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estratto da dday.it
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Il Top Audio e Video Show è finito
in freezer, congelato fino a data da
destinarsi; forse è già clinicamente
morto e non ce lo vogliono dire.
A coloro, come noi, che ne hanno
vissuto e animato molte edizioni
non può che spiacere. Come quando apprendi della scomparsa di un
amico a cui avevi detto tante volte
di smettere di fumare e bere, ma
che non ti aveva mai ascoltato.
Se il Top Audio chiude, dopo venticinque anni, non è colpa della crisi.
Al massimo la crisi ha accelerato
qualche dinamica già innescata
da tempo. Per anni abbiamo detto
che sarebbe stato suicida tenere la
manifestazione nella nicchia; che bisognava creare le condizioni di una
crescita magari identificando nuove
formule e nuovi spazi in grado di
coinvolgere anche i grandi marchi;
che bisognava scoraggiare le proposte fuffa (o dovremmo dire truffa)
a base di cavi da migliaia di euro al
metro lineare; che alcuni distributori dovevano smettere di vendere
sottobanco in fiera. Bisognava
soprattutto liberare l’alta fedeltà da
quell’aura di snobismo che ha fatto
sì che le persone “normali” venissero allontanate come “indegne” solo
perché non riuscivano a percepire
una differenza tra un impianto e un
altro o, peggio ancora, tra un cavo
e l’altro, differenza che magari non
c’era affatto. Un’alta fedeltà triste,
seriosa, barbosa.
Molti operatori hanno pensato
che la gallina dalle uova d’oro
non sarebbe mai diventata sterile
e hanno puntato stupidamente
sempre più in alto, su impianti
inarrivabili, facendo di fatto morire
la gamma media, il vero ponte
capace di traghettare semplici
“ascoltatori” verso un mondo di
audio di buona qualità. E pensare
che ora, con l’e-commerce sempre
più forte, i piccoli negozi in crisi e
i grandi negozi che smantellano le
aree hi-fi, un appuntamento esperienziale come il Top Audio sarebbe
stato ancora più importante per
sostenere il mercato. E non si dica
che il problema sta nella crisi della
musica: la gente ascolta oggi molto
più di 15 anni fa; magari lo fa in
cuffia, magari con Spotify o Deezer,
ma ascolta. E quindi non c’è dubbio
che l’alta fedeltà, pur modificata
nei paradigmi, tornerà ad essere
un successo. Sarà un’alta fedeltà
facile, aperta a chi vuole iniziare, al
passo con i tempi. Ma soprattutto
un’alta fedeltà allegra, per divertirsi
e godere, eventualmente anche per
ballare. Un’alta fedeltà per ascoltare
bene la musica e non l’impianto.
Viva l’alta fedeltà, viva il Top Audio
che avrebbe potuto essere e che
probabilmente non sarà mai.
Gianfranco GIardina
Jawbone UP
migliora il tuo
stile di vita
5
BlackBerry
Messenger su iOS
e Android
7
Nokia presenta
il top di gamma
Lumia 925 8
Tutte le novità
del Google I/O 2013
“Mai più
Switch-off”
2, 3, 16
19, 20
Una versione Nexus del Galaxy S4
la nascita del servizio di streaming
musicale anti-Spotify, una piattaforma
di gaming e il social Google+ rinnovato
Ma nessuna nuova versione di Android
Da HD Forum le
prospettive, gli
scenari e le ipotesi
sul futuro della TV
in Italia, a cavallo
tra SD e 4K
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Hi-Fi: ascoltare
bene la musica
e non l’impianto
n.70 / 20 maggio 2013
Adobe presenta
Creative Cloud
High Fidelity
Pure Audio
Nonostante il fallimento
di DVD Audio e SACD,
la musica ad altissima
qualità non si arrende
Creative Cloud manda
in pensione il modo in
cui, per anni, abbiamo
pensato ai programmi
Adobe. Applicazioni
come Photoshop
InDesign e Illustrator
da ora sono disponibili
solo in abbonamento
10
41
In prova Samsung
Galaxy S4
32
28
Test: Sony Bravia
KDL-46W905A
estratto da dday.it
n.70 / 20 maggio 2013
mobile La nuova versione sarà integrata anche nelle applicazioni web di Google per PC
Google con Hangouts sfida WhatsApp
Ri-lanciata l’applicazione di messaggistica per Chrome, iOS e Android
di Roberto Pezzali
G
MOBILE
DVB-T2 Lite
per la TV in auto
e su tablet

Il Centro Ricerche Rai di
Torino ha mostrato la prima
trasmissione DVB-T2 Lite con
possibilità di visione anche in
auto e su dispositivi portatili.
Il DVB-T2 Lite è uno standard
trasmissivo che può essere
inglobato in un flusso DVB-T2
senza quindi occupare un’altra frequenza, cosa che accade
invece con il DVB-H. Questo
flusso a bassa definizione
rispetto a quello tradizionale
destinato alla TV, verrà utilizzato per portare i contenuti
sulle auto e sui dispositivi portatili. Il DVB-T2 Lite ha una
banda di 2.2 Mbit/s e permette
la ricezione del segnale anche
con l’auto in movimento fino
a 130 km/h. La TV in auto (e
volendo anche a passeggio)
torna quindi di moda grazie
alla possibilità offerta dal nuovo DVB-T2 Lite, anche se al
momento lo standard è ad uno
stadio avvero preliminare.
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Google intima a
Microsoft di rimuovere
l’app YouTube dallo
store Windows Phone
di Emanuele VILLA
di iMessage per Android, ma per le
notizie riguardanti iOS c’è da attendere ancora un po’. Il guanto di sfida
a WhatsApp è lanciato, con il vantaggio in questo caso della possibilità di
avere messaggi e chat sincronizzati sul
desktop. Insieme ad Hangouts, Goo-
gle ha rivisto interamente Google+,
il social network che sta diventando
parte integrante di tutto l’ecosistema:
Google+ sposa la nuova grafica pulita
che ha già contraddistinto alcune recenti applicazioni Google, con le card
dinamiche e un layout a tre colonne.
MOBILE Nuova veste per lo smartphone Samsung
Ecco Galaxy S4 targato Nexus
di Roberto Pezzali
G
oogle ha approfittato della
propria conferenza Google I/O per presentare un
nuovo smartphone per sviluppatori, il Galaxy S4. Il top di gamma
Samsung sarà infatti disponibile
dal 26 di giugno a 649 dollari sul
Play Store e sarà uno smartphone
capace di offrire la piena esperienza Nexus: niente interfaccia
Samsung, niente apps Samsung e
pieno matrimonio con il mondo di
Google. Il Samsung Galaxy S4 di
Google sarà totalmente sbloccato
e Google assicura che rientrerà
in quei dispositivi che verranno
aggiornati contemporaneamente all’uscita di un nuovo sistema
operativo Android. Nessuno lo
chiama Nexus, ma di fatti è un
prodotto che sposa a pieno la filosofia Nexus con l’eccesione del
prezzo che resta comunque più
alto, e non di poco, del Nexus 4.
Continuano le vicende che hanno
per protagonisti Google e Microsoft. La contesa riguarda l’app
YouTube per dispositivi Windows Phone: di fronte al totale
disinteresse di Google, l’azienda
di Redmond ne ha prima realizzato una versione “provvisoria”
(nient’altro che un’interfaccia rivista del sito YouTube per dispositivi mobile), poi un’app vera e
propria, con buona dotazione di
contenuti ma totalmente priva di
pubblicità. Inevitabile la reazione
di Google, che ha formalmente
intimato a Microsoft di rimuovere
l’App YouTube dal proprio store
di Windows Phone per due motivi: perché, come anticipato, l’app
non permette la visualizzazione
delle pubblicità e perché permette quella dei video che, secondo le
impostazioni di chi li ha caricati,
non dovrebbero venir visualizzati
su dispositivi mobile. Immediata
la risposta di Microsoft: “Saremmo più che felici di includere le
pubblicità ma abbiamo bisogno
che Google fornisca accesso alle
necessarie API. Alla luce delle
affermazioni di Larry Page circa
una maggiore collaborazione e
meno negatività, confidiamo di
risolvere il problema insieme per
il bene dei nostri clienti”.
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oogle ha ri-lanciato Hangouts trasformandola in una applicazione di messaggistica
cross-platform. La nuova versione
sostituisce tutti i servizi per chat e
messaggistica Google ha utilizzato
fino ad ora, da Google Talk a Google+
Messenger. Il funzionamento è quello
classico dei servizi di messaggistica
come WhatsApp e Facebook Messenger, con la possibilità di creare stanze
di conversazione e avviare videochiamate tra gruppi fino a 10 persone.
Hangouts sarà integrato nelle applicazioni web di Google per essere usato
su desktop e notebook ma anche nelle
app per iPhone e per Android. Riguardo a quest’ultimo, è probabile un’integrazione più profonda, una sorta
Google dice
“togliete l’app
YouTube da
Win Phone”
estratto da dday.it
n.70 / 20 maggio 2013
mobile Sarà multipiattaforma, multiplayer, consentirà salvataggi Cloud e altro ancora
Nasce Play Game Services di Google
Annunciato il nuovo servizio di Gaming: ma non è un’esclusiva Android
save, ovvero la possibilità di salvare
i propri progressi nel cloud e di sincronizzarli tra diverse piattaforme
compatibili: il pensiero corre ovviamente al tablet e allo smartphone,
ma pensiamo anche ai vari Dongle
o Media Player Android da collegare al TV e via dicendo. Non solo:
Google Play Game Services fornirà
un sistema di Achievements, ovvero
di obiettivi che sbloccano determinati premi e permettono al player
di entrare in apposite classifiche,
ma anche Leaderboards, di fatto un
sistema di classifiche legate ai risultati, con un fortissimo legame con
Google+, e infine (ultimo ma non
ultimo) un sistema di gioco multiplayer facilmente integrabile nei
giochi e che permetterà avvincenti
sfide in modalità online. Quest’ultima, ovviamente, è la feature più
interessante, che avremo modo di
provare quanto prima.
mobile Google Glass sarà uno dei grandi protagonisti della fine dell’anno prossimo
Google Glass: tolto il velo su tutti i prototipi
Luce sul futuro del progetto, in un’immagine di tutti i modelli sviluppati
N
di Roberto pezzali
el corso del Google I/O 2013
non si poteva ovviamente non
parlare di uno dei prodotti più
importanti che l’azienda americana
sta sviluppando: Google Glass sarà
uno dei grandi protagonisti della
fine del 2014, anche se già in questo
2013 ci sarà un primo e salato “contatto” con il pubblico. Al momento
Google Glass è stato distribuito solamente ad una ristretta cerchia di
sviluppatori i quali stanno facendo
gli straordinari per inventarsi app
dedicate a questo tipo di prodotto.
Nella nottata italiana, Jean Wang,
Staff Hardware Engineer del Project
Glass, parlando del dispositivo in
questione ha fatto riferimento a
come il prodotto sia cambiato dalle
prime fasi dello sviluppo ad oggi. La
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di Roberto Pezzali
torna al sommario
bella immagine che potete ammirare qui sopra mostra tutti i vari prototipi di occhiali realizzati da Google
nel corso degli anni; inizialmente
Google Glass era un vero e proprio
“macigno” composto - praticamente
- da un cellulare appoggiato su un
lato della montatura, ma col passare
del tempo tutte le componenti sono
andate incontro ad un processo di
miniaturizzazione davvero notevole. Siamo certi che, in futuro, si potrà fare anche di meglio.e ulteriori
informazioni.
Google mette un freno alla pirateria su Android: gli sviluppatori e Google infatti con il nuovo sistema Google Play Game
sapranno se un gioco è stato
realmente acquistato oppure è
stato illegalmente scaricato da
Aptoide o da altri store alternativi. Google Play Game è la nuova
innovativa piattaforma di gioco
cross-platform che, seguendo le
orme di Game Center di Apple,
permette di gestire sfide e classifiche tra gruppi di amici.
Per poter fruire però del servizio, Google richiede il login
dell’utente sui suoi server e può
così verificare se effettivamente
il gioco è stato scaricato e acquisito su Google Play. L’azienda ha
però scelto la linea morbida: sta
agli sviluppatori decidere cosa
fare se il gioco non è legale, e in
questo caso possono fare apparire un popup che segnala il gioco irregolare, possono chiudere
il gioco e possono anche limitare delle funzioni o disabilitare la
parte multiplayer.
La scappatoia ovviamente c’è:
giocare offline e senza Google
Play Game, ma giocare da soli
non è così divertente.
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U
Google Play Game dice
basta ai giochi scaricati
illegalmente: il nuovo
framework verifica se il
gioco è stato acquistato
di Emanuele Villa
lteriore conferma dei rumor
(che in effetti erano un po’
troppi per essere infondati)
dei giorni scorsi è il lancio, da parte di Google, del servizio Play Game
Services, ovvero la piattaforma di
gaming firmata Google e che permetterà svariate funzioni particolarmente richieste dal folto popolo dei
videogiocatori. Google Play Game
Services supporta tutte le versioni di
Android fino alla 2.2 Froyo. Da notare, in primis, che pur trattandosi
del servizio di gaming di Android,
è di fatto multipiattaforma, il che
apre scenari interessanti sul rapporto Android/iOS da questo punto di
vista (anche se “per il momento” il
gaming multiplayer è un’esclusiva
Android). Tra queste funzionalità,
apre le danze sicuramente Cloud
Google Play
Game blocca
i giochi pirata
n.70 / 20 maggio 2013
mobile Secondo NPD, sarebbe pronto il lancio della seconda e della terza generazione
iPad Mini già alla terza generazione
Una generazione sarebbe in arrivo a breve, l’altra nel primo trimestre del 2014
D
i un iPad Mini con display
Retina si parla dal giorno del
lancio del primo modello. E
nonostante a oggi Apple non abbia
ancora annunciato nulla, gli indizi
che conducono a una presentazione dell’iPad Mini di seconda generazione si moltiplicano di giorno
in giorno. NPD Search va oltre,
ipotizzando una seconda e una
terza generazione di iPad Mini: la
prima dovrebbe vedere la luce durante la seconda metà dell’anno,
per la terza dovremmo aspettare il
primo trimestre 2014. Lo scenario
ipotizzato da NPD Display Search è attendibile, poiché – di fatto
– ripercorre la medesima strada
già intrapresa da Apple con l’iPad
regolare. L’iPad Mini di seconda
generazione dovrebbe infatti avere
caratteristiche tecniche analoghe
all’attuale ma con Display Retina,
mentre quello di terza generazione
(su cui Apple sarebbe già al lavoro)
sarà diverso anche sotto il profilo
hardware (in particolare si parla di un nuovo
SoC). Anche il timing
sarebbe
analogo
a
quanto già visto: circa
sei mesi di distanza tra
la generazione “Retina”
e la successiva, potenziata. Limitando ora il
discorso al display retina del prossimo iPad
Mini, NPD ipotizza
l’utilizzo della medesima tecnologia (LTPS)
già vista in iPhone 5, nonostante
i costi maggiorati per produrre display più ampi, cosa che tra l’altro
potrebbe aver rallentato lo sviluppo del prodotto, visto che Apple
mira a proporre prezzi invariati da
una generazione all’altra.
MOBILE Nokia punta a conquistare i paesi emergenti con un telefono dal prezzo accessibile
Nokia Asha 501 in arrivo a meno di 100 euro
Il feature phone è uno smartphone vero e proprio, arriverà da noi a giugno
C
di Paolo CENTOFANTI
’è una grossa fetta della popolazione mondiale che non
può permettersi gli smartphone di cui spesso parliamo. Ma
quella del mobile computing è una
rivoluzione che interessa anche i
paesi emergenti e anzi in alcuni di
essi è proprio il motore della loro
crescita. Nokia lo sa bene e da alcuni anni, oltre alla gamma Lumia,
ha lanciato anche una serie di feature phone denominata Asha, che
porta alcune delle funzionalità dei
moderni smartphone su terminali
di fascia bassissima.
Nokia ha annunciato in India il nuovo Asha 501 che è a tutti gli effetti
uno smartphone da meno di 100
dollari vista anche la nuova piattaforma Asha aperta a sviluppatori di
terze parti e all’inaugurazione di un
nuovo programma di monetizzazione in-app. L’Asha 501 presenta un
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di Emanuele VILLA
torna al sommario
design giovane e colorato e un’interfaccia
grafica che mutua alcuni elementi da MeeGo e porta funzionalità
moderne su una fascia
di prezzo sempre più
accessibile. Lo smarNokia Asha 501 One Swipe
tphone in sé ha caratteristiche tecniche che
potrebbero far sorridere da noi, a ser che, tramite la compressione lato
cominciare dall’assenza del 3G, ma server dei dati, permette di velocizil GSM è ancora lo standard più dif- zare il caricamento e di risparmiare
fuso in tutto il globo. Asha 501 ha un sul fronte del traffico dati. La nuova
display touch da 3 pollici con riso- piattaforma offre un’interfaccia baluzione di 320x240 pixel, una foto- sata su gesture intuitive e pannelli
camera posteriore da 3.2 Megapixel, scorrevoli che ricordano un incrocio
Bluetooth 3.0, Wi-Fi 802.11b/g, tra Windows Phone e MeeGo. Asha
porta micro USB, slot per schede 501 arriva completo di alcune delmicroSD fino a 32 GB e autonomia le applicazioni più popolari come
di 17 ore di conversazione e fino a Facebook, Twitter, LinkedIn, Four48 giorni in stand-by. Il telefono è square e altre in arrivo come Whadotato solo di connettività GPRS, tsApp. Arriverà anche in Italia nella
motivo per cui Nokia ha installato il versione con singola SIM nel mese
nuovo browser Nokia Xpress Brow- di giugno.
Optimus G
Pro in Italia
in estate
LG annuncia l’arrivo, finalmente
anche in Italia, dello smartphone
top di gamma Optimus G Pro con
display da 5.5 pollici Full HD e LTE
di Paolo CENTOFANTI
Optimus G Pro di LG verrà
commercializzato anche in Italia. Lo ha annunciato LG confermando che l’attuale top di
gamma, lanciato in Corea e da
pochi giorni negli Stati Uniti,
sarà disponibile anche in Italia
a partire da quest’estate a un
prezzo ancora da definire. Optimus G Pro, che avevamo avuto modo di toccare con mano
allo scorso Mobile World Congress, è basato su processore
Qualcomm Snapdragon 600 e
sfoggia un display LCD IPS da
5.5 pollici con risoluzione di
1920x1080 pixel, fotocamera
da 13 Megapixel, connettività LTE e batteria da ben 3140
mAh. Il sistema operativo è
Android 4.1.2 con le stesse customizzazioni che abbiamo già
visto sull’Optimus G. Qui sotto
le nostre impressioni raccolte
allo scorso Mobile World Congress.
LG Optimus G Pro
il video al MWC di Barcellona
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estratto da dday.it
estratto da dday.it
Google si appresta a
presentare la nuova
versione del Nexus 7
di Roberto Pezzalii
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Il nuovo tablet Nexus 7 sarà
una bomba sotto tutti i punti
di vista: processore quadcore
Snapdragon S4 Pro, schermo da
7” 1.920 x 1.200 e fotocamera
posteriore da 5 Megapixel per
porre fine una volta per tutte alla
guerra dei piccoli tablet. I dati
non sono sicuri, ma sono frutto
di una analisi fatta dall’analista
Analyst Mingchi Kuo della KGI
securities basandosi sui dati dei
fornitori dei componenti e su altre indiscrezioni. Mingchi Kuo ci
ha sempre preso, ed è pertanto
ritenuto molto affidabile. Venduto a 199 euro un Nexus con
queste caratteristiche avrebbe
ben pochi rivali sul mercato, e si
stima infatti che Google farebbe
un piccolo sacrificio (perdendo
dai 5 ai 10$ per unità venduta)
pur di ottenere la leadership
nel campo dei piccoli tablet con
l’indotto che ne deriva. Realizzato sempre da Asus il nuovo
Nexus non sarà molto diverso
dal predecessore sotto il profilo
del design, fatta eccezione per la
fotocamera posteriore, ma potrà
contare su una dotazione hardware decisamente superiore
supportata dal nuovo Android
4.3. Non mancheranno Wi-fi e
NFC, mentre restano in dubbio
lo slot micro SD e un’eventuale
uscita HDMI, ma è probabile
che Google preferisca spingere
su Miracast.
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MOBILE Disponibile anche in Italia il braccialetto che ci aiuta a conoscerci meglio
UP di Jawbone migliora il tuo stile di vita
Attività diurna, sonno, umore, alimentazione... lo stiamo provando
di Emanuele VILLA
È
disponibile anche in Italia, al
prezzo di 129,99 euro, il braccialetto innovativo di Jawbone, nome in codice UP. Innovativo
perché non è uno smartwatch, ma
un assistente tuttofare che ci aiuta a
conoscere più cose di noi stessi e a
migliorare il nostro stile di vita. Apparentemente si tratta di un braccialetto colorato (disponibile nei colori
Onyx, Mint Green, Light Grey, Blue,
Navy Blue, Red, Orange, Hunter
Green) gradevole alla vista, ma in
realtà è un computer in grado di registrare svariate informazioni sulla
nostra giornata e anche sulle ore che
trascorriamo dormendo e di inviarle allo smartphone tramite un’apposita App per iOS e Android. UP
opera in diversi modi e ha diverse
funzionalità. Per esempio, offre un
sistema di monitoraggio del sonno:
registrando i movimenti del polso, è
in grado di stimare il tempo occorso per prendere sonno, se questo è
leggero o profondo e il conteggio dei
risvegli notturni. Di giorno, invece,
UP registra i nostri movimenti, la
loro intensità, i passi totali, distanza
percorsa e calorie bruciate. Come se
non bastasse, tra le funzionalità di
UP ci sono anche i suggerimenti sull’alimentazione (basta scattare una
foto a ciò che si mangia per accedere
a un vasto database alimentare) e la
correlazione tra sonno, attività e alimentazione, in particolare sul loro
rapporto con l’umore. Infine, UP fa
un’analisi dei dati per fornire suggerimenti personalizzati, e quanto più
lo si utilizza, più precisi diventano i
suggerimenti. UP è rivestito da una
fascia in gomma, è resistente all’acqua e viene ricaricato via USB, as-
sicurando comunque un’autonomia
di 10 giorni. Da segnalare, infine,
che gli utenti iOS possono non solo
scaricare l’app gratuitamente (disponibile anche per Android), ma
gestire i dati del braccialetto anche
tramite App di terze parti, tra cui IFTTT, MapMyFitness, MyFitnessPal,
Notch, RunKeeper, Sleepio, Wello e
Withings. A breve, pubblicheremo
una prova completa dell’apparecchio per testarne l’effettiva utilità e
le possibilità che offre.
MOBILE Al Google I/O è stato avvistato il Nexus 4 in una nuova versione di colore bianco
Nexus 4 si tinge di bianco con Android 4.3
Arriverà in giugno e con una versione leggermente aggiornata di Android
di Paolo CENTOFANTI
L
o staff di Android and Me ha
avvistato al Google I/O una versione bianca del Nexus 4, smartphone di cui si sospettava da tempo
l’arrivo e di cui sembra ormai certa la
commercializzazione su Google Play,
indicativamente da inizio giugno. La
nuova versione appare identica alla
precedente salvo appunto per il colore della soccca, ma secondo quanto
appreso dal blog americano, il Nexus
4 bianco arriverà sul mercato con una
nuova versione di Android. Molte
delle novità presentate in questi giorni da Google non hanno bisogno di un
nuovo firmware, ma in ogni caso pare
ormai pronto un Android 4.3 che introdurrà pochi minori aggiustamenti,
in attesa di una vera nuova release
con la 5.0 più in là nel corso dell’anno. Secondo quando appreso fino ad
ora, Android 4.3 (volutamente esclu-
so dal Google I/O) includerà alcuni
miglioramenti sul versante Bluetooth
con il supporto al profilo Smart e introdurrà il supporto alle librerie grafiche OpenGL ES 3.0.
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Nuovo Google
Nexus 7: Full
HD a 199 euro
n.70 / 20 maggio 2013
estratto da dday.it
n.70 / 20 maggio 2013
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torna al sommario
estratto da dday.it
Lanciato l’Xperia
XR: waterproof, può
scattare fotografie
fino a 1.5 metri di
profondità
di Roberto Pezzali
Xperia™ ZR
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Sony continua ad ampliare la
sua serie Xperia Z: dopo l’Xperia
ZL, presentato a Las Vegas come
versione più povera dell’Xperia
X e mai arrivato in Italia è arrivata l’ora del nuovo Xperia ZR,
segni particolari Waterproof.
L’Xperia ZR rispetto al modello
Z ha uno schermo più piccolo
ma può contare su una costruzione più solida e sigillata che
permette di tenere lo smartphone per 30 minuti a 1.5 metri di
profondità, perfetto quindi per
fare snorkeling e piccoli video
subacquei. Le specifiche sono
simili a quelle degli altri smartphone della serie Z, anche se
in questo caso lo schermo è un
LCD Opticontrast da 4.6” con risoluzione 720” e Bravia Engine:
il processore è lo Snapdragon S4
da 1.5 Ghz, ci sono 2 GB di RAM
e c’è anche l’LTE. La fotocamera, elemento di punta, è lo stesso
modulo Sony RS da 13 megapixel
con foto e ripresa video HDR in
real time. Anche se Sony non ha
ancora svelato né il prezzo né
una data di uscita, Sony Italia ci
ha fatto sapere che al momento
questo modello non è previsto
per l’Italia. Qui sotto un video
che mostra lo ZR in azione.
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mobile È prevista per quest’estate l’uscita delle app gratuite BBM per iOS e Android
BBM arriva anche per iOS e Android
Il sistema di messaggistica BBM di BlackBerry sarà finalmente universale
di Emanuele Villa
M
ossa prevedibile, d’altronde nell’era di Whatsapp
non si poteva pensare che
il sistema di messaggistica BlackBerry (all’epoca un vero e proprio
precursore e riferimento assoluto)
potesse rimanere ancora a lungo
un’esclusiva dei “suoi” terminali.
“È arrivato il momento di estendere BBM a un’audience più ampia,
a prescindere dal terminale mobile posseduto” ha dichiarato Thorsten Heins durante BlackBerry
Live, motivando la scelta in termini di fiducia nelle potenzialità dello
strumento, che non ha più bisogno
di essere vincolato a un’esclusiva per costruirsi popolarità e una
buona fetta di mercato. Le app di
BlackBerry Messenger per iOS e
Android, gratuite, arriveranno nei
rispettivi Store quest’estate, approvazione di Apple e Google permettendo. La prima versione dell’app
offrirà funzionalità di messaging e
i gruppi, ma poco alla volta verrà
inserita anche la comunicazione
vocale, i canali e lo screen share.
Ovviamente la mossa di BlackBerry, che ha sempre puntato sull’esclusività di BBM come carta
vincente, è sì dettata dalla cieca
mobile Il sistema operativo nato dalle ceneri di MeeGo
Jolla: il primo con Sailfish OS
di Paolo centofanti
F
orse non ci sarà tutto questo spazio per nuove piattaforme mobile, ma
Jolla si appresta comunque a presentare le ultime novità riguardanti il
suo Sailfish OS, il sistema operativo che nasce dall’esperienza MeeGo in
Nokia. Il 20 maggio Jolla terrà un evento per la stampa ad Helsinky intitolato
Jolla Love Day in cui verrà presentato il primo smartphone basato su sistema
operativo Sailfish OS, con un lancio sul mercato previsto indicativamente nella seconda metà dell’anno. Jolla è stata fondata nel 2011 e ha accolto sviluppatori e ingegneri che avevano lavorato alla realizzazione del Nokia N9, lo smartphone MeeGo lanciato sul mercato senza alcun reale supporto da parte del
produttore finlandese, dopo che ormai era stata effettuata la scelta di passare
a Windows Phone. Jolla ha raccolto così le redini del progetto, ora ribattezzato
Sailfish OS e che andrà a competere su un mercato sempre più affollato.
Presenting Jolla
fiducia nello strumento, ma anche
– e soprattutto – è un segno dei
tempi che cambiano: in piena era
Whatsapp, in cui la comunicazione
deve essere rapida, veloce e globale, non ha più senso vincolarsi a un
solo sistema operativo, a maggior
ragione se quel sistema operativo
deve recuperare (tanto) terreno sui
concorrenti più agguerriti. In ogni
caso, è una buona notizia.
Samsung
sperimenta il 5G
Samsung ha concluso il primo
test di trasmissione wireless 5G
ad altissima velocità ad 1 Gbps.
Il risultato è stato raggiunto
senza non pochi sforzi e il lavoro
è ancora tanto se si pensa che
si potranno raggiungere i 10
Gbps in download. Samsung è
convinta che la tecnologia sarà
pronta per il 2020 e tra 7 anni i
consumatori potranno scaricare
dati ad una velocità impressionante. La data del 2020 non è
casuale: l’Unione Europea infatti
ha indicato il 2020 come data
per il prossimo step tecnologico
nell’ambito delle reti mobiliSamsung non è ovviamente la
prima azienda ad aver toccato
questo traguardo: NTT Docomo
infatti a febbraio annunciò di
aver effettuato con successo un
test addirittura a 10 Gbps. La
ricerca nell’ambito delle reti 5G
è importantissima, non tanto per
i prodotti ma per i brevetti attorno ai quali ormai gira tutto il
mondo delle telecomunicazioni.
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Sony Xperia
ZR, il top
di gamma
waterproof
n.70 / 20 maggio 2013
n.70 / 20 maggio 2013
mobile Tre le novità: fotocamera PureView migliorata e design con corpo metallico
Nokia presenta il Lumia 925 Pureview
Il Lumia 925 è come il 920 ma più piccolo, leggero e con un po’ di alluminio
N
okia ha presentato il 14 maggio
a Londra il Lumia 925, il nuovo
top di gamma. Nokia ha riproposto il 920 in una nuova veste, con un
corpo un po’ più sottile e leggero, un
display OLED e una fotocamera leggermente rivista. L’impressione però
e che tutto questo non basti per farne
un top di gamma capace di competere
con Samsung, Apple, LG e HTC, anche
se le colpe in questo caso vanno divise
tra Nokia e Microsoft, che non riesce
a tenere Windows Phone allineato
agli altri sistemi operativi. Il nuovo
smartphone è basato su un display
da 4.5 pollici in tencologia OLED con
filtro ClearBlack e 1280x768 pixel
di risoluzione. Lo smartphone ha un
processore dual core da 1.5 GHz, 1
GB di RAM, NFC, batteria da 2000
mAh e offre connettività LTE. Nokia
ha lavorato sul design, ma il corpo in
alluminio si limita alla sola cornice
attorno allo smartphone che funziona
come antenna e garantisce un miglior
feeling, il retro e la scocca restano in
policarbonato. Una questione di costi ovviamente, e probabilmente anche di posizionamento delle antenne
mai semplice con un guscio unibody.
Quello che però colpisce è il sacrificio
di uno degli elementi chiave del Lumia
920, la ricarica wireless: totalmente
integrata nello smartphone è comodissima, con una cover esterna come
nel caso del nuovo Lumia 925 diventa
meno pratica. Nokia, inoltre, non è
riuscita a riportare il concetto
di PureView sulla retta via intrapresa con il suo primo PureView 808, ovvero uno smartphone con un sensore gigante
capace di realizzare fotografie
spettacolari mediante tecniche


di Roberto Pezzali
torna al sommario
di sampling. Il sensore
del Lumia 925 resta lo
stesso del Lumia 920,
cambia la lente (e questo dovrebbe portare
qualche beneficio) e
cambia anche il software, che sarà però
aggiornato anche sui
vecchi modelli. Piccoli accorgimenti che
però non spostano di
tanto gli equilibri. Ricordiamo tra l’altro che Nokia, ha
deciso di stringere
una collaborazione con Hipstamatic,
startup che produce l’omonima app e
che, uscendo da un lungo periodo di
crisi, ha giusto svelato il nuovo social
network Oggl per iOS.
Nokia offrirà infatti Oggl per Windows Phone 8, app che porta gli stessi
filtri di qualità della versione iPhone
e, allo stesso tempo, si propone come
social network dedicato alle foto con
spiccata vena creativa. Oltre a Oggl,
Nokia lancia la nuova app Smart
Camera che aggiunge diverse funzionalità di editing e che sarà portata
anche sul resto della gamma Lumia.
La nuova app cattura 10 immagini
per ogni scatto e offre funzioni come
rimozione di oggetti indesiderati nelle
inquadrature, la sostituzione dei volti
per prendere le espressioni migliori
o l’elaborazione delle messa a fuoco
(motion focus). Veniamo alle colpe
di Microsoft: il
supporto ai processori quadcore
e allo schermo
Full HD arriverà solo a fine
anno e probabilmente Nokia
lo sfrutterà sulla
prossima gamma di dispositivi. Funzionalità
entrambe inutili
all’atto pratico,
sia il display
Nokia
annuncia
Lumia 928
per Verizon
Nokia ha svelato il
Lumia 928 come terminale
per Verizon. Un Lumia 920
con ritocchi nel design e
display OLED
Full HD sia il quad core (i Lumia
vanno benissimo anche con i dual
core), ma importanti per chi ancora,
prima di spendere 599 euro per uno
smartphone, legge e confronta numeri e specifiche della scheda tecnica
a caccia del prodotto più completo.
Nokia non è Apple (che riuscirebbe
a vendere iPhone a palate anche se
avessero un processore single core)
e ha bisogno di mostrare, anche sulla carta, specifiche tecniche di primo
ordine. Il Lumia 925 è sicuramente il
miglior Windows Phone sul mercato,
ma sembra un prodotto che Nokia ha
dovuto lanciare proprio perché il monolitico 920, con le sue dimensioni e
il suo peso, piaceva meno degli altri
Lumia in gamma. Un prodotto che
però rischia di essere più anonimo
degli altri Lumia, caratterizzati da
colori vivaci e brillanti: Lumia 925
sarà infatti disponibile solo in grigio,
nero e nell’ormai inflazionato bianco,
ai quali però si possono aggiungere le
cover colorate. È un errore però pensare che questo sia il Lumia dell’anno:
Nokia Lumia 925 è l’ultimo tassello
alla gamma 2012 di Nokia Lumia,
una sorta di chiusura del cerchio: siamo certi che arriveranno tra qualche
mese i nuovi modelli e da questi ci si
aspetta la vera rivoluzione. Il Lumia
925 sarà venduto a un prezzo indicativo di 469 euro IVA esclusa, ma in
Italia sarà distribuito in esclusiva da
Vodafone.
di Paolo Centofanti
Il Lumia 928 di Nokia è stato
ufficialmente annunciato come
esclusiva per Verizon. Lo smartphone presenta un design rivisto rispetto al Lumia 920 di cui
però mantiene molte caratteristiche tecniche. A cominciare
dal formato di schermo, 4.5
pollici con risoluzione di 1280
x 768 pixel ma in questo caso
in tecnologia OLED. Invariati
il processore e le caratteristiche della fotocamera PureView
da 8.7 Megapixel a cui però si
aggiunge il flash allo Xenon. Il
Lumia 928 rappresenta il tentativo di Nokia di espandere le
proprie quote di mercato negli
Stati Uniti, affiancando il Lumia 920, disponibile con AT&T,
con un terminale per la rete 4G
di Verizon, che verrà offerto a
99 dollari con contratto, più un
buono di 25 dollari per scaricare app dal Windows Store.

estratto da dday.it
estratto da dday.it
n.70 / 20 maggio 2013
MOBILE Tra i molti SmartWatch del periodo, uno sembra particolarmente innovativo
iStick: SmartWatch flessibile e-ink
È flessibile e basato su tecnologia e-ink. Si vede anche alla luce del sole
di Emanuele VILLA
U
Intel ha annunciato la nuova
architettura Silvermont: grazie
ai transistor Tri-Gate è tre volte
più veloce degli attuali Atom
e consuma fino a 5 volte meno
stick, e per quanto concerne le informazioni che vengono “passate” dal
telefono allo smartwatch via Bluetooth, ci sono data/ora, messaggi di
testo, telefonate (ci sono sia speaker
che microfono integrati), dati sulla
musica in riproduzione e, considerando che si tratta di un prodotto
dedicato agli sportivi, le informazioni essenziali delle app per il fitness.
La batteria agli ioni di litio permette
operatività fino a 7 giorni continui
prima di richiedere una ricarica.
MOBILE Un aggiornamento di GMail per iOS permette di aprire link in altre Google Apps
Google dirotta l’iPhone con GMail
In questo modo Google riesce, all’interno di iPhone, a sostituirsi ad Apple
di Paolo CENTOFANTI
U

n aggiornamento di GMail per
iOS ha introdotto una nuova
impostazione che permette di
lanciare i link contenuti nella propria
posta direttamente in altre Google
Apps eventualmente installate sul
proprio dispositivo: Chrome, Google
Maps e YouTube. Si tratta di una novità certamente benvenuta per chi fa
ampio uso di servizi Google sul proprio iPhone o iPad, ma ancora di più è
indice di una strategia con cui Google
sta cercando di conquistare un importante spazio sulla piattaforma di
Apple, nonostante i rapporti tra i due
colossi si siano parecchio raffreddati.
Su iOS non è previsto un meccanismo
per sostituire le app di default, ma
tramite GMail, che di fatto può esse-
torna al sommario
re utilizzato come un
sostituto dell’app mail
di sistema, Google
scavalca l’ecosistema
Apple, proponendo il
suo browser e la sua
applicazione di mappe, oltre naturalmente
a YouTube che non
è più una delle app
preinstallate di iOS.
Cliccando su un link in
una mail si aprirà automaticamente Chrome e con un nuovo tasto che compare nella
barra del browser è possibile, dopo
aver letto la pagina, tornare direttamente a GMail. Recentemente Google
ha lanciato Google Now per iOS con
la nuova app di ricerca che anch’essa
offre link diretti alle
altre applicazioni di
big G installate sul dispositivo. In sostanza
da oggi è ancora più
immediato rendere
l’iPhone un quasi
Google-fonino.
di Roberto PEZZALI
Un processore per domarli tutti,
e quel “tutti“ è riferito a smartphone, tablet, microserver, ultrabook e altri dispositivi connessi: Intel ha annunciato la nuova
architettura Silvermont, capace
di prestazioni di 3 volte superiori a quelle degli attuali Atom e
con un risparmio energetico che
può essere anche di cinque volte
superiore. Il segreto è il processo
produttivo a 22 nanometri, unito
alla tecnologia Tri-Gate, fino ad
oggi utilizzata esclusivamente
sui processori Intel desktop. I
primi prodotti ad utilizzare la
CPU saranno i processori per
smartphone su piattaforma Merrifield, evoluzione della attuale
Medfield, e i SoC per tablet Bay
Trail che rimpiazzeranno l’attuale piattaforma Clover Trail usata
sui tablet Windows 8. Silvermont, e questo è forse il dato più
importante, è la prima CPU X86
che riesce ad eguagliare sia come
prestazioni sia come consumi i
SoC ARM più diffusi, dal Qualcomm Snapdragon agli Apple A.
Silvermont porta anche il pieno
supporto multicore sui processori Atom: in un singolo processore possono essere inseriti fino
a 8 core ognuno dei quali può essere controllato in modo individuale per consumi e frequenza. I
primi tablet potrebbero arrivare
in estate.


n altro SmartWatch simile a
tanti? No, iStick ha delle caratteristiche che lo differenziano dal resto dell’offerta: mentre
il mondo attende il fantomatico
iWatch di Apple, c’è infatti chi tenta
di realizzare qualcosa di innovativo
puntando sul crowfunding (l’obiettivo è raggiungere i 250.000 dollari
su Indiegogo, dopo di che il prodotto
verrà posizionato sul mercato a circa
150 dollari). Vediamolo da vicino:
iStick è sì uno SmartWatch dedicato
ad iPhone e Android, ma è in realtà
una sorta di braccialetto (o fascia da
braccio) flessibile e basato su tecnologia e-ink, la stessa dei lettore ebook. I vantaggi? Consumo irrisorio,
flessibilità, spessore minimo, perfetta visibilità al sole e impermeabilità
fino a 1 metro. Non è touch, per il
controllo c’è un apposito micro-joy-
Silvermont
è 3 volte più
veloce di
un Atom
estratto da dday.it
n. 70 / 20 maggio 2013
PC E MULTIMEDIA Adobe rinnova la propria suite di programmi, che da oggi sono disponibili solo in abbonamento
Adobe CC: addio ai programmi, ora solo App
Creative Cloud manda in pensione il modo in cui per anni abbiamo pensato ai programmi Adobe
di Gianfranco GIARDINA
A

torna al sommario
taneamente disponibili dal 17 giugno, in tutte le
lingue e quindi anche in italiano. Ai programmi si
aggiungono anche una serie di interessanti servizi: innanzitutto l’accesso a TypeKit, la collezione
di font Web di Adobe, strumento indispensabile
per i Web designer; ma anche l’accesso alla community dei creativi Adobe, uno spazio cloud da
20 GB e l’hosting di 5 domini Web. Tutti i programmi possono essere caricati su due PC (idealmente un fisso e un portatile) e si può rimanere
anche scollegati da Internet per periodi lunghi,
fino a un mese, senza che il sistema di controllo
della licenza si “lamenti”. Inoltre, tutte le impostazioni personalizzate dei programmi vengono
memorizzate in cloud: accedendo anche da un
PC di un collega con il proprio account Adobe,
le impostazioni vengono caricate da Internet e
si inizia a lavorare come sul proprio computer;
quando il collega si riautentica sul proprio PC
si ritrova le proprie impostazioni: una soluzione ideale anche per i sistemisti che così possono
offrire tempi di ritorno all’operatività in caso di
guasti macchina praticamente immediati.
Veniamo ai prezzi, che di fatto confermano la
strategia già in atto per la Creative Cloud: per i
professionisti il prezzo è 44,99 euro al mese (con
contratto annuale), ma in questa modalità la fatturazione arriva dall’estero e richiede le fastidiose pratiche Intrastat; studenti e insegnanti possono
iscriversi al prezzo ridotto
di 29,99 euro al mese. I
gruppi di lavoro di piccole
e medie imprese possono
invece fare l’abbonamento
a 69,99 euro al mese per
ogni account, questa volta
con fatturazione da parte di un partner italiano,
in modo tale da non aver
alcun problema di deducibilità della spesa. Ci sono
poi piani tariffari particolari per chi ha già una licenza Creative Suite.
Le novità nei diversi programmi
Impossibile in questa sede elencare tutte le
novità dei tanti programmi che fanno parte di
Creative Cloud: quando Adobe fa un rilascio
importante come questo, le novità sono sempre
moltissime. Ci limitiamo agli aspetti che sono
emersi nel corso di una veloce demo a margine
della conferenza stampa.
Premiere Pro: la timeline è stata ulteriormente migliorata, è possibile personalizzare
le informazioni visualizzabili
senza necessità di aprire ulteriori menù o finestre; le tracce
possono essere facilmente e velocemente espanse
e compaiono opportuni “segnali” per identificare
al volo eventuali clip usate due volte o con effetti;
diventa più facile la possibilità di copiare le impostazioni degli effetti da una clip all’altra (anche se
si poteva già fare nelle versioni precedenti; altre
funzioni dimostrate, come il modo di visualizzare
ed editare le transizioni direttamente in timeline e
la possibilità di riattaccare due porzioni della stessa clip, ci sono parse, invece, meno interessanti.
After Effects:
la grande novità è l’integrazione con
Maxon Cinema 4D, un diffuso sistema di modellazione
3D, potente e performante.
All’atto di installazione di After Effects CC, viene istallata
anche una versione lite di Cinema 4D, che ci
dicono essere abbastanza completa tranne piccole funzionalità. Il sistema prevede una buona
integrazione tra i due tool, con After Effects che
esporta e importa direttamente i file in formato
segue a pagina 11 


ddio Adobe Creative Suite, addio “programmi” di una volta, tutto diventa “app”.
Infatti, la suite dei programmi grafici di
Adobe prosegue nella direzione già intrapresa
lo scorso anno e si “dematerializza” completamente. Infatti, non sarà più possibile comprare
il “pacchetto” con tutte le applicazioni Creative
Suite, ma l’unica modalità possibile sarà quella
dell’abbonamento, con tutte le applicazioni della suite disponibili in cloud. O meglio, chi vorrà
potrà ancora comperare la Creative Suite 6 ma
deve essere consapevole di essere su un binario
morto: non ci saranno ulteriori aggiornamenti
della CS6 e dei suoi applicativi. Gli aggiornamenti andranno avanti invece per le versioni in
cloud, che cambiano nome e assumono il suffisso
“CC”, che sta proprio per Creative Cloud. A questo punto, con tutti i programmi continuamente
aggiornati in cloud, proprio come avviene per le
App per smartphone e tablet, non ha più neppure senso parlare di “release”: non saranno quindi
i programmi CC2, CC3 e così via. Photoshop CC,
tanto per fare un esempio, si chiamerà sempre
così e verrà via via aggiornato con nuove funzioni. Il paradigma passa quindi dalla Creative
Suite a Creative Cloud che, oltre ai programmi,
offre una serie di servizi online, come sistemi di
distribuzione, spazio in cloud per la condivisione
dei file, TypeKit per l’utilizzo di font web, la partecipazione alla community dei creativi. Il piano
prevede il rinnovo completo di tutti gli strumenti
creativi di Adobe (Photoshop, Premiere, InDesign, Illustrator, Dreamweaver, Flash, solo per
citarne alcuni) di Creative Cloud: le nuove versioni, con la denominazione CC, saranno istan-
segue Da pagina 10 
Cinema 4D. Nell’immagine qui sotto l’esempio
dell’applicazione su un filmato in movimento di
un oggetto 3D realizzato in compositing tridimensionale e “movimentato” grazie al camera
tracking di After Effects.
proprietà di un oggetto (per esempio un testo),
Dreamweaver cambia coerentemente il CSS, per
tutti i CSS (sia quello globale, che quelli destinati
ai layout responsive).
Flash Pro: è stato completamente riscritto e ottimizzato a 64 bit; ora dialoga direttamente con Adobe
Media Encoder e quindi può
esportare un video facilmente verso qualsiasi formato.
Illustrator: è stata integrata la funzione già presente nell’ultima versione
di Photoshop, ovverosia
l’esportazione diretta di
oggetti in CSS; inoltre, la ricerca di nuove font avviene
direttamente nel programma; la creatività legata ai testi ha poi nuovi strumenti: ogni singola
lettera può essere scalata o ruotata, pur lasciando l’oggetto in modalità testo. Nell’immagine
qui sotto un esempio di come si possa editare i
singoli caratteri pur rimanendo nella modalità
testo e quindi potendo cambiare lettera o font
in un secondo momento.
Photoshop:
il maggior
cambiamento al più diffuso
tool di fotoritocco al mondo riguarda gli algoritmi
di interpolazione delle immagini, del tutto rinnovati
e resi più efficaci e con un
maggior numero di parametri a disposizione
dell’utente; inolte, il sistema di sviluppo Camera Raw diventa un filtro di correzione colore
applicabile a qualsiasi immagine, in modo tale
che l’operatore ragioni allo stesso modo e con
gli stessi strumenti sia che si tratti si sviluppare
un Raw che semplicemente di fare un fotoritocco globale a un’immagine; interessante, infine,
il filtro di riduzione del micromosso (foto qui
sotto): analizza una o più porzioni dell’immagine e applica una mappa di correzione del micromosso la cui efficacia promette bene.
Dreamweaver:
la
novità interessante è quella
di evitare completamente
di lavorare sul codice, grazie al modulo CSS designer;
in pratica, modificando le
PC E MULTIMEDIA Importante aggiornamento nello spazio cloud gratuito che Google offre ai propri utenti
Google: 15 GB per Drive + Gmail + Google+
Eliminato il vincolo dei 10 GB per Gmail e 5 per Drive: ora sono 15 e l’utente li gestisce come vuole
A
di Emanuele VILLA
l fine di favorire ulteriormente l’integrazione tra i propri
prodotti, Google è in procinto
di modificare la sua attuale policy
relativa allo spazio cloud gratuito,
quello – in pratica – che viene utilizzato con Gmail, Google Drive e
per le foto di Google+. Al posto di
differenziare lo spazio di archiviazione tra i singoli tool dell’offerta
(10GB per Gmail e 5 per Drive), a
breve gli utenti avranno a disposizione 15 GB da gestire come meglio


InDesign: cambia l’interfaccia, che si adegua a
quella di altri applicativi
Adobe e diventa scura (almeno di default, ma si può personalizzare. InDesign, poi, è
stato riscritto interamente in
codice Cocoa a 64 bit per performance eccellenti;
interessante anche l’aggiunta della compatibilità
con i QRcode senza plugin esterni: un generatore
grafico integrato può creare i QR code sulla base
degli elementi che si vogliono inserire in esso.
n.70 / 20 maggio 2013

estratto da dday.it
torna al sommario
credono, senza quote prestabilite.
La maggior parte degli utenti priva-
ti percepirà questa modifica come
un vantaggio: è vero che lo spazio
totale resta sostanzialmente lo
stesso, ma chi usa tantissimo Drive
e poco la posta vedrà letteralmente triplicarsi lo spazio disponibile,
e un qualcosa di analogo (sebbene
di proporzioni minori) accadrà a
chi usa moltissimo la mail e meno
Drive. Chi usa “al limite” entrambi
gli strumenti, invece, continuerà a
dover usufruire di un upgrade a pagamento: ma scomparirà l’opzione
da 25 GB, rimarranno solo quelle
da 100 e 200 GB proposte, rispettivamente, a 4,99$ e 9,99$.
estratto da dday.it
n.70 / 20 maggio 2013
PC E MULTIMEDIA Mancano poche settimane all’arrivo della Public Preview di Windows 8.1
Windows 8.1 sarà svelato il 26 giugno
Tra le potenziali novità, il ritorno del tasto Start e il “Boot to desktop”
Surface Pro arriverà in
Italia il 30 maggio ad
un prezzo di partenza
probabile di 899 euro
per la versione 64 GB e
di 999 per quella
da 128 GB
W
momento per il prossimo Windows
Phone: anche se Microsoft ha sempre parlato di sistema operativo
unico, l’impressione è che desktop/tablet e mobile seguiranno due
strade separate.
PC E MULTIMEDIA Due nuovi dispositivi che sono notebook e anche tablet all’occorrenza
HP punta su ibridi Android e Windows 8
SlateBook x2 punta su Android, Split x2 è invece basato su Windows 8
N
di Emanuele VILLA
ella nuova line up di dispositivi portatili, HP sembra
prediligere il segmento dei
“convertibili”, quei PC con tanto di tastiera fisica che, una volta
sganciati dalla propria base (che
funge anche da docking aumentando l’autonomia del dispositivo), diventano tablet in tutto e per
tutto. I nuovi innesti sono due: lo
SlateBook x2 e lo Split x2, macchine concettualmente molto simili
ma tecnicamente diversissime. Il
primo è un dispositivo Android hiend, mentre il secondo è più simile
a un notebook Windows 8 della categoria “budget”. Lo SlateBook x2
è basato su Android 4.2.2 e un SoC
Nvidia Tegra 4 (è uno dei primi
in assoluto), ha un display touch
da 10,2’’ con l’ottima risoluzione
di 1920 x 1200, 16 GB di spazio di
storage integrato, 2 GB di RAM e,
come anticipato, una tastiera fisica


te Windows Store. Microsoft il 26
giugno mostrerà le due versioni del
sistema operativo: quello classico
destinato ai desktop e quello per
tablet con processore ARM, ovvero Windows RT. Nessuna novità al
torna al sommario
che funge da dock
e, oltre ad aumentare
l’autonomia
complessiva (8 ore
di utilizzo intenso
dichiarate), aggiunge all’apparecchio 2
prese USB, uno slot
SD e un jack HDMI.
Il prezzo di listino
USA è di 479,99
dollari, con disponibilità sul mercato
da agosto. Concetto
simile ma dotazione molto diversa
per Split x2, il convertibile basato
su Windows 8 e con 799,99 dol-
lari di listino. Il processore è un
Intel Core i3 e sono presenti 4 GB
di RAM, un hard disk da 500 GB
e un display da 13,3’’ con 1366 x
768 pixel di risoluzione. Discorso
assolutamente analogo, invece, per
quanto concerne la tastiera fisica
“esterna”, che comprende una ricca dotazione di porte aggiuntive e
dà al dispositivo una marcia in più
in termini di autonomia.
di Roberto PEZZALI
Surface Pro arriva in Italia il
30 maggio nelle due versioni
da 64 GB e 128 GB. Il prezzo
in euro non è ancora ufficiale,
ma considerando il prezzo UK
di 719 e 799 sterline si può ipotizzare una conversione a 899
euro e 999 euro per la versione
da 128 GB, restando così sotto la fatidica soglia psicologica dei 1000 euro. Ricordiamo
che Surface Pro, basato sulla
versione Professional di Windows 8, è un Ultrabook a tutti
gli effetti: ha infatti un processore Core i5-3317U da 1.7
Ghz, 4 GB di RAM e un disco
SSD di notevole capienza. Lo
schermo poi, da 10.6”, è uno
schermo touch Full HD con
possibilità di utilizzare anche
il digitalizzatore Wacom. Completo anche il reparto ingressi
e uscite, con porte USB 3.0 e
mini DisplayPort per collegare
monitor esterni. Non manca
infine uno slot micro SDXC
per espandere la memoria interna. Ricordiamo che Surface Pro, così come Surface RT,
non dispone di connettività 3G
o LTE, e questo è forse il più
grosso limite: l’unica versione
disponibile è quella Wi-fi.

di Roberto PEZZALI
indows Blue verrà mostrato pubblicamente alla
conferenza annuale degli
sviluppatori Microsoft “Build” il 26
giugno. Microsoft ha così ufficializzato l’arrivo del super pacchetto
che prende il nome di Windows 8.1.
L’aggiornamento porterà tantissime novità, tra le quali probabilmente il ritorno del tasto Start e del
“boot to desktop”: non si tratta ovviamente del lancio ma del rilascio
della preview pubblica, la versione
“beta” che utilizza di fatto gli utenti
come beta tester. Windows 8.1 sarà
un aggiornamento totalmente gratuito e verrà rilasciato successivamente (si pensa in autunno) trami-
Surface Pro
il 30 maggio
da 899 euro
estratto da dday.it
n.70 / 20 maggio 2013
PC E MULTIMEDIA Realizzata la pistola in plastica con una stampante 3D. Spara davvero
Stampa 3D: una pistola fatta in casa
È composta da 16 pezzi e spara davvero. Immediate le reazioni polemiche
di Vittorio Romano BARASSI
R
DriveStation DDR
è un hard disk esterno
USB 3.0 capace di una
velocità di trasferimento
di 408 MB/s. Il segreto
sta nel GB di RAM
DDR3 per la cache
da raptus domestici (come il ragazzo
di 13 anni che ha ucciso la madre per
la copia di Call of Duty) l’arrivo di
Liberator sembra essere quasi una
provocazione. Un domani, quando i
costi delle stampanti 3D scenderanno e diventeranno accessibili alla
massa (tra un anno circa), chiunque potrà realizzare in casa oggetti
di uso comune scaricando progetti
da Internet, e tra questi ci saranno
anche quelli di armi fatte in casa.
I progetti di Liberator, i cosiddetti
file Blueprint da caricare nel software di gestione della stampante,
si possono già scaricare liberamente sul sito del produttore. Un problema non da poco.
PC E MULTIMEDIA Sony rinnova la gamma di notebook introducendo la serie Vaio Fit
Sony Vaio Fit: eleganza a prezzo accessibile
I modelli sono 4, il prezzo accessibile e alcune caratteristiche “premium”
di Emanuele VILLA
S

ony rinnova la propria gamma
di notebook introducendo una
serie completamente nuova:
Vaio Fit. L’intento è quello di proporre una linea accessibile ma con
aspetti decisamente “premium”. Per
esempio, i due modelli da 15’’ (Vaio
Fit 15 e Vaio Fit 15E) hanno display
con risoluzione Full HD, mentre le
analoghe versioni da 14’’ (Vaio Fit 14
e Vaio Fit 14E) offrono un display da
1.600 x 900 pixel. Di tutti i modelli
presentati esiste la versione standard
e la variante touchscreen, essendo
basati su Windows 8. I processori sono Intel Ivy Bridge fino a Core
i7 e, anche sotto il profilo grafico, è
torna al sommario
possibile integrare una scheda
dedicata NVIDIA con VRAM
fino a 2 GB, oltre a un hard disk
ibrido e drive ottico, il che depone a favore della completezza
ma non dello spessore. Al di là
delle caratteristiche tecniche di
base, molta importanza è data
al sistema audio, che sfrutta
la tecnologia Clear Audio+ e
speaker dedicati alle basse frequenze
(in Vaio Fit 14E e Vaio Fit 15E), alla
webcam, dotata di sensore Exmor R
di Sony, alla funzionalità di ricarica
rapida e alla connettività: oltre all’immancabile Wi-Fi, qui troviamo il
Bluetooth e anche l’NFC, utilizzabile
per lo scambio di dati con dispositivi
compatibili. VAIO Fit è al momento
un prodotto americano e giapponese, ma restiamo in attesa di news
per quanto concerne l’Italia. La serie Vaio Fit 14 e Vaio Fit 15 è basata
su un case in alluminio e proposta,
rispettivamente, a partire da 649 e
699 dollari, mentre Vaio Fit 14E e
Vaio Fit 15E hanno prezzi di listino
che partono da 549 e 579 euro.


ealizzata da Defense Distributed con una stampante 3D
Stratasys di seconda mano, del
valore di circa 8mila dollari, Liberator è la prima pistola perfettamente
funzionante “stampata” dall’uomo.
È composta da 16 pezzi, 15 dei quali totalmente di materiale plastico
(stampabili) e uno, il percussore, in
metallo, reperibile in ogni comune
negozio di armi. I reporter di Forbes e CBS hanno assistito ad una
dimostrazione del funzionamento
dell’arma, confermando la bontà di
un progetto che sin dagli albori ha
suscitato innumerevoli polemiche.
C’è da dire che sono stati due i test
effettuati: nella prima prova tutto è
andato a buon fine, mentre nella seconda, in cui si è provato ad utilizzare un proiettile di calibro maggiore,
l’arma è esplosa. Proprio in tempi in
cui stiamo assistendo ad una serie di
delitti senza senso causati proprio
Buffalo: HDD
esterno con
prestazioni
da SSD
di Vittorio Romano BARASSI
Unire i vantaggi degli hard disk
tradizionali con quelli dei più
moderni Solid State Disk (costosi ma estremamente rapidi)
non è un’operazione impossibile. Quanto meno non per
Buffalo: la soluzione si chiama
DriveStation DDR, prodotto che
si piazza a metà strada tra le
due tecnologie offrendo un hard
disk capace di grande capienza
e prestazioni “paragonabili” a
quelle degli SSD. In sostanza,
Buffalo annuncia una velocità
di trasferimento dati pari a 408
MB/s. Parliamo di un hard disk
esterno “classico” dotato però di
ben 1 GB di veloce RAM DDR3 in
grado di eseguire alla perfezione
le funzioni di caching; a dare una
mano, poi, ci pensa l’interfaccia
USB 3.0 che assicura il massimo
della velocità possibile. Si tratta
di una soluzione intelligente e
semplice a livello concettuale,
che avvicina i due mondi e che è
offerta al pubblico ad un prezzo
accessibile. Buffalo ha previsto
due versioni: una da 2 TB e un’altra da 3 TB, disponibili oltreoceano, rispettivamente, a 139,99
e 179,99 dollari.
PREPARATI A QUALCOSA
DI STRAORDINARIO
Tieniti pronto! Gestire contemporaneamente più
applicazioni in un’unica schermata sarà possibile
grazie alla nuova funzione QSlide.
Potrai prendere appunti e tenerli sempre in
vista con QuickMemo 2.0. Rimarrai colpito da
immagini così brillanti e definite tutte da toccare.
LG Optimus G: l’unico modo per scoprirlo
veramente sarà provarlo.
Live without boundaries.
www.lgoptimus.it
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estratto da dday.it
n.70 / 20 maggio 2013
PC E MULTIMEDIA Bundle è un formato di file dedicato ai creatori di contenuti
BitTorrent Bundle: il torrent si paga?
Da oggi chi realizza contenuti può farsi pagare direttamente con BitTorrent
gando questa tecnologia. Ribaltando
il discorso e portandolo dal punto di
vista degli utenti, oggi è possibile acquistare contenuti tramite Torrent,
che quindi è sia piattaforma di sharing che store online. Non per niente, per dimostrare le potenzialità
di BitTorrent Bundle, l’azienda sta
collaborando con l’etichetta Ultra,
che produce artisti come Kaskade,
David Guetta, Tiesto, deadmau5 e
Calvin Harris, e ha iniziato a mettere a disposizione i propri contenuti
tramite BitTorrent Bundle.
PC E MULTIMEDIA Già disponibili i due display Philips UltraWide, con tecnologia MultiView
Disponibili i display 21:9 di Philips da 29”
Risoluzione di 2560 x 1080 e pannello AH-IPS tra le doti più interessanti
di Emanuele VILLA
L
anciati durante lo scorso CeBit,
arrivano sul mercato italiano i
due nuovi monitor Philips UltraWide 298P4QJEB e 298X4QJAB,
entrambi da 29 pollici, con risoluzione da 2560 x 1080 pixel, formato

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su ciò che viene condiviso. Mediante
BitTorrent Bundle, i creatori di contenuti possono decidere di condividere tutto gratuitamente, solo una
parte, fornire una piccola preview e
“sbloccare” il contenuto rimanente
previo inserimento di un indirizzo
email, la sottoscrizione di un abbonamento, il pagamento di un prezzo,
l’iscrizione a una newsletter e molto
altro ancora. In pratica, con questa
mossa BitTorrent resta di per sé gratuito, ma chi i contenuti li genera può
star sicuro di vedersi tutelato impie-
torna al sommario
cinematografico 21:9 e tecnologia
MultiView, che permette di collegare più sorgenti e vederne i contenuti
uno di fianco all’altro. I display utilizzano pannelli AH-IPS e offrono
un angolo visivo di 178 gradi, sia
verticale che orizzontale mentre, per
quanto riguarda la connettività, entrambi offrono due ingressi HDMI,
DVI-Dual Link e supportano la tecnologia Display Port, che dà la possibilità di collegare più monitor. Il
Philips 298P4QJEB ha in dotazione
anche 4 porte USB 3.0 (opzionali sul
298X4QJAB, così come l’interfaccia
Thunderbolt) e, essendo rivolto ad
un’utenza professionale, integra la
Smart ErgoBase, che permette di abbassare il monitor fino al livello del
piano di lavoro. Philips 298P4QJEB
è già disponibile da marzo al prezzo
suggerito di 529,00€ IVA inclusa,
mentre il Philips 298X4QJAB è
disponibile al prezzo suggerito di
499,00€ IVA inclusa.
di Emanuele VILLA
Se ne parla da tempo, oggi diventa ufficiale: YouTube affianca
al proprio servizio tradizionale,
gratuito, un’offerta a pagamento,
canali ad hoc accessibili previo
pagamento di un abbonamento
mensile. Al momento si tratta di
un esperimento pilota e i contenuti non sono molti, ma l’obiettivo è chiaro: Google intende
sfruttare la propria posizione dominante per entrare nel mercato
del Video on-demand a pagamento, andando di fatto a impensierire nomi noti quali Netflix, Hulu
e Apple. È un esperimento pilota,
dicevamo: al momento i canali
disponibili, tra i quali figurano
nomi quali National Geographic
Kids, Magnet Releasing e PGA
Golf Academy, non sono molti
e vengono proposti in abbonamento mensile a prezzi bassi, anche di 0,99 dollari, ma YouTube
punta ovviamente ad estendere
l’offerta nelle prossime settimane, andando a coinvolgere Serie
TV, film e anche canali Live. Al
momento il servizio è limitato
gli USA: non ci risulta siano infatti disponibili canali per l’Italia,
nonostante l’elenco sia visibile a
tutti a questo indirizzo.

N
YouTube entra nel
mercato del video
on-demand
a pagamento con 53
canali in abbonamento.
Costi abbordabili
(anche 0,99 $ al mese),
ma solo per gli USA
di Emanuele VILLA
on c’è bisogno di spiegare
cosa sia un file Torrent o come
funzioni: la sua diffusione e
l’utilizzo capillare lo rendono l’icona
più rappresentativa del file sharing.
Torrent è gratis per definizione: lo
è il client da installare, lo è l’utilizzo
della tecnologia di condivisione dei
file; inevitabile, in una situazione di
questo tipo, è stato l’impiego della
tecnologia anche per scopi illeciti,
ovvero per la condivisione di materiale pirata, dai giochi alla musica,
fino ai film. Ecco perché oggi Torrent
è considerato da molti un sinonimo
di pirateria (il che è concettualmente
errato) ed è osteggiato dai creatori di
contenuti, che lo ritengono, di fatto,
una minaccia. In questo contesto, e
col fine dichiarato di riavvicinare i
creatori di contenuti alla propria tecnologia, BitTorrent lancia BitTorrent
Bundle (attualmente in Alpha, quindi
tutt’altro che finito), ovvero – in sostanza – un torrent che permette, agli
aventi diritto, un controllo puntuale
YouTube dà
il via ai canali
a pagamento
estratto da dday.it
Confermato il lancio
del servizio di
streaming musicale
targato Google: costa
9,99 dollari al mese
ed entra in diretta
concorrenza con
Spotify, Rdio ecc...
di Emanuele VILLA


Google annuncia il servizio di
streaming musicale, che si chiama Google Play Music All Access
ed è la risposta a svariati servizi
concorrenti come Spotify, Rdio,
Deezer ecc. Curiosamente, Apple
non è ancora scesa in campo, ma
secondo diversi rumor potrebbe
farlo presto con un servizio diverso, poiché basato su un meccanismo di Web Radio sul modello di
Pandora. Ma torniamo a Google.
Tutto come da previsione: il servizio è la logica conseguenza degli
accordi che l’azienda ha raggiunto con i tre colossi musicali, Sony
Music, Universal e Warner, sarà
integrato all’interno dell’attuale
Google Play e conterrà una feature di suggerimenti sulla base
dei gusti degli utenti. Vera anche
la supposizione del New York
Times: Google Play Music All Access non sarà gratuito al di là di
un breve “free trial” di 30 giorni,
poi costerà 9,99 $ al mese, con
uno sconto a 7,99 $ per chi si abbona entro il 30 giugno. Garantito il funzionamento del servizio
via desktop, smartphone e tablet,
mentre non ci sono notizie circa
l’estensione internazionale: al
momento si parla solo di USA.
torna al sommario
PC E MULTIMEDIA Annunciato il famoso notebook fantascientifico di Acer: è Aspire R7
Acer R7: desktop, notebook e tablet
Mille dollari per un apparecchio che è “convertibile” per definizione
di Emanuele VILLA
R
icordate il teaser “fantascientifico” con cui Acer prometteva
qualcosa di particolarmente
innovativo? L’azienda ha svelato a
New York il prodotto tanto atteso:
si chiama Aspire R7 ed è quello che
l’azienda definisce “the notebook
designed for touch”. In realtà, R7 è
difficile da definire, poiché la particolare configurazione e la struttura
dello chassis unibody in alluminio
lo rendono un convertibile davvero
“estremo”. Apparentemente è un
notebook, infatti il display non può
essere sganciato dalla base come in
molti altri prodotti, ma a seconda
del posizionamento del display, che
può essere orientato, sollevato, ruotato e riposto al di sopra della tastiera, diventa un desktop all-in-one, un
laptop a tutti gli effetti e un tablet.
Anche se in quest’ultima modalità (che viene definita “Pad Mode”)
c’è da domandarsi se un 15,6’’ con
tastiera fisica integrata riesca a sostituire in tutto e per tutto un tablet
tradizionale, quanto meno sotto il
profilo della portabilità. Quando è
in modalità notebook, cioè quando
viene normalmente usata la tastiera
fisica, l’unica particolarità è il posizionamento del touchpad, che anziché essere sotto i tasti, è sopra, in
prossimità del display. Come anticipato, il display può essere sollevato e
ribaltato su se stesso a 360°, in modo
tale da permettere la visione a chi ci
siede di fronte, o più semplicemente
per trasformarlo in
un “inusuale” PC
All-in-one. Sotto il
profilo hardware,
la configurazione
è interessante: display da 15,6’’ Full
HD,
processori
ULV Intel Core i5,
6 GB di RAM, 24
GB di SSD, tre porte USB, 500 GB di
hard disk, mini display port e HDMI.
Non mancano tre porte USB, lettore SD, jack audio, Bluetooth e una
porta proprietaria con adattatore
per VGA, RJ45 e USB. Sotto il profilo multimediale, è stata data molta
attenzione al sonoro grazie alla tecnologia Dolby Home Theater 4, ai
due microfoni inseriti nella base e ai
quattro speaker da 8 watt integrati
nello chassis. Al momento è prevista
la commercializzazione americana,
unicamente tramite Best Buy, con
un prezzo di partenza di 999 dollari.
PC E MULTIMEDIA Su Google+ è possibile utilizzare due nuovi strumenti automatici
Google+ migliora da solo le tue foto
Auto Enhance migliora le foto, Auto Highlight evidenzia gli scatti più belli
di Vittorio Romano BARASSI
C
ontinua a crescere incessantemente Google+: da oggi
tutti potranno utilizzare
due nuovi strumenti dedicati alla
sezione delle foto: Auto Enhance
permette di migliorare automaticamente gli scatti e Auto Highlight
è in grado di scegliere le fotografie
meglio realizzate e di mettere da
parte quelle meno belle. Il primo,
in particolare, garantisce all’utente la possibilità di scegliere tra un
miglioramento automatico delle
foto oppure uno manuale, nel quale
si potranno modificare parametri
come esposizione, contrasto, rumore e occhi rossi al fine di ottenere
fotografie il più belle possibili. La all’utente la possibilità di “ripescafunzionalità arriva a soli otto mesi re dal mazzo” le foto messe da pardall’acquisizione di Snapseed, il te dall’algoritmo automatico. Inolcui know-how ha permesso la ra- tre, Google ha annunciato che tutte
pida implementazione nel sistema le fotografie aventi una dimensione
foto di Google+. Da oggi, inoltre, del lato lungo inferiore a 2048 pixel
sarà possibile procedere alla facile non rientreranno nel conteggio dei
creazione di HDR, panorami e GIF 15 GB di spazio totali offerti con i
animate (Motion) da mostrare agli propri servizi. Niente male.
amici. Auto Highlight,
invece, è la nuova funzionalità che mostra
in tutta autonomia gli
scatti migliori e allo
stesso tempo nasconde le fotografie mosse,
sfocate e con una cattiva esposizione, senza,
Novità fotografiche su Google+
ovviamente,
togliere

Google Music
All Access:
streaming
a 9,99 dollari
n.70 / 20 maggio 2013
n.70 / 20 maggio 2013
People & market È il risultato di una ricerca di mercato relativa al settore smartphone
Smartphone: Apple+Samsung = 100% utili
Apple e Samsung, insieme, controllano la totalità dei profitti del mercato
U
l’altro Apple non ha, nel trimestre
in corso, un nuovo prodotto su
cui puntare, mentre Samsung può
legittimamente sperare di “fare il
botto” con il neonato Galaxy
S4. C’è da domandarsi in che
condizioni siano gli altri produttori, se in questo mercato
davvero non c’è posto per un
terzo classificato. I dati di Canaccord Genuity (sui profitti)
parlano chiaro: Sony 0%, LG
0%, Motorola -1%, Blackberry
-1%, HTC 0%, ma in realtà la
situazione è migliorata rispetto al passato, visto che a fine
2012 Apple e Samsung totalizzavano il 103% dei profitti,
cosa possibile visto che le altre
aziende erano alle prese con perdite operative. Vedremo cosa succederà questo trimestre: di sicuro
Samsung si prepara al sorpasso.
Gli azionisti Nokia: “Elop, cambia strada”
Al meeting degli azionisti di Nokia critiche alla strategia di Stephen Elop
Microsoft Windows Phone, infatti, pare non basti a risollevare l’azienda
L
di Paolo centofanti
a gamma di smartphone Nokia Lumia mostra vendite in
aumento ma, a due anni dalla
svolta e l’abbraccio con Microsoft, le
quote di mercato sugli smartphone
continuano a rimanere troppo basse
rispetto ad Apple e Samsung mentre
l’azienda perde terreno anche sulla fascia entry level. Sono queste le
basi delle critiche che gli azionisti di
Nokia hanno mosso al CEO Stephen
Elop durante l’assemblea generale
degli azionisti tenutasi a Helsinki.
Lo riporta Reuters che rivela anche
critiche piuttosto pesanti da parte di
alcuni azionisti che chiedono a gran
voce un cambio di strategia: “Lo sa
che sono i risultati quelli che contano? La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni. Per favore, cambi strada” ha chiesto Hannu
torna al sommario
Virtanen, uno degli
azionisti. La strada a
cui si riferisce l’investitore di Nokia è naturalmente la scelta
di sposare la piattaforma di Microsoft
Windows
Phone,
una scelta che Elop
continua a difendere: “Nella guerra degli ecosistemi oggi
in atto noi abbiamo deciso con chiarezza di focalizzarci su Windows
Phone e la gamma Lumia e questo è
quello con cui possiamo competere
con avversari come Samsung e Android” anche perché non ci sarebbe
alcun Piano B. Ma gli investitori cominciano a pensare che forse sia il
caso di fare marcia indietro e riconsiderare anche il sistema operativo
Mentre a Bologna parte
il progetto Identis Weee
per lo smaltimento dei
RAEE, con cassonetti
ad hoc, nascono quelli
che spediscono email
di Emanuele VILLA
people & market Gli investitori considerano anche il sistema operativo di Google


di Emanuele VILLA
n’interessante ricerca di
mercato firmata Canaccord
Genuity fotografa il mercato degli smartphone, e in particolare la ripartizione dei profitti in
uno dei mercati più importanti del
settore tecnologico. La cosa interessante è che Apple e Samsung,
insieme, catturano il 100% dei
profitti di questo mercato: Apple è
prima con il 57%, segue Samsung
con il 43%. Ma Samsung è in netta
crescita, al punto da far sostenere
a più analisti che l’attuale posizione potrebbe essere ribaltata a
breve: non dimentichiamo, infatti
che un anno fa Apple aveva il 74%
dei profitti e Samsung il 23%. E tra
I cassonetti
intelligenti
di Google che sta dominando soprattutto in quella fascia di mercato
che una volta era di Nokia, quella
dei telefoni di fascia media e bassa.
Qui Nokia sta puntando sui feature
phone della gamma Asha e proprio
nei mercati emergenti potrebbe esserci una via di uscita per l’azienda
nel caso la partita sugli smartphone
venga dichiarata persa.
È partito a Bologna (e in altre
città dell’Emilia Romagna) il progetto Identis Weee, sviluppato
dal Gruppo HERA e sostenuto
dall’UE, finalizzato alla corretta
gestione dei RAEE, i rifiuti da
apparecchiature elettriche ed
elettroniche. Nonostante in Italia
esista un’apposita procedura e i
mezzi ci siano, molti di questi apparecchi finiscono, per semplice
pigrizia, nel sacco nero. Il progetto prevede diversi tipi di “cassonetti intelligenti”: quelli appositi
per i piccoli elettrodomestici,
sparsi nelle strade, e quelli più
grandi in prossimità di punti
vendita della grande distribuzione. Questi sono utilizzabili previo
utilizzo della tessera sanitaria o la
tessera HERA e possono ospitare
anche TV, hi-fi e altri apparecchi
di dimensioni analoghe.
Non solo: i Comuni oggi possono
dotarsi di un cassonetto intelligente chiamato Big Belly e progettato per compattare la spazzatura ottimizzando la capienza.
Contiene più degli altri e avvisa
chi di dovere tutte le volte che è
pieno e va svuotato. Come? Con
una mail. Costa 7.000 dollari ma
si pensa che l’investimento iniziale possa essere compensato da
passaggi meno frequenti da parte
degli operatori ecologici, non per
niente esistono già Comuni (anche in Italia) che ne fanno uso.

estratto da dday.it
estratto da dday.it
Secondo anno
consecutivo chiuso in
pesante perdita per
Panasonic, che paga
ancora la gravosa
ristrutturazione
e il calo delle vendite
di elettronica
di consumo
di Paolo centofanti


Come Sony, anche Panasonic
deve fare i conti con la crisi del
mercato dell’elettronica di consumo. Il 2012 si chiude come il
2011 con pesanti perdite per il
gruppo, più alte delle aspettative dopo la sofferta ristrutturazione (costata 508.8 miliardi
di Yen): 754.25 miliardi di Yen
contro i 772.17 miliardi dell’anno precedente, circa 5.7 miliardi di euro, una cifra impressionante. Il problema è che la
divisione TV e display continua
a perdere terreno con un altro calo anno su anno del 20%
nelle vendite, mentre complessivamente i ricavi sono scesi
del 6.9%. Non mancano però
segnali positivi nel bilancio di
fine anno. L’utile di esercizio
è triplicato rispetto allo scorso
anno, chiudendo a 160.94 miliardi di Yen e l’azienda stima
che nel 2013 il bilancio dovrebbe tornare a vedere il segno positivo e punta a chiudere con 50
miliardi di utili.
torna al sommario
people & market La divisione cinema di Sony chiude con incassi e profitti in crescita
Sony, torna il segno “più” sui conti
I settori tradizionali dell’azienda sono, però, in sofferenza. Traina il cinema
L
di Paolo centofanti
a buona notizia è che per la prima volta in cinque anni Sony
torna a vedere il segno “più” sui
suoi conti. L’anno fiscale 2012, che in
Giappone si chiude a marzo, ha visto
profitti per 43 miliardi di Yen (326
milioni di euro circa) contro i 456.7
miliardi di perdite dello scorso anno e
ricavi complessivamente in aumento
del 4,7% anno su anno.
La cattiva notizia è che i settori che
tradizionalmente associamo al nome
di Sony sono in profonda sofferenza.
Il dato più allarmante è quello della divisione Home Entertainmnet
& Sound, che ha segnato un -22.5%
nelle vendite. Il comparto TV ha visto un calo delle vendite superiore al
30% anno su anno. Le perdite sono
state ridotte da 203.2 miliardi di Yen
a 84.3 miliardi (640 milioni di euro),
ma questo miglioramento è stato possibile solo grazie all’abbandono della
partecipazione in SLCD che pesava sul
bilancio con importanti debiti. Non se
la cava bene neppure
la divisione gaming
che ha visto i profitti ridursi del 94.2%
anno su anno, portando a casa nel 2012
“appena” 1.7 miliardi
di Yen (13 milioni di
euro). Segno meno
anche per fotocamere e videocamere, che sì hanno profitti positivi pari
a 1.4 miliardi di Yen (10 milioni di
euro circa), ma anno su anno diminusicono del 92.3% con cali nelle
vendite pari al 4.1%. Continua, invece, la crescita del segmento mobile
di Sony equivalente a un +18% nelle
vendite di smartphone e tablet, sulla cui profittabilità pesa però ancora
nel 2012 il conto dell’acquisizione di
people & market Tra le proposte, cancellare l’Hadopi
Francia, tassa sul “mobile”?
L
di Roberto Pezzali
a Francia si prepara a una nuova
rivoluzione, questa volta digitale.
Il Governo è pronto a discutere
le 80 proposte formulate dall’ex giornalista Pierre Lescure, incaricato da
Hollande per controllare la commissione che dovrà recuperare i fondi per
la cultura. E tra queste c’è la tassazione di smartphone e tablet, una tassazione minima che potrebbe andare
dall’1% al 3% che rappresenta una
sorta di equo compenso per gli editori per tutte le opere cinematografiche
e musicali che ormai vengono fruite
dai consumatori più online su device connessi che su supporti fisici. La
misura sarebbe una sorta di modernizzazione dell’equo compenso, e con
la sua adozione verrebbe cancellata
l’Hadopi, la legge antipirateria francese nata per punire gli scaricatori
illegali. Per facilitare il download legale Lescure ha proposto l’abolizione
delle “windows”, quel lasso di tempo
che deve passare tra l’uscita di un film
in sala e l’uscita tramite i canali tradizionali. Con l’abolizione della finestra
un film al cinema sarebbe disponibile
immediatamente per lo streaming e
l’home video. Al momento il Governo
sembra favorevole ad accogliere tutte
le proposte, anche se la tassa sui tablet e sugli smartphone ha raccolto
già le prime critiche da parte dell’opposizione, che propone una tassa sui
fornitori di contenuti come Amazon,
Google e Apple.
Sony Ericsson, appesantito dalla grave svalutazione dello Yen sui mercati
internazionali. L’unica divisione a
mostrare una vera crescita è quella
cinematografica. Sony Pictures ha,
infatti, chiuso il 2012 con incassi in
crescita del 11.4% e profitti in aumento del 40% sull’onda del successo dei
film Skyfall e The Amazing SpiderMan e del merchandising legato al
brand Spider-man.
people & market
Google mostra
com’è cambiato
il mondo
Google, in collaborazione con
il Time, ha messo su un fantastico
“storico” delle immagini satellitari
scattate dal 1984 ad oggi che
permettono di andare indietro
nel tempo per vedere come appariva allora il nostro Pianeta.
Tra ghiacciai che si sciolgono
e laghi che si prosciugano
per il riscaldamento globale,
spicca l’enorme crescita di
città come Las Vegas e Dubai,
quest’ultima caratterizzata da
un’espansione impressionante
che ha visto “emergere” vere
e isole dal profondo del mare
del Golfo Persico. Impressionanti i cambiamenti - negativi
- fatti registrare dalla Foresta
Amazzonica e quelli a carico
del territorio cinese, con città
come Shanghai cresciute in
maniera talmente veloce da
sembrare incredibile.

Per Panasonic
un altro anno
di perdite
pesanti
n.70 / 20 maggio 2013
n.70 / 20 maggio 2013
people & market Ad HD Forum, intervento frizzante di Antonio Preto dell’AGCOM
TV Samsung e iPhone devono parlarsi
Necessaria l’interoperabilità degli apparecchi e la neutralità tecnologica
di Gianfranco giardina
I
Sharp batte ogni record
ma in negativo, le
perdite dell’anno fiscale
2013 vanno ben oltre le
previsioni. In arrivo un
nuovo CEO
e propria procedura di infrazione
da parte dell’Authority nei confronti di Samsung (anche perché la
partenza dell’ambiente Smart TV
all’avvio può essere disattivata da
menu); ma di sicuro ne esce una
figura di un commissario AGCOM
tecnologicamente aggiornato e
preparato. C’è da ritenere che risentiremo il nome di Antonio Preto in diverse questioni relative al
mondo dell’home entertainment,
tra cui sicuramente quella del decoder unico, che proprio in questi
giorni sta tornando di attualità:
l’Authority vuole capire perché la
legge che imponeva l’utilizzo di un
decoder unico, alla fine, è rimasta
lettera morta.
people & market Inflitte due multe distinte per altrettanti comportamenti illeciti
L’Antitrust multa Telecom Italia: 103 mln
L’Authority ha multato Telecom Italia per abuso di posizione dominante
L’
di Emanuele villa
Antitrust
ha
condannato
Telecom Italia al pagamento
di una multa di 103 milioni di
euro per abuso di posizione dominante. Secondo l’Authority (istruttoria avviata a giugno 2010) Telecom
avrebbe abusato della propria posizione in due modi distinti e impedito,
così, l’espansione dei concorrenti nei
mercati della telefonia vocale e della


ntervento “frizzante” e correttamente provocatorio quello
del commissiario dell’AGCOM
Antonio Preto durante i lavori dell’HD Forum 2013 a Saint Vincent.
Preto ha puntato il dito contro chi
tende a considerare l’Italia periferia del mondo tecnologico: “Nel
nostro Paese ci sono incredibili
eccellenze tecnologiche; dobbiamo smetterla di sottovalutarci”.
Malgrado ciò, non tutto da noi va
come dovrebbe: il Commissario ha
fatto notare quanto un ente regolatore come l’AGCOM sia necessario,
soprattutto in un contesto di grandi cambiamenti tecnologici come
quelli in atto: DVB-T2, HEVC. 4K
e così via. Il mercato - questa la
sostanza dell’intervento - ha bisogno di regole per crescere in una
direzione sana e di assoluta tutela
dei diritti dei consumatori, primo
imperativo per l’Authority. Per un
paio di volte, Preto è tornato sul
tema dell’interoperabilità tra sistemi e sulla neutralità tecnologica.
Brandendo un iPhone ha tuonato
“Con il mio iPhone voglio poter
interagire con il TV Samsung!”.
Il riferimento, più che diretto, è al
fatto che i sistemi Apple da un lato
e quelli Samsung
dall’altro
non
sembrano proprio
progettati per lavorare tra di loro
al meglio. Peraltro la rivalità tra
le due aziende è
nota, la volontà di
entrambe di imporre un proprio
ecosistema
altrettanto: difficilmente l’AGCOM
potrà essere determinante nell’indirizzare queste scelte, che hanno un carattere
prettamente internazionale. Sulla
stessa lunghezza d’onda il riferimento a certe tecnologie Smart TV
che lasciano l’Autorità perplessa:
Preto ha indicato come non conformi a un quadro di tutela del
consumatore “i TV che quando li
si accende non vanno sull’ultimo
canale selezionato dall’utente, ma
presentano una propria interfaccia
in cui vengono suggeriti questo o
quel contenuto...”. Il riferimento,
non esplicitato, era a Samsung e
alla sua funzione S-recommendation implementata sulle Smart TV
2013. Non crediamo che questa
affermazione preluda a una vera
torna al sommario
banda larga. La prima condotta illecita (multa di 88,182 milioni di euro) è
stato il rifiuto di attivazione di diversi servizi richiesti da operatori terzi:
“Telecom, nell’esercizio della propria
discrezionalità, ha trattato gli ordinativi provenienti dagli altri operatori in modo discriminatorio rispetto
a quelli provenienti dalle proprie divisioni interne”. La seconda condotta
illecita sarebbe consistita nell’aver
Profondo
rosso Sharp
si riprenderà?
praticato sconti “eccessivi” alla propria clientela business per l’accesso
alla rete telefonica fissa. Gli sconti
sarebbero stati tali da impedire alla
concorrenza di praticare le medesime
condizioni: l’Antitrust ha dimostrato
che Telecom, se avesse dovuto sostenere i medesimi costi che essa stessa
ha fatto pagare ai concorrenti, non
avrebbe potuto applicare tali tariffe a
meno di incorrere in perdite.
di Roberto faggiano
L’ultimo bilancio di Sharp, per
l’anno fiscale 2013, vede una perdita di oltre 545 miliardi di Yen
(circa 5 miliardi di euro), contro
i circa 376 dell’anno precedente.
Un valore che va oltre le già pessimistiche previsioni di Sharp. Colpa del settore TV display, a quanto
dichiarato dai dirigenti giapponesi, sia per gli ingenti costi delle
ristrutturazioni degli stabilimenti
verso settori più profittevoli, sia
per il pessimo andamento delle
vendite e il conseguente crollo dei
prezzi dei TV. Chi ne fa le spese è
l’attuale CEO Takashi Okuda, sostituito il prossimo 25 giugno da
Kozo Takahashi, attuale vice presidente. Intanto le banche creditrici hanno concesso all’azienda
un rinvio fino a settembre per la
restituzione del prestito di circa
1,5 miliardi di Yen. Per il futuro
Sharp non può che vedere rosa,
con un ritorno al profitto per l’anno fiscale 2014. Non sono previsioni troppo ottimistiche dato
che negli ultimi mesi, secondo
Sharp, tutti i settori coperti dall’azienda - esclusi i pannelli LCD
- hanno visto un incremento delle
vendite e dei profitti. Si parla anche di migliaia di posti di lavoro
a rischio.
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estratto da dday.it
estratto da dday.it
n.70 / 20 maggio 2013
tv e video Non è previsto lo switch-off per il DVB-T2, almeno per i prossimi 15 anni
Rai: TV in SD ancora per 15 anni
Senza nuove frequenze non c’è spazio per trasmettere nuovi canali HD
L’ing Morello, in un’intervista, ci svela il futuro della TV e dello streaming

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torna al sommario
di Emanuele VILLA
sono speranze: il sistema televisivo
su digitale terrestre resterà “preistorico” senza la possibilità di evolversi verso nuove tecnologie.
DVB-T2 e futuro della TV
Intervista all’ing Morelli
nuovo switch off da DVB-T a DVBT2 è impensabile.
Selezionando il link qui sotto potete visualizzare il video dell’intervista, che in forma integrale è
stata trasmessa sabato 11 maggio,
all’interno della trasmissione 2024
in onda su Radio 24 e può essere
riascoltata in podcast.
Al termine della conferenza, e
con la collaborazione di Enrico
Pagliarini di Radio 24,
abbiamo
intervistato
l’ing. Morello, col quale
abbiamo approfondito
il tema del DVB-T2 e
delle sue prospettive,
delle frequenze e della loro allocazione, ma
anche dello streaming e
del video on-demand in
Italia. Il concetto più inIntervista all’ing. Morello
teressante resta uno: un
RAI e DVB-T2
Presentati per la prima volta
al CES 2013, i nuovi “supersize” LED Aquos di Sharp fanno
il proprio ingresso in Europa.
I modelli sono due, rispettivamente da 70’’ (LC-70LE857K) e
80’’ (LC-80LE857K), entrambi
previsti in arrivo per l’estate a
un prezzo che non è stato ancora
fissato ufficialmente. Si vocifera
che dovrebbe aggirarsi, rispettivamente, sui 5000 e 8000 euro.
Entrambi i modelli si basano
sulla tecnologia Quattron 3D di
terza generazione e offrono un
design sottile (15 mm di spessore della cornice) impreziosito
dall’impiego dell’alluminio. Sotto il profilo tecnico, entrambi i
display sono rigorosamente Full
HD e usano un pannello Quattron a 240 Hz con AquoMotion
960, 3D con occhiali attivi e un
subwoofer integrato. Inoltre, è
prevista la tecnologia proprietaria Super Bright per l’ottimizzazione della luminosità (+50%
rispetto al resto della gamma) e
di un processore Dual Core per
la smart TV.

S
Presentata al CES, arriva
in Europa la serie 8 di TV
LED Sharp. Al momento
sono previsti due
modelli: il 70’’ e l’80’’, con
pannello Quattron di terza
generazione
di Roberto Pezzali
peranze per una Italia testa
di serie nel campo delle innovazioni tecnologiche legate al
settore televisivo sembra proprio
non ce ne siano: questo è il quadro
che emerge dalla conferenza tenuta
all’HD Forum Italia 2013 da Alberto Morello, ingegnere e direttore del
Centro Ricerche Rai di Torino, che
ha tracciato una previsione abbastanza realistica del futuro della televisione in Italia, almeno per quanto riguarda il digitale terrestre.
Con un decreto legge, in Italia dal
2015 tutti i TV in commercio dovranno avere un decoder DVB-T2
a bordo, ma questo decoder rischia
di non esser mai utilizzato. Morello
è stato chiaro: non ci sarà un altro
switch off e l’attuale situazione televisiva, ovvero DVB-T con canali a
definizione standard, sarà per altri
15 anni la base del sistema televisivo italiano. I motivi sono molteplici, e tra questi c’è la necessità di non
far pesare sulle famiglie un upgrade
tecnologico che interessa a pochi.
Il 2015 più che per il DVB-T2 sarà
un anno chiave per lo sviluppo televisivo italiano, perchè il Governo
avrà la possibilità di attuare il “Second Dividend”, ovvero potrà decidere se allocare la banda di 700
Mhz ai servizi telefonici.
Questa decisione, strategica, lascia
aperti tre scenari. Per introdurre e
spingere in Italia alta definizione,
DVB-T2 e HEVC serve infatti banda
che al momento i broadcaster non
hanno e non riescono a ottenere se
non spegnendo alcuni canali, scelta
che non sembra essere presa in considerazione. Se il Governo deciderà
di non attuare il Second Dividend ci
sarà spazio per introdurre, di fianco
alla TV a definizione standard, anche una serie di canali che sfruttano
le nuove tecnologie come HEVC e
DVB-T2, altrimenti se queste frequenze andranno alle Telco non ci
Sharp
in arrivo i TV
extra-large
da 70’’ e 80’’
estratto da dday.it
Partenza a gonfie vele
per il nuovo flagship
Samsung: secondo
fonti interne, l’azienda
avrebbe venduto agli
operatori 4 milioni di
terminali in 5 giorni
di Emanuele villa


Stando alle parole di una fonte interna all’azienda (non meglio precisata), Galaxy S4 avrebbe avuto
una partenza sprint: nonostante
iPhone 5 resti il terminale di maggior successo “istantaneo”, con i
suoi 5 milioni di unità vendute agli
utenti finali nel weekend di lancio,
Galaxy S4 avrebbe venduto agli
operatori e ai distributori (quindi
non si parla ancora di vendite al
pubblico, il che rende i due dati
non comparabili direttamente) la
quota non indifferente di 4 milioni
di unità. Se la cifra dovesse essere
confermata, ci troveremo di fronte
al Galaxy di maggior successo di
sempre: ricordiamo infatti che Galaxy S III superò i 3 milioni di unità in altrettante settimane, per non
parlare di S2 e dell’originale Galaxy, che impiegò quasi 3 mesi per
ottenere il
medesimo
risultato.
Lo
stesso
dirigente
Samsung
prevede che
il nuovo Galaxy superi
quota 10 milioni entro
la fine del
mese, il che
lo renderebbe, di fatto,
l’attuale Android di riferimento.
torna al sommario
people & market Finora, la diatriba sembra aver dato grande pubblicità a Samsung
Guerra Samsung-Apple, c’è anche l’S4
Apple aggiunge il Galaxy S4 ai dispositivi che violano i suoi brevetti
Per Samsung, invece, sono illegali tutti i prodotti Apple, anche gli iMac
di Roberto pezzali
a guerra in tribunale tra Apple
e Samsung non si ferma. Se le
accuse originali potevano trovare riscontri, la nuova causa, che
partirà il prossimo marzo, sembra
essere basata sul nulla. Il giudice
Lucy Koh ha chiesto alle due parti di
presentare la lista dei dispositivi sui
quali intendevano procedere. Apple,
che aveva già consegnato la lista, ha
chiesto recentemente di aggiungere
il Galaxy S4 e il giudice ha accolto
la richiesta, a patto che venga eliminato un prodotto dalla lista già presentata che vede coinvolti i seguenti
modelli: Samsung Admire, Samsung
Captivate Glide, Samsung Conquer
4G,Samsung Dart, Samsung Exhibit
II 4G, Samsung Galaxy Nexus, Samsung Galaxy Note, Samsung Galaxy
Note 10.1, Samsung Galaxy Note II,
Samsung Galaxy Player 4.0, Samsung Galaxy Player 5.0, Samsung
Galaxy Rugby Pro, Samsung Galaxy
L
S II, Samsung Galaxy S II Epic 4G
Touch, Samsung Galaxy S II Skyrocket, Samsung Galaxy S III, Samsung
Galaxy Tab 7.0 Plus, Samsung Galaxy Tab 8.9, Samsung Galaxy Tab
2 10.1, Samsung Illusion, Samsung
Stratosphere e Samsung Transform
Ultra. Si tratta delle versioni americane, ma siamo comunque di fronte
al 90% dei prodotti di fascia medio
alta di Samsung. Apple si è presa un
po’ di tempo per decidere quale prodotto eliminare. Samsung ha replicato con una lista che include i prodotti
Apple che definisce illegali: ironicamente ci sono dentro tutti i prodotti
sfornati negli ultimi anni da Cupertino, pure gli iMac. Apple iPhone 3G,
Apple iPhone 3GS, Apple iPhone 4,
Apple iPhone 4S, Apple iPhone 5, Apple iPad, Apple iPad 2, Apple iPad 3,
Apple iPad 4, Apple iPad mini, Apple
iPod Touch (5th generation), Apple
iPod Touch (4th generation), Apple
iPod Touch (3rd generation), Apple
MacBook Pro, Apple iMac, Apple
Mac mini, Apple Mac Pro, Apple iTunes (including iTunes Match), Apple
iCloud, Apple TV (3rd generation)
e Apple TV (1st generation). Difficile dire chi abbia ragione, ma ci domandiamo: Samsung sarebbe quella
attuale senza il processo che l’ha
vista coinvolta? Il processo è servito
più all’azienda coreana che a Apple
e ha prodotto un’enorme pubblicità
per Samsung. È grazie anche a quel
processo che Samsung è vista come
l’unica azienda in grado di competere
con Apple. Conviene a Apple portare
nuovamente il nemico sulla stampa
di tutto il mondo?
people & market La prima edizione della fiera si tenne nel 1988, dal 6 al 10 ottobre
Fiere in crisi: nel 2013 niente Top Audio
Salta l’edizione 2013 del Top Audio & Video, si passa al prossimo anno
A
di Roberto pezzali
rriva l’annuncio dell’annullamento dell’edizione 2013 del
Top Audio e Video. La fiera per
appassionati di audio e home cinema
slitta al prossimo anno. Le cause sono
da ricercare nella riduzione degli investimenti da parte dei pochi operatori
rimasti, con budget contenuti rispetto
a quelli delle grosse multinazionali. Il
Top Audio in questi anni non è mai
cambiato: poca apertura verso i nuovi media e le nuove tecnologie audio,
stessa location piccola e scomoda da
raggiungere e poca inclinazione ad
assecondare le esigenze di aziende del
calibro di Samsung, LG, Sony e Panasonic che probabilmente avrebbero
investito per un Top Audio meno di
nicchia. La speranza è che una edizione 2014 non ripeta gli stessi errori
del passato. Riportiamo il comunicato ufficiale: “Il Consiglio Direttivo di
APAF, Associazione per la Promozione dell’Alta Fedeltà, a seguito delle
delibere assunte nell’ultima riunione, annuncia la decisione di rinviare
lo svolgimento del Top Audio Video
Show 2013. La difficile congiuntura
economica e di mercato, già in atto
da alcuni anni nel settore, così come
la manifestata intenzione di alcuni
importanti operatori di ridurre gli
investimenti nell’evento, hanno suggerito al Consiglio Direttivo APAF
di considerare uno slittamento del
consueto appuntamento settembrino
al 2014, possibilmente in primavera.
APAF, che da 25 anni organizza e
promuove il Top Audio Video Show,
e del cui marchio detiene la titolarità, auspica che il quadro economico
generale e – conseguentemente - il
comparto di suo interesse, ritrovino nel medio periodo nuovi stimoli
e nuovi equilibri, che consentano
di promuovere una nuova edizione
della kermesse milanese per presentare, con rinnovato entusiasmo,
l’avanguardia dei prodotti e delle soluzioni legate ai sistemi audio, hi-end
e home entertainment, ritornando a
coinvolgere tutti gli operatori e il folto pubblico di appassionati”.

Samsung
Galaxy S4
4 milioni
in 5 giorni
n.70 / 20 maggio 2013
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n.70 / 20 maggio 2013
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MHL
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estratto da dday.it
18-07-2012
15:32
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133_bw_zeppelin_air_eisa_pgp_ddy.qxp:-
Air your tunes
Sky lancia un encoder salva-banda
Permette di liberare spazio per 4K e nuovi canali, senza cambiare i decoder
Zeppelin
Air
di Roberto Pezzali
tphone, tablet e TV), è
nata l’idea di sfruttare
ky ha annunciato di aver rea- le tecniche di encoding
lizzato un nuovo sistema di offline per processare
compressione video denomina- un segnale lineare”. I
to
NRT
EncodingLache
permetterà di metodi di encoding di
tecnologia AirPlay di Apple vi permette di trasfeTorna Zeppelin e questa volta con prestazioni ancora
rire la musica direttamente dal vostro computer, opmigliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo Zepavere la stessa qualità
attuale dei ca- contenuti per il video
pure da un iPhone , iPod Touch o iPad . Senza fili.
pelinAir più che mai il miglior diffusore per iPod .
nali ma con un risparmio di banda del on-demand utilizzano tecniche più
40%. Una vera rivoluzione nel campo avanzate (anche con passaggi muldel broadcasting, dove la strategia del- tipli) che permettono di ottenere la
www.audiogamma.it
le emittenti è legata in modo indisso- stessa qualità ma di rendere il file più
lubile alla banda a disposizione e quin- snello: trattandosi infatti di streaming,
di ai canali che è possibile trasmettere il rapporto peso/qualità del file è foncon una qualità accettabile. Quella di damentale. Sky ha applicato quindi
Sky, realizzata in collaborazione con le stesse tecniche all’interno della
NTTData (che non ha più nulla a che sua catena di produzione e a giugno
fare con la giapponese NTT, anche se partirà il primo canale compresso
le radici sono comuni), è una vera rivo- con questa tecnologia. Non ci sarà
luzione. Sky non ha inventato un nuo- alcun impatto per i consumatori, che
 vo codec, ha semplicemente realizzato continueranno ad utilizzare senza
una catena di produzione e di com- problemi i loro decoder: non cambia
pressione dove le tecniche di encoding infatti il codec e non cambia la tecoffline vengono applicate a contenuti nologia di trasmissione. Sky passeche invece vengono trasmessi in diret- rà quasi tutti gli altri canali all’NRT
ta. Riccardo Ferrari, Senior Manager, encoding entro l’anno; per i canali
NTT DATA in Italia, ha dichiarato Calcio e Sport non è escluso che si
che “proprio partendo dall’esperien- continui ad utilizzare l’encoder traza fatta nello sviluppo dell’encoding dizionale, poichè minore è la latenza
VoD, utilizzato per l’offerta Sky On con gli eventi Live, meglio è. Sky ha
Demand su tutti gli screen (PC, smar- chiesto il brevetto sull’NRT Encoding
Stream your music with AirPlay®
®
®
®
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Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi.
Ancora in versione sperimentale, può effettuare la codifica in tempo reale
M

torna al sommario
leggermente in
modo tale da condividere i dati su
direzione e velocità degli elementi in movimento
nelle zone di confine. L’encoder
verrà mostrato in funzione presso
l’annuale Open House dei laboratori
NHK che quest’anno aprirà dal 30
maggio al 2 giugno. La codifica High
Efficiency Video Coding, da poco
approvata come standard MPEG-H
La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasfe
rire la musica direttamente dal vostro computer, op
pure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili
e il motivo è facile da intuire: con un
risparmio di banda del 40% si riesce
a rendere l’H.264 efficiente quasi
di Roberto PEZZALI
quanto il futuro HEVC, e tutto senzawww.audiogamma.it
cambiare i decoder. Ecco perché la
Gli OLED non sono eterni: se
Pay TV vuole tenersi stretta la tecinfatti la cella non è sigillata pernologia: se sul satellite lo spazio e la
fettamente, il materiale organico
banda disponibile c’è, basta pagare,
alla base della tecnologia si detesul digitale terrestre non c’è invece
riora e un pannello può perdere
più spazio libero. Se l’NRT Encoding
il 50% della sua luminosità in
venisse utilizzato anche dai competi100 giorni. Un bel problema da
tor vorrebbe dire per Mediaset Preaffrontare, soprattutto per schermium altri canali in HD senza dover
mi grandi e flessibili dove l’inutilizzare altre frequenze. Con l’NRT
capsulamento delle singole celle
Encoding, Sky si proietta nel futuro:
è un processo molto delicato. La
il risparmio consistente di banda può
TV pubblica giapponese NHK
permettere una riduzione dei costi
sembra aver trovato la soluzioe un numero maggiore di canali in
ne e probabilmente porterà alla
HD, oltre alla creazione anche di un
Display Week di fine maggio il
eventuale canale 4K con un bitrate di
primo pannello iOLED, dove la
20 Mbps con un’eccellente qualità e
“i” sta per Inverted. La soluzione,
su un unico canale, anche qui senza
infatti, consiste nell’inversione
dover cambiare decoder.
di catodo e anodo e successivamente nella deposizione di uno
strato protettivo sul catodo stesso. I tecnici di NHK assicurano
che, in questo modo, anche se il
pannello non è sigillato alla perfezione, la luminosità si mantiene nel tempo. Secondo le ultime
indiscrezioni, sembra infatti che
i TV abbiano ancora scarti di
produzione mostruosi, superiori
anche all’85% di pannelli difettosi. Chi vuole sapere meglio come
funziona un OLED può leggere
l’intervista ad un ingegnere italiano che si occupa proprio di
OLED, nello specifico di illuminazione OLED. Non sono TV, ma
il principio è davvero simile.
HEVC/H.265, promette un miglioramento del 50% dell’efficienza di
compressione rispetto all’MPEG-4
AVC/H.264 e per questo è selezionato come candidato per la distribuzione di contenuti in 4K e 8K.
Da Mitsubishi il primo encoder HEVC 8K
itsubishi e NHK hanno annunciato la realizzazione del
primo encoder HEVC in grado di codificare in tempo reale video
8K (7680x4320 pixel) fino a 120 fotogrammi al secondo. Il dispositivo,
al momento un prototipo, è costituito
in realtà da 17 encoder che lavorano
in parallelo, suddividendo ciascun
fotogramma in altrettante bande.
Per minimizzare gli artefatti creati
da questa ripartizione del processo
di codifica, le fasce si sovrappongono
NHK afferma di aver
trovato una soluzione alla
scarsa durata delle TV
OLED: si invertono anodo
e catodo e si applica uno
strato protettivo in più
Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora
migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®.
tv e video Sviluppato con NHK, verra mostrato in funzione il 30 maggio
di Paolo CENTOFANTI
OLED
con poca vita
NHK
ha laAir
Zeppelin
soluzione
Stream your music with AirPlay®
S
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n.70 / 20 maggio 2013
tv e video Sky ha annunciato una tecnologia che permette di risparmiare il 40% di banda
™
15:32
Air your tunes
estratto da dday.it
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18-07-2012
Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paes
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estratto da dday.it
Zeppelin Air
n.70 / 20 maggio 2013
Stream your music with AirPlay®
tv e video La distanza di visione necessaria relega il formato 4K a schermi giganti
DVB boccia il 4K, in casa basta l’HD
Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora
migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®.
La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasferire la musica direttamente dal vostro computer, oppure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili.
Per apprezzare la maggior risoluzione occorre guardare il TV da vicino
Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi.
www.audiogamma.it
I
Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi.
Si chiama HideOut
interagisce con gli oggetti
che incontra e vuole
abbattere le barriere
tra reale e virtuale
di Emanuele VILLA
tore, dove un’immagine da 110” può
essere vista a circa 2 metri o massimo
2.5 metri di distanza, ma non certo
da televisore. Basta una calcolatrice infatti per capire che i grossi TV
Sony, Samsung o LG da 84”, per poter essere goduti a pieno, vanno visti
da una distanza di 1.6 metri mentre
il piccolo 55” 4K che Sony propone
a circa 5000 euro, dev’essere visto
da una distanza di un metro per essere apprezzato. Spesso le distanze
di visione, nelle case, sono di molto
superiori. Più ci si allontana dalla
distanza di visione ottimale più si
perde qualità, e già a 2 metri la resa
è paragonabile a quella di un TV Full
HD. Per i limiti dell’occhio umano (e
assumendo che una persona ci veda
benissimo), a una distanza di 2 metri
un 55” 4K si vede quindi come un 55”
Full HD. Per Laven, quindi, il 4K è sicuramente il formato del futuro ed è
perfetto per cinema e grandi schermi,
anzi, potrebbe essere una soluzione
per rivalutare la videoproiezione
domestica. Per i TV invece, sempre
che non si predano in considerazione
quelli da 84” o superiori, le soluzioni
sono due: divano a 1 metro o occhiali
“supervista”, ma probabilmente nessuna delle due è accettabile.
tv e video Confermato da Sony Europe l’arrivo nei negozi della serie X9
Sony 4K: in Italia da giugno a 4.500 euro
La gamma comprende modelli da 55’’ e 65’’, piccolo ritocco dei prezzi
di Emanuele VILLA
Abbiamo già parlato più volte del
lancio europeo/italiano degli attesi TV 4K Sony, ovvero
della serie X9 composta
dal 55” XBR-55X900 e
dal 65” XBR-65X900,
torniamo sull’argomento per solo per dire che
Sony Europe ha diramato un comunicato
ufficiale in cui annuncia
la partenza immediata
dei preordini e la disponibilità in-store a


torna al sommario
La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasferire la musica direttamente dal vostro computer, oppure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili.
www.audiogamma.it
di Roberto Pezzali
TV 4K sono superflui, in casa bastano i TV Full HD. Non è un’opinione ma un fatto dimostrabile
scientificamente, ribadito più volte
nel corso del meeting 2013 dell’HD
Forum dal CEO del consorzio DVB,
Mr. Phil Laven. Phil Laven è il capo
dell’organizzazione che ha creato la
TV digitale e gli standard DVB-T,
DVB-S e DVB-C. L’incremento di risoluzione è utile solo se l’occhio umano riesce effettivamente a percepirlo,
e per il 4K le condizioni necessarie
sono decisamente stringenti.
Nel caso dei nuovi televisori Ultra
HD la distanza di visione necessaria
per poter godere a pieno della risoluzione dei nuovi segnali si dimezza: se infatti con un televisore Full
HD la distanza di visione massima
dev’essere di 3 volte l’altezza dello
schermo per poter apprezzare a pieno le differenze, nel caso di una TV
4K Ultra HD questa distanza di visione passa a 1.5 volte l’altezza dello
schermo.
Distanze da cinema, forti dei loro
schermi “giganti”, o da videoproiet-
Disney
presenta
un proiettore
interattivo
Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora
migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®.
partire da metà giugno. Ma la cosa
ancor più interessante, al di là del
consueto riepilogo delle caratteri-
stiche tecniche, è una (modesta) riduzione di prezzo rispetto alla rilevazione precedente: il comunicato
afferma infatti che il modello da 55’’ verrà proposto a 4.500 euro di listino
e il 65’’ a 7.000 euro. Per
ulteriori
informazioni
sul modello in questione
e sulla serie 4k di Sony,
rinviamo alla news che a
suo tempo abbiamo pubblicato in occasione della
presentazione al CES di
Las Vegas.
Disney Research ha presentato
HideOut, un ingegnoso proiettore portatile in grado di “interagire” con il mondo fisico e di
superare le barriere tra il reale
e il virtuale. Per rendere l’idea,
l’azienda ha pubblicato un video,
a questo indirizzo. HideOut è un
piccolo dispositivo (al momento
è ancora un prototipo) di proiezione, che si tiene in mano e con
videocamera integrata: a seconda del punto inquadrato e del
movimento impresso dall’utente,
la tecnologia di tracking sposta
gli oggetti sullo schermo creando vero e proprio movimento.
Non solo: l’utilizzo di marker invisibili all’occhio ma visibili alla
videocamera permette all’immagine proiettata di interagire con
il mondo reale. Per esempio, in
un gioco proiettato possiamo
inserire un ostacolo fisico sulla
strada e constatare come i personaggi tornino indietro appena
lo incontrano. Ma l’ipotesi più
interessante è il mercato degli
smartphone: un telefono dotato
di questa tecnologia potrebbe
proiettare su un tavolo le miniature delle foto e poi, tramite la
videocamera, potrebbe interagire direttamente con esse.
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Zeppelin Air
Stream your music with AirPlay®
n_air_eisa_pgp_ddy.qxp:-
18-07-2012
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Air your tunes
PlayStation 4
nessun ritardo
per l’Europa
Zeppelin
Air
Fonti
interne a Sony Computer
Sony PS 4 funzionerà anche offline
La decisione presa per non penalizzare Paesi dove la banda larga latita
n un’intervista rilasciata a 4Gamer.net, Shuhei Yoshida, presidente di Sony Worldwide Studios,
ha
annunciato cheLaPlayStation
4 sarà
tecnologia AirPlay di Apple vi permette di trasfeTorna Zeppelin e questa volta con prestazioni ancora
la musica direttamente dal vostro computer, opmigliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo Zepvenduta senza la rire
tanto
temuta mipure da un iPhone , iPod Touch o iPad . Senza fili.
pelinAir più che mai il miglior diffusore per iPod .
sura anti pirateria che prevede che
la console sia sempre connessa a internet per l’autenticazione dei videowww.audiogamma.it
game. Questa modalità, denominata
“always-online”, non è stata considerata da Sony: avrebbe infatti senso
nei Paesi contraddistinti da un’ottima copertura di banda larga, ma
si risolverebbe in un danno enorme può permettersi di estromettere l’uno
in tutti quelli che non sono ancora o l’altro Paese; saranno altre le misuin grado di offrire una connessione re di sicurezza implementate, sulla
Internet permanente ad una buona scia di quanto fatto con PlayStation
 fetta della popolazione. PlayStation 4 3. La palla passa ora a Microsoft che,
sarà un prodotto globale e Sony non sin dalle prime apparizioni dell’SDK,
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Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi.
game & movie
Guerre Stellari
gioca con
Electronic Arts
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Quando Disney annunciò la
chiusura di LucasArts, uno
spiraglio era stato lasciato
aperto alla possibilità che
alcuni universi narrativi e
personaggi potessero tornare in vita nelle mani di alcuni
studi esterni. E infatti Disney
ha stretto un accordo con
Electronic Arts per quanto
riguarda lo sviluppo di nuovi
titoli basati sull’universo di
Star Wars. La buona notizia
è che non si tratterà semplicemente di videogiochi per
per dispositivi mobile - il cui
sviluppo rimane in capo a
Disney - ma di titoli di grosso
calibro per i videogiocatori
più appassionati. I nuovi
giochi, dice il comunicato
ufficiale, potranno prendere
spunto anche dalle opere cinematografiche, ma proporranno nuovi filoni narrativi e
nuovi tipi di gameplay.
torna al sommario
Stream yourche,
music
with AirPlay®
annunciano
a differenza
di quanto accaduto in passato,
l’azienda farà “qualsiasi cosa”
per assicurarsi che l’Europa non
subisca ritardi nel lancio della
La tecnologia
AirPlay di Apple vi permette di trasfe
Torna Zeppelin e questa
volta con prestazioni
ancora
console.
Si potrebbe
ipotizzare,
rire la musica direttamente dal vostro computer, op
migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo Zeppure da un iPhone , iPod Touch o iPad . Senza fili.
pelinAir più che mai
il miglior diffusore
iPod .
secondo
le perultime
indiscrezioni,
un lancio mondiale fissato per
fine 2013. Il tutto sarebbe assolutamente logico nella strategia
www.audiogamma.it
di Sony: non solo in un periodo
di cambiamento come questo è
fondamentale arrivare prima dei
competitor (o, nella fattispecie,
del competitor), ma per Sony il
primato in Europa è un punto di
ha palesato la chiara intenzione di
partenza assolutamente irrinunproporre always-online come princiabile. Nonostante l’azienda non
cipale misura anti copia della sua
abbia commentato questa indiprossima console da gioco. Sebbene
screzione, le possibilità che PS4
tutto sembri già definito, non è mai
arrivi in Italia entro l’anno sono
troppo tardi per cambiare idea.
fondate: incrociamo le dita.
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Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paes
GAME & MOVIE Il nuovo capitolo della nota serie arriverà in tempo per il prossimo Natale
Annunciato Gran Turismo 6, solo per PS 3
Nessun accenno invece alla versione per PlayStation 4, almeno per ora
I
di Vittorio Romano BARASSI
n occasione del 15esimo anniversario dal lancio del primo Gran
Turismo, direttamente dal circuito inglese di Silverstone, Kazunori
Yamauchi ha finalmente svelato il sesto capitolo della serie di videogiochi
automobilistici più famosa al mondo,
un fenomeno capace di vendere 70
milioni di copie dal 1998 a oggi. Dopo
il lunghissimo periodo di sviluppo che
ha contraddistinto Gran Turismo 5
(che dal 2010 ha venduto oltre 10 milioni di copie), stavolta il team di sviluppo non ha perso tempo: Gran Turismo 6 arriverà entro Natale 2013 e
sarà rilasciato per l’ormai “vecchia”
PlayStation 3, scelta - salvo sorprese
- alquanto discutibile visto l’arrivo
nello stesso periodo della console di
nuova generazione. Gran Turismo
6, discorso console a parte, arriverà sugli scaffali proponendo tutti gli
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Zeppelin Air
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di Vittorio
Romano
BARASSI
Stream
your music
with AirPlay
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n.70 / 20 maggio 2013
GAME & MOVIE Sony non utilizzerà la modalità always-on come misura anti pirateria
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Air your tunes
estratto da dday.it
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18-07-2012
elementi che hanno reso celebre la
serie: saranno oltre 1200 le vetture che il giocatore potrà guidare su
33 circuiti in 71 diverse varianti, 19
delle quali assolutamente inedite. Il
gioco sarà la diretta evoluzione del
predecessore, ma offrirà un nuovo
motore di rendering e un’interfaccia
più intuitiva; nuovo sarà anche l’edi-
tor dei tracciati e ancor più complete saranno le funzionalità online a
disposizione dell’utente. Il concept
movie del gioco è disponibile a questo indirizzo. Davvero un peccato
non poter vedere Gran Turismo 6 su
PlayStation 4. Ulteriori informazioni
sul gioco saranno rivelate nel corso
dei prossimi mesi.
estratto da dday.it
Zeppelin Air
n.70 / 20 maggio 2013
Stream your music with AirPlay®
GAME & MOVIE I prossimi titoli top level di EA non verranno sviluppati per la Wii U
Electronic Arts scava la fossa a WiiU
Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora
migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®.
La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasferire la musica direttamente dal vostro computer, oppure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili.
La causa sarebbe la scarsa resa del nuovo engine sulla console Nintendo
Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi.
www.audiogamma.it
e son tutti di primo livello. Una decisione che sicuramente mette in ulteriore difficoltà Nintendo, anche se la
situazione vista da campo neutro non
sembra proprio quella descritta da
Andersson: Frostbite 3 gira su Xbox e
PS3, com’è possibile che non giri bene
su Wii U? Probabilmente Electronic
Arts, visto lo scarso successo di vendita della console Nintendo preferisce
continuare a sviluppare per le quattro
piattaforme di riferimento: le due attuali console Sony e Microsoft e le due
console next gen. Non è escluso, però,
che alla base ci siano proprio screzi
tra i due colossi del gaming.
GAME & MOVIE La startup americana Mad Genius mostra un particolare Motion Control
Due controller in uno: il futuro del Gaming?
Il sistema usa due controller ed è compatibile con giochi non ottimizzati
M
di Emanuele VILLA
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ad Genius ha presentato
un’interessante tecnologia
di motion control, poiché
funziona con qualsiasi console e anche con giochi non ottimizzati. Per
mostrarne chiaramente il funzionamento, il produttore ha pubblicato
un video su YouTube: il gioco selezionato è il notissimo Skyrim. La
tecnologia presuppone l’utilizzo di
due controller, e per questo il controller di Xbox è stato letteralmente
diviso in due parti, sinistra e destra:
quando, infatti, nel video si vede un
solo controller, sono in realtà le due
parti ricongiunte con una comune
calamita. controller sono collegati
via cavo a una centralina, che effettua il tracking del movimento istante
per istante: l’assenza di una videocamera permetterebbe, secondo gli
sviluppatori, una precisione sensa-
torna al sommario
Western Digital e Sandisk
hanno presentato la più piccola
e sottile unità ibrida disponibile sul mercato, l’SSHD da
2.5”. Come suggerisce il nome,
SSHD, il disco è un ibrido di
tecnologia tradizionale, con un
hard disk a testine magnetiche da 500 GB, all’interno del
quale è stato inserito anche un
modulo SSD Sandisk da 24 GB.
Western Digital Black SSHD,
questo il nome del prodotto,
si distingue dagli altri dischi
ibridi in commercio per il suo
spessore di soli 5 mm, soluzione
questa che permette l’integrazione all’interno di Ultrabook e
anche tablet per uso professionale. Il nuovo WD Black SSHD
unisce, grazie all’algoritmo proprietario di gestione dei 24 GB
SSD, una velocità di avvio delle
applicazioni vicina a quella delle
soluzioni SSD a un consumo
decisamente più basso di quello
dei dischi tradizionali, hard disk
che in questo caso viene usato
solo per l’accesso ai grossi file
ma non nelle operazioni comuni, dalla navigazione web alla
scrittura delle mail. In questo
caso, infatti, tutti i file vengono
spostati all’interno della cache
Sandisk.
Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi.
I

La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasferire la musica direttamente dal vostro computer, oppure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili.
www.audiogamma.it
di Roberto Pezzali
prossimi titoli di punta di Electronic Arts, come Battlefield 4, Mass
Effect 4 e anche i futuri Need for
Speed non vedranno la luce su Wii
U. Lo riferisce senza mezzi termini
Johan Andersson, Technical Director
di Electronic Arts in riferimento a
Frostbite engine, il motore grafico che
Dice ha sviluppato inizialmente per i
suoi FPS e che poi ha adattato anche
agli altri giochi. Secondo Andersson,
il motore grafico di seconda generazione, provato su Wii U, non ha dato
i risultati sperati, pertanto Electronic
Arts non è intenzionata a realizzare il
porting della versione 3 di Frostbite,
quella più evoluta. Un peccato perché, nello schedule di giochi in uscita,
i titoli con Frostbite 3 sono più di 15
WD Black SSHD
il più sottile
HD ibrido
Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora
migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®.
Estratto dal quotidiano online
www.dday.it
Registrazione Tribunale di Milano
n. 416 del 28 settembre 2009
zionale, decisamente superiore rispetto all’impiego dei controller tradizionali. Il bello di tutto ciò, come
anticipato, è che non c’è bisogno
di un gioco ottimizzato per motion
control: muovendo il controller il
personaggio si sposta, dividendolo in
due si possono eseguire svariati tipi
di azione, tirare una freccia, sparare
e via dicendo. Ovviamente a movimenti particolari (come incrociare
le braccia…) si possono associare
azioni specifiche, come l’apertura di
un menu, una selezione particolare
e via dicendo. Osservando la demo,
il sistema funziona bene, anche se
non è chiaro come si possa adattare
a giochi di diversa natura, come per
esempio alcuni sportivi. Mad Genius
ha aperto un progetto su KickStarter, con la promessa che l’eventuale
prodotto commerciale sarà wireless.
direttore responsabile
Gianfranco Giardina
editing
Maria Chiara Candiago, Emanuele Villa,
Fiammetta Regis, Alessandra Lojacono,
Claudio Stellari, Simona Zucca
Editore
Scripta Manent Servizi Editoriali srl
via Gallarate, 76 - 20151 Milano
P.I. 11967100154
Per informazioni
[email protected]
Per la pubblicità
[email protected]

Zeppelin Air
Stream your music with AirPlay®
18-07-2012
15:32
Pagina 1
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Air your tunes
hifi & HOME THEATER
Sennheiser U320 per hardcore gamer
1.300 euro
per il player
Zeppelin
Air
che
batte l’iPod
Cuffie che coniugano qualità sonora, comodità e doppia regolazione di volume
Zeppelin
Air
di Emanuele VILLA
padiglioni molto ampi favoriscono
la comodità e il microfono a cancelhi ha per i videogame una vera lazione di rumore aiuta la comunicapassione sa bene quanto sia zione durante le sessioni di gaming
importante giocare con cuffie online multiplayer. U320 offre una
di
qualità:
un po’La per
cogliere tutte risposta in frequenza 15 - 23000 Hz
tecnologia AirPlay di Apple vi permette di trasfeTorna Zeppelin e questa volta con prestazioni ancora
la musica direttamente dal vostro computer, opmigliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo Zeple sfumature deglirire
ambienti
di gioco, (impedenza di 32 Ohm) ed è dotata
pure da un iPhone , iPod Touch o iPad . Senza fili.
pelinAir più che mai il miglior diffusore per iPod .
un po’ per comunicare con la massi- di funzionalità bass boost attivabile
ma rapidità e naturalezza e, ultimo
ma non ultimo, per vivere emozioni
www.audiogamma.it
forti e intense. Sennheiser dedica
agli hardcore gamer la cuffia U320,
proposta a 130 euro di listino e dalla caratteristica “multipiattaforma”:
U320 è indicata per giocare, indifferentemente, su PC, Mac, Xbox e
PS3. A livello tecnico si tratta di una
cuffia microfonica dinamica aperta,
di tipo circumurale, con 4 metri di
 cavo e diverse possibilità di connessione: USB per PC e PS3, 2,5mm per
Xbox e due RCA per TV/console. I
Stream your music with AirPlay®
C
®
®
®
®
®
per enfatizzare i bassi, i suoni e gli
Stream your music with AirPlay®
effetti speciali. Infine, da segnalare
L’ultimo lettore portatile
che U320 è dotata di un regolatore
di iRiver si chiama AK120,
di volume che permette un doppio
è ottimizzato dai tecnici
tedeschi di Astell & Kern e
controllo: il primo per esaltare gli efben 1.300 euro, per
fetti dell’audio del gioco e il secondoTorna Zeppelincosta
La tecnologia AirPlay di Apple vi permette di trasfe
e questa volta con prestazioni ancora
rire laeuro.
musica direttamente dal vostro computer, op
Radicali
rendono il nuovo Zeplainnovazioni
precisione
1.298
per aumentare la voce delle personemigliori.
pure da un iPhone , iPod Touch o iPad . Senza fili.
pelinAir più che mai il miglior diffusore per iPod .
Le
sue
caratteristiche
sono
coinvolte nel gioco online.
Ma quale vinile, il disco ora si fa in legno
uella che si sente nel video
cliccabile qui sotto, è Idioteque dei Radiohead venire
riprodotta da un disco di legno. Lo
ha realizzato Amanda Ghassaei una
dei curatori di Instructables, regno del fai da te 2.0, che in passato
aveva già realizzato una procedura
per convertire file audio in dischi
stampabili in casa con le stampanti
3D. In pratica da un file audio digitale viene creato un vero e proprio

Idioteque dei Radiohead
torna al sommario
®
fuori dal comune: doppio convertitore Wolfson
WM8740, specifiche risponwww.audiogamma.it
denti allo standard MQS
Studio Mastering Sound,
compatibilità con varie
tipologie di file con frequenze fino ai 24 bit/192 kHz,
memoria interna da 64 GB,
custodia in pelle italiana,
dotazione di una card Micro
SD con cinque file musicali
HD dellla Chesky Records,
schermo touch di tipo IPS
da 2,4 pollici, corpo in alluminio, controllo del volume
analogico con manopola,
equalizzatore con curve
preimpostate su specifiche
degli studi di registrazione
professionali, doppio slot
per card di memoria Micro
SD e possibilità di utilizzo come convertitore D/A
esterno tramite un ingresso
digitale ottico.
Il lettore misura 6x9x1,4 cm
e pesa circa 140 grammi.
Certo, le caratteristiche
sono fuori dal comune e
c’è la possibilità di utilizzo
come convertitore esterno,
ma la cifra richiesta ci pare
decisamente sproporzionata. Comunque gli acquirenti non mancheranno, ne
siamo certi.
Sul sito di Instructables le istruzioni per stampare dischi su diversi materiali
modello 3D del disco,
e una volta ottenuto
questo può poi essere
teoricamente
impiegato qualsiasi metodo
di stampa. In questo
caso invece il progetto
è stato rivisto per utilizzare utensili più tradizionali per la stampa
e nell’esempio specifico
è stata utilizzata una
macchina LASER in grado di intagliare il legno con una precisione di
1200 dpi, che ha consentito di incidere una
traccia audio con una
risoluzione equivalente
tra i 4 e i 5 bit di precisione e una frequenza
di campionamento di
4.5 kHz. I larghi solchi ottenuti con l’inta-
®
®
®
Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paes
hifi & home theater Il fascino di stamparsi la propria elegante copia personalizzata
di Paolo CENTOFANTI
®
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Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi.
Q
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n.70 / 20 maggio 2013
hifi & home theater Dedicate a tutti coloro che mettono molta passione nei videogame
™
15:32
Air your tunes
estratto da dday.it
™
18-07-2012
gliatrice LASER hanno consentito
di utilizzare solo la modulazione
parallela al piano del disco (audio
solo mono), e riducono la capienza
del disco a un solo brano per faccia
a circa 33 giri al minuto. Anche la
qualità audio come si può sentire,
è quella che è, ma volete mettere
l’ebrezza di stamparsi la propria
copia personalizzata e in elegante
legno d’acero per giunta?

n_air_eisa_pgp_ddy.qxp:-
estratto da dday.it
Super Audio CD
in streaming
con Buffalo
Bose AE2w: cuffie Bluetooth a 250 €
La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasferire la musica direttamente dal vostro computer, oppure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili.
Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora
migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®.
hifi & home theater
Ruark R7
grammofono Wi-Fi
Dalla Gran Bretagna un insolito impianto stereo, inserito in
un mobile in legno che sembra
una radio dei primi anni
‘60. Il Ruark R7 è un sistema
stereo completo di lettore CD,
radio FM e DAB+, connessione Wi-Fi per riprodurre musica da un server con DLNA e
per sintonizzare le radio web,
connessione Bluetooth con
apt-X per diffondere musica
da smartphone e tablet, ampli
da 160 watt e un diffusore
con due midrange/tweeter
coassiali da 13 cm e un woofer
da 20 cm. In tema di collegamenti via cavo ci sono ingressi
digitali ottico e coassiale, due
ingressi stereo e una USB. Sul
frontale c’è un ampio display e
in dotazione un telecomando
circolare.Per migliorare la
resa sonora si può attivare un
circuito 3D sound o sfruttare
l’equalizzatore incorporato. Il
prezzo è di 2.000 sterline.


Il Super Audio CD non è
mai diventato un formato di
massa ma il sistema di codifica DSD potrebbe conoscere
una seconda vita in formato
liquido. Da qualche anno sono
disponibili store di musica digitale specializzati che offrono
file audio ad alta risoluzione
codificati in DSD a 2.8 e 5.6
MHz. Il formato è pensato
per la riproduzione tramite
hard disk o chiavette USB, ma
Buffalo in collaborazione con
PacketVideo ha sviluppato un
prototipo di NAS in grado di
supportare questo formato e
trasmetterlo in streaming a
un lettore audio compatibile
tramite protocollo DLNA.
Basterà la maggiore flessibilità a riportare in auge questo
formato? Per gli appassionati
è una possibilità in più.
torna al sommario
La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasferire la musica direttamente dal vostro computer, oppure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili.
AE2w vuole mantenere la medesima qualità e il comfort dei modelli AE2 e AE2i
Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi.
www.audiogamma.it
Stream your music with AirPlay®
hifi & home theater La prima cuffia senza fili di casa Bose con il tradizionale design
hifi & home theater
Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora
migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®.
Zeppelin Air
n.70 / 20 maggio 2013
Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi.
di Emanuele VILLA
B
ose annuncia il lancio della
sua prima cuffia wireless con
tecnologia Bluetooth, il modello AE2w. Tra le caratteristiche
meritevoli di menzione, sicuramente il tradizionale design Bose, pensato per favorire il comfort, e tecnologie proprietarie quali TriPort e
l’equalizzazione attiva Bose. In pratica, AE2w vuole replicare l’esperienza (sonora e di utilizzo) di AE2
e AE2i, aggiungendovi un modulo
Bluetooth ausiliario, alimentato a
batterie e alloggiato sul padiglione
sinistro. Le cuffie sono compatibili
con i dispositivi Bluetooth che supportano il profilo Advanced Audio
Distribution Profile (A2DP) e ottimizzate per l’uso con iPad, oltre a
potersi collegare (via wireless) con
due sorgenti in contemporanea: in
www.audiogamma.it
questo modo, secondo il comunicato Bose, è possibile “passare senza
interruzioni da un
video o una canzone su un iPad a
una chiamata in
entrata sul proprio
smartphone”.
La
batteria ricaricabile dà alle cuffie
un’autonomia
di
circa 7 ore in ascolto e più di 200 in
stand by: dopo di che è possibile batteria. Se si usa un device iOS, un
passare alla connessione diretta indicatore apposito mostra il livello
via cavo, nel caso non si possa ri- della batteria e il segnale Bluetooth
caricare subito la batteria. Le cuffie anche sul device sorgente. Per
integrano, inoltre, degli indicatori quanto concerne prezzi e disponiLED che mostrano visivamente lo bilità, AE2w Bluetooth saranno distato delle cuffie (accese/spente) e sponibili dal 14 maggio, a partire da
della connessione e la carica della 249,95 €.
HIFI & Home Theater Universal lancia la musica HD a 96 e 192 kHz in formato Blu-ray
High Fidelity Pure Audio, musica in Blu
Dopo il fallimento di DVD Audio e SACD la musica non vuole arrendersi
L
di Roberto FAGGIANO
a notizia è uscita in sordina
e pochi se ne sono accorti, ma
l’autorevole firma di Universal
impone di non far passare in silenzio
la notizia. La major discografica tra
le poche superstiti alla grande crisi
del supporto fisico musicale, lancia il
formato High Fidelity Pure Audio che
altri non è che un disco Blu-ray con
solo contenuto musicale, leggibile da
qualsiasi lettore Blu-ray. I titoli sono
disponibili in versione stereo o multicanale, PCM oppure in dts e Dolby
Digital. L’idea non è nuovissima ma
ora il promotore ha ben altro peso
delle altre piccole etichette finora
coinvolte. In tempi di MP3 e Spotify
l’iniziativa è chiaramente destinata
ai soli incrollabili audiofili, che sono
pronti ad acquistare il disco dei loro
beniamini in un nuovo formato. Però
va segnalato che il prezzo di lancio
sui siti che già li mettono in vendita
è molto contenuto: 13,99 euro per
Grrr! dei Rolling Stones su Amazon.
it (contro i 23,66 euro del triplo CD
equivalente) e quasi la stessa cifra sul
sito nipponico di HMV, con offerte a
circa 15 euro. Sul sito giapponese nel
momento in cui scriviamo troviamo
già 23 titoli oltre a quello già citato
dei Rolling Stones., altri arriveranno
a breve. L’elenco tuttavia desta perplessità: sono i soliti grandi titoli di
musica leggera, jazz e classica che
un appassionato sicuramente già
possiede, molti dei quali con decenni sulle spalle e quindi difficilmente
con qualità eccelsa dei nastri delle
registrazioni originali. Tanto per
fare qualche nome troviamo Stevie
Wonder, Supertramp, Bob Marley,
John Coltrane, Diana Krall, Quin-
cy Jones oltre a tutto il meglio dela
musica classica targata Deutsche
Gramophon. Attendiamo di poter
ascoltare questi titoli, ma ci chiediamo quanti audiofili saranno disposti
a spendere altri soldi per musica su
supporto fisico. Voi li comprerete?
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Zeppelin Air
Stream your music with AirPlay®
18-07-2012
15:32
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Air your tunes
Brinno, la camera per Timelapse HDR
TLC200 Pro ha le ottiche intercambiabili, registra a 720p e costa poco: 400$
Zeppelin Air
HD di buona qualità con il vantaggio
però di essere formato da soli fotoi chiama Brinno TLC200 Pro grammi scattati in HDR. Il formato
ed è la prima videocamera 720p può essere considerato un lial mondo che registra video mite, ma la scelta è obbligata: sulla
Timelapse
in modalità
HDR e con Brinno TLC200 Pro è stato infatti
La tecnologia AirPlay di Apple vi permette di trasfeTorna Zeppelin e questa volta con prestazioni ancora
rire la musica direttamente dal vostro computer, opmigliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo Zeprisoluzione HD. Non
è ovviamente utilizzato un grosso sensore HDR
pure da un iPhone , iPod Touch o iPad . Senza fili.
pelinAir più che mai il miglior diffusore per iPod .
una videocamera per tutti i giorni, da 1/3” da soli 1.3 Megapixel capae lo si capisce dalla foto, ma per gli ce di scattare foto con poco rumore
appassionati di Timelapse questa vi- anche in piena notte e con un tempo
www.audiogamma.it
deocamera è un must. Oltre al prez- di posa ridotto. Si ripropone quindi
zo di soli 400 dollari, il vantaggio è la logica dell’Ultrapixel, pochi pixel
che fa tutto lei: basta posizionarla, ma giganti, con una dinamica dopscegliere il soggetto, mettere a fuoco pia rispetto a quella di una reflex
e decidere la distanza tra uno scatto tradizionale e con una sensibilità ine l’altro. Il risultato è un filmato in credibile. La TLC200 Pro ha un’autonomia super (fino a
250.000 foto) con una
sola carica e ha anche
le ottiche intercambia
bili per gestire al meglio ogni situazione:
oltre al 35 mm f2 in
dotazione c’è anche un
24-70 f1.4 e un 18-55
Filmato realizzato con la Brinno TLC200
f1.2, tutte ovviamente
Roberto
PEZZALI
Streamdi
your
music with
AirPlay®
Sistema di diffusori
surround da Bang
& Olufsen, design
elegante con il tocco
di colore delle griglie
Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora
migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®.
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Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi.
Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paes
a fuoco manuale. Tramite adattatore
però si possono montare ottiche di
altri produttori.
Samsung WB2100, bridge con zoom 35X
Sensore CMOS da 16 Megapixel, display inclinabile da 3”e scatto pari a 8 fps
S

amsung ha annunciato l’arrivo sul mercato della WB2100,
nuova fotocamera bridge con
zoom ottico 35X, presentata al CES
di gennaio. Il sensore è un CMOS
BSI da ½,3” e 16,3 Megapixel,
mentre l’ottica ha una focale equivalente di 25-875 mm e apertura
massima che va da f/3 a f/5.9. Il
corpo macchina misura 119 x 84
torna al sommario
x 57 mm per un peso di
500 gr senza batteria; offre un’ampia impugnatura
morbida ed è dotato di un
display inclinabile da 3” e
460.000 punti. WB2100 è
in grado di catturare video
in Full HD 1920x1080 /
50i e grazie alla funzione
Movie Zoom è possibile
zoomare durante le riprese senza che venga registrato il ronzio del motore
AF. Stabilizzatore ottico,
cadenza di scatto pari a 8 fps massimi e sensibilità ISO 100-12.800
completano le specifiche tecniche.
Disponibile nei negozi a breve,
La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasfe
rire la musica direttamente dal vostro computer, op
pure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili.
di Roberto FAGGIANO
Bang&Olufsen presenta il sistema
surround BeoLab14, formato da
un sub attivo e dai satelliti. I satelliti hanno una forma circolare e
sottile; il sub attivo ha un’originale forma conica con diffusione del
suono verso il basso e accordo reflex che diffonde verso l’alto. Tecnicamente la soluzione adottata è
piuttosto classica, con gli amplificatori in classe D contenuti nel
sub e distribuzione via cavo verso
i satelliti. La potenza è di 280 watt
per il sub e 140 watt per ognuno
dei satelliti. Gli altoparlanti sono
un midrange/tweeter da 2,5” sui
satelliti e un woofer da 20 cm con
magnete potenziato nel sub. Un
circuito elettronico permette di
adattare la resa sonora ai diversi
posizionamenti possibili per ottimizzare la gamma bassa. I collegamenti preferenziali sono verso
un TV B&O con modulo surround
e uscite Power Link, tuttavia è
possibile anche utilizzare un sintoampli A/V o un lettore Blu-ray
di qualsiasi marca, purché dotati
di uscite analogiche 5.1. Si possono usare supporti da tavolo, da
pavimento, da parete o da soffitto,
oltre alle colorate griglie in tessuto
dei satelliti. Prezzi: 2.995 euro per
la versione 4.1 - dove il canale centrale è affidato al diffusore del TV
B&O - mentre la versione 5.1 costa
400 euro in più.
www.audiogamma.it
digital imaging Presentata a gennaio al CES di Las Vegas sarà disponibile a breve
di Giuseppe LANDOLFI
BeoLab 14
il sistema
surround
Zeppelin Air
sottile
Stream your music with AirPlay®
S
®
Pagina 1
n.70 / 20 maggio 2013
digital imaging Una videocamera per appassionati per ottenere filmati in HD di qualità
™
15:32
Air your tunes
estratto da dday.it
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18-07-2012
Samsung non ha ancora annunciato il prezzo ufficiale della nuova
bridge, che dovrebbe tuttavia attestarsi poco sopra i 300 €.

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Air your tunes
estratto da dday.it
n.70 / 20 maggio 2013
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Zeppelin Air
Stream your music with AirPlay®
Torna Zeppelin™ e questa volta con prestazioni ancora
migliori. Radicali innovazioni rendono il nuovo ZeppelinAir™ più che mai il miglior diffusore per iPod®.
La tecnologia AirPlay® di Apple vi permette di trasferire la musica direttamente dal vostro computer, oppure da un iPhone®, iPod Touch® o iPad®. Senza fili.

Zeppelin e Zeppelin Air sono marchi registrati di B&W Group Ltd. AirPlay, iPod, iPhone e iPad sono marchi di Apple Inc. registrati negli Stati Uniti e in altri paesi.
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sommario
estratto da dday.it
n.70 / 20 maggio 2013
digital imaging Disponibile a partire da fine giugno la nuova mirrorless top di gamma
Olympus E-P5: look retrò, cuore hi-tech
Olympus toglie i veli alla mirrorless con sensore micro 4:3: PEN E-P5
O
Pentax propone una
nuova fotocamera
tascabile con 10 skin
per personalizzarne il
look a piacimento
di Emanuele VILLA
3’’ e 1.037.000 punti. La macchina
è ovviamente in grado di scattare
in RAW e, per quanto concerne la
registrazione video, PEN E-P5 riprende in MOV e AVI fino a 1.920
x 1.080 a 30 fps e con un bitrate di
20 mbps. Disponibile da fine giugno,
PEN E-P5 sarà venduta o in versione
“solo corpo”, oppure in kit con uno
o due obiettivi: il 17mm 1:1,8 e/o il
14-42mm. Non ancora comunicato il
prezzo di listino.
Pentax presenta Optio LS 465,
una fotocamera compatta dedicata a un pubblico giovane caratterizzata dalla possibilità di
personalizzarne il look con una
delle 10 skin alternative fornite in dotazione, per adattarlo al
proprio stile o all’occasione. La
macchina ha un design a basso
profilo (46,5mm di altezza) per
favorire la portabilità, e un sensore da 16 Megapixel effettivi, ma
senza dimenticare lo zoom ottico
5x che copre lunghezze focali da
5,1mm a 25,5mm (equivalenti a
28-140mm) e la possibilità di registrare video HD (1280 x 720) a
30 fps, con disponibilità di un pul-
digital imaging L’action cam GoPro che riprende in 4K fino a 60 metri di profondità
Lusso per GoPro: edizione Surf a 449 euro
Black Surf è dedicata a chi fa degli sport acquatici il proprio stile di vita
di Emanuele VILLA
oPro Hero 3 Black, la sport
cam nota agli appassionati
soprattutto per la capacità di
ripresa in 4K, è da oggi disponibile anche nella versione Black Surf,
dedicata specificamente a chi fa
degli sport acquatici il proprio stile di vita. Grazie al case stagno, la
videocamera è impermeabile fino a
60 metri di profondità ed è inoltre
dotata di un apposito supporto di
fissaggio per tavole da surf. Il kit
include due supporti per l’aggancio
su tavola: una placca adesiva con
sicura e un adattatore maschio per
attacchi FCS. Restano ovviamente
tutte le caratteristiche tecniche della
G


zione di contrasto con
Super Spot AF e Touch
Shutter AF. Il processore è il nuovo TruePic
VI, è possibile impostare la sensibilità ISO in
manuale fino a 25.600
e la macchina è dotata
di Wi-Fi, quest’ultimo
non solo per la condivisione degli scatti, ma
anche per il controllo
da remoto della fotocamera via smartphone Apple o Android (app Olympus
Image Share), con una gestione totale tramite il display del telefono (la
connessione allo smartphone permette anche il geotagging). Inoltre,
dato molto importante, PEN E-P5
è la prima mirrorless dotata di un
otturatore meccanico da 1/8000 di
secondo, un valore approssimabile
a quello delle reflex professionali, è
in grado di scattare raffiche a 9 fps e
ha display posteriore LCD touch da
torna al sommario
GoPro Hero 3,
tra cui la possibilità di registrare in 1440p
a 48 fps e 1080p
a 60 fps, oltre
alla ripresa 4K
a 15fps. Per gli
amanti
dello
slow
motion,
GoPro
Hero
3 Black Surf
può riprendere
(720p) a 120 fps, oltre ad avere Wi-Fi
integrato (che lo rende gestibile con
un’app apposita per iOS e Android)
e poter scattare foto da 12 Megapixel anche in raffiche da 30fps. Il
prezzo al
pubblico
di Black
Surf è di
449 euro.
sante dedicato. Sempre in ambito
video, è prevista anche la modalità Movie SR (Shake Reduction)
per compensare, via software, il
tremolio della fotocamera. Sono
presenti svariati filtri per il trattamento dell’immagine (tra cui Toy
Camera, Miniatura, HDR…), il riconoscimento automatico del volto con contestuale ottimizzazione
di messa a fuoco ed esposizione,
e la modalità Smile Capture, che
scatta non appena rileva un sorriso. Infine, la modalità Auto Picture, che seleziona la modalità di
scatto più appropriata (tra le 14
esistenti) valutando le condizioni
di ripresa. Pentax Optio LS465 è
disponibile a 79 euro.

di Emanuele VILLA
lympus presenta PEN E-P5, la
nuova ammiraglia nel segmento delle mirrorless con sensore
micro 4:3 e realizzata in occasione
del cinquantesimo anniversario della PEN F, un’icona della fotografia
reflex introdotta, appunto, nel 1963
in Giappone. La PEN E-P5 ha quindi
innanzitutto un marcato look vintage
e il medesimo design del profilo frontale del modello “storico” (che suggerisce un’idea di solidità), oltre al fatto
che può essere dotata di un’impugnatura ergonomica in legno, disponibile
separatamente. Ma ovviamente PEN
E-P5 è un modello del 2013, con tutta la tecnologia di una top di gamma
di questo segmento: il sensore è un
Live MOS da 16 Megapixel, lo stesso
usato dalla OM-D, macchina dalla
quale PEN E-P5 eredita buona parte del comparto tecnologico, tra cui
anche il sistema di stabilizzazione a 5
assi che promette un guadagno fino a
5 stop e l’autofocus Fast AF a rileva-
Optio LS465
la fotocamera
cambia pelle
estratto da dday.it
n.70 / 20 maggio 2013
tEST In prova il Bravia KDL-46W905A, TV Full HD che si pone al vertice della gamma Sony, in attesa dell’arrivo del 4K
Sony W905, prestazioni super senza fronzoli
Segni particolari Triluminous, processore X-Reality Pro, DVB-T2 e soprattutto una qualità sorpendente
di Roberto Pezzali
A
Design bello, ma non colpisce

Sony ha rivisto il look dei TV e la sensazione è che
questo Sense of Quartz sia un piccolo passo indietro sotto il profilo del Look & Feel. Il design è ovviamente soggettivo, ma non nascondiamo che il
Gorilla Glass frontale da bordo a bordo, senza cornice, aveva il suo fascino. Il vetro nel W905 sparisce e lascia spazio a una cornice in alluminio molto
sottile, nera, con un blocchetto nella parte bassa
sul quale è stato serigrafato il logo e incastonato
il LED di stato Intelligent Core che cambia colore
a seconda del contenuto; volendo può essere disattivato o gestito in diversi modi. Il piedistallo,
un cerchio cromato, permette di orientare il TV.
Per quanto riguarda l’audio, il Bravia W905 ha
gli speaker integrati nella parte bassa, nel bordo,
torna al sommario


apriamo la stagione delle prove dei TV con
il Sony W905. La scelta non è casuale: la serie del 2012 di TV Sony, a detta di molti e
come confermato anche dalla nostra comparativa
TV, è quella che lo scorso anno ha raggiunto il
miglior livello come qualità di visione. E se tutti
gli altri quest’anno hanno premuto l’acceleratore per l’ennesima volta sulle doti “Smart” e sulle
funzionalità aggiuntive, Sony è stata l’unica tra le
“Big” a proporre qualcosa di nuovo dal punto di
vista della pura qualità video: la retroilluminazione Triluminous e un nuovo processore X-Reality Pro. Sony W905 è il top di gamma Full HD di
Sony: sopra di lui solo il 55” 4K. Il TV provato è
nella versione da 46”, quella più “commerciale”,
e viene venduto a un prezzo di listino di 2.000
euro; trattandosi di un top di gamma, è ovviamente full optional. Non mancano infatti il 3D,
con ben 4 occhiali attivi Bluetooth, e neppure le
funzioni Smart come le app per il Video On Demand, il browser, il Mirroring da smartphone
con l’NFC e il controllo da smartphone e tablet.
Rispetto ai suoi competitor, Sony ha lasciato da
parte quella manciata di feature che gli appassionati della qualità d’immagine ritengono pura inutilità: il controllo vocale e gestuale, le miriadi di
applicazioni e la schermata principale che ricorda
più una dashboard che un TV. Il TV Sony, se così
vogliamo vederla, è più TV e meno “Smart”: parte
subito con i programmi, ha un’interfaccia velocissima e tante opzioni di regolazione video, ma
grazie al mirroring e alle apps integrate, l’utente
ha tutto quello che gli serve per un’esperienza di
visione completa.
con irradiazione inferiore. Una parola infine sui
riflessi: anche se sparisce il Gorilla Glass, il filtro
frontale è comunque lucido e i riflessi ambientali
ci sono.
Telecomando pratico e comodo
In dotazione con il W905, Sony offre ben due telecomandi, quello tradizionale e un nuovo telecomando sottile e leggero che dovrebbe funzionare
come secondario. In realtà in questo caso la preferenza potrebbe cadere proprio sul secondo, il
più piccolo. Dotato di Bluetooth, integra il sistema
NFC per abbinare smartphone e TV e effettuare lo
Screen Mirroring e, grazie alla disposizione intelligente dei tasti, permette di muoversi con una facilità disarmante all’interno dei menu e del TV. Rispetto ad altri telecomandi secondari è abbastanza
completo, ma per molte funzioni è indispensabile
richiamare un piccolo menu a schermo con il tasto
“keypad”. La forma a bacchetta potrebbe far pensare ad un telecomando con giroscopio integrato,
tuttavia si tratta di un normalissimo telecomando
con una decina di tasti funzione che possono essere combinati tra loro, e se non fosse per l’assenza
della retroilluminazione sarebbe davvero perfetto.
Il telecomando principale, anche lui non illuminato, ha però il vantaggio di dare accesso diretto
non solo ai numeri dei canali ma anche ad alcune
funzioni come il 3D e la selezione ingressi.
Poco smart, ma completo
Un TV come il Samsung F8000 è nato per stupire: chi si trova davanti a una demo ben fatta del
controllo vocale e gestuale e delle altre funzioni
non può che restare a bocca aperta, molte sono
davvero uniche. Il Sony W905 rinuncia a parte
di queste funzioni ma riesce ad essere ugualmente completo: il browser c’è, ma alzi la mano chi
lo ha mai usato sulla TV, e ci sono anche alcune
app selezionate da Sony all’interno dello Store di
Opera. Non mancano comunque quelle di base
come YouTube, Facebook, Twitter, Sony Music
Unlimited e Sony Video Unlimited, così come non
manca Skype per eventuali chiamate con la videocamera da acquistare a parte. Il player DLNA /
USB è lo stesso dello scorso anno: riproduce quasi
tutti i filmati (anche MKV) che abbiamo provato
ma non digerisce alcuni file, e in qualche caso non
funziona la riproduzione veloce in avanti (che fa
ripartire il filmato da capo). Sony non sembra aver
cambiato nulla rispetto al 2012: i file che ci hanno dato problemi sono gli stessi che non venivano
“digeriti” da un piccolo Sony dello scorso anno che
abbiamo in redazione. Il comportamento è inoltre
diverso tra DLNA e USB: un file che non funziona
via DLNA viene letto senza problemi tramite USB.
La situazione comunque è molto circostanziata: su
100 video, uno potrebbe avere dei problemi.
segue a pagina 33 
estratto da dday.it
n.70 / 20 maggio 2013
tEST
TV Sony KDL-46W905A
segue Da pagina 32 
C’è anche il PVR per la registrazione video, e qui
l’unico rammarico è l’assenza di un doppio tuner:
la sezione di sintonizzazione con DVB-T2 e DVB-S
è completissima, raddoppiarla per vedere un canale mentre ne registriamo un altro sarebbe stata
la mossa giusta.
Miracast, che sofferenza
do non funziona: bisogna creare il collegamento
manualmente, perchè sul display del Nexus vengono rilevate stringhe di istruzioni che il sistema
operativo non capisce e interpreta male.
Dulcis in fundo il Galaxy S4: anche se Samsung
non parla di Miracast il nuovo top di gamma è
quello che tra i tre funziona meglio. È vero che
anche qui l’NFC non funziona e l’accoppiamento
va eseguito manualmente, ma una volta accoppiati lo smartphone tiene in memoria i dati del
TV e si può far partire il mirror in ogni istante.
Il Galaxy S4 inoltre tiene attive due connessioni
di rete, quindi anche in modalità Wi-Fi Direct lo
smartphone resta collegato al nostro Access Point
e ci permette di inviare al TV video in streaming e
altri contenuti senza usare la connessione 3G. Le
performance sono più che sufficienti per navigare
e per le apps, ma se vogliamo visualizzare in mirroring un filmato non riusciamo ad ottenere una
resa fluidissima. Questo perché Miracast, a differenza del DLNA, non invia il file al TV da decodificare ma esegue la decodifca sullo smartphone,
comprime in tempo reale quello che vediamo sul
display dello smartphone e lo trasmette alla TV
che lo decodifica a sua volta. Il Samsung Galaxy
S4, nonostante il potente Snapdragon 600, non
riesce a comprimere il flusso Full HD mante-
nendo i 30 fps necessari per una visualizzazione
fluida. Miracast quindi funziona, ma non la parte
NFC, che dovrebbe semplificare il collegamento
tra dispositivi: attualmente questa non dà problemi solo su smartphone Sony Xperia. Inoltre,
l’utente deve ricordarsi che per visualizzare una
foto o un filmato è molto meglio usare il DLNA
che Miracast: la qualità è più alta e i filmati sono
fluidi. Un’altra considerazione da fare è la necessità della connessione Wi-fi Direct: la scelta è
dovuta probabilmente al fatto che, per garantire
ottimi risultati, la qualità del collegamento dev’essere eccellente, cosa che una normale infrastruttura di rete wireless non può garantire.
Ci si collega di tutto
Ai TV oggi bastano tre o quattro porte HDMI per
collegare i dispositivi esterni e tre o quattro porte
USB per un eventuale hard disk PVR e supporti di
memoria. Il W905 (come tutti i competitor) tuttavia ci ripropone anche una Scart (montata piatta
sul retro, incompatibile con un posizionamento a
muro) e altri arcaici ingressi come il component
e il videocomposito. Segnaliamo anche un’uscita
cuffie con possibilità di regolare il volume, connessione preziosa e spesso dimenticata. Sono presenti anche la presa di rete gigabit (montata sul
retro e non di profilo) e il Wi-fi integrato.
Menu completo, ma complesso
Sony per il 2013 ha fatto debuttare una nuova
interfaccia grafica divisa in due grossi blocchi: il
primo è il Sony Entertainment Network, un Wall
di tutte le app disponibili, e la seconda è la Home
vera e propria con una rivisitazione della navigazione Cross Media Bar. Del primo blocco non ne
abbiamo proprio sentito la mancanza: ci sono
quasi 50 app ma l’importante è scegliere quelle
che interessano impostandole come preferite, e
così facendo appaiono anche nel menu principale.
Quest’ultimo è veloce, rapido, facile da usare an-

segue a pagina 34 
torna al sommario
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Il Sony W905 è uno dei primi TV che implementa
Miracast, lo standard che i produttori e Google
vogliono spingere come alternativa ad AirPlay
mirroring. Teoricamente basta uno smartphone Android con Miracast a bordo per effettuare
il mirroring dello schermo e lanciare dal device
mobile ogni app in Full HD direttamente sul
W905, trasformandolo in una Android TV. Purtroppo questa funzione sembra ancora acerba, e
la colpa sembra essere più degli smartphone che
del TV. Andiamo con ordine: abbiamo provato
Miracast sull’Xperia Z, sul Galaxy S4 e sul Nexus
4. Con l’Xperia Z l’accoppiamento è immediato: basta appoggiare lo smartphone con NFC al
telecomando e viene stabilita una connessione
Wi-Fi Direct tra smartphone e TV, facendo partire il mirror. Tutto funziona bene ma c’è un piccolo problema collaterale: la connessione Wi-Fi
Direct toglie dallo smartphone la connessione di
rete (che passa a 3G) quindi navighiamo o utilizziamo app Android sul TV usando la connessione 3G e non la nostra rete Wi-Fi di casa. Se
proviamo una connessione senza NFC e con Wi-fi
tramite Access Point, il mirroring non funziona
né con il TV collegato via wireless né con il TV
collegato via cavo.
Passando al Nexus 4 la soluzione è diversa: con il
TV collegato via wireless si riesce a stabilire una
connessione anche tramite Access Point ma il risultato è una schermata di pixel: il segnale non è
abbastanza buono. Se utilizziamo invece il Wi-Fi
Direct funziona tutto ma perdiamo anche qui la
navigazione. Con il Nexus 4, l’NFC del telecoman-
estratto da dday.it
n.70 / 20 maggio 2013
tEST
TV Sony KDL-46W905A
segue Da pagina 33 
che se le regolazioni presenti sono davvero tante
e spesso distribuite su più menu. Utilizzare un
TV nel pieno delle sue possibilità sta diventando
troppo complesso: è vero che è importante poter
personalizzare ogni opzione secondo le proprie
esigenze ma è anche vero che il 99% degli utenti
potrebbe decidere di lasciar perdere e non toccare
nulla. Il W905 permette davvero ogni tipo di regolazione, soprattutto in ambito video dove è possibile configurare ogni ingresso singolo decidendo
anche lo spazio colore.
Godimento totale

Le connessioni sono complete, con il TV montato a
parete alcune prese risultano però inutilizzabili.
torna al sommario
Qui sopra il TV senza coperchio: si nota che il pannello LCD non è Samsung, ma presumibimente (non è
certo) AUO. La retroilluminazione è disposta sui lati e gli speaker installati sono a singola via.
ad una costosa illuminazione RGB, con una netta separazione delle componenti cromatiche, a
tutto beneficio della resa a schermo. Dal punto
di vista cromatico, sia con i Blu-ray sia con video e fotografie, il W905 esprime il giusto grado
di saturazione e una fedeltà cromatica davvero
incredibile, apprezzabile soprattutto sui difficili
rossi e sull’incarnato della pelle. L’unico punto
che forse merita di essere toccato è il blu: a tratti
i cieli sembrano essere troppo carichi, quasi innaturali: meglio togliere un po’ di saturazione.
I menu a schermo, molto completi, permettono
poi una regolazione totale che, con l’ausilio di un
colorimetro, consente di raggiungere un risultato
perfetto. L’acquisto di un colorimetro, nonostante la calibrazione di fabbrica sia già molto buona,
è altamente consigliato: un Xrite i1Display Pro
da circa 200 euro è un investimento consigliatissimo per chi da un TV pretende la resa migliore.
L’unico consiglio è quello di evitare la modalità
“brillante” da ogni ingresso, assegnata di default
alle trasmissioni TV: i colori sono talmente saturi e sparati che producono un’immagine ai limiti
del guardabile.
Anche sulle basse luci Sony ha fatto un lavoro
eccellente: la nuova gestione della retroilluminazione e del processore insieme al nuovo filtro
permettono di raggiungere un livello del nero
impensabile fino a qualche anno fa sul LED. E
tutto ovviamente senza sacrificare i dettagli sulle
basse luci: con una console si riesce tranquillamente a giocare un dungeon di Skyrim con pochissima luce distinguendo perfettamente tutti i
dettagli. La gestione dinamica della retroilluminazione impressiona anche con i film in 2.35:1,
dove le bande nere in ambiente non illuminato
si fondono totalmente con il nero della stanza.
L’unica nota relativa alla resa dei neri è legata
all’angolo di visione: di fronte il nero è perfetto,
ma se ci spostiamo troppo, la luminosità cresce.
Allo stesso modo, il Local Dimming è efficace ma
non impeccabile per esempio nei titoli di testa
a fondo nero: in questo caso si percepiscono le
zone dove viene “spenta la luce” e quelle invece
dove la retroilluminazione lavora. Inoltre se lo
teniamo in modalità “aggressiva” si perdono un
po’ di dettagli sulle basse luci.
Buono anche il lavoro del processore X-Reality
Pro. Per la prima volta non ci viene voglia di disattivare tutti i filtri: il processore aumenta davvero il dettaglio percepito e, anche attivando il
Motion Processing, riduce sensibilmente le scie
senza intaccare la cadenza originale del contenuto cinematografico. Per quanto riguarda il 3D,
invece, sembra che l’unica cosa migliorata siano
i quattro occhiali in dotazione al posto dei due
dello scorso anno: l’importante è sapere che se
mai venisse voglia di guardare un contenuto in 3
dimensioni, il TV può riprodurlo senza problemi
e con una buona resa. Sony ha fatto davvero un
gran lavoro sul suo top di gamma, un LCD che si
vede in modo superbo e che, se spremuto bene
nelle regolazioni, può raggiungere performance
sorprendenti. Un TV che soddisfa tutti, dagli
utenti che non vogliono faticare troppo e che
con le modalità Cinema e Game si trovano tutto
pronto, a chi invece passa più tempo nei menu
che a guardare effettivamente un film. Video 4K
e OLED possono aspettare: un W905 è, oggi, una
scelta migliore.
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Se i TV Sony della passata stagione si vedevano
benissimo, quelli di quest’anno si vedono meglio. Potrebbe sembrare un’ovvietà ma non lo è:
il salto fatto da Sony è netto, percepibile da tutti.
Anche se non abbiamo la possibilità di mettere a
fianco un HX855 e un W905, siamo sicuri che il
W905 sia migliore in tutti i campi, dalla resa cromatica al contrasto, fino al processing d’immagine. Sony ha fatto un lavoro eccellente, e i meriti
vanno divisi tra processore, retroilluminazione e
pannello stesso. Come se non bastasse, e lo anticipiamo subito, il Sony W905 ha un Input Lag
bassissimo, inferiore ai 10 millisecondi: un vero
godimento per chi lo attacca alla PS3 o all’Xbox,
pochissime scie e una reattività davvero immediata. Vogliamo partire dai colori perché questa
è la grande novità: al posto di usare i classici
LED bianchi, Sony ha utilizzato un particolare
filtro tra retroilluminazione e pannello, all’interno del quale sono stati inseriti piccoli elementi
denominati Quantum Dots. Questi elementi,
sollecitati dalla luce dei LED blu utilizzati come
sorgente, emettono a loro volta un verde puro e
un rosso puro: il risultato è una retroilluminazione con performance simili se non superiori
estratto da dday.it
n.70 / 20 maggio 2013
tEST In prova il TV LCD LED Panasonic TX-L50DT60, ricchissimo di funzionalità e con la nuova piattaforma Smart Viera
DT60, cresce la qualità dei TV LCD Panasonic
Il nuovo DT60 offre un’immagine dettagliata e dai colori ben bilanciati, ma il plasma resta al top
di Paolo CENTOFANTI
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Sottile, leggero e metallico
La serie DT60 presenta un design davvero minimale ed essenziale: la cornice è sottilissima ed è
costituita da un bordino metallico che circonda
lo schermo sul frontale. Il bordo inferiore della
cornice prosegue con un sottile inserto in plastica trasparente che nell’angolo sinistro monta
degli indicatori LED. La base è costituita da un
pianale in simil alluminio spazzolato che sostiene
con slancio il leggero pannello con un piedistallo
rivestito da una finitura silver lucida. Nel complesso il TV è semplice ma elegante.
Le connessioni seguono l’ormai classica dispo-


anasonic è soprattutto sinonimo di plasma per molti appassionati, ma da ormai
un paio d’anni il costruttore giapponese si
è piegato alla dura legge del mercato e ha cominciato a puntare con decisione anche sulla
tecnologia LCD. Dopo un inizio un po’ incerto,
oggi Panasonic si presenta con una gamma LCD
che per funzionalità, design e tecnologia non ha
nulla da invdiare all’agguerrita concorrenza. La
serie DT60 si pone appena un gradino sotto al
top di gamma dei modelli LCD del catalogo Panasonic di quest’anno. Si tratta di un TV dotato
di un pannello LCD IPS con retroilluminazione
LED Edge e backlight scanning a 1600 Hz e quasi tutte le novità della piattaforma Smart Viera
(rispetto al top di gamma WT60 manca essenzialmente la webcam integrata).
torna al sommario
sizione, con alcune prese disposte lateralmente
verso sinistra e altre verso il basso. Qui c’è tutto
quello che serve: 3 ingressi HDMI, 3 porte USB e
per l’analogico component (tramite adattatore in
dotazione) e persino SCART. Il WiFi è integrato
ma c’è anche la porta Ethernet, c’è l’uscita per le
cuffie e un connettore S/PDIF ottico per il canale di ritorno per il TV. Il TV è dotato di doppio
tuner DVB-T e doppio DVB-S2 per il satellite e
troviamo un doppio slot per i moduli CAM per
i canali TV a pagamento. L’unico appunto è che
tre ingressi HDMI di questi tempi possono andare stretti: Sky, un lettore Blu-ray e una console e
abbiamo finito lo spazio. Il TV supporta anche il
sistema Miracast per il mirroring dello schermo
di smartphone e tablet compatibili, funzione a
cui si accede con un’app apposita da interfaccia
a schermo. Per quanto riguarda il pannello, il TV
monta un LCD IPS full HD con 3D polarizzato
(in dotazione troviamo 4 occhialini). La retroilluminazione è di tipo LED Edge con i LED disposti
solo lateralmente. Il pannello è a 200 Hz ma con
il backlight scanning (il pannello viene illuminato cioè a segmenti in rapida successione) si arriva
a una frequenza “virtuale” di 1600 Hz. La serie
DT60 è dotata di retroilluminazione dinamica,
per cui i LED laterali vengono controllati a zone
per migliorare il rapporto di contrasto ricreando
una sorta di local dimming.
Si calibra anche da iPad
Il TV Panasonic è dotato di due menù separati, quello delle impostazioni e quello per il
normale utilizzo su cui torneremo più avanti.
Il menù di configurazione segue uno schema
consolidato e che da tempo troviamo sui TV
del produttore giapponese, con la suddivisione
per impostazioni immagine, audio, rete, altre
impostazioni. Le possibilità di configurazione
sono molto complete e specie sul versante video abbiamo veramente di tutto e di più. Oltre
alle classiche regolazioni di base, è possibile
intervenire su spazio colore, bilanciamento del
bianco, gamma. Nel caso di questi ultimi due
parametri è possibile effettuare una calibrazione fine su 10 punti della scala di grigi per una
taratura di livello professionale.
segue a pagina 36 
estratto da dday.it
n.70 / 20 maggio 2013
tEST
TV Panasonic TX-L50DT60
segue Da pagina 35 
Doppi comandi
In dotazione troviamo due telecomandi. Il primo è quello classico con tasti per quasi tutte le
funzioni primarie e tastierino numerico per la
selezione dei canali. I tasti principali sono tutti retroilluminati, e anche se non è il massimo
dell’eleganza è pratico e comodo da utilizzare.
Il secondo è invece più piccolo e con un touchpad al centro che ci consente di muovere con
più agilità il puntatore durante la navigazione
su Internet. Un tasto a grilletto funge da OK
e intorno alla superficie touch troviamo controlli per accedere alle principali funzionalità
“smart”. Altra particolarità di questo telecomando è che include il microfono per impartire
i comandi vocali per il controllo a voce di alcune
funzionalità del TV.
Funzionalità Smart TV
parola d’ordine personalizzazione
Panasonic anche quest’anno ha rivisto le funzionalità “smart” introducendo una nuova
schermata home personalizzabile dall’utente denominata My Home Screen. In generale
avremo il riquadro dell’immagine TV o di un
ingresso e tutto intorno applicazioni o altre
informazioni a seconda del template che scegliamo. Alcune schermate di esempio sono già
pre-configurate, ma il vero punto di forza è che
ne possiamo creare una nuova da zero secondo
le nostre abitudini e con le nostre app che maggiormente utilizziamo. Possiamo aggiungere
app dallo store Viera Connect, oppure anche
funzionalità come l’accesso a server DLNA, la
funzione di mirroring dello schermo, la guida
TV e così via. Si tratta di una soluzione molto
pratica perché ci consente di mettere in primo
piano solo le app e funzioni che usiamo mag-
Panasonic Smart Viera

La nuova funzione My Home Screen
torna al sommario
giormente senza perderci in troppe funzioni
che potrebbero appesantire l’esperienza d’uso.
L’unico limite che abbiamo rilevato è che non è
possibile selezionare dei canali TV preferiti da
aggungere alla home screen: solo la lista completa dei canali memorizzati. La piattaforma
per le app non ha subito in realtà grossi cambiamenti rispetto allo scorso anno. Ritroviamo
lo store e molte delle app sono quelle che già
avevamo visto sui TV del 2012. Un nuovo tasto
apposito del telecomando ci permette di accedere alla lista delle app installate anche senza
passare per la schermata Home con un menù in
sovraimpressione. Molte app sono già pre-installate e altre possono essere scaricate previa
registrazione di un account sullo store, con una
procedura a dire il vero un po’ macchinosa.
Tra le applicazioni più interessanti vale la pena
segnalare Skype, la funzione social TV che permette di controllare Facebook o Twitter mentre
guardiamo un programma, AceTrax e Chili TV
per il noleggio in streaming di film, EuroSport
Player. Ben fatte anche le app per YouTube e
Vimeo, anche se con quest’ultima non siamo
riusciti a riprodurre video in HD. Per quanto
riguarda YouTube, il TV Panasonic è compatibile con la nuova funzionalità per l’app per iOS
e Android che consente di avviare la riproduzione di un video direttamente da smartphone o tablet. Novità della gamma 2013 sono i
controlli vocali che possono essere “dettati”
utilizzando il telecomando touch in dotazione.
È possibile richiamare determinate funzionalità (“internet” apre il web browser, “guida TV”
per l’EPG ad esempio) e controllare le funzionalità di base. Come altre soluzioni di questo
tipo spesso la realtà è che il telecomando è
quasi sempre il metodo più veloce e pratico per
svolgere le stesse operazioni. Unica vera eccezione è costituita dall’immissione dei testi ad
esempio nella ricerca su internet o per digitare
segue a pagina 37 
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Utilizzando l’app per smartphone e tablet Viera
Remote 2 è possibile modificare agevolmente
tutti questi parametri con degli slider touch e
dei diagrammi che descrivono l’azione dei controlli tramite la funzione “Smart Calibration”.
Diverse le opzioni di ottimizzazione di immagine: interpolazione dei fotogrammi per una
maggiore fluidità (Intelligent Frame Creation),
due filtri di riduzione del rumore (Noise Reduction e MPEG remaster), miglioramento della nitidezza (ottimizzatore risoluzione) e vari
controlli sulla dinamica dell’immagine (miglioramento brillantezza, adaptive gamma control,
espansione del nero, clear white). Insomma c’è
di che sbizzarrirsi per trovare l’immagine più
vicina ai propri gusti. Il menù è abbastanza
chiaro e in basso troviamo una breve descrizione dei vari parametri anche se per alcuni non è
poi così chiara.
estratto da dday.it
n.70 / 20 maggio 2013
tEST
TV Panasonic TX-L50DT60
segue Da pagina 36 
La prova di visione
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Nonostante il mare di impostazioni video a disposizione, dobbiamo dire che i tecnici giapponesi hanno fatto un buon lavoro per consentire
un’esperienza di visione ottimale “out of the
box”. Colorimetro alla mano, passando dalla
modalità normale di immagine a quella TrueCinema, abbiamo potuto constatare parametri
di default davvero ottimali, quasi perfetti. Luminosità, contrasto, gamma, bilanciamento del
bianco sono tutti molto vicini al riferimento.
Tutto quello che abbiamo fatto è stato regolare
un po’ la nitidezza e attivare al massimo il local
dimming, che solo in questo modo riesce ad essere davvero efficace.
Durante la visione di video in alta definizione
con sorgenti come Blu-ray Disc si possono apprezzare un’immagine dettagliata e cromaticamente ben bilanciata. L’immagine è compatta
e in generale bene definita, anche se incarnati
e particolari scuri tendono a essere un filo più
torna al sommario
impastati e meno precisi. Il tempo di risposta
del pannello appare essere molto buono e non
si percepiscono trascinamenti o perdite di dettaglio dovuti a scie. Nel complesso però anche
con i migliori dischi l’immagine sembra offrire
un’impostazione forse fin troppo morbida, ma
comunque piacevole.
Il livello del nero è piuttosto buono per essere
un LCD a LED. Anche con sala oscurata, il rapporto di contrasto appare piuttosto convincente
nelle scene non troppo scure con un’ottima dinamica e colori ben bilanciati. Nelle sequenze
più buie la tenuta del nero è abbastanza buona ma l’immagine appare più che altro un po’
slavata: si percepisce che sotto il nero c’è ancora della luce e i dettagli sulle ombre tendono
a venire leggermente affogati. Ma per fare di
meglio l’unica soluzione è quella della retroilluminazione diretta con gli LCD, una strada che
ormai non viene più seguita. Come dicevamo, la
funzionalità di retroilluminazione dinamica dà
il meglio se impostata sul massimo, riducendo
sensibilmente il livello del nero, ma l’intervento della regolazione a seconda delle scene può
essere troppo netto e diventa avvertibile, specie
nelle repentine transizioni scuro/chiaro, come
quando in una scena scura compare all’improvviso una forte sorgente di luce. Da sottolineare
che in presenza di fotogrammi completamente
neri, il TV spegne del tutto la retroilluminazione, con un effetto che in alcuni casi può essere
troppo evidente. Il dimming lavora a fasce e,
specie con i videogiochi, è facile accorgersi come
un punto luminoso porti a “illuminare” tutta
una banda orizzontale sullo schermo. Sempre
con i giochi possiamo notare un’uniformità non
sempre impeccabile. Il clouding sul modello in
prova non è visibile, ma su inquadrature particolarmente uniformi all’occhio attento non
sfuggiranno alcune imperfezioni. La visione dei
programmi TV su digitale terrestre, com’è facile
immaginare, non è in grado di valorizzare le potenzialità del televisore, che però non accentua
troppo la poca definizione e l’alta compressione
dei canali nostrani. Il meglio ovviamente si ottiene con i programmi in alta definizione, purtroppo ancora pochi. Sul versante 3D, il TV è di
tipo polarizzato con dimezzamento della risoluzione verticale. A livello di ghosting e cross talk
la resa è molto buona e l’effetto 3D preciso, ma
il calo di risoluzione è molto avvertibile.
Interessante la resa dei piccoli altoparlanti integrati nel TV. Nonostante le loro ridottissime
dimensioni riescono a restituire un suono inaspettatamente profondo verso le frequenze medio basse. Ovviamente non possono competere
con dei veri diffusori, ma nella media dei TV
odierni il Panasonic DT60 riesce sicuramente a
farsi sentire.
Se non ci fossero i plasma...
Il nuovo Panasonic della serie DT60 è un buon
LCD molto completo a livello di funzionalità
multimediali e “smart”. La nuova interfaccia
My Home Screen, pure con dei limiti, permette di ottimizzare l’esperienza d’uso mettendo
in evidenza le funzioni e le app che più ci interessano. Panasonic ha fatto passi da gigante
sul fronte anche della qualità di immagine della
gamma LCD, ma se andiamo a considerare l’intera gamma di Panasonic, quindi includendo
anche i plasma, ancora non c’è storia. Il DT60
è sicuramente un buon LCD LED Edge, ma per
ben 700 euro in meno è possibile optare per il
plasma da 50 pollici della serie ST60 o ancora
per 300 euro in meno c’è la serie GT60, e per
soli 100 euro in più c’è il VT60, televisori che
offrono una qualità di immagine nettamente
superiore sotto diversi aspetti. A 1899 euro di
listino il posizionamento di prezzo del DT60
all’interno della gamma Panasonic, è pertanto
piuttosto critico.
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un indirizzo. Il riconoscimento vocale, quando
funziona, è molto comodo visto che l’immissione manuale richiede per l’italiano la doppia
conferma per ogni vocale (a causa delle accentate), il che può diventare davvero estenuante.
Nel caso però i testi non vengano riconosciuti
correttamente, ci ritroveremo ad armeggiare
tra due telecomandi e tutta la supposta praticità della funzione va a farsi benedire. Inoltre
i controlli vocali non funzionano all’interno
delle app di terze parti. La sezione di riproduzione multimediale non ha invece subito molte
modifiche e presenta l’’interfaccia molto essenziale che Panasonic utilizza già da qualche
generazione di prodotto. Sia via DLNA che da
periferiche USB, il TV legge praticamente quasi tutti i formati più diffusi. Il TV permette di
registrare fino a due programmi contemporaneamente su hard disk e può fungere da server
DLNA per distribuire sulla propria rete locale
le registrazioni effettuate e riprodurle con un
qualsiasi altro dispositivo.
Dammi il cinque!
estratto da dday.it
n.70 / 20 maggio 2013
MODELLO 730-1 redditi 2007
ALLEGATO B
Scheda per la scelta della destinazione
dell'8 per mille dell'IRPEF e del 5 per mille dell'IRPEF
Da consegnare unitamente alla dichiarazione
Mod. 730/2008 al sostituto d’imposta, al
C.A.F. o al professionista abilitato, utilizzando
l’apposita busta chiusa contrassegnata sui
lembi di chiusura.
genzia
ntrate
CODICE FISCALE
(obbligatorio)
COGNOME (per le donne indicare il cognome da nubile)
DATI
ANAGRAFICI
DATA DI NASCITA
GIORNO
MESE
ANNO
NOME
SESSO (M o F)
COMUNE (o Stato estero) DI NASCITA
PROVINCIA (sigla)
LA SCELTA DELLA DESTINAZIONE DELL’OTTO PER MILLE DELL’IRPEF E QUELLA DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF
NON SONO IN ALCUN MODO ALTERNATIVE FRA LORO. PERTANTO POSSONO ESSERE ESPRESSE ENTRAMBE LE SCELTE

SCELTA PER LA DESTINAZIONE DELL’OTTO PER MILLE DELL’IRPEF (in caso di scelta FIRMARE in UNO degli spazi sottostanti)
Il tuo 5 per mille
può cambiare la vita
di molti bambini
prematuri.
E non ti costa nulla.
Ogni anno in Italia nascono 30.000Assemblee
bambini
prematuri,
di Dio in Italia
di cui circa 5000 hanno un peso inferiore a 1500 gr.
Stato
Chiesa cattolica
Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorno
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Chiesa Valdese unione delle chiese metodiste e valdesi
Chiesa Evangelica Luterana in Italia
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Questi
bambini
hanno
bisogno di
Unione Comunità
Ebraiche
Italiane
e assistenza per molti anni.
cure, controlli
genitori hanno bisogno del tuo aiuto.
In aggiunta a quanto indicato nell’informativa sul trattamento dei dati,
3 delle
istruzioni,
si precisa che
Le contenuta
donazioni nel
ad paragrafo
AISTMAR
Onlus
vengono
i dati personali del contribuente verranno utilizzati solo dall’Agenzia delle Entrate per attuare la scelta.
interamente impiegate per:
E anche i loro
AVVERTENZE Per esprimere la scelta a favore di una delle sette istituzioni
beneficiarie
quota dell'otto
per mille
dell'IRPEF, il
- l’assistenza
delledella
gravidanze
a rischio
o patologiche
contribuente deve apporre la propria firma nel riquadro corrispondente.
La
scelta
deve
essere
fatta
esclusivamente
per
- la cura e il supporto al neonato prematuro una delle
istituzioni beneficiarie.
e alla
famiglia
nel percorso
di sviluppo
crescita
La mancanza della firma in uno dei sette riquadri previsti costituisce scelta
nonsua
espressa
da parte
del contribuente.
In talecaso,
la ripartizione della quota d’imposta non attribuita è stabilita in proporzione alle scelte espresse. Le quote non attribuite spettanti alle
Assemblee di Dio in Italia e alla Chiesa Valdese Unione delle Chiese metodiste e Valdesi, sono devolute alla gestione statale.
Oppure puoi sostenere AISTMAR Onlus con versamenti su:
• C/C Postale:
SCELTA PER LA DESTINAZIONE DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF
(in caso29328200
di scelta FIRMARE in UNO degli spazi sottostanti)
• C/C BancoPosta: IBAN: IT 05 Z 07601 01600 000029328200
presso Posta di via Sambuco,
15agli- Milano
Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale,
Finanziamento
enti
delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni riconosciute
della ricerca scientifica e della università
Sui
che operano nei settori di cui all’art. 10, c. 1, lett a),
•
C/C
Bancario:
IBAN:
IT
30
R
05216
01619 000 000 003641
del D.Lgs. n. 460 del 1997 e delle fondazioni nazionali di carattere culturale
moduli
presso
Credito Valtellinese, Agenzia n°14 - Milano
FIRMA
FIRMA
SOSTIENI AISTMAR Onlus con il tuo 5 per mille
CUD, 730
o Unico
scrivi
Mario Rossi
........................................................................
Codice fiscale del
beneficiario (eventuale)
9 7 0 2 8 2 1 0 1 5 7
........................................................................
Tutto
il personale di AISTMAR Onlus è volontario. L’intero ricavato delle donazioni viene
Codice fiscale del
impiegato
cure e assistenza ai neonati prematuri e patologici e alle loro famiglie.
beneficiario in
(eventuale)
Finanziamento agli enti
della ricerca sanitaria
AISTMAR Onlus
- via della Commenda, 12 - 20122 Milano - www.aistmar.it
FIRMA

........................................................................
Sostegno alle associazioni sportive dilettantistiche in possesso
del riconoscimento ai fini sportivi rilasciato dal CONI a norma di legge
FIRMA
AISTMAR Onlus
........................................................................
FONDAZIONE
IRCCS
CA’ GRANDA - OSPEDALE MAGGIORE POLICLINICO
Codice fiscale
del
Codice fiscale del
beneficiario (eventuale)
beneficiario (eventuale)
Associazione Italiana per lo Studio e la Tutela della Maternità ad alto Rischio
torna al Dipartimento
sommario per la Salute delle Donna, del Bambino e del Neonato
U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale
In aggiunta a quanto indicato
nell’informativa
trattamento
via Francesco
Sforza, 28sul
- 20122
Milano dei dati, contenuta nel paragrafo 3 delle istruzioni, si precisa che

CONTRIBUENTE
estratto da dday.it
n.70 / 20 maggio 2013
tEST Abbiamo provato un piccolo media center equipaggiato con Android 4.0; fa il suo lavoro ma niente di più
Pivos XIOS DS Media Play!: la Android TV
Apprezzabile soprattutto sotto il profilo multimediale e interessante anche il prezzo, di 119 euro
di Vittorio Romano BARASSI
Dotazione completa
peccato per il software

XIOS DS Media Play! si presenta in un piccolo
case quadrato (10x10cm) con angoli smussati
da un centimetro e mezzo di spessore e da 128
grammi di peso; frontalmente sono presenti i tre
LED di stato e il ricevitore per il telecomando
ad infrarossi offerto in dotazione, sul lato destro
vi sono due porte USB 2.0 e l’ingresso per la microSD (fino a 32 GB, che si aggiungono ai 2 GB di
memoria NAND a bordo) mentre posteriormente troviamo, da sinistra a destra, porta Ethernet
10/100, un altro ingresso USB 2.0, porta HDMI
v1.3, entrata per l’alimentatore e pulsante di accensione/spegnimento/stand-by. Il lato sinistro è
sgombro (a parte un paio di codici a barre identificativi), superiormente vi è il logo del prodotto
con tanto di androide disegnato e sotto, nascosto
in un rivestimento morbido, troviamo il pulsante
dedicato al reset di sistema. A completare la ricca dotazione, all’interno del case, vi è pure il WiFi
802.11 b/g/n, che, nonostante la specifica “n” si è
dimostrato essere piuttosto lento se paragonato a
torna al sommario


Oggigiorno è davvero impossibile contare tutti
i dispositivi Android reperibili sul mercato; tra
smartphone e tablet ce ne sono a migliaia e negli
ultimi tempi, soprattutto da quando processori e
GPU “mini” hanno fatto il grande passo e possono riprodurre contenuti a 1080p, vanno molto di
moda i piccoli Media center. Uno di questi è XIOS
DS Media Play! di Pivos, azienda americana molto
attiva su questo fronte. Leggendo la scheda tecnica
del prodotto non si resta di sicuro impressionati
dalla potenza in gioco ma si capisce bene cosa sarà
in grado di offrire la scatoletta in questione. Con un
processore ARM Cortex A9 e con 512 MB di RAM
DDR2 non si possono pretendere miracoli, ma affiancando a queste due componenti critiche una
robusta GPU Mali-400 con pieno supporto OpenGL il risultato finale non è malvagio.
prodotti analoghi posizionati nelle vicinanze del
dispositivo in prova. Se il lato hardware del prodotto può essere considerato soddisfacente, non si
può dire altrimenti del lato software. Il prodotto è
equipaggiato con una versione ad-hoc di Android
4.0.4 Ice Cream Sandwich, appositamente disegnata per l’hardware del dispositivo ma che non
sembra offrire grandissima reattività nelle situazioni più complicate. L’interfaccia è assolutamente
standard, senza personalizzazioni di alcun genere;
certo, nel normale uso quotidiano funziona tutto
molto bene e non si sente la mancanza di niente,
ma qualche tocco grafico in più non avrebbe stonato affatto. Ovviamente non manca il Play Store,
vera e propria ancora di salvezza di un dispositivo
che si aggrappa a Google per espandere le proprie
caratteristiche fin troppo basilari.
Lasciate stare i telecomandi
meglio tastiera e mouse
Collegato il dispositivo al monitor/televisore e
alla presa di alimentazione, il sistema si avvia
e in poco meno di un minuto ci si ritrova dinanzi all’interfaccia
classica di Android.
Per controllare il tutto, come abbiamo già
anticipato, in dotazione con il box ci viene
in soccorso un leggero
telecomando dotato
di pochissimi tasti
che, però, permette di
muoversi abbastanza agevolmente tra le schermate e i menu del sistema. Bisogna farci un po’
l’abitudine, ma poi il tutto risulterà abbastanza
naturale. Grazie alla notevole dotazione di porte
USB 2.0 (ben tre), è possibile collegare a XIOS
DS Media Play! anche tastiere e mouse; nessun problema con i collegamenti diretti mentre
qualche problema in più potrebbe esserci con i
dispositivi “mediati” da ricevitori di vario tipo:
noi non abbiamo riscontrato alcun malfunzionamento, ma sul web c’è chi si lamenta dell’incompatibilità di determinate combo tastiera/mouse.
Tralasciando il discorso sulla compatibilità, poichè a conti fatti non vi sono problemi con tutti
i prodotti più comuni e blasonati, consigliamo
a tutti coloro in possesso di tastiera/mouse
wireless di collegare tutto al dispositivo; pur essendo abbastanza comodo nell’utilizzo di base,
quando ci si ritrova ad inserire un testo (come,
per esempio, nel primo accesso al Play Store),
il telecomando diventa davvero un incubo. Consigliamo inoltre di lasciar stare Sense Wireless
Motion Remote, il controller aggiuntivo che Pivos offre a pagamento e che viene pubblicizzato
come il perfetto compagno di avventure di XIOS
DS Media Play!; di rivoluzionario c’è ben poco
poichè si tratta essenzialmente di un normale
telecomando con all’interno un accelerometro collegato ad un ricevitore Wi-Fi (inseribile
in una delle porte USB del media center) che,
seguendo le inclinazioni nello spazio, simula il
comportamento di un ipotetico puntatore. Una
segue a pagina 40 
segue Da pagina 39 
volta che ci si fa la mano (e un po’ di tempo ci
vuole) ha il suo senso, ma non vale i 33 euro a
cui è venduto.
Bene con audio e video
peccato per il browser


Da un media center che si rispetti ci si aspetta che
sia in grado di riprodurre qualsiasi file multimediale e XIOS DS Media Play!, sotto questo aspetto
non è secondo a nessuno. Il dispositivo può leggere
senza problemi video codificati in MPEG 1/2/4,
H.264, VC-1, WMV, M2TS, TS, RMVB, AVI, MKV,
MOV, TS, MPEG, FLV, DivX e Xvid, mentre sul
fronte audio non vi è nessun ostacolo alla decodifica di brani MP2/3, OGG Vorbis, WMA, WAV,
WMA PRO, PCM LPCM, MS-ADPCM, LC-AAC,
HE-AAC, COOK, RA-Lossless, RM/ RMVB 8/9/10.
Grazie alla GPU Mali 400, siamo riusciti a riprodurre senza alcuna difficoltà filmati a 1080p, anche
a bitrate elevati. Qualche problemino lo abbiamo
riscontrato con alcuni filmati H.264, ma si è trattato davvero di casi sporadici, oltretutto “risolti” con
l’ultimo aggiornamento firmware. Nello streaming
da Youtube e Vimeo non abbiamo evidenziato mai
alcuna incertezza, e nessun problema neppure con
i giochi in 3D. Peccato solo per la relativa lentezza
del Wi-Fi; anche con una rete molto veloce si nota
qualche rallentamento di troppo. Collegando il
Media Center tramite cavo Ethernet, però, si risolve tutto. Nonostante non si tratti di un elemento
essenziale per un prodotto di questa categoria, non
possiamo non pronunciarci sul discorso relativo al
browser di sistema. Sia il programma di navigazione di default che Chrome risentono non poco della
scarsa dotazione hardware sul fronte, soprattutto, della memoria RAM: 512MB non permettono
una navigazione fluida in diversi casi, e anche il
caricamento delle pagine non è veloce come ci si
aspetterebbe. Pure provando a disabilitare il Flash
Player (in versione 10, che funziona egregiamente
anche provando a riprodurre filmati da Youtube a
1080p) e il plugin Java non si ottengono risultati
soddisfacenti, nonostante si assista ad una leggera ripresa sul fronte della reattività generale. Per
quanto riguarda le applicazioni, c’è il minimo indispensabile: il file manager funziona bene e permette il rapido accesso a microSD e supporti USB, c’è
lo strumento per l’upgrade di sistema e c’è il prati-
torna al sommario
n.70 / 20 maggio 2013
co APK installer che vi assisterà nell’installazione
di applicazioni scaricate al di fuori dallo store. C’è,
ovviamente, anche il Play Store, che dopo l’ultimo
aggiornamento del firmware di sistema (rilasciato
il 7 maggio) è tornato a funzionare perfettamente.
Per circa una settimana, infatti, abbiamo constatato che l’applicazione andava sistematicamente in
crash al momento del caricamento; il problema, lo
ripetiamo, è stato risolto con l’ultimo update di sistema, il quale ha corretto anche qualche altro bug
qua e là.
Fixed netflix playback
Fixed full screen issue with Android player
Fixed HDMI issues on PHILIPS TVs.
Fixed h264 stall
Fixed deinterlacing
Fixed VPN support
Fix Google Playstore update crash
Added support for automatic update
Added support to USB UVC webcams.
Added support for ATH3K BT adapters
Added USB game controller support
Set default input device to remote control
Increased user accessible storage by 512MB
Reassigned LEDs (M3 only)
Changed mouse pointer
Dopo diversi giorni di prova, tra supporti USB,
microSD e streaming di vario tipo, siamo riusciti
a trovare “l’ambiente” ideale nel quale posizionare
XIOS DS Media Play!: abbiamo collegato la piccola
scatoletta a una rete avente come punto di riferimento un server con Plex Media Server (di cui vi
abbiamo parlato abbondantemente) e abbiamo
installato sul media center l’applicazione ufficiale
di Plex per Android (a pagamento). Il dispositivo,
già di per se DLNA-enabled, si è trovato molto a
suo agio, garantendo prestazioni più che soddisfacenti.
Non vi piace Android?
Ecco Linux con XBMC
Per tutti coloro che non si trovano a proprio agio
con Android, Pivos ha reso disponibile anche una
versione di Linux appositamente pensata per girare al posto di Ice Cream Sandwich. La release,
costruita attorno all’hardware di XIOS DS Media
Play!, non è altro che un “supporto” a XBMC, famoso media player multipiattaforma che si trova
molto a suo agio con il media center in questione.
All’avvio del dispositivo, infatti, l’utente potrebbe anche non accorgersi della presenza di Linux
poichè dopo pochi secondi dal collegamento all’alimentazione, il sistema entra già in XBMC. Il
programma funziona bene, è reattivo e quasi mai
si esibisce in noiosi rallentamenti; anche in questo
caso, dunque, l’esperienza d’uso è più che buona.
La scelta di XBMC rispetto ad Android è assoluta-
mente personale e dettata dalle reali esigenze dell’utente; con XBMC ci si ritroverà dinanzi ad un’interfaccia chiara e semplice in cui basterà collegare
un supporto esterno per vedere tutto catalogato in
men che non si dica, mente con Android l’utente
dovrà smanettare un po’ di più per costruirsi l’ambiente ideale. Le possibilità di personalizzazione
di XBMC sono innumerevoli (e chi è affezionato al
software troverà il “sistema perfetto”), ma con Android, forse, è possibile spingersi ancora oltre. A
titolo informativo segnaliamo che la release “standard” di XBMC per Android non funziona bene
come quella Linux sviluppata da Pivos poichè su
quest’ultima è totalmente funzionante l’accelerazione hardware della GPU; infatti, installando la
release di XBMC per Android dal Play Store, ci si
ritroverà a fare i conti con un’applicazione totalmente ingestibile. Per sopperire a questo problema, Pivos ha anche sviluppato e distribuito una
versione di XBMC 12.0 Frodo appositamente pensata per l’ambiente Android 4.0 del media center
in questione. L’app, attualmente in “beta” ma che
supporta a pieno l’accelerazione della GPU, funziona molto bene e sin dai primi istanti si capisce
che il tutto è orchestrato per funzionare al meglio
con l’hardware a disposizione.
Legge tutto, perchè fermarsi?
XIOS DS Media Play! è un prodotto particolare:
sul fronte prettamente multimediale offre prestazioni ragguardevoli, ed è per questo che è stato
concepito, ma quando ci si allontana un po’ dalla sua funzione primaria emergono i limiti di un
progetto che forse poteva essere rifinito meglio.
L’interfaccia standard di Android non è proprio
il massimo della bellezza e la gestione dei controlli, se non si utilizza una tastiera e/o il mouse,
è piuttosto complessa. C’è anche da dire che a 119
euro è difficile chiedere molto si più; la GPU Mali
400, anche se non recentissima, è il vero pezzo
forte del sistema che, lo ripetiamo per l’ennesima volta, si esprime al massimo delle potenzialità quando è chiamato a riprodurre anche i più
impegnativi file video. Pivos, al momento, non
distribuisce il prodotto in negozi fisici ma ha deciso di limitare la commercializzazione al proprio
store europeo di riferimento. Può piacere o non
piacere, ma secondo noi il dispositivo in questione merita la sufficienza piena.

estratto da dday.it
estratto da dday.it
n.70 / 20 maggio 2013
tEST Un mare di funzionalità e applicazioni, ma sarà davvero lo smartphone dell’anno? Scopriamolo nella prova
Samsung Galaxy S4: il Galaxy più avanzato
Specifiche tecniche al massimo e tanta voglia di personalizzare completamente l’esperienza di utilizzo
Design: il “solito”... Galaxy
Può sembrare provocatorio dare del “solito” a un
design che alla fine ha solo un anno sulle spalle,
ma qui intendiamo più sottolineare come il Galaxy
S4 non può essere scambiato che per un prodotto
della famiglia Galaxy di Samsung. L’azienda coreana, dopo le polemiche con Apple per l’eccessiva
somiglianza di alcuni suoi prodotti con quelli della
mela morsicata, lo scorso anno è riuscita a costruirsi una sua impronta con il Galaxy S3, il Galaxy
Note 2 e più recentemente con il Galaxy Note 8.
Il Galaxy S4 mantiene la stessa impostazione con
gli angoli smussati e il profilo leggermente ovale e
l’ampio spazio dedicato allo schermo. Il Galaxy S4
è molto simile al Galaxy S3 con un profilo laterale
leggermente più spigoloso e sembra avere le stesse
dimensioni e peso nonostante abbia un display più
ampio, 5 pollici contro i 4.8 del predecessore. Se il
peso è rimasto essenzialmente invariato, il Galaxy
S4 è però più sottile, 7.8 mm contro gli 8.6 mm dell’S3. Samsung non rinuncia al tasto centrale fisico,
né ai due laterali a sfioramento e retroilluminati
appena sotto il display. Purtroppo non cambiano
nemmeno i materiali ed è un vero peccato perché
rispetto ai due principali concorrenti in questa
fascia di prezzo, l’Apple iPhone 5 e l’HTC One, la


opo lo straordinario successo del Galaxy
S3 c’era molta attesa per il suo successore
di quest’anno. Le aspettative erano giustamente alte, visto il salto qualitativo che c’è stato
dal Galaxy S2 all’S3 e a questo giro Samsung si è
trovata finalmente nella posizione di protagonista,
scrollandosi di dosso il ruolo di inseguitrice che per
quanto riguarda gli smartphone di fascia alta aveva
avuto inizialmente: il Galaxy S3 è stato il vero prodotto della svolta in questo senso e il Galaxy S4 era
atteso un po’ come la prova del nove.
In realtà Samsung è stata più cauta quest’anno
preferendo consolidare i risultati raggiunti con il
Galaxy S3 e realizzare un nuovo top di gamma che
ne raccogliesse l’eredità, apportando miglioramenti
ma senza stravolgere l’impianto originale. Il Galaxy
S4 è uno smartphone che mantiene la stessa impostazione estetica dell’S3 e del Galaxy Note 8 e che
per questo si inserisce perfettamente nell’attuale
line up Galaxy di Samsung, mantiene inalterata
la versione di Android customizzata da Samsung
puntando più su una più completa dotazione di applicazioni, il tutto condito con significativi miglioramenti hardware. Ci sono tutti gli ingredienti per un
nuovo successo? Scopriamolo.
torna al sommario

D
di Paolo CENTOFANTI
differenza si sente eccome. Impugnando il Galaxy
S4 non si ha la sensazione di stringere in mano un
oggetto da 700 euro e se è vero che contano soprattutto prestazioni e funzionalità in uno smartphone,
qui il feeling è quello di un prodotto di fascia medio/bassa ed è un vero peccato mortale.
Il Galaxy S4 è realizzato completamente in plastica con il frontale da un foglio di Gorilla Glass, con
1
2
3
4
In queste immagini, da destra a sinistra in senso orario: un particolare del tasto centrale fisico e dei 2 tasti retroilluminati a sfioramento; il design del Galaxy S4 con display da 5 pollici e spessore di soli 7,8 mm;
il retro sottilissimo in plastica, liscio e lucido; infine, il processore Qualcomm Snapdragon 600 a 1.9 GHz.
segue a pagina 42 
estratto da dday.it
n.70 / 20 maggio 2013
tEST
Samsung Galaxy S4
aperture solo per lo speaker e il tasto fisico centrale,
e che ricopre schermo e cornice. Il bordo laterale è
in finto alluminio mentre il retro è cosituito da un
sottilissimo pannellino in plastica, liscio e lucido
ma con una retinatura dal dubbio gusto estetico.
Basta poco perché il retro si riempa di impronte,
con il risultato che il retro sembra ricoperto da una
pellicola unta.
Display: anche l’OLED
diventa full HD
L’aspetto più interessante a livello hardware del nuovo Galaxy
è però sicuramente lo schermo.
C’è persino il sensore di umidità
Il display, indicato da Samsung
A livello di dotazione il Galaxy S4 offre di tutto e
come Super AMOLED Full HD, è
di più. Sul fronte della connettività il modello in
un OLED da 5 pollici con risoluvendita in Italia è dotato di LTE (100 Mbit/s in
zione di 1920x1080 pixel. Come
download e 50 in upload), supporta qualsiasi tipo
per lo schermo del Galaxy S3 c’è
di WiFi fino all’802.11ac e WiFi Direct, Bluetooth
un piccolo cavillo: il display di
4.0, NFC, GPS e GLONASS, la porta micro USB
Samsung ha una matrice detta
funziona anche da uscita MHL 2.0 e ha lo slot per
pentile, cioè ciascun pixel non è Il design dell’interfaccia TouchWiz.
schede microSD fino a 64 GB. Il processore nella
costituto da una tripletta di subversione disponibile in Italia è costituito dal Qualpixel RGB, ma i sub-pixel rosso e
comm Snapdragon 600 a 1.9 GHz una scelta resa
blu sono invece condivisi tra pixel
obbligata per un discorso di bande LTE compatibili
adiacenti; in parole più semplici la
nel nostro paese. In alcuni paesi il Galaxy S4 uscirisoluzione cromatica effettiva è in
rà infatti con processore Samsung Exynos 5 a 4+4
realtà inferiore a quella dichiarata.
core, ma il processore con CPU quad core QualMa se tipicamente questo tipo di
comm non ha nulla da invidiare a quello prodotto
matrice salta subito all’occhio, nel
in casa da Samsung e anzi costituisce al momento
caso del Galaxy S4 la risoluzione è
il top per quanto riguarda la tecnologia dell’azienda
comunque talmente elevata (ancaliforniana (in attesa dello Snapdragon 800). La
cora ci chiediamo che senso abbia
memoria RAM è di 2 GB mentre quella flash è diuno schermo full HD da 5 pollici
sponibile in tagli da 16, 32 e 64 GB. La versione da
del resto) che i classici contorni
noi provata è quella con 16 GB di memoria, di cui
seghettati e la “retinatura” si nopoco più di 8 sono quelli effettivamente disponibili
tano solo guardando con molta
per l’utente. Impressionante la dotazione a livello di
attenzione lo schermo (in basso un
sensori. Oltre ai classici accelerometro, giroscopio
crop al 100% di una
macro del display). Se
è vero che l’immagine - specie davanti a
una pagina web allo Il sistema di eye tracking consente di scorrere e-mail e pagine
zoom minimo - può web inclinando la testa. AirGesture consente di effettuare alcune
sembrare meno com- operazioni con dei gesti riconosciuti dalla webcam frontale.
patta e tagliente rispetto al display full
HD dell’HTC One, la resa è notevoquella che sembra dare i colori più fedeli e riduce
le. La tecnologia OLED di Samsung
l’eccessiva saturazione. In questo modo il Galaxy
offre come di consueto colori molto
S4 è in grado di accontentare tutti, chi cerca la
saturi e vivaci, in alcuni casi forse
vivacità dell’OLED Samsung e chi invece preferipersino troppo, ma fortunatamente
sce un profilo più naturale. Su tutto resta il noteSamsung dà la possibilità di sceglievole rapporto di contrasto che solo la tecnologia
re tra diversi profili di immagine, un
OLED è in grado di fornire, visto che per ripropo’ come sui televisori: disattivando
durre il nero i pixel rimangono semplicemente
l’impostazione “ottimizza schermo”,
spenti. Quello che invece non ci ha convinto è indiventa possibile optare per dinavece ancora una volta l’algoritmo di regolazione
mico, standard, foto professionale
automatica di luminosità dello schermo che alla
A sinistra, S Health, l’app dedicata al fitness e nella foto a destra, e filmato. Quest’ultima, un po’ come
fine fa un po’ quello che vuole: è lento a reagire
Sumsung Hub, che accorpa in un’unica applicazione gli hub per
la modalità cinema sui televisori, è
libri, video e musica, prima separati.
segue a pagina 43 



e bussola digitale, troviamo infatti il
barometro ma anche termometro e
sensore di umidità, questi ultimi utilizzati ad esempio dall’app S-Health
per misurare le condizioni di allenamento ideali.
torna al sommario

segue Da pagina 41 
estratto da dday.it
n.70 / 20 maggio 2013
tEST
segue Da pagina 42 
alle variazioni di luminosità e in interno si aggiusta in modo troppo evidente e di continuo.
Funzionalità: di tutto e di più


Se sul design Samsung ci è andata piano con la
fantasia, sul versante software invece sembra non
aver avuto freni di alcun tipo. Il sistema operativo
del Galaxy S4 poggia sulle fondamenta di Android
Jelly Bean 4.2 ma tra design dell’interfaccia TouchWiz, funzionalità esclusive e applicazioni realizzate da Samsung stessa, del lavoro degli architetti di Google a livello utente è rimasto ben poco:
l’esperienza di utilizzo del Galaxy S4 è totalmente
firmata Samsung. L’interfaccia TouchWiz in sé non
è stata particolarmente rimaneggiata e non è molto diversa da quanto visto ultimamente sul Galaxy
Note e anzi Samsung ha portato anche sul Galaxy
S4 molte novità introdotte sul fratello più grande.
Ritroviamo così la funzione MultiWindow con la
barra laterale a sinistra per aprire due applicazioni contemporaneamente, o ancora la funzionalità
Air View che permette di interagire con lo schermo senza toccarlo: sul Galaxy Note si utilizzava il
pennino, qui si usa direttamente il dito. Potenziato
il sistema di eye tracking che consente di scorrere
email e pagine web inclinando la testa, o ancora di
mettere in pausa i filmati in riproduzione quando
si distoglie lo sguardo dallo schermo. AirGesture
consente ancora di effettuare alcune operazioni con
dei gesti che vengono riconosciuti dalla webcam
frontale e non mancano anche i controlli vocali per
funzionalità come accettare una chiamata in arrivo,
avviare la fotocamera o fermare la sveglia. Non tutte queste funzionalità sono così pratiche nell’utilizzo quotidiano come si potrebbe pensare e la sensazione è un po’ che Samsung abbia voluto utilizzare
l’S4 come vetrina di tutte le sue tecnologie.
Poi ci sono tutte le app realizzate da Samsung e
preinstallate sul dispositivo. Oltre a S Voice che
abbiamo già imparato a conoscere, sul Galaxy S4
troviamo il traduttore S Translator, che consente
di tradurre frasi in diverse lingue scrivendole oppure registrandole dal microfono e di riprodurre
il risultato con la sintesi vocale del telefono. Altra
app dedicata alla traduzione è il Lettore Ottico che
è in grado di tradurre testi ripresi con la fotocamera del telefono. Poi c’è S Health, l’app dedicata al
fitness che raccoglie statistiche sulle nostre attività
sportive, compresa la corsa, ma anche delle calorie assorbite con il cibo con tanto di possibilità di
fotografare ciò che mangiamo per stabilirne il contenuto calorico. Samsung Hub è invece il nuovo
portale che accorpa in un’unica applicazione quelli
che prima erano gli hub separati per libri, video e
musica. Si tratta di una vera e propria alternativa a
Google Play o iTunes con musica in formato MP3,
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e-Book e film. Nella sezione musica è possibile anche sottoscrivere il servizio Musica+ che per 9,99
euro al mese offre streaming illimitato e funzione
di digital locker. Il Sumsung Hub è a prima vista
elegante e curiosamente presenta un design molto
simile a quello dello store di Windows Phone. I film
sono disponibili a seconda dei titoli a noleggio e/o
per l’acquisto con prezzi variabili dai 3 ai 5 euro per
il noleggio e oltre i 10 euro per il download.
Per quanto riguarda l’interfaccia in sé, la home
screen permette di impostare quattro app preferite
nella dock ed è basata su una griglia da 4x4, men-
La fotocamera posteriore con il sensore da 13
Megapixel; sotto, la modalità dinamico, per comporre diversi scatti di un soggetto in movimento
nella stessa inquadratura.
tre il tema grafico non ha subito variazioni rispetto
a quanto visto fino ad ora. La schermata di blocco
è personalizzabile con widget e scorciatoie per le
proprie app preferite e persino la scritta di benvenuto può essere cambiata a piacere con un editor
completo. La quantità di impostazioni configurabili
è enorme e per razionalizzare il menù di sistema,
Samsung ha deciso di spezzarlo raggrupando le
varie voci in quattro tab principali. La barra delle
notifiche ha ereditato da Android 4.2 maggiore flessibilità, mentre dalla schermata in alto possiamo
vedere la mole di impostazioni veloci a cui possiamo accedere sempre dal menù delle notifiche.
Ottima la fotocamera
La fotocamera è uno degli elementi su cui ha puntato meno la macchina del marketing di Samsung
(fatta eccezione per la discutibile funzionalità doppia fotocamera) e invece si tratta di uno dei punti
di forza del Galaxy S4. A livello hardware stiamo
parlando di un sensore da 13 Megapixel con il classico flash a LED per la fotocamera posteriore e da 2
Megapixel per quella frontale.
L’app della fotocamera è completissima a livello di
funzionalità, ma Samsung è riuscita a mentenerla
sufficientemente semplice e immediata da utilizzare. Grazie al tasto “modo” è facile passare da una
modalità di scatto all’altra, anche se la traduzione
italiana nasconde qualche funzionalità: l’HDR ad
esempio è denominata “Colore ricco”.
Tra le funzioni più interessanti ci sono la modalità
dinamico, che permette di comporre diversi scatti
di un soggetto in movimento nella stessa inquadratura, o ancora quella denominata “cancellino” che
consente invece di eliminare elementi non voluti
da un’inquadratura combinando cinque scatti consecutivi. La modalità a doppia fotocamera consiste
essenzialmente nel sovrapporre all’inquadratura
della fotocamera posteriore anche uno scatto di
noi stessi ripreso dalla webcam frontale. Le impostazioni sono le solite e abbiamo il riconoscimento
automatico dei volti, lo stabilizzatore elettronico di
immagine, lo scatto a raffica e la regolazione della
modalità di misurazione dell’esposizione.
L’aspetto più interessante è però proprio la qualità
della fotocamera, tra le migliori che abbiamo mai
riscontrato su uno smartphone Android per pulizia
dell’immagine, dettaglio ed equilibrio cromatico. Il
Galaxy S4 scatta immagini con il giusto equilibrio
tra riduzione del rumore e mantenimento del dettaglio più fine con una resa molto convincente, almeno fino a quando abbiamo a disposizione la giusta
quantità di luce. Visualizzando le immagini al 100%
(cliccate sulle anteprime alla pagina seguente
per scaricarle) si nota qualche alone sui contorni
principali, più da imputare alla compressione JPEG
che a un algoritmo di edge enhancement. In condizioni di scarsa luminosità abbiamo visto di meglio,
dato anche che qui non abbiamo uno stabilizzatore
ottico o stratagemmi per catturare più luce, ma in
tutte le altre situazioni la fotocamera del Galaxy S4
dà risultati certamente degni di nota. Meno esaltante la resa video. Intendiamoci, il dettaglio rimane molto buono e rispetto ad altri smartphone Android siamo anni luce avanti, ma continua a esserci
una compressione video un po’ troppo spinta, con
artefatti a macro blocchi piuttosto visibili.
Le impressioni d’uso
Inizialmente si può in qualche modo sentirsi intimoriti dall’abbondanza di funzionalità del Galaxy
S4 e alla prima accensione siamo accolti da delle
guide in sovraimpressione per introdurci ad alcune
novità. Oltre all’impostazione di un account Google, Samsung spinge anche alla creazione di un account Samsung, indispensabile per accedere anche
al Samsung Hub, a Samsung Apps e per l’utilizzo di
alcune delle nuove applicazioni “S” pre-installate.
segue a pagina 44 
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Samsung Galaxy S4
estratto da dday.it
n.70 / 20 maggio 2013
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Samsung Galaxy S4
segue Da pagina 43 
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a tenere il passo. In questo caso meglio utilizzare
la funzione DLNA. Convincente anche la tenuta
della batteria da 2600 mAh che permette di arrivare tranquillamente a fine giornata e, a seconda
dell’utilizzo, anche fino la giornata dopo, anche
sotto copertura LTE.
Le conclusioni
Samsung Galaxy S4
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La recensione di DDay.it
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Il Galaxy S4 non rappresenta un netto salto qualitativo in avanti come era stato per il Galaxy S3,
di cui ne costituisce più che altro una iterazione
migliorativa il che, intendiamoci, non è assolutamente poco. Il processore è ancora più potente
ma in pochi probabilmente lamentavano qualcosa in questo senso con il Galaxy S3. La verità è
che nel 2012 gli smartphone di fascia alta hanno
raggiunto un livello qualitativo tale per cui è difficile sentire davvero la necessità di qualcosa di più
sotto il profilo delle potenza. Qui i veri punti di
forza rispetto al modello dello scorso anno sono il
nuovo display, l’LTE e la fotocamera. Per quanto
riguarda le funzionalità la sensazione è che Samsung stia creando un ecosistema parallelo a quello di Google con tutte le nuove applicazioni preinstallate che vedremo come verranno sviluppate
in futuro. Alcune soluzioni “smart” a nostro avviso funzionano invece meglio a raccontarle che
a usarle. Quello su cui invece dovrebbe concentrarsi maggiormente Samsung ora è il design dei
suoi prodotti. Apple, HTC e Nokia ad esempio,
sui rispettivi top di gamma lavorano molto sulla qualità dei materiali, mentre il Galaxy S4 in
questo non è all’altezza della concorrenza. L’abito non farà il monaco, è vero, ma è un po’ come
essere invitati a una serata di gala e presentarsi
senza giacca: non si fa una gran figura. Galaxy S4
è disponibile senza contratto, in versione da 16
GB, ad un prezzo di listino di 699 euro.
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A parte questa sensazione di vertigine iniziale,
è probabile che alcune delle nuove funzionalità
dopo un primo entusiasmo verranno accantonate
dall’utente. AirView e AirGesture in particolare
non hanno tutta questa reale praticità (anzi, AirView in alcuni casi come con Flipboard è persino
fastidioso) così come lo “schermo intelligente”.
Discorso simile per le app Samsung: alcune sono
interessanti, altre meno pratiche di quello che
sembra, ma a parte il fatto di occupare una non
trascurabile porzione di memoria sul dispositivo,
se non ci interessano se ne stanno tranquille per i
fatti loro. Questo per dire che tutte queste funzionalità comunque non hanno appesantito troppo
il sistema operativo che grazie anche alla potenza
del nuovo Snapdragon 600 di Qualcomm offre
un’interfaccia fluida e scattante. L’apertura delle
applicazioni è immediata e anche dopo qualche
ora di utilizzo con varie app aperte e l’homescreen piena di widget il sistema mantiene una
buona risposta con qualche lag momentaneo.
Ottime le prestazioni 3D con giochi che ne fanno uso intensivo, mentre abbiamo constatato
l’elevata velocità di scrittura della memoria flash
durante il trasferimento di grossi file video in
HD. A questo proposito il Galaxy S4 legge tranquillamente anche file con audio Dolby Digital e
il lettore integrato supporta la visualizzazione di
sottotitoli. Buona la ricezione in 4G da quello che
abbiamo potuto verificare a Milano con sostenute
velocità di connessione anche in interno e poco
segnale, con punte di 46 Mbit/s in download e
24 Mbit/s in upload. Provando la funzionalità di
mirroring dello schermo con un TV in modalità
WiFi Direct (la funzione AllShare Cast funziona
unicamente in questo modo), abbiamo notato
che, quando è connesso a un dispositivo, mantiene attiva anche la normale connessione WiFi
a Internet, una cosa non da poco per chi vuole
ad esempio utilizzare Miracast per visualizzare il
contenuto di app di streaming sul TV. Lo streaming invece di filmati specie HD in screen mirroring è troppo per il processore, che non riesce