sonno: registrando i movimenti del polso, è in grado di stimare il tempo occorso per prendere sonno, se questo è leggero o profondo e il conteggio dei risvegli notturni. Di giorno, invece, UP registra i nostri movimenti, la loro intensità, i passi totali, distanza percorsa e calorie bruciate. Come se non bastasse, tra le funzionalità di UP ci sono anche i suggerimenti sull’alimentazione (basta scattare una foto a ciò che si mangia per accedere a un vasto database alimentare) e la correlazione tra sonno, attività e alimentazione, in particolare sul loro rapporto con l’umore. Infine, UP fa un’analisi dei dati per fornire suggerimenti personalizzati, e quanto più lo si utilizza, più precisi diventano i suggerimenti. UP è rivestito da una fascia in gomma, è resistente all’acqua e viene ricaricato via USB, as- sicurando comunque un’autonomia di 10 giorni. Da segnalare, infine, che gli utenti iOS possono non solo scaricare l’app gratuitamente (disponibile anche per Android), ma gestire i dati del braccialetto anche tramite App di terze parti, tra cui IFTTT, MapMyFitness, MyFitnessPal, Notch, RunKeeper, Sleepio, Wello e Withings. A breve, pubblicheremo una prova completa dell’apparecchio per testarne l’effettiva utilità e le possibilità che offre. MOBILE Al Google I/O è stato avvistato il Nexus 4 in una nuova versione di colore bianco Nexus 4 si tinge di bianco con Android 4.3 Arriverà in giugno e con una versione leggermente aggiornata di Android di Paolo CENTOFANTI L o staff di Android and Me ha avvistato al Google I/O una versione bianca del Nexus 4, smartphone di cui si sospettava da tempo l’arrivo e di cui sembra ormai certa la commercializzazione su Google Play, indicativamente da inizio giugno. La nuova versione appare identica alla precedente salvo appunto per il colore della soccca, ma secondo quanto appreso dal blog americano, il Nexus 4 bianco arriverà sul mercato con una nuova versione di Android. Molte delle novità presentate in questi giorni da Google non hanno bisogno di un nuovo firmware, ma in ogni caso pare ormai pronto un Android 4.3 che introdurrà pochi minori aggiustamenti, in attesa di una vera nuova release con la 5.0 più in là nel corso dell’anno. Secondo quando appreso fino ad ora, Android 4.3 (volutamente esclu- so dal Google I/O) includerà alcuni miglioramenti sul versante Bluetooth con il supporto al profilo Smart e introdurrà il supporto alle librerie grafiche OpenGL ES 3.0. Nuovo Google Nexus 7: Full HD a 199 euro n.70 / 20 maggio 2013 estratto da dday.it n.70 / 20 maggio 2013 torna al sommario estratto da dday.it Lanciato l’Xperia XR: waterproof, può scattare fotografie fino a 1.5 metri di profondità di Roberto Pezzali Xperia™ ZR Sony continua ad ampliare la sua serie Xperia Z: dopo l’Xperia ZL, presentato a Las Vegas come versione più povera dell’Xperia X e mai arrivato in Italia è arrivata l’ora del nuovo Xperia ZR, segni particolari Waterproof. L’Xperia ZR rispetto al modello Z ha uno schermo più piccolo ma può contare su una costruzione più solida e sigillata che permette di tenere lo smartphone per 30 minuti a 1.5 metri di profondità, perfetto quindi per fare snorkeling e piccoli video subacquei. Le specifiche sono simili a quelle degli altri smartphone della serie Z, anche se in questo caso lo schermo è un LCD Opticontrast da 4.6” con risoluzione 720” e Bravia Engine: il processore è lo Snapdragon S4 da 1.5 Ghz, ci sono 2 GB di RAM e c’è anche l’LTE. La fotocamera, elemento di punta, è lo stesso modulo Sony RS da 13 megapixel con foto e ripresa video HDR in real time. Anche se Sony non ha ancora svelato né il prezzo né una data di uscita, Sony Italia ci ha fatto sapere che al momento questo modello non è previsto per l’Italia. Qui sotto un video che mostra lo ZR in azione. torna al sommario mobile È prevista per quest’estate l’uscita delle app gratuite BBM per iOS e Android BBM arriva anche per iOS e Android Il sistema di messaggistica BBM di BlackBerry sarà finalmente universale di Emanuele Villa M ossa prevedibile, d’altronde nell’era di Whatsapp non si poteva pensare che il sistema di messaggistica BlackBerry (all’epoca un vero e proprio precursore e riferimento assoluto) potesse rimanere ancora a lungo un’esclusiva dei “suoi” terminali. “È arrivato il momento di estendere BBM a un’audience più ampia, a prescindere dal terminale mobile posseduto” ha dichiarato Thorsten Heins durante BlackBerry Live, motivando la scelta in termini di fiducia nelle potenzialità dello strumento, che non ha più bisogno di essere vincolato a un’esclusiva per costruirsi popolarità e una buona fetta di mercato. Le app di BlackBerry Messenger per iOS e Android, gratuite, arriveranno nei rispettivi Store quest’estate, approvazione di Apple e Google permettendo. La prima versione dell’app offrirà funzionalità di messaging e i gruppi, ma poco alla volta verrà inserita anche la comunicazione vocale, i canali e lo screen share. Ovviamente la mossa di BlackBerry, che ha sempre puntato sull’esclusività di BBM come carta vincente, è sì dettata dalla cieca mobile Il sistema operativo nato dalle ceneri di MeeGo Jolla: il primo con Sailfish OS di Paolo centofanti F orse non ci sarà tutto questo spazio per nuove piattaforme mobile, ma Jolla si appresta comunque a presentare le ultime novità riguardanti il suo Sailfish OS, il sistema operativo che nasce dall’esperienza MeeGo in Nokia. Il 20 maggio Jolla terrà un evento per la stampa ad Helsinky intitolato Jolla Love Day in cui verrà presentato il primo smartphone basato su sistema operativo Sailfish OS, con un lancio sul mercato previsto indicativamente nella seconda metà dell’anno. Jolla è stata fondata nel 2011 e ha accolto sviluppatori e ingegneri che avevano lavorato alla realizzazione del Nokia N9, lo smartphone MeeGo lanciato sul mercato senza alcun reale supporto da parte del produttore finlandese, dopo che ormai era stata effettuata la scelta di passare a Windows Phone. Jolla ha raccolto così le redini del progetto, ora ribattezzato Sailfish OS e che andrà a competere su un mercato sempre più affollato. Presenting Jolla fiducia nello strumento, ma anche – e soprattutto – è un segno dei tempi che cambiano: in piena era Whatsapp, in cui la comunicazione deve essere rapida, veloce e globale, non ha più senso vincolarsi a un solo sistema operativo, a maggior ragione se quel sistema operativo deve recuperare (tanto) terreno sui concorrenti più agguerriti. In ogni caso, è una buona notizia. Samsung sperimenta il 5G Samsung ha concluso il primo test di trasmissione wireless 5G ad altissima velocità ad 1 Gbps. Il risultato è stato raggiunto senza non pochi sforzi e il lavoro è ancora tanto se si pensa che si potranno raggiungere i 10 Gbps in download. Samsung è convinta che la tecnologia sarà pronta per il 2020 e tra 7 anni i consumatori potranno scaricare dati ad una velocità impressionante. La data del 2020 non è casuale: l’Unione Europea infatti ha indicato il 2020 come data per il prossimo step tecnologico nell’ambito delle reti mobiliSamsung non è ovviamente la prima azienda ad aver toccato questo traguardo: NTT Docomo infatti a febbraio annunciò di aver effettuato con successo un test addirittura a 10 Gbps. La ricerca nell’ambito delle reti 5G è importantissima, non tanto per i prodotti ma per i brevetti attorno ai quali ormai gira tutto il mondo delle telecomunicazioni. Sony Xperia ZR, il top di gamma waterproof n.70 / 20 maggio 2013 n.70 / 20 maggio 2013 mobile Tre le novità: fotocamera PureView migliorata e design con corpo metallico Nokia presenta il Lumia 925 Pureview Il Lumia 925 è come il 920 ma più piccolo, leggero e con un po’ di alluminio N okia ha presentato il 14 maggio a Londra il Lumia 925, il nuovo top di gamma. Nokia ha riproposto il 920 in una nuova veste, con un corpo un po’ più sottile e leggero, un display OLED e una fotocamera leggermente rivista. L’impressione però e che tutto questo non basti per farne un top di gamma capace di competere con Samsung, Apple, LG e HTC, anche se le colpe in questo caso vanno divise tra Nokia e Microsoft, che non riesce a tenere Windows Phone allineato agli altri sistemi operativi. Il nuovo smartphone è basato su un display da 4.5 pollici in tencologia OLED con filtro ClearBlack e 1280x768 pixel di risoluzione. Lo smartphone ha un processore dual core da 1.5 GHz, 1 GB di RAM, NFC, batteria da 2000 mAh e offre connettività LTE. Nokia ha lavorato sul design, ma il corpo in alluminio si limita alla sola cornice attorno allo smartphone che funziona come antenna e garantisce un miglior feeling, il retro e la scocca restano in policarbonato. Una questione di costi ovviamente, e probabilmente anche di posizionamento delle antenne mai semplice con un guscio unibody. Quello che però colpisce è il sacrificio di uno degli elementi chiave del Lumia 920, la ricarica wireless: totalmente integrata nello smartphone è comodissima, con una cover esterna come nel caso del nuovo Lumia 925 diventa meno pratica. Nokia, inoltre, non è riuscita a riportare il concetto di PureView sulla retta via intrapresa con il suo primo PureView 808, ovvero uno smartphone con un sensore gigante capace di realizzare fotografie spettacolari mediante tecniche di Roberto Pezzali torna al sommario di sampling. Il sensore del Lumia 925 resta lo stesso del Lumia 920, cambia la lente (e questo dovrebbe portare qualche beneficio) e cambia anche il software, che sarà però aggiornato anche sui vecchi modelli. Piccoli accorgimenti che però non spostano di tanto gli equilibri. Ricordiamo tra l’altro che Nokia, ha deciso di stringere una collaborazione con Hipstamatic, startup che produce l’omonima app e che, uscendo da un lungo periodo di crisi, ha giusto svelato il nuovo social network Oggl per iOS. Nokia offrirà infatti Oggl per Windows Phone 8, app che porta gli stessi filtri di qualità della versione iPhone e, allo stesso tempo, si propone come social network dedicato alle foto con spiccata vena creativa. Oltre a Oggl, Nokia lancia la nuova app Smart Camera che aggiunge diverse funzionalità di editing e che sarà portata anche sul resto della gamma Lumia. La nuova app cattura 10 immagini per ogni scatto e offre funzioni come rimozione di oggetti indesiderati nelle inquadrature, la sostituzione dei volti per prendere le espressioni migliori o l’elaborazione delle messa a fuoco (motion focus). Veniamo alle colpe di Microsoft: il supporto ai processori quadcore e allo schermo Full HD arriverà solo a fine anno e probabilmente Nokia lo sfrutterà sulla prossima gamma di dispositivi. Funzionalità entrambe inutili all’atto pratico, sia il display Nokia annuncia Lumia 928 per Verizon Nokia ha svelato il Lumia 928 come terminale per Verizon. Un Lumia 920 con ritocchi nel design e display OLED Full HD sia il quad core (i Lumia vanno benissimo anche con i dual core), ma importanti per chi ancora, prima di spendere 599 euro per uno smartphone, legge e confronta numeri e specifiche della scheda tecnica a caccia del prodotto più completo. Nokia non è Apple (che riuscirebbe a vendere iPhone a palate anche se avessero un processore single core) e ha bisogno di mostrare, anche sulla carta, specifiche tecniche di primo ordine. Il Lumia 925 è sicuramente il miglior Windows Phone sul mercato, ma sembra un prodotto che Nokia ha dovuto lanciare proprio perché il monolitico 920, con le sue dimensioni e il suo peso, piaceva meno degli altri Lumia in gamma. Un prodotto che però rischia di essere più anonimo degli altri Lumia, caratterizzati da colori vivaci e brillanti: Lumia 925 sarà infatti disponibile solo in grigio, nero e nell’ormai inflazionato bianco, ai quali però si possono aggiungere le cover colorate. È un errore però pensare che questo sia il Lumia dell’anno: Nokia Lumia 925 è l’ultimo tassello alla gamma 2012 di Nokia Lumia, una sorta di chiusura del cerchio: siamo certi che arriveranno tra qualche mese i nuovi modelli e da questi ci si aspetta la vera rivoluzione. Il Lumia 925 sarà venduto a un prezzo indicativo di 469 euro IVA esclusa, ma in Italia sarà distribuito in esclusiva da Vodafone. di Paolo Centofanti Il Lumia 928 di Nokia è stato ufficialmente annunciato come esclusiva per Verizon. Lo smartphone presenta un design rivisto rispetto al Lumia 920 di cui però mantiene molte caratteristiche tecniche. A cominciare dal formato di schermo, 4.5 pollici con risoluzione di 1280 x 768 pixel ma in questo caso in tecnologia OLED. Invariati il processore e le caratteristiche della fotocamera PureView da 8.7 Megapixel a cui però si aggiunge il flash allo Xenon. Il Lumia 928 rappresenta il tentativo di Nokia di espandere le proprie quote di mercato negli Stati Uniti, affiancando il Lumia 920, disponibile con AT&T, con un terminale per la rete 4G di Verizon, che verrà offerto a 99 dollari con contratto, più un buono di 25 dollari per scaricare app dal Windows Store. estratto da dday.it estratto da dday.it n.70 / 20 maggio 2013 MOBILE Tra i molti SmartWatch del periodo, uno sembra particolarmente innovativo iStick: SmartWatch flessibile e-ink È flessibile e basato su tecnologia e-ink. Si vede anche alla luce del sole di Emanuele VILLA U Intel ha annunciato la nuova architettura Silvermont: grazie ai transistor Tri-Gate è tre volte più veloce degli attuali Atom e consuma fino a 5 volte meno stick, e per quanto concerne le informazioni che vengono “passate” dal telefono allo smartwatch via Bluetooth, ci sono data/ora, messaggi di testo, telefonate (ci sono sia speaker che microfono integrati), dati sulla musica in riproduzione e, considerando che si tratta di un prodotto dedicato agli sportivi, le informazioni essenziali delle app per il fitness. La batteria agli ioni di litio permette operatività fino a 7 giorni continui prima di richiedere una ricarica. MOBILE Un aggiornamento di GMail per iOS permette di aprire link in altre Google Apps Google dirotta l’iPhone con GMail In questo modo Google riesce, all’interno di iPhone, a sostituirsi ad Apple di Paolo CENTOFANTI U n aggiornamento di GMail per iOS ha introdotto una nuova impostazione che permette di lanciare i link contenuti nella propria posta direttamente in altre Google Apps eventualmente installate sul proprio dispositivo: Chrome, Google Maps e YouTube. Si tratta di una novità certamente benvenuta per chi fa ampio uso di servizi Google sul proprio iPhone o iPad, ma ancora di più è indice di una strategia con cui Google sta cercando di conquistare un importante spazio sulla piattaforma di Apple, nonostante i rapporti tra i due colossi si siano parecchio raffreddati. Su iOS non è previsto un meccanismo per sostituire le app di default, ma tramite GMail, che di fatto può esse- torna al sommario re utilizzato come un sostituto dell’app mail di sistema, Google scavalca l’ecosistema Apple, proponendo il suo browser e la sua applicazione di mappe, oltre naturalmente a YouTube che non è più una delle app preinstallate di iOS. Cliccando su un link in una mail si aprirà automaticamente Chrome e con un nuovo tasto che compare nella barra del browser è possibile, dopo aver letto la pagina, tornare direttamente a GMail. Recentemente Google ha lanciato Google Now per iOS con la nuova app di ricerca che anch’essa offre link diretti alle altre applicazioni di big G installate sul dispositivo. In sostanza da oggi è ancora più immediato rendere l’iPhone un quasi Google-fonino. di Roberto PEZZALI Un processore per domarli tutti, e quel “tutti“ è riferito a smartphone, tablet, microserver, ultrabook e altri dispositivi connessi: Intel ha annunciato la nuova architettura Silvermont, capace di prestazioni di 3 volte superiori a quelle degli attuali Atom e con un risparmio energetico che può essere anche di cinque volte superiore. Il segreto è il processo produttivo a 22 nanometri, unito alla tecnologia Tri-Gate, fino ad oggi utilizzata esclusivamente sui processori Intel desktop. I primi prodotti ad utilizzare la CPU saranno i processori per smartphone su piattaforma Merrifield, evoluzione della attuale Medfield, e i SoC per tablet Bay Trail che rimpiazzeranno l’attuale piattaforma Clover Trail usata sui tablet Windows 8. Silvermont, e questo è forse il dato più importante, è la prima CPU X86 che riesce ad eguagliare sia come prestazioni sia come consumi i SoC ARM più diffusi, dal Qualcomm Snapdragon agli Apple A. Silvermont porta anche il pieno supporto multicore sui processori Atom: in un singolo processore possono essere inseriti fino a 8 core ognuno dei quali può essere controllato in modo individuale per consumi e frequenza. I primi tablet potrebbero arrivare in estate. n altro SmartWatch simile a tanti? No, iStick ha delle caratteristiche che lo differenziano dal resto dell’offerta: mentre il mondo attende il fantomatico iWatch di Apple, c’è infatti chi tenta di realizzare qualcosa di innovativo puntando sul crowfunding (l’obiettivo è raggiungere i 250.000 dollari su Indiegogo, dopo di che il prodotto verrà posizionato sul mercato a circa 150 dollari). Vediamolo da vicino: iStick è sì uno SmartWatch dedicato ad iPhone e Android, ma è in realtà una sorta di braccialetto (o fascia da braccio) flessibile e basato su tecnologia e-ink, la stessa dei lettore ebook. I vantaggi? Consumo irrisorio, flessibilità, spessore minimo, perfetta visibilità al sole e impermeabilità fino a 1 metro. Non è touch, per il controllo c’è un apposito micro-joy- Silvermont è 3 volte più veloce di un Atom estratto da dday.it n. 70 / 20 maggio 2013 PC E MULTIMEDIA Adobe rinnova la propria suite di programmi, che da oggi sono disponibili solo in abbonamento Adobe CC: addio ai programmi, ora solo App Creative Cloud manda in pensione il modo in cui per anni abbiamo pensato ai programmi Adobe di Gianfranco GIARDINA A torna al sommario taneamente disponibili dal 17 giugno, in tutte le lingue e quindi anche in italiano. Ai programmi si aggiungono anche una serie di interessanti servizi: innanzitutto l’accesso a TypeKit, la collezione di font Web di Adobe, strumento indispensabile per i Web designer; ma anche l’accesso alla community dei creativi Adobe, uno spazio cloud da 20 GB e l’hosting di 5 domini Web. Tutti i programmi possono essere caricati su due PC (idealmente un fisso e un portatile) e si può rimanere anche scollegati da Internet per periodi lunghi, fino a un mese, senza che il sistema di controllo della licenza si “lamenti”. Inoltre, tutte le impostazioni personalizzate dei programmi vengono memorizzate in cloud: accedendo anche da un PC di un collega con il proprio account Adobe, le impostazioni vengono caricate da Internet e si inizia a lavorare come sul proprio computer; quando il collega si riautentica sul proprio PC si ritrova le proprie impostazioni: una soluzione ideale anche per i sistemisti che così possono offrire tempi di ritorno all’operatività in caso di guasti macchina praticamente immediati. Veniamo ai prezzi, che di fatto confermano la strategia già in atto per la Creative Cloud: per i professionisti il prezzo è 44,99 euro al mese (con contratto annuale), ma in questa modalità la fatturazione arriva dall’estero e richiede le fastidiose pratiche Intrastat; studenti e insegnanti possono iscriversi al prezzo ridotto di 29,99 euro al mese. I gruppi di lavoro di piccole e medie imprese possono invece fare l’abbonamento a 69,99 euro al mese per ogni account, questa volta con fatturazione da parte di un partner italiano, in modo tale da non aver alcun problema di deducibilità della spesa. Ci sono poi piani tariffari particolari per chi ha già una licenza Creative Suite. Le novità nei diversi programmi Impossibile in questa sede elencare tutte le novità dei tanti programmi che fanno parte di Creative Cloud: quando Adobe fa un rilascio importante come questo, le novità sono sempre moltissime. Ci limitiamo agli aspetti che sono emersi nel corso di una veloce demo a margine della conferenza stampa. Premiere Pro: la timeline è stata ulteriormente migliorata, è possibile personalizzare le informazioni visualizzabili senza necessità di aprire ulteriori menù o finestre; le tracce possono essere facilmente e velocemente espanse e compaiono opportuni “segnali” per identificare al volo eventuali clip usate due volte o con effetti; diventa più facile la possibilità di copiare le impostazioni degli effetti da una clip all’altra (anche se si poteva già fare nelle versioni precedenti; altre funzioni dimostrate, come il modo di visualizzare ed editare le transizioni direttamente in timeline e la possibilità di riattaccare due porzioni della stessa clip, ci sono parse, invece, meno interessanti. After Effects: la grande novità è l’integrazione con Maxon Cinema 4D, un diffuso sistema di modellazione 3D, potente e performante. All’atto di installazione di After Effects CC, viene istallata anche una versione lite di Cinema 4D, che ci dicono essere abbastanza completa tranne piccole funzionalità. Il sistema prevede una buona integrazione tra i due tool, con After Effects che esporta e importa direttamente i file in formato segue a pagina 11 ddio Adobe Creative Suite, addio “programmi” di una volta, tutto diventa “app”. Infatti, la suite dei programmi grafici di Adobe prosegue nella direzione già intrapresa lo scorso anno e si “dematerializza” completamente. Infatti, non sarà più possibile comprare il “pacchetto” con tutte le applicazioni Creative Suite, ma l’unica modalità possibile sarà quella dell’abbonamento, con tutte le applicazioni della suite disponibili in cloud. O meglio, chi vorrà potrà ancora comperare la Creative Suite 6 ma deve essere consapevole di essere su un binario morto: non ci saranno ulteriori aggiornamenti della CS6 e dei suoi applicativi. Gli aggiornamenti andranno avanti invece per le versioni in cloud, che cambiano nome e assumono il suffisso “CC”, che sta proprio per Creative Cloud. A questo punto, con tutti i programmi continuamente aggiornati in cloud, proprio come avviene per le App per smartphone e tablet, non ha più neppure senso parlare di “release”: non saranno quindi i programmi CC2, CC3 e così via. Photoshop CC, tanto per fare un esempio, si chiamerà sempre così e verrà via via aggiornato con nuove funzioni. Il paradigma passa quindi dalla Creative Suite a Creative Cloud che, oltre ai programmi, offre una serie di servizi online, come sistemi di distribuzione, spazio in cloud per la condivisione dei file, TypeKit per l’utilizzo di font web, la partecipazione alla community dei creativi. Il piano prevede il rinnovo completo di tutti gli strumenti creativi di Adobe (Photoshop, Premiere, InDesign, Illustrator, Dreamweaver, Flash, solo per citarne alcuni) di Creative Cloud: le nuove versioni, con la denominazione CC, saranno istan- segue Da pagina 10 Cinema 4D. Nell’immagine qui sotto l’esempio dell’applicazione su un filmato in movimento di un oggetto 3D realizzato in compositing tridimensionale e “movimentato” grazie al camera tracking di After Effects. proprietà di un oggetto (per esempio un testo), Dreamweaver cambia coerentemente il CSS, per tutti i CSS (sia quello globale, che quelli destinati ai layout responsive). Flash Pro: è stato completamente riscritto e ottimizzato a 64 bit; ora dialoga direttamente con Adobe Media Encoder e quindi può esportare un video facilmente verso qualsiasi formato. Illustrator: è stata integrata la funzione già presente nell’ultima versione di Photoshop, ovverosia l’esportazione diretta di oggetti in CSS; inoltre, la ricerca di nuove font avviene direttamente nel programma; la creatività legata ai testi ha poi nuovi strumenti: ogni singola lettera può essere scalata o ruotata, pur lasciando l’oggetto in modalità testo. Nell’immagine qui sotto un esempio di come si possa editare i singoli caratteri pur rimanendo nella modalità testo e quindi potendo cambiare lettera o font in un secondo momento. Photoshop: il maggior cambiamento al più diffuso tool di fotoritocco al mondo riguarda gli algoritmi di interpolazione delle immagini, del tutto rinnovati e resi più efficaci e con un maggior numero di parametri a disposizione dell’utente; inolte, il sistema di sviluppo Camera Raw diventa un filtro di correzione colore applicabile a qualsiasi immagine, in modo tale che l’operatore ragioni allo stesso modo e con gli stessi strumenti sia che si tratti si sviluppare un Raw che semplicemente di fare un fotoritocco globale a un’immagine; interessante, infine, il filtro di riduzione del micromosso (foto qui sotto): analizza una o più porzioni dell’immagine e applica una mappa di correzione del micromosso la cui efficacia promette bene. Dreamweaver: la novità interessante è quella di evitare completamente di lavorare sul codice, grazie al modulo CSS designer; in pratica, modificando le PC E MULTIMEDIA Importante aggiornamento nello spazio cloud gratuito che Google offre ai propri utenti Google: 15 GB per Drive + Gmail + Google+ Eliminato il vincolo dei 10 GB per Gmail e 5 per Drive: ora sono 15 e l’utente li gestisce come vuole A di Emanuele VILLA l fine di favorire ulteriormente l’integrazione tra i propri prodotti, Google è in procinto di modificare la sua attuale policy relativa allo spazio cloud gratuito, quello – in pratica – che viene utilizzato con Gmail, Google Drive e per le foto di Google+. Al posto di differenziare lo spazio di archiviazione tra i singoli tool dell’offerta (10GB per Gmail e 5 per Drive), a breve gli utenti avranno a disposizione 15 GB da gestire come meglio InDesign: cambia l’interfaccia, che si adegua a quella di altri applicativi Adobe e diventa scura (almeno di default, ma si può personalizzare. InDesign, poi, è stato riscritto interamente in codice Cocoa a 64 bit per performance eccellenti; interessante anche l’aggiunta della compatibilità con i QRcode senza plugin esterni: un generatore grafico integrato può creare i QR code sulla base degli elementi che si vogliono inserire in esso. n.70 / 20 maggio 2013 estratto da dday.it torna al sommario credono, senza quote prestabilite. La maggior parte degli utenti priva- ti percepirà questa modifica come un vantaggio: è vero che lo spazio totale resta sostanzialmente lo stesso, ma chi usa tantissimo Drive e poco la posta vedrà letteralmente triplicarsi lo spazio disponibile, e un qualcosa di analogo (sebbene di proporzioni minori) accadrà a chi usa moltissimo la mail e meno Drive. Chi usa “al limite” entrambi gli strumenti, invece, continuerà a dover usufruire di un upgrade a pagamento: ma scomparirà l’opzione da 25 GB, rimarranno solo quelle da 100 e 200 GB proposte, rispettivamente, a 4,99$ e 9,99$. estratto da dday.it n.70 / 20 maggio 2013 PC E MULTIMEDIA Mancano poche settimane all’arrivo della Public Preview di Windows 8.1 Windows 8.1 sarà svelato il 26 giugno Tra le potenziali novità, il ritorno del tasto Start e il “Boot to desktop” Surface Pro arriverà in Italia il 30 maggio ad un prezzo di partenza probabile di 899 euro per la versione 64 GB e di 999 per quella da 128 GB W momento per il prossimo Windows Phone: anche se Microsoft ha sempre parlato di sistema operativo unico, l’impressione è che desktop/tablet e mobile seguiranno due strade separate. PC E MULTIMEDIA Due nuovi dispositivi che sono notebook e anche tablet all’occorrenza HP punta su ibridi Android e Windows 8 SlateBook x2 punta su Android, Split x2 è invece basato su Windows 8 N di Emanuele VILLA ella nuova line up di dispositivi portatili, HP sembra prediligere il segmento dei “convertibili”, quei PC con tanto di tastiera fisica che, una volta sganciati dalla propria base (che funge anche da docking aumentando l’autonomia del dispositivo), diventano tablet in tutto e per tutto. I nuovi innesti sono due: lo SlateBook x2 e lo Split x2, macchine concettualmente molto simili ma tecnicamente diversissime. Il primo è un dispositivo Android hiend, mentre il secondo è più simile a un notebook Windows 8 della categoria “budget”. Lo SlateBook x2 è basato su Android 4.2.2 e un SoC Nvidia Tegra 4 (è uno dei primi in assoluto), ha un display touch da 10,2’’ con l’ottima risoluzione di 1920 x 1200, 16 GB di spazio di storage integrato, 2 GB di RAM e, come anticipato, una tastiera fisica te Windows Store. Microsoft il 26 giugno mostrerà le due versioni del sistema operativo: quello classico destinato ai desktop e quello per tablet con processore ARM, ovvero Windows RT. Nessuna novità al torna al sommario che funge da dock e, oltre ad aumentare l’autonomia complessiva (8 ore di utilizzo intenso dichiarate), aggiunge all’apparecchio 2 prese USB, uno slot SD e un jack HDMI. Il prezzo di listino USA è di 479,99 dollari, con disponibilità sul mercato da agosto. Concetto simile ma dotazione molto diversa per Split x2, il convertibile basato su Windows 8 e con 799,99 dol- lari di listino. Il processore è un Intel Core i3 e sono presenti 4 GB di RAM, un hard disk da 500 GB e un display da 13,3’’ con 1366 x 768 pixel di risoluzione. Discorso assolutamente analogo, invece, per quanto concerne la tastiera fisica “esterna”, che comprende una ricca dotazione di porte aggiuntive e dà al dispositivo una marcia in più in termini di autonomia. di Roberto PEZZALI Surface Pro arriva in Italia il 30 maggio nelle due versioni da 64 GB e 128 GB. Il prezzo in euro non è ancora ufficiale, ma considerando il prezzo UK di 719 e 799 sterline si può ipotizzare una conversione a 899 euro e 999 euro per la versione da 128 GB, restando così sotto la fatidica soglia psicologica dei 1000 euro. Ricordiamo che Surface Pro, basato sulla versione Professional di Windows 8, è un Ultrabook a tutti gli effetti: ha infatti un processore Core i5-3317U da 1.7 Ghz, 4 GB di RAM e un disco SSD di notevole capienza. Lo schermo poi, da 10.6”, è uno schermo touch Full HD con possibilità di utilizzare anche il digitalizzatore Wacom. Completo anche il reparto ingressi e uscite, con porte USB 3.0 e mini DisplayPort per collegare monitor esterni. Non manca infine uno slot micro SDXC per espandere la memoria interna. Ricordiamo che Surface Pro, così come Surface RT, non dispone di connettività 3G o LTE, e questo è forse il più grosso limite: l’unica versione disponibile è quella Wi-fi. di Roberto PEZZALI indows Blue verrà mostrato pubblicamente alla conferenza annuale degli sviluppatori Microsoft “Build” il 26 giugno. Microsoft ha così ufficializzato l’arrivo del super pacchetto che prende il nome di Windows 8.1. L’aggiornamento porterà tantissime novità, tra le quali probabilmente il ritorno del tasto Start e del “boot to desktop”: non si tratta ovviamente del lancio ma del rilascio della preview pubblica, la versione “beta” che utilizza di fatto gli utenti come beta tester. Windows 8.1 sarà un aggiornamento totalmente gratuito e verrà rilasciato successivamente (si pensa in autunno) trami- Surface Pro il 30 maggio da 899 euro estratto da dday.it n.70 / 20 maggio 2013 PC E MULTIMEDIA Realizzata la pistola in plastica con una stampante 3D. Spara davvero Stampa 3D: una pistola fatta in casa È composta da 16 pezzi e spara davvero. Immediate le reazioni polemiche di Vittorio Romano BARASSI R DriveStation DDR è un hard disk esterno USB 3.0 capace di una velocità di trasferimento di 408 MB/s. Il segreto sta nel GB di RAM DDR3 per la cache da raptus domestici (come il ragazzo di 13 anni che ha ucciso la madre per la copia di Call of Duty) l’arrivo di Liberator sembra essere quasi una provocazione. Un domani, quando i costi delle stampanti 3D scenderanno e diventeranno accessibili alla massa (tra un anno circa), chiunque potrà realizzare in casa oggetti di uso comune scaricando progetti da Internet, e tra questi ci saranno anche quelli di armi fatte in casa. I progetti di Liberator, i cosiddetti file Blueprint da caricare nel software di gestione della stampante, si possono già scaricare liberamente sul sito del produttore. Un problema non da poco. PC E MULTIMEDIA Sony rinnova la gamma di notebook introducendo la serie Vaio Fit Sony Vaio Fit: eleganza a prezzo accessibile I modelli sono 4, il prezzo accessibile e alcune caratteristiche “premium” di Emanuele VILLA S ony rinnova la propria gamma di notebook introducendo una serie completamente nuova: Vaio Fit. L’intento è quello di proporre una linea accessibile ma con aspetti decisamente “premium”. Per esempio, i due modelli da 15’’ (Vaio Fit 15 e Vaio Fit 15E) hanno display con risoluzione Full HD, mentre le analoghe versioni da 14’’ (Vaio Fit 14 e Vaio Fit 14E) offrono un display da 1.600 x 900 pixel. Di tutti i modelli presentati esiste la versione standard e la variante touchscreen, essendo basati su Windows 8. I processori sono Intel Ivy Bridge fino a Core i7 e, anche sotto il profilo grafico, è torna al sommario possibile integrare una scheda dedicata NVIDIA con VRAM fino a 2 GB, oltre a un hard disk ibrido e drive ottico, il che depone a favore della completezza ma non dello spessore. Al di là delle caratteristiche tecniche di base, molta importanza è data al sistema audio, che sfrutta la tecnologia Clear Audio+ e speaker dedicati alle basse frequenze (in Vaio Fit 14E e Vaio Fit 15E), alla webcam, dotata di sensore Exmor R di Sony, alla funzionalità di ricarica rapida e alla connettività: oltre all’immancabile Wi-Fi, qui troviamo il Bluetooth e anche l’NFC, utilizzabile per lo scambio di dati con dispositivi compatibili. VAIO Fit è al momento un prodotto americano e giapponese, ma restiamo in attesa di news per quanto concerne l’Italia. La serie Vaio Fit 14 e Vaio Fit 15 è basata su un case in alluminio e proposta, rispettivamente, a partire da 649 e 699 dollari, mentre Vaio Fit 14E e Vaio Fit 15E hanno prezzi di listino che partono da 549 e 579 euro. ealizzata da Defense Distributed con una stampante 3D Stratasys di seconda mano, del valore di circa 8mila dollari, Liberator è la prima pistola perfettamente funzionante “stampata” dall’uomo. È composta da 16 pezzi, 15 dei quali totalmente di materiale plastico (stampabili) e uno, il percussore, in metallo, reperibile in ogni comune negozio di armi. I reporter di Forbes e CBS hanno assistito ad una dimostrazione del funzionamento dell’arma, confermando la bontà di un progetto che sin dagli albori ha suscitato innumerevoli polemiche. C’è da dire che sono stati due i test effettuati: nella prima prova tutto è andato a buon fine, mentre nella seconda, in cui si è provato ad utilizzare un proiettile di calibro maggiore, l’arma è esplosa. Proprio in tempi in cui stiamo assistendo ad una serie di delitti senza senso causati proprio Buffalo: HDD esterno con prestazioni da SSD di Vittorio Romano BARASSI Unire i vantaggi degli hard disk tradizionali con quelli dei più moderni Solid State Disk (costosi ma estremamente rapidi) non è un’operazione impossibile. Quanto meno non per Buffalo: la soluzione si chiama DriveStation DDR, prodotto che si piazza a metà strada tra le due tecnologie offrendo un hard disk capace di grande capienza e prestazioni “paragonabili” a quelle degli SSD. In sostanza, Buffalo annuncia una velocità di trasferimento dati pari a 408 MB/s. Parliamo di un hard disk esterno “classico” dotato però di ben 1 GB di veloce RAM DDR3 in grado di eseguire alla perfezione le funzioni di caching; a dare una mano, poi, ci pensa l’interfaccia USB 3.0 che assicura il massimo della velocità possibile. Si tratta di una soluzione intelligente e semplice a livello concettuale, che avvicina i due mondi e che è offerta al pubblico ad un prezzo accessibile. Buffalo ha previsto due versioni: una da 2 TB e un’altra da 3 TB, disponibili oltreoceano, rispettivamente, a 139,99 e 179,99 dollari. PREPARATI A QUALCOSA DI STRAORDINARIO Tieniti pronto! Gestire contemporaneamente più applicazioni in un’unica schermata sarà possibile grazie alla nuova funzione QSlide. Potrai prendere appunti e tenerli sempre in vista con QuickMemo 2.0. Rimarrai colpito da immagini così brillanti e definite tutte da toccare. LG Optimus G: l’unico modo per scoprirlo veramente sarà provarlo. Live without boundaries. www.lgoptimus.it estratto da dday.it n.70 / 20 maggio 2013 PC E MULTIMEDIA Bundle è un formato di file dedicato ai creatori di contenuti BitTorrent Bundle: il torrent si paga? Da oggi chi realizza contenuti può farsi pagare direttamente con BitTorrent gando questa tecnologia. Ribaltando il discorso e portandolo dal punto di vista degli utenti, oggi è possibile acquistare contenuti tramite Torrent, che quindi è sia piattaforma di sharing che store online. Non per niente, per dimostrare le potenzialità di BitTorrent Bundle, l’azienda sta collaborando con l’etichetta Ultra, che produce artisti come Kaskade, David Guetta, Tiesto, deadmau5 e Calvin Harris, e ha iniziato a mettere a disposizione i propri contenuti tramite BitTorrent Bundle. PC E MULTIMEDIA Già disponibili i due display Philips UltraWide, con tecnologia MultiView Disponibili i display 21:9 di Philips da 29” Risoluzione di 2560 x 1080 e pannello AH-IPS tra le doti più interessanti di Emanuele VILLA L anciati durante lo scorso CeBit, arrivano sul mercato italiano i due nuovi monitor Philips UltraWide 298P4QJEB e 298X4QJAB, entrambi da 29 pollici, con risoluzione da 2560 x 1080 pixel, formato su ciò che viene condiviso. Mediante BitTorrent Bundle, i creatori di contenuti possono decidere di condividere tutto gratuitamente, solo una parte, fornire una piccola preview e “sbloccare” il contenuto rimanente previo inserimento di un indirizzo email, la sottoscrizione di un abbonamento, il pagamento di un prezzo, l’iscrizione a una newsletter e molto altro ancora. In pratica, con questa mossa BitTorrent resta di per sé gratuito, ma chi i contenuti li genera può star sicuro di vedersi tutelato impie- torna al sommario cinematografico 21:9 e tecnologia MultiView, che permette di collegare più sorgenti e vederne i contenuti uno di fianco all’altro. I display utilizzano pannelli AH-IPS e offrono un angolo visivo di 178 gradi, sia verticale che orizzontale mentre, per quanto riguarda la connettività, entrambi offrono due ingressi HDMI, DVI-Dual Link e supportano la tecnologia Display Port, che dà la possibilità di collegare più monitor. Il Philips 298P4QJEB ha in dotazione anche 4 porte USB 3.0 (opzionali sul 298X4QJAB, così come l’interfaccia Thunderbolt) e, essendo rivolto ad un’utenza professionale, integra la Smart ErgoBase, che permette di abbassare il monitor fino al livello del piano di lavoro. Philips 298P4QJEB è già disponibile da marzo al prezzo suggerito di 529,00€ IVA inclusa, mentre il Philips 298X4QJAB è disponibile al prezzo suggerito di 499,00€ IVA inclusa. di Emanuele VILLA Se ne parla da tempo, oggi diventa ufficiale: YouTube affianca al proprio servizio tradizionale, gratuito, un’offerta a pagamento, canali ad hoc accessibili previo pagamento di un abbonamento mensile. Al momento si tratta di un esperimento pilota e i contenuti non sono molti, ma l’obiettivo è chiaro: Google intende sfruttare la propria posizione dominante per entrare nel mercato del Video on-demand a pagamento, andando di fatto a impensierire nomi noti quali Netflix, Hulu e Apple. È un esperimento pilota, dicevamo: al momento i canali disponibili, tra i quali figurano nomi quali National Geographic Kids, Magnet Releasing e PGA Golf Academy, non sono molti e vengono proposti in abbonamento mensile a prezzi bassi, anche di 0,99 dollari, ma YouTube punta ovviamente ad estendere l’offerta nelle prossime settimane, andando a coinvolgere Serie TV, film e anche canali Live. Al momento il servizio è limitato gli USA: non ci risulta siano infatti disponibili canali per l’Italia, nonostante l’elenco sia visibile a tutti a questo indirizzo. N YouTube entra nel mercato del video on-demand a pagamento con 53 canali in abbonamento. Costi abbordabili (anche 0,99 $ al mese), ma solo per gli USA di Emanuele VILLA on c’è bisogno di spiegare cosa sia un file Torrent o come funzioni: la sua diffusione e l’utilizzo capillare lo rendono l’icona più rappresentativa del file sharing. Torrent è gratis per definizione: lo è il client da installare, lo è l’utilizzo della tecnologia di condivisione dei file; inevitabile, in una situazione di questo tipo, è stato l’impiego della tecnologia anche per scopi illeciti, ovvero per la condivisione di materiale pirata, dai giochi alla musica, fino ai film. Ecco perché oggi Torrent è considerato da molti un sinonimo di pirateria (il che è concettualmente errato) ed è osteggiato dai creatori di contenuti, che lo ritengono, di fatto, una minaccia. In questo contesto, e col fine dichiarato di riavvicinare i creatori di contenuti alla propria tecnologia, BitTorrent lancia BitTorrent Bundle (attualmente in Alpha, quindi tutt’altro che finito), ovvero – in sostanza – un torrent che permette, agli aventi diritto, un controllo puntuale YouTube dà il via ai canali a pagamento estratto da dday.it Confermato il lancio del servizio di streaming musicale targato Google: costa 9,99 dollari al mese ed entra in diretta concorrenza con Spotify, Rdio ecc... di Emanuele VILLA Google annuncia il servizio di streaming musicale, che si chiama Google Play Music All Access ed è la risposta a svariati servizi concorrenti come Spotify, Rdio, Deezer ecc. Curiosamente, Apple non è ancora scesa in campo, ma secondo diversi rumor potrebbe farlo presto con un servizio diverso, poiché basato su un meccanismo di Web Radio sul modello di Pandora. Ma torniamo a Google. Tutto come da previsione: il servizio è la logica conseguenza degli accordi che l’azienda ha raggiunto con i tre colossi musicali, Sony Music, Universal e Warner, sarà integrato all’interno dell’attuale Google Play e conterrà una feature di suggerimenti sulla base dei gusti degli utenti. Vera anche la supposizione del New York Times: Google Play Music All Access non sarà gratuito al di là di un breve “free trial” di 30 giorni, poi costerà 9,99 $ al mese, con uno sconto a 7,99 $ per chi si abbona entro il 30 giugno. Garantito il funzionamento del servizio via desktop, smartphone e tablet, mentre non ci sono notizie circa l’estensione internazionale: al momento si parla solo di USA. torna al sommario PC E MULTIMEDIA Annunciato il famoso notebook fantascientifico di Acer: è Aspire R7 Acer R7: desktop, notebook e tablet Mille dollari per un apparecchio che è “convertibile” per definizione di Emanuele VILLA R icordate il teaser “fantascientifico” con cui Acer prometteva qualcosa di particolarmente innovativo? L’azienda ha svelato a New York il prodotto tanto atteso: si chiama Aspire R7 ed è quello che l’azienda definisce “the notebook designed for touch”. In realtà, R7 è difficile da definire, poiché la particolare configurazione e la struttura dello chassis unibody in alluminio lo rendono un convertibile davvero “estremo”. Apparentemente è un notebook, infatti il display non può essere sganciato dalla base come in molti altri prodotti, ma a seconda del posizionamento del display, che può essere orientato, sollevato, ruotato e riposto al di sopra della tastiera, diventa un desktop all-in-one, un laptop a tutti gli effetti e un tablet. Anche se in quest’ultima modalità (che viene definita “Pad Mode”) c’è da domandarsi se un 15,6’’ con tastiera fisica integrata riesca a sostituire in tutto e per tutto un tablet tradizionale, quanto meno sotto il profilo della portabilità. Quando è in modalità notebook, cioè quando viene normalmente usata la tastiera fisica, l’unica particolarità è il posizionamento del touchpad, che anziché essere sotto i tasti, è sopra, in prossimità del display. Come anticipato, il display può essere sollevato e ribaltato su se stesso a 360°, in modo tale da permettere la visione a chi ci siede di fronte, o più semplicemente per trasformarlo in un “inusuale” PC All-in-one. Sotto il profilo hardware, la configurazione è interessante: display da 15,6’’ Full HD, processori ULV Intel Core i5, 6 GB di RAM, 24 GB di SSD, tre porte USB, 500 GB di hard disk, mini display port e HDMI. Non mancano tre porte USB, lettore SD, jack audio, Bluetooth e una porta proprietaria con adattatore per VGA, RJ45 e USB. Sotto il profilo multimediale, è stata data molta attenzione al sonoro grazie alla tecnologia Dolby Home Theater 4, ai due microfoni inseriti nella base e ai quattro speaker da 8 watt integrati nello chassis. Al momento è prevista la commercializzazione americana, unicamente tramite Best Buy, con un prezzo di partenza di 999 dollari. PC E MULTIMEDIA Su Google+ è possibile utilizzare due nuovi strumenti automatici Google+ migliora da solo le tue foto Auto Enhance migliora le foto, Auto Highlight evidenzia gli scatti più belli di Vittorio Romano BARASSI C ontinua a crescere incessantemente Google+: da oggi tutti potranno utilizzare due nuovi strumenti dedicati alla sezione delle foto: Auto Enhance permette di migliorare automaticamente gli scatti e Auto Highlight è in grado di scegliere le fotografie meglio realizzate e di mettere da parte quelle meno belle. Il primo, in particolare, garantisce all’utente la possibilità di scegliere tra un miglioramento automatico delle foto oppure uno manuale, nel quale si potranno modificare parametri come esposizione, contrasto, rumore e occhi rossi al fine di ottenere fotografie il più belle possibili. La all’utente la possibilità di “ripescafunzionalità arriva a soli otto mesi re dal mazzo” le foto messe da pardall’acquisizione di Snapseed, il te dall’algoritmo automatico. Inolcui know-how ha permesso la ra- tre, Google ha annunciato che tutte pida implementazione nel sistema le fotografie aventi una dimensione foto di Google+. Da oggi, inoltre, del lato lungo inferiore a 2048 pixel sarà possibile procedere alla facile non rientreranno nel conteggio dei creazione di HDR, panorami e GIF 15 GB di spazio totali offerti con i animate (Motion) da mostrare agli propri servizi. Niente male. amici. Auto Highlight, invece, è la nuova funzionalità che mostra in tutta autonomia gli scatti migliori e allo stesso tempo nasconde le fotografie mosse, sfocate e con una cattiva esposizione, senza, Novità fotografiche su Google+ ovviamente, togliere Google Music All Access: streaming a 9,99 dollari n.70 / 20 maggio 2013 n.70 / 20 maggio 2013 People & market È il risultato di una ricerca di mercato relativa al settore smartphone Smartphone: Apple+Samsung = 100% utili Apple e Samsung, insieme, controllano la totalità dei profitti del mercato U l’altro Apple non ha, nel trimestre in corso, un nuovo prodotto su cui puntare, mentre Samsung può legittimamente sperare di “fare il botto” con il neonato Galaxy S4. C’è da domandarsi in che condizioni siano gli altri produttori, se in questo mercato davvero non c’è posto per un terzo classificato. I dati di Canaccord Genuity (sui profitti) parlano chiaro: Sony 0%, LG 0%, Motorola -1%, Blackberry -1%, HTC 0%, ma in realtà la situazione è migliorata rispetto al passato, visto che a fine 2012 Apple e Samsung totalizzavano il 103% dei profitti, cosa possibile visto che le altre aziende erano alle prese con perdite operative. Vedremo cosa succederà questo trimestre: di sicuro Samsung si prepara al sorpasso. Gli azionisti Nokia: “Elop, cambia strada” Al meeting degli azionisti di Nokia critiche alla strategia di Stephen Elop Microsoft Windows Phone, infatti, pare non basti a risollevare l’azienda L di Paolo centofanti a gamma di smartphone Nokia Lumia mostra vendite in aumento ma, a due anni dalla svolta e l’abbraccio con Microsoft, le quote di mercato sugli smartphone continuano a rimanere troppo basse rispetto ad Apple e Samsung mentre l’azienda perde terreno anche sulla fascia entry level. Sono queste le basi delle critiche che gli azionisti di Nokia hanno mosso al CEO Stephen Elop durante l’assemblea generale degli azionisti tenutasi a Helsinki. Lo riporta Reuters che rivela anche critiche piuttosto pesanti da parte di alcuni azionisti che chiedono a gran voce un cambio di strategia: “Lo sa che sono i risultati quelli che contano? La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni. Per favore, cambi strada” ha chiesto Hannu torna al sommario Virtanen, uno degli azionisti. La strada a cui si riferisce l’investitore di Nokia è naturalmente la scelta di sposare la piattaforma di Microsoft Windows Phone, una scelta che Elop continua a difendere: “Nella guerra degli ecosistemi oggi in atto noi abbiamo deciso con chiarezza di focalizzarci su Windows Phone e la gamma Lumia e questo è quello con cui possiamo competere con avversari come Samsung e Android” anche perché non ci sarebbe alcun Piano B. Ma gli investitori cominciano a pensare che forse sia il caso di fare marcia indietro e riconsiderare anche il sistema operativo Mentre a Bologna parte il progetto Identis Weee per lo smaltimento dei RAEE, con cassonetti ad hoc, nascono quelli che spediscono email di Emanuele VILLA people & market Gli investitori considerano anche il sistema operativo di Google di Emanuele VILLA n’interessante ricerca di mercato firmata Canaccord Genuity fotografa il mercato degli smartphone, e in particolare la ripartizione dei profitti in uno dei mercati più importanti del settore tecnologico. La cosa interessante è che Apple e Samsung, insieme, catturano il 100% dei profitti di questo mercato: Apple è prima con il 57%, segue Samsung con il 43%. Ma Samsung è in netta crescita, al punto da far sostenere a più analisti che l’attuale posizione potrebbe essere ribaltata a breve: non dimentichiamo, infatti che un anno fa Apple aveva il 74% dei profitti e Samsung il 23%. E tra I cassonetti intelligenti di Google che sta dominando soprattutto in quella fascia di mercato che una volta era di Nokia, quella dei telefoni di fascia media e bassa. Qui Nokia sta puntando sui feature phone della gamma Asha e proprio nei mercati emergenti potrebbe esserci una via di uscita per l’azienda nel caso la partita sugli smartphone venga dichiarata persa. È partito a Bologna (e in altre città dell’Emilia Romagna) il progetto Identis Weee, sviluppato dal Gruppo HERA e sostenuto dall’UE, finalizzato alla corretta gestione dei RAEE, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Nonostante in Italia esista un’apposita procedura e i mezzi ci siano, molti di questi apparecchi finiscono, per semplice pigrizia, nel sacco nero. Il progetto prevede diversi tipi di “cassonetti intelligenti”: quelli appositi per i piccoli elettrodomestici, sparsi nelle strade, e quelli più grandi in prossimità di punti vendita della grande distribuzione. Questi sono utilizzabili previo utilizzo della tessera sanitaria o la tessera HERA e possono ospitare anche TV, hi-fi e altri apparecchi di dimensioni analoghe. Non solo: i Comuni oggi possono dotarsi di un cassonetto intelligente chiamato Big Belly e progettato per compattare la spazzatura ottimizzando la capienza. Contiene più degli altri e avvisa chi di dovere tutte le volte che è pieno e va svuotato. Come? Con una mail. Costa 7.000 dollari ma si pensa che l’investimento iniziale possa essere compensato da passaggi meno frequenti da parte degli operatori ecologici, non per niente esistono già Comuni (anche in Italia) che ne fanno uso. estratto da dday.it estratto da dday.it Secondo anno consecutivo chiuso in pesante perdita per Panasonic, che paga ancora la gravosa ristrutturazione e il calo delle vendite di elettronica di consumo di Paolo centofanti Come Sony, anche Panasonic deve fare i conti con la crisi del mercato dell’elettronica di consumo. Il 2012 si chiude come il 2011 con pesanti perdite per il gruppo, più alte delle aspettative dopo la sofferta ristrutturazione (costata 508.8 miliardi di Yen): 754.25 miliardi di Yen contro i 772.17 miliardi dell’anno precedente, circa 5.7 miliardi di euro, una cifra impressionante. Il problema è che la divisione TV e display continua a perdere terreno con un altro calo anno su anno del 20% nelle vendite, mentre complessivamente i ricavi sono scesi del 6.9%. Non mancano però segnali positivi nel bilancio di fine anno. L’utile di esercizio è triplicato rispetto allo scorso anno, chiudendo a 160.94 miliardi di Yen e l’azienda stima che nel 2013 il bilancio dovrebbe tornare a vedere il segno positivo e punta a chiudere con 50 miliardi di utili. torna al sommario people & market La divisione cinema di Sony chiude con incassi e profitti in crescita Sony, torna il segno “più” sui conti I settori tradizionali dell’azienda sono, però, in sofferenza. Traina il cinema L di Paolo centofanti a buona notizia è che per la prima volta in cinque anni Sony torna a vedere il segno “più” sui suoi conti. L’anno fiscale 2012, che in Giappone si chiude a marzo, ha visto profitti per 43 miliardi di Yen (326 milioni di euro circa) contro i 456.7 miliardi di perdite dello scorso anno e ricavi complessivamente in aumento del 4,7% anno su anno. La cattiva notizia è che i settori che tradizionalmente associamo al nome di Sony sono in profonda sofferenza. Il dato più allarmante è quello della divisione Home Entertainmnet & Sound, che ha segnato un -22.5% nelle vendite. Il comparto TV ha visto un calo delle vendite superiore al 30% anno su anno. Le perdite sono state ridotte da 203.2 miliardi di Yen a 84.3 miliardi (640 milioni di euro), ma questo miglioramento è stato possibile solo grazie all’abbandono della partecipazione in SLCD che pesava sul bilancio con importanti debiti. Non se la cava bene neppure la divisione gaming che ha visto i profitti ridursi del 94.2% anno su anno, portando a casa nel 2012 “appena” 1.7 miliardi di Yen (13 milioni di euro). Segno meno anche per fotocamere e videocamere, che sì hanno profitti positivi pari a 1.4 miliardi di Yen (10 milioni di euro circa), ma anno su anno diminusicono del 92.3% con cali nelle vendite pari al 4.1%. Continua, invece, la crescita del segmento mobile di Sony equivalente a un +18% nelle vendite di smartphone e tablet, sulla cui profittabilità pesa però ancora nel 2012 il conto dell’acquisizione di people & market Tra le proposte, cancellare l’Hadopi Francia, tassa sul “mobile”? L di Roberto Pezzali a Francia si prepara a una nuova rivoluzione, questa volta digitale. Il Governo è pronto a discutere le 80 proposte formulate dall’ex giornalista Pierre Lescure, incaricato da Hollande per controllare la commissione che dovrà recuperare i fondi per la cultura. E tra queste c’è la tassazione di smartphone e tablet, una tassazione minima che potrebbe andare dall’1% al 3% che rappresenta una sorta di equo compenso per gli editori per tutte le opere cinematografiche e musicali che ormai vengono fruite dai consumatori più online su device connessi che su supporti fisici. La misura sarebbe una sorta di modernizzazione dell’equo compenso, e con la sua adozione verrebbe cancellata l’Hadopi, la legge antipirateria francese nata per punire gli scaricatori illegali. Per facilitare il download legale Lescure ha proposto l’abolizione delle “windows”, quel lasso di tempo che deve passare tra l’uscita di un film in sala e l’uscita tramite i canali tradizionali. Con l’abolizione della finestra un film al cinema sarebbe disponibile immediatamente per lo streaming e l’home video. Al momento il Governo sembra favorevole ad accogliere tutte le proposte, anche se la tassa sui tablet e sugli smartphone ha raccolto già le prime critiche da parte dell’opposizione, che propone una tassa sui fornitori di contenuti come Amazon, Google e Apple. Sony Ericsson, appesantito dalla grave svalutazione dello Yen sui mercati internazionali. L’unica divisione a mostrare una vera crescita è quella cinematografica. Sony Pictures ha, infatti, chiuso il 2012 con incassi in crescita del 11.4% e profitti in aumento del 40% sull’onda del successo dei film Skyfall e The Amazing SpiderMan e del merchandising legato al brand Spider-man. people & market Google mostra com’è cambiato il mondo Google, in collaborazione con il Time, ha messo su un fantastico “storico” delle immagini satellitari scattate dal 1984 ad oggi che permettono di andare indietro nel tempo per vedere come appariva allora il nostro Pianeta. Tra ghiacciai che si sciolgono e laghi che si prosciugano per il riscaldamento globale, spicca l’enorme crescita di città come Las Vegas e Dubai, quest’ultima caratterizzata da un’espansione impressionante che ha visto “emergere” vere e isole dal profondo del mare del Golfo Persico. Impressionanti i cambiamenti - negativi - fatti registrare dalla Foresta Amazzonica e quelli a carico del territorio cinese, con città come Shanghai cresciute in maniera talmente veloce da sembrare incredibile. Per Panasonic un altro anno di perdite pesanti n.70 / 20 maggio 2013 n.70 / 20 maggio 2013 people & market Ad HD Forum, intervento frizzante di Antonio Preto dell’AGCOM TV Samsung e iPhone devono parlarsi Necessaria l’interoperabilità degli apparecchi e la neutralità tecnologica di Gianfranco giardina I Sharp batte ogni record ma in negativo, le perdite dell’anno fiscale 2013 vanno ben oltre le previsioni. In arrivo un nuovo CEO e propria procedura di infrazione da parte dell’Authority nei confronti di Samsung (anche perché la partenza dell’ambiente Smart TV all’avvio può essere disattivata da menu); ma di sicuro ne esce una figura di un commissario AGCOM tecnologicamente aggiornato e preparato. C’è da ritenere che risentiremo il nome di Antonio Preto in diverse questioni relative al mondo dell’home entertainment, tra cui sicuramente quella del decoder unico, che proprio in questi giorni sta tornando di attualità: l’Authority vuole capire perché la legge che imponeva l’utilizzo di un decoder unico, alla fine, è rimasta lettera morta. people & market Inflitte due multe distinte per altrettanti comportamenti illeciti L’Antitrust multa Telecom Italia: 103 mln L’Authority ha multato Telecom Italia per abuso di posizione dominante L’ di Emanuele villa Antitrust ha condannato Telecom Italia al pagamento di una multa di 103 milioni di euro per abuso di posizione dominante. Secondo l’Authority (istruttoria avviata a giugno 2010) Telecom avrebbe abusato della propria posizione in due modi distinti e impedito, così, l’espansione dei concorrenti nei mercati della telefonia vocale e della ntervento “frizzante” e correttamente provocatorio quello del commissiario dell’AGCOM Antonio Preto durante i lavori dell’HD Forum 2013 a Saint Vincent. Preto ha puntato il dito contro chi tende a considerare l’Italia periferia del mondo tecnologico: “Nel nostro Paese ci sono incredibili eccellenze tecnologiche; dobbiamo smetterla di sottovalutarci”. Malgrado ciò, non tutto da noi va come dovrebbe: il Commissario ha fatto notare quanto un ente regolatore come l’AGCOM sia necessario, soprattutto in un contesto di grandi cambiamenti tecnologici come quelli in atto: DVB-T2, HEVC. 4K e così via. Il mercato - questa la sostanza dell’intervento - ha bisogno di regole per crescere in una direzione sana e di assoluta tutela dei diritti dei consumatori, primo imperativo per l’Authority. Per un paio di volte, Preto è tornato sul tema dell’interoperabilità tra sistemi e sulla neutralità tecnologica. Brandendo un iPhone ha tuonato “Con il mio iPhone voglio poter interagire con il TV Samsung!”. Il riferimento, più che diretto, è al fatto che i sistemi Apple da un lato e quelli Samsung dall’altro non sembrano proprio progettati per lavorare tra di loro al meglio. Peraltro la rivalità tra le due aziende è nota, la volontà di entrambe di imporre un proprio ecosistema altrettanto: difficilmente l’AGCOM potrà essere determinante nell’indirizzare queste scelte, che hanno un carattere prettamente internazionale. Sulla stessa lunghezza d’onda il riferimento a certe tecnologie Smart TV che lasciano l’Autorità perplessa: Preto ha indicato come non conformi a un quadro di tutela del consumatore “i TV che quando li si accende non vanno sull’ultimo canale selezionato dall’utente, ma presentano una propria interfaccia in cui vengono suggeriti questo o quel contenuto...”. Il riferimento, non esplicitato, era a Samsung e alla sua funzione S-recommendation implementata sulle Smart TV 2013. Non crediamo che questa affermazione preluda a una vera torna al sommario banda larga. La prima condotta illecita (multa di 88,182 milioni di euro) è stato il rifiuto di attivazione di diversi servizi richiesti da operatori terzi: “Telecom, nell’esercizio della propria discrezionalità, ha trattato gli ordinativi provenienti dagli altri operatori in modo discriminatorio rispetto a quelli provenienti dalle proprie divisioni interne”. La seconda condotta illecita sarebbe consistita nell’aver Profondo rosso Sharp si riprenderà? praticato sconti “eccessivi” alla propria clientela business per l’accesso alla rete telefonica fissa. Gli sconti sarebbero stati tali da impedire alla concorrenza di praticare le medesime condizioni: l’Antitrust ha dimostrato che Telecom, se avesse dovuto sostenere i medesimi costi che essa stessa ha fatto pagare ai concorrenti, non avrebbe potuto applicare tali tariffe a meno di incorrere in perdite. di Roberto faggiano L’ultimo bilancio di Sharp, per l’anno fiscale 2013, vede una perdita di oltre 545 miliardi di Yen (circa 5 miliardi di euro), contro i circa 376 dell’anno precedente. Un valore che va oltre le già pessimistiche previsioni di Sharp. Colpa del settore TV display, a quanto dichiarato dai dirigenti giapponesi, sia per gli ingenti costi delle ristrutturazioni degli stabilimenti verso settori più profittevoli, sia per il pessimo andamento delle vendite e il conseguente crollo dei prezzi dei TV. Chi ne fa le spese è l’attuale CEO Takashi Okuda, sostituito il prossimo 25 giugno da Kozo Takahashi, attuale vice presidente. Intanto le banche creditrici hanno concesso all’azienda un rinvio fino a settembre per la restituzione del prestito di circa 1,5 miliardi di Yen. Per il futuro Sharp non può che vedere rosa, con un ritorno al profitto per l’anno fiscale 2014. Non sono previsioni troppo ottimistiche dato che negli ultimi mesi, secondo Sharp, tutti i settori coperti dall’azienda - esclusi i pannelli LCD - hanno visto un incremento delle vendite e dei profitti. Si parla anche di migliaia di posti di lavoro a rischio. estratto da dday.it estratto da dday.it n.70 / 20 maggio 2013 tv e video Non è previsto lo switch-off per il DVB-T2, almeno per i prossimi 15 anni Rai: TV in SD ancora per 15 anni Senza nuove frequenze non c’è spazio per trasmettere nuovi canali HD L’ing Morello, in un’intervista, ci svela il futuro della TV e dello streaming torna al sommario di Emanuele VILLA sono speranze: il sistema televisivo su digitale terrestre resterà “preistorico” senza la possibilità di evolversi verso nuove tecnologie. DVB-T2 e futuro della TV Intervista all’ing Morelli nuovo switch off da DVB-T a DVBT2 è impensabile. Selezionando il link qui sotto potete visualizzare il video dell’intervista, che in forma integrale è stata trasmessa sabato 11 maggio, all’interno della trasmissione 2024 in onda su Radio 24 e può essere riascoltata in podcast. Al termine della conferenza, e con la collaborazione di Enrico Pagliarini di Radio 24, abbiamo intervistato l’ing. Morello, col quale abbiamo approfondito il tema del DVB-T2 e delle sue prospettive, delle frequenze e della loro allocazione, ma anche dello streaming e del video on-demand in Italia. Il concetto più inIntervista all’ing. Morello teressante resta uno: un RAI e DVB-T2 Presentati per la prima volta al CES 2013, i nuovi “supersize” LED Aquos di Sharp fanno il proprio ingresso in Europa. I modelli sono due, rispettivamente da 70’’ (LC-70LE857K) e 80’’ (LC-80LE857K), entrambi previsti in arrivo per l’estate a un prezzo che non è stato ancora fissato ufficialmente. Si vocifera che dovrebbe aggirarsi, rispettivamente, sui 5000 e 8000 euro. Entrambi i modelli si basano sulla tecnologia Quattron 3D di terza generazione e offrono un design sottile (15 mm di spessore della cornice) impreziosito dall’impiego dell’alluminio. Sotto il profilo tecnico, entrambi i display sono rigorosamente Full HD e usano un pannello Quattron a 240 Hz con AquoMotion 960, 3D con occhiali attivi e un subwoofer integrato. Inoltre, è prevista la tecnologia proprietaria Super Bright per l’ottimizzazione della luminosità (+50% rispetto al resto della gamma) e di un processore Dual Core per la smart TV. S Presentata al CES, arriva in Europa la serie 8 di TV LED Sharp. Al momento sono previsti due modelli: il 70’’ e l’80’’, con pannello Quattron di terza generazione di Roberto Pezzali peranze per una Italia testa di serie nel campo delle innovazioni tecnologiche legate al settore televisivo sembra proprio non ce ne siano: questo è il quadro che emerge dalla conferenza tenuta all’HD Forum Italia 2013 da Alberto Morello, ingegnere e direttore del Centro Ricerche Rai di Torino, che ha tracciato una previsione abbastanza realistica del futuro della televisione in Italia, almeno per quanto riguarda il digitale terrestre. Con un decreto legge, in Italia dal 2015 tutti i TV in commercio dovranno avere un decoder DVB-T2 a bordo, ma questo decoder rischia di non esser mai utilizzato. Morello è stato chiaro: non ci sarà un altro switch off e l’attuale situazione televisiva, ovvero DVB-T con canali a definizione standard, sarà per altri 15 anni la base del sistema televisivo italiano. I motivi sono molteplici, e tra questi c’è la necessità di non far pesare sulle famiglie un upgrade tecnologico che interessa a pochi. Il 2015 più che per il DVB-T2 sarà un anno chiave per lo sviluppo televisivo italiano, perchè il Governo avrà la possibilità di attuare il “Second Dividend”, ovvero potrà decidere se allocare la banda di 700 Mhz ai servizi telefonici. Questa decisione, strategica, lascia aperti tre scenari. Per introdurre e spingere in Italia alta definizione, DVB-T2 e HEVC serve infatti banda che al momento i broadcaster non hanno e non riescono a ottenere se non spegnendo alcuni canali, scelta che non sembra essere presa in considerazione. Se il Governo deciderà di non attuare il Second Dividend ci sarà spazio per introdurre, di fianco alla TV a definizione standard, anche una serie di canali che sfruttano le nuove tecnologie come HEVC e DVB-T2, altrimenti se queste frequenze andranno alle Telco non ci Sharp in arrivo i TV extra-large da 70’’ e 80’’ estratto da dday.it Partenza a gonfie vele per il nuovo flagship Samsung: secondo fonti interne, l’azienda avrebbe venduto agli operatori 4 milioni di terminali in 5 giorni di Emanuele villa Stando alle parole di una fonte interna all’azienda (non meglio precisata), Galaxy S4 avrebbe avuto una partenza sprint: nonostante iPhone 5 resti il terminale di maggior successo “istantaneo”, con i suoi 5 milioni di unità vendute agli utenti finali nel weekend di lancio, Galaxy S4 avrebbe venduto agli operatori e ai distributori (quindi non si parla ancora di vendite al pubblico, il che rende i due dati non comparabili direttamente) la quota non indifferente di 4 milioni di unità. Se la cifra dovesse essere confermata, ci troveremo di fronte al Galaxy di maggior successo di sempre: ricordiamo infatti che Galaxy S III superò i 3 milioni di unità in altrettante settimane, per non parlare di S2 e dell’originale Galaxy, che impiegò quasi 3 mesi per ottenere il medesimo risultato. Lo stesso dirigente Samsung prevede che il nuovo Galaxy superi quota 10 milioni entro la fine del mese, il che lo renderebbe, di fatto, l’attuale Android di riferimento. torna al sommario people & market Finora, la diatriba sembra aver dato grande pubblicità a Samsung Guerra Samsung-Apple, c’è anche l’S4 Apple aggiunge il Galaxy S4 ai dispositivi che violano i suoi brevetti Per Samsung, invece, sono illegali tutti i prodotti Apple, anche gli iMac di Roberto pezzali a guerra in tribunale tra Apple e Samsung non si ferma. Se le accuse originali potevano trovare riscontri, la nuova causa, che partirà il prossimo marzo, sembra essere basata sul nulla. Il giudice Lucy Koh ha chiesto alle due parti di presentare la lista dei dispositivi sui quali intendevano procedere. Apple, che aveva già consegnato la lista, ha chiesto recentemente di aggiungere il Galaxy S4 e il giudice ha accolto la richiesta, a patto che venga eliminato un prodotto dalla lista già presentata che vede coinvolti i seguenti modelli: Samsung Admire, Samsung Captivate Glide, Samsung Conquer 4G,Samsung Dart, Samsung Exhibit II 4G, Samsung Galaxy Nexus, Samsung Galaxy Note, Samsung Galaxy Note 10.1, Samsung Galaxy Note II, Samsung Galaxy Player 4.0, Samsung Galaxy Player 5.0, Samsung Galaxy Rugby Pro, Samsung Galaxy L S II, Samsung Galaxy S II Epic 4G Touch, Samsung Galaxy S II Skyrocket, Samsung Galaxy S III, Samsung Galaxy Tab 7.0 Plus, Samsung Galaxy Tab 8.9, Samsung Galaxy Tab 2 10.1, Samsung Illusion, Samsung Stratosphere e Samsung Transform Ultra. Si tratta delle versioni americane, ma siamo comunque di fronte al 90% dei prodotti di fascia medio alta di Samsung. Apple si è presa un po’ di tempo per decidere quale prodotto eliminare. Samsung ha replicato con una lista che include i prodotti Apple che definisce illegali: ironicamente ci sono dentro tutti i prodotti sfornati negli ultimi anni da Cupertino, pure gli iMac. Apple iPhone 3G, Apple iPhone 3GS, Apple iPhone 4, Apple iPhone 4S, Apple iPhone 5, Apple iPad, Apple iPad 2, Apple iPad 3, Apple iPad 4, Apple iPad mini, Apple iPod Touch (5th generation), Apple iPod Touch (4th generation), Apple iPod Touch (3rd generation), Apple MacBook Pro, Apple iMac, Apple Mac mini, Apple Mac Pro, Apple iTunes (including iTunes Match), Apple iCloud, Apple TV (3rd generation) e Apple TV (1st generation). Difficile dire chi abbia ragione, ma ci domandiamo: Samsung sarebbe quella attuale senza il processo che l’ha vista coinvolta? Il processo è servito più all’azienda coreana che a Apple e ha prodotto un’enorme pubblicità per Samsung. È grazie anche a quel processo che Samsung è vista come l’unica azienda in grado di competere con Apple. Conviene a Apple portare nuovamente il nemico sulla stampa di tutto il mondo? people & market La prima edizione della fiera si tenne nel 1988, dal 6 al 10 ottobre Fiere in crisi: nel 2013 niente Top Audio Salta l’edizione 2013 del Top Audio & Video, si passa al prossimo anno A di Roberto pezzali rriva l’annuncio dell’annullamento dell’edizione 2013 del Top Audio e Video. La fiera per appassionati di audio e home cinema slitta al prossimo anno. Le cause sono da ricercare nella riduzione degli investimenti da parte dei pochi operatori rimasti, con budget contenuti rispetto a quelli delle grosse multinazionali. Il Top Audio in questi anni non è mai cambiato: poca apertura verso i nuovi media e le nuove tecnologie audio, stessa location piccola e scomoda da raggiungere e poca inclinazione ad assecondare le esigenze di aziende del calibro di Samsung, LG, Sony e Panasonic che probabilmente avrebbero investito per un Top Audio meno di nicchia. La speranza è che una edizione 2014 non ripeta gli stessi errori del passato. Riportiamo il comunicato ufficiale: “Il Consiglio Direttivo di APAF, Associazione per la Promozione dell’Alta Fedeltà, a seguito delle delibere assunte nell’ultima riunione, annuncia la decisione di rinviare lo svolgimento del Top Audio Video Show 2013. La difficile congiuntura economica e di mercato, già in atto da alcuni anni nel settore, così come la manifestata intenzione di alcuni importanti operatori di ridurre gli investimenti nell’evento, hanno suggerito al Consiglio Direttivo APAF di considerare uno slittamento del consueto appuntamento settembrino al 2014, possibilmente in primavera. APAF, che da 25 anni organizza e promuove il Top Audio Video Show, e del cui marchio detiene la titolarità, auspica che il quadro economico generale e – conseguentemente - il comparto di suo interesse, ritrovino nel medio periodo nuovi stimoli e nuovi equilibri, che consentano di promuovere una nuova edizione della kermesse milanese per presentare, con rinnovato entusiasmo, l’avanguardia dei prodotti e delle soluzioni legate ai sistemi audio, hi-end e home entertainment, ritornando a coinvolgere tutti gli operatori e il folto pubblico di appassionati”. Samsung Galaxy S4 4 milioni in 5 giorni n.70 / 20 maggio 2013 Android Sm@rt Tv Kit Vivi l’esperienza smartphone sul tuo Tv. www.haier.it I nomi e i marchi degli altri prodotti o società menzionati possono essere marchi registrati e/o marchi di servizi di proprietà dei rispettivi proprietari . Android è un marchio registrato di Google inc. n.70 / 20 maggio 2013 Connetti il Dongle al tuo Tv e sei subito On-Line. La presa HDMI del tuo Tv diventa la porta d’accesso a un mondo di contenuti multimediali. Cosa aspetti a connetterti! Telecomando QWERTY motion control: mouse integrato nel telecomando Android 4.1 Disponibile su App Store Disponibile su Wireless Display Navigo Internet Controlla il tuo Dongle e condividi tutti i contenuti Android Market direttamente dal tuo Smartphone Scopri Android Dongle Tv Il tuo Tv diventa Android Sm@rtTv! torna al sommario MHL estratto da dday.it 18-07-2012 15:32 Pagina 1 133_bw_zeppelin_air_eisa_pgp_ddy.qxp:- Air your tunes Sky lancia un encoder salva-banda Permette di liberare spazio per 4K e nuovi canali, senza cambiare i decoder Zeppelin Air di Roberto Pezzali tphone, tablet e TV), è nata l’idea di sfruttare ky ha annunciato di aver rea- le tecniche di encoding lizzato un nuovo sistema di offline per processare compressione video denomina- un segnale lineare”. I to NRT EncodingLache permetterà di metodi di encoding di tecnologia AirPlay di Apple vi permette di trasfeTorna Zeppelin e questa volta con prestazioni ancora rire la musica direttamente dal vostro computer, opmigliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo Zepavere la stessa qualità attuale dei ca- contenuti per il video pure da un iPhone , iPod Touch o iPad . Senza fili. pelinAir più che mai il miglior diffusore per iPod . nali ma con un risparmio di banda del on-demand utilizzano tecniche più 40%. Una vera rivoluzione nel campo avanzate (anche con passaggi muldel broadcasting, dove la strategia del- tipli) che permettono di ottenere la www.audiogamma.it le emittenti è legata in modo indisso- stessa qualità ma di rendere il file più lubile alla banda a disposizione e quin- snello: trattandosi infatti di streaming, di ai canali che è possibile trasmettere il rapporto peso/qualità del file è foncon una qualità accettabile. Quella di damentale. Sky ha applicato quindi Sky, realizzata in collaborazione con le stesse tecniche all’interno della NTTData (che non ha più nulla a che sua catena di produzione e a giugno fare con la giapponese NTT, anche se partirà il primo canale compresso le radici sono comuni), è una vera rivo- con questa tecnologia. Non ci sarà luzione. Sky non ha inventato un nuo- alcun impatto per i consumatori, che vo codec, ha semplicemente realizzato continueranno ad utilizzare senza una catena di produzione e di com- problemi i loro decoder: non cambia pressione dove le tecniche di encoding infatti il codec e non cambia la tecoffline vengono applicate a contenuti nologia di trasmissione. Sky passeche invece vengono trasmessi in diret- rà quasi tutti gli altri canali all’NRT ta. Riccardo Ferrari, Senior Manager, encoding entro l’anno; per i canali NTT DATA in Italia, ha dichiarato Calcio e Sport non è escluso che si che “proprio partendo dall’esperien- continui ad utilizzare l’encoder traza fatta nello sviluppo dell’encoding dizionale, poichè minore è la latenza VoD, utilizzato per l’offerta Sky On con gli eventi Live, meglio è. Sky ha Demand su tutti gli screen (PC, smar- chiesto il brevetto sull’NRT Encoding Stream your music with AirPlay® ® ® ® ® Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. Ancora in versione sperimentale, può effettuare la codifica in tempo reale M torna al sommario leggermente in modo tale da condividere i dati su direzione e velocità degli elementi in movimento nelle zone di confine. L’encoder verrà mostrato in funzione presso l’annuale Open House dei laboratori NHK che quest’anno aprirà dal 30 maggio al 2 giugno. La codifica High Efficiency Video Coding, da poco approvata come standard MPEG-H La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasfe rire la musica direttamente dal vostro computer, op pure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili e il motivo è facile da intuire: con un risparmio di banda del 40% si riesce a rendere l’H.264 efficiente quasi di Roberto PEZZALI quanto il futuro HEVC, e tutto senzawww.audiogamma.it cambiare i decoder. Ecco perché la Gli OLED non sono eterni: se Pay TV vuole tenersi stretta la tecinfatti la cella non è sigillata pernologia: se sul satellite lo spazio e la fettamente, il materiale organico banda disponibile c’è, basta pagare, alla base della tecnologia si detesul digitale terrestre non c’è invece riora e un pannello può perdere più spazio libero. Se l’NRT Encoding il 50% della sua luminosità in venisse utilizzato anche dai competi100 giorni. Un bel problema da tor vorrebbe dire per Mediaset Preaffrontare, soprattutto per schermium altri canali in HD senza dover mi grandi e flessibili dove l’inutilizzare altre frequenze. Con l’NRT capsulamento delle singole celle Encoding, Sky si proietta nel futuro: è un processo molto delicato. La il risparmio consistente di banda può TV pubblica giapponese NHK permettere una riduzione dei costi sembra aver trovato la soluzioe un numero maggiore di canali in ne e probabilmente porterà alla HD, oltre alla creazione anche di un Display Week di fine maggio il eventuale canale 4K con un bitrate di primo pannello iOLED, dove la 20 Mbps con un’eccellente qualità e “i” sta per Inverted. La soluzione, su un unico canale, anche qui senza infatti, consiste nell’inversione dover cambiare decoder. di catodo e anodo e successivamente nella deposizione di uno strato protettivo sul catodo stesso. I tecnici di NHK assicurano che, in questo modo, anche se il pannello non è sigillato alla perfezione, la luminosità si mantiene nel tempo. Secondo le ultime indiscrezioni, sembra infatti che i TV abbiano ancora scarti di produzione mostruosi, superiori anche all’85% di pannelli difettosi. Chi vuole sapere meglio come funziona un OLED può leggere l’intervista ad un ingegnere italiano che si occupa proprio di OLED, nello specifico di illuminazione OLED. Non sono TV, ma il principio è davvero simile. HEVC/H.265, promette un miglioramento del 50% dell’efficienza di compressione rispetto all’MPEG-4 AVC/H.264 e per questo è selezionato come candidato per la distribuzione di contenuti in 4K e 8K. Da Mitsubishi il primo encoder HEVC 8K itsubishi e NHK hanno annunciato la realizzazione del primo encoder HEVC in grado di codificare in tempo reale video 8K (7680x4320 pixel) fino a 120 fotogrammi al secondo. Il dispositivo, al momento un prototipo, è costituito in realtà da 17 encoder che lavorano in parallelo, suddividendo ciascun fotogramma in altrettante bande. Per minimizzare gli artefatti creati da questa ripartizione del processo di codifica, le fasce si sovrappongono NHK afferma di aver trovato una soluzione alla scarsa durata delle TV OLED: si invertono anodo e catodo e si applica uno strato protettivo in più Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®. tv e video Sviluppato con NHK, verra mostrato in funzione il 30 maggio di Paolo CENTOFANTI OLED con poca vita NHK ha laAir Zeppelin soluzione Stream your music with AirPlay® S ® Pagina 1 n.70 / 20 maggio 2013 tv e video Sky ha annunciato una tecnologia che permette di risparmiare il 40% di banda ™ 15:32 Air your tunes estratto da dday.it ™ 18-07-2012 Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paes n_air_eisa_pgp_ddy.qxp:- estratto da dday.it Zeppelin Air n.70 / 20 maggio 2013 Stream your music with AirPlay® tv e video La distanza di visione necessaria relega il formato 4K a schermi giganti DVB boccia il 4K, in casa basta l’HD Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®. La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasferire la musica direttamente dal vostro computer, oppure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili. Per apprezzare la maggior risoluzione occorre guardare il TV da vicino Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. www.audiogamma.it I Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. Si chiama HideOut interagisce con gli oggetti che incontra e vuole abbattere le barriere tra reale e virtuale di Emanuele VILLA tore, dove un’immagine da 110” può essere vista a circa 2 metri o massimo 2.5 metri di distanza, ma non certo da televisore. Basta una calcolatrice infatti per capire che i grossi TV Sony, Samsung o LG da 84”, per poter essere goduti a pieno, vanno visti da una distanza di 1.6 metri mentre il piccolo 55” 4K che Sony propone a circa 5000 euro, dev’essere visto da una distanza di un metro per essere apprezzato. Spesso le distanze di visione, nelle case, sono di molto superiori. Più ci si allontana dalla distanza di visione ottimale più si perde qualità, e già a 2 metri la resa è paragonabile a quella di un TV Full HD. Per i limiti dell’occhio umano (e assumendo che una persona ci veda benissimo), a una distanza di 2 metri un 55” 4K si vede quindi come un 55” Full HD. Per Laven, quindi, il 4K è sicuramente il formato del futuro ed è perfetto per cinema e grandi schermi, anzi, potrebbe essere una soluzione per rivalutare la videoproiezione domestica. Per i TV invece, sempre che non si predano in considerazione quelli da 84” o superiori, le soluzioni sono due: divano a 1 metro o occhiali “supervista”, ma probabilmente nessuna delle due è accettabile. tv e video Confermato da Sony Europe l’arrivo nei negozi della serie X9 Sony 4K: in Italia da giugno a 4.500 euro La gamma comprende modelli da 55’’ e 65’’, piccolo ritocco dei prezzi di Emanuele VILLA Abbiamo già parlato più volte del lancio europeo/italiano degli attesi TV 4K Sony, ovvero della serie X9 composta dal 55” XBR-55X900 e dal 65” XBR-65X900, torniamo sull’argomento per solo per dire che Sony Europe ha diramato un comunicato ufficiale in cui annuncia la partenza immediata dei preordini e la disponibilità in-store a torna al sommario La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasferire la musica direttamente dal vostro computer, oppure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili. www.audiogamma.it di Roberto Pezzali TV 4K sono superflui, in casa bastano i TV Full HD. Non è un’opinione ma un fatto dimostrabile scientificamente, ribadito più volte nel corso del meeting 2013 dell’HD Forum dal CEO del consorzio DVB, Mr. Phil Laven. Phil Laven è il capo dell’organizzazione che ha creato la TV digitale e gli standard DVB-T, DVB-S e DVB-C. L’incremento di risoluzione è utile solo se l’occhio umano riesce effettivamente a percepirlo, e per il 4K le condizioni necessarie sono decisamente stringenti. Nel caso dei nuovi televisori Ultra HD la distanza di visione necessaria per poter godere a pieno della risoluzione dei nuovi segnali si dimezza: se infatti con un televisore Full HD la distanza di visione massima dev’essere di 3 volte l’altezza dello schermo per poter apprezzare a pieno le differenze, nel caso di una TV 4K Ultra HD questa distanza di visione passa a 1.5 volte l’altezza dello schermo. Distanze da cinema, forti dei loro schermi “giganti”, o da videoproiet- Disney presenta un proiettore interattivo Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®. partire da metà giugno. Ma la cosa ancor più interessante, al di là del consueto riepilogo delle caratteri- stiche tecniche, è una (modesta) riduzione di prezzo rispetto alla rilevazione precedente: il comunicato afferma infatti che il modello da 55’’ verrà proposto a 4.500 euro di listino e il 65’’ a 7.000 euro. Per ulteriori informazioni sul modello in questione e sulla serie 4k di Sony, rinviamo alla news che a suo tempo abbiamo pubblicato in occasione della presentazione al CES di Las Vegas. Disney Research ha presentato HideOut, un ingegnoso proiettore portatile in grado di “interagire” con il mondo fisico e di superare le barriere tra il reale e il virtuale. Per rendere l’idea, l’azienda ha pubblicato un video, a questo indirizzo. HideOut è un piccolo dispositivo (al momento è ancora un prototipo) di proiezione, che si tiene in mano e con videocamera integrata: a seconda del punto inquadrato e del movimento impresso dall’utente, la tecnologia di tracking sposta gli oggetti sullo schermo creando vero e proprio movimento. Non solo: l’utilizzo di marker invisibili all’occhio ma visibili alla videocamera permette all’immagine proiettata di interagire con il mondo reale. Per esempio, in un gioco proiettato possiamo inserire un ostacolo fisico sulla strada e constatare come i personaggi tornino indietro appena lo incontrano. Ma l’ipotesi più interessante è il mercato degli smartphone: un telefono dotato di questa tecnologia potrebbe proiettare su un tavolo le miniature delle foto e poi, tramite la videocamera, potrebbe interagire direttamente con esse. Zeppelin Air Stream your music with AirPlay® n_air_eisa_pgp_ddy.qxp:- 18-07-2012 15:32 Pagina 1 133_bw_zeppelin_air_eisa_pgp_ddy.qxp:- Air your tunes PlayStation 4 nessun ritardo per l’Europa Zeppelin Air Fonti interne a Sony Computer Sony PS 4 funzionerà anche offline La decisione presa per non penalizzare Paesi dove la banda larga latita n un’intervista rilasciata a 4Gamer.net, Shuhei Yoshida, presidente di Sony Worldwide Studios, ha annunciato cheLaPlayStation 4 sarà tecnologia AirPlay di Apple vi permette di trasfeTorna Zeppelin e questa volta con prestazioni ancora la musica direttamente dal vostro computer, opmigliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo Zepvenduta senza la rire tanto temuta mipure da un iPhone , iPod Touch o iPad . Senza fili. pelinAir più che mai il miglior diffusore per iPod . sura anti pirateria che prevede che la console sia sempre connessa a internet per l’autenticazione dei videowww.audiogamma.it game. Questa modalità, denominata “always-online”, non è stata considerata da Sony: avrebbe infatti senso nei Paesi contraddistinti da un’ottima copertura di banda larga, ma si risolverebbe in un danno enorme può permettersi di estromettere l’uno in tutti quelli che non sono ancora o l’altro Paese; saranno altre le misuin grado di offrire una connessione re di sicurezza implementate, sulla Internet permanente ad una buona scia di quanto fatto con PlayStation fetta della popolazione. PlayStation 4 3. La palla passa ora a Microsoft che, sarà un prodotto globale e Sony non sin dalle prime apparizioni dell’SDK, ® ® ® ® ® Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. game & movie Guerre Stellari gioca con Electronic Arts Quando Disney annunciò la chiusura di LucasArts, uno spiraglio era stato lasciato aperto alla possibilità che alcuni universi narrativi e personaggi potessero tornare in vita nelle mani di alcuni studi esterni. E infatti Disney ha stretto un accordo con Electronic Arts per quanto riguarda lo sviluppo di nuovi titoli basati sull’universo di Star Wars. La buona notizia è che non si tratterà semplicemente di videogiochi per per dispositivi mobile - il cui sviluppo rimane in capo a Disney - ma di titoli di grosso calibro per i videogiocatori più appassionati. I nuovi giochi, dice il comunicato ufficiale, potranno prendere spunto anche dalle opere cinematografiche, ma proporranno nuovi filoni narrativi e nuovi tipi di gameplay. torna al sommario Stream yourche, music with AirPlay® annunciano a differenza di quanto accaduto in passato, l’azienda farà “qualsiasi cosa” per assicurarsi che l’Europa non subisca ritardi nel lancio della La tecnologia AirPlay di Apple vi permette di trasfe Torna Zeppelin e questa volta con prestazioni ancora console. Si potrebbe ipotizzare, rire la musica direttamente dal vostro computer, op migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo Zeppure da un iPhone , iPod Touch o iPad . Senza fili. pelinAir più che mai il miglior diffusore iPod . secondo le perultime indiscrezioni, un lancio mondiale fissato per fine 2013. Il tutto sarebbe assolutamente logico nella strategia www.audiogamma.it di Sony: non solo in un periodo di cambiamento come questo è fondamentale arrivare prima dei competitor (o, nella fattispecie, del competitor), ma per Sony il primato in Europa è un punto di ha palesato la chiara intenzione di partenza assolutamente irrinunproporre always-online come princiabile. Nonostante l’azienda non cipale misura anti copia della sua abbia commentato questa indiprossima console da gioco. Sebbene screzione, le possibilità che PS4 tutto sembri già definito, non è mai arrivi in Italia entro l’anno sono troppo tardi per cambiare idea. fondate: incrociamo le dita. ® ™ ™ ® ® ® Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paes GAME & MOVIE Il nuovo capitolo della nota serie arriverà in tempo per il prossimo Natale Annunciato Gran Turismo 6, solo per PS 3 Nessun accenno invece alla versione per PlayStation 4, almeno per ora I di Vittorio Romano BARASSI n occasione del 15esimo anniversario dal lancio del primo Gran Turismo, direttamente dal circuito inglese di Silverstone, Kazunori Yamauchi ha finalmente svelato il sesto capitolo della serie di videogiochi automobilistici più famosa al mondo, un fenomeno capace di vendere 70 milioni di copie dal 1998 a oggi. Dopo il lunghissimo periodo di sviluppo che ha contraddistinto Gran Turismo 5 (che dal 2010 ha venduto oltre 10 milioni di copie), stavolta il team di sviluppo non ha perso tempo: Gran Turismo 6 arriverà entro Natale 2013 e sarà rilasciato per l’ormai “vecchia” PlayStation 3, scelta - salvo sorprese - alquanto discutibile visto l’arrivo nello stesso periodo della console di nuova generazione. Gran Turismo 6, discorso console a parte, arriverà sugli scaffali proponendo tutti gli ® Zeppelin Air ® di Vittorio Romano BARASSI Stream your music with AirPlay ™ Pagina 1 n.70 / 20 maggio 2013 GAME & MOVIE Sony non utilizzerà la modalità always-on come misura anti pirateria I 15:32 Air your tunes estratto da dday.it ™ 18-07-2012 elementi che hanno reso celebre la serie: saranno oltre 1200 le vetture che il giocatore potrà guidare su 33 circuiti in 71 diverse varianti, 19 delle quali assolutamente inedite. Il gioco sarà la diretta evoluzione del predecessore, ma offrirà un nuovo motore di rendering e un’interfaccia più intuitiva; nuovo sarà anche l’edi- tor dei tracciati e ancor più complete saranno le funzionalità online a disposizione dell’utente. Il concept movie del gioco è disponibile a questo indirizzo. Davvero un peccato non poter vedere Gran Turismo 6 su PlayStation 4. Ulteriori informazioni sul gioco saranno rivelate nel corso dei prossimi mesi. estratto da dday.it Zeppelin Air n.70 / 20 maggio 2013 Stream your music with AirPlay® GAME & MOVIE I prossimi titoli top level di EA non verranno sviluppati per la Wii U Electronic Arts scava la fossa a WiiU Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®. La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasferire la musica direttamente dal vostro computer, oppure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili. La causa sarebbe la scarsa resa del nuovo engine sulla console Nintendo Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. www.audiogamma.it e son tutti di primo livello. Una decisione che sicuramente mette in ulteriore difficoltà Nintendo, anche se la situazione vista da campo neutro non sembra proprio quella descritta da Andersson: Frostbite 3 gira su Xbox e PS3, com’è possibile che non giri bene su Wii U? Probabilmente Electronic Arts, visto lo scarso successo di vendita della console Nintendo preferisce continuare a sviluppare per le quattro piattaforme di riferimento: le due attuali console Sony e Microsoft e le due console next gen. Non è escluso, però, che alla base ci siano proprio screzi tra i due colossi del gaming. GAME & MOVIE La startup americana Mad Genius mostra un particolare Motion Control Due controller in uno: il futuro del Gaming? Il sistema usa due controller ed è compatibile con giochi non ottimizzati M di Emanuele VILLA ad Genius ha presentato un’interessante tecnologia di motion control, poiché funziona con qualsiasi console e anche con giochi non ottimizzati. Per mostrarne chiaramente il funzionamento, il produttore ha pubblicato un video su YouTube: il gioco selezionato è il notissimo Skyrim. La tecnologia presuppone l’utilizzo di due controller, e per questo il controller di Xbox è stato letteralmente diviso in due parti, sinistra e destra: quando, infatti, nel video si vede un solo controller, sono in realtà le due parti ricongiunte con una comune calamita. controller sono collegati via cavo a una centralina, che effettua il tracking del movimento istante per istante: l’assenza di una videocamera permetterebbe, secondo gli sviluppatori, una precisione sensa- torna al sommario Western Digital e Sandisk hanno presentato la più piccola e sottile unità ibrida disponibile sul mercato, l’SSHD da 2.5”. Come suggerisce il nome, SSHD, il disco è un ibrido di tecnologia tradizionale, con un hard disk a testine magnetiche da 500 GB, all’interno del quale è stato inserito anche un modulo SSD Sandisk da 24 GB. Western Digital Black SSHD, questo il nome del prodotto, si distingue dagli altri dischi ibridi in commercio per il suo spessore di soli 5 mm, soluzione questa che permette l’integrazione all’interno di Ultrabook e anche tablet per uso professionale. Il nuovo WD Black SSHD unisce, grazie all’algoritmo proprietario di gestione dei 24 GB SSD, una velocità di avvio delle applicazioni vicina a quella delle soluzioni SSD a un consumo decisamente più basso di quello dei dischi tradizionali, hard disk che in questo caso viene usato solo per l’accesso ai grossi file ma non nelle operazioni comuni, dalla navigazione web alla scrittura delle mail. In questo caso, infatti, tutti i file vengono spostati all’interno della cache Sandisk. Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. I La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasferire la musica direttamente dal vostro computer, oppure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili. www.audiogamma.it di Roberto Pezzali prossimi titoli di punta di Electronic Arts, come Battlefield 4, Mass Effect 4 e anche i futuri Need for Speed non vedranno la luce su Wii U. Lo riferisce senza mezzi termini Johan Andersson, Technical Director di Electronic Arts in riferimento a Frostbite engine, il motore grafico che Dice ha sviluppato inizialmente per i suoi FPS e che poi ha adattato anche agli altri giochi. Secondo Andersson, il motore grafico di seconda generazione, provato su Wii U, non ha dato i risultati sperati, pertanto Electronic Arts non è intenzionata a realizzare il porting della versione 3 di Frostbite, quella più evoluta. Un peccato perché, nello schedule di giochi in uscita, i titoli con Frostbite 3 sono più di 15 WD Black SSHD il più sottile HD ibrido Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®. Estratto dal quotidiano online www.dday.it Registrazione Tribunale di Milano n. 416 del 28 settembre 2009 zionale, decisamente superiore rispetto all’impiego dei controller tradizionali. Il bello di tutto ciò, come anticipato, è che non c’è bisogno di un gioco ottimizzato per motion control: muovendo il controller il personaggio si sposta, dividendolo in due si possono eseguire svariati tipi di azione, tirare una freccia, sparare e via dicendo. Ovviamente a movimenti particolari (come incrociare le braccia…) si possono associare azioni specifiche, come l’apertura di un menu, una selezione particolare e via dicendo. Osservando la demo, il sistema funziona bene, anche se non è chiaro come si possa adattare a giochi di diversa natura, come per esempio alcuni sportivi. Mad Genius ha aperto un progetto su KickStarter, con la promessa che l’eventuale prodotto commerciale sarà wireless. direttore responsabile Gianfranco Giardina editing Maria Chiara Candiago, Emanuele Villa, Fiammetta Regis, Alessandra Lojacono, Claudio Stellari, Simona Zucca Editore Scripta Manent Servizi Editoriali srl via Gallarate, 76 - 20151 Milano P.I. 11967100154 Per informazioni [email protected] Per la pubblicità [email protected] Zeppelin Air Stream your music with AirPlay® 18-07-2012 15:32 Pagina 1 133_bw_zeppelin_air_eisa_pgp_ddy.qxp:- Air your tunes hifi & HOME THEATER Sennheiser U320 per hardcore gamer 1.300 euro per il player Zeppelin Air che batte l’iPod Cuffie che coniugano qualità sonora, comodità e doppia regolazione di volume Zeppelin Air di Emanuele VILLA padiglioni molto ampi favoriscono la comodità e il microfono a cancelhi ha per i videogame una vera lazione di rumore aiuta la comunicapassione sa bene quanto sia zione durante le sessioni di gaming importante giocare con cuffie online multiplayer. U320 offre una di qualità: un po’La per cogliere tutte risposta in frequenza 15 - 23000 Hz tecnologia AirPlay di Apple vi permette di trasfeTorna Zeppelin e questa volta con prestazioni ancora la musica direttamente dal vostro computer, opmigliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo Zeple sfumature deglirire ambienti di gioco, (impedenza di 32 Ohm) ed è dotata pure da un iPhone , iPod Touch o iPad . Senza fili. pelinAir più che mai il miglior diffusore per iPod . un po’ per comunicare con la massi- di funzionalità bass boost attivabile ma rapidità e naturalezza e, ultimo ma non ultimo, per vivere emozioni www.audiogamma.it forti e intense. Sennheiser dedica agli hardcore gamer la cuffia U320, proposta a 130 euro di listino e dalla caratteristica “multipiattaforma”: U320 è indicata per giocare, indifferentemente, su PC, Mac, Xbox e PS3. A livello tecnico si tratta di una cuffia microfonica dinamica aperta, di tipo circumurale, con 4 metri di cavo e diverse possibilità di connessione: USB per PC e PS3, 2,5mm per Xbox e due RCA per TV/console. I Stream your music with AirPlay® C ® ® ® ® ® per enfatizzare i bassi, i suoni e gli Stream your music with AirPlay® effetti speciali. Infine, da segnalare L’ultimo lettore portatile che U320 è dotata di un regolatore di iRiver si chiama AK120, di volume che permette un doppio è ottimizzato dai tecnici tedeschi di Astell & Kern e controllo: il primo per esaltare gli efben 1.300 euro, per fetti dell’audio del gioco e il secondoTorna Zeppelincosta La tecnologia AirPlay di Apple vi permette di trasfe e questa volta con prestazioni ancora rire laeuro. musica direttamente dal vostro computer, op Radicali rendono il nuovo Zeplainnovazioni precisione 1.298 per aumentare la voce delle personemigliori. pure da un iPhone , iPod Touch o iPad . Senza fili. pelinAir più che mai il miglior diffusore per iPod . Le sue caratteristiche sono coinvolte nel gioco online. Ma quale vinile, il disco ora si fa in legno uella che si sente nel video cliccabile qui sotto, è Idioteque dei Radiohead venire riprodotta da un disco di legno. Lo ha realizzato Amanda Ghassaei una dei curatori di Instructables, regno del fai da te 2.0, che in passato aveva già realizzato una procedura per convertire file audio in dischi stampabili in casa con le stampanti 3D. In pratica da un file audio digitale viene creato un vero e proprio Idioteque dei Radiohead torna al sommario ® fuori dal comune: doppio convertitore Wolfson WM8740, specifiche risponwww.audiogamma.it denti allo standard MQS Studio Mastering Sound, compatibilità con varie tipologie di file con frequenze fino ai 24 bit/192 kHz, memoria interna da 64 GB, custodia in pelle italiana, dotazione di una card Micro SD con cinque file musicali HD dellla Chesky Records, schermo touch di tipo IPS da 2,4 pollici, corpo in alluminio, controllo del volume analogico con manopola, equalizzatore con curve preimpostate su specifiche degli studi di registrazione professionali, doppio slot per card di memoria Micro SD e possibilità di utilizzo come convertitore D/A esterno tramite un ingresso digitale ottico. Il lettore misura 6x9x1,4 cm e pesa circa 140 grammi. Certo, le caratteristiche sono fuori dal comune e c’è la possibilità di utilizzo come convertitore esterno, ma la cifra richiesta ci pare decisamente sproporzionata. Comunque gli acquirenti non mancheranno, ne siamo certi. Sul sito di Instructables le istruzioni per stampare dischi su diversi materiali modello 3D del disco, e una volta ottenuto questo può poi essere teoricamente impiegato qualsiasi metodo di stampa. In questo caso invece il progetto è stato rivisto per utilizzare utensili più tradizionali per la stampa e nell’esempio specifico è stata utilizzata una macchina LASER in grado di intagliare il legno con una precisione di 1200 dpi, che ha consentito di incidere una traccia audio con una risoluzione equivalente tra i 4 e i 5 bit di precisione e una frequenza di campionamento di 4.5 kHz. I larghi solchi ottenuti con l’inta- ® ® ® Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paes hifi & home theater Il fascino di stamparsi la propria elegante copia personalizzata di Paolo CENTOFANTI ® ™ ™ Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. Q Pagina 1 n.70 / 20 maggio 2013 hifi & home theater Dedicate a tutti coloro che mettono molta passione nei videogame ™ 15:32 Air your tunes estratto da dday.it ™ 18-07-2012 gliatrice LASER hanno consentito di utilizzare solo la modulazione parallela al piano del disco (audio solo mono), e riducono la capienza del disco a un solo brano per faccia a circa 33 giri al minuto. Anche la qualità audio come si può sentire, è quella che è, ma volete mettere l’ebrezza di stamparsi la propria copia personalizzata e in elegante legno d’acero per giunta? n_air_eisa_pgp_ddy.qxp:- estratto da dday.it Super Audio CD in streaming con Buffalo Bose AE2w: cuffie Bluetooth a 250 € La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasferire la musica direttamente dal vostro computer, oppure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili. Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®. hifi & home theater Ruark R7 grammofono Wi-Fi Dalla Gran Bretagna un insolito impianto stereo, inserito in un mobile in legno che sembra una radio dei primi anni ‘60. Il Ruark R7 è un sistema stereo completo di lettore CD, radio FM e DAB+, connessione Wi-Fi per riprodurre musica da un server con DLNA e per sintonizzare le radio web, connessione Bluetooth con apt-X per diffondere musica da smartphone e tablet, ampli da 160 watt e un diffusore con due midrange/tweeter coassiali da 13 cm e un woofer da 20 cm. In tema di collegamenti via cavo ci sono ingressi digitali ottico e coassiale, due ingressi stereo e una USB. Sul frontale c’è un ampio display e in dotazione un telecomando circolare.Per migliorare la resa sonora si può attivare un circuito 3D sound o sfruttare l’equalizzatore incorporato. Il prezzo è di 2.000 sterline. Il Super Audio CD non è mai diventato un formato di massa ma il sistema di codifica DSD potrebbe conoscere una seconda vita in formato liquido. Da qualche anno sono disponibili store di musica digitale specializzati che offrono file audio ad alta risoluzione codificati in DSD a 2.8 e 5.6 MHz. Il formato è pensato per la riproduzione tramite hard disk o chiavette USB, ma Buffalo in collaborazione con PacketVideo ha sviluppato un prototipo di NAS in grado di supportare questo formato e trasmetterlo in streaming a un lettore audio compatibile tramite protocollo DLNA. Basterà la maggiore flessibilità a riportare in auge questo formato? Per gli appassionati è una possibilità in più. torna al sommario La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasferire la musica direttamente dal vostro computer, oppure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili. AE2w vuole mantenere la medesima qualità e il comfort dei modelli AE2 e AE2i Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. www.audiogamma.it Stream your music with AirPlay® hifi & home theater La prima cuffia senza fili di casa Bose con il tradizionale design hifi & home theater Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®. Zeppelin Air n.70 / 20 maggio 2013 Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. di Emanuele VILLA B ose annuncia il lancio della sua prima cuffia wireless con tecnologia Bluetooth, il modello AE2w. Tra le caratteristiche meritevoli di menzione, sicuramente il tradizionale design Bose, pensato per favorire il comfort, e tecnologie proprietarie quali TriPort e l’equalizzazione attiva Bose. In pratica, AE2w vuole replicare l’esperienza (sonora e di utilizzo) di AE2 e AE2i, aggiungendovi un modulo Bluetooth ausiliario, alimentato a batterie e alloggiato sul padiglione sinistro. Le cuffie sono compatibili con i dispositivi Bluetooth che supportano il profilo Advanced Audio Distribution Profile (A2DP) e ottimizzate per l’uso con iPad, oltre a potersi collegare (via wireless) con due sorgenti in contemporanea: in www.audiogamma.it questo modo, secondo il comunicato Bose, è possibile “passare senza interruzioni da un video o una canzone su un iPad a una chiamata in entrata sul proprio smartphone”. La batteria ricaricabile dà alle cuffie un’autonomia di circa 7 ore in ascolto e più di 200 in stand by: dopo di che è possibile batteria. Se si usa un device iOS, un passare alla connessione diretta indicatore apposito mostra il livello via cavo, nel caso non si possa ri- della batteria e il segnale Bluetooth caricare subito la batteria. Le cuffie anche sul device sorgente. Per integrano, inoltre, degli indicatori quanto concerne prezzi e disponiLED che mostrano visivamente lo bilità, AE2w Bluetooth saranno distato delle cuffie (accese/spente) e sponibili dal 14 maggio, a partire da della connessione e la carica della 249,95 €. HIFI & Home Theater Universal lancia la musica HD a 96 e 192 kHz in formato Blu-ray High Fidelity Pure Audio, musica in Blu Dopo il fallimento di DVD Audio e SACD la musica non vuole arrendersi L di Roberto FAGGIANO a notizia è uscita in sordina e pochi se ne sono accorti, ma l’autorevole firma di Universal impone di non far passare in silenzio la notizia. La major discografica tra le poche superstiti alla grande crisi del supporto fisico musicale, lancia il formato High Fidelity Pure Audio che altri non è che un disco Blu-ray con solo contenuto musicale, leggibile da qualsiasi lettore Blu-ray. I titoli sono disponibili in versione stereo o multicanale, PCM oppure in dts e Dolby Digital. L’idea non è nuovissima ma ora il promotore ha ben altro peso delle altre piccole etichette finora coinvolte. In tempi di MP3 e Spotify l’iniziativa è chiaramente destinata ai soli incrollabili audiofili, che sono pronti ad acquistare il disco dei loro beniamini in un nuovo formato. Però va segnalato che il prezzo di lancio sui siti che già li mettono in vendita è molto contenuto: 13,99 euro per Grrr! dei Rolling Stones su Amazon. it (contro i 23,66 euro del triplo CD equivalente) e quasi la stessa cifra sul sito nipponico di HMV, con offerte a circa 15 euro. Sul sito giapponese nel momento in cui scriviamo troviamo già 23 titoli oltre a quello già citato dei Rolling Stones., altri arriveranno a breve. L’elenco tuttavia desta perplessità: sono i soliti grandi titoli di musica leggera, jazz e classica che un appassionato sicuramente già possiede, molti dei quali con decenni sulle spalle e quindi difficilmente con qualità eccelsa dei nastri delle registrazioni originali. Tanto per fare qualche nome troviamo Stevie Wonder, Supertramp, Bob Marley, John Coltrane, Diana Krall, Quin- cy Jones oltre a tutto il meglio dela musica classica targata Deutsche Gramophon. Attendiamo di poter ascoltare questi titoli, ma ci chiediamo quanti audiofili saranno disposti a spendere altri soldi per musica su supporto fisico. Voi li comprerete? Zeppelin Air Stream your music with AirPlay® 18-07-2012 15:32 Pagina 1 133_bw_zeppelin_air_eisa_pgp_ddy.qxp:- Air your tunes Brinno, la camera per Timelapse HDR TLC200 Pro ha le ottiche intercambiabili, registra a 720p e costa poco: 400$ Zeppelin Air HD di buona qualità con il vantaggio però di essere formato da soli fotoi chiama Brinno TLC200 Pro grammi scattati in HDR. Il formato ed è la prima videocamera 720p può essere considerato un lial mondo che registra video mite, ma la scelta è obbligata: sulla Timelapse in modalità HDR e con Brinno TLC200 Pro è stato infatti La tecnologia AirPlay di Apple vi permette di trasfeTorna Zeppelin e questa volta con prestazioni ancora rire la musica direttamente dal vostro computer, opmigliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo Zeprisoluzione HD. Non è ovviamente utilizzato un grosso sensore HDR pure da un iPhone , iPod Touch o iPad . Senza fili. pelinAir più che mai il miglior diffusore per iPod . una videocamera per tutti i giorni, da 1/3” da soli 1.3 Megapixel capae lo si capisce dalla foto, ma per gli ce di scattare foto con poco rumore appassionati di Timelapse questa vi- anche in piena notte e con un tempo www.audiogamma.it deocamera è un must. Oltre al prez- di posa ridotto. Si ripropone quindi zo di soli 400 dollari, il vantaggio è la logica dell’Ultrapixel, pochi pixel che fa tutto lei: basta posizionarla, ma giganti, con una dinamica dopscegliere il soggetto, mettere a fuoco pia rispetto a quella di una reflex e decidere la distanza tra uno scatto tradizionale e con una sensibilità ine l’altro. Il risultato è un filmato in credibile. La TLC200 Pro ha un’autonomia super (fino a 250.000 foto) con una sola carica e ha anche le ottiche intercambia bili per gestire al meglio ogni situazione: oltre al 35 mm f2 in dotazione c’è anche un 24-70 f1.4 e un 18-55 Filmato realizzato con la Brinno TLC200 f1.2, tutte ovviamente Roberto PEZZALI Streamdi your music with AirPlay® Sistema di diffusori surround da Bang & Olufsen, design elegante con il tocco di colore delle griglie Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®. ® ® ® ® Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paes a fuoco manuale. Tramite adattatore però si possono montare ottiche di altri produttori. Samsung WB2100, bridge con zoom 35X Sensore CMOS da 16 Megapixel, display inclinabile da 3”e scatto pari a 8 fps S amsung ha annunciato l’arrivo sul mercato della WB2100, nuova fotocamera bridge con zoom ottico 35X, presentata al CES di gennaio. Il sensore è un CMOS BSI da ½,3” e 16,3 Megapixel, mentre l’ottica ha una focale equivalente di 25-875 mm e apertura massima che va da f/3 a f/5.9. Il corpo macchina misura 119 x 84 torna al sommario x 57 mm per un peso di 500 gr senza batteria; offre un’ampia impugnatura morbida ed è dotato di un display inclinabile da 3” e 460.000 punti. WB2100 è in grado di catturare video in Full HD 1920x1080 / 50i e grazie alla funzione Movie Zoom è possibile zoomare durante le riprese senza che venga registrato il ronzio del motore AF. Stabilizzatore ottico, cadenza di scatto pari a 8 fps massimi e sensibilità ISO 100-12.800 completano le specifiche tecniche. Disponibile nei negozi a breve, La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasfe rire la musica direttamente dal vostro computer, op pure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili. di Roberto FAGGIANO Bang&Olufsen presenta il sistema surround BeoLab14, formato da un sub attivo e dai satelliti. I satelliti hanno una forma circolare e sottile; il sub attivo ha un’originale forma conica con diffusione del suono verso il basso e accordo reflex che diffonde verso l’alto. Tecnicamente la soluzione adottata è piuttosto classica, con gli amplificatori in classe D contenuti nel sub e distribuzione via cavo verso i satelliti. La potenza è di 280 watt per il sub e 140 watt per ognuno dei satelliti. Gli altoparlanti sono un midrange/tweeter da 2,5” sui satelliti e un woofer da 20 cm con magnete potenziato nel sub. Un circuito elettronico permette di adattare la resa sonora ai diversi posizionamenti possibili per ottimizzare la gamma bassa. I collegamenti preferenziali sono verso un TV B&O con modulo surround e uscite Power Link, tuttavia è possibile anche utilizzare un sintoampli A/V o un lettore Blu-ray di qualsiasi marca, purché dotati di uscite analogiche 5.1. Si possono usare supporti da tavolo, da pavimento, da parete o da soffitto, oltre alle colorate griglie in tessuto dei satelliti. Prezzi: 2.995 euro per la versione 4.1 - dove il canale centrale è affidato al diffusore del TV B&O - mentre la versione 5.1 costa 400 euro in più. www.audiogamma.it digital imaging Presentata a gennaio al CES di Las Vegas sarà disponibile a breve di Giuseppe LANDOLFI BeoLab 14 il sistema surround Zeppelin Air sottile Stream your music with AirPlay® S ® Pagina 1 n.70 / 20 maggio 2013 digital imaging Una videocamera per appassionati per ottenere filmati in HD di qualità ™ 15:32 Air your tunes estratto da dday.it ™ 18-07-2012 Samsung non ha ancora annunciato il prezzo ufficiale della nuova bridge, che dovrebbe tuttavia attestarsi poco sopra i 300 €. n_air_eisa_pgp_ddy.qxp:- Air your tunes estratto da dday.it n.70 / 20 maggio 2013 Zeppelin Air Stream your music with AirPlay® Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®. La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasferire la musica direttamente dal vostro computer, oppure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili. Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. torna alwww.audiogamma.it sommario estratto da dday.it n.70 / 20 maggio 2013 digital imaging Disponibile a partire da fine giugno la nuova mirrorless top di gamma Olympus E-P5: look retrò, cuore hi-tech Olympus toglie i veli alla mirrorless con sensore micro 4:3: PEN E-P5 O Pentax propone una nuova fotocamera tascabile con 10 skin per personalizzarne il look a piacimento di Emanuele VILLA 3’’ e 1.037.000 punti. La macchina è ovviamente in grado di scattare in RAW e, per quanto concerne la registrazione video, PEN E-P5 riprende in MOV e AVI fino a 1.920 x 1.080 a 30 fps e con un bitrate di 20 mbps. Disponibile da fine giugno, PEN E-P5 sarà venduta o in versione “solo corpo”, oppure in kit con uno o due obiettivi: il 17mm 1:1,8 e/o il 14-42mm. Non ancora comunicato il prezzo di listino. Pentax presenta Optio LS 465, una fotocamera compatta dedicata a un pubblico giovane caratterizzata dalla possibilità di personalizzarne il look con una delle 10 skin alternative fornite in dotazione, per adattarlo al proprio stile o all’occasione. La macchina ha un design a basso profilo (46,5mm di altezza) per favorire la portabilità, e un sensore da 16 Megapixel effettivi, ma senza dimenticare lo zoom ottico 5x che copre lunghezze focali da 5,1mm a 25,5mm (equivalenti a 28-140mm) e la possibilità di registrare video HD (1280 x 720) a 30 fps, con disponibilità di un pul- digital imaging L’action cam GoPro che riprende in 4K fino a 60 metri di profondità Lusso per GoPro: edizione Surf a 449 euro Black Surf è dedicata a chi fa degli sport acquatici il proprio stile di vita di Emanuele VILLA oPro Hero 3 Black, la sport cam nota agli appassionati soprattutto per la capacità di ripresa in 4K, è da oggi disponibile anche nella versione Black Surf, dedicata specificamente a chi fa degli sport acquatici il proprio stile di vita. Grazie al case stagno, la videocamera è impermeabile fino a 60 metri di profondità ed è inoltre dotata di un apposito supporto di fissaggio per tavole da surf. Il kit include due supporti per l’aggancio su tavola: una placca adesiva con sicura e un adattatore maschio per attacchi FCS. Restano ovviamente tutte le caratteristiche tecniche della G zione di contrasto con Super Spot AF e Touch Shutter AF. Il processore è il nuovo TruePic VI, è possibile impostare la sensibilità ISO in manuale fino a 25.600 e la macchina è dotata di Wi-Fi, quest’ultimo non solo per la condivisione degli scatti, ma anche per il controllo da remoto della fotocamera via smartphone Apple o Android (app Olympus Image Share), con una gestione totale tramite il display del telefono (la connessione allo smartphone permette anche il geotagging). Inoltre, dato molto importante, PEN E-P5 è la prima mirrorless dotata di un otturatore meccanico da 1/8000 di secondo, un valore approssimabile a quello delle reflex professionali, è in grado di scattare raffiche a 9 fps e ha display posteriore LCD touch da torna al sommario GoPro Hero 3, tra cui la possibilità di registrare in 1440p a 48 fps e 1080p a 60 fps, oltre alla ripresa 4K a 15fps. Per gli amanti dello slow motion, GoPro Hero 3 Black Surf può riprendere (720p) a 120 fps, oltre ad avere Wi-Fi integrato (che lo rende gestibile con un’app apposita per iOS e Android) e poter scattare foto da 12 Megapixel anche in raffiche da 30fps. Il prezzo al pubblico di Black Surf è di 449 euro. sante dedicato. Sempre in ambito video, è prevista anche la modalità Movie SR (Shake Reduction) per compensare, via software, il tremolio della fotocamera. Sono presenti svariati filtri per il trattamento dell’immagine (tra cui Toy Camera, Miniatura, HDR…), il riconoscimento automatico del volto con contestuale ottimizzazione di messa a fuoco ed esposizione, e la modalità Smile Capture, che scatta non appena rileva un sorriso. Infine, la modalità Auto Picture, che seleziona la modalità di scatto più appropriata (tra le 14 esistenti) valutando le condizioni di ripresa. Pentax Optio LS465 è disponibile a 79 euro. di Emanuele VILLA lympus presenta PEN E-P5, la nuova ammiraglia nel segmento delle mirrorless con sensore micro 4:3 e realizzata in occasione del cinquantesimo anniversario della PEN F, un’icona della fotografia reflex introdotta, appunto, nel 1963 in Giappone. La PEN E-P5 ha quindi innanzitutto un marcato look vintage e il medesimo design del profilo frontale del modello “storico” (che suggerisce un’idea di solidità), oltre al fatto che può essere dotata di un’impugnatura ergonomica in legno, disponibile separatamente. Ma ovviamente PEN E-P5 è un modello del 2013, con tutta la tecnologia di una top di gamma di questo segmento: il sensore è un Live MOS da 16 Megapixel, lo stesso usato dalla OM-D, macchina dalla quale PEN E-P5 eredita buona parte del comparto tecnologico, tra cui anche il sistema di stabilizzazione a 5 assi che promette un guadagno fino a 5 stop e l’autofocus Fast AF a rileva- Optio LS465 la fotocamera cambia pelle estratto da dday.it n.70 / 20 maggio 2013 tEST In prova il Bravia KDL-46W905A, TV Full HD che si pone al vertice della gamma Sony, in attesa dell’arrivo del 4K Sony W905, prestazioni super senza fronzoli Segni particolari Triluminous, processore X-Reality Pro, DVB-T2 e soprattutto una qualità sorpendente di Roberto Pezzali A Design bello, ma non colpisce Sony ha rivisto il look dei TV e la sensazione è che questo Sense of Quartz sia un piccolo passo indietro sotto il profilo del Look & Feel. Il design è ovviamente soggettivo, ma non nascondiamo che il Gorilla Glass frontale da bordo a bordo, senza cornice, aveva il suo fascino. Il vetro nel W905 sparisce e lascia spazio a una cornice in alluminio molto sottile, nera, con un blocchetto nella parte bassa sul quale è stato serigrafato il logo e incastonato il LED di stato Intelligent Core che cambia colore a seconda del contenuto; volendo può essere disattivato o gestito in diversi modi. Il piedistallo, un cerchio cromato, permette di orientare il TV. Per quanto riguarda l’audio, il Bravia W905 ha gli speaker integrati nella parte bassa, nel bordo, torna al sommario apriamo la stagione delle prove dei TV con il Sony W905. La scelta non è casuale: la serie del 2012 di TV Sony, a detta di molti e come confermato anche dalla nostra comparativa TV, è quella che lo scorso anno ha raggiunto il miglior livello come qualità di visione. E se tutti gli altri quest’anno hanno premuto l’acceleratore per l’ennesima volta sulle doti “Smart” e sulle funzionalità aggiuntive, Sony è stata l’unica tra le “Big” a proporre qualcosa di nuovo dal punto di vista della pura qualità video: la retroilluminazione Triluminous e un nuovo processore X-Reality Pro. Sony W905 è il top di gamma Full HD di Sony: sopra di lui solo il 55” 4K. Il TV provato è nella versione da 46”, quella più “commerciale”, e viene venduto a un prezzo di listino di 2.000 euro; trattandosi di un top di gamma, è ovviamente full optional. Non mancano infatti il 3D, con ben 4 occhiali attivi Bluetooth, e neppure le funzioni Smart come le app per il Video On Demand, il browser, il Mirroring da smartphone con l’NFC e il controllo da smartphone e tablet. Rispetto ai suoi competitor, Sony ha lasciato da parte quella manciata di feature che gli appassionati della qualità d’immagine ritengono pura inutilità: il controllo vocale e gestuale, le miriadi di applicazioni e la schermata principale che ricorda più una dashboard che un TV. Il TV Sony, se così vogliamo vederla, è più TV e meno “Smart”: parte subito con i programmi, ha un’interfaccia velocissima e tante opzioni di regolazione video, ma grazie al mirroring e alle apps integrate, l’utente ha tutto quello che gli serve per un’esperienza di visione completa. con irradiazione inferiore. Una parola infine sui riflessi: anche se sparisce il Gorilla Glass, il filtro frontale è comunque lucido e i riflessi ambientali ci sono. Telecomando pratico e comodo In dotazione con il W905, Sony offre ben due telecomandi, quello tradizionale e un nuovo telecomando sottile e leggero che dovrebbe funzionare come secondario. In realtà in questo caso la preferenza potrebbe cadere proprio sul secondo, il più piccolo. Dotato di Bluetooth, integra il sistema NFC per abbinare smartphone e TV e effettuare lo Screen Mirroring e, grazie alla disposizione intelligente dei tasti, permette di muoversi con una facilità disarmante all’interno dei menu e del TV. Rispetto ad altri telecomandi secondari è abbastanza completo, ma per molte funzioni è indispensabile richiamare un piccolo menu a schermo con il tasto “keypad”. La forma a bacchetta potrebbe far pensare ad un telecomando con giroscopio integrato, tuttavia si tratta di un normalissimo telecomando con una decina di tasti funzione che possono essere combinati tra loro, e se non fosse per l’assenza della retroilluminazione sarebbe davvero perfetto. Il telecomando principale, anche lui non illuminato, ha però il vantaggio di dare accesso diretto non solo ai numeri dei canali ma anche ad alcune funzioni come il 3D e la selezione ingressi. Poco smart, ma completo Un TV come il Samsung F8000 è nato per stupire: chi si trova davanti a una demo ben fatta del controllo vocale e gestuale e delle altre funzioni non può che restare a bocca aperta, molte sono davvero uniche. Il Sony W905 rinuncia a parte di queste funzioni ma riesce ad essere ugualmente completo: il browser c’è, ma alzi la mano chi lo ha mai usato sulla TV, e ci sono anche alcune app selezionate da Sony all’interno dello Store di Opera. Non mancano comunque quelle di base come YouTube, Facebook, Twitter, Sony Music Unlimited e Sony Video Unlimited, così come non manca Skype per eventuali chiamate con la videocamera da acquistare a parte. Il player DLNA / USB è lo stesso dello scorso anno: riproduce quasi tutti i filmati (anche MKV) che abbiamo provato ma non digerisce alcuni file, e in qualche caso non funziona la riproduzione veloce in avanti (che fa ripartire il filmato da capo). Sony non sembra aver cambiato nulla rispetto al 2012: i file che ci hanno dato problemi sono gli stessi che non venivano “digeriti” da un piccolo Sony dello scorso anno che abbiamo in redazione. Il comportamento è inoltre diverso tra DLNA e USB: un file che non funziona via DLNA viene letto senza problemi tramite USB. La situazione comunque è molto circostanziata: su 100 video, uno potrebbe avere dei problemi. segue a pagina 33 estratto da dday.it n.70 / 20 maggio 2013 tEST TV Sony KDL-46W905A segue Da pagina 32 C’è anche il PVR per la registrazione video, e qui l’unico rammarico è l’assenza di un doppio tuner: la sezione di sintonizzazione con DVB-T2 e DVB-S è completissima, raddoppiarla per vedere un canale mentre ne registriamo un altro sarebbe stata la mossa giusta. Miracast, che sofferenza do non funziona: bisogna creare il collegamento manualmente, perchè sul display del Nexus vengono rilevate stringhe di istruzioni che il sistema operativo non capisce e interpreta male. Dulcis in fundo il Galaxy S4: anche se Samsung non parla di Miracast il nuovo top di gamma è quello che tra i tre funziona meglio. È vero che anche qui l’NFC non funziona e l’accoppiamento va eseguito manualmente, ma una volta accoppiati lo smartphone tiene in memoria i dati del TV e si può far partire il mirror in ogni istante. Il Galaxy S4 inoltre tiene attive due connessioni di rete, quindi anche in modalità Wi-Fi Direct lo smartphone resta collegato al nostro Access Point e ci permette di inviare al TV video in streaming e altri contenuti senza usare la connessione 3G. Le performance sono più che sufficienti per navigare e per le apps, ma se vogliamo visualizzare in mirroring un filmato non riusciamo ad ottenere una resa fluidissima. Questo perché Miracast, a differenza del DLNA, non invia il file al TV da decodificare ma esegue la decodifca sullo smartphone, comprime in tempo reale quello che vediamo sul display dello smartphone e lo trasmette alla TV che lo decodifica a sua volta. Il Samsung Galaxy S4, nonostante il potente Snapdragon 600, non riesce a comprimere il flusso Full HD mante- nendo i 30 fps necessari per una visualizzazione fluida. Miracast quindi funziona, ma non la parte NFC, che dovrebbe semplificare il collegamento tra dispositivi: attualmente questa non dà problemi solo su smartphone Sony Xperia. Inoltre, l’utente deve ricordarsi che per visualizzare una foto o un filmato è molto meglio usare il DLNA che Miracast: la qualità è più alta e i filmati sono fluidi. Un’altra considerazione da fare è la necessità della connessione Wi-fi Direct: la scelta è dovuta probabilmente al fatto che, per garantire ottimi risultati, la qualità del collegamento dev’essere eccellente, cosa che una normale infrastruttura di rete wireless non può garantire. Ci si collega di tutto Ai TV oggi bastano tre o quattro porte HDMI per collegare i dispositivi esterni e tre o quattro porte USB per un eventuale hard disk PVR e supporti di memoria. Il W905 (come tutti i competitor) tuttavia ci ripropone anche una Scart (montata piatta sul retro, incompatibile con un posizionamento a muro) e altri arcaici ingressi come il component e il videocomposito. Segnaliamo anche un’uscita cuffie con possibilità di regolare il volume, connessione preziosa e spesso dimenticata. Sono presenti anche la presa di rete gigabit (montata sul retro e non di profilo) e il Wi-fi integrato. Menu completo, ma complesso Sony per il 2013 ha fatto debuttare una nuova interfaccia grafica divisa in due grossi blocchi: il primo è il Sony Entertainment Network, un Wall di tutte le app disponibili, e la seconda è la Home vera e propria con una rivisitazione della navigazione Cross Media Bar. Del primo blocco non ne abbiamo proprio sentito la mancanza: ci sono quasi 50 app ma l’importante è scegliere quelle che interessano impostandole come preferite, e così facendo appaiono anche nel menu principale. Quest’ultimo è veloce, rapido, facile da usare an- segue a pagina 34 torna al sommario Il Sony W905 è uno dei primi TV che implementa Miracast, lo standard che i produttori e Google vogliono spingere come alternativa ad AirPlay mirroring. Teoricamente basta uno smartphone Android con Miracast a bordo per effettuare il mirroring dello schermo e lanciare dal device mobile ogni app in Full HD direttamente sul W905, trasformandolo in una Android TV. Purtroppo questa funzione sembra ancora acerba, e la colpa sembra essere più degli smartphone che del TV. Andiamo con ordine: abbiamo provato Miracast sull’Xperia Z, sul Galaxy S4 e sul Nexus 4. Con l’Xperia Z l’accoppiamento è immediato: basta appoggiare lo smartphone con NFC al telecomando e viene stabilita una connessione Wi-Fi Direct tra smartphone e TV, facendo partire il mirror. Tutto funziona bene ma c’è un piccolo problema collaterale: la connessione Wi-Fi Direct toglie dallo smartphone la connessione di rete (che passa a 3G) quindi navighiamo o utilizziamo app Android sul TV usando la connessione 3G e non la nostra rete Wi-Fi di casa. Se proviamo una connessione senza NFC e con Wi-fi tramite Access Point, il mirroring non funziona né con il TV collegato via wireless né con il TV collegato via cavo. Passando al Nexus 4 la soluzione è diversa: con il TV collegato via wireless si riesce a stabilire una connessione anche tramite Access Point ma il risultato è una schermata di pixel: il segnale non è abbastanza buono. Se utilizziamo invece il Wi-Fi Direct funziona tutto ma perdiamo anche qui la navigazione. Con il Nexus 4, l’NFC del telecoman- estratto da dday.it n.70 / 20 maggio 2013 tEST TV Sony KDL-46W905A segue Da pagina 33 che se le regolazioni presenti sono davvero tante e spesso distribuite su più menu. Utilizzare un TV nel pieno delle sue possibilità sta diventando troppo complesso: è vero che è importante poter personalizzare ogni opzione secondo le proprie esigenze ma è anche vero che il 99% degli utenti potrebbe decidere di lasciar perdere e non toccare nulla. Il W905 permette davvero ogni tipo di regolazione, soprattutto in ambito video dove è possibile configurare ogni ingresso singolo decidendo anche lo spazio colore. Godimento totale Le connessioni sono complete, con il TV montato a parete alcune prese risultano però inutilizzabili. torna al sommario Qui sopra il TV senza coperchio: si nota che il pannello LCD non è Samsung, ma presumibimente (non è certo) AUO. La retroilluminazione è disposta sui lati e gli speaker installati sono a singola via. ad una costosa illuminazione RGB, con una netta separazione delle componenti cromatiche, a tutto beneficio della resa a schermo. Dal punto di vista cromatico, sia con i Blu-ray sia con video e fotografie, il W905 esprime il giusto grado di saturazione e una fedeltà cromatica davvero incredibile, apprezzabile soprattutto sui difficili rossi e sull’incarnato della pelle. L’unico punto che forse merita di essere toccato è il blu: a tratti i cieli sembrano essere troppo carichi, quasi innaturali: meglio togliere un po’ di saturazione. I menu a schermo, molto completi, permettono poi una regolazione totale che, con l’ausilio di un colorimetro, consente di raggiungere un risultato perfetto. L’acquisto di un colorimetro, nonostante la calibrazione di fabbrica sia già molto buona, è altamente consigliato: un Xrite i1Display Pro da circa 200 euro è un investimento consigliatissimo per chi da un TV pretende la resa migliore. L’unico consiglio è quello di evitare la modalità “brillante” da ogni ingresso, assegnata di default alle trasmissioni TV: i colori sono talmente saturi e sparati che producono un’immagine ai limiti del guardabile. Anche sulle basse luci Sony ha fatto un lavoro eccellente: la nuova gestione della retroilluminazione e del processore insieme al nuovo filtro permettono di raggiungere un livello del nero impensabile fino a qualche anno fa sul LED. E tutto ovviamente senza sacrificare i dettagli sulle basse luci: con una console si riesce tranquillamente a giocare un dungeon di Skyrim con pochissima luce distinguendo perfettamente tutti i dettagli. La gestione dinamica della retroilluminazione impressiona anche con i film in 2.35:1, dove le bande nere in ambiente non illuminato si fondono totalmente con il nero della stanza. L’unica nota relativa alla resa dei neri è legata all’angolo di visione: di fronte il nero è perfetto, ma se ci spostiamo troppo, la luminosità cresce. Allo stesso modo, il Local Dimming è efficace ma non impeccabile per esempio nei titoli di testa a fondo nero: in questo caso si percepiscono le zone dove viene “spenta la luce” e quelle invece dove la retroilluminazione lavora. Inoltre se lo teniamo in modalità “aggressiva” si perdono un po’ di dettagli sulle basse luci. Buono anche il lavoro del processore X-Reality Pro. Per la prima volta non ci viene voglia di disattivare tutti i filtri: il processore aumenta davvero il dettaglio percepito e, anche attivando il Motion Processing, riduce sensibilmente le scie senza intaccare la cadenza originale del contenuto cinematografico. Per quanto riguarda il 3D, invece, sembra che l’unica cosa migliorata siano i quattro occhiali in dotazione al posto dei due dello scorso anno: l’importante è sapere che se mai venisse voglia di guardare un contenuto in 3 dimensioni, il TV può riprodurlo senza problemi e con una buona resa. Sony ha fatto davvero un gran lavoro sul suo top di gamma, un LCD che si vede in modo superbo e che, se spremuto bene nelle regolazioni, può raggiungere performance sorprendenti. Un TV che soddisfa tutti, dagli utenti che non vogliono faticare troppo e che con le modalità Cinema e Game si trovano tutto pronto, a chi invece passa più tempo nei menu che a guardare effettivamente un film. Video 4K e OLED possono aspettare: un W905 è, oggi, una scelta migliore. Se i TV Sony della passata stagione si vedevano benissimo, quelli di quest’anno si vedono meglio. Potrebbe sembrare un’ovvietà ma non lo è: il salto fatto da Sony è netto, percepibile da tutti. Anche se non abbiamo la possibilità di mettere a fianco un HX855 e un W905, siamo sicuri che il W905 sia migliore in tutti i campi, dalla resa cromatica al contrasto, fino al processing d’immagine. Sony ha fatto un lavoro eccellente, e i meriti vanno divisi tra processore, retroilluminazione e pannello stesso. Come se non bastasse, e lo anticipiamo subito, il Sony W905 ha un Input Lag bassissimo, inferiore ai 10 millisecondi: un vero godimento per chi lo attacca alla PS3 o all’Xbox, pochissime scie e una reattività davvero immediata. Vogliamo partire dai colori perché questa è la grande novità: al posto di usare i classici LED bianchi, Sony ha utilizzato un particolare filtro tra retroilluminazione e pannello, all’interno del quale sono stati inseriti piccoli elementi denominati Quantum Dots. Questi elementi, sollecitati dalla luce dei LED blu utilizzati come sorgente, emettono a loro volta un verde puro e un rosso puro: il risultato è una retroilluminazione con performance simili se non superiori estratto da dday.it n.70 / 20 maggio 2013 tEST In prova il TV LCD LED Panasonic TX-L50DT60, ricchissimo di funzionalità e con la nuova piattaforma Smart Viera DT60, cresce la qualità dei TV LCD Panasonic Il nuovo DT60 offre un’immagine dettagliata e dai colori ben bilanciati, ma il plasma resta al top di Paolo CENTOFANTI P Sottile, leggero e metallico La serie DT60 presenta un design davvero minimale ed essenziale: la cornice è sottilissima ed è costituita da un bordino metallico che circonda lo schermo sul frontale. Il bordo inferiore della cornice prosegue con un sottile inserto in plastica trasparente che nell’angolo sinistro monta degli indicatori LED. La base è costituita da un pianale in simil alluminio spazzolato che sostiene con slancio il leggero pannello con un piedistallo rivestito da una finitura silver lucida. Nel complesso il TV è semplice ma elegante. Le connessioni seguono l’ormai classica dispo- anasonic è soprattutto sinonimo di plasma per molti appassionati, ma da ormai un paio d’anni il costruttore giapponese si è piegato alla dura legge del mercato e ha cominciato a puntare con decisione anche sulla tecnologia LCD. Dopo un inizio un po’ incerto, oggi Panasonic si presenta con una gamma LCD che per funzionalità, design e tecnologia non ha nulla da invdiare all’agguerrita concorrenza. La serie DT60 si pone appena un gradino sotto al top di gamma dei modelli LCD del catalogo Panasonic di quest’anno. Si tratta di un TV dotato di un pannello LCD IPS con retroilluminazione LED Edge e backlight scanning a 1600 Hz e quasi tutte le novità della piattaforma Smart Viera (rispetto al top di gamma WT60 manca essenzialmente la webcam integrata). torna al sommario sizione, con alcune prese disposte lateralmente verso sinistra e altre verso il basso. Qui c’è tutto quello che serve: 3 ingressi HDMI, 3 porte USB e per l’analogico component (tramite adattatore in dotazione) e persino SCART. Il WiFi è integrato ma c’è anche la porta Ethernet, c’è l’uscita per le cuffie e un connettore S/PDIF ottico per il canale di ritorno per il TV. Il TV è dotato di doppio tuner DVB-T e doppio DVB-S2 per il satellite e troviamo un doppio slot per i moduli CAM per i canali TV a pagamento. L’unico appunto è che tre ingressi HDMI di questi tempi possono andare stretti: Sky, un lettore Blu-ray e una console e abbiamo finito lo spazio. Il TV supporta anche il sistema Miracast per il mirroring dello schermo di smartphone e tablet compatibili, funzione a cui si accede con un’app apposita da interfaccia a schermo. Per quanto riguarda il pannello, il TV monta un LCD IPS full HD con 3D polarizzato (in dotazione troviamo 4 occhialini). La retroilluminazione è di tipo LED Edge con i LED disposti solo lateralmente. Il pannello è a 200 Hz ma con il backlight scanning (il pannello viene illuminato cioè a segmenti in rapida successione) si arriva a una frequenza “virtuale” di 1600 Hz. La serie DT60 è dotata di retroilluminazione dinamica, per cui i LED laterali vengono controllati a zone per migliorare il rapporto di contrasto ricreando una sorta di local dimming. Si calibra anche da iPad Il TV Panasonic è dotato di due menù separati, quello delle impostazioni e quello per il normale utilizzo su cui torneremo più avanti. Il menù di configurazione segue uno schema consolidato e che da tempo troviamo sui TV del produttore giapponese, con la suddivisione per impostazioni immagine, audio, rete, altre impostazioni. Le possibilità di configurazione sono molto complete e specie sul versante video abbiamo veramente di tutto e di più. Oltre alle classiche regolazioni di base, è possibile intervenire su spazio colore, bilanciamento del bianco, gamma. Nel caso di questi ultimi due parametri è possibile effettuare una calibrazione fine su 10 punti della scala di grigi per una taratura di livello professionale. segue a pagina 36 estratto da dday.it n.70 / 20 maggio 2013 tEST TV Panasonic TX-L50DT60 segue Da pagina 35 Doppi comandi In dotazione troviamo due telecomandi. Il primo è quello classico con tasti per quasi tutte le funzioni primarie e tastierino numerico per la selezione dei canali. I tasti principali sono tutti retroilluminati, e anche se non è il massimo dell’eleganza è pratico e comodo da utilizzare. Il secondo è invece più piccolo e con un touchpad al centro che ci consente di muovere con più agilità il puntatore durante la navigazione su Internet. Un tasto a grilletto funge da OK e intorno alla superficie touch troviamo controlli per accedere alle principali funzionalità “smart”. Altra particolarità di questo telecomando è che include il microfono per impartire i comandi vocali per il controllo a voce di alcune funzionalità del TV. Funzionalità Smart TV parola d’ordine personalizzazione Panasonic anche quest’anno ha rivisto le funzionalità “smart” introducendo una nuova schermata home personalizzabile dall’utente denominata My Home Screen. In generale avremo il riquadro dell’immagine TV o di un ingresso e tutto intorno applicazioni o altre informazioni a seconda del template che scegliamo. Alcune schermate di esempio sono già pre-configurate, ma il vero punto di forza è che ne possiamo creare una nuova da zero secondo le nostre abitudini e con le nostre app che maggiormente utilizziamo. Possiamo aggiungere app dallo store Viera Connect, oppure anche funzionalità come l’accesso a server DLNA, la funzione di mirroring dello schermo, la guida TV e così via. Si tratta di una soluzione molto pratica perché ci consente di mettere in primo piano solo le app e funzioni che usiamo mag- Panasonic Smart Viera La nuova funzione My Home Screen torna al sommario giormente senza perderci in troppe funzioni che potrebbero appesantire l’esperienza d’uso. L’unico limite che abbiamo rilevato è che non è possibile selezionare dei canali TV preferiti da aggungere alla home screen: solo la lista completa dei canali memorizzati. La piattaforma per le app non ha subito in realtà grossi cambiamenti rispetto allo scorso anno. Ritroviamo lo store e molte delle app sono quelle che già avevamo visto sui TV del 2012. Un nuovo tasto apposito del telecomando ci permette di accedere alla lista delle app installate anche senza passare per la schermata Home con un menù in sovraimpressione. Molte app sono già pre-installate e altre possono essere scaricate previa registrazione di un account sullo store, con una procedura a dire il vero un po’ macchinosa. Tra le applicazioni più interessanti vale la pena segnalare Skype, la funzione social TV che permette di controllare Facebook o Twitter mentre guardiamo un programma, AceTrax e Chili TV per il noleggio in streaming di film, EuroSport Player. Ben fatte anche le app per YouTube e Vimeo, anche se con quest’ultima non siamo riusciti a riprodurre video in HD. Per quanto riguarda YouTube, il TV Panasonic è compatibile con la nuova funzionalità per l’app per iOS e Android che consente di avviare la riproduzione di un video direttamente da smartphone o tablet. Novità della gamma 2013 sono i controlli vocali che possono essere “dettati” utilizzando il telecomando touch in dotazione. È possibile richiamare determinate funzionalità (“internet” apre il web browser, “guida TV” per l’EPG ad esempio) e controllare le funzionalità di base. Come altre soluzioni di questo tipo spesso la realtà è che il telecomando è quasi sempre il metodo più veloce e pratico per svolgere le stesse operazioni. Unica vera eccezione è costituita dall’immissione dei testi ad esempio nella ricerca su internet o per digitare segue a pagina 37 Utilizzando l’app per smartphone e tablet Viera Remote 2 è possibile modificare agevolmente tutti questi parametri con degli slider touch e dei diagrammi che descrivono l’azione dei controlli tramite la funzione “Smart Calibration”. Diverse le opzioni di ottimizzazione di immagine: interpolazione dei fotogrammi per una maggiore fluidità (Intelligent Frame Creation), due filtri di riduzione del rumore (Noise Reduction e MPEG remaster), miglioramento della nitidezza (ottimizzatore risoluzione) e vari controlli sulla dinamica dell’immagine (miglioramento brillantezza, adaptive gamma control, espansione del nero, clear white). Insomma c’è di che sbizzarrirsi per trovare l’immagine più vicina ai propri gusti. Il menù è abbastanza chiaro e in basso troviamo una breve descrizione dei vari parametri anche se per alcuni non è poi così chiara. estratto da dday.it n.70 / 20 maggio 2013 tEST TV Panasonic TX-L50DT60 segue Da pagina 36 La prova di visione Nonostante il mare di impostazioni video a disposizione, dobbiamo dire che i tecnici giapponesi hanno fatto un buon lavoro per consentire un’esperienza di visione ottimale “out of the box”. Colorimetro alla mano, passando dalla modalità normale di immagine a quella TrueCinema, abbiamo potuto constatare parametri di default davvero ottimali, quasi perfetti. Luminosità, contrasto, gamma, bilanciamento del bianco sono tutti molto vicini al riferimento. Tutto quello che abbiamo fatto è stato regolare un po’ la nitidezza e attivare al massimo il local dimming, che solo in questo modo riesce ad essere davvero efficace. Durante la visione di video in alta definizione con sorgenti come Blu-ray Disc si possono apprezzare un’immagine dettagliata e cromaticamente ben bilanciata. L’immagine è compatta e in generale bene definita, anche se incarnati e particolari scuri tendono a essere un filo più torna al sommario impastati e meno precisi. Il tempo di risposta del pannello appare essere molto buono e non si percepiscono trascinamenti o perdite di dettaglio dovuti a scie. Nel complesso però anche con i migliori dischi l’immagine sembra offrire un’impostazione forse fin troppo morbida, ma comunque piacevole. Il livello del nero è piuttosto buono per essere un LCD a LED. Anche con sala oscurata, il rapporto di contrasto appare piuttosto convincente nelle scene non troppo scure con un’ottima dinamica e colori ben bilanciati. Nelle sequenze più buie la tenuta del nero è abbastanza buona ma l’immagine appare più che altro un po’ slavata: si percepisce che sotto il nero c’è ancora della luce e i dettagli sulle ombre tendono a venire leggermente affogati. Ma per fare di meglio l’unica soluzione è quella della retroilluminazione diretta con gli LCD, una strada che ormai non viene più seguita. Come dicevamo, la funzionalità di retroilluminazione dinamica dà il meglio se impostata sul massimo, riducendo sensibilmente il livello del nero, ma l’intervento della regolazione a seconda delle scene può essere troppo netto e diventa avvertibile, specie nelle repentine transizioni scuro/chiaro, come quando in una scena scura compare all’improvviso una forte sorgente di luce. Da sottolineare che in presenza di fotogrammi completamente neri, il TV spegne del tutto la retroilluminazione, con un effetto che in alcuni casi può essere troppo evidente. Il dimming lavora a fasce e, specie con i videogiochi, è facile accorgersi come un punto luminoso porti a “illuminare” tutta una banda orizzontale sullo schermo. Sempre con i giochi possiamo notare un’uniformità non sempre impeccabile. Il clouding sul modello in prova non è visibile, ma su inquadrature particolarmente uniformi all’occhio attento non sfuggiranno alcune imperfezioni. La visione dei programmi TV su digitale terrestre, com’è facile immaginare, non è in grado di valorizzare le potenzialità del televisore, che però non accentua troppo la poca definizione e l’alta compressione dei canali nostrani. Il meglio ovviamente si ottiene con i programmi in alta definizione, purtroppo ancora pochi. Sul versante 3D, il TV è di tipo polarizzato con dimezzamento della risoluzione verticale. A livello di ghosting e cross talk la resa è molto buona e l’effetto 3D preciso, ma il calo di risoluzione è molto avvertibile. Interessante la resa dei piccoli altoparlanti integrati nel TV. Nonostante le loro ridottissime dimensioni riescono a restituire un suono inaspettatamente profondo verso le frequenze medio basse. Ovviamente non possono competere con dei veri diffusori, ma nella media dei TV odierni il Panasonic DT60 riesce sicuramente a farsi sentire. Se non ci fossero i plasma... Il nuovo Panasonic della serie DT60 è un buon LCD molto completo a livello di funzionalità multimediali e “smart”. La nuova interfaccia My Home Screen, pure con dei limiti, permette di ottimizzare l’esperienza d’uso mettendo in evidenza le funzioni e le app che più ci interessano. Panasonic ha fatto passi da gigante sul fronte anche della qualità di immagine della gamma LCD, ma se andiamo a considerare l’intera gamma di Panasonic, quindi includendo anche i plasma, ancora non c’è storia. Il DT60 è sicuramente un buon LCD LED Edge, ma per ben 700 euro in meno è possibile optare per il plasma da 50 pollici della serie ST60 o ancora per 300 euro in meno c’è la serie GT60, e per soli 100 euro in più c’è il VT60, televisori che offrono una qualità di immagine nettamente superiore sotto diversi aspetti. A 1899 euro di listino il posizionamento di prezzo del DT60 all’interno della gamma Panasonic, è pertanto piuttosto critico. un indirizzo. Il riconoscimento vocale, quando funziona, è molto comodo visto che l’immissione manuale richiede per l’italiano la doppia conferma per ogni vocale (a causa delle accentate), il che può diventare davvero estenuante. Nel caso però i testi non vengano riconosciuti correttamente, ci ritroveremo ad armeggiare tra due telecomandi e tutta la supposta praticità della funzione va a farsi benedire. Inoltre i controlli vocali non funzionano all’interno delle app di terze parti. La sezione di riproduzione multimediale non ha invece subito molte modifiche e presenta l’’interfaccia molto essenziale che Panasonic utilizza già da qualche generazione di prodotto. Sia via DLNA che da periferiche USB, il TV legge praticamente quasi tutti i formati più diffusi. Il TV permette di registrare fino a due programmi contemporaneamente su hard disk e può fungere da server DLNA per distribuire sulla propria rete locale le registrazioni effettuate e riprodurle con un qualsiasi altro dispositivo. Dammi il cinque! estratto da dday.it n.70 / 20 maggio 2013 MODELLO 730-1 redditi 2007 ALLEGATO B Scheda per la scelta della destinazione dell'8 per mille dell'IRPEF e del 5 per mille dell'IRPEF Da consegnare unitamente alla dichiarazione Mod. 730/2008 al sostituto d’imposta, al C.A.F. o al professionista abilitato, utilizzando l’apposita busta chiusa contrassegnata sui lembi di chiusura. genzia ntrate CODICE FISCALE (obbligatorio) COGNOME (per le donne indicare il cognome da nubile) DATI ANAGRAFICI DATA DI NASCITA GIORNO MESE ANNO NOME SESSO (M o F) COMUNE (o Stato estero) DI NASCITA PROVINCIA (sigla) LA SCELTA DELLA DESTINAZIONE DELL’OTTO PER MILLE DELL’IRPEF E QUELLA DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF NON SONO IN ALCUN MODO ALTERNATIVE FRA LORO. PERTANTO POSSONO ESSERE ESPRESSE ENTRAMBE LE SCELTE SCELTA PER LA DESTINAZIONE DELL’OTTO PER MILLE DELL’IRPEF (in caso di scelta FIRMARE in UNO degli spazi sottostanti) Il tuo 5 per mille può cambiare la vita di molti bambini prematuri. E non ti costa nulla. Ogni anno in Italia nascono 30.000Assemblee bambini prematuri, di Dio in Italia di cui circa 5000 hanno un peso inferiore a 1500 gr. Stato Chiesa cattolica Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Chiesa Valdese unione delle chiese metodiste e valdesi Chiesa Evangelica Luterana in Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Questi bambini hanno bisogno di Unione Comunità Ebraiche Italiane e assistenza per molti anni. cure, controlli genitori hanno bisogno del tuo aiuto. In aggiunta a quanto indicato nell’informativa sul trattamento dei dati, 3 delle istruzioni, si precisa che Le contenuta donazioni nel ad paragrafo AISTMAR Onlus vengono i dati personali del contribuente verranno utilizzati solo dall’Agenzia delle Entrate per attuare la scelta. interamente impiegate per: E anche i loro AVVERTENZE Per esprimere la scelta a favore di una delle sette istituzioni beneficiarie quota dell'otto per mille dell'IRPEF, il - l’assistenza delledella gravidanze a rischio o patologiche contribuente deve apporre la propria firma nel riquadro corrispondente. La scelta deve essere fatta esclusivamente per - la cura e il supporto al neonato prematuro una delle istituzioni beneficiarie. e alla famiglia nel percorso di sviluppo crescita La mancanza della firma in uno dei sette riquadri previsti costituisce scelta nonsua espressa da parte del contribuente. In talecaso, la ripartizione della quota d’imposta non attribuita è stabilita in proporzione alle scelte espresse. Le quote non attribuite spettanti alle Assemblee di Dio in Italia e alla Chiesa Valdese Unione delle Chiese metodiste e Valdesi, sono devolute alla gestione statale. Oppure puoi sostenere AISTMAR Onlus con versamenti su: • C/C Postale: SCELTA PER LA DESTINAZIONE DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF (in caso29328200 di scelta FIRMARE in UNO degli spazi sottostanti) • C/C BancoPosta: IBAN: IT 05 Z 07601 01600 000029328200 presso Posta di via Sambuco, 15agli- Milano Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, Finanziamento enti delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni riconosciute della ricerca scientifica e della università Sui che operano nei settori di cui all’art. 10, c. 1, lett a), • C/C Bancario: IBAN: IT 30 R 05216 01619 000 000 003641 del D.Lgs. n. 460 del 1997 e delle fondazioni nazionali di carattere culturale moduli presso Credito Valtellinese, Agenzia n°14 - Milano FIRMA FIRMA SOSTIENI AISTMAR Onlus con il tuo 5 per mille CUD, 730 o Unico scrivi Mario Rossi ........................................................................ Codice fiscale del beneficiario (eventuale) 9 7 0 2 8 2 1 0 1 5 7 ........................................................................ Tutto il personale di AISTMAR Onlus è volontario. L’intero ricavato delle donazioni viene Codice fiscale del impiegato cure e assistenza ai neonati prematuri e patologici e alle loro famiglie. beneficiario in (eventuale) Finanziamento agli enti della ricerca sanitaria AISTMAR Onlus - via della Commenda, 12 - 20122 Milano - www.aistmar.it FIRMA ........................................................................ Sostegno alle associazioni sportive dilettantistiche in possesso del riconoscimento ai fini sportivi rilasciato dal CONI a norma di legge FIRMA AISTMAR Onlus ........................................................................ FONDAZIONE IRCCS CA’ GRANDA - OSPEDALE MAGGIORE POLICLINICO Codice fiscale del Codice fiscale del beneficiario (eventuale) beneficiario (eventuale) Associazione Italiana per lo Studio e la Tutela della Maternità ad alto Rischio torna al Dipartimento sommario per la Salute delle Donna, del Bambino e del Neonato U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale In aggiunta a quanto indicato nell’informativa trattamento via Francesco Sforza, 28sul - 20122 Milano dei dati, contenuta nel paragrafo 3 delle istruzioni, si precisa che CONTRIBUENTE estratto da dday.it n.70 / 20 maggio 2013 tEST Abbiamo provato un piccolo media center equipaggiato con Android 4.0; fa il suo lavoro ma niente di più Pivos XIOS DS Media Play!: la Android TV Apprezzabile soprattutto sotto il profilo multimediale e interessante anche il prezzo, di 119 euro di Vittorio Romano BARASSI Dotazione completa peccato per il software XIOS DS Media Play! si presenta in un piccolo case quadrato (10x10cm) con angoli smussati da un centimetro e mezzo di spessore e da 128 grammi di peso; frontalmente sono presenti i tre LED di stato e il ricevitore per il telecomando ad infrarossi offerto in dotazione, sul lato destro vi sono due porte USB 2.0 e l’ingresso per la microSD (fino a 32 GB, che si aggiungono ai 2 GB di memoria NAND a bordo) mentre posteriormente troviamo, da sinistra a destra, porta Ethernet 10/100, un altro ingresso USB 2.0, porta HDMI v1.3, entrata per l’alimentatore e pulsante di accensione/spegnimento/stand-by. Il lato sinistro è sgombro (a parte un paio di codici a barre identificativi), superiormente vi è il logo del prodotto con tanto di androide disegnato e sotto, nascosto in un rivestimento morbido, troviamo il pulsante dedicato al reset di sistema. A completare la ricca dotazione, all’interno del case, vi è pure il WiFi 802.11 b/g/n, che, nonostante la specifica “n” si è dimostrato essere piuttosto lento se paragonato a torna al sommario Oggigiorno è davvero impossibile contare tutti i dispositivi Android reperibili sul mercato; tra smartphone e tablet ce ne sono a migliaia e negli ultimi tempi, soprattutto da quando processori e GPU “mini” hanno fatto il grande passo e possono riprodurre contenuti a 1080p, vanno molto di moda i piccoli Media center. Uno di questi è XIOS DS Media Play! di Pivos, azienda americana molto attiva su questo fronte. Leggendo la scheda tecnica del prodotto non si resta di sicuro impressionati dalla potenza in gioco ma si capisce bene cosa sarà in grado di offrire la scatoletta in questione. Con un processore ARM Cortex A9 e con 512 MB di RAM DDR2 non si possono pretendere miracoli, ma affiancando a queste due componenti critiche una robusta GPU Mali-400 con pieno supporto OpenGL il risultato finale non è malvagio. prodotti analoghi posizionati nelle vicinanze del dispositivo in prova. Se il lato hardware del prodotto può essere considerato soddisfacente, non si può dire altrimenti del lato software. Il prodotto è equipaggiato con una versione ad-hoc di Android 4.0.4 Ice Cream Sandwich, appositamente disegnata per l’hardware del dispositivo ma che non sembra offrire grandissima reattività nelle situazioni più complicate. L’interfaccia è assolutamente standard, senza personalizzazioni di alcun genere; certo, nel normale uso quotidiano funziona tutto molto bene e non si sente la mancanza di niente, ma qualche tocco grafico in più non avrebbe stonato affatto. Ovviamente non manca il Play Store, vera e propria ancora di salvezza di un dispositivo che si aggrappa a Google per espandere le proprie caratteristiche fin troppo basilari. Lasciate stare i telecomandi meglio tastiera e mouse Collegato il dispositivo al monitor/televisore e alla presa di alimentazione, il sistema si avvia e in poco meno di un minuto ci si ritrova dinanzi all’interfaccia classica di Android. Per controllare il tutto, come abbiamo già anticipato, in dotazione con il box ci viene in soccorso un leggero telecomando dotato di pochissimi tasti che, però, permette di muoversi abbastanza agevolmente tra le schermate e i menu del sistema. Bisogna farci un po’ l’abitudine, ma poi il tutto risulterà abbastanza naturale. Grazie alla notevole dotazione di porte USB 2.0 (ben tre), è possibile collegare a XIOS DS Media Play! anche tastiere e mouse; nessun problema con i collegamenti diretti mentre qualche problema in più potrebbe esserci con i dispositivi “mediati” da ricevitori di vario tipo: noi non abbiamo riscontrato alcun malfunzionamento, ma sul web c’è chi si lamenta dell’incompatibilità di determinate combo tastiera/mouse. Tralasciando il discorso sulla compatibilità, poichè a conti fatti non vi sono problemi con tutti i prodotti più comuni e blasonati, consigliamo a tutti coloro in possesso di tastiera/mouse wireless di collegare tutto al dispositivo; pur essendo abbastanza comodo nell’utilizzo di base, quando ci si ritrova ad inserire un testo (come, per esempio, nel primo accesso al Play Store), il telecomando diventa davvero un incubo. Consigliamo inoltre di lasciar stare Sense Wireless Motion Remote, il controller aggiuntivo che Pivos offre a pagamento e che viene pubblicizzato come il perfetto compagno di avventure di XIOS DS Media Play!; di rivoluzionario c’è ben poco poichè si tratta essenzialmente di un normale telecomando con all’interno un accelerometro collegato ad un ricevitore Wi-Fi (inseribile in una delle porte USB del media center) che, seguendo le inclinazioni nello spazio, simula il comportamento di un ipotetico puntatore. Una segue a pagina 40 segue Da pagina 39 volta che ci si fa la mano (e un po’ di tempo ci vuole) ha il suo senso, ma non vale i 33 euro a cui è venduto. Bene con audio e video peccato per il browser Da un media center che si rispetti ci si aspetta che sia in grado di riprodurre qualsiasi file multimediale e XIOS DS Media Play!, sotto questo aspetto non è secondo a nessuno. Il dispositivo può leggere senza problemi video codificati in MPEG 1/2/4, H.264, VC-1, WMV, M2TS, TS, RMVB, AVI, MKV, MOV, TS, MPEG, FLV, DivX e Xvid, mentre sul fronte audio non vi è nessun ostacolo alla decodifica di brani MP2/3, OGG Vorbis, WMA, WAV, WMA PRO, PCM LPCM, MS-ADPCM, LC-AAC, HE-AAC, COOK, RA-Lossless, RM/ RMVB 8/9/10. Grazie alla GPU Mali 400, siamo riusciti a riprodurre senza alcuna difficoltà filmati a 1080p, anche a bitrate elevati. Qualche problemino lo abbiamo riscontrato con alcuni filmati H.264, ma si è trattato davvero di casi sporadici, oltretutto “risolti” con l’ultimo aggiornamento firmware. Nello streaming da Youtube e Vimeo non abbiamo evidenziato mai alcuna incertezza, e nessun problema neppure con i giochi in 3D. Peccato solo per la relativa lentezza del Wi-Fi; anche con una rete molto veloce si nota qualche rallentamento di troppo. Collegando il Media Center tramite cavo Ethernet, però, si risolve tutto. Nonostante non si tratti di un elemento essenziale per un prodotto di questa categoria, non possiamo non pronunciarci sul discorso relativo al browser di sistema. Sia il programma di navigazione di default che Chrome risentono non poco della scarsa dotazione hardware sul fronte, soprattutto, della memoria RAM: 512MB non permettono una navigazione fluida in diversi casi, e anche il caricamento delle pagine non è veloce come ci si aspetterebbe. Pure provando a disabilitare il Flash Player (in versione 10, che funziona egregiamente anche provando a riprodurre filmati da Youtube a 1080p) e il plugin Java non si ottengono risultati soddisfacenti, nonostante si assista ad una leggera ripresa sul fronte della reattività generale. Per quanto riguarda le applicazioni, c’è il minimo indispensabile: il file manager funziona bene e permette il rapido accesso a microSD e supporti USB, c’è lo strumento per l’upgrade di sistema e c’è il prati- torna al sommario n.70 / 20 maggio 2013 co APK installer che vi assisterà nell’installazione di applicazioni scaricate al di fuori dallo store. C’è, ovviamente, anche il Play Store, che dopo l’ultimo aggiornamento del firmware di sistema (rilasciato il 7 maggio) è tornato a funzionare perfettamente. Per circa una settimana, infatti, abbiamo constatato che l’applicazione andava sistematicamente in crash al momento del caricamento; il problema, lo ripetiamo, è stato risolto con l’ultimo update di sistema, il quale ha corretto anche qualche altro bug qua e là. Fixed netflix playback Fixed full screen issue with Android player Fixed HDMI issues on PHILIPS TVs. Fixed h264 stall Fixed deinterlacing Fixed VPN support Fix Google Playstore update crash Added support for automatic update Added support to USB UVC webcams. Added support for ATH3K BT adapters Added USB game controller support Set default input device to remote control Increased user accessible storage by 512MB Reassigned LEDs (M3 only) Changed mouse pointer Dopo diversi giorni di prova, tra supporti USB, microSD e streaming di vario tipo, siamo riusciti a trovare “l’ambiente” ideale nel quale posizionare XIOS DS Media Play!: abbiamo collegato la piccola scatoletta a una rete avente come punto di riferimento un server con Plex Media Server (di cui vi abbiamo parlato abbondantemente) e abbiamo installato sul media center l’applicazione ufficiale di Plex per Android (a pagamento). Il dispositivo, già di per se DLNA-enabled, si è trovato molto a suo agio, garantendo prestazioni più che soddisfacenti. Non vi piace Android? Ecco Linux con XBMC Per tutti coloro che non si trovano a proprio agio con Android, Pivos ha reso disponibile anche una versione di Linux appositamente pensata per girare al posto di Ice Cream Sandwich. La release, costruita attorno all’hardware di XIOS DS Media Play!, non è altro che un “supporto” a XBMC, famoso media player multipiattaforma che si trova molto a suo agio con il media center in questione. All’avvio del dispositivo, infatti, l’utente potrebbe anche non accorgersi della presenza di Linux poichè dopo pochi secondi dal collegamento all’alimentazione, il sistema entra già in XBMC. Il programma funziona bene, è reattivo e quasi mai si esibisce in noiosi rallentamenti; anche in questo caso, dunque, l’esperienza d’uso è più che buona. La scelta di XBMC rispetto ad Android è assoluta- mente personale e dettata dalle reali esigenze dell’utente; con XBMC ci si ritroverà dinanzi ad un’interfaccia chiara e semplice in cui basterà collegare un supporto esterno per vedere tutto catalogato in men che non si dica, mente con Android l’utente dovrà smanettare un po’ di più per costruirsi l’ambiente ideale. Le possibilità di personalizzazione di XBMC sono innumerevoli (e chi è affezionato al software troverà il “sistema perfetto”), ma con Android, forse, è possibile spingersi ancora oltre. A titolo informativo segnaliamo che la release “standard” di XBMC per Android non funziona bene come quella Linux sviluppata da Pivos poichè su quest’ultima è totalmente funzionante l’accelerazione hardware della GPU; infatti, installando la release di XBMC per Android dal Play Store, ci si ritroverà a fare i conti con un’applicazione totalmente ingestibile. Per sopperire a questo problema, Pivos ha anche sviluppato e distribuito una versione di XBMC 12.0 Frodo appositamente pensata per l’ambiente Android 4.0 del media center in questione. L’app, attualmente in “beta” ma che supporta a pieno l’accelerazione della GPU, funziona molto bene e sin dai primi istanti si capisce che il tutto è orchestrato per funzionare al meglio con l’hardware a disposizione. Legge tutto, perchè fermarsi? XIOS DS Media Play! è un prodotto particolare: sul fronte prettamente multimediale offre prestazioni ragguardevoli, ed è per questo che è stato concepito, ma quando ci si allontana un po’ dalla sua funzione primaria emergono i limiti di un progetto che forse poteva essere rifinito meglio. L’interfaccia standard di Android non è proprio il massimo della bellezza e la gestione dei controlli, se non si utilizza una tastiera e/o il mouse, è piuttosto complessa. C’è anche da dire che a 119 euro è difficile chiedere molto si più; la GPU Mali 400, anche se non recentissima, è il vero pezzo forte del sistema che, lo ripetiamo per l’ennesima volta, si esprime al massimo delle potenzialità quando è chiamato a riprodurre anche i più impegnativi file video. Pivos, al momento, non distribuisce il prodotto in negozi fisici ma ha deciso di limitare la commercializzazione al proprio store europeo di riferimento. Può piacere o non piacere, ma secondo noi il dispositivo in questione merita la sufficienza piena. estratto da dday.it estratto da dday.it n.70 / 20 maggio 2013 tEST Un mare di funzionalità e applicazioni, ma sarà davvero lo smartphone dell’anno? Scopriamolo nella prova Samsung Galaxy S4: il Galaxy più avanzato Specifiche tecniche al massimo e tanta voglia di personalizzare completamente l’esperienza di utilizzo Design: il “solito”... Galaxy Può sembrare provocatorio dare del “solito” a un design che alla fine ha solo un anno sulle spalle, ma qui intendiamo più sottolineare come il Galaxy S4 non può essere scambiato che per un prodotto della famiglia Galaxy di Samsung. L’azienda coreana, dopo le polemiche con Apple per l’eccessiva somiglianza di alcuni suoi prodotti con quelli della mela morsicata, lo scorso anno è riuscita a costruirsi una sua impronta con il Galaxy S3, il Galaxy Note 2 e più recentemente con il Galaxy Note 8. Il Galaxy S4 mantiene la stessa impostazione con gli angoli smussati e il profilo leggermente ovale e l’ampio spazio dedicato allo schermo. Il Galaxy S4 è molto simile al Galaxy S3 con un profilo laterale leggermente più spigoloso e sembra avere le stesse dimensioni e peso nonostante abbia un display più ampio, 5 pollici contro i 4.8 del predecessore. Se il peso è rimasto essenzialmente invariato, il Galaxy S4 è però più sottile, 7.8 mm contro gli 8.6 mm dell’S3. Samsung non rinuncia al tasto centrale fisico, né ai due laterali a sfioramento e retroilluminati appena sotto il display. Purtroppo non cambiano nemmeno i materiali ed è un vero peccato perché rispetto ai due principali concorrenti in questa fascia di prezzo, l’Apple iPhone 5 e l’HTC One, la opo lo straordinario successo del Galaxy S3 c’era molta attesa per il suo successore di quest’anno. Le aspettative erano giustamente alte, visto il salto qualitativo che c’è stato dal Galaxy S2 all’S3 e a questo giro Samsung si è trovata finalmente nella posizione di protagonista, scrollandosi di dosso il ruolo di inseguitrice che per quanto riguarda gli smartphone di fascia alta aveva avuto inizialmente: il Galaxy S3 è stato il vero prodotto della svolta in questo senso e il Galaxy S4 era atteso un po’ come la prova del nove. In realtà Samsung è stata più cauta quest’anno preferendo consolidare i risultati raggiunti con il Galaxy S3 e realizzare un nuovo top di gamma che ne raccogliesse l’eredità, apportando miglioramenti ma senza stravolgere l’impianto originale. Il Galaxy S4 è uno smartphone che mantiene la stessa impostazione estetica dell’S3 e del Galaxy Note 8 e che per questo si inserisce perfettamente nell’attuale line up Galaxy di Samsung, mantiene inalterata la versione di Android customizzata da Samsung puntando più su una più completa dotazione di applicazioni, il tutto condito con significativi miglioramenti hardware. Ci sono tutti gli ingredienti per un nuovo successo? Scopriamolo. torna al sommario D di Paolo CENTOFANTI differenza si sente eccome. Impugnando il Galaxy S4 non si ha la sensazione di stringere in mano un oggetto da 700 euro e se è vero che contano soprattutto prestazioni e funzionalità in uno smartphone, qui il feeling è quello di un prodotto di fascia medio/bassa ed è un vero peccato mortale. Il Galaxy S4 è realizzato completamente in plastica con il frontale da un foglio di Gorilla Glass, con 1 2 3 4 In queste immagini, da destra a sinistra in senso orario: un particolare del tasto centrale fisico e dei 2 tasti retroilluminati a sfioramento; il design del Galaxy S4 con display da 5 pollici e spessore di soli 7,8 mm; il retro sottilissimo in plastica, liscio e lucido; infine, il processore Qualcomm Snapdragon 600 a 1.9 GHz. segue a pagina 42 estratto da dday.it n.70 / 20 maggio 2013 tEST Samsung Galaxy S4 aperture solo per lo speaker e il tasto fisico centrale, e che ricopre schermo e cornice. Il bordo laterale è in finto alluminio mentre il retro è cosituito da un sottilissimo pannellino in plastica, liscio e lucido ma con una retinatura dal dubbio gusto estetico. Basta poco perché il retro si riempa di impronte, con il risultato che il retro sembra ricoperto da una pellicola unta. Display: anche l’OLED diventa full HD L’aspetto più interessante a livello hardware del nuovo Galaxy è però sicuramente lo schermo. C’è persino il sensore di umidità Il display, indicato da Samsung A livello di dotazione il Galaxy S4 offre di tutto e come Super AMOLED Full HD, è di più. Sul fronte della connettività il modello in un OLED da 5 pollici con risoluvendita in Italia è dotato di LTE (100 Mbit/s in zione di 1920x1080 pixel. Come download e 50 in upload), supporta qualsiasi tipo per lo schermo del Galaxy S3 c’è di WiFi fino all’802.11ac e WiFi Direct, Bluetooth un piccolo cavillo: il display di 4.0, NFC, GPS e GLONASS, la porta micro USB Samsung ha una matrice detta funziona anche da uscita MHL 2.0 e ha lo slot per pentile, cioè ciascun pixel non è Il design dell’interfaccia TouchWiz. schede microSD fino a 64 GB. Il processore nella costituto da una tripletta di subversione disponibile in Italia è costituito dal Qualpixel RGB, ma i sub-pixel rosso e comm Snapdragon 600 a 1.9 GHz una scelta resa blu sono invece condivisi tra pixel obbligata per un discorso di bande LTE compatibili adiacenti; in parole più semplici la nel nostro paese. In alcuni paesi il Galaxy S4 uscirisoluzione cromatica effettiva è in rà infatti con processore Samsung Exynos 5 a 4+4 realtà inferiore a quella dichiarata. core, ma il processore con CPU quad core QualMa se tipicamente questo tipo di comm non ha nulla da invidiare a quello prodotto matrice salta subito all’occhio, nel in casa da Samsung e anzi costituisce al momento caso del Galaxy S4 la risoluzione è il top per quanto riguarda la tecnologia dell’azienda comunque talmente elevata (ancaliforniana (in attesa dello Snapdragon 800). La cora ci chiediamo che senso abbia memoria RAM è di 2 GB mentre quella flash è diuno schermo full HD da 5 pollici sponibile in tagli da 16, 32 e 64 GB. La versione da del resto) che i classici contorni noi provata è quella con 16 GB di memoria, di cui seghettati e la “retinatura” si nopoco più di 8 sono quelli effettivamente disponibili tano solo guardando con molta per l’utente. Impressionante la dotazione a livello di attenzione lo schermo (in basso un sensori. Oltre ai classici accelerometro, giroscopio crop al 100% di una macro del display). Se è vero che l’immagine - specie davanti a una pagina web allo Il sistema di eye tracking consente di scorrere e-mail e pagine zoom minimo - può web inclinando la testa. AirGesture consente di effettuare alcune sembrare meno com- operazioni con dei gesti riconosciuti dalla webcam frontale. patta e tagliente rispetto al display full HD dell’HTC One, la resa è notevoquella che sembra dare i colori più fedeli e riduce le. La tecnologia OLED di Samsung l’eccessiva saturazione. In questo modo il Galaxy offre come di consueto colori molto S4 è in grado di accontentare tutti, chi cerca la saturi e vivaci, in alcuni casi forse vivacità dell’OLED Samsung e chi invece preferipersino troppo, ma fortunatamente sce un profilo più naturale. Su tutto resta il noteSamsung dà la possibilità di sceglievole rapporto di contrasto che solo la tecnologia re tra diversi profili di immagine, un OLED è in grado di fornire, visto che per ripropo’ come sui televisori: disattivando durre il nero i pixel rimangono semplicemente l’impostazione “ottimizza schermo”, spenti. Quello che invece non ci ha convinto è indiventa possibile optare per dinavece ancora una volta l’algoritmo di regolazione mico, standard, foto professionale automatica di luminosità dello schermo che alla A sinistra, S Health, l’app dedicata al fitness e nella foto a destra, e filmato. Quest’ultima, un po’ come fine fa un po’ quello che vuole: è lento a reagire Sumsung Hub, che accorpa in un’unica applicazione gli hub per la modalità cinema sui televisori, è libri, video e musica, prima separati. segue a pagina 43 e bussola digitale, troviamo infatti il barometro ma anche termometro e sensore di umidità, questi ultimi utilizzati ad esempio dall’app S-Health per misurare le condizioni di allenamento ideali. torna al sommario segue Da pagina 41 estratto da dday.it n.70 / 20 maggio 2013 tEST segue Da pagina 42 alle variazioni di luminosità e in interno si aggiusta in modo troppo evidente e di continuo. Funzionalità: di tutto e di più Se sul design Samsung ci è andata piano con la fantasia, sul versante software invece sembra non aver avuto freni di alcun tipo. Il sistema operativo del Galaxy S4 poggia sulle fondamenta di Android Jelly Bean 4.2 ma tra design dell’interfaccia TouchWiz, funzionalità esclusive e applicazioni realizzate da Samsung stessa, del lavoro degli architetti di Google a livello utente è rimasto ben poco: l’esperienza di utilizzo del Galaxy S4 è totalmente firmata Samsung. L’interfaccia TouchWiz in sé non è stata particolarmente rimaneggiata e non è molto diversa da quanto visto ultimamente sul Galaxy Note e anzi Samsung ha portato anche sul Galaxy S4 molte novità introdotte sul fratello più grande. Ritroviamo così la funzione MultiWindow con la barra laterale a sinistra per aprire due applicazioni contemporaneamente, o ancora la funzionalità Air View che permette di interagire con lo schermo senza toccarlo: sul Galaxy Note si utilizzava il pennino, qui si usa direttamente il dito. Potenziato il sistema di eye tracking che consente di scorrere email e pagine web inclinando la testa, o ancora di mettere in pausa i filmati in riproduzione quando si distoglie lo sguardo dallo schermo. AirGesture consente ancora di effettuare alcune operazioni con dei gesti che vengono riconosciuti dalla webcam frontale e non mancano anche i controlli vocali per funzionalità come accettare una chiamata in arrivo, avviare la fotocamera o fermare la sveglia. Non tutte queste funzionalità sono così pratiche nell’utilizzo quotidiano come si potrebbe pensare e la sensazione è un po’ che Samsung abbia voluto utilizzare l’S4 come vetrina di tutte le sue tecnologie. Poi ci sono tutte le app realizzate da Samsung e preinstallate sul dispositivo. Oltre a S Voice che abbiamo già imparato a conoscere, sul Galaxy S4 troviamo il traduttore S Translator, che consente di tradurre frasi in diverse lingue scrivendole oppure registrandole dal microfono e di riprodurre il risultato con la sintesi vocale del telefono. Altra app dedicata alla traduzione è il Lettore Ottico che è in grado di tradurre testi ripresi con la fotocamera del telefono. Poi c’è S Health, l’app dedicata al fitness che raccoglie statistiche sulle nostre attività sportive, compresa la corsa, ma anche delle calorie assorbite con il cibo con tanto di possibilità di fotografare ciò che mangiamo per stabilirne il contenuto calorico. Samsung Hub è invece il nuovo portale che accorpa in un’unica applicazione quelli che prima erano gli hub separati per libri, video e musica. Si tratta di una vera e propria alternativa a Google Play o iTunes con musica in formato MP3, torna al sommario e-Book e film. Nella sezione musica è possibile anche sottoscrivere il servizio Musica+ che per 9,99 euro al mese offre streaming illimitato e funzione di digital locker. Il Sumsung Hub è a prima vista elegante e curiosamente presenta un design molto simile a quello dello store di Windows Phone. I film sono disponibili a seconda dei titoli a noleggio e/o per l’acquisto con prezzi variabili dai 3 ai 5 euro per il noleggio e oltre i 10 euro per il download. Per quanto riguarda l’interfaccia in sé, la home screen permette di impostare quattro app preferite nella dock ed è basata su una griglia da 4x4, men- La fotocamera posteriore con il sensore da 13 Megapixel; sotto, la modalità dinamico, per comporre diversi scatti di un soggetto in movimento nella stessa inquadratura. tre il tema grafico non ha subito variazioni rispetto a quanto visto fino ad ora. La schermata di blocco è personalizzabile con widget e scorciatoie per le proprie app preferite e persino la scritta di benvenuto può essere cambiata a piacere con un editor completo. La quantità di impostazioni configurabili è enorme e per razionalizzare il menù di sistema, Samsung ha deciso di spezzarlo raggrupando le varie voci in quattro tab principali. La barra delle notifiche ha ereditato da Android 4.2 maggiore flessibilità, mentre dalla schermata in alto possiamo vedere la mole di impostazioni veloci a cui possiamo accedere sempre dal menù delle notifiche. Ottima la fotocamera La fotocamera è uno degli elementi su cui ha puntato meno la macchina del marketing di Samsung (fatta eccezione per la discutibile funzionalità doppia fotocamera) e invece si tratta di uno dei punti di forza del Galaxy S4. A livello hardware stiamo parlando di un sensore da 13 Megapixel con il classico flash a LED per la fotocamera posteriore e da 2 Megapixel per quella frontale. L’app della fotocamera è completissima a livello di funzionalità, ma Samsung è riuscita a mentenerla sufficientemente semplice e immediata da utilizzare. Grazie al tasto “modo” è facile passare da una modalità di scatto all’altra, anche se la traduzione italiana nasconde qualche funzionalità: l’HDR ad esempio è denominata “Colore ricco”. Tra le funzioni più interessanti ci sono la modalità dinamico, che permette di comporre diversi scatti di un soggetto in movimento nella stessa inquadratura, o ancora quella denominata “cancellino” che consente invece di eliminare elementi non voluti da un’inquadratura combinando cinque scatti consecutivi. La modalità a doppia fotocamera consiste essenzialmente nel sovrapporre all’inquadratura della fotocamera posteriore anche uno scatto di noi stessi ripreso dalla webcam frontale. Le impostazioni sono le solite e abbiamo il riconoscimento automatico dei volti, lo stabilizzatore elettronico di immagine, lo scatto a raffica e la regolazione della modalità di misurazione dell’esposizione. L’aspetto più interessante è però proprio la qualità della fotocamera, tra le migliori che abbiamo mai riscontrato su uno smartphone Android per pulizia dell’immagine, dettaglio ed equilibrio cromatico. Il Galaxy S4 scatta immagini con il giusto equilibrio tra riduzione del rumore e mantenimento del dettaglio più fine con una resa molto convincente, almeno fino a quando abbiamo a disposizione la giusta quantità di luce. Visualizzando le immagini al 100% (cliccate sulle anteprime alla pagina seguente per scaricarle) si nota qualche alone sui contorni principali, più da imputare alla compressione JPEG che a un algoritmo di edge enhancement. In condizioni di scarsa luminosità abbiamo visto di meglio, dato anche che qui non abbiamo uno stabilizzatore ottico o stratagemmi per catturare più luce, ma in tutte le altre situazioni la fotocamera del Galaxy S4 dà risultati certamente degni di nota. Meno esaltante la resa video. Intendiamoci, il dettaglio rimane molto buono e rispetto ad altri smartphone Android siamo anni luce avanti, ma continua a esserci una compressione video un po’ troppo spinta, con artefatti a macro blocchi piuttosto visibili. Le impressioni d’uso Inizialmente si può in qualche modo sentirsi intimoriti dall’abbondanza di funzionalità del Galaxy S4 e alla prima accensione siamo accolti da delle guide in sovraimpressione per introdurci ad alcune novità. Oltre all’impostazione di un account Google, Samsung spinge anche alla creazione di un account Samsung, indispensabile per accedere anche al Samsung Hub, a Samsung Apps e per l’utilizzo di alcune delle nuove applicazioni “S” pre-installate. segue a pagina 44 Samsung Galaxy S4 estratto da dday.it n.70 / 20 maggio 2013 tEST Samsung Galaxy S4 segue Da pagina 43 clicca qui per ingrandire la foto clicca qui per ingrandire la foto clicca qui per ingrandire la foto clicca qui per ingrandire la foto clicca qui per ingrandire la foto clicca qui per ingrandire la foto a tenere il passo. In questo caso meglio utilizzare la funzione DLNA. Convincente anche la tenuta della batteria da 2600 mAh che permette di arrivare tranquillamente a fine giornata e, a seconda dell’utilizzo, anche fino la giornata dopo, anche sotto copertura LTE. Le conclusioni Samsung Galaxy S4 La recensione di DDay.it torna al sommario Il Galaxy S4 non rappresenta un netto salto qualitativo in avanti come era stato per il Galaxy S3, di cui ne costituisce più che altro una iterazione migliorativa il che, intendiamoci, non è assolutamente poco. Il processore è ancora più potente ma in pochi probabilmente lamentavano qualcosa in questo senso con il Galaxy S3. La verità è che nel 2012 gli smartphone di fascia alta hanno raggiunto un livello qualitativo tale per cui è difficile sentire davvero la necessità di qualcosa di più sotto il profilo delle potenza. Qui i veri punti di forza rispetto al modello dello scorso anno sono il nuovo display, l’LTE e la fotocamera. Per quanto riguarda le funzionalità la sensazione è che Samsung stia creando un ecosistema parallelo a quello di Google con tutte le nuove applicazioni preinstallate che vedremo come verranno sviluppate in futuro. Alcune soluzioni “smart” a nostro avviso funzionano invece meglio a raccontarle che a usarle. Quello su cui invece dovrebbe concentrarsi maggiormente Samsung ora è il design dei suoi prodotti. Apple, HTC e Nokia ad esempio, sui rispettivi top di gamma lavorano molto sulla qualità dei materiali, mentre il Galaxy S4 in questo non è all’altezza della concorrenza. L’abito non farà il monaco, è vero, ma è un po’ come essere invitati a una serata di gala e presentarsi senza giacca: non si fa una gran figura. Galaxy S4 è disponibile senza contratto, in versione da 16 GB, ad un prezzo di listino di 699 euro. A parte questa sensazione di vertigine iniziale, è probabile che alcune delle nuove funzionalità dopo un primo entusiasmo verranno accantonate dall’utente. AirView e AirGesture in particolare non hanno tutta questa reale praticità (anzi, AirView in alcuni casi come con Flipboard è persino fastidioso) così come lo “schermo intelligente”. Discorso simile per le app Samsung: alcune sono interessanti, altre meno pratiche di quello che sembra, ma a parte il fatto di occupare una non trascurabile porzione di memoria sul dispositivo, se non ci interessano se ne stanno tranquille per i fatti loro. Questo per dire che tutte queste funzionalità comunque non hanno appesantito troppo il sistema operativo che grazie anche alla potenza del nuovo Snapdragon 600 di Qualcomm offre un’interfaccia fluida e scattante. L’apertura delle applicazioni è immediata e anche dopo qualche ora di utilizzo con varie app aperte e l’homescreen piena di widget il sistema mantiene una buona risposta con qualche lag momentaneo. Ottime le prestazioni 3D con giochi che ne fanno uso intensivo, mentre abbiamo constatato l’elevata velocità di scrittura della memoria flash durante il trasferimento di grossi file video in HD. A questo proposito il Galaxy S4 legge tranquillamente anche file con audio Dolby Digital e il lettore integrato supporta la visualizzazione di sottotitoli. Buona la ricezione in 4G da quello che abbiamo potuto verificare a Milano con sostenute velocità di connessione anche in interno e poco segnale, con punte di 46 Mbit/s in download e 24 Mbit/s in upload. Provando la funzionalità di mirroring dello schermo con un TV in modalità WiFi Direct (la funzione AllShare Cast funziona unicamente in questo modo), abbiamo notato che, quando è connesso a un dispositivo, mantiene attiva anche la normale connessione WiFi a Internet, una cosa non da poco per chi vuole ad esempio utilizzare Miracast per visualizzare il contenuto di app di streaming sul TV. Lo streaming invece di filmati specie HD in screen mirroring è troppo per il processore, che non riesce